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REPARTO SUPPORTO FORMAZIONE ADDESTRAMENTO SERVIZIO TIRPERS C.C. (GN) Plinio RAPANA’ CORSO DI FORMAZIONE DIRIGENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO MODULO 1 . GIURIDICO – NORMATIVO 24 MARZO 2014

Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

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Page 1: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

REPARTO SUPPORTO FORMAZIONE ADDESTRAMENTOSERVIZIO TIRPERS

C.C. (GN) Plinio RAPANA’

REPARTO SUPPORTO FORMAZIONE ADDESTRAMENTOSERVIZIO TIRPERS

C.C. (GN) Plinio RAPANA’

CORSO DI FORMAZIONE DIRIGENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUI

LUOGHI DI LAVORO

MODULO 1 . GIURIDICO – NORMATIVO

24 MARZO 2014

CORSO DI FORMAZIONE DIRIGENTI IN MATERIA DI SALUTE E SICUREZZA SUI

LUOGHI DI LAVORO

MODULO 1 . GIURIDICO – NORMATIVO

24 MARZO 2014

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“Man mano che la vostra carriera avanzerà, sarete sempre più esposti alle opportunità di compromessi. Vi verrà spesso chiesto di chiudere un occhio, forse due. Si partirà dalla richiesta di non controllare che la mensa e il rancio dell’equipaggio sia effettivamente buono, di non verificare che gli effetti letterecci siano stati cambiati, di non verificare che i salvagenti siano effettivamente a norma. Questa è una tendenza che voi dovrete combattere. E vedrete che non sarà facile, perché il sistema tende per sua natura all’entropia, a trovare la soluzione più facile, come l’acqua. Ma non necessariamente è la soluzione migliore. Raramente è la soluzione migliore per chi è più indifeso, per chi ha più bisogno della vostra tutela.”

Ammiraglio di Squadra Giuseppe De GiorgiCapo di Stato Maggiore Marina Militare

Livorno, 07 dicembre 2013

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2 ORDINI DI MOTIVI

PREMESSA

SCOPOSCOPO

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725.0

00

PRIMOPRIMO

920

INFORTUNI SUL

LAVORO

OGNI ANNO

MORTI SUL LAVORO

OGNI ANNO

PREMESSA

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PRIMOPRIMOMALATTIE

PROFESSIONAL

IANNO 2011

Denunciate:

46.500

Riconosciute:

16.800

PREMESSA

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PRIMOPRIMO

N.B.: Escluse le malattie professionali, gli

infortuni in itinere e il lavoro irregolare

45 MLD DI EURO

3% PIL

10 IMU PRIMA

CASA

PREMESSA

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D.Lgs. 81/08Articolo 37 - Formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti

SECONDOSECONDO

7. I dirigenti e i preposti ricevono a cura del datore di lavoro, un’adeguata e specifica formazione e un aggiornamento periodico in relazione ai propri compiti in materia di salute e sicurezza del lavoro. I contenuti della formazione di cui al presente comma comprendono:a) principali soggetti coinvolti e i relativi obblighi;b) definizione e individuazione dei fattori di rischio;c) valutazione dei rischi;d) individuazione delle misure tecniche, organizzative e

procedurali di prevenzione e protezione.

SANZIONI: Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1200 a 5200 €

PREMESSA

Page 8: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Accordo Stato-Regioni 221/CSR del 21 dicembre 2011

SECONDOSECONDO

MODULO 1 – GIURIDICO NORMATIVO

MODULO 2 – GESTIONE ED ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA

MODULO 3 – INDIVIDUAZIONE E VALUTAZIONE DEI RISCHI

MODULO 4 – COMUNICAZIONE, FORMAZIONE E CONSULTAZIONE DEI LAVORATORI

CONTENUTI MINIMI FORMAZIONE DIRIGENTI (16 ORE)

PREMESSA

Page 9: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

PREMESSA

Page 10: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

La volta della sicurezza

poggia sui pilastri del

buon senso

(Sam il pompiere)

PREMESSA

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ATTIVITA’

LAVORATIVA

SALUTE E

SICUREZZA

PREMESSA

Page 12: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Complesso di superiorità:“ho cose più importanti di cui occuparmi”

Fatalismo:“gli infortuni accadono ed accadranno sempre”

Troppa confidenza:“l’ho sempre fatto e non è mai successo niente”

Spericolatezza:“in questo modo finisco prima”

PREMESSACULTURA DELLA SICUREZZA

Page 13: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Ignoranza:“non sapevo che fosse pericoloso”

Scarsa sensibilità:“non sono pagato anche per stare attento”

Dimenticanza:“non mi ricordavo che fosse pericoloso”

Superficialità:“ma come si può con tante cose che ho da fare”

PREMESSACULTURA DELLA SICUREZZA

Page 14: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

30

%

PREMESSA

ADEMPIMENTI

VALUTAZION

E RISCHI

ORGANIZZAZIO

NE

SICUREZZA

FORMAZIONE

INFORMAZIO

NE

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FORMAZIONE DIRIGENTIMODULO 1

GIURIDICO – NORMATIVO

Page 16: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

AGENDAAGENDA− Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori

− Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti obblighi, responsabilità e tutela assicurativa

− Delega di funzioni− La responsabilità civile e penale e la tutela

assicurativa− La “responsabilità amministrativa delle

persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica” ex D.Lgs. n. 231/2001 e s.m.i.

− Gli organi di vigilanza e le procedure ispettive

− I sistemi di qualificazione delle imprese

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AGENDAAGENDA− Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori

− Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti obblighi, responsabilità e tutela assicurativa

− Delega di funzioni− La responsabilità civile e penale e la tutela

assicurativa− La “responsabilità amministrativa delle

persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica” ex D.Lgs. n. 231/2001 e s.m.i.

− Gli organi di vigilanza e le procedure ispettive

− I sistemi di qualificazione delle imprese

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SIGNIFICATO:

SALUTE E SICUREZZASUI LUOGHI DI LAVOROSALUTE E SICUREZZA

SUI LUOGHI DI LAVORO

SALUTE

SICUREZZA

Page 19: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

La normativa in materia

di sicurezza è il risultato

di una stratificazione di

norme emanate nell'arco

di ottanta anni

CENNI STORICI

Page 20: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

CODICE PENALERegio Decreto del 19 ottobre 1930, n.1398

art. 437: (Omissione dolosa) Chiunque omette di collocare impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro, ovvero li rimuove o li danneggia, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni. Se dal fatto deriva un disastro o un infortunio, la pena è della reclusione da tre a dieci anni.

art. 451: (Omissione colposa) Chiunque, per colpa, omette di collocare, ovvero rimuovere o rende inservibili apparecchi o altri mezzi destinati alla estinzione di un incendio, o al salvataggio o al soccorso contro disastri o infortuni sul lavoro, è punito con la reclusione fino a un anno o con la multa da lire duecentomila a un milione.

CENNI STORICI

Page 21: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

CODICE PENALERegio Decreto del 19 ottobre 1930, n.1398

art. 589: (Omicidio colposo) Chiunque cagiona per colpa la morte di una persona è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni.

Se il fatto è commesso con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena è della reclusione da due a sette anni.

CENNI STORICI

Modificato con L. 125/08

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CODICE PENALERegio Decreto del 19 ottobre 1930, n.1398

art. 590: (Lesioni personali colpose) Chiunque cagiona ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi o con la multa fino a euro 309.

Se la lesione è grave la pena è della reclusione da uno a sei mesi o della multa da euro 123 a euro 619, se è gravissima [c.p. 583], della reclusione da tre mesi a due anni o della multa da euro 309 a euro 1.239.

Se i fatti di cui al secondo comma sono commessi con violazione delle norme sulla disciplina della circolazione stradale o di quelle per la prevenzione degli infortuni sul lavoro la pena per le lesioni gravi è della reclusione da tre mesi a un anno o della multa da euro 500 a euro 2.000 e la pena per le lesioni gravissime è della reclusione da uno a tre anni.

CENNI STORICI

Modificato con L. 125/08

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CODICE CIVILERegio Decreto del 16 marzo 1942, n. 262

art. 2087: L'imprenditore è tenuto ad adottare, nell'esercizio dell'impresa, le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro.

L’obbligo del datore di lavoro di attenersi al principio della massima sicurezza tecnologicamente fattibile.

Riferimento per comportamento esigibile dal Datore di Lavoro

Richiede anche accorgimenti atipici, obbligando il Datore di Lavoro a tutti gli accorgimenti tecnologici

CENNI STORICI

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Le prime leggi specifiche sull'argomento risalgono agli anni cinquanta.

D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303Norme generali per l'igiene del lavoro

D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

D.P.R. 7 gennaio 1956, n. 164Norme di prevenzione infortuni sul lavoro nelle costruzioni

Questi decreti, molto corposi e ben costituiti, sono tra i meno applicati nella storia dell'Italia repubblicana.

principio della prevenzione oggettiva

CENNI STORICI

Page 25: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Lo Statuto dei lavoratori è legge n. 300 del 20 maggio 1970, recante "Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell'attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento", che è una delle norme principali del diritto del lavoro italiano.

La sua introduzione provocò importanti e notevoli modifiche sia sul piano delle condizioni di lavoro che su quello dei rapporti fra i datori di lavoro, i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali.

Rallentamento normativa prevenzione infortuni causa maggiore attenzione agli aspetti occupazionali

CENNI STORICI

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Promulgati:D. Lgs. 626 del 1994Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 99/92/CE, 2001/45/CE, 2003/10/CE e 2003/18/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro

D. Lgs. 494 del 1996

Con aggiornamento annuale, sono seguiti altri decreti di chiarimento e di miglioramento oltre a leggi regionali.

Anni ’90: ingresso in Europa ed emanazione di direttive europee in materia

CENNI STORICI

Page 27: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.Lgs 626/94: principali novità:

− Introduzione di un Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) di cui il datore di lavoro è responsabile.

− Introduzione di un Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza che deve essere eletto dai lavoratori stessi e deve essere consultato preventivamente in tutti i processi di valutazione dei rischi.

− Obbligo della valutazione del rischio (risk assessment) da parte del datore di lavoro

CENNI STORICI

Page 28: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Valutazione del rischio

CENNI STORICI

Page 29: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. 19 settembre 1994, n. 626

Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 99/92/CE, 2001/45/CE, 2003/10/CE e 2003/18/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro

principio della prevenzione soggettiva

CENNI STORICI

Page 30: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

RIFERIMENTI NORMATIVI

Nazional

i

Militari

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Nazional

iCOSTITUZIONE ITALIANAart. 1: L’Italia è una repubblica democratica, fondata

sul lavoroart. 32: La Repubblica tutela la salute come

fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività

art. 35: La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme e applicazioni

art. 41: L’iniziativa privata è libera […] non può svolgersi in […] modo da recare danno alla sicurezza, libertà, alla dignità umana

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 32: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Nazional

iD.lgs. 19 settembre 1994, n. 626Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE,

89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42/CE, 98/24/CE, 99/38/CE, 99/92/CE, 2001/45/CE, 2003/10/CE e 2003/18/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 33: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Torino, 5-6 dicembre 2007

Molfetta, 3 marzo 2008

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 34: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Nazional

iD.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81

Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (TUSL)

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 35: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Nazional

iIl D. Lgs. 81/08 ha riformato, riunito ed armonizzato, abrogandole, le disposizioni dettate da numerose precedenti normative in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro succedutesi nell'arco di quasi sessant'anni, al fine di adeguare il corpus normativo all'evolversi della tecnica e del sistema di organizzazione del lavoro.

Il D.lgs 81/2008 è stato successivamente integrato dal D.lgs. n. 106 del 3 agosto 2009 recante Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Le norme contenute nel cosiddetto "decreto correttivo" sono entrate in vigore il 20 agosto 2009.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 36: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Nazional

iIl nuovo Testo unico (art. 304) abroga le seguenti normative : D.P.R. 27 aprile 1955, n. 547; D.P.R. 7 gennaio 1956 n. 164; D.P.R. 19 marzo 1956, n. 303, fatta eccezione per l’articolo 64; D.lgs. 15 agosto 1991, n. 277; D.lgs. 19 settembre 1994, n. 626; D.lgs. 14 agosto 1996, n. 493; D.lgs. 14 agosto 1996, n. 494; D.lgs. 19 agosto 2005, n. 187; art. 36bis, commi 1 e 2 del D.L. 4 luglio 2006 n.223, convertito dalla L. 5 agosto

2006 n.248; artt. 2, 3, 5, 6 e 7 della L. 3 agosto 2007, n. 123; ogni altra disposizione legislativa e regolamentare nella materia disciplinata dal

D.lgs. medesimo incompatibili con lo stesso; la lettera c) del terzo comma dell’articolo 3, della legge 22 luglio 1961, n. 628; gli articoli 42 e 43 del decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1956,

n. 320; il decreto del Presidente della Repubblica 3 luglio 2003, n. 222.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 37: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Rimangono in vigore:• “Seveso”: 334/99, DM 16/03/98 (rischi

industriali rilevanti con sostanze pericolose)• DM 10/03/98 (lotta antincendio)• 151/01 (Salute lavoratrici)• Decreto Legislativo 271/99 (sicurezza bordo

navi mercantili)• Decreto Legislativo 272/99 (servizi portuali,

manutenzioni, riparazioni)• altri Decreti attuativi (DPR 128/59 miniere e

cave)

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 38: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.TITOLO I - PRINCIPI COMUNI

CAPO I - DISPOSIZIONI GENERALIArticolo 3: Campo di applicazioneComma 2

“Nei riguardi delle Forze armate […] le disposizioni del presente Decreto Legislativo sono applicate tenendo conto delle effettive particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative ivi comprese quelle per la tutela della salute e sicurezza del personale nel corso di operazioni ed attività condotte dalla Forze armate […], individuate entro e non oltre ventiquattro mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo con decreti emanati […] dai Ministri competenti […]”.

Nazionali

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 39: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Militari

D.P.R. n. 90 del 15 marzo 2010

Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare

(in G.U. s.g. 18 giugno 2010, n. 140, suppl. ord. n. 131).

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 40: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Militari

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 15 marzo 2010, n. 90Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare

TITOLO IV – SANITA’ MILITARE

CAPO I – SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 41: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

MilitariD.P.R. 15 marzo 2010, n. 90Articolo 245: Individuazione delle particolari

esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative delle Forze Armate

“Ai sensi dell’articolo 3, comma 2, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, costituiscono particolari esigenze connesse al servizio espletato o alle peculiarità organizzative delle Forze armate i principi e le peculiarità istituzionali finalizzati a salvaguardare la funzionalità dell'intera struttura militare, da cui dipende la potenzialità operativa delle forze […]”.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 42: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

MilitariD.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66Codice dell'ordinamento militareArt. 89 Compiti delle Forze armate1. Compito prioritario delle Forze armate è la difesa dello

Stato.2. Le Forze armate hanno altresì il compito di operare al fine

della realizzazione della pace e della sicurezza, in conformità alle regole del diritto internazionale e alle determinazioni delle organizzazioni internazionali delle quali l'Italia fa parte.

3. Le Forze armate concorrono alla salvaguardia delle libere istituzioni e svolgono compiti specifici in circostanze di pubblica calamità e in altri casi di straordinaria necessità e urgenza.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 43: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Militari

CIRCOLARE S.M.M. 1062/U.E.U.

ATTUAZIONE DELLE NORME DI LEGGE

IN MATERIA DI

SICUREZZA ED IGIENE DEL LAVORO

EDIZIONE 2011

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 44: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

MilitariCIRCOLARE S.M.M. 1062/U.E.U.

Capitolo 1 par. 102 comma 3…omissis…La normativa pertanto si applica in tutti i luoghi ed in tutte le attività svolte nell’ambito dell’Amministrazione anche da personale estraneo alla stessa che opera a suo favore. Sono, pertanto, compresi i mezzi terrestri, navali ed aerei, le infrastrutture di qualunque genere, tipo ed utilizzo e le attività operative, addestrative e logistico/amministrative svolte sia in territorio nazionale che all’estero sotto mandato nazionale o multinazionale/internazionale.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 45: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

MilitariCIRCOLARE S.M.M. 1062/U.E.U.

Introduzione, par. 003 ultimo comma…omissis…Si precisa infine che in caso di dubbie interpretazioni il primo riferimento è sempre il testo del Decreto Legislativo 9.4.2008 n. 81 e s.m.i. nonché il titolo IV capo I artt. da 244 a 264 del D.P.R. 15/03/2010 n° 90 Testo Unico delle Disposizioni Regolamentari in materia di ordinamento militare.

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 46: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. n. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i.

D.P.R. n. 90 del 15 marzo 2010

Circolare S.M.M. 1062/U.E.U. ed. dicembre 2011

RIEPILOGANDO

RIFERIMENTI NORMATIVI

Page 47: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81

Testo unico in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (TUSL)

Page 48: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

IL TESTO UNICOD.Lgs. 81/08

Page 49: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

AGENDAAGENDA− Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori

− Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti obblighi, responsabilità e tutela assicurativa

− Delega di funzioni− La responsabilità civile e penale e la tutela

assicurativa− La “responsabilità amministrativa delle

persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica” ex D.Lgs. n. 231/2001 e s.m.i.

− Gli organi di vigilanza e le procedure ispettive

− I sistemi di qualificazione delle imprese

Page 50: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

PRINCIPALI FIGURE INDIVIDUATE

• Datore di Lavoro

• Dirigente

• Preposto

• Lavoratori

• S.P.P. (R.S.P.P. e A.S.P.P.)

• R.L.S.

• Medico Competente

Il DPR 90/2010 (e la circolare SMM 1062) danno indicazioni specifiche per

l’individuazione delle figure ambito Difesa

IL TESTO UNICO

Page 51: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

(art 246 comma 1 DPR 90/2010)(art 103 a. (1-4) circolare SMM 1062)

(1) Si identificano i datori di lavoro nei Titolari degli organismi di F.A. o interforze che, ancorché non aventi qualifica dirigenziale, siano preposti ad un Comando/Ufficio avente autonomia gestionale e siano dotati di autonomi poteri decisionali e di spesa.

(2) In deroga a quanto sopra indicato e nel rispetto delle peculiarità organizzative istituzionali che prevedono l’unicità di comando e controllo, assolvono le funzioni di datore di lavoro, limitatamente al personale dipendente, anche i dirigenti e funzionari degli organismi centrali e periferici delle aree tecnico-amministrativa, tecnico-industriale e tecnico-operativa dell’A.D. che, ancorché non siano dotati di autonomi poteri di spesa, sono però competenti a disciplinare l’organizzazione del lavoro e possiedono piena autonomia per effettuare la valutazione dei rischi

DATORE DI LAVORO

Page 52: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

(art 246 comma 3 DPR 90/2010)(art 103 a. (4) circolare SMM 1062)

Per le unità navali della Marina militare e del Corpo delle capitanerie di porto, la suddetta responsabilità grava, in diversa misura, sia sul comandante, deputato all’impiego del personale dipendente e delle risorse assegnate, sia sulle autorità sovraordinate, competenti a disciplinare l’organizzazione del lavoro, che su quelle competenti per la fase di realizzazione e allestimento, manutenzione, condotta e addestramento, nonché ad assegnare le risorse per il soddisfacimento delle norme di sicurezza vigenti.

DATORE DI LAVORO

Page 53: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

(art 247 comma 1. a) DPR 90/2010)(art 103 b. circolare SMM 1062)

Il lavoratore militare o civile che, ancorché non dotato di qualifica dirigenziale, in ragione delle competenze professionali e dei poteri gerarchici e funzionali attribuiti e in relazione all’effettivo elevato livello di autonomia, sia responsabile di unità organizzative con rilevanza interna o esterna dell’Amministrazione della difesa e, in tale veste, attua le direttive del datore di lavoro organizzando l'attività lavorativa e vigilando su di essa;

DIRIGENTE

Page 54: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

(art 247 comma 1. b) DPR 90/2010)(art 103 b. circolare SMM 1062)

Il lavoratore militare o civile cui, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell'incarico conferitogli, fanno capo doveri di sovrintendere e sorvegliare direttamente le attività lavorative del personale dipendente, con cui intercorre un rapporto d’impiego immediato, anche temporaneo, e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione ed esercitando un funzionale potere di iniziativa.

PREPOSTO

Page 55: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

LAVORATORI

?

Page 56: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

(art 249 DPR 90/2010)(art 103 c. circolare SMM 1062)

Il servizio di prevenzione e protezione dai rischi di lavoro, costituisce l’insieme delle persone e dei mezzi preposti all’attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali per i lavoratori.Il servizio deve essere istituito ed organizzato, a cura del Titolare “datore di lavoro”, all’interno di tutti i Comandi ed Enti in ottemperanza ai criteri elencati nell’art. 249 del T.U. e costituito esclusivamente da personale militare e/o civile dell’A.D. in possesso delle capacità e dei requisiti professionali di cui all’art. 32 del D.Lgs. 81/08, nonché di adeguato livello di sicurezza (NOS).

SERVIZIO PREVENZIONE E

PROTEZIONE

Page 57: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Responsabile e addetti(art 103 d. circolare SMM 1062)

Il RSPP è la persona in possesso delle capacità e dei requisiti professionali indicati all’art. 32 del D.Lgs. 81/08, designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per dirigere il servizio di prevenzione e protezione dai rischi.A bordo delle UU.NN., in conformità con le indicazioni contenute nel Capitolo 10, la designazione del RSPP, che coincide con il Comandante in II^, è effettuata con l’ordine di movimento di MARIUGP.Sono Addetti al servizio di prevenzione e protezione le persone in possesso delle capacità e dei requisiti professionali indicati nel medesimo art. 32, sempre designate dal datore di lavoro.

SERVIZIO PREVENZIONE E

PROTEZIONE

Page 58: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

(art 250 DPR 90/2010)(art 103 e. circolare SMM 1062)

È la persona eletta o designata per rappresentare i lavoratori per quanto concerne gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro. Sono designati dal datore di lavoro su proposta non vincolante degli organi della rappresentanza militare.Devono essere in possesso dei requisiti previsti.

RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORIPER LA SICUREZZA

Page 59: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

(art 257 DPR 90/2010)(art 103 f. circolare SMM 1062)

Medico in possesso di uno dei titoli e dei requisiti formativi e professionali di cui all’art. 38 del D.Lgs. 81/08, che collabora con il datore di lavoro alla valutazione dei rischi ed alla elaborazione del relativo documento. E’ designato dalla Direzione di Sanità competente per territorio/area e formalmente incaricato dal datore di lavoro per effettuare la sorveglianza sanitaria e per tutti gli altri compiti previsti dal Decreto.

MEDICO COMPETENTE

Page 60: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

PRINCIPALI FIGURE INDIVIDUATE

RELAZIONI INTERNERELAZIONI INTERNE

DATORE DI LAVORO

DIRIGENTI PREPOSTI

LAVORATORI

SPP

MEDICO COMPETENTE

RLS

Page 61: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

hanno il dovere di attuazione

degli obblighi e degliadempimenti di sicurezza

Il Datore di lavoro I Dirigenti

(capigruppo)

I preposti

(responsabili dei servizi)

esercita organizzano sovrintendono

sull’attuazione degli obblighie degli adempimenti di sicurezza

(c.d. vigilanza oggettiva)

hanno il dovere di vigilanza

sull’osservanza da partedei singoli lavoratori

(c.d. vigilanza soggettiva)

RELAZIONI INTERNERELAZIONI INTERNE

Page 62: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

CO

SC

IEN

ZA

DE

L R

UO

LO

RAPPORTO R-C

RESPONSABILITA’

DATORE DI LAVORO

DIRIGENTE

PREPOSTO

RSPP

MEDICO COMPETENTE

Page 63: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

D. Lgs. 81/2008art. 17: Obblighi del Datore di lavoro non

delegabili

Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività:

a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento di valutazione dei rischi

b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

Page 64: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO

D. Lgs. 81/2008art. 28: Valutazione dei rischi

La valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro.

A conclusione della valutazione deve essere redatto il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR)

Page 65: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROE DEL DIRIGENTE

D. Lgs. 81/2008art. 18: Obblighi del Datore di lavoro

e del Dirigente− Nominare il medico competente− Designare i lavoratori addetti alla lotta

antincendio− Affidare i compiti in base allo stato di

salute dei lavoratori− Fornire i necessari e idonei DPI− Fare in modo che solo il personale

addestrato acceda ad attività a rischio

Page 66: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROE DEL DIRIGENTE

D. Lgs. 81/2008art. 18: Obblighi del Datore di lavoro

e del Dirigente− Richiedere ai lavoratori l’asservanza

delle norme e delle disposizioni− Inviare i lavoratori alla visita medica

entro le scadenze− Dare istruzioni per le procedure di

evacuazione− Adempiere agli obblighi di formazione

ed informazione dei lavoratori− Elabora il DUVRI− Convocare la riunione periodica

Page 67: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D. Lgs. 81/2008art. 18: Obblighi del Datore di lavoro e

del Dirigente

Gli obblighi relativi agli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare, la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati in uso a pubbliche amministrazioni o a pubblici uffici, ivi comprese le istituzioni scolastiche ed educative, restano a carico dell’amministrazione tenuta, per effetto di norme o convenzioni, alla loro fornitura e manutenzione. In tale caso gli obblighi previsti dal presente Decreto Legislativo, relativamente ai predetti interventi, si intendono assolti, da parte dei dirigenti o funzionari preposti agli uffici interessati, con la richiesta del loro adempimento all’amministrazione competente o al soggetto che ne ha l’obbligo giuridico.

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVOROE DEL DIRIGENTE

Page 68: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEL PREPOSTO

D. Lgs. 81/2008art. 19: Obblighi del Preposto

1. In riferimento alle attività indicate all’articolo 3, i preposti, secondo le loro attribuzioni e competenze, devono:a) sovrintendere e vigilare sulla osservanza da

parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di persistenza della inosservanza, informare i loro superiori diretti;

Page 69: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEL PREPOSTO

D. Lgs. 81/2008art. 19: Obblighi del Preposto

b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;

c) richiedere l’osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

Page 70: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEL PREPOSTO

D. Lgs. 81/2008art. 19: Obblighi del Preposto

d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;

e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;

Page 71: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEL PREPOSTO

D. Lgs. 81/2008art. 19: Obblighi del Preposto

f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;

g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall’articolo 37.

Page 72: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

DPR 90/2010, art 253 comma 7

L’obbligo gravante in capo al datore di lavoro, ai dirigenti e preposti di esigere, con la costante sorveglianza, l’osservanza delle misure di sicurezza da parte dei lavoratori militari si intende assolto, e a tal fine esonerativo da responsabilità, con l’aver impartito ordini certi e adeguati all’osservanza di dette misure, essendo legittima l’aspettativa da parte dei superiori gerarchici del rispetto dell’ordine, la cui inosservanza è particolarmente sanzionata in relazione ai vincoli propri della disciplina militare.

OBBLIGHI COMUNI

Page 73: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

DPR 90/2010, art 251 co 1

Il datore di lavoro e gli altri comandanti o responsabili di unità organizzative, quali dirigenti e preposti e nell’ambito delle rispettive attribuzioni e competenze, assicurano che ciascun lavoratore riceva una informazione, formazione e addestramento sufficienti e adeguati in materia di sicurezza e salute durante il lavoro, con particolare riferimento al proprio posto e luogo di lavoro e alle specifiche mansioni, comprese quelle temporaneamente assegnate per l’esecuzione di un compito specifico, nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 36 e 37 del decreto legislativo n. 81 del 2008.

OBBLIGHI COMUNI

Page 74: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.art. 20: Obblighi dei lavoratori

Comma 1Ogni lavoratore deve prendersi cura

della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

Page 75: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.art. 20: Obblighi dei lavoratoriComma 2I lavoratori devono in particolare:a.contribuire, insieme al datore di lavoro, ai

dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;

b.osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;

c. utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto e, nonché i dispositivi di sicurezza;

d.utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione;

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

Page 76: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.art. 20: Obblighi dei lavoratoriComma 2I lavoratori devono in particolare:e. segnalare immediatamente al datore di lavoro, al

dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell’ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l’obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;

f. non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo;

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

Page 77: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.art. 20: Obblighi dei lavoratoriComma 2I lavoratori devono in particolare:g.non compiere di propria iniziativa operazioni o

manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori;

h.partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro;

i. sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente Decreto Legislativo o comunque disposti dal medico competente.

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

Page 78: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.art. 20: Obblighi dei lavoratoriComma 3

I lavoratori di aziende che svolgono attività in regime di appalto o subappalto, devono esporre apposita tessera di riconoscimento, corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. Tale obbligo grava anche in capo ai lavoratori autonomi che esercitano direttamente la propria attività nel medesimo luogo di lavoro, i quali sono tenuti a provvedervi per proprio conto.

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

Page 79: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.art. 43: Disposizioni generaliComma 3

I lavoratori non possono, se non per giustificato motivo, rifiutare la designazione quali incaricati per la prevenzione e lotta antincendio. Essi devono essere formati, essere in numero sufficiente e disporre di attrezzature adeguate, tenendo conto delle dimensioni e dei rischi specifici dell’azienda o dell’unità produttiva. Con riguardo al personale della Difesa la formazione specifica svolta presso gli istituti o la scuole della stessa Amministrazione è abilitativa alla funzione di addetto alla gestione delle Emergenze.

OBBLIGHI DEI LAVORATORI

Page 80: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

RIUNIONE PERIODICA

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.Art. 35: Riunione periodicaComma 1Nelle aziende e nelle unità produttive che

occupano più di 15 lavoratori, il datore di lavoro, direttamente o tramite il servizio di prevenzione e protezione dai rischi, indice almeno una volta all’anno una riunione cui partecipano:

a) il datore di lavoro o un suo rappresentante;b) il responsabile del servizio di prevenzione e

protezione dai rischi;c) il medico competente, ove nominato;d) il rappresentante dei lavoratori per la

sicurezza.

Page 81: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

RIUNIONE PERIODICA

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.Art. 35: Riunione periodicaComma 2Nel corso della riunione il datore di lavoro

sottopone all’esame dei partecipanti:a. il documento di valutazione dei rischi;b.l’andamento degli infortuni e delle malattie

professionali e della sorveglianza sanitaria;c. i criteri di scelta, le caratteristiche tecniche e

l’efficacia dei dispositivi di protezione individuale;

d.i programmi di informazione e formazione dei dirigenti, dei preposti e dei lavoratori ai fini della sicurezza e della protezione della loro salute.

Page 82: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

RIUNIONE PERIODICA

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.Art. 35: Riunione periodicaComma 3

Nel corso della riunione possono essere individuati:

a. codici di comportamento e buone prassi per prevenire i rischi di infortuni e di malattie professionali;

b. obiettivi di miglioramento della sicurezza complessiva sulla base delle linee guida per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro.

Page 83: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

RIUNIONE PERIODICA

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.Art. 35: Riunione periodicaComma 4 e 54. La riunione ha altresì luogo in occasione di

eventuali significative variazioni delle condizioni di esposizione al rischio, compresa la programmazione e l’introduzione di nuove tecnologie che hanno riflessi sulla sicurezza e salute dei lavoratori.

5. Della riunione deve essere redatto un verbale che è a disposizione dei partecipanti per la sua consultazione.

Page 84: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

TUTELA ASSICURATIVA

DPR 30giugno 1965, n. 1124 – Testo unico assicurazioni infortuni sul lavoro

D.Lgs. 38/2000 – Disposizioni in materia di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali

Page 85: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

AGENDAAGENDA− Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori

− Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti obblighi, responsabilità e tutela assicurativa

− Delega di funzioni− La responsabilità civile e penale e la tutela

assicurativa− La “responsabilità amministrativa delle

persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica” ex D.Lgs. n. 231/2001 e s.m.i.

− Gli organi di vigilanza e le procedure ispettive

− I sistemi di qualificazione delle imprese

Page 86: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

DELEGA DI FUNZIONI

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.Art. 16: Delega di funzioni1. La delega di funzioni da parte del datore di

lavoro, ove non espressamente esclusa, è ammessa con i seguenti limiti e condizioni:a) che essa risulti da atto scritto recante data certa;b) che il delegato possegga tutti i requisiti di

professionalità ed esperienza richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;

c) che essa attribuisca al delegato tutti i poteri di organizzazione, gestione e controllo richiesti dalla specifica natura delle funzioni delegate;

d) che essa attribuisca al delegato l’autonomia di spesa necessaria allo svolgimento delle funzioni delegate.

e) che la delega sia accettata dal delegato per iscritto.

Page 87: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

DELEGA DI FUNZIONI

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.

Art. 16: Delega di funzioni2. Alla delega di cui al comma 1 deve essere data adeguata e

tempestiva pubblicità.3. La delega di funzioni non esclude l’obbligo di vigilanza

in capo al datore di lavoro in ordine al corretto espletamento da parte del delegato delle funzioni trasferite. L’obbligo di cui al primo periodo si intende assolto in caso di adozione ed efficace attuazione del modello di verifica e controllo di cui all’articolo 30, comma 4.

Page 88: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

DELEGA DI FUNZIONI

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.Art. 16: Delega di funzioni3-bis Il soggetto delegato può, a sua volta, previa intesa con il datore di lavoro

delegare specifiche funzioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro alle medesime condizioni di cui ai commi 1 e 2. La delega di funzioni di cui al primo periodo non esclude l’obbligo di vigilanza in capo al delegante in ordine al corretto espletamento delle funzioni trasferite. Il soggetto al quale sia stata conferita la delega di cui al presente comma non può, a sua volta, delegare le funzioni delegate.

Page 89: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

AGENDAAGENDA− Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori

− Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti obblighi, responsabilità e tutela assicurativa

− Delega di funzioni− La responsabilità civile e penale e la tutela

assicurativa− La “responsabilità amministrativa delle

persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica” ex D.Lgs. n. 231/2001 e s.m.i.

− Gli organi di vigilanza e le procedure ispettive

− I sistemi di qualificazione delle imprese

Page 90: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

MASSIMA ATTENZIONE LEGISLATORE

• Inasprimenti peneo Art. 589 c.p. (omicidio colposo)o Art. 590 c.p. (lesioni personali colpose)

• Amnistia 1978 escludeva i reati sui luoghi di lavoro

• Legge depenalizzazione 1981 escludeva reati sui luoghi di lavoro

• Legge 251/2005 “Cirielli” sulla riduzione delle prescrizioni del reato solo nei reati sui luoghi di lavoro aumenta la prescrizione da 6 a 12 anni

RESPONSABILITA’

Page 91: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

RESPONSABILITA’

PRINCIPI CARDINE

1. Personalità della responsabilità penale2. Responsabilizzazione dei detentori del

potere3. Principio di effettività

Page 92: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

1. PERSONALITA’ DELLA RESPONSABILITA’

PENALECostituzione art. 27:La responsabilità penale è personale, quindi risponde davanti alla legge la persona fisica che ha adottato una condotta violatrice di una o più disposizioni sanzionabili penalmente.

RESPONSABILITA’

Condotte attive-commissive

La maggioranza dei fatti aventi rilevanza penale in questo settore è riferibile ad una omissione, cioè da condotta in relazione alla quale non si è fatto in toto ciò che le norme impongono o nel modo in cui lo impongono.

Condotte omissive

Page 93: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

1. PERSONALITA’ DELLA RESPONSABILITA’

PENALEESEMPI DI REATI OMISSIVI:

− DATORE DI LAVORO che non ha inviato i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria

− DIRIGENTE che non ha partecipato ai corsi di formazione organizzati a cura del datore di lavoro

− PREPOSTO non ha vigilato sull’ osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge

− LAVORATORE che non ha utilizzato in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a sua disposizione

RESPONSABILITA’

Page 94: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

2. RESPONSABILIZZAZIONE DEI DETENTORI DEL

POTERELa responsabilità deve essere localizzata laddove si trovano le competenze e i poteri

La responsabilità, cioè, sta esattamente lí dove stanno i poteri

RESPONSABILITA’

Page 95: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

3. PRINCIPIO DI EFFETTIVITÀ(o prevalenza della situazione reale su quella

apparente)Art. 299: Esercizio di fatto di poteri direttiviLe posizioni di garanzia relative al datore di lavoro, al dirigente e al preposto gravano altresì su colui il quale, pur sprovvisto di regolare investitura, eserciti in concreto i poteri giuridici riferiti a ciascuno dei soggetti ivi definiti (=datore di lavoro di fatto, dirigente di fatto, preposto di fatto)….

L’individuazione dei destinatari delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro va effettuata, non attraverso la qualificazione astratta dei rapporti tra i diversi soggetti, bensì essenzialmente in concreto, tenendo conto delle mansioni e delle attività in concreto svolte da ciascun soggetto, anche di propria iniziativa (art. 299 D.Lgs. 81/08; Corte di Cassazione 9.3.2007,).

RESPONSABILITA’

Page 96: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.TITOLO I - PRINCIPI COMUNI

CAPO IV – DISPOSIZIONI PENALIArt. 55: Sanzioni per il datore di lavoro e il

dirigenteArt. 56: Sanzioni per il prepostoArt . 57: Sanzioni per i progettisti, i fabbricanti , i fornitori

e gli installatoriArt. 58: Sanzioni per il medico competenteArt. 59: Sanzioni per i lavoratoriArt. 60: Sanzioni per i componenti dell’impresa familiareArt. 61: Esercizio dei diritti della persona offesa

RESPONSABILITA’ PENALE

SPECIFICHE E UNIVOCHE SANZIONI

Page 97: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Soggetti a sanzioni/ammende/arresto per reati di SSL

Datore di lavoro (potenzialmente sempre)

Dirigenti (limitatamente a incarico e funzioni)

Preposti (limitatamente a incarico e funzioni) Lavoratori

Progettisti Installatori

Fabbricanti Fornitori

Componenti impresa familiare Noleggiatore

Concedente d’uso Lavoratore autonomo

Responsabile dei lavori Coordinatori per la sicurezza (cantieri)

Medico competente Azienda nel complesso (responsabilità D.Lgs. 231/2001)

Destinatari delle sanzioni

RESPONSABILITA’ PENALE

Page 98: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

RESPONSABILITA’ PENALE

D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.TITOLO XII – DISPOSIZIONI DIVERSE IN MATERIA PENALE E

DI PROCEDURA PENALE (artt. 298-303)

NOVITA’:Art. 301: Applicabilità del D.Lgs. 19

dicembre 1994, n. 758

Art. 300: Modifiche al D.Lgs. 8 giugno 2001, n.231

Page 99: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Il D.Lgs. 758/94 ha profondamente riformato le modalità di

erogazione della sanzione.

Gli organi di vigilanza possono prescrivere l’adeguamento della

situazione rilevata con depenalizzazione della violazione.

Ai reati del D.Lgs. 81/08 si applica il meccanismo del 758/94

EROGAZIONE DELLA SANZIONE

RESPONSABILITA’ PENALE

Page 100: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

1° accertamento: Si rileva la violazione

Viene erogata e comunicata al DdL la prescrizione con il termine per adempiere

(prorogabile ma non oltre 6 mesi)

2° accertamento Verifica prescrizione

Comunicazione in procura

notizia di reato.Azione penale

sospesa.

Rispetto della prescrizione?

No

Pagamento di ¼ della sanzione massima in via amministrativa

Comunicazione al PM e archiviazione

Riattivazione azione penale

Processo penale / oblazione

Flusso di applicazione del D.Lgs. 758/94

RESPONSABILITA’ PENALE

Page 101: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Norma “rivoluzionaria” in ambito penale perché lo Stato abdica

alla pretesa punitiva penale, poiché privilegia la prevenzione:

Adeguamento alle prescrizioni = prevenire infortuni futuri

Ai reati del D.Lgs. 81/08 si applica il meccanismo del 758/94

EROGAZIONE DELLA SANZIONE

RESPONSABILITA’ PENALE

Page 102: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

D.Lgs. 758/94

NON APPLICABILE IN CASO DI INFORTUNIO O MORTE

ACHTUNG

EROGAZIONE DELLA SANZIONE

RESPONSABILITA’ PENALE

Page 103: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Nei casi di omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime,

commesse con violazione delle norme di tutela della salute e

sicurezza sul lavoro, si applica il D.Lgs. 8 giugno 2001, n 231.

Previste ammende e sanzioni interdittive.

Il D.Lgs. 81/08 modifica il D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (Responsabilità amministrativa delle persone giuridiche)

RESPONSABILITA’ DELLA PERSONA GIURIDICA

RESPONSABILITA’ CIVILE

Page 104: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

AGENDAAGENDA− Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori

− Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti obblighi, responsabilità e tutela assicurativa

− Delega di funzioni− La responsabilità civile e penale e la tutela

assicurativa− La “responsabilità amministrativa delle

persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica” ex D.Lgs. n. 231/2001 e s.m.i.

− Gli organi di vigilanza e le procedure ispettive

− I sistemi di qualificazione delle imprese

Page 105: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Una delle criticità del sistema di vigilanza in tema di SSL (e non

solo) è la grande frammentazione dell’azione ispettiva.

Sono stabilite eccezioni nei confronti di numerosi soggetti,

comparti produttivi e istituti che provvedono in autonomia a

controllare l’attuazione delle norme o per i quali sono dettate norme

“speciali”.

IL CONTROLLO IN AMBITO CIVILE

VIGILANZA

Page 106: Reparto SFA - Modulo 1 (Formazione dirigenti)

Soggetti titolati a effettuare vigilanza sulle norme di SSL

ASL - Aziende Sanitarie Locali DPL - Dipartimenti Provinciali del Lavoro

Agenzie Regionali Protezione Ambiente (Non tutte)

ISPRA - Istituto Superiore per la

Protezione e la Ricerca Ambientale(radioprotezione)

Regioni (settore estrattivo) Forze armate e polizia di Stato (si controllano da soli)

VVF (antincendio) INAIL (rapporto assicurativo)

NIL (nucleo di igiene del lavoro dei carabinieri)

VISAG (organismo per il controllo di SSL nell’amministrazione giudiziaria)

Autorità portuali e aeroporti Sanità Marittima

VIGILANZA

IL CONTROLLO IN AMBITO CIVILE

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D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.TITOLO I - PRINCIPI COMUNI

CAPO II – SISTEMA ISTITUZIONALEart. 13: VigilanzaComma 1 bis

“Nei luoghi di lavoro delle Forze armate, delle Forze di polizia e dei vigili del fuoco la vigilanza sulla applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro è svolta esclusivamente dai servizi sanitari e tecnici istituiti presso le predette amministrazioni”.

NO ISPETTORATO DEL LAVORONO ISPETTORATO SANITA’

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AMBITO MILITARE

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D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90TITOLO IV – SANITA’ MILITARE

CAPO I – SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO

art. 260: Istituzione dei servizi di vigilanzaart. 261: Organizzazione dei servizi di vigilanzaart. 262: Funzioni dei servizi di vigilanzaart. 263: Personale addetto ai servizi di vigilanza

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AMBITO MILITARE

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D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90TITOLO IV – SANITA’ MILITARE

CAPO I – SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVOROart. 260: Istituzione dei servizi di vigilanzaComma 1“La vigilanza sul rispetto delle norme di legge nell'ambito delle

attività e dei luoghi di cui all'articolo 259 e' effettuata, ai sensi di quanto disposto dal decreto legislativo n. 81 del 2008, e secondo le procedure e le disposizioni del decreto legislativo 19 dicembre 1994, n. 758, dal personale militare e civile dell'Amministrazione della difesa individuato secondo i criteri recati dal presente regolamento.”.

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AMBITO MILITARE

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D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90TITOLO IV – SANITA’ MILITARE

CAPO I – SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVOROart. 260: Istituzione dei servizi di vigilanzaComma 2“Ai fini di cui al comma 1, nell’ambito dell’Amministrazione della

difesa, in applicazione della normativa in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro, sono istituiti appositi servizi di vigilanza che operano nell’ambito delle aree di competenza di ciascuna Forza armata e dell’Arma dei carabinieri, nonché nell’ambito dell’area tecnico-operativa interforze di vertice e nelle aree tecnico-amministrativa e tecnico-industriale..”.

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AMBITO MILITARE

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D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90TITOLO IV – SANITA’ MILITARE

CAPO I – SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVOROart. 260: Istituzione dei servizi di vigilanzaComma 3“Ai servizi di vigilanza istituiti nell’ambito dell’Amministrazione

della difesa è attribuita, in via esclusiva, la competenza di vigilanza preventiva tecnico-amministrativa e di vigilanza ispettiva prevista dall’articolo 13, del decreto legislativo n. 81 del 2008, nonché ogni altra competenza in materia attribuita alle Azienda sanitaria locale dal citato decreto, a eccezione di quanto stabilito al comma 4.”

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AMBITO MILITARE

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D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90TITOLO IV – SANITA’ MILITARE

CAPO I – SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVOROart. 260: Istituzione dei servizi di vigilanzaComma 4“Avverso i giudizi del medico competente, il lavoratore militare o

civile dell’Amministrazione della difesa può presentare ricorso alla commissione medico-legale, comprendente almeno un medico competente, individuata con provvedimento del Direttore generale della Direzione generale della sanità militare.”

VIGILANZA

AMBITO MILITARE

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MARIVIGILANZA

SEGREDIFESA

MARISTATUAGC - 5° Ufficio

U.Co.Se.VA (MARIVIGILANZA)(Ufficio coordinamento Servizi

Vigilanza d’Area)

5° Uff. 1° Rep U.Co.Ce.V(Ufficio coord. centrale vigilanza)

SVdANORD

La Spezia

SVdACENTRO

Roma

SVdASUD

Taranto

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D.P.R. 15 marzo 2010, n. 90TITOLO IV – SANITA’ MILITARE

CAPO I – SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVOROart. 262: Funzioni dei servizi di vigilanzaIl servizio di vigilanza ha il compito di accertare nei luoghi di lavoro della F.A. e

nell’ambito delle attività nelle aree riservate e operative:1. l’effettivo stato di tutela dei lavoratori attraverso la verifica della conformità

delle procedure e degli ambienti di lavoro, attrezzature, norme legislative, regolamenti e norme di tutela tecnico-militare

2. il rispetto degli adempimenti formali, organizzativi, formativi e informativi previsti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81

3. Riferisce, inoltre, alla competente autorità giudiziaria le violazioni di natura penale accertate e attività conseguentemente disposta o delegata dalla stessa autorità giudiziaria(D.Lgs. 758/94).

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AMBITO MILITARE

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Circolare SMM 1062Attribuzioni:• vigilanza preventiva tecnico-amministrativa;

rilascio di autorizzazioni ed alla emanazione di provvedimenti conseguenti a notifiche preliminari di apertura cantieri, richieste di deroghe per l’utilizzo di locali chiusi, sotterranei, seminterrati o di altezza inferiore a mt. 3 da destinare a lavorazioni industriali, notifiche relative alla costruzione di edifici o locali da adibire a lavorazioni industriali, richieste di deroghe all’uso dei dispositivi di protezione individuale

• vigilanza ispettiva.gli ispettori all’uopo nominati esercitano le loro funzioni o su mandato specifico della F.A. o su delega della Autorità Giudiziaria

Soggezione all’azione dell’organo di vigilanza di F.A. anche dei soggetti estranei all’Amministrazione che operano nei luoghi di quest’ultima.

MARIVIGILANZA

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Circolare SMM 1062

MARISTAT U.A.G.C. - 5°Ufficio è Ufficio di coordinamento dei servizi di vigilanza d’area (U.Co.Se.VA), mantiene i contatti con l’Ufficio di Vigilanza presso il Segretariato Generale della Difesa ed ha il compito di:• indirizzare e coordinare i dipendenti tre Servizi di

Vigilanza;• predisporre il programma delle attività dei Servizi

di Vigilanza, indicando gli ambiti e le priorità di intervento da sottoporre, per l’approvazione, alle SS.AA.;

• effettuare il monitoraggio dell’attività ispettiva;• fornire assistenza tecnico – giuridica ai dipendenti

Servizi di Vigilanza.

MARIVIGILANZA

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Circolare SMM 1062

Servizi di Vigilanza d’Area.hanno il compito di verificare l’applicazione della normativa in materia antinfortunistica nei luoghi di lavoro della F.A., tenendo conto delle particolari norme di tutela tecnico – militare.I Servizi di vigilanza della F.A. sono tre:- il Servizio di Vigilanza dell’area centrale ed Operativa, con sede a Roma;- il Servizio di Vigilanza dell’area nord, con sede a La Spezia;- il Servizio di Vigilanza dell’area sud, con sede a Taranto.Il personale assegnato a tali servizi, in qualità di ispettore per la sicurezza e la salute sul lavoro, assume, ai sensi dell’art. 57, comma 3, del codice di procedura penale, nei limiti del servizio specificamente disposto e del mandato ricevuto, le funzioni di Ufficiale di Polizia Giudiziaria.

MARIVIGILANZA

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Gli ispettori possono:• Accedere liberamente in tutti i luoghi di lavoro soggetti ai controlli

d’ispezione• Procedere all’effettuazione di esami, prelevamento di campioni di

prodotti/sostanze presenti nell’Ente/Comando• Accedere a tutta la documentazione inerente il ciclo di lavorazione,

nonché a tutta quella collegabile all’attività di prevenzione e protezione

• Assumere dichiarazioni di testimoni, infortunati, o eventuali dichiarazioni spontanee

MARIVIGILANZA

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Gli ispettori possono:• Procedere, ai sensi dell’art. 321 c.p.p., al sequestro preventivo di

cantieri, linee di produzione, parti di queste o di singole macchine che, per le violazioni riscontrate, siano immediatamente pericolosi per l’incolumità dei lavoratori. Possono procedere, altresì, al sequestro anche allo scopo di conservare elementi di prova necessari all’effettuazione dell’indagine. In via alternativa, possono disporre l’inibizione all’uso di locali, parti di impianto o singole macchine ritenute pericolose.

Gli ispettoriSono dotati di apposito tesserino con foto che dovranno esibire,

unitamente al documento attestante il mandato ricevuto (dall’Autorità Giudiziaria o dall’U.Co.Se.Va.) presso il Comando/Ente da ispezionare al cui titolare o suo rappresentante dovrà essere data notizia della loro presenza.

MARIVIGILANZA

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INDAGINI SU INFORTUNI O MALATTIE PROFESSIONALI

Si procede:A) di ufficio in tutti i casi di lesione grave o gravissima

• Prognosi superiore a 40 giorni• Indebolimento permanente di un senso o di un organo

B) di iniziativa in base a:• Gravità della lesione • Tipologia e frequenza dell’evento • Dinamica dei fatti• Ipotesi di violazione di norme di sicurezza

MARIVIGILANZA

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ORGANIZZAZIONE ANTINFORTUNISTICA

SEGREDIFESA

Indirizzo e coordinamento Antinfortunistica DifesaD.M. 01/02/2010

MARISTATUGECOPREVA

Ufficio Generale Coordinamento Prevenzione Antinfortunistica e

Ambiente

1° Livello(di Vertice)

SIPPdServizio Intermedio Prevenzione

e Protezione Dipartimentale

SPP(enti a Terra)

2° Livello(Intermedio)

SIPPcServizio Intermedio Prevenzione e

Protezione Cincnav

3° Livello(di Base)

SPP(Bordo)

O.d.G n. 79 del 11.10.13

5° Uff. 1° Rep U.Co.Ce.V(Ufficio coord. centrale vigilanza)

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SEGREDIFESA: compito di indirizzo e coordinamento dell’azione antinfortunistica in ambito A.D. (D.M. Difesa 01/02/2010)

MARIUGECOPREVA ha l’incarico di:(1) elaborare, sulla base delle normative vigenti e delle

direttive interforze, le linee di indirizzo generale e gli obiettivi di F.A., redigendo le direttive discendenti;

(2) gestire, per gli aspetti di F.A., i rapporti con gli enti centrali della Difesa, con gli altri Ministeri, con le organizzazioni internazionali e con le agenzie nazionali e internazionali competenti in materia;

ORGANIZZAZIONE ANTINFORTUNISTICA

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(3) valutare le proposte, gli studi e valorizzare la documentazione afferente la materia, compresi i dati statistici inviati dagli AA.CC.;

(4) partecipare a riunioni e a gruppi di lavoro in ambito nazionale e internazionale per gli aspetti di competenza;

(5) concorrere all’attività di verifica dei piani di formazione e programmazione dei corsi di qualificazione del personale addetto alla sicurezza e tutela dell’ambiente;

(6) coordinare a livello Centrale e Periferico le attività in merito alla tematica antinfortunistica ed igiene del lavoro;

(7) promuovere e pianificare le varie attività preventive degli AA.CC. in relazione alle novità in materia della sicurezza.

ORGANIZZAZIONE ANTINFORTUNISTICA

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SIPPd e SIPPc(1) fornire il supporto tecnico-scientifico e normativo,

nonché di informazioni circa gli assetti organizzativi e funzionali in materia di salute e sicurezza negli ambienti di lavoro;

(2) diramare le direttive di MARISTAT e MARISPESAN;(3) effettuare ispezioni periodiche tecnico-amministrative ai

fini prevenzionali fornendo consulenza circa l'applicazione della normativa antinfortunistica;

(4) raccogliere ed esaminare le relazioni antinfortunistiche annuali dei Comandi/Enti della giurisdizione/dipendenti, al fine di redigere la relazione di sintesi annuale da parte dell'Alto Comando;

(5) acquisire, aggiornare e divulgare le norme giuridiche e tecnico scientifiche riguardanti la materia.

ORGANIZZAZIONE ANTINFORTUNISTICA

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SIPPd e SIPPc(6) coordinare i corsi di formazione in materia di

prevenzione e protezione dei rischi a favore del personale dei vari Comandi ed Enti della giurisdizione/dipendenti, in accordo con le direttive emanate dagli organismi centrali (MARISTAT I Reparto per il personale civile e MARISPESCUOLE per il personale militare);

(7) coordinare le esigenze dei D.P.I. per il personale civile e militare dei CC./EE. della giurisdizione/dipendenti;

(8) effettuare la verifica di conformità dei locali destinati al servizio mensa (solo per Enti/Comandi a terra), per il successivo rilascio delle autorizzazioni, giusta foglio

ORGANIZZAZIONE ANTINFORTUNISTICA

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SIPPd e SIPPc(9) raccogliere e coordinare gli elementi statistici annuali

sugli infortuni e sulle malattie professionali riguardanti l’intera giurisdizione/UU.NN. dipendenti;

(10)aggiornare la situazione generale del personale esposto a specifici fattori di rischio e la situazione dei lavoratori che hanno contratto malattie conseguenti a tali fattori;

(11) il SIPP di CINCNAV, integra ed aggiorna la RTVR delle UU.NN.

(12)Contatti con gli organismi pubblici

ORGANIZZAZIONE ANTINFORTUNISTICA

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AGENDAAGENDA− Sistema legislativo in materia di sicurezza dei lavoratori

− Soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il D.Lgs. 81/08: compiti obblighi, responsabilità e tutela assicurativa

− Delega di funzioni− La responsabilità civile e penale e la tutela

assicurativa− La “responsabilità amministrativa delle

persone giuridiche, delle società e delle associazioni, anche prive di responsabilità giuridica” ex D.Lgs. n. 231/2001 e s.m.i.

− Gli organi di vigilanza e le procedure ispettive

− I sistemi di qualificazione delle imprese

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D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.TITOLO I - PRINCIPI COMUNI

CAPO II – SISTEMA ISTITUZIONALEart. 27: Sistema di qualificazione delle imprese e

dei lavoratori autonomi

OBIETTIVO:selezionare sulla base di standard di sicurezza e qualità

sostanziali imprese e operatori destinati ad operare in un dato settore/comparto produttivo

SETTORI PILOTA:edilizia; sanificazione del tessile e strumentario chirurgico

(servizi tessili integrati e medico affini); somministrazione di lavoro; call-centre (lav. autonomi economicamente dipendenti); ambienti confinati; trasporti; vigilanza privata

SISTEMA QUALIFICAZIONE IMPRESE

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D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.TITOLO I - PRINCIPI COMUNI

CAPO II – SISTEMA ISTITUZIONALEart. 27: Sistema di qualificazione delle imprese e dei

lavoratori autonomi

MODALITA’:Assegnazione di puntaggio iniziale soggetto ad aumenti in caso di

migliorie e decurtazioni in caso di accertate violazioni

N.B.:• Criterio preferenziale per accesso ad appalti e finanziamenti

pubblici• Criteri alla base della revisione dei requisiti di idoneità tecnico-

professionale degli appaltatori, la cui verifica è richiesta in generale in capo al committente nel caso di affidamento di lavori in appalto (sia negli appalti privati che in quelli pubblici)

SISTEMA QUALIFICAZIONE IMPRESE

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D.lgs. 9 aprile 2008, n. 81 e s.m.i.TITOLO I - PRINCIPI COMUNI

CAPO II – SISTEMA ISTITUZIONALEart. 27: Sistema di qualificazione delle imprese e

dei lavoratori autonomi

SISTEMA QUALIFICAZIONE IMPRESE

Commissione Consultiva Permanente

Criteri inderogabili

Criteri preferenziali• Regolarità contributiva

• Formazione specifica• Presenza del 30% personale

con esperienza triennale nel settore

• …

• Contratti di lavoro e di appalto certificati

• Adozione SGSL (Sistema gestione Sicurezza sul Lavoro)

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FORMAZIONE - INFORMAZIONEFORMAZIONE - INFORMAZIONE

processo educativo attraverso il quale trasferire ai lavoratori ed agli altri soggetti del sistema di prevenzione e protezione aziendaleconoscenze e procedure utili alla acquisizione di competenze per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti in azienda e alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi

complesso delle attività dirette a fornire conoscenze utili alla identificazione, alla riduzione e alla gestione dei rischi in ambiente di lavoro

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