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BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 6 FERRARA________________________________________pag. 7 - 10 FORLI’ CESENA_________________________________pag. 11 - 13 MODENA________________________________________pag. 14 - 15 PIACENZA______________________________________pag. 16 - 21 AGENZIE_______________________________________pag. 22 - 29 RASSEGNA STAMPA EMILIA ROMAGNA del 01-07-2011

rassegna del 01-07-2011

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rassegna del 01-07-2011

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Page 1: rassegna del 01-07-2011

BOLOGNA_______________________________________pag. 2 - 6

FERRARA________________________________________pag. 7 - 10

FORLI’ CESENA_________________________________pag. 11 - 13

MODENA________________________________________pag. 14 - 15

PIACENZA______________________________________pag. 16 - 21

AGENZIE_______________________________________pag. 22 - 29

RASSEGNA STAMPAEMILIA ROMAGNA

del 01-07-2011

Page 2: rassegna del 01-07-2011

2 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

BOLOGNA - Corriere

Scuole primarie Anche 51 genitori fanno ricorso contro l’indebolimento del tempo pieno. «Rischio classi pollaio»

Hanno detto

Le frasi

Silvagni: ora si rispetti la decisione dei garanti

L’editoriale

A. MorronePartita apertaQualsiasi giudicedirà sì al ricorso

I sindacati Flc-Cgil, Cisl scuola, Gi-lda e Snals-Confsal tornano al Tarper un nuovo ricorso, con richiestadi sospensiva, contro gli organici didiritto delle primarie per il prossimoanno accademico. Allo stesso modo,ma separatamente, ricorrono al tri-bunale amministrativo di Bologna51 genitori. Nel mirino il ministero,e quindi l’Ufficio scolastico regiona-le, per le delibere con cui sono statideterminati i posti in organico, sot-traendo le ore di compresenza nelleclassi a tempo pieno per colmare bu-chi di organico in classi di altre scuo-le. Di fatto, quindi, continuando asmantellare il modello di tempo pie-no tutelato dalla legge. Si tratta infat-ti del secondo capitolo della batta-glia legale in difesa del tempo pieno.

Lo scorso inverno sindacati e genito-ri, con ricorso ad adiuvandum, si ap-pellarono al Tar contro gli organicidell’anno scolastico appena conclu-so: la sentenza nel merito ci sarà il 7luglio. Studenti in crescita, dunque,insegnanti in calo: una forbice che sista divaricando sempre di più provo-cando le cosiddette classi pollaio,con alto numero di studenti. «È incorso un monitoraggio per vedere

se si violano le norme sulla sicurez-za e quelle sull’integrazione dei disa-bili— spiega Sandra Soster, segreta-rio della Flc-Cgil —, presenteremo irisultati al prefetto e all’Ufficio scola-stico. O si sdoppiano le classi tropponumerose o partiranno gli esposti al-la Procura a fine agosto». I sindacatimettono in fila i dati. Il risultato è1.581 studenti in più (2.400 con lascuola dell’infanzia), 4 classi in più,157 docenti e 16 insegnanti di soste-gno inmeno. Inmeno anche 174 uni-tà di ausiliari tecnici amministrativi:in particolare i bidelli in meno sono140, «così — conclude Patrizia Pratidella Cisl scuola—molte scuole nonaprono».

Marina Amaduzzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Asili nido,accordonella notte

Il vicarioOvviamente noisperiamo che ifondi aumentino

Ilaria GiorgettiIo non voglio fareda capro espiatorioSe si tornerà alle urne,non sarà per colpa mia

Fabio GaragnaniCome Pdl escludiamodi cambiare presidente,non è lei il problemadel partito

La bocciaturaMercoledì, al secondotentativo, il comitatodei garanti del Comunesi è espresso definendo«inammissibile» ilreferendum sul tagliodei finanziamenticomunali alle scuoladell’infanzia privateparitarie. Per il sì alreferendum si sonoespressi PiergiovanniAlleva e GiovannaEndrici, vicini alcentrosinistra, per il noAntonio Carullo eRoberto Nania, vicini alcentrodestra. Decisivo ilno di Girolamo SciulloLe motivazioniÈ passato il no perché ilquesito avrebbeassunto «unaconnotazionediscrimintaria» esarebbe «incompatibilecon il principio deldiritto allo studiostabilito in sedecostituzionale»Il ricorsoIl comitato Articolo 33,promotore delreferendum,appoggiato da Sel eIdv, sta valutando lapossibilità di farericorso al Tribunalecivile di Bologna. Prestoun incontro

Paritarie, la Curia esultaMa la Cgil: sconcertante

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Più alunni, meno prof

La presidente designata scrive al Pdl per farsi da parte dopo essere stata impallinata due volte. Ma il partito la conferma

Lo stop al referendum pertagliare i fondi alle scuole d’in-fanzia private è «una decisio-ne che ci lascia molto conten-ti». All’indomani della decisio-ne del comitato dei garanti co-munali, il vicario generale del-la Curia Giovanni Silvagni tiraun sospiro di sollievo di fron-te alla bocciatura del quesitoanti paritarie. E invita i refe-rendari a non insistere con laloro battaglia: «Accettino ladecisione degli arbitri». Ma ipromotori del referendum,riuniti nel comitato Articolo33, non mollano: «Entro unasettimana decideremo comerispondere alla mossa dei ga-ranti, quella bocciatura è scon-certante».Proprio una settimana fa il

numero due della Curia avevadeciso di rendere pubbliche leproprie speranze: «Sarebbemeglio evitare di arrivare alloscontro sulle scuole private».La decisione dei garanti, chesi sono pronunciati a maggio-ranza contro il referendum,ha realizzato quelle speranze.Una bella notizia, sottolineamonsignor Silvagni, che vedeallontanarsi «uno scontro ide-ologico che non si preoccupa-va del bene delle famiglie».Tra qualche mese partirà laconsultazione sulle materneprivate promessa dal sindacoVirginio Merola e l’auspicio,

in via Altabella, è che non sitrasformi in una caccia allestreghe.«Non credo che l’obiettivo

sia fare un’indagine per taglia-re e accontentare una parte po-litica — dice il vicario — pen-so si tratti di una verifica sul-l’offerta formativa e sullo sta-to del suo funzionamento». Altermine della quale la Curiaspera invece di veder crescereil sostegno comunale alle pari-

tarie. «Non posso che auspi-carlo, ma sarà la prova dei fat-ti a dire come andrà», ammet-te Silvagni, che chiede il cessa-te il fuoco ai referendari: «So-no liberi di fare un ricorso, maquando ci si affida a un arbi-tro bisognerebbe accettare lasua risposta».I promotori della consulta-

zione contro i finanziamenticomunali alle materne priva-te, però, non hanno intenzio-

ne di indietreggiare. A parti-re dal costituzionalista An-dreaMorrone, autore del que-sito bocciato dal comitatodei garanti. «Il presuppostoda cui è partita la maggioran-za dei garanti è costituzional-mente errato — accusa Mor-rone — la Costituzione nonobbliga in nessun modo glienti locali al finanziamentodelle scuole private, altrimen-ti l’articolo 33 non direbbe"senza oneri per lo Stato"».Per il costituzionalista, dun-que, quella presa a maggio-ranza dai garanti è «una deci-sione politica mascheratacon tecnicismi giuridici, per-ché questo referendum dà fa-stidio ai poteri forti e all’asseche va dal Pd alla Curia».Di decisione «inaudita e

sconcertante» parla anche San-dra Soster della Flc-Cgil, com-ponente del comitato Articolo33. «Praticamente si mette ne-ro su bianco per la prima vol-ta in Italia che il Comune è ob-bligato a finanziarle», sottoli-nea Soster, ma se così fosse«tutti i Comuni si butterebbe-ro dalla finestra». I referenda-ri si riuniranno in questi gior-ni per decidere il da farsi e lestrade a questo punto, comespiega il portavoce MaurizioCecconi, sono due: «Fare ricor-so o presentare un nuovo que-sito, anche perché presto ci sa-rà un nuovo comitato di ga-ranti in Comune». La stradapiù sicura, secondo il profes-sor Morrone, sembra peròquella del ricorso: «Di frontealle motivazioni scritte dai ga-ranti nessun giudice respinge-rà un ricorso dei referendari,anzi li legittimerà a presenta-re uno o più quesiti. La partitaè più aperta di prima».

Francesco [email protected]

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Tre puntidi ripartenza

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Organici, i sindacati di nuovo al Tar

Ma l’Usb non ci sta

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I numeri dei sindacati per ilprossimo anno scolastico: 1.581studenti in più, 157 docenti e 18insegnanti di sostegno in meno

Dopo lo stop al referendum Il comitato promotore valuterà se fare ricorso o proporre un nuovo quesito

«Confermare la gestionediretta in tutti gli asiliattualmente condotti dapersonale comunale»,ma «fatta salva la verificadei vincoli di bilancio edella sostenibilitàfinanziaria». E poi,«trasformazione deicontratti a tempodeterminato full time incontratti part time al50%»; infine,l’applicazione del nuovorapportoeducatore-bambini chelievita, da settembre, a 1ogni 7 bimbi. Sonoalcuni dei punti delverbale di accordo sul«nuovo modello deiservizi educativi»raggiunto al termine diuna trattativa fiume,conclusa alle quattrodella notte tra mercoledìe giovedì, tra i sindacaticonfederali e l’assessorecomunale all’Istruzione,Marilena Pillati. Si trattadi un documento diquattro pagine e ottopunti che prende lemosse dallo statodell’arte, cioè dal «calodelle risorse adisposizione del Comunea seguito delle manovrefinanziarie del governo»e dal riconoscimento chei nidi «sono unpatrimonio della città». Arendere pubblico ildocumento è stato ieri ilsindacato Usb. Con queltesto, attacca il leader delsindacato di baseMassimo Betti, «ilComune prepara ilterreno per qualsiasiprivatizzazione». Controla riorganizzazione deinidi impostata dalcommissario Anna MariaCancellieri, Usb ha fattodue scioperi e tremanifestazioni. E ora siprepara a nuovemobilitazioni.

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Ultima chiamata Ilaria Giorgetti e Marco Lisei, capogruppo in Comune

Protesta Genitori a difesa della scuola

La vicenda

SEGUE DALLA PRIMA

Meglio lasciare al signor Malaussè-ne di Pennac quel ruolo: «Io non vo-glio fare il capro espiatorio». Di fronteal rischio di una terza bocciatura co-me presidente del Santo Stefano, laberlusconiana Ilaria Giorgetti scriveper rimettere ai vertici del partito ilsuo ruolo di presidente designata. «Seti torna al voto— dice— non sarà percolpa mia». Ma il coordinatore bolo-gnese Fabio Garagnani, nonostante ilrischio di tornare alle urne, non rinun-cia a puntare su di lei: «Usque ad san-guinis effusionem (fino allo spargi-mento di sangue, ndr.)».Respinta per due volte dal voto dei

suoi stessi consiglieri, a causa dei nodi Giuseppe Mioni, Mario De Domini-cis e Simone Alcione, la berlusconianaha deciso di prendere carta e penna escrivere ai coordinatori del partito.«L’inqualificabile comportamento dialcuni eletti nelle liste del Pdl ha sotto-posto al pubblico ludibrio il nostro

movimento politico e offeso la digni-tà della mia persona», esordisce Gior-getti, che non ha intenzione di vedereil suo nome associato a una crisi politi-ca che riapra le urne al Santo Stefano.«Se il Quartiere cade, la responsabilitànon sarà mia», dice la berlusconiana,che per queste ragioni ha deciso di ri-mettere ai vertici del Pdl la decisionedi considerarla ancora candidata allapresidenza del Santo Stefano.Una palla presto rimbalzata indie-

tro, visto che i coordinatori del Pdl bo-lognese hanno scritto una lettera di ri-sposta in cui confermano piena fidu-cia alla berlusconiana. «Pur apprezzan-done il contenuto politico e dandotiatto di un notevole senso di responsa-bilità nei confronti del partito — scri-vono Fabio Garagnani e Galeazzo Bi-gnami — riteniamo fermamente chel’impegno del Pdl bolognese nel candi-dare la tua persona debba essere man-tenuto assolutamente». Una decisione

confermata innanzitutto per «il rispet-to dovuto agli elettori del Quartiereche ti hanno votata con entusiasmo»,scrivono i due coordinatori berlusco-niani, e per «il voto unanime degli or-gani di partito chiamati a esprimersipiù volte su questa scelta».Giorgetti, insomma, resterà la presi-

dente designata anche alla prossima(e ultima) votazione ancora da mette-re in calendario. «Noi escludiamo as-solutamente di cambiare presidente— insiste Garagnani — non è lei ilproblema del partito e non ci si puòfar umiliare dai ricatti». Poco importache i due consiglieri ribelli vicini a Lo-renzo Tomassini, De Dominicis e Al-cione, voteranno contro anche stavol-ta, riaprendo le urne del Quartiere:«Noi andremo avanti usque effusio-nem sanguinis», conclude (epico) Ga-ragnani.

F. Ro.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Santo Stefano, la Giorgetti si ritira. Anzi no

3) la l.62/2000 sulla paritàindica il perimetro naziona-le della scuola pubblica, in-cludendo in esso, oltre allescuole istituite dallo Stato odagli Enti locali, quelle a ge-stione privata che risponda-no a requisiti di adeguatezzanormativa, strutturale, di-dattico-pedagogica e sianodisposte a garantire nel tem-po tali standard, comuni al-l’intero sistema. Stridono intal senso le cautele un po’ipocrite di chi, anche dentroil Pd, dice: va bene il siste-ma misto, ma la priorità de-ve andare alla scuola pubbli-ca, riproponendo un duali-smo che proprio il sistemamisto ha annullato.

L’unica vera priorità èil servizio offerto ai bambinie alle famiglie. L’istruttoriapuò essere l’occasione per fa-re il punto su tutta la scuoladell’infanzia bolognese, an-che in vista della città metro-politana. Da un profilo quan-titativo: l’attuale sistema atre (Stato, Comune, privati)copre l'intera domanda?Qual è il rapporto tra do-manda e offerta di servizio,considerando anche i comu-ni limitrofi? In che misuraincide la presenza delle scuo-le convenzionate, territorioper territorio, nel soddisfaci-mento della domanda? Lagestione unitaria, affidata aiquartieri, delle iscrizioni edelle liste d’attesa funziona?In che misura una famiglia,non trovando posto in unascuola, viene «costretta» aiscrivere il bambino in un’al-tra? Quanto questo fenome-no riguarda lo «storno» dal-le comunali alle convenzio-nate? E in termini di qualità:dopo sedici anni, tutte lescuole condividono effetti-vamente i medesimi stan-dard? Il coordinamento pe-dagogico unico è stato e con-tinua ad essere produttivo?Tutte le scuole osservano cri-teri rigorosi di accoglienza edi rispetto di qualunque di-versità e sono attrezzate di-nanzi ad un’utenzamultifor-me, per cultura abitudinicomportamenti? Domandecome queste valgono perl’intero sistema, che si reggesu un rapporto pattizio fratre partner diversi, concordinel perseguire il bene comu-ne di una scuola plurale, ditutti e per ciascuno; un pat-to in virtù del quale nessu-no dei contraenti può esseretrattato come figlio di undio minore.

Paolo Ferratini© RIPRODUZIONE RISERVATA

8 Cronaca Venerdì 1 Luglio 2011 Corriere di BolognaBO

Codice cliente: 211252

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3Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

BOLOGNA - Carlino••3BOLOGNAPRIMOPIANOVENERDÌ 1 LUGLIO 2011

’NDRANGHETA

All’inizio del dicembrescorso la magistraturacalabrese tira le fila di unamaxioperazione antidrogadenominata Overloading

Dei 77 fermati dacarabinieri e finanzieri intutta Italia, tre sono diBologna, e altri tre vihanno gravitato per anni

Un negozio in viaCastiglione e tre localipubblici (due in centro euno a Calderara) vengonosottoposti a sequestro

Secondo l’accusa, la‘ndrina Muto e Chirilloinvestiva in città e dintornii proventi del traffico didroga, anche dalla Spagna

L’OMBRADELRICICLAGGIO SIGILLI ALMATTONESEQUESTRATI, TRAL’ALTRO, UNAVILLAASANMARINODI BENTIVOGLIO (DI VENTRICI) E L’HOTELKINGROSEAGRANAROLO (DI BARBIERI)

di ENRICO BARBETTI

L’OMBRA di Gomorra si allun-ga fino in via Santo Stefano. Civi-co 40, ai Garganelli. Un altro loca-le di Bologna finisce nel mirinodell’antimafia per il sospetto di ri-ciclaggio e questa volta non è unbar di periferia ma uno dei risto-ranti più frequentati della città, lapizzeria Regina Margherita. Inpieno centro, sempre affollato a

pranzo e cena, il locale che dellasua veracità partenopea ha fattouna bandiera, per la Dia di Napo-li sarebbe un investimento deiclan.

LA DIREZIONE investigativaantimafia del capoluogo campanoha eseguito ieri un provvedimen-to di sequestro preventivo, insie-me a 16 misure di custodia caute-lare, nell’ambito dell’inchiesta de-nominata ‘Megaride’, che vedetra gli indagati perfino l’ormai excapo della Squadra mobile di Na-poli Vittorio Pisani. I sequestri ri-guardano 17 fra bar e ristoranti enell’elenco figurano tutti quellidella catena Regina Margherita,che dalla casa madre di via Parte-nope, a Napoli, è cresciuta conl’apertura di esercizi in franchisingin mezza Italia. Oltre a Bologna,il sequestro tocca infatti Genova,Varese e Torino. L’ipotesi degliinquirenti è che la proliferazionedi locali sia, come scrivono il pro-

curatore Giandomenico Lepore el’aggiunto Alessandro Pennasili-co, «il frutto del reimpiego di capi-tali illeciti anche riferibili a LoRusso Salvatore, al verticedell’omonimo sodalizio camorri-stico di Miano e oggi collaborato-re di giustizia, e alla famiglia Po-tenza, in particolare a Potenza Ma-rio e Potenza Bruno i quali, espo-nenti storici fino agli anni ’90 delcontrabbando di sigarette, sonooggi stabilmente dediti all’usuranel cui ambito investono gli stessiproventi così accumulati negli an-ni». Al centro della vicenda c’èl’imprenditore Marco Iorio, cheavrebbe coperto con la propria at-tività gli scomodi soci occulti.Tra gli investitori della catena dipizzerie c’è anche il calciatore Fa-bio Cannavaro, che ha fatto sape-re attraverso i propri avvocati diessere estraneo a qualunque attivi-tà di riciclaggio.

LA NOTIZIA dei sigilli al ‘Regi-

na Margherita’, che fa capo alla so-cietà Sa.Sa. Srl, ha fatto rapida-mente il giro della città. Ai croni-sti che si sono precipitati in viaSanto Stefano i gestori sono appar-si sconcertati: «Dobbiamo avereil tempo di capire e di leggere, leaccuse arrivano tutte da Napoli,non metteteci in croce». Ai clientiche si sono affacciati alla portamentre gli uomini della Dia di Fi-

renze eseguivano il decreto perconto dei colleghi partenopei èstato semplicemente detto: «Oggisiamo chiusi». Raggiunto al telefo-no nel pomeriggio, Salvatore, unodei titolari, rimanda all’indomaniogni chiarimento.

«QUESTO è un franchising — silimita a dire —. Io utilizzo il mar-chio. Loro (gli inquirenti; ndr)hanno sequestrato tutti i localima nelle indagini non si parlamai di Bologna, sempre e solo del-la casa madre. Qui noi pensiamoa fare il nostro lavoro di ristorato-ri, contiamo di riaprire al più pre-sto». Secondo il gip, gli esercizi se-questrati «sono nella titolarità disocietà le cui quote sono a loro vol-ta intestate a prestanome, e cioè asoggetti estranei ai gruppi familia-ri Iorio e Potenza, ma di fatto a lo-ro legati da rapporto di dipenden-za e subordinazione. Nella realtàil potere decisionale rimane sem-pre saldo nelle mani degli impren-ditori indagati».

I L C O M M E N T O

PADRI E FIGLIIN SAN MAMOLO

COSCAMANCUSOTREMESI FAL’OPERAZIONE ‘GOLDENJAIL’CERTIFICACHEBOLOGNAÈSOTTOL’ATTACCOFINANZIARIOANCHEDELLA ‘NDRANGHETA

COPPIAD’ASSIDIRETTIDADUEPEZZI DANOVANTACOMEVINCENZOBARBIERI (UCCISO INCALABRIA INMARZO) E FRANCESCOVENTRICI, PROSPERANOGLI AFFARI IMMOBILIARI

Calabresi Tradi noi Il business Droga

EX PIEDIGROTTAL’esterno del locale,in via Santo Stefano,da ieri sottosequestropreventivo dispostodalla Direzioneinvestigativaantimafia di Napoli

COCAINA al Moretto. Uncaso di cronaca nera come tan-ti, penserà qualcuno. No, nonun semplice caso di ‘nera’, maun cambiamento antropologi-co, un cambiamento sostanzia-le, forse generazionale. Per-ché, vedete, quando andava-mo noi, quelli della generazio-ne che ha compiuto i sessanta,al Moretto ci andavamo perbere del vino, per mangiarequalcosa, di solito crescenta,formaggi, affettato, sottaceti.Ma soprattutto per stare insie-me. Per parlare, per confron-tarci, magari per raccontare lenostre pene di amore, per pas-sare il tempo e per fare delle co-se. Già, al Moretto, parlandocon Lucio, con Giorgio, conFrancesco, con Franco, conStefano, sono nati decine e de-cine di progetti di riviste, digruppi teatrali, di movimentipolitici. Progetti tutti, o quasi,rimasti lì, tra le pareti dell’oste-ria di via San Mamolo, comeovvio, ma anche tutte cose checi hanno fatto crescere. Poi Lu-cio è diventato Dalla, GiorgioCelli, Francesco Guccini,Franco Bonvi, Stefano Bona-ga e tanti altri sono diventatiquelli che sono oggi, dei matu-ri ragazzi che ricordano connostalgia un passato irripetibi-le, come capita del resto a ognigenerazione quando contem-pla i fiori della giovinezzadall’alto dei vecchi ramidell’età.

COSA è cambiato da allora?Intanto la cocaina. Oddio,non che allora qualcuno non sifacesse qualche canna, capita-va, ma non certo al Moretto,se solo uno ci avesse provatoprobabilmente sarebbe statopreso a calci nel sedere e co-munque il proprietario, Mauri-zio Rovinetti (da allora e persempre il Moretto), lo avrebbeinvitato a uscire. Oggi invecequalcuno va al Moretto ancheper cercare la polvere biancaper sballare. Ecco, un tempo cisi trovava per stare insieme, og-gi si sta insieme (per modo didire) per sballarsi. A Bolognacome a Milano, come a Ro-ma. È questo il segno di uncambiamento di cui in qual-che modo forse dobbiamo sen-tirci in parte responsabili: nonsono i nostri figli quelli chehanno preso il nostro posto alMoretto, nelle osterie diventa-te pub o wine bar o qualsiasicosa? E se sono i nostri figlivuol dire che non solo è cam-biato qualcosa ma che di que-sto cambiamento abbiamo an-che noi la nostra parte di re-sponsabilità. Mica una bellacosa.

MA c’è’ un modo per capireprima, insomma per evitaredi scoprire dopo anni chequel tal locale ha legamicon lamafia? Ormai i fatti dicronaca in città comincianoa essere troppi.

«Ci sto lavorando, sto verifican-do attentamente gli strumenti adisposizione per arrivare a que-sto. Sicuramente bisogna verifi-care le modalità dell’insedia-mento, poi capire dagli stessicommercianti se hanno già avu-to richieste di racket e usura.Considero queste notizie gravis-sime, molto molto allarmanti.Sappiamo bene che le infiltrazio-ni mafiose riguardano anche ilNord. Mi stanno arrivando se-gnalazioni dai cittadini, le sto va-lutando con le forze dell’ordine,non posso dire di più. Però miraccomando, non bisogna gene-ralizzare. Ci sono tante impresevirtuose». Nadia Monti, giovaneassessore a commercio e legalità,è dipietrista e non fa nulla per

nasconderlo. Infatti in chiusuradella conversazione avverte conun certo garbo: «Io registro sem-pre le telefonate. Se le dichiara-zioni non corrispondono, smen-tisco». Intanto ha partecipato alcomitato per l’ordine pubblico,«se affiancherò d’ora in poi il sin-daco? Lo valuteremo insieme».

Cercando di concretizzare,assessore. Come pensa diusare la sua delega alla le-galità?

«Intanto con un monitoraggio,ad esempio sulle gare d’appalto.Perché il fenomeno delle infil-trazioni criminali è anche inter-no alla città, non riguarda solola periferia. Non basta pensareall’industria manifatturiera adalti livelli».

Obiettivi?«Sono due. Un forte contrasto al-la criminalità, grazie al coinvol-gimento delle forze dell’ordine.E una verifica, sfruttando il qua-dro normativo già a disposizio-ne e sensibilizzando i cittadini».

ri. ba.

di MARCOGUIDIProfumo di pizza e Gomorra in via

Il sequestro del ristorante ‘Regina Margherita’, ‘filiale’ di un gruppo nel quale,

UNO DEI GESTORI«Noi siamo in franchising,gli inquirenti nonparlanodi noimadella casamadre»

CALCIO Fabio Cannavaro,capitano della nazionalecampione del mondo nel 2006

Santo Stefanoper la Dia, hanno investito i clan

IL VOLTO NOTOFabio Cannavaro, sociodell’azienda:«Estraneoaqualunque attività illecita»

STAMATTINA Fedele Parisi, uno deititolari dell’osteria Moretto di via SanMamolo finito alla Dozza con l’accusa didetenzione di droga a fini di spaccio, è attesodavanti al gip per la convalida dell’arresto.Risponderà alle domande del giudice «dandoampie spiegazioni per dimostrare la suaestraneità a episodi di spaccio, la droga trovataera per uso personale», spiega l’avvocatoFrancesco Manetti, che ieri ha incontrato incarcere il cinquantenne, da lui difeso assiemeal collega Francesco Lucchetti. «Non ci sono ipresupposti per lo spaccio — aggiungel’avvocato Lucchetti —. Parisi è un lavoratore,gira con la bici elettrica e ha una famigliaumilissima. Gli spacciatori sono altri». I legalichiederanno al gip la concessione degli arrestidomiciliari. Parisi è stato arrestato inflagranza lunedì sera, poco dopo le 23,all’interno del locale di via San Mamolo. Conlui è finito in carcere anche Paolo CarloProsapio, 61 anni, residente in città, che nullaha che fare con il locale e che, secondo gliinquirenti, sarebbe il fornitore e pusher dellacocaina.

e. a.

VINO E COCA

Moretto, Parisioggi davanti al gip L’ASSESSORE

«Le infiltrazioni?Faremo una verificaAppalti compresi»

IDVNella giuntacomunaleNadia Montiha la delega acommercioe legalità

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4 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

BOLOGNA - RepubblicaBOLOGNA

CRONACA� V

@VENERDÌ 1 LUGLIO 2011

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww.cassero.itwww.comune.bologna.it

ROSARIO DI RAIMONDO

PER chi li conosce da tempo, nonpoteva che andare così. Da unaparte lui, Sergio Lo Giudice, ca-pogruppo del Pd a Palazzo d’Ac-cursio, presidente onorario di Ar-cigay e icona di molte battagliedel movimento omosessuale inItalia. Dall’altra, Michele Giarra-tano, suo compagno da più dicinque anni, avvocato e respon-sabile dello sportello legale delCassero. «Una coppia bellissima,sinergica», confidano gli amici.

Cinquant’anni Sergio, venti-nove Michele, entrambi siciliani,il 27 agosto si sposeranno a Oslo,accompagnati da parenti ed ami-ci. Testimoni di nozze due don-ne, amiche di vecchia data. Han-no scelto la Norvegia, duemilachilometri dall’Italia, perché èl’unico Paese europeo dove ci sipuò sposare senza essere resi-denti, a differenza, ad esempio,della Spagna.

«Non è un matrimonio simbo-lico — sottolinea un conoscentedi vecchia data —, loro due siamano veramente. Le nozze rap-presentano il coronamento di unpercorso». Un percorso che dastrade differenti si è unito in unimpegno comune, che tra le tan-te altre cose li accomuna: la lottaper la conquista dei diritti a favo-re di gay, lesbiche e trans.

«Sergio ha impresso una svol-ta matrimonialista al nostro mo-vimento — ricorda Franco Grilli-ni —, lui è quello che un giorno hadetto: basta, adesso vogliamotutto. Altro che Pacs o robe simi-li, lui voleva e vuole gli stessi dirit-ti per tutti». Mentre Michele,continua il consigliere regionaledell’Idv, «è un bravissimo avvo-cato, che mi ha anche difeso inpassato». E che ha fatto parte delcollegio della trans AlessandraBernaroli, cui la Corte d’Appellodi Bologna ha imposto il divorziodalla moglie dopo aver cambiatosesso.

Dopo le nozze, il ritorno in Ita-lia e il “wedding planner” orga-nizzato dagli amici del Cassero,con tanto di confetti di Sulmona.Scelta non casuale, dato che il

sindaco della città ha definito igay «un’aberrazione genetica».Poi la battaglia legale: «Dopo ilmatrimonio chiederemo la tra-scrizione in Italia e dopo il rifiuto

(lo stato italiano non riconosce imatrimoni gay, anche se celebra-ti all’estero) faremo ricorso allaCorte europea — spiega Lo Giu-dice —. Speriamo così anche noi

di spingere tribunali e legislatoria pronunciarsi sui diritti dellepersone omosessuali». E, in que-sto senso, “promuove” l’Emilia-Romagna: «La linea adottata è la

Il caso Polemiche dopo l’annuncio del Cassero che vuole portare la manifestazione a Bologna. L’imbarazzo dei cattolici Pd, l’ira del Pdl

Gay pride 2012, c’è già l’appoggio di Merola“Evento importante per confrontarsi sui diritti”

“Ci sposiamo a Oslo per lottare in Italia”Sergio e Michele: dopo la festa chiederemo che l’unione valga per la legge

«SI tratta di un appuntamentointernazionale importante perla città». Virginio Merola tendela mano alla richiesta di patroci-nio di Arcigay per organizzare ilPride del 2012 a Bologna. «Ci in-contreremo - continua il sinda-co - può essere l'occasione perconfrontarsi sulle buone prati-che europee legate ai temi deidiritti e della lotta alle discrimi-nazioni». Ma contro la sfida delmondo omosessuale c’è chi siprepara a fare le barricate. A par-tire dalle dichiarazioni di fuocodel consigliere regionale PdlGaleazzo Bignami, che di mani-festazioni e bandiere colorate

proprio non vuole saperne:«Così come non c’è mai statauna manifestazione per l’orgo-glio etero, non vedo perché or-ganizzarne una per l’orgogliogay. Si tratta di puro esibizioni-smo». E sul matrimonio per lecoppie omosessuali, rincara ladose: «Violerebbero la Costitu-zione, sono un’offesa nei con-fronti del matrimonio tradizio-nale. Si smetta di scimmiottarel’istituto familiare». Gli rispon-de scherzosamente BenedettoZacchiroli, consigliere comu-nale del Pd che, oltre a giudicareil Pride «un’occasione per la po-litica di confrontarsi su temi che

riguardano molte persone», in-vita Bignami «a salire con me sulcarro, quel giorno». «Lui è moltopiù intelligente delle afferma-zioni che ha fatto - continua“Zac”-, ed è un politico. Devecostruire ponti, non muri». «Ioinvece non lo invito a salire sulcarro - avverte sorridendo Fran-co Grillini, consigliere regionaleIdv - perché se poi gli piace sia-mo rovinati». Mentre il Movi-mento 5 stelle, come affermaMassimo Bugani, «darà pienosostegno all’iniziativa», tra le fi-la del Partito democratico siviaggia a passo d’uomo. «Ciconfronteremo insieme al

gruppo - fa sapere Raffaella San-ti in Casali, consigliere comuna-le - ne parleremo a seconda del-le prerogative e in base alle deci-sioni adottate dalla politica na-zionale». Un deciso “No-com-ment” arriva invece da MatteoRichetti, presidente dell’assem-blea legislativa dell’Emilia-Ro-magna. Fredda la reazione dellaCuria. Adriano Guarnieri, por-tavoce del cardinale Caffarra,sottolinea che «le nostre posi-zioni sono chiare. La Chiesa èradicata a principi non negozia-bili, come quello della famiglia».

(r.d.r.)MEROLA

Il sindaco appoggia il Gaypride a Bologna nel 2012

più efficace, ossia garantire servi-zi a nuclei di persone che decido-no di fare famiglia indipendente-mente dal vincolo che li lega».

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Tel.051/5283911 Fax 051/5283912

IL MATRIMONIO

Il capogruppo Pd SergioLo Giudice (a destra)con Michele Giarratano

La proposta

Grillini: una lapidea Porta Saragozza

«IN trent’anni, per ilCassero, si sono impe-gnati molti sindaci, daRenato Zangheri (che loinaugurò il 28 giugno1982) a Walter Vitali.Sarebbe bello se Mero-la l’anno prossimo sco-prisse una lapide com-memorativa a Porta Sa-ragozza in onore di tut-te le battaglie che, apartire da questa città,si sono combattute a fa-vore dei diritti delle co-munità Lgbt». E’ l’inizia-tiva promossa da Fran-co Grillini, presidenteonorario di Arcigay (dicui è stato anche unodei fondatori, nel 1985)e consigliere regionaletra i banchi dell’Idv.

Franco Grillini

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5Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

BOLOGNA - RepubblicaBOLOGNA

CRONACA� IX

@VENERDÌ 1 LUGLIO 2011

la Repubblica PER SAPERNE DI PIÙwww.gruppohera.itwww.comune.bologna.it

ENRICO MIELE

IL COMUNE di Bologna chiede aHera uno sforzo supplementareper migliorare gli standard di effi-cienza e qualità nei servizi. Conl’obiettivo di portare il capoluogoemiliano ai livelli delle grandicittà del Nord Italia. Agli occhidella vicesindaco Silvia GianniniBologna è «la città con i valori piùcritici» tra i territori in cui opera lamultiutility. «Vorrei che tutti gliindicatori migliorassero — insi-ste il numero due della giunta Me-rola — in particolare la raccoltadifferenziata, soprattutto nelcentro storico». Ma il colossoenergetico con l’Ad MaurizioChiarini ricorda che «non si fanulla se le tariffe restano congela-te per lungo tempo, come in pas-sato».

Solo il tempo dirà se le distanzetra Palazzo d’Accursio e Hera sulcosto delle tariffe sono destinate aridursi o a trasformarsi in un durobraccio di ferro. La multiutility damesi si dice pronta a fare la suaparte, ma in cambio chiede ade-guati rincari nelle bollette. Una ri-chiesta accolta solo in parte dallagiunta Merola. Come ieri ha di-mostrato la Giannini intervenen-do alla presentazione del bilanciodi sostenibilità di Hera. Un rap-porto che segnala molti progres-si, ma anche punti critici. Peresempio gli investimenti dell’a-zienda sotto le Due Torri sonoscesi del 15% passando da 42,6 a35,7 milioni. Tra le voci in lieve ca-lo anche la raccolta differenziata,dove il capoluogo registra il datopiù basso (35%) di tutte le provin-ce in cui opera il gruppo (la media

è al 48%). E le perdite d’acqua nonmancano visto che la percentua-le di spreco è al 25%. Numeri chenon lasciano indifferente la vice-sindaco che cita l’esempio di Fi-renze «dove la raccolta differen-ziata è migliore e con costi piùbassi». Insomma, è possibile mi-gliorare i servizi «senza oneritroppo elevati per i cittadini». Egià che c’è Giannini lancia unastoccata sulla presenza delle don-ne nel vertice dell’azienda (appe-na due su 16 consiglieri): “C’è an-cora molta strada da fare». Paroleche Chiarini accoglie come solle-citazioni, ribaltando però l’impo-stazione del problema sulle tarif-fe. «A Bologna abbiamo qualchenumero non positivo, soprattut-to sui rifiuti», ammette dopo aversottolineato i record che fanno diHera un’azienda di eccellenza.Ma il gruppo chiede adeguamen-ti delle tariffe. Un problema su cuil’Ad si mostra fiducioso: «Con ilComune — assicura — trovere-mo una soluzione, ma migliorareun servizio significa fare investi-menti». Un tema delicato dopo loscossone del referendum. Hera inogni caso garantirà i fondi già pro-grammati fino al 2012 per il siste-ma idrico di Bologna. Mentre sulfuturo bisognerà attendere le de-cisioni del Parlamento. Nell’atte-sa «abbiamo un contratto con Atofino al prossimo anno». Dunquele bollette aumenteranno del3,4% quest’anno e, forse,«del 2%l’anno prossimo» a fronte di 63,5milioni di investimenti nel bien-

nio. «Ma ne riparleremo a ottobre— conclude Chiarini — serena-mente». Un primo banco di provasarà la presentazione al Comunedi un progetto di Hera sulla rac-colta differenziata nel centro sto-

rico. E intanto una bocciatura deiconti di Hera arriva dall’Idv. «Unbilancio poco sostenibile» dice ilconsigliere regionale SandroMandini.

UN PIANO da 3,5 milioni di europer far sparire i cassonetti dallacerchia dei Mille. E sostituirli conisole ecologiche e raccolta portaa porta. Con l’ambizioso obietti-

vo di portare Bologna nell’alveodelle città a “impatto zero”. Sca-lando man mano la virtuosaclassifica delle province al topper la raccolta differenziata. Ma

il progetto da aprile è fermo al pa-lo. Riposto in un cassetto di Pa-lazzo d’Accursio dal commissa-rio Anna Maria Cancellieri in at-tesa di fondi e di un sindaco a cuiaffidarne la realizzazione. Eraprevista anche una piccola spe-rimentazione in alcuni angolidella città. Mai partita. E così il“dossier rifiuti” attende di essereanalizzato dalla giunta Merola.

Il piano è ambizioso e prevedela cerchia del Mille, cuore delcentro storico di Bologna, libera-ta da cassoni, cassonetti e conte-nitori per materiali speciali. Alloro posto, raccolta porta a portae 10 isole ecologiche sotterraneeche “nascondono” i rifiuti e mi-gliorano l’estetica della città. Ilprogetto “cassonetti zero” vienemesso a punto in primavera daHera in collaborazione con lostaff dell’architetto Bruno Ga-brielli. L’esperto a cui il Commis-sario Cancellieri dà il compito di“immaginare” il restyling com-plessivo della città. Ben sapendoche l’effettiva realizzazione delprogetto sarebbe toccata al nuo-

vo sindaco. Una prudenza in pri-mo luogo dettata dai costi. Perdire addio ai cassonetti servonoquasi 4 milioni che i tecnici delComune non sanno dove reperi-re. Hera “suggerirà” a Merola diaumentare la tariffe visto che ilpiano ha un costo. E per la mul-tiutility dovrà essere inserito inbolletta. Se ne parlerà in autun-no. Nell’attesa ci sono decine didettagli da definire. Il progetto sibasa al momento su un delicatomix di isole ecologiche e raccoltaporta a porta. Un modo per ab-battere i costi visto che ritirare irifiuti “a mano” ha un costo ele-vato. Spese che i bolognesi ri-schiano di ritrovarsi in bolletta.Ci sono poi problemi tecnici. Pa-lazzi storici, composti da oltre 50appartamenti, produrrebberopiccole “montagne” di rifiuti daritirare ogni giorno. Col risultatodi minare il restyling da cui il pro-getto prende le mosse. Tra le ipo-tesi c’è allora la moltiplicazionedelle isole ecologiche sotterra-nee (alcune già esistono in città).Dalle strade sparirebbero oltre40 cassonetti extra-large e deci-ne di altri contenitori. Un lavorograduale, dilazionato nel tempoe basato su soluzioni “intelligen-ti” tarate sui diversi punti delcentro storico. A ogni strada ilsuo smaltimento ideale. Realiz-zando il piano un po’ alla volta eandando a regime nel giro di dueo tre anni.

(e. m.)

L’Ad Chiarini: “ABologna sui rifiuticifre non positive,però servonoinvestimenti”

L’idea è far sparirei cassonetti nellacerchia del Millecon porta a portae isole ecologiche

Palazzo d’Accursio in pressing su Hera“Subito la raccolta differenziata in città”La Giannini “Migliorate i servizi, senza stangate sulle tariffe”

Luigi Castagna, nel cda di Hera, col vicesindaco Silvia Giannini

Presto il Comune riprenderà il piano da 3,5 milioni che Hera diede alla Cancellieri, fermo per mancanza di fondi

Quel dossier rifiuti finito nel cassettoIl retroscena

I punti critici

GLI INVESTIMENTI

In un anno gli investimentisono scesi del 15 percento, passando da42,6 milioni a 35,7

I RINCARI

Le bollette dell’acquaaumenteranno del 3,4%nell’anno in corso e forsedel 2% l’anno successivo

LA RACCOLTA

A Bologna il dato piùbasso (solo il 35% dei rifiutitrattati) mentre la media delgruppo è al 48%

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Maurizio Chiarini, Ad di Hera

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6 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

BOLOGNA - Unità

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spositivo, e abbiano un’idea delleconseguenze». Il punto è semprequello sollevato dal professor Alle-va: i garanti avrebbero di fatto aper-to la strada a un obbligo per l’entepubblico a finanziare materne priva-te.

Su questo allarme dunque il fron-te è compatto. Poi ci sono i giudizisul valore che può rivestire la consul-tazione, che Merola si è impegnatoa lanciare sul sistema integrato del-le scuole d’infanzia. Per Soster puòcomunque essere utile - fermo re-stando la priorità dello strumentoreferendum. Più caustico Cecconi:«Il percorso proposto dal sindaco èvago, perchè vuoto di contenuti, sia-mo ai “pannicelli caldi” - accusa -.Se davvero si vuole dare voce ai cit-tadini, in tutte le democrazie lo stru-mento per garantire la consultazio-

ne più estesa e diretta è il referen-dum. L’unico a garantire che si chia-mino tutti i bolognesi a dire la loro,e non sia il Comune a “scegliere” chiconsultare». Le modalità della con-sultazione sono dunque un puntosu cui presto si potrebbe riaccende-re il dibattito politico. A palazzod’Accursio per il momento non ci so-no indicazioni su come attuare ilpercorso. Anche perchè la giunta la-scia di fatto l’onore e l’onere di defi-nirne i dettagli al Consiglio comuna-le: è in aula che si darà corpo allaproposta del sindaco.

Il Pddalcantosuo si chiama fuo-ri da ogni polemica. «Mai fatto laguerra al referendum, mai tentatodi boicottarlo o di tirare per la giac-ca i garanti. Né abbiamo cercato dicavalcarlo», ricorda Donini ai refe-rendari come agli alleati che - da Selall’Idv - si sono schierati in prima fi-la perché sui fondi alle materne pri-vate si desse la parola ai cittadini.Con loro «nessuna polemica», dun-que. Resta il fatto che un ampio fron-te di cittadini si sente defraudato diun diritto. E forse, non crede abba-stanza nella possibilità di discussio-ne proposta dall’amministrazione.Donini si dice fiducioso che il Comu-ne «adotterà tutti i mezzi a disposi-zione per un confronto il più parteci-pato possibile». Come? «Credo cipossa essere una fase di analisi, didivulgazione ampia e quindi occa-sioni strutturali di confronto - ragio-na il segretario - con rigore e serietà,nell’interesse del servizio pubblico edei cittadini». Pillati ha detto che laconvenzione non è intoccabile...«Ha ragione - commenta Donini -.Se c’è spazio per una sua revisioneanche profonda? Il modo in cui Me-rola e l’assessore si sono spesi per unconfronto ampio, per me è garanziache a valle di questa discussione ver-ranno prese le decisioni più adegua-te. Senza tabù, l’obiettivo per noi èquello di promuovere un effettivomiglioramento del sistema scolasti-co».❖

PDL, PASSO INDIETRORESPINTO

Raffaele Donini (segretario Pd Bologna)«Mai tentatodi boicottare il votoodi tirareper lagiac-

ca i garanti. Ora credo che a valle del confronto propostodal sindaco si possano prendere le decisioni più adeguate»

Se davvero il sindaco Merolavuole lanciare un percorsopartecipato «convochi i pro-motori del referendum e de-

cida con noi, e con le scuole, comeattuarlo». Questa la contropropostadi Andrea Morrone, docente di dirit-to costituzionale vicino al Pd e mem-bro del Comitato articolo 33. Che poiaccusa: «In città il finanziamento allescuole private è tabù, in modo tra-sversale dalla destra a parti rilevantidel centrosinistra».Professore, come intende muoversiora il Comitato?«Abbiamo davanti due strade. E nonè detto che non le percorriamo en-trambe. La prima è quella di un ricor-so d’urgenza davanti al giudice ordi-nario, per violazione del diritto pub-blico di partecipazione dei cittadinida parte di un organismo di un entepubblico. E contesteremo il fatto chei garanti abbiano dato un’interpreta-zione in contrasto con l’articolo 33della Costituzione (le scuole privatesono libere “ma senza oneri per loStato”)».L’altrastradaèquelladireiterareilrefe-rendum?«Esatto, non escludiamo questa possi-bilità da portare avanti in parallelo.Non abbiamo ancora deciso maun’ipotesi sarebbe quella di ripresen-tare un nuovo quesito - non dovrem-mo metterci più di una settimana. Op-pure organizzare comunque un refe-rendum popolare, autogestito, senzapassare per il Comune. Che avrebbeun valore simbolico, ma politicamen-te molto forte».Casomaiqualiglispaziperunariformu-lazione?«Le argomentazioni dei garanti pernoi sono molto deboli. Citano l’artico-lo 118 della Costituzione ma appun-to non l’articolo 33; poi fanno riferi-mento alla legge 62 di parità, che pe-

rò non prevede affatto un finanzia-mento comunale per le scuole pari-tarie; infine i garanti fanno un erro-re madornale: citano la sentenzadella Corte Costituzionale sul refe-rendum abrogativo della legge 62,sentenza che respingeva quel quesi-to per vizi di forma interni. Niente ache vedere dunque con il nostroquesito. Che aveva, lo ricordo, altrefinalità».Cioè quali?«I garanti lo hanno giudicato comese fosse abrogativo, e volesse can-cellare i fondi alle materne private.Noi invece volevamo stabilire a chidovessero andare in modo priorita-rio per aumentare la qualità dellescuole pubbliche. Oggi ci si basa sul-la quantità, si dice cioé che le priva-te servono per garantire più posti, esi tace sui controlli».

Per l’assessore Pillati i controlli sonodi competenza ministeriale, non delComune...«Ma così si fa finta che non esista unprincipio di responsabilità che èl’abc della politica, su come venga-no spese le risorse pubbliche».Cosa pensa della proposta del sinda-co?«Benvenga questo percorso parteci-pato, ma trovo bizzarro che intantosi impedisca un confronto sul temacon il referendum, ovvero il princi-pale degli strumenti di partecipazio-ne. Ho l’impressione che in questacittà ci siano argomenti tabù, unodei quali è proprio il rapporto pub-blico privato nella gestione del servi-zio scolastico. Su questo c’è una con-sociazione che taglia trasversalmen-te destra, centro e componenti an-che rilevanti del centro sinistra».❖

Infatti si potrebbe obiettare che,proprio perché le comunali sono in-sufficienti, su di esse si dovrebberoconcentrare gli sforzi finanziari diPalazzo d’Accursio.

Probabilmente è anche tenendoconto di argomenti come questoche il sindaco ha annunciato un«percorso partecipato» che coinvol-gerà i Quartieri, offrendo di fatto al-la città una possibilità di emendareo correggere la convenzione: chenon è intoccabile, ha detto l’assesso-re Marilena Pillati. Una consultazio-ne importante, non incompatibilecon quella referendaria ma sostan-zialmente diversa. Perché il ricorsoalle urne darebbe la possibilità dimettere agli atti un «sì» o un «no»:risposte nette, indispensabili quan-do sul piatto ci sono, tra l’altro, que-stioni di principio come il ruolo e laqualità della scuola pubblica.GIGIMARCUCCI

ViginioMerola (sindaco di Bologna)«Abbiamo sempre riconosciuto, al di là del

referendum, la necessità di una discussione con la città,pur essendo a favore delle convenzioni con le private».

SergioLoGiudice,presidenteonorariodiArcigayecapogruppoPdaBologna,spose-rà il 27agostoadOslo, il suocompagnoMicheleGiarratano, responsabiledell'ufficio legalenazionalediArcigay.Entrambinati inSicilia,Sergio50annifa,Michele29.Unasceltaaffetti-vama anche “politica”. E visto che in Italia (ancora) non si può, i due hanno scelto Oslo.

«Vuole unpercorsopartecipato? Il sindacolo concordi coi referendari»

Intervista a AndreaMorrone, costituzionalista

ADRIANA COMASCHI

[email protected]

REFERENDUMIDUBBI SULNOp SEGUE DA PAGINA I

IL COMMENTO

Referendumbocciato, ora lecontromosse.Diteci che nepensate su Fb

Ilaria Giorgetti, candidata allapresidenza del S.Stefano per ilPdl, in una lettera ai vertici si èdetta pronta a un passo indie-tro. Ma Fabio Garagnani l’haconfermata. Si andrà alla conta.

Errata interpretazione«L’interpretazione deigaranti contrasta conl’articolo 33»

LoGiudicesi sposaadOslo

IIIVENERDÌ1 LUGLIO

2011

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7Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

FERRARA - Carlino

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8 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

FERRARA - Estense.com pt1

di Federica Ruggeri

“A seguito dell’esito referendario del 12 e del 13 giugno, che ha visto la maggioranza degli elettori schierarsi a favore

della ripubblicizzazione del servizio idrico, il Comitato Acqua Pubblica di Ferrara propone le azioni concrete da

compiere sia a livello locale che nazionale per dare risposte coerenti alla scelta effettuata da milioni di italiani”. Questa

le motivazioni del Comitato Acqua Pubblica di Ferrara espresse dai suoi rappresentanti – Marcella Ravaglia, Davide

Scaglianti e Daniela Albano – che ieri mattina hanno incontrato i giornalisti.

Come primo punto, il Comitato chiede l’immediata eliminazione nella tariffa idrica della remunerazione del capitale

investito. “Chiediamo ai sindaci – ha affermato Marcella Ravaglia – che presentino presso Ato6 la richiesta di riduzione

delle tariffe, e che, al tempo stesso, Ato6 mantenga gli investimenti previsti, per i quali gli utenti hanno già pagato

attraverso la bolletta dell’acqua”.

“In secondo luogo – ha spiegato Ravaglia – la richiesta da parte del Comitato di intraprendere un percorso locale di

ripubblicizzazione, attraverso la proposta alle amministrazioni di modifica degli statuti comunale e provinciale, affinché

l’acqua venga definita come bene comune la cui gestione deve essere affidata a soggetti di diritto pubblico. Inoltre

proponiamo – ha proseguito – che per tutti i comuni dove il gestore è attualmente Hera spa si proceda allo scorporo del

ramo acqua e conseguentemente se ne avvii la trasformazione in azienda speciale consorziale; per i comuni dove il

gestore è attualmente Cadf Spa, che si avvii la trasformazione della società di capitali in azienda speciale consorziale”.

Un ulteriore aspetto riguarda l’avvio del percorso di ripubblicizzazione anche a livello nazionale, riprendendo in mano la

proposta di legge di iniziativa popolare promossa dal Forum sull’acqua ancora nel 2007. “L’obiettivo – ha detto

Ravaglia – è quello di giungere a una normativa nazionale che preveda la realizzazione di un modello di gestione

pubblico-partecipata, mediante affidamento ad un soggetto giuridico di diritto pubblico, con caratteristica di azienda

improntata a criteri di economicità, efficienza, trasparenza e partecipazione. Riteniamo fondamentale partire da questa

proposta – ha sottolineato Ravaglia – perché i principi ispiratori sono gli stessi dell’iniziativa referendaria che ha visto

raccogliere il consenso della maggioranza del Paese”.

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9Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

FERRARA - Estense.com pt2

“L’ultimo punto – ha aggiunto Davide Scaglianti – prevede un Piano straordinario di investimenti nel servizio idrico che

ritorni al finanziamento pubblico, attraverso la costruzione di un nuovo meccanismo tariffario e il ricorso sia alla finanza

pubblica che alla fiscalità generale, nell’unico quadro possibile di una nuove gestione pubblica del servizio. Le risorse –

ha proseguito Scaglianti – possono essere reperite attraverso la lotta all’evasione fiscale, la riduzione delle spese

militari, una tassa di scopo sulle bottiglie di plastica. Il piano straordinario di investimenti che proponiamo – ha

sottolineato Scaglianti – produrrebbe anche un incremento di circa 200.000 posti di lavoro nei prossimi anni”.

“Infine chiediamo – hanno concluso Davide Scaglianti e Daniela Alboni – che questi primi passaggi che seguono l’esito

referendario avvengano con la consultazione degli appartenenti al movimento popolare dell’acqua, che è numeroso e

vuole partecipare”.

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10 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

FERRARA - Nuova Ferrara

Pagina 12 - Cronaca

I COMITATI

Acqua pubblica: rispettare la volontà dei cittadini

Una gestione dell’acqua interamente pubblica, in piena coerenza con il risultato del referendum di metà

giugno. Ed in sostanziale “pressing” sul sindaco Tagliani e sull’ad di Hera Chiarini. E’ quel che

chiedono i comitati che si sono formati attorno al concetto di “bene comune”, per nulla intenzionati a

mollare la presa. «Gli elettori – sostiene la portavoce Marcella Ravaglia – si sono espressi a favore

della ripubblicizzazione del servizio idrico: occorre ora sostanziare nei fatti questa importante scelta

politica operata dai cittadini». I comitati chiedono all’Ato di premere sui gestori per l’immediata

applicazione nella tariffa dell’eliminazione della remunerazione del capitale e il mantenimento degli

investimenti già previsti. Si contesta la proposta di modifica dello statuto del Comune di Ferrara (unici

contrari Prc-Pdci e Ppf) che punta a mettere la gestione del servizio idrico in mano al “mercato

regolato”, perché «di fatto conserva lo status quo». E le proposte? C’è quella di intraprendere il

cammino della ripubblicizzazione su due versanti: nei comuni in cui il gestore è Hera, procedendo allo

scorporo del ramo acqua e avviando la trasformazione in azienda speciale consortile; stessa meta

dove “governa” il Cadf, lasciandosi alle spalle la forma della società di capitali. «Ci muoviamo – illustra

l’altro portavoce Davide Scaglianti - sulla scia della proposta di legge di iniziativa popolare su cui già

nel 2007 sono state raccolte 400mila firme in tutta Italia». Sul tema dei finanziamenti dell’intero

sistema, si punta ad una svolta: al posto del “full cost recovery”, in pratica il meccanismo per cui tutti i

costi di gestione e investimento delle reti idriche vengano corrisposte dai cittadini attraverso le bollette,

un ricorso sia alla finanza pubblica e alla fiscalità generale, tra l’altro diminuendo le spese militari o con

una tassa di scopo sulle bottiglie d’acqua di plastica. La richiesta, infine, è di una gestione pubblica

davvero partecipativa e democratica, «anche a livello locale, prima di assumere qualsiasi decisione,

vanno consultati gli abitanti». Fabio Terminali

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11Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

FORLI’ CESENA - Carlino

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12 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

FORLI’ CESENA - Voce

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13Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

FORLI’ CESENA - Carlino

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14 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

MODENA - Carlino

•• 4 MODENAPRIMOPIANO VENERDÌ 1 LUGLIO 2011

ALLEANZEDIFFICILI

di GIANPAOLO ANNESE

«SONO molto dispiaciuto e amareggia-to, anche personalmente, che l’Idv cittadi-na per bocca di Eugenia Rossi, a frontedella nostra disponibilità e richiesta di ri-prendere un dialogo, abbia utilizzato deitoni così duri contro il Pd e la giunta, inpiù condendoli come al solito con giudizidi tipo personale: ma sappiamo chenell’Idv non c’è solo Eugenia Rossi», e ilsottinteso è ‘per fortuna’.Altro che alleanza da ricostruire, tra Pd eIdv siamo in piena zuffa. Il segretario delPd Giuseppe Boschini replica punto perpunto al j’accuse del capogruppo dipietri-sta pubblicato ieri. «Mipare che Eugenia Rossi- sottolinea Boschini -perda completamentedi vista il quadro nazio-nale in cui ci muovia-mo: l’economia che nonriprende, la disoccupa-zione, la destra incapacedi governare. La gentechiede unità alle forzedi centrosinistra per co-struire l’alternativa».Lei invece «è rimastaferma ai problemi del2008-09 e della discus-sione sull’ex-Amcm, e ti-ra fuori ancora ‘Modenafutura’, un documentodel 2007. Nel frattempoviviamo in un altromondo».

IN PRIMO LUOGO, secondo il segreta-rio Pd, «la ricostruzione che fa della no-stra urbanistica è forzata, quasi caricatura-le: si dice d’accordo col Peep e con l’affit-to sociale. Bene, io credo che costituiscaquasi l’80% dell’edilizia fatta a modenada Pighi e da Sitta in questi anni, e anco-ra di più in futuro».Quanto all’interlocutore con il quale in-traprendere il percorso di ricucitura, Bo-schini (che la Rossi aveva definito pococredibile come negoziatore) «Rossi fa be-nissimo a tirare in ballo il segretario regio-nale del Pd (Bonaccini ndr). E infatti an-che io auspico che i livelli provinciali e re-gionali dell’Idv prendano in mano la si-

tuazione in città. Sappiamo che l’Idv nonè solo l’Eugenia Rossi. E’ un partito mo-derno, capace di una iniziativa politica ri-formista: a livello provinciale e in tanteamministrazioni comunali lavoriamo in-sieme e anche quando non c’è identità divedute, c’è sempre confronto costruttivo:non si capisce perché non sia possibile an-che a Modena città». In tutta Italia, pro-segue Boschini, «andiamo bene, solo aModena chissà perché siamo un covodel malaffare. Non è credibile. Diconsiglieri che lavorano per lucrarel’1% in più credo la gente ne abbiale tasche piene: è tempo di re-sponsabilità e di risposte».

Il piano Pd: scavalcare la Rossi«L’Idv a Modena non è solo lei»Boschini: «I dipietristi provinciali e regionali risolvano l’anomalia»

CASOUNICO LOBBYDELCEMENTOModena è uno dei pochi Comuniitaliani e unico in regione doveil Pd e l’Idv non sono alleati

EugeniaRossi (Idv) aveva definitola nuova politica urbanisticaindicata dal Pd una«porcheria»

IL CASO IL FAMOSO DOCUMENTO DI SITTA RITENUTO «SUPERATO»

E ora cade anche «Modena futura»«MODENA Futura è un documento del2007. Ora il mondo è cambiato». Le paroledel segretario Pd Giuseppe Boschini in ri-sposta a Eugenia Rossi costituiscono unospaccato significativo del new deal lanciatosabato dal partito. Perché a questo punto ca-de anche l’ultimo baluardo simbolico dellafamosa o famigerata (dipende dai punti di vi-sta) ‘dottrina Sitta’, il sogno della ‘città me-dia felix’ di cui Modena futura era la scala perrealizzarlo e su cui l’intera città si è accapi-gliata per più di tre anni (memorabili gli

scontri sugli aumenti della popola-zione). Non è mai stato, è vero, un do-cumento ufficiale e amministrativo,ma costituiva la stella polare della po-litica urbanistica dell’assessore. Ora siprocederà solo per obiettivi «di mediotermine», recita il nuovo documento delPd, «governando il rapporto tra città e Co-muni limitrofi, dopo gli evidenti squilibri(demografici ndr) avvenuti negli ultimi de-cenni, attraverso un confronto in sede pro-vinciale e intercomunale».

g.a.

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15Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

MODENA - Informazione

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16 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

PIACENZA - Cronaca

cronaca cittadinaLa Cronacadi [email protected]

VENERDÌ 1 LUGLIO 2011

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Alpini, a un passo dall’adunataIl 12 maggio 2013 Piacenza ospiterà la tre giorni.Abbozzato il percorso

Chiesta la collaborazione a Comune e Provincia.Previste 500mila personeBruno Plucani conta di dare

l’ufficialità il prossimo 18 set-tembre e ostenta sicurezza: «Il

raduno degli alpini si farà a Piacen-za», dice. «Altrimenti non si fa». Adoggi infatti la nostra città resta l’uni-ca candidatura sul tappeto per ospi-tare nel 2013 la grande adunata deglialpini. Dopo aver masticato amaronegli ultimi anni, stavolta pare esseredavvero la volta buona. La data dasegnare sul calendario è quella del 12maggio 2013.

Anche perché ufficiosamente lamacchina ha già iniziato a muoversimuoversi ed è bene che lo faccia pertempo: la data è soltanto apparente-mente distante e ospitare qualcosacome 500mila persone in tre giornirichiede un’organizzazione capillare.Tutto deve funzionare come un oro-logio svizzero ed è proibito sgarrare.Anche alla luce di queste ragioni ierimattina era presente in città la com-missione nazionale Ana (associazionenazionale alpini) con il segretario na-zionale Silverio Vecchio. Un sopral-luogo per ispezionare l’intero percor-so (ammassamento, sfilata, sciogli-mento), ma anche per accertarsi del-la collaborazione dei due enti pubbli-ci principali, Comune e Provincia.Gli alpini hanno così incontrato ilpresidente della Provincia MassimoTrespidi, il vicesindaco FrancescoCacciatore e la comandante della Po-lizia Municipale Boemi.

Una disponibilità che non è venutameno. Anzi, da quel che si sa i pooldei due enti sono già al lavoro, inparticolare con Polizia Municipale,Polizia Provinciale e Protezione civile

che sono già in allerta. La Boemi(presente insieme con l’ispettorePaolo Costa), forte anche dell’espe-rienza dell’adunata che si svolse aBrescia, ha già annunciato che servi-ranno rinforzi da altri comandi peralmeno 200 unità ed è per questoche si muoverà in tal senso.

Come ha spiegato Vecchio gli alpi-ni non chiedono agli enti una colla-borazione di carattere economico,ma di servizi, strutturale e logistica.Dalla raccolta per le immondizie almontaggio di tribune, dai serviziigienici alle aree per l’attendamento,

dai punti acqua e luce agli alloggicollettivi, per finire con un Piano Sa-nitario. In particolare alla Provinciaviene chiesta la disponibilità di strut-ture ricettive e di coordinamento coni vari comuni.

Sarà dunque una tre giorni. Il ve-nerdì dedicato all’arrivo delle ban-diere: ci sarà una minisfilata con fan-fare, brigate, labari, gonfaloni e i ves-silli delle associazioni combattentisti-che che dovrebbero giungere in piaz-za Cavalli. Sabato sono previsti dueriunioni (in loghi ancora da stabilire)e la Santa Messa probabilmente in

Duomo. Domenica il clou, con la sfi-lata a scaglioni delle sezioni alpine ditutta Italia a partire dalle 8,30 fino asera. Già abbozzato un percorso, an-che se forse verrà rivisto perché con-siderato troppo lungo (quasi 3 chilo-metri). Il corteo partirà da viale Mar-tiri della Resistenza, per poi passarein via Boselli, via Beati, via Farnesia-na, piazzale Libertà (dove verrannomontate due tribune laterali), strado-ne Farnese per arrivare in via Geno-va, luogo scelto per lo scioglimentodel corteo. «Abbiamo stabilito unpercorso un po’ distante dal centro

storico perché avremo bisogno di viemolto larghe visto che sfilerannoquasi 100 mila alpini» ha spiegatoPlucani.

«I numeri non spaventino» ha av-vertito Vecchio, «saranno spalmati supiù giorni e in più luoghi». Alla finedella giornata di oggi i delegati com-pileranno una relazione che verrà ap-provata durante il consiglio nazionalein programma alla fine dell’estate esolo il 18 settembre si potrà ufficia-lizzare la scelta.

Marcello [email protected]

Il vertice di ieri all’associazione AlpiniQui sopra, Trespidi e Cacciatore

Un commesso rimuove il sacco di rifiuti da-vanti a Corradi e Cavalli

Inceneritore, Idv: «Finalmente Trespididice no al potenziamento di Tecnoborgo»

«Siamo soddisfatti che anche il presiden-te della Provincia Massimo Trespidi si siaallineato alle richieste fatte dall’Italia deiValori che già durante lo scorso mese diottobre, attraverso una mia interrogazionein Provincia, aveva dichiarato inopportunol’aumento della potenza dell’inceneritoredi Piacenza». Lo afferma Samuele Raggi,consigliere provinciale dell’Italia dei Valo-ri.

«Questo perché la crescita della raccoltadifferenziata, rafforzata anche dall’intro-duzione del sistema porta a porta, aveva difatto ridotto il quantitativo di rifiuti da in-viare a incenerimento. Perché quindi con-

sentire di poter bruciare di più mortifican-do lo sforzo dei cittadini, veri autori degliottimi risultati della differenziata?

Ora che anche il presidente Trespidi, do-po qualche mese di approfondimento e ri-flessione, si è accorto che avevamo ragio-ne, ci auguriamo che le politiche provin-ciali siano sempre più indirizzate verso lariduzione della produzione dei rifiuti everso un miglioramento crescente dellaqualità della raccolta differenziata. Questoimpegno ci sembra quanto mai doverosose si considera che nel 2010 la produzionedei rifiuti è aumentata del 3 % rispetto al-l’anno precedente».

La protesta si è esplicitata nelmodo più semplice: un sacchettodi spazzatura sui banchi. Un sac-chetto subito tolto dai commessi,ma fotografato dal “nemico” Fran-co Grillini (Pd). La protesta controi rifiuti napoletani in Emilia Roma-gna è andata in scena martedì, inconsiglio regionale. Protagonisti ilconsigliere piacentino del Carroc-cio, Stefano Cavalli e quello par-migiano Roberto Corradi. A scate-nare i leghisti è stata la bocciaturadella risoluzione di Lega e Pdl,contro l’arrivo dei rifiuti parteno-pei, e l’approvazione di quella delcentrosinistra, favorevole ad aiuta-re il neosindaco Luigi De Magi-stris a ripulire, per l’ennesima vol-ta, la città. Evidentemente lo stessoprimo cittadino non era riuscito amantenere quanto promesso: ripu-lirò la città in cinque giorni.

La Lega si era battuta duramen-te contro la nuova invasione di ri-fiuti. In città, a sollevare il caso,molto in anticipo, era stato il Pdche aveva lanciato al proposta dibruciare 10mila tonnellate di rifiu-ti, per sei mesi, all’inceneritore diBorgoforte. Apriti cielo. Subito laLega aveva alzato le barricate e, dasinistra, c’era chi aveva sostenutoche non era possibile bruciare altririfiuti nell’inceneritore. A questo,va aggiunto anche che non essendoi rifiuti napoletani differenziati,non si sa che cosa sarebbe finito al-l’interno del nostro inceneritore,quasi sicuramente rifiuti pericolosio tossici.

In ogni modo, in serata, il decre-

Lega, i rifiuti davanti a ErraniRegione, la protesta di Cavalli

to del Governo è passato, anche secon il voto contrario del Carroccio.I rifiuti andranno così in altre re-gioni (è prevista anche la costru-zione di un impianto), previo ilnulla osta delle amministrazioni.Appare così scontato che anche inEmilia Romagna ne arriverà qual-che tonnellata. L’intento, certo, èquello solidale, anche se a provoca-re quel disastro ci sono 15 anni dimalgoverno di centrosinistra e 8miliardi di euro spesi dal 1994 aoggi. I risultati, però, sono sotto gliocchi di tutti.

A Palazzo Farnese

L’addio al Comune di Rossella VillaniIl gruppo didipendenti,dirigenti eassessoricomunaliche ieri hafesteggiatoil pensiona-mento diRossella Vil-lani, la sto-rica dirigen-te del setto-re Culturacon 30 annidi servizioalle spalle.

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17Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

PIACENZA - CronacaLa Cronaca cittadina VENERDÌ 1 LUGLIO 2011

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Niente campi, l’ira della FedertennisIl Comune non realizzerà i 4 previsti.Fulgosi: «Delusi,mancano le strutture»

«Dispicere e delusione». Così reagiscela sezione piacentina della Fit, federazio-ne italianatennis, alla decisione dell’am-ministrazione comunale di accantonarel’ipotesi di realizzare quattro campi aBorgotrebbia. La scelta era maturata nel-la giunta comunale di dieci giorni faquando, a fronte anche di un confrontoin maggioranza, l’esecutivo aveva decisodi destinare i 125mila euro, cioé le risor-se inizialmente previsteper costruire due campi(ulteriormente rivista ri-spetto ai quattro), per levarie r ichieste prove-nienti dalle Circoscrizio-ni. Ciò ha indotto il pre-sidente della nostra Fe-dertennis Gianni Fulgosia prendere carta e pennae a scrivere una nota po-lemica.

«Con grande dispiace-re e, soprattutto, delu-sione, lo scrivente Comi-tato Provinciale dellaFederazione ItalianaTennis ha appreso – pur-troppo dalla stampa enon attraverso una co-municazione ufficiale del Comune diPiacenza – che il recente assestamento dibilancio approvato dalla Giunta comuna-le, ha di fatto rimandato, ancora una vol-ta, la già programmata realizzazione dinuovi campi comunali scoperti in localitàBorgotrebbia». Una «amara notizia, quin-di, per il mondo sportivo piacentino e, inparticolare, per i tennisti» che nella no-stra provincia, ma soprattutto a Piacenza,sono fortunatamente in continua cresci-ta; i tesserati presso la Federazione - fapresente Fulgosi - sono passati dai 751del 2007 ai 1.045 del 2010 facendo quin-di registrare un aumento di circa il 40%in questo breve lasso di tempo. «Dati chefotografano un movimento agonistico piùche mai vitale, a cui vanno aggiunti quellirelativi al tennis amatoriale che porta in

dote un numero di sportivi superiore,soltanto nella nostra città, alle milleunità».

L’originale progetto predisposto dalComune di Piacenza – da tempo solleci-tato in merito dallo scrivente ComitatoProvinciale – prevedeva la costruzione diquattro nuovi campi da tennis scoperti.«Un intervento già messo a suo tempo abilancio dall’Amministrazione municipa-

le, successivamente ridi-mensionato con la pre-visione “tipicamentepiacentina” – cioè conlo spirito di fare semprele cose in piccolo – direalizzare soltanto duecampi scoperti. Ora, do-po aver sopportato que-sto inatteso ed ingiusti-ficato r idimensiona-mento, da Palazzo Mer-canti arriva la notiziadello stralcio momenta-neo dei campi stessi dalbilancio comunale».

Per rendere l’idea del-l’impellente necessità dicampi da tennis scoper-ti comunali avvertita a

Piacenza, dove attualmente non si ha di-sponibilità di nessun campo scopertopubblico, la Fit riporta i dati, relativi allostesso tipo di impianto sportivo, delle al-tre province dell’Emilia Romagna: Bolo-gna 34; Ferrara 9; Forlì 18; Modena 1;Parma 7; Ravenna 22; Reggio Emilia 4;Rimini 5.

«Danneggiando lo sport si danneggianosoprattutto i giovani - conclude Fulgosi -Qualcuno, probabilmente, non capisce, onon vuole comprendere, che in un mo-mento caratterizzato da perdita di valorietici, culturali e sociali come quello chestiamo vivendo, lo sport continua ad es-sere, soprattutto per i giovani, un valido econcreto aiuto per risolvere i problemi ele difficoltà della vita quotidiana».

(mp)

Foti (Pdl) su Rai Uno

«Riqualificarei centristorici»Il parlamentare piacentinoTommaso Foti (PdL) parteci-perà domani alle 10 allatrasmissione "Settegiorni" inonda su Rai 1. L'onorevoleFoti sarà intervistato sullariqualificazione dei centristorici e dei borghi antichid'Italia, tema oggetto di unasua proposta di legge at-tualmente in discussione al-la Camera dei Deputati.

Polledri (Lega Nord)

«Ripresa c’è,la crescitava favorita»L’altro giorno l’onorevoleMassimo Polledri, LegaNord, ha partecipato a RaiNews24, l’appuntamentoquotidiano di commento de-gli eventi politici più rilevan-ti, condotto da CorradinoMineo. Nel corso della tra-smissione che ha affrontatoil tema della manovra finan-ziaria. «La crisi finanziariaha determinato effettidrammatici in tutto il mon-do, in Europa, in Italia. Assi-stiamo ad una leggera ri-presa che va stimolata e fa-vorita».

Il recente allargamento della Zonaa traffico limitato (Ztl) ha contri-buito a ridurre la quota di par-

cheggi a pagamento nel centro stori-co. Così per recuperare (leggi farcassa) il Comune ha deciso di corre-re ai ripari istituendo nuovi parcheg-gi con strisce blu ai margini dellaZtl. «Occorre un riequilibrio dei po-sti per garantire un’adeguata offertaall’utenza», si legge nella delibera digiunta, adottata all’unanimità l’altrogiorno. Una motivazione che suonaquasi come una beffa dal momentoche nelle nuove zone fino ad oggi sipoteva parcheggiare gratis.

Paventata solo qualche settimanefa, ecco dunque concretizzarsi lanuova infornata di strisce blu. I nuo-vi parcheggi a pagamento a rotazio-ne saranno istituiti in queste zone:via IV Novembre nel tratto compre-so tra via Alberici e il parcheggio delCheope, nella stessa via Alberici, invia Giordani nel tratto compreso traviale Pubblico Passeggio e lo Strado-ne Farnese, in via Capra, e in largoSant’Ambrogio.

Ecco quanto di legge nella delibe-ra che istituisce le nuove zone: «Con-siderato che a seguito della realizza-zione del parcheggio interrato nell’a-rea denominata Cavallerizza, dellarevisione del sistema della circolazio-ne lungo l’asse viario di StradoneFarnese nonché dell’ampliamentodella Ztl, si è verificata una progres-siva diminuzione degli stalli destinati

In arrivo la nuovainfornata di strisce blu

Via Alberici, via Giordani e via CapraIl Comune: «Occorre riequilibrare i posteggi»

alla sosta a rotazione a pagamentopari a circa il 17% del totale deglispazi affidati in gestione, nel 2007,alla società Apcoa Parking Italiaspa»; e considerato «che si rende ne-cessario riequilibrare il numero com-plessivo di stalli di sosta mediantel’istituzione di nuove aree di sosta arotazione a pagamento anche all’e-sterno della Zdi particolare rilievourbanistico» ecco l’elenco di nuovevie nelle quali per parcheggiare sidovrà pagare.

C’è da scommettere che non tar-deranno ad alzarsi nuove polemiche.

Intanto però nei giorni scorsi si è as-sistito ad una mobilitazione degliabitanti della zona di LargoSant’Ambrogio che, dalla sera allamattina, si sono ritrovati la bellezzadi 39 posti auto dipinti di blu. La ta-riffa? 0,50 euro per la prima ora, uneuro per quelle successive; tariffaagevolata di 0,25 per le famiglie resi-denti e di 0,50 per i titolari di atti-vità commerciali. Oggi più che mai iposteggi liberi intorno al centro sto-rico vanno cercati con il lanternino.

Marcello [email protected]

Ambiente, dalla Regionearriva un milione e sette

Oltre 23 milioni di euro per lasalvaguardia dell'ambiente e lacrescita sostenibile. A tanto am-montano le r isorse messa incampo dalla Regione con il Pia-no di azione ambientale 2011-2013 che oggi ha avuto il via li-bera in Commissione territorio eambiente e che a luglio passera'all'esame dell'Assemblea legisla-tiva. "Con il Piano di azione am-bientale- sottolinea l'assessoreregionale all'Ambiente e riquali-ficazione urbana Sabrina Freda -la Regione offre un sostegnoconcreto alle azioni strategichesull'ambiente, per rispondere alleesigenze dei territori e raggiun-gere gli obiettivi fissati dall'Euro-pa". Oltre a proseguire l'impegnodel precedente Piano sul versan-te della conservazione della bio-diversita', della riduzione e dellagestione dei rifiuti, il Piano pun-ta in particolare sull'integrazionee sulla trasversalita', per massi-mizzare l'efficacia dei singoli in-terventi.

Dei 23,6 milioni di euro di-

sponibili, 6,3 saranno program-mati direttamente dalla Regione,mentre la quota piu' rilevante,pari a 17,3 milioni, e' stata ripar-tita tra le singole Province (inbase a criteri che considerano ol-tre all'estensione del territorioanche la popolazione residente,le presenze turistiche e universi-tarie) per interventi specifici, chesaranno cofinanziati dagli Entilocali. Saranno le singole ammi-nistrazioni provinciali a racco-gliere le esigenze dei singoli ter-ritori e a presentarle alla Regio-ne. Nel corso dell'estate 9 Inteseprovinciali definiranno operati-vamente il "chi fa che cosa". Ec-co la ripartizione delle risorseper ogni provincia: Piacenza1.688.580,36 euro; Parma2.119.817 euro; Reggio Emilia1.865.231,84 euro; Modena2.216.802,93 euro; Bologna2.935.532,01 euro; Ferrara1.846.181,19 euro; Ravenna1.648.747,18 euro; Forli'-Cese-na 1.778.637,98 euro; Rimini1.219.241,61 euro.

Il presidente Fit Gianni Fulgosi

DOPO L’INTRODUZIONE DELLA NUOVA ZTL

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18 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

PIACENZA - Cronaca

«Eravamo impegnati in una riunione tecnica».Trentotto minuti di ritardo, l’ingresso proprio sul fi-lo di lana per dare il proprio sì alla variazione di bi-lancio e una stringata spiegazione: «una riunionetecnica». Spiegazione, quella data dai rappresentatidella Lega nord presentatisi con notevole ritardo insala consiliare, che si presta alle più disparate inter-pretazioni, ma che lascia emergere qualche mal dipancia all’interno della maggioranza guidata da Tre-spidi. Malumori dettati da comportamenti “poco ri-spettosi” all’interno della maggioranza (in altre pa-role il Pdl) considerato troppo accentratore e pocoincline alla condivisione dei temi amministrativi coni colleghi del Carroccio.

Convocazione alle 16,30. All’ordine del giorno lavariazione di bilancio da 5 milioni e 237mila euro

(di cui un milione e 450mila di fondi provinciali).Sono passati abbondantemente i cosiddetti quindiciminuti accademici quando l’assessore provincialePaolo Passoni comincia a illustrare il documento trai borbottii della minoranza che a vedere quei banchivuoti proprio non ci sta.

«Una situazione insopportabile» sbotta l’ex padro-ne di casa Gianluigi Boiardi che si alza e lascia l’au-la seguito dagli altri rappresentati dell’opposizione(rimane in aula solo Giulio Maserati, ex Pd ora nelgruppo misto) facendo di fatto mancare il numerolegale poiché, al momento della presa di posizionedella minoranza in aula non rispondevano all’appel-lo anche alcuni rappresentanti del Pdl, arrivati pochiminuti prima dei colleghi del Carroccio.

«Qui si continua a governare senza il numero lega-

le - prosegue il capogruppo di Insieme per un nuovoUlivo - un Consiglio non può funzionare in questomodo».

Gli fa eco il capogruppo del Pd Marco Bergonziche punta il dito sull’incapacità «di questa Ammini-strazione provinciale di garantire il numero legaleanche su temi che dovrebbero essere centrali».

Sulle presunte ed eventuali tensioni all’internodella maggioranza nessuno apre bocca. I consiglieridi opposizione rimandano ai colleghi di maggioran-za «se ci sono delle crepe chiedete a loro» rispondeBoiardi. Lega e Pdl nicchiano, Bruno Ferrari (Udc)borbotta e redarguisce i colleghi ma non insiste.Certo è che è ormai evidente che il “vestito” cucitoaddosso al Carroccio comincia a diventare un po’troppo stretto.

Trentotto minuti di ritardo, la Lega mostra i muscoli La versione ufficiale è «una riunione tecnica»,ma i mal di pancia in maggioranza sono evidenti

Non ha sbattuto i pugni sul ta-volo, ma poco ci è mancato.L’aveva annunciato in Con-

siglio, lo aveva poi ribadito in Confe-renza sociosanitaria e oggi lo chiariràal direttore generale dell’Azienda sa-nitaria locale Andrea Bianchi: tre po-sti letto alla Pediatria di Fiorenzuolasono del tutto insufficienti alle realiesigenze degli utenti «ne servono perlo meno cinque o sei, non possiamofare una legge che impedisca ai bam-bini di ammalarsi in luglio».

Sta per essere definitivamentechiuso il “caso” posti letto della Pe-diatria. Ieri, come promesso al ter-mine della Conferenza sociosanitariadi mercoledì, il presidente MassimoTrespidi, cogliendo l’occasione an-che per rispondere alle interrogazio-ni presentate dai consiglieri Giovan-ni Quaratino e Samuele Raggi, hachiarito da una parte la posizionedella azienda sanitaria, dall’altra lasua. Posizioni che non vanno nellamedesima direzione.

La posizione dell’azienda sanitariaè quella, di fatto, ampiamente antici-pata: posto che non è previsto nes-sun depotenziamento della Pediatriadella Valdarda e che nell’ultima setti-mana di agosto verrà ripristinato allanormale capacità, i flussi storici con-fermano che la necessità estiva deiposti letto varia dai 3 ai 7. Quindisono stati previsti 3 posti letto.

La posizione del presidente, comedetto, va nella direzione contraria.«Prima di tutto una precisazione dimetodo - ha esordito Trespidi - Nonè normale che il presidente dellaProvincia, che è anche presidentedella Conferenza sociosanitaria, ov-vero l’organo di indirizzo della pro-grammazione sanitaria, venga a sa-pere dai giornali le decisione del-l’Ausl, ovvero l’organo di gestione».«L’azienda sanitaria non è ente auto-refenziale, è chiamata a gestire unaserie di servizi e di questa gestionedeve rendere conto agli amministra-tori e al presidente».

Archiviate le rimostranze sul me-todo,Trespidi è passato al merito.

«Tre posti letto non possono co-prire la necessità di Fiorenzuola e ditutto il Distretto di Levante. E’ veroche in media sono tre i posti lettonecessari a far fronte alle necessità dibambini con problematiche acute ditipo respiratorio o gastroenterico,ma esistono altre due voci (neonaticon patologia e bimbi stranieri in fa-

«Sei posti letto alla Pediatria,su questo non transigo»

Trespidi: l’incapacità di dare risposte a un problema di personalenon può ricadere sull’utenza, l’Ausl non è un ente autoreferenziale

La mozione sull’acquaaccende il ConsiglioUn lungo e teso dibattito, non sul merito, masulla legittimità. La mozione presentata dalconsigliere dell’Italia dei valori Samuele Raggisulla remunerazione del capitale investito perla riduzione delle bollette dell’acqua ha scate-nato una lunga e alquanto tesa discussione. Ascaldare gli animi, non tanto la richiesta di«impegnare il presidente della Provincia a ri-spettare la volontà popolare espressa nei refe-rendum e sollecitare l’Ato al fine di ridurre letariffe dell’acqua eliminando la remunerazionedel capitale investito a partire dal giorno dellapubblicazione dei risultati ufficiali dei referen-dum sulla gazzetta ufficiale, permettendo aicittadini di risparmiare il 7 per cento nella bol-letta dell’acqua», quanto più la stessa ammis-sibilità della mozione e dell’ordine del giornopresentato a seguito della mozione dal Pd. Dauna parte Tommaso Foti che, regolamento allamano, ne sosteneva la non ammissibilità, dal-l’altra i rappresentati della minoranza che nechiedevano la discussione. «Il Consiglio deveessere gestito dal presidente Trespidi, non dalconsigliere Foti - è sbottato Gianluigi Boiardi -La tenuta di questo Consiglio provinciale è ver-gognosa. Me ne vado perché non sono più di-sponibile a sopportare questo modo di fareConsiglio basato su un calendario schizofreni-co con gestione vergognosa. Vi ringrazio, hoperso troppo del mio tempo e me ne vado». All’uscita di scena del consigliere Boiardi hafatto presto seguito quella di molti altri rappre-sentati sia dell’opposizione sia della maggioran-za. Al momento della discussione del numerodei posti letto a Fiorenuzola in aula erano pre-senti solo dieci consiglieri.

Provincia

se pre e post chirurgica affetti da pa-tologie di tipo cardiologico e cardio-chirurgico) che portano a sei il nu-mero di letti che necessitano di esse-re disponibili. La risposta dell’Auslnon è accettabile, quindi - ha annun-ciato Trespidi - di mia iniziativa co-municherò al direttore generale chebisogna cambiare direzione perchécosì non va bene. Il discorso del pia-no ferie lo trovo risibile, il problemaè un altro: è che qualche operatoredell’ospedale di Piacenza è andato alavorare in altro ospedale e questoha costretto a richiamare personaleda Fiorenzuola per coprire le esigen-ze dell’ospedale cittadino. Non sipuò scaricare sull’utenza l’incapacitàdi dare una risposta adeguata al pro-blema - ha tuonato Trespidi - Doma-ni mattina (stamattina, ndr) chiederòper iscritto di cambiare provvedi-mento e portare il numero minimodi posti letto a un minimo di 5 o 6».

Roberta Suzzani

L’assessore Paolo Passoni sul bilancio:«Non abbiamo messo mano alla Rc auto»

«Una manovra importante per temi e importi». Nono-stante la mancanza delle Lega in aula - a cui è quasi im-mediatamente seguita quella dei rappresentanti di mino-ranza fatta eccezione per Giulio Maserati - l’assessorePaolo Passoni ha illustrato al Consiglio i dettagli dellamanovra «da 5 milioni e 237mila euro di cui un milione e450mila di fondi provinciali e di questi ultimi 817mila inparte corrente». Una variazione «di ampio respiro - haproseguito l’assessore - che conta un avanzo di627.781.000 euro di cui 140.727 a destinazione vincolatae 38.583 euro destinati a finanziamenti di specifiche spe-se correnti riguardanti la pianificazione territoriale e lefunzioni in materia di caccia e pesca. Centoduemila eurocirca sono destinati al finanziamento di spesa in conto ca-pitale per la restituzione di fondi alla Regione per inter-venti viari e per il parziale finanziamento di interventi sul-l’edilizia scolastica. I rimanenti 487mila euro non sonosottoposti ad alcun vincolo».

Tra le voci di spesa più significative illustrate dall’asses-sore, oltre ai 450mila euro per il sostegno e il manteni-mento del servizio, da segnalare gli investimenti sugli Edi-fici scolastici per cui per la manutenzione ordinaria sulbilancio di previsione erano già stati messi 335mila euro,e con questa variazione per la manutenzione straordinariadi 170mila euro i fondi arrivano a 2.132.442. Gli inter-venti in calendario comprendono l’adeguamento all’isti-

tuto Romagnosi (35mila euro per il rifacimento della pa-vimentazione della palestra e 20mila euro per la creazionedi nuove aule), il rifacimento dell’intonaco al Colombini(85mila euro) e la sistemazione della scalinata esterna delRespighi (30mila euro).

«Alla voce entrate non abbiamo voluto mettere manoalla Rc auto a differenza di quello che hanno fatto altreProvince, tra cui Cremona, che le hanno aumentate. L’Rcauto incide sulle auto di media cilindrata dai 15 ai 20 eu-ro su ogni assicurazione, considerando che ogni famigliaha in media due auto questo significa dai 30 ai 40 euro.Abbiamo scelto di non aumentarla e ci siamo riservati dirivederla eventualmente il prossimo anno con l’attivazio-ne del federalismo fiscale. Non abbiamo voluto gravareulteriormente sulle famiglie su cui la Regione ha già gra-vato con l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico lo-cale».

Il bilancio dell’ente provinciale passa da 74.857.147euro della variazione di novembre agli attuali 80.094.834euro e pone fondi su diversi ambiti, dall’agricoltura all’e-dilizia scolastica, dalla protezione civile al mercato del la-voro fino al trasporto pubblico locale. Messa immediata-mente ai voti la variazione di bilancio passa con 14 sì eun solo astenuto (Maserati, unico rappresentante dellaminoranza che ha scelto di rimanere in aula).

(suzza)Sopra, il presidente Massimo Trespidie l’assessore Paolo Passoni

la provincia La Cronacadi Piacenza

[email protected]Ì 1 LUGLIO 2011

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19Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

PIACENZA - Cronaca«Eravamo impegnati in una riunione tecnica».Trentotto minuti di ritardo, l’ingresso proprio sul fi-lo di lana per dare il proprio sì alla variazione di bi-lancio e una stringata spiegazione: «una riunionetecnica». Spiegazione, quella data dai rappresentatidella Lega nord presentatisi con notevole ritardo insala consiliare, che si presta alle più disparate inter-pretazioni, ma che lascia emergere qualche mal dipancia all’interno della maggioranza guidata da Tre-spidi. Malumori dettati da comportamenti “poco ri-spettosi” all’interno della maggioranza (in altre pa-role il Pdl) considerato troppo accentratore e pocoincline alla condivisione dei temi amministrativi coni colleghi del Carroccio.

Convocazione alle 16,30. All’ordine del giorno lavariazione di bilancio da 5 milioni e 237mila euro

(di cui un milione e 450mila di fondi provinciali).Sono passati abbondantemente i cosiddetti quindiciminuti accademici quando l’assessore provincialePaolo Passoni comincia a illustrare il documento trai borbottii della minoranza che a vedere quei banchivuoti proprio non ci sta.

«Una situazione insopportabile» sbotta l’ex padro-ne di casa Gianluigi Boiardi che si alza e lascia l’au-la seguito dagli altri rappresentati dell’opposizione(rimane in aula solo Giulio Maserati, ex Pd ora nelgruppo misto) facendo di fatto mancare il numerolegale poiché, al momento della presa di posizionedella minoranza in aula non rispondevano all’appel-lo anche alcuni rappresentanti del Pdl, arrivati pochiminuti prima dei colleghi del Carroccio.

«Qui si continua a governare senza il numero lega-

le - prosegue il capogruppo di Insieme per un nuovoUlivo - un Consiglio non può funzionare in questomodo».

Gli fa eco il capogruppo del Pd Marco Bergonziche punta il dito sull’incapacità «di questa Ammini-strazione provinciale di garantire il numero legaleanche su temi che dovrebbero essere centrali».

Sulle presunte ed eventuali tensioni all’internodella maggioranza nessuno apre bocca. I consiglieridi opposizione rimandano ai colleghi di maggioran-za «se ci sono delle crepe chiedete a loro» rispondeBoiardi. Lega e Pdl nicchiano, Bruno Ferrari (Udc)borbotta e redarguisce i colleghi ma non insiste.Certo è che è ormai evidente che il “vestito” cucitoaddosso al Carroccio comincia a diventare un po’troppo stretto.

Trentotto minuti di ritardo, la Lega mostra i muscoli La versione ufficiale è «una riunione tecnica»,ma i mal di pancia in maggioranza sono evidenti

Non ha sbattuto i pugni sul ta-volo, ma poco ci è mancato.L’aveva annunciato in Con-

siglio, lo aveva poi ribadito in Confe-renza sociosanitaria e oggi lo chiariràal direttore generale dell’Azienda sa-nitaria locale Andrea Bianchi: tre po-sti letto alla Pediatria di Fiorenzuolasono del tutto insufficienti alle realiesigenze degli utenti «ne servono perlo meno cinque o sei, non possiamofare una legge che impedisca ai bam-bini di ammalarsi in luglio».

Sta per essere definitivamentechiuso il “caso” posti letto della Pe-diatria. Ieri, come promesso al ter-mine della Conferenza sociosanitariadi mercoledì, il presidente MassimoTrespidi, cogliendo l’occasione an-che per rispondere alle interrogazio-ni presentate dai consiglieri Giovan-ni Quaratino e Samuele Raggi, hachiarito da una parte la posizionedella azienda sanitaria, dall’altra lasua. Posizioni che non vanno nellamedesima direzione.

La posizione dell’azienda sanitariaè quella, di fatto, ampiamente antici-pata: posto che non è previsto nes-sun depotenziamento della Pediatriadella Valdarda e che nell’ultima setti-mana di agosto verrà ripristinato allanormale capacità, i flussi storici con-fermano che la necessità estiva deiposti letto varia dai 3 ai 7. Quindisono stati previsti 3 posti letto.

La posizione del presidente, comedetto, va nella direzione contraria.«Prima di tutto una precisazione dimetodo - ha esordito Trespidi - Nonè normale che il presidente dellaProvincia, che è anche presidentedella Conferenza sociosanitaria, ov-vero l’organo di indirizzo della pro-grammazione sanitaria, venga a sa-pere dai giornali le decisione del-l’Ausl, ovvero l’organo di gestione».«L’azienda sanitaria non è ente auto-refenziale, è chiamata a gestire unaserie di servizi e di questa gestionedeve rendere conto agli amministra-tori e al presidente».

Archiviate le rimostranze sul me-todo,Trespidi è passato al merito.

«Tre posti letto non possono co-prire la necessità di Fiorenzuola e ditutto il Distretto di Levante. E’ veroche in media sono tre i posti lettonecessari a far fronte alle necessità dibambini con problematiche acute ditipo respiratorio o gastroenterico,ma esistono altre due voci (neonaticon patologia e bimbi stranieri in fa-

«Sei posti letto alla Pediatria,su questo non transigo»

Trespidi: l’incapacità di dare risposte a un problema di personalenon può ricadere sull’utenza, l’Ausl non è un ente autoreferenziale

La mozione sull’acquaaccende il ConsiglioUn lungo e teso dibattito, non sul merito, masulla legittimità. La mozione presentata dalconsigliere dell’Italia dei valori Samuele Raggisulla remunerazione del capitale investito perla riduzione delle bollette dell’acqua ha scate-nato una lunga e alquanto tesa discussione. Ascaldare gli animi, non tanto la richiesta di«impegnare il presidente della Provincia a ri-spettare la volontà popolare espressa nei refe-rendum e sollecitare l’Ato al fine di ridurre letariffe dell’acqua eliminando la remunerazionedel capitale investito a partire dal giorno dellapubblicazione dei risultati ufficiali dei referen-dum sulla gazzetta ufficiale, permettendo aicittadini di risparmiare il 7 per cento nella bol-letta dell’acqua», quanto più la stessa ammis-sibilità della mozione e dell’ordine del giornopresentato a seguito della mozione dal Pd. Dauna parte Tommaso Foti che, regolamento allamano, ne sosteneva la non ammissibilità, dal-l’altra i rappresentati della minoranza che nechiedevano la discussione. «Il Consiglio deveessere gestito dal presidente Trespidi, non dalconsigliere Foti - è sbottato Gianluigi Boiardi -La tenuta di questo Consiglio provinciale è ver-gognosa. Me ne vado perché non sono più di-sponibile a sopportare questo modo di fareConsiglio basato su un calendario schizofreni-co con gestione vergognosa. Vi ringrazio, hoperso troppo del mio tempo e me ne vado». All’uscita di scena del consigliere Boiardi hafatto presto seguito quella di molti altri rappre-sentati sia dell’opposizione sia della maggioran-za. Al momento della discussione del numerodei posti letto a Fiorenuzola in aula erano pre-senti solo dieci consiglieri.

Provincia

se pre e post chirurgica affetti da pa-tologie di tipo cardiologico e cardio-chirurgico) che portano a sei il nu-mero di letti che necessitano di esse-re disponibili. La risposta dell’Auslnon è accettabile, quindi - ha annun-ciato Trespidi - di mia iniziativa co-municherò al direttore generale chebisogna cambiare direzione perchécosì non va bene. Il discorso del pia-no ferie lo trovo risibile, il problemaè un altro: è che qualche operatoredell’ospedale di Piacenza è andato alavorare in altro ospedale e questoha costretto a richiamare personaleda Fiorenzuola per coprire le esigen-ze dell’ospedale cittadino. Non sipuò scaricare sull’utenza l’incapacitàdi dare una risposta adeguata al pro-blema - ha tuonato Trespidi - Doma-ni mattina (stamattina, ndr) chiederòper iscritto di cambiare provvedi-mento e portare il numero minimodi posti letto a un minimo di 5 o 6».

Roberta Suzzani

L’assessore Paolo Passoni sul bilancio:«Non abbiamo messo mano alla Rc auto»

«Una manovra importante per temi e importi». Nono-stante la mancanza delle Lega in aula - a cui è quasi im-mediatamente seguita quella dei rappresentanti di mino-ranza fatta eccezione per Giulio Maserati - l’assessorePaolo Passoni ha illustrato al Consiglio i dettagli dellamanovra «da 5 milioni e 237mila euro di cui un milione e450mila di fondi provinciali e di questi ultimi 817mila inparte corrente». Una variazione «di ampio respiro - haproseguito l’assessore - che conta un avanzo di627.781.000 euro di cui 140.727 a destinazione vincolatae 38.583 euro destinati a finanziamenti di specifiche spe-se correnti riguardanti la pianificazione territoriale e lefunzioni in materia di caccia e pesca. Centoduemila eurocirca sono destinati al finanziamento di spesa in conto ca-pitale per la restituzione di fondi alla Regione per inter-venti viari e per il parziale finanziamento di interventi sul-l’edilizia scolastica. I rimanenti 487mila euro non sonosottoposti ad alcun vincolo».

Tra le voci di spesa più significative illustrate dall’asses-sore, oltre ai 450mila euro per il sostegno e il manteni-mento del servizio, da segnalare gli investimenti sugli Edi-fici scolastici per cui per la manutenzione ordinaria sulbilancio di previsione erano già stati messi 335mila euro,e con questa variazione per la manutenzione straordinariadi 170mila euro i fondi arrivano a 2.132.442. Gli inter-venti in calendario comprendono l’adeguamento all’isti-

tuto Romagnosi (35mila euro per il rifacimento della pa-vimentazione della palestra e 20mila euro per la creazionedi nuove aule), il rifacimento dell’intonaco al Colombini(85mila euro) e la sistemazione della scalinata esterna delRespighi (30mila euro).

«Alla voce entrate non abbiamo voluto mettere manoalla Rc auto a differenza di quello che hanno fatto altreProvince, tra cui Cremona, che le hanno aumentate. L’Rcauto incide sulle auto di media cilindrata dai 15 ai 20 eu-ro su ogni assicurazione, considerando che ogni famigliaha in media due auto questo significa dai 30 ai 40 euro.Abbiamo scelto di non aumentarla e ci siamo riservati dirivederla eventualmente il prossimo anno con l’attivazio-ne del federalismo fiscale. Non abbiamo voluto gravareulteriormente sulle famiglie su cui la Regione ha già gra-vato con l’aumento delle tariffe del trasporto pubblico lo-cale».

Il bilancio dell’ente provinciale passa da 74.857.147euro della variazione di novembre agli attuali 80.094.834euro e pone fondi su diversi ambiti, dall’agricoltura all’e-dilizia scolastica, dalla protezione civile al mercato del la-voro fino al trasporto pubblico locale. Messa immediata-mente ai voti la variazione di bilancio passa con 14 sì eun solo astenuto (Maserati, unico rappresentante dellaminoranza che ha scelto di rimanere in aula).

(suzza)Sopra, il presidente Massimo Trespidie l’assessore Paolo Passoni

la provincia La Cronacadi Piacenza

[email protected]Ì 1 LUGLIO 2011

14

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20 Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

PIACENZA - Libertà

Provincia

In via Garibaldi“assenze”e attacchi

molto fastidio: tra queste, ad e-sempio, vi sarebbe stata la con-vocazione del consiglio provin-ciale alle 16,30 anziché come diconsueto alle 15, per dare modoal parlamentare Tommaso Fotidel Pdl di partecipare. Ieri,com’era nell’aria da settembre,è stato l’ultimo consiglio provin-ciale per l’onorevole, che ha sa-lutato tutti con una stretta dimano, lasciando il suo posto aMichele Magnaschi.

LA MINORANZA ABBANDONA Ilritardo della Lega non è andatogiù alla minoranza che, ad ecce-

■ Lega Nord e Pdl sembranosempre più separati nella casadella Provincia. Il Carroccio, in-fatti, è entrato nella sala consi-liare di corso Garibaldi, ieri po-meriggio, con un ritardo volutodi mezzora. Pare che i malumo-ri dei leghisti riguardino sia que-stioni di forma che decisioni po-litiche “pesanti” prese dal presi-dente della Provincia, MassimoTrespidi. Che non vuole sentirparlare di separati in casa e ne-ga che i ritardi nel consiglio diieri siano dovuti a una frizionetra i due partiti che, insieme al-l’Udc, governano la Provincia:«Abbiamo votato la variazionedi bilancio in un minuto, cosavolete di più? » minimizza.

COSA NON VA? Eppure, la Legasi sentirebbe sempre più taglia-ta fuori dalla “casa” di corso Ga-ribaldi, non avrebbe per nullagradito il mancato coinvolgi-mento del gruppo nella maxi va-riazione di bilancio da più dicinque milioni di euro, un milio-ne e 450mila dei quali messi adisposizione dalla Provincia. IlCarroccio avrebbe inoltre maldigerito la nomina di AlbertoBottazzi (Pdl, ex leghista) nel c-da di Centropadane, espressadal presidente Trespidi e forsequella di maggior peso in caricoall’ente.

LE DIMISSIONI DI FOTI Anchequestioni formali paiono dare

zione del consigliere Giulio Ma-serati del gruppo misto, ha de-ciso di abbandonare l’aula finoal momento in cui i consiglieriThomas Pagani, Enzo Varani,Giampaolo Maloberti e DanilaPedretti non sono entrati nellasala consiliare, con il vicepresi-dente Maurizio Parma e l’asses-sore provinciale Filippo Pozzi.«È vergognoso - ha esclamatoMarco Bergonzi del Pd - la mag-gioranza non riesce mai a garan-tire il numero legale. Ormai siparla sempre al vento, al nulla».

“UN MERCATO, ME NE VADO” La

discussione ha poi preso corpoper un’ora su una questione delregolamento, che avrebbe dovu-to sancire se la mozione del con-sigliere Raggi, riportata in pagi-na, fosse da trattare o meno («Lamozione non poteva avere pa-rere di regolarità tecnica» è sbot-tato Foti), suscitando non pochimalumori tra chi, nel pubblico,avrebbe voluto parlare dell’Rdbe della pediatria di Fiorenzuola.«Questo non è un consiglio - èsbottato Gianluigi Boiardi diNuovo ulivo, uscendo senza piùtornare in sala consiglio - Que-

sto è un mercato».INCONTRO TRESPIDI-PISANI? Al-

le 18,50 erano pochissimi i con-siglieri ancora presenti: tutta laLega, Raggi, Maserati, Giampao-lo Speroni del gruppo misto,Quaratino, Bergonzi, FrancescoMarcotti del Pdl. «Mi rammaricoche argomenti come la salutedei bambini siano trattati in unclima di disinteresse» ha preci-sato Pagani. Intanto, sembra cheoggi il segretario provinciale del-la Lega Nord Pietro Pisani in-contrerà il presidente Trespidi.

Elisa Malacalza

I consiglieri della Lega sono arrivati in ritardo in consiglioprovinciale.La seduta di ieri è stata l’ultima per ilconsigliere del Pdl Tommaso Foti (foto Lunini)

ALTA TENSIONE - Ma Trespidi minimizza.Bergonzi,Pd:«Si parla al vento»,e Boiardi lascia la sala

Lega e Pdl separati in casaIl Carroccio si fa attendere. Ultimo consiglio per Foti

■ Il reparto di pediatria di Fio-renzuola avrà tre posti letto per ilperiodo estivo. Lo ha confermatoil direttore generale dell’Ausl An-drea Bianchi, rispondendo in for-ma scritta alle interrogazioni pre-sentate dai consiglieri provincia-li Giovanni Quaratino di Nuovoulivo e Samuele Raggi dell’Idv. Adascoltare la risposta, letta ieri po-meriggio in consiglio dal presi-dente della Provincia, MassimoTrespidi, anche il presidente del-l’Associazione Bambino Cardio-patico di Piacenza, Ivaldo Bri-gnoni.

DURO SFOGO DEL PRESIDENTE‘ABC’ «Non sappiamo più comeorganizzarci - spiega Brignoni amargine della sala consiliare, do-po aver aspettato più di due oreche il consiglio arrivasse al pun-to all’ordine del giorno - Abbia-mo contatti con cinque pediatrieestere, arrivano bambini sull’ae-reo dal Marocco, dalla Romania,dalla Bosnia, dall’Albania, dal

Kosovo. Come possiamo preno-tare gli aerei? Per noi l’ospedaledi Fiorenzuola è un punto di rife-rimento fondamentale, con unacardiologia pediatrica d’eccel-lenza, non possiamo dire a unbambino di tornare tra un mese,

parliamo di malattie cardiachepesantissime, si muore da ungiorno all’altro. Uno di questipiccoli pazienti è arrivato ieri aPiacenza, un altro arriverà dopo-domani (quindi domani per chilegge, ndc) all’aeroporto di Ber-

gamo. La nostra associazione, dasola, copre il 38% dei fabbisognidi questi bambini tra tutte le as-sociazioni presenti in regione.Noi portiamo anche soldi all’a-zienda, ma non ci è stato dettonulla».

“GARANTITA L’ASSISTENZA AIPICCOLI” «I flussi storici di do-manda del territorio della Valdar-da nel periodo estivo hannocomportato un’occupazione me-dia del reparto nei mesi di luglioe agosto degli ultimi sei anni tra itre e i sette posti letto - si leggenella risposta di Bianchi - Nellospecifico, si tratta di due e tre po-sti per i bambini più gravi, conproblematiche acute, che conti-nuano ad accedere all’ospedaledi Fiorenzuola. Tra uno e quattroposti per i neonati con patologiae i bambini stranieri in fase pre epost chirurgica, affetti da patolo-gie di tipo cardiologico e cardio-chirurgico. Questi ultimi, per ilperiodo estivo, come già accadu-

to nel 2006, faranno riferimentoall’ospedale di Piacenza».

“CHIEDIAMO SEI POSTI, NON CE-DIAMO” «Si poteva dare notiziaprima di quanto l’Ausl aveva in-tenzione di fare - interviene ilpresidente Trespidi - L’aziendasanitaria non è un ente autorefe-renziale ma di gestione di risorsedi fondi e servizi. L’azienda deveintrattenere rapporti con gli am-ministratori del territorio di rife-rimento. Non sono d’accordo sulfatto che tre posti letto estivi pos-sano coprire il fabbisogno. Oltrealle patologie più gravi, esistonoaltre due categorie che portanocomplessivamente a sei il fabbi-sogno di letti nel periodo estivo.Dirò al direttore Bianchi che bi-sogna cambiare metodo, il di-scorso del piano ferie è risibile.Un operatore infermieristicodella pediatria di Piacenza hadato le dimissioni, è andato a la-vorare in un’altra località: perquesto l’Ausl è stata costretta arichiamare personale. Io chiedosei posti letto. Anche perché, incaso contrario, i bambini dellaValdarda non andranno all’o-spedale di Piacenza, ma a Fiden-za o a Cremona».

Malac.

L’intervento dell’assessore Passoni ieri in consiglio (foto Lunini)

Pediatria di Fiorenzuola avrà tre postiL’Ausl conferma i “tagli”. Trespidi: «Servono 6 letti». Brignoni: arrivi dall’estero

ACQUA,TRESPIDI

«Un erroretogliere le Provincedalle Ato»■ (elma) «La Regione Emi-lia Romagna decide di farfuori le Province dalle Ato -sottolinea il presidente dellaProvincia, Massimo Trespidi- Questa è la sua proposta,vogliono portare su scala re-gionale una competenzaprovinciale: io sono vera-mente preoccupato, e do-vremmo tutti esserlo. La ge-stione delle Ato, adesso dinatura provinciale, sarà spo-stata a Bologna».

La posizione è stata presadurante la discussione dellamozione, presentata dalconsigliere provinciale Sa-muele Raggi dell’Idv, sullaremunerazione del capitaleinvestito per la riduzionedelle bollette. Nella mozio-ne, che ha aperto una lungadiscussione, il consigliereRaggi chiedeva a Trespidi di«rispettare la volontà popo-lare del referendum e, in ma-niera immediata, di solleci-tare tramite tutte le formeconsentite l’Ato al fine di ri-durre le tariffe dell’acqua, e-liminando la remunerazionedel capitale investito a parti-re dal giorno di pubblicazio-ne dei risultati ufficiali deireferendum sulla gazzettaufficiale, permettendo ai cit-tadini di risparmiare il 7%nella bolletta d’acqua».

Il consigliere Enzo Varanidella Lega Nord ha sottoli-neato come «la posizionedella Lega sia sempre statamolto chiara: noi chiediamoche l’Ato ci fornisca il bilan-cio disgregato di Iren, a noinon risulta che venga resodisponibile. Non vorremmoche il malaffare della città diParma a spese del contri-buente coinvolgesse ancheIren di Piacenza. Sarebbemeglio se il consigliere Raggisi rivolgesse a chi comandaprima di tutto in Ato, il sin-daco di Piacenza, RobertoReggi, con tutta la sua coali-zione». «A proposito di ac-qua è impensabile che Fer-riere debba pagare il doppiodi Cortebrugnatella, non sipuò andare avanti così» haincalzato il consigliere del-l’Udb, Bruno Ferrari.

Antonino Coppolino delPdl ha infine rimarcato comelo stesso referendum fosse«fondato su un equivoco difondo: non riguardava l’ac-qua pubblica o non pubblicama la possibilità che i priva-ti entrassero con capitali nel-la gestione del sevizio idri-co». Infine, il presidente Tre-spidi ha chiesto che «allagiunta di corso Garibaldi sia-no avanzate proposte in li-nea con quanto la giuntapossa fare».

■ Una firma per favorire ilflusso di informazioni tra Pro-vincia e la sede piacentina del-l’Istituto nazionale della previ-denza sociale.

Il presidente dellaProvincia Massimo Tre-spidi e il direttore del-l’Inps provinciale Fran-co Artese, hanno sotto-scritto una convenzio-ne che metterà a dispo-sizione dell’Inps unnuovo strumento peragevolare l’accesso aidati dei Centri per l’im-piego. Alla firma anchel’assessore provincialeal Lavoro Andrea Paparo. Laconvenzione ha validità fino al31 dicembre 2014 e permetteràall’ente previdenziale di acqui-sire in facile consultazione le

informazioni relative a lavora-tori ed aziende operanti sul ter-ritorio, «per lo svolgimento del-le attività istituzionali di verifi-ca della regolarità dei rapporti

di lavoro». Analogo progetto dicollaborazione è stato siglato,a partire da quest’anno, con:Direzione provinciale del lavo-ro, Questura, Prefettura e Ausl,nel conteso delle prescrizionidel “Codice dell’amministra-zione digitale” che prevede chequalunque dato trattato da unapubblica amministrazione –

salvo alcune esclusionipreviste dalla legge enel rispetto della pri-vacy – debba “essereaccessibile e fruibile al-le altre amministrazio-ni senza alcun onere,quando la sua utilizza-zione sia necessaria perlo svolgimento di com-piti istituzionali”. Nelsottolineare la grandecollaborazione tra Pro-vincia e Inps, il presi-

dente della Provincia Trespidiha rimarcato il valore dellaconvenzione nel “favorire unabuona e regolare integrazionetra gli Enti”.

Andrea Paparo,Massimo Trespidi eFranco Artese alla firma dellaconvenzione

■ (elma) È stata prorogata dialtre due settimane la cassa in-tegrazione ordinaria per i cin-quanta lavoratori dellostabilimento Hebel diPontenure, la sede pro-duttiva più importantetra le sedici del gruppostorico Rdb, unica pro-duttrice, insieme a Na-poli, del mattone specia-le “gasbeton”. Sedici sta-bilimenti ormai drasti-camente ridotti dalla cri-si a undici aperti, con laprospettiva anche perquesti della riduzionedei due terzi nei prossi-mi mesi.

L’assemblea dei lavoratori riu-nita ieri pomeriggio nella sede diPontenure non nasconde le suepreoccupazioni, in attesa dello

sciopero nazionale del 15 luglio ein attesa di sapere se lo stabili-mento sarà realmente vendutoai soci tedeschi. «Se le banchedovessero decidere di fare un

passo indietro - commenta pro-vocatoriamente Marco Cino del-l’Rsu - noi lavoratori ritireremoil nostro conto corrente dallabanca. Io lo farò e credo che fa-ranno lo stesso anche altri lavo-ratori».

Il caso dello storico grupponato nel 1908 è approdato ieri

pomeriggio in consiglioprovinciale, sollevato dalconsigliere provincialeThomas Pagani della Le-ga Nord. Il vicepresiden-te Maurizio Parma ha ri-sposto all’interrogazionedel consigliere sottoli-neando la presenza dellaProvincia nella partita: èprevisto infatti per il 7 lu-glio il tavolo interistitu-zionale provinciale con-vocato dall’assessoreprovinciale Andrea Pa-

paro, cinque giorni prima del ta-volo ministeriale, richiesto dal-l’assessore al sottosegretario allosviluppo economico Stefano Sa-glia, fissato al 12 luglio.

Rdb,la sede di Pontenure:un incontroin Provincia è previsto per il 7 luglio

RDB,INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO PROVINCIALE

Pontenure,prorogata di 2 settimanela cassa per i 50 lavoratori della Hebel

TRESPIDI:«BUONA INTEGRAZIONE TRA GLI ENTI»

Provincia-Inps:convenzione per accesso ai dati dei centri impiego

LIBERTÀVenerdì 1 luglio 201134

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21Rassegna Stampa Emilia Romagna del 01 - 07 - 2011

PIACENZA - Libertà

Provincia

In via Garibaldi“assenze”e attacchi

molto fastidio: tra queste, ad e-sempio, vi sarebbe stata la con-vocazione del consiglio provin-ciale alle 16,30 anziché come diconsueto alle 15, per dare modoal parlamentare Tommaso Fotidel Pdl di partecipare. Ieri,com’era nell’aria da settembre,è stato l’ultimo consiglio provin-ciale per l’onorevole, che ha sa-lutato tutti con una stretta dimano, lasciando il suo posto aMichele Magnaschi.

LA MINORANZA ABBANDONA Ilritardo della Lega non è andatogiù alla minoranza che, ad ecce-

■ Lega Nord e Pdl sembranosempre più separati nella casadella Provincia. Il Carroccio, in-fatti, è entrato nella sala consi-liare di corso Garibaldi, ieri po-meriggio, con un ritardo volutodi mezzora. Pare che i malumo-ri dei leghisti riguardino sia que-stioni di forma che decisioni po-litiche “pesanti” prese dal presi-dente della Provincia, MassimoTrespidi. Che non vuole sentirparlare di separati in casa e ne-ga che i ritardi nel consiglio diieri siano dovuti a una frizionetra i due partiti che, insieme al-l’Udc, governano la Provincia:«Abbiamo votato la variazionedi bilancio in un minuto, cosavolete di più? » minimizza.

COSA NON VA? Eppure, la Legasi sentirebbe sempre più taglia-ta fuori dalla “casa” di corso Ga-ribaldi, non avrebbe per nullagradito il mancato coinvolgi-mento del gruppo nella maxi va-riazione di bilancio da più dicinque milioni di euro, un milio-ne e 450mila dei quali messi adisposizione dalla Provincia. IlCarroccio avrebbe inoltre maldigerito la nomina di AlbertoBottazzi (Pdl, ex leghista) nel c-da di Centropadane, espressadal presidente Trespidi e forsequella di maggior peso in caricoall’ente.

LE DIMISSIONI DI FOTI Anchequestioni formali paiono dare

zione del consigliere Giulio Ma-serati del gruppo misto, ha de-ciso di abbandonare l’aula finoal momento in cui i consiglieriThomas Pagani, Enzo Varani,Giampaolo Maloberti e DanilaPedretti non sono entrati nellasala consiliare, con il vicepresi-dente Maurizio Parma e l’asses-sore provinciale Filippo Pozzi.«È vergognoso - ha esclamatoMarco Bergonzi del Pd - la mag-gioranza non riesce mai a garan-tire il numero legale. Ormai siparla sempre al vento, al nulla».

“UN MERCATO, ME NE VADO” La

discussione ha poi preso corpoper un’ora su una questione delregolamento, che avrebbe dovu-to sancire se la mozione del con-sigliere Raggi, riportata in pagi-na, fosse da trattare o meno («Lamozione non poteva avere pa-rere di regolarità tecnica» è sbot-tato Foti), suscitando non pochimalumori tra chi, nel pubblico,avrebbe voluto parlare dell’Rdbe della pediatria di Fiorenzuola.«Questo non è un consiglio - èsbottato Gianluigi Boiardi diNuovo ulivo, uscendo senza piùtornare in sala consiglio - Que-

sto è un mercato».INCONTRO TRESPIDI-PISANI? Al-

le 18,50 erano pochissimi i con-siglieri ancora presenti: tutta laLega, Raggi, Maserati, Giampao-lo Speroni del gruppo misto,Quaratino, Bergonzi, FrancescoMarcotti del Pdl. «Mi rammaricoche argomenti come la salutedei bambini siano trattati in unclima di disinteresse» ha preci-sato Pagani. Intanto, sembra cheoggi il segretario provinciale del-la Lega Nord Pietro Pisani in-contrerà il presidente Trespidi.

Elisa Malacalza

I consiglieri della Lega sono arrivati in ritardo in consiglioprovinciale.La seduta di ieri è stata l’ultima per ilconsigliere del Pdl Tommaso Foti (foto Lunini)

ALTA TENSIONE - Ma Trespidi minimizza.Bergonzi,Pd:«Si parla al vento»,e Boiardi lascia la sala

Lega e Pdl separati in casaIl Carroccio si fa attendere. Ultimo consiglio per Foti

■ Il reparto di pediatria di Fio-renzuola avrà tre posti letto per ilperiodo estivo. Lo ha confermatoil direttore generale dell’Ausl An-drea Bianchi, rispondendo in for-ma scritta alle interrogazioni pre-sentate dai consiglieri provincia-li Giovanni Quaratino di Nuovoulivo e Samuele Raggi dell’Idv. Adascoltare la risposta, letta ieri po-meriggio in consiglio dal presi-dente della Provincia, MassimoTrespidi, anche il presidente del-l’Associazione Bambino Cardio-patico di Piacenza, Ivaldo Bri-gnoni.

DURO SFOGO DEL PRESIDENTE‘ABC’ «Non sappiamo più comeorganizzarci - spiega Brignoni amargine della sala consiliare, do-po aver aspettato più di due oreche il consiglio arrivasse al pun-to all’ordine del giorno - Abbia-mo contatti con cinque pediatrieestere, arrivano bambini sull’ae-reo dal Marocco, dalla Romania,dalla Bosnia, dall’Albania, dal

Kosovo. Come possiamo preno-tare gli aerei? Per noi l’ospedaledi Fiorenzuola è un punto di rife-rimento fondamentale, con unacardiologia pediatrica d’eccel-lenza, non possiamo dire a unbambino di tornare tra un mese,

parliamo di malattie cardiachepesantissime, si muore da ungiorno all’altro. Uno di questipiccoli pazienti è arrivato ieri aPiacenza, un altro arriverà dopo-domani (quindi domani per chilegge, ndc) all’aeroporto di Ber-

gamo. La nostra associazione, dasola, copre il 38% dei fabbisognidi questi bambini tra tutte le as-sociazioni presenti in regione.Noi portiamo anche soldi all’a-zienda, ma non ci è stato dettonulla».

“GARANTITA L’ASSISTENZA AIPICCOLI” «I flussi storici di do-manda del territorio della Valdar-da nel periodo estivo hannocomportato un’occupazione me-dia del reparto nei mesi di luglioe agosto degli ultimi sei anni tra itre e i sette posti letto - si leggenella risposta di Bianchi - Nellospecifico, si tratta di due e tre po-sti per i bambini più gravi, conproblematiche acute, che conti-nuano ad accedere all’ospedaledi Fiorenzuola. Tra uno e quattroposti per i neonati con patologiae i bambini stranieri in fase pre epost chirurgica, affetti da patolo-gie di tipo cardiologico e cardio-chirurgico. Questi ultimi, per ilperiodo estivo, come già accadu-

to nel 2006, faranno riferimentoall’ospedale di Piacenza».

“CHIEDIAMO SEI POSTI, NON CE-DIAMO” «Si poteva dare notiziaprima di quanto l’Ausl aveva in-tenzione di fare - interviene ilpresidente Trespidi - L’aziendasanitaria non è un ente autorefe-renziale ma di gestione di risorsedi fondi e servizi. L’azienda deveintrattenere rapporti con gli am-ministratori del territorio di rife-rimento. Non sono d’accordo sulfatto che tre posti letto estivi pos-sano coprire il fabbisogno. Oltrealle patologie più gravi, esistonoaltre due categorie che portanocomplessivamente a sei il fabbi-sogno di letti nel periodo estivo.Dirò al direttore Bianchi che bi-sogna cambiare metodo, il di-scorso del piano ferie è risibile.Un operatore infermieristicodella pediatria di Piacenza hadato le dimissioni, è andato a la-vorare in un’altra località: perquesto l’Ausl è stata costretta arichiamare personale. Io chiedosei posti letto. Anche perché, incaso contrario, i bambini dellaValdarda non andranno all’o-spedale di Piacenza, ma a Fiden-za o a Cremona».

Malac.

L’intervento dell’assessore Passoni ieri in consiglio (foto Lunini)

Pediatria di Fiorenzuola avrà tre postiL’Ausl conferma i “tagli”. Trespidi: «Servono 6 letti». Brignoni: arrivi dall’estero

ACQUA,TRESPIDI

«Un erroretogliere le Provincedalle Ato»■ (elma) «La Regione Emi-lia Romagna decide di farfuori le Province dalle Ato -sottolinea il presidente dellaProvincia, Massimo Trespidi- Questa è la sua proposta,vogliono portare su scala re-gionale una competenzaprovinciale: io sono vera-mente preoccupato, e do-vremmo tutti esserlo. La ge-stione delle Ato, adesso dinatura provinciale, sarà spo-stata a Bologna».

La posizione è stata presadurante la discussione dellamozione, presentata dalconsigliere provinciale Sa-muele Raggi dell’Idv, sullaremunerazione del capitaleinvestito per la riduzionedelle bollette. Nella mozio-ne, che ha aperto una lungadiscussione, il consigliereRaggi chiedeva a Trespidi di«rispettare la volontà popo-lare del referendum e, in ma-niera immediata, di solleci-tare tramite tutte le formeconsentite l’Ato al fine di ri-durre le tariffe dell’acqua, e-liminando la remunerazionedel capitale investito a parti-re dal giorno di pubblicazio-ne dei risultati ufficiali deireferendum sulla gazzettaufficiale, permettendo ai cit-tadini di risparmiare il 7%nella bolletta d’acqua».

Il consigliere Enzo Varanidella Lega Nord ha sottoli-neato come «la posizionedella Lega sia sempre statamolto chiara: noi chiediamoche l’Ato ci fornisca il bilan-cio disgregato di Iren, a noinon risulta che venga resodisponibile. Non vorremmoche il malaffare della città diParma a spese del contri-buente coinvolgesse ancheIren di Piacenza. Sarebbemeglio se il consigliere Raggisi rivolgesse a chi comandaprima di tutto in Ato, il sin-daco di Piacenza, RobertoReggi, con tutta la sua coali-zione». «A proposito di ac-qua è impensabile che Fer-riere debba pagare il doppiodi Cortebrugnatella, non sipuò andare avanti così» haincalzato il consigliere del-l’Udb, Bruno Ferrari.

Antonino Coppolino delPdl ha infine rimarcato comelo stesso referendum fosse«fondato su un equivoco difondo: non riguardava l’ac-qua pubblica o non pubblicama la possibilità che i priva-ti entrassero con capitali nel-la gestione del sevizio idri-co». Infine, il presidente Tre-spidi ha chiesto che «allagiunta di corso Garibaldi sia-no avanzate proposte in li-nea con quanto la giuntapossa fare».

■ Una firma per favorire ilflusso di informazioni tra Pro-vincia e la sede piacentina del-l’Istituto nazionale della previ-denza sociale.

Il presidente dellaProvincia Massimo Tre-spidi e il direttore del-l’Inps provinciale Fran-co Artese, hanno sotto-scritto una convenzio-ne che metterà a dispo-sizione dell’Inps unnuovo strumento peragevolare l’accesso aidati dei Centri per l’im-piego. Alla firma anchel’assessore provincialeal Lavoro Andrea Paparo. Laconvenzione ha validità fino al31 dicembre 2014 e permetteràall’ente previdenziale di acqui-sire in facile consultazione le

informazioni relative a lavora-tori ed aziende operanti sul ter-ritorio, «per lo svolgimento del-le attività istituzionali di verifi-ca della regolarità dei rapporti

di lavoro». Analogo progetto dicollaborazione è stato siglato,a partire da quest’anno, con:Direzione provinciale del lavo-ro, Questura, Prefettura e Ausl,nel conteso delle prescrizionidel “Codice dell’amministra-zione digitale” che prevede chequalunque dato trattato da unapubblica amministrazione –

salvo alcune esclusionipreviste dalla legge enel rispetto della pri-vacy – debba “essereaccessibile e fruibile al-le altre amministrazio-ni senza alcun onere,quando la sua utilizza-zione sia necessaria perlo svolgimento di com-piti istituzionali”. Nelsottolineare la grandecollaborazione tra Pro-vincia e Inps, il presi-

dente della Provincia Trespidiha rimarcato il valore dellaconvenzione nel “favorire unabuona e regolare integrazionetra gli Enti”.

Andrea Paparo,Massimo Trespidi eFranco Artese alla firma dellaconvenzione

■ (elma) È stata prorogata dialtre due settimane la cassa in-tegrazione ordinaria per i cin-quanta lavoratori dellostabilimento Hebel diPontenure, la sede pro-duttiva più importantetra le sedici del gruppostorico Rdb, unica pro-duttrice, insieme a Na-poli, del mattone specia-le “gasbeton”. Sedici sta-bilimenti ormai drasti-camente ridotti dalla cri-si a undici aperti, con laprospettiva anche perquesti della riduzionedei due terzi nei prossi-mi mesi.

L’assemblea dei lavoratori riu-nita ieri pomeriggio nella sede diPontenure non nasconde le suepreoccupazioni, in attesa dello

sciopero nazionale del 15 luglio ein attesa di sapere se lo stabili-mento sarà realmente vendutoai soci tedeschi. «Se le banchedovessero decidere di fare un

passo indietro - commenta pro-vocatoriamente Marco Cino del-l’Rsu - noi lavoratori ritireremoil nostro conto corrente dallabanca. Io lo farò e credo che fa-ranno lo stesso anche altri lavo-ratori».

Il caso dello storico grupponato nel 1908 è approdato ieri

pomeriggio in consiglioprovinciale, sollevato dalconsigliere provincialeThomas Pagani della Le-ga Nord. Il vicepresiden-te Maurizio Parma ha ri-sposto all’interrogazionedel consigliere sottoli-neando la presenza dellaProvincia nella partita: èprevisto infatti per il 7 lu-glio il tavolo interistitu-zionale provinciale con-vocato dall’assessoreprovinciale Andrea Pa-

paro, cinque giorni prima del ta-volo ministeriale, richiesto dal-l’assessore al sottosegretario allosviluppo economico Stefano Sa-glia, fissato al 12 luglio.

Rdb,la sede di Pontenure:un incontroin Provincia è previsto per il 7 luglio

RDB,INTERROGAZIONE IN CONSIGLIO PROVINCIALE

Pontenure,prorogata di 2 settimanela cassa per i 50 lavoratori della Hebel

TRESPIDI:«BUONA INTEGRAZIONE TRA GLI ENTI»

Provincia-Inps:convenzione per accesso ai dati dei centri impiego

LIBERTÀVenerdì 1 luglio 201134

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ER) AMBIENTE. OLTRE 23 MLN PER RAGGIUNGERE OBIETTIVI EUROPEIAPPROVATO PIANO REGIONALE 2011-2013 (DIRE) Bologna, 30 giu. - Oltre 23 milioni di euro per lasalvaguardia dell’ambiente e la crescita sostenibile. A tantoammontano le risorse messa in campo dalla Regione con il Pianodi azione ambientale 2011-2013 che oggi ha avuto il via libera inCommissione territorio e ambiente e che a luglio passera’all’esame dell’Assemblea legislativa. “Con il Piano di azioneambientale- sottolinea l’assessore regionale all’Ambiente eriqualificazione urbana Sabrina Freda - la Regione offre unsostegno concreto alle azioni strategiche sull’ambiente, perrispondere alle esigenze dei territori e raggiungere gliobiettivi fissati dall’Europa”. Oltre a proseguire l’impegno delprecedente Piano sul versante della conservazione dellabiodiversita’, della riduzione e della gestione dei rifiuti,il Piano punta in particolare sull’integrazione e sullatrasversalita’, per massimizzare l’efficacia dei singoliinterventi. Dei 23,6 milioni di euro disponibili, 6,3 saranno programmatidirettamente dalla Regione, mentre la quota piu’ rilevante, paria 17,3 milioni, e’ stata ripartita tra le singole Province (inbase a criteri che considerano oltre all’estensione delterritorio anche la popolazione residente, le presenze turistichee universitarie) per interventi specifici, che sarannocofinanziati dagli Enti locali. Saranno le singoleamministrazioni provinciali a raccogliere le esigenze dei singoliterritori e a presentarle alla Regione. Nel corso dell’estate 9Intese provinciali definiranno operativamente il “chi fa checosa”. Ecco la ripartizione delle risorse per ogni provincia:Piacenza 1.688.580,36 euro; Parma 2.119.817 euro; Reggio Emilia1.865.231,84 euro; Modena 2.216.802,93 euro; Bologna 2.935.532,01euro; Ferrara 1.846.181,19 euro; Ravenna 1.648.747,18 euro;Forli’-Cesena 1.778.637,98 euro; Rimini 1.219.241,61 euro. REGIONI: E-R; COMMISSIONE APPROVA ‘PIANO AZIONE AMBIENTALE’ (ANSA) - BOLOGNA, 30 GIU - La commissione ‘Territorio,ambiente, mobilita’’ ha approvato la delibera di Giunta del 20giugno scorso, con la proposta di ‘Piano di Azione Ambientale(Paa) per un futuro sostenibile 2011-2013’. Voto a favore deiconsiglieri Pd, Idv, Fds, Sel-verdi, 5 stelle; astenuto ilconsigliere della Lega Nord. L’atto sara’ ora iscritto all’

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ordine del giorno dell’Aula. La commissione ha esaminato il Paa alla presenza dell’assessore all’Ambiente, Sabrina Freda, che l’aveva illustrato inuna precedente seduta. In sintesi, Freda ha evidenziato glielementi di continuita’ e le differenze rispetto al Paa 2008-10.In particolare, la Giunta ha valutato le conseguenze del mutatocontesto economico, segnato da una crisi di particolaregravita’, e delle linee strategiche uscite dalla CommissioneEuropea nel 2009 tramite l’ormai famoso documento ‘Europa 2020’.Nell’ambito emiliano-romagnolo, si tratta di dare concretaattuazione al passaggio dal ‘Patto per attraversare la crisi’ al‘Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva’,cosi’ da rispondere agli impegni e alle sfide della strategia‘Europa 2020’. Questo Piano va considerato in sinergia con ilPiano Territoriale Regionale, e Freda ha detto che si intendonoconfermare i contenuti e gli ambiti prioritari di interventogia’ individuati nel Paa 2008-10, e cioe’: conservazione dellabiodiversita’; riduzione dei rifiuti e ottimizzazione della lorogestione; dare soluzione a specifiche criticita’ territoriali. Sommando fondi nazionali, comunitari, e regionali, le risorsefinanziarie attivabili ammontano a circa 23,6 milioni, di cui17,3 da destinare a progetti territoriali e 6,3 in capo allaRegione, per realizzare progetti di valenza generale. Confermatii criteri di ripartizione - 33% quota fissa, 33% estensioneterritoriale; 33% popolazione (comprese presenze turistiche eresidenze universitarie - all’approvazione in Aula del Piano diAzione Ambientale, fara’ seguito la stipula degli accordi con lesingole Province e l’avvio di un doppio binario di procedureattuative: il piu’ veloce, gia’ operativo a fine estate. Nel dibattito in commissione, Paola Marani (Pd) ha segnalatoche le dimensioni del precedente stanziamento rimastoinutilizzato, fanno temere che questo strumento dipianificazione corra il rischi di disperdersi in troppi rivoli:sarebbe preferibile concentrarsi su alcune azioni, poche maincisive. Per Giovanni Favia (5 stelle), nel Paa va megliospecificato l’impegno della Regione per lo sviluppo dellaraccolta differenziata porta a porta, e reso esplicito ilsostegno a chi propone la distribuzione di prodotti senzaimballaggio, per ridurre, a monte, la produzione di rifiuti.Gabriele Ferrari (Pd) ha sottolineato che la netta riduzione dirisorse disponibili (da 40 a 23 milioni) rende crucialel’indicazione di priorita’; sono poi indispensabili campagne dicomunicazione e sensibilizzazione, per colmare gli attualiscarti nella raccolta differenziata, fra realta’ che avvicinano

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il 70% e altre che non arrivano al 40%. Per Gabriella Meo(Sel-Verdi) occorre puntare decisamente sulla raccolta porta aporta e su progetti di immediato impatto simbolico; a fronte dimeccanismi di erogazione dei fondi che sono risultatifarraginosi, va garantito che la valutazione sulla congruita’dei progetti finanziabili sia in linea con i piu’ recentiparametri europei. Infine, Sandro Mandini (Idv) ha detto che aquesto Paa, che deve fare i conti con una scarsita’ di risorse,va abbinata un’opera di sensibilizzazione nei confronti diComuni e Aziende pubbliche; in particolare, certe Aziendepubbliche non hanno sostenuto e concretizzato gli obiettiviindicati dai Comuni. (ANSA). REGIONI: E-R; OLTRE 23 MILIONI PER PIANO AZIONE AMBIENTALE (ANSA) - BOLOGNA, 30 GIU - Oltre 23 milioni per lasalvaguardia dell’ambiente e la crescita sostenibile. A tantoammontano le risorse messe in campo dalla Regione con il Pianodi azione ambientale 2011-2013, che ha avuto il via libera inCommissione territorio e ambiente e che a luglio passera’ all’esame dell’Assemblea legislativa. ‘’Con il Piano di azioneambientale - ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambientee riqualificazione urbana, Sabrina Freda - la Regione offre unsostegno concreto alle azioni strategiche sull’ambiente, perrispondere alle esigenze dei territori e raggiungere gliobiettivi fissati dall’Europa’’. Oltre a proseguire l’impegno del precedente Piano sulversante della conservazione della biodiversita’, dellariduzione e della gestione dei rifiuti, il Paa 2011-2013 puntain particolare sull’integrazione e sulla trasversalita’, permassimizzare l’efficacia dei singoli interventi. L’obiettivo e’fare dell’ambiente sempre piu’ un valore aggiunto per qualsiasiprospettiva di sviluppo, in linea con le indicazioni dellastessa Unione Europea. Dei 23,6 milioni disponibili, 6,3 sarannoprogrammati direttamente dalla Regione, mentre la quota piu’rilevante, pari a 17,3 milioni, sono stati ripartiti tra lesingole Province (in base a criteri che considerano oltreall’estensione del territorio anche la popolazione residente, lepresenze turistiche e universitarie) per interventi specifici,che saranno cofinanziati dagli Enti locali. Saranno le singole Amministrazioni provinciali a raccoglierele esigenze dei singoli territori e a presentarle alla Regione.Nel corso dell’estate nove Intese provinciali definirannooperativamente ‘’chi fa che cosa’’. (ANSA).

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(ER) REGIONE. PD: COALIZIONE COMPATTA, DIALOGO MEGLIO CON M5S-UDCBILANCIO DELL’ANNO DI ATTIVITA’: “CONTRASTATO VENTO ANTIPOLITICA”

(DIRE) Bologna, 30 giu. - Rivendica di aver governato il primoanno di mandato senza “divisioni” nella coalizione dicentrosinistra. Anzi, di aver incassato anche il consensodell’opposizione, o parte di essa, su alcuni provvedimenti. Diaver anticipato temi che ora sono all’attenzione nazionale. E diaver contrastato “il vento dell’antipolitica”, adesso “molto dimoda, ostinandoci a lavorare per una politica che agisca in modotrasparente, democratico e partecipato”. Il gruppo del Pd inRegione tira le somme dopo i primi 12 mesi in viale Aldo Moro epresenta alla stampa i numeri della sua attivita’. In conferenzastampa ci sono il capogruppo Marco Monari, la sua vice AnnaPariani e il segretario regionale, che e’ anche consiglieredell’Assemblea legislativa, Stefano Bonaccini. E’ proprioquest’ultimo a rivendicare l’unita’ dell’alleanza che vede idemocratici insieme a Idv, Sel-Verdi e Federazione dellasinistra. Pur escludendo di allargare il perimetro dellacoalizione, Bonaccini parla di dialogo con l’opposizione: “Ed e’evidente- precisa- che ci interessa molto di piu’ interloquirecon chi e’ all’opposizione anche a livello nazionale (inConsiglio regionale ci sono Udc e Movimento 5 stelle), piuttostoche con Pdl e Lega con cui abbiamo una visione completamenteopposta”. Su questo insiste anche Monari: “Non e’ vero che siamo tuttiuguali, queste sono le affermazioni che ci fanno piu’ male.Vogliamo portare avanti un’operazione verita’ sul punto, perche’altrimenti rischiamo di passare per conservatori proprio laddoveinvece siamo piu’ innovativi”. (SEGUE)

(ER) SANITA’. IDV: TROPPI ERRORI, SERVE COMMISSIONE REGIONALEBARBATI: TREND NEGATIVO, SERVE ATTO DI RESPONSABILITA’

(DIRE) Bologna, 30 giu. - Troppi casi di malasanita’ inEmilia-Romagna, serve una commissione regionale. Ne e’ convintaLiana Barbati, capogruppo dell’Italia dei valori in Regione chericorda gli ultimi due episodi: “Un 61enne colpito da ictus cheha perso tragicamente la vita il 21 giugno scorso e un 67ennerimasto paralizzato sempre a causa di un ictus apparentementecurato con troppo ritardo”. Ma si tratta, aggiunge, di una lungacatena di eventi simili che ha portato “la nostra regioneall’ottavo posto in Italia per quanto riguarda i casi di

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malpractice sanitaria”. Barbati si dice convinta che anche l’assessore regionale allaSanita’, Carlo Lusenti “concordi con la sottoscritta sullanecessita’ di istituire quanto prima la commissione sui casi dimalasanita’ in Emilia-Romagna”. Come “amministratori pubbliciabbiamo il dovere morale di mettere la parola fine a questo trendnegativo”. A breve, ricorda la dipietrista, “si discutera’ inCommissione la nostra proposta di legge volta a contrastarequesto fenomeno, chiedo pertanto ai colleghi consiglieri un attodi responsabilita’ al di la’ del credo politico checontraddistingue ognuno di noi”. Dunque, conclude, “collaboriamocongiuntamente per dare vita alla commissione sulla malasanita’,cosi’ da assicurare ai cittadini emiliano romagnoli il migliorsistema sanitario possibile, privo di morti sospette, ospedalisottodimensionati, concorsi pilotati o medici indagati”.

REGIONI: E-R; COMMISSIONE APPROVA ‘PIANO AZIONE AMBIENTALE’

(ANSA) - BOLOGNA, 30 GIU - La commissione ‘Territorio,ambiente, mobilita’’ ha approvato la delibera di Giunta del 20giugno scorso, con la proposta di ‘Piano di Azione Ambientale(Paa) per un futuro sostenibile 2011-2013’. Voto a favore deiconsiglieri Pd, Idv, Fds, Sel-verdi, 5 stelle; astenuto ilconsigliere della Lega Nord. L’atto sara’ ora iscritto all’ordine del giorno dell’Aula. La commissione ha esaminato il Paa alla presenza dell’assessore all’Ambiente, Sabrina Freda, che l’aveva illustrato inuna precedente seduta. In sintesi, Freda ha evidenziato glielementi di continuita’ e le differenze rispetto al Paa 2008-10.In particolare, la Giunta ha valutato le conseguenze del mutatocontesto economico, segnato da una crisi di particolaregravita’, e delle linee strategiche uscite dalla CommissioneEuropea nel 2009 tramite l’ormai famoso documento ‘Europa 2020’.Nell’ambito emiliano-romagnolo, si tratta di dare concretaattuazione al passaggio dal ‘Patto per attraversare la crisi’ al‘Patto per la crescita intelligente, sostenibile e inclusiva’,cosi’ da rispondere agli impegni e alle sfide della strategia‘Europa 2020’. Questo Piano va considerato in sinergia con ilPiano Territoriale Regionale, e Freda ha detto che si intendonoconfermare i contenuti e gli ambiti prioritari di interventogia’ individuati nel Paa 2008-10, e cioe’: conservazione dellabiodiversita’; riduzione dei rifiuti e ottimizzazione della lorogestione; dare soluzione a specifiche criticita’ territoriali. Sommando fondi nazionali, comunitari, e regionali, le risorse

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finanziarie attivabili ammontano a circa 23,6 milioni, di cui17,3 da destinare a progetti territoriali e 6,3 in capo allaRegione, per realizzare progetti di valenza generale. Confermatii criteri di ripartizione - 33% quota fissa, 33% estensioneterritoriale; 33% popolazione (comprese presenze turistiche eresidenze universitarie - all’approvazione in Aula del Piano diAzione Ambientale, fara’ seguito la stipula degli accordi con lesingole Province e l’avvio di un doppio binario di procedureattuative: il piu’ veloce, gia’ operativo a fine estate. Nel dibattito in commissione, Paola Marani (Pd) ha segnalatoche le dimensioni del precedente stanziamento rimastoinutilizzato, fanno temere che questo strumento dipianificazione corra il rischi di disperdersi in troppi rivoli:sarebbe preferibile concentrarsi su alcune azioni, poche maincisive. Per Giovanni Favia (5 stelle), nel Paa va megliospecificato l’impegno della Regione per lo sviluppo dellaraccolta differenziata porta a porta, e reso esplicito ilsostegno a chi propone la distribuzione di prodotti senzaimballaggio, per ridurre, a monte, la produzione di rifiuti.Gabriele Ferrari (Pd) ha sottolineato che la netta riduzione dirisorse disponibili (da 40 a 23 milioni) rende crucialel’indicazione di priorita’; sono poi indispensabili campagne dicomunicazione e sensibilizzazione, per colmare gli attualiscarti nella raccolta differenziata, fra realta’ che avvicinanoil 70% e altre che non arrivano al 40%. Per Gabriella Meo(Sel-Verdi) occorre puntare decisamente sulla raccolta porta aporta e su progetti di immediato impatto simbolico; a fronte dimeccanismi di erogazione dei fondi che sono risultatifarraginosi, va garantito che la valutazione sulla congruita’dei progetti finanziabili sia in linea con i piu’ recentiparametri europei. Infine, Sandro Mandini (Idv) ha detto che aquesto Paa, che deve fare i conti con una scarsita’ di risorse,va abbinata un’opera di sensibilizzazione nei confronti diComuni e Aziende pubbliche; in particolare, certe Aziendepubbliche non hanno sostenuto e concretizzato gli obiettiviindicati dai Comuni. (ANSA).

(ER) HERA BOLOGNA. MANDINI (IDV): TAGLIA INVESTIMENTI PER 47 MLN“IL SUO BILANCIO DI SOSTENIBILITA’ APPARE POCO SOSTENIBILE”

(DIRE) Bologna, 30 giu. - Un taglio netto agli investimenti negliultimi tre anni: -27 milioni di euro sui servizi ambientali e -20milioni sul sistema idrico. E’ questa la lettura del coordinatoreprovinciale dell’Idv a Bologna, Sandro Mandini, al bilancio di

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sostenibilita’ 2010 presentato oggi da Hera. Un conto “ben pocosostenibile”, cosi’ come sono “ancora meno sostenibili le tesidell’ad Maurizio Chiarini, che alla vigilia dei referendumsull’acqua aveva prefigurato effetti negativi sulla gestione delservizio in caso di vittoria dei si’”. Secondo il consigliereregionale Idv, invece, “il settore aziendale e’ gia’ da tempo inperdita, pertanto e’ difficile affermare che la gestione delservizio idrico abbia dato buoni risultati”. In seguito al referendum, sostiene Mandini, bisogna arrivare a“una giusta tariffa che consenta investimenti e manutenzionedella rete per ridurre le perdite che ancora oggi sono del 25%”.Il dipietrista contesta Hera anche sulla gestione dei rifiuti. “Idati non sono incoraggianti”, attacca Mandini, che si chiede“come si concilia l’attuale 35% della raccolta differenziata” aBologna “con il piano regionale sull’ambiente approvato oggi incommissione consiliare, che fissa l’obiettivo del 65% di raccoltadifferenziata dei rifiuti urbani da raggiungere entro il 2012”.Secondo il numero uno dell’Idv a Bologna, dunque, “il tema veroda affrontare e’ rivedere la mission di Hera e i sindaci devonodiventare i veri protagonisti delle scelte strategiche e deipiani industriali dei servizi pubblici”.