22

Protocollo accoglienza

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Protocollo accoglienza

Citation preview

Page 1: Protocollo accoglienza
Page 2: Protocollo accoglienza

Direzione Didattica di Olgiate Comasco

Protocollo per l’accoglienza e Protocollo per l’accoglienza e Protocollo per l’accoglienza e Protocollo per l’accoglienza e l’inserimento degli alunni l’inserimento degli alunni l’inserimento degli alunni l’inserimento degli alunni

di altre culturedi altre culturedi altre culturedi altre culture

a.s. 2005/2006 riveduto, corretto, integrato a.s.2009/2010

Page 3: Protocollo accoglienza

Documento elaborato dalla Commissione Intercultura e

approvato dal Collegio Docenti il 25/02/2010 - integrato dalla Commissione Intercultura alla sezione “Assegnazione alla classe” (pag.7)

nella seduta del 05.10.11 (l’integrazione è trascritta in corsivo).

Page 4: Protocollo accoglienza

Il protocollo d’accoglienza, elaborato dalla commissione intercultura, è lo strumento

operativo del C.D., che contiene principi, criteri ed indicazioni riguardanti l’accoglienza e

l’inserimento degli alunni stranieri. La sua adozione consente di attuare le indicazioni

normative contenute nell’art. 45 del DPR 31/08/99 n° 394 che attribuisce al collegio

docenti numerosi compiti deliberativi e di proposta. Essendo uno strumento di lavoro viene

integrato e rivisto sulla base delle esperienze realizzate.

Scopo del protocollo - definire prassi condivise all’interno dei vari plessi, in

tema d’accoglienza di alunni stranieri in modo da:

□□□ facilitare l’ingresso di bambini di altra nazionalità nel sistema scolastico;

□□□ promuovere una corretta comunicazione con le famiglie degli alunni migranti;

□□□ sostenere gli alunni neoarrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto;

□□□ favorire un clima d’accoglienza e di attenzione alle relazioni;

□□□ costruire un contesto favorevole all’incontro con le altre culture e con il vissuto

di ogni bambino;

□□□ promuovere la comunicazione fra scuola e territorio sui temi dell’accoglienza e

dell’educazione interculturale.

Il protocollo delinea prassi condivise di carattere:

1. amministrativo (iscrizione)

2. comunicativo e relazionale (prima conoscenza, assegnazione alla classe,)

3. didattico (inserimento, attività d’accoglienza, percorsi facilitanti)

4. sociale (risorse della scuola e del territorio)

- 1 -

Page 5: Protocollo accoglienza

Per sostenere questi compiti viene nominata una figura strumentale che si avvale della

collaborazione di una Commissione, istituita formalmente come articolazione del collegio

docenti; le competenze del gruppo di lavoro hanno carattere consultivo, gestionale e

progettuale.

Commissione intercultura

Compiti

� Gestire la prima fase

- di accoglienza dell’alunno nuovo arrivato

- di relazione con la famiglia;

� scegliere la classe in cui inserire l’alunno

straniero;

� facilitare l’inserimento “dolce” del neoarrivato.

� Proporre comportamenti comuni agli

Insegnanti;

� operare un raccordo tra le diverse realtà;

� individuare gli insegnanti facilitatori

linguistici;

� individuare gli eventuali interlocutori

territoriali;

� elaborare progetti e percorsi di educazione

interculturale;

� monitorare i progetti esistenti

Composizione

□□□ Dirigente scolastico

□□□ Figura strumentale

□□□ Alcuni componenti della com-

missione intercultura

□□□ Un insegnante del team della

classe/sez. in cui presumibil-

mente verrà inserito l’alunno

□□□ figura strumentale

□□□ Docenti componenti,

referenti

di plesso e/o di team

- 2 –

Page 6: Protocollo accoglienza

1. L’Iscrizione: momento di accoglienza della famiglia Questa fase, precedente all’inserimento dell’alunno nella classe/sezione, viene eseguita

da un incaricato di segreteria: essa rappresenta il primo approccio dei genitori stranieri con

l’istituzione, quindi, al fine di garantire un’adeguata cura nell’espletamento di questo

incontro di carattere amministrativo, si ritiene utile dotare la segreteria di moduli, nelle

lingue che risultano maggiormente diffuse fra gli immigrati presenti sul territorio, onde

facilitare la raccolta delle informazioni. All’interno di ogni plesso scolastico dovrà essere

individuato un referente al quale farà riferimento il personale di segreteria.

All’atto dell’iscrizione l’incaricato di segreteria:

• raccoglie la documentazione anagrafica e sanitaria ed eventuali documenti relativi

al permesso di residenza o di soggiorno;(*)

• raccoglie la documentazione relativa alla precedente scolarità (se esistente) o

eventuali autocertificazioni;

• acquisisce l’opzione di avvalersi o non avvalersi dell’insegnamento della religione

cattolica;

• acquisisce l’opzione di avvalersi delle A.O.F.

• avvisa tempestivamente il Dirigente scolastico della richiesta d’iscrizione da parte di

famiglie di alunni stranieri;

• fornisce ai genitori del nuovo iscritto informazioni sul sistema scolastico italiano e

sull’Istituto scolastico (eventualmente utilizzando materiali informativi bilingue);

• fornisce ai genitori informazioni riguardo l’organizzazione e i vari servizi scolastici

(modello di scuola, orari, mensa, assicurazione, uscite, assenze…)

Tutte le procedure esposte sono da utilizzare sia nelle iscrizioni prima dell’inizio dell’anno

scolastico sia in quelle che avvengono in corso d’anno.

- 3 -

Page 7: Protocollo accoglienza

Gli insegnanti in questo caso devono essere avvertiti almeno due giorni prima del nuovo

ingresso per preparare l’accoglienza.

Il primo incontro dei genitori stranieri potrebbe concludersi con la definizione di una data

per un incontro successivo fra i genitori, l’alunno e i docenti del gruppo

accoglienza/intercultura o del team cui l’alunno verrà assegnato.

(*) I minori stranieri non in regola in materia di soggiorno presenti in Italia hanno titolo, secondo le leggi

nazionali ed internazionali vigenti, a frequentare scuole e istituti d’ogni ordine e grado. La normativa recente

consente di sostituire i documenti anagrafici con l’autocertificazione, prodotta dai genitori o da chi è

responsabile del minore.

Con il DPR 355 del 26.01.99, è stato concesso a tutti gli alunni non vaccinati di frequentare regolarmente la

scuola.

- 4 -

Page 8: Protocollo accoglienza

2. L’accoglienza dell’alunno

Prima conoscenza

Espletate le pratiche amministrative, sarà raccolta una serie d’informazioni sull’alunno che

consentano di adottare decisioni adeguate, sia sulla classe in cui deve essere inserito, sia

sui percorsi di facilitazione che dovrebbero essere attivati. La prima conoscenza può

articolarsi in un incontro con i genitori e un colloquio con l’alunno, eventualmente alla

presenza di un mediatore linguistico. In questa fase si raccolgono informazioni sulla storia

personale e scolastica dell’alunno, sulla situazione familiare, sugli interessi, le abilità, le

competenze possedute. Il rapporto con il bambino o il ragazzo straniero può essere

facilitato anche dall’utilizzo di tecniche non verbali quali il disegno, la gestualità, la

fotografia, ecc. Si possono anche proporre alcune prove logiche, organizzate su diversi

livelli di competenza.

Dagli incontri previsti in questa fase deve emergere una significativa, per quanto iniziale,

biografia scolastica dell’alunno.

Sintesi – Prima conoscenza

� Colloquio tra Capo d’istituto, insegnante referente multiculturalità, insegnante della

presunta classe d’inserimento, genitori dell’alunno, eventuale mediatore linguistico.

� Contenuti del colloquio: percorso scolastico, biografia linguistica, interessi, abilità e

competenze dell’alunno.

� Modalità del colloquio: verbali e non verbali.

� Finalità: assegnazione alla classe

- 5 -

Page 9: Protocollo accoglienza

Assegnazione alla classeAssegnazione alla classeAssegnazione alla classeAssegnazione alla classe La storia personale dell’alunno neo-arrivato, i dati raccolti durante la prima fase d’accoglienza e i suggerimenti della normativa in materia (C.M. n. 301 del 08/09/1989 e C.M. n. 205 del 26/07/1990), ci forniscono indicazioni per la scelta della classe o sezione in cui inserire l’alunno.

Scuola primariaScuola primariaScuola primariaScuola primaria

Di norma, l’alunno è assegnato alla classe successiva a quella frequentata con esito positivo nel paese d’origine e corrispondente all’età anagrafica. E’ possibile disporre l’inserimento dell’alunno nella classe precedente a quella in cui dovrebbe venire iscritto in base alla scolarità pregressa e all’età anagrafica, come si afferma nella circolare Ministeriale, in presenza di particolari difficoltà. Anche in caso di arrivo nella seconda metà dell’anno scolastico si potrà inserire l’alunno nella classe inferiore. Nel caso in cui vi siano più alunni stranieri presenti in una stessa scuola, le circolari suggeriscono un inserimento “diffuso”, tale da non superare il 30% di presenze di alunni stranieri secondo le direttive della C.M. 2 dell’8 gennaio 2010. Qualora vi siano alunni neo-arrivati appartenenti allo stesso gruppo linguistico e dello

stesso livello scolastico, si ritiene “didatticamente proficuo inserirli in una medesima

classe”; in tal modo si facilita l’aiuto reciproco nella comunicazione, si limita la percezione

di sradicamento e di perdita d’identità.

In sintesi, i criteri per la determinazione della classe d’iscrizione e della modalità

d’inserimento sono:

� età anagrafica ;

� scolarità pregressa ;

� livello di preparazione accertato con assegnazione alla classe immediatamente

precedente nelle situazioni di particolare difficoltà;

� disseminazione delle presenze nelle varie classi ;

� raggruppamento eventuale.

- 6

Page 10: Protocollo accoglienza

E’ importante che la scuola si conceda il tempo necessario per prendere decisioni ponderate sull’inserimento, per predisporre gli specifici interventi di facilitazione linguistica e per preparare la classe prescelta ad accogliere il nuovo arrivato. Deve essere chiaro, fin dalle prime comunicazioni con la famiglia, che la procedura d’inserimento è graduale, poiché è indispensabile valutare attentamente più fattori per individuare quale sarà la situazione in cui l’allievo starà meglio, ma, anche, quale classe trarrà vantaggio da questo inserimento. Il tempo massimo che potrebbe trascorrere fra il momento dell’iscrizione e l’effettivo inserimento dell’alunno nella classe, non dovrà superare i 10 giorni, per evitare situazioni di disorientamento. Durante questo periodo verranno proposte all’alunno test appositamente predisposti e già presenti nell’archivio didattico del Circolo. Scopo dei test è quello di accertare le effettive competenze degli alunni neo arrivati e verteranno soprattutto sull’ambito logico-matematico. La proposta dei test sarà affidata ad insegnanti individuati all’interno della Commissione Intercultura in rappresentanza dei tre plessi scolastici. Per l’a.s. 2010/2011 si individuano i docenti di seguito indicati:

- Ins. Mastrolilli Raffaella (Plesso di Via San Gerardo) - Ins. Malara Eliana (Plesso di Somaino) - Ins. Della Cristina Monica (Plesso di Via Repubblica)

L’iscrizione di un alunno straniero verrà pertanto segnalato dalla Segreteria alla Funzione Strumentale e all’insegnante di riferimento del plesso di potenziale accoglienza. Con quest’ultimo la Segreteria concorderà giorno/i e orario/i per l’accoglienza dell’alunno, per il colloquio con i genitori eventualmente alla presenza del mediatore e per la proposta delle prove di ingresso. La Commissione al completo, per la componente Scuola Primaria, valuterà l’esito delle prove e formulerà al Dirigente Scolastico una proposta motivata in merito all’assegnazione alla classe del nuovo alunno.”

Scuola dell’infanziaScuola dell’infanziaScuola dell’infanziaScuola dell’infanzia I bambini verranno assegnati alle sezioni in base alle normative vigenti, evitando la

costituzione di classi fortemente disomogenee.

Si curerà che l’inserimento avvenga gradualmente e in modo tale che ogni bambino

possa trarre giovamento in termini educativo/didattici dal nuovo ambiente di

apprendimento/socializzazione.

- 7 -

Page 11: Protocollo accoglienza

3. L’inserimento dell’alunno

a) nella scuola

Da anni nel Circolo Didattico di Olgiate Comasco gli insegnanti pongono una particolare attenzione all’accoglienza degli alunni, soprattutto di quelli con particolari necessità. In tutte le classi, perciò, è importante continuare il lavoro per instaurare e mantenere un

clima di disponibilità anche nell’accogliere eventuali compagni provenienti da altri Paesi.

b) nella classe

E’ auspicabile, se i tempi lo consentono, preparare la classe/sezione all’arrivo del bambino immigrato, richiamando gli alunni perché possano porsi dal punto di vista di chi non ha parole per farsi comprendere, di chi si esprime con differenti modalità culturalmente connotate, ma ha bisogni, necessità ed interessi simili a quelli di tutti i bambini: relazionarsi con i coetanei, orientarsi nella nuova realtà scolastica, partecipare alle attività e alla routine della scuola. Per facilitare l’inserimento del nuovo alunno gli si potrebbe affiancare un compagno per un breve periodo, alternando nell’incarico gli alunni della classe ritenuti più idonei. L’assegnazione alla classe sarà accompagnata dall’individuazione di percorsi di facilitazione. I percorsi di facilitazione coinvolgono tutti i docenti della classe e possono riguardare:

� attività finalizzate alla conoscenza reciproca, all’integrazione sociale

� attività di educazione linguistica differenziata a seconda del grado di conoscenza

dell’italiano, finalizzata, inizialmente, all’acquisizione della lingua per comunicare;

durante il primo periodo di ambientamento si privilegeranno l’ascolto ed il parlato, in

seguito si attiverà anche l’apprendimento del leggere e dello scrivere (sc. primaria)

- 8 -

Page 12: Protocollo accoglienza

� attività di educazione linguistica per l’apprendimento delle varie discipline. Efficace

potrebbe essere, con alunni già scolarizzati, il gruppo di lavoro di matematica;

analoga funzione possono svolgere le attività espressive non verbali.

Valutazione SCUOLA PRIMARIA La valutazione dell’alunno straniero, nella prima fase, avrà per oggetto i progressi

nell’apprendimento della lingua italiana e quindi lo sviluppo della competenza

comunicativa. Nella fase immediatamente successiva, potranno essere valutati anche gli

apprendimenti disciplinari, avendo sempre come punto di riferimento gli obiettivi e i

contenuti programmati e le strategie d’apprendimento messe in atto.

Le competenze raggiunte dall’alunno saranno valutate utilizzando parametri diversificati

rispetto al resto della classe, tenendo presente che alcuni fattori generali (ad es. fattori

emotivi, motivazionali, cognitivi) influiscono anche sull’apprendimento della seconda

lingua.

Lo scopo della valutazione non dovrà essere la formulazione di un giudizio, ma uno

strumento per apportare eventuali aggiustamenti al percorso individuale dell’alunno.

- 9 -

Page 13: Protocollo accoglienza

4. Le risorse

a) nella scuola

La Commissione individua all’interno del Circolo possibili risorse, economiche e umane e ne propone le modalità di utilizzo al Capo di Istituto. Si può considerare:

o un diverso utilizzo della contemporaneità dei docenti,

o interventi in orario aggiuntivo di docenti resi disponibili previa presentazione al

Collegio dei relativi progetti,

o impiego di mediatori linguistici qualificati,

o attuazione di progetti integrati in rete con altre istituzioni presenti sul territorio.

I docenti della classe concorderanno uno stile comunicativo adeguato ed elaboreranno

un percorso di formazione linguistica specificando:

o i contenuti minimi in tutte le discipline

o i tempi, la durata e gli obiettivi d’intervento individualizzato (prima alfabetizzazione,

rinforzo-sostegno, lingua dello studio, ecc.)

o l’utilizzo delle risorse concordate con il Capo di istituto.

b) nel territorio

Per promuovere la piena integrazione, la scuola collaborerà con le istituzioni e le

associazioni territoriali presenti (Consorzio Servizi dell’Olgiatese, centro Eda, istituzioni

figure territoriali) e con l’amministrazione locale, per costruire una rete d’intervento che

favorisca una cultura dell’accoglienza e dello scambio culturale.

La Commissione Accoglienza sarà disponibile a contatti con le associazioni che operano

sul territorio per favorire lo scambio di conoscenze e per affrontare tematiche concrete;

sarà disponibile allla collaborazione con le amministrazioni locali per costruire percorsi di

formazione, con lo scopo di reperire risorse finanziarie ed umane a sostegno

dell’integrazione e concretizzare percorsi che si estendano anche all’extrascuola.

- 10 -

Page 14: Protocollo accoglienza

Allegati:

1. scheda rilevazione dati alunni origine straniera

2. modulo richiesta intervento al Consorzio progetto

stranieri

3. livelli QCER

4. valutazione e certificazione

-11-

Page 15: Protocollo accoglienza

All.1

Page 16: Protocollo accoglienza

All.2

Page 17: Protocollo accoglienza

All.3

LivelliLivelliLivelliLivelli

Il Quadro Comune di Riferimento Europeo distingue tre ampie fasce di competenza (Base, Autonomia e Padronanza) ripartite a loro volta in due livelli ciascuna per un totale di sei livelli complessivi, e descrive ciò che un individuo è in grado di fare in dettaglio a ciascun livello nei diversi ambiti di competenza: comprensione scritta (comprensione di elaborati scritti), comprensione orale (comprensione della lingua parlata), produzione scritta e produzione orale (abilità nella comunicazione scritta e orale).

A - Base A1 - Livello elementare

Comprende e usa espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e gli altri ed è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove abita, le persone che conosce e le cose che possiede. Interagisce in modo semplice purché l’altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare.

• A2 - Livello pre-intermedio o "di sopravvivenza"

Comprende frasi ed espressioni usate frequentemente relative ad ambiti di immediata rilevanza (es. Informazioni personali e familiari di base, fare la spesa, la geografia locale, l’occupazione). Comunica in attività semplici e di routine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti del suo background, dell’ambiente circostante; sa esprimere bisogni immediati.

B - Autonomi

• B1 - Livello intermedio o "di soglia"

Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero ecc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che possono verificarsi mentre viaggia nel paese di cui parla la lingua. È in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di interesse personale. È in grado di esprimere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni e di spiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti.

• B2 - Livello Post-Intermedio

Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprese le discussioni tecniche sul suo campo di specializzazione. È in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile una interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per l’interlocutore. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un'ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e i contro delle varie opzioni.

Page 18: Protocollo accoglienza

C - Padronanza C1 - Livello avanzato o "di efficienza autonoma"

Comprende un’ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali ed accademici. Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su argomenti complessi, mostrando un sicuro controllo della struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione.

• C2 - Livello di padronanza della lingua in situazioni complesse

Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che scritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso, individuando le più sottili sfumature di significato in situazioni complesse.

Page 19: Protocollo accoglienza

All.4

Valutazione e certificazione

QUALE

QUANDO

PERCHE’

COME

VALUTAZIONE

FORMATIVA

in ingresso in itinere

� per definire la classe d’inserimento � per costruire il percorso individua- lizzato d’apprendimento � per apportare aggiustamenti al

percorso individualizzato

attraverso un protocollo d’osservazione e prove su: - abilità sociali e modalità di relazione - competenze linguistiche - competenze logico-matematiche - altro

VALUTAZIONE SOMMATIVA

al termine di un partico- lare percorso didattico svolto durante l’anno periodicamente, al termi- ne di ogni quadrimestre

� per controllare lo sviluppo

dell’apprendimento (conoscere i progressi e capire le difficoltà )

� per un bilancio dello stato delle

competenze (conoscere se gli obiettivi formativi sono stati raggiunti)

- attraverso l’osservazione - attraverso prove scritte - attraverso prove orali

VALUTAZIONE INTERMEDIA

E FINALE

fine 1° quadrimestre fine anno scolastico

� per esprimere una valutazione for-

male, anche ai fini della definizione del successivo percorso scolastico

- indicare sul D.V.A. un giudizio sintetico relativamente alle discipline in cui si possono raccogliere dati valutativi (1) - gli apprendimenti disciplinari saranno valutati in considerazione degli obiettivi, dei contenuti, delle strategie di appren- dimento messe in atto (2)

Page 20: Protocollo accoglienza

QUALE

QUANDO

PERCHE’

COME

- per le classi che adottano un D.V.A. strutturato per competenze, i giudizi saranno riferiti all’acquisizione delle medesime

CERTIFICAZIONE

DELLE COMPETENZE

al termine della scuola primaria

� per attestare il livello di consegui-

mento delle competenze previste

attraverso l’utilizzazione del modello del MIUR (C.M. 84 del 10 novembre 2005)

(1) I giudizi espressi devono rispondere al percorso individualizzato programmato per l’alunno, per cui si può adottare la seguente formulazione: “ la valutazione si riferisce al percorso personalizzato, in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana..” (2) In assenza di elementi di giudizio, dovuta unicamente all’iscrizione tardiva (2° quadrimestre) dell’alunno, è possibile in alcuni ambiti disciplinari adottare la seguente formulazione: “… l’alunno non viene valutato perché è nella prima fase di alfabetizzazione…” Al termine del ciclo elementare tuttavia è indispensabile ridurre il numero di discipline in cui l’alunno viene considerato non valutabile.

Page 21: Protocollo accoglienza

Valutazione e certificazione

QUALE

QUANDO

PERCHE’

COME

VALUTAZIONE

FORMATIVA

in ingresso in itinere

� per definire la classe d’inserimento � per costruire il percorso individua- lizzato d’apprendimento � per apportare aggiustamenti al

percorso individualizzato

attraverso un protocollo d’osservazione e prove su: - abilità sociali e modalità di relazione - competenze linguistiche - competenze logico-matematiche - altro

VALUTAZIONE SOMMATIVA

al termine di un partico- lare percorso didattico svolto durante l’anno periodicamente, al termi- ne di ogni quadrimestre

� per controllare lo sviluppo

dell’apprendimento (conoscere i progressi e capire le difficoltà )

� per un bilancio dello stato delle

competenze (conoscere se gli obiettivi formativi sono stati raggiunti)

- attraverso l’osservazione - attraverso prove scritte - attraverso prove orali

VALUTAZIONE INTERMEDIA

E FINALE

fine 1° quadrimestre fine anno scolastico

� per esprimere una valutazione for-

male, anche ai fini della definizione del successivo percorso scolastico

- indicare sul D.V.A. un giudizio sintetico relativamente alle discipline in cui si possono raccogliere dati valutativi (1) - gli apprendimenti disciplinari saranno valutati in considerazione degli obiettivi, dei contenuti, delle strategie di appren- dimento messe in atto (2)

Page 22: Protocollo accoglienza

QUALE

QUANDO

PERCHE’

COME

- per le classi che adottano un D.V.A. strutturato per competenze, i giudizi saranno riferiti all’acquisizione delle medesime

CERTIFICAZIONE

DELLE COMPETENZE

al termine della scuola primaria

� per attestare il livello di consegui-

mento delle competenze previste

attraverso l’utilizzazione del modello del MIUR (C.M. 84 del 10 novembre 2005)

(1) I giudizi espressi devono rispondere al percorso individualizzato programmato per l’alunno, per cui si può adottare la seguente formulazione: “ la valutazione si riferisce al percorso personalizzato, in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua italiana..” (2) In assenza di elementi di giudizio, dovuta unicamente all’iscrizione tardiva (2° quadrimestre) dell’alunno, è possibile in alcuni ambiti disciplinari adottare la seguente formulazione: “… l’alunno non viene valutato perché è nella prima fase di alfabetizzazione…” Al termine del ciclo elementare tuttavia è indispensabile ridurre il numero di discipline in cui l’alunno viene considerato non valutabile.