34
Dott. Arch. DANIELE BORGNA Via G. Pascoli, 39/6 - 12084 Mondovì (CN) 339-3131477 [email protected] Dott. Ing. ALBERTO BONELLO Strada di Pascomonti - 12084 Mondovì (CN) 328-4541205 [email protected] Geom. ALBERTO BALSAMO S.S. 28 Nord, 81 - 12084 Mondovì (CN) 347-4097196 [email protected] Si riservano tutti i diritti di divulgazione e/o riproduzione del presente documento senza specifica autorizzazione ai sensi della legge 24.04.41 n.633 e s.m. ed int. RICHIEDENTI GRUPPO DI PROGETTAZIONE SCALA STUDIO DI INGEGNERIA Dott. Ing. ANTONIO CAPELLINO Via Rosa Bianca, 18 12084 Mondovì - (CN) 0174/551247 [email protected] [email protected] REGIONE PIEMONTE PROVINCIA DI CUNEO COMUNI DI LESEGNO E SAN MICHELE MONDOVI' IMPIANTO IDROELETTRICO SU TRAVERSA ESISTENTE DEL TORRENTE CORSAGLIA Località "La Gatta" Documentazione ai sensi del Regolamento regionale 10/R del 29 luglio 2003 Valutazione di Impatto Ambientale ex artt. 6 d.lgs.152/06 e s.m.i. e 4 L.R. 40/98 e s.m.i. OLIVERO ENERGIA di Olivero Piero Osvaldo Via Cesare Vinaj, 2 12100 - Cuneo (CN) P.IVA. 00762070043 PEC DATA PROGETTO Ottobre 2014 Elaborato RELAZIONE ACUSTICA 31 ECOLAV Service s.r.l. Via Vinovo n. 12 10022 Carmagnola 011/9715345 [email protected]

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Dott. Arch. DANIELE BORGNAVia G. Pascoli, 39/6 - 12084 Mondovì (CN) 339-3131477 [email protected]

Dott. Ing. ALBERTO BONELLOStrada di Pascomonti - 12084 Mondovì (CN) 328-4541205 [email protected]

Geom. ALBERTO BALSAMOS.S. 28 Nord, 81 - 12084 Mondovì (CN) 347-4097196 [email protected]

Si riservano tutti i diritti di divulgazione e/o riproduzione del presente documento senza specifica autorizzazione ai sensi della legge 24.04.41 n.633 e s.m. ed int.

RICHIEDENTIGRUPPO DI PROGETTAZIONE

SCALA

STUDIO DI INGEGNERIADott. Ing. ANTONIO CAPELLINOVia Rosa Bianca, 18 12084 Mondovì - (CN) 0174/551247 [email protected] [email protected]

REGIONE PIEMONTE

PROVINCIA DI CUNEOCOMUNI DI LESEGNO E SAN MICHELE MONDOVI'

IMPIANTO IDROELETTRICO SU TRAVERSA ESISTENTE DEL TORRENTE CORSAGLIA

Località "La Gatta"Documentazione ai sensi del Regolamento regionale 10/R del 29 luglio 2003

Valutazione di Impatto Ambientale ex artt. 6 d.lgs.152/06 e s.m.i. e 4 L.R. 40/98 e s.m.i.

OLIVERO ENERGIA di Olivero Piero OsvaldoVia Cesare Vinaj, 2 12100 - Cuneo (CN)P.IVA. 00762070043

PEC

DATA PROGETTO

Ottobre 2014

Elaborato

RELAZIONE ACUSTICA

31

ECOLAV Service s.r.l.

Via Vinovo n. 12 ‐ 10022 Carmagnola                         011/9715345 [email protected]

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Relazione acustica

1

SOMMARIO

1. PREMESSA ............................................................................................................................................. 2

1.1. Introduzione ...................................................................................................................................... 2

1.2. Riferimenti normativi ........................................................................................................................ 2

1.3. Individuazione anagrafica della proprietà e del lotto in esame ........................................................ 2

1.4. Incertezza e grado di confidenza della valutazione ........................................................................... 2

2. DESCRIZIONE DELLA TIPOLOGIA DELL’OPERA E CICLO PRODUTTIVO ............................. 3

2.1. Tipologia dell’opera ........................................................................................................................... 3

2.2. Ciclo produttivo ................................................................................................................................. 5

2.3. Orari di lavoro .................................................................................................................................... 5

2.4. Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività ................................................................ 5

3. RILIEVI CONDOTTI PRESSO ALTRO IMPIANTO IDROELETTRICO ESISTENTE .................. 8

4. DESCRIZIONE DELL’AREA DI STUDIO .......................................................................................... 13

4.1. Sintesi della collocazione geografica ............................................................................................... 13

4.2. Determinazione dell’ampiezza dell’area di studio .......................................................................... 13

4.3. Ricettori presenti nell’area di studio ............................................................................................... 13

4.4. Sorgenti sonore esterne .................................................................................................................. 13

5. CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELL’AREA DI STUDIO ..................................................... 14

5.1. Classificazione acustica dell’area di studio ...................................................................................... 14

5.2. Caratterizzazione del clima acustico ante operam .......................................................................... 15

5.3. Valutazione delle componenti tonali, impulsive ed in bassa frequenza ......................................... 16

6. SCHEDE TECNICHE DEI RILIEVI FONOMETRICI ESEGUITI .................................................... 18

7. COPIA DEI CERTIFICATI DI TARATURA DELLA STRUMENTAZIONE .................................... 22

8. VALUTAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO PREVISIONALE .................................................... 25

8.1. Redazione della mappa acustica previsionale ................................................................................. 25

8.2. Previsione dei livelli di emissione acustica presso i ricettori ........................................................... 27

8.3. Previsione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettori .................................. 27

9. IMPATTO GENERATO DALLA FASE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO ......................... 28

10. CONSIDERAZIONI FINALI ............................................................................................................. 32

10.1. Previsione di incremento del traffico viario indotto dall’opera .................................................. 32

10.2. Provvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonori ....................................................... 32

10.3. Rilevamenti di verifica post operam ............................................................................................ 32

11. CONCLUSIONI ................................................................................................................................. 33

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Relazione acustica

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1. PREMESSA

1.1. Introduzione

In base a quanto definito dalle Linee guida regionali contenute nella D.G.R. n. 9-11616 del 02/02/2004, la presente relazione è redatta per valutare l’impatto acustico previsionale derivante dalla realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica mediante derivazione idraulica sul Torrente Corsaglia, con sviluppo insistente sul territorio dei comuni di Lesegno e San Michele Mondovì.

1.2. Riferimenti normativi

La verifica della situazione acustica e stata eseguita con riferimento ai contenuti dei seguenti atti normativi: _ Legge n° 447 del 26 ottobre 1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” _ DPCM 14 novembre 1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” _ DMA 16 marzo 1998 “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico” _ L.R. n° 52 del 20 ottobre 2000 “Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento acustico” _ DGR n. 85-3802 del 6 agosto 2001, “L.R. 52/2000, art. 3, comma 3, lettera a). Linee guida per la classificazione acustica del territorio” _ DGR n. 9-11616 del 2 febbraio 2004, “Criteri per la redazione della documentazione di impatto acustico”

1.3. Individuazione anagrafica della proprietà e del lotto in esame

COMMITTENTE : OLIVERO ENERGIA S.r.l. REALIZZAZIONE : progetto di costruzione di un nuovo impianto idroelettrico sul Torrente Corsaglia in località La Gatta SEDE DELL’INTERVENTO : Sponda destra Torrente Corsaglia, presso la presa del Consorzio irriguo San Gervasio in comune di Lesegno e San Michele M.vì DATI CATASTALI n.d.

1.4. Incertezza e grado di confidenza della valutazione

L’incertezza deve essere distinta tra i due seguenti ambiti: 1. incertezza nei rilievi effettuati nella valutazione del clima acustico ante operam 2. incertezza nella valutazione previsionale degli effetti acustici dovuti al nuovo stabilimento o alla sua modificazione/ampliamento. Per quanto riguarda l’incertezza relativa ai rilievi, questa si può determinare come la somma dell’incertezza da campionamento (variabile e posta cautelativamente pari a 2 dB), dell’incertezza da posizionamento dello strumento (considerata in genere pari a 1 dB) e dell’incertezza strumentale (trascurabile o inferiore a 0,5 dB). Nell’ambito della valutazione previsionale, il software possiede un grado di confidenza di 3 dB, valore assai basso se si considera la tipologia e la complessità del calcolo effettuato. Un ulteriore addendo di incertezza e dato dalla precisione con cui e stato possibile descrivere, anche da parte del committente, le sorgenti acustiche che previsionalmente caratterizzeranno il progetto di cui trattasi: laddove disponibile, si e utilizzato il valore di potenza acustica disponibile su dati di targa.

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2. DESCRIZIONE DELLA TIPOLOGIA DELL’OPERA E CICLO PRODUTTIVO

2.1. Tipologia dell’opera

L’impianto idroelettrico previsto, di nuova realizzazione, si sviluppa in un tratto terminale del Torrente Corsaglia, circa 7,5 km prima della confluenza con Fiume Tanaro. L’opera frutta una traversa esistente, utilizzata per la derivazione irrigua del Consorzio San Gervasio, posta a ridosso del confine comunale tra il Comune di Lesegno, in sponda destra orografica e quello di San Michele in sponda sinistra. Il progetto prevede due gruppi di produzione, uno principale posto in sponda destra orografica e uno secondario volto alla valorizzazione del DMV, posto nel corpo della traversa. L’impianto presenta le seguente caratteristiche :

- impianto è ad acqua fluente, non possiede capacità d’invaso, se non per i piccoli volumi d’acqua contenuti nelle varie opere idrauliche che compongono la centrale, che non possono essere sfruttate in modo proficuo per la modulazione della portata;:

- ha una potenza nominale massima di 656 kW e media di 284 kW; le due turbine hanno potenza complessiva installata di 578 kW e nell’anno idrologico medio producono circa 2,1 GWh di energia elettrica;

- nell'anno idrologico medio valorizza energeticamente il salto medio di 4,95 m; - utilizza portate comprese tra 0,600 m3/s e 14,000 m3/s, la centrale nel suo complesso

( impianto principale e turbina recupero DMV ) deriva annualmente la portata media di 5,851 m3/s.

L’impianto, di tipo puntuale, dunque è abbinato ad un impianto secondario volto alla valorizzazione del DMV. L’adeguamento della traversa, la cui quota attuale è mediamente di 372.95m slm prevede l’innalzamento della stessa mediante la realizzazione di uno sbarramento gonfiabile tale da sopraelevare complessivamente il livello idrico a monte di due metri. Tale altezza è stata attentamente valutata analizzando la geometria e la natura della sponde a monte della traversa e suffragata da verifiche idrauliche mirate. La struttura si costituisce di due elementi: uno fisso, il cui coronamento è previsto a quota 372.95m slm oltre un cordolo di 30 cm ed uno mobile ovvero uno sbarramento gonfiabile scudato ovvero paratoie metalliche a ventola azionate da un gommone capace di gestirne con sicurezza l’innalzamento e l’abbattimento La traversa è completata con scarico di fondo e passaggio artificiale per l’ittiofauna. L’opera di derivazione è prevista in sponda destra, mediante un manufatto in cls delle dimensioni utili di 6,0 x 1,7 metri ed è dotata di paratoia a ventola, paratronchi e, sul successivo canale di adduzione, di sghiaiatore e impianto sgrigliatore. Il canale si costituisce di due parti, il primo a cielo aperto, circa 17metri, e il secondo coperto, circa 12 metri. La turbina, Kaplan ad asse verticale, è posta entro un fabbricato completamente interrato delle dimensioni di 6,5 x 6,0 metri ed è capace di governare una portata massima di 10,000 m3/s. La restituzione avviene mediante un canale coperto a circa 18 metri dall’esistente traversa. È inoltre previsto un impianto secondario per il rilascio della valorizzazione energetica del DMV. L’opera è realizzata entro il corpo traversa e si costituisce essenzialmente di una vasca in c.a. di contenute dimensioni. La sezione di presa è delle dimensioni 3,5 x 1,7 metri ed è anch’esso dotato di una paratoia a ventola e di impianto sgrigliatore La turbina, Kaplan a bulbo e ad asse verticale, è posta in camera libera entro una vasca coperta posta immediatamente a valle dello sgrigliatore ed è capace di governare una portata massima di 4,000 m3/s. La restituzione in questo caso avviene immediatamente al piede della traversa.

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Relazione acustica

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La connessione alla rete ENEL è prevista mediante la realizzazione di un basso fabbricato, posto in posizione esterna alla fascia di vincolo Ee, capace di ospitare: i trasformatori, i quadri comandi e i locali ENEL. Si prevede per il tratto privato la realizzazione di elettrodotti interrati; per la parte ENEL, come da preventivo di connessione, un primo tratto interrato su strada sterrata quindi una line aera, ricalcante un tracciato dismesso, sino ad una cabina esistente posta a lato della S.S. 28 sud. Il progetto prevede la realizzazione delle seguenti opere:

interventi sulla traversa esistente:

realizzazione struttura di fondazione fissa a monte della traversa esistente a quota 372,95 m s.l.m.

installazione di sbarramento gonfiabile flessibile con paratie metalliche di protezione con elemento fisso a quota 373,25m s.l.m. e porzione mobile (abbattibile) a quota 374,95m s.l.m. ovvero con altezza utile di 1,70 m;

realizzazione di scarico di fondo e passaggio artificiale per l’ittiofauna e di una platea in massi a valle dell’opera esistente e quota 368,70m s.l.m.

realizzazione di impianto idroelettrico nel corpo traversa per valorizzazione DMV con turbina kaplan a bulbo con soglia di derivazione posta a quota 373,25m s.l.m. della larghezza di 3,50m

realizzazione di opere di gestione a tutela della derivazione irrigua San Gervasio

opera di presa sul Torrente Corsaglia, costituita da:

soglia di derivazione posta a quota 373,25m s.l.m., in sponda destra orografica della larghezza di 6,00m.

canale di derivazione aperto, circa 17 metri, dotato di paratoie di gestione a ventola, sgrigliatore e sghiaiatore

canale di derivazione coperto, circa 12 metri, sino alla vasca di carico della centrale

complesso centrale di produzione costituito da:

locale turbine - centrale idroelettrica

costituita da un edificio interrato, a pianta rettangolare con dimensioni di 6,50 x 6,00 metri, avente struttura perimetrale in c.a. e solaio removibile per le operazioni di montaggio e manutenzione.

opera di restituzione costituita da:

un canale interrato, avente pianta irregolare, di raccordo tra il diffusore e l’alveo del Torrente Corsaglia per uno sviluppo di circa 15 metri.

scogliere in massi a protezione della sponda.

complesso gestione e connessione rete MT ENEL costituito da:

locale gestione / ENEL

costituita da un basso fabbricato delle dimensioni complessive di 11,0 x 6,00 metri ripartito nei seguenti locali:

locale gestione

locale trasformatori

locale misure

locale ENEL Le pareti verranno intonacate, il tetto è previsto in legno posto al di sopra di un solaio il c.a. che lo isola dei sottostanti locali.

linea di connessione privata

costituita da un cavidotto interrato di collegamento tra le turbine e il basso fabbricato; è prevista al di sotto della pista di accesso

linea di connessione ENEL

costituita da un cavidotto di collegamento tra il basso fabbricato (locale ENEL) e la linea esistente presso la S.S. 28; è prevista per un primo tratto interrata sotto piste sterrate e successivamente aerea su pali sino ad una cabina esistente

La soluzione tecnica è stata definita con preventivo di connessione T0651739

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Immagine 1 – Situazione di progetto (locale centrale, edificio trasformazione, opera di restituzione).

2.2. Ciclo produttivo

L’impianto idroelettrico ha una potenza massima nominale di progetto pari a 656 kW e media di 284 kW; la centrale ospiterà due turbine idrauliche, una in destra orografica e un’altra nel corpo traversa, con conseguente produzione media annua di 2,1 GWh.

2.3. Orari di lavoro

Nei periodi di attività é comunque previsto il funzionamento dei sistemi di produzione di energia elettrica per un totale di 24 ore al giorno (funzionamento continuo, con eventuali interruzioni in caso di interventi di manutenzione ordinaria/straordinaria).

2.4. Descrizione delle sorgenti rumorose connesse all’attività

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Le sorgenti di rumore che si prevede caratterizzanti il nuovo insediamento saranno: (Macchina /

Attrezzatura / Impianto / Attività)

1 Emissione acustica dovuta agli impianti di produzione energia elettrica collocati nel locale centrale (interrato su sponda destra e in corpo traversa) Le due centrali di produzione idroelettrica sono in posizione interrata, in particolare una centrale è prevista nel corpo traversa e l’altra nella sponda destra orografica, sfruttando la morfologia esistente. Il locale relativo alla centralina in destra orografica è posto al margine di un grosso terrazzamento debolmente vegetato, la soluzione progettuale prevede il fabbricato interrato. La struttura portante dell'intera struttura e in cls armato, con fondazione continua; la muratura contro terra é protetta dall’umidita da un rivestimento impermeabilizzante e da un drenaggio in pietrame (vespaio) con tubi drenanti per la raccolta dell’acqua alla base. La pressione acustica interna al locale si attesterebbe su valori previsionali di circa 85 db(A); considerando le caratteristiche costruttive del locale ospitante gli impianti e quanto rilevato presso impianto analogo a quello in esame, si ipotizza un’emissione acustica esterna massima teorica di 53-55 dB a circa 10 metri dal lato esterno della costruzione. In fase realizzativa, potranno essere previsti adeguati accorgimenti tecnici e strutturali che garantiscano, in opera, un idoneo abbattimento/contenimento delle emissioni sonore. Tali interventi, inoltre, potranno essere previsti anche nella successiva fase post operam, a seguito dell’esito delle verifiche acustiche previste per la verifica del rispetto dei limiti imposti dal PCA comunale.

2 Emissione acustica afferente all’edificio ospitante i sistemi di cessione energia (individuato con la dicitura “locale ENEL” nelle tavole grafiche allegate). Il locale di cessione dell’energia elettrica alla rete e il tramite ultimo per la consegna alla rete di distribuzione. Si prevede la realizzazione un basso fabbricato indipendente dal locale turbine. Il locale tecnico deve rispondere ai requisiti strutturali e tipologici previsti dal capitolato relativo alla cabine BT/MT adottato dal gestore della rete elettrica. Il basso fabbricato ha dimensioni complessive di 11,0 x 6,00 metri ripartito nei seguenti locali: gestione, trasformatori, misure e locale ENEL.

Le pareti verranno intonacate, il tetto è previsto in legno posto al di sopra di un solaio il c.a. che lo isola dei sottostanti locali.

La sorgente acustica interna al fabbricato ospitante i sistemi di cessione energia, cosiddetto “locale Enel”, può essere ritenuta non significativa.

La scelta maggiormente efficace di “adeguati accorgimenti tecnici e strutturali che garantiscano, in opera, un idoneo abbattimento/ contenimento delle emissioni sonore”, potrà essere fatta solo in seguito alla realizzazione e all’avvio dell’impianto, nel caso in cui si dovessero rilevare reali problematiche di inquinamento acustico (es. mancato rispetto dei limiti di emissione/immissione) tali da suggerire un intervento di fono-isolamento dell’intero sistema o di parte di esso. In ogni caso Le pareti ( o solette in caso di locale interrato ) saranno previste di spessore complessivo 0,40-0,50 m circa, pare poter garantire un potere fonoisolante teorico Rw di circa 30 dB (valore ottenuto per calcolo modellistico e senza trasmissioni laterali). Le emissioni acustiche legate al flusso di acqua attraverso le diverse pertinenze dell’opera di presa (presa, scarico di fondo, scaletta per ittiofauna) possono ritenersi del tutto analoghe o addirittura inferiori a quelle generate dal naturale deflusso sulla traversa esistente del torrente Corsaglia; non si rilevano pertanto gli estremi per l’individuazione di una ulteriore sorgente di emissione acustica. Lo stesso dicasi per quanto concerne il canale di restituzione dell’acqua in uscita dall’impianto al torrente: l’emissione acustica generata dalla fase e, analogamente alle opere di presa, presumibilmente assimilabile a quella attribuibile allo scorrimento dell’acqua nell’alveo. Anche per lo sgrigliatore, macchina oleodinamica comandata dal sistema elettronico di gestione dell’impianto idroelettrico che si occupa di mantenere pulita la griglia presente nella vasca di sedimentazione (la sua funzione e quella di trattenere materiale - rami, foglie, etc.- impedendone

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l’ingresso nel canale di adduzione alla centrale di produzione), non si rileva la necessita di individuazione di una ulteriore sorgente acustica. Al fine di poter caratterizzare dal punto di vista acustico (seppur a livello teorico) l’impianto in progetto e formulare le considerazioni contenute nella presente relazione in merito al possibile impatto acustico dell’opera realizzanda, si riportano qui di seguito gli esiti di una breve campagna di monitoraggio fonometrico a carico di un altro impianto idroelettrico. I dati riferiti a quell’impianto esistente sono riferiti ad una installazione differente, collocata in un contesto di pianura e con caratteristiche costruttive parecchio diverse rispetto a quella in esame, l’impianto preso in considerazione presenta infatti un fabbricato fuori terra con notevole portone e parecchio finestrato. I dati sotto esposti dunque si riferiscono ad una situazione peggiorativa, però possono risultare utili a livello di definizione macroscopica e teorica e pertanto decisamente cautelativa delle caratteristiche acustiche attribuibili ad un impianto interrato o in corpo traversa come questo proposto. Le rilevazioni sono state effettuate con impianto a pieno regime (tutte le sorgenti sonore attive).

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Relazione acustica

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3. RILIEVI CONDOTTI PRESSO ALTRO IMPIANTO IDROELETTRICO

ESISTENTE

Al fine di poter caratterizzare dal punto di vista acustico (seppur a livello teorico) l’impianto in progetto e formulare le considerazioni contenute nella presente relazione in merito al possibile impatto acustico dell’opera realizzanda, si riportano qui di seguito gli esiti di una breve campagna di monitoraggio fonometrico a carico di un altro impianto idroelettrico. I dati riferiti a quell’impianto esistente sono riferiti ad una installazione differente, collocata in un contesto di pianura e con caratteristiche costruttive parecchio diverse rispetto a quella in esame, l’impianto preso in considerazione presenta infatti un fabbricato fuori terra con notevole portone e parecchio finestrato. I dati sotto esposti dunque si riferiscono ad una situazione peggiorativa, però possono risultare utili a livello di definizione macroscopica e teorica e pertanto decisamente cautelativa delle caratteristiche acustiche attribuibili ad un impianto interrato o in corpo traversa come questo proposto. Le rilevazioni sono state effettuate con impianto a pieno regime (tutte le sorgenti sonore attive).

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4. DESCRIZIONE DELL’AREA DI STUDIO

4.1. Sintesi della collocazione geografica

L’impianto idroelettrico di nuova realizzazione si svilupperà in prossimità del torrente Corsaglia da in comune di Lesegno Corsaglia al confine con il comune di San Michele M.vì, in località La Gatta, senza tratto sotteso del corso d’acqua. I fabbricati di produzione sono interrati. Gli edifici in uso più prossimi all’impianto idroelettrico in progetto sono collocati in direzione Ovest rispetto al fabbricato centrale (ad una quota superiore, circa 393 m.s.l.m. dal lato opposto al torrente Corsaglia e sono identificati con la cascina Rimbaldo. Dall’esame di elaborati cartografici specifici degli strumenti di pianificazione territoriale dell’area si evince che l’area oggetto d’intervento si colloca ad una quota altimetrica di circa 373 - 375 m s.l.m..

4.2. Determinazione dell’ampiezza dell’area di studio

L’ampiezza dell’area oggetto dello studio di impatto acustico e generalmente stimata mediante la redazione della mappa acustica previsionale; l’estensione dell’area e considerata fin laddove i dati di emissione sonora predittiva forniti dalla mappa risultano pari o inferiori al valore medio del rumore residuo (inteso come rumore medio caratterizzante l’area in esame in assenza della specifica sorgente sonora). Tale valore medio di rumore residuo si considera all'incirca pari al range 50/55 dB(A) diurni per contesti urbani prevalentemente caratterizzati dalla presenza di attività commerciali e traffico veicolare non particolarmente intenso; per aree di carattere agricolo poco trafficate e caratterizzate dall’assenza o da una presenza limitatissima di insediamenti commerciali o artigianali risulta invece pari a circa 42/45 dB(A) diurni. Con tali presupposti ed avvalendosi di alcune semplificazioni, e considerando inoltre la morfologia del territorio immediatamente circostante il sito individuato per la realizzazione del progetto (area posta in un tratto molto inciso della valle del torrente Corsaglia ad una quota inferiore rispetto al ricettore sensibile più vicino, -20, -25 metri; presenza di parete verticale in marna oltre che di cortine alberate a lato dei locali di produzione, peraltro interrati) l’area di studio e considerata per circa 50 metri esternamente all’area pressochè puntuale dell’intervento; oltre tale distanza ogni apporto acustico ascrivibile al progetto in esame e da considerarsi del tutto trascurabile.

4.3. Ricettori presenti nell’area di studio

Nella planimetria che segue è presente l’ubicazione planimetrica del ricettore sensibile ( Cascina Rimbaldo) n°1, evidenziato nell’intorno del perimetro dell’area di intervento; esso è distante 165 m dall’impianto di produzione in progetto e distante 190 m dal locale Enel ed è compreso nella classe III di appartenenza.

4.4. Sorgenti sonore esterne

Per quanto concerne la presenza di significative sorgenti acustiche terze ed esterne all’opera in esame, si forniscono le seguenti evidenze: 1. il torrente Corsaglia 2. traffico veicolare in transito sulla strada provinciale San Michele M.vì – Niella Tanaro.

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Figura 1 Planimetria con individuazione dei ricettori e delle sorgenti sonore esterne

5. CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELL’AREA DI STUDIO

5.1. Classificazione acustica dell’area di studio

Il Comune di Lesegno sul territorio del quale insiste il locale centrale dell’impianto in progetto e il comune di San Michele M.vì del quale appartiene il ricettore più sensibile, dispongono del Piano di Classificazione Acustica del territorio di cui all’art. 6 della Legge 447/95 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” e Legge Regionale 20.10.2000 n.52 “Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento acustico” (D.C.C. n.21 del 30/09/2004). L’area in cui e prevista la realizzazione dell’impianto in esame e stata inserita nelle classi III “Aree di tipo misto”; il ricettore sensibile individuato si collocano anch’esso nella classe III “Aree di tipo misto”. Il DPCM 14/11/1997 “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore” fornisce i seguenti valori limite di emissione:

Ricettore n°1

Sorgente sonora

(Impianto idroelettrico)

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5.2. Caratterizzazione del clima acustico ante operam

Le misurazioni sono state effettuate nel giorno 23 maggio 2014. In considerazione dell’area oggetto di intervento e della localizzazione dei ricettori ritenuti sensibili (situazione di omogeneità territoriale per entrambi i contesti), si e optato per l’effettuazione di n.2 rilievi fonometrici diurni per la caratterizzazione ante operam, presso il sito interessato dal progetto e presso il ricettore sensibile individuato.

Data 23 maggio 2014

Luogo Lesegno presso sito di progetto – San Michele M.vì presso cascina Rimbaldo

Strumentazione utilizzata

Fonometro integratore Bruel & Kjaer modello 2260, calibrato prima e dopo la campagna di misura. Il campo di misura prescelto è stato di 30/110 dB

Coordinate dei rilievi N. 2 rilievi, presso sito e ricettori sensibili

Ora rilievi Cfr. schede rilievi

Tempo di riferimento Diurno

Tempo di osservazione

Circa 120 minuti periodo diurno

Tempo di misura Circa 45 minuti periodo diurno

Condizioni meteo Variabile

Velocità vento < 5m/s

Direzione vento n.r.

nota Le misure sono arrotondate a 0.5 dB come prescritto al punto 2 Allegato B del DM 16/3/1998

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5.3. Valutazione delle componenti tonali, impulsive ed in bassa frequenza

La presenza di componenti tonali ed impulsive deve essere valutata ai sensi e mediante la metodologia di cui al DMA 16.03.1998, allegato B punti 8, 9 e 10. COMPONENTI IMPULSIVE Il rumore è considerato con caratteristiche impulsive allorchè si verifichino le seguenti tre condizioni: 1. LAImax – LASmax > 6 dB 2. durata dell’evento inferiore ad 1 secondo 3. ripetitività dell’evento (almeno 10 eventi/ora in periodo diurno e 2 eventi/ora in periodo notturno) Se queste tre condizioni sono verificate, occorre applicare all’esito della misura un fattore correttivo penalizzante pari a KI = 3 dB

COMPONENTI TONALI Una componente dello spettro è considerata tonale qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: 1. LAFmin della componente sia maggiore degli LAFmin delle due componenti adiacenti di almeno 5 dB 2. la curva isofonica cui la componente e tangente e pari o superiore alle curve isofoniche cui sono tangenti tutte le altre componenti dello spettro. Se queste tre condizioni sono verificate, occorre applicare all’esito della misura un fattore correttivo penalizzante pari a KT = 3 dB COMPONENTI TONALI IN BASSA FREQUENZA Se la componente tonale, come definita precedentemente, ha una frequenza compresa tra 20 e 200 Hz, è considerata di bassa frequenza. La penalizzazione KB di ulteriori 3 dB (rispetto alla già applicata penalizzazione KT) si applica solo se la componente e presente in periodo notturno cioè dalle 22 alle 6. Il livello di rumore a valle delle eventuali precedenti correzioni risulta dunque: LC = LAeq + KI + KT + KB [dB(A)] Ai fini del riconoscimento dell’eventuale presenza di componenti tonali, impulsive o in bassa frequenza, è stato valutato: 1. il clima acustico nel suo complesso ai fini dell’individuazione di eventuali colpi, impatti, urti, frizione di materiali, sibili, fischi e toni acustici chiaramente distinguibili, 2. la presenza dei fenomeni acustici sopra elencati in fase di effettuazione delle misure elencate alle tabelle che seguono al fine di una valutazione preliminare e soggettiva in merito alla presenza di componenti tonali e/o impulsive, 3. il rilievo effettuato, per mezzo di software dedicato Bruel & Kjaer. A seguito delle analisi di cui sopra, non si e rilevata la presenza di componenti tonali o impulsive che rendano auspicabile o necessaria la verifica strumentale in ordine al riconoscimento delle stesse. Quanto sopra in ottemperanza a numerose indicazioni pubblicate dagli Organi di controllo, tra le quali si cita ad esempio il documento “Applicazione del Decreto 16 marzo 1998 del Ministero dell’Ambiente” redatto dall’ARPA Emilia Romagna. Localizzazione dei punti di rilievo: 1. presso ricettore sensibile n.1 (Cascina Rimbaldo); 2. presso sito previsto per la realizzazione del progetto ( sponda destra torrente Corsaglia)). Nota L’esito dei rilievi condotti evidenzia la predominanza, nel rumore di fondo, della componente acustica attribuibile al torrente Corsaglia.

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6. SCHEDE TECNICHE DEI RILIEVI FONOMETRICI ESEGUITI

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7. COPIA DEI CERTIFICATI DI TARATURA DELLA STRUMENTAZIONE

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8. VALUTAZIONE DELL’IMPATTO ACUSTICO PREVISIONALE

8.1. Redazione della mappa acustica previsionale

Per valutare l’impatto acustico generato da attività in procinto di realizzazione, si provvede in genere al: - recepimento dei dati relativi alle sorgenti acustiche che caratterizzeranno l’attività produttiva, - elaborazione dei dati ottenuti con il programma di calcolo dei livelli sonori in ambiente esterno “SOUNDPlan 6.5” della ditta Spectra S.r.l., - redazione di una mappa acustica previsionale. La modalità operativa del software e la seguente: 1. si calcolano o reperiscono le potenze acustiche delle attrezzature ed impianti in grado di generare rumore, sommandole eventualmente tra loro, 2. si attribuiscono ai ricevitori esterni dei valori di pressione acustica derivanti dall’emissione di rumore dovuta al ciclo produttivo; tale attribuzione, assegnando gli opportuni valori di pressione acustica ai ricevitori, valuta previsionalmente gli esatti valori di potenza acustica delle sorgenti sonore, 3. il software elabora la mappa acustica predittiva. Nel caso specifico, tuttavia, si e fatto ricorso ad un procedimento differente per le ragioni di seguito riportate. Ai paragrafi precedenti del presente documento, sono state identificate le sorgenti di emissione sonora connesse all’impianto e all’attività svolta al suo interno. Nelle valutazioni a distanze considerevoli e per sorgenti con contenuto prevalente a frequenze basse (come nel caso delle sorgenti descritte nella presente relazione) il diagramma di radiazione in prossimità della sorgente non e particolarmente importante; se, pero, per semplificazione (o nella modellizzazione, nel caso di definizione della mappa acustica) si introducono componenti areali per le sorgenti di rilevanti dimensioni (es. edifici ad uso produttivo), tali da avere alla distanza del punto di controllo un livello dichiarato come “massimo”, ne risulta una sovrastima spesso pesante della potenza acustica effettiva della sorgente, tale da condurre poi a risultati che non trovano riscontro nella realtà (in occasione ad esempio, del monitoraggio post operam). Nella modellizzazione che segue (calcolo semplificato), tuttavia, si e comunque preferito ricorrere alla creazione di una unica sorgente areale principale (“zona tecnica”) per il solo “edificio centrale” (i livelli previsti per l’edificio “locale ENEL”, ospitante i quadri ed i trasformatori, sono considerati assimilabili ai livelli di rumore di fondo per le aree rurali -cfr. paragrafo “Determinazione dell’ampiezza dell’area di studio”-). Ciò detto si considerano, per il presente caso, livelli di 55 dB(A) presso punti di controllo posti a 10 metri dalla sorgente “edificio centrale” (valori esemplificativi e del tutto cautelativi per la situazione in progetto. In presenza delle citate sorgenti acustiche, il rispetto dei valori assoluti di emissione presso i confini più prossimi appare assai probabile. Risulterebbe pertanto riduttivo sviluppare una mappa acustica che: ⇒ nelle aree più vicine al sito ospitante l’”edificio centrale”, potrebbe mettere in evidenza il mancato rispetto dei valori limite di emissione di cui al DPCM 14.11.1997 per le classi acustiche di appartenenza del territorio considerato (Classe III) per il solo periodo notturno,

⇒ per quanto concerne i potenziali ricettori interessati (n.1), considerata la loro distanza dal sito (circa 165 metri in linea d’aria dall’“edificio centrale” dell’impianto), rivelerebbe una limitata influenza acustica dell’impianto idroelettrico su di essi (cfr. quanto segue). Relativamente all’unico ricettore individuato, infatti, la presenza del torrente Corsaglia, considerabile quale principale sorgente acustica (seppur naturale) determinante il clima acustico dell’area, attualmente caratterizzato da valori del tutto simili a quelli generati dall’opera in progetto, depone a favore della scarsa consistenza dei livelli di rumore che potenzialmente potrebbero raggiungerlo, mascherati dal livello costante del rumore di fondo attribuibile al corso d’acqua (pur con variazioni stagionali non trascurabili),

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⇒ la sorgente di rumore “locale centrale”, inoltre, può considerarsi estremamente limitata, alla luce del fatto che il locale è interrato). L’emissione sonora quindi prevedibilmente non interesserà direttamente il ricettore n.1 (in parte schermato da una fascia alberata e da una parete verticale in marna). Al fine di semplificare la trattazione, si è considerato di applicare la formula di attenuazione del rumore in ambienti aperti, anzichè ricorrere al suddetto software di previsione, in quanto la conoscenza della pressione acustica delle fonti sonore rende maggiormente attendibile l’utilizzo della formula stessa:

ΔL = 20 Log 𝑟2

𝑟1 (1),

dove ΔL rappresenta la differenza di pressione acustica tra un punto a distanza r1 e un punto posto a distanza r2 dalla fonte acustica. Ne deriva che l’applicazione della formula (1) per la situazione considerata nella presente relazione, prevede la seguente espressione:

LP2 = LP1 – 20 Log 𝑟2

𝑟1

dove LP1 rappresenta il livello di pressione acustica al punto 1, LP2 rappresenta il livello di pressione acustica da individuare, mentre r1 e r2 rappresentano le distanze dei due punti dalla fonte sonora. VERIFICA DEL RISPETTO DEL LIMITE DI IMMISSIONE PRESSO L’AREA DELL’IMPIANTO CON I POTENZIALI RICETTORI SENSIBILI INDIVIDUATI Considerando, in via previsionale, le seguenti sorgenti acustiche: · livello di pressione acustica in esterno alla zona tecnica = 55 dB(A) alla distanza di 10 m (dato teorico derivato dall’analisi congiunta di impianti tecnologici e caratteristiche costruttive dei locali dell’”edificio centrale”), · distanza dell’“edificio centrale” dal ricettore n.1 - classe acustica III = circa 165 m, direzione W, è possibile ipotizzare che presso il confine con gli altri siti ricettori individuati il livello di rumore sia pari a:

LP2 = LP1 – 20 Log 𝑟2

𝑟1

Dove: · r2 = 165 metri, · r1 = 10 metri, · LP1 = 55 dB(A)

55 – 20 Log 165

10= 55 – 24,35 = 30,65 dB(A) -valore teorico presso il ricettore n.1-

è il valore di pressione acustica registrabile, a livello teorico e previsionale, presso il ricettore sensibile n.1, a seguito delle informazioni sopra riportate. Tale valore risulta conforme a quanto previsto dal Piano di Classificazione Acustica per le classi di interesse. I livelli utilizzati per i calcoli semplificati sopra condotti, sono da considerarsi massimi. Quanto sopra, inoltre, non tiene conto delle probabili attenuazioni che verranno garantite dalla presenza di ostacoli tra la fonte acustica e il confine aziendale cosi come tra la stessa fonte ed i ricettori (es. aree boscate, discontinuità geomorfologiche quali parete in marna, ecc.). In conclusione, si può ritenere con sufficiente sicurezza che le opere in progetto non produrranno un impatto acustico sull’ambiente esterno ed a carico dei ricettori individuati particolarmente significativo; seppur infatti, come detto, appare prevedibile un superamento dei limiti di emissione per il periodo di riferimento notturno nell’area posta a meno di 10 metri dalla centrale di produzione (che dovrà ad ogni modo essere oggetto di verifica strumentale), appare altrettanto evidente come tale superamento non comporti problematiche di disturbo acustico presso i ricettori individuati ne di inquinamento acustico per le aree rurali circostanti.

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8.2. Previsione dei livelli di emissione acustica presso i ricettori

In base all’analisi di cui al paragrafo precedente, i ricettori individuati saranno, a livello

previsionale, caratterizzati dai seguenti livelli di emissione acustica:

ricettore sensibile Distanza dalla zona tecnica individuata

Livello previsionale diurno/notturno di emissione sonora (dB(A))

Ricettore 1 165 m 30.65

8.3. Previsione dei livelli di immissione assoluti e differenziali presso i ricettori

La previsione di aumento dei livelli di immissione sonora presso i ricettori e stata eseguita mediante la somma logaritmica dei livelli di pressione acustica registrati ante operam presso ciascuno di essi e dei livelli di emissione desunti dalla mappa acustica previsionale:

LIMMISSIONE = LANTE OPERAM + LEMISSIONE PREVISIONALE Il livello differenziale e invece calcolato come sottrazione logaritmica tra il livello di immissione ed il livello ante operam:

LDIFFERENZIALE = LIMMISSIONE - LANTE OPERAM La somma logaritmica ha avuto luogo sulla base dei criteri che seguono. Occorrendo sommare due livelli sonori L1 e L2 con L1 > L2, il valore del livello risultante L3 dipende dalla differenza tra L1 ed L2:

La tabella precedente, riferita allo scenario diurno, evidenzia il rispetto dei valori di immissione

assoluta e differenziale. Anche per quanto concerne lo scenario notturno (che non è stato oggetto

di monitoraggio fonometrico in ante operam) è presumibile attendersi, considerati i valori di clima

acustico preesistente ed i valori di immissione attesi a seguito dell’avio degli impianti, il prevedibile

rispetto dei valori di immissione assoluta e differenziale.

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9. IMPATTO GENERATO DALLA FASE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nel caso in esame, nelle diverse fasi di realizzazione del progetto, si prevede la generazione di rumore legato alla presenza ed alla operatività di mezzi/attrezzature da cantiere. Di seguito si elencano le macchine, le attrezzature di lavoro e gli impianti, scelti tra i più rumorosi, potenzialmente impiegati per la realizzazione delle principali opere edili previste dal progetto di cui trattasi: Escavatore gommato, Escavatore mini, Autogru Autopompa cls, Pala gommata, Autocarro, Autobetoniera, Tranciaferro, Taglia-asfalto a disco, Martello dem. Pneumatico, Motocompressore, Motogeneratore. La potenza acustica delle attrezzature di lavoro e stata desunta dal manuale “La valutazione dell’inquinamento acustico prodotto dai cantieri edili”, manuale n. 11 della collana “Conoscere per prevenire” del CPT Comitato Paritetico Territoriale di Torino e Provincia. Si è effettuato il calcolo nelle fasi di cantiere considerate maggiormente impattanti dal punto di vista acustico, considerando anche l’eventuale presenza di ricettori sensibili nell’intorno dell’area dei lavori: _ attività di realizzazione scavo di sbancamento/movimentazione terra per realizzazione opere di presa, _ attività di scavi di sbancamento/movimentazione terra per realizzazione edificio centrale, _ realizzazione delle strutture in cemento armato per realizzazione edificio centrale. In base ai livelli di potenza sonora delle attrezzature ed alle distanze dei ricettori individuati, si sono calcolati i livelli di pressione sonora a livello predittivo. Le tabelle di calcolo sottostanti riportano il valore in dB di immissione, così distinto: - per la realizzazione dello scavo della centrale e delle opere in cemento armato è previsto il traffico su strada sterrata : pur non rilevandosi ricettori sensibili nelle immediate vicinanze dell’area di cantiere, si stima l’emissione sonora su un ipotetico ricettore posto a 50 metri di distanza.

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cantiere Derivazione idroelettrica sul torrente Corsaglia- Comuni di Lesegno e San Michele M-vì (CN)

risultati Lp totale sul ricevitore

oggetto Realizzazione traversa e scavi per realizzazione opera di presa Hz dB

Altezza ricevitore 5 31.5 73.2

n N sorgente

Distanza in pianta dal ricevitore (M) Altezza da terra della sorgente

63 73.3

1 182 50 1 125 73.8

2 201 50 1 250 69.9

3 207 50 0.5 500 67.9

4 13 50 0.5 1k 66.2

5 232 50 0.5 2k 68.6

6 7 50 1.5 4k 68.4

7 334 50 1 8k 72.7

16k 68.7

dB(A) 76.4

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Relazione acustica

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cantiere Derivazione idroelettrica sul torrente Corsaglia- Comuni di Lesegno e San Michele M-vì (CN)

risultati Lp totale sul ricevitore

oggetto scavi di sbancamento/movimentazione terra per realizzazione centrale di produzione

Hz dB

Altezza ricevitore 5 31.5 70.2

n N sorgente

Distanza in pianta dal ricevitore (M) Altezza da terra della sorgente

63 72.1

1 27 50 1.5 125 65.6

2 7 50 1.5 250 64.7

3 13 50 1.5 500 62.9

4 334 50 1 1k 60.2

2k 58.4

4k 52.7

8k 47.4

16k 40.9

dB(A) 65.7

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cantiere Derivazione idroelettrica sul torrente Corsaglia- Comuni di Lesegno e San Michele M-vì (CN)

risultati Lp totale sul ricevitore

oggetto Realizzazione strutture in ca per realizzazione centrale di produzione

Hz dB

Altezza ricevitore 5 31.5 67.9

n N sorgente

Distanza in pianta dal ricevitore (M) Altezza da terra della sorgente

63 65.3

1 27 50 1.5 125 59.2

2 7 50 1.5 250 57.6

3 13 50 1.5 500 56.8

4 334 50 1 1k 58.0

2k 57.3

4k 51.1

8k 46.0

16k 39.2

dB(A) 62.7

N.B. I valori di pressione sonora calcolati presso il ricettore sono da considerarsi massimi e non medi; essi potranno essere eventualmente raggiunti in limitate occasioni, in concomitanza dell’utilizzo delle attrezzature più rumorose. Nel prosieguo delle attività, i livelli sonori saranno indubbiamente minori e sempre compresi in una fascia inferiore ai 55 dB(A). Le considerazioni di cui al presente Paragrafo hanno valore indicativo e non costituiscono in alcun modo richiesta di deroga ai limiti vigenti.

Alla luce di quanto sopra si ritiene che, con l’esclusione delle operazioni maggiormente rumorose nell’esecuzione delle fasi sopra descritte, durante l’operatività del cantiere saranno rispettati il limiti di immissione per la Classe III. Al fine di garantire comunque una adeguata tutela nei confronti dei ricettori e più in generale dell’ambiente esterno, si prevede di attivare i seguenti provvedimenti di tipo tecnico/organizzativo atti a contenere le emissioni sonore durante le fasi di realizzazione dell’opera: _ l’utilizzo delle attrezzature più rumorose sarà limitato alle fasce orarie 9-12 e 14-18; _ i lavori maggiormente impattanti dal punto di vista acustico saranno realizzati nei giorni feriali con salvaguardia del sabato, della domenica e dei giorni festivi; _ al fine di limitare la generazione di emissioni acustiche, di polveri e di gas, la movimentazione dei mezzi pesanti sarà limitata (per quanto tecnicamente possibile) e questi saranno tenuti in stato di fermo in assenza di operatività in area lontana dai ricettori sensibili individuati (qualora disponibile); _ nella scelta delle attrezzature di lavoro, l’impresa costruttrice sarà informata circa la necessita di utilizzo di macchinari che determinino il minore disturbo possibile, sia per quanto riguarda l’aspetto acustico, sia - eventualmente - per quanto concerne l’utilizzo di eventuali attrezzi o macchine in grado di generare vibrazioni.

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10. CONSIDERAZIONI FINALI

10.1. Previsione di incremento del traffico viario indotto dall’opera

Per la natura e la relativa destinazione d’uso dell’opera, e possibile prevedere (anche secondo le informazioni fornite dalla committenza) l’assenza di un incremento quanti-qualitativo di traffico ad essa riconducibile.

10.2. Provvedimenti tecnici per il contenimento dei livelli sonori

Al momento non sono previsti interventi tecnici di particolare natura per il contenimento dei livelli sonori generati dall’impianto. Per quanto riguarda le emissioni sonore dovute a macchine/impianti, si privilegerà l’acquisto di attrezzature di lavoro che, oltre a possedere la marcatura “CE” prevista dalla Direttiva 2006/42/CE (ex DPR 459/96), siano caratterizzate da un’emissione acustica la più contenuta possibile, a prevenzione dei rischi di ipoacusia da esposizione professionale a rumore ed emissione acustica in ambiente esterno.

10.3. Rilevamenti di verifica post operam

Nella fase post operam, la normativa prevede l’effettuazione di una mappatura di verifica del clima acustico nell’area di studio al fine di confermare le previsioni di rumore contenute nel presente documento. Nel caso specifico, sarà condotta una campagna di rilievi fonometrici per la verifica del rispetto dei limiti di zona di cui al PCA comunale nel momento in cui sarà comunicata allo scrivente tecnico, da parte della committenza, la piena realizzazione e funzionalità dell’attività di cui trattasi.

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11. CONCLUSIONI

In relazione a quanto sopra esposto si ritiene che il progetto, come descritto nella presente relazione, sia compatibile con i limiti definiti dalla vigente normativa, con la classificazione acustica ed il contesto territoriale dell’area in cui si insedierà. Alla luce delle considerazioni espresse, si può dunque ritenere che le emissioni generate dalla nuova attività non pregiudicheranno in modo sensibile il clima acustico delle aree limitrofe.