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Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “Andrialive” di mercoledì 09 marzo 2011
Licei di Andria, Mennea: “Ora basta, la Provincia deve dare una risposta
seria"
“Un altro anno scolastico si avvia a conclusione e sulla sorte dei licei di Andria ancora non riusciamo ad avere
risposte chiare dalla Provincia. I liceali andriesi non possono continuare a studiare in quelle condizioni: il
presidente Ventola lasci perdere i rimpalli di responsabilità con la Provincia di Bari e dia una risposta seria sul
futuro delle due scuole”. E’ quanto chiede il consigliere regionale del Partito Democratico Ruggiero Mennea in
riferimento all’ampliamento del liceo scientifico Nuzzi e alla ristrutturazione del liceo classico Troya. “Sa il
presidente Ventola che gli alunni del triennio del Nuzzi, alla fine di ogni ora, sono costretti a ruotare a causa
dell'inadeguato numero di aule? Sa che per evitare che qualche classe non abbia l’aula si approfitta dell’ora di
educazione fisica? Sa che il biennio ha sede in un capannone della zona industriale? E’ certo che in quel sito
siano rispettate tutte le norme di sicurezza? Sa che per quella sede la Provincia paga un canone onoreso e che
con gli stessi soldi, in pochi anni, si potrebbe pensare di costruire dei nuovi edifici scolastici? Sa che nella stessa
sede ci sono altri due istituti (l’Ipsia e l’istituto grafico) che sono ancora in attesa di una sistemazione adeguata?
Io credo che il presidente Ventola debba approfondire meglio la vicenda, forse capirebbe che un intervento non
solo è dovuto, ma è pure piuttosto urgente”. Sul liceo classico (che ospita anche il linguistico e il socio-psico-
pedagogico) Mennea si limita a ricordare che “la scuola sta cadendo letteralmente a pezzi, auguriamoci solo che
non accada mai nulla ai ragazzi”. “Pretendo una risposta dal presidente Ventola”, conclude Mennea.
Ed il consigliere del PD, chiede anche la riconversione immediata per P.O. di Spinazzola e Minvervino
“Non sono disposto ad alcuna mediazione rispetto agli interessi del mio territorio. Prima di essere un consigliere
regionale del Partito Democratico e un rappresentante della maggioranza di governo, mi sento un rappresentante
dei miei concittadini della provincia di Barletta, Andria e Trani. Pertanto sono pronto a dare battaglia sul piano
di riordino ospedaliero, affinché la Bat non sia penalizzata più delle altre province. Oggi purtroppo è così ed io
non sono disposto ad accettarlo”. Dura presa di posizione del consigliere regionale del Pd Ruggiero Mennea, la
chiusura degli ospedali di Spinazzola e Minervino Murge, “soprattutto se non ci sarà la contestuale attivazione
dei servizi sanitari sostitutivi e la contestuale riconversione dei plessi ospedalieri, un principio che mi sembrava
fosse condiviso dall’assessore Fiore”. “Nella Bat finora si sono registrati solo tagli, eppure è la provincia che,
rispetto al piano precedente, scontava il maggior credito di posti letto, mai attivati dalle precedenti gestioni. Ora
la situazione è persino peggiorata. Questo significa che i cittadini di questa provincia vengono considerati meno
degli altri e per me questo è assolutamente inaccettabile”.
Mennea punta il dito anche sul “vergognoso allungamento delle liste d’attesa” e sul dimezzamento dei tetti di
spesa dei laboratori di analisi e di radiografia convenzionati, che vede penalizzato solo il distretto di Barletta.
“Per fare gli analisi o le radiografie, dopo tantissimi anni, i barlettani sono costretti ad emigrare in altri comuni”,
sottolinea Mennea. “Barletta è la città che paga il prezzo più alto per la rimodulazione iniqua dei tetti di spesa”.
Altra nota dolente della sanità nella Bat, la mancata convenzione con l’unica struttura che sul territorio
accudisce e fornisce assistenza a disabili affetti da gravi patologie che non hanno una famiglia che si possa
occupare di loro. “La comunità socio riabilitativa “Monsignor Vincenzo Frezza” di Barletta”, sottolinea
Mennea, “è nata grazie alla donazione di un sacerdote e all’impegno di tanti volontari. Ma inspiegabilmente non
riesce ad ottenere la convenzione dalla Asl. Miopia burocratica che mette in serio pericolo l’assistenza ad una
fascia debolissima della nostra popolazione”. “Piuttosto che tagliare sulla salute dei cittadini, sull’assistenza ai
più deboli e produrre disservizi”, conclude Mennea, “la Regione dimostri seriamente che le cose sono cambiate
e imponga alla direzione generale della Asl Bt di trasferire la propria sede a Barletta, nei propri immobili,
ponendo fine a uno sperpero di denaro pubblico che non trova giustificazioni. Su questi temi chiedo atti concreti
che dimostrino, inequivocabilmente, un cambio di rotta rispetto al passato e una gestione professionale e oculata
della sanità che pagano in egual misura tutti i pugliesi, anche quelli della Bat. Preannuncio che l’appartenenza politica non fermerà la mia battaglia per i diritti dei miei concittadini”.
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “Corriere dell’Ofanto” di mercoledì 09 marzo 2011
Cavi interrati per smantellare gli elettrodotti: ok della Provincia a RFI
BARLETTA - Nella mattinata di ieri il Settore Patrimonio della Provincia di Barletta-Andria-Trani ha adottato il
provvedimento che autorizza la Società “Rete Ferroviaria Italiana” (RFI) a costruire ed esercire, nel comune
di Barletta, tratti di linea elettrica in cavo interrato, grazie ai quali sarà possibile smantellare parte degli
elettrodotti di proprietà della stessa Società, presenti nel centro abitato della città.
Come si legge nel protocollo di intenti sottoscritto l'11 luglio 2006 da Enel Distribuzione S.p.A., Comune di
Barletta ed RFI S.p.A., l’intervento in esame si è reso necessario in quanto gli elettrodotti aerei ad alta
tensione, che saranno interrati, costituiscono attualmente un rilevante vincolo allo sviluppo ed alla valorizzazione
urbanistica della città, oltre ad essere portatori di importanti ed inevitabili impatti di tipo paesaggistico-
ambientale, che di fatto rendono ormai incompatibile la loro presenza con la vocazione edilizia dell’intera area.
Il provvedimento è stato adottato nel pieno rispetto del termine previsto dalla vigente normativa regionale in
materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee ed impianti elettrici con tensione non superiore a
150.000 volt, ovverossia centoventi giorni dalla data di pubblicazione (5 novembre 2010) nel sito informatico
della Regione Puglia, dell’avviso di avvenuto deposito della domanda di autorizzazione.
Per garantire la conclusione del procedimento nei tempi previsti, la Provincia di Barletta-Andria-Trani ha
provveduto a convocare una Conferenza di Servizi, utile ad acquisire i pareri ed i nulla-osta necessari, che ha
visto la partecipazione, tra gli altri, della stessa Società richiedente e del Comune di Barletta.
«Sono bastati appena sessanta giorni, arco di tempo davvero brevissimo, per la chiusura del procedimento di
smantellamento degli elettrodotti nella città di Barletta, a dimostrazione di come la Provincia abbia operato con
grande solerzia per risolvere un argomento tanto delicato che riguarda la tutela del paesaggio e della salute dei
cittadini barlettani - ha commentato l’Assessore al Patrimonio della Provincia di Barletta-Andria-Trani, Dario
Damiani -. Quella dei tralicci a Barletta, che coinvolge migliaia di famiglie della nostra città, è una questione
annosa per la quale mi sto battendo da diversi anni. Aver dato oggi il mio piccolo contributo per l’esaurimento
della procedura è motivo di grande orgoglio dopo una lunga battaglia politica condotta sul tema
dell’inquinamento elettromagnetico. Ultimate tutte le procedure amministrative - ha poi concluso Damiani - è
importante che i lavori di interramento dei cavi elettrici possano procedere in maniera spedita. Vigileremo in tal
senso affinché sia l’Enel che RFI procedano in tempi rapidi e senza alcun tipo intoppo».
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “Primapagina Bat” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “Tranilive” di mercoledì 09 marzo 2011
Alberghiero a Trani, clamoroso errore della Regione. I numeri lo
dimostrano
L'analisi delle preiscrizioni a Molfetta confermano la necessità dell'Istituto nella Bat
Numeri alla mano Trani e la Bat avevano ragione: l'Alberghiero a Trani era non solo una opportunità ma
addirittura una necessità. A posteriori si piò parlare di occasione persa per Trani e di un danno economico e
sociale per tutte le famiglie della Bat.
Lo conferma l'assessore provinciale alla Pubblica Istruzione, Pompeo Camero, che più di ogni altro si era
battuto per ottenere la prestigiosa istituzione. «Nei mesi scorsi - sottolinea - si chiudeva con un nulla di
fatto la vicenda dell’istituzione dell’Istituto alberghiero e della ristorazione a Trani presso il Professionale
“Bovio” a partire dall’anno scolastico 2011-2012, nonostante fosse stato richiesto dall’Amministrazione
del Comune Capoluogo, proposto dalla Giunta Provinciale Barletta Andria Trani nel Piano di riordino della
rete scolastica, avallato dal parere favorevole del competente Ufficio Scolastico Regionale, ma
inesorabilmente rigettato dalla Giunta Regionale pugliese». «La chiusura intanto - precisa - al 12 di
febbraio del termine ultimo per le preiscrizioni alle Scuole Superiori, effettuate tramite gli Istituti di
Istruzione Secondaria di primo grado della VI Provincia, ha evidenziato che ben 201 alunni residenti nei
Comuni di Andria, Bisceglie, Trani e Barletta hanno inoltrato domanda per l’iscrizione fuori provincia alla
1° classe dell’IPSAR di Molfetta».
E sono proprio i dati a sostenere il suo ragionamento: «Difatti - scrive Camero - per questo Istituto
Alberghiero, le preiscrizioni raccolte ad Andria tra le Scuole Medie Manzoni, Salvemini, Vaccina, Fermi,
Vittorio Emanuele e Cafaro sono 91; a Bisceglie tra la Battisti, la Ferraris e la Monterisi sono 68; a Trani
tra la Badassarre, la Bovio e la Rocca se ne registrano 32 e persino a Barletta, contermine con Margherita
di Savoia, sede di altro Istituto Alberghiero ma in ambito Bat, tra la Fieramosca, la Baldacchini, la De
Nittis, la Dimiccoli e la Manzoni ne son state raccolte 10».
E’ comprensibile che queste potenziali iscrizioni nel quinquennio di studi prescelto tenderà a
ridimensionarsi, come solitamente accade per tutti gli Istituti Professionali, in quanto particolarmente
soggetti al deprecabile fenomeno della dispersione scolastica, ma è pur vero che basterebbero mediamente
180 iscrizioni l’anno per assicurarsi sul territorio una scuola di prossimità da 900 alunni - tetto massimo
previsto dalla normativa in vigore. «Per giunta - precisa - sono stati comunicati finalmente dall’Alberghiero
di Molfetta, i dati ufficiali degli iscritti in quell’Istituto, residenti nei Comuni della Provincia Federiciana,
distinti per città di provenienza; ebbene, trattasi di n. 611 studenti, dei quali n. 226 di Andria, n. 174 di
Bisceglie, n. 168 di Trani e n. 43 di Barletta. «Orbene - sottolinea Pompeo Camero - se una delle ragioni
che qualificano la programmazione in questi casi è paramentrata sulla necessità di diminuire le percorrenze
degli scolari andando verso la riduzione delle emissioni di Co2 nell’atmosfera, orientando verso istituti
cittadini o di località contermini, allo scopo di ridurre corrispondentemente i costi a carico delle famiglie,
devo constatare che alla Regione Puglia questa volta è riuscito l’esatto contrario». «Nelle fasce orarie
scolastiche, d’altronde, si costringono tutt’oggi i nostri ragazzi - prosegue - a stiparsi come sardine sui
pullman per Molfetta e questo dovrebbe saperlo bene anche l’Assessore Regionale ai trasporti Minervini.
Ma poi chi rifonderà le famiglie dei maggiori disagi e dell’aggravio di costi subiti? Con la quaresima alle
porte è proprio il caso che in Regione ci si cosparga un po’ tutti il capo di cenere».
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “Corriere dell’Ofanto” di mercoledì 09 marzo 2011
Pari Opportunità. Presentata la seconda edizione di "Non solo 8 marzo"
ANDRIA - Si è tenuta l'8 marzo scorso, presso la Sala Consiliare della Provincia di Barletta-Andria-Trani, la
conferenza stampa di presentazione di “Non solo 8 marzo”, manifestazione itinerante organizzata dalla
Provincia, in collaborazione con l’Asl Bat e le Associazioni locali.
Sulla scorta dell’esperienza positiva dello scorso anno, l’Assessorato alle Politiche Sociali, della Famiglia e Pari
Opportunità, presieduto da Carmelinda Lombardi, ha voluto promuovere la seconda edizione di questa
iniziativa di sensibilizzazione sulle Pari Opportunità, con l’intento di mettere a fuoco elementi positivi, propositivi
e criticità sul ruolo della donna, quali temi da porre costantemente al centro della riflessione civica e politica.
“Non solo 8 marzo” si articola in diversi eventi itineranti lungo il territorio provinciale, che si svolgeranno da
giovedì 10 a sabato 19 marzo, presentati nel corso della conferenza dall’Assessore provinciale alle Politiche
Sociali, della Famiglia e Pari Opportunità, Carmelinda Lombardi, affiancata dal Presidente della Provincia
Francesco Ventola, dall’Assessore provinciale alle Attività Produttive Tonia Spina, dai Consiglieri provinciali
Pina Marmo e Nadia Landolfi, dal Dirigente Medico della Asl Bat, Angela Maria Belsanti, dal Segretario
Generale della Provincia, Maria de Filippo, e dal Dirigente del Settore Politiche Sociali, della Famiglia e Pari
Opportunità, Lisa Pietropaolo. Nel corso delle varie iniziative proposte, le scuole secondarie di secondo grado
ospiteranno dibattiti, intesi come luoghi di confronto plurale tra esperienze diverse, e vedranno la partecipazione
attiva degli alunni delle ultime classi, protagonisti in un’ottica di promozione e sensibilizzazione delle nuove
generazioni sul tema delle Pari Opportunità. Ciascun incontro sarà infatti occasione di confronto su argomenti di
rilevanza culturale, storica, politica ed istituzionale, incentrati sul ruolo della donna nei vari contesti di vita.
«Dopo il successo della prima edizione, la Provincia ha voluto ripetere questo ventaglio di iniziative nell’ambito di
“Non solo 8 marzo”, manifestazione egregiamente organizzata e curata nei dettagli dall’Assessore Lombardi - ha
spiegato il Presidente della Provincia Francesco Ventola -. Non è un caso che ci ritroviamo a presentare questi
eventi che si terranno nella nostra Provincia proprio nella giornata dell’8 marzo, che, a mio parere, sarebbe più
giusto considerare “Giornata Internazionale della Donna” piuttosto che “Festa della Donna”, per ricordare il triste
episodio verificatosi nel marzo del 1911, quando a New York 129 donne, rinchiuse in fabbrica per timore che
facessero pause troppo lunghe, morirono in uno stabilimento divampato all’interno dell’azienda».
«Non solo 8 marzo è un momento di diffusione e riflessione che abbiamo fortemente voluto ripetere, sulla scorta
del successo ottenuto un anno fa, ed al contempo arricchire - ha invece spiegato l’Assessore alle Politiche Sociali,
della Famiglia e Pari Opportunità, Carmelinda Lombardi -. Si tratta inoltre di una manifestazione che si
inserisce nel quadro più ampio delle azioni e delle progettualità che la nostra Provincia sta mettendo in atto, tra
cui rientrano la promozione dei patti di genere, tramite la presentazione alla Regione Puglia del Progetto
“Mafalda”, il contrasto alla violenza di genere, con l’approvazione del Piano di Interventi Locali per la prevenzione
ed il contrasto della violenza contro le donne ed i minori per il triennio 2011-2013, e la realizzazione di progetti
volti all’inclusione sociale in favore di donne e minori stranieri».
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “Traniweb” di mercoledì 09 marzo 2011
Ospedale di Trani, politica e parti sociali finalmente unite
Costituto un tavolo permanente. Si lavora ad un documento
mercoledì 9 marzo 2011
Due ore di discussione a Palazzo di Città, invitate tutte le forze politiche cittadine (anche quelle che non
hanno rappresentanza in Consiglio comunale), presenti anche i rappresentanti sindacali. La politica
stavolta dimostra unità di intenti per stringersi a difesa dell’Ospedale di Trani prima che sia troppo tardi.
Messe da parte le polemiche e le facili strumentalizzazioni, è stato di fatto istituito un tavolo permanente
per monitorare la situazione e studiare le contromosse per scongiurare altri tagli e chiusure. Il primo
passo sarà la redazione di un documento che verrà sottoscritto da tutte le forze politiche della città, da
mettere nelle mani del primo cittadino che lo porterà all’interno della conferenza dei sindaci. Nel
documento saranno rimarcate due cose fondamentali: il mantenimento degli attuali standard ospedalieri ed il perseguimento dell’obiettivo dell’ospedale unico Trani-Bisceglie.
Non è da escludere anche la convocazione di un Consiglio comunale monotematico, al quale si potrebbe
chiedere la partecipazione dell’assessore regionale alla sanità.
Da “Il Corriere del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “Il Corriere del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “La Gazzetta del Mezzogiorno” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011
Da “Repubblica Bari” di mercoledì 09 marzo 2011
Rassegna Stampa del 09 marzo 2011