3
1. Lavoro e ingiustizia sociale Per ridurre le ingiustizie sociali, si deve considerare l’impatto della crisi sui servizi sociali e la negazione di diritti delle fasce più deboli. Pertanto vogliamo rinegoziare il Fiscal Compact che taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi vent’anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. È necessario poi intraprendere azioni in grado di facilitare l’accesso al mondo del lavoro con la riduzione del precariato e disoccupazione, introducendo il reddito minimo per chi è disoccupato. Inoltre è necessario agire in modo deciso per permettere l’accesso alla vita economica e politica di tutte le persone, limitando le speculazioni finanziarie e allo stesso tempo generando risorse per le politiche sociali, l’ambiente e la cooperazione internazionale. Per fare ciò è necessario ripensare a tutto il sistema puntando sull'economia dei beni comuni, premiando l'utile sociale e un nuovo modo di fare impresa che sia responsabile, solidale, rispettoso delle persone, dell'ambiente e dei valori del territorio. Puntando ad investimenti in ricerca e sviluppo, politiche che innovino l’apparato produttivo ed al contratto collettivo nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei luoghi di lavoro che difenda la salute e la sicurezza dei lavoratori. 2. Conflitto di interesse, libertà d’informazione È necessaria una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Per quanto riguarda il sistema delle comunicazioni vogliamo innanzitutto la legge sul conflitto di interessi e una legge antitrust che rompa gli attuali oligopoli, riapra il mercato della pubblicità e impedisca la nascita di nuove posizioni dominanti lesive della concorrenza e del pluralismo. Una riforma che ribadisca la centralità del servizio pubblico radiotelevisivo e che garantisca una gestione democratica e partecipata, pluralista e decentrata della Rai. Eliminare l’ingerenza dei partiti nominando i membri del cda su curricula e progetti editoriali scelti tra personalità della cultura, del lavoro, dell’informazione, della produzione culturale. Assunzioni per concorso pubblico sia nelle reti che nelle testate. 3. Giustizia, criminalità e corruzione La libertà senza giustizia non esiste ! Abbiamo bisogno di una nuova politica che abbia come obiettivo ultimo l’eliminazione delle varie mafie con colpi diretti alle strutture finanziarie e alle relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il “volume d’affari” della criminalità organizzata e dell’evasione fiscale assorbono molta parte della ricchezza nazionale perciò è necessaria una politica che dichiari nettamente la propria posizione contro la corruzione, l’ingiustizia e la povertà. Necessaria l’introduzione nella costituzione del reato di tortura e norme per il riconoscimento degli agenti 4. Riconoscimento dei diritti civili Noi di Rivoluzione Civile ci impegniamo ad approvare leggi come quella che regolerà le unioni civili riconoscendo alle coppie omosessuali il diritto al matrimonio e ad avere bambini; quella che permetterà realmente di ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita; quella che darà piena attuazione alla legge sull'interruzione di gravidanza, inclusa la somministrazione della pillola Ru486 e della contraccezione d’emergenza; quelle sul testamento biologico, sulle cure mediche, sul fine vita e sulla piena libertà della ricerca scientifica. Riteniamo necessario un

Risposta alle bandiere di libertà e giustizia

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Risposta alle bandiere di libertà e giustizia

1. Lavoro e ingiustizia sociale

Per ridurre le ingiustizie sociali, si deve considerare l’impatto della crisi sui servizi sociali e la

negazione di diritti delle fasce più deboli. Pertanto vogliamo rinegoziare il Fiscal Compact che

taglia di 47 miliardi l’anno per i prossimi vent’anni la spesa, pesando sui lavoratori e sulle fasce

deboli, distruggendo ogni diritto sociale, con la conseguenza di accentuare la crisi economica. È

necessario poi intraprendere azioni in grado di facilitare l’accesso al mondo del lavoro con la

riduzione del precariato e disoccupazione, introducendo il reddito minimo per chi è

disoccupato. Inoltre è necessario agire in modo deciso per permettere l’accesso alla vita

economica e politica di tutte le persone, limitando le speculazioni finanziarie e allo stesso

tempo generando risorse per le politiche sociali, l’ambiente e la cooperazione internazionale.

Per fare ciò è necessario ripensare a tutto il sistema puntando sull'economia dei beni comuni,

premiando l'utile sociale e un nuovo modo di fare impresa che sia responsabile, solidale,

rispettoso delle persone, dell'ambiente e dei valori del territorio. Puntando ad investimenti in

ricerca e sviluppo, politiche che innovino l’apparato produttivo ed al contratto collettivo

nazionale, per il ripristino dell’art. 18 e per una legge sulla rappresentanza e la democrazia nei

luoghi di lavoro che difenda la salute e la sicurezza dei lavoratori.

2. Conflitto di interesse, libertà d’informazione

È necessaria una riforma democratica dell’informazione e del sistema radiotelevisivo che ne

spezzi la subordinazione al potere economico-finanziario. Per quanto riguarda il sistema delle

comunicazioni vogliamo innanzitutto la legge sul conflitto di interessi e una legge antitrust che

rompa gli attuali oligopoli, riapra il mercato della pubblicità e impedisca la nascita di nuove

posizioni dominanti lesive della concorrenza e del pluralismo. Una riforma che ribadisca la

centralità del servizio pubblico radiotelevisivo e che garantisca una gestione democratica e

partecipata, pluralista e decentrata della Rai. Eliminare l’ingerenza dei partiti nominando i

membri del cda su curricula e progetti editoriali scelti tra personalità della cultura, del lavoro,

dell’informazione, della produzione culturale. Assunzioni per concorso pubblico sia nelle reti

che nelle testate.

3. Giustizia, criminalità e corruzione

La libertà senza giustizia non esiste ! Abbiamo bisogno di una nuova politica che abbia come

obiettivo ultimo l’eliminazione delle varie mafie con colpi diretti alle strutture finanziarie e alle

relazioni con gli altri poteri, a partire da quello politico. Il “volume d’affari” della criminalità

organizzata e dell’evasione fiscale assorbono molta parte della ricchezza nazionale perciò è

necessaria una politica che dichiari nettamente la propria posizione contro la corruzione,

l’ingiustizia e la povertà. Necessaria l’introduzione nella costituzione del reato di tortura e

norme per il riconoscimento degli agenti

4. Riconoscimento dei diritti civili

Noi di Rivoluzione Civile ci impegniamo ad approvare leggi come quella che regolerà le unioni

civili riconoscendo alle coppie omosessuali il diritto al matrimonio e ad avere bambini; quella

che permetterà realmente di ricorrere alla fecondazione medicalmente assistita; quella che

darà piena attuazione alla legge sull'interruzione di gravidanza, inclusa la somministrazione

della pillola Ru486 e della contraccezione d’emergenza; quelle sul testamento biologico, sulle

cure mediche, sul fine vita e sulla piena libertà della ricerca scientifica. Riteniamo necessario un

Page 2: Risposta alle bandiere di libertà e giustizia

cambiamento complessivo in materia di immigrazione che recida le storture del passato che

spesso hanno assunto caratteri xenofobi. Nella società italiana di oggi e in quella che si va

costruendo ci sono ormai milioni di uomini, donne e minori migranti che ne costituiscono una

parte integrante dal punto di vista economico, sociale e culturale. Si deve intervenire in termini

di modalità di ingresso e soggiorno, di mercato del lavoro, di libertà civili e sociali, di rapporti

paritari con i paesi di emigrazione. Per rinsaldare legami e reti relazionali e di costruire un

nuovo e plurale progetto culturale.

5. Laicità dello Stato

La laicità dovrebbe interessare non solo lo Stato ma l’intera società e deve essere assunta

come fondamento di una nuova cultura politica che promuova la coesistenza e contaminazione

dei diversi orientamenti culturali, ideologici, religiosi che, nati in diverse epoche storiche e

sotto la spinta di diverse esigenze, ispirano diversi stili di vita di donne e uomini. Attraverso

politiche di mainstreaming e di azioni positive si deve promuovere il rispetto e la pari libertà e

dignità di tutte le opinioni religiose (relativismo, ateismo e agnosticismo compresi) con un

atteggiamento di imparzialità/equidistanza rispetto ai soggetti che ne sono portatori. Al tempo

stesso il diritto di proporre propri valori non deve diventare licenza per imporre i propri con

strumenti diversi dalla dialettica democratica fra cittadini e partiti, forze sociali e centrali

culturali in forza di una dominanza numerica. Nessuno può pretendere di aver autorità morale

maggiore di altri, e che propri principi morali siano sempre norme di legge.

6. Legge elettorale

Occorre una nuova una legge elettorale che contribuisca a ricostituire, un rapporto più diretto

fra parlamentari ed elettori e che dia il giusto equilibrio tra rappresentanza e stabilità di

governo, la possibilità di scelta degli eletti/e, la garanzia della rappresentanza in parti uguali

dei due generi.

7. Tutela del territorio e valorizzazione dei beni culturali e ambientali

Per una maggiore tutela del territorio occorre una legislazione che promuova e incentivi la

realizzazione di uno sviluppo sostenibile che fermi il consumo di territorio e garantisca l’accesso

alla terra per la piccola agricoltura. Sviluppo che sostenga la transizione dall’attuale modello

agroindustriale verso un produzione agro-ecologica e biologica. È necessaria una legislazione

che promuova e incentivi lo sviluppo sostenibile di un turismo che collabori alla valorizzazione

del patrimonio dei beni culturali e ambientali del territorio cercando di mettere in armonia la

conservazione dell’ambiente naturale, del patrimonio dei beni culturali con l’identità locale,

fattori che costituiscono il principio attivo dello sviluppo turistico nel tempo. Un turismo che sia

dimensionato nel tempo, per ridurre gli effetti legati alla stagionalità, e nello spazio, limitando

l’affluenza dei turisti in funzione delle caratteristiche fisiche dei luoghi, atta a garantire la

conservazione degli spazi ambientali e del patrimonio artistico culturale e diventi cosi il

risultato naturale delle risorse culturali e ambientali locali.

8. Politiche economiche e fiscali come strumento di equità

È necessario proporre un sostanziale riequilibrio del prelievo in favore delle classi meno

abbienti, spostando in parte l’imposizione del reddito al patrimonio e modulando le aliquote

delle imposte dirette per ridistribuire la pressione fiscale. Pertanto è urgente una

ricontrattazione Fiscal Compact in Europa , l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, estendendola

agli immobili commerciali della chiesa e delle fondazioni bancarie, istituire una patrimoniale

sulle grandi ricchezze. Colpire l’evasione fiscale e reintrodurre il reato di falso in bilancio; è

necessario l’elenco telematico clienti fornitori per ogni impresa di qualsiasi dimensione;

l’obbligatorietà del sistema di pagamento elettronico in tutti gli esercizi e le attività

Page 3: Risposta alle bandiere di libertà e giustizia

professionali e il conseguente abbattimento sino a zero dei costi di intermediazione bancaria

per l’attivazione dei POS; Negoziazione con la Svizzera e con altri paesi di convenzioni tendenti

a fare emergere i beni esportati illegalmente; reintroduzione dell’aliquota IVA sui beni di lusso

al 38%. Conteggio dei carichi familiari per una politica economico fiscale equa e diminuzione

della tassazione delle imprese che operino in innovazione, ricerca assunzioni.

9. Legge sui partiti (art. 49 della Costituzione)

Attuare l’art.49 della costituzione dove i cittadini sono i soggetti e i partiti ne sono lo strumento

della loro volontà di partecipazione alla vita pubblica per far sviluppare una maggiore

democrazia all’interno dei partiti dove i cittadini possano esercitare il loro diritto di

partecipazione, non solo attraverso i consueti strumenti, dal diritto di iscrizione fino al diritto di

accesso alle informazioni, ma anche attraverso forme nuove di partecipazione più diretta alle

loro decisioni, in particolare a quelle come la presentazione delle candidature attraverso

elezioni primarie fissate per legge o promosse dai partiti stessi , o attraverso altre forme di

partecipazione alla vita dei partiti. I partiti politici hanno sostanzialmente monopolizzato il

potere lasciando uno spazio esiguo alla democrazia diretta, che è invece una modalità di

espressione più vicina al concetto di volontà popolare (art. 1 Costituzione), e servirà per

rivedere il finanziamento pubblico dei partiti.

10. Formazione (scuola e università) e ricerca scientifica

Dobbiamo tendere ad una scuola sempre più di qualità che abbia come obiettivo quello di

accompagnare i futuri cittadini nel percorso di crescita, ponendo gli alunni al centro della sua

"mission", nel pieno rispetto dell´art. 34 della Costituzione. Quindi dobbiamo scommettere su

una scuola, università e ricerca artefici del cambiamento e orgogliose del mandato

costituzionale, affermandone il suo valore universale e garantendo a tutte e tutti l’accesso ai

saperi, perché solo così è possibile essere cittadine e cittadini liberi e consapevoli rendendo

centrali formazione e ricerca e a tal fine occorre rendere libero l’accesso a Internet per tutte le

scuole di ordine e grado.