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Rapporto di Sostenibilità 2011 Holcim Gruppo (Italia)

Rapporto di Sostenibilità 2011 · settimo Rapporto di Sostenibilità ... La lista degli aspetti materiali è stata ... (vedi Capitolo Relazioni con gli stakeholder)

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gestione delle risorse naturali

le nostre persone

CSR

edilizia sostenibile

riduzione delle emissioni

lotta al cambiamento climatico

minimizzazione impatti ambientali

Rapporto di Sostenibilità 2011

Rapporto di Sostenibilità 2011 Holcim Gruppo (Italia)

Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.Sede LegaleCorso Magenta, 5620123 MilanoUffici DirezionaliVia Volta, 122046 Merone (CO)Italiawww.holcim.it

Rapporto di Sostenibilità 2011

Holcim Gruppo (Italia)

Intr

odu

zion

e

In copertina:Selezione di fotografie scattate durante il Community Day, giornata di volontariato aziendale regolarmente retribuita durante la quale i nostri dipendenti hanno lavorato insieme ad acune associazioni non a scopo di lucro presenti nei territori dove operiamo.

Indice

Premessa Metodologica 5

Lettera agli Stakeholder 10

Attestazione di conformità 12

Profilo Aziendale 14

Holcim nel mondo 14

Holcim in Italia 15

Strategia e Governance 25

Strategia 25

Governance 26

Codice di Condotta, Business Risk Management e Internal Audit 29

Modalità di gestione dello sviluppo sostenibile nelle tre dimensioni 32

Relazioni con gli Stakeholder 35

Premessa 35

Categorie di stakeholder 37

Argomenti e aspetti chiave emersi dalla relazione con gli stakeholder 43

Priorità Strategiche 45

Emissioni in atmosfera 45

Lotta al cambiamento climatico 49

Gestione delle risorse naturali connesse all’attività estrattiva e biodiversità 56

Gestione e minimizzazione degli impatti ambientali 59

Rapporti di lavoro 62

Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro 68

CSR: impegno nelle comunità locali e stakeholder engagement 71

Edilizia sostenibile 78

Prossimi passi 80

Sintesi degli indicatori 81

Tavola degli indicatori GRI G3.1 97

Intr

odu

zion

e

Rapporto di sostenibilità 20114

La nostra presenza geografica

Legenda:

Sede legale

Centro logistico

Unità produttiva cemento e uffici direzionali

Unità produttiva cemento

Unità produttiva aggregati

Unità produttiva calcestruzzo

Unità produttiva aggregati e calcestruzzo

Terminale di importazione e distribuzione cemento

Piattaforma per trattamento combustibili alternativi

Centrale a biomassa legnosa

2012 - Un anno importante per Holcim che celebra il suo centenario.

Holcim è uno dei leader mondiali nella produzione di cemento, aggregati, calcestruzzo

e servizi legati al settore delle costruzioni, presente in oltre 70 Paesi con circa 80.000 dipendenti.

Holcim (Italia), la sua Group Company italiana, è oggi un Gruppo fortemente integrato

ed una realtà industriale importante del Nord Ovest Italia con circa 550 dipendenti.

Prem

essa

Met

odol

ogic

a

5Rapporto di Sostenibilità 2011

Premessa Metodologica

Come Holcim (Italia) redigiamo il nostro

settimo Rapporto di Sostenibilità

(il primo è stato pubblicato nel 2005)

per rendicontare ai nostri stakeholder le

strategie e gli impegni che caratterizzano

la responsabilità della gestione nella

dimensione economica, ambientale

e sociale e con riferimento ai business

cemento, aggregati e calcestruzzo.

Il Rapporto, in questa edizione, racconta

il nostro impegno nei confronti dello

sviluppo sostenibile, rendiconta tutte le

azioni e le attività significative illustrando

le informazioni e gli avvenimenti più

importanti registrati nel corso del 2011

e presentando, laddove possibile, i dati

quantitativi del triennio 2009-2011. Il

Rapporto di Sostenibilità ha dal 2008

cadenza annuale con aggiornamenti

periodici resi disponibili sul sito Internet.

Il Rapporto di Sostenibilità contribuisce,

insieme ad altri strumenti, ad intensificare

il dialogo continuo con i nostri stakeholder

e a misurare i risultati raggiunti.

La metodologia adottata nel Rapporto fa

riferimento alle Sustainability Reporting

Guidelines e al Mining and Metals

Sector Supplement definite nel 2010 e

all’aggiornamento delle Sustainability

Reporting Guidelines definite dal Global

Reporting Initiative (d’ora in poi GRI G3.1).

Il Rapporto è stato sottoposto alla verifica

indipendente da parte di KPMG S.p.A., che

Presentiamo agli stakehoder il settimo Rapporto di Sostenibilità,

per condividere il nostro impegno nello sviluppo sostenibile

e tutte le azioni e le attività più significative.

ha valutato la conformità del processo

di rendicontazione alle linee guida di

riferimento e la coerenza dei dati e delle

informazioni con la documentazione

aziendale di natura contabile e le

informazioni e i dati sociali e ambientali.

Il livello di applicazione delle linee guida

GRI G3.1 raggiunto dal Rapporto di

Sostenibilità 2011 di Holcim (Italia) è A+.

Principi di redazione

Materialità. La rilevanza delle informazioni

riportate discende dagli ambiti di

responsabilità economica, ambientale e

sociale definiti con chiarezza nel Rapporto

e influenzati dai valori e dalle competenze

chiave dell’azienda, dal contesto normativo,

dalle caratteristiche e dinamiche settoriali

e dall’attività di ascolto tesa a individuare

i fabbisogni informativi dei nostri

stakeholder.

In particolare, per soddisfare tale principio,

abbiamo condotto nel 2012 una review

dell’analisi di materialità realizzata per

la prima volta nel 2008 a livello locale

secondo una metodologia progettata

dalla Casa Madre, Holcim Ltd. Lo studio di

materialità è consistito nella mappatura

degli aspetti importanti per lo sviluppo

sostenibile utilizzando una matrice di

materialità che riporta lungo le due

A+Il livello di applicazione

delle linee guida

GRI G3.1 raggiunto

dal Rapporto di

Sostenibilità 2011

di Holcim (Italia) è A+

Prem

essa

Met

odol

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a

Rapporto di Sostenibilità 20116

dimensioni le aspettative e le priorità

secondo i nostri stakeholder da un lato e gli

impatti che tali aspetti hanno sulla nostra

società dall’altro.

Secondo tale metodologia un “aspetto

materiale” è definito come un aspetto

che può avere un impatto sostanziale

sulle prestazioni di Holcim in senso positivo

o negativo.

La lista degli aspetti materiali è stata

compilata utilizzando varie fonti,

includendo:

• obiettivi ed impegni di Holcim verso

lo sviluppo sostenibile;

• priorità della gestione operativa

del nostro ciclo produttivo;

• iniziativa “WBCSD Cement

Sustainability”;

• linee guida e standard internazionali

per la comunicazione sulla sostenibilità;

• risultati del dialogo con gli stakeholder

a livello locale ed internazionale.

Al fine di realizzare la mappatura abbiamo

identificato un gruppo di 24 stakeholder,

selezionando uno o più interlocutori per

categoria di stakeholder (clienti, fornitori,

sindacati, istituzioni locali, organizzazioni

non profit, associazioni e fondazioni

impegnate nella promozione della CSR,

università, associazioni, media) e, per

ciascuno degli aspetti materiali, abbiamo

chiesto loro, tramite un questionario

strutturato, di valutarne l’importanza

per loro e l’impatto attuale o potenziale

per Holcim.

In parallelo abbiamo svolto con le stesse

regole un workshop interno, coinvolgendo

il Country Management Committee

(la cui composizione è descritta nel capitolo

Strategia e Governance) integrato di alcuni

responsabili di funzione, che

ha consentito di identificare e misurare

i gap di percezione tra la visione interna

e quella esterna.

Il risultato finale di tale attività interna

ed esterna è la matrice di materialità

riportata in pagina seguente. Gli aspetti

materiali rossi riportati nel quadrante

in alto a destra sono gli aspetti

maggiormente rilevanti per noi e per

i nostri stakeholder, alla cui gestione

e rendicontazione presteremo particolare

attenzione.

Matrice di materialità (modello)

Confronto fra visione interna ed esterna

Molto alto

Alto

Medio

Basso

Basso Medio Alto Molto alto

Impatto attuale o potenziale su Holcim

Imp

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gli

sta

keh

old

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Aspetti prioritari in tema di sviluppo sostenibile, da sviluppare con priorità nel rapporto di sostenibilità

Aspetti

Emissioni atmosferiche

Corporate Governance

Cambiamento climatico

Relazioni con comunità locali e stakeholder (O)

Relazioni con i clienti

Utilizzo sostenibile m.p. e prodotti eco-efficienti (O)

Creazione di valore

Relazioni con la catena di fornitura

Rapporti di lavoro

Energia

Conformità legale

Salute nei luoghi di lavoro

Sicurezza nei luoghi di lavoro

Gestione delle risorse naturali

Sversamenti e altri incidenti ambientali

Acqua, gestione dei rifiuti prodotti & trasporto

Edilizia sostenibile (O)

Basso

Basso Alto

Medio Alto

Visione Holcim

Visione stakeholderesterni

Gap Basso livello di importanza per gli stakeholder e basso impatto per Holcim

Alto livello di importanza per gli stakeholder e alto impatto per Holcim

Prem

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Met

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7Rapporto di Sostenibilità 2011

Aspetti prioritari in tema di sviluppo sostenibile, da sviluppare con priorità nel rapporto di sostenibilità

Molto alto

Alto

Medio

Basso

Basso Medio Alto Molto alto

Impatto attuale o potenziale su Holcim

Imp

ort

an

za p

er

gli

sta

keh

old

er

Alcuni elementi hanno confermato la loro

rilevanza (es. OH&S) mentre altri l’hanno

accresciuta (es. gestione risorse naturali).

Inclusività. Come Holcim (Italia) siamo

impegnati nella costruzione di un sistema

di coinvolgimento degli stakeholder

che valorizzi la qualità delle relazioni

quale risorsa intangibile capace

di accrescere credibilità, reputazione

e valore dell’azienda. Abbiamo effettuato

la “mappatura” dei nostri stakeholder

per business e area geografica al fine

di approfondire le relazioni che

intratteniamo con essi e miriamo

ad aggiornarla periodicamente.

Nel corso degli anni 2009-2011 come

Holcim (Italia) abbiamo organizzato

incontri con alcune categorie di stakeholder

che ci hanno aiutato a rivedere la

modalità di rendicontare alcuni indicatori

ambientali, nonché analizzato nel dettaglio

la rassegna stampa locale (vedi Capitolo

Relazioni con gli stakeholder). Infine,

abbiamo condotto nel 2008 e nel 2012

un’analisi di materialità con un gruppo di

stakeholder come indicato nel precedente

paragrafo. I suggerimenti e le evidenze

emersi sono stati quindi recepiti nel

Rapporto di Sostenibilità.

Contesto di sostenibilità. La nostra

strategia riflette il nostro impegno nei

confronti dello sviluppo sostenibile.

Gli obiettivi e i risultati sinora conseguiti,

nonché i progetti lungo le tre dimensioni

dello sviluppo sostenibile (economica,

ambientale e sociale) sono descritti nel

capitolo Strategia e Governance e in quelli

relativi alle Priorità strategiche.

Completezza. Nel Rapporto di Sostenibilità

trattiamo con priorità tutti gli aspetti

emersi come materiali (e quindi importanti

tanto per la nostra azienda quanto per

i nostri stakeholder) durante l’analisi

di materialità e le interviste con gli

stakeholder. Gli aspetti materiali emersi

vengono riverificati anche tramite contatti

diretti e rassegna stampa. L’informazione

su piani di azione attuali o futuri per

affrontare ciascuno di tali aspetti

è contenuta nei rispettivi capitoli.

Equilibrio. Nel Rapporto di Sostenibilità

abbiamo incluso informazioni su tutti

gli indicatori indicati dalle linee guida

GRI G3.1 e dal Mining and Metals Sector

Supplement, dando spiegazioni circa

l’evoluzione positiva o negativa.

Comparabilità. I dati riportati nel Rapporto

di Sostenibilità sono rendicontati in modo

tale che i nostri stakeholder possano

fare confronti con le nostre passate

performance e valutarli rispetto agli

obiettivi che ci siamo posti. Sono segnalate

inoltre eventuali rettifiche dei dati più

recenti dovute a cambiamenti

di metodologia di raccolta o nella struttura

societaria. I casi privi di comparazione

sono ascrivibili all’introduzione di nuovi

indicatori laddove non è stato possibile il

calcolo per l’anno precedente.

L’adozione delle linee guida GRI G3.1

consente il confronto con gli operatori

del settore che hanno scelto il medesimo

rigore metodologico e lo stesso contesto

in termini di dimensione (Group Company

e non Casa Madre) e di influenza

geografica (Italia e mercati locali rilevanti).

Al momento le associazioni di settore

non forniscono dati utili a consentire

comparazioni a livello di settore italiano.

Matrice di materialità di Holcim (Italia)

Sversamenti e altri incidenti ambientali

OH&S

Acqua, rifiuti prodotti

e trasporti

Gestione risorse naturali

Emissioni in atmosfera

Edilizia sostenibile

Cambiamentoclimatico

Relazioni con catena fornitura

Relazioni con i clienti

CSR: Relazioni con comunità locali e con

stakeholder

Rapporti di lavoro Conformità

legaleEnergia

Utilizzo sostenibiledi m.p e di prodotti

Corporate Governance

Creazione Valore

Prem

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Rapporto di Sostenibilità 20118

Accuratezza. I dati quali-quantitativi

presenti nel Rapporto di Sostenibilità

hanno un ragionevole grado di accuratezza,

tale da non pregiudicare agli stakeholder

la possibilità di una corretta valutazione

delle attività rendicontate. A tal riguardo,

dove significativo, si è precisata la fonte e la

metodologia di raccolta e indicato quando

si tratta di mere stime.

Le principali fonti dei dati quali-quantitativi

relativi a Holcim (Italia) sono state:

• per la dimensione economica:

GMR (General Management Report),

report investimenti, dati di bilancio

2009-2011, sistema di controllo

di gestione interno;

• per la dimensione ambientale: ATR

(Annual Technical Report), PEP (Plant

Environmental Profile), MUD, studi

di impatto ambientale, monitoraggio

in continuo, analisi di laboratori

qualificati, CO2 Inventory Report

certificato da PriceWaterhouseCoopers,

sistema di controllo di gestione interno.

I dati relativi ai consumi di energia

termica, alle emissioni di anidride

carbonica indirette legate all’energia

elettrica acquistata e all’energia da

fonti rinnovabili sono stati rivisti

in funzione della scelta di fonti

maggiormente affidabili e coerenti con

altri dati: Emission Trading nel primo

caso e fattori di emissione specifici di

Enel, Hera e EGL negli altri due casi.

Nella tabella dei combustibili sono

state considerate le quantità consumate

al lordo dell’umidità diversamente

da quanto previsto per il calcolo della

CO2 ai sensi della normativa europea

sull’Emission Trading;

• per la dimensione sociale:

Payroll, HR Database (per accordi,

ore di formazione), OH&S Report

and Questionnaire, CSR Report and

Questionnaire, database commerciale

per dati sui clienti, sistema di controllo

di gestione interno.

Il nostro metodo di raccolta dati prevede

il monitoraggio delle performance

a 3 livelli: livello di unità produttiva, livello

di singola società e livello consolidato.

Le fonti dei dati quali-quantitativi relativi

alla Casa Madre sono l’Annual Report 2011

ed il Sustainability Report 2011 di Holcim Ltd.

A tale attività interna si aggiunge l’attività

di verifica effettuata dalla società di revisione

indipendente, KPMG S.p.A.

Tempestività. Il Rapporto di Sostenibilità

fu avviato nel 2005 (Rapporto di Sostenibilità

2004) con cadenza biennale per privilegiare

l’accuratezza e la completezza. I Rapporti

successivi sono stati pubblicati negli

anni: 2007, 2008, 2009 e 2010. Dal 2008,

consci dell’importanza della frequenza di

aggiornamento delle informazioni in esso

contenute per i nostri stakeholder, siamo

passati ad una rendicontazione annuale.

L’ultimo Rapporto di Sostenibilità con cui

confrontare il presente è il Rapporto di

Sostenibilità 2010 pubblicato nel 2011.

Chiarezza. Al fine di accrescere l’accessibilità

ai nostri stakeholder del contenuto del

Rapporto di Sostenibilità abbiamo cercato di

utilizzare un linguaggio ed una grafica (tabelle

e grafici) semplici e comprensibili.

Affidabilità. Il Rapporto di Sostenibilità viene

sottoposto da 6 anni alla verifica di conformità

ai principi di redazione . Per il quinto anno

consecutivo la verifica è stata effettuata

dalla società di revisione KPMG S.p.A.

Perimetro di rendicontazione

I dati quali-quantitativi del Rapporto

di Sostenibilità si riferiscono alle società

(e alle unità produttive di competenza

delle stesse) che Holcim Gruppo (Italia)

S.p.A. (holding) controllava direttamente o

indirettamente (tramite la sua controllata)

al 31.12.2011: Holcim (Italia) S.p.A. e Micron

Mineral S.p.A. (business cemento), Holcim

Aggregati Calcestruzzi S.r.l. e controllate

(business aggregati e calcestruzzo), Eurofuels

S.p.A. (selezione e trattamento combustibili

alternativi), Rolcim S.p.A. (trading) quali

realtà maggiormente significative del

network italiano di Holcim.

Nel caso di Rolcim S.p.A. i dati inclusi sono

parziali e limitati ad alcune sezioni. Nello

specifico, nella sezione economica i dati

di Rolcim S.p.A. rientrano nel bilancio

consolidato; nella sezione ambientale

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9Rapporto di Sostenibilità 2011

i dati sono assenti; nella sezione sociale i

dati di Rolcim S.p.A. sono inclusi nella parte

rapporti di lavoro, sicurezza e salute nei

luoghi di lavoro e relazioni con i fornitori.

Viene mantenuta l’inclusione nell’area di

consolidamento integrale delle società

Fusine Energia S.r.l. e Gambarana Verde

S.r.l. Quest’ultima non ha ancora avviato

nella sostanza l’attività produttiva e quindi

non ha conseguito ricavi ma possiede

rilevanti attivi patrimoniali.

Nel caso di Fusine Energia S.r.l. (progettazione,

costruzione, installazione, ampliamento,

manutenzione e valorizzazione di una

centrale a biomasse di tipo cogenerativo

modulabile sita nel comune di Fusine

(SO)) i dati sono rendicontati interamente

quest’anno dal momento che l’unità

produttiva è a pieno regime.

Come per l’esercizio precedente, è stata

inoltre esclusa dal consolidamento

integrale la controllata Fonte Curella

S.r.l., società che mantiene lo stato di

inattività in quanto non ha iniziato ad

operare e pertanto non realizza ricavi;

questi elementi, nonché la poca rilevanza

patrimoniale della società, ne giustificano

l’esclusione dal consolidamento.

Tale perimetro di rendicontazione riflette

la struttura societaria al 31.12.2011. Sono

esplicitate in apposite note a pie’ di grafico

o tabella le aggregazioni di dati che fanno

riferimento a un perimetro più ristretto.

Dati economici: tutte le società controllate

da Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. e da

Holcim (Italia) S.p.A. sono state incluse nel

consolidamento integrale. Per tutti i dati

relativi a clienti e fornitori si fa riferimento

ad aziende e unità produttive cemento,

aggregati e calcestruzzo.

Dati ambientali: ai fini del calcolo degli

indicatori sono state considerate tutte le

unità produttive rientranti nel perimetro di

consolidamento integrale. Rolcim S.p.A. non

è mai inclusa nel perimetro per

i limitati impatti ambientali generati

e la non pre-esistenza di una

rendicontazione ambientale a livello

di casa madre sul trading in joint venture.

Dati sociali: per tutti i dati relativi a impiego

e formazione, sicurezza e salute nei luoghi

di lavoro, progetti per le comunità locali si

fa riferimento ad aziende e unità produttive

cemento, aggregati

e calcestruzzo, piattaforma di selezione

e trattamento dei combustibili alternativi

e trading cemento (Rolcim S.p.A.).

Spettro dell’analisi. L’ampiezza dell’analisi

comprende le performance economiche,

ambientali e sociali ed è riassunta in

un’apposita tabella posta a conclusione

del Rapporto di Sostenibilità che elenca

le aree tematiche analizzate e gli indicatori

adottati.

Riferimento temporale. I dati quali-

quantitativi rendicontano le attività

svolte nel triennio 2009-2011 e si

riferiscono a intervalli temporali sempre

specificati. Sono inoltre indicati i fatti

rilevanti successivi al 31.12.2011.

Per contatti:Manuela Macchi

Head of Corporate Social Responsibility

and Communication

Tel +39.031.616366 / Fax +39.031.616367

[email protected]

[email protected]

per saperne di più visita

www.holcim.it

Il Rapporto

di Sostenibilità

può essere scaricato

in formato elettronico

dal sito

PDF

Il Rapporto di Sostenibilità 2011 ed il sotteso processo di rendicontazione sono stati coordinati dalla funzione Corporate Social Responsibility and Communication coinvolgendo numerosi referenti.

Sponsor: Carlo Gervasoni e Piero Corpina.Comitato di guida e lettura: Piero Corpina (O, R), Mauro Bonafè (O, R), Raffaele Chiulli (O, R), Luca Danuvola (O, R), Lucio Greco (O, R), Paolo Kunitz (O, R), Manuela Macchi (O, R, W, S), Alessandro Manfredi (O, R), Diego Rosani (O, R), Lara Rossi (O, R), Peter Ruetzler (O, R), Calogero Santamaria (O, R), Max Schlumpf (O, R).

Team di lavoro: Katia Grandinetti (W, R), Federica Riva, Silvia Molteni, Manuela Suella, Emma Rivolta, Manuele Rossin (O, R), Mauro Bonandin, Barbara Bellomo, Alessandro Rigamonti, Riccardo Bianchi, Gianluca Barbagli (O, R), Marco Bestetti, Sara Tozzi, Sara Bosetti, Enzo Scagliotti (O), Marcelino Linares (O, R), Andrea Conedera, Paolo Zambianchi (O), Paolo Crespi, Lorena Giussani (O), Giuseppe Valli, Stefano Re, Davide Tettamanti, Vittorio Franceschi, Massimiliano Volpones, Uriel Cinti (O), Enrico Minoia, Marco Aresi, Bettina Charrière (O), Marco Turri (O), Bruno Bisi, Massimo Panzeri, Daniela Brambilla (O), Chiara Bodero Maccabeo (O), Elena Brambilla, Roberto Colombo, Andrea Dainese, Simona Cardone (R), Chiara De Maria, Matteo Bondi, Michele Piattone, Roberto Vago, Francesco Duma, Markus Gysel (O), Emanuela Ruckstuhl (O), Nicola Aliani.

Si ringraziano tutti coloro che hanno partecipato al processo.

(O) Quality Owner

(W) Writer

( R ) Reader

( S ) Supervisor

Rapporto di Sostenibilità 201110

Lett

era

agli

Stak

ehol

der

Lettera agli Stakeholder

Negli ultimi tre anni abbiamo dovuto

affrontare molte sfide determinate dalle

pesanti ripercussioni della crisi.

Nonostante ciò, continuiamo a credere

fermamente, anche per la natura di

lungo periodo del nostro business, che

il bilanciamento tra crescita economica,

tutela dell’ambiente e responsabilità

sociale sia determinante per realizzare

la strategia di Holcim e per questo

investiamo tempo e risorse.

Il nostro Gruppo ha una significativa

impronta ecologica che la società ci chiede

di minimizzare. Dobbiamo raccogliere

la sfida di portare maggiori risultati con

minori risorse. Ma non solo. Dobbiamo

rispondere alle comunità locali nelle

quali operiamo e ai nostri stakeholder,

per i quali vogliamo essere un Partner di

fiducia.

Ecco quindi che nel concreto e a livello

locale italiano abbiamo definito le

nostre priorità strategiche in termini

di sostenibilità sulle quali impostare

iniziative e portare risultati:

• riduzione delle emissioni

in atmosfera;

• lotta al cambiamento climatico

(emissioni di CO2) con utilizzo di AFR

e sviluppo di prodotti e servizi

eco-efficienti;

• gestione delle risorse naturali (materie

prime) con attenzione al recupero dei

siti estrattivi e alla salvaguardia della

biodiversità;

• gestione e minimizzazione impatti

ambientali (sversamenti e incidenti

ambientali, acqua, trasporti, rifiuti);

• le nostre persone: Rapporti di lavoro

e Sicurezza e Salute nei luoghi

di lavoro (OH&S);

• CSR: impegno nelle comunità locali

e stakeholder engagement;

• edilizia sostenibile.

Come si evince dai Prossimi Passi

una serie di risultati significativi sono

già stati conseguiti.

Ad esempio, rispetto al 1990 nel 2011

abbiamo ridotto le emissioni specifiche

di CO2 del 25,5% e le emissioni totali

del 52%. Per quanto riguarda le emissioni

in atmosfera abbiamo superato il target

del -20% rispetto al 2004 fissato dalla

Casa Madre (NOx - 30%, SO

2 - 43%, polveri

- 68%). Abbiamo infine incrementato

l’uso di combustibili alternativi (34% di

sostituzione calorica) con un forte focus

sulle biomasse.

Il nostro Gruppo ha una significativa impronta ecologica che la società ci chiede di minimizzare. Dobbiamo raccogliere la sfida di portare maggiori risultati con minori risorse. Ma non solo. Dobbiamo rispondere alle comunità locali nelle quali operiamo e ai nostri stakeholder, per i quali vogliamo essere un Partner di fiducia.

Carlo Gervasoni

11Rapporto di Sostenibilità 2011

Lett

era

agli

Stak

ehol

der

Il nostro è un percorso lungo che richiede l’impegno di tutti i dipendenti di Holcim nel mondo. Solo se ognuno di noi si assume la responsabilità degli impatti generati in ambito professionale e personale possiamo realmente “fare la differenza”, non solo a livello di azienda, ma anche a livello di ambiente e delle comunità locali che ci ospitano. Ciò è particolarmente visibile con il progetto di volontariato aziendale “Community Day / Insieme alle comunità”.

Piero Corpina

Dal punto di vista sociale, significativi

i risultati in termini di OH&S (21 siti

certificati a fine 2011 e miglioramento

degli indici infortunistici del 75,9%

rispetto al 2004) e di responsabilità

sociale di impresa / impegno per le

comunità locali con la definizione del

Community Engagement Plan, con il

Community Day avviato in Italia nel 2007

con il coinvolgimento sinora di oltre 350

dipendenti e con tutte le attività

di stakeholder engagement.

Il nostro è un percorso lungo che richiede

l’impegno di tutti i dipendenti di Holcim

nel mondo. Solo se ognuno di noi si

assume la responsabilità degli impatti

generati in ambito professionale e

personale possiamo realmente “fare la

differenza”, non solo a livello di azienda,

ma anche a livello di ambiente e delle

comunità locali che ci ospitano.

Ciò è particolarmente visibile con

il progetto di volontariato aziendale

“Community Day / Insieme alle comunità”.

Il nuovo Rapporto di Sostenibilità,

giunto alla settima edizione, riflette

n rendiconto di tutto ciò. Quest’anno il

Rapporto ha avuto un’ulteriore evoluzione

verso una maggiore profondità e una

maggiore trasparenza: applica infatti

le Sustainability Reporting Guidelines 3.1 e

il Mining and Metals Sector Supplement con

livello A+ ed è stato sottoposto alla verifica

indipendente da parte di KPMG S.p.A.

Concludiamo, ringraziando come di

consueto i nostri dipendenti per la loro

passione nei confronti dello sviluppo

sostenibile, nonché i nostri clienti, i nostri

fornitori, i sindacati, i nostri partner

e più in generale tutti i nostri stakeholder

che, quotidianamente, ci stimolano lungo

il nostro percorso di “creazione delle

fondamenta della società del futuro”.

Carlo Gervasoni

A.D. Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.

e Presidente Holcim (Italia) S.p.A.

Piero Corpina

A.D. Holcim (Italia) S.p.A. dal 25.6.2012

Piero Corpina

12 Rapporto di Sostenibilità 2011

Att

esta

zion

e d

i con

form

ità

13 Rapporto di Sostenibilità 2011

Att

esta

zion

e d

i con

form

ità

Prof

ilo A

zien

dal

e

Rapporto di Sostenibilità 201114

Profilo Aziendale

Holcim nel mondo

Nata nel 1912 nel villaggio di Holderbank,

Canton Aargau, Svizzera, Holcim è oggi uno

dei leader mondiali nei settori cemento,

aggregati (sabbia e ghiaia) ed è presente

in altre attività quali calcestruzzo, asfalto

e altri servizi

legati al mondo delle costruzioni

con 80.967 dipendenti e una presenza

diffusa in più di 70 Paesi e 5 continenti.

Holcim è presente da 9 anni consecutivi

nei Dow Jones Sustainability World

Indexes. Nel 2011 le strategie del Gruppo

negli ambiti di standard di produzione

internazionali, di gestione della biodiversità,

di reportistica ambientale e sociale,

di coinvolgimento degli stakeholder e di

sviluppo del proprio capitale umano hanno

ricevuto il massimo punteggio nel DJSI.

Holcim è presente anche nel FTSE4Good

sustainability index.

A livello globale siamo uno dei leader mondiali nella produzione

di cemento, aggregati, calcestruzzo e servizi legati al settore delle

costruzioni, presenti in oltre 70 Paesi con 80.967 dipendenti.

La struttura produttiva di Holcim a livello

mondiale a fine 2011 è così articolata:

Cemento

Impianti a ciclo completo e centri di macinazione: 149Capacità produttiva in milioni di ton:

216,0Vendite di cemento in milioni di ton: 144,3 Aggregati

Cave di aggregati con impianti di selezione: 492Vendite di aggregati in milioni di ton:

173,0 Altri materiali da costruzione

Impianti di calcestruzzo preconfezionato: 1.435 Impianti di asfalto:

105 Vendite di calcestruzzo in milioni di m3:

48,4Vendite di asfalto in milioni di ton: 10,3

per saperne di più visita

www.holcim.com

Unità produttiva

di Merone

Prof

ilo A

zien

dal

e

15Rapporto di Sostenibilità 2011

Holcim in Italia

La storia di Holcim (Italia) inizia con

la famiglia Montandon che nel 1928

costruisce la prima unità produttiva

cemento a Merone. Negli anni l’azienda

cresce con progressive acquisizioni

e partecipazioni sino al 1996 quando

entra sotto il controllo del gruppo svizzero

Holderbank (dal 2001 Holcim).

Tradizionalmente il mestiere svolto

consiste nella produzione di cemento

ma, negli anni, l’attività è stata estesa

alla produzione di altri materiali da

costruzione come gli aggregati (sabbia

e ghiaia) e il calcestruzzo, divenendo così

un Gruppo fortemente integrato e una

realtà industriale importante del Nord

Ovest d’Italia con 544 dipendenti.

Il core business ora è rappresentato

dalla produzione e commercializzazione

di cemento, prodotto e importato,

aggregati e calcestruzzo.

Vendite di materiali da costruzione

2009 2010 2011

Clinker e cemento (‘000 ton)

2.321 2.314 2.063

Aggregati (‘000 ton)

2.514 2.079 1.647

Calcestruzzo (‘000 m3)

969 1.041 844

Fonte: GMR

L’appartenenza ad un Gruppo internazionale

aiuta a favorire lo scambio di esperienze

con altri colleghi e a mantenersi sempre

aggiornati sulle ultime innovazioni

e metodologie nonché a intraprendere

percorsi di carriera all’estero.

La dimensione globale deve però conciliarsi

con i territori in cui si opera e con le relazioni

locali. Per illustrare i mercati serviti da

Holcim (Italia) facciamo ricorso al modello

di business proposto dalla Casa Madre

e denominato Holcim Value Chain.

Holcim Value Chain

Holcim (Italia)

è un Gruppo integrato

presente nel Nord

Ovest d’Italia con

544 dipendenti

Fonte: © Holcim Ltd

Offerta Domanda

Canali

Materiali di base Transazionali Trasformazionali Utilizzatori finali Applicazioni e ambiti costruttivi

Materiali cementizi

(Cemento ecomponenti minerali)

Aggregati

(Sabbia, ghiaia,aggregati riciclati)

Vendite dirette

Trader

Grossisti

Rivenditori

Vendite dirette

Imprese diCalcestruzzo

Imprese diPrefabbricatie Manufatti Piccole Imprese

EdiliEdilizia commercialee industriale

Imprese di Malte

Imprese di Asfalto Genio Civile Infrastrutture /Grandi Opere

General Contractor

Edilizia residenziale

Prof

ilo A

zien

dal

e

Rapporto di Sostenibilità 201116

Secondo tale modello il successo di Holcim

nei materiali da costruzione è basato

su una chiara e semplice strategia, che

parte dalla produzione e distribuzione di

cemento e aggregati, noti entrambi per

essere materiali chiave nel loro settore.

È nella lavorazione di questi materiali

che si concentrano le attività di

investimento e lo sforzo di creazione

di valore del Gruppo. In maniera variabile

a seconda delle condizioni del mercato

e dei bisogni dei clienti, Holcim, tramite

canali transazionali (tipicamente rivendite

di materiali edili) e canali trasformazionali

(che trasformano i materiali base

in altro, tipicamente calcestruzzo, asfalto

e prodotti correlati), è in grado di offrire

soluzioni integrate e ad hoc

ai diversi segmenti di clientela (imprese

di costruzione, main contractor,...) per

applicazioni specifiche per l’edilizia

residenziale, non residenziale o di genio

civile. L’integrazione verticale, ovvero

la presenza nel mercato del calcestruzzo,

ci permette di rafforzare la nostra

posizione nei mercati. Negli ultimi

anni abbiamo spostato la nostra enfasi

dall’essere un’azienda prevalentemente

focalizzata sul prodotto ad essere

un’organizzazione orientata al cliente.

Ulteriori approfondimenti sulla

segmentazione della clientela sono

presenti nel capitolo Relazioni con

gli stakeholder.

Al fine di consentire una migliore

comprensione, dopo aver illustrato

come si configura la presenza di Holcim

(Italia) e quali sono i mercati serviti,

approfondiamo in cosa consistono

tali materiali da costruzione e come

si producono. Nel caso di Rolcim S.p.A.

non verrà descritto alcun processo in

quanto il business consiste in un’attività

di importazione via mare e distribuzione

di cemento.

Il cemento. Il cemento è un prodotto

realizzato attraverso un processo ad alta

intensità di capitale e risorse. Holcim

(Italia) lo produce in 3 unità produttive,

2 a ciclo completo e quindi comprensive

della fase di cottura (Merone e Ternate)

e 1 centro di macinazione (Ravenna).

Il centro di macinazione di Morano Po

è stato trasformato in centro logistico

nel 2010.

Il cemento prodotto viene venduto

nel mercato di riferimento e in particolare

per il 77% in micro-mercati del Nord

Ovest e dell’Emilia-Romagna.

Il processo inizia con l’estrazione della

materia prima (calcare, marna, argilla)

da cave e miniere, una volta ottenute le

autorizzazioni dalle Autorità Competenti.

La materia prima viene frantumata,

omogeneizzata, dosata, macinata,

garantendo qualità e stabilità, per poi

essere cotta nel forno a temperature

per saperne di più visita

www.holcim.it/it/

prodotti-e-servizi

/cementi.html

Il cemento prodotto

viene venduto per il

77% in micro-mercati

del Nord Ovest e

dell’Emilia-Romagna

Processo produttivo del cemento

Estrazione materia prima

Omogeneizzazione e produzione clinker

Macinazione cementoe distribuzione

per saperne di più visita www.holcim.it/it/prodotti-e-servizi/prodotti.html

Prof

ilo A

zien

dal

e

17Rapporto di Sostenibilità 2011

molto elevate (fino a 1400-1500 °C).

Il prodotto della cottura è denominato

clinker.

A questo, durante una successiva fase di

macinazione, vengono aggiunti materiali

correttivi quali, ad esempio, gesso,

pozzolana, loppa e ceneri volanti (alcuni

di questi materiali servono a conferire

al cemento particolari caratteristiche in

grado di soddisfare specifiche esigenze di

applicazione e prestazione quali, migliore

lavorabilità, ritardo di presa e resistenza

agli agenti chimici, nonché aiutano a

risparmiare risorse naturali) in funzione

del tipo di cemento desiderato e, una volta

soggetto a controlli di qualità, il prodotto

viene venduto ai clienti sfuso o in sacco da

25 kg. Holcim (Italia) offre ai propri clienti

prodotti specifici per tipo di applicazione

ricercata.

Gli aggregati. Gli aggregati sono

materiali da costruzione costituiti da

sostanze minerali naturali che con il

cemento concorrono alla produzione del

calcestruzzo, di prefabbricati e manufatti

e di conglomerati bituminosi e sottofondi

stradali.

Gli aggregati si possono classificare

in naturali, frantumati e riciclati. Gli

aggregati naturali non subiscono

alcun processo di trattamento, oltre al

lavaggio e alla selezione, e sono utilizzati

prevalentemente per il confezionamento

di calcestruzzo. Gli aggregati frantumati,

particolarmente utilizzati per la produzione

di conglomerati bituminosi, subiscono una

riduzione delle dimensioni che consente

di ottenere varie frazioni granulometriche

per un’adeguata curva granulometrica.

Sono classificati invece come riciclati gli

aggregati che provengono dalle demolizioni

e che, conseguentemente, hanno una

composizione disomogenea. L’utilizzo

di questi ultimi permette il risparmio di

risorse naturali e per questo costituisce

un’area di sviluppo per l’azienda.

Il processo produttivo degli aggregati

naturali e di quelli frantumati richiede

soluzioni impiantistiche all’avanguardia

insieme ad attrezzature tecnologicamente

avanzate e differisce esclusivamente,

nel caso degli aggregati frantumati, per

l’utilizzo del frantoio per la riduzione della

pezzatura. Per ottenere aggregati privi

di impurità e selezionati secondo classi

granulometriche ben definite si eseguono

quindi le seguenti fasi: escavazione,

prevagliatura, frantumazione primaria (nel

caso di aggregati frantumati), stoccaggio,

selezione e lavaggio, frantumazione

secondaria con eventuale ulteriore

selezione, stoccaggio e carico. Un

trattamento a parte riguarda le sabbie

(ciclo natura).

Produciamo aggregati in 8 cave attive

nelle province di Milano, Bergamo, Varese

ed Alessandria, dove vengono venduti ed

utilizzati.

per saperne di più visita

www.holcim.it/it/

prodotti-e-servizi/

aggregati.html

Gli aggregati sono

materiali da costruzione

costituiti da sostanze

minerali naturali che con

il cemento concorrono

alla produzione

del calcestruzzo, di

prefabbricati e manufatti

e di conglomerati

bituminosi e sottofondi

stradali.

Processo produttivo degli aggregati

EscavazioneSelezione, frantumazione, stoccaggio e produzione

per saperne di più visita www.holcim.it/it/prodotti-e-servizi/prodotti.html

Prof

ilo A

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dal

e

Rapporto di Sostenibilità 201118

Il calcestruzzo. Il calcestruzzo, secondo

materiale più consumato al mondo

dopo l’acqua, si ottiene attraverso

la miscelazione, secondo adeguate

percentuali, di cemento, aggregati,

additivi e acqua. Il calcestruzzo, essendo

duttile, dotato di resistenza meccanica

e di resistenza alle aggressioni degli

agenti ambientali ed ai cicli di gelo

e disgelo è il materiale da costruzione

più adeguato per la realizzazione di

diversi tipi di opere edili. Il calcestruzzo,

infatti, è utilizzato nell’edificazione di

fabbricati residenziali, commerciali ed

industriali, nella costruzione di diversi

tipi di opere viarie come strade, ponti e

gallerie ed, infine, nella maggior parte

di opere idrauliche. Il calcestruzzo viene

prodotto prevalentemente nelle centrali

di betonaggio. I relativi componenti, cioè

aggregati opportunamente selezionati

in più granulometrie, cemento, additivi

ed acqua, vengono dapprima stoccati

in depositi (sili e tramogge).

Attraverso un sistema completamente

automatizzato, una volta progettata

la ricetta, i componenti vengono estratti

dai depositi ed inviati, nelle opportune

proporzioni, alla miscelazione e

successivamente alla spedizione.

Il trasporto avviene tramite

autobetoniere. La betoniera è soggetta a

movimento rotatorio al fine di tenere il

prodotto in miscelazione continua.

Nella formulazione del calcestruzzo

si deve tenere in dovuta considerazione

il tempo che intercorre tra il carico

dell’autobetoniera e lo scarico

in cantiere del prodotto per evitare

che, nel frattempo, il cemento in esso

contenuto inizi il processo di presa.

Il calcestruzzo preconfezionato viene

prodotto in 28 impianti nelle province

di Milano, Bergamo, Brescia, Alessandria,

Cremona, Varese, Como e Pavia.

Tali province rappresentano i mercati

geografici nei quali viene venduto

ed utilizzato il nostro prodotto.

Presenza nel mercato locale.

Lo svolgimento delle nostre attività nel

settore dei materiali da costruzione ha

un impatto rilevante sull’economia locale.

Per “locale” intendiamo tutto ciò che

appartiene al nostro mercato geografico

rilevante e, in particolare, alle regioni

e province in cui siamo presenti con le

sedi e con le unità produttive di cemento,

calcestruzzo ed aggregati, ovvero quelle

del Nord Ovest d’Italia.

In primo luogo in termini di occupazione,

svolgiamo un ruolo importante in termini

di creazione di posti di lavoro nei territori

ove operiamo. Su 544 dipendenti risultanti

a fine 2011, infatti, l’84% proviene dalle

province che rappresentano il nostro

mercato geografico di riferimento.

Non esiste una politica che regoli

l’assunzione di persone residenti nelle aree

di operatività ma nella prassi è quanto si

per saperne di più visita

www.holcim.it/it/

prodotti-e-servizi/

calcestruzzi.html

Il calcestruzzo è il

materiale più adatto

per la costruzione

di diverse opere edili

Processo produttivo del calcestruzzo

Stoccaggio materie prime (cemento e aggregati) Produzione e spedizione

per saperne di più visita www.holcim.it/it/prodotti-e-servizi/prodotti.html

Prof

ilo A

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dal

e

19Rapporto di Sostenibilità 2011

verifica in misura importante dal 2006.

Allo stato attuale il 42% dei top e senior

manager proviene dalla comunità locale.

Non si tratta di assunzioni dirette di top

e senior manager locali ma di promozioni

per crescita interna.

La nostra influenza sull’economia locale

non si ferma a questo livello, ma si

estende alla catena del valore, sia a monte

a livello di fornitura, sia a valle a livello

di clientela.

Per quanto concerne i fornitori, come

detto precedentemente, negli anni

2009-2011 abbiamo mantenuto la quota

di acquisti da fornitori nazionali e in

particolare da quelli locali, pari al 77%

circa nel 2011. Tale scelta è volta

a preservare l’economia locale e le

relazioni con il territorio, fatto salvo

ovviamente che la scelta dei fornitori

avviene tenendo conto di più fattori, oltre

a questo, tra cui la qualità del prodotto/

servizio, il costo e l’impegno in termini

di ambiente e di sicurezza e salute.

Infine, anche per la natura stessa del

business che è anch’esso locale, non

possiamo trascurare l’influenza sulla

catena del valore a valle, e quindi a livello

di clientela. Da questo punto di vista, nel

2011 la percentuale di volumi di cemento,

aggregati e calcestruzzo consegnati

localmente alla clientela è stata del 93%.

Contesto e risultati della gestione.

Il 2011 per l’economia italiana è stato

un anno di “mancata crescita”. I segnali

di timida ripresa intravisti nel primo

semestre sono stati disattesi dopo

l’estate con l’aggravarsi della situazione

economica e finanziaria europea sospinta

dalla crisi della Grecia e dalle tensioni

legate ai debiti sovrani. Secondo le stime

preliminari rilasciate dall’ISTAT, nel 2011

il PIL è aumentato dello 0,4% e per il

2012 si parla di una “crescita negativa”

o addirittura dell’inizio di una fase di

recessione (-0,6% crescita acquisita nel

2012 secondo l’ISTAT, -1,3% secondo la

commissione europea, -2,2% secondo

il FMI) acuita dalle misure di austerità

introdotte dal governo che comprimono

ulteriormente la domanda interna.

Con riferimento al settore delle

costruzioni, la crisi iniziata nel 2008

ha continuato a registrare un trend

negativo nel 2011 segnando un’ulteriore

contrazione degli investimenti in

costruzioni del 3,5% secondo il CRESME

(5,4% secondo l’Ance). Si calcola che in

quattro anni è stato eroso un quinto

del valore del mercato delle costruzioni.

Nel 2011 si aggravano gli effetti di

alcuni fattori caratterizzanti questa

crisi: ritardo nell’attuazione del Piano

Cipe delle opere prioritarie (approvato

nel Giugno 2009), ulteriori tagli previsti

dalla Legge di Stabilità alle risorse

destinate alle infrastrutture per il 2012,

ritardi dei pagamenti della Pubblica

Amministrazione e stretta creditizia

operata dal sistema bancario.

Con riferimento ai tre principali segmenti

di business, gli investimenti in edilizia

residenziale, già ai minimi termini, hanno

cumulato nell’anno in questione un

ulteriore riduzione del 2% e, in particolar

modo, la quota relativa alle nuove

abitazioni è diminuita del 7%.

L’edilizia non residenziale, anch’essa ai

minimi termini, è ulteriormente calata

del 3% e gli investimenti in lavori pubblici

hanno subito una contrazione del 7%.

Nel 2011 gli acquisti

da fornitori locali sono

stati del 77%

Impianto di produzione

di calcestruzzo di Porta

Nuova Milano

Prof

ilo A

zien

dal

e

Rapporto di Sostenibilità 201120

Solo il comparto della riqualificazione

degli immobili residenziali ha mantenuto

i livelli di investimento dell’anno

precedente realizzando un aumento dello

0,6%.

Gli esperti del settore prevedono che il

2012 sarà un anno di ulteriore contrazione

degli investimenti in costruzioni (-1,5%

secondo il CRESME, - 3,8% secondo l’Ance),

le previsioni di ripresa sono state spostate

al biennio 2013-2014 allorquando

dovrebbero intravedersi gli effetti positivi

dei piani/politiche di housing sociale e

riqualificazione urbana.

Con specifico riferimento al comparto

del cemento, il calo della domanda nel

2011 è stato di circa il 3,4% ed ha portato

i consumi di cemento nazionali ad un

valore di 32,8 milioni di tonnellate di

cemento (rispetto alle 46,9 milioni di

tonnellate di cemento nel 2006). Il Nord e

le Isole sono le aree dove è stata registrata

una maggior flessione della domanda

rispetto all’anno precedente (variazione

annua consegne interne: -4,2% Nord,

-8,5% Isole); il Centro Italia ha mostrato di

mantenere i livelli dell’anno precedente

e nel Meridione la flessione è stata di

circa il 2,3%. Per il 2012, le associazioni

di categoria prevedono una ulteriore

contrazione dei consumi di cemento

nazionali pari a circa il 7/8%.

Relativamente al comparto

della produzione di calcestruzzo

preconfezionato, dopo il calo del 7%

registrato nel 2010, le associazioni di

categoria hanno stimato per il 2011

un’ulteriore riduzione del 4% nella

produzione nazionale che raggiunge un

valore di -7/-10% nelle regioni del Nord-

Ovest. Con riferimento all’area di Milano

e alle province di Bergamo, Como, Varese

la contrazione dei consumi di cemento

e calcestruzzo preconfezionato è stata

attenuata dalla realizzazione delle opere

di viabilità connesse all’evento Expo 2015:

nel 2011, sono progrediti i lavori relativi

alla Metropolitana Milanese M5 e alla

Bre.Be.Mi ed ha avuto inizio la

realizzazione della Pedemontana

Lombarda. Nel 2012 è previsto l’avvio

dei cantieri relativi alla Tangenziale

Est Esterna Milano, alla metropolitana

milanese M4, alla TAV Treviglio-Brescia.

Tutte le attività di Holcim in Italia fanno

capo a Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.,

holding capogruppo che esercita funzioni

di indirizzo e coordinamento delle società

controllate (in cui detiene la totalità o la

maggioranza delle azioni o quote sociali)

e di gestione delle partecipazioni nelle

collegate (con quote inferiori al 50%).

Ad Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. riportano

come controllate Rolcim S.p.A. (joint

venture al 60%), Micron Mineral S.p.A.

(100%) e Holcim (Italia) S.p.A. (99,96%),

che a sua volta controlla Holcim Aggregati

Calcestruzzi S.r.l. (100%), Eurofuels S.p.A.

(100%), Fusine Energia S.r.l. (100%)

e Fonte Curella S.r.l. (100%).

La struttura legale riportante le società

del Gruppo al 31.12.2011 è illustrata nello

schema seguente.

Ingresso dell’unità

produttiva di Merone

Prof

ilo A

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dal

e

21Rapporto di Sostenibilità 2011

Organigramma societario

50%

8,08%

65%

CONSORZIO COMENSE INERTI S.p.A.

SO.GE.DI. S.r.l.

CAVE SATIMA S.r.l.

Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.

HOLCIM (Italia) S.p.A. ECOTRADE S.p.A. ROLCIM S.p.A.MICRON

MINERAL S.p.A.SHIPPING ADVISORS

& SERVICES S.r.l.

SOMMA BETON S.r.l. EST TICINO CALCESTRUZZI S.r.l.

INDUSTRIA CALCESTRUZZI S.r.l.

BORGORAPID S.r.l. BETONSESIA S.r.l.

BIOMASS ENERGY S.r.l.

C.D.S. S.r.l.

GAMBARANA VERDE S.r.l.

F.LLI MANARA S.r.l.

CAVA DI CUSAGO S.r.l.

EDILGEOTEST S.r.l.

CAVE R.P.R. S.p.A.

SPIDY CALCESTRUZZI S.r.l.

PROSPECTA SCARL

BETON ALPI S.r.l.

EDILE COMMERCIALE S.p.A.

99,96% 50%

33,33% 100%

100%

100%

100%

66,67%

29,33%

50%40%

49%30%

25%

35%

50% 97% 97% 75% 97%

100%

100%

100%

30%

20%

<%

<%

<%

50%

60% 100% 100%

Holding Cemento Aggregati Calcestruzzo Trading AltroLegenda:

P.A.V. S.r.l.HOLCIM AGGREGATI

CALCESTRUZZI

FUSINE ENERGIA S.r.l.

EUROFUELS S.p.A.

FONTE CURELLA S.r.l.

CUGINI S.p.A.

GECA GESSI CAMUNI S.r.l.

SERCOMATED SCARL

GOLF DES ILES BORROMÉES S.p.A.

CALCESTRUZZI ERBESI S.p.A.

CAVE ROCCA S.r.l.

50%

8,08%

65%

CONSORZIO COMENSE INERTI S.p.A.

SO.GE.DI. S.r.l.

CAVE SATIMA S.r.l.

Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.

HOLCIM (Italia) S.p.A. ECOTRADE S.p.A. ROLCIM S.p.A.MICRON

MINERAL S.p.A.SHIPPING ADVISORS

& SERVICES S.r.l.

SOMMA BETON S.r.l. EST TICINO CALCESTRUZZI S.r.l.

INDUSTRIA CALCESTRUZZI S.r.l.

BORGORAPID S.r.l. BETONSESIA S.r.l.

BIOMASS ENERGY S.r.l.

C.D.S. S.r.l.

GAMBARANA VERDE S.r.l.

F.LLI MANARA S.r.l.

CAVA DI CUSAGO S.r.l.

EDILGEOTEST S.r.l.

CAVE R.P.R. S.p.A.

SPIDY CALCESTRUZZI S.r.l.

PROSPECTA SCARL

BETON ALPI S.r.l.

EDILE COMMERCIALE S.p.A.

99,96% 50%

33,33% 100%

100%

100%

100%

66,67%

29,33%

50%40%

49%30%

25%

35%

50% 97% 97% 75% 97%

100%

100%

100%

30%

20%

<%

<%

<%

50%

60% 100% 100%

Holding Cemento Aggregati Calcestruzzo Trading AltroLegenda:

P.A.V. S.r.l.HOLCIM AGGREGATI

CALCESTRUZZI

FUSINE ENERGIA S.r.l.

EUROFUELS S.p.A.

FONTE CURELLA S.r.l.

CUGINI S.p.A.

GECA GESSI CAMUNI S.r.l.

SERCOMATED SCARL

GOLF DES ILES BORROMÉES S.p.A.

CALCESTRUZZI ERBESI S.p.A.

CAVE ROCCA S.r.l.

Per rendere più chiara la comparabilità

negli anni, si precisa che il perimetro di

consolidamento che ha concorso alla

formazione del bilancio consolidato

2011 risulta confermato rispetto all’anno

precedente. Il bilancio consolidato al

31.12.2011 include il bilancio della holding

Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. ed i bilanci

delle società nelle quali la stessa detiene

direttamente o indirettamente una

partecipazione superiore al 50%.

Le società detenute con una percentuale

di diritto di voto compresa tra il 20% e il

50% sono state valutate con il metodo del

patrimonio netto.

Tale metodologia di consolidamento è stata

adottata inoltre per quelle partecipazioni

nelle quali il Gruppo, pur detenendo una

percentuale di diritto di voto superiore al

50%, non esercita direttamente l’influenza

dominante nella gestione e per le società

poste in liquidazione volontaria.

Come nel precedente esercizio è stata

invece esclusa dal consolidamento

Prof

ilo A

zien

dal

e

Rapporto di Sostenibilità 201122

integrale Fonte Curella S.r.l., in quanto si

tratta di una società che non ha iniziato ad

operare, non genera ricavi ed ha una scarsa

rilevanza patrimoniale.

Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. è la holding di

tutte le attività italiane di Holcim e quindi

controlla, direttamente o indirettamente,

8 società che vengono consolidate

integralmente e detiene il possesso di

importanti quote partecipative di altre

società.

Esaminando i numeri di Holcim in Italia

e l’impatto del contesto economico sul

Gruppo, si evidenzia che nel triennio

in esame i nostri risultati sono calati in

termini di fatturato netto, assestandosi

a 194,4 milioni di euro nel 2011. Si

evidenzia nel medesimo triennio un

crescente deterioramento dei margini,

dovuto principalmente al persistere della

situazione sfavorevole di mercato connessa

alla crisi. Si tratta di un trend peggiorativo

che ha accomunato molte aziende del

settore data la crisi economico-finanziaria.

Per il terzo anno consecutivo l’esercizio si

chiude con un risultato operativo a livello

consolidato negativo. Nel triennio abbiamo

investito 66 milioni di euro.

Risultati di Gruppo (in ‘000 EURO)

2009 2010 2011

Fatturato netto 265.470 224.299 194.367

Margine operativo lordo

28.356 7.332 103

Risultato operativo

-32.281 -59.420 -62.738

Cash flow(da attività operative)

-2.996 -13.595 -10.038

Investimenti lordi 38.288 13.057 14.980

Fonte: Bilancio Civilistico

La spesa per investimenti è rimasta

quindi elevata e nel 2011 ha riguardato

principalmente:

• impianti in corso di costruzione non

ultimati a fine 2010;

• modifiche necessarie per migliorare

l’efficienza della centrale di Fusine

adibita alla produzione di energia

elettrica da biomasse legnose;

• il miglioramento degli impianti e delle

infrastrutture relative alla produzione

di cemento e clinker. Tra i maggiori si

segnalano:

• nell’unità produttiva di Merone

e negli insediamenti produttivi

ad esso collegati: l’installazione,

al fine di ridurre l’emissione di

NOx, di un nuovo bruciatore per

il forno 4, l’acquisto di nuove

valvole pendolari per la riduzione

del consumo termico specifico

e gli investimenti necessari

per realizzare un progetto di

ottimizzazione dei processi

(MESH);

• nell’unità produttiva di Ternate:

l’installazione dei ventilatori

di raffreddamento del molino

cemento 4 e le opere per il

rinnovamento del trasformatore

alta tensione della sottostazione

principale dello stabilimento,

nonchè la sostituzione della corona

del mulino cotto 3;

• acquisto di terreni per cave di sabbia

e ghiaia.

Holcim (Italia) ha sviluppato da tempo una

politica di investimenti in terreni, impianti

e macchine per ogni azienda e unità

produttiva del Gruppo.

All’interno del piano di investimenti

annuale è importante analizzare gli

investimenti ambientali e di sicurezza

e salute nei luoghi di lavoro. All’interno

di queste voci non ricadono voci importanti

che noi sosteniamo come costi es.

recupero ambientale, analisi laboratorio,

certificazioni ambientali e di sicurezza, ecc.

Nel triennio 2009-2011 gli investimenti

in ambiente e sicurezza e salute

complessivamente realizzati nelle unità

produttive di Holcim (Italia) sono stati di

7,3 milioni di euro.

I principali investimenti nel triennio hanno

riguardato:

• installazione degli impianti per la

riduzione delle emissioni di NOX nelle

unità produttive cemento. Si tratta

di interventi di natura primaria

e secondaria;

Prof

ilo A

zien

dal

e

23Rapporto di Sostenibilità 2011

• potenziamento dei sistemi di

monitoraggio delle emissioni nelle

unità produttive;

• modifiche impiantistiche per

la riduzione delle polveri (unità

produttiva di Merone e di Ternate);

• revamping del filtro del mulino del

carbone (unità produttiva di Ternate);

• programma di insonorizzazione delle

macchine (unità produttiva di Merone

e di Ternate);

• upgrade rete raccolta dell’acqua

di processo e prima pioggia dello

stabilimento con installazione di due

vasche: una di sedimentazione ed una

di prima pioggia (unità produttiva di

Merone);

• sistema di gestione delle acque

(miniera di Rio Gambaione);

• Interventi sulla rete idrica e sulla

rete ferroviaria (unità produttiva di

Morano);

• revamping del sistema di raccolta

dell’acqua piovana (unità produttiva

di Morano);

• modifica alla linea trasporto cemento

bianco ai sili (unità produttiva di

Ravenna);

• revisione impianto bitume

(unità produttiva di Merone);

• sostituzione filtro tramoggia

(unità produttiva di Merone);

• interventi sui punti di emissione dei

filtri a maniche di depolverazione per

essere in conformità alle normative

vigenti (unità produttiva di Merone);

• piano di eliminazione amianto

all’interno delle unità produttive;

• sistema di trattamento delle acque

nelle cave di sabbia e ghiaia di Segrate,

Mediglia, Zibido San Giacomo,

Valenza, Gorla Minore;

• sostituzione del nastro nella cava di

sabbia e ghiaia di Segrate;

• installazione degli impianti di lavaggio

delle betoniere con recupero e ricircolo

dell’acqua in alcuni impianti di

calcestruzzo;

• messa in sicurezza di alcuni impianti

di calcestruzzo;

• adeguamento impianti in chiave

OH&S per rispondere alle Direttive

Holcim sugli elementi di prevenzione

degli infortuni mortali;

• filtro a carboni attivi nella

piattaforma AFR;

• investimenti per garantire che tutti

i processi e gli impianti correlati

all’utilizzo di combustibili alternativi

siano conformi alle normative e alle

Direttive Holcim in tema di sicurezza

e salute nei luoghi di lavoro.

Valore economico diretto generato e distribuito

Il bilancio di esercizio consolidato,

opportunamente riclassificato, consente

di identificare il valore economico

diretto generato dall’attività produttiva

dell’azienda e quindi pari ai ricavi da

vendite e ad altri ricavi. Tale valore nel 2011

è stato pari a 224,3 milioni di euro.

Il valore distribuito nel 2011 è stato

superiore a quello generato e pari a 232,3

milioni di euro utilizzato per coprire i costi

per l’acquisizione di beni e servizi (costi

di produzione), i salari e stipendi

dei dipendenti e remunerare i fornitori

di capitale, lo Stato e la collettività.

In particolare, la ricchezza prodotta

da Holcim (Italia) è stata distribuita tra

i seguenti soggetti che hanno contribuito

a generarla, ovvero tra le seguenti categorie

di stakeholder:

• fornitori, prendendo in considerazione

i costi per l’acquisizione di beni

e servizi;

• dipendenti, considerando i costi

del personale dipendente sia in forma

di costi diretti (retribuzioni) e indiretti

(oneri sociali e contributi, ecc.), nonché

le spese per l’erogazione di servizi

aziendali quali ad esempio la mensa;

• fornitori di capitale, considerando

la remunerazione del capitale proprio

e di rischio (es. dividendi, interessi,...);

• Stato, includendo le imposte sul

reddito di esercizio;

• collettività, considerando

le erogazioni liberali, gli oneri

di concessione, gli investimenti

nella comunità e le sponsorizzazioni

(sono comprese anche quelle

commerciali).

Prof

ilo A

zien

dal

e

Rapporto di Sostenibilità 201124

Osservando il trend negli anni 2009-

2011, è possibile notare un’interruzione

nella crescita delle risorse distribuite alle

varie categorie di stakeholder aziendali,

siano essi interni o esterni, dovuta

essenzialmente ad un minor valore

generato.

Nell’ambito dei costi di acquisizione di beni

e servizi (costi di produzione), evidenziamo

un calo del valore degli acquisti dovuto alla

riduzione degli investimenti, all’esecuzione

di manutenzioni minimali ed alla riduzione

dei nostri fabbisogni di combustibili

e materie prime (1 solo forno in attività

a Merone).

In termini di valore economico distribuito

nel 2011 seguono i dipendenti, con una

quota pari al 16% del valore, i fornitori

di capitale, nella cui voce vengono

conteggiati anche i debiti finanziari nei

confronti della Casa Madre, e lo Stato sotto

forma di imposizione fiscale.

Infine, vi è una quota di valore aggiunto

che viene destinata alla collettività,

comprendente rispettivamente il costo

a carico dell’esercizio per i contributi

obbligatori per legge (es. oneri

di concessione per esercizio dell’attività

estrattiva) e i contributi a sostegno

di attività benefiche e di utilità sociale,

essenzialmente donazioni in natura

(prodotti) e / o in denaro e investimenti

per lo sviluppo del territorio e della

comunità locali ma al momento non

include il calcolo di tempo dedicato

per la progettazione e realizzazione

di progetti di volontariato aziendale.

Il valore distribuito alla collettività si è

mantenuto costante in percentuale (0,4%).

Sottraendo dal valore generato quello

distribuito agli stakeholder otteniamo

il valore trattenuto in azienda che nel 2011

risulta ancora negativo.

Merita un approfondimento lo sviluppo

e l’impatto di investimenti in infrastrutture

e servizi forniti principalmente per pubblica

utilità, attraverso impegni commerciali,

donazioni di prodotti / servizi e attività pro

bono. Nello specifico, le convenzioni da noi

siglate con i Comuni coprenti il periodo

in esame prevedono che un importo

complessivo pari a 9,06 milioni di euro

venga destinato alla difesa e valorizzazione

del territorio e dell’ambiente,

a ristrutturazione di edifici di pubblica

utilità (es. scuole) e alla manutenzione

ordinaria e straordinaria delle strade

sul territorio comunale percorse dagli

automezzi adibiti al trasporto del materiale.

A ciò si aggiungono le donazioni in natura

e quindi in materiali da costruzione, siano

essi cemento, sabbia e ghiaia o calcestruzzo,

relative al triennio 2009-2011 per un valore

equivalente di 34.538 euro.

I destinatari sono principalmente parrocchie,

comuni e associazioni non a scopo di lucro.

L’impatto economico di Holcim

2009 2010 2011

Valore economico generato 288.816 247.886 224.255

Valore economico distribuito: 269.622 250.480 232.256

Valore economico distribuito: Fornitori beni e servizi 205.937 198.608 185.551

Valore economico distribuito: Dipendenti 43.396 39.398 37.251

Valore economico distribuito: Fornitori di capitale 16.753 10.205 7.490

Valore economico distribuito: Remunerazione Stato 2.478 1.390 987

Fonte: Bilancio Civilistico Perimetro: bilancio consolidato di Holcim (Gruppo) Italia S.p.A.

Valore economico diretto (milioni di euro)

Valore economico distribuito 2011 (%)

Collettività 0,4%

Dipendenti 16%

Fornitori di capitale 3,2 %

Remunerazione Stato 0,4 %

Fornitori beni e servizi 80%

Fonte: Bilancio Civilistico Perimetro: bilancio consolidato di Holcim (Gruppo) Italia S.p.A.

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25Rapporto di Sostenibilità 2011

Strategia e Governance

Strategia

Sviluppo Sostenibile. Dal 2002, anno

in cui come Holcim (Italia) abbiamo

adottato il brand Holcim, condividiamo

con la nostra Casa Madre la Visione di

“assicurare solide fondamenta alla società

del futuro”, la Missione di “essere la

Società più rispettata e più considerata

del nostro settore per la sua capacità di

creare valore per tutti gli stakeholder”

ed un concreto impegno nei confronti

dello sviluppo sostenibile per soddisfare i

bisogni della generazione presente senza

compromettere quelli delle generazioni

future. Ciò implica gestire in modo

bilanciato le performance economiche,

ambientali e sociali, generando valore

per i nostri stakeholder. Creare valore

per i nostri stakeholder stabilendo

relazioni durature di mutuo rispetto

e fiducia è la nostra promessa possibile

vivendo quotidianamente i nostri Valori:

Forza, Azione e Passione.

Forza significa solidità, appartenenza

ad un Gruppo con competenze e

leadership a livello mondiale e integrità

La nostra Visione è “assicurare solide fondamenta alla società del

futuro”. La Missione quella di “essere la Società più rispettata e

più considerata del nostro settore per la sua capacità di creare

valore per tutti gli stakeholder”.

delle nostre persone.

Azione vuol dire mantenimento delle

promesse, conseguimento di risultati

economici, ambientali e sociali e offerta

delle migliori soluzioni per i nostri clienti.

Passione indica l’impegno e la cura che

mettiamo nei confronti delle nostre

persone, dei nostri clienti, delle comunità

locali e dell’ambiente.

Come Holcim (Italia) nella gestione

del nostro core business (produzione e

commercializzazione di cemento, prodotto

e importato, aggregati e calcestruzzo)

rimaniamo fortemente radicati sul

territorio in cui operiamo, ed è proprio

lì che affrontiamo le maggiori sfide in

tema di sviluppo sostenibile, cercando

di coniugare la crescita economica

con i progressi ambientali e con la

responsabilità sociale nei confronti dei

nostri dipendenti e delle comunità locali.

La crescita della performance economica

è sempre stata il primo ambito di interesse

aziendale in quanto le imprese nascono

ed esistono per generare profitto e valore

La nostra promessa

è creare valore per gli

stakeholder attraverso

i nostri valori:

Forza. Azione. Passione.

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Rapporto di Sostenibilità 201126

per i propri stakeholder. Da anni però tale

impegno per noi si confronta con la tutela

dell’ambiente e con l’attenzione per i

territori e le comunità locali che ospitano

le nostre unità produttive.

Responsabilità ambientale per noi

significa lavorare sui quattro pilastri

della nostra Politica Ambientale: rispetto

delle risorse naturali non rinnovabili e

per il recupero di materiali secondari,

investendo nello sviluppo di prodotti

e processi innovativi; impegno per la

riduzione delle emissioni e degli impatti

ambientali (emissioni, rumore,...);

adozione di sistemi di gestione certificati

e riconosciuti in ambito internazionale;

misurazione dei nostri impatti ambientali

con l’obiettivo di migliorarli e adozione di

best practice all’interno del nostro settore.

Responsabilità sociale per noi significa in

via prioritaria definire una condotta etica

del business, investire per migliorare i

rapporti di lavoro (contratti, formazione,

pari opportunità, ecc.) e il livello di

sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.

Significa allo stesso tempo impegnarsi

all’esterno per migliorare la qualità della

vita delle comunità locali che ci ospitano

con progetti volti a valorizzare e sviluppare

il territorio e per trasferire i principi della

CSR e dell’etica ai clienti e lungo la catena

di fornitura.

Governance

Un adeguato sistema di corporate

governance, inteso come il complesso

delle regole di buon governo secondo le

quali un’azienda è gestita e controllata,

è fondamentale per lo sviluppo dell’attività

economica e sociale e per l’affidabilità

dell’impresa sui mercati nazionali ed esteri.

La corporate governance pone l’attenzione

non solo sui rischi di business e sulla

reputazione dell’azienda ma anche sulla

Responsabilità Sociale d’Impresa nei

confronti di tutti gli stakeholder. Come

azienda responsabile, Holcim riconosce

la rilevanza di un sistema di corporate

governance efficace e pertanto intensifica

di anno in anno il proprio impegno per

lo sviluppo sostenibile. Per Holcim (Italia)

la corporate governance ha come cardini

Priorità strategiche

Le nostre priorità strategiche in tema di sviluppo

sostenibile, verificate anche attraverso l’analisi di

materialità condotta nel 2012 come review di quella

realizzata per la prima volta nel 2008 e illustrata nella

Premessa Metodologica, sono le seguenti:

• Riduzione delle emissioni in atmosfera.

• Lotta al cambiamento climatico (emissioni di CO2)

con utilizzo di AFR e sviluppo di prodotti e servizi

eco-efficienti.

• Gestione delle risorse naturali (m.p.) con attenzione

al recupero dei siti estrattivi e alla salvaguardia

della biodiversità.

• Gestione e minimizzazione impatti ambientali

(sversamenti e incidenti ambientali, acqua, trasporti,

rifiuti).

• Le nostre persone: Rapporti di lavoro e Sicurezza

e Salute nei luoghi di lavoro (OH&S).

• CSR: impegno nelle comunità locali e stakeholder

engagement.

• Edilizia sostenibile.

per saperne di più

visita www.holcim.it/

svilupposostenibile/

prioritastrategiche.html

per saperne di più visita

www.holcim.com/chi

siamo

Siamo fortemente

radicati sul territorio

in cui operiamo e

cerchiamo di coniugare

la crescita economica

con i progressi

ambientali e la

responsabilità sociale.

Le cariche sociali

delle società che

costituiscono il network

italiano di Holcim sono

consultabili sul sito

per saperne di più visita

www.holcim.com/Press

and media

L’approccio di

Governance della Casa

Madre è descritto

nell’Annual Report 2011

a p. 121 e seguenti.

l’assegnazione della gestione societaria

a manager distinti dall’azionista di

riferimento e un’attenta politica di

doppia firma e gestione delle procure

con definizione dei ruoli. In questo siamo

coerenti con l’approccio di Governance

della Casa Madre descritto nell’Annual

Report 2011.

La composizione degli organi societari

e le cariche sociali delle società che

costituiscono il network italiano di Holcim

(visibili nell’organigramma societario nel

capitolo Profilo Aziendale) sono descritte

sul sito www.holcim.it sezione Chi

siamo. Si tenga presente che il livello di

indipendenza dei consiglieri si definisce in

base alla loro non interessenza finanziaria

nell’organizzazione, mentre il livello

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27Rapporto di Sostenibilità 2011

esecutivo è dato dal fatto che il consigliere

è anche manager e / o consigliere con delega

nella specifica società di Holcim (Italia).

I criteri di individuazione dei membri

non indipendenti ed esecutivi sono

la responsabilità di business o di

area (tecnica) e la responsabilità di

amministrazione e finanza.

Non esistono criteri di selezione

riconducibili a competenze in tema di

CSR; peraltro tutti coloro che ricoprono

posizioni di top e senior management (e

quindi anche i membri esecutivi dei CdA)

ricevono nel corso della propria carriera

formazione / sensibilizzazione sui temi

di sviluppo sostenibile nell’ambito delle

diverse attività formative realizzate dalla

Casa Madre e dalle società italiane.

I membri del CdA delle diverse società

non ricevono compensi variabili. I membri

esecutivi riversano alla società della quale

sono dipendenti i compensi percepiti da

altre società del Gruppo.

I top e senior manager ricevono una

parte variabile della loro retribuzione in

base al raggiungimento di un pacchetto

di obiettivi collettivi (margine operativo

lordo consolidato) e individuali (legati alla

posizione), prevalentemente di natura

economica e, in minor misura ambientale

(fatta eccezione per gli obiettivi connessi

con la sicurezza e salute (OH&S), di natura

sociale).

Il controllo delle performance

economiche, ambientali e sociali si

fonda sull’informativa relativa a tali

performance che sistematicamente

viene data in diverse forme e con diverse

modalità sia nel Comitato di Gestione

(Country Management Committee),

comitato trasversale coordinato

dall’Amministratore Delegato di Holcim

(Italia) S.p.A. e composto dalle funzioni

/ aree Amministrazione, Finanza e

Controllo, Risorse Umane / OH&S,

Acquisti Centrali, Tecnica Cemento

(U.P. Cemento Merone, Ternate e

Coordinamento Stazioni di Macinazione),

Commerciale Cemento, Trading Cemento,

Qualità e Sviluppo Prodotto, Aggregati e

Calcestruzzo, Energia e Corporate Social

Responsibility and Communication, che

affronta mensilmente temi legati alle

performance economica, ambientale

e sociale a livello italiano sia nei consigli

di amministrazione (CdA): report di

gestione mensile / trimestrale; Business

Risk Analysis annuale; report di Internal

Auditing semestrale / annuale; relazioni

trimestrali / semestrali del Coordinatore

sicurezza e salute, ecc.

Non esistono sistemi di valutazione delle

performance dei CdA né del Country

Management Committee.

Per assicurare che le nostre politiche e

linee guida per lo sviluppo sostenibile

vengano implementate, come Holcim

(Italia) abbiamo identificato specifiche

responsabilità a vari livelli presenti nelle

società appena elencate.

Il Consiglio di Amministrazione è

l’organo centrale del sistema di corporate

governance in ciascuna delle società di

Holcim (Italia). Esso è investito dei poteri di

ordinaria e straordinaria amministrazione,

con competenza esclusiva sulle materie

di particolare rilevanza e nello specifico

quelle previste dall’art. 2381 del codice

civile. Il Consiglio ha la responsabilità

di definire le linee strategiche di

gestione e di sviluppo della Società e del

Gruppo. Il Consiglio di Amministrazione,

inoltre, valuta i rischi aziendali, verifica

l’adeguatezza dell’assetto organizzativo

e amministrativo della Società e del

Gruppo e vigila sul generale andamento

della gestione, con particolare attenzione

alle situazioni di potenziale conflitto di

interessi. È competenza del Consiglio di

Amministrazione la definizione dei criteri

attuativi della responsabilità sociale

d’impresa e più in generale dello sviluppo

sostenibile.

Non è prevista statutariamente

una cadenza minima delle riunioni,

ma il Consiglio si riunisce almeno

trimestralmente per l’approvazione

delle situazioni contabili di periodo

e per la discussione di progetti

strategici e in occasione dell’assemblea

annuale. Come previsto dallo statuto

sociale, gli amministratori riferiscono

tempestivamente, in occasione delle

riunioni del CdA o anche direttamente,

in forma orale e scritta, comunque con

Il Consiglio

si riunisce almeno

trimestralmente

per l’approvazione

delle situazioni

contabili di periodo

e per la discussione

di progetti strategici.

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Rapporto di Sostenibilità 201128

La strategia

di creazione del valore

della Casa Madre

definisce linee guida

e target in ambito

economico, sociale

e di mercato.

periodicità almeno trimestrale, al Collegio

Sindacale sull’attività svolta e sulle

operazioni di maggior rilievo economico,

finanziario e patrimoniale, effettuate

dalla società o dalle società controllate; in

particolare sulle operazioni in potenziale

conflitto di interessi.

La presenza degli amministratori non

esecutivi e indipendenti in Holcim

Gruppo (Italia) S.p.A. è tesa ad assicurare

il primato dell’interesse complessivo

della società in ogni decisione, favorendo

il contemperamento degli interessi sia

di tutti gli azionisti, sia di tutti gli altri

stakeholder.

Al momento non esistono canali formali

attraverso i quali i dipendenti possano

inviare raccomandazioni al più alto organo

di governo del Consiglio di Amministrazione;

comunque è allo studio l’implementazione

di strumenti in questo senso.

Per quanto concerne, invece, i meccanismi

a disposizione degli azionisti per inviare

raccomandazioni e direttive al più

alto organo di governo, essi non sono

applicabili in quanto la società italiana

fa parte di un gruppo internazionale ed

è la Casa Madre, quotata, che tutela tali

aspetti come descritto nell’Annual Report

2011.

In ogni caso, in Italia l’Amministratore

Delegato è il solo membro esecutivo

del consiglio in quanto gli sono state

attribuite deleghe di gestione operativa ed

è titolare di funzioni direttive.

All’Amministratore Delegato spetta la

gestione della società secondo le linee

strategiche delineate dal Consiglio di

Amministrazione. L’Amministratore

Delegato di ogni società coordina le

funzioni aziendali che a lui riportano,

garantendo un processo decisionale rapido

ed assicurando una gestione efficiente

e trasparente, e tramite e attraverso i

responsabili di tali funzioni può ricevere

segnalazioni e raccomandazioni dai

dipendenti.

In tale contesto nel caso di Holcim

(Italia) S.p.A. (che poi esercita

controllo e coordinamento sulle altre)

l’Amministratore Delegato ha anche la

responsabilità di creare le condizioni

affinché lo sviluppo sostenibile possa

trovare spazio e concretezza nei

processi decisionali quotidiani e, in

modo particolare, mostra visibilmente il

proprio impegno su tali temi e favorisce

il coinvolgimento di tutta l’azienda

su di essi, fornendo linee guida per la

gestione dell’azienda, del mercato e del

territorio locale nonché dei rapporti con gli

stakeholder rilevanti.

Per indirizzare la strategia a livello

locale in funzione degli aspetti di

sostenibilità (economici, ambientali e

sociali) il riferimento è la strategia di

creazione del valore della Casa Madre

che si basa su tre pilastri (focus sul

prodotto, diversificazione geografica e

bilanciamento tra standardizzazione

globale e gestione locale) e che definisce

linee guida e target specifici in ambito

economico (Better Cost Management),

ambientale (Sustainable Environmental

Performance), sociale (Human

Resource Excellence e Corporate Social

Responsibility) e di mercato (Permanent

Marketing Innovation).

Questi target diventano il framework

strategico per i Business Plan

quinquennali a livello di Group Company

come la nostra e sul cui raggiungimento

vengono misurati e valutati gli organi

di governo (in particolare il Presidente e

l’Amministratore Delegato) e in generale i

top, senior e middle manager, con impatto

sui loro compensi secondo il Performance

Compensation System descritto nel

capitolo di Performance Sociale.

Il collegio sindacale di ogni società

vigila sull’osservanza delle norme e

dello statuto sociale, sul rispetto dei

principi di corretta amministrazione e, in

particolare, sull’adeguatezza dell’assetto

organizzativo, amministrativo e contabile

adottato dall’azienda, nonché sul suo

concreto funzionamento.

Alla società di revisione è affidato infine il

compito di verificare la regolare tenuta della

contabilità aziendale, la corretta rilevazione

dei fatti di gestione nelle scritture contabili,

la corrispondenza del bilancio di esercizio

alle risultanze delle scritture contabili

nonchè il controllo contabile.

La società Reconta Ernst&Young è incaricata

di effettuare la revisione di bilancio.

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29Rapporto di Sostenibilità 2011

Codice di Condotta, Business Risk Management e Internal Audit

Condotta del business. Ad integrazione

di questo percorso abbiamo poi seguito

le indicazioni della Casa Madre, veicolando

il Mission Statement e il Codice di

Condotta di Holcim, la nostra Politica

Ambientale e la nostra Politica di Sicurezza

e Salute nei Luoghi di Lavoro.

Nel 2003 Holcim ha definito linee guida

per la Concorrenza Leale, mentre nel

2004 ha redatto un Codice di Condotta

di Gruppo (Code of Conduct), come parte

integrante del proprio Mission Statement.

Il Codice in questione definisce il “come”

intendiamo realizzare missione e obiettivi

e, allo stesso tempo, fornisce indirizzi e

chiarimenti sulla condotta da mantenere

in ogni circostanza. Ad esso siamo tenuti

ad attenerci, in ogni realtà di Holcim,

nella consapevolezza che etica e integrità

personale costituiscono i pilastri della

nostra reputazione come Gruppo. In esso

si trovano riferimenti anche a principi

di concorrenza leale, di prevenzione

di furti e corruzione, di gestione di

pressioni politiche, di Insider Trading

e di conflitto di interessi dalla normale

gestione e di tutela della privacy.

In Italia il Codice di Condotta è stato

tradotto e consegnato a tutti i dipendenti

e ad ogni neoassunto.

È consultabile nel nostro sito Internet.

Il mancato rispetto del Codice di Condotta

può portare a sanzioni disciplinari

e concludersi con l’interruzione

del rapporto di lavoro.

Nel 2003 Holcim ha aderito all’UN Global

Compact, impegnando se stessa e le

Group Company a rispettare i dieci principi

universali nelle aree dei diritti umani,

delle condizioni di lavoro, dell’ambiente e

della lotta alla corruzione e renderli parte

della visione strategica e delle pratiche

dell’azienda.

Come Holcim (Italia) rispettiamo i diritti

umani sia in termini di rapporti di lavoro

sia in termini di rapporti di fornitura.

Tutti i nostri fornitori, anche e soprattutto

nel caso di grandi progetti / investimenti

importanti, sono tenuti a sottoscrivere

Goal

Strategy

Mindsets

Base

Creation of Value

Product Focus

SustainableEnvironmentalPerformance

Better CostManagement

PermanentMarketingInnovation

HumanResourcesExcellence

CorporateSocialResponsibility(CSR)

People

GeographicDiversification

Local ManagementGlobal Standards

Holcim Strategy House

Fonte: © Holcim Ltd

Codice diCondottaIn Italia il Codice

di Condotta è stato

tradotto e consegnato

a tutti i dipendenti

e ad ogni neoassunto.

per saperne di più visita

www.holcim.it/it/chi

siamo.html

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Rapporto di Sostenibilità 201130

Condizioni di Acquisto che prevedono

il rispetto dei diritti umani e si ispirano

al nostro Codice di Condotta.

Holcim (Italia), ispirandosi ai principi di

correttezza e trasparenza che disciplinano

il funzionamento delle attività aziendali, ha

ritenuto necessario adottare un Modello di

Organizzazione, Gestione e Controllo

in linea con il D.Lgs. 231 dell’8 giugno 2001.

L’adozione di tale Modello e del Codice

Etico, oltre a salvaguardare i principi

di una corretta Corporate Governance

e coerentemente con i valori etico-sociali

cui si ispira, costituisce un ulteriore valido

strumento per regolamentare le relazioni

di tutti i dipendenti di Holcim Gruppo

(Italia) e delle sue controllate con gli

stakeholder (Pubblica Amministrazione,

Clienti, Fornitori, Partner, ecc.) prevenendo

il rischio di commissione dei reati

contemplati dal Decreto.

Il Modello di Organizzazione, Gestione

e Controllo è stato adottato da Holcim

(Italia) S.p.A. nel CdA del 11.07.2008 e da

Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. nel CdA

del 27.10.2008.

Tutte le società facenti parte del Gruppo

Holcim (Italia) hanno anch’esse adottato

tale Modello. Nello specifico, i Consigli

di Amministrazione hanno adottato

il modello nelle seguenti date: Fusine

Energia S.r.l. il 04.02.2010, Holcim

Aggregati Calcestruzzi S.r.l. il 26.02.2010,

Eurofuels S.p.A. il 25.03.2010, Rolcim S.p.A.

e Micron Mineral S.p.A. il 26.03.2010.

Unitamente all’adozione del Modello,

ogni Consiglio di Amministrazione ha

provveduto a nominare un apposito

Organismo collegiale connotato

da autonomia, professionalità ed

indipendenza nell’esercizio delle proprie

funzioni: l’Organismo di Vigilanza.

Tale Organismo ha il compito di

vigilare sull’efficace funzionamento

e sull’osservanza delle prescrizioni

del Modello, nonché di proporre e

promuoverne l’aggiornamento. Nel 2011

sono stati creati organismi di vigilanza

unici per ciascuna società.

Con l’adozione del Modello e la nomina

degli Organismi di Vigilanza le società

del Gruppo si impegnano ad osservare

compiutamente le prescrizioni di legge,

conformandosi ai principi ispiratori del

D. Lgs. 231/01, incrementando così il

sistema dei controlli tesi a prevenire la

commissione dei reati.

Gli stakeholder interni ed esterni di

Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. e delle sue

controllate possono segnalare

in buona fede e su basi ragionevoli agli

Organismi di Vigilanza del Gruppo ogni

violazione o sospetto di violazione del

Codice Etico qualora coinvolti o informati

di fatti di corruzione o di cattiva condotta,

consentendone un’efficace eliminazione

nonché soprattutto la premessa per un

cambio culturale.

Compliance. Nell’ambito della gestione

dei nostri business assicuriamo di non

ricorrere a pratiche immorali, né corrotte.

Garantiamo di non offrire, direttamente

o indirettamente, qualsivoglia somma

pecuniaria o altro favoreggiamento allo

scopo di ottenere, conservare, indirizzare o

assicurare eventuali vantaggi impropri.

Non partecipiamo allo sviluppo di politiche

pubbliche, né esercitiamo pressioni. Negli

anni 2009-2010 sono stati dati contributi

a partiti politici per un valore pari a 3.000

euro / anno mentre nel 2011 non

ve ne sono stati.

Le violazioni da parte di dipendenti

Holcim ai principi base del nostro

Codice di Condotta non sono tollerate

e l’inadempienza può essere soggetta

a sanzioni disciplinari compresa la

risoluzione del rapporto di lavoro.

Al momento non si sono verificati casi

di corruzione. A gennaio 2012 è stata

introdotta la Direttiva Anti-bribery and

Corruption in tutte le filiali di Holcim.

Nel nostro Gruppo al momento non

abbiamo riscontrato violazioni dei diritti

umani da parte dei fornitori e pertanto

non abbiamo rifiutato contratti.

Non sono stati riscontrati casi di

corruzione né discriminazione.

Nel nostro Gruppo non si sono mai

verificati né infrazioni alle regole di

informazione e comunicazione per un

corretto utilizzo degli stessi. Non si

riscontrano sanzioni per violazioni nella

fornitura e utilizzo dei prodotti.

Nel 2011 non si è verificato alcun episodio

per segnalazioni

www.holcim.it/it/chi

siamo/governance/

modello

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31Rapporto di Sostenibilità 2011

di non rispetto dei nostri prodotti delle

norme di sicurezza e salute nei luoghi di

lavoro come segnalato dall’organismo

esterno preposto al controllo ed al rilascio

di marchio CE di conformità.

Identificazione e gestione dei rischi e delle

opportunità. In termini di Business Risk

Management (BRM), Holcim può vantare

un’esperienza quasi decennale con la

creazione a livello di Casa Madre di una

funzione di Risk Management che riporta

all’Executive Committee e che coordina i

vari Risk Manager a livello locale.

Lo scopo principale del BRM è quello

di monitorare in modo sistematico

l’esposizione ai rischi (mercato, operation,

finanziari, legali, ecc.), identificando i rischi

potenziali con anticipo e definendone

le misure correttive.

Il processo di BRM è integrato con quello

strategico al punto da essere coordinato

a livello italiano dalla funzione di

Business Development che si occupa

di pianificazione strategica riportando

direttamente all’Amministratore Delegato

di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. nonché

Presidente di Holcim (Italia) S.p.A. Tale

integrazione consente di identificare rischi

e opportunità strategiche e di definirne

piani di azione da inserire nel business

plan redatto annualmente.

I rischi a livello locale sono di vario tipo:

macroeconomici (impatto di cambiamenti

economici e politici sul settore

costruzioni), finanziari (es. liquidità,

tassazioni, investimenti finanziari, ecc.),

di mercato (es. incremento competizione,

perdita di mercato, ecc.), di produzione

(es. business interruption, estensione

capacità produttiva, disponibilità di

combustibili, costi energetici, disponibilità

/ esaurimento di materie prime,...),

ambientali (es. emissioni in atmosfera e

emissioni di anidride carbonica), legali,

di responsabilità sociale (es. impatto

sulle comunità locali), di risorse umane

(es. piani di successione, formazione e

sviluppo) e di reputazione.

Con il coordinamento della funzione

Business Development i vari responsabili

di business, funzione e unità produttiva

valutano i rischi di competenza in base alla

probabilità di accadimento nei successivi

5 anni e alla rilevanza economica

che possono avere sempre nei 5 anni

successivi in termini di margine operativo

lordo. I rischi quindi vengono posizionati

all’interno di una matrice e per quelli

aventi elevata rilevanza economica ed

elevata probabilità di accadimento viene

realizzato un piano di azione integrato

al piano strategico.

Le mappe dei rischi e i piani di azione

locali vengono inseriti in un database

centralizzato e quindi analizzati

periodicamente a livello di Casa Madre

dal Board of Director, dall’Executive

Committee, dall’Area Manager e dai

Corporate Functional Manager.

Negli ultimi anni, alcuni fattori hanno

influenzato più di altri la gestione della

nostra azienda, impattando in modo

significativo sui risultati economici e sulla

possibilità di raggiungere gli obiettivi.

Prima di tutto, si è registrato un trend

in crescita dei costi energetici, sia quelli

termici che quelli elettrici, per incrementi

nei costi dei combustibili. Questo aspetto

ovviamente si è ripercosso in modo

sensibile sui costi di produzione.

Oltre all’energia, l’altro fattore che

comporta potenziali impatti economico-

finanziari, rischi e opportunità per un

Gruppo come il nostro è indubbiamente

il cambiamento climatico al punto

da porlo a livello di Casa Madre tra

le priorità strategiche.

In termini di rischi, possiamo citare

l’aumento di costi legati ad effetti

prodotti dall’applicazione del PNA

(Piano Nazionale di Allocazione) che

regolamenta le emissioni di anidride

carbonica:

• trasferimento di costi da monte,

ovvero da fornitori di sostituti del

clinker es. loppa, a valle ovvero alle

aziende utilizzatrici come la nostra;

• acquisto di permessi di quote di CO2

(allowances) in momenti anticipati

rispetto a quelli del reale utilizzo.

In termini di opportunità, invece,

possiamo evidenziare l’ulteriore impulso

dato all’innovazione di prodotto

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Rapporto di Sostenibilità 201132

La governance

della sostenibilità

è un sistema unificato

di criteri gestionali

che assicurano uno

sviluppo duraturo

lungo le dimensioni

economica, sociale

e ambientale.

e di processo. La strategia Holcim

per ridurre le emissioni di CO2 fa leva

principalmente sullo sviluppo di nuovi

prodotti (inclusi cementi a miscela

contenenti pozzolana), sulla ricerca

di efficienza nell’utilizzo dell’energia

termica tramite miglioramenti

nella tecnologia di processo e

sull’ottimizzazione del mix dei

combustibili utilizzati puntando sui

combustibili alternativi.

Internal Audit. L’Internal Audit

è invece la funzione che a livello di Casa

Madre riporta al Presidente del Board

of Director e presenta report periodici

all’Audit Committee, che è incaricato

di definire il piano di audit annuale (v.

Annual Report 2011 della Casa Madre

pp. 43-44 e 125-127). A livello italiano

esiste un Responsabile dell’Internal

Audit che riporta all’Amministratore

Delegato di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.

nonché al Presidente di Holcim (Italia)

S.p.A. con il compito di assicurare che i

processi aziendali vengano svolti in modo

consistente senza irregolarità rispetto

a linee guida interne ed esterne né

conflitti di interesse.

Modalità di gestione dello sviluppo sostenibile nelle tre dimensioni

Un sistema di governo d’impresa come

quello descritto capace di garantire

coerenza tra missione, strategie e piani

di azione crea le condizioni per una

governance della sostenibilità, intesa

come un sistema unificato di criteri

gestionali orientati ad assicurare uno

sviluppo dell’impresa duraturo nel tempo e

bilanciato, lungo le dimensioni economica,

ambientale e sociale.

Gli obiettivi relativi alle tre dimensioni dello

sviluppo sostenibile sono così sintetizzabili:

• Responsabilità Economica: ricercare

l’efficienza, l’efficacia e l’economicità

della gestione per accrescere il risultato

economico e il valore dell’azienda

nel tempo, rendendo trasparente i

principali impatti economici diretti e

indiretti;

• Responsabilità Ambientale: migliorare

continuamente le nostre performance

ambientali attraverso l’adozione

di sistemi di gestione riconosciuti

a livello internazionale, l’impegno

per un minor utilizzo delle risorse

naturali con ricorso – ove possibile – a

risorse rinnovabili, il monitoraggio e il

contenimento degli impatti ambientali

adottando le migliori prassi e tramite il

coinvolgimento degli stakeholder;

• Responsabilità Sociale: lavorare come

partner con tutti i nostri stakeholder

per migliorare la qualità della vita

dei nostri dipendenti, delle loro

famiglie e delle comunità locali che

vivono in prossimità delle nostre

unità produttive. Nello specifico,

vogliamo costruire rapporti di lavoro

che vedano i nostri dipendenti al

centro degli interessi, creare luoghi

di lavoro sicuri e salubri per i nostri

dipendenti, i dipendenti dei terzi e i

visitatori, partecipare allo sviluppo

delle comunità locali in cui operiamo e

infine realizzare un sistema di governo

aperto al dialogo e al confronto con

gli stakeholder per comprenderne le

aspettative, migliorare la qualità delle

relazioni e contribuire ad accrescere

la trasparenza e la credibilità della

gestione.

Le funzioni di riferimento con

responsabilità organizzativa per i tre

pilastri di sviluppo sostenibile sono:

• per la Responsabilità Economica,

la funzione Amministrazione, Finanza

e Controllo in qualità di centro di

competenza con l’impegno di tutti i

responsabili di area / funzione delle

aziende di Holcim (Italia);

• per la Responsabilità Ambientale,

la funzione Ambiente in quanto

centro di competenza e i direttori

delle unità produttive per rispetto

e tutela dell’ambiente nella gestione

delle attività;

• per la Responsabilità Sociale,

la funzione Risorse Umane come

centro di competenza per la gestione

dei rapporti di lavoro, delle relazioni

industriali e della sicurezza e salute

per saperne di più visita

www.holcim.com/en/

press-and-media.html

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ance

33Rapporto di Sostenibilità 2011

nei luoghi di lavoro, con il supporto

dei responsabili di area / funzione

/ unità produttiva delle aziende

di Holcim (Italia) che rispondono

direttamente per la gestione.

Infine, la funzione Corporate Social

Responsibility and Communication risulta

come centro di competenza e gestione dei

progetti in tema di sviluppo sostenibile, in

particolare di responsabilità sociale, e delle

relazioni con gli stakeholder.

Il Country Management Committee

precedentemente descritto affronta

mensilmente temi legati alle performance

economica, ambientale e sociale a livello

italiano. Sempre tale comitato, integrato

dal Responsabile Ambiente Cemento e dal

Responsabile Materie Prime e Logistica, ha

effettuato nel 2008 il workshop interno per

la definizione della matrice

di materialità.

Per le dimensioni economica, sociale e

ambientale dello sviluppo sostenibile

abbiamo poi istituito sistemi di gestione

e gruppi di lavoro. Tra questi ricordiamo i

sistemi di certificazione UNI EN ISO 9001

e 14001, nonché OHSAS 18001, i sistemi

di monitoraggio di sicurezza e salute

nei luoghi di lavoro congiuntamente

al rafforzamento di responsabilità dei

Datori di Lavoro, coadiuvati dagli OH&S

Coordinator e dal OH&S Committee, il

Business Risk Management (per anticipare

e gestire i rischi a livello strategico), il Crisis

Management (per gestire le crisi a livello

aziendale e di unità produttiva) e l’Internal

Audit (per verificare le procedure interne).

Questo approccio complessivo che si basa

su sistemi di gestione, sistema di analisi

dei rischi e sistema di internal audit,

insieme alle analisi di impatto ambientale

che avviamo prima dell’apertura di nuovi

siti estrattivi e degli studi preliminari

a qualsiasi progetto di investimento,

rappresentano la nostra modalità di

applicazione del principio prudenziale.

Sistemi di gestione e certificazione

ambientale. Per migliorare le nostre

performance ambientali, ed avere maggiore

controllo degli impatti ambientali legati

alle nostre attività, abbiamo sviluppato

i sistemi di gestione ambientale per le

nostre unità produttive cemento a ciclo

completo di Ternate (2003) e Merone

(2004) (in Merone è inclusa anche la sede

degli uffici direzionali), per le cave-miniere

di Brenno, Santa Marta e Faraona (2005) e

per la piattaforma di Tradate (2006). Tali

sistemi di gestione, implementati ai sensi

della norma UNI EN ISO 14001:2004, sono

stati certificati da ICMQ, ente accreditato

dal Sincert, e vengono periodicamente

sottoposti a verifica di conformità sia

tramite audit interni sia tramite audit

esterni da parte dell’Ente certificatore

stesso. In aggiunta a questi controlli

sui sistemi di gestione, i nostri siti sono

oggetto di periodiche ispezioni ambientali

da parte degli enti preposti, quali ad

esempio l’ARPA.

L’esperienza fatta finora con la

certificazione dei sistemi di gestione

ambientale ci ha convinto della validità

aziendale dei sistemi stessi: utili sia nel

lavoro quotidiano che in fase di verifica da

parte di professionisti esterni all’Azienda

che possono evidenziare aspetti più

difficilmente riscontrabili per chi lavora

all’interno. Per queste ragioni abbiamo in

programma una graduale estensione degli

stessi alle aree di business aggregati e

calcestruzzo.

Per contribuire alla certificazione LEED

del cantiere Varesine, Holcim ha ottenuto

la verifica e la convalida da parte di

un organismo di parte terza (ICMQ)

dell’Asserzione Ambientale Auto-dichiarata

(UNI EN ISO 14021:2002) per gli impianti di

Porta Nuova e Segrate e relativa a tutte le

ricette di calcestruzzo utilizzate in cantiere.

Sistema di gestione e certificazione di

qualità. Il sistema di gestione della Qualità

di Holcim (Italia) S.p.A. – con le tre unità

produttive di Merone, Ternate e Morano

Po (dal 2010 centro logistico) – è stato

certificato nel 2004 da ICMQ.

I processi aziendali certificati sono:

progettazione, sviluppo, produzione e

vendita di leganti idraulici secondo quanto

stabilito dalla norma UNI EN ISO 9001:2008

settore EA:16.

La certificazione del Sistema di Qualità

riguarda i processi aziendali sviluppati

Cos’è il LEEDAcronimo di

Leadership in Energy

and Environmental

Design, è un sistema

di certificazione degli

edifici che nasce su

base volontaria e che

viene applicato in oltre

140 Paesi nel mondo

per saperne di più visita

www.gbcitalia.org

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Rapporto di Sostenibilità 201134

Unità Certificate al 31/12/2011 N° siti UNI EN ISO 9001 UNI EN ISO 14001 OHSAS 18001

Cemento 13 13 5 7

Aggregati 8 4 0 3

Calcestruzzo 28 22 0 10

Piattaforma AFR (Eurofuels) 1 0 1 1

Fusine Energia 1 0 0 0

Rolcim 6 0 0 0

Totale 57 39 6 21

Perimetro: 13 siti per area cemento, includendo 4 unità produttive cemento di Holcim e Micron Mineral e 9 cave/miniere cemento; 8 siti per area aggregati, includendo la società F.lli Manara srl; 28 siti per area calcestruzzo; 1 piattaforma AFR di Eurofuels; Fusine Energia e i terminali di importazione di Rolcim. Note relative alle certificazioni:Nota 1: nell’area cemento il sito di Merone risulta certificato qualità ambiente e sicurezza sia per l’unità produttiva sia per la sede uffici direzionaliNota 2: rispetto al 2010 nell’area aggregati l’attività di un sito certificato ISO 9001 e OHSAS 18001 risulta sospesa e quindi di conseguenza anche i relativi certificati qualità e sicurezzaNota 3: rispetto al 2010 nell’area calcestruzzo le attività di alcuni siti certificati ISO 9001 risultano sospese e di conseguenza anche i rispettivi certificati qualità. In quest’area si registra inoltre un incremento dei siti certificati OHSAS 18001 che da zero sono diventati 10. Il sito di Segrate risulta certificato OHSAS 18001 sia per l’attività produttiva per le attività del laboratorio e degli uffici. Il sito di Manerbio risulta certificato OHSAS18001 sia per l’attività produttiva sia per le attività del laboratorio.

dell’azienda (sviluppo risorse umane,

approvvigionamenti, pianificazione e

controllo, sviluppo prodotto, marketing e

comunicazione, per citarne alcuni) e non i

cementi prodotti, i quali, invece, sono già

certificati, ai fini della loro conformità alla

norma UNI EN 197-1:2001 col marchio

CE, rilasciato dall’ITC – CNR (Istituto per le

Tecnologie della Costruzione – Consiglio

Nazionale delle Ricerche).

Tra i siti certificati UNI EN ISO 9001 alle

unità produttive citate si aggiunge quella di

Ravenna a cura di DNV Det Norske Veritas.

Dal 2000 è certificata anche Holcim

Aggregati S.r.l., a partire dall’unità

produttiva di Mediglia, mentre le restanti

cave sono state certificate, in relazione al

FPC Controllo di Produzione di Fabbrica con

marcatura CE tra l’ottobre 2005 e l’ottobre

2006, ai sensi delle norme EN 12620:2002,

EN 13043:2002 ed EN 13139:2002.

Nel 2007 è stato realizzato il sistema di

gestione Qualità ai sensi della norma UNI EN

ISO 9001:2000 per Holcim Calcestruzzi S.r.l.

(processi direzionali e 26 unità produttive).

Con la fusione societaria i certificati sono

stati rinnovati e rilasciati a Holcim Aggregati

Calcestruzzi S.r.l. per 32 unità produttive

aggregati e calcestruzzo. Al 31.12.2011

risultano certificate 26 unità produttive

aggregati e calcestruzzo, in calo per cessione/

sospensione di alcune unità produttive.

Tutti i plant calcestruzzo sono coperti da

FPC (Factory Production Control) ai sensi

delle norme tecniche per le costruzioni DM

14/01/2008.

Sistemi di gestione e certificazione della

sicurezza. Nel corso del 2006 abbiamo

lavorato all’implementazione dei sistemi di

gestione della sicurezza e salute nei luoghi

di lavoro. Negli anni 2006-2007 abbiamo

certificato con ICMQ, ai sensi della norma

OHSAS 18001, 2 unità produttive cemento

a ciclo completo (in Merone è inclusa anche

la sede degli uffici direzionali), 4 cave di

aggregati, 4 siti di estrazione della materia

prima legati alla produzione del cemento.

Al 31.12.2011 risultano certificati 21 siti.

Rel

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35Rapporto di Sostenibilità 2011

Relazione con gli Stakeholder

Premessa

Gli stakeholder sono persone o istituzioni

che sono influenzate – o potrebbero

esserlo in futuro – dalle attività di Holcim

su base locale, regionale o globale

o coloro che possono influenzarne

a loro volta le attività.

Comprendere e rispondere ai mutevoli

bisogni e aspettative delle persone

e delle istituzioni influenzate dal nostro

business diventa per noi cruciale al fine

di stringere con loro relazioni fiduciarie

di lungo periodo.

Partendo da linee guida della Casa

Comprendere e rispondere ai mutevoli bisogni e aspettative

delle persone e delle istituzioni influenzate dal nostro business

diventa per noi cruciale al fine di stringere con loro relazioni

fiduciarie di lungo periodo.

Madre, da un censimento interno degli

stakeholder aziendali basato sia sui

risultati di una ricerca condotta nel

2004 e da attività di ascolto e dialogo

in corso, abbiamo definito la mappa degli

stakeholder di Holcim (Italia), da cui

si evince che gli stakeholder rilevanti per

noi sono i dipendenti, i sindacati, i clienti,

i fornitori, le comunità locali, le istituzioni

e autorità locali, le associazioni non

a scopo di lucro, gli azionisti e i fornitori

di capitale, le associazioni di categoria

e i media.

Visitatori durante

l’Open Day dell’unità

produttiva di Merone

nel 2008

Gli stakeholder sono

persone o istituzioni

che sono influenzate

dalle attività di

Holcim su base locale,

regionale o globale

o coloro che possono

influenzarne

a loro volta le attività.

Rel

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Rapporto di Sostenibilità 201136

Per ogni categoria di stakeholder abbiamo

poi identificato la composizione, la

presenza di opinion leader in funzione

del business e dell’area geografica di

riferimento, il livello di influenza sulle

decisioni aziendali e / o dipendenza dalle

attività dell’azienda e i bisogni espressi e /

o latenti per loro.

Sulla base di ciò abbiamo definito un

piano di stakeholder engagement ad hoc

per categoria di interlocutori.

La continua attenzione ai bisogni dei

nostri stakeholder ci ha portato nel 2008 a

rivedere il nostro approccio di Stakeholder

engagement ed a coinvolgere un gruppo di

stakeholder per mettere a punto la nostra

matrice di materialità, identificando gli

aspetti materiali rilevanti tanto per noi

quanto per i nostri stakeholder. Tale

analisi è stata aggiornata nel 2012.

Mappa degli stakeholder

Il coinvolgimento degli stakeholder è per

noi importante in quanto ci aiuta a:

• rimanere sulla stessa lunghezza

d’onda dei nostri stakeholder;

• mitigare l’effetto negativo degli

aspetti critici, migliorando le attività di

business risk management;

• identificare opportunità di

generazione di valore rivolgendosi

proattivamente ai nostri stakeholder.

Come Holcim (Italia) abbiamo avviato

un dialogo continuativo, improntato

all’apertura e alla trasparenza, con tutti

i nostri stakeholder di riferimento che

sono numerosi, eterogenei per categoria

e spesso con doppia veste (es. caso

frequente dello stakeholder interno,

dipendente del Gruppo, che è anche parte

della comunità locale).

DipendentiSindacati

Clienti

Media

Fornitori

Associazioni di categoria

Associazioni non a scopo di lucro

Istituzioni locali

Comunità locali

Azionisti e fornitori di capitali

Rel

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37Rapporto di Sostenibilità 2011

Categorie di stakeholder

Di seguito per ogni gruppo di stakeholder

illustriamo:

• il livello di coinvolgimento che

abbiamo con loro: dal più passivo

es. monitoraggio al più attivo es.

consultazione che prevede momenti

di scambio e co-progettazione;

• le modalità di interazione che abbiamo

implementato in corrispondenza

dei vari livelli es. dal media tracking

al Community Day;

• la relativa intensità, normalmente

indicativa della frequenza con cui

interagiamo e della qualità di tale

interazione.

Dipendenti. I numeri dei dipendenti che

lavorano nel nostro Gruppo al 31.12.2011

risultano 544. I dettagli sono contenuti

nella priorità strategica Rapporti di lavoro.

Per dialogare con loro abbiamo sviluppato

diverse modalità elencate nello schema

a fianco.

Sindacato. Operiamo nel rispetto di

quanto previsto dai contratti collettivi

nazionali di lavoro applicati al nostro

interno, con particolare riferimento

ai capitoli che enunciano i principi

fondamentali sui quali è fondato il sistema

di relazioni industriali (le cosiddette

“prime parti” dei CCNL).

Perseguiamo un modello di relazioni

industriali in grado di affrontare in modo

efficace problemi di comune interesse

delle Parti attraverso un continuo dialogo

con i rappresentanti dei lavoratori,

rispettivamente le RSU, costituite ai sensi

dell’accordo interconfederale 20 dicembre

1993, e le OO.SS. territoriali e regionali.

I dettagli sono contenuti nella priorità

strategica Rapporti di lavoro.

Clienti e fornitori. I clienti e fornitori sono per

noi parte integrante della catena del valore.

Guardando al cemento e aggregati come i

due pilastri o materiali base della Holcim

Value Chain, i nostri principali clienti

a fine 2011 risultano essere 712 per il

cemento, 490 per gli aggregati e 1.044 per

Le iniziative di dialogo

Livello Modalità Intensità

Monitoraggio• Rapporto

capo-collaboratoreMedia,in crescita

Informazione

• House Organ (giornale aziendale)

• Bacheche• Lotus Notes• Affissioni• Infoday annuale

per quadri e dirigenti• Rapporto di Sostenibilità

Alta

Transazione• Sistema di retribuzione

e incentivazioneMedio-Alta

Consultazione / Coinvolgimento

• Indagini di clima e soddisfazione

• Dialogo• Open Day• Community Day

Media, in crescita

SindacatoLivello Modalità Intensità

Monitoraggio • Incontri periodici Media,in crescita

Informazione• Incontri periodici • Bacheche

Media,in crescita

Transazione • Non richiesta Nulla

Consultazione / Coinvolgimento

• Gruppi di lavoro• Interviste sulla materialità

Media, in crescita

il calcestruzzo, tutti in calo per crisi

di mercato e per politiche di selezione

della clientela. Nel triennio si registra negli

aggregati e nel calcestruzzo una crescita

del fatturato realizzato con i primi 10

clienti mentre si riscontra un lieve calo

percentuale nel cemento.

Dipendenti

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Rapporto di Sostenibilità 201138

Per conoscere meglio

i nostri clienti abbiamo

aumentato le visite

e gli strumenti di

analisi di mercato.

Guardando alla tipologia di clienti del

business cemento, si tratta essenzialmente

di centrali di betonaggio, rivenditori di

materiale edile, produttori di prefabbricati

e manufatti e imprese di costruzioni,

a cui si aggiungono come acquirenti

dei soli materiali lapidei i produttori di

conglomerati bituminosi e le imprese

stradali. Diversa è invece la composizione

dei clienti del calcestruzzo, essendo

più vicino al cliente finale, e quindi

rappresentata essenzialmente da imprese

di costruzione, produttori di asfalto e

produttori di pavimentazioni industriali.

Siamo attenti al livello di soddisfazione dei

nostri clienti, che monitoriamo attraverso

ricerche di mercato sia con la casa madre

sia internamente.

Gestiamo attività e progetti di corporate

communication e di marketing a

livello istituzionale e di prodotto per

promuovere il marchio Holcim. Tuttavia,

essendo questo un contesto business to

business e non essendo particolarmente

avanzato il marketing dei beni industriali

all’interno del settore materiali di base per

costruzioni, non esistono allo stato attuale

leggi, standard né codici volontari su tali

temi a cui ispirarsi.

Negli ultimi anni abbiamo intrapreso

iniziative volte a fidelizzare la clientela.

Il punto di partenza è la conoscenza

approfondita dei bisogni del cliente

e l’analisi dei suoi comportamenti di

acquisto. Per fare ciò abbiamo voluto

incrementare il numero e la qualità delle

visite ai clienti e potenziare gli strumenti

di analisi del mercato avviando anche un

progetto evoluto di customer relationship

management (CRM) chiamato Care.

In seconda battuta, sono stati introdotti

i contratti di vendita nel segmento

di business cemento e si è potenziato

il cross-selling.

Sul fronte dei prodotti abbiamo lavorato

per ottenere soluzioni customizzate, prova

ne sono i calcestruzzi ad alta resistenza

e a basso calore di idratazione studiati

ad hoc per il cantiere di Porta Nuova.

Sul fronte dei servizi, esiste una

partnership che abbiamo stretto con

alcune società di trasportatori per

garantire ai clienti i seguenti benefici:

• crescita della flessibilità nella risposta

alle diverse esigenze grazie ad una

Le iniziative di dialogo

Livello Modalità Intensità

Monitoraggio

• Incontri/visite • Indagini di soddisfazione• Vendor rating• Customer database

Alta

Informazione

• Acquisti con aumento fornitori locali

• Sito Internet• Articoli su riviste settore• Rapporto di Sostenibilità• Visite guidate alle unità

produttive

Media,in crescita

Transazione• Acquisti con aumento

fornitori locali• Vendite

Alta

Consultazione / Coinvolgimento

• Gruppi di lavoro su sicurezza e salute

• Indagini di soddisfazione• Interviste sulla materialità• Questionario fornitori 2008

Media, in crescita

Sponsorizzazione

Holcim dello Structural

Engineering World

Congress, Cernobbio

Aprile 2011

Clienti e fornitori

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39Rapporto di Sostenibilità 2011

gestione integrata del parco mezzi;

• possibilità di definizione di tempi e

modalità di consegna dei prodotti

direttamente tra clienti e operatori;

• possibilità di monitoraggio in tempo

reale dello stato dell’evasione

dell’ordine;

• ampliamento dell’arco temporale di

disponibilità del servizio ricezione ordini.

Sempre nell’ambito dei servizi stiamo

ipotizzando di rafforzare l’assistenza

tecnica non solo nella fase classica di post-

vendita ma anche in quella di pre-vendita.

Ai nostri clienti offriamo prodotti e servizi

innovativi e competitivi. Nel corso del

2004 abbiamo condotto insieme alla

Casa Madre un progetto denominato

Product Portfolio Management volto alla

definizione della migliore soluzione in

termini di portafoglio prodotti e servizi

in funzione del soddisfacimento dei

bisogni del mercato, della redditività e

dell’impatto ambientale, i cui risultati

vengono rivisti ogni anno per verificarne

la coerenza con le nuove condizioni di

mercato e di azienda. Tale progetto è stato

integralmente rivisto nel 2007 e nel 2010.

Il nostro servizio di Assistenza Clienti,

certificato UNI EN ISO 9001:2000, è attivo

per clienti e per aziende del Gruppo

per rispondere alle diverse esigenze

applicative e intervenire in caso di reclami.

L’attivazione avviene per il 23% tramite

la rete di vendita e per il 77% tramite

un numero verde. Le percentuali si sono

invertite per una maggiore confidenza

dei clienti nel rivolgersi direttamente

all’assistenza tecnica.

Nel 2011 il numero di interventi è

stato pari a 138, di cui 17 per reclami.

A conclusione dell’intervento è stato

verificato che, su 17 uscite per reclamo,

nel 53% dei casi la causa non era

imputabile ad una nostra responsabilità.

La percentuale a nostro carico si è ridotta

notevolmente.

Le nostre campagne pubblicitarie sui

prodotti e servizi rispettano i principi

base di comunicazione responsabile nei

confronti dei nostri clienti.

I nostri fornitori, che a fine 2011 risultano

essere 1.521, operano in settori differenti

I nostri clienti in numeri

2009

GRI EC6

2010 2011

0

10

20

30

40

50

60

Centrali betonaggio Imprese costruzioni Rivenditori

Prefabbricatori e produttori manufatti Altro

50,0 50,053,0

8,2 8,110,6

23,1

14,9

6,6 6,49,5 9,2

19,0

10,7

20,7

Clienti cemento per tipologia (fatturato %)

Clienti aggregati per tipologia (fatturato %)

Clienti calcestruzzo per tipologia (fatturato %)

Fonte: Database commerciale Perimetro: i dati fanno riferimento ai clienti dei tre business (cemento, aggregati e calcestruzzo)

Fonte: Database commerciale Perimetro: i dati fanno riferimento ai clienti dei tre business (cemento, aggregati e calcestruzzo)

Fonte: Database commerciale Perimetro: i dati fanno riferimento ai clienti dei tre business (cemento, aggregati e calcestruzzo)

GRI EC6

2009 2010 2011

0

10

20

30

40

50

60

70

80

Centrali betonaggio Imprese costruzioni Imprese stradali

Produttori conglomerati bituminosi Prefabbricatori e produttori manufatti

Rivenditori

Altro

68,3 68,075,6

13,3

0,7 1,17,5

2,56,6

10,45,7

0,6 0,86,8 7,5

01,07,9 7,3

2,06,4

GRI EC6

2009 2010 20110

20

40

60

80

100

Imprese costruzioni Produttori asfalto

Produttori pavimentazioni industriali Altro

89,7 90,9 92,7

0,3 1,78,3

0,4 0,26,9

1,41,85,7

Rel

azio

ne

con

gli

Stak

ehol

der

Rapporto di Sostenibilità 201140

tra cui come prevalenti ricordiamo:

materie prime, energia, servizi,

materiali da costruzioni.

In termini di composizione, i nostri

fornitori servono per il 66% il business

cemento, per il 20% aggregati

e calcestruzzo e per il 14% il resto.

È bene precisare che tale analisi risulta

soggetta al maggior peso economico

dell’area cemento rispetto ad aggregati

e calcestruzzo dove il numero dei fornitori

non è affatto trascurabile anche se

il fatturato è molto più contenuto.

Inoltre risente del diverso valore degli

investimenti nel tempo. Le forniture principali

in termini di valore di acquisto riguardano le

materie prime e l’energia, seguite dai servizi,

nello specifico quelli di trasporto.

Dal punto di vista della provenienza

geografica, l’84% delle forniture proviene

dall’Italia e il 16% dall’estero.

Di quelle italiane, il 77% sono forniture

locali, ovvero operanti nel mercato

rilevante di Holcim (Nord Ovest).

Dal 2005 effettuiamo vendor rating sui

principali fornitori, ovvero li valutiamo

sulla base di una serie di parametri.

Con i nostri fornitori abbiamo

impostato un rapporto basato su regole

chiare e trasparenti, dettate anche

dall’appartenenza ad un grande Gruppo.

A loro chiediamo come impegno prioritario

il rispetto delle norme di sicurezza e salute

nei luoghi di lavoro.

I nostri fornitori in numeri

2009

GRI EC6

2010 20110

20

40

60

80

100

Italia Di cui locali

9183 84

71

57

77

2009

GRI EC6

2010 20110

10

20

30

40

50

60

70

Cemento Calcestruzzo Aggregati Altro

52,5

61,765,9

0

28,6

18,9

0

23,3

15,0 13,7

6,3

14,1

Provenienza fornitori (% valore acquisto)

Numero fornitori (% valore acquisto)

Visita al mulino

verticale dell’unità

produttiva di Merone

Fonte: SAPPerimetro: i dati fanno riferimento a tutte le società del Gruppo

Fonte: SAPPerimetro: i dati fanno riferimento a tutte le società del Gruppo

Rel

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ne

con

gli

Stak

ehol

der

41Rapporto di Sostenibilità 2011

Le iniziative di dialogo

Istituzioni e Autorità locali

Comunità localiLivello Modalità Intensità

Monitoraggio• Tracking sui media

e su InternetMedio-alta, in crescita

Informazione

• Brochure sulle unità produttive• Sezione Sviluppo Sostenibile sul sito Internet• Periodico semestrale “Note di Fábrica” per

comunità locali limitrofe a Merone e Ternate (sospeso ad inizio 2010)

• Visite guidate alle unità produttive• Rapporto di Sostenibilità• Open Day delle Unità Produttive cemento

Medio-alta, in crescita

Transazione• Liberalità in denaro

e in natura• Investimenti nello sviluppo del territorio

Medio, in crescita

Consultazione / Coinvolgimento

• Indagine di Brand Equity, presso 814 famiglie delle comunità locali limitrofe a Merone, Ternate e Morano Po

• Commissioni multistakeholder• Incontri monostakeholder

es. con sindaci• Incontri pubblici con la cittadinanza• Interviste sulla materialità

Media, in crescita

Livello Modalità Intensità

Monitoraggio • Incontri periodiciMedio, in crescita

Informazione

• Incontri periodici• Brochure sulle unità produttive• Sezione Sviluppo Sostenibile sul sito Internet • Periodico semestrale “Note di Fábrica” per

comunità locali limitrofe a Merone e Ternate (sospeso ad inizio 2010)

• Visite guidate alle unità produttive• Rapporto di Sostenibilità• Open Day delle Unità Produttive cemento

Medio-alta, in crescita

Transazione• Se richiesta, solo investimenti nello sviluppo

del territorioAd hoc

Consultazione / Coinvolgimento

• Commissioni multistakeholder es. con sindaci• Interviste sulla materialità

Media, in crescita

Attualmente è in vigore il sistema

di qualificazione fornitori introdotto

nel 2011 e valido per tutti i Paesi della

Regione Holcim (Central Europe) in

collaborazione con la società Achilles,

società multinazionale specializzata nei

servizi per gli Acquisti, che identifica,

valuta e controlla le informazioni relative

al parco fornitori di circa 700 aziende

di rilevanza mondiale. Per maggiori

informazioni: www.achilles.com/en.

In tema di sicurezza e salute nei luoghi

di lavoro, al fornitore chiediamo di avere

piena cognizione delle normative vigenti

in materia (All. XVII D.Lgs. 81/08)

e di seguire quanto previsto dalla

Contractor Safey Management di Holcim.

Le modalità per verificare il

comportamento dei fornitori in relazione

ai temi legati allo sviluppo sostenibile allo

stato attuale sono self-assessment con

questionario, internal audit e controlli diretti

da parte dei responsabili dei rapporti con le

ditte terze nei casi di opere di manutenzione.

Azionisti e fornitori di capitale. Come

Group Company di Holcim, siano tenuti

a rendicontare mensilmente i nostri

risultati.

In linea con la Casa Madre ci impegniamo

ad essere un’azienda socialmente

responsabile, che mantiene buoni rapporti

con le istituzioni finanziarie e che facilita

l’accesso al mercato dei capitali.

Comunità locali. Ci impegniamo ad

ascoltare i bisogni delle comunità locali

prossime alle nostre unità produttive sia

interagendo con le amministrazioni locali

che le rappresentano e associazioni locali

non a scopo di lucro, sia rivolgendoci

direttamente alla cittadinanza.

Le comunità locali prossime alle nostre

unità produttive cemento, aggregati

e calcestruzzo fanno riferimento a più

di 165.000 famiglie in oltre 30 comuni

di 10 province del Nord Ovest.

Istituzioni e autorità locali. Ci confrontiamo

con istituzioni, autorità centrali e periferiche,

rappresentative delle comunità in cui

operiamo. Per molte unità produttive,

principalmente del business cemento,

Rel

azio

ne

con

gli

Stak

ehol

der

Rapporto di Sostenibilità 201142

abbiamo costituito commissioni

multi-stakeholder per discutere e risolvere

insieme le problematiche legate all’attività

produttiva, minimizzandone gli impatti

ambientali.

Associazioni non a scopo di lucro.

Intratteniamo rapporti con associazioni

non a scopo di lucro a livello nazionale

e locale, nel rispetto della nostra Politica

di Donazioni che prevede un nostro

impegno in via preferenziale a favore delle

comunità locali e in ambito ambientale

e/o sociale.

Nel 2007 è stato lanciato il primo

Community Day di Holcim (Italia), ovvero

una giornata di volontariato di impresa

regolarmente retribuita, diventato poi

appuntamento annuale, durante la quale

i dipendenti che lo desiderano possono

relazionarsi e impegnarsi in attività varie

con i membri di alcune associazioni locali

non a scopo di lucro.

Questa parte viene approfondita

nella priorità strategica CSR: Impegno

nelle comunità locali e stakeholder

engagement.

Associazioni di categoria. Intratteniamo

rapporti associativi con associazioni

di settore: AITEC (cemento), ANEPLA

(cave aggregati e cemento) e ATECAP

(calcestruzzo).

Come spiegato nella sezione dedicata

alla priorità strategica CSR: Impegno

nelle comunità locali e stakeholder

engagement, dal 2006 abbiamo aderito

a Fondazione Sodalitas, rappresentante

nazionale di CSR Europe, per partecipare

attivamente alla diffusione della

Responsabilità Sociale d’Impresa

e al CSR Manager Network Italia.

Le iniziative di dialogo

Livello Modalità Intensità

Monitoraggio • Incontri periodiciMedia,in crescita

Informazione

• Incontri periodici• Brochure sulle unità produttive• Sezione Sviluppo Sostenibile sul sito Internet• Periodico semestrale “Note di Fábrica” per

comunità locali limitrofe a Merone e Ternate (sospeso ad inizio 2010)

• Rapporto di Sostenibilità• Open Day delle Unità Produttive cemento

Media,in crescita

Transazione• Liberalità in denaro

e in naturaMedia,in crescita

Consultazione / Coinvolgimento

• Community Day• Interviste sulla materialità

Media, in crescita

Associazioni di categoria

Livello Modalità Intensità

Monitoraggio • Incontri periodici Media,in crescita

Informazione• Incontri periodici • Rapporto di Sostenibilità• Pubblicazioni varie

Media,in crescita

Transazione • Quote associative n.c., Annuale

Consultazione / Coinvolgimento

• Gruppi di lavoro in AITEC, ATECAP e ANEPLA• Gruppi di lavoro e progetti (es. CRESCO) in

Sodalitas• Interviste sulla materialità

Media, in crescita

Dipendenti durante

Open Day 2009 presso

Cooperativa Sociale

Onlus NoiGenitori di Erba

Associazioni non a scopo di lucro

Rel

azio

ne

con

gli

Stak

ehol

der

43Rapporto di Sostenibilità 2011

Le iniziative di dialogoMedia

Livello Modalità Intensità

Monitoraggio • Incontri periodiciMedia,in crescita

Informazione

• Incontri periodici• Comunicati stampa• Pubblicazioni varie• Periodico semestrale “Note

di Fábrica” per comunità locali limitrofe a Merone e Ternate (sospeso ad inizio 2010)

• Rapporto di Sostenibilità• Visite guidate alle unità

produttive

Media,in crescita

Transazione• Solo in caso di acquisto

di spazi pubblicitari

Media (solo su riviste specializzate di settore)

Consultazione / Coinvolgimento

• In crescitaMedia, in crescita

Media. Abbiamo rapporti con la stampa

locale e di settore.

È nostra intenzione stabilire un rapporto

di collaborazione aperto e continuativo.

Argomenti e aspetti chiave emersi dalla relazione con gli stakeholder

I temi rilevanti sollevati dagli stakeholder

durante la relazione con essi e rafforzati

durante le interviste condotte per

costruire la matrice di materialità

riguardano essenzialmente lo sviluppo

sostenibile e in particolare i pilastri della

responsabilità sociale e ambientale.

Per quanto concerne i temi di

responsabilità sociale, possiamo citare,

tra quelli più frequentemente sollevati per

aspettative, le politiche di gestione delle

risorse umane (con focus sulla formazione,

sui processi di carriera e sulla tutela delle

pari opportunità), la sicurezza e salute nei

luoghi di lavoro (con focus in particolare

su utilizzo di materie prime e combustibili

alternativi e sulla prevenzione/

formazione) e i progetti che creano

valore per gli stakeholder e sviluppo

delle comunità locali svolti insieme alle

associazioni non a scopo di lucro.

Per quanto concerne invece la

responsabilità ambientale, gli aspetti

maggiormente rilevanti per i nostri

stakeholder sono gli impatti ambientali

delle nostre unità produttive, in

particolare le emissioni in atmosfera,

con l’aspettativa di conoscere le nostre

politiche di contenimento (sistemi di

monitoraggio, investimenti e progetti

per la riduzione) e il ruolo della pubblica

amministrazione nella comunicazione e

nella prevenzione.

Conferenza Stampa

Molto importanti sono anche la posizione

di Holcim nei confronti del cambiamento

climatico (la politica del Gruppo e le

misure di contenimento delle emissioni di

CO2), l’utilizzo dei combustibili alternativi

(impatto sulla sicurezza e salute nei luoghi

di lavoro, impatto sulle emissioni, impatto

sulla qualità e sicurezza del prodotto

finito) e la gestione dell’attività estrattiva

(sfruttamento dei siti estrattivi attuali,

piani di sviluppo e apertura di nuovi siti,

gestione di siti critici, ...).

Dall’analisi della rassegna stampa del

2011 (497 articoli usciti su Holcim,

di cui il 44% su stampa locale, il 41%

su web, il 12% su stampa di settore

e il 3% su stampa nazionale) si evince il

Rel

azio

ne

con

gli

Stak

ehol

der

Rapporto di Sostenibilità 201144

peso assunto dalle priorità strategiche

di Holcim agli occhi degli stakeholder:

gestione attuale e futura dell’attività

estrattiva (51% degli articoli contro il

15% del 2010 essenzialmente spiegato

con la richiesta di apertura della

nuova cava sul Monte Cornizzolo),

coinvolgimento delle comunità locali

e relazioni con gli stakeholder (12%

degli articoli contro il 25% del 2010),

gestione risorse naturali con utilizzo

fonti rinnovabili (2% degli articoli contro

il 3% del 2010), emissioni in atmosfera e

cambiamento climatico (2% degli articoli

contro il 7% del 2010), edilizia sostenibile

(32% degli articoli contro il 46% del 2010)

e sicurezza e salute nei luoghi di lavoro

(1% degli articoli contro il 3% del 2010).

L’atteggiamento nei confronti di Holcim è

stato positivo e/o neutro nel 74% dei casi

(86% nel 2010) e nello specifico in merito

al coinvolgimento delle comunità locali

(Community Day, Rapporto di Sostenibilità

e partecipazione al Salone Dal Dire al

Fare, partecipazione a Sodalitas Social

Innovation), alle emissioni in atmosfera e

utilizzo di combustibili alternativi (CDR)

a Merone, alla gestione dell’attività

estrattiva e ai buoni esempi di recupero

ambientale (Valle Oscura, Cornizzolo, Oasi

di Baggero, cave di aggregati) e all’edilizia

sostenibile (Holcim Awards, prodotti

Holcim e cantiere Holcim a Porta Nuova).

Le citazioni negative nei confronti di

Holcim fanno invece prevalentemente

riferimento alla gestione futura

dell’attività estrattiva (Cornizzolo) e alle

emissioni in atmosfera (preoccupazioni

per il possibile inserimento di CDR a

Merone) .

Vogliamo intensificare il percorso avviato,

fatto di ascolto e dialogo, cercando di far

fronte alle diverse aspettative e bisogni

e al contempo di risolvere i problemi.

Riteniamo di essere solo all’inizio

e di avere molto da imparare dai

nostri stakeholder.

L’analisi della rassegna stampa

Provenienza articoli con citazione Holcim (Italia) 2011 (%)

Priorità strategiche citate negli articoli 2011 (%)

Atteggiamento verso Holcim (Italia) 2011 (%)

% positivi 60%

% negativi 26%

% neutri 14%

Emissioni in atmosfera 2%

Gestione risorse naturali con uso fonti rinnovabili 2%

Gestione attività estrattiva e tutela biodiversità 51%

CSR e coinvolgimento comunità locale 12%

Edilizia sostenibile 32%

Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro 1%

Stampa di settore 12%

Stampa locale 44% Stampa nazionale 3%

Web 41%

Fonte: Analisi rassegna stampa

Fonte: Analisi rassegna stampa

Fonte: Analisi rassegna stampa

45Rapporto di Sostenibilità 2011

Prio

rità

Str

ateg

ich

e

Priorità Strategiche

Le priorità strategiche in ambito di sviluppo sostenibile

nascono dal confronto con gli stakeholder.

Emissioni in atmosfera

Contesto. Le emissioni in atmosfera

dell’attività di produzione del cemento

derivano dal processo di combustione per

la produzione di clinker (prevalentemente

anidride carbonica (CO2), vapore

acqueo e ossidi di azoto (NOX) e dagli

impianti di macinazione, stoccaggio

e movimentazione di materie prime e

cementi (polveri).

Il vapore acqueo, assai visibile ma

innocuo, è all’origine del pennacchio che

è evidente molti giorni all’anno, mentre

gli ossidi di azoto sono gli inquinanti

sulla cui riduzione si sta maggiormente

intervenendo a partire da novembre

2007. Altri inquinanti come le polveri e gli

ossidi di zolfo che in passato sono stati

tradizionalmente considerati tipici delle

cementerie in realtà oggi non possono

più essere considerati tali.

Con gli attuali filtri installati presso

le nostre unità produttive oggi le polveri

sono emesse dai camini in quantità assai

modeste ed eventuali sporadici episodi

di polverosità sono da attribuirsi ad

inconvenienti legati alla movimentazione

e spedizione del prodotto finito piuttosto

che ad anomalie dei filtri.

Per quanto riguarda le emissioni di ossidi

di zolfo si evidenzia che le tipologie di forni

delle nostre unità produttive assicurano

livelli di abbattimento estremamente

elevati.

Per comprendere a pieno il tema delle

emissioni in atmosfera è fondamentale

accennare alla fase autorizzativa

e ai relativi limiti all’attività che

ne conseguono.

Veduta del Lago

di Pusiano dalla

Miniera di Alpetto

Rapporto di Sostenibilità 201146

Prio

rità

Str

ateg

ich

e

Gli impianti di produzione cemento con

linea di cottura (forno) e con utilizzo di

combustibili alternativi devono essere

conformi alle direttive previste per gli

stati della Comunità Europea, ovvero alla

Direttiva Comunitaria 96/61/CE, detta

“direttiva IPPC” (Prevenzione e Riduzione

Integrate dell’Inquinamento), che stabilisce

i requisiti generali impiantistici e gestionali

sulla base dei quali viene autorizzato

l’esercizio delle cementerie e la Direttiva

Comunitaria 2000/76/CE che fissa ulteriori

requisiti da applicarsi nel caso vengano

utilizzati combustibili alternativi.

L’applicazione congiunta delle due Direttive

si concretizza in un atto autorizzativo

unico chiamato Autorizzazione Integrata

Ambientale (abbreviato in AIA); nel

caso di Holcim (Italia) S.p.A. le unità

produttive coinvolte nel corso del 2007 in

tale procedimento, peraltro iniziato nel

2005, sono state Ternate (VA) e Merone

(CO) in Lombardia. Le unità produttive

di Morano Po (AL) di Holcim (Italia) S.p.A.

(prima centro di macinazione ora centro

logistico) e di Ravenna di Micron Mineral

S.p.A. non rientrano invece nella casistica

di applicazione in quanto non presentano

alcuna linea di cottura clinker e di

conseguenza non utilizzano combustibili

alternativi.

L’AIA sostituisce ogni altra autorizzazione

previgente e definisce le modalità di

gestione e di adeguamento degli impianti

a prestazioni ambientali più severe

rispetto a quelle precedentemente in

essere, in particolare, ma non solo, con

riferimento alle emissioni in atmosfera.

Come accennato, le unità produttive di

Ternate e di Merone hanno avviato nel

2005 l’istruttoria per l’ottenimento dell’AIA

che si è conclusa positivamente nei mesi

rispettivamente di marzo e ottobre 2007.

Le unità produttive hanno colto così

l’opportunità di ottimizzare le proprie

attività in modo complessivo prendendo in

considerazione tutti gli interventi finalizzati

alla prevenzione e/o riduzione integrata

dell’inquinamento. I limiti di emissione

fissati dall’AIA sono stati diminuiti in

accordo con le normative e le linee guida

europee di settore ai livelli più severi previsti

e, in alcuni casi, come per le polveri, in

modo ancor più restrittivo. È da sottolineare

che a seguito dell’AIA si è reso necessario

pianificare nuovi investimenti tecnici

finalizzati ad un ulteriore contenimento

delle emissioni, realizzati sin dai primi

mesi del 2008. A titolo di esempio, tra le

molte prescrizioni connesse all’utilizzo di

combustibili alternativi, si citano l’obbligo

di segnalazione alle autorità competenti

del superamento dei limiti e il contestuale

disinserimento automatico della

combustione dei rifiuti.

Monitoraggio e controllo. Il controllo delle

emissioni in atmosfera si attua sia a livello

preventivo sia a livello operativo.

A livello preventivo ciò significa

individuare i potenziali fornitori, definire

le caratteristiche minime delle materie

prime e dei combustibili materie prime e

combustibili che entrano in stabilimento,

effettuare analisi di laboratorio pre e post-

utilizzo sia internamente sia esternamente

per verificare la corrispondenza dei

materiali e dei combustibili alle

caratteristiche da noi richieste, progettare

gli impianti ricorrendo alle più opportune

tecniche di riduzione delle emissioni e di

conduzione dei processi produttivi. Si citano

a questo proposito alcune installazioni di

cui la nostra azienda è stata pioniera nel

settore in Italia, come i filtri a maniche sulle

linee forni, i filtri elettrostatici a quattro

campi, i sistemi esperti di gestione dei

forni di cottura, la filtrazione del camino

di emergenza del forno Lepol, le prime

installazioni di controllo in continuo delle

emissioni di gas a camino.

A livello operativo, lo strumento

fondamentale per il controllo delle

emissioni è invece il sistema di

monitoraggio in continuo, attivo per i

camini dei forni di cottura delle unità

produttive cemento. Sono monitorati in

continuo polveri, ossidi di azoto (NOX),

anidride solforosa (SO2), acido cloridrico

(HCl), carbonio organico totale (COT),

monossido di carbonio (CO), ammoniaca,

vapore acqueo.

Il monitoraggio in continuo “a camino”,

presente da tempo e tra le primissime

installazioni in Italia su impianti di questo

tipo, permette di intervenire in tempo reale

per saperne di più visita

www.aia.minambiente.it

Cos’è AIAÈ un procedimento che

autorizza l’esercizio di

un impianto o parte

di esso, obbligatorio

per le aziende che

rientrano nell’allegato

8 al Testo Unico

dell’Ambiente

47Rapporto di Sostenibilità 2011

Prio

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Str

ateg

ich

e

sui processi e prevenire eventuali fenomeni

di inquinamento grazie al collegamento

diretto in sala controllo con i sistemi di

visualizzazione, allerta e blocco automatico

dei combustibili. Le apparecchiature di

controllo sono periodicamente oggetto di

manutenzione e taratura sia da parte del

nostro personale sia di aziende specializzate

e qualificate che vengono sottoposte a

verifica delle autorità di controllo.

Per ulteriore riscontro, le analisi delle

emissioni, congiuntamente a quelle

di inquinanti quali i metalli pesanti

e le diossine che non possono essere

misurati in continuo, vengono effettuate

quadrimestralmente da un laboratorio di

analisi esterno. Infine, con una frequenza

che varia da semestrale ad annuale a

seconda dell’entità dell’emissione, vengono

controllate le emissioni di polveri di tutti i

filtri degli impianti di macinazione, deposito,

trasporto, immagazzinamento e spedizione.

L’autorità deputata al controllo delle

emissioni delle nostre unità produttive è

l’Amministrazione Provinciale competente

per territorio che si avvale degli organi

tecnici esperti in materia (Dipartimenti

regionali e provinciali delle Agenzie di

Protezione dell’Ambiente).

Impegno e risultati di Holcim (Italia).

Ossidi di azoto (NOX). Gli ossidi di azoto

derivano dalla reazione dell’ossigeno con

l’azoto presente nel combustibile e nell’aria

atmosferica e sono inquinanti tipici di ogni

processo di combustione.

Nel corso del 2007 le emissioni specifiche

per tonnellata di prodotto cementizio sono

state limitate grazie all’introduzione e alla

messa in esercizio presso le unità produttive

di Merone e Ternate di specifici impianti

basati sulla tecnologia di abbattimento

denominata Riduzione Selettiva Non

Catalitica (SNCR) cui si sono aggiunti nel

2008 interventi di modifica ai forni. Tali

investimenti hanno consentito di ridurre le

emissioni di NOX presso l’unità produttiva

di Ternate e di Merone. In forza di tali

interventi le emissioni dell’unità produttiva

di Merone al termine del 2008 si sono

ridotte, migliorando quindi le emissioni

complessive di Gruppo degli anni 2008-

2009 poi stabilizzatesi nel 2010-2011.

Emissioni totali e specifiche di ossidi di azoto (NOx)

Emissioni totali e specifiche di anidride solforosa (SO2)

Emissioni totali e specifiche di polveri

Emissioni in numeri

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

3.000

3.500

NOx specifico (g/t materiali cementizi)NO

x (t)

201120102009...2004

3.307

1.116

2.472

1.152

2.467

1.209

2.326

1.193

GRI EN20

0

10

20

30

40

50

60

SO2 specifico (g/t materiali cementizi)SO

2 (t)

201120102009...2004

51

17

49

23 21

10

29

15

GRI EN20

0

20

40

60

80

100

Polveri specifico (g/t materiali cementizi)Polveri (t)

201120102009...2004

88

3021

10

24

12

28

14

GRI EN20

Fonte: Emission Monitoring Report, PEP Report, INESPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento

Fonte: Emission Monitoring Report, PEP Report, INESPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento

Fonte: Emission Monitoring Report, PEP Report, INESPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento

Rapporto di Sostenibilità 201148

Prio

rità

Str

ateg

ich

e

Anidride solforosa (SO2). Le emissioni di

anidride solforosa sono connesse alla

composizione chimica delle materie prime.

La presenza di tali composti nelle

tradizionali materie prime utilizzate è

normalmente modesta, occasionale e di

entità variabile e tale da poter far variare

l’emissione nell’ordine di qualche decina di

grammi.

Come più volte sottolineato nel corso del

2008 in occasione delle discussioni inerenti

al procedimento AIA e come provato

da diversi e ricorrenti test, si conferma

l’assoluta assenza di legame, se non in

senso migliorativo, tra emissioni di SO2 e

utilizzo di combustibili alternativi.

Nel triennio 2009-2011, per i motivi di cui

sopra, si conferma la variabilità di norma.

Polveri. Le emissioni di polveri derivano

dai forni di cottura del clinker e dalle fasi

di immagazzinamento, trattamento e

movimentazione dei materiali pulvirulenti.

Il livello degli ultimi anni, ottenuto

agendo su entrambe le tipologie di fonti,

è da considerarsi prossimo alla migliore

performance raggiungibile, al punto che nel

2010-2011 sono state registrate prestazioni

inferiori che si spiegano con il ciclo di vita

delle maniche filtranti.

Si rammenta che sino al 2009 le emissioni

di polveri sono diminuite a seguito di

progressivi consistenti investimenti di

più anni tra cui in particolare si citano la

sostituzione dei filtri del raffreddatore del

forno 4 (nel 2005) e del forno 5 (nel 2004),

delle complete sostituzioni dei filtri forni

e dell’ottimizzazione a livello produttivo e

gestionale realizzata nel corso degli anni

2008-2009.

Nell’unità produttiva di Ternate si è

proseguito nel lavoro di ottimizzazione

della gestione dei filtri esistenti e nella

razionalizzazione impiantistica della

filtrazione, attività quest’ultima che verrà

completata nel corso di alcuni anni.

Metalli pesanti, diossine ed IPA. Questi

microinquinanti sono stati controllati come

negli anni precedenti attraverso analisi

effettuate da laboratori esterni altamente

Emissioni in numeri

700

720

740

760

780

800

Ternate Forno 3Merone Forno 4

738747

GRI EN20

0

20

40

60

80

100

120

140

160

180

200

Ternate Forno 3Merone Forno 4

7 11

GRI EN20

0

1

2

3

4

5

6

7

8

9

10

Ternate Forno 3Merone Forno 4

5

6

GRI EN20

Fonte: per NOx Emission Monitoring Report, PEP Report, INES; per limite AIA Regione Lombardia

Perimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento di Merone e di TernateNota: il limite AIA è indicato con la linea tratteggiata rossa

Fonte: per SO2 Emission Monitoring Report, PEP Report, INES; per limite AIA Regione Lombardia

Perimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento di Merone e di TernateNota: il limite AIA è indicato con la linea tratteggiata rossa

Fonte: per polveri Emission Monitoring Report, PEP Report, INES; per limite AIA Regione LombardiaPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento di Merone e di TernateNota: il limite AIA è indicato con la linea tratteggiata rossa

Emissioni 2011 NOx UP Merone e UP Ternate (mg/Nm3)

Emissioni 2011 SO2 UP Merone e UP Ternate (mg/Nm3)

Emissioni 2011 Polveri UP Merone e UP Ternate (mg/Nm3)

49Rapporto di Sostenibilità 2011

Prio

rità

Str

ateg

ich

e

qualificati. Le analisi hanno confermato

i valori riscontrati negli anni precedenti,

evidenziando una concentrazione di tali

inquinanti ben al di sotto dei limiti previsti

dalle norme sul coincenerimento dei rifiuti

e l’assenza di influenza dei combustibili

alternativi sui valori emissivi delle sostanze

inquinanti, come peraltro emerso da

uno studio svolto da CE.Si.S.P. Centro

interuniversitario per lo Sviluppo della

Sostenibilità dei Prodotti dell’Università di

Genova, su commissione AITEC.

Limiti di emissione in atmosfera di metalli pesanti, diossine ed IPA

Cadmio + Tallio 0,05 mg/m3

Mercurio 0,05 mg/m3

Antimonio + Arsenico + Piombo + Cromo + Cobalto + Rame + Manganese + Nichel + Vanadio

0,5 mg/m3

Diossine e furani 0,1 ng/m3

Idrocarburi policiclici aromatici 0,01 mg/m3

Fonte: D.Lgs. 133/05

Non sono presenti nelle unità produttive

emissioni di sostanze lesive dell’ozono

atmosferico.

In alcuni impianti di condizionamento

dell’aria presenti negli uffici e nei luoghi

di lavoro, la presenza di gas lesivi per

l’ozono viene monitorata e registrata

periodicamente tramite attente operazioni

di manutenzione al fine di prevenire

eventuali fughe indesiderate.

Lotta al cambiamento climatico

Contesto. Negli ultimi anni, il problema del

surriscaldamento del pianeta è diventato

uno degli argomenti più importanti della

politica ambientale e conseguentemente

energetica dei Paesi industrializzati.

L’Italia, recependo gli impegni dell’Unione

Europea, ha posto ad alcuni settori

industriali (attività energetiche quali il

termoelettrico, altri tipi di combustione

energetica, raffinazione di prodotti

petroliferi; produzione e trasformazione

dei metalli ferrosi; lavorazione prodotti

minerari tra cui il cemento; produzione di

pasta per carta) tetti massimi di emissione

e, nel caso delle cementerie con produzione

di clinker, obblighi di riduzione delle

emissioni, assegnando a ciascun impianto,

sulla base della produzione dichiarata, una

quota massima di emissioni.

Nel 2000 il settore del cemento ha emesso

circa 25,22 milioni di tonnellate di anidride

carbonica, pari a circa il 11,5% del totale

delle emissioni dei settori industriali

precedentemente elencati (contro una

media del 60% prodotto dalle attività

energetiche).

Sulla base del piano di allocazione

nazionale, preventivamente approvato

dalla Comunità Europea, al settore

cemento sono state attribuite, al netto

delle assegnazioni per nuovi entranti, 26,17

milioni di tonnellate annue di anidride

carbonica per gli anni 2005-2007 (pari

sempre mediamente all’11,5% del totale)

e 27,63 milioni di tonnellate annue di

anidride carbonica per il periodo 2008-2012

(pari mediamente al 13,2% del totale).

Secondo quanto definito dalla normativa

europea, le attività che ricadono all’interno

degli obblighi sono quelle svolte nelle

unità produttive cemento a ciclo completo,

ovvero nelle unità produttive cemento di

Merone e Ternate di Holcim (Italia) S.p.A.

Come previsto dalle norme in essere, i

dati emissivi del periodo 2005-2007 (così

come quelli degli anni 2008-2011) sono

stati certificati da un Ente accreditato

Dettaglio dell’interno

del filtro a maniche

del forno 5 presso

l’unità produttiva

di Merone

per saperne di più visita

www.aitecweb.com

per consultare lo studio

svolto da CE.Si.S.P.

www.aitec-ambiente.org

Chi è AITECAssociazione Italiana

Tecnico Economica

del Cemento

in rappresentanza

delle aziende italiane

produttrici di cemento

Rapporto di Sostenibilità 201150

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e

dal Ministero, in particolare per noi dalla

società PriceWaterhouseCoopers.

Le quote assegnate dai Piani Nazionali di

Allocazione alle due unità produttive a ciclo

completo di Holcim (Italia) S.p.A. sono state

pari a 4.980.372 tonnellate per il triennio

2005-2007 (a fronte di un’emissione

complessiva di 5.320.230). Le emissioni

assegnate annualmente per il periodo

2008-2012 sono pari a 1.696.872 t a fronte

di un’emissione annua pari a 1.279.262 t.

Strategie e politiche di Holcim. Holcim

contribuisce attivamente allo sviluppo

delle politiche e dei meccanismi a livello

internazionale e si impegna nello sviluppo

e nella diffusione di conoscenza su temi

emergenti legati al cambiamento climatico

e all’energia. In particolare, l’istituzione

a partire dal mese di gennaio 2005

del sistema per lo scambio di quote di

emissione dei gas ad effetto serra nella

Comunità Europea, chiamato European

Union Emission Trading Scheme, ha

dato al nostro Gruppo l’opportunità di

partecipare ad un meccanismo basato sul

mercato delle emissioni, che a nostro avviso

consente il raggiungimento di obiettivi di

sostenibilità, in particolare ambientali, in

modo efficiente.

Come noto le emissioni di anidride

carbonica sono legate ai processi

di combustione e per questo il loro

incremento è andato via via crescendo

di pari passo con lo sviluppo economico

del pianeta: maggior traffico veicolare,

maggiori attività produttive, maggior

ricorso al riscaldamento/condizionamento

domestico. Tuttavia nel caso del cemento,

che incide sulle emissioni globali per il 5%,

le emissioni non derivano principalmente

dalla combustione, bensì dalle materie

Impianto solventi

presso l’unità

produttiva di Ternate

prime utilizzate per la produzione del

clinker.

La maggior parte delle emissioni

(60% circa) derivano dalla perdita di

anidride carbonica dai materiali utilizzati

(processo di decarbonatazione) secondo

la reazione chimica di dissociazione

CaCO3 => CaO + CO

2. L’anidride carbonica

infatti è naturalmente presente nei

materiali carbonatici, alcuni dei quali

come il calcare e le marne sono alla base

del processo di produzione di clinker per

cemento. Il rilascio in atmosfera di tale

anidride carbonica è legato alla chimica

della reazione e non può essere ridotto se

non cercando di minimizzare l’utilizzo delle

materie prime stesse.

La strategia di Holcim per ridurre le

emissioni di anidride carbonica si basa

su tre azioni: riduzione del contenuto

di clinker nei cementi con ricorso a

componenti minerali; sostituzione di

combustibili tradizionali di natura fossile

e quindi non rinnovabile con combustibili

alternativi prevalentemente a base di

biomassa derivati da rifiuti e da residui

di altre industrie; maggiore efficienza

dei processi produttivi. Per stimolare ciò

Holcim ha istituito nel 2010 un fondo

speciale dedicato all’energia e parzialmente

finanziato con la vendita delle quote in

eccesso di CO2.

Al fine di illustrare in modo trasparente

ai propri stakeholder il proprio punto di

vista in merito al cambiamento climatico,

Holcim ha espresso la propria posizione in

una serie di position paper pubblicati

nel sito corporate www.holcim.com

sezione “Sustainable development”.

Ciò rappresenta al tempo stesso la linea

guida di riferimento per tutte le Group

Company, tra cui anche la nostra.

51Rapporto di Sostenibilità 2011

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Impegno e risultati di Holcim (Italia).

Gli sforzi aziendali di Holcim (Italia) S.p.A.

sono rivolti in tale direzione: mantenere

invariate le produzioni di cemento

utilizzando per quanto possibile meno

materia prima. Tale obiettivo viene

conseguito con la massima razionalizzazione

del processo produttivo, con la produzione

di cementi particolarmente performanti

a minor contenuto di clinker (e quindi di

materie prime naturali) e con la sostituzione

di combustibili fossili con quelli alternativi

derivanti da rifiuti di altri processi.

CO2 da processo. Per contenere le emissioni

da processo si può sostituire parte del clinker

necessario con altri materiali, denominati

componenti minerali, quali loppa, pozzolana

o ceneri volanti, aventi le stesse proprietà

del clinker sostituito. Un esempio è dato

dal cemento pozzolanico di Holcim (Italia).

L’attività nell’ambito della ricerca e sviluppo

viene svolta in collaborazione con analogo

reparto di società consociata estera. Nel

corso del 2011 si sono svolte attività di

ricerca applicata, prevalentemente mirate

allo sviluppo di prodotti e tecnologie eco-

sostenibili, sia nel campo del cemento che del

calcestruzzo.

In particolare per questo ultimo aspetto,

si è assunto l’obiettivo di massimizzare il

contenuto di materiale riciclato nelle miscele

di calcestruzzo fornite agli importanti cantieri

di Milano Porta Nuova, Varesine e Isola,

così come richiesto e definito dalle linee

guida del LEED (Leadership in Energy and

Environmental Design) recepite nei progetti

costruttivi di detti cantieri. Sono state

conseguentemente rinnovate le certificazioni

(emesse da ente terzo ICMQ) secondo la UNI

EN ISO 14021:2002 (Asserzione Ambientale

Autocertificata) per le Unità produttive

di Porta Nuova e Segrate, allo scopo di

fornire al committente calcestruzzi utili al

conseguimento dei crediti LEED.

In questa area gli ambiti di miglioramento

sono molto contenuti essendo stati

conseguiti notevoli risultati in passato.

CO2 da combustione. Un ulteriore sforzo

nella riduzione delle emissioni può essere

concentrato sul restante 40% proveniente

dalla combustione grazie all’utilizzo di

maggiori quantità di combustibili alternativi

in parziale sostituzione dei combustibili

tradizionali di origine fossile (principalmente

petcoke), contribuendo al contempo alla

preservazione di risorse non rinnovabili e al

contenimento dei costi energetici.

Le pratiche di utilizzo dei rifiuti come

combustibili alternativi rispecchiano le

Politiche Europee di gestione dei rifiuti

secondo le quali si privilegia la riduzione dei

rifiuti all’origine, seguita dal riutilizzo e riciclo,

dalla valorizzazione energetica e in ultimo

dall’incenerimento. I materiali residuali

dall’applicazione delle prime due opzioni ben

si prestano alla valorizzazione energetica

che si rivela essere uno dei percorsi a più

alto potenziale dal punto di vista tecnico,

economico ed ambientale. L’utilizzo di rifiuti

speciali non urbani in parziale sostituzione

dei combustibili convenzionali avviene

fin dai primi anni ’70 nelle cementerie di

Europa, Giappone, USA, Canada ed Australia.

Grazie ai rifiuti utilizzati come combustibili

alternativi, negli ultimi 20 anni l’industria

europea del cemento ha diminuito del

30% il proprio consumo di combustibili

convenzionali, equivalenti a circa 11 milioni /

anno di tonnellate di carbon fossile.

Da un punto di vista di bilancio ambientale

globale, l’utilizzo di rifiuti come combustibili

nei forni da cemento consente di perseguire i

seguenti obiettivi:

• risparmio di risorse di origine fossile non

rinnovabile;

• beneficio globale positivo sulle emissioni

di gas serra;

• a fronte dell’eliminazione della

corrispondente emissione da inceneritore

o discarica, il mantenimento della

costanza qualitativa e quantitativa

delle emissioni. Le emissioni dai forni da

clinker risultano largamente indipendenti

dal tipo di combustibile utilizzato

ma dipendono piuttosto, in modo

predominante, dalle materie prime e dal

processo. Non sussiste alcuna modifica

significativa delle emissioni nel caso di

parziale sostituzione dei combustibili

convenzionali e fossili con combustibili

alternativi derivati dai rifiuti;

• assenza di ceneri o residui di

combustione da smaltire, poiché

inglobate nel prodotto finito, senza

pregiudizio per le caratteristiche

qualitative del cemento.

Rapporto di Sostenibilità 201152

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Rapporto di Sostenibilità 201152

Porta Nuova Si tratta di un esempio di realizzazione che

concilia la qualità ed il progresso nell’uso e

nella progettazione dei materiali con l’eco-

efficienza degli stessi e con lo sviluppo

sostenibile.

Un maxi intervento di trasformazione

urbana basato sulla riqualificazione di

oltre 290mila mq di aree dismesse per

consentire di riallacciare al tessuto urbano

di Milano tre quartieri separati da oltre

quarant’anni: Garibaldi - Repubblica,

Varesine e Isola.

Già a livello progettuale si tratta di

un’opera attenta alla tutela dell’ambiente

e al miglioramento della qualità della vita;

la sostenibilità ambientale è infatti un

elemento essenziale per la qualità della

vita, e quindi necessario fattore di giudizio

di qualsiasi intervento di riqualificazione.

A settembre 2008 Holcim inizia la

fornitura di calcestruzzo a Colombo

Costruzioni SpA per la realizzazione delle

tre torri direzionali previste dal master

plan dell’area Garibaldi di Porta Nuova,

offrendo, per prima in Italia, un pacchetto

completo comprensivo sia di calcestruzzi

speciali studiati per rispondere ad

esigenze particolari, sia del coordinamento

del servizio di pompaggio ad alta quota.

Una fornitura che si estende poi alle altre

due aree di Porta Nuova, Varesine e Isola.

Un impegno importante, che si

caratterizza per un’offerta integrata,

composta da prodotti dal mix design

specifico, servizi strutturati ad hoc

e strumentazioni e certificazioni

all’avanguardia.

Caratteristiche dalla fornitura. In termini

di fornitura di materiali queste le principali

esigenze delle committenza:

• necessità di calcestruzzi HSC (high

strength concrete) ad alta resistenza

in grado di mantenere omogeneità

e costanza per garantire la lavorabilità

e la pompabilità ad alta quota (fino

a 160 mt di altezza);

• necessità di calcestruzzi a basso calore

d’idratazione per contrastare l’alto

rischio di fessurazioni collegato ai getti

massivi delle platee di fondazione, in

questo caso particolarmente alte;

• necessità della presenza costante

di personale tecnologico qualificato

in grado di controllare la qualità

dei prodotti forniti e di interagire

in maniera proattiva con Direzione

Lavori, progettisti e Direzione di

cantiere;

• gestione dei servizi logistici e di

pompaggio ad alta quota e di

assistenza tecnologica in cantiere;

• rispetto dei criteri di sostenibilità e

conformità al sistema LEED alle cui

valutazioni sono stati sottoposti tutti

gli edifici di Porta Nuova.

Le particolarità legate alle esigenze

di posa hanno richiesto notevoli

investimenti di tempo e risorse nella

gestione del pompaggio ad alta quota del

calcestruzzo e dell’assistenza tecnologica

in cantiere. Per ovviare ai problemi di

fessurazione legati allo sviluppo delle

alte temperature in caso di getti massivi

sono stati confezionati calcestruzzi ad alta

lavorabilità e basso calore d’idratazione

C 30/37, e C 32/40.

Cantiere di Porta

Nuova, Milano

Un esempio

di realizzazione

che concilia la qualità

ed il progresso nell’uso

e nella progettazione

dei materiali con

l’eco-efficienza degli

stessi e con lo sviluppo

sostenibile

53Rapporto di Sostenibilità 2011

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53Rapporto di Sostenibilità 2011

Per ottenere le caratteristiche necessarie

sono stati utilizzati il CEM IV/A 32,5 Holcim

(cemento pozzolanico) caratterizzato da

un contenuto fattore clinker, aggregati

provenienti dalle cave Holcim, con

marcatura CE con livello di attestazione

2+ e filler con elevate caratteristiche di

pozzolanicità, proprietà che contrasta

appunto lo sviluppo del calore d’idratazione

e di conseguenza il rischio di fessurazioni e

permette allo stesso tempo di aumentare

l’eco-efficienza del calcestruzzo.

Sono stati poi studiati, testati e forniti

calcestruzzi HSC ad alta resistenza C 60/75

e C 70/85 realizzati da Holcim per avere

anche particolari caratteristiche di fluidità

in modo da mantenere pompabilità e

lavorabilità sufficientemente elevate da

sostenere il pompaggio ad alta quota senza

rischi di segregazione.

Anche in questo caso l’utilizzo di aggiunte

minerali pozzolaniche ha consentito

di ottenere benefici ambientali legati

al minore consumo di clinker e di

conseguenza riducendo le emissioni di CO2.

I prodotti inoltre hanno contributo

all’ottenimento dei crediti LEED per il

“contenuto riciclato dei materiali”, grazie

alla limitazione dell’uso di risorse naturali,

e in relazione alla “provenienza regionale

dei materiali estratti, lavorati e prodotti”,

in quanto si è sostenuto l’uso di prodotti

locali, riducendo gli impatti ambientali

derivanti dal trasporto.

Impianti e certificazioni. La fornitura

è gestita con impianti tecnicamente e

ambientalmente all’avanguardia. Lo stesso

impianto di calcestruzzo di Porta Nuova in

loco riduce gli impatti a livello di trasporto.

A questo proposito Holcim è stata prima

in Italia ad ottenere la convalida da parte

di ICMQ – in conformità alla norma

internazionale UNI EN ISO 140121:2002

– delle Asserzioni Ambientali Auto

dichiarate, relative al contenuto del

materiale riciclato, per gli impianti di Porta

Nuova e Segrate. Le Asserzioni Ambientali

Autodichiarate di cui sono dotate gli

impianti Holcim di Milano Porta Nuova

e Segrate (MI), norma UNI EN ISO 14021,

costituiscono un esempio di etichetta

o dichiarazione ambientale che indica

specifici aspetti ambientali di un prodotto;

in questo caso indicano il contenuto

di materiale riciclato presente nelle

componenti del prodotto calcestruzzo.

Le Dichiarazioni Ambientali sono sempre

più spesso richieste da Direzioni Lavori e

Committenze ai fini dell’ottenimento della

certificazione LEED (Leadership in Energy

and Environmental Design).

Cantiere di Porta

Nuova, Milano

Rapporto di Sostenibilità 201154

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Per approfondimenti:

www.holcim.it/sviluppo

sostenibile

www.holcim.com/

sustainable

www.aitec-ambiente.org

www.coprocem.com

Affinchè si realizzino tali obiettivi ambientali

devono essere rispettate alcune condizioni

necessarie e vincolanti:

• rispetto rigoroso dei limiti alle emissioni

previsti per l’attività di co-incenerimento

e imposti dall’autorità competente in

conformità alle Direttive europee in

materia. I limiti alle emissioni, sia per

l’utilizzo di rifiuti come combustibile in

cementeria sia per l’incenerimento vero

e proprio, sono definiti a livello europeo

dalla Direttiva 2000/76 CE; i contenuti

di tale direttiva sono ripresi nella norma

italiana, in forma più stringente, dal

Decreto legislativo n. 133/2005. La

logica seguita dal legislatore europeo

nel definire i limiti è ovviamente quella

di garantire emissioni compatibili con

la salvaguardia della salute pubblica e

dell’ambiente e, per questo, tali limiti

sono applicati in tutta l’Unione Europea;

• controllo e monitoraggio delle emissioni,

in continuo se tecnicamente possibile

(polveri, anidride solforosa, ossidi di

azoto, acido cloridrico, carbonio organico

totale, monossido di carbonio) o con

campionamenti discontinui (diossine,

metalli pesanti, idrocarburi policiclici

aromatici);

• invarianza nella qualità dei cementi

prodotti in termini di prestazioni,

impatto sull’ambiente e riciclabilità del

calcestruzzo;

• esclusione di determinate tipologie di

rifiuti quali ad esempio rifiuti elettronici,

batterie, acidi minerali, rifiuti contenenti

amianto, rifiuti urbani tal quali o

sanitari;

• selezione e controllo dei fornitori dei

rifiuti in ingresso allo stabilimento;

• adeguamento dei laboratori per eseguire

una vasta gamma di analisi e controlli;

• idoneità degli impianti per la ricezione, il

deposito e l’utilizzo.

I combustibili alternativi utilizzati in

Holcim (Italia) S.p.A. nel corso del 2011,

conformemente alle Autorizzazioni Integrate

Ambientali, sono il Combustibile da Rifiuti

(CDR) e i solventi nell’unità produttiva di

Ternate e le miscele oleose, i residui peciosi

e i fanghi essiccati da depurazione nell’unità

produttiva di Merone.

Tra i combustibili alternativi utilizzati

nelle nostre unità produttive cemento, il

massimo risparmio in termini di emissioni

di anidride carbonica è dovuto a quei

residui che contengono biomasse, le quali

sono da considerarsi ad emissione nulla

poiché la quantità di anidride carbonica

rilasciata durante la conversione energetica,

è equivalente a quella assorbita durante

la crescita della biomassa stessa. Tra i

residui contenenti biomasse vi sono i fanghi

essiccati da depurazione (100% biomassa), il

Combustibile da Rifiuti (CDR) (con circa il 50%

di biomassa) e i residui peciosi (con circa il

70-90% di biomassa). Va peraltro sottolineato

come altri combustibili alternativi, quali

le miscele oleose e i solventi, pur se non

costituiti da biomasse, presentino comunque

fattori di emissione specifici inferiori a quelli

del combustibile convenzionale sostituito.

La quota parte di energia termica proveniente

da combustibili alternativi è stata pari a circa

34% nel corso del 2011, consentendo un

risparmio crescente sia a livello energetico

(21%) sia a livello di emissioni di anidride

carbonica (circa 49.000 tonnellate).

Le emissioni ET 2010-2011, decisamente

inferiori sia a quelle degli anni precedenti sia

alle quote assegnate, sono da attribuirsi alla

riduzione di produzione verificatosi a partire

dal 2008 a seguito del calo di mercato.

Impianto del CDR

presso l’unità

produttiva di Ternate

55Rapporto di Sostenibilità 2011

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Si ritiene tuttavia significativo estrapolare

ad anni di normale funzionamento i

miglioramenti che in questi anni sono stati

ottenuti da Holcim (Italia) rispetto al 1990,

anno di riferimento che viene utilizzato come

base per la valutazione delle riduzioni di gas

serra sulla base del Protocollo di Kyoto:

• -52 % in termini di emissioni assolute;

• -25,5 % in termini di emissioni specifiche

per unità di prodotto (secondo la

metodologia di calcolo del WBCSD –

World Business Council for Sustainable

Development).

Si tratta di un risultato decisamente

ottimo rispetto all’obiettivo che l’Italia si

è data a livello nazionale (-6,5% entro il

2012) oltre all’obiettivo di Holcim a livello

mondiale (-25% entro il 2015). Tali valori,

conseguiti grazie alla razionalizzazione degli

impianti effettuata nel corso di più anni,

sono stati ulteriormente migliorati grazie

all’incremento delle percentuali di utilizzo di

combustibili alternativi.

Efficienza energetica. Il consumo di energia

elettrica riguarda tutte le nostre attività.

Complessivamente, dal 2009 al 2011,

i consumi elettrici sono calati del 4% circa

per l’ulteriore calo della produzione e grazie

alla continuazione del programma interno di

ottimizzazione.

Sono state intraprese azioni per ridurre

i consumi di energia indiretta (unità

produttiva cemento di Ternate, impianto

di calcestruzzo di Peschiera Borromeo

alimentato a fotovoltaico) e per migliorare

l’efficienza energetica nel cemento (unità

produttiva cemento di Merone).

La quota di energia proveniente da fonti

rinnovabili è mediamente del 100%.

Tra i progetti in ambito energetico

ricordiamo anche la centrale a biomassa

legnosa di Fusine Energia S.r.l., entrata in

esercizio a dicembre 2010 all’interno dell’ex

cementificio Valcem con una potenza di circa

6 Megawatt (di cui 1 Megawatt utilizzato

per l’alimentazione della centrale stessa)

utilizzando ogni anno mediamente 70.000

tonnellate di cippato (vale a dire il prodotto

di scarto del legno di segheria, i residui della

pulizia dei boschi e del verde pubblico) come

da autorizzazione provinciale rilasciata nel

novembre 2006.

Emissioni dirette totali e specifiche di anidride carbonica (CO2)

Combustibili utilizzati 2011 (% su GJ)

Dettaglio combustibili alternativi 2011 (% su GJ)

Emissioni e combustibili in numeri

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

Emissioni Specifiche (kg CO2/t materiali cementizi)Emissioni totali (000t CO

2)

201120102009...1990

2.156

718

1.228

572

1.184

580

1.135

582

GRI EN16

20,8% Combustibili alternativi

13,1% Bitume

1,4% Metano

0,1% Gasolio autotrazione

Coke di Petrolio 64,6%

GRI EN3

13% Fanghi essiccati da depurazione

3% Emulsioni Oleose

7% Oli Peciosi

24% Solventi

CDR 53%

GRI EN3

Fonte: Emission Trading, CO2 Inventory Report certificato dalla società PriceWaterhouseCoopers

Perimetro: i dati fanno riferimento alle sole unità produttive cemento

Fonte: ATR, PEP Report e MUDPerimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento

Fonte: ATR, PEP Report e MUD Perimetro: i dati fanno riferimento alle unità produttive cemento

Rapporto di Sostenibilità 201156

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Gestione delle risorse naturali connesse all’attività estrattiva e biodiversità

Materie prime. La produzione dei materiali

da costruzione quali cemento, aggregati

e calcestruzzo ha come maggior impatto

il trasferimento di risorse dai giacimenti

naturali all’utilizzo nei manufatti.

Per la produzione di cemento le materie

prime utilizzate tradizionalmente sono

marna, calcare, argilla, pozzolana e gesso.

Per la produzione di aggregati estraiamo dalle

nostre cave parte del materiale che consiste

in sabbia e ghiaia provenienti da depositi

di tipo alluvionale ed in parte utilizziamo

materiale proveniente dagli scavi dei cantieri,

il cosiddetto mistone. Il materiale grezzo,

estratto e mistone, non può contribuire

tal quale alla produzione, ma deve essere

preventivamente selezionato essenzialmente

in base alle caratteristiche dimensionali.

Per la produzione del calcestruzzo, come

descritto in precedenza, si utilizzano cemento

ed aggregati.

Siamo ovviamente consapevoli del forte

impatto sul territorio delle nostre cave e

miniere e quindi, anche per questo, siamo

impegnati nella ricerca di materie prime di

recupero alternative a quelle naturali per i

nostri processi produttivi. L’utilizzo di materie

prime di recupero, infatti, consente di ridurre

lo sfruttamento di suolo e sottosuolo e di

prolungare la durata delle nostre cave e

miniere, ritardando il momento di apertura di

nuovi siti estrattivi e preservando così risorse

naturali non rinnovabili.

Attualmente sono attive 9 cave / miniere per

l’estrazione di materia prima per il cemento

e 8 cave di estrazione aggregati.

Per quanto concerne le materie prime di

recupero utilizzate nel processo produttivo

del cemento, queste possono essere

utilizzate sia nella produzione del clinker che

in sostituzione del clinker stesso nei cementi;

trattasi di composti silicei, ferrosi, alluminosi,

calcarei in sostituzione dei minerali di cava

e costituenti secondari quali loppa e ceneri

volanti nei cementi.

L’insieme di tali materiali da recupero ha

inciso nel 2011 rispettivamente per il 4,9%

circa del totale delle materie prime utilizzate

per la produzione del cemento e per lo 0,4%

di quelle utilizzate per la produzione del

calcestruzzo.

Recuperi ambientali. In accordo con la nostra

Politica Ambientale e con le nostre priorità

strategiche ci preoccupiamo di ridurre gli

impatti ambientali anche attraverso il

recupero delle aree estrattive legate alla

produzione di cemento e di aggregati.

Il recupero ambientale avviene secondo

le più moderne tecnologie di recupero

ambientale e di messa in sicurezza

e quindi prevede l’avanzamento

contestuale alla coltivazione delle opere di

rinaturalizzazione al fine di minimizzare

l’esposizione delle nuove superfici risultanti

dalla fase di scavo, il rimodellamento

morfologico naturaliforme con scarpate

a pendenze contenute e interventi di

rinaturalizzazione mediante idrosemina e

piantumazione di specie autoctone.

Nelle cave/miniere cemento attive (Alpetto

(sino ad aprile 2011), Brenno, Dossena, Rio

Gambaione, Valle Oscura, Lisso, Paitone,

Santa Marta, Faraona) negli ultimi anni

sono stati realizzati tutti gli interventi

“ordinari” di recupero ambientale previsti

nei relativi progetti autorizzati (idrosemina,

piantumazione...).

Aree con ripristino ambientale completato o ancora attivo (%)

Recuperi ambientali

0102030405060708090

100

AggregatiCemento

201120102009

GRI EN13

71,459,2

71,859,2

72,9 74,4

Fonte: Ufficio tecnico e Pianificazione mineraria Perimetro: i dati fanno riferimento alle cave/miniere cemento e a quelle di aggregati

Nelle cave/miniere

cemento attive, negli

ultimi anni sono stati

realizzati tutti gli

interventi di recupero

ambientale previsti

nei relativi progetti

autorizzati

57Rapporto di Sostenibilità 2011

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57Rapporto di Sostenibilità 2011

Oasi di BàggeroL’Oasi di Bàggero è il risultato del recupero

naturalistico della Miniera di Bàggero che

è stata la fonte principale di marna da

cemento dello Stabilimento di Merone in

Provincia di Como tra il 1928 e il 1970. Il

sito localizzato nei confini dei Comuni di

Merone, Monguzzo, Lurago e Lambrugo

di Erba in Provincia di Como, occupa una

superficie complessiva di circa 250.000 mq.

L’attività estrattiva è stata terminata

nel 1970 e gli interventi di recupero

ambientale, avviati durante la fase di

coltivazione, sono stati completati nel

1980. Negli anni successivi l’area è stata

oggetto di interventi di manutenzione

ordinari ed straordinari finalizzati

a garantire il consolidamento degli

interventi eseguiti che hanno portato

ad un ecosistema simile a quello dei

laghi naturali presenti nella zona. La

sistemazione delle vie di accesso e dei

percorsi interni, l’installazione di barriere

di protezione, l’attrezzatura di area di

pesca hanno contribuito alla fruibilità

pubblica del sito negli anni successivi. Per

questo motivo, a conclusione dell’Anno

per l’Ambiente 1987-1988 una giuria

internazionale nominata dalla CEE ha

assegnato alla società il I° Premio per aver

trasformato la miniera esaurita di Bàggero

in un Parco Naturale.

Il progetto di valorizzazione sociale avviato

nel 2001, ha portato successivamente

alla realizzazione, in una prima fase, di

numerosi interventi di prima fruibilità

tra cui: sistemazione degli ingressi alle

aree a prato, sistemazione delle barriere

di protezione delle rupe, piantagione

di alberature perimetrali al prato

grande, pulizia e diradamento delle aree

pescatori, tracciato di sentieri principali e

installazione di un sistema di segnaletica e

comunicazione di utilizzo dell’oasi.

Nella seconda fase, tuttora in corso, sono

previsti altri interventi finalizzati alla

riqualificazione paesaggistica progressiva,

in parte già portati a termine, tra cui:

realizzazione di percorsi naturalistici e

tematici, nuova viabilità e con percorso

specifico per disabili, realizzazione

di piazzole e punti di accoglienza per

osservazione naturalistica e panoramica

ai fini di birdwatching e fotografia

naturalistica, realizzazione di percorsi

sportivi con attrezzature tipo “Robinson”

per attività fisica a contatto con la natura,

sistemazione delle aree di maggiore

pregio naturalistico: cascate, prati e

arboretum, ecc.

Nel 2011 sono stati avviati i lavori di

ristrutturazione dell’immobile esistente

per centro di educazione ambientale, sede

Oasi e punto ristoro, pronto soccorso ed

incontri tematici.

Infine, sempre nel 2011 è stata rinnovata

la convenzione al Consorzio del Parco

Regionale Valle del Lambro per la gestione

dell’Oasi di Bàggero fino al 2070 che

prevede nuovi programmi e interventi

specifici finalizzati a potenziare la

fruibilità collettiva al sito.

L’attività estrattiva

è stata terminata

nel 1970 e gli

interventi di recupero

ambientale, avviati

durante la fase di

coltivazione, sono stati

completati nel 1980

Oasi di Bàggero,

Merone (CO)

Rapporto di Sostenibilità 201158

Prio

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e

Rapporto di Sostenibilità 201158

Cava Valle Oscura,

Galbiate (LC)

Cava Valle OscuraLa cava di Valle Oscura è localizzata

all’interno del confine del Parco Naturale

del Monte Barro, interamente compreso

nell’omonimo parco regionale, in Provincia

di Lecco, a Sud Ovest delle Grigne, che è

un Sito di Importanza Comunitaria per la

conservazione della natura.

L’attività estrattiva è stata avviata nei

primi anni Cinquanta dall’ex Cementeria

di Cassago con produzione di calcare

destinato alla produzione di cemento nello

stabilimento di Cassago Brianza. Nel suo

complesso la cava occupa una superficie

di circa 180.000 mq tra le quote 270 e 600

m.s.l.m., di cui 110.000 mq nel settore est

sono già stati recuperati e restituiti alla

fruibilità pubblica.

Il progetto autorizzato ed i lavori in corso

sono finalizzati al recupero ambientale

nel settore Sud Ovest dei vecchi fronti di

scavo risultanti dalla coltivazione negli

anni Cinquanta, dalla quota 400 m.s.l.m.

fino al piazzale finale previsto a quota 272

m.s.l.m.

L’obiettivo del progetto è la creazione di

un nuovo ambiente con caratteristiche

simili a quelle delle aree circostante

non interessate dall’attività estrattiva

attraverso un rimodellamento

naturaliforme dell’area ed il

potenziamento dei valori di biodiversità

presenti nell’area del Parco Naturale.

Il progetto autorizzato è stato definito in

accordo con il Comune di Galbiate ed il

Consorzio del Parco Monte Barro in quanto

ente responsabile del comprensorio del

Monte Barro.

Nel 2006 la società ha formalizzato la

cessione in comodato di uso delle aree

esaurite e già recuperate nel settore

nordest sopra la quota 400 m.s.l.m. al

citato consorzio.

Nel 2010 sono state definite in maniera

congiunta con il CFA (Centro Flora

Autoctona) le modalità tecnico-operative

per l’utilizzo di specie autoctone certificate

negli interventi di rinaturalizzazione.

L’attività estrattiva prosegue secondo le

modalità previste nel progetto autorizzato

e saranno completate nel 2016. A partire

del 2013 sarà implementato, in accordo

con la Direttiva sulla Biodiversità del

Gruppo Holcim, un BAP (Biodiversity

Action Plan) finalizzato alla tutela e al

potenziamento dei valori di biodiversità

del sito con il coinvolgimento del

Consorzio Parco Monte Barro e il CFA in

qualità di principali stakeholder.

L’obiettivo del

progetto è la creazione

di un nuovo ambiente

con caratteristiche

simili a quelle delle

aree circostanti non

interessate dall’attività

estrattiva

59Rapporto di Sostenibilità 2011

Prio

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e

per saperne di più visita

www.iucn.org

Nel periodo 2009-2011 abbiamo realizzato

attività di recupero e manutenzione del

verde in tutti i siti e la percentuale di aree con

ripristino ambientale completato o ancora

attivo sul totale della superficie oggetto di

escavazione è superiore al 71% (72,9% nel

2011) nel caso delle cave cemento e al 65%

(74,4% nel 2011) nel caso delle cave di sabbia

e ghiaia (aggregati).

Tutte le cave aggregati e cemento hanno

un piano di recupero ambientale autorizzato

ma solo una cava di aggregati, la cava

di Recupero Rg8 “C.na Lirone” ubicata nel

territorio del Comune di Segrate, dispone

di un piano di recupero ambientale ultimato.

Complessivamente, dal 2007 al 2011

abbiamo investito 1,8 milioni di euro

in attività di ripristino ambientale e

manutenzione del verde nelle cave e miniere

cemento e circa 1,4 milioni di euro in

interventi di rimodellazione delle sponde

e di ripiantumazione delle piante autoctone

del luogo nelle cave di aggregati.

Inoltre, per far fronte alle importanti esigenze

di recupero ambientale senza rischi finanziari

per le cave e miniere cemento è stato

istituito un fondo pari nel 2011 a 8,4 milioni

di euro.

Biodiversità. Nel 2007 la Casa Madre,

fortemente convinta dell’importanza di

definire standard per la conservazione degli

ecosistemi esistenti nei pressi delle proprie

unità produttive, ha siglato un accordo con

l’organizzazione IUCN (Unione Internazionale

per la Conservazione della Natura). La

partnership con IUCN è stata rinnovata

a febbraio 2011 con i seguenti obiettivi

principali:

• implementare efficacemente il

Biodiversity Management System

all’interno del Gruppo Holcim;

• influenzare lo sviluppo di standard

di settore per la conservazione della

biodiversità;

• rafforzare l’approccio di Water

Management all’interno del Gruppo

Holcim.

La partnership prevede un panel di esperti

per supportare Holcim nell’implementazione

del Biodiversity Management System (BMS)

nel Gruppo. Un aspetto chiave del BMS

consiste nell’identificazione dei siti sensibili.

L’Operational Road Map di Holcim prevede che

entro il 2013 ogni group company deve avere

un Biodiversity Action Plan per

l’80% dei siti sensibili.

In Italia sono stati identificati come tali

la miniera di Brenno all’interno del Parco

Regionale Valle del Lambro, la cava di Valle

Oscura all'interno del Parco Naturale Monte

Barro, le cave e miniere dell’unità produttiva

di Ternate, 3 cave di aggregati in Provincia di

Milano e per l’esattezza le cave di Zibido San

Giacomo, Peschiera Borromeo e Manara nei

comuni di Peschiera Borromeo e Pantigliate,

situate all’interno del Parco Agricolo Sud

Milano e 3 impianti di calcestruzzo (Peschiera

Borromeo, Botta di Sedrina, Rivolta d’Adda) che

si trovano rispettivamente nel Parco Agricolo

Sud Milano (il primo) e in aree fluviali (gli altri 2).

In tutte le unità produttive sopra citate e

presenti all’interno o nelle vicinanze di aree

protette, al momento gli aspetti di biodiversità

sono tenuti in considerazione e valutati

all’interno dei piani di gestione dei siti.

Per ognuna delle cave di aggregati citate e per

3 cave / miniere cemento (miniere di Alpetto

e Rio Gambaione e cava di Valle Oscura) esiste

uno studio di impatto ambientale autorizzato

dall’Autorità competente (Regione Lombardia).

Inoltre per le 3 cave aggregati è disponibile

un censimento sull’avifauna condotto dalla

Stazione Italiana di Ricerca Ornitologica

(S.I.R.O.) per conto del Parco Agricolo Sud

Milano.

Gestione e minimizzazione degli impatti ambientali

Rifiuti prodotti. Il processo di cottura del

clinker da cemento non origina scorie o rifiuti

poiché nel forno, dove le elevate temperature

di fiamma “cuociono” le materie prime, anche

le molecole più complesse eventualmente

presenti nei combustibili vengono distrutte e i

componenti secondari non combustibili, quali i

metalli pesanti, vengono inglobati nel clinker la

cui struttura assicura l’impossibilità del rilascio

degli stessi. Inoltre, le polveri contenute nei

gas e costituite da materia prima parzialmente

cotta vengono filtrate da apparati ad altissimo

rendimento e reintrodotte nel ciclo produttivo

in quanto materia prima.

Per contro le operazioni di manutenzione

I nostri processi

produttivi non

generano rifiuti.

Chi è IUCNFondata nel 1948

è la prima

organizzazione

ambientale a

livello globale.

Oggi rappresenta

la più grande rete

professionale per

la conservazione

ambientale.

Rapporto di Sostenibilità 201160

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e

costituiscono fonte di produzione di rifiuti

all’interno delle unità produttive, cui si

associano le normali attività degli uffici

(dove dal 2009 è stata avviata la raccolta

differenziata) e delle mense, da cui derivano

residui del tutto analoghi a quelli domestici.

I rifiuti prodotti durante tali attività non

produttive sono, prevalentemente: oli e

grassi di lubrificazione, materiale ferroso

da attività di manutenzione, imballaggi

di legno, imballaggi in materiali misti,

materiale assorbente, nastri in gomma

e materiali inerti.

I rifiuti prodotti vengono analizzati e

classificati: alcuni (gli oli e i grassi) sono

rifiuti classificati come pericolosi, altri sono

classificati come non pericolosi.

La maggior parte dei rifiuti derivanti dalla

nostra attività di manutenzione nelle

unità produttive e cave cemento sono non

pericolosi, complessivamente il 72% nel

2011. Per quanto riguarda la destinazione

finale dei rifiuti, il nostro sistema di gestione

ambientale prevede la raccolta differenziata

degli stessi per favorire, quando possibile,

il recupero piuttosto che lo smaltimento.

Complessivamente, nel 2011, per le unità

produttive cemento la percentuale di rifiuti

destinata a recupero è aumentata arrivando

al 69%. Occorre tuttavia precisare che le

percentuali di recupero dei rifiuti sono

fortemente condizionate dall’entità delle

grandi manutenzioni annuali che possono

variare significativamente di anno in anno

in termini sia qualitativi sia quantitativi e

che nel nostro caso sono state influenzate

dalla riduzione della produzione.

Anche il processo produttivo degli aggregati

non produce rifiuti se non per effetto delle

attività di manutenzione.

I rifiuti prodotti durante l’estrazione degli

aggregati sono nella quasi totalità (98%)

non pericolosi.

La percentuale di rifiuti inviati a recupero nel

2011 è stata molto elevata confermandosi

pari al 98%.

Per il processo di produzione del

calcestruzzo, la produzione dei rifiuti è

l’impatto ambientale più significativo.

I rifiuti provengono prevalentemente

dalla pulizia delle betoniere in impianto.

Dopo aver effettuato lo scarico e quindi la

consegna del materiale, infatti, all’interno

Rifiuti e acqua in numeri

Rifiuti totali e recuperati (t)

Prelievi e scarichi idrici (‘000 m3)

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

16.000

18.000

20.000

Totale produzione di rifiuti recuperatiTotale produzione di rifiuti

201120102009

GRI EN22

5.6505.065

17.17616.372

18.47717.300

0

500

1.000

1.500

2.000

2.500

.3000

3.500

4.000

4.500

5.000

Scarico TotalePrelievo Totale

201120102009

GRI EN8 e EN21

4.5894.180

3.810 3.7964.060

3.382

Fonte: PEP Report, MUDPerimetro: tutte le unità produttive di cemento, incluse cave e miniere, aggregati, calcestruzzo, piattaforma pre-trattamento combustibili alternativi e centrale a biomassa.Per la piattaforma AFR sono stati inseriti i rifiuti prodotti e non quelli movimentati

Fonte: PEP ReportPerimetro: tutte le unità produttive di cemento, incluse cave e miniere, aggregati, calcestruzzo, piattaforma pre-trattamento combustibili alternativi e centrale a biomassa

della cisterna della betoniera rimane del

materiale che viene pulito con l’acqua e

che forma i fanghi nelle vasche di raccolta

delle acque. L’installazione degli impianti

di lavaggio permette di separare parte

del materiale e di riutilizzare l’acqua. La

riduzione dei rifiuti prodotti è dovuto

in parte ad un calo di produzione ed in

parte all’adeguamento degli impianti

con sistemi di lavaggio. Nel 2011 si sono

mantenuti a livelli elevati, e nello specifico

a Porta Nuova, per i volumi prodotti.

Il 96% dei rifiuti prodotti è inviata a

recupero.

61Rapporto di Sostenibilità 2011

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e

Per la piattaforma di selezione e trattamento

di combustibili alternativi i rifiuti prodotti

sono quasi nulli e il 100% dei quali va

a recupero in piattaforme di selezione.

Diversa è invece la quantità di rifiuti

movimentati che nel 2011 è stata pari

a 11.940 tonnellate, in calo per crisi di

mercato. È importante precisare che

la piattaforma di pre-trattamento di

combustibili alternativi di Tradate nello

stesso anno ha esportato il 3% del prodotto

all’estero e, in particolare, in Francia e in

Svizzera.

La centrale a biomassa produce una

modesta quantità di rifiuti che va a

recupero nel 99%.

Acqua. L’acqua viene utilizzata in modo

differente nei nostri processi produttivi:

nel processo cemento serve principalmente

per raffreddare le macchine, per

condizionare i gas all’uscita del forno, per

preparare i granuli per il forno Lepol e nelle

cave e miniere per ridurre le emissioni di

polveri; nel processo degli aggregati serve

per lavare il materiale estratto e per ridurre

le emissioni di polveri nelle zone di carico ;

nel processo del calcestruzzo, serve

per legare insieme aggregati, cemento

e additivi.

Agli usi tecnologici si aggiunge l’uso civile

a scopo potabile e igienico-sanitario.

Il prelievo totale di acqua è calato

nel periodo 2009-2011.

Il business che richiede maggiore quantità

di acqua per i propri processi è quello degli

aggregati che utilizza essenzialmente

acqua di falda, seguito dal cemento e

quindi dal calcestruzzo.

Per quanto concerne le cave di aggregati

è interessante mettere in evidenza

che quando possibile (ad eccezione del

2008, 2010 e 2011 data l’assenza di

precipitazioni) dalla cava di Treviglio si

mettono a disposizione metri cubi di

acqua per le esigenze degli agricoltori del

Consorzio di Bonifica della Media Pianura

Bergamasca. Nel periodo 2005-2011 il

totale di acqua prelevata dal Consorzio è

stata pari a 3.065.900 metri cubi.

La diminuzione dei prelievi necessari

per il processo produttivo cemento è

da ricondursi alla massimizzazione del

ricircolo delle acque industriali per l’unità

produttiva di Merone, con conseguente

riduzione dei prelievi dal lago di Pusiano.

Per l’unità produttiva di Ternate, invece,

è stata realizzata un’ottimizzazione della

rete idrica che ha permesso di ridurre

i consumi. L’acqua ad uso industriale

dell’unità produttiva di Ternate è prelevata

esclusivamente da pozzi.

Nelle cave e miniere cemento tra le fonti di

prelievo vi è anche l’acqua piovana.

Per quanto concerne cemento e

calcestruzzo, gli scarichi delle acque

riguardano l’acqua meteorica che

proviene dal dilavamento dei piazzali e

quella derivante dagli usi civili. La prima

viene normalmente scaricata nei corpi

idrici superficiali, previo trattamento di

decantazione e di disoleazione; la seconda

è conferita in pubblica fognatura, laddove

presente, secondo quanto stabilito dalle

specifiche autorizzazioni rilasciate dagli

Enti competenti. In base alla frequenza

prevista dalla normativa le acque di scarico

delle unità produttive vengono prelevate

ed analizzate da un laboratorio di analisi

per verificare che le loro caratteristiche

chimico-fisiche siano conformi a quanto

prescritto dalle autorizzazioni.

Lo scarico in acque superficiali essendo

composto sia da acque meteoriche sia

da acque prelevate da corpo idrico di

superficie è strettamente dipendente

dall’andamento annuo e dall’intensità

delle precipitazioni e dalla qualità delle

acque prelevate, quest’ultima non sempre

buona.

A partire dal 2008 sono stati realizzati

vari interventi di potenziamento del

trattamento acque con la primaria finalità

di assicurare il maggiore ricircolo possibile

delle acque stesse, sia piovane sia

di prelievo.

Questi interventi consentiranno inoltre

di misurare il risparmio nel prelievo di

acque superficiali già oggi particolarmente

consistente ma non quantificato.

Inoltre su 8 cave di estrazione aggregati

7 hanno una vasca di decantazione.

Nel corso degli anni 2006-2011 sono stati

installati presso alcuni dei nostri impianti

di calcestruzzo gli impianti

di lavaggio delle betoniere con recupero

Rapporto di Sostenibilità 201162

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e

e ricircolo dell’acqua; questo ha

comportato la riduzione dei consumi di

acqua. Attualmente la maggior parte dei

nostri impianti è provvisto di un impianto

di lavaggio. Abbiamo in programma

di installare l’impianto di lavaggio in tutti

i nostri impianti.

A Dicembre 2011 l’Exco di Holcim ha

approvato un nuovo Water Management

System che nasce sempre dalla partnership

con IUCN e che prevede una Direttiva per

una gestione efficiente e responsabile della

risorsa acqua, un Water Measurement

Protocol, ovvero uno strumento di

misurazione dei consumi idrici obbligatorio

per le group company e una Water Risk

Assessment Methodology, che definisce

criteri consistenti per effettuare un

assessment dei rischi e determinare il

livello di monitoraggio richiesto nelle unità

produttive.

Holcim chiede ad ogni group company

di determinare la propria impronta idrica

e di sviluppare piani per gestire i rischi

correlati all’acqua insieme agli stakeholder

rilevanti.

Rapporti di lavoro

Profilo dei dipendenti. Le relazioni

con i nostri dipendenti sono gestite

conformemente agli standard

internazionali relativi al rispetto dei diritti

umani, quali la Dichiarazione Universale

e la Dichiarazione dei Diritti Umani

Fondamentali dell’ILO.

Il numero dei dipendenti del Gruppo, data

la fase di ristrutturazione aziendale, è

calato e al 31.12.2011 risulta pari

a 544 unità equivalenti (FTE), di cui 1 sola

con contratto a tempo indeterminato e 1

sola con contratto part-time.

Dipendenti durante

il Community Day

2011 presso

la Comunità educativa

Mamma-Bambino

Casa La Vita di Lecco

ContrattiI contratti collettivi nazionali di lavoro

(CCNL) applicati nelle varie società del

Gruppo sono i seguenti:

• CCNL del Cemento, calce e gesso;

• CCNL dei Lapidei;

• CCNL dei Trasporti e Spedizioni;

• CCNL dell’Industria Edile;

• CCNL del Terziario;

• CCNL dei Laterizi;

• CCNL Dirigenti Industria;

• CCNL Dirigenti Terziario.

La distribuzione dei dipendenti per area

geografica conferma il forte legame con le

province ove operiamo.

Il turnover dei dipendenti è sempre stato

a livelli molto bassi ma negli ultimi anni

per motivi di crisi e di ristrutturazione

si è alzato (10,8% nel 2011). Tale dato

si caratterizza per una prevalenza di

personale maschile (89%), con un’età

tra i 30-50 anni.

Livello di management (n)

2009 2010 2011Presenza

femminile per livelli 2011

Top Management

5 4 5 0

Senior Management

16 16 14 2

Middle Management

41 41 42 8

Altri dipendenti

575 532 483 51

Totale 637 593 544 61

Fonte: Amministrazione Personale, CSR Report and QuestionnairePerimetro: i dati fanno riferimento a tutte le società del Gruppo

63Rapporto di Sostenibilità 2011

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e

Pari opportunità. Come Holcim

(Italia) ci impegniamo a garantire

che l’organizzazione, la gestione e lo

sviluppo delle Risorse Umane avvengano

senza alcun genere di discriminazione

per etnia, colore, cultura, nazionalità,

orientamento sessuale, religione, idee

politiche, età o disabilità. Ci impegniamo

altresì a mantenere un ambiente di lavoro

improntato alle pari opportunità dove la

diversità è riconosciuta e valutata come

fonte di ricchezza.

Ricordiamo che nel 2003 Holcim ha aderito

all’UN Global Compact, impegnando se

stessa e le Group Company a rispettare

i dieci principi universali nelle aree dei

diritti umani, delle condizioni di lavoro,

dell’ambiente e della lotta alla corruzione

e a renderli parte della visione strategica e

delle pratiche dell’azienda. Ad oggi non si

sono verificati tipologie di discriminazione

nei casi sopra elencati.

Su un totale di 544 al 31.12.2011 l’11%

dei dipendenti è rappresentato da donne,

il che conferma come il settore in cui

operiamo non sia considerato certamente

un settore ad alto impiego di popolazione

femminile.

La componente femminile della

popolazione aziendale è prevalentemente

impegnata nelle funzioni centrali

e nello specifico amministrative.

A livello di management al 31.12.2011

nel Gruppo risultano 2 senior manager

e 8 middle manager donne, mostrando

una sostanziale stabilità rispetto all’anno

precedente.

Sul totale di 544 dipendenti, al 31.12.2011

il 70% ha un’età compresa tra 30 e 50

anni. L’età media è pari a 42 anni.

A livello di management, il top

management nell’80% dei casi ha più

di 50 anni, percentuale migliorata per

l’inserimento di un nuovo top manager

di età compresa tra i 30 e i 50 anni mentre

il senior management nel 71% dei casi

ha un’età compresa tra 30 e 50 anni.

Le assunzioni obbligatorie ammontano

a 19 unità, delle quali 18 come personale

disabile e 1 come categoria protetta,

in forza ed a parziale copertura della quota

di riserva prevista dalla Legge 68/1999.

Composizione per genere 2011 (%)

Composizione per società 2011 (%)

Composizione per provenienza geografica 2011 (%)

Risorse umane in numeri

11% Donne

89% Uomini

GRI LA13

5% Dipendenti di Micron Mineral S.p.A.

2% Dipendenti di Fusine Energia Srl1% Dipendenti di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.

2% Dipendenti di Rolcim S.p.A.

2% Dipendentidi Eurofuels S.p.A.

24% Dipendenti di Holcim Aggregati Calcestruzzi Srl

1% Dipendenti di F.lli Manara & C. Srl

63% Dipendenti di Holcim (Italia) S.p.A.

GRI LA1

16% Dipendenti che provengono da Altre Province

1% Dipendenti che provengono da Torino

4% Dipendenti che provengono da Bergamo

4% Dipendenti che provengono da Alessandria

9% Dipendenti che provengono da Lecco

20% Dipendenti che provengono da Varese

4% Dipendenti che provengono da Monza Brianza

14% Dipendenti che provengonoda Milano

28% Dipendenti che provengonoda Como

GRI LA1

Fonte: Amministrazione Personale, CSR Report and QuestionnairePerimetro: tutte le società del Gruppo

Fonte: Amministrazione PersonalePerimetro: tutte le società del Gruppo

Fonte: Amministrazione PersonalePerimetro: tutte le società del Gruppo

Rapporto di Sostenibilità 201164

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e

Relazioni industriali. Operiamo nel pieno

rispetto di quanto previsto dai contratti

collettivi nazionali di lavoro applicati al

nostro interno a tutti i dipendenti, con

particolare riferimento ai capitoli che

enunciano i principi fondamentali sui quali

è fondato il sistema di relazioni industriali

(le cosiddette “prime parti” dei CCNL).

Il contratto maggiormente applicato

Cemento, Calce e Gesso è stato rinnovato

in data 18 Febbraio 2010 in ambito

FEDERMACO (Federazione Italiana

Materiali di Base per le Costruzioni)

confermando da un lato l’estensione delle

attribuzioni del RLS a RLSSA in qualità

di Rappresentante dei Lavoratori per la

Sicurezza, Salute e Ambiente e dall’altro

l’istituzione di un Comitato Paritetico

Nazionale composto da 9 rappresentanti di

organizzazioni sindacali e 9 rappresentanti

FEDERMACO su Sviluppo Sostenibile e

Responsabilità Sociale riconoscendo questi

ultimi come qualificante valore aggiunto

per l’impresa e per i propri rapporti con

gli stakeholder. In particolare, vengono

identificati alcuni temi rilevanti di sviluppo

sostenibile, ovvero tutela ambientale

e gestione CO2,

utilizzo di combustibili

tradizionali e alternativi, sicurezza e

salute nei luoghi di lavoro, impatto sulle

comunità locali e monitoraggio e reporting

delle emissioni.

I dipendenti coperti da contrattazione

collettiva rappresentano il 100% dei

dipendenti, mentre quelli iscritti ad

associazioni sindacali sono il 40,3%.

Perseguiamo un modello di relazioni

industriali in grado di affrontare in modo

efficace problemi di comune interesse

delle Parti attraverso un continuo dialogo

con i sindacati, in particolare a livello

territoriale.

I comportamenti aziendali sono pertanto

volti a:

• realizzare una sistematicità di

consultazione tra le Parti a tutti i livelli;

• definire normative contrattuali chiare

e funzionali;

• ricercare un adeguato livello di

consenso sulle strategie aziendali

da parte dei lavoratori. In caso di

operazioni straordinarie (es. fusioni

e acquisizioni, ristrutturazioni, ecc.) i

rappresentanti dei dipendenti e delle

organizzazioni sindacali vengono

informati con preavviso prima

dell’implementazione delle modifiche

organizzative con comunicazioni

scritte e presentazioni all’interno di

riunioni convocate ad hoc. I tempi

sono regolati da un provvedimento

legislativo: decreto legislativo 18 /

2001 per fusioni e acquisizioni (25 gg

di anticipo rispetto ad atto costitutivo).

In caso di operazioni straordinarie,

vengono informati con preavviso e

in modo diretto anche i dipendenti

coinvolti;

• prevenire i conflitti individuali e

collettivi.

Abbiamo due Protocolli delle Relazioni

Industriali, uno per il Cemento siglato in

data 08.03.1999 e uno per Aggregati e

Calcestruzzi siglato in data 23.01.2009.

Tali accordi sono stati stipulati con le

organizzazioni sindacali dei lavoratori

(RSU unitamente alle OO.SS. territoriali e

regionali) e riconoscono la titolarità della

contrattazione di secondo livello

(es. premio di risultato).

Nel Cemento abbiamo creato tre gruppi

di lavoro paritetici e una commissione

tecnica con il compito di effettuare studi/

analisi congiunti sulle tematiche:

• sviluppi societari ed investimenti;

• sicurezza e salute nei luoghi di lavoro,

con particolare focus su sistemi di

gestione, indici infortunistici, iniziative

di sensibilizzazione e formazione dei

dipendenti e dispositivi di protezione

individuale;

• formazione, sistema aziendale

interno di misura ed incremento

della professionalità (quanto a

conoscenze, competenze, esperienze e

responsabilità) anche con riferimento

al concetto di manutenzione;

• situazione occupazionale interna e

andamento del premio.

I gruppi di lavoro sono composti da

rappresentanti di varie funzioni (es. Unità

Produttive Cemento, Amministrazione,

Finanza e Controllo, Corporate Social

Responsibility and Communication e

Risorse Umane) e dai rappresentanti

sindacali dei lavoratori.

65Rapporto di Sostenibilità 2011

Prio

rità

Str

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ich

e

La percentuale di lavoratori rappresentati è

pari al 5%.

L’accordo relativo al premio di risultato

(avente effetto sino al 31.12.2011) è

collegato a indici economico-industriali

legati al processo di produzione clinker

e ad altri specifici indici di efficienza,

produttività e di carattere economico. Nello

specifico, il NPGR (Nuovo Premio Globale

di Risultato) tiene conto dei seguenti

indicatori:

• OEE dei forni: indice di rendimento

costituito dal prodotto di ulteriori tre

indici quali l’indice di disponibilità,

l’indice di rendimento dell’impianto e

l’indice di qualità;

• MTBF media cemento: indice dato dal

rapporto tra la disponibilità effettiva

dell’impianto ed il numero di fermate;

• IFPC media cemento: indice di fatturato

pro capite inteso come rapporto fra

il fatturato per vendite di cemento

prodotto dalle unità produttive di

Merone, Ternate e Morano Po ed il

numero relativo alla forza media annua

consuntiva della Società.

L’ammontare totale del NPGR è dato

dal risultato della somma dei valori

corrispondenti ai risultati raggiunti ad ogni

indice specifico.

Nel gennaio 2012 è stato firmato con le

organizzazioni sindacali dei lavoratori

(RSU unitamente alle OO.SS. territoriali

e regionali un accordo di secondo livello

che riconosce l’impegno in termini di

sostenibilità dell’azienda e che impegna

maggiormente le parti in un percorso

comune di dialogo con le istituzioni e le

comunità locali, di responsabilità sociale di

impresa, di certificazioni e di legalità.

L’azienda inoltre versa i contributi per

tutti i dirigenti al Fondo PREVINDAI e per

tutti gli altri dipendenti al proprio fondo

di previdenza complementare (Fondo

Pensione Holcim Gruppo Italia), fondo

iscritto all’albo dei fondi pensione COVIP

con il numero 1.606 ed al quale i dipendenti

possono aderire su base volontaria.

Al 31.12.2011 gli iscritti attivi erano

407, pari al 78% dei 522 dipendenti non

dirigenti.

Ore di formazione totali (h/anno)

Ore di formazione per corsi 2011 (h/anno)

Ore di formazione

0

1.500

3.000

4.500

6.000

7.500

9.000

10.500

12.000

201120102009

11.760

8.084 8.113

GRI LA10

0% Ore formazione corsi SAP/IT1% Ore formazione corsi linguistici

1% Ore formazione corsi sicurezza e ambiente

47% Ore formazione corsi di management education

2% Ore formazione corsi specialistici

49% Ore formazione corsi base

GRI LA10

Fonte: HR Database, CSR Report and QuestionnairePerimetro: tutte le società del Gruppo

Fonte: HR Database, CSR Report and QuestionnairePerimetro: tutte le società del Gruppo

Reclutamento e formazione. Il processo di

reclutamento e selezione avviene tramite

selezione di candidature interne e analisi

e valutazione di candidature spontanee,

raccolte tramite annunci di ricerca di

personale per specifiche posizioni/

mansioni anche pubblicizzate nel sito

Internet piuttosto che tramite società di

ricerca del personale.

Le candidature spontanee, a fronte di

specifiche necessità e fabbisogni, nonché

delle politiche d’inserimento, vengono

valutate e, se ritenute idonee, considerate

ai fini dei colloqui individuali di selezione.

Il processo di

reclutamento e

selezione avviene

tramite selezione

di candidature interne

e analisi e valutazione

di candidature

spontanee

Rapporto di Sostenibilità 201166

Prio

rità

Str

ateg

ich

e

Ai laureandi, prevalentemente in

Ingegneria, può essere concessa

l’opportunità di svolgere uno stage presso

la nostra azienda per avere un primo

contatto con la realtà lavorativa.

La formazione è un’attività che viene

pianificata dalla funzione Risorse Umane

in relazione alle competenze richieste per

ciascuna funzione, ovvero mirata per i

diversi ruoli, con l’obiettivo di ottimizzare la

preparazione di tutti i dipendenti.

Il Training Master Plan, predisposto dalla

funzione Risorse Umane e condiviso con le

singole Direzioni, analogamente a quanto

già pianificato negli anni precedenti,

è articolato sia per finalità (creare un

linguaggio comune, sviluppare le abilità

individuali e accrescere le competenze

specialistiche e manageriali) sia per ambito

(nazionale tenuto in sede o presso centri

di formazione esterni; internazionale

presso la Casa Madre o presso centri

universitari da essa selezionati per corsi

di Management and Senior Management

Program).

Nel 2011, in totale, sono state erogate

8.113 ore di formazione, confermando

sostanzialmente il livello dell’anno

precedente.

Da un’ulteriore analisi dei dati emerge

che gli investimenti più significativi in

formazione hanno riguardato per natura

i corsi in sicurezza e ambiente, che

confermano l’attenzione allo sviluppo

sostenibile e i corsi specialistici (tra cui la

formazione sul D.Lgs 231/2001).

La formazione sul D.Lgs 231/2001e sul

nostro Modello ha visto coinvolti i Consigli

di Amministrazione, i Dirigenti e i Quadri.

Nel triennio 2009-2011 è stata coinvolta

una popolazione di 135 dipendenti per un

totale di 326 ore.

Nel 2010 si è svolta un’attività formativa in

materia di normativa antitrust.

Si tratta di attività il cui scopo è il

rafforzamento negli operatori della

consapevolezza e della conoscenza

dei principi fondamentali del diritto

della concorrenza ed, in particolare,

fornire linee guida pratiche e concrete

su come rapportarsi ai concorrenti/

distributori indipendenti/agenti e ai

clienti conformemente al diritto antitrust.

Le attività formative hanno previsto tre

sessioni (luglio 2010, ottobre 2010 e una

fase di refresh nel dicembre 2010) e una

fase di formazione di e-learning, utilizzando

la Intranet di Gruppo (Holcim Portal).

I destinatari della formazione sono stati

i top manager di Holcim Gruppo (Italia)

e delle società controllate e collegate

nonché il commerciale dei tre segmenti

di business, Acquisti Centrali, Corporate

Social Responsibility and Communication e

Controlling.

Per quanto concerne la formazione

anti-corruzione nel 2011 ha coinvolto

57 dipendenti e il 75% di top, senior

e middle manager.

Con riferimento ai corsi di Management

Education svolti al momento in minima

parte si tratta di corsi manageriali ad alto

livello (Management Program e Senior

Management Program) tenuti da scuole

di formazione esterne e rispettivamente

dall’Università di St. Gallen e dall’IMD di

Losanna. Nel 2009 abbiamo effettuato

una breve formazione sui diritti umani

nell’ambito del Core Curriculum.

Dal 2007 la Casa Madre ha lanciato due

programmi di training importanti. Il primo,

chiamato Core Curriculum, mira a fornire

conoscenze di base a middle e first line

manager su cinque aree: Strategia, Finanza,

Marketing, Produzione, Leadership. Il

programma di formazione dovrà essere

completato in tutte le Group Company del

mondo entro il 2011.

Il secondo programma è incentrato sulla

Leadership e si struttura in 2 seminari

Senior Leadership Program e Leadership

Program, destinati a Top, Senior e Middle

Manager.

Lo sviluppo delle competenze di leadership

oltre che di gestione è chiave per

implementare con successo le strategie.

Holcim ha definito un modello di

competenze comune per il Gruppo

che identifica 14 competenze chiave

e le raggruppa in 4 macro-aree: capacità

di affrontare il business; capacità di portare

risultati; capacità di agire come modello

di comportamento per gli altri; capacità di

motivare gli altri.

Al termine dei corsi di formazione esterni,

la funzione Risorse Umane elabora e

67Rapporto di Sostenibilità 2011

Prio

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ich

e

sottopone ai partecipanti un questionario

di valutazione, con il quale si chiede di

valutare la qualità dei corsi in relazione ai

contenuti (qualità e chiarezza), all’efficacia

dei relatori, alla documentazione didattica,

all’organizzazione (tempi e attrezzature),

secondo una scala da 1 (molto

insoddisfatto) a 6 (molto soddisfatto).

Performance management e sistema

di incentivazione. In Holcim esiste un

sistema di valutazione delle performance

che coinvolge tutti i dipendenti, chiamato

Dialogo, e che mira a promuovere la

gestione e lo sviluppo delle persone

attraverso politiche e strumenti integrati

e funzionali. Dialogo, in particolare,

rappresenta un sistema fondamentale

per pianificare, condividere e comunicare

attività, progetti ed azioni, dedicando

attenzione e tempo per un confronto

aperto, diretto e costruttivo tra capo e

collaboratori.

Le parti fondamentali del sistema, risultato

di una attenta analisi, riguardano:

• la valutazione dei profili professionali;

• la condivisione e la fissazione di

obiettivi individuali e collettivi di

reparto / funzione;

• la definizione delle esigenze di

formazione e sviluppo per l’anno

successivo.

Al fine di valorizzare e incentivare il

raggiungimento di risultati eccellenti,

la società applica a tutti i dipendenti

sistemi di incentivazione economica

correlati ad obiettivi aziendali collettivi

e a circa il 10% della popolazione (top

management, senior management e

middle management) anche sistemi

legati a obiettivi individuali e di funzione,

la cui quota varia dal 7,5% al 20% della

retribuzione fissa in funzione del livello di

management.

In merito alle differenze di retribuzione

tra uomo e donna, possiamo concludere

che, rapportando lo stipendio base donne

con quello degli uomini, le donne nelle

posizioni di senior e middle management

percepiscono una retribuzione inferiore

a quella dei colleghi (rapporti rispettivi:

0,92 e 0,93). Le donne in posizione non

manageriale sono invece favorite dal

punto di vista della retribuzione come

negli anni precedenti.

A favore dei dipendenti sono stati definiti

alcuni benefit tra cui:

• un’assicurazione sugli infortuni che

garantisce, a condizioni definite, al

dipendente una copertura delle spese

mediche in caso di infortuni;

• un servizio di assistenza fiscale per

la compilazione dei modelli 730 ai

dipendenti;

• una mensa aziendale riservata,

a condizioni particolari, a tutti i

dipendenti della sede centrale

di Merone e di quelli dell’unità

produttiva di Ternate e convenzioni

per i dipendenti delle altre sedi;

• un fondo di previdenza

complementare per Holcim Gruppo

(Italia) S.p.A. e le sue controllate.

A partire da giugno 2012 l’azienda

parteciperà ad una sperimentazione

nazionale di ®Family Audit, percorso

di conciliazione famiglia e lavoro

coordinato dal Dipartimento per

le Politiche della Famiglia del Governo

e dalla Provincia Autonoma di Trento

con l’obiettivo di arrivare a definire un

piano di attività a partire dal 2013.

Community Day 2009

presso l’Associazione

il Granello di Vergiate

(VA)

Rapporto di Sostenibilità 201168

Prio

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e

Sicurezza e salute nei luoghi di lavoro

Strategia e politica di Holcim. Uno dei

principali elementi della responsabilità

sociale di Holcim è costituito dalla sicurezza

e salute nei luoghi di lavoro, in quanto rivolto

al miglioramento della qualità della vita dei

nostri dipendenti, dei dipendenti di aziende

terze e dei visitatori delle nostre unità

produttive.

Dopo aver svolto le proprie attività, le

persone che lavorano con Holcim devono

poter ritornare a casa sane e salve come

quando si erano recate sul posto di lavoro.

Questo significa impegnarsi nella

diffusione di una cultura della sicurezza,

nell’applicazione di standard e linee guida,

mettendo a disposizione risorse umane e

finanziarie, per raggiungere zero infortuni.

Il target di Holcim è quello di ridurre il tasso

di frequenza degli infortuni di almeno il

30% annuo usando l’anno 2004 come anno

di riferimento, finchè non venga realizzato

un tasso inferiore a 2. Nel 2012 tale target è

stato ridotto ad un tasso inferiore a 1,5.

Sistema di gestione. Come Holcim (Italia)

nel 2002 abbiamo adattato a livello locale

la Politica di sicurezza e salute nei luoghi di

lavoro definita a livello di Casa Madre. Nel

corso dello stesso anno abbiamo costituito

10 Comitati Sicurezza e Salute (uno a livello

aziendale (a cui partecipano 28 persone

rappresentanti delle varie funzioni e unità

produttive) e gli altri a livello di singola

unità produttiva), nell’ambito dei quali i

partecipanti, principalmente datori di lavoro,

RLS, RSPP, Coordinatore OH&S (Occupational

Health and Safety) e vari responsabili delle

funzioni centrali (es. Acquisti Centrali,

Qualità e Sviluppo Prodotto, Corporate

Social Responsibility and Communication),

discutono dei risultati degli indici

infortunistici mensili e dei progetti in corso.

Dal 2008 il Comitato Sicurezza e Salute

centrale è sta+to esteso anche alle principali

ditte terze operanti presso i siti di Holcim

(Italia) (25 rappresentanti) allo scopo di

creare allineamento, di condividere best

practice e di trovare insieme soluzioni

comuni ed innovative nel quotidiano sempre

con l’obiettivo finale di diffondere la cultura

della sicurezza e di azzerare gli infortuni.

Nel 2005 abbiamo introdotto un nuovo

sistema interno di gestione della sicurezza

sviluppato dalla Casa Madre e chiamato

Piramide della Sicurezza.

Si tratta di un sistema di gestione /

monitoraggio strutturato in 19 blocchi

che, visivamente, formano una piramide.

Ciascuno dei 19 blocchi della piramide

è un ambito del sistema ben definito,

che comprende un nucleo di obiettivi da

sviluppare ed attuare attraverso attività

specifiche.

L’applicazione di tale sistema a livello locale

è stata poi misurata attraverso un Audit

organizzato dalla Casa Madre.

Pur riconoscendo l’importanza di tale sistema

proprietario, in Italia abbiamo voluto andare

oltre, avviando nel 2006 l’implementazione

del sistema di gestione della sicurezza ai

sensi della norma OHSAS 18001:2007, del

quale possiamo considerare la Piramide

quasi un sottoinsieme, ottenendo nel 2008

la certificazione ai sensi della norma OHSAS

18001:2007 per 10 unità produttive: 2 unità

produttive cemento (nel sito di Merone è

inclusa la sede degli uffici direzionali), 4 cave

aggregati e 4 miniere cemento. A fine 2011 i

siti certificati sono diventati 21.

Nel 2009 è stato svolto un assessment

sull’OH&S presso l’unità produttiva cemento

di Ravenna di Micron Mineral S.p.A. e definito

un piano per allineare la nuova realtà alle

politiche e al modello di gestione della

sicurezza e salute nei luoghi di lavoro di

Holcim.

Nel mese di Novembre 2010 si è svolto un

Comitato OH&S straordinario, nel corso del

quale è stato lanciato il Progetto OHSAS

18001+. Il progetto prevede entro il 2012

l’allargamento della certificazione OHSAS

18001 a 48 siti includendo i seguenti requisiti

proprietari Holcim:

• OH&S Management System – Pyramid:

sistema di gestione della salute e

sicurezza rappresentato visivamente da

19 blocchi che corrispondono a 19 ambiti

di requisiti;

• FPEs: elementi di prevenzione degli

infortuni mortali riguardanti le 13

maggiori cause di infortuni;

• CSM: direttiva che riguarda la gestione

dei Terzi e delle loro attività all’interno

dei nostri siti o effettuate per conto

di Holcim;

69Rapporto di Sostenibilità 2011

Prio

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Str

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ich

e

• OH&S AFR Directive – Acert: Direttiva

che regolamenta la gestione in sicurezza

dei combustibili e delle materie prime

alternative;

• Asbestos Directive: riguardante la

gestione dei materiali contenenti

amianto;

• ESDA - Respirable Crystalline Silica:

accordo europeo per la protezione

e la prevenzione del rischio legato

all’esposizione alla silice cristallina

respirabile;

• Mobile Phone Directive: documento che

disciplina l’utilizzo di telefoni cellulari

alla guida di veicoli e all’interno dei siti.

Indici infortunistici. Nel 2011 non si sono

verificati infortuni mortali.

Per misurare i nostri risultati verso

l’obiettivo zero infortuni ricorriamo anche

all’indice di frequenza, che rappresenta

il numero di infortuni occorsi per milione

di ore lavorate.

Non sono inclusi nel calcolo del tasso di

frequenza:

• gli infortuni “in itinere”;

• il giorno in cui è avvenuto l’evento

indesiderato;

• gli infortuni con necessità di primo

soccorso che non abbiano generato

perdita di ore lavorate.

Sono inclusi nel calcolo:

• gli infortuni accaduti nei luoghi di

lavoro e quegli infortuni a causa dei

quali il lavoratore sia stato assente dal

lavoro per almeno una intera giornata

lavorativa oppure un intero turno

lavorativo, nel giorno successivo a quello

dell’infortunio;

• gli infortuni la cui conseguenza si

manifesti dopo un certo numero di

settimane e generi perdita di ore

lavorate e ciò in diverse occasioni e

non immediatamente dopo l’evento

indesiderato;

• tutti gli infortuni generatisi a seguito di

un evento per il quale l’azienda possa

essere ritenuta responsabile;

• tutti gli infortuni, indipendentemente

dal fatto che il personale abbia un

contratto di lavoro a tempo parziale

oppure a tempo pieno;

• tutti gli infortuni generatisi a causa

di condizioni di lavoro improprie.

I dati evidenziano come nel 2011, l’indice

di frequenza medio di Gruppo sia

ritornato a livelli bassi (5,1) dopo la

parentesi del 2010. Riteniamo che

l’interruzione del percorso virtuoso sia

stata frutto del clima creatosi a seguito

della ristrutturazione aziendale. Sono

stati messi in atto e/o previsti piani di

intervento e nuove attività di formazione

tra cui la pubblicazione delle nuove OH&S

Pocket Guide del Cemento e degli AFR.

L’indice di gravità degli infortuni, ovvero

le giornate perse a causa di infortuni

per milione di ore lavorate, si è ridotto

notevolmente ed è stato pari a 44. Il tasso

di assenteismo per infortuni è stato pari

allo 0,4% nel 2011.

Tali dati vengono periodicamente

analizzati e discussi sia all’interno dei

comitati sia con i sindacati.

L’analisi di tali indici a livello mondiale e

l’esperienza effettuata nella prevenzione

degli infortuni mortali ha portato

Holcim a definire le principali cause di

infortunio mortale e quindi a definire

un programma specifico di intervento

basato sui Fatality Prevention Elements

(FPE). Gli elementi identificati e per i quali

sono state definite politiche, direttive e

Indice di frequenza totale gruppo

Infortuni in numeri

0

2

4

6

8

10

12

14

16

18

20

22

201120102009...2004

21,2

3,6

8,4

5,1

GRI LA7

Fonte: OH&S Report and QuestionnairePerimetro: tutte le società del Gruppo

L’indice di frequenza è il numero di infortuni occorsi per milione di ore lavorate

L’indice di gravità degli

infortuni per milioni

di ore lavorate si è

ridotto notevolmente

Rapporto di Sostenibilità 201170

Prio

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e

responsabilità sono 13, di cui 9 comuni

al settore dei materiali da costruzioni:

lavori in altezza, isolamento e blocco,

sicurezza dei veicoli e del traffico,

sicurezza delle parti elettriche, protezione

delle macchine, spazi confinati, lavori

a caldo, escavazione e perforazione e

sollevamento di pesi e carichi sospesi.

A questi 9 se ne aggiungono 4 (tra cui

lavori nei pressi di bacini d’acqua e

sicurezza ferroviaria) relativi ad altri

segmenti di business e non ancora

sviluppati.

L’approccio di Holcim richiede

pianificazione e individuazione delle

priorità. Nel corso delle attività dei Gruppi

di lavoro nati dal Comitato OH&S sono

stati individuati e diffusi degli strumenti

per facilitare le implementazioni (check

list, prassi etc.).

L’implementazione effettiva viene

attuata attraverso il lavoro dei Comitati

locali per unità produttiva / business e

l’implementazione di dettaglio è partita

nel 2009 ed è proseguita negli anni 2010-

2011.

Iniziative in corso volte all’informazione

/formazione e coinvolgimento

dei dipendenti. Dal 2006 abbiamo inoltre

rafforzato i progetti volti all’informazione

/ formazione e coinvolgimento dei

dipendenti.

IniziativeTra le iniziative più interessanti e maggiormente riuscite ricordiamo:

• la OH&S Awareness Campaign,

lanciata a livello di Casa Madre

e personalizzata a livello locale

nel 2007 coinvolgendo tutti i

dipendenti;

• TOP Safe nel 2008 con l’obiettivo di

rafforzare la cultura della sicurezza;

• OH&S Walking Trophy dal 2008

volto a premiare sia il lavoro di

gruppo sia le buone pratiche

presentate dalle unità produttive

cemento, aggregati, calcestruzzo,

trading cemento e dalla

piattaforma di pre-trattamento dei

combustibili alternativi.

Responsabilità di prodotto. I nostri prodotti

sono rispondenti alle norme di sicurezza e

salute nei luoghi di lavoro nelle varie fasi

del loro ciclo di vita.

Ogni prodotto è corredato da scheda di

sicurezza che consente ai clienti di ottenere

informazioni puntuali sulla fonte delle

materie prime, sul contenuto e sull’uso

sicuro del prodotto. Nel caso dei prodotti

in sacco, alcuni dati rilevanti ai fini del loro

corretto utilizzo sono riportati anche sulla

confezione.

Fasi del ciclo di vita del prodotto Assessment Dettagli sicurezza

Definizione e / o concept

Il regolamento REACH obbliga le imprese che utilizzano e / o commercializzano sostanze chimiche a valutare i rischi derivanti dal loro uso ed a prendere le misure necessarie per gestire qualsiasi rischio venga individuato. L’ambito di coinvolgimento del Regolamento REACH 1907/2006/ CE nel settore del cemento è in via di progressiva definizione sia per i materiali che per il campo di applicazione. Entro la fine del 2009 produttori e / o utilizzatori hanno provveduto a preregistrare, come previsto dal regolamento, tutti i materiali utilizzati nel processo, così come prodotti e materiali eventualmente importati da paesi extra-UE. Quindi vengono valutati gli aspetti relativi alla sicurezza e salute anche in questa fase.

Ricerca e sviluppo SìIn conformità alle normative ed alle procedure aziendali vengono valutati gli impatti sulla sicurezza anche in questa fase del ciclo di vita del prodotto.

Certificazione Sì Vale commento relativo al REACH.

Produzione SìSono previsti adeguamenti impiantistici qualora per la produzione dei nostri prodotti vengano utilizzati dei materiali che richiedano specifici interventi per la tutela della sicurezza e salute dei lavoratori.

Marketing e vendite Sì Vengono riportate informazioni di sicurezza sul sacco.

Utilizzo prodotto Sì Vengono prodotte delle schede di sicurezza che danno indicazioni per un uso sicuro del prodotto.

Riciclo prodotto No

Per quanto detto sopra è un aspetto che viene in ogni caso valutato, anche se come azienda non ce ne occupiamo direttamente. A valle sono presenti infatti tecnologie di trattamento e recupero dei materiali di demolizione. Ad es il calcestruzzo demolito può essere riutilizzato. In fase di accettazione dei materiali vengono effettuate valutazioni sul dilavamento, sull’impatto ambientale durante la fase di “servizio” ed anche in fase di demolizione.

71Rapporto di Sostenibilità 2011

Prio

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Str

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ich

e

CSR: impegno nelle comunità locali e stakeholder engagement

Strategia e Politica di Holcim. La nostra

Politica di Responsabilità Sociale, che è stata

rivista a fine 2010 e che ha come missione

quella di lavorare come partner di tutti i

nostri stakeholder costruendo relazioni

durature di mutuo rispetto e fiducia, si

articola su sei pilastri:

• condotta del business: il nostro codice

di condotta è la nostra guida per la

conduzione del business. Partecipiamo

all’UN Global Compact e supportiamo

la Dichiarazione Universale dei Diritti

Umani. Rispettiamo i diritti umani di non-

discriminazione, libertà di associazione e

contrattazione collettiva, lavoro minorile,

pratiche di sicurezza nel rispetto della

normativa italiana;

• rapporti di lavoro: promuoviamo la

diversità e le pari opportunità all’interno

della nostra azienda nella selezione,

inserimento, sviluppo e fidelizzazione

dei dipendenti. Rifiutiamo l’assunzione

di minorenni, specialmente se nell’età

per cui la scuola è obbligatoria.

Rispettiamo i diritti dei lavoratori e ci

impegniamo a realizzare riorganizzazioni

e ristrutturazioni nel rispetto del contesto

legale locale;

• sicurezza e salute nei luoghi di lavoro: ci

impegniamo per il miglioramento della

qualità della vita dei nostri dipendenti,

dei dipendenti di aziende terze e dei

visitatori delle nostre unità produttive.

Dopo aver svolto le proprie attività, le

persone che lavorano con Holcim devono

poter ritornare a casa sane e salve come

quando si erano recate sul posto di

lavoro. Promuoviamo la diffusione della

cultura della sicurezza;

• comunità locali: monitoriamo i bisogni

locali, promuoviamo il coinvolgimento

delle comunità locali e lo sviluppo di

progetti / partnership con stakeholder

locali per promuovere lo sviluppo sociale,

culturale ed educativo delle comunità

locali influenzate dalle nostre unità

produttive;

• relazioni con clienti e fornitori:

offriamo prodotti e servizi innovativi

che incontrano i bisogni dei nostri

clienti. Ci impegniamo ad estendere i

principi dell’UN Global Compact e della

Dichiarazione Universale dei Diritti

Umani ai nostri fornitori;

• monitoraggio e reporting delle

performance: identifichiamo e

monitoriamo gli aspetti rilevanti della

nostra performance sociale. Valutiamo

i nostri programmi e le nostre attività,

rendendo trasparenti i nostri risultati

in ambito economico, ambientale e

sociale tramite rapporti di sostenibilità

verificati da società di revisione esterne

ed indipendenti. Incoraggiamo i nostri

stakeholder ad esprimere il proprio

feedback e teniamo nella debita

considerazione i loro suggerimenti nella

definizione dei programmi futuri.

Dall’analisi di materialità condotta nel 2008 e

rivista nel 2012 sono emerse conferme sulle

nostre priorità:

• coinvolgimento delle comunità locali;

• relazioni durature e di fiducia con gli

stakeholder.

Con intensità diverse, questi aspetti dettano

quelle che saranno le principali sfide future

per noi in ambito di Responsabilità Sociale,

rafforzando la Politica di Gruppo già in essere.

L’impegno e i risultati a livello di Holcim

(Italia). Coerentemente con le linee guida

della Casa Madre, vogliamo essere partner

dei nostri stakeholder, migliorando la qualità

della vita dei nostri dipendenti, delle loro

famiglie e delle comunità locali prossime

alle nostre unità produttive con l’intento di

costruire relazioni fiduciarie di lungo periodo.

L’impegno per le comunità locali è alla

base della nostra politica di Responsabilità

Sociale: ci impegniamo ad ascoltare i bisogni

delle comunità locali, interagendo con le

amministrazioni locali e con la collettività,

facendoci promotori di iniziative di sviluppo

sostenibile relative a progetti ambientali,

sociali e culturali legate alle comunità dei

territori in cui operiamo.

Dal 2005 abbiamo inteso avviare un percorso

di cambiamento per invertire la tendenza

alla scarsa informazione verso l’esterno

e allo scarso dialogo che in passato ha

caratterizzato le realtà industriali.

Crediamo che sia nostro dovere, come

impresa socialmente responsabile, far sapere

cosa succede all’interno delle nostre unità

Rapporto di Sostenibilità 201172

Prio

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Str

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ich

e

produttive e quali siano le eventuali ricadute

della nostra attività sull’esterno.

Pertanto, abbiamo avviato le seguenti

iniziative di informazione e di

rendicontazione:

• monitoraggio della rassegna stampa con

l’identificazione dei temi principali;

• arricchimento della sezione Sviluppo

Sostenibile sul sito Internet nella

quale esplicitiamo politiche e progetti

lungo le tre dimensioni (responsabilità

economica, ambientale e sociale);

• creazione e lancio del periodico

semestrale di informazione gratuita

“Note di Fábrica” rivolto alle comunità

locali limitrofe a Merone (27.000 copie/

edizione) e Ternate (4.000 copie/

edizione) in 2 edizioni/anno per fare

chiarezza sul nostro mestiere, ovvero su

chi siamo, come facciamo il cemento e

come ci relazioniamo con il territorio. Dal

2007 al 2010 il giornale è stato distribuito

porta a porta alle famiglie e reso

disponibile alle amministrazioni locali per

esporlo presso gli uffici comunali.

La pubblicazione conteneva informazioni

riguardanti Holcim (Italia) ed una parte

interna, diversa per i due stabilimenti

di Merone e di Ternate, riguardante

aspetti specifici dell’unità produttiva di

riferimento. Dal 2008 è stato aggiunto

un inserto speciale dedicato alle

priorità strategiche in tema di sviluppo

sostenibile. L’ultima edizione risale al

primo numero del 2010 in quanto poi,

per contenimento costi, la pubblicazione

è stata sospesa;

• redazione del Rapporto di Sostenibilità

che dal 2008 è annuale e basato su

interviste ad un campione di stakeholder.

L’informazione è il primo livello di azione nei

confronti degli stakeholder, che abbiamo

affrontato sia con strumenti di informazione,

sia con forme maggiormente interattive quali

quelle chiamate di stakeholder dialogue:

• Open Day, ovvero giornata di Porte

Aperte, durante le quali si organizzano

visite guidate al ciclo produttivo allo

scopo di far toccare con mano la nostra

realtà.

Non mancano punti di ristoro e momenti

di intrattenimento per bambini insieme

ad animatrici preparate (artisti di

strada, concorso di disegno, giochi con

le costruzioni,...) e per adulti (curiosità

tecniche, aree esperti).

Nel periodo 2006-2010 abbiamo

organizzato: giornate di Porte Aperte a

Merone (rispettivamente 1.850 visitatori

nel 2006 e 1.950 nel 2008) e a Ternate

(1.100 visitatori nel 2007);

• Community Day, ovvero giornata di

volontariato regolarmente retribuita

durante la quale i nostri dipendenti

escono dall’azienda e lavorano insieme

ad alcune associazioni non a scopo di

lucro presenti nei territori ove operiamo;

• Commissioni mono o multistakeholder

legate alle unità produttive cemento o

cave e miniere cemento.

Nello specifico si tratta delle seguenti

commissioni:

• Commissione sulla miniera di Rio

Gambaione;

• Commissione sulla cava di Valle

Oscura;

• Commissione per monitoraggio

combustibili alternativi presso Unità

Produttiva di Merone;

• incontri monostakeholder e incontri

pubblici con le comunità locali. Dalla fine

del 2011 sono stati avviati una serie di

incontri con gli stakeholder interessati

al tema della richiesta di Holcim per

l’apertura di una nuova cava sul Monte

Cornizzolo. Nello specifico, è stata

fatta una mappatura degli stakeholder

coinvolti seguita nel 2012 dall’avvio

di incontri con O.O.S.S. territoriali e

regionali, con i comuni interessati (fatta

eccezione per Civate e Suello che hanno

rifiutato l’incontro), con i rappresentanti

dei partiti politici all’interno della giunta

e del consiglio provinciale, con comunità

montane, con ARPA, con associazioni

di categoria, con indotto. Non è stato

altrettanto possibile avere un confronto

con il Coordinamento Cornizzolo No

Cava, che rappresenta le ONP locali

coinvolte. Sono stati organizzati poi

3 incontri pubblici presso i comuni

di Erba, Eupilio e Valmadrera dove è

stato possibile illustrare la posizione di

Holcim e rispondere liberamente alle

domande. Questo percorso di apertura e

trasparenza è tuttora in corso.

Per saperne di più visita

www.youtube.com/

watch?v=k3FWCImVSgg

73Rapporto di Sostenibilità 2011

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e

73Rapporto di Sostenibilità 2011

Community Day Il Community Day è la giornata di

volontariato regolarmente retribuita

durante la quale i nostri dipendenti escono

dall’azienda e lavorano insieme ad alcune

associazioni non a scopo di lucro presenti

nei territori ove operiamo.

Le attività sono diverse e svolte insieme

ai volontari, dipendenti e utenti di queste

realtà: giardinaggio, lavori in serra, pulizie,

assemblaggio, cartotecnica, imbiancatura,

ecc. Il progetto è stato lanciato nel 2007

con il coinvolgimento dei soli dipendenti

degli uffici direzionali e di 4 associazioni

non a scopo di lucro delle Province di

Como e Lecco.

Dato il grande successo, dal 2008

abbiamo esteso il bacino di utenza

all’unità produttiva di Ternate e attivato

6 (diventate 8 nel 2009) associazioni non

a scopo di lucro delle Province di Como,

Lecco e Varese.

Le associazioni hanno l’occasione di farsi

conoscere, di avere un aiuto concreto

nel loro lavoro quotidiano e di ricevere

un contributo economico da parte

dell’azienda per realizzare un progetto che

sta loro a cuore: ad esempio la nuova sede

di Noi Genitori e Noivoiloro, l’acquisto

di test diagnostici e seggioline per i

bambini de La Nostra Famiglia all’acquisto

di supporti e materiali vari per le altre

associazioni.

Il progetto ha riscosso grande successo tra

i dipendenti registrando adesioni elevate,

circa 350 dal 2007.

Le ONP Le associazioni non a scopo di lucro

sinora coinvolte sono state:

• La Nostra Famiglia di Ponte Lambro (CO)

• Cooperativa Sociale Noivoiloro Onlus

• Società Cooperativa Sociale Onlus

Noi Genitori di Erba (CO)

• Il Gabbiano di Calolziocorte (LC)

• Cooperativa sociale Questa

Generazione di Villa Romanò

di Inverigo (CO)

• Cooperativa Sociale Punto Service

di Canzo (CO)

• ANFFAS Onlus di Lecco con Casa

L’Orizzonte

• Comunità educativa Mamma-

Bambino Casa La Vita di Lecco

e La Bussola di Merate (LC)

• Fondazione Don Gnocchi Centro

La Rotonda di Inverigo (LO)

• Associazione Volontari Ternatesi

di Ternate (VA)

• Fondazione Renato Piatti Onlus

con le sedi di Besozzo

e Sesto Calende (VA)

• Cooperativa sociale

ECOLOGIAeLAVORO / Il Granello

di Vergiate / località Sesona (VA)

• Cooperativa Sociale Mirabilia

Dei Onlus di Inarzo (VA)

• SOS Villaggi Bambini Onlus di

Morosolo e Saronno (VA) dal 2012.

Dipendenti presso

SOS Villaggio Bambini

a Saronno durante

il Community Day 2012

Rapporto di Sostenibilità 201174

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e

I contributi di Holcim (Italia) a favore della

comunità possono essere classificati per

tipologia (contributi in denaro, in tempo,

in natura ed in costi di gestione), per

motivazione (donazione, investimenti

nella comunità ed iniziative commerciali

nella comunità) e per area di intervento

(educazione, ambiente, sociale, ecc.)

secondo il modello London Benchmarking

Group (LBG).

ClassificazioneTale classificazione è sostanzialmente coerente con le linee guida della Casa Madre, che invita a lavorare su 3 aree:

• contribuire all’educazione

della società del futuro;

• supportare lo sviluppo

della comunità locale;

• supportare la costruzione

di infrastrutture sociali.

Per quanto concerne la tipologia di

investimenti per la comunità evidenziamo

nel 2011 un ulteriore calo delle donazioni

in denaro ed una crescita di quelle in

natura.

Per quanto concerne la contabilizzazione

dei contributi offerti alla comunità

in termini di tempo dei dipendenti

abbiamo quantificato la sola giornata di

volontariato aziendale Community Day

e non il tempo dedicato dalla funzione

Corporate Social Responsibility and

Communication per progettarla. Nel

2011 è stata pari a 10.366 euro. Rispetto

al 2008 tale contributo è cresciuto per il

maggiore tempo dedicato internamente

senza il coinvolgimento di alcuna società

di consulenza per l’organizzazione del

Community Day per poi assestarsi nel

2010.

Per quanto riguarda la motivazione che ha

guidato l’elargizione, si conferma rispetto

agli anni precedenti il peso – in aumento –

degli investimenti nella comunità rispetto

alle semplici donazioni.

I cambi sopra descritti nella distribuzione

dei contributi sono imputabili alla

Contributi alla comunità per tipologia 2011 (%)

Contributi alla comunità per motivazione 2011 (%)

Contributi alla comunità aree di intervento 2011 (%)

Contributi in numeri

14% Contributo in costi di gestione

32% Contributo in natura (prodotti, servizi)

8% Contributo in tempo

46% Contributo in denaro

90% Investimenti nella comunità

10% Donazione

9% Altro tipo di supporto

82% Benessere sociale

2% Arte e cultura

6% Sviluppo economico1% Educazione e promozione giovani/nuove generazioni

Fonte: sistema di controllo di gestione interno, SDPerimetro: tutte le società del Gruppo

Fonte: sistema di controllo di gestione interno, SDPerimetro: tutte le società del Gruppo. Il valore delle iniziative commerciali è pari a zero

Fonte: sistema di controllo di gestione interno, SDPerimetro: tutte le società del Gruppo. I valori relativi alle aree di intervento Salute e Ambiente sono pari a zero

75Rapporto di Sostenibilità 2011

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e

Come Gruppo

privilegiamo i progetti

di collaborazione e di

sviluppo di capacità,

rispetto a donazioni

volontà come Gruppo di privilegiare i

progetti di collaborazione e di sviluppo di

capacità rispetto a contributi meramente

economici in denaro o in materiali da

costruzione.

Per quanto concerne invece le aree

di intervento ricordiamo quelle ove

investiamo maggiormente:

• educazione delle nuove generazioni.

Citiamo a titolo di esempio il

finanziamento del centro di ricerca

applicata Campus Point presso

la sede di Lecco del Politecnico di

Milano, il finanziamento di un nuovo

insegnamento in Recupero Ambientale

e Edilizio del Politecnico di Milano, le

visite guidate alle unità produttive

(essenzialmente unità produttive

cemento, cave e miniere cemento

e cave di aggregati) rivolte alle

scuole (dalle elementari, agli istituti

superiori ad indirizzo tecnico sino

alle Università), gli stage e i tirocini

per studenti di istituti tecnici e del

politecnico. Nel triennio 2009-2011

abbiamo offerto 3 tirocini e 4 stage;

• benessere sociale: giovani, salute,

anziani, disagio e emergenza sociale.

Citiamo come esempio i contributi

a progetti importanti perseguiti

dalle associazioni non a scopo di

lucro insieme alle quali svolgiamo

il Community Day es. la donazione

legata alle edizioni 2008-2010 del

Community Day per la costruzione

della nuova sede di Noivoiloro e Noi

Genitori di Erba, quella del 2010 per

l’acquisto del materiale necessario per

completare il progetto “più mobilità

per i nostri bambini” nel CRS di

Besozzo della Fondazione Renato Piatti

Onlus: un sistema di sollevamento

a binario che consente ai bambini

con forti problemi neuromotori di

sperimentare il cammino “autonomo”

lungo un percorso sensoriale e in

generale tutte quelle del Community

day 2011;

• sviluppo economico: progetti per la

crescita del territorio come ad esempio

CresCo.

È stata ridefinita la politica delle donazioni

e partnership secondo quanto prevede la

Partnership Directive della Casa Madre.

La Casa Madre ha messo a punto una

metodologia chiamata Stakeholder

Engagement Scorecard, da applicare a

questo genere di progetti, che in Italia è

operativa dalla seconda metà del 2008.

Si tratta di una metodologia che consente

di valutare i progetti in funzione della

loro coerenza con gli obiettivi aziendali,

della loro rilevanza per gli stakeholder e

della capacità di massimizzare gli impatti

generati sugli stakeholder e sull’azienda.

Sempre la stessa Casa Madre ha approvato

nel 2010 una nuova metodologia per il

coinvolgimento delle comunità locali

denominata Community Engagement Plan

(CEP) che dovrà essere applicata a tutti i

siti di tutte le Group Company di Holcim

entro il 2012. Si tratta di un approccio

sistematico e continuativo per ascoltare e

coinvolgere le comunità locali attorno alle

unità produttive di Holcim.

Relazioni con clienti e fornitori. Nello

specifico in tema di Responsabilità

Sociale chiediamo ai nostri fornitori di

aderire al nostro Codice di Condotta

e, tramite le Condizioni di Acquisto, di

condividere il nostro impegno in questa

area. In particolare, a titolo di esempio,

chiediamo di impegnarsi a rispettare i

diritti umani universalmente riconosciuti,

a trattare i propri dipendenti con dignità

e rispetto, a non essere in alcun modo

complice negli abusi dei diritti umani,

a combattere qualunque abuso fisico o

verbale, le molestie e le minacce od ogni

altra forma di intimidazione, a sostenere

la libertà di associazione dei lavoratori

ed a riconoscere il diritto dei lavoratori

alla contrattazione collettiva, a garantire

orari di lavoro accettabili e conformi

alla normative vigente in materia, a non

fare ricorso a lavoro minorile, a non fare

discriminazioni razziali e / o sessuali, ad

impegnarsi a contrastare la corruzione in

ogni sua forma, ecc.

Rapporto di Sostenibilità 201176

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e

Codice di Condotta FornitoriNel 2012 verrà distribuito un Codice

di Condotta per la catena di fornitura

basato sugli standard contenuti

nel “Global Compact” dell‘ONU e

sulle seguenti politiche e direttive di

Gruppo:

• Mission Statement di Holcim

• Codice di condotta di Holcim

• Politica ambientale di Holcim

• Politica di sicurezza e salute nei

luoghi di lavoro di Holcim

• Politica di responsabilità sociale

d‘impresa di Holcim

Holcim intende qualificare in modo

sempre più accurato i fornitori e stabilire

relazioni a lungo termine con coloro che

intendono intraprendere un percorso di

sviluppo sostenibile. L’obiettivo è quello

di garantire al Gruppo e ai nostri clienti

approvvigionamenti con un adeguato

rapporto qualità-prezzo e congiuntamente

assicurare una gestione responsabile della

supply chain.

Iniziative e premi. In ambito di sviluppo

sostenibile promuoviamo indirettamente

(facendo parte di Holcim) o direttamente

iniziative e associazioni rilevanti sul tema.

Per quanto concerne il sostegno indiretto,

possiamo solo ricordare la forte passione

e l’impegno di Holcim su questi temi, nati

anni orsono con la partecipazione alla

fondazione del WBCSD (World Business

Council for Sustainable Development), e

proseguito con le successive applicazioni

e i gruppi di lavoro in ambito cementiero

(studio sullo sviluppo sostenibile

dell’industria cementiera condotto a livello

mondiale dal Battelle Memorial Institute;

programma di lavoro su cinque anni “Our

Agenda for Action”, volto a tradurre le

indicazioni emerse in una serie di azioni

concrete in materia di cambiamenti

climatici, materie prime e combustibili,

sicurezza e salute dei dipendenti,

riduzione delle emissioni, impatto locale,

processi di business interni), nonché con

la sottoscrizione nel 2003 dell’UN Global

Compact. L’impegno di Holcim è stato

riconosciuto con la presenza nel Dow Jones

Sustainability Indexes per 9 anni consecutivi

e con l’inclusione nel FTSE4Good.

Direttamente come Holcim (Italia) siamo

membri dal 2006 di Sodalitas (partner

italiano di CSR Europe, il network di

imprese e associazioni che promuovono

la Responsabilità Sociale in Europa),

trasformatasi in Fondazione nel 2008 e

partecipiamo a progetti e gruppi di lavoro

e sempre dallo stesso anno sosteniamo

l’“Alleanza per un’impresa europea

competitiva e sostenibile” (partnership tra

Commissione Europea e rappresentanti

del mondo delle imprese europee per

diffondere la Responsabilità Sociale

d’Impresa).

Con riferimento ai progetti a cui

partecipiamo citiamo il progetto CRESCO

che si propone di creare un’alleanza tra

imprese avanzate e territori virtuosi-Isole

Cresco, in cui le imprese possano trasferire

le loro buone pratiche di sostenibilità

ambientale a cittadini, giovani e comunità

locali. Obiettivo generale del progetto è il

passaggio da una sostenibilità predicata ad

una sostenibilità praticata sia dal singolo

cittadino, sia dalla comunità. Partner chiave

del progetto sono ANIMA, Legambiente,

Cittadinanza Attiva, The Natural Step,

Politecnico di Milano (partner scientifico

che curerà in particolare la formazione

e il trasferimento tecnologico), ANCI

(relazioni con i comuni) e 23 sono le aziende

promotrici tra cui Holcim (Italia).

Il progetto CRESCO è patrocinato dal

Ministero dell’Ambiente e dalla Provincia di

Milano.

Nei primi mesi del 2011 abbiamo aderito

al Laboratorio sul Volontariato di Impresa

che si pone come obiettivi l’adozione di

uno strumento di misurazione dell’impatto

generato dalle attività di volontariato

d’impresa, un maggiore coinvolgimento

dei volontari che annualmente rinnovano il

loro impegno, nonché l’esplicitazione delle

motivazioni che rendono il volontariato

d’impresa uno strumento vincente per

Sodalitas

per saperne di più visita

www.sodalitas.it

per saperne di più visita

www.wbcsd.org

Cos’è WBCSDIl World Business

Council for Sustainable

Development è

un’organizzazione

formata da aziende

innovatrici, che stimola

il mercato globale

a creare un futuro

sostenibile negli ambiti

commerciale, sociale

e ambientale

77Rapporto di Sostenibilità 2011

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e

GBCHolcim (Italia) aderisce

come socio al Green

Building Council

Holcim (Italia) partecipa

a commissioni di lavoro

su temi di sviluppo

sostenibile

per saperne di più visita

www.gbcitalia.org.

AITEC Per cemento www.aitecweb.com

ANEPLA Per aggregati

www.anepla.it

ATECAP Per calcestruzzo www.atecap.it

il miglioramento del clima interno e dei

rapporti con la comunità.

Inoltre, sosteniamo dalla sua nascita

il Sodalitas Social Innovation, ideato

per aiutare il nonprofit a dotarsi delle

competenze e degli strumenti necessari

a presentare al meglio i propri social

business plan per ottenere partnership o

finanziamenti. Oltre a ciò, il programma

intende mettere in contatto imprese ed

enti erogatori con organizzazioni mature e

capaci di proporre progetti innovativi.

Ricordiamo inoltre la sottoscrizione

di Holcim (Italia) della Carta delle Pari

Opportunità.

Dal 2009 abbiamo aderito come socio

ordinario a Green Building Council (GBC)

Italia, associazione che si propone di

introdurre in Italia lo standard LEED

(Leadership in Energy and Environmental

Design).

In parallelo partecipiamo a commissioni

di lavoro su temi legati allo sviluppo

sostenibile nell’ambito delle associazioni

di categoria di appartenenza (AITEC per

cemento, ANEPLA per aggregati e ATECAP

per calcestruzzo).

Come Holcim (Italia) abbiamo conseguito

alcuni premi in ambito di sviluppo

sostenibile.

2007: Sodalitas Social Award - Categoria

Valorizzazione Capitale Umano. Holcim

(Italia) ha vinto con il progetto “ Passione

per la Sicurezza”, per il contributo portato

alla diffusione della cultura della sicurezza

accompagnato da una riduzione del tasso di

frequenza degli infortuni.

2007: III European Marketplace

2008: Premio Social Corporate

Responsibility. Holcim (Italia), ha

ottenuto un significativo e stimolante

riconoscimento come Azienda che si è

contraddistinta per l’impegno assunto

nell’ambito della Sicurezza e Salute nei

Luoghi di Lavoro dando vita ad iniziative in

grado portare risultati concreti

2010: Sodalitas Social Award - Categoria

Valorizzazione Capitale Umano e Pari

Opportunità. Per il prosieguo del nostro

impegno e per i costanti risultati raggiunti

in tema di Sicurezza e salute nei luoghi di

lavoro, nel 2010 Holcim (Italia) è stato uno

dei finalisti della categoria.

2010: Raccolta di buone prassi di imprese

impegnate in percorsi di Responsabilità

Sociale. Holcim (Italia) è stata segnalata

come buona prassi di impresa impegnata

in percorsi di responsabilità sociale 2010 da

Unioncamere Lombardia con riferimento

alle province Milano, Lecco, Como e Varese.

In particolare, secondo Unioncamere

Lombardia, Holcim (Italia) ha sviluppato

esperienze eccellenti nei seguenti ambiti:

qualità del lavoro e relazioni del personale,

progetti di sostenibilità ambientale,

progetti a favore della comunità, qualità

delle relazioni con fornitori, clienti e

consumatori. Il Rapporto di Sostenibilità e

il Community Day sono state riconosciute

come due importanti iniziative in tema di

Responsabilità Sociale.

2010: 1° Premio Energy 2020 - Il sole 24Ore

ed Energia24. Il Rapporto di Sostenibilità di

Holcim (Italia) è entrato nella short list del

premio “Atena” per il miglior progetto di

CSR che rispetti le aspettative economiche,

ambientali, sociali, di tutti i portatori di

interesse.

Sistemi di monitoraggio. Abbiamo

identificato gli aspetti importanti

della nostra performance sociale e

definito programmi e attività dei quali

intendiamo rendere visibili i risultati ai

nostri stakeholder attraverso varie forme

tra cui il Rapporto di Sostenibilità, varie

pubblicazioni in tema di sostenibilità, il sito

Internet, incontri e momenti creati ad hoc

per i nostri stakeholder.

Inoltre, allo scopo di garantire maggiore

trasparenza alla nostra gestione

in ottemperanza alle Linee Guida

Internazionali per la redazione dei rapporti

di sostenibilità GRI G3.1 (Global Reporting

Initiative), abbiamo optato per una

verifica esterna delle nostre performance

economiche, ambientali e sociali,

rendicontate nel Rapporto di Sostenibilità,

che per noi svolge la società di revisione

KPMG S.p.A. per il quinto anno consecutivo.

Incoraggiamo l’invio di commenti per

migliorare le nostre performance attraverso

varie forme, quali la posta elettronica o

momenti di coinvolgimento quali incontri

mono e multi-stakeholder e sondaggi di

opinione a stakeholder interni ed esterni.

SviluppoSostenibilePer informazioni sullo

sviluppo sostenibile è

consultabile il nostro sito

internet

www.holcim.it/it/

sviluppo-sostenibile.html

Rapporto di Sostenibilità 201178

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e

Nei prossimi anni intendiamo accrescere

il livello di coinvolgimento dei nostri

stakeholder per continuare a crescere nel

nostro percorso di sviluppo sostenibile.

Ulteriori dettagli sono contenuti nei

Prossimi Passi.

Edilizia sostenibile

Nel 2003 Holcim Ltd ha costituito Holcim

Foundation for Sustainable Costruction allo

scopo di estendere la sostenibilità a tutta la

filiera delle costruzioni.

Holcim Foundation è supportata da Holcim

Ltd e dalle sue Group company presenti in

circa 70 Paesi, tra cui Holcim (Italia), ed è

indipendente da interessi commerciali.

Holcim Foundation incoraggia risposte

sostenibili ad aspetti tecnologici,

ambientali, socio-economici e culturali

connessi alle costruzioni e all’edilizia.

Target Issue

Progressinnovazione e trasferibilità

People standard etici

ed equità sociale

Planet qualità ecologica

e conservazione delle risorse

Prosperity performance

e compatibilità economica

Proficiency impatto

estetico sul contesto

La fondazione opera a 3 livelli:

• organizzazione di una serie di concorsi

internazionali a livello regionale e

mondiale con premi complessivi del

valore di 2 milioni di dollari (Holcim

Awards for Sustainable Construction)

per progetti di edilizia sostenibile

in collaborazione / partnership

con diverse università di livello

internazionale: Swiss Federal Institute

of Technology (ETH Zurich), Svizzera;

Massachusetts Institute of Technology

(MIT), Boston, USA; Tongji University

(TJU), Shanghai, Cina; Universidad

Iberoamericana (UIA), Città del

Messico, Messico; Ecole Supérieure

d’Architecture de Casablanca

(EAC), Marocco; Indian Institute of

Technology (IIT Bombay), Mumbai,

India; University of the Witwatersrand

(Wits), Johannesburg, Sud Africa;

Universidade de São Paulo (USP),

Brasile. Il terzo ciclo degli Holcim

Awards è stato lanciato l’1 luglio

2010 avendo come target architetti,

ingegneri, progettisti e studenti delle

relative facoltà e si è concluso a marzo

2011.

Le premiazioni regionali si sono svolte

nelle cinque regioni: Africa – Middle

East, Asia Pacific, Nord America,

America Latina e Europa.

La premiazione regionale a livello

Europa si è tenuta a Milano nei

giorni 15 e 16 settembre 2011 con

il supporto di Holcim (Italia). Alla

cerimonia sono intervenuti 270 ospiti

provenienti da 17 Paesi diversi.

I vincitori globali degli Holcim Awards

sono stati annunciati nel mese di

marzo 2012 a seguito della valutazione

Vincitore dell’Oro

al Global Holcim

Awards 2012

per saperne di più visita

www.holcimfoundation.org

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e

Vincitore del Bronzo

al Global Holcim Awards 2012

Vincitore dell’Argento

al Global Holcim Awards 2012

effettuata da una giuria indipendente

e prestigiosa composta da: Aaron

Betsky, Direttore, Cincinnati Art

Museum; Mario Botta, Titolare, Mario

Botta Architetto; Yolanda Kakabadse,

Presidente di WWF International e

Presidente dell’Advisory Board di

Fundación Futuro Latinoamericano;

Julia Marton-Lefèvre, Direttore

Generale, IUCN; Rahul Mehrotra,

Titolare, Rahul Mehrotra Associates;

Enrique Norten, Titolare e fondatore

di TEN Arquitectos; Hans-Rudolf

Schalcher, Professore em. di Planning

and Management in Construction

presso ETH Zurich; Werner Sobek,

Direttore dell’Institute for Lightweight

Structures and Concept presso

l’Università di Stoccarda;

• conduzione di simposi accademici

(Holcim Forum) per incoraggiare

l’innovazione: il primo si è svolto nel

2004 sui bisogni di base e il secondo è

stato organizzato ad aprile 2007 sulle

trasformazioni urbane mentre il terzo

si è tenuto ad aprile 2010 a Città del

Messico con il titolo “Re-inventing

Construction”. Il quarto International

Holcim Forum dal titolo “Economy of

Sustainable Construction” si terrà a

Mumbai dal 14 al 17 Aprile 2013 ;

• supporto finanziario a progetti di

ricerca e costruzioni che favoriscano

lo sviluppo sostenibile (Holcim Grants).

L’impegno di Holcim (Italia) si traduce

nella promozione delle attività di Holcim

Foundation a livello locale con l’obiettivo

di accrescere la cultura dell’edilizia

sostenibile e di creare un network di

professionisti italiani interessati al tema.

Il quarto International

Holcim Forum è stato

“Economy of Sustainable

Construction”

per saperne di più visita

www.holcimforum.org

Cerimonia Holcim

Awards Europa

Milano, 15 settembre

2011

Cerimonia Holcim Awards

Africa Middle East

79Rapporto di Sostenibilità 2011

Rapporto di Sostenibilità 201180

Pros

sim

i Pas

si

Prossimi Passi

Legenda:

√ obiettivo raggiunto obiettivo raggiunto e superato attività in corso attività in ritardo rispetto alla pianificazione originale attività con obiettivo raggiunto prima della scadenza prevista

Obiettivo Anno Status

Performance economica

Mantenimento dei risultati economici dato il contesto di crisi (obiettivo riformulato)

2012 il 2010 e il 2011 sono stati anni estremamente difficili. La ripresa è prevista non prima del 2013

Mantenimento del valore aggiunto distribuito agli stakeholder dato il contesto di crisi (obiettivo riformulato)

2012 il 2010 e il 2011 sono stati anni estremamente difficili. La ripresa è prevista non prima del 2013

Promozione dell’edilizia sostenibile lungo la catena del valore 2012 tramite la promozione degli Holcim Awards, abbiamo conseguito buoni risultati e ricevuto commenti positivi da opinion maker in occasione della Holcim Awards Ceremony Regione Europa tenutasi a Milano il 15-16 settembre 2011

Performance ambientale

Sistemi di gestione: Certificazione UNI EN ISO 14001 di tutte le up aggregati e calcestruzzo (obiettivo riformulato)

2012 abbiamo privilegiato il piano riguardante la certificazione OHSAS 18001

Cambiamento climatico: Riduzione delle emissioni specifiche di CO

2 del 25% rispetto al 1990 (obiettivo riformulato)

2015 rispetto al 1990 nel 2011 - 25,5% le emissioni specifiche e -52% le emissioni totali

Emissioni in atmosfera: Riduzione delle emissioni delle emissioni di NO

x, SO

2 e polveri del 20% rispetto al 2004

(obiettivo riformulato)2012 √ rispetto al 2004 NO

x - 30%, SO

2 - 43%, polveri - 68%

Gestione risorse naturali: incremento progressivo dell’uso delle risorse rinnovabili

2010 abbiamo incrementato l’uso di combustibili alternativi (34% sostituzione calorica) e avviato la centrale a biomassa legnosa

Gestione attività estrattiva con attenzione alla biodiversità: 80% siti sensibili con un piano di biodiversità

2013 abbiamo identificato i siti sensibili per i quali definire il piano di biodiversità entro il 2013

Performance sociale

Sicurezza e Salute: Certificazione OHSAS 18001 di tutte le up aggregati e calcestruzzo (obiettivo riformulato)

2012 a fine 2011 risultano certificate 21 up e entro il 2012 completeremo la certificazione sulle restanti up attive

Sicurezza e Salute: Miglioramento progressivo degli indici infortunistici (-30% annuo negli anni 2006-2009 rispetto al 2004 fino al raggiungimento di -2).

2009 -75,9% rispetto al 2004. L’obiettivo è di scendere sotto il valore di 1.0 nel 2013

Sicurezza e Salute: Implementazione dei piani di azione legati ai 13 elementi di prevenzione degli infortuni mortali (FPE) (obiettivo riformulato)

2013 il target è stato spostato al 2013 dalla casa madre. Nel 2012 verranno effettuati assessment a livello di singole group company

Sicurezza e Salute: Implementazione della Direttiva di Contractor Safety Management (obiettivo riformulato)

2012 l’implementazione effettiva verrà verificata dalla casa madre con gli assessment

Risorse Umane: Definizione piani di intervento per le pari opportunità (obiettivo riformulato)

2012 ritardo, svolta ricerca nel 2007 e firmata Carta delle Pari Opportunità con Fondazione Sodalitas. Dal secondo semestre 2012 partecipiamo al Family Audit focalizzando così attenzione su welfare a 360°

CSR e Relazione con gli stakeholder: Pubblicazione risultati sviluppo sostenibile e mantenimento livello di trasparenza (obiettivo riformulato)

2012 7 edizioni del Rapporto di Sostenibilità, per 6 anni consecutivi con verifica esterna indipendente e per 5 anni consecutivi con livello A+. Nell’edizione 2011 abbiamo adottato le GRI G3.1 e il Mining and Metals Sector Supplement

CSR e Relazione con gli stakeholder: Dialogo con gli stakeholder con avvio di Community Engagement Plan e sviluppo di progetti per il territorio (obiettivo riformulato)

2012 √ abbiamo realizzato incontri con stakeholder, open day, community day, analisi materialità e definito un Community Engagement Plan per sito / area geografica.

CSR e Relazione con gli stakeholder: Revisione approccio CSR 2009 √abbiamo realizzato la situation analysis per tutte le comunità locali attorno alle principali unità produttive cemento e aggregati unitamente ad un’analisi dei bisogni

81Rapporto di Sostenibilità 2011

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Sintesi degli Indicatori

U.d.M. 2009 2010 2011

EC1 CoreValore economico direttamente generato e distribuito

Valore economico generato in ‘ 000 euro 288.816 247.886 224.255

Valore economico distribuito: in ‘ 000 euro 269.622 250.480 232.256

Valore economico distribuito: Fornitori beni e servizi in ‘ 000 euro 205.937 198.608 185.551

Valore economico distribuito: Dipendenti in ‘ 000 euro 43.396 39.398 37.251

Valore economico distribuito: Fornitori di capitale in ‘ 000 euro 16.753 10.205 7.490

Valore economico distribuito: Remunerazione Stato in ‘ 000 euro 2.478 1.390 987

Valore economico distribuito: Collettività in ‘ 000 euro 1.058 879 977

Valore economico trattenuto in ‘ 000 euro 19.194 -2.594 -8.001

Risultati di Gruppo Fatturato netto in ‘ 000 euro 265.470 224.299 194.367

Margine operativo lordo in ‘ 000 euro 28.356 7.332 103

Risultato operativo in ‘ 000 euro -32.281 -59.420 -62.738

Cash flow (da attività operative) in ‘ 000 euro -2.996 -13.595 -10.038

Investimenti lordi in ‘ 000 euro 38.288 13.057 14.980

Risultati Cemento Fatturato netto in ‘ 000 euro 170.045 136.128 125.786

Margine operativo lordo in ‘ 000 euro 32.068 8.771 3.992

Investimenti lordi in ‘ 000 euro 8.721 7.903 7.087

Investimenti Cemento Sostituzione in ‘ 000 euro 3.566 3.641 3.662

Razionalizzazione capacità produttiva in ‘ 000 euro 549 1.957 2.050

Miglioramento prodotti in ‘ 000 euro 62 40 70

Sicurezza e salute in ‘ 000 euro 2.344 1.310 868

Ambiente in ‘ 000 euro 992 615 437

Espansione in ‘ 000 euro 1.208 340 0

Risultati Aggregati Fatturato netto in ‘ 000 euro 26.484 21.284 17.198

Margine operativo lordo in ‘ 000 euro 8.192 3.385 2.404

Investimenti lordi in ‘ 000 euro 721 2.346 2.234

Investimenti Aggregati Sostituzione in ‘ 000 euro 253 653 1.608

Razionalizzazione capacità produttiva in ‘ 000 euro 50 398 0

Miglioramento prodotti in ‘ 000 euro 0 154 0

Sicurezza e salute in ‘ 000 euro 0 0 0

Ambiente in ‘ 000 euro 0 0 89

Espansione in ‘ 000 euro 418 1.141 537

Risultati Calcestruzzo Fatturato netto in ‘ 000 euro 60.780 65.552 50.862

Margine operativo lordo in ‘ 000 euro -2.168 -1.811 -3.699

Investimenti lordi in ‘ 000 euro 2.554 710 1.789

Investimenti Calcestruzzo Sostituzione in ‘ 000 euro 34 193 390

Indicatori di Performance Economica

Rapporto di Sostenibilità 201182

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U.d.M. 2009 2010 2011

Razionalizzazione capacità produttiva in ‘ 000 euro 22 0 0

Miglioramento prodotti in ‘ 000 euro 0 0 0

Sicurezza e salute in ‘ 000 euro 145 198 0

Ambiente in ‘ 000 euro 0 156 130

Espansione in ‘ 000 euro 2.353 163 1.269

EC2 CoreRischi e opportunità dovuti ai cambiamenti climatici

Implicazioni finanziarie legate ai rischi (es. normativi) e alle opportunità (es. AFR) di cambiamenti associati al cambiamento climatico

testo v. testo

EC3 CoreCopertura degli obblighi pensionistici

Esistenza di un Fondo Pensione Aziendale sì / no sì sì sì

Autonomia di gestione del Fondo Pensione Aziendale sì / no no no no

Percentuale di stipendio versata dal dipendente % 1,0 1,2 1,3

Livello di partecipazione al Fondo Pensione Aziendale

% 79,4 73,4 78,0

EC4 CoreFinanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione

Finanziamenti significativi ricevuti dalla PA euro 0 0 0

EC5 Add

Rapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti e lo stipendio minimo locale nelle sedi operative più significative

Stipendio orario minimo dei neoassunti nella più bassa categoria di impiego

euro 10,0 10,2 10,4

Stipendio orario minimo dei neoassunti uomini nella più bassa categoria di impiego

euro n.d. n.d. 10,4

Stipendio orario minimo dei neoassunti donna nella più bassa categoria di impiego

euro n.d. n.d. 10,4

Stipendio minimo ufficiale locale euro 7,6 7,7 7,9

Stipendio minimo ufficiale locale per gli uomini euro n.d. n.d. 7,9

Stipendio minimo ufficiale locale per le donne euro n.d. n.d. 7,9

EC6 CorePolitiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori locali

Sono presenti criteri che mirano a preferire fornitori locali

sì / no no no no

Percentuale di fornitori locali su quelli totali % 83,1 69,0 69,8

Business Cemento % valore acquisto 52,5 61,7 65,9

Calcestruzzo % valore acquisto 0,0 0,0 13,7

Aggregati % valore acquisto 28,6 23,3 6,3

Altro % valore acquisto 18,9 15,0 14,1

Provenienza Estero % valore acquisto 9,2 16,7 16,4

Italia % valore acquisto 90,8 83,3 83,6

di cui locali % valore acquisto 71,5 56,9 77,5

Numero totale fornitori n 1.783 1.629 1.521

Clienti Clienti cemento n 1.025 794 712

Clienti aggregati n 694 578 490

Clienti calcestruzzo n 1.337 1.343 1.044

Fatturato primi 10 clienti Cemento % 30,4 41,0 37,6

Aggregati % 70,7 76,5 78,2

Calcestruzzo % 29,0 36,1 38,6

Clienti cemento per tipologia Centrali betonaggio fatturato % 50,0 50,0 53

Imprese costruzioni fatturato % 8,2 14,9 10,7

Prefabbricatori e produttori manufatti fatturato % 8,1 6,6 6,4

Rivenditori fatturato % 23,1 19,0 20,7

Altro fatturato % 10,6 9,5 9,2

Clienti aggregati per tipologia Centrali betonaggio fatturato % 68,3 68,0 75,6

Imprese costruzioni fatturato % 13,3 10,4 7,9

Imprese stradali fatturato % 0,7 0,6 0,8

Produttori conglomerati bituminosi fatturato % 6,6 5,7 6,4

83Rapporto di Sostenibilità 2011

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U.d.M. 2009 2010 2011

Prefabbricatori e produttori manufatti fatturato % 1,1 1,0 0

Rivenditori fatturato % 7,5 6,8 7,3

Altro fatturato % 2,5 7,5 2,0

Clienti calcestruzzo per tipologia

Imprese costruzioni fatturato % 89,7 90,9 92,7

Produtturi asfalto fatturato % 0,3 0,4 0,2

Produttori pavimentazioni industriali fatturato % 1,7 1,8 1,4

Altro fatturato % 8,3 6,9 5,7

EC7 CoreAssunzione di persone residenti dove si svolge prevalentemente l’attività

Sono presenti criteri che mirano a preferire assunzioni di persone locali

sì / no no no no

Percentuale di Top e Senior Management provenienti dalla comunità locale

% 52,4 40,0 42,1

EC8 CoreSviluppo di investimenti forniti principalmente per “pubblica utilità”

L’organizzazione ha condotto una valutazione dei bisogni della comunià

sì / no sì sì sì

L’organizzazione ha intrapreso investimenti in infrastrutture nella comunità

sì / no sì sì sì

EC9 Add

Analisi e descrizione dei principali impatti economici indiretti considerando le esternalità generate

Riportare esempi di impatti economici indiretti positivi o negativi

testo v. testo

Indicatori di Performance Ambientale

U.d.M. 2009 2010 2011

EN1 Core Materie prime utilizzate Utilizzo materie prime

Cemento: Materie prime (000t) 2.790 2.796 2.656

Aggregati: Materiale estratto (000t) 1.380 1.244 1.607

Calcestruzzo: Materie prime (000 m3) 1.825 1.928 1.541

Centrale a biomassa: Cippato (000t) n.d. n.d. 45

EN2 Core Materiali riutilizzati o riciclati Utilizzo di materie prime di recupero

Cemento % 5,5 4,9 4,7

Calcestruzzo % 1,5 0,3 0,2

EN3 CoreConsumo diretto di energia per fonte

Consumo diretto di energia termica

Cemento: Potere calorifico dei combustibili GJ 5.494.466 5.372.471 5.118.027

Cemento: Sostituzione calorica % 20,7 25,6 34,2

Aggregati: Gasolio autotrazione GJ 18.831 16.732 13.231

Calcestruzzo: Gasolio autotrazione GJ 16.889 10.832 9.416

Piattaforma AFR: metano Nm3 2.200 2.068 2.542

Centrale a biomassa: Cippato GJ n.d. n.d. 378.973

Centrale a biomassa: Gasolio GJ n.d. n.d. 1.064

EN4 Core Consumo indiretto di energia Consumo indiretto di energia elettrica

Cemento GJ 881.559 864.299 848.702

Aggregati GJ 30.958 27.535 24.139

Calcestruzzo GJ 6.241 5.940 6.254

Piattaforma AFR GJ 136 161 242

Centrale a biomassa GJ n.d. n.d. 3.494

Energia proveniente da fonti rinnovabii

Cemento % 24 24 100

Aggregati % 24 24 100

Calcestruzzo % 24 24 100

Piattaforma AFR % 24 24 100

Centrale a biomassa % n.d. n.d. 24

Rapporto di Sostenibilità 201184

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U.d.M. 2009 2010 2011

EN5 Add Risparmio energeticoNumero di siti in cui sono state intraprese azioni per il miglioramento dell’efficienza energetica

n 1 1 1

EN6 AddProdotti e servizi per l’efficienza energetica o basati sull’energia rinnovabile

Energia termica da combustibili alternativi

Cemento GJ 933.032 1.071.214 1.061.760

Centrale a biomassa GJ n.d. n.d. 89.881

EN7 AddIniziative volte alla riduzione del consumo dell’energia indiretta e riduzioni ottenute

Numero di siti in cui sono state intraprese azioni per la riduzione del consumo dell’energia indiretta (en. elettrica)

n 10 11 2

EN8 Core Consumo di acqua per fonte Prelievo da acque superficiali (000m3) 2.828 2.055 2.221

Cemento (000m3) 212 99 115

Aggregati (000m3) 2.606 1.948 2.077

Calcestruzzo (000m3) 10 9 29

Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0

Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 0

Prelievo da pozzo (000m3) 1.606 1.612 1.678

Cemento (000m3) 212 238 282

Aggregati (000m3) 1.272 1.245 1.053

Calcestruzzo (000m3) 123 129 194

Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0

Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 149

Prelievo da acquedotto (000m3) 155 143 162

Cemento (000m3) 113 98 88

Aggregati (000m3) 0 0 0

Calcestruzzo (000m3) 41 45 73

Piattaforma AFR (000m3) 0,1 0,3 0,7

Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. n.d.

Prelievo totale (000m3) 4.589 3.810 4.060

Cemento (000m3) 537 435 485

Aggregati (000m3) 3.877 3.192 3.130

Calcestruzzo (000m3) 175 183 295

Piattaforma AFR (000m3) 0,1 0,3 0,7

Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 149

EN9 AddFonti idriche significativamente interessate dal prelievo di acqua

Numero di siti in cui le fonti idriche (o gli habitat) sono significativamente interessate dal prelievo di acqua

n 0 0 0

EN10 AddPercentuale e volume totale dell’acqua riciclata e riutilzzata

Percentuale di acqua riciclata

Cemento % 17,1 0,5 0,3

Aggregati % 7,3 7,1 5,0

Calcestruzzo % 30 34 29

EN11 CoreLocalizzazione di siti ubicati in aree protette o in aree ad elevata biodiversità

Percentuale di siti attivi all’interno di aree (o adiacenti ad aree) protette o in aree ad elevata biodiversità esterne alle aree protette

% 0,3 0,3 0,3

Num di siti all’interno di aree protette n 9 8 8

Num di siti nelle vicinanze di aree protette n 6 6 6

EN12 CoreDescrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità

Percentuale di siti nei quali l’attività causa: introduzione di specie invasive, riduzione di specie, conversione dell’habitat o cambiamenti nei processi ecologici fuori dal naturale range di variazione

% 0 0 0

MM1 Core

Superficie totale di terreno (di proprietà o in concessione), gestito a fini estrattivi e produttivi

Area in concessione: sommatoria cave cemento e aggregati

ha 609 609 611

Area di escavazione: sommatoria cave cemento e aggregati

ha 338 340 358

85Rapporto di Sostenibilità 2011

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U.d.M. 2009 2010 2011

EN13 Add Habitat protetti o ripristinatiPercentuale di area oggetto di escavazione rispetto a quelle in concessione: media cave cemento e aggregati

% 64 64 66

Percentuale di aree con ripristino ambientale completato o ancora attivo: media cave cemento e aggregati

% 65 66 74

EN14 AddStrategie e piani futuri per gestire gli impatti sulla biodiversità

Percentuale di siti con alta biodiversità (sul totale EN11) in cui gli aspetti relativi alla biodiversità sono tenuti in considerazione e valutati all’interno dei piani di gestione delle cave/miniere

% 100 100 100

Numero di siti in cui è stato condotto uno studio di impatto ambientale

n 10 10 12

Numero di siti in cui sono stati coinvolti gli stakeholder locali rilevanti con specifiche competenze in materia

n n.d. n.d. 10

MM2 Core

Numero e percentuale di siti dove è in atto un piano di gestione dei propri impatti sulla biodiversità

Numero di siti presso i quali è presente un piano di gestione della biodiversità

n n.d. n.d. 0

EN15 AddSpecie protette che trovano il proprio habitat nelle aree di operatività dell’organizzazione

Numero di siti per i quali è stata condotta un’attività di reporting sulla biodiversità

n 4 4 3

EN16 CoreEmissioni dirette di gas ad effetto serra

Emissioni dirette CO2 da ciclo produttivo

cemento (u.p.)

Emissioni totali (000t) CO2

1.228 1.184 1.135

Ermissioni specifichekg CO

2/t mat

cementizi572 580 582

Emissioni indirette di CO2 da uso energia elettrica

Cemento t CO2

108.236 101.315 0

Aggregati t CO2

3.801 3.195 0

Calcestruzzo t CO2

766 644 0

Piattaforma AFR t CO2

17 19 0

Centrale a biomassa t CO2

n.d. n.d. 402

EN17 CoreEmissioni indirette di gas ad effetto serra

Emissioni indirette di CO2 da uso veicoli

per trasporto interno

Cemento t CO2

1.530 1.341 1.114

EN18 AddAttività per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra

Cemento: Clinker factor % 72,4 71,4 72,3

EN19 CoreEmissioni di sostanze nocive per l’ozono

CFC e HCFC kg 0 0 0

EN20 Core Altre emissioni in atmosfera Emissioni da ciclo produttivo cemento

NOx t 2.472 2.467 2.326

Nox specificog/t materiali

cementizi1.152 1.209 1.193

SO2 t 49 21 29

SO2 specificog/t materiali

cementizi23 10 15

Polveri t 21 24 28

Polveri specificog/t materiali

cementizi10 12 14

EN21 Core Scarichi idrici Scarico in fognatura (000m3) 47 46 86

Cemento (000m3) 47 46 86

Aggregati (000m3) 0 0 0

Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0,1

Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 0

Scarico nel suolo (000m3) 16 14 6

Cemento (000m3) 16 14 6

Aggregati (000m3) 0,02 0,02 0,02

Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0

Rapporto di Sostenibilità 201186

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U.d.M. 2009 2010 2011

Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 0

Scarico in acque superficiali (000m3) 4.117 3.736 3.289

Cemento (000m3) 522 704 300

Aggregati (000m3) 3.595 3.032 2.973

Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0

Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 16

Scarico totale (000m3) 4.180 3.796 3.382

Cemento (000m3) 585 764 393

Aggregati (000m3) 3.595 3.032 2.973

Piattaforma AFR (000m3) 0 0 0,1

Centrale a biomassa (000m3) n.d. n.d. 16

EN22 CoreProduzione rifiuti e metodi di smaltimento

Produzione di rifiuti

Cemento t 2.754 2.562 1.901

Aggregati t 326 265 404

Calcestruzzo t 2.567 14.345 13.916

Piattaforma AFR t 3 3 11

Centrale a biomassa t n.d. n.d. 2.246

Percentuale di recupero

Cemento % 79 69 69

Aggregati % 97 97 98

Calcestruzzo % 100 100 96

Piattaforma AFR % 100 100 100

Centrale a biomassa % n.d. n.d. 99

Percentuale di pericolosi

Cemento % 21 35 28

Aggregati % 3 3 2

Calcestruzzo % 0 0 0

Piattaforma AFR % 0 100 0

Centrale a biomassa % n.d. n.d. 1

MM3 CoreAmmontare dei materiali (liquidi/solidi) di scarto generati dalle attività estrattive

Ammontare dei materiali (liquidi/solidi) di scarto generati dalle attività estrattive

t n.a. n.a. n.a.

EN23 CoreNumero totale e volume di sversamenti inquinanti

Numero di serbatoi interrati n 7 7 8

Numero sversamenti a suolo n 0 0 0

EN24 Add

Rifiuti pericolosi in base alla convenzione di Basilea trasportati, importati, esportati o trattati e percentuale trasportata all’estero

Rifiuti pericolosi trasportati

Piattaforma AFR t 9.477 13.123 11.940

EN25 Add

Biodiversità della fauna e della flora acquatica colpiti in maniera significativa dagli scarichi di acqua

Le risorse idriche (o gli habitat) interessati dagli scarichi e presenti in aree protette, sono colpite in maniera significativa dagli scarichi di acqua

sì / no no no no

EN26 CoreIniziative per mitigare gli impatti di prodotti e servizi sull’ambiente

Percentuale di siti in cui sono state introdotte iniziative per mitigare gli impatti ambientali dei prodotti e servizi: cemento e calcestruzzo

% 38 38 25

EN27 CorePercentuale di prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato

Percentuale di pallet riciclato o riutilizzato

Cemento % 100 100 100

EN28 CoreSanzioni per mancato rispetto di leggi e regolamenti in materia ambientale

Multe e sanzioni n 1 2 1

Valore monetario delle multe Euro 22.279 6.517 0*

* Effettuato ricorso. In attesa di responso.

87Rapporto di Sostenibilità 2011

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U.d.M. 2009 2010 2011

EN29 AddImpatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/materiali e del personale

Percentuale di materiale trasportato su strada

Cemento % 94 98 98

Aggregati % 100 100 100

Calcestruzzo % 100 100 100

Piattaforma AFR % 100 100 100

Centrale a biomassa % n.d. n.d. 100

Percentuale di materiale trasportato su rotaia

Cemento % 2,1 0,4 0,5

Percentuale di materiale trasportato via nave

Cemento % 4,0 1,9 1,9

Emissioni CO2 su strada

Cemento t di CO2

14.770 18.286 17.098

Aggregati t di CO2

2.771 1.338 894

Calcestruzzo t di CO2

1.259 1.197 998

Piattaforma AFR t di CO2

57 78 83

Centrale a biomassa t di CO2

n.d. n.d. 288

Emissioni CO2 su rotaia

Cemento t di CO2

147 22 8

Emissioni evitate tramite utilizzo del treno t di CO2

4.848 1.601 1.011

EN30 AddSpese e investimenti per la protezione dell’ambiente

Investimenti

Cemento Euro 930.000 615.000 437.000

Aggregati Euro 0 0 89.000

Calcestruzzo Euro 0 156.000 130.000

Piattaforma AFR Euro 62.000 0 230.000

Centrale a biomassa Euro n.d. n.d. 0

Costi

Cemento Euro 584.078 526.619 276.297

Aggregati Euro 34.340 13.420 426.584

Calcestruzzo Euro 17.400 17.753 124.182

Piattaforma AFR Euro 2.829 2.829 14.000

Centrale a biomassa Euro n.d. n.d. 85.000

Indicatori di Performance Sociale

U.d.M. 2009 2010 2011

LA1 CoreRipartizione del personale per tipo, contratto e regione suddivisi per genere

Numero totale di dipendenti n 637 593 544

Tipo di impiego Dipendenti part-time n 2 2 1

Dipendenti full-time n 635 591 543

Numero di dipendenti uomini part-time n 0 0 0

Numero di dipendenti uomini full-time n 562 526 483

Numero di dipendenti donne part-time n 2 2 1

Numero di dipendenti donne full-time n 73 65 60

Tipo di contratto Dipendenti con contratto a tempo indeterminato n 636 592 543

Dipendenti con contratto a tempo determinato n 1 1 1

Numero di dipendenti uomini con contratto a tempo indeterminato

n 562 526 482

Numero di dipendenti uomini con contratto a tempo determinato

n 0 0 1

Rapporto di Sostenibilità 201188

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U.d.M. 2009 2010 2011

Numero di dipendenti donne con contratto a tempo indeterminato

n 74 66 61

Numero di dipendenti donne con contratto a tempo determinato

n 1 1 0

Composizione per azienda Dipendenti di Holcim (Italia) S.p.A n 417 364 343

Dipendenti di Holcim Aggregati Srl n 0 0 0

Dipendenti di Flli Manara & C. Srl n 9 7 7

Dipendenti di Holcim Calcestruzzi Srl n 0 0 0

Dipendenti di Holcim Aggregati Calcestruzzi Srl n 173 154 129

Dipendenti di Eurofuels S.p.A. n 11 11 10

Dipendenti di Rolcim S.p.A. n 13 9 10

Dipendenti di Holcim Gruppo (Italia) S.p.A. n 4 5 4

Dipendenti di Fusine Energia Srl n 10 13 12

Dipendenti di Micron Mineral S.p.A. n 44 30 29

Composizione per provenienza geografica

Dipendenti che provengono da Como n 183 160 153

Dipendenti uomini che provengono da Como n 155 134 129

Dipendenti donne che provengono da Como n 28 26 24

Dipendenti che provengono da Milano n 93 84 75

Dipendenti uomini che provengono da Milano n 79 72 66

Dipendenti donne che provengono da Milano n 14 12 9

Dipendenti che provengono da Monza Brianza n 25 24 24

Dipendenti uomini che provengono da Monza Brianza n 18 17 16

Dipendenti donne che provengono da Monza Brianza n 7 7 8

Dipendenti che provengono da Varese n 120 110 109

Dipendenti uomini che provengono da Varese n 111 103 102

Dipendenti donne che provengono da Varese n 9 7 7

Dipendenti che provengono da Lecco n 62 52 47

Dipendenti uomini che provengono da Lecco n 56 47 42

Dipendenti donne che provengono da Lecco n 6 5 5

Dipendenti che provengono da Alessandria n 32 28 23

Dipendenti uomini che provengono da Alessandria n 32 28 23

Dipendenti donne che provengono da Alessandria n 0 0 0

Dipendenti che provengono da Bergamo n 25 22 21

Dipendenti uomini che provengono da Bergamo n 21 19 19

Dipendenti donne che provengono da Bergamo n 4 3 2

Dipendenti che provengono da Torino n 24 23 3

Dipendenti uomini che provengono da Torino n 24 23 3

Dipendenti donne che provengono da Torino n 0 0 0

Dipendenti che provengono da Altro n 73 90 89

Dipendenti uomini che provengono da Altro n 66 83 83

Dipendenti donne che provengono da Altro n 7 7 6

LA2 CoreNumero totale e percentuale di nuovi assunti e turnover per età, sesso e regione

Numero totale di dipendenti che ha lasciato l’azienda

n 36 90 59

Percentuale di turnover % 5,7 15,2 10,8

Numero di uomini che hanno lasciato l’azienda n 34 75 52

Numero di donne che hanno lasciato l’azienda n 2 15 7

Dipendenti < 30 anni che hanno lasciato l’azienda n 1 8 1

Dipendenti tra 30-50 anni che hanno lasciato l’azienda n 6 29 31

Dipendenti > 50 anni che hanno lasciato l’azienda n 29 53 27

89Rapporto di Sostenibilità 2011

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U.d.M. 2009 2010 2011

Dipendenti provenienti da Como che hanno lasciato l’azienda

n 7 22 12

Dipendenti provenienti da Milano che hanno lasciato l’azienda

n 7 10 8

Dipendenti provenienti da Varese che hanno lasciato l’azienda

n 4 10 2

Dipendenti provenienti da Lecco che hanno lasciato l’azienda

n 0 11 6

Dipendenti provenienti da Alessandria che hanno lasciato l’azienda

n 0 5 5

Dipendenti provenienti da Bergamo che hanno lasciato l’azienda

n 6 3 1

Dipendenti provenienti da Torino che hanno lasciato l’azienda

n 2 1 21

Dipendenti provenienti da Altro che hanno lasciato l’azienda

n 10 28 4

Numero totale di dipendenti assunti n 12 2 9

Nuovi assunti uomini n 11 2 8

Nuovi assunti donne n 1 0 1

Numero di assunti < 30 anni n 2 0 6

Numero di assunti tra 30-50 anni n 10 2 3

Numero di assunti > 50 anni n 0 0 0

Numero di assunti che provengono da Como n 1 0 4

Numero di assunti che provengono da Milano n 0 0 0

Numero di assunti che provengono da Varese n 0 1 1

Numero di assunti che provengono da Lecco n 1 0 2

Numero di assunti che provengono da Alessandria n 0 0 0

Numero di assunti che provengono da Bergamo n 1 0 0

Numero di assunti che provengono da Torino n 0 0 1

Numero di assunti che provengono da Altro n 9 1 1

LA3 AddBenefit previsti per i lavoratori a tempo pieno, ma non per i lavoratori part-time e a termine

Assicurazione sulla vita per i dipendenti sì / no no no no

Assicurazione contro gli infortuni per i dipendenti sì / no sì sì sì

Assistenza medica per i familiari dei dipendenti sì / no sì sì sì

Assicurazione d’invalidità per i dipendenti sì / no no no no

Congedo di maternità o paternità per i dipendenti sì / no no no no

Asilo nido per i bambini per i dipendenti sì / no no no no

Orario flessibile per i dipendenti sì / no no no no

Fondo pensione per i dipendenti sì / no sì sì sì

Stock option per i dipendenti sì / no no no no

LA15 CoreRientro al lavoro e tassi di rientro dopo il congedo parentale per genere

Retention rate: num dipendenti donne rientrati a lavoro al termine del congedo / num dipedenti donne che hanno usufruito del congedo

% n.d. n.d. 100

Retention rate: num dipendenti uomini rientrati a lavoro al termine del congedo / num dipedenti uomini che hanno usufruito del congedo

% n.d. n.d. 100

Retention rate: num dipendenti donne ancora impiegati trascorsi 12 mesi dal termine del congedo / num dipedenti donne rientrati a lavoro al termine del congedo

% n.d. n.d. 100

Retention rate: num dipendenti uomini ancora impiegati trascorsi 12 mesi dal termine del congedo / num dipedenti uomini rientrati a lavoro al termine del congedo

% n.d. n.d. 100

LA4 CoreGrado di copertura dei contratti collettivi

Percentuale dei dipendenti coperti da accordi collettivi di contrattazione

% 100 100 100

Percentuale di dipendenti iscritti al sindacato % 38,2 39,8 40,3

LA5 CorePeriodo minimo di preavviso per modifiche operative

Settimane di preavviso n 24 24 24

Rapporto di Sostenibilità 201190

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U.d.M. 2009 2010 2011

MM4 CoreNumero di scioperi aziendali con durata superiore ad una settimana

Numero di scioperi aziendali con durata superiore ad una settimana

n n.d. n.d. 0

LA6 AddPercentuale dei lavoratori rappresentati nel Comitato per la salute e la sicurezza

Percentuale di lavoratori rappresentati nel Comitato per la sicurezza

% 100 100 100

LA7 Core

Infortuni sul lavoro e malattie, giorni lavoro persi, assenteismo, decessi per distribuzione territoriale e genere

Indice di frequenza u.p. Merone n 0 14,8 0

Indice di frequenza u.p. Ternate n 0 12,7 6,4

Indice di frequenza u.p. Morano Po n 0 0 0

Indice di frequenza u.p. Ravenna (MM) n n.d. 17,8 72,4

Indice di frequenza cave-miniere cemento n 0 19,8 0

Indice di frequenza Merone sede n 0 0 0

Indice di frequenza Aggregati n 0,0 6,7 7,8

Indice di frequenza Calcestruzzo n 19,8 5,5 0

Indice di frequenza Piattaforma AFR n 0 0 0

Indice di frequenza Rolcim n 0 0 0

Indice di frequenza Fusine n n.d. 0 0

Indice di frequenza totale Gruppo n 3,6 8,4 5,1

Indice di frequenza totale Gruppo per le donne n n.d. n.d. 0

Indice di frequenza totale Gruppo per gli uomini n n.d. n.d. 5,7

Tasso di assenteismo totale Gruppo % 0,4 0,31 0,4

Tasso di assenteismo totale Gruppo per gli uomini % n.d. n.d. 0,4

Tasso di assenteismo totale Gruppo per le donne % n.d. n.d. 0,5

Giorni persi totale Gruppo n 117,0 109,0 43,0

Giorni persi totale Gruppo per gli uomini n n.d. n.d. 43

Giorni persi totale Gruppo per le donne n n.d. n.d. 0

Indice di gravità totale Gruppo n 106,3 102,0 44,0

Indice di gravità totale Gruppo per gli uomini n n.d. n.d. 48,7

Indice di gravità totale Gruppo per le donne n n.d. n.d. 0

Numero di infortuni mortali totale Gruppo n 0 0 0

Numero di infortuni mortali di uomini totale Gruppo n 0 0 0

Numero di infortuni mortali di donne totale Gruppo n 0 0 0

LA8 Core

Programmi formativi relativi alla prevenzione ed al controllo dei rischi a supporto del personale in relazione a disturbi o a malattie gravi

Formazione per i lavoratori si / no sì sì sì

Formazione per i familiari dei lavoratori si / no no no no

Formazione per i membri della comunità si / no no no no

Consulenza per lavoratori si / no sì sì sì

Consulenza per i familiari dei lavoratori si / no no no no

Consulenza per i membri della comunità sì / no no no no

Prevenzione e controllo rischi per i lavoratori si / no sì sì sì

Prevenzione e controllo rischi per i familiari dei lavoratori

si / no no no no

Prevenzione e controllo rischi per i membri della comunità

si / no no no no

Trattamento e cura per i lavoratori si / no no no no

Trattamento e cura per i familiari dei lavoratori si / no no no no

Trattamento e cura per i membri della comunità si / no no no no

LA9 AddAccordi formali con i sindacati relativi alla salute e alla sicurezza

Accordi formali con i sindacati relativi alla sicurezza e salute

si / no sì sì sì

91Rapporto di Sostenibilità 2011

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U.d.M. 2009 2010 2011

LA10 Core Formazione del personale Numero totale di ore di formazione ore 11.760 8.084 8.113

Ore medie annue di formazione n 18 14 15

Ore medie annue di formazione per uomini n 19 14 16

Ore medie annue di formazione per donne n 16 8 8

Ore totali di formazione per il Top e Senior Mgmt Level ore 303 431 353

Ore totali di formazione per il Middle Mgmt Level ore 1.198 451 602

Ore totali di formazione per Other employees ore 10.260 7.202 7.159

Ore medie annue di formazione per il Top e Senior Mgmt Level

ore 14 22 19

Ore medie annue di formazione per il Middle Mgmt Level

ore 29 11 14

Ore medie annue di formazione per Other employees

ore 18 14 15

Ore formazione corsi interni ore 5.961 3.952 5.483

Ore formazione corsi esterni ore 5.799 4.132 2.630

Ore formazione corsi base ore 560 0 0

Ore formazione corsi specialistici ore 2.240 1.718 4.005

Ore formazione corsi di management education ore 728 1.292 144

Ore formazione corsi sicurezza e ambiente ore 5.687 4.889 3.820

Ore formazione corsi linguistici ore 2.457 100 93

Ore formazione corsi SAP/IT ore 88 85 52

LA11 AddProgrammi per la gestione delle competenze dei dipendenti e della fase finale delle carriere

Piani di pre-pensionamento sì / no no no no

Training per chi intende continuare a lavorare sì / no no no no

Buona uscita sì / no sì sì sì

Se viene pagata una buona uscita vengono prese in considerazione l’età e gli anni di servizio del dipendente

sì / no no no no

Servizio di collocamento sì / no no sì no

Assistenza (ex. training, consulenza) per chi va in pensione

sì / no no no no

LA12 Add

Percentuale dipendenti valutati sulle performance e sullo sviluppo della carriera, diviso per genere

Percentuale di dipendenti che ricevono valutazioni delle performance

% 100 100 100

Percentuale di dipendenti uomini che ricevono valutazioni delle performance

% n.d. n.d. 100

Percentuale di dipendenti donne che ricevono valutazioni delle performance

% n.d. n.d. 100

È presente un sistema di retribuzione basato sulle performance (PRC)

sì / no sì sì sì

Percentuale del TML e SML valutati con il PRC % 100 100 100

Percentuale di PRC sul totale della retribuzione per TML e SML

% 15 15 15

Percentuale del MML valutati con il PRC % 100 100 100

Percentuale di PRC sul totale della retribuzione per MML

% 7,5 7,5 7,5

Percentuale del “Other employees” valutati con il PRC

% 0 0 0

Percentuale di PRC sul totale della retribuzione per “Other employees”

% 0 0 0

LA13 Core

Composizione degli organi di governo e ripartizione del personale per categorie di dipendenti, per sesso, età, appartenenza a categorie protette e altri indicatori di diversità

Numero totale di uomini n 562 526 483

Numero totale di donne n 75 67 61

Rapporto di Sostenibilità 201192

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U.d.M. 2009 2010 2011

Numero di diversamente abili n 20 19 18

Numero di dipendenti appartenenti alle Categorie protette

n 2 1 1

Livello di management Top Mgmt. Level n 5 4 5

Numero di uomini nel Top Mgmt. Level n 5 4 5

Numero di donne nel Top Mgmt. Level n 0 0 0

Numero di uomini disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Top Mgmt. Level

n 0 0 0

Numero di donne disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Top Mgmt. Level

n 0 0 0

Numero di Top Mgmt. Level < 30 anni n 0 0 0

Numero di Top Mgmt. Level uomini < 30 anni n 0 0 0

Numero di Top Mgmt. Level donne < 30 anni n 0 0 0

Numero di Top Mgmt. Level tra 30-50 anni n 0 0 1

Numero di Top Mgmt. Level uomini tra 30-50 anni n 0 0 1

Numero di Top Mgmt. Level donne tra 30-50 anni n 0 0 0

Numero di Top Mgmt. Level > 50 n 5 4 4

Numero di Top Mgmt. Level uomini > 50 n 5 4 4

Numero di Top Mgmt. Level donne > 50 n 0 0 0

Senior Mgmt. Level n 16 16 14

Numero di uomini nel Senior Mgmt. Level n 14 14 12

Numero di donne nel Senior Mgmt. Level n 2 2 2

Numero di uomini disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Senior Mgmt. Level

n 0 0 0

Numero di donne disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Senior Mgmt. Level

n 0 0 0

Numero di Senior Mgmt. Level < 30 anni n 0 0 0

Numero di Senior Mgmt. Level uomini < 30 anni n 0 0 0

Numero di Senior Mgmt. Level donne < 30 anni n 0 0 0

Numero di Senior Mgmt. Level tra 30-50 anni n 9 11 10

Numero di Senior Mgmt. Level uomini tra 30-50 anni n 7 9 8

Numero di Senior Mgmt. Level donne tra 30-50 anni n 2 2 2

Numero di Senior Mgmt. Level > 50 n 7 5 4

Numero di Senior Mgmt. Level uomini > 50 n 7 5 4

Numero di Senior Mgmt. Level donne > 50 n 0 0 0

Middle Mgmt. Level n 41 41 42

Numero di uomini nel Middle Mgmt. Level n 32 33 34

Numero di donne nel Middle Mgmt. Level n 9 8 8

Numero di uomini disabili e/o appartenentialle categorie protette nel Middle Mgmt. Level

n 0 0 0

Numero di donne disabili e/o appartenenti alle categorie protette nel Middle Mgmt. Level

n 0 0 0

Numero di Middle Mgmt. Level < 30 anni n 0 0 0

Numero di Middle Mgmt. Level uomini < 30 anni n 0 0 0

Numero di Middle Mgmt. Level donne < 30 anni n 0 0 0

Numero di Middle Mgmt. Level tra 30-50 anni n 35 34 36

Numero di Middle Mgmt. Level uomini tra 30-50 anni n 28 28 30

Numero di Middle Mgmt. Level donne tra 30-50 anni n 7 6 6

Numero di Middle Mgmt. Level > 50 n 6 7 6

Numero di Middle Mgmt. Level uomini > 50 n 4 5 4

Numero di Middle Mgmt. Level donne > 50 n 2 2 2

Other employees n 575 532 483

Numero di uomini in Other employees n 511 475 432

93Rapporto di Sostenibilità 2011

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U.d.M. 2009 2010 2011

Numero di donne in Other employees n 64 57 51

Numero di uomini disabili e/o appartenenti alle categorie protette in Other employees

n 14 15 14

Numero di donne disabili e/o appartenenti alle categorie protette in Other employees

n 8 5 5

Numero di Other employees < 30 anni n 63 39 34

Numero di Other employees uomini < 30 anni n 56 35 31

Numero di Other employees donne < 30 anni n 7 4 3

Numero di Other employees tra 30-50 anni n 384 382 336

Numero di Other employees uomini tra 30-50 anni n 336 337 294

Numero di Other employees donne tra 30-50 anni n 48 45 42

Numero di Other employees > 50 n 128 111 113

Numero di Other employees uomini > 50 n 119 103 107

Numero di Other employees donne > 50 n 9 8 6

LA14 Core

Rapporto dello stipendio base e della remunerazione delle donne rispetto a quello degli uomini per categoria di dipendenti

Rapporto tra stipendio base donne e stipendio base uomini nel Top Mgmt. Level (TML)

n n.a. n.a. n.a.

Rapporto tra stipendio base donne e stipendio base uomini nel Senior Mgmt. Level (SML)

n 0,7 0,8 0,9

Rapporto tra stipendio base donne e stipendio base uomini nel Middle Mgmt. Level (MML)

n 0,9 0,9 0,9

Rapporto tra stipendio base donne e stipendio base uomini in Other employees (NML)

n 1,1 1,1 1,1

HR1 CoreOperazioni con valutazione del rispetto dei diritti umani

Numero di investimenti significativi > 1 mio CHF n 44 2 3

Numero di investimentI significativi che includono clausole sui diritti umani

n 44 2 3

Numero di contratti significativi n n.d. n.d. 40

Numero di contratti significativi che includono clausole sui diritti umani

n n.d. n.d. 40

HR2 Core

Fornitori e appaltatori e altri business partner sottoposti a verifiche in materia di diritti umani

Percentuale di contratti con fornitori e appaltatori e altri business partner significativi

% 1,5 4,3 3,6

Percentuale di contratti con fornitori e appaltatori e altri business partner significativi che include criteri o valutazioni sui diritti umani

% 100 100 100

Percentuale di contratti che sono stati rifiutati, o a cui sono state poste delle condizioni di performance o che sono stati oggetto di particolari azioni a seguito di valutazioni sui diritti umani

% 0 0 0

HR3 Add

Ore totali di formazione dei dipendenti sui diritti umani e percentuale dei lavoratori formati

Totale di ore di formazione su politiche o procedure riguardanti i diritti umani

n 0,3 0 0

Totale di ore di formazione su politiche o procedure riguardanti le pari opportunità

n 0 0 0

HR4 AddEpisodi di discriminazione e azioni intraprese

Totale di episodi legati a pratiche discriminatorie n 0 0 0

HR5 Core

Attività e fornitori significativi in cui la libertà di associazione e contrattazione collettiva può essere esposta a rischi

Numero di sedi/uffici (stabilimenti, cave, etc) in cui la libertà di associazione potrebbe essere a rischio

n 0 0 0

Numero di fornitori significativi in cui la libertà di associazione potrebbe essere a rischio

n n.d. n.d. 0

HR6 CoreOperazioni e fornitori significativi ad elevato rischio di ricorso a lavoro minorile

Numero di sedi/uffici (stabilimenti, cave, etc) con alto rischio di ricorso al lavoro minorile

n 0 0 0

Numero di fornitori significativi per i quali possono sussistere rischi di ricorso al lavoro minorile

n n.d. n.d. 0

HR7 CoreOperazioni e fornitori principali ad elevato rischio di ricorso a lavoro forzato

Numero di sedi/uffici (stabilimenti, cave, etc) con alto rischio di ricorso al lavoro forzato

n 0 0 0

Rapporto di Sostenibilità 201194

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U.d.M. 2009 2010 2011

Numero di fornitori principali per i quali possono sussistere rischi di ricorso al lavoro forzato

n n.d. n.d. 0

HR8 AddPercentuale del personale della security che ha ricevuto una formazione sui diritti umani

Personale addetto alla security n 1 1 1

Percentuale del personale addetto alla security che ha ricevuto formazione sui diritti umani

% 0 0 0

MM5 Core

Numero o percentuale di siti ove sono presenti comunità locali e numero di siti ove sono stati avviati accordi con suddette comunità

Percentuale di siti ove sono stati avviati accordi con le comunità locali (es enti locali, associazioni)

% n.d. n.d. 100

HR9 AddNumero di violazioni dei diritti della comunità locale e azioni intraprese

Numero totale di violazioni dei diritti della comunità locale

n 0 0 0

HR10 Core

Percentuale e numero totale di unità produttive soggette ad analisi sui diritti umani e assessment degli impatti

Numero totale di unità produttive soggette ad analisi sui diritti umani e assessment degli impatti

n n.d. n.d. 0

HR11 Core

Numero di lamentele legate a diritti umani, archiviate, indirizzate e risolte tramite meccanismi formali

Numero di lamentele legate a diritti umani, archiviate, indirizzate e risolte tramite meccanismi formali

n n.d. n.d. 0

SO1 CorePercentuale di attività che includono il coinvolgimento delle comunità locali

Percentuale di unità produttive che valutano gli impatti sociali

% n.d. n.d. 100

Percentuale di unità produttive che valutano gli impatti ambientali e attuano attività di monitoraggio

% n.d. n.d. 100

Percentuale di unità produttive che comunicano al pubblico gli esiti delle valutazioni degli impatti sociali e ambientali

% n.d. n.d. 100

Percentuale di unità produttive che redigono programmi di sviluppo delle comunità locali basati sui bisogni della comunità

% n.d. n.d. 100

Percentuale di unità produttive che redigono piani di coinvolgimento degli stakeholder basati sulla mappatura degli stakeholder

% n.d. n.d. 100

Percentuale di unità produttive che hanno comitati basati su’ampia consultazione della comunità locale e processi che includono gruppi vulnerabili

% n.d. n.d. 0

Percentuale di unità produttive che hanno comitati aziendali, commissioni sulla salute e sicurezza sul luogo di lavoro o altri organi di rappresentanza dei dipendenti

% n.d. n.d. 100

Percentuale di unità produttive che hanno formali processi di gestion reclami provenienti dalla comunità locale

% n.d. n.d. 100

MM6 CoreNumero e descrizione di significative controversie in materia di uso del suolo

Ci sono state controversie relativamente a procedimenti autorizzativi di apertura di nuovi siti/cave

sì / no n.d. n.d. sì

MM7 CoreUtilizzo di meccanismi per risolvere le controversie in materia di uso del suolo

Se la risposta alla precedente domanda è si: sono state intraprese azioni correttive

sì / no n.d. n.d. sì

MM8 Core

Numero di siti dove sono realizzate attività estrattive su piccola scala e descrivere i rischi associati e le azioni intraprese per gestire e mitigare tali rischi

Numero di siti estrattivi n n.d. n.d. 0

MM9 Core

Siti estrattivi per i quali si è reso necessario un reinsediamento, numero di famiglie coinvolte e potenziali ripercussioni

Numero di siti dove ha avuto luogo un reinsediamento

n n.d. n.d. 0

MM10 CoreNumero e percentuale di siti estrattivi con un piano di chiusura

Numero e percentuale di siti estrattivi con un piano di chiusura

n n.d. n.d. 1

SO9 CoreUnità produttive con significativi impatti attuali o potenziali sulle comunità locali.

Numero di unità produttive con significativi impatti attuali o potenziali sulle comunità locali

n n.d. n.d. 2

Percentuale di unità produttive con significativi impatti attuali o potenziali sulle comunità locali

% n.d. n.d. 3,5

95Rapporto di Sostenibilità 2011

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U.d.M. 2009 2010 2011

SO10 Core

Misure preventive e di mitigazione messe in atto in unità produttive con attuali o potenziali impatti negativi significativi sulle comunità locali

Sono state intraprese misure di prevenzione e mitigazione degli attuali o potenziali impatti negativi al fine di garantire la compliance normativa e di adottare un approccio proattivo oltre agli obblighi di legge

sì / no n.d. n.d. sì

SO2 CoreMonitoraggio del rischio di corruzione

Percentuale di aree di business valutate per il rischio di corruzione

% 80 100 100

SO3 CorePersonale formato sulla prevenzione dei reati di corruzione

Top Mgmt Level e Senior Mgmt Level formati su politiche o procedure anticorruzione

n 23 6 16

Middle Mgmt Level formati su politiche o procedure anticorruzione

n 28 0 30

Other employees formati su politiche o procedure anticorruzione

n 21 0 11

Numero totale di dipendenti formati su politiche o procedure anticorruzione

n 72 6 57

SO4 CoreAzioni intraprese in risposta a casi di corruzione

Numero totale di episodi in cui i dipendenti sono stati licenziati o puniti per corruzione

n 0 0 0

Numero totale di episodi in cui i contratti con partner non sono stati rinnovati a causa di violazioni legate alla corruzione

n 0 0 0

SO5 CorePosizioni sulla politica pubblica e lobbying

È presente una politica di lobbying sì / no no no no

Sono stati ricevuti dei sussidi sì / no no no no

Valore dei sussidi ricevuti euro 0 0 0

Sono presenti attività di lobbying sì / no sì sì sì

SO6 AddTotale dei contributi finanziari e benefici prestati a partiti, politici e istituzioni

Sono stati dati contributi politici sì / no sì sì no

Valore dei contributi politici euro 3.000 3.000 0

SO7 Add

Azioni legali per concorrenza sleale, antitrust, pratiche monopolistiche e relative sentenze

Numero di azioni legali per concorrenza sleale, antitrust e pratiche monopolistiche

n 0 0 0

Top Mgmt Level e Senior Mgmt Level formati su concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche

n n.d. 13 0

Middle Mgmt Level formati su concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche

n n.d. 18 0

“Other employees” formati su concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche

n n.d. 58 1

Numero totale di dipendenti formati su concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche

nr n.d. 89 1

SO8 CoreSanzioni monetarie e non per non conformità a leggi e regolamenti

Valore monetario delle sanzioni significative euro 0 0 0

Numero di sanzioni non monetarie n 0 0 0

MM11 CoreProgrammi e progressi relativamente alla gestione dei materiali

Descrivere le attività (programmi, progetti d’innovazione) realizzate per promuovere il miglioramento della gestione dei materiali (es. LCA, tracciabilità dei materiali, attività di supporto alla ricerca scientifica, trasparenza nel fornire informazioni sul contenuto dei prodotti a monte e a valle dei processi produttivi).

testo v. testo

PR1 CoreFasi del ciclo di vita dei servizi i cui impatti sulla salute e sicurezza sono valutati

Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di definizione concept

sì / no sì sì sì

Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di ricerca e sviluppo

sì / no sì sì sì

Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di certificazione / registsrazione

sì / no sì sì sì

Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di produzione

sì / no sì sì sì

Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di marketing e vendite

sì / no sì sì sì

Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di utilizzo prodotto

sì / no sì sì sì

Rapporto di Sostenibilità 201196

Sin

tesi

deg

li In

dic

ator

i

U.d.M. 2009 2010 2011

Valutati gli impatti sulla sicurezza e salute nella fase di riciclo prodotto

sì / no no no no

Percentuale di prodotti conformi a queste procedure % 100 100 100

PR2 Add

Casi di non-conformità a regolamenti e codici volontari sulla salute e sicurezza dei prodotti

Totale di casi di non conformità riguardo la sicurezza e salute dei consumatori

n 0 1 0

Casi di non conformità per i quali abbiamo pagato una multa

n 0 0 0

Casi di non conformità per i quali abbiamo ricevuto un avviso

n 0 1 0

Casi di non conformità a codici volontari n 0 0 0

PR3 CoreInformazioni relative ai prodotti richiesti dalle procedure e soggetti a requisiti informativi

Fornite informazioni sulla fonte delle materie prime dei prodotti

sì / no no sì sì

Fornite informazioni sul contenuto sì / no sì sì sì

Fornite informazioni sull’uso sicuro dei prodotti sì / no sì sì sì

Fornite informazioni sullo smaltimento e sugli impatti ambientali

sì / no no no no

Percentuale di prodotti conformi a queste procedure % 100 100 100

PR4 Add

Casi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riguardanti le informazioni e le etichettature dei prodotti

Totale di casi di non conformità riguardo le informazioni e l’etichettatura di prodotti

n 0 0 0

Numero di casi di non conformità per i quali abbiamo pagato una multa

n 0 0 0

Casi di non conformità per i quali abbiamo ricevuto un avviso

n 0 0 0

Casi di non conformità a codici volontari n 0 0 0

PR5 AddPratiche relative alla customer satisfaction

È stata condotta un’indagine sui clienti sì / no no sì no

L’indagine include una sezione di customer satisfaction

sì / no no sì no

PR6 CoreProgrammi di conformità a leggi e codici volontari relativi alle attività di marketing

Riportare codici o standard volontari applicati testo v. testo

PR7 Add

Casi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riferiti all’attività di marketing incluse la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione

Totale di casi di non conformità riferiti all’attività di marketing

n 0 0 0

Casi di non conformità per i quali abbiamo pagato una multa

n 0 0 0

Casi di non conformità per i quali abbiamo ricevuto un avviso

n 0 0 0

Casi di non conformità a codici volontari n 0 0 0

PR8 AddRelcami relativi a violazioni della privacy

Totale reclami relativi a violazioni della privacy e a perdita dei dati dei consumatori

n 0 0 0

Reclami provenienti da terze parti n 0 0 0

Reclami provenienti dal Garante della privacy n 0 0 0

Esiste un sistema per raccogliere le lamentele dei clienti

sì / no sì sì sì

I clienti possono inviare in formato anonimo le lamentele

sì / no no no no

Esiste la possibilità per i clienti di partecipare a riunioni / conferenze riguardo le lamentele esternate

sì / no sì sì sì

È previsto il diritto di appello sulle decisioni prese in merito alle lamentele

sì / no sì sì sì

Esiste una procedura per garantire il feedback ai clienti

sì / no sì sì sì

PR9 CoreSanzioni per non conformità a leggi o regolamenti

Valore monetario delle sanzioni significative euro 0 0 0

97Rapporto di Sostenibilità 2011

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RI G

3.1

Tavola degli indicatori GRI G3.1

Pagina Note

PROFILO

1 Strategia e analisi

1.1 Dichiarazione del Presidente e dell’Amministratore Delegato 10-11

1.2 Principali impatti, rischi opportunità 31-32

2 Profilo dell’organizzazione

2.1 Nome dell’organizzazione 14-15

2.2 Principali marchi, prodotti e/o servizi 14-18

2.3 Struttura operativa 14-18

2.4 Sede principale 14-18

2.5 Paesi di operatività 4; 14-18

2.6 Assetto proprietario e forma legale 20-21

2.7 Mercati serviti 15-19

2.8 Dimensione dell’organizzazione 14-24

2.9 Cambiamenti significativi 5

2.10 Riconoscimenti/premi ricevuti 76-77

3 Parametri del bilancio

3.1 Periodo di rendicontazione 5-9

3.2 Data di pubblicazione del precedente bilancio 8

3.3 Periodicità di rendicontazione 8-9

3.4 Contatti e indirizzi per informazioni sul bilancio 9

3.5 Processo per la definizione dei contenuti 5-9

3.6 Perimetro del bilancio 8-9

3.7 Limitazioni su obiettivo o perimetro del bilancio 8-9

3.8 Informazioni relative alle altre società collegate 14-16

3.9 Tecniche di misurazione dei dati e basi di calcolo 5-9

3.10 Modifiche rispetto al precedente bilancio 5-9

3.11 Cambiamenti significativi rispetto al precedente bilancio 5-9

3.12 Tabella di riferimento 97-100

3.13 Attestazione esterna 12-13

4 Governance, impegni, coinvolgimento

4.1 Struttura di governo 25-28

4.2 Indicare se il Presidente ricopre anche un ruolo esecutivo 26-28

4.3 Amministratori indipendenti e non esecutivi 26-28

4.4 Meccanismi a disposizione degli azionisti per fornire raccomandazioni 28

4.5 Legame tra compensi di amministratori e alta direzione e performance 27

4.6 Conflitti di interessi 27-28

Rapporto di Sostenibilità 201198

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RI G

3.1

Pagina Note

PROFILO

4.7 Qualifiche degli amministratori 26-27

4.8 Missione, valori, codici di condotta e principi 25-26; 29-31

4.9 Procedure per identificare e gestire le performance economiche ambientali e sociali 32-34

4.10 Processo per valutare le performance del CdA 27-29

4.11 Modalità di applicazione del principio o approccio prudenziale 25-27; 30-34

4.12 Adozione di codici e principi esterni in ambito economico, sociale e ambientale 32-34; 76-77

4.13 Partecipazioni ad associazioni di categoria 42; 77

4.14 Elenco degli stakeholder coinvolti 36

4.15 Principi per identificare gli stakeholder da coinvolgere 36-44

4.16 Attività di coinvolgimento degli stakeholder 36-44

4.17 Aspetti chiave e criticità emerse dal coinvolgimento degli stakeholder e relative azioni 43-44; 72

PERFORMANCE ECONOMICA

DMA EC Informazioni sulle modalità di gestione 19-22

EC1 - C Valore economico direttamente generato e distribuito 23-24; 81-82

EC2 - C Rischi e opportunità dovuti ai cambiamenti climatici 32; 43; 49-51; 54-55; 82

EC3 - C Copertura degli obblighi pensionistici 65; 82

EC4 - C Finanziamenti significativi ricevuti dalla Pubblica Amministrazione 82

EC5 - AddRapporto tra lo stipendio standard dei neoassunti per sesso e lo stipendio minimo locale nelle sedi operative più significative

82

EC6 - C Politiche, pratiche e percentuale di spesa concentrata sui fornitori locali 18-19; 39-40; 82-83

EC7 - C Assunzione di persone residenti dove si svolge prevalentemente l’attività 18-19; 83

EC8 - CSviluppo e impatto di investimenti in infrastrutture e servizi forniti principalmente per “pubblica utilità”

19-22; 71-75; 83

EC9 - Add Analisi e descrizione dei principali impatti economici indiretti 18-19; 83

PERFORMANCE AMBIENTALE

DMA EN Informazioni sulle modalità di gestione 32-34

EN1 - C Materie prime utilizzate 56; 83

EN2 - C Materiali riutilizzati o riciclati 56; 83

EN3 - C Consumo diretto di energia per fonte 54-55; 83

EN4 - C Consumo indiretto di energia per fonte 55; 83

EN5 - Add Risparmio energetico 55; 84

EN6 - Add Prodotti e servizi per l’efficienza energetica o basati sull’energia rinnovabile 55; 84

EN7 - Add Iniziative volte alla riduzione del consumo dell’energia indiretta e riduzioni ottenute 55; 84

EN8 - C Consumo di acqua per fonte 60-62; 84

EN9 - Add Fonti idriche significativamente interessate dal prelievo di acqua 61; 84

EN10 - Add Percentuale e volume totale dell’acqua riciclata e riutilizzata 61-62; 84

EN11 - C Terreni posseduti, affittati, o gestiti in aree protette di significativo valore per la biodiversità 59; 84

EN12 - C Descrizione dei maggiori impatti sulla biodiversità 56-59; 84

MM1 - C Superfice totale di terreno (di proprietà o in concessione), gestito a fini estrattivi e produttivi 84

EN13 - Add Habitat protetti o ripristinati 56-59; 85

EN14 - Add Strategie e piani futuri per gestire gli impatti sulla biodiversità 56-59, 85

MM2 - C Numero e percentuale di siti dove è in atto un piano di gestione dei propri impatti sulla biodiversità 85

EN15 - Add Specie protette che trovano il proprio habitat nelle aree di operatività dell’organizzazione 56-59; 85

EN16 - C Emissioni dirette di gas ad effetto serra 54-55; 85

EN17 - C Emissioni indirette di gas ad effetto serra 85

EN18 - Add Attività per la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra 45-55; 85

EN19 - C Emissioni di sostanze nocive per lo strato di ozono 85

EN20 - C Altre emissioni in atmosfera 45-49; 85

EN21 - C Scarichi idrici 60-61; 85-86

EN22 - C Produzione rifiuti e metodi di smaltimento 60-61; 86

99Rapporto di Sostenibilità 2011

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3.1

Pagina Note

PERFORMANCE AMBIENTALE

MM3 - C Ammontare dei materiali (liquidi/solidi) di scarto generati dalle attività estrattive 86

Indicatore non applicabile in quanto la tipologia di attività estrattiva non genera materiali di scarto

EN23 - C Numero totale e volume di sversamenti inquinanti 86

EN24 - AddRifiuti pericolosi in base alla Convenzione di Basilea, trasportati, importati, esportati o trattati e percentuale trasportata all’estero

61; 86

EN25 - AddStato della biodiversità della fauna e della flora acquatica e i relativi habitat colpiti in maniera significativa dagli scarichi di acqua e dalle dispersioni provocate dall’organizzazione

59; 86

EN26 - C Iniziative per mitigare gli impatti di prodotti e servizi sull’ambiente 45-62; 86

EN27 - C Tasso di prodotti venduti e relativo materiale di imballaggio riciclato o riutilizzato 86

EN28 - C Sanzioni per mancato rispetto di leggi e regolamenti in materia ambientale 86

EN29 - Add Impatti ambientali significativi del trasporto di prodotti e beni/materiali e del personale 87

EN30 - Add Spese e investimenti per la protezione dell’ambiente 22-23; 87

PERFORMANCE SOCIALE

DMA LA Informazioni sulle modalità di gestione 32-34

LA1 - C Ripartizione del personale per tipo, contratto, regione e sesso 62-65; 87-88

LA2 - C Turnover per età, sesso e regione 62; 88-89

LA3 - Add Benefit per i lavoratori a tempo pieno, ma non per i lavoratori part-time e a termine 67; 89

LA4 - C Grado di copertura dei contratti collettivi 62; 89

LA5 - C Periodo minimo di preavviso per modifiche operative 64; 89

MM4 - C Numero di scioperi aziendali con durata superiore ad una settimana 90

LA6 - Add Percentuale dei lavoratori rappresentati nel Comitato per la salute e la sicurezza 90

LA7 - C Infortuni sul lavoro e malattie per regione e sesso 69; 90

LA8 - CProgrammi formativi relativi alla prevenzione ed al controllo dei rischi a supporto del personale in relazione a disturbi o a malattie gravi

70; 90

LA9 - Add Accordi formali con i sindacati relativi alla salute e alla sicurezza 64-65; 90

LA10 - C Formazione del personale per categoria e sesso 65-66; 91

I dati relativi alla formazione per categoria saranno disponibili dal prossimo Rapporto di Sostenibilità

LA11 - Add Programmi per la gestione delle competenze e avanzamenti di carriera 67; 91

LA12 - AddPercentuale di dipendenti che ricevono regolarmente valutazioni delle performance e dello sviluppo della propria carriera per genere

67; 91

LA13 - CComposizione degli organi di governo e ripartizione del personale per sesso e altri indicatori di diversità (es. disabilità)

63; 91-93

LA14 - C Rapporto dello stipendio base degli uomini rispetto a quello delle donne a parità di categoria 67; 93

Non è stato riportato il calcolo dell’indicatore in base alle funzioni di appartenenza per non ledere la privacy dei nostri dipendenti

LA15 - C Tasso di rientro a lavoro dopo il congedo parentale per genere 89

DIRITTI UMANI

DMA HR Informazioni sulle modalità di gestione 32-34

HR1 - C Operazioni con valutazione del rispetto dei diritti umani 29-30; 62-63; 66; 71; 93Comunicazione COP UNGC Principles

HR2 - C Fornitori e appaltatori sottoposti a verifiche in materia di diritti umani 71; 75-76; 93

HR3 - Add Formazione dei dipendenti sui diritti umani e percentuale dei lavoratori formati 66; 93

HR4 - C Episodi di discriminazione e azioni intraprese 63; 93

HR5 - CIdentificazione delle attività e dei fornitori ritenuti significativi in cui il diritto di esercitare la libertà di associazione e contrattazione collettiva può essere esposto a rischi

71; 93

HR6 - CIdentificazione delle operazioni e dei fornitori ritenuti significativi in cui risulta essere elevato rischio di ricorso al lavoro minorile

31; 71; 93

Rapporto di Sostenibilità 2011100

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3.1

Pagina Note

DIRITTI UMANI

HR7 - C Attività e fornitori ritenuti significativi in cui sia alto il rischio di ricorso al lavoro forzato o obbligato 31; 71; 93-94

HR8 - Add Percentuale del personale della sicurezza che ha ricevuto una formazione sui diritti umani 94

MM5 - CNumero o percentuale di siti ove sono presenti comunità locali e numero di siti ove sono stati avviati accordi con suddette comunità

71-72; 75; 94

HR9 - Add Numero di violazioni dei diritti della comunità locale e azioni intraprese 94

HR10 - CPercentuale e numero totale di unità produttive soggette ad analisi sui diritti umani e valutazione degli impatti

94

HR11 - C Reclami in materia di diritti umani 94

IMPATTI NELLA SOCIETÀ

DMA SO Informazioni sulle modalità di gestione 32-34

SO1 - C Percentuale di attività che includono il coinvolgimento delle comunità locali 71-75; 94

MM6 - C Numero e descrizione di significative controversie in materia di uso del suolo 73; 94

MM7 - C Utilizzo di meccanismi per risolvere le controversie in materia di uso del suolo 72; 94

MM8 - CNumero di siti dove sono realizzate attività estrattive su piccola scala e descrivere i rischi associati e le azioni intraprese per gestire e mitigare tali rischi

94

MM9 - CSiti estrattivi per i quali si è reso necessario un reinsediamento, numero di famiglie coinvolte e potenziali ripercussioni

94

MM10 - C Numero e percentuale di siti estrattivi con un piano di chiusura 94

SO2 - C Monitoraggio del rischio di corruzione 29-31; 63; 95

SO3 - C Personale formato sulla prevenzione dei reati di corruzione 66; 95

SO4 - C Azioni intraprese in risposta a casi di corruzione 95

SO5 - C Posizioni sulla politica pubblica e lobbying 29-31; 95

SO6 - Add Totale dei contributi finanziari e benefici prestati a partiti, politici e istituzioni 30; 95

SO7 - Add Azioni legali riferite a concorrenza sleale, anti-trust e pratiche monopolistiche e relative sentenze 31; 95

SO8 - C Sanzioni monetarie e non per non conformità a leggi e regolamenti 31; 95

SO9 - C Unità produttive con significativi impatti attuali o potenziali sulle comunità locali 94

SO10 - CMisure preventive e di mitigazione messe in atto in unità produttive con attuali o potenziali impatti negativi significativi sulle comunità locali

95

RESPONSABILITÀ DI PRODOTTO

DMA PR Informazioni sulle modalità di gestione 70

MM11 - C Programmi e progressi relativamente alla gestione dei materiali 26; 56

PR1 - C Salute e sicurezza dei prodotti e servizi 70; 95-96

PR2 - Add Casi di non-conformità a regolamenti e codici volontari sulla salute e sicurezza dei prodotti 31; 96

PR3 - C Informazioni sui prodotti e servizi 70; 96

PR4 - AddCasi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riguardanti le informazioni dei prodotti e servizi

31; 96

PR5 - Add Pratiche relative alla customer satisfaction 37-38; 96

PR6 - C Programmi di conformità a leggi e codici volontari relativi alle attività di marketing 38

PR7 - AddCasi di non-conformità a regolamenti o codici volontari riferiti all’attività di marketing incluse la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione

96

PR8 - Add Reclami relativi a violazioni della privacy 96

PR9 - C Sanzioni per non conformità a leggi o regolamenti 31; 96

Legenda:DMA (Disclosure Management Approach) = Informativa sulla modalità di gestioneCore = Indicatore fondamentaleAdd (Additional) = Indicatore facoltativo

Gruppo di prodotti provenientida foreste correttamante gestite

e da altre origini controllate

gestione delle risorse naturali

le nostre persone

CSR

edilizia sostenibile

riduzione delle emissioni

lotta al cambiamento climatico

minimizzazione impatti ambientali

Rapporto di Sostenibilità 2011

Rapporto di Sostenibilità 2011 Holcim Gruppo (Italia)

Holcim Gruppo (Italia) S.p.A.Sede LegaleCorso Magenta, 5620123 MilanoUffici DirezionaliVia Volta, 122046 Merone (CO)Italiawww.holcim.it