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Come sono andate le cose si sa. Un’idea malsana in un ambiente sano viene prontamente isolata e cassata. Non tutti gli ambienti sono sani e non lo era, presumibil- mente, quello dove è nata e germogliata l’idea di un viaggio in bici attraverso la Basilicata. Un gruppo squinternato e disomoge- neo ha dato vita ad un’esperienza decisamente irripetibile e che — tra persone normali — nessuno avrebbe mai pensato seriamente di ripetere. Invece, la pervicace propensione all’autolesionismo della stragrande maggioranza di quelli che sono stati etichettati come i “basilicati” ha portato prima a bissare, poi a trissare l’orrida esperienza. E adesso, con qualche ulteriore quanto inconsa- pevole acquisto, ci apprestiamo ad affrontare una nuova traversa- ta: la Puglia. Visto che gli anni scorsi le cose sono andate ina- spettatamente bene, abbiamo deciso di mantenere sostanzial- mente la formula iniziale, ripro- ponendo pressoché invariati i suggerimenti per l’edizione 2015. In questo momento il quadro è più o meno delineato. Ci sono le tappe. Ci sono i mezzi di traspor- to. Ci sono ciclisti e accompagna- tori. Ci sono le sistemazioni. Qualcosa andrà bene, qualcosa no. Qualcosa funzionerà, qualche altra meno. E’ nelle cose (soprattutto nelle nostre cose). Non ci siamo affidati ad un tour operator e non ci sono contratti, assicurazioni, garanzie. Non è un difetto. E’ l’essenza di questa piccola avventura. Quindi, la prima regola che dobbiamo darci è quella dello spirito di adatta- mento. Alcuni di noi sono amici, altri parenti e affini. Ma molti si conosceranno (un po’ di più, almeno) proprio lungo le assolate strade pugliesi. Potranno nascere nuove amicizie, ma anche qualche screzio. Finora gli aspetti piacevo- li e divertenti hanno avuto sem- pre la meglio sugli inevitabili disagi. In ogni caso è importante partire con il giusto stato d’animo e tenendo a mente alcune regole minime di convivenza: 1. Rispettiamo gli orari di partenza. Aspettare i ritardatari non è una cosa piacevole, soprat- tutto se ci attendono molte ore sui pedali. Chi proprio vuole pren- dersela comoda, può farlo tran- quillamente, a proprio rischio e pericolo, avvisando ovviamente il gruppo. 2. Dal punto di vista ciclistico, il gruppo è decisamente disomo- geneo. L’ideale sarebbe andare tutti insieme, ma per qualcuno potrebbe essere noioso. Nessun problema, quindi, se i più allenati andranno avanti. Decideremo di volta in volta come e quando “ricompattarci”. 3. Gli accompagnatori sono in vacanza come i ciclisti. Qualun- que cosa facciano – dal cucinare al raccattare ciclisti disperati – la fanno per il piacere di prendere parte a questa strampalata vacan- za. Massima gratitudine per la loro presenza, che alleggerisce (non solo metaforicamente) il peso della pedalata, ma anche massima collaborazione in tutto quello che ci sarà da fare. 4. E’ probabile che qualche volta i servizi igienici saranno in comune. Se, per ipotesi, lo stesso bagno serve a dieci persone e ognuna di esse ci sta venti minuti, la partenza potrebbe slittare di tre ore. Ovviamente basta usare la correttezza e il buonsenso. 5. Non c’è l’ammiraglia. Non ci sono i meccanici della squadra. E’ opportuno che ognuno abbia una dotazione minima (borraccia, giacca antipioggia) e i propri attrezzi (camera d’aria di scorta, pompa, kit riparazione, set di chiavi), anche perché non è da escludere che – per qualche moti- vo - ci si possa ritrovare da soli. E’ evidente che ci sarà la massima solidarietà e chi è più pratico darà una mano ai meno esperti, ma intanto è meglio avere (almeno in linea teorica) la possi- bilità di cavarsela da soli. 6. Cerchiamo di limitare i bagagli. Il camion è grande, ma scoperto, quindi i bagagli dovran- no essere ospitati nel pulmino e nella macchina. Durante il percor- so l’ingombro non sarebbe un problema, ma per il viaggio di andata e di ritorno bisognerà ottimizzare lo spazio. Evitate dunque di portare roba superflua, tipo la tavola da windsurf o la raccolta completa della discogra- fia di Nino D’Angelo in vinile. 7. Molti di noi staranno diverse ore in sella. Meglio essere prepa- rati. Tra le cose che potrebbero essere utili: crema solare; spray antizanzare, qualche cerotto. In commercio ci sono anche delle pomate per ridurre i problemi dermatologici del “soprasella” (la nobile parte del corpo che poggia sul sellino). 8. Se proprio volete andare veloci, fatelo in salita, ma evitate di lasciarvi prendere dall’entusia- smo in discesa. Basta poco per rovinarsi inutilmente la vacanza (e, soprattutto, meglio non dover ricorrere alle cure del nostro 118). Alcune regole minime di sopravvivenza Agosto/Settembre 2015 Puglia coast to coast PUGLIA COAST TO COAST dall’Adriatico allo Jonio

Puglia ctc istruzioni per l'uso

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Le regole minime di sopravvivenza

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Page 1: Puglia ctc istruzioni per l'uso

Come sono andate le cose si sa. Un’idea malsana in un ambiente sano viene prontamente isolata e cassata. Non tutti gli ambienti sono sani e non lo era, presumibil-mente, quello dove è nata e germogliata l’idea di un viaggio in bici attraverso la Basilicata. Un gruppo squinternato e disomoge-neo ha dato vita ad un’esperienza decisamente irripetibile e che —tra persone normali — nessuno avrebbe mai pensato seriamente di ripetere. Invece, la pervicace propensione all’autolesionismo della stragrande maggioranza di quelli che sono stati etichettati come i “basilicati” ha portato prima a bissare, poi a trissare l’orrida esperienza. E adesso, con qualche ulteriore quanto inconsa-pevole acquisto, ci apprestiamo ad affrontare una nuova traversa-ta: la Puglia. Visto che gli anni scorsi le cose sono andate ina-spettatamente bene, abbiamo deciso di mantenere sostanzial-mente la formula iniziale, ripro-ponendo pressoché invariati i suggerimenti per l’edizione 2015.

In questo momento il quadro è più o meno delineato. Ci sono le tappe. Ci sono i mezzi di traspor-to. Ci sono ciclisti e accompagna-tori. Ci sono le sistemazioni. Qualcosa andrà bene, qualcosa no. Qualcosa funzionerà, qualche altra meno. E’ nelle cose (soprattutto nelle nostre cose). Non ci siamo affidati ad un tour operator e non ci sono contratti, assicurazioni, garanzie. Non è un difetto. E’ l’essenza di questa piccola avventura. Quindi, la prima regola che dobbiamo darci è quella dello spirito di adatta-mento. Alcuni di noi sono amici, altri parenti e affini. Ma molti si conosceranno (un po’ di più, almeno) proprio lungo le assolate strade pugliesi. Potranno nascere nuove amicizie, ma anche qualche screzio. Finora gli aspetti piacevo-li e divertenti hanno avuto sem-pre la meglio sugli inevitabili

disagi. In ogni caso è importante partire con il giusto stato d’animo e tenendo a mente alcune regole minime di convivenza:

1. Rispettiamo gli orari di partenza. Aspettare i ritardatari non è una cosa piacevole, soprat-tutto se ci attendono molte ore sui pedali. Chi proprio vuole pren-dersela comoda, può farlo tran-quillamente, a proprio rischio e pericolo, avvisando ovviamente il gruppo.

2. Dal punto di vista ciclistico, il gruppo è decisamente disomo-geneo. L’ideale sarebbe andare tutti insieme, ma per qualcuno potrebbe essere noioso. Nessun problema, quindi, se i più allenati andranno avanti. Decideremo di volta in volta come e quando “ricompattarci”.

3. Gli accompagnatori sono in vacanza come i ciclisti. Qualun-que cosa facciano – dal cucinare al raccattare ciclisti disperati – la fanno per il piacere di prendere parte a questa strampalata vacan-za. Massima gratitudine per la loro presenza, che alleggerisce (non solo metaforicamente) il peso della pedalata, ma anche massima collaborazione in tutto quello che ci sarà da fare.

4. E’ probabile che qualche volta i servizi igienici saranno in comune. Se, per ipotesi, lo stesso bagno serve a dieci persone e ognuna di esse ci sta venti minuti, la partenza potrebbe slittare di tre ore. Ovviamente basta usare la correttezza e il buonsenso.

5. Non c’è l’ammiraglia. Non ci sono i meccanici della squadra. E’ opportuno che ognuno abbia una dotazione minima (borraccia, giacca antipioggia) e i propri attrezzi (camera d’aria di scorta, pompa, kit riparazione, set di

chiavi), anche perché non è da escludere che – per qualche moti-vo - ci si possa ritrovare da soli. E’ evidente che ci sarà la massima solidarietà e chi è più pratico darà una mano ai meno esperti, ma intanto è meglio avere (almeno in linea teorica) la possi-bilità di cavarsela da soli.

6. Cerchiamo di limitare i bagagli. Il camion è grande, ma scoperto, quindi i bagagli dovran-no essere ospitati nel pulmino e nella macchina. Durante il percor-so l’ingombro non sarebbe un problema, ma per il viaggio di andata e di ritorno bisognerà ottimizzare lo spazio. Evitate dunque di portare roba superflua, tipo la tavola da windsurf o la raccolta completa della discogra-fia di Nino D’Angelo in vinile.

7. Molti di noi staranno diverse ore in sella. Meglio essere prepa-rati. Tra le cose che potrebbero essere utili: crema solare; spray antizanzare, qualche cerotto. In commercio ci sono anche delle pomate per ridurre i problemi dermatologici del “soprasella” (la nobile parte del corpo che poggia sul sellino).

8. Se proprio volete andare veloci, fatelo in salita, ma evitate di lasciarvi prendere dall’entusia-smo in discesa. Basta poco per rovinarsi inutilmente la vacanza (e, soprattutto, meglio non dover ricorrere alle cure del nostro 118).

Alcune regole minime di sopravvivenza

Agosto/Settembre 2015

Pugl

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PUGLIA COAST TO COAST

dall’Adriatico allo Jonio

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PRIMATAPPA–RODIGARGANICO–RUGGIANO(MANFREDONIA)

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SECONDATAPPA–RUGGIANO(MANFREDONIA)–CANOSADIPUGLIA

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TERZATAPPA–CANOSADIPUGLIA–GRAVINADIPUGLIA

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QUARTATAPPA–GRAVINADIPUGLIA–ALBEROBELLO

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QUINTATAPPA–ALBEROBELLO–MARINADILEPORANO

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Data Attività Sistemazione

Sab 29 agosto Trasferimento da Labico Park Hotel Villa Americana Via C. Grossi, 23 - 71012 Rodi Garganico (Fg) Gargano - Italy tel./fax +39 (0)884 966390 +39 (0)884 966557 www.villaamericana.it - [email protected]

Arrivo a Rodi Garganico

Dom 30 agosto Partenza prima tappa: RODI GARGANICO – MANFREDONIA

HOTEL MENTA E ROSMARINO www.hotelmr.it

S.P. 57 | Km. 13 Ruggiano - Fraz. Montagna 71043 - Manfredonia (FG) Tel. & Fax: 0884-530.400 Contatto Michele Prencipe 3475714422

Arrivo prima tappa

Lun 31 agosto Partenza seconda tappa: MANFREDONIA – CANOSA DI PUGLIA

HOTEL CANUSIUM www.hotelcanusium.it

Piazza Oristano 32, Canosa di Puglia BA 0883 617737 Contatto Enrico

Arrivo seconda tappa

Mar 1 settembre Partenza terza tappa CANOSA DI PUGLIA – GRAVINA DI PUGLIA

BORGO SCARINGELLA Contrada Sant'Angelo, 70024 Gravina in Puglia BA 080 326 5808 [email protected]

Contatto Silvia 3384602267 / 3471642845 Arrivo terza tappa

Merc 2 settembre Partenza quarta tappa GRAVINA DI PUGLIA – MARTINA FRANCA

CAMPING BOSCO SELVA Via Bosco Selva, 27 70011 Alberobello (Ba) ITALY Tel: +39.080.4323726 Fax: +39.080.4323863 Contatto Sara 3489276531 [email protected]

Arrivo quarta tappa

Gio 3 settembre Partenza quinta tappa MARTINA FRANCA – MARINA DI LEPORANO

Camping Porto Pirrone telefono: +39 099 5315184 fax: +39 099 5316890 www.portopirronecamping.it

Arrivo quinta tappa

Ven 4 settembre MARE

Sab 5 settembre Rientro alla base Ognuno a casa sua

PROGRAMMAEINFORMAZIONIUTILI

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Evergreen. Le sensazioni dopo la prima pedalata

Ventiquattro ore. Questo è il tempo che è trascorso da quando siamo rientrati da questo… cosa è stato? Abbiamo passato cinque giorni a cercare di dare una definizione a qualche cosa che forse non può essere definito. Una vacanza? Troppo, troppo, banale. Un’avven-tura? Sì, in molti suoi aspetti. Una ciclo-esperienza? Sì, ci può stare. Io, però, non so come chiamare un viaggio che per me è racchiuso in una parola sola: emozione. Inten-sa, densa, concentrata, dolorosa, surreale, folle, forte, bellissima. Questo è stata per me la Basilicata Coast to Coast. Un’emozione senza fine dalla partenza – a Roma, in treno – fino al ritorno – a Roma, in treno. Confesso che avevo paura. Avevo paura di non farcela. A pedalare, innanzitutto – ché non so se si è capito, ma la bicicletta non è (non era?) esatta-mente il mio elemento – ma anche a prenderla con lo spirito giusto… e invece, il viaggio, il nostro viag-gio, è stato straordinario. Fisico, in una terra suggestiva e arida, e mentale… dentro me stessa, alla ricerca continua dei miei limiti, alla ricerca continua di quel brivido che solo la bici, in tutti i suoi aspetti, ti può regalare. Non avrei mai imma-ginato di scriverlo, di pensarlo, di viverlo. Così come non avrei mai immaginato di cadere, rialzarmi, rimettermi in sella e continuare a pedalare (adesso ve lo confesso, non è stato un insetto ad infilarsi

nella mia maglietta - quelli vanno solo da Emanuela – ma è stato il laccetto un po’ più lungo del mio casco a sbattermi sulla pelle con un soffio di vento in più…. La salita appena fatta, i giramenti di testa, il caldo, il sole, hanno fatto il resto.. ). Non avrei mai immagi-nato di riuscire a pedalare pratica-mente tutto il giorno, poi ridere fino a notte fonda, non avere voglia di andare a dormire, rialzarmi al mattino presto e ricominciare a pedalare, ancora… ancora tante ore, in sella. Intrepida (vero, Mat-te’?), senza sosta, sorridente, felice. Felice, sì…. Di averlo fatto, di essermi lanciata in questa sfida e averla vinta. Non da sola, però. Trenta personaggi che hanno trovato un autore… la follia. Trenta personaggi insostituibili mi hanno accompagnata. Per ognuno di loro conservo e conserverò un momen-to, uno sguardo, un colore, un odore, un sapore, una parola, un gesto, un sorriso, una lacrima. Senza ognuno di loro questo viaggio non sarebbe stato lo stes-so.

La magia di Aliano (la mia salita più emozionante, il paesaggio più incantato, i brividi all’uscita dell’ulti-mo tornante prima del paese…), il sapore delle banane (che poi mi sono anche sentita male… ma questa è un’altra storia), il giallo intenso delle ginestre, il sale del sudore sulle mie labbra, il sole

sulla pelle, il vento caldo (spesso contrario…)… pedalare…pedalare… il profumo della menta e del finocchio, gli avvoltoi (… fate finta di essere vivi…), il gracchiare delle rane, il mio sangue sull’asfal-to di Tramutola, la medicazione in diretta fotografica, “pucci, puc-ci” (povera papera), la serata danzante e festosa sul monte Sirino (…pensavo peggio), il caffè a letto la mattina, la luna… pedala-re… pedalare… la fisarmonica di Stefano nella piazza di Aliano (e non solo), i colori dei bicchieri a colazione, i panini, la rampetta di Armento e la rampetta di Grumen-to (senza cibo…), la maestosità della diga del Pertusillo… pedala-re, pedalare… la paura sotto i tunnel bui…pedalare, pedalare, pedalare… però io il più pericoloso non l’ho fatto.… le barzellette di Filippo, la banda di Moliterno (con l’inchino di Matteo), il vigile di Trecchina, le questioni… di baci-no, quegli infiniti 30 chilometri sotto il sole cocente, in un paesag-gio impressionista, tra grilli e farfal-le, per arrivare a Craco (grazie Fla…) e pedalare, pedalare, peda-lare….Craco, il paese fantasma sospeso nell’immensità dei calan-chi… “le bionde trecce…”, “fatti mandare dalla mamma…”, “le discese ardite… e le risalite”… Albino Pierro (si vire c’ha si belle… eh, Andre’?), buongiorno piccionci-niiiiii, la crema, il phon, il coro dei cambi delle biciclette al cambio di

pendenza, le discese (lascia anda-re i freniiiii).. pedalare… pedala-re… pedalare… acqua fresca (che arriva, salvifica e improvvisa, quando il fontanile proprio ti è sfuggito e non ci speravi più...), integratore al magnesio, testa bassa, ruota, asfalto, lo sfinimento sulla strada verso Scanzano, le albicocche, la paura della super-strada, la mia amica (sempre)… pedalare…Scanzano centro… il mio gregario (grazie)… pedalare… pedalare… pedalare… papà... le lacrime, gli abbracci, i baci, l’arrivo, le foto, lo spumante…. E poi il mare, finalmente, le fragole, Luigi (il bagnino), le tutine nell’acqua dello Jonio, le tende bianche, la musica, la piscina, le lacrime nel camioncino di Ciocci che corre, corre, e ci porta Metaponto… La malinconia del ritorno, la voglia di non perdersi, la consapevolezza che non sarà mai lo stesso, la gioia (troppa…) di averlo vissuto, assaporato, così, intensamente… ogni momento. Dalla partenza al ritorno. Perché la partenza non sarebbe così bella… se non ci fosse il ritorno.

Vi abbraccio. E resterete sempre nel mio cuore. Tutti. Così…. e grazie, indistintamente.

Eleonora

16 giugno 2012

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