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In questo numero: Un giorno senza rancore… Piazza Tommasi...in fioriera! Expo permanente degli artisti locali. Pietrasanta e...l’effetto paradosso. Vi ricordate Poggiolini e De Lorenzo? Intervista a Fortunato Angelini. Un centro civico per Capriglia. Cau...caos: l’ennesima terra senza pace. Immigrati in Italia. Si “svecchia” la sede! A Roma per il 25 ottobre. Montiscendi. Strettoia. Il PD incontra Pietrasanta. 19/09/08: un mese fa, 64 anni fa. Via S. Francesco 1 55045 Pietrasanta Tel. 0584.71169 Cell 328.5850190 ProgettoDemocratico @tiscali.it Lig ht OTTOBRE 2008 Stampato in proprio rogetto emocratico Un giorno senza rancore… di Alessandro Lippi Venerdì 10 Ottobre Domenico Lombar- di ha presentato il suo nuovo libro, “Diplopie”. In tale occasione ho visto con grande piacere la Pietrasanta che mi piace: una folla di persone sorridenti, tranquille, nell’orgoglio della città che è il Sant’Agostino. Persone con idee politi- che diverse... … e mi è venuto da pensare, con rab- bia, alla frattura che si è venuta a creare a Pietrasanta negli ultimi anni, tra i citta- dini che politica- mente la pensa- no diversamen- te. Si sa, la colpa non è mai solo da una parte. Un po’ è anche nostra, ma sicu- ramente gli at- tuali ammini- stratori della città ci hanno messo del loro, escludendo e isolando tutta quella parte di cittadinanza che non la pensa come loro, quella parte di cittadinanza che ha sospetti e non condivide i comportamenti di questi am- ministratori. L’attuale sindaco ha frequentemente rimarcato, con arroganza, la sua “bravura” e la sua “capacità di fare le cose”, con effetto domino, creando dissi- di tra le persone di Pietrasanta, e por- tando a forme di odio talvolta senza mo- tivo. Io credo che debba essere recuperato uno spirito unitario in cui tutti remiamo nella stessa direzione per vivere con se- renità, cercando di ricucire un tessuto sociale sfilacciato e scomposto. Dobbia- mo ridisegnare un modello di società in cui tutte le persone convivono con felici- tà all’interno della comunità, ascoltando e dando risposta alle richieste e le esi- genze di tutti i cittadini, qualunque idea politica abbiano. Non bisogna emar- ginare chi la pensa diversamente da noi, ma dobbiamo allontanare i furbi, i disonesti e gli spu- dorati affaristi. Chi corrompe e chi è corrotto indipen- dentemente da classe sociale, raz- za, religione ed altro. Serietà, competen- za, cultura e pro- fessionalità, ma soprattutto onestà, sono i valori che vogliamo garantire ai cittadini, partendo sì dai propri ideali ma seguendo un o- rientamento pragmatico. Noi del Partito Democratico teniamo al nostro elettorato di appartenenza, ma, allo stesso tempo, cercheremo di farci interessanti per quello di opinione, così come cercheremo con le nostre idee, di intercettare l’elettorato non politicizzato. Non sarà facile, ma ci proveremo.

Progetto Democratico ottobre 2008

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Il mensile di informazione del Partito Democratico di Pietrasanta

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Page 1: Progetto Democratico  ottobre 2008

In questo numero:

Un giorno senza rancore… Piazza Tommasi...in fioriera! Expo permanente degli artisti locali. Pietrasanta e...l’effetto paradosso. Vi ricordate Poggiolini e De Lorenzo? Intervista a Fortunato Angelini. Un centro civico per Capriglia. Cau...caos: l’ennesima terra senza pace. Immigrati in Italia. Si “svecchia” la sede! A Roma per il 25 ottobre. Montiscendi. Strettoia. Il PD incontra Pietrasanta. 19/09/08: un mese fa, 64 anni fa.

Via S. Francesco 1 55045 Pietrasanta Tel. 0584.71169 Cell 328.5850190 ProgettoDemocratico @tiscali.it

Light OTTOBRE 2008

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oprio

rogetto emocratico

Un giorno senza rancore… di Alessandro Lippi

Venerdì 10 Ottobre Domenico Lombar-

di ha presentato il suo nuovo libro, “Diplopie”. In tale occasione ho visto con grande piacere la Pietrasanta che mi piace: una folla di persone sorridenti, tranquille, nell’orgoglio della città che è il Sant’Agostino. Persone con idee politi-che diverse...

… e mi è venuto da pensare, con rab-bia, alla frattura che si è venuta a creare a Pietrasanta negli ultimi anni, tra i citta-dini che politica-mente la pensa-no diversamen-te.

Si sa, la colpa non è mai solo da una parte. Un po’ è anche nostra, ma sicu-ramente gli at-tuali ammini-stratori della città ci hanno messo del loro, escludendo e isolando tutta quella parte di cittadinanza che non la pensa come loro, quella parte di cittadinanza che ha sospetti e non condivide i comportamenti di questi am-ministratori.

L’attuale sindaco ha frequentemente rimarcato, con arroganza, la sua “bravura” e la sua “capacità di fare le cose”, con effetto domino, creando dissi-di tra le persone di Pietrasanta, e por-tando a forme di odio talvolta senza mo-

tivo. Io credo che debba essere recuperato

uno spirito unitario in cui tutti remiamo nella stessa direzione per vivere con se-renità, cercando di ricucire un tessuto sociale sfilacciato e scomposto. Dobbia-mo ridisegnare un modello di società in cui tutte le persone convivono con felici-tà all’interno della comunità, ascoltando e dando risposta alle richieste e le esi-genze di tutti i cittadini, qualunque idea politica abbiano.

Non bisogna emar-ginare chi la pensa diversamente da noi, ma dobbiamo allontanare i furbi, i disonesti e gli spu-dorati affaristi. Chi corrompe e chi è corrotto indipen-dentemente da classe sociale, raz-za, religione ed altro. Serietà, competen-za, cultura e pro-fessionalità, ma soprattutto onestà, sono i valori che

vogliamo garantire ai cittadini, partendo sì dai propri ideali ma seguendo un o-rientamento pragmatico.

Noi del Partito Democratico teniamo al nostro elettorato di appartenenza, ma, allo stesso tempo, cercheremo di farci interessanti per quello di opinione, così come cercheremo con le nostre idee, di intercettare l’elettorato non politicizzato. Non sarà facile, ma ci proveremo.

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Era lì, in una fiorie-

ra che delimita il par-cheggio dalla pista ciclabile.

Di che sto parlan-do? Di uno dei se-gnali inaugurati il 31 maggio scorso, nella piazza dedicata a Leone Tommasi, celebre scultore pietrasantino.

Forse è finito li durante i lavori, apprezzati ma, non ancora conclusi, per la messa in sicurezza del

condotto fognario; o forse sono stati i soliti i-gnoti che spostano, imbrattano e asportano la segnaletica? Fatto sta che uno dei segnali piazzati per un’inaugurazione sbandierata ai quattro venti dall’amministrazione comunale è già stato trattato male, offendendo la figura del gran-de scultore e indi-cando la scarsa manutenzione a

cui è sottoposta la se-gnaletica sul nostro territorio comunale.

Piazza Tommasi… in fioriera! di Matteo Tartarelli

Una expo permanente degli artisti locali. Coordinamento di Circolo di Pietrasanta e frazioni collinari

Perché non investire sugli artisti locali? Il coordinamento di Pietrasanta e Frazioni Colli-nari propone di trovare fondi e sponsor per creare un’area expo per gli scultori del mar-mo, i pittori e altri artisti locali.

Pietrasanta deve il nome di Piccola Atene a questi artigia-ni, che con la loro esperienza e passione, hanno spesso contribuito al successo di arti-sti di fama internazionale. Molti di loro non possono però per-mettersi di esporre le proprie opere in una delle numerose gallerie della città, così come in Sant’Agostino, e questo rende accessibile a pochi il loro operato, in

molti casi di elevata qualità. Crediamo che occorra rendere pubblicamente visibili le loro creazioni, in una area espositi-va opportuna e ampia, invitan-doli a presentarsi con mostre collegiali o personali, in una sorta di “museo di artisti locali”, pubblicizzando questa grande risorsa che possediamo. Riteniamo inoltre che oltre ad essere un motivo di vanto per la città, il “museo degli artisti”, contribuirebbe ad incrementare il turismo e stimolare i giovani

ad investire il loro tempo nella “produzione” di ar-te, vista anche la presenza dell’Istituto d’Arte e del-la succursale della Accademia di Carrara.

Sabato 18 (ore 15.00-20.00) e domenica 19 ottobre 2008 (ore 10.00-13.00) la sede rimarrà aperta per

“Le giornate del Tesseramento del PD”. Tutti coloro che vorranno tesserarsi, sia per il Circolo di Marina che

per quello di Pietrasanta e Frazioni Collinari, potranno farlo presso la sede in Via S.Francesco n°1 a Pietrasanta.

Ricordiamo che è possibile farlo anche nei giorni successivi, telefo-nando al numero 331 2300680 (Patrizia).

Vi aspettiamo!

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Hanno contribuito a questo numero:

Antonio Orsucci, Barbara Ippolito, Nicola Lari, Patrizia Viviani, Matteo Tarta-relli, Valentina Lucchetti, Ilaria Rovai, Fulvio Mazzola, Luca Mori, Domenico Lombardi, Sergio Di Clemente, Claudio Polacci, Alfredo Marchetti, Enrica Te-aldi, Guido Galeotti, Silvia Tovani, Maurizio Picchi, Alessandro Lippi, Anna Betti, Alessandro De Santi, Graziano Ruberti.

Riportiamo un commento all’articolo a fianco sulla creazione di un expo per artisti locali, visibile sul blog del Partito Democratico di Pietrasanta (pdpietrasanta.wordpress.com) e firmato da E. B..

“Sono assolutamente d’accordo con la Sig.ra Viviani, l’artista che nasce e viene formato nella città di Pietrasanta ha poi il diritto di ricevere visibilità agli occhi della società locale e della po-polazione turistica che nelle stagioni estive si riversa nel piccolo centro. Non si tratta di mettere da parte i grandi nomi che vengono presentati nei centri culturali più importanti a favore “dell’arte popolare”. Si tratta invece di aprire le porte dei laboratori e degli studi. Proprio lì l’artista con i suoi strumenti, nel suo spazio particolare (anch’esso un’opera) si racconta, si esprime sul materiale; e solo in quell’occasione un individuo curioso può sublima-re l’opera in idea emozione sentimento, comprendere la fenomenologia dell’arte che da pura immaterialità si concretizza tra le mani polverose di un pietrasantino laborioso. L’idea che a me era balenata in mente era quella di un CAMPUS, luogo aperto dove gli artisti locali che hanno difficoltà ad imporsi ai nostri occhi trovano un porto sicuro dove potersi espri-

mere senza pensare ai costi ai mecenati insomma libero di creare. Luogo d’incontro di personalità, di condivisione degli spazi, di con-taminazione culturale. Un luogo visibile anche alla gente che passa per strada, che incu-riosisce le persone, le invita ad osservare il lavoro che sta dietro all’opera. Un luogo dove si può sentir parlare l’artista che lavora, un luogo di trasmissione della tradizione. Io credo che un progetto del genere incentiverebbe i nostri giovani a perseguire la strada

dell’arte tradizionale, invece di abbandonarla mettendo a rischio la stessa cultura artistica lo-cale (a rischio estinzione ormai!). C’è un luogo in particolare che mi affascina ogni volta che ci passo davanti è la colonia di Viale Apua… Ma a questo punto chiudo, altrimenti il discorso si farebbe troppo lungo!”

I Ragazzi di Progetto Democratico invitano i cittadini di Pietrasanta

ad inviare foto della città o a contattarli tramite e-mail.

Pubblicheremo le vostre denunce!!!

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Pietrasanta e... l’effetto paradosso. di Patrizia Viviani

Da persona piovuta in questo comune all’età di 16 anni, ho assistito al cambiamento che Pietrasanta ha avuto in questi ultimi venti anni.

Occorre vedere con gli occhi del cittadino e rico-noscere che Pietrasanta è stata, vuoi per alcune situazioni di carattere regionale e nazionale, vuoi per motivi ai più non conosciuti, avvolta da un per-cettibile immobilismo per un tempo piuttosto lungo. Quando, durante le vacanze, tornavo dai nonni, non percepivo un benché minimo cambiamento visivo, dalla volta precedente.

Quaranta anni di amministrazio-ni di centro sinistra avevano per-messo di far si che la gestione della città venisse programmata su archi di tempo, non di una le-gislatura, ma su più mandati, cre-ando si molto, ma anche molto lentamente, e dando poca perce-zione di questo alla maggioranza dei cittadini.

Probabilmente mancava, per il cittadino, anche di rinnovamento, di progettazione e di idee. Il “ricambio” credo sia stato un ri-cordare che il potere decisionale è degli elettori, e che questi lo esercitano togliendo la loro fiducia là dove non si riconoscono più. Forse otto anni fa occorreva un cambiamento, così come ce ne è la necessità adesso.

Ecco che però entra in gioco “l’effetto paradosso”. La nostra attuale realtà vede un sindaco che ha una decina di capi di imputazione e che da un anno e mezzo aspetta un processo, più volte demandato.

Una realtà pietrasantina che, al di là di rare ecce-zioni, vede un immobilismo sui servizi e sulla quali-tà della vita dei suoi cittadini. Un primo cittadino che sembrerebbe più rivolto alla visibilità personale che non alle reali necessità della città che ammini-stra. Un sindaco che pur percependo più di tremila euro mensili dai suoi concittadini, riceve raramente e probabilmente non casualmente gli stessi, “a pa-lazzo”. Un primo cittadino, che con il ragionevole beneficio del dubbio, ha tratto profitto dal ruolo che ricopriva e ricopre. Una amministrazione comunale che dà voce a solo poche frazioni, dimenticandosi

completamente delle altre. Una realtà dove si tende, da parte del cittadino, a minimizzare l’attuale situazione, retta da una giunta legata assieme da un sottile filo probabilmente non di interesse pubblico, ma privato. Targhe e targhette, manifesti e pseudo i-naugurazioni. Rimpasti e proba-bili salti da un partito all’altro. Non si potrebbe forse dire che è questa l’amministrazione dell’ap-parenza e del “dimmelo a me che ci penso io”? Nella terapia con farmaci, si dice “effetto paradosso” quando un

farmaco, ad esempio stimolante, in un dato sogget-to, provoca l’effetto contrario. L’effetto paradosso si può avere in un’alta percentuale di casi ma non nel-la totalità, e bisogna sospendere il farmaco quando l’effetto è dannoso. Non credete sia giunto il mo-mento di non “prescriverlo” più ai cittadini di Pietra-santa?

Aggiornamenti sulla vita politica di

Pietrasanta e sull’attività del Partito Democratico

in Parlamento su

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Page 5: Progetto Democratico  ottobre 2008

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N@vigando sul web - Notizie dalla rete

Vi ricordate Poggiolini e De Lorenzo? Tra poco li rivedrete all’opera. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha rimosso Nello Martini, capo dell’AI-FA, l’agenzia autonoma che ha il compito di approvare i farmaci. Martini era troppo indipendente, troppo compe-tente e, fatto imperdonabile, troppo onesto. I farmaci so-no un prodotto e le case farmaceutiche vogliono mani libere sul mercato della salu-te. L’AIFA determina il prezzo dei farmaci in base alla loro efficacia. Ma in futuro non sarà più così. I prezzi potranno essere decisi dai ministeri della Sanità e del Welfare in modo indipendente dai be-nefici. Dopo la stagione di “Mani Pulite” abbiamo la stagione di “Mani Libe-re”.

Enrica Giorgetti, moglie del ministro del Welfare Maurizio Sacconi, è diret-trice generale di Farmin-dustria, l’associazione che promuove gli interes-si delle aziende farma-ceutiche. Nessun conflitto di interesse? La voglio proporre al posto di Marti-ni. Se porcata deve esse-re, lo sia fino in fondo. La prestigiosa rivista Na-ture è più informata sull’I-talia di noi. Di seguito ri-porto l’articolo: “Clean hands, please” tradotto dal sito Italiadallestero:

“Quindici anni fa al culmine di ‘Mani Pulite’, la polizia irruppe nell’abitazione di Duilio Poggiolini, il capo del comitato nazionale per la registrazione dei farmaci e trovò lingotti d’oro nascosti sotto il suo pavimento. Per molti italiani l’immagine di quei lin-gotti lucenti è ancora vivida, a simboleggiare in mo-do permanente i tempi in cui i funzionari del gover-no, compreso il Ministro della Sanità, prendevano mazzette dalle industrie farmaceutiche per ap-provare farmaci e stabilirne i prezzi.

… oggi risulta preoccupante la scelta del governo Berlusconi di rimuovere Nello Martini, farmacista senza legami politici, dalla gestione dell’AIFA, l’a-

genzia autonoma creata nel 2004 per approvare i farmaci e monitorarne l’impiego. Martini è riuscito con successo a limitare l’incremento della spesa farmaceutica al 13% dell’intero budget della spesa

sanitaria, ma così facendo ha scate-nato le ire dell’indu-stria… Martini è stato rim-piazzato a metà luglio dal microbio-logo Guido Rasi,

membro dell’amministrazione dell’AIFA e descritto dalla stampa italiana come vicino ad Alleanza Na-zionale… In modo ancor più preoccupante il gover-no, insediatosi a maggio, dichiara di voler ridurre i poteri dell’AIFA separando la determinazione del

prezzo dei farmaci dalla valu-tazione tecnica sulla loro effica-cia, restituendo il potere deci-sionale sui prezzi al Ministero della Sanità e del Welfare. In un momento in cui tutte le Nazioni faticano per riuscire a pagare, con budget ridotti, i prezzi sempre più alti dei farma-ci di nuova generazione, questa scelta ha poco senso. Se l’Italia vuole effettuare un’ef-ficace politica sui costi sanitari allora l’agenzia indipendente deve essere in grado di integra-re tutte le informazioni tecni-che con quelle economiche. Per di più le connessioni tra i Ministeri della Sanità e del Wel-

fare con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie del ministro Maurizio Sacconi è direttrice generale di Farmindustria, l’as-sociazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche.

Infatti il Governo Berlusconi ha già manifestato l’inquietante tendenza di permettere a interessi in-dustriali di estendere la loro influenza su agen-zie dello Stato..

Il governo dovrebbe pensare due volte se è dav-vero il caso di riaprire la porta che è stata sbarrata dopo il caso Poggiolini.”

Da Nature del 7 agosto 2008

Vi ricordate Poggiolini e De Lorenzo?

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1) Di che cosa si occupa il Consorzio di

Bonifica? Si occupa di manutenzione e gestione delle opere

idrauliche, su un comprensorio di circa 40mila ettari che comprende 10 Comuni, che va dall’Aeroporto del Cinquale nel Co-mune di Montignoso, fino alla sponda de-stra del fiume Serchio nel Comune di Vec-chiano, comprenden-do anche una parte del Comune di Lucca fino allo spartiacque.

Su questi 40mila ettari sono presenti 670 km di canali, 21 impianti idrovori di sollevamento e altre opere che servono all’irrigazione, alla gestione delle acque, ed altro.

Il Consorzio si occupa anche della progettazione di opere idrauliche, per conto dei Comuni e su con-cessione della Provincia. Tutte le opere, vengono infatti finanziate dalla Regione alle Province, che le danno in concessione al Consorzio.

L’ultima opera realizzata è l’impianto della Bufali-na, lo scolmatore del lago al confine tra Viareggio e Vecchiano; è in corso anche una progettazione con il Comune di Pietrasanta per quanto riguarda la si-stemazione della sponda del Fiumetto dal Ponte del Principe al viale Morin.

Tutte le opere di gestione e manutenzione della rete dei canali viene eseguita con i ruoli di “contribuenza” imposti dal Consorzio a terreni e fabbricati ricadenti nel comprensorio attraverso un piano di classifica delle zone che, nel nostro caso, è di circa 7 milioni di euro di cui il 77% va in manu-tenzione e il restante per la gestione dell’Ente, co-me costo del personale, servizi, etc.

Una decisione importante che abbiamo preso, è quella di aver messo un tetto di 5 euro al di sotto del quale non viene pagato il tributo. Questo favori-sce i piccoli proprietari che non traggono nessun beneficio dalla bonifica.

2) Il Consorzio si interessa dei principali corsi

d’acqua, ma il territorio in passato era interes-sato da una ragnatela di piccoli fossi raccoglito-ri che sono andati scomparendo col tempo, già da prima dell’alluvione di 12 anni fa e ancor più successivamente. Come Ente potete intervenire in merito?

Molti corsi d’acqua è vero sono andati scomparendo negli anni. Sono stati interrati. Nel 2003 è stata fatta la rico-gnizione su tutto il comprensorio di bonifica ed è stata fatta una fotografia dell’esistente, approvata dalla Regio-ne. Si tratta però del reticolo consortile, cioè del demanio pubblico; ci sono poi i corsi d’acqua di terza categoria come il Fiume Versilia, il Rio di Strettoia, il Bonazzera, il Baccatoio, il Fiume di

Camaiore e la Gora di Stiava, che sono corsi d’ac-qua di importanza superiore ai canali di bonifica e che sono disciplinati dalle Province e non dai Con-sorzi; poi c’è il reticolo dei privati come i fossi di confine, di scolo fra proprietà, che sono di compe-

tenza privata. Mentre un canale di bonifica che ha un letto superiore ad 1 metro di altezza, ha dei vincoli di inedificabilità, i cana-li privati non hanno nessuna regolamenta-zione. Ci sono anche

altri reticoli, per esempio i fossi di guardia delle grandi arterie come l’Aurelia, Strade Provinciali, Comunali, etc. di cui si occupa l’Ente proprietario. Con questa classificazione si è voluto tutelare i ca-nali di interesse pubblico.

Sono stati fatti controlli da parte del Consorzio e alcuni canali sono stati recuperati soprattutto a For-te Dei Marmi che nel corso degli anni si è fortemen-te urbanizzata non sempre rispettando le norme riguardo le distanze dai corsi d’acqua, anche per-ché fino agli anni ’90 l’area non aveva un consor-zio, ma era di interesse della Provincia che spesso rilasciava le concessioni senza tener conto di que-ste norme che esistevano già dal 1904!

(continua a pag. 7)

Intervista a Fortunato Angelini, Presidente del Consorzio di Bonifica Versilia - Massaciuccoli.

I Ragazzi di Progetto Democratico

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(continua da pag.6)

Dopo l’alluvione sono state erogate al Consorzio delle risorse pari a 50 milioni di euro grazie ai quali sono stati realizzati impianti partendo dalle argina-ture del Lago di Porta che è diventato una cassa di contenimento del Fiume Versilia per circa 2 milioni di m³ d’acqua; è stato realizzato l’impianto di Ra-nocchiaio; del Fossetto; l’impianto di Fiumetto pen-sato con una concezione moderna: è stata infatti installata una paratoia a scomparsa che ha 2 fun-zioni: da un lato impedisce la risalita delle acque salmastre lungo il corso del fiume e, dall’altro lato, in caso di forti precipitazioni la paratoia trattiene l’acqua dolce per poi ricaricare la falda. Con questa paratoia si riesce a trattenere circa 30 mila m³ an-nui di acqua dolce.

Inoltre, dopo l’alluvione, è stato potenziato l’im-pianto del Teso dove confluiscono tutte le acque basse di Camaiore e Capezzano.

Tutti gli impianti sono stati muniti di sgrigliatori au-tomatici che sollevano i vari materiali che arrivano agli impianti con le forti piogge o le piene, come i vegetali, impedendo così l’intasamento degli im-pianti stessi. Questi sgrigliatori sollevano circa 250-/300 tonnellate annue di materiale!

3) In una nuova situazione come il 19/06/96

ritiene pericolosi i versanti del Cardoso, la parte in alto?

Le cose sono migliorate, tutti gli interventi che si fanno però sono volti a ridurre il rischio e non ad eliminarlo. Ovviamente una costante manutenzione migliora la situazione ma eventi imprevedibili come quello del Giugno ’96 sono difficili da gestire. Per quanto ci riguarda abbiamo chiesto ai sindaci che nella predisposizione dei Piani Strutturali siano pre-visti vincoli di inedificabilità lungo i corsi d’acqua.

4) Sempre in merito alla questione idrogeolo-

gica del nostro territorio, il Consorzio si interes-sa anche delle zone collinari e montagnose fa-centi parte della Comunità Montana o questa svolge un ruolo autonomo da questo punto di vista?

La Regione Toscana con una legge del 5 Maggio 1994 decise che tutto il territorio toscano deve es-sere sotto manutenzione idrografica, con questa legge decise anche quali comprensori affidare alle Comunità Montane e quali ai Consorzi. Nel nostro caso la Versilia viene assegnata al Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli comprendendo an-che le zone collinari e montane.

È stata però stipulata una convenzione, dopo l’al-luvione, con la Comunità Montana Alta Versilia per

le zone di Seravezza e Stazzema, dove i progetti di manutenzione e intervento sono predisposti dalla Comunità Montana e il Consorzio trasferisce le ri-sorse.

Il Consorzio si fa carico anche di garantire la re-peribilità quando arrivano le allerta meteo, chieden-do alla Comunità Montana la messa a disposizione di 2 tecnici per controllare la parte di Seravezza, Stazzema, Montignoso e Camaiore.

5) Negli ultimi anni Pietrasanta, come tutti i

comuni della Versilia, ha conosciuto un forte incremento dei nuovi insediamenti edilizi, il consorzio può intervenire od è interpellato ri-guardo le condizioni idrogeologiche dei terreni edificabili? È stato valutato in modo completo l’impatto che una tale edificazione massiva pos-sa portare al nostro territorio?

Abbiamo scritto ai sindaci e alle prefetture delle province interessate da questo consorzio di bonifi-ca: Pisa, Lucca e Massa. Il prefetto di Lucca ci ha mandato più volte una nota per conoscenza della lettera inviata dallo stesso ai comuni, dove si ripor-tano, ad esempio,se si è tenuto conto della inedifi-cabilità lungo i canali o se si è provveduto, in base alle programmazioni edilizie, a tener conto delle questioni idrauliche. Quando ci invitano alle confe-renze dei servizi per i piani strutturali o alle riunioni, facciamo sempre presente la situazione del reticolo idraulico, di come è datata nel tempo, e di quello di cui avrebbe bisogno. Quindi, pur non entrando nel merito delle specificità dell’amministrazione comu-nale, della gestione del territorio e della program-mazione, facciamo presente le problematiche di carattere idraulico.

6) Ritiene sicura la piana della Versilia? Il fiu-

me Versilia è in sicurezza? Quello che è stato fatto in questi anni è sufficiente?

La sicurezza è migliorata. È stata prodotta una cassa di espansione sul Versilia, importante. Sono state potenziate e migliorate le opere, ma non pos-siamo dire che il territorio è in sicurezza. Si è certa-mente ridotto il rischio, ma ci sono ancora mille punti critici che sono stati presentati alla Regione, Comune per Comune. Nella fotografia che abbiamo mandato del piano straordinario di manutenzione che interessa il comprensorio, per chiedere finan-ziamenti anche diluiti negli anni, abbiamo chiesto 150 milioni di euro che in parte vanno per migliora-re le arginature del lago, altri per potenziare gli im-pianti idrovori. Abbiamo chiesto di fare una previ-sione di programmazione negli anni, per i finanzia-menti, ogni anno insufficienti.

(continua a pag.8)

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Page 8: Progetto Democratico  ottobre 2008

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(continua da pag.7) Il nostro è uno dei Consorzi più a

rischio di tutta la Regione. Pensate che in Toscana ci sono 50 impianti di sollevamento e il nostro comprenso-rio rappresenta il 6% del territorio To-scano, possedendo però il 50% degli impianti. Ciò significa che la Versilia si trova sotto il livello del mare, che è una striscia molto stretta, con i fiumi che scendono a velocità nel giro di poco tempo, e che tutto ciò, può far danno, sia alle persone ma anche all’economia.

Montramito è 4 metri sotto il livello del mare e rappresenta con le sue attività circa il 50% dell’economia del-la Versilia, con le sue attività occupazionali. Un e-ventuale esondazione farebbe dei danni enormi. Idem per Le bocchette. Probabilmente sono stati scelti dei posti che sono anche discutibili. Tutto questo è gestito, comunque, dagli impianti idrovori. A Pioppogatto c’è un impianto che lavora 24 ore al giorno per tener bassa la falda. Sul Teso, dietro l’ospedale, abbiamo tenuto gli impianti fermi per venti giorni la scorsa estate, per campionamenti, e i campi non erano più lavorabili. La falda risaliva e nei campi non era più possibile andare con il tratto-re: la falda preme e le zone sono depresse, artifi-cializzate dall’uomo e mantenute tali con i sistemi.

Abbiamo inoltre fatto un accordo con l’Istituto Ge-ografico Militare e tutte le arginature del lago sono controllate dal satellite e ogni sei mesi abbiamo il report per vedere quanto si è abbassato. Stiamo prendendo in serio esame, insieme alla Regione, di poter riallagare almeno 500-600 ettari di bonifica per avere un lagunaggio delle acque e per poter allargarne lo spazio. La salute del lago in questo momento è critica, tanto è vero che è stato istituito un comi-tato istituzionale e sono stati stanziati fondi per migliorarne la sua situazione. Vi ricordo che è un sito riconosciuto dal-la Regione come in emergenza Nazio-nale, va protetto e occorre trovare siste-mi compatibili. Molte aziende agricole intorno ad esso, sono in riposo venten-nale per evitare di produrre ulteriore danno.

7) Si parla di accorpamenti tra consorzi e enti,

sul territorio toscano. Cosa accadrà da noi e in particolare per il Consorzio di Bonifica Versilia Massaciuccoli? Se ciò avverrà, si avranno più vantaggi o svantaggi?

E per quanto riguarda Pietrasanta, quali gli interventi in programma?

Attualmente io sono anche il Presidente Regiona-le dei Consorzi. In Toscana troviamo 13 consorzi e il territorio regionale in manutenzione degli stessi è

d i u n 1 . 1 0 0 . 0 0 0 ettari. Il no-stro è uno dei più piccoli, con 40.000 ettari, ma con ben 22 im-pianti e 630 canali da ge-stire, ma con un bilancio che è auto-su f f i c ien te : abbiamo di-fatti la fortuna

– sfortuna di avere un territorio fortemente antropiz-zato e quindi con parecchi fabbricati. La Versilia è un modello abbastanza rispondente ai bisogni del territorio. Il nostro comprensorio va da Vecchiano a Montignoso e siamo intorno a 40 chilometri di lar-ghezza e altrettanti in larghezza (fino alla galleria di Arni). Abbiamo 7 ingegneri, 7 geometri e 22 operai che sono funzionali alla gestione degli impianti. Noi facciamo gestione diretta nella manutenzione degli stessi e del 35% della manutenzione dei canali, nonché l’irrigazione a Camaiore, a Pietrasanta, a Pisa e a Massarosa. Il nostro dimensionamento è naturale, anche se potrebbe essere rivisto, ed arri-vare fino al confine con la Liguria, fino al Magra, occupando per cui il territorio tra il Magra e il Ser-chio. Un bacino idrografico naturale. Una continuità naturale. Andare a parlare di consorzi, come fa la Regione, con dimensionamento di 150.000-200.000 ettari, rende difficile se non impossibile la

gestione. Le dimensioni ol-tre ad un certo livello sono problematiche anche per-ché abbiamo territori dove non c’è rappresentanza. Nel nostro caso, ci occupia-mo di 1/6 del territorio re-gionale per problematicità, anche se fisicamente siamo uno dei consorzi più piccoli. Nel nostro territorio abbia-

mo precipitazioni, sulle alpi Apuane, con acque che arrivano a forte velocità nella piana e che devono essere governate. Abbiamo un territorio fortemente depresso, con punte di diversi metri, dove troviamo l’economia versiliese.Occorre per cui una struttura che risponda. Noi abbiamo un servizio di 7 giorni a settimana per 365 giorni all’anno con cinque operai ed un tecnico, 24 ore al giorno.

(continua a pag.9)

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Page 9: Progetto Democratico  ottobre 2008

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(continua da pag.8) Il territori della Versilia è

diverso morfologicamente. Si parla inoltre di una forte antropizzazione, seconda solo a Firenze e Bologna. Abbiamo 240.000 immobili più le attività turistiche, agri-cole, del commercio ecc… Non siamo contrari a fusioni o accorpamenti, ma voglia-mo che ci siano territori ge-stibili, rapporto tra consor-ziato ed ente che sia buo-no, con una rappresentanza territoriale opportuna. Dal Magra al Serchio è un baci-no idrografico naturale. Occorre valutare questo e non le divisioni provinciali o di genere diverso.

8) E’ d’accordo con la politica ambientale del

PD versiliese o secondo lei dovrebbe fare qual-cosa di diverso o di più? Secondo lei quali sono i temi più importanti dove impegnarsi?

La politica del PD Versilese negli ultimi tempi non è specifica. Sarebbe bene potenziarla, visto che un partito nuovo e moderno deve essere presente con una politica ambientale, ma soprattutto del territo-rio. I problemi dell’uomo e dei suoi bisogni sono

leciti, ma secondari a quelli del territorio. La mia generazione ha fallito, perché nonostante l’impegno si è visto un consu-mo eccessivo e progressivo del territorio, pur non avendo-ne la necessità, non dando risposta ai problemi sociali. Questo nuovo partito dovrebbe dare uno stacco senza confu-tare niente, seguendo due a-spetti: funzionale territoriale ma anche salvaguardia. I dirigenti, i giovani e i militanti devono attuare una forte batta-glia per la difesa di questo ter-ritorio, e dato che questo ulti-mo è stato la fortuna della Ver-silia, occorre preservarlo, o

perderemo tutto. Oggi abbiamo un patrimonio quasi integro ma occorre valorizzarlo senza alterarlo, così come occorre che in pianura si rallenti nell’utilizzo del territorio, visto che di abitazioni senza funzione ce ne sono in abbondanza. Questo partito deve essere in prima linea per la difesa del territorio Ver-silese. Abbiamo una legge che per più di 100 anni lo ha tutelato, ma adesso non riusciamo a proteg-gerlo più di tanto. C’è una pressione per continuare a danneggiarlo. Mi ripeto, occorre una politica del PD attenta all’ambiente e al territorio. In Versilia si fanno 11.000 contratti nuovi di case. Troppi. Va ri-costruita la sensibilità sull’ambiente.

Un Centro Civico per Capriglia. Coordinamento di Circolo di Pietrasanta e frazioni collinari

Il Coordinamento del Partito

Democratico di Pietrasanta chiede la ristrutturazione delle Pozze in frazione Capriglia.

Nel Comune di Pietrasanta, in località Capriglia, esistono delle vecchie Pozze, cedute dal Sig.Cerpelli agli abitanti della Frazione molti anni fa e per que-sto entrate a far parte del patri-monio del Comune di Pietrasan-ta.

Tale struttura versa in uno stato pietoso. Il valore affettivo e storico delle stesse, che si trovano sulla via principale della frazione e quindi all’occhio del passante, è indubbio, e per molti dei residenti è si-curamente un dolore vederle nel grave stato di de-grado in cui attualmente si trovano.

Riteniamo che come già stato fatto in altre frazioni del Comune di Pietrasanta (Valdicastello, Capez-zano Monte, etc…), sia necessario procedere alla ristrutturazione delle stesse a fini so-ciali, ed in particolare, dopo bonifica dell’area circostante mediante opportuno piastrella-mento, alla creazione

di un centro civico. Sappiamo che gli abitanti della frazione ne hanno

fatto richiesta a più riprese a questa amministrazio-ne.

Crediamo sia giunta l’ora di passare ai fatti. Created by eDocPrinter PDF Pro!!

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Page 10: Progetto Democratico  ottobre 2008

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Cau… caos: l’ennesima terra senza pace i Ragazzi di Progetto Democratico

L’8 agosto scorso, come tutti ricordano, sono sta-te inaugurate le Olimpiadi cinesi. Nello stesso giorno, in Ossezia del sud, ha avuto inizio un aspro, an-che se breve, conflitto armato fra gli eserciti di Russia e Georgia. Le ostilità sono state aperte da que-st’ultima, un giorno dopo le dichia-razioni del presidente Michail Saa-kashvili, che annunciava il cessate il fuoco, l’avvio immediato di nego-ziati con i ribelli e una piena auto-nomia della regione separatista. In seguito all’ag-gressione la Russia è intervenuta con raid aerei e l’invio di carri armati, che hanno riportato ordine, se così si può dire. Il blitz georgiano ha poi fatto sì che un’altra regione separatista, l’Abkhazia, tornasse a rivendicare l’indipendenza. Il 12 agosto, dopo cin-que giorni di scontri, che hanno costato la vita a circa 200 georgiani, di cui quasi un quarto civili, 133 osseti e 64 militari russi, è stato firmato da entram-be le parti un piano di pace in sei punti presentato dal presidente di turno dell’UE, Sarkozy, sebbene siano sorti dubbi sul fatto che Russia e Georgia ab-biano firmato lo stesso documento: infatti sembra che Mosca abbia sottoscritto un accordo in cui era previsto un dibattito internazionale sul futuro status giuridico di Abkhazia e Ossezia del sud, mentre il presidente georgiano non avrebbe accettato questo punto.

Russia e Georgia sono ai ferri corti da quando la repubblica caucasica ha deciso di entrare a far par-te della NATO, dando così al contempo il proprio consenso ad installare basi sul suo territorio per il futuro scudo spaziale voluto dagli USA. Dall’altra

parte Mosca ha già rifiutato la proposta americana di entrare a far parte di questo sistema di protezio-ne, ma molti Stati confinanti facenti parte dell’ex URSS o rientranti nella sua orbita stanno mostrando la volon-tà di ingresso nell’Alleanza atlantica e la Russia si sen-te, non del tutto a torto, ac-cerchiata. Ossezia del sud e Abkhazia

sono formalmente autonome dai primi anni ’90, ma negli anni successivi la tensione non è mai calata, tanto che in entrambe le regioni sono presenti mis-sioni internazionali di peacekeeping, a maggioran-za russa. L’intervento militare voluto da Saakashvili rientra nella politica di ristabilire l’integrità territoria-le della Georgia, portata avanti fin dalla sua salita al potere nel 2004. Ma è ovvio che, es-sendo i due Stati separatisti al confine con la Russia, questa si senta mi-nacciata, potendo in futuro queste regioni diventare sede di basi NATO.

Ma alla fine la ragione dove sta? Di regola do-vrebbe ricercarsi nell’ONU, organo supremo nel dirimere le questioni fra Stati sovrani. Peccato che anche in questa occasione abbia dato dimostrazio-ne della sua debolezza, non arrivando ad una riso-luzione condivisa a causa della presenza, nel suo Consiglio di Sicurezza, di Russia e USA, di fatto l’altra parte in causa, entrambe con diritto di veto.

Sembra opportuno, a questo punto, porsi un’ulti-ma domanda: ma che fine ha fatto il principio di au-todeterminazione dei popoli, sancito fin dalla Costi-tuzione della Società delle Nazioni, antenata dell’o-dierna ONU, dopo la fine della Prima guerra mon-diale? Infatti anche questa guerra, come tutte, in fin dei conti, non rappresenta altro che il tentativo di tracciare confini per motivi economici e di potere, ignorando le volontà della gente comune che, come sempre, si trova a contare i suoi morti. Created by eDocPrinter PDF Pro!!

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Page 11: Progetto Democratico  ottobre 2008

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Immigrati in Italia: quattro chiacchiere con M.B. giovane rumeno a Pietrasanta.

di Valentina Lucchetti e Claudio Polacci

1) Da quanti anni sei in italia? Sono arrivato in Italia 3 anni fa.

2) Sei arrivato qui regolarmente o come clandestino? Sei stato in qualche modo “obbligato” dalle circostanze a lasciare il tuo paese o è stata una tua libera scelta? Io sono arrivato in Italia come clandestino. La mia scelta di lasciare la Romania e’ scaturita da proble-mi economici, dato che nel mio paese gli stipendi sono bassi ed è difficile vivere con quei soldi, quindi ho pensato di venire in Italia per migliorare la mia condizione, dato che qua gli stipendi sono buoni, almeno per noi.

3) Hai avuto problemi ad in-tegrarti? Se sì, quali sono i problemi maggiori che hai dovuto affrontare? Non ho avuto grossi problemi, ma soltanto qualche difficoltà nell’im-parare la lingua, o meglio nel far-mi capire; quando parlavo vede-vo che le persone si discostava-no da me.

4) Quando sei arrivato in Ita-lia è stato proprio tutto come ti aspettavi? Hai trovato molta fatica a trovare lavoro? Quando sono arrivato in Italia ho trovato quello che mi aspettavo, ma tuttavia ho avuto un po’ di difficol-tà a trovare lavoro, perché nessuno mi voleva a lavorare, perché non avevo i documenti; ma se non lavoravo come facevo ad averli? Sicché alla fine mi sono trovato il lavoro e mi sono messo in regola da

solo. Vi è da dire che alcuni imprenditori se ne ap-profittano dei ragazzi che lavorano in nero e, come è successo a me, accade che all’inizio ci fanno la-vorare come degli schiavi e molti di loro non si pre-occupano neppure di farci lavorare in modo sicuro.

5) Ci sono mai stati atti di razzismo nei tuoi confronti? Se sì, cosa hai dovuto subire? Ho subito atti di razzismo soltanto una volta duran-te un litigio, ma non ho subito grosse angherie an-che perché mi sono difeso e hanno smesso di at-taccarmi, tutto sommato posso reputarmi fortunato dato quello che si sente in giro.

6) Qual’è la situazione attuale? La mia situazione attuale è buo-na: ho un lavoro che mi permette di vivere qui in Italia tranquilla-mente, sono in una casa in affit-to, ho una ragazza.

7) Secondo la tua esperien-za, ci sono istituzioni e ser-vizi facilmente accessibili per gli immigrati in Italia? Secondo me le istituzioni e i ser-vizi funzionano abbastanza be-ne anche se ho avuto problemi

con il comune per la carta d’identità, perché prima che fosse pronta ho dovuto aspettare 7 mesi.

8) Vorresti avere la cittadinanza italiana? Spero di poter divenire a tutti gli effetti cittadino ita-liano per potermi creare una vita nel rispetto delle regole del paese.

Continua il tesseramento al Partito Democratico È possibile rivolgersi ai

Coordinatori di Circolo o alla sede ogni martedì, giovedì o sabato dalle 18.00 alle 20.00

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Page 12: Progetto Democratico  ottobre 2008

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Il Partito Democratico “svecchia” la sede! Sull’onda del rinnovamento tanto voluto dal nostro segretario nazionale Walter Veltroni, i “Ragazzi di

Progetto Democratico”, hanno deciso di procedere alla “rivoluzione” della sede…CI VOLEVA!!! Sabato 4 e domenica 5 ottobre, il gruppo dei giovani del PD si è armato di stucco, vernice e martello

e hanno prima imbiancato la sede e quindi apportato migliorie, predisponendo diversamente i mobili, “svecchiando” l’ambiente e rendendolo, oltre che più carino, più confortevole e operativo.

Grazie Ragazzi, da parte di tutto il Partito Democratico di Pietrasanta.

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Page 13: Progetto Democratico  ottobre 2008

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Il Partito Democratico di Pietrasanta

a Roma per dire “Adesso Basta!”. Il Partito Democratico di Pietrasanta ha organizzato un autobus per la gran-

de manifestazione in programma a Roma per il sabato 25 Ottobre 2008. Il PD manifesta contro le leggi “ad personam”, contro le riforme che danneg-

giano il cittadino, contro il revisionismo storico, contro una organizzazione che privilegia il furbetto e penalizza chi è onesto. Contro un Governo che ci porta progressivamente ad una crisi che investe il mondo economico, culturale, so-ciale, etico e molto di più, cercando di imbavagliare la giustizia e i media. Contro il razzismo.

Chi vuole dire “Adesso basta!” può contattare Nicola (339 2664865) o Ilaria (329 7482522). La partenza è per le 9.00 di mattina dal Terminal Bus di Pietrasanta. La manifestazione partirà alle

ore 14.00 mentre alle 17.00 ci sarà l’intervento del segretario nazionale PD Walter Veltroni.

Pubblichiamo un comunicato fatteci perveni-re da Maurizio Picchi come portavoce dei cit-tadini della frazione di Montiscendi.

“Le dichiarazioni del viceSindaco Giovan-netti su Montiscendi sono sconcertanti: il Co-mune di Pietrasanta vorrebbe fare denuncia contro ignoti per l’allargamento abusivo della ex pista di cantiere lungo il Fiume Versilia, divenuta da sei anni, con la complicità e la copertura dell’Amministrazione Comunale Mallegni, strada asfaltata ad uso esclusivo dei due cementifici della zona. Ma di ignoto c’è ben poco, in tutta la vicenda. Rinfreschia-mo la memoria a Giovannetti: il suo prede-cessore e compagno di AN, Marchi, nella Conferenza di Servizi del 20.12.2002, dichia-ra testualmente che “probabilmente è stata ampliata abusivamente la pista da parte delle ditte che lavorano nella zona”.

Dopo sei anni l’attonito viceSindaco Giovan-netti deve ancora capire cosa è successo! Gli ricordiamo comunque che dal 23 ottobre 20-02 la ex pista di cantiere è nella responsabili-tà gestionale del Comune di Pietrasanta, che non ha ancora risolto il problema della viabili-tà alternativa, come promesso dallo stesso Marchi nella Conferenza di Servizi del 2002 sopracitata. La viabilità alternativa non venne infatti inserita nel Piano Strutturale successi-vamente approvato dal Comune.

Parimenti, l’Amministrazione Comunale non

ha risolto il problema dell’indennizzo dei pro-prietari dei terreni dove corre la pista, che oltre al danno subiscono anche la beffa di vedere continuamente rimandata la soluzio-ne del problema, e di sentire il Giovannetti dichiarare che tutto si risolverà in tempi brevi.

L’Amministrazione Comunale, e l’assessore all’urbanistica Giovannetti, sono inoltre re-sponsabili di non aver dato continuità, per evidente incapacità di gestione del territorio, alla delibera di avvio di procedimento del Consiglio Comunale in data 31.10.2005, con la quale la stessa maggioranza doveva defi-nire un Accordo di Pianificazione per la delo-calizzazione dei due cementifici della zona.

L’Amministrazione Comunale, e l’assessore Giovannetti, non hanno mai voluto risolvere il problema delle attività e degli scarichi abusivi ed inquinanti della ditta Bartolozzi Carlo in via di Porta a Montiscendi, nonostante che già dal 3 novembre 2006 l’Ufficio Ambiente del Comune abbia dichiarato l’illegittimità di queste attività.

Questo è il contributo dell’assessore Gio-vannetti alla risoluzione dei problemi di Mon-tiscendi, e per questo i cittadini lo ringraziano riconoscenti!

Ben venga dunque la denuncia in Procura, perché i presunti ignoti ( e gli smemorati) ver-ranno facilmente identificati.”

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Page 14: Progetto Democratico  ottobre 2008

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Lavoriamo per tutelare Strettoia. di Graziano Ruberti

Il disagio della frazione di Strettoia dove mancano

vie di comunicazione adeguate, servizi di ogni ge-nere, spesso essenziali per chi risiede in questo luogo, è motivo di questa mia lette-ra, valutazione molto diversa da chi vi abita solo per brevi periodi estivi, godendo della tranquillità e dell’ambiente.

Strettoia è in-quadrata perfetta-mente in questa situazione. Potrei scrivere degli an-nosi disagi subiti da sempre dalla gente per la di-stanza dal centro, della mancanza di un ufficio postale, bancario, co-munale, della mancanza della linea adsl, dei conti-nui black out di energia elettrica, della mancanza di marciapiedi, di isole ecologiche ben strutturate, di parchi giochi,di palestre senza parlare dell’ormai totale assenza di un vero trasporto pubblico.

Ad esempio dopo continui solleciti ricevo la lettera di Enel distribuzione in cui comunicano che per gli interventi di miglioramento della rete elettrica sono ancora in attesa dei relativi nulla-osta. Non si può penalizzare così una comunità che per età anagrafica ha sempre più bisogni e chiede servizi. In certe situa-zioni non può valere solo la logica del pro-fitto, perché un ufficio postale o un piccolo negozio di alimentari, anche se privato, so-no dei servizi sociali in questa realtà. Spo-starsi in altri centri per usufruire dei ser-vizi è spesso impos-sibile per molti, anche per la mancanza di auto propria. Inoltre il paesag-gio, il territorio, la natura di Strettoia sono patrimoni a rischio con una mala urbanistica che dimostrano come questo rischio sia del tutto vivo e attuale.

Le istituzioni devono affrontare questo problema, oggi di Strettoia, ma anche di altre località simili del nostro Comune. L’amministrazione comunale di Pietrasanta fino ad ora non ha mostrato molta sen-sibilità, eppure conosce bene i disagi che ci sono a Strettoia. L’amministrazione comunale ci aveva co-municato in Agosto , sulle colonne del Tirreno, che alla riapertura delle scuole il problema Eternit a Strettoia sarebbe stato risolto.

Purtroppo l’eternit è ancora li’ con grave pregiudi-zio per la salute dei cittadini e dei bambini di Stret-toia. Si pensi che addirittura nelle vicinanze vi è un centro cottura.

Si passeggi per Strettoia e si guardi in che condi-zioni sono i cigli delle strade: Pieni di erbacce.

I cittadini di Strettoia chie-dono di non essere discri-minati, consa-pevoli certa-mente che nessuno, nemmeno il comune, ha la bacchetta ma-gica per risol-vere queste difficoltà, ma il comune può almeno discu-terne, pro-muovere protocolli d’intesa con le istituzioni compe-tenti, per tentare di porre qualche minimo rimedio al disagio. Invece così non è, la latitanza dei rappre-sentanti dell’amministrazione comunale e soprattut-to dei rappresentanti di Strettoia è palese ed i citta-dini di Strettoia rimangono privi dei minimi servizi.

Questo suona quasi come una punizione, eppure risposta di consenso vi è stata verso questa ammi-nistrazione alle ultime elezioni, ma evidentemente quell’evento è ormai troppo lontano perché qualcu-no si ricordi. I cittadini di Strettoia invece ricordano molto bene e spero non dimenticheranno, ma conti-nueranno a chiedere all’ente pubblico quella rispo-sta ai bisogni che l’ente pubblico non può ignorare.

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Page 15: Progetto Democratico  ottobre 2008

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19 settembre 2008: un mese fa, 64 anni fa di Antonio Orsucci

Tutto è cominciato con i fatti della Versiliana. In un pomeriggio di mezza estate, ad una settimana esatta dalla comme-morazione della strage di Sant’An-na, stava avendo luogo un incontro sulla figura politica di Giorgio Almi-rante, prima fucilatore di partigiani e sostenitore – fra altre nefandezze – delle leggi razziali, poi fondatore del MSI.

L’incontro non aveva alcun carat-tere di confronto, come invece qual-che rappresentante del PdL si è ap-prestato a definirlo, bensì aveva tutta l’aria di voler rappresentare una commemorazione nostalgica di un personaggio quanto mai controverso, se non

altro per quanto detto sopra. Quindi, nonostante si possa o no condividere nei

modi la protesta di alcuni gruppi di estrema sinistra, le ragioni per opporsi all’iniziativa pre-sa da alcuni responsabili della Versiliana c’e-rano tutte. Quello che fa riflettere, però, non sono tanto le seggiolate volate in seguito all’alzata di vo-ce di coloro che protestavano, ma alcune af-fermazioni seguite agli incidenti, i cui autori non menzioneremo per il semplice fatto che si sono già fatti abbastanza pubblicità negativa da non averne bisogno di ulteriore. Frasi del tipo: “Queste persone cercano visibilità dopo

averla persa alle ultime elezioni”.

(continua a pag. 16)

Il Partito Democratico

si confronta con i cittadini di Pietrasanta.

Con giovedì 2 ottobre, a Ponterosso e Crociale, i componenti del Partito Democratico di Pie-trasanta hanno dato l’avvio ad una serie di incontri che avverranno nelle varie frazioni del Co-mune.

Il Gruppo Consiliare, la Segreteria Politica, i due Coordinamenti (Marina e Pietrasanta con frazioni collinari) e “I Ragazzi di Progetto Democratico”, partecipano alle serate itineranti che nascono dalla volontà di conoscere e farsi conoscere.

Il PD di Pietrasanta ritiene sia necessario ascoltare direttamente dal cittadino i problemi, le aspettative e i dubbi, acquisendo informazioni dagli abitanti della frazione.

Le serate sono spontanee, in modo tale da rendere partecipativa e reciproca la conoscenza di alcune problematiche, fornendo da parte del partito dati e scelte fatte in consiglio comuna-le, commissione urbanistica o altro, e spesso non a conoscenza di tutti.

Il PD di Pietrasanta, partito nuovo, con nuove figure e progetti, si augura di riuscire, con l’-aiuto dei cittadini, ad acquisire un importante e consistente bagaglio di conoscenza, necessa-rio a concretizzare la propria politica e essere il più vicino possibile alle esigenze del cittadi-no.

Prossimo incontro in programma, a Valdicastello Carducci il giorno 21 Ottobre 2008 alle ore 21.00 presso il Circolo Ricreativo Operaio.

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Page 16: Progetto Democratico  ottobre 2008

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(continua da pag.15)

Occorre ricordare a chi ha pronunciato queste pa-role che non è necessario essere eletti a qualunque incarico si voglia o sedere su uno scranno, quanto alto esso sia, per poter dire ciò che si pensa, pur-ché non inciti all’odio o alla violenza. O forse prefe-rirebbero un’opposizione muta, o vorrebbero addi-rittura farne a meno? Ecco, è questo che fa pensa-re.

A livello nazionale prima il sindaco – o dovremmo cominciare a chiamarlo podestà? – di Roma, ha affermato che il fascismo non è stato il male asso-luto, poi il ministro della Difesa ha rilanciato ricor-dando anche i caduti della RSI durante una cele-brazione della Resistenza. Non si può non rispon-dere a certe provocazioni. I morti sono morti e si dovrebbero lasciare in pace, ma non si può dimen-ticare che da una parte c’era un regime che aveva privato della libertà un intero popolo e dall’altra chi combatteva per liberarlo dalla dittatu-ra e dagli invasori.

E a questo punto arriviamo alla cro-naca recente. Il 19 settembre 2008 è stato il 64° anniversario della Libera-zione di Pietrasanta dall’occupazione nazifascista; alla cerimonia in Piazza dello Statuto come autorità comunali vi erano l’assessore Spina, che ha fatto le veci del sindaco, e l’assessore Tognini; nessuno di AN, nessuno – compreso il sindaco – di FI, i due par-titi che, unendosi nel PdL, hanno in-tenzione di confluire nel Partito Popo-lare Europeo! Non è alquanto strano? E abbiamo permesso a persone così indifferenti, per non dire ostili, alla no-stra storia di governare la nostra città per otto anni? Non voglio entrare nel merito di quanto è stato fatto da questa amministrazione, non è l’argomento di queste righe; ma è più che mai discutibile il modo in cui si è operato, che più di una volta è sembrato solo un modo autoritario di gestione il potere. Ma di questo si sta occupando anche la magistratura.

Si capisce bene che i problemi degli Italiani siano altri e più concreti, ma non si può costruire il futuro del nostro paese facendo a meno delle fondamen-ta. Talvolta sorge il dubbio che certe questioni ven-gano tirate in ballo per altri scopi: siccome si sa che sono questioni delicate e ancora scottanti per molti italiani, si lancia il sasso, tanto ci sarà sicuramente qualcuno che risponde; una volta sollevato il polve-rone, si potrà far passare qualche provvedimento

poco gradito, perché nel frattempo i media saranno impegnati ad occuparsi delle polemiche relative a certe affermazioni e dopo si potrà anche accusare chi ha osato rispondere di non avere altri argomenti o proposte da opporre. Trucchi da vecchie volpi ai quali conviene cominciare a fare attenzione.

Tutta la Sinistra democratica in Italia ha più volte fatto i conti col proprio passato: ha pagato per errori propri, ma anche, e soprattutto, per quelli altrui, ve-nendo condannata di volta in volta per quanto ac-cadeva a Praga, in Ungheria, Cambogia, URSS. Mentre lentamente, in modo subdolo, si tentava di far dimenticare agli Italiani che la Sinistra ha contri-buito a scrivere la Costituzione ed i suoi principi democratici nei quali si è sempre riconosciuta e si riconosce. A differenza di una Destra che non lo ha mai fatto, a partire dal MSI, che ciononostante si presentava democraticamente alle elezioni e altret-tanto democraticamente faceva sedere i propri rap-presentanti in Parlamento e nei Consigli regionali,

provinciali e comunali, luoghi che erano stati privati del proprio ruolo dalla dittatura fascista, ricordata nostalgi-camente da queste persone. Per concludere: il Partito De-mocratico rappresenta dav-vero una pagina nuova per questo paese, perché rico-nosce la Costituzione ed i propri conti col passato li ha fatti e perché guarda al futu-ro riconoscendo certi valori come scontati e non ne farà argomento principale di di-battito politico se nessuno tenterà di metterli in discus-

sione. Al Popolo delle Libertà, o quantomeno a buona parte dei propri rappresentanti e sostenitori, mancano ancora un po’ di passi da fare, e non ba-sta come scusa l’avere il consenso della maggio-ranza degli italiani, i numeri non possono giustifica-re qualunque cosa, altrimenti in nome della mag-gioranza si potrebbe anche abolire il diritto d’opinio-ne o fare ben altro. Film già visto.

In breve, il principio usato per costruire il PdL è il medesimo usato nel governo del Paese e di Pietra-santa ed è ben espresso da un personaggio de Il Gattopardo, Tancredi Falconeri, che afferma: “Se si vuole che tutto rimanga com’è, bisogna che tutto cambi”.

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