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gestione delle risorse naturali
le nostre persone
CSR
edilizia sostenibile
riduzione delle emissioni
lotta al cambiamento climatico
minimizzazione impatti ambientali
Rapporto di Sostenibilità 2011
Rapporto di Sostenibilità 2011 Holcim Gruppo (Italia)
Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.Sede LegaleCorso Magenta, 5620123 MilanoUffici DirezionaliVia Volta, 122046 Merone (CO)Italiawww.holcim.it
Intr
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zion
e
In copertina:Selezione di fotografie scattate durante il Community Day, giornata di volontariato aziendale regolarmente retribuita durante la quale i nostri dipendenti hanno lavorato insieme ad acune associazioni non a scopo di lucro presenti nei territori dove operiamo.
Indice
Premessa Metodologica 5
Lettera agli Stakeholder 10
Attestazione di conformità 12
Profilo Aziendale 14
Holcim nel mondo 14
Holcim in Italia 15
Strategia e Governance 25
Strategia 25
Governance 26
Codice di Condotta, Business Risk Management e Internal Audit 29
Modalità di gestione dello sviluppo sostenibile nelle tre dimensioni 32
Relazioni con gli Stakeholder 35
Premessa 35
Categorie di stakeholder 37
Argomenti e aspetti chiave emersi dalla relazione con gli stakeholder 43
Priorità Strategiche 45
Emissioni in atmosfera 45
Lotta al cambiamento climatico 49
Gestione delle risorse naturali connesse all’attività estrattiva e biodiversità 56
Gestione e minimizzazione degli impatti ambientali 59
Rapporti di lavoro 62
Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro 68
CSR: impegno nelle comunità locali e stakeholder engagement 71
Edilizia sostenibile 78
Prossimi passi 80
Sintesi degli indicatori 81
Tavola degli indicatori GRI G3.1 97
Intr
odu
zion
e
Rapporto di sostenibilità 20114
La nostra presenza geografica
Legenda:
Sede legale
Centro logistico
Unità produttiva cemento e uffici direzionali
Unità produttiva cemento
Unità produttiva aggregati
Unità produttiva calcestruzzo
Unità produttiva aggregati e calcestruzzo
Terminale di importazione e distribuzione cemento
Piattaforma per trattamento combustibili alternativi
Centrale a biomassa legnosa
2012 - Un anno importante per Holcim che celebra il suo centenario.
Holcim è uno dei leader mondiali nella produzione di cemento, aggregati, calcestruzzo
e servizi legati al settore delle costruzioni, presente in oltre 70 Paesi con circa 80.000 dipendenti.
Holcim (Italia), la sua Group Company italiana, è oggi un Gruppo fortemente integrato
ed una realtà industriale importante del Nord Ovest Italia con circa 550 dipendenti.
Prem
essa
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5Rapporto di Sostenibilità 2011
Premessa Metodologica
Come Holcim (Italia) redigiamo il nostro
settimo Rapporto di Sostenibilità
(il primo è stato pubblicato nel 2005)
per rendicontare ai nostri stakeholder le
strategie e gli impegni che caratterizzano
la responsabilità della gestione nella
dimensione economica, ambientale
e sociale e con riferimento ai business
cemento, aggregati e calcestruzzo.
Il Rapporto, in questa edizione, racconta
il nostro impegno nei confronti dello
sviluppo sostenibile, rendiconta tutte le
azioni e le attività significative illustrando
le informazioni e gli avvenimenti più
importanti registrati nel corso del 2011
e presentando, laddove possibile, i dati
quantitativi del triennio 2009-2011. Il
Rapporto di Sostenibilità ha dal 2008
cadenza annuale con aggiornamenti
periodici resi disponibili sul sito Internet.
Il Rapporto di Sostenibilità contribuisce,
insieme ad altri strumenti, ad intensificare
il dialogo continuo con i nostri stakeholder
e a misurare i risultati raggiunti.
La metodologia adottata nel Rapporto fa
riferimento alle Sustainability Reporting
Guidelines e al Mining and Metals
Sector Supplement definite nel 2010 e
all’aggiornamento delle Sustainability
Reporting Guidelines definite dal Global
Reporting Initiative (d’ora in poi GRI G3.1).
Il Rapporto è stato sottoposto alla verifica
indipendente da parte di KPMG S.p.A., che
Presentiamo agli stakehoder il settimo Rapporto di Sostenibilità,
per condividere il nostro impegno nello sviluppo sostenibile
e tutte le azioni e le attività più significative.
ha valutato la conformità del processo
di rendicontazione alle linee guida di
riferimento e la coerenza dei dati e delle
informazioni con la documentazione
aziendale di natura contabile e le
informazioni e i dati sociali e ambientali.
Il livello di applicazione delle linee guida
GRI G3.1 raggiunto dal Rapporto di
Sostenibilità 2011 di Holcim (Italia) è A+.
Principi di redazione
Materialità. La rilevanza delle informazioni
riportate discende dagli ambiti di
responsabilità economica, ambientale e
sociale definiti con chiarezza nel Rapporto
e influenzati dai valori e dalle competenze
chiave dell’azienda, dal contesto normativo,
dalle caratteristiche e dinamiche settoriali
e dall’attività di ascolto tesa a individuare
i fabbisogni informativi dei nostri
stakeholder.
In particolare, per soddisfare tale principio,
abbiamo condotto nel 2012 una review
dell’analisi di materialità realizzata per
la prima volta nel 2008 a livello locale
secondo una metodologia progettata
dalla Casa Madre, Holcim Ltd. Lo studio di
materialità è consistito nella mappatura
degli aspetti importanti per lo sviluppo
sostenibile utilizzando una matrice di
materialità che riporta lungo le due
A+Il livello di applicazione
delle linee guida
GRI G3.1 raggiunto
dal Rapporto di
Sostenibilità 2011
di Holcim (Italia) è A+
Prem
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Met
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a
Rapporto di Sostenibilità 20116
dimensioni le aspettative e le priorità
secondo i nostri stakeholder da un lato e gli
impatti che tali aspetti hanno sulla nostra
società dall’altro.
Secondo tale metodologia un “aspetto
materiale” è definito come un aspetto
che può avere un impatto sostanziale
sulle prestazioni di Holcim in senso positivo
o negativo.
La lista degli aspetti materiali è stata
compilata utilizzando varie fonti,
includendo:
• obiettivi ed impegni di Holcim verso
lo sviluppo sostenibile;
• priorità della gestione operativa
del nostro ciclo produttivo;
• iniziativa “WBCSD Cement
Sustainability”;
• linee guida e standard internazionali
per la comunicazione sulla sostenibilità;
• risultati del dialogo con gli stakeholder
a livello locale ed internazionale.
Al fine di realizzare la mappatura abbiamo
identificato un gruppo di 24 stakeholder,
selezionando uno o più interlocutori per
categoria di stakeholder (clienti, fornitori,
sindacati, istituzioni locali, organizzazioni
non profit, associazioni e fondazioni
impegnate nella promozione della CSR,
università, associazioni, media) e, per
ciascuno degli aspetti materiali, abbiamo
chiesto loro, tramite un questionario
strutturato, di valutarne l’importanza
per loro e l’impatto attuale o potenziale
per Holcim.
In parallelo abbiamo svolto con le stesse
regole un workshop interno, coinvolgendo
il Country Management Committee
(la cui composizione è descritta nel capitolo
Strategia e Governance) integrato di alcuni
responsabili di funzione, che
ha consentito di identificare e misurare
i gap di percezione tra la visione interna
e quella esterna.
Il risultato finale di tale attività interna
ed esterna è la matrice di materialità
riportata in pagina seguente. Gli aspetti
materiali rossi riportati nel quadrante
in alto a destra sono gli aspetti
maggiormente rilevanti per noi e per
i nostri stakeholder, alla cui gestione
e rendicontazione presteremo particolare
attenzione.
Matrice di materialità (modello)
Confronto fra visione interna ed esterna
Molto alto
Alto
Medio
Basso
Basso Medio Alto Molto alto
Impatto attuale o potenziale su Holcim
Imp
ort
an
za p
er
gli
sta
keh
old
er
Aspetti prioritari in tema di sviluppo sostenibile, da sviluppare con priorità nel rapporto di sostenibilità
Aspetti
Emissioni atmosferiche
Corporate Governance
Cambiamento climatico
Relazioni con comunità locali e stakeholder (O)
Relazioni con i clienti
Utilizzo sostenibile m.p. e prodotti eco-efficienti (O)
Creazione di valore
Relazioni con la catena di fornitura
Rapporti di lavoro
Energia
Conformità legale
Salute nei luoghi di lavoro
Sicurezza nei luoghi di lavoro
Gestione delle risorse naturali
Sversamenti e altri incidenti ambientali
Acqua, gestione dei rifiuti prodotti & trasporto
Edilizia sostenibile (O)
Basso
Basso Alto
Medio Alto
Visione Holcim
Visione stakeholderesterni
Gap Basso livello di importanza per gli stakeholder e basso impatto per Holcim
Alto livello di importanza per gli stakeholder e alto impatto per Holcim
Prem
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7Rapporto di Sostenibilità 2011
Aspetti prioritari in tema di sviluppo sostenibile, da sviluppare con priorità nel rapporto di sostenibilità
Molto alto
Alto
Medio
Basso
Basso Medio Alto Molto alto
Impatto attuale o potenziale su Holcim
Imp
ort
an
za p
er
gli
sta
keh
old
er
Alcuni elementi hanno confermato la loro
rilevanza (es. OH&S) mentre altri l’hanno
accresciuta (es. gestione risorse naturali).
Inclusività. Come Holcim (Italia) siamo
impegnati nella costruzione di un sistema
di coinvolgimento degli stakeholder
che valorizzi la qualità delle relazioni
quale risorsa intangibile capace
di accrescere credibilità, reputazione
e valore dell’azienda. Abbiamo effettuato
la “mappatura” dei nostri stakeholder
per business e area geografica al fine
di approfondire le relazioni che
intratteniamo con essi e miriamo
ad aggiornarla periodicamente.
Nel corso degli anni 2009-2011 come
Holcim (Italia) abbiamo organizzato
incontri con alcune categorie di stakeholder
che ci hanno aiutato a rivedere la
modalità di rendicontare alcuni indicatori
ambientali, nonché analizzato nel dettaglio
la rassegna stampa locale (vedi Capitolo
Relazioni con gli stakeholder). Infine,
abbiamo condotto nel 2008 e nel 2012
un’analisi di materialità con un gruppo di
stakeholder come indicato nel precedente
paragrafo. I suggerimenti e le evidenze
emersi sono stati quindi recepiti nel
Rapporto di Sostenibilità.
Contesto di sostenibilità. La nostra
strategia riflette il nostro impegno nei
confronti dello sviluppo sostenibile.
Gli obiettivi e i risultati sinora conseguiti,
nonché i progetti lungo le tre dimensioni
dello sviluppo sostenibile (economica,
ambientale e sociale) sono descritti nel
capitolo Strategia e Governance e in quelli
relativi alle Priorità strategiche.
Completezza. Nel Rapporto di Sostenibilità
trattiamo con priorità tutti gli aspetti
emersi come materiali (e quindi importanti
tanto per la nostra azienda quanto per
i nostri stakeholder) durante l’analisi
di materialità e le interviste con gli
stakeholder. Gli aspetti materiali emersi
vengono riverificati anche tramite contatti
diretti e rassegna stampa. L’informazione
su piani di azione attuali o futuri per
affrontare ciascuno di tali aspetti
è contenuta nei rispettivi capitoli.
Equilibrio. Nel Rapporto di Sostenibilità
abbiamo incluso informazioni su tutti
gli indicatori indicati dalle linee guida
GRI G3.1 e dal Mining and Metals Sector
Supplement, dando spiegazioni circa
l’evoluzione positiva o negativa.
Comparabilità. I dati riportati nel Rapporto
di Sostenibilità sono rendicontati in modo
tale che i nostri stakeholder possano
fare confronti con le nostre passate
performance e valutarli rispetto agli
obiettivi che ci siamo posti. Sono segnalate
inoltre eventuali rettifiche dei dati più
recenti dovute a cambiamenti
di metodologia di raccolta o nella struttura
societaria. I casi privi di comparazione
sono ascrivibili all’introduzione di nuovi
indicatori laddove non è stato possibile il
calcolo per l’anno precedente.
L’adozione delle linee guida GRI G3.1
consente il confronto con gli operatori
del settore che hanno scelto il medesimo
rigore metodologico e lo stesso contesto
in termini di dimensione (Group Company
e non Casa Madre) e di influenza
geografica (Italia e mercati locali rilevanti).
Al momento le associazioni di settore
non forniscono dati utili a consentire
comparazioni a livello di settore italiano.
Matrice di materialità di Holcim (Italia)
Sversamenti e altri incidenti ambientali
OH&S
Acqua, rifiuti prodotti
e trasporti
Gestione risorse naturali
Emissioni in atmosfera
Edilizia sostenibile
Cambiamentoclimatico
Relazioni con catena fornitura
Relazioni con i clienti
CSR: Relazioni con comunità locali e con
stakeholder
Rapporti di lavoro Conformità
legaleEnergia
Utilizzo sostenibiledi m.p e di prodotti
Corporate Governance
Creazione Valore
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Rapporto di Sostenibilità 20118
Accuratezza. I dati quali-quantitativi
presenti nel Rapporto di Sostenibilità
hanno un ragionevole grado di accuratezza,
tale da non pregiudicare agli stakeholder
la possibilità di una corretta valutazione
delle attività rendicontate. A tal riguardo,
dove significativo, si è precisata la fonte e la
metodologia di raccolta e indicato quando
si tratta di mere stime.
Le principali fonti dei dati quali-quantitativi
relativi a Holcim (Italia) sono state:
• per la dimensione economica:
GMR (General Management Report),
report investimenti, dati di bilancio
2009-2011, sistema di controllo
di gestione interno;
• per la dimensione ambientale: ATR
(Annual Technical Report), PEP (Plant
Environmental Profile), MUD, studi
di impatto ambientale, monitoraggio
in continuo, analisi di laboratori
qualificati, CO2 Inventory Report
certificato da PriceWaterhouseCoopers,
sistema di controllo di gestione interno.
I dati relativi ai consumi di energia
termica, alle emissioni di anidride
carbonica indirette legate all’energia
elettrica acquistata e all’energia da
fonti rinnovabili sono stati rivisti
in funzione della scelta di fonti
maggiormente affidabili e coerenti con
altri dati: Emission Trading nel primo
caso e fattori di emissione specifici di
Enel, Hera e EGL negli altri due casi.
Nella tabella dei combustibili sono
state considerate le quantità consumate
al lordo dell’umidità diversamente
da quanto previsto per il calcolo della
CO2 ai sensi della normativa europea
sull’Emission Trading;
• per la dimensione sociale:
Payroll, HR Database (per accordi,
ore di formazione), OH&S Report
and Questionnaire, CSR Report and
Questionnaire, database commerciale
per dati sui clienti, sistema di controllo
di gestione interno.
Il nostro metodo di raccolta dati prevede
il monitoraggio delle performance
a 3 livelli: livello di unità produttiva, livello
di singola società e livello consolidato.
Le fonti dei dati quali-quantitativi relativi
alla Casa Madre sono l’Annual Report 2011
ed il Sustainability Report 2011 di Holcim Ltd.
A tale attività interna si aggiunge l’attività
di verifica effettuata dalla società di revisione
indipendente, KPMG S.p.A.
Tempestività. Il Rapporto di Sostenibilità
fu avviato nel 2005 (Rapporto di Sostenibilità
2004) con cadenza biennale per privilegiare
l’accuratezza e la completezza. I Rapporti
successivi sono stati pubblicati negli
anni: 2007, 2008, 2009 e 2010. Dal 2008,
consci dell’importanza della frequenza di
aggiornamento delle informazioni in esso
contenute per i nostri stakeholder, siamo
passati ad una rendicontazione annuale.
L’ultimo Rapporto di Sostenibilità con cui
confrontare il presente è il Rapporto di
Sostenibilità 2010 pubblicato nel 2011.
Chiarezza. Al fine di accrescere l’accessibilità
ai nostri stakeholder del contenuto del
Rapporto di Sostenibilità abbiamo cercato di
utilizzare un linguaggio ed una grafica (tabelle
e grafici) semplici e comprensibili.
Affidabilità. Il Rapporto di Sostenibilità viene
sottoposto da 6 anni alla verifica di conformità
ai principi di redazione . Per il quinto anno
consecutivo la verifica è stata effettuata
dalla società di revisione KPMG S.p.A.
Perimetro di rendicontazione
I dati quali-quantitativi del Rapporto
di Sostenibilità si riferiscono alle società
(e alle unità produttive di competenza
delle stesse) che Holcim Gruppo (Italia)
S.p.A. (holding) controllava direttamente o
indirettamente (tramite la sua controllata)
al 31.12.2011: Holcim (Italia) S.p.A. e Micron
Mineral S.p.A. (business cemento), Holcim
Aggregati Calcestruzzi S.r.l. e controllate
(business aggregati e calcestruzzo), Eurofuels
S.p.A. (selezione e trattamento combustibili
alternativi), Rolcim S.p.A. (trading) quali
realtà maggiormente significative del
network italiano di Holcim.
Nel caso di Rolcim S.p.A. i dati inclusi sono
parziali e limitati ad alcune sezioni. Nello
specifico, nella sezione economica i dati
di Rolcim S.p.A. rientrano nel bilancio
consolidato; nella sezione ambientale
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9Rapporto di Sostenibilità 2011
i dati sono assenti; nella sezione sociale i
dati di Rolcim S.p.A. sono inclusi nella parte
rapporti di lavoro, sicurezza e salute nei
luoghi di lavoro e relazioni con i fornitori.
Viene mantenuta l’inclusione nell’area di
consolidamento integrale delle società
Fusine Energia S.r.l. e Gambarana Verde
S.r.l. Quest’ultima non ha ancora avviato
nella sostanza l’attività produttiva e quindi
non ha conseguito ricavi ma possiede
rilevanti attivi patrimoniali.
Nel caso di Fusine Energia S.r.l. (progettazione,
costruzione, installazione, ampliamento,
manutenzione e valorizzazione di una
centrale a biomasse di tipo cogenerativo
modulabile sita nel comune di Fusine
(SO)) i dati sono rendicontati interamente
quest’anno dal momento che l’unità
produttiva è a pieno regime.
Come per l’esercizio precedente, è stata
inoltre esclusa dal consolidamento
integrale la controllata Fonte Curella
S.r.l., società che mantiene lo stato di
inattività in quanto non ha iniziato ad
operare e pertanto non realizza ricavi;
questi elementi, nonché la poca rilevanza
patrimoniale della società, ne giustificano
l’esclusione dal consolidamento.
Tale perimetro di rendicontazione riflette
la struttura societaria al 31.12.2011. Sono
esplicitate in apposite note a pie’ di grafico
o tabella le aggregazioni di dati che fanno
riferimento a un perimetro più ristretto.
Dati economici: tutte le società controllate
da Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. e da
Holcim (Italia) S.p.A. sono state incluse nel
consolidamento integrale. Per tutti i dati
relativi a clienti e fornitori si fa riferimento
ad aziende e unità produttive cemento,
aggregati e calcestruzzo.
Dati ambientali: ai fini del calcolo degli
indicatori sono state considerate tutte le
unità produttive rientranti nel perimetro di
consolidamento integrale. Rolcim S.p.A. non
è mai inclusa nel perimetro per
i limitati impatti ambientali generati
e la non pre-esistenza di una
rendicontazione ambientale a livello
di casa madre sul trading in joint venture.
Dati sociali: per tutti i dati relativi a impiego
e formazione, sicurezza e salute nei luoghi
di lavoro, progetti per le comunità locali si
fa riferimento ad aziende e unità produttive
cemento, aggregati
e calcestruzzo, piattaforma di selezione
e trattamento dei combustibili alternativi
e trading cemento (Rolcim S.p.A.).
Spettro dell’analisi. L’ampiezza dell’analisi
comprende le performance economiche,
ambientali e sociali ed è riassunta in
un’apposita tabella posta a conclusione
del Rapporto di Sostenibilità che elenca
le aree tematiche analizzate e gli indicatori
adottati.
Riferimento temporale. I dati quali-
quantitativi rendicontano le attività
svolte nel triennio 2009-2011 e si
riferiscono a intervalli temporali sempre
specificati. Sono inoltre indicati i fatti
rilevanti successivi al 31.12.2011.
Per contatti:Manuela Macchi
Head of Corporate Social Responsibility
and Communication
Tel +39.031.616366 / Fax +39.031.616367
per saperne di più visita
www.holcim.it
Il Rapporto
di Sostenibilità
può essere scaricato
in formato elettronico
dal sito
Il Rapporto di Sostenibilità 2011 ed il sotteso processo di rendicontazione sono stati coordinati dalla funzione Corporate Social Responsibility and Communication coinvolgendo numerosi referenti.
Sponsor: Carlo Gervasoni e Piero Corpina.Comitato di guida e lettura: Piero Corpina (O, R), Mauro Bonafè (O, R), Raffaele Chiulli (O, R), Luca Danuvola (O, R), Lucio Greco (O, R), Paolo Kunitz (O, R), Manuela Macchi (O, R, W, S), Alessandro Manfredi (O, R), Diego Rosani (O, R), Lara Rossi (O, R), Peter Ruetzler (O, R), Calogero Santamaria (O, R), Max Schlumpf (O, R).
Team di lavoro: Katia Grandinetti (W, R), Federica Riva, Silvia Molteni, Manuela Suella, Emma Rivolta, Manuele Rossin (O, R), Mauro Bonandin, Barbara Bellomo, Alessandro Rigamonti, Riccardo Bianchi, Gianluca Barbagli (O, R), Marco Bestetti, Sara Tozzi, Sara Bosetti, Enzo Scagliotti (O), Marcelino Linares (O, R), Andrea Conedera, Paolo Zambianchi (O), Paolo Crespi, Lorena Giussani (O), Giuseppe Valli, Stefano Re, Davide Tettamanti, Vittorio Franceschi, Massimiliano Volpones, Uriel Cinti (O), Enrico Minoia, Marco Aresi, Bettina Charrière (O), Marco Turri (O), Bruno Bisi, Massimo Panzeri, Daniela Brambilla (O), Chiara Bodero Maccabeo (O), Elena Brambilla, Roberto Colombo, Andrea Dainese, Simona Cardone (R), Chiara De Maria, Matteo Bondi, Michele Piattone, Roberto Vago, Francesco Duma, Markus Gysel (O), Emanuela Ruckstuhl (O), Nicola Aliani.
Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato al processo.
(O) Quality Owner
(W) Writer
( R ) Reader
( S ) Supervisor
Rapporto di Sostenibilità 201110
Lett
era
agli
Stak
ehol
der
Lettera agli Stakeholder
Negli ultimi tre anni abbiamo dovuto
affrontare molte sfide determinate dalle
pesanti ripercussioni della crisi.
Nonostante ciò, continuiamo a credere
fermamente, anche per la natura di
lungo periodo del nostro business, che
il bilanciamento tra crescita economica,
tutela dell’ambiente e responsabilità
sociale sia determinante per realizzare
la strategia di Holcim e per questo
investiamo tempo e risorse.
Il nostro Gruppo ha una significativa
impronta ecologica che la società ci chiede
di minimizzare. Dobbiamo raccogliere
la sfida di portare maggiori risultati con
minori risorse. Ma non solo. Dobbiamo
rispondere alle comunità locali nelle
quali operiamo e ai nostri stakeholder,
per i quali vogliamo essere un Partner di
fiducia.
Ecco quindi che nel concreto e a livello
locale italiano abbiamo definito le
nostre priorità strategiche in termini
di sostenibilità sulle quali impostare
iniziative e portare risultati:
• riduzione delle emissioni
in atmosfera;
• lotta al cambiamento climatico
(emissioni di CO2) con utilizzo di AFR
e sviluppo di prodotti e servizi
eco-efficienti;
• gestione delle risorse naturali (materie
prime) con attenzione al recupero dei
siti estrattivi e alla salvaguardia della
biodiversità;
• gestione e minimizzazione impatti
ambientali (sversamenti e incidenti
ambientali, acqua, trasporti, rifiuti);
• le nostre persone: Rapporti di lavoro
e Sicurezza e Salute nei luoghi
di lavoro (OH&S);
• CSR: impegno nelle comunità locali
e stakeholder engagement;
• edilizia sostenibile.
Come si evince dai Prossimi Passi
una serie di risultati significativi sono
già stati conseguiti.
Ad esempio, rispetto al 1990 nel 2011
abbiamo ridotto le emissioni specifiche
di CO2 del 25,5% e le emissioni totali
del 52%. Per quanto riguarda le emissioni
in atmosfera abbiamo superato il target
del -20% rispetto al 2004 fissato dalla
Casa Madre (NOx - 30%, SO
2 - 43%, polveri
- 68%). Abbiamo infine incrementato
l’uso di combustibili alternativi (34% di
sostituzione calorica) con un forte focus
sulle biomasse.
Il nostro Gruppo ha una significativa impronta ecologica che la società ci chiede di minimizzare. Dobbiamo raccogliere la sfida di portare maggiori risultati con minori risorse. Ma non solo. Dobbiamo rispondere alle comunità locali nelle quali operiamo e ai nostri stakeholder, per i quali vogliamo essere un Partner di fiducia.
Carlo Gervasoni
11Rapporto di Sostenibilità 2011
Lett
era
agli
Stak
ehol
der
Il nostro è un percorso lungo che richiede l’impegno di tutti i dipendenti di Holcim nel mondo. Solo se ognuno di noi si assume la responsabilità degli impatti generati in ambito professionale e personale possiamo realmente “fare la differenza”, non solo a livello di azienda, ma anche a livello di ambiente e delle comunità locali che ci ospitano. Ciò è particolarmente visibile con il progetto di volontariato aziendale “Community Day / Insieme alle comunità”.
Piero Corpina
Dal punto di vista sociale, significativi
i risultati in termini di OH&S (21 siti
certificati a fine 2011 e miglioramento
degli indici infortunistici del 75,9%
rispetto al 2004) e di responsabilità
sociale di impresa / impegno per le
comunità locali con la definizione del
Community Engagement Plan, con il
Community Day avviato in Italia nel 2007
con il coinvolgimento sinora di oltre 350
dipendenti e con tutte le attività
di stakeholder engagement.
Il nostro è un percorso lungo che richiede
l’impegno di tutti i dipendenti di Holcim
nel mondo. Solo se ognuno di noi si
assume la responsabilità degli impatti
generati in ambito professionale e
personale possiamo realmente “fare la
differenza”, non solo a livello di azienda,
ma anche a livello di ambiente e delle
comunità locali che ci ospitano.
Ciò è particolarmente visibile con
il progetto di volontariato aziendale
“Community Day / Insieme alle comunità”.
Il nuovo Rapporto di Sostenibilità,
giunto alla settima edizione, riflette
n rendiconto di tutto ciò. Quest’anno il
Rapporto ha avuto un’ulteriore evoluzione
verso una maggiore profondità e una
maggiore trasparenza: applica infatti
le Sustainability Reporting Guidelines 3.1 e
il Mining and Metals Sector Supplement con
livello A+ ed è stato sottoposto alla verifica
indipendente da parte di KPMG S.p.A.
Concludiamo, ringraziando come di
consueto i nostri dipendenti per la loro
passione nei confronti dello sviluppo
sostenibile, nonché i nostri clienti, i nostri
fornitori, i sindacati, i nostri partner
e più in generale tutti i nostri stakeholder
che, quotidianamente, ci stimolano lungo
il nostro percorso di “creazione delle
fondamenta della società del futuro”.
Carlo Gervasoni
A.D. Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.
e Presidente Holcim (Italia) S.p.A.
Piero Corpina
A.D. Holcim (Italia) S.p.A. dal 25.6.2012
Piero Corpina
Prof
ilo A
zien
dal
e
Rapporto di Sostenibilità 201114
Profilo Aziendale
Holcim nel mondo
Nata nel 1912 nel villaggio di Holderbank,
Canton Aargau, Svizzera, Holcim è oggi uno
dei leader mondiali nei settori cemento,
aggregati (sabbia e ghiaia) ed è presente
in altre attività quali calcestruzzo, asfalto
e altri servizi
legati al mondo delle costruzioni
con 80.967 dipendenti e una presenza
diffusa in più di 70 Paesi e 5 continenti.
Holcim è presente da 9 anni consecutivi
nei Dow Jones Sustainability World
Indexes. Nel 2011 le strategie del Gruppo
negli ambiti di standard di produzione
internazionali, di gestione della biodiversità,
di reportistica ambientale e sociale,
di coinvolgimento degli stakeholder e di
sviluppo del proprio capitale umano hanno
ricevuto il massimo punteggio nel DJSI.
Holcim è presente anche nel FTSE4Good
sustainability index.
A livello globale siamo uno dei leader mondiali nella produzione
di cemento, aggregati, calcestruzzo e servizi legati al settore delle
costruzioni, presenti in oltre 70 Paesi con 80.967 dipendenti.
La struttura produttiva di Holcim a livello
mondiale a fine 2011 è così articolata:
Cemento
Impianti a ciclo completo e centri di macinazione: 149Capacità produttiva in milioni di ton:
216,0Vendite di cemento in milioni di ton: 144,3 Aggregati
Cave di aggregati con impianti di selezione: 492Vendite di aggregati in milioni di ton:
173,0 Altri materiali da costruzione
Impianti di calcestruzzo preconfezionato: 1.435 Impianti di asfalto:
105 Vendite di calcestruzzo in milioni di m3:
48,4Vendite di asfalto in milioni di ton: 10,3
per saperne di più visita
www.holcim.com
Unità produttiva
di Merone
Prof
ilo A
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dal
e
15Rapporto di Sostenibilità 2011
Holcim in Italia
La storia di Holcim (Italia) inizia con
la famiglia Montandon che nel 1928
costruisce la prima unità produttiva
cemento a Merone. Negli anni l’azienda
cresce con progressive acquisizioni
e partecipazioni sino al 1996 quando
entra sotto il controllo del gruppo svizzero
Holderbank (dal 2001 Holcim).
Tradizionalmente il mestiere svolto
consiste nella produzione di cemento
ma, negli anni, l’attività è stata estesa
alla produzione di altri materiali da
costruzione come gli aggregati (sabbia
e ghiaia) e il calcestruzzo, divenendo così
un Gruppo fortemente integrato e una
realtà industriale importante del Nord
Ovest d’Italia con 544 dipendenti.
Il core business ora è rappresentato
dalla produzione e commercializzazione
di cemento, prodotto e importato,
aggregati e calcestruzzo.
Vendite di materiali da costruzione
2009 2010 2011
Clinker e cemento (‘000 ton)
2.321 2.314 2.063
Aggregati (‘000 ton)
2.514 2.079 1.647
Calcestruzzo (‘000 m3)
969 1.041 844
Fonte: GMR
L’appartenenza ad un Gruppo internazionale
aiuta a favorire lo scambio di esperienze
con altri colleghi e a mantenersi sempre
aggiornati sulle ultime innovazioni
e metodologie nonché a intraprendere
percorsi di carriera all’estero.
La dimensione globale deve però conciliarsi
con i territori in cui si opera e con le relazioni
locali. Per illustrare i mercati serviti da
Holcim (Italia) facciamo ricorso al modello
di business proposto dalla Casa Madre
e denominato Holcim Value Chain.
Holcim Value Chain
Holcim (Italia)
è un Gruppo integrato
presente nel Nord
Ovest d’Italia con
544 dipendenti
Fonte: © Holcim Ltd
Offerta Domanda
Canali
Materiali di base Transazionali Trasformazionali Utilizzatori finali Applicazioni e ambiti costruttivi
Materiali cementizi
(Cemento ecomponenti minerali)
Aggregati
(Sabbia, ghiaia,aggregati riciclati)
Vendite dirette
Trader
Grossisti
Rivenditori
Vendite dirette
Imprese diCalcestruzzo
Imprese diPrefabbricatie Manufatti Piccole Imprese
EdiliEdilizia commercialee industriale
Imprese di Malte
Imprese di Asfalto Genio Civile Infrastrutture /Grandi Opere
General Contractor
Edilizia residenziale
Prof
ilo A
zien
dal
e
Rapporto di Sostenibilità 201116
Secondo tale modello il successo di Holcim
nei materiali da costruzione è basato
su una chiara e semplice strategia, che
parte dalla produzione e distribuzione di
cemento e aggregati, noti entrambi per
essere materiali chiave nel loro settore.
È nella lavorazione di questi materiali
che si concentrano le attività di
investimento e lo sforzo di creazione
di valore del Gruppo. In maniera variabile
a seconda delle condizioni del mercato
e dei bisogni dei clienti, Holcim, tramite
canali transazionali (tipicamente rivendite
di materiali edili) e canali trasformazionali
(che trasformano i materiali base
in altro, tipicamente calcestruzzo, asfalto
e prodotti correlati), è in grado di offrire
soluzioni integrate e ad hoc
ai diversi segmenti di clientela (imprese
di costruzione, main contractor,...) per
applicazioni specifiche per l’edilizia
residenziale, non residenziale o di genio
civile. L’integrazione verticale, ovvero
la presenza nel mercato del calcestruzzo,
ci permette di rafforzare la nostra
posizione nei mercati. Negli ultimi
anni abbiamo spostato la nostra enfasi
dall’essere un’azienda prevalentemente
focalizzata sul prodotto ad essere
un’organizzazione orientata al cliente.
Ulteriori approfondimenti sulla
segmentazione della clientela sono
presenti nel capitolo Relazioni con
gli stakeholder.
Al fine di consentire una migliore
comprensione, dopo aver illustrato
come si configura la presenza di Holcim
(Italia) e quali sono i mercati serviti,
approfondiamo in cosa consistono
tali materiali da costruzione e come
si producono. Nel caso di Rolcim S.p.A.
non verrà descritto alcun processo in
quanto il business consiste in un’attività
di importazione via mare e distribuzione
di cemento.
Il cemento. Il cemento è un prodotto
realizzato attraverso un processo ad alta
intensità di capitale e risorse. Holcim
(Italia) lo produce in 3 unità produttive,
2 a ciclo completo e quindi comprensive
della fase di cottura (Merone e Ternate)
e 1 centro di macinazione (Ravenna).
Il centro di macinazione di Morano Po
è stato trasformato in centro logistico
nel 2010.
Il cemento prodotto viene venduto
nel mercato di riferimento e in particolare
per il 77% in micro-mercati del Nord
Ovest e dell’Emilia-Romagna.
Il processo inizia con l’estrazione della
materia prima (calcare, marna, argilla)
da cave e miniere, una volta ottenute le
autorizzazioni dalle Autorità Competenti.
La materia prima viene frantumata,
omogeneizzata, dosata, macinata,
garantendo qualità e stabilità, per poi
essere cotta nel forno a temperature
per saperne di più visita
www.holcim.it/it/
prodotti-e-servizi
/cementi.html
Il cemento prodotto
viene venduto per il
77% in micro-mercati
del Nord Ovest e
dell’Emilia-Romagna
Processo produttivo del cemento
Estrazione materia prima
Omogeneizzazione e produzione clinker
Macinazione cementoe distribuzione
per saperne di più visita www.holcim.it/it/prodotti-e-servizi/prodotti.html
Prof
ilo A
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dal
e
17Rapporto di Sostenibilità 2011
molto elevate (fino a 1400-1500 °C).
Il prodotto della cottura è denominato
clinker.
A questo, durante una successiva fase di
macinazione, vengono aggiunti materiali
correttivi quali, ad esempio, gesso,
pozzolana, loppa e ceneri volanti (alcuni
di questi materiali servono a conferire
al cemento particolari caratteristiche in
grado di soddisfare specifiche esigenze di
applicazione e prestazione quali, migliore
lavorabilità, ritardo di presa e resistenza
agli agenti chimici, nonché aiutano a
risparmiare risorse naturali) in funzione
del tipo di cemento desiderato e, una volta
soggetto a controlli di qualità, il prodotto
viene venduto ai clienti sfuso o in sacco da
25 kg. Holcim (Italia) offre ai propri clienti
prodotti specifici per tipo di applicazione
ricercata.
Gli aggregati. Gli aggregati sono
materiali da costruzione costituiti da
sostanze minerali naturali che con il
cemento concorrono alla produzione del
calcestruzzo, di prefabbricati e manufatti
e di conglomerati bituminosi e sottofondi
stradali.
Gli aggregati si possono classificare
in naturali, frantumati e riciclati. Gli
aggregati naturali non subiscono
alcun processo di trattamento, oltre al
lavaggio e alla selezione, e sono utilizzati
prevalentemente per il confezionamento
di calcestruzzo. Gli aggregati frantumati,
particolarmente utilizzati per la produzione
di conglomerati bituminosi, subiscono una
riduzione delle dimensioni che consente
di ottenere varie frazioni granulometriche
per un’adeguata curva granulometrica.
Sono classificati invece come riciclati gli
aggregati che provengono dalle demolizioni
e che, conseguentemente, hanno una
composizione disomogenea. L’utilizzo
di questi ultimi permette il risparmio di
risorse naturali e per questo costituisce
un’area di sviluppo per l’azienda.
Il processo produttivo degli aggregati
naturali e di quelli frantumati richiede
soluzioni impiantistiche all’avanguardia
insieme ad attrezzature tecnologicamente
avanzate e differisce esclusivamente,
nel caso degli aggregati frantumati, per
l’utilizzo del frantoio per la riduzione della
pezzatura. Per ottenere aggregati privi
di impurità e selezionati secondo classi
granulometriche ben definite si eseguono
quindi le seguenti fasi: escavazione,
prevagliatura, frantumazione primaria (nel
caso di aggregati frantumati), stoccaggio,
selezione e lavaggio, frantumazione
secondaria con eventuale ulteriore
selezione, stoccaggio e carico. Un
trattamento a parte riguarda le sabbie
(ciclo natura).
Produciamo aggregati in 8 cave attive
nelle province di Milano, Bergamo, Varese
ed Alessandria, dove vengono venduti ed
utilizzati.
per saperne di più visita
www.holcim.it/it/
prodotti-e-servizi/
aggregati.html
Gli aggregati sono
materiali da costruzione
costituiti da sostanze
minerali naturali che con
il cemento concorrono
alla produzione
del calcestruzzo, di
prefabbricati e manufatti
e di conglomerati
bituminosi e sottofondi
stradali.
Processo produttivo degli aggregati
EscavazioneSelezione, frantumazione, stoccaggio e produzione
per saperne di più visita www.holcim.it/it/prodotti-e-servizi/prodotti.html
Prof
ilo A
zien
dal
e
Rapporto di Sostenibilità 201118
Il calcestruzzo. Il calcestruzzo, secondo
materiale più consumato al mondo
dopo l’acqua, si ottiene attraverso
la miscelazione, secondo adeguate
percentuali, di cemento, aggregati,
additivi e acqua. Il calcestruzzo, essendo
duttile, dotato di resistenza meccanica
e di resistenza alle aggressioni degli
agenti ambientali ed ai cicli di gelo
e disgelo è il materiale da costruzione
più adeguato per la realizzazione di
diversi tipi di opere edili. Il calcestruzzo,
infatti, è utilizzato nell’edificazione di
fabbricati residenziali, commerciali ed
industriali, nella costruzione di diversi
tipi di opere viarie come strade, ponti e
gallerie ed, infine, nella maggior parte
di opere idrauliche. Il calcestruzzo viene
prodotto prevalentemente nelle centrali
di betonaggio. I relativi componenti, cioè
aggregati opportunamente selezionati
in più granulometrie, cemento, additivi
ed acqua, vengono dapprima stoccati
in depositi (sili e tramogge).
Attraverso un sistema completamente
automatizzato, una volta progettata
la ricetta, i componenti vengono estratti
dai depositi ed inviati, nelle opportune
proporzioni, alla miscelazione e
successivamente alla spedizione.
Il trasporto avviene tramite
autobetoniere. La betoniera è soggetta a
movimento rotatorio al fine di tenere il
prodotto in miscelazione continua.
Nella formulazione del calcestruzzo
si deve tenere in dovuta considerazione
il tempo che intercorre tra il carico
dell’autobetoniera e lo scarico
in cantiere del prodotto per evitare
che, nel frattempo, il cemento in esso
contenuto inizi il processo di presa.
Il calcestruzzo preconfezionato viene
prodotto in 28 impianti nelle province
di Milano, Bergamo, Brescia, Alessandria,
Cremona, Varese, Como e Pavia.
Tali province rappresentano i mercati
geografici nei quali viene venduto
ed utilizzato il nostro prodotto.
Presenza nel mercato locale.
Lo svolgimento delle nostre attività nel
settore dei materiali da costruzione ha
un impatto rilevante sull’economia locale.
Per “locale” intendiamo tutto ciò che
appartiene al nostro mercato geografico
rilevante e, in particolare, alle regioni
e province in cui siamo presenti con le
sedi e con le unità produttive di cemento,
calcestruzzo ed aggregati, ovvero quelle
del Nord Ovest d’Italia.
In primo luogo in termini di occupazione,
svolgiamo un ruolo importante in termini
di creazione di posti di lavoro nei territori
ove operiamo. Su 544 dipendenti risultanti
a fine 2011, infatti, l’84% proviene dalle
province che rappresentano il nostro
mercato geografico di riferimento.
Non esiste una politica che regoli
l’assunzione di persone residenti nelle aree
di operatività ma nella prassi è quanto si
per saperne di più visita
www.holcim.it/it/
prodotti-e-servizi/
calcestruzzi.html
Il calcestruzzo è il
materiale più adatto
per la costruzione
di diverse opere edili
Processo produttivo del calcestruzzo
Stoccaggio materie prime (cemento e aggregati) Produzione e spedizione
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ilo A
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19Rapporto di Sostenibilità 2011
verifica in misura importante dal 2006.
Allo stato attuale il 42% dei top e senior
manager proviene dalla comunità locale.
Non si tratta di assunzioni dirette di top
e senior manager locali ma di promozioni
per crescita interna.
La nostra influenza sull’economia locale
non si ferma a questo livello, ma si
estende alla catena del valore, sia a monte
a livello di fornitura, sia a valle a livello
di clientela.
Per quanto concerne i fornitori, come
detto precedentemente, negli anni
2009-2011 abbiamo mantenuto la quota
di acquisti da fornitori nazionali e in
particolare da quelli locali, pari al 77%
circa nel 2011. Tale scelta è volta
a preservare l’economia locale e le
relazioni con il territorio, fatto salvo
ovviamente che la scelta dei fornitori
avviene tenendo conto di più fattori, oltre
a questo, tra cui la qualità del prodotto/
servizio, il costo e l’impegno in termini
di ambiente e di sicurezza e salute.
Infine, anche per la natura stessa del
business che è anch’esso locale, non
possiamo trascurare l’influenza sulla
catena del valore a valle, e quindi a livello
di clientela. Da questo punto di vista, nel
2011 la percentuale di volumi di cemento,
aggregati e calcestruzzo consegnati
localmente alla clientela è stata del 93%.
Contesto e risultati della gestione.
Il 2011 per l’economia italiana è stato
un anno di “mancata crescita”. I segnali
di timida ripresa intravisti nel primo
semestre sono stati disattesi dopo
l’estate con l’aggravarsi della situazione
economica e finanziaria europea sospinta
dalla crisi della Grecia e dalle tensioni
legate ai debiti sovrani. Secondo le stime
preliminari rilasciate dall’ISTAT, nel 2011
il PIL è aumentato dello 0,4% e per il
2012 si parla di una “crescita negativa”
o addirittura dell’inizio di una fase di
recessione (-0,6% crescita acquisita nel
2012 secondo l’ISTAT, -1,3% secondo la
commissione europea, -2,2% secondo
il FMI) acuita dalle misure di austerità
introdotte dal governo che comprimono
ulteriormente la domanda interna.
Con riferimento al settore delle
costruzioni, la crisi iniziata nel 2008
ha continuato a registrare un trend
negativo nel 2011 segnando un’ulteriore
contrazione degli investimenti in
costruzioni del 3,5% secondo il CRESME
(5,4% secondo l’Ance). Si calcola che in
quattro anni è stato eroso un quinto
del valore del mercato delle costruzioni.
Nel 2011 si aggravano gli effetti di
alcuni fattori caratterizzanti questa
crisi: ritardo nell’attuazione del Piano
Cipe delle opere prioritarie (approvato
nel Giugno 2009), ulteriori tagli previsti
dalla Legge di Stabilità alle risorse
destinate alle infrastrutture per il 2012,
ritardi dei pagamenti della Pubblica
Amministrazione e stretta creditizia
operata dal sistema bancario.
Con riferimento ai tre principali segmenti
di business, gli investimenti in edilizia
residenziale, già ai minimi termini, hanno
cumulato nell’anno in questione un
ulteriore riduzione del 2% e, in particolar
modo, la quota relativa alle nuove
abitazioni è diminuita del 7%.
L’edilizia non residenziale, anch’essa ai
minimi termini, è ulteriormente calata
del 3% e gli investimenti in lavori pubblici
hanno subito una contrazione del 7%.
Nel 2011 gli acquisti
da fornitori locali sono
stati del 77%
Impianto di produzione
di calcestruzzo di Porta
Nuova Milano
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ilo A
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e
Rapporto di Sostenibilità 201120
Solo il comparto della riqualificazione
degli immobili residenziali ha mantenuto
i livelli di investimento dell’anno
precedente realizzando un aumento dello
0,6%.
Gli esperti del settore prevedono che il
2012 sarà un anno di ulteriore contrazione
degli investimenti in costruzioni (-1,5%
secondo il CRESME, - 3,8% secondo l’Ance),
le previsioni di ripresa sono state spostate
al biennio 2013-2014 allorquando
dovrebbero intravedersi gli effetti positivi
dei piani/politiche di housing sociale e
riqualificazione urbana.
Con specifico riferimento al comparto
del cemento, il calo della domanda nel
2011 è stato di circa il 3,4% ed ha portato
i consumi di cemento nazionali ad un
valore di 32,8 milioni di tonnellate di
cemento (rispetto alle 46,9 milioni di
tonnellate di cemento nel 2006). Il Nord e
le Isole sono le aree dove è stata registrata
una maggior flessione della domanda
rispetto all’anno precedente (variazione
annua consegne interne: -4,2% Nord,
-8,5% Isole); il Centro Italia ha mostrato di
mantenere i livelli dell’anno precedente
e nel Meridione la flessione è stata di
circa il 2,3%. Per il 2012, le associazioni
di categoria prevedono una ulteriore
contrazione dei consumi di cemento
nazionali pari a circa il 7/8%.
Relativamente al comparto
della produzione di calcestruzzo
preconfezionato, dopo il calo del 7%
registrato nel 2010, le associazioni di
categoria hanno stimato per il 2011
un’ulteriore riduzione del 4% nella
produzione nazionale che raggiunge un
valore di -7/-10% nelle regioni del Nord-
Ovest. Con riferimento all’area di Milano
e alle province di Bergamo, Como, Varese
la contrazione dei consumi di cemento
e calcestruzzo preconfezionato è stata
attenuata dalla realizzazione delle opere
di viabilità connesse all’evento Expo 2015:
nel 2011, sono progrediti i lavori relativi
alla Metropolitana Milanese M5 e alla
Bre.Be.Mi ed ha avuto inizio la
realizzazione della Pedemontana
Lombarda. Nel 2012 è previsto l’avvio
dei cantieri relativi alla Tangenziale
Est Esterna Milano, alla metropolitana
milanese M4, alla TAV Treviglio-Brescia.
Tutte le attività di Holcim in Italia fanno
capo a Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.,
holding capogruppo che esercita funzioni
di indirizzo e coordinamento delle società
controllate (in cui detiene la totalità o la
maggioranza delle azioni o quote sociali)
e di gestione delle partecipazioni nelle
collegate (con quote inferiori al 50%).
Ad Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. riportano
come controllate Rolcim S.p.A. (joint
venture al 60%), Micron Mineral S.p.A.
(100%) e Holcim (Italia) S.p.A. (99,96%),
che a sua volta controlla Holcim Aggregati
Calcestruzzi S.r.l. (100%), Eurofuels S.p.A.
(100%), Fusine Energia S.r.l. (100%)
e Fonte Curella S.r.l. (100%).
La struttura legale riportante le società
del Gruppo al 31.12.2011 è illustrata nello
schema seguente.
Ingresso dell’unità
produttiva di Merone
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ilo A
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21Rapporto di Sostenibilità 2011
Organigramma societario
50%
8,08%
65%
CONSORZIO COMENSE INERTI S.p.A.
SO.GE.DI. S.r.l.
CAVE SATIMA S.r.l.
Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.
HOLCIM (Italia) S.p.A. ECOTRADE S.p.A. ROLCIM S.p.A.MICRON
MINERAL S.p.A.SHIPPING ADVISORS
& SERVICES S.r.l.
SOMMA BETON S.r.l. EST TICINO CALCESTRUZZI S.r.l.
INDUSTRIA CALCESTRUZZI S.r.l.
BORGORAPID S.r.l. BETONSESIA S.r.l.
BIOMASS ENERGY S.r.l.
C.D.S. S.r.l.
GAMBARANA VERDE S.r.l.
F.LLI MANARA S.r.l.
CAVA DI CUSAGO S.r.l.
EDILGEOTEST S.r.l.
CAVE R.P.R. S.p.A.
SPIDY CALCESTRUZZI S.r.l.
PROSPECTA SCARL
BETON ALPI S.r.l.
EDILE COMMERCIALE S.p.A.
99,96% 50%
33,33% 100%
100%
100%
100%
66,67%
29,33%
50%40%
49%30%
25%
35%
50% 97% 97% 75% 97%
100%
100%
100%
30%
20%
<%
<%
<%
50%
60% 100% 100%
Holding Cemento Aggregati Calcestruzzo Trading AltroLegenda:
P.A.V. S.r.l.HOLCIM AGGREGATI
CALCESTRUZZI
FUSINE ENERGIA S.r.l.
EUROFUELS S.p.A.
FONTE CURELLA S.r.l.
CUGINI S.p.A.
GECA GESSI CAMUNI S.r.l.
SERCOMATED SCARL
GOLF DES ILES BORROMÉES S.p.A.
CALCESTRUZZI ERBESI S.p.A.
CAVE ROCCA S.r.l.
50%
8,08%
65%
CONSORZIO COMENSE INERTI S.p.A.
SO.GE.DI. S.r.l.
CAVE SATIMA S.r.l.
Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.
HOLCIM (Italia) S.p.A. ECOTRADE S.p.A. ROLCIM S.p.A.MICRON
MINERAL S.p.A.SHIPPING ADVISORS
& SERVICES S.r.l.
SOMMA BETON S.r.l. EST TICINO CALCESTRUZZI S.r.l.
INDUSTRIA CALCESTRUZZI S.r.l.
BORGORAPID S.r.l. BETONSESIA S.r.l.
BIOMASS ENERGY S.r.l.
C.D.S. S.r.l.
GAMBARANA VERDE S.r.l.
F.LLI MANARA S.r.l.
CAVA DI CUSAGO S.r.l.
EDILGEOTEST S.r.l.
CAVE R.P.R. S.p.A.
SPIDY CALCESTRUZZI S.r.l.
PROSPECTA SCARL
BETON ALPI S.r.l.
EDILE COMMERCIALE S.p.A.
99,96% 50%
33,33% 100%
100%
100%
100%
66,67%
29,33%
50%40%
49%30%
25%
35%
50% 97% 97% 75% 97%
100%
100%
100%
30%
20%
<%
<%
<%
50%
60% 100% 100%
Holding Cemento Aggregati Calcestruzzo Trading AltroLegenda:
P.A.V. S.r.l.HOLCIM AGGREGATI
CALCESTRUZZI
FUSINE ENERGIA S.r.l.
EUROFUELS S.p.A.
FONTE CURELLA S.r.l.
CUGINI S.p.A.
GECA GESSI CAMUNI S.r.l.
SERCOMATED SCARL
GOLF DES ILES BORROMÉES S.p.A.
CALCESTRUZZI ERBESI S.p.A.
CAVE ROCCA S.r.l.
Per rendere più chiara la comparabilità
negli anni, si precisa che il perimetro di
consolidamento che ha concorso alla
formazione del bilancio consolidato
2011 risulta confermato rispetto all’anno
precedente. Il bilancio consolidato al
31.12.2011 include il bilancio della holding
Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. ed i bilanci
delle società nelle quali la stessa detiene
direttamente o indirettamente una
partecipazione superiore al 50%.
Le società detenute con una percentuale
di diritto di voto compresa tra il 20% e il
50% sono state valutate con il metodo del
patrimonio netto.
Tale metodologia di consolidamento è stata
adottata inoltre per quelle partecipazioni
nelle quali il Gruppo, pur detenendo una
percentuale di diritto di voto superiore al
50%, non esercita direttamente l’influenza
dominante nella gestione e per le società
poste in liquidazione volontaria.
Come nel precedente esercizio è stata
invece esclusa dal consolidamento
Prof
ilo A
zien
dal
e
Rapporto di Sostenibilità 201122
integrale Fonte Curella S.r.l., in quanto si
tratta di una società che non ha iniziato ad
operare, non genera ricavi ed ha una scarsa
rilevanza patrimoniale.
Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. è la holding di
tutte le attività italiane di Holcim e quindi
controlla, direttamente o indirettamente,
8 società che vengono consolidate
integralmente e detiene il possesso di
importanti quote partecipative di altre
società.
Esaminando i numeri di Holcim in Italia
e l’impatto del contesto economico sul
Gruppo, si evidenzia che nel triennio
in esame i nostri risultati sono calati in
termini di fatturato netto, assestandosi
a 194,4 milioni di euro nel 2011. Si
evidenzia nel medesimo triennio un
crescente deterioramento dei margini,
dovuto principalmente al persistere della
situazione sfavorevole di mercato connessa
alla crisi. Si tratta di un trend peggiorativo
che ha accomunato molte aziende del
settore data la crisi economico-finanziaria.
Per il terzo anno consecutivo l’esercizio si
chiude con un risultato operativo a livello
consolidato negativo. Nel triennio abbiamo
investito 66 milioni di euro.
Risultati di Gruppo (in ‘000 EURO)
2009 2010 2011
Fatturato netto 265.470 224.299 194.367
Margine operativo lordo
28.356 7.332 103
Risultato operativo
-32.281 -59.420 -62.738
Cash flow(da attività operative)
-2.996 -13.595 -10.038
Investimenti lordi 38.288 13.057 14.980
Fonte: Bilancio Civilistico
La spesa per investimenti è rimasta
quindi elevata e nel 2011 ha riguardato
principalmente:
• impianti in corso di costruzione non
ultimati a fine 2010;
• modifiche necessarie per migliorare
l’efficienza della centrale di Fusine
adibita alla produzione di energia
elettrica da biomasse legnose;
• il miglioramento degli impianti e delle
infrastrutture relative alla produzione
di cemento e clinker. Tra i maggiori si
segnalano:
• nell’unità produttiva di Merone
e negli insediamenti produttivi
ad esso collegati: l’installazione,
al fine di ridurre l’emissione di
NOx, di un nuovo bruciatore per
il forno 4, l’acquisto di nuove
valvole pendolari per la riduzione
del consumo termico specifico
e gli investimenti necessari
per realizzare un progetto di
ottimizzazione dei processi
(MESH);
• nell’unità produttiva di Ternate:
l’installazione dei ventilatori
di raffreddamento del molino
cemento 4 e le opere per il
rinnovamento del trasformatore
alta tensione della sottostazione
principale dello stabilimento,
nonchè la sostituzione della corona
del mulino cotto 3;
• acquisto di terreni per cave di sabbia
e ghiaia.
Holcim (Italia) ha sviluppato da tempo una
politica di investimenti in terreni, impianti
e macchine per ogni azienda e unità
produttiva del Gruppo.
All’interno del piano di investimenti
annuale è importante analizzare gli
investimenti ambientali e di sicurezza
e salute nei luoghi di lavoro. All’interno
di queste voci non ricadono voci importanti
che noi sosteniamo come costi es.
recupero ambientale, analisi laboratorio,
certificazioni ambientali e di sicurezza, ecc.
Nel triennio 2009-2011 gli investimenti
in ambiente e sicurezza e salute
complessivamente realizzati nelle unità
produttive di Holcim (Italia) sono stati di
7,3 milioni di euro.
I principali investimenti nel triennio hanno
riguardato:
• installazione degli impianti per la
riduzione delle emissioni di NOX nelle
unità produttive cemento. Si tratta
di interventi di natura primaria
e secondaria;
Prof
ilo A
zien
dal
e
23Rapporto di Sostenibilità 2011
• potenziamento dei sistemi di
monitoraggio delle emissioni nelle
unità produttive;
• modifiche impiantistiche per
la riduzione delle polveri (unità
produttiva di Merone e di Ternate);
• revamping del filtro del mulino del
carbone (unità produttiva di Ternate);
• programma di insonorizzazione delle
macchine (unità produttiva di Merone
e di Ternate);
• upgrade rete raccolta dell’acqua
di processo e prima pioggia dello
stabilimento con installazione di due
vasche: una di sedimentazione ed una
di prima pioggia (unità produttiva di
Merone);
• sistema di gestione delle acque
(miniera di Rio Gambaione);
• Interventi sulla rete idrica e sulla
rete ferroviaria (unità produttiva di
Morano);
• revamping del sistema di raccolta
dell’acqua piovana (unità produttiva
di Morano);
• modifica alla linea trasporto cemento
bianco ai sili (unità produttiva di
Ravenna);
• revisione impianto bitume
(unità produttiva di Merone);
• sostituzione filtro tramoggia
(unità produttiva di Merone);
• interventi sui punti di emissione dei
filtri a maniche di depolverazione per
essere in conformità alle normative
vigenti (unità produttiva di Merone);
• piano di eliminazione amianto
all’interno delle unità produttive;
• sistema di trattamento delle acque
nelle cave di sabbia e ghiaia di Segrate,
Mediglia, Zibido San Giacomo,
Valenza, Gorla Minore;
• sostituzione del nastro nella cava di
sabbia e ghiaia di Segrate;
• installazione degli impianti di lavaggio
delle betoniere con recupero e ricircolo
dell’acqua in alcuni impianti di
calcestruzzo;
• messa in sicurezza di alcuni impianti
di calcestruzzo;
• adeguamento impianti in chiave
OH&S per rispondere alle Direttive
Holcim sugli elementi di prevenzione
degli infortuni mortali;
• filtro a carboni attivi nella
piattaforma AFR;
• investimenti per garantire che tutti
i processi e gli impianti correlati
all’utilizzo di combustibili alternativi
siano conformi alle normative e alle
Direttive Holcim in tema di sicurezza
e salute nei luoghi di lavoro.
Valore economico diretto generato e distribuito
Il bilancio di esercizio consolidato,
opportunamente riclassificato, consente
di identificare il valore economico
diretto generato dall’attività produttiva
dell’azienda e quindi pari ai ricavi da
vendite e ad altri ricavi. Tale valore nel 2011
è stato pari a 224,3 milioni di euro.
Il valore distribuito nel 2011 è stato
superiore a quello generato e pari a 232,3
milioni di euro utilizzato per coprire i costi
per l’acquisizione di beni e servizi (costi
di produzione), i salari e stipendi
dei dipendenti e remunerare i fornitori
di capitale, lo Stato e la collettività.
In particolare, la ricchezza prodotta
da Holcim (Italia) è stata distribuita tra
i seguenti soggetti che hanno contribuito
a generarla, ovvero tra le seguenti categorie
di stakeholder:
• fornitori, prendendo in considerazione
i costi per l’acquisizione di beni
e servizi;
• dipendenti, considerando i costi
del personale dipendente sia in forma
di costi diretti (retribuzioni) e indiretti
(oneri sociali e contributi, ecc.), nonché
le spese per l’erogazione di servizi
aziendali quali ad esempio la mensa;
• fornitori di capitale, considerando
la remunerazione del capitale proprio
e di rischio (es. dividendi, interessi,...);
• Stato, includendo le imposte sul
reddito di esercizio;
• collettività, considerando
le erogazioni liberali, gli oneri
di concessione, gli investimenti
nella comunità e le sponsorizzazioni
(sono comprese anche quelle
commerciali).
Prof
ilo A
zien
dal
e
Rapporto di Sostenibilità 201124
Osservando il trend negli anni 2009-
2011, è possibile notare un’interruzione
nella crescita delle risorse distribuite alle
varie categorie di stakeholder aziendali,
siano essi interni o esterni, dovuta
essenzialmente ad un minor valore
generato.
Nell’ambito dei costi di acquisizione di beni
e servizi (costi di produzione), evidenziamo
un calo del valore degli acquisti dovuto alla
riduzione degli investimenti, all’esecuzione
di manutenzioni minimali ed alla riduzione
dei nostri fabbisogni di combustibili
e materie prime (1 solo forno in attività
a Merone).
In termini di valore economico distribuito
nel 2011 seguono i dipendenti, con una
quota pari al 16% del valore, i fornitori
di capitale, nella cui voce vengono
conteggiati anche i debiti finanziari nei
confronti della Casa Madre, e lo Stato sotto
forma di imposizione fiscale.
Infine, vi è una quota di valore aggiunto
che viene destinata alla collettività,
comprendente rispettivamente il costo
a carico dell’esercizio per i contributi
obbligatori per legge (es. oneri
di concessione per esercizio dell’attività
estrattiva) e i contributi a sostegno
di attività benefiche e di utilità sociale,
essenzialmente donazioni in natura
(prodotti) e / o in denaro e investimenti
per lo sviluppo del territorio e della
comunità locali ma al momento non
include il calcolo di tempo dedicato
per la progettazione e realizzazione
di progetti di volontariato aziendale.
Il valore distribuito alla collettività si è
mantenuto costante in percentuale (0,4%).
Sottraendo dal valore generato quello
distribuito agli stakeholder otteniamo
il valore trattenuto in azienda che nel 2011
risulta ancora negativo.
Merita un approfondimento lo sviluppo
e l’impatto di investimenti in infrastrutture
e servizi forniti principalmente per pubblica
utilità, attraverso impegni commerciali,
donazioni di prodotti / servizi e attività pro
bono. Nello specifico, le convenzioni da noi
siglate con i Comuni coprenti il periodo
in esame prevedono che un importo
complessivo pari a 9,06 milioni di euro
venga destinato alla difesa e valorizzazione
del territorio e dell’ambiente,
a ristrutturazione di edifici di pubblica
utilità (es. scuole) e alla manutenzione
ordinaria e straordinaria delle strade
sul territorio comunale percorse dagli
automezzi adibiti al trasporto del materiale.
A ciò si aggiungono le donazioni in natura
e quindi in materiali da costruzione, siano
essi cemento, sabbia e ghiaia o calcestruzzo,
relative al triennio 2009-2011 per un valore
equivalente di 34.538 euro.
I destinatari sono principalmente parrocchie,
comuni e associazioni non a scopo di lucro.
L’impatto economico di Holcim
2009 2010 2011
Valore economico generato 288.816 247.886 224.255
Valore economico distribuito: 269.622 250.480 232.256
Valore economico distribuito: Fornitori beni e servizi 205.937 198.608 185.551
Valore economico distribuito: Dipendenti 43.396 39.398 37.251
Valore economico distribuito: Fornitori di capitale 16.753 10.205 7.490
Valore economico distribuito: Remunerazione Stato 2.478 1.390 987
Fonte: Bilancio Civilistico Perimetro: bilancio consolidato di Holcim (Gruppo) Italia S.p.A.
Valore economico diretto (milioni di euro)
Valore economico distribuito 2011 (%)
Collettività 0,4%
Dipendenti 16%
Fornitori di capitale 3,2 %
Remunerazione Stato 0,4 %
Fornitori beni e servizi 80%
Fonte: Bilancio Civilistico Perimetro: bilancio consolidato di Holcim (Gruppo) Italia S.p.A.
Stra
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25Rapporto di Sostenibilità 2011
Strategia e Governance
Strategia
Sviluppo Sostenibile. Dal 2002, anno
in cui come Holcim (Italia) abbiamo
adottato il brand Holcim, condividiamo
con la nostra Casa Madre la Visione di
“assicurare solide fondamenta alla società
del futuro”, la Missione di “essere la
Società più rispettata e più considerata
del nostro settore per la sua capacità di
creare valore per tutti gli stakeholder”
ed un concreto impegno nei confronti
dello sviluppo sostenibile per soddisfare i
bisogni della generazione presente senza
compromettere quelli delle generazioni
future. Ciò implica gestire in modo
bilanciato le performance economiche,
ambientali e sociali, generando valore
per i nostri stakeholder. Creare valore
per i nostri stakeholder stabilendo
relazioni durature di mutuo rispetto
e fiducia è la nostra promessa possibile
vivendo quotidianamente i nostri Valori:
Forza, Azione e Passione.
Forza significa solidità, appartenenza
ad un Gruppo con competenze e
leadership a livello mondiale e integrità
La nostra Visione è “assicurare solide fondamenta alla società del
futuro”. La Missione quella di “essere la Società più rispettata e
più considerata del nostro settore per la sua capacità di creare
valore per tutti gli stakeholder”.
delle nostre persone.
Azione vuol dire mantenimento delle
promesse, conseguimento di risultati
economici, ambientali e sociali e offerta
delle migliori soluzioni per i nostri clienti.
Passione indica l’impegno e la cura che
mettiamo nei confronti delle nostre
persone, dei nostri clienti, delle comunità
locali e dell’ambiente.
Come Holcim (Italia) nella gestione
del nostro core business (produzione e
commercializzazione di cemento, prodotto
e importato, aggregati e calcestruzzo)
rimaniamo fortemente radicati sul
territorio in cui operiamo, ed è proprio
lì che affrontiamo le maggiori sfide in
tema di sviluppo sostenibile, cercando
di coniugare la crescita economica
con i progressi ambientali e con la
responsabilità sociale nei confronti dei
nostri dipendenti e delle comunità locali.
La crescita della performance economica
è sempre stata il primo ambito di interesse
aziendale in quanto le imprese nascono
ed esistono per generare profitto e valore
La nostra promessa
è creare valore per gli
stakeholder attraverso
i nostri valori:
Forza. Azione. Passione.
Stra
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ance
Rapporto di Sostenibilità 201126
per i propri stakeholder. Da anni però tale
impegno per noi si confronta con la tutela
dell’ambiente e con l’attenzione per i
territori e le comunità locali che ospitano
le nostre unità produttive.
Responsabilità ambientale per noi
significa lavorare sui quattro pilastri
della nostra Politica Ambientale: rispetto
delle risorse naturali non rinnovabili e
per il recupero di materiali secondari,
investendo nello sviluppo di prodotti
e processi innovativi; impegno per la
riduzione delle emissioni e degli impatti
ambientali (emissioni, rumore,...);
adozione di sistemi di gestione certificati
e riconosciuti in ambito internazionale;
misurazione dei nostri impatti ambientali
con l’obiettivo di migliorarli e adozione di
best practice all’interno del nostro settore.
Responsabilità sociale per noi significa in
via prioritaria definire una condotta etica
del business, investire per migliorare i
rapporti di lavoro (contratti, formazione,
pari opportunità, ecc.) e il livello di
sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
Significa allo stesso tempo impegnarsi
all’esterno per migliorare la qualità della
vita delle comunità locali che ci ospitano
con progetti volti a valorizzare e sviluppare
il territorio e per trasferire i principi della
CSR e dell’etica ai clienti e lungo la catena
di fornitura.
Governance
Un adeguato sistema di corporate
governance, inteso come il complesso
delle regole di buon governo secondo le
quali un’azienda è gestita e controllata,
è fondamentale per lo sviluppo dell’attività
economica e sociale e per l’affidabilità
dell’impresa sui mercati nazionali ed esteri.
La corporate governance pone l’attenzione
non solo sui rischi di business e sulla
reputazione dell’azienda ma anche sulla
Responsabilità Sociale d’Impresa nei
confronti di tutti gli stakeholder. Come
azienda responsabile, Holcim riconosce
la rilevanza di un sistema di corporate
governance efficace e pertanto intensifica
di anno in anno il proprio impegno per
lo sviluppo sostenibile. Per Holcim (Italia)
la corporate governance ha come cardini
Priorità strategiche
Le nostre priorità strategiche in tema di sviluppo
sostenibile, verificate anche attraverso l’analisi di
materialità condotta nel 2012 come review di quella
realizzata per la prima volta nel 2008 e illustrata nella
Premessa Metodologica, sono le seguenti:
• Riduzione delle emissioni in atmosfera.
• Lotta al cambiamento climatico (emissioni di CO2)
con utilizzo di AFR e sviluppo di prodotti e servizi
eco-efficienti.
• Gestione delle risorse naturali (m.p.) con attenzione
al recupero dei siti estrattivi e alla salvaguardia
della biodiversità.
• Gestione e minimizzazione impatti ambientali
(sversamenti e incidenti ambientali, acqua, trasporti,
rifiuti).
• Le nostre persone: Rapporti di lavoro e Sicurezza
e Salute nei luoghi di lavoro (OH&S).
• CSR: impegno nelle comunità locali e stakeholder
engagement.
• Edilizia sostenibile.
per saperne di più
visita www.holcim.it/
svilupposostenibile/
prioritastrategiche.html
per saperne di più visita
www.holcim.com/chi
siamo
Siamo fortemente
radicati sul territorio
in cui operiamo e
cerchiamo di coniugare
la crescita economica
con i progressi
ambientali e la
responsabilità sociale.
Le cariche sociali
delle società che
costituiscono il network
italiano di Holcim sono
consultabili sul sito
per saperne di più visita
www.holcim.com/Press
and media
L’approccio di
Governance della Casa
Madre è descritto
nell’Annual Report 2011
a p. 121 e seguenti.
l’assegnazione della gestione societaria
a manager distinti dall’azionista di
riferimento e un’attenta politica di
doppia firma e gestione delle procure
con definizione dei ruoli. In questo siamo
coerenti con l’approccio di Governance
della Casa Madre descritto nell’Annual
Report 2011.
La composizione degli organi societari
e le cariche sociali delle società che
costituiscono il network italiano di Holcim
(visibili nell’organigramma societario nel
capitolo Profilo Aziendale) sono descritte
sul sito www.holcim.it sezione Chi
siamo. Si tenga presente che il livello di
indipendenza dei consiglieri si definisce in
base alla loro non interessenza finanziaria
nell’organizzazione, mentre il livello
Stra
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27Rapporto di Sostenibilità 2011
esecutivo è dato dal fatto che il consigliere
è anche manager e / o consigliere con delega
nella specifica società di Holcim (Italia).
I criteri di individuazione dei membri
non indipendenti ed esecutivi sono
la responsabilità di business o di
area (tecnica) e la responsabilità di
amministrazione e finanza.
Non esistono criteri di selezione
riconducibili a competenze in tema di
CSR; peraltro tutti coloro che ricoprono
posizioni di top e senior management (e
quindi anche i membri esecutivi dei CdA)
ricevono nel corso della propria carriera
formazione / sensibilizzazione sui temi
di sviluppo sostenibile nell’ambito delle
diverse attività formative realizzate dalla
Casa Madre e dalle società italiane.
I membri del CdA delle diverse società
non ricevono compensi variabili. I membri
esecutivi riversano alla società della quale
sono dipendenti i compensi percepiti da
altre società del Gruppo.
I top e senior manager ricevono una
parte variabile della loro retribuzione in
base al raggiungimento di un pacchetto
di obiettivi collettivi (margine operativo
lordo consolidato) e individuali (legati alla
posizione), prevalentemente di natura
economica e, in minor misura ambientale
(fatta eccezione per gli obiettivi connessi
con la sicurezza e salute (OH&S), di natura
sociale).
Il controllo delle performance
economiche, ambientali e sociali si
fonda sull’informativa relativa a tali
performance che sistematicamente
viene data in diverse forme e con diverse
modalità sia nel Comitato di Gestione
(Country Management Committee),
comitato trasversale coordinato
dall’Amministratore Delegato di Holcim
(Italia) S.p.A. e composto dalle funzioni
/ aree Amministrazione, Finanza e
Controllo, Risorse Umane / OH&S,
Acquisti Centrali, Tecnica Cemento
(U.P. Cemento Merone, Ternate e
Coordinamento Stazioni di Macinazione),
Commerciale Cemento, Trading Cemento,
Qualità e Sviluppo Prodotto, Aggregati e
Calcestruzzo, Energia e Corporate Social
Responsibility and Communication, che
affronta mensilmente temi legati alle
performance economica, ambientale
e sociale a livello italiano sia nei consigli
di amministrazione (CdA): report di
gestione mensile / trimestrale; Business
Risk Analysis annuale; report di Internal
Auditing semestrale / annuale; relazioni
trimestrali / semestrali del Coordinatore
sicurezza e salute, ecc.
Non esistono sistemi di valutazione delle
performance dei CdA né del Country
Management Committee.
Per assicurare che le nostre politiche e
linee guida per lo sviluppo sostenibile
vengano implementate, come Holcim
(Italia) abbiamo identificato specifiche
responsabilità a vari livelli presenti nelle
società appena elencate.
Il Consiglio di Amministrazione è
l’organo centrale del sistema di corporate
governance in ciascuna delle società di
Holcim (Italia). Esso è investito dei poteri di
ordinaria e straordinaria amministrazione,
con competenza esclusiva sulle materie
di particolare rilevanza e nello specifico
quelle previste dall’art. 2381 del codice
civile. Il Consiglio ha la responsabilità
di definire le linee strategiche di
gestione e di sviluppo della Società e del
Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione,
inoltre, valuta i rischi aziendali, verifica
l’adeguatezza dell’assetto organizzativo
e amministrativo della Società e del
Gruppo e vigila sul generale andamento
della gestione, con particolare attenzione
alle situazioni di potenziale conflitto di
interessi. È competenza del Consiglio di
Amministrazione la definizione dei criteri
attuativi della responsabilità sociale
d’impresa e più in generale dello sviluppo
sostenibile.
Non è prevista statutariamente
una cadenza minima delle riunioni,
ma il Consiglio si riunisce almeno
trimestralmente per l’approvazione
delle situazioni contabili di periodo
e per la discussione di progetti
strategici e in occasione dell’assemblea
annuale. Come previsto dallo statuto
sociale, gli amministratori riferiscono
tempestivamente, in occasione delle
riunioni del CdA o anche direttamente,
in forma orale e scritta, comunque con
Il Consiglio
si riunisce almeno
trimestralmente
per l’approvazione
delle situazioni
contabili di periodo
e per la discussione
di progetti strategici.
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Rapporto di Sostenibilità 201128
La strategia
di creazione del valore
della Casa Madre
definisce linee guida
e target in ambito
economico, sociale
e di mercato.
periodicità almeno trimestrale, al Collegio
Sindacale sull’attività svolta e sulle
operazioni di maggior rilievo economico,
finanziario e patrimoniale, effettuate
dalla società o dalle società controllate; in
particolare sulle operazioni in potenziale
conflitto di interessi.
La presenza degli amministratori non
esecutivi e indipendenti in Holcim
Gruppo (Italia) S.p.A. è tesa ad assicurare
il primato dell’interesse complessivo
della società in ogni decisione, favorendo
il contemperamento degli interessi sia
di tutti gli azionisti, sia di tutti gli altri
stakeholder.
Al momento non esistono canali formali
attraverso i quali i dipendenti possano
inviare raccomandazioni al più alto organo
di governo del Consiglio di Amministrazione;
comunque è allo studio l’implementazione
di strumenti in questo senso.
Per quanto concerne, invece, i meccanismi
a disposizione degli azionisti per inviare
raccomandazioni e direttive al più
alto organo di governo, essi non sono
applicabili in quanto la società italiana
fa parte di un gruppo internazionale ed
è la Casa Madre, quotata, che tutela tali
aspetti come descritto nell’Annual Report
2011.
In ogni caso, in Italia l’Amministratore
Delegato è il solo membro esecutivo
del consiglio in quanto gli sono state
attribuite deleghe di gestione operativa ed
è titolare di funzioni direttive.
All’Amministratore Delegato spetta la
gestione della società secondo le linee
strategiche delineate dal Consiglio di
Amministrazione. L’Amministratore
Delegato di ogni società coordina le
funzioni aziendali che a lui riportano,
garantendo un processo decisionale rapido
ed assicurando una gestione efficiente
e trasparente, e tramite e attraverso i
responsabili di tali funzioni può ricevere
segnalazioni e raccomandazioni dai
dipendenti.
In tale contesto nel caso di Holcim
(Italia) S.p.A. (che poi esercita
controllo e coordinamento sulle altre)
l’Amministratore Delegato ha anche la
responsabilità di creare le condizioni
affinché lo sviluppo sostenibile possa
trovare spazio e concretezza nei
processi decisionali quotidiani e, in
modo particolare, mostra visibilmente il
proprio impegno su tali temi e favorisce
il coinvolgimento di tutta l’azienda
su di essi, fornendo linee guida per la
gestione dell’azienda, del mercato e del
territorio locale nonché dei rapporti con gli
stakeholder rilevanti.
Per indirizzare la strategia a livello
locale in funzione degli aspetti di
sostenibilità (economici, ambientali e
sociali) il riferimento è la strategia di
creazione del valore della Casa Madre
che si basa su tre pilastri (focus sul
prodotto, diversificazione geografica e
bilanciamento tra standardizzazione
globale e gestione locale) e che definisce
linee guida e target specifici in ambito
economico (Better Cost Management),
ambientale (Sustainable Environmental
Performance), sociale (Human
Resource Excellence e Corporate Social
Responsibility) e di mercato (Permanent
Marketing Innovation).
Questi target diventano il framework
strategico per i Business Plan
quinquennali a livello di Group Company
come la nostra e sul cui raggiungimento
vengono misurati e valutati gli organi
di governo (in particolare il Presidente e
l’Amministratore Delegato) e in generale i
top, senior e middle manager, con impatto
sui loro compensi secondo il Performance
Compensation System descritto nel
capitolo di Performance Sociale.
Il collegio sindacale di ogni società
vigila sull’osservanza delle norme e
dello statuto sociale, sul rispetto dei
principi di corretta amministrazione e, in
particolare, sull’adeguatezza dell’assetto
organizzativo, amministrativo e contabile
adottato dall’azienda, nonché sul suo
concreto funzionamento.
Alla società di revisione è affidato infine il
compito di verificare la regolare tenuta della
contabilità aziendale, la corretta rilevazione
dei fatti di gestione nelle scritture contabili,
la corrispondenza del bilancio di esercizio
alle risultanze delle scritture contabili
nonchè il controllo contabile.
La società Reconta Ernst&Young è incaricata
di effettuare la revisione di bilancio.
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29Rapporto di Sostenibilità 2011
Codice di Condotta, Business Risk Management e Internal Audit
Condotta del business. Ad integrazione
di questo percorso abbiamo poi seguito
le indicazioni della Casa Madre, veicolando
il Mission Statement e il Codice di
Condotta di Holcim, la nostra Politica
Ambientale e la nostra Politica di Sicurezza
e Salute nei Luoghi di Lavoro.
Nel 2003 Holcim ha definito linee guida
per la Concorrenza Leale, mentre nel
2004 ha redatto un Codice di Condotta
di Gruppo (Code of Conduct), come parte
integrante del proprio Mission Statement.
Il Codice in questione definisce il “come”
intendiamo realizzare missione e obiettivi
e, allo stesso tempo, fornisce indirizzi e
chiarimenti sulla condotta da mantenere
in ogni circostanza. Ad esso siamo tenuti
ad attenerci, in ogni realtà di Holcim,
nella consapevolezza che etica e integrità
personale costituiscono i pilastri della
nostra reputazione come Gruppo. In esso
si trovano riferimenti anche a principi
di concorrenza leale, di prevenzione
di furti e corruzione, di gestione di
pressioni politiche, di Insider Trading
e di conflitto di interessi dalla normale
gestione e di tutela della privacy.
In Italia il Codice di Condotta è stato
tradotto e consegnato a tutti i dipendenti
e ad ogni neoassunto.
È consultabile nel nostro sito Internet.
Il mancato rispetto del Codice di Condotta
può portare a sanzioni disciplinari
e concludersi con l’interruzione
del rapporto di lavoro.
Nel 2003 Holcim ha aderito all’UN Global
Compact, impegnando se stessa e le
Group Company a rispettare i dieci principi
universali nelle aree dei diritti umani,
delle condizioni di lavoro, dell’ambiente e
della lotta alla corruzione e renderli parte
della visione strategica e delle pratiche
dell’azienda.
Come Holcim (Italia) rispettiamo i diritti
umani sia in termini di rapporti di lavoro
sia in termini di rapporti di fornitura.
Tutti i nostri fornitori, anche e soprattutto
nel caso di grandi progetti / investimenti
importanti, sono tenuti a sottoscrivere
Goal
Strategy
Mindsets
Base
Creation of Value
Product Focus
SustainableEnvironmentalPerformance
Better CostManagement
PermanentMarketingInnovation
HumanResourcesExcellence
CorporateSocialResponsibility(CSR)
People
GeographicDiversification
Local ManagementGlobal Standards
Holcim Strategy House
Fonte: © Holcim Ltd
Codice diCondottaIn Italia il Codice
di Condotta è stato
tradotto e consegnato
a tutti i dipendenti
e ad ogni neoassunto.
per saperne di più visita
www.holcim.it/it/chi
siamo.html
Stra
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Gov
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Rapporto di Sostenibilità 201130
Condizioni di Acquisto che prevedono
il rispetto dei diritti umani e si ispirano
al nostro Codice di Condotta.
Holcim (Italia), ispirandosi ai principi di
correttezza e trasparenza che disciplinano
il funzionamento delle attività aziendali, ha
ritenuto necessario adottare un Modello di
Organizzazione, Gestione e Controllo
in linea con il D.Lgs. 231 dell’8 giugno 2001.
L’adozione di tale Modello e del Codice
Etico, oltre a salvaguardare i principi
di una corretta Corporate Governance
e coerentemente con i valori etico-sociali
cui si ispira, costituisce un ulteriore valido
strumento per regolamentare le relazioni
di tutti i dipendenti di Holcim Gruppo
(Italia) e delle sue controllate con gli
stakeholder (Pubblica Amministrazione,
Clienti, Fornitori, Partner, ecc.) prevenendo
il rischio di commissione dei reati
contemplati dal Decreto.
Il Modello di Organizzazione, Gestione
e Controllo è stato adottato da Holcim
(Italia) S.p.A. nel CdA del 11.07.2008 e da
Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. nel CdA
del 27.10.2008.
Tutte le società facenti parte del Gruppo
Holcim (Italia) hanno anch’esse adottato
tale Modello. Nello specifico, i Consigli
di Amministrazione hanno adottato
il modello nelle seguenti date: Fusine
Energia S.r.l. il 04.02.2010, Holcim
Aggregati Calcestruzzi S.r.l. il 26.02.2010,
Eurofuels S.p.A. il 25.03.2010, Rolcim S.p.A.
e Micron Mineral S.p.A. il 26.03.2010.
Unitamente all’adozione del Modello,
ogni Consiglio di Amministrazione ha
provveduto a nominare un apposito
Organismo collegiale connotato
da autonomia, professionalità ed
indipendenza nell’esercizio delle proprie
funzioni: l’Organismo di Vigilanza.
Tale Organismo ha il compito di
vigilare sull’efficace funzionamento
e sull’osservanza delle prescrizioni
del Modello, nonché di proporre e
promuoverne l’aggiornamento. Nel 2011
sono stati creati organismi di vigilanza
unici per ciascuna società.
Con l’adozione del Modello e la nomina
degli Organismi di Vigilanza le società
del Gruppo si impegnano ad osservare
compiutamente le prescrizioni di legge,
conformandosi ai principi ispiratori del
D. Lgs. 231/01, incrementando così il
sistema dei controlli tesi a prevenire la
commissione dei reati.
Gli stakeholder interni ed esterni di
Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. e delle sue
controllate possono segnalare
in buona fede e su basi ragionevoli agli
Organismi di Vigilanza del Gruppo ogni
violazione o sospetto di violazione del
Codice Etico qualora coinvolti o informati
di fatti di corruzione o di cattiva condotta,
consentendone un’efficace eliminazione
nonché soprattutto la premessa per un
cambio culturale.
Compliance. Nell’ambito della gestione
dei nostri business assicuriamo di non
ricorrere a pratiche immorali, né corrotte.
Garantiamo di non offrire, direttamente
o indirettamente, qualsivoglia somma
pecuniaria o altro favoreggiamento allo
scopo di ottenere, conservare, indirizzare o
assicurare eventuali vantaggi impropri.
Non partecipiamo allo sviluppo di politiche
pubbliche, né esercitiamo pressioni. Negli
anni 2009-2010 sono stati dati contributi
a partiti politici per un valore pari a 3.000
euro / anno mentre nel 2011 non
ve ne sono stati.
Le violazioni da parte di dipendenti
Holcim ai principi base del nostro
Codice di Condotta non sono tollerate
e l’inadempienza può essere soggetta
a sanzioni disciplinari compresa la
risoluzione del rapporto di lavoro.
Al momento non si sono verificati casi
di corruzione. A gennaio 2012 è stata
introdotta la Direttiva Anti-bribery and
Corruption in tutte le filiali di Holcim.
Nel nostro Gruppo al momento non
abbiamo riscontrato violazioni dei diritti
umani da parte dei fornitori e pertanto
non abbiamo rifiutato contratti.
Non sono stati riscontrati casi di
corruzione né discriminazione.
Nel nostro Gruppo non si sono mai
verificati né infrazioni alle regole di
informazione e comunicazione per un
corretto utilizzo degli stessi. Non si
riscontrano sanzioni per violazioni nella
fornitura e utilizzo dei prodotti.
Nel 2011 non si è verificato alcun episodio
per segnalazioni
www.holcim.it/it/chi
siamo/governance/
modello
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31Rapporto di Sostenibilità 2011
di non rispetto dei nostri prodotti delle
norme di sicurezza e salute nei luoghi di
lavoro come segnalato dall’organismo
esterno preposto al controllo ed al rilascio
di marchio CE di conformità.
Identificazione e gestione dei rischi e delle
opportunità. In termini di Business Risk
Management (BRM), Holcim può vantare
un’esperienza quasi decennale con la
creazione a livello di Casa Madre di una
funzione di Risk Management che riporta
all’Executive Committee e che coordina i
vari Risk Manager a livello locale.
Lo scopo principale del BRM è quello
di monitorare in modo sistematico
l’esposizione ai rischi (mercato, operation,
finanziari, legali, ecc.), identificando i rischi
potenziali con anticipo e definendone
le misure correttive.
Il processo di BRM è integrato con quello
strategico al punto da essere coordinato
a livello italiano dalla funzione di
Business Development che si occupa
di pianificazione strategica riportando
direttamente all’Amministratore Delegato
di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. nonché
Presidente di Holcim (Italia) S.p.A. Tale
integrazione consente di identificare rischi
e opportunità strategiche e di definirne
piani di azione da inserire nel business
plan redatto annualmente.
I rischi a livello locale sono di vario tipo:
macroeconomici (impatto di cambiamenti
economici e politici sul settore
costruzioni), finanziari (es. liquidità,
tassazioni, investimenti finanziari, ecc.),
di mercato (es. incremento competizione,
perdita di mercato, ecc.), di produzione
(es. business interruption, estensione
capacità produttiva, disponibilità di
combustibili, costi energetici, disponibilità
/ esaurimento di materie prime,...),
ambientali (es. emissioni in atmosfera e
emissioni di anidride carbonica), legali,
di responsabilità sociale (es. impatto
sulle comunità locali), di risorse umane
(es. piani di successione, formazione e
sviluppo) e di reputazione.
Con il coordinamento della funzione
Business Development i vari responsabili
di business, funzione e unità produttiva
valutano i rischi di competenza in base alla
probabilità di accadimento nei successivi
5 anni e alla rilevanza economica
che possono avere sempre nei 5 anni
successivi in termini di margine operativo
lordo. I rischi quindi vengono posizionati
all’interno di una matrice e per quelli
aventi elevata rilevanza economica ed
elevata probabilità di accadimento viene
realizzato un piano di azione integrato
al piano strategico.
Le mappe dei rischi e i piani di azione
locali vengono inseriti in un database
centralizzato e quindi analizzati
periodicamente a livello di Casa Madre
dal Board of Director, dall’Executive
Committee, dall’Area Manager e dai
Corporate Functional Manager.
Negli ultimi anni, alcuni fattori hanno
influenzato più di altri la gestione della
nostra azienda, impattando in modo
significativo sui risultati economici e sulla
possibilità di raggiungere gli obiettivi.
Prima di tutto, si è registrato un trend
in crescita dei costi energetici, sia quelli
termici che quelli elettrici, per incrementi
nei costi dei combustibili. Questo aspetto
ovviamente si è ripercosso in modo
sensibile sui costi di produzione.
Oltre all’energia, l’altro fattore che
comporta potenziali impatti economico-
finanziari, rischi e opportunità per un
Gruppo come il nostro è indubbiamente
il cambiamento climatico al punto
da porlo a livello di Casa Madre tra
le priorità strategiche.
In termini di rischi, possiamo citare
l’aumento di costi legati ad effetti
prodotti dall’applicazione del PNA
(Piano Nazionale di Allocazione) che
regolamenta le emissioni di anidride
carbonica:
• trasferimento di costi da monte,
ovvero da fornitori di sostituti del
clinker es. loppa, a valle ovvero alle
aziende utilizzatrici come la nostra;
• acquisto di permessi di quote di CO2
(allowances) in momenti anticipati
rispetto a quelli del reale utilizzo.
In termini di opportunità, invece,
possiamo evidenziare l’ulteriore impulso
dato all’innovazione di prodotto
Stra
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Rapporto di Sostenibilità 201132
La governance
della sostenibilità
è un sistema unificato
di criteri gestionali
che assicurano uno
sviluppo duraturo
lungo le dimensioni
economica, sociale
e ambientale.
e di processo. La strategia Holcim
per ridurre le emissioni di CO2 fa leva
principalmente sullo sviluppo di nuovi
prodotti (inclusi cementi a miscela
contenenti pozzolana), sulla ricerca
di efficienza nell’utilizzo dell’energia
termica tramite miglioramenti
nella tecnologia di processo e
sull’ottimizzazione del mix dei
combustibili utilizzati puntando sui
combustibili alternativi.
Internal Audit. L’Internal Audit
è invece la funzione che a livello di Casa
Madre riporta al Presidente del Board
of Director e presenta report periodici
all’Audit Committee, che è incaricato
di definire il piano di audit annuale (v.
Annual Report 2011 della Casa Madre
pp. 43-44 e 125-127). A livello italiano
esiste un Responsabile dell’Internal
Audit che riporta all’Amministratore
Delegato di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.
nonché al Presidente di Holcim (Italia)
S.p.A. con il compito di assicurare che i
processi aziendali vengano svolti in modo
consistente senza irregolarità rispetto
a linee guida interne ed esterne né
conflitti di interesse.
Modalità di gestione dello sviluppo sostenibile nelle tre dimensioni
Un sistema di governo d’impresa come
quello descritto capace di garantire
coerenza tra missione, strategie e piani
di azione crea le condizioni per una
governance della sostenibilità, intesa
come un sistema unificato di criteri
gestionali orientati ad assicurare uno
sviluppo dell’impresa duraturo nel tempo e
bilanciato, lungo le dimensioni economica,
ambientale e sociale.
Gli obiettivi relativi alle tre dimensioni dello
sviluppo sostenibile sono così sintetizzabili:
• Responsabilità Economica: ricercare
l’efficienza, l’efficacia e l’economicità
della gestione per accrescere il risultato
economico e il valore dell’azienda
nel tempo, rendendo trasparente i
principali impatti economici diretti e
indiretti;
• Responsabilità Ambientale: migliorare
continuamente le nostre performance
ambientali attraverso l’adozione
di sistemi di gestione riconosciuti
a livello internazionale, l’impegno
per un minor utilizzo delle risorse
naturali con ricorso – ove possibile – a
risorse rinnovabili, il monitoraggio e il
contenimento degli impatti ambientali
adottando le migliori prassi e tramite il
coinvolgimento degli stakeholder;
• Responsabilità Sociale: lavorare come
partner con tutti i nostri stakeholder
per migliorare la qualità della vita
dei nostri dipendenti, delle loro
famiglie e delle comunità locali che
vivono in prossimità delle nostre
unità produttive. Nello specifico,
vogliamo costruire rapporti di lavoro
che vedano i nostri dipendenti al
centro degli interessi, creare luoghi
di lavoro sicuri e salubri per i nostri
dipendenti, i dipendenti dei terzi e i
visitatori, partecipare allo sviluppo
delle comunità locali in cui operiamo e
infine realizzare un sistema di governo
aperto al dialogo e al confronto con
gli stakeholder per comprenderne le
aspettative, migliorare la qualità delle
relazioni e contribuire ad accrescere
la trasparenza e la credibilità della
gestione.
Le funzioni di riferimento con
responsabilità organizzativa per i tre
pilastri di sviluppo sostenibile sono:
• per la Responsabilità Economica,
la funzione Amministrazione, Finanza
e Controllo in qualità di centro di
competenza con l’impegno di tutti i
responsabili di area / funzione delle
aziende di Holcim (Italia);
• per la Responsabilità Ambientale,
la funzione Ambiente in quanto
centro di competenza e i direttori
delle unità produttive per rispetto
e tutela dell’ambiente nella gestione
delle attività;
• per la Responsabilità Sociale,
la funzione Risorse Umane come
centro di competenza per la gestione
dei rapporti di lavoro, delle relazioni
industriali e della sicurezza e salute
per saperne di più visita
www.holcim.com/en/
press-and-media.html
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33Rapporto di Sostenibilità 2011
nei luoghi di lavoro, con il supporto
dei responsabili di area / funzione
/ unità produttiva delle aziende
di Holcim (Italia) che rispondono
direttamente per la gestione.
Infine, la funzione Corporate Social
Responsibility and Communication risulta
come centro di competenza e gestione dei
progetti in tema di sviluppo sostenibile, in
particolare di responsabilità sociale, e delle
relazioni con gli stakeholder.
Il Country Management Committee
precedentemente descritto affronta
mensilmente temi legati alle performance
economica, ambientale e sociale a livello
italiano. Sempre tale comitato, integrato
dal Responsabile Ambiente Cemento e dal
Responsabile Materie Prime e Logistica, ha
effettuato nel 2008 il workshop interno per
la definizione della matrice
di materialità.
Per le dimensioni economica, sociale e
ambientale dello sviluppo sostenibile
abbiamo poi istituito sistemi di gestione
e gruppi di lavoro. Tra questi ricordiamo i
sistemi di certificazione UNI EN ISO 9001
e 14001, nonché OHSAS 18001, i sistemi
di monitoraggio di sicurezza e salute
nei luoghi di lavoro congiuntamente
al rafforzamento di responsabilità dei
Datori di Lavoro, coadiuvati dagli OH&S
Coordinator e dal OH&S Committee, il
Business Risk Management (per anticipare
e gestire i rischi a livello strategico), il Crisis
Management (per gestire le crisi a livello
aziendale e di unità produttiva) e l’Internal
Audit (per verificare le procedure interne).
Questo approccio complessivo che si basa
su sistemi di gestione, sistema di analisi
dei rischi e sistema di internal audit,
insieme alle analisi di impatto ambientale
che avviamo prima dell’apertura di nuovi
siti estrattivi e degli studi preliminari
a qualsiasi progetto di investimento,
rappresentano la nostra modalità di
applicazione del principio prudenziale.
Sistemi di gestione e certificazione
ambientale. Per migliorare le nostre
performance ambientali, ed avere maggiore
controllo degli impatti ambientali legati
alle nostre attività, abbiamo sviluppato
i sistemi di gestione ambientale per le
nostre unità produttive cemento a ciclo
completo di Ternate (2003) e Merone
(2004) (in Merone è inclusa anche la sede
degli uffici direzionali), per le cave-miniere
di Brenno, Santa Marta e Faraona (2005) e
per la piattaforma di Tradate (2006). Tali
sistemi di gestione, implementati ai sensi
della norma UNI EN ISO 14001:2004, sono
stati certificati da ICMQ, ente accreditato
dal Sincert, e vengono periodicamente
sottoposti a verifica di conformità sia
tramite audit interni sia tramite audit
esterni da parte dell’Ente certificatore
stesso. In aggiunta a questi controlli
sui sistemi di gestione, i nostri siti sono
oggetto di periodiche ispezioni ambientali
da parte degli enti preposti, quali ad
esempio l’ARPA.
L’esperienza fatta finora con la
certificazione dei sistemi di gestione
ambientale ci ha convinto della validità
aziendale dei sistemi stessi: utili sia nel
lavoro quotidiano che in fase di verifica da
parte di professionisti esterni all’Azienda
che possono evidenziare aspetti più
difficilmente riscontrabili per chi lavora
all’interno. Per queste ragioni abbiamo in
programma una graduale estensione degli
stessi alle aree di business aggregati e
calcestruzzo.
Per contribuire alla certificazione LEED
del cantiere Varesine, Holcim ha ottenuto
la verifica e la convalida da parte di
un organismo di parte terza (ICMQ)
dell’Asserzione Ambientale Auto-dichiarata
(UNI EN ISO 14021:2002) per gli impianti di
Porta Nuova e Segrate e relativa a tutte le
ricette di calcestruzzo utilizzate in cantiere.
Sistema di gestione e certificazione di
qualità. Il sistema di gestione della Qualità
di Holcim (Italia) S.p.A. – con le tre unità
produttive di Merone, Ternate e Morano
Po (dal 2010 centro logistico) – è stato
certificato nel 2004 da ICMQ.
I processi aziendali certificati sono:
progettazione, sviluppo, produzione e
vendita di leganti idraulici secondo quanto
stabilito dalla norma UNI EN ISO 9001:2008
settore EA:16.
La certificazione del Sistema di Qualità
riguarda i processi aziendali sviluppati
Cos’è il LEEDAcronimo di
Leadership in Energy
and Environmental
Design, è un sistema
di certificazione degli
edifici che nasce su
base volontaria e che
viene applicato in oltre
140 Paesi nel mondo
per saperne di più visita
www.gbcitalia.org
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Rapporto di Sostenibilità 201134
Unità Certificate al 31/12/2011 N° siti UNI EN ISO 9001 UNI EN ISO 14001 OHSAS 18001
Cemento 13 13 5 7
Aggregati 8 4 0 3
Calcestruzzo 28 22 0 10
Piattaforma AFR (Eurofuels) 1 0 1 1
Fusine Energia 1 0 0 0
Rolcim 6 0 0 0
Totale 57 39 6 21
Perimetro: 13 siti per area cemento, includendo 4 unità produttive cemento di Holcim e Micron Mineral e 9 cave/miniere cemento; 8 siti per area aggregati, includendo la società F.lli Manara srl; 28 siti per area calcestruzzo; 1 piattaforma AFR di Eurofuels; Fusine Energia e i terminali di importazione di Rolcim. Note relative alle certificazioni:Nota 1: nell’area cemento il sito di Merone risulta certificato qualità ambiente e sicurezza sia per l’unità produttiva sia per la sede uffici direzionaliNota 2: rispetto al 2010 nell’area aggregati l’attività di un sito certificato ISO 9001 e OHSAS 18001 risulta sospesa e quindi di conseguenza anche i relativi certificati qualità e sicurezzaNota 3: rispetto al 2010 nell’area calcestruzzo le attività di alcuni siti certificati ISO 9001 risultano sospese e di conseguenza anche i rispettivi certificati qualità. In quest’area si registra inoltre un incremento dei siti certificati OHSAS 18001 che da zero sono diventati 10. Il sito di Segrate risulta certificato OHSAS 18001 sia per l’attività produttiva per le attività del laboratorio e degli uffici. Il sito di Manerbio risulta certificato OHSAS18001 sia per l’attività produttiva sia per le attività del laboratorio.
dell’azienda (sviluppo risorse umane,
approvvigionamenti, pianificazione e
controllo, sviluppo prodotto, marketing e
comunicazione, per citarne alcuni) e non i
cementi prodotti, i quali, invece, sono già
certificati, ai fini della loro conformità alla
norma UNI EN 197-1:2001 col marchio
CE, rilasciato dall’ITC – CNR (Istituto per le
Tecnologie della Costruzione – Consiglio
Nazionale delle Ricerche).
Tra i siti certificati UNI EN ISO 9001 alle
unità produttive citate si aggiunge quella di
Ravenna a cura di DNV Det Norske Veritas.
Dal 2000 è certificata anche Holcim
Aggregati S.r.l., a partire dall’unità
produttiva di Mediglia, mentre le restanti
cave sono state certificate, in relazione al
FPC Controllo di Produzione di Fabbrica con
marcatura CE tra l’ottobre 2005 e l’ottobre
2006, ai sensi delle norme EN 12620:2002,
EN 13043:2002 ed EN 13139:2002.
Nel 2007 è stato realizzato il sistema di
gestione Qualità ai sensi della norma UNI EN
ISO 9001:2000 per Holcim Calcestruzzi S.r.l.
(processi direzionali e 26 unità produttive).
Con la fusione societaria i certificati sono
stati rinnovati e rilasciati a Holcim Aggregati
Calcestruzzi S.r.l. per 32 unità produttive
aggregati e calcestruzzo. Al 31.12.2011
risultano certificate 26 unità produttive
aggregati e calcestruzzo, in calo per cessione/
sospensione di alcune unità produttive.
Tutti i plant calcestruzzo sono coperti da
FPC (Factory Production Control) ai sensi
delle norme tecniche per le costruzioni DM
14/01/2008.
Sistemi di gestione e certificazione della
sicurezza. Nel corso del 2006 abbiamo
lavorato all’implementazione dei sistemi di
gestione della sicurezza e salute nei luoghi
di lavoro. Negli anni 2006-2007 abbiamo
certificato con ICMQ, ai sensi della norma
OHSAS 18001, 2 unità produttive cemento
a ciclo completo (in Merone è inclusa anche
la sede degli uffici direzionali), 4 cave di
aggregati, 4 siti di estrazione della materia
prima legati alla produzione del cemento.
Al 31.12.2011 risultano certificati 21 siti.
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35Rapporto di Sostenibilità 2011
Relazione con gli Stakeholder
Premessa
Gli stakeholder sono persone o istituzioni
che sono influenzate – o potrebbero
esserlo in futuro – dalle attività di Holcim
su base locale, regionale o globale
o coloro che possono influenzarne
a loro volta le attività.
Comprendere e rispondere ai mutevoli
bisogni e aspettative delle persone
e delle istituzioni influenzate dal nostro
business diventa per noi cruciale al fine
di stringere con loro relazioni fiduciarie
di lungo periodo.
Partendo da linee guida della Casa
Comprendere e rispondere ai mutevoli bisogni e aspettative
delle persone e delle istituzioni influenzate dal nostro business
diventa per noi cruciale al fine di stringere con loro relazioni
fiduciarie di lungo periodo.
Madre, da un censimento interno degli
stakeholder aziendali basato sia sui
risultati di una ricerca condotta nel
2004 e da attività di ascolto e dialogo
in corso, abbiamo definito la mappa degli
stakeholder di Holcim (Italia), da cui
si evince che gli stakeholder rilevanti per
noi sono i dipendenti, i sindacati, i clienti,
i fornitori, le comunità locali, le istituzioni
e autorità locali, le associazioni non
a scopo di lucro, gli azionisti e i fornitori
di capitale, le associazioni di categoria
e i media.
Visitatori durante
l’Open Day dell’unità
produttiva di Merone
nel 2008
Gli stakeholder sono
persone o istituzioni
che sono influenzate
dalle attività di
Holcim su base locale,
regionale o globale
o coloro che possono
influenzarne
a loro volta le attività.
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Rapporto di Sostenibilità 201136
Per ogni categoria di stakeholder abbiamo
poi identificato la composizione, la
presenza di opinion leader in funzione
del business e dell’area geografica di
riferimento, il livello di influenza sulle
decisioni aziendali e / o dipendenza dalle
attività dell’azienda e i bisogni espressi e /
o latenti per loro.
Sulla base di ciò abbiamo definito un
piano di stakeholder engagement ad hoc
per categoria di interlocutori.
La continua attenzione ai bisogni dei
nostri stakeholder ci ha portato nel 2008 a
rivedere il nostro approccio di Stakeholder
engagement ed a coinvolgere un gruppo di
stakeholder per mettere a punto la nostra
matrice di materialità, identificando gli
aspetti materiali rilevanti tanto per noi
quanto per i nostri stakeholder. Tale
analisi è stata aggiornata nel 2012.
Mappa degli stakeholder
Il coinvolgimento degli stakeholder è per
noi importante in quanto ci aiuta a:
• rimanere sulla stessa lunghezza
d’onda dei nostri stakeholder;
• mitigare l’effetto negativo degli
aspetti critici, migliorando le attività di
business risk management;
• identificare opportunità di
generazione di valore rivolgendosi
proattivamente ai nostri stakeholder.
Come Holcim (Italia) abbiamo avviato
un dialogo continuativo, improntato
all’apertura e alla trasparenza, con tutti
i nostri stakeholder di riferimento che
sono numerosi, eterogenei per categoria
e spesso con doppia veste (es. caso
frequente dello stakeholder interno,
dipendente del Gruppo, che è anche parte
della comunità locale).
DipendentiSindacati
Clienti
Media
Fornitori
Associazioni di categoria
Associazioni non a scopo di lucro
Istituzioni locali
Comunità locali
Azionisti e fornitori di capitali
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37Rapporto di Sostenibilità 2011
Categorie di stakeholder
Di seguito per ogni gruppo di stakeholder
illustriamo:
• il livello di coinvolgimento che
abbiamo con loro: dal più passivo
es. monitoraggio al più attivo es.
consultazione che prevede momenti
di scambio e co-progettazione;
• le modalità di interazione che abbiamo
implementato in corrispondenza
dei vari livelli es. dal media tracking
al Community Day;
• la relativa intensità, normalmente
indicativa della frequenza con cui
interagiamo e della qualità di tale
interazione.
Dipendenti. I numeri dei dipendenti che
lavorano nel nostro Gruppo al 31.12.2011
risultano 544. I dettagli sono contenuti
nella priorità strategica Rapporti di lavoro.
Per dialogare con loro abbiamo sviluppato
diverse modalità elencate nello schema
a fianco.
Sindacato. Operiamo nel rispetto di
quanto previsto dai contratti collettivi
nazionali di lavoro applicati al nostro
interno, con particolare riferimento
ai capitoli che enunciano i principi
fondamentali sui quali è fondato il sistema
di relazioni industriali (le cosiddette
“prime parti” dei CCNL).
Perseguiamo un modello di relazioni
industriali in grado di affrontare in modo
efficace problemi di comune interesse
delle Parti attraverso un continuo dialogo
con i rappresentanti dei lavoratori,
rispettivamente le RSU, costituite ai sensi
dell’accordo interconfederale 20 dicembre
1993, e le OO.SS. territoriali e regionali.
I dettagli sono contenuti nella priorità
strategica Rapporti di lavoro.
Clienti e fornitori. I clienti e fornitori sono per
noi parte integrante della catena del valore.
Guardando al cemento e aggregati come i
due pilastri o materiali base della Holcim
Value Chain, i nostri principali clienti
a fine 2011 risultano essere 712 per il
cemento, 490 per gli aggregati e 1.044 per
Le iniziative di dialogo
Livello Modalità Intensità
Monitoraggio• Rapporto
capo-collaboratoreMedia,in crescita
Informazione
• House Organ (giornale aziendale)
• Bacheche• Lotus Notes• Affissioni• Infoday annuale
per quadri e dirigenti• Rapporto di Sostenibilità
Alta
Transazione• Sistema di retribuzione
e incentivazioneMedio-Alta
Consultazione / Coinvolgimento
• Indagini di clima e soddisfazione
• Dialogo• Open Day• Community Day
Media, in crescita
SindacatoLivello Modalità Intensità
Monitoraggio • Incontri periodici Media,in crescita
Informazione• Incontri periodici • Bacheche
Media,in crescita
Transazione • Non richiesta Nulla
Consultazione / Coinvolgimento
• Gruppi di lavoro• Interviste sulla materialità
Media, in crescita
il calcestruzzo, tutti in calo per crisi
di mercato e per politiche di selezione
della clientela. Nel triennio si registra negli
aggregati e nel calcestruzzo una crescita
del fatturato realizzato con i primi 10
clienti mentre si riscontra un lieve calo
percentuale nel cemento.
Dipendenti
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Rapporto di Sostenibilità 201138
Per conoscere meglio
i nostri clienti abbiamo
aumentato le visite
e gli strumenti di
analisi di mercato.
Guardando alla tipologia di clienti del
business cemento, si tratta essenzialmente
di centrali di betonaggio, rivenditori di
materiale edile, produttori di prefabbricati
e manufatti e imprese di costruzioni,
a cui si aggiungono come acquirenti
dei soli materiali lapidei i produttori di
conglomerati bituminosi e le imprese
stradali. Diversa è invece la composizione
dei clienti del calcestruzzo, essendo
più vicino al cliente finale, e quindi
rappresentata essenzialmente da imprese
di costruzione, produttori di asfalto e
produttori di pavimentazioni industriali.
Siamo attenti al livello di soddisfazione dei
nostri clienti, che monitoriamo attraverso
ricerche di mercato sia con la casa madre
sia internamente.
Gestiamo attività e progetti di corporate
communication e di marketing a
livello istituzionale e di prodotto per
promuovere il marchio Holcim. Tuttavia,
essendo questo un contesto business to
business e non essendo particolarmente
avanzato il marketing dei beni industriali
all’interno del settore materiali di base per
costruzioni, non esistono allo stato attuale
leggi, standard né codici volontari su tali
temi a cui ispirarsi.
Negli ultimi anni abbiamo intrapreso
iniziative volte a fidelizzare la clientela.
Il punto di partenza è la conoscenza
approfondita dei bisogni del cliente
e l’analisi dei suoi comportamenti di
acquisto. Per fare ciò abbiamo voluto
incrementare il numero e la qualità delle
visite ai clienti e potenziare gli strumenti
di analisi del mercato avviando anche un
progetto evoluto di customer relationship
management (CRM) chiamato Care.
In seconda battuta, sono stati introdotti
i contratti di vendita nel segmento
di business cemento e si è potenziato
il cross-selling.
Sul fronte dei prodotti abbiamo lavorato
per ottenere soluzioni customizzate, prova
ne sono i calcestruzzi ad alta resistenza
e a basso calore di idratazione studiati
ad hoc per il cantiere di Porta Nuova.
Sul fronte dei servizi, esiste una
partnership che abbiamo stretto con
alcune società di trasportatori per
garantire ai clienti i seguenti benefici:
• crescita della flessibilità nella risposta
alle diverse esigenze grazie ad una
Le iniziative di dialogo
Livello Modalità Intensità
Monitoraggio
• Incontri/visite • Indagini di soddisfazione• Vendor rating• Customer database
Alta
Informazione
• Acquisti con aumento fornitori locali
• Sito Internet• Articoli su riviste settore• Rapporto di Sostenibilità• Visite guidate alle unità
produttive
Media,in crescita
Transazione• Acquisti con aumento
fornitori locali• Vendite
Alta
Consultazione / Coinvolgimento
• Gruppi di lavoro su sicurezza e salute
• Indagini di soddisfazione• Interviste sulla materialità• Questionario fornitori 2008
Media, in crescita
Sponsorizzazione
Holcim dello Structural
Engineering World
Congress, Cernobbio
Aprile 2011
Clienti e fornitori
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39Rapporto di Sostenibilità 2011
gestione integrata del parco mezzi;
• possibilità di definizione di tempi e
modalità di consegna dei prodotti
direttamente tra clienti e operatori;
• possibilità di monitoraggio in tempo
reale dello stato dell’evasione
dell’ordine;
• ampliamento dell’arco temporale di
disponibilità del servizio ricezione ordini.
Sempre nell’ambito dei servizi stiamo
ipotizzando di rafforzare l’assistenza
tecnica non solo nella fase classica di post-
vendita ma anche in quella di pre-vendita.
Ai nostri clienti offriamo prodotti e servizi
innovativi e competitivi. Nel corso del
2004 abbiamo condotto insieme alla
Casa Madre un progetto denominato
Product Portfolio Management volto alla
definizione della migliore soluzione in
termini di portafoglio prodotti e servizi
in funzione del soddisfacimento dei
bisogni del mercato, della redditività e
dell’impatto ambientale, i cui risultati
vengono rivisti ogni anno per verificarne
la coerenza con le nuove condizioni di
mercato e di azienda. Tale progetto è stato
integralmente rivisto nel 2007 e nel 2010.
Il nostro servizio di Assistenza Clienti,
certificato UNI EN ISO 9001:2000, è attivo
per clienti e per aziende del Gruppo
per rispondere alle diverse esigenze
applicative e intervenire in caso di reclami.
L’attivazione avviene per il 23% tramite
la rete di vendita e per il 77% tramite
un numero verde. Le percentuali si sono
invertite per una maggiore confidenza
dei clienti nel rivolgersi direttamente
all’assistenza tecnica.
Nel 2011 il numero di interventi è
stato pari a 138, di cui 17 per reclami.
A conclusione dell’intervento è stato
verificato che, su 17 uscite per reclamo,
nel 53% dei casi la causa non era
imputabile ad una nostra responsabilità.
La percentuale a nostro carico si è ridotta
notevolmente.
Le nostre campagne pubblicitarie sui
prodotti e servizi rispettano i principi
base di comunicazione responsabile nei
confronti dei nostri clienti.
I nostri fornitori, che a fine 2011 risultano
essere 1.521, operano in settori differenti
I nostri clienti in numeri
2009
GRI EC6
2010 2011
0
10
20
30
40
50
60
Centrali betonaggio Imprese costruzioni Rivenditori
Prefabbricatori e produttori manufatti Altro
50,0 50,053,0
8,2 8,110,6
23,1
14,9
6,6 6,49,5 9,2
19,0
10,7
20,7
Clienti cemento per tipologia (fatturato %)
Clienti aggregati per tipologia (fatturato %)
Clienti calcestruzzo per tipologia (fatturato %)
Fonte: Database commerciale Perimetro: i dati fanno riferimento ai clienti dei tre business (cemento, aggregati e calcestruzzo)
Fonte: Database commerciale Perimetro: i dati fanno riferimento ai clienti dei tre business (cemento, aggregati e calcestruzzo)
Fonte: Database commerciale Perimetro: i dati fanno riferimento ai clienti dei tre business (cemento, aggregati e calcestruzzo)
GRI EC6
2009 2010 2011
0
10
20
30
40
50
60
70
80
Centrali betonaggio Imprese costruzioni Imprese stradali
Produttori conglomerati bituminosi Prefabbricatori e produttori manufatti
Rivenditori
Altro
68,3 68,075,6
13,3
0,7 1,17,5
2,56,6
10,45,7
0,6 0,86,8 7,5
01,07,9 7,3
2,06,4
GRI EC6
2009 2010 20110
20
40
60
80
100
Imprese costruzioni Produttori asfalto
Produttori pavimentazioni industriali Altro
89,7 90,9 92,7
0,3 1,78,3
0,4 0,26,9
1,41,85,7
Rel
azio
ne
con
gli
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Rapporto di Sostenibilità 201140
tra cui come prevalenti ricordiamo:
materie prime, energia, servizi,
materiali da costruzioni.
In termini di composizione, i nostri
fornitori servono per il 66% il business
cemento, per il 20% aggregati
e calcestruzzo e per il 14% il resto.
È bene precisare che tale analisi risulta
soggetta al maggior peso economico
dell’area cemento rispetto ad aggregati
e calcestruzzo dove il numero dei fornitori
non è affatto trascurabile anche se
il fatturato è molto più contenuto.
Inoltre risente del diverso valore degli
investimenti nel tempo. Le forniture principali
in termini di valore di acquisto riguardano le
materie prime e l’energia, seguite dai servizi,
nello specifico quelli di trasporto.
Dal punto di vista della provenienza
geografica, l’84% delle forniture proviene
dall’Italia e il 16% dall’estero.
Di quelle italiane, il 77% sono forniture
locali, ovvero operanti nel mercato
rilevante di Holcim (Nord Ovest).
Dal 2005 effettuiamo vendor rating sui
principali fornitori, ovvero li valutiamo
sulla base di una serie di parametri.
Con i nostri fornitori abbiamo
impostato un rapporto basato su regole
chiare e trasparenti, dettate anche
dall’appartenenza ad un grande Gruppo.
A loro chiediamo come impegno prioritario
il rispetto delle norme di sicurezza e salute
nei luoghi di lavoro.
I nostri fornitori in numeri
2009
GRI EC6
2010 20110
20
40
60
80
100
Italia Di cui locali
9183 84
71
57
77
2009
GRI EC6
2010 20110
10
20
30
40
50
60
70
Cemento Calcestruzzo Aggregati Altro
52,5
61,765,9
0
28,6
18,9
0
23,3
15,0 13,7
6,3
14,1
Provenienza fornitori (% valore acquisto)
Numero fornitori (% valore acquisto)
Visita al mulino
verticale dell’unità
produttiva di Merone
Fonte: SAPPerimetro: i dati fanno riferimento a tutte le società del Gruppo
Fonte: SAPPerimetro: i dati fanno riferimento a tutte le società del Gruppo
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41Rapporto di Sostenibilità 2011
Le iniziative di dialogo
Istituzioni e Autorità locali
Comunità localiLivello Modalità Intensità
Monitoraggio• Tracking sui media
e su InternetMedio-alta, in crescita
Informazione
• Brochure sulle unità produttive• Sezione Sviluppo Sostenibile sul sito Internet• Periodico semestrale “Note di Fábrica” per
comunità locali limitrofe a Merone e Ternate (sospeso ad inizio 2010)
• Visite guidate alle unità produttive• Rapporto di Sostenibilità• Open Day delle Unità Produttive cemento
Medio-alta, in crescita
Transazione• Liberalità in denaro
e in natura• Investimenti nello sviluppo del territorio
Medio, in crescita
Consultazione / Coinvolgimento
• Indagine di Brand Equity, presso 814 famiglie delle comunità locali limitrofe a Merone, Ternate e Morano Po
• Commissioni multistakeholder• Incontri monostakeholder
es. con sindaci• Incontri pubblici con la cittadinanza• Interviste sulla materialità
Media, in crescita
Livello Modalità Intensità
Monitoraggio • Incontri periodiciMedio, in crescita
Informazione
• Incontri periodici• Brochure sulle unità produttive• Sezione Sviluppo Sostenibile sul sito Internet • Periodico semestrale “Note di Fábrica” per
comunità locali limitrofe a Merone e Ternate (sospeso ad inizio 2010)
• Visite guidate alle unità produttive• Rapporto di Sostenibilità• Open Day delle Unità Produttive cemento
Medio-alta, in crescita
Transazione• Se richiesta, solo investimenti nello sviluppo
del territorioAd hoc
Consultazione / Coinvolgimento
• Commissioni multistakeholder es. con sindaci• Interviste sulla materialità
Media, in crescita
Attualmente è in vigore il sistema
di qualificazione fornitori introdotto
nel 2011 e valido per tutti i Paesi della
Regione Holcim (Central Europe) in
collaborazione con la società Achilles,
società multinazionale specializzata nei
servizi per gli Acquisti, che identifica,
valuta e controlla le informazioni relative
al parco fornitori di circa 700 aziende
di rilevanza mondiale. Per maggiori
informazioni: www.achilles.com/en.
In tema di sicurezza e salute nei luoghi
di lavoro, al fornitore chiediamo di avere
piena cognizione delle normative vigenti
in materia (All. XVII D.Lgs. 81/08)
e di seguire quanto previsto dalla
Contractor Safey Management di Holcim.
Le modalità per verificare il
comportamento dei fornitori in relazione
ai temi legati allo sviluppo sostenibile allo
stato attuale sono self-assessment con
questionario, internal audit e controlli diretti
da parte dei responsabili dei rapporti con le
ditte terze nei casi di opere di manutenzione.
Azionisti e fornitori di capitale. Come
Group Company di Holcim, siano tenuti
a rendicontare mensilmente i nostri
risultati.
In linea con la Casa Madre ci impegniamo
ad essere un’azienda socialmente
responsabile, che mantiene buoni rapporti
con le istituzioni finanziarie e che facilita
l’accesso al mercato dei capitali.
Comunità locali. Ci impegniamo ad
ascoltare i bisogni delle comunità locali
prossime alle nostre unità produttive sia
interagendo con le amministrazioni locali
che le rappresentano e associazioni locali
non a scopo di lucro, sia rivolgendoci
direttamente alla cittadinanza.
Le comunità locali prossime alle nostre
unità produttive cemento, aggregati
e calcestruzzo fanno riferimento a più
di 165.000 famiglie in oltre 30 comuni
di 10 province del Nord Ovest.
Istituzioni e autorità locali. Ci confrontiamo
con istituzioni, autorità centrali e periferiche,
rappresentative delle comunità in cui
operiamo. Per molte unità produttive,
principalmente del business cemento,
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Rapporto di Sostenibilità 201142
abbiamo costituito commissioni
multi-stakeholder per discutere e risolvere
insieme le problematiche legate all’attività
produttiva, minimizzandone gli impatti
ambientali.
Associazioni non a scopo di lucro.
Intratteniamo rapporti con associazioni
non a scopo di lucro a livello nazionale
e locale, nel rispetto della nostra Politica
di Donazioni che prevede un nostro
impegno in via preferenziale a favore delle
comunità locali e in ambito ambientale
e/o sociale.
Nel 2007 è stato lanciato il primo
Community Day di Holcim (Italia), ovvero
una giornata di volontariato di impresa
regolarmente retribuita, diventato poi
appuntamento annuale, durante la quale
i dipendenti che lo desiderano possono
relazionarsi e impegnarsi in attività varie
con i membri di alcune associazioni locali
non a scopo di lucro.
Questa parte viene approfondita
nella priorità strategica CSR: Impegno
nelle comunità locali e stakeholder
engagement.
Associazioni di categoria. Intratteniamo
rapporti associativi con associazioni
di settore: AITEC (cemento), ANEPLA
(cave aggregati e cemento) e ATECAP
(calcestruzzo).
Come spiegato nella sezione dedicata
alla priorità strategica CSR: Impegno
nelle comunità locali e stakeholder
engagement, dal 2006 abbiamo aderito
a Fondazione Sodalitas, rappresentante
nazionale di CSR Europe, per partecipare
attivamente alla diffusione della
Responsabilità Sociale d’Impresa
e al CSR Manager Network Italia.
Le iniziative di dialogo
Livello Modalità Intensità
Monitoraggio • Incontri periodiciMedia,in crescita
Informazione
• Incontri periodici• Brochure sulle unità produttive• Sezione Sviluppo Sostenibile sul sito Internet• Periodico semestrale “Note di Fábrica” per
comunità locali limitrofe a Merone e Ternate (sospeso ad inizio 2010)
• Rapporto di Sostenibilità• Open Day delle Unità Produttive cemento
Media,in crescita
Transazione• Liberalità in denaro
e in naturaMedia,in crescita
Consultazione / Coinvolgimento
• Community Day• Interviste sulla materialità
Media, in crescita
Associazioni di categoria
Livello Modalità Intensità
Monitoraggio • Incontri periodici Media,in crescita
Informazione• Incontri periodici • Rapporto di Sostenibilità• Pubblicazioni varie
Media,in crescita
Transazione • Quote associative n.c., Annuale
Consultazione / Coinvolgimento
• Gruppi di lavoro in AITEC, ATECAP e ANEPLA• Gruppi di lavoro e progetti (es. CRESCO) in
Sodalitas• Interviste sulla materialità
Media, in crescita
Dipendenti durante
Open Day 2009 presso
Cooperativa Sociale
Onlus NoiGenitori di Erba
Associazioni non a scopo di lucro
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43Rapporto di Sostenibilità 2011
Le iniziative di dialogoMedia
Livello Modalità Intensità
Monitoraggio • Incontri periodiciMedia,in crescita
Informazione
• Incontri periodici• Comunicati stampa• Pubblicazioni varie• Periodico semestrale “Note
di Fábrica” per comunità locali limitrofe a Merone e Ternate (sospeso ad inizio 2010)
• Rapporto di Sostenibilità• Visite guidate alle unità
produttive
Media,in crescita
Transazione• Solo in caso di acquisto
di spazi pubblicitari
Media (solo su riviste specializzate di settore)
Consultazione / Coinvolgimento
• In crescitaMedia, in crescita
Media. Abbiamo rapporti con la stampa
locale e di settore.
È nostra intenzione stabilire un rapporto
di collaborazione aperto e continuativo.
Argomenti e aspetti chiave emersi dalla relazione con gli stakeholder
I temi rilevanti sollevati dagli stakeholder
durante la relazione con essi e rafforzati
durante le interviste condotte per
costruire la matrice di materialità
riguardano essenzialmente lo sviluppo
sostenibile e in particolare i pilastri della
responsabilità sociale e ambientale.
Per quanto concerne i temi di
responsabilità sociale, possiamo citare,
tra quelli più frequentemente sollevati per
aspettative, le politiche di gestione delle
risorse umane (con focus sulla formazione,
sui processi di carriera e sulla tutela delle
pari opportunità), la sicurezza e salute nei
luoghi di lavoro (con focus in particolare
su utilizzo di materie prime e combustibili
alternativi e sulla prevenzione/
formazione) e i progetti che creano
valore per gli stakeholder e sviluppo
delle comunità locali svolti insieme alle
associazioni non a scopo di lucro.
Per quanto concerne invece la
responsabilità ambientale, gli aspetti
maggiormente rilevanti per i nostri
stakeholder sono gli impatti ambientali
delle nostre unità produttive, in
particolare le emissioni in atmosfera,
con l’aspettativa di conoscere le nostre
politiche di contenimento (sistemi di
monitoraggio, investimenti e progetti
per la riduzione) e il ruolo della pubblica
amministrazione nella comunicazione e
nella prevenzione.
Conferenza Stampa
Molto importanti sono anche la posizione
di Holcim nei confronti del cambiamento
climatico (la politica del Gruppo e le
misure di contenimento delle emissioni di
CO2), l’utilizzo dei combustibili alternativi
(impatto sulla sicurezza e salute nei luoghi
di lavoro, impatto sulle emissioni, impatto
sulla qualità e sicurezza del prodotto
finito) e la gestione dell’attività estrattiva
(sfruttamento dei siti estrattivi attuali,
piani di sviluppo e apertura di nuovi siti,
gestione di siti critici, ...).
Dall’analisi della rassegna stampa del
2011 (497 articoli usciti su Holcim,
di cui il 44% su stampa locale, il 41%
su web, il 12% su stampa di settore
e il 3% su stampa nazionale) si evince il
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Rapporto di Sostenibilità 201144
peso assunto dalle priorità strategiche
di Holcim agli occhi degli stakeholder:
gestione attuale e futura dell’attività
estrattiva (51% degli articoli contro il
15% del 2010 essenzialmente spiegato
con la richiesta di apertura della
nuova cava sul Monte Cornizzolo),
coinvolgimento delle comunità locali
e relazioni con gli stakeholder (12%
degli articoli contro il 25% del 2010),
gestione risorse naturali con utilizzo
fonti rinnovabili (2% degli articoli contro
il 3% del 2010), emissioni in atmosfera e
cambiamento climatico (2% degli articoli
contro il 7% del 2010), edilizia sostenibile
(32% degli articoli contro il 46% del 2010)
e sicurezza e salute nei luoghi di lavoro
(1% degli articoli contro il 3% del 2010).
L’atteggiamento nei confronti di Holcim è
stato positivo e/o neutro nel 74% dei casi
(86% nel 2010) e nello specifico in merito
al coinvolgimento delle comunità locali
(Community Day, Rapporto di Sostenibilità
e partecipazione al Salone Dal Dire al
Fare, partecipazione a Sodalitas Social
Innovation), alle emissioni in atmosfera e
utilizzo di combustibili alternativi (CDR)
a Merone, alla gestione dell’attività
estrattiva e ai buoni esempi di recupero
ambientale (Valle Oscura, Cornizzolo, Oasi
di Baggero, cave di aggregati) e all’edilizia
sostenibile (Holcim Awards, prodotti
Holcim e cantiere Holcim a Porta Nuova).
Le citazioni negative nei confronti di
Holcim fanno invece prevalentemente
riferimento alla gestione futura
dell’attività estrattiva (Cornizzolo) e alle
emissioni in atmosfera (preoccupazioni
per il possibile inserimento di CDR a
Merone) .
Vogliamo intensificare il percorso avviato,
fatto di ascolto e dialogo, cercando di far
fronte alle diverse aspettative e bisogni
e al contempo di risolvere i problemi.
Riteniamo di essere solo all’inizio
e di avere molto da imparare dai
nostri stakeholder.
L’analisi della rassegna stampa
Provenienza articoli con citazione Holcim (Italia) 2011 (%)
Priorità strategiche citate negli articoli 2011 (%)
Atteggiamento verso Holcim (Italia) 2011 (%)
% positivi 60%
% negativi 26%
% neutri 14%
Emissioni in atmosfera 2%
Gestione risorse naturali con uso fonti rinnovabili 2%
Gestione attività estrattiva e tutela biodiversità 51%
CSR e coinvolgimento comunità locale 12%
Edilizia sostenibile 32%
Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro 1%
Stampa di settore 12%
Stampa locale 44% Stampa nazionale 3%
Web 41%
Fonte: Analisi rassegna stampa
Fonte: Analisi rassegna stampa
Fonte: Analisi rassegna stampa
45Rapporto di Sostenibilità 2011
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Priorità Strategiche
Le priorità strategiche in ambito di sviluppo sostenibile
nascono dal confronto con gli stakeholder.
Emissioni in atmosfera
Contesto. Le emissioni in atmosfera
dell’attività di produzione del cemento
derivano dal processo di combustione per
la produzione di clinker (prevalentemente
anidride carbonica (CO2), vapore
acqueo e ossidi di azoto (NOX) e dagli
impianti di macinazione, stoccaggio
e movimentazione di materie prime e
cementi (polveri).
Il vapore acqueo, assai visibile ma
innocuo, è all’origine del pennacchio che
è evidente molti giorni all’anno, mentre
gli ossidi di azoto sono gli inquinanti
sulla cui riduzione si sta maggiormente
intervenendo a partire da novembre
2007. Altri inquinanti come le polveri e gli
ossidi di zolfo che in passato sono stati
tradizionalmente considerati tipici delle
cementerie in realtà oggi non possono
più essere considerati tali.
Con gli attuali filtri installati presso
le nostre unità produttive oggi le polveri
sono emesse dai camini in quantità assai
modeste ed eventuali sporadici episodi
di polverosità sono da attribuirsi ad
inconvenienti legati alla movimentazione
e spedizione del prodotto finito piuttosto
che ad anomalie dei filtri.
Per quanto riguarda le emissioni di ossidi
di zolfo si evidenzia che le tipologie di forni
delle nostre unità produttive assicurano
livelli di abbattimento estremamente
elevati.
Per comprendere a pieno il tema delle
emissioni in atmosfera è fondamentale
accennare alla fase autorizzativa
e ai relativi limiti all’attività che
ne conseguono.
Veduta del Lago
di Pusiano dalla
Miniera di Alpetto
Rapporto di Sostenibilità 201146
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Gli impianti di produzione cemento con
linea di cottura (forno) e con utilizzo di
combustibili alternativi devono essere
conformi alle direttive previste per gli
stati della Comunità Europea, ovvero alla
Direttiva Comunitaria 96/61/CE, detta
“direttiva IPPC” (Prevenzione e Riduzione
Integrate dell’Inquinamento), che stabilisce
i requisiti generali impiantistici e gestionali
sulla base dei quali viene autorizzato
l’esercizio delle cementerie e la Direttiva
Comunitaria 2000/76/CE che fissa ulteriori
requisiti da applicarsi nel caso vengano
utilizzati combustibili alternativi.
L’applicazione congiunta delle due Direttive
si concretizza in un atto autorizzativo
unico chiamato Autorizzazione Integrata
Ambientale (abbreviato in AIA); nel
caso di Holcim (Italia) S.p.A. le unità
produttive coinvolte nel corso del 2007 in
tale procedimento, peraltro iniziato nel
2005, sono state Ternate (VA) e Merone
(CO) in Lombardia. Le unità produttive
di Morano Po (AL) di Holcim (Italia) S.p.A.
(prima centro di macinazione ora centro
logistico) e di Ravenna di Micron Mineral
S.p.A. non rientrano invece nella casistica
di applicazione in quanto non presentano
alcuna linea di cottura clinker e di
conseguenza non utilizzano combustibili
alternativi.
L’AIA sostituisce ogni altra autorizzazione
previgente e definisce le modalità di
gestione e di adeguamento degli impianti
a prestazioni ambientali più severe
rispetto a quelle precedentemente in
essere, in particolare, ma non solo, con
riferimento alle emissioni in atmosfera.
Come accennato, le unità produttive di
Ternate e di Merone hanno avviato nel
2005 l’istruttoria per l’ottenimento dell’AIA
che si è conclusa positivamente nei mesi
rispettivamente di marzo e ottobre 2007.
Le unità produttive hanno colto così
l’opportunità di ottimizzare le proprie
attività in modo complessivo prendendo in
considerazione tutti gli interventi finalizzati
alla prevenzione e/o riduzione integrata
dell’inquinamento. I limiti di emissione
fissati dall’AIA sono stati diminuiti in
accordo con le normative e le linee guida
europee di settore ai livelli più severi previsti
e, in alcuni casi, come per le polveri, in
modo ancor più restrittivo. È da sottolineare
che a seguito dell’AIA si è reso necessario
pianificare nuovi investimenti tecnici
finalizzati ad un ulteriore contenimento
delle emissioni, realizzati sin dai primi
mesi del 2008. A titolo di esempio, tra le
molte prescrizioni connesse all’utilizzo di
combustibili alternativi, si citano l’obbligo
di segnalazione alle autorità competenti
del superamento dei limiti e il contestuale
disinserimento automatico della
combustione dei rifiuti.
Monitoraggio e controllo. Il controllo delle
emissioni in atmosfera si attua sia a livello
preventivo sia a livello operativo.
A livello preventivo ciò significa
individuare i potenziali fornitori, definire
le caratteristiche minime delle materie
prime e dei combustibili materie prime e
combustibili che entrano in stabilimento,
effettuare analisi di laboratorio pre e post-
utilizzo sia internamente sia esternamente
per verificare la corrispondenza dei
materiali e dei combustibili alle
caratteristiche da noi richieste, progettare
gli impianti ricorrendo alle più opportune
tecniche di riduzione delle emissioni e di
conduzione dei processi produttivi. Si citano
a questo proposito alcune installazioni di
cui la nostra azienda è stata pioniera nel
settore in Italia, come i filtri a maniche sulle
linee forni, i filtri elettrostatici a quattro
campi, i sistemi esperti di gestione dei
forni di cottura, la filtrazione del camino
di emergenza del forno Lepol, le prime
installazioni di controllo in continuo delle
emissioni di gas a camino.
A livello operativo, lo strumento
fondamentale per il controllo delle
emissioni è invece il sistema di
monitoraggio in continuo, attivo per i
camini dei forni di cottura delle unità
produttive cemento. Sono monitorati in
continuo polveri, ossidi di azoto (NOX),
anidride solforosa (SO2), acido cloridrico
(HCl), carbonio organico totale (COT),
monossido di carbonio (CO), ammoniaca,
vapore acqueo.
Il monitoraggio in continuo “a camino”,
presente da tempo e tra le primissime
installazioni in Italia su impianti di questo
tipo, permette di intervenire in tempo reale
per saperne di più visita
www.aia.minambiente.it
Cos’è AIAÈ un procedimento che
autorizza l’esercizio di
un impianto o parte
di esso, obbligatorio
per le aziende che
rientrano nell’allegato
8 al Testo Unico
dell’Ambiente
47Rapporto di Sostenibilità 2011
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e
sui processi e prevenire eventuali fenomeni
di inquinamento grazie al collegamento
diretto in sala controllo con i sistemi di
visualizzazione, allerta e blocco automatico
dei combustibili. Le apparecchiature di
controllo sono periodicamente oggetto di
manutenzione e taratura sia da parte del
nostro personale sia di aziende specializzate
e qualificate che vengono sottoposte a
verifica delle autorità di controllo.
Per ulteriore riscontro, le analisi delle
emissioni, congiuntamente a quelle
di inquinanti quali i metalli pesanti
e le diossine che non possono essere
misurati in continuo, vengono effettuate
quadrimestralmente da un laboratorio di
analisi esterno. Infine, con una frequenza
che varia da semestrale ad annuale a
seconda dell’entità dell’emissione, vengono
controllate le emissioni di polveri di tutti i
filtri degli impianti di macinazione, deposito,
trasporto, immagazzinamento e spedizione.
L’autorità deputata al controllo delle
emissioni delle nostre unità produttive è
l’Amministrazione Provinciale competente
per territorio che si avvale degli organi
tecnici esperti in materia (Dipartimenti
regionali e provinciali delle Agenzie di
Protezione dell’Ambiente).
Impegno e risultati di Holcim (Italia).
Ossidi di azoto (NOX). Gli ossidi di azoto
derivano dalla reazione dell’ossigeno con
l’azoto presente nel combustibile e nell’aria
atmosferica e sono inquinanti tipici di ogni
processo di combustione.
Nel corso del 2007 le emissioni specifiche
per tonnellata di prodotto cementizio sono
state limitate grazie all’introduzione e alla
messa in esercizio presso le unità produttive
di Merone e Ternate di specifici impianti
basati sulla tecnologia di abbattimento
denominata Riduzione Selettiva Non
Catalitica (SNCR) cui si sono aggiunti nel
2008 interventi di modifica ai forni. Tali
investimenti hanno consentito di ridurre le
emissioni di NOX presso l’unità produttiva
di Ternate e di Merone. In forza di tali
interventi le emissioni dell’unità produttiva
di Merone al termine del 2008 si sono
ridotte, migliorando quindi le emissioni
complessive di Gruppo degli anni 2008-
2009 poi stabilizzatesi nel 2010-2011.
Emissioni totali e specifiche di ossidi di azoto (NOx)
Emissioni totali e specifiche di anidride solforosa (SO2)
Emissioni totali e specifiche di polveri
Emissioni in numeri
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
NOx specifico (g/t materiali cementizi)NO
x (t)
201120102009...2004
3.307
1.116
2.472
1.152
2.467
1.209
2.326
1.193
GRI EN20
0
10
20
30
40
50
60
SO2 specifico (g/t materiali cementizi)SO
2 (t)
201120102009...2004
51
17
49
23 21
10
29
15
GRI EN20
0
20
40
60
80
100
Polveri specifico (g/t materiali cementizi)Polveri (t)
201120102009...2004
88
3021
10
24
12
28
14
GRI EN20
Fonte: Emission Monitoring Report, PEP Report, INESPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento
Fonte: Emission Monitoring Report, PEP Report, INESPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento
Fonte: Emission Monitoring Report, PEP Report, INESPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento
Rapporto di Sostenibilità 201148
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Anidride solforosa (SO2). Le emissioni di
anidride solforosa sono connesse alla
composizione chimica delle materie prime.
La presenza di tali composti nelle
tradizionali materie prime utilizzate è
normalmente modesta, occasionale e di
entità variabile e tale da poter far variare
l’emissione nell’ordine di qualche decina di
grammi.
Come più volte sottolineato nel corso del
2008 in occasione delle discussioni inerenti
al procedimento AIA e come provato
da diversi e ricorrenti test, si conferma
l’assoluta assenza di legame, se non in
senso migliorativo, tra emissioni di SO2 e
utilizzo di combustibili alternativi.
Nel triennio 2009-2011, per i motivi di cui
sopra, si conferma la variabilità di norma.
Polveri. Le emissioni di polveri derivano
dai forni di cottura del clinker e dalle fasi
di immagazzinamento, trattamento e
movimentazione dei materiali pulvirulenti.
Il livello degli ultimi anni, ottenuto
agendo su entrambe le tipologie di fonti,
è da considerarsi prossimo alla migliore
performance raggiungibile, al punto che nel
2010-2011 sono state registrate prestazioni
inferiori che si spiegano con il ciclo di vita
delle maniche filtranti.
Si rammenta che sino al 2009 le emissioni
di polveri sono diminuite a seguito di
progressivi consistenti investimenti di
più anni tra cui in particolare si citano la
sostituzione dei filtri del raffreddatore del
forno 4 (nel 2005) e del forno 5 (nel 2004),
delle complete sostituzioni dei filtri forni
e dell’ottimizzazione a livello produttivo e
gestionale realizzata nel corso degli anni
2008-2009.
Nell’unità produttiva di Ternate si è
proseguito nel lavoro di ottimizzazione
della gestione dei filtri esistenti e nella
razionalizzazione impiantistica della
filtrazione, attività quest’ultima che verrà
completata nel corso di alcuni anni.
Metalli pesanti, diossine ed IPA. Questi
microinquinanti sono stati controllati come
negli anni precedenti attraverso analisi
effettuate da laboratori esterni altamente
Emissioni in numeri
700
720
740
760
780
800
Ternate Forno 3Merone Forno 4
738747
GRI EN20
0
20
40
60
80
100
120
140
160
180
200
Ternate Forno 3Merone Forno 4
7 11
GRI EN20
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Ternate Forno 3Merone Forno 4
5
6
GRI EN20
Fonte: per NOx Emission Monitoring Report, PEP Report, INES; per limite AIA Regione Lombardia
Perimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento di Merone e di TernateNota: il limite AIA è indicato con la linea tratteggiata rossa
Fonte: per SO2 Emission Monitoring Report, PEP Report, INES; per limite AIA Regione Lombardia
Perimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento di Merone e di TernateNota: il limite AIA è indicato con la linea tratteggiata rossa
Fonte: per polveri Emission Monitoring Report, PEP Report, INES; per limite AIA Regione LombardiaPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento di Merone e di TernateNota: il limite AIA è indicato con la linea tratteggiata rossa
Emissioni 2011 NOx UP Merone e UP Ternate (mg/Nm3)
Emissioni 2011 SO2 UP Merone e UP Ternate (mg/Nm3)
Emissioni 2011 Polveri UP Merone e UP Ternate (mg/Nm3)
49Rapporto di Sostenibilità 2011
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e
qualificati. Le analisi hanno confermato
i valori riscontrati negli anni precedenti,
evidenziando una concentrazione di tali
inquinanti ben al di sotto dei limiti previsti
dalle norme sul coincenerimento dei rifiuti
e l’assenza di influenza dei combustibili
alternativi sui valori emissivi delle sostanze
inquinanti, come peraltro emerso da
uno studio svolto da CE.Si.S.P. Centro
interuniversitario per lo Sviluppo della
Sostenibilità dei Prodotti dell’Università di
Genova, su commissione AITEC.
Limiti di emissione in atmosfera di metalli pesanti, diossine ed IPA
Cadmio + Tallio 0,05 mg/m3
Mercurio 0,05 mg/m3
Antimonio + Arsenico + Piombo + Cromo + Cobalto + Rame + Manganese + Nichel + Vanadio
0,5 mg/m3
Diossine e furani 0,1 ng/m3
Idrocarburi policiclici aromatici 0,01 mg/m3
Fonte: D.Lgs. 133/05
Non sono presenti nelle unità produttive
emissioni di sostanze lesive dell’ozono
atmosferico.
In alcuni impianti di condizionamento
dell’aria presenti negli uffici e nei luoghi
di lavoro, la presenza di gas lesivi per
l’ozono viene monitorata e registrata
periodicamente tramite attente operazioni
di manutenzione al fine di prevenire
eventuali fughe indesiderate.
Lotta al cambiamento climatico
Contesto. Negli ultimi anni, il problema del
surriscaldamento del pianeta è diventato
uno degli argomenti più importanti della
politica ambientale e conseguentemente
energetica dei Paesi industrializzati.
L’Italia, recependo gli impegni dell’Unione
Europea, ha posto ad alcuni settori
industriali (attività energetiche quali il
termoelettrico, altri tipi di combustione
energetica, raffinazione di prodotti
petroliferi; produzione e trasformazione
dei metalli ferrosi; lavorazione prodotti
minerari tra cui il cemento; produzione di
pasta per carta) tetti massimi di emissione
e, nel caso delle cementerie con produzione
di clinker, obblighi di riduzione delle
emissioni, assegnando a ciascun impianto,
sulla base della produzione dichiarata, una
quota massima di emissioni.
Nel 2000 il settore del cemento ha emesso
circa 25,22 milioni di tonnellate di anidride
carbonica, pari a circa il 11,5% del totale
delle emissioni dei settori industriali
precedentemente elencati (contro una
media del 60% prodotto dalle attività
energetiche).
Sulla base del piano di allocazione
nazionale, preventivamente approvato
dalla Comunità Europea, al settore
cemento sono state attribuite, al netto
delle assegnazioni per nuovi entranti, 26,17
milioni di tonnellate annue di anidride
carbonica per gli anni 2005-2007 (pari
sempre mediamente all’11,5% del totale)
e 27,63 milioni di tonnellate annue di
anidride carbonica per il periodo 2008-2012
(pari mediamente al 13,2% del totale).
Secondo quanto definito dalla normativa
europea, le attività che ricadono all’interno
degli obblighi sono quelle svolte nelle
unità produttive cemento a ciclo completo,
ovvero nelle unità produttive cemento di
Merone e Ternate di Holcim (Italia) S.p.A.
Come previsto dalle norme in essere, i
dati emissivi del periodo 2005-2007 (così
come quelli degli anni 2008-2011) sono
stati certificati da un Ente accreditato
Dettaglio dell’interno
del filtro a maniche
del forno 5 presso
l’unità produttiva
di Merone
per saperne di più visita
www.aitecweb.com
per consultare lo studio
svolto da CE.Si.S.P.
www.aitec-ambiente.org
Chi è AITECAssociazione Italiana
Tecnico Economica
del Cemento
in rappresentanza
delle aziende italiane
produttrici di cemento
Rapporto di Sostenibilità 201150
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dal Ministero, in particolare per noi dalla
società PriceWaterhouseCoopers.
Le quote assegnate dai Piani Nazionali di
Allocazione alle due unità produttive a ciclo
completo di Holcim (Italia) S.p.A. sono state
pari a 4.980.372 tonnellate per il triennio
2005-2007 (a fronte di un’emissione
complessiva di 5.320.230). Le emissioni
assegnate annualmente per il periodo
2008-2012 sono pari a 1.696.872 t a fronte
di un’emissione annua pari a 1.279.262 t.
Strategie e politiche di Holcim. Holcim
contribuisce attivamente allo sviluppo
delle politiche e dei meccanismi a livello
internazionale e si impegna nello sviluppo
e nella diffusione di conoscenza su temi
emergenti legati al cambiamento climatico
e all’energia. In particolare, l’istituzione
a partire dal mese di gennaio 2005
del sistema per lo scambio di quote di
emissione dei gas ad effetto serra nella
Comunità Europea, chiamato European
Union Emission Trading Scheme, ha
dato al nostro Gruppo l’opportunità di
partecipare ad un meccanismo basato sul
mercato delle emissioni, che a nostro avviso
consente il raggiungimento di obiettivi di
sostenibilità, in particolare ambientali, in
modo efficiente.
Come noto le emissioni di anidride
carbonica sono legate ai processi
di combustione e per questo il loro
incremento è andato via via crescendo
di pari passo con lo sviluppo economico
del pianeta: maggior traffico veicolare,
maggiori attività produttive, maggior
ricorso al riscaldamento/condizionamento
domestico. Tuttavia nel caso del cemento,
che incide sulle emissioni globali per il 5%,
le emissioni non derivano principalmente
dalla combustione, bensì dalle materie
Impianto solventi
presso l’unità
produttiva di Ternate
prime utilizzate per la produzione del
clinker.
La maggior parte delle emissioni
(60% circa) derivano dalla perdita di
anidride carbonica dai materiali utilizzati
(processo di decarbonatazione) secondo
la reazione chimica di dissociazione
CaCO3 => CaO + CO
2. L’anidride carbonica
infatti è naturalmente presente nei
materiali carbonatici, alcuni dei quali
come il calcare e le marne sono alla base
del processo di produzione di clinker per
cemento. Il rilascio in atmosfera di tale
anidride carbonica è legato alla chimica
della reazione e non può essere ridotto se
non cercando di minimizzare l’utilizzo delle
materie prime stesse.
La strategia di Holcim per ridurre le
emissioni di anidride carbonica si basa
su tre azioni: riduzione del contenuto
di clinker nei cementi con ricorso a
componenti minerali; sostituzione di
combustibili tradizionali di natura fossile
e quindi non rinnovabile con combustibili
alternativi prevalentemente a base di
biomassa derivati da rifiuti e da residui
di altre industrie; maggiore efficienza
dei processi produttivi. Per stimolare ciò
Holcim ha istituito nel 2010 un fondo
speciale dedicato all’energia e parzialmente
finanziato con la vendita delle quote in
eccesso di CO2.
Al fine di illustrare in modo trasparente
ai propri stakeholder il proprio punto di
vista in merito al cambiamento climatico,
Holcim ha espresso la propria posizione in
una serie di position paper pubblicati
nel sito corporate www.holcim.com
sezione “Sustainable development”.
Ciò rappresenta al tempo stesso la linea
guida di riferimento per tutte le Group
Company, tra cui anche la nostra.
51Rapporto di Sostenibilità 2011
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Impegno e risultati di Holcim (Italia).
Gli sforzi aziendali di Holcim (Italia) S.p.A.
sono rivolti in tale direzione: mantenere
invariate le produzioni di cemento
utilizzando per quanto possibile meno
materia prima. Tale obiettivo viene
conseguito con la massima razionalizzazione
del processo produttivo, con la produzione
di cementi particolarmente performanti
a minor contenuto di clinker (e quindi di
materie prime naturali) e con la sostituzione
di combustibili fossili con quelli alternativi
derivanti da rifiuti di altri processi.
CO2 da processo. Per contenere le emissioni
da processo si può sostituire parte del clinker
necessario con altri materiali, denominati
componenti minerali, quali loppa, pozzolana
o ceneri volanti, aventi le stesse proprietà
del clinker sostituito. Un esempio è dato
dal cemento pozzolanico di Holcim (Italia).
L’attività nell’ambito della ricerca e sviluppo
viene svolta in collaborazione con analogo
reparto di società consociata estera. Nel
corso del 2011 si sono svolte attività di
ricerca applicata, prevalentemente mirate
allo sviluppo di prodotti e tecnologie eco-
sostenibili, sia nel campo del cemento che del
calcestruzzo.
In particolare per questo ultimo aspetto,
si è assunto l’obiettivo di massimizzare il
contenuto di materiale riciclato nelle miscele
di calcestruzzo fornite agli importanti cantieri
di Milano Porta Nuova, Varesine e Isola,
così come richiesto e definito dalle linee
guida del LEED (Leadership in Energy and
Environmental Design) recepite nei progetti
costruttivi di detti cantieri. Sono state
conseguentemente rinnovate le certificazioni
(emesse da ente terzo ICMQ) secondo la UNI
EN ISO 14021:2002 (Asserzione Ambientale
Autocertificata) per le Unità produttive
di Porta Nuova e Segrate, allo scopo di
fornire al committente calcestruzzi utili al
conseguimento dei crediti LEED.
In questa area gli ambiti di miglioramento
sono molto contenuti essendo stati
conseguiti notevoli risultati in passato.
CO2 da combustione. Un ulteriore sforzo
nella riduzione delle emissioni può essere
concentrato sul restante 40% proveniente
dalla combustione grazie all’utilizzo di
maggiori quantità di combustibili alternativi
in parziale sostituzione dei combustibili
tradizionali di origine fossile (principalmente
petcoke), contribuendo al contempo alla
preservazione di risorse non rinnovabili e al
contenimento dei costi energetici.
Le pratiche di utilizzo dei rifiuti come
combustibili alternativi rispecchiano le
Politiche Europee di gestione dei rifiuti
secondo le quali si privilegia la riduzione dei
rifiuti all’origine, seguita dal riutilizzo e riciclo,
dalla valorizzazione energetica e in ultimo
dall’incenerimento. I materiali residuali
dall’applicazione delle prime due opzioni ben
si prestano alla valorizzazione energetica
che si rivela essere uno dei percorsi a più
alto potenziale dal punto di vista tecnico,
economico ed ambientale. L’utilizzo di rifiuti
speciali non urbani in parziale sostituzione
dei combustibili convenzionali avviene
fin dai primi anni ’70 nelle cementerie di
Europa, Giappone, USA, Canada ed Australia.
Grazie ai rifiuti utilizzati come combustibili
alternativi, negli ultimi 20 anni l’industria
europea del cemento ha diminuito del
30% il proprio consumo di combustibili
convenzionali, equivalenti a circa 11 milioni /
anno di tonnellate di carbon fossile.
Da un punto di vista di bilancio ambientale
globale, l’utilizzo di rifiuti come combustibili
nei forni da cemento consente di perseguire i
seguenti obiettivi:
• risparmio di risorse di origine fossile non
rinnovabile;
• beneficio globale positivo sulle emissioni
di gas serra;
• a fronte dell’eliminazione della
corrispondente emissione da inceneritore
o discarica, il mantenimento della
costanza qualitativa e quantitativa
delle emissioni. Le emissioni dai forni da
clinker risultano largamente indipendenti
dal tipo di combustibile utilizzato
ma dipendono piuttosto, in modo
predominante, dalle materie prime e dal
processo. Non sussiste alcuna modifica
significativa delle emissioni nel caso di
parziale sostituzione dei combustibili
convenzionali e fossili con combustibili
alternativi derivati dai rifiuti;
• assenza di ceneri o residui di
combustione da smaltire, poiché
inglobate nel prodotto finito, senza
pregiudizio per le caratteristiche
qualitative del cemento.
Rapporto di Sostenibilità 201152
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Rapporto di Sostenibilità 201152
Porta Nuova Si tratta di un esempio di realizzazione che
concilia la qualità ed il progresso nell’uso e
nella progettazione dei materiali con l’eco-
efficienza degli stessi e con lo sviluppo
sostenibile.
Un maxi intervento di trasformazione
urbana basato sulla riqualificazione di
oltre 290mila mq di aree dismesse per
consentire di riallacciare al tessuto urbano
di Milano tre quartieri separati da oltre
quarant’anni: Garibaldi - Repubblica,
Varesine e Isola.
Già a livello progettuale si tratta di
un’opera attenta alla tutela dell’ambiente
e al miglioramento della qualità della vita;
la sostenibilità ambientale è infatti un
elemento essenziale per la qualità della
vita, e quindi necessario fattore di giudizio
di qualsiasi intervento di riqualificazione.
A settembre 2008 Holcim inizia la
fornitura di calcestruzzo a Colombo
Costruzioni SpA per la realizzazione delle
tre torri direzionali previste dal master
plan dell’area Garibaldi di Porta Nuova,
offrendo, per prima in Italia, un pacchetto
completo comprensivo sia di calcestruzzi
speciali studiati per rispondere ad
esigenze particolari, sia del coordinamento
del servizio di pompaggio ad alta quota.
Una fornitura che si estende poi alle altre
due aree di Porta Nuova, Varesine e Isola.
Un impegno importante, che si
caratterizza per un’offerta integrata,
composta da prodotti dal mix design
specifico, servizi strutturati ad hoc
e strumentazioni e certificazioni
all’avanguardia.
Caratteristiche dalla fornitura. In termini
di fornitura di materiali queste le principali
esigenze delle committenza:
• necessità di calcestruzzi HSC (high
strength concrete) ad alta resistenza
in grado di mantenere omogeneità
e costanza per garantire la lavorabilità
e la pompabilità ad alta quota (fino
a 160 mt di altezza);
• necessità di calcestruzzi a basso calore
d’idratazione per contrastare l’alto
rischio di fessurazioni collegato ai getti
massivi delle platee di fondazione, in
questo caso particolarmente alte;
• necessità della presenza costante
di personale tecnologico qualificato
in grado di controllare la qualità
dei prodotti forniti e di interagire
in maniera proattiva con Direzione
Lavori, progettisti e Direzione di
cantiere;
• gestione dei servizi logistici e di
pompaggio ad alta quota e di
assistenza tecnologica in cantiere;
• rispetto dei criteri di sostenibilità e
conformità al sistema LEED alle cui
valutazioni sono stati sottoposti tutti
gli edifici di Porta Nuova.
Le particolarità legate alle esigenze
di posa hanno richiesto notevoli
investimenti di tempo e risorse nella
gestione del pompaggio ad alta quota del
calcestruzzo e dell’assistenza tecnologica
in cantiere. Per ovviare ai problemi di
fessurazione legati allo sviluppo delle
alte temperature in caso di getti massivi
sono stati confezionati calcestruzzi ad alta
lavorabilità e basso calore d’idratazione
C 30/37, e C 32/40.
Cantiere di Porta
Nuova, Milano
Un esempio
di realizzazione
che concilia la qualità
ed il progresso nell’uso
e nella progettazione
dei materiali con
l’eco-efficienza degli
stessi e con lo sviluppo
sostenibile
53Rapporto di Sostenibilità 2011
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53Rapporto di Sostenibilità 2011
Per ottenere le caratteristiche necessarie
sono stati utilizzati il CEM IV/A 32,5 Holcim
(cemento pozzolanico) caratterizzato da
un contenuto fattore clinker, aggregati
provenienti dalle cave Holcim, con
marcatura CE con livello di attestazione
2+ e filler con elevate caratteristiche di
pozzolanicità, proprietà che contrasta
appunto lo sviluppo del calore d’idratazione
e di conseguenza il rischio di fessurazioni e
permette allo stesso tempo di aumentare
l’eco-efficienza del calcestruzzo.
Sono stati poi studiati, testati e forniti
calcestruzzi HSC ad alta resistenza C 60/75
e C 70/85 realizzati da Holcim per avere
anche particolari caratteristiche di fluidità
in modo da mantenere pompabilità e
lavorabilità sufficientemente elevate da
sostenere il pompaggio ad alta quota senza
rischi di segregazione.
Anche in questo caso l’utilizzo di aggiunte
minerali pozzolaniche ha consentito
di ottenere benefici ambientali legati
al minore consumo di clinker e di
conseguenza riducendo le emissioni di CO2.
I prodotti inoltre hanno contributo
all’ottenimento dei crediti LEED per il
“contenuto riciclato dei materiali”, grazie
alla limitazione dell’uso di risorse naturali,
e in relazione alla “provenienza regionale
dei materiali estratti, lavorati e prodotti”,
in quanto si è sostenuto l’uso di prodotti
locali, riducendo gli impatti ambientali
derivanti dal trasporto.
Impianti e certificazioni. La fornitura
è gestita con impianti tecnicamente e
ambientalmente all’avanguardia. Lo stesso
impianto di calcestruzzo di Porta Nuova in
loco riduce gli impatti a livello di trasporto.
A questo proposito Holcim è stata prima
in Italia ad ottenere la convalida da parte
di ICMQ – in conformità alla norma
internazionale UNI EN ISO 140121:2002
– delle Asserzioni Ambientali Auto
dichiarate, relative al contenuto del
materiale riciclato, per gli impianti di Porta
Nuova e Segrate. Le Asserzioni Ambientali
Autodichiarate di cui sono dotate gli
impianti Holcim di Milano Porta Nuova
e Segrate (MI), norma UNI EN ISO 14021,
costituiscono un esempio di etichetta
o dichiarazione ambientale che indica
specifici aspetti ambientali di un prodotto;
in questo caso indicano il contenuto
di materiale riciclato presente nelle
componenti del prodotto calcestruzzo.
Le Dichiarazioni Ambientali sono sempre
più spesso richieste da Direzioni Lavori e
Committenze ai fini dell’ottenimento della
certificazione LEED (Leadership in Energy
and Environmental Design).
Cantiere di Porta
Nuova, Milano
Rapporto di Sostenibilità 201154
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Per approfondimenti:
www.holcim.it/sviluppo
sostenibile
www.holcim.com/
sustainable
www.aitec-ambiente.org
www.coprocem.com
Affinchè si realizzino tali obiettivi ambientali
devono essere rispettate alcune condizioni
necessarie e vincolanti:
• rispetto rigoroso dei limiti alle emissioni
previsti per l’attività di co-incenerimento
e imposti dall’autorità competente in
conformità alle Direttive europee in
materia. I limiti alle emissioni, sia per
l’utilizzo di rifiuti come combustibile in
cementeria sia per l’incenerimento vero
e proprio, sono definiti a livello europeo
dalla Direttiva 2000/76 CE; i contenuti
di tale direttiva sono ripresi nella norma
italiana, in forma più stringente, dal
Decreto legislativo n. 133/2005. La
logica seguita dal legislatore europeo
nel definire i limiti è ovviamente quella
di garantire emissioni compatibili con
la salvaguardia della salute pubblica e
dell’ambiente e, per questo, tali limiti
sono applicati in tutta l’Unione Europea;
• controllo e monitoraggio delle emissioni,
in continuo se tecnicamente possibile
(polveri, anidride solforosa, ossidi di
azoto, acido cloridrico, carbonio organico
totale, monossido di carbonio) o con
campionamenti discontinui (diossine,
metalli pesanti, idrocarburi policiclici
aromatici);
• invarianza nella qualità dei cementi
prodotti in termini di prestazioni,
impatto sull’ambiente e riciclabilità del
calcestruzzo;
• esclusione di determinate tipologie di
rifiuti quali ad esempio rifiuti elettronici,
batterie, acidi minerali, rifiuti contenenti
amianto, rifiuti urbani tal quali o
sanitari;
• selezione e controllo dei fornitori dei
rifiuti in ingresso allo stabilimento;
• adeguamento dei laboratori per eseguire
una vasta gamma di analisi e controlli;
• idoneità degli impianti per la ricezione, il
deposito e l’utilizzo.
I combustibili alternativi utilizzati in
Holcim (Italia) S.p.A. nel corso del 2011,
conformemente alle Autorizzazioni Integrate
Ambientali, sono il Combustibile da Rifiuti
(CDR) e i solventi nell’unità produttiva di
Ternate e le miscele oleose, i residui peciosi
e i fanghi essiccati da depurazione nell’unità
produttiva di Merone.
Tra i combustibili alternativi utilizzati
nelle nostre unità produttive cemento, il
massimo risparmio in termini di emissioni
di anidride carbonica è dovuto a quei
residui che contengono biomasse, le quali
sono da considerarsi ad emissione nulla
poiché la quantità di anidride carbonica
rilasciata durante la conversione energetica,
è equivalente a quella assorbita durante
la crescita della biomassa stessa. Tra i
residui contenenti biomasse vi sono i fanghi
essiccati da depurazione (100% biomassa), il
Combustibile da Rifiuti (CDR) (con circa il 50%
di biomassa) e i residui peciosi (con circa il
70-90% di biomassa). Va peraltro sottolineato
come altri combustibili alternativi, quali
le miscele oleose e i solventi, pur se non
costituiti da biomasse, presentino comunque
fattori di emissione specifici inferiori a quelli
del combustibile convenzionale sostituito.
La quota parte di energia termica proveniente
da combustibili alternativi è stata pari a circa
34% nel corso del 2011, consentendo un
risparmio crescente sia a livello energetico
(21%) sia a livello di emissioni di anidride
carbonica (circa 49.000 tonnellate).
Le emissioni ET 2010-2011, decisamente
inferiori sia a quelle degli anni precedenti sia
alle quote assegnate, sono da attribuirsi alla
riduzione di produzione verificatosi a partire
dal 2008 a seguito del calo di mercato.
Impianto del CDR
presso l’unità
produttiva di Ternate
55Rapporto di Sostenibilità 2011
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Si ritiene tuttavia significativo estrapolare
ad anni di normale funzionamento i
miglioramenti che in questi anni sono stati
ottenuti da Holcim (Italia) rispetto al 1990,
anno di riferimento che viene utilizzato come
base per la valutazione delle riduzioni di gas
serra sulla base del Protocollo di Kyoto:
• -52 % in termini di emissioni assolute;
• -25,5 % in termini di emissioni specifiche
per unità di prodotto (secondo la
metodologia di calcolo del WBCSD –
World Business Council for Sustainable
Development).
Si tratta di un risultato decisamente
ottimo rispetto all’obiettivo che l’Italia si
è data a livello nazionale (-6,5% entro il
2012) oltre all’obiettivo di Holcim a livello
mondiale (-25% entro il 2015). Tali valori,
conseguiti grazie alla razionalizzazione degli
impianti effettuata nel corso di più anni,
sono stati ulteriormente migliorati grazie
all’incremento delle percentuali di utilizzo di
combustibili alternativi.
Efficienza energetica. Il consumo di energia
elettrica riguarda tutte le nostre attività.
Complessivamente, dal 2009 al 2011,
i consumi elettrici sono calati del 4% circa
per l’ulteriore calo della produzione e grazie
alla continuazione del programma interno di
ottimizzazione.
Sono state intraprese azioni per ridurre
i consumi di energia indiretta (unità
produttiva cemento di Ternate, impianto
di calcestruzzo di Peschiera Borromeo
alimentato a fotovoltaico) e per migliorare
l’efficienza energetica nel cemento (unità
produttiva cemento di Merone).
La quota di energia proveniente da fonti
rinnovabili è mediamente del 100%.
Tra i progetti in ambito energetico
ricordiamo anche la centrale a biomassa
legnosa di Fusine Energia S.r.l., entrata in
esercizio a dicembre 2010 all’interno dell’ex
cementificio Valcem con una potenza di circa
6 Megawatt (di cui 1 Megawatt utilizzato
per l’alimentazione della centrale stessa)
utilizzando ogni anno mediamente 70.000
tonnellate di cippato (vale a dire il prodotto
di scarto del legno di segheria, i residui della
pulizia dei boschi e del verde pubblico) come
da autorizzazione provinciale rilasciata nel
novembre 2006.
Emissioni dirette totali e specifiche di anidride carbonica (CO2)
Combustibili utilizzati 2011 (% su GJ)
Dettaglio combustibili alternativi 2011 (% su GJ)
Emissioni e combustibili in numeri
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
Emissioni Specifiche (kg CO2/t materiali cementizi)Emissioni totali (000t CO
2)
201120102009...1990
2.156
718
1.228
572
1.184
580
1.135
582
GRI EN16
20,8% Combustibili alternativi
13,1% Bitume
1,4% Metano
0,1% Gasolio autotrazione
Coke di Petrolio 64,6%
GRI EN3
13% Fanghi essiccati da depurazione
3% Emulsioni Oleose
7% Oli Peciosi
24% Solventi
CDR 53%
GRI EN3
Fonte: Emission Trading, CO2 Inventory Report certificato dalla società PriceWaterhouseCoopers
Perimetro: i dati fanno riferimento alle sole unità produttive cemento
Fonte: ATR, PEP Report e MUDPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento
Fonte: ATR, PEP Report e MUD Perimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento
Rapporto di Sostenibilità 201156
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Gestione delle risorse naturali connesse all’attività estrattiva e biodiversità
Materie prime. La produzione dei materiali
da costruzione quali cemento, aggregati
e calcestruzzo ha come maggior impatto
il trasferimento di risorse dai giacimenti
naturali all’utilizzo nei manufatti.
Per la produzione di cemento le materie
prime utilizzate tradizionalmente sono
marna, calcare, argilla, pozzolana e gesso.
Per la produzione di aggregati estraiamo dalle
nostre cave parte del materiale che consiste
in sabbia e ghiaia provenienti da depositi
di tipo alluvionale ed in parte utilizziamo
materiale proveniente dagli scavi dei cantieri,
il cosiddetto mistone. Il materiale grezzo,
estratto e mistone, non può contribuire
tal quale alla produzione, ma deve essere
preventivamente selezionato essenzialmente
in base alle caratteristiche dimensionali.
Per la produzione del calcestruzzo, come
descritto in precedenza, si utilizzano cemento
ed aggregati.
Siamo ovviamente consapevoli del forte
impatto sul territorio delle nostre cave e
miniere e quindi, anche per questo, siamo
impegnati nella ricerca di materie prime di
recupero alternative a quelle naturali per i
nostri processi produttivi. L’utilizzo di materie
prime di recupero, infatti, consente di ridurre
lo sfruttamento di suolo e sottosuolo e di
prolungare la durata delle nostre cave e
miniere, ritardando il momento di apertura di
nuovi siti estrattivi e preservando così risorse
naturali non rinnovabili.
Attualmente sono attive 9 cave / miniere per
l’estrazione di materia prima per il cemento
e 8 cave di estrazione aggregati.
Per quanto concerne le materie prime di
recupero utilizzate nel processo produttivo
del cemento, queste possono essere
utilizzate sia nella produzione del clinker che
in sostituzione del clinker stesso nei cementi;
trattasi di composti silicei, ferrosi, alluminosi,
calcarei in sostituzione dei minerali di cava
e costituenti secondari quali loppa e ceneri
volanti nei cementi.
L’insieme di tali materiali da recupero ha
inciso nel 2011 rispettivamente per il 4,9%
circa del totale delle materie prime utilizzate
per la produzione del cemento e per lo 0,4%
di quelle utilizzate per la produzione del
calcestruzzo.
Recuperi ambientali. In accordo con la nostra
Politica Ambientale e con le nostre priorità
strategiche ci preoccupiamo di ridurre gli
impatti ambientali anche attraverso il
recupero delle aree estrattive legate alla
produzione di cemento e di aggregati.
Il recupero ambientale avviene secondo
le più moderne tecnologie di recupero
ambientale e di messa in sicurezza
e quindi prevede l’avanzamento
contestuale alla coltivazione delle opere di
rinaturalizzazione al fine di minimizzare
l’esposizione delle nuove superfici risultanti
dalla fase di scavo, il rimodellamento
morfologico naturaliforme con scarpate
a pendenze contenute e interventi di
rinaturalizzazione mediante idrosemina e
piantumazione di specie autoctone.
Nelle cave/miniere cemento attive (Alpetto
(sino ad aprile 2011), Brenno, Dossena, Rio
Gambaione, Valle Oscura, Lisso, Paitone,
Santa Marta, Faraona) negli ultimi anni
sono stati realizzati tutti gli interventi
“ordinari” di recupero ambientale previsti
nei relativi progetti autorizzati (idrosemina,
piantumazione...).
Aree con ripristino ambientale completato o ancora attivo (%)
Recuperi ambientali
0102030405060708090
100
AggregatiCemento
201120102009
GRI EN13
71,459,2
71,859,2
72,9 74,4
Fonte: Ufficio tecnico e Pianificazione mineraria Perimetro: i dati fanno riferimento alle cave/miniere cemento e a quelle di aggregati
Nelle cave/miniere
cemento attive, negli
ultimi anni sono stati
realizzati tutti gli
interventi di recupero
ambientale previsti
nei relativi progetti
autorizzati
57Rapporto di Sostenibilità 2011
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57Rapporto di Sostenibilità 2011
Oasi di BàggeroL’Oasi di Bàggero è il risultato del recupero
naturalistico della Miniera di Bàggero che
è stata la fonte principale di marna da
cemento dello Stabilimento di Merone in
Provincia di Como tra il 1928 e il 1970. Il
sito localizzato nei confini dei Comuni di
Merone, Monguzzo, Lurago e Lambrugo
di Erba in Provincia di Como, occupa una
superficie complessiva di circa 250.000 mq.
L’attività estrattiva è stata terminata
nel 1970 e gli interventi di recupero
ambientale, avviati durante la fase di
coltivazione, sono stati completati nel
1980. Negli anni successivi l’area è stata
oggetto di interventi di manutenzione
ordinari ed straordinari finalizzati
a garantire il consolidamento degli
interventi eseguiti che hanno portato
ad un ecosistema simile a quello dei
laghi naturali presenti nella zona. La
sistemazione delle vie di accesso e dei
percorsi interni, l’installazione di barriere
di protezione, l’attrezzatura di area di
pesca hanno contribuito alla fruibilità
pubblica del sito negli anni successivi. Per
questo motivo, a conclusione dell’Anno
per l’Ambiente 1987-1988 una giuria
internazionale nominata dalla CEE ha
assegnato alla società il I° Premio per aver
trasformato la miniera esaurita di Bàggero
in un Parco Naturale.
Il progetto di valorizzazione sociale avviato
nel 2001, ha portato successivamente
alla realizzazione, in una prima fase, di
numerosi interventi di prima fruibilità
tra cui: sistemazione degli ingressi alle
aree a prato, sistemazione delle barriere
di protezione delle rupe, piantagione
di alberature perimetrali al prato
grande, pulizia e diradamento delle aree
pescatori, tracciato di sentieri principali e
installazione di un sistema di segnaletica e
comunicazione di utilizzo dell’oasi.
Nella seconda fase, tuttora in corso, sono
previsti altri interventi finalizzati alla
riqualificazione paesaggistica progressiva,
in parte già portati a termine, tra cui:
realizzazione di percorsi naturalistici e
tematici, nuova viabilità e con percorso
specifico per disabili, realizzazione
di piazzole e punti di accoglienza per
osservazione naturalistica e panoramica
ai fini di birdwatching e fotografia
naturalistica, realizzazione di percorsi
sportivi con attrezzature tipo “Robinson”
per attività fisica a contatto con la natura,
sistemazione delle aree di maggiore
pregio naturalistico: cascate, prati e
arboretum, ecc.
Nel 2011 sono stati avviati i lavori di
ristrutturazione dell’immobile esistente
per centro di educazione ambientale, sede
Oasi e punto ristoro, pronto soccorso ed
incontri tematici.
Infine, sempre nel 2011 è stata rinnovata
la convenzione al Consorzio del Parco
Regionale Valle del Lambro per la gestione
dell’Oasi di Bàggero fino al 2070 che
prevede nuovi programmi e interventi
specifici finalizzati a potenziare la
fruibilità collettiva al sito.
L’attività estrattiva
è stata terminata
nel 1970 e gli
interventi di recupero
ambientale, avviati
durante la fase di
coltivazione, sono stati
completati nel 1980
Oasi di Bàggero,
Merone (CO)
Rapporto di Sostenibilità 201158
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Rapporto di Sostenibilità 201158
Cava Valle Oscura,
Galbiate (LC)
Cava Valle OscuraLa cava di Valle Oscura è localizzata
all’interno del confine del Parco Naturale
del Monte Barro, interamente compreso
nell’omonimo parco regionale, in Provincia
di Lecco, a Sud Ovest delle Grigne, che è
un Sito di Importanza Comunitaria per la
conservazione della natura.
L’attività estrattiva è stata avviata nei
primi anni Cinquanta dall’ex Cementeria
di Cassago con produzione di calcare
destinato alla produzione di cemento nello
stabilimento di Cassago Brianza. Nel suo
complesso la cava occupa una superficie
di circa 180.000 mq tra le quote 270 e 600
m.s.l.m., di cui 110.000 mq nel settore est
sono già stati recuperati e restituiti alla
fruibilità pubblica.
Il progetto autorizzato ed i lavori in corso
sono finalizzati al recupero ambientale
nel settore Sud Ovest dei vecchi fronti di
scavo risultanti dalla coltivazione negli
anni Cinquanta, dalla quota 400 m.s.l.m.
fino al piazzale finale previsto a quota 272
m.s.l.m.
L’obiettivo del progetto è la creazione di
un nuovo ambiente con caratteristiche
simili a quelle delle aree circostante
non interessate dall’attività estrattiva
attraverso un rimodellamento
naturaliforme dell’area ed il
potenziamento dei valori di biodiversità
presenti nell’area del Parco Naturale.
Il progetto autorizzato è stato definito in
accordo con il Comune di Galbiate ed il
Consorzio del Parco Monte Barro in quanto
ente responsabile del comprensorio del
Monte Barro.
Nel 2006 la società ha formalizzato la
cessione in comodato di uso delle aree
esaurite e già recuperate nel settore
nordest sopra la quota 400 m.s.l.m. al
citato consorzio.
Nel 2010 sono state definite in maniera
congiunta con il CFA (Centro Flora
Autoctona) le modalità tecnico-operative
per l’utilizzo di specie autoctone certificate
negli interventi di rinaturalizzazione.
L’attività estrattiva prosegue secondo le
modalità previste nel progetto autorizzato
e saranno completate nel 2016. A partire
del 2013 sarà implementato, in accordo
con la Direttiva sulla Biodiversità del
Gruppo Holcim, un BAP (Biodiversity
Action Plan) finalizzato alla tutela e al
potenziamento dei valori di biodiversità
del sito con il coinvolgimento del
Consorzio Parco Monte Barro e il CFA in
qualità di principali stakeholder.
L’obiettivo del
progetto è la creazione
di un nuovo ambiente
con caratteristiche
simili a quelle delle
aree circostanti non
interessate dall’attività
estrattiva
59Rapporto di Sostenibilità 2011
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per saperne di più visita
www.iucn.org
Nel periodo 2009-2011 abbiamo realizzato
attività di recupero e manutenzione del
verde in tutti i siti e la percentuale di aree con
ripristino ambientale completato o ancora
attivo sul totale della superficie oggetto di
escavazione è superiore al 71% (72,9% nel
2011) nel caso delle cave cemento e al 65%
(74,4% nel 2011) nel caso delle cave di sabbia
e ghiaia (aggregati).
Tutte le cave aggregati e cemento hanno
un piano di recupero ambientale autorizzato
ma solo una cava di aggregati, la cava
di Recupero Rg8 “C.na Lirone” ubicata nel
territorio del Comune di Segrate, dispone
di un piano di recupero ambientale ultimato.
Complessivamente, dal 2007 al 2011
abbiamo investito 1,8 milioni di euro
in attività di ripristino ambientale e
manutenzione del verde nelle cave e miniere
cemento e circa 1,4 milioni di euro in
interventi di rimodellazione delle sponde
e di ripiantumazione delle piante autoctone
del luogo nelle cave di aggregati.
Inoltre, per far fronte alle importanti esigenze
di recupero ambientale senza rischi finanziari
per le cave e miniere cemento è stato
istituito un fondo pari nel 2011 a 8,4 milioni
di euro.
Biodiversità. Nel 2007 la Casa Madre,
fortemente convinta dell’importanza di
definire standard per la conservazione degli
ecosistemi esistenti nei pressi delle proprie
unità produttive, ha siglato un accordo con
l’organizzazione IUCN (Unione Internazionale
per la Conservazione della Natura). La
partnership con IUCN è stata rinnovata
a febbraio 2011 con i seguenti obiettivi
principali:
• implementare efficacemente il
Biodiversity Management System
all’interno del Gruppo Holcim;
• influenzare lo sviluppo di standard
di settore per la conservazione della
biodiversità;
• rafforzare l’approccio di Water
Management all’interno del Gruppo
Holcim.
La partnership prevede un panel di esperti
per supportare Holcim nell’implementazione
del Biodiversity Management System (BMS)
nel Gruppo. Un aspetto chiave del BMS
consiste nell’identificazione dei siti sensibili.
L’Operational Road Map di Holcim prevede che
entro il 2013 ogni group company deve avere
un Biodiversity Action Plan per
l’80% dei siti sensibili.
In Italia sono stati identificati come tali
la miniera di Brenno all’interno del Parco
Regionale Valle del Lambro, la cava di Valle
Oscura all'interno del Parco Naturale Monte
Barro, le cave e miniere dell’unità produttiva
di Ternate, 3 cave di aggregati in Provincia di
Milano e per l’esattezza le cave di Zibido San
Giacomo, Peschiera Borromeo e Manara nei
comuni di Peschiera Borromeo e Pantigliate,
situate all’interno del Parco Agricolo Sud
Milano e 3 impianti di calcestruzzo (Peschiera
Borromeo, Botta di Sedrina, Rivolta d’Adda) che
si trovano rispettivamente nel Parco Agricolo
Sud Milano (il primo) e in aree fluviali (gli altri 2).
In tutte le unità produttive sopra citate e
presenti all’interno o nelle vicinanze di aree
protette, al momento gli aspetti di biodiversità
sono tenuti in considerazione e valutati
all’interno dei piani di gestione dei siti.
Per ognuna delle cave di aggregati citate e per
3 cave / miniere cemento (miniere di Alpetto
e Rio Gambaione e cava di Valle Oscura) esiste
uno studio di impatto ambientale autorizzato
dall’Autorità competente (Regione Lombardia).
Inoltre per le 3 cave aggregati è disponibile
un censimento sull’avifauna condotto dalla
Stazione Italiana di Ricerca Ornitologica
(S.I.R.O.) per conto del Parco Agricolo Sud
Milano.
Gestione e minimizzazione degli impatti ambientali
Rifiuti prodotti. Il processo di cottura del
clinker da cemento non origina scorie o rifiuti
poiché nel forno, dove le elevate temperature
di fiamma “cuociono” le materie prime, anche
le molecole più complesse eventualmente
presenti nei combustibili vengono distrutte e i
componenti secondari non combustibili, quali i
metalli pesanti, vengono inglobati nel clinker la
cui struttura assicura l’impossibilità del rilascio
degli stessi. Inoltre, le polveri contenute nei
gas e costituite da materia prima parzialmente
cotta vengono filtrate da apparati ad altissimo
rendimento e reintrodotte nel ciclo produttivo
in quanto materia prima.
Per contro le operazioni di manutenzione
I nostri processi
produttivi non
generano rifiuti.
Chi è IUCNFondata nel 1948
è la prima
organizzazione
ambientale a
livello globale.
Oggi rappresenta
la più grande rete
professionale per
la conservazione
ambientale.
Rapporto di Sostenibilità 201160
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costituiscono fonte di produzione di rifiuti
all’interno delle unità produttive, cui si
associano le normali attività degli uffici
(dove dal 2009 è stata avviata la raccolta
differenziata) e delle mense, da cui derivano
residui del tutto analoghi a quelli domestici.
I rifiuti prodotti durante tali attività non
produttive sono, prevalentemente: oli e
grassi di lubrificazione, materiale ferroso
da attività di manutenzione, imballaggi
di legno, imballaggi in materiali misti,
materiale assorbente, nastri in gomma
e materiali inerti.
I rifiuti prodotti vengono analizzati e
classificati: alcuni (gli oli e i grassi) sono
rifiuti classificati come pericolosi, altri sono
classificati come non pericolosi.
La maggior parte dei rifiuti derivanti dalla
nostra attività di manutenzione nelle
unità produttive e cave cemento sono non
pericolosi, complessivamente il 72% nel
2011. Per quanto riguarda la destinazione
finale dei rifiuti, il nostro sistema di gestione
ambientale prevede la raccolta differenziata
degli stessi per favorire, quando possibile,
il recupero piuttosto che lo smaltimento.
Complessivamente, nel 2011, per le unità
produttive cemento la percentuale di rifiuti
destinata a recupero è aumentata arrivando
al 69%. Occorre tuttavia precisare che le
percentuali di recupero dei rifiuti sono
fortemente condizionate dall’entità delle
grandi manutenzioni annuali che possono
variare significativamente di anno in anno
in termini sia qualitativi sia quantitativi e
che nel nostro caso sono state influenzate
dalla riduzione della produzione.
Anche il processo produttivo degli aggregati
non produce rifiuti se non per effetto delle
attività di manutenzione.
I rifiuti prodotti durante l’estrazione degli
aggregati sono nella quasi totalità (98%)
non pericolosi.
La percentuale di rifiuti inviati a recupero nel
2011 è stata molto elevata confermandosi
pari al 98%.
Per il processo di produzione del
calcestruzzo, la produzione dei rifiuti è
l’impatto ambientale più significativo.
I rifiuti provengono prevalentemente
dalla pulizia delle betoniere in impianto.
Dopo aver effettuato lo scarico e quindi la
consegna del materiale, infatti, all’interno
Rifiuti e acqua in numeri
Rifiuti totali e recuperati (t)
Prelievi e scarichi idrici (‘000 m3)
0
2.000
4.000
6.000
8.000
10.000
12.000
14.000
16.000
18.000
20.000
Totale produzione di rifiuti recuperatiTotale produzione di rifiuti
201120102009
GRI EN22
5.6505.065
17.17616.372
18.47717.300
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
.3000
3.500
4.000
4.500
5.000
Scarico TotalePrelievo Totale
201120102009
GRI EN8 e EN21
4.5894.180
3.810 3.7964.060
3.382
Fonte: PEP Report, MUDPerimetro: tutte le unità produttive di cemento, incluse cave e miniere, aggregati, calcestruzzo, piattaforma pre-trattamento combustibili alternativi e centrale a biomassa.Per la piattaforma AFR sono stati inseriti i rifiuti prodotti e non quelli movimentati
Fonte: PEP ReportPerimetro: tutte le unità produttive di cemento, incluse cave e miniere, aggregati, calcestruzzo, piattaforma pre-trattamento combustibili alternativi e centrale a biomassa
della cisterna della betoniera rimane del
materiale che viene pulito con l’acqua e
che forma i fanghi nelle vasche di raccolta
delle acque. L’installazione degli impianti
di lavaggio permette di separare parte
del materiale e di riutilizzare l’acqua. La
riduzione dei rifiuti prodotti è dovuto
in parte ad un calo di produzione ed in
parte all’adeguamento degli impianti
con sistemi di lavaggio. Nel 2011 si sono
mantenuti a livelli elevati, e nello specifico
a Porta Nuova, per i volumi prodotti.
Il 96% dei rifiuti prodotti è inviata a
recupero.
61Rapporto di Sostenibilità 2011
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Per la piattaforma di selezione e trattamento
di combustibili alternativi i rifiuti prodotti
sono quasi nulli e il 100% dei quali va
a recupero in piattaforme di selezione.
Diversa è invece la quantità di rifiuti
movimentati che nel 2011 è stata pari
a 11.940 tonnellate, in calo per crisi di
mercato. È importante precisare che
la piattaforma di pre-trattamento di
combustibili alternativi di Tradate nello
stesso anno ha esportato il 3% del prodotto
all’estero e, in particolare, in Francia e in
Svizzera.
La centrale a biomassa produce una
modesta quantità di rifiuti che va a
recupero nel 99%.
Acqua. L’acqua viene utilizzata in modo
differente nei nostri processi produttivi:
nel processo cemento serve principalmente
per raffreddare le macchine, per
condizionare i gas all’uscita del forno, per
preparare i granuli per il forno Lepol e nelle
cave e miniere per ridurre le emissioni di
polveri; nel processo degli aggregati serve
per lavare il materiale estratto e per ridurre
le emissioni di polveri nelle zone di carico ;
nel processo del calcestruzzo, serve
per legare insieme aggregati, cemento
e additivi.
Agli usi tecnologici si aggiunge l’uso civile
a scopo potabile e igienico-sanitario.
Il prelievo totale di acqua è calato
nel periodo 2009-2011.
Il business che richiede maggiore quantità
di acqua per i propri processi è quello degli
aggregati che utilizza essenzialmente
acqua di falda, seguito dal cemento e
quindi dal calcestruzzo.
Per quanto concerne le cave di aggregati
è interessante mettere in evidenza
che quando possibile (ad eccezione del
2008, 2010 e 2011 data l’assenza di
precipitazioni) dalla cava di Treviglio si
mettono a disposizione metri cubi di
acqua per le esigenze degli agricoltori del
Consorzio di Bonifica della Media Pianura
Bergamasca. Nel periodo 2005-2011 il
totale di acqua prelevata dal Consorzio è
stata pari a 3.065.900 metri cubi.
La diminuzione dei prelievi necessari
per il processo produttivo cemento è
da ricondursi alla massimizzazione del
ricircolo delle acque industriali per l’unità
produttiva di Merone, con conseguente
riduzione dei prelievi dal lago di Pusiano.
Per l’unità produttiva di Ternate, invece,
è stata realizzata un’ottimizzazione della
rete idrica che ha permesso di ridurre
i consumi. L’acqua ad uso industriale
dell’unità produttiva di Ternate è prelevata
esclusivamente da pozzi.
Nelle cave e miniere cemento tra le fonti di
prelievo vi è anche l’acqua piovana.
Per quanto concerne cemento e
calcestruzzo, gli scarichi delle acque
riguardano l’acqua meteorica che
proviene dal dilavamento dei piazzali e
quella derivante dagli usi civili. La prima
viene normalmente scaricata nei corpi
idrici superficiali, previo trattamento di
decantazione e di disoleazione; la seconda
è conferita in pubblica fognatura, laddove
presente, secondo quanto stabilito dalle
specifiche autorizzazioni rilasciate dagli
Enti competenti. In base alla frequenza
prevista dalla normativa le acque di scarico
delle unità produttive vengono prelevate
ed analizzate da un laboratorio di analisi
per verificare che le loro caratteristiche
chimico-fisiche siano conformi a quanto
prescritto dalle autorizzazioni.
Lo scarico in acque superficiali essendo
composto sia da acque meteoriche sia
da acque prelevate da corpo idrico di
superficie è strettamente dipendente
dall’andamento annuo e dall’intensità
delle precipitazioni e dalla qualità delle
acque prelevate, quest’ultima non sempre
buona.
A partire dal 2008 sono stati realizzati
vari interventi di potenziamento del
trattamento acque con la primaria finalità
di assicurare il maggiore ricircolo possibile
delle acque stesse, sia piovane sia
di prelievo.
Questi interventi consentiranno inoltre
di misurare il risparmio nel prelievo di
acque superficiali già oggi particolarmente
consistente ma non quantificato.
Inoltre su 8 cave di estrazione aggregati
7 hanno una vasca di decantazione.
Nel corso degli anni 2006-2011 sono stati
installati presso alcuni dei nostri impianti
di calcestruzzo gli impianti
di lavaggio delle betoniere con recupero
Rapporto di Sostenibilità 201162
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e ricircolo dell’acqua; questo ha
comportato la riduzione dei consumi di
acqua. Attualmente la maggior parte dei
nostri impianti è provvisto di un impianto
di lavaggio. Abbiamo in programma
di installare l’impianto di lavaggio in tutti
i nostri impianti.
A Dicembre 2011 l’Exco di Holcim ha
approvato un nuovo Water Management
System che nasce sempre dalla partnership
con IUCN e che prevede una Direttiva per
una gestione efficiente e responsabile della
risorsa acqua, un Water Measurement
Protocol, ovvero uno strumento di
misurazione dei consumi idrici obbligatorio
per le group company e una Water Risk
Assessment Methodology, che definisce
criteri consistenti per effettuare un
assessment dei rischi e determinare il
livello di monitoraggio richiesto nelle unità
produttive.
Holcim chiede ad ogni group company
di determinare la propria impronta idrica
e di sviluppare piani per gestire i rischi
correlati all’acqua insieme agli stakeholder
rilevanti.
Rapporti di lavoro
Profilo dei dipendenti. Le relazioni
con i nostri dipendenti sono gestite
conformemente agli standard
internazionali relativi al rispetto dei diritti
umani, quali la Dichiarazione Universale
e la Dichiarazione dei Diritti Umani
Fondamentali dell’ILO.
Il numero dei dipendenti del Gruppo, data
la fase di ristrutturazione aziendale, è
calato e al 31.12.2011 risulta pari
a 544 unità equivalenti (FTE), di cui 1 sola
con contratto a tempo indeterminato e 1
sola con contratto part-time.
Dipendenti durante
il Community Day
2011 presso
la Comunità educativa
Mamma-Bambino
Casa La Vita di Lecco
ContrattiI contratti collettivi nazionali di lavoro
(CCNL) applicati nelle varie società del
Gruppo sono i seguenti:
• CCNL del Cemento, calce e gesso;
• CCNL dei Lapidei;
• CCNL dei Trasporti e Spedizioni;
• CCNL dell’Industria Edile;
• CCNL del Terziario;
• CCNL dei Laterizi;
• CCNL Dirigenti Industria;
• CCNL Dirigenti Terziario.
La distribuzione dei dipendenti per area
geografica conferma il forte legame con le
province ove operiamo.
Il turnover dei dipendenti è sempre stato
a livelli molto bassi ma negli ultimi anni
per motivi di crisi e di ristrutturazione
si è alzato (10,8% nel 2011). Tale dato
si caratterizza per una prevalenza di
personale maschile (89%), con un’età
tra i 30-50 anni.
Livello di management (n)
2009 2010 2011Presenza
femminile per livelli 2011
Top Management
5 4 5 0
Senior Management
16 16 14 2
Middle Management
41 41 42 8
Altri dipendenti
575 532 483 51
Totale 637 593 544 61
Fonte: Amministrazione Personale, CSR Report and QuestionnairePerimetro: i dati fanno riferimento a tutte le società del Gruppo
63Rapporto di Sostenibilità 2011
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Pari opportunità. Come Holcim
(Italia) ci impegniamo a garantire
che l’organizzazione, la gestione e lo
sviluppo delle Risorse Umane avvengano
senza alcun genere di discriminazione
per etnia, colore, cultura, nazionalità,
orientamento sessuale, religione, idee
politiche, età o disabilità. Ci impegniamo
altresì a mantenere un ambiente di lavoro
improntato alle pari opportunità dove la
diversità è riconosciuta e valutata come
fonte di ricchezza.
Ricordiamo che nel 2003 Holcim ha aderito
all’UN Global Compact, impegnando se
stessa e le Group Company a rispettare
i dieci principi universali nelle aree dei
diritti umani, delle condizioni di lavoro,
dell’ambiente e della lotta alla corruzione
e a renderli parte della visione strategica e
delle pratiche dell’azienda. Ad oggi non si
sono verificati tipologie di discriminazione
nei casi sopra elencati.
Su un totale di 544 al 31.12.2011 l’11%
dei dipendenti è rappresentato da donne,
il che conferma come il settore in cui
operiamo non sia considerato certamente
un settore ad alto impiego di popolazione
femminile.
La componente femminile della
popolazione aziendale è prevalentemente
impegnata nelle funzioni centrali
e nello specifico amministrative.
A livello di management al 31.12.2011
nel Gruppo risultano 2 senior manager
e 8 middle manager donne, mostrando
una sostanziale stabilità rispetto all’anno
precedente.
Sul totale di 544 dipendenti, al 31.12.2011
il 70% ha un’età compresa tra 30 e 50
anni. L’età media è pari a 42 anni.
A livello di management, il top
management nell’80% dei casi ha più
di 50 anni, percentuale migliorata per
l’inserimento di un nuovo top manager
di età compresa tra i 30 e i 50 anni mentre
il senior management nel 71% dei casi
ha un’età compresa tra 30 e 50 anni.
Le assunzioni obbligatorie ammontano
a 19 unità, delle quali 18 come personale
disabile e 1 come categoria protetta,
in forza ed a parziale copertura della quota
di riserva prevista dalla Legge 68/1999.
Composizione per genere 2011 (%)
Composizione per società 2011 (%)
Composizione per provenienza geografica 2011 (%)
Risorse umane in numeri
11% Donne
89% Uomini
GRI LA13
5% Dipendenti di Micron Mineral S.p.A.
2% Dipendenti di Fusine Energia Srl1% Dipendenti di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.
2% Dipendenti di Rolcim S.p.A.
2% Dipendentidi Eurofuels S.p.A.
24% Dipendenti di Holcim Aggregati Calcestruzzi Srl
1% Dipendenti di F.lli Manara & C. Srl
63% Dipendenti di Holcim (Italia) S.p.A.
GRI LA1
16% Dipendenti che provengono da Altre Province
1% Dipendenti che provengono da Torino
4% Dipendenti che provengono da Bergamo
4% Dipendenti che provengono da Alessandria
9% Dipendenti che provengono da Lecco
20% Dipendenti che provengono da Varese
4% Dipendenti che provengono da Monza Brianza
14% Dipendenti che provengonoda Milano
28% Dipendenti che provengonoda Como
GRI LA1
Fonte: Amministrazione Personale, CSR Report and QuestionnairePerimetro: tutte le società del Gruppo
Fonte: Amministrazione PersonalePerimetro: tutte le società del Gruppo
Fonte: Amministrazione PersonalePerimetro: tutte le società del Gruppo
Rapporto di Sostenibilità 201164
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e
Relazioni industriali. Operiamo nel pieno
rispetto di quanto previsto dai contratti
collettivi nazionali di lavoro applicati al
nostro interno a tutti i dipendenti, con
particolare riferimento ai capitoli che
enunciano i principi fondamentali sui quali
è fondato il sistema di relazioni industriali
(le cosiddette “prime parti” dei CCNL).
Il contratto maggiormente applicato
Cemento, Calce e Gesso è stato rinnovato
in data 18 Febbraio 2010 in ambito
FEDERMACO (Federazione Italiana
Materiali di Base per le Costruzioni)
confermando da un lato l’estensione delle
attribuzioni del RLS a RLSSA in qualità
di Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza, Salute e Ambiente e dall’altro
l’istituzione di un Comitato Paritetico
Nazionale composto da 9 rappresentanti di
organizzazioni sindacali e 9 rappresentanti
FEDERMACO su Sviluppo Sostenibile e
Responsabilità Sociale riconoscendo questi
ultimi come qualificante valore aggiunto
per l’impresa e per i propri rapporti con
gli stakeholder. In particolare, vengono
identificati alcuni temi rilevanti di sviluppo
sostenibile, ovvero tutela ambientale
e gestione CO2,
utilizzo di combustibili
tradizionali e alternativi, sicurezza e
salute nei luoghi di lavoro, impatto sulle
comunità locali e monitoraggio e reporting
delle emissioni.
I dipendenti coperti da contrattazione
collettiva rappresentano il 100% dei
dipendenti, mentre quelli iscritti ad
associazioni sindacali sono il 40,3%.
Perseguiamo un modello di relazioni
industriali in grado di affrontare in modo
efficace problemi di comune interesse
delle Parti attraverso un continuo dialogo
con i sindacati, in particolare a livello
territoriale.
I comportamenti aziendali sono pertanto
volti a:
• realizzare una sistematicità di
consultazione tra le Parti a tutti i livelli;
• definire normative contrattuali chiare
e funzionali;
• ricercare un adeguato livello di
consenso sulle strategie aziendali
da parte dei lavoratori. In caso di
operazioni straordinarie (es. fusioni
e acquisizioni, ristrutturazioni, ecc.) i
rappresentanti dei dipendenti e delle
organizzazioni sindacali vengono
informati con preavviso prima
dell’implementazione delle modifiche
organizzative con comunicazioni
scritte e presentazioni all’interno di
riunioni convocate ad hoc. I tempi
sono regolati da un provvedimento
legislativo: decreto legislativo 18 /
2001 per fusioni e acquisizioni (25 gg
di anticipo rispetto ad atto costitutivo).
In caso di operazioni straordinarie,
vengono informati con preavviso e
in modo diretto anche i dipendenti
coinvolti;
• prevenire i conflitti individuali e
collettivi.
Abbiamo due Protocolli delle Relazioni
Industriali, uno per il Cemento siglato in
data 08.03.1999 e uno per Aggregati e
Calcestruzzi siglato in data 23.01.2009.
Tali accordi sono stati stipulati con le
organizzazioni sindacali dei lavoratori
(RSU unitamente alle OO.SS. territoriali e
regionali) e riconoscono la titolarità della
contrattazione di secondo livello
(es. premio di risultato).
Nel Cemento abbiamo creato tre gruppi
di lavoro paritetici e una commissione
tecnica con il compito di effettuare studi/
analisi congiunti sulle tematiche:
• sviluppi societari ed investimenti;
• sicurezza e salute nei luoghi di lavoro,
con particolare focus su sistemi di
gestione, indici infortunistici, iniziative
di sensibilizzazione e formazione dei
dipendenti e dispositivi di protezione
individuale;
• formazione, sistema aziendale
interno di misura ed incremento
della professionalità (quanto a
conoscenze, competenze, esperienze e
responsabilità) anche con riferimento
al concetto di manutenzione;
• situazione occupazionale interna e
andamento del premio.
I gruppi di lavoro sono composti da
rappresentanti di varie funzioni (es. Unità
Produttive Cemento, Amministrazione,
Finanza e Controllo, Corporate Social
Responsibility and Communication e
Risorse Umane) e dai rappresentanti
sindacali dei lavoratori.
65Rapporto di Sostenibilità 2011
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La percentuale di lavoratori rappresentati è
pari al 5%.
L’accordo relativo al premio di risultato
(avente effetto sino al 31.12.2011) è
collegato a indici economico-industriali
legati al processo di produzione clinker
e ad altri specifici indici di efficienza,
produttività e di carattere economico. Nello
specifico, il NPGR (Nuovo Premio Globale
di Risultato) tiene conto dei seguenti
indicatori:
• OEE dei forni: indice di rendimento
costituito dal prodotto di ulteriori tre
indici quali l’indice di disponibilità,
l’indice di rendimento dell’impianto e
l’indice di qualità;
• MTBF media cemento: indice dato dal
rapporto tra la disponibilità effettiva
dell’impianto ed il numero di fermate;
• IFPC media cemento: indice di fatturato
pro capite inteso come rapporto fra
il fatturato per vendite di cemento
prodotto dalle unità produttive di
Merone, Ternate e Morano Po ed il
numero relativo alla forza media annua
consuntiva della Società.
L’ammontare totale del NPGR è dato
dal risultato della somma dei valori
corrispondenti ai risultati raggiunti ad ogni
indice specifico.
Nel gennaio 2012 è stato firmato con le
organizzazioni sindacali dei lavoratori
(RSU unitamente alle OO.SS. territoriali
e regionali un accordo di secondo livello
che riconosce l’impegno in termini di
sostenibilità dell’azienda e che impegna
maggiormente le parti in un percorso
comune di dialogo con le istituzioni e le
comunità locali, di responsabilità sociale di
impresa, di certificazioni e di legalità.
L’azienda inoltre versa i contributi per
tutti i dirigenti al Fondo PREVINDAI e per
tutti gli altri dipendenti al proprio fondo
di previdenza complementare (Fondo
Pensione Holcim Gruppo Italia), fondo
iscritto all’albo dei fondi pensione COVIP
con il numero 1.606 ed al quale i dipendenti
possono aderire su base volontaria.
Al 31.12.2011 gli iscritti attivi erano
407, pari al 78% dei 522 dipendenti non
dirigenti.
Ore di formazione totali (h/anno)
Ore di formazione per corsi 2011 (h/anno)
Ore di formazione
0
1.500
3.000
4.500
6.000
7.500
9.000
10.500
12.000
201120102009
11.760
8.084 8.113
GRI LA10
0% Ore formazione corsi SAP/IT1% Ore formazione corsi linguistici
1% Ore formazione corsi sicurezza e ambiente
47% Ore formazione corsi di management education
2% Ore formazione corsi specialistici
49% Ore formazione corsi base
GRI LA10
Fonte: HR Database, CSR Report and QuestionnairePerimetro: tutte le società del Gruppo
Fonte: HR Database, CSR Report and QuestionnairePerimetro: tutte le società del Gruppo
Reclutamento e formazione. Il processo di
reclutamento e selezione avviene tramite
selezione di candidature interne e analisi
e valutazione di candidature spontanee,
raccolte tramite annunci di ricerca di
personale per specifiche posizioni/
mansioni anche pubblicizzate nel sito
Internet piuttosto che tramite società di
ricerca del personale.
Le candidature spontanee, a fronte di
specifiche necessità e fabbisogni, nonché
delle politiche d’inserimento, vengono
valutate e, se ritenute idonee, considerate
ai fini dei colloqui individuali di selezione.
Il processo di
reclutamento e
selezione avviene
tramite selezione
di candidature interne
e analisi e valutazione
di candidature
spontanee
Rapporto di Sostenibilità 201166
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e
Ai laureandi, prevalentemente in
Ingegneria, può essere concessa
l’opportunità di svolgere uno stage presso
la nostra azienda per avere un primo
contatto con la realtà lavorativa.
La formazione è un’attività che viene
pianificata dalla funzione Risorse Umane
in relazione alle competenze richieste per
ciascuna funzione, ovvero mirata per i
diversi ruoli, con l’obiettivo di ottimizzare la
preparazione di tutti i dipendenti.
Il Training Master Plan, predisposto dalla
funzione Risorse Umane e condiviso con le
singole Direzioni, analogamente a quanto
già pianificato negli anni precedenti,
è articolato sia per finalità (creare un
linguaggio comune, sviluppare le abilità
individuali e accrescere le competenze
specialistiche e manageriali) sia per ambito
(nazionale tenuto in sede o presso centri
di formazione esterni; internazionale
presso la Casa Madre o presso centri
universitari da essa selezionati per corsi
di Management and Senior Management
Program).
Nel 2011, in totale, sono state erogate
8.113 ore di formazione, confermando
sostanzialmente il livello dell’anno
precedente.
Da un’ulteriore analisi dei dati emerge
che gli investimenti più significativi in
formazione hanno riguardato per natura
i corsi in sicurezza e ambiente, che
confermano l’attenzione allo sviluppo
sostenibile e i corsi specialistici (tra cui la
formazione sul D.Lgs 231/2001).
La formazione sul D.Lgs 231/2001e sul
nostro Modello ha visto coinvolti i Consigli
di Amministrazione, i Dirigenti e i Quadri.
Nel triennio 2009-2011 è stata coinvolta
una popolazione di 135 dipendenti per un
totale di 326 ore.
Nel 2010 si è svolta un’attività formativa in
materia di normativa antitrust.
Si tratta di attività il cui scopo è il
rafforzamento negli operatori della
consapevolezza e della conoscenza
dei principi fondamentali del diritto
della concorrenza ed, in particolare,
fornire linee guida pratiche e concrete
su come rapportarsi ai concorrenti/
distributori indipendenti/agenti e ai
clienti conformemente al diritto antitrust.
Le attività formative hanno previsto tre
sessioni (luglio 2010, ottobre 2010 e una
fase di refresh nel dicembre 2010) e una
fase di formazione di e-learning, utilizzando
la Intranet di Gruppo (Holcim Portal).
I destinatari della formazione sono stati
i top manager di Holcim Gruppo (Italia)
e delle società controllate e collegate
nonché il commerciale dei tre segmenti
di business, Acquisti Centrali, Corporate
Social Responsibility and Communication e
Controlling.
Per quanto concerne la formazione
anti-corruzione nel 2011 ha coinvolto
57 dipendenti e il 75% di top, senior
e middle manager.
Con riferimento ai corsi di Management
Education svolti al momento in minima
parte si tratta di corsi manageriali ad alto
livello (Management Program e Senior
Management Program) tenuti da scuole
di formazione esterne e rispettivamente
dall’Università di St. Gallen e dall’IMD di
Losanna. Nel 2009 abbiamo effettuato
una breve formazione sui diritti umani
nell’ambito del Core Curriculum.
Dal 2007 la Casa Madre ha lanciato due
programmi di training importanti. Il primo,
chiamato Core Curriculum, mira a fornire
conoscenze di base a middle e first line
manager su cinque aree: Strategia, Finanza,
Marketing, Produzione, Leadership. Il
programma di formazione dovrà essere
completato in tutte le Group Company del
mondo entro il 2011.
Il secondo programma è incentrato sulla
Leadership e si struttura in 2 seminari
Senior Leadership Program e Leadership
Program, destinati a Top, Senior e Middle
Manager.
Lo sviluppo delle competenze di leadership
oltre che di gestione è chiave per
implementare con successo le strategie.
Holcim ha definito un modello di
competenze comune per il Gruppo
che identifica 14 competenze chiave
e le raggruppa in 4 macro-aree: capacità
di affrontare il business; capacità di portare
risultati; capacità di agire come modello
di comportamento per gli altri; capacità di
motivare gli altri.
Al termine dei corsi di formazione esterni,
la funzione Risorse Umane elabora e
67Rapporto di Sostenibilità 2011
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sottopone ai partecipanti un questionario
di valutazione, con il quale si chiede di
valutare la qualità dei corsi in relazione ai
contenuti (qualità e chiarezza), all’efficacia
dei relatori, alla documentazione didattica,
all’organizzazione (tempi e attrezzature),
secondo una scala da 1 (molto
insoddisfatto) a 6 (molto soddisfatto).
Performance management e sistema
di incentivazione. In Holcim esiste un
sistema di valutazione delle performance
che coinvolge tutti i dipendenti, chiamato
Dialogo, e che mira a promuovere la
gestione e lo sviluppo delle persone
attraverso politiche e strumenti integrati
e funzionali. Dialogo, in particolare,
rappresenta un sistema fondamentale
per pianificare, condividere e comunicare
attività, progetti ed azioni, dedicando
attenzione e tempo per un confronto
aperto, diretto e costruttivo tra capo e
collaboratori.
Le parti fondamentali del sistema, risultato
di una attenta analisi, riguardano:
• la valutazione dei profili professionali;
• la condivisione e la fissazione di
obiettivi individuali e collettivi di
reparto / funzione;
• la definizione delle esigenze di
formazione e sviluppo per l’anno
successivo.
Al fine di valorizzare e incentivare il
raggiungimento di risultati eccellenti,
la società applica a tutti i dipendenti
sistemi di incentivazione economica
correlati ad obiettivi aziendali collettivi
e a circa il 10% della popolazione (top
management, senior management e
middle management) anche sistemi
legati a obiettivi individuali e di funzione,
la cui quota varia dal 7,5% al 20% della
retribuzione fissa in funzione del livello di
management.
In merito alle differenze di retribuzione
tra uomo e donna, possiamo concludere
che, rapportando lo stipendio base donne
con quello degli uomini, le donne nelle
posizioni di senior e middle management
percepiscono una retribuzione inferiore
a quella dei colleghi (rapporti rispettivi:
0,92 e 0,93). Le donne in posizione non
manageriale sono invece favorite dal
punto di vista della retribuzione come
negli anni precedenti.
A favore dei dipendenti sono stati definiti
alcuni benefit tra cui:
• un’assicurazione sugli infortuni che
garantisce, a condizioni definite, al
dipendente una copertura delle spese
mediche in caso di infortuni;
• un servizio di assistenza fiscale per
la compilazione dei modelli 730 ai
dipendenti;
• una mensa aziendale riservata,
a condizioni particolari, a tutti i
dipendenti della sede centrale
di Merone e di quelli dell’unità
produttiva di Ternate e convenzioni
per i dipendenti delle altre sedi;
• un fondo di previdenza
complementare per Holcim Gruppo
(Italia) S.p.A. e le sue controllate.
A partire da giugno 2012 l’azienda
parteciperà ad una sperimentazione
nazionale di ®Family Audit, percorso
di conciliazione famiglia e lavoro
coordinato dal Dipartimento per
le Politiche della Famiglia del Governo
e dalla Provincia Autonoma di Trento
con l’obiettivo di arrivare a definire un
piano di attività a partire dal 2013.
Community Day 2009
presso l’Associazione
il Granello di Vergiate
(VA)
Rapporto di Sostenibilità 201168
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Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro
Strategia e politica di Holcim. Uno dei
principali elementi della responsabilità
sociale di Holcim è costituito dalla sicurezza
e salute nei luoghi di lavoro, in quanto rivolto
al miglioramento della qualità della vita dei
nostri dipendenti, dei dipendenti di aziende
terze e dei visitatori delle nostre unità
produttive.
Dopo aver svolto le proprie attività, le
persone che lavorano con Holcim devono
poter ritornare a casa sane e salve come
quando si erano recate sul posto di lavoro.
Questo significa impegnarsi nella
diffusione di una cultura della sicurezza,
nell’applicazione di standard e linee guida,
mettendo a disposizione risorse umane e
finanziarie, per raggiungere zero infortuni.
Il target di Holcim è quello di ridurre il tasso
di frequenza degli infortuni di almeno il
30% annuo usando l’anno 2004 come anno
di riferimento, finchè non venga realizzato
un tasso inferiore a 2. Nel 2012 tale target è
stato ridotto ad un tasso inferiore a 1,5.
Sistema di gestione. Come Holcim (Italia)
nel 2002 abbiamo adattato a livello locale
la Politica di sicurezza e salute nei luoghi di
lavoro definita a livello di Casa Madre. Nel
corso dello stesso anno abbiamo costituito
10 Comitati Sicurezza e Salute (uno a livello
aziendale (a cui partecipano 28 persone
rappresentanti delle varie funzioni e unità
produttive) e gli altri a livello di singola
unità produttiva), nell’ambito dei quali i
partecipanti, principalmente datori di lavoro,
RLS, RSPP, Coordinatore OH&S (Occupational
Health and Safety) e vari responsabili delle
funzioni centrali (es. Acquisti Centrali,
Qualità e Sviluppo Prodotto, Corporate
Social Responsibility and Communication),
discutono dei risultati degli indici
infortunistici mensili e dei progetti in corso.
Dal 2008 il Comitato Sicurezza e Salute
centrale è sta+to esteso anche alle principali
ditte terze operanti presso i siti di Holcim
(Italia) (25 rappresentanti) allo scopo di
creare allineamento, di condividere best
practice e di trovare insieme soluzioni
comuni ed innovative nel quotidiano sempre
con l’obiettivo finale di diffondere la cultura
della sicurezza e di azzerare gli infortuni.
Nel 2005 abbiamo introdotto un nuovo
sistema interno di gestione della sicurezza
sviluppato dalla Casa Madre e chiamato
Piramide della Sicurezza.
Si tratta di un sistema di gestione /
monitoraggio strutturato in 19 blocchi
che, visivamente, formano una piramide.
Ciascuno dei 19 blocchi della piramide
è un ambito del sistema ben definito,
che comprende un nucleo di obiettivi da
sviluppare ed attuare attraverso attività
specifiche.
L’applicazione di tale sistema a livello locale
è stata poi misurata attraverso un Audit
organizzato dalla Casa Madre.
Pur riconoscendo l’importanza di tale sistema
proprietario, in Italia abbiamo voluto andare
oltre, avviando nel 2006 l’implementazione
del sistema di gestione della sicurezza ai
sensi della norma OHSAS 18001:2007, del
quale possiamo considerare la Piramide
quasi un sottoinsieme, ottenendo nel 2008
la certificazione ai sensi della norma OHSAS
18001:2007 per 10 unità produttive: 2 unità
produttive cemento (nel sito di Merone è
inclusa la sede degli uffici direzionali), 4 cave
aggregati e 4 miniere cemento. A fine 2011 i
siti certificati sono diventati 21.
Nel 2009 è stato svolto un assessment
sull’OH&S presso l’unità produttiva cemento
di Ravenna di Micron Mineral S.p.A. e definito
un piano per allineare la nuova realtà alle
politiche e al modello di gestione della
sicurezza e salute nei luoghi di lavoro di
Holcim.
Nel mese di Novembre 2010 si è svolto un
Comitato OH&S straordinario, nel corso del
quale è stato lanciato il Progetto OHSAS
18001+. Il progetto prevede entro il 2012
l’allargamento della certificazione OHSAS
18001 a 48 siti includendo i seguenti requisiti
proprietari Holcim:
• OH&S Management System – Pyramid:
sistema di gestione della salute e
sicurezza rappresentato visivamente da
19 blocchi che corrispondono a 19 ambiti
di requisiti;
• FPEs: elementi di prevenzione degli
infortuni mortali riguardanti le 13
maggiori cause di infortuni;
• CSM: direttiva che riguarda la gestione
dei Terzi e delle loro attività all’interno
dei nostri siti o effettuate per conto
di Holcim;
69Rapporto di Sostenibilità 2011
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• OH&S AFR Directive – Acert: Direttiva
che regolamenta la gestione in sicurezza
dei combustibili e delle materie prime
alternative;
• Asbestos Directive: riguardante la
gestione dei materiali contenenti
amianto;
• ESDA - Respirable Crystalline Silica:
accordo europeo per la protezione
e la prevenzione del rischio legato
all’esposizione alla silice cristallina
respirabile;
• Mobile Phone Directive: documento che
disciplina l’utilizzo di telefoni cellulari
alla guida di veicoli e all’interno dei siti.
Indici infortunistici. Nel 2011 non si sono
verificati infortuni mortali.
Per misurare i nostri risultati verso
l’obiettivo zero infortuni ricorriamo anche
all’indice di frequenza, che rappresenta
il numero di infortuni occorsi per milione
di ore lavorate.
Non sono inclusi nel calcolo del tasso di
frequenza:
• gli infortuni “in itinere”;
• il giorno in cui è avvenuto l’evento
indesiderato;
• gli infortuni con necessità di primo
soccorso che non abbiano generato
perdita di ore lavorate.
Sono inclusi nel calcolo:
• gli infortuni accaduti nei luoghi di
lavoro e quegli infortuni a causa dei
quali il lavoratore sia stato assente dal
lavoro per almeno una intera giornata
lavorativa oppure un intero turno
lavorativo, nel giorno successivo a quello
dell’infortunio;
• gli infortuni la cui conseguenza si
manifesti dopo un certo numero di
settimane e generi perdita di ore
lavorate e ciò in diverse occasioni e
non immediatamente dopo l’evento
indesiderato;
• tutti gli infortuni generatisi a seguito di
un evento per il quale l’azienda possa
essere ritenuta responsabile;
• tutti gli infortuni, indipendentemente
dal fatto che il personale abbia un
contratto di lavoro a tempo parziale
oppure a tempo pieno;
• tutti gli infortuni generatisi a causa
di condizioni di lavoro improprie.
I dati evidenziano come nel 2011, l’indice
di frequenza medio di Gruppo sia
ritornato a livelli bassi (5,1) dopo la
parentesi del 2010. Riteniamo che
l’interruzione del percorso virtuoso sia
stata frutto del clima creatosi a seguito
della ristrutturazione aziendale. Sono
stati messi in atto e/o previsti piani di
intervento e nuove attività di formazione
tra cui la pubblicazione delle nuove OH&S
Pocket Guide del Cemento e degli AFR.
L’indice di gravità degli infortuni, ovvero
le giornate perse a causa di infortuni
per milione di ore lavorate, si è ridotto
notevolmente ed è stato pari a 44. Il tasso
di assenteismo per infortuni è stato pari
allo 0,4% nel 2011.
Tali dati vengono periodicamente
analizzati e discussi sia all’interno dei
comitati sia con i sindacati.
L’analisi di tali indici a livello mondiale e
l’esperienza effettuata nella prevenzione
degli infortuni mortali ha portato
Holcim a definire le principali cause di
infortunio mortale e quindi a definire
un programma specifico di intervento
basato sui Fatality Prevention Elements
(FPE). Gli elementi identificati e per i quali
sono state definite politiche, direttive e
Indice di frequenza totale gruppo
Infortuni in numeri
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
20
22
201120102009...2004
21,2
3,6
8,4
5,1
GRI LA7
Fonte: OH&S Report and QuestionnairePerimetro: tutte le società del Gruppo
L’indice di frequenza è il numero di infortuni occorsi per milione di ore lavorate
L’indice di gravità degli
infortuni per milioni
di ore lavorate si è
ridotto notevolmente
Rapporto di Sostenibilità 201170
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responsabilità sono 13, di cui 9 comuni
al settore dei materiali da costruzioni:
lavori in altezza, isolamento e blocco,
sicurezza dei veicoli e del traffico,
sicurezza delle parti elettriche, protezione
delle macchine, spazi confinati, lavori
a caldo, escavazione e perforazione e
sollevamento di pesi e carichi sospesi.
A questi 9 se ne aggiungono 4 (tra cui
lavori nei pressi di bacini d’acqua e
sicurezza ferroviaria) relativi ad altri
segmenti di business e non ancora
sviluppati.
L’approccio di Holcim richiede
pianificazione e individuazione delle
priorità. Nel corso delle attività dei Gruppi
di lavoro nati dal Comitato OH&S sono
stati individuati e diffusi degli strumenti
per facilitare le implementazioni (check
list, prassi etc.).
L’implementazione effettiva viene
attuata attraverso il lavoro dei Comitati
locali per unità produttiva / business e
l’implementazione di dettaglio è partita
nel 2009 ed è proseguita negli anni 2010-
2011.
Iniziative in corso volte all’informazione
/formazione e coinvolgimento
dei dipendenti. Dal 2006 abbiamo inoltre
rafforzato i progetti volti all’informazione
/ formazione e coinvolgimento dei
dipendenti.
IniziativeTra le iniziative più interessanti e maggiormente riuscite ricordiamo:
• la OH&S Awareness Campaign,
lanciata a livello di Casa Madre
e personalizzata a livello locale
nel 2007 coinvolgendo tutti i
dipendenti;
• TOP Safe nel 2008 con l’obiettivo di
rafforzare la cultura della sicurezza;
• OH&S Walking Trophy dal 2008
volto a premiare sia il lavoro di
gruppo sia le buone pratiche
presentate dalle unità produttive
cemento, aggregati, calcestruzzo,
trading cemento e dalla
piattaforma di pre-trattamento dei
combustibili alternativi.
Responsabilità di prodotto. I nostri prodotti
sono rispondenti alle norme di sicurezza e
salute nei luoghi di lavoro nelle varie fasi
del loro ciclo di vita.
Ogni prodotto è corredato da scheda di
sicurezza che consente ai clienti di ottenere
informazioni puntuali sulla fonte delle
materie prime, sul contenuto e sull’uso
sicuro del prodotto. Nel caso dei prodotti
in sacco, alcuni dati rilevanti ai fini del loro
corretto utilizzo sono riportati anche sulla
confezione.
Fasi del ciclo di vita del prodotto Assessment Dettagli sicurezza
Definizione e / o concept
Sì
Il regolamento REACH obbliga le imprese che utilizzano e / o commercializzano sostanze chimiche a valutare i rischi derivanti dal loro uso ed a prendere le misure necessarie per gestire qualsiasi rischio venga individuato. L’ambito di coinvolgimento del Regolamento REACH 1907/2006/ CE nel settore del cemento è in via di progressiva definizione sia per i materiali che per il campo di applicazione. Entro la fine del 2009 produttori e / o utilizzatori hanno provveduto a preregistrare, come previsto dal regolamento, tutti i materiali utilizzati nel processo, così come prodotti e materiali eventualmente importati da paesi extra-UE. Quindi vengono valutati gli aspetti relativi alla sicurezza e salute anche in questa fase.
Ricerca e sviluppo SìIn conformità alle normative ed alle procedure aziendali vengono valutati gli impatti sulla sicurezza anche in questa fase del ciclo di vita del prodotto.
Certificazione Sì Vale commento relativo al REACH.
Produzione SìSono previsti adeguamenti impiantistici qualora per la produzione dei nostri prodotti vengano utilizzati dei materiali che richiedano specifici interventi per la tutela della sicurezza e salute dei lavoratori.
Marketing e vendite Sì Vengono riportate informazioni di sicurezza sul sacco.
Utilizzo prodotto Sì Vengono prodotte delle schede di sicurezza che danno indicazioni per un uso sicuro del prodotto.
Riciclo prodotto No
Per quanto detto sopra è un aspetto che viene in ogni caso valutato, anche se come azienda non ce ne occupiamo direttamente. A valle sono presenti infatti tecnologie di trattamento e recupero dei materiali di demolizione. Ad es il calcestruzzo demolito può essere riutilizzato. In fase di accettazione dei materiali vengono effettuate valutazioni sul dilavamento, sull’impatto ambientale durante la fase di “servizio” ed anche in fase di demolizione.
71Rapporto di Sostenibilità 2011
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CSR: impegno nelle comunità locali e stakeholder engagement
Strategia e Politica di Holcim. La nostra
Politica di Responsabilità Sociale, che è stata
rivista a fine 2010 e che ha come missione
quella di lavorare come partner di tutti i
nostri stakeholder costruendo relazioni
durature di mutuo rispetto e fiducia, si
articola su sei pilastri:
• condotta del business: il nostro codice
di condotta è la nostra guida per la
conduzione del business. Partecipiamo
all’UN Global Compact e supportiamo
la Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani. Rispettiamo i diritti umani di non-
discriminazione, libertà di associazione e
contrattazione collettiva, lavoro minorile,
pratiche di sicurezza nel rispetto della
normativa italiana;
• rapporti di lavoro: promuoviamo la
diversità e le pari opportunità all’interno
della nostra azienda nella selezione,
inserimento, sviluppo e fidelizzazione
dei dipendenti. Rifiutiamo l’assunzione
di minorenni, specialmente se nell’età
per cui la scuola è obbligatoria.
Rispettiamo i diritti dei lavoratori e ci
impegniamo a realizzare riorganizzazioni
e ristrutturazioni nel rispetto del contesto
legale locale;
• sicurezza e salute nei luoghi di lavoro: ci
impegniamo per il miglioramento della
qualità della vita dei nostri dipendenti,
dei dipendenti di aziende terze e dei
visitatori delle nostre unità produttive.
Dopo aver svolto le proprie attività, le
persone che lavorano con Holcim devono
poter ritornare a casa sane e salve come
quando si erano recate sul posto di
lavoro. Promuoviamo la diffusione della
cultura della sicurezza;
• comunità locali: monitoriamo i bisogni
locali, promuoviamo il coinvolgimento
delle comunità locali e lo sviluppo di
progetti / partnership con stakeholder
locali per promuovere lo sviluppo sociale,
culturale ed educativo delle comunità
locali influenzate dalle nostre unità
produttive;
• relazioni con clienti e fornitori:
offriamo prodotti e servizi innovativi
che incontrano i bisogni dei nostri
clienti. Ci impegniamo ad estendere i
principi dell’UN Global Compact e della
Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani ai nostri fornitori;
• monitoraggio e reporting delle
performance: identifichiamo e
monitoriamo gli aspetti rilevanti della
nostra performance sociale. Valutiamo
i nostri programmi e le nostre attività,
rendendo trasparenti i nostri risultati
in ambito economico, ambientale e
sociale tramite rapporti di sostenibilità
verificati da società di revisione esterne
ed indipendenti. Incoraggiamo i nostri
stakeholder ad esprimere il proprio
feedback e teniamo nella debita
considerazione i loro suggerimenti nella
definizione dei programmi futuri.
Dall’analisi di materialità condotta nel 2008 e
rivista nel 2012 sono emerse conferme sulle
nostre priorità:
• coinvolgimento delle comunità locali;
• relazioni durature e di fiducia con gli
stakeholder.
Con intensità diverse, questi aspetti dettano
quelle che saranno le principali sfide future
per noi in ambito di Responsabilità Sociale,
rafforzando la Politica di Gruppo già in essere.
L’impegno e i risultati a livello di Holcim
(Italia). Coerentemente con le linee guida
della Casa Madre, vogliamo essere partner
dei nostri stakeholder, migliorando la qualità
della vita dei nostri dipendenti, delle loro
famiglie e delle comunità locali prossime
alle nostre unità produttive con l’intento di
costruire relazioni fiduciarie di lungo periodo.
L’impegno per le comunità locali è alla
base della nostra politica di Responsabilità
Sociale: ci impegniamo ad ascoltare i bisogni
delle comunità locali, interagendo con le
amministrazioni locali e con la collettività,
facendoci promotori di iniziative di sviluppo
sostenibile relative a progetti ambientali,
sociali e culturali legate alle comunità dei
territori in cui operiamo.
Dal 2005 abbiamo inteso avviare un percorso
di cambiamento per invertire la tendenza
alla scarsa informazione verso l’esterno
e allo scarso dialogo che in passato ha
caratterizzato le realtà industriali.
Crediamo che sia nostro dovere, come
impresa socialmente responsabile, far sapere
cosa succede all’interno delle nostre unità
Rapporto di Sostenibilità 201172
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produttive e quali siano le eventuali ricadute
della nostra attività sull’esterno.
Pertanto, abbiamo avviato le seguenti
iniziative di informazione e di
rendicontazione:
• monitoraggio della rassegna stampa con
l’identificazione dei temi principali;
• arricchimento della sezione Sviluppo
Sostenibile sul sito Internet nella
quale esplicitiamo politiche e progetti
lungo le tre dimensioni (responsabilità
economica, ambientale e sociale);
• creazione e lancio del periodico
semestrale di informazione gratuita
“Note di Fábrica” rivolto alle comunità
locali limitrofe a Merone (27.000 copie/
edizione) e Ternate (4.000 copie/
edizione) in 2 edizioni/anno per fare
chiarezza sul nostro mestiere, ovvero su
chi siamo, come facciamo il cemento e
come ci relazioniamo con il territorio. Dal
2007 al 2010 il giornale è stato distribuito
porta a porta alle famiglie e reso
disponibile alle amministrazioni locali per
esporlo presso gli uffici comunali.
La pubblicazione conteneva informazioni
riguardanti Holcim (Italia) ed una parte
interna, diversa per i due stabilimenti
di Merone e di Ternate, riguardante
aspetti specifici dell’unità produttiva di
riferimento. Dal 2008 è stato aggiunto
un inserto speciale dedicato alle
priorità strategiche in tema di sviluppo
sostenibile. L’ultima edizione risale al
primo numero del 2010 in quanto poi,
per contenimento costi, la pubblicazione
è stata sospesa;
• redazione del Rapporto di Sostenibilità
che dal 2008 è annuale e basato su
interviste ad un campione di stakeholder.
L’informazione è il primo livello di azione nei
confronti degli stakeholder, che abbiamo
affrontato sia con strumenti di informazione,
sia con forme maggiormente interattive quali
quelle chiamate di stakeholder dialogue:
• Open Day, ovvero giornata di Porte
Aperte, durante le quali si organizzano
visite guidate al ciclo produttivo allo
scopo di far toccare con mano la nostra
realtà.
Non mancano punti di ristoro e momenti
di intrattenimento per bambini insieme
ad animatrici preparate (artisti di
strada, concorso di disegno, giochi con
le costruzioni,...) e per adulti (curiosità
tecniche, aree esperti).
Nel periodo 2006-2010 abbiamo
organizzato: giornate di Porte Aperte a
Merone (rispettivamente 1.850 visitatori
nel 2006 e 1.950 nel 2008) e a Ternate
(1.100 visitatori nel 2007);
• Community Day, ovvero giornata di
volontariato regolarmente retribuita
durante la quale i nostri dipendenti
escono dall’azienda e lavorano insieme
ad alcune associazioni non a scopo di
lucro presenti nei territori ove operiamo;
• Commissioni mono o multistakeholder
legate alle unità produttive cemento o
cave e miniere cemento.
Nello specifico si tratta delle seguenti
commissioni:
• Commissione sulla miniera di Rio
Gambaione;
• Commissione sulla cava di Valle
Oscura;
• Commissione per monitoraggio
combustibili alternativi presso Unità
Produttiva di Merone;
• incontri monostakeholder e incontri
pubblici con le comunità locali. Dalla fine
del 2011 sono stati avviati una serie di
incontri con gli stakeholder interessati
al tema della richiesta di Holcim per
l’apertura di una nuova cava sul Monte
Cornizzolo. Nello specifico, è stata
fatta una mappatura degli stakeholder
coinvolti seguita nel 2012 dall’avvio
di incontri con O.O.S.S. territoriali e
regionali, con i comuni interessati (fatta
eccezione per Civate e Suello che hanno
rifiutato l’incontro), con i rappresentanti
dei partiti politici all’interno della giunta
e del consiglio provinciale, con comunità
montane, con ARPA, con associazioni
di categoria, con indotto. Non è stato
altrettanto possibile avere un confronto
con il Coordinamento Cornizzolo No
Cava, che rappresenta le ONP locali
coinvolte. Sono stati organizzati poi
3 incontri pubblici presso i comuni
di Erba, Eupilio e Valmadrera dove è
stato possibile illustrare la posizione di
Holcim e rispondere liberamente alle
domande. Questo percorso di apertura e
trasparenza è tuttora in corso.
Per saperne di più visita
www.youtube.com/
watch?v=k3FWCImVSgg
73Rapporto di Sostenibilità 2011
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73Rapporto di Sostenibilità 2011
Community Day Il Community Day è la giornata di
volontariato regolarmente retribuita
durante la quale i nostri dipendenti escono
dall’azienda e lavorano insieme ad alcune
associazioni non a scopo di lucro presenti
nei territori ove operiamo.
Le attività sono diverse e svolte insieme
ai volontari, dipendenti e utenti di queste
realtà: giardinaggio, lavori in serra, pulizie,
assemblaggio, cartotecnica, imbiancatura,
ecc. Il progetto è stato lanciato nel 2007
con il coinvolgimento dei soli dipendenti
degli uffici direzionali e di 4 associazioni
non a scopo di lucro delle Province di
Como e Lecco.
Dato il grande successo, dal 2008
abbiamo esteso il bacino di utenza
all’unità produttiva di Ternate e attivato
6 (diventate 8 nel 2009) associazioni non
a scopo di lucro delle Province di Como,
Lecco e Varese.
Le associazioni hanno l’occasione di farsi
conoscere, di avere un aiuto concreto
nel loro lavoro quotidiano e di ricevere
un contributo economico da parte
dell’azienda per realizzare un progetto che
sta loro a cuore: ad esempio la nuova sede
di Noi Genitori e Noivoiloro, l’acquisto
di test diagnostici e seggioline per i
bambini de La Nostra Famiglia all’acquisto
di supporti e materiali vari per le altre
associazioni.
Il progetto ha riscosso grande successo tra
i dipendenti registrando adesioni elevate,
circa 350 dal 2007.
Le ONP Le associazioni non a scopo di lucro
sinora coinvolte sono state:
• La Nostra Famiglia di Ponte Lambro (CO)
• Cooperativa Sociale Noivoiloro Onlus
• Società Cooperativa Sociale Onlus
Noi Genitori di Erba (CO)
• Il Gabbiano di Calolziocorte (LC)
• Cooperativa sociale Questa
Generazione di Villa Romanò
di Inverigo (CO)
• Cooperativa Sociale Punto Service
di Canzo (CO)
• ANFFAS Onlus di Lecco con Casa
L’Orizzonte
• Comunità educativa Mamma-
Bambino Casa La Vita di Lecco
e La Bussola di Merate (LC)
• Fondazione Don Gnocchi Centro
La Rotonda di Inverigo (LO)
• Associazione Volontari Ternatesi
di Ternate (VA)
• Fondazione Renato Piatti Onlus
con le sedi di Besozzo
e Sesto Calende (VA)
• Cooperativa sociale
ECOLOGIAeLAVORO / Il Granello
di Vergiate / località Sesona (VA)
• Cooperativa Sociale Mirabilia
Dei Onlus di Inarzo (VA)
• SOS Villaggi Bambini Onlus di
Morosolo e Saronno (VA) dal 2012.
Dipendenti presso
SOS Villaggio Bambini
a Saronno durante
il Community Day 2012
Rapporto di Sostenibilità 201174
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I contributi di Holcim (Italia) a favore della
comunità possono essere classificati per
tipologia (contributi in denaro, in tempo,
in natura ed in costi di gestione), per
motivazione (donazione, investimenti
nella comunità ed iniziative commerciali
nella comunità) e per area di intervento
(educazione, ambiente, sociale, ecc.)
secondo il modello London Benchmarking
Group (LBG).
ClassificazioneTale classificazione è sostanzialmente coerente con le linee guida della Casa Madre, che invita a lavorare su 3 aree:
• contribuire all’educazione
della società del futuro;
• supportare lo sviluppo
della comunità locale;
• supportare la costruzione
di infrastrutture sociali.
Per quanto concerne la tipologia di
investimenti per la comunità evidenziamo
nel 2011 un ulteriore calo delle donazioni
in denaro ed una crescita di quelle in
natura.
Per quanto concerne la contabilizzazione
dei contributi offerti alla comunità
in termini di tempo dei dipendenti
abbiamo quantificato la sola giornata di
volontariato aziendale Community Day
e non il tempo dedicato dalla funzione
Corporate Social Responsibility and
Communication per progettarla. Nel
2011 è stata pari a 10.366 euro. Rispetto
al 2008 tale contributo è cresciuto per il
maggiore tempo dedicato internamente
senza il coinvolgimento di alcuna società
di consulenza per l’organizzazione del
Community Day per poi assestarsi nel
2010.
Per quanto riguarda la motivazione che ha
guidato l’elargizione, si conferma rispetto
agli anni precedenti il peso – in aumento –
degli investimenti nella comunità rispetto
alle semplici donazioni.
I cambi sopra descritti nella distribuzione
dei contributi sono imputabili alla
Contributi alla comunità per tipologia 2011 (%)
Contributi alla comunità per motivazione 2011 (%)
Contributi alla comunità aree di intervento 2011 (%)
Contributi in numeri
14% Contributo in costi di gestione
32% Contributo in natura (prodotti, servizi)
8% Contributo in tempo
46% Contributo in denaro
90% Investimenti nella comunità
10% Donazione
9% Altro tipo di supporto
82% Benessere sociale
2% Arte e cultura
6% Sviluppo economico1% Educazione e promozione giovani/nuove generazioni
Fonte: sistema di controllo di gestione interno, SDPerimetro: tutte le società del Gruppo
Fonte: sistema di controllo di gestione interno, SDPerimetro: tutte le società del Gruppo. Il valore delle iniziative commerciali è pari a zero
Fonte: sistema di controllo di gestione interno, SDPerimetro: tutte le società del Gruppo. I valori relativi alle aree di intervento Salute e Ambiente sono pari a zero
75Rapporto di Sostenibilità 2011
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Come Gruppo
privilegiamo i progetti
di collaborazione e di
sviluppo di capacità,
rispetto a donazioni
volontà come Gruppo di privilegiare i
progetti di collaborazione e di sviluppo di
capacità rispetto a contributi meramente
economici in denaro o in materiali da
costruzione.
Per quanto concerne invece le aree
di intervento ricordiamo quelle ove
investiamo maggiormente:
• educazione delle nuove generazioni.
Citiamo a titolo di esempio il
finanziamento del centro di ricerca
applicata Campus Point presso
la sede di Lecco del Politecnico di
Milano, il finanziamento di un nuovo
insegnamento in Recupero Ambientale
e Edilizio del Politecnico di Milano, le
visite guidate alle unità produttive
(essenzialmente unità produttive
cemento, cave e miniere cemento
e cave di aggregati) rivolte alle
scuole (dalle elementari, agli istituti
superiori ad indirizzo tecnico sino
alle Università), gli stage e i tirocini
per studenti di istituti tecnici e del
politecnico. Nel triennio 2009-2011
abbiamo offerto 3 tirocini e 4 stage;
• benessere sociale: giovani, salute,
anziani, disagio e emergenza sociale.
Citiamo come esempio i contributi
a progetti importanti perseguiti
dalle associazioni non a scopo di
lucro insieme alle quali svolgiamo
il Community Day es. la donazione
legata alle edizioni 2008-2010 del
Community Day per la costruzione
della nuova sede di Noivoiloro e Noi
Genitori di Erba, quella del 2010 per
l’acquisto del materiale necessario per
completare il progetto “più mobilità
per i nostri bambini” nel CRS di
Besozzo della Fondazione Renato Piatti
Onlus: un sistema di sollevamento
a binario che consente ai bambini
con forti problemi neuromotori di
sperimentare il cammino “autonomo”
lungo un percorso sensoriale e in
generale tutte quelle del Community
day 2011;
• sviluppo economico: progetti per la
crescita del territorio come ad esempio
CresCo.
È stata ridefinita la politica delle donazioni
e partnership secondo quanto prevede la
Partnership Directive della Casa Madre.
La Casa Madre ha messo a punto una
metodologia chiamata Stakeholder
Engagement Scorecard, da applicare a
questo genere di progetti, che in Italia è
operativa dalla seconda metà del 2008.
Si tratta di una metodologia che consente
di valutare i progetti in funzione della
loro coerenza con gli obiettivi aziendali,
della loro rilevanza per gli stakeholder e
della capacità di massimizzare gli impatti
generati sugli stakeholder e sull’azienda.
Sempre la stessa Casa Madre ha approvato
nel 2010 una nuova metodologia per il
coinvolgimento delle comunità locali
denominata Community Engagement Plan
(CEP) che dovrà essere applicata a tutti i
siti di tutte le Group Company di Holcim
entro il 2012. Si tratta di un approccio
sistematico e continuativo per ascoltare e
coinvolgere le comunità locali attorno alle
unità produttive di Holcim.
Relazioni con clienti e fornitori. Nello
specifico in tema di Responsabilità
Sociale chiediamo ai nostri fornitori di
aderire al nostro Codice di Condotta
e, tramite le Condizioni di Acquisto, di
condividere il nostro impegno in questa
area. In particolare, a titolo di esempio,
chiediamo di impegnarsi a rispettare i
diritti umani universalmente riconosciuti,
a trattare i propri dipendenti con dignità
e rispetto, a non essere in alcun modo
complice negli abusi dei diritti umani,
a combattere qualunque abuso fisico o
verbale, le molestie e le minacce od ogni
altra forma di intimidazione, a sostenere
la libertà di associazione dei lavoratori
ed a riconoscere il diritto dei lavoratori
alla contrattazione collettiva, a garantire
orari di lavoro accettabili e conformi
alla normative vigente in materia, a non
fare ricorso a lavoro minorile, a non fare
discriminazioni razziali e / o sessuali, ad
impegnarsi a contrastare la corruzione in
ogni sua forma, ecc.
Rapporto di Sostenibilità 201176
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Codice di Condotta FornitoriNel 2012 verrà distribuito un Codice
di Condotta per la catena di fornitura
basato sugli standard contenuti
nel “Global Compact” dell‘ONU e
sulle seguenti politiche e direttive di
Gruppo:
• Mission Statement di Holcim
• Codice di condotta di Holcim
• Politica ambientale di Holcim
• Politica di sicurezza e salute nei
luoghi di lavoro di Holcim
• Politica di responsabilità sociale
d‘impresa di Holcim
Holcim intende qualificare in modo
sempre più accurato i fornitori e stabilire
relazioni a lungo termine con coloro che
intendono intraprendere un percorso di
sviluppo sostenibile. L’obiettivo è quello
di garantire al Gruppo e ai nostri clienti
approvvigionamenti con un adeguato
rapporto qualità-prezzo e congiuntamente
assicurare una gestione responsabile della
supply chain.
Iniziative e premi. In ambito di sviluppo
sostenibile promuoviamo indirettamente
(facendo parte di Holcim) o direttamente
iniziative e associazioni rilevanti sul tema.
Per quanto concerne il sostegno indiretto,
possiamo solo ricordare la forte passione
e l’impegno di Holcim su questi temi, nati
anni orsono con la partecipazione alla
fondazione del WBCSD (World Business
Council for Sustainable Development), e
proseguito con le successive applicazioni
e i gruppi di lavoro in ambito cementiero
(studio sullo sviluppo sostenibile
dell’industria cementiera condotto a livello
mondiale dal Battelle Memorial Institute;
programma di lavoro su cinque anni “Our
Agenda for Action”, volto a tradurre le
indicazioni emerse in una serie di azioni
concrete in materia di cambiamenti
climatici, materie prime e combustibili,
sicurezza e salute dei dipendenti,
riduzione delle emissioni, impatto locale,
processi di business interni), nonché con
la sottoscrizione nel 2003 dell’UN Global
Compact. L’impegno di Holcim è stato
riconosciuto con la presenza nel Dow Jones
Sustainability Indexes per 9 anni consecutivi
e con l’inclusione nel FTSE4Good.
Direttamente come Holcim (Italia) siamo
membri dal 2006 di Sodalitas (partner
italiano di CSR Europe, il network di
imprese e associazioni che promuovono
la Responsabilità Sociale in Europa),
trasformatasi in Fondazione nel 2008 e
partecipiamo a progetti e gruppi di lavoro
e sempre dallo stesso anno sosteniamo
l’“Alleanza per un’impresa europea
competitiva e sostenibile” (partnership tra
Commissione Europea e rappresentanti
del mondo delle imprese europee per
diffondere la Responsabilità Sociale
d’Impresa).
Con riferimento ai progetti a cui
partecipiamo citiamo il progetto CRESCO
che si propone di creare un’alleanza tra
imprese avanzate e territori virtuosi-Isole
Cresco, in cui le imprese possano trasferire
le loro buone pratiche di sostenibilità
ambientale a cittadini, giovani e comunità
locali. Obiettivo generale del progetto è il
passaggio da una sostenibilità predicata ad
una sostenibilità praticata sia dal singolo
cittadino, sia dalla comunità. Partner chiave
del progetto sono ANIMA, Legambiente,
Cittadinanza Attiva, The Natural Step,
Politecnico di Milano (partner scientifico
che curerà in particolare la formazione
e il trasferimento tecnologico), ANCI
(relazioni con i comuni) e 23 sono le aziende
promotrici tra cui Holcim (Italia).
Il progetto CRESCO è patrocinato dal
Ministero dell’Ambiente e dalla Provincia di
Milano.
Nei primi mesi del 2011 abbiamo aderito
al Laboratorio sul Volontariato di Impresa
che si pone come obiettivi l’adozione di
uno strumento di misurazione dell’impatto
generato dalle attività di volontariato
d’impresa, un maggiore coinvolgimento
dei volontari che annualmente rinnovano il
loro impegno, nonché l’esplicitazione delle
motivazioni che rendono il volontariato
d’impresa uno strumento vincente per
Sodalitas
per saperne di più visita
www.sodalitas.it
per saperne di più visita
www.wbcsd.org
Cos’è WBCSDIl World Business
Council for Sustainable
Development è
un’organizzazione
formata da aziende
innovatrici, che stimola
il mercato globale
a creare un futuro
sostenibile negli ambiti
commerciale, sociale
e ambientale
77Rapporto di Sostenibilità 2011
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GBCHolcim (Italia) aderisce
come socio al Green
Building Council
Holcim (Italia) partecipa
a commissioni di lavoro
su temi di sviluppo
sostenibile
per saperne di più visita
www.gbcitalia.org.
AITEC Per cemento www.aitecweb.com
ANEPLA Per aggregati
www.anepla.it
ATECAP Per calcestruzzo www.atecap.it
il miglioramento del clima interno e dei
rapporti con la comunità.
Inoltre, sosteniamo dalla sua nascita
il Sodalitas Social Innovation, ideato
per aiutare il nonprofit a dotarsi delle
competenze e degli strumenti necessari
a presentare al meglio i propri social
business plan per ottenere partnership o
finanziamenti. Oltre a ciò, il programma
intende mettere in contatto imprese ed
enti erogatori con organizzazioni mature e
capaci di proporre progetti innovativi.
Ricordiamo inoltre la sottoscrizione
di Holcim (Italia) della Carta delle Pari
Opportunità.
Dal 2009 abbiamo aderito come socio
ordinario a Green Building Council (GBC)
Italia, associazione che si propone di
introdurre in Italia lo standard LEED
(Leadership in Energy and Environmental
Design).
In parallelo partecipiamo a commissioni
di lavoro su temi legati allo sviluppo
sostenibile nell’ambito delle associazioni
di categoria di appartenenza (AITEC per
cemento, ANEPLA per aggregati e ATECAP
per calcestruzzo).
Come Holcim (Italia) abbiamo conseguito
alcuni premi in ambito di sviluppo
sostenibile.
2007: Sodalitas Social Award - Categoria
Valorizzazione Capitale Umano. Holcim
(Italia) ha vinto con il progetto “ Passione
per la Sicurezza”, per il contributo portato
alla diffusione della cultura della sicurezza
accompagnato da una riduzione del tasso di
frequenza degli infortuni.
2007: III European Marketplace
2008: Premio Social Corporate
Responsibility. Holcim (Italia), ha
ottenuto un significativo e stimolante
riconoscimento come Azienda che si è
contraddistinta per l’impegno assunto
nell’ambito della Sicurezza e Salute nei
Luoghi di Lavoro dando vita ad iniziative in
grado portare risultati concreti
2010: Sodalitas Social Award - Categoria
Valorizzazione Capitale Umano e Pari
Opportunità. Per il prosieguo del nostro
impegno e per i costanti risultati raggiunti
in tema di Sicurezza e salute nei luoghi di
lavoro, nel 2010 Holcim (Italia) è stato uno
dei finalisti della categoria.
2010: Raccolta di buone prassi di imprese
impegnate in percorsi di Responsabilità
Sociale. Holcim (Italia) è stata segnalata
come buona prassi di impresa impegnata
in percorsi di responsabilità sociale 2010 da
Unioncamere Lombardia con riferimento
alle province Milano, Lecco, Como e Varese.
In particolare, secondo Unioncamere
Lombardia, Holcim (Italia) ha sviluppato
esperienze eccellenti nei seguenti ambiti:
qualità del lavoro e relazioni del personale,
progetti di sostenibilità ambientale,
progetti a favore della comunità, qualità
delle relazioni con fornitori, clienti e
consumatori. Il Rapporto di Sostenibilità e
il Community Day sono state riconosciute
come due importanti iniziative in tema di
Responsabilità Sociale.
2010: 1° Premio Energy 2020 - Il sole 24Ore
ed Energia24. Il Rapporto di Sostenibilità di
Holcim (Italia) è entrato nella short list del
premio “Atena” per il miglior progetto di
CSR che rispetti le aspettative economiche,
ambientali, sociali, di tutti i portatori di
interesse.
Sistemi di monitoraggio. Abbiamo
identificato gli aspetti importanti
della nostra performance sociale e
definito programmi e attività dei quali
intendiamo rendere visibili i risultati ai
nostri stakeholder attraverso varie forme
tra cui il Rapporto di Sostenibilità, varie
pubblicazioni in tema di sostenibilità, il sito
Internet, incontri e momenti creati ad hoc
per i nostri stakeholder.
Inoltre, allo scopo di garantire maggiore
trasparenza alla nostra gestione
in ottemperanza alle Linee Guida
Internazionali per la redazione dei rapporti
di sostenibilità GRI G3.1 (Global Reporting
Initiative), abbiamo optato per una
verifica esterna delle nostre performance
economiche, ambientali e sociali,
rendicontate nel Rapporto di Sostenibilità,
che per noi svolge la società di revisione
KPMG S.p.A. per il quinto anno consecutivo.
Incoraggiamo l’invio di commenti per
migliorare le nostre performance attraverso
varie forme, quali la posta elettronica o
momenti di coinvolgimento quali incontri
mono e multi-stakeholder e sondaggi di
opinione a stakeholder interni ed esterni.
SviluppoSostenibilePer informazioni sullo
sviluppo sostenibile è
consultabile il nostro sito
internet
www.holcim.it/it/
sviluppo-sostenibile.html
Rapporto di Sostenibilità 201178
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Nei prossimi anni intendiamo accrescere
il livello di coinvolgimento dei nostri
stakeholder per continuare a crescere nel
nostro percorso di sviluppo sostenibile.
Ulteriori dettagli sono contenuti nei
Prossimi Passi.
Edilizia sostenibile
Nel 2003 Holcim Ltd ha costituito Holcim
Foundation for Sustainable Costruction allo
scopo di estendere la sostenibilità a tutta la
filiera delle costruzioni.
Holcim Foundation è supportata da Holcim
Ltd e dalle sue Group company presenti in
circa 70 Paesi, tra cui Holcim (Italia), ed è
indipendente da interessi commerciali.
Holcim Foundation incoraggia risposte
sostenibili ad aspetti tecnologici,
ambientali, socio-economici e culturali
connessi alle costruzioni e all’edilizia.
Target Issue
Progressinnovazione e trasferibilità
People standard etici
ed equità sociale
Planet qualità ecologica
e conservazione delle risorse
Prosperity performance
e compatibilità economica
Proficiency impatto
estetico sul contesto
La fondazione opera a 3 livelli:
• organizzazione di una serie di concorsi
internazionali a livello regionale e
mondiale con premi complessivi del
valore di 2 milioni di dollari (Holcim
Awards for Sustainable Construction)
per progetti di edilizia sostenibile
in collaborazione / partnership
con diverse università di livello
internazionale: Swiss Federal Institute
of Technology (ETH Zurich), Svizzera;
Massachusetts Institute of Technology
(MIT), Boston, USA; Tongji University
(TJU), Shanghai, Cina; Universidad
Iberoamericana (UIA), Città del
Messico, Messico; Ecole Supérieure
d’Architecture de Casablanca
(EAC), Marocco; Indian Institute of
Technology (IIT Bombay), Mumbai,
India; University of the Witwatersrand
(Wits), Johannesburg, Sud Africa;
Universidade de São Paulo (USP),
Brasile. Il terzo ciclo degli Holcim
Awards è stato lanciato l’1 luglio
2010 avendo come target architetti,
ingegneri, progettisti e studenti delle
relative facoltà e si è concluso a marzo
2011.
Le premiazioni regionali si sono svolte
nelle cinque regioni: Africa – Middle
East, Asia Pacific, Nord America,
America Latina e Europa.
La premiazione regionale a livello
Europa si è tenuta a Milano nei
giorni 15 e 16 settembre 2011 con
il supporto di Holcim (Italia). Alla
cerimonia sono intervenuti 270 ospiti
provenienti da 17 Paesi diversi.
I vincitori globali degli Holcim Awards
sono stati annunciati nel mese di
marzo 2012 a seguito della valutazione
Vincitore dell’Oro
al Global Holcim
Awards 2012
per saperne di più visita
www.holcimfoundation.org
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Vincitore del Bronzo
al Global Holcim Awards 2012
Vincitore dell’Argento
al Global Holcim Awards 2012
effettuata da una giuria indipendente
e prestigiosa composta da: Aaron
Betsky, Direttore, Cincinnati Art
Museum; Mario Botta, Titolare, Mario
Botta Architetto; Yolanda Kakabadse,
Presidente di WWF International e
Presidente dell’Advisory Board di
Fundación Futuro Latinoamericano;
Julia Marton-Lefèvre, Direttore
Generale, IUCN; Rahul Mehrotra,
Titolare, Rahul Mehrotra Associates;
Enrique Norten, Titolare e fondatore
di TEN Arquitectos; Hans-Rudolf
Schalcher, Professore em. di Planning
and Management in Construction
presso ETH Zurich; Werner Sobek,
Direttore dell’Institute for Lightweight
Structures and Concept presso
l’Università di Stoccarda;
• conduzione di simposi accademici
(Holcim Forum) per incoraggiare
l’innovazione: il primo si è svolto nel
2004 sui bisogni di base e il secondo è
stato organizzato ad aprile 2007 sulle
trasformazioni urbane mentre il terzo
si è tenuto ad aprile 2010 a Città del
Messico con il titolo “Re-inventing
Construction”. Il quarto International
Holcim Forum dal titolo “Economy of
Sustainable Construction” si terrà a
Mumbai dal 14 al 17 Aprile 2013 ;
• supporto finanziario a progetti di
ricerca e costruzioni che favoriscano
lo sviluppo sostenibile (Holcim Grants).
L’impegno di Holcim (Italia) si traduce
nella promozione delle attività di Holcim
Foundation a livello locale con l’obiettivo
di accrescere la cultura dell’edilizia
sostenibile e di creare un network di
professionisti italiani interessati al tema.
Il quarto International
Holcim Forum è stato
“Economy of Sustainable
Construction”
per saperne di più visita
www.holcimforum.org
Cerimonia Holcim
Awards Europa
Milano, 15 settembre
2011
Cerimonia Holcim Awards
Africa Middle East
79Rapporto di Sostenibilità 2011
Rapporto di Sostenibilità 201180
Pros
sim
i Pas
si
Prossimi Passi
Legenda:
√ obiettivo raggiunto obiettivo raggiunto e superato attività in corso attività in ritardo rispetto alla pianificazione originale attività con obiettivo raggiunto prima della scadenza prevista
Obiettivo Anno Status
Performance economica
Mantenimento dei risultati economici dato il contesto di crisi (obiettivo riformulato)
2012 il 2010 e il 2011 sono stati anni estremamente difficili. La ripresa è prevista non prima del 2013
Mantenimento del valore aggiunto distribuito agli stakeholder dato il contesto di crisi (obiettivo riformulato)
2012 il 2010 e il 2011 sono stati anni estremamente difficili. La ripresa è prevista non prima del 2013
Promozione dell’edilizia sostenibile lungo la catena del valore 2012 tramite la promozione degli Holcim Awards, abbiamo conseguito buoni risultati e ricevuto commenti positivi da opinion maker in occasione della Holcim Awards Ceremony Regione Europa tenutasi a Milano il 15-16 settembre 2011
Performance ambientale
Sistemi di gestione: Certificazione UNI EN ISO 14001 di tutte le up aggregati e calcestruzzo (obiettivo riformulato)
2012 abbiamo privilegiato il piano riguardante la certificazione OHSAS 18001
Cambiamento climatico: Riduzione delle emissioni specifiche di CO
2 del 25% rispetto al 1990 (obiettivo riformulato)
2015 rispetto al 1990 nel 2011 - 25,5% le emissioni specifiche e -52% le emissioni totali
Emissioni in atmosfera: Riduzione delle emissioni delle emissioni di NO
x, SO
2 e polveri del 20% rispetto al 2004
(obiettivo riformulato)2012 √ rispetto al 2004 NO
x - 30%, SO
2 - 43%, polveri - 68%
Gestione risorse naturali: incremento progressivo dell’uso delle risorse rinnovabili
2010 abbiamo incrementato l’uso di combustibili alternativi (34% sostituzione calorica) e avviato la centrale a biomassa legnosa
Gestione attività estrattiva con attenzione alla biodiversità: 80% siti sensibili con un piano di biodiversità
2013 abbiamo identificato i siti sensibili per i quali definire il piano di biodiversità entro il 2013
Performance sociale
Sicurezza e Salute: Certificazione OHSAS 18001 di tutte le up aggregati e calcestruzzo (obiettivo riformulato)
2012 a fine 2011 risultano certificate 21 up e entro il 2012 completeremo la certificazione sulle restanti up attive
Sicurezza e Salute: Miglioramento progressivo degli indici infortunistici (-30% annuo negli anni 2006-2009 rispetto al 2004 fino al raggiungimento di -2).
2009 -75,9% rispetto al 2004. L’obiettivo è di scendere sotto il valore di 1.0 nel 2013
Sicurezza e Salute: Implementazione dei piani di azione legati ai 13 elementi di prevenzione degli infortuni mortali (FPE) (obiettivo riformulato)
2013 il target è stato spostato al 2013 dalla casa madre. Nel 2012 verranno effettuati assessment a livello di singole group company
Sicurezza e Salute: Implementazione della Direttiva di Contractor Safety Management (obiettivo riformulato)
2012 l’implementazione effettiva verrà verificata dalla casa madre con gli assessment
Risorse Umane: Definizione piani di intervento per le pari opportunità (obiettivo riformulato)
2012 ritardo, svolta ricerca nel 2007 e firmata Carta delle Pari Opportunità con Fondazione Sodalitas. Dal secondo semestre 2012 partecipiamo al Family Audit focalizzando così attenzione su welfare a 360°
CSR e Relazione con gli stakeholder: Pubblicazione risultati sviluppo sostenibile e mantenimento livello di trasparenza (obiettivo riformulato)
2012 7 edizioni del Rapporto di Sostenibilità, per 6 anni consecutivi con verifica esterna indipendente e per 5 anni consecutivi con livello A+. Nell’edizione 2011 abbiamo adottato le GRI G3.1 e il Mining and Metals Sector Supplement
CSR e Relazione con gli stakeholder: Dialogo con gli stakeholder con avvio di Community Engagement Plan e sviluppo di progetti per il territorio (obiettivo riformulato)
2012 √ abbiamo realizzato incontri con stakeholder, open day, community day, analisi materialità e definito un Community Engagement Plan per sito / area geografica.
CSR e Relazione con gli stakeholder: Revisione approccio CSR 2009 √abbiamo realizzato la situation analysis per tutte le comunità locali attorno alle principali unità produttive cemento e aggregati unitamente ad un’analisi dei bisogni
81Rapporto di Sostenibilità 2011
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Sintesi degli Indicatori
U.d.M. 2009 2010 2011
EC1 CoreValore economico direttamente generato e distribuito
Valore economico generato in ‘ 000 euro 288.816 247.886 224.255
Valore economico distribuito: in ‘ 000 euro 269.622 250.480 232.256
Valore economico distribuito: Fornitori beni e servizi in ‘ 000 euro 205.937 198.608 185.551
Valore economico distribuito: Dipendenti in ‘ 000 euro 43.396 39.398 37.251
Valore economico distribuito: Fornitori di capitale in ‘ 000 euro 16.753 10.205 7.490
Valore economico distribuito: Remunerazione Stato in ‘ 000 euro 2.478 1.390 987
Valore economico distribuito: Collettività in ‘ 000 euro 1.058 879 977
Valore economico trattenuto in ‘ 000 euro 19.194 -2.594 -8.001
Risultati di Gruppo Fatturato netto in ‘ 000 euro 265.470 224.299 194.367
Margine operativo lordo in ‘ 000 euro 28.356 7.332 103
Risultato operativo in ‘ 000 euro -32.281 -59.420 -62.738
Cash flow (da attività operative) in ‘ 000 euro -2.996 -13.595 -10.038
Investimenti lordi in ‘ 000 euro 38.288 13.057 14.980
Risultati Cemento Fatturato netto in ‘ 000 euro 170.045 136.128 125.786
Margine operativo lordo in ‘ 000 euro 32.068 8.771 3.992
Investimenti lordi in ‘ 000 euro 8.721 7.903 7.087
Investimenti Cemento Sostituzione in ‘ 000 euro 3.566 3.641 3.662
Razionalizzazione capacità produttiva in ‘ 000 euro 549 1.957 2.050
Miglioramento prodotti in ‘ 000 euro 62 40 70
Sicurezza e salute in ‘ 000 euro 2.344 1.310 868
Ambiente in ‘ 000 euro 992 615 437
Espansione in ‘ 000 euro 1.208 340 0
Risultati Aggregati Fatturato netto in ‘ 000 euro 26.484 21.284 17.198
Margine operativo lordo in ‘ 000 euro 8.192 3.385 2.404
Investimenti lordi in ‘ 000 euro 721 2.346 2.234
Investimenti Aggregati Sostituzione in ‘ 000 euro 253 653 1.608
Razionalizzazione capacità produttiva in ‘ 000 euro 50 398 0
Miglioramento prodotti in ‘ 000 euro 0 154 0
Sicurezza e salute in ‘ 000 euro 0 0 0
Ambiente in ‘ 000 euro 0 0 89
Espansione in ‘ 000 euro 418 1.141 537
Risultati Calcestruzzo Fatturato netto in ‘ 000 euro 60.780 65.552 50.862
Margine operativo lordo in ‘ 000 euro -2.168 -1.811 -3.699
Investimenti lordi in ‘ 000 euro 2.554 710 1.789
Investimenti Calcestruzzo Sostituzione in ‘ 000 euro 34 193 390
Indicatori di Performance Economica
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Razionalizzazione capacità produttiva in ‘ 000 euro 22 0 0
Miglioramento prodotti in ‘ 000 euro 0 0 0
Sicurezza e salute in ‘ 000 euro 145 198 0
Ambiente in ‘ 000 euro 0 156 130
Espansione in ‘ 000 euro 2.353 163 1.269
EC2 CoreRischi e opportunità dovuti ai cambiamenti climatici
Implicazioni finanziarie legate ai rischi (es. normativi) e alle opportunità (es. AFR) di cambiamenti associati al cambiamento climatico
testo v. testo
EC3 CoreCopertura degli obblighi pensionistici
Esistenza di un Fondo Pensione Aziendale sì / no sì sì sì
Autonomia di gestione del Fondo Pensione Aziendale sì / no no no no
Percentuale di stipendio versata dal dipendente % 1,0 1,2 1,3
Livello di partecipazione al Fondo Pensione Aziendale
% 79,4 73,4 78,0
EC4 CoreFinanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione
Finanziamenti significativi ricevuti dalla PA euro 0 0 0
EC5 Add
Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti e lo stipendio minimo locale nelle sedi operative più significative
Stipendio orario minimo dei neoassunti nella più bassa categoria di impiego
euro 10,0 10,2 10,4
Stipendio orario minimo dei neoassunti uomini nella più bassa categoria di impiego
euro n.d. n.d. 10,4
Stipendio orario minimo dei neoassunti donna nella più bassa categoria di impiego
euro n.d. n.d. 10,4
Stipendio minimo ufficiale locale euro 7,6 7,7 7,9
Stipendio minimo ufficiale locale per gli uomini euro n.d. n.d. 7,9
Stipendio minimo ufficiale locale per le donne euro n.d. n.d. 7,9
EC6 CorePolitiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori locali
Sono presenti criteri che mirano a preferire fornitori locali
sì / no no no no
Percentuale di fornitori locali su quelli totali % 83,1 69,0 69,8
Business Cemento % valore acquisto 52,5 61,7 65,9
Calcestruzzo % valore acquisto 0,0 0,0 13,7
Aggregati % valore acquisto 28,6 23,3 6,3
Altro % valore acquisto 18,9 15,0 14,1
Provenienza Estero % valore acquisto 9,2 16,7 16,4
Italia % valore acquisto 90,8 83,3 83,6
di cui locali % valore acquisto 71,5 56,9 77,5
Numero totale fornitori n 1.783 1.629 1.521
Clienti Clienti cemento n 1.025 794 712
Clienti aggregati n 694 578 490
Clienti calcestruzzo n 1.337 1.343 1.044
Fatturato primi 10 clienti Cemento % 30,4 41,0 37,6
Aggregati % 70,7 76,5 78,2
Calcestruzzo % 29,0 36,1 38,6
Clienti cemento per tipologia Centrali betonaggio fatturato % 50,0 50,0 53
Imprese costruzioni fatturato % 8,2 14,9 10,7
Prefabbricatori e produttori manufatti fatturato % 8,1 6,6 6,4
Rivenditori fatturato % 23,1 19,0 20,7
Altro fatturato % 10,6 9,5 9,2
Clienti aggregati per tipologia Centrali betonaggio fatturato % 68,3 68,0 75,6
Imprese costruzioni fatturato % 13,3 10,4 7,9
Imprese stradali fatturato % 0,7 0,6 0,8
Produttori conglomerati bituminosi fatturato % 6,6 5,7 6,4
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Prefabbricatori e produttori manufatti fatturato % 1,1 1,0 0
Rivenditori fatturato % 7,5 6,8 7,3
Altro fatturato % 2,5 7,5 2,0
Clienti calcestruzzo per tipologia
Imprese costruzioni fatturato % 89,7 90,9 92,7
Produtturi asfalto fatturato % 0,3 0,4 0,2
Produttori pavimentazioni industriali fatturato % 1,7 1,8 1,4
Altro fatturato % 8,3 6,9 5,7
EC7 CoreAssunzione di persone residenti dove si svolge prevalentemente l’attività
Sono presenti criteri che mirano a preferire assunzioni di persone locali
sì / no no no no
Percentuale di Top e Senior Management provenienti dalla comunità locale
% 52,4 40,0 42,1
EC8 CoreSviluppo di investimenti forniti principalmente per “pubblica utilità”
L’organizzazione ha condotto una valutazione dei bisogni della comunià
sì / no sì sì sì
L’organizzazione ha intrapreso investimenti in infrastrutture nella comunità
sì / no sì sì sì
EC9 Add
Analisi e descrizione dei principali impatti economici indiretti considerando le esternalità generate
Riportare esempi di impatti economici indiretti positivi o negativi
testo v. testo
Indicatori di Performance Ambientale
U.d.M. 2009 2010 2011
EN1 Core Materie prime utilizzate Utilizzo materie prime
Cemento: Materie prime (000t) 2.790 2.796 2.656
Aggregati: Materiale estratto (000t) 1.380 1.244 1.607
Calcestruzzo: Materie prime (000 m3) 1.825 1.928 1.541
Centrale a biomassa: Cippato (000t) n.d. n.d. 45
EN2 Core Materiali riutilizzati o riciclati Utilizzo di materie prime di recupero
Cemento % 5,5 4,9 4,7
Calcestruzzo % 1,5 0,3 0,2
EN3 CoreConsumo diretto di energia per fonte
Consumo diretto di energia termica
Cemento: Potere calorifico dei combustibili GJ 5.494.466 5.372.471 5.118.027
Cemento: Sostituzione calorica % 20,7 25,6 34,2
Aggregati: Gasolio autotrazione GJ 18.831 16.732 13.231
Calcestruzzo: Gasolio autotrazione GJ 16.889 10.832 9.416
Piattaforma AFR: metano Nm3 2.200 2.068 2.542
Centrale a biomassa: Cippato GJ n.d. n.d. 378.973
Centrale a biomassa: Gasolio GJ n.d. n.d. 1.064
EN4 Core Consumo indiretto di energia Consumo indiretto di energia elettrica
Cemento GJ 881.559 864.299 848.702
Aggregati GJ 30.958 27.535 24.139
Calcestruzzo GJ 6.241 5.940 6.254
Piattaforma AFR GJ 136 161 242
Centrale a biomassa GJ n.d. n.d. 3.494
Energia proveniente da fonti rinnovabii
Cemento % 24 24 100
Aggregati % 24 24 100
Calcestruzzo % 24 24 100
Piattaforma AFR % 24 24 100
Centrale a biomassa % n.d. n.d. 24
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EN5 Add Risparmio energeticoNumero di siti in cui sono state intraprese azioni per il miglioramento dell’efficienza energetica
n 1 1 1
EN6 AddProdotti e servizi per l’efficienza energetica o basati sull’energia rinnovabile
Energia termica da combustibili alternativi
Cemento GJ 933.032 1.071.214 1.061.760
Centrale a biomassa GJ n.d. n.d. 89.881
EN7 AddIniziative volte alla riduzione del consumo dell’energia indiretta e riduzioni ottenute
Numero di siti in cui sono state intraprese azioni per la riduzione del consumo dell’energia indiretta (en. elettrica)
n 10 11 2
EN8 Core Consumo di acqua per fonte Prelievo da acque superficiali (000m3) 2.828 2.055 2.221
Cemento (000m3) 212 99 115
Aggregati (000m3) 2.606 1.948 2.077
Calcestruzzo (000m3) 10 9 29
Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0
Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 0
Prelievo da pozzo (000m3) 1.606 1.612 1.678
Cemento (000m3) 212 238 282
Aggregati (000m3) 1.272 1.245 1.053
Calcestruzzo (000m3) 123 129 194
Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0
Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 149
Prelievo da acquedotto (000m3) 155 143 162
Cemento (000m3) 113 98 88
Aggregati (000m3) 0 0 0
Calcestruzzo (000m3) 41 45 73
Piattaforma AFR (000m3) 0,1 0,3 0,7
Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. n.d.
Prelievo totale (000m3) 4.589 3.810 4.060
Cemento (000m3) 537 435 485
Aggregati (000m3) 3.877 3.192 3.130
Calcestruzzo (000m3) 175 183 295
Piattaforma AFR (000m3) 0,1 0,3 0,7
Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 149
EN9 AddFonti idriche significativamente interessate dal prelievo di acqua
Numero di siti in cui le fonti idriche (o gli habitat) sono significativamente interessate dal prelievo di acqua
n 0 0 0
EN10 AddPercentuale e volume totale dell’acqua riciclata e riutilzzata
Percentuale di acqua riciclata
Cemento % 17,1 0,5 0,3
Aggregati % 7,3 7,1 5,0
Calcestruzzo % 30 34 29
EN11 CoreLocalizzazione di siti ubicati in aree protette o in aree ad elevata biodiversità
Percentuale di siti attivi all’interno di aree (o adiacenti ad aree) protette o in aree ad elevata biodiversità esterne alle aree protette
% 0,3 0,3 0,3
Num di siti all’interno di aree protette n 9 8 8
Num di siti nelle vicinanze di aree protette n 6 6 6
EN12 CoreDescrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità
Percentuale di siti nei quali l’attività causa: introduzione di specie invasive, riduzione di specie, conversione dell’habitat o cambiamenti nei processi ecologici fuori dal naturale range di variazione
% 0 0 0
MM1 Core
Superficie totale di terreno (di proprietà o in concessione), gestito a fini estrattivi e produttivi
Area in concessione: sommatoria cave cemento e aggregati
ha 609 609 611
Area di escavazione: sommatoria cave cemento e aggregati
ha 338 340 358
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EN13 Add Habitat protetti o ripristinatiPercentuale di area oggetto di escavazione rispetto a quelle in concessione: media cave cemento e aggregati
% 64 64 66
Percentuale di aree con ripristino ambientale completato o ancora attivo: media cave cemento e aggregati
% 65 66 74
EN14 AddStrategie e piani futuri per gestire gli impatti sulla biodiversità
Percentuale di siti con alta biodiversità (sul totale EN11) in cui gli aspetti relativi alla biodiversità sono tenuti in considerazione e valutati all’interno dei piani di gestione delle cave/miniere
% 100 100 100
Numero di siti in cui è stato condotto uno studio di impatto ambientale
n 10 10 12
Numero di siti in cui sono stati coinvolti gli stakeholder locali rilevanti con specifiche competenze in materia
n n.d. n.d. 10
MM2 Core
Numero e percentuale di siti dove è in atto un piano di gestione dei propri impatti sulla biodiversità
Numero di siti presso i quali è presente un piano di gestione della biodiversità
n n.d. n.d. 0
EN15 AddSpecie protette che trovano il proprio habitat nelle aree di operatività dell’organizzazione
Numero di siti per i quali è stata condotta un’attività di reporting sulla biodiversità
n 4 4 3
EN16 CoreEmissioni dirette di gas ad effetto serra
Emissioni dirette CO2 da ciclo produttivo
cemento (u.p.)
Emissioni totali (000t) CO2
1.228 1.184 1.135
Ermissioni specifichekg CO
2/t mat
cementizi572 580 582
Emissioni indirette di CO2 da uso energia elettrica
Cemento t CO2
108.236 101.315 0
Aggregati t CO2
3.801 3.195 0
Calcestruzzo t CO2
766 644 0
Piattaforma AFR t CO2
17 19 0
Centrale a biomassa t CO2
n.d. n.d. 402
EN17 CoreEmissioni indirette di gas ad effetto serra
Emissioni indirette di CO2 da uso veicoli
per trasporto interno
Cemento t CO2
1.530 1.341 1.114
EN18 AddAttività per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra
Cemento: Clinker factor % 72,4 71,4 72,3
EN19 CoreEmissioni di sostanze nocive per l’ozono
CFC e HCFC kg 0 0 0
EN20 Core Altre emissioni in atmosfera Emissioni da ciclo produttivo cemento
NOx t 2.472 2.467 2.326
Nox specificog/t materiali
cementizi1.152 1.209 1.193
SO2 t 49 21 29
SO2 specificog/t materiali
cementizi23 10 15
Polveri t 21 24 28
Polveri specificog/t materiali
cementizi10 12 14
EN21 Core Scarichi idrici Scarico in fognatura (000m3) 47 46 86
Cemento (000m3) 47 46 86
Aggregati (000m3) 0 0 0
Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0,1
Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 0
Scarico nel suolo (000m3) 16 14 6
Cemento (000m3) 16 14 6
Aggregati (000m3) 0,02 0,02 0,02
Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0
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Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 0
Scarico in acque superficiali (000m3) 4.117 3.736 3.289
Cemento (000m3) 522 704 300
Aggregati (000m3) 3.595 3.032 2.973
Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0
Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 16
Scarico totale (000m3) 4.180 3.796 3.382
Cemento (000m3) 585 764 393
Aggregati (000m3) 3.595 3.032 2.973
Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0,1
Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 16
EN22 CoreProduzione rifiuti e metodi di smaltimento
Produzione di rifiuti
Cemento t 2.754 2.562 1.901
Aggregati t 326 265 404
Calcestruzzo t 2.567 14.345 13.916
Piattaforma AFR t 3 3 11
Centrale a biomassa t n.d. n.d. 2.246
Percentuale di recupero
Cemento % 79 69 69
Aggregati % 97 97 98
Calcestruzzo % 100 100 96
Piattaforma AFR % 100 100 100
Centrale a biomassa % n.d. n.d. 99
Percentuale di pericolosi
Cemento % 21 35 28
Aggregati % 3 3 2
Calcestruzzo % 0 0 0
Piattaforma AFR % 0 100 0
Centrale a biomassa % n.d. n.d. 1
MM3 CoreAmmontare dei materiali (liquidi/solidi) di scarto generati dalle attività estrattive
Ammontare dei materiali (liquidi/solidi) di scarto generati dalle attività estrattive
t n.a. n.a. n.a.
EN23 CoreNumero totale e volume di sversamenti inquinanti
Numero di serbatoi interrati n 7 7 8
Numero sversamenti a suolo n 0 0 0
EN24 Add
Rifiuti pericolosi in base alla convenzione di Basilea trasportati, importati, esportati o trattati e percentuale trasportata all’estero
Rifiuti pericolosi trasportati
Piattaforma AFR t 9.477 13.123 11.940
EN25 Add
Biodiversità della fauna e della flora acquatica colpiti in maniera significativa dagli scarichi di acqua
Le risorse idriche (o gli habitat) interessati dagli scarichi e presenti in aree protette, sono colpite in maniera significativa dagli scarichi di acqua
sì / no no no no
EN26 CoreIniziative per mitigare gli impatti di prodotti e servizi sull’ambiente
Percentuale di siti in cui sono state introdotte iniziative per mitigare gli impatti ambientali dei prodotti e servizi: cemento e calcestruzzo
% 38 38 25
EN27 CorePercentuale di prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato
Percentuale di pallet riciclato o riutilizzato
Cemento % 100 100 100
EN28 CoreSanzioni per mancato rispetto di leggi e regolamenti in materia ambientale
Multe e sanzioni n 1 2 1
Valore monetario delle multe Euro 22.279 6.517 0*
* Effettuato ricorso. In attesa di responso.
87Rapporto di Sostenibilità 2011
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EN29 AddImpatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/materiali e del personale
Percentuale di materiale trasportato su strada
Cemento % 94 98 98
Aggregati % 100 100 100
Calcestruzzo % 100 100 100
Piattaforma AFR % 100 100 100
Centrale a biomassa % n.d. n.d. 100
Percentuale di materiale trasportato su rotaia
Cemento % 2,1 0,4 0,5
Percentuale di materiale trasportato via nave
Cemento % 4,0 1,9 1,9
Emissioni CO2 su strada
Cemento t di CO2
14.770 18.286 17.098
Aggregati t di CO2
2.771 1.338 894
Calcestruzzo t di CO2
1.259 1.197 998
Piattaforma AFR t di CO2
57 78 83
Centrale a biomassa t di CO2
n.d. n.d. 288
Emissioni CO2 su rotaia
Cemento t di CO2
147 22 8
Emissioni evitate tramite utilizzo del treno t di CO2
4.848 1.601 1.011
EN30 AddSpese e investimenti per la protezione dell’ambiente
Investimenti
Cemento Euro 930.000 615.000 437.000
Aggregati Euro 0 0 89.000
Calcestruzzo Euro 0 156.000 130.000
Piattaforma AFR Euro 62.000 0 230.000
Centrale a biomassa Euro n.d. n.d. 0
Costi
Cemento Euro 584.078 526.619 276.297
Aggregati Euro 34.340 13.420 426.584
Calcestruzzo Euro 17.400 17.753 124.182
Piattaforma AFR Euro 2.829 2.829 14.000
Centrale a biomassa Euro n.d. n.d. 85.000
Indicatori di Performance Sociale
U.d.M. 2009 2010 2011
LA1 CoreRipartizione del personale per tipo, contratto e regione suddivisi per genere
Numero totale di dipendenti n 637 593 544
Tipo di impiego Dipendenti part-time n 2 2 1
Dipendenti full-time n 635 591 543
Numero di dipendenti uomini part-time n 0 0 0
Numero di dipendenti uomini full-time n 562 526 483
Numero di dipendenti donne part-time n 2 2 1
Numero di dipendenti donne full-time n 73 65 60
Tipo di contratto Dipendenti con contratto a tempo indeterminato n 636 592 543
Dipendenti con contratto a tempo determinato n 1 1 1
Numero di dipendenti uomini con contratto a tempo indeterminato
n 562 526 482
Numero di dipendenti uomini con contratto a tempo determinato
n 0 0 1
Rapporto di Sostenibilità 201188
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Numero di dipendenti donne con contratto a tempo indeterminato
n 74 66 61
Numero di dipendenti donne con contratto a tempo determinato
n 1 1 0
Composizione per azienda Dipendenti di Holcim (Italia) S.p.A n 417 364 343
Dipendenti di Holcim Aggregati Srl n 0 0 0
Dipendenti di Flli Manara & C. Srl n 9 7 7
Dipendenti di Holcim Calcestruzzi Srl n 0 0 0
Dipendenti di Holcim Aggregati Calcestruzzi Srl n 173 154 129
Dipendenti di Eurofuels S.p.A. n 11 11 10
Dipendenti di Rolcim S.p.A. n 13 9 10
Dipendenti di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. n 4 5 4
Dipendenti di Fusine Energia Srl n 10 13 12
Dipendenti di Micron Mineral S.p.A. n 44 30 29
Composizione per provenienza geografica
Dipendenti che provengono da Como n 183 160 153
Dipendenti uomini che provengono da Como n 155 134 129
Dipendenti donne che provengono da Como n 28 26 24
Dipendenti che provengono da Milano n 93 84 75
Dipendenti uomini che provengono da Milano n 79 72 66
Dipendenti donne che provengono da Milano n 14 12 9
Dipendenti che provengono da Monza Brianza n 25 24 24
Dipendenti uomini che provengono da Monza Brianza n 18 17 16
Dipendenti donne che provengono da Monza Brianza n 7 7 8
Dipendenti che provengono da Varese n 120 110 109
Dipendenti uomini che provengono da Varese n 111 103 102
Dipendenti donne che provengono da Varese n 9 7 7
Dipendenti che provengono da Lecco n 62 52 47
Dipendenti uomini che provengono da Lecco n 56 47 42
Dipendenti donne che provengono da Lecco n 6 5 5
Dipendenti che provengono da Alessandria n 32 28 23
Dipendenti uomini che provengono da Alessandria n 32 28 23
Dipendenti donne che provengono da Alessandria n 0 0 0
Dipendenti che provengono da Bergamo n 25 22 21
Dipendenti uomini che provengono da Bergamo n 21 19 19
Dipendenti donne che provengono da Bergamo n 4 3 2
Dipendenti che provengono da Torino n 24 23 3
Dipendenti uomini che provengono da Torino n 24 23 3
Dipendenti donne che provengono da Torino n 0 0 0
Dipendenti che provengono da Altro n 73 90 89
Dipendenti uomini che provengono da Altro n 66 83 83
Dipendenti donne che provengono da Altro n 7 7 6
LA2 CoreNumero totale e percentuale di nuovi assunti e turnover per età, sesso e regione
Numero totale di dipendenti che ha lasciato l’azienda
n 36 90 59
Percentuale di turnover % 5,7 15,2 10,8
Numero di uomini che hanno lasciato l’azienda n 34 75 52
Numero di donne che hanno lasciato l’azienda n 2 15 7
Dipendenti < 30 anni che hanno lasciato l’azienda n 1 8 1
Dipendenti tra 30-50 anni che hanno lasciato l’azienda n 6 29 31
Dipendenti > 50 anni che hanno lasciato l’azienda n 29 53 27
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Dipendenti provenienti da Como che hanno lasciato l’azienda
n 7 22 12
Dipendenti provenienti da Milano che hanno lasciato l’azienda
n 7 10 8
Dipendenti provenienti da Varese che hanno lasciato l’azienda
n 4 10 2
Dipendenti provenienti da Lecco che hanno lasciato l’azienda
n 0 11 6
Dipendenti provenienti da Alessandria che hanno lasciato l’azienda
n 0 5 5
Dipendenti provenienti da Bergamo che hanno lasciato l’azienda
n 6 3 1
Dipendenti provenienti da Torino che hanno lasciato l’azienda
n 2 1 21
Dipendenti provenienti da Altro che hanno lasciato l’azienda
n 10 28 4
Numero totale di dipendenti assunti n 12 2 9
Nuovi assunti uomini n 11 2 8
Nuovi assunti donne n 1 0 1
Numero di assunti < 30 anni n 2 0 6
Numero di assunti tra 30-50 anni n 10 2 3
Numero di assunti > 50 anni n 0 0 0
Numero di assunti che provengono da Como n 1 0 4
Numero di assunti che provengono da Milano n 0 0 0
Numero di assunti che provengono da Varese n 0 1 1
Numero di assunti che provengono da Lecco n 1 0 2
Numero di assunti che provengono da Alessandria n 0 0 0
Numero di assunti che provengono da Bergamo n 1 0 0
Numero di assunti che provengono da Torino n 0 0 1
Numero di assunti che provengono da Altro n 9 1 1
LA3 AddBenefit previsti per i lavoratori a tempo pieno, ma non per i lavoratori part-time e a termine
Assicurazione sulla vita per i dipendenti sì / no no no no
Assicurazione contro gli infortuni per i dipendenti sì / no sì sì sì
Assistenza medica per i familiari dei dipendenti sì / no sì sì sì
Assicurazione d’invalidità per i dipendenti sì / no no no no
Congedo di maternità o paternità per i dipendenti sì / no no no no
Asilo nido per i bambini per i dipendenti sì / no no no no
Orario flessibile per i dipendenti sì / no no no no
Fondo pensione per i dipendenti sì / no sì sì sì
Stock option per i dipendenti sì / no no no no
LA15 CoreRientro al lavoro e tassi di rientro dopo il congedo parentale per genere
Retention rate: num dipendenti donne rientrati a lavoro al termine del congedo / num dipedenti donne che hanno usufruito del congedo
% n.d. n.d. 100
Retention rate: num dipendenti uomini rientrati a lavoro al termine del congedo / num dipedenti uomini che hanno usufruito del congedo
% n.d. n.d. 100
Retention rate: num dipendenti donne ancora impiegati trascorsi 12 mesi dal termine del congedo / num dipedenti donne rientrati a lavoro al termine del congedo
% n.d. n.d. 100
Retention rate: num dipendenti uomini ancora impiegati trascorsi 12 mesi dal termine del congedo / num dipedenti uomini rientrati a lavoro al termine del congedo
% n.d. n.d. 100
LA4 CoreGrado di copertura dei contratti collettivi
Percentuale dei dipendenti coperti da accordi collettivi di contrattazione
% 100 100 100
Percentuale di dipendenti iscritti al sindacato % 38,2 39,8 40,3
LA5 CorePeriodo minimo di preavviso per modifiche operative
Settimane di preavviso n 24 24 24
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MM4 CoreNumero di scioperi aziendali con durata superiore ad una settimana
Numero di scioperi aziendali con durata superiore ad una settimana
n n.d. n.d. 0
LA6 AddPercentuale dei lavoratori rappresentati nel Comitato per la salute e la sicurezza
Percentuale di lavoratori rappresentati nel Comitato per la sicurezza
% 100 100 100
LA7 Core
Infortuni sul lavoro e malattie, giorni lavoro persi, assenteismo, decessi per distribuzione territoriale e genere
Indice di frequenza u.p. Merone n 0 14,8 0
Indice di frequenza u.p. Ternate n 0 12,7 6,4
Indice di frequenza u.p. Morano Po n 0 0 0
Indice di frequenza u.p. Ravenna (MM) n n.d. 17,8 72,4
Indice di frequenza cave-miniere cemento n 0 19,8 0
Indice di frequenza Merone sede n 0 0 0
Indice di frequenza Aggregati n 0,0 6,7 7,8
Indice di frequenza Calcestruzzo n 19,8 5,5 0
Indice di frequenza Piattaforma AFR n 0 0 0
Indice di frequenza Rolcim n 0 0 0
Indice di frequenza Fusine n n.d. 0 0
Indice di frequenza totale Gruppo n 3,6 8,4 5,1
Indice di frequenza totale Gruppo per le donne n n.d. n.d. 0
Indice di frequenza totale Gruppo per gli uomini n n.d. n.d. 5,7
Tasso di assenteismo totale Gruppo % 0,4 0,31 0,4
Tasso di assenteismo totale Gruppo per gli uomini % n.d. n.d. 0,4
Tasso di assenteismo totale Gruppo per le donne % n.d. n.d. 0,5
Giorni persi totale Gruppo n 117,0 109,0 43,0
Giorni persi totale Gruppo per gli uomini n n.d. n.d. 43
Giorni persi totale Gruppo per le donne n n.d. n.d. 0
Indice di gravità totale Gruppo n 106,3 102,0 44,0
Indice di gravità totale Gruppo per gli uomini n n.d. n.d. 48,7
Indice di gravità totale Gruppo per le donne n n.d. n.d. 0
Numero di infortuni mortali totale Gruppo n 0 0 0
Numero di infortuni mortali di uomini totale Gruppo n 0 0 0
Numero di infortuni mortali di donne totale Gruppo n 0 0 0
LA8 Core
Programmi formativi relativi alla prevenzione ed al controllo dei rischi a supporto del personale in relazione a disturbi o a malattie gravi
Formazione per i lavoratori si / no sì sì sì
Formazione per i familiari dei lavoratori si / no no no no
Formazione per i membri della comunità si / no no no no
Consulenza per lavoratori si / no sì sì sì
Consulenza per i familiari dei lavoratori si / no no no no
Consulenza per i membri della comunità sì / no no no no
Prevenzione e controllo rischi per i lavoratori si / no sì sì sì
Prevenzione e controllo rischi per i familiari dei lavoratori
si / no no no no
Prevenzione e controllo rischi per i membri della comunità
si / no no no no
Trattamento e cura per i lavoratori si / no no no no
Trattamento e cura per i familiari dei lavoratori si / no no no no
Trattamento e cura per i membri della comunità si / no no no no
LA9 AddAccordi formali con i sindacati relativi alla salute e alla sicurezza
Accordi formali con i sindacati relativi alla sicurezza e salute
si / no sì sì sì
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LA10 Core Formazione del personale Numero totale di ore di formazione ore 11.760 8.084 8.113
Ore medie annue di formazione n 18 14 15
Ore medie annue di formazione per uomini n 19 14 16
Ore medie annue di formazione per donne n 16 8 8
Ore totali di formazione per il Top e Senior Mgmt Level ore 303 431 353
Ore totali di formazione per il Middle Mgmt Level ore 1.198 451 602
Ore totali di formazione per Other employees ore 10.260 7.202 7.159
Ore medie annue di formazione per il Top e Senior Mgmt Level
ore 14 22 19
Ore medie annue di formazione per il Middle Mgmt Level
ore 29 11 14
Ore medie annue di formazione per Other employees
ore 18 14 15
Ore formazione corsi interni ore 5.961 3.952 5.483
Ore formazione corsi esterni ore 5.799 4.132 2.630
Ore formazione corsi base ore 560 0 0
Ore formazione corsi specialistici ore 2.240 1.718 4.005
Ore formazione corsi di management education ore 728 1.292 144
Ore formazione corsi sicurezza e ambiente ore 5.687 4.889 3.820
Ore formazione corsi linguistici ore 2.457 100 93
Ore formazione corsi SAP/IT ore 88 85 52
LA11 AddProgrammi per la gestione delle competenze dei dipendenti e della fase finale delle carriere
Piani di pre-pensionamento sì / no no no no
Training per chi intende continuare a lavorare sì / no no no no
Buona uscita sì / no sì sì sì
Se viene pagata una buona uscita vengono prese in considerazione l’età e gli anni di servizio del dipendente
sì / no no no no
Servizio di collocamento sì / no no sì no
Assistenza (ex. training, consulenza) per chi va in pensione
sì / no no no no
LA12 Add
Percentuale dipendenti valutati sulle performance e sullo sviluppo della carriera, diviso per genere
Percentuale di dipendenti che ricevono valutazioni delle performance
% 100 100 100
Percentuale di dipendenti uomini che ricevono valutazioni delle performance
% n.d. n.d. 100
Percentuale di dipendenti donne che ricevono valutazioni delle performance
% n.d. n.d. 100
È presente un sistema di retribuzione basato sulle performance (PRC)
sì / no sì sì sì
Percentuale del TML e SML valutati con il PRC % 100 100 100
Percentuale di PRC sul totale della retribuzione per TML e SML
% 15 15 15
Percentuale del MML valutati con il PRC % 100 100 100
Percentuale di PRC sul totale della retribuzione per MML
% 7,5 7,5 7,5
Percentuale del “Other employees” valutati con il PRC
% 0 0 0
Percentuale di PRC sul totale della retribuzione per “Other employees”
% 0 0 0
LA13 Core
Composizione degli organi di governo e ripartizione del personale per categorie di dipendenti, per sesso, età, appartenenza a categorie protette e altri indicatori di diversità
Numero totale di uomini n 562 526 483
Numero totale di donne n 75 67 61
Rapporto di Sostenibilità 201192
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Numero di diversamente abili n 20 19 18
Numero di dipendenti appartenenti alle Categorie protette
n 2 1 1
Livello di management Top Mgmt. Level n 5 4 5
Numero di uomini nel Top Mgmt. Level n 5 4 5
Numero di donne nel Top Mgmt. Level n 0 0 0
Numero di uomini disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Top Mgmt. Level
n 0 0 0
Numero di donne disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Top Mgmt. Level
n 0 0 0
Numero di Top Mgmt. Level < 30 anni n 0 0 0
Numero di Top Mgmt. Level uomini < 30 anni n 0 0 0
Numero di Top Mgmt. Level donne < 30 anni n 0 0 0
Numero di Top Mgmt. Level tra 30-50 anni n 0 0 1
Numero di Top Mgmt. Level uomini tra 30-50 anni n 0 0 1
Numero di Top Mgmt. Level donne tra 30-50 anni n 0 0 0
Numero di Top Mgmt. Level > 50 n 5 4 4
Numero di Top Mgmt. Level uomini > 50 n 5 4 4
Numero di Top Mgmt. Level donne > 50 n 0 0 0
Senior Mgmt. Level n 16 16 14
Numero di uomini nel Senior Mgmt. Level n 14 14 12
Numero di donne nel Senior Mgmt. Level n 2 2 2
Numero di uomini disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Senior Mgmt. Level
n 0 0 0
Numero di donne disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Senior Mgmt. Level
n 0 0 0
Numero di Senior Mgmt. Level < 30 anni n 0 0 0
Numero di Senior Mgmt. Level uomini < 30 anni n 0 0 0
Numero di Senior Mgmt. Level donne < 30 anni n 0 0 0
Numero di Senior Mgmt. Level tra 30-50 anni n 9 11 10
Numero di Senior Mgmt. Level uomini tra 30-50 anni n 7 9 8
Numero di Senior Mgmt. Level donne tra 30-50 anni n 2 2 2
Numero di Senior Mgmt. Level > 50 n 7 5 4
Numero di Senior Mgmt. Level uomini > 50 n 7 5 4
Numero di Senior Mgmt. Level donne > 50 n 0 0 0
Middle Mgmt. Level n 41 41 42
Numero di uomini nel Middle Mgmt. Level n 32 33 34
Numero di donne nel Middle Mgmt. Level n 9 8 8
Numero di uomini disabili e/o appartenentialle categorie protette nel Middle Mgmt. Level
n 0 0 0
Numero di donne disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Middle Mgmt. Level
n 0 0 0
Numero di Middle Mgmt. Level < 30 anni n 0 0 0
Numero di Middle Mgmt. Level uomini < 30 anni n 0 0 0
Numero di Middle Mgmt. Level donne < 30 anni n 0 0 0
Numero di Middle Mgmt. Level tra 30-50 anni n 35 34 36
Numero di Middle Mgmt. Level uomini tra 30-50 anni n 28 28 30
Numero di Middle Mgmt. Level donne tra 30-50 anni n 7 6 6
Numero di Middle Mgmt. Level > 50 n 6 7 6
Numero di Middle Mgmt. Level uomini > 50 n 4 5 4
Numero di Middle Mgmt. Level donne > 50 n 2 2 2
Other employees n 575 532 483
Numero di uomini in Other employees n 511 475 432
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Numero di donne in Other employees n 64 57 51
Numero di uomini disabili e/o appartenenti alle categorie protette in Other employees
n 14 15 14
Numero di donne disabili e/o appartenenti alle categorie protette in Other employees
n 8 5 5
Numero di Other employees < 30 anni n 63 39 34
Numero di Other employees uomini < 30 anni n 56 35 31
Numero di Other employees donne < 30 anni n 7 4 3
Numero di Other employees tra 30-50 anni n 384 382 336
Numero di Other employees uomini tra 30-50 anni n 336 337 294
Numero di Other employees donne tra 30-50 anni n 48 45 42
Numero di Other employees > 50 n 128 111 113
Numero di Other employees uomini > 50 n 119 103 107
Numero di Other employees donne > 50 n 9 8 6
LA14 Core
Rapporto dello stipendio base e della remunerazione delle donne rispetto a quello degli uomini per categoria di dipendenti
Rapporto tra stipendio base donne e stipendio base uomini nel Top Mgmt. Level (TML)
n n.a. n.a. n.a.
Rapporto tra stipendio base donne e stipendio base uomini nel Senior Mgmt. Level (SML)
n 0,7 0,8 0,9
Rapporto tra stipendio base donne e stipendio base uomini nel Middle Mgmt. Level (MML)
n 0,9 0,9 0,9
Rapporto tra stipendio base donne e stipendio base uomini in Other employees (NML)
n 1,1 1,1 1,1
HR1 CoreOperazioni con valutazione del rispetto dei diritti umani
Numero di investimenti significativi > 1 mio CHF n 44 2 3
Numero di investimentI significativi che includono clausole sui diritti umani
n 44 2 3
Numero di contratti significativi n n.d. n.d. 40
Numero di contratti significativi che includono clausole sui diritti umani
n n.d. n.d. 40
HR2 Core
Fornitori e appaltatori e altri business partner sottoposti a verifiche in materia di diritti umani
Percentuale di contratti con fornitori e appaltatori e altri business partner significativi
% 1,5 4,3 3,6
Percentuale di contratti con fornitori e appaltatori e altri business partner significativi che include criteri o valutazioni sui diritti umani
% 100 100 100
Percentuale di contratti che sono stati rifiutati, o a cui sono state poste delle condizioni di performance o che sono stati oggetto di particolari azioni a seguito di valutazioni sui diritti umani
% 0 0 0
HR3 Add
Ore totali di formazione dei dipendenti sui diritti umani e percentuale dei lavoratori formati
Totale di ore di formazione su politiche o procedure riguardanti i diritti umani
n 0,3 0 0
Totale di ore di formazione su politiche o procedure riguardanti le pari opportunità
n 0 0 0
HR4 AddEpisodi di discriminazione e azioni intraprese
Totale di episodi legati a pratiche discriminatorie n 0 0 0
HR5 Core
Attività e fornitori significativi in cui la libertà di associazione e contrattazione collettiva può essere esposta a rischi
Numero di sedi/uffici (stabilimenti, cave, etc) in cui la libertà di associazione potrebbe essere a rischio
n 0 0 0
Numero di fornitori significativi in cui la libertà di associazione potrebbe essere a rischio
n n.d. n.d. 0
HR6 CoreOperazioni e fornitori significativi ad elevato rischio di ricorso a lavoro minorile
Numero di sedi/uffici (stabilimenti, cave, etc) con alto rischio di ricorso al lavoro minorile
n 0 0 0
Numero di fornitori significativi per i quali possono sussistere rischi di ricorso al lavoro minorile
n n.d. n.d. 0
HR7 CoreOperazioni e fornitori principali ad elevato rischio di ricorso a lavoro forzato
Numero di sedi/uffici (stabilimenti, cave, etc) con alto rischio di ricorso al lavoro forzato
n 0 0 0
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Numero di fornitori principali per i quali possono sussistere rischi di ricorso al lavoro forzato
n n.d. n.d. 0
HR8 AddPercentuale del personale della security che ha ricevuto una formazione sui diritti umani
Personale addetto alla security n 1 1 1
Percentuale del personale addetto alla security che ha ricevuto formazione sui diritti umani
% 0 0 0
MM5 Core
Numero o percentuale di siti ove sono presenti comunità locali e numero di siti ove sono stati avviati accordi con suddette comunità
Percentuale di siti ove sono stati avviati accordi con le comunità locali (es enti locali, associazioni)
% n.d. n.d. 100
HR9 AddNumero di violazioni dei diritti della comunità locale e azioni intraprese
Numero totale di violazioni dei diritti della comunità locale
n 0 0 0
HR10 Core
Percentuale e numero totale di unità produttive soggette ad analisi sui diritti umani e assessment degli impatti
Numero totale di unità produttive soggette ad analisi sui diritti umani e assessment degli impatti
n n.d. n.d. 0
HR11 Core
Numero di lamentele legate a diritti umani, archiviate, indirizzate e risolte tramite meccanismi formali
Numero di lamentele legate a diritti umani, archiviate, indirizzate e risolte tramite meccanismi formali
n n.d. n.d. 0
SO1 CorePercentuale di attività che includono il coinvolgimento delle comunità locali
Percentuale di unità produttive che valutano gli impatti sociali
% n.d. n.d. 100
Percentuale di unità produttive che valutano gli impatti ambientali e attuano attività di monitoraggio
% n.d. n.d. 100
Percentuale di unità produttive che comunicano al pubblico gli esiti delle valutazioni degli impatti sociali e ambientali
% n.d. n.d. 100
Percentuale di unità produttive che redigono programmi di sviluppo delle comunità locali basati sui bisogni della comunità
% n.d. n.d. 100
Percentuale di unità produttive che redigono piani di coinvolgimento degli stakeholder basati sulla mappatura degli stakeholder
% n.d. n.d. 100
Percentuale di unità produttive che hanno comitati basati su’ampia consultazione della comunità locale e processi che includono gruppi vulnerabili
% n.d. n.d. 0
Percentuale di unità produttive che hanno comitati aziendali, commissioni sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro o altri organi di rappresentanza dei dipendenti
% n.d. n.d. 100
Percentuale di unità produttive che hanno formali processi di gestion reclami provenienti dalla comunità locale
% n.d. n.d. 100
MM6 CoreNumero e descrizione di significative controversie in materia di uso del suolo
Ci sono state controversie relativamente a procedimenti autorizzativi di apertura di nuovi siti/cave
sì / no n.d. n.d. sì
MM7 CoreUtilizzo di meccanismi per risolvere le controversie in materia di uso del suolo
Se la risposta alla precedente domanda è si: sono state intraprese azioni correttive
sì / no n.d. n.d. sì
MM8 Core
Numero di siti dove sono realizzate attività estrattive su piccola scala e descrivere i rischi associati e le azioni intraprese per gestire e mitigare tali rischi
Numero di siti estrattivi n n.d. n.d. 0
MM9 Core
Siti estrattivi per i quali si è reso necessario un reinsediamento, numero di famiglie coinvolte e potenziali ripercussioni
Numero di siti dove ha avuto luogo un reinsediamento
n n.d. n.d. 0
MM10 CoreNumero e percentuale di siti estrattivi con un piano di chiusura
Numero e percentuale di siti estrattivi con un piano di chiusura
n n.d. n.d. 1
SO9 CoreUnità produttive con significativi impatti attuali o potenziali sulle comunità locali.
Numero di unità produttive con significativi impatti attuali o potenziali sulle comunità locali
n n.d. n.d. 2
Percentuale di unità produttive con significativi impatti attuali o potenziali sulle comunità locali
% n.d. n.d. 3,5
95Rapporto di Sostenibilità 2011
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SO10 Core
Misure preventive e di mitigazione messe in atto in unità produttive con attuali o potenziali impatti negativi significativi sulle comunità locali
Sono state intraprese misure di prevenzione e mitigazione degli attuali o potenziali impatti negativi al fine di garantire la compliance normativa e di adottare un approccio proattivo oltre agli obblighi di legge
sì / no n.d. n.d. sì
SO2 CoreMonitoraggio del rischio di corruzione
Percentuale di aree di business valutate per il rischio di corruzione
% 80 100 100
SO3 CorePersonale formato sulla prevenzione dei reati di corruzione
Top Mgmt Level e Senior Mgmt Level formati su politiche o procedure anticorruzione
n 23 6 16
Middle Mgmt Level formati su politiche o procedure anticorruzione
n 28 0 30
Other employees formati su politiche o procedure anticorruzione
n 21 0 11
Numero totale di dipendenti formati su politiche o procedure anticorruzione
n 72 6 57
SO4 CoreAzioni intraprese in risposta a casi di corruzione
Numero totale di episodi in cui i dipendenti sono stati licenziati o puniti per corruzione
n 0 0 0
Numero totale di episodi in cui i contratti con partner non sono stati rinnovati a causa di violazioni legate alla corruzione
n 0 0 0
SO5 CorePosizioni sulla politica pubblica e lobbying
È presente una politica di lobbying sì / no no no no
Sono stati ricevuti dei sussidi sì / no no no no
Valore dei sussidi ricevuti euro 0 0 0
Sono presenti attività di lobbying sì / no sì sì sì
SO6 AddTotale dei contributi finanziari e benefici prestati a partiti, politici e istituzioni
Sono stati dati contributi politici sì / no sì sì no
Valore dei contributi politici euro 3.000 3.000 0
SO7 Add
Azioni legali per concorrenza sleale, antitrust, pratiche monopolistiche e relative sentenze
Numero di azioni legali per concorrenza sleale, antitrust e pratiche monopolistiche
n 0 0 0
Top Mgmt Level e Senior Mgmt Level formati su concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche
n n.d. 13 0
Middle Mgmt Level formati su concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche
n n.d. 18 0
“Other employees” formati su concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche
n n.d. 58 1
Numero totale di dipendenti formati su concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche
nr n.d. 89 1
SO8 CoreSanzioni monetarie e non per non conformità a leggi e regolamenti
Valore monetario delle sanzioni significative euro 0 0 0
Numero di sanzioni non monetarie n 0 0 0
MM11 CoreProgrammi e progressi relativamente alla gestione dei materiali
Descrivere le attività (programmi, progetti d’innovazione) realizzate per promuovere il miglioramento della gestione dei materiali (es. LCA, tracciabilità dei materiali, attività di supporto alla ricerca scientifica, trasparenza nel fornire informazioni sul contenuto dei prodotti a monte e a valle dei processi produttivi).
testo v. testo
PR1 CoreFasi del ciclo di vita dei servizi i cui impatti sulla salute e sicurezza sono valutati
Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di definizione concept
sì / no sì sì sì
Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di ricerca e sviluppo
sì / no sì sì sì
Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di certificazione / registsrazione
sì / no sì sì sì
Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di produzione
sì / no sì sì sì
Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di marketing e vendite
sì / no sì sì sì
Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di utilizzo prodotto
sì / no sì sì sì
Rapporto di Sostenibilità 201196
Sin
tesi
deg
li In
dic
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i
U.d.M. 2009 2010 2011
Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di riciclo prodotto
sì / no no no no
Percentuale di prodotti conformi a queste procedure % 100 100 100
PR2 Add
Casi di non-conformità a regolamenti e codici volontari sulla salute e sicurezza dei prodotti
Totale di casi di non conformità riguardo la sicurezza e salute dei consumatori
n 0 1 0
Casi di non conformità per i quali abbiamo pagato una multa
n 0 0 0
Casi di non conformità per i quali abbiamo ricevuto un avviso
n 0 1 0
Casi di non conformità a codici volontari n 0 0 0
PR3 CoreInformazioni relative ai prodotti richiesti dalle procedure e soggetti a requisiti informativi
Fornite informazioni sulla fonte delle materie prime dei prodotti
sì / no no sì sì
Fornite informazioni sul contenuto sì / no sì sì sì
Fornite informazioni sull’uso sicuro dei prodotti sì / no sì sì sì
Fornite informazioni sullo smaltimento e sugli impatti ambientali
sì / no no no no
Percentuale di prodotti conformi a queste procedure % 100 100 100
PR4 Add
Casi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riguardanti le informazioni e le etichettature dei prodotti
Totale di casi di non conformità riguardo le informazioni e l’etichettatura di prodotti
n 0 0 0
Numero di casi di non conformità per i quali abbiamo pagato una multa
n 0 0 0
Casi di non conformità per i quali abbiamo ricevuto un avviso
n 0 0 0
Casi di non conformità a codici volontari n 0 0 0
PR5 AddPratiche relative alla customer satisfaction
È stata condotta un’indagine sui clienti sì / no no sì no
L’indagine include una sezione di customer satisfaction
sì / no no sì no
PR6 CoreProgrammi di conformità a leggi e codici volontari relativi alle attività di marketing
Riportare codici o standard volontari applicati testo v. testo
PR7 Add
Casi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riferiti all’attività di marketing incluse la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione
Totale di casi di non conformità riferiti all’attività di marketing
n 0 0 0
Casi di non conformità per i quali abbiamo pagato una multa
n 0 0 0
Casi di non conformità per i quali abbiamo ricevuto un avviso
n 0 0 0
Casi di non conformità a codici volontari n 0 0 0
PR8 AddRelcami relativi a violazioni della privacy
Totale reclami relativi a violazioni della privacy e a perdita dei dati dei consumatori
n 0 0 0
Reclami provenienti da terze parti n 0 0 0
Reclami provenienti dal Garante della privacy n 0 0 0
Esiste un sistema per raccogliere le lamentele dei clienti
sì / no sì sì sì
I clienti possono inviare in formato anonimo le lamentele
sì / no no no no
Esiste la possibilità per i clienti di partecipare a riunioni / conferenze riguardo le lamentele esternate
sì / no sì sì sì
È previsto il diritto di appello sulle decisioni prese in merito alle lamentele
sì / no sì sì sì
Esiste una procedura per garantire il feedback ai clienti
sì / no sì sì sì
PR9 CoreSanzioni per non conformità a leggi o regolamenti
Valore monetario delle sanzioni significative euro 0 0 0
97Rapporto di Sostenibilità 2011
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3.1
Tavola degli indicatori GRI G3.1
Pagina Note
PROFILO
1 Strategia e analisi
1.1 Dichiarazione del Presidente e dell’Amministratore Delegato 10-11
1.2 Principali impatti, rischi opportunità 31-32
2 Profilo dell’organizzazione
2.1 Nome dell’organizzazione 14-15
2.2 Principali marchi, prodotti e/o servizi 14-18
2.3 Struttura operativa 14-18
2.4 Sede principale 14-18
2.5 Paesi di operatività 4; 14-18
2.6 Assetto proprietario e forma legale 20-21
2.7 Mercati serviti 15-19
2.8 Dimensione dell’organizzazione 14-24
2.9 Cambiamenti significativi 5
2.10 Riconoscimenti/premi ricevuti 76-77
3 Parametri del bilancio
3.1 Periodo di rendicontazione 5-9
3.2 Data di pubblicazione del precedente bilancio 8
3.3 Periodicità di rendicontazione 8-9
3.4 Contatti e indirizzi per informazioni sul bilancio 9
3.5 Processo per la definizione dei contenuti 5-9
3.6 Perimetro del bilancio 8-9
3.7 Limitazioni su obiettivo o perimetro del bilancio 8-9
3.8 Informazioni relative alle altre società collegate 14-16
3.9 Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo 5-9
3.10 Modifiche rispetto al precedente bilancio 5-9
3.11 Cambiamenti significativi rispetto al precedente bilancio 5-9
3.12 Tabella di riferimento 97-100
3.13 Attestazione esterna 12-13
4 Governance, impegni, coinvolgimento
4.1 Struttura di governo 25-28
4.2 Indicare se il Presidente ricopre anche un ruolo esecutivo 26-28
4.3 Amministratori indipendenti e non esecutivi 26-28
4.4 Meccanismi a disposizione degli azionisti per fornire raccomandazioni 28
4.5 Legame tra compensi di amministratori e alta direzione e performance 27
4.6 Conflitti di interessi 27-28
Rapporto di Sostenibilità 201198
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3.1
Pagina Note
PROFILO
4.7 Qualifiche degli amministratori 26-27
4.8 Missione, valori, codici di condotta e principi 25-26; 29-31
4.9 Procedure per identificare e gestire le performance economiche ambientali e sociali 32-34
4.10 Processo per valutare le performance del CdA 27-29
4.11 Modalità di applicazione del principio o approccio prudenziale 25-27; 30-34
4.12 Adozione di codici e principi esterni in ambito economico, sociale e ambientale 32-34; 76-77
4.13 Partecipazioni ad associazioni di categoria 42; 77
4.14 Elenco degli stakeholder coinvolti 36
4.15 Principi per identificare gli stakeholder da coinvolgere 36-44
4.16 Attività di coinvolgimento degli stakeholder 36-44
4.17 Aspetti chiave e criticità emerse dal coinvolgimento degli stakeholder e relative azioni 43-44; 72
PERFORMANCE ECONOMICA
DMA EC Informazioni sulle modalità di gestione 19-22
EC1 - C Valore economico direttamente generato e distribuito 23-24; 81-82
EC2 - C Rischi e opportunità dovuti ai cambiamenti climatici 32; 43; 49-51; 54-55; 82
EC3 - C Copertura degli obblighi pensionistici 65; 82
EC4 - C Finanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione 82
EC5 - AddRapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti per sesso e lo stipendio minimo locale nelle sedi operative più significative
82
EC6 - C Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori locali 18-19; 39-40; 82-83
EC7 - C Assunzione di persone residenti dove si svolge prevalentemente l’attività 18-19; 83
EC8 - CSviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi forniti principalmente per “pubblica utilità”
19-22; 71-75; 83
EC9 - Add Analisi e descrizione dei principali impatti economici indiretti 18-19; 83
PERFORMANCE AMBIENTALE
DMA EN Informazioni sulle modalità di gestione 32-34
EN1 - C Materie prime utilizzate 56; 83
EN2 - C Materiali riutilizzati o riciclati 56; 83
EN3 - C Consumo diretto di energia per fonte 54-55; 83
EN4 - C Consumo indiretto di energia per fonte 55; 83
EN5 - Add Risparmio energetico 55; 84
EN6 - Add Prodotti e servizi per l’efficienza energetica o basati sull’energia rinnovabile 55; 84
EN7 - Add Iniziative volte alla riduzione del consumo dell’energia indiretta e riduzioni ottenute 55; 84
EN8 - C Consumo di acqua per fonte 60-62; 84
EN9 - Add Fonti idriche significativamente interessate dal prelievo di acqua 61; 84
EN10 - Add Percentuale e volume totale dell’acqua riciclata e riutilizzata 61-62; 84
EN11 - C Terreni posseduti, affittati, o gestiti in aree protette di significativo valore per la biodiversità 59; 84
EN12 - C Descrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità 56-59; 84
MM1 - C Superfice totale di terreno (di proprietà o in concessione), gestito a fini estrattivi e produttivi 84
EN13 - Add Habitat protetti o ripristinati 56-59; 85
EN14 - Add Strategie e piani futuri per gestire gli impatti sulla biodiversità 56-59, 85
MM2 - C Numero e percentuale di siti dove è in atto un piano di gestione dei propri impatti sulla biodiversità 85
EN15 - Add Specie protette che trovano il proprio habitat nelle aree di operatività dell’organizzazione 56-59; 85
EN16 - C Emissioni dirette di gas ad effetto serra 54-55; 85
EN17 - C Emissioni indirette di gas ad effetto serra 85
EN18 - Add Attività per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra 45-55; 85
EN19 - C Emissioni di sostanze nocive per lo strato di ozono 85
EN20 - C Altre emissioni in atmosfera 45-49; 85
EN21 - C Scarichi idrici 60-61; 85-86
EN22 - C Produzione rifiuti e metodi di smaltimento 60-61; 86
99Rapporto di Sostenibilità 2011
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3.1
Pagina Note
PERFORMANCE AMBIENTALE
MM3 - C Ammontare dei materiali (liquidi/solidi) di scarto generati dalle attività estrattive 86
Indicatore non applicabile in quanto la tipologia di attività estrattiva non genera materiali di scarto
EN23 - C Numero totale e volume di sversamenti inquinanti 86
EN24 - AddRifiuti pericolosi in base alla Convenzione di Basilea, trasportati, importati, esportati o trattati e percentuale trasportata all’estero
61; 86
EN25 - AddStato della biodiversità della fauna e della flora acquatica e i relativi habitat colpiti in maniera significativa dagli scarichi di acqua e dalle dispersioni provocate dall’organizzazione
59; 86
EN26 - C Iniziative per mitigare gli impatti di prodotti e servizi sull’ambiente 45-62; 86
EN27 - C Tasso di prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato 86
EN28 - C Sanzioni per mancato rispetto di leggi e regolamenti in materia ambientale 86
EN29 - Add Impatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/materiali e del personale 87
EN30 - Add Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente 22-23; 87
PERFORMANCE SOCIALE
DMA LA Informazioni sulle modalità di gestione 32-34
LA1 - C Ripartizione del personale per tipo, contratto, regione e sesso 62-65; 87-88
LA2 - C Turnover per età, sesso e regione 62; 88-89
LA3 - Add Benefit per i lavoratori a tempo pieno, ma non per i lavoratori part-time e a termine 67; 89
LA4 - C Grado di copertura dei contratti collettivi 62; 89
LA5 - C Periodo minimo di preavviso per modifiche operative 64; 89
MM4 - C Numero di scioperi aziendali con durata superiore ad una settimana 90
LA6 - Add Percentuale dei lavoratori rappresentati nel Comitato per la salute e la sicurezza 90
LA7 - C Infortuni sul lavoro e malattie per regione e sesso 69; 90
LA8 - CProgrammi formativi relativi alla prevenzione ed al controllo dei rischi a supporto del personale in relazione a disturbi o a malattie gravi
70; 90
LA9 - Add Accordi formali con i sindacati relativi alla salute e alla sicurezza 64-65; 90
LA10 - C Formazione del personale per categoria e sesso 65-66; 91
I dati relativi alla formazione per categoria saranno disponibili dal prossimo Rapporto di Sostenibilità
LA11 - Add Programmi per la gestione delle competenze e avanzamenti di carriera 67; 91
LA12 - AddPercentuale di dipendenti che ricevono regolarmente valutazioni delle performance e dello sviluppo della propria carriera per genere
67; 91
LA13 - CComposizione degli organi di governo e ripartizione del personale per sesso e altri indicatori di diversità (es. disabilità)
63; 91-93
LA14 - C Rapporto dello stipendio base degli uomini rispetto a quello delle donne a parità di categoria 67; 93
Non è stato riportato il calcolo dell’indicatore in base alle funzioni di appartenenza per non ledere la privacy dei nostri dipendenti
LA15 - C Tasso di rientro a lavoro dopo il congedo parentale per genere 89
DIRITTI UMANI
DMA HR Informazioni sulle modalità di gestione 32-34
HR1 - C Operazioni con valutazione del rispetto dei diritti umani 29-30; 62-63; 66; 71; 93Comunicazione COP UNGC Principles
HR2 - C Fornitori e appaltatori sottoposti a verifiche in materia di diritti umani 71; 75-76; 93
HR3 - Add Formazione dei dipendenti sui diritti umani e percentuale dei lavoratori formati 66; 93
HR4 - C Episodi di discriminazione e azioni intraprese 63; 93
HR5 - CIdentificazione delle attività e dei fornitori ritenuti significativi in cui il diritto di esercitare la libertà di associazione e contrattazione collettiva può essere esposto a rischi
71; 93
HR6 - CIdentificazione delle operazioni e dei fornitori ritenuti significativi in cui risulta essere elevato rischio di ricorso al lavoro minorile
31; 71; 93
Rapporto di Sostenibilità 2011100
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Pagina Note
DIRITTI UMANI
HR7 - C Attività e fornitori ritenuti significativi in cui sia alto il rischio di ricorso al lavoro forzato o obbligato 31; 71; 93-94
HR8 - Add Percentuale del personale della sicurezza che ha ricevuto una formazione sui diritti umani 94
MM5 - CNumero o percentuale di siti ove sono presenti comunità locali e numero di siti ove sono stati avviati accordi con suddette comunità
71-72; 75; 94
HR9 - Add Numero di violazioni dei diritti della comunità locale e azioni intraprese 94
HR10 - CPercentuale e numero totale di unità produttive soggette ad analisi sui diritti umani e valutazione degli impatti
94
HR11 - C Reclami in materia di diritti umani 94
IMPATTI NELLA SOCIETÀ
DMA SO Informazioni sulle modalità di gestione 32-34
SO1 - C Percentuale di attività che includono il coinvolgimento delle comunità locali 71-75; 94
MM6 - C Numero e descrizione di significative controversie in materia di uso del suolo 73; 94
MM7 - C Utilizzo di meccanismi per risolvere le controversie in materia di uso del suolo 72; 94
MM8 - CNumero di siti dove sono realizzate attività estrattive su piccola scala e descrivere i rischi associati e le azioni intraprese per gestire e mitigare tali rischi
94
MM9 - CSiti estrattivi per i quali si è reso necessario un reinsediamento, numero di famiglie coinvolte e potenziali ripercussioni
94
MM10 - C Numero e percentuale di siti estrattivi con un piano di chiusura 94
SO2 - C Monitoraggio del rischio di corruzione 29-31; 63; 95
SO3 - C Personale formato sulla prevenzione dei reati di corruzione 66; 95
SO4 - C Azioni intraprese in risposta a casi di corruzione 95
SO5 - C Posizioni sulla politica pubblica e lobbying 29-31; 95
SO6 - Add Totale dei contributi finanziari e benefici prestati a partiti, politici e istituzioni 30; 95
SO7 - Add Azioni legali riferite a concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche e relative sentenze 31; 95
SO8 - C Sanzioni monetarie e non per non conformità a leggi e regolamenti 31; 95
SO9 - C Unità produttive con significativi impatti attuali o potenziali sulle comunità locali 94
SO10 - CMisure preventive e di mitigazione messe in atto in unità produttive con attuali o potenziali impatti negativi significativi sulle comunità locali
95
RESPONSABILITÀ DI PRODOTTO
DMA PR Informazioni sulle modalità di gestione 70
MM11 - C Programmi e progressi relativamente alla gestione dei materiali 26; 56
PR1 - C Salute e sicurezza dei prodotti e servizi 70; 95-96
PR2 - Add Casi di non-conformità a regolamenti e codici volontari sulla salute e sicurezza dei prodotti 31; 96
PR3 - C Informazioni sui prodotti e servizi 70; 96
PR4 - AddCasi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riguardanti le informazioni dei prodotti e servizi
31; 96
PR5 - Add Pratiche relative alla customer satisfaction 37-38; 96
PR6 - C Programmi di conformità a leggi e codici volontari relativi alle attività di marketing 38
PR7 - AddCasi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riferiti all’attività di marketing incluse la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione
96
PR8 - Add Reclami relativi a violazioni della privacy 96
PR9 - C Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti 31; 96
Legenda:DMA (Disclosure Management Approach) = Informativa sulla modalità di gestioneCore = Indicatore fondamentaleAdd (Additional) = Indicatore facoltativo
gestione delle risorse naturali
le nostre persone
CSR
edilizia sostenibile
riduzione delle emissioni
lotta al cambiamento climatico
minimizzazione impatti ambientali
Rapporto di Sostenibilità 2011
Rapporto di Sostenibilità 2011 Holcim Gruppo (Italia)
Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.Sede LegaleCorso Magenta, 5620123 MilanoUffici DirezionaliVia Volta, 122046 Merone (CO)Italiawww.holcim.it