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ANNO XIX sa‘51._107- c S _A_ '\'/VE Rsur Pìsa. Domenica 27 Agosto 1911 Num 35 Il Ponte di Pisa GIOR N A LE POLITICO AMMINISTRATIVO DELLA CITTÀ E PROVINCIA Si pubblica la Domenica. A 13140141 A 11111FCATIt r per litai anno. 11re i z per un semestre etre * Per mbhonarst basta mandare una cartolina vaglia all'amrointstramon• del Pont« di PISCI I me! tU 44, (.0sti.son- ••• 1:intuluIlqtrazIonet Via Girante Cardi:feci. n. M. Piga 4 unto eu•-•-••••tac• en, ••••••it•ai l. IPL•111111.111•111A t per avviai ridante in prima. pa.gina lira 3; in seconda lir. m tersa lire 1.00; n quarta lire 0,50 per ogni linea o spazio di linea (Pag. ant.) P•r avvisi finanziari. indutri1i. eommerniati; per inserzioni; per nenrologno, reejamg In urona, , a„ iiffi4e . nonannicani een. sec... prenoti rla nontratto.rui Le grandi manovre militari; il furto della Giocontla s Leonardo al Louvre: l' incagliamento ancora tesistente dell:t Sun Giorgio colle rigoroso ina giuste punizioni dei tre principali respon- sabili; gliscioperi di 'rosiatna, agitata a Piombino. a Portoferraio, all . Elbn, n Prato, a Carrara e pur troppo ancles n l'ha; il terribile nubifragio della Valtellina; il ristabilimento quasi coinpleto della salute di l'io X. che è ritornato a passeggiare nei giardini del Vaticano, farebbero argomeati da appassionare il pubblico. Ma il pnbbOho ò invaso da una vana panni: quella del malti che nessuno sn 0. - inie sin e lino ft qual punto sia dannoso. Per bdtnint peri'. è venuta tin' alta ed autorevole assicurazione. di Guido Bac- celli, chi• a chi lo interrosaVa sulla epidemia ha risposto franca- mente cosi: • Da quando, cioè .lai tempo dél Ministro Lanza, sono presidente del Consiglio Superiore .1i Sanità del 'legno. ho seguito l• ,:porn nolustre, potslyrata. sistematica del Governo Ita- liano per organizzare contro le initlittlie epidemiche una strenna iii re.sa, Oggi in Una nazione altra. .progressista, di queste malattie appieratiecie e dilrusive sono possibili le faville, impossibili gli incendi. l: le interosette quanto codarde fandonie che si vanno spargendo dovrebbero essere disprezzate avanti al fatto indiscutibile cho non e' è paese il quale non abbia prima . o poi subito qualche si:infili:t di queste forme Ineiri“,se, EA STAZIONE RADIOTELEGRAFICA DI COLTANO sesondo le ia.t:zie che si han n o, la stazione ra•lietelegrefica di Coltale> sarà. inaug,ura m ai primi (li novembre coli' intervento dei Reali (I' Italia, che in quell' epoca seranno ospiti di Sali Rossore. 4.97 Sam6acorti Il Consiglio acclama a Livorno con un'ordine del giorno di viva simpatia. Il Consiglio tenne riunione giovedì, e dopo avere approvete diverse deliberazioni adottate di urgenza dalla Giunta accolse con vero :l'onici° di friiternità ordino del giorno del Sindaco senatore prof. Buonamici col quale si invia l'espres- sione del piofondo dolore alla città di Livorno percossa dalla sventura insieme all'augurio ardente h• ff1 /(Ibifi! viltà .sorella esca presto vittoriosa dalla dura prova e presto ritorni alla sua primi- tiva flovidezza; Col quale pure si dà incarico alla Giunta di intervenire in aiuto di Livorno con quei mezzi ed in quei modi che saranno rav- visati più idonei. Si associarono eli' ordine del giorno con no- bili parole i consiglieri cav. l'ardo - Reques, on. prof. Queirolo cii %v v. Papeschi; ed il Consiglio lipproliò con viva acclamazione, scattando in piedi, il generoso ordiee del giorno. Il telegramma e 2 mila lire a Livorno. Il Sindeeo senatore Buonatnici ha spedito Gio- vedì il seguente telegramma al Sindaco di Livorno: Consiglio Comunale di Pisa esprime profondo contegno alla città di Li voium percossa sventura ilisienie COn augurio Ardente che nobile città sorella esca presto vittoriosa dura prova e presto ritorni sua primitiva iloridezza, Amministraziotie Comunale deliberò elargire Comitato soccorso Livorno lire due:pila. 4. A questo telegramma il Sindaco di Livorno prot. Targioni - Tozzetti ha risposto con un altro telegramma affettuosissimo di ringraziamento. 11 Censimento della Provincia di Pisa Cireoirdmio di risa. — Popolazione accertata nel Censimento del 1901 : 243,603 — nel 1911: 250,119. Cosicchè abbinino un aumento di abitanti del 2,58 per cento. Assenti. nel Regno 7789. Al- l' estero 1220. Popolazione legale 254,775. Circondario di Volterra. — Nel 1901, 67,226 abitanti — nel 1911, 92.025 — con un aumento del 19,66 per cento. Assenti, nel Regno 2506, al- 1' estero 167. Popolazione legale 82,358. Totale: la nostra Provincia che nel 1901 aveva una popolazione di 310829 abitanti, è salita se- condo il censimento di quest' anno a 342,144, con un aumento del 6,64, per ogni cento abitanti. Gli assenti dalla Provincia, emigrati in altre parti del Regno sono 10,295 e quelli all' estero 12.28“. Quindi si ha una popolazione legale di 347,133 abitenti. Per la dignità femminile ultimo congresso femminile, tenuto a Roma nel giugno scorso, una donna di mente e di cuore, la signora Bianca Lollini parlò sul tema : Regine del merealo e del mare, per stigma- tizzare tutta la vana incongruenza di tali con- corsi e per segnalare il pericolo a cui vengono esposte fanciulle belle e modeste, che avrebbero formato la felicità d'un giovane popolano e che, invece, adulate, corteggiate, insidiate da uno stuolo di bellini busti e di vitelli d'oro, dopo aver regnato per tre giorni, tornano con disgusto al consueto rude lavoro, mostrando d'aver perduto il profumo della loro semplicità. La fervente femminista, invocava che dal coegresso si alzasse una voce vibrata di protesta contro i comitati Organizzatori, che da tali feste, in onore della bellezza, si ripromettouo gloria e guadagno. Queste ridicola seimmiotasitura ebbe fra noi un' eco tempo fa e io ricordo che iu Pisa si vo- leva proclamare la regina delle fabbriche ; ma prevalse il buon senso dei padri, (più facile a trovarsi in una queta città di provincia, che nell' alce vorticosa ed ansimante d'una . capitale) poiché nessuno di essi avrebbe acconsentito ad esporre le proprie figlie alle forche caudine d'una simile gare. Ora che a Roma si stanno preparando i festeg- giamenti per la proclamazione (lena regina di Roma, le femministe, meinori d'avere testé spez- 'zata una lancia per la soppressione di tali spet- tacoli, per invocare una maggior tutela della dignità femminile, hanno lanciato questo comu- nicato, che torna ad onore di esse e di tutte le donne italiane che, con esse. hanno comuni le aspirazioni e gli ideali. Ecco il comunicato : « Le femministe romane 1i ogni associazione e di ogni partito, inemori dei voti emessi dalle loro assemblee, deploranti le fabbriche di rega- lità e i concorsi di bellezza, che avviliscono la donna e ne agevolano la caduta, protestano in nome della femminilità popolana — che non è spettacolo da fiera ! — contro la buffonesca pro- clamazione della regina di Roma, volgare impor- tazione straniera, indegna di allignare sul suolo della terza Roma ». La fiera e nobile protesta dimostra come la donna, che si vuol considerare dai miseneisti una litnintità ancora disprezzabile è superiore a certi uomini, se rivendica a sè la dignità che essi blandiscono per avvilirla e perderla. Fernanda Tagliagambe - Buoncristiaui. Camera di Commercio., Il Ministero d'Agricoltura, Industria e Com- mercio, allo scopo d'incoraggiare nazionali e stra- nieri ad impiegare i loro cepitali in Italia, ha testé diffusa una pubblicazione nella quale sono rese di pubblica ragione le facilitazioni accordate dal 1907 e promesse minore da Camere di Com- mercio, provincie, comuni, Enti morali e privati cittadini per P impianto di nuove industrie nel Regno. 'rale pubblicazione può essere consultata presso la Segreteria della Camera. FRANCESCO BURIAMACCHI La pensosa figura del cospiratore sorge a Lucca su quella Piazza che nel marmoreo tempio di Guide/io e nel severo palazzo del Potestà con- serva vestigia così caratterestiche e durature dello splendore della Repubblica a cui appartenne. Nobile tempra sognatore, egli spaziò col pensiero al di la dell' angusta cerchie dei confini politici di allora, concependo il vasto e ardito disegno di restituire a libero governo le città do- minate dai tiranni di fuori e di dentro. Nato cittadino libero in libera terra, si senti italiano quando l' Italia non era che un nome vano senza soggetto. Pieno degli alletti suscitati in lui della lettura dei fatti gloriosi, trasnandatici dell' aurea penna di Plutarco, osserva il Minutoli, Francesco Bur- lamacchi volgeva spessa nell' animo come potesse alcuna cosa operare, non tanto in pro della sua patria direttemante, che allor godeva di un viver libero e quieto, quanto delle vicine popolazioni, di che anche Lucca potesse ritrarre aumento di forza, e un più solido fondamento alla sua liberta. * Esaminando le condizioni della Toscana in quell'epoca, vedeva Firenze di fiorente Repubblica fatta serva di un suo cittadino; Pisa non molto innanzi ricca, popolosa, potente, ora povera di sostanze e di abitatori, costretta a piegare sotto il giogo più duro; Siena già offesa nella sua li- bertà dalla prepotenza straniera, e in grave so- spetto di vederla spenta del tutto; le altre citte pure scadute di ogni antica grandezza. « Considerava quanta differenza passasse fra la Toscana dei tempi suoi. e quella che per le istorie sapeva essere stata innanzi la dominazione dei Romani, quando questi avanzevano in cultura e ei% iltà gli altri popoli del inondo ». Pensò quindi di chiamare a raccolta quanti ardessero di atnor di Patria, sotto il vessillo della libertà, fitichè caldi erano gli odi, mal radicate le signorie, e non ancora spenta quella savia scintilla che infiamma gli animi, eccitandoli alle più eroiche imprese. Con tali propositi ordì l' audace piano che avrebbe dovuto affratellare nel regime libero, oltre che le città della Toscana, quelle del vicino Stato Pontificio, più segnatamente sdegnose di quel giogo, e pronte a scuoterlo alla prima occasione; e cos lo caldeggiò al Priore di Capua, Leone Strozzi, in Venezia, dal quale si era recato per averne aiuto. * Nato in città libera e ascritto ai primi gradi meraviglierete, egli disse, che io voglia porre in pericolo gli onori e la vita per desiderio dell'al- trui libertà: ma io non ristringo la patria entro le mura fra cui sono nato, nè limito l'amore della indipendenza a poco tratto di paese, soggetto ad ogni istante esso pure a divenir preda della ti- raenide, ove questa sovrasti all'intorno, come è nel mio caso. Talchè se riuscendo nella impresa da me -meditata, altri si avrà il benefizio della libertà io ne godrò doppiamente, e come di un bene che risentis-anno gli altri popoli figli di una patria comune, e come di un più solido fondamento posto alla libertà della mia terra natale. Non mi ascondo il pericolo al quale corriamo; non però mi spaventa; che ove ciò fosse io mi sarei appreso al partito di scannane tranquillo e divorartni l'ira, e l'ardore -di libertà fra me stesso. Voi ve- dete qual sia lo stato presente della Toscana. Siena minacciata di pagare all'Imperatore, colla perdita della sua libertn, la pena della resistenza fatta alle sue armi e del dispregio del suo nome: Pisa ricordevole della perduta indipendenza e anelante di scuotere il giogo. Di Firenze altro io non dirò se non che il sangue del padre vostro fuma tuttora nelle carceri Medicee e vi chiede vendetta! Quanti ho mezzi e la vita, tutto io pongo per la causa della libertà. Voi e Piero, vostro fratello, come :le condurrete la impresa, così ne avrete la gloria, ed io mi rimarro pago all'averla promossa ed aiutata. Non che Toscana, Italia, Europa tutta hanno gli sguardi rivolti sopra di voi, e da voi aspettano che di tanto siete caritatevoli verso la patria vostra che vogliate liberarla dalla tirannide. Tanto vi impone il nome vostro, a tanto vi stringe la memoria del padre e tanto voi e Pietro farete. ed io godrò in salu- tarvi, in proclamarvi pel primo padri e liberatori della patria ! » Ricorderò di sfuggita che Piero e Leone Strozzi erano figli a quel Filippo che dicesi si togliesse di vita prima di cadere sotto la man- naia di Cosimo, segandosi la gola con una spada, dopo avere lasciato scritto su di una parete della prigione il noto verso Virgiliano: Exoriare, aliquis nostris ex ossibus ultor Ed a costoro si accostavano e risguardavano come capi, i fuorusciti di Firenze e di Toecana che esulavano per l' Italia e convenivano princi- palmente a Venezia. L' impresa falli per la vilissima denunzia di un delatore che voleva prender vendetta del Burlamacchi, il quale. nella sua qualità di Gon- faloniere, aveva imparzialmente sentenziato con- tro di lui Veramente eroica fu la condotta di Burla- macchi nell' •,ra della rovina. Per salvare coloro che potevano essere coin- volti nel processo, egli si lasciò perdere l' Occa- sione di mettersi in salvo con la fuga. Sottoposto per ben due volte a tortura, dalle sue labbra non usci, malgrado l' assillo feroce dei tormenti, parola che potesse comprometter qual- cuno. Il 14 febbraio 1548, a cinquanta anni, per I' implacabile odio del Duca Cosimo, Francesco Burlamacchi lasciò sul patibolo a Milano la testa nobile e fiera. Non a torto egli fu chiamato primo Martire della libertà italiana ; titolo che abbiamo velluto quanto bene gli si convenga. Lucca, che nel 1863, con savio consiglio volle erigergli una statua, con savio consiglio oggi ne rievoca l'eroico tentativo e il martirio glo- rioso, per elevargli tneritamente un inno di riconoscenza, mentre nelle tre Città che segnano le tappe del nostro cammino verso la meta lu- minosa, si celebrano i trionfi della patria libera ed una! E Pisa che pur destò i palpiti del fiero co- spiratore, ha il dovere di associarsi alle onoranze che i InecheilTtribitterannirleS1 •Setembre alla memoria del loro grande concittadino. È come Un impegno di riconoscenza che essa deve assol- vere con sincerità e cori alnOre. COLTANO E LA SUA STORIA Il cav. dott. Dario Simoni, già. autore del libro su San Rossore. che fu dedicato alla Maestà del Re e che ebbe già il plauso della stampa e di quanti amano vedere bellamente illustrate le cose storiche nostre, darà fra breve alla luce per l' editore Bemporad un altro libro non inetto notevole ed interessante su Collane e la sua storia. Così le due Tenute Reali hanno avuto nell' egregio dott. Simoni il loro storico e paziente, scrupoloso e completo storico: conte si rivela sempre l'amico nostro in tutti i suoi scritti. Il libro sarà pubblicato nella circostanza della inaugurazione della stazione radiotelegrafica; e con gentile pensiero sarà dedicato a Guglielmo L' autore è stato costretto a raccogliere no- tizie del vasto possedimento fra le più indecifra- bili ed incomplete scritture, e a ricostruire colla pazienza illuminata di un vero studioso la origine e le vicende della attuale Tenuta, della quale la isteria era quasi affatto inanchevole, certo igno- rata. Si trattava di riunire le varie e disgiunte partì che appartenevano quasi tutte in antico a 'corporazioni religiose della Diocesi di Pisa, di seguirne, di indagarne poi le successive vicende al tempo dei Medici e dei Lorena- tino al terno ci' Italia; nè era facile impresa. Pure il dott. Si- coll - alacre spirito di investigatore, col pronto acume di critico l' ha felicemente supe- rata, ed ha fornito per Coltano notizie innume- revoli e preziose, di autorevoli documenti con- fortate; e ci ha per di più fatto nota l' epoca dell' apertura del fosso dei navieelli che ha pure illustrato con regolamenti e leggi emanati in antico a provvedere a quel fosso o canale che rappresentò una vera fortuna per i nostri padri e dovrebbe essere oggi un tesoro per i Pisani di buona volontà. La istoria di « Coltati° » si inizia con impor- tanti notizie anteriori al 1000 e si chiude col fatto moderno della inaugurazione della stazione radiotelegrafica. Dove prima i religiosi, nella dolce quiete delle ospitali ombre vivevano dimentichi del mondo fra le pratiche ascetiche del loro ordine, oggi scocca il telegrafo di Marconi a portare per il mondo il saluto della nostra gente e l' attrito vivace dei nostri commerci! UNIVETAIII PLUNI dall' Autobiografia inedita di Antonio Butti Il valente e solerte cultore di nostre lettere professore Orazio Battei ha dato in luce illu- strandoli opportunamente alcuni brani della au- tobiografia inedita di Antonio Reid, conservata nella Biblioteca nazionale di Firenze. Nacque questi in Salita Luce nel contado pi- sano il 30 Marzo 1783 da famiglia oriunda fio- rentina, ma perchè di madre livornese, e a Li- vorno visse fanciullo presso un avo materno, poi vi ebbe famiglia e beni e vi mori, è considerato eoniunern en te livornese. Fu d'ingegno vivace e potè assai presto essere ammesso all'Università di Pisa menandovi sulle prime vita allegra e spensierata senza studiare, da cui poi si rilevò felicemente a degni propositi. Non è mio intendimento fare parola in queste linee nè degli scritti del Benci, riò tampoco fer- marmi a discorrere delle sue memorie autobio- grafiche, sebbene nella loro schiettezza, quasi rude, e nel piacevole aneddoteggiare non siano prive di pregi. Però giovando esse alla cono- scenza del tempo in cui Egli visse, ne riporto soltanto alcuni brani assai brevi che partni me- ritino di essere maggiormente noti, essendo oggi molte cose mutate e cadute in disuso. .;~gsyn, . ffigrgg 00111,1fr -1~‘Ousr. ■:- -Iles •- ■3431-•

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ANNO XIX sa‘51._107- c

S _A_

'\'/VE Rsur

Pìsa. Domenica 27 Agosto 1911 Num 35

Il Ponte di PisaGIOR N A LE POLITICO AMMINISTRATIVO DELLA CITTÀ E PROVINCIA

Si pubblica la Domenica.A 13140141 A 11111FCATIt r per litai anno. 11re i z per un semestre etre * Per mbhonarst

basta mandare una cartolina vaglia all'amrointstramon• del Pont« di PISCI

I me! tU 44, (.0sti.son- ••• 1:intuluIlqtrazIonet Via Girante Cardi:feci. n. M. Piga4 unto eu•-•-••••tac• en, ••••••it•ai l.

IPL•111111.111•111A t per avviai ridante in prima. pa.gina lira 3; in seconda lir.m tersa lire 1.00; n quarta lire 0,50 per ogni linea o spazio di linea (Pag. ant.)

P•r avvisi finanziari. indutri1i. eommerniati; per inserzioni; per nenrologno,reejamg In urona,, a„ iiffi4e . nonannicani een. sec... prenoti rla nontratto.rui

Le grandi manovre militari; il furto della Giocontla s

Leonardo al Louvre: l' incagliamento ancora tesistente dell:t Sun

Giorgio colle rigoroso ina giuste punizioni dei tre principali respon-

sabili; gliscioperi di 'rosiatna, agitata a Piombino. a Portoferraio,

all . Elbn, n Prato, a Carrara e pur troppo ancles n l'ha; il terribile

nubifragio della Valtellina; il ristabilimento quasi coinpleto della

salute di l'io X. che è ritornato a passeggiare nei giardini del

Vaticano, farebbero argomeati da appassionare il pubblico. Ma ilpnbbOho ò invaso da una vana panni: quella del malti che nessuno

sn 0. -inie sin e lino ft qual punto sia dannoso. Per bdtnint

peri'. è venuta tin' alta ed autorevole assicurazione. di Guido Bac-

celli, chi• a chi lo interrosaVa sulla epidemia ha risposto franca-

mente cosi: • Da quando, cioè .lai tempo dél Ministro Lanza,

sono presidente del Consiglio Superiore .1i Sanità del 'legno. ho

seguito l• ,:porn nolustre, potslyrata. sistematica del Governo Ita-

liano per organizzare contro le initlittlie epidemiche una strennaiii re.sa, Oggi in Una nazione altra. .progressista, di queste malattie

appieratiecie e dilrusive sono possibili le faville, impossibili gliincendi. l: le interosette quanto codarde fandonie che si vanno

spargendo dovrebbero essere disprezzate avanti al fatto indiscutibilecho non e' è paese il quale non abbia prima. o poi subito qualche

si:infili:t di queste forme Ineiri“,se,

EA STAZIONE RADIOTELEGRAFICA DI COLTANOsesondo le ia.t:zie che si han n o, la stazione

ra•lietelegrefica di Coltale> sarà. inaug,ura m aiprimi (li novembre coli' intervento dei Reali(I' Italia, che in quell' epoca seranno ospiti diSali Rossore.

4.97 Sam6acortiIl Consiglio acclama a Livorno con un'ordine

del giorno di viva simpatia.

Il Consiglio tenne riunione giovedì, e dopoavere approvete diverse deliberazioni adottatedi urgenza dalla Giunta accolse con vero :l'onici°di friiternità ordino del giorno del Sindacosenatore prof. Buonamici col quale si invia l'espres-sione del piofondo dolore alla città di Livornopercossa dalla sventura insieme all'augurio ardente•h• ff1 /(Ibifi! viltà .sorella esca presto vittoriosadalla dura prova e presto ritorni alla sua primi-tiva flovidezza; Col quale pure si dà incaricoalla Giunta di intervenire in aiuto di Livornocon quei mezzi ed in quei modi che saranno rav-visati più idonei.

Si associarono eli' ordine del giorno con no-bili parole i consiglieri cav. l'ardo - Reques, on.prof. Queirolo cii %v v. Papeschi; ed il Consigliolipproliò con viva acclamazione, scattando in piedi,il generoso ordiee del giorno.

Il telegramma e 2 mila lire a Livorno.

Il Sindeeo senatore Buonatnici ha spedito Gio-vedì il seguente telegramma al Sindaco di Livorno:

Consiglio Comunale di Pisa esprime profondocontegno alla città di Li voium percossa sventurailisienie COn augurio Ardente che nobile cittàsorella esca presto vittoriosa dura prova e prestoritorni sua primitiva iloridezza,

Amministraziotie Comunale deliberò elargireComitato soccorso Livorno lire due:pila.

4. A questo telegramma il Sindaco di Livornoprot. Targioni - Tozzetti ha risposto con un altrotelegramma affettuosissimo di ringraziamento.

11 Censimento della Provincia di PisaCireoirdmio di risa. — Popolazione accertata

nel Censimento del 1901 : 243,603 — nel 1911:250,119. Cosicchè abbinino un aumento di abitantidel 2,58 per cento. Assenti. nel Regno 7789. Al-l' estero 1220. Popolazione legale 254,775.

Circondario di Volterra. — Nel 1901, 67,226abitanti — nel 1911, 92.025 — con un aumentodel 19,66 per cento. Assenti, nel Regno 2506, al-1' estero 167. Popolazione legale 82,358.

Totale: la nostra Provincia che nel 1901 avevauna popolazione di 310829 abitanti, è salita se-condo il censimento di quest' anno a 342,144, conun aumento del 6,64, per ogni cento abitanti.

Gli assenti dalla Provincia, emigrati in altreparti del Regno sono 10,295 e quelli all' estero12.28“. Quindi si ha una popolazione legale di347,133 abitenti.

Per la dignità femminileultimo congresso femminile, tenuto a

Roma nel giugno scorso, una donna di mente edi cuore, la signora Bianca Lollini parlò sultema : Regine del merealo e del mare, per stigma-tizzare tutta la vana incongruenza di tali con-corsi e per segnalare il pericolo a cui vengonoesposte fanciulle belle e modeste, che avrebbero

formato la felicità d'un giovane popolano e che,invece, adulate, corteggiate, insidiate da unostuolo di bellini busti e di vitelli d'oro, dopo averregnato per tre giorni, tornano con disgusto alconsueto rude lavoro, mostrando d'aver perdutoil profumo della loro semplicità.

La fervente femminista, invocava che dalcoegresso si alzasse una voce vibrata di protestacontro i comitati Organizzatori, che da tali feste,in onore della bellezza, si ripromettouo gloria eguadagno.

Queste ridicola seimmiotasitura ebbe fra noiun' eco tempo fa e io ricordo che iu Pisa si vo-leva proclamare la regina delle fabbriche ; maprevalse il buon senso dei padri, (più facilea trovarsi in una queta città di provincia, chenell' alce vorticosa ed ansimante d'una . capitale)poiché nessuno di essi avrebbe acconsentito adesporre le proprie figlie alle forche caudine d'unasimile gare.

Ora che a Roma si stanno preparando i festeg-giamenti per la proclamazione (lena regina diRoma, le femministe, meinori d'avere testé spez-'zata una lancia per la soppressione di tali spet-tacoli, per invocare una maggior tutela delladignità femminile, hanno lanciato questo comu-nicato, che torna ad onore di esse e di tutte ledonne italiane che, con esse. hanno comuni leaspirazioni e gli ideali.

Ecco il comunicato :« Le femministe romane 1i ogni associazione

e di ogni partito, inemori dei voti emessi dalleloro assemblee, deploranti le fabbriche di rega-lità e i concorsi di bellezza, che avviliscono ladonna e ne agevolano la caduta, protestano innome della femminilità popolana — che non èspettacolo da fiera ! — contro la buffonesca pro-clamazione della regina di Roma, volgare impor-tazione straniera, indegna di allignare sul suolodella terza Roma ».

La fiera e nobile protesta dimostra come ladonna, che si vuol considerare dai miseneistiuna litnintità ancora disprezzabile è superiore acerti uomini, se rivendica a sè la dignità cheessi blandiscono per avvilirla e perderla.

Fernanda Tagliagambe - Buoncristiaui.

Camera di Commercio.,Il Ministero d'Agricoltura, Industria e Com-

mercio, allo scopo d'incoraggiare nazionali e stra-nieri ad impiegare i loro cepitali in Italia, hatesté diffusa una pubblicazione nella quale sonorese di pubblica ragione le facilitazioni accordatedal 1907 e promesse minore da Camere di Com-mercio, provincie, comuni, Enti morali e privaticittadini per P impianto di nuove industrie nelRegno.

'rale pubblicazione può essere consultata pressola Segreteria della Camera.

FRANCESCO BURIAMACCHILa pensosa figura del cospiratore sorge a

Lucca su quella Piazza che nel marmoreo tempiodi Guide/io e nel severo palazzo del Potestà con-serva vestigia così caratterestiche e duraturedello splendore della Repubblica a cui appartenne.

Nobile tempra sognatore, egli spaziò colpensiero al di la dell' angusta cerchie dei confinipolitici di allora, concependo il vasto e arditodisegno di restituire a libero governo le città do-minate dai tiranni di fuori e di dentro.

Nato cittadino libero in libera terra, si sentiitaliano quando l' Italia non era che un nomevano senza soggetto.

Pieno degli alletti suscitati in lui della letturadei fatti gloriosi, trasnandatici dell' aurea pennadi Plutarco, osserva il Minutoli, Francesco Bur-lamacchi volgeva spessa nell' animo come potessealcuna cosa operare, non tanto in pro della suapatria direttemante, che allor godeva di un viverlibero e quieto, quanto delle vicine popolazioni,di che anche Lucca potesse ritrarre aumento diforza, e un più solido fondamento alla sua liberta.

* Esaminando le condizioni della Toscana inquell'epoca, vedeva Firenze di fiorente Repubblicafatta serva di un suo cittadino; Pisa non moltoinnanzi ricca, popolosa, potente, ora povera disostanze e di abitatori, costretta a piegare sottoil giogo più duro; Siena già offesa nella sua li-bertà dalla prepotenza straniera, e in grave so-

spetto di vederla spenta del tutto; le altre cittepure scadute di ogni antica grandezza.

« Considerava quanta differenza passasse frala Toscana dei tempi suoi. e quella che per leistorie sapeva essere stata innanzi la dominazionedei Romani, quando questi avanzevano in culturae ei% iltà gli altri popoli del inondo ».

Pensò quindi di chiamare a raccolta quantiardessero di atnor di Patria, sotto il vessillo dellalibertà, fitichè caldi erano gli odi, mal radicatele signorie, e non ancora spenta quella saviascintilla che infiamma gli animi, eccitandoli allepiù eroiche imprese.

Con tali propositi ordì l' audace piano cheavrebbe dovuto affratellare nel regime libero, oltreche le città della Toscana, quelle del vicino StatoPontificio, più segnatamente sdegnose di quelgiogo, e pronte a scuoterlo alla prima occasione;e cos lo caldeggiò al Priore di Capua, LeoneStrozzi, in Venezia, dal quale si era recato peraverne aiuto.

* Nato in città libera e ascritto ai primi gradimeraviglierete, egli disse, che io voglia porre inpericolo gli onori e la vita per desiderio dell'al-trui libertà: ma io non ristringo la patria entrole mura fra cui sono nato, nè limito l'amore dellaindipendenza a poco tratto di paese, soggetto adogni istante esso pure a divenir preda della ti-raenide, ove questa sovrasti all'intorno, come ènel mio caso. Talchè se riuscendo nella impresada me -meditata, altri si avrà il benefizio dellalibertà io ne godrò doppiamente, e come di unbene che risentis-anno gli altri popoli figli di unapatria comune, e come di un più solido fondamentoposto alla libertà della mia terra natale. Non miascondo il pericolo al quale corriamo; non peròmi spaventa; che ove ciò fosse io mi sarei appresoal partito di scannane tranquillo e divorartnil'ira, e l'ardore -di libertà fra me stesso. Voi ve-dete qual sia lo stato presente della Toscana.Siena minacciata di pagare all'Imperatore, collaperdita della sua libertn, la pena della resistenzafatta alle sue armi e del dispregio del suo nome:Pisa ricordevole della perduta indipendenza eanelante di scuotere il giogo. Di Firenze altroio non dirò se non che il sangue del padre vostrofuma tuttora nelle carceri Medicee e vi chiedevendetta! Quanti ho mezzi e la vita, tutto iopongo per la causa della libertà. Voi e Piero,vostro fratello, come :le condurrete la impresa,così ne avrete la gloria, ed io mi rimarro pagoall'averla promossa ed aiutata. Non che Toscana,Italia, Europa tutta hanno gli sguardi rivoltisopra di voi, e da voi aspettano che di tanto sietecaritatevoli verso la patria vostra che vogliateliberarla dalla tirannide. Tanto vi impone il nomevostro, a tanto vi stringe la memoria del padree tanto voi e Pietro farete. ed io godrò in salu-tarvi, in proclamarvi pel primo padri e liberatoridella patria ! »

Ricorderò di sfuggita che Piero e LeoneStrozzi erano figli a quel Filippo che dicesi sitogliesse di vita prima di cadere sotto la man-naia di Cosimo, segandosi la gola con una spada,dopo avere lasciato scritto su di una paretedella prigione il noto verso Virgiliano:

Exoriare, aliquis nostris ex ossibus ultorEd a costoro si accostavano e risguardavano

come capi, i fuorusciti di Firenze e di Toecanache esulavano per l' Italia e convenivano princi-palmente a Venezia.

L' impresa falli per la vilissima denunzia diun delatore che voleva prender vendetta delBurlamacchi, il quale. nella sua qualità di Gon-faloniere, aveva imparzialmente sentenziato con-tro di lui

Veramente eroica fu la condotta di Burla-macchi nell' •,ra della rovina.

Per salvare coloro che potevano essere coin-volti nel processo, egli si lasciò perdere l' Occa-

sione di mettersi in salvo con la fuga.Sottoposto per ben due volte a tortura, dalle

sue labbra non usci, malgrado l' assillo feroce deitormenti, parola che potesse comprometter qual-cuno.

Il 14 febbraio 1548, a cinquanta anni, perI' implacabile odio del Duca Cosimo, FrancescoBurlamacchi lasciò sul patibolo a Milano la testanobile e fiera.

Non a torto egli fu chiamato primo Martiredella libertà italiana ; titolo che abbiamo vellutoquanto bene gli si convenga.

Lucca, che nel 1863, con savio consiglio volleerigergli una statua, con savio consiglio oggine rievoca l'eroico tentativo e il martirio glo-rioso, per elevargli tneritamente un inno di

riconoscenza, mentre nelle tre Città che segnanole tappe del nostro cammino verso la meta lu-minosa, si celebrano i trionfi della patria liberaed una!

E Pisa che pur destò i palpiti del fiero co-spiratore, ha il dovere di associarsi alle onoranzeche i InecheilTtribitterannirleS1 •Setembre allamemoria del loro grande concittadino. È comeUn impegno di riconoscenza che essa deve assol-vere con sincerità e cori alnOre.

COLTANO E LA SUA STORIAIl cav. dott. Dario Simoni, già. autore del

libro su San Rossore. che fu dedicato allaMaestà del Re e che ebbe già il plauso dellastampa e di quanti amano vedere bellamenteillustrate le cose storiche nostre, darà fra brevealla luce per l' editore Bemporad un altro libronon inetto notevole ed interessante su Collane ela sua storia. Così le due Tenute Reali hannoavuto nell' egregio dott. Simoni il loro storico epaziente, scrupoloso e completo storico: conte sirivela sempre l'amico nostro in tutti i suoi scritti.

Il libro sarà pubblicato nella circostanza dellainaugurazione della stazione radiotelegrafica; econ gentile pensiero sarà dedicato a Guglielmo

L' autore è stato costretto a raccogliere no-tizie del vasto possedimento fra le più indecifra-bili ed incomplete scritture, e a ricostruire collapazienza illuminata di un vero studioso la originee le vicende della attuale Tenuta, della quale laisteria era quasi affatto inanchevole, certo igno-rata.

Si trattava di riunire le varie e disgiuntepartì che appartenevano quasi tutte in antico a'corporazioni religiose della Diocesi di Pisa, diseguirne, di indagarne poi le successive vicendeal tempo dei Medici e dei Lorena- tino al ternoci' Italia; nè era facile impresa. Pure il dott. Si-

coll - alacre spirito di investigatore, colpronto acume di critico l' ha felicemente supe-rata, ed ha fornito per Coltano notizie innume-revoli e preziose, di autorevoli documenti con-fortate; e ci ha per di più fatto nota l' epocadell' apertura del fosso dei navieelli che ha pureillustrato con regolamenti e leggi emanati inantico a provvedere a quel fosso o canale cherappresentò una vera fortuna per i nostri padrie dovrebbe essere oggi un tesoro per i Pisani dibuona volontà.

La istoria di « Coltati° » si inizia con impor-tanti notizie anteriori al 1000 e si chiude colfatto moderno della inaugurazione della stazioneradiotelegrafica. Dove prima i religiosi, nella dolcequiete delle ospitali ombre vivevano dimentichidel mondo fra le pratiche ascetiche del loro ordine,oggi scocca il telegrafo di Marconi a portare peril mondo il saluto della nostra gente e l' attritovivace dei nostri commerci!

UNIVETAIII PLUNIdall' Autobiografia inedita di Antonio Butti

Il valente e solerte cultore di nostre lettereprofessore Orazio Battei ha dato in luce illu-strandoli opportunamente alcuni brani della au-tobiografia inedita di Antonio Reid, conservatanella Biblioteca nazionale di Firenze.

Nacque questi in Salita Luce nel contado pi-sano il 30 Marzo 1783 da famiglia oriunda fio-rentina, ma perchè di madre livornese, e a Li-vorno visse fanciullo presso un avo materno, poivi ebbe famiglia e beni e vi mori, è consideratoeoniunern en te livornese.

Fu d'ingegno vivace e potè assai presto essereammesso all'Università di Pisa menandovi sulleprime vita allegra e spensierata senza studiare,da cui poi si rilevò felicemente a degni propositi.

Non è mio intendimento fare parola in questelinee nè degli scritti del Benci, riò tampoco fer-marmi a discorrere delle sue memorie autobio-grafiche, sebbene nella loro schiettezza, quasirude, e nel piacevole aneddoteggiare non sianoprive di pregi. Però giovando esse alla cono-scenza del tempo in cui Egli visse, ne riportosoltanto alcuni brani assai brevi che partni me-ritino di essere maggiormente noti, essendo oggimolte cose mutate e cadute in disuso.

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Firt: . ,mfoer-vir"--

a). La lurninara.I Prima di mettermi agli studi in Pisa mio

I padre volle farmi vedere quella Città. Egli, mia

madre, la mia maggiore sorella ed io s'andò int Pisa per la festa li S. Ranieri

e Vidi per la prima volta quella bella Città• nel suo grande splendore. La festa di S. Re-e allori è celebrata ogni anno ; ma ogni tre anni

e i Pisani illuminano la Città nella vigilia del

e Santo. E ricorreva questa luminare guarirlo io• pervenni in Pisa.

« Popolo immenso per le vie, grande appa

e rato nei tempii, coperto dalle barche il fiume ee gioia, gioia per tutto senza il minimo I umulto,

e Lunedì la sera e la notte cangiata in giorno.

I ponti, le spallette, le case, le piazze, dove si

• possono piantar pali o dov'è un muro da fu-

« taccare con chiodi. ogni luogo (tnassime lun-

g'Arno) t fatta splendente: ras già con lumie fitti in carte di vario colore, che a Firenze

sono chiamati rificolone, e che s'usano pei più

dei luoghi di Venezia anteposte l'arte alla na-

e tura ; ma coli lampanini di chiaro vetro e

e spessi, e a filari diretti, o in arco da dare adUn tempo un bel disegno d'architettura, e la

I vera vivacità della luce. Io ho visto più volte

• quella luminare, ne ho viste molte in moltie luoghi , quella di Pisit supera tutto ciò, che si

« può itnaginare. I lumi posti a fior d' acqua( si riflettono vivisehni. La dolce curva del fiu-e me apre e chiude lo spettacolo con varietàe grandissima

Io pure che ammirai la prima volta che ca-pitali a Pisa nel 1868 studente, l'ultima luminare,

debbo dire che nella descrizione del Benci mio

v' è esagerazione alcuna, anzi è forse alquanto

incompleta e monca, perché realmente era allora

uno spettacolo incantevole : chè non usavano lefiammelle a gas, e molto meno la Iute elettrica. In-

fatti la luminara di Pisa ha una bella tradizioneed una letteratura tutta sua, e cadde in disuso

per incuria e per mela amministrazione. e

fu errore.

b). Gli scolari di Pisa.e Erano molto liberi prima ehe la rivoluzione

« del 1799 mettesse in moto gli sbirri. Lotta

« sempre tra i Pisani e gli scolari, massima-. mente per le donne ; ed in questa lotta ne

e toccavano ora gli uni ora gli altri ; bisognavit

che ciascheduuo si guardasse la persona e pro-• cui-asse d'essere il più forte ; non tardi nè vili• i Pisani e menare le mani e le legnate. Ma in« tutto il resto gli scolari erano poco guardati,« poco inauisiti, tion avevano che fare d'ordina-• rio che co' professori

Le lotte, i pugilati con i popolani avvenivanoancora anche al mio tempo, anche avanti, ed mio

grave ne ricordo fra gli altri in via S. Maria.

c). L'addottoramento di un asino:« Basterà che io dica che in un giorno di

e Carnevale poco tempo prima che io andassie all'Università, gli scolari addottorarono

ca.mente un asino. Erano cinquecento e tuttie armati ; percorsero militarmente il Lung'Arno,

e l'asino alla testa, alcuni di loro dietro l' asinoI vestiti da professori : e giunti a piè del ponte

• di marmo li nel centro della Città, dove è

e bella piazza, li fu addottorato l'asino alzando-

gli anche la zampa per far l'atto di giurare sul

« Vangelo. Chi fece il discorso a quella laurea

« è adesso un ministro di un potentato d'Euro-

« pa, ed è nativo di Pisa, uomo di beli' ingegno

e (pare Tiro Mangi). Io non ho mai sentito dire

che avessero molestia grave per quell'atto né

« egli , nè i compagni. Il popolo che sapeva come

« si facevano i dottori se la rise. Se la risero ie professori valenti

Anche a tempo mio si fece una mascherata

contro la tassa sul macinato ma fummo respinti

dal Lungarno spaventati losi i cavalli delle pari-

glie numerose, che prendevano parte al corso

carnevalesco allora fiorente e gaio.

Sa nei momenti d'ozio mi riuscirà spigolare

altri aneddotti. che dipingono a brevi linee la

Vita Universitaria Pisana sulla fine del 700 ed

il principio dell' 800, parmí che non sarà del

tu tto in utilei l riportarli, perinettendomene q unirli«,

breve commento.!ben i S. tihman., 24 ag..».to 1911.

Prot. D. BARDUZZI.

TESTE e TASTIA Giovanni Marradi.

Il grande poeta livornese e rapsodo dell' epopea

garibaldina, Giovanni Marradi, è stato insignito della

commenda dell' Ordine della Corona d' Italia.

Ci sono tanti illustri ignoti commendatori, che

questa onorificenza concesse ad uno dei più eletti poeti

Italia riempie l'animo di compiacimento ; e con Gin-

vanni Marradi che conta amici ed estimatori fra noi, e

che fu qui a ricnoprire di provveditore agli

studii, il Ponte si rallegra sinceramente, con reverenza

e con gratitudine.

l'er Livorno.

Il prof. Antonio Ceci, illustre direttore della Cli-

nica Chirurgica, l' un. prof. Queirolo illustre direttore

della Clinica Medica, e l' un. prof. Guido Tizzoni,

hanno con nobili lettere rivolto un saluto affettuoso a

Livorno percossa dal male mettendo a disposizione

delle autorità livornesi le loro persone e la loro scienza;

ed alle loro voci fraterne ha risposto Livorno, a mezzo

dei suoi rappresentanti, con parole piene di gratitudine.

Il prof. Ceci ha inoltre inviato lire zoo al Comi-

tato livornese di soccorso.

Al Cimone.

L'altro giorno organizzata dal cortese e simpatico

comm. Vaglieco di Roma, referendario alla Corte dei

Conti, ebbe luogo una simpatica ascensione al Cimone.

Vi presero parte alcuni professori universitari e fra

questi l' illustre prof. Salvernini della nostra Università.

Gli sponsali.

Il prof. Paolo Amatucci, maestro di cappella alla

nostra Primaziale, ha condotto sposa la gentile e colta

signorina Emma Buonamici figlia del Sindaco senatore

prof. Buonamici.

Agli sposi mando tanti auguri di felicità, ed al

senatore che ha visto brillare la gioia nella sua casa

per la intima festa nuziale mando tanti rallegramenti

col cuore ed anche a Lui auguro felicita e salute.

Ancora.

Mercoledi p. p. si celebrava in Viareggio, il matri-

monio tra la signorina Egeria Tommasi e egregionostro concittadino, dott. Giuseppe Rigoli. La sposa,

a cui furono offerti bellissimi doni, era elegantissima

in una ricca toilette de some bleu mar-in.Alla cerimonia assistevano pochi intimi. Alla coppia

felice, che vede realizzato un lungo e roseo sogno, gli

amici mandano fervidi auguri.

L' effemeride storica.

Muore a Napoli (1554) Simone Porzio, medico,

naturalista e filosofo. Era nato nel 1497.

I proverbi.

Per la gran sete ogni acqua è buona. — Asino di

montagna caccia cavai di stalla.

Sciarada.

Figliuol famoso nella Santa istoria.

2 Nome italian d' un fiume Lusitano.

- z Tu mi calpesti, e pur non mostro boria:

per me va piano; andrai lontano e sano.

Spiegazione del preced. monoverbo sport :

ATRAV - E - TR - IN - A

Per finire.

Fra contadini ignoranti.

— Che cosa è quel numero che portano gli auto-

mobili ?

— Sarà, forse, quello delle persone che hanno

schiacciato.

IN PUNTA DI PENNAUno sciopero di suore.

Con tanti scioperi che turbano la pace del mondo,

è significativo quello delle suore del convento ed edu-

candato femminile di Santa Maria in Castellaneta.

Suor Rosina Romanelli, ex -superiora di questo mo-

nastero, bersagliata e destituita dal vescovo, con unapubblicazione sui giornali, le spiffera di tutti i colori

contro la tirannide vescovile, per la quale e da nove

mesi le suore erano sotto il peso della scomunica e della

censura del Vaticano ».

Meno male, che per l' appunto trattandosi di nove

mesi, non hanno avuto altro peso che quello della sco-

munica, inerme il vescovo, sempre a detta della ex-su-

periora, non le lasciava in pace e cercava di introdurre

delle discordie !

•=cmatt--Un cappello ferma - treni.

Ecco come il capello di una signora può fermare

un treno. La racconto come l' ho letta.

Il capo - stazione di Empoli dava l' altro giorno la

partenza ad un treno della linea Firenze - Siena. Appena

che questo giunse .ad un centinaio di metri dal fabbri-

bricato viaggiatori, il macchinista voltandosi indietro,

credette vedere un disco di segnalazione e rallentò.

Mentre però il capo - stazione accorreva dubitando di

un deviamento, il treno si rimetteva in moto perchè il

macchinista si era accorto che il disco osservato non

era altro che.... il grosso cappello di una signora affac-

data al finestrino.

Era certo un cappello strano.... come gli occhi del

macchinista!

~-

É giacché sono ad Empoli, ci resto per altri cinqueminuti a leggere il manifesto del Sindaco allegro di

quel Comune, che, fra tanti consigli per la possibilità diun' epidemia, dà ai suoi felici comunisti anche quello di

non bere l' acqua, ma di attenersi soltanto a trincare

del vino generoso.

Ad Empoli il vino è buono davvero, ma il Sindaco

lo è ancora di più.

La Gioconda.

Per la scomparsa del bellissimo quadro di Leo-

nardo che adornava il Museo del Louvre, si sono

sparsi fiumi di inchiostro e di lacrime ; e tutto questo

liquido nero e salato non ha valso ancora a rintrac-

ciarlo.

Le ipotesi e le congetture che si riferiscono a

tale scomparsa sono tante, ma tutte poco attendibili.

Quello che è certo è questo che la Gioconda

aveva innamorati appassionati per tutto il inondo, de-

gli innamorati sentimentali, spiritualisti, platonici. Ed

ora quello che l'ha rapita ha dimostrato di essere ve-

ramente un innamorato sul serio.

--.111111

il mattino di una notte di nozze.

Il marito, all' alba, si leva, accende il fuoco, spazza

la camera, fa il caffè e ne porta una tazza alla moglieche è rimasta a letto.

Come sarò felice — pensa la sposa, bene avvolta

nelle coperte — con un uomo che mi serve così !

Ma lui dopo dice :

— Hai visto bene quello che ho fatto ?

— Si amico mio.

— Ebbene, moglie cara, d' ora in poi, tu farai ogni

giorno altrettanto.

E si rimette a letto.

Il Brigata.

6 9,Amaro insuperabile

della Premiata Distilleria di Ripafratta

CI,ùi c•h /ere (IiSiamo nel colmo della stagione delle febbri.Come andrà quest' anno ?

Ai pesteri.... e ali' ufficio di statistica l' ardua sen

tenza. Ma quando questo vi avrà dato una cifia, mol-tiplicata per un numero qualunque da 10 a 100: avretesempre un' approssimazione più giusta alla verità.

Quel che veramente di consolante si paò assicurareè che le febbr i hanno perduto molto (Iena sua gravità.Questo sì: e ciò per tante ragioni, precipua fra lealtre il maggior contatto fra medico e malati, lamaggiore assistenza e s. rveglianza.

Il chinino contribuisce molto a prevenire le perni-ciose perchè chiunque, potendo averlo gratis o a buonmercato, al minimo mal di capo, al minimo accenno

di febbre, dipenda questa o quello da malaria—. o da

indigestione, ricorre al chinino e così i parassiti mila-vici vengono utt po ostacolati nella loro riproduzione,mitigati nella loro virulenza tossica.

Ma per gnarire veramente dall' hifezione il chetinenon vale gran che, so non lo si associa ad altri rimedi.

Le pillole Esanofele della Casa Bisleri di Milanocostituiscono il migliore antilnalarico ella si conosca,e ciò per affermazione di migliaia, migliaia e migliaiadi clinici e medici di ogni paese e, ciò che NOIA è adisprezzarsi, per consenso di popolo.

« Dichiaro io sottoscritto — così scrive il signor

FELICE VALLOOCHIA Conduttore trattiviario a Roma ._

di essere completamente guarito dalla febbre znalarica,che mi travagliava da bea 18 mesi, cui solo uso dellepillole Esanufele. E ciò dichiaro ~vinti, dell'efficaciadel rimedio, piriche da bea 4 lunghi anni non ho piùavuto 'il benchè minimo dokre di capo

Cronaca ScolasticaPer la Federazione magistrale provinciale. - Provvedi-

menti per le scuole comunali.

Per lodevole iniziativa del Consiglio diret-

tivo della Seziotie pisana dell' Unione magistrale,

ha avuto luogo di questi giorni in Pisa un con-

vegno dei rappresentanti delle varie Sezioni me-

gis,trali della provincia,,eollo scopo di gettar le

basi di un' importante Federazione provinciale.

Nel convegno si è reggiunto il più completo

accordo, ed un' apposita Conueissione è stata in-caricata di compilare lo statuto della Federazione,

la quale sarà presto un fatta compiuto.

Coll' approvazione della legge Daneo - Creder°

e l' ac.centrainento dell' amministrazioni« scola-

stica dei vitti Comuni nel Cobsiglio e Nella Giunta

provinciale, la Federazione si rendeva più che

mai necessaria, e perciò noi salutiareo fin <l' ora,

con molto compiacimento, il sorgere della nuova

organizzazione, sicuri ch' essa saprà guidare la

classe magistrale verso nuove conquiste, che sa-

ranno altresì nobili conquiste per la sciatile e per

la civiltà.

— Nella sua ultima adunanzii, il Consiglio

Comunale si è occupato miei I' affitto I ialcuni lo-

cali scolastici di proprietà dell' Orfenotrotio tem

minile, i quali saranno destinati ad ospitare gli

alunni della scuola Giusti, che diverrà sede del

Ginnasio, eth ha inoltre ratificato alcuni provve-

dimenti presi dalla Giunta, per Prredamento delle

scuole comunali.

S1=3 O P/11

Una corsa nazionale ciclistica.La Società. sportiva • Juventus • dei Bagoi di

Casciana sta organizzando una grande,corsa ci.

clistica nazionale per dilettanti e non elessifi-

ceti. Si disputeranno molti e notevoli premi in-sieme alla splendida ed artistica coppa challengebiennale delle Terme, donata dal generoso con-

cessionario sig. Luigi Muccaferri.

Campione pisano nel podismo. I"• Vigor., in seguito alla corsa pudisticat svoltasi

Domenica scorsa sul Viale delle Giacine (un chi-

lometro) ha dichiarato campione !esalto per il

1911 il suo socio Enea Bingi.

Nuotatori di Marina ai CampionatiItaliani. — I bravi nuotatori detta. nostra Ma-

rina della nascente Società di nuoto presieduta

dal noto sportnian sig. Ascenin Ascani, si alle-nante con ardore per prendere parte alle garedi Settembre a Stresa, a Padova ed a Livornoper i campionati italiani.

A queste gare andranno Umano e RibelleCastelli e ertfiero Magginr.

Il giro della Toscana. — La Fides diCaserma ci comunica che il • giro della Toscana »per la coppa Giuseppe Osi, indetta per domenica27, è stato per ragioni di salute pubblica. riman-dato ad altro te m po.

Fra 2arrucche e 95-i6u,sFanciulla del West al Giglio di Lucca.

I cartelloni annunziano liv stagione di galaal Giglio per il Settembre prossimo colla rit p-

presentanzione dell' Opera (li Giacomo Puceloi

'La Fanciulla del West ».

Lo spettacolo che sarà preparato con ottimiartisti, sarà il grande avvenimento artistico delle

feste lucchesi del Settembre.

Su e giu per la Provincia.la Mostra zoolecnira a impiglia Marittima.Campiglia Marittima. — 1.a Giuria della prima

mostra zooteenica mm Val di Cornia, composta deisigg. Zaccagnini Fcidiiien I, , Fortifichi 1.uigi, dott. MI-fatti Antonio, e lat. A less oido D'Antilio ha compiutoil suo lavoro.

Da una bella relazione del dott. D' Antilio si rilevache questa prima mostra ha seguaio un vero trionfoper la nostra Maremma che si è posta btn in alto frale migliori reeieni della provincia pisana.

Gli equini, quosi in totalità di razza locale, pre-sentano: h sta leggera, beli portata, garrese prominente,marcati ; linea dorsale diritta; reni brevi, robuste;groppa ampia, muscolosa, di belle forme; petto benaperto; gambe solide, asciutte, bene in appiombo; pelleha, scorrevole, a pelame prevalentemente baro; movi-menti leggeri, rilevati, eleganti; statura media metri1,50 e 1,60.

Questa unifermità di caratteri apprezzabilissirni chesi rimarcano più specialmente nel numeroso gruppodei pulledri di due anni, sta, con evidenza, ad ledi.cere, che l' allevano nio va °galera intensificandosi emigliwando e che una vera e propria razza maient•matta si consoliderà e affeimere in un periodo di temponon lungo, nicreè un'accurata e mai trascurata sele-zione e le cure solerti ed intelligenti degli aglicultori.

Mi.ritevoli di speciale i ntenzione furono i g.uppidi cavane biade, seguite dai tedi belliedmi presi ntatedal i av. Giuseppe Giuli, dal conte sciatore EugenioFigoli Des Geneys e dal ronte Eugenio Desideri; ungi uppo di pulledri bradi pure del conte Pigoli: unempito di cavalle irlandesi del conte Glierardo Dellaiiherardesca ed uno stallone tutt'emanano leI dott.romm. Leopoldo Peverada.

Il b stiame bovino presenta unifurmità li carattede di tipo, omai acquisiti, dovuti ali' incrociamene, coltoro della Val il i Ch mut

Può rielieisi, che questi bovini formino veramenteUna razza gli nuova forma ione, prodotta, e che tale,,t•à mantenersi, curando la seziene e non dimenti-i nodo, che id loro chisidlio si dovrà iipportunamentei ben rere ei Iii i ons, rvuzione delle caratteristiche zoo-tecniche più notevoli o fondamentali.

I bovini di qte sta razza sommo di mantello bianco,tedi rine, di possa taglia, validi lavoratori e presen-tano una tendeez,, assai apprezzabile, all' ingrassa-mento.

Le vacche sone ottime nutrici e i' allevamento nenle debilita iie li disteglie dai consueti lavori.

NEL COLLEGIO DI LARILa Gezzei te. Ufficiale iii data di O io ved i lot

pubblicato:

Il Collegio elettorale di Lavi è cono° tuo perIl 10 Settembre prossimo per provvedere allaelezione del proprie deputato. Occorrendo il bal-lottaggio si fere il giorno 17.

Ci telegrafano da Lari, Sabato, alle ore 10, chein una importante riunione di elettori sarà pro-clamata la cand.datura politica del conte, cava-bere, dottore Giuseppe Gruli che radanerebbe sottola sua bandiera tutte la forze del grande partitocostituzionale.

PER IL PONTE SUL SERCHIOVeuerdi si riunirono rt Ripafratta i compo-

nenti il Comitato di Ripatratta e di Filettole e

molti cittadini. Alla adunanza veramente impo-

nente l' FLI7V Mario Supino presentò il progetto

e il disegno del ponte sul Secchio tatti dalla ri-

putata Casa M uggia di Bologna — una Casa che

fu onore alla industria italiana per i suoi impor-

tanti lavori in cerneeto armato —; e l' ing. PietroStudiati li illustrò con una bellissima relazione.Si notarono: i fratelli Ruglioni ing. Ruggero,

Rodrigo ed Ulivo, il sig. Raffaello Venni agentedel iute. Cempini, il prof. Casella, i sigg. Fran-

cesco Rossi, Santi Pftoleschi, Simone Cola, Guido

Bartalini, Valente Sinionetti, Matteo Stecher,

Alfredo Lucchesini, Giovanni Sal s'adori, Carlo

Perdi, il prue Torcilo Del Chicco, Oreste Barto-

lini, Biagio Briganti, Francesco Monaeci, Giu-

seppe Sei Mori, i signori Martinelli di Castiglion-cello, il capo - staziene Gragnani. il puri'. Gabriele

Briganti, Rocco ed Ettore Mouacci, Arturo Men-

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guide E ulehrdle TefIN (li S. billlialloPresec

Stagione balneari« Maggio - Ottobre 1911. ISorgenti termali bicarbonato - calciche -

litiniche ecc. ricchissime di acido carbonico, egrandemente radioattive. - Temp. costanteda 33.° a 41.°

Direttore sanitario : comin. prof. D. ltarduzzi.- Coriarilhiro onorario: or gr. u/f. pro/. GuidoBaccelli. - Consultare medico: comnt. prof. sen.E. Mitragliano. - Consultore chirurgo: comm.prof A. Ceci. - Ceneultore Ginecologico: cav. pro/.

Pinzani.- Direttore suppl.: cav. dott. L. Pera.Per I' affitto dei quartieri e per l' abbonameeti

ai bagni rivolgersi eslusivamente alla Direzione delleTerme e per essa alla sig.ra Amalia Coddè, BagniS. Giuliano.

1IIF4 1:IT3A.La secolare universale rinomanza di cui go-

dono le acque minerali naturali di

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ha incoraggiato la illecita speculazione delleimitazioni e contraffazioni. Un numero semprecrescente di acque similiari vien presentato alPubblico col nome delle sottosegnate sorgentipiù raccomandate, preceduto da indicazioni insi-diose: Tipo - nuovo - simile - a , ecc. stampatesempre in carattere piccolissimo, e spesso anche na-scoste mediante sovrapposizione di altra etichetta.

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Fallimenti e dissesti al Tribunale di Pisa---

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GIUDICI GIUDIZI e GIUDICATILa causa per i tumulti del 29 Mag-

gio a Pisa rinviata al Tribunale di Luc.ca. - Sull istanza firmata da Catan-zaro Geetano, Bovino Giulio, Chimera Rosario eColantumni Camino, imputati di lesioni, e con-trofirtnata dal loro dfensore avv. Camino Ber-tini, diretta ed ottenere la rimessione ad altroTribunale del giudizio sui Fatti, avvenuti a Pisail 29 maggio u. s.; la Corte d' Appello, di Luccain Camera di Consiglio, ha accolto I' istanza edha deciso di rinviare al Tribunale Penale diLucca la causa contro : Catanzaro Gaetano, Bo-vino Giulio e De Niccolò Paolo, tutti e tre agentidi P. S., notichè Landi Giuseppe e Melani Re-nato, studenti, per rispondere il Catanzaro dilesioni volontarie gravi in danno di Naldini Carlo;il Bovino e- il De Nicolò di lesioni volontarie indanno di Cappellini Goffredo e bandi Giuseppeil Landi ed il Molarli di oltraggio e violenzaverso gli agenti della pubblica forza.

ISCOERE.VZELe gente è troppo facile ad impaurirsi e nel modo

più esagerato, irragionevole, se viene a conoscenzadello acoppio di qualche epidemia, poco abituale franoi, come sarebbe, al es., il colera, mentre si com-muove aesai meno per tante altre malattie nati menoterribili e pericolose, ma alle quali è abituata, comela difterite, la tubercolosi, il tifo, ce.

La gente, donne, si spaventa, fugge, grida, si ri•volta, ma con tante paure 8i guarda bene però di at-tenersi a quelle scrupolose norme d' igiene che le ven-gono dettate. Si laverà poco, e mangerà cuffie primae di tntto e bev?rà acqua pur che sia, senza bollirlaa scanso di fatiche e, per non alterarne il gusto. Ilmonde è fatto cesì. Pieno di incemenze.

Non 8i ■oriebbe che le malattie venissero, manulla ei vuoi fare per evitarli!. Virtù questa di unanimale solo, quello che per ironie si chirelia ragio-nevole.

Così un gottoso e strilla e hiveisce contro il me-dico che 11011 sa guaritlo dalla gotta. Me viceversanon ha la pazienza di fan! una cura costal.te dell'An-tagra (F. Bisleri e C. di Milano), nè di privarsi deicibi e delle bevimele e dei vizi che possono nuocereal suo stato di salute.

Però tali incoerenze sono proprie anche tu certecollettività. Conosco una città (che non umilino) rettada persone evolute e coscienti, le quale ha un acquapotabile che lascia molto a desiderare, perchè di pozzie cisterne. Per rimediare a questo inconveniente, quellepersone di cui sopra hanno gravato di una taiha esce-.bitante I' introduzione delle buone acque minerali (10cent. alla bottiglia!) Chi ne gode saranno i fabbri-canti di acque gamme con l'acqua di pozzo.

E poi si impreca contro i proprietarii di sorgentidi acque minerali perché guadagnano eccessivamentealle spalle dei poveri lavoratori. Ma quei prnprietatiisarebbero ben felici di guadagnare con tanta facilitàdue soldi a bottiglia come pretendono fare certe am-ministrazioni comunali.

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Piè del PonteLo sciopero e certe dimostrazioni. -

Lo sciopero degli operai degli stabilimenti Pori-tecorvo, si protrae ancora con una resistenzache addolora. Neppure il cortese intervento del-l' on. prof. Queirolo, sempre sollecito a favorirela conciliazione fra principali ed operai, del ve-nerando Sindaco senatore prof. Buonarnici e delcomm. Vittorio Supino, egregio presidente dellaCamera di Commercio, ha valso a risolvere pa-cificamente il duro conflitto per il quale tutta lacittadinanza vivamente si preoccupa.

Ciò nonostante torniamo a fare l' augurio cheper il buon volere di una parte e di un' altragli interessi dell' industria e quelli dei lavoratoripossano al più' presto, per amichevole accordo,Senza risentimenti, senza diffidenze e senza ulte-riori disse; ori, essere riconsolidati da una nuovaarmonia di intenti e di propositi, E con noi

augurio è espresso con affettuosa sollecitudineda tutta la cittadinanza.

In questi ultimi giorni abbiamo avuto a de-plorare delle dimostrazioni che cert., non eranodi lavoratori che conosciamo educati, tolleranti,incapaci di violenze e di villanie.

La teppa, da cui si sente ben divis ) il popoloche lavora e che è fiero di tutti i- suoi diritti, èscesa per le vie a schiamazzare e ad ingiuriare;ed il signor Pellegrino Pontecorvo che tutta Pisarispetta, è stato coi figli suoi, minacciato ed in-vestito con modi dai quali rifugge la educazionedel popolo nostro.

E, cosa più deplorevole fra le dimostrazionidella teppa che approfitta di tutte le occasioni perdar prova del suo eroismo, un grido turpissimo,che rievoca le feroci distinzioni dei tempi piùoscuri, ha echeggiato per la città, il grido di

abbasso e di morte agli ebreiPer la civiltà, per la gentilezza, per il decoro

pubblico affermiamo che quel grido di ignominianon puo essere uscito da bocche di lavoratori;perchè non entrano nella competizione odiernaquestioni di razza e di religione; e perché anzinella nuova attività della patria sono state de-gnamente esperimen tate le alacri energie di genteche ci insegna la operosità e la costanza.

Sono state spezzate tutte le barriere dell'odio;nè abbasso, nè morte ad alcuno, come gridò unavolta il Panini, ma evviva al popolo, evviva ailavoratori, che si avviano alle maggiori conquisteconsapevoli della loro forza, orgogliosi della lorodignità.

I nostri coristi a Viareggio. - Oggi lanostra società corale, vincitrice del primo premionel concorso di Torino per il pezzo all'improvviso,ripeterà nel vasto salone dello Skating il pro-gramma eseguito al concorso torinese e due pezzieseguiti al concorso di Arazzo.

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La salute ottima a Pisa. - Il Sindacosenatore pro£ Buonainici, per la tranquillità deicittadini, e per sentimento di scrupolosa veritàed onestà, ha sentito il dovere di annunziare con

! un pubblico manifesto che nella nostra città in

trenta giorni non sì sono verificati altro che 5casi di gastro enterite specifica e di rassicurarela cittadinanza che da parte dell' Amministra-zione sarà sempre comunicata intera la veritàsulle condizioni sanitarie del Comune.

* *Costuatioarro Venerdì mattina in via Fioren-

tina in località detta la Cella si è verificato uncaso di colera in persona gia ammalata da Livorno.

Nessun altra denunzia si è avuta finora..-.era 2(i. ore 20.

Il Sindaco: F. BuONAmIci.

La esposizione del ricordi pisani. - Èstata data pubblica notizia che la Mostra deiricordi pisani è stata per varie ragioni di op-portunità rinviata alla fine del venturo inverno.

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s plendida poeizioae. - Rivolgersi: DITTA GIUDICI, ViaVittorio Emanuele, 22 - Pisa.

L' on. prof. Queirolo ai iivornesi. -L' on. prof. Queirolo scrisse alcuni giorni or sonoall' assessore all' igiene del Comune di Livornocav. dott. Alberto Pupi, appena che si ebbe anotare una recrudescenza del male, una nobilis-sima lettera per mettere l' opera sua a disposi-zione del valoroso corpo medico livornese: e il

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cav. dota. Pupi gli rispose con una lettera pieea

d i greti cibi i ne

— L'on Queirolo fece pure sapere al conte

Rosolino Orlando, presidente della Cemtnissione

dei RR. Spedali a Livorno, che sarebre stato lieto

di porre l'opera sua e quella della su n Clinica a di-

sposizione di quei RR. Spedali, ed il colle Or-

lando ringraziò pure con una nobilissima lettere.

Un'altra offerta fraterna a Livorno. —Ad onore dei nostri concittadini e del primoIstituto di assistenza pubblica dobbiemo pure

rieordare che fin da quando P epidemia colerica

si diffuse più panrosemer,te nella vicine città di

Livorno, il presidente delle Società Riunite diSoccorso e beneficenza della città nostra signor

avv. Mario Supino rivverti il presidente della

Società volontaria di soccorso di Li vorlin permettere a disposizione di essa una squadre di

militi con materiale, e che il sig. avv. Vaturi

presidente della Società livornese ringraziò con•11110 o sentite espressioni per la efferta fraterne,

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Al Concitato pisano della " Dante Ali-ghieri ". — Il Consiglio nella sua ultima riu-

nione ha emme,sso alcuni nuovi soci, ha tracciato

il programma di lavoro da svolgersi a Novembre

ed approvato una circolare della Presidenza per

addivenire alla nomina dei reppresentanti il Co-

mitato pisano al Congresso nszionale di Roma

dei giorni 20, 21, 22 e 23 Settembre. Serene°

reppresente ti dal Comitato quei primi dodici soci

che entro il IO Settembre si daranno in nota

presso la Segreteria.

il Mattaccino.

Cronachetta Agraria

I prati stabili e medicai da mettere afrumento, devonsi rompere presto, primache cessino i forti calori e ciò per dartempo alla sostanza organica, contenutanella parte superficiale del terreno di tra-sformarsi in sostanza atta ad alimentarele culture che . seguono. In casi speciali diterreni sciolti, calcarei, prontissimi sui qualianche i concimi organici si trasformanoceleremente, si potrà forse attendere peravere ancora un ultimo scarso taglio dierba se la pioggia non si farà ancora de-siderare per molto tempo. Ma nei terreniforti argillosi, ove la decomposizione av-viene con molta lentezza, l' anticipazionedei lavori d'aratro o di vanga è assoluta-mente indispensabile.

I lupini in terreni calcari. — E notoche i lo pini sono calcifughi e eh t depe-riscono in terreni dove il calcare arrivaappena al 5 o/o • Ma il prof. Hilner è giuntoa farli crescere per forza, anche in ter-reni ricchi di calce, e farli fiorire e frut-tificare. irrorandoli con una soluzione dalmezzo all'I di solfato di ferro.

Per la coltivazione artificiale dei tar-tufi. — Allo scopo di diffondere in Italia

la. coltivazione dei tartufi, il Ministro diAgricoltura, Industria e Commercio hadato incarico, tempo addietro, al prof. O.Mattirolo, del Politecnico di Torino di stu-diare come tale coltivazione è condotta inFrancia, dove ha acquistato carattere industriale, con una considerevole produ-zione, rilevata da recenti statistiche. Letartufiere francesi — riferisce il profes-sore nella sua relazione — altro non sonoche piantamenti di querce o di altre es-senze, quali noccioli, abeti, pini, cedri.pioppi, faggi, castagni ecc., dispiisti in un date

--ordine, al cui piede si raccolgono tartufidi un peso più grande e di qualità mi-gliore di quelli raccolti al piede li piante.cresciute spii n tan ria.m en te.

Cosi in Francia la tartuficoltura si èrivelata l'ausiliario più potente del ri odio-schimento montano.

L'Italia, che pure ha zone eminente-mente adatte per tale coltivazione, do-vrebbe approfittare del consiglio che leviene dell'esperienza francese.

Un nuovo trattamento per migliorare ivini, descritto da M. Ph, NIalvezin

congresso di chimica- tecnobigica, con-siste nell' iniettare e far gergogliare nellamassa del vino una semplice corrente diazoto sotto l'azione della quale si osserva.una scomparsa graduale del I' iissigeno indissoluzione ; il primo gas si sostituisce alsecondo, fenomeno questo, le di cui mol-teplici conseguenze hanno per risultato dimigliorare notevolmente la qualità delvino ed assicurarne la conservazione. Ècosì che, un gorgliamento di 10 a 15 mi-nuti in un vino dell'annata basta per ot-tenere, dopo riposo di qualche giorno. un

a tinta sensibilmente più pallidae più brillante soprastante a uno spessodeposito nero : avviene precipitazione ditannino e di materia colorante, mentre illiquido acquista l'aspetto ed anche il sa-pore <Fun vino vecchio di due anni. Di piùil vino, privato i1(4 suo ossigeno, si con-serva molto meglio, essendo appunto l'os-sigeno il primo agente di decomposizioneed alterazione.

L'azoto presenta come vedesi i mede-simi vantaggi dell'anidride carbonica, piùaltri che quella non ha, nè i fermenti, néi micodermi produttori dell'aceto non pos-sono svilupparsi, perché essi non vi tro-vano l'ossigeno necessario alla loro respi-razione. E le ossidasi che producono —Te'diverse « casses » (imbrunimenti) non pos-sono esercitare la loro azione, data lamancanza dell'ossigeno che agisce sul tan-nino del vino. X.

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I tipi che la Ditta Giuseppe Micheletti e Giustiproduce hofli■ i seenenti: Perfoslato d'ossa azotato,qualità speciale, L.14.00 il q.le. — Idea. anidride 16 -18 Vo, azoto 1.50 fi,. L.10.75 il q le. — Idem, anidride16 - 18 ')/„ DZ..t. I ('4, L. 10.00 il q le. --- Tipo spe-ciale per le prata, L. 8.00 il q.le.

Sarà fatto il rimborso proporzionale qualora venisseriscontrata, dell' analisi chimica, deficienza del titoloindicato per i concimi. La eauberanza dell anidridecompenserà la scarsezza dell'azoto e viceversa.

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