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Provincia di Udine COMUNE DI FIUMICELLO Ufficio Tecnico tel. 0431 972724 – fax 0431 970709 PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE FUNZIONALE DELLA SEDE MUNICIPALE PROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA Progettista: arch. Giuliana Clementi Collaboratori: geom. Giorgio Pozzar p.i. Pierlugi Scuotto Fiumicello, agosto 2007

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE … · 2 – RELAZIONE TECNICA ... quale una pensilina in vetro e acciaio . 7 2 – RELAZIONE TECNICA A - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI

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Provincia di Udine

COMUNE DI FIUMICELLO Ufficio Tecnico

tel. 0431 972724 – fax 0431 970709

PROGETTO DI RISTRUTTURAZIONE E RIQUALIFICAZIONE

FUNZIONALE DELLA SEDE MUNICIPALE

PROGETTO PRELIMINARE

RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA

Progettista: arch. Giuliana Clementi Collaboratori: geom. Giorgio Pozzar p.i. Pierlugi Scuotto

Fiumicello, agosto 2007

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INDICE

1 – RELAZIONE DESCRITTIVA ............................................................................................... 3

INTRODUZIONE .................................................................................................................... 3

STATO DI FATTO .................................................................................................................. 4

IDEA DEL PROGETTO.......................................................................................................... 5

2 – RELAZIONE TECNICA........................................................................................................ 7

A - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI EDILIZI ............................................................. 7

B - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI IMPIANTISTICI................................................ 9

3. PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE..................................................................................... 15

4. COMPATIBILITA’ URBANISTICA .................................................................................... 17

5 – CONTENUTI DEL PROGETTO PRELIMINARE ............................................................. 19

6 – INDIRIZZI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO.................... 20

7 – CRONOPROGRAMMA....................................................................................................... 20

8 - Legge 26 ottobre 1995, n°447 - “Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico” e D.P.C.M.

5 dicembre 1997 - “Determinazione dei Requisiti Acustici Passivi degli Edifici”.

Adempimenti............................................................................................................................... 21

9 - SICUREZZA IN GENERALE E PREVENZIONE INCENDI IN PARTICOLARE ........... 21

10 - D. LGS. 494/96.................................................................................................................... 21

11 – RELAZIONE RELATIVA ALLE BARRIERE ARCHITETTONICHE ........................... 22

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Provincia di Udine COMUNE DI FIUMICELLO

Progetto di ristrutturazione e riqualificazione funzionale della Sede Municipale

RELAZIONE TECNICO-ILLUSTRATIVA

1 – RELAZIONE DESCRITTIVA

INTRODUZIONE

Il presente progetto preliminare nasce dall’esigenza, manifestata dall’Amministrazione

Comunale, di operare una riqualificazione del Palazzo Municipale, con interventi rivolti

sia all’aspetto architettonico esterno, mirati a valorizzare e riadattare l’insediamento

comunale al contesto nel quale si colloca, rafforzando e rendendo più leggibile il ruolo

di sede dell’attività politica ed amministrativa dell’immmobile, sia rivolti alla

ristrutturazione funzionale interna, mediante una ridistribuzione degli spazi ed uno

studio più attento dei percorsi distributivi

L’attuale Sede Municipale trova dimora in un edificio progettato nei primi anni ’70

dall’architetto Arnaldo Zuccato di Udine. L’immobile è caratterizzato da una

planimetria semplice, composta sostanzialmente da due corpi di fabbrica posti in

parallelo.

Il corpo posteriore, sino ad oggi adibito a Magazzino Comunale, risulta attualmente

inutilizzato, in quanto il servizio è stato rilocalizzato in una nuova sede a Papariano.

Il corpo di fabbrica antistante, prospettante sul piazzale dei Tigli, è nato come edificio

in cui far coesistere vari servizi di carattere pubblico, quali la biblioteca, l’ufficio del

lavoro, gli ambulatori, la sala consiliare polifunzionale e i servizi amministrativi.

Questa molteplicità funzionale si è andata man mano riducendo nel tempo,

essenzialmente a causa della sempre maggiore necessità di spazi da adibire ad uffici

municipali e spazi dedicati ad attività specifiche. La conseguenza di tale iniziale

impostazione è una disposizione delle zone interne disarticolata, in contrasto con le

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esigenze di funzionalità, dimensione e semplicità distributiva richieste dall’attività

gestionale dell’Ente e dai cittadini.

Anche all’esterno l’attuale edificio presenta condizioni di forte degrado dei materiali

edilizi e dalle finiture che lo caratterizzano.

L’obiettivo del progetto, pertanto, è soprattutto quello di “rileggere” il significato del

luogo, sintetizzandolo in un disegno che trasmetta importanza all’identità e razionalità

distributiva ai servizi che contiene.

STATO DI FATTO

L’edificio è realizzato mediante un sistema strutturale prefabbricato, con una

distribuzione planimetrica legata ad una griglia con modulo quadrato di cm. 62,5 e su di

un reticolo strutturale di cm. 750x750.

Le strutture portanti orizzontali e verticali dell’edificio sono costituite da elementi in

calcestruzzo armato, con paramento in laterizio (mattoni faccia a vista) sul prospetto

principale verso la piazza e pannelli di tamponamento tipo ”sandwich” sui prospetti

secondari.

Lo stato dei materiali e delle finiture risulta considerevolmente deteriorato. Dal

rivestimento esterno in mattoni “faccia a vista”, ormai giunti ad uno stato di continuo

sfaldamento sempre più profondo, ai serramenti inclinati che, posti anche a copertura

degli ambienti sottostanti, sono sempre più soggetti ad infiltrazioni e ammaloramenti

del telaio metallico e, non da ultimo, a tutte le lattonerie e tamponamenti di calcestruzzo

a vista tinteggiato, che ormai abbisognano di manutenzione, anche per evitare lo

scoprimento dell’armatura interna.

Da punto di vista igienico-sanitario, si evidenzia la pericolosità delle piastrelle in

amianto vinilico dei pavimenti e dei sedili della sala Consiliare.

Le aperture finestrate metalliche sono del tipo “a nastro” e , seppur con diversa altezza,

corrono lungo tutte le facciate dell’edificio. Rimane per la maggior parte cieco

unicamente il corpo di fabbrica più avanzato sulla piazza, attualmente adibito a servizi

igienici..

Dagli elaborati grafici del progetto Zuccato, risulta che le opere fondazionali sono

costituite da travi di fondazioni continue a T rovescio, con una larghezza, nei tratti più

sollecitati, di circa m. 1,60. Le travi di fondazione risultano posizionate su un getto di

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magrone, con un fondo scavo di circa - 2,00 metri e circa –1,20 metri nelle parti meno

sollecitate.

I numerosi accessi all’edificio sono posti su tutte le facciate ad eccezione di quella

Ovest e si presentano, pertanto, poco riconoscibili all’utenza; anche la distribuzione

interna su tutto il piano terra appare disgregata, con una considerevole entità di spazi di

risulta inutilizzabili.

Nella Sala Consiliare risulta spinta all’eccesso la valenza di “multifunzionalità”, tanto

che lo spazio appare privo di una qualsiasi connotazione tipologica e tipizzazione

dell’importanza del ruolo che detiene.

IDEA DEL PROGETTO

L’idea progettuale può sintetizzarsi in due elementi principali:

la riorganizzazione degli spazi interni:

si basa su criteri di organizzazione ed ottimizzazione delle funzioni, che vengono

ripensate per coniugare al meglio spazi di lavoro luminosi e razionali da un lato, e

percorsi interni lineari e facilmente leggibili anche dall’utenza dall’altro.

A cominciare dal nuovo spazioso atrio d’ingresso, che funge da perno distribuito sia in

senso orizzontale sia verticale

Tale atrio diverrà l’unico accesso pubblico alla struttura e servirà da “ingresso-punto di

aggregazione” verso la Sala Consiliare, nonchè da fulcro distributivo agli uffici del

piano terra e verso la scala di accesso al primo piano. Unicamente un ufficio al piano

terra avrà accesso diretto dalla piazza, onde consentire l’insediamento un servizio

differenziato.

Viene prevista la demolizione dell’attuale scala, che viene riprogettata provvista di una

rampa più spaziosa “a vista”. L’attuale dispositivo per il superamento delle barriere

architettoniche (servoscala) viene sostituito mediante la previsione di un ascensore, da

localizzarsi “a vista” presso l’ingresso principale al Municipio.

Si è proposto il ridimensionamento della volumetria destinata alla Sala Consiliare, con

lo spostamento dell’accesso principale sull’ampio atrio centrale.

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Al piano superiore si è ricercata una formale separazione degli spazi con ruolo uffici e

servizi da quelli con vocazione di “pratica del governo”.

il “vestito”: consegue dal giudizio sullo stato di evidente degrado dei materiali edilizi e

delle finiture che caratterizzano l’edificio.

Il progetto propone di operare un radicale risanamento di tutte quelle parti che, vuoi per

l’esposizione alle intemperie, vuoi per le caratteristiche tipologiche e costruttive, non

assolvono più con sufficienza allo scopo per il quale sono state originariamente previste.

La proposta è un rivestimento di facciata, con pannelli a finitura in alluminio, legno e

vetro, quale sistema costruttivo esterno al tamponamento primario dell’edificio, con

funzione essenzialmente di barriera isolante e di qualifica estetica.

Non da ultimo, si è voluto porre rimedio alle problematiche correlate ai serramenti

inclinati che, posti anche a copertura degli ambienti sottostanti, sono sempre più

soggetti ad infiltrazioni e ammaloramenti del telaio metallico, alle quali tutti gli

interventi manutentivi succedutisi negli anni non hanno posto rimedio.

Viene prevista la demolizione delle vetrate inclinate e la realizzazione, in loro vece, di

un prolungamento del solaio di copertura con il relativo tamponamento verticale

Inoltre, si è cercato di rendere immediatamente percepibile l’accesso principale,

attualmente arretrato rispetto alla linea frontale dell’immobile e difficilmente

identificabile dalla piazza, mediante l’inserimento di un “segno”, quale una pensilina in

vetro e acciaio

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2 – RELAZIONE TECNICA

A - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI EDILIZI

Demolizioni e ricostruzioni:

si procederà alla demolizione completa della porzione di copertura finestrata, sia al

piano terra sia al primo piano;

verranno realizzati i prolungamenti dei solai di copertura, sul lato sud per la formazione

di una linda, sul lato nord per la sostituzione, unitamente alla costruzione di una

porzione di muro di tamponamento, dell’attuale copertura vetrata;

verranno demolite le pareti divisorie della zona uffici del piano terra e le pareti

dell’attuale atrio d’ingresso;

si prevede lo smantellamento di tutti i servizi igienici del piano terra e del servizio

igienico del primo piano;

viene progettata la demolizione e ricostruzione della scala principale.

viene prevista la realizzazione di un ascensore per garantire l’accessibilità al piano

primo, posto sul prospetto principale;

come operazione particolare va indicata la bonifica del pavimento e dei gradoni della

Sala Consiliare in amianto vinilico.

Opere interne:

al piano terra, ala est, viene prevista una nuova distribuzione degli uffici;

l’atrio principale viene ampliato e corredato da una pensilina sporgente sulla piazza;

la sala Consiliare viene ristretta, sino alla terza fila di sedute, per complessivi posti a

sedere in numero di 60;

nell’ala ovest vengono individuati Uffici per servizi differenziati, l’U.R.P., nonché la

sala per i Gruppi Consiliari;

al piano primo trovano collocazione i nuovi Uffici del Sindaco, del Segretario e degli

Assessori e la Sala Giunta;

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viene diminuita la superficie della Sala Conferenze per ricavare la nuova Sala Giunta;

viene demolito il bagno esistente e vengono previsti due nuovi blocchi di servizi, uno

nell’ala est e uno nell’ala ovest;

finiture esterne:

il progetto propone l’utilizzo di un rivestimento di facciata ventilato, applicato

meccanicamente alla struttura edilizia e da essa opportunamente distanziato in modo da

ottenere un’intercapedine d’aria tra i due elementi. Nell’intercapedine areata si prevede

l’aggiunta di un pannello isolante.

I pannelli di rivestimento in legno saranno di tipo BAK, ad alta densità, comporto da

anima di fibre di cellulosa impregnate in resine fenoliche termoinduribili e superficie di

legno naturale bachelizzato.

I pannelli di rivestimento in metallo saranno del tipo in lamiera di alluminio monostrato

o in pannelli irrigiditi, colore Silver.

Il sistema costruttivo sarà esterno al tamponamento rimario dell’edificio e non

comporterà opere di demolizione.

I criteri da seguire nella scelta dei componenti del rivestimento dovranno basarsi sui

seguenti requisiti, in funzione della finalità: esigenze estetiche – esigenze di funzionalità

– esigenze di sicurezza – esigenze di durabilità.

Vengono, inoltre, previsti il rifacimento di tutti i serramenti con telaio in alluminio o

PVC e vetro termocamera a taglio termico,

Finiture interne :

verranno completamente rifatte le pavimentazioni e gli intonaci; le pareti dei servizi

saranno rivestite in piastrelle ceramiche.

Serramenti:

i serramenti interni ed esterni verranno sostituiti.

Copertura:

viene prevista la manutenzione dell’impermeabilizzazione del solaio di copertura

Lattonerie:

verranno sostituite con pluviali, mantovane, scossaline ecc. in lamiera di rame.

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B - DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI IMPIANTISTICI

PREMESSA

Viene prevista la completa ristrutturazione degli impianti idrico e sanitario, termico,

raffrescamento, elettrico. Verranno recuperati gli impianti già installati, in particolare il

gruppo termico a gas metano a temperatura scorrevole con le relative strumentazioni di

regolazione, tutti i vetilconvettori, gli accessori comprese le linee di distribuzione che

saranno utilmente recuperabili dal piano di posa esistente. Tutte le apparecchiature

recuperate verranno riposizionate e verificate per l’impiego sulla scorta del nuovo

progetto esecutivo.

Tutti gli impianti saranno perfettamente rispondenti alle prescrizioni vigenti.

Il calcolo di dimensionamento degli impianti verrà eseguito con particolare riguardo alle

norme per il contenimento dei consumi energetici negli edifici. Gli impianti interni sono

previsti in modo da renderne autonomi i singoli locali, in base all’uso, nei riguardi delle

temperature di funzionamento e dei volumi di aria di rinnovo, quali zone autonome,

realizzando un buon livello di comfort con caratteristiche di scelta individuali.

Il livello di pressione sonora, durante il funzionamento degli impianti, sarà conforme

alle prescrizioni di cui al DPCM 01.03.1991. tutte le unità eventualmente poste

all’esterno dell’edificio saranno installate nella sola versione silenziata.

L’impianto a vetilconvettori (riutilizzando tutti i terminali già esistenti) prevede

l’utilizzazione della linea di regolazione e comando centralizzata costituita da unità

periferica a microprocessore con orari prestabiliti. Ogni terminale è dotato di termostato

ambiente E/I per la regolazione individuale del livello termico operante.

Viene recuperata l’esistente centrale termofrigorifera posta presso l’attuale C.T.. La

produzione del vettore frigorifero sarà, come ora, assicurata da un gruppo refrigerante

con condensazione ad aria, posizionato sul tetto della C.T.

Tutti gli impianti e quadri elettici saranno conformi a quanto prescritto dalle vigenti

norme CEI. gli impianti, inoltre, saranno eseguiti in maniera rispondente alle vigenti

Leggi in materia antinfortunistica.

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B.1 - DESCRIZIONE TECNICA IMPIANTO ELETTRICO:

La presente specifica descrive in via preliminare le opere ed i materiali necessari

per la realizzazione degli impianti elettrici di illuminazione, forza motrice ed

impianti speciali delle opere di ristrutturazione della sede municipale di

Fiumicello

RISPONDENZA A NORME, LEGGI E REGOLAMENTI

Gli impianti realizzati dovranno essere conformi:

• alle prescrizioni delle Autorità locali, comprese quelle dei Vigili del Fuoco;

• alle prescrizioni ed indicazione dell'ENEL;

• alle prescrizioni ed indicazioni della TELECOM;

• alle norme UNI;

• alle norme CEI.

PRINCIPALI NORME CEI DI RIFERIMENTO

• CEI 64-8 quinta edizione 2003:

• 64-8/1 "oggetto scopo e principi fondamentali";

• 64-8/2 " definizioni";

• 64-8/3 "caratteristiche generali";

• 64-8/4 "prescrizioni per la sicurezza";

• 64-8/5 "scelta ed installazione dei componenti elettrici";

• 64-8/6 "verifiche";

• 64-8/7 "ambienti ed applicazioni particolari";

• varianti V1 e V2 del gennaio 2001;

• CEI 64-9 (prima edizione): impianti elettrici utilizzatori negli edifici a

destinazione residenziale e similare;

• CEI 64-7 (1986): impianti elettrici di illuminazione pubblica e similari;

• CEI 11-17 (1992): impianti di produzione, trasmissione e distribuzione

dell’energia elettrica. Linee in cavo;

• CEI 81-1 (terza edizione): protezione delle strutture contro i fulmini;

• CEI 31-30: principi generali per la classificazione dei luoghi con pericolo di di

esplosione;

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• Guida CEI 31-35: procedimenti operativi e formule per applicare i precetti

della norma CEI 31-30;

• Guida CEI 31-35/A e CEI 31-33: impianti elettrici nei luoghi con pericolo di

esplosione;

• CEI 64-50 guida per l'integrazione nell'edificio degli impianti elettrici

utilizzatori, ausiliari e telefonici.

PRINCIPALI LEGGI DI APPLICAZIONE

• D.P.R. 27 aprile 1955 n.547; norme per la prevenzione degli infortuni sul

lavoro;

• D.L. 626/94 sulla sicurezza ed igiene sul lavoro;

• Legge 1 Marzo 1968 n.186: disposizioni concernenti la produzione di

materiali, apparecchiature, macchinari, installazioni e impianti elettrici ed

elettronici;

• Legge 18 settembre 1977 n.791: attuazione della dir.CEE n.73/23 relativa alle

garanzie di sicurezza che deve possedere il materiale elettrico destinato ad essere

utilizzato entro alcuni limiti di tensione;

• Legge 5 Marzo 1990 n.46: norme per la sicurezza degli impianti.

• Decreto Legislativo 626/96 con il quale la direttiva 93/68 viene ufficialmente

adottata in Italia ed impone l’obbligo della marcatura CE per il materiale elettrico

a B.T. prima dell’immissione in commercio. Dal 1° gennaio 1997 tutto il

materiale elettrico immesso in commercio deve portare la marcatura CE.

DISTRIBUZIONE DELL'ENERGIA

Il complesso fruirà di alimentazione ENEL in bassa tensione trifase a 400V -

50Hz , pertanto le valutazioni saranno eseguite per impianti di 1° categoria senza

propria cabina di trasformazione, SISTEMA TT.

Il complesso potrà essere messo fuori tensione manualmente, agendo sul comando

del sezionatore generale o tramite pulsanti a rottura vetro, posti in prossimità delle

uscite o in altre posizioni strategiche e segnalati da appositi cartelli. La

distribuzione sarà sia monofase che trifase. La sezione dei conduttori, così come

le caratteristiche delle apparecchiature sono riportate nei grafici e nei calcoli

allegati nonché specifiche tecniche.

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Il dimensionamento delle linee è eseguito in osservanza alle norme CEI e la

C.D.T. massima nel punto più sfavorito non supera il 4%.

DESCRIZIONE DELL’IMPIANTO

L’impianto elettrico prevede l’esecuzione delle seguenti categorie di lavori:

• esecuzione di linee elettriche;

• quadri elettrici;

• punti luce interrotti, deviati e parallelo;

• punti presa ripasso;

• quadretti prese per postazione con videoterminale;

• plafoniere fluorescenti dark light;

• lampada di emergenza;

• impianto di terra ed equipotenziale;

• impianto di allarme wc disabile;

• impianto centralizzato TV e videocitofonico;

• impianto di rivelazione degli incendi;

• impianto di cablaggio strutturato;

• verifiche e collaudi.

B.2 DESCRIZIONE TECNICA IMPIANTI IDRICO-SANITARIO E DI

CLIMATIZZAZIONE:

La presente specifica descrive in via preliminare le opere ed i materiali necessari

per la realizzazione dei seguenti impianti meccanici:

• impianto idrico sanitario;

• impianto rete fognaria e scarichi;

• impianto di climatizzazione.

SCARICHI E CANNE

Gli scarichi verticali sottomalta per le acque nere, bionde e meteoriche saranno in

Geberit tipo “silent”.

La rete esterna della fognatura, compresi gli allacciamenti alla rete urbana, sarà

eseguita in pvc pesante; i pozzetti di raccordo, di ispezione e cassette sifonate,

saranno in cemento vibrato, le colonne di sfiato, le colonne per l’estrazione

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dinamica dell’aria dei bagni ciechi saranno realizzate con tubi in PVC serie

leggera che potranno servire anche piu’ servizi igienici contemporaneamente.

Saranno realizzate inoltre le canne per gli impianti tecnici separati dei locali per la

ventilazione degli ambienti tecnici.

IMPIANTO IDRICO-SANITARIO

La rete di distribuzione sarà costituita da un montante principale in tubo di acciaio

zincato che andrà a servire la CT e, con passaggio nella stessa intercapedine

utilizzata dalle tubazioni dell’impianto termico, alimenterà i gruppi servizi.

Ad ogni piano la tubazione principale sarà sempre in acciaio zincato, mentre la

derivazione per ogni servizio igienico dell’impianto sarà costituita da tubazioni in

materiale plastico.

APPARECCHI SANITARI

Nei gruppi servizi saranno installati sanitari di primaria marca (Idealstandard,

Catalano, ecc.) costituiti da: lavabi in vetrochina con semicolonna da cm. 65 x 50

completo di gruppo miscelatore e piletta automatica, vasi a cacciata completo di

cassetta di sciacquamento a pulsante tipo Geberit e tavoletta in plastica.

IMPIANTO DI RISCALDAMENTO E CONDIZIONAMENTO

L’impianto di riscaldamento sarà del tipo centralizzato, progettato secondo criteri

di funzionalità e risparmio energetico ottemperando alle disposizioni della

Legislazione vigente (L. 46/90, L. 10/91, DPR 412/93).

La centrale termica, esistente al piano terra, sarà oggetto dei lavori necessari ad

adattare il nuovo impianto, con fornitura e posa in opera degli accessori quali:

valvola deviatrice, sdoppiatore, collettore, pompe di circolazione alta e bassa

temperatura, centralina climatica, sonda esterna, collegamenti elettici ed idraulici.

composta da un generatore di calore formato da una caldaia in acciaio del tipo "ad

alto rendimento" secondo quanto definito dalla normativa vigente (Legge 10/91).

Nello stesso locale si troveranno i collettori con le pompe a servizio dei vari

circuiti, che in linea di massima saranno ripartiti come segue:

• circuito radiatori (solo caldo) per i servizi igienici ed i locali accessori;

• circuito fan-coil (riscaldamento-rafrescamento) a servizio dei locali uffici;

• circuito aria primaria per il ricambio igienico.

Dal collettore, le tubazioni arriveranno ai piani ed in corrispondenza di ogni

stanza, o locale, sarà praticata la derivazione per i fan-coil e per i radiatori.

I radiatori di nuova applicazione saranno in acciaio tubolare (tipo IRSAP od

equivalente, realizzati in tubo di acciaio di qualità sp.1.5mm, con verniciatura

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antiruggine eseguiti mediante fosfatazione ed essicazione a 180°C) saranno

installati a muro mediante apposite mensole, e saranno dotati di valvole

termostatiche .

A servizio delle sale, uffici, saranno installati ventilconvettori, a parete o a soffitto

(tipo AERMEC o IRSAP), adatti per il riscaldamento ed il raffrescameno dei

locali. Ogni ventil sarà comandato da termostato ambiente con commutatore di

velocità. I fan coil saranno inoltre dotati di scarico della condensa che si allaccerà

all’impianto di scarico dei servizi igienici.

Sarà installato un sistema di aria primaria di ricambio igienico e relativo impianto

di estrazione di aria esausta. La quantità di aria primaria sarà calcolata in funzione

del numero massimo di persone previste nei locali trattati considerando un

apporto di aria di ricambio pari a 25 mc/h per persona, realizzato mediante

installazione di unità di ventilazione ed estrazione posizionate nel controsoffitto,

canalizzazioni principali e diffusori sempre da controsoffitto.

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3. PREFATTIBILITA’ AMBIENTALE

Variazioni della qualità e del regime delle acque:

Le opere in progetto non interagiscono con i regime idraulico delle acque superficiali,

né interferiscono con il regime ordinario delle acque sotterranee

Variazioni della qualità e disponibilità di spazi:

In considerazione della tipologia dell’intervento, non sussistono modifiche alla qualità e

disponibilità degli spazi.

Variazioni del paesaggio e della visuale:

Le caratteristiche dell’intervento sono tali da non apportare variazioni sostanziali al

paesaggio ed alla visuale. Infatti l’intervento si realizza su strutture esistenti ed a lavori

compiuti l’aspetto dei luoghi, pur rimanendo lo stesso, si presenterà rinnovato

esclusivamente nell’immagine, rimanendo immutato nella sua visione d’insieme.

Verifica delle caratteristiche geologiche dell’area di intervento:

Vista la relazione geologica allegata al Piano Regolatore del Comune, le caratteristiche

geologiche del terreno consentono di adottare la tipologia di lavori prevista dal progetto,

in quanto, come evidente, presenta un’invasività pressoché nulla nei confronti del suolo

esistente.

Disponibilità delle aree:

L’area di intervento risulta di proprietà Comunale ed appare servita dai pubblici servizi.

Indicazione di cave e discariche:

Il progetto prevede l’utilizzo di materiali inerti ed il loro reperimento potrà avvenire

nelle cave di prestito autorizzate presenti in zona.

E’ previsto, inoltre, l’utilizzo di materiali frantumati di riciclo (inerte) che potrà essere

reperito in stabilimenti autorizzati nella zona.

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Preesistenze archeologiche

Non ci sono nell’area importanti preesistente archeologiche rilevate dagli strumenti

urbanistici, anche se ci troviamo in un luogo molto importante dell’abitato di San

Valentino, dove sono localizzati gli edifici più significativi. Il corpo di fabbrica confina

anche con la zona della chiesa di San Valentino, nello specifico con il fabbricato

denominato Casa Bison, su un confine obliquo che segue, probabilmente, l’antico

tracciato della centuriazione romana.

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4. COMPATIBILITA’ URBANISTICA

Nel Piano Regolatore Generale Comunale vigente, l’area dell’intervento risulta

classificata come “Area per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico” – UA –

Uffici Amministrativi e Locali”

L’articolo 178 delle Norme Tecniche di Attuazione prevede:

ARTICOLO 178 - Aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico

1) Trattasi delle aree destinate alle attrezzature ed ai servizi pubblici e di interesse collettivo previste dal P.R.G.C. anche in ossequio a quanto disposto dal D.P.G.R. 20/04/1995 n. 0126/8 Pres.

2) Il P.R.G.C. perimetra tali zone e ne caratterizza l'uso mediante l'apposizione delle seguenti sigle :

… omissis…

Culto, vita associativa, cultura:

C : Chiese, case canoniche, oratori, sale per riunioni

UA : Uffici amministrativi locali

CC : Centro civico e sociale

B : Biblioteca pubblica

AA : Attrezzature assistenziali e sociali

VAC : Attrezzature per vita associativa e cultura

…omissis…

3) In tali aree sono consentite esclusivamente le strutture necessarie e di supporto al funzionamento dei servizi previsti per le specifiche destinazioni d’uso compresi garages, tribune, palchi, attrezzature per il verde, per lo sport e per gli spettacoli all'aperto, servizi igienici e simili.

4) I fabbricati destinati alle attrezzature ed ai servizi devono risultare finiti in tutte le loro parti ed osservare una tipologia costruttiva che li ponga in armonia rispetto al contesto urbanistico/ambientale circostante. Anche gli arredi devono essere realizzati con materiali adeguati all’ambiente secondo modalità che garantiscano la sicurezza delle persone.

5) Nelle aree destinate alle funzioni di culto, le destinazioni d’uso ammesse comprendono anche le attrezzature sportive, culturali e ricreative connesse con l’attività parrocchiale.

6) In tali ambiti territoriali le previsioni operate dal presente P.R.G.C. si attuano mediante interventi rispettanti i seguenti indici e parametri:

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a) H (max) = ml.10,00 fatta eccezione per le chiese ed i campanili, eventuali serbatoi d’acquedotto, ed antenne per le telecomunicazioni ove ammesse.

b) Q (max) = 0,5 mq/mq c) DC rispetto a proprietà private : non inferiore a quanto stabilito dal Codice Civile d) DS : non inferiore a quanto stabilito dal Codice Civile

7) Alla luce di quanto disposto dall’art.41 della L.R. 19 novembre 1991, n.52, l’eventuale realizzazione di opere pubbliche può avvenire in deroga ai parametri edilizi di cui al presente articolo.

…omissis…

Questo livello di ricognizione accerta la compatibilità dell’intervento con la

strumentazione urbanistica in atto.

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5 – CONTENUTI DEL PROGETTO PRELIMINARE

Il presente progetto preliminare viene redatto ai sensi della L.R. 14/2002 e relativo

regolamento di attuazione. E’ finalizzato a definire le caratteristiche qualitative e

funzionali dei lavori, il quadro delle esigenze da soddisfare e delle specifiche

prestazioni da fornire e consiste in una Relazione illustrativa delle ragioni della scelta

della soluzione prospettata in base alla valutazione delle eventuali soluzioni possibili, in

una previsione di costi, nonché in schemi grafici per l’individuazione delle

caratteristiche speciali, tipologiche e funzionali dei lavori da realizzare.

Nel dettaglio, la documentazione di progetto consiste nei seguenti elaborati:

- Relazione tecnico-illustrativa, Studio di prefattibilità ambientale, Calcolo

sommario della spesa;

- Elaborati grafici dello Stato di Fatto e dello Stato di Progetto;

- Relazione illustrativa del Piano di Sicurezza;

Si ritiene di non dover procedere alla stesura della Relazione Geologica, nonché alle

indagini preliminari idrogeologiche, geotecniche, idrogeologiche, idrauliche, sismiche,

archeologiche in quanto la tipologia dell’intervento e la Relazione Geologica Generale

del Comune sono compatibili.

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6 – INDIRIZZI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PROGETTO DEFINITIVO

La progettazione definitiva dovrà approfondire tutti gli argomenti trattati nel presente

progetto preliminare. In particolare dovranno essere approfonditi gli aspetti tecnici

riguardanti le caratteristiche costruttive di tutti gli impianti da realizzarsi. Dovrà, inoltre,

essere effettuata una verifica statica di tutte le parti strutturali interessate dai lavori in

progetto.

7 – CRONOPROGRAMMA

In linea di massima, vengono indicate le seguenti fasi attuative con l’indicazione dei

tempi massimi di svolgimento delle varie attività suddivise:

- progettazione definitiva: entro 90 giorni dalla data di comunicazione di

concessione definitiva del contributo regionale assegnato.

- progettazione esecutiva: entro 60 giorni dalla data di comunicazione di

approvazione del progetto definitivo;

- procedura di appalto: conclusa con l’aggiudicazione entro 90 giorni

dall’approvazione del progetto esecutivo;

- stipula del contratto: 30 giorni dal provvedimento di aggiudicazione;

- inizio lavori: entro 45 giorni dalla stipula del contratto;

- esecuzione appalto: 210 giorni naturali e consecutivi dal verbale di inizio lavori

- collaudo e regolare esecuzione: entro tre mesi dalla data di fine lavori.

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8 - Legge 26 ottobre 1995, n°447 - “Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico” e D.P.C.M. 5 dicembre 1997 - “Determinazione dei Requisiti Acustici Passivi degli Edifici”. Adempimenti.

Le opere edili realizzate risponderanno ai requisiti acustici passivi minimi richiesti dalla

normativa vigente, nello specifico, sulla base dei principi dettati con Legge 26 ottobre

1995, n°447 - “Legge Quadro sull’Inquinamento Acustico” si prevederanno opere nel

rispetto dei parametri di riferimento introdotti con il D.P.C.M. 5 dicembre 1997 -

“Determinazione dei Requisiti Acustici Passivi degli Edifici”.

Tali parametri saranno rispettati tanto per le nuove partizioni interne che per quelle

esterne garantendo, sulla base della normativa tecnica specifica vigente (UNI EN

12354-1, UNI EN 12354-2, UNI EN 12354-3), della soluzione architettonica e dei

materiali utilizzati, i valori previsionali di isolamento acustico.

9 - SICUREZZA IN GENERALE E PREVENZIONE INCENDI IN PARTICOLARE

Sulla base della normativa vigente per i luoghi di lavoro in trattazione, per quanto

attiene sicurezza in generale ed antincendio in particolare, nello specifico:

• D.Lgs.626/94 e succ. mod. ed int.;

• D.M. 10 marzo 1998;

• D.M.22.02.2006 (su G.U. d.d.02.03.2006, n°51) - “Approvazione della

regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l’esercizio di

edifici e/o locali destinati ad uffici”

Verrà data compiuta risposta, nell’ambito delle opere in progetto, a tutti quegli aspetti

pregnanti la sicurezza al fine della corretta realizzazione delle stesse.

10 - D. LGS. 494/96

In adempimento al D.Lgs.494/96 e succ. mod. ed int. si predisporrà il previsto piano di

sicurezza e coordinamento e relativo fascicolo informazioni specifico delle opere in

progetto per i futuri interventi di manutenzione.

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11 – RELAZIONE RELATIVA ALLE BARRIERE ARCHITETTONIC HE

Essendo l’edificio a prevalente destinazione pubblica, saranno rispettate le norme

relative all’accessibilità delle persone disabili.

Sarà garantito un livello di accessibilità degli spazi interni tale da consentire la fruizione

dell’edificio sia al pubblico, sia al personale in servizio secondo le disposizioni di cui

all’articolo 3 del Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, n° 236.

In generale, il presente progetto preliminare risulta conforme alle norme di cui al

Regolamento emanato con D.P.R. n° 503 del 24.07.1996 in merito al superamento delle

barriere architettoniche, come si evince dalla tavola grafica n.3.

Nella fattispecie, il complesso progettato soddisfa, per gli spazi interni ed esterni, il

requisito di ACCESSIBILITA’ secondo quanto disposto dall’art.3 punto 3.3.b) del D.M.

n°236 del 14.06.1989, in quanto, tutti i locali sono accessibili, come inoltre sono fruibili

gli spazi di relazione resi idonei alle necessità delle persone con ridotta od impedita

capacità motoria.

Il percorso esterno è formato dalla viabilità pedonale pubblica, costituita da parcheggi

per disabili e marciapiedi, nonchè dalla viabilità pedonale interna al lotto con percorsi e

rampe con pendenza mai superiore all'8%.

Le soglie degli accessi principali, saranno realizzate entro il dislivello di cm 2 dalla

pavimentazione esterna secondo il disposto 7° comma punto 8.2.1 del D.M. n°236/89.

Le porte di accesso principale, avranno dimensioni adeguate, avendo larghezza netta

mai inferiore a cm 120, rispettando il minimo prescritto di cm 80 come disposto al

punto 8.1.1. del D.M. n° 236/89.

Tutti i disimpegni hanno dimensioni adeguate, nel rispetto della larghezza minima di cm

100 e quant’altro disposto al punto 8.1.9 del D.M. n° 236/89.

Tutte le porte interne hanno dimensioni adeguate, avendo larghezza netta di cm.80

minimo (luce architettonica cm 80), nel rispetto del minimo prescritto di cm 75 come

disposto al punto 8.1.1. del D.M. n°236/89.

I pavimenti, allo stato di progetto, sono previsti a norma secondo il disposto punto 4.1.2

del D.M. n°236/89.

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I terminali degli impianti, allo stato di progetto, saranno a norma del punto 4.1.5 del

D.M. n°236/89 (tali indicazioni saranno riportate negli elaborati specifici degli impianti

elettrici e di riscaldamento che saranno regolarmente trasmessi prima dell’inizio

lavori).

I gruppi servizi igienici, sono comprensivi di due bagni per disabili, uno per piano e

distinti per sesso, accessibili secondo quanto prescritto al punto 8.1.6 del D.M.

n°236/89.

Si allegano le piante dei piani (tav 3) con individuati gli interventi per il

soddisfacimento del requisito della ACCESSIBILITA’, ai sensi del disposto del D.M.

n°236/89.