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Servizio di Aggiornamento della Valutazione Intermedia degli interventi realizzati nell’ambito del Documento Unico di Programmazione 2002-2006 della Provincia Autonoma di Trento, zone obiettivo 2 Rapporto di Aggiornamento della Valutazione Intermedia Dicembre 2005

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Servizio di Aggiornamento della Valutazione Intermedia degli interventi realizzati nell’ambito del Documento Unico di Programmazione 2002-2006

della Provincia Autonoma di Trento, zone obiettivo 2

Rapporto di Aggiornamento della Valutazione Intermedia

Dicembre 2005

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IZI Metodi, analisi e valutazioni economiche S.p.a – Roma

Indice

Premessa ......................................................................................................................... 3 1 Introduzione............................................................................................................... 4

1.1 La riprogrammazione di medio termine del DocUP ...........................................................4 1.2 Il disegno della valutazione..................................................................................................5 1.3 Le fonti di informazione per l’Aggiornamento della Valutazione Intermedia ....................9

2 Verifica del recepimento delle osservazioni e delle raccomandazioni della Valutazione Intermedia ........................................................................................ 10

3 Aggiornamento dell’analisi dei risultati prodotti in funzione degli obiettivi fisici e finanziari di programma....................................................................................... 13 3.1 Premessa ............................................................................................................................13 3.2 Attuazione finanziaria del DocUP......................................................................................13 3.3 Aggiornamento indicatori di realizzazione ........................................................................15 3.4 Efficacia ed efficienza ........................................................................................................17 3.5 Analisi dei risultati raggiunti in funzione degli obiettivi: un indagine qualitativa .............21

4 Analisi degli impatti, raggiunti e potenziali, rispetto agli obiettivi ....................... 28 4.1 Gli indicatori WP 9 ..............................................................................................................28 4.2 Impatti rispetto agli obiettivi di programma .......................................................................30 4.3 Aggiornamento dell’analisi d’impatto Input-Out put .........................................................33

5 Altri temi................................................................................................................... 35 5.1 Le politiche trasversali dell’UE...........................................................................................35 5.2 Marginalizzazione / opportunità: tre buone pratiche ........................................................41

6 Conclusioni sull’efficienza, l’efficacia e l’impatto e raccomandazioni per il periodo 2007-2013 ................................................................................................ 47 6.1 Conclusioni..........................................................................................................................47 6.2 Raccomandazioni ...............................................................................................................50

Allegati al Rapporto ...................................................................................................... 51 Allegato 1 - Soggetti intervistati nelle varie fasi .........................................................................53 Allegato 2 - Osservazioni della CE sul Rapporto di Valutazione Intermedia ...........................54 Allegato 3 – Indicatori chiave del WP 9 ......................................................................................56 Allegato 4 - Questionario Domanda Valutativa ..........................................................................57 Allegato 5 – Risultati delle indagini di campo a livello di Misura...............................................59

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Acronimi AdG Autorità di Gestione CdP Complemento di Programmazione CdS Comitato di Sorveglianza CE Commissione Europea DocUP Documento Unico di Programmazione Obiettivo 2 della Provincia

Autonoma di Trento FEAOG Fondo Europeo di Orientamento e Garanzia in Agricoltura FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale FSE Fondo Sociale Europeo NPC Nuova Politica di Coesione PA Pubblica Amministrazione PAT Provincia Autonoma di Trento RAE Rapporto Annuale di Esecuzione SISA Sistema Informativo della Sostenibilità Ambientale Valutatore IZI, Metodi, analisi e valutazioni economiche, Spa – Roma WP 9 Working Paper n 9 “ The Update of the Mid Term Evaluation of Structural

Fund Interventions”

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Premessa Il presente documento costituisce l’Aggiornamento della Valutazione Intermedia del dicembre 2003 predisposto nell’ambito dell’incarico di Valutazione affidato dalla Provincia Autonoma di Trento alla società IZI Spa di Roma. Il Rapporto è strutturato in base alle indicazioni fornite dalla CE DG Regio con il Document de Travail n° 9 “Mise à jour de l’évaluation à mi-parcours des interventions del Fonds Structurels” e sulla base del documento “Disegno della Valutazione”, presentato all’AdG nel gennaio 2005. Struttura del Rapporto Il Rapporto è strutturato in 6 capitoli. • Il primo capitolo riporta un’analisi della riprogrammazione di medio termine del

DocUP e gli elementi salienti di Disegno della Valutazione. • Nel secondo capitolo è analizzato il recepimento da parte dell’AdG delle

osservazioni e delle raccomandazioni formulate nell’ambito della Valutazione Intermedia (ottobre 2003).

• Nel terzo capitolo si riporta l’analisi dei risultati prodotti dal DocUP in funzione degli

obiettivi fisici e finanziari di Programma. Il capitolo contiene, inoltre, i risultati di un’indagine di campo (aprile-maggio 2005) a carattere qualitativo in relazione agli effetti prodotti e al raggiungimento degli obiettivi del DocUP.

• Il quarto capitolo presenta l’analisi degli impatti raggiunti e potenziali rispetto agli

obiettivi di programma. • Il quinto capitolo fa riferimento a temi e approfondimenti specifici del DocUP della

Provincia Autonoma di Trento, con riferimento alle politiche trasversali e all’analisi di buone pratiche e casi di studio.

• Il sesto capitolo è dedicato alle conclusioni e raccomandazioni per il periodo 2007-

2013.

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1 Introduzione Nel presente capitolo si riporta un’analisi della riprogrammazione di medio termine del DocUP1 e gli elementi salienti su aspetti relativi a: processo di valutazione, domanda valutativa e Nuova Politica Coesione. Il capitolo inoltre presenta i temi chiave di lettura individuati per orientare il percorso di aggiornamento della valutazione: marginalizzazione / opportunità e capacità di governance.

1.1 La riprogrammazione di medio termine del DocUP Ai fini della revisione di metà percorso l’AdG ha preso in considerazione principalmente i seguenti elementi: • risultati della Valutazione Intermedia (Reg. (CE) 1260/99 art. 42); • assegnazione della riserva per realizzazione efficienti ed efficaci (Reg. (CE) 1260/99

art. 44); • nuovo Programma di Legislatura a seguito delle elezioni provinciali (26-10-2003). Nella revisione del DocUP, l’AdG ha adottato i suggerimenti forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (più che altro relativi a modifiche redazionali al testo del DocUP) e il documento sulla semplificazione elaborato dalla CE (Comunicazione C(2003) 1255 del 24-04-2003), con particolare riferimento agli aspetti che prevedono un approccio improntato alla proporzionalità tenendo conto della limitata portata del programma per le sue dimensioni finanziarie.

1.1.1 Riprogrammazione Dato l’equilibrato sviluppo del Programma, la Riprogrammazione è di portata limitata e non incide sul DocUP in modo sostanziale. Le modifiche si sono concentrate su due aspetti: semplificazione e integrazione: • in merito all’integrazione rispetto ad altri strumenti di programmazione sono state

potenziate quelle azioni che permettono una maggiore sinergia tra gli stessi; • dal lato della semplificazione le modifiche adottate hanno razionalizzato la struttura

del Complemento di Programmazione, eliminando alcune delle sottomisure non attivate e ridistribuendo le risorse all’interno della Misura di riferimento, anche in un ottica di concentrazione delle risorse. Tra le sottomisure eliminate figura quella relativa al sostegno alla filiera foresta legno (Misura 1.1, sottomisura g del complemento), con il fine di razionalizzare la Misura 1.1 eliminando le sottomisure non operative.

1 Cfr. Documento sul Disegno della Valutazione, Gennaio 2005.

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1.1.2 Assegnazione riserva di efficacia ed efficienza Alla Provincia Autonoma di Trento sono state assegnate, quale riserva di efficacia ed efficienza, risorse complessive per circa 2,43 Meuro di spesa pubblica. Tali risorse sono state integralmente impegnate nell’ambito dell’Asse 1, Misura 1.2 Iniziative per lo sviluppo e la qualificazione del settore turistico in ambiente rurale e montano, che costituisce la Misura centrale del DocUP, sia dal punto di vista finanziario (45% delle risorse totali del Programma sono assegnate a tale Misura) che dal punto di vista strategico (sono riconducibili infatti a questa Misura sia gli interventi relativi al settore del turismo, ma soprattutto quegli interventi rivolti ai comuni che costituiscono forse il vero valore aggiunto del Programma). L’allocazione appare coerente con la positiva risposta degli enti locali ai bandi di attuazione pubblicati dalla Provincia. Si considera inoltre importante che l’assegnazione sia stata fatta su una delle poche Misure del DocUP che prevede una procedura a bando, e non integralmente collegata a leggi di spesa ordinarie.

Spesa pubblica totale Spesa pubblica riprogrammata

Misura 1.2 24.473.714 44% 26.904.647 46%

DocUP 56.261.411 100% 58.692.344 100%

Dalla tabella precedente si rileva come l’incremento prodotto dall’assegnazione della riserva alla Misura 1.2 abbia variato in modo limitato il peso della Misura sul Piano Finanziario totale (incremento del 2%).

1.2 Il disegno della valutazione La definizione del disegno di valutazione per l’Aggiornamento della Valutazione Intermedia ha visto il contributo di diversi aspetti e “attori” della programmazione comunitaria. In primo luogo si è fatto riferimento a quanto riportato Documento di Lavoro n° 9 “Aggiornamento della Valutazione Intermedia degli interventi cofinanziati dai Fondi Strutturali” che, unito alla domanda valutativa espressa dall’AdG e dai Responsabili di Misura del DocUP, ha permesso di individuare le chiavi di lettura per la valutazione ed i temi da approfondire. Da ultimo, ma non per questo meno importante, si è fatto riferimento alla nuova Politica di Coesione per gli anni 2007-2013 con particolare riferimento agli obiettivi competitività ed occupazione. Le osservazioni formulate dagli uffici della Commissione Europea sul Rapporto di Valutazione Intermedia hanno fornito un utile guida per la definizione dell’approccio alla valutazione in coerenza con i criteri di qualità attesi.

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1.2.1 Le osservazioni della CE sul Rapporto di Valutazione Intermedia In sintesi, le considerazioni espresse dagli Uffici della Commissione Europea sul Rapporto di Valutazione Intermedia sono stati: • un rapporto di buona qualità, con una solida metodologia; • una metodologia basata su una pluralità di fonti di informazione primarie e strumenti

di indagine; • un buon livello di integrazione dei risultati delle indagini nelle analisi; • la piena presa in considerazione nel Rapporto Finale degli aspetti che erano stati

considerati (dalla CE stessa) incompleti o deboli nella versione draft (luglio 2003). La scheda di valutazione del Rapporto basata sui criteri di qualità è riportata negli allegati al presente rapporto.

1.2.2 Documento di lavoro numero 9 Il presente aggiornamento della Valutazione Intermedia si è basato sulle indicazioni metodologiche definite della CE DG Regio e contenute nel Document de Travail n° 9 “Mise à jour de l’évaluation à mi-parcours des interventions del Fonds Structurels”. Finalità dell’aggiornamento è quella di analizzare e valutare gli aspetti del Programma ed i “punti” sui quali è possibile ottenere un valore aggiunto rispetto alla Valutazione Intermedia. Nell’ottica comunitaria, l’Aggiornamento delle informazioni e delle analisi relative ai risultati ottenuti dai Programmi nel periodo di attuazione 2000-2006, avranno un ruolo importante nella concezione delle strategie e dei programmi per il periodo 2007-2013. Le attività valutative comprendono: • analisi del “recepimento” da parte dell’AdG delle raccomandazioni contenute nella

Valutazione Intermedia (§ 2); • analisi delle realizzazioni e dei risultati ottenuti in funzione degli obiettivi (§ 3.4); • analisi dell’attuazione finanziaria in relazione a: impiego delle risorse, efficacia ed

efficienza (§ 3.1, § 3.2 e § 3.3); • prime stime e considerazioni sull’impatto a livello di programma, asse e misura (§

4); • aggiornamento delle analisi tematiche effettuate in fase intermedia: ambiente, pari

opportunità, società dell’informazione, avanzamento istituzionale (§ 5.1); • selezione, analisi e presentazione di casi studi e migliori pratiche (§ 5.2); • rilevamento, analisi ed interpretazione dei fattori di successo e di insuccesso

nell’attuazione del DocUP (§ 6.1); • raccomandazioni e suggerimenti per il periodo 2007-2013 (§ 6.2). Il Documento di Lavoro n° 9 fornisce un elenco di indicatori chiave (di realizzazione, risultato e impatto) per l’aggiornamento della Valutazione Intermedia dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali. Nel corso dell’incontro del gennaio 2005 tra CE, Ministero dell’Economia, AdG e Valutatori dei DocUP Obiettivo 2 è stato stabilito di prendere in considerazione quale indicatore di sintesi per i Programmi l’indicatore di risultato relativo al volume di investimenti per lo

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sviluppo delle PMI. Per rispondere a tale richiesta, l’indicatore è stato comunque quantificato, anche se non particolarmente appropriato rispetto agli obiettivi del DocUP Trento.

1.2.3 L’aggiornamento della domanda valutativa Al fine di rilevare la domanda valutativa per l’Aggiornamento della Valutazione Intermedia il valutatore ha organizzato un incontro con i referenti dell’AdG ed i responsabili di misura nel mese di Luglio 20042. L’incontro è stato preceduto dall’invio di un questionario ai singoli responsabili di misura finalizzato a rilevare la domanda valutativa degli stessi (cfr. allegati al rapporto). L’interazione con i referenti del Programma e della sua attuazione non ha portato all’individuazione di particolari e specifiche nuove domande valutative, rispetto a quelle rilevate in sede di Valutazione Intermedia, ma ha costituito occasione per i partecipanti per evidenziare aspetti operativi collegati all’attuazione delle singole Misure. In termini generali, il momento seminariale promosso dal valutatore, ha contribuito a rafforzare l’interazione e lo scambio di esperienze tra i responsabili dell’attuazione delle Misure/Azioni del Programma. Ai fini della costruzione della domanda valutativa per la fase di Aggiornamento della Valutazione Intermedia, è peraltro stato importante il contributo del Comitato di Sorveglianza, che in occasione della riunione del 13 maggio 2004, ha concordato con il valutatore l’opportunità di focalizzazione dell’aggiornamento su: • gli aspetti di impatto, • le politiche trasversali, • l’innovazione, • l’avanzamento istituzionale, • pari opportunità in ottica di mainstreaming. Nel mese di gennaio 2005 il valutatore ha promosso un incontro “ristretto” con i referenti provinciali del programma3, al fine di definire spunti specifici, ambiti di approfondimento e casi studio da considerare in occasione dell’aggiornamento della Valutazione Intermedia. Gli spunti raccolti hanno portato ad individuare la relazione “marginalizzazione / opportunità” quale chiave di lettura sulla quale orientare il percorso di aggiornamento della Valutazione Intermedia. Il tema così sintetizzato ha costituito il riferimento per le analisi sulle opportunità offerte dal DocUP per il superamento del differenziale di sviluppo delle zone marginali della provincia.

2 All’incontro hanno partecipato 7 Responsabili di struttura e di Misura (cfr. allegati al rapporto). 3 Responsabile del Servizio Rapporti Comunitari Dottoressa Fambri, Dottor Margoni e Dottor Deluca

dell’Ufficio Fondi Strutturali (AdG DocUP).

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1.2.4 La Nuova Politica di Coesione Le proposte di regolamento per la Nuova Politica di Coesione prevedono una ridefinizione degli obiettivi e delle priorità comunitarie ed una nuova strutturazione dei programmi cofinanziati. Le politiche comunitarie saranno articolate rispetto a tre obiettivi prioritari: convergenza, competitività e occupazione, cooperazione. La Provincia Autonoma di Trento dovrà muoversi sulla base del secondo e terzo obiettivo e delle priorità ad essi relative: • innovazione, ambiente/prevenzione, accessibilità e strategia europea per

l’occupazione per l’obiettivo di competitività ed occupazione; • innovazione, ambiente/prevenzione dei rischi, accessibilità, cultura e istruzione per

l’obiettivo di cooperazione territoriale europea. Sulla base di tali obiettivi e priorità, nell’ambito dell’aggiornamento si è tentato di ricostruire e/o individuare la corrispondenza tra Nuova Politica di Coesione, evoluzione del contesto socio economico della Provincia Autonoma di Trento e performance del Programma (cfr. § 6.2).

Obiettivi della Nuova Politica di Coesione di rilievo per la Provincia Autonoma di Trento

Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" Propone un duplice approccio: • rafforzare la competitività e l’attrattiva delle regioni, attraverso programmi di sviluppo regionale (FESR), anticipando

i cambiamenti economici e sociali e sostenendo l’innovazione, la società della conoscenza, l’imprenditorialità, la protezione dell’ambiente e la prevenzione dei rischi;

• potenziare, mediante programmi nazionali o territoriali di livello adeguato (FSE), l’adattabilità dei lavoratori e delle imprese nonché garantire lo sviluppo di mercati del lavoro per rafforzare l’inclusione sociale, in linea con la strategia europea per l’occupazione.

Obiettivo "Cooperazione territoriale europea" (FESR) A valere dell’esperienza INTERREG, mira ad intensificare la cooperazione a tre livelli: • cooperazione transfrontaliera, mediante programmi congiunti che promuoveranno in particolare l’imprenditorialità, la

gestione congiunta dell’ambiente e la condivisione delle infrastrutture; • cooperazione a livello delle zone transnazionali; riguarderanno invece la protezione e la gestione delle risorse

idriche, l’accessibilità alle grandi reti e l’inter-operabilità dei sistemi, la prevenzione dei rischi e le attività congiunte di ricerca e sviluppo tecnologico;

• reti di cooperazione e di scambio di esperienze sull’intero territorio dell’Unione.

1.2.5 I temi chiave di lettura L’analisi dei diversi aspetti evidenziati nei paragrafi precedenti (Domanda valutativa, WP9, Indirizzi per la NPC) rapportati all’obiettivo globale di programma, rallentare e, se possibile, invertire la tendenza allo spopolamento delle zone di montagna, hanno portato ad individuare quale chiave di lettura sulla quale orientare il percorso di aggiornamento della Valutazione Intermedia: • la relazione “marginalizzazione / opportunità”; • la “capacità di governance”.

I temi così sintetizzati focalizzeranno le analisi sul contributo offerto dal DocUP per il superamento del differenziale di sviluppo delle zone marginali della Provincia.

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1.3 Le fonti di informazione per l’Aggiornamento della Valutazione Intermedia

Nello schema seguente si riporta in maniera sintetica l’elenco delle fonti d’informazione utilizzate per le analisi effettuate nel presente documento. Le fonti, come evidenziato nella tabella, fanno riferimento alla rilevazione di dati secondari (documenti di programma, dati di monitoraggio, dati di contesto, ecc.) e di dati primari derivanti principalmente da indagini dirette del valutatore stesso presso i diversi attori del Programma (Responsabili di Misura, soggetti attuatori, beneficiari, o altri testimoni a vario titolo interessati dall’attuazione del Programma4). Fonti di informazione

Dati secondari Dati primari Attività valutative Analisi

Documentale Dati monit Dati di contesto

Indagini AdG/RdM

Indagini Altri Attori

La riprogrammazione di medio termine del DocUP x x

Il disegno della valutazione x x Recepimento delle osservazioni della VI x x Analisi dell’attuazione e dell’efficacia ed efficienza del DocUP x

Analisi dei risultati raggiunti in funzione degli obiettivi x

Analisi degli impatti x x x x x Le politiche trasversali x x x Casi studio x x x x

4 In allegato si riporta l’elenco delle persone intervistate nel corso del processo di valutazione.

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2 Verifica del recepimento delle osservazioni e delle raccomandazioni della Valutazione Intermedia

Nell’ambito delle attività svolte è stato possibile verificare come l’Autorità di Gestione abbia recepito, ad oggi, le osservazioni e le raccomandazioni formulate nel Rapporto di Valutazione Intermedia. Tali osservazioni e raccomandazioni sono state, in generale, attentamente considerate nella riprogrammazione di metà periodo. Per alcune di esse l’AdG ha avviato azioni specifiche. Di seguito si riportano le raccomandazioni a suo tempo formulate e riferite ad aspetti programmatici, di processo ed istituzionali.

Raccomandazioni dalla Valutazione Intermedia (dicembre 2003)

Strategia Dall’analisi della strategia del DocUP ob2 e del contesto di riferimento sono emerse alcune indicazioni: • nei comuni dove l’andamento della popolazione è negativo, o inferiore a una certa soglia,

sarebbe opportuno prevedere delle modalità di attuazione finalizzate a concentrare alcuni interventi, quelli ad esempio per la qualità della vita (Misura 1.4) o quelli per la valorizzazione delle produzioni locali (Misura 1.3);

• per la successiva fase di applicazione delle misure a bando, il valutatore suggerisce, laddove possibile, di porre maggiore attenzione alla tematica della permanenza dei giovani nel territorio e del loro inserimento nel mondo del lavoro; ciò può essere fatto agendo su specifiche azioni, se possibile, nell’ambito della Misura 1.2, oppure individuando opportune priorità e preferenze nella valutazione della progettualità presentata dai comuni;

• un problema di fondo di alcuni comuni è legato alla mancanza di tessuto imprenditoriale; gli interventi previsti possono sicuramente stimolare nuovi investimenti, ma potrebbe essere comunque opportuno rafforzare strumenti di “animazione” che stimolino l’imprenditoria anche nei territori più marginali, indirizzando quanto più possibile le azioni alle categorie di popolazione, in particolare i giovani e le donne, che, se maggiormente motivate, potrebbero rispondere positivamente

Pari Opportunità Per il secondo periodo di attuazione del DocUP le principali raccomandazioni possono essere così sintetizzate: • identificare in modo chiaro i finanziamenti rivolti ad azioni specifiche e progetti orientati al

mainstreaming di genere; • procedere ad una revisione dei criteri di selezione ai fini di incorporare un’ottica

mainstreaming, ad esempio attraverso l’attribuzione di punteggi supplementari a progetti che promuovono la parità;

• ipotizzare azioni di formazione sulla dimensione di genere, ad uso della AdG e dei Responsabili di Misura.

Le raccomandazioni riguardavano principalmente aspetti di semplificazione del Documento Programmatico, peraltro già presi in considerazione dall’AdG in precedenti fasi di attuazione e consolidate nella revisione di metà percorso. Altre raccomandazioni facevano riferimento a:

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• l’opportunità di focalizzare l’attenzione sulla permanenza dei giovani nelle aree rurali. Dalla valutazione è infatti emerso che il fenomeno dello spopolamento “giovanile” costituisce una criticità rilevante, soprattutto per alcune valli della Provincia di Trento;

• la promozione di interventi specificamente indirizzati alle pari opportunità; • il rafforzamento di iniziative di animazione territoriale finalizzate a stimolare

l’imprenditoria nei territori più marginali. Per quanto riguarda spopolamento e pari opportunità, l’Autorità di Gestione nell’ambito del Comitato di Sorveglianza del Maggio 2004ha assunto l’impegno di “rafforzare l’attuazione o attraverso finanziamenti aggiuntivi da calibrare nel Complemento di Programmazione o prevedendo bandi specifici con l’inserimento di opportune modifiche al CdP”5. Per quanto riguarda gli aspetti di natura istituzionale, i suggerimenti riguardano la mancanza di un orientamento mainstreaming per quanto concerne le pari opportunità. L’ottica di genere nei meccanismi di selezione dei progetti e nei criteri di selezione risulta essere marginale. In questo contesto l’AdG si è impegnata (cfr. RAE 2003) ad adottare un approccio trasversale in un'ottica di mainstreaming di genere, attraverso: azioni specifiche; attribuzione di punteggi premianti per i progetti che promuovono la parità; azioni di formazione sulla dimensione di genere ad uso dell'Autorità di gestione e di responsabili di Misura. Con riferimento a questo ultimo punto nel gennaio 2005 è stato avviato un progetto specifico da parte dell’AdG (Ufficio Fondi Strutturali) “Azioni di intervento sulla dimensione di genere” (cfr. § 5.1.2). Per quanto concerne il rafforzamento delle iniziative di animazione l’AdG ha attivato un progetto di animazione territoriale indirizzato alle aree Obiettivo 2 e Phasing Out con l’obiettivo di “promuovere il lavoro autonomo e nuove iniziative imprenditoriali nelle aree Obiettivo 2 e Phasing Out della Provincia Autonoma di Trento”. Il progetto, che si articola sul periodo di un triennio, dopo una fase preliminare di studio e ricerca (maggio-agosto 2004), è stato avviato nei primi mesi del 2005. Altri aspetti considerati nella Valutazione Intermedia, ma non espressi direttamente in termini di raccomandazioni, riguardavano: • le procedure di attuazione: nella valutazione si esprimeva la necessità di

armonizzare i diversi strumenti di programmazione presenti nelle aree svantaggiate del territorio provinciale. Il tema della possibile sovrapposizione territoriale tra Patti Territoriali e DocUP è stato affrontato dall’AdG che ha introdotto6 per le aree Docup Obiettivo 2, nelle quali è attivo un Patto Territoriale, una forma di precedenza sotto forma di punteggio aggiuntivo o in termini di grado di priorità degli interventi;

• la concentrazione territoriale degli interventi. Il tema è stato considerato dall’AdG (cfr. RAE 2003), prevedendo l’opportunità di definire modalità di attuazione finalizzate a concentrare una parte degli interventi, quali ad esempio quelli per la qualità della vita, o per la valorizzazione delle produzioni locali e delle risorse naturali, nelle aree più svantaggiate in termini di numerosità e andamento

5 Nello specifico, il RAE indica che “per la fase successiva di applicazione delle misure attivate attraverso

bandi specifici, l'attenzione si porrà in particolar modo alla tematica della permanenza dei giovani sul territorio e del loro inserimento nel mondo del lavoro, azioni realizzabili attraverso interventi specifici nell'ambito della misura 1.1 oppure individuando opportune priorità e preferenze nella valutazione della progettualità presentata dai comuni”.

6 Cfr. Comitato di Sorveglianza maggio 2004.

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demografici, con particolare riferimento a quelle in sostegno transitorio, dove le risorse sono ancora più limitate; l’integrazione della componente ambientale nel sistema di attuazione e sorveglianza. Nella Valutazione Intermedia si sottolineava la mancata definizione del Piano Operativo di Cooperazione Sistematica (POCS) tra Autorità Ambientale e AdG. Una nuova versione del POCS, contenente un set circoscritto ma rilevante, di indicatori ambientali concordato tra AA e AdG, è stata presentata al CdS del 10 giugno 2005. Sono state inoltre predisposte delle schede di valutazione della sostenibilità ambientale degli interventi cofinanziati.

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3 Aggiornamento dell’analisi dei risultati prodotti in funzione degli obiettivi fisici e finanziari di programma

3.1 Premessa Nel presente capitolo si riporta l’aggiornamento dell’analisi dei risultati prodotti in funzione degli obiettivi fisici e finanziari del Programma, nonché l’analisi di efficacia ed efficienza e un’analisi qualitativa dei risultati raggiunti in funzione degli obiettivi previsti dal programma. La presentazione delle informazioni e delle analisi effettuate avviene secondo il seguente schema: • esame dell’attuazione fisica e finanziaria del Programma; • valutazione di efficacia ed efficienza; • analisi qualitativa dei risultati raggiunti in funzione degli obiettivi del Programma. In linea generale, a livello di Asse l’analisi porta ad una positiva valutazione di efficacia, e di potenziale impatto, rispetto agli obiettivi più tradizionali, qualità della vita, ambiente, turismo, ecc.; ed un efficacia minore rispetto agli obiettivi di sistema, mirati ad accrescere competitività ed innovazione, che comunque non rappresentano obiettivi principali dell’attuale DocUP. In termini occupazionali il DocUP certamente ha favorito il mantenimento di posti di lavoro nei contesti obiettivo 2 e nell’ambito dell’occupabilità delle categorie deboli del mercato del lavoro.

3.2 Attuazione finanziaria del DocUP Al giugno 2005 il Programma presenta un attuazione finanziaria positiva, con un livello di impegni pari al 74% delle risorse programmate ed una capacità di spesa (pagamenti su programmato) pari al 48%.

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Graf. 3.2.I - Evoluzione degli impegni e della spesa (30-09-03/30-06-05)

30-09-03

30-09-04

30-06-05

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

1 2 3

Capacità di impegno Capacità di spesa

La situazione a livello di Misura appare non omogenea e differenziata: • in termini di impegni una sola Misura presenta un livello di impegni inferiore al 40%

del costo programmato (Misure 2.3), mentre una Misura ha impegnato per intero i fondi a disposizione (Misura 1.4);

• in termini di erogazioni si evidenzia il buon andamento della Misura 1.4 con una capacità di spesa prossima all’80%, mentre solo due Misure presentano una capacità di spesa inferiore al 30%: la Misura 2.2, principalmente a causa delle modalità di gestione della Misura che prevedono una rendicontazione annuale e per la quale pertanto ci si attende un’accelerazione della spesa nell’ultimo trimestre del 2005, e la Misura 2.3 per la quale risolti i problemi di avvio dei lavori, un’accelerazione della spesa si avrà nell’ultimo periodo di programmazione, con il completamento delle opere.

Tab. 3.2.I – Attuazione finanziaria del DocUp al 30-06-057

Programmato Impegni Pagamenti Imp/

ProgrPag/

ProgrPag/ Imp

(1) (2) (3) (2)/(1) (3)/(1) (3)/(2)

1.1 Pmi 6.188.755 2.763.686 2.584.695 45% 42% 94%

1.2 Turismo 26.904.647 21.502.659 13.258.808 80% 49% 62%

1.3 Artigianato, Commercio. Prodotti 4.289.930 1.953.161 1.751.277 46% 41% 90%

1.4 Qualità della vita 6.188.755 6.651.287 4.906.493 107% 79% 74%

2.1 Ambiente 6.399.737 5.771.370 2.967.268 90% 46% 51%

2.2 Fonti energetiche 5.063.527 3.106.150 1.329.796 61% 26% 43%

2.3 Monitoraggio ambientale 2.250.456 589.064 510.899 26% 23% 87%

4.1 Assistenza tecnica 1.406.537 867.607 609.506 62% 43% 70%

58.692.344 43.204.983 27.918.741 74% 48% 65%Totale

Denominazione sintetica Misura

Soglia n+2 Al 30 giugno 2005 la soglia n+2 relativa agli impegni di spesa al 2003 è già stata superata. Per quanto riguarda i prossimi esercizi il positivo andamento delle erogazione permette di escludere il rischio per il Programma di incorrere nel disimpegno automatico.

7

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Tab. 3.2.II – Soglia n+2 Importo totale

Quota FESR da rendicontare al 31-12-05 9.303.536

Quota FESR certificata al 30-06-05 9.492.368

Differenza -188.832

3.3 Aggiornamento indicatori di realizzazione Il sistema di monitoraggio rileva gli indicatori fisici al 31 dicembre di ogni anno. In occasione dell’Aggiornamento della Valutazione Intermedia l’AdG e la struttura di monitoraggio provinciale si sono impegnate ad effettuare una rilevazione dei dati di realizzazione fisica al 30-06-05. Dalla tabella seguente emerge un avanzamento nelle realizzazioni fisiche per quello che riguarda le Misure 1.1, 1.2, 2.1 e 2.2 rispetto ai dati al 31-12-2004. Per alcune Misure si registra un valore realizzato superiore a quanto programmato originariamente principalmente a causa di una sottostima dei risultati previsti. Tab. 3.3.I - Attuazione fisica del DocUP a livello di Misura, dati al 31-12-04 e al 30-06-058

Valore Avanz. Valore Avanz.

Imprese beneficiarie n° 101 92 91% 95 94%

Interventi effettuati n° 3 2 67% 2 67%

Interventi effettuati mq nd 1 - 1 -

Imprese beneficiarie n° 94 59 63% 65 69%

Interventi effettuati n° 261 113 43% 124 48%

Passeggiate e sentieri turistici Km 40 93 232% 99,66 249%

Aree di sosta mq 9.000 38.710 430% 40.140 446%

Imprese beneficiarie n° 80 128 160% 128 160%

Postazioni installate n° 4 0 0% 0 0%

Soggetti attrattori n° 12 15 125% 15 125%

1.4 Interventi effettuati n° 48 38 79% 38 79%

2.1 Interventi effettuati n° 21 16 76% 21 100%

2.2 Interventi effettuati n° 1.278 908 71% 1.025 80%

Interventi n° 7 1 14% 1 14%

Lunghezza rete Km 1,05 1,50 143% 1,50 143%

Valore realizzato

30-06-05

Il dato della Misura 2.2 è comprensivo di tutti gli interventi attivati anche quelli che devono ancora essere caricati sul sistema di monitoraggio al 30.06.05

Misura Indicatori di realizzazione u.m. Valore atteso 31-12-04

Note

1.3

1.1

2.3

1.2

Per quello che riguarda la Misura 2.3 ulteriori dati di avanzamento fisico fanno riferimento al n. di abitanti equivalenti serviti con le nuove reti ed impianti di depurazione realizzati. In relazione all’indicatore (non rientrante tra quelli individuati nel RAE e pertanto rilevati nell’ambito del monitoraggio), le rilevazioni al dicembre 2005 evidenziano i seguenti valori: • la rete ad oggi conclusa serve un n. di 1.669 abitanti equivalenti, ai quali, completato

un lotto in esecuzione e dismesso un impianto attualmente operativo, si

8 In relazione alla misura 2.2 si sottolinea una distorsione dei dati riportati in tabella rispetto a quanto

riportato nella tabella 3.2.1 relativa all’attuazione finanziaria.

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aggiungeranno quelli di un'ulteriore zona già servita, pari a 3.600, per un totale quindi di 5.270 ab. Equivalenti;

• le ulteriori opere ad oggi impegnate, ma non concluse, si riferiscono ad un totale di circa 4.300 abitanti equivalenti;

• pertanto, le opere avviate ad oggi sul DocUP servono un complessivo di circa 9.570 abitanti equivalenti.

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3.4 Efficacia ed efficienza La valutazione di efficacia ed efficienza è stata effettuata sulla base dei dati di avanzamento finanziario e fisico forniti dall’AdG e della banca dati monit web (al 30-06-05). La valutazione di efficacia in termini quantitativi è stata effettuata con riferimento all’evoluzione degli indicatori di realizzazione fisica e finanziaria. La valutazione di efficienza è stata effettuata sulla base dei seguenti parametri: • costo unitario a livello di Misura (programmato e realizzato); • distribuzione territoriale degli interventi (zone PO e obiettivo 2, a livello comunale e

procapite); • durata media dei progetti a livello di misura. La valutazione di efficacia appare sostanzialmente positiva, sia per quello che riguarda le realizzazioni fisiche che per quello che riguarda le realizzazioni finanziarie. La situazione a livello di Misura non è omogenea. Come evidenziato in precedenza, infatti, le Misure dell’Asse I e la Misura 2.1 presentano un livello di realizzazioni sia finanziarie che fisiche elevato, viceversa le Misure 2.2 e 2.3 presentano un’avanzamento finanziario non pienamente positivo, riconducibile, come visto, a procedure di rendicontazione molto lunghe per la Misura 2.2 e ad un ritardo nell’avvio degli interventi per la Misura 2.3. Ai fini della valutazione dell’efficienza è stata ricostruita dal valutatore, su dati forniti dal monitoraggio (monit web) una banca dati riportante gli interventi avviati nell’ambito del DocUP (dati al 30-06-2005). Le analisi che seguono sono state effettuate sui dati relativi alle misure dell’Asse I e dell’Asse II, tralasciando la Misura dell’Assistenza Tecnica in quanto, per definizione, si tratta di una Misura di supporto al programma. Un primo dato fa riferimento alla dimensione media degli interventi finanziati dal DocUP. Al 30 giugno 2005 i progetti ammessi a finanziamento sono 1.392, per un impegno totale pari a quasi 43 Meuro. La Misura che presenta il numero maggiore di interventi è la 2.2, “Fonti energetiche”, con 912 progetti finanziati, si tratta di piccoli progetti, con un impegno medio pari a 3.406 euro, di molto inferiore alla media delle altre Misure. Di contro, la Misura 2.3, “Monitoraggio Ambientale”, presenta solo tre progetti finanziati per un importo che va dai 242.000 euro del progetto più piccolo, ai 755.193 euro del progetto più grande. E’ evidente che la situazione a livello di azione appare molto differenziata e che, l’importo medio dei progetti rilevato a livello di misura risente della dimensione media dei singoli interventi. Le Azioni che presentano i progetti di dimensione più elevata sono la 1.1.d, dove è presente un intervento che prevede un investimento totale per circa 4 Meuro, di cui 631.110 euro di contributo pubblico (incubatore di impresa a Pieve di Bono), e quelle relative alle Misure 1.2 e 1.4 attuate tramite bandi.

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Tab. 3.4.I – Importo medio dei progetti a livello di Azione / Misura

n° progetti

Impegni totaliDimensione

media interventi

1.1 Pmi 99 2.763.686 27.916

1.1.a 13 96.621 7.432

1.1.b 42 772.919 18.403

1.1.c 41 384.580 9.380

1.1.d 3 1.509.566 503.189

1.2 Turismo 155 22.059.716 142.321

1.2 Autonomie locali 26 10.808.757 415.721

1.2.a 1 209.685 209.685

1.2.b 20 3.310.105 165.505

1.2.c 46 5.065.683 110.124

1.2.e 12 830.972 69.248

1.2.k 50 1.834.514 36.690

1.3 Artigianato, Commercio, Prodotti 142 1.953.161 13.755

1.3.a 16 696.283 43.518

1.3.d 126 1.256.878 9.975

1.4 Qualità della vita 39 6.651.287 170.546

1.4 Autonomie locali 10 4.003.868 400.387

1.4.a 29 2.647.419 91.290

2.1 Ambiente 42 5.771.370 137.414

2.1.a 37 5.589.310 151.062

2.1.d 1 85.989 85.989

2.1.e 4 96.071 24.018

2.2 Fonti energetiche 912 3.106.150 3.406

2.3 Monitoraggio ambientale 3 589.064 196.355

Totale 1.392 42.894.434 30.815

Misure / Azioni

Fonte: dati Monit Web In termini di tempi di esecuzione dei progetti le Azioni presentano una tempistica differenziata in corrispondenza con le singole tipologie di intervento. Nella tabella seguente si riporta la durata media dei progetti9 a livello di azione e misura per quegli interventi che al 30 giugno 2005 risultavano conclusi (non sono presenti dati relativi alla misura 2.2 in quanto per i progetti ad essa relativi non sono disponibili i dati relativi alla data di impegno, e alla Misura 2.3 in quanto nessuno dei tre progetti avviati risulta concluso). Che i progetti che hanno una durata media più elevata sono quelli che presentano anche un costo medio più elevato, ovvero i progetti dell’Azione 1.1.d e quelli attuati tramite bando nell’ambito delle Misure 1.2 e 1.4.

9 Calcolata con riferimento alla data di impegno di spesa e del saldo finale del progetto.

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Tab. 3.4.II – Durata media dei progetti conclusi al 30-06-05 a livello di Azione / Misura

durata media (gg)

1.1 Pmi 295

1.1.a 257

1.1.b 134

1.1.c 145

1.1.d 645

1.2 Turismo 377

1.2 Autonomie Locali 663

1.2.b 245

1.2.c 360

1.2.e 431

1.2.k 185

1.3 Artigianato, Commercio, Prodotti 188

1.3.a 231

1.3.d 145

1.4 Qualità della vita 571

1.4 Autonomie Locali 624

1.4.a 518

2.1 Ambiente 200

2.1.a 412

2.1.d 138

2.1.e 49

326Totale

Misura /Az.

Fonte: dati Monit Web Di seguito sono riportate, in forma cartografica, due mappe della distribuzione territoriale degli interventi. Sono riportati gli impegni per abitante dei Comuni obiettivo 2 e Phasing out e gli impegni totali10. Si osserva una certa concentrazione su alcuni comuni sia in livello assoluto che procapite.

10 E’ necessario precisare che per gli interventi a carattere sovracomunale il livello di impegno complessivo è

stato ripartito in maniera uniforme fra i comuni interessati dal progetto. Non sono stati inoltre considerati gli importi impegnati con riferimento alla Misura 4.1 Assistenza Tecnica.

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Figura 3.4.I - Impegni per comune (dati al 30-06-05)

Legenda 0 impegni

da 0 a 25.000

da 25.000 a 50.000

da 50.000 a 100.000

da 100.00�0 a 500.000

da 500.000 a �1.000.000

> di 1.000.000

Comuni non DocUP

Figura 3.4.II - Impegni per abitante (dati al 30-06-05)

Legenda 0 Impegni

da 0 a 100

da 100 a 250

da 250 a 500

da 500 a 750

da 750 a �1.000

> di 1.000

Comuni non DocUP

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3.5 Analisi dei risultati raggiunti in funzione degli obiettivi: un indagine qualitativa

Ad integrazione dell’analisi di efficacia ed efficienza è stata effettuata un’ampia attività di campo finalizzata ad aggiornare l’analisi dei risultati raggiunti in funzione degli obiettivi, effettuata in sede di Valutazione Intermedia. Nell’ambito della Valutazione Intermedia le indagini avevano fatto riferimento ad interviste dirette presso i beneficiari finali (17 interviste dirette), interviste e focus group a testimoni privilegiati (campione di sindaci di comuni obiettivo 2) ed un’analisi della distribuzione territoriale della spesa. In fase di aggiornamento le informazioni e le analisi sono state integrate attraverso: • indagini presso i Responsabili di Misura / Servizi; • indagini presso testimoni privilegiati del Programma; • focus group con testimoni privilegiati. Di seguito si riporta l’aggiornamento delle analisi effettuate nel corso della Valutazione Intermedia e delle conclusioni a suo tempo formulate, con particolare riferimento ai seguenti aspetti: • coerenza misure/obiettivi e attualità della strategia; • sistema di gestione e selezione degli interventi; • effetti prodotti; • impatto rispetto alle tematiche trasversali; • criticità riscontrate; • raggiungimento degli obiettivi a livello di Asse.

3.5.1 Coerenza misure/obiettivi e attualità della strategia La coerenza complessiva del DocUP rispetto all’obiettivo principale, riduzione dello spopolamento delle aree montane, appare pienamente confermata. La progressiva opera di razionalizzazione delle Misure, attraverso la soppressione di alcune Azioni, operata dall’AdG nel corso dell’attuazione del Programma, ha contribuito a finalizzare e concentrare le risorse su pochi interventi. Le indagini effettuate confermano come la carenza infrastrutturale11 si ponga quale vincolo allo sviluppo delle aree rurali. E’ evidente, comunque, che l’intervento infrastrutturale e nei servizi, se non opportunamente collegato con interventi di rivitalizzazione del tessuto sociale ed economico, può non essere sufficiente. In questa ottica gli interventi Docup integrano e completano le altre politiche provinciali.

11 Si ricorda che le infrastrutture non sono state volutamente considerate nel DocUP in quanto la limitata

dotazione finanziaria avrebbe permesso di attuare investimenti limitati come numero e dimensioni.

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3.5.2 Sistema di gestione e selezione degli interventi La principale osservazione espressa in fase di valutazione intermedia in merito al sistema di gestione faceva riferimento all’elevato impegno amministrativo legato alle procedure di attuazione delle Misure, di rendicontazione e di monitoraggio rispetto alle analoghe misure a finanziamento provinciale. Per quello che riguarda la pubblicizzazione degli interventi, nella valutazione delle azioni di comunicazione si ritiene opportuno individuare due diversi livelli: • può considerarsi più che soddisfacente la comunicazione ed informazione al

pubblico generale (o ai potenziali beneficiari) sulle possibilità di finanziamento offerte del Programma;

• l’informazione ai destinatari dell’intervento sull’origine (provinciale/comunitaria) del finanziamento è dettagliata e tempestiva. Permane un problema di percezione dell’informazione da parte dei destinatari sul carattere comunitario del finanziamento abituati a considerare la Provincia come principale erogatore di contributi pubblici.

Per quello che riguarda la selezione degli interventi, le Misure del DocUP vengono attuate, nella maggior parte dei casi, sulla base di leggi provinciali e prevedono pertanto procedure di attuazione analoghe per il DocUP rispetto a quanto previsto dalle leggi provinciali12. Una maggiore caratterizzazione presentano invece le azioni a bando13 rispetto alle quali i criteri di selezione (bandi 2005) hanno introdotto elementi di specifica qualificazione in ottica comunitaria, con particolare riferimento al tema delle pari opportunità tra uomini e donne ed ai giovani, più marginali nei bandi pubblicati nel 2002 e 2003.

3.5.3 Effetti prodotti La valutazione degli effetti prodotti si basa su due chiavi interpretative: • gli obiettivi di programma (rallentare e, se possibile, invertire la tendenza allo

spopolamento delle zone di montagna); • i pilastri della Nuova Politica di Coesione (competitività, innovazione e

occupazione). Rispetto agli obiettivi di programma, gli effetti del DocUP sul miglioramento della qualità della vita nelle aree marginali Obiettivo 2 sono stati rilevanti. Ciò si è realizzato con il concorso sia di interventi direttamente finalizzati al raggiungimento di tale obiettivo, sia in conseguenza di interventi che perseguono altre priorità, come ad esempio gli interventi attuati nell’ambito delle Misure ambientali dell’Asse II, ma che indirettamente hanno un effetto positivo sulla qualità della vita. 12 La procedura di selezione prevede la presentazione delle domande a sportello aperto per tutto l’anno nel

caso della Legge Provinciale 6/99, mentre altre Misure hanno termini di presentazione delle domande diversi e periodi di apertura dello “sportello” più limitati. La selezione avviene sulla base di una griglia di ammissibilità, il finanziamento dei progetti è deliberato in base alla data di presentazione del progetto.

13 Azione 1.2 lettere d, f e l, Realizzazione e manutenzione di percorsi panoramici…., e Azione 1.4.b-c-d, rispettivamente progetti di socialità a favore di anziani, bambini e giovani, progetti a favore delle donne che lavorano e acquisto di attrezzature ed arredi per comunità destinate ad anziani, disabili ed emarginati,

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Il DocUP peraltro non ha anticipato gli orientamenti di competitività ed innovazione, che non costituiscono obiettivo prioritario del DocUP. In relazione all’occupazione gli interventi cofinanziati hanno permesso il mantenimento di posti di lavoro nelle aree marginali della Provincia. Tab. 3.5.3.I – Effetti prodotti dal DocUP: valutazione qualitativa di sintesi

Misure Qualità della vita Competitività Innovazione Occupazione

1.1 - PMI Medio Alto Medio Basso Medio Alto (11a)

Medio Basso Medio Alto (11a) Medio (11b)

1.2 –-Turismo Medio Alto Medio alto Alto* Medio Alto

1.3 - Artigianato, Commercio, Prodotti Medio Alto Neutrale Neutrale Medio Basso

1.4 - Qualità della vita Alto* Neutrale Medio basso Alto* Neutrale

2.1 - Ambiente Medio Basso Medio Basso Neutrale Medio Alto

2.2 - Fonti energetiche Medio Basso Neutrale Alto Medio Alto

2.3 - Monitoraggio ambientale Medio Basso Neutrale Neutrale Neutrale

* Interventi attuati dalle Autonomie Locali tramite bandi. La Misura 1.1, PMI14, si configura soprattutto come riduzione del gap tecnologico con le altre aree provinciali. Gli effetti ambientali e di sicurezza del lavoro (nella tabella inclusi nella categoria qualità della vita) sono da ritenersi significativi visto che l’ammodernamento tecnologico delle imprese migliora sensibilmente il livello di sicurezza del lavoro. Per contro gli effetti in termini di competitività, dato che i processi produttivi rimangono in molti casi invariati, non sembrano essere di particolare rilevanza. Per quanto riguarda gli effetti sull’innovazione tecnologica nell’ambito della misura è previsto anche il finanziamento di progetti con caratteristiche di ricerca applicata, purtroppo il livello di attuazione è ancora piuttosto limitato. Gli effetti occupazionali (1b) risultano significativi soprattutto in termini di mantenimento dei livelli occupazionali, che in assenza di intervento avrebbero subito contrazioni significative. Ovviamente le dimensioni del DocUP e le caratteristiche degli interventi attuati non sono tali da poter supporre effetti significativi, che sicuramente sono prevedibili nell’ottica di un’integrazione degli strumenti finanziari adottati. Le azioni finanziate nell’ambito della Misura 1.1 (BIC a Pieve di Bono e acquisto infrastruttura industriale a Trambileno, Azione 1.1.b Servizio Industria) sono sicuramente di stimolo alla competitività, soprattutto quando parallelamente all’infrastruttura vengono offerti servizi di consulenza aziendale o iniziative quali il progetto di animazione territoriale. Tali azioni contribuiscono anche all’aumento del livello di innovazione nella misura in cui i BIC offrono servizi innovativi, quali collegamenti a banda larga, teleconferenza, ecc., attivando delle economie di scala che le singole imprese ospitate nei BIC non sarebbero in grado (per dimensioni e conoscenze) di sfruttare. Nella valutazione degli effetti prodotti dalla Misura 1.2, Turismo15 vanno tenuti in considerazione tutti gli interventi attuati. La misura si articola infatti in 9 sottomisure eterogenee dal punto di vista degli effetti.

14 Interventi per l’insediamento, riconversione e riqualificazione delle Piccole e Medie Imprese. 15 Iniziative per lo sviluppo e la qualificazione del settore turistico in ambiente rurale montano.

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Gli effetti sulla qualità della vita risultano, nel complesso, medio alti: molte azioni intervengono con il miglioramento delle strutture abitative, dei centri urbani, delle strutture ed infrastrutture turistico ricreative. Al riguardo sono significativi gli interventi effettuati dal Servizio Ripristino e valorizzazione ambientale, e quelli a bando attuati dalle Autonomie Locali. Per quanto riguarda la competitività si evidenzia come alcune azioni avviate nel settore turistico presentano componenti di innovazione particolarmente significative (bed and breakfast, ostelli, in misura minore affittacamere), che potrebbero potenzialmente incidere in modo positivo sulla competitività dei una Provincia che basa anche sul turismo la propria struttura economica. Il livello di innovazione è può essere considerato significativo per alcune azioni, ad esempio il progetto relativo al Museo etnografico del Vanoi (cfr. caso studio § 5.2) che adotta strategie di marketing territoriale e di valorizzazione del territorio particolarmente interessanti ed innovative, e si propone come intervento “pilota” nel territorio provinciale e nazionale. Effetti occupazionali significativi sono stati generati attraverso l’Azione attuata dal Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale che permette il recupero lavorativo di soggetti appartenenti alle fasce deboli del mercato del lavoro (ultracinquantenni e disoccupati di lunga durata). Le altre azioni hanno effetti occupazionali più limitati e prevalentemente favoriscono il mantenimento di occupazione esistente. Le azioni di Ripristino sono rilevanti anche sotto il profilo della crescita istituzionale, in quanto diversi soggetti, pubblici e privati (Provincia, Comuni e Cooperative), gestiscono congiuntamente un sistema che opera fattivamente per la riduzione del fenomeno della disoccupazione. La Misura 1.3, Commercio, artigianato e prodotti tipici16, meno rilevante in termini di impegni e pagamenti, ha avuto un’attuazione limitata dopo i primi due anni, con uno spostamento di risorse su altre misure/azioni. La Misura, pur limitata come diffusione, sembra essere significativa per il contesto economico e sociale delle zone obiettivo 2 in termini di miglioramento della qualità della vita. Pur essendo difficile contrastare la “desertificazione commerciale” dei centri rurali e montani, sicuramente la misura è riuscita a interrompere un pericoloso trend di chiusura dei piccoli esercizi commerciali. Competitività ed innovazione, nelle loro accezioni normali, non sembrano essere rilevanti per la misura, tuttavia va sottolineato che, per il contesto sociale particolare nel quale si trovano gli esercizi commerciali beneficiari, la misura è piuttosto innovativa, prevedendo una differenziazione dell’offerta ed un recupero di concorrenzialità in esercizi altrimenti destinati a chiudere. Gli effetti occupazionali, anche visto il livello di attuazione della Misura, sono nel complesso poco rilevanti e prevalentemente riconducibili al mantenimento dell’occupazione esistente. Peraltro il supporto all’apertura di nuovi esercizi commerciali ha certamente effetti occupazionali positivi. La Misura 1.4, Qualità della vita17, prevede interventi attuati sia tramite leggi di settore che tramite bandi diretti prevalentemente alle Autonomie Locali (anche ad altri soggetti nel caso della sottomisura c, per il sostegno alla realizzazione di strutture tipo nidi famigliari). Gli effetti della Misura sono positivi. Le opere realizzate e gli interventi attuati consentano un significativo miglioramento della qualità della vita sia per gli ospiti delle strutture di accoglienza (interventi attuati tramite leggi di settore), che per le fasce deboli di 16 Intereventi per la promozione, il sostegno, lo sviluppo e qualificazione delle attività artigianali e

commerciali e per la valorizzazione dei prodotti locali; sviluppo delle comunicazioni e del telelavoro in ambiente rurale.

17 Promozione e sostegno per la realizzazione e la qualificazione di servizi di assistenza e per il miglioramento della qualità della vita.

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popolazione cui sono indirizzati gli interventi attuati tramite le Autonomie Locali o l’Agenzia del Lavoro con bandi. Il livello di innovazione tecnologica sembra essere rilevante solo in alcune azioni a bando e nell’ambito di alcune iniziative del settore assistenziale, sotto il profilo dell’innovazione applicata ai servizi di cura. L’analisi del caso di studio relativo al progetto per la Realizzazione di servizi di vicinato nei comuni di Vallarsa, Trambileno, Terragnolo evidenzia, per le soluzioni tecnologiche adottate e per gli obiettivi dell’intervento un livello di innovazione molto elevato. Tra le misure dell’Asse 2, Ambiente18 la prima (Misura 2.119) si caratterizza soprattutto per la valenza occupazionale (utilizzo da parte del Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale di disoccupati di lungo termine o soggetti appartenenti alle fasce deboli del mercato del lavoro). Si ritiene che le azioni implementate abbiano anche effetti sulla qualità della vita. Anche per la Misura 2.1, è possibile evidenziare, analogamente a quanto evidenziato per le azioni di Ripristino della Misura 1.2, la rilevanza delle azioni avviate anche sotto il profilo della crescita istituzionale. La Misura 2.2, Fonti energetiche rinnovabili20, ha una forte valenza ambientale con effetti di sostituzione di fonti di energia non rinnovabile con fonti rinnovabili. Allo stato attuale non è possibile stimare gli impatti (in termini di riduzione di combustibili fossili impiegati), ma sicuramente gli interventi attivati hanno una forte valenza dimostrativa e contribuiscono ad innescare un processo virtuoso con la dimostrazione della fattibilità, anche economica, della conversione a fonti rinnovabili ed all’ottimizzazione dell’efficienza energetica e termica degli impianti. Il successo incontrato dalla Misura presso i destinatari finali è dimostrato dal numero elevato di progetti attuati. Gli interventi attuati nell’ambito della Misura 2.3, Riduzione degli inquinanti nei corpi idrici21, presentano sicuramente una connotazione ambientale molto forte con evidenti ricadute sul miglioramento della qualità della vita (ad oggi sono stai avviati alcuni progetti che prevedono la realizzazione di collettori sovracomunali).

3.5.4 Tematiche trasversali La rilevanza delle tematiche trasversali differisce sostanzialmente tra le Azioni attuate tramite leggi provinciali e Azioni attuate con bandi. Queste ultime, infatti, sono state calibrate anche in funzione delle politiche comunitarie.

18 Valorizzazione e salvaguardia delle risorse naturali, del patrimonio culturale e interventi per il

miglioramento ed il mantenimento della qualità dell’ambiente. 19 Interventi per il recupero e la valorizzazione ambientale di aree di interesse naturalistico, aree degradate

od a rischio di degrado ed interventi per la tutela, l’incremento e la fruizione naturalistica del patrimonio provinciale.

20 Interventi per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e per la riduzione delle emissioni che contribuiscono alla alterazione del clima.

21 Interventi per la realizzazione ed il potenziamento dei presidi per il monitoraggio e per la riduzione degli inquinanti nei corpi idrici superficiali e dell’atmosfera; iniziative per il riutilizzo di materiale risultante da processi di lavorazione di prodotti locali.

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Tab. 3.5.4.I – Tematiche trasversali: valutazione qualitativa di sintesi

Misure Pari opportunità Ambiente Società dell’Informazione

Crescita istituzionale

1.1 - PMI Neutrale Medio Alto Neutrale Neutrale

1.2 –-Turismo Neutrale Alto* Medio Alto Medio Basso Medio Alto

Alto* 1.3 - Artigianato, Commercio, Prodotti Neutrale Neutrale Neutrale Neutrale

1.4 - Qualità della vita Neutrale Alto* Neutrale Neutrale

Alto* Neutrale

Alto*

2.1 - Ambiente Neutrale Alto Neutrale Neutrale

2.2 - Fonti energetiche Neutrale Alto Neutrale Neutrale

2.3 - Monitoraggio ambientale Neutrale Alto Neutrale Neutrale

* Interventi attuati dalle Autonomie Locali tramite bandi. La dimensione di genere in ottica di Pari Opportunità è ampiamente considerata nei bandi pubblicati nel corso del 2005 (precedentemente non veniva dato peso rilevante alla promozione delle pari opportunità tra uomini e donne nell’ambito dei bandi). Tra i criteri di selezione dei progetti viene assegnata priorità a quei progetti che promuovono la parità tra uomo e donna e l’articolazione in un’ottica di genere. Rispetto alla precedente tornata di bandi si osserva una migliore specificazione dei criteri che promuovono un’articolazione in un’ottica di genere, che passano da criteri di preferenza a parità di punteggio a veri e propri criteri di selezione dei progetti. In questa direzione va anche una specifica azione di assistenza tecnica attivata nel 2004 dall’AdG (cfr. § 5.1.2). Inoltre è stato pubblicato un bando per un’azione della misura 1.4 nell’ambito della quale si prevede l’attuazione di interventi specifici per facilitare l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro. L’intervento prevede incentivi per l’adeguamento di locali per la creazione di asili nido familiari (sul modello tedesco e anglosassone). Si tratta di un progetto molto innovativo per il contesto sociale della Provincia (anche a livello nazionale gli esempi sono abbastanza rari), che peraltro si inserisce in un contesto (l’offerta di servizi di assistenza per la prima infanzia) piuttosto carente nelle zone periferiche in ambito provinciale. Le tematiche ambientali sono, per tutte le misure dell’Asse 2, obiettivo prioritario di azione. Peraltro un’attenzione alla tutela dell’ambiente è quasi sempre presente anche nelle azioni a bando delle Misure 1.2 e 1.4 (ove pertinente). Si ritiene inoltre che le azioni di rinnovamento del parco macchine ed impianti attuate nell’ambito della Misura 1.1 possano avere effetti ambientali positivi in ragione del fatto che vengono sostituiti impianti e macchinari obsoleti. Per quanto riguarda la società dell’informazione allo stato attuale un primo effetto positivo è da segnalare nella informatizzazione delle piccole imprese turistiche derivante dagli investimenti realizzati nell’ambito della Misura 1.2. A valere sulla Misura 1.3, inoltre, è prevista una specifica azione per la realizzazione di progetti locali per la promozione di nuove forme di comunicazione (centri telematici e attivazione del telelavoro) in ambiente rurale, ma allo stato attuale non risultano ancora attuati interventi in ambito DocUP, mentre si segnalano iniziative realizzate nell’ambito del Programma di Azioni Innovative e di Interreg III B Spazio Alpino22.

22 Cfr. anche caso studio Realizzazione di una rete di trasmissione a banda larga per i comuni di Vallarsa,

Trambileno e Terragnolo § 5.2.

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Elementi specifici di crescita istituzionale sono stati prodotti in alcune Azioni delle Misure 1.2 ed 1.4 attuate tramite bandi diretti ai comuni. Tali elementi possono essere ricondotti alla capacità, nuova per molti dei comuni della Provincia, di elaborare ed attuare interventi in associazione tra di loro e secondo le procedure comunitarie. Importanti elementi di crescita istituzionale vanno inoltre segnalati per quanto riguarda le misure attuate dal Servizio Ripristino e Valorizzazione ambientale, in considerazione del fatto che diversi soggetti pubblici e privati gestiscono congiuntamente un sistema che opera fattivamente nella riduzione del fenomeno della disoccupazione.

3.5.5 Problematiche riscontrate Partendo dal presupposto che il livello di attuazione del programma non desta particolari preoccupazioni, nel corso delle indagini effettuate sono emerse alcune problematiche di tipo attuativo, peraltro già rilevate e segnalate in sede di Valutazione Intermedia. In molti casi si tratta di questioni sollevate dai responsabili di Misura, legate alle modalità di finanziamento ed alle regole di rendicontazione dei fondi comunitari, pertanto non dipendenti dalla AdG. Si ritiene tuttavia opportuno farne cenno nell’ambito del presente rapporto. In particolare: • il meccanismo delle doppie regole tra Docup e leggi di settore e, in alcuni casi, Patti

Territoriali, crea difficoltà sia al beneficiario che alla amministrazione che attua e controlla la misura;

• la finanziabilità di alcune spese attraverso il DocUP. Ad esempio, nell’ambito della Misura 1.3 la non ammissibilità del premio per il primo insediamento dell’esercizio commerciale, ha provocato la suddivisione della pratica di finanziamento in due sezioni, rispettivamente a finanziamento da parte dei fondi strutturali per tutte le azioni ammesse, e su fondi provinciali per il premio di insediamento23;

• nelle opere gestite dai privati si rileva una certa difficoltà ad adattarsi alla normativa e alle procedure comunitarie. A titolo di esempio è stato citato il caso delle procedure di espropriazione, che vengono gestite successivamente alla formulazione ed approvazione del progetto, diversamente da quanto richiesto in ambito comunitario;

• in relazione ai Patti Territoriali, nel caso della Misura 1.1, è stato evidenziato come il alcune aree in cui agiscono i Patti Territoriali, limitrofe o parzialmente sovrapposte con aree obiettivo 2, siano state erogate agevolazioni che hanno determinato difficoltà di interpretazione da parte dei beneficiari.

23 Analoghi problemi sono sorti nel finanziamento dell’acquisto di automezzi che costituiscono un fattore

fondamentale per gli esercizi commerciali che forniscono anche un servizio di consegna a domicilio, finanziamento non ammesso a cofinanziamento dalla CE.

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4 Analisi degli impatti, raggiunti e potenziali, rispetto agli obiettivi

Il presente capitolo presenta i risultati dell’analisi degli impatti, raggiunti e potenziali, rispetto agli obiettivi di Programma. L’analisi è stata effettuata sulla base di tre riferimenti: • gli indicatori di impatto definiti dal WP 9 coerenti con il DocUP della Provincia

Autonoma di Trento; • gli indicatori individuati in sede di Programmazione per valutare risultati e impatti del

Programma (cfr. DocUP § 5.2.2); • l’aggiornamento dell’analisi input out-put effettuata in sede di valutazione ex ante. Il popolamento degli indicatori è stato effettuato sulla base dei dati di monitoraggio al 30-06-2005 e dei dati di contesto più recenti disponibili.

4.1 Gli indicatori WP 9 Nello schema seguente sono presentati gli indicatori di impatto presenti nel WP 9 con l’indicazione della loro significatività / applicabilità per la valutazione di impatto degli interventi attuati con il DocUP. Indicatori di Impatto del WP 9

Aree di intervento Indicatore Significatività rispetto al DocUP

Sviluppo delle infrastrutture

Trasporti / strade • Incremento nei flussi di passeggeri/merci (%) No

Trasporti / ferrovie • Incremento nei flussi di passeggeri/merci (%) • Ricavi generati (incremento in %) No

Ambiente • Diminuzione di inquinanti delle acque reflue (%) Si

ICT • Incremento dell'attività economica Limitata

Sviluppo locale

• Occupazione lorda/netta creata Si Sviluppo delle PMI

• Volume di investimenti per lo sviluppo delle PMI Si

RS&T • Numero di accordi di collaborazione tra sistema della ricerca e imprese beneficiarie No

Sviluppo delle risorse umane

• Tasso di occupazione netta in percentuale sulla popolazione formata beneficiaria Si

Gli indicatori significativi riguardano l’occupazione creata sia per la categoria sviluppo locale che per la categoria risorse umane. Il sistema di monitoraggio non permette di rilevare tale informazione, come evidenziato in precedenza (cfr. § 3) il contributo occupazionale del Programma è mirato al mantenimento dei posti di lavoro esistenti in aree obiettivo 2.

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L’indicatore ambientale “diminuzione di inquinanti in acque reflue” è presentato nell’ambito degli indicatori di obiettivo specifico di Asse II (cfr. § 4.2). Non sono disponibili informazioni quantitative sul possibile contributo del Programma all’incremento dell’attività economica generato da interventi ICT. In ogni caso appaiono significativi gli interventi attuati nell’ambito delle Misure 1.2, relativi all’informatizzazione delle piccole imprese turistiche, e 1.3, per la realizzazione di progetti locali per la promozione di nuove forme di comunicazione (centri telematici e attivazione del telelavoro) in ambiente rurale, oltre ai progetti relativi ai BIC che presentano forti caratteri di innovazione (collegamenti banda larga, videoconferenza, ecc.). Per quello che riguarda l’indicatore “Volume di investimenti per lo sviluppo delle PMI”, individuato dalla CE e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze quale indicatore di sintesi a livello nazionale per i Programmi DocUP Obiettivo 2, le Azioni che hanno un impatto diretto sullo sviluppo locale, e rispetto alle quali pertanto “calcolare” l’indicatore, sono le seguenti. Misura 1.1 Interventi per l’insediamento, riconversione e riqualificazione delle piccole e

medie imprese Azione a) incentivazione servizi alle imprese, al fine di sostenerne la competitività

(servizi consulenziali, certificazione di qualità e ambientale, sviluppo dell’attività consortile)

Azione b-c) sostegno investimento e adeguamento di macchinari ed attrezzature per migliorare la produttività delle imprese

Azione d) infrastrutturazione di aree produttive Azione e) azioni di promozione mirate per un ottimale utilizzo delle aree produttive,

al fine di individuare potenziali investitori e concludere in modo efficace ed efficiente il ciclo di realizzazione dell’opera

Azione h) certificazione di qualità, ambientale, sociale dei soggetti non economici24 Misura 1.2 Iniziative per lo sviluppo e la qualificazione del settore turistico in ambiente

rurale e montano Azione b) interventi infrastrutturali a favore della microimprenditorialità turistica e

alberghiera (risanamento, ristrutturazione, ampliamento di strutture di carattere ricettivo turistico)

Misura 1.3 Interventi per la promozione, il sostegno, lo sviluppo e qualificazione delle

attività artigianali e commerciali e per la valorizzazione dei prodotti locali; sviluppo delle comunicazioni e del telelavoro in ambiente rurale Azione d) interventi di sostegno a favore dell’avvio di iniziative artigianali, di

ampliamento, qualificazione e adeguamento tecnologico di quelle esistenti

Nella tabella seguente si riporta la quantificazione dell’indicatore “volume di investimenti per lo sviluppo delle PMI” a livello di singola azione e di Programma.

24 Sottomisura non attuata.

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Tab. 4.1 – Quantificazione dell’indicatore volume di investimenti per lo sviluppo delle PMI al 30-06-05 Volume di

investimenti per lo sviluppo delle

PMI

1.1.a Servizi alle imprese 41.151

1.1.b-c Miglioramento produttività imprese 4.441.784

1.1.d Infrastrutturazione di aree produttive 4.804.262

1.2.b Microimprenditorialità turistica e alberghiera 1.006.502

1.3.d Sostegno ad iniziative artigianali 5.152.754

15.446.452Totale

Azioni

4.2 Impatti rispetto agli obiettivi di programma Il riferimento di base per la stima di impatto del DocUP è comunque rappresentato dal sistema di indicatori individuato in sede di programmazione. Tali indicatori fanno riferimento all’obiettivo generale di Programma e agli obiettivi specifici dei singoli Assi. Il set di indicatori è riportato negli schemi seguenti. Per l’indicatore relativo all’obiettivo globale di programma (variazione della popolazione) è possibile anticipare il positivo trend di graduale dimezzamento del divario delle aree obiettivo 2 rispetto al valore provinciale. Obiettivo globale: Rallentare e, se possibile, invertire la tendenza allo spopolamento delle zone di

montagna Valore di partenza

(1991-1998) Valore Realizzato

(1999-2004) Indicatori Prov. Zone

Ob. 2 Prov. Zone Ob. 2

Target al 2006

Variazione popolazione periodo 4,5% 1,3% 5,0% 3,1% Graduale dimezzamento del divario con il valore provinciale

Nelle cartine seguenti si riporta la variazione della popolazione residente negli anni che vanno dal 1999 a 2004: la prima figura riporta il dato relativo ai soli comuni beneficiari del DocUP (figura 4.2.I), la seconda tabella i dati relativi all’intera Provincia (figura 4.2.II). Complessivamente dei 114 comuni obiettivo 2 e phasing out, 79 hanno avuto un incremento di popolazione, 2 hanno mantenuto inalterata la popolazione e 33 hanno registrato un decremento nella popolazione residente nel periodo 1999-2004. I comuni che hanno registrato una diminuzione della popolazione superiore al 2,5% sono comuni di ridottissime dimensioni con una popolazione media di 370 abitanti (18 comuni).

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Figura 4.2.I – Variazione della popolazione residente nei comuni DocUP 1999-2004

Legenda invariata

incremento (tra 1% e 3%)

incremento (tra 3% e 5%)

incremento (tra 5% e 10%)

Incremento ( >�10% )

de�cremento (tra -1% e -3%)

de�cremento (tra -3% e -5%)

de�cremento (tra -5% e -10%)

de�cremento ( >-10% )

Comuni non DocUP

Figura 4.2.II – Variazione della popolazione residente anni 1999-2004

Legenda invariata

incremento (tra 1% e 3%)

incremento (tra 3% e 5%)

incremento (tra 5% e 10%)

Incremento ( >�10% )

de�cremento (tra -1% e -3%)

de�cremento (tra -3% e -5%)

de�cremento (tra -5% e -10%)

de�cremento ( >-10% )

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In relazione agli indicatori dell’Asse I non sono disponibili dati omogenei rispetto a quanto rilevato nella valutazione ex ante e non si ritiene opportuno inserire, a titolo di confronto, i dati ISTAT relativi al turismo (anno 2003) e industria (anno 2001).

Obiettivo specifico: Asse 1 a) creare le condizioni economiche adatte allo sviluppo imprenditoriale e alla

crescita produttiva, all’aumento della competitività e della produttività e alla coesione e cooperazione sociale, nonché all’aumento dell’occupazione

b) rivitalizzare il tessuto sociale ai fini della riduzione dello spopolamento intervenendo nel campo sociale e del volontariato.

Valore di partenza25 Valore Realizzato

Indicatori Prov. Zone

Ob. 2 Prov. Zone Ob. 2

Target al 2006

Numero presenze negli esercizi complementari e alloggi privati / popolazione residente

17,9 14,9 Progressivo avvicinamento al dato provinciale

Numero esercizi complementari / numero esercizi totali 6,4 4,5 Significativa riduzione del

divario con il valore provinciale Numero addetti nell’artigianato / numero unità locali nel settore artigianale

3,02 2,92 Graduale aumento della dimensione delle unità artigianali

Popolazione residente / numero unità locali commercio al dettaglio 103,75 123,30 Progressivo avvicinamento l

dato provinciale In relazione agli indicatori dell’Asse II nel presente rapporto si fornisce una valutazione sulla base di dati di monitoraggio ambientale rilevati a livello provinciale e desunti dal Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Trento del 2003. Essendo stato avviato il monitoraggio ambientale degli interventi attuati in ambito DocUP è presumibile che una valutazione maggiormente puntuale del raggiungimento degli obiettivi specifici a livello di Asse II possa essere svolta una volta disponibili i primi dati di monitoraggio (peraltro uno dei progetti su cui si sta sperimentando il modello è relativo proprio alla Misura 2.3). E’ da osservare che il valore di partenza degli indicatori riportati nel DocUP differisce da quelli presenti nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Trento del 2003 e pertanto anche le considerazioni che possono emergere dalla lettura di tali dati sono divergenti. Dato il maggior livello di approfondimento del documento si è ritenuto comunque opportuno fare riferimento a tali dati. Sulla base dei dati a disposizione del valutatore è possibile comunque ipotizzare che per entrambi gli indicatori il contributo del DocUP al miglioramento della situazione provinciale sarà sicuramente positivo. Infatti, nell’ambito della Misura 2.2, Fonti Energetiche, gli interventi attuati (si tratta di progetti che prevedono l’installazione di generatori di calore ad alto rendimento, di impianti a collettori solari o a celle fotovoltaiche in rete, ecc.) si prevede che possano incrementare la produzione di energia da fonte rinnovabile ed il risparmio energetico. A valere sulla Misura 2.3 sono stati finanziati alcuni interventi che prevedono la realizzazione di collettori (intercomunali o provinciali) in comuni diversi della provincia, contribuendo, in questo modo, al miglioramento della situazione della depurazione delle acque di scarico civile.

25 Dati 1998.

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Obiettivo specifico: Asse 2 Mettere in luce e valorizzare le risorse endogene, territoriali, ambientali e

culturali, creare le condizioni per una migliore vivibilità e fruizione del territorio Valore di partenza Valore Realizzato

Indicatori Prov. Zone Ob. 2 Prov.26 Zone

Ob. 2 Target al 2006

Nuova produzione da fonte rinnovabile e risparmio energetico (Tep) valori anno 1995 (risparmio energetico e energia solare e biomassa)

82.955 n.d. Previsione anno 2005: 197.455 (Tep)

Situazione della depurazione delle acque di scarico civile*:

% popolazione sprovvista di depuratore 11 (9) 10

popolazione servita da depuratore meccanico 13 (10) 8

% popolazione servita da depuratore biologico 76 (81) 82

Graduale aumento della popolazione servita da depurazione delle acque di scarico civile

* Tra parentesi dati DocUP Valutazione ex ante.

4.3 Aggiornamento dell’analisi d’impatto Input-Out put La valutazione ex ante dell’impatto macroeconomico globale del DocUP è stata a suo tempo effettuata attraverso la matrice delle interdipendenze settoriali (modello Input/Output) sulla base della tavola delle interdipendenze settoriali della regione Trentino Alto Adige, relativa al 1997, ed elaborata dall'IRPET27. Per l’aggiornamento dell’analisi di impatto non è risultata disponibile una tavola di interdipendenza settoriale aggiornata in modo significativo rispetto a quella del 1997 e riferibile al livello provinciale e non alla regione Trentino Alto Adige. Sarebbe in ogni caso opportuno, anche ai fini della nuova programmazione 2007-2013, assicurare la disponibilità presso le strutture provinciali di una tavola intersettoriale aggiornata e relativa alla sola Provincia di Trento. Per memoria si riportano i risultati della stima di impatto effettuata in sede di valutazione ex ante cui sono rapportati, meramente a titolo indicativo, i dati risultati dall’applicazione del modello con riferimento allo stato di attuazione finanziario del programma al 30 giugno 2005.

26 Dati al 2001, Fonte Rapporto sullo Stato dell’Ambiente della Provincia di Trento del 2003. 27 Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana.

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Tab. 4.3.I – Risultati della stima di impatto globale

Programmato* Realizzato**

Investimento (euro) 78.764.855 27.918.741

Importazioni (euro) 19.956.579 7.073.746

Produzione interna che soddisfa la domanda finale (euro) 58.808.277 20.844.995

Impatto totale sulla produzione (euro) 136.970.043 48.549.968

Diretto 58.808.277 20.844.995

Indiretto 78.161.767 27.704.972

Impatto totale sul Valore Aggiunto (euro) 58.609.323 20.774.475

Diretto 30.218.244 10.711.063

Indiretto 28.391.080 10.063.412

Impatto totale sull'occupazione (unità) 1.359 482

Diretto 734 260

Indiretto 624 221

Stima di ImpattoVariabili di Valutazione

*Valori riferiti alla stima effettuata in sede di valutazione ex ante. ** Stima effettuata sulle erogazioni pubbliche al 30-06-05

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5 Altri temi

5.1 Le politiche trasversali dell’UE

5.1.1 Ambiente La mancata definizione e approvazione del Piano Operativo dell’Autorità Ambientale ha condizionato la piena integrazione della componente ambientale nel sistema di attuazione e sorveglianza del Programma nelle fasi iniziali dell’attuazione. Oggi è possibile valutare tale integrazione in maniera positiva. L’avvio del monitoraggio ambientale attraverso l’estensione del sistema SISA agli interventi DocUP presenta un duplice vantaggio: • da un lato rende piena l’integrazione della componente ambientale, e l’attività

dell’AA, rispetto agli interventi DocUP (prima relativa ai soli interventi a bando); • dall’altra prevede l’utilizzo di una procedura che lentamente verrà estesa a tutti gli

interventi a livello provinciale e che pertanto risulta essere facilmente trasferibile in altri contesti programmatici (come ad esempio in Nuovi Programmi per il periodo 2007-2013).

Il Piano di Cooperazione Strategica tra Autorità Ambientale e Autorità di Gestione La cooperazione tra AdG e AA si basa su di un Piano Operativo, redatto dall’Autorità Ambientale, nel quale sono individuate le fasi della programmazione e le azioni che la stessa Autorità intende attuare per garantire la sostenibilità ambientale degli interventi. Nell’ambito del DocUP della Provincia Autonoma di Trento è stata elaborata una prima bozza di Piano nel luglio 2002 che individuava due obiettivi per la cooperazione: • integrazione della componente ambientale in tutti i settori di azione dei fondi, in

prospettiva di uno sviluppo sostenibile; • realizzare il più ampio coinvolgimento di tutti i soggetti direttamente coinvolti nei

piani/programmi in modo da ottenere la massima condivisione delle iniziative ambientali e degli obiettivi di sostenibilità.

Relativamente ad entrambi gli obiettivi nel Piano Operativo sono state individuate le linee di azione, il ruolo e le funzioni dell’AA, gli attori coinvolti e la tempistica di attuazione delle varie azioni. La bozza di Piano originariamente presentata dalla AA alla AdG si è dimostrata, nel tempo, “fuori scala”, ovvero inadatta al DocUP ed al contesto provinciale, principalmente a causa del numero elevato di indicatori ambientali che prevedeva, indicatori che avrebbero dovuto essere rilevati a livello comunale e non provinciale, o comunque comprensoriale. Per tale motivo l’AA ha provveduto a rielaborare il Piano, riducendo drasticamente il numero di indicatori ambientali (da un totale di circa 130 a circa 15-20) e selezionando, concordemente con l’AdG, un set di indicatori attualmente rilevati dal Dipartimento Urbanistica e Ambiente. Nel giugno 2005 è stata presentata al Comitato di Sorveglianza la versione definitiva del “Piano di Cooperazione Strategica tra Autorità Ambientale e Autorità di Gestione” (Comitato di Sorveglianza del 10 giugno 2005), nel quale vengono individuate:

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• le principali funzioni dell’AA; • gli indicatori a carattere ambientale tra quelli indicati nel DocUP e nel CdP di

competenza dell’AA; • gli indicatori selezionati dall’AA e dall’AdG, con la collaborazione dell’Agenzia

Provinciale per la Protezione dell’Ambiente, ai fini del monitoraggio ambientale del Programma da parte delle due Autorità, con la collaborazione dell’Agenzia Provinciale dell’Ambiente.

Il ruolo ed il coinvolgimento effettivo dell’Autorità Ambientale Il coinvolgimento dell’AA nell’attuazione del Programma e la collaborazione con l’AdG si è andata rafforzando nel corso del tempo e la AA ha assunto un ruolo effettivo e riconosciuto di assistenza alla AdG per integrare la prospettiva ambientale nel processo attuativo del DocUP. Il contributo dato all’Autorità di Gestione da parte dell’AA, ha riguardato principalmente i seguenti aspetti: • la definizione dei criteri di selezione specifici per l’ambiente per gli interventi attuati

tramite bandi; • la partecipazione alla fase di istruttoria e selezione delle domande, relativamente ai

criteri di selezione ambientali; • la stesura, per la parte di sua competenza, della relazione annuale di attuazione del

DocUP; • la definizione della metodologia di monitoraggio ambientale da applicare agli

interventi DocUP finanziati tramite leggi provinciali. Quest’ultima attività, avviata nel corso del 2005, completa le azioni dell’AA nei confronti del Programma. Infatti, come rilevato nel corso della Valutazione Intermedia, il ruolo dell’AA era diverso a seconda che le azioni fossero attuate tramite le leggi provinciali o tramite bando. In relazione a queste ultime l’integrazione della AA nel processo attuativo si è progressivamente rafforzata. Da un approccio iniziale di tipo strutturale, dove l’elemento recepito relativamente al tema ambiente era quello relativo “all’uso dei materiali compatibili nella realizzazione delle opere”, si è passati ad un sistema di selezione degli interventi più rilevante e significativo, con criteri di selezione comprendenti uno spettro ampio di aspetti inerenti l’impatto del progetto sull’ambiente nel suo complesso e che assumono un ruolo “sostanziale” nella selezione dei progetti stessi. Inoltre l’AA partecipa attivamente e direttamente alla fase di istruttoria delle domande e di valutazione dei progetti, sulla base dei criteri inseriti nel bando. Nel caso degli interventi attuati tramite leggi provinciali di settore, il ruolo dell’AA è stato inizialmente minimo, in quanto i criteri di selezione sono stabiliti a priori nelle leggi stesse e dai relativi regolamenti attuativi che comprendono le necessarie verifiche tecniche, da parte dei servizi provinciali preposti, sotto il profilo dell’impatto ambientale diretto dei progetti. Attraverso l’implementazione del sistema di monitoraggio ambientale, il ruolo dell’AA diviene attivo anche in relazione a quelle azioni/interventi attuati tramite leggi di settore.

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Il monitoraggio ambientale Come previsto dal Piano Operativo l’Autorità Ambientale, è tenuta a tenere sotto controllo gli impatti del Programma sull’ambiente, attraverso il costante monitoraggio di una serie di indicatori stabiliti ex ante. Il Monitoraggio ambientale degli interventi DocUP viene effettuato attraverso l’estensione del SISA (Sistema Informativo della Sostenibilità Ambientale), il sistema di monitoraggio che la Provincia sta implementando per gli interventi finanziati con fondi provinciali, agli interventi cofinanziati dal DocUP. Operativamente si prevede di effettuare tale monitoraggio sui progetti che ad oggi non sono stati finanziati tramite bando (in quanto i bandi contengono al loro interno criteri e requisiti di sostenibilità ambientale e prevedono la verifica effettiva di tali criteri) e che verranno selezionati a campione fra le diverse Misure sulla base del livello di attuazione (i primi progetti sui quali si sperimenterà il sistema saranno progetti ultimati) e della localizzazione (il sistema di monitoraggio SISA si sta estendendo al territorio provinciale, pertanto non tutti i comuni sono stati ancora inseriti nella banca dati). La previsione è che entro fine anno saranno disponibili i risultati sui primi progetti analizzati e che in totale l’analisi verrà effettuata su circa 50 progetti. Il modello applicato ai progetti DocUP restituirà un parere positivo, negativo o neutrale sulla compatibilità ambientale del progetto esaminato. L’implementazione del modello avviene attraverso indicatori già inseriti nel sistema (tipicamente ambientali) e indicatori-dati forniti dall’AdG (relativi al progetto specifico) sulla base del set di indicatori ambientali individuati nell’ambito del POCS.

5.1.2 Pari Opportunità Le raccomandazioni avanzate in sede di Valutazione Intermedia, in relazione alla tematica delle pari opportunità, facevano riferimento a tre punti: • identificare in modo chiaro i finanziamenti rivolti ad azioni specifiche e progetti

orientati al mainstreaming di genere; • procedere ad una revisione dei criteri di selezione ai fini di incorporare un’ottica

mainstreaming, ad esempio attraverso l’attribuzione di punteggi supplementari a progetti che promuovono la parità;

• ipotizzare azioni di formazione sulla dimensione di genere, ad uso della AdG e dei Responsabili di Misura.

Rispetto al primo punto si segna l’attivazione degli interventi, nell’ambito della Misura 1.4, rivolti alle donne, e relativi alla realizzazione di interventi al fine di favorire forme di mutualità, quali i nidi familiari. Anche per quello che riguarda la marginalità dell’ottica di genere nei meccanismi e criteri di selezione dei progetti l’AdG ha preso pienamente atto dei suggerimenti inserendo, nei bandi pubblicati nel corso del 2005, criteri di selezione che assegnano un peso maggiore a quei progetti che promuovono la parità tra uomini e donne (3 punti su un totale di 30).

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Per quanto riguarda l’ultimo punto l’AdG ha recepito per intero il suggerimento del valutatore attivando un progetto di formazione “Azioni di intervento sulla dimensione di genere” rivolto alle strutture provinciali interessate dall’attuazione del DocUP28 (cfr. box seguente con sintesi del progetto). L’orientamento del DocUP rimane neutrale in ottica di genere (non sono infatti mutati gli obiettivi del Programma), ma il sistema di attuazione e gestione del Programma si è riorientato integrando il tema delle pari opportunità sia nell’operatività generale degli uffici interessati dall’attuazione del Programma, sia nella selezione degli interventi.

Azioni di Intervento sulla Dimensione di Genere Il Progetto, avviato nel 2005, si pone i seguenti obiettivi: • attivare una serie di azioni concrete per dimostrare una maggiore attenzione nella

programmazione alla tematica delle pari opportunità; • agire sulle future valutazioni rispetto al Documento Unico di Programmazione; • migliorare la prestazione complessiva della struttura centrale approfondendo la linea da

adottare rispetto alla dimensione delle pari opportunità tra uomo e donna, omogeneizzando il più possibile i linguaggi, i riferimenti semantici, le interpretazioni soggettive;

• creare una documentazione interna di agevole accesso in modo che tale linea e tali contenuti possano essere trasferibili. Questo faciliterebbe anche l’eventuale revisione dei criteri di selezione, come richiesto dal valutatore, rendendo più trasparente la decisione rispetto al finanziamento delle singole azioni.

L’intervento è strutturato in quattro fasi. Fase esplorativa, in cui vengono indicate le azioni che permettono di analizzare il contesto di riferimento, la dimensione culturale delle pari opportunità, le esperienze in essere. Si tratta di una fase di ricerca e organizzazione di incontri/riunioni, singoli o di gruppo, con responsabili, esperti, referenti. Fase di progettazione, nella quale le informazioni raccolte si declinano in una serie di proposte operative con l’obiettivo di migliorare le capacità di documentazione e progettazione dei partecipanti rispetto al concetto delle pari opportunità tra uomo e donna. Fase di realizzazione, dopo l’approvazione della fase di progettazione e la definizione degli interventi sarà possibile avviare la fase di realizzazione nella quale verranno indicati i passaggi funzionali a rendere efficaci le proposte e a raggiungere gli obiettivi; Fase di valutazione, nella quale sarà possibile avviare una verifica e raccogliere i risultati delle fasi precedenti, sia in termini di realizzazione concreta di progetti operativi che tengano conto in modo congruente delle indicazioni del valutatore rispetto al mainstreaming sulle pari opportunità; sia rispetto all’efficacia dell’intero percorso. Ad oggi è ultimata la fase esplorativa ed è in corso la fase di progettazione nella quale sono state individuate le linee operative per la successiva evoluzione, che rimane da definire per gli aspetti organizzativi. La prima fase delle attività ha permesso di approfondire, presso le figure interne delle strutture provinciali interessate dal DocUP e le amministrazioni comunali, l’oggetto di analisi permettendo, nello stesso tempo di verificare quale “significato” le varie strutture hanno dato al mainstreaming di genere, nonché la consapevolezza interna alle strutture rispetto alla dimensione delle pari opportunità tra i soggetti.

28 Il progetto è finanziato nell’ambito della Misura 4.1 Assistenza Tecnica, nell’ambito della quale è prevista

la realizzazione di studi, seminari e azioni formative.

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5.1.3 Crescita Istituzionale Sotto il profilo della crescita istituzionale emergono due considerazioni: da un lato il Programma ha favorito la capacità di approccio partenariale alla progettazione per lo sviluppo da parte degli Enti Locali, dall’altro è stato un riferimento per l’adozione della metodologia di programmazione comunitaria alla pianificazione provinciale di sviluppo. Il DocUP può essere considerato uno strumento di indirizzo finalizzato a stimolare la concertazione tra comuni. Con il Programma le amministrazioni comunali sono state portate a “cooperare” e ad associarsi, al fine di fornire alla popolazione quei servizi per i quali la dimensione comunale, soprattutto nelle aree obiettivo 2, è troppo ridotta e non consente investimenti ed oneri di gestione sostenibili. Per tale motivo il Programma ha offerto opportunità di finanziamento diverse rispetto alle classiche leggi di settore premiando quei comuni che si associavano attraverso un finanziamento maggiore29. A partire dalla Riprogrammazione di Medio Termine, tale finanziamento addizionale, è stato adottato anche nell’ambito dei Patti Territoriali. Questo testimonia la capacità da parte dell’Amministrazione Provinciale di trasferire le metodologie di programmazione comunitaria ad altri ambiti di politica provinciale (in questo caso un progetto DocUP è stato utilizzato per sperimentare nuove modalità di intervento in ambito provinciale). E’ stato recentemente approvato il nuovo Programma di Sviluppo Provinciale che, in continuità con la precedente legislatura, si basa su un approccio strategico per assi (conoscenza, competitività, politiche sociali e del lavoro, identità e territorio) e non più settoriale e, per la prima volta, si fonda anche su di un processo partenariale bottom up. E’ significativo osservare la sostanziale coerenza tra gli assi del Programma di Sviluppo Provinciale e gli indirizzi della Nuova Politica di Coesione, anche per effetto della concomitanza cronologica tra la redazione del Programma e la formulazione strategica dei nuovi programmi 2007-2013. Nel Programma di Sviluppo Provinciale inoltre, per la prima volta, è presente un richiamo specifico alla integrazione con la programmazione comunitaria. Il nuovo Programma di Sviluppo Provinciale introduce importanti novità dal punto di vista della programmazione strategica, ma si presenta comunque in continuità con il precedente. Le principali novità e caratteristiche del Programma possono essere ricondotte a: • un’evidente contrazione delle risorse pubbliche; • la necessità di promuovere una visione selettiva e integrata del processo di crescita

(maggiore integrazione tra le politiche); • l’inserimento nel Programma dei principi dell’Agenda di Lisbona (economia della

conoscenza); • la scelta di adottare una programmazione partecipata (estensione del metodo di

“codecisione” adottato con i Patti Territoriali30); • l’estensione del metodo europeo nella programmazione e attuazione degli interventi. Il Programma rientra nel più complesso processo di riforma istituzionale che la Provincia sta affrontando e che prevede, principalmente, la creazione di nuovi ambiti tra il governo

29 Il carattere sovracomunale del progetto ha costituito elemento di priorità nella selezione degli interventi. 30 Per la redazione del PSP sono stati coinvolti anche 250 soggetti che hanno identificato 133 idee

progettuali.

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provinciale ed il governo dei comuni per lo sviluppo territoriale pluricomunale (la provincia si caratterizza per una numerosità elevata di comuni, 223, di cui alcuni molto piccoli, con un’incidenza elevata di costi per i servizi di base alla popolazione). Il processo ha individuato 16 aree provinciali con omogeneità di ambito e capacità di programmazione a livello locale (alla Provincia rimarrà il compito di elaborare strategie complessive a livello provinciale, le 16 aree avranno il compito di programmazione e a livello locale). Il DocUP, in tal senso, ha costituito sicuramente un’utile sperimentazione, ma più che altro, una sollecitazione verso questa direzione. La scelta di premiare, nell’ambito di azioni dirette specificamente alla creazione e/o al miglioramento dei servizi offerti dagli enti locali, quei progetti presentati a livello sovracomunale, ha permesso sicuramente l’affermarsi di uno spirito di strategia comune a livello di “ambito territoriale”.

5.1.4 Società dell’Informazione Come evidenziato in sede di Valutazione Intermedia la Società dell’Informazione assume un ruolo trasversale nell’ambito del DocUP Obiettivo 2, così come previsto nell’ambito degli orientamenti comunitari e nazionali, trasversalità che può essere ricondotta alla sua capacità di impatto in tutti gli ambiti della vita sociale (business, tempo libero, educazione, salute, ecc.). In materia di Società dell’Informazione il DocUP prevede interventi specifici nell’ambito della Misura 1.3, Interventi per la promozione, il sostegno, lo sviluppo e qualificazione delle attività artigianali e commerciali e per la valorizzazione dei prodotti locali, sviluppo delle comunicazioni e del telelavoro in ambiente rurale, ed in particolare nella sottomisura a), Incentivazione alla apertura e/o alla riapertura di esercizi commerciali di prima necessità che integrino la fornitura di beni con servizi collaterali per la creazione di punti multiservizi, e nella sottomisura f), realizzazione e/o ristrutturazione di strutture, acquisto di macchinari e dotazioni strumentali per la realizzazione di progetti locali per la promozione delle nuove forme di comunicazione e l’attivazione del telelavoro in ambiente rurale. Da un punto di vista attuativo diverse sono le interrelazioni tra il Programma Azioni Innovative della Provincia ed il DocUP, tanto che nel luglio 2003 è stato pubblicato un bando che prevede sostanzialmente l’allargamento di un progetto pilota di Azioni Innovative attuato nella Valle del Chiese31 su altri territori della Provincia. Il bando era rivolto ad aree Obiettivo 2 ed in sostegno transitorio, ed ha portato al finanziamento di un progetto che prevede la realizzazione di una rete di trasmissione a banda larga per i Comuni di Vallarsa, Trambileno e Terragnolo. Nell’ambito della valutazione è stato effettuato un approfondimento su tale progetto che rappresenta un ottimo esempio di come un investimento pubblico possa avere ricadute positive sulla popolazione non direttamente beneficiaria dell’intervento. Nel caso specifico infatti il contratto con la società che fornisce il collegamento prevede che possa essere offerto al pubblico il collegamento ADSL utilizzando l’hardware realizzato nell’ambito del

31 Il Programma Pilota attuato nella Valle del Chiese prevede un intervento finalizzato a migliorare le

condizioni di vita delle comunità locali mediante l’utilizzo di nuovi strumenti tecnologici.

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progetto, e che la società possa trarre profitto dalla vendita del servizio in cambio della garanzia di effettuare la manutenzione delle opere a titolo gratuito. Al di là dei contenuti del Programma, è importante sottolineare la volontà dell’AdG di percorrere una strada comunque “rischiosa”. La scelta di replicare un progetto pilota che di per se presenta dei rischi di “non successo” evidenzia l’importanza che l’AdG attribuisce all’innovatività degli interventi e rappresenta un ulteriore elemento di crescita istituzionale.

5.2 Marginalizzazione / opportunità: tre buone pratiche Le indicazioni comunitarie in merito all’Aggiornamento della Valutazione Intermedia e la necessità di verificare come l’attuazione del DocUP abbia influito sulla marginalizzazione delle aree periferiche della provincia ha portato all’individuazione di tre casi studio nell’ambito degli interventi attuati dal DocUP. L’analisi dei casi studio è stata effettuata nei mesi di luglio-settembre 2005 tramite indagini dirette, interviste e focus group (così come previsto nel cronogramma delle attività presentato con il Disegno della Valutazione per l’Aggiornamento della Valutazione Intermedia nel gennaio 2005). L’individuazione dei progetti e degli ambiti di approfondimento è avvenuta concordemente con l’AdG e in coerenza con quella che è la chiave di lettura per la valutazione del DocUP: marginalizzazione / opportunità. • Un approfondimento ha riguardato l’approccio di governance generato dal DocUP.

In particolare si sono ripercorsi i meccanismi che hanno portato i comuni ad attuare collaborazioni e partenariati per la realizzazione di interventi rispetto ai quali la dimensione comunale appare inadeguata. La scelta è ricaduta su un progetto di information technology proposto da tre comuni limitrofi (Vallarsa, Trambileno, Terragnolo), che prevede la realizzazione di 8 punti di “vicinato”, ed il collegamento in larga banda di aree caratterizzate da un forte digital divide.

• Un secondo approfondimento è stato effettuato nell’ambito di interventi attuati dal

servizio “Ripristino e valorizzazione ambientale”. L’analisi del caso studio riguarda alcuni progetti di ripristino e valorizzazione delle risorse locali in area obiettivo 2 che hanno un impatto occupazionale positivo, con particolare riferimento alle categorie deboli del mercato del lavoro.

• Un terzo approfondimento fa riferimento ad un progetto di valorizzazione delle

risorse culturali ed etnografiche. In particolare si analizza il progetto relativo alla realizzazione dell’”Ecomuseo del Vanoi”, realizzato in un contesto territoriale marginale, con scarsa presenza turistica e forme di fruizione turistica “povere”. L’analisi tenta di approfondire le modalità con le quali progetti di valorizzazione culturale possono contribuire al rilancio di zone rurali e montane poco conosciute e frequentate.

Di seguito vengono riassunti i principali risultati dell’analisi dei casi studio:

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Approccio di Governance

Il caso di studio oggetto di indagine riguarda un progetto per la realizzazione di otto punti atti a garantire servizi di vicinato nei Comuni di Vallarsa, Terragnolo e Trambileno. La localizzazione geografica del progetto riguarda due valli e tre amministrazioni comunali, per un complesso di 3.500 abitanti ed una superficie territoriale di circa 200 Kmq. Il progetto nasce come risposta alla problematica della senilizzazione della popolazione e conseguente necessità di fornire servizi sociali in loco per ovviare alla difficoltà di spostamento e al venir meno della tradizionale famiglia estesa. Attualmente le necessità della popolazione anziana nelle aree rurali lontane dai principali centri di aggregazione riguardano soprattutto la gestione dell’assistenza sanitaria, ma anche le necessità più quotidiane quali l’acquisto di generi alimentari, medicinali, prodotti di consumo. Il progetto si articola in modo molto innovativo prevedendo anzitutto il collegamento del territorio comunale alla rete internet attraverso un sistema di ponti radio (l’area è molto remota rispetto alle dorsali di fibra ottica) integrato con punti wireless nei centri abitati. Gli impianti, una volta realizzati, rimangono di proprietà dei comuni. Una parte della banda passante rimane di proprietà dei comuni per servizi di carattere pubblico, mentre la parte di banda non utilizzata dai comuni può essere gestita dalla società per affitto a privati con le stesse tariffe della città di Trento. La seconda parte del progetto riguarda i servizi per gli anziani: si prevede la costituzione di “punti di vicinato” o di aggregazione, dotati di idonea strumentazione che consenta il collegamento con la rete per l’erogazione di servizi alla persona, in particolare telemedicina (gestione delle prescrizioni mediche e consegna domiciliare dei medicinale), gestione dei prelievi sul posto, trasmissioni di ECG a distanza e controllo remoto dei pacemaker. I punti di vicinato saranno gestiti sia con personale specializzato che, soprattutto, con il ricorso a forme di mutuo aiuto. Il progetto risulta particolarmente innovativo sia per le forme di gestione (progettazione e gestione sovracomunale, ricorso a forme di mutuo aiuto per la gestione a regime del progetto) che per le soluzioni tecniche adottate, che permettono l’annullamento dei costi grazie alla possibilità per la società di gestione di vendere a prezzi ridotti il collegamento a banda larga a privati. La soluzione tecnologica adottata rende inoltre possibile offrire il collegamento telefonico all’interno della rete a titolo gratuito. La gestione sovracomunale è in questo caso soprattutto giustificata dalla riduzione dei costi e dalle economie di scala rese possibili da una progettazione ed esecuzione congiunta delle opere. L’elevato livello di innovazione del progetto è anche dovuto alla particolare organizzazione dei punti di vicinato, che dovrebbero poter essere gestiti a costi molto ridotti o nulli grazie all’offerta di lavoro basata sul mutuo aiuto. L’idea alla base del progetto è molto interessante dal punto di vista economico e della gestione dei diritti di proprietà. Si basa infatti sulla teoria economica dei beni di club, attribuendo al progetto e alla sua gestione le caratteristiche tipiche di un bene misto (pubblico/privato) in cui le caratteristiche di rivalità ed escludibilità sono più sfumate rispetto ai beni privati ma non completamente assenti come nei beni pubblici.

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L’approccio nel suo complesso è sicuramente innovativo ed interessante. Anche rispetto alle prime esperienze di questo tipo fatte in Provincia nell’ambito del programma di Azioni Innovative, il livello di innovazione sia tecnologica che gestionale, sembra essere più elevato. Ovviamente il livello di avanzamento fisico del progetto non è ancora tale da consentire giudizi definitivi. Riguardo all’approccio sovra comunale la tendenza, confermata anche dai sindaci che hanno partecipato al focus group, è quella di stabilire e mantenere reti di rapporti informali, che trovano formalizzazione nella realizzazione di progetti specifici. Si tratta di fatto di reti a geometria variabile che a seconda degli obiettivi e della progettualità possono trovare realizzazione con partner diversi. In ogni caso il focus group ha evidenziato come i comuni (almeno quelli con maggiore capacità propositiva) considerino in maniera positiva la possibilità di delineare strategie a livello locale proponendo forme di progettualità dal basso: questo garantisce una maggiore conoscenza delle risorse locali e dei punti di forza del territorio, al governo provinciale rimane lo stimolo di tale progettualità e l’offerta di strumenti economici per la realizzazione dei progetti. Un aspetto importante riguarda la sostenibilità economica del progetto: il ricorso a forme di gestione basate sul mutuo aiuto e l’assenza di costi di gestione a regime garantiscono in linea teorica una completa sostenibilità del progetto, che non verrebbe a gravare, se non per quote minimali, sul bilancio pubblico. La trasferibilità del progetto è, dal punto di vista tecnico, totale. Peraltro Allo stato attuale può essere considerato come un progetto pilota, dal momento che le condizioni sociali di marginalizzazione e senilizzazione della popolazione si possono constatare anche in altre aree della provincia, e le dinamiche demografiche in corso renderanno tali problematiche sempre più cogenti nei prossimi anni.

Ripristino e valorizzazione ambientale

Le attività svolte dal Servizio Ripristino riguardano due misure nell’ambito della programmazione Docup: la Misura 1.2, Iniziative per lo sviluppo e la qualificazione del settore turistico in ambiente rurale e montano, e la Misura 2.1, Interventi per il recupero e la valorizzazione ambientale di aree di interesse naturalistico, aree degradate o a rischio degrado ed interventi per la tutela, l’incremento e la fruizione naturalistica del patrimonio provinciale. I primi sono soprattutto interventi a carattere turistico ricreativo. Vengono realizzati, con tecniche compatibili con l’ambiente e con l’impiego di materie prime di provenienza locale: passeggiate, aree di sosta e svago, sentieri turistici e piste ciclabili. Gli intereventi in Asse 2 sono invece per la maggior parte azioni di ripristino ambientale di alvei, frane e zone degradate con l’obiettivo primario di assicurare stabilità e sicurezza al territorio. Gli interventi si inseriscono in un piano triennale di programmazione a cui fa seguito un programma annuale di attuazione, entrambi approvati dalla Giunta Provinciale. A prescindere dalla tipologia degli interventi l’obiettivo primario della programmazione

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degli interventi è quello di garantire alla maggior parte del personale assunto l’occupazione per l’intero periodo lavorativo, pari a circa nove mesi e mezzo. Le modalità attuative degli interventi del Servizio Ripristino sono definite principalmente dagli strumenti normativi locali e dalla normativa di settore. Questo determina una sensibile riduzione dei tempi di progettazione e realizzazione delle opere, escludendo di contro una differenziazione della misura rispetto a quanto attuato con finanziamenti provinciali. Le principali tematiche affrontate nell’approfondimento del caso studio riguardano gli effetti sulla qualità/fruibilità delle zone rurali, la valenza ambientale e sociale delle opere realizzate e la loro rilevanza sul mercato del lavoro. La misura, se considerata singolarmente, potrebbe essere non significativa in termini di effetti sulla qualità della vita e sulla competitività. Peraltro in un contesto di integrazione con altre misure Docup e Provinciali (ristrutturazione centri storici, interventi di carattere turistico, nuovi percorsi turistici, ecc.) le sinergie potranno verosimilmente aumentare gli effetti di fruibilità turistica, e conseguentemente di competitività delle aree interessate. L’integrazione della misura in una strategia di valorizzazione turistica del territorio appare al riguardo molto importante. Un interessante esempio è rappresentato dallo sviluppo che negli ultimi anni hanno avuto le forme di fruizione turistica basate sul cicloturismo e mountain bike. Queste, se correttamente gestite a livello locale, possono attivare uno sviluppo turistico rilevante in stagioni che, per molte aree dell’obiettivo 2, risulterebbero altrimenti poco interessanti per uno sfruttamento turistico. E’ ovvio che in tali contesti il ripristino o la creazione di percorsi idonei deve essere accompagnato da misure specifiche per l’adeguamento delle strutture ricettive alberghiere ed extraalberghiere. Sulla questione della valenza ambientale ci sono invece pareri contrastanti. Se in generale negli interventi di ripristino ambientale di opere esistenti risulta una chiara valenza ambientale, si tratta infatti nella maggior parte dei casi di interventi di restauro conservativo e/o sistemazione di aree che, mantenendo inalterate le caratteristiche dei luoghi ne migliorano la funzionalità, alcuni elementi di criticità sono stati evidenziati per le aree attrezzate per la sosta ed il picnic. Rispetto a queste ultime il valutatore ritiene comunque che la compatibilità ambientale sia garantita se si tiene in debita considerazione il miglioramento rispetto ai precedenti usi del suolo. Infatti gli interventi consistono generalmente nel recupero di aree, precedentemente abbandonate o degradate, che vengono ricondotte ad un uso turistico ricreativo, con interventi di ripristino. La creazione di aree di sosta e picnic ha inoltre effetti positivi sulla gestione dei flussi turistici, in quanto indirizza i turisti ed i visitatori su aree appositamente create, diminuendo la pressione antropica nelle zone maggiormente sensibili dal punto di vista ambientale. La valenza occupazionale della misura sembra essere l’aspetto più rilevante. Gli interventi vengono infatti eseguiti da cooperative che provvedono all’assunzione del personale necessario all'effettuazione delle opere con contratti a tempo indeterminato (più frequenti) o determinato. Il personale assunto dalle cooperative deve rientrare nelle fasce di: − persone con più di 50 anni - 45 anni se femmine - che al termine del periodo

di mobilità e/o del relativo sostegno al reddito loro concesso, non hanno ancora trovato occupazione;

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− persone con più di 50 anni - 45 anni se femmine o 40 anni nel caso di licenziamento per superamento del periodo di comporto o inidoneità certificata al lavoro in azienda - che hanno un periodo di 12 mesi consecutivi di iscrizione alle liste di collocamento come disoccupate. I lavoratori precari non devono aver prestato mediamente attività lavorativa stagionale per più di 15 mesi negli ultimi 3 anni.

E’ possibile, partendo dai dati tecnici ed economici forniti dal Servizio Ripristino, una stima dell’occupazione generata attraverso le misure di ripristino ambientale del Docup. Tenuto conto che i fondi Docup rappresentano mediamente l’11% del bilancio del Servizio Ripristino32 ed ipotizzando che gli interventi effettuati in zona obiettivo 2 e fuori obiettivo siano paragonabili come intensità di lavoro, si può stimare che l’occupazione a tempo indeterminato creata dal Docup sia di 35 unità (11% di 320 unità a tempo indeterminato impiegate dal servizio ripristino) mentre quella a tempo determinato sia di 22 unità (11% di 201). Gli interventi di ripristino, sia quelli finanziati con fondi comunitari che quelli a finanziamento provinciale, hanno in alcuni contesti territoriali favorito la creazione di attività economiche interessanti per lo sviluppo di aree marginali, quali ad esempio la creazione di cooperative di guide e accompagnatori turistici. Questa particolare evoluzione, soprattutto nelle aree poco vocate dal punto di vista dello sfruttamento turistico di massa, rappresenta una interessante prospettiva di sviluppo di un turismo diffuso, che può costituire uno strumento di crescita per aree che altrimenti sarebbero destinate ad una progressiva marginalizzazione. Gli effetti occupazionali sono rilevanti, anche per la valenza sociale dell’occupazione creata, si ha però l’impressione che la misura non stimoli il reinserimento nel mondo del lavoro attivo, creando una sorta di prepensionamento che si conclude con il naturale pensionamento del personale delle cooperative sociali.

Ecomuseo del Vanoi

Il progetto nasce nel 1999 nel comune di Canal San Bovo ed è la prima iniziativa in ambito provinciale di Ecomuseo. Alla realizzazione del progetto hanno contribuito, oltre al comune capofila (Comune di Canal San Bovo) anche il Comune di Castello Tesino ed il Parco Naturale di Paneveggio Pale di S. Martino. Al di là del coinvolgimento amministrativo il progetto comprende manufatti e percorsi che ricadono anche negli altri comuni (complessivamente 8) della vallata del Vanoi. Il progetto trova il suo quadro normativo, oltre che nello strumento di finanziamento degli interventi, in una legge provinciale (n° 13/2000) che prevede e norma la costituzione nel territorio provinciale di iniziative di ecomuseo e nella Delibera con cui la Giunta Comunale di Canal San Bovo ha approvato il Progetto Pluriennale dell’Ecomuseo. La particolare localizzazione geografica (la valle del Vanoi è una valle marginale dal punto di vista dello sfruttamento turistico e poco conosciuta al di fuori dei confini

32 Dati riferiti all’annualità 2003. Per l’annualità 2004 i livelli occupazionali rimangono pressoché gli stessi

(rispettivamente 300 operai a tempo indeterminato e 198 a tempo determinato).

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provinciali) fa del progetto una iniziativa interessante per la valorizzazione del territorio attraverso la riscoperta delle tradizioni e delle consuetudini del luogo. Nell’ambito del Docup sono stati finanziati 5 interventi: − Casa dell’ Ecomuseo a Canal San Bovo, intervento di ristrutturazione,

allestimenti, arredi e strumentazioni; − Porta della Mobilità e Casa del Sentiero Etnografico a Caoria, intervento

edilizio di adeguamento normativo e funzionale; − Molini di Ronco Cainari, intervento di manutenzione straordinaria e

consolidamento; − Capitelli/crocifissi, intervento di recupero; − Fontane, intervento di manutenzione straordinaria e restauro.

Gli aspetti più importanti, al di la dei contenuti tecnici del progetto, riguardano: − l’innovatività del progetto che deriva sia dal partenariato attivato (Comuni,

Ente Parco, Comprensorio, Proloco), sia dalle caratteristiche progettuali ed attuative dell’iniziativa, che ben si inserisce in un ottica di valorizzazione del territorio;

− l’integrazione tra fonti di finanziamento diverse (finanziamento proprio dei comuni, Docup, Ente parco) con la condivisione, nell’ambito di una progettualità comune, di obiettivi e modalità di attuazione;

− il coinvolgimento nelle fasi di ideazione, progettazione e gestione dell’Ecomuseo della collettività locale: tre degli interventi previsti sono stati scelti tra quelli fortemente sentiti e caldeggiati da cittadini e associazioni locali. Per lo stesso motivo l’impostazione progettuale e la realizzazione dei lavori si basano sul coinvolgimento e sulla partecipazione attiva alle scelte, alle soluzioni di progetto, ed agli interventi concreti: la progettazione preliminare e definitiva è stata infatti aperta ai contributi delle varie componenti della comunità;

− è interessante osservare come il recupero delle tradizioni locali, per molti versi ancora fortemente radicate nella cultura delle valli montane, sia stato fortemente stimolato dalla realizzazione dell’ecomuseo e del sentiero etnografico. Anche il recupero delle feste che tradizionalmente scandivano le fasi della vita nelle valli del Tesino e del Vanoi ha contribuito a rafforzare l’attaccamento della popolazione alla tradizione permettendo una notevole valorizzazione turistica anche in periodi “morti”.

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6 Conclusioni sull’efficienza, l’efficacia e l’impatto e raccomandazioni per il periodo 2007-2013

6.1 Conclusioni Dalle analisi riportate nel testo si possono trarre alcune considerazioni e suggerimenti sull’attuazione del programma e sulle linee strategiche per la prossima programmazione. Attuazione

Dal punto di vista dell’avanzamento finanziario e fisico il programma non sembra presentare particolari problemi. Si sono rese necessarie alcune rimodulazioni, altre potrebbero essere necessarie nel caso non si riattivasse la spesa sulla Misura 2.2 che allo stato attuale procede con lentezza, soprattutto a causa della limitata dimensione dei progetti (la spesa ammissibile è ridotta a causa della possibilità per il beneficiario di portare in detrazione fiscale il 36% della spesa). Non si rilevano rischi di disimpegno automatico al 31-12-2005: con la certificazione del mese di novembre, sulla base dei dati di spesa la 30 giugno 2005, la quota per il disimpegno è stata superata. L’evoluzione della spesa sembra confermare, anche per il periodo 2006-2008, il rispetto della soglia n+2.

Efficacia ed Efficienza

In linea generale l’analisi porta ad una positiva valutazione di efficacia, e di potenziale impatto, rispetto agli obiettivi più tradizionali, qualità della vita, ambiente, turismo, ecc.; ed un efficacia minore rispetto agli obiettivi di sistema, mirati ad accrescere competitività ed innovazione, che non sono peraltro strategici nel DocUP 2000-2006. In termini occupazionali il DocUP certamente ha favorito il mantenimento di posti di lavoro nei contesti obiettivo 2 e nell’ambito dell’occupabilità delle categorie deboli del mercato del lavoro.

Sistema di gestione

Il sistema di gestione ha assicurato un buon livello di performance nell’attuazione del DocUP. Non si rilevano particolari problemi per il completamento del programma. Gli aspetti relativi alle specificità dell’intervento comunitario rispetto alle leggi di settore, pur significativi in termini generali, non sembrano avere un influenza negativa sull’andamento del DocUP. Nella più recente fase di attuazione il sistema di gestione ha recepito, per quanto riguarda le nuove iniziative attivate con bando, indicazioni utili al miglioramento del processo di selezione in ottica comunitaria ed in linea con le politiche trasversali.

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Effetti prodotti

Gli effetti del DocUP sul miglioramento della qualità della vita nelle aree marginali Obiettivo 2 sono stati rilevanti. Ciò si è realizzato con il concorso sia di interventi direttamente finalizzati al raggiungimento di tale obiettivo, sia in conseguenza di interventi che perseguono altre priorità, come ad esempio gli interventi attuati nell’ambito delle Misure ambientali dell’Asse II. Il DocUP peraltro non ha anticipato gli orientamenti di competitività ed innovazione, che non costituiscono obiettivo prioritario del DocUP. Gli interventi cofinanziati hanno permesso il mantenimento di posti di lavoro nelle aree marginali della Provincia, con un effetto positivo anche sull’occupazione delle fasce deboli del mercato del lavoro.

Impatti

Le dimensioni del DocUP non permettono di fornire elementi di impatto particolarmente rilevanti in termini quantitativi ed in ogni caso solo nell’ambito di una valutazione ex post del Programma alcuni aspetti di impatto in termini quantitativi potranno essere rilevati sulla base di analisi di una certa consistenza. Sul piano qualitativo, invece, già in questa fase di attuazione del Programma –si consideri che di fatto gli interventi sono stati attivati a fine 2002 ed il Programma sarà completato solo nel 2008 – possono anticiparsi alcune considerazioni in relazione a: spopolamento delle aree marginali, sistema imprenditoriale locale e conservazione e salvaguardia ambientale. Nelle aree obiettivo 2 e phasing out si rileva un sostanziale contenimento dello spopolamento rispetto ai valori provinciali. Il fenomeno non è certamente ascrivibile al DocUP come effetto diretto, ma sicuramente un sia pur limitato contributo è stato dato dagli interventi cofinanziati. In relazione al tessuto economico produttivo locale le azioni del DocUP sembrano aver avuto più che un impatto a livello di sistema, un possibile effetto volano a carattere diffuso per gli operatori coinvolti (turismo, artigianato, commercio al dettaglio). Anche la focalizzazione sugli aspetti di ICT potrà innescare impatti positivi sulla competitività dei soggetti beneficiari. L’impatto degli interventi del DocUP (in particolare alle Misure energetiche e di gestione delle acque) appare positivo. L’impatto ambientale diretto richiederà in fase ex post un’analisi puntuale degli effetti. Certamente si può anticipare il beneficio generato dal DocUP in termini di sensibilizzazione della popolazione della valenza dell’ambiente come risorsa della collettività, sia a livello di nucleo familiare che a livello di servizi comuni.

Tematiche trasversali

In relazione alle tematiche trasversali di interesse delle politiche comunitarie gli aspetti collegati all’ambiente e alle pari opportunità costituiscono un retaggio implicito del contesto trentino. Il problema emergente è quindi legato alla considerazione di tale aspetti in termini di mainstreaming: considerare cioè tali

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aspetti in tutte le fasi di programmazione e attuazione degli interventi comunitari come punti di riferimento rispetto ai quali calibrare e misurare le azioni. Per entrambe le tematiche la valutazione complessiva che emerge in questa fase dell’attuazione è certamente positiva: sia gli aspetti di pari opportunità che quelli di recepimento della prospettiva ambientale nel sistema di attuazione e sorveglianza del Programma sono stati progressivamente, non solo recepiti, ma vengono operativamente perseguiti in modo coerente. Gli aspetti di integrazione della prospettiva ambientale e delle pari opportunità costituiscono un valore aggiunto in termini di crescita istituzionale a livello di sistema provinciale. Un ulteriore aspetto di crescita delle modalità di interazione istituzionale può essere rinvenuto nella acquisita/migliorata capacità degli Enti Locali di costruire con un approccio partenariale idee e linee di intervento progettuale per lo sviluppo. Tale aspetto è particolarmente significativo in un contesto come quello trentino caratterizzato da micro realtà comunali. La Società dell’Informazione assume un ruolo trasversale nell’ambito del DocUP Obiettivo 2, così come previsto nell’ambito degli orientamenti comunitari e nazionali, trasversalità che può essere ricondotta alla sua capacità di impatto in tutti gli ambiti della vita sociale (business, tempo libero, educazione, salute, ecc.).

Valore aggiunto del DocUP

Le misure ed azioni dirette del DocUP hanno attivato meccanismi di finanziamento in linea con le linee tradizionali di intervento provinciale senza particolare focalizzazione e diretto perseguimento di addizionalità. In un quadro di politica provinciale nell’ambito del quale il ruolo della programmazione costituisce da tempo il riferimento chiave sia formale che sostanziale per lo sviluppo, il valore aggiunto del DocUP può essere pienamente apprezzato sui seguenti aspetti: − la capacità di governance (gestione della cosa pubblica) in ottica europea

(capacità di mantenere una guida politica dello sviluppo in grado di assicurare coerenza e integrazione tra obiettivi ed azione a tutti i livelli / componenti dell’amministrazione e a livello di attori locali socio-economici);

− l’avanzamento istituzionale (coerenza con le politiche) a livello di amministrazione provinciale e di integrazione programmatica e funzionale fra amministrazione provinciale, enti locali e partenariato socio economico (la capacità di adeguare progressivamente il sistema ed il modello dell’azione istituzionale in coerenza con le prospettive politiche e strategiche di coesione, proprie del livello comunitario e nazionale, in alcuni casi anticipando i mutamenti). La scelta di attuare misure a bando ha facilitato il processo di crescita istituzionale a livello provinciale anticipando, in un certo senso, la riforma istituzionale che sta interessando la provincia (individuazione di ambiti territoriali sovracomunali).

I benefici di addizionalità sono quindi rilevabili nel combinato dei due aspetti citati: il Programma ha permesso di portare a livello di aree marginali opportunità di sviluppo e capacità di focalizzazione di massa critica altrimenti non realizzabile.

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6.2 Raccomandazioni

6.2.1 Raccomandazioni per il completamento del Programma In merito al completamento del programma il valutatore ritiene opportuno formulare alcune indicazioni riconducibili alla gestione del DocUP ed al miglioramento delle performance e della sostenibilità degli interventi. • Prevedere una verifica nei primi mesi del 2006 dell’effettiva capacità di impegnare

entro il 31-12-06 il 100% delle risorse disponibili. • Tenere d’occhio l’n+2: nei prossimi tre anni è necessario che il trend dei pagamenti

rimanga analogo a quello degli anni precedenti. • Nei limiti del possibile, orientare e favorire nella selezione dei nuovi interventi da

avviare da qui al 2006, iniziative premianti gli aspetti di competitività del sistema produttivo e di innovazione (nell’ambito delle Misure dell’Asse I). In particolare si suggerisce di focalizzare l’azione del DocUP sulle tipologie di intervento meno “tradizionali” che sono affrontate dalle leggi di settore, prediligendo quelle a carattere più innovativo, anche se di natura sperimentale.

• Sembra opportuno trovare una modalità di comunicazione con il pubblico e l’utenza finale che rifocalizzi il DocUP nelle sue specificità comunitarie e nei suoi possibili benefici per lo sviluppo locale.

• Promuovere un momento di riflessione comune fra tutti gli attori coinvolti in fase attuativa (ad esempio, oltre ai Servizi Provinciali, Cooperfidi, Terfidi, ecc.) finalizzato a valutare l’effettivo impatto del DocUP (rispetto alle ordinarie politiche settoriali della provincia).

• Favorire l’integrazione fra Programmi, o meglio la visibilità del carattere integrato dei Programmi. Di fatto l’integrazione e la sinergia tra programmi viene definita e salvaguardata a livello di Amministrazione (Servizio Programmazione e Servizio Rapporti Comunitari), ma non è evidente a livello pubblico come sistema coerente e integrato per lo sviluppo.

6.2.2 Raccomandazioni per il periodo 2007-2013 In linea generale la raccomandazione di base per il prossimo ciclo di programmazione mira ad enfatizzare il carattere di addizionalità che può rivestire, per lo sviluppo della provincia, l’orientamento comunitario per la coesione. Il Programma Strategico Provinciale fornirà le grandi linee della strategia da perseguire con la pluralità di strumenti disponibili. Al concorso comunitario dovranno essere chiaramente riservati gli elementi sui quali potrà realizzarsi il maggiore valore aggiunto in termini di competitività e innovatività del sistema provinciale non solo al suo interno, ma anche e soprattutto a livello interterritoriale e transnazionale. Il volume finanziario del nuovo Programma sarà ridotto rispetto all’attuale DocUP, che già rappresenta una frazione minima del sistema di intervento pubblico a livello provinciale. Ciò rende ancora più centrale la necessità di utilizzare le risorse comunitarie per sperimentare modalità di intervento, e tipologie di progetti, capaci in linea di principio di

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costituire volani virtuosi di sviluppo. In un certo senso l’accezione di “azioni innovative” dovrebbe costituire un criterio di riferimento per la prossima programmazione. I maggiori limiti evidenziati nella presente programmazione sembrano essere la mancanza di un tessuto imprenditoriale nelle aree obiettivo 2 e phasing out e la conseguente scarsa progettualità delle imprese. In una situazione che probabilmente vedrà la riduzione dei finanziamenti disponibili si potrebbe puntare su interventi mirati, quali appunto la internazionalizzazione, la creazione di rapporti con i mercati esteri, la strutturazione in distretti. In generale, la scelta è tra replicare una strategia come quella del DocUP attuale, in cui si attuano piccoli investimenti su base diffusa, oppure indirizzare la programmazione investimenti più rilevanti, maggiormente finalizzati agli obiettivi del DocUP, nel qual caso sarebbe possibile gestire la misura esclusivamente o prevalentemente tramite bandi. In termini generali potrebbe essere inoltre opportuno adottare delle formule incentivanti il raggruppamento di imprese, quali le iniziative di marchio collettivo, le politiche commerciali di area, forme di incentivo alla costituzione di piccoli distretti industriali o artigianali. La carenza infrastrutturale si pone quale vincolo allo sviluppo delle aree rurali. E’ evidente, comunque, che l’intervento infrastrutturale e nei servizi, se non opportunamente collegato con interventi di rivitalizzazione del tessuto sociale ed economico, può non essere sufficiente. E’ importante, pertanto, proseguire con il processo di integrazione delle due componenti. In un ottica di riduzione dello spopolamento, inoltre, sicuramente azioni e/o interventi che incentivino i giovani a rimanere nelle aree rurali sono fondamentali. Si tratta di operare in questa direzione sia con interventi mirati, offrendo ai giovani la possibilità di lavorare nelle zone di residenza o di avviare attività in proprio, sia con interventi più generali che offrano maggiori servizi contribuendo a migliorare la qualità della vita nelle zone rurali. In tale contesto è necessario considerare i fattori formativi e culturali, che limitano, in alcuni casi fortemente, il potenziale sviluppo di alcune valli. La dispersione scolastica è elevata, i giovani sono generalmente poco propensi a proseguire gli studi, il basso tasso di disoccupazione spinge i giovani ad abbandonare precocemente gli studi con l’obiettivo di avere una maggiore autonomia finanziaria. Inoltre le opportunità lavorative in loco sono quasi esclusivamente indirizzate a livelli professionali medi o bassi, le figure professionali più specializzate e i laureati raramente trovano lavoro in valle. Risulta pertanto necessario creare delle opportunità di lavoro qualificato in loco, attraendo, se possibile, imprese e capacità imprenditoriali, o stimolando la capacità imprenditoriale locale.

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Allegati al Rapporto

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Allegato 1 - Soggetti intervistati nelle varie fasi Roberto Deluca Autorità di Gestione Giorgio Dorigato Sindaco del Comune di Castello Tesino Giovanna Fambri Autorità di Controllo Servizio Rapporti Comunitari Danilo Gerla Sindaco del Comune di Terragnolo Fernanda Gilli Servizio Energia, (Misura 2.2) Geremia Gios Sindaco del Comune di Vallarsa Mirella Larcher Servizio per le Politiche Sociali, (Misura 1.4) Roberto Margoni Autorità di Gestione, Ufficio Fondi Strutturali Marco Mazzurana Referente del SISA Enrico Menapace Autorità Ambientale, Dipartimento Urbanistica e Ambiente Michele Michelini Servizio Industria, Direttore d’Ufficio, (Misura 1.1) Adalberto Mosaner Servizio Ripristino e Valorizzazione Ambientale, (Misura 2.1) Norma Pezzi Servizio Autonomie Locali, Referente del Servizio, (Misure 1.2 e 1.4) Laura Riccadonna Servizio Programmazione Marcello Scutari Responsabile Ufficio Forestale distrettuale di Primiero Elisabetta Sobilla Servizio Industria, Artigianato e Miniere, (Misura 1.1) Andreina Simoni Servizio Economia e Programmazione Sanitaria, Referente Misura 1.4 Elisabetta Sovilla Dipartimento Industria, Artigianato e Miniere, Referente Misura 1.1 Barbara Tellone Autorità di Gestione Marco Zadra Servizio Commercio, (Misura 1.3) Luigi Zortea Sindaco Canal San Bovo, referente caso studio “Sentiero

etnografico/ecomuseo” Marco Zucchelli Servizio Turismo, (Misura 1.2)

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Allegato 2 - Osservazioni della CE sul Rapporto di Valutazione Intermedia

Osservazioni CE sulla VI This is a good quality report with a solid methodology, good analysis and clear conclusions and recommendations. The methodology is based on desk research, a survey of beneficiaries, interviews and a focus group. The results of the fieldwork are well integrated into the analysis. Issues identified as incomplete or weak at draft stage have been fully addressed in the finalised report.

Quality criteria

Una

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Reason for Rating

Meeting needs: Does the evaluation adequately address the terms of reference and the Commission’s Working Paper on the mid term evaluation?

X The evaluation covers all the areas of the terms of reference.

Relevant scope: Have the rationale of the programme, its outputs, expected results and impacts, the implementation of the horizontal priorities, and interactions with other policies been carefully studied?

X

All these issues have been carefully studied. The rationale for the programme is reviewed. Results and impacts are assessed on the basis of the fieldwork undertaken, which is appropriate given the late start up of the programme. The horizontal priorities are examined also as are interactions with other policies.

Defensible design: Is the design of the evaluation appropriate and adequate for obtaining the results?

X

The report includes a survey of those benefiting from projects (67 interviews) as well as final beneficiaries (17 interviews) and a focus group. Desk research includes the appropriate documentation and the data available from the monitoring system.

Reliable Data: Are the primary and secondary data collected or selected suitable? Are they sufficiently reliable compared to the expected use?

X The monitoring data is analysed for reliability. Secondary data is suitable.

Sound Analysis: Are quantitative and qualitative data analysed in accordance with established rules, and are they complete and appropriate for answering the evaluative questions correctly?

X

The analysis is clear and succinct and the quantitative and qualitative analysis has been combined in a satisfactory manner, using the qualitative analysis to explain quantitative results..

Credible Results: Are the results logical and justified by the analysis of data and by interpretations based on carefully presented explanatory hypotheses?

X Results are logical, but would be clearer if the analysis was strengthened and when the conclusions are drafted.

Impartial Conclusions: Are the conclusions just and non-biased by personal or partisan considerations, and are they detailed enough to be implemented concretely?

X

Conclusions and recommendations are clearly impartial and appropriate and recommendations for action are precise and detailed enough to be implemented

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Quality criteria

Una

ccep

tabl

e

Acc

epta

ble

Goo

d

Exc

elle

nt

Reason for Rating

Clarity: Does the report describe the context and goal, as well as the organisation and results of the evaluated programme in such a way that the information provided is easily understood?

X The report is clear and excellently presented. It is both analytical and succinct.

Overall Quality Assessment X This is a good quality report with a solid methodology, good analysis and clear conclusions and recommendations.

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Allegato 3 – Indicatori chiave del WP 9

Aree di intervento Realizzazione Risultato Impatto

Sviluppo delle infrastrutture

Trasporti / strade

• Km di autostrade costruite/rinnovate

• Km di strade secondarie costruite /rinnovate

• Risparmio di tempo (tempi di viaggio per volume di passeggeri/merci trasportate)

• Incremento nei flussi di passeggeri/merci (%)

Trasporti / ferrovie

• Km di ferrovia costruita/rinnovata

• Risparmio di tempo (tempi di viaggio per volume di passeggeri/merci trasportate

• Incremento nei flussi di passeggeri/merci (%)

• Ricavi generati (incremento in %)

Ambiente

• Miglioramento nelle infrastrutture di approviggionamento dell'acqua

• Miglioramento del trattamento delle acque reflue (m3)

• Popolazione servita (%) • Aumento di acqua reflua

trattata (%)

• Diminuzione di inquinanti delle acque reflue (%)

ICT Lunghezza di reti a banda larga installate (KM)

Incremento della popolazione e delle imprese collegate ad internet (%)

Incremento dell'attività economica

Sviluppo locale

Sviluppo delle PMI

• Numero di PMI beneficiarie

• Numero di nuove imprese avviate

• Investimenti indotti (in Meuro)

• Tasso di sopravvivenza di nuove attività (%)

• Occupazione lorda/netta creata

RS&T • Numero di progetti di ricerca cofinanziati

• Incremento di personale impiegato in RT&D (in %)

• Incremento di spesa privata (imprese) per RT&D (in %)

• Numero di accordi di collaborazione tra sistema della ricerca e imprese beneficiarie

Sviluppo delle risorse umane

• Numero di persone

formate (per popolazione obbiettivo)

• Numero di persone che hanno completato con successo il corso di formazione

• Incremento del tasso di copertura della popolazione di riferimento (in %)

• Tasso di occupazione netta in percentuale sulla popolazione formata beneficiaria

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Allegato 4 - Questionario Domanda Valutativa

DocUP Ob2 Provincia Autonoma di Trento Questionario ai membri del Comitato di Sorveglianza, ai referenti della AdG ed ai

Responsabili di Misura Domanda 1. Rispetto alle sue aspettative, in quali aspetti la Valutazione Intermedia (dicembre 2003) è parsa carente? 1. ____________________________________________________________ 2. ____________________________________________________________ 3. ____________________________________________________________ Domanda 2. Su quali aspetti del Programma (o della misura di sua competenza) ritiene sarebbe importante che l'Aggiornamento della Valutazione Intermedia (previsto per fine 2005) si soffermasse? 1. ____________________________________________________________ 2. ____________________________________________________________ 3. ____________________________________________________________ Domanda 3. Ha avuto modo di utilizzare i risultati della Valutazione Intermedia nel suo contesto operativo? Si No 3-a Se si, può indicare in che modo/per quali finalità?

______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ Domanda 4. Per quali finalità potrebbero esserle utili i risultati dell'Aggiornamento della Valutazione Intermedia previsto per fine 2005 ? ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ ______________________________________________________________ Domanda 5. Dato lo stato di attuazione del Programma, a suo parere sono già rilevabili aspetti di impatto (in relazione alla sua Misura)? Si No 5-a Se si, può indicarne tre?

1. ____________________________________________________________ 2. ____________________________________________________________ 3. ____________________________________________________________

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Domanda 6. Nell'ambito dei progetti da lei seguiti, potrebbe indicarne 1 o 2 sui quali sarebbe opportuno/utile effettuare un approfondimento (caso studio) in sede di aggiornamento della Valutazione Intermedia? 1. ____________________________________________________________ 2. ____________________________________________________________ 6-a Quali sono i motivi della scelta di tali progetti? Buone prassi Sostenibilità Carattere innovativo Trasferibilità Altro ______________________________________________________________

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Allegato 5 – Risultati delle indagini di campo a livello di Misura L’aggiornamento della valutazione intermedia per quanto concerne la attuazione, efficienza ed efficacia delle misure si è basato su una serie di colloqui/intervista con l’AdG e con i responsabili di misura. Misura 1.1 - Interventi per l’insediamento, riconversione e riqualificazione delle piccole e medie imprese La misura 1.1. è attuata dal dipartimento Industria, Artigianato e Miniere con modalità attuative riconducibili alle leggi di settore. Nell’ambito del Docup e relativo complemento di programmazione vengono specificati i seguenti risultati attesi: • effetti diretti: creazione di opportunità innovative nel campo produttivo a favore delle PMI

nelle zone marginali per favorire la crescita occupazionale ed economica; • effetti indiretti: rendere economicamente appetibili determinate zone o attività con l’effetto di

mantenimento delle popolazioni nelle aree montane. Attuazione della misura, risultati e criticità incontrate Attualmente la misura è caratterizzata da un livello di attuazione finanziaria non elevato, in particolare la capacità di impegno risulta pari al 45%, inferiore alla media del programma, mentre la capacità di pagamento è, in relazione al livello degli impegni, piuttosto elevata (94% dell’impegnato). Dal punto di vista procedurale la misura, come evidenziato nel rapporto di attuazione, viene gestita attraverso le procedure amministrative di enti gestori indipendenti ai quali l’AdG esternalizza in via generale tali attività, quali Terfidi, Cooperfidi, Confidi, con il fine di agevolare la gestione delle operazioni. Si tratta di una procedura consolidata che, di fatto, semplifica molto le procedure attuative, velocizzando le istruttorie. Per interventi di elevata rilevanza finanziaria la procedura è gestita dall’ente creditizio33. Altre iniziative (animazione territoriale, infrastrutturazione di aree produttive) sono attuate tramite l’Agenzia di Sviluppo Spa, società pubblica della Provincia. I risultati sinora ottenuti sono significativi, il rapporto di attuazione segnala un livello di avanzamento fisico che supera i due terzi del target inizialmente individuato a livello di stesura del DocUP. Come evidenziato nell’ambito dell’intervista al responsabile di misura, la buona performance della misura 1.1 trova anche giustificazione nelle procedure amministrative semplificate adottate dagli enti gestori. Si tratta di fatto di una procedura automatica che, grazie anche alla buona disponibilità finanziaria, ha permesso il finanziamento di tutti i progetti tecnicamente ammissibili. Tra le criticità viene sottolineata la mancanza di una forma di selezione dei progetti, che ha diminuito la possibilità di innovazione della misura, nell’ambito delle azioni di incentivazione e sostegno dell’investimento, caratterizzandola più che altro come una misura di sostituzione. Il fatto che non siano stati presentati, se non in pochi casi, progetti particolarmente innovativi era peraltro prevedibile, vista la marginalità economica e sociale delle aree obiettivo. La predisposizione del progetto di animazione territoriale cerca di intervenire proprio sulla creazione di uno spirito di imprenditorialità nelle aree obiettivo 2. Si tratta di un progetto attuato sulla misura 1.1 a seguito di uno studio in precedenza attivato nell’ambito della assistenza tecnica. Esso prevede la creazione di sportelli e la messa a disposizione per le aree obiettivo di un gruppo di lavoro che fornisca consulenza di base e un vaglio sulla fattibilità dei progetti di creazione di impresa o di attività di lavoro autonomo. L’obiettivo primario è la creazione dell’atteggiamento e sensibilità imprenditoriale. La misura di animazione territoriale agisce sulle aree obiettivo 2 e phasing out, completato lo studio di fattibilità nel 2004, individuato il soggetto attuatore (Agenzia per lo sviluppo affiancata da un consulente), risoti gli iniziali problemi di ammissibilità della spesa

33 Nel caso specifico Unicredit.

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creando uno staff interno all’Agenzia che lavora solamente in aree obiettivo 2, il progetto è in corso dal gennaio 2005 e prevede un’articolazione triennale Come indirizzo generale per la programmazione provinciale, viene evidenziata l’opportunità di adottare delle formule incentivanti il raggruppamento di imprese, quali le iniziative di marchio collettivo, le politiche commerciali di area, forme di incentivo alla costituzione di piccoli distretti industriali o artigianali. Ancora con riferimento alla nuova programmazione dei fondi strutturali viene evidenziata l’opportunità di introdurre forme di selezione dei beneficiari, quantomeno per affrontare il problema della ridotta disponibilità di risorse finanziarie. Effetti prodotti Dato che la misura si configura soprattutto come un intervento di sostituzione di macchinari ed impianti obsoleti o non tecnologicamente adeguati, il principale effetto rilevabile è la riduzione del gap tecnologico con altre aree provinciali ed il conseguente mantenimento di una sufficiente competitività delle imprese industriali ed artigianali delle aree obiettivo 2 e phasing out. La procedura automatica di approvazione dei progetti di limitate dimensioni ha favorito investimenti relativamente semplici, con un grado di innovazione tecnologica limitato. Gli interventi hanno una connotazione di maggiore innovazione nel caso di progetti più rilevanti dal punto di vista economico che richiedono, però, una procedura amministrativa di approvazione più complessa (ad esempio redazione di uno studio di fattibilità). Gli effetti ambientali e di sicurezza del lavoro sono peraltro da ritenersi significativi visto che la sostituzione di macchinari obsoleti implica in genere una riduzione del rischio di incidenti nel luogo di lavoro oltre che un maggiore rispetto degli standard ambientali. Per quanto riguarda gli effetti sull’innovazione tecnologica nell’ambito della misura è previsto anche il finanziamento di progetti con caratteristiche di ricerca applicata. Peraltro, pur essendoci stato un certo numero di domande, i progetti con effettive caratteristiche di ricerca sono stati molto pochi. Negli ultimi tempi c’è stata una ripresa della progettualità da parte delle imprese, ma il numero è ancora molto limitato. Una nota a parte meritano i progetti di infrastrutturazione e di creazione di incubatori di impresa. Questi si differenziano per un potenziale elevato contenuto tecnologico, sia per le caratteristiche tecniche dell’infrastrutturazione, che per le tipologie di imprese che si insediano. Gli effetti occupazionali non sono significativi, sia per la tipologia di investimenti prevalente (sostituzione) che, soprattutto, per le caratteristiche del mercato del lavoro locale, dove, con un tasso di disoccupazione che può essere definito frizionale, l’aumento dei livelli occupazionali non è da ritenere un obiettivo primario. Valutazione qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Qualità della vita x Competitività x Innovazione x Occupazione x Tematiche trasversali La misura risulta essere abbastanza neutrale per quanto concerne le tematiche trasversali, in particolare per quanto riguarda le pari opportunità. Rispetto alla tutela e protezione dell’ambiente, come già ricordato, l’effetto positivo riguarda la sostituzione di macchinari obsoleti e l’adozione di tecniche produttive a basso impatto ambientale. Su queste tematiche vi è una priorità posta a livello di selezione dei progetti.

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Valutazione qualitativa

Alto Medio Alto Medio Basso Neutrale

Pari opportunità x Ambiente x Società dell’Informazione x Crescita istituzionale x Conclusioni Inizialmente sembrava che le azioni poste in atto con il DocUP fossero inserite in un solco già esistente, in realtà nell’ultimo periodo si sono sviluppati moduli di intervento più originali. Sicuramente per la nuova programmazione alcuni interventi potrebbero essere ripensati e meglio specificati, eventualmente ci sarebbe la possibilità di fare un intervento a bando su temi specifici, quali la sicurezza nel lavoro o l’apertura ai mercati esteri. I maggiori limiti evidenziati nella presente programmazione sembrano essere la mancanza di un tessuto imprenditoriale nelle aree obiettivo 2 e phasing out e la conseguente scarsa progettualità delle imprese. In una situazione che probabilmente vedrà la riduzione dei finanziamenti disponibili si potrebbe puntare su interventi mirati, quali appunto la internazionalizzazione, la creazione di rapporti con i mercati esteri, la strutturazione in distretti. Raggiungimento degli obiettivi specifici della misura

Obiettivo Val Note Asse 1

Creare le condizioni economiche adatte allo sviluppo imprenditoriale e alla crescita produttiva, all’aumento della competitività e della produttività e alla coesione e cooperazione sociale, nonché all’aumento dell’occupazione

A

Il raggiungimento dell’obiettivo avviene attraverso la realizzazione di opere infrastrutturali e di contesto (incubatori d’impresa, strumenti di animazione). Questi interventi rappresentano una quota relativamente elevata del totale misura

Rivitalizzare il tessuto sociale ai fini della riduzione dello spopolamento intervento nel campo sociale e del volontariato

n.p. Il secondo obiettivo di asse è da mettere in relazione con la misura 1.1 non significativo per le misure rivolte all’industria, artigianato e commercio.

Obiettivo Val Note Misura 1.1

Agevolare la creazione di opportunità innovative nel campo produttivo a favore delle PMI favorendo la crescita occupazionale ed economica. Valorizzare anche il patrimonio naturale rendendolo produttivamente remunerativo.

B

Sono stati predisposti strumenti indirizzati alla creazione di innovazione. Purtroppo la effettiva fruizione specie per le opportunità innovative più alte non è stata adeguata. Si ha l’impressione che la capacità “autonoma” di questi territori di creare innovazione sia piuttosto limitata. Sono stati al riguardo studiati e sono in fase di applicazione idonei strumenti di animazione territoriale.

A: pienamente raggiunto, B: raggiunto in buona parte, C: raggiunto in piccola parte, D: non raggiunto, n.p.: non pertinente Misura 1.2 - Iniziative per lo sviluppo e la qualificazione del settore turistico in ambiente montano La misura mira a incrementare l’occupazione diretta e indiretta, e quindi il livello di reddito locale, creando attività economiche nel massimo rispetto dell’ecosistema ambientale. Inoltre si propone di potenziare l’offerta turistica legata ad attività di turismo rurale ecocompatibile, valorizzando le risorse naturali, il patrimonio storico-culturale e l’offerta di servizi per il tempo libero. La misura si articola dal punto di vista amministrativo in 5 sottomisure: a) Turismo, b) Ripristino; c) Cultura; d) Urbanistica (centri storici); e) Autonomie locali (interventi a bando dei comuni). Attuazione della misura, risultati e criticità incontrate34 Attualmente la misura è caratterizzata da un’elevata capacità di impegno (circa l’80% sul totale programmato), e un livello di pagamenti piuttosto alto (62% sull’impegnato). 34 L’intervista è stata effettuata con il responsabile di misura, che però del punto di vista amministrativo, si occupa

solamente degli interventi di tipo turistico. Ha peraltro fornito informazioni anche sugli interventi nel settore commercio.

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Le note e considerazioni riportate di seguito fanno riferimento prevalentemente all’intervista con il responsabile di misura, che si occupa dell’attuazione della sottomisura gestita dal servizio Turismo, pertanto le tematiche affrontate e le considerazioni riportate si riferiscono in maniera particolare a tale sottomisura. La misura 1.2 è, in effetti, molto complessa ed articolata. Viene per la gran parte attuata mediante bandi indirizzati agli enti locali e la sua attuazione ha dato risultati positivi ed apprezzati. Anche la parte di misura relativa ad iniziative a finanziamento, quali i contributi per i centri storici e restauri, o le opere attuate dal Servizio Ripristino e Valorizzazione ambientale (si veda al riguardo il caso studio) hanno avuto risultati ed impatti di tutto rilievo e non presentano particolari problematiche di attuazione. L’attuazione della misura non ha presentato particolari problemi, tutti gli interventi sono stati rendicontati e liquidati nei termini previsti. Si è verificata una sola rinuncia, e alcune riduzione del finanziamento per problematiche legate alla complessità delle procedure. Dal punto di vista della gestione amministrativa viene evidenziato come il meccanismo delle doppie regole (Docup - leggi di settore) crei problemi sia al beneficiario che alla amministrazione che attua e controlla la misura. In particolare, come già sottolineato, la non accettazione delle autocertificazioni per i pagamenti di fatture comporta evidenti problemi. L’introduzione con la nuova programmazione dell’obbligo del bonifico bancario potrebbe sicuramente risolvere problemi e controversie. Riguardo ai risultati i fondi del Docup sono considerati come fondi integrativi. In molte zone hanno integrato politiche attuate tramite Patti Territoriali (Tesino) che hanno portato ad uno sviluppo della microimprenditorialità. Ovviamente i tempi necessari per poter valutare risultati e soprattutto impatti sono piuttosto lunghi ma si ha già la percezione che la tendenza al declino di certe aree sia stata contrastata con il mantenimento delle attività economiche esistenti e con la nascita di nuove imprese. Ci sono però anche questioni, non affrontate nell’ambito del Docup, che limitano lo sviluppo di tali aree, vedasi la dotazione e localizzazione degli impianti sciistici, la lunghezza della stagione turistica, la presenza di servizi ed infrastrutture. In particolare, con riguardo alle infrastrutture, non essendo prevista la realizzazione di opere infrastrutturali nell’ambito del DocUP, la sua integrazione con i Patti Territoriali che hanno invece permesso di lavorare sulla dotazione infrastrutturale ha permesso la realizzazione di una politica sinergica e complementare. Un esempio interessante di sviluppo turistico attuato con il Docup in sinergia con i Patti Territoriali è rappresentato dall’idea dell’albergo diffuso, sviluppata nella vallata del Tesino: si tratta di un termine un po’ ambiguo che in questo contesto territoriale presuppone una tipologia di ricettività diffusa di tipo extra alberghiero. Il DocUP si inserisce bene con piccoli finanziamenti ai privati che ristrutturano le abitazioni per offerta turistica extraalberghiera, mentre su altri canali di finanziamento (Patti o Legge di settore) vengono incentivate opere di carattere generale e ristoranti, che si integrano con gli interventi di “microricettività”. Nell’ambito di tale modello di sviluppo sarebbe molto interessante poter agire sul recupero dei centri storici, attraverso la legge sulla riqualificazione dei centri storici35. Dal punto di vista delle procedure amministrative la gestione della misura avviene con procedure automatiche gestite da soggetti terzi alla provincia. Si sottolinea la difficoltà, soprattutto per i progetti di microimprenditorialità turistica, di gestire l’investimento entro i due anni, soprattutto a causa delle pause nei lavori necessarie per poter tenere aperto l’esercizio nei periodi turistici al fine di non perdere l’avviamento. Effetti prodotti Viene sottolineato il ruolo sussidiario dei fondi comunitari, in un tale contesto attuativo una valutazione degli effetti dovrebbe essere fatta sulle politiche nel loro insieme (leggi di settore, Patti Territoriali e DocUP). Per quanto riguarda il turismo l’obiettivo è soprattutto il mantenimento dell’occupazione familiare, solo marginalmente è coinvolta occupazione extrafamiliare. Il mantenimento di attività economiche in loco permette un incremento della qualità della vita, grazie alla possibilità dei beneficiari di lavorare nella località di residenza. 35 In questa ottica di sviluppo “leggero” è stato anche bloccato un progetto di recettività turistica “baite del Lagorai” che

prevedeva la realizzazione di tre villaggi alberghieri, realizzati con capitali esterni, per un totale di quasi 700 posti letto. La Giunta Provinciale ha bocciato la modifica del piano regolatore comunale, poi approvata in termini un po’ più limitati.

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Per quanto riguarda l’innovazione, questa nel turismo è principalmente di metodo. C’è stato qualche intervento di innovazione tecnologica ma poco rilevante. Nella piccole imprese l’unica forma di innovazione rilevante è rappresentata dalla informatizzazione. Degna di rilievo anche l’incentivazione della promozione turistica del territorio mediante internet, finanziata su diversi progetti a bando di opere comunali. Valutazione qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Qualità della vita x Competitività x Innovazione x Occupazione x Tematiche trasversali Per quanto riguarda la società dell’informazione l’unico effetto positivo è da segnalare nella informatizzazione delle piccole imprese turistiche, già segnalata sopra. Riguardo agli effetti sull’ambiente va ricordato che si tratta di azioni e misure che si localizzano in aree relativamente poco compromesse, dove il turismo dei grandi numeri non è generalmente presente. Gli interventi realizzati in queste aree hanno contribuito al mantenimento della popolazione in loco e, di conseguenza, alla salvaguardia del territorio. Questo, congiuntamente alla integrazione di diversi settori, ha permesso di mantenere in queste aree un modello di sviluppo equilibrato, che non ha evitato la creazione di insediamenti turistici di grandi dimensioni, spesso basati su capitali esterni, scarsamente integrati con il contesto territoriale e sociale. Nello stesso tempo la misura di ripristino ha stimolato una fruibilità “sostenibile” delle risorse naturali, con la creazione di sentieri, piste ciclabili e percorsi di ciclo-turismo che bene integrano gli interventi di tipo turistico. Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Pari opportunità x* x Ambiente x Società dell’Informazione x Crescita istituzionale x* x *Interventi attuati dalle Autonomie Locali tramite bandi. Conclusioni La misura è attuata senza particolari problematiche, anche se nell’ultimo anno (2003) non è stata finanziata. Per il prossimo periodo di attuazione risulta importante attivare fin dall’inizio delle procedure di informazione ai beneficiari al fine di rendere conosciute le diverse procedure amministrative dei finanziamenti comunitari rispetto a quelli su legge di settore. Per quanto riguarda l’organizzazione della misura le possibili scelte riguardano la possibilità di attuare piccoli investimenti su base diffusa (con modalità analoghe a quelle adottate nella presente programmazione) oppure investimenti più rilevanti, nel qual caso sarebbe possibile gestire la misura tramite bandi. Raggiungimento degli obiettivi specifici della misura

Obiettivo Val Note Asse 1

Creare le condizioni economiche adatte allo sviluppo imprenditoriale e alla crescita produttiva, all’aumento della competitività e della produttività e alla coesione e cooperazione sociale, nonché all’aumento dell’occupazione

C

Per quanto riguarda la sottomisura turismo il contributo della misura all’obiettivo generale di asse è abbastanza contenuto, gli effetti sono stati soprattutto il mantenimento di attività turistiche esistenti. In molte aree marginali si è invertito il trend di abbandono in atto da alcuni anni. Gli effetti sulla competitività e sulla produttività sono abbastanza limitati. C’è sicuramente un mantenimento dell’occupazione familiare.

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Obiettivo Val Note

Rivitalizzare il tessuto sociale ai fini della riduzione dello spopolamento intervento nel campo sociale e del volontariato

B Il mantenimento e rivitalizzazione delle attività turistiche gestite dalle famiglie permette una buona integrazione di reddito. Questo contribuisce a mantenere la popolazione in loco.

Misura 1.2 Valorizzare le zone poco conosciute, creando anche attività economiche indirette. Sviluppare gestioni coordinate e maggiormente imprenditoriali auspicando la crescita di figure professionali innovative specialmente nel campo turistico. Promuovere la valorizzazione del territorio anche con la fruizione delle risorse naturalistiche, compatibilmente con il mantenimento dell’integrità ecologica.

B

L’attivazione dell’economia locale avviene anche per mezzo dell’indotto: le attività di ristrutturazione hanno un notevole effetto indotto sul settore edile e sui servizi. Una valutazione sull’indotto fatta alcuni anni fa ha evidenziato, tramite l’adozione delle tavole intersettoriali dell’economia trentina, un coefficiente di attivazione attorno 0,7-0,8, quindi piuttosto elevato. Esiste un certo grado di innovazione nella creazione di figure di accompagnamento e nelle forme di consulenza. Anche la recente introduzione del bed and breakfast può essere considerata una interessante innovazione di prodotto36.

A: pienamente raggiunto, B: raggiunto in buona parte, C: raggiunto in piccola parte, D: non raggiunto, n.p.: non pertinente Misura 1.3 - Promozione, sostegno, sviluppo e qualificazione di attività artigianali e commerciali e per la valorizzazione dei prodotti tipici locali; sviluppo delle comunicazioni e del telelavoro in ambiente rurale La misura favorisce lo sviluppo durevole del territorio, fornendo opportunità lavorative autonome e dipendenti e creando quei servizi basilari per una convivenza civile dignitosa e non penalizzata nei confronti di aree più centrali, ricercando anche forme innovative per rendere detti servizi economicamente autonomi. Gli effetti diretti attesi sono rappresentati dallo sviluppo delle attività economiche legate alla produzione e vendita dei prodotti locali. Salvaguardia del tessuto sociale, per quanto riguarda il commercio, ricercando anche forme di integrazione economicamente valide. Gli effetti indiretti si dovrebbero realizzare attraverso lo stimolo allo sviluppo, garantendo nuove opportunità di lavoro che valorizzino la cultura locale, incrementando anche la qualità dei prodotti. La misura dovrebbe inoltre assicurare un livello di vita dignitoso al fine di evitare forme di emigrazione forzata verso i centri più dotati di servizi. Attuazione della Misura Sia gli impegni che i pagamenti evidenziano un discreto livello di attuazione della misura: i primi sono pari al 46% del totale programmato, mentre i pagamenti finora effettuati si attestano intorno al 90% dell’impegnato. Va detto al riguardo che dal 2002 in poi non sono stati utilizzati i fondi strutturali ma solo fondi provinciali su legge di settore (Legge 4/2000 articolo 24 - mantenimento attività economica per evitare la “desertificazione commerciale” dei piccoli centri di montagna). Nel corso del 2002 sono sorti alcuni problemi di attuazione: lo strumento prevede l’azione congiunta del privato gestore dell’esercizio commerciale e del Comune che mette a disposizione l’immobile. In genere i rapporti tra comune e gestore dell’esercizio si basano su forme di comodato gratuito. La gestione della misura con finanziamenti comunitari ha creato problemi laddove il premio veniva corrisposto anche per il primo insediamento, che non risulta ammesso dai servizi tecnici della Commissione Europea. In questi casi si è dovuta suddividere la pratica di finanziamento in due sezioni, rispettivamente a finanziamento da parte dei fondi strutturali per tutte le azioni ammesse, e su fondi provinciali per il premio di insediamento. Analoghi problemi sono sorti nel finanziamento dell’acquisto di automezzi, anche questo non ammesso a cofinanziamento (è stato sollevato al riguardo un problema), automezzi che però costituiscono un fattore fondamentale per gli esercizi commerciali che forniscono anche un servizio di consegna a domicilio. La misura non è stata applicata nel 2003 in quanto la dotazione finanziaria è stata spostata su altre misure. 36 L’offerta di alloggio con colazione è stata introdotta recentemente (2001), sotto forma di ospitalità familiare in forma non

imprenditoriale, si è inoltre creato un marchio gestito dal servizio turismo (con disciplinare, griglia di requisiti per l’ammissibilità e controlli).

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Effetti prodotti Gli effetti in termini di miglioramento della qualità della vita si possono considerare raggiunti in termini complessivi, sicuramente il fenomeno della “desertificazione commerciale” è piuttosto difficile da contrastare, ma qualcosa attraverso l’attuazione della misura è sicuramente stato raggiunto, quantomeno nella interruzione di un circolo vizioso nel quale l’esercizio commerciale non è in grado di fare investimenti e di conseguenza perde progressivamente competitività ed attrattività nei confronti della clientela. Un esempio al riguardo, abbastanza frequente, è quello di esercizi commerciali che stavano per chiudere, e che sono stati recuperati, anche attraverso l’offerta di servizi che prima non venivano offerti. Non è verosimile pensare che in tali contesti si possa creare competitività ed innovazione. Un aspetto positivo non atteso è l’aumento del fatturato in esercizi già esistenti. Un altro è il ritorno alla fedeltà verso l’esercizio (non sempre, ma nella maggioranza dei casi) con l’innesto di forme di solidarietà sociale che comportano il ritorno all’utilizzo di esercizi commerciali che, anche a causa della diffusione della distribuzione organizzata, tendono ad essere fuori mercato. Sicuramente l’intervento assume notevole importanza come servizio sociale nei confronti della popolazione anziana e svantaggiata. Tra gli effetti negativi l’unico punto da sottolineare è la necessità di attuare un minimo di selezione: dove la capacità imprenditoriale è bassa o nulla l’aiuto non deve essere concesso perché porterebbe solamente a procrastinare nel tempo la chiusura dell’esercizio. Per i casi “disperati” è prevista su fondi provinciali la concessione di un contributo per esercizi che si trovano nella situazione di operare come unico esercizio del centro abitato e non raggiungono il pareggio di bilancio. L’aiuto è calcolato come 15% della differenza tra fatturato teorico e fatturato effettivo (con un massimale di 35.000 euro per esercizio). Mediamente il contributo erogato si attesta sui 5.000 euro/anno) Valutazione qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Qualità della vita x Competitività x Innovazione x Occupazione x Tematiche trasversali Le tematiche proposte risultano poco rilevanti nella attuazione della misura 1.3 Conclusioni La cosa più urgente è la semplificazione delle procedure, in particolare per gli interventi che sono attualmente sdoppiati tra finanziamento provinciale e comunitario, con un notevole aggravio procedurale. Non sono stati evidenziati elementi di previsione per la nuova programmazione. Raggiungimento degli obiettivi specifici della misura

Obiettivo Val Note Asse 1

Creare le condizioni economiche adatte allo sviluppo imprenditoriale e alla crescita produttiva, all’aumento della competitività e della produttività e alla coesione e cooperazione sociale, nonché all’aumento dell’occupazione

C

Un miglioramento nelle condizioni economiche c’è stato, anche se non c’è stato un aumento della competitività trattandosi di interventi che puntano al mantenimento delle attività esistenti (riduzione della desertificazione commerciale).

Rivitalizzare il tessuto sociale ai fini della riduzione dello spopolamento intervento nel campo sociale e del volontariato

C Anche se indirettamente la Misura interviene sullo spopolamento delle aree marginali della provincia.

Misura 1.3 Favorire lo sviluppo durevole del territorio attraverso la promozione dei prodotti e delle attività locali e la creazione di opportunità lavorative autonome e dipendenti incentivando anche le forme innovative per rendere determinati servizi economicamente autonomi.

B-C L’obiettivo principale è raggiunto, su alcuni altri progetti di maggiore innovatività l’obiettivo non è stato raggiunto (esempio punto internet).

A: pienamente raggiunto, B: raggiunto in buona parte, C: raggiunto in piccola parte, D: non raggiunto, n.p.: non pertinente

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Misura 1.4 Promozione e sostegno per la realizzazione e qualificazione di servizi di assistenza per il miglioramento della qualità della vita La misura si propone di migliorare la qualità della vita per la popolazione residente favorendo la permanenza della persona nel suo ambiente familiare e sociale attraverso il consolidamento e la valorizzazione delle attività di volontariato ed assistenza volte a qualificare e potenziare la rete di servizi alla persona. Si suddivide nelle seguenti azioni: a) realizzazione e ristrutturazione di strutture e acquisto attrezzature per servizi assistenza a disabili e anziani; b) progetti per la costituzione o rivitalizzazione di centri di socialità e culturali; c) progetti innovativi a favore delle donne che lavorano (nidi famigliari e nidi aziendali); d) attrezzature e dotazioni per progetti di assistenza per il miglioramento delle condizioni di vita nelle piccole comunità principalmente rivolti a disabili, anziani, emarginati. Gli effetti previsti sono il miglioramento della qualità della vita, l’attivazione di servizi in particolare per le persone disagiate e l’incremento della coesione sociale. Tra gli effetti indiretti il principale è quello di favorire la permanenza complessiva degli abitanti nei territori svantaggiati e periferici. La misura prevede interventi attuati sia tramite leggi di settore che tramite bandi diretti prevalentemente alle Autonomie Locali (anche ad altri soggetti nel caso della sottomisura c, per il sostegno alla realizzazione di strutture tipo nidi famigliari). Attuazione della Misura Le due strutture competenti per l’attuazione della misura sono l’Assessorato per le politiche sociali e l’Assessorato per le politiche per la salute. La misura è gestita direttamente dalla Provincia per quanto concerne l’acquisto di arredi ed attrezzature. Nell’ambito della misura trovano attuazione progetti riguardanti l’acquisto di attrezzature per l’attività dei servizi di assistenza svolta a livello locale. Altri interventi, di ristrutturazione di sedi per la realizzazione di progetti di carattere sociale, la ristrutturazione di sedi per associazioni di volontariato, no-profit e attività culturali, la riqualificazione di centri per la realizzazione di strutture polifunzionali, la realizzazione di strutture a scopo culturale a favore dell’associazione locale, sono gestiti tramite emanazione di bando ed eseguiti dalle Autonomie Locali (Comuni). Nel corso del 2003 sono stati inoltre emanati bandi per la realizzazione di progetti per il miglioramento di servizi nelle piccole comunità periferiche avvalendosi degli strumenti della società dell’informazione, e per interventi di realizzazione di sedi con punti informatici a favore dell’associazionismo giovanile locale37. La sottomisura analizzata nell’intervista al responsabile di misura riguarda l’acquisto di attrezzature e dotazioni per strutture di ricoveri per anziani. Per questa misura l’attuazione è piuttosto veloce e non si pongono problemi di carattere amministrativo, anzi l’imposizione delle regole di disimpegno automatico sembra aver contribuito ad una certa velocizzazione della misura. Il finanziamento pubblico copre il 90% del costo totale nel caso di soggetti privati, il 100% nel caso di soggetti pubblici. Nel 2002 e 2003 sono stati finanziati tutti i progetti presentati, solo nell’ultimo anno di attuazione la disponibilità limitata di risorse ha reso necessario ridurre in proporzione tutti i finanziamenti. Non è stata operata selezione in quanto non prevista nelle modalità attuative della misura. Effetti prodotti Il principale effetto atteso dall’applicazione della misura è rappresentato dal miglioramento della qualità della vita degli ospiti delle strutture attraverso l’adeguamento delle strutture di accoglienza, degli arredi e delle dotazioni strumentali. Non si prevede un aumento dell’offerta di servizi in termini quantitativi (numero di posti offerti in strutture di accoglienza) in quanto l’obiettivo principale della politica provinciale è di posticipare il più possibile il momento dell’ingresso in strutture protette. In questo contesto si inseriscono le misure di incentivazione delle attrezzature di domotica e telesoccorso, che dovrebbero facilitare la permanenza degli anziani in casa. Per quanto detto sopra l’effetto occupazionale diretto è presumibilmente limitata, per contro la qualità del lavoro, soprattutto per quanto concerne il lavoro femminile, che risulta il più frequente nelle strutture di

37 La sottomisura è oggetto di approfondimento attraverso un caso studio.

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questo tipo, dovrebbe considerevolmente aumentare grazie all’introduzione di attrezzature di supporto. Nel complesso gli effetti della Misura sono positivi. Le opere realizzate e gli interventi attuati consentano un significativo miglioramento della qualità della vita sia per gli ospiti delle strutture di accoglienza (interventi attuati tramite leggi di settore), che per le fasce deboli di popolazione cui sono indirizzati gli interventi attuati tramite le Autonomie Locali o l’Agenzia del Lavoro con bandi. Il livello di innovazione tecnologica sembra essere rilevante solo in alcune azioni a bando. L’analisi del caso di studio relativo al progetto per la Realizzazione di servizi di vicinato nei comuni di Vallarsa, Trambileno, Terragnolo evidenzia, per le soluzioni tecnologiche adottate e per gli obiettivi dell’intervento un livello di innovazione molto elevato Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Qualità della vita x Competitività x Innovazione x Occupazione x Tematiche trasversali Esiste, nell’ambito della misura 1.4 una specifica sottomisura (creazione di asili nido privati e aziendali) che ha l’obiettivo specifico di facilitare l’inserimento delle donne nel mondo del lavoro. La misura, dopo alcuni problemi amministrativi, è stata avviata tramite l’emanazione di un bando che ha portato al finanziamento di un progetto di rete di nidi familiari per la gestione informatizzata del servizio. Tra le cause di rallentamento dell’attuazione della misura è da includere anche la pausa delle attività amministrative dei comuni in corrispondenza con le recenti elezioni amministrative. Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Pari opportunità x* x Ambiente x* x Società dell’Informazione x* x Crescita istituzionale x* x * Interventi attuati dalle Autonomie Locali tramite bandi. Nella misura hanno trovato spazio, oltre alle attività sopra descritte,anche azioni che hanno permesso, nell’ambito delle iniziative a bando attuate dai Comuni, la realizzazione di progetti riferiti alla società dell’informazione, con punti internet, sale multimediali, realizzazione di reti telematiche in aree non raggiunte dalla banda larga, asili nido famigliari (ancora in fase di avvio) ed una rete per la gestione informatizzata del servizio di asilo nido famigliare. Tutte queste azioni hanno evidentemente ripercussioni positive forti sia sulle tematiche di crescita istituzionale (per il forte coinvolgimento delle autonomie locali nella progettazione e gestione – anche su basi sovracomunali – dei servizi) che sulla società dell’informazione. Conclusioni Nel complesso la misura non sembra evidenziare particolari problemi di attuazione. Se si escludono gli interventi di tipo strutturale, che a causa della loro complessità sono stati attuati esclusivamente per mezzo di bandi rivolti alle Autonomie Locali, le altre sottomisure stanno trovando regolare attuazione.

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Raggiungimento degli obiettivi specifici della misura Obiettivo Val. Note

Asse 1 Creare le condizioni economiche adatte allo sviluppo imprenditoriale e alla crescita produttiva, all’aumento della competitività e della produttività e alla coesione e cooperazione sociale, nonché all’aumento dell’occupazione

n.p.

Rivitalizzare il tessuto sociale ai fini della riduzione dello spopolamento intervento nel campo sociale e del volontariato

C In realtà non si evita lo spopolamento, ma si agisce sulla qualità della vita in generale rispetto alla popolazione anziana e alle categorie più deboli (è importante l’effetto in campo sociale).

Misura 1.4

Migliorare la qualità della vita per la popolazione residente, favorendo la permanenza della persona nel suo ambiente familiare e sociale.

B

L’obiettivo di miglioramento della qualità della vita si può ritenere raggiunto in gran arte. Per quanto riguarda le associazioni che lavorano su portatori di handicap il miglioramento della qualità della vita è da ritenersi raggiunto con la possibilità di mantenere i soggetti nel loro ambiente familiare, offrendo la possibilità di frequentare strutture di assistenza e riabilitazione solo durante il giorno. Per quanto riguarda gli anziani, analogamente, il ricovero in struttura avviene solo quando non è più possibile, anche con interventi di domotica e telesoccorso, mantenerli nell’ambito familiare. Una forte valenza nei confronti della qualità della vita nelle aree periferiche è riscontrabile soprattutto negli interventi a bando attuati dalle Autonomie Locali.

A: pienamente raggiunto, B: raggiunto in buona parte, C: raggiunto in piccola parte, D: non raggiunto, n.p.: non pertinente Misura 2.1 Interventi per il recupero e la valorizzazione ambientale di aree di interesse naturalistico, aree degradate o a rischio di degrado ed interventi per la tutela, l’incremento e la fruizione naturalistica del patrimonio La misura comprende 5 sottomisure: a) ripristino e rinaturalizzazione; b) orti botanici, oasi, parchi; c) sentieri didattici e centri visitatori; d) valorizzazione corsi d’acqua; e) parchi fluviali. Gli effetti diretti attesi sono la valorizzazione ambientale di aree di interesse naturalistico ed il ripristino di aree degradate. Tra gli effetti indiretti attesi sono da ricordare l’incremento della biodiversità, una migliore sicurezza e fruizione del territorio e, in generale, la promozione dell’immagine della Provincia. Attuazione della Misura Non si sono rilevate criticità nell’attuazione della misura: la capacità di spesa e di impegno risultano entrambe buone. L’unica criticità può essere riscontrata nel vincolo di completamento dei lavori entro il secondo anno, soprattutto dove l’opera non è direttamente gestita dalla amministrazione provinciale. Nelle opere gestite dai privati si rileva una certa difficoltà ad adattarsi alla normativa e alle procedure comunitarie, solo a titolo di esempio è stato citato il caso delle procedure di espropriazione, che nel contesto italiano vengono gestite successivamente alla formulazione ed approvazione del progetto, diversamente da quanto richiesto in ambito comunitario Il rispetto della regola n+2 non ha generalmente creato problemi nell’attuazione della misura, anche perché gli interventi sono solitamente di piccole dimensioni e si concludono in un tempo limitato. La misura viene attuata con utilizzo di manodopera svantaggiata che viene ricollocata nel mondo del lavoro. Dal punto di vista operativo esiste un accordo con le organizzazioni sindacali che consente uno spostamento del lavoratore in un raggio di 30 km, sufficiente a garantire l’operatività della misura. Effetti prodotti La misura, se considerata singolarmente, potrebbe essere non significativa in termini di effetti sulla qualità della vita e sulla competitività. Peraltro in un contesto di integrazione con altre misure Docup e Provinciali (ristrutturazione centri storici, interventi di carattere turistico, nuovi percorsi

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turistici,) le sinergie potranno verosimilmente aumentare gli effetti di fruibilità turistica, e conseguentemente di competitività delle aree interessate. Gli effetti sulla qualità della vita sono da considerarsi positivi e di livello medio alto in quanto la misura si attua soprattutto con interventi di ripristino di aree fortemente degradate (aree franose, zone abbandonate dalle attività agricole e forestali). Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Qualità della vita x Competitività x Innovazione x Occupazione x Tematiche trasversali Non è rilevabile una particolare valenza della misura nei confronti delle tematiche di pari opportunità uomo donna, peraltro,essendo la manodopera impiegata nei progetti di ripristino selezionata tra i soggetti espulsi dai processi produttivi, disoccupati di lunga durata e soggetti con problemi psicologici e di difficile inserimento sociale, la valenza della misura, se considerata con riferimento ad una concezione più ampia e corretta di pari opportunità, è sicuramente positiva. Viste le caratteristiche della misura gli effetti ambientali sono da ritenersi positivi. Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Pari opportunità x Ambiente x Società dell’Informazione x Crescita istituzionale x Conclusioni Gli interventi di ripristino, sia quelli finanziati con fondi comunitari che quelli a finanziamento provinciale, hanno in alcuni contesti territoriali attivato la creazione di attività economiche indotte interessanti per lo sviluppo di aree marginali, quali ad esempio la creazione di cooperative di guide e accompagnatori turistici. Questa particolare evoluzione, soprattutto nelle aree poco vocate dal punto di vista dello sfruttamento turistico di massa, rappresenta una interessante prospettiva di sviluppo di un turismo diffuso, che può costituire uno strumento di crescita per aree che altrimenti sarebbero destinate ad una progressiva marginalizzazione. Raggiungimento degli obiettivi specifici della misura

Obiettivo Val Note Asse 2

Mettere in luce e valorizzare le risorse endogene, territoriali ed ambientali; creare le condizioni per una migliore vivibilità e fruizione del territorio

B Gli interventi attuati sono significativi soprattutto in relazione alla creazione delle condizioni per una migliore vivibilità e fruizione del territorio.

Misura 2.1 Favorire lo sviluppo ed il mantenimento di habitat di interesse naturalistico, promuovere la valorizzazione e la salvaguardia del territorio, consentire una fruizione delle risorse naturalistiche compatibili con il mantenimento dell’integrità ecologica dell’ambiente.

B

La finalità prevalente della misura è il recupero occupazionale di disoccupati, soprattutto nelle fasce di età più avanzate o in condizioni sociali disagiate. Sicuramente le tipologie di interventi finanziati con la misura contribuiscono alla valorizzazione del territorio e ne aumentano la sua fruibilità turistica.

A: pienamente raggiunto, B: raggiunto in buona parte, C: raggiunto in piccola parte, D: non raggiunto, n.p.: non pertinente

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Misura 2.2 - Interventi per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili e per la riduzione delle emissioni che contribuiscono alla alterazione del clima La misura si articola in quattro sottomisure che riguardano: a) gli impianti a biomassa, b) gli impianti termici e fotovoltaici, c) gli interventi di isolamento e coibentazione. Attuazione della Misura Gli interventi finora attuati hanno riguardato soprattutto gli impianti solari e le caldaie a legna o biomassa, mentre la realizzazione di impianti idroelettrici è stata molto limitata. Il responsabile di misura non prevede modifiche sostanziali nella attuazione della misura, l’unica modifica, da attuare probabilmente dal prossimo anno, potrebbe riguardare i criteri di selezione dei progetti. I vincoli amministrativi imposti dalla normativa comunitaria non hanno comportato particolari problemi, solo in alcuni casi la necessità di giustificare la spesa con fattura quietanzata ha causato qualche ritardo, sarebbe al riguardo opportuno introdurre l’obbligo di bonifico bancario nei pagamenti delle fatture (come suggerito per altre misure). Anche in questo caso il responsabile di misura sottolinea il problema della disparità tra le procedure adottate per il finanziamento provinciale e quelle del Docup. Nell’ambito di tale modifica si potrebbe valutare l’ipotesi di instaurare una sorta di premialità per il finanziamento degli interventi sul Docup, prevedendo una percentuale di aiuto pubblico leggermente superiore rispetto agli investimenti a finanziamento provinciale. L’attuazione fisica e finanziaria della misura è leggermente inferiore alle previsioni. Per accelerare la spesa nel prossimo anno c’è l’intenzione di finanziare iniziative pilota che comportino impegni finanziari più elevati, questo risolverebbe in parte il problema dell’elevato carico amministrativo nell’attuazione di una misura caratterizzata da numerosi investimenti di piccole o piccolissime dimensioni economiche. L’attivazione di una sottomisura relativa alla produzione di energia da fonti eoliche è attualmente in fase di valutazione: In particolare è stato dato incarico ad una Università per la individuazione di siti potenzialmente idonei e di tecnologie adottabili sul territorio provinciale. Infine il finanziamenti dell’installazione di celle fotovoltaiche non è ancora attivo in quanto, allo stato attuale, il gestore della rete elettrica non è disponibile all’acquisto di energia prodotta da impianti domestici. Inoltre il costo delle celle fotovoltaiche è ancora piuttosto elevato, tale da non rendere economicamente conveniente la sua adozione a livello domestico. Effetti prodotti Gli interventi in campo energetico hanno una notevole valenza dimostrativa e contribuiscono ad innestare un “processo virtuoso” dimostrando la fattibilità, anche economica, della conversione a fonti energetiche rinnovabili e meno inquinanti o alla ottimizzazione della efficienza energetica e termica degli impianti. Gli effetti sull’ambiente sono sicuramente positivi e rilevanti per tutti gli interventi attuati nell’ambito della misura. In particolare gli investimenti in pannelli solari per la produzione di acqua calda per uso domestico contribuiscono alla riduzione dei consumi elettrici. In tale direzione va anche la ricerca attivata sulla fattibilità degli impianti eolici, dove peraltro la valutazione della valenza ambientale potrebbe, in un contesto di particolare pregio paesaggistico come il territorio della Provincia, scontrarsi con i ben noti problemi di impatto visivo degli impianti. Per quanto riguarda gli effetti economici la tipologia di investimenti è tale da generare un elevato indotto in termini di occupazione. In particolare il tipo di intervento più frequentemente attuato, vale a dire l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per usi sanitari, necessita dell’intervento di manodopera che viene quasi sempre reperita sul mercato locale (piccole ditte di idraulici, muratori, elettricisti) con evidenti ricadute occupazionali e sociali.

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Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Qualità della vita x Competitività x Innovazione x Occupazione x Tematiche trasversali La valenza della misura nei riguardi delle pari opportunità è piuttosto ridotta. Per contro, come evidenziato in precedenza, gli effetti ambientali sono considerevoli. Non ci sono effetti inattesi, si tratta di interventi molto strutturati, che vengono attivati da circa 20 anni. L’unico effetto (positivo) che è risultato piuttosto rilevante negli ultimi anni è la crescita molto rapida della domanda di investimento, c’è evidentemente una sorta di autoalimentazione nel tempo grazie al “passaparola”. Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Pari opportunità x Ambiente x Società dell’Informazione x Crescita istituzionale x Conclusioni La discussione sulla valenza ambientale della misura ha evidenziato come tutte le misure energetiche attuate nell’ambito della misura 2.2. contribuiscano attivamente alla riduzione delle emissioni atmosferiche di carbonio e suoi derivati. La Provincia stima, nell’ambito del piano energetico, una riduzione delle emissioni di circa 13 TEP nell’arco dei prossimi 10 anni proiettando ipotetici interventi a finanziamento provinciale. Se si considera che la quota del DocUP è pari al 10% del totale delle politiche energetiche provinciali, si può ragionevolmente stimare un contributo pari ad 1,3 TEP. Al riguardo va ricordato che anche la misura di incentivazione dell’uso delle biomasse contribuisce al miglioramento del bilancio del carbonio, con un effetto di sostituzione dell’uso di combustibili fossili con risorse rinnovabili. Ovviamente la questione è più controversa rispetto al solare, in quanto vanno considerati anche aspetti legati alle emissioni, al trasporto e reperimento della materia prima, all’efficienza energetica degli impianti. La misura DocUP prevede, per gli impianti a biomassa, limiti molto precisi sulla provenienza della materia prima (che deve essere di origine locale), mentre per quanto riguarda le emissioni, rappresentando tali interventi una potenziale fonte di inquinamento (in particolare emissioni di polveri), questo viene in parte risolto con l’aumento della efficienza energetica degli impianti, che negli ultimi anni è stato piuttosto rilevante. Alla stato attuale l’AdG sta valutando la possibilità di finanziare un grosso impianto di teleriscaldamento a biomassa. Si tratta di un’esperienza già avviata in varie località della Provincia, che ha dato generalmente risultati positivi. Nel corso dell’intervista è stata sottolineata l’opportunità di intraprendere, nell’ambito della nuova programmazione, studi di settore e ricerche che permettano di aumentare, a livello provinciale, la conoscenza sugli effetti delle misure di risparmio energetico/riconversione, quale strumento di supporto alle decisioni dell’Amministrazione in materia energetica. Tra tutte le misure del DocUP, quella energetica sembra essere quella più chiaramente indirizzata alle tematiche ambientali, in particolare alla qualità dell’aria. C’è comunque ampio spazio, anche alla luce dei recenti sviluppi nelle tecnologie per la produzione di energia in contesti domestici, per un allargamento al fotovoltaico, ammesso che il gestore della rete elettrica consenta la vendita di energia da parte di privati. La convenienza economica dell’adozione dei tetti fotovoltaici è stata chiaramente dimostrata da numerosi studi che, considerati anche i certificati verdi che spettano di diritto al produttore di energia rinnovabile per i primi dieci anni, indicano che l’investimento iniziale, anche in assenza di contributi, può essere ripagato dall’utilizzo di energia autoprodotta e dalla vendita al gestore della rete elettrica, in un tempo piuttosto limitato, sicuramente inferiore ai 10 anni anche in assenza di contributi pubblici.

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Raggiungimento degli obiettivi specifici della misura Obiettivo Val Note

Asse 2

Mettere in luce e valorizzare le risorse endogene, territoriali ed ambientali; creare le condizioni per una migliore vivibilità e fruizione del territorio

B

Sicuramente contribuisce ad una migliore vivibilità del territorio, ma in realtà la misura ha un impatto più globale che non locale (sostituendo l’uso di combustibili fossili con energie alternative rinnovabili). E’ sicuramente coerente con le politiche energetiche comunitarie ed internazionali, che contribuisce (in misura considerevole, se rapportata ai livelli di impegno finanziario) al raggiungimento degli obiettivi fissati nel protocollo di Kyoto.

Misura 2.2

Incrementare l’uso delle risorse rinnovabili disponibili localmente, migliorare le opportunità di reddito ed occupazione, contribuire alla difesa dell’ambiente.

A

L’obiettivo di incrementare l’uso di risorse rinnovabili quello più generale di difesa dell’ambiente sono stati ampiamente raggiunti. Anche in termini di opportunità di reddito, se si considera la riduzione dei costi (riscaldamento, acqua calda, energia), l’obiettivo si può considerare raggiunto. Considerevole anche l’effetto di occupazione indotta, soprattutto nei riguardi delle piccole imprese artigiane. La domanda di aiuti evidenzia un forte trend di crescita, anche legato alla diminuzione del costo degli impianti.

A: pienamente raggiunto, B: raggiunto in buona parte, C: raggiunto in piccola parte, D: non raggiunto, n.p.: non pertinente Misura 2.3 - Interventi per la realizzazione ed il potenziamento di presidi per il monitoraggio e la riduzione degli inquinanti nei corpi idrici e nell’atmosfera, iniziative per lo smaltimento controllato e differenziato di interti Attuazione della misura Si tratta, di fatto, di una misura ad attuazione diretta da parte della Provincia o di Enti sub-provinciali. L’unico vero problema nella attuazione della misura sembra poter essere rappresentato dalla complessità progettuale ed esecutiva degli interventi. Si tratta di investimenti ed opere che hanno tempi di progettazione e più in generale un iter amministrativo piuttosto lungo a causa della complessità delle fasi di esproprio, asservimento ed appalto delle opere. La misura, già in partenza poco rilevante nel piano finanziario, è stata caratterizzata da un avvio piuttosto lento. Attualmente è stato realizzato un impianto di depurazione fognaria, e altri interventi di dimensioni minori nelle aree phasing out. Alcuni problemi di attuazione sono riconducibili alla decisione di non dare attuazione alla sottomisura relativa alle discariche di interti, oggi soppressa. Attualmente, su richiesta del servizio Parchi, si stanno progettando un serie di interventi sui parchi Fluviali. Ulteriori opere di allargamento della rete di depurazione a territori obiettivo 2 sono in approvazione entro l’anno e presumibilmente potranno assorbire tutte le risorse disponibili. I lavori vengono eseguiti tramite appalto esterno o, in alternativa, con lavori in economia. La ricaduta occupazionale, vista anche l’entità degli investimenti, dovrebbe essere rilevante. Effetti prodotti In termini ambientali gli effetti prodotti non possono che essere valutati positivamente in quanto gli interventi ad oggi attuati hanno permesso il collegamento di un considerevole numero di utenze ad un impianto di depurazione, determinando, tra le altre cose, anche un miglioramento della qualità della vita. Per quanto concerne gli interventi sulle aste fluviali, i prevedibili effetti dell’intervento sono positivi sia perché gli interventi di recupero vengono effettuati con finalità ambientali, ma anche perché fanno riferimento alla creazione / ripristino di aree protette / zone di valorizzazione faunistica. Va inoltre sottolineato che contribuiscono ad una corretta ed attenta gestione del flusso turistico, che attualmente in alcuni contesti fluviali è scarsamente controllato, permettendo in tal modo una riduzione dell’impatto ambientale. Solo a titolo di esempio è interessante citare l’esperienza della P.A. nella valorizzazione turistica della valle del Chiese, dove sono stati attuati interventi di tipo diverso in modo sinergico, con risultati apprezzabili. In particolare partendo dalla valorizzazione del Rio Caino attuata con Leader 2 (sentiero etnografico), si è poi autonomamente costituita una cooperativa di guide che offre i propri servizi principalmente al turismo scolastico, ma anche a piccoli gruppi familiari o altre

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comitive di turisti (in particolare gruppi provenienti dal vicino lago di Garda), e questo ha stimolato una certa ripresa dell’offerta turistica in zona, che in precedenza era praticamente nulla. Successivamente, con la costruzione di un parcheggio per camper, che potrebbe in futuro venire integrata con l’apertura di un campeggio, il processo di recupero dell’area sta proseguendo in maniera quasi autonoma. Si tratta chiaramente di un esempio virtuoso che vede l’intervento pubblico come stimolo iniziale per l’avvio di un processo integrato di sviluppo locale, con un’offerta turistica diffusa, di piccole dimensioni, ed integrata nel territorio. Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Qualità della vita x Competitività x Innovazione x Occupazione x Tematiche trasversali In merito alle tematiche trasversali la Misura si presenta sostanzialmente neutrale, ad eccezione dell’ambiente rispetto al quale l’impatto è sicuramente positivo. Valutazione Qualitativa

Alto Medio Alto

Medio Basso Neutrale

Pari opportunità x Ambiente x Società dell’Informazione x Crescita istituzionale x Conclusioni Gli interventi ad oggi realizzati contribuiscono sicuramente al mantenimento di un elevato standard qualitativo dell’ambiente attraverso la protezione delle risorse naturali. Gli interventi previsti dovrebbero, viceversa, contribuire al raggiungimento dello stesso obiettivo, ma attraverso la valorizzazione delle risorse naturali. Raggiungimento degli obiettivi specifici della misura

Obiettivo Val Note Asse 2

Mettere in luce e valorizzare le risorse endogene, territoriali ed ambientali; creare le condizioni per una migliore vivibilità e fruizione del territorio

B

L’intervento eseguito (depuratore) ha importanti ricadute sulle risorse ambientale. Peraltro si configura più come un intervento indirizzato alla protezione delle risorse ambientali, che alla loro valorizzazione. L’intervento programmato di recupero di aree fluviali sembra più chiaramente indirizzato alla valorizzazione e fruizione del territorio, pur avendo anch’esso una chiara componente di protezione dell’ambiente.

Misura 2.2

Mantenere un’elevato standard qualitativo dell’ambiente B

L’obiettivo è raggiunto per quanto concerne l’intervento di collegamento a depuratore, ci si può ragionevolmente attendere che anche gli interventi programmati (recupero di aree fluviali) potranno avere importanti effetti ambientali a livello locale

A: pienamente raggiunto, B: raggiunto in buona parte, C: raggiunto in piccola parte, D: non raggiunto, n.p.: non pertinente