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RESISTENZA AL FUOCOCertificazione con metodo sperimentale e
protettivi antincendio
RESISTENZA AL FUOCOCertificazione con metodo sperimentale e
protettivi antincendio
FIRENZE 29 Novembre 2016FIRENZE 29 Novembre 2016
Costruzioni
Attività soggetteprocedimenti relativi alla P.I.
(A ,B, C)DPR 151/2011
Attività normate(A)
Attività non necessariamente
normate (B, C)
DM 7 Agosto 2012
DCPST 20031/10/2012
Attività soggette al
DM 3 Agosto 2015
Tutte le altrecostruzioni
Testo UnicoD.M. 14 / 1 /2008
Panorama normativoPanorama normativo
MOD.PIN 2.2 – 2012 _ CERT.REIMOD. PIN- 2.3_2014_ DICH. PROD
Il professionista redige una certificazione e/o una dichiarazioneIl professionista redige una certificazione e/o una dichiarazione
La certificazione è un’attestazione di veridicità
La certificazione è un atto nel quale si dichiara che
quanto è stato scritto corrisponde a verità, quindi, ad
esempio, che le resistenze al fuoco dichiarate sono
vere e che la documentazione è esaustiva al fine di
rendere “vero” quanto è stato affermato.
La dichiarazione è un atto che esprime la volontà
di far conoscere ad altri fatti o documenti di cui si è
venuti in possesso o di cui si ha conoscenza.
Responsabilità del professionistaResponsabilità del professionista
Firmare una dichiarazione è un atto
importante
Firmare una certificazione (o asseverazione)
è una fortissima assunzione di responsabilità
entrambi hanno una conseguenza penale
Art. 20 comma 1 del D.Lgs 139/2006Art. 20 comma 1 del D.Lgs 139/2006
Chiunque, in qualità di titolare di una delle attività
soggette al rilascio del certificato di prevenzione
incendi, ometta di richiedere il rilascio o il rinnovo del
certificato medesimo è Punito con l'arresto sino ad un
anno o con l'ammenda da 258 euro a 2.582 euro…
(Contravvenzione: PENA ALTERNATIVA)
Art. 20 comma 2 del D.Lgs 139/2006Art. 20 comma 2 del D.Lgs 139/2006
Chiunque, nelle certificazioni e dichiarazioni rese ai fini
del rilascio o del rinnovo del certificato di prevenzione
incendi, attesti fatti non rispondenti al vero è punito con
la reclusione da tre mesi a tre anni e con la multa da 103
euro a 516 euro.
(Delitti: PENA CUMULATIVA)
Articoli importanti del D.M. 16/2/07Articoli importanti del D.M. 16/2/07 Art. 1. Campo di applicazione e definizioni
Ai fini del presente decreto le parti e gli elementi di opere da costruzione, composte da uno o più prodotti anche non aventi specifici requisiti di resistenza al fuoco, sono definite «elementi costruttivi».
Art. 2. Classificazione di resistenza al fuoco Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi
costruttivi possono essere determinate in base ai risultati di prove, calcoli, confronti con tabelle. (Stessa definizione nel D.M. 03/08/2015)
Art. 3. Prodotti per i quali è prescritta la classificazione di resistenza al fuoco I prodotti legalmente commercializzati in uno degli Stati della
Unione europea e quelli provenienti dagli Stati contraenti l’accordo SEE e Turchia, possono essere impiegati in Italia in elementi costruttivi e opere in cui è prescritta la loro classe di resistenza al fuoco, secondo l’uso conforme all’impiego previsto, se muniti della marcatura CE prevista dalle specificazioni tecniche di prodotto.
DM 16 febbraio 2007Alla base della certificazione CERT REIDM 16 febbraio 2007Alla base della certificazione CERT REI Art. 2. Classificazione di resistenza al fuoco
Le prestazioni di resistenza al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere determinate in base ai risultati di prove, calcoli, confronti con tabelle.
Campo di applicazione direttaCampo di applicazione diretta
DM 16 febbraio 2007 – Art.1 . Pt 6
Il campo di applicazione diretta del risultato della
prova è l’ambito previsto dallo specifico metodo
di prova e riportato nel rapporto di
classificazione, delle limitazioni d’uso e delle
possibili modifiche apportabili al campione che
ha superato la prova, tali da non richiedere
ulteriori valutazioni, calcoli o approvazioni per
l’attribuzione del risultato conseguito
(D.M 03.08.2015 : EN 13502 – EN1363-1,2)
Test EN prodotti con intrinseca resistenza al fuocoTest EN prodotti con intrinseca resistenza al fuoco EN 1364-1 (muri e pareti non portanti) EN 1365-1 (muri e pareti portanti) EN 1364-2 (soffitti non portanti) EN 1365-2 (soffitti portanti) EN 1364- 3-6 (facciate) EN 1365-3 (travi) EN 1365- 4 (pilastri) EN 1366-1 (canali di ventilazione) EN 1366-2 (serrande tagliafuoco) EN 1366- 3-4 (barriere passive) EN 1366-5 (cavedi) EN 1366- 6 (pavimenti flottanti) EN 1366- 8-9 (estrattori) EN 1634-1-3 (porte) Ecc...
Pareti non portanti: EN 1364-1Pareti non portanti: EN 1364-1 Prova di una parete di grande
dimensione, con giunto libero
Verifica delle temperatura sulla
faccia non esposta e delle
deformazioni (flessione)
Classificazione e campo diretta applicazioneClassificazione e campo diretta applicazione
Art. 13 Campo diretta applicazioneDiminuzione dell’altezza•Lunghezza infinita•Portafrutti / scatole elettriche provate•Aumento dello spessore delle lastre•Aumento dell’isolante•Aumento del numero montanti•Altezza massima: 4 metri•…
R E I w t M C S G KE 120E I 120
D.M. 16 FEBBRAIO 2007(G.U. n. 74 del 29 marzo 2007 s.o. n. 87)D.M. 16 FEBBRAIO 2007(G.U. n. 74 del 29 marzo 2007 s.o. n. 87)
B.8 In caso di variazioni del prodotto o dell’elemento costruttivoclassificato, non previste dal campo di diretta applicazione delrisultato di prova, il produttore è tenuto a predisporre unfascicolo tecnico contenente almeno la seguentedocumentazione:B.8.1 elaborati grafici del prodotto modificato;B.8.2 relazione tecnica, tesa a dimostrare il mantenimentodella classe di resistenza al fuoco, basata su prove, calcoli ealtre valutazioni…(secondo ExAp , se esistenti)B.8.3 eventuali altre approvazioni...B.8.4 parere tecnico positivo (emesso dal laboratorio che haeffettuato la prova ) sulla completezza e correttezza delle ipotesia supporto e delle valutazioni effettuate…Il produttore è tenuto a conservare suddetto fascicolo tecnico e arenderlo disponibile per il professionista /DCPST
D.M. 03 AGOSTO 2015S.2.13
D.M. 03 AGOSTO 2015S.2.13
8 In caso di variazioni del prodotto o dell’elemento costruttivoclassificato, non previste dal campo di diretta applicazione delrisultato di prova, il produttore è tenuto a predisporre unfascicolo tecnico contenente almeno la seguentedocumentazione:8.a elaborati grafici del prodotto modificato;8.b relazione tecnica, tesa a dimostrare il mantenimento dellaclasse di resistenza al fuoco, basata su prove, calcoli e altrevalutazioni…(secondo ExAp , se esistenti)8.c eventuali altre approvazioni...8.d parere tecnico positivo (emesso da un laboratorioautorizzato ad effettuare prove sul campione standard) sullacompletezza e correttezza delle ipotesi a supporto e dellevalutazioni effettuate…Il produttore è tenuto a conservare suddetto fascicolo tecnico e arenderlo disponibile per il professionista /DCPST
Circolare del Dipartimento dei Vigili del Fuoco Prot. U.0007765 del 21 giugno 2016
Chiarimenti sulle modalità di predisposizione del fascicolo tecnico nel settore della resistenza al fuoco
Circolare del Dipartimento dei Vigili del Fuoco Prot. U.0007765 del 21 giugno 2016
Chiarimenti sulle modalità di predisposizione del fascicolo tecnico nel settore della resistenza al fuoco
Estensione in altezza
in funzione di:
numero montanti
spessore montanti
larghezza montanti
interasse montanti
Estensione in altezza
in funzione di:
numero montanti
spessore montanti
larghezza montanti
interasse montanti
Controsoffitti – EN 1364 e EN 1365 -2 o EN 13381-1Controsoffitti – EN 1364 e EN 1365 -2 o EN 13381-1
Lo stesso ragionamento e gli stessi principi che abbiamo analizzato per le pareti, valgono per i controsoffitti
Il campo di diretta applicazione resta un punto fondamentale nell’analisi dell’impiego corretto o meno della nostra soluzione.
Alcuni esempi……
ControsoffittiControsoffitti
Protettivi strutturali EN13381-1 (contributo alla resistenza al fuoco di strutture in acciaio, legno, calcestruzzo, miste, ecc.)
Parte di un sistemaEN 1365-2 (soffitto portante protetto)
Elementi di compartimentazioneEN 1364-2 (soffitto non portante)
Campo di diretta applicazione:• Botole di ispezione
• Attraversamento tubazioni combustibili
• Corpi illuminanti appesi
• Attraversamenti barre filettate/pendini metallici sostegno di impianti sprinkler
• Attraversamento cavi elettrici e fissaggio rivelatore fumi
Lettera Circolare 465 del 16/01/2014Classificazione dei controsoffitti ai fini della resistenza al fuoco. Chiarimenti
Lettera Circolare 465 del 16/01/2014Classificazione dei controsoffitti ai fini della resistenza al fuoco. Chiarimenti
Sia nel caso di utilizzo dei rapporti di classificazioni che deirapporti di valutazione il professionista antincendiocertificherà sulla base del campo di applicazione direttain essi riportato. Si ricorda che il campo di applicazione diretta del
risultato di prova rappresenta "l'ambito, previsto dallo specifico metodo di prova
e riportato nel rapporto di classificazione, delle limitazioni d'uso e delle possibili
modifiche apportabili al campione che ha superato la prova, tali da non
richiedere ulteriori valutazioni. calcoli o approvazioni per l'attribuzione del
risultato conseguito." (Art. 1 del DM 16/2/2007)
I prodotti o sistemi costruttivi impiegati nella costruzione di condotteresistenti al fuoco, devono rispondere ai requisiti delle normeseguenti :
EN 1366-1 Test di resistenza al fuoco per sistemi di ventilazione –condotte di ventilazione
EN 1366-8/9 Test di resistenza al fuoco per sistemi di ventilazione –condotte di estrazione fumi per sistemi multicompartimento e monocompartimento
Canali e estrattoriCanali e estrattori
Questa norma permette di determinare la resistenza al fuoco di condotti di ventilazione applicati in determinate condizioni, quali:
-Condotte di tipo A solo fuoco dall‘esterno (o →i)
posizionamento orizzontale (ho) oppure verticale (ve)
presenza di derivazioni
dimensioni massime di impiego
Scopo della norma è quello di misurare la capacità di una condotta, o di un sistema di condotte, di resistere e limitare la propagazione del fuoco da un compartimento all‘altro
EN 1366-1 Condotte di ventilazione
Questa norma permette di determinare la resistenza al fuoco di condotte di ventilazione applicate in determinate condizioni, quali:
-Condotte di tipo B fuoco dall‘esterno (o →i)
apertura nella condotta per simulare anche il fuoco dall‘interno (i→o)
posizionamento orizzontale (ho) oppure verticale (ve)
presenza di derivazioni
dimensioni massime di impiego
Scopo della norma è quello di misurare la capacità di una condotta o di un sistema di condotte di resistere e limitare la propagazione del fuoco da un compartimento all‘altro, anche nel caso in cui si verifichila rottura del canale per cause accidentali
EN 1366-1 Condotte di ventilazione
Questa norma permette di determinare la resistenza al fuoco di condotte per estrazione fumo e calore applicate in determinatecondizioni, quali:
-Condotte di tipo C fuoco dall‘esterno e dall‘interno (o ↔ i)
condotta aperta per permettere l‘ingresso del fuoco dall‘interno
depressione (500-1500 Pa) generata da un estrattore esterno al forno
posizionamento orizzontale (ho) oppure verticale (ve)
presenza di derivazioni
dimensioni massime di impiego
Scopo della norma è quello di misurare la capacità di una condottao di un sistema di condotte di resistere in caso di incendiopermettendo mediante aspirazione forzata e non, l‘evacuazione di fumo e calore all‘esterno dell‘edificio
EN 1366-8 Estrattore fumi
Procedura di testProcedura di test
1366-1 Canale A verticale
1361-1 Canale B verticale
1366 – 8 Canale C verticale
1366-1 Canale A orizzontale
1361-1 Canale B Orizzontale
1366 – 8 Canale C orizzontale
Barriere passiveBarriere passive
EN 1366-3 : sigillatura di penetrazioni Si intendono elementi/servizi attraversanti un elemento
di compartimentazione quali tubi, cavi, blindosbarre,
ecc.
EN 1366-4: sigillatura di giunti lineari Si intendono giunti, spazi, piccole aperture o altre
discontinuità fra due elementi di separazione. Queste
aperture sono definite lineari perché hanno una
lunghezza maggiore dell’altezza che sono definite con
un valore del suddetto rapporto di 10:1
Collari intumescenti
Sacchetti termoespandenti
Mastici e siliconi (acrilici)
Nastri sigillanti
Malte antincendio
Pannelli resistenti al fuoco
Sbarramenti
Schiume
Sistemi endotermici
Collari: è cambiato tutto…Collari: è cambiato tutto… Collari per tubazioni combustibili
Una norma (EN1366-3) di 97 pagine…
Test per tipo di tubo
Test per diversi elementi (parete leggera,
parete in cls, cls leggero)
Test per diverse orientazioni (parete, soffitto,
inclinato)
e molto altro…
[Name of presentation] | [forename surname]
Misurare la capacità di una condotta (ho e vo) per servizi di resisterealla propagazione del fuoco da un vano ad un altro (passaggioattraverso pareti e/o pavimenti)
Il condotto secondo la Norma può essere esposto al fuoco dall‘internooppure dall‘esterno e contiene al suo interno tubi e cavi . La condizionedi esposizione (fuoco interno e/o esterno) deve essere specifcata dallosponsor
La norma non esamina il rischio di propagazione del fuoco a causa di conduzione termica lungo la tubazione inserita nelle condotte di serviziooppure la conduzione termica attraverso i materiali che questi tubiportano
EN 1366-5 ed. agosto 2010EN 1366-5 ed. agosto 2010
Condotte per servizi
44 / 2016-12-15
[Name of presentation] | [forename surname]
Durante la prova è previsto un carico standard questo per rappresentare un carico tipico di servizio
La presente norma non copre il rischio di danni prodotti da dilatazione termica o accorciamento di tubi e cavi a seguitodi incendi o danneggiamenti delle tubazioni in sospensione
La presente norma non sostituisce la EN 1366-1 per le condotte di ventilazione
EN 1366-5 ed. agosto 2010EN 1366-5 ed. agosto 2010Scopo della norma :
45 / 2016-12-15
[Name of presentation] | [forename surname]
Si posizionano termocoppie per verificare la temperatura del condottosecondo uno schema indicato dalla norma
Si posizionano termocoppie per misurare la temperatura dell‘aria all‘internodel condotto sia Ho che Vo.
Queste sono molto importanti in quanto servono alla
verifica dell‘integrità della costruzione T< a 300 °C
Si posizionano termocoppie per verificare la temperatura della botola
Si posizionano termocoppie sui dispositivi di sospensione, se questi sonoprotetti
EN 1366-5 ed. agosto 2010EN 1366-5 ed. agosto 2010
Verifica delle temperature e posizionamento termocoppie:
47 / 2016-12-15
[Name of presentation] | [forename surname]
Individuare formazioni di crepe e aperture nel condotto
Determinare il passaggio di fiamme o gas caldi con il metodo del tampone di cotone (passaggio del condotto attraverso parete o pavimento dalla parte esterna del forno)
Osservare eventuale collasso del condotto anche se solo parziale
Fine prova, quando una delle temocoppie all‘interno del condottoraggiunge i 300 °C
Misurazioni e osservazioni con fuoco dall‘esterno:
49 / 2016-12-15
EN 1366-5 ed. agosto 2010EN 1366-5 ed. agosto 2010
[Name of presentation] | [forename surname]
Integrità EFine prova, quando una delle temocoppie all‘interno del
condotto raggiunge :300 °C
Isolamento I Temperatura registrata sulle lastre all‘esterno e in
prossimità del passaggio di parete e/o solaio :140 °C di media180 °C di massima letto da qualsiasi termocoppia
Criteri di prestazione
50 / 2016-12-15
EN 1366-5 ed. agosto 2010EN 1366-5 ed. agosto 2010
A.3 Prodotti e sistemi per la protezione di parti o elementi portanti delle opere di costruzioneA.3 Prodotti e sistemi per la protezione di parti o elementi portanti delle opere di costruzione
ENV 13381 Pt x
PRODOTTI CHE CONTRIBUISCONO ALLA RESISTENZA AL FUOCO EN 13381 – Pt 1, 2; 3; 4; 5; 6; 7, 8PRODOTTI CHE CONTRIBUISCONO ALLA RESISTENZA AL FUOCO EN 13381 – Pt 1, 2; 3; 4; 5; 6; 7, 8
1 - Membrane protettive orizzontali (controsoffitti)
2 - Membrane protettive verticali
3 – Protezione ad elementi di calcestruzzo
4 - Protezione ad elementi di acciaio (passivi)
5 – Protezione ad elementi compositi di calcestruzzo/lastre profilate di acciaio
6 – Protezione a colonne cave di acciaio riempite con calcestruzzo
7 - Protezione applicata ad elementi di legno
8 – Protezione di strutture in acciaio con prodotti reattivi (pitture intumescenti)
Rivestimenti protettivi passivi:Protettivi che non mutano il loro stato fisico durante il riscaldamento e proteggono grazie alle loro caratteristiche termofisiche iniziali ed all’acqua legata chimicamente.
Rivestimenti protettivi reattivi:Protettivi che mutano il loro stato fisico durante il riscaldamento e proteggono grazie alle caratteristiche termofisiche dello stato variato, oltre agli effetti raffreddanti indotti dal cambiamento di stato e/o dalle reazioni chimiche
EN/ENV 13381-4/8 (acciaio)EN/ENV 13381-4/8 (acciaio)
Trovare una relazione (matematica o grafica) fra
massività della struttura, spessore di protettivo e
temperatura sull’acciaio, in funzione del tempo
+ =
Fattore di massaFattore di massa
Profilorobusto
Bassasuperficieesposta
BASSO fattoredi massa omassività
Lento riscaldamento
Profilosnello
Alta superficieesposta
ALTO fattoredi massa omassività
Veloceriscaldamento
Temperaura acciaio non protetto
massività 350°C 500°C 700°C 250 m-1 9 12 20
minuti50 m-1 18 27 45
ENV 13381 Pt 4 - procedura di testENV 13381 Pt 4 - procedura di test
test 1• Test su elementi caricati e non caricati• Verifica della stickability (aderenza / coesione)
test 2-3• Test elementi non caricati di diversa sezione• Test su pilastro per verificare lo scivolamento
calcolo
• Calcolo dei fattore correttivo K• Ri-elaborazione dei dati• Calcolo parametri termofisici/risultati
(regressione lineare, grafico, λ variabile/fisso)
ENV 13381 Pt 4/8 - procedura di testENV 13381 Pt 4/8 - procedura di test
test 1• Test su elementi caricati e non caricati• Verifica della stickability (aderenza / coesione)
test 2-3• Test elementi non caricati di diversa sezione• Test su pilastro per verificare lo scivolamento
calcolo
• Calcolo dei fattore correttivo K• Ri-elaborazione dei dati• Calcolo parametri termofisici/risultati
(regressione lineare, grafico, λ variabile/fisso)
ENV 13381 Pt 4/8 - procedura di testENV 13381 Pt 4/8 - procedura di test
test 1• Test su elementi caricati e non caricati• Verifica della stickability (aderenza / coesione)
test 2-3• Test elementi non caricati di diversa sezione• Test su pilastro per verificare lo scivolamento
calcolo
• Calcolo del fattore correttivo K• Ri-elaborazione dei dati• Calcolo parametri termofisici/risultati
(regressione lineare, grafico, λ variabile/fisso)
Metodi di valutazione - EN 13381-4Metodi di valutazione - EN 13381-4
Successivamente alle prove, il laboratorio provvede all’elaborazione dei risultati ottenuti nei test in, accordo con la tabella 6 della norma
EN, di seguito riportata
Metodo di valutazione
λ variabile λ fisso Regressione lineare
Metodo grafico
annex F G H J
massività -20% → +50% -20% → +50% -10% → +10% ± 0%
spessore -20% → +20% -5% → +5% -5% → +5% ± 0%
temperatura Critica
-0% → +10% -0% → +7,5% -0% → +5% ± 0%
Fase 1• Calcolo temperatura critica (funzione del
grado di utilizzo, del tipo di acciaio e/o della classe dell’acciaio, ecc
• Calcolo temperatura critica (funzione del grado di utilizzo, del tipo di acciaio e/o della classe dell’acciaio, ecc
Fase 2• Calcolo del fattore di forma (massività) della
struttura in funzione del tipo di esposizione e di protezione (scatolare o perimetrale)
• Calcolo del fattore di forma (massività) della struttura in funzione del tipo di esposizione e di protezione (scatolare o perimetrale)
Fase 3• Scelta dello spessore di protettivo in
funzione della classe di resistenza al fuoco richiesta
• Scelta dello spessore di protettivo in funzione della classe di resistenza al fuoco richiesta
Concludendo : Iter procedurale acciaioConcludendo : Iter procedurale acciaio
Effetto spallingEffetto spalling
Spalling:distacco di parti dicalcestruzzo quandol’elemento è espostoad alta temperatura,
in funzione(pricipalmente) del
contenuto di umidità, del gradientetermico, della
porosità e delletensioni interne
Programmi di calcolo: effetto spalling? Programmi di calcolo: effetto spalling?
Confronto fra simulazione e realtà
2040
100
200
Condizioni ambiente
furnace
simulazione test
ENV 13381-3 (calcestruzzo)ENV 13381-3 (calcestruzzo)
Trovare una relazione (matematica o grafica) fra spessore
di protettivo ed incremento della temperatura
all’interno del cls e sull’armatura in funzione del
tempo.
+ =
Abachi prestazionali su CA/CAPAbachi prestazionali su CA/CAP
Test susoletta
Spessoreminimo
Spessoremassimo
Test sutrave
Spessoreminimo
Spessoremassimo
Abaco prestazionale supareti e solette
Abaco prestazionale su
travi e pilastri
C.2.4 The values of equivalent thickness can be plotted for each thickness of fire protection tested permitting interpolation of the result as a function of fire duration according to Figure C.8
sticability
interpolazione
Risultati ENV 13381-3Risultati ENV 13381-3
I risultati si possono esprimere come:
Spessori di equivalenza (ad esempio: 14 mm di
protettivo, per 60 min di esposizione, hanno un
spessore equivalente di 58 mm)
Fattori di equivalenza (ad esempio Feq= 4,1 cioè
1 cm di protettivo corrisponde a 4,1 cm di cls per 60
minuti di esposizione)
Espressione dei risultati: spessore equivalenteEspressione dei risultati: spessore equivalente
60 min 90 min 120 min 180 min
spessore provato (mm) 14 58 60 58 50
fattore di equivalenza 4,14 4,29 4,14 3,57
spessore provato (mm) 36 85 85 85 85
fattore di equivalenza 2,36 2,36 2,36 2,36
Esempio applicativoEsempio applicativo
Copriferro richiesto per R 120: 60 mmCopriferro esistente: 25 mmCalcestruzzo mancante: 35 mmAlternativa: protettivo con Feq 4,5 35/4,5= 7,8 = 8 mm di protettivo
Concludendo: Iter procedurale: c.a. –c.a.pConcludendo: Iter procedurale: c.a. –c.a.p
Fase 1• Calcolo del copriferro necessario a garantire
la resistenza al fuoco richiesta (in funzione anche della temperatura critica dell’acciaio)
• Calcolo del copriferro necessario a garantire la resistenza al fuoco richiesta (in funzione anche della temperatura critica dell’acciaio)
Fase 2• Verifica del copriferro esistente (oppure
ipotesi cautelative)• Verifica del copriferro esistente (oppure
ipotesi cautelative)
Fase 2• Calcolo del copriferro mancante e dello
spessore di protettivo da applicare (in funzione dello specifico fattore di equivalenza)
• Calcolo del copriferro mancante e dello spessore di protettivo da applicare (in funzione dello specifico fattore di equivalenza)
Documenti necessari per CERT REI Documenti necessari per CERT REI Rapporto di classificazione (valutazione)
Classificazione (risultato o contributo) Indicazioni sul «prodotto» (ovvero sul sistema
che è stato classificato). Campo di diretta applicazione (limiti di
applicazione) Fascicolo Tecnico
Campo di applicazione estesa DoP
Usi previsti Prestazioni Durabilità Tipo di esposizione (esterno, interno, ecc.)