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1 RELAZIONE SEMESTRE FEBBRAIO-LUGLIO 2013 “CAMMINI DI SALUTE” ATTIVITÀ MIGRANTI FO.QU.S GCP sc. (Formazione, Qualità, Salute, Gruppo di Cure Primarie) 1.13 Convinti che nei percorsi difficili da soli non si vada lontano, auspichiamo che con questa Relazione e nel prosieguo delle attività, si possano trovare anche sostegni intellettuali e contributi d’esperienza che ci aiutino nel percorso, in un’epoca attraversata da mille ragioni di conflitto e resa tanto complicata per la scarsità e l’esauribilità di risorse, là dove, invece, le risorse umane, e la conoscenza come motore della vita, possono essere una fonte autenticamente inesauribile, rinnovabile, incrementabile di opportunità sia per ciascuna persona che a vantaggio del bene comune. Moyens de santé Perspectives des soins pour Migrants vulnérables de nationalité Extraeuropéenne Cammini di salute Prospettive di Cura per Migranti Vulnerabili di nazionalità Extraeuropea Ways of Health Perspectives of Care for Vulnerable Migrants of non-European Nationality

RELAZIONE SEMESTRE FEBBRAIO-LUGLIO 2013 - Cure mediche e ... · - ENA 2011- Corsi di formazione agli operatori non sanitari pag. 23 - ò ammini – cartella clinica sanitaria, Prima

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1

RELAZIONE SEMESTRE

FEBBRAIO-LUGLIO 2013

“CAMMINI DI SALUTE”

ATTIVITÀ MIGRANTI

FO.QU.S GCP sc. (Formazione, Qualità, Salute, Gruppo di Cure Primarie)

1.13

Convinti che nei percorsi difficili da soli non si vada lontano, auspichiamo che con questa Relazione e nel prosieguo delle attività, si possano trovare anche sostegni intellettuali e contributi d’esperienza che ci aiutino nel percorso, in un’epoca attraversata da mille ragioni di conflitto e resa tanto complicata per la scarsità e l’esauribilità di risorse, là dove, invece, le risorse umane, e la conoscenza come motore della vita, possono essere una fonte autenticamente inesauribile, rinnovabile, incrementabile di opportunità sia per ciascuna persona che a vantaggio del bene comune.

Moyens de santé

Perspectives des soins pour Migrants

vulnérables de nationalité Extraeuropéenne

Cammini di salute

Prospettive di Cura per Migranti

Vulnerabili di nazionalità Extraeuropea

Ways of Health

Perspectives of Care for Vulnerable

Migrants of non-European Nationality

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1.13- INDICE

INTRODUZIONE pag. 3

TEMI CHIAVE pag. 4

SCHEDA PROGETTO “CAMMINI DI SALUTE” pag. 5

PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL MODELLO pag. 6

MAPPE

- Ciclo dell’attività pag. 8 - Organizzazione sanitaria-

modello cooperativo olografico pag. 9 - Diagramma di Ishikawa, modificato pag. 10 - La Sanità come “luogo sociale”

modello FO.QU.S pag. 11

REPORT FEBBRAIO-LUGLIO 2013 pag. 12

I PASSI FUTURI pag. 17

DATI DEL REDATTORE

APPENDICE - Lo status giuridico pubblico degli studi di medicina generale

e pediatria di libera scelta. Le cooperative mediche pag. 19

- Evoluzione modello organizzativo FO.QU.S progetto ENA 2011 pag. 20

- Monitoraggio ENA 2011. Periodo Luglio-Novembre pag. 21 - Monitoraggio ENA 2012. Periodo Gennaio-Settembre pag. 22

- ENA 2011 Settimo - monitoraggio antitubercolare. Periodo. Luglio.dicembre 2012 pag. 23

- ENA 2011- Corsi di formazione agli operatori non sanitari pag. 23 - “Cammini” – cartella clinica sanitaria, Prima Pagina pag. 24 - “Cammini” – cartella clinica del richiedente, Prima Pagina pag. 25 - Volantino “Cammini”, Prima facciata pag. 26 - Note di metodologia pag. 27 - Modelli organizzativi. Fonte: L. Fumagalli “Gestione e

Organizzazione per la Comunicazione d’Impresa”, 2009 pag. 29

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1.13- INTRODUZIONE

“Cammini di Salute” è un’esperienza iniziata 6 mesi or sono, al termine delle attività della cooperativa medica FO.QU.S, relativamente a un impegno durato per circa 3 anni e in diverse forme di collaborazione, dall’Emergenza Nord Africa 2011, a un Progetto FER, a un Progetto finanziato con i fondi dell’8 per mille.

L’esperienza del tutto nuova per il target dell’utenza considerata, ha visto coinvolti innanzitutto dei Medici di Medicina Generale, chiamati ad operare a Torino (Fond. Dravelli, Centro Diffuso Connecting, altri), Settimo Torinese, Banchette (Ivrea), Sommariva del Bosco-Richiardo-Caramagna, Forno di Coazze, con l’aiuto di personale infermieristico e di altri medici a sostegno. In tutto sono stati coinvolti 12 MMG, 5 Medici attivi saltuariamente presso la Continuità Assistenziale, 9 infermieri, impegnati a interagire costantemente con psicologi, operatori sociali, altri operatori. La popolazione assistita è stata di circa 500 soggetti, tenuto conto di un’ampia “variabilità” delle Persone accolte, e dei loro possibili, frequenti, trasferimenti.

Nel corso dell’attività ENA, svolta sotto l’egida del Ministero dell’Interno e delle Prefetture, oltre che della Protezione Civile, sono state acquisite le linee di indirizzo ministeriali, adottati i modelli standard, ma si sono elaborati anche modelli organizzativi “ad hoc” (creazione di una Rete complessa), procedure dedicate, integrazione della “mission”, accentuando gli aspetti della continuità assistenziale, della quotidianità di vita, dell’inserimento civile, dell’apprendimento alla fruizione del SSN sino all’effettuazione di report statistici, i cui dati pubblicati hanno riguardato i periodi nei quali la popolazione assistita era maggiormente stabile e rappresentativa e gli operatori presenti garantivano condizioni di basso turnover (grafici in “Appendice”). L’attività “sul campo” è stata accompagnata, nel caso di alcuni operatori, da attività di formazione (Master, corsi di Aggiornamento).

Il termine del Progetto ENA e delle “code progettuali minori”, ha posto il problema di una necessità di persistenza della relazione di aiuto e di cura, oltre che dell’esigenza, per gli operatori disponibili, di non perdere una competenza acquisita e di non disperdere un patrimonio di risorse umane e culturali disponibili. Di qui la cooperativa medica FO.QU.S (per cui la forma cooperativa con finalità mutualistica costituisce una modalità gestionale prevista dal Legislatore in quanto non lucrativa e non in conflitto con la natura pubblica del Servizio, essendo gli studi medici associati “Presidio ASL” e, quindi, pubblici), ha inteso proseguire nell’esperienza, seguendo, con criteri “orientati”, procedure dedicate, rilevazione e monitoraggio degli accessi, sia i Migranti iscritti negli elenchi SSN dei medici convenzionati attivi, sia i Migranti che, per Status, non rientrano nei criteri di accesso ai Centri ISI, ma che, nello stesso tempo, per ragioni contingenti (residenza/domicilio/iscrizione all’Ufficio per l’Impiego, altre procedure in itinere) non godono, temporaneamente, della piena fruibilità del diritto all’utilizzo compiuto del SSN.

È nato, così, il Progetto “Cammini di Salute”, di cui il presente Documento costituisce il Primo Report semestrale.

L’attività è iniziata con la presenza di un MMG e due infermieri, si è avvalsa del contributo attivo di due medici tirocinanti, nel loro percorso propedeutico al conseguimento dell’Esame di Stato e della Specialistica in MMG, per i quali si è integrata la formazione ordinaria con una formazione clinica “ad hoc”, e si è accresciuta con la disponibilità di 2 volontari, il supporto di una borsa lavoro da parte del Tavolo Asilo del Comune di Torino e di un affidamento da parte dei Servizi Sociali (UEPE - Ufficio Esecuzione Penale Esterna) per conto del Ministero di Grazia e Giustizia. Ad ora altri soggetti professionali hanno offerto la loro collaborazione, i cui sviluppi saranno descritti nel corso dei Report mensili e, soprattutto, nel prossimo Report Semestrale.

Ciò che FO.QU.S e “Cammini di Salute” per la loro natura rappresentano, è con certezza un unicum nella regione Piemonte e, probabilmente, a livello nazionale. Le ragioni sono molte, ma le principali sono la scelta consapevole di un Metodo organizzativo sistemico gestionale generale (olografico) e l’adozione del Modello proprio delle Cure Primarie. Il fatto che il Metodo e il Modello, peraltro sempre in corso di continua costruzione, non solo stiano dando risultati stabili, ma si vadano rinforzando ed accrescendo, ci conforta rispetto alle scelte fatte. Per questa ragione crediamo sia oggi importante iniziare un confronto più ampio e continuo con le altre realtà istituzionali e, anche, con il mondo del volontariato e della cooperazione sociale.

E. Chiara

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1.13- TEMI CHIAVE

1. La primarietà del Servizio Sanitario Nazionale nella promozione e tutela della Salute della

Popolazione Migrante

2. L’applicabilità del principio di eguaglianza, il riconoscimento e la valorizzazione delle diversità:

il principio di Equità

3. La svolta dalla cultura dell’emergenza e del “pericolo”: la continuità assistenziale e la

prevenzione del rischio

4. Transizione dalla residenzialità “alberghiera” all’accoglienza diffusa, “di prossimità”, “di

strada”: il ruolo delle Cure Primarie nella presa in carico della popolazione Migrante

5. L’intercettazione attiva del bisogno e della domanda: la sanità di iniziativa

6. L’epidemiologia sanitaria non misurata sulla base del rischio di morte o sulla malattia, ma

considerando la capacità inabilitante della malattia e di anni persi di buona salute (Benessere

come Felicità, Indicatori Qualitativi complessi, Carico di Malattia)

7. La Raccolta e Gestione dei Dati. Ragioni organizzative e ragioni economiche

8. La rete sanitaria istituzionale: Medicina di Cure Primarie, Centri ISI, Dipartimenti di Psichiatria,

Dipartimenti di Emergenza, Centri Antiviolenza

9. Sviluppo e modulazione della funzione di sorveglianza e tutela: la sanità come momento di

coesione sociale e stabilità istituzionale. La Sanità come elemento co-garante dell’Ordine

Pubblico (comprehensive approach). La prevenzione della Violenza diffusa in ogni sua forma,

dalla violenza domestica, alla violenza interetnica, sino alla violenza propria degli sviluppi

criminali (compresa la tratta) o eversivi

10. Il ruolo sussidiario del Privato Sociale

11. Applicazione del principio di Mutualità

12. Il privato sociale in sanità come opportunità di ottimizzazione della spesa sanitaria pubblica

13. Promozione di un modello “di rete” pubblico/privato: cooperazione e collaborazione fra

pubblico e privato (impresa sociale e volontariato), reti sociali e reti sanitarie. Il ruolo

orientativo del Sistema Pubblico

14. La sanità come elemento di valorizzazione qualitativa nell’ambito di un’offerta integrata sociale

e sanitaria

15. La sanità come sviluppo:

cooperazione internazionale

formazione

lavoro

medicina tradizionale e standard medici internazionali. Valorizzazione delle cure

tradizionali. Etnomedicina. Etnofarmacologia.

16. La sanità nelle attività di assistenza e tutela: il supporto medico legale nelle pratiche

pensionistiche, assicurative, giuridiche varie (la certificazione medica)

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1.13- SCHEDA PROGETTO “CAMMINI DI SALUTE” ENTE PROMOTORE Cooperativa medica FO.QU.S, UCCP (Unità Complessa di

Cure Primarie SISTEMA DI APPARTENENZA Servizio Sanitario Nazionale Definizione normativa Medicina di Gruppo, Presidio ASL Modalità gestionale Cooperativa a mutualità prevalente Modalità contrattuale Accordo Collettivo Nazionale, Accordi Regionali MMG e

PLS ORIENTAMENTO INTEGRATIVO Volontariato, Promozione Sociale AREA DI INTERVENTO Migranti extraeuropei CAMPO DI INTERESSE Soggetti tutelati dalle Norme di Protezione

Internazionale DEFINIZIONE DEI BENEFICIARI Status Giuridico riconosciuto o in corso di

riconoscimento*, non di ambito ISI AMBITI Continuità assistenziale, Urgenze, Emergenze di Bassa

Soglia ATTIVITÀ a- 1) Accoglienza e Triage clinico

2) Accertamenti di base 3) Counselling sanitario 4) Valutazione 5) Presa in carico diretta o reindirizzamento ad altri

Servizi sanitari 6) Monitoraggio percorso clinico 7) Educazione alla Salute

b- Affiancamento, accompagnamento all’inserimento e/o utilizzo del SSN

c- Informazione, comunicazione, ICT d- Formazione, tutoraggio, borse lavoro, informatica,

comunicazione sanitaria, gestione cartella clinica e dati sanitari, segretariato

e- Cure infermieristiche f- Diagnostica Strumentale (ECG, Sat.O2, Glicemia, altri

Parametri Vitali. Ecografia su prenotazione) g- Prima Fornitura Diretta Farmaci o Presìdi non SSN

o SSN per urgenze h- Rete consulenze specialistiche volontarie per

situazioni momentaneamente non prescrivibili SSN COMPETENZE Medicina Generale, Specialistica, Infermieristica,

Psicologica, Interpretariato, Comunicazione interetnica

OPERATORI Medici, Infermieri, Psicologi, Mediatori, Operatori Generici Volontari, Operatori Borse Lavoro o Affidamento Servizi Sociali

COSTI PER I BENEFICIARI Totale Gratuità DISPONIBILITÀ Tutti i giorni feriali. Consigliata la Prenotazione CONTATTI Segreteria per accesso diretto, Cellulare, Mail, Social

Network (*) attività on demand o occasionale

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1.13- PRINCIPALI CARATTERISTICHE QUALITATIVE DEL MODELLO

Adattabilità

L’adattabilità è una qualità propria delle strutture complesse, in grado di modificare le proprie dinamiche

interne senza che l’organizzazione ne subisca uno snaturamento. Il sistema è adattabile perché le sue

componenti singole sono in grado di stabilire connessioni, relazioni, di volta in volta diverse a seconda della

natura, delle caratteristiche, dei contesti: il risultato finale non sarà quello di un sistema del tutto diverso, ma

di un sistema in grado di modulare la propria “forma”, rimanendo intatto nelle propria identità.

L’adattabilità del sistema permette di riprodurre ovunque le stesse regole e gli stessi comportamenti “base”,

modulando le relazioni che ne sono il fondamento, ma preservando, allo stesso tempo, gli aspetti comuni.

Implementabilità

Per implementabilità si intende la capacità di realizzazione, sviluppo, utilizzo che una struttura può esprimere,

e non piuttosto la sua tendenza a moltiplicare le sue componenti e le sue parti. Il modello proposto è un

modello isorisorse, non richiedendo spese aggiuntive rispetto a quelle già previste nelle varie situazioni in cui

può trovarsi ad operare: la non piena standardizzabilità dei comportamenti interni al sistema viene ad essere

assorbita dalla flessibilità dell’organizzazione, a sua volta garantita da un sistema di relazioni rese evidenti

dallo studio della Rete Totale (in quanto inclusiva di tutte le possibili variabili) e Globale (in quanto

potenzialmente interagente con tutti i contesti/nodi possibili) .

Esportabilità

Per esportabilità si intende la possibilità e capacità di applicazione del sistema-modello indipendentemente dal

contesto, potendo essere utilizzato da ambienti strettamente locali ad ambienti sovranazionali.

L’esportabilità è un prerequisito proprio non solo di un grado elevato di efficienza ed efficacia organizzativa,

ma implica una vantaggiosità sotto il profilo economico, potendo favorire azioni di benchmarking. Per essere

esportabile, infatti, il modello deve potersi sottoporre a un confronto sistematico con altre esperienze,

cercando di individuare le migliori pratiche da altri messe in atto e, una volta apprese, di migliorarsi. Occorre

quindi individuare un sistema di indicatori, semplici ed applicabili, che permettano di agevolare le

operazioni di confronto.

Differenza fra Sistema territoriale di Cure Primarie e Sistema ospedaliero

Le differenze tra Sistema ospedaliero e Sistema delle cure primarie

Assistenza Ospedaliera

"Paradigma dell'attesa"

Cure Primarie

"Paradigma dell'iniziativa"

Intensività tecno-assistenziale ed elevata standardizzazione

dei processi Estensività socio-assistenziale e modularità della risposta

Orientato alla produzione di prestazioni e alla cura

dell'episodio acuto

Orientato alla gestione di processi assistenziali e alla continuità

delle cure

Presidia l'efficienza Presidia l'efficacia e i risultati

Tende all'accentramento e alla verticalità per realizzare

economie di scala

Tende al decentramento e alla orizzontalità per valorizzare il

capitale sociale

Punta all'eccellenza Punta all'equità

L'integrazione tra i due sistemi avviene attraverso la costituzione di una unica rete assistenziale

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MAPPE

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1.13-CICLO DELL’ATTIVITÀ

INCREMENTARE IL

SERVIZIO

OTTIMIZZARE LE RISORSE

ADEGUARE GLI

STRUMENTI

PROGRAMMARE GLI INTERVENTI

CREARE CONDIVISONE

ATTIVARE IL GRUPPO DI LAVORO

CENSIRE LE RISORSE

INDIVIDUARE LE

RISPOSTE POSSIBILI

FOCALIZZARE LA DOMANDA

chi esprime il bisogno?. come

esprime il bisogno?

in quale contesto?

in quale tempo?

CONNOTARE UN BISOGNO

Attribuzione di senso

(SEMPLICE/COMPLESSO)

IDENTIFICARE UN BISOGNO.

DENOTAZIONE DEL BISOGNO

(Non necessariamente espresso)

Categoria

INDIVIDUARE LE

RISPOSTE FATTIBILI

ESTENDERE I CAMPI DI

INTERESSE

BENESSERE

ORGANIZZATIVO

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1.13- ORGANIZZAZIONE SANITARIA-MODELLO COOPERATIVO OLOGRAFICO

Il sistema contiene tutte le parti - ogni parte contiene le caratteristiche dell’intero sistema. complessità, differenziazione, regole minime, autoregolazione, autoapprendimento.

Reciprocità Bene comune Gratuità

VALORI DELLA COOPERAZIONE

Dimensione ETICA

Solidarietà

SUSSIDIARIETÀ

Competenze Tecniche

Eterogeneità Rete

Sistema Pubblico

Federalismo

Identità Agire comune

COMPLESSITÀ DEL CONTESTO

Plurifattorialità Multiculturalità

Eterogeneità Caoticità

Economia della

Conoscenza

Relazioni Comunicazioni Informazioni

Ricerca Innovazione

Sviluppo

Learning organizations

RISPOSTA SOCIALE COMPLESSA

BISOGNI COMPLESSI

RISORSE COMPLESSE

Soggetti Relazioni Contesti

Economia del

Benessere

WELFARE Universalistico

Assistenza/Previdenza

Dimensione socioeconomica

Utilitarismo Quantitativo

Compartecipato Concertazione

Statalista Burocratico

Economia della

Felicità

Soggetto Persona

WEEL BEING WELL DOING

Proattivo Qualitativo Customer satisfaction Adherence Opportunità Abilità Capacità

Dal Welfare al Well-

being

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GESTIONE RISORSE UMANE

modulistiche standard

modulistiche “ad hoc”

accessi utenze

dati

accessi operatori

turnover operatori

competenze generali

competenze specifiche

STRUMENTI

MATERIALI METODI

procedure lavorative “cliniche”

procedure organizzative

forniture

esperienze generali, abilità

ORGANIZZAZIONE PROBLEMI

DELL’ORGANIZZAZIONE

attività ordinarie operatori

attitudini specifiche

esperienze specifiche, abilità

attitudini generali

disponibilità sedi

tempi

Interazioni relazioni

Sovrapposizioni ridondanze

1.13- Diagramma di Ishikawa, modificato. Fattori in grado di interferire sull’esito finale. Nel caso di una gestione non omogenea, i vari fattori tendono a moltiplicarsi, venendo a mancare procedure comuni

n. passaggi nuovi ingressi quadri clinici

anagrafica status etc…

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MODELLO

TRADIZIONALE Sanità come OFFICINA OFFICINA (OPIFICIO): dal latino

facere. Fare opere materiali,

fabbricare, aspetto meccanico

ATTI CLINICI (competenze)

Sanità come LABORATORIO LABORATORIO: dal latino labor. Fatica,

mancanza. Luogo di attività. Più persone

attendono a un lavoro qualunque. Importanza del

contesto (spazio), del tempo, delle relazioni.

CONTESTO (luogo)

RELAZIONI (psico-sociale)

ATTI CLINICI (competenza – bio)

CO-COSTRUZIONE – Mondo dei possibili: probabilità di raggiungere nel miglior modo possibile il risultato

atteso, in quanto variabile dinamica, evolutiva, non predicibile, “non data”, possibile. L’incertezza come valore.

ASSEMBLAGGIO DI PARTI – Mondo dei probabili: probabilità di raggiungere in uno

spazio ed in un tempo “dati” il risultato atteso (predefinito). Mondo della certezza.

CONTESTO (luogo)

RELAZIONI (sociale)

NORME

requisiti disponibili

PROCEDURE

REGOLAMENTI

NORME

REGOLE

PROCEDURE

PATTUIZIONI

REGOLAMENTI

RISORSE NORMA: prerequisito indispensabile. Protocollo applicativo. “Contiene in sé” il risultato

atteso - FINANZIARIE - STRUMENTALI - COMPETENZE (CULTURALI): capacità –

UMANE: affidabilità (rispetto all’osservanza della norma/coerenza normativa) - SOCIALI RISORSE

NORMA: prerequisito orientativo. Linea guida (non vincolano al risultato che resta probabile/possibile) -

COMPETENZE (CULTURALI): capacità - UMANE: abilità, adattabilità, flessibilità, gestione del conoscere, coerenza (inclusiva dell’affidabilità rispetto al processo) - FINANZIARIE e SOCIALI (ECONOMICHE) -

STRUMENTALI

VALUTAZIONE: rispetto alla norma e rispetto al “bisogno”. Audit. Self-audit. Gestione della conoscenza (Knowledge Management). Autoapprendimento. Efficacia rispetto alla norma e al bisogno. Evoluzione.

MODELLO

STANDARD

MODELLO NON-

STANDARD

Costruzione come atto

processuale continuo.

verifica dell’osservanza della norma, coerenza normativa

NORMA PROCEDURA AZIONE REPORT descrizione quantitativa del

processo. “Direzionale”

verifica dell’osservanza delle procedure, efficienza

rettifica, efficacia rispetto alla norma

Costruzione come sequenza di

atti ordinati.

“AMBIENTI

NORME

EVENTI/

FENOMENI

PROBLEM

SOLVING

ADATTABILITÀ

Efficacia

Efficienza

Appropriatezza Sostenibilità

AZIONE

COERENTE

REPORT descrizione quali/quantitativa del processo. Multidirezionale.

Multilivello.

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12

LA SANITÀ COME “LUOGO SOCIALE” MODELLO FO.QU.S

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REPORT FEBBRAIO-LUGLIO 2013

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NUOVI ACCESSI, ACCESSI TOTALI, ANAGRAFICA

nuove accoglienze

mese totali media tot mensile

febbraio 17 20,5 17

marzo 32 20,5 15

aprile 43 20,5 11

maggio 70 20,5 26

giugno 91 20,5 21

luglio 123 20,5 33

TOTALE ACCESSI

mese totali mensile media

febbraio 20 20 41,5

marzo 49 29 41,5

aprile 74 25 41,5

maggio 134 60 41,5

giugno 183 49 41,5

luglio 249 66 41,5

Passaggi 249

Media mensile 41,5

Accoglienze 123

Media mens. 20,5

Maschi 109

Femmine 14

Età Media 29,9

Minori 2

Domicilio 87

No domicilio 33

Non so 3

Codice F. 98

No CF 20

Non so 5

Es. Ticket 48

No Es. T. 67

Non so 8

Medico Fam. 78

Non MF. 40

Non so 5

affianc. psicologo 15

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14

no MF 40 0

MF 78 0

ET 48 0

no ET 67 27

Su 123 nuove accoglienze, al momento del primo triage 40 (33%) non avevano un Medico di Famiglia, 67 (54%) nessuna forma di esenzione ticket, con un differenziale di 11 soggetti che, pur avendo un MdF, non erano in possesso dell’esenzione. (i valori indicati devono tener conto dei “dati mancanti”). Occorre tener presente che, esclusi i soggetti non in possesso di Codice Fiscale (15), in quanto appena giunti, e in corso di presentazione del Modello “C3” (Verbale delle dichiarazioni degli stranieri che chiedono in Italia il riconoscimento dello status di rifugiato), ben 52 non hanno alcuna forma di esenzione e, non godendo di fatto di redditi propri adeguati, non sono in grado di accedere alle terapie prescritte ma, soprattutto, alla diagnostica. Una parte dei soggetti senza esenzione è stata supportata nell’attuazione degli adempimenti necessari per poterne garantire il godimento.

Permesso di Soggiorno per Richiesta Asilo

33

Protezione Sussidiaria 32 Motivi Umanitari 27 Richiedenti Asilo (non in possesso del Permesso di Soggiorno)

15

Ricongiungimento Familiare

4

Asilo Politico 3 Rifugiati 2 Motivi di Studio 2 Diniego in ricorso 1

STATUS

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15

Lingue, Idiomi

araba 19

francese 17

somala 9

inglese 10

urdu 10

tigrino 8

bengalese 6

bambarà+francese 6

yoruba inglese 3

urdu+ingl 2

portoghese 1

darì 3

amarico oromo 1

amarica tigrin 1

amarica 1

farsi 1

moore+franc. 1

lingala+franc. 1

wolof+francese 1

kitoko+franc. 1

portoghese fulane 1

fulane 1

lingala 1

ewe francese 1

tama 1

beni 1

hausa inglese 1

benecity inglese 1

inglese francese 1

whobo inglese 1

gonja inglese 1

russo-turco 1

nn 9

Provenienza

Sudan 20

Nigeria 14

Mali 12

Pakistan 12

Eritrea 9

Somalia 9

Congo D. 8

Bangladesh 6

Costa d.A 6

Guinea 3

Togo 3

Marocco 3

Ghana 3

Afghanistan 3

Etiopia 2

Camerun 2

Niger 1

Gambia 1

Iran 1

Burkina 1

S. Leone 1

Senegal 1

Guinea B. 1

Azerbaijan 1

ACCESSI - TIPOLOGIA DOMANDA

LE PRIME DIECI CAUSE DI MALATTIA

DPTS o ferite guerra 33 (13%)

dermatite, discromie cut. non traum. 19 (8%)

alte vie aeree 18 (7%)

malassere, parestesie diff.,prurito,dolori diffusi

16 (6%)

dolori osteoart. localizzati, parestesie 15 (6%)

gastrite, MRGE,HP+ 9(4%)

osteoarticolare 9(4%)

colite,algia addome 9(4%)

comportamentale 8 (3%)

cefalea/emicrania 8 (3%)

DPTS o ferite guerra 33 27%

vari 90 73%

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ACCESSI - TIPOLOGIA DOMANDA (TOTALE)

DPTS o ferite guerra 33 (13%)

dermatite, discromie cut. non traum. 19 (8%)

alte vie aeree 18 (7%)

malassere, parestesie diff.,prurito,dolori diffusi

16 (6%)

dolori osteoart. localizzati, parestesie 15 (6%)

gastrite, MRGE,HP+ 9(4%)

osteoarticolare 9(4%)

colite,algia addome 9(4%)

comportamentale 8 (3%)

cefalea/emicrania 8 (3%)

oculistica 8 (3%)

chirurgia generale 8 (3%)

odontalgia 7 (3%)

allergia 6 (2%)

urologia non chirurgica 5 (2%)

depressione 5 (2%)

chirurg. ortopedica 4 (2%)

diabete nuova diagnosi 4 (2%)

traumi gravi o multipli non PTSD 4 (2%)

urologia chirurgica 3 (2%)

HBs+ 3 (2%)

polmonare non TBC 2 (1%)

respiratorio TBC rischio 2 (1%)

scabbia 2 (1%)

ipertensione 2 (1%)

psichiatrico 2 (1%)

endocrinologia 2 (1%)

ginecologico chirurgico 2 (1%)

ansia 2 (1%)

pregr. malaria 2 (1%)

schistosomiasi, strongiloidiasi 2 (1%)

ferita da trauma semplice,lesione occasionale 2 (1%)

ORL non chir., disfonie 2 (1%)

gastroenter. chirurgica non neopl. 1 (0,..%)

s.emorroidaria 1 (0,..%)

Insuff. Renale Cronica 1 (0,..%)

neurologico 1 (0,..%)

insonnia 1 (0,..%)

vertigini 1 (0,..%)

diabete1 1 (0,..%)

diabete 2 1 (0,..%)

cardiovascolare 1 (0,..%)

diabete + ipertensione 1 (0,..%)

diabete+obesità 1 (0,..%)

respiratorio TBC 1 (0,..%)

sosp. cancro 1 (0,..%)

sfera sessuale 1 (0,..%)

disfertilità 1 (0,..%)

talassemia 1 (0,..%)

ginecologico non chirurgico 1 (0,..%)

gravidanza complicata 1 (0,..%)

gonorrea 1 (0,..%)

di norma 6 (2%)

ACCESSI – TIPOLOGIA DELLA DOMANDA. TOTALE

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1.13- I PASSI FUTURI In sintesi il programma del semestre agosto 2013-gennaio 2014

a) Ampliamento rapporti di rete con realtà istituzionali, Volontarie e del Mondo delle Associazioni delle Cooperative

b) Costituzione APS (Associazione di Promozione Sociale, “Cammini Solidali”) c) Trasferimento dell’attività “Cammini di Salute” dalla cooperativa FO.QU.S all’APS d) Creazione polo ICT e) Creazione area “Media” f) Progetti locali, con modalità e finalità gratuite g) Progetti locali, nazionali, internazionali finanziati da Fondi specifici

Le attività qui citate sono già in corso di attuazione.

1.13- DATI DEL REDATTORE Dott. Enrico Chiara Medico di Medicina Generale, Specialista in Diabetologia e Malattia del Ricambio; Diploma universitario di II livello in bioetica; RSPP- Responsabile del servizio di prevenzione e protezione datori di lavoro, art. D.Lgs 81/2008; VI corso certificato CEPAS n. 025 per Auditor e Lead Auditor di sistemi di gestione per la Qualità in Sanità (Auditor di terza parte in sanità); Attendance certificate 16a edizione del corso “European Project Plannig”, Grundtvig code IT- 2008-364-003, PIXEL ass., Sincert UNI EN ISO 9001-2000, accred. Ministero della Pubblica Istruzione, decreto 25.07.06); Past President e VicePresidente coop. Medica (Unità Complessa di Cure Primarie) FO.QU.S; Resp. Scientifico Dipartimento Vittime di violenza politica e sociale, vittime di persecuzioni etniche, tortura e trattamenti crudeli, inumani e degradanti, I.O.V.V. (International Observatory for Victims of Violence); Tutor Valutatore per gli Esami di Stato Professione Medica (Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Torino); Tutor del Corso di Formazione in Medicina Generale (area specialistica, Regione Piemonte - Direzione Sanità Settore Personale Dipendente del Ssr e Affari Generali); Docente Master Specialistico in Victim Support Counseling e Scienze Vittimologiche, International Observatory for Victims of Violence Turin; Membro del Tavolo Asilo, Assistenza Sociale Servizio Stranieri e Nomadi del Comune di Torino; Socio fondatore APS “Cammini di Salute”, Già Referente sanitario Progetto “Torino è la mia Città” Fondo Europeo per i Rifugiati 2008 – 2013 Annualità 2011 - Azione 1 “- PROG-100699; già Coordinatore Centri di Accoglienza Profughi Emergenza Nord Africa 2011 – FOQUS sc, Consorzio Connecting People; già Resp. Sanitario Progetto Tutti Inclusi, fond. Xenagos.

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APPENDICE

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1.13- LO STATUS GIURIDICO PUBBLICO DEGLI STUDI DI MEDICINA GENERALE E PEDIATRIA DI LIBERA SCELTA. LE COOPERATIVE MEDICHE

a) L’attività dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di libera scelta (PLS) è un’attività pubblica,

regolamentata da Convenzioni Nazionali e Regionali e definita nelle Leggi di Riforma sanitaria, inerenti il Servizio Sanitario Nazionale

b) La natura giuridica del MMG o del PLS è di “incaricato di pubblico servizio” o di “pubblico ufficiale” a seconda dei compiti che di volta in volta è chiamato a svolgere.

c) I locali in cui si svolge l’attività del MMG o del PLS sono per legge considerati “Presidi Sanitari del Servizio Sanitario Nazionale” secondo quanto definito dall’art. 36 dell’Accordo Collettivo Nazionale

d) Gli studi medici sono destinati al pubblico servizio (art. 36 del suddetto Accordo), ma la gestione è di natura privata. Gli oneri relativi alle spese correnti sono, cioè. a carico del medico. Sono previste partecipazioni alla spesa da parte della Convenzione per alcune attività e le spese del personale

e) I locali in cui le attività vengono esercitate non sono “poliambulatori” ma “studi medici”. La loro apertura è subordinata all’approvazione della Commissione di Vigilanza (distrettuale) competente per territorio. La Commissione vigila sugli aspetti di legge previsti per studi di questa natura, aspetti obbligatori e non eludibili. Gli studi privati non sono soggetti a tali vincoli

f) La cooperativa medica FO.QU.S è sorta per sviluppare una medicina territoriale complessa, sulla base di quanto previsto dall’Accordo exDgr 57-08 (Dgr. N. 57-10097 del 17 novembre 2008, Accordo Regionale della Medicina Generale per l’avvio dei Gruppi di Cure Primarie e Case della Salute, in costituzione nelle ASL piemontesi) e accordo 20 luglio 2009 (modello organizzativo per la sperimentazione regionale Gruppi di Cure Primarie/Case della Salute) che prevedevano la costituzione dei “Gruppi di Cure Primarie”, come definiti nelle Leggi Nazionali di allora ed ora noti come AFT (Associazioni Funzionali territoriali) o UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie). I locali erano stati predisposti per poter godere di un parcheggio interno ad uso mezzo di soccorso, entrate a scivolo senza gradini, due ingressi, maniglioni “a spinta”, etc… requisiti assolutamente superiori a qualsiasi locale oggi occupato da Medici di Famiglia, specie se approvati sulla base delle normative precedenti e non più riaccreditati. Il Progetto è stato depositato e protocollato presso il Distretto di Competenza: 28 luglio 2009 (Prot. 38902 SSN ASL TO2, Titolo II, Cat. 1) e prima integrazione (16 settembre 2009, Prot. 46032 SSN ASL TO2, Titolo II, Cat. 1). La popolazione attualmente assistita, vista la presenza di 3 MMG a tempo pieno, 1 MMG in condivisione, 2 PLS è di circa 8.000 persone.

g) I MMG ed i PLS possono esercitare le loro attività in forma coordinata ed associata per garantire una copertura orario ampia. Queste forme associative sono definite quali “Medicine di Gruppo”. Gli orari sono dichiarati all’Asl, pubblici, vincolati da leggi. A differenza delle attività private, non è data facoltà di modificare gli orari con criterio discrezionale

h) La normativa vigente, ed espressamente la Legge di Riforma sanitaria 502, stabilisce che, per rendere più efficiente l’organizzazione collettiva, i Medici possono organizzarsi anche in “forma cooperativa”. Decreto Legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 recante: «Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’art.1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421»TITOLO II PRESTAZIONI, Art. 8 - Disciplina dei rapporti per l’erogazione delle prestazioni assistenziali comma 1.”Il rapporto tra il Servizio sanitario nazionale, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta è disciplinato da apposite convenzioni di durata triennale conformi agli accordi collettivi nazionali stipulati, ai sensi dell’articolo 4, comma 9, della legge 30 dicembre 1991, n. 412, con le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative in campo nazionale. (…) Detti accordi devono tenere conto dei seguenti principi (…) lettera i) regolare la partecipazione di tali medici a società, anche cooperative, anche al fine di prevenire l’emergere di conflitti di interesse con le funzioni attribuite agli stessi medici dai rapporti convenzionali in atto

i) Norma FISCALE: Roma, 3 aprile 2012 - Risoluzione n.30 del 03.04.2012, dell’Agenzia delle Entrate. Applicabilità dell’esenzione Iva alle società cooperative costituite fra soggetti esercenti l’attività sanitaria – Art. 10, comma 2, del d.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 e in applicazione della direttiva 2006/112/CE, secondo la quale sono esenti "le prestazioni di servizi effettuate da associazioni autonome di persone (fisiche e giuridiche) che esercitano un'attività esente o per la quale non hanno la qualità di soggetti passivi, al fine di rendere ai loro membri i servizi direttamente necessari all'esercizio di tale attività, quando tali associazioni si limitano ad esigere dai loro membri l'esatto rimborso della parte delle spese comuni loro spettante, a condizione che questa esenzione non possa provocare distorsioni della concorrenza".

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EVOLUZIONE MODELLO ORGANIZZATIVO FO.QU.S. PROGETTO ENA 2011

Schema Rete iniziale Schema Rete Finale

Incremento dell’organizzazione a rete, concentrando a livello sovrazonale più funzioni. Il “focus” organizzativo si sposta dal servizio locale

all’insieme delle tre componenti l’organizzazione, (contesti, le relazioni, i soggetti operanti). La centralizzazione di alcune funzioni permette di

rendere più omogenea l’attività nei centri, e sgrava i livelli periferici dagli adempimenti cui dovrebbero provvedere in modo isolato, frammentato e

difforme ricorrendo alle sole proprie risorse. La creazione di un livello sovrazonale permette un più rapido scambio informativo trasversale,

consente di accelerare le decisioni, e di connettere con maggior rapidità i diversi centri, agendo come uno “hub”.

Situazione iniziale (standard ministeriale)- non è prevista nessuna forma organizzata. Il servizio si compie nel singolo atto medico o infermieristico, e nella compilazione della cartella clinica. Non esistono forme di supporto decisionale al personale non sanitario nelle ore di assenza in sede del personale medico-infermieristico (no reperibilità). Non sono previsti collegamenti con le strutture sanitarie locali o extrazonali. Le necessi tà sanitarie (i triangoli nel grafo) vengono affrontate singolarmente. Non è possibile alcuna forma di monitoraggio attivo. Unica possibilità: compilazione meccanica schede predisposte e non condivise. Applicazione rigida di un protocollo. Unica relazione coerente: personale sanitario vs. o spite. In occasione di situazioni imprevedibili si adottano schemi procedurali rigidi o su improvvisazioni non rese consapevoli, non proceduralizzat e, non trasferibili.

UCS

Centro1

Centro3

Centro2

Reperibilità

Reperibilità

Reperibilità Procedure

Monitoraggio

Monitoraggio

Monitoraggio

Risorse extrazonali

Procedure

Procedure

Risorse extrazonali

Risorse extrazonali

Centri in rete, Modello Hub and Spoke, con evidenziazione di fenomeni ricorsivi e biforcazioni

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MONITORAGGIO ENA 2011. Periodo Luglio-Novembre

VARIABILE Settimo+Banchette % SETTIMO Banchette

ERNIE 1 1%< 1 0

NEFRO/URO/PATIE 1 1%< 1 0

INFERTILITA' 1 1%< 1 0

CARDIOVASCOLARE 2 1%< 2 0

NEUROPATIE 2 1%< 2 0

SOSPETTE MALATTIE SESS. TRAMESSE

2 1%< 2 0

ABORTO 2 1%< 2 0

TENDINOPATIE 3 1%< 3 0

MAMMELLE NON TUMORALI 3 1%< 3 0

ALLERGIE 3 1%< 3 0

GRAVIDANZA 3 1%< 2 1

CUTE E ANNESSI- NON FLOGISTICHE

4 1%< 4 0

ANEMIA 6 1-2% 4 2

DEPRESSIONE/ANSIA 7 1-2% 5 2

MALATTIE APP. RESP INF. 8 1-2% 6 2

IPERPIRESSIA 8 1-2% 7 1

MALATT. APP. GEN. FEM. 8 1-2% 3 5

IPERTENSIONE AA. 9 1-2% 8 1

APP.GEN.FEMMINILE 10 1-2% 4 6

INSONNIA 14 1-2% 13 1

RETTO NON TUMORALI 23 2-3% 23 0

MALATT. ORECCHIO/APP.ACUSTICO

25 2-3% 20 5

TURBE ALVO 30 3-4% 24 6

PRURITO 34 3-4% 24 10

APP. GENITO URINARIO INFIAMMAZIONI

39 4-5% 36 3

OCCHI E VISTA 41 4-5% 32 9

MAL. TRATTO DIG. INF. 44 4-5% 36 8

APP. OSTEOARTICOLARE NON TRAUMATICO

48 5-6% 34 14

MAL. TRATTO DIG. SUP. 51 5-6% 45 6

MALESSERE GENERALE NON DEFINITO

61 6-7% 44 17

CEFALEA 80 8-9% 77 3

LES. TRAUMATICHE 81 8-9% 78 3

CUTE FLOGOSI LOCALIZZATE, MICOSI

82 8-9% 68 14

ALTRO 83 8-9% 65 18

MAL. CAVO ORALE 94 9-10% 82 12

MALATTIE APP. RESP. SUP. 113 11% 104 9

I Centri di Settimo e

Banchette sono stati

identificati quali i più

idonei all’esecuzione di

valutazioni campionarie di

monitoraggio degli accessi,

sia per la numerosità dei

soggetti campionabili, sia

per la (relativa) costanza di

disponibilità del personale

sanitario e non sanitario.

Questa indagine ha preso

in considerazione tutte le

presenze ambulatoriali

indipendentemente se

correlate a medesimi

soggetti. Il quadro che

emerge per come effettuato

nel 2011 corrisponde,

peraltro, al vissuto degli

operatori, non essendo

inizialmente stata definita

una griglia rigida sotto il

profilo tassonomico. Alcuni

dati e voci vanno

interpretati, tenuto conto

del diverso significato

attribuito a certi sintomi o

a certe definizioni, quali

“dolore del corpo, ‘body

pain’”, o “prurito” o

“febbre”, corrispondenti

spesso a un disagio fisico

generico, non correlabile a

nessun quadro patologico

specifico.

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MONITORAGGIO ENA 2012. Periodo Gennaio-Settembre

HIV 1

malattie sessualmente trasmesse(MST) 2

diarrea secondaria a parassitosi, elminti 2

ansia 4

TBC 5

inappetenza 6

psicosi 6

depressione 7

prurito localizzato 8

Vasculopat.periferiche (emorroidi,varici) 9

ORL 10

Mal. App. CardioV. 11

malattie endocrinometaboliche 11

epatite B 11

stanchezza 13

diarrea semplice 13

lesioni pregresse, percosse, aggressioni 14

febbre 15

Ipertensione 18

insonnia 18

Gravid.Aborto 21

dolore diffuso (body pain) 24

prurito sine materia, diffuso 28

Mal. App. Resp. Inf 28

problemi oculari specifici (POS) 29

stipsi 29

problemi oculari non specifici (PONS) 36

Mal. App.Gen. Femm. Non infettive 44

Mal. App. gastroent. inf. 49

Mal. App. gastroent. Sup 55

dolore posttraumatico (DPT). Include traumi e ferite recenti.

70

odontalgia 78

cefalea 95

Mal. Cute irritative 107

dolore localizzato non traumatico (DLNT). Viscerale/osteoarticolare

163

altro non incluso nei precedenti 193

Mal. App. Resp. Sup 229

1499

Su 1513 soggetti in cui nel 2012 si è rilevato il genere, il 79% è di sesso maschile, il 21% di sesso femminile. Su 967 soggetti di cui è stata rilevata la nazionalità nel corso dei primi 3 trimestri 2012 (Settimo, 677 rilevazioni) e dei primi due trimestri (Ivrea290 rilevazioni), per un totale di 967 rilevazioni la distribuzione per NAZIONALITÀ vede:

STATO PERCENTUALE Ghana 25% Mali

12% Bangladesh Costa d’Avorio 10% Somalia 8% Nigeria 5% Tunisia 4% Ciad

3-4<% Burkina Guinea

2-3<% Sierra Leone Congo

1-2<% Pakistan Camerun Liberia Mauritania

<1% Libia Egitto Gambia

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ENA 2011 SETTIMO - MONITORAGGIO ANTITUBERCOLARE. Periodo. Luglio.dicembre 2012 Settimo. Dal luglio 2012 al dicembre 2012 si è proceduto, congiuntamente con i responsabili dell’Ufficio di Igiene di Settimo Torinese (dottsssa Galati) ad una revisione generale dei Migranti Ospiti dell’Hotel Giglio, relativamente alla profilassi antitubercolare. L’attività si è svolta in collaborazione con la sig.ra Manzato, operante presso l’ex dispensario di Lungo Dora Savona, Va comunque fatto notare che l’attività congiunta con il Dispensario, con accompagnamenti periodici, era già attivata in epoca precedente il monitoraggio.

RISULTATI

60 negativi (46%) 10 in terapia con isoniazide (8%) 4 quantiferon (3%) 3 attestato fine trattamento isoniazide (2%) 2 controllo a 3 mesi (1%) 1 in gravidanza (1%) 1 seguito dal MISA (1%) 8 in attesa di esito (6%) 5 no responder (4%) 37 in corso di verifica o da testare (28%)* Tot= 131 (*) In parte testati successivamente e non figuranti nel presente monitoraggio. I soggetti da testare erano in parte nuovi ingressi, provenienti da altri Centri.

ENA 2011- CORSI DI FORMAZIONE AGLI OPERATORI NON SANITARI

I CORSO DI FORMAZIONE

LE SPECIFICITÀ DEL SOSTEGNO SANITARIO E SOCIALE CORSO PER EQUIPES PSICOSOCIALI Venerdì 8 giugno 2012 h 9.00-13.00 VIA BEAUMONT 19 Torino, c/o CONFCOOPERATIVE principali problematiche sanitarie nei paesi di origine e legate (aspetti psico-sociali) alla migrazione MODULO 1- Corpo, anima, spirito, malattia, cura, fra credenza mitica e mito illuminista. MODULO 2- Una casa in ospedale e un ospedale a casa. Le Cure Primarie, fra ascolto e narrazione. MODULO 3- Le grandi paure: virus, batteri, geni, comportamenti. MODULO 4- Il Contesto Normativo II CORSO DI FORMAZIONE

la gestione del centro ad un anno dallo start-up: difficoltà, esperienze di successo e sostenibilità ASPETTI ORGANIZZATIVI E GESTIONALI CORSO DIRETTORI Sabato 23 giugno 2012 Foresteria Valdese di Torre Pellice (TO) –

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24

“CAMMINI” – CARTELLA CLINICA SANITARIA, Prima Pagina

CARTELLA SANITARIA

Tel. ______________________________________

DATA DI NASCITA: __________________________

SESSO: M F Età:________________________

NAZIONALITÁ: __________________________________ CODICE FISCALE/ ☐ SI ☐ NO

ESENZIONE _____________ SCADENZA __________________ ISI __________________

FIGLI A CARICO ☐ SI ☐ NO ☐ PAESE D’ORIGINE _____________________________________

Titolo di soggiorno ☐Permesso di soggiorno per richiesta asilo

☐Protezione sussidiaria ☐Rifugiato

☐Motivi umanitari ☐Diniego con ricorso in corte d’appello

☐Diniego con ricorso in tribunale ☐altro __________________________

Lingua madre

Cultura religiosa Istruzione ☐ primaria ☐ secondaria ☐ universitaria

Gruppo etnico Zona di domicilio

Azioni:

Materiale consegnato: ☐ moduli ☐ dépliant ☐ altro _________________

Osservazioni/note:

Medico di Famiglia ☐ Sì ☐ No

Associazione o Ente di Riferimento ______________________________________________ Attività lavorativa pregressa ____________________________________________________ Scadenza del permesso di soggiorno ___________________________________________ Ultima Provenienza ___________________________________________________________

(*) il numero di scheda viene riportato in ogni documento “sensibile” eventualmente consegnato all’Intervistato, tenuto conto di quanto espresso successivamente in materia di privacy

N° scheda* ---------------------------

FO.QU.S sc medica

V. Lemie 29c

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“CAMMINI” – CARTELLA CLINICA DEL RICHIEDENTE, Prima Pagina

SCHEDA SANITARIA DEL RICHIEDENTE

Telefono _____________________________________

COGNOME: ________________________________________ NOME: __________________________________________

DATA DI NASCITA: __________________________

SESSO: M F Età:________________________

NAZIONALITÁ: __________________________________ CODICE FISCALE/STP _____________________________________

ESENZIONE _____________ SCADENZA __________________ ISI __________________

FIGLI A CARICO ☐ SI ☐ NO ☐ PAESE D’ORIGINE _____________________________________

Titolo di soggiorno ☐Permesso di soggiorno per richiesta asilo

☐Protezione sussidiaria ☐Rifugiato

☐Motivi umanitari ☐Diniego con ricorso in corte d’appello

☐Diniego con ricorso in tribunale ☐altro __________________________

Lingua madre Zona di domicilio:

Azioni:

Materiale consegnato: ☐ moduli ☐ dépliant ☐ altro _________________

Osservazioni/note:

(*) il numero di scheda viene riportato in ogni documento “sensibile” eventualmente consegnato all’Intervistato, tenuto conto di quanto espresso successivamente in materia di privacy

N° scheda* ---------------------------

FO.QU.S sc medica

V. Lemie 29c

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Cammini di salute Prospettive di Cura per Migranti

Vulnerabili di nazionalità Extraeuropea

Il Progetto non ha scopi lucrativi e si propone di offrire un servizio di prima accoglienza e di accompagnamento al corretto utilizzo del Servizio Sanitario Nazionale e delle altre forme Istituzionali finalizzate alla Tutela e Promozione della Salute e della Persona.

Noi siamo in … Here we are … Nous

sommes en …

Via Lemie 29/c;

Autobus 72; 72/; 60; 11. Tram 9, 3

Per appuntamenti e Prenotazioni …

For Informations and Reservations …

Pour Informations et Reservations …

mail: [email protected]

tel.: +39-334-2146521

Piazza Mattirolo

Largo Giachino

WHAT WE DO … CE QUE NOUS FAISONS General medical visits, specialist medical visits (diabetology, gynecology, paediatrics, others ...), psychological counseling and sexology. Issuing certifications for the social and occupational integration; certifications of torture or other forms of serious injury a

result of conflict and persecution. Nursing Service. Tests: Ultrasound scans and electrocardiograms, other tests. Psychological services for victims of violence, particularly asylum seekers, beneficiaries of international protection and humanitarian assistance, women victims of violence, victims of child abuse and maltreatment. Visites médicaux généraux, visites spécialiste (diabétologique, gynécologique,

pédiatrique, autre…) et conseils psychologique et sexologique. Délivrance des certifications pour le placement dans un emploi. Certifications des torturse ou autre formes des blessure sérieux provoqué par conflits et persécutions. Service de soins

infirmiers. Echographie et électrocardiogramme, d'autres tests. Services de

psychologie pour les victimes de violence, en particulier demandeurs d'asile, personne avec protection internationale et humanitaire, femmes victimes de violence, mineurs victimes des abus et de mauvais traitements.

ALL MAINLY FREE PRINCIPALEMENT

TOUTES GRATUIT

Ways of Health Perspectives of Care for Vulnerable

Migrants of non-European Nationality

Moyens de santé

Perspectives des soins pour Migrants

vulnérables de nationalité Extraeuropéenne

The Project is a not for profit and it aims to provide a service of first shelter and to

support the proper use of the National Health Service and of other Institutional forms

aimed at the Protection and Promotion of the Health and of the Person.

Le Project a pas fins lucrative et se propose de offrir un service de premiére accueil et

de accompagnement pour la correct utilisation du le Service Nationale de la Santé et

des autre institutions finalisées à la Protection et Promotion de la Santé et de la

Personne.

COSA FACCIAMO (il Servizio è prevalentemente

gratuito) visite mediche generiche, visite specialistiche (diabetologiche,

ginecologiche, pediatriche, altre…). Consulenza psicologica e

sessuologica. Certificazioni utili all’inserimento sociale e

lavorativo oltre che alla certificazione di torture o altre forme

di lesione gravi conseguenza di conflitti e persecuzioni.

Servizio infermieristico. Su prenotazione possono essere

effettuati accertamenti ecografici ed elettrocardiografici. È

disponibile un servizio di etnopsicologia e psicodiagnostica

forense, anche a finalità legale a vittime di violenza, in

particolare richiedenti asilo, titolari di protezione

internazionale e umanitaria, donne vittime di violenza, minori

vittime di abusi e maltrattamenti.

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1.13- NOTE DI METODOLOGIA

Premessa.

Per una cooperativa medica “a mutualità pura” fondata con l’intento rispondere a modelli di assistenza sanitaria a forte integrazione pluriprofessionale (i cosiddetti Gruppi di Cure primarie” o “Unità Complesse di Cure Primarie”) l’aver intrapreso un percorso di approfondimento professionale, comprensivo degli aspetti organizzativi e gestionali, propri di un approccio non casuale all’incontro con i Migranti e specialmente con una fascia migrante estremamente fragile, quale quella dei richiedenti Asilo, ha richiesto l’impegno di “risorse nuove”.

Il continuo “apprendimento sul campo” (learning by doing), ha permesso di sviluppare una “visione metodologica” ispirata alla gestione della complessità, della casualità, dell’incertezza, che caratterizzano una situazione con connotati misti, talora di emergenza, talora di continuità e integrazione, in cui l’aspetto multiculturale e i vissuti particolari giocano un ruolo fondamentale nel generare quadri fortemente imprevedibili e variabili.

Scartata sin da subito l’adozione di approcci rigidi ed eccessivamente formalistici, si è scelta una strategia di flessibilità costruita sul testare metodologie applicative diverse, verificarle, per scegliere, fra loro, quelle dimostratesi in concreto più efficaci, anche queste, peraltro, sempre sottoponibili a monitoraggio e suscettibili di processi di miglioramento.

Ma ciò che si vuole cercare di applicare, facendo riferimento alle tre grandi metafore del sapere organizzativo (organizzazione come macchina, organismo o cervello), è la scelta metodologica generale fondata sui concetti di olografia e sincronia/sincronicità. Si è data, cioè, importanza all’unità e contemporaneità dei fenomeni evocabili in ogni punto del sistema, a loro volta attribuibili alla contestualità fra l’uno e il tutto, il particolare e l’universale, oltre a una lettura del tempo non solamente in quanto tempo “diacronico”, fatto di eventi in successione, separati da spazi logici numerabili, se non addirittura, fisici e visibili, ma come tempo “sincronico”, "metafisico", dove viene meno una netta distinzione fra ciò che è “tempo” e ciò che è “spazio”, ciò che è “ora” e ciò che era “prima” o che sarà “dopo”, quantificabili solo ricorrendo a formulazioni matematiche e rappresentazioni geometriche molto complesse, ai limiti della sola comprensione intuitiva.

Per dirla diversamente, si è considerata l’opportunità di adottare non solamente logiche “asimmetriche”, dove le differenze fra parti messe in relazione sequenziale permettono un confronto quantitativo immediatamente rappresentabile (prima/dopo, maggiore/minore, alto/basso, etc…), ma di tener presente l’esistenza di logiche meno immediate nella nostra percezione e nella nostra cultura che, essendo “simmetriche” fanno cadere i presupposti differenzialistici, per adottare la possibilità “simmetrica” in cui “1” e “2” sono reciprocamente l’uno maggiore dell’altro e il “passato può seguire il presente” come “il presente seguire il passato”.

Nel nostro caso, dovendo individuare vie applicabili, abbiamo scelto di utilizzare un approccio “bi-logico”, vale a dire asimmetrico classico, ma aperto a introdurre variabili non sempre riproducibili in misure ordinarie (ad esempio i rapporti umani, considerati qualitativamente in quanto “emozioni”) e “bi-modale”, rigorosamente asimmetrico, ma orientato alla creazione di aggregati fra soggetti con caratteristiche simili o identiche, eterogenei, ma associabili.

Questa lettura sistemica (macro), che peraltro tiene conto della situazione concreta (micro), dove, nel compiere i singoli atti si passa a modalità d’azione meno evolute e più semplicemente interconnesse, consente, peraltro, a chi gestisce la rete, di costruire un “sistema totale”, poco frammentato, fortemente interagente, in grado di accogliere le possibili variazioni casuali e imprevedibili come eventi non fratturativi.

L’imprevisto diventa, cioè, un momento di crescita ed evoluzione e non un’occasione di destabilizzazione. In questo senso i margini di incertezza si rivelano momenti organizzativi fecondi da non sopprimere e cercare di limitare all’eccesso, perché l’incertezza permette di evitare l’adozione di comportamenti cristallizzati, o, per dirla diversamente, tendenti all’entropia, cioè all’involuzione progressiva, sino alla destrutturazione come esito di un processo non più in grado di rinnovarsi autogenerandosi.

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In questo senso si è adottato uno stile gestionale del tutto simile a quello che il mondo biologico, ma anche i sistemi astronomici o la società intesa nel suo complesso, utilizzano per mantenere una condizione di (relativo) equilibrio e di sempre rinnovata omeostasi. Un sistema, cioè, che è parte intrinseca di tutta la nostra vita e condiziona, sulla terra, gli eventi atmosferici, i comportamenti economici, gli eventi sociali, la vita dei gruppi, dei singoli viventi e delle loro singole cellule.

In un sistema che vive di vita propria, divengono elementi strutturali tutta una serie di variabili normalmente non considerate o considerate di poco conto se non addirittura ritenute “destabilizzanti” o “interferenti”, come le componenti affettive, le dinamiche relazionali, le emergenze emotive. In una rete complessa dove le componenti umane, individuali e collettive, sono prevalenti e fanno parte costitutiva del sistema di produzione, l’annullarle, il non considerarle, il sottovalutarle, preconfigura un rischio sostanziale per tutta l’organizzazione, esponendola a tutta una serie di tensioni che dal disagio individuale possono trasferirsi, attraverso dinamiche relazionali, a interi ambienti di lavoro e creare problemi di instabilità strutturale. L’approccio “ricorsivo uno-tutto-uno” permette, invece, di stabilire connessioni estremamente rapide fra quelli che possono essere i vissuti individuali e quelle che sono le dinamiche interne all’organizzazione, anche queste assimilabili ai comportamenti umani

Noi operiamo in una zona di confine, in una zona critica, posta ai margini fra ordine e caos, che nei modelli complessi corrisponde al luogo della creazione, della genesi, del disordine che prende forma, anche se temporanea, in sequenze ordinate e coerenti, per poi rigenerare alternative non determinabili, in un continuum di aggregazioni/disaggregazioni che costituiscono il principio della Vita. In questa zona dove ogni possibile è certo, e ogni certezza cessa di essere possibile, nascono i contesti operativi che rendono praticabile e doverosa la sperimentazione come atto creativo, fonte di innovazione, sviluppo, evoluzione e, alla fine, anche se può sembrare paradossale, stabilità, indirizzo, coesione, fattibilità.

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MODELLI ORGANIZZATIVI Fonte: L. Fumagalli “Gestione e Organizzazione per la Comunicazione d’Impresa”, 2009

ORGANIZZAZIONE COME MACCHINE ORGANIZZAZIONE COME ORGANISMI ORGANIZZAZIONE COME CERVELLI Formate da diversi pezzi con differenti funzioni che contribuiscono singolarmente a formare il processo organizzativo complessivo.

I sistemi organizzativi sono concepiti sulla base dei bisogni che devono soddisfare e dell’ambiente esterno

I sistemi si basano sull’elaborazione e generazione di informazioni che permettono alle organizzazioni di apprendere e di auto-organizzarsi

Principi base

Specializzazione del lavoro; coordinamento del lavoro basato sui principi dell’ordinamento gerarchico

Le organizzazioni sono concepite come “sistemi aperti” che si adeguano all’ambiente; le organizzazioni hanno dei cicli vitali; le attività lavorative sono influenzate dalla natura umana e dalle componenti formali.

Le organizzazioni sono sistemi in grado di elaborare informazioni; La raccolta e l’elaborazione delle informazioni permette ai sistemi di auto-organizzarsi.

Principali scuole

Scuola classica: esigenza di razionalità ed efficienza Principi Base: unità di comando, catena di comando, ambito del controllo, Staff & Line, divisione del lavoro; autorità e responsabilità; centralizzazione dell’autorità; disciplina; subordinazione degli interessi individuali all’interesse generale; equità; rapporti di lavoro di lungo periodo; spirito di corpo. Scuola classica di Taylor: divisione del lavoro, specializzazione delle mansioni, studio scientifico dei tempi e metodi di lavoro, incentivo monetario; Scuola classica di Fayol: teoria sull’amministrazione dell’organizzazione, focalizzata sui vertici. Principi di autorità e responsabilità; Scuola classica di Gantt: focalizzato sull’efficienza del singolo operaio. Riconoscere e premiare la miglior capacità produttiva. Scuola burocratica: evidenzia le correlazioni fra la meccanizzazione dell’industria e la proliferazione delle forme organizzative basate sull’autorità. Scuola burocratica di Weber: l’organizzazione burocratica standardizza i processi amministrativi

Scuola delle relazioni Umane. L’organizzazione è legata alla soddisfazione e alla motivazione dei suoi componenti. Negoziazione e comunicazione per la soluzione dei conflitti. Vantaggi del lavoro interessante e autonomo. Corrente interazionista di Mayo. Modello socio-tecnico. L’organizzazione deve essere in grado di aumentare simultaneamente la produttività e la soddisfazione dei dipendenti. Scuola sistemica: L’organizzazione è legata all’ambiente in cui opera, inteso sia come ambiente di contesto che come ambiente di interazione diretta con l’organizzazione (task environment) Teoria della contingenza: L’organizzazione è legata sia a variabili interne che esterne o ambientali. In caso di ambienti stabili e definiti: sistema meccanico; in ambienti instabili e in mutamento: sistema organico. Teoria delle pari complessità: ambienti complessi richiedono maggiore differenziazione dell’organizzazione.

Approccio decisionale. L’organizzazione è come un cervello che elabora informazioni. Approccio decisionale di Simon: Le organizzazioni sono un insieme di sistemi informativi, sistemi di comunicazione e sistemi decisionali; le organizzazioni non possono essere razionali perché i loro membri hanno limitate capacità di trattare le informazioni (razionalità limitata); l’uomo cerca una soluzione attraverso un processo decisionale a tre livelli: strategico (individuazione delle variabili ambientali), progettuale (configurazione alternative), operativo (scelta e realizzazione dell’alternativa); le decisioni sono determinate dai processi di percezione, ricerca, scelta e apprendimento; il grado di incertezza determina le struttura organizzative. Modello delle learning organizations. L’organizzazione è un sistema complesso in grado di apprendere. Modello cibernetico. I sistemi devono essere in grado di percepire, monitorare e ricercare aspetti significativi del loro ambiente; collegare l’informazione alle norme operative a guida del comportamento sistemico; individuare eventuali scostamenti significativi dalle norme; mettere in atto azioni correttive quando rilevate delle deviazioni. Apprendimento a subroutine unica: capacità di rilevare e correggere l’errore in ordine a precise norme operative. Apprendimento a subroutine doppia: capacità di riconsiderare la situazione mettendo in discussione l’opportunità delle norme operative. Total Quality Managment. Organizzazioni olografiche: l’organizzazione è come un sistema che combina caratteristiche di centralizzazione e di decentralizzazione. Le caratteristiche dell’intero sistema sono contenute in ogni sua parte in modo che possa auto-organizzarsi e rigenerarsi su base continua. Ciò è realizzabile attraverso la cultura aziendale; i sistemi informativi; la struttura. Ai gruppi di lavoro sono affidati interi processi e i ruoli sono definiti in maniera elastica. I sistemi auto-regolati devono basarsi sul principio de “il minimo di regole” che rende possibile la ridondanza e la differenziazione e quindi l’innovazione, lo sviluppo e la creatività.

Potenzialità I migliori risultati si hanno quando: il compito è molto chiaro l’ambiente è stabile il ciclo produttivo è routinario la precisione ha un ruolo importante i dipendenti rispettano i ruoli assegnati

Importanza del rapporto fra organizzazione e suo ambiente. Prestando attenzione ai bisogni da soddisfare la gestione delle organizzazioni può sempre essere migliorata. La sopravvivenza è l’obiettivo cruciale delle organizzazioni: il management gode di maggior flessibilità di azione e decisione. Strategia, struttura, tecnologia, dimensioni umane e manageriali sono sottosistemi correlati i cui bisogni devono essere contemporaneamente soddisfatti nel modo più equilibrato. È possibile scegliere fra diversi modelli organizzativi

La metafora del cervello indica con chiarezza quali sono le caratteristiche che un’organizzazione deve possedere per poter apprendere. Il modello getta le basi per ripensare alle logiche manageriali classiche. La metafora permette di concepire le implicazioni delle nuove tecnologie nell’ottica delle interazioni di tutte le “intelligenze” presenti nell’organizzazione per renderla capace di auto-organizzarsi.

Limiti Non considera gli aspetti umani dell’organizzazione né che attività e compiti sono spesso più complessi e incerti di quelli svolti dalle macchine; possono creare resistenze nell’adattamento ad un ambiente mutevole; creano alienazione e scarsa socialità nei dipendenti.

L’organizzazione è rappresentata in modo molto concreto ed è poco lo spazio all’azione creativa dell’uomo; non si considera che le organizzazioni non solo devono adeguarsi all’ambiente, ma contribuiscono anche alla sua formazione; le organizzazioni difficilmente risultano come unità funzionali perfettamente coordinate come invece il modello le considera.

Il modello non considera i conflitti che possono verificarsi fra un’organizzazione che apprende e i classici fenomeni di potere e di controllo presenti in tutte le organizzazioni. L’apertura mentale e la capacità di autocritica sono estranee alle logiche di management tradizionali. Le difficoltà del management a far propria le logiche dell’apprendimento e dell’auto-organizzazione creano resistenze che portano a mantenere lo stato attuale.

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Cammini Di Salute

Relazione Semestre Febbraio-Luglio 2013

Versione 1.13

Edizione 06.08.2013