52
REPORT 2014

REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

  • Upload
    others

  • View
    1

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

REPORT 2014

Page 2: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Direttore del Centro

Alessandra BeccarisiEdificio Parlangeli - Via Stampacchia, 45 73100 LECCETel: 0039 0832 294694Fax: 0039 0832 [email protected]://sites.google.com/site/philosophiamediaevi/home

Elaborazione grafica

Marco Maniglio ([email protected])

Page 3: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

INDICE

Presentazione del centro e delle attività . . . . . . . . . . . . . . . . . 4

Attività di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61. Programmi di ricerca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6

1.1. Programmi nazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 61.2. Programmi internazionali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10

2. Altri progetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 123. Edizioni critiche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 154. Progetti editoriali . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 185. Dottorati . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

5.1. Dottorato internazionale trilaterale . . . . . . . . . . . . . . . . . . 225.2. Dottorati in cotutela . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25

Pubblicazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32

Ospiti del centro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 34

Membri del centro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 36

Cetefil’s english version . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 37

Page 4: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

4 Cetefil 2014

PREsENTazIONE DEl CENTRO E DEllE aTTIvITà

Il Centro per l’edizione di testi filosofici medievali e rinascimentali nasce dalle attività della prima Unità di Ricerca leccese partecipante al PRIN 1997, finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR). Il titolo del progetto era “Filosofia e scienze della natura nel Medioevo” ed esso coinvolgeva anche le Università di Firenze, Bari e Napoli (l’Orientale). Il Centro viene fondato nell’anno 2000 per iniziativa di Loris Sturlese, al fine di coordinare e promuovere l’attività editoriale di pubblicazione di testi medievali e rinascimentali inediti e rari, sia in latino che in volgare. Negli anni successivi, il Centro ha ospitato diversi programmi di ricerca, finanziati dal MIUR:

- PRIN (1999, 2002, 2004, 2007, 2009, 2012 in corso);- FIRB (uno nel 2009, due nel 2012 in corso);- Marie Curie ITN (2007), finanziato dall’UE;- CUIS (2014), finanziato dalla Banca Popolare Pugliese.Il principale ambito di ricerca di CETEFIL è la filosofia medievale,

in particolare la filosofia e teologia tedesca dei secoli XIII e XIV. Tra le sue più recenti pubblicazioni vale la pena menzionare una serie di studi specifici sulle fonti di Meister Eckhart e la ricezione del suo pensiero.

Una delle priorità di ricerca del Centro è la preparazione di edizioni critiche di testi filosofici medievali. Sotto il patrocinio del Centro sono stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi completamente inediti. Il più importante progetto editoriale, rappresentativo dell’interesse di CETEFIL in questa particolare area di studi medievali, è la pubblicazione in corso della serie del Corpus Teutonicorum Philosophorum Medii Aevi (CPTMA), che ha reso Lecce un punto di riferimento per la ricerca sui teologi e filosofi tedeschi.

Recentemente CETEFIL ha esteso i propri ambiti di ricerca verso nuove aree, nuove geografie e nuovi linguaggi, in particolare la divinazione naturale e le pratiche magiche, l’etica, la meteorologia.

Page 5: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 5

Attualmente sono state avviate le edizioni critiche del Dux Neutrorum di Mosè Maimonide (versione latina), del Sapientiale di Tommaso di York, del De arte et scientia geomantiae di Guglielmo di Moerbeke e dell’anonimo trattato Estimaverunt Indi.

Dal 2002 al 2006 ha organizzato le attività della “Editorenschule” (Scuola di edizioni) in cooperazione con l’Albertus Magnus Institut di Bonn e il Mittellateinisches Institut dell’Università di Monaco di Baviera. Nel 2009 e 2010 ha organizzato due edizioni della “Summer School” dell’EGSAMP (European Graduate School for Ancient and Medieval Philosophy). Parte integrante dell’attività del Centro è inoltre l’organizzazione di seminari (Intersezioni, con già due edizioni all’attivo) e laboratori sulla filosofia medievale e le sue pratiche (Scuola di paleografia ed edizione di testi).

Sin dal 2006 CETEFIL ha sviluppato progetti di dottorato in cotutela con altri centri di eccellenza o università straniere, in particolare con il Thomas-Institut di Colonia (INTERLINK 2006), l’Universidad de San Martìn di Buenos Aires (COOPERLINK 2009), la Ludwig-Maximilian Universität di Monaco di Baviera e la Albert-Ludwigs-Universität di Friburgo (Germania).

Inoltre, dal 2013 il Centro, insieme al centro di studi cartesiani dell’Università del Salento (coordinatrice Prof.ssa Giulia Belgioioso) è partner di un Dottorato internazionale trilaterale in Filosofia: Forme e storia dei saperi filosofici con l’Université Paris-Sorbonne e con il Tho-mas-Institut di Colonia.

Alessandra Beccarisi

Page 6: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

6 Cetefil 2014

aTTIvITà DI RICERCa

1. Programmi di ricerca

1.1. Programmi nazionali

1.1.1. PRIN 2012 (Loris sturLese - Coordinatore nazionale)L’universalità e i suoi limiti: meccanismi di inclusione ed esclusione nella storia della filosofia e nei dibattiti filosofici contemporanei.

Il progetto intende studiare il ruolo che la filosofia e la sua storia possono svolgere in rapporto alla crisi dell’universalismo che sembra caratterizzare lo scenario contemporaneo. Fin dall’antichità, la tradizione filosofica ha sempre cercato di elaborare modelli ‘inclusivi’ fondati sull’universalità della ragione o su modelli antropologici di carattere generale, esponendosi d’altra parte al rischio di rinchiudersi, proprio in virtù di questa stessa tendenza, in una logica identitaria e totalitaria, e di rovesciarsi così in un discorso votato alla soppressione, all’inglobamento o alla dimenticanza di ciò che è differente o altro. Oggi - in un momento in cui la semplice appartenenza all’umanità e il possesso di una natura umana ‘astratta’ appaiono sempre più insufficienti a garantire in modo appropriato tanto la coesione di una società quanto la salvaguardia dei diritti individuali, e in cui la stessa universalità dei diritti umani è diventata oggetto di discussione - la filosofia è chiamata da una parte a riflettere sul carattere storicamente determinato dei modelli e delle strategie di inclusione ed esclusione che essa ha di volta in volta elaborato dalle origini greche fino al Novecento, e dall’altra a proporre alle scienze sociali e alla politica un approccio diverso - intensivo e non estensivo, rispettoso delle differenze e non omologante - alla questione dell’universalismo. In altri termini, proprio in quanto ha sempre fatto storicamente esperienza dell’ambiguità che inerisce a ogni processo di universalizzazione, la filosofia appare ancora

Page 7: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 7

pienamente legittimata a prendere la parola contro la violenza e i meccanismi di esclusione in atto nella nostra realtà. Il progetto nasce così espressamente dall’intento di raccogliere e concentrare le ricerche filosofiche in atto in diverse Università italiane - evitandone l’eccessiva frammentazione - intorno a uno degli obiettivi di fondo di Horizon 2020: la costruzione di società più inclusive, innovative e sicure. A tal fine, il progetto si articola in due livelli sinergici e complementari:1) la ricostruzione storico-filosofica dei modelli universalistici e delle strategie teoriche di inclusione ed esclusione all’interno della tradizione occidentale;2) la considerazione dei modi in cui tali modelli continuano ad agire nelle discussioni contemporanee e la possibile elaborazione di nuovi approcci all’universalismo. Il progetto può contare sulla partecipazione (in qualità di Responsabili di Unità locali) dei Presidenti delle tre società di settore di ambito storico-filosofico (relative rispettivamente al pensiero antico [SISFA], a quello medievale [SISPM], e alla storia della filosofia generale [SISF]), nonché del Presidente (in qualità di Coordinatore nazionale) e del Vicepresidente (in qualità di responsabile di Unità locale) della Société Internationale pour l’Étude de la Philosophie Médiévale (SIEPM).

Unità operative:1. Sturlese Loris (Università del Salento - Coordinatore nazionale)2. Porro Pasquale (Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”)3. Piaia Gregorio (Università degli Studi di Padova)4. Cacciatore Giuseppe (Università degli Studi di Napoli “Federico II”)5. D’Onofrio Giulio (Università degli Studi di Salerno)6. Rossi Pietro (Università degli Studi di Torino)7. Pozzo Riccardo (Direttore di Istituto di EPR C.N.R.)8. Bertolacci Amos (Scuola Normale Superiore di Pisa)9. Tabarroni Andrea (Università degli Studi di Udine)10. Longo Mario (Università degli Studi di Verona)11. Gembillo Giuseppe (Università degli Studi di Messina)12. Cattanei Elisabetta (Università degli Studi di Cagliari)13. Mauro Letterio (Università degli Studi di Genova)14. Natali Carlo (Università “Ca’ Foscari” Venezia)

Page 8: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

8 Cetefil 2014

1.1.2. FIRB 2012 (aLessandra Beccarisi, aLessandro PaLazzo)Prevedere gli eventi e controllare la natura: modelli di razionalità operativa e circolazione dei saperi nel Medioevo arabo, ebraico e latino. Edizione di testi e studi dottrinali.

Il Progetto intende ricostruire la trasmissione e circolazione tra le diverse culture mediterranee delle strategie scientifiche finalizzate a prevedere e a modificare gli effetti terrestri della causalità celeste, per poi considerare il dibattito che nell’Occidente latino si sviluppò, a partire da questi presupposti, intorno alle questioni di divinazione e mantica fra la fine del XIII e gli inizi del XIV secolo. In particolare ci si propone di approfondire questo ambito di studi su due livelli complementari.

Il primo di essi consiste nell’elaborare articoli e monografie di carattere storico-dottrinale relativi ai seguenti ambiti tematici:

- la trasmissione di modelli teorici e operativi di previsione e controllo degli eventi (divinazione, mantica e soprattutto geomanzia) fra il mondo arabo, ebraico e latino;

- le grandi questioni che costituiscono lo sfondo problematico e la cornice teorica della divinazione naturale nel Medioevo (il rapporto tra fato e provvidenza, l’alternativa tra determinismo e libero arbitrio, la definizione di profezia naturale e profezia rivelata, ecc.), così come vengono discusse negli scritti di alcuni teologi e filosofi medievali (Alberto Magno e Tommaso d’Aquino in primo luogo, ma anche Ruggero Bacone, Sigieri di Brabante, Enrico Bate, Cecco d’Ascoli);

- il dibattito sulla causalità celeste in rapporto alla celebre condanna del 1277: molti degli articoli censurati dal vescovo Tempier (ad esempio, gli artt. 102-106 nella numerazione di Mandonnet e Hissette, corrispondenti agli artt. 21, 142, 143, 207 e 206 nella numerazione del Chartularium Universitatis Parisiensis) riguardano infatti direttamente le implicazioni del determinismo astrale, mentre nel Prologo della condanna si fa esplicita menzione di un trattato di geomanzia (l’Estimaverunt Indi).

Il secondo livello consiste nella realizzazione dell’edizione critica di tre testi fondamentali (ancora del tutto inediti o accessibili solo in edizioni provvisorie e parziali), relativi a una delle tecniche medievali più diffuse, ma meno indagate a livello storiografico, di divinazione naturale: la geomanzia. Sviluppata essenzialmente dagli Arabi (pur

Page 9: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 9

essendo attestata anche nell’Antichità), la geomanzia è una tecnica che insegna a trarre figure dai punti tracciati casualmente sulla terra o sabbia (ma anche sulla carta) e a prevedere, in base ad esse, gli eventi futuri: il geomante, che si riteneva venisse guidato nella sua operazione dall’influsso naturale degli astri, era così capace di rispondere alle domande che gli venivano poste su specifiche questioni. Nell’ambito di questo progetto saranno analizzati tre testi di geomanzia, la cui edizione critica rappresenta ormai da tempo un desideratum della comunità scientifica internazionale.

L’Ars geomantiae di Ugo di Santalla, che, oltre ad essere forse il primo esempio della letteratura geomantica nell’Occidente latino, mostra concretamente l’affermarsi di un nuovo paradigma di razionalità operativa, a seguito della traduzione della letteratura filosofico-scientifica araba (l’Ars geomantiae è infatti molto probabilmente la versione latina di un trattato arabo non ancora identificato);

- L’Estimaverunt Indi, che costituisce ugualmente la traduzione di un originale arabo perduto, e che come già si accennava fu censurato da Tempier nel Prologo della condanna del 1277;

- Il De arte et scientia geomantiae attribuito a Guglielmo di Moerbeke, penitenziario papale e celebre traduttore delle opere di Aristotele.

Coordinatore nazionale: Marienza Benedetto (Università “A. Moro”- Bari)Unità di Ricerca di Lecce: Alessandra BeccarisiUnità di Ricerca di Trento: Alessandro Palazzo

1.1.3. FirB 2012 (FioreLLa retucci)IAELW - L’impatto dell’etica aristotelica sull’Occidente latino (1240- 1290): le radici medievali di un nuovo approccio all’agire umano, ai diritti individuali e al bene comune. Edizioni critiche di testi e studi storico-dottrinali.

Il progetto consiste in una serie di edizioni critiche e di studi storico-dottrinali, il cui fine è contribuire ad un avanzamento della conoscenza di tematiche etiche collegate all’ingresso dell’Etica Nicomachea di Ari-stotele nell’Occidente latino. Alcuni aspetti della ricezione dell’etica aristotelica hanno già da tempo attirato l’attenzione della critica. I testi oggetto della presente ricerca sono stati tuttavia trascurati. E questo

Page 10: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

10 Cetefil 2014

perché le opere coinvolte nel progetto sono inedite e quindi tuttora non accessibili in moderne edizioni critiche.

Una sezione rilevante del progetto consiste nella realizzazione di edizioni critiche di testi ancora inediti, quali:

- la traduzione latina dei commenti bizantini al V e VI libro dell‘Etica Nicomachea;

- il primo libro del Sapientiale di Tommaso di York, testo che rappre-senta la prima forma di ricezione dell’etica aristotelica mediata dai commentatori bizantini;

- le questioni etiche tratte dai Quodlibeta di Servais Du Mont Saint-Michel. Quest’opera rappresenta uno stadio maturo della ricezione dell’etica aristotelica nella Facoltà di Teologia parigina.

Le edizioni critiche saranno accompagnate da studi specifici. Sono previsti:

- uno studio sui commentatori bizantini e sulle teorie etiche che hanno trasmesso al Medioevo;

- uno studio sul Sapientiale di Tommaso di York e suo inquadramento all‘interno della cultura inglese del XIII secolo;

- uno studio sulla ricezione dell‘etica aristotelica nella facoltà di Teologia di Parigi con particolare riferimento alla filosofia morale di Enrico di Gand.

Coordinatore nazionale: Fiorella Retucci (Università del Salento)Unità di Ricerca di Bari: Michele TrizioUnità di Ricerca di Roma (La Sapienza): Marialucrezia Leone

1.2. Programmi internazionali

1.2.1. Durando di san Porciano, Edizione critica del Commento alle Sentenze.

Il Commento alle Sentenze di Durando di San Porciano occupa una posizione di primo piano all’interno del dibattito filosofico e teologico dell’inizio del XIV secolo. L’opera è tramandata in tre redazioni distinte. La terza e ultima redazione è stata riprodotta più volte in edizioni cinquecentesche; le prime due redazioni sono sinora rimaste inedite.

Page 11: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 11

L’edizione critica della prima e seconda redazione del Commento alle Sentenze (articolata in 16 volumi) viene condotta nell’ambito di un progetto di ricerca internazionale tra il CETEFIL (Università del Salento) e il Thomas-Institut (Universität zu Köln), finanziato dalla DFG.Direttore del Progetto: Andreas SpeerCollaboratori: Guy Guldentops, Thomas Jeschke, Thomas Meyer,

Massimo Perrone, Fiorella RetucciSito Internet: http://durandus.phil-fak.uni-koeln.de

1.2.2. Mosè Maimonide e il Medioevo latino (diana di segni)Lo scopo del progetto è lo studio della tradizione manoscritta

del Dux neutrorum di Maimonide, la traduzione latina della sua opera principale, ovvero la Guida dei perplessi. I risultati della ricerca confluiranno in un’edizione critica del testo, che ancora oggi è un desideratum della comunità scientifica.

La tradizione manoscritta è stabile e trasmette un testo omogeneo, attualmente tramandato da tredici manoscritti, dei quali alcuni risalenti al XIII secolo.

Per l’edizione critica sono stati presi in considerazione tutti i manoscritti ma sei di essi sono stati scartati in una successiva fase del lavoro. Il testo critico del Dux neutrorum (I parte) è già stato corredato di apparato delle varianti e apparato delle fonti. É in corso d’opera una pubblicazione digitale di questo testo. Una seconda parte del progetto prevede lo studio dell’influenza maimonidea in particolare, nel Pugio Fidei di Ramón Martí, uno dei testi più importanti appartenenti al genere della polemica religiosa medievale.

L’importanza di questo testo risiede nell’elevato numero di citazioni ebraiche. In questo contesto le citazioni tratte dalla Guida dei perplessi giocano un importante ruolo, dal momento che l’autorità dei filosofi ebraici non è mai stata messa in discussione, al contrario di quanto avviene per le altre fonti. Scopo del progetto è, dunque, valutare le citazioni maimonidee nel contesto del Pugio fidei.

Inoltre, questo studio ha anche lo scopo di mettere in luce le relazioni tra Martí e Tommaso d‘Aquino. La letteratura secondaria ha già messo in evidenza che Ramón fu influenzato dalle opere di Tom-

Page 12: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

12 Cetefil 2014

maso d’Aquino. Tuttavia nel caso delle citazioni dalla Guida dei perplessi questa dipendenza non è del tutto facile da stabilire.

2. aLtri Progetti

2.1. storia dello stoicismo nel Medioevo (n. Bray)Il progetto consiste nella ricostruzione della recezione dello Stoicismo

nel Medioevo in autori compresi tra il V e il XIV secolo. Condotto sulla base del metodo dossografico lo studio si propone di correggere la tesi sostenuta da G. Verbeke (The Presence of Stoicism in Medieval Thought, 1983), secondo cui la recezione medievale dello stoicismo fu per gli intellettuali del tutto inconsapevole e, in generale, di contribuire al ripensamento dell’idea, comunemente condivisa, secondo cui la lettura medievale degli autori classici avvenne solo per il tramite di florilegi. I risultati fondamentali conseguiti sono almeno tre:

Il primo consiste nell’individuazione dei principali testimoni della recezione della filosofia stoica, presentati in tre distinte sezioni: Agostino, Boezio e Calcidio per la prima sezione (V-VIII sec.); Abelardo e Giovanni di Salisbury per la seconda sezione (IX-XII sec.); presenta quella di in due distinti capitoli; Alberto Magno, Tommaso di York, Ruggero Bacone e Meister Eckhart per la terza sezione (XIII-XIV sec.).

Il secondo risultato consiste nell’acquisizione dei principali temi di discussione: monoteismo, provvidenzialismo, determinismo, fiducia nella ragione umana, dominio delle passioni, fratellanza universale, teoria della connessione delle virtù e dell’equivalenza dei peccati e, in particolare, questione della natura divina della ragione umana.

Il terzo e più importante risultato riguarda infine l’interpretazione: lungi dal citare dai florilegi e dall’utilizzare le dottrine senecane, ciceroniane e stoiche in modo meramente esornativo, i testimoni della recezione medievale dello stoicismo sono veramente consapevoli di cosa la filosofia stoica sia: per tutti una sorta di platonismo radicale, per alcuni una lettura erronea della filosofia di Aristotele. Si delineano così nella coscienza storiografica della cultura medievale l’esistenza di tre grandi scuole (sectae) filosofiche – platonica, peripatetica e stoica–, e si valuta la validità dei loro contenuti dottrinali: la più alta posta in gioco

Page 13: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 13

della discussione riguarda il filosofema della possibile perfezione della ragione umana, della sua natura divina.

2.2. storia della meteorologia medievale (e. ruBino)Nell’ambito degli studi sulla meteorologia medievale nel 2010 è sta-

to pubblicato un volume nella serie dell’Aristoteles Latinus. La pubblica-zione ha restituito agli studiosi contemporanei la più antica traduzione medievale della Meteorologia di Aristotele, che Enrico Aristippo realizzò attorno al 1150, dal greco in latino. L’edizione critica della Translatio Henrici, sebbene circoscritta al IV libro dell’opera aristotelica, ricostruisce un pezzo importante della storia dell’aristotelismo nel Medioevo. Stabilisce l’ingresso dei Meteorologica nel mondo latino. Definsice meglio l’attività e il ruolo del traduttore siciliano.

Un testimone manoscritto, conservato presso la Bibliothèque Carnegie di Reims e considerato poco importante dagli studiosi, in particolare, ha permesso di fare luce sulla nascita della raccolta che diffuse la meteorologia di Aristotele, e che tutti i commentatori medievali conobbero come Liber Metheororum. La raccolta è un testo composito, che mette insieme tre traduzioni: i primi tre libri dei Meteorologica di Aristotele, tradotti da Gerardo da Cremona dall’arabo in latino; il IV ed ultimo libro dell’opera aristotelica tradotto da Enrico Aristippo dal greco; il De mineralibus di Avicenna nella traduzione latina di Alfredo Anglico. Proprio a quest’ultimo, primo commentatore medievale dei Meteorologica, si deve la nascita stessa del Liber Metheororum, raccolta che pertanto possiamo definire Editio Alfrediana.

Considerato il grande successo conseguito dell’opera nel Medioevo, il progetto dedicato alla meteorologia continuerà con lo studio dei commenti latini del Liber Metheororum, rimasti ancora inediti. Primi fra tutti saranno oggetto di studio i commenti di Alfredo Anglico e di Adam di Bockenfield.

2.3. scritti albertisti e tomisti tra XIII e XIv secolo. Il De summo bono di Ulricus de argentina e la Lectura Thomasina di Guilelmus Petri de Godino: edizione critica e studio dottrinale (a. PaLazzo)

Il progetto si articola in due parti relative alle due opere oggetto di interesse: il De summo bono di Ulricus de Argentina († 1277) e la

Page 14: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

14 Cetefil 2014

Lectura Thomasina di Guilelmus Petri de Godino (ca. 1260 – † 1336). Pur nelle reciproche differenze, il De summo bono e la Lectura Thoma-sina presentano alcuni caratteri comuni che giustificano una loro considerazione parallela e danno unità al progetto. Cronologicamente abbastanza vicini – la composizione del De summo bono è collocata dagli studiosi tra il 1262 ed il 1272, mentre la Lectura Thomasina andrebbe collocata intorno al 1300 –, i due scritti sono opera di due domenicani (Ulrico di Strasburgo e Guglielmo di Pietro di Godino) solitamente considerati figure minori della storia della teologia medievale.

Il progetto si prefigge di evidenziare la rilevanza dei due scritti presi in esame come composizioni di scuola e strumenti della diffusione delle dottrine di Alberto Magno e Tommaso d’Aquino, ma anche di verificare se e quanto essi rielaborarono le dottrine dei due domenicani maggiori, ad esempio combinandole con altre fonti. L’ipotesi di partenza è che le due opere non siano state semplici compendi senza pretese di originalità, ma abbiano tratti originali e abbiano sviluppato sottili strategie di difesa e divulgazione del pensiero dei due grandi maestri, rispondendo a precisi scopi dottrinali, didattici e di politica culturale.

2.4. Filosofi e libri della Terra d’Otranto tra l’eredità greco-bizan-tina e il fermento culturale del Rinascimento. Inventario di testi filosofici, manoscritti e stampe dellaTerra d’Otranto (XIII-XvI) (L. rizzo)

La cattedra di Storia della Filosofia del Rinascimento, Dipartimento di Studi Umanistici, Università del Salento, in collaborazione con il Centro per gli studi bizantini “Magnaura” di Venezia, promuove la conoscenza e la comprensione della storia della filosofia nella Terra d’Otranto attraverso la produzione e la circolazione dei suoi testi, libri, con particolare riferimento alla legalità e al Medioevo bizantino e al Rinascimento. Il progetto si propone lo scopo di tracciare lo sviluppo della peculiare tradizione filosofica della Terra d’Otranto e rendere espliciti i suoi legami con i più prestigiosi circoli accademici del suo tempo, per investigare la relazione tra la cultura greca bizantina ed ebraica, per valutare il contributo della tradizione latina, insegnare, rendere evidenti e diffondere le dinamiche della trasmissione della conoscenza filosofica nella Terra d’Otranto tra il XIII e il XVI secolo.

Page 15: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 15

3. edizioni critiche

3.1. Guglielmo di Moerbeke, De arte et scientia geomantie, edizione critica e studio critico (Responsabile unità: a. Beccarisi; edizione critica a cura di e. ruBino)

Il De arte et scientia geomantiae è un trattato di arte geomantica composto da Guglielmo di Moerbeke a partire da un insieme di testi tradotti probabilmente già nel XII secolo dall’arabo e dal greco in latino. Conobbe una notevole fortuna, come dimostra la tradizione manoscritta che comprende 14 manoscritti latini e tre in volgare. Il testo è ancora oggi completamente inedito. Benché non coinvolto esplicitamente nella condanna del 1277, il trattato di geomanzia composto da Guglielmo di Moerbeke è stato spesso accostato all’ Estimaverunt Indi, che ne rappresenta una probabile fonte. E’ stata già ultimata una prima trascrizione di uno dei più antichi manoscritti del De arte et scientia geomantiae, il Clm. 988, conservato nella Staatsbibliothek di Monaco, che ha permesso di mettere in luce interessanti spunti teorici relativi al rapporto tra determinismo e libertà e al ruolo dell’inconscio nella divinazione, elementi già messi in evidenza da Eugenio Garin (1986). Sono emersi inoltre interessanti paralleli con alcuni testi significativi di Tommaso d’Aquino (De sortibus, De operationibus occultis naturae, De iudiciis astrorum), Cecco d’Ascoli (L’Acerba) e Enrico Bate (Magistralis compositio astrolabii).

L’edizione critica dell’opera viene condotta nell’ambito di un progetto FIRB (Prevedere gli eventi e controllare la natura: modelli di razionalità operativa e circolazione dei saperi nel Medioevo arabo, ebraico e latino. Edizione di testi e studi dottrinali).

3.2. Estimaverunt Indi. Edizione critica e studio critico (Responsa-bile unità: a. PaLazzo; edizione critica a cura di i. zavattero)

L’Estimaverunt Indi è un trattato anonimo probabilmente composto in arabo nel XII secolo e divenuto presto una fonte importante della tecnica geomantica. Nel 1277 viene nominato, insieme al De amore di Andrea Cappellano, nel Sillabo di Stefano Tempier, che condanna anche testi negromantici e geomantici non meglio precisati. Nonostante l’importanza di questo testo per la storia della cultura, manca sino ad

Page 16: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

16 Cetefil 2014

ora un’affidabile edizione critica. Il presente progetto si prefigge dunque i seguenti obiettivi:

1) Ricostruzione accurata della tradizione manoscritta dell’Esti-maverunt Indi, tenendo conto di eventuali volgarizzamenti del testo e considerando la Mitüberlieferung del trattato;

2) Edizione critica integrale del trattato;3) Studio delle grandi questioni teoriche che fanno da sfondo alla

divinazione naturale sulla base degli scritti di autorevoli testimoni del dibattito tardo-medievale sul fato (Alberto Magno, Ulrico di Strasburgo, Sigieri di Brabante, ecc.);

4) Studio del ruolo giocato dall’Estimaverunt Indi nel dibattito sulla causalità celeste e sulla divinazione naturale, dei contesti di circolazione del trattato e della sua influenza, della relazione con la condanna del 1277.

Il progetto si svolge nell’ambito del FIRB 2012 (Coordinatrice nazionale: Marienza Benedetto, Università di Bari).

3.3. Tommaso di York, Edizione critica del Sapientiale (F. retucci)Tommaso di York è stato un prominente teologo e filosofo attivo

all’Università di Oxford tra il 1253 e il 1256. Tra le sue opere più importanti va ricordato il Sapientiale, opera considerata da M. Grabmann come il più importante esempio di una metafisica autonoma nell’era dell’alta scolastica.

L’edizione critica dell’opera viene condotta nell’ambito di un progetto FIRB (IAELW - L’impatto dell’etica aristotelica sull’Occidente latino (1240-1290): le radici medievali di un nuovo approccio all’agire umano, ai diritti individuali e al bene comune. Edizioni critiche di testi e studi storico-dottrinali. Coordinatrice nazionale: Fiorella Retucci; Unità locali: Michele Trizio; Marialucrezia Leone).

Volumi in preparazione: Sapientiale, I, 1-18, ed. Fiorella Retucci Sapientiale, I, 19-45, edd. Sabina Tuzzo e Fiorella Retucci

Sapientiale, II, 1-18, ed. Marco ManiglioSapientiale, III, 1-19, ed. Antonio Punzi

Page 17: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 17

3.4. Ulrico di strasburgo, edizione critica del trattato De iustitia (De summo bono vI, tr. 4, 1-15) - (i. zavattero, c. coLomBa)

Il progetto di ricerca prevede l’edizione critica dei capitoli 1-18 del IV trattato del De summo bono e uno studio storico-dottrinale della dottrina della giustizia di Ulrico di Strasburgo in rapporto alle sue fonti. Il volume si inserisce nel progetto editoriale del Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA, Meiner Verlag, Hamburg).

Il trattato sulla giustizia di Ulrico di Strasburgo (1220-1277) si colloca nel sesto e ultimo libro del De summo bono, rimasto incompiuto. La struttura di questo libro – ad esclusione del primo trattato dedicato alla grazia dell’innocenza, donata al primo uomo dallo Spirito Santo, e al peccato originale – rispecchia in modo evidente l’impianto dell’Ethica Nicomachea (EN) di Aristotele. Dopo aver esaminato nel secondo e terzo trattato la suddivisione aristotelica delle virtù in morali e intellettuali, le loro possibili degenerazioni in vizi, l’atto morale, volontario o involontario, e le singole virtù morali, Ulrico illustra nei primi cinque capitoli del quarto trattato la dottrina aristotelica della giustizia distributiva e commutativa contenuta nel libro V dell’EN. I capitoli 12-15, pur nell’unità strutturale della summa ulriciana, rompono col modello aristotelico soffermandosi su questioni di teologia morale e di pastorale: il domenicano tratta dei tipi e dei modi della preghiera, della latria (cap. 12) e della dulia (cap. 13) – ovvero del culto riservato a Dio e quello destinato ai santi, secondo la definizione di Agostino (De civitate Dei, X 1) ripresa dallo stesso Ulrico nel capitolo 12 –, della pietas (cap. 14) e dell’obbedienza dovuta all’autorità secolare e ai prelati ecclesiastici (cap. 15). Nella trattazione Ulrico procede con continui riferimenti vetero e neotestamentari, richiami patristici e teologico-dottrinali, ricorrendo anche a fonti filosofiche e giuridiche quando l’argomento lo richieda.

3.5. Ulrico di strasburgo, De summo bono vI 3, 7-29 (s. ciancioso) Il lavoro di ricerca riguarda l’edizione critica del VI libro, tratta-

to III, capitoli 7-29 del De summo bono di Ulrico di Strasburgo e si inserisce nel progetto editoriale del Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA, Meiner Verlag, Hamburg finanziato dal MIUR come Progetto di Interesse Nazionale).

Page 18: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

18 Cetefil 2014

L’edizione critica della summa, ormai quasi completamente conclusa, consente di tracciare un profilo sempre più preciso di Ulrico. Diversamente dalle prime interpretazioni del pensiero ulriciano, che enfatizzavano una dipendenza di Ulrico dal suo maestro Alberto, recenti studi (in particolare: Beccarisi, La scientia divina dei filosofi nel De summo bono di Ulrico di Strasburgo, in: Rivista di Storia della filosofia, 61 (2006); Zavattero, I principi costitutivi delle virtù nel De Summo Bono di Ulrico di Strasburgo, in: Per perscrutationem philosophicam, Meiner, Hamburg 2008; Palazzo, Ulricus de Argentina … theologus, philosophus, ymmo et iurista, in: Freiburger Zeitschrift für Philosophie und Theologie 55,2 (2008)) hanno dimostrato alcuni tratti originali del suo pensiero, che hanno influenzato anche Teodorico di Freiberg (Beccarisi, edizione De summo bono II, 5-6, Introduzione).In particolare l’edizione del terzo trattato del VI libro, l’analisi dettagliata di alcune fonti inedite e gli studi critici relativi permetteranno di ricostruire la riflessione morale di Ulrico e di delineare in maniera sempre più chiara il suo ruolo di giurista.

4. Progetti editoriaLi

4.1. CPTMa (Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii aevi)Direzione del Progetto: Loris SturleSe, Kurt FlaSch, Ruedi Imbach

Nel 1980 nell’officina di lavoro degli Opera omnia di Teodorico di Freiberg, nasce il C.P.T.M.A. a cui ben presto si unirono anche Ruedi Imbach (Università di Friburgo - Svizzera) e Burkhard Mojsisch (Unversità di Bochum), editore del primo volume degli Opera omnia di Teodorico. Si trattò da subito di un progetto di grande respiro. Nato in Germania, ebbe sin dall’inizio una vocazione internazionale: all’edizio-ne dei testi hanno infatti partecipato numerosi studiosi, come Alain de Libera, Tiziana Suarez Nani, Maria Pagnoni-Sturlese.

Negli ultimi dieci anni il Corpus è infine diventato un progetto italiano di rilevanza nazionale (Fondi PRIN). Una vera e propria translatio studiorum, che ha spostato la sede del progetto da Bochum a Lecce, presso l’Università del Salento. Non è mutato però il programma editoriale del Corpus. Questo ambizioso progetto editoriale ha l’obiet-

Page 19: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 19

tivo di presentare in edizione critica gli scritti dei filosofi che operarono nella Germania medievale, e di rendere accessibili agli studiosi, attraverso una scelta di testi, i principali documenti filosofici prodotti in Germania dal 1245, anno di fondazione dello Studium dei domenicani a Colonia, al 1355, anno dell’ultimo albertista, Bertoldo di Moosburg.

L’edizione di Teodorico di Freiberg fu ben presto affiancata dalle opere di cinque filosofi tedeschi del XIII-XIV secolo: Ulrico di Strasburgo, Giovanni Picardi di Lichtenberg, Enrico di Lubecca, Nicola di Strasburgo, Bertoldo di Moosburg.

Sino ad ora sono stati pubblicati presso la casa editrice Meiner di Amburgo 35 volumi.

4.2. Meister Eckhart Opera omnia. Edizione critica delle opere latine.A mezzo secolo dalla pubblicazione del primo fascicolo, avvenuta

nel 1936 (Kohlhammer, Stuttgart), la monumentale Gesamtausgabe delle opere latine di Meister Eckhart si è trasferita presso l’Università del Salento.

Sono qui stati pubblicati tutti i documenti relativi alla vita e al processo di Meister Eckhart (Acta Echardiana, LW V a cura di Loris Sturlese, il completamento dei volumi II, III, la riedizione del volume I dei Lateinische Werke) e la Bibliotheca Echardiana Manuscripta I. È in corso di pubblicazione la conclusione dell’edizione dell’opera latina di Meister Eckhart, LW I,2 con una introduzione sulla tradizione manoscritta dell’Opus tripartitum.

Il progetto si svolge nell’ambito del PRIN 2012.

4.3. lectura EckhardiIl progetto, giunto alla sua terza edizione e pubblicato presso la casa

editrice Kohlhammer di Stoccarda, si prefigge di rendere accessibili ad un pubblico di non addetti ai lavori i risultati più recenti acquisiti dalla Eckhart-Philologie. In particolare intende offrire un commento rigoroso, ma di agevole accesso di alcune delle circa 120 prediche tedesche e delle 100 prediche latine di Meister Eckhart, ormai disponibili in edizione critica.

Fino ad ora sono stati pubblicati tre volumi, per un totale di ventidue prediche tedesche e cinque sermoni latini interpretati e commentati da

Page 20: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

20 Cetefil 2014

specialisti della filosofia eckhartiana: n. 1, n. 12, n. 16b, n. 17, n. 18, n. 19, n. 48, n. 52, n. 63, n. 71, n. 101 e il sermone latino n. IV (LE I); n. 1, n. 6, n. 10, n. 37, n. 72, n. 86 e i sermoni latini n. XXV e n. XXIV (LW II); n. n. 14, n. 39, n. 51, n. 77, n. 112 e i sermoni latini n. XVII e XLIX (LW III). È in corso di preparazione la Lectura Eckhardi IV.

Il progetto editoriale si svolge nell’ambito del PRIN (Progetto di rilevanza nazionale) con la collaborazione della Katholische Universität di Eichstätt.

Responsabili: Loris Sturlese, Georg Steer, Dagmar GottschallCollaboratrici: Nadia Bray, Elisa Rubino

4.4. studi sulle fonti di Meister EckhartIl progetto affronta la questione delle fonti del pensiero ekhartiano

sulla base di una documentazione sistematica ed esaustiva, che si basa su un indice complessivo ancora inedito, ma già disponibile delle opere latine e tedesche pubblicate nell’edizione storico-critica di Stoccarda.

La ricerca intende presentare questi materiali in forma commentata, illustrando autore per autore ed opera per opera il tipo di testo utilizzato da Eckhart, la traduzione eventualmente usata, la corrispondente diffusione manoscritta e la loro disponibilità nei luoghi ove lavorò, il modo, la frequenza e la precisione della loro utilizzazione, la presenza di eventuali intermediari, e infine i risultati dell’esame comparativo delle citazioni nelle opere latine e in quelle tedesche.

Fino ad ora sono stati pubblicati due volumi, che analizzano le fonti seguenti: Aristotele (De anima), Agostino (De Trinitate), Avicenna, Ps. Dionigi, Libro delle Cause, Proclo, Seneca (I volume, 2008); Aristotele (Metaphysica), Libro dei ventiquattro filosofi, Origene, Platone, Cicerone, Mosè Maimonide, Tommaso d’Aquino (II volume, 2013). I volumi sono stati pubblicati nella collezione Dokimion della Universitätsverlag Freiburg/Schweiz.

Il progetto è stato portato a termine nel quadro dei lavori PRIN 2007 e 2009 Filosofia della scienza nel Medioevo.

Curatore: Loris SturlesePartecipanti: Alessandra Beccarisi, Nadia Bray, Fiorella Retucci, Gian-

Page 21: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 21

franco Pellegrino, Elisa Rubino, Alessandro Palazzo, Diana Di Segni, Chiara Paladini.

4.5. Manuscripts Ideas Culture. Series directed by Loris SturleSe

storia e letteratura, RomaLa storia della letteratura, della filosofia e della spiritualità sono

orientate primariamente allo studio degli autori e dei testi del canone, oppure dei minori più significativi. In questa ottica, la filologia e lo studio dei codici sono prevalentemente funzionalizzati alla ricostruzione dei testi, sia nella loro forma originale, sia nelle forme che hanno esercitato particolare influenza. Questa serie intende spostare l’attenzione critica sul ruolo che la diffusione materiale dei manoscritti ha avuto nella circolazione delle idee e sulle modalità concrete di formulazione, aggregazione e trasmissione dei testi, sia in latino che in volgare, concentrandosi in modo particolare nel periodo del tardo medioevo e incominciando dall’area renana, all’intersezione fra Germania, Belgio, Olanda e Francia orientale. Sono previsti studi, prevalentemente in lingua inglese (ma anche in tedesco e italiano), edizioni critiche e inoltre la pubblicazione di trascrizioni critiche (con commento) di manoscritti miscellanei, spesso composti da testi anonimi aggregati e riaggregati con strategie letterarie tutte da studiare, e che hanno giocato un ruolo rilevante per la diffusione delle idee.

Volumi pubblicati:1) Alessandra Saccon, Intelletto e beatitudine. La cultura filosofica tedesca del XIV secolo, Roma 2012.2) Wybren Scheepsma, Zwei mittelniederländische Texte des «Geistbuches», Roma 2013.3) Alessandro Capone e Alessandra Beccarisi (a cura di), Aliter. Controver-sie religiose e definizioni di identità. Tra Tardoantico e Medioevo. Edizioni di storia e letteratura, Roma 2015 (in corso di stampa).

Page 22: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

22 Cetefil 2014

5. dottorati

5.1. Dottorato internazionale trilateraleIl dottorato internazionale trilaterale in Filosofia: Forme e storia dei

saperi filosofici si innesta sul ragguardevole dottorato internazionale in Forme e storia dei saperi filosofici nell’Europa moderna e contemporanea, che nasce negli anni ’90 nell’ambito della collaborazione scientifica tra l’Università del Salento (allora Università di Lecce) e l’Università Paris-Sorbonne. Fino al 2012 è stato coordinato da Giulia Belgioioso, direttrice del Centro di Studi su Descartes e il Seicento dell’Università del Salento (www.cartesius.net).

Nel 2012 si è aggiunta una convenzione anche con l’Universität zu Köln. Coordinatore attuale del dottorato internazionale è Loris Sturlese.

Il dottorato internazionale trilaterale, unico in Italia nell’ambito degli studi filosofici, prevede:

- ammissione su concorso presieduto da una commissione inter-nazionale (Italia-Francia-Germania);

- percorso di formazione congiunto con le Università di Paris-Sorbonne e Colonia;

- un soggiorno di studio all’estero obbligatorio di almeno 6 mesi;- collegio docenti internazionale;- titolo valido in Italia, Francia e Germania.

Progetti finanziati nell’ambito del dottorato:

marco manigLio (tutors: Alessandra Beccarisi, Andreas Speer)Tommaso di York, edizione critica e studio del Sapientiale II 1-18

Il Sapientiale di Tommaso di York è stato considerato fino agli inizi del secolo scorso come un commento alla Metafisica di Aristotele. Gli studi di M. Grabmann (1913) e Longpré (1926) hanno invece evidenziato che si tratti non solo di uno scritto metafisico autonomo rispetto all’opera di Aristotele, ma anche della “prima Summa metafisica del XIII secolo” (Longpré).

Il progetto di ricerca ha come obiettivo l’edizione critica e lo studio critico del Sapientiale II 1-18, che ha come tema centrale la creazione e gli enti creati.

Page 23: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 23

Questo progetto possiede almeno tre motivi di interesse:1) Tommaso di York aveva accesso a testi classici e di tradizioni

antiche, che nell’Europa continentale gli altri intellettuali non potevano reperire con facilità, in quanto lì non erano ancora diffuse le traduzioni latine di tali testi. In Inghilterra, invece, Roberto Grossatesta (primo punto di riferimento culturale della scuola francescana di Oxford) aveva tradotto in latino alcuni fondamentali testi filosofici (si pensi al Commento all’Etica Nicomachea di Eustrazio di Nicea). Attraverso delle attente analisi delle tradizioni filosofiche che emergono dallo studio del Sapientiale si può dimostrare l’importanza rivestita da quest’opera nella riscoperta delle tradizioni antiche, in particolar modo nell’area inglese.

2) Il Sapientiale ha un impianto neoplatonico in opposizione al dominante aristotelismo dell’epoca e in continuità con la tradizione neoplatonica medievale.

3) Nonostante la sua importanza per la storia della filosofia me-dievale il Sapientiale è del tutto inedito (eccezion fatta per pochissime porzioni di testo).

L’edizione critica è l’oggetto della tesi di dottorato, in cotutela tra l’Università del Salento e l’a.r.t.e.s. Forschungsschule dell’Universität zu Köln.

antonino ruBino (tutors: Fabrizio Lelli, David Wirmer)I sitre Torah in abraham abulafia e i commenti alla Guida dei per-plessi

Maggiore rappresentante della filosofia ebraica medievale e massimo esponente della corrente aristotelica, Maimonide divenne subito un punto di riferimento fondamentale per tutta la tradizione filosofica ebraica. Il suo capolavoro filosofico, la Guida dei perplessi (Dalālat al-.h ā’irīn - Moreh ha-Nevukhim), suscitò un interesse tale da essere oggetto di numerosi commentari a partire dalla seconda metà del XIII secolo.

Abraham Abulafia (1240 – 1291), fondatore della corrente estatico-profetica della Qabbalah, dedica alla Guida dei perplessi tre commenti, redatti in Italia tra il 1270 e il 1280: il Sefer ha-ge’ulah, il Sefer .h ayye ha-nefesh e il Sefer sitre Torah. Abulafia interpreta in maniera originale la Guida dei perplessi di Maimonide ravvisando in essa un complesso

Page 24: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

24 Cetefil 2014

sistema di tematiche esoteriche, i sitre Torah, che il filosofo cordovano avrebbe intenzio-nalmente celato. I commenti alla Guida di Abulafia elencano e descrivendo in modo dettagliato l’insieme dei ‘segreti’ della maggiore opera filosofica maimonidea. In questo modo, Maimonide è inserito all’interno della tradizione esoterica e il suo pensiero interpretato ricorrendo a temi propri della mistica ebraica.

Il progetto di ricerca ha come oggetto l’analisi e lo studio dei com-menti alla Guida dei perplessi di Abraham Abulafia – conservati in una cinquantina di manoscritti e di recente editi a Gerusalemme in edizione non critica –, in particolar modo in relazione allo statuto dei sitre Torah.

antonio Punzi (tutors: Fiorella Retucci, Andreas Speer)alle origini della Metafisica scolastica: il Sapientiale di Tommaso di York (studio ed edizione critica del III libro, cap. 1-19)

Il Sapientiale di Tommaso di York, a tutt’oggi inedito, rappresenta da tempo un desideratum della medievistica filosofica. La porzione di testo di cui si propone l’edizione critica (Sapientiale III libro, cap. 1-19) è incentrata sulla metafisica in quanto scienza dell’ente. I primi capitoli sono pertanto dedicati alla nozione di ente e ai vari significati che il termine ente può assumere. Di particolare rilievo è, in questa parte dell’opera, la dottrina dei trascendentali che Tommaso sviluppa a sostegno del suo impianto metafisico.

I pensatori francescani hanno dato un grosso contributo all’ela-borazione della dottrina dei trascendentali. La genesi della dottrina si può far risalire alla Summa de bono di Filippo il Cancelliere, opera utilizzata di frequente dall’ordine francescano. Impulso notevole al problema fu dato da due campioni dell’ordine, Alessandro di Hales e Duns Scoto. Sempre in ambito francescano venne formulata la dottrina del supertrascendentale, che avrebbe conosciuto grande eco sino all’età moderna. Nonostante ciò, probabilmente a causa della mancanza di un’edizione critica del Sapientiale, nessuno studio è stato dedicato alla dottrina dei trascendentali in Tommaso di York. Il presente progetto cerca di far fronte a questa lacuna attraverso uno studio ed un’approfondita analisi del pensiero metafisico presentato nell’opera di Tommaso di York e della fortuna che quest’opera ha avuto, con particolare riferimento al domenicano tedesco Bertoldo di Moosburg.

Page 25: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 25

Francesca Bonini (tutors: Alessandra Beccarisi, Andreas Speer)studio ed edizione critica della Lectura Thomasina (libro I) di Guglielmo di Pietro di Godino (1260 ca.-1336)

Scopo del progetto è l’edizione critica del primo libro della Lectura Thomasina, un commento alle Sentenze di Pietro Lombardo collocabile attorno al 1300, che intende difendere le posizioni di Tommaso d’Aquino dalle accuse dei suoi detrattori e al contempo fornire un quadro unitario del suo pensiero. Opera di Guglielmo di Pietro di Godino (1260ca.-1336), uno dei primi tomisti impegnati nella conservazione e diffusione del pensiero dell’Aquinate, questo fortunato testo è oggi tramandato da quindici manoscritti.

Come messo in luce da Bruno Decker, il successo dell’opera è testimoniato anche dalla sua ripresa da parte di molti autori successivi, tra i quali Giacomo di Metz, Ervèo di Nédellec e Durando di S. Porciano. Il testo presenta inoltre numerosi paralleli con un anonimo commento alle Sentenze contenuto nel codice 491 della biblioteca civica di Bruges, inizialmente identificato da Josef Koch con il perduto commento alle Sentenze di Meister Eckhart.

L’edizione del primo libro e l’analisi delle fonti, con particolare attenzione al rapporto con i testi di Tommaso, con le critiche dei suoi avversari e con altre opere da cui il testo attinge, permetteranno di indagare il ruolo da esso svolto come momento nella ricezione delle dottrine dell’Aquinate e come importante strumento della loro diffusione.

5.2. Dottorati in cotutela

A) Seminar für Renaissance und Geistesgeschichte (München)

myrtha ehLert (tutors: Thomas Ricklin, Loris Sturlese)la ricezione della Vita Nuova di Dante a Firenze fino alla prima edizione

L’utilizzo del metodo della Rezeptionsgeschichte nell’ambito della storia della filosofia è in questo caso di particolare interesse, in quanto si applica a un testo letterario in volgare che attraverso la relazione tra autore e lettore si inserisce in un contesto filosofico.

Page 26: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

26 Cetefil 2014

Lo studio sulla ricezione della Vita Nuova prende inizio da un’analisi del testo dantesco e approfondisce i concetti di testualità, scrittura e lettura, di commento e trasmissione, temi che Dante discute soprattutto nel prologo e nei capitoli V, VII e XVI.

In una seconda parte il progetto prende in considerazione, sulla base di un esame dettagliato dei 40 manoscritti conservati nelle biblioteche fiorentine, la ricezione della Vita Nuova a Firenze, tenendo conto anche della tradizione di trasmissione più antica nei quattro manoscritti trecenteschi che non si trovano a Firenze (Vaticano Chigi L, VIII, 305; Vaticano Chigi, L, V, 176; Biblioteca Capitolare di Toledo ms 104,5, Biblioteca Capitolare di Verona ms 445). Questa ricerca permette di correggere la tesi secondo cui vi fu uno scarso interesse per la Vita Nuova nel Quattro- e Cinquecento e offre un importante contributo allo studio della ricezione delle cosiddette opere minori di Dante.

B) Universidad Nacional de San Martìn, Escuela de Humanidades (Buenos Aires)

gustavo Fernández WaLker (conclusione: Maggio 2014)(tutors: Alessandra Beccarisi, Silvia Magnavacca) I ‘nuovi linguaggi di analisi’ tra Oxford e Parigi: il caso della Quaestio di Nicola di autrecourt

La caratteristica più notevole della Quaestio di Nicola di Autrecourt è l’utilizzazione dei ‹nuovi linguaggi di analisi› tipici dell’Università di Oxford. Questi ‹nuovi linguaggi› (riprendendo la nomenclatura di J. Murdoch) sono i nuovi strumenti logici applicati dai maestri di Oxford all›analisi della filosofia naturale e la teologia. Strumenti che, sebbene abbiano avuto la loro origine a Oxford, sono stati ripresi poco dopo dalle università continentali, e particolarmente all’interno dell’Università di Parigi. Proprio l’utilizzazione dei nuovi metodi di analisi permette di parlare, a partire dal 1340, di una “Scuola di Parigi”, grazie ai lavori di Giovanni Buridano, Marsilio de Inghen, Alberto di Sassonia e Nicola Oresme. Il 1340 è, infatti, il terminus ante quem per il testo ultricuriano, in quanto è l›anno in cui Nicola si appella al Papa ad Avignone, per un processo che si concluderà con la sua condanna. Questo significa che i nuovi linguaggi di analisi erano già utilizzati a Parigi prima della Scuola

Page 27: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 27

di Buridano, e che la Quaestio di Nicola di Autrecourt costituisce un documento importante della trasmissione dei linguaggi da Oxford a Parigi. In questo senso, la Quaestio è di grande interesse per uno studio di questa trasmissione.

Il lavoro si propone due obiettivi: 1) analizzare come i nuovi linguaggi di analisi vengono utilizzati nella Quaestio ultricuriana, 2) va-lutare quanto la loro utilizzazione sia debitrice dei trattati oxoniensi sui limiti: de primo et ultimo instanti, de maximo et minimo, de latitudinis formarum, etc. L’interesse di questo lavoro è, così, duplice: in primo luogo, per arrivare a  una più complessa valutazione della figura di Nicola di Autrecourt. L’analisi della  Quaestio  permette, inoltre, di aggiungere nuovi elementi allo studio dei rapporti tra Oxford e Parigi, particolarmente riguardo ai nuovi linguaggi sui limiti.

marceLa BoreLLi (conclusione: Maggio 2014)(tutors: Silvia Magnavacca, Alessandra Beccarisi)Esegesi delle glosse petrarchesche ai manoscritti d’agostino

L’obiettivo del progetto consiste nello studiare l’influenza del pen-siero agostiniano nelle opere di Petrarca.

Dalla metà del secolo scorso questa relazione è stata studiata dalla prospettiva delle opere di Petrarca e quasi sempre sotto una problematica particolare. Negli ultimi anni, però, si è cominciato a fare più attenzione ad un altro aspetto: quello del Petrarca lettore e postillatore dei manoscritti agostiniani. La nostra proposta è quella di esplorare questa relazione partendo dal punto di vista del Petrarca lettore delle opere agostiniane attraverso lo studio delle glosse, graffe, e segni posati nei margini dei codici.

Il progetto, dunque, consiste in primo luogo, nell’edizione delle glosse autografe ai manoscritti Bibliothèque Nationale de Paris, Latin 2103; Par. Lat. 2201; Par. Lat. 19891 e 1989 2; Par. Lat. 1994 e Biblioteca Apostolica Vaticana, Vat. Lat., 458, tutti contenenti ope-re di Agostino. Alcune delle glosse di questi manoscritti sono stati editate (il Lat. 2201) e altre soltanto in parte.

Queste glosse verrano esaminate in profondità al fine di poter valutare la sua importanza entro il contesto dell’opera petrarchesca in prosa, e determinare, dal punto di vista del Petrarca lettore degli scritti

Page 28: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

28 Cetefil 2014

agostiniani, la sua influenza e i temi che furono d’interesse per il poeta. Attraverso questo studio, vedremo come questioni teologiche riguardo la grazia di Dio, il libero arbitrio e la prescienza divina, ecc., anche se non appaiono nelle sue opere, sono state di interesse per il poeta, oppure come certi passi sono fonti di citazioni velate o indirette, e la cui influenza è indiscutibile.

mercedes ruvituso (conclusione: Maggio 2014)(tutors: Leiser Madanes, Alessandra Beccarisi)la teoria dell’immagine nell’opera di Giorgio agamben. Fra estetica e politica

Il concetto d’immagine, in diversi modi, percorre tutta la produzione filosofica di Giorgio Agamben, in rapporto a quattro temi fondamentali del suo pensiero: l’opera d’arte e la critica dell’estetica, la sua concezione del linguaggio, l’analisi delle forme della politica contemporanea e, infine, la sua ontologia politica. Seguendo ognuna di queste linee, l’ipotesi centrale di questo progetto è che il concetto d’immagine d’Agamben –che si definisce, a volte, come una “tensione dialettica”, una “dualità irriducibile” e anche come una “polarità antinomica”– deve essere inteso nei termini di un “dispositivo” politico (riprendendo qui il concetto metodologico di dispositivo che lo stesso Agamben utilizza nei suoi scritti, reinterpretando certamente il concetto foucaultiano).

Tenendo conto, dunque, che il concetto d’immagine nell’opera di Agamben non è stato oggetto di nessuno studio sistematico, a partire di questa ipotesi il progetto si propone: 1) identificare la bipolarità del concetto in tutti i suoi aspetti e spiegare la sua diversità di usi e contesti d’uso in maniera sistematica, ovvero come un vero concetto tecnico, 2) precisare il rapporto fra questo concetto e i suoi autori e tendenze di riferimento, tanto nella filosofia medievale (l’averroismo latino) come nei pensatori contemporanei (Aby Warburg, Walter Benjamin e Furio Jesi), 3) mostrare l’esistenza di una propria e singolare “teoria dell’immagine” nel pensiero dell’autore e infine, mettere in luce il rapporto fra la dimensioni estetica e quella politica nel suo pensiero.

Page 29: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 29

C) Philosophisches Seminar Albert-Ludwigs-Universität (Freiburg)

Luciano micaLi (tutors: Maarten J. F. M. Hoenen, Loris Sturlese)Reazioni accademiche a testi mistici in volgare nel tardo Medioevo”

La ricerca, nata nell’ambito del progetto MITT – Mobility of Ideas and Transmission of Texts (Marie Curie), si propone di esaminare il rapporto tra letteratura mistica e pensiero accademico nel tardo Medioevo, con particolare riferimento alla Renania del XIV e XV secolo. La ricerca è condotta essenzialmente su due piani: 1. dal punto di vista filosofico e dottrinale, si tenta di comprendere come il mondo accademico abbia controllato e, per certi aspetti, assorbito le idee provenienti dalla mistica renana; rilevanti casi di studio sono, tra gli altri, quelli di Jean Gerson, Johannes Wenck von Herrenberg e Felix Hemmerlin. 2. Dal punto di vista linguistico, si procede all’analisi del rapporto tra volgare e latino nell’espressione dei concetti teologici e filosofici. In questo senso, l’analisi delle traduzioni di testi mistici dal volgare in latino assume una particolare rilevanza per la comprensione delle dinamiche di ricezione e assorbimento di tali testi nell’alveo della tradizione teologica. La dimensione linguistica e formale risulta essere, dunque, funzionale a quella dottrinale e contenutistica.

Il rapporto tra testi e circolazione e assimilazione delle idee, come quello tra mistica e cultura accademica, ha anche ricadute a livello sociale (cura pastorale) e giuridico (controllo delle idee, censura, lotta alle eresie e ai movimenti religiosi non regolari, quali Begardi, Beghine e Lollardi). La presente ricerca ha dunque un taglio interdisciplinare, prendendo in esame fonti filosofiche, teologiche e canoniche.

giacomo signore (tutors: Maarten J. F. M. Hoenen, Loris Sturlese)Testi accompagnati da testi nei manoscritti tardomedievali: analisi della trasmissione del sapere filosofico e teologico nelle miscellanee latine

Il progetto intende analizzare le strategie e modalità di trasmissione testuale nel XV secolo, soprattutto attraverso lo studio di manoscritti miscellanei appartenenti alla tarda scolastica. L’interesse per tali manoscritti nasce anche dalla loro estrema mobilità tra i principali centri di produzione del sapere dell’epoca. L’eterogeneità delle fonti così

Page 30: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

30 Cetefil 2014

come le differenze specifiche in termini di produzione e compilazione dei testi miscellanei rende la loro analisi particolarmente complessa. D’altra parte, un approccio che tenga conto non solo dell’aspetto propriamente codicologico (e filologico) del materiale, ma anche del contesto storico-filosofico di produzione, ci consente, in alcuni casi, di rivelare i meccanismi di creazione di tali miscellanee. Sarà dunque utile identificare le principali tendenze di produzione e trasmissione testuale nel quindicesimo secolo, sempre tenendo presente che non si tratta di regole “matematiche” da applicare automaticamente.

La biblioteca di Albertus Löffler (1416-1462), prolifico copista e compilatore domenicano attivo a Basilea, si offre come lente attraverso la quale valutare il fenomeno: nella parte centrale del progetto, si dà spazio all’analisi sistematica di vari esemplari di questa biblioteca. L’analisi procede sempre attraverso una combinazione tra lo studio “fisico” dei testi e l’inquadramento delle strategie di trasmissione nel contesto storico-filosofico di riferimento. L’utilizzo di un metodo affine a quello della material philology ci permetterà non solo di ricostruire l’itinerario intellettuale dei creatori materiali del manoscritto miscellaneo (copisti e compilatori), ma anche, più in generale, di identificare i meccanismi di produzione e trasmissione del sapere nel tardo Medioevo.

marieke aBram (tutors: Maarten J. F. M. Hoenen, Loris Sturlese)al crocevia tra teorie latine e vernacolari sull’anima

Per gli storici della filosofia che vogliano guardare oltre i confini dell’università medievale, indagare la circolazione di topoi filosofici nel quindicesimo secolo è senza dubbio molto interessante. Particolarmente adatti a questo tipo di ricerca sono i testi latini e vernacolari che si occupano della contemplazione di Dio, un tema caro sia ai chierici che ai laici. Prendere in esame le diverse concezioni dell’anima in tali testi mistici, ci consentirà di ricostruire la mobilità di topoi e problemi filosofici. Il progetto si concentra in particolare sulla figura del mistico olandese Hendrik Herp (1410-1477) e sul suo Spieghel der volcomenheit [Specchio della perfezione]. La sua opera appare immediatamente rilevante, non soltanto grazie alla presenza d’innumerevoli fonti scolastiche e mistiche riguardanti l’anima e la contemplazione di Dio, ma anche perché si tratta di una sorta di “guida mistica”, molto

Page 31: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 31

popolare ed apprezzata sia da chierici che da laici. Lo studio dimostra inoltre che l’opera di Herp riflette diversi tra i dibattiti più significativi del quindicesimo secolo. Svariate sono le questioni filosofiche sull’esperienza mistica che nascono attorno a scuole (ad esempio le bursae degli Albertisti e Tomisti) o autori come Gerson, Cusano, Dionigi Certosino, Petrus Blomevenna: è possibile avere conoscenza delle sostanze separate in hac vita? L’intelletto umano ha forse un ruolo fondamentale nella contemplazione di Dio? Che cosa succede all’anima nel momento in cui essa viene deificata nell’unione con Dio? Il caso dello Specchio della perfezione di Hendrik Herp, in connessione anche con l’analisi di dibattiti contemporanei sulla contemplazione divina, forniranno una chiave di lettura dei problemi e topoi filosofici che circolavano all’interno dei principali centri religiosi del quindicesimo secolo.

Page 32: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

32 Cetefil 2014

PUBBlICazIONI PaTROCINaTE Dal CENTRO

A. Beccarisi, “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse” (Dante, Inferno V, 115). Pleasure of love and literary pleasure in Boccaccio, in: Eadem Utraque Europa, 15 (2014), p. 51-62, ISSN: 1885-7221.

-Ead., Filosofia y Espiritualidad. El De arte et scientia geomantiae de Guillermo de Moerbeke. In: Carlos Ruta (ed.), El cuidado de la vida. Del Medioevo al Renacimiento, Buenos Aires, Jorge Baudino Ediciones 2014, p. 163-174 ISBN: 9789871788200.

-Ead., La teoria dei “due mondi” nella riflessione etica di Meister Eckhart. In: Claudia D’Amico / Antonio Tursi (ed.), Studium Phi-losophiae Textos en homenaje a Silvia Magnavacca. Buenos Aires, Editorial Rhesis 2014, pp. 17-28, ISBN: 9789872737580.

F. Bonini (a cura di), Indice dei nomi di Il desiderio nel Medioevo, pp. 257-265, Roma, Storia e Letteratura, 2014 (Temi e Testi, 132), XVII, 265 pp., ISBN 978-88-6372-709-8; eISBN 978-88-6372-710-4.

C. Colomba (ed.), “Lectura compendiosa Tabulae generalis (op. 54) - Lectura super tertiam figuram Tabulae generalis (op. 55)”, in Raimundi Lulli Opera latina (op. 54-60), C. Colomba - V. Tenge-Wolf (eds.), Turnhout, Brepols 2014 (Corpus Christianorum. Continuatio Mediaevalis 248; Raimundi Lulli Opera Latina 35).

G. Fernandez Walker, A New Source of Nicholas of Autrecourt’s Quaestio: The Anonymous Tractatus de sex inconvenientibus, in: Bulletin de Philosophie Médiévale 55 (2013), pp. 57-69, ISSN: 0068-4023, DOI: 10.1484 (Online Date: Settembre 2014).

A. Palazzo (a cura di), Il desiderio nel Medioevo, Roma, Storia e Let-teratura, 2014 (Temi e Testi, 132), XVII, 265 pp., ISBN 978-88-6372-709-8; eISBN 978-88-6372-710-4.

-Id., Osservazioni introduttive: il desiderio, in: Il desiderio nel Medio-evo, cit., pp. VI-XVII.

-Id., «Sub metaphora mulieris adulterae»: la materia e la forma in Meister Eckhart, in: Il desiderio nel Medioevo, cit., pp. 75-95.

Page 33: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 33

F. Retucci, Selected Problems in Books I-II of Durand’s Sentences Commentary. In: Speer A., Guldentops G., Jeschke T., Retucci F. (a cura di), Durand of Saint Pourcain and His Sentences Commentary. p. 71-96, Leuven: Editions Peeters 2014, ISBN: 9789042931367.

A. Speer, F. Retucci, T. Jeschke, G. Guldentops, (a cura di), Durand of Saint Pourcain and His Sentences Commentary, Leuven: Editions Peeters 2014, ISBN: 9789042931367.

L. Sturlese, “Filosofia nel Medioevo”, Roma, Carocci, 2014 (Quality Paperbacks 430), 116 p. (ISBN 978 88 430 7171 5).

-Id., “Berthold von Moosburg, Expositio super Elementationem theo-logicam Procli”, 184-211. Hrsg. von Loris Sturlese unter Mitarbeit von Antonio Punzi. Hamburg, Meiner (Corpus Philo-sophorum Teutonicorum Medii Aevi, VI, 8), 2014, XXVI, 290 p. (ISBN 978 3 7873 1756 1)

-Id., “Meister Eckhart, Le 64 prediche tedesche sul tempo liturgico”. A cura di L. Sturlese, Milano, Bompiani (Il pensiero occidentale), 2014, LXXXVII-925 p. (ISBN 978 88 452 7800 6)

I. Zavattero. Recensione a: L. Bianchi (ed.), “Christian Readings of Aristotle from the Middle Ages to the Renaissance”, in Rivista di Storia della Filosofia, LXIX (2 2014), p. 375-380.

-Ead., La βούλησις nella psicologia dell’agire morale della prima metà del XIII secolo, in A. Palazzo (ed.), Il desiderio nel Medioevo, Roma: Edizioni di Storia e letteratura 2014, pp. 133-150 (Temi e Testi 132).

Page 34: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

34 Cetefil 2014

OsPITI DEl CENTRO

Kurt Flasch (mese di Ottobre 2014)Ciclo di lezioni: “Il diavolo in Occidente”

Il corso ha presentato dapprima brevemente il diavolo e posto la domanda perchè il diavolo sia stato e sia ancora interessante per i filosofi. Le affermazioni bibliche sul diavolo hanno costituito il punto di partenza dell’indagine, che nella parte principale ha presentato le discussioni filosofiche più importanti sul diavolo, a partire dalla Patristica (Agostino), attraverso il Medioevo (Tommaso d’Aquino), per esaminare poi gli aspetti filosofici del Malleus maleficarum e la posizione del filosofo rinascimentale Pietro Pomponazzi. Successiva-mente sono stati esaminati gli argomenti addotti a proposito del rapporto tra streghe e diavolo, la caccia alle streghe ed i suoi critici. Con Rousseau, Goethe e Schleiermacher si è preso congedo dal diavolo. Infine, sono state presentate le discussioni più recenti e si è cercato di rispondere alla domanda: il diavolo è veramente finito?

Francesco Fronterotta“Spazio metafisico, luogo fisico ed estensione materiale nel Timeo di Platone e nei commenti al Timeo” (25 Marzo 2014)

andreas speer - “Penser sans Moyen Âge. Towards a Philosophical Topology of a Millenium” (26 Marzo 2014)- “Outside, Inside and Beyond: Bonaventure’s Itinerarium mentis in Deum as a Topography of the Mind” (26 Marzo 2014)

Giovanni solimine“La biblioteca nell’università alla luce delle nuove tecnologie infor-matiche” (26 Settembre 2014)

Page 35: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 35

Charles alunni- “La filosofia: un percorso indiziale” (29 Settembre 2014)- “Piste per una lettura del pensiero di Alain Badiou” (30 Settembre 2014)

Tullio Gregory- “Una caccia senza preda: scrivere di storia delle filosofie. Costruzione e decostruzione” (20 Ottobre 2014)- “Montaigne: fede religiosa e religioni storiche” (20 Ottobre 2014)

Dominik Perler“La medievistica filosofica a Berlino” (11 Novembre 2014)

Page 36: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

36 Cetefil 2014

MEMBRI DEl CENTRO

DirettoreAlessandra Beccarisi

Comitato scientifico Loris Sturlese (dir. Em.), Fiorella Retucci (segretaria), Nadia Bray, Ales-sandro Palazzo, Irene Zavattero, Elisa Rubino, Dagmar Gottschall, Sara Ciancioso, Diana Di Segni, Andreas Speer, Pasquale Porro, Thomas Ricklin, Luana Rizzo.

Dottorandi di ricerca- dottorato internazionale trilaterale (Lecce-Paris IV-Köln):Marco Maniglio (cotutela Uni-Köln), Antonino Rubino (cotutela Uni-Köln), Antonio Punzi (cotutela Uni-Köln), Francesca Bonini (cotutela Uni-Köln)- in cotutela con la Ludwig-Maximilian Universität München:Myrtha Ehlert- in cotutela con l’Universidad Nacional de General San Martìn: Gustavo Fernández Walker, Marcela Borelli, Marìa Mercedes Ruvituso- in cotutela con la Albert-Ludwigs-Universität Freiburg:Luciano Micali, Giacomo Signore, Marieke Abram

affiliati Sabina Tuzzo, Antonella Sannino, Massimo Perrone, Ubaldo Villani-Lubelli, Chiara Paladini, Coralba Colomba

Page 37: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 37

CETEFIl’s ENGlIsH vERsION

1. Name aNd addreSS:Centro per l’edizione di testi filosofici medievali e rinascimentali

(CETEFIL), Dipartimento di Studi Umanistici, Università del Salento, III Piano Stanza 31D Palazzo Parlangeli, I-73100 Lecce. Tel.: 0039-08 32-294694; FAX: 0039-0832-294607; e-mail: [email protected]

Associated Member of the FIDEM and SIEPM

2. Year oF FouNdatIoN: 2000 (by Loris Sturlese)

3. dIrector aNd collaboratorS:Alessandra Beccarisi (director), Loris Sturlese (dir. Em.), Nadia

Bray, Alessandro Palazzo (Trento), Fiorella Retucci, Elisa Rubino, Dagmar Gottschall, Irene Zavattero, Diana Di Segni (Cologne), Sara Ciancioso, Marco Maniglio, Antonino Rubino, Antonio Punzi, Francesca Bonini, Antonella Sannino, Sabina Tuzzo, Massimo Perrone.

4. reSearch ProFIle

4.1. Historical background and overall profileThe Center for the Edition of Medieval and Renaissance

Philosophical Texts (CETEFIL) has its origin in the activities of the first Research Project of Relevant National Interest (PRIN) granted by the Ministero dell’Università e Ricerca (MIUR) in 1997. The title of the project was “Philosophy and the Natural Sciences in the Middle Ages”, and it also included the universities of Florence, Bari and Naples (Orientale). With its current profile, the CETEFIL was founded in 2000 by Loris Sturlese, in order to coordinate and promote critical editions and studies of medieval and Renaissance texts, most of them rare and unpublished, written in Latin and in the vernacular.

Page 38: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

38 Cetefil 2014

In subsequent years, the CETEFIL has hosted several research programs granted by the MIUR: PRIN (1999, 2002, 2004, 2007, 2009, 2012 currently in progress); FIRB (one in 2009, two in 2012, currently in progress); Marie Curie ITN (2007) granted by the EU; CUIS (2014) granted by the Banca Popolare Pugliese.

The main area of research of the CETEFIL is medieval philosophy, in particular German philosophy and theology from the 13th and 14th centuries. Among its more recent publications are worth mentioning a series of specific studies on Meister Eckhart’s sources and the reception of his thought.

One of the Centre’s research priorities is the preparation of critical editions of medieval philosophical texts. So far, the CETEFIL edited fifty-six volumes, forty-one of which contain medieval latin philosophical texts until then completely unedited. The most important editorial project, representative of the interest of CETEFIL in this particular area of medieval studies, is the ongoing publication of the series Corpus Teutonicorum Philosophorum Medii Aevi, making Lecce a centre for research on German theologians.

Recently, CETEFIL has broadened its scope of research into new areas and new geographies and languages: in particular natural divination and magic practices, ethics, and meteorology: now in course at the Centre are the critical editions of Moses Maimonides’ Dux Neutrorum (latin version), Thomas of York’s Sapientiale, William of Moerbecke’s De arte et scientia geomantiae and the anonymous Estimaverunt Indi.

From 2002 to 2006 the CETEFIL organized the activities of the Editorenschule (Editors School) in cooperation with the Albertus Magnus Institut in Bonn and the Mittellateinisches Institut of the LMU in Munich. In 2009 and 2010 it also hosted two editions of the “Summer School” EGSAMP (European Graduate School for Ancient and Medieval Philosophy). Part of the Centre’s activities is also the organization of seminars (Intersections, with two editions so far) and workshops on medieval philosophy and its practice (School of Paleography and Edition of Texts).

The following is a detailed survey of the different projects hosted by the CETEFIL, beginning with the current research programs, both national and international (4.2) followed by others projects (4.3), project

Page 39: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 39

of critical editions (4.4) and editorial projects (4.5). Finally, there’s an account of the CETEFIL collaborations with other institutions (5).

4.2 Current Research Programs

4.2.1. National ProgramsCETEFIL is nowadays at the centre of a widespreade national

network, joning different major italian universities: 4.2.1.1. PRIN 2012: Universality and its Limits: Strategies of

Inclusion and Exclusion in the History of Philosophy and Contemporary Philosophical Debates (Principal Investigator: L. Sturlese)

The project aims to collate the philosophical research, which is taking place in various Italian universities, in one of the main goals of the EU Horizon 2020 Programme: the creation of more inclusive, innovative and secure societies. The project will comprise, therefore, two stages of collaborative and complementary development: (1) A historical-philosophical reconstruction of universalising models and theoretical strategies of inclusion and exclusion in the Western tradition; (2) An analysis of the ways in which such models continue to operate in contemporary debates and the elaboration of fresh approaches to universalism. In particular, the Lecce unit is focusing on late-medieval German “speculative mysticism” and its anthropologically new universalistic model, both on the background of theological reactions to the case of Meister Eckhart and with reference to Latin as well as vernacular samples of discoursive exclusion mechanisms arising from his inquisition, trial and conviction.

4.2.1.2. FIRB 2012: Foreseeing Events and Dominating Nature: Models of Operative Rationality and the Circulation of Knowledge in the Arab, Hebrew and Latin Middle Ages (Lecce Unit: A. Beccarisi / Trento Unit: A. Palazzo. Principal Investigator: M. Benedetto, Bari)

The project takes into consideration three treatises on geomancy, whose critical editions have long been desired by the international scientific community. These are (in chronological order, corresponding to the three research units): (i) the Ars geomantiae by Hugo of Santalla,

Page 40: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

40 Cetefil 2014

which, besides being perhaps the first authoritative example of geomantic literature in the Latin West, embodies a new paradigm of operative rationality arising from the translation of Arabic philosophical and scientific literature (the Ars geomantiae is most probably the Latin version of an Arabic treatise which has not yet been identified); (ii) Estimaverunt Indi, which is also the translation of an original (lost) Arabic treatise, censored by Stephen Tempier, bishop of Paris, in the Prologue of the Condemnation of 1277; (iii) De arte et scientia geomantiae attributed to William of Moerbeke, papal penitentiary and famous translator of Aristotle’s works.

The main characteristics of the project may be summarised as follows: (a) close integration between the Bari, Trento and Lecce research units. Besides having matured individual experience in the fields of critical edition of medieval philosophical texts and the debates on astral determinism and the divinatory arts, the three Unit-heads have already had occasion to cooperate with each other in Italy and abroad; (b) a relevant and well-established international scope of the project, as the past experience (as research-fellows or junior researchers) of each of the Unit-heads shows: Dr.ssa Benedetto in Nijmegen; Dr. Palazzo in Köln and Toronto; Prof.ssa Beccarisi in Bonn, Köln and Munich; (c) a marked inter-disciplinary character, based on the balance between two complementary approaches: one more specialized, aiming at the critical edition of texts, and the other more general, with the objective of investigating, through the use of methodological instruments typical of their research field, the historical development of a society capable of including and assimilating knowledge from other cultures (the analysis of inclusive and innovative society is one of the objectives of the EU Horizon 2020 Programme).

4.2.1.3. FIRB 2012: The impact of Aristotelian Ethics on the Latin West (1240-1290): the Medieval Roots of a New Approach to Human Agency, Individual Rights and the Common Good. Critical Editions of Texts and Historico-doctrinal Studies (Principal Investigator: F. Retucci)

The texts to be examined include (according to the chronological order and the corresponding division of duties among the three Research Units): (a) Robert Grosseteste’s Latin translation of the Greek-

Page 41: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 41

Byzantine commentaries on books V (written by an anonymous Late-Antique commentator and Michael of Ephesus) and VI (written by Eustratius of Nicaea) of the Nicomachean Ethics, which are essential loci for determining the impact of Aristotle’s theory of justice and practical wisdom in the West; (b) the first book of the Sapientiale, written by the Franciscan Thomas of York, a work which reflects not only the early reception of Aristotle’s Ethics, but the way the Byzantine commentator Eustratius of Nicaea reconsidered Aristotle’s criticism of the Platonic Good as a homonymous notion from a Christian point of view; (c) the Quodlibeta by Servais du Mont-Saint-Éloi, a secular master, colleague and interlocutor of Henry of Ghent, and probable teacher, together with the latter, of Godfrey of Fontaines. These Quodlibeta reflect a second stage of the reception of Aristotle’s practical philosophy in the Parisian Faculty of Theology, after the process of assimilation and reinterpretation by masters such as Albert the Great and Thomas Aquinas. This second stage focused on the social undertones of Aristotelian doctrines and aimed, for the first time, at elaborating on this ground a theory of subjective and inalienable rights. The second level of the project aims at producing historico-doctrinal studies (articles and monographs) which relate to the aforementioned topics (i.e. the Medieval reassessment of Aristotle’s critique of the homonymous notion of the Good; the new interpretation of the nature of justice; the role played by practical wisdom; the relationship between the intellect and the will in moral agency, and the earliest stages of the modern theory of natural individual rights). These studies will demonstrate the importance of the Medieval reception of Aristotle’s Ethics and the Greek-Byzantine commentaries on it for the elaboration of the modern notion of society based on the balance between individual rights, justice, and the common good. In this respect, the project aligns itself with the aims of the EU Horizon 2020 Programme, insofar as it investigates –by means of the approach and research instruments proper to the scientific area of the project– the historical basis of the very idea of inclusive society.

4.2.2. International ProgramsThe CETEFIL is also at the centre of a network of universities

financed by the European community, and sponsors many research

Page 42: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

42 Cetefil 2014

projects in collaboration with other national and international universities.

4.2.2.1. Marie Curie Program (finished in 2013)This training program introduced Ph.D. students to different academic

cultures and approaches that are relevant for medieval studies in general and specifically for late medieval religious thought and textual culture in the Rhineland and the Low Countries. Additional training on manuscript  studies, (electronic) editing of medieval texts, academic publishing and the public understanding of cultural heritage introduced Ph.D. students to career perspectives in the academic world and related fields, where they can apply their international experience in medieval studies. Five European universities cooperate in the MITT project: University of Antwerp (Ruusbroecgenootschap), Belgium; Albert-Ludwigs-Universität Freiburg (Mittelalterzentrum der Universität Freiburg), Germany; University of Leiden (Leiden University Institute for Cultural Disciplines), The Netherlands; University of Oxford (Faculty of Medieval and Modern Languages), Great Britain.

CETEFIL has hosted two projects focusing on philosophy and theology in vernacular: (i) One is the study of a collection of sermons by Meister Eckhart and other sermons in the manuscript Berlin, Staatsbibliothek, Ms. germ. qu. 1084. Susanne Klouth has produced a transcription and analysis of the collection in order to determine its origins, nature and functionality. The provenance of the manuscript (a convent of Augustinian canonesses in Geldern) seems to indicate its use in a context of female readership. Thus, the inventory of the individual sermons (and their transmission), the analysis of the separate texts and the collection as a whole offer an example of the use of fourteenth-century philosophical texts in the context of fifteenth-century female spirituality. (ii) The second project focuses on Dutch and German texts and excerpts ascribed to Dionysius. Myrtha Ehlert collected and analysed fourteenth century German and Dutch mystical texts that comment upon mystical theology by referring to Dionysian sayings, ideas and concepts. The project showed the remarkable consistency in the vernacular rendering of Dionysius’ words, suggesting a vernacular corpus (whether an anthology, concordance or translation) of this

Page 43: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 43

authoritative texts that seemed to have spread out over the Rhineland and the Low Countries.

4.2.2.2 Durandus of Saint-Pourçain, Commentary on the Sentences. Critical edition

Durandus of Saint-Pourçain’s Commentary on the Sentences occupies a relevant position within philosophical and theological debates at the beginning of the 14th century. The work is transmitted in three different redactions: the third and last redaction has been reproduced many times in Renaissance editions, whereas the first two remain so far unedited. The critical edition of the first and second redactions of the Commentary on the Sentences (organised in 16 volumes) is now carried within the framework of an international research project between the CETEFIL (Università del Salento) and the Thomas-Institut (Universität zu Köln), financed by the DFG.

4.2.2.3 Moses Maimonides and the Latin Middle Ages (D. Di Segni)The Dalālat al-hā’irīn, or Guide of the Perplexed, the most famous

philosophical work by Moses Maimonides, was translated many times in Middle Ages. Originally written in Arabic between 1180 and 1190, it was certainly completed in 1191, and then translated into Hebrew in 1204 by Shmuel ibn Tibbon, with the title Moreh nevukhim, while a second Hebrew edition, less faithful to the original, was composed by the Provençal poet Jehuda al-Harizi. Interest on the Guide reached also the Latin world: a Latin translation, with the title of Dux neutrorum, circulated in the 13th century. Maimonides’ thought was widely influential in the Christian Middle Ages, and many authors –among them Albert the Great and Thomas Aquinas– read and quoted this translation. Moreover, Maimonides deeply influenced Meister Eckhart’s thought. Scholars still discuss the date and place of composition of this anonymous translation, whose origin is sometimes traced back to the court of emperor Frederick II, sometimes to the south of France. The critical edition of this text, today preserved in thirteen manuscripts, is the object of research programm conducted at Università del Salento and at the Universität zu Köln.

Page 44: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

44 Cetefil 2014

4.3. Other projects

4.3.1. Albertistic and Thomistic texts between the 13th and 14th centuries. Ulricus de Argentina’s “De summo bono” and Guilelmus Petri di Godino’s “Lectura Thomasina”: critical edition and doctri-nal study (A. Palazzo)

This project is articulated in two parts, one for each text considered: Ulricus de Argentina’s († 1277) De summo bono and Guilelmus Petri de Godino’s (ca. 1260 – † 1336) Lectura Thomasina (ed. Francesca Nannini) Although they present many differences, the De summo bono and the Lectura Thomasina present some common features that justify their parallel consideration and give unity and cohesion to the project. Both texts are close to each other chronologically –scholars place the date of composition of the De summo bono between 1262 and 1272, while the Lectura Thomasina was composed around 1300–, and both were written by dominicans often considered minor figures within the history of medieval theology.

4.3.2. History of Stoicism in the Middle Age (N. Bray)The project aims to reconstruct the reception of Stoicism in the

Middle Ages in authors between the fifth and fourteenth century. Using a doxographic method the study intends to critically review G. Verbeke’s theory (The Presence of Stoicism in Medieval Thought, 1983), according to which the medieval intellectual’s understanding of stoicism was ‘unconscious’. The main results are three:

1. identification of the main protagonists of the reception of Stoic philosophy, presented in three distinct sections: Augustin, Boethius and Calcidius for the first section (V-VIII c.); Abelard and John of Salisbury for the second section (IX-XII c.); Albert the Great, Thomas of York, Roger Bacon and Meister Eckhart for the third section (XIII-XIVc.)

2. selection of the main themes of discussion: monotheism, pro-videntialism, determinism, faith in human reasoning, control of the passions, universal brotherhood, theory of the connection of the virtues and the equivalence of sins and, in particular, the question of the divine nature of human reason.

3. interpretation. Far from using Senecan, Ciceronian doctrine in a merely ornamental way, their books were read carefully in the Middle

Page 45: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 45

Ages and the readers were really conscious of the nature of Stoic philosophy: for all of them it was a kind of radical Platonism, and for some an erroneous reading of Aristotle’s philosophy. It can therefore be seen that medieval culture knew of the existence of three main schools of philosophy – Platonic, Peripatetic and Stoic –, and evaluated the validity of their doctrinal content; the highest point of the discussion concerns the idea of the possible perfection of human reasoning, of its divine nature.

4.3.3. History of Medieval Meteorology (e. ruBino)In the field of medieval metereology, a volume of the series Aristoteles

Latinus edited in 2010 by Elisa Rubino presents the oldest medieval translation of Aristotle’s Meteorologica from Greek into Latin. The critical edition of the Translatio Henrici, composed around 1150 by Henricus Aristippus and circumscribed to book IV of Aristotle’s text, offer new elements to the reconstruction of an important stage of the history of medieval aristotelianism. Not only is it of relevance in determining the way in which Aristotle’s Meterologica entered into the Latin West, but also in reassessing the role played by the Sicilian translator.

A manuscript preserved at the Bibliothèque Carnegie in Reims, usually considered of little relevance by scholars, permitted to shed new light on the origins and composition of the collection that transmitted Aristotle’s meteorology, known to all medieval commentators as Liber Metheororum. This collection is a composite text, putting together three different translations: the first three books of Aristotle’s Metereologica, translated from Arabic into Latin by Gerard of Cremona; book IV of the same text translated from Greek into Latin by Henricus Aristippus; and Avicenna’s De mineralibus, in a Latin translation by Alfredus Anglicus (Alfred of Sareshel). Research showed that Alfred, the first medieval commentator of Aristotle’s Meterologica, is responsible for the collection of the Liber Metheororum, hence the definition of Editio Alfrediana to this collection.

Considering the great success of the work in the Middle Ages, the project will continue with the study of unedited Latin commentaries on the Liber Metheororum, beginning with the commentaries of Alfredus Anglicus (Alfred of Sareshel) and Adam of Bockenfeld.

Page 46: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

46 Cetefil 2014

4.3.4. Philosophers and Books of Terra d’Otranto between the Byzantine-Greek Heritage and Cultural Ferment of the Renaissance. Inventory of Philosophical Texts, Manuscripts and Printed Texts of Terra d’Otranto (13th to 16th century) (L. rizzo)

The chair of History of Renaissance Philosophy (Department of Humanities, Università del Salento), in collaboration with the Centre for Byzantine Studies “Magnaura” in Venice, promotes the research of the history of philosophy in Terra d’Otranto, through a detailed analysis of the production and circulation of manuscripts and early printed books. The project aims at tracing the development of the philosophical tradition peculiar to Terra d’Otranto and making explicit its links to the most prestigious academic circles of the time. It also seeks to investigate the relationship between Terra d’Otranto and Byzantine-Greek and Jewish cultures, to evaluate the contribution of the classical tradition, and to better understand the dynamics of the transmission of philosophical knowledge in Terra d’Otranto between the thirteenth and sixteenth centuries.

4.4. Critical Editions

4.4.1. Thomas of York, Sapientiale. Critical Edition (F. retucci)Thomas of York was an important philosopher and theologian, active

at Oxford between 1253 and 1256. Among his most important works is the Sapientiale, considered by M. Grabmann as the most important attempt at an autonomous metaphysics in High Scholasticism. The critical edition of this work is carried within the FIRB project The impact of Aristotle’s Ethics in the Latin West (1240-1290): medieval roots of a new approach to human agency, individual rights and common good. Critical editions of texts and historical-doctrinal studies. (cf. 4.2.1.3).

Volumes in preparation: Sapientiale, I, 1-18 (ed. Fiorella Retucci);Sapientiale, I, 19-45 (edd. Sabina Tuzzo and Fiorella Retucci);Sapientiale II, 1-18 (ed. Marco Maniglio); Sapientiale III, 1-19 (ed. Antonio Punzi).

Page 47: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 47

4.4.2. William of Moerbeke, De arte et scientia geomantie. Critical edition and commentary (A. Beccarisi; E. Rubino)

De arte et scientia geomantiae was composed by William of Moerbeke from a collection of anonymous texts translated from Arab into Latin probably in the 12th century. The treatise, until now completely unedited, is transmitted in fourteen Latin and three vernacular manuscripts. Even if not expressly involved in the Condemnation of 1277, this work has often been linked to the Estimaverunt Indi, one of its likely major sources.

4.4.3. Anonymous, Estimaverunt Indi. Critical edition and doctrinal study (A. Palazzo; I. Zavattero)

Estimaverunt Indi, probably a 12th-century Latin reworking of an Arabic treatise, is perhaps the most authoritative medieval text in the field of geomancy. Not only is it referred to as an auctoritas by several other geomantic writings, but, together with the De amore by Andreas Cappellanus, it is also the only text explicitly mentioned in the Prologue of the Condemnation issued by Stephen Tempier, bishop of Paris, in 1277. The text is transmitted (in its entirety or in part) in nine manuscripts.

4.4.4. Ulrich of Strasbourg, De summo bono. Critical edition (VI, tr. 3, 7-29 ed. Sara Ciancioso; VI, tr. 4, 1-15, ed. Irene Zavattero and Coralba Colomba)

This projects contemplates the critical edition of chapters 1-15 of the fourth tract of book VI of Ulrich’s De summo bono, together with a historico-doctrinal study of Ulrich’s doctrine of justice. This volume is part of the editorial project Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi (CPTMA, Meiner Verlag, Hamburg) financed by the MIUR as Project of National Interest (cf. 4.4.1).

The treatise on justice by Ulrich of Strasbourg (1220-1277) is inserted in the sixth and last book of his De summo bono, which remained unfinished. The structure of the book –leaving aside its first tract, devoted to the gift of innocence given to the first man by the Holy Spirit, and to the original sin– clearly reflects the impact of Aristotle’s Nichomachean Ethics (EN). After having examined in the second and

Page 48: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

48 Cetefil 2014

third tracts the aristotelian subdivision of the virtues into moral and intellectual, their possible degeneration into vices, the moral act (both voluntary and unvoluntary), and the single moral virtues, Ulrich illustrates in the first five chapters of the fourth tract the aristotelian doctrine of distributive and commutative justice, taken from book V of EN. To do so, he explicitly quotes Albert the Great’s second comment on EN. However, from the sixth chapter onwards, Ulrich skips EN altogether in order to open a long parenthesis on subjects of moral theology. In particular, he deals with latria and dulia, i. e. those types of servitus that, according to Augustine’s definition (De Civ. Dei, X, ii, 1), indicate, respectively, the cult reserved to God and the honor payed to a saint. Next he analyses pietas, obedientia, gratia, eukaristia, vindicatio, liberalitas, eugnomosine (mercy) and sanctitas. All these are features of justice that are not treated by Aristotle, but by the ethical tradition that preceded the entrance of Aristotle’s Ethics, mainly Cicero and Macrobius, which the german dominican quotes, enriching his treatment with the inclusion of many biblical quotations. Ulrich closes his tract with the discussion of epicheia (equity), returning to Aristotle, who closes book V of EN dealing with this same subject.

4.5. Editorial Projects

4.5.1. CPTMa (Corpus Philosophorum Teutonicorum Medii Aevi)The CPTMA started in 1980, with the edition of Dietrich of

Freiberg’s Opera omnia. Soon after, Ruedi Imbach (University of Freiburg, Switzerland) and Burkhard Mojsisch (University of Bochum), editor of the first volume of Dietrich’s Opera omnia, joined the project. From the beginning, it was conceived as a long-term project of wide scope. Originated in Germany, it presented from the start a true international vocation: in fact, many scholars of different provenances participated in the critical edition of texts, among them Alain de Libera, Tiziana Suarez Nani, and Maria Pagnoni-Sturlese.

In the last ten years, the CPTMA has become an Italian Project of National Relevance (PRIN), a true translatio studiorum, in which the seat of the project passed from Bochum to Lecce, at the Università del Salento. The editorial program of the CPTMA remains the same: this

Page 49: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 49

ambitious editorial project aims at presenting critical editions of texts by philosophers who flourished in medieval Germany, thus making accesible for scholars the main philosophical documents produced in Germany between 1245, year of the foundation of the Dominican Studium in Cologne, and 1361, probable year of the death of the last albertist, Berthold of Moosburg.

The edition of Dietrich’s texts in the CPTMA was soon followed by works of other five german philosophers of the 13th and 14th centuries: Ulrich von Strassburg, John Picardi of Lichtenberg, Henry of Lübeck, Nicholas of Strasbourg and Berthold of Moosburg. Until now, forty-one volumes have been edited by the Felix Meiner Verlag in Hamburg. The critical editions of Dietrich von Freiberg and Berthold von Moosburg have been completed.

Volumes in preparation include: Bd. 1,6(2): Ulrich von Strassburg, De summo bono, IV, tract. 3, (7-29). Hrsg. von Sara Ciancioso. Hamburg, Meiner (i. Vb.); Bd. 1,6(3): Ulrich von Strassburg, De summo bono, IV, tract. 4, (1-15). Hrsg. von Irene Zavattero und Coralba Colomba. Hamburg, Meiner (i. Vb.); Bd. 5,1: Nikolaus von Strassburg, Summa, liber I. Hrsg. von Ruedi Imbach, Hamburg, Meiner (i. Vb.); Bd. 3,2: Johannes Picardi von Lichtenberg, Quaestiones disputatae, 19-38. Hrsg. von Pasquale Porro und Alessandra Beccarisi, Hamburg, Meiner, (i. Vb.).

4.5.2. Meister Eckhart Opera omnia. Critical edition of his latin works.

Sixteen years after its foundation, the prestigious Meister Eckhart’s Gesamtausgabe, founded at Hamburg by the Felix Meiner Verlag in 1936, has its new editorial location at the Kohlhammer Verlag in Stuttgart, and its centre of study at the Università del Salento. All the documents relative to the life and process of Meister Eckhart (Acta Echardiana, LW V,6 edited by Loris Sturlese) have been edited, together with the Bibliotheca Echardiana Manuscripta I. In course of publication is the last volume of the critical edition of Meister Eckhart’s Latin works (LW I,2) with an introduction on the manuscript tradition of the Opus tripartitum.

Page 50: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

50 Cetefil 2014

4.5.3. lectura EckhardiThis project, published at the Kohlhammer Verlag in Stuttgart, aims

at rendering accesible for a wider audience the results of the most recent findings of the Eckhart-Philologie. In particular, it aims at offering a rigorous, yet easily accesible, commentary on some of the almost 120 German sermons and 100 Latin sermons by Meister Eckhart, now available in critical editions. Three volumes have been edited so far, for a total of 22 German sermons and five Latin sermons, interpreted and commented by specialists on Eckhart’s philosophy: n. 1, n. 12, n. 16b, n. 17, n. 18, n. 19, n. 48, n. 52, n. 63, n. 71, n. 101 and the Latin sermon n. IV (LE I); n. 1, n. 6, n. 10, n. 37, n. 72, n. 86 and latin sermons n. XXV e n. XXIV (LE II); n. n. 14, n. 39, n. 51, n. 77, n. 112 and latin sermons n. XVII e XLIX (LE III). In course of publication is the volumen Lectura Eckhardi IV.

4.5.4. studies on Meister Eckhart’s sourcesThis project deals with the question of the sources of Eckhart’s thought,

based on a systematic and exhaustive documentation comprising an overall idex (yet unedited, albeit accessible) of the Latin and German works from the historico-critical editions published in Stuttgart. The project presents this material in a commented form, indicating author by author, and work by work, the type of text used by Eckhart, the tradition eventually used, the correspondent manuscript circulation and their availability in the places where he worked, the way, frequence and accuracy of its use, the presence of eventual intermediaries, and finally the results of the comparative examination of the quotations, both in the Latin and German works. Two volumes have been published by the Academie Verlag Freiburg so far, which analyse the following sources: Aristotle (De anima), Augustine (De Trinitate), Avicenna, Ps. Dioniysius, Liber de Causis, Proclus, Seneca (I volume, 2008); Aristotle (Metaphysica), Liber XXIV philosophorum, Origen, Plato, Cicero, Moses Maimonides, Thomas Aquinas (II volume, 2013).

4.5.5. Manuscripts Ideas CulturesManuscripts Ideas Cultures is a series of the publisher house dedicated

to the medieval transmission of learning from the ecclesiastical and

Page 51: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

Cetefil 2014 51

academic elites of the professional intellectuals to the wider readership that could be reached through the vernacular. The series focuses on the medieval dynamics of intellectual life in the Rhineland and the Low Countries, nowadays divided over five countries (Switzerland, France, Germany, Belgium and the Netherlands) but one cultural region in the later Middle Ages. Here, the great fourteenth-century mystics Meister Eckhart, Johannes Tauler, Jan van Ruusbroec and their contemporaries produced a sophisticated vernacular literature on contemplative theology and religious practice, introducing new lay audiences to a personal relation with the Supreme Being. The aim of the series is to develop a new perspective on this literary, philosophical and religious culture by looking at the readership, appropriation and circulation of texts in the contemporary religious and intellectual contexts. Emphasis is laid on the study of the manuscripts as material sources in order to describe literary networks, patterns of text exchange, conservation, dissemination, adaptation.

Published volumes:1) Alessandra Saccon, Intelletto e beatitudine. La cultura filosofica tedesca

del XIV secolo, Roma 2012.2) Wybren Scheepsma, Zwei mittelniederländische Texte des «Geistbuches»,

Roma 2013.3) Alessandro Capone e Alessandra Beccarisi (a cura di), Aliter. Contro-

versie religiose e definizioni di identità. Tra Tardoantico e Medioevo. Edizioni di storia e letteratura, Roma 2015 (forthcoming).

5. other INterNatIoNal NetworkS aNd collaboratIoNS

Since 2006 the CETEFIL has developed various Ph.D. projects in joint supervision with the Thomas-Institut in Cologne (INTERLINK 2006), the Universidad Nacional de General San Martín (UNSAM) in Buenos Aires (COOPERLINK 2009), and the Ludwig-Maximilian Universität (LMU) in Munich. Since 2013 CETEFIL is also partner in the Ph.D. program “Forms and History of Philosophical Knowledge”, an international initiative with other two institutions, namely the Université Paris-Sorbonne and the Thomas-Institut of Cologne. The CETEFIL has also established partnerships with the Philosophisches Seminar and the Thomas-Institut der Universität zu Köln, the Albertus

Page 52: REPORT 2014cetefil.altervista.org/files/Report_CETEFIL_2014def.pdf · stati pubblicati sino ad oggi circa 56 volumi, 41 dei quali contenenti testi filosofici latini medievali quasi

52 Cetefil 2014

Magnus-Institut in Bonn and the Université Paris-Sorbonne. Close collaboration exists with King’s College London, the Universidad Nacional de General San Martin, and the Universidad de Buenos Aires. The CETEFIL is a partner in the European Graduate School For Ancient And Medieval Philosophy, a shared initiative of 12 universities (Amsterdam, Bari, Bonn, Cologne, Freiburg, Lecce, Leuven, Nijmegen, Paris, Pisa, Sofia, Würzburg). Beginning in the academic year 2015/2016, learning courses will be regularly offered to M.Phil. students in collaboration with the Université Paris-Sorbonne (Double degree) and the Universität zu Köln (Dissertation in joint supervision).

6. PublIcatIoNS: see p. 32.

7. ceteFIl’S gueStS:Francesco Fronterotta (25/03/2014): “Spazio metafisico, luogo fisico ed

estensione materiale nel Timeo di Platone e nei commenti al Timeo”.Andreas SPeer (26/03/2014): “Penser sans Moyen Âge. Towards a

Philosophical Topology of a Millenium” / “Outside, Inside and Beyond: Bonaventure’s Itinerarium mentis in Deum as a Topography of the Mind”.

Giovanni Solimine (26/09/2014): “La biblioteca nell’università alla luce delle nuove tecnologie informatiche”

Charles alunni (29-30/09/2014): “La filosofia: un percorso indiziale” / “Piste per una lettura del pensiero di Alain Badiou”

Kurt FlaSch (October 2014): “Il diavolo in Occidente” (8 lessons)Tullio gregory (20/10/2014): “Una caccia senza preda: scrivere di

storia delle filosofie. Costruzione e decostruzione” / “Montaigne: fede religiosa e religioni storiche”.

Dominik Perler (11/11/2014): “La medievistica filosofica a Berlino”.