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RETE AMBIENTALE UNA PA PER LA CRESCITA

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RETE AMBIENTALE Newsletter

Newsletter n° 2

Unione EuropeaFondo Europeo di Sviluppo Regionale

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Newsletter n° 2Newsletter n° 2

NewsletterFondo Europeo di Sviluppo Regionale

UNA PA PER LA CRESCITAUNA PA PER LA CRESCITA

Fondo Europeo di Sviluppo Regionale

Novembre 2012

La IV Riunione Plenaria della Rete Ambientale e della Rete Europea ENEA-MA

Si è svolta a Roma, lo scorso 18 e 19 ottobre, la riunione congiunta della Rete Ambientale Italiana e della Rete Europea ENEA-MA (European Network of Environmental Authorities - Managing Authorities for the Cohesion Policy).

Alle due giornate hanno partecipato circa 145 esperti italiani ed europei in rappresentanza di autorità nazionali, autorità di gestione ed autorità ambientali oltre ad una delegazione della Commissione Europea (DG REGIO, DG ENV e DG CLIMA).

Nei due giorni di dibattito sono state a�rontate diverse temat-iche: in primo luogo lo stato dell’arte ed i risultati della politica di coesione nel periodo di programmazione 2007-2013, ma anche politiche e strategie per l’integrazione delle politiche ambientali nel prossimo ciclo di programmazione 2014-2020, per garantire il sostegno ad una economia più verde ed uno sviluppo realmente sostenibile, che tenga conto delle politiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la salvaguarda della biodiversità. Come ha ricordato M.L. Agrò, DG Politica Regionale Unitaria Comunitaria del MiSE, i principi che saranno seguiti nel prossimo periodo sono legati soprattutto alla concentrazione su poche priorità, ad un maggiore orientamento verso le azioni ed i risultati per un miglioramento della qualità della vita dei cittadini; ciò grazie anche ad un più ampio confronto pubblico, come indicato dal Codice europeo di condotta. Grande interesse ha quindi suscitato la presentazione della discussione in corso sugli indirizzi normativi per il nuovo ciclo di programmazione 2014-2020, esposti dai rappresentanti della Commissione. Si prevede una approvazione formale dei Regolamenti relativi alle Politiche di Coesione entro l’estate del 2013. M. Fichter della DG REGIO ha presentato quindi un resocontosulla spesa ambientale nel periodo 2007-2013:alla �ne del 2011 è stato impegnato il 75% dei fondi assegnati,

In primo piano

Allocazione fondi ambiente in programmazione 2007 – 2013: 75% assegnato a progetti entro la �ne del 2011

soprattutto per progetti legati ai servizi ambientali (50 milioni di euro), al sostegno alla transizione ad un’economia a bassa emissione di carbonio, alla mobilità sostenibile, all’e�cienza energetica (48 milioni), all’innovazione ambientale (3 milioni).

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G. Kremlis della DG REGIO ha spiegato come, alla luce delle esperienze maturate nella scorsa programmazione, emerga la necessità di ra�orzare l’integrazione dello schema VAS nell’ambito della VEA (Valutazione Ex-Ante), come evidenziato in un documento recentemente pubblicato dalla Commissione, “Guidance document on ex ante evaluation”. A. Payne della DG Ambiente ha posto in evidenza l’importanza dell’applicazione della valutazione delle condizionalità ex-ante soprattutto nell’ambito delle tematiche legate alla salvaguardia delle risorse idriche, alla gestione dei ri�uti, ai trasporti e allo sviluppo di nuovi criteri da applicare alla VIA e alla VAS. Dal 2016 in poi entrerà in vigore l’obbligo giuridico di applicare la valutazione ex-ante a tutte le procedure e verranno applicate, ove necessario, le dovute sanzioni. Come ha messo in evidenza nella sua presentazione P. Andreolini ancora oggi uno dei maggiori problemi nell’applicazione della VAS è legato al fatto che questa venga percepita come una procedura e non come un processo. Occorre superare l’andamento in parallelo – e non integrato – tra processo di piani�cazione e valutazione.

Tra le altre tematiche dell’incontro, la discussione sull’integrazione delle politiche per il cambiamento climatico nelle future politiche di coesione. C. Kondrup della Commis-sione Europea (DG Climate Change) ha presentato

Si è parlato di conservazione della biodiversità con la presen-tazione del documento elaborato dal relativo Gruppo di Lavoro della Rete ENEA-MA, che contiene alcuni suggerimenti per la de�nizione delle future politiche di coesione; tra le proposte indirizzate agli stakeholders europei e nazionali:

allargare le priorità di investimento includendo conservazione e valorizzazione delle aree Natura 2000 e non considerare soltanto verso la riduzione dell’emissione di carbonio;

consentire l’applicazione delle priorità di investimento a tutti gli ambiti tematici;

dare massima trasparenza all’investimento della spesa legata ai progetti di clima e biodiversità;

incentivare la collaborazione tra Autorità Ambientali e ONG.

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Strategie di adattamento ai cambiamenti climatici in Europa

l’impostazione della Strategia Europea ed ha anticipato che sarà pronta nella primavera del 2013. S. Castellari ha spiegato l’approccio italiano della strategia nazionale di adattamento, attualmente in fase di consultazione pubblica; il piano ha prima di tutto l’obiettivo di sensibilizzare stakeholders e decisori politici, analizzando allo stesso tempo le modalità di integrazione con le varie politiche settoriali, anche in termini di governance e disponibilità di risorse economiche.

Secondo la Commissione gli ambiti prioritari di investimento in futuro dovranno concentrarsi soprattutto su ricerca e innovazi-one, ICT, competitività delle PMI, politiche di adattamento al cambiamento climatico, e�cienza delle risorse, trasporto sostenibile, mobilità, inclusione sociale, istruzione e e�cienza della pubblica amministrazione nel settore del green public procurement (GPP). Fichter ha poi sottolineato come il sostegno all’innovazione sia diventato con i diversi cicli di programmazi-one un aspetto sempre più rilevante.

Con il nuovo ciclo 2014–2020 però verrà dato ampio spazio anche alle politiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici. In questo quadro la DG ECO proporrà entro la primavera 2013 una nuova Strategia Europea, da condividere con gli Stati Membri per una puntuale applicazione a livello locale.

Una delle tematiche che ha suscitato più interesse è stata quella dell’applicazione della Direttiva VAS alla programmazione comunitaria. Il dibattito è risultato particolarmente animato, a testimonianza del fatto che restano da risolvere ancora parecchi aspetti procedurali e normativi (soprattutto in relazione alla fase di scoping ed alla cooperazione transfrontaliera).

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In questo quadro, E. Duprè del MATTM ha illustrato l’esperienza italiana nella gestione della rete Natura 2000; sulla base delle esperienze maturate negli ultimi anni, emerge la necessità di lavorare di più nel prossimo futuro su proposte che evidenzino il valore dei servizi ecosistemici e le opportunità legate alla green economy ed ai green jobs nelle aree della rete Natura 2000, favorendo un approccio integrato ed il coordinamento tra autorità ai diversi livelli.

E’ stato inoltre tracciato un confronto tra le attività delle Reti europee. Ha introdotto il tema G. Brunelli, co-coordinatore della Rete Ambientale, che ha illustrato l’esperienza italiana; Brunelli ha sottolineato come sia arrivato il momento di cambiare rotta, sostenendo il passaggio dalla settorializzazione degli ambiti di indagine ad uno sviluppo sostenibile integrato a livello urbano ed all’istituzione di poli industriali ecologicamente attrezzati.

Grande interesse ha suscitato la presentazione dell’esperienza polacca da parte di P. Otawski; pur essendo di recente istituzi-one, la rete polacca si dimostra molto attiva e si propone come una piattaforma comune di comunicazione che permette la condivisione di conoscenze, obiettivi ed informazioni comuni. La Rete spagnola negli anni si è concentrata sui temi legati alle infrastrutture e trasporti sostenibili, portando �nalmente nella legislazione spagnola una maggiore attenzione agli aspetti ambientali e contribuendo allo sviluppo di politiche nazionali volte alla salvaguardia ambientale, alla valutazione dei rischi ed alla condivisione di buone pratiche. Il lavoro della Rete ha permesso l’individuazione di un set di criteri utili alla scelta dei progetti da �nanziare, grazie all’utilizzo di indicatori ambientali e ad un metodo di coordinamento e assetto coerente delle strategie ambientali.

Un contributo all’attuazione delle politiche di coesione ed alla realizzazione di progetti complessi è stato dato in questi ultimi anni anche dal programma Jaspers, come sottolineato da A. Relicovschi. L’esperienza di Jaspers conferma che lo scambio di informazioni e di buone pratiche all’interno di una rete contribuisce alla de�nizione di un obiettivo comune; è attual-mente in fase di studio la predisposizione di una metodologia per l’applicazione e la veri�ca delle condizionalità ex-ante.

Le ONG che partecipavano all’incontro hanno illustrato alcune campagne e progetti ideati per favorire un maggiore coinvolgi-mento dei cittadini nell’utilizzo dei fondi europei (progetto

wellspent di cui si parlerà più approfonditamente più avanti);una comunità più informata infatti può rappresentare un elemento di pressione sugli stakeholders e chiedere una maggiore e�cacia delle iniziative e soprattutto una maggiore e�cienza nell’utilizzo delle Risorse.

Le presentazioni ed un resoconto sintetico di quanto discusso nelle due giornate sono disponibili sul sito della Rete Ambientale:

Saperne di più:

http://reteambientale.minambiente.it/riunioni-congiunte-della-rete-nazionale-delle-autorita-ambientali-e-di-gestione-e-della-rete-europea-delle-autorita-ambientali-e-di-gestione-enea-ma-roma-1819-ottobre-2012/

documento del Consiglio Europeo dell’aprile 2012 sul pacchetto legislativo per la politica di coesione del periodo 2014-2020 (applicazione delle condizionalità ex-ante): http://register.consilium.europa.eu/pdf/en/12/st08/st08207-ad02re02.en12.pdf documento del Parlamento Europeo del luglio 2012 che illustra negoziazioni in corso su proposte di regolamenti per la politica di coesione del periodo 2014-2020: http://www.europarl.europa.eu/document/activities/cont/201209/20120905ATT50686/20120905ATT50686EN.pdf

sito DG ENV della Commissione Europea su Green public procurement: http://ec.europa.eu/environment/gpp/index_en.htm sito DG CLIMA della Commissione Europea http://ec.europa.eu/dgs/clima/mission/index_en.htm

CLIMATE-ADAPT, piattaforma web per migliorare il processo decisionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici e la raccolta/scambio di dati e informazioni a livello EU, nazionale e locale:http://climate-adapt.eea.europa.eu

Rete Jaspers: http://www.jaspersnetwork.org/jaspersnetwork/display/jasphome/Jaspers+Network http://bankwatch.org

documento della Commissione sulla valutazione ex-ante nella programmazione 2014-2020, giugno 2012: http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/doco�c/2014/working/ex_ante_en.pdf

Link di approfondimento:

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3Rete Nazionale delle Autorità Ambientali e delle Autorità di Gestione - [email protected]

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Newsletter della Rete Ambientale, n.2Novembre 2012

Progetto del meseLa campagna Wellspent: far conoscere espe-rienze e buone prassi nell’utilizzo dei fondi euro-pei, stimolando la partecipazione dei cittadini L’iniziativa, promossa dal WWF, dal CEE Bankwatch Network e dalla sezione europea di Friend of the Earth, grazie al supporto della Fondazione Europea per il Clima e del programma Europe for Citizens, presenta con un video ed un sito web alcuni dei più e�caci investimenti realizzati nel periodo 2007-2013 grazie all’utilizzo dei fondi di coesione. “In tempi di crisi economica ed ambientale, la politica di coesione deve assicurare una maggiore attenzione all’orientamento degli investimenti in una direzione sostenibile ed innovativa, garantendo un reale bene�-cio per le comunità, coinvolgendole direttamente nella fase di realizzazione e monitoraggio”.

Progetti come quelli segnalati possono contribuire, secondo gli ideatori della campagna, a migliorare l’e�cacia delle politiche europee di coesione, garantendo un graduale passaggio ad un’economia a basso contenuto di carbonio e maggiori bene�ci socio-economici; si tratta inoltre di progetti che garantiscono una grande visibilità dei risultati e contribuiscono nel concreto al miglioramento della qualità della vita dei cittadini coinvolti.

Localizzati in diverse regioni europee, anche se con una concen-trazione prevalente nell’area dell’Europa dell’est e della zona baltica, i progetti coprono diverse fasce economiche ed aree tematiche: il settore energetico, con progetti di generazione di energia su larga scala e risparmio energetico nel settore dell’edilizia residenziale pubblica, quello trasportistico (sistemi di trasporto locale per i piccoli comuni), quello dei ri�uti, etc. Partendo dalla mappatura di queste esperienze i tre promotori, WWF, CEE Bankwatch Network e Friend of the Earth, propon-gono alcune raccomandazioni ai decision-makers europei, in vista dell’elaborazione delle nuove politiche di coesione, ed in particolare che:

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Maggiori informazioni sul sito dell’iniziativa: http://wellspent.eu

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Obiettivo della campagna è stimolare la partecipazione di tutti i cittadini nella discussione sulla spesa dei fondi europei, orientando le decisione degli stakeholders a scelte più sostenibili: sin dalla fase di programmazione delle politiche di coesione un’opinione pubblica consapevole ed informata può in�uenzare le decisioni prese a livello locale, regionale ed anche nazionale e chiedere ai responsabili maggiori responsabilità nella gestione dei fondi; visto che i progetti sono realizzati a livello regionale l’opinione pubblica ha un ruolo importante anche in fase di realiz-zazione dei progetti sono realizzati a livello regionale l’opinione pubblica ha un ruolo importante anche in fase di realizzazione dei progetti e i cittadini possono essere coinvolti anche come bene�-ciari dei fondi diretti; per questo è fondamentale una loro maggiore consapevolezza e responsabilità sia in termini di spesa che di indirizzo a politiche sostenibili.

nel nuovo periodo di programmazione 2014-2020 venga desti-nato il 25% del budget europeo a progetti ed iniziative dirette a favorire in tutta Europa un’economia a basso tenore di carbonio;la futura politica europea contribuisca in tutti i paesi a soste-nere misure per la protezione ambientale e l’e�cienza delle risorse, inclusa la protezione della biodiversità e degli ecosis-temi;ci sia una maggiore attenzione della politica di Coesione all’orientamento per i risultati, stabilendo condizionalità e de�nendo un rigoroso quadro delle performance;siano ra�orzate in tutte le fasi del processo le partnership tra stakeholders, favorendo la condivisione di una governance multilivello e un’adesione al Codice Europeo di Condotta; lo sviluppo sostenibile diventi un elemento centrale della Politica europea di Coesione, con una visione d’insieme di tutti i progetti, introducendo sistemi di valutazione delle perfor-mances rispetto alle politiche di adattamento ai cambiamenti climatici e salvaguardia della biodiversità.

Partendo dalla mappatura di queste esperienze i tre promotori, WWF, CEE Bankwatch Network e Friend of the Earth, propongono alcune raccomandazioni ai decision-makers europei, in vista dell’elaborazione delle nuove politiche di coesione, ed in partico-lare che:

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Si è tenuta all’inizio del mese di Ottobre la presentazione dell’ VIII Rapporto ISPRA sulla “Qualità dell’ambiente urbano ”Edizione2012” (http://www.isprambiente.gov.it/�les/pubblicazioni/statoambiente/RAPPORTOareeurbane2012.pdf).

Il rapporto raccoglie dati ambientali di 51 comuni capoluogo che consentono una lettura delle città anche in termini di resilienza, intesa come capacità del “sistema urbano” di assorbire e compensare le pressioni antropiche e naturali. Ad indebolire la resilienza delle città nei confronti di alluvioni, frane e inondazioni, oltre a sottrarre territorio alla produzione agricola e alle aree naturali è soprattutto il consumo di suolo, con più di cento ettari al giorno persi in 43 aree urbane, dovuto all’impermeabilizzazione e ad altri usi arti�ciali quali cave, discariche e cantieri, negli anni compresi fra il 1949 e il 2011.

L’altra criticità di rilievo è legata alla presenza ai siti contaminati. In Italia esistono 57 Siti contaminati di interesse nazionale (Sin), che coprono oltre il 3% del territorio. Nel Rapporto sono ripor-tati i dati relativi ai 38 Sin che interessano il territorio urbano di 30 città e per la prima volta anche quelli relativi ai siti contami-nati locali (per 8 città). Il dato quantitativo è di per se signi�cativo ma è l’iter delle procedure di boni�ca a preoccupare di più: con riferimento allo stato di avanzamento, sono solo 9 i Sin che risultano avere oltre il 50% di progetti di boni�ca approvati.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito di:AEA, sezione dedicata all’inquinamento atmosferico: http://www.eea.europa.eu/themes/air

Commissione Europea, DG ENV, sezione dedicata all’inquinamento atmosferico: http://ec.europa.eu/environment/air/index_en.htm

Realzione del 2012 sulla “Qualità dell’aria in Europa”: http://www.eea.europa.eu/publications/air-quality-in-

europe-2012

ApprofondimentiRapporto dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (AEA) sulla qualità dell’aria in Europa

E’ stata pubblicata sul sito della Agenzia Europea per l’Ambiente la relazione del 2012 sulla “Qualità dell’aria in Europa” .

Il report prende in esame l’esposizione dei cittadini alle sostanze inquinanti e o�re un’istantanea della situazione in Europa, al �ne di promuovere lo sviluppo di politiche anti inquinamento più e�cienti. Il report riassume anche le politiche e le principali misure per ciascun inquinante a livello europeo.

Complessivamente negli ultimi anni le emissioni di diverse sostanze inquinanti sono diminuite, il che ha contribuito ad un miglioramento della qualità dell’aria in alcune aree. Tuttavia, ciò non ha sempre comportato un calo corrispondente delle concentrazioni di sostanze inquinanti atmosferiche.

I persistenti problemi relativi alla qualità dell’aria richiedono ulteriori sforzi al �ne di ridurre le emissioni di diverse sostanze inquinanti. I risultati della ricerca mostrano come quasi un terzo degli abitanti delle città europee sia oggi esposto a concen-trazioni eccessive di particolato (PM), sulla base dei dati sulle emissioni di origine antropica e sulle tendenze dal 2001 – anno in cui il monitoraggio obbligatorio delle concentrazioni nell’aria ambiente degli inquinanti selezionati ha prodotto le prime importanti informazioni sulla qualità dell’aria – al 2010.

Negli ultimi anni, l’AEA ha pubblicato informazioni annuali sulle emissioni di sostanze inquinanti atmosferiche e sui superamenti dei massimali di emissione ai sensi della direttiva sui massimali nazionali di emissione. Verso la �ne dell’anno in corso l’AEA pubblicherà un’analisi retrospettiva sul raggiungimento o meno degli obiettivi in materia sanitaria e ambientale �ssati dalla direttiva sui massimali nazionali di emissione per il 2010.

La Commissione europea sta preparando per il 2013 una revisione della normativa dell’UE sulla qualità dell’aria, in consultazione con i portatori di interesse e prestando partico-lare attenzione alle politiche in materia di inquinamento dell’aria.

Notizie del mese

VIII Rapporto ISPRA sulla qualità dell’ambiente urbano

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Il Rapporto Ispra prende in esame anche le questioni legate alla mobilità ed alla qualità dell’aria; malgrado le criticità evidenziate dai dati sull’inquinamento atmosferico nelle grandi città, un importante segnale in quest’ambito è la crescente consapev-olezza con cui le città italiane a�rontano i cambiamenti climatici: circa 2mila comuni hanno aderito al Patto dei sindaci della Commissione europea, presentando un piano d’azione per l’Energia sostenibile (Paes) e adottando misure per l’abbattimento delle emissioni di CO2, specie nel settore edilizio, fondamentale anche per il contenimento dei consumi energetici. Rispetto alle informazioni raccolte negli anni scorsi, un settore da cui emergono notizie positive è quello delle acque, sia per quanto riguarda i sistemi di depurazione legati ai re�ui civili e industriali che per i consumi. I dati evidenziano che nella maggior parte delle città i re�ui sono collettati al depura-tore per oltre il 90%, mentre la restante quota è convogliata quasi per intero a sistemi individuali di trattamento: ne consegue che la maggior parte delle città osservate hanno alti livelli di trattamento. Questo dato va un po’ in contradd-izione con i continui richiami che l’Europa fa al nostro paese, proprio sulla depurazione e restituzione delle acque nell’ambiente.

A Bruxelles gli Open Days 2012 per rilanciare la politica di coesione in Europa

Oltre 6mila rappresentanti delle Regioni europee hanno parteci-pato agli “Open Days 2012”, che si sono tenuti a Bruxelles dall’8 all’11 ottobre. Dibattiti e confronti per chiedere ”una politica regionale forte con un bilancio adeguato”.

Gli ‘Open Days 2012 si sono svolti “in un momento cruciale per il futuro della nostra politica – ha detto il commissario responsa-bile del settore, Johannes Hahn, quando ha presentato l’avvenimento – in quanto i nostri partner regionali hanno l’opportunità di far sentire la propria voce in un periodo decisivo”. Le discussioni sul bilancio dell’Ue 2014-2020 stanno infatti entrando nella fase �nale e sul tavolo ci sono riforme sostanziali sul funzionamento dei fondi strutturali.

I lavori della decima edizione degli ‘Open Days’, sono stati aperti l’8 ottobre da Herman Van Rompuy, presidente del Consiglio europeo, da Jos Manuel Barroso, presidente della Commissione Europea e da Martin Schulz, Presidente del Parlamento europeo.

Eventi del mese

L’avvio degli Open Days 2012 è stata l’occasione per il Presidente del Comitato delle Regioni (CdR), Ramon Luis Valcarcel, e i Presidenti di tutte le principali istituzioni dell’Ue, di sottolineare all’unisono ”la funzione essenziale della politica di coesione a sostegno della ripresa nell’Ue”. Gli “Open days” sono stati anche l’occasione per dare forma e sostanza politica la Macroregione Adriatico-Jonico.

I contributi dei relatori e dei partecipanti serviranno a preparare gli atti della conferenza che saranno pubblicati sul sito Web degli Open Days http://ec.europa.eu/regional_policy/conferences/od2012/library.cfm

Le presentazioni dei diversi seminari sono già disponibili sul sito :http://ec.europa.eu/regional_policy/conferences/od2012/presentations_frame.cfm

Informazioni Tecniche

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Il 17 ottobre a Roma è stata presentata la quinta edizione del Rapporto 2012 Impresa e Competitività, realizzato da Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM) e dall’Osservatorio Banche – Imprese di Economia e Finanza (OBI).

Il rapporto analizza le dinamiche competitive d’impresa nei settori del manifatturiero, delle costruzioni, dei servizi ICT e turistico-ricettivi dalle società che operano nelle regioni del Mezzogiorno, al �ne di tracciare un pro�lo dello stato attuale e delle prospettive future dei sistemi produttivi.

In particolare, il Rapporto approfondisce alcuni temi “chiave” in grado di in�uire sugli assetti competitivi delle regioni del Mezzogiorno: le reti d’impresa e il capitale umano.

Quest’anno, l’indagine va oltre la rappresentazione dinamica delle imprese meridionali, e si estende all’intero territorio italiano e alle altre tre Ripartizioni italiane: Nord Ovest, Nord Est e Centro. Il risultato è un quadro completo delle condizioni operative dei sistemi produttivi regionali e macroregionali rispetto all’adozione di un modello di business in grado di reggere la competizione globale e superare l’attuale contesto di crisi.

L’indagine conferma il momento di forte crisi che il nostro Paese sta vivendo, sia rispetto ai risultati di mercato registrati dalle imprese sia per il modello competitivo prevalentemente adottato che, se sommati ai fattori ambientali critici, potrebbero costituire un freno rilevante alla competitività del sistema produttivo meridionale ed ampliare il divario esistente con le altre macro-aree.

Presentazione del Rapporto OBI SRM 2012 Impresa e Competitività

Una sintesi del rapporto è disponibile sul sito della Rete http://reteambientale.minambiente.it/wp-content/uploads/2012/10/20121005_sintesi_rapporto.pdf

Per saperne di più:http://www.sr-m.it/impresa-e-competitivita/rapporto-2012-impresa-e-competitivita.html

Informazioni Tecniche

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Newsletter della Rete Ambientale, n.2Novembre 2012

Redazione a cura della Segreteria Tecnica della Rete ed elaborazione gra�ca di GEBSoftware.com