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REGIONE TOSCANA-GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO SERVIZIO FORESTE E PATRIMONIO AGROFORESTALE U. O. C. FORESTE . Dirigente Responsabile: Renzo Boretti Decreto N° 6172 del 15 Novembre 2002 Pubblicità/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale Allegati n°: 1 Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissione A Si Cartaceo+Digitale Oggetto: Reg.Ce 1257/99 - P.S.R. 2000/2006 - Misura 8.2 - Altre misure forestali - Parte privata - Approvazione "Parte I - Adempimenti Tecnici" del Bando Misura 8.2 in sostituzione dell'Allegato A del decreto n. 7274/00 così come modificato dal decreto n.79/01. Atto soggetto al controllo interno ai sensi delle DD.G.R. nn. 372/1999, 1271/1999 e 770/2000 Controllo eseguito senza rilievi. Atto certificato il 21-11-2002 Atti Collegati: Numero di adozione Data Tipo di intervento Decreto 7274 18-12-2000 Modifica

REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO … · 8.2.2 Miglioramento delle foreste 8.2.3 Miglioramento e sviluppo della filiera bosco – prodotti della selvicoltura 8.2.4 Stabilità

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REGIONE TOSCANA-GIUNTA REGIONALE

DIPARTIMENTO DELLO SVILUPPO ECONOMICO

SERVIZIO FORESTE E PATRIMONIO AGROFORESTALE

U. O. C. FORESTE.

Dirigente Responsabile: Renzo Boretti

Decreto N° 6172 del 15 Novembre 2002

Pubblicità/Pubblicazione: Atto soggetto a pubblicazione integrale

Allegati n°: 1

Denominazione Pubblicazione Tipo di trasmissioneA Si Cartaceo+Digitale

Oggetto:Reg.Ce 1257/99 - P.S.R. 2000/2006 - Misura 8.2 - Altre misure forestali - Parte privata -Approvazione "Parte I - Adempimenti Tecnici" del Bando Misura 8.2 in sostituzione dell'AllegatoA del decreto n. 7274/00 così come modificato dal decreto n.79/01.

Atto soggetto al controllo interno ai sensi delle DD.G.R. nn. 372/1999, 1271/1999 e 770/2000

Controllo eseguito senza rilievi.Atto certificato il 21-11-2002

Atti Collegati:Numero di adozione Data Tipo di intervento

Decreto 7274 18-12-2000 Modifica

IL DIRIGENTE

Visto il Regolamento (CE) n. 1257/1999 del 17 maggio 1999, sul sostegno allo sviluppo rurale daparte del Fondo europeo agricolo di orientamento e di garanzia (FEAOG);

Visto il Regolamento (CE)n. 445/2002 recante disposizioni di applicazione del regolamento (CE) n.1257/1999;

Visto il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 della Regione Toscana approvato con la Decisionedella Commissione europea n. C(2000) 2510 del 7/9/00;

Vista la Decisione della Commissione Europea n. C 2002 3492 del 08.10.2002, trasmessa con nota n.7280 del 11.10.2002, con la quale si approvano le modifiche proposte dalla Regione Toscanarelativamente alla Misura 8.2 “Altre misure forestali”;

Considerata la deliberazione della Giunta Regionale n.1184 del 6/11/2000 e successive modifiche eintegrazioni con la quale vengono stabilite le procedure generali di attuazione e priorità per laselezione delle domande, nonché preso atto della delibera n. 74 del 28/01/2002 e successivemodifiche e integrazioni;

Preso atto dei Piani Locali di Sviluppo Rurale degli Enti Locali competenti in materia di agricolturae foreste, redatti secondo quanto stabilito nella delibera n. 149 del 12/2/2001 e approvati con attodeliberativo della Giunta regionale;

Vista la Legge regionale n. 60 del 19/11/99 istitutiva dell'Agenzia regionale toscana per le erogazioniin agricoltura (A.R.T.E.A.);

Visto il decreto del Ministero per le politiche agricole del 13/11/01 di riconoscimento diA.R.T.E.A. quale organismo pagatore Feoga-Sezione Garanzia per la Regione Toscana per le misurerelative allo Sviluppo Rurale;

Vista la nota Dipartimentale n. 103/24713/12.2 del 25 Ottobre 2002, con la quale si trasmetteva adA.R.T.E.A. la bozza della parte I Adempimenti Tecnici, del Bando relativo alla misura 8.2 “Altremisure forestali - parte di competenza privata;

Preso atto degli accordi intercorsi durante la riunione del 10/9/2002 del Gruppo di lavorodenominato "Unità di Coordinamento dell'attuazione del PRS della Toscana", istituito durante laseduta del C.T.P. del 28/02/2002, a seguito dei quali in considerazione delle competenze diA.R.T.E.A. sarà lo stesso organismo pagatore ad approvare con proprio atto le modalità proceduralie la modulistica per la partecipazione ai bandi relativi alle Misura del Piano di Sviluppo Rurale2000/2006;

Preso atto delle indicazioni operative contenute nei manuali procedurali di A.R.T.E.A., così comespecificati per la misura 8.2 dai competenti uffici dell’A.R.T.E.A. e che saranno oggetto di appositodecreto di competenza A.R.T.E.A. recante le disposizioni inerenti le modalità procedurali e lamodulistica per la partecipazione al Bando relativo alla misura 8.2 – Parte privata;

Visti i propri decreti n. 7274 del 19.12.2000 e n. 79 del 15.01.2001 relativi a :” Procedure per lapresentazione, istruttoria e ammissione delle domande di aiuto previste dalla misura 8.2 (altre misureforestali) del piano di sviluppo rurale della Toscana” e “ Decreto n. 7274 Procedure per la

presentazione, istruttoria e ammissione delle domande di aiuto previste dalla misura 8.2 (altre misureforestali) del piano di sviluppo rurale della Toscana. Modifiche ed integrazioni”;

Ritenuto opportuno procedere alla sostituzione dell'allegato al decreto n. 7274 del 19.12.2000 , cosìcome modificato dal Decreto n. . 79 del 15.01.2001, con l'allegato A del presente decreto contenentele disposizioni tecniche relative alla Misura 8.2 "Altre misure forestali" – Parte privata e rinviandocontestualmente ad uno specifico decreto di competenza di A.R.T.E.A. per quanto attiene gliadempimenti procedurali e la relativa modulistica;

Tenuto conto che, come previsto nella delibera n. 1184/00 e successive modifiche e integrazioni,nonché nei singoli Piani Locali di Sviluppo Rurale, le Province e le Comunità montane con delegadelle funzioni amministrative in materia di agricoltura e foreste, definiscono con proprio attol’attivazione delle misure sul proprio territorio;

Ritenuto opportuno che le disposizioni contenute nell’allegato A al presente decreto siano valide dal1° Dicembre 2002;

Visto gli artt. 3, 22 e 28 della L.R. 26/2000 ”Riordino della legislazione regionale in materia diorganizzazione del personale”;

Visto la deliberazione della Giunta Regionale n. 1003 del 26/9/2000 “Costituzione strutturedirigenziali”;

Visto il decreto del Coordinatore del Dipartimento dello Sviluppo economico n. 5257 del27.09.2000 con il quale il sottoscritto è stato nominato responsabile della U.O.C. “Foreste”;

DECRETA

1. di definire nell’allegato A, parte integrante del presente atto, le disposizioni tecniche relative albando per la presentazione delle domande di aiuto previste dalla misura 8.2 “Altre misureforestali” – Parte di competenza privata del Piano di sviluppo rurale 2000-2006 della Toscana,in sostituzione dell'allegato A parte integrante del decreto 7274 del 19.12.2000 , così comemodificato dal Decreto n. . 79 del 15.01.2001;

2. di dare atto che la parte relativa agli adempimenti procedurali del bando e alla modulistica dautilizzare sono oggetto di apposito decreto di competenza di A.R.T.E.A.

3. di stabilire che le disposizioni contenute nell’allegato A al presente decreto siano valide dal 1°Dicembre 2002;

4. le disposizioni normative, tecniche e procedurali contenute nel presente bando si applicano ancheper i progetti ammessi al finanziamento ai sensi del bando precedente sopra richiamato ed inparticolare per tutte le procedure connesse alle fasi di attuazione, rendicontazione degliinvestimenti e liquidazione del contributo.

Il presente provvedimento è soggetto a pubblicità ai sensi della L.R. 9/95 in quanto conclusivo delprocedimento amministrativo regionale. In ragione del particolare rilievo del provvedimento, che peril suo contenuto deve essere portato a conoscenza della generalità dei cittadini, se ne dispone lapubblicazione per intero, compreso l’allegato parte integrante, sul Bollettino Ufficiale della RegioneToscana ai sensi dell’art.2, comma 3, della L.R. 18/96.

Il Dirigente

RENZO BORETTI

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UNIONE EUROPEA

REPUBBLICA ITALIANA

REGIONE TOSCANA

PIANO DI SVILUPPO RURALE

REGOLAMENTO CE 1257/1999

MISURA 8.2Altre Misure forestali

Regolamento CE 445/2002 lettera i

PARTE I – ADEMPIMENTI TECNICI

1. TITOLO DELLA MISURA: “ Altre Misure Forestali”

1. OBIETTIVI DELLA MISURA

Gli obiettivi degli aiuti al settore forestale sono riassunti nei seguenti punti:

i) tutela e conservazione delle risorse forestali, con particolare riguardo alla biodiversità;ii) miglioramento delle funzioni ambientali e paesaggistiche del bosco con riferimento, anche,

al contenimento dell’anidride carbonica;iii) sviluppo della produzione forestale diretta a migliorare e razionalizzare la raccolta, la

trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della selvicoltura. Consolidamentodegli aspetti occupazionali legati alle attività selvicolturali in un quadro di economiasostenibile;

iv) miglioramento delle condizioni di sicurezza di chi opera nel settore forestale.

Gli obiettivi qui elencati concorrono al recepimento degli accordi e al rispetto degli impegnisottoscritti dall’Italia e dall’Unione europea in sede internazionale: Risoluzione della primaConferenza ministeriale sulla protezione delle foreste - Strasburgo 1990; Dichiarazione dei principiforestali sulla conservazione e lo sviluppo sostenibile delle foreste (Conferenza delle Nazioni Unitesull’ambiente e lo sviluppo - Rio de Janeiro 1992); Risoluzione della seconda Conferenzaministeriale sulla protezione delle foreste europee - Helsinki 1993); Mozione finale del XIIICongresso forestale mondiale - Antalya 1997; decisione sulle emissioni inquinanti nell’atmosfera(Conferenza per i cambiamenti climatici - Kyoto 1997); Linee operative per la gestione sostenibiledelle foreste (Conferenze ministeriali di Lisbona e di Buenos Aires 1998); attuazione degli indirizziscaturiti dalla Conferenza di Cork sullo sviluppo rurale.

2. DESCRIZIONE DELLA MISURALa misura contribuisce allo sviluppo delle funzioni economiche, ecologiche e sociali del settoreforestale nella regione Toscana.Gli aiuti previsti per il settore si traducono in una serie di contributi e di premi che configurano, perla prima volta, una politica complessiva d’intervento integrato in campo forestale. Gli interventi

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previsti per l’attuazione della presente misura realizzano nel loro complesso un’azione dimantenimento e miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica delle zone rurali dellaToscana e, in questo senso, danno un significativo contributo all’obiettivo generale del Piano, voltoa sostenere il miglioramento della qualità della vita nella regione. Essi vanno pertanto ascrittiall’asse prioritario del miglioramento dell’ambiente rurale.

3. Tipologie di intervento

Le tipologie di intervento realizzabili con la misura 8.2 “Altre misure forestali” sono suddivisibili intre categorie d’intervento:

a) Interventi realizzati da privati;b) Interventi realizzati da Enti Pubblici;c) Interventi realizzati dalla Regione Toscana.

Il presente bando è relativo alla tipologia di cui al punto a)

3.1 Titolo dell’azione : Altre Misure forestali

8.2.1 Altri imboschimenti8.2.2 Miglioramento delle foreste8.2.3 Miglioramento e sviluppo della filiera bosco – prodotti della selvicoltura8.2.4 Stabilità ecologica delle foreste e fasce tagliafuocoLe singole tipologie sono riportate nelle singole schede descrittive

3.2 Soggetti beneficiari

− Imprenditori agricoli a titolo principale oppure che ricavino almeno il 25% del reddito globaledall’attività agricola e forestale e dedichino almeno il 25% del proprio tempo di lavoroall’attività agricola e forestale.

− Associazioni di imprenditori agricoli e forestali ai sensi del Codice Civile e/o di proprietari diforeste, consorzi di proprietari di foreste.

− Imprenditori agricoli e forestali ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile.

− Imprese che svolgono attività selvicolturali (imprese iscritte all’albo della L.R. 39/00,Associazioni o consorzi di imprese agricole e forestali).

Per la puntuale individuazione dei beneficiari vedere le specifiche tecniche riportate nelladescrizione dei singoli interventi.

3.3 Aree di interventoTutto il territorio regionale tenendo conto delle esigenze ecologiche e selvicolturali.

3.4 Interventi ammissibili a finanziamento8.2.1 Altri imboschimenti8.2.2 Miglioramento delle foreste8.2.3 Miglioramento e sviluppo della filiera bosco – prodotti della selvicoltura8.2.4 Stabilità ecologica delle foreste e fasce tagliafuoco

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La descrizione degli interventi ammissibili a finanziamento e le zone di applicazione delle azionicosì come sopra individuate, sono puntualizzati nelle specifiche tecniche.

3.5 Regime di Aiuto

• Azione 8.2.1: contributo alle spese di impianto: massimo Euro 7.000 ad ettaro.Per questa tipologia di impianti la prima liquidazione avverrà al momento del collaudo, per unimporto massimo di Euro 5.000 ad ettaro. Le liquidazioni successive, fino alla concorrenza diEuro 2.000 verranno ripartite in 5 anni per le cure colturali.

A titolo di anticipo può essere erogato un importo pari al 20% dell’investimento dietropresentazione di fideiussione nelle forme prescritte dall’Organismo Pagatore.

• Azione 8.2.2: la forma dell’aiuto consiste in un contributo in conto capitale sull’investimentoriconosciuto ammissibile con la seguente modulazione:

- 40% per gli investimenti;- 50% per investimenti realizzati nelle zone svantaggiate;- 45% per i giovani agricoltori sotto i 40 anni di età limitatamente ai primi 5 anni

dall’insediamento;- 55% per i giovani agricoltori sotto i 40 anni di età, limitatamente ai primi 5 anni

dall’insediamento, che realizzano investimenti nelle zone svantaggiate;- 100% per la prima annualità, decrescente del 20% annuo per gli interventi della tipologia vi per

il primo avviamento o ampliamento significativo dell’attività per le associazioni o consorzi ocooperative di proprietari forestali. Tale ampliamento significativo dell’attività, come superficieforestale gestita o come aumento del numero dei soci deve avvenire conformemente con ledisposizioni di cui al punto 10.6 del Regolamento Comunitario relativo agli aiuti di Stato nelsettore agricolo (almeno il 30%)

Per gli interventi 8.2.2.i.A, 8.2.2.i.B, 8.2.2.i.C, 8.2.2.i.D, 8.2.2.i.E, 8.2.2.i.F, 8.2.2.ii.A, 8.2.2.ii.C icosti ammissibili a finanziamento devono essere calcolati a netto degli eventuali ricavi costituiti dalmateriale legnoso utilizzato.L’importo massimo degli aiuti ammissibili è pari a Euro 600.000 per soggetto beneficiario per tuttoil periodo di programmazione.

A titolo di anticipo può essere erogato un importo pari al 20% dell’investimento dietropresentazione di fideiussione nelle forme prescritte dall’Organismo Pagatore.

• Azione 8.2.3: Per le tipologie i, iii, iv e v il contributo ammissibile è pari al 40%dell’investimento riconosciuto. L’importo massimo del contributo erogabile è diEuro 100.000 in tre anni (secondo la regola del “de minimis”, comunicazione CE 96/C 68/06).

Per la tipologia ii: 80% dell’investimento riconosciuto per imprenditori agricoli a titoloprincipale oppure che ricavino almeno il 25% del reddito globale dall’attività agricola ededichino almeno il 25% del proprio tempo di lavoro alla stessa attività. L’importo massimo delcontributo erogabile è di Euro 100.000 in tre anni.Per la tipologia vi il contributo ammissibile è pari al 100% con un importo massimo erogabile diEuro 100.000.

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• Azione 8.2.4: Per gli interventi dell’azione 8.2.4 la forma di aiuto consiste in un pagamentocompensativo compreso fra un minimo di 40 Euro per ettaro ed un massimo di 120 Euro per ettaro rapportato per anno.

3.6 Spese ammissibili

Sono ammissibili a contributo solamente le spese sostenute (in economia, per noli, forniture, servizie acquisti) dal richiedente effettuate in data posteriore alla presentazione della domanda di aiuto.Saranno ammissibili all’aiuto tutte le spese sostenute dal beneficiario per lavori, acquisti e noli dimateriale necessario alla corretta esecuzione di quanto autorizzato nell’atto di assegnazione. Siconsiderano eligibili le spese documentate sostenute per gli investimenti e gli acquisti effettuate indata posteriore alla presentazione della domanda. Per i lavori in economia si applicano ledisposizioni della Delibera di Giunta Regionale n. 176 del 19.02.2002.Sono ammissibili (fino ad un massimo del 12% dell’intervento) le spese generali relative ad onorariconnessi alla progettazione, direzione dei lavori e collaudi tecnici necessari alla realizzazione delprogetto, nonché l’acquisto di brevetti e licenze.

3.7 Limitazioni ed esclusioni negli interventi

Tutte le domande presentate dovranno riguardare gli interventi che rispondano al requisitodell’immediata canteriabilità, cioè dovranno essere state acquisite tutte le necessarie autorizzazioniai lavori. Si precisa che al momento dell’assegnazione finanziaria le domande, per le azioni che loprevedono, dovranno contenere progetti a livello esecutivo.Per l’azione 8.2.1 non sono ammissibili interventi per superfici che possono usufruire dei contributidell’azione 6.5.1 del presente P.R.S. “Sospensione della pratiche agricole” o che già usufruiscanodegli aiuti previsti dalla misura F1 dell’ex reg. 2078/92 “Ritiro ventennale dei seminativi”.Il sostegno per l’imboschimento è definito da un premio unico costituito dai costi di impianto e daquelli di manutenzione.Ulteriori limitazioni ed esclusioni sono indicate per ciascun intervento nelle allegate specifichetecniche.I contributi e i premi per l’imboschimento non saranno accordati ad agricoltori che beneficiano delsostegno al prepensionamento. Non sono riconosciuti premi e contributi a chi intende realizzareimpianti di abeti natalizi.Non possono essere ammessi investimenti “immateriali”, ad eccezione degli onorari diprogettazione, direzione dei lavori e collaudo tecnico necessari per la realizzazione del progetto,nonché i costi connessi come concessioni, licenze e brevetti. Tali spese non possono comunquesuperare complessivamente il 12% del totale della spesa ammissibile.Per quanto riguarda l’eligibilità delle spese relative ad investimenti, la presente misura acquisisce ledisposizioni di attuazione del regolamento del Consiglio sul sostegno allo sviluppo rurale e leulteriori specifiche contenute nella misura stessa.

3.8 Requisiti di accesso, impegni del richiedente e disposizioni tecniche

Per tutti gli interventi riguardanti gli investimenti il sostegno previsto nella seguente misura, ai sensidell’art. 26 del regolamento 1257/99, è accordato ai soggetti che rispondono ai seguenti requisiti:

a) essere Imprenditori agricoli a titolo principale oppure che ricavare almeno il 25% del redditoglobale dall’attività agricola e forestale e dedicare almeno il 25% del proprio tempo di lavoroall’attività agricola e forestale , oppure essere imprese cooperative agricole e forestali, imprese

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iscritte all’albo della L.R. 39/00, Associazioni o consorzi di imprese agricole e forestali,consorzi di proprietari di foreste, imprenditori agricoli e forestali ai sensi del Codice Civile;

b) possedere a qualunque titolo valido (proprietà, comproprietà, affitto, usufrutto; in caso diaffitto con contratti di durata pari o superiore all’impegno comunitario e sempre condichiarazione di impegno del proprietario) superfici agricole e forestali;

c) Per tutti gli interventi riguardanti gli investimenti, il sostegno previsto dalla seguente misura, aisensi dell’art. 26 del regolamento CE n. 1257/99 è accordato a soggetti che dichiarino l’assenzadi procedure concorsuali nei precedenti 5 anni, così come la mancanza di altri procedimentipregiudizievoli del patrimonio (protesti, pignoramenti e sequestri) negli ultimi 3 anni. Inalternativa possono presentare la dichiarazione di un Istituto di credito che attesti l’affidabilitàpatrimoniale del beneficiario e la capacità finanziaria di rendere proficuo l’investimento.

All’interno delle schede tecniche relative ai singoli interventi sono individuati per ogni azione, lerelative tipologie di beneficiari

3.8.2 Impegni del richiedente:

a) Qualora il richiedente non presenti il progetto esecutivo d’intervento con la domanda, impegnoa presentarlo nei modi e nei tempi previsti dal presente bando (impegno essenziale);

b) Rispettare tutte le disposizioni tecniche previste dal piano di coltura e conservazionedell’imboschimento e le prescrizioni disposte dal personale preposto all’istruttoria, collaudo econtrollo dei progetti presentati (impegno essenziale per l’azione 8.2.1);

c) Fornire annualmente una dichiarazione, resa secondo la vigente normativa, di regolareesecuzione delle cure colturali limitatamente agli imboschimenti, nonché degli altri impegniassunti con la domanda (impegno essenziale per l’azione 8.2.1);

d) Rispettare, per tutti gli interventi della misura cioè Azioni 8.2.1 e 8.2.4, i codici di buona praticaagricola di cui all’allegato 1) del P.S.R. della Regione Toscana 2000/2006 (Reg. CE n.1257/99), limitatamente alle superfici oggetto dell’intervento (impegno essenziale limitatamentealle superfici oggetto dell’intervento e limitatamente alle azioni 8.2.1 e 8.2.4 ),

e) Il richiedente è soggetto altresì al vincolo di inalienabilità dei beni acquisiti per un periodo di 5anni ai sensi del disposto dell’art. 30, comma 4 del Reg. Ce n. 1260/99 (impegno essenziale).

f) Comunicare tutte le variazioni effettuate al progetto di intervento successive all’atto diautorizzazione (impegno essenziale);

g) Riprodurre o integrare la domanda, nonché a fornire ogni altra eventuale documentazionenecessaria, secondo quanto verrà disposto dalla normativa comunitaria e nazionale concernenteil sostegno allo sviluppo rurale e dal PSR regionale approvato dalla Commissione UE, nonchésecondo quanto richiesto dall’Ente locale o dalla Regione Toscana (impegno accessorio).

h) Impegnarsi a fornire, dietro specifica richiesta, qualsiasi informazione utile al monitoraggio(fisico e procedurale) dell’intervento per cui ottiene l’aiuto, nonché alla sua valutazione(impegno accessorio);

i) Impegnarsi a collaborare col personale preposto all’istruttoria, al collaudo ed ai controlli degliinterventi previsti dalle misure (impegno accessorio);

NOTA: si definisce impegno accessorio un impegno richiesto al beneficiario solamente in alcunicasi e in determinati momenti, quali ad esempio la richiesta di dati per il monitoraggio, isopralluoghi ecc. per impegno essenziale si intende un impegno senza il rispetto del quale ilcontributo non può essere concesso.I contributi, i premi e i pagamenti compensativi di cui alle azioni 8.2.1, 8.2.2, 8.2.3 e 8.2.4 nonsaranno accordati ad agricoltori che beneficiano del sostegno al prepensionamento. Non sonoriconosciuti premi e contributi per la realizzazione di impianti di abeti natalizi.

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3.8.3 Disposizioni Tecniche

3.8.3a) Specifiche particolari tecniche:

La domanda va corredata con progetto esecutivo d’intervento, come specificato al punto 1.3.1 bdella parte II – “Adempimenti procedurali” del presente bando. E’ consentita altresì lapresentazione, da parte del richiedente, di una dichiarazione, resa nei modi previsti dalla normativavigente, che attesti il possesso dei requisiti soggettivi di cui al presente bando. Tale dichiarazionedeve contenere altresì l’entità della superficie oggetto dell’intervento ed il contributo complessivorichiesto, nonché l’impegno da parte del richiedente a presentare il progetto esecutivo d’intervento,firmato da soggetto competente ai sensi della normativa e giurisprudenza vigente: DottoreAgronomo o Forestale, Perito Agrario limitatamente alle Aziende con estensione inferiore ai 15ettari, successivamente e nei tempi richiesti dall’Ente locale competente. Per l’azione 8.2.2.vii, ilrequisito progettuale va presentato solamente per operazioni che riguardino la ristrutturazione delvivaio, sono invece esentate le azioni che riguardano l’acquisto di macchinari. Limitatamente alleazioni 8.2.2.iiiE, 8.2.2iiiF, 8.2.3ii, 8.2.3iii, 8.2.3.vi, i tecnici abilitati sono quelli previsti dallanormativa vigente. Il progetto esecutivo d’intervento va comunque inoltrato dai richiedentiautorizzati all’Ente locale competente dell’istruttoria al momento della compilazione dellagraduatoria di merito per le domande ammesse a contributo, pena la non ammissibilità delladomanda. L’Ente competente deve richiedere la documentazione al beneficiario entro e non oltre il31 Marzo. Per le domande che riguardano l’acquisto dei macchinari, è sufficiente una relazione afirma del beneficiario oppure di una relazione tecnica a firma di tecnico abilitato competente, cheattesti la congruità dell’acquisto del macchinario medesimo. Nel computo metrico estimativo puòessere indicata un’aliquota per le spese generali e tecniche destinata a compensare le spese diprogettazione, direzione dei lavori, analisi dei terreni ecc. Tale aliquota può essere riportata ancheper le cure colturali dei primi 5 anni. La percentuale totale non può superare, nei casi di analisi deiprezzi elementari, il 12% della spesa ammessa a contributo, comprensiva dei costi d’impianto e perle cure colturali; nei casi di utilizzo del preziario regionale, valgono le percentuali riportate sulB.U.R.T. n. 52 Supplemento Straordinario n. 47 del 18/09/96 e successive modifiche edintegrazioni. L’importo complessivo autorizzato non può in alcun caso essere superiore all’importomassimo concedibile per la singola azione o il complesso di azioni.L’istruttoria effettuata dal personale preposto dovrà valutare: la completezza della domanda, lacongruità degli elaborati tecnici presentati nonché l’aderenza nella domanda medesima al P.S.R., aiPiani Locali di Sviluppo Rurale (P.L.R.S.) ed agli altri atti programmatici della Regione Toscana, aiPiani Territoriali di Coordinamento ed agli altri atti programmatici degli Enti territorialmentecompetenti.In sede istruttoria verrà, in particolare, valutata la congruità tecnica degli elaborati presentati acorredo della domanda.In particolare dovranno essere verificati:- L’immediata canteriabilità del progetto;- La regolarità tecnico – amministrativa della domanda e dei documenti allegati;- La coerenza con quanto predisposto dal presente bando;- La compatibilità degli interventi proposti nel contesto dei vincoli ambientali e con le normative

vigenti;- L’analisi dei prezzi ed il computo metrico estimativo.Per lo specifico caso degli imboschimenti andranno verificati inoltre i seguenti elementi:- La congruenza tecnica delle specie impiegate, i sesti e le distanze di impianto in relazione anche

alle caratteristiche della tipologia dell’imprenditore e dell’azienda;

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- La congruità del piano di coltura e conservazione, dall’impianto fino al 5° anno e dal 6° annoall’utilizzazione dell’imboschimento medesimo. Tale documento tecnico assume, ai sensi dellaDeliberazione della Giunta Regionale n. 223 del 12.03.01, una volta approvato, la valenza diprescrizione obbligatoria e di impegno essenziale, ma anche di indirizzo tecnico al quale devonoattenersi i beneficiari ed il personale preposto ai controlli. Copia di tale documento andràrestituita debitamente vistata al beneficiario all’atto del rilascio dell’atto di assegnazione.

Nell’ambito delle verifiche istruttorie devono essere previsti sopralluoghi su almeno il 50% delledomande ammissibili e finanziabili sulla base della documentazione presentata.Il collaudo finale delle opere realizzate deve essere effettuato sul 100% delle pratiche ammesse alcontributo.Sull’autorizzazione rilasciata al beneficiario può essere riportata la prescrizione di porre sui terrenioggetto degli interventi apposito cartello che riporti, oltre al logo dell’Unione Europea, il numerodel regolamento (1257/99), il Fondo erogatore (FEOGA sez. garanzia), l’Ente localeterritorialmente competente, il nome del beneficiario del contributo.L’atto di assegnazione verrà rilasciato solo a condizione che, in sede di domanda, vengonopresentati tutti gli elaborati, le dichiarazioni, i documenti e le autorizzazioni previste dalla vigentenormativa rilasciati dagli Uffici territorialmente predisposti o dalle Autorità competenti, conparticolare riferimento alla L.R. n. 39/2000 “Legge Forestale della Toscana”.Possono essere rilasciati dei nulla – osta provvisori, non recanti impegno finanziario, in tal caso irichiedenti potranno iniziare i lavori a loro esclusivo rischio e senza possibilità di rivalsa economicasull’Ente che ha emesso tale nulla – osta.Il beneficiario deve ultimare i lavori entro 335 giorni (11 mesi) dal ricevimento dell’atto diassegnazione, pena la decadenza dal contributo. Possono essere concessi 548 giorni (18 mesi) a queibeneficiari che richiedono l'anticipazione nei modi previsti dal presente bando.Eventuali varianti in corso d’opera che modifichino sostanzialmente il progetto, dovranno esserecomunicate all’Ente locale e all’ARTEA. L’Ente deve rispondere entro i 20 giorni successivi,altrimenti il beneficiario potrà avvalersi della formula del silenzio – assenso prevista dallanormativa vigente. In caso di variazioni significative che stravolgano gli elaborati progettuali,eseguite senza la preventiva autorizzazione, potrà essere revocato l’atto di assegnazione.Non sono autorizzabili, quale conseguenza dei tempi dettati dal FEOGA - Sezione Garanzia,eventuali proroghe o sospensioni ancorché dovute a cause non dipendenti dal beneficiario, salvo chequesti non si sia avvalso dell’anticipo previsto dal presente bando.I lavori possono essere iniziati dopo la presentazione delle domande, senza comunque impegnarel’Amministrazione all’erogazione dell’eventuale contributo.Prima dell’inizio dei lavori il richiedente deve dichiarare, per i lavori effettuati in economia, l’iniziodelle operazioni all’Ente territorialmente competente e ad ARTEA. Trascorsi 30 giorni ilrichiedente può procedere all’inizio dei lavori.Viene ammesso anche il collaudo parziale delle opere qualora esse si riferiscano a differenti azionidel presente bando.

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Clausola compromissoria

"Ogni controversia relativa al rapporto in essere fra A.R.T.E.A. e beneficiario, ed in particolarequelle relative alla validità, esecuzione e risoluzione del rapporto stesso, verrà risolta mediantearbitrato rituale in conformità alle procedure di cui al Decreto Dirigenziale n. 2764 del 13.6.2002(B.U.R.T. 10.7.2002 n. 28 suppl. n. 120), che le parti dichiarano di conoscere ed accettare, ai sensie per gli effetti di cui agli artt. 806 e seguenti Codice di procedura civile. La sede e la segreteriadella procedura di conciliazione e del giudizio arbitrale è presso la Giunta regionale , Areasemplificazione delle procedure amministrative in agricoltura.Il giudizio arbitrale può essere preceduto dal tentativo di conciliazione, obbligatorio per lecontroversie di valore inferiore a diecimila euro. La relativa procedura è attivata mediante appositadomanda di conciliazione”.

Azione 8.2.1 “Altri imboschimenti”

Si prevede la realizzazione di nuovi imboschimenti su terreni non agricoli, escludendo quei terreniagricoli individuati nella misura 8.1:”terreni coltivati almeno una volta negli ultimi due anniprecedenti la presentazione della domanda, sempre comprendendo quello in corso” e che non sianostati precedentemente oggetto di rimboschimento oppure che siano terreni forestali nei quali èavvenuto il taglio di utilizzazione finale.

Gli interventi possono avere le seguenti finalità:− produzione di legname;− difesa del suolo in aree a dissesto idrogeologico;− miglioramento dell’ambiente tramite costituzione di aree boscate, urbane e periurbane;− incremento della biodiversità mediante la realizzazione di aree e reti ecologiche.Le specie arboree ed arbustive che verranno utilizzate nella presente misura sono quelle indicatenell'allegato 2 del presente bando.Per quanto riguarda il vincolo di destinazione a bosco vale quanto stabilito dall’art. 66 Legge39/2000 che definisce cosa deve intendersi per “arboricoltura da legno” e le modalità perl’individuazione delle superfici destinate a tale scopo.

8.2.1.A Imboschimenti destinati alla produzione di legname, alla difesa del suolo e a fininaturalistici e faunistici

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale.

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOGli imboschimenti potranno essere realizzati “in purezza” con specie principali o “consociati” conspecie principali e secondarie. Per specie principali si intendono quelle dalle quali si ricaverà ilreddito principale e in funzione delle quali si effettueranno le pratiche colturali. Per speciesecondarie si intendono le specie di accompagnamento inserite nell’impianto in funzione di unamigliore crescita delle specie principali e/o di una facilitazione degli interventi colturali in quantopossono dare reddito accessorio all’impianto stesso sia durante che a fine ciclo. Negliimboschimenti in questione potranno essere utilizzate specie principali come secondarie.Potranno essere realizzate le seguenti tipologie di impianti :

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A - imboschimenti in purezza con le seguenti conifere: Douglasia, Cedro, Pino domestico condistanze di impianto variabili da 3 a 3,5 metri.B1 - imboschimenti in purezza con le seguenti latifoglie: Farnia, Rovere, Frassino maggiore eossifillo, Acero montano, Castagno con distanze di impianto variabili da 3 a 4 metri;B2 - imboschimenti puri di Ciliegio con distanze di impianto preferibilmente variabili da 5 a 6metri, per un massimo di tre ettari;B3 - imboschimenti puri di Noce, o consociati Noce Ciliegio, con distanze di impiantopreferibilmente variabili da 7 a 9 metri per un massimo di tre ettari;B4 - imboschimenti consociati con distanze di impianto variabili da 3 a 4 metri. Le specie principalinon possono essere inferiori al 25% del totale dell’impianto;B5 - imboschimenti con Pioppo bianco con impiego di cloni certificati e con distanze di impiantovariabili da metri 5 a 6,5. Superficie minima 0,5 ettari.Qualora si voglia indirizzare l’imboschimento a fini naturalistici e faunistici gli impianti devonoessere consociati, prevedendo almeno il 10% di specie con fruttificazioni appetibili dall’avifauna.Imboschimenti diversi da quelli sopra descritti potranno essere realizzati con la responsabilità e lacollaborazione tecnica dell’ARSIA e/o di Enti e Istituti di ricerca e/o sperimentazione, previastipula di apposita convenzione fra le parti.Il ciclo colturale delle specie principali dovrà essere superiore a 25 anni.

Specie principali e specie secondarie da impiegarePer l’individuazione delle specie principali e secondarie da impiegare per la realizzazione delletipologie di intervento sopra individuate si rinvia all’allegato 3 del presente bando.

N.B. Gli impianti con piantine di Cipresso (Cupressus sempervirens), potranno essere effettuati conpiantine derivanti da seme, ciò al fine di salvaguardare la variabilità genetica della specie. Potrannoaltresì essere utilizzati cloni resistenti al Seiridium cardinale (cancro del cipresso) acquistati presso ivivai autorizzati, con licenza di commercializzazione di cloni brevettati come resistenti al cancrooppure con certificato di qualità C.N.R..

MODALITÀ DI IMPIANTO

Di norma verranno utilizzate piantine a radice nuda o allevate in contenitore. Per le speciequercine, il Noce e il Pino domestico è ammessa la semina diretta previa certificazione diprovenienza.

Per tutti gli interventi di imboschimento, esclusi quelli in purezza, la distribuzione delle speciedovrà rispettare lo schema di impianto allegato al progetto di imboschimento. Tale schema dovràessere tale da garantire il corretto ed equilibrato sviluppo di ogni pianta.

INTERVENTI POST-IMPIANTO SU TERRENI LAVORATI ANDANTEMENTE

Imboschimenti non pacciamatiPer favorire il corretto sviluppo delle piante, nei primi tre anni di impianto, dovranno essereeffettuate almeno due lavorazioni annue superficiali andanti e localizzate; negli anni successivi edalmeno fino al 5° anno dovranno essere annualmente effettuate una o più lavorazioni andanti delterreno.

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Imboschimenti pacciamati

Per contenere lo sviluppo delle infestanti, nel primo anno di impianto, dovrà essere effettuata unalavorazione superficiale del terreno.Negli anni successivi, ed almeno fino al 5° anno, dovrà essere effettuato annualmente uno sfalcioandante delle infestanti.Il materiale pacciamante, se non biodegradabile, andrà tolto e allontanato dal terreno non appena lepiante si saranno affermate.

Imboschimenti con Pioppo bianco

Per favorire il corretto sviluppo delle piante, nei primi tre anni di impianto saranno necessariealmeno due lavorazioni annue superficiali andanti e localizzate; negli anni successivi, ed almenofino al 5° anno, andrà effettuata almeno una lavorazione annua andante del terreno.

INTERVENTI POST-IMPIANTO SU TERRENI NON LAVORATI (IMPIANTI A BUCHE)

Per contenere lo sviluppo delle infestanti, nei primi due anni di impianto, dovranno essere effettuatedue lavorazioni annue del terreno superficiali localizzate; nei tre anni successivi è necessaria unalavorazione annua del terreno superficiale localizzata.Sempre nei primi 5 anni va effettuato annualmente almeno uno sfalcio andante delle erbe.In tutti gli impianti vanno inoltre effettuate le necessarie potature per migliorare la qualità dellegname.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile, singoli e associati.

ANNOTAZIONILa superficie minima accorpata su cui realizzare gli interventi è di 5.000 mq. La superficie massimaaccorpata sui cui realizzare gli interventi è di 20 ettari.Per gli impianti realizzati in Comuni con indice di boscosità pari o superiore al 47% della superficiecomplessiva (dati I.F.T. – vedi nota in calce) la superficie massima accorpata ammessa è pari a 3ettari per tutti i tipi di impianto.Nel caso di imboschimenti situati in radure o ambiti contigui al bosco deve essere garantito ilrilascio di spazi aperti di almeno 2 ha. Per salvaguardare la fauna dovranno essere adottati, in casodi ripulitura del terreno oggetto dell’imboschimento, tutti gli accorgimenti ritenuti necessari perevitare sia la distruzione dei nidi che l’uccisione dei giovani nati, come ad esempio le barre e lecatene di involo. Il rispetto dei codici di Buona Pratica agricola è limitato alle superfici oggettodell’intervento.

8.2.1.B Costituzione di aree e reti ecologiche in aree urbane, periurbane lungo leinfrastrutture e i corsi d’acqua, ripristino di aree dismesse e/o degradate

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOSi prevede la realizzazione di imboschimenti secondo le modalità descritte nell’intervento 8.2.1.Aoppure con tecniche di forestazione urbana. L’intervento deve essere realizzato solo con specieautoctone o naturalizzate.

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ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale nelle zone dove esistono le condizioni sia stazionali sia ecologicheidonee alla realizzazione degli impianti.

ANNOTAZIONIDeve essere garantito il libero accesso al pubblico, ove esistono le condizioni di sicurezza sulla basedi una convenzione fra Comune e soggetto beneficiario di durata non inferiore ai 10 anni. Il rispettodei codici di Buona Pratica agricola è limitato alle superfici oggetto dell’intervento.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile, singoli e associati.

AZIONE 8.2.2

“MIGLIORAMENTO DELLE FORESTE”

8.2.2.i.A Miglioramento dei castagneti da frutto

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOSono ammesse le seguenti operazioni colturali:− Potature di riforma, risanamento o rimonda della chioma;− eliminazione dei polloni al piede delle piante;− innesto con varietà di pregio;− ripulitura del sottobosco per agevolare la raccolta dei frutti;− abbattimento delle piante secche;− allontanamento di tutto il materiale di risulta.

Gli interventi ammessi devono essere finalizzati al recupero di castagneti abbandonati o chenecessitino di interventi di coltivazione straordinari. Non sono ammesse le normali pratichecolturali. Recinzioni sono ammissibili nel caso di accertati attacchi i fauna selvatica

ZONA DI APPLICAZIONEAree montane e collinari. La superficie minima accorpata su cui realizzare gli interventi è di 5.000mq. Gli stessi appezzamenti devono essere serviti da viabilità di servizio.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli ed associati.

8.2.2.i.B Miglioramento dei castagneti da legno

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOAvviamento all'alto fusto nei cedui invecchiati a prevalenza di castagno (di età superiore a due volteil turno minimo previsto dalle vigenti normative regionali – L.R. 39/2000).

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ZONA DI APPLICAZIONEAree montane e collinari. La superficie minima accorpata su cui realizzare gli interventi è di 10.000mq.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli ed associati

8.2.2.i.C Recupero e miglioramento delle pinete mediterranee

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOA) In pinete con rigogliosa rinnovazione di specie forestali autoctone:diradamenti, potature e/o spalcature.

B) In pinete con scarsa o assente rinnovazione naturale di specie forestali autoctone:diradamenti, potature e/o spalcature, salvaguardando le specie di maggiore valore ambientale. Leoperazioni colturali sono mirate a favorire l’insediamento e/o l’affermazione della rinnovazionenaturale. Possono essere realizzati anche modesti interventi di piantagione artificiale in caso diradure o chiarie.

ZONA DI APPLICAZIONEAree interessate da boschi di Pino domestico, marittimo e d’Aleppo, la superficie minima accorpatasu cui realizzare gli interventi è di 5.000 mq.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli ed associati

8.2.2.i.D Miglioramento sugherete

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTODiradamenti, potature e tagli fitosanitari compresa la ripulitura del sottobosco nei popolamentiesistenti di sughera.

ZONA DI APPLICAZIONEProvincie di Grosseto, Livorno, Siena e Pisa. La superficie minima accorpata su cui realizzare gliinterventi è di 5.000 mq.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli ed associati

8.2.2.i.E Miglioramento di foreste periurbane

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTORipulitura del sottobosco; localizzati interventi di conversione all’alto fusto nei cedui invecchiati;localizzati interventi di diradamento negli impianti di resinose.

ZONA DI APPLICAZIONE

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Zone forestali limitrofe ai centri urbani di notevole intensità abitativa, di libero accesso al pubblicoove esistono le condizioni di sicurezza, sulla base di una convenzione tra Comune e soggettobeneficiario di durata non inferiore a 10 anni. Tali interventi sono ammessi solo nelle aree forestaliperiurbane dei seguenti comuni:Arezzo, Montevarchi, Cortona, Castiglion Fiorentino, Firenze, Fiesole, Bagno a Ripoli, Rignanosull'Arno, Incisa Val d'Arno, Figline Val d'Arno, Greve, Impruneta, San Casciano, Scandicci, Lastraa Signa, Signa, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Calenzano, Vinci, Prato, Vaiano, Montemurlo,Poggio a Caiano, Carmignano, Pistoia, Serravalle Pistoiese, Quarrata, Agliana, Montale,Lamporecchio, Larciano, Monsummano Terme, Pieve a Nievole, Montecatini, Massa, Lucca, Pisa,San Giuliano Terme, Calci, Buti, Vicopisano, Calcinaia, Pontedera, Ponsacco, S. Maria a Monte,Castelfranco di Sotto, Livorno, Siena e Grosseto.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli ed associati

8.2.2.i.F Miglioramento di piante e boschi da seme

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOInterventi sui boschi da seme iscritti nel:- Libro Nazionale dei Boschi da Seme ricadenti nell’ambito del territorio regionale,- Libro Regionale Boschi da Seme.In tali soprassuoli possono essere realizzati interventi di diradamento, potatura, spalcatura e taglifitosanitari compresa la ripulitura del sottobosco. Per gli interventi in boschi da seme i diradamentidovranno essere selettivi miranti a favorire le migliori piante portaseme.

ZONA DI APPLICAZIONETutta il territorio regionale.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli ed associati

8.2.2.i.G Sistemazione di barriere frangivento

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOPer la manutenzione di barriere frangivento già esistenti si prevedono tutte le operazioni colturaliche migliorino la funzionalità delle stesse, quali potature, abbattimento di eventuali piante secche orinfoltimenti. Le specie da impiegare sono quelle di cui all’allegato 3 del presente bando.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale. La lunghezza minima dell'intervento finanziabile è pari a 200 metricomplessivi. Per i filari di Cipresso tale misura è di 100 metri.BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile

8.2.2.ii Interventi volti a migliorare la stabilità e diversità biologica e ambientale del bosco,favorendo le specie autoctone

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8.2.2.iiA Rinaturalizzazione e miglioramento dei rimboschimenti di conifere

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOSono ammesse le seguenti operazioni colturali: spalcature, potature e diradamenti per favorirel’incremento e migliorare la qualità del legname .In caso di patologie in atto sono ammesse operazioni di difesa fitosanitaria.Saranno prioritari gli interventi che favoriscano l’insediamento e/o l’affermazione di latifoglieautoctone insediatesi naturalmente.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale. La superficie minima accorpata su cui realizzare gli interventi è di10.000 mq.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli e associati.

8.2.2.iiB Miglioramento delle aree a diffusione naturale delle specie forestali

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOContenimento delle piante non desiderate, ripuliture localizzate per liberare le piante forestali aportamento arboreo di maggior pregio, preparazione del terreno su piccole superfici per agevolare larinnovazione naturale delle specie forestali, ripristino della rete idraulica al fine di ottenere unabuona regimazione delle acque, eventuale piccolo rinfoltimento con materiale vegetale autoctono.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale. Nelle aree dove è in atto un processo di riforestazione naturale con lapresenza di almeno il 20% di copertura del terreno attuata da piante forestali nate spontaneamente.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli e associati.

8.2.2.iiC Conversione dei boschi cedui all’alto fusto

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOAvviamento all'alto fusto.

ZONA DI APPLICAZIONECedui invecchiati (di età superiore a due volte il turno minimo previsto dalle vigenti normativeregionali – L.R. 39/2000), in aree forestali con idonee caratteristiche edafiche ed eco-stazionali. Lasuperficie minima accorpata su cui realizzare gli interventi è di 10.000 mq.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli e associati.

8.2.2.ii.D Ripristino e manutenzione di aree aperte

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DESCRIZIONE DELL'INTERVENTORicostituzione e mantenimento di radure nell’ambito delle aree boscate e arbustive mediante iltaglio di cespugli e arbusti che hanno invaso precedenti pascoli e seminativi abbandonati da unperiodo inferiore a 15 anni.L’intervento deve essere effettuato tenendo conto delle esigenze della conservazione del suolo.Al fine della salvaguardia della fauna dovranno essere adottati, in caso di ripulitura del terrenooggetto dell’intervento, tutti gli accorgimenti ritenuti necessari per evitare sia la distruzione dei nidiche l’uccisione dei giovani nati.Per il mantenimento degli spazi aperti l’intervento di ripulitura deve essere ripetuto con cadenzatriennale.Sono ammesse le spese per il primo intervento di ripulitura. Il beneficiario si deve impegnare adeffettuare un successivo intervento di ripulitura a distanza di tre anni dalla data del collaudo.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli e associati.

8.2.2.ii.F Realizzazione, ripristino e mantenimento di stagni, laghetti e torbiere all’interno disuperfici forestali.

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTORealizzazione, ripristino e mantenimento di stagni, laghetti e torbiere all’interno di superficiforestali al fine di ottenere una maggiore biodiversità. L’intervento prevede la creazione o ilripristino di idonei invasi e la ripulitura da interrimenti o vegetazione infestante. L’intervento nondeve essere effettuato nel periodo più delicato del ciclo biologico degli anfibi per minimizzare idanni. Per il mantenimento, si dovrà procedere alla ripulitura del sito quando si verificano fenomenidi interramento o penetrazione da parte della vegetazione invadente.In caso di nuova realizzazione, la cubatura totale finanziabile non deve superare il limite di 200 mc.Lo specchio idrico deve essere incluso in area boscata di almeno 100 metri di raggio sia nel caso dinuova realizzazione sia nel caso di manutenzione.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli e associati.

SPESA MASSIMA AMMESSAEuro 26.000 per nuove realizzazioni, Euro 2.600 per manutenzioni.

8.2.2.ii.G Altri tipi di intervento volti a migliorare la stabilità e diversità biologica eambientale individuati dal richiedente.

Il contributo si intende riservato ai progetti dimostrativi che prevedono interventi non compresinelle tipologie precedenti da individuare a cura del richiedente.

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BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli e associati.

8.2.2.iii “Prevenzione incendi boschivi”

8.2.2.iii.C Realizzazione di fasce parafuoco in area boscata

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOLe fasce parafuoco sono aree boscate a minor densità di vegetazione, possono essere realizzate nelleseguenti zone, ove sia presente un elevato rischio di incendio:- zone di transizione tra bosco e coltivi, quali seminativi, oliveti e vigneti;- zone di transizione tra bosco ed incolti;- zone di transizione tra bosco e pascoli;- zone di transizione tra castagneti da frutto coltivati e bosco circostante;- zone adiacenti a strutture viarie, escluso quelle classificate viali parafuoco;- zone circostanti insediamenti civili o strutture ricettive.La presenza della fascia parafuoco deve ridurre il rischio di incendio boschivo consentendo unpronto intervento di estinzione, inoltre, nel caso di insediamenti deve realizzare condizioni disicurezza per gli stessi.Le fasce parafuoco dovranno essere ricavate attraverso i seguenti interventi selettivi sullavegetazione esistente:- ripulitura dalla vegetazione arbustiva;- diradamento delle conifere;- spalcatura delle conifere;- diradamento o conversione all’alto fusto delle latifoglie;- nei boschi misti conifere-latifoglie qualunque intervento volto a favorire l’affermazione delle

latifoglie.Dovrà essere prevista l’eliminazione del materiale di risulta.L’ampiezza delle fasce parafuoco deve essere compresa tra 10 e 20 metri, in relazione al rischio diincendio.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale nelle aree ad elevato rischio di incendio come definite al punto 2.1.6 –punteggi per tipologia di intervento - del presente bando.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile, singoli e associati.

SPESA MASSIMA AMMESSAEuro 5.000 per ettaro di fascia realizzata, considerando l’entità e la posizione dell’intervento.

ANNOTAZIONIGli interventi dovranno essere autorizzati solo se ritenuti di strategica ed indispensabile importanzaai fini della prevenzione e repressione degli incendi boschivi.Le fasce parafuoco sono opere permanenti, pertanto in appendice al progetto esecutivo dovrà essereallegata una relazione specifica dove sia descritto il programma di manutenzione della fascia cosìcome realizzata.

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I richiedenti, prima di essere autorizzati ad effettuare i lavori di cui sopra, dovranno sottoscrivere unpreventivo impegno, basato sulla relazione allegata al progetto, che assicuri la manutenzionedell’opera, che resta esclusa dal finanziamento.

8.2.2.iii.D Manutenzione di fasce parafuoco

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOManutenzione di fasce parafuoco come descritte alla lettera C)La manutenzione della fascia parafuoco deve consentire la riduzione del rischio di incendioboschivo e permettere un pronto intervento di estinzione; inoltre, nel caso di insediamenti, devemantenere le condizioni di sicurezza per gli stessi.Gli interventi possono consistere nelle seguenti opere:- ripulitura dalla vegetazione arbustiva;- diradamento delle conifere;- diradamento o conversione all’alto fusto delle latifoglie;- nei boschi misti conifere-latifoglie qualunque intervento volto a favorire l’affermazione delle

latifoglie;- ampliamenti ove necessario, delle fasce parafuoco che devono essere dimensionati in relazione

alla previsione degli eventuali fronti di fiamma. Si può considerare idonea una larghezzavariabile tra 20 e 40 metri.

Dovrà essere prevista l’eliminazione del materiale di risulta.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale nelle aree ad elevato rischio di incendio come definite al punto 2.1.6 –punteggi per tipologia di intervento - del presente bando.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile, singoli e associati.

SPESA MASSIMA AMMESSAEuro 1.500 per ettaro di fascia mantenuta considerando la realizzazione di tutti gli interventiprevisti.

8.2.2.iii.E Realizzazione di invasi antincendi boschivi

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOGli invasi antincendi boschivi sono punti di approvvigionamento idrico a cielo aperto per i mezziterrestri e per gli elicotteri che operano nello spegnimento di incendi boschivi.La localizzazione e la capacità degli invasi dovrà essere prevista in base al rischio di incendiopresente nella zona, alla morfologia del terreno, alla disponibilità idrica per il riempimento, allavicinanza con altri punti d’acqua.La capacità degli invasi deve essere compresa tra 200 e 500 mc. Nella zona centrale non devonoavere una profondità inferiore a 2,5 metri e devono essere dotati di:− idonea impermeabilizzazione, in terra, tramite compattazione, o in materiali sintetici e/o

calcestruzzo, cemento armato;− idoneo sistema di adduzione dell’acqua, tale da garantire il rifornimento anche nel periodo

estivo;− idoneo scolmatore;

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− eventuale scarico di fondo;− strutture idonee a garantire la risalita in caso di cadute accidentali nell’invaso;− punto di presa per i mezzi terrestri;− recinzione perimetrale per impedire l’accesso a personale non autorizzato e animali.Per i mezzi terrestri deve essere assicurato l’accesso tramite idonea viabilità e con piazzale dimanovra sul punto di presa, che deve essere individuato e ben evidenziato. Il punto di presa deveconsentire l’adduzione con un tubo di pescaggio minimo di 2,5 metri.Per gli elicotteri la zona deve essere libera da ogni tipo di cavo aereo. Intorno all’invaso non deveessere presente vegetazione arborea che possa essere d’ostacolo per l’avvicinamento,l’allontanamento e le operazioni di pescaggio dell’elicottero.Gli invasi devono essere posti a meno di 1 Km da boschi che abbiano un’estensione non inferiore a20 ha. Compatibilmente con l’orografia della zona e con la disponibilità di acqua devono essereprivilegiate le zone in quota. La realizzazione dell’invaso deve essere considerata in relazione allapresenza di altri punti di approvvigionamento idrico che siano al servizio del medesimocomprensorio.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale nelle aree ad elevato rischio di incendio come definite al punto 2.1.6 –punteggi per tipologia di intervento - del presente bando.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile, singoli e associati.

SPESA MASSIMA AMMESSAEuro 26.000.

ANNOTAZIONIGli invasi dovranno essere esclusivamente e permanentemente utilizzati per il servizio antincendiboschivi.I richiedenti dovranno garantire l’accesso dell’invaso alle strutture del servizio antincendi boschivi.In appendice al progetto esecutivo dovrà essere allegata una relazione specifica dove sia descritto ilprogramma di manutenzione ordinaria dell’opera.I richiedenti, prima di essere autorizzati ad effettuare i lavori di cui sopra, dovranno sottoscrivere unpreventivo impegno, basato sulla relazione allegata al progetto, che assicuri la manutenzionedell’opera, intendendo che detta manutenzione resta esclusa dal finanziamento.

8.2.2.iii.F Manutenzione di invasi antincendi boschivi

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOManutenzione di invasi come descritti alla lettera E)La manutenzione degli invasi deve consentire la piena funzionalità dell’opera, sia perl’approvvigionamento di mezzi terrestri che di elicotteri del servizio antincendi boschivi.Gli interventi possono consistere nelle seguenti opere:− svuotamento e ripulitura dell’invaso;− ripulitura dalla vegetazione arborea ed arbustiva che possa essere d’ostacolo per

l’avvicinamento, l’allontanamento ed il pescaggio di elicotteri;− sistemazione del punto di presa per mezzi terrestri;− sistemazione dello scolmatore, dello scarico di fondo, del sistema di adduzione dell’acqua;− sistemazione della recinzione perimetrale.

ZONA DI APPLICAZIONE

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Tutto il territorio regionale nelle aree ad elevato rischio di incendio come definite al punto 2.1.6 –punteggi per tipologia di intervento - del presente bando.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile, singoli e associati.

SPESA MASSIMA AMMESSAEuro 2.500, considerando la realizzazione di tutti gli interventi previsti.

8.2.2.iv. Ricostituzione di soprassuoli danneggiati

8.2.2.iv.A Interventi per fitopatie, inquinamento atmosferico o della falda e eventi eccezionali(alluvioni, frane o altro)

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOGli interventi di ripristino sono realizzati in aree boscate colpite da insetti o funghi, da danni dovutiad inquinamento atmosferico o della falda o ad altri eventi eccezionali.Potranno essere adottati tutti gli interventi mirati alla prevenzione e/o alla bonifica dei danniderivanti da fitopatie in genere, anche connesse ad eventi atmosferici eccezionali.Le operazioni colturali previste vanno dalla bonifica al taglio delle piante. In ogni caso dovrà essereprevisto l’allontanamento del materiale di risulta.L’intervento é ammissibile per progetti esecutivi da redigersi a cura del beneficiario.

ZONA DI APPLICAZIONESu tutto il territorio regionale.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile.

ANNOTAZIONIGli interventi per eventi eccezionali nei terreni agricoli e forestali saranno attivati con specifichemodalità sulla base delle caratteristiche dell’evento sopravvenuto con priorità per progetti ditecniche di ingegneria naturalistica.

8.2.2.v Programmazione pluriennale delle foreste attuata con piani di diversa tipologia elivello.

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO- Redazione di piani pluriennali di gestione di complessi forestali privati (anche in forma

consorziata) o pubblici. I Piani devono avere una durata minima di cinque anni e massima diquindici. I complessi forestali interessati devono avere un’estensione minima di 100 ha disuperficie boscata per i privati (anche non accorpati) e non meno di 600 ha per i piani pubblici. IPiani devono contenere:

- individuazione su carta topografica e su carta catastale delle superfici boschive aziendalicomplessive oggetto del Piano (in scala 1:5.000 o 1:10.000);

- suddivisione planimetrica delle superfici boschive oggetto del Piano in particelle dicaratteristiche omogenee per composizione, età e forma di governo dei boschi con eventualeulteriore suddivisione in funzione delle caratteristiche stazionali (pendenza, fertilità, ecc.);

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- descrizione generale e particellare relativa alle caratteristiche stazionali e delle superfici boscateoggetto del piano: per i boschi cedui è sufficiente una descrizione relativa alla composizione,età, sviluppo e stato di conservazione dei soprassuoli mentre per i boschi d’alto fusto devonoessere indicati i dati relativi alla dimensione dei soggetti presenti ed alla massa legnosa. In ognicaso dovrà essere indicata la forma di governo e di trattamento e le modalità che saranno messein atto per assicurare la rinnovazione del bosco;

- piano dei tagli da eseguire, con individuazione planimetrica delle aree interessate in ogni annodi validità del piano e descrizione delle modalità di taglio e di esbosco. Dovrà inoltre essereindicato il rapporto fra incremento e ripresa;

- rilievo della viabilità esistente e indicazione degli eventuali interventi di manutenzione,ripristino e ampliamento della stessa in rapporto ai tagli previsti e ai criteri di gestione.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale.

BENEFICIARIImprenditori agricoli singoli o associati.

ANNOTAZIONIPer i complessi forestali privati il contributo è erogabile dopo l’approvazione del Piano da partedegli organi competenti.In ogni caso la spesa connessa per la redazione dei “piani generali di gestione” non potrà superare :- 50 Euro/ha. per superfici non inferiori a 100 ha fino a 300 ha;- 40 Euro/ha per superfici oltre i 300 ha.

8.2.2.vi Investimenti per un primo avviamento o potenziamento dell’associazionismo forestale

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOCostituzione o potenziamento di Consorzi forestali o di altre forme di associazionismo diimprenditori forestali ai sensi dell’art 19 della L.R. n° 39/2000, al fine di ottimizzare la gestioneefficiente dei boschi o per la realizzazione di progetti volti a migliorare i servizi. Nel caso diconsorzi forestali questi dovranno aggregare una superficie minima accorpata di 800 ha ed avere tragli scopi primari la programmazione degli interventi forestali in un quadro di gestione sostenibile. Isoggetti interessati presenteranno uno statuto ed un progetto di sviluppo che dovrà essere approvatodall’Ente Locale Competente. Quest’ultimo dovrà valutare l’ambito territoriale idoneo alperseguimento dell’ottimizzazione della gestione dei boschi della zona.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale.

BENEFICIARIAssociazioni di imprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile e/o di proprietari di foreste oconsorzi di servizi costituiti.

ANNOTAZIONIIl contributo è dovuto sia per spese di costituzione di Consorzi che per spese gestionali e progettualisostenute nei primi cinque anni dall’avviamento operativo e dalla costituzione dell’associazione eavrà carattere temporaneo e decrescente del 20% per ciascuno degli anni considerati.

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Non sono ammessi a contributo gli investimenti e l’acquisto di beni.La forma di aiuto consiste in un contributo in conto capitale pari al 100% dell’investimentoriconosciuto per i primi 5 anni, decrescente del 20% all’anno. Per quanto riguarda il potenziamento,tale potenziamento o ampliamento significativo dell’attività, come superficie forestale gestita ocome aumento del numero dei soci deve avvenire conformemente con le disposizioni di cui al punto10.6 degli aiuti di Stato nel settore agricolo (almeno il 30%).

8.2.2.vii Costituzione o ristrutturazione di vivai e di arboreti per la produzione prevalente dimateriale vegetativo forestale di propagazione autoctono e locale.

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTOInvestimenti aziendali o interaziendali volti all’aggiornamento tecnologico quali l’acquisto diattrezzature, il miglioramento delle produzioni ed il contenimento dei costi; in particolare: cassoni,macchine ed attrezzature per la lavorazione dei terreni, i trattamenti fitosanitari ed i diserbi, lesemine, i trapianti e gli espianti, per la movimentazione e il caricamento del materiale prodotto eelaboratori elettronici (hardware e software per la gestione delle attività).Investimenti sulle strutture quali costruzione, razionalizzazione o adeguamento normativo efunzionale di strutture esistenti, infrastrutture aziendali.Realizzazione di impianti irrigui principali o di soccorso con tecniche a basso consumo di acqua,celle frigorifero.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale.

BENEFICIARIImprenditori agricoli a titolo principale oppure che ricavino almeno il 25% del reddito globaledall’attività agricola e dedichino almeno il 25% del proprio tempo all’attività agricola.E’ necessaria l’acquisizione dell’autorizzazione ed il rispetto degli adempimenti previsti dall’art.79della L.R. 39/2000 e L. 269/73 e successive modificazioni ed integrazioni.

ANNOTAZIONIE’ escluso l’acquisto dei terreni da destinare a vivai e l’acquisto di attrezzature non specifiche delsettore quali i mezzi di trasporto di cose o persone. Non sono ammesse le spese per la messa adimora, coltivazione e cura delle piante da vivaio o dell’arboreto.

AZIONE 8.2.3.“MIGLIORAMENTO E SVILUPPO DELLA FILIERA BOSCO – PRODOTTI DELLASELVICOLTURA”

8.2.3.i Acquisto di macchine ed equipaggiamenti

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOE’ ammesso a contributo l’acquisto delle seguenti macchine ed attrezzature:

1) trattrici, escavatori e semoventi retroportati idonei ai lavori forestali per le Aziende che abbianoil minimo di superficie boscata in proprietà, od in affitto, di 30 ha di bosco ceduo o 15 ha dibosco d’alto fusto (sono ricompresi in detto minimo anche i castagneti da frutto in coltivazione);

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2) verricelli, rimorchi, gru caricatrici forestali, sega o sega-spacca, cippatrici, scortecciatrici,puntapali per le Aziende che abbiano il minimo di superficie boscata in proprietà o in affitto dialmeno 15 ha di bosco ceduo o d’alto fusto;

3) decespugliatori a martelli o a mazze comunque portati comprese quelle su braccio per leAziende che abbiano il minimo di superficie boscata in proprietà, od in affitto, di 2 ha dicastagneto da frutto o 3 ha di impianti di arboricoltura;

4) motoseghe professionali o altre attrezzature minute per le Aziende che abbiano il minimo disuperficie boscata in proprietà, od in affitto, non meno di 2 ha di bosco ceduo o bosco d’altofusto compresi soprassuoli a castagneto da frutto, impianti d’arboricoltura e rimboschimentirealizzati “in aree non agricole”;

5) piccoli semoventi forestali con pianale di carico e forche carica-tronchi ad esclusione delle“carriole” – potenze comprese fra 5 e 15 kw per le Aziende che abbiano il minimo di superficieboscata in proprietà, od in affitto, di 5 ha di bosco ceduo o bosco d’alto fusto compresisoprassuoli a castagneto da frutto, impianti d’arboricoltura e rimboschimenti realizzati “in areenon agricole”;

6) canalette per esbosco e teleferiche.

Relativamente alle trattrici gommate le specifiche tecniche minimali di riferimento sono le seguenti:I trattori devono essere:- a doppia trazione e a ruote sterzanti o articolate;- di potenza compresa fra 35 e 90 kw;- dotati di cabina di sicurezza ed avere rapporto peso/potenza non inferiore a 70kg/kw se trattasi

di macchine a ruote tradizionali o 45 kg/kw se macchine a ruote isodiametriche.Le macchine devono inoltre avere il peso gravante sull’asse anteriore almeno per il 45% del totaleed un idoneo adattamento all’utilizzazione forestale.In particolare gli adattamenti da ritenersi indispensabili riguardano:Protezioni posto guidaLa cabina deve essere protetta con griglie in rete metallica elettrosaldata costituita da filo condiametro minimo di 5 mm, maglia con dimensioni massime di 50x50 mm montate su telaioindipendente collegato alla struttura portante del trattore. Il telaio deve essere costituito da untubolare di almeno 50 mm di diametro o equipollente se quadrangolare e spessore di 5 mm. Glisportelli dovranno essere protetti mediante griglie con uguali caratteristiche.La griglia dovrà essere posta anche nella parte anteriore della cabina a protezione degli spazidavanti e a lato delle pedaliere. La parte protettiva del parabrezza deve essere sfilabile per lacircolazione su strada.Protezioni motore, trasmissione e organi meccaniciLa protezione dovrà essere realizzata mediante carenatura di lamiera di ferro opportunamentesagomata a difesa della parte ventrale e delle parti laterali del trattore compreso il ponte anteriore.La carenatura dovrà proteggere tutti i dispositivi quali tiranterie, tubi, fili elettrici, ecc. La parteventrale dovrà avere uno spessore minimo di 10 mm, mentre quelle laterali potranno avere unospessore minimo di 5 mm. Qualora i fianchi della carenatura svolgano anche funzione portante,dovranno essere realizzati anche questi con lamiera di 10 mm. La protezione del ponte anterioredovrà essere inclinata in modo da deviare le sollecitazioni di un eventuale urto frontale, deveproteggere pistoni, tiranteria dello sterzo e tubi dei freni; se non necessario per l’assemblaggio,potrà essere aperta nella parte superiore.Le carenature dovranno essere fissate alla struttura portante del trattore, realizzate in modo daconsentire le normali operazioni di manutenzione anche mediante la predisposizione di sportellid’accesso ai punti di manutenzione stessi (filtri, ingrassatori, tappi ecc.). Le parti laterali della

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carenatura dovranno garantire la protezione degli apparati sporgenti dal corpo motore finoall’altezza del cofano.Protezioni della parte anterioreLa parte anteriore e, se necessario, una porzione laterale del cofano comprendente la fanaleria e lagriglia di presa d’aria dovrà essere protetta da una griglia in rete metallica con filo di diametrominimo di 5 mm e maglia con dimensioni massime di 3x3cm montata su un telaio saldamenteancorato alla struttura portante del trattore.Protezione del serbatoioIl serbatoio carburante, se non protetto dalla carrozzeria del trattore o dalle carenatureprecedentemente descritte, deve essere opportunamente salvaguardato da una protezione in lamieradi ferro dello spessore di 10 mm.PneumaticiDi tipo “Forestale”, con Ply Rating (numero convenzionale di tele) non inferiore a 14 o indice dicarico compreso fra 115 e 132 per pneumatici con diametro di calettamento dei cerchi compreso fra20 e 24 pollici e tra 132 e 152 per pneumatici con diametro di calettamento dei cerchi fino a 38pollici.Le valvole di gonfiaggio dei pneumatici dovranno essere adeguatamente protette (ad esempio con lasaldatura sul cerchione di un pezzo di tubo metallico che contenga la valvola).Il labbro interno ed esterno di ogni cerchione dovrà essere rinforzato mediante la saldatura di untondino di ferro di idoneo diametro.GradiniI gradini devono essere di tipo antiscivolo, quello più basso deve essere di tipo mobile in modo chenon opponga resistenza in caso di urto con un ostacolo.

E’ inoltre ammesso l’acquisto di:- trattrice cingolata, con potenza compresa fra i 35 e 90 kw, solo nel caso di Aziende che abbiano,

nel loro ordinamento colturale, boschi ad alto fusto con il minimo di superficie prefissato pertale tipo di soprassuolo pari a 15 ettari;

- escavatore cingolato della potenza massima di 90 kw con i vincoli di cui al precedente punto;- escavatore articolato tipo “ragno” della potenza massima di 62,5 kw con i vincoli di cui ai

precedenti punti;- automezzo per trasporto tronchi e legname in genere attrezzato di pinze-tronchi o gru a carico

completo di “stanti”.

Tutte le macchine e attrezzature ammissibili a contributo devono essere conformi a quanto previstodalla Direttiva CE n.89/392 (Direttiva Macchine), recepita con D.P.R. 459/96 e successivemodificazioni ed integrazioni.

L’acquisto deve essere motivato e supportato o da una relazione tecnica progettuale, redatta efirmata da tecnico abilitato competente, o da una relazione a firma del beneficiario, in cui siadimostrata la necessità di acquisto delle macchine o delle attrezzature e nel quale sia indicato ilnumero, la tipologia e le caratteristiche delle macchine ed attrezzature già in possesso dell’Aziendaod Impresa.

Condizioni di accessoL’accesso ai benefici da parte delle Aziende per l’acquisto di macchine ed attrezzature idonee ailavori forestali è vincolato alla disponibilità, sia in proprietà sia in affitto o comodato d’usogiuridicamente validi, delle superfici boscate come precedentemente evidenziate. La disponibilità

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delle superfici boscate richieste è necessaria al momento della presentazione della domanda e deveessere garantita per una durata minima non inferiore a sei anni a partire dalla data di ultimazione delprogetto e dei relativi pagamenti. Quanto sopra sarà motivo di accertamento in sede di verificafinale dei lavori e del conseguente collaudo.Tali prescrizioni hanno validità per l’accesso ai benefici previsti per l’acquisto di macchine eattrezzature idonee ai lavori forestali anche per le “Imprese che svolgono attività selvicolturale”.Nel caso degli imprenditori la disponibilità delle superfici boscate può essere surrogata da una delleseguenti condizioni:- contratti d’acquisto di soprassuoli stipulati in data non anteriore ad un anno;- contratto di acquisto dai produttori di legname oggetto di successive trasformazioni da parte del

beneficiario richiedente;- prestazioni d’opera o giornate di lavoro riferite all’anno precedente alla presentazione della

domanda sia del titolare che di personale dipendente o socio con riferimento a quantitativi dilegname equivalenti a quelli individuati.

Le condizioni di possesso dei requisiti verranno verificate al momento del collaudo. Qualora talicondizioni non siano state rispettate il beneficiario dovrà provvedere alla restituzione totale oproporzionale al periodo di carenza delle condizioni del beneficio finanziario ottenuto.Relativamente ai camion, escavatori cingolati e ”ragno” l’ammissione a contributo dovrà esseregiustificata da un piano aziendale che dimostri la razionalità dell’investimento, con relativadimostrazione di adeguatezza della rete viaria.

BENEFICIARIImprenditori agricoli e forestali a titolo principale oppure che ricavino almeno il 25% del redditoglobale dall’attività agricola e forestale e dedichino almeno il 25 % del tempo di lavoro all’attivitàagricola e forestale, associazioni di imprenditori e/o proprietari di foreste, imprese che svolgonoattività selvicolturali.

8.2.3.ii Realizzazione di nuove strade o recupero di quelle esistenti

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTORealizzazione, mantenimento, miglioramento della viabilità forestale di servizio per agevolare leattività selvicolturali e le attività connesse alla prevenzione e allo spegnimento degli incendi. Questiinterventi devono essere realizzati con operazioni di minimo impatto ambientale, utilizzandoesclusivamente escavatore; la manutenzione delle predette opere deve essere fatta con interventirivolti alla canalizzazione delle acque, alla stabilizzazione del fondo stradale e alla manutenzionestraordinaria delle opere accessorie.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale.

ANNOTAZIONIGli interventi dovranno essere autorizzati solo se ritenuti di strategica e indispensabile importanzaper la gestione economica del bosco o ai fini della prevenzione e lotta agli incendi boschivi. Inappendice al progetto esecutivo dovrà essere allegata una relazione specifica per le necessarie operedi manutenzione ordinaria che restano escluse dal finanziamento e comunque vincolanti per unperiodo di dieci anni.I richiedenti, se autorizzati ad effettuare i lavori di cui sopra, dovranno sottoscrivere un impegnoche assicuri la piena fruibilità della struttura al personale impiegato alla prevenzione e lotta agli

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incendi boschivi e che assicuri altresì la normale manutenzione delle opere sulla base dellarelazione allegata al progetto.

BENEFICIARIImprenditori agricoli e forestali a titoli principale oppure che ricavino almeno il 25% del redditoglobale dall’attività agricola e forestale e dedichino almeno il 25 % del tempo di lavoro all’attivitàagricola e forestale, associazioni di imprenditori e/o proprietari di foreste.

8.2.3.iii. Realizzazione o adeguamento di aree o strutture di raccolta, stagionatura,trattamento e vendita di legname non trasformato

DESCRIZIONELe spese ammissibili a contributo comprendono:− costruzione, ristrutturazione o acquisto di beni immobili da destinare alle attività di

trasformazione e di commercializzazione, escluso l’acquisto di terreni o aree fabbricabili;

− acquisto e installazione di nuovi impianti, macchinari e attrezzature, comprese quelleinformatiche (hardware) e i programmi (software);

− spese generali tecniche di progettazione, direzione dei lavori, collaudi e gli imprevisti, entro illimite massimo del 12% degli investimenti sopra indicati.

Nel caso che il progetto preveda l’acquisto di un immobile deve essere dimostrato il costodell’immobile separatamente da quello del terreno di pertinenza del fabbricato.Non è ammessa al finanziamento la spesa per l’acquisto di un immobile già destinato ad attività ditrasformazione e di commercializzazione di prodotti appartenenti allo stesso settore nel quale sichiede il contributo, a meno ché sia dimostrato che l’attività precedente è stata completamenteabbandonata e dismessa.

ANNOTAZIONII beneficiari devono impegnarsi a non distogliere dalla prevista destinazione le attrezzature e gliimmobili oggetto del finanziamento per un periodo, rispettivamente, di sei anni per gli impianti, imacchinari e le attrezzature e di dieci anni per gli immobili, a decorrere dalla data di ultimazionedel progetto e dei relativi pagamenti, accertata in sede di verifica finale e di collaudo.Sono escludi dal contributo i seguenti investimenti:− a livello di commercio al minuto; nel caso che siano previste anche spese per locali e

attrezzature riguardanti la vendita diretta, tali costi debbono essere evidenziati e stimatiseparatamente dalle altre spese, poiché non vengono considerati ai fini del contributo;

− per la trasformazione o commercializzazione di prodotti provenienti da paesi terzi.

BENEFICIARIImprenditori agricoli e forestali a titolo principale oppure che ricavino almeno il 25% del redditoglobale dall’attività agricola e forestale e dedichino almeno il 25 % del tempo di lavoro all’attivitàagricola e forestale, associazioni di imprenditori e/o proprietari di foreste, imprese che svolgonoattività selvicolturali.

8.2.3.iv Acquisto di attrezzature per il miglioramento o l’adeguamento delle condizioni disicurezza degli operatori nel settore forestale

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DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOAcquisto di dispositivi di protezione individuale, collettiva ed interventi di primo soccorso ai sensidel decreto legislativo 626/94, quali cassette di pronto soccorso, apparecchiature di sicurezza nellasede aziendale ed in cantiere, tute, scarpe, caschi, guanti.Qualora si configurino i requisiti di Azienda forestale sono ammessi a contributo, a prescinderedall’estensione della stessa:- box da cantiere per ricovero personale e box da cantiere per servizi igienici.

ANNOTAZIONIE’ escluso l’acquisto di mezzi di trasporto. Le DPI saranno commisurate al numero effettivo diaddetti e relativamente ad una annualità.

BENEFICIARIImprenditori agricoli e forestali ai sensi del Codice Civile singoli o associati, imprese che svolgonoattività selvicolturali.

8.2.3.v Iniziative per la valorizzazione dei prodotti legnosi della selvicoltura attraversol’acquisto di macchinari, attrezzature e strutture specifiche per il confezionamento e lapresentazione dei prodotti stessi

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOAcquisto di rotoimballatrici per legna da ardere e/o fascine, bricchettatrici e confezionatrici dibricchetti ed altro.

BENEFICIARIAssociazioni di imprenditori e/o di proprietari di foreste.

8.2.3.vi Altre iniziative per la valorizzazione dei prodotti legnosi finalizzate a studi e ricerchedi nuovi sbocchi di mercato

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOProgetti dimostrativi a cura del beneficiario. L’ammissibilità di tali azioni sarà determinata con ladiscrezionalità dell’Ente competente e dell’Organismo pagatore.

BENEFICIARIAssociazioni di imprenditori e/o di proprietari di foreste.

AZIONE 8.2.4.“STABILITÀ ECOLOGICA DELLE FORESTE E FASCE TAGLIAFUOCO”

8.2.4.i Interventi di miglioramento della stabilità ecologica delle foreste

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOMantenimento delle strade forestali e della sentieristica, del reticolo idrografico minore, deipopolamenti per la raccolta dei semi forestali, il monitoraggio delle fitopatie e la rimozione daiboschi dei residui inorganici non biodegradabili ed eventuali altri interventi aderenti alla finalità.

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Dovrà essere redatto un elaborato progettuale in cui sia evidenziato il valore ecologicodell’intervento proposto e i costi delle singole azioni che si devono riferire ad interventi misurabili efacilmente accertabili. Dovrà inoltre essere data dimostrazione della proprietà delle aree o del loropossesso.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile singoli od associati.

ANNOTAZIONII pagamenti compensativi tra il minimo di 40 Euro/ha e un massimo di 120 Euro/ha, valutati sullabase del costo reale dell’intervento dovranno essere erogati sulla base di un regolare contratto oconvenzione registrati tra il beneficiario e l’Ente Locale Competente, di durata pari alle annualitàdel Piano di Sviluppo Rurale.

8.2.4.ii “Fasce parafuoco in zone coltivate”

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTOSono fasce di terreno lavorato realizzate nelle seguenti zone, ove sia presente un elevato rischio diincendio:- zone di transizione tra seminativi a cereali e bosco;- zone di transizione tra oliveti e bosco;- zone di transizione tra vigneti e bosco;- zone di transizione tra frutteti e bosco.La presenza della fascia, all’interno della coltura agraria, deve ridurre il rischio di incendioboschivo consentendo un pronto intervento di estinzione.Le fasce parafuoco dovranno essere ricavate attraverso aratura del terreno. L’ampiezza delle fascedeve essere compresa tra 6 e 10 metri in relazione al rischio di incendio.La fascia deve essere realizzata prima dell’inizio del periodo a rischio per gli incendi boschivi.Dovrà inoltre essere data dimostrazione della proprietà delle aree o del loro possesso.

ZONA DI APPLICAZIONETutto il territorio regionale nelle aree ad elevato rischio di incendio.

BENEFICIARIImprenditori agricoli ai sensi del Codice Civile, singoli e associati.

ANNOTAZIONII pagamenti compensativi tra il minimo di 40 Euro/ha e un massimo di 120 Euro/ha, valutati sullabase del costo reale dell’intervento dovranno essere erogati sulla base di un regolare contratto oconvenzione registrati tra il beneficiario e l’ente locale competente.Gli interventi dovranno essere autorizzati solo se ritenuti di strategica ed indispensabile importanzaai fini della prevenzione e repressione degli incendi boschivi. Il rispetto dei codici di Buona Praticaagricola è limitato alle superfici oggetto dell’intervento.

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3.9 Condizioni di priorità

Le priorità territoriali e le specifiche tecniche previste dai Piani Locali di Sviluppo Rurale sonoprevalenti rispetto alle priorità regionali.Le priorità per il presente bando sono definite, per i soggetti privati, dalla attribuzione a ciascunadomanda di un punteggio per tipologia di beneficiario e di un punteggio per tipologia di interventocome di seguito determinati:

PUNTEGGI PER TIPOLOGIA DI BENEFICIARIO

A - Imprenditori agricoli singoli ai sensi del Codice Civile:1) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione

dell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del12/01/94, sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale"

punti 13

2) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezionedell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del12/01/94

punti 12

3) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni iscritti alla seconda sezione dell'Albo degliImprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94;sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale"

punti 11

4) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni iscritti alla seconda sezione dell'Albo degliImprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94

punti 10

5) Imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione dell'Albo degliImprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94,sottosezione "imprenditori in possesso di una sufficiente capacità professionale"

punti 9

6) Imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla seconda sezione dell'Albo degliImprenditori agricoli previsto dall'art. 2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94

punti 8

7) Imprenditori agricoli iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previstodall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94, sottosezione "imprenditori in possessodi una sufficiente capacità professionale"

punti 7

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8) Imprenditori agricoli iscritti alla seconda sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previstodall'art.2, comma 1 punto b) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94

punti 6

9) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, in zone svantaggiate iscritti alla prima sezionedell'Albo degli Imprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del12/01/94

punti 5

10) Giovani imprenditori agricoli sotto i 40 anni, iscritti alla prima sezione dell'Albo degliImprenditori agricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94

punti 4

11) Imprenditori agricoli in zone svantaggiate iscritti alla prima sezione dell'Albo degli Imprenditoriagricoli previsto dall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94

punti 3

12) Imprenditori agricoli iscritti alla prima sezione dell'Albo degli Imprenditori agricoli previstodall'art.2, comma 1 punto a) dalla L.R. n. 6 del 12/01/94

punti 2

13) Imprenditori agricoli che ricavino almeno il 25% del reddito globale dall’attività agricola ededichino almeno il 25% del proprio tempo di lavoro all’attività agricola

punti 1

14) Imprenditori agricoli ai sensi del Codice civilepunti 0

I SUDDETTI PUNTEGGI NON SONO CUMULABILI FRA DI LORO

B - Imprese cooperative agricole o forestali:1) Imprese cooperative agricole e forestali con sede in zone svantaggiate e che abbiano operato

prevalentemente (>50%) in zone svantaggiate negli ultimi tre annipunti 6

2) Altre imprese cooperative agricole e forestali punti 5

TALE PUNTEGGI NON SONO CUMULABILI CON QUELLI DELLE SEZIONI “A” e “D”

C- Imprese forestali iscritte al registro delle imprese delle Camere di Commercio:

1) Imprese iscritte all’Albo di cui all’art.13 della L.R. 39/2000 punti 7

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2) Imprese individuali e imprese societarie il cui legale rappresentante abbia un età inferiore ai 40

anni punti 5

3) Altre imprese forestali punti 3

TALI PUNTEGGI NON SONO CUMULABILI CON QUELLI DELLA SEZIONE “A” EFRA DI LORO.

D -Associazioni:

1) Associazioni o consorzi di imprese agricole e/o forestali compresi i consorzi di proprietari di

foreste

punti 6

PUNTEGGI PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO

Azione Intervento Punteggio8.2.1 Forestazione periurbana e ripristino delle aree dismesse e degradate 4

Comuni con indice di boscosità inferiore al 47% ( da IFT) 3. Impianti consociati con fruttiferi (almeno il 10%) 2

Altri impianti 18.2.2. Interventi i) 6

Interventi ii) 8Interventi iii) 6-12 *Interventi iv) 10Interventi v) 4Interventi vi) 8Interventi vii) 8

8.2.3. Interventi i) 6Interventi ii) 4Interventi iii) 4Interventi iv) 12Interventi v) 6Interventi vi) 4

8.2.4. Interventi i) 4Interventi ii) 4-8 *

*Per interventi in Comuni ad alto rischio di incendio di cui al Piano Antincendi Boschivi cioè tutti iComuni della Toscana ad eccezione dei seguenti:

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Provincia di ArezzoFoiano della Chiana, Laterina, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Pratovecchio, San GiovanniValdarno, Sansepolcro, Sestino, Talla.Provincia di FirenzeBarberino Val d’Elsa, Campi Bisenzio, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Empoli, Londa,Rufina, San Piero a Sieve, Signa, Tavarnelle Val di Pesa,Provincia di GrossetoCastell’Azzara, Follonica, Scarlino, SempronianoProvincia di LivornoBibbona, Capraia Isola, Castagneto Carducci, Cecina, Marciana Marina, San Vincenzo, Sassetta.Provincia di LuccaAltopascio, Forte dei Marmi, Porcari.Provincia di PisaBientina, Capannoli Val d’Era, Casale Marittimo, Casciana Terme, Cascina, Crespina, Guardistallo,Laiatico, Lari, Montecatini Val di Cecina, Montescudaio, Orciano Pisano, Peccioli, San Miniato,Santa Luce, Volterra.Provincia di PistoiaAbetone, Agliana, Buggiano, Chiesina Uzzanese, Ponte Buggianese.Provincia di PratoPoggio a Caiano.Provincia di SienaAsciano, Buonconvento, Chianciano Terme, Chiusi, Montepulciano, Monteroni d’Arbia, Pienza,Rapolano Terme, San Casciano dei Bagni, San Giovanni d’Asso, San Quirico d’Orcia, Siena,Torrita di Siena.

Calcolo dei punteggi per la predisposizione della graduatoria.

Qualora il progetto presentato interessi più interventi ammessi il punteggio attribuito è quellorisultante dalla media ponderata dei punteggi delle diverse tipologie di intervento in funzione delcosto preventivato per ogni singolo intervento.Il punteggio totale sulle domande presentate si ottiene sommando i punteggi di cui ai due paragrafiprecedenti (Punteggi per tipologia di beneficiario e punteggi per tipologia di interventi).In caso di parità di punteggio la priorità è data dalla minore età del richiedente.

NOTA:per zone svantaggiate si intendono quelle di cui alla Direttiva CEE 75/268 e successivemodifiche ed integrazioni. Per quanto riguarda la figura dell’Imprenditore che ricade in zonasvantaggiata, può essere assunto come parametro la percentuale di superficie boschivaricadente nella suddetta zona svantaggiata afferente alla U.T.E. oggetto dell’intervento.

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Allegato 1: Comuni con indice di boscosità pari o superiore al 47% della superficie complessiva(dati Inventario Forestale della Toscana – superfici forestali secondo le definizioni L.R. 39/00)

COMUNE PROVINCIA % INDICE BOSCOSITA’BUCINE AR 55CAPRESE MICHELANGELO AR 52CASTEL FOCOGNANO AR 53CASTEL SAN NICCOLO' AR 73CASTIGLION FIBOCCHI AR 61CHITIGNANO AR 57CHIUSI DELLA VERNA AR 48LORO CIUFFENNA AR 61MONTEMIGNAIO AR 71ORTIGNANO RAGGIOLO AR 76POPPI AR 54PRATOVECCHIO AR 56STIA AR 75SUBBIANO AR 48TALLA AR 64BARBERINO DI MUGELLO FI 52BORGO SAN LORENZO FI 58CALENZANO FI 51DICOMANO FI 62FIRENZUOLA FI 52GAMBASSI TERME FI 47GREVE IN CHIANTI FI 48LONDA FI 77MARRADI FI 66PALAZZUOLO SUL SENIO FI 74PELAGO FI 51REGGELLO FI 52RUFINA FI 57SAN GODENZO FI 86VAGLIA FI 52VICCHIO FI 58CASTELL'AZZARA GR 50CASTIGLIONE DELLA PESCAIA GR 53FOLLONICA GR 54MASSA MARITTIMA GR 58MONTE ARGENTARIO GR 53MONTEROTONDO MARITTIMO GR 54CAPOLIVERI LI 58MARCIANA LI 69MARCIANA MARINA LI 67RIO MARINA LI 60SASSETTA LI 71BAGNI DI LUCCA LU 82BARGA LU 69BORGO A MOZZANO LU 70CAMAIORE LU 47CAMPORGIANO LU 69CAREGGINE LU 73CASTELNUOVO DI GARFAGNANA LU 53CASTIGLIONE DI GARFAGNANA LU 73

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(segue elenco Comuni con indice boscosità pari o superiore al 47%)

COMUNE PROVINCIA % INDICE BOSCOSITA’COREGLIA ANTELMINELLI LU 77FABBRICHE DI VALLICO LU 77FOSCIANDORA LU 74GALLICANO LU 71GIUNCUGNANO LU 55MINUCCIANO LU 62MOLAZZANA LU 68PESCAGLIA LU 79PIAZZA AL SERCHIO LU 49PIEVE FOSCIANA LU 71SAN ROMANO IN GARFAGNANA LU 59SERAVEZZA LU 57SILLANO LU 72STAZZEMA LU 71VAGLI SOTTO LU 65VERGEMOLI LU 79VILLA BASILICA LU 91VILLA COLLEMANDINA LU 66AULLA MS 51BAGNONE MS 74CASOLA IN LUNIGIANA MS 69COMANO MS 77FILATTIERA MS 51FIVIZZANO MS 65FOSDINOVO MS 73LICCIANA NARDI MS 62MULAZZO MS 70PODENZANA MS 62PONTREMOLI MS 69TRESANA MS 70VILLAFRANCA IN LUNIGIANA MS 52ZERI MS 68BUTI PI 62MONTEVERDI MARITTIMO PI 66POMARANCE PI 47CANTAGALLO PO 86VAIANO PO 55VERNIO PO 77ABETONE PT 81CUTIGLIANO PT 75MARLIANA PT 81MONTALE PT 63PESCIA PT 62PISTOIA PT 48PITEGLIO PT 78SAMBUCA PISTOIESE PT 91SAN MARCELLO PISTOIESE PT 70GAIOLE IN CHIANTI SI 63MONTICIANO SI 69MURLO SI 56RADDA IN CHIANTI SI 63

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ALLEGATO 2

ELENCO SPECIE ARBOREE E ARBUSTIVE DA UTILIZZARE PER GLI INTERVENTI DELLAMISURA 8.2

Specie latifoglie non a ciclo breve: Specie principali

Acer platanoides L. Acero riccioAcer pseudoplatanus L. Acero montanoCastanea sativa Mill. CastagnoFraxinus excelsior L. Frassino maggioreFraxinus oxycarpa Bieb. ex Willd. Frassino ossifillo(*) Juglans regia L. NoceJuglans nigra Noce neroJuglans regia x Juglans nigra Noce ibridoMalus sylvestris Mill. Melagnolo, melo selvaticoPlatanus spp. PlatanoPopulus alba L. Pioppo bianco, gattice, alberoPopulus nigra L. Pioppo neroPrunus avium L. CiliegioPyrus pyraster Burgsd. Pero perugginoQuercus petraea (Mattuschka) Liebl. RovereQuercus robur L. Farnia , ischiaQuercus suber L. Sughera, SoveroSorbus domestica L. Sorbo comune, sorbo domesticoSorbus torminalis (L.) Crantz Ciavardello, mangiarello, sorbezzoloTilia cordata Miller Tiglio selvaticoTilia platyphyllos Scop. Tiglio

Specie latifoglie a ciclo breve

Populus x sp. pl. Pioppi (ibridi)Pawlonia spp. Paulonia

Impianti che prevedano l’utilizzo della Pawlonia spp. – Paulonia e del Platanus spp., - Platanosaranno ammessi solo se a carattere sperimentale e potranno essere realizzati con la responsabilità ela collaborazione tecnica dell’Arsia e/o Enti e Istituti di ricerca e/o sperimentazione, previaformalizzazione dei rapporti con apposita convenzione.

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Conifere non a ciclo breve

Abies alba Miller Abete bianco (zone montane)Cedrus spp. Cedri(*) Cupressus sempervirens L. CipressoPinus halepensis Miller Pino d'Aleppo, pino di Gerusalemme(*) Pinus laricio Poiret Pino laricio(*) Pinus nigra Arnold Pino nero o pino d’AustriaPinus pinaster Ait. Pino marittimo, pinastro(*) Pinus pinea L. Pino domestico, pino da pinoliPsudotsuga menziesii (Mirb) Franco Abete di Douglas (zone montane)

Specie secondarie:

Alnus cordata (Loisel.) Loisel. Ontano napoletanoAlnus glutinosa (L.) Gaertner Ontano neroCorylus avellana L. Nocciolo, AvellanoEleagnus umbellata OlivagnoEleagnus angustifolia OlivagnoHippophae ramnoides Olivello di Boemia(*) Robinia pseudoacacia L. Robinia, GaggiaSambucus nigra L. Sambuco, sambuco neroAcer campestre L. Testucchio, loppoAcer monspessulanum L. Acero minoreAcer opalus Miller Acero fico= Acer obtusatum Waldst. et Kit.= Acer opulifolium ChaixAlnus incana (L.) Moench Ontano biancoAnagyris foetida L. Anagiride fetidaAnthyllis barba-jovis L. Barba di GioveArbutus unedo L. Corbezzolo, albatro

Berberis vulgaris L. CrespinoBetula pendula Roth Betulla= Betula verrucosa Ehrh.= Betula alba L.Buxus sempervirens L. Bossolo, Bosso

Carpinus betulus L. Carpino biancoCarpinus orientalis Miller CarpinellaCeltis australis L. Spaccasassi, bagolaroCercis siliquastrum L. Albero di Giuda, siliquastroCistus creticus L. ssp. eriocephalus (Viv.) Greuter Cisto rosso, cisto villoso= Cistus incanus auct. non L.Cistus monspeliensis L. Brentine

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Cistus salvifolius L. Cisto scornabeccoColutea arborescens L. Colutea, vescicariaCornus mas L. Corniolo veroCornus sanguinea L. Sanguinello, corniolo sanguineCoronilla emerus L. Coronilla, emmeroCrataegus azarolus L. AzzeruoloCrataegus laevigata (Poiret) DC. Marruca biancaCrataegus monogyna Jacq. BiancospinoCytisus scoparius (L.) Link Ginestra dei carbonai= Sarothamnus scoparius (L.) WimmerCytisus sessilifolius L. Citiso ginestrinoCytisus triflorus L'Hèr. Citiso trifloro

Erica arborea L. EricaErica carnea L. ScopinaErica multiflora L. Scopa floridaErica scoparia L. Scopa,Euphorbia dendroides L. EuforbiaEuonymus europaeus L. Fusaggine, berretta da prete

Fagus sylvatica L. FaggioFicus carica L. Fico selvaticoFraxinus ornus L. Orniello

Genista germanica L. Ginestra spinosa, ScardicciGenista pilosa L. Ginestra pelosaGenista tinctoria L. Ginestrella, baccellina,

Hedera helix L. Edera, Ellera

Ilex aquifolium L. Agrifoglio

Juniperus communis L. Ginepro comuneJuniperus macrocarpa Sibth. et Sm. Ginepro coccoloneJuniperus oxycedrus L. Ginepro rossoJuniperus phoenicea L. Sabina marittima, cedro licioJuniperus sabina L . Sabina

Laburnum alpinum (Mill.) Bercht. et J. Presl Laburno alpino, Citiso delle AlpiLaburnum anagyroides Medicus Maggiociondolo(*) Larix decidua Miller (culta) LariceLaurus nobilis L. AlloroLigustrum vulgare L. Ligustro

Malus florentina (Zuccagni) C.K. Schneider Sorbo fiorentino

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Mespilus germanica L. Nespolo ordinarioMyrtus communis L. Mirto, mortellaNerium oleander L. Oleandro, leandro,

mazza di S. GiuseppeOlea europaea L. var. sylvestris (Mill.) Brot. Olivo selvatico, oleastroOstrya carpinifolia Scop. Carpino nero, ostria

Paliurus spina-christi Miller MarrucaPhillyrea angustifolia L. Lillatro a foglie strettePhillyrea latifolia L. Lillatro a foglie larghePicea abies L. Abete rosso. (*) Pinus radiata Don Pino insigne(*) Pinus sylvestris L. Pino silvestrePistacia lentiscus L. Lentisco, sondroPistacia terebinthus L. Terebinto, scornabeccoPopulus tremula L. Pioppo tremuloPrunus cerasus L. Marasca, viscioloPrunus mahaleb L. Ciliegio caninoPrunus spinosa L. PrugnoloPyracantha coccinea M.J. Roemer Lazerolo rosso= Cotoneaster pyracantha (L.) Spach

Quercus cerris L. CerroQuercus crenata Lam. Cerro-sughera= Q. pseudosuber SantiQuercus frainetto Ten. FarnettoQuercus ilex L. Leccio, elceQuercus pubescens Willd. Roverella

Rhamnus alaternus L. AlaternoRhamnus catharticus L. SpincervinoRhus cotinus L. Scòtano= Cotinus coggyria Scop.Rhus coriaria L. SommaccoRubus idaeus L. Lampone

Sambucus ebulus L. LebbioSambucus racemosa L . Sambuco rossoSalix alba L. Salice bianco, salicastro, salcioSalix caprea L. Salicone, Salcio, salica,

salice di montagnaSalix cinerea Salicone cinerinoSalix fragilis L. Salice fragileSalix incana Schrank Salice ripaiolo, Vetrice biancaSalix nigricans Sm. Salice nero

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Salix purpurea L. Salice rosso, Vetrice rossaSalix triandra L. SaliceSalix viminalis Vetrice, salice da viminiSmilax aspera L. SmilaceSorbus aria (L.) Crantz Farinaccio, Sorbo montanoSorbus aucuparia L. Sorbo degli uccellatoriSpartium junceum L. Ginestra comune, ginestra di SpagnaStaphylea pinnata L. Stafilea

Tamarix sp. pl. TamericiTaxus baccata L. Tasso, albero della morte

Ulex europaeus L. GinestroneUlmus minor Miller Olmo campestreUlmus montana Stokes Olmo montano

Viburnum lantana L. LantanaViburnum opalus L. Sambuco acquaticoViburnum tinus L. Viburno, lauro-tino o lentaggineVitis sylvestris C.C. Gmelin Vite selvatica

(*) Specie introdotte in Toscana o di dubbio indigenato, alcune naturalizzate o in via dinaturalizzazione.