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BL XII +VIII Mercoledì 12 novembre 2003 BL Caro Presidente, sono appe- na partito per l’Ospedale di Wamba dove mi attendono, ol- tre alla mia attività professio- nale, anche problemi gestionali che mi coinvolgono e la cui di- scussione non ho potuto rinvia- re. Con grande rammarico non sono potuto essere presente al Convegno inaugurale della Au- silioteca. È questo un altro obiettivo, da lungo tempo per- seguito, che non si sarebbe po- tuto raggiungere senza la lun- gimirante condivisione del- l’Amministrazione Provincia- le. Un’altra tappa di quel per- corso di collaborazione con il Volontariato che iniziò molti anni or sono con la realizzazio- ne del Presidio per handicap- pati gravi e gravissimi di Cusi- ghe e che continuò poi con le molte altre fruttuose iniziative, non ultimi l’Ufficio accessibili- tà ed il Centro Aism di Ponte nelle Alpi, iniziative che pongo- no oggi la nostra realtà al- l’avanguardia nel settore, in campo regionale e forse anche nazionale. Di tutto questo va dato atto e reso onore all’Am- ministrazione Provinciale, ed è anche per questo che mi duole di non essere presente il giorno 7, proprio perché quella sareb- be stata l’occasione propizia per rimarcarlo. Ma lo farà cer- tamente il vicepresidente del Comitato d’Intesa Giorgio Zam- pieri, che in quella sede farà le mie veci. Titta Arrigoni Presidente del Comitato d’Intesa - Belluno È sorprendente la familiarità dei giovani con le nuove tecno- logie: sono cresciuti e crescono manovrando telecomandi, ma- neggiando video e televideo, cassette e Cd, appassionandosi ai videogiochi, appassionati del computer, navigando in rete al- la scoperti di incantati mondi virtuali. Senza dimenticare l’in- vadenza dei telefonini cellulari diventati ormai strumenti tanto familiari quanto irrinunciabili. Insomma con le nuove tecnolo- gie di informazione, comunica- zione hanno trasformato il pro- cesso di apprendimento che non avviene più secondo modelli di tipo lineare, ma secondo se- quenze orizzontali che procedo- no seguendo una logica reticola- re. Hanno trovato nuovi spazi di esperienza, nuove fonti di cono- scenza, efficaci canali di comu- nicazione, motivi di interesse. C’è anche un aspetto critico le- gato alla modalità con cui avvie- ne l’utilizzo e anche l’introdu- zione all’uso dei new media che non va trascurato. C’è pure il modo forse negativo di pensare con gli occhi, perché sempre più massmediatico con spinte globa- lizzanti che vede crescere la "cosiddetta realtà virtuale". In poche parole sta nascendo la fi- gura dell’Homo videns. Non de- sidero entrare nel merito se vi saranno anche effetti sull’intel- ligenza e sulla cultura dei giova- ni, capisco solo che, la "fatica del leggere" dovrà sempre più competere con la "facilità del guardare". Gli adulti dovrebbe- ro riuscire a non perdere le di- stanze da questa nuova modali- tà di apprendimento e crescita, senza rinunciare ad esprimere esigenze e prospettive a volte anche critiche. Renzo De Luca Belluno Non senza emozione ho la- sciato, per raggiunti limiti di età, la Polizia di Stato e la Città di Belluno. Non è stato facile, per me, distaccarmi da due re- altà essenziali della mia stessa vita: l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza che mi ha accolto e formato per quasi qua- rant’anni, e la bella provincia di Belluno che mi ha ricevuto nel 1998 nella veste di Questore, fa- cendomi crescere come uomo e quale Funzionario dello Stato preposto alla tutela degli essen- ziali diritti della società civile. Rivolgo, pertanto, un com- mosso e riconoscente saluto a quanti, in oltre cinque anni di permanenza in questa splendi- da terra veneta, ho avuto il pia- cere di conoscere ed apprezzare nell’espletamento della delicata funzione di responsabile dell’or- dine e della sicurezza pubblica. Ringrazio tutte le Autorità con le quali è stato piacevole e proficuo collaborare ed alle quali sento il bisogno di confer- mare i miei più sinceri senti- menti di stima e di amicizia. Ringrazio i rappresentanti degli organi di informazione con i quali ho avuto sempre ottimi rapporti e dei quali ho sempre apprezzato l’alto valore sociale del lavoro svolto. Lascio con animo sereno, confortato dal pensiero di porta- re con me la gratitudine della gente per la quale ho operato, sperando di essermi adeguata- mente impegnato nel mio lavoro al servizio delle istituzioni de- mocratiche e dei cittadini. Luigi Pecoraro Ex Questore di Belluno VOLONTARIATO Arrigoni dall’Africa ringrazia la Provincia per la collaborazione CONSIDERAZIONI L’influenza della tecnologia sui giovani IL SALUTO Il Questore lascia la città di Belluno e ringrazia tutti LETTERE & OPINIONI (g.l.) Cadeva ieri la festa di Martino vescovo, patrono di Belluno e santo contadino per eccellenza. Non a caso, attorno a questa data, al tempo della civiltà rurale, la gente di campagna era solita sposarsi ed inoltre si chiudevano allora i patti agrari tra il possidente ed i suoi lavoranti e si teneva in Campitello a Belluno la grande fiera autunnale intitolata al santo, occasione privilegiata per guadagnare qualche soldo e per procurarsi il necessario per affrontare il lungo e duro periodo invernale. La ricorrenza patronale forniva inoltre l'occasione per gustare il vino nuovo e travasato. In passato furoreggiava, mentre oggi il vino novello prodotto in casa non compare praticamente più sulle nostre tavole. Che questo sia il momento del vino nuovo, ce lo ricordano diversi proverbi, tra i quali ne abbiamo scelti due: "S. Martin ghe fa segno al vin" e "Da S. Martin ogni mosto xe bon vin". Tra le incombenze c'era quella di separare il vino nuovo dalla feccia, rimasta in fondo alla botte per la fermentazione. Travasando la preziosa bevanda, la si ossigena, separandola dal gusto di fondo di botte. Tale operazione avviene collocando sotto la spina della botte un buon mastello, dopo che il vino è stato esposto in un bicchiere all'aria per osservare se cambi colore. Solo allora lo si può mettere dentro fiaschi e bottiglie. Il vino è necessario alla vita umana, almeno secondo il proverbio " Chi beve vino campa cent'anni". Si tratta, naturalmente, di consumarne la giusta dose, ben sapendo che la bevanda prediletta da Noè fa bene alla digestione se può agire sull'organismo come tranquillante e rilassante, apportando migliorie all'umore e al tono psico-fisico. Non a caso, perciò, l'apostolo Paolo raccomandava al discepolo Timoteo di bere vino, ma in modo misurato, contro il suo mal di stomaco; non per nulla, poi, nell'Antico Testamento, un salmo elogia il vino, perché capace di rendere lieto il cuore dell'uomo. Appuntamento a teatro per le scuole medie inferiori di Belluno e Provincia con il secondo spettacolo dell’undi- cesima stagione di Teatro per l’Infanzia e la Gioventù Comincio dai 3, organizzata da Tib Teatro per la dire- zione artistica di Daniela Nicosia; partner istituzionali del progetto il Comune di Belluno, la Provincia, la Re- gione Veneto, il Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca-Centro Servizi Amministrativi di Belluno, l’Eti-Ente Teatrale Italiano e l’Agiscuola. In programma al Teatro Comunale di Belluno da oggi a venerdì 14, La Famosa Avventura degli Orsi della storica Compagnia Teatro degli Accettella di Roma. Lo spettacolo è tratto dalla fiaba per bam- bini "La famosa inva- sione degli orsi in Si- cilia" di Buzzati. I protagonisti sono ani- mali reali e fantastici come i cinghiali vo- lanti, i gatti mammo- ni, gli orchi e i dra- ghi… una fiaba per bambini che si pre- sta a diversi livelli di lettura. Gli occhi dei ragazzi e quelli del- l’adulto vedranno co- se diverse, ma a loro modo sapranno forse porsi le medesime domande… Il figlio del re è stato rapito! Un re speciale, non umano, ma appartenente al regno animale… e chi mai rapirebbe il figlio di un orso se non un gruppo di uo- mini cacciatori? Gli orsi non possono ri- manere a guardare, decidono di reagire ed eccoli pronti a combattere e ad in- vadere il territorio degli uomini. Due eserciti si fronteggiano: da una parte gli orsi e dall’altra gli uomini… ancora una volta si parla di guerra, quella vera che fa morti e feriti, che abbatte mura e brucia i luoghi custodi dei nostri ricordi… gli uomini questo gusto della guerra non lo perderanno mai purtroppo! Saranno gli orsi a vincere… e da quel mo- mento cominceranno a perdere, perdere la loro sempli- cità lasciando posto al desiderio di possesso e di potere, alla ricerca di piaceri tipicamente umani, innescando meccanismi di sopraffazione ed odio che li condurranno sulla via di detestarsi a vicenda, di combattersi tra loro fino a ritirarsi dai territori conquistati lasciando noi nell’amarezza di meditare su come anche quest’epopea fantastica assomigli molto agli avvenimenti che scorro- no nelle nostre memorie… e davanti ai nostri occhi. In scena Brunella Petrini, Stefania De Cola, Cedric Vandenshrick. Regia di Danilo Conti, musiche di Cedric Vandenshrick. PALAZZO PILONI Da oggi a fine mese le opere dell’associazione Down Naturalmente, apre la mostra RIPASSI D’ARTE In Sala Affreschi si ricorda la mostra di Zoppè di Cadore Qualcosa in più su Masi Simonetti Fino a venerdì Comincio da Tre proporrà lo spettacolo dellacompagnia romanadegli Accettella IL SANTO Il 10 novembre di 125 anni fa fu un grande giorno per la vita religiosa cittadina ma anche per il futuro della ferrovia Quel dì del 1878 in cui il Duomo riaprì Cinque anni prima l’edificio era stato distrutto dal terremoto del 29 giugno 1873 L’abside della cattedrale di Belluno dopo il terremoto del 29 giugno 1873 in un disegno dell’epoca REDAZIONE: Palazzo Porta Dante Piazza dei Martiri Tel. (0437) 940260 - Fax (0437) 940264 e-mail: [email protected] Capocronista: UGO POLLESEL Vice capocronista: Giovanni Chiades Redazione: Federica Bellicanta, Bruno De Donà, Maurizio Ferin, Lauredana Marsiglia, Flavio Olivo, Nicola Scopelliti REDAZIONE DI FELTRE: Porta Imperiale, 5/A Tel. (0439) 2102 - Fax (0439) 83050 e-mail: [email protected] Redazione: Alessandro Tibolla DA OGGI AL COMUNALE Il Tib Teatro presenta la favola degli orsi ispirata a Dino Buzzati Quella del 1878, per Belluno fu senz' altro una vigilia di S. Martino da ricor- dare, per il contemporaneo verificarsi di un evento politico e di uno religioso. Il primo si concretò in una riunione svoltasi al Teatro Sociale per proclama- re urbi et orbi l'auspicio che la tratta ferroviaria da Treviso a Belluno - per la realizzazione della quale i bellunesi do- vranno pazientare fino al 1886 - passas- se per Feltre e non per il Fadalto. Il tema della ferrovia scaldava gli animi: la sua apertura - secondo la convinzione generalizzata - avrebbe finalmente sot- tratto la provincia dal suo plurisecolare isolamento, favorendone lo sviluppo economico. Dunque, nessuna sorpresa che il pubblico, quando si discuteva di treni, fosse numeroso; nell'occasione - racconta il Bazolle - parlarono animo- samente gli avvocati Riccardo Volpe, segretario della Camera di Commercio, e Cesare Marin, spezzando entrambi una lancia a favore del passaggio per Feltre. Nessuno provò a contraddirli e venne anzi tributata un'ovazione al no- bile e potente Antonio Pagani Cesa, ni- pote di papa Gregorio XVI, per aver sempre sostenuto nei suoi scritti quella linea. A tal proposito il Bazolle, veleno- so, annotò nei suoi Annali quanto segue: «Nessuno seppe, si ricordò o volle ri- cordarsi che senza l'opposizione politi- ca di quel Pagani Cesa, che impiegò ogni mezzo in allora per impedirla, la ferrovia ci sarebbe stata costrutta anco- ra dal governo austriaco ed a proprie spese ed io lo posso dire perché lo so dalle mie relazioni ufficiose d'allora». Ma l'evento che senza dubbio caratte- rizzò quella giornata di 125 anni fa - accompagnato da uno straordinario scampanio - fu la cerimonia di consa- crazione della Cattedrale, presieduta dal vescovo Salvatore Bolognesi. A pre- cederla, il 9 novembre, c'era stato un solenne digiuno. Il terribile terremoto del 29 giugno 1873 aveva devastato il duomo, distruggendo la cupola, il coro e la volta della cripta e rendendo neces- sari lunghi e costosi restauri, mentre per 5 anni la funzione del duomo fu affidata alla chiesa di San Pietro. Da opportune ricerche d'archivio risultò non esservi stata alcuna cerimonia di consacrazione della cattedrale, ma solo, ad opera del vescovo Lollino nel 1624, del suo altar maggiore. Fu così che il 10 novembre 1878 si solennizzarono nel contempo la riapertura al culto e la consacrazione del sacro edificio rimes- so a nuovo. Monsignor Bolognesi decre- tò che l'anniversario della dedicazione venisse celebrato negli anni successivi nella seconda domenica dopo Pasqua. La cerimonia durò parecchie ore e fu molto partecipata; ebbe inizio alle 8 mattutine a porte chiuse e si svolse poi pubblicamente con la consacrazione di 8 grandi croci appese all'interno della chiesa. Anche il giorno successivo il pontificale di San Martino celebrato dal vescovo registrò un'imponente afflusso di popolo nella cattedrale restituita ai suoi fedeli. Furono suonate musiche del maestro Mercadante e a cantare furono il medico Luigi Zacchi (tenore) che aveva tentato senza successo, per la de- bolezza di voce, la carriera teatrale, l'avvocato Antonio Andrich (basso) e il fotografo-baritono Angelo Simoni. Giovanni Larese Oggi alle 17 nella Sala Presi- denza di Palazzo Piloni, verrà inaugurata la mostra dei lavori del laboratorio di colore, musi- ca e danza del progetto "Natu- ralmente" dell'Associazione ita- liana persone Down, sezione di Belluno. L'iniziativa, che rien- tra nell'ambito dell'Anno euro- peo delle persone con disabilità è realizzata con la Cooperativa Sociale Portaperta e con il pa- trocinio dell'assessorato provin- ciale ai servizi sociali e quello comunale alla cultura. La mostra sarà aperta fino al 30 novembre dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 da lunedì a giovedì; dalle 8.30 alle 12.30 venerdì e sabato. Le scolaresche potranno con- cordare i giorni di visita ai nu- meri 0437.959333 o 0437.959336. Come appendice dell'iniziati- va, sabato 22 novembre, alle 21 in Auditorium, si svolgerà lo spettacolo di musica, danza e immagine "S-cione par chi ome e chele canaie" curato da An- drea Da Cortà. Questo pomeriggio alle 18, nella Sala Affreschi di Palazzo Piloni, "Ripassi d’arte" propone Masi Simo- netti, l’artista nato a Zoppè di Cadore il 27 marzo 1903 e morto a Parigi il 21 settembre 1969. Al cele- bre concittadino Zoppè ha dedicato quest’anno un ricordo sentito e articolato, "Zoppè-Parigi-Zoppè, Masi Simonetti: opere, suoni e immagini a 100 anni dalla nascita". Ai venticinque quadri esposti si sono affiancate proiezioni, audizioni e interazioni infor- matizzate. Per rivivere l’esperienza estiva, conclusa- si lo scorso 31 ottobre, questo pomeriggio saranno presenti il vice sindaco Renzo Bortolot, il curatore della mostra Paolo Simonetti, il regista ed attore dello spettacolo dedicato al pittore (dal titolo "Da Zoppè a Parigi. Musiche e parole attraverso la vita di Masi Simonetti"), Loris Tormen, e il critico d’arte Nicoletta Comar. L’introduzione sarà a cura del presidente della Provincia Oscar De Bona e dell’assessore provinciale alla cultura Flavia Colle. Prossimo appuntamento il 19 novembre alle 18 in Sala Affreschi, con il pittore Gio- vanni Zangrando (1867-1941), originario di Vodo che dal 25 al 31 agosto gli ha dedicato un’antologica. Le "casalinghe" come appaiono sul mese di settembre nel calendario 2004 "San Martin, ghe fa segno al vin" SPETTACOLI & CULTURA IL CALENDARIO L’ormai celebre lavoro del fotografo Gianfranco Angelico Benvenuto quest’anno è stato sponsorizzato dall’azienda vinicola friulana Pittaro Battesimo del vino per due "casalinghe" Fra le dodici prescelte anche le due bellezze bellunesi Monica e Marinella Per Marinella, 34 anni, una delle due "casalinghe" bellune- si selezionate per il calendario 2004 da quest’anno sponsoriz- zato da Pittaro Brut, posare per Gianfranco Angelico Benvenu- to «è stato divertente» e di que- sta esperienza, «un click che ha fermato il tempo», rimarrà «un ricordo che sarà conservato nel futuro». La storia di Marinella, per dirla con De Andrè, è un po’ particolare. Ha partecipato al concorso grazie alle indica- zioni del marito, chiede di mantenere l’anonimato «ma so- lo per non turbare la mia fami- glia», e si è fatta fotografare senza veli «ma per fortuna nel- la foto in cui compaio, non mi si riconosce». E per giunta del- l’avventura dichiara: «La ripe- terò. Eccome!». Fra le dodici belle seleziona- te dal fotografo delle casalin- ghe («Un elogio della normali- tà, al di fuori di ogni chirurgia plastica o affettazione» precisa Benvenuto, che da 20 anni è il re incontrastato di questo ca- lendario, paragonabile per vari motivi, fra cui quello di non es- sere in vendita, a quello della Pirelli) anche un’altra bellune- se, Monica, studentessa 25en- ne, ormai ribattezzata Valenti- na per l’impressionante somi- glianza con l’eroina di Guido Crepax. Monica, protagonista del calendario sponsorizzato dall’azienda vinicola friulana di Piero Pittaro, dichiara di amare molto il vino. «Lo prefe- risco rosso, ma non disdegno neanche un buon prosecco o un passito». Che resterà dopo il calendario? «Non credo che questa esperienza sia conclusa, per cui tirare le somme è pre- sto. Penso anzi che questo sia solo l’inizio». E si riassume con una citazione da Asakuza Kid di Takeshi Kitano: «Avevo compreso lì che in ogni situa- zione niente poteva sostituire la pratica. La forma e la teoria vengono sempre dopo. Salire sulla scena, riflettere ma solo dopo aver agito». Durante la produzione del calendario è nato un altro con- corso, quello del miglior seno, sul calco del quale sarebbe sta- ta creata una coppa da spu- mante, gettando via sia il flûte, sia la vecchia coppa modellata sulle grazie della marchesa di Pompadour, favorita di Luigi XV. Le votazioni si sono svolte su Internet, con oltre 210mila voti. Le ragazze, di settimana in settimana, si toglievano un indumento, «ma sono entrati gli hacker - racconta divertito lo sponsor Piero Pittaro - e le hanno spogliate prima del tem- po». Alla fine ha vinto Mara Baldoni, trentenne veronese/ polacca, anch’essa incitata dal marito a partecipare all’inizia- tiva. Mara, che nel mese di maggio appare con la bellunese Monica/Valentina nella reinter- pretazione del celebre quadro della Scuola di Fontainebleu, si dichiara «lusingata. Offrire il proprio seno come calco per una coppa non è cosa che capi- ta tutti i giorni. È stata una bel- la sorpresa». Per il futuro non ha ambizioni. «È stato un bel capitolo di vita. Leggero e spu- meggiante, vedremo che cosa succederà». I primi prototipi della coppa ideale sono stati realizzati dai vetrai di Murano. «Troppo deli- cati da immettere in commer- cio - afferma Pittaro -. La pros- sima produzione della coppa sarà affidata ad una vetreria che la renderà più conforme alle esigenze dell’uso. Poi la presenteremo al Vinitaly». Simona Pacini

Quel dì del 1878 in cui il Duomo riaprì · Testamento,unsalmo elogiailvino,perch

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BL XII +VIII Mercoledì 12 novembre 2003 BL

Caro Presidente, sono appe-na partito per l’Ospedale diWamba dove mi attendono, ol-tre alla mia attività professio-nale, anche problemi gestionaliche mi coinvolgono e la cui di-scussione non ho potuto rinvia-re. Con grande rammarico nonsono potuto essere presente alConvegno inaugurale della Au-silioteca. È questo un altroobiettivo, da lungo tempo per-seguito, che non si sarebbe po-tuto raggiungere senza la lun-gimirante condivisione del-l’Amministrazione Provincia-le. Un’altra tappa di quel per-corso di collaborazione con il

Volontariato che iniziò moltianni or sono con la realizzazio-ne del Presidio per handicap-pati gravi e gravissimi di Cusi-ghe e che continuò poi con lemolte altre fruttuose iniziative,non ultimi l’Ufficio accessibili-tà ed il Centro Aism di Pontenelle Alpi, iniziative che pongo-no oggi la nostra realtà al-l’avanguardia nel settore, incampo regionale e forse anchenazionale. Di tutto questo vadato atto e reso onore all’Am-ministrazione Provinciale, ed èanche per questo che mi duoledi non essere presente il giorno7, proprio perché quella sareb-be stata l’occasione propiziaper rimarcarlo. Ma lo farà cer-tamente il vicepresidente delComitato d’Intesa Giorgio Zam-pieri, che in quella sede farà lemie veci.

Titta ArrigoniPresidente del Comitato

d’Intesa - Belluno

È sorprendente la familiaritàdei giovani con le nuove tecno-logie: sono cresciuti e cresconomanovrando telecomandi, ma-neggiando video e televideo,cassette e Cd, appassionandosiai videogiochi, appassionati delcomputer, navigando in rete al-la scoperti di incantati mondivirtuali. Senza dimenticare l’in-vadenza dei telefonini cellularidiventati ormai strumenti tantofamiliari quanto irrinunciabili.Insomma con le nuove tecnolo-gie di informazione, comunica-zione hanno trasformato il pro-cesso di apprendimento che nonavviene più secondo modelli ditipo lineare, ma secondo se-

quenze orizzontali che procedo-no seguendo una logica reticola-re. Hanno trovato nuovi spazi diesperienza, nuove fonti di cono-scenza, efficaci canali di comu-nicazione, motivi di interesse.C’è anche un aspetto critico le-gato alla modalità con cui avvie-ne l’utilizzo e anche l’introdu-zione all’uso dei new media chenon va trascurato. C’è pure ilmodo forse negativo di pensarecon gli occhi, perché sempre piùmassmediatico con spinte globa-lizzanti che vede crescere la"cosiddetta realtà virtuale". Inpoche parole sta nascendo la fi-gura dell’Homo videns. Non de-sidero entrare nel merito se visaranno anche effetti sull’intel-ligenza e sulla cultura dei giova-ni, capisco solo che, la "faticadel leggere" dovrà sempre piùcompetere con la "facilità delguardare". Gli adulti dovrebbe-ro riuscire a non perdere le di-stanze da questa nuova modali-

tà di apprendimento e crescita,senza rinunciare ad esprimereesigenze e prospettive a volteanche critiche.

Renzo De LucaBelluno

Non senza emozione ho la-sciato, per raggiunti limiti dietà, la Polizia di Stato e la Cittàdi Belluno. Non è stato facile,per me, distaccarmi da due re-altà essenziali della mia stessavita: l’Amministrazione dellaPubblica Sicurezza che mi haaccolto e formato per quasi qua-rant’anni, e la bella provincia diBelluno che mi ha ricevuto nel1998 nella veste di Questore, fa-cendomi crescere come uomo equale Funzionario dello Statopreposto alla tutela degli essen-ziali diritti della società civile.

Rivolgo, pertanto, un com-mosso e riconoscente saluto aquanti, in oltre cinque anni di

permanenza in questa splendi-da terra veneta, ho avuto il pia-cere di conoscere ed apprezzarenell’espletamento della delicatafunzione di responsabile dell’or-dine e della sicurezza pubblica.

Ringrazio tutte le Autoritàcon le quali è stato piacevole eproficuo collaborare ed allequali sento il bisogno di confer-mare i miei più sinceri senti-menti di stima e di amicizia.

Ringrazio i rappresentantidegli organi di informazione coni quali ho avuto sempre ottimirapporti e dei quali ho sempreapprezzato l’alto valore socialedel lavoro svolto.

Lascio con animo sereno,confortato dal pensiero di porta-re con me la gratitudine dellagente per la quale ho operato,sperando di essermi adeguata-mente impegnato nel mio lavoroal servizio delle istituzioni de-mocratiche e dei cittadini.

Luigi PecoraroEx Questore di Belluno

VOLONTARIATO

Arrigonidall’Africaringrazia laProvinciaper lacollaborazione

CONSIDERAZIONI

L’influenzadella tecnologiasuigiovani

IL SALUTO

IlQuestore lascialacittàdiBellunoeringrazia tutti

LETTERE & OPINIONI

(g.l.) Cadeva ieri la festa diMartino vescovo, patronodi Belluno e santocontadino per eccellenza.Non a caso, attorno aquesta data, al tempo dellaciviltà rurale, la gente dicampagna era solitasposarsi ed inoltre sichiudevano allora i pattiagrari tra il possidente ed isuoi lavoranti e si tenevain Campitello a Belluno lagrande fiera autunnaleintitolata al santo,occasione privilegiata perguadagnare qualche soldoe per procurarsi ilnecessario per affrontareil lungo e duro periodoinvernale. La ricorrenzapatronale forniva inoltrel'occasione per gustare ilvino nuovo e travasato. Inpassato furoreggiava,mentre oggi il vino novelloprodotto in casa noncompare praticamente piùsulle nostre tavole. Chequesto sia il momento delvino nuovo, ce loricordano diversiproverbi, tra i quali neabbiamo scelti due: "S.Martin ghe fa segno al vin"e "Da S. Martin ogni mostoxe bon vin". Tra leincombenze c'era quella diseparare il vino nuovodalla feccia, rimasta infondo alla botte per lafermentazione.Travasando la preziosabevanda, la si ossigena,separandola dal gusto difondo di botte. Taleoperazione avvienecollocando sotto la spinadella botte un buonmastello, dopo che il vino èstato esposto in unbicchiere all'aria perosservare se cambi colore.Solo allora lo si puòmettere dentro fiaschi ebottiglie. Il vino ènecessario alla vitaumana, almeno secondo ilproverbio " Chi beve vinocampa cent'anni". Sitratta, naturalmente, diconsumarne la giustadose, ben sapendo che labevanda prediletta da Noèfa bene alla digestione sepuò agire sull'organismocome tranquillante erilassante, apportandomigliorie all'umore e altono psico-fisico. Non acaso, perciò, l'apostoloPaolo raccomandava aldiscepolo Timoteo di berevino, ma in modomisurato, contro il suo maldi stomaco; non per nulla,poi, nell'AnticoTestamento, un salmoelogia il vino, perchécapace di rendere lieto ilcuore dell'uomo.

Appuntamento a teatro per le scuole medie inferiori diBelluno e Provincia con il secondo spettacolo dell’undi-cesima stagione di Teatro per l’Infanzia e la GioventùComincio dai 3, organizzata da Tib Teatro per la dire-zione artistica di Daniela Nicosia; partner istituzionalidel progetto il Comune di Belluno, la Provincia, la Re-gione Veneto, il Ministero per l’Istruzione, l’Università ela Ricerca-Centro Servizi Amministrativi di Belluno,l’Eti-Ente Teatrale Italiano e l’Agiscuola.

In programma al Teatro Comunale di Belluno da oggia venerdì 14, La Famosa Avventura degli Orsi dellastorica Compagnia Teatro degli Accettella di Roma. Lospettacolo è trattodalla fiaba per bam-bini "La famosa inva-sione degli orsi in Si-cilia" di Buzzati. Iprotagonisti sono ani-mali reali e fantasticicome i cinghiali vo-lanti, i gatti mammo-ni, gli orchi e i dra-ghi… una fiaba perbambini che si pre-sta a diversi livelli dilettura. Gli occhi deiragazzi e quelli del-l’adulto vedranno co-se diverse, ma a loromodo sapranno forseporsi le medesimedomande…

Il figlio del re èstato rapito! Un respeciale, non umano,ma appartenente alregno animale… echi mai rapirebbe ilfiglio di un orso senon un gruppo di uo-mini cacciatori? Gliorsi non possono ri-manere a guardare,decidono di reagireed eccoli pronti acombattere e ad in-vadere il territoriodegli uomini. Due eserciti si fronteggiano: da una partegli orsi e dall’altra gli uomini… ancora una volta si parladi guerra, quella vera che fa morti e feriti, che abbattemura e brucia i luoghi custodi dei nostri ricordi… gliuomini questo gusto della guerra non lo perderanno maipurtroppo! Saranno gli orsi a vincere… e da quel mo-mento cominceranno a perdere, perdere la loro sempli-cità lasciando posto al desiderio di possesso e di potere,alla ricerca di piaceri tipicamente umani, innescandomeccanismi di sopraffazione ed odio che li condurrannosulla via di detestarsi a vicenda, di combattersi tra lorofino a ritirarsi dai territori conquistati lasciando noinell’amarezza di meditare su come anche quest’epopeafantastica assomigli molto agli avvenimenti che scorro-no nelle nostre memorie… e davanti ai nostri occhi.

In scena Brunella Petrini, Stefania De Cola, CedricVandenshrick. Regia di Danilo Conti, musiche di CedricVandenshrick.

PALAZZO PILONI Da oggi a fine mese le opere dell’associazione Down

Naturalmente, apre la mostraRIPASSI D’ARTE In Sala Affreschi si ricorda la mostra di Zoppè di Cadore

Qualcosa in più su Masi Simonetti

FinoavenerdìCominciodaTreproporràlospettacolodellacompagniaromana degli Accettella

IL SANTO

Il 10 novembre di 125 anni fa fu un grande giorno per la vita religiosa cittadina ma anche per il futuro della ferrovia

Quel dì del 1878 in cui il Duomo riaprìCinque anni prima l’edificio era stato distrutto dal terremoto del 29 giugno 1873

L’abside della cattedrale di Belluno dopo il terremoto del 29 giugno 1873 in un disegno dell’epoca

REDAZIONE: Palazzo Porta DantePiazza dei Martiri

Tel. (0437) 940260 - Fax (0437) 940264e-mail: [email protected]

Capocronista:UGO POLLESELVice capocronista:Giovanni ChiadesRedazione: Federica Bellicanta,Bruno De Donà, Maurizio Ferin,Lauredana Marsiglia, Flavio Olivo,Nicola Scopelliti

REDAZIONE DI FELTRE:Porta Imperiale, 5/A

Tel. (0439) 2102 - Fax (0439) 83050e-mail: [email protected]

Redazione:Alessandro Tibolla

DA OGGI AL COMUNALE

IlTibTeatropresentala favoladegliorsiispirata a Dino Buzzati

Quella del 1878, per Belluno fu senz'altro una vigilia di S. Martino da ricor-dare, per il contemporaneo verificarsidi un evento politico e di uno religioso.Il primo si concretò in una riunionesvoltasi al Teatro Sociale per proclama-re urbi et orbi l'auspicio che la trattaferroviaria da Treviso a Belluno - per larealizzazione della quale i bellunesi do-vranno pazientare fino al 1886 - passas-se per Feltre e non per il Fadalto. Iltema della ferrovia scaldava gli animi:la sua apertura - secondo la convinzionegeneralizzata - avrebbe finalmente sot-tratto la provincia dal suo plurisecolareisolamento, favorendone lo sviluppoeconomico. Dunque, nessuna sorpresache il pubblico, quando si discuteva ditreni, fosse numeroso; nell'occasione -racconta il Bazolle - parlarono animo-samente gli avvocati Riccardo Volpe,segretario della Camera di Commercio,e Cesare Marin, spezzando entrambiuna lancia a favore del passaggio perFeltre. Nessuno provò a contraddirli evenne anzi tributata un'ovazione al no-bile e potente Antonio Pagani Cesa, ni-pote di papa Gregorio XVI, per aversempre sostenuto nei suoi scritti quellalinea. A tal proposito il Bazolle, veleno-so, annotò nei suoi Annali quanto segue:«Nessuno seppe, si ricordò o volle ri-cordarsi che senza l'opposizione politi-ca di quel Pagani Cesa, che impiegòogni mezzo in allora per impedirla, laferrovia ci sarebbe stata costrutta anco-ra dal governo austriaco ed a propriespese ed io lo posso dire perché lo sodalle mie relazioni ufficiose d'allora».Ma l'evento che senza dubbio caratte-rizzò quella giornata di 125 anni fa -

accompagnato da uno straordinarioscampanio - fu la cerimonia di consa-crazione della Cattedrale, presiedutadal vescovo Salvatore Bolognesi. A pre-cederla, il 9 novembre, c'era stato unsolenne digiuno. Il terribile terremotodel 29 giugno 1873 aveva devastato ilduomo, distruggendo la cupola, il coro ela volta della cripta e rendendo neces-sari lunghi e costosi restauri, mentreper 5 anni la funzione del duomo fuaffidata alla chiesa di San Pietro. Daopportune ricerche d'archivio risultònon esservi stata alcuna cerimonia diconsacrazione della cattedrale, ma solo,ad opera del vescovo Lollino nel 1624,del suo altar maggiore. Fu così che il 10novembre 1878 si solennizzarono nelcontempo la riapertura al culto e laconsacrazione del sacro edificio rimes-so a nuovo. Monsignor Bolognesi decre-tò che l'anniversario della dedicazionevenisse celebrato negli anni successivinella seconda domenica dopo Pasqua.La cerimonia durò parecchie ore e fumolto partecipata; ebbe inizio alle 8mattutine a porte chiuse e si svolse poipubblicamente con la consacrazione di8 grandi croci appese all'interno dellachiesa. Anche il giorno successivo ilpontificale di San Martino celebrato dalvescovo registrò un'imponente afflussodi popolo nella cattedrale restituita aisuoi fedeli. Furono suonate musiche delmaestro Mercadante e a cantare furonoil medico Luigi Zacchi (tenore) cheaveva tentato senza successo, per la de-bolezza di voce, la carriera teatrale,l'avvocato Antonio Andrich (basso) e ilfotografo-baritono Angelo Simoni.

Giovanni Larese

Oggi alle 17 nella Sala Presi-denza di Palazzo Piloni, verràinaugurata la mostra dei lavoridel laboratorio di colore, musi-ca e danza del progetto "Natu-ralmente" dell'Associazione ita-liana persone Down, sezione diBelluno. L'iniziativa, che rien-tra nell'ambito dell'Anno euro-peo delle persone con disabilità

è realizzata con la CooperativaSociale Portaperta e con il pa-trocinio dell'assessorato provin-ciale ai servizi sociali e quellocomunale alla cultura.

La mostra sarà aperta fino al30 novembre dalle 8.30 alle12.30 e dalle 14.30 alle 17.30 dalunedì a giovedì; dalle 8.30 alle12.30 venerdì e sabato.

Le scolaresche potranno con-cordare i giorni di visita ai nu-meri 0437.959333 o0437.959336.

Come appendice dell'iniziati-va, sabato 22 novembre, alle 21in Auditorium, si svolgerà lospettacolo di musica, danza eimmagine "S-cione par chi omee chele canaie" curato da An-drea Da Cortà.

Questo pomeriggio alle 18, nella Sala Affreschi diPalazzo Piloni, "Ripassi d’arte" propone Masi Simo-netti, l’artista nato a Zoppè di Cadore il 27 marzo1903 e morto a Parigi il 21 settembre 1969. Al cele-bre concittadino Zoppè ha dedicato quest’anno unricordo sentito e articolato, "Zoppè-Parigi-Zoppè,Masi Simonetti: opere, suoni e immagini a 100 annidalla nascita". Ai venticinque quadri esposti si sonoaffiancate proiezioni, audizioni e interazioni infor-matizzate. Per rivivere l’esperienza estiva, conclusa-si lo scorso 31 ottobre, questo pomeriggio saranno

presenti il vice sindaco Renzo Bortolot, il curatoredella mostra Paolo Simonetti, il regista ed attore dellospettacolo dedicato al pittore (dal titolo "Da Zoppè aParigi. Musiche e parole attraverso la vita di MasiSimonetti"), Loris Tormen, e il critico d’arte NicolettaComar. L’introduzione sarà a cura del presidente dellaProvincia Oscar De Bona e dell’assessore provincialealla cultura Flavia Colle. Prossimo appuntamento il 19novembre alle 18 in Sala Affreschi, con il pittore Gio-vanni Zangrando (1867-1941), originario di Vodo chedal 25 al 31 agosto gli ha dedicato un’antologica.

Le "casalinghe" come appaiono sul mese di settembre nel calendario 2004

"SanMartin,ghefasegnoalvin"

SPETTACOLI & CULTURA

IL CALENDARIO L’ormai celebre lavoro del fotografo Gianfranco Angelico Benvenuto quest’anno è stato sponsorizzato dall’azienda vinicola friulana Pittaro

Battesimo del vino per due "casalinghe"Fra le dodici prescelteanche le due bellezzebellunesiMonica e MarinellaPer Marinella, 34 anni, una

delle due "casalinghe" bellune-si selezionate per il calendario2004 da quest’anno sponsoriz-zato da Pittaro Brut, posare perGianfranco Angelico Benvenu-to «è stato divertente» e di que-sta esperienza, «un click che hafermato il tempo», rimarrà «unricordo che sarà conservato nelfuturo». La storia di Marinella,per dirla con De Andrè, è unpo’ particolare. Ha partecipatoal concorso grazie alle indica-zioni del marito, chiede dimantenere l’anonimato «ma so-lo per non turbare la mia fami-glia», e si è fatta fotografaresenza veli «ma per fortuna nel-la foto in cui compaio, non mi siriconosce». E per giunta del-

l’avventura dichiara: «La ripe-terò. Eccome!».

Fra le dodici belle seleziona-te dal fotografo delle casalin-ghe («Un elogio della normali-tà, al di fuori di ogni chirurgiaplastica o affettazione» precisaBenvenuto, che da 20 anni è ilre incontrastato di questo ca-lendario, paragonabile per varimotivi, fra cui quello di non es-sere in vendita, a quello dellaPirelli) anche un’altra bellune-se, Monica, studentessa 25en-ne, ormai ribattezzata Valenti-na per l’impressionante somi-glianza con l’eroina di GuidoCrepax. Monica, protagonistadel calendario sponsorizzatodall’azienda vinicola friulanadi Piero Pittaro, dichiara di

amare molto il vino. «Lo prefe-risco rosso, ma non disdegnoneanche un buon prosecco o unpassito». Che resterà dopo ilcalendario? «Non credo chequesta esperienza sia conclusa,per cui tirare le somme è pre-sto. Penso anzi che questo siasolo l’inizio». E si riassume conuna citazione da Asakuza Kiddi Takeshi Kitano: «Avevocompreso lì che in ogni situa-zione niente poteva sostituirela pratica. La forma e la teoriavengono sempre dopo. Saliresulla scena, riflettere ma solodopo aver agito».

Durante la produzione delcalendario è nato un altro con-corso, quello del miglior seno,sul calco del quale sarebbe sta-

ta creata una coppa da spu-mante, gettando via sia il flûte,sia la vecchia coppa modellatasulle grazie della marchesa diPompadour, favorita di LuigiXV. Le votazioni si sono svoltesu Internet, con oltre 210milavoti. Le ragazze, di settimanain settimana, si toglievano unindumento, «ma sono entratigli hacker - racconta divertitolo sponsor Piero Pittaro - e lehanno spogliate prima del tem-po». Alla fine ha vinto MaraBaldoni, trentenne veronese/polacca, anch’essa incitata dalmarito a partecipare all’inizia-tiva. Mara, che nel mese dimaggio appare con la belluneseMonica/Valentina nella reinter-pretazione del celebre quadro

della Scuola di Fontainebleu, sidichiara «lusingata. Offrire ilproprio seno come calco peruna coppa non è cosa che capi-ta tutti i giorni. È stata una bel-la sorpresa». Per il futuro nonha ambizioni. «È stato un belcapitolo di vita. Leggero e spu-meggiante, vedremo che cosasuccederà».

I primi prototipi della coppaideale sono stati realizzati daivetrai di Murano. «Troppo deli-cati da immettere in commer-cio - afferma Pittaro -. La pros-sima produzione della coppasarà affidata ad una vetreriache la renderà più conformealle esigenze dell’uso. Poi lapresenteremo al Vinitaly».

Simona Pacini