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REGIONE PIEMONTE
PROVINCIA DI CUNEOCOMUNE DI DEMONTE
PROGETTO DI IMPIANTO IDROELETTRICO SUL RIO COMBAFERELOCALITA' B.TA PALUCH - PEROLAR
Documentazione ai sensi del D.lgs.387/03
Geom. ALBERTO BALSAMOS.S. 28 Nord, 6 - 12084 Mondovì (CN) 347-4097196 [email protected]
Dott. Arch. DANIELE BORGNAVia G. Pascoli, 39/6 - 12084 Mondovì (CN) 339-3131477 [email protected]
Dott. Ing. ALBERTO BONELLOStrada di Pascomonti - 12084 Mondovì (CN) 328-4541205 [email protected]
Si riservano tutti i diritti di divulgazione e/o riproduzione del presente documento senza specifica autorizzazione ai sensi della legge 24.04.41 n.633 e s.m. ed int.
RICHIEDENTEGRUPPO DI PROGETTAZIONE
DATA PROGETTO
Aprile 2013SCALA
Elaborato
STUDIO DI INGEGNERIADott. Ing. ANTONIO CAPELLINOVia Rosa Bianca, 18 12084 Mondovì - (CN) 0174/551247 [email protected]
Studio Sintesi Ingegneria e Paesaggio
Dott. For. STEFANO ASSONEVia Mongrando, 41/a - 10153 Torino 011/6598961 [email protected]
ELETTRICA COMBAFERE S.R.L.Fraz. San Lorenzo n. 7 12014 Demonte (CN) C.F./P.IVA 02984380044
24
Valutazione previsionale di impatto acustico
FEDERICO BURZIOINGEGNERE AMBIENTALE
Via Martiri, 70 - 12040 Ceresole d'AlbaCell. 328 [email protected]
FEDERICO BURZIO – INGEGNERE AMBIENTALE
Derivazione idroelettrica sul Rio Combafere in Comune di Demonte (CN) Valutazione di impatto acustico
ELETTRICA COMBAFERE S.r.l. Pag. 1
Il presente elaborato è di proprietà riservata dell’Ing. Federico Burzio e non può essere riprodotto, copiato, né utilizzato per nessuno scopo diverso da quello per il quale è stato
specificatamente fornito, senza previa autorizzazione scritta dell’Ing. Federico Burzio.
INDICE
1 Premessa ................................................................................................................................. 2
1.1 Quadro di riferimento normativo ...................................................................................... 2
1.2 Definizioni ........................................................................................................................ 3
2 Descrizione dell’opera in progetto ........................................................................................ 8
2.1 Caratteristiche temporali dell’attività in progetto ........................................................... 10
3 Descrizione delle sorgenti di rumore connesse all’attività in progetto ........................... 10
3.1 Fase di cantiere ............................................................................................................... 10
3.2 Fase di esercizio .............................................................................................................. 12
4 Descrizione delle caratteristiche costruttive dei locali ...................................................... 13
5 Descrizione dei ricettori presenti nell’area di studio ........................................................ 15
6 Classificazione acustica del territorio ................................................................................ 17
7 Modalità di esecuzione dei rilievi di rumore ..................................................................... 18
8 Clima acustico attuale .......................................................................................................... 19
9 Valutazione previsionale dei livelli sonori generati dall’attività in progetto .................. 20
9.1 Livelli di emissione ........................................................................................................ 20
9.1.1 Fase di cantiere ........................................................................................................ 20
9.1.2 Fase di esercizio ...................................................................................................... 21
9.2 Livelli assoluti di immissione ......................................................................................... 23
9.2.1 Fase di cantiere ........................................................................................................ 23
9.2.2 Fase di esercizio ...................................................................................................... 24
9.3 Livelli differenziali di immissione ................................................................................. 25
10 Descrizione degli interventi di mitigazione degli impatti ................................................. 26
11 Piano di monitoraggio del rumore ...................................................................................... 27
Allegato 1 - Tecnico competente in acustica ambientale ai sensi della legge n. 447/1995 ..... 28
Allegato 2 – Certificato SIT di taratura della strumentazione utilizzata ............................... 29
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Derivazione idroelettrica sul Rio Combafere in Comune di Demonte (CN) Valutazione di impatto acustico
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Il presente elaborato è di proprietà riservata dell’Ing. Federico Burzio e non può essere riprodotto, copiato, né utilizzato per nessuno scopo diverso da quello per il quale è stato
specificatamente fornito, senza previa autorizzazione scritta dell’Ing. Federico Burzio.
1 Premessa
La presente valutazione previsionale di impatto acustico viene redatta per conto della Ditta
ELETTRICA COMBAFERE S.R.L., con sede in Fraz. San Lorenzo n. 7, 12014 Demonte
(CN), C.F./P.IVA 02984380044, legalmente rappresentata dal Sig. MARIOTTA
PIERFRANCO.
Oggetto della presente valutazione è l’impatto acustico indotto dalla realizzazione di una
derivazione idrica finalizzata alla produzione di energia elettrica sul Rio Combafere in Comune
di Demonte (CN), località Borgata Paluch - Perolar.
Lo studio, strutturato sulla base dello schema fornito dalla Deliberazione della Giunta
Regionale del Piemonte n. 9-11616, del 2 febbraio 2004, ha lo scopo di :
- caratterizzare il clima acustico prima dell’avvio dell’attività (clima acustico attuale);
- prevedere l’impatto acustico generato sul territorio dall’attività in progetto (clima
acustico post-operam);
- verificare il rispetto dei limiti acustici previsti dalla vigente normativa in materia;
- suggerire eventuali interventi di mitigazione da mettere in atto per ridurre gli impatti.
1.1 Quadro di riferimento normativo
Il quadro normativo all’interno del quale si inserisce il presente studio è costituito dalle seguenti
disposizioni legislative emanate a livello nazionale e regionale in materia di inquinamento
acustico:
• Normativa nazionale
- Legge 26 ottobre 1995, n. 447 - “Legge quadro sull'inquinamento acustico”
- D.M. Ambiente 11 dicembre 1996 – “Applicazione del criterio differenziale per gli
impianti a ciclo produttivo continuo”
- D.P.C.M. 14 novembre 1997 – “Determinazione dei valori limiti delle sorgenti
sonore”
- D.P.C.M. 5 dicembre 1997 – “Determinazione dei requisiti acustici passivi degli
edifici”
- D.M. Ambiente 16 marzo 1998 – “Tecniche di rilevamento e di misurazione
dell'inquinamento acustico”
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Il presente elaborato è di proprietà riservata dell’Ing. Federico Burzio e non può essere riprodotto, copiato, né utilizzato per nessuno scopo diverso da quello per il quale è stato
specificatamente fornito, senza previa autorizzazione scritta dell’Ing. Federico Burzio.
- D.P.C.M. 31 marzo 1998 – “Atto di indirizzo e coordinamento recante criteri
generali per l'esercizio dell'attività del tecnico competente in acustica”
- D.P.C.M. 16 aprile 1999 – “Regolamento recante norme per la determinazione dei
requisiti acustici delle sorgenti sonore nei luoghi di intrattenimento danzante e di
pubblico spettacolo e nei pubblici esercizi”
- D.M. Ambiente 20 maggio 1999 – “Criteri per la progettazione dei sistemi di
monitoraggio per il controllo dei livelli di inquinamento acustico in prossimità degli
aeroporti nonchè criteri per la classificazione degli aeroporti in relazione al livello
di inquinamento acustico”
- D.M. Ambiente 3 dicembre 1999 – “Procedure antirumore e zone di rispetto negli
aeroporti”
- D.M. Ambiente 29 novembre 2000 – “Criteri per la predisposizione, da parte delle
società e degli Enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative
infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore”
- D.P.R. 4 aprile 2001, n. 304 – “Regolamento recante disciplina delle emissioni
sonore prodotte nello svolgimento delle attività motoristiche, a norma dell'articolo 11
della Legge 26 ottobre 1995, n. 447”
- D.P.R. 30 marzo 2004, n. 142 – “Disposizioni per il contenimento e la prevenzione
dell'inquinamento acustico derivante dal traffico veicolare”
- D. Lgs. 19 agosto 2005, n. 194 – “Attuazione della direttiva 2002/49/Ce relativa alla
determinazione e alla gestione del rumore ambientale”
• Normativa regionale
- Legge regionale 20 ottobre 2000, n. 52 - “Disposizioni per la tutela dell'ambiente in
materia di inquinamento acustico”
- D.G.R. 2 febbraio 2004, n. 9-11616 – in attuazione dei disposti dell'art. 3, comma 3
lettera c) della L.R. 52/2000, stabilisce i "Criteri per la redazione della
documentazione di impatto acustico"
1.2 Definizioni
I termini tecnici utilizzati nel seguente documento sono definiti nell’art.2 della Legge 26 ottobre
1995, n. 447, nell’allegato A al D.P.C.M. 01/03/1991, nel D.P.C.M. 14/11/1997, nel D.M.
16/03/1998 e dal D.P.R. 142/04
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specificatamente fornito, senza previa autorizzazione scritta dell’Ing. Federico Burzio.
• Inquinamento acustico: l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente
esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane, pericolo per
la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti,
dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime
fruizioni degli ambienti stessi.
• Ambiente abitativo: ogni ambiente interno ad un edificio destinato alla permanenza di
persone o di comunità ed utilizzato per le diverse attività umane, fatta eccezione per gli
ambienti destinati ad attività produttive, salvo per quanto concerne l'immissione di
rumore da sorgenti sonore esterne ai locali in cui si svolgono le attività produttive.
• Punto ricettore:
- Qualsiasi edificio adibito ad ambiente abitativo comprese le relative aree esterne di
pertinenza
- Qualsiasi edificio adibito ad attività lavorativa o ricreativa comprese le aree esterne di
pertinenza
- Aree naturalistiche vincolate
- Parchi pubblici
- Aree esterne destinate ad attività ricreativa ed allo svolgimento della vita sociale della
collettività
- Aree territoriali edificabili già individuate dai piani regolatori generali e loro varianti
generali
• Sorgenti sonore fisse: gli impianti tecnici degli edifici e le altre installazioni unite agli
immobili anche in via transitoria il cui uso produca emissioni sonore; le infrastrutture
stradali, ferroviarie, aeroportuali, marittime, industriali, artigianali, commerciali ed
agricole; i parcheggi; le aree adibite a stabilimenti di movimentazione merci; i depositi
dei mezzi di trasporto di persone e merci; le aree adibite ad attività sportive e ricreative.
• Sorgenti sonore mobili: tutte le sorgenti sonore non comprese al punto precedente.
• Sorgente sonora specifica: sorgente sonora selettivamente identificabile che costituisce la
causa del potenziale inquinamento acustico.
• Limiti di emissione: livelli massimi di rumore che possono essere immessi da una singola
sorgente sonora fissa e si applicano a tutte le aree del territorio ad essa circostanti
secondo la rispettiva classificazione acustica.
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I valori limite di emissione si riferiscono all’ambiente esterno (anche se il D.P.C.M. del
14/11/1997 non lo dice esplicitamente).
I rilievi fonometrici vanno eseguiti negli spazi utilizzati da persone e comunità.
Il D.P.C.M. del 14/11/1997 precisa (o meglio modifica) il significato di valore limite di
emissione definito dall’art. 2 comma 1, lettera e) della Legge 447/95.
Mentre in quest’ultima il valore di emissione di una sorgente si riferiva al rumore
misurato in prossimità della sorgente stessa, nel decreto il valore di emissione si
configura (per le sorgenti fisse) come il rumore immesso in tutte le zone circostanti ad
opera di una singola sorgente sonora.
I valori limite di emissione delle sorgenti mobili e dei singoli macchinari costituenti le
sorgenti sonore fisse sono altresì regolamentati, dove previsto, dalle norme di
omologazione e certificazione delle sorgenti stesse.
• Limiti assoluti di immissione: livelli massimi di rumore che possono essere immessi
dall’insieme di tutte le sorgenti sonore misurati in prossimità dei ricettori.
I valori limite assoluti si riferiscono all’ambiente esterno.
Per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime e aeroportuali i limiti di immissione
non si applicano all’interno delle fasce territoriali di pertinenza.
All’esterno di tali fasce di pertinenza, dette sorgenti, concorrono al raggiungimento dei
limiti assoluti di immissione.
All’interno delle fasce di pertinenza, le singole sorgenti sonore fisse devono rispettare i
limiti di emissione, mentre nel loro insieme devono rispettare i valori assoluti di
immissione.
Appositi decreti definiscono l’ampiezza delle fasce di pertinenza delle infrastrutture ed i
relativi limiti di immissione legati alla componente del rumore rispettivamente stradale,
ferroviaria, aerea.
• Valori di attenzione: il valore di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio
per la salute umana o per l’ambiente.
• Valori di qualità: i valori di rumore da conseguire nel breve, nel medio e nel lungo
periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento disponibili, per realizzare gli
obiettivi di tutela previsti dalla legge.
• Tempo di riferimento (TR): Rappresenta il periodo della giornata all’interno del quale si
eseguono le misure. La durata della giornata è articolata in due tempi di riferimento:
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quello diurno compreso tra le h 06:00 e le h 22:00 e quello notturno compreso tra le h
22:00 e le h 06:00.
• Tempo a lungo termine (TL): Rappresenta un insieme sufficientemente ampio di TR
all’interno del quale si valutano i valori di attenzione. La durata di TL è correlata alle
variazioni dei fattori che influenzano la rumorosità di un periodo.
• Tempo di osservazione (TO): Rappresenta un periodo di tempo compreso in TR nel quale
si verificano le condizioni di rumorosità che si intendono valutare.
• Tempo di misura (TM): All’interno di ciascun tempo di osservazione, si individuano uno
o più tempi di misura TM , di durata pari o minore del tempo di osservazione, in funzione
delle caratteristiche di variabilità del rumore ed in modo tale che la misura sia
rappresentativa del fenomeno.
• Livello di rumore ambientale (LeqA): E’ il livello continuo equivalente di pressione sonora
ponderato “A”, prodotto da tutte le sorgenti di rumore esistenti in un dato luogo e durante
un determinato tempo. Il rumore ambientale è costituito dall’insieme del rumore residuo
e da quello prodotto dalle specifiche sorgenti disturbanti, con l’esclusione degli eventi
sonori singolarmente identificabili di natura eccezionale rispetto al valore ambientale
della zona. E’ il valore che si confronta con i limiti massimi di esposizione (immissione):
- Nel caso di limiti differenziali è riferito a TM
- Nel caso di limiti assoluti è riferito a TR
Nel caso di una valutazione previsionale questo valore può essere valutato come somma
del livello residuo LR (anche definibile come Livello di Rumore Ambientale ante-
operam) e livello di emissione della specifica sorgente.
• Livello di rumore residuo (LeqR): E’ il livello continuo equivalente di pressione sonora
ponderato “A”, che si rileva quando si esclude la specifica sorgente disturbante. Deve
essere misurato con le identiche modalità impiegate per la misura del rumore ambientale
e non deve contenere eventi sonori atipici.
• Livello differenziale di rumore (LD): Differenza tra il livello di rumore ambientale (LA) e
quello residuo (LR): LD = LA – LR
• Livello di emissione (LeqE): E’ il livello continuo equivalente di pressione sonora
ponderato “A”, dovuto alla sorgente specifica. E’ il livello che si confronta con i limiti di
emissione. Nel caso di una valutazione previsionale questo valore viene valutato con
appositi algoritmi di calcolo.
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• Fattore correttivo (K): E’ la correzione in dB(A) introdotta per tener conto della presenza
di rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza il cui valore è il
seguente:
- Per la presenza di componenti impulsive: KI = 3 dB(A)
- Per la presenza di componenti tonali: KT = 3 dB(A)
- Per la presenza di componenti di bassa frequenza: KB = 3 dB(A)
• Livello di rumore corretto (LC): E’ definito dalla relazione LC = LA + KI + KT + KB.
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2 Descrizione dell’opera in progetto
Il presente progetto riguarda la costruzione di un nuovo impianto idroelettrico sul Rio Combafere
in Comune di Demonte (vedi Figura 2-1).
Figura 2-1 – Individuazione dell’area d’intervento
Vengono di seguito delineati gli aspetti di maggiore rilievo del progetto dell’impianto
idroelettrico oggetto del presente studio. Un quadro di maggiore dettaglio si potrà trarre dagli
elaborati progettuali.
L’impianto in progetto si compone dei seguenti elementi principali:
- opera di captazione;
- condotta di adduzione in pressione;
- fabbricato della centrale idroelettrica;
- canale di restituzione;
Opera di captazione
Gli elementi che compongono il complesso della captazione sono di seguito elencati:
- traversa fluviale;
Area d’intervento
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- opera di presa;
- condotta di adduzione;
- bacini di sedimentazione e carico;
- locale sgrigliatore.
La traversa fluviale in progetto è ubicata sul Rio Combafere presso la borgata Emanuel circa 150
m a valle di un’immissione consistente in sinistra orografica. L’opera di presa è posizionata in
sinistra appena a monte di un salto naturale di circa 5 m di altezza.
Il coronamento della traversa è progettato a quota 1146,21 m s.l.m.
La condotta di adduzione, un tubo in PEAD di 600 mm di diametro interno, convoglia la portata
prelevata ai bacini di sedimentazione e carico, ubicati a circa 320 m di distanza.
L’opera di presa, e i bacini di sedimentazione e di carico risultano completamente interrati, la
sola opera emergente è costituita dal locale sgrigliatore, rivestito completamente in pietra locale
e con copertura in lose di pietra poggiante su orditura in legname.
Condotta di adduzione in pressione
La Condotta di adduzione in pressione è realizzata in acciaio, di diametro 600 mm, si estende per
circa 1380 m tra il bacino di carico e il fabbricato della centralina idroelettrica. Essa si sviluppa
completamente in sponda sinistra orografica del Rio Combafere, attraversando principalmente
boschi e strade sterrate, con un breve tratto di prato poco prima della centrale idroelettrica.
Fabbricato centrale idroelettrica
Il fabbricato centrale idroelettrica, situato in sponda sinistra orografica, è costituito da un edificio
delle dimensioni planimetriche di circa 10,6 m x 9,9 m e da un piccolo locale accessorio
affiancato. La centrale ospita due gruppi di produzione idroelettrica composti da turbina Pelton e
generatore sincrono. L’edificio è realizzato con tipologie tipiche dell’ambiente montano,
completamente rivestito in pietrame locale, con serramenti e orditura del tetto in legname e con
copertura in “lose”.
Canale di restituzione
Il canale di restituzione è realizzato con una tubazione in calcestruzzo completamente interrata,
con diametro interno di 1200 mm. Essa si sviluppa per circa 25 m dalla centrale alla sezione di
restituzione nel Rio Combafere.
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2.1 Caratteristiche temporali dell’attività in progetto
Nella fase di esercizio dell’impianto si deve prendere in considerazione un’unica fonte di rumore
aggiuntiva: le turbine poste all’interno della centrale.
Le sorgenti sonore di cui sopra saranno funzionanti in modo continuativo sia nelle ore diurne che
in quelle notturne ed in particolare:
caratteristiche temporali dell’attività in progetto
Stagionalità La produzione di energia elettrica tramite le turbine non presenta
caratteri di stagionalità anche se in eventuali periodi di secca
potrebbero diminuire le portate derivate e quindi ridursi i livelli di
esercizio dell’impianto
Ciclo produttivo Continuo
Orario di attività Continuo
Frequenza di esercizio Quotidiana
Tutte le verifiche di legge verranno quindi condotte sia per il periodo di riferimento diurno (6.00-
22.00) che per quello notturno (22.00-6.00).
Le attività di cantiere necessarie per la realizzazione della derivazione idroelettrica verranno
invece condotte esclusivamente in orari diurni ed in particolare tra le 8:00 e le 12:00 e tra le
13:00 e le 17:00 (otto ore lavorative).
3 Descrizione delle sorgenti di rumore connesse all’attività in progetto
In fase di cantiere le sorgenti di rumore sono riconducibili alle operazioni di rimozione della
vegetazione, agli scavi e movimenti terra per lo scotico del terreno agrario, allo scavo per la
realizzazione di tutte le infrastrutture e alle operazioni di costruzione delle opere in cemento
armato.
In fase di esercizio il rumore sarà invece determinato da un’unica fonte: le due turbine poste
all’interno della centrale.
3.1 Fase di cantiere
Per la realizzazione dell’opera si impiegheranno mezzi meccanici quali escavatori, autocarri,
betoniere, martelli demolitori, motoseghe, ecc.. mezzi che sviluppano potenze sonore notevoli.
Si individuano le seguenti tipologie di lavorazioni:
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- Lavorazione 1: rimozione vegetazione, scavi e movimenti terra vari per lo scotico del
terreno agrario, lo scavo per la realizzazione di tutte le infrastrutture. Per questa tipologia
di lavorazioni si prevede l’utilizzo di motoseghe, escavatori e autocarri.
- Lavorazione 2: realizzazione opere in cemento armato (opera di presa, diffusori, locale
turbine, canale di adduzione, traversa, ecc…). Le strumentazioni utilizzate sono le
seguenti: un escavatore, una betoniera, un carrello elevatore telescopico ed attrezzature
manuali quali trapani/avvitatori.
Con riferimento a ciascuno dei macchinari occorre quindi disporre del dato di potenza acustica
caratteristico, ovvero delle emissioni sonore che caratterizzano il macchinario quando in attività.
A questo fine è stata condotta una indagine nel database elaborato dal Comitato Paritetico
Territoriale per la prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro di Torino e Provincia, al
fine di acquisire dati di potenza acustica rappresentativi delle diverse tipologia di macchinario.
I dati di potenza richiamati nel seguito sono stati ottenuti da specifiche attività di misura a cura
del citato Comitato Paritetico Provinciale e sono riferiti a mezzi non necessariamente nuovi o di
ultima generazione.
Pertanto, se tali valori possono essere considerati rappresentativi del parco mezzi che usualmente
si ritrova nelle diverse aree di lavorazione, gli stessi valori risultano cautelativi quando vengono
assunti con riferimento ad un assetto futuro. Si segnala infatti che i nuovi mezzi risultano
normalmente meno rumorosi di quelli che vanno a sostituire. Tale progressivo miglioramento è
peraltro indicato anche dalla normativa che fissa via via limiti ai valori emissivi delle macchine.
Si veda, ad esempio, quanto in merito richiesto dalla Direttiva 2000/14/CE dell’8 maggio 2000
sul ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri concernenti l’emissione acustica
ambientale delle macchine ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto, recepita nel nostro
ordinamento con il D.Lgs 4 settembre 2002, n.262.
Ne consegue che i valori stimati nel presente studio possono essere considerati, per le assunzioni
cautelative adottate, più elevati di quelli che potranno essere effettivamente rilevati. Ciò per
effetto della progressiva sostituzione dei macchinari con altri di più recente costruzione.
I macchinari che saranno impiegati nelle varie lavorazioni di cantiere, individuate
precedentemente, sono riassunti nella tabelle seguente, dove ne vengono specificate le
caratteristiche acustiche (spettri di frequenze e potenze). Ai fini della costruzione del modello di
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diffusione del rumore, tutti i macchinari verranno considerati come sorgenti puntiformi con
funzionamento circoscritto al tempo di riferimento diurno (16h).
31,5 63 125 250 500 1000 2000 4000 8000 16000 Lw
dB dB dB dB dB dB dB dB dB dB dB(A)
Lavorazione 1: rimozione vegetazione
e movimenti terra
n.2 autocarri 96,80 98,90 99,10 86,20 89,60 94,10 94,00 89,10 80,00 73,00 98,80
n. 2 motoseghe 81,10 86,00 92,80 90,30 93,20 96,50 94,30 99,20 94,60 90,10 103,50
n.2 escavatori 89,80 94,70 94,80 93,00 98,10 99,00 106,20 104,70 102,80 100,50 111,00
potenza sonora complessiva 114,94
Lavorazione 2 : opere in c.a.
escavatore 89,80 94,70 94,80 93,00 98,10 99,00 106,20 104,70 102,80 100,50 111,00
betoniera 85,70 91,60 96,90 91,60 96,10 94,40 90,00 82,10 80,80 74,40 98,30
avvitatore/trapano 62,60 74,00 72,90 75,00 82,00 91,20 92,80 88,50 89,60 90,60 97,60
carrello elevatore telescopico 113,0 104,2 94,90 97,80 97,10 95,40 90,50 84,60 70,00 79,00 101,80
potenza sonora complessiva 111,86
Tabella – dati di potenza sonora estrapolati dal database elaborato dal Comitato Paritetico Territoriale per la
prevenzione infortuni, l’igiene e l’ambiente di lavoro di Torino e Provincia per le varie fasi di cantiere
Al fine di porsi nelle condizioni più gravose dal punto di vista acustico, nelle valutazioni che
verranno condotte nei paragrafi successivi, verrà presa in considerazione la lavorazione 1 che
rappresenta quella con le emissioni rumorose più elevate.
3.2 Fase di esercizio
Come già accennato in precedenza, nella fase di esercizio dell’impianto si deve prendere in
considerazione un’unica fonte di rumore aggiuntiva: le turbine poste all’interno della centrale.
Si può stimare che l’attività della turbina generi livelli di potenza sonora di circa 95 dB(A). Nel
caso in questione il progetto prevede l’impiego di due turbine Pelton installate all’interno di una
centrale realizzata con struttura portante in calcestruzzo e parzialmente interrata.
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specificatamente fornito, senza previa autorizzazione scritta dell’Ing. Federico Burzio.
4 Descrizione delle caratteristiche costruttive dei locali
Le attività di cantiere si svolgono all’aperto.
In fase di esercizio le fonti di rumore costituite dalle turbine saranno invece alloggiate all’interno
di un apposito fabbricato ubicato in sinistra orografica in un’area prativa compresa tra la strada
per la località Emanuel ed il Rio Combafere.
Il fabbricato della centrale idroelettrica è realizzato seminterrato e la parte emergente ha l’aspetto
di una costruzione tipica dei nuclei alpini locali, con un solo piano fuori terra, copertura a due
falde con orditura in legno e soprastante manto in lose.
Il fabbricato è composto da due corpi di fabbrica affiancati, quello principale con dimensioni in
pianta di 10,80 m x 10,10 m, e quello più piccolo di 7,40 m x 4,10 m.
Il corpo fabbricato principale ha un unico piano seminterrato, destinato all’alloggiamento delle
turbine e delle strutture tecniche connesse. Il corpo secondario, invece, presenta un piano
seminterrato, che contiene i due trasformatori, ed uno fuori terra, adibito ad ufficio. I
trasformatori sono custoditi in un apposito locale, ciascuno, in cui la parete anteriore è sostituita
da un grigliato che permette sia l’accesso sia l’aerazione continua degli apparecchi elettrici.
La struttura portante è in cemento armato, con fondazione continua; la muratura contro terra è
protetta dall’umidità da un rivestimento impermeabilizzante e da un drenaggio in ciottoli di
fiume e raccolta dell’acqua alla base con tubi drenanti.
La porzione fuori terra è rivestita in pietra locale con giunti intasati con calce idraulica naturale
ponendo attenzione alla scelta di una calce con tonalità di colore simile a quello delle pietra usate
La copertura ha la struttura portante in legno di castagno a doppia orditura, con isolamento
realizzato con doppio pannello in legno e interposto materiale isolante.
Il manto di copertura è in lose posate secondo la tradizione costruttiva locale.
I serramenti sono in legno verniciato con materiale protettivo trasparente; gli infissi delle finestre
sono a due ante bipartite con sovrastante architrave in legno di castagno e davanzale in pietra di
Luserna.
Il portone di ingresso del locale macchine è in ferro rivestito in listoni di legno. Le porte sempre
in legno, sono realizzate a listoni secondo disegno appartenente alla tradizione costruttiva locale.
Tutte le parti murarie accessorie sono costruite con “pietra a vista”.
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Figura 4-1 – Pianta locale turbine
Figura 4-2 – Sezione longitudinale edificio centrale
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5 Descrizione dei ricettori presenti nell’area di studio
In generale, per quanto attiene la sensibilità dei ricettori con riferimento alla salute, essi possono
essere classificati in:
- ricettori che presentano sensibilità alta: dove è prevista la permanenza delle persone per le
quali è necessario garantire i migliori standard qualitativi dell’aria (ospedali, case di cura e di
riposo, scuole, asili);
- ricettori che presentano sensibilità media: dove è prevedibile una prolungata permanenza
delle persone (aree residenziali, luoghi di soggiorno, ecc.);
- ricettori che presentano sensibilità bassa: dove è ragionevole presupporre tempi di
permanenza inferiori (aree industriali, agricole, ...).
Nell’area di studio non sono presenti centri abitati di una certa rilevanza ma esclusivamente case
isolate ed i piccoli nuclei frazionali di Paluch e di Lucerne (in comune di Aissone)a, che peraltro
risultano molto distanti dall’ambito d’intervento. Tutti i punti individuati costituiscono in ogni
caso recettori a sensibilità bassa, non esistono infatti in zona ospedali, case di cura e di riposo,
asili, ecc…
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In particolare gli insediamenti più prossimi sono costituiti da (vedi
“
Figura 5-1”):
- R1: BORGATA PALUCH – 420 metri dal locale turbine e dal cantiere.
- R2: BORGATA LUCERNE di Aissone – 320 m a O del locale turbine e del cantiere.
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Figura 5-1– Individuazione planimetrica dei recettori
1
2
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6 Classificazione acustica del territorio
In relazione agli adempimenti previsti in materia di inquinamento acustico dalla L.R. 52 del 20
ottobre 2000, “Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento acustico” (in
attuazione di quanto previsto dalla L. n. 447 del 26.10.1995), il Comune di Demonte ha adottato
la Classificazione Acustica del proprio territorio con Deliberazione del Consiglio Comunale n.14
del 24 giugno 2004.
Secondo la classificazione proposta, l’area di intervento ricade all’interno di una porzione
territoriale ascrivibile alla Classe Acustica III – Aree di tipo misto ovvero “Aree urbane
interessate dal traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione,
con presenza di attività commerciali, uffici, limitata presenza di attività artigianali e assenza di
attività industriali; le aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici”, per
le quali valgono i limiti fissati dal D.P.C.M. del 14.11.1997 e riportati nella sottostante tabella.
Classe acustica III Periodo diurno (6-22) Periodo notturno (22-6)
Limite Emissione 55 45
Limite Immissione 60 50
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7 Modalità di esecuzione dei rilievi di rumore
Per l’esecuzione dei rilievi è stata utilizzata la seguente strumentazione:
- Fonometro integratore Delta ohm HD 2010, classe 1, secondo IEC 61672-1 del 2002
(certificato di conformità I.E.N. n. 37312-01C), IEC 60651:2001 ed IEC 60804:2000;
- Microfono MK221 a condensatore, polarizzato a 200 V, per campo libero, ad elevata
stabilità, tipo WS2F secondo IEC 61094-4;
- Calibratore Delta ohm HD 9101 di livello sonoro classe 1 secondo IEC 60942:1998.
Frequenza di calibrazione 1000hz, livelli di pressine sonora 94dB/114dB.
Tutta la strumentazione di misura è provvista di certificato di taratura SIT che ne attesta la
conformità alle specifiche tecniche come previsto dal D.M.Ambiente 16/03/’98.
Il fonometro è stato impostato per effettuare la rilevazione dei parametri LAImax, LASmax e LAFmax.
La ripetitività dell’evento sarà mostrata mediante dimostrazione grafica del livello LAF per il
tempo di misura. Qualora non si rilevino componenti impulsive e dunque non siano soddisfatte
tutte le condizioni ai sensi del D.M. 16/03/’98, sarà ritenuta superflua la dimostrazione grafica.
Il fonometro è stato impostato per effettuare analisi spettrali in bande di terzi d’ottava. La
presenza di toni puri dell’evento sarà mostrata mediante dimostrazione grafica spettrale
sovrapposta all’andamento isofonico con intervalli di 10 dB. Qualora non si rilevino componenti
tonali e dunque non siano soddisfatte le condizioni ai sensi del D.M. Ambiente 16/03/’98, sarà
ritenuta superflua la dimostrazione grafica.
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8 Clima acustico attuale
L’area nella quale si prevede la realizzazione dell’impianto idroelettrico si presenta scarsamente
abitata, con caratteristiche tipicamente montane, dove il territorio è completamente ricoperto da
boschi o prati stabili. Piccole aree marginali sono utilizzate per scopi agricoli.
Le uniche fonti di rumore che caratterizzano il clima acustico attuale sono rappresentate dalle
emissioni del rio Combafere e dagli altri rumori della natura. La viabilità dell’area presenta flussi
di traffico minimi che non incidono significativamente sul clima acustico.
Non si segnala infine in zona la presenza di altre attività produttive rilevanti sotto il profilo
dell'inquinamento acustico.
Per determinare il clima acustico è stato eseguito un rilievo fonometrico del livello di rumore
presso il sito oggetto di realizzazione della centrale idroelettrica (definibile secondo la normativa
come “rumore residuo” rispetto al rumore ambientale che si registrerà ad attività avviata). Vista
l’uniformità dell’area dal punto di vista acustico, tale rilievo può essere considerato
rappresentativo del rumore residuo esistente presso entrambi i recettori più prossimi individuati.
Il rilievo ha fornito i seguenti risultati:
RUMORE RESIDUO
Punto
ricettore
LeqR, TM = Livello di
rumore residuo dB(A)
Fattori correttivi LeqR, TM = Livello di rumore
residuo corretto dB(A) KI KT KB
R1 e R2 40.5 - - - 40.5
Si noti che sono stati presi in considerazione i fattori correttivi al fine di tenere in conto la
presenza di eventuali rumori con componenti impulsive, tonali o di bassa frequenza.
Il risultato misurato relativamente al tempo di misura (TM), in considerazione della stazionarietà
del rumore che si è potuta verificare in sede di sopralluogo, può essere esteso a tutto il tempo di
osservazione (TO) compreso nel riferimento diurno (TR).
ING. FEDERICO BURZIO - Tecnico competente in acustica ambientale
(Regione Piemonte - Determinazione Dirigenziale n. 63/DB10.04 del 28/01/2010)
RAPPORTO DI ESECUZIONE DI RILIEVO FONOMETRICO cod.: F1237-S1-residuo
da
ti
gen
erali
Committente Elettrica Combafere S.r.l. Data 20/09/2012
Luogo Demonte (CN) Misuratore Ing. Federico Burzio
Progetto Realizzazione di centralina idroelettrica
iden
tifi
cazi
on
e p
un
to d
i ri
liev
o
Individuazione punto di rilievo
imp
ost
azi
on
i d
el r
ilie
vo
Strumento utilizzato Fonometro integratore Delta ohm HD 2010 + microfono MK221 + Calibratore Delta
ohm HD 9101
Taratura strumento Taratura SIT del 12/09/2012
Condizioni meteo Sereno
Velocità del vento Inferiore a 5 m/s
Posizione microfono Su cavalletto. Altezza da terra pari a 1,5 metri
Tempo di riferimento Diurno (6:00 – 22:00)
Tempo di osservazione Dalle 9:00 alle 10:00, dalle 12:00 alle 13:00 e dalle 18:00 alle 19:00
Tempo di misura 10 minuti
Componenti impulsive Fonometro impostato per effettuare la rilevazione di LAImax, LASmax e LAFmax
Componenti tonali Fonometro impostato per effettuare analisi spettrali in bande di terzi d’ottava
Componenti a bassa
frequenza
Fonometro impostato per effettuare analisi
Calibrazione strumento Calibrazione al valore di 94.0 dB prima e dopo la misurazione.
Differenza massima riscontrata: 0.0 dB. Tutti i valori sono convalidati.
S1
ING. FEDERICO BURZIO - Tecnico competente in acustica ambientale
(Regione Piemonte - Determinazione Dirigenziale n. 63/DB10.04 del 28/01/2010)
RAPPORTO DI ESECUZIONE DEI RILIEVI FONOMETRICI cod.: F1237-S1-residuo R
ap
po
rto
di
mis
ura
Running Leq dB(A) Leq dB(A)TM
40.5 dB(A)
Livello di pressione sonora (dB(A) - Fast)
Composizione spettrale in terzi d’ottava
Livelli percentili
Ln LAeq
[dB] Ln
LAeq
[dB] Ln
LAeq
[dB]
5 43.0 40 37.2 80 34.1
10 41.2 50 36.3 90 33.1
20 40.0 60 35.8 95 32.4
30 38.3 70 35.0 99 30.8
Note
Rumore caratterizzato da:
- Rumori della natura
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specificatamente fornito, senza previa autorizzazione scritta dell’Ing. Federico Burzio.
9 Valutazione previsionale dei livelli sonori generati dall’attività in progetto
9.1 Livelli di emissione
Si rammenta che il “livello di emissione” è definito come il livello continuo equivalente di
pressione sonora ponderato “A”, dovuto alla sorgente specifica. Il livello di emissione,
rapportato al tempo di riferimento, è il livello che si confronta con i limiti di emissione.
9.1.1 Fase di cantiere
Partendo dal livello di potenza sonora è possibile determinare il livello di emissione ad una certa
distanza r dalla sorgente attraverso la seguente espressione:
ADLL WE ++=
dove:
Lw= Livello di potenza sonora;
D = Indice di direttività che riflette gli effetti generati dal diagramma di emissione della sorgente
(direttività intrinseca) e gli effetti della restrizione del campo di propagazione (direttività
geometrica);
A = Attenuazioni. Esistono numerosi fenomeni di attenuazione che si introducono durante la
propagazione: attenuazione per divergenza geometrica, attenuazione per assorbimento
atmosferico, attenuazione per effetto del suolo, attenuazione dovuta ad ostacoli.
Nel caso in esame sono verificate tutte le seguenti ipotesi:
- La sorgente reale è assimilabile ad una sorgente puntiforme. Questa modellizzazione è
corretta nel caso in cui la distanza sorgente-ricettore è maggiore del doppio della dimensione
massima della sorgente reale;
- La sorgente è posta in prossimità del terreno (l’intensità acustica raddoppia nel semispazio
positivo interessato dall’onda sonora);
- Sono trascurabili tutte le attenuazioni ad esclusione di quella per divergenza geometrica;
E’ quindi possibile riscrivere l’espressione precedente nel modo seguente:
rLL WE log208 ⋅−−=
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Applicando le espressioni appena richiamate alle lavorazioni di cantiere più rumorose
(lavorazione 1 con un livello di potenza sonora di circa 115 dB(A). Vedi paragrafo 3.1) e
considerando che il cantiere, all’interno del periodo di riferimento diurno (6.00-22.00), risulterà
operativo per le sole 8 ore lavorative, attraverso l’espressione riportata di seguito si ottiene il
livello di emissione da confrontare con quelli dettati dalla normativa:
⋅+=
R
sorgente
sorgenteeqEhTReqET
TTLL log10)(16,
In definitiva si hanno i seguenti valori di emissione:
Punto
ricettore
Livello totale di
emissione al
ricettore [dB(A)]
Classe
acustica
Limiti di
emissione
Verifica dei limiti
di zona in fase di
cantiere
TR diurno TR diurno TR diurno
R1 54.5 III 55 SI
R2 57.0 III 55 NO
Si può quindi concludere che l’attività di cantiere per la realizzazione dell’impianto idroelettrico
rispetta i limiti di emissione previsti dalla classificazione acustica comunale al recettore 1. Al
recettore 2 si potrebbero verificare dei minimi superamenti del limite di emissione nelle fasi in
cui il cantiere è concentrato nella pozione più prossima e si eseguono le lavorazioni più gravose
dal punto di vista acustico.
Per questi brevi periodi di tempo nei quali si possono prevedere limitati superamenti dei limiti
normativi, si provvederà quindi ad inoltrare al Comune interessato dall’intervento apposita
richiesta di autorizzazione “per lo svolgimento di attività che comporta l’impiego di macchinari
rumorosi avente carattere temporaneo” così come previsto dall’art. 6, comma 1, lettera h, della
legge 447/1995 e dell’art. 9, comma 1, della legge regionale n. 52/2000.
9.1.2 Fase di esercizio
Nell’ipotesi di un campo sonoro stazionario e perfettamente diffuso (cioè con uguale probabilità
di provenienza delle onde sonore riflesse), il livello riverberato dipende dalla potenza sonora
della sorgente (Lw) e dall’assorbimento delle pareti interne (costante d’ambiente R). Sommando
tra loro il campo riverberato ed il campo diretto si determina il valore complessivo del livello
sonoro valutato alla distanza r dalla sorgente sonora:
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+
⋅⋅
⋅+=
ambientedt
WpRr
QLrL
'.cos
2
4
4log10)(
π
Si deve poi considerare un coefficiente di abbattimento del rumore che consente di valutare la
quantità di onde sonore assorbite dalla struttura in cui sono racchiusi gli impianti e dal terreno
circostante.
Lo studio analitico dei fenomeni fisici confrontato con la determinazione sperimentale del potere
fonoisolante di molte pareti omogenee al variare del tipo di materiale e del suo spessore, ha
permesso di individuare una relazione pratica, detta Legge Sperimentale di Massa, per la
previsione del comportamento fonoisolante di una parete omogenea :
Rw = 37,5 Log M – 42 dB (ISO - EN 12354)
nella quale M è la massa per unità di superficie in kg/m2.
Il valore dell’indice di valutazione del potere fonoisolante Rw così ottenuto si riferisce al
comportamento acustico teorico della parete. Nelle condizioni di reale impiego, il parametro di
riferimento è l’indice di valutazione del potere fonoisolante apparente R’w (inferiore a quello
sopra calcolato, principalmente a causa delle trasmissioni laterali). In generale vale la relazione
secondo la quale il potere fonoisolante apparente è di circa 3-4 dB inferiore rispetto a quello
teorico. Dall’espressione seguente si può infine ricavare il potere fonoisolante apparente di una
partizione composta da superfici aventi diversi poteri fonoisolanti:
kSASSSSR www DnRR
w −⋅+⋅+⋅⋅−=−−−
)101010log(1010
0
102
2
101
1
'
Nel caso specifico il tamponamento è realizzato in calcestruzzo e in muratura e presente alcune
superfici finestrate seppure di limitate dimensioni. Una struttura di questo tipo, con la scelta di
un serramento dotato di un vetro con buone caratteristiche acustiche e con un’elevata tenuta
all’aria, può agevolmente raggiungere un potere fonoisolante apparente pari a: R’w = 35 dB.
Si può quindi ricavare il livello di pressione sonora emesso all’esterno del locale turbine
attraverso la seguente formula:
14)log(20)log(1012 −−⋅+−= rSRLL WPP
Dove:
LP2 = livello sonoro presso il ricettore
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LP1 = livello sonoro interno immediatamente a ridosso della parete (dB)
Rw = potere fonoisolante del divisorio
S = superficie della parete (m2)
r = distanza dalla parete (m)
La quota di rumore generata dalle turbine installate all’interno della centrale e trasmessa
all’esterno è quindi stimabile in circa 50 dB immediatamente all’esterno del locale mentre risulta
del tutto trascurabile presso i ricettori R1 ed R2.
Con tali valori di potenza acustica, viene garantito che in fase di esercizio l’impianto di
produzione idroelettrica in progetto sviluppa livelli di pressione sonora che rientrano nei limiti
normativi sia nel periodo di riferimento diurno che in quello notturno e non si registrano quindi
impatti negativi sull’ambiente circostante nel quale il clima acustico rimane sostanzialmente
invariato.
9.2 Livelli assoluti di immissione
Il livello assoluto di immissione può essere calcolato partendo dai valori di rumore ambientale e
di rumore residuo e “pesandoli” sulla base della loro durata nell’arco del periodo di riferimento.
Tale procedura è sintetizzata nella seguente espressione:
⋅−+⋅⋅=
101016, 10)(10
1log10
RA L
sorgente
L
sorgentehTReqA TTRTTR
L
dove Tsorgente è il tempo, nell’arco del tempo di riferimento, durante il quale la specifica sorgente
disturbante è attiva.
9.2.1 Fase di cantiere
Nel caso specifico il rumore ambientale può essere valutato come sommatoria del rumore
residuo e del rumore dovuto alla specifica sorgente (livello di emissione durante la fase di
cantiere). Essendo il rumore dovuto alla specifica sorgente nettamente prevalente rispetto al
rumore residuo, ne deriva che il livello di rumore ambientale coincide sostanzialmente con il
livello di emissione.
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Punto
ricettore
Livello di rumore ambientale
[dB(A)]
TR diurno
R1 55.0
R2 57.0
Considerato che la fase di cantiere ha una durata di sole 8 ore nell’arco del tempo di riferimento
diurno, si ricavano quindi i seguenti risultati:
Punto
ricettore
Livello assoluto di
immissione al
ricettore [dB(A)]
Classe
acustica
Limiti di
immissione
Verifica dei limiti
di zona
TR diurno TR diurno TR diurno
R1 52.0 III 60 SI
R2 54.0 III 60 SI
Si può quindi concludere che, nelle condizioni più gravose esaminate, le attività di cantiere per la
realizzazione della nuova centrale idroelettrica non comporteranno dei superamenti dei limiti di
immissione previsti dalla classificazione acustica comunale.
9.2.2 Fase di esercizio
Anche in questa fase il rumore ambientale può essere valutato come sommatoria del rumore
residuo e del rumore dovuto alla specifica sorgente (livello di emissione delle turbine). Come si è
visto in precedenza questa risulta però del tutto trascurabile e quindi il livello di rumore
ambientale coincide con il livello di rumore residuo:
Punto
ricettore
Livello di rumore ambientale
[dB(A)]
TR diurno e TR notturno
R1 40.5
R2 40.5
Essendo il rumore della centrale continuo nelle 24 ore, il livello di rumore ambientale coincide
anche con il livello di immissione, da cui si ricava che:
Punto
ricettore
Livello assoluto di
immissione al ricettore [dB(A)]
Classe
acustica
Limiti di immissione Verifica dei limiti di
zona
TR diurno TR notturno TR diurno TR notturno TR diurno TR notturno
R1 40.5 40.5 III 60 50 SI SI
R2 40.5 40.5 III 60 50 SI SI
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Derivazione idroelettrica sul Rio Combafere in Comune di Demonte (CN) Valutazione di impatto acustico
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Il presente elaborato è di proprietà riservata dell’Ing. Federico Burzio e non può essere riprodotto, copiato, né utilizzato per nessuno scopo diverso da quello per il quale è stato
specificatamente fornito, senza previa autorizzazione scritta dell’Ing. Federico Burzio.
In fase di esercizio vengono ampiamente rispettati i limiti di immissione previsti dalla
classificazione acustica comunale.
9.3 Livelli differenziali di immissione
Con il rispetto del limite differenziale si intende garantire che una specifica sorgente di disturbo
non possa alterare significativamente il clima acustico altrimenti esistente, indipendentemente
dai limiti di emissione o di immissione assoluti vigenti in relazione alla classe di destinazione
d’uso. Il livello differenziale di immissione è definito come la differenza tra il livello di rumore
ambientale (LA) e quello residuo (LR): LD = LA – LR.
La normativa prevede i seguenti limiti:
- 5 dB(A) nel periodo diurno (6:00 – 22:00);
- 3 dB(A) nel periodo notturno (22:00 – 6:00);
Il criterio differenziale non si applica però qualora ricorra una delle seguenti condizioni:
a. l’area ricade in classe VI della zonizzazione comunale, cioè fra quelle a destinazione
esclusivamente industriale;
b. il livello equivalente del rumore ambientale, misurato a finestre aperte, risulti inferiore a
50 dB(A) durante il periodo diurno e a 40 dB(A) durante quello notturno;
c. il livello equivalente del rumore ambientale, misurato a finestre chiuse, risulti inferiore a
35 dB(A) durante il periodo diurno e a 25 dB(A) durante quello notturno;
d. la rumorosità sia prodotta da infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime o
da attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali e
professionali o da servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune,
limitatamente al disturbo provocato all’interno dello stesso.
Il criterio differenziale deve essere verificato all’interno dell’edificio maggiormente esposto a
finestre aperte, a finestre chiuse e nelle condizioni più cautelative in ordine alle emissioni della
sorgente indagata ed ai livelli residuali.
Ciò premesso risulta evidente come la verifica del rispetto del limite differenziale sia possibile,
nelle forme stabilite dalla normativa, sostanzialmente solo in sede di verifica: in queste
valutazioni intervengono, infatti, una moltitudine di fattori specifici dei quali non è possibile
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tenere conto in via previsionale (destinazione abitativa dei singoli locali dei ricettori,
orientamento delle aperture, altre sorgenti interne agli edifici, ecc.).
L’accertamento strumentale, realizzato in ambiente esterno, ed i calcoli previsionali come
descritti nei precedenti paragrafi, non possono essere utilizzati per una verifica formale del
livello differenziale ma permettono di ricavare informazioni indicative che potranno poi essere
confermate attraverso una verifica di dettaglio in caso di segnalazioni di eventuali casi di
disturbo presso i ricettori.
Nel caso specifico, ipotizzando che il livello di rumore ambientale determinato possa essere
assimilato al livello equivalente del rumore ambientale, misurato a finestre aperte, per quanto
riguarda la fase di esercizio ed il periodo di riferimento diurno si ricade in uno dei casi di
esclusione di applicazione del criterio differenziale (rumore ambientale inferiore ai 50 dB(A)
durante il periodo diurno). Nel periodo notturno il livello differenziale è invece contenuto entro il
limite di 3 decibel e rispetta quindi i dettami della normativa.
Relativamente all’attività di cantiere il rumore ambientale previsto presso i ricettori supera il
limite minimo dei 50 dB(A) oltre il quale è necessaria la verifica.
Dal confronto tra il rumore ambientale ed il rumore residuo presso i ricettori, si evince che in
alcune fasi di cantiere si potranno anche verificare dei superamenti del limite differenziale. Si
provvederà quindi ad inoltrare al Comune interessato dall’intervento apposita richiesta di
autorizzazione in deroga per attività rumorose.
10 Descrizione degli interventi di mitigazione degli impatti
Sulla base dei rilievi fonometrici e delle valutazioni effettuate nei paragrafi precedenti, si può
certamente concludere che l’attività in oggetto non costituisce elemento di impatto acustico in
fase di esercizio. In fase di cantiere si potranno invece registrare alcuni limitati sforamenti dei
limiti di normativa. Il disturbo arrecato dal cantiere ha però un carattere transitorio ed
estremamente limitato sia nel tempo che nello spazio. Per l’esecuzione delle lavorazioni di
cantiere più rumorose si provvederà ad inoltrare l’apposita richiesta di autorizzazione “per lo
svolgimento di attività che comporta l’impiego di macchinari rumorosi avente carattere
temporaneo” così come previsto dall’art. 6, comma 1, lettera h, della legge 447/1995 e dell’art.
9, comma 1, della legge regionale n. 52/2000.
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Non si evidenzia quindi la necessità di specifiche opere di contenimento del rumore, oltre alle
usuali buone norme di comportamento in fase di cantiere:
- rispetto degli orari di esercizio del cantiere con divieto di condurre le attività più
rumorose nelle prime ore del mattino e nel primo pomeriggio;
- adozione di corrette pratiche di cantiere che contribuiscono alla riduzione del rumore. Ad
esempio è buona norma accantonare i materiali di scavo in aree comprese tra il cantiere
ed i ricettori in modo tale da creare una barriera acustica naturale che contribuisce
notevolmente all’abbattimento del rumore;
- attenta manutenzione dei mezzi impiegati, in particolare per quanto attiene i dispositivi di
abbattimento delle emissioni acustiche;
11 Piano di monitoraggio del rumore
Vista la scarsa rilevanza degli effetti acustici derivanti dall’attività in progetto, non si ritiene
necessario prevedere un monitoraggio strumentale dell’impatto acustico in fase di esercizio
dell’impianto. La presente valutazione dovrà invece essere aggiornata ogni qual volta subentrino
delle variazioni significative, dal punto di vista del rumore, che possano comportare un aumento
dei livelli sonori nell’ambiente di lavoro e presso i ricettori individuati.
Ing. Federico Burzio
tecnico competente in acustica ambientale
(Reg. Piemonte – D.D. 63/DB10.04 del 28/01/2010)
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Allegato 1 - Tecnico competente in acustica ambientale ai sensi della legge n. 447/1995
La presente documentazione di impatto acustico è stata redatta dall’ING. FEDERICO BURZIO,
con studio professionale in Ceresole d’Alba (CN), via Martiri, 70, riconosciuto “tecnico
competente in acustica ambientale” ai sensi della legge n. 447/1995, art. 2, commi 6 e 7 con
Determinazione Dirigenziale n. 63/DB10.04 del 28/01/2010 della Regione Piemonte.
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Allegato 2 – Certificato SIT di taratura della strumentazione utilizzata