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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano Vasto Chieti RASSEGNA STAMPA Mercoledì 11 febbraio 2015

Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2 Lanciano ... · Maio Guglielmo Srl che, invece, ha correttamente operato come da condizioni contrattuali», commenta con una breve nota

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Regione Abruzzo Azienda Sanitaria Locale n. 2

Lanciano Vasto Chieti

RASSEGNA STAMPA Mercoledì 11 febbraio 2015

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SANITA'

Chirurgia toracica robotica, venti interventi in un anno al Policlinico di Chieti «Interventi complessi in assenza di ampie incisioni chirurgiche»

CHIETI. Continua al Policlinico Universitario “SS. Annunziata” di Chieti l’esperienza in chirurgia robotica toraco-polmonare da parte dell’équipe dell’unità operativa di Chirurgia Generale e Toracica, diretta dal professor Felice Mucilli e costituita dai dottori Pierpaolo Camplese, Luigi Guetti e Barbara Maggi.

A un anno dal primo intervento di lobectomia polmonare robotica, sono stati eseguiti complessivamente venti interventi di chirurgia toracica maggiore. Nello specifico, sono state effettuate dieci lobectomie e due resezioni polmonari per cancro e otto asportazioni di tumori del mediastino, rappresentati prevalentemente da tumori del timo in pazienti giovani con associata miastenia.

La chirurgia robotica, oltre che per le resezioni polmonari, è particolarmente indicata nel trattamento delle patologie neoplastiche del mediastino: si tratta di uno spazio compreso tra sterno e colonna vertebrale dove sono localizzati il cuore, i grossi vasi, l’albero tracheo-bronchiale, l’esofago e i nervi. Il robot permette di muoversi in questo spazio ridotto in estrema sicurezza per asportare i tumori che purtroppo vi si sviluppano.

«La chirurgia toracica robotica – spiega il professor Felice Mucilli, direttore della Scuola di specializzazione in Chirurgia Toracica dell’Università di Chieti-Pescara – ha permesso di eseguire interventi chirurgici complessi in assenza di ampie incisioni chirurgiche come in passato, garantendo al tempo stesso la radicalità oncologica che è d’obbligo perseguire nei pazienti portatori di tumore. In particolare, prima dell’avvento della toracoscopia e della chirurgia robotica (chirurgia mininvasiva), si era costretti a eseguire ampie incisioni con apertura dello sterno (sternotomia) anche in presenza di piccoli tumori benigni del timo. Attualmente, con l’ausilio del robot è possibile controllare gli organi intratoracici, quali il cuore ed i grandi vasi, ed eseguire gli interventi in condizioni di massima sicurezza. Per il paziente, il ricorso a tali tecniche di chirurgia mininvasiva ha significato molto: drastica riduzione del dolore post-operatorio, precoce mobilizzazione e dimissione con diminuzione dei costi di degenza, ritorno alla vita normale con ottimi risultati estetici e curativi a distanza. Il bilancio del nostro primo anno di attività robotica è senz’altro positivo e contiamo, pertanto, di proseguire su questa strada aumentando il numero dei medici dedicati e cercando di trattare sempre più pazienti, anche da altre regioni, con questa metodica mininvasiva».

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LA SENTENZA

Rifiuti ospedalieri: presunta truffa ex Asl, assolto Maio Per il giudice «il fatto non sussiste»

LANCIANO. Assolto con formula piena dal reato di truffa, perché il fatto non sussiste, Francesco Maio, imprenditore del settore rifiuti e ambiente nonché patron della squadra di calcio Virtus Lanciano.

Era finito a giudizio per presunta truffa alla ex Asl di Avezzano-Sulmona, con pari danno alla Regione Abruzzo. La Procura di Lanciano sosteneva che Maio, legale rappresentante della ditta Guglielmo Maio srl di Atessa (Chieti), avrebbe conteggiato alla Asl il ritiro di bidoni di rifiuti liquidi ospedalieri per tre volte la reale quantità, traendone un ingiusto profitto.

La sentenza, in Tribunale a Lanciano, è stata emessa dal giudice monocratico Francesco Marino. Il conteggio - relativo al periodo tra febbraio 2009 e aprile 2010 - considerava 171.760 chili al prezzo unitario di 3,5 euro, mentre i contenitori sarebbero stati riempiti per soli 51.316 chili, per un costo reale di 179.607 euro.

In base alle contestazioni l'ingiusto profitto era stato quantificato in 421.552 euro, differenza tra 601.160 euro, somma liquidata alla ditta Maio, e i 179.607 euro del reale lavoro svolto. Il surplus di costi avrebbe creato pari danno sia alla Asl sia alla Regione Abruzzo che finanzia la Sanità.

La ditta Maio, difesa dagli avvocati Tito Codagnone e Michele La Forgia, ha sempre respinto le accuse: «si tratta di una banale questione di unità di misura – aveva spiegato il difensore Tito Codagnone - come da contratto, le quantità sono state contate in litri né la Asl ha avuto da eccepire». Ha eccepito la Forestale a seguito di un controllo ma il tribunale ha dato ragione alla società di Lanciano.

La Procura in merito ai fatti dispose per Maio, nel settembre 2013, il "sequestro per equivalente" di titoli bancari e contanti per 421 mila euro, importo pari a quello della presunta truffa. «Non c'è stato alcun raggiro né errore di contabilizzazione nel computo della quantità di rifuti smaltiti dalla Maio Guglielmo Srl che, invece, ha correttamente operato come da condizioni contrattuali», commenta con una breve nota il gruppo Maio.

ABRUZZO Mercoledì, 11febbraio 2015

Mercoledì, 11 febbraio 2015

SANITA'

Edilizia sanitaria: Sospiri: «D'Alfonso e Paolucci si chiariscano» L’assessore al ramo e il governatore hanno due punti di vista diversi?

D'Alfonso e Paolucci

L’AQUILA. Si e' discussa ieri in Consiglio regionale l'interrogazione a risposta immediata presentata dal gruppo di Forza Italia, rivolta all'assessore alla Sanita' Paolucci, in merito alla riorganizzazione degli investimenti previsti nell'edilizia sanitaria della Regione Abruzzo, gia' pianificati dalla precedente legislatura. Il capogruppo Lorenzo Sospiri ha fatto notare come ci sia una consistente dicotomia tra le dichiarazioni di Paolucci e quelle del presidente D'Alfonso. «Paolucci - ha sottolineato Sospiri - parla di investimenti per le innovazioni strutturali per la sanita' di Avezzano, Giulianova, Lanciano, Sulmona e Vasto facendo riferimento ai progetti sulla nuova edilizia sanitaria ex articolo 20 della legge 67/88. Afferma che l'iter della validazione di queste risorse, che e' bene ricordare riguarda una programmazione varata dalla Giunta Chiodi, e' in stato molto avanzato presso il Governo nazionale in attesa del finanziamento dei 228 milioni di euro a valere proprio sull' ex art 20. Poi sull'intervento che interesserebbe l'area Chieti-Pescara, con la costruzione di un ospedale unico l'assessore alla Sanita' spiega che sara' eventualmente aggiuntivo e non e' prevista nessuna sottrazione alle risorse per i cinque ospedali. Fin qui tutto liscio - osserva Sospiri - ma a leggere le dichiarazioni del presidente D'Alfonso di qualche giorno si resta assolutamente basiti. E' chiaro ormai che il governatore predilige un'amministrazione a spot ma dopo aver annunciato di aver trovato la 'striscia di Gaza' per la costruzione della nuova grande struttura, ha ricordato che per questo intervento, che non solo da noi viene giudicato oltremodo inopportuno in questo momento, sono disponibili i 450 milioni di euro per la realizzazione dei nuovi presidi sanitari. Ora verrebbe da chiedersi a che gioco stanno giocando i componenti dell'Esecutivo regionale e sorge piu' di qualche perplessita' sul fatto che tra i due probabilmente non c'e' una comunicazione efficace. Qui pero' si rischia di creare solo confusione e inutili allarmismi che certo non fanno bene ai nostri territori che pretendono invece un servizio sanitario piu' efficiente e adeguato». «Durante questi primi mesi di lavoro - ha aggiunto Paolucci - abbiamo anche affrontato di petto il tema del cemento impoverito dell'ospedale di Chieti. E' un problema ulteriore e aggiuntivo e abbiamo chiesto risorse aggiuntive, senza stravolgere quella programmazione, semmai arricchendola». «Dentro questo grande tema della riorganizzazione urbana c'è anche quello relativo all'edilizia sanitaria nell'area urbana Pescara-Chieti, che parte dal cemento impoverito e che ha bisogno di un confronto e di una proposta che riguardi l'area urbana, ma che nulla toglie e nulla sottrae rispetto ai fondi stanziati per la progettazione esistente e per i cinque ospedali. E' un problema aggiuntivo - ha concluso - perché passerebbe alla storia il fatto di aver determinato una programmazione di edilizia sanitaria su sei nuovi ospedali».

Martedì, 10 febbraio 2015

ATTENDERE, PREGO

Liste d’attesa, un anno e due giorni per un ecocolordoppler all’Asl di Pescara

Tagli e spending review applicate ai giorni nostri

PESCARA. Un anno e due giorni esatti: tanto dovrà aspettare un pensionato di Pescara di 67 anni per poter effettuare un esame ecocolordoppler per una possibile ostruzione dei tronchi sovraortici. Campa cavallo che l’erba cresce… Questo esame quantifica il rischio di sviluppare un ictus cerebrale, offre la possibilità di intervenire per ridurre tale evenienza e di monitorare nel tempo l'invecchiamento dei vasi arteriosi. Insomma un esame importante ai quali è associato un tempo d’attesa quasi da record, in negativo, per la sanità pubblica se si tiene conto anche della situazione clinica delicata dell’uomo che ha già dovuto effettuare in passato questo esame medico. Il pensionato, al momento della prenotazione, ha protestato lungamente con il personale dell’Azienda Sanitaria di Pescara per i tempi d’attesa dell’esame senza ricevere, però, nessuna spiegazione. Provando a prenotare la stessa tipologia di esame alla Asl di Chieti (on line è possibile consultare i tempi d’attesa mentre questo nno è possibile nelle altre Asl) il primo posto utile è tra 209 giorni a Francavilla, il secondo tra 230 dell’ospedale di Chieti. Record che batte anche la prenotazione di Pescara all’ospedale di Atessa : 463 giorni di attesa. Nel caso in cui il medico riconosca all’atto della prescrizione il carattere d’urgenza del controllo in 13 giorni si trova posta all’ospedale di Chieti, in 17 ad Ortona. Non è possibile, invece, come detto, verificare on line i tempi d’attesa alla Asl teramana in quanto il servizio «è stato momentaneamente sospeso»a. Presso la Asl aquilana, invece, l’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici si riesce a prenotare in poco tempo, si va dai 2 giorni all’ospedale di Castel Di Sangro ai 9 dell’ospedale di Avezzano. Non altrettanto rapida, invece, una mammografia di cui spesso si discetta sull’importanza per prevenire il cancro alla mammella. All’Asl aquilana si va dai 231 giorni di attesa del San Salvatore ai 420 giorni dell’ospedale di Sulmona. Va meglio all’Asl chietina dove in 20 giorni si trova posto al San Bernabeo di Ortona, centro di eccellenza proprio per la cura del seno. E quella delle liste d’attesa è un dramma tutto italiano: casi come questi se ne registrano quotidianamente in tutta la regione: è solo la punta dell’iceberg e il frutto del riordino e della spending review, conseguenza questa obbligata del deficit accumulato nella sanità. Ma anche il deficit ha cause ben precise fra queste occupano un posto importantissimo la cattiva gestione del settore pubblico, i mancati controlli dei privati e l’immancabile corruzione. Una anomalia che colpisce tutti, anche chi avrebbe maggiormente bisogno di cure ed attenzioni, come ci aveva segnalato qualche giorno fa un malato oncologico con un cancro alla lingua. Un paradosso che bisogna scontare proprio nel punto di massimo divario tra qualità dei servizi offerti e quantità di tasse pagate. Alcune settimane fa un altro malato aveva scoperto che secondo le disposizioni regionali in materia, non sono previste le urgenze per le risonanze magnetiche del massiccio facciale e del collo, ovvero quelle determinanti per tenere sotto controllo il suo male. Quindi il primo posto disponibile per questa prestazione richiesta dal suo medico curante è dopo 10 mesi mentre, per il collo se ne parla dopo 11. Ha provato anche nelle strutture private in convenzione, ma il primo posto disponibile è metà marzo 2015.

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AVEZZANO Mercoledì, 11febbraio 2015

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GIULIANOVA Mercoledì, 11febbraio 2015

CRONACHE Mercoledì, 11febbraio 2015

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POLITICA E SOCIETÀ Mercoledì, 11febbraio 2015

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