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PROGETTO ORTO URBANO A BRESCIA Premessa Con il presente progetto s’intende individuare alcune aree cittadine di possibile destinazione ad orto urbano. Per l’individuazione delle aree è opportuno, preliminarmente effettuare un censimento di questa tipologia di aree e individuare nuove aree verdi urbane e periurbane da destinare alle attività ortive (lungo le rive dei fiumi, lungo le reti ferroviarie o tracciati viari o all'interno di piazze), per poi procedere ad una regolamentazione comunale tenuto conto delle varie esigenze e cercando quindi una concertazione tra pubblico e privato, per far si che ci sia una collaborazione reciproca. Successivamente offrirne gratuitamente l’utilizzo ai cittadini predisponendo dei bandi per l'assegnazione, naturalmente le persone con un reddito inferiore alla media avranno agevolazioni. Orto Urbano Per orto urbano si intende un appezzamento di terreno destinato alla produzione di fiori, frutta, ortaggi per i bisogni dell’assegnatario e della sua famiglia. Si definiscono orti urbani i piccoli appezzamenti di terra per la coltivazione ad uso domestico, eventualmente aggregati in colonie organizzate unitariamente. Gli orti urbani sono comunemente costituiti da: superfici coltivabili , elementi di servizio (strutture per il ricovero degli attrezzi e per la raccolta dei rifiuti vegetali, servizi igienici e spogliatoi, strutture per la socializzazione e la didattica, cartelli informativi), elementi di protezione/delimitazione (tettoie e pensiline, arbusti e cespugli, recinzioni e cancellate…), impianti di irrigazione, percorsi di distribuzione interna, aree di parcheggio, piazzole di carico/scarico. (Tratto da:Regolamento Urbanistico Edilizio Comune di Bologna) È proprio di questi ultimi venti anni una rinascita di una vecchia istituzione, quella degli “orti senza casa”, cioè di orti allocati all’interno del tessuto urbano, che non appartengano a chi li coltiva, ma proprietà di associazioni o delle amministrazioni comunali ed assegnati a coltivatori non professionisti. Nelle metropoli moderne esistono piccole ma numerose e importantissime realtà: gli orti urbani. Costituiscono dei polmoni verdi per le metropoli industrializzate, educano a pratiche ambientali sostenibili, rispondono all'esigenza di "fare comunità" e offrono un'alternativa alle categorie sociali emarginate dalla società moderna. L'orto può costituire un’alternativa su piccola scala alla grande agricoltura intensiva, basata su ritmi di coltivazione innaturali, sull’ampio utilizzo di pesticidi, fitofarmaci, fertilizzanti, strumenti atti a conseguire il massimo rendimento per ettaro in termini di produzione. Le motivazioni risultano essere molteplici, si possono comunque focalizzare principalmente sull’abbinamento di alcuni aspetti: - L’espansione del tessuto urbano in modo, a volte poco controllato e selvaggio che ha portato ad una rapida trasformazione dei luoghi periferici della città ,lasciando spazi abbandonati. - Le modeste estensioni di terreno che vengono “gestite” abusivamente da privati creando delle piccole coltivazioni a scopo esclusivo di autoconsumo. - Il cambiamento dei ritmi di vita sia lavorativa, sia familiare che hanno trasformato e spostato gli interessi degli individui della comunità portando a volte all’isolamento totale delle fasce cosiddette deboli (soprattutto anziani) viste spesso come pesi. - Il fattore economico che prevale nella scelta degli interventi da parte dell’Amministrazione Pubblica alimentando il fenomeno dell’iniziativa privata incontrollata Il fenomeno nasce a Lipsia, in Germania, verso la metà del XIX secolo, con i kleingarten riservati ai bambini, ma trova il suo aspetto più interessante nei jardins ouvriers (giardini operai) francesi nati alla fine dell’Ottocento. L’esperienza si sta sempre più diffondendo sia nelle piccole realtà che nelle grandi metropoli, nata con lo scopo di favorire l’aggregazione sociale, l’impiego costruttivo del proprio tempo libero recuperando un rapporto diretto ed attivo con la terra e la natura, la trasmissione di

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PROGETTO ORTO URBANO A BRESCIAPremessaCon il presente progetto s’intende individuare alcune aree cittadine di possibile destinazione ad orto urbano. Per l’individuazione delle aree è opportuno, preliminarmente effettuare un censimento di questa tipologia di aree e individuare nuove aree verdi urbane e periurbane da destinare alle attività ortive (lungo le rive dei fiumi, lungo le reti ferroviarie o tracciati viari o all'interno di piazze), per poi procedere ad una regolamentazione comunale tenuto conto delle varie esigenze e cercando quindi una concertazione tra pubblico e privato, per far si che ci sia una collaborazione reciproca. Successivamente offrirne gratuitamente l’utilizzo ai cittadini predisponendo dei bandi per l'assegnazione, naturalmente le persone con un reddito inferiore alla media avranno agevolazioni.

Orto UrbanoPer orto urbano si intende un appezzamento di terreno destinato alla produzione di fiori, frutta, ortaggi per i bisogni dell’assegnatario e della sua famiglia. Si definiscono orti urbani i piccoli appezzamenti di terra per la coltivazione ad uso domestico, eventualmente aggregati in colonie organizzate unitariamente. Gli orti urbani sono comunemente costituiti da: superfici coltivabili , elementi di servizio (strutture per il ricovero degli attrezzi e per la raccolta dei rifiuti vegetali, servizi igienici e spogliatoi, strutture per la socializzazione e la didattica, cartelli informativi), elementi di protezione/delimitazione (tettoie e pensiline, arbusti e cespugli, recinzioni e cancellate…), impianti di irrigazione, percorsi di distribuzione interna, aree di parcheggio, piazzole di carico/scarico. (Tratto da:Regolamento Urbanistico Edilizio Comune di Bologna)È proprio di questi ultimi venti anni una rinascita di una vecchia istituzione, quella degli “orti senza casa”, cioè di orti allocati all’interno del tessuto urbano, che non appartengano a chi li coltiva, ma proprietà di associazioni o delle amministrazioni comunali ed assegnati a coltivatori non professionisti.Nelle metropoli moderne esistono piccole ma numerose e importantissime realtà: gli orti urbani. Costituiscono dei polmoni verdi per le metropoli industrializzate, educano a pratiche ambientali sostenibili, rispondono all'esigenza di "fare comunità" e offrono un'alternativa alle categorie sociali emarginate dalla società moderna. L'orto può costituire un’alternativa su piccola scala alla grande agricoltura intensiva, basata su ritmi di coltivazione innaturali, sull’ampio utilizzo di pesticidi, fitofarmaci, fertilizzanti, strumenti atti a conseguire il massimo rendimento per ettaro in termini di produzione. Le motivazioni risultano essere molteplici, si possono comunque focalizzare principalmente sull’abbinamento di alcuni aspetti: - L’espansione del tessuto urbano in modo, a volte poco controllato e selvaggio che ha portato ad una rapida trasformazione dei luoghi periferici della città ,lasciando spazi abbandonati. - Le modeste estensioni di terreno che vengono “gestite” abusivamente da privati creando delle piccole coltivazioni a scopo esclusivo di autoconsumo. - Il cambiamento dei ritmi di vita sia lavorativa, sia familiare che hanno trasformato e spostato gli interessi degli individui della comunità portando a volte all’isolamento totale delle fasce cosiddette deboli (soprattutto anziani) viste spesso come pesi. - Il fattore economico che prevale nella scelta degli interventi da parte dell’Amministrazione Pubblica alimentando il fenomeno dell’iniziativa privata incontrollata

Il fenomeno nasce a Lipsia, in Germania, verso la metà del XIX secolo, con i kleingarten riservati ai bambini, ma trova il suo aspetto più interessante nei jardins ouvriers (giardini operai) francesi nati alla fine dell’Ottocento. L’esperienza si sta sempre più diffondendo sia nelle piccole realtà che nelle grandi metropoli, nata con lo scopo di favorire l’aggregazione sociale, l’impiego costruttivo del proprio tempo libero recuperando un rapporto diretto ed attivo con la terra e la natura, la trasmissione di

conoscenze e tecniche naturali di coltivazione. Si tratta in genere di piccoli lotti di terreno (tra i 40 e i 65 mq.) di proprietà comunale da adibire ad orti e giardinaggio ricreativo ed assegnati in comodato ai cittadini richiedenti. Le coltivazioni non hanno scopo di lucro e forniscono prodotti destinati al consumo familiare. Tra le esperienze italiane promosse finora ci sono quelle delle Amministrazioni Comunali di: Alba (Cn), Bologna, Firenze, Genova, Livorno, Milano, Buccinasco (Mi), Bresso (Mi), Cinisello Balsamo (Mi), Lacchiarella (Mi), Muggiò (Mi), Peschiera Borromeo (Mi), Vedano al Lambro (Mi), Napoli, Padova, Palermo, Pesaro, Pisa, Rimini, Roma, Savona, Torino, Chieri (To), Chivasso (To), Grugliasco (To), Orbassano (To), Rivoli (To), Saronno (Va), Settimo Torinese (To),Treviso,Eboli(Pa) e molte altre.

Alcune esperienze di orti urbani nei paesi Europei ed Extra-Europei Il ritorno alla coltivazione dell’orto anche in città è un fenomeno recentissimo: sino a pochi anni fa, era l’ultima moda delle feste dei divi di Hollywood invitare gli ospiti a cena ed offrire le primizie coltivate sulla propria terrazza o veranda, tanto che nel 2005 un’inchiesta del settimanale “L’Express” ha incluso l’orticoltura tra le settanta pratiche dell’odierno snobismo. "Capital growth" è il nome della recente campagna avvita dal sindaco di Londra per trasformare zone derelitte e spazi di risulta della città in progetti comunitari di coltivazione di frutta e ortaggi allo scopo di fornire alle comunità locali cibo naturale prodotto in loco. Il progetto (attraverso l'attivazione del contributo in terreni richiesto a scuole, aree residenziali, aziende e singoli cittadini)consiste nell'offerta di un supporto tecnico e finanziario alle comunità interessate ad avviare esperienze di autosufficienza alimentare all'insegna della sostenibilità. La previsione ambiziosa è di creare entro il 2012 nuovi spazi produttivi in oltre 2000 aree urbane. Questa accelerazione tutta britannica verso gli orti in città è in realtà inserita in una tendenza presente da decenni in molti Paesi europei: in Svizzera o in Germania gli orti urbani costituiscono vere e proprie fasce verdi, in Olanda fanno parte integrante della progettazione dei grandi parchi urbani. Negli Stati Uniti, a New York dal 1978 esiste Green Thumb, un’associazione patrocinata dal Dipartimento dei Parchi che ha l’obiettivo di risanare zone degradate riconvertendole in orti urbani, i quali forniscono prodotti ortofrutticoli per mercatini biologici comunitari; oggi negli Stati Uniti il "terrace garden" sta appassionando molti con insalate e pomodori che crescono anche sui tetti di grattacieli e case di New York, San Francisco, Boston, tanto che nel 2008 la 'Burpee Seeds', la più grande azienda americana di sementi, ha venduto il doppio rispetto all'anno precedente. Sempre negli Stati Uniti, a Los Angeles, l'architetto Fritz Haeg nell'ambito della sua attività professionale ha creato gli Edible Estate ("giardini commestibili") di Salina in Kansas e di Lakewood nella California meridionale. Gli ortaggi che si coltivano nei cortili, sostiene Haeg, ricreano un rapporto tra l'uomo e le stagioni, i cicli organici della terra ed il vicinato. "Lo spazio banale e

senza vita del prato uniforme antistante la casa sarà sostituito dall'abbondanza caotica della biodiversità". Il rapporto tra gli esseri umani e l'ecologia della terra rappresenta il nucleo concettuale di tutte le attività di Haeg. Diversa, ma altrettanto interessante, l'esperienza in Canada, a Montrèal, dove si è effettuato un progetto sociale per mobilitare le persone attorno ad un progetto di orto collettivo applicato ad alcuni quartieri della città. Martha Stiegman ha creato una guida pratica per la creazione e l’animazione di un orto collettivo intitolata “Al cuore del nostro quartiere”

L’Agricoltura urbana si propone, dunque, come strumento di riqualificazione delle periferie, per il miglioramento della qualità paesaggistica dei luoghi urbani e della vita sociale nella città. Partendo da questa definizione e sulla spinta del rinnovamento culturale favorito dalla Convenzione Europea del Paesaggio si può arrivare attraverso anche l’uso dell’orto urbano, coinvolgendo ed incentivando il cittadino, ad un cambiamento e rinnovamento del paesaggio urbano.

Orto urbano e didattico L'orto didattico nasce con lo scopo di avvicinare i giovani alla conoscenza e al piacere del coltivare la terra. Un insegnante di orticoltura e giardinaggio guida i ragazzi nelle attività teoriche e pratiche sul terreno; ad ogni bambino viene data la possibilità di coltivare un pezzo di orto con metodi di agricoltura biodinamica, curarlo, seguirne la crescita nel corso dei mesi e, ovviamente, raccoglierne gli ortaggi prodotti. La coltivazione di un orto scolastico é un’attività adatta a sviluppare la consapevolezza delle connessioni, dei principi di base dell’ecologia. Attraverso la coltivazione dell’orto i bambini arrivano a comprendere, ma soprattutto a vivere, i fenomeni legati alla rete della vita e ai cicli della natura, opposti ai sistemi industriali-commerciali che sono invece lineari. In un sistema ciclico si comprende che ogni cosa ha la sua stagione, che mentre alcune cose crescono, altre devono di necessità decrescere. Un sistema lineare, come quello industriale, genera rifiuti, un sistema ciclico reintegra ogni cosa all’interno del flusso energetico, senza mai lasciarsi dietro rifiuti inquinanti. Inoltre, attraverso la coltivazione si impara che l’orto è racchiuso in sistemi più ampi che sono a loro volta reti viventi con i loro cicli. Dato che sono gli stessi bambini a progettare e coltivare l'orto (con l’aiuto degli insegnanti), sviluppano un grande senso di proprietà e ne hanno grande cura. Si svolgono nella pratica i cicli alimentari e si impara il ruolo delle piante verdi nel flusso di energia di sistemi più grandi. Il ciclo dell’acqua, il ciclo delle stagioni e gli altri cicli sono tutti collegati alla rete planetaria della vita. Si diventa consapevoli che noi stessi facciamo completamente parte della rete della vita, come tutti gli altri esseri viventi. Ci sono diverse iniziative in Italia: la scuola di Via Siderno a Milano ha un proprio sito, il sito scuola creativa al suo interno ha creato una rete italiana di orti didattici contenente le tante esperienze scolastiche significative.

Il progetto di orto urbano a BresciaAnche nella nostra città è possibile realizzare un orto urbano. L’attuale crisi economica ha diffuso situazioni di semi-povertà, che possono essere in taluni casi migliorate da questa semplice iniziativa.

Individuazione delle possibili areeL’area di possibile destinazione ortiva deve possedere le seguenti caratteristiche:area verde attualmente non coltivata, parzialmente abbandonata e non utilizzata, di proprietà comunale, senza prevedibili sviluppi di sorta, posta in zone anche disagiate e periferiche, ma inserite in quartieri popolati.In particolare, consultando il Piano di governo del territorio del comune di Brescia, si sono individuate n.3 aree, che possiedono le seguenti caratteristiche:area classificata tara, proprietà comunale, dislocata attorno alla Città.

Dislocazione aree

Descrizione e caratteristiche Area 1Ubicata in zona via Berardo Maggi, adiacente alla ferrovia e nelle vicinanze di viale Duca degli Abruzzi.Area di proprietà comunale classificata nel PGT: tare e incoltiSuperficie A di circa 8.000 m2 e B di 5.000 m2Terreno attualmente a prato, ben esposto, delimitato a nord dalla linea ferroviaria e da boscaglia, a ovest da via Maggi, ad est da abitazioni. Attualmente appare come area a parco non gestito. E’ attraversato da una stradina asfaltata a fondo cieco. L’area è dotata di una fontanella pubblica dell’acqua. L’area A è pianeggiante, mentre la B è caratterizzata da una montagnola di terra riportata.

Piano di governo del territorioTavola n. DG24Uso del suolo dell’ambito agricoloclassificazione area: tare e incolti

Piano di governo del territorioTavola n. DG41Demani e patrimoni comunali

Piano di governo del territorioTavola 7.1 Ambiti di trasformazione su uso del suolo

Piano di governo del territorioTavola n. 6.1.1 e 6.1.3Elementi della rete ecologica

Immagini dell’area

Descrizione e caratteristiche Area 2Ubicata in zona San Polino, adiacente al capolinea della metropolitana. Area di proprietà comunale classificata nel PGT: tare e incoltiSuperficie C di circa 3.000 m2 Vasto terreno, ben esposto, delimitato a nord dalla linea metropolitana, a ovest da via Fiorentini, ad est da via Merisi. Attualmente appare come area dismessa altamente degradata, con grossi mucchi di terra di riporto, parzialmente soggetta a scavi. Nella parte C è pianeggiante, adiacente a via Maggi e vicina all’abitato.

Piano di governo del territorioTavola n. DG24Uso del suolo dell’ambito agricoloclassificazione area: tare e incolti

Piano di governo del territorioTavola n. DG41Demani e patrimoni comunali

Piano di governo del territorioTavola 7.1 Ambiti di trasformazione su uso del suolo

Piano di governo del territorioTavola n. 6.1.1 e 6.1.3Elementi della rete ecologica

Immagine dell’area

Descrizione e caratteristiche Area 3Ubicata in zona villaggio Montini, via Nikolajewka. Area di proprietà comunale classificata nel PGT: seminativoVasto terreno, ben esposto, delimitato a nord da via Montini, a ovest da parco privato, ad est da via Nikolajewka. Attualmente ha come destinazione parco ed è in fase di realizzazione.

Piano di governo del territorioTavola n. DG24Uso del suolo dell’ambito agricoloclassificazione area: seminativo

Piano di governo del territorioTavola n. DG41Demani e patrimoni comunali

In allegato bozza regolamento dell’orto urbano