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Macroeconomia. Mercati, Istituzioni Finanziarie, Politiche
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Manuela M. Tontini
CAPITOLO PRIMO
Introduzione alla macroeconomia La contabilit nazionale
Analisi macroeconomica
Oggetto: comportamento aggregato del sistema economico che si articola
in 4 settori.
Non esiste una teoria unitariamente accettata, le tre motivazioni di
disaccordo sono:
- Scelta del modello teorico
- Dimensione storica (la struttura economica di una societ varia col passare
del tempo)
- Giudizi di valore (leconomista studia questioni della societ in cui vive, le
sue valutazioni personali sono parte implicita dellanalisi)
Contabilit nazionale, 3 metodi di calcolo del PIL
FUNZIONE DI PRODUZIONE AGGREGATA: = ( , )
(prodotto nazionale), (quantit di lavoro), (capitale)
= + (salario unitario), (tasso di interesse)
Remunerazione Remunerazione
del lavoro del capitale
Grandezza fondamentale dellanalisi macroeconomica -> PIL
- primo metodo: valore di tutti i beni e servizi finali prodotti in un s.e. in
un dato periodo di tempo
- secondo metodo: somma del valore aggiunto (valore ricavi costi
acquisto beni intermedi) che si realizza in ciascuna impresa.
- terzo metodo: somma dei redditi di tutti quelli che partecipano
a vario titolo al processo produttivo.
Prodotto interno netto ->
PIN = PIL accantonamenti per il deprezzamento del capitale
= valore complessivo dei valore del capitale
beni e servizi finali prodotti logorato per produrli
Complicazioni . .
redditi percepiti da fattori produttivi italiani che operano
allestero
redditi percepiti da fattori produttivi esteri che operano in Italia
imposte di varia natura
PIN + redditi netti allestero + saldo netto di pagamenti di imposta
= Reddito nazionale netto (RNN)
Calcolo del PIL come spesa aggregata
Componenti della domanda aggregata di beni e servizi :
a. spesa in consumi del settore famiglie (C)
b. spesa in investimenti lordi del settore imprese (I)
c. spesa in beni e servizi dal settore Pubblica Amministrazione (G)
d. esportazioni nette effettuate dal settore estero (NX)
Somma delle 4 voci = SPESA TOTALE Y = C + I + G + NX
a. Spese per lacquisto di qualunque bene e servizio
Manuela M. Tontini
b. Investimenti come operazioni con cui le imprese accrescono lo
stock fisico di capitale, comprese le scorte.
c. Spesa pubblica come acquisti e consumi pubblici di beni e servizi +
trasferimenti (somme erogate ai cittadini che non rappresentano
compensi per attivit produttive correnti e sono escluse dal calcolo
del PIL).
d. Esportazioni nette come esportazioni domanda estera di beni e
servizi nazionali) meno importazioni (domanda nazionale di beni e
servizi esteri).
Eguaglianza Risparmio-Investimento
Settore Famiglie + sett. Imprese
= spesa delle famiglie in consumi = spesa delle imprese in investimenti (= stock di capitale K )
( !) = +
Nelle imprese le scorte indesiderate possono essere considerate
investimenti, tutti i beni e servizi prodotti risultano consumati o investiti.
Nelle famiglie il reddito complessivo Y viene utilizzato in parte per lacquisto di beni di consumo e in parte viene risparmiato:
" (#$$. & &) = + ' (##( $ &&. #)& )
* + + = * + ,
= '
La eguaglianza tra domanda di beni e servizi e offerta, implica anche
leguaglianza tra investimento e risparmio.
Sett. Famiglie + sett. Imprese + sett. P.A.
- = acquisti di beni e servizi ./ = imposte dirette e indirette .0 = trasferimenti pubblici al sett. Privato
( !) = + + -
Nelle famiglie il reddito complessivo Y viene utilizzato per acquistare beni di consumo, risparmiare, PAGARE LE IMPOSTE AL NETTO DEI
TRASFERIMENTI:
" (#$$. & &) = + (./ .0) + '
* + + + 2 = * + (34 35) + ,
' = + (- ./ + .0) Saldo del bilancio pubblico
Sett. Famiglie + sett. Imprese + sett. P.A. + sett. Estero
6 = esportazioni (spesa aggregata dei non residenti) 7 = importazioni (beni e servizi provenienti dallestero che si aggiungono allammontare complessivo di risorse disponibili interne al paese)
( !) = + + - + 6
Nelle famiglie il reddito complessivo Y viene utilizzato per acquistare beni di consumo, risparmiare, pagare le imposte al netto dei trasferimenti,
ACQUISTARE BENI PRODOTTI ALLESTERO:
Manuela M. Tontini
" (#$$. & &) = + (./ .0) + ' + 7
* + + + 2 + 8 = * + (34 35) + , + 9
' = + (- + .0 ./) + (6 7)
--------------------------------------------------------------------------------------------
Se un settore ha SPESA > ENTRATE deve indebitarsi!
Il risparmio pu concedere prestiti al settore pubblico, agli stranieri che
acquistano nel nostro Paese pi di quanto noi acquistiamo da loro, alle
imprese che lo useranno per finanziare i loro investimenti.
PIL nominale e PIL reale
(tutte le grandezze di contabilit nazionale possono essere espresse in
termini NOMINALI e in termini REALI)
PIL nominale misura il valore a prezzi correnti dellinsieme dei beni e
servizi finali prodotti in un certo periodo di tempo in territorio nazionale.
PIL reale (= PIL nominale senza tasso di inflazione) misura il valore che
riflette, negli anni, solo le variazioni intervenute nelle quantit prodotte. Si
assume infatti che i prezzi restino costanti nel tempo, pari a quelli rilevati
nellanno base scelto arbitrariamente a riferimento.
Indici dei prezzi
stima empirica del livello generale dei prezzi:
deflatore implicito del PIL = :;< = >?@AAB CD??@EFB:;< ?@=G@
x 100
- rispecchia limportanza dei vari beni nel paniere relativo al periodo
corrente
- si riferisce solo ai prezzi dei beni prodotti allinterno del Paese
tra gli indici espliciti del livello generale dei prezzi:
indice dei prezzi al consumo indagine statistica che, a intervalli regolari
di un mese, rileva variazione dei prezzi dei beni di consumo un paniere
prestabilito. Le quote di ogni bene sono usate come pesi fissi fino alla
rilevazione successiva. Si calcolano
gli indici di variazione del prezzo corrente di ogni bene rispetto a quello
dellanno base. Quindi si sommano tutti gli indici ottenuti, ponderandoli
con le quote di ciascun bene nella spesa dellanno base.
- col passare del tempo pu divenire meno rappresentativo delle abitudini
di spesa dei consumatori
- include anche i prezzi dei beni importati
Manuela M. Tontini
CAPITOLO SECONDO
Modello di determinazione del reddito
e Teoria del moltiplicatore
IPOTESI BASE DEL MODELLO. I 4 settori del sistema
macroeconomico
S.e. con un unico settore produttivo (astrazione teorica):
- spese finali dei 4 operatori, tutte destinate allo stesso prodotto finale
- livello dei prezzi fisso (tutte le variabili misurate in termini reali)
- economia caratterizzata da eccesso di capacit produttiva -> la domanda
di beni e servizi il solo fattore decisivo nello stimolare la loro produzione
- VARIAZIONI REDD. NAZIONALE = VARIAZIONI REDD. NAZIONALE REALE.
Spesa aggregata in beni e servizi (= somma delle spese desiderate dai 4
settori) -> SA = C + I + G + (X M). Non necessario che sia uguale a quella effettiva ne a livello complessivo
ne a quello di ogni singola categoria.
Sett. Famiglie, analisi del consumo e del risparmio
Risparmio la parte inutilizzata del reddito Yd. Yd il reddito disponibile, da questo dipende il comportamento dei consumatori. Se non c settore pubblico "d coincide con il reddito nazionale perch non ci sono spesa pubblica ne tassazione.
Due tipologie di individuo:
SPENDE TUTTO Ci CHE RICEVE
Spesa direttamente collegata al suo Yd corrente
- Keynes (ec. Inglese 1883-1946) -> funzione del consumo keynesiana
METTE DEL DENARO DA PARTE
Potrebbe decidere di indebitarsi per sostenere spese elevate nella
prima parte della sua vita, per poi restituire successivamente la
somma in vista di un reddito futuro atteso pi elevato. Non Yd a determinare il consumo.
- Modigliani (ec. Italiano 1918-2003) -> teoria del ciclo vitale
- Friedman (ec. Usa 1912-2006) -> teoria del reddito permanente
FUNZIONE DEL CONSUMO (grafico)
relazione tra il consumo e le variabili che lo influenzano
Componente Componente
esogena (o autonoma) endogena (o indotta)
- c anche quando - si modifica al variare
non c reddito del reddito disponibile Yd
= KL + KM "d
* = consumi programmati NO = consumo autonomo
Manuela M. Tontini
*, ,
* = NO + NP Yd [a]
A
KL , = NO + (1 NP )Yd [b]
45 B
Y*
Yd
KL
[a] funzione del consumo. Linea retta con inclinazione < 1
- linclinazione misura la propensione marginale al consumo
PMaC = C / R (valore in genere tra 0 e 1) - PMeC = C / S
[b] funzione del risparmio. Differenza tra la retta a 45 e la funzione del
consumo.
- propensione marginale al risparmio = 1 PMaC PMaS = S / R (valore in genere tra 0 e 1) - PMeS = S / S - si ricava da ' = Y C = Yd (NO + NP Yd) = KL + (M KM )"d
PMeC + PMeS = 1
- nel punto A consumo pari al reddito disponibile
nel corrispondente punto B risparmio nullo
- a sinistra di A consumo > reddito , risparmio negativo
- a destra di A consumo < reddito , risparmio positivo
Sett. imprese, analisi degli investimenti
(a parit degli altri fattori)
maggiore il tasso di interesse -> pi alto il costo per prendere in prestito
denaro per effettuare gli investimenti -> minore lammontare della spesa
desiderata per gli investimenti.
Componenti degli investimenti:
Costituzione di scorte
maggiore il tasso di interesse reale ->
maggiore il costo-opportunit di detenere scorte ->
limitate le scorte desiderate
Costruzione edifici per uso residenziale
variazioni del tasso di interesse influenzano fortemente la domanda
di abitazioni che solitamente si acquistano con mutuo.
Formazione di capitale fisso
aumento dei tassi di interesse reale ->
aumento del costo di attrezzature e beni strumentali ->
riduzione degli investimenti.
I TASSI DI INTERESSE INFLUENZANO GLI INVESTIMENTI, si determinano sui
mercati finanziari.
Manuela M. Tontini
Investendo, limpresa scommette su un futuro favorevole che non pu
essere previsto con certezza. Quindi ulteriore variabile sono le PREVISIONI
DELLE IMPRESE SULLA FUTURA CONGIUNTURA ECONOMICA (andamento
della domanda aggregata e sue variazioni nel tempo).
----------------------------------------------------------------------------------------------------
Consideriamo linvestimento come ESOGENO (non influenzato da
cambiamenti del reddito nazionale), presupponendo quindi un ammontare
fisso di spesa desiderata per gli investimenti.
Determinazione del reddito di equilibro e investimenti in
ECONOMIA CHIUSA SENZA SETTORE PUBBLICO
a. REDDITO NAZIONALE = * + + b. consumatore Keynesiano * = NO + NP Yd c. investimenti costanti + = +0 d. redd. disponibile redd. nazionale = Yd
, ', (grafico*)
* + +0
E * = NO + NP Yd
F , = NO + (1 NP )Yd
Funzione della spesa aggregata retta a 45 punto E che individua "* (domanda aggregata offerta aggregata). Funzione degli investimenti programmati funzione del risparmio punto F dove + = , (risparmio programmato = investimento programmato). Anche il punto F individua "*.
Sostituendo b. e c. nel reddito nazionale = NO + NP Yd + +0
risolvendo per Y "*= MMWKM
( KL + 0)
moltiplicatore della spesa autonoma (= reciproco della PMaS)
TEORIA DEL MOLTIPLICATORE
Da +0 si passa a +0+ + (variazione positiva degli investimenti) livello di Y* pi elevato. Risulter pari a Y*+Y
Y*+ Y = PPWXY
( NO + +0 + + )
sottraendo membro e membro: = MMWKM
maggiore dellunit
perch 0
Manuela M. Tontini
Imposizione fiscale
soggetto attivo: in base alla legge istituisce e riscuote tributi soggetto passivo: deve pagare limposta BASE IMPONIBILE: quantit di ricchezza su cui viene effettivamente calcolata limposta
ALIQUOTA: percentuale della base imponibile che determina lammontare di imposta dovuta
Imposta DIRETTA Imposta INDIRETTA
Colpisce direttamente Colpisce in funzione e
la ricchezza (patrimonio o reddito), in proporzione di quello
non si trasferiscono, non provocano che il soggetto consuma
una variazione dei prezzi dei o del servizio di cui
prodotti o dei fattori. usufruisce (iva).
Imposta PROPORZIONALE : aliquota costante.
Aumento dellammontare dellimposta, direttamente proporzionale
allaumentare dellimponibile.
Imposta REGRESSIVA: aliquota decresce allaumentare dellimponibile.
Ammontare dellimposta aumenta meno che proporzionalmente rispetto
allimponibile.
Imposta PROGRESSIVA: aliquota aumenta allaumentare dellimponibile.
Ammontare dellimposta aumenta pi che proporzionalmente rispetto
allimponibile.
Art.53 Cost. DOVERE TRIBUTARIO.
Il cittadino tenuto a concorrere alle spese pubbliche poich lo Stato deve
necessariamente sostenerle. A ricchezze maggiori si applicheranno aliquote
di imposta pi alte (PROGRESSIVIT TRIBUTARIA).
Art.23 Cost. NESSUNO PU ESSERE SOGGETTO A TRIBUTO SE NON IN
BASE ALLA LEGGE.
SISTEMA TRIBUTARIO Copertura della spesa pubblica
Redistribuzione della ricchezza nella societ
POLITICA FISCALE programmi in tema di imposizione fiscale
DI UN GOVERNO programmi in tema di volumi di spesa
INFLUENZA SUL REDDITO NAZIONALE:
- spesa pubblica parte della spesa autonoma
- le imposte vanno sottratte al redd. nazionale
- i pagamenti per trasferimenti gli vanno aggiunti
Acquisto di beni e servizi Pagamenti per trasferimenti
Sono parte del PIL, lo Stato Influenzano indirettamente
influenza direttamente il la spesa aggregata desiderata
reddito nazionale aggiungendosi attraverso leffetto sul Yd agli altri operatori privati. dei singoli (non si conta in 2).
SALDO DEL BILANCIO PUBBLICO =
ENTRATE PUBB. COMPLESSIVE ( . ) SPESE PUBB. COMPLESSIVE ( - )
SALDO DI BILANCIO PRIMARIO: (3 2) ! # # (\& \ ] $!& ]!!N
Manuela M. Tontini
Entrate > Spese avanzo di bilancio
Spese > Entrate disavanzo di bilancio
avanzo (e quindi anche disavanzo) = 0 pareggio di bilancio
Determinazione reddito di equilibrio, investimenti, spesa
pubblica con gettito fiscale dato
Imposte nette . = (gettito fiscale compl. (pagamenti compl. per incassato dallo Stato) trasferimenti dello Stato)
Spesa pubblica -0 si ipotizza esogena, indipendente dal reddito nazionale.
Gettito fiscale (al netto dei trasferimenti) .0 si ipotizza anchesso predeterminato
Comportamento dei consumatori: * = NO + KM ( " .0 )
PMaC reddito disponibile
dopo pagamento imposte
Condizione di equilibrio reddito/domanda globale: = * + +0 + 20
sostituendo la prima nella seconda "* = MMWKM
( KL + 0 + -0 KM .0)
Aumento della spesa pubblica (con N = + = 3 = 0) aumento di reddito = moltiplicatore x 2 MOLTIPLICATORE DELLA SPESA PUBBLICA: M/(M K M)
Aumento delle imposte (con N = + = 2 = 0) riduzione di reddito = moltiplicatore x 3 MOLTIPLICATORE DELLA TASSAZIONE: KM/(M K M)
Il settore estero e il ruolo delle esportazioni nette.
Determinazione reddito di equilibrio in ECONOMIA APERTA
Introduzione del SETTORE ESTERO scambi con il resto del mondo
Esportazioni (X): domanda estera di consumo di beni nazionali. Ipotizzate ESOGENE rispetto al reddito nazionale.
(fungono da bilancia commerciale)
Importazioni (M): domanda nazionale di consumo di beni esteri. Aumentano al crescere del reddito nazionale.
9 = (
FUNZIONE ESP. NETTE (NX): 8 = 8 9 = 8 ( [h.] (supposto varia solo il redd. nazionale) Propensione media e
marginale a investire
Relazione reddito - domanda aggregata = * + + + 2 + 8 9 [i.]
Sostituendo [h.] [f.] in [i.]: * = M(MWKM ab)
(KL + L + -L + 6L KM.L)
Tenendo conto delle variazioni:
= P(PWXY ac)
(N + + + 2 + 8 NP3)
moltiplicatore della spesa autonoma
Manuela M. Tontini
CAPITOLO TERZO
Offerta di moneta, sistema finanziario e funzioni di una
Banca Centrale
La MONETA e le sue funzioni: dal baratto alleconomia
monetaria
MONETA = 1.
intermediario degli scambi: mezzo di pagamento divisibile, trasportabile,
non deteriorabile, di generale accettazione
2. unit di conto: bene nei cui termini sono espressi tutti i prezzi
3. riserva di valore: modo per conservare la ricchezza nel tempo
MONETA BANCARIA = (es. conti correnti bancari come riserva di valore
immediatamente liquida) ha le stesse funzioni della moneta legale infatti gli
assimilata
PREZZO DI UN BENE = ammontare di moneta ceduta per acquistarlo
ECONIMIA MONETARIA = sistema in cui i beni acquistano la moneta
e la moneta acquista i beni
SIGNORAGGIO = rapporto tra valore nominale della nuova moneta emessa in
un intervallo temporale, e indice generale dei prezzi
Finanziamento puramente monetario (aumenta la spesa pubblica)
aumenta il livello generale dei prezzi si riduce il potere dacquisto
Definizioni di moneta adottate dal Consiglio Direttivo della BCE -->
quantit di moneta M1 = circolante + ammontare dei depositi a
vista bancari e postali;
quantit di moneta M2 = M1 + ammontare dei depositi
rimborsabili con preavviso fino a 3mesi e con scadenza fino a
2anni
quantit di moneta M3 = M2 + ammontare dei pronti contro
termine bancari, quote di fondi comuni monetari, titoli
obbligazionari con scadenza fino a 2anni
Differenti nel GRADO DI LIQUIDITA
Banca Centrale, aziende di credito e offerta di moneta
2.1. Funzioni della Banca Centrale
Banca Centrale (banca dei banchieri)
- assolve le funzioni di banca del settore statale
- crea la base dei pagamenti emettendo CIRCOLANTE
- crea le RISERVE BANCARIE +
BASE MONETARIA
Aziende di credito = intermediari finanziari
- raccolgono i risparmi dai depositanti e li danno a prestito
- creano lOFFERTA DI MONETA
=
Manuela M. Tontini
2.2. Funzioni del sistema bancario e creazione di credito
RISERVE BANCARIE --> fruttano un interesse assai limitato o nullo
CONTANTE NEI CAVEAU DELLE BANCHE --> non offre remunerazione
RISERVE PRESSO LA BANCA CENTRALE --> possono fruttare interessi
motivi precauzionali motivi legali
= obiettivo di soddisfare = obbligo dalla legge di tenere una
i prelievi dei loro clienti frazione dei depositi come riserve
coefficienti di riserva fissati
in rapporto ai depositi
Il moltiplicatore dellofferta di moneta
Legame tra RISERVE e DEPOSITI relazione tra BASE MONETARIA e
AGGREGATI MONETARI chiamata moltiplicatore della moneta
Le banche detengono una frazione r dei depositi DB sotto forma di riserve R
presso la Banca Centrale --> R = rDB
Il pubblico decide quale quota di base monetaria M detenere sotto forma di
circolante CIRC, il resto diventa riserva per i depositi DB -->
M = CIRC + DB
Il circolante detenuto dagli operatori non bancari
in una certa porzione fissa (c) rispetto
ai depositi bancari --> CIRC = cDB
Base monetaria BM = CIRC + R = cDB + rDB = (c+r)DB [a.]
Moneta M = CIRC + DB = cDB + DB = (c+1)DB [b.]
Dalla [b.]: DB = 9 (N + 1)
sostituita nella [a.]: BM = (c+r) [9 (N + 1) ]
M in funzione della BM controllata dalla BC --> M = (KaM)
(Kag) BM
MOLTIPLICATORE DELLA BASE MONETARIA
sempre >1 perch abbiamo assunto 0< r funzione di offerta di moneta
0
In realt la reazione delle banche alle variazioni delle riserve molto meno
automatica di quanto assunto nella formula del moltiplicatore
OBIETTIVI DEGLI OBBLIGHI DI RISERVA:
diminuire la rischiosit dei sistemi bancari
controllo delle banche centrali sullofferta di moneta
Ms
(retta verticale che si sposter a destra o a sinistra a
seconda che la BC incrementi o riduca lo stock di BM)
Manuela M. Tontini
BASE MONETARIA, i suoi canali di creazione e controllo
BASE MONETARIA --> regola il flusso di liquidit nel sistema economico
Canali di creazione di BM Canali di assorbimento di BM
= OFFERTA da parte delle = DOMANDA da parte del
autorit monetarie sistema economico
offerta in termini di stock -->
BMS
= BMTES + FINBC + BMES
canale tesoro = parte del disavanzo di bilancio del settore pubblico, che non finanziata con titoli di stato (nellUE Monetaria non pi attivo)
canale bancario = quantit di BM fornita dalle autorit monetarie al sistema creditizio attraverso operazioni di apertura di credito alle aziende
di credito (canale oggi principale nellUnione Monetaria Europea)
canale estero = attivo solo in regime di cambi fissi o manovrati
Natura, ruolo e funzioni della BANCA CENTRALE EUROPEA
Trattato di Maastricht :
MONETA UNICA per lUnione europea
--> POLITICA MOETARIA UNICA affidata alla Banca Centrale Europea
Ha PERSONALITA GIURIDICA e compone il Sistema europeo la
pi ampia CAPACITA DI AGIRE di banche centrali (Sebc) insieme
in ciascuno degli Stati membri alle banche centrali nazionali
- Operazioni di mercato aperto
- Operazioni su iniziativa delle controparti
Principio generale nellintervenire: REGOLE DEL MERCATO E
DELLA LIBERA CONCORRENZA
- Operazioni di mercato aperto
= COMPRAVENDITA DI TITOLI (la BCE acquirente quando vuole immettere
BM, venditore quando la vuole ridurre) attraverso operazioni di
rifinanziamento principali
frequenza settimanale e durata di 2 settimane
in conformit a una procedura dasta
- Operazioni su iniziativa delle controparti
= la BCE compie operazioni di rifinanziamento marginale: fissa il tasso di
interesse (EONIA) da praticare alle istituzioni finanziarie e monetarie
europee che richiedano liquidit a breve termine (credito overnight )
BCE
NON unistituzione comunitaria
i suoi atti NON sono imputabili allUE
gode di INDIPENDENZA NELLATTUARE LA POLITICA MONETARIA
Organi decisionali della BCE
COMITATO ESECUTIVO: presidente, vicepresidente, 4membri
nominati dai capi di Stato o di governo dei paesi dellUME (in carica
8anni)
CONSIGLIO DIRETTIVO: membri del comitato esecutivo, governatori
delle banche centrali nazionali dellUME
CONSIGLIO GENERALE: presidente, vicepresidente, governatori
delle banche centrali nazionali dei paesi dellUE
Manuela M. Tontini
Obblighi di trasparenza della BCE
Presentare una relazione annuale al Parlamento europeo, al
Consiglio europeo e a quello dei ministri dellUE, alla Commissione
sullattivit del Sebc e sulla politica monetaria attuata in corso
Contabilit soggetta alla verifica di revisori contabili esterni
Bilancio e conto economico pubblicati annualmente
Funzioni e struttura del SISTEMA FINANZIARIO
La Pubblica Amministrazione e le imprese debbono ricorrere al
finanziamento esterno per sostenere i propri programmi di spesa.
Finanziamento esterno diretto= il soggetto che risparmia cede le proprie
disponibilit monetarie direttamente al soggetto in disavanzo finanziario,
accettando in cambio attivit finanziarie emesse da questo ultimo.
SISTEMA FINANZIARIO = insieme organizzato di mercati, intermediari e
strumenti finanziari. Struttura attraverso cui si svolge la produzione e
lofferta dei servizi finanziari (attivit finanziaria).
Strumenti finanziari : categoria di contratti aventi a oggetto diritti e
prestazioni di natura finanziaria.
Mercati finanziari : mercati specializzati nella negoziazione di strumenti
finanziari.
Intermediari finanziari : speciale classe di imprese che svolgono
essenzialmente attivit finanziaria (in Italia la Banca Centrale Europea, le
banche centrali nazionali e le banche).
Il sistema finanziario realizza :
a) regolamento degli scambi
b) accumulazione del risparmio e finanziamento degli investimenti
c) gestione dei rischi.
In un sistema economico in equilibrio si realizza leguaglianza tra
risparmi e investimenti. La natura degli investimenti dipende dalle scelte di
allocazione del risparmio investito in forma finanziaria dalle famiglie.
ACCUMULAZIONE e ALLOCAZIONE del risparmio sono due aspetti
fondamentali dellattivit del sistema finanziario.
Risparmiatori e detentori di ricchezza dispongono di un potere di acquisto
in eccesso e sono disposto a scambiarlo con potere di acquisto futuro.
Altri soggetti hanno un deficit di potere di acquisto, che possono risolvere
utilizzando risorse altrui attraverso contratti di finanziamento.
TRASFERIMENTO DAI SOGGETTI IN SURPLUS A QUELLI IN DEFICIT che si
realizza con laccentramento delle risorse provenienti dai risparmiatori e la
redistribuzione delle stesse tra i possibili utilizzatori.
Modi di rafforzamento del processo di trasferimento di risorse finanziarie:
- informazione
- liquidit
- trasformazione del rischio.
Manuela M. Tontini
La struttura finanziaria di un sistema economico
Il risparmio una variabile FLUSSO: misura la dimensione di un fenomeno
nel corso di un determinato intervallo di tempo.
Il patrimonio una variabile STOCK: misura la dimensione di un fenomeno
in un dato momento.
Attivit finanziarie (crediti) e passivit finanziarie (debiti) = valori stock
Variazione dattivit e passivit finanziarie = relativi flussi
Strumento finanziario: contratto che prevede prestazioni di natura
finanziaria e intercorre tra emittente (debitore) e investitore (creditore).
Per linvestitore si tratta di un diritto patrimoniale quindi assume la natura
della attivit finanziaria (Af), per lemittente rappresenta un impegno
patrimoniale quindi passivit finanziaria (Pf).
Le attivit reali (Ar) sono beni aventi valore intrinseco in quanto possono
produrre servizi di utilit reale e immediata per il possessore.
La attivit finanziarie non rappresentano produzione di nuova ricchezza per
leconomia nel suo complesso, ma generano redditi per il possessore.
Unit economiche, settori e decisioni finanziarie
Semplificando si pu rappresentare leconomia attraverso la
AGGRAGAZIONE DI SOGGETTI RELATIVAMENTE OMEGENEI NEL
COMPORTAMENTO, AUTONOMI E CAPACI NELLE DECISIONI IN CAMPO
ECONOMICO-FINANZIARIO.
1. Imprese. Settore che raccoglie le aziende di produzione che
producono beni e servizi non finanziari destinati alla vendita.
2. Sistema finanziario. Settore che raggruppa le aziende di
produzione che producono servizi finanziari.
3. Settore pubblico. Settore che comprende le Amministrazioni
Pubbliche e gli enti di previdenza e assistenza sociale. Produce beni
e servizi non destinabili alla vendita secondo le regole di mercato.
4. Famiglie. Settore che comprende le unit di consumo e le istituzioni
senza fini di lucro.
5. Settore estero. Considera tutti gli operatori non residenti,
limitatamente alle operazioni che effettuano con unit economiche
residenti.
Le famiglie sono il settore in surplus per eccellenza, imprese e
amministrazioni pubbliche sono settori in deficit. Le risorse finanziarie
sono quindi trasferite dal primo verso gli altri due settori.
La regolamentazione del SISTEMA BANCARIO
a) Controllo della stabilit sotto il profilo macroeconomico controllo
finalizzato a evitare la possibilit del diffondersi contagioso di perdite tra
aziende di credito che metta a repentaglio leconomia reale.
Solo le banche emettono passivit a vista con valore nominale certo.
Una crisi di fiducia da parte dei depositanti pu precipitare in una corsa
agli sportelli. Ci comporta un rischio di contagio che metterebbe in crisi
lintero sistema bancario.
La regolamentazione e la attivit di vigilanza assumono un carattere
prudenziale volto a ridurre lassunzione di rischi al fine di garantire
condizioni di stabilit.
Manuela M. Tontini
b) Tutela della concorrenza nel settore dellintermediazione
c) Perseguimento di una equa distribuzione delle risorse e in particolare del
bene informazione imposizione di regole di trasparenza
Strumenti regolamentari:
regolamentazione prudenziale relativa alle attivit detenute in
portafoglio dalle banche volont delle autorit di limitare
lassunzione di rischio da parte degli intermediari;
assicurazione dei depositi in Italia il Fondo Interbancario di
Tutela dei Depositi interviene successivamente a episodi di crisi,
raccogliendo dagli aderenti le somme necessarie al rimborso dei
depositanti;
requisiti minimi di capitalizzazione la regolamentazione ha
stabilito rapporti minimi tra capitale proprio e attivit totali che
ogni impresa bancaria vincolata a mantenere, pena lintervento
delle autorit.
Manuela M. Tontini
CAPITOLO QUARTO
Le teorie della domanda di moneta
La MONETA :
- un mezzo di pagamento grazie al quale si effettuano le transazioni tra
operatori economici;
- una riserva di valore ossia forma di impiego della ricchezza alternativa alle
attivit finanziarie e reali.
Velocit di circolazione della moneta e identit quantitativa
La velocit media di circolazione della moneta (V) equivale al rapporto tra
lammontare complessivo dei pagamenti da effettuare (T) e la quantit di
moneta in circolazione (M)
h = i j misura il numero di volte in cui la moneta viene utilizzata per lo scambio di un dato periodo.
Il suo reciproco (1/V) misura il tempo medio di permanenza di una
banconota nel portafoglio dei consumatori.
T pu anche essere espresso come rapporto tra il livello dei prezzi e lammontare delle quantit scambiate, valutate a prezzi costanti: T = P Q
Sostituendo la T cos calcolata alla formula principale MV = P Q nota come identit quantitativa perch vera sempre.
La velocit di circolazione risulta essere: h = :p/j
Teoria quantitativa e domanda di moneta neoclassica
nellanalisi di Fisher
Il livello del prodotto in termini reali e la velocit di circolazione (V) si assumono dati e indipendenti dalla quantit di moneta.
V e Q si ipotizzano costanti e Q si pu approssimare con il livello del reddito a prezzi costanti (Y). Equazione della teoria quantitativa della moneta: q = ( r ) 7
A ogni data variazione percentuale della quantit di moneta corrisponde
uneguale variazione percentuale del livello dei prezzi.
Y costante supponendo che il volume degli scambi sia proporzionale a quello della produzione (vale a dire a quello del reddito reale), e che questo
sia fissato dal livello di PIENA OCCUPAZIONE delle risorse.
V si assume valore costante determinato da fattori istituzionali.
La quantit reale di moneta necessaria per effettuare gli scambi costante
ossia: M P = V Y
Il costo di opportunit del tenere moneta dato dal suo potere di acquisto.
Poich il prezzo della moneta nominale dato dal reciproco del livello dei
prezzi, la funzione di domanda di moneta in termini nominali una iperbole
equilatera -->
Mt
MO 2MO
Dalla intersezione tra questa funzione e quella di offerta esogena di moneta
decisa dalla Banca Centrale si determina il POTERE DI ACQUISTO DELLA
MONETA, ossia il reciproco del livello generale dei prezzi (1 P ).
M :
j
1 PO
1 2PO
A
B
Manuela M. Tontini
Lequazione quantitativa pu anche essere scritta: j:
= v = Mh
" = w "
M P = quantit di moneta in termini reali k = periodo medio intercorrente tra due transazioni in cui ogni unit monetaria trattenuta (reciproco di V)
In questa forma si chiama equazione quantitativa di Cambridge.
m = kY una funzione di domanda di moneta transattiva.
Domanda di moneta e teoria della preferenza della liquidit
nellanalisi di Keynes
Keynes distingue tre movimenti principali per cui si detiene moneta:
transattivo, precauzionale, speculativo. I primi due derivano dalluso della
moneta nel facilitare gli scambi, il terzo risulta dalla moneta in quanto
attivit finanziaria e riserva di valore.
Suddivide il movente a scopo TRANSATTIVO in:
movente del reddito applicato ai privati, si riferisce allentit dei redditi
e alla lunghezza del periodo che intercorre tra la riscossione del reddito e
leffettuazione dei pagamenti.
movente dimpresa si riferisce al desiderio delle imprese di tenere
moneta per coprire lintervallo tra il momento di sopportazione dei costi e
quello di incasso dei ricavi delle vendite. Dipende dal valore della
produzione corrente e dal numero di intermediari.
Il movente PRECAUZIONALE consiste nel provvedere a eventuali
contingenze che esigessero una spesa improvvisa e imprevista.
Per Keynes lalternativa tra MONETA e TITOLI, il costo alternativo del
tenere moneta dato dal tasso di interesse.
Alla base della scelta c la distinzione tra tasso di interesse corrente e
tasso di interesse atteso.
Relazione tra valore dei titoli e tasso di interesse: :F = z B dove P{ il prezzo dei titoli.
> Se gli operatori si aspettano un aumento del tasso di interesse,
prevedono un calo del prezzo dei titoli preferiscono detenere moneta.
> Se gli operatori si aspettano una diminuzione del tasso di interesse,
prevedono un aumento del prezzo dei titoli conviene acquistare titoli.
Andamento della domanda di moneta a scopo SPECULATIVO
B (tasso di interesse)
iO
iP Mt
j (domanda di moneta)
La funzione inclinata negativamente.
In iO tutti si aspettano un aumento del valore dei titoli e vorranno acquistarli, la domanda di moneta sar nulla.
In iPtutti si aspettano un aumento del tasso di interesse e cercheranno di vendere titoli per acquistare moneta. La domanda di moneta diventa
infinita (parallela allasse x).
MP = quantit di moneta tenuta a scopi transattivi e precauzionali. La rispettiva funzione di liquidit LPdipende soprattutto dal livello di reddito Y. M~ = quantit di moneta tenuta a scopi speculativi.
Manuela M. Tontini
La rispettiva funzione di liquidit L~ dipende soprattutto dal tasso di interesse.
9 = 9P + 9~ = P() + (~ )
Analisi Keynesiana della domanda di moneta: GLI INDIVIDUI DETENGONO
UNA PARTE DI MONETA PER SCOPI TRANSATTIVI E PRECAUZIONALI E
UNALTRA PARTE COME RISERVA DI VALORE.
La domanda di moneta elastica al tasso di interesse e tale elasticit pu
divenire infinita in corrispondenza di un tasso di interesse abbastanza
basso.
Equilibrio del mercato della moneta e tasso di interesse
nellanalisi Keynesiana
Funzione di offerta di moneta si considera esogena e controllata dalla
Banca Centrale. Si sposta a destra o a sinistra a seconda che Banca Centrale
incrementi o riduca lo stock di base monetaria.
Funzione di domanda di moneta in termini reali Mt = Mt(Y, i)
B M1 M2
i C
iP A
In A la domanda e lofferta di moneta sono uguali al tasso di interesse P. tasso > M : lofferta supera la domanda e tende a ridurre il tasso stesso tasso < M : la domanda supera lofferta e tende a far salire il tasso stesso.
La BC decide di incrementare la base monetaria --> la curva di offerta si
sposta verso destra --> al tasso P lofferta supera la domanda --> chi possiede questa moneta aggiuntiva la usa per acquistare titoli provocando
laumento del loro prezzo e una diminuzione del tasso fino al livello ~. Lequilibrio di raggiunge nel punto B.
La domanda di moneta aumenta --> la curva si sposta verso destra --> al
tasso P la domanda supera lofferta --> gli operatori tenteranno di aumentare le loro scorte di moneta vendendo titoli, provocando una
diminuzione del prezzo dei titoli e un aumento del tasso fino al livello . Lequilibrio si raggiunge nel punto C.
LA VELOCITA DI CIRCOLAZIONE DELLA MONETA PUO SUBIRE BRUSCHE
VARIAZIONI IN RELAZIONE ALLAMMONTARE DELLE SCORTE LIQUIDE.
Possesso di MONETA: non comporta rischi ma non offre possibilit di reddito.
Possesso di TITOLI: comporta lattrattiva di guadagno nella forma di reddito
monetario ma comporta anche il rischio che il reddito sia negativo.
Lindividuo ha il problema di BILANCIARE GLI ELEMENTI DI RISCHIO E DI
GUADAGNO RIGUARDANTI IL POSSESSO DEI TITOLI.
j MP M~
B
Mt2
Mt1 i~
Manuela M. Tontini
Riformulazione della teoria quantitativa e della domanda di
moneta di Friedman
Punto di partenza dellanalisi --> formulazione di una funzione di domanda di
moneta a livello microeconomico.
Friedman assume che i rendimenti di tutte le attivit finanziarie non variano,
quindi guadagni e perdite in conto capitale non compaiono nella funzione di
domanda di moneta (la moneta essenzialmente una attivit patrimoniale).
(reddito permanente) = g (tasso di rendimento medio ponderato di tutte le attivit che compongono il patrimonio di un operatore) (ricchezza complessiva, inclusa quella umana).
In conclusione la domanda di moneta cos formulata:
9 = {, , X , ( ), , # , ]}
= livello generale dei prezzi = rapporto tra la ricchezza non umana e quella umana ] = variabile conglobante tutto ci che pu influire sulle preferenze degli operatori.
Assume che gli operatori non siano affetti da illusione monetaria quindi che
la domanda di moneta, espressa in termini reali, non varia al variare del
livello dei prezzi e del reddipo permanente espresso a prezzi correnti.
Ruolo della moneta nel sistema monetarista
Nello schema monetarista, a differenza di quello Keynesiano, LA MONETA
UN SOSTITUTO ANCHE DELLE ATTIVITA REALI e non solo di quelle finanziarie.
Aumento delle scorte monetarie reali --> gli operatori tendono ad aumentare
i porpri livelli di spesa --> aumento del tasso di inflazione su cui si sono
formate le aspettative --> diminuzione del valore reale delle scorte monetarie
--> aumento della domanda nominale di moneta per mantenere le scorte
reali al livello desiderato --> diminuisce la spesa e e si riduce il tasso atteso di
inflazione --> origine di una nuova reazione in senso inverso.
Il movimento oscillatorio termina nella nuova posizione di equilibrio!
Una variazione della quantit di moneta non in grado di mutare in
maniera permanente il valore reale del reddito, pur determinando
landamento del ciclo nel breve periodo.
Lipotesi della ASSENZA DI ILLUSIONE MONETARIA comporta il graduale
aggiustamento del tasso atteso di inflazione a quello effettivo.
Manuela M. Tontini
CAPITOLO QUINTO
Tassi di interesse, mercati finanziari e decisioni di
investimento delle imprese.
Decisioni di investimento e ruolo del tasso di interesse
La dotazione di risorse per il consumo (REDDITO) la conseguenza di scelte
consapevoli riguardanti la sfera produttiva, ossia non esogena.
La produzione richiede che una quota di tale dotazione non sia devoluta al
consumo, ma investita in capitale produttivo.
INVESTIMENTO = parte della produzione corrente destinata al
mantenimento o accrescimento dello stock di capitale di un sistema
economico.
Tre categorie principali di spesa per investimenti:
- strutture residenziali,
- impianti e macchinari impiegati dalle imprese;
- scorte.
La determinazione della domanda di nuovi beni di investimento dipende
dalla convenienza del nuovo investimento in confronto alla convenienza di
possedere attivit fruttifere gi esistenti.
Credito esigibile a una certa data futura
In generale una somma D prestata a un tasso di interesse B per anni, d diritto ad avere, alla fine dei & anni, una somma pari a = ( + )
t.
Il valore attuale del credito che spetta al soggetto alla fine dei & anni pari a = (1 + )
t.
Se il tasso di interesse di mercato scende allora sale il valore attuale del
credito che spetta dopo un certo periodo di tempo.
Titolo a reddito fisso
In epoche diverse nel futuro, si riscuote una cedola del titolo e si incassa
una certa somma z. Quando non ci sono pi cedole il titolo giunto a scadenza e viene incassato il valore nominale . Il valore attuale del titolo pari al valore attuale della somma di tutti gli
interessi futuri pi quello del rimborso a scadenza ossia:
= (a)
+ (a)
+ + (a)
+ (a)
La DECISIONE DI INVESTIRE FONDI dipende dal fatto che il loro tasso di
rendimento atteso sia maggiore o minore del costo del prestito dei fondi
necessari.
- Al tasso di interesse B si pu prendere in prestito il denaro. - Al tasso di interesse g (c.d. efficienza marginale del capitale) il valore attuale di tutti i rendimenti netti futuri attesi esattamente uguale al costo
di quel bene capitale.
Quindi:
se # = i indifferente che il denaro sia usato per comprare un bene capitale o per prestarlo a tasso di interesse i. se # > i pi vantaggioso comprare il bene capitale che prestare fondi. Chi non ha denaro per comprare il bene capitale e vuole investire,
disposto a pagare il prezzo del prestito della somma di denaro necessaria.
Manuela M. Tontini
Funzione dellinvestimento, una generalizzazione
LINVESTIMENTO INVERSAMENTE CORRELATO AL TASSO DI INTERESSE,
un tasso di interesse pi alto implica infatti una spesa minore in beni di
investimento.
I PREZZI AZIONARI SONO POSITIVAMENTE CORRELATI ALLINVESTIMENTO
perch alcune imprese finanziano le proprie spese emettendo azioni nel
mercato dei titoli.
La funzione di investimento = (, , ) descrive la relazione in cui linvestimento dipende negativamente dal tasso di interesse e positivamente dalla variazione della produzione e dalla di Tobin.
La di Tobin il rapporto tra il valore dell'impresa sul mercato finanziario e il valore della stessa se si volesse riacquistare il suo stock di capitale sul
mercato dei beni. E misurato utilizzando prezzi azionari, anche se molte
imprese finanziano linvestimento tramite canali diversi dal mercato
azionario.
Nei successivi capitoli, per esigenze di chiarezza espositiva, si fa riferimento
ad una funzione di investimento pi semplice ossia + = +().
Investimenti delle imprese ed evoluzione del sistema
finanziario italiano
Mutamento dellindustria finanziaria italiana da un sistema semplice (10-
15 anni fa) incentrato sulla tradizionale attivit delle banche con limitata
gamma di strumenti e intermediari finanziari, ad un sistema complesso
sempre pi orientato al mercato.
Un sistema economico orientato al mercato pi funzionale a consentire la
raccolta diretta di mezzi finanziari da parte delle imprese, ma pi soggetto a
shocks e instabilit:
- le imprese hanno maggiore discrezionalit delle decisioni di aumento
dellindebitamento,
- il rischio dimpresa pu trasferirsi a famiglie o investitori non soggetti a
controlli di stabilit.
La proncipale fonte di finanziamento delle imprese minori sono le BANCHE.
Manuela M. Tontini
CAPITOLO SESTO
Tasso di interesse, consumo e risparmio delle famiglie in un
orizzonte intertemporale.
Consumo e risparmio delle famiglie, una analisi
intertemporale
Mediamente il consumo delle famiglie nel tempo meno variabile del
reddito disponibile. In particolare la propensione marginale al consumo nel
breve periodo minore di quella di lungo periodo: se il reddito disponibile
aumenta, il consumo aumenta di poco in un arco di tempo breve, ma
aumenta di pi in un arco di tempo pi lungo.
a) teoria del ciclo vitale elaborata da Franco Modigliani
b) teoria del reddito permanente proposta da Milton Friedman
Entrambe le teorie fondano il comportamento delle famiglie riguardo le
decisioni di consumo sulle ASPETTATIVE.
La teoria a) prende il nome dallenfasi che pone sul comportamento di una
famiglia che pianifica il consumo lungo lintero ciclo della propria vita.
La teoria b) prende il nome dalla distinzione tra reddito permanente (quello
che la famiglia considera duraturo) e reddito transitorio (quello che ci si
aspetta venga meno dopo breve periodo).
Le teorie del consumo basate sulle aspettative si discostano dalla semplice
funzione keynesiana del consumo: gli individui non prestano attenzione
solo al reddito disponibile dellanno in corso, ma decidono quanto
consumare in base al reddito disponibile corrente e quello atteso per il
futuro, tenendo conto anche del probabile livello dei consumi negli anni
successivi.
La famiglia deve fare i conti con il VINCOLO INTERTEMPORALE DI BILANCIO
non pu indefinitamente continuare a consumare pi del suo reddito
disponibile perch finirebbe per esaurire la sua ricchezza, che si accumula
risparmiando.
RICCHEZZA= attivit patrimoniali della famiglia quali depositi
bancari, titoli del debito pubblico, obbligazioni e azioni. Esistono
due tipi di redditi: reddito capitale (proviene dalle attivit
patrimoniali) e reddito del lavoro.
Il vincolo di bilancio afferma che IL RISPARMIO DI CIASCUN ANNO (= reddito
disponibile al netto del consumo) SI AGGIUNGE ALLA RICCHEZZA INIZIALE
a = + + .
= ricchezza allinizio dellanno t = tasso di interesse sulla ricchezza
= reddito del lavoro durante lanno t 3 = imposte durante lanno t * = consumo durante lanno t
Un piano di consumo realizzabile se esso non viola il vincolo di bilancio
della famiglia.
Manuela M. Tontini
Consumo, risparmio e ricchezza delle famiglie in Italia
Dal 2000 la ricchezza netta delle famiglie (= differenza tra le attivit e le
passivit totali) aumentata molto pi rapidamente nellarea delleuro che
negli Stati Uniti. Tra il 2000 e il 2008 le prime sono state fornitrici nette di
fondi, le seconde debitrici nette.
Uno studio della Banca dItalia ha calcolato che se tutti rimanessero senza
reddito da lavoro il 32% degli italiani si ritroverebe povero dopo 3 mesi
senza stipendio. Rispetto agli altri Paesi industrializzati la nostra situazione
risulta migliore per effetto del livello elevato della ricchezza detenuta dalle
famiglie italiane, in ragione di:
- ampia diffuzione della casa di propriet
- maggiore quota di risparmio precauzionale
scudo efficace
contro eventuali crisi
Manuela M. Tontini
CAPITOLO SETTIMO
Lequilibrio macroeconomico attraverso lanalisi del
modello IS-LM: dibattito sullefficacia delle politiche
monetarie e fiscali.
E necessario coordinare gli elementi dellanalisi macroeconomica
attraverso la costruzione di un modello integrato in cui siano determinati
simultaneamente i valori di equilibrio di tutte le variabili rilevanti,
assumendo che i prezzi siano fissi.
J.Hicks e A.Hansen costruirono il MODELLO IS-LM che unisce la
rappresentazione del settore reale (curva IS) con quella del settore
monetario (LM).
Equilibrio del mercato dei beni e costruzione della curva IS
A prezzi dati e capacit produttiva inutilizzata, possibile determinare il
livello del reddito dequilibrio in un sistema economico in presenza del
settore pubblico (senza considerare il caso di una economia aperta).
La condizione di equilibrio sarebbe: Y = cO + cP(Y TO) + I + GO
assumendo anche che gli investimenti dipendono da una componente
autonoma +O e da unaltra che funzione inversa del tasso di interesse: I = IO bi
la condizione di EQUILIBRIO tra domanda aggregata e produzione diventa:
Y = cO + cP(Y TO) + IO bi + GO
Risolvendo rispetto al livello del reddito si ottiene " = CDWCMiLa;LWBaLMWCM
nella quale le incogliete sono il livello del reddito Y e il tasso di interesse .
Tale equazione corrisponde alla curva IS individua le diverse
combinazioni del livello del reddito e del tasso di interesse compatibili con il
soddisfacimento della condizione di equilibrio sul mercato dei beni.
Domanda
Aggregata [cO + cPY cPTO + IO bBL + GO ]
[cO + cPY cPTO + IO bBM + GO ]
Tasso B
B
A
IS
Grafico [a]
La retta ha pendenza positiva pari a cP. LEQUILIBRIO si raggiunge dove la funzione di domanda interseca la retta a
45 (punto A) e in quel punto il reddito di equilibrio pari a YO. Se il tasso di interesse aumenta (da iOa iP) si riduce linvestimento per ogni
livello di produzione. Tale riduzione fa diminuire la produzione, che a sua
volta riduce ulteriormente il consumo e linvestimento. La domanda
diminuisce, spostandosi verso il basso, e si ha un nuovo equilibrio della
produzione (punto B) con reddito pari a YP.
La riduzione iniziale dellinvestimento genera una diminuzione maggiore
della produzione , attraverso leffetto del moltiplicatore.
45
Produzione
A
B
YO YP
Produzione di
equilibrio " YP YO
iP
iO
[a]
[b]
Manuela M. Tontini
Grafico [b]
La curva IS inclinata negativamente perch lequilibrio sul mercato dei
beni indica che un aumento del tasso di interesse porta a una riduzione
della produzione.
Variazioni delle variabili imposte (T), spesa pubblica (G), investimento e consumo autonomo, sposteranno la curva IS nel piano.
Es. aumento delle imposte (da TO a TP) --> reddito disponibile e consumo diminuiscono, la domanda di beni si riduce, attraverso il moltiplicatore si
riduce la produzione di equilibrio (da YO a YP): la curva IS si sposta verso
sinistra.
B
TP > TO
IS0(T0)
IS1(T1)
"
In generale ogni fattore che, dato il tasso di interesse, riduce il livello
dequilibrio della produzione, fa spostare la curva IS verso sinistra.
Al contrario ogni fattore che, dato il tasso di interesse, aumenta il livello
dequilibrio della produzione, fa spostare la curva IS verso destra.
Equilibrio del mercato della moneta e costruzione della
curva LM
Il tasso di interesse determinato dalluguaglianza tra domanda e offerta di
moneta espressa in termini reali.
M = kY mi
dove la variabile M rappresenta lo stock di moneta in termini reali offerto dalla Banca Centrale e il secondo membro rappresenta la domanda di
moneta che dipende dal reddito.
Assumendo che lofferta di moneta sia MO (esogena e costante) -->
= (ac)
descrive la relazione tra il reddito nazionale " e il tasso di
interesse B prevalente nel mercato delle attivit finanziarie, compatibile con il mantenimento dellequilibrio sul mercato della moneta. E la curva LM.
In ogni punto della curva LM la preferenza per la liquidit L uguale alla
offerta di moneta M (situazione di equilibrio sul mercato della moneta).
B B LM
iP B B
iO A Mt(YP) A
Mt(YO)
MO stock di moneta j YO YP reddito "
Grafico [a]
La domanda di moneta Mt , per un dato livello di reddito YO , una funzione decrescente del tasso di interesse. Dove lofferta e la domanda di moneta si
incontrano e il tasso di interesse iO, si ha lEQUILIBRIO (punto A). Un incremento del reddito (da YO a YP) induce laumento della domanda di moneta per ogni livello del tasso di interesse, la curva di domanda si sposta
verso destra e verso lalto. Al nuovo equililibrio corrisponde ad un tasso di
interesse pi alto (punto B).
Lequilibrio del mercato della moneta comporta che quanto pi alto il livello
della produzione, tanto maggiore sar la domanda di moneta e quindi tanto
pi alto sar il tasso di interesse.
YP YO
iO
[a] [b]
Manuela M. Tontini
Grafico [b]
La curva LM positivamente inclinata. Lequilibrio sul mercato monetario
implica che, per un dato stock reale di moneta, il tasso di interesse sia
funzione crescente del livello del reddito.
Per ogni livello di reddito il tasso di interesse compatibile con lequilibrio sul
mercato monetario pi basso.
Per ogni livello di reddito, una riduzione dellofferta di moneta provocaun
aumento dell tasso di interesse (la curva LM si sposta verso lalto), e
viceversa.
Equilibrio macroeconomico a prezzi fissi: determinazione
simultanea del reddito e del tasso di interesse
EQUILIBRIO MACROECONOMICO = equilibrio simultaneo sul mercato dei beni
e della moneta. Richiede che le curve IS e LM si intersechino.
tasso B di LM interesse
O A
IS
produzione
YO o reddito "
Ogni punto sulla curva IS corrsiponde allequilibrio sul mercato dei beni, che
richiede che la produzione sia funzione decrescente del tasso di interesse.
Ogni punto sulla curva LM corrsiponde allequilibrio sul mercato monetario,
che richiede che il tasso di interesse sia funzione crescente della produzione.
Nel punto A le due condizioni di equilibrio sono entrambe soddisfatte.
Tale rappresenta lEQUILIBRIO GENERALE ossia quello che relizza lequilibrio
in entrambi i mercati (reale e finanziario).
Politica fiscale, retroazione monetaria ed effetto di
spiazzamento
Una politica di espansione fiscale basata su aumento della spesa pubblica e/o
riduzione delle imposte comporta laumento del disavanzo di bilancio che
dovr essere finanziato mediante emissione di base monetaria (spostamento
della curva LM verso destra) o di titoli di Stato presso il settore privato
(spostamento delle curva IS verso destra).
B LM
iP C
iO A IS1
IS0
" YO YP Y~
Il grafico descrive, tramite lo spostamento a destra della IS, lincremento del
reddito di equilibrio (da YO a YP) determinato da un aumento della spesa pubblica (G) finanziata attraverso lemissione di titoli di Stato.
La quantit offerta di moneta M si assume invariata. Maggiore spesa pubblica --> il moltiplicatore fa aumentare il reddito -->
aumenta la domanda di moneta per transazionni (MP) --> essendo invariata lofferta di moneta in circolazione il tasso di interesse tende a crescere.
La domanda di moneta a scopo speculativo (M~) si riduce al crescere del
B
Manuela M. Tontini
tasso di interesse e la liquidit resa disponibile sar tanto maggiore quanto
pi elevata la sensibilit della domanda di moneta rispetto ad esso.
A PARITA DI OFFERTA DI MONETA UNA VARIAZIONE POSITIVA DEL REDDITO,
PROVOCANDO UN AUMENTO DEL TASSO DI INTERESSE, IN GENERE RIDUCE
PARZIALMENTE LINIZIALE AUMENTO DEL REDDITO.
Aumentando il tasso di interesse, una parte degli investimenti privati
saranno scoraggiati: effetto di spiazzamento di una politica fiscale
espansiva. La riduzione della domanda aggregata nella componente
investimento comporter la riduzione del reddito attraverso il moltiplicatore.
La retroazione monetaria sar TANTO Pi INTENSA QUANTO PI ELEVATA
LELASTICITA DEGLI INVESTIMENTI RISPETTO AL TASSO DI INTERESSE, TANTO
Pi DEBOLE QUANTO Pi ALTA SARA LA ELASTICITA DELLA DOMANDA DI
MONETA RISPETTO AL TASSO DI INTERESSE (e viceversa per ambedue i casi).
In caso di una politica monetaria totalmente accomodante (= le autorit
monetarie sono disposte a immettere tutta la quantit di moneta richiesta
dal mercato in relazione alla crescita del reddito) il tasso di interesse resta
costante e la retroazione monetaria nulla.
Politica monetaria e meccanismi di trasmissione
MECCANISMO DI TRASMISSIONE NELLA POLITICA MONETARIA = effetto sul
livello del reddito dequilibrio darivante da interventi espansivi o restrittivi
sulla moneta da parte della Banca Centrale.
B LM0
iO A LM1
Nel gafico: politica monetaria espansiva --> rduzione del tasso di interesse di
eqilibrio (da i0 a i1) e incremento del reddito (da Y0 a Y1) --> aumento degli
investimenti --> meccanismo di moltiplicazione identico a quello esaminato in
relazione alla spesa pubblica.
Efficacia della manovra: TANTO Pi AMPIA QUANTO Pi MODESTA LA
REATTIVITA DELLA DOMANDA DI MONETA AL TASSO DI INTERESSE.
Espansione del reddito e della produzione: TANTO Pi AMPIE SE, a parit di
altre condizioni, GLI INVESTIMENTI SARANNO MOLTO SENSIBILI AL TASSO DI
INTERESSE.
Efficacia delle politiche monetarie e fiscali a confronto
POLITICA FISCALE
Una politica fiscale espansiva sar POCO EFFICACE e avr un effetto debole
sul reddito di equilibrio ove provochi un aumento consierevole del tasso di
interesse e quindi un consistnte effetto di spiazzamento degli investimenti
privati.
Due condizioni che accentuano la riduzione degli investimenti:
Se gli investimenti sono molto sensibili al tasso di interesse, diminuiranno
molto allaumentare del tasso di interesse curva IS relativamente piatta.
Se la domanda di moneta poco sensibile al tasso di interesse un suo
aumento causer un aumento cinsiderevole del tasso di interesse curva
LM relativamente ripida.