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Regione Veneto Provincia di Venezia Comune di JESOLO Consorzio di bonifica VENETO ORIENTALE PIANO COMUNALE DELLE ACQUE – 2 FASE Rel. Relazione di modellazione idraulica Redattore: Dott. Geologo Cristiano Mastella Viale Verona, 41b, 37026, Pescantina (VR) - Italy Tel. / Fax: +39 045 6850199 Cell.: +39 333 4325864 www.studiomastella.it [email protected] [email protected] P.IVA 03057440236 Marzo 2018

Relazione di Rel. modellazione idraulica

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Page 1: Relazione di Rel. modellazione idraulica

Regione Veneto

Provincia di Venezia

Comune di JESOLO

Consorzio di bonifica VENETO ORIENTALE

PIANO COMUNALE DELLE ACQUE – 2 FASE

Rel. Relazione di

modellazione idraulica

Redattore:

Dott. Geologo Cristiano Mastella

Viale Verona, 41b, 37026, Pescantina (VR) - Italy

Tel. / Fax: +39 045 6850199

Cell.: +39 333 4325864

www.studiomastella.it [email protected]

[email protected] P.IVA 03057440236

Marzo 2018

Page 2: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 2

Sommario

1 Premessa ........................................................................................................................... 3 1.1 Elaborati della Seconda fase del Piano delle Acque .................................................................... 4 1.2 Modalità operative .................................................................................................................. 4

2 Descrizione della rete idrografica consortile e dei bacini idrografici ........................................ 5 2.1 Individuazione dei bacini di secondo livello ................................................................................ 6 2.2 Individuazione dei bacini di terzo livello .................................................................................... 8 2.3 Descrizione dei bacini di terzo livello e individuazione dei parametri caratteristici .......................... 9

2.3.1 Definizione di coefficiente di deflusso ................................................................................ 9 2.3.2 Definizione di larghezza caratteristica di deflusso superficiale ............................................ 10 2.3.3 Descrizione dei bacini .................................................................................................... 11

3 Descrizione della rete fognaria .......................................................................................... 32 3.1 Bacini di raccolta della rete fognaria ....................................................................................... 33 3.2 Depuratore .......................................................................................................................... 38 3.3 Punti di contatto tra rete fognaria e sistema di bonifica ............................................................ 41

4 Definizione dell’evento pluviometrico di progetto ................................................................ 42 5 Modellazione idraulica ...................................................................................................... 48

5.1 Software utilizzato ................................................................................................................ 48 5.2 Schematizzazione del modello ................................................................................................ 50

5.2.1 Schematizzazione rete idraulica corsi d’acqua ................................................................... 50 5.2.2 Descrizione rete idraulica fognaria .................................................................................. 52 5.2.3 Connessione tra le due reti ............................................................................................. 52

5.3 Descrizione del modello idraulico complessivo ......................................................................... 53 5.3.1 Sottobacini.................................................................................................................... 53 5.3.2 Curve di pioggia considerate ........................................................................................... 55 5.3.3 Curve di pompaggio considerate ..................................................................................... 57

5.4 Descrizione del modello idraulico della sola rete fognaria .......................................................... 58 5.4.1 Sottobacini.................................................................................................................... 58 5.4.2 Curve di pioggia considerate ........................................................................................... 62 5.4.3 Onde di piena nei canali superficiali................................................................................. 63 5.4.4 Curve di pompaggio considerate ..................................................................................... 64

6 Risultati del modello e conclusioni dello studio ................................................................... 67 6.1 Risultati del modello complessivo ........................................................................................... 67 6.2 Risultati del modello della sola rete fognaria ........................................................................... 70 6.3 Considerazioni su eventi con tempo di ritorno più elevato ......................................................... 73 6.4 Considerazioni generali sulla realizzazione di volumi di invaso ................................................... 73

Page 3: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 3

1 Premessa

Il Piano delle Acque nasce come strumento per la programmazione, la gestione e la manutenzione su scala comunale di un territorio sotto il profilo idraulico. L’ambito di attività, quello del territorio comunale, diventa strategico per la sicurezza idraulica in generale su scala più ampia. La soluzione delle criticità e delle insufficienze della rete in ogni porzione dell’area geografica di un comune consente, infatti, di mitigare progressivamente il rischio idraulico su scala di bacino. Il Piano delle acque è stato diviso in due fasi:

- la prima fase è già stata realizzata ed ha ottenuto il parere positivo del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale che si è espresso con nota tecnica del 16 agosto 2016

- la seconda fase, partendo dai contenuti conoscitivi elaborati nella fase precedente, risponde alle prescrizioni contenute nel parere sopracitato.

Come indicato nelle prescrizioni del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale, la seconda fase del piano conterrà i seguenti elementi:

Predisposizione di modellazione idraulica per l’individuazione degli squilibri L’analisi prevede l’utilizzo di un modello idraulico (EPA SWMM) che permette di simulare il comportamento idraulico del sistema di smaltimento fognatura comunale - rete di bonifica e valutarne il rischio connesso.

Individuazione degli interventi di Piano per la risoluzione delle criticità

idrauliche, e individuazione delle linee guida di intervento del Piano Il Piano provvederà quindi a valutare le situazioni di “rischio idraulico” del territorio comunale, individuando le principali criticità e formulando le prime ipotesi progettuali utili alla mitigazione o alla risoluzione dei problemi, ipotesi che andranno approfondite in fase progettuale esecutiva.

La presente relazione fa parte della seconda fase del Piano delle Acque del Comune di Jesolo, redatta in seguito all’incarico affidato allo scrivente dall’Amministrazione comunale.

La presente Relazione idrologica e idraulica tratta gli aspetti tecnici riguardanti le ipotesi assunte, i parametri idrologici di riferimento, la descrizione del programma di calcolo utilizzato per la modellazione ed i risultati delle elaborazioni compiute.

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STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 4

1.1 Elaborati della Seconda fase del Piano delle Acque

Nella seguente tabella sono indicati gli elaborati costituenti la seconda fase del Piano delle Acque

Codice Titolo elaborato

Rel. 1 Relazione idraulica

All. 1 Monografie sezioni rilevate

All. 2 Sezioni degli sfiori quali punti di connessione tra la rete fognaria e la rete di bonifica

All. 3 Schede delle criticità e delle soluzioni proposte

All. 4 Stima preliminare dei costi e voci parametriche

All. 5 Output modello numerico, NON STAMPATO - solo versione digitale

Alcune sezioni di misura significative dei corpi idrici presenti all’interno del territorio comunale e rilevate nel corso dello studio sono riportate nell’allegato 1, mentre nell’allegato 2 sono riportate le sezioni degli sfiori quali punti di connessione tra la rete fognaria e la rete di bonifica. Le criticità evidenziate nel corso del presente studio sono puntualmente analizzate nell’allegato 3, in cui per ogni zona considerata viene visualizzato il profilo delle principali tubazioni nello stato di fatto e nello stato di progetto. Di ogni scheda viene poi fornito un computo metrico parametrico basato sul prezziario Regionale 2014 (l’ultimo disponibile), il tutto nell’allegato 4. I risultati del modello vengono forniti nell’allegato 5 nel solo formato digitale per completezza di trattazione: dato il rilevante numero di pagine non si ritiene di alcuna utilità procedere alla loro stampa su carta.

1.2 Modalità operative

Per la simulazione idraulica delle reti si è utilizzato il modello sviluppato dall’Agenzia Ambientale Americana EPA SWMM 5.1 (release 5.1.012). SWMM è stato sviluppato nel 1971 e ha subito diversi aggiornamenti importanti da allora. L'edizione attuale, versione 5, è una completa riscrittura della versione precedente. In esecuzione sotto Microsoft Windows®, EPA SWMM 5 fornisce un ambiente integrato per l'editing dei dati di input, l'esecuzione di simulazioni idrauliche e qualità dell'acqua, e visualizzando i risultati in una varietà di formati. Tra questi colori mappe area di drenaggio, i grafici di serie storiche e tabelle, grafici di profilo, e le analisi della frequenza statistica. In una prima fase è stato realizzato un modello della rete di canali irrigui e di bonifica, comprendente le interrelazioni con i collettori principali della rete fognaria comunale: la rete fognaria non è stata analizzata nel dettaglio ma solo tramite i collettori principali al fine di capire le interazioni che essa ha con i canali esterni e le principali zone di criticità. Questo primo approccio di alto livello è risultato utile per capire la risposta del territorio modellato agli eventi meteorici ed ai livelli idrici presenti nei canali recettori. In una seconda fase è stato realizzato un modello più approfondito della rete fognaria comunale, considerando per la rete irrigua e di bonifica il solo andamento dei massimi livelli idrici (forniti dal

Page 5: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 5

Consorzio di Bonifica) in corrispondenza degli scarichi della rete fognaria: in questo modo è stato possibile definire nel dettaglio le aree critiche (principalmente sulla base delle segnalazioni ricevute dai vari Enti durante la redazione della prima fase del Piano delle Acque ed evidenziate ad alto livello nel modello generale) e proporre le possibili soluzioni ai vari problemi, comprensive dei costi dei lavori per la loro realizzazione.

2 Descrizione della rete idrografica consortile e dei bacini idrografici

Come descritto nella prima fase del Piano delle Acque, la rete di bonifica è gestita dal Consorzio di Bonifica Veneto Orientale. Il comune di Jesolo è diviso in due bacini idrografici, ovvero:

Bacino di Ca’ Gamba: si estende nella fascia litoranea del Comune, ha una superficie di circa 2.500 ha ed è interamente a scolo meccanico, servito dai due impianti idrovori di Ca’ Porcia e Cortellazzo

Bacino di Cava Zuccherina: interamente a scolo artificiale risulta essere di dimensioni più ampie. Esso interessa la zona settentrionale del Comune di Jesolo

Rappresentazione dei bacini di scolo che interessano il comune di Jesolo e sistema di scolo

Legenda

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STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 6

Si tratta di una rete idrografica sostanzialmente artificiale, costruita dall’uomo nella sua incessante ricerca di nuove terre da coltivare che ha ricevuto un impulso decisivo sul finire dell’800 e nella prima parte del secolo appena trascorso, quando l’avvento della società industriale e il progresso tecnologico hanno reso disponibili macchine sempre più potenti per sollevare le acque e drenare terreni un tempo paludosi, affrancandoli dalla loro soggiacenza rispetto ai livelli idrometrici dei fiumi principali. Cruciali per il corretto funzionamento di questo complesso sistema in condizioni di piena sono il coordinamento delle azioni finalizzate al controllo e alla regolazione dei numerosi sostegni inseriti nei collettori principali della rete e, ovviamente, il tempestivo intervento degli impianti idrovori, senza i quali gran parte di questo territorio di pianura tra Piave e Livenza sarebbe destinata ad essere invasa dalle acque La rete di scolo è costituita da una fitta rete di canali il cui regime viene governato dal funionamento delle idrovore, che permettono di sollevare l’acqua fluente nel sistema minore e immetterlo nei Fiumi Sile e Cavetta. Accanto alla rete di scolo è presente una rete irrigua costituita da canali irrigui e opere di derivazione dell’acqua dalla rete principale ai fini di irrigare i campi agricoli. Infine il sistema di bonifica è strettamente legato al sistema della rete fognaria in quanto quest’ultima, prevede dei sistemi di sfioro nella rete idrografica minore nel caso di troppo pieno.

2.1 Individuazione dei bacini di secondo livello

Il bacino idrografico si può definire genericamente come il luogo che raccoglie le precipitazioni e le trasforma in deflussi superficiali o sotterranei che andranno ad unirsi fino a formare il fiume o il torrente. Il rilievo del bacino è il risultato di diversi processi fisici, tra i quali particolarmente importanti sono l’erosione, il trasporto e il deposito dei sedimenti. Fissata una sezione di un corso d’acqua, indicata come sezione di chiusura del bacino, si definisce bacino idrografico superficiale relativo alla superficie di chiusura considerata, la porzione di superficie terrestre che raccoglie tutte le acque che scorrendo sempre in superficie defluiscono attraverso la sezione. Per delimitare il bacino, si deve individuare sulla carta topografica la linea spartiacque che delimita il luogo dei punti da cui hanno origine le linee di massima pendenza che finiscono tutte con il raggiungere la sezione di chiusura. I bacini di deflusso sono determinati attraverso l’analisi della morfologia del territorio tenendo conto delle pendenze naturali del terreno e della presenza di altri canali o torrenti che fungono da elementi attrattori del flusso superficiale delle acque meteoriche. In base all’idrografia del territorio comunale è stato possibile individuare i sottobacini relativi alle idrovore presenti sul territorio Comunale che scaricano nel fiume Sile o nel Fiume Cavetta. Le idrovore considerate come punto di chiusura del bacino sono le seguenti:

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CA' GAMBA

2424

CA' PORCIA

Via Grassetto

Jesolo 4 543 7960 Sile 1906

CORTEL- LAZZO

Via Cavetta Marina

Jesolo 3 242 4650 Cavetta 1928

Page 7: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 7

Ba

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CAVA ZUCCHERINA

6052

CHIESA-NUOVA

Via D'Andrea

San Donà di Piave

1 56 1000 Sile 1970

PESARO-NA

Via Pesarona

Jesolo 2 544 8700 Sile 1928

JESOLO Via Tiziani Jesolo 2 977 13000 Sile 1906

A queste vanno aggiunte altre due idrovore presenti sulla laguna denominate Salsi e Ca Marcello. Nella seguente immagine sono individuati i bacini di secondo livello.

Corsi d’acqua della rete di bonifica con le direzioni di flusso

prevalenti e individuazione dei bacini di secondo livello

Cod. Descrizione Principali Corpi idrici del bacino

1 Bacino affluente a idrovora Ca Porcia – Collettore Ca Porcia

Canale Pazienti Canale Vigne Canale Cavamento Canale Gonnella (interrato)

2 Bacino affluente a idrovora Cortellazzo – Collettore Cortellazzo

Dune Pazienti Salghera Fornazzi

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STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 8

Cod. Descrizione Principali Corpi idrici del bacino

Cortellazzo

3 Bacino affluente a idrovora Jesolo – Canale Terzo

Primo Secondo Terzo Settimo Nuovo Settimo Vecchio Nono Decimo Dodicesimo Grandin

4 Bacino affluente a idrovora Pesarona

Francescata Rosa Primo Caposile Ottavo

5 Bacino affluente a idrovora Ca Marcello Ca’ Canever Ca’ Marcello

6 Bacino affluente a idrovora Salsi Pioveselle Salsi

2.2 Individuazione dei bacini di terzo livello

Ai fini dell’implementazione della modellazione idraulica è stato necessario suddividere ulteriormente il territorio in sottobacini, per poter determinare le caratteristiche dei bacini scolanti nei diversi rami. Si sono individuati i seguenti sottobacini.

Page 9: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 9

Corsi d’acqua della rete di bonifica con le direzioni di flusso

prevalenti e individuazione dei bacini di terzo livello

2.3 Descrizione dei bacini di terzo livello e individuazione dei parametri caratteristici

Dalla conoscenza dei bacini è possibile determinare alcuni valori caratteristici degli stessi, quali: superficie, pendenza media, coefficiente di deflusso, larghezza caratteristica di deflusso superficiale.

2.3.1 Definizione di coefficiente di deflusso Il coefficiente di deflusso esprime il rapporto fra deflussi (volume d'acqua defluito superficialmente alla sezione di chiusura del bacino) e afflussi (precipitazioni). Per l’analisi di un bacino idrografico è necessaria la conoscenza del grado di copertura del suolo. Ad ogni tipologia di suolo corrisponde un determinato coefficiente di deflusso, come riportato nella seguente tabella. La Dgr n. 2948 del 6 ottobre 2009 suggerisce l’impiego di coefficienti di deflusso convenzionalmente assunti pari a 0,1 per le aree agricole, 0,2 per le superfici permeabili (aree

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STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 10

verdi), 0,6 per le superfici semi-permeabili (grigliati drenanti con sottostante materasso ghiaioso, strade in terra battuta o stabilizzato, …) e pari a 0,9 per le superfici impermeabili (tetti, terrazze, strade, piazzali,…..). Nel presente studio, partendo dalla Carta di Copertura del suolo regionale, è stato possibile assegnare un valore di coefficiente di deflusso ad ogni categoria di uso del suolo (in base alla classificazione Corine Land Cover di secondo livello) come esposto nella seguente tabella.

Classe Corine II livello Coefficiente

deflusso

11 - tessuto urbano 0,9

12 - aree industriali, commerciali e infrastrutturali 0,9

13 - zone estrattive, discariche, aree in costruzione 0,9

14 - aree verdi 0,2

21 - terreni arabili 0,1

22 - colture permanenti 0,1

23 - prati stabili 0,2

24 - terreni agricoli eterogenei 0,1

31 - aree boscate 0,1

32 - aree con vegetazione erbacea e arbustiva 0,2

33 - zone con vegetazione rada o assente 0.6

Per ogni bacino è possibile determinare il coefficiente di deflusso globale ( C ), dato dalla media pesata dei contributi delle diverse aree (Ai) caratterizzate da differenti coefficienti di deflusso (Ci), secondo la seguente formula.

i tot

ii

A

ACC

2.3.2 Definizione di larghezza caratteristica di deflusso superficiale Come verrà specificato in seguito, un dato necessario per l’implementazione del modello numerico idraulico è la larghezza caratteristica di deflusso superficiale, parametro fortemente influente che può essere stimato per ogni bacino secondo questo esempio (tratto da “MIDUSS v2, Reference manual, Alan A. Smith Inc., in riferimento al software EPA SWMM):

Determinazione della larghezza di deflusso superficiale

Page 11: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 11

2.3.3 Descrizione dei bacini

2.3.3.1 Bacino Cortellazzo Il sottobacino denominato Cortellazzo si trova immediatamente a sud del Cavetta con sezione di chiusura alla confluenza con il collettore Cortellazzo.

Inquadramento su CTR

Come visibile nella seguente immagine, le quote dell’area sono comprese in un range tra -1 e 2 m sul livello del mare.

Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Page 12: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 12

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

Diagramma delle aree interessate da diversi coefficienti di deflusso

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Cortellazzo 600.5 0.21

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale

%pendenza

Cortellazzo 4200 715 0.2

2.3.3.2 Fornazzi Il bacino si trova a sud del Cavetta, si chiude alla confluenza del canale Fornazzi con il collettore Cortellazzo.

Page 13: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 13

Inquadramento su CTR

Come visibile nella seguente immagine, le quote dell’area sono comprese in un range tra -1 e 2 m sul livello del mare.

Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Page 14: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 14

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

Diagramma delle aree interessate da diversi coefficienti di deflusso

Ai fini della modellazione successiva il bacino è stato suddiviso in due ulteriori sottobacini, ricavando il bacino di affluenza el canale delle Dune. In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Fornazzi Salghera-Dune 316 0.45

Fornazzi Salghera ovest 689 0.45

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Page 15: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 15

Bacino

Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Fornazzi Salghera-Dune

2600 608 0.2

Fornazzi Salghera ovest

3000 1148 0.2

2.3.3.3 Canale Vigne Il bacino si trova nella zona orientale del Lido e ha sezione di Chiusura al Collettare Ca Porcia.

Inquadramento su CTR

Come visibile nella seguente immagine, le quote dell’area sono comprese in un range tra -1 e 2 m sul livello del mare

Page 16: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 16

Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Page 17: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 17

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Vigne 363.6 0.34

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Vigne 2300 790 0.2

2.3.3.4 Pazienti Cavamento Il bacino si trova nella zona orientale del Lido e ha sezione di Chiusura al Collettare Ca Porcia.

Inquadramento su CTR

Come visibile nella seguente immagine, le quote dell’area sono comprese in un range tra -1 e 2 m sul livello del mare.

Page 18: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 18

Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Page 19: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 19

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Pazienti Cavamento 369.4 0.43

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Pazienti Cavamento

2100 880 0.2

2.3.3.5 Settimo Nuovo Il sottobacino denominato Settimo Nuovo si trova a nord del Cavetta con sezione di chiusura alla confluenza con il Canale Terzo.

Inquadramento su CTR

Come visibile nella seguente immagine, le quote dell’area sono comprese in un range tra -2 e 1 m sul livello del mare

Page 20: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 20

Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

Page 21: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 21

Diagramma delle aree interessate da diversi coefficienti di deflusso

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Settimo Nuovo 758.3 0.30

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Settimo Nuovo 7000 542 0.2

2.3.3.6 Primo Pesarona Il sottobacino si trova nella porzione occidentale del Comune a nord del Fiume Cavetta e confluisce all’idrovora Pesarona. Le quote dell’area sono comprese in un range tra -2 e 2m sul livello del mare.

Page 22: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 22

Inquadramento su CTR Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Primo Pesarona 545.3 0.14

Page 23: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 23

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Primo Pesarona 3300 1652 0.2

2.3.3.7 Primo Il sottobacino si trova nella porzione occidentale del Comune a nord del Fiume Cavetta e confluisce all’idrovora Jesolo. Le quote dell’area sono comprese in un range tra -2 e 2m sul livello del mare.

Inquadramento su CTR Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Page 24: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 24

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Primo 436.9 0.12

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Primo 2000 1092 0.2

2.3.3.8 Taglio di Re Il sottobacino si trova nella porzione occidentale del Comune a nord del Fiume Cavetta e confluisce nel canale Terzo. Le quote dell’area sono comprese in un range tra -2 e 3m sul livello del mare.

Inquadramento su CTR Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Page 25: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 25

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Taglio di Re 310.1 0.18

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Taglio di Re 2800 554 0.2

2.3.3.9 Ottavo Decimo Il sottobacino si trova nella porzione occidentale del Comune a nord del Fiume Cavetta e confluisce nel Canale Terzo. Le quote dell’area sono comprese in un range tra -2 e 3m sul livello del mare.

Page 26: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 26

Inquadramento su CTR Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Ottavo Decimo 179.4 0.11

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Page 27: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 27

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Ottavo Decimo 2700 332 0.2

2.3.3.10 Piave Il sottobacino si trova nella porzione occidentale del Comune a nord del Fiume Cavetta e confluisce nel Canale Terzo. Le quote dell’area sono comprese in un range tra -2 e 3m sul livello del mare.

Inquadramento su CTR Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Page 28: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 28

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Piave 285.7 0.21

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Piave 2600 549 0.2

2.3.3.11 Secondo Il sottobacino si trova a nord del Cavetta con sezione di chiusura alla confluenza con il Canale Grandin.

Inquadramento su CTR

Come visibile nella seguente immagine, le quote dell’area sono comprese in un range tra -2 e 1 m sul livello del mare

Page 29: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 29

Quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

Page 30: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 30

Diagramma delle aree interessate da diversi coefficienti di deflusso

Ai fini della modellazione successiva il bacino è stato suddiviso in due ulteriori sottobacini, ricavando il bacino di affluenza nel canale delle Tredicesimo. In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Secondo Tredicesimo 769.80 0.16

Secondo Piave 938.8 0.16

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Secondo Tredicesimo

9700 397 0.2

Secondo Piave 8000 587 0.2

2.3.3.12 Pioveselle Il bacino si trova sul lato ovest del fiume Sile e comprende il centro di Jesolo. La sezione di chiusura è al collettore Salsi. Le quote sono prevalentemente comprese tra 0 3 m slm.

Page 31: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 31

Inquadramento su CTR e quote dell’area di studio

L’analisi dell’uso del suolo secondo quanto espresso nei paragrafi precedenti ha permesso di individuare aree a diversi coefficienti di deflusso.

Determinazione delle aree a diversi coefficienti di deflusso

In base alle aree interessate dalle diverse tipologie di uso del suolo si sono ottenuti i seguenti valori:

Bacino Area (ha) Coefficiente di deflusso medio

Pioveselle 102.7 0.38

Le altre caratteristiche del bacino, determinate come descritto nei paragrafi precedenti, sono sintetizzate nella seguente tabella.

Page 32: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 32

Bacino Lunghezza principali corpi idrici del bacino

(m)

Larghezza caratteristica di deflusso superficiale (m)

%pendenza

Pioveselle 2990 172 0.2

3 Descrizione della rete fognaria

Il servizio fognario in Comune di Jesolo è gestito dalla Società Multiutility pubblica denominata Veritas Spa che, nell’anno 2017, ha incorporato per fusione societaria il precedente gestore ASI Spa, perseguendo la volontà di riunire in un unico gestore integrato tutti i Comuni ricadenti nell’ambito del Bacino della Laguna di Venezia. Il sistema di smaltimento è prevalentemente misto: in particolare solamente le più recenti lottizzazioni sono servite da un sistema di smaltimento separato di acque bianche e acque nere. In tale caso le acque bianche vengono scaricate in corpi idrici superficiali della rete di scolo dopo essere state trattate in vasche di prima pioggia secondo quanto previsto dalla Normativa vigente. Le acque nere e miste vengono tutte convogliate all’unico depuratore esistente localizzato in posizione quasi baricentrica rispetto all’estensione del litorale attrezzato a scopi turistici: si trova a Jesolo Lido - Via A. Aleardi, 46, in prossimità del fiume Sile, ricettore dei reflui depurati, a circa 5 km dalla foce.

Impianto di depurazione di Jesolo

I reflui da trattare arrivano all’impianto per gravità, ma lungo la rete fognaria esistono una ventina di stazioni di sollevamento intermedie. L’impianto tratta una fognatura mista, soggetta a carichi idraulici conseguenti a precipitazioni meteorologiche, fino ad un massimo di cinque volte la portata di secco, con carichi stagionali dovuti all’affluenza turistica; l’afflusso in fognatura, secondo i dati di progetto, prevede una dotazione idrica giornaliera di 200 l/ab/giorno, per una potenzialità massima di progetto di 185.000 abitanti equivalenti. La natura degli scarichi è pressoché esclusivamente domestica; gli insediamenti “industriali” tipici della zona sono individuabili in autolavaggi, lavanderie a secco, e simili servizi. Sia in prossimità delle stazioni di sollevamento che lungo particolari tratti di condotte, esistono dei punti di laminazione che permettono di sfiorare in opportuni ricettori (fossati e canali della rete del Consorzio di bonifica ed irrigazione) gli eccessi di portata conseguenti a precipitazioni meteorologiche; tali laminatori sono calibrati in modo da intervenire quando la portata supera quella corrispondente a cinque volte la portata normale di tempo secco.

Page 33: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 33

Durante la stagione estiva, nel sistema dei canali irrigui e di bonifica il livello dell’acqua viene mantenuto alto per scopi di irrigazione; talora questo interferisce con il normale funzionamento della rete fognaria in quanto possono verificarsi ingressi in fognatura di acqua irrigua, con conseguente aumento di portata addotta all’impianto e diluizione dei reflui grezzi. In base al regolamento di fognatura stabilito dall’Ente Gestore, ogni edificio è dotato di una vasca biologica e di una condensa grassi che costituiscono un trattamento preliminare all’immissione del refluo in rete fognaria. Nell’elaborato 8 “Tavola della rete fognaria” sono visibili gli elementi della rete fognaria comunale con indicazione del materiale, diametro e quote delle tubature.

3.1 Bacini di raccolta della rete fognaria

Schematicamente il sistema fognario di Jesolo può essere rappresentato con un modello a blocchi, in cui ogni blocco rappresenta un sottobacino di raccolta delle acque miste, caratterizzato dalla presenza di uno sfioratore. Le acque dei diversi sottobacini sono convogliate su due collettori principali di diametro compreso tra 700 mm e 1200 mm, i quali dopo avere raccolto tutte le acque provenienti da Jesolo Paese e da tutte le diramazioni urbane di Jesolo Lido, confluiscono in un’unica condotta che si innesta nella rete della zona Faro e quindi all’impianto di depurazione di via Aleardi.

Page 34: Relazione di Rel. modellazione idraulica
Page 35: Relazione di Rel. modellazione idraulica

Alcuni sottobacini non sono evidenziati nel diagramma a blocchi, in quanto si tratta di aree servite dalla rete separata bianca e sono provviste di punti di scarico autonomi. Si fa presente inoltre che la zona di Ca’ Fornera è servita da una rete di acque nere che però vanno a gravare sulla rete mista di via Nervi e pertanto si sono considerate le aree come un unico “blocco” nello schema. Viene di seguito riportata la suddivisione in bacini della rete fognaria del comune di Jesolo.

Lo schema è visibile in maniera maggiormente dettagliata nell’elaborato 9 della prima fase del Piano della Acque “Tavola dei bacini di afferenza della rete fognaria”, in cui sono riportati i bacini, gli elementi della rete fognaria, il depuratore e la rete di scolo utilizzata per sfiorare il troppo pieno della rete mista. Ai fini della modellazione è stato necessario discretizzare maggiormente il territorio servito dalla rete fognaria per potere considerare gli apporti idrici dai diversi rami della rete.

Depuratore

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STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 36

Discretizzazione dei sottobacini di affluenza fognaria

Per la definizione dei parametri dei bacini necessari per la modellazione idraulica si è fatto riferimento ai valori consigliati da EPA nel manuale d’uso del modello SWMM. In tale documento vengono proposte percentuali di impermeabilizzazione del territorio in base alla destinazione d’uso, come visibile nella seguente tabella.

Page 37: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 37

Percentuali di aree impermebilizzate in base alla destinazione d’uso del suolo

(tratto dal manuale d’uso del modello EPA SWMM)

In analogia a quanto esposto per l’analisi dei bacini dei corsi d’acqua, è stato necessario determinare l’area del bacino, la lunghezza delle principlai condotte interessate, la larghezza media di scorrimento. Una prima ripartizione ad alto livello dei bacini modellati è riportata nella tabella seguente.

FID_ RefName area (ha) Lunghezza (m) %aree

impermeabili Largh. Media di scorrimento (m)

S0 Via XIII Martiri 139.13 6000 51 116

S1 Via Aleardi 55.83 3500 51 80

S2 Cortellazzo 25.22 1800 51 70

S3 Via Roma sinistra 32.26 1200 20 134

S4 Centro 18.55 1000 51 93

S5 Via Danimarca 32.23 1300 51 124

S6 Via Mameli 41.13 2000 51 103

S7 Via Cornuda 73.09 4000 51 91

S9 Via Nervi e Ca' Fornera 54.10 2800 51 97

S10 Lido Est 32.00 1100 51 291

S11 Via Roma destra_1 75.23 4500 51 84

S11.2 Via Roma destra_2 21.96

51 84

S12 Via Ca' Gamba 19.68 900 51 219

S13 Via Buonarroti 45.70 3500 51 65

S18 Via Bartolomeo 30.02 1000 51 150

S20 Lido Est 23.63 1000 20 118

S21 Lido Est 33.79 1000 51 338

S22 Lido Est 17.70 1100 51 80

S23 Via Danimarca 49.89 1500 51 166

S24 Via Danimarca 43.16 2500 40 86

S25 Via Cornuda 23.90 3000 51 40

S26 Via Danimarca 18.87 1250 50 75

S27 Via Cornuda 14.94 1000 40 75

S28 Cortellazzo 23.59 1500 51 79

S29 Via Roma sinistra 11.28 700 51 81

S29.1 Via Roma sinistra 11.28 700 51 81

S30 Via Roma sinistra 9.35 500 51 93

S32 Via Roma sinistra 41.77 3000 51 70

Page 38: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 38

FID_ RefName area (ha) Lunghezza (m) %aree

impermeabili Largh. Media di scorrimento (m)

S32.10 Via Roma sinistra 9.42

51 70

S32.20 Via Roma sinistra 6.27

51 70

S32.30 Via Roma sinistra 3.54

51 70

S32.40 Via Roma sinistra 5.51

51 70

S32.50 Via Roma sinistra 11.45

51 70

S33 Via Roma sinistra 32.32 2500 51 65

S35 Via Ca' Gamba 7.65 350 51 219

S36 Via Roma destra 13.14 500 51 131

S37 Via Mameli 14.80 1000 51 74

S38 Via Mameli 23.38 1500 51 78

S40 Via Mameli 18.46 1500 51 62

S41 Via Vespucci 9.17 1300 51 35

S42 Via Vespucci 9.25 750 20 62

S43 Via Vespucci 11.85 1350 51 44

S44 Via Buonarroti 9.87 900 51 55

S45 Via Buonarroti 9.10 1100 51 41

S46 Via XIII Martiri 28.66 3000 51 48

S47 Via XIII Martiri 17.88 2000 51 45

S48 Via XIII Martiri 4.39 600 51 37

S49 Via Aleardi 20.04 2300 51 44

S52 Via Roma destra 34.18 1000 51 171

S56 Via Roma sinistra 2.70 320 51 42

S57 Via Roma sinistra 3.42 350 51 49

S58 Via Roma sinistra 4.57 700 51 33

S59 Via Roma destra 10.08 500 51 101

S60 Centro 6.62 500 51 66

S61 Centro 3.51 400 51 44

3.2 Depuratore

L’impianto è stato realizzato per stralci successivi:

prima sezione, denominata “Panelli”, per una potenzialità di 92.500 abitanti equivalenti; fu collaudata nel 1972;

tra il 1983 ed il 1989 sono state realizzate una seconda sezione, denominata linea “O” e progettata per 30.000 abitanti equivalenti, ed una terza sezione denominata linea “DON” progettata per ulteriori 62.500 abitanti equivalenti.

Per inquadrare il funzionamento e le caratteristiche più salienti dell’impianto, ne descriviamo le principali linee di flusso. Linea liquami I liquami convogliati dal collettore della rete fognaria sono immessi in una stazione di sollevamento sdoppiata in due sezioni, una per la linea PAN e una per la linea DON. Complessivamente sono presenti 5 pompe a coclea, di cui 2 hanno una portata di 1.800 mc/h cad., 2 di 1.440 mc/h cad. ed una di 540 mc/h. Dopo il sollevamento il liquame passa alle 2 sezioni di grigliatura automatica, una per la linea PAN e una per la linea DON; ogni sezio9ne è dotata di una griglia fine (condizioni normali di tempo secco) e di una grigli grossolana che opera in caso di fuori servizio di quella fine e/o in condizioni di portata di pioggia. Il grigliato separato è scaricato su nastri trasportatori e da questi convogliato in un compattatore che a sua volta lo scarica in un container di raccolta, per essere successivamente avviato alla discarica per RSU per lo smaltimento.

Page 39: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 39

Seguono quindi due sezioni di dissabbiatura/disoleatura, una per la linea PAN e una per la linea DON. L’eliminazione delle sabbie avviene per precipitazione in vasca cilindrica a fondo conico, con insufflazione d’aria regolata in modo che le materie organiche rimangano in sospensione mentre le sabbie più pesanti cadono a fondo in un pozzetto centrale di raccolta; da questo vengono scaricate per gravità in una canaletta contigua e successivamente avviate allo smaltimento in discarica. Il materiale flottato viene raccolto nella zona di calma ed inviato allo stesso compattatore utilizzato per il materiale grigliato, seguendone successivamente la stessa destinazione. Subito a valle del sistema di dissabbiatura/disoleatura, avviene l’eventuale laminazione della portata eccedente quella massima consentita al reparto biologico (pari a cinque volte la portata media di tempo asciutto); la quota parte sfiorata viene convogliata direttamente al corpo ricettore (fiume Sile). In uscita dai dissabbiatori l’acqua viene ripartita in due bacini di pre-aerazione, uno della linea PAN e uno della linea DON, ciascuno dotato di un aeratore superficiale a turbina. L’effluente viene successivamente trattato in quattro decantatori primari, due della linea PAN e due della linea DON. Si tratta di quattro bacini circolari, con fondo leggermente conico, dotati di un ponte raschiatore girevole; il complesso di raschiatura permette di condurre costantemente al centro del bacino i fanghi depositati. Durante il trattamento di decantazione primaria, viene eliminato circa il 30 ÷ 35 % del BOD5 contenuto nelle acque affluenti assieme a circa il 90% delle sostanze sedimentabili; tali materiali, vengono inviati all’addensamento e successivamente alla digestione. Nei decantatori primari può essere dosato un flocculante a base di cloruro ferrico, sia per favorire la flocculazione, sia per la de-fosfatazione chimica. Nel caso linea “DON”, al trattamento biologico addotta una portata massima di 1.150 mc/h, mentre la portata massima al sollevamento/dissabbiatura/disoleatura può essere di 3.420 mc/h; la differenza viene sfiorata prima di tutto tramite le cosiddette “canalette di pioggia”; entra successivamente e progressivamente in funzione il by-pass a valle del dissabbiatore/disoleatore: tutti i reflui laminati (sia dalle canalette che dal by-pass) vengono convogliati direttamente al ricettore finale (fiume Sile). In uscita dai decantatori primari, l’effluente viene ripartito su tre linee di trattamento: “PANELLI”, la sezione più vecchia dell’impianto, recentemente sottoposta a ristrutturazione; permette una portata al trattamento biologico di circa 576 mc/h.; l’attuale filiera di trattamento prevede ossidazione/nitrificazione con fornitura d’aria tramite sistema a microbolle tipo “Sanitair” (quattro vasche), denitrificazione (due vasche con miscelatori di fondo), sedimentatori secondari (due vasche cilindriche con fondo conico e carroponte raschiatore); “O” (così chiamato perché originariamente progettata come sola ossidazione) con capacità di circa 380 mc/h, costituita da una vasca di ossidazione/nitrificazione con fornitura d’aria tramite aeratori superficiali a turbina, denitrificazione suddivisa in due vasche in serie, sedimentatore secondario (una vasca cilindrica con fondo conico e carroponte raschiatore); “DON” (Denitrificazione-Ossidazione-Nitrificazione) con una portata di targa di circa 576 mc/h ; è costituita da una vasca rettangolare di pre-denitrificazione, due vasche di ossidazione/nitrificazione con fornitura d’aria tramite aeratori superficiali a turbina, sedimentatori secondari (due vasche cilindriche con fondo conico e carroponte raschiatore); Dai sedimentatori secondari di tutte e tre le linee l’acqua chiarificata giunge in pozzetti di raccolta collegati alla vasca di disinfezione. Il ricircolo dei fanghi attivi avviene per trasferimento degli stessi tramite pompe di sollevamento (a coclea o elettrosommergibili); i fanghi di supero vengono inviati mediante pompe sommerse alle preaerazioni, da cui passano nelle decantazioni primarie; da qui vengono avviati all’ispessitore assieme ai fanghi freschi; per tutte le linee è possibile l’invio diretto all’ispessitore. Linea Fanghi

Page 40: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 40

Tutti i fanghi primari, quelli di supero e quelli secondari sono trasferiti tramite pompe sommerse all’ispessitore. I fanghi ispessiti sono pompati al digestore anaerobico primario, dotato di pompe di ricircolazione; da qui possono essere trasferiti per gravità al digestore secondario. I fanghi del digestore primario possono essere scaldati tramite passaggio in uno scambiatore di calore, il cui fluido primario è costituito da acqua calda riscaldata da una caldaia che può essere alimentata sia a biogas (periodo estivo) sia a gasolio. I surnatanti dell’ispessitore, della digestione primaria e di quella secondaria vengono scaricati nella rete fognaria interna dell’impianto, ritornando così in testa all’intero ciclo di trattamento. Il fango digerito viene estratto a mezzo pompe ed inviato alle due unità di disidratazione meccanica tramite nastropressa; il fango digerito viene condizionato con polielettrolita prima di essere avviato alla disidratazione. Il fango disidratato viene convogliato, tramite nastri trasportatori, in appositi container che vengono successivamente avviati alla discarica per lo smaltimento. Pretrattamento espurghi pozzi neri L’impianto è dotato di una linea per il pretrattamento dei materiali risultanti dall’attività di espurgo bottini, fosse settiche, biologiche, analoghi sistemi di trattamento di reflui esclusivamente domestici. La linea è costituita da una stazione di grigliatura, una vasca di dissabbiatura con estrazione delle sabbie tramite sistema ad air-lift,, una vasca di equalizzazione con fornitura di ossigeno tramite un sistema formato da un compressore a lobi rotanti e diffusori ceramici a microbolle. Il liquame equalizzato ed aerato viene scaricato normalmente tramite pompa tipo Mohno, comandata dall’operatore, sull’adduttrice principale dell’impianto, arrivando così in testa al trattamento; esiste anche un troppo pieno che by-passa tale pompa in caso di disfunzioni. I materiali grigliati, dopo essere stati parzialmente disidratati in un compattatore, vengono scaricati in un container di raccolta e successivamente avviati alla discarica per RSU assieme agli altri grigliati dell’impianto. Le sabbie estratte dalla vasca di raccolta, vengono accumulate in un apposito bacino e periodicamente avviate alla già citata discarica. Trattamenti chimico-fisici Durante la stagione estiva viene utilizzato un flocculante a base di ferro (FeCl3 ferro tricloruro al 40% in soluzione), sia per favorire la precipitazione dei fanghi nei sedimentatori finali, sia per effettuare una de-fosfatazione chimica. Tale flocculante può essere dosato in vari punti delle linee di trattamento (decantatori primari, ossidazioni, ricircoli). Trattamenti particolari In impianto esiste tuttora una linea denominata “PHOSTRIP” realizzata nel 1986÷1987 per l’abbattimento biologico del fosforo presente nei liquami grezzi; la riduzione della concentrazione di tale elemento conseguente al divieto di uso di detersivi a base di fosfati, ha reso inutile l’impiego di tale linea (tra l’altro dimensionata solamente per la linea “DON”); attualmente la vasca principale del sistema “PHOSTRIP” (lo stripper) viene utilizzata come equalizzatore per il percolato della discarica per RSU.

Tipo di disinfezione L’impianto è dotato di un sistema di disinfezione dei reflui della sedimentazione secondaria tramite dosaggio di ipoclorito di sodio con pompe a membrana asservite ad un misuratore di cloro residuo.

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STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 41

Caratteristiche e portate acque in ingresso ed uscita La portata di secco media giornaliera si aggira sui 30.000 m³/giorno mentre si aggira sui 50.000m³/giorno durante la stagione estiva. In caso di pioggia si arriva ad una portata di punta di 7.000 m³/h La potenzialità del sollevamento iniziale è di 7.020 m3/h utilizzando contemporaneamente due pompe a vite di Archimede (coclea) da 1440 m3/h, 2 da 1800 m3/h e una da 540 m3/h; il sistema prevede normalmente il funzionamento di una coclea (da 1.800 o da 1.440 m³/h) durante il periodo invernale, di due coclee (una da 1.800 e una da 1.440 m³/h) durante il periodo estivo, con avvio automatico delle altre secondo necessità conseguente a portate di pioggia. Le caratteristiche medie dell’acqua da trattare nel periodo estivo sono così riassumibili:

Parametro U. d. m. Ingresso Uscita

BOD5 Mg/l O2 211 29

COD Mg/l O2 122 11

SST Mg/l 124 11

P totale Mg/l P 3,54 1,44

NH4 Mg/l NH4 27,0 2,1

N(NO2)/N(NO3) - 0,22 0,02

3.3 Punti di contatto tra rete fognaria e sistema di bonifica

I punti di contatti tra la rete fognaria e la rete di bonifica è rappresentata dai punti di sfioro che sono evidenziati nella seguente immagine.

Posizione dei punti di sfioro della rete fognaria in riferimento alla rete di bonica

Page 42: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 42

Gli sfioratori sono descritti nel dettaglio nel fascicolo allegato, fornito dall’Ente Gestore del Ciclo drico integrato.

4 Definizione dell’evento pluviometrico di progetto

Per l’analisi delle criticità idrauliche del territorio, si rende necessario focalizzare l’attenzione sull’interpretazione statistica dei dati pluviometrici al fine di potere stimare, per un determinato tempo di ritorno, l’altezza di pioggia prevista in occasione di un evento meteorico. In particolare, nel presente studio, si è fatto riferimento al documento pubblicato dal Consorzio di Bonifica Veneto Orientale “Analisi idrologiche idrauliche per l’applicazione dell’invarianza idraulica nel Comprensorio del Veneto Orientale” (anno 2012). Il tempo di ritorno è il tempo medio intercorrente tra il verificarsi di due eventi successivi di entità uguale o superiore ad un valore di assegnata intensità o analogamente, è il tempo medio in cui un valore di intensità assegnata viene uguagliato o superato almeno una volta. I dati statisticamente elaborati fanno riferimento alle stazioni metereologiche illustrate in figura.

Le elaborazioni hanno permesso di definire per l’area di studio le curve di possibilità pluviometrica di tipo tri-parametrico per durate dai 5minuti alle 24 ore. Di seguito vengono riportati i risultati per il Comprensorio Veneto Orientale con riferimento alla curva:

Page 43: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 43

In cui il tempo di pioggia t va inserito i minuti e il risultato h di pioggia attesa è restituito in millimetri. I parametri individuati per i diversi tempi di ritorno sono riassunti nella seguente tabella.

Per la definizione del rischio idraulico del territorio si sono indagati i seguenti eventi meteorologici:

Precipitazione di durata 1 ora con tempo di ritorno pari a 10 anni Precipitazione di durata 1 ora con tempo di ritorno pari a 20 anni Precipitazione di durata 1 ora con tempo di ritorno pari a 50 anni Precipitazione di durata 1 ora con tempo di ritorno pari a 100 anni Precipitazione di durata 3 ore con tempo di ritorno pari a 10 anni

Precipitazione di durata 3 ore con tempo di ritorno pari a 20 anni

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STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 44

Precipitazione di durata 3 ore con tempo di ritorno pari a 50 anni

Precipitazione di durata 3 ore con tempo di ritorno pari a 100 anni La precipitazione di 1 ora risulta infatti generalmente critica per i sistemi tubati ed i sottobacini di piccole dimensioni mentre la precipitazione intermedia di 3 ore risulta critica per i bacini di media estensione; si evidenzia come la connessione alla rete di canali superficiali spesso porta a rendere più critico l’evento con tempo di pioggia di tre ore. Utilizzando le curve di possibilità pluviometrica estrapolate dagli studi statistici eseguiti dal Commissario Delegato per l’Emergenza concernente gli eventi meteorologici che hanno colpito parte del territorio della Regione Veneto nel Settembre 2007, si ottengono i seguenti valori:

Tempo di ritorno Durata di pioggia Altezza di pioggia

(mm)

10 anni 1 ora 50.2

3 ore 68.6

20 anni 1 ora 55.5

3 ore 77.0

50 anni 1 ora 61.6

3 ore 87.3

100 anni 1 ora 65.8

3 ore 94.9

Al fine dell’inserimento in moto vario nel modello, come verrà specificato nei prossimi paragrafi della trattazione, si sono assegnati diagrammi di pioggia triangolari considerando che il tempo del picco sia a metà del periodo considerato ottenendo i seguenti grafici temporali.

Diagrammi di intensità di pioggia Diagrammi di altezza di pioggia cumulata

Tempo di ritorno di 10 anni – Durata 1 ora

Page 45: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 45

Diagrammi di intensità di pioggia Diagrammi di altezza di pioggia cumulata

Tempo di ritorno di 10 anni – Durata 3 ore

Tempo di ritorno di 20 anni – Durata 1 ora

Tempo di ritorno di 20 anni – Durata 3 ore

0.00

20.00

40.00

60.00

80.00

100.00

120.00

0 20 40 60 80

inte

nsi

tà (

mm

/h)

tempo (minuti)

TR=20 anni - Durata pioggia 1 ora

-10.00

0.00

10.00

20.00

30.00

40.00

50.00

60.00

0 50 100 150 200

inte

nsi

tà (

mm

/h)

tempo (minuti)

TR=20 anni - Durata pioggia 3 ore

Page 46: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 46

Diagrammi di intensità di pioggia Diagrammi di altezza di pioggia cumulata

Tempo di ritorno di 50 anni – Durata 1 ora

Tempo di ritorno di 50 anni – Durata 3 ore

Tempo di ritorno di 100 anni – Durata 1 ora

0.00

50.00

100.00

150.00

0 20 40 60 80

inte

nsi

tà (

mm

/h)

tempo (minuti)

TR=50 anni - Durata pioggia 1 ora

0.00

10.00

20.00

30.00

40.00

50.00

60.00

70.00

0 20 40 60 80

alte

zza

di p

iogg

ia c

um

ula

ta

(mm

)

tempo (minuti)

TR=50 anni - Durata pioggia 1 ora

-20.00

0.00

20.00

40.00

60.00

80.00

0 50 100 150 200

inte

nsi

tà (

mm

/h)

tempo (minuti)

TR=50 anni - Durata pioggia 3 ore

0.00

20.00

40.00

60.00

80.00

100.00

0 50 100 150 200

alte

zza

di p

iogg

ia c

um

ula

ta

(mm

)

tempo (minuti)

TR=50 anni - Durata pioggia 3 ore

Page 47: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 47

Diagrammi di intensità di pioggia Diagrammi di altezza di pioggia cumulata

Tempo di ritorno di 100 anni – Durata 3 ore

Page 48: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 48

5 Modellazione idraulica

5.1 Software utilizzato

Per la simulazione idraulica delle reti si è utilizzato il modello sviluppato dall’Agenzia Ambientale Americana EPA SWMM 5.1 (release 5.1.012). SWMM è stato sviluppato nel 1971 e ha subito diversi aggiornamenti importanti da allora. L'edizione attuale, versione 5, è una completa riscrittura della versione precedente. In esecuzione sotto Microsoft Windows®, EPA SWMM 5 fornisce un ambiente integrato per l'editing dei dati di input, l'esecuzione di simulazioni idrauliche e qualità dell'acqua, e visualizzando i risultati in una varietà di formati. Tra questi colori mappe area di drenaggio, i grafici di serie storiche e tabelle, grafici di profilo, e le analisi della frequenza statistica. L’EPA Storm Water Management Model è un modello a moto vario di simulazione idraulica di afflussi in deflussi che risolvendo le equazioni di De Saint Venant, e consente di verificare il comportamento dei canali e delle condotte a seguito di un evento pluviometrico di progetto. La componente del deflusso SWMM opera su un insieme di aree sottobacino su cui cade la pioggia ed ove il deflusso viene generato. La porzione di routing di SWMM trasporta questo deflusso attraverso il sistema di trasporto composto da tubi, canali, dispositivi di stoccaggio/trattamento, pompe e regolatori. Come si può osservare dalla Figura, SWMM schematizza il bacino idrografico di drenaggio, e i suoi differenti componenti fisici, come vari compartimenti:

Concettualizzazione di un’area di drenaggio in SWMM

SWMM rappresenta i vari processi idrologici che producono il deflusso dalle aree urbane. Questi includono:

- precipitazioni; - evaporazione d’acqua; - accumulo e scioglimento della neve; - infiltrazione di pioggia negli strati insaturi del terreno; - percolazione di acqua infiltrata negli strati dell'acqua freatica; - interscambio fra acqua freatica e la rete di fognatura.

Page 49: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 49

Elementi tipici del sistema di drenaggio considerati dal software

(fonte: manuale d’utilizzo del software SWMM)

La variabilità spaziale di questi processi viene realizzata dividendo la zona di studio in sottobacini, subcatchment, ognuna delle quali sarà divisa sulla base dell’area permeabile ed impermeabile. Il flusso terrestre può essere diretto fra i subcatchment, o nei punti di entrata di una rete di fognatura. SWMM inoltre contiene un insieme flessibile di possibilità per la modellazione idraulica usate per dirigere le portate e le affluenze esterne attraverso la rete di fognatura delle condotte, dei canali, delle unità di trattamento e di invaso e delle strutture di diversione. Questi includono:

- rete di drenaggio con numero di maglie illimitato; - impiego di un'ampia varietà di tipologie di sezioni idrauliche chiuse standard ed aperte delle

condotte, come pure per canali naturali; - elementi speciali di modello quali le unità trattamento/di invaso, i divisori di flusso, le

pompe, gli stramazzi e luci di fondo; - flussi e input esterni di qualità dell'acqua alle acque di superficie, dall’interscambio

dell'acqua freatica, dall'infiltrazione pioggia-dipendente/dall'affluenza, dal flusso sanitario del tempo asciutto e dalle affluenze prestabilite dall'utente;

- l’utilizzo del metodo dell'onda cinematica o dei metodi di percorso dinamici completi di propagazione dell'onda;

- modellazione di vari regimi di flusso, come il ristagno, il sovraccarico, l’inversione del flusso e l’accumulo di superficie;

- regole dinamiche di controllo stabilite dall'utente per simulare il funzionamento delle pompe, delle aperture dell'orifizio e dei livelli della sommità degli sbarramenti.

Page 50: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 50

5.2 Schematizzazione del modello

A tal scopo la rete è stata schematizzata come una sequenza di nodi (junction) e tronchi (link).

In una prima fase è stato realizzato un modello della rete di canali irrigui e di bonifica, comprendente le interrelazioni con i collettori principali della rete fognaria comunale: la rete fognaria non è stata analizzata nel dettagli ma solo tramite i collettori principali al fine di capire le interazioni che essa ha con i canali esterni e le principali zone di criticità. Questo primo approccio di alto livello è risultato utile per capire la risposta del territorio modellato agli eventi meteorici ed ai livelli idrici presenti nei canali recettori. In una seconda fase è stato realizzato un modello più approfondito della rete fognaria comunale, considerando per la rete irrigua e di bonifica il solo andamento dei massimi livelli idrici (forniti dal Consorzio di Bonifica) in corrispondenza degli scarichi della rete fognaria: in questo modo è stato possibile definire nel dettaglio le aree critiche (principalmente sulla base delle segnalazioni ricevute dai vari Enti durante la redazione della prima fase del Piano delle Acque ed evidenziate ad alto livello nel modello generale) e proporre le possibili soluzioni ai vari problemi, comprensive dei costi dei lavori per la loro realizzazione. Dato la mole dei dati, non si allegano gli output del modello utilizzato nelle sue varie configurazioni qui descritte, rimanendo essi a disposizione dallo scrivente in formato elettronico.

5.2.1 Schematizzazione rete idraulica corsi d’acqua Per quanto riguarda i corsi d’acqua, i nodi sono i punti necessari per descrivere il percorso dei corpi idrici, comprendono quindi: punti iniziali e finali delle diverse tratte, punti di affluenza in altri corpi idrici, punti di scarico. Planimetricamente si sono considerati i nodi dei corpi idrici forniti dal consorzio di Bonifica. Dal punto di vista altimetrico le quote del fondo sono state ottenute dalla differenza tra i punti quotati dell’area e le misure di profondità eseguite durante il rilievo delle principali sezioni dei corsi d’acqua visibili nell’allegato 1 “monografie delle sezioni”. I punti di uscita (outfall) considerati sono in corrispondenza degli impianti idrovori. I tronchi sono i tratti dei corsi d’acqua che collegano 2 nodi successivi. La forma dei corsi d’acqua è stata desunta dai dati misurati durante il sopralluogo. Il coefficiente di Manning (n) rappresentativo della scabrezza dei canali considerati è pari a 0.03 s/m1/3.

Page 51: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 51

Schematizzazione dei corsi d’acqua su modello SWMM

Page 52: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 52

5.2.2 Descrizione rete idraulica fognaria Per quanto riguarda la rete fognaria, i nodi considerati corrispondono ai pozzetti fognari i cui dati di localizzazione spaziale e quota di fondo sono stati forniti dall’Ente gestore del ciclo idrico integrato, gestiti dall’Ente tramite un sistema GIS interno che include i dati reperiti negli anni e, data la notevole estensione della rete, verificati man mano che ne viene ravvisata la necessità in fase di gestione della rete. I tronchi sono i tratti della rete fognaria tra due nodi successivi. Le dimensioni considerate sono quelle fornita da Veritas S.p.A. Il coefficiente di Manning (n) rappresentativo della scabrezza delle canalizzazioni considerato è stato considerato pari a 0.009-0.012 s/m1/3 per le tubazioni, a 0.016 s/ m1/3 per i tombini stradali e a 0.04-0.07 s/m1/3 per i fossi in terra, in funzione del loro stato di manutenzione. Data l’estensione del bacino e la conseguente ampia scala territoriale, in questa prima fase sono stati considerati solo i collettori principali della rete; un’analisi più puntuale della rete fognaria, nella quale i corpi idrici superficiali sono stati considerati come semplice punto di uscita del modello aventi un’onda di piena variabile secondo le indicazioni fornite dal Consorzio di Bonifica, è stata eseguita successivamente e descritta nel capitolo seguente, e richiamata nella seguente figura.

Schematizzazione della rete fognaria su modello SWMM

5.2.3 Connessione tra le due reti I punti di connessione tra le due rete sono rappresentati dagli sfioratori e canali scolmatori della rete fognaria, le cui caratteristiche sono descritte nel dettaglio nell’Allegato 2 “Sezioni degli sfiori quali punti di connessione tra la rete fognaria e la rete di bonifica”. Nella seguente immagine è mostrato in planimetria il modello utilizzato comprensivo di canali e rete fognaria.

Page 53: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 53

Schematizzazione del sistema idraulico complessivo (corsi d’acqua e rete fognaria) su modello SWMM

5.3 Descrizione del modello idraulico complessivo

5.3.1 Sottobacini Al fine di inserire gli apporti idrici nei diversi rami del sistema è stato necessario definire le principali caratteristiche dei sottobacini (denominati subcatchment nel programma) e definire i nodi di ingresso della portata d’acqua raccolta dai diversi sottobacini. Le principali caratteristiche dei sottobacini relativi alla rete di bonifica e alla rete fognaria sono stati descritti nei paragrafi precedenti. Ai fini cautelativi, per considerare il caso più gravoso, si è assegnata la portata di ingresso raccolta dal sottobacino al nodo del ramo di più a monte, anziché alla sezione di chiusura del bacino. Tale scelta, non strettamente corretta dal punto di vista idraulico, è considerata idonea al fine di verificare il corretto dimensionamento di tutti i rami del sistema considerando il caso peggiorativo. I subatchments inseriti sono i seguenti:

Page 54: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 54

[SUBCATCHMENTS]

;;Name Rain Gage Outlet Area %Imperv Width %Slope CurbLen SnowPack

;;-------------- ---------------- ---------------- -------- -------- -------- -------- --------

S-Cortellazzo Ietogr1 C38 600.5 23 715 0.2 0

S-Fornazzi_Salghera Ietogr1 C57 689 50 1148 0.2 0

S-Fornazzi_Salghera-Dune Ietogr1 C46 316 50 608 0.2 0

S-Ottavo_Decimo Ietogr1 C0 179 12 332 0.2 0

S-Pazienti-Cavamento Ietogr1 C71 369.4 48 880 0.2 0

S-Piave Ietogr1 C93 286 23 549 0.2 0

S-Pioveselle Ietogr1 pioveselle0 102.7 42 172 0.2 0

S-Primo Ietogr1 C13 437 13 1092 0.2 0

S-Primo_Pesarona Ietogr1 C20 545 15.75 1652 0.2 0

S-Secondo_Piave Ietogr1 C51 938.8 17 587 0.2 0

S-Secondo_Tredicesimo Ietogr1 C63 769 17 397 0.2 0

S-Settimo_Nuovo Ietogr1 C36 758 32.9 542 0.2 0

S-Taglio_di_Re Ietogr1 C6 310 19.6 554 0.2 0

S-Vigne-Cavamento Ietogr1 C47 363.6 38 790 0.2 0

S.32.5 Ietogr1 1861 11.45 51 70 0.05 0

S0 Ietogr1 500 139.13 51 115 0.05 0

S1 Ietogr1 3182 55.83 51 79 0.05 0

S10 Ietogr1 574 32.00 51 291 0.05 0

S11 Ietogr1 1746 75.23 51 84 0.05 0

S11.2 Ietogr1 2405 21.96 51 84 0.05 0

S13 Ietogr1 3223 45.70 51 65 0.05 0

S18 Ietogr1 2155 30.02 51 150 0.05 0

S2 Ietogr1 24 25.22 51 70 0.05 0

S20 Ietogr1 597 23.63 20 118 0.05 0

S21 Ietogr1 530 33.79 51 338 0.05 0

S22 Ietogr1 583 17.70 51 80 0.05 0

S23 Ietogr1 642 49.89 51 166 0.05 0

S24 Ietogr1 563 43.16 40 86 0.05 0

S25 Ietogr1 3507 23.90 51 40 0.05 0

S26 Ietogr1 2436 18.87 50 75 0.05 0

S27 Ietogr1 792 14.94 40 75 0.05 0

S28 Ietogr1 1 23.59 51 79 0.05 0

S29 Ietogr1 1507 11.28 51 97 0.05 0

S29.1 Ietogr1 1513 11.28 51 81 0.05 0

S3 Ietogr1 2089 32.26 20 134 0.05 0

S30 Ietogr1 2211 9.35 51 9 0.05 0

S32 Ietogr1 2341 41.77 51 70 0.05 0

S32.1 Ietogr1 2348 9.42 51 70 0.05 0

S32.2 Ietogr1 1885 6.27 51 70 0.05 0

S32.3 Ietogr1 1935 3.54 51 70 0.05 0

S32.4 Ietogr1 1903 5.51 51 70 0.05 0

S33 Ietogr1 1824 32.32 51 65 0.05 0

S35 Ietogr1 2506 7.65 51 218 0.05 0

S37 Ietogr1 178 14.80 51 74001 0.05 0

S38 Ietogr1 176 23.38 51 78 0.05 0

Page 55: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 55

S4 Ietogr1 2023 18.55 51 92 0.05 0

S41 Ietogr1 2250 9.17 51 358 0.05 0

S42 Ietogr1 3327 9.25 20 62 0.05 0

S43 Ietogr1 3308 11.85 51 44 0.05 0

S44 Ietogr1 3118 9.87 51 558 0.05 0

S45 Ietogr1 3280 9.10 51 41 0.05 0

S46 Ietogr1 1209 28.66 51 48 0.05 0

S47 Ietogr1 1453 17.88 51 45 0.05 0

S49 Ietogr1 1001 20.04 51 43 0.05 0

S5 Ietogr1 518 32.23 51 124 0.05 0

S56 Ietogr1 1611 2.70 51 42 0.05 0

S57 Ietogr1 2067 3.42 51 49 0.05 0

S58 Ietogr1 1631 4.57 51 33 0.05 0

S59 Ietogr1 6862 10.08 51 101 0.05 0

S6 Ietogr1 169 41.13 51 103 0.05 0

S60 Ietogr1 2350 6.62 51 66 0.05 0

S61 Ietogr1 1999 3.51 51 44 0.05 0

S7 Ietogr1 759 73.09 51 91 0.05 0

S9 Ietogr1 1507 54.10 51 96 0.05 0

5.3.2 Curve di pioggia considerate In base a quanto esposto nel paragrafo di analisi idrologica, il modello idraulico è stato fatto funzionare con curve in cui si è espressa l’altezza di pioggia cumulata in funzione del tempo. Si sono considerate precipitazioni di durata 1 ora e 3 ore con tempi di ritorno pari a 20 e 50 anni. Le curve utilizzate nel modello sono di seguito riportate.

Page 56: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 56

Page 57: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 57

5.3.3 Curve di pompaggio considerate In corrispondenza delle idrovore sono state considerate le seguenti curve di pompaggio.

Page 58: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 58

Per quanto riguarda i rimanti impianti di pompaggio presenti lungo le tratte della rete fognaria si sono invece utilizzate le curve di default del programma SWMM.

5.4 Descrizione del modello idraulico della sola rete fognaria

5.4.1 Sottobacini Al fine di inserire gli apporti idrici nei diversi rami del sistema è stato necessario definire le principali caratteristiche dei sottobacini (denominati subcatchment nel programma) e definire i nodi di ingresso della portata d’acqua raccolta dai diversi sottobacini. Estensione e caratteristiche dei vari sottobacini sono state tratte dal modello generale, arrivando cioè a suddividere i macro-bacini in bacini più piccoli aventi punto di recapito nei principali nodi della rete fognaria; maggiore dettaglio è stato utilizzato per i bacini relativi alle aree critiche identificate mediante il modello generale e mediante le segnalazioni giunte dai vari Enti territoriali. I bacini inseriti sono i seguenti: [SUBCATCHMENTS] ;;Name Rain Gage Outlet Area %Imperv Width %Slope CurbLen SnowPack ;;-------------- ---------------- ---------------- -------- -------- -------- -------- -------- ---------------- 136 Ietogramma 1423 0.501 51 51 0.002 0 137 Ietogramma 556 1.29 51 33 0.002 0 153 Ietogramma 559 1.13 51 40 0.002 0 181 Ietogramma 1695 0.18 51 10 0.002 0 288 Ietogramma 2869 3.1 51 130 0.002 0 portatafossoprivato1 Ietogramma privato1 6.8 10 200 0.002 0 portatafossoprivato2 Ietogramma privato3 21.4 20 130 0.002 0 portataprivato3 Ietogramma privato4 11 20 200 0.002 0 S0 Ietogramma 3115 3.82 51 37 0.002 0 S1 Ietogramma 3116 2.22 51 44 0.002 0 S10 Ietogramma 2076 1.01 51 14 0.002 0 S100 Ietogramma 84 1.23 51 31 0.002 0 S101 Ietogramma 759 0.62 51 37 0.002 0 S102 Ietogramma 882 0.67 51 56 0.002 0 S103 Ietogramma 861 0.85 51 53 0.002 0 S104 Ietogramma 865 0.89 51 45 0.002 0 S105 Ietogramma 867 0.54 51 24 0.002 0 S106 Ietogramma 881 1.59 51 53 0.002 0 S107 Ietogramma 879 0.94 51 67 0.002 0 S109 Ietogramma 7371 2.8838 51 57 0.002 0 S11 Ietogramma 2064 0.58 51 8 0.002 0 S110 Ietogramma 1747 1.5 51 24 0.002 0 S111 Ietogramma 1752 0.5794 51 22 0.002 0 S117 Ietogramma 1746 0.6099 51 34 0.002 0 S119 Ietogramma 2405 1.0681 51 21 0.002 0 S12 Ietogramma 2063 0.48 51 16 0.002 0 S120 Ietogramma 2399 0.9438 51 59 0.002 0 S121 Ietogramma 1997 2.97 51 61 0.002 0 S122 Ietogramma 2371 2.1934 51 23 0.002 0 S123 Ietogramma 1938 1.5683 51 38 0.002 0 S124 Ietogramma 1950 1.2266 51 33 0.002 0 S125 Ietogramma 1956 1.1766 51 39 0.002 0 S129 Ietogramma 7397 1.1714 51 46 0.002 0 S13 Ietogramma 3222 45.70 51 65 0.002 0 S131 Ietogramma 2413 2.9961 51 42 0.002 0 S132 Ietogramma 6880 1.7812 51 37 0.002 0 S133 Ietogramma 6896 1.4678 51 37 0.002 0 S134 Ietogramma 6893 0.6631 51 13 0.002 0 S135 Ietogramma 3435 0.5856 51 47 0.002 0

S136 Ietogramma 3435 1.1217 51 94 0.002 0 S137 Ietogramma 6888 1.1268 51 59 0.002 0 S138 Ietogramma 3445 2.9522 51 106 0.002 0 S139 Ietogramma 2223 0.8431 51 47 0.002 0 S14 Ietogramma 1800 1.46 51 86 0.002 0 S140 Ietogramma 1763 0.8431 51 281 0.002 0 S141 Ietogramma 1771 0.5933 51 37 0.002 0 S142 Ietogramma 1773 0.421 51 30 0.002 0 S143 Ietogramma 1776 0.393 51 28 0.002 0 S144 Ietogramma 1590 1.3055 51 131 0.002 0 S145 Ietogramma 2226 1.0272 51 45 0.002 0 S146 Ietogramma 1777 1.5837 51 99 0.002 0 S147 Ietogramma 1591 0.8111 51 31 0.002 0 S148 Ietogramma 1602 0.881 51 44 0.002 0 S149 Ietogramma 1574 0.5563 51 29 0.002 0 S15 Ietogramma 2327 2.28 51 33 0.002 0 S150 Ietogramma 4014 1.9471 51 78 0.002 0 S151 Ietogramma 2213 2.6317 51 55 0.002 0 S152 Ietogramma 1812 0.3884 51 30 0.002 0 S153 Ietogramma 1837 1.729 51 51 0.002 0 S154 Ietogramma 1819 1.1148 51 80 0.002 0 S155 Ietogramma 1806 1.1686 51 40 0.002 0 S156 Ietogramma 1836 0.7789 51 26 0.002 0 S157 Ietogramma 2097 0.5302 51 33 0.002 0 S158 Ietogramma 1827 0.5876 51 42 0.002 0 S159 Ietogramma 1820 0.5333 51 33 0.002 0 S16 Ietogramma 1804 1.90 51 40 0.002 0 S160 Ietogramma 975 4.9036 51 27 0.002 0 S161 Ietogramma 6925 0.9862 51 34 0.002 0 S162 Ietogramma 1284 0.7151 51 34 0.002 0 S163 Ietogramma 1278 0.743 51 53 0.002 0 S164 Ietogramma 1273 0.7093 51 55 0.002 0 S165 Ietogramma 1208 2.1979 51 37 0.002 0 S166 Ietogramma 1253 1.4571 51 73 0.002 0 S167 Ietogramma 1254 1.0975 51 48 0.002 0 S168 Ietogramma 1263 0.4222 51 30 0.002 0 S169 Ietogramma 3071 1.6809 51 61 0.002 0 S17 Ietogramma 1655 2.29 51 57 0.002 0 S170 Ietogramma 1267 0.7291 51 36 0.002 0 S171 Ietogramma 1161 3.8872 51 39 0.002 0 S172 Ietogramma 2241 1.7732 51 27 0.002 0 S173 Ietogramma 1124 5.0176 51 28 0.002 0 S174 Ietogramma 1072 7.519 51 28 0.002 0

Page 59: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 59

S175 Ietogramma 6814 1.3957 51 70 0.002 0 S176 Ietogramma 2120 1.0545 51 41 0.002 0 S177 Ietogramma 2114 2.2649 51 98 0.002 0 S178 Ietogramma 2101 6.6608 51 62 0.002 0 S179 Ietogramma 2112 3.8541 51 29 0.002 0 S18 Ietogramma 2088 4.98 51 67 0.002 0 S180 Ietogramma 3110 3.4584 51 20 0.002 0 S181 Ietogramma 2121 1.6965 51 22 0.002 0 S182 Ietogramma 2123 2.1173 51 27 0.002 0 S183 Ietogramma 3179 4.0418 51 58 0.002 0 S184 Ietogramma 6536 2.5712 51 64 0.002 0 S185 Ietogramma 3076 1.1128 51 29 0.002 0 S186 Ietogramma 3060 0.9136 51 11 0.002 0 S187 Ietogramma 3058 2.2402 51 37 0.002 0 S188 Ietogramma 3053 1.9286 51 64 0.002 0 S189 Ietogramma 4513 4.0307 51 37 0.002 0 S19 Ietogramma 1658 0.97 51 24 0.002 0 S190 Ietogramma 3029 11.5495 51 68 0.002 0 S191 Ietogramma 195 5.2626 51 53 0.002 0 S192 Ietogramma 6947 0.9801 51 39 0.002 0 S193 Ietogramma 241 1.1407 51 20 0.002 0 S194 Ietogramma 321 5.1688 51 22 0.002 0 S195 Ietogramma 3119 1.6318 51 21 0.002 0 S196 Ietogramma 3115 3.8203 51 37 0.002 0 S197 Ietogramma 1223 1.3128 51 7 0.002 0 S198 Ietogramma 2773 10.347 51 52 0.002 0 S199 Ietogramma 417 4.0506 51 52 0.002 0 S2 Ietogramma 2507 19.68 51 219 0.002 0 S20 Ietogramma 1647 0.63 51 17 0.002 0 S200 Ietogramma 7232 0.35 51 15 0.002 0 S201 Ietogramma 417 1.7707 51 59 0.002 0 S202 Ietogramma 418 0.6083 51 23 0.002 0 S203 Ietogramma 441 1.4042 51 44 0.002 0 S204 Ietogramma 464 3.4884 51 70 0.002 0 S205 Ietogramma 1953 2.2553 51 125 0.002 0 S206 Ietogramma 338 2.13 51 67 0.002 0 S207 Ietogramma 392 3.3148 51 24 0.002 0 S209 Ietogramma 267 5.2531 51 53 0.002 0 S21 Ietogramma 2095 0.21 51 22 0.002 0 S210 Ietogramma 306 1.239 51 29 0.002 0 S211 Ietogramma 708 0.4623 51 20 0.002 0 S212 Ietogramma 709 0.3816 51 19 0.002 0 S213 Ietogramma 2192 0.7772 51 28 0.002 0 S214 Ietogramma 717 0.481 51 32 0.002 0 S215 Ietogramma 690 0.7595 51 28 0.002 0 S216 Ietogramma 684 0.5996 51 40 0.002 0 S217 Ietogramma 718 1.0431 51 37 0.002 0 S218 Ietogramma 724 0.5691 51 57 0.002 0 S219 Ietogramma 730 1.0864 51 47 0.002 0 S22 Ietogramma 2082 0.60 51 18 0.002 0 S220 Ietogramma 738 1.7484 51 45 0.002 0 S221 Ietogramma 122 0.681 51 76 0.002 0 S222 Ietogramma 130 0.8112 51 35 0.002 0 S223 Ietogramma 123 0.4724 51 47 0.002 0 S224 Ietogramma 756 1.2824 51 53 0.002 0 S226 Ietogramma 695 2.5185 51 63 0.002 0 S227 Ietogramma 766 2.5782 51 49 0.002 0 S228 Ietogramma 2561 0.46 51 42 0.002 0 S229 Ietogramma 994 1.45 51 37 0.002 0 S23 Ietogramma 2162 10.01 60 150 0.002 0 S230 Ietogramma 683 5.4803 51 44 0.002 0 S231 Ietogramma 661 1.6684 51 54 0.002 0 ;dedotto bacino al nodo M011 S232 Ietogramma 2554 0.5742 51 24 0.002 0 S233 Ietogramma 680 1.9108 51 24 0.002 0 S234 Ietogramma 645 3.7292 51 58 0.002 0 S235 Ietogramma 654 3.9356 51 94 0.002 0 S236 Ietogramma 3149 6.3212 51 44 0.002 0 S237 Ietogramma 6566 1.2615 51 140 0.002 0 S238 Ietogramma 3020 3.3101 51 49 0.002 0 S239 Ietogramma 3016 5.0429 51 48 0.002 0 S240 Ietogramma 3045 2.7774 51 58 0.002 0 S241 Ietogramma 1318 0.8756 51 23 0.002 0 S242 Ietogramma 1453 5.4453 51 27 0.002 0 S243 Ietogramma 980 1.0398 51 52 0.002 0 S244 Ietogramma 2736 1.9591 51 24 0.002 0 S245 Ietogramma 1371 0.4903 51 25 0.002 0 S246 Ietogramma 6929 0.6846 51 27 0.002 0 S247 Ietogramma 1381 0.5204 51 52 0.002 0 S248 Ietogramma 1392 0.6023 51 30 0.002 0 S249 Ietogramma 1398 0.641 51 32 0.002 0 S25 Ietogramma 530 31.37 20 300 0.002 0 S250 Ietogramma 1399 0.8064 51 50 0.002 0 S251 Ietogramma 2737 1.6178 51 31 0.002 0 S252 Ietogramma 2744 2.1914 51 28 0.002 0 S253 Ietogramma 1212 0.6894 51 5 0.002 0 S254 Ietogramma 1335 0.4758 51 25 0.002 0 S255 Ietogramma 1291 0.8735 51 55 0.002 0 S256 Ietogramma 1300 0.6212 51 56 0.002 0 S257 Ietogramma 1470 1.5016 51 54 0.002 0 S258 Ietogramma 1433 0.501 51 51 0.002 0 S259 Ietogramma 981 1.5744 51 26 0.002 0 S260 Ietogramma 1455 0.8791 51 26 0.002 0 S261 Ietogramma 420 0.8361 51 32 0.002 0 S262 Ietogramma 460 1.0575 51 44 0.002 0 S263 Ietogramma 254 7.6183 51 48 0.002 0 S264 Ietogramma 1364 1.0952 51 55 0.002 0 S265 Ietogramma 2861 12.3192 51 82 0.002 0 S266 Ietogramma 2865 5.9 51 130 0.002 0 S267 Ietogramma 2787 19.5 30 98 0.002 0 S268 Ietogramma 2744 6.6502 51 67 0.002 0

S27 Ietogramma 588 8.85 20 80 0.002 0 S279 Ietogramma 754 0.6498 51 65 0.002 0 S280 Ietogramma 752 0.7288 51 29 0.002 0 S281 Ietogramma 744 0.1336 51 27 0.002 0 S282 Ietogramma 746 0.2188 51 31 0.002 0 S283 Ietogramma 746 1.0798 51 27 0.002 0 S284 Ietogramma 747 0.3409 51 12 0.002 0 S285 Ietogramma 819 0.3105 51 16 0.002 0 S286 Ietogramma 2186 0.6873 51 40 0.002 0 S287 Ietogramma 2185 0.6347 51 29 0.002 0 S288 Ietogramma 743 0.3391 51 38 0.002 0 S289 Ietogramma 745 0.4469 51 30 0.002 0 S29 Ietogramma 563 11.9798 51 92 0.002 0 S290 Ietogramma 2564 0.3825 51 45 0.002 0 S291 Ietogramma 766 1.2973 51 96 0.002 0 S292 Ietogramma 763 0.3051 51 47 0.002 0 S293 Ietogramma 762 0.315 51 48 0.002 0 S294 Ietogramma 775 0.2008 51 80 0.002 0 S295 Ietogramma 133 0.3836 51 21 0.002 0 S296 Ietogramma 771 0.0959 51 38 0.002 0 S297 Ietogramma 741 0.8269 51 67 0.002 0 S298 Ietogramma 737 0.6881 51 57 0.002 0 S299 Ietogramma 1981 0.2978 51 30 0.002 0 S3 Ietogramma 107 1.03 51 57 0.002 0 S30 Ietogramma 1308 1.0804 51 30 0.002 0 S300 Ietogramma 1659 1.2908 51 26 0.002 0 S301 Ietogramma 1668 0.5723 51 46 0.002 0 S302 Ietogramma 1672 0.4326 51 22 0.002 0 S303 Ietogramma 1676 1.3026 51 35 0.002 0 S304 Ietogramma 1680 0.1077 51 18 0.002 0 S305 Ietogramma 1687 0.3009 51 17 0.002 0 S306 Ietogramma 1691 0.1105 51 9 0.002 0 S307 Ietogramma 1688 9.8646 51 58 0.002 0 S308 Ietogramma 6907 0.50 51 71 0.002 0 S309 Ietogramma 6906 0.28 51 47 0.002 0 S310 Ietogramma 1984 0.26 51 29 0.002 0 S311 Ietogramma 3341 0.37 51 30 0.002 0 S312 Ietogramma 2387 0.79 51 71 0.002 0 S313 Ietogramma 2398 0.58 51 24 0.002 0 S314 Ietogramma 2400 0.45 51 50 0.002 0 S315 Ietogramma 2396 1.82 51 35 0.002 0 S316 Ietogramma 2395 1.79 51 26 0.002 0 S317 Ietogramma 2405 1.67 51 24 0.002 0 S318 Ietogramma 7397 2.14 51 60 0.002 0 S319 Ietogramma 2400 0.50 51 55 0.002 0 S32 Ietogramma 784 7.69 51 38 0.002 0 S320 Ietogramma 2396 2.08 51 40 0.002 0 S321 Ietogramma 7205 1.67 51 24 0.002 0 S322 Ietogramma 1709 0.12 51 30 0.002 0 S323 Ietogramma 1710 0.14 51 35 0.002 0 S324 Ietogramma 1711 0.13 51 34 0.002 0 S325 Ietogramma 1713 0.10 51 25 0.002 0 S326 Ietogramma 2219 0.10 51 26 0.002 0 S327 Ietogramma 1705 0.04 51 25 0.002 0 S328 Ietogramma 1704 0.07 51 41 0.002 0 S329 Ietogramma 1702 0.03 51 14 0.002 0 S330 Ietogramma 1714 0.10 51 16 0.002 0 S331 Ietogramma 1715 0.15 51 24 0.002 0 S332 Ietogramma 1716 0.09 51 16 0.002 0 S333 Ietogramma 1717 0.08 51 14 0.002 0 S334 Ietogramma 1719 0.12 51 19 0.002 0 S335 Ietogramma 1720 0.08 51 13 0.002 0 S336 Ietogramma 1712 0.15 51 39 0.002 0 S337 Ietogramma 1743 0.12 51 20 0.002 0 S338 Ietogramma 1721 0.08 51 13 0.002 0 S339 Ietogramma 1722 0.13 51 21 0.002 0 S340 Ietogramma 1723 0.15 51 24 0.002 0 S341 Ietogramma 1724 0.17 51 28 0.002 0 S342 Ietogramma 1725 0.09 51 15 0.002 0 S343 Ietogramma 1741 0.19 51 32 0.002 0 S344 Ietogramma 1708 0.10 51 25 0.002 0 S345 Ietogramma 1707 0.10 51 26 0.002 0 S346 Ietogramma 1706 0.09 51 24 0.002 0 S347 Ietogramma 2218 0.09 51 18 0.002 0 S348 Ietogramma 1726 0.12 51 41 0.002 0 S349 Ietogramma 1727 0.14 51 28 0.002 0 S35 Ietogramma 1552 9.35 51 93 0.002 0 S350 Ietogramma 1728 0.06 51 20 0.002 0 S351 Ietogramma 1729 0.15 51 21 0.002 0 S352 Ietogramma 1730 0.08 51 26 0.002 0 S353 Ietogramma 1731 0.08 51 26 0.002 0 S354 Ietogramma 1740 0.22 51 28 0.002 0 S355 Ietogramma 1732 0.19 51 63 0.002 0 S356 Ietogramma 1733 0.10 51 25 0.002 0 S357 Ietogramma 1734 0.27 51 27 0.002 0 S358 Ietogramma 1739 0.15 51 30 0.002 0 S359 Ietogramma 1735 0.13 51 33 0.002 0 S360 Ietogramma 1736 0.05 51 27 0.002 0 S361 Ietogramma 1737 0.11 51 35 0.002 0 S362 Ietogramma 1738 0.10 51 33 0.002 0 S363 Ietogramma 2220 0.36 51 36 0.002 0 S364 Ietogramma 1998 0.51 51 93 0.002 0 S365 Ietogramma 2389 0.25 51 21 0.002 0 S366 Ietogramma 2384 0.25 51 21 0.002 0 S367 Ietogramma 1990 0.18 51 37 0.002 0 S368 Ietogramma 2384 0.14 51 14 0.002 0 S369 Ietogramma 2385 0.16 51 82 0.002 0 S370 Ietogramma 2383 0.19 51 48 0.002 0 S371 Ietogramma 2381 0.10 51 33 0.002 0 S372 Ietogramma 2380 0.09 51 29 0.002 0 S373 Ietogramma 1972 0.33 51 44 0.002 0

Page 60: Relazione di Rel. modellazione idraulica

STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 60

S374 Ietogramma 1971 0.11 51 45 0.002 0 S375 Ietogramma 1973 0.09 51 38 0.002 0 S376 Ietogramma 1974 0.32 51 64 0.002 0 S377 Ietogramma 1974 0.14 51 35 0.002 0 S378 Ietogramma 1975 0.25 51 41 0.002 0 S379 Ietogramma 1975 0.34 51 68 0.002 0 S38 Ietogramma 3314 3.04 51 44 0.002 0 S380 Ietogramma 1990 0.15 51 30 0.002 0 S381 Ietogramma 1989 0.09 51 38 0.002 0 S382 Ietogramma 1988 0.12 51 49 0.002 0 S383 Ietogramma 1987 0.09 51 43 0.002 0 S384 Ietogramma 1985 0.14 51 34 0.002 0 S385 Ietogramma 1989 0.10 51 41 0.002 0 S386 Ietogramma 1987 0.08 51 39 0.002 0 S387 Ietogramma 1985 0.12 51 30 0.002 0 S388 Ietogramma 1964 0.13 51 21 0.002 0 S389 Ietogramma 1963 0.15 51 30 0.002 0 S39 Ietogramma 7056 13.38 51 145 0.002 0 S390 Ietogramma 1961 0.17 51 86 0.002 0 S391 Ietogramma 1970 0.13 51 67 0.002 0 S392 Ietogramma 1970 0.12 51 61 0.002 0 S393 Ietogramma 1969 0.13 51 66 0.002 0 S394 Ietogramma 1968 0.13 51 66 0.002 0 S395 Ietogramma 1967 0.14 51 69 0.002 0 S396 Ietogramma 1966 0.25 51 127 0.002 0 S397 Ietogramma 5434 1.30 51 87 0.002 0 S398 Ietogramma 5412 0.12 51 60 0.002 0 S399 Ietogramma 5409 0.27 51 133 0.002 0 S4 Ietogramma 888 2.08 51 26 0.002 0 S40 Ietogramma 6852 7.65 51 219 0.002 0 S400 Ietogramma 5491 0.55 51 137 0.002 0 S401 Ietogramma 5392 0.11 51 56 0.002 0 S402 Ietogramma 5408 0.29 51 72 0.002 0 S403 Ietogramma 5419 0.14 51 71 0.002 0 S404 Ietogramma 1513 0.78 51 260 0.002 0 S405 Ietogramma 1514 0.73 51 122 0.002 0 S406 Ietogramma 1515 0.52 51 86 0.002 0 S407 Ietogramma 1516 0.31 51 102 0.002 0 S408 Ietogramma 1517 2.31 51 46 0.002 0 S409 Ietogramma 1518 0.90 51 100 0.002 0 S410 Ietogramma 1520 0.32 51 107 0.002 0 S411 Ietogramma 1512 0.41 51 137 0.002 0 S412 Ietogramma 1516 0.36 51 119 0.002 0 S413 Ietogramma 1522 0.55 51 55 0.002 0 S414 Ietogramma 1521 0.30 51 75 0.002 0 S415 Ietogramma 1524 0.32 51 80 0.002 0 S416 Ietogramma 1526 0.26 51 74 0.002 0 S417 Ietogramma 1527 0.32 51 105 0.002 0 S418 Ietogramma 1530 0.35 51 116 0.002 0 S419 Ietogramma 1531 0.35 51 87 0.002 0 S42 Ietogramma 1405 0.47 51 47 0.002 0 S420 Ietogramma 1533 0.42 51 140 0.002 0 S421 Ietogramma 1510 0.56 51 113 0.002 0 S422 Ietogramma 1509 0.42 51 140 0.002 0 S423 Ietogramma 1508 0.23 51 38 0.002 0 S424 Ietogramma 1537 0.25 51 42 0.002 0 S425 Ietogramma 1510 0.46 51 77 0.002 0 S426 Ietogramma 1511 0.17 51 55 0.002 0 S427 Ietogramma 1523 0.31 51 52 0.002 0 S428 Ietogramma 1541 0.65 51 108 0.002 0 S429 Ietogramma 1549 1.17 51 130 0.002 0 S43 Ietogramma 176 23.38 51 78 0.002 0 S430 Ietogramma 1519 0.63 51 106 0.002 0 S431 Ietogramma 1521 0.51 51 103 0.002 0 S432 Ietogramma 1524 0.39 51 97 0.002 0 S433 Ietogramma 1526 0.32 51 20 0.002 0 S434 Ietogramma 1528 0.51 51 128 0.002 0 S435 Ietogramma 1544 0.76 51 84 0.002 0 S436 Ietogramma 1527 0.71 51 79 0.002 0 S437 Ietogramma 1542 0.29 51 98 0.002 0 S438 Ietogramma 1539 0.10 51 33 0.002 0 S439 Ietogramma 1501 0.28 51 56 0.002 0 S440 Ietogramma 1507 0.27 51 21 0.002 0 S441 Ietogramma 16 1.37 51 47 0.002 0 S442 Ietogramma 3 0.91 51 31 0.002 0 S443 Ietogramma 2415 4.90 51 27 0.002 0 S444 Ietogramma B9.10 2.56 10 85 0.002 0 S445 Ietogramma 22 1.05 51 26 0.002 0 S446 Ietogramma 1000 3.33 10 190 0.002 0 S447 Ietogramma B9.10 1.15 10 191 0.002 0 S448 Ietogramma 35 1.47 20 123 0.002 0 S449 Ietogramma B9.1 0.43 20 87 0.002 0 S450 Ietogramma B9.6 0.65 20 40 0.002 0 S451 Ietogramma E11.08 0.48 20 79 0.002 0 S452 Ietogramma 20 0.25 51 50 0.002 0 S453 Ietogramma 50 0.79 51 79 0.002 0 S454 Ietogramma 48 0.27 51 45 0.002 0 S455 Ietogramma B11.4 0.24 20 40 0.002 0 S456 Ietogramma B11.1 0.26 20 43 0.002 0 S457 Ietogramma B6.1 1.43 20 41 0.002 0 S458 Ietogramma 1 4.02 10 34 0.002 0 S459 Ietogramma 53 0.42 51 70 0.002 0 S46 Ietogramma 517 32.23 51 124 0.002 0 S460 Ietogramma 52 0.38 51 63 0.002 0 S461 Ietogramma 51 0.62 51 77 0.002 0 S462 Ietogramma 54 1.33 51 166 0.002 0 S463 Ietogramma 49 0.52 51 65 0.002 0 S464 Ietogramma 44 0.46 51 65 0.002 0 S465 Ietogramma 43 0.23 51 57 0.002 0 S466 Ietogramma 42 0.38 51 63 0.002 0 S467 Ietogramma 40 0.48 51 79 0.002 0

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S563 Nullo 2164 17.1513 10 286 0.002 0 S564 Ietogramma 2171 45.31 5 500 0.002 0 S565 Ietogramma 2175 3.2744 51 82 0.002 0 S566 Ietogramma 2243 0.51 51 73 0.002 0 S567 Ietogramma 2244 0.27 51 77 0.002 0 S568 Ietogramma 2246 0.61 51 77 0.002 0 S569 Ietogramma 1287 0.06 51 15 0.002 0 S57 Ietogramma 3105 5.04 51 48 0.002 0 S570 Ietogramma 1292 0.11 51 22 0.002 0 S571 Ietogramma 1297 0.13 51 17 0.002 0 S572 Ietogramma 1305 0.09 51 6 0.002 0 S573 Ietogramma 1312 0.12 51 24 0.002 0 S574 Ietogramma 1322 0.13 51 25 0.002 0 S575 Ietogramma 1341 0.47 51 47 0.002 0 S576 Ietogramma 1347 0.15 51 48 0.002 0 S577 Ietogramma 1242 0.22 51 37 0.002 0 S578 Ietogramma 1285 0.24 51 40 0.002 0 S579 Ietogramma 1300 0.28 51 47 0.002 0 S58 Ietogramma 2144 9.32 51 47 0.002 0 S580 Ietogramma 1308 0.24 51 40 0.002 0 S581 Ietogramma 1312 0.34 51 57 0.002 0 S582 Ietogramma 1234 0.35 51 29 0.002 0 S583 Ietogramma 586 0.78 5 78 0.002 0 S584 Ietogramma 574 0.72 5 21 0.002 0 S585 Ietogramma 572 1.38 35 41 0.002 0 S586 Ietogramma 570 1.65 35 46 0.002 0 S587 Ietogramma 567 1.68 5 47 0.002 0 S588 Ietogramma 570 0.86 35 48 0.002 0 S589 Ietogramma 570 0.58 5 38 0.002 0 S59 Ietogramma 1604 2.70 51 42 0.002 0 S590 Ietogramma 567 0.99 5 25 0.002 0 S591 Ietogramma 566 1.62 35 135 0.002 0 S592 Ietogramma 565 1.22 35 102 0.002 0 S593 Ietogramma 532 2.44 35 152 0.002 0 S594 Ietogramma 529 1.35 35 226 0.002 0 S595 Ietogramma 531 0.63 35 39 0.002 0 S596 Ietogramma 528 2.24 5 140 0.002 0 S597 Ietogramma 526 2.2869 35 143 0.002 0 S598 Ietogramma 525 1.7618 5 110 0.002 0 S599 Ietogramma 524 1.5553 5 130 0.002 0 S6 Ietogramma 855 2.68 51 37 0.002 0 S60 Ietogramma 2053 2.46 51 35 0.002 0 S600 Ietogramma 523 1.6744 5 140 0.002 0 S601 Ietogramma 521 0.6874 5 55 0.002 0 S602 Ietogramma 518 0.4538 5 38 0.002 0 S603 Ietogramma 520 5.0164 35 201 0.002 0 S604 Ietogramma 522 1.1836 5 148 0.002 0 S605 Ietogramma 597 4.5116 1 75 0.002 0 S606 Ietogramma 592 6.2937 1 126 0.002 0 S607 Ietogramma 581 10.4218 1 141 0.002 0 S608 Ietogramma 577 2.4076 1 60 0.002 0 S609 Ietogramma 2370 3.4311 51 229 0.002 0 S61 Ietogramma 1644 1.63 51 23 0.002 0 S610 Ietogramma 2035 0.8833 51 110 0.002 0 S611 Ietogramma 2041 1.2594 51 48 0.002 0 S612 Ietogramma 2016 1.7614 51 50 0.002 0 S613 Ietogramma 2023 6.6518 51 350 0.002 0 S614 Ietogramma 2013 0.2792 51 31 0.002 0 S615 Ietogramma 2052 0.1686 51 24 0.002 0 S616 Ietogramma 2031 0.6213 51 35 0.002 0 S617 Ietogramma 2037 1.0511 51 53 0.002 0 S62 Ietogramma 6862 10.08 51 101 0.002 0 S63 Ietogramma 2350 6.62 51 66 0.002 0 S64 Ietogramma 1999 3.51 51 44 0.002 0 S65 Ietogramma 7004 20 51 124 0.002 0 S66 Ietogramma 2001 1.12 51 45 0.002 0 S67 Ietogramma 2042 1.11 51 44 0.002 0 S7 Ietogramma 830 9.00 51 98 0.002 0 S73 Ietogramma 1625 1.63 51 23 0.002 0 S74 Ietogramma 2189 2.65 51 58 0.002 0 S75 Ietogramma 2184 2.41 51 52 0.002 0 S76 Ietogramma 6749 23 80 480 0.002 0 S77 Ietogramma 6618 2.18 51 47 0.002 0 S79 Ietogramma 1749 1 51 25 0.002 0 S8 Ietogramma 2613 3.97 51 66 0.002 0 S80 Ietogramma 182 0.6195 51 50 0.002 0 S81 Ietogramma 286 0.6195 51 50 0.002 0 S9 Ietogramma 2079 0.75 51 22 0.002 0 S91 Ietogramma 2242 0.308 51 500 0.002 0 S93 Ietogramma 6611 8.30 51 10 0.002 0 S94 Ietogramma 759 3.17 51 4 0.002 0 S95 Ietogramma 851 0.68 51 34 0.002 0 S96 Ietogramma 850 1.91 51 26 0.002 0 S97 Ietogramma 115 1.55 51 46 0.002 0 S98 Ietogramma 1621 1.5 51 42 0.002 0 S99 Ietogramma 88 0.99 51 33 0.002 0 S618 Ietogramma 2248 0.13899 51 19.9 0.002 0 S619 Ietogramma 642 0.21213 51 30.3 0.002 0 S620 Ietogramma 641 0.06771 51 8.0 0.002 0 S621 Ietogramma 639 0.07366 51 8.2 0.002 0 S622 Ietogramma 638 0.02476 51 4.5 0.002 0 S623 Ietogramma 637 0.10411 51 13.9 0.002 0 S624 Ietogramma 636 0.0336 51 8.4 0.002 0 S625 Ietogramma 634 0.13495 51 20.8 0.002 0 S626 Ietogramma 633 0.07548 51 16.8 0.002 0 S627 Ietogramma 632 0.03851 51 11.0 0.002 0 S628 Ietogramma 630 0.10799 51 9.4 0.002 0 S629 Ietogramma 617 0.11075 51 14.8 0.002 0 S630 Ietogramma 615 0.10805 51 10.3 0.002 0 S631 Ietogramma 610 0.14374 51 10.3 0.002 0 S632 Ietogramma 609 0.08108 51 11.6 0.002 0

S633 Ietogramma 607 011976 51 15 0.002 0 S634 Ietogramma 610 0.10412 51 17.4 0.002 0 S635 Ietogramma 612 0.08183 51 18.2 0.002 0 S636 Ietogramma 613 0.09075 51 30.3 0.002 0 S637 Ietogramma 615 0.05801 51 7.3 0.002 0 S638 Ietogramma 617 0.07405 51 8.2 0.002 0 S639 Ietogramma 628 0.37038 51 43.6 0.002 0 S640 Ietogramma 625 0.12939 51 10.4 0.002 0 S641 Ietogramma 622 0.10047 51 8.7 0.002 0 S642 Ietogramma 620 0.27577 51 32.4 0.002 0 S643 Ietogramma 2495 5.9591 51 119 0.002 0 S644 Ietogramma 604 1.6921 51 154 0.002 0 S645 Ietogramma 604 0.5658 51 81 0.002 0 S646 Ietogramma 602 0.4335 51 72 0.002 0 S647 Ietogramma 600 0.2443 51 70 0.002 0 S648 Ietogramma 599 0.3634 51 91 0.002 0 S649 Ietogramma 598 0.4567 51 65 0.002 0 S650 Ietogramma 505 4.024 51 134 0.002 0 S651 Ietogramma 563 2.1856 51 14 0.002 0 S652 Ietogramma 2426 0.9293 51 155 0.002 0 S653 Ietogramma 2427 0.3128 51 52 0.002 0 S654 Ietogramma 2428 0.2196 51 73 0.002 0 S655 Ietogramma 2429 1.1367 51 103 0.002 0 S656 Ietogramma 2443 1.1994 51 37 0.002 0 S657 Ietogramma 2440 0.6998 51 47 0.002 0 S658 Ietogramma 2436 1.6848 51 60 0.002 0 S659 Nullo 963 0.9653 51 72 0.002 0 S660 Nullo 922 1.0927 51 8 0.002 0 S661 Nullo 921 0.4512 51 56 0.002 0 S662 Nullo 920 0.3522 51 44 0.002 0 S663 Nullo 919 1.7205 51 215 0.002 0 S664 Nullo 916 0.4124 51 49 0.002 0 S665 Nullo 912 0.7548 51 33 0.002 0 S666 Nullo 926 1.3417 51 75 0.002 0 S667 Nullo 926 1.1379 51 95 0.002 0 S668 Nullo 930 0.8336 51 104 0.002 0 S669 Nullo 928 2.8082 51 40 0.002 0 S670 Nullo 931 0.7084 51 54 0.002 0 S671 Nullo 932 0.2619 51 75 0.002 0 S672 Nullo 933 0.2754 51 79 0.002 0 S673 Nullo 934 0.1917 51 55 0.002 0 S674 Nullo 935 0.2302 51 58 0.002 0 S675 Nullo 937 0.1667 51 48 0.002 0 S676 Nullo 935 0.3406 51 97 0.002 0 S677 Nullo 937 0.2735 51 68 0.002 0 S678 Nullo 936 0.1454 51 42 0.002 0 305 Ietogramma 6123 17.16 51 124 0.002 0 S96bis Ietogramma 867 1.95 51 26 0.002 0 317 Ietogramma M009 3 51 42 0.002 0 340 Ietogramma M008 3 51 42 0.002 0 341 Ietogramma M005 6 51 42 0.002 0 342 Ietogramma M006 0.46 51 42 0.002 0 344 Ietogramma M003 1.45 51 37 0.002 0 ;superficie presa da nodo 55 357 Ietogramma B5.1 0.21 20 42 0.002 0 S27bis Ietogramma 539 8.85 5 80 0.002 0 S23bis Ietogramma 2147 15.01 60 150 0.002 0 S23ter Ietogramma 2183 5.01 60 150 0.002 0 ;500m x 5m di larghezza S232bis Ietogramma M011 0.25 51 5 0.002 0

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Nella figura seguente si riporta una visione generale del sistema di bacini utilizzato.

Molti bacini sono stati ulteriormente suddivisi nel corso dell’elaborazione, soprattutto per migliorare la stabilità del modello numerico ed ottenere risultati più realistici dal punto di vista del deflusso nelle canalizzazioni.

5.4.2 Curve di pioggia considerate Facendo seguito alle considerazioni riportate nel capitolo riguardante la descrizione del modello idrologico, si è fatto riferimento a un tempo di ritorno di 10 anni (valore tipico per le fognature urbane), considerando un tempo di pioggia di 1 e 3 ore, riportate rispettivamente nelle figure seguenti.

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5.4.3 Onde di piena nei canali superficiali I recettori superficiali sono stati gestiti all’interno del software mediante l’inserimento dei loro livelli idrografici di piena caratteristici, forniti dal Consorzio di Bonifica. Si riportano a seguire gli idrogrammi utilizzati.

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5.4.4 Curve di pompaggio considerate All’interno del modello SWMM sono stati inseriti i principali impianti di sollevamento, generalmente legati allo smaltimento delle acque nere o inseriti all’interno dei manufatti di sfioro a servizio della fognatura mista. Le curve di pompaggio sono state desunte dal materiale fornito da Veritas, con particolare riferimento alle schede monografiche “as-built” dei manufatti di sfioro. Si fa presente in ogni caso che, trattandosi di un modello utile all’analisi delle condizioni di piena in caso di eventi meteorici (quindi con deflusso a tubo pieno), tali sollevamenti assumono un valore relativo e solo per dare completezza al modello.

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Il sollevamento di via Toti è stato inserito nell’ipotesi di risoluzione delle criticità di tale zona, discussa nel dettaglio nella rispettiva scheda.

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6 Risultati del modello e conclusioni dello studio

6.1 Risultati del modello complessivo

Le simulazioni matematiche eseguite con il modello SWMM permettono di osservare le direzioni di deflusso dell’acqua oltre che il grado di riempimento delle condotte e rami dei corpi idrici. Tale variabile permette di determinare le criticità del sistema di smaltimento. I modelli ottenuti mostrano tali variabili nel tempo, durante tutta la durata delle precipitazioni. Dall’analisi delle simulazioni matematiche condotte sono emerse diverse criticità concentrante sia lungo gli scoli superficiali che nelle fognature dei centri abitati. Il confronto dei risultati del modello con le aree effettivamente allagatesi (segnalate dal comune e dai consorzi come zone critiche) ha permesso di evidenziare una buona corrispondenza tra i valori matematici del modello e gli eventi accaduti nel passato. Di seguito si riportano le schermate dei risultati ottenuti nei momenti più critici della simulazione considerando eventi meteorici con vari tempi di ritorno.

Pioggia di un’ora TR=20anni

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Pioggia di tre ore TR=20anni

Pioggia di un’ora TR=50anni

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Pioggia di tre ore TR=50anni

Pioggia di un’ora TR=100anni

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Pioggia di tre ore TR=100anni

In sintesi, limitatamente alla rete fognaria oggetto di questa trattazione, dall’analisi numerica emergono le seguenti principali criticità:

Criticità in corrispondenza dello sfioratore SF04 in Via Nervi Criticità in Via Roma Destra Criticità in Via Meucci Criticità in Via Goldoni Criticità in Via Toti, via Bolivar e via Bon

6.2 Risultati del modello della sola rete fognaria

In riferimento alle considerazioni espresse nel capitolo precedente, sono state eseguite una serie di simulazioni nello stato di fatto (attuale) e nello stato di progetto, in particolare:

1. Stato di fatto (attuale): a. Tempo di pioggia di 1 ora e tempo di ritorno di 10 anni, considerando i canali

recettori in piena. b. Tempo di pioggia di 3 ore e tempo di ritorno di 10 anni, considerando i canali

recettori in piena; generalmente è questa la condizione più gravosa per la rete a causa degli alti livelli dei canali che non consentono uno scarico libero delle acque.

c. Tempo di pioggia di 3 ore e tempo di ritorno di 10 anni, considerando lo scarico libero nel canali recettori, ossia simulando le condizioni di assenza di acqua nei canali;

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2. Stato di progetto: a. Tempo di pioggia di 3 ore e tempo di ritorno di 10 anni, considerando i canali

recettori in piena (ossia la condizione più gravosa). Sono state analizzate nel dettaglio le criticità evidenziate dalla documentazione e dalle indicazioni fornite dal Comune di Jesolo, da Veritas Spa e dal Consorzio di Bonifica (poi confermate dalle simulazioni numeriche), per le quali sono state realizzate le schede allegate alla presente relazione:

Scheda A: zona di via Botticelli e via Goldoni. Scheda B: zona di via Roma Destra e sue strade laterali, strettamente collegata alla scheda

precedente poiché ne condivide lo scarico finale. Scheda C: fosso di scarico della Lottizzazione San Marco (via Nervi).

Scheda D: zona di via Toti, via Bon, via Romero e via Bolivar. Scheda E: zona “La Bassa”, presso il campo da golf. Scheda F: zona di via Meucci e via Borsanti. Scheda G: zona di via Oriente, presso il Complesso Merville. Scheda H: zona di via Amsterdam, via Olanda e Piazza Milano. Scheda I: zona di via Mameli e via Equilio.

Scheda L: zona di via Albanese via del Bersagliere. Scheda M: zona di Piazza Trieste e via Aquileia.

Le ipotesi progettuali descritte nelle schede sono state analizzate all’interno di uno stesso modello in quanto le aree considerate in ogni singola scheda sono generalmente distinte (gli interventi in un’area non influenzano le altre aree), con l’importante l’eccezione delle schede A e B che sono state mantenute separate solamente perché relative a collettori diversi (rispettivamente via Roma Destra e via Goldoni) ma che in realtà sono da considerare come un corpo unico di intervento. Si precisa che, in tutti i casi, è stata considerata la presenza di dispositivi che impediscano il reflusso delle acque all’interno della rete fognaria; questo per capire il funzionamento della rete in assenza di rigurgiti dai canali recettori. Il ripristino dei manufatti antiriflusso esistenti o il loro posizionamento ex novo risulta comunque un intervento attuabile senza particolari problemi ed auspicabile per ridurre l’influenza dei livelli idrici esterni. La loro reale presenza viene indicata nelle schede dei manufatti di sfioro fornita da Veritas Spa. Si ritiene opportuno sottolineare il fatto che il modello evidenzia alcune criticità in corrispondenza della lottizzazione a Cortellazzo (Villaggio Ciano), inserita nel modello secondo gli elaborati progettuali forniti dal Comune di Jesolo (rif. prot. 65243 del 12 ottobre 2016). Non avendo al momento a disposizione segnalazioni di criticità in quest’area, in questa fase si raccomanda di monitorare la situazione ed intervenire in caso si ravvisassero effettivamente delle problematiche. Le criticità mostrate dal modello si localizzano, infatti, o in corrispondenza dei nodi iniziali dei tratti di tubazione (fenomeno trascurabile, se localizzato, poiché semplicemente dovuto alla concentrazione in un solo punto degli afflussi dovuti ad un’area più vasta) o in zone leggermente depresse rispetto alle zone circostanti, situazione che potrebbe semplicemente derivare da un basso livello di dettaglio del rilievo topografico su cui è basato il progetto di lottizzazione.

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Localizzazione della lottizzazione a Cortellazzo

Risultati del modello presso la lottizzazione a Cortellazzo

Tr10 anni e tempo di pioggia 3 ore

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6.3 Considerazioni su eventi con tempo di ritorno più elevato

Analizzando alcuni degli ultimi eventi meteorici verificatisi nel corso degli anni e registrati dai vari Enti ed organizzazioni quali la Protezione Civile, ed i resoconti riportati dalla stampa locale, si può desumere che:

L’evento del 20/08/2014 è associabile a un evento di pioggia con tempo di ritorno di 5 anni (attorno ai 30 mm di pioggia in due ore), quindi gli interventi proposti in tale sede porteranno sicuramente un beneficio importante.

L’evento del settembre 2016, che ha interessato la zona di Via Olanda, Via Levantina, Piazza Trieste e via Aquileia, è associabile ad un evento di pioggia con tempo di ritorno di 20-30 anni (circa 40mm di pioggia in 30-40 minuti, così come misurato da un pluviometro privato).

Alla luce di queste considerazioni, facendo riferimento ai risultati che si ottengono simulando eventi meteorici con tempo di ritorno di 20 e 50 anni (per i quali sono presenti i coefficienti pluviometrici nelle fonti citate), se ne desume che le soluzioni di progetto risultano essere valide anche per tempi di ritorno così elevati, benché alcune criticità riemergano in brevi tratti nei quali, per i tempi di ritorno inferiori, risultavano risolte. In particolare, analizzando ad esempio un evento con tempo di pioggia un ora e tempo di ritorno 50 anni, si evidenzia il permanere delle criticità nelle zone descritte nelle schede:

A, limitatamente a via Guardi. D, zona via Toti, nel suo complesso. G, zona via Oriente, in modo localizzato presso il Complesso Merville. H, zona via Olanda, in punti localizzati.

M, zona via Aquileia, situazione al limite ma senza allagamenti. È importante sottolineare come queste ultime evidenze non vadano ad inficiare i positivi risultati ottenibili con gli interventi proposti per il tempo di ritorno di 10 anni, che comunque resta rappresentativo di eventi di un certo rilievo e tipicamente utilizzato per il dimensionamento delle reti di fognatura urbane. Tralasciando per un momento il rapporto tra rischio e opportunità (e le relative implicazioni in ambito della protezione del territorio e della popolazione dagli aventi avversi), dimensionare una qualsiasi opera idraulica con tempi di ritorno elevati ha come conseguenza principale l’aumento dei costi per il singolo intervento; gli interventi proposti lasciano naturalmente lo spazio a successivi provvedimenti idonei a sopperire alle inadeguatezze della rete fognaria nel caso di eventi con tempi di ritorno più elevati, che potranno essere valutati successivamente, preferibilmente in seguito ad un monitoraggio dell’efficacia di quanto verrà realizzato in prima istanza.

6.4 Considerazioni generali sulla realizzazione di volumi di invaso

La maggior parte degli interventi risolutivi proposti in questa sede riguarda la creazione di volumi di invaso aggiuntivi che possano assorbire e laminare i picchi di piena. Questa soluzione appare adeguata (e spesso obbligata) per un sistema fognario di un territorio di bonifica localizzato in zone limitrofe al mare e quindi interessato da livelli elevati degli acquiferi; tali sistemi sono fortemente influenzati dalle condizioni idrauliche dei canali superficiali recettori, nei quali gli scarichi avvengono con sistemi di pompaggio (idrovore o impianti a carattere localizzato) o mediante manufatti di regolazione con funzionamento a sfioro. Trattandosi di territori fortemente urbanizzati, risulta sempre auspicabile creare volumi di invaso anche importanti, proprio a causa della scarsa permeabilità idraulica del territorio dovuta sia alla presenza di una falda superficiale sia (e soprattutto) alla presenza di una forte urbanizzazione che, nel corso degli anni, ha portato all’impermeabilizzazione delle aree senza attuare un adeguato sistema di compensazione e mitigazione dei picchi di piena conseguenti (e spesso realizzando

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STUDIO MASTELLA: Geologia, Ambiente, Sviluppo Sostenibile 74

sistemi fognari modesti che non tengono effettivamente conto del contesto in cui tali tubazioni si andranno poi ad inserire). Indicazioni numeriche relative alla realizzazione di invasi in tali ambiti possono essere desunte dalla relazione di valutazione di compatibilità idraulica allegata allo strumento urbanistico vigente, in particolare nel capitolo relativo alla determinazione dei volumi di invaso necessari a garantire l’invarianza idraulica del territorio, così come specificato nelle (relativamente recenti) norme regionali di settore; come ordine di grandezza, comunque, nella determinazione di volumi realmente efficaci nella laminazione di eventi di piena in contesti fortemente urbanizzati, la letteratura specialistica consiglia di ricavare invasi dell’ordine dei 8-900 metri cubi per ogni ettaro di territorio impermeabile urbanizzato ad esso afferente (fonte: “Criteri e procedure per il rilascio di concessioni, autorizzazioni, pareri, relativi ad interventi interferenti con le opere consorziali, trasformazioni urbanistiche, e sistemazioni idraulico-agrarie” del Consorzio di Bonifica Veneto Orientale); valori più bassi, come quelli calcolati nella valutazione di compatibilità idraulica del Piano di Assetto del Territorio per gli specifici contesti degli Ambiti Territoriali Omogenei, possono essere ottenuti nel caso in cui siano presenti aree permeabili (aree verdi) o parzialmente permeabili (strade sterrate, parcheggio in elementi autobloccanti grigliati, ecc.), non certo per risolvere criticità già presenti. Resta il fatto che, in reti complesse come quella di Jesolo, in cui i deflussi variano di direzione all’interno delle tubazioni durante l’evento meteorico a causa delle basse pendenze della rete stessa e dei bilanciamenti che si attuano in base alla risposta dei sistemi di recapito nei canali, la determinazione e localizzazione dei volumi di invaso è opportuno venga verificata (se non addirittura dimensionata) mediante l’utilizzo di modelli idraulici a moto vario, come quello sviluppato nel corso di questo lavoro; la realizzazione di un invaso a seguito di un intervento edilizio, infatti, non è detto che possa portare ai benefici teorici ricavati dal semplice calcolo analitico, ma potrebbe non essere completamente efficacie a causa degli apporti che, in fase di piena, possono derivare dalle zone limitrofe. Un buon sistema per evitare l’occupazione degli invasi da parte di acque esterne al comparto oggetto del progetto è, per esempio, il posizionamento di sistemi antiriflusso; resta comunque sempre raccomandabile verificare il loro corretto funzionamento all’interno di un modello più vasto.