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Ricerca & Sviluppo. STATI Anno 20072008200920102011201220132014 Germania 3,3 1,1-5,1 4,2 3,0 0,7 0,4 2,5 Italia 1,7-1,2-5,5 0,0 -2,4-1,9 -0,3 Spagna 3,5

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STATI Anno

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

Germania 3,3 1,1 -5,1 4,2 3,0 0,7 0,4 2,5

Italia 1,7 -1,2 -5,5 0,0 0,0 -2,4 -1,9 -0,3

Spagna 3,5 3,5 -3,7 -0,3 0,4 -1,4 -1,2 0,5

Portogallo 2,4 2,4 -2,9 1,9 -1,6 -3,2 -1,4 1,0

Grecia 3,5 3,5 -3,1 -4,9 -7,1 -6,4 -3,9 -1,1

Irlanda 5,4 5,4 -5,5 -0,8 1,4 0,9 -0,3 4,1

Se non ci saranno nuove imprese non si creerà un solo posto di lavoro!

Tasso di crescita reale del PIL (%)

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Tasso di crescita reale del PIL (%)

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Se non c’è crescita, non c’è lavoro

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Non è pensabile che si possano ricavare posti di lavoro senza costruire nuove filiere produttive. Ai settori tradizionali dell’economia, che producono le solite cose di cui siamo sazi, non si può chiedere l’impossibile. Sono saturi. Usurati. Dubitiamo siano loro i motori della crescita.

L’espansione dell’elettronica, la presenza di microprocessori sempre più minuscoli, lo sviluppo di software sempre più intelligenti, la diffusione dei robot… sono significativi di un’accelerazione continua frutto delle nuove tecnologie che modificano l’economia e che comunque agiscono anche all’interno di questa crisi.

Laser Macchine Prima Industrie Robot Comau

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Non è una semplice crisi!Non è una semplice crisi!

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Il futuro arriva all’improvviso

Occorre mettere in conto che potrebbe esserci la possibilità che il futuro arrivi all’improvviso. In questo caso si presuppone che ci sarà una buona capacità di lettura dei segnali che sono sotto i nostri occhi. Purtroppo viviamo con la testa nel passato ma mani e piedi sono già nel futuro. Ecco allora che comprendere dove avverrà lo sviluppo, o dove sta già avvenendo, avere capacità dei discernimento, potrebbe essere un’ulteriore chiave di lettura in particolare sull’ emergere di nuove filiere o di trasformazione di quelle più vecchie. Il tutto per rispondere ad un cambiamento che è sempre più accelerato, interconnesso, discontinuo.

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Un grande cambiamento in atto sia nelle comunicazioni, sia nell’energia, così come sono avvenuti nel passato, ci fanno pensare alla fine di un ciclo e all’inizio di un’ altro. Viviamo dentro ad un momento di grandi transizioni. Un grande cambiamento nell’ economia. Dopo la crisi nulla sarà più come prima. Ma nelle crisi ci sono anche le opportunità. Dobbiamo dunque in questi momenti cercare di capire quali sono le filiere, i settori, le attività su cui potrebbe innescarsi lo sviluppo appena la macchina riparte.

E’ TUTTA L’ECONOMIA CHE CAMBIA, CHE DIVENTA “GREEN” e “DIGITAL”

EMERGE UN “NUCLEO” DI ATTIVITA’ ECONOMICHE INTERCONNESSE IN GRADO DI CONTAGIARE TUTTA L’ECONOMIA. Innanzitutto le fonti rinnovabili. Queste però per espandersi hanno bisogno di un’infrastruttura come l’edilizia. Hanno la necessità di potenti accumulatori proprio perché sono intermittenti. Il loro stoccaggio è infatti la chiave per il futuro. Lo sviluppo di queste fonti necessita di reti intelligenti, un’ Ict dunque non più ancillare nei confronti del sistema energetico ma complementare. Infine i veicoli elettrici che attraverso colonnine di ricarica si attaccano alla rete e scambiano energia. 5

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L’Inizio di un Nuovo Ciclo L’Inizio di un Nuovo Ciclo

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Le imprese possono tornare a funzionare solo dentro una nuova visione di progresso e di sviluppo che

abbia al centro l’accoppiata governance e sostenibilità. Green Economy territoriali che in parte stanno già nascendo da processi evolutivi.

Il che significa guardare alla metamorfosi del territorio e alle nuove forme del lavoro anche nella città terziaria, a come quest’ultima possa diventare Smart City non solo con l’innovazione dall’alto dei grandi capitalisti delle reti digitali ma attraverso politiche di sostenibilità che coinvolgano l’intelligenza diffusa del lavoro della conoscenza metropolitana.

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La riconversione possibile è fatta quanto meno di una parte consistente del tessuto produttivo diffuso di sei milioni di piccoli capitalisti trainati da 4.000 medie imprese leader. Tutti impegnati nello sforzo epocale del produrre altre merci, con altri motori di energia, per altri consumi. Uno sforzo notevole che ridisegna il paesaggio che verrà, con meno capannoni, con più comunità-paese di produttori, più chilometri zero in agricoltura, più Eataly per commercializzare il Made in Italy dei territori e più Terra Madre per un vivere di sobrietà.

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Una nuova visione di sviluppo

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Ricerca e sviluppo

Produzione

Progettazione e Commercializzazione

Finanziamento

Installazione

Gestione e manutenzione

Professionalità

Alte

Professionalità Medie

Green Jobs

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Procedure amministrative

Le Figure professionali nella catena

del valore della Green Economy

Le Figure professionali nella catena

del valore della Green Economy

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1_ situazioni di allargamento e/o arricchimento delle competenze proprie di Profili professionali già operanti nelle aziende.2_ situazioni di Profili professionali “relativamente nuovi”, in quanto in precedenza non previsti dall’azienda ma già esistenti nel mercato del lavoro.3_ situazioni di Profili “effettivamente nuovi” caratterizzati da competenze legate all’innovazione.

Le “occupazioni ambientali” non significano però necessariamente “nuove professioni”: infatti, gran parte delle professioni sicuramente ambientali riguardano figure “rinnovate”, che si possono definire del tutto nuove quando i compiti che svolgono sono caratterizzati da forte innovazione o il settore in cui sono inserite risulta essere avanzato. Ci troviamo pertanto di fronte ad un’articolazione di profili con caratterizzazionj diversificate:

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12 Figure professionali

Certifying Green Buildings

Energy Manager

Energy Auditor

Automated Meter Reader Analyst

Smart Greeds Engineer

Smart Meterings Engineer

Fuel Cell Engineer

Mechatronic Engineer

Green Building Design Engineer

Green Building Manager

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I Numeri dei Green Jobs in PiemonteRispetto agli andamenti degli avviamenti ricavati dal Silp tra il 2011 ed il 2014 (primi dieci mesi) il calo è evidente ma dal confronto con i primi dieci mesi dell’ultimo anno sembrerebbe esserci una ripresa.

Anno Frequenza

2011 56.081

2012 48.585

2013 43.251

2014 39.316

Totale 354.546

(r

Andamento dei Green Jobs

Mesi 2013 20141 5.418 5.5312 3.271 3.2723 3.732 3.6074 3.312 4.1225 3.250 3.7756 3.239 3.3087 3.749 4.1578 2.817 2.5419 4.211 4.667

10 4.084 3.906

Confronto Andamento mensile dei Green Jobs 2013/2014

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I Numeri dei Green Jobs In Piemonte/2

Nella Tabella successiva si evidenzia come per le Professioni verdi siano presenti soprattutto nelle Professioni con contenuti professionali più elevati. Una presenza significativa anche nelle professioni intermedie. Pensiamo ad esempio ai Tecnici delle Energie Rinnovabile (Professioni Tecniche) ed agli Installatori (Professioni artigiane specializzate)

ASSUNZIONI 2013

DESCRIZIONE QUALIFICATutte GreenJobs Confronto

v.a v.a %

Imprenditori e dirigenti 1.958 1.412 72,1

Professioni intellettuali,scientifiche e di elevata specializzazione 64.450 8.914 13,8

Professioni Tecniche 48.118 11.572 24,0

Impiegati 40.260 506 1,3

Professioni qualificate nel commercio e nei servizi 116.385 0 0

Artigiani specializzati e agricoltori 57.458 20.847 36,3

Conduttori di Impianti ed operai semi qualificati 45.734 0 0

Professioni non qualificate 119.325 0 0

Missing 320 0 0

Totale 494.008 43.251 8,8

Confronto sugli avviamenti 2013 tra tutte le professioni e le Professioni Green

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  v.a. %Femmine 140.724 39,7

Maschi 213.822 60,3

Totale 354.546 100,0

Per ciò che concerne la distribuzione degli avviamenti di Green Jobs per genere le donne sono il 39,7% e gli uomini il 60,3%.

Distribuzione degli avviamenti Green Jobs per genere tra il 2011-2014

Sono solo il 17,9/ gli avviamenti di Green Jobs <25 anniDistribuzione avviamenti Green Jobs tra il 2011-2014 per età

<25 >25

63.480 17,9 291.063 82,1

Per ciò che concerne la distribuzione degli avviamenti per Tipo di lavoro il Tempo indeterminato risulterebbe al 24,7% quasi il doppio rispetto al tempo indeterminato oggi rilevato nel mercato del lavoro piemontese.Distribuzione degli avviamenti di Green Jobs per Tipo di Lavoro (2011-2014)TIPO LAVORO v.a %Apprendistato 21.541 6,1

Lavoro a progetto / Collaborazione coordinata e continuativa 61308 17,3

Lavoro Subordinato TD (Tempo Determinato) 161.768 47,7

Lavoro Subordinato TI (Tempo Indeterminato) 87.557 24,7

Occasionale 7.568 2,1

Altri contratti 14.804 2,1

Totale 354.546 100,0

I Numeri dei Green Jobs In Piemonte/2 I Numeri dei Green Jobs In Piemonte/2

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13Ricerca & Sviluppo

Distribuzione Corsi di laurea e Corsi di laurea ambientali in

Piemonte (v.a.)

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Ateneo Facoltà Tipo Corso di Laurea

POLITECNICO

Architettura

TriennalePianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico-Ambientale

Specialistica

Architettura per la SostenibilitàArchitettura per l'Ambiente Costruito

Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico-Ambientale

Ingegneria

Triennale

Ingegneria Energetica Ingegneria per l'ambiente e il territorio

Specialistica

Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio

PIEMONTE ORIENTALEScienze politiche

Specialistica Economia e Politiche Pubbliche, Ambiente e Cultura

Scienze Triennale Scienze ambientali e gestione del territorio

UNIVERSITA' DI TORINO

Medicina TriennaleTecniche della Prevenzione nell'Ambiente e nei Luoghi di Lavoro

Scienze politiche

SpecialisticaSviluppo, Ambiente e Cooperazione

AgrariaTriennale Scienze Forestali e Ambientali

Specialistica Scienze Forestali e Ambientali

Scienze Specialistica

Analisi e Gestione dell'AmbienteBiologia dell'AmbienteChimica dell'AmbienteGeologia Applicata all'Ingegneria e all'Ambiente

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Atenei piemontesi nel 2010/2011: Corsi riconducibili dell’offerta formativa

ambientale

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Distribuzione degli studenti iscritti nei corsi di laurea ambientali per facoltà- in

Piemonte Anno accademico 2010-2011 (v.a.)

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Distribuzione dei corsi ed allievi della formazione professionale in Piemonte 2011 (v.a.)

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Distribuzione per tipologia di corso di formazione professionale in Piemonte 2011 (%)

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Tipologia formazione Durata Descrizione percorsi

f. aziendale >120 ore

Gestione ambiente e sicurezza

Sistemi per la certificazione della

qualitàEnergie rinnovabili

f. permanente Azioni brevi

Istallazione sistemi solari e fotovoltaici

Agricoltura biologicaGestione

certificazione ambientale

Gestione integrata ambiente- energia-

sicurezza

f. al LavoroAziende e

pluriannualeAmbiente e sicurezzaEnergie rinnovabili

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Tipologie di formazione professionale (2011)

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I Nuovi Mestieri I Nuovi Mestieri

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La transizione dall'era del petrolio a un'economia verde potrebbe generare nel mondo dai 15 ai 60 milioni di nuovi posti di lavoro nell'arco del prossimo ventennio.

E’ sempre più diffusa l’esigenza di svolgere professioni verdi, socialmente utili ed ecologicamente sostenibili. C’è chi lo decide ancora mentre studia e chi, dopo una carriera convenzionale,

decide di svoltare alle soglie della pensione. Ci sono i cosiddetti Millennials, giovani lavoratori che hanno la chiara percezione che una carriera improntata solo al profitto non abbia più senso e che il lavoro debba significare valore aggiunto per il pianeta e per la società, e poi c’è chi si pente di aver percorso certe vie, cercando con determinazione di crearne altre. La strada che conduce verso un mercato del lavoro costituito in gran parte da queste professioni è ancora lunga: e se per alcuni ciò può sembrare uno svantaggio, per altri può essere un territorio ricco di potenzialità.

Un esercito di professionisti hanno fatto della cura per l'ambiente la propria missione. Combattono l'inquinamento delle acque, lavorano per garantirci aria più pulita, regalano una seconda vita ai nostri rifiuti, investono denaro e creatività in processi produttivi all'avanguardia e rispettosi dell'ambiente.

In una fase economica dominata dalla recessione i nuovi mestieri legati al riutilizzo di materiali, al taglio degli sprechi e alle energie rinnovabili … stanno creando occupazione.

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Green Building

Quella in ingegneria rimane la laurea più ricercata dalle aziende che si occupano di green building, ma anche i professionisti dell'architettura e del design possono trovare in questo campo un mercato attivo e in piena espansione.

Dopo la laurea, una buona idea è quella di frequentare un master per consulenti energetici, in bioarchitettura o in bioedilizia e risparmio energetico, in base alla specializzazione che si intende perseguire.

I più intraprendenti possono aprire uno studio associato di progettazione di edifici a basso consumo e riqualificazione energetica e lavorare in proprio, anche se le assunzioni in questo campo non mancano. Secondo le stime del Centro Studi CNI (Consiglio Nazionale degli Ingegneri), entro il 2020 più del 20% dei laureati in ingegneria potrebbe trovare spazio nell'edilizia verde.

Il "tetto vivente" della California Academy of Sciences di San Francisco, progettato da Renzo Piano, è un esempio perfetto di bioarchitettura: la copertura di piante resistenti alla siccità lo rende un perfetto isolante dal calore diurno. Le 55.000 celle fotovoltaiche che lo ricoprono forniscono il 15% dell'energia necessaria al museo di storia naturale sottostante. 20

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Né Azzurra, né Chiara! Chi ha la passione per la chimica e ama trascorrere del tempo all'aria aperta ha la stoffa per lavorare nell'ambito

del monitoraggio ambientale. In particolare c'è un crescente bisogno di queste figure nel settore del controllo delle acque. Lo sfruttamento sconsiderato di fiumi, coste e laghi sta mettendo a dura prova l'ecosistema acquatico italiano.

Due scienziate testano la qualità delle acque su un'imbarcazione nel fiume Panteleikha, in Siberia, Russia

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Si calcola che nel Mediterraneo, a causa di incidenti, scarichi e pulizie delle cisterne in mare aperto finiscano 100-150.000 tonnellate di idrocarburi ogni anno. Sono invece 146 i punti critici fortemente inquinati dei amri italiani, uno ogni 51 km di costa.

Scoprire quali sostanze inquinanti sono disciolte nei mari e nei corsi d'acqua è il principale compito del tecnico di monitoraggio delle acque. Un tecnico ambientale deve conoscere le principali tecniche di campionamento e conservazione dei campioni, che variano a seconda del tipo di analisi da effettuare. Una volta in laboratorio, i campioni devono essere trattati in modo opportuno prima di essere processati secondo tecniche analitiche di tipo chimico o biologico, per rilevare la presenza di inquinanti ed eventuali tossicità.

Una laurea in biologia, scienze ambientali o chimica farà al caso vostro, ma anche un diploma di scuola secondaria di tipo tecnico scientifico, seguito da un periodo di tirocinio in istituti di ricerca sul monitoraggio ambientale rappresenta una preparazione adeguata. Si potrà quindi lavorare all'interno di parchi naturali, laboratori privati, o nelle Arpa (le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale), alle quali si accede per concorso pubblico.

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Tutela del Patrimonio Forestale

Se i boschi sono il vostro habitat naturale e volete contribuire a mantenerli in salute, potreste trovare impiego nella tutela del patrimonio forestale italiano o negli indotti ad esso collegati. Fino agli anni '60-'70 lavorare in questo campo significava entrare a far parte del Corpo Forestale dello Stato, essere assunti nell'industria del legno o nel settore delle sistemazioni idraulico-forestali (e cioè lavorare, per esempio, per stabilizzare pendici franose, nella manutenzione di canali irrigui o nella protezione dalle valanghe).

Oggi chi studia discipline forestali trova impiego soprattutto nella certificazione dell'utilizzo efficiente delle masse legnose, nella gestione delle foreste certificate (cioè gestite in maniera ecosostenibile) e delle lavorazioni di legno e sughero. Ma non solo: I laureati in discipline forestali trovano sempre più spesso occupazione in settori "emergenti" come conservazione della biodiversità, eco-ingegneria (restauro ambientale, lotta alla desertificazione, bioedilizia), verde urbano, biotecnologie e industria farmaceutica, pianificazione territoriale e architettura del paesaggio, ecoturismo e valorizzazione dei prodotti tipici. 12 miliardi di alberi ricoprono 1/3 del territorio italiano. Un patrimonio di oltre 10.400.000 ettari di superficie che è cresciuto del 19% negli ultimi 5 anni e costituisce un gigantesco polmone verde.

Secondo i dati Alma Laurea, il 70% dei laureati in discipline forestali trova lavoro entro tre anni dalla fine dell'Università. In ogni caso accanto alla solita ricerca di lavoro presso imprese ed enti pubblici e privati, mi sentirei di consigliare ai giovani laureati di tentare la strada della libera professione , magari attraverso la formula degli studi associati E’ necessario trascorrere almeno sei mesi all'estero, dove la domanda di specialisti nel settore forestale - per esempio in Svezia - è ancora altissima In Italia ci sono corsi di laurea in Scienze Forestali, molti di altissimo livello (anche a Torino).

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Energie Rinnovabili generate dai boschi

Una centrale a biomasse è una centrale elettrica che utilizza l'energia rinnovabile ricavabile dalle biomasse estraendola attraverso diverse tecniche: l'energia può essere ottenuta sia per combustione diretta delle biomasse, mediante particolari procedimenti tendenti a migliorare l'efficienza, sia mediante pirolisi, sia mediante estrazione di gas di sintesi tramite gassificazione. Il termine biomassa definisce qualsiasi materia organica (cioè derivata dal processo di fotosintesi clorofilliana) con esclusione dei combustibili fossili e delle plastiche di origine petrolchimica. Questa definizione raggruppa una varietà estremamente eterogenea di materiali: può trattarsi, ad esempio, di cascami dell'industria, di residui di lavorazioni agricole e forestali, di legname da ardere, di scarti dell'industria agroalimentare, di sterco e reflui degli allevamenti, di oli vegetali, rifiuti urbani, ma anche specie vegetali coltivate allo scopo, come il pioppo, il miscanto, o altre essenze e specie a crescita rapida e di facile coltivazione, adatte allo scopo.

Ingegnere civile esperto di sistemi in ambito agricolo ed approvvigionamento agricolo - Operatore del sistema di accumulo del gas dei rifiuti - Tecnico del sistema di gas dei rifiuti - Installatore dell’impianto LGE - Responsabile accumulo, separazione e selezione della biomassa - Responsabile del funzionamento, ingegneria, manutenzione degli impianti a biomassa - Tecnico dei sistemi di accumulo del gas del biometanolo - Analista delle politiche dei combustibili alternate delle vendite - Intermediario nel campo delle biomasse - Energy manager esperto in biomasse - Chimico ambientale - Agronomo - Agricoltore per le produzioni delle biomasse.

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Page 24: Ricerca & Sviluppo. STATI Anno 20072008200920102011201220132014 Germania 3,3 1,1-5,1 4,2 3,0 0,7 0,4 2,5 Italia 1,7-1,2-5,5 0,0 -2,4-1,9 -0,3 Spagna 3,5

Le Energie Rinnovabili Le Energie Rinnovabili

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Sebbene non tutti i lavoratori che operano in aziende “Green” possono definirsi “Green Worker”, non vi è dubbio che con l'economia verde sono nati anche nuovi lavori “ad hoc”, come l'installatore di pannelli fotovoltaici e di altre tecnologie pulite. Questi nuovi impieghi, richiedono nuove competenze da sviluppare attraverso un'attività di training e l'adozione di programmi di formazione.

SOLARE TERMICO E FOTOVOLTAICO - Ingegnere della energia solare - Ingegnere gestionale in ambito di energia fotovoltaica - Ingegnere dei sistemi di produzione di energia fotovoltaica - Ingegnere specializzato nella installazione di piccoli impianti a energia solare - Ricercatore di laboratorio in ambito di energia fotovoltaica -Tecnico esperto in sistemi fotovoltaici - Tecnico specializzato nella costruzione e nel testing delle celle fotovoltaiche -Tecnico manifatturiero di scaldabagni solari - Designer dei sistemi fotovoltaici - Designer delle celle solari fv - Elettricista specializzato nella installazione di sistemi fotovoltaici residenziali - Elettricista specializzato nella installazione di sistemi fotovoltaici commerciali – Tecnico installatore del solare - Consulente vendite di sistemi fotovoltaici residenziali e commerciali - Consulente per la vendita di fotovoltaico - Energy Manager del settore fotovoltaico

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EOLICO - Designer del parco eolico – Capo-progetto di centrali di energia eolica - Manager gestionale del settoreeolico per le applicazioni commerciali - Ingegnere elettrico delle turbine eoliche - Tecnico meccanico delle turbine eoliche - Tecnico elettronico delle turbine eoliche - Ingegnere meccanico delle turbine eoliche - Tecnico settore eolico - Installatore di generazione eolica - Macchinista delle turbine eoliche - Lavoratore di lastre di metallo delle turbine eoliche - Designer di impianti eolici - Venditore di impianti eolici - Biologo ambientale.

FIGURE TRASVERSALI - Manager in energie rinnovabili - Esperto in programmazione delle energie rinnovabili – Geometra ambientale o tecnico ecologo - Geologo ambientale o geochimica - Assicuratore ambientale – Avvocato ambientale - Esperto giuridico-commerciale di energia rinnovabili - Esperto in progettazione delle energie rinnovabili - Manager della programmazione energetica - Ingegnere della smart grid – Operatore della centrale elettrica

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Riuso e riciclo dei rifiuti Dovere da buon cittadino, ma non solo. Il recupero di materiali riutilizzabili sta diventando, per

sempre più persone, una professione vera e propria. E non stiamo parlando del lavoro, prezioso e insostituibile, degli operatori ecologici (che pure costituiscono il primo anello di questa catena) ma di aziende comunali, società pubbliche e private impegnate nel raccogliere i rifiuti ingombranti e la spazzatura raccolta nei vari cassonetti in aree sorvegliate e predisposte, in cui i materiali sono smistati e preparati per essere inviata ai consorzi nazionali di filiera (imballaggi a base di cellulosa, o per quelli a base di plastica). Un business che conviene, e non solo in termini ambientali. Secondo uno studio della Commissione Europea, gestione e riciclaggio dei rifiuti danno già lavoro in Europa a 2.000.000 di persone e garantiscono un fatturato annuo di 150.000.000 di euro, pari all'indotto complessivo del turismo in Italia.

Il settore del recupero di materiali riutilizzabili è una delle eccellenze dell’economia del nostro paese. L’Italia è infatti al terso posto per il riciclo di alluminio dopo Giappone ed Usa e seconda, dopo la Germania, nel riutilizzo di carta e cartone.

Vi piacerebbe lavorare in questo settore? Non occorre una laurea specifica, ma è utile una buona formazione tecnica: per esempio un diploma in un istituto tecnico industriale, seguito da un corso di formazione a livello regionale per imparare a distinguere e trattare i diversi tipi di rifiuti e conoscere le caratteristiche del territorio in cui si opererà.

Un riciclatore provetto sa utilizzare i macchinari necessari per la raccolta e lo stoccaggio dei materiali, rispetta le regole per la sicurezza e l’igiene, è esperto nelle tecniche di trasporto delle varie tipologie di rifiuto e conosce le precauzioni da prendere nel trattamento di quelli pericolosi.

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Aggiornare i Mestieri tradizionali verso

Il Green

Aggiornare i Mestieri tradizionali verso

Il Green Una rinnovata veste "verde" può aiutare a rilanciare mestieri tradizionali, aprendo le porte a una

clientela più attenta alle tematiche ambientali. In futuro, per esempio, saranno sempre di più i ristoranti gestiti da eco-chef, professionisti della cucina che preparano solo prodotti di stagione, biologici e a chilometro zero, utilizzano poca energia per la cottura, meglio se proveniente da fonti pulite, mettono al bando gli sprechi e lanciano crociate contro i conservanti artificiali. Chi volesse diventare un cuoco Eco-Friendly, dopo l'istituto alberghiero dovrà specializzarsi con un master su produzioni locali o biologiche, e acquisire una buona dose di esperienza sul campo, magari arricchita con qualche periodo di lavoro all'estero.

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Gli ingredienti per la cena? Si raccolgono da un orto metropolitano o si acquistano da un produttore locale. Tutto rigorosamente bio e a chilometro zero.

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Aggiornare i Mestieri Tradizionali verso il Green/2

Dai fornelli alle forbici, quelle degli eco-parrucchieri: per tinte e impacchi ristrutturanti utilizzano solo prodotti di derivazione naturale, senza solfati, dotano i rubinetti di rompigetto per ridurre i consumi idrici, aumentano la raccolta differenziata, spengono le piastre non utilizzate e acquistano phon di classe A+, che limitano gli sprechi energetici e le emissioni di CO2.

Uno sforzo necessario: secondo l'organizzazione ambientalista Kyoto Club, il lavoro dei 150 mila parrucchieri italiani comporterebbe l'emissione di 800 mila tonnellate di anidride carbonica: quella emessa ogni anno da 200 mila auto che percorrano 30 mila chilometri. Anche in questo caso la strada passa attraverso un corso di formazione; ma i saloni già avviati possono rivolgersi a società di consulenza energetico ambientale che monitorino i consumi e suggeriscano strategie per ridurli.

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Profili Green per un turismo responsabile Sempre più connazionali scelgono, per le tanto sospirate ferie, soluzioni che coniughino divertimento e

attenzione all'ambiente. Utilizzo dei mezzi pubblici, alloggio e trasporti a ridotto impatto ambientale, ricerca dei luoghi incontaminati e non intaccati da villaggi turistici, rispetto delle popolazioni locali e della loro economia sono i principi ispiratori di un settore che coinvolge in Italia sempre più operatori e agenzie. Per lavorare in questo campo, uno dei punti di riferimento è il sito dell'Aitr (Associazione Italiana Turismo Responsabile) dove è possibile consultare l'elenco delle cooperative operanti sul territorio italiano e le proposte formative per chi volesse intraprendere questa strada.

Organizzare un viaggio rispettoso di ambiente ed economie locali è il compito degli operatori di turismo sostenibile 

Si trovano qui anche le proposte di Master delle università italiane sul tema: dopo una laurea in Scienze del Turismo (o corsi affini) e una specializzazione in agente per il turismo responsabile, si possono contattare le cooperative operanti nel settore, come pure le tradizionali agenzie turistiche, che, per adeguarsi alle richieste del mercato, cercano sempre di più figure di questo tipo per dedicare parte delle proprie proposte a questa fetta di viaggiatori responsabili. Per riconoscere quali sono gli operatori in grado di proporre vacanze "verdi" - e quindi anche un posto di lavoro ai potenziali agenti - occorre controllare se la filiale è in possesso del bollino Csr Tourism, una certificazione attiva in Italia dallo scorso anno che garantisce trasparenza e affidabilità ai clienti che volessero fare questa scelta.

 

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I Profili Green della Mobilità Sostenibile

Abbattere lo smog e favorire il boom di trasporti a energia pulita: è la missione di chi progetta veicoli amici dell'aria. Secondo le previsioni dell'Agenzia Europea per l'Ambiente, entro il 2030 le auto elettriche costituiranno in Italia il 18% del parco auto nazionale. E intanto, complice il caro benzina, gli italiani mostrano di apprezzare sempre di più i veicoli che garantiscono minori emissioni di CO2, auto ibride e GPL in testa.

Studenti e ricercatori dell'Università di Leibniz (Hannover) lavorano alla Electric Horse 2012, un'auto da corsa a energia elettrica.

Per contribuire alla fase ideativa di questi mezzi di trasporto occorre una laura in ingegneria meccanica, con specializzazione sui veicoli e in particolare nei sistemi ibridi. Da qui, oltre alla strada della ricerca in ateneo, si apre la possibilità di iniziare a collaborare con le grandi case automobilistiche che stanno sperimentando nuove forme di trasporto ecosostenibile.

I migliori prototipi di veicoli verdi provengono proprio dalle idee di giovani ricercatori: a giugno sono stati esposti a Bruxelles, nel corso di una manifestazione dedicata alle iniziative sull'idrogeno, il primo furgoncino alimentato ad ammoniaca del consorzio per la ricerca industriale di Pontedera Pont-tech e l'auto a idrogeno dell'Università di Pisa. Mentre il Politecnico di Torino lo scorso anno ha presentato Xam (Extreme Automotive Mobility) un veicolo ibrido da città, realizzato con materiali riciclati, capace di percorrere 100 chilometri con un litro di carburante.

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IL Green nella Moda

Quello della moda è uno dei settori in cui la rivoluzione verde sta dando i risultati più creativi e incoraggianti:

dalle fibre ricavate con materiali di scarto (come dal latte rancido) agli abiti da red carpet realizzati con bottiglie di plastica riciclata.

dalle T-shirt compostabili fino al ripensamento delle filiere produttive più inquinanti (vedi quella dei jeans), un occhio all'ambiente è ormai d'obbligo per chi riempie i nostri armadi.

In questo caso, dopo una buona scuola per stilisti, la specializzazione in tendenze "verdi" si acquisisce sul campo. Magari aderendo a un circuito per stilisti emergenti che faccia dei capi artigianali e realizzati con materiali di recupero la propria peculiarità.

La Moda italiana sposa l’ambiente: sostenibilità, tracciabilità, trasparenza. La filiera che va dalle microimprese di tutta Italia ai colossi del fashion in passerella a Milano e New York va sempre di più verso la produzione ecocompatibile.

In particolare il Tessile di qualità lavora ormai su fibre naturali derivate dall’agricoltura biologica e quindi è ovvio che Chimici e Biologi diventino Profili strategici in questi settori.

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I Profili interessati alla Chimica Verde I Profili interessati alla Chimica Verde

Uno dei fiori all'occhiello della produzione industriale "verde" italiana è rappresentato dai biocombustibili di seconda generazione, quelli, cioè, derivati non più da mais o canna da zucchero, ma da colture non alimentari. L'azienda Mossi&Ghisolfi, di Tortona (Piemonte), ha recentemente sviluppato una tecnologia all'avanguardia per ricavare benzina da biomasse non edibili, come la paglia del riso, gli scarti di produzione della canna da zucchero e la canna comune. A Crescentino, in provincia di Vercelli, è ora attivo il primo impianto per la produzione del biocarburante. Soltanto questo progetto porterà alla creazione di oltre 150 posti di lavoro, la produzione di 42mila tonnellate di biocarburante e una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 70mila tonnellate ogni anno.

Una ricercatrice al lavoro su alcuni campioni di alghe utilizzate nella produzione di biocarburante a San Francisco

Quello del bioetanolo di seconda generazione è un settore in cui il nostro paese ha buone possibilità di primeggiare sul piano dei brevetti. È infatti necessario trovare soluzioni realmente innovative che permettano di utilizzare le biomasse verdi senza sottrarre preziosi terreni agricoli alle colture alimentari e senza favorire la deforestazione. Il mondo della ricerca è per queste ragioni ancora il protagonista di questo settore produttivo. Le lauree ideali per tentare un dottorato di ricerca nel settore? Biotecnologia, Chimica industriale, Agraria.

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Profili professionali dell’agro-alimentare

Certamente si può adottare quale indicatore dell’evoluzione dell’agricoltura europea verso una maggiore qualità, in assenza di indicatori aggiornati la crescita dell’agricoltura biologica.

Nel periodo 1999-2012, l’agricoltura italiana ha registrato una crescita dei prodotti di origine biologica. Il nostro Paese, con una superficie bio di oltre 1.000.000 di ettari, occupa l’ottavo posto a livello mondiale. L’Italia è anche al primo posto in Europa per il numero di imprese agricole con metodo biologico che sono cresciute dell’1,3% nell’ultimo anno, attestandosi sulle 48.269 unità. Il nostro Paese è il primo produttore al mondo di ortaggi biologici. L’agricoltura biologica si conferma in Piemonte come un fenomeno importante anche se, dopo una continua cre scita fino al 2008 (1.784 aziende), mostra dal 2010 una flessione (1.479 aziende). Cuneo, sebbene in questi anni abbia avuto il maggior calo di aziende, risulta la provincia in cui ne risiedono di più.

Quindi è importante valorizzare le produzioni tradizionali, a partire da quelle connesse all’agricoltura ma anche alla pastorizia (i formaggi tipici, i miglioramenti dei frutteti, le conserve di frutta in particolare i frutti di bosco, la coltivazione della patata, l’apicoltura). Si tratta di favorire in questi casi specifici l’elevata qualità che permetta produzioni destinate a soddisfare una domanda di qualità. La promozione poi della pastorizia richiede la manutenzione, e ove indispensabile la costruzione, di piste di strade verso le borgate di alta quota e di piste di collegamento con gli alpeggi progettate in modo da non danneggiare l’ambiente ma rende anche possibile gli insediamenti che altrimenti andrebbero perduti. E’ evidente che in questo caso la crescita degli iscritti alla Facoltà di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari la dice lunga della risposta dei giovani in questi ultimi anni alla crisi tuttora in atto

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