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Lettere Cattoliche Il nome cattoliche (o generali) [καθ‘ολου/catholicus] indicano che queste lettere sono indirizzate a tutti; epistola [ἐπιστολη] indica appunto il che siano delle lettere. Il criterio perché fossero inserite nel NT è l’importanza che questi “autori” avevano nelle comunità cristiane primitivi, essi erano considerati colonne della fede o familiari di Gesù (Gc), insomma, figure importanti. Testimonianze: (il nome del) la lettera stessa, citazioni, parafrasi, allusioni, tradizioni orali Il Canone (gr) è la misura o regola [Eb: qanah] indica i criteri per l’accettazione di un libro dai cristiani della Chiesa antica; questi sono 3: 1. Autenticità/Antichità: dagli apostoli o dei loro discepoli (I o inizi II) 2. Ispirazione (stabilito dalle comunità stesse) 3. Uso liturgico e privato Ireneo di Lione: Sicuramente usò 1Pt e 1Gv (e molto probabilmente 2 e 3), quindi erano conosciute al suo tempo nella sua regione. Tertulliano: usa 1Pt; 1Gv; Giuda (forse 2Pt e 2 e 3Gv) Ippolito di Roma: conosce ma non usa (non fa riferimenti) 1Pt e 1Gv. Canone Muratoriano: contiene Giuda, 1 e 2Gv. Esclude 1 e 2Pt (per caso) e Gc e Ebrei (in modo chiaro) Clemente di Alessandria: scrisse dei commentari su 1Pt, Giuda e 2 e 1Gv, non su Gc ma sapeva chi era. Origene: per la prima volta chiama LC a Gc, 2Pt, 2 e 3Gv Eusebio di Cesarea: divise le Scritture in 3 gruppi: 1. Scritture accettate dove si trova 1Gv e 1Pt 2. Scritture disputate dove si trovano Giacomo, Giuda, 2Pt, e 2-3Gv. (In queste prime due ci sono le LC) 3. Nota, ovvero, illegittimi È il primo a dare l’aggettivo 7 e a dare l’ordine odierno delle lettere. Concilio di Laodicea: include nel “canone” le 7 LC. Poi farà lo stesso Atanasio. Girolamo: parla di 1,2 e 3Gv di cui solo 1 (come il Gv e Ap) è dell’apostolo, le altre di un presbitero chiamato Gv. Trento stabilisce il canone una volta per sempre. Testimonianze antiche: 1. Papiri greci (II - IV) contengono parti delle LC P 20, 23, 100 Contiene Gc (metà III) P 72, 78(soltanto Giuda) 1Pt e Giuda (III – IV) Non abbiamo nessun papiro di quest’epoca che conservi 1, 2 e 3Gv (non perché non ci fossero). Questi P (minuscoli) si trovano a Oxyrhyncus 2. I Codici (IV - VIII) scritti in maiuscolo. Sinaitico (S o א) che contiene tutte le sette Lettere Cattoliche intatte. Vaticano (fine IV) (B) le LC sono prima delle LP. È parzialmente danneggiato per cui incompleto. Alessandrino (metà V) (A) Lc prima delle LP Nessuno di questi codici hanno l’ordine che abbiamo oggi noi, vuol dire che all’epoca quest’ordine non era istituito, solo Girolamo diede quest’ordine Altri codici:

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Page 1: Riassunto Lettere Cattoliche

Lettere Cattoliche

Il nome cattoliche (o generali) [καθ‘ολου/catholicus] indicano che queste lettere sono indirizzate a tutti; epistola [ἐπιστολη] indica appunto il che siano delle lettere.Il criterio perché fossero inserite nel NT è l’importanza che questi “autori” avevano nelle comunità cristiane primitivi, essi erano considerati colonne della fede o familiari di Gesù (Gc), insomma, figure importanti.Testimonianze: (il nome del) la lettera stessa, citazioni, parafrasi, allusioni, tradizioni oraliIl Canone (gr) è la misura o regola [Eb: qanah] indica i criteri per l’accettazione di un libro dai cristiani della Chiesa antica; questi sono 3:

1. Autenticità/Antichità: dagli apostoli o dei loro discepoli (I o inizi II)

2. Ispirazione (stabilito dalle comunità stesse)3. Uso liturgico e privato

Ireneo di Lione: Sicuramente usò 1Pt e 1Gv (e molto probabilmente 2 e 3), quindi erano conosciute al suo tempo nella sua regione.Tertulliano: usa 1Pt; 1Gv; Giuda (forse 2Pt e 2 e 3Gv)Ippolito di Roma: conosce ma non usa (non fa riferimenti) 1Pt e 1Gv.Canone Muratoriano: contiene Giuda, 1 e 2Gv. Esclude 1 e 2Pt (per caso) e Gc e Ebrei (in modo chiaro)Clemente di Alessandria: scrisse dei commentari su 1Pt, Giuda e 2 e 1Gv, non su Gc ma sapeva chi era.Origene: per la prima volta chiama LC a Gc, 2Pt, 2 e 3GvEusebio di Cesarea: divise le Scritture in 3 gruppi:

1. Scritture accettate dove si trova 1Gv e 1Pt2. Scritture disputate dove si trovano Giacomo,

Giuda, 2Pt, e 2-3Gv.(In queste prime due ci sono le LC)

3. Nota, ovvero, illegittimiÈ il primo a dare l’aggettivo 7 e a dare l’ordine odierno delle lettere.Concilio di Laodicea: include nel “canone” le 7 LC. Poi farà lo stesso Atanasio.Girolamo: parla di 1,2 e 3Gv di cui solo 1 (come il Gv e Ap) è dell’apostolo, le altre di un presbitero chiamato Gv.Trento stabilisce il canone una volta per sempre.Testimonianze antiche:

1. Papiri greci (II - IV) contengono parti delle LC

P20, 23, 100 Contiene Gc (metà III) P72, 78(soltanto Giuda) 1Pt e Giuda (III – IV)Non abbiamo nessun papiro di quest’epoca che conservi 1, 2 e 3Gv (non perché non ci fossero).Questi P (minuscoli) si trovano a Oxyrhyncus

2. I Codici (IV - VIII) scritti in maiuscolo. Sinaitico (S o (א che contiene tutte le sette Lettere Cattoliche intatte.Vaticano (fine IV) (B) le LC sono prima delle LP. È parzialmente danneggiato per cui incompleto.Alessandrino (metà V) (A) Lc prima delle LPNessuno di questi codici hanno l’ordine che abbiamo oggi noi, vuol dire che all’epoca quest’ordine non era istituito, solo Girolamo diede quest’ordineAltri codici:Crosby – Schøyen è la testimonianza più antica di 1Pt (II)Bezae Cantabrigiensis: (D) contiene il Gr e Lt (IV - V)Claromontaus: è in Gr e Lt (V, ma è la copia di uno del III) contiene 1 e 2Pt, Giacomo, 1, 2 e 3 Gv, Giuda.Le LC sono state gli ultimi testi biblici canonizzati di cui Gc e 1Pt sono le ultime. Prima del IV abbiamo ancora diverse collezioni di testi appartenenti alle diverse comunità, è ancora una fase di accettazione ed esclusione di testi.Con Eusebio si ha il nome LC. Solo nel V abbiamo un ordine fisso. L’Oriente fu il primo ad avere la raccolta delle 7 LC, l’Occidente dovete aspettare la Vulgata.Le sole 5 copie testuali delle LC ci dicono che erano poco usate rispetto ad altri testi (LPx14). Gli Unciali che danno l’ordine come la Vulgata ad eccezione dell’A mettono le LC dopo i Vangeli seguite da Paolo. Giacomo: Abbiamo solo frammenti (cfr. i papiri). Fu accettata nel canone entro il IV, ma era già conosciuta alla fine del I. ebbe problemi di accettazione a causa della dispersione della Chiesa di Gerusalemme che si ristabilì sono alla fine del III e anche perché Gc era poco conosciuto fuori la Palestina a motivo dell’ermetismo di quella Chiesa che non era missionariaFu scritta in Gr. La Peshitta è la sua testimonianza testuale che indica che in Oriente aveva grande importanza.Lettera o scritto sapienziali? Diciamo che Gc anche se manca di un destinatario contiene la formula tipica delle lettere ellenistiche; manca anche di una formula conclusiva; è una specie di dialogo letterario, c’è spesso della parenesi rispecchia la letteratura sapienziale ebraica. Quindi Gc si trova in linea con la letteratura sapienziale ebraica per i contenuti, ma è influenzato da alcune caratteristiche tipiche dell’epistolario ellenistico.La struttura è data dagli argomenti qui trattati a causa della complessità del genere letterario che la rende difficile da definire. Così abbiamo:

1. Il saluto iniziale 1,12. L’epitome di esortazione 1,2–27

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3. Le opere di fede 2, 1 – 64. La forza della parola 3,1–125. Un invito alla conversione 3,13–4,106. Una serie di esempi dell’arroganza 4,11–5,67. La pazienza in tempi della tentazione 5,7–118. Un discorso nell’assemblea 5,12–20

(Alcuni brani però sono difficilmente collegati seguendo quest’ottica: 2,12–13; 3,13–17; 4,11–12; 5,12; 5,19–20)Già alla fine del II alcuni parlano di Giacomo l’apostolo, fratello del Signore (cfr. P, Att, Mc) come presunto autore che comunque è da distinguere da G figlio di Zebedeo e da altri in Mt e Mc (il minore).È chiamato soltanto servo, conosce la legge e la Palestina sembrando così un autore del posto che visse il giudeocristianesimo. È legato al tempio (Cfr. P, Att, Eusebio).Se è un’opera pseudonima allora è da datare alla fine del I dopo la sua morte. Se è stato proprio Gc fratello del Signore, in base a Giuseppe Flavio e Eusebio che narrano il martirio, verrebbe datare tra il 62 (quo) e fine I inizi II (quem).Si crede sia stata scritta a Gerusalemme (per chi crede l’autore sia Gc) oppure Antiochia di Siria o Roma (per chi pensa sia pseudonima).Fu scritta per le “dodici tribù di Israele nella diaspora” cioè, per tutta la Chiesa. A Gc si associa un’Apocalisse e un Vangelo.Tematiche

1. 1, 1 Inizia con una formula di saluto come le lettere in Maccabei. È chiamato servo termine che lo avvicina alla gente, inoltre indica comunione con Cristo, parentela, che egli è portavoce di Cristo. Godendo di autorità in Siria (cfr. Gal) è probabile questa sia la lettera di cui si parla in Att (tra 40 - 50)

2. 1, 2 – 27 un Epitome (ripresa successivamente), un’unità isolata. Il tema è la perfezione della fede nelle prove/tentazioni (πειρασμοις) [causate dai nostri desideri] che fanno crescere. Seguono consigli per superarle con la sapienza di Dio attraverso la conoscenza autentica

3. 2 sulle opere della fede, si ricorda che la sola fede non può salvare, anzi, muore. Altro tema è l’amore per il prossimo come sé stessi sfuggendo ai favoritismi e avendo compassione

4. 3, 1 – 12 gli effetti del parlare (insegnamento corretto e controllo della lingua)

5. 3, 13 – 4, 10 va oltre le cose esterne (opere e parole) al cuore (sede della ragione) e fa un invito alla conversione. Il cuore va purificato (attuazione della conversione) con la sapienza di Dio e con l’avvicinamento umile e sincero a Lui

6. 4, 11 – 5,6 contro l’arroganza che nega l’autorità di Dio. Si esprime in 3 modi:

a. Il giudiziob. Il vanto

c. Con l’apprensione dei lavoratori e dei poveri (ingiustizia)

7. 5,7 – 11 sulla pazienza nelle prove quale via di salvezza, si mostra vicino chiamando a questi fratelli.

8. 5, 12 – 20 un discorso per i credenti di tipo pratico attraverso dei suggerimenti su come vivere/agire, parlare (senza giurare, brevi). Parla sull’unzione, sulla conversione dei peccatori attraverso l’ascolto della Torah.

Cristologia: dà a Cristo categorie date solo a Dio quali Κυριος, giudice, legislatore. Caratterizza il suo insegnamento come normativo e come Dio tornerà. Dio è chiamato Padre.1 PietroI destinatari sono le comunità emergenti dell’Asia minore delle quale Plinio il m dà testimonianze (70 – 80).Molto probabilmente fu scritta a Roma (cfr. Babilonia ed elenco delle comunità viste da Occ.), ma con certezza non si sa nulla. L’autore secondo la lettera sarebbe Pietro A, ma di certo non si sa (Problemi: greco elevato, pochi semitismi, citazione dalla LXX, non parla di Paolo, non ci sono parole intime di Gesù) per questo molti dicono che sia Silvano stesso l’autore, convertito da Pt. Altri parlano piuttosto di un autore del circolo Pietro-Silvano che unì gli insegnamenti di Pt in un’opera.Datazione: se l’opera è pseudonima allora dopo il 65 prima del 90. Il suo uso è chiaro solo nel II.Testimonianze testuali. Il testo integrale si trova in P72 (P. Bodmer VIII; 3/4 sec.) che rispecchia la versione trovata nel codice Vaticano B e Sinaitico S. Dunque entro il IV sec. Il testo era conosciuto ovunque. Lo scopo è quello di insegnare a vivere in un mondo pagano (dominato dalla legge dell’imperatore) crescendo nella fede e nell’obbedienza a Dio.Struttura:

1. 1, 1 – 2 formula introduttoria2. 1, 3 – 12 introduzione3. 1, 3 – 5, 11 corpo

a. 1, 3 – 2, 20 comportamento della dignità cristiana

b. 2, 11 – 3, 12 invito a vivere la fede in un mondo politeista

c. 3, 13 – 5, 11 vivere il cristianesimo nell’ostilità

4. 5, 12 – 14 formula di chiusura.I grandi temi:

1. Ecclesiologia: rapporto comunità – leggi pagane

2. Cristologia: attraverso Cristo sofferente Dio domina il mondo.

3. Le categorie sociali4. La sofferenza: soffrire come Cristo5. La speranza nella salvezza

2PtCanonicità: ebbe molte difficoltà, solo a partire dal III abbiamo notizie. Origene la ritenne disputabile.

Page 3: Riassunto Lettere Cattoliche

Destinatari: le chiese dell’Asia minore sotto attacco dai falsi profeti. Meta: condannare i falsi profeti e confermare nella fede le chiese. Luogo: RomaForma: si presenta come una lettera-testamento (suggerimenti su come vivere, dossologia)Autore: la lingua diversa ci fa pensare a un autore diverso.La teologia è più sviluppata di 1Pt, è influenzata dall’ellenismo (cfr. i concetti) per cui contiene molte parole uniche. Ha molti versetti simili a Giuda.Datazione: comunque dopo 1Pt. Dipende dall’autore:

- 64 – 68 se è Pietro- 80 – 110 sé è anonimo

La maggior parte considera sia pseudoepigrafa e scritta sulla sua testimonianza.GiudaDestinatari: per alcuni come 2Pt per altri sono i gnostici ai quali risponde.Scopo: identifica i falsi profeti di 2Pt come quelli degli ultimo giorni.Autore: la maggior parte ritiene sia Giuda il Fratello di Gesù, ma altri dicono l’apostolo, Barsava, oppure un vescovo di gerusalemme. Come data si pensa tra il 50 e metà del II, ipotiziamo tra il 70 – 90 a causa di 3 fattori:

1. Può aver anticipato 2Pt2. Accenno alla caduta di Gerusalemme3. Accenno agli apostoli vivi

La forma letteraria: molti pensano sia un’omelia messa poi per scritto. I primi due vv sono una specie di formula di apertura di carattere epistolare, poi c’è una dossologia alla fine vv 24 – 25, ciò che sta in mezzo è una sorta di midrash.Teologia: è una lettera di carattere apocalittico giudaico. Non dialoga con gli avversali, solo li condanna identificandoli con i peccatori degli ultimi gg.