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CHI LOTTA PUÒ PERDERE, CHI NON LOTTA HA GIÀ PERSO Ernesto “Che” Guevara Partito Comunista Sezione “LENIN” Cupello Programma Amministrativo

Programma Amministrative

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Il Programma del Partito Comunista per le elezioni Comunali a Cupello (CH)

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CHI LOTTA PUÒ PERDERE,

CHI NON LOTTA HA GIÀ PERSO

Ernesto “Che” Guevara

Partito Comunista Sezione “LENIN” Cupello

Programma Amministrativo

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“APRI LA TUA MENTE PER

AVERE UNA

VISIONE

DIVERSA”

(Metallica - Nothing Else Matters)

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 3 Programma Amministrativo

COMUNE DI CUPELLO PROVINCIA DI CHIETI

ELEZIONE DEL SINDACO E DEL CONSIGLIO COMUNALE ELEZIONI AMMINISTRATIVE DEL 25 MAGGIO 2014

La sezione di Cupello (CH) del Partito Comunista presenta il candidato a Sindaco

CARMINE BELLANO nato a Cupello (CH) il 17 gennaio 1953 e la lista collegata dei candi-

dati alla carica di Consigliere Comunale

La lista sarà contraddistinta con il simbolo:

“Cerchio di colore grigio, con inscritto un quadrato con stella, falce e martel-

lo di colore bianco al centro su sfondo rosso. All’interno del quadrato, nella

parte inferiore (sotto la stella, falce e martello) vi è dapprima la scritta

‘PARTITO’ in colore bianco, più in basso la scritta ‘COMUNISTA’ in colore

bianco su fascia nera”.

1 FORGIONE SILVIO Piccolo Imprenditore

2 ANGELOZZI EUGENIO Autista

3 ANTENUCCI ROCCO Pensionato

4 BELLANO PAMELA Operaia precaria

5 BUDA VINCENZO Operaio disoccupato

6 CARBONELLI MARIO Pensionato

7 DE FILIPPIS ROSANNA Operaia precaria

8 GLIOSCA NICO Operaio disoccupato

9 PALAZZO PAOLO Operaio

10 POLLUTRI PINO Pizzaiolo

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 4 Programma Amministrativo

Programma Amministrativo

Il simbolo

Il simbolo che contraddistingue la lista del Partito Comunista è il simbolo che da sem-

pre ha rappresentato in Italia i valori del socialismo e del comunismo ed è rappresen-

tato da una falce ed un martello incrociati, con sopra la stella su Bandiera Rossa.

Il martello è il simbolo che il proletariato europeo adottò per rappresentare la pro-

pria classe fin dalla metà del XIX secolo. La falce da sempre ha rappresentato il sim-

bolo dei lavoratori dei campi.

Questi simboli sono apparsi già nelle prime pubblicazioni di libri comunisti come il Ma-

nifesto della prima edizione tedesca e fu adottato dalla seconda internazionale fon-

data a Parigi nel 1889.

Ma solo durante la rivoluzione d’ottobre del 1917 in Russia, per volere di Lenin, questi

simboli venivano incrociati per rappresentare l’alleanza strategica tra il proletariato

delle città e i lavoratori poveri della campagna.

La stella invece rappresenta il governo del paese, anche se in Italia, dopo la scissione

dal Partito Socialista il 21 gennaio del 1921, dove fu fondato il Partito Comunista

d’Italia, fu apposto per rappresentare l’appartenenza alla III internazionale.

“Il PARTITO COMUNISTA è l’organizzazione politica rivoluzionaria d’avanguardia

della classe operaia italiana, nasce dall’esperienza di Comunisti Sinistra Popolare e di

comunisti variamente collocati e unisce lavoratori, donne e uomini che, su base volon-

taria e di unità ideale, vogliono abbattere il capitalismo e lo sfruttamento dell’uomo

sull’uomo per costruire il Socialismo- Comunismo. Con questo fine si impegna ad orga-

nizzare la classe operaia, le lavoratrici, i lavoratori ed il popolo per arrivare

all’attuazione piena del proprio programma politico. Il Partito si fonda e si riconosce

nel marxismo-leninismo, difende l’esperienza storica dei Paesi socialisti, valorizza la

storia ed i valori del movimento operaio e comunista, italiano e internazionale, della

Resistenza al nazifascismo. Perseguendo la rivoluzione socialista in Italia, il Partito

lotta per una generale trasformazione socialista a livello mondiale, in sintonia con la

parte più coerente del Movimento Comunista Internazionale, nello spirito

dell’internazionalismo proletario e della solidarietà con le classi operaie degli altri pa-

esi e i popoli in lotta contro l’imperialismo e i monopoli. Nella fase attuale di difficol-

tà e dispersione dei comunisti in Italia, l’obiettivo è la costruzione di un grande Parti-

to Comunista all’altezza dei compiti e dei tempi in cui viviamo, collocato attivamente

all’interno del Movimento Comunista Internazionale, intransigente nella battaglia ide-

ologica per la sua unità sulla base del marxismo-leninismo, contro il riformismo, il re-

visionismo, l’opportunismo e la socialdemocrazia.” (dallo statuto del Partito Comunista)

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 5 Programma Amministrativo

Premessa

L’analisi che i comunisti di Cupello fanno sugli ultimi vent’anni di vita amministrativa

del nostro comune è una critica radicale a ciò che è stato fatto e soprattutto alle co-

se non fatte per puri interessi di bottega di chi ha amministrato. Il centro-sinistra

ha governato ininterrottamente dal 1995 con coalizioni che in diverse occasioni ha

visto la partecipazione attiva anche dei Partiti Comunisti presenti nelle differenti

legislature (Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani). Noi comunisti riteniamo che

l’autocritica sia lo strumento indispensabile per evitare di commettere nuovi errori di

valutazione circa le scelte che ci apprestiamo a fare per risollevare le sorti della no-

stra cittadina oberata da debiti che queste amministrazioni hanno accumulato nel

corso degli anni e del distacco sempre maggiore che separa il cittadino

dall’amministrazione comunale e tra gli stessi cittadini secondo il loro appoggio o me-

no alla coalizione vincente. Ripercorre questi venti anni significa anche ripercorrere

le scelte fatte.

Il sostegno, nel ’95 alla giunta Di Silvio, pur senza la partecipazione dei Comunisti in

Giunta, avveniva in un quadro generale di collaborazione tra le diverse componenti del

centro-sinistra e la sinistra che si sviluppava dal livello Nazionale (governo Prodi) a

quello Regionale e Provinciale e per finire nelle varie Amministrazioni Comunali.

A Cupello questa collaborazione ha significato l’appoggio, pur con qualche condizione,

ad una amministrazione che gettava le basi per l’avvento di politiche neo-

conservatrici e clientelari che si sono sviluppate in seguito anche a causa della divi-

sione dei comunisti locali. L’uscita da questa esperienza dopo 2 anni (1997), non per

meri interessi di parte, ma per l’affermazione di una diversa politica fiscale del Co-

mune, ha lasciato i comunisti isolati in un progetto di riqualificazione del territorio e

di gestione collettiva delle risorse. La scissione avvenuta nel 1998 all’interno di Ri-

fondazione Comunista e con la nascita del PdCI (Partito dei Comunisti Italiani) ha

fatto si che a Cupello l’unico partito presente restasse il PdCI che ha continuato nella

sua opposizione alle politiche “pollutriane” accettate passivamente dal PDS che rap-

presentava il partito maggiore di quella coalizione.

Le altre amministrazioni susseguitesi nel ’99 con la partecipazione del PRC e succes-

sivamente nel 2004 con la partecipazione del PdCI, entrambe presenti anche in giun-

ta, ha aggravato la divisione tra i comunisti avendo questi fatto solo da stampella ad

amministrazioni che nulla avevano di sinistra e ha lanciato chi poi con un colpo di spu-

gna si è liberato di alleati neanche troppo scomodi.

Noi comunisti abbiamo voluto prendere le distanze da queste esperienze, in un qua-

dro di seria autocritica, degli errori di governismo e delle conseguenti deviazioni op-

portunistiche del Partito della Rifondazione Comunista e del Partito dei Comunisti I-

taliani. Oggi, siamo in grado di fornire una sponda ideologicamente, politicamente e

organizzativamente valida a quanti ritengono che il “Pollutrismo” sia di destra che di

centro-sinistra non sia l’ultimo orizzonte valido della storia del nostro comune, e che

una politica di uguaglianza e di giustizia sociale sia possibile come pure è possibile una

gestione amministrativa priva di sotterfugi, inganni e di privilegi verso i “soliti noti”,

di una tassazione spropositata nei confronti delle masse e delle attività commerciali

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e artigianali, per appianare i debiti fatti, e quelli in essere per privilegiare i propri

portatori di voti.

Ci rivolgiamo ai cittadini stufi di queste politiche di privilegio, alle persone di sinistra

che vogliono e lottano per un diverso disegno politico, ma soprattutto ai comunisti

che ancora militano in organizzazioni che apertamente o surrettiziamente hanno rin-

negato l’ideologia comunista, ai comunisti delusi dalla politica, ai comunisti delle nuove

generazioni e a tutti i cittadini critici di questo sistema sociale, delle sue politiche,

alle “vittime” del capitalismo e della sua crisi.

Politica Sociale

Il primo punto di un programma di sinistra, ed in questo caso del Partito Comunista,

non può non partire da quelle che sono le politiche sociali.

Il diritto alla salute, alla casa, all’istruzione, alla cultura ed allo sport sono oggi dura-

mente messi in discussione dalle politiche dei vari governi borghesi.

I comunisti pensano che la salute possa essere difesa e seriamente tutelata solo ri-

lanciando il carattere universalistico della prestazione sanitaria, abolendo qualsiasi

tipo di ticket sanitari, nella prospettiva di garantire l’assistenza sanitaria gratuita, a

partire dai farmaci salvavita. Per raggiungere tale obbiettivo è necessario il blocco

delle privatizzazioni in corso e dei tagli di bilancio nel sistema della sanità, in partico-

lare per i servizi di assistenza ai disabili ed agli anziani, garantendone anzi il loro mi-

glioramento, potenziamento ed espansione. Pur consapevoli di non poter intervenire

sulle sciagurate scelte che i governi hanno fatto e stanno facendo riteniamo che

l’amministrazione comunale abbia la capacità di poter intervenire per aiutare, non so-

lo economicamente, i nostri concittadini che si trovano nelle condizioni di difficoltà.

Il potenziamento dell’assistenza sanitaria nei confronti dei disabili, degli anziani e di

persone affette da patologie invalidanti sarà il cardine del nostro impegno.

Il registro dei tumori è una necessità per avere numeri certi che ci permetteranno di

capire l'incidenza della malattia e il rapporto tra essa e l'avvelenamento della nostra

terra avvenuta con impianti altamente inquinanti quali la turbogas di Gissi o di capire

quali altri fattori possono essere causa di tali mali. Quasi tutte le nostre famiglie

hanno conosciuto almeno un caso di tumore. Il registro dei tumori consente al nostro

comune di attrezzarsi adeguatamente per la cura della malattia attraverso la preven-

zione e la rimozione dei fattori inquinanti. La pubblicazione di dati aggiornati sul con-

trollo delle acque, potabili e non potabili è fondamentale poiché l'acqua é la fonte

primaria della nostra esistenza, di quella delle piante e degli animali con cui per di-

verse ragioni ci rapportiamo quotidianamente.

PRETENDIAMO CHE A CUPELLO SI VIVA BENE

E CHE TUTTI DEBBANO VIVERCI BENE. Il nostro paese specialmente negli ultimi anni ha abbandonato tutte le politiche sul

sociale delegando ad altri la gestione. Gli stessi tagli che i governi di centro-destra e

centro-sinistra hanno operato nei confronti di questo settore sono tali che oggi le

persone più deboli sono lasciate all’abbandono e al loro destino.

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 7 Programma Amministrativo

Per questo pensiamo che il comune debba rientrare dall’affidamento ai privati che

gestiscono il servizio e garantirlo esso stesso attraverso un piano di intervento co-

munale occupando i nostri concittadini disoccupati che saranno all’uopo formati per

poter svolgere un servizio così delicato ed importante.

La mancanza di spazi aggregativi di qualunque genere determina il disagio che in molti

si trovano a vivere. Tutto ciò comporta il rifuggire verso un isolamento che causa di-

pendenza verso sostanze psicotrope di cui purtroppo abbiamo visto l’aumento in que-

sti anni. Alcolismo e tossicodipendenza sono in notevole aumento e il silenzio di que-

sta amministrazione è stato assordante. E’ necessario che le libere associazioni siano

esse culturali o ricreative debbano ricevere dall’amministrazione comunale innanzi-

tutto lo spazio fisico in cui potersi riunire e svolgere le proprie attività. La valorizza-

zione dell’associazionismo di certo permette a tutti un nuovo modo di porsi nella so-

cietà e di valorizzazione del senso civico.

Pensiamo che l’istruzione deve effettivamente essere gratuita ed obbligatoria fino al

compimento dei 18 anni, creando le condizioni di accesso all’istruzione ed alla cultura

per tutti, in tutti i suoi aspetti, senza barriere di classe, per uno sviluppo armonico

della personalità umana.

La nostra proposta:

Aiuto economico ai cittadini meno abbienti per il pagamento dei ticket sani-

tari;

Servizio di assistenza domiciliare e di aiuto domestico per le persone anzia-

ne, per i portatori di handicap, per i malati oncologici e persone affette da

malattie invalidanti;

Convenzione con la ASL per il ritiro dei farmaci per i pazienti in ADI, e lo

stesso per il ritiro dei presidi medici per diabetici;

Organizzazione di laboratori per gli anziani, e utilizzo degli stessi

nell’insegnamento degli antichi mestieri ai nostri giovani coinvolgendo ad un

ruolo attivo le istituzioni scolastiche;

Riqualificazione dell’edificio della ex scuola elementare trasformandolo dap-

prima in una Residenza Anziani e successivamente in Residenza Sanitaria An-

ziani e in una Residenza/Casa Famiglia per portatori di handicap non autosuf-

ficienti

Trasporto gratuito di scuolabus per gli allievi frequentanti la scuola materna

elementare e media;

Servizio mensa gratuito per tutti i bambini della scuola materna attraverso

una mensa comunale da istituire;

Rimborso delle spese di abbonamento per gli studenti delle superiori e per gli

studenti universitari;

Rimborso delle spese per gli acquisti dei libri per le famiglie meno abbienti,

integrando il rimborso regionale;

Rimborsi alle famiglie che pagano l’affitto, integrandolo con il rimborso re-

gionale.

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 8 Programma Amministrativo

Lavoro

Una caratteristica tipica del sistema socio-economico della nostra Italia, è la presen-

za di una piccola borghesia diffusa nel mondo delle piccole imprese e del lavoro auto-

nomo. Distante ed ostile rispetto allo Stato ed alla politica, educata ai valori della

competizione individuale, questa classe sociale si è trovata, a lungo, sprovvista di rap-

presentanza, fino a quando ha trovato risposta in Silvio Berlusconi che ha offerto ad

essa volto, linguaggio ed identità. Al di là della collocazione lavorativa che è determi-

nante, conta molto, anche, la percezione che si ha di se. Nel 2006, (Indagine Demos-

Coop) quasi il 60% della popolazione si auto-collocava tra i ceti-medi, il 28% nelle

classi popolari (ceti medio-bassi) ed il 12% nelle classi più elevate. Anche il 60% degli

operai, all’epoca, si sentiva “ceto-medio“.

Poi è arrivata la crisi che ha scosso profondamente la condizione delle classi sociali.

L’ascensore sociale, in pochi anni, si è inceppato ed oggi la maggioranza assoluta degli

italiani ritiene di essere discesa ai piani più bassi della gerarchia sociale (Sondaggio

Demos-Fond Unipolis). Coloro che si “sentono” ceti-medi sono una minoranza, circa il

40%, mentre l’ 85% della popolazione (Sondaggio Demos-Fond Unipolis), oggi, ritiene

che le differenze fra chi ha poco e chi ha molto siano aumentate. Meno del 40% dei

lavoratori autonomi si considera ceto-medio, mentre oltre il 50% di essi si percepisce

come appartenente a ceti medio-bassi. Anche fra gli operai, il 63% di essi è tornato a

percepirsi come collocato in fondo alla scala sociale.

Nei giorni scorsi, il Paese è stato attraversato da una grande mobilitazione di artigia-

ni, commercianti e piccoli imprenditori che è sfociata nella Manifestazione Nazionale

di Piazza del Popolo che ha raccolto decine di migliaia di persone.

Oltre a questi dati, di per se tragici, la crisi ha espulso dal mondo del lavoro decina di

migliaia di lavoratori e tanti altri si trovano nella condizioni di vivere con contratti di

solidarietà, o peggio in cassa integrazione o addirittura hanno dovuto subire l’onta del

licenziamento. I disoccupati sono aumentati in maniera esponenziale e chi prima nu-

triva una qualche speranza di trovare un’occupazione pur precaria oggi è disilluso.

La crisi si è fatta sentire in maniera incisiva anche nel nostro territorio: i lavoratori

della Denso e della Pilkington hanno da diversi mesi il contratto di solidarietà e non si

prevede un ritorno in tempi brevi alla normalità. La situazione della Val Sinello è di-

ventata tragica: la chiusura della Golden Lady che dopo aver ricevuto ingenti finan-

ziamenti statali ha trasferito all’estero la sua produzione è emblematica di come il

capitalismo sfrutti tutte le risorse disponibili per trarne un arricchimento facile e

senza rischi e come improvvisamente programmi il trasferimento all’estero della pro-

duzione per mantenere il saggio di profitto ad un livello tale da renderlo competitivo

nel mercato. Tutto questo sotto gli occhi dei politici nostrani che da queste politiche

“imprenditoriali” hanno tratto beneficio con la politica clientelare ad essi propensi ed

infischiandosene che le scelte future andassero ad impoverire l’intero territorio. Le

stesse risoluzioni pasticciate che ci sono state hanno aggravato solo la situazione di

intere famiglie ormai prive di qualsiasi fonte di reddito. La risposta che le varie am-

ministrazioni ci propongono per l’occupazione sono tutte protese allo sfruttamento e

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alla distruzione del territorio. Emblematico è stato l’ordine del giorno votato una pri-

ma volta all’unanimità, nella scorsa legislatura, dal consiglio comunale di Cupello e una

seconda volta, in questa, a maggioranza (1 solo voto contrario) di disponibilità ad af-

fiancare all’impianto di riciclaggio di Valle Cena di un termovalorizzatore, oppure le

voci di realizzazione di una discarica per rifiuti tossici a ridosso del consorzio CIVE-

TA in territorio di Furci. Entrambe le proposte porterebbero non più di qualche po-

sto di lavoro e tanti e tanti tumori in più visto anche la vicinanza della turbogas di

Gissi a cui le varie amministrazioni sia di centro-destra che di centro-sinistra hanno

dato nei fatti il loro assenso.

Il nostro obiettivo è la creazione nel nostro Paese di una società di liberi e di eguali, nella quale non ci sia sfruttamento da par-te di uomini su altri uomini.

(Palmiro Togliatti)

Noi riteniamo che il lavoro debba essere essenziale ma non debba essere fonte di in-

quinamento e portatore di malattie. In una società socialista, che tende alla piena oc-

cupazione, il lavoro è fondamentale. Ed è per questi motivi che noi proponiamo:

L’utilizzo dei lavoratori disoccupati in attività di pubblica utilità secondo le

proprie capacità in cambio di un salario pur minimo attuando un principio fon-

damentale della teoria economica socialista che si fonda su due affermazioni.

La prima, ”da ciascuno secondo le sue capacità“ afferma un principio

di giustizia sociale in base a cui nessuno, neppure la società nel suo

complesso, ha il diritto di chiedere ad un suo membro più di quanto

questi può dare, valorizzando le sue capacità come fonte di ricchezza

sociale, impegnando così ciascuno a contribuire al progresso ed al be-

nessere della società.

La seconda, ”a ciascuno secondo il suo lavoro“ stabilisce il principio

che il lavoro individuale sia retribuito sulla base del contributo che

ciascuno dà allo sviluppo della società, misurato in ore di lavoro.

Ambiente – Agricoltura - Rifiuti - Energie Alternative

L’ambiente riveste particolare importanza nei territori che intendono valorizzare il

proprio patrimonio collettivo. Cupello ha molto da offrire poiché la sua vocazione e la

sua naturale posizione geografica la pone in una condizione ottimale di sviluppo. A po-

chi chilometri da Vasto e San Salvo e con un ampio territorio dedicato ad una agricol-

tura di pregio e con ulteriori margini di sviluppo, può ambire ad avere un ruolo predo-

minante se si cercherà di sviluppare il nostro paese in modo autonomo ed originale

evitando le riproposizioni simili agli obbrobri dei comuni vicini. Pertanto netta è la no-

stra opposizione a qualsiasi insediamento inquinante, quali il termovalorizzatore e la

discarica di rifiuti nocivi in territorio di Furci, ma a pochi passi dal nostro territorio,

che andrebbe a pregiudicare un disegno di sviluppo della nostra cittadina che già ri-

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 10 Programma Amministrativo

sente della installazione della turbogas di Gissi. L’impianto di compostaggio e riciclag-

gio di Valle Cena rappresenta il fiore all’occhiello della sinistra cupellese che lo ha

fortemente voluto al contrario delle forze reazionarie che lo hanno sempre avversato

per poi farsene paladini, ma di fatto svendendolo a chi pretende di gestire un’opera

pubblica e di valore privilegiando il profitto a danno del carattere sociale.

Noi comunisti pensiamo che la stessa agricoltura cupellese e i suoi prodotti tipici e

artigianali debbano avere priorità e si debba fornire le infrastrutture affinchè ciò

possa avvenire. La realizzazione di un mercato coperto, aperto a tutti i produttori

locali per la vendita dei loro prodotti potrà rendere il nostro paese un punto di riferi-

mento dell’intera zona per la vendita dei nostri prodotti. Quasi tutti oggi si riempiono

la bocca di un nuovo mercato definito “a km 0”, mercato di qualità dei prodotti che

rende soddisfatto sia il produttore che il consumatore, ma nessuno in effetti si af-

fanna a fornire i mezzi per realizzarlo. Noi già dal 1995, alla prima amministrazione

Di Silvio, proponemmo la realizzazione del mercato coperto nell’area che ora funge da

rimessa dei mezzi comunali. La stessa strada, realizzata nei pressi di quest’opera

pubblica, oltre ad avere la funzione di “limite” della città doveva rappresentare, se-

condo il nostro progetto, “la via del commercio” del prodotto tipico e artigianale di

Cupello. La scarsa propensione delle successive amministrazioni allo sviluppo di queste

attività ha fatto si che si realizzasse solo la strada ma venisse svuotata del caratte-

re che questa doveva avere. Pertanto la rilanciamo con forza prevedendo, così come

era previsto originariamente, oltre alla trasformazione della rimessa comunale in

Mercato Coperto, alla realizzazione di piccole costruzioni commerciali e di piccolo ar-

tigianato nei pressi della strada, del prolungamento della stessa strada fino a ricolle-

garsi con la Provinciale per Monteodorisio, e alla realizzazione di un zona di verde at-

trezzato con “percorsi natura” e pista ciclabile.

L’energia è altro elemento che intendiamo privilegiare. Premesso che siamo favorevoli

alle fonti energetiche pulite e alternative, riteniamo, però, che chi debba essere fa-

vorito da queste scelte non debbano essere le grandi imprese di capitale che utiliz-

zando terreni fertili realizzano grandi impianti che creano profitto solo a loro stessi.

Da comunisti, al contrario, preferiamo privilegiare i cittadini e pertanto pensiamo che

rendere energeticamente autonome le abitazioni e le attività commerciali ed artigia-

nali sia prioritario. Venticinque metri quadrati di Pannelli solari, producono circa 4

KW (nella quasi totalità delle nostre abitazioni abbiamo una fornitura di 3 KW). Per-

tanto la nostra proposta e di favorire il credito per l’installazione di pannelli solari

sui tetti delle nostre case in modo da permettere anche un minimo guadagno che pos-

sa ripagare le spese di impianto oltre che diminuire notevolmente le bollette di ener-

gia elettrica a carico delle famiglie e delle attività imprenditoriali.

La raccolta differenziata è ormai entrata nella nostra mentalità, ma è necessario es-

sere all’avanguardia, così come i comunisti sono sempre stati. L’impianto di riciclaggio

e compostaggio di Valle Cena è stato pensato quando in Italia si cominciavano ad ave-

re le prime indicazioni di come dovesse essere impostata una raccolta dei rifiuti che

privilegiasse il riciclo. Ciò a dimostrazione che noi comunisti abbiamo la vista lunga.

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 11 Programma Amministrativo

Veniamo da molto lontano e andiamo molto lontano! Senza dubbio!

(Palmiro Togliatti)

Oggi non esiste comune che non ha una raccolta differenziata. Ma proprio perché noi

siamo l’avanguardia riteniamo che la fase di “educazione” al riciclaggio si possa rite-

nere conclusa e che i cittadini possono ormai ritenere terminata la fase

“penalizzante” di conservazione all’interno della propria abitazione del rifiuto. Per

questo proponiamo la fine della raccolta dei rifiuti porta a porta e l’individuazione di

piccole aree ecologiche fornite di bidoni in cui deporre tutti i rifiuti (umido, indiffe-

renziato, carta, plastica, medicinali, pile ecc.) a cui il cittadino andrà a deporre il pro-

prio rifiuto, sempre rispettando le ore di conferimento e ritirato, giornalmente, dagli

operai addetti alla raccolta. E’ inoltre da prevedere un’area ecologica più grande, po-

sta in area periferica, dove lo stesso cittadino può conferire egli stesso il rifiuto, ov-

viamente differenziato, e ricevere in cambio un corrispettivo “figurativo” che si tra-

durrà in un abbassamento delle imposte locali. Come pure prevediamo l’istallazione

degli eco-compattatori su tutto il territorio comunale per bottiglie di plastica e latti-

ne che comporterà un risparmio per il comune che può tradursi in queste cifre: 10%

in meno di consumo di carburante per il trasporto dei rifiuti; aumentato della quanti-

tà di plastica raccolta, sottraendola dalla immondizia indifferenziata, che rappre-

senta un costo non indifferente per l’amministrazione cittadina (in media 150 euro a

tonnellata).

Territorio e Protezione Civile

Il problema della protezione civile è importante in una società evoluta ed avanzata.

Intervenire in occasioni di calamità naturali tempestivamente è fondamentale per la

salvezza di numerose vite umane. Formare i nostri concittadini ad essere efficienti e

preparati in caso di un evento tragico deve essere compito di una amministrazione

vicina ai cittadini. Fortunatamente il nostro territorio non ha una alta pericolosità si-

smica, ma la solidarietà verso chi non si trova nelle stesse nostre condizioni deve es-

sere un elemento etico che deve contraddistinguerci. Ma protezione civile non signi-

fica solo sismicità, il rischio di disastri idrogeologici o più comunemente il fenomeno

degli incendi boschivi e purtroppo evento tipico del nostro territorio. Per questo mo-

tivo proponiamo la costruzione di una torretta di avvistamento in località “Monte Cal-

vario”, da dove è possibile monitorare buona parte del territorio comunale ed even-

tualmente lanciare l’allarme. E’ necessario l’apertura di una sede operativa della pro-

tezione civile, che prepari i volontari e la popolazione ad intervenire tempestivamente

in caso di necessità, organizzando in collaborazione con la S.O.U.P (Sala Operativa

Unificata Permanente) Regione Abruzzo corsi di primo soccorso, corsi anti-incendio e

recupero dispersi con cani addestrati.

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 12 Programma Amministrativo

Sicurezza

La sicurezza dei cittadini deve essere una delle priorità di qualsiasi amministrazione.

Il ripristino della legalità deve partire proprio da una amministrazione che sia al fian-

co dei cittadini e li renda partecipi attraverso le politiche solidaristiche ed elimina-

zione di ogni tipo di emarginazione e di precarietà. Le precedenti amministrazioni so-

no state praticamente assenti in questo settore. Il privilegiare il carattere sanziona-

torio pur di fare cassa è stato uno dei fattori che li ha contraddistinti. Noi proponia-

mo oltre che al potenziamento del sistema di videosorveglianza, che al momento non è

in funzione, l’introduzione di telecamere in vari punti del paese e il potenziamento

dell’illuminazione pubblica nelle zone oggi scarsamente illuminate e poco frequentate.

Sia ben chiaro che il potenziamento della video sorveglianza deve essere effettuato

secondo le direttive fornite dal garante della privacy. Siamo consapevoli che il pre-

zioso strumento per tutelare la sicurezza pubblica, la videosorveglianza, trova limiti

alla sua diffusione soprattutto in relazione all’uso distorto che se ne potrebbe fare.

La difesa e il bene comune spesso infatti passano in secondo piano di fronte al timore

di essere controllati a distanza. Per evitare che ciò avvenga è necessario impedire

che le immagini raccolte possano fornire informazioni in merito alle attività dei citta-

dini. Bisogna fare in modo che le immagini siano criptate e che tali informazioni siano

conservate e custodite per un periodo di tempo congruo e in un formato tale che sol-

tanto le Forze dell’Ordine vi possano accedere solo ed esclusivamente in caso si veri-

fichi un illecito. L’introduzione del servizio di vigilanza notturna deve affiancarsi agli

strumenti di tecnologia avanzata per rendere il nostro paese sempre più sicuro com-

battendo qualsiasi forma di degrado e di attività illecite. Questo servizio dovrà esse-

re gestito in modo diretto dall’Amministrazione Comunale la quale sarà garante del

rispetto delle regole e della tutela della privacy di tutti i nostri concittadini.

Integrazione

La prima comunità stabilitasi sul nostro territorio, nella Contea di Monteodorisio, è

da rintracciarsi nell’esodo che alla caduta di Costantinopoli, spinse molte popolazioni

slave ed albanesi, di fede cattolica, sulle coste dell’Italia e in modo particolare del

mezzogiorno. Tra le varie ipotesi sul nome del nostro comune ce n’è una, orale, che

richiama a ciò. Infatti, questa ipotesi ci dice che il nome Cupello derivi

dall’allocuzione latina “In lucum pellere” , cioè “cacciati nel bosco” facendo riferimen-

to alle invasioni turche nei territori degli schiavoni (popolazione slava) che “spinsero

nei boschi” il nucleo originario del nostro paese. Da qui la dizione dialettale “lu Cu-

pell” (in LUCUm PELLere). Pertanto il nostro paese trae la sua nascita da un nucleo di

schiavoni che intrapresero la strada dell’emigrazione attraverso l’adriatico e si stabi-

lirono sul nostro territorio. Dello stesso periodo altre popolazioni slave si stabilirono

in quelle che sono oggi i comuni a noi vicini come Villalfonsina, Schiavi d’Abruzzo, Villa

Santa Maria o in posti più lontani come nel Molise, Basilicata e Calabria. Altri insedia-

menti non hanno sopravvissuto nel tempo poiché non hanno avuto la possibilità di inte-

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 13 Programma Amministrativo

grarsi con le popolazioni indigene. I nostri antenati, al contrario, hanno avuto modo di

integrarsi con il territorio e con le popolazione poiché il “signore di Monteodorisio”

non solo permise a questa popolazione di stabilirsi in quello che oggi è il nostro comu-

ne ma affidò loro il compito di tenere pulito, da rovi e sterpi, il bosco lungo il trattu-

ro permettendo alle greggi che vi transitavano di non perdere la lana e quindi potendo

richiedere un pagamento più elevato per il passaggio.

Pertanto la parola “integrazione” fa parte del nostro bagaglio culturale primordiale e

tale deve restare. Oggi la comunità di cittadini provenienti da altri paesi si sta arric-

chendo sempre più di nuove presenze e integrarli nel nostro tessuto sociale è compito

che una amministrazione comunale di sinistra non può non adempiere. Il cittadino

“straniero” va coinvolto e reso partecipe delle tematiche proprie nostre di vita ri-

spettando la loro cultura, il loro vissuto, le loro aspettative. Questi “nuovi” nostri

concittadini, vanno indirizzati innanzitutto verso quelli che sono i nostri diritti di la-

voratori, i nostri diritti di cittadinanza, evitando di dare la priorità a quelli che sono i

diritti borghesi quali ad esempio costruzioni di moschee ed altro.

Garantire il pieno accesso ai pubblici servizi, ed ai pubblici uffici è elemento distinti-

vo di una buona amministrazione. Lo scambio culturale delle diverse esperienze di vita

deve essere elemento di arricchimento di tutta la popolazione. Vogliamo che lo scam-

bio linguistico debba essere uno dei fattori di integrazione e di arricchimento per

tutti partendo dalla collaborazione con gli istituti scolastici elemento primario di in-

contro tra le famiglie di etnia diversa. La collaborazione di mediatori culturali e lin-

guistici dovrà farci fare il passo in avanti per un comune multietnico che nei fatti già

siamo.

Giovani

Nella nostra analisi è d’obbligo ricordare che sebbene spesso si parli in modo generi-

co di “giovani”, questi non sono infatti una classe sociale, un conto è esser il figlio di

Agnelli, un conto è esser figlio dell’operaio Cipputi. In ciò dobbiamo sempre evitare di

prestare il fianco all’idea di uno scontro generazionale, che di volta in volta contrap-

pone i giovani precari ai “vecchi garantiti”, i pensionati ai giovani che non avranno una

pensione, o scadere nel “giovanilismo” (caratteristica del fascismo) come visione posi-

tiva di tutto ciò che è giovane. L’enorme capacità di questo sistema di dissimulare le

sue colpe, facendo cadere lo scontro di classe nel vortice dello scontro all’interno

della classe, è una delle caratteristiche del capitalismo, che dobbiamo combattere

con maggior forza, rinsaldando l’idea dell’unità di classe, presupposto fondamentale

per ogni avanzamento collettivo.

Come la questione del lavoro, anche la condizione e l’organizzazione della gioventù ri-

vestono una forte importanza. La disoccupazione giovanile, secondo le previsioni,

sfonderà a breve la quota del 50%, la stragrande maggioranza dei giovani lavoratori è

assunta a tempo determinato, con forme di contratto precarie, con salari sempre più

bassi e tutele inesistenti. I vincoli europei del patto di stabilità con il blocco delle

assunzioni nel settore pubblico e l’aumento dell’età pensionabile, che ha rallentato il

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 14 Programma Amministrativo

ricambio generazionale hanno contribuito ulteriormente alla diminuzione di posti di

lavoro. Ogni misura governativa o legislativa degli ultimi due decenni si è risolta in un

peggioramento ulteriore delle condizioni dei lavoratori in generale, delle nuove gene-

razioni di lavoratori in particolare. Basti pensare ai danni prodotti dalla recente legge

Fornero, e a quelli che il “nuovo” governo guidato da Renzi sta facendo.

Masse sempre maggiori di giovani di estrazione popolare sono espulse dal sistema

dell’istruzione. È il caso della diminuzione secca di 50.000 universitari tra il 2012 ed

il 2013, e preoccupante è il dato del calo delle preiscrizioni nelle università abruzzesi

di oltre il 20%, ma anche nella scuola superiore si inizia a vedere un riemergere

dell’abbandono scolastico. La causa sono i drastici tagli ai finanziamenti, la sempre

maggiore richiesta di tasse e contributi diretti ed indiretti, che insieme al costo dei

libri di testo, degli alloggi nel caso dei fuori-sede universitari, spingono a ridurre

complessivamente il numero degli studenti e, nel caso delle scuole superiori, ad ope-

rare scelte di indirizzo sulla base delle possibilità economiche e non partendo dalle

aspirazioni individuali del singolo studente.

Questo contesto risulta ulteriormente aggravato nelle regioni del mezzogiorno

d’Italia, dove la cronica mancanza di lavoro si somma con gli effetti della crisi econo-

mica, con un aumento del lavoro nero e forme di nuovo caporalato, spingendo ad una

nuova ondata migratoria di giovani dal sud Italia alle regioni del centro nord ed in ge-

nerale dall’Italia all’estero. Questo flusso interessa oggi anche giovani laureati, privi

di reali sbocchi lavorativi nel nostro paese.

Noi proponiamo che invece le aspettative, i sogni di una generazione in movimento non

debbano essere infrante. Abbiamo già detto in precedenza che ci adopereremo per

favorire le famiglie nei costi dei trasporti e dei libri di testo, come pure prevedere-

mo un capitolo di spesa per gli studenti universitari meritevoli per contribuire alle

spese di mantenimento agli studi. Un nostro concittadino che con merito termina il

suo ciclo di studi deve essere vanto di tutta la popolazione, ma questo non può essere

riservato sola ai figli della borghesia.

Le capacità artistiche dei nostri giovani devono trovare il giusto sostegno da parte

dell’amministrazione che dovrà adoperarsi per renderle fattibili e fruibili nei con-

fronti di tutti. L’istituzione di una scuola civica musicale in collaborazione con il con-

servatorio è un obiettivo fattibile nella nostra cittadina, come pure una scuola di tea-

tro e di recitazione. La cessione di spazi adeguati e di acquisto di materiali e attrez-

zature per poter incentivare dette attività dovrà essere compito della nostra ammi-

nistrazione.

L’associazionismo giovanile è sporadico e va incentivato attraverso la consulta giova-

nile che dovrà raccogliere le idee e le proposte dei giovani riguardo le proprie esigen-

ze. Prevediamo un consulta giovanile non nel modo in cui oggi queste operano, vale a

dire una pro-loco dei giovani, ma una consulta giovanile che sia espressione, attraver-

so i propri rappresentanti, di tutte le aggregazioni giovanili siano esse politiche, ri-

creativo-culturali e sportive presenti nella nostra cittadina. La destinazione dell’1%

del bilancio comunale da gestire attraverso la consulta è l’elemento che potrà final-

mente far scaturire le esigenze e le aspettative dei giovani verso un nuovo modo di

porsi all’interno della società.

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 15 Programma Amministrativo

Infrastrutture-Opere Pubbliche

Il nostro paese ha una carenza infrastrutturale particolarmente grave, la vendita

delle proprietà comunali stanno ulteriormente aggravando questa situazione. Le stra-

de sono ormai ridotte in uno stato pietoso e le opere incompiute sono tante. In que-

sta situazione e con un bilancio deficitario dovuto alla megalomania di chi ha promos-

so l’organizzazione per svariati anni di estati ricche di concerti che nulla hanno por-

tato in cambio al nostro paese, l’unica struttura realizzata è stata lo stadio, costato

svariate centinaia di migliaia di euro e con un costo di manutenzione, tra l’altro affi-

dato alla Virtus Cupello, che solo quest’anno è stato di 60mila euro. Noi comunisti ri-

teniamo che le priorità debbano essere le infrastrutture a servizio di tutti e non solo

di una parte. Pertanto le strade devono avere la preminenza rispetto ad altro siano

esse quelle del centro cittadino, sia quelle di “campagna”, sia le strade interpoderali.

La riqualificazione del Centro Storico, inteso come l’abitato sviluppatosi lungo il cri-

nale della collina, che partendo dal via XX settembre, per proseguire fino a Corso Du-

ca degli Abruzzi, deve avvenire mantenendo la struttura delle abitazioni e privile-

giando l’uso dei materiali originari. Questo andrebbe a ridare lustro alla nostra citta-

dina, permettendo il ripristino abitativo di case ormai abbandonate che creano de-

grado e permetterebbe di avere un patrimonio abitativo per le giovani coppie troppo

spesso indotte a trasferirsi nei comuni vicini per la mancanza di abitazioni disponibili

e soprattutto di abitazioni decenti in cui poter vivere.

L’arredo urbano del centro storico deve essere attuato con criteri di semplicità e ri-

dando il lustro necessario alla sua vivibilità. Il rifacimento dei marciapiedi e della illu-

minazione in via Marruccina deve essere fatto per rendere la via più frequentata di

Cupello l’elemento distintivo e di presentazione dell’intero paese.

La valorizzazione e il proseguimento degli scavi dei ritrovamenti della villa romana in

contrada Polercia è essenziale per rendere il nostro paese meta turistica culturale.

Possediamo un patrimonio di notevole importanza: nessuna villa romana di campagna

aveva le terme al suo interno. Questa costruzione è unica nell’intero meridione e rara

in tutte le costruzioni di epoca romana.

Nella società odierna di notevole importanza è la comunicazione e le nuove forme di

accesso alle informazioni avviene attraverso internet. La mancanza di una rete ADSL

efficiente fa si che il nostro comune non può stare al passo con i comuni vicini. Noi

proponiamo la realizzazione di una rete Wi-Fi gratuita per tutto il centro e per le

principali contrade che possa colmare il divario che ci separa dagli altri centri della

nostra zona ridando ai nostri cittadini, alle piccole imprese artigiane, alle aziende a-

gricole la possibilità di stare all’avanguardia nella comunicazione necessaria per poter

competere in un mercato globale.

La realizzazione di spazi e strutture per la pratica sportiva dovrà privilegiare lo

sport in quanto tale. Parlare di sport non significa parlare solo ed esclusivamente di

calcio, lo sport e la pratica sportiva deve essere garantita a tutti e non solo a chi de-

cide di stare in una società calcistica che molto spesso non coinvolge i nostri giovani

ma si rivolge principalmente a chi dello sport fa una professione. Pertanto pensiamo

Page 16: Programma Amministrative

Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 16 Programma Amministrativo

che sia giunto il momento di cambiare rotta. Le risorse destinate allo sport e alla

pratica sportiva devono essere tali evitando di contribuire solo esclusivamente al fi-

nanziamento delle società calcistiche secondo un metodo che privilegia chi utilizza i

semi-professionisti. Chi ambisce ad essere dirigente di una società sportiva non può

fare affidamento sulle risorse del comune che vanno a penalizzare il carattere socia-

le della pratica sportiva.

L’opera pubblica per eccellenza incompiuta è oggi facilmente individuabile nell’arena

comunale. Quest’opera realizzata nel quinquennio 1985-1990 sotto la guida attenta

dell’allora PCI è stata avversata da sempre dai democristiani di allora e da quelli poi

riciclatisi in partiti che del PCI hanno avuto l’eredità dei voti. L’opera di ristruttura-

zione ha fatto si che questa opera pubblica, che in passato era luogo di incontri e

spazio destinato ad iniziative culturali e politiche, venisse meno al suo ruolo, privando

i cittadini di uno spazio fruibile. La distruzione della pineta che sovrastava la strut-

tura e il degrado che ne è scaturito lo ha reso luogo invivibile e ricettacolo di immon-

dizie varie. Il ripristino del suo ruolo originario è fondamentale per avere uno spazio

a servizio dei cittadini, delle associazioni, dei partiti politici, facilmente raggiungibile

e di un valore socio-culturale indefinibile. Rendere lo spazio sopra l’arena area vivibile

attraverso il rimboschimento e la creazione di un percorso ricco di piante autoctone

permettere di riappropriarci di uno spazio vitale per il nostro paese.

La stessa opera di rifacimento di Piazza Garibaldi (ma era prioritaria rispetto ad al-

tre opere???) ha fatto ben sperare chi pensava che il coinvolgimento delle associa-

zioni culturali, ricreative, sportive, politiche alla vita cittadina potesse avere un in-

cremento con le bacheche situate su tutta la piazza. Bacheche che sono rimaste inu-

tilmente vuote eliminando la volontà di discussione nel paese. Proponiamo che dette

bacheche, siano assegnate ai soggetti sopra descritti in modo da poter coinvolgere la

popolazione tutta sulle proposte che questi soggetti avranno modo di proporre alla

cittadinanza.

Altra opera pubblica che dovrà avere la priorità è la costruzione di un canile comuna-

le che possa risolvere definitivamente il problema del randagismo. Rendere fruibile la

legge regionale che prevede il contributo per chi ha un animale, attraverso l’anagrafe

canina permetterebbe a chi pur amando gli animali non può permetterselo.

Pubblica Amministrazione

Il ruolo che la pubblica amministrazione deve svolgere nei confronti dei cittadini de-

ve essere di servizio nei confronti di questi. Il lavoro all’interno del comune non deve

essere privilegio di pochi. Da comunisti non possiamo che rifarci al primo esempio di

società socialista: la Comune di Parigi. E che cosa fece la Comune di Parigi del 1871,

che fu la prima materializzazione del potere proletario? La Comune applicò due misu-

re infallibili. In primo luogo, assegnò elettivamente tutti gli impieghi, amministrativi,

giudiziari, educativi, per suffragio generale degli interessati e con diritto di revoca,

in qualsiasi momento, da parte di questi. In secondo luogo, per tutti i servizi, da quelli

inferiori ad i più elevati, pagò solo il salario che ricevevano gli altri lavoratori, cosic-

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 17 Programma Amministrativo

ché, il più alto assegno che essa pagava era di 6mila franchi. In questo modo veniva

posto un freno sicuro alla caccia agli impieghi e al carrierismo.

Sappiamo benissimo che il nostro comune è parte integrante di una società più com-

plessa e che deve rispettare le leggi dello Stato ma un taglio a premi, super-premi

gratifiche ed altro riservato ai soliti noti per meri motivi elettoralistici in quanto

serbatoio di voti per le mire elettoralistiche di qualcuno, libererebbero risorse utili

per tutta la collettività.

Proprio per questi motivi riteniamo che fare il Sindaco, l’assessore comunale, il consi-

gliere deve essere motivo di orgoglio e riservato a chi questo impegno vuole averlo

per la passione politica e civica da cui è animato. Noi pensiamo che questo impegno

debba avere carattere volontaristico e ci adopereremo per portare questo nostro

pensiero alla ribalta. La rinuncia a qualsiasi indennità di carica sia per il Sindaco che

per gli Assessori, oltre che alla rinuncia al gettone di presenza per i consiglieri comu-

nali eletti verrà firmata all’atto di accettazione della candidatura. In questo modo

vogliamo distinguerci da chi baratta il proprio impegno con uno stipendio.

… Perciò il Consiglio realizza l’unità della classe lavora-

trice, da alle masse una coesione ed una forma della stessa natura di quella da esse assunte nella organizza-zione generale della società. Il Consiglio di Fabbrica è il modello dello Stato proletario. L’esistenza del Consiglio dà agli operai la diretta responsabilità della produzione, li conduce a migliorare il loro lavoro, instaura una disci-plina cosciente e volontaria, crea la psicologia del pro-duttore, del creatore di storia.” (Antonio Gramsci)

E’ nostro compito tramutare questo insegnamento di Gramsci nella concezione che noi

abbiamo di come un Consiglio Comunale debba operare. Pertanto prevediamo la crea-

zione dei consigli di rione aperti alla partecipazione di tutti i cittadini che debbono

integrarsi con il consiglio comunale avendo non solo il compito di formulare le propo-

ste da portare in consiglio ma anche come opera di controllo delle cose fatte. La nuo-

va legge elettorale svuota il consiglio comunale di qualsiasi ruolo, la riduzione del nu-

mero dei consiglieri va nella direzione di avere un gruppo ristretto che possa garanti-

re alle istituzioni centrali il rispetto delle proprie imposizioni e evitare che possano

esserci intralci nella loro applicazione attraverso il controllo diretto dei consiglieri

comunali. Noi vogliamo invertire questa tendenza ridando pieno accesso all’attività

comunale da parte di tutti.

TUTTI NOI PAGHIAMO LE TASSE E

TUTTI DOBBIAMO DECIDERE COME SPENDERE I NOSTRI SOLDI.

Riteniamo inoltre che si debba revocare la convenzione con Equitalia o con altre even-

tuali aziende di recupero credito. Questo compito deve essere svolto

dell’amministrazione comunale che deve cercare di individuare i motivi reali di ina-

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Partito Comunista Sezione “Lenin” Cupello 18 Programma Amministrativo

dempienza da parte dei cittadini e di conseguenza valutare eventuali problemi di di-

sagio. L’abbassamento, fino al limite legalmente possibile, di tutte le imposte comuna-

li è cosa dovuta da una amministrazione di sinistra che deve guardare in modo priori-

tario al benessere dei propri cittadini. Oggi in molti, a parole, sostengono

l’abbassamento di tasse e imposte ma è bene ricordare che esiste un solo sistema e-

conomico, il socialismo, che non ha nessuna imposizione fiscale.

Conclusioni

Per questi motivi ci rivolgiamo a tutti i cittadini che hanno a cuore le sorti del nostro

paese, ai lavoratori, ai piccoli artigiani e commercianti al proletariato e alle classi

borghesi proletarizzate dalla crisi di sostenere il nostro programma, la nostra lista, il

nostro candidato sindaco.

CAMBIARE È POSSIBILE

E’ possibile avere un’Amministrazione Comunale retta con il contributo di tutti, vicina

ai cittadini e che dai cittadini possa ricevere proposte e stimoli per migliorare sem-

pre di più la partecipazione, il controllo e la buona amministrazione.

Cambiare si può con il contributo di tutti, e l’impegno che ognuno avrà modo di dare

senza nessuna preclusione nei confronti di qualcuno e consapevoli che il ruolo che i

cittadini vorranno darci sarà ricambiato mettendoci al loro servizio.

Page 19: Programma Amministrative

" IL CORAGGIO DI

CAMBIARE NON

NASCONDE

UN PERICOLO,

MA UN RISCHIO.......

IL RISCHIO DI

ESSERE FELICI "!

Page 20: Programma Amministrative