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Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Il Il Programma nazionale di protezione dei Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati minori stranieri non accompagnati e la rete dei Comuni: e la rete dei Comuni: incontri di approfondimento con i progetti incontri di approfondimento con i progetti territoriali territoriali LA TUTELA LA TUTELA Promosso dal Promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali realizzato da realizzato da ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani

Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Il Programma nazionale

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Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati

Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

Il Il Programma nazionale di protezione dei Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnatiminori stranieri non accompagnati

e la rete dei Comuni: e la rete dei Comuni: incontri di approfondimento con i progetti territorialiincontri di approfondimento con i progetti territoriali

LA TUTELALA TUTELA

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LA TUTELA LA TUTELA

PER I MINORI STRANIERI NON PER I MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATIACCOMPAGNATI

LA TUTELA LA TUTELA

PER I MINORI STRANIERI NON PER I MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATIACCOMPAGNATI

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PremessaPremessa

Pertanto, nell’applicazione dell’istituto della tutela ai minori stranieri non accompagnati ci si avvale di:

Pertanto, nell’applicazione dell’istituto della tutela ai minori stranieri non accompagnati ci si avvale di:

norme e delle disposizioni previste dalla legge italiana in

materia di assistenza e

protezione dei minori.

norme e delle disposizioni previste dalla legge italiana in

materia di assistenza e

protezione dei minori.

testi normativi sopranazionali

(convenzioni, disposizioni) in materia di

diritti e garanzie dei minori.

testi normativi sopranazionali

(convenzioni, disposizioni) in materia di

diritti e garanzie dei minori.

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Non è presente in Italia una normativa che disciplini in modo specifico la tutela per i minori stranieri non accompagnati.

Non è presente in Italia una normativa che disciplini in modo specifico la tutela per i minori stranieri non accompagnati.

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I testi normativi internazionali forniscono un significativo ancoraggio per l’applicazione dell’ istituto della tutela (previsto dal Codice Civile italiano)

anche per i minori stranieri non accompagnati

I testi normativi internazionali forniscono un significativo ancoraggio per l’applicazione dell’ istituto della tutela (previsto dal Codice Civile italiano)

anche per i minori stranieri non accompagnati

Testo normativo fondamentale è la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989,

ratificata in Italia e resa esecutiva con legge n. 176/91,

Testo normativo fondamentale è la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989,

ratificata in Italia e resa esecutiva con legge n. 176/91,

3

Altre convenzioni sopranazionali che orientano la complessa materia della protezione dei minori:

•Convenzione de L’Aja del 5 ottobre 1961 sulla competenza delle autorità e sulla legge applicabile in materia di protezione dei minori, ratificata in Italia con legge 742/1980,•Convenzione de l’Aja del 28 maggio 1970 in materia di rimpatrio dei minori, ratificata con legge 396/1975,•Convenzione di Lussemburgo del 20 maggio 1980 sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affidamento dei minori e sulla ristabilimento dell'affidamento dei minori, e•Convenzione de L’Aja del 25 ottobre 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, ratificate in Italia e rese esecutive con Legge n. 64/1994: “Recepimento di convenzioni europee sui minori”

Altre convenzioni sopranazionali che orientano la complessa materia della protezione dei minori:

•Convenzione de L’Aja del 5 ottobre 1961 sulla competenza delle autorità e sulla legge applicabile in materia di protezione dei minori, ratificata in Italia con legge 742/1980,•Convenzione de l’Aja del 28 maggio 1970 in materia di rimpatrio dei minori, ratificata con legge 396/1975,•Convenzione di Lussemburgo del 20 maggio 1980 sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affidamento dei minori e sulla ristabilimento dell'affidamento dei minori, e•Convenzione de L’Aja del 25 ottobre 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, ratificate in Italia e rese esecutive con Legge n. 64/1994: “Recepimento di convenzioni europee sui minori”

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La Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, stabilisce due fondamentali principi in materia di diritti dei minori:

• il principio di non discriminazione (art.2) e • il principio della prevalenza dell’interesse superiore del fanciullo (art.3)

La Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, stabilisce due fondamentali principi in materia di diritti dei minori:

• il principio di non discriminazione (art.2) e • il principio della prevalenza dell’interesse superiore del fanciullo (art.3)

ATTENZIONE:L’art. 3 è considerato principio

cardine dell’ordinamento giuridico italiano, criterio di riferimento per

superare eventuali difficoltà

interpretative delle singole norme

Articolo 2

‘CO. 2. Gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione ed a garantirli ad ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta ed a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza;’

Articolo 2

‘CO. 2. Gli Stati parti si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione ed a garantirli ad ogni fanciullo che dipende dalla loro giurisdizione, senza distinzione di sorta ed a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o altra del fanciullo o dei suoi genitori o rappresentanti legali, dalla loro origine nazionale, etnica o sociale, dalla loro situazione finanziaria, dalla loro incapacità, dalla loro nascita o da ogni altra circostanza;’

Articolo 3

‘Co.1. In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.’

Articolo 3

‘Co.1. In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.’

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Art. 3, comma 4‘Ai fini dell’applicazione della presente risoluzione gli Stati membri dovrebbero aver cura di fornire il più rapidamente possibile ai minori la necessaria rappresentanza tramite:a) una tutela legale;b) un organismo (nazionale) incaricato della cura o del benessere dei minori;c) o altra forma adeguata di rappresentanza.’

Art. 3, comma 4‘Ai fini dell’applicazione della presente risoluzione gli Stati membri dovrebbero aver cura di fornire il più rapidamente possibile ai minori la necessaria rappresentanza tramite:a) una tutela legale;b) un organismo (nazionale) incaricato della cura o del benessere dei minori;c) o altra forma adeguata di rappresentanza.’

Altro testo normativo di riferimento è la Risoluzione Europea del 26/6/97 sui minori non accompagnati, cittadini dei paesi terzi

(97/C221/03), che all’ art. 3 sulle garanzie minime per tutti i minori non accompagnati, fa esplicito riferimento

all’applicazione della tutela a questa categoria di minori:

Altro testo normativo di riferimento è la Risoluzione Europea del 26/6/97 sui minori non accompagnati, cittadini dei paesi terzi

(97/C221/03), che all’ art. 3 sulle garanzie minime per tutti i minori non accompagnati, fa esplicito riferimento

all’applicazione della tutela a questa categoria di minori:

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Che cos’è la tutela?Che cos’è la tutela?

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La tutela è un istituto rivolto alla salvaguardia

di persone incapaci di provvedere ai propri interessi,

ovvero i minori e gli interdetti

La tutela è un istituto rivolto alla salvaguardia

di persone incapaci di provvedere ai propri interessi,

ovvero i minori e gli interdetti

L’istituto della tutela è regolato fondamentalmente

dal Codice Civile,Titolo X, dall’art. 343 all’art.

389

L’istituto della tutela è regolato fondamentalmente

dal Codice Civile,Titolo X, dall’art. 343 all’art.

389

Alcune disposizioni sono dettate anche dalla

Legge 184/83,“Disciplina dell’adozione e

dell’affidamento dei minori”, come modificata dalla Legge 476/98 e dalla Legge 149/01

Alcune disposizioni sono dettate anche dalla

Legge 184/83,“Disciplina dell’adozione e

dell’affidamento dei minori”, come modificata dalla Legge 476/98 e dalla Legge 149/01

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Quando si apre la tutela e in quali casi si applica?

Quando si apre la tutela e in quali casi si applica?

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Art. 343 del Codice Civile (Apertura della tutela)

“Se entrambi i genitori sono morti o per altre cause non possono esercitare la potestà dei genitori si apre la tutela presso il tribunale del circondario

dove è la sede principale degli affari e degli interessi del minore.Se il tutore è domiciliato o trasferisce il domicilio in altro circondario,

la tutela può essere ivi trasferita con decreto del tribunale.”

Art. 343 del Codice Civile (Apertura della tutela)

“Se entrambi i genitori sono morti o per altre cause non possono esercitare la potestà dei genitori si apre la tutela presso il tribunale del circondario

dove è la sede principale degli affari e degli interessi del minore.Se il tutore è domiciliato o trasferisce il domicilio in altro circondario,

la tutela può essere ivi trasferita con decreto del tribunale.”

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Quali sono le altre cause cui si riferisce l’articolo 343 del Codice Civile?

Quali sono le altre cause cui si riferisce l’articolo 343 del Codice Civile?

La norma in questione, a parte la morte dei genitori, lascia inespressi gli altri casi per cui è prevista l’apertura della tutela, che possono essere:

• La filiazione proveniente da genitori ignoti o che non intendono riconoscere il proprio figlio (art. 345 c.c.)

• La scomparsa, assenza, dichiarazione di morte presunta dei genitori quali condizioni di impedimento (art. 48, 49 e 58 c.c.)

• La decadenza della potestà genitoriale (art. 330 c.c.)• La sospensione della genitorialità (nel corso della procedura di adottabilità)

(art.19 Legge 184/83)• L’esclusione dei genitori dalla potestà, interdizione o minore età dei genitori

e incapacità naturale dei genitori (art. 317 c.c.)• L’impedimento dei genitori per i minori ricoverati in comunità di tipo

famigliare o in istituto fino a quando il genitore non riprenda l’esercizio della patria potestà (art. 3 Legge 184/83 come modificato dalla Legge 149/2001)

La norma in questione, a parte la morte dei genitori, lascia inespressi gli altri casi per cui è prevista l’apertura della tutela, che possono essere:

• La filiazione proveniente da genitori ignoti o che non intendono riconoscere il proprio figlio (art. 345 c.c.)

• La scomparsa, assenza, dichiarazione di morte presunta dei genitori quali condizioni di impedimento (art. 48, 49 e 58 c.c.)

• La decadenza della potestà genitoriale (art. 330 c.c.)• La sospensione della genitorialità (nel corso della procedura di adottabilità)

(art.19 Legge 184/83)• L’esclusione dei genitori dalla potestà, interdizione o minore età dei genitori

e incapacità naturale dei genitori (art. 317 c.c.)• L’impedimento dei genitori per i minori ricoverati in comunità di tipo

famigliare o in istituto fino a quando il genitore non riprenda l’esercizio della patria potestà (art. 3 Legge 184/83 come modificato dalla Legge 149/2001)

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PERCHE’ LA TUTELA AI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI?

PERCHE’ LA TUTELA AI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI?

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DPCM 535/99

Art. 1, c. 2“Per "minore straniero non accompagnato presente nel territorio dello Stato",

di seguito denominato "minore presente non accompagnato", s'intende il minorenne non avente cittadinanza italiana

o di altri Stati dell'Unione europea che, non avendo presentato domanda di asilo,

si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori

o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano”.

DPCM 535/99

Art. 1, c. 2“Per "minore straniero non accompagnato presente nel territorio dello Stato",

di seguito denominato "minore presente non accompagnato", s'intende il minorenne non avente cittadinanza italiana

o di altri Stati dell'Unione europea che, non avendo presentato domanda di asilo,

si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato privo di assistenza e rappresentanza da parte dei genitori

o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell'ordinamento italiano”.

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Chi nomina il tutore?Chi nomina il tutore?

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Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

La nomina del tutore rientra nella competenza del Giudice Tutelare del Tribunale del circondario dove è la

sede principale degli affari e degli interessi del minore (art. 343 c.c.), per i suoi poteri di vigilanza, di intervento e di

integrazione di volontà per i soggetti beneficiari della tutela

La nomina del tutore rientra nella competenza del Giudice Tutelare del Tribunale del circondario dove è la

sede principale degli affari e degli interessi del minore (art. 343 c.c.), per i suoi poteri di vigilanza, di intervento e di

integrazione di volontà per i soggetti beneficiari della tutela

Art. 344 del Codice Civile (Funzioni del giudice tutelare):

“Presso ogni tribunale il giudice tutelare soprintende alle tutele e

alle curatele ed esercita le altre funzioni affidategli dalla legge”.

Il giudice tutelare può richiedere la assistenza degli organi della pubblica

amministrazione e di tutti gli enti i cui scopi corrispondono alle sue funzioni”

Art. 344 del Codice Civile (Funzioni del giudice tutelare):

“Presso ogni tribunale il giudice tutelare soprintende alle tutele e

alle curatele ed esercita le altre funzioni affidategli dalla legge”.

Il giudice tutelare può richiedere la assistenza degli organi della pubblica

amministrazione e di tutti gli enti i cui scopi corrispondono alle sue funzioni”

Art. 346 del Codice Civile (Nomina del tutore e del

protutore):“Il giudice tutelare, appena avuta

notizia del fatto da cui deriva l’apertura della tutela,

procede alla nomina del tutore e del protutore”.

Art. 346 del Codice Civile (Nomina del tutore e del

protutore):“Il giudice tutelare, appena avuta

notizia del fatto da cui deriva l’apertura della tutela,

procede alla nomina del tutore e del protutore”.

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Chi altro può nominare il tutore?Chi altro può nominare il tutore?

Durante lo stato di adottabilità la nomina del tutore viene effettuata dal Tribunale per i Minorenni:

Durante lo stato di adottabilità la nomina del tutore viene effettuata dal Tribunale per i Minorenni:

19

Legge 149/2001 Art. 10 , c. 3

(Nel procedimento relativo alla verifica dello stato di abbandono del minore)

“Il tribunale può disporre in ogni momento e fino al provvedimento di affidamento

preadottivo ogni opportuno provvedimento temporaneo nell'interesse del minore,

ivi comprese, se del caso, la sospensione della potestà dei genitori sul figlio e dell'esercizio delle funzioni del tutore e la nomina di un

tutore provvisorio”.

Legge 149/2001 Art. 10 , c. 3

(Nel procedimento relativo alla verifica dello stato di abbandono del minore)

“Il tribunale può disporre in ogni momento e fino al provvedimento di affidamento

preadottivo ogni opportuno provvedimento temporaneo nell'interesse del minore,

ivi comprese, se del caso, la sospensione della potestà dei genitori sul figlio e dell'esercizio delle funzioni del tutore e la nomina di un

tutore provvisorio”.

Legge 184/83 ART. 19.

  “Durante lo stato di adottabilità è sospeso l'esercizio della potestà dei genitori.  Il tribunale per i minorenni nomina un tutore, ove già non esista, e adotta gli ulteriori provvedimenti nell'interesse del minore.”

Legge 184/83 ART. 19.

  “Durante lo stato di adottabilità è sospeso l'esercizio della potestà dei genitori.  Il tribunale per i minorenni nomina un tutore, ove già non esista, e adotta gli ulteriori provvedimenti nell'interesse del minore.”

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CHI PUO’ RICHIEDERE L’APERTURA DELLA

TUTELA?

CHI PUO’ RICHIEDERE L’APERTURA DELLA

TUTELA?

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I soggetti che devono dare notizia al Giudice Tutelare del fatto da cui consegue la necessità dell’apertura della tutela sono:

I soggetti che devono dare notizia al Giudice Tutelare del fatto da cui consegue la necessità dell’apertura della tutela sono:

• L'ufficiale di stato civile (art 345 c.c.)• Il notaio (art 345 c.c.)• Il Cancelliere del Tribunale (art 345 c.c.)• I parenti del minore entro il terzo grado (art 345 c.c.)• La persona designata come tutore (art 345 c.c.)• I legali rappresentanti delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici o privati, dove il minore è stato collocato, che esercitano in via provvisoria i poteri tutelari sul minore loro affidato (L.184/83 come modificato dalla L. 149/2001, art. 3)• Comitato Minori Stranieri (D.P.C.M. n. 535/1999, Art. 3, c. 6°)

• L'ufficiale di stato civile (art 345 c.c.)• Il notaio (art 345 c.c.)• Il Cancelliere del Tribunale (art 345 c.c.)• I parenti del minore entro il terzo grado (art 345 c.c.)• La persona designata come tutore (art 345 c.c.)• I legali rappresentanti delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici o privati, dove il minore è stato collocato, che esercitano in via provvisoria i poteri tutelari sul minore loro affidato (L.184/83 come modificato dalla L. 149/2001, art. 3)• Comitato Minori Stranieri (D.P.C.M. n. 535/1999, Art. 3, c. 6°)

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Nella prassi avviene che la notizia sia data al Giudice Tutelare da:

• I Servizi Sociali del Territorio che hanno in carico il minore, il quale ricade sotto le competenze amministrative ed economiche dell’ente locale presso il quale è avvenuta la sua segnalazione, in base a quanto disposto dalla Legge 328/2000

Nella prassi avviene che la notizia sia data al Giudice Tutelare da:

• I Servizi Sociali del Territorio che hanno in carico il minore, il quale ricade sotto le competenze amministrative ed economiche dell’ente locale presso il quale è avvenuta la sua segnalazione, in base a quanto disposto dalla Legge 328/2000

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Apertura della tutela Apertura della tutela

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Art. 346 del Codice Civile

(Nomina del tutore e del protutore):

“Il giudice tutelare, appena avuta notizia del fatto da cui deriva l’apertura della tutela,

procede alla nomina del tutore e del protutore”.

Art. 346 del Codice Civile

(Nomina del tutore e del protutore):

“Il giudice tutelare, appena avuta notizia del fatto da cui deriva l’apertura della tutela,

procede alla nomina del tutore e del protutore”.

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Art. 3, Legge 184/1983 (modificato dalla Legge 149/2001)

I legali rappresentanti delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici o privati esercitano i poteri tutelari sul minore affidato, secondo le norme del capo I del titolo X del libro primo del codice civile, fino a quando non si provveda alla nomina di un tutore in tutti i casi nei quali l'esercizio della potestà dei genitori o della tutela sia impedito.

Nei casi previsti dal comma 1, entro trenta giorni dall'accoglienza del minore, i legali rappresentanti devono proporre istanza per la nomina del tutore. Gli stessi e coloro che prestano anche gratuitamente la propria attività a favore delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici o privati non possono essere chiamati a tale incarico.

Nel caso in cui i genitori riprendano l'esercizio della potestà, le comunità di tipo familiare e gli istituti di assistenza pubblici o privati chiedono al giudice tutelare di fissare eventuali limiti o condizioni a tale esercizio.

Art. 3, Legge 184/1983 (modificato dalla Legge 149/2001)

I legali rappresentanti delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici o privati esercitano i poteri tutelari sul minore affidato, secondo le norme del capo I del titolo X del libro primo del codice civile, fino a quando non si provveda alla nomina di un tutore in tutti i casi nei quali l'esercizio della potestà dei genitori o della tutela sia impedito.

Nei casi previsti dal comma 1, entro trenta giorni dall'accoglienza del minore, i legali rappresentanti devono proporre istanza per la nomina del tutore. Gli stessi e coloro che prestano anche gratuitamente la propria attività a favore delle comunità di tipo familiare e degli istituti di assistenza pubblici o privati non possono essere chiamati a tale incarico.

Nel caso in cui i genitori riprendano l'esercizio della potestà, le comunità di tipo familiare e gli istituti di assistenza pubblici o privati chiedono al giudice tutelare di fissare eventuali limiti o condizioni a tale esercizio.

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La tutela “provvisoria”La tutela “provvisoria”

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Le disposizioni del Codice Civile indicano che la scelta del tutore debba orientarsi tra queste diverse possibilità, indicate in

ordine di priorità:

1. persona designata dal genitore2. ascendente o altro parente prossimo o affine del minore3. persona idonea (definita dal codice di ineccepibile condotta)

Le disposizioni del Codice Civile indicano che la scelta del tutore debba orientarsi tra queste diverse possibilità, indicate in

ordine di priorità:

1. persona designata dal genitore2. ascendente o altro parente prossimo o affine del minore3. persona idonea (definita dal codice di ineccepibile condotta)

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Art. 348 del Codice Civile (Scelta del tutore) Art. 348 del Codice Civile (Scelta del tutore)

ATTENZIONE:Se il minore per cui si richiede la tutela ha compiuto il sedicesimo anno,

il Giudice Tutelare deve sentirlo, prima di procedere alla nomina di un tutore (art. 348 cod. civ.)

Chi può essere designato come tutore

Chi può essere designato come tutore

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Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

La persona idonea a esercitare il ruolo di tutore viene generalmente individuata tra:

• Privati cittadini;• Sindaco o suo delegato;• Soggetti iscritti agli Albi e/o Associazioni dei Tutori, presenti in alcuni contesti territoriali che hanno seguito un corso specifico di formazione

Come chiarito dall’art. 379 del cod. civ.,la tutela è gratuita

La persona idonea a esercitare il ruolo di tutore viene generalmente individuata tra:

• Privati cittadini;• Sindaco o suo delegato;• Soggetti iscritti agli Albi e/o Associazioni dei Tutori, presenti in alcuni contesti territoriali che hanno seguito un corso specifico di formazione

Come chiarito dall’art. 379 del cod. civ.,la tutela è gratuita

29Scelta del tutoreScelta del tutore

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TUTELA E TRASFERIMENTO DEL MINORETUTELA E TRASFERIMENTO DEL MINORE

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Tutela e trasferimento del minore

Tutela e trasferimento del minore

In materia di trasferimento, il Codice Civile, fornisce indicazioni solo per il trasferimento del tutore (art. 343):

Nel caso in cui il trasferimento si riferisca al minore,pur non essendovi nel Codice Civile esplicite disposizioni,

è opportuno, anche in conformità con i poteri attribuiti al giudice tutelare e al tutore, che vadano acquisite :

In materia di trasferimento, il Codice Civile, fornisce indicazioni solo per il trasferimento del tutore (art. 343):

Nel caso in cui il trasferimento si riferisca al minore,pur non essendovi nel Codice Civile esplicite disposizioni,

è opportuno, anche in conformità con i poteri attribuiti al giudice tutelare e al tutore, che vadano acquisite :

• La volontà del minore• Il parere del tutore provvisorio o definitivo

• La volontà del minore• Il parere del tutore provvisorio o definitivo

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Nel caso il tutore ritenga che il trasferimento del minoreimplichi un esercizio della tutela gravoso e vi sia altra persona atta a

sostituirlo, può fare presenti al Giudice Tutelare le proprie difficoltà a continuare nell’esercizio del proprio incarico

ed essere esonerato da esso (art. 383 c.c.)

Nel caso il tutore ritenga che il trasferimento del minoreimplichi un esercizio della tutela gravoso e vi sia altra persona atta a

sostituirlo, può fare presenti al Giudice Tutelare le proprie difficoltà a continuare nell’esercizio del proprio incarico

ed essere esonerato da esso (art. 383 c.c.)

Page 24: Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Il Programma nazionale

Programma nazionale di protezione dei minori stranieri non accompagnati

Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali

Normativa nazionale

Codice Civile (dall’ art. 343 all’art. 389; art. 402)

Legge 184/83,“Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”, come modificata dalla Legge 476/98 e dalla Legge 149/01

Normativa internazionale

Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata in Italia e resa esecutiva con legge n. 176/91.

Convenzione de L’Aja del 5 ottobre 1961 sulla competenza delle autorità e sulla legge applicabile in materia di protezione dei minori, ratificata in Italia con legge 742/80.

Convenzione de l’Aja del 28 maggio 1970 in materia di rimpatrio dei minori, ratificata con legge 396/1975.

Convenzione di Lussemburgo del 20 maggio 1980 sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affidamento dei minori e sulla ristabilimento dell'affidamento dei minori, e

Convenzione de L’Aja del 25 ottobre 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, ratificate in Italia e rese esecutive con Legge n. 64/94: “Recepimento di convenzioni europee sui minori”

Risoluzione Europea del 26/6/97 sui minori non accompagnati, cittadini dei paesi terzi (97/C221/03)

Normativa nazionale

Codice Civile (dall’ art. 343 all’art. 389; art. 402)

Legge 184/83,“Disciplina dell’adozione e dell’affidamento dei minori”, come modificata dalla Legge 476/98 e dalla Legge 149/01

Normativa internazionale

Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata in Italia e resa esecutiva con legge n. 176/91.

Convenzione de L’Aja del 5 ottobre 1961 sulla competenza delle autorità e sulla legge applicabile in materia di protezione dei minori, ratificata in Italia con legge 742/80.

Convenzione de l’Aja del 28 maggio 1970 in materia di rimpatrio dei minori, ratificata con legge 396/1975.

Convenzione di Lussemburgo del 20 maggio 1980 sul riconoscimento e l'esecuzione delle decisioni in materia di affidamento dei minori e sulla ristabilimento dell'affidamento dei minori, e

Convenzione de L’Aja del 25 ottobre 1980 sugli aspetti civili della sottrazione internazionale di minori, ratificate in Italia e rese esecutive con Legge n. 64/94: “Recepimento di convenzioni europee sui minori”

Risoluzione Europea del 26/6/97 sui minori non accompagnati, cittadini dei paesi terzi (97/C221/03)

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