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Relazione Pittella Sessione Comunitaria

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del Consiglio Regionale della Basilicata

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INDICE

1.   PREMESSA ............................................................................................................................ 3  

2.   SCELTE PROGRAMMATICHE ................................................................................................... 9  

2.1.  Crescita intelligente .................................................................................................... 10  

2.2.  Crescita sostenibile .................................................................................................... 12  

2.3.  Crescita inclusiva ........................................................................................................ 14  

3.  GOVERNANCE DEL CICLO PROGRAMMATICO ......................................................................... 17  

4.   STATO DELL’ARTE ............................................................................................................... 21  

5.   CONCLUSIONI ...................................................................................................................... 23  

ALLEGATI: ............................................................................................................................... 24  

DOCUMENTI DI RIFERIMENTO: ................................................................................................... 24  

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1. Premessa

C’è una fortunata coincidenza fra l’avvio della presente legislatura e l’inizio del nuovo ciclo di

programmazione comunitaria 2014-2020 e non solo per l’ammontare ragguardevole di risorse

finanziarie mobilitabili nel prossimo settennio a sostegno delle politiche di sviluppo regionale ma

anche, se non soprattutto, per la possibilità di inquadrare le opzioni strategiche perseguite da

questa Amministrazione in un contesto di orientamenti ed indirizzi più ampio, quello a scala

nazionale ed europeo.

Il riparto finanziario delle risorse disponibili nel periodo 2014-2020 assegna alla nostra regione

fondi comunitari per 863 milioni di euro, a valere sui Programmi Operativi Regionali e Nazionali

(come meglio specificato nella tabella allegata), cui andrà a sommarsi la quota di competenza

nazionale. Tali risorse, in coerenza con quanto declinato a livello nazionale attraverso il

Programma Nazionale di Riforma, sono poste a servizio di Opzioni strategiche deducibili dalla

Relazione Programmatica di mandato ed aggregabili attorno alle seguenti finalità generali:

a) UNA SOCIETÀ COMPETITIVA ED APERTA Con la globalizzazione le catene del valore superano i confini geografici ed amministrativi

tradizionali donde la necessità di inserire gli asset produttivi (agricoli, industriali, turistici,

terziari), territoriali (risorse ambientali, culturali, fisiche, naturali, paesaggistiche) e sociali

(saperi, competenze, conoscenze, ricerca, innovazione), di cui la Basilicata è oggi dotata, in

circuiti nazionali ed internazionali in grado di accrescerne la competitività complessiva e

favorire l’approdo in regione di capitali ed intelligenze esterni. Tutto ciò contribuisce a dare una

rilevanza tutta particolare al tema della connettività materiale ed immateriale della Basilicata

con le reti inter e sovra regionali. In coerenza con le indicazioni rivenienti anche dai documenti

in tema di ‘Capacity Lab’ e di ‘Smart Specialisation’, le finalità generali che si intende

perseguire riguardano:

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b) UNA SOCIETÀ DALLO SVILUPPO COMPATIBILE, DURATURO ED A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO

L’accelerazione dei processi di apertura all’esterno e di competitività all’interno deve avvenire

in un quadro di sostenibilità ambientale in quanto uno sviluppo compatibile e duraturo

accresce nell’immediato la spendibilità sui mercati degli asset produttivi, territoriali e sociali di

cui è dotata la regione e nel medio-lungo periodo preserva integra la loro riproducibilità senza

alterarne gli equilibri e mitigando i rischi e le esternalità negative. L’integrazione della

componente ambientale nelle politiche settoriali non va, pertanto, vista come vincolo, ma

come opportunità in quanto contribuisce alla messa a valore degli asset regionali. In coerenza

con quanto previsto dalle regolazioni comunitarie e dai documenti pianificatori regionali in

tema sia di tutela dell’ambiente e delle risorse naturali che di economia verde e sostenibile, le

finalità generali che si intende perseguire riguardano:

il desenclavement fisico (reti trasportistiche) ed immateriale (reti della conoscenza) della Basilicata

l’incremento del grado di attrattività della regione in termini capitale finanziario, capitale cognitivo e capitale creativo

il riposizionamento sui mercati nazionali ed internazionali dei sistemi produttivi regionali e locali

la piena valorizzazione degli asset produttivi sociali e territoriali presenti in regione

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c) UNA SOCIETÀ DELLA CONOSCENZA E DELLE COMPETENZE Una società dinamica e disponibile all’interscambio e, nello stesso tempo, attenta a

salvaguardare l’ambiente ed il territorio richiede investimenti crescenti in una cultura delle

competenze e della responsabilità, delle conoscenze e dei saperi, della ricerca e

dell’innovazione in stretta correlazione ai processi di valorizzazione degli asset produttivi,

territoriali ed immateriali sui quali la Basilicata intende scommettere per il proprio futuro. È

dunque opportuno, in particolare, potenziare e specializzare l’offerta regionale in tema di

istituti dell’istruzione terziaria e dell’alta formazione abilitante e di centri operanti nella filiera

della ricerca dello sviluppo e trasferimento tecnologico e dell’innovazione, facendo interagire i

due sistemi fra di loro. Si tratta, altresì, di sostenere l’infrastrutturazione tecnologica volta

all’affermazione della società cognitiva in campo economico e produttivo, culturale sociale e

dei servizi per la cittadinanza attiva. Uniformemente alle indicazioni che potranno rinvenirsi

dall’aggiornamento della SRI (Strategia Regionale per la Ricerca e l’Innovazione) nonché

dalla strategia nazionale 2014-2020, le finalità generali che si intende perseguire devono

riguardare:

l'internalizzazione del principio della sostenibilità ambientale nei processi sia produttivi che di trasformazione e valorizzazione territoriale

la promozione della produzione e di un uso intelligente e responsabile delle risorse energetiche ed idriche fondato sul risparmio e sull'innovazione tecnologica

l'attivazione di politiche volte a ridurre la produzione di rifiuti attraverso il recupero, il riuso, il riciclo anche a fini energetici

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d) UNA SOCIETÀ INCLUSIVA E COESA Per vincere le sfide della competitività, dell’innovazione, della conoscenza, ecc., la società

lucana non può permettersi di lasciare indietro nessuno soprattutto in un periodo di crisi come

l’attuale: una società aperta per essere tale, senza sbriciolarsi in comparti stagni e

segmentarsi in corporativismi, ha bisogno di essere accogliente con chi viene da fuori,

inclusiva con chi presenta svantaggi naturali personali o sociali e coesa nel confrontarsi con

nuovi ed inediti partner. Occorre, pertanto, ripensare il welfare regionale sia nell’erogazione

delle prestazioni universali sia nella fornitura di servizi personalizzati, anche in chiave di

innovazione sociale, in modo che le politiche per la persona diventino un’ulteriore leva per lo

sviluppo della Basilicata. In coerenza con le disposizioni contenute nel “Piano regionale

integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità 2012-2015”, nei piani regionali

di organizzazione della filiera formativa, nonché con le indicazioni comunitarie in materia di

innovazione sociale, le finalità generali che si intende perseguire riguardano:

la costituzione, in via prioritaria all'interno delle 'eccellenze' regionali, di piattaforme tecnologico-scientifiche a diretto supporto delle attività economiche, sociali ed istituzionali

il superamento del digital divide in termini infrastrutturali (banda larga e ultralarga) di servizi on-line e di comptenze e conoscenze

la valorizzazione di processi formativi come la leva di trasformazione e come spin-off di innovazione

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e) UNA SOCIETÀ DELIBERATIVA E PARTECIPATA Il successo nella costruzione di una società competitiva ed aperta, dallo sviluppo compatibile e

duraturo, della conoscenza e delle competenze, inclusiva e coesa richiede un rinnovato patto

tra istituzioni e cittadini fondato su una democrazia deliberativa e partecipata, rinnovata nelle

articolazioni amministrative ed aperta all’apporto fattivo delle forze sociali e degli interessi

diffusi. In coerenza con le indicazioni rivenienti anche dai materiali preparatori alla redazione

del nuovo Statuto Regionale, le finalità generali che si intende perseguire puntano a

promuovere:

l'inclusione economica funzionale ad assicurare l'esercizio dei diritti di cittadinanza attraverso l'attuazione di misure passive

l’inclusione formativa assecondando criteri di omogeneità nell'offerta dei servizi di istruzione, sviluppando interventi di lotta alla dispersione scolastica e realizzando percorsi di formazione lungo l'intero corso della vita

l'inclusione lavorativa attraverso politiche attive mirate ai diversi target della platea regionale delle persone (giovani, NEET, svantaggiati, donne) alla ricerca di occupazione

l'inclusione sociale attraverso la costruzione di un welfare di cittadinanza fondato su una rete organizzata di servizi alla persona, una dotazione adeguata in termini di strutture e un ruolo efficace del privato sociale

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f) UNA SOCIETÀ BEN GOVERNATA Il recente riordino delle funzioni di governo territoriale (superamento delle province e

rafforzamento delle gestioni associate a scala comunale) impone una revisione dell’attuale

architettura istituzionale regionale, anche al fine di renderla più coerente con le opzioni

strategiche assunte e con gli obiettivi che si intende traguardare nei prossimi anni. I processi

di innovazione istituzionale – dalla riorganizzazione degli apparati regionali alla

rifunzionalizzazione delle agenzie settoriali; dal potenziamento dei sistemi urbani al rilancio

delle aree interne - sono, altresì, preordinati ad efficientare il settore pubblico allargato lucano

e, così, ad elevare il rendimento attuativo dei programmi (comunitari, nazionali e regionali).

una sussidiarietà verticale volta a valorizzare l'apporto degli Enti locali nella gestione delle funzioni di competenza regionale nonchè nell'impostazione ed implementazione delle politiche pubbliche

una sussidiarietà funzionale mirata a modelli evoluti ed innovativi di partecipazione dei soggetti pubblici negli ambiti settoriali specifici di intervento (sia economici che di pubblica utilità)

una sussidiarietà orizzontale indirizzata a favorire la costruzione di partenariati pubblico-privati e l'autogoverno degli attori non istituzionalizzati sia nell'esercizio di funzioni amministrative sia nell'attivazione di politiche regionali

l'affermarsi di una cittadinanza elettronica che agevoli cittadini ed istituzioni tramite la diffusione delle tecniche e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonchè la messa in rete dei servizi pubblici regionali

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In continuità con le indicazioni comunitarie e nazionali in tema di “capacity building” le finalità

generali che si intende perseguire riguardano:

 

 

 

2. Scelte programmatiche Le opzioni strategiche richiamate sono in perfetta sintonia:

1. sia con Europa 2020 Una strategia per una crescita intelligente sostenibile ed inclusiva che si

incentra sulle tre priorità della

- crescita intelligente diretta a sviluppare un'economia basata sulla conoscenza e

sull'innovazione;

- crescita sostenibile volta a promuovere un'economia più efficiente sotto il profilo delle

risorse, più verde e più competitiva;

la predisposizione del PIano di Rafforzamento Amministrativo teso sia alla adeguatezza dei sistemi di governance multilivello e policentrica, che l'innalzamento delle performance attuative nella gestione regionale dei Programmi cofinanziati dai fondi comunitari

la rifunzionalizzazione e la razionalizzazione delle agenzie settoriali pubbliche alle indicazioni formulate nelle opzioni strategiche regionali

la formazione di modelli di governance urbana che rivestano un ruolo propulsivo in termini di erogazione di servizi avanzati (logistica, ricerca, salute, cultura) a beneficio del territorio regionale

il sostegno allo sviluppo e alla tenuta demografica delle aree interne attraverso una modello di governance dedicato cui ricondurre azioni dirette alla riorganizzazione delle funzioni territoriali di competenza comunale

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- crescita inclusiva finalizzata a promuovere un'economia con un alto tasso di

occupazione, che favorisca la coesione economica, sociale e territoriale;

2. sia con gli undici obiettivi tematici che, implementando la strategia Europa 2020, concorrono

a delineare tanto il Quadro Strategico Comune in modo da garantire un approccio integrato

allo sviluppo territoriale sostenuto dai Fondi SIE (FESR, FC, FSE, FEASR e FEAMP) quanto

a definire gli impegni tra i partner a livello nazionale e regionale e la Commissione sia negli

accordi di partenariato sia nei programmi operativi che mobilitano le risorse comunitarie.

Riconducendo le opzioni strategiche regionali all’interno delle tre priorità comunitarie formulate

nella strategia Europa 2020, è possibile articolare le proposte di intervento che la regione

Basilicata intende veicolare tramite gli obiettivi tematici a valere sui Fondi SIE per il periodo di

programmazione 2014-2020.

2.1. Crescita intelligente In Basilicata si registra un’eccessiva separatezza delle attività e segmentazione degli

organismi operanti nel mondo della Strategia regionale per l’Innovazione (SRI) e nelle

Tecnologie per l’Informazione e la Comunicazione (TIC) rispetto al sistema dell’Istruzione

terziaria e dell’alta Formazione e del mondo della produzione e dell’impresa. La messa a frutto

degli asset produttivi territoriali e sociali regionali richiede, invece, un’azione mirata a

potenziare la connettività delle filiere della RSTI e delle TIC con i mondi dell’Istruzione e

Formazione e dei Sistemi Produttivi anche per fare sistema ed accedere con successo alle

catene del valore ed alle reti della conoscenza a scala nazionale ed internazionale. Detta

finalità generale s’intende perseguire privilegiando le seguenti azioni:

I. specializzazione delle ‘eccellenze’ presenti nel campo della RSI nei comparti ritenuti

maggiormente strategici per lo sviluppo regionale (Energia, Ambiente e sicurezza del

territorio, Turismo e risorse culturali, TIC ed Osservazione della Terra, Agroalimentare)

sostenendo investimenti materiali ed immateriali volti a trasformarle in piattaforme tecnico-

scientifiche a supporto delle attività economiche e produttive (incubatori di impresa,

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trasferimento tecnologico, ricerca industriale, tecnologie abilitanti, ecc.) ed in organismi

ospitanti per attività di qualificazione e specializzazione per giovani laureati e diplomati

lucani;

II. concentrazione dell’agenda digitale regionale sui temi del definitivo superamento del

digital divide in termini non solo di accessibilità e fruibilità della rete (investimenti per la

banda larga ed ultra larga, la multicanalità, la connessione veloce nelle aree non servite,

ecc.) ma anche di competenza tecnologica (interventi formativi per l’inclusione digitale, la

partecipazione in rete, ecc.) nonché di veicolazione dei servizi on line (e-gorvernment, e-

health, e-enclusion, interoperabilità amministrativa, ecc.) di sostegno all’impiego ed alla

diffusione delle TIC sia presso i cittadini utenti sia nell’esercizio di attività produttive;

III. attivazione di specifici ‘regimi di aiuto’ (contratti di sito, localizzazione, rete, ecc.) mirati a

sostenere gli investimenti materiali ed immateriali (con particolare riferimento ai processi

di innovazione tecnologica) nei segmenti produttivo-territoriali (filiere agricole, distretti e

cluster industriali, sistemi turistici e poli terziari) in grado di rafforzare e consolidare loro

competitività sui mercati nazionali ed esteri nonché la loro presenza nelle rispettive catene

di valore. Il potenziamento del sistema imprenditoriale lucano passa anche attraverso un

nuovo rapporto con il sistema bancario e creditizio da qui la previsione di strumenti di

ingegneria finanziaria (fondi di rotazione dedicati alla patrimonializzazione delle imprese,

alla concessione di garanzie, ecc.);

IV. qualificazione del sistema regionale della ‘istruzione terziaria’ e della ‘alta formazione’

abilitante attraverso protocolli di collaborazione sia con il mondo della RSTI e delle TIC sia

con il tessuto economico e produttivo dimodoché si creino processi virtuosi tra percorsi

professionali ed opportunità occupazionali, anche in sinergia con le opportunità derivanti

dal programma Horizon 2020, che si concretizzino nella diffusione di dottorati e borse di

ricerca a caratterizzazione industriale nonché nella configurazione di profili professionali

qualificati a partire dai settori dell’energia, dell’ambiente, della cultura, del turismo, ecc.;

V. potenziamento del ruolo dei ‘poli urbani’ di Matera e Potenza quali basi logistiche ottimali

per lo sviluppo di attività economiche e produttive a servizio dell’intera regione

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specializzando i rispettivi asset elettivi (beni culturali e turismo, per un verso, e terziario

pubblico e privato, per l’altro). A tal fine verranno verificate le possibilità di attivazione di

strumenti di progettazione integrata (es., Investimenti Territoriali Integrati) funzionali alla

concentrazione ed alla focalizzazione degli interventi sulle ‘mission’ delle due città;

VI. l’inserimento delle eccellenze regionali nelle ‘reti’ e nei ‘circuiti nazionali ed internazionali’,

sostenuto da una potenziata connettività fisica ed immateriale che accresca l’accessibilità

sia in entrata che in uscita e supportato dalla costruzione di qualificate partnership, anche

attivando gli strumenti della cooperazione territoriale (es., spazio adriatico-ionico), in

grado di attrarre in regione investimenti conoscenze e competenze. Il superamento

dell’isolamento fisico è da perseguire attraverso interventi che accrescano l’accessibilità ai

corridoi europei da candidare in sede di negoziato con le Autorità nazionali titolari del

PON Infrastrutture a valere sull’OT 7.

2.2. Crescita sostenibile Il sistema fisico, sotto l’aspetto sia naturalistico che territoriale, regionale è caratterizzato da

forti contrasti tant’è che esso si presenta al tempo stesso fragile ed esposto a rischi

(ambientali, idrogeologici, sismici, ecc.) nonché ricco di risorse (biodiversità, emergenze

culturali naturali paesaggistiche, idro-minerarie, ecc.) mobilitabili per percorsi mirati di

sviluppo. La strategia regionale in tema di crescita sostenibile si concentra, conformemente

agli indirizzi comunitari vigenti in materia, sui seguenti temi:

I. la messa in sicurezza di suolo e coste, di abitati ed infrastrutture onde elevare il grado di

resilienza dei territori agli eventi calamitosi, siano essi dovuti ad agenti atmosferici o

tellurici, coniugando le esigenze di medio-lungo periodo di salvaguardia dei presidi

pubblici e sociali a rilevanza strategica con la necessità di assicurare nel breve termine

l’ordinario esercizio delle attività economiche a partire da quelle maggiormente esposte a

siffatti rischi come le imprese agricole ubicate nelle aree maggiormente vocate. In tale

ottica va inserita l’opera di complessiva rifunzionalizzazione degli interventi forestali al fine

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di orientarli verso azioni organiche di difesa attiva dei suoli e del reticolo idraulico, di

rinaturalizzazione delle aree esposte a rischio, di realizzazione di infrastrutture verdi e di

attivazione di servizi ecosistemici;

II. l’opportuna combinazione tra interventi di tutela e salvaguardia ed azioni di valorizzazione

e messa in circolo di risorse quali la biodiversità ed i beni culturali naturali e paesaggisti,

in una regione come la Basilicata connotata per una diffusione di dette emergenze

sull’intero territorio, passa necessariamente per la creazione di ‘distretti naturali e culturali’

in grado di raggiungere una massa critica tale da elevare l’attrattività delle singole aree e

consentire l’avvio di attività produttive e di servizio spendibili sul mercato. Una particolare

attenzione, in tale contesto, è riservata alle emergenze naturali e culturali di maggior

pregio in quanto si intende favorire la creazione di una rete dei grandi attrattori che

consenta l’attivazione di modelli innovativi di gestione e fruizione di tali beni e lo start up di

evolute imprese ambientali e culturali in grado di generare nuove occasioni di lavoro e di

reddito;

III. lo sviluppo di public utility efficienti e competitive nei settori dell’energia e dell’acqua, di cui

la Basilicata è oltre modo dotata, nonché nella gestione dei rifiuti costituisce una priorità

per garantire un’erogazione di servizi ad elevati standard qualitativi ed a costi tariffari

contenuti ed assicurare uno svolgimento delle attività connesse efficiente e compatibile

sotto il profilo ambientale, salutistico e territoriale. In particolare:

- in tema di ‘energia’ si punta a sostenere investimenti per il risparmio e

l’efficientamento energetico sia nei cicli e nelle strutture produttive sia nell’edilizia

pubblica e privata ed a promuovere il ricorso all’energia intelligente in ambito sia

urbano (smart cities) che territoriale (smart communities) nonché ad incentivare le

filiere imprenditive a valenza energetica;

- per le ‘risorse idriche’ gli interventi da finanziare sono concentrati per un verso sul

mantenimento e miglioramento dell’integrità dei corpi idrici a monte – azioni volte

alla tutela della qualità delle falde acquifere ed all’adeguamento delle infrastrutture

di captazione adduzione e collettamento – e per l’altro sul miglioramento della

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distribuzione in rete a valle - azioni mirate a ridurre le perdite in acquedotto e ad

efficientare complessivamente il servizio idrico integrato per usi civili;

- quanto al ‘ciclo integrato dei rifiuti’ gli obiettivi bersaglio perseguiti riguardano il

potenziamento, anche sotto il profilo tecnologico, della dotazione impiantistica

regionale (soprattutto quella collegata alla cogenerazione di energia ed al recupero/

riciclaggio dei rifiuti), il miglioramento dell’organizzazione del servizio (raccolta

differenziata, mezzi di trasporto ed ecopunti) e la bonifica e recupero a fini produttivi

dei siti inquinati (amianto).

2.3. Crescita inclusiva La crisi degli ultimi anni ha accresciuto fortemente la quota di popolazione regionale a rischio

di povertà ed esclusione da qui l’esigenza - avvertita anche a livello comunitario ove per la

prima volta la lotta alle povertà ed alle varie forme di emarginazione diviene una priorità della

politica europea in genere e di coesione in particolare - di approntare efficaci strumenti di

intervento per promuovere e sostenere la coesione sia economica, attraverso politiche per

l’inserimento lavorativo, sociale, mediante azioni di capacitazione dei soggetti svantaggiati,

che territoriale, rilanciando l’approccio integrato allo sviluppo delle aree interne.

I. la coesione economica La coesione economica si risolve, in larga parte, in politiche per l’occupazione, in merito la

programmazione 2014-2020 (comunitaria e nazionale), per le risorse e gli strumenti che

mette a disposizione, consente di impiantare efficaci:

- ‘politiche strutturali per l’occupazione’ attraverso il rilancio degli investimenti

produttivi da parte delle imprese, a detto obiettivo presiedono le azioni e gli

interventi illustrati nella trattazione della crescita intelligente, ed infrastrutturali da

parte degli operatori pubblici, trasversalmente presenti negli obiettivi tematici che

alimentano la crescita intelligente sostenibile ed inclusiva. Affinché l’apertura di un

nuovo ciclo di investimenti pubblici e privati produca impatti positivi sull’occupazione

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occorre modernizzare i servizi per l’impiego, con particolare riferimento al raccordo

fra mondo della produzione e sistema dell’istruzione e formazione ed alle attività di

monitoraggio del mercato del lavoro, di orientamento lavorativo e professionale, di

personalizzazione delle prestazioni

- ‘politiche attive del lavoro’ volte ad accrescere l’occupabilità di singole fasce deboli

dell’universo di persone in cerca di occupazione proponendo percorsi differenziati

per i giovani (distinguendo tra altamente scolarizzati, da indirizzare prevalentemente

verso i settori della RSTI e delle TIC; NEET, da incanalare verso le attività

produttive legate alla ‘smart specialisation’, anche in sinergia con le opportunità

previste dal programma “Garanzia Giovani”), i beneficiari dei vari ammortizzatori

sociali (separando quelli che per età e professionalità sono da includere nel ciclo

produttivo a seguito di mirati percorsi di reinserimento da quelli che per anzianità e

carenza di capacità abilitanti sono da integrare in percorsi protetti di inclusione

sociale), le donne (facilitando l’accesso e la permanenza nel MdL azionando

appropriati strumenti di conciliazione e destinando specifiche misure di

incentivazione all’autoimprenditorialità ed al lavoro autonomo e professionale).

L’implementazione di siffatte politiche richiede la messa in rete dei centri di

competenza quali i servizi per l’impiego, le agenzie formative provinciali, gli enti e le

società regionali operanti nei settori produttivi.

II. la coesione sociale Il nuovo welfare regionale ispirato ai principi dell’universalità delle prestazioni e della presa

in carico delle persone a rischio di emarginazione si incentra, in sintonia con le indicazioni

del Piano Regionale della Salute, sulle seguenti azioni

- qualificazione della ‘rete integrata dei servizi sanitari e sociali di base’, in modo da

garantire uniformità di accesso e di qualità di prestazioni (livelli essenziali di

assistenza e servizio) sull’intero territorio regionale attraverso sia il potenziamento e

l’efficientamento delle strutture di erogazione che la promozione dell'innovazione

sociale e il ricorso alle tecnologie dell'e-inclusion e dell'e-health;

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- ‘rafforzamento delle competenze’ degli operatori dei settori sanitario e sociale in

stretta aderenza ai processi di integrazione della rete territoriale dei servizi e di

innovazione dei modelli organizzativi ed erogativi delle prestazioni;

- applicazione del principio della ‘sussidiarietà orizzontale’ attivando strumenti di

incentivazione dedicati (fondo di rotazione, voucher) al sostegno

dell’imprenditorialità sociale in un’ottica di ampliamento e diversificazione della

gamma dei servizi alla persona;

- sulla base delle esperienze pregresse (progetto pilota ‘cittadinanza solidale’ e

programma di ‘contrasto alla povertà ed all’esclusione sociale’) ed in raccordo con la

strategia nazionale in tema di Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), attivazione di

un ‘piano comune per l’integrazione’ incentrato su misure per la capacitazione delle

persone (interventi formativi e di inclusione attiva), per l’inserimento lavorativo

(percorsi mirati sulle fasce deboli e sostegno alle imprese sociali) e per la presa in

carico degli utenti (messa in rete degli attori competenti: Comuni; Agenzie Formative

Provinciali, SPI).

III. la coesione territoriale Con la crisi i differenziali di sviluppo dei territori infraregionali si sono acuiti al punto che le

aree interne (coincidenti in via di approssimazione con la dorsale appenninica) rischiano di

giungere ad un livello di spopolamento vicino ad una condizione di non ritorno donde la

necessità di attivare interventi concentrati e di dimensioni finanziarie tali da invertire il trend

negativo. La Regione, pertanto, aderendo alla Strategia Nazionale per le Aree Interne

destina nell’ambito dei programmi alimentati dai Fondi SIE (FEASR, FESR e FSE) un

plafond predeterminato di risorse per finanziare progetti integrati di sviluppo locale così

connotati:

- una ‘partnership locale di sviluppo’ (PLS) tra le Amministrazioni comunali dei territori

interessati alla quale possono aderire sia le agenzie settoriali regionali sia le parti

economiche e sociali

- una ‘veste giuridica’ della PLS conforme o alle modalità organizzative previste dai

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Regolamenti comunitari (Investimenti Territoriali Integrati e Sviluppo locale di Tipo

Partecipativo) o dalla normativa vigente (accordo di programma, patti territoriali,

partenariati pubblico privati, ecc.)

- un ‘piano di sviluppo locale’ che, muovendo da un’analisi delle esigenze di sviluppo e

delle potenzialità del territorio, definisca priorità ed obiettivi in un’ottica strategica

integrata ed innovativa comprensiva delle modalità di gestione associata dei servizi

oggetto di finanziamento

- una ‘descrizione delle operazioni’ (servizi per l’istruzione, di welfare e la mobilità; tutela

del territorio; valorizzazione delle risorse naturali e culturali e turismo; sistemi agro-

alimentari; saper fare e artigianato; risparmio energetico ed energia rinnovabile)

candidate a finanziamento, dei criteri di selezione delle stesse e relativi costi

- redazione del ‘piano di finanziamento’ del progetto integrato di sviluppo locale

(dotazione a valere sui singoli Fondi SIE, Assi Prioritari ed Obiettivi Specifici).

3. Governance del ciclo programmatico L’implementazione di programmi come quelli cofinanziati dai Fondi SIE si caratterizza per un

elevato onere di ‘copertura amministrativa’ in quanto comporta l’attivazione di una pluralità di

processi - pianificatori e progettuali, amministrativi tecnici e procedurali, contabili finanziari e di

rendicontazione, di monitoraggio controllo e verifica, di sorveglianza e valutazione – che per la

loro complessità ed impegno prolungato nel tempo richiedono non solo una qualificata capacità di

governo e gestione di detti processi, ma anche il ‘montaggio’ di un appropriato apparato

organizzativo e funzionale. Donde l’esigenza di prevedere uno specifico Piano di Rafforzamento

Amministrativo (PRA) finalizzato a potenziare:

I. la capacitazione programmatica Il concreto avvio degli interventi richiede il preventivo dispiegamento di un’attività di messa a

punto delle condizioni di attuazione a livello sia di ciascun programma nel suo complesso sia

di singolo Asse Prioritario ed Obiettivo Specifico (condizionalità ex ante; pianificazione e

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temporalizzazione degli interventi; standardizzazione delle procedure di individuazione dei

soggetti beneficiari, definizione dei criteri di selezione delle operazioni, configurazione delle

attività di monitoraggio controllo e rendicontazione; ecc.). Tutto ciò implica un’azione mirata

al rafforzamento della capacitazione delle posizioni di responsabilità (Autorità di Gestione,

titolari di Assi Prioritari ed Obiettivi Specifici, Organismi Intermedi, Autorità di Certificazione)

in ordine alle forme modalità e tempi di gestione ed attuazione dei programmi attivati. La

costituzione di un Dipartimento espressamente dedicato alla ‘Programmazione’ costituisce

già un primo passo nella direzione di pervenire ad una politica regionale unitaria in grado di

raccordare la componente comunitaria sia al suo interno (approccio integrato all’utilizzo dei

Fondi SIE – ‘progetti interfondo’) sia con la componente nazionale (Fondo Sviluppo e

Coesione) nonché con i programmi settoriali e territoriali (PO Val d’Agri, Progetto Speciale

Senise, Progetto Pollino, Matera 2019) di emanazione regionale.

II. la capacitazione amministrativa La messa a regime di programmi cofinanziati dai Fondi SIE implica tanto un apposito impianto

organizzativo-funzionale, che non collima perfettamente con le modalità operative

dell’apparato burocratico-amministrativo ordinario, quanto la disponibilità di competenze e

conoscenze specifiche non agevolmente reperibili all’interno dell’Amministrazione titolare dei

programmi. Donde l’esigenza di un’azione volta all’efficientamento sistemico delle unità

organizzative e delle risorse umane impegnate sul fronte dei programmi comunitari attraverso

la costituzione di strutture, composte da personale interno e da esperti esterni, dedicate alla

‘manutenzione attiva del programma’ (sorveglianza dell’ avanzamento finanziario fisico e

procedurale) ed al presidio di specifiche ‘competenze e conoscenze’ sia trasversali (approccio

integrato, appalti di opere e servizi, regimi di aiuto, piste di controllo, eligibilità della spesa,

indicatori, ecc.) sia settoriali (elementi connotanti dei singoli obiettivi tematici e specifici). La

capacitazione amministrativa è preordinata ad innalzare stabilmente l’efficienza e l’efficacia

nella gestione dei programmi comunitari da parte dell’Ente Regione da qui la previsione di

sottoporre ad un sistema di monitoraggio e valutazione ad hoc i processi di allineamento

organizzativo procedurale e professionale agli standard europei vigenti in materia e, più in

generale, l’avanzamento del Piano di Rafforzamento Amministrativo.

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19

III. la capacitazione attuativa Il successo di un programma dipende dall’efficacia e dall’efficienza nell’impiego delle risorse

rese disponibili dal programma medesimo per cui occorre potenziare la ‘capacità quali-

quantitativa di spesa’ laddove essa si genera e la spesa nei programmi cofinanziati da Fondi

SIE si genera a livello di soggetti attuatori (normalmente enti pubblici) degli interventi e di

destinatari finali (solitamente attori economico-sociali) delle operazioni finanziate. A tal fine si

prevede:

- l’interazione stabile e sistematica con le ‘parti pubbliche’ coinvolte nei programmi

attraverso lo svolgimento di attività e l’erogazione di servizi quali l’informazione dei

potenziali beneficiari, l’affiancamento consulenziale nella fase propositiva degli

interventi, l’assistenza tecnica nell’attivazione delle procedure di affidamento degli

incarichi, appalti di opere e servizi, nelle attività di monitoraggio (finanziario, fisico e

procedurale), controllo e verifica, rendicontazione della spesa

- la mobilitazione delle ‘parti economiche e sociali’ mediante lo svolgimento di attività e

l’erogazione di servizi di supporto alla sistematizzazione delle proposte delle PES in

ordine all’attuazione dei programmi a valere sui Fondi SIE, all’animazione in merito alle

opportunità di finanziamento offerte dai programmi, all’informazione circa avvisi, gare e

bandi a valere sui programmi.

 

Page 20: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

20

-

   

Page 21: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

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4. Stato dell’arte In un quadro regolativo comunitario e nazionale che è andato a definirsi solo nelle scorse

settimane, l’Amministrazione Regionale sta ponendo in essere tutte le azioni necessarie per la

definizione dei Programmi Operativi, la cui presentazione alla Commissione è prevista per il

prossimo mese di luglio.

A tal fine si sta procedendo, nel rispetto delle specificità dei singoli Programmi, a:

- capitalizzare elementi ed indicazioni contenuti in analisi condotte nei mesi precedenti

nell’ambito di mirate azioni di studio e valutazione strategica (quali, “Capacity lab”, “Smart

specialisation”, ecc.);

- attivare un costruttivo confronto all’interno della stessa Regione propria struttura

organizzativa, con il concorso dei diversi Dipartimenti, al fine di raccogliere indicazioni e

proposte di azioni coerenti con il quadro delle operazioni consentite dai regolamenti e

sostenute dalla proposta nazionale di Accordo di Partenariato;

- avviare una ricognizione presso le amministrazioni locali di operazioni di valenza territoriale

prioritaria, in condizioni di progettazione avanzata e compatibili con il quadro regolativo

comunitario e nazionale, al fine di preordinare le condizioni per un valido ed efficace rapido

avvio dei Programmi Operativi;

- interloquire con il partenariato economico e sociale al fine di circostanziare le azioni a

valere sui Programmi con le esigenze e le istanze provenienti dal mondo degli interessi

collettivi.

Inoltre, in sede di approvazione della manovra di bilancio, l’Amministrazione ha provveduto a

disporre poste finanziarie, sostenute da provviste rivenienti sia da fondi comunitari 2007-2013

che da fondi nazionali e propri, su ambiti di intervento riconducibili al sistema di priorità indicate

nell’Accordo di Partenariato (e dunque nelle condizioni di poter determinare la pronta attivazione

di operazioni coerenti con esse) nonché al quadro delle opzioni programmatiche e strategiche

regionali (e, pertanto, in grado di integrarne e potenziarne i contenuti):

Page 22: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

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Crescita intelligente

RICERCA E INNOVAZIONE Bilancio 2014 - 116 milioni

Triennale: 225 milioni

ISTRUZIONE UNIVERSITARIA Bilancio 2014 - 37 milioni

Triennale: 53 milioni  

Crescita sostenibile

DIFESA DEL SUOLO Bilancio 2014 - 37 milioni

Triennale: 51 milioni

SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

Bilancio 2014 - 162 milioni Triennale: 190 milioni

AREE PROTETTE, PARCHI NATURALI, PROTEZIONE

NATURALISTICA E FORESTALE Bilancio 2014 - 80 milioni

Triennale: 86 milioni

TUTELA E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE IDRICHE Bilancio 2014 - 75 milioni

Triennale: 100 milioni

VALORIZZAZIONE DEI BENI DI INTERESSE STORICO Bilancio 2014 - 12 milioni

Triennale: 24 milioni

ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE

FONTI ENERGETICHE Bilancio 2014 - 15 milioni

Triennale: 24 milioni

Crescita inclusiva

INVESTIMENTI SANITARI Bilancio 2014 - 35 milioni

Triennale: 66 milioni

SOSTEGNO ALL'OCCUPAZIONE

Bilancio 2014 - 46 milioni Triennale: 60 milioni

FORMAZIONE PROFESSIONALE

Bilancio 2014 - 60 milioni Triennale: 72 milioni

PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIOSANITARI E

SOCIALI Bilancio 2014 - 33 milioni

Triennale: 75 milioni  

Page 23: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

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5. Conclusioni Il settennio 2014-2020 è evidentemente l’orizzonte su cui si gioca la sfida di un cambiamento di

rotta per la nostra regione. Le cospicue risorse comunitarie previste, pari a circa 1,2 miliardi di

euro sui fondi FESR, FSE e FEASR a cui vanno sommate le quote di cofinanziamento nazionale

e regionale, possono consentirci di impostare una strategia di intervento aggressiva che, in

sintonia con la comunicazione “Europa 2020”, punti soprattutto a conseguire una “crescita

intelligente”, agendo sui driver dell’innovazione, della ricerca, della società dell’informazione,

delle biotecnologie, dell’istruzione superiore, coniugando questi temi alle vocazioni ed emergenze

territoriali e facendo confluire verso di essi parte significativa dei finanziamenti disponibili.

In questo quadro programmatico è necessario che anche gli altri due pilastri della strategia “

Europa 2020”, ovvero “crescita sostenibile” e “inclusione sociale”, nel rispondere alle domande

emergenti della nostra comunità, mantengano una curvatura orientata all’innovazione ed allo

sviluppo del territorio. A questo disegno dobbiamo ricondurre il processo negoziale con le Autorità centrali titolari dei

Programmi Operativi Nazionali, ma soprattutto piegare anche l’utilizzo delle risorse nazionali, in

primo luogo il Fondo di Sviluppo e Coesione, nonché quelle regionali, incluse quelle rivenienti

dalle royalties, certamente articolando i diversi piani di intervento su scale differenziate e

secondo le regole di pertinenza, ma comunque in una cornice programmatica unitaria.

Con questa prospettiva è possibile non solo perseverare nella consolidata tradizione lucana dell’

efficienza nell’uso delle risorse comunitarie, ma anche assicurare qualità di azione e

raggiungibilità dei risultati, intervenendo anche sulle forme organizzative interne, per renderle

funzionali ed adeguate agli obiettivi di sviluppo, e rafforzando le sinergie con gli attori istituzionali

ed il mondo degli interessi organizzati presenti sul territorio. Solo in un siffatto processo condiviso e coeso il “2014-2020” non sarà per la Basilicata una mera

mera connotazione onomastica di un ciclo di programmazione comunitaria, ma piuttosto lo spazio

progettuale nel quale esercitare una scommessa di cambiamento, un percorso di crescita sociale

ed economica, da conseguirsi con impegno e determinazione.

Page 24: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

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Allegati: 1. Scheda dotazione finanziaria

2. Tavola sinottica Obiettivi Tematici/Risultati Attesi – Accordo di Partenariato

3. Tavola di raccordo opzioni strategiche/finalità generali/Obiettivi Tematici

Documenti di riferimento: • COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE “EUROPA 2020 - Una strategia per una crescita

intelligente, sostenibile e inclusiva”;

• DOCUMENTO DI LAVORO DEI SERVIZI DELLA COMMISSIONE “Elementi di un quadro strategico comune 2014 – 2020”;

• “Position Paper” dei Servizi della Commissione sulla preparazione dell’Accordo di Partenariato e dei Programmi in ITALIA per il periodo 2014-2020;

• Regolamenti per i Fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 - Regolamenti (UE) n. 1303/2013 (disposizioni comuni), 1301/2013 (Fondo FESR), 1304/2013 (Fondo FSE), 1305/2013 (Fondo FEASR), 1299/2013 (cooperazione territoriale europea);

• “Accordo di partenariato” trasmesso alla Commissione Europea dallo Stato Italiano in data 22.04.2014;

• Piano Nazionale di Riforma (Sezione III del Documento di Economia e Finanza 2014);

• Strategia nazionale Aree Interne;

• Relazione Programmatica di mandato X legislatura regionale;

• Documento finale progetto Capacity-Lab “Bozza di una Strategia per la Regione Basilicata;

• Verso un programma di sviluppo operativo regionale della Regione Basilicata 2014-2020”;

• Documento “Contributi per la definizione della strategia di Smart Specialisation nella programmazione dei Fondi Strutturali 2014-2020”

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DOTAZIONE FINANZIARIA FONDI STRUTTURALI PERIODO 2014-2020 Dotazione complessiva quota comunitaria (Fondo FESR + Fondo FSE) assegnata alla Regione Basilicata: 863,3 milioni di euro

Ripartizione PON/POR (in meuro):

PON POR Totale

302,00 561,30 863,3

FSE FESR

145,5 156,5

La quota comunitaria di competenza dei POR (al netto di 3,5 meuro destinati al programma Iniziativa Occupazione Giovanile e di 0,7 meuro di competenza IGRUE per l’attività di audit dei programmi) pari ad 557,1 meuro è stata oggetto della seguente proposta di ripartizione tra i due Programmi Operativi:

POR

557,1

PO FSE PO FESR

144,846 412,254

Atteso che i Programmi Operativi prevedono una quota di cofinanziamento nazionale e regionale, ne consegue il seguente quadro finale delle dotazioni previste:

• PO FESR 2014-2020: 824,508 milioni di euro (50% fondo FESR, 50% cofinanziamento nazionale/regionale)

• PO FSE 2014-2020: 289,692 milioni di euro (50% fondo FESR, 50% cofinanziamento nazionale/regionale)

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ACCORDO DI PARTENARIATO | TAVOLA SINOTTICA OBIETTIVI TEMATICI/RISULTATI ATTESI

Obiettivo tematico Risultati attesi

1 - RAFFORZARE LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E L'INNOVAZIONE

RA 1.1 –Incremento dell’attività di innovazione delle imprese

RA 1.2 - Rafforzamento del sistema innovativo regionale e nazionale e incremento della collaborazione tra imprese e strutture di ricerca e il loro potenziamento

RA 1.3 - Promozione di nuovi mercati per l’innovazione

RA 1.4 – Aumento dell’incidenza di specializzazioni innovative in perimetri applicativi ad alta intensità di conoscenza

2 - MIGLIORARE L'ACCESSO ALLE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE, NONCHÉ L'IMPIEGO E LA QUALITÀ DELLE MEDESIME

RA 2.1 - Riduzione dei divari digitali nei territori e diffusione di connettività in banda larga e ultra larga ("Digital Agenda" europea)

RA 2.2 Digitalizzazione dei processi amministrativi e diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili della PA offerti a cittadini e imprese (in particolare nella sanità e nella giustizia)

RA 2.3 - Potenziamento della domanda di ICT di cittadini e imprese in termini di utilizzo dei servizi online, inclusione digitale e partecipazione in rete

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3

Obiettivo tematico Risultati attesi

3 - PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IL SETTORE AGRICOLO E IL SETTORE DELLA PESCA E DELL’ACQUACOLTURA

RA 3.1 - Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo

RA 3.2 - Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive

RA 3.3 -Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali

RA 3.4 -Incremento del livello di internazionalizzazione dei sistemi produttivi

RA 3.5 - Nascita e Consolidamento delle Micro, Piccole e Medie Imprese

RA 3.6 – Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura

RA 3.7 - Diffusione e rafforzamento delle attività economiche a contenuto sociale

RA 3.8 - Rafforzamento della competitività e della redditività della pesca e dell’acquacoltura

Page 30: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

4

Obiettivo tematico Risultati attesi

4 - SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI

RA 4.1 - Riduzione dei consumi energetici negli edifici e nelle strutture pubbliche o ad uso pubblico, residenziali e non residenziali e integrazione di fonti rinnovabili

RA 4.2 - Riduzione dei consumi energetici e delle emissioni nelle imprese e integrazione di fonti rinnovabili

RA 4.3 - Incremento della quota di fabbisogno energetico coperto da generazione distribuita sviluppando e realizzando sistemi di distribuzione intelligenti

RA 4.4 - Incremento della quota di fabbisogno energetico coperto da cogenerazione e rigenerazione di energia

RA 4.5 - Aumento dello sfruttamento sostenibile delle bioenergie

RA 4.6 - Aumento della mobilità sostenibile nelle aree urbane

RA 4.7 - Riduzione delle emissioni di gas serra e aumento del sequestro di carbonio in agricoltura

RA 4.8 - Favorire la sostenibilità del settore ittico, l’efficienza energetica, la blue growth e la protezione degli ecosistemi

Page 31: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

5

Obiettivo tematico Risultati attesi

5 - PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI

RA 5.1 - Riduzione del rischio idrogeologico e di erosione costiera

RA 5.2 - Riduzione del rischio di Desertificazione

RA 5.3 - Riduzione del rischio incendi e il rischio sismico

6 - TUTELARE L'AMBIENTE E PROMUOVERE L'USO EFFICIENTE DELLE RISORSE

RA 6.1 - Ottimizzazione della gestione dei rifiuti urbani secondo la gerarchia comunitaria

6.2 - Restituzione all'uso produttivo di aree inquinate

RA 6.3 - Miglioramento del servizio idrico integrato per usi civili e riduzione delle perdite di rete di acquedotto

RA 6.4 - Mantenimento e miglioramento della qualità dei corpi idrici

RA 6.5 Contribuire ad arrestare la perdita di biodiversità terrestre e marina, anche legata al paesaggio rurale e mantenendo e ripristinando i servizi ecosistemici RA 6.6 - Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio nelle aree di attrazione naturale RA 6.7 - Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale, nelle aree di attrazione

RA 6.8- Riposizionamento competitivo delle destinazioni turistiche

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Obiettivo tematico Risultati attesi

7 - PROMUOVERE SISTEMI DI TRASPORTO SOSTENIBILI ED ELIMINARE LE STROZZATURE NELLE PRINCIPALI INFRASTRUTTURE DI RETE

RA 7.1 – Potenziamento dell’offerta ferroviaria e miglioramento del servizio in termini di qualità e tempi di percorrenza RA 7.2 -Aumento della competitività del sistema portuale e interportuale RA 7.3 - Integrazione modale e miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi urbani, produttivi e logistici e la rete centrale, globale e locale

RA 7.4 -Rafforzamento delle connessioni con la rete globale delle aree interne

RA 7.5 - Ottimizzazione del traffico aereo

8 - PROMUOVERE UN’OCCUPAZIONE SOSTENIBILE E DI QUALITA’ E SOSTENERE LA MOBILITA’ DEI LAVORATORI

RA 8.1 – Aumentare l’occupazione dei giovani

RA 8.2 – Aumentare l’occupazione femminile RA 8.3 – Aumentare l’occupazione dei lavoratori anziani e favorire l’invecchiamento attivo e la solidarietà tra generazioni RA 8.4 – Accrescere l’occupazione degli immigrati RA 8.5 - Ridurre il numero dei disoccupati di lunga durata e sostenere adeguatamente le persone a rischio di disoccupazione di lunga durata RA 8.7 - Favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione di soggetti/lavoratori svantaggiati

RA 8.8 - Migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi al lavoro

RA 8.9 - Nuove opportunità di lavoro extra-agricolo nelle aree rurali

RA 8.10 - Favorire la coesione territoriale, il lavoro e la formazione degli operatori nel settore ittico

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Obiettivo tematico Risultati attesi

9 - PROMUOVERE L’INCLUSIONE SOCIALE, COMBATTERE LA POVERTÀ E OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE

RA 9.1 - Riduzione della povertà, dell’esclusione sociale e promozione dell’innovazione sociale

RA 9.2 - Incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro, attraverso percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva delle persone maggiormente vulnerabili (persone con disabilità, ai sensi dell’articolo 1, comma 1, della legge 68/1999, persone svantaggiate, ai sensi dell’articolo 4, comma 1, della legge n. 381/1991, vittime di violenza o grave sfruttamento e a rischio di discriminazione, altri soggetti presi in carico dai servizi sociali)

RA 9.3 - Aumento/ consolidamento/qualificazione dei servizi e delle infrastrutture di cura socio-educativi rivolti ai bambini e dei servizi di cura rivolti a persone con limitazioni dell’autonomia

RA 9.4 - Riduzione del numero di famiglie con particolari fragilità sociali ed economiche in condizioni di disagio abitativo

RA 9.5 - Riduzione della marginalità estrema e interventi di inclusione a favore delle persone senza dimora e delle popolazioni Rom, Sinti e Camminanti

RA 9.6 - Aumento della legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e miglioramento del tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità

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Obiettivo tematico Risultati attesi

10 – INVESTIRE NELL’ISTRUZIONE, NELLA FORMAZIONE E NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LE COMPETENZE E L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

RA 10.1 - Riduzione del fallimento formativo precoce e della dispersione scolastica e formativa

RA 10.2 - Miglioramento delle competenze chiave degli allievi

RA 10.3 - Innalzamento del livello di istruzione della popolazione adulta

RA 10.4 - Accrescimento delle competenze della forza lavoro e agevolare la mobilità, l’inserimento/reinserimento lavorativo

RA 10.5 - Innalzamento dei livelli di competenze, di partecipazione e di successo formativo nell’istruzione universitaria e/o equivalente

RA 10.6 – Qualificazione dell’offerta di istruzione e formazione tecnica e professionale

RA 10.7 - Aumento della propensione dei giovani a permanere nei contesti formativi e miglioramento della sicurezza e della fruibilità degli ambienti scolastici

RA 10.8 - Diffusione della società della conoscenza nel mondo della scuola e della formazione e adozione di approcci didattici innovativi

RA 10.9 - Miglioramento delle capacità di autodiagnosi, autovalutazione e valutazione delle scuole e di innovazione della didattica

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Obiettivo tematico Risultati attesi

11 - RAFFORZARE LA CAPACITÀ ISTITUZIONALE DELLE AUTORITÀ PUBBLICHE E DELLE PARTI INTERESSATE E UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA EFFICIENTE

RA 11.1 - Aumento della trasparenza e interoperabilità, e dell’accesso ai dati pubblici

RA 11.2 - Riduzione degli oneri regolatori

RA 11.3 – Miglioramento delle prestazioni della pubblica amministrazione

RA 11.4 – Miglioramento dell'efficienza e della qualità delle prestazioni del sistema giudiziario

RA 11.5 - Aumento dei livelli di integrità e di legalità nell’azione della Pubblica Amministrazione, anche per il contrasto al lavoro sommerso

RA 11.6 – Miglioramento della governance multilivello e delle capacità degli organismi coinvolti nella attuazione e gestione dei programmi operativi

   

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TAVOLA DI RACCORDO OPZIONI STRATEGICHE/FINALITÀ/OBIETTIVI TEMATICI

Opzione strategica Finalità genarale Obiettivi tematici

a) Una società competitiva ed aperta

a.1 il desenclavement fisico (reti trasportistiche) ed immateriale (reti della conoscenza) della Basilicata

1 - RAFFORZARE LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E L'INNOVAZIONE 2 - MIGLIORARE L'ACCESSO ALLE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE, NONCHÉ L'IMPIEGO E LA QUALITÀ DELLE MEDESIME 3 - PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IL SETTORE AGRICOLO E IL SETTORE DELLA PESCA E ELL’ACQUACOLTURA 7 - PROMUOVERE SISTEMI DI TRASPORTO SOSTENIBILI ED ELIMINARE LE STROZZATURE NELLE PRINCIPALI INFRASTRUTTURE DI RETE

a.2 l’incremento del grado di attrattività della regione in termini capitale finanziario, capitale cognitivo e capitale creativo

a.3 il riposizionamento sui mercati nazionali ed internazionali dei sistemi produttivi regionali e locali

a.4 la piena valorizzazione degli asset produttivi sociali e territoriali presenti in regione

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Opzione strategica Finalità genarale Obiettivi tematici

b) una società dallo sviluppo compatibile, duraturo ed a bassa emissione di carbonio

b.1 l’internalizzazione del principio della sostenibilità ambientale nei processi sia produttivi che di trasformazione e valorizzazione territoriale

3 - PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IL SETTORE AGRICOLO E IL SETTORE DELLA PESCA E ELL’ACQUACOLTURA 4 - SOSTENERE LA TRANSIZIONE VERSO UN’ECONOMIA A BASSE EMISSIONI DI CARBONIO IN TUTTI I SETTORI 5 - PROMUOVERE L’ADATTAMENTO AL CAMBIAMENTO CLIMATICO, LA PREVENZIONE E LA GESTIONE DEI RISCHI 6 - TUTELARE L'AMBIENTE E PROMUOVERE L'USO EFFICIENTE DELLE RISORSE

b.2 la promozione della produzione e di un uso intelligente e responsabile delle risorse energetiche ed idriche fondato sul risparmio e sull’innovazione tecnologica

b.3 l’attivazione di politiche volte a ridurre la produzione di rifiuti attraverso il recupero, il riuso, il riciclo anche a fini energetici

Page 39: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

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Opzione strategica Finalità genarale Obiettivi tematici

c) una società della conoscenza e delle competenze

c.1 la costituzione, in via prioritaria all’interno delle ‘eccellenze’ regionali, di piattaforme tecnologico-scientifiche a diretto supporto delle attività economiche sociali ed istituzionali

1 - RAFFORZARE LA RICERCA, LO SVILUPPO TECNOLOGICO E L'INNOVAZIONE 2 - MIGLIORARE L'ACCESSO ALLE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE, NONCHÉ L'IMPIEGO E LA QUALITÀ DELLE MEDESIME 8 - PROMUOVERE UN’OCCUPAZIONE SOSTENIBILE E DI QUALITA’ E SOSTENERE LA MOBILITA’ DEI LAVORATORI 10 - INVESTIRE NELL’ISTRUZIONE, NELLA FORMAZIONE E NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LE COMPETENZE E L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

c.2 il superamento del digital divide in termini infrastrutturali (banda larga ed ultralarga) di servizi on line e di competenze e conoscenze

c.3 la valorizzazione dei processi formativi come leva di trasformazione sociale e come spin-off di innovazione

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Opzione strategica Finalità genarale Obiettivi tematici

d) una società inclusiva e coesa

d.1 l’inclusione economica funzionale ad assicurare l’esercizio dei diritti di cittadinanza attraverso la attuazione di misure passive

3 - PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IL SETTORE AGRICOLO E IL SETTORE DELLA PESCA E ELL’ACQUACOLTURA 8 - PROMUOVERE UN’OCCUPAZIONE SOSTENIBILE E DI QUALITA’ E SOSTENERE LA MOBILITA’ DEI LAVORATORI 9 - PROMUOVERE L’INCLUSIONE SOCIALE, COMBATTERE LA POVERTÀ E OGNI FORMA DI DISCRIMINAZIONE 10 - INVESTIRE NELL’ISTRUZIONE, NELLA FORMAZIONE E NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LE COMPETENZE E L’APPRENDIMENTO PERMANENTE

d.2 l’inclusione formativa assecondando criteri di omogeneità nell’offerta dei servizi di istruzione, sviluppando interventi di lotta alla dispersione scolastica e realizzando percorsi di formazione lungo l’intero corso della vita;

d.3 l’inclusione lavorativa attraverso politiche attive mirate ai diversi target della platea regionale e nazionale in condizione di criticità (giovani, NEET, svantaggiati, donne)

d.4 l’inclusione sociale attraverso la costruzione di un welfare di cittadinanza fondato su una rete organizzata di servizi alla persona, sanitari e socioassistenziali, una dotazione adeguata in termini di strutture e un ruolo efficace del privato sociale

Page 41: Relazione Pittella Sessione Comunitaria

 

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Opzione strategica Finalità genarale Obiettivi tematici

e) una società deliberativa e partecipata

e.1 promozione della sussidiarietà verticale volta a valorizzare l’apporto degli Enti locali nella gestione delle funzioni di competenza regionale nonché nell’impostazione ed implementazione delle politiche pubbliche regionali

2 - MIGLIORARE L'ACCESSO ALLE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE, NONCHÉ L'IMPIEGO E LA QUALITÀ DELLE MEDESIME 11 - RAFFORZARE LA CAPACITÀ ISTITUZIONALE DELLE AUTORITÀ PUBBLICHE E DELLE PARTI INTERESSATE E UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA EFFICIENTE

e.2 promozione della sussidiarietà funzionale mirata a modelli evoluti ed innovativi di partecipazione dei soggetti pubblici negli ambiti settoriali specifici di intervento (sia economici che di pubblica utilità)

e.3 promozione della sussidiarietà orizzontale indirizzata a favorire la costruzione di partenariati pubblico-privato e l’autogoverno degli attori non istituzionalizzati sia nell’esercizio di funzioni amministrative sia nell’attivazione di politiche regionali

e.4 l’affermarsi di una cittadinanza elettronica che agevoli cittadini ed istituzioni tramite la diffusione delle tecniche e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nonché la messa in rete dei servizi pubblici regionali

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f) una società ben governata

f.1 la predisposizione del Piano di Rafforzamento Amministrativo teso sia alla adeguatezza dei sistemi di governance multilivello e policentrici che alla elevazione delle performance attuative nella gestione regionale dei Programmi cofinanziati dai fondi comunitari

10 � INVESTIRE NELL’ISTRUZIONE, NELLA FORMAZIONE E NELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE PER LE COMPETENZE E L’APPRENDIMENTO PERMANENTE 11 � RAFFORZARE LA CAPACITÀ ISTITUZIONALE DELLE AUTORITÀ PUBBLICHE E DELLE PARTI INTERESSATE E UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA EFFICIENTE

f.2 la rifunzionalizzazione e la razionalizzazione delle agenzie settoriali pubbliche alle indicazioni strategiche sopraindividuate

f.3 la formazione di modelli di governance urbana che rivestano un ruolo propulsivo in termini di erogazione di servizi avanzati (logistica, ricerca, salute, cultura) a beneficio del territorio regionale

f.4 il sostegno allo sviluppo e alla tenuta demografica delle aree interne attraverso un modello di governance dedicato cui ricondurre azioni funzionali alla riorganizzazione delle funzioni territoriali di competenza comunale

Opzione strategica Finalità genarale Obiettivi tematici