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IL NAPOLI È ENTRATO NELLA STORIA INCHIESTA Sovraffollamento carceri: inefficienze e scandali! a pag. 8 Per risalire in campionato a pag. 10 RUBRICA AL FEMMINILE Il mio Emanuele è ancora innamorato del Napoli a pag. 14 NAPOLI - INTER EUROEUFORIA Periodico di calcio, società e cultura (distribuzione gratuita) direttore Samuele Ciambriello né rossi né bianchi ma solo... numero 1 - febbraio 2012

Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

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MENSILE di GLOBULI AZZURRI

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Page 1: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

IL NAPOLI È ENTRATO NELLA STORIA

INCHIESTA

Sovraffollamento carceri:inefficienze e scandali!

a pag. 8

Per risalire in campionato

a pag. 10

RUBRICA AL FEMMINILE

Il mio Emanuele è ancorainnamorato del Napoli

a pag. 14

NAPOLI - INTER

EUROEUFORIA

Periodico di calcio, società e cultura

(distribuzione gratuita)

direttore Samuele Ciambriello

né rossi né bianchi ma solo... numero 1 - febbraio 2012

Page 2: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012
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sommariopag. 4Un’inviato specialeper Napoli-ChelseaTullio Morello

pag. 6Non vanifichiamoquanto abbiamo fattoLino Zaccaria

pag. 8SovraffollamentocarceriAndrea Postiglione

pag. 10Napoli-Interin cifreVincenzo Perrella

pag. 13Intervistaa BruscolottiFelice La Manna

pag. 14La moglie di Calaiòracconta suo maritoS. Ciambriello - M. D’Onofrio

pag. 18L’angolodel tifosoF. Beato - V. Miranda

3sommarionumero 1 - febbraio 2012numero 1 - febbraio 2012

editorialeAdelante Napoli!

Euroeuforia!Inseguimentoal terzo posto

di Samuele Ciambriello

Euroeuforia! Noi napoletani, nati sotto il segno deltormento, sappiamo che la felicità non è più soloaltrove. È qui al SAN PAOLO dove contro il Chel-

sea abbiamo riscritto la nostra storia, dopo anni di os-sessione e di esilio. Grande risultato e grande Napoli,a tratti irresistibile! Beatificare il Napoli, godere peril Napoli, nel convento dei Padri Passionisti di Napolinon ha prezzo! Per tutto il resto ci pensano i nostri te-nori, dove in una serata all'inglese, il Napoli dice no alBlues e si al Tango argentino! Dai Sudamericani le-zioni di gioco italiano.Certo, ottimo risultato, al ritorno non sarà una passeg-giata, ma con le nostre solite armi (contropiede e velo-cità), potremmo fare la nostra parte e la musichetta dellaChampions sarà di casa alle nostre parti. Irresistibili Ca-vani e Lavezzi in ripartenza negli spazi larghi. In primopiano anche Gargano, Inler e Zuniga.La Mazzarri band sta risalendo in Campionato e se battel 'Inter si conferma "Ammazzagrandi".In campionato il Napoli non batte l'Inter al San Paolo dal26-04-2009 (1-0 il risultato finale gol di Zalayeta).L'inseguimento al terzo posto può incominciare davverobattendo l 'Inter. Stesso Stadio stessa voglia di vincerecome contro il Chelsea e con la grinta di Mazzarri in più...

P.S. Inizia oggi l'avventura cartacea di "Globuli Azzurri",senza pretese, né velleità. Solo dalla parte dei tifosi, diquelli che dalla C, provano brividi, emozioni, e fede! Cam-minando s'apre il cammino! Adelante!

la v

igne

tta

Autorizzazione Tribunale di Napoli n° 88 del 20/11/2011Redazione: Centro Direzionale Isola G 8 - 80143 NapoliTel. 081.19517508 - Fax 081.19517489www.globuliazzurri.it - [email protected]

Numero 1 - Febbraio 2012

Direttore responsabile: Samuele Ciambriello

Coordinamento giornalistico: Felice La Manna

Segretaria: Stefania Porcaro

Grafica Copertina: Tiziana Astarita

Fotocomposizione e stampa: Poligrafica F.lli Ariello - Editori s.a.s. - Napoli

Per chi volesse partecipare con articoli, idee e foto, può contattare lo staff all’indirizzo: [email protected]

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4 NAPOLI-CHELSEA numero 1 - febbraio 2012

Un nostro inviato speciale nella bolgia del San Paolo

Napoli-Chelsea è iniziata il 16 dicembre,quando a Nyon venne sorteggiato un accop-piamento così suggestivo, un vero appun-tamento con la storia. Da allora abbiamo

iniziato a pensare a questo fatidico martedì grassoche non arrivava mai. Nel sangue di un uomo ci sono15000 miliardi di globuli rossi ma in quello dei tifosidel Napoli ci sono almeno altri 30000 miliardi di glo-buli azzurri. Proprio quelli che quando Pocho & co.salgono le scale degli spogliatoi e inizia l’inno di Handel

Zadok the priest rivisitato in chiave calcistica da Britton,ci fanno urlare tutti a squarciagola “the champioooons”.

E’ Carnevale, ogni scherzo vale, ma quello tirato da unazolla d’erba bagnata al capitano rischia di rovinare la

festa, lo sapevo, questa pioggia non ci voleva. Per for-tuna, poi, passano pochi minuti e Pocho ci rimette in

partita, la festa può riprendere, il suo fendentesembra una lingua di Menelik che si srotola

beffarda in faccia a Cech. E non basta, sul fi-nire del tempo il Matador si avventa sul

pallone e segna un gol memorabile, concosa? La spalla dirà lui nel dopopar-

tita, il cuore dico io, il cuore di tuttinoi che volevamo vincere e bal-lare altrimenti che martedìgrasso sarebbe stato. Inizia il se-condo tempo e Lavezzi prima sidivora un gol e poi ne segna unaltro, sempre con dedica al fi-glioletto presente in tribuna.Piccolo Thomas ti prego vieni

di Tullio Morello*

Tullio Morello

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più spesso, con te papà segna sempre.E poi è il Carnevale, quello vero, quellodi una città che non si stanca mai di fe-steggiare, coriandoli, sciarpe e tantoazzurro. “Standing ovation for you” recita uno striscionenei distinti,e un altro “no al blues si al tango argentino”,proprio mentre due palloncini a forma di puffi volteggianosul prato carico di tensione, di fatica e pure del sangue (nondi San Gennaro) ma di Campagnaro ferito ma mai domo,quasi a ricordarci che lo spettacolo (costoso) al qualestiamo assistendo è pur sempre un gioco, nel quale tuttici immedesimiamo e ci incantiamo con la stessa intensità.Da chi lo guarda al San Paolo, a chi è collegato in video dalcarcere di Poggioreale, a Mergellina, fino a Nassirya. Dalprofessore universitario al garzone di bottega la nostrapassione è come ‘a livella di Totò, di fronte al Napoli siamotutti uguali e questa città troppo spesso divisa si unisce,finalmente. Andrè Villas Boas ha detto che il Napoli è unostato d’animo ed ha ragione, in questa squadra si identificaun’intera città, un popolo, unico caso in Europa. Il porto-ghese almeno su questo ci ha preso e in effetti il Napolicome si canta allo stadio, è “la nostra unica fede”. Tranne

La magia e le luci del San Paolo, icori dei tifosi, le sgommate di La-vezzi, le corse a perdifiato di Ca-vani, gli occhi sbarrati deicommentatori inglesi. Napoli-Chel-sea è stato questo e molto di più.Una vittoria che sarà ricordata, unsuccesso simbolo di un Napoli chenon smette più di sorprendere. Ep-pure non è casuale, nè sará l'ul-tima impresa dell'era DeLaurentiis, perchè questo Napoli èuna squadra figlia della program-mazione, del lavoro e dell'unità diintenti. La pensa così anche Mas-simo Mauro, ex azzurro, colui cheha vinto insieme a Maradona il se-condo scudetto. Anche lui ha vis-suto la magia del San Paolo nellanotte Champions, la notte dei desi-deri esauditi. «La vittoria mi ha en-tusiasmato - racconta - perchè ilNapoli ha giocato una grande par-tita ed insieme ha disputato unmatch di sacrificio e sofferenza.Un'altra impresa della banda diMazzarri». Arguto e attento com-mentatore Sky, Mauro passa al-l'analisi della prova dei singoli.«Molti azzurri meritano più dellasufficienza, mi sono piaciuti ovvia-mente molto Cavani e Lavezzi, maanche Gargano è stato straordina-rio. Il matador segna e si mette adisposizione della squadra, il Pochoinventa magie, ma è Gargano chevorrei vedere sempre nella miasquadra, corre per tutti e aiutatutti. L'intera squadra nella ripresa

è cresciuta molto e ha ampiamentemeritato la vittoria». Perfezionistae pignolo anche nei commenti,Mauro evidenzia anche i nei del Na-poli. «In difesa, sfortunato infortu-nio di Cannavaro a parte, gli azzurrihanno commesso anche altri erroridi posizione. Il capitano, con Cam-pagnaro, è cresciuto con il passaredei minuti, però nella gara di ri-torno è necessario che l'intera di-fesa scenda in campo conmaggiore fiducia e personalità». Ehsì, perchè i fumi dell'inebriante se-rata di Champions stanno giá persvanire, e non solo perchè c'è dagiocare in campionato. Il ritorno del14 marzo, a Stamford Bridge, è die-tro l'angolo, o quasi. «In quella oc-

casione vorrei vedere il Napoli gio-care con la stessa tattica del SanPaolo soffrendo però di meno. Mibasterebbe, si fa per dire, vederegli azzurri ripetere la prestazionedella gara giocata in Inghilterra conil Manchester City». Non ci restache attendere qualche giorno, pro-vando a bissare altre notti Cham-pions anche in campionato.«Peccato aver perso punti controsquadre inferiori al Napoli. Questasquadra poteva lottare per lo scu-detto, ma a questo punto - con-clude Mauro - può pensare diagganciare ancora il treno Cham-pions». Per rivivere altre notti ma-giche, off course.

Dario Sarnataro

che per quei pochi che pur nati qui continuano a tifare perjuve, milan e inter, forse avrebbero preferito nascere al-trove, ma come si sentono quando i tifosi delle loro squa-dre del cuore insultano con cori razzisti i loro genitori ,i lorofratelli? Liberi loro di fare così ma io non li capirò mai enon sono il solo, l’ultimo coro delle festa è riservato allajuve “chi non salta è bianconero”, rivale di sempre. Ma orasotto con l’Inter, i ragazzi di Mazzarri. già sanno che armiusare per domare il biscione nerazzurro. Entrambe lesquadre hanno giocato in champions in settimana, per cuiniente scuse per nessuno. Quello di domenica sera è ilprimo di una serie di spareggi per continuare ad ascoltarequella bella musica anche l’anno prossimo. Per pensarea Stamford Bridge c’è tempo e se ci andremo a giocare daterzi in classifica, con minore pressione, sarà tutto più fa-cile, proviamoci. Grazie ragazzi, grazie Presidente, peraverci riportato in Europa a testa alta!

Un Napoli che non smette mai di sorprendereMassimo Mauro analizza la vittoria degli azzurri

* Magistrato

5NAPOLI-CHELSEAnumero 1 - febbraio 2012

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6 NAPOLI-CHELSEA numero 1 - febbraio 2012

Un giorno, e nemmenotanto tempo fa, que-st’orso toscano pio-vuto chissà come nel

bel mezzo dell’entusiasmonapoletano, ebbe a dire, im-provvidamente, che il suo Na-poli, in verità allora nonardente come quello di ierinella gelida notte del San Paolo, era al settimo posto per-ché simile era il suo posto nella graduatoria italiana delmonte ingaggi per le squadre di serie A. L’impresa con ilChelsea lo smentisce definitivamente.Una sciocchezza ispirata forse dal desiderio di precosti-tuirsi la via di fuga qualora il giocattolo, che egli stessoaveva mirabilmente costruito, si fosse rotto in via defini-tiva. Una mancanza di rispetto verso gli onesti gregaripresi uno ad uno da Pierpaolo Marino (che pure errori neha commessi), galvanizzati dai due fuoriclasse (Lavezzie Cavani) e dal sovente stralunato comprimario (Ham-sik), che ieri sera hanno spavaldamente messo sotto ilmultimiliardario Chelsea del multimiliardario Abramo-vic. Se non ci fossero state la maldestra svirgolata diCannavaro e l’incredibile salvataggio sulla linea di Coole,a quest’ora staremmo a celebrare la partita perfetta,altro che quella pur quasi perfetta giocata contro l’altromultimiliardario Manchester City dello sceicco e dell’ete-reo Mancini.Il discorso Champions resta quindi aperto,ma non assolutamente definito, perché nella bolgia diLondra ci sarà da soffrire ed è bene, sin da subito evitarel’errore di cullarsi in facili entusiasmi.Nel frattempo Mazzarri, dovrà fronteggiare un altro pe-ricolo incombente, che ha già penalizzato il Napoli inquesta stagione. Il conseguimento, seppur parziale, di unobiettivo, non deve distogliere l’attenzione da quello cheresta invece il vero traguardo, ora tornato quasi incredi-bilmente raggiungibile, dopo l’impresa di Firenze, cioè il

terzo posto che garantirebbe alla squadra di De Lauren-tiis la passerella della Champions anche per la prossimastagione. L’Inter è in agguato e, indipendentemente daquello che sarà il risultato della partita di stasera a Mar-siglia, non è certo prevedibile, anche semplicemente dalpunto di vista statistico, ritenere che Ranieri e companyd’ora in poi possano perderle proprio tutte.Detto di quanto è accaduto e di quanto potrà accaderenei giorni che presto verranno, occorre spendere oraqualche parola sui giorni che verranno, invece, di qui aqualche mese, diciamo a giugno, a bocce ferme. Ma sinda ora De Laurentiis, alla luce della splendida battagliavinta ieri contro i titolatissimi inglesi, dovrebbe riflettere.Perché se è vero che il monte ingaggi non necessaria-mente livella poi i valori in campo, è altrettanto vero cheil patron una volta per tutte, se vuole assestarsi in ma-niera definitiva nell’olimpo del calcio europeo, dovrà con-vincersi che i manager in agguato prima o poi troverannoper Lavezzi, Cavani e Hamsik sceicchi pronti a tutto.Senza attendere quindi che i famelici procuratori si in-tromettano dovrebbe attivare un virtuoso meccanismo dirialzo dei compensi, tale da trattenere i “tenori” e con-sentire al general manager che verrà di poter puntare adalmeno un paio di campioni veri che allettati dalla pro-spettiva di poter guadagnare diciamo almeno tre milioni(non dimentichiamo i casi Criscito e Vidal) accettino leproposte e con la loro presenza rendano definitivamentecompetitivo il Napoli.Mazzarri ha le sue colpe, si è accontentato di una pan-china inadeguata, composta in gran parte da uomini dalui stesso richiesti. E ne ha approfittato per crearsi l’alibiche in qualche modo giustificasse il suo irriducibilecredo, quello di far ricorso sempre ai soliti 14-15 gioca-tori che ritiene indispensabili. Ma gli errori spesso ser-vono a far crescere. Lui forse capirà che in Europa ci sista da grandi solo con rose ampie e di qualità. E De Lau-rentiis dovrà allargare il suo orizzonte d’impresa, per nonvanificare quanto di stratosfericamente buono ha realiz-zato in questi sette anni.

“Adesso non vanifichiamo quantostratosfericamente abbiamo fatto”

di Lino Zaccaria

Page 7: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

Non c’è due senza tre: il proverbio funzionerà ancora? I tifosi del Napoli si auguranodi sì. In questa stagione pare proprio che gli azzurri siano diventati il tabù dell’Inter.Dopo lo 0-3 di ottobre in campionato, a fine gennaio è arrivato il 2-0 che ha regalato alla squadra di Mazzarriil pass per le semifinali di Coppa Italia. Il bilancio delle due partite è impietoso: due vittorie a zero per il Napoli,

che ha realizzato cinque gol e non ne ha subito nessuno. Due successi pieni, contraddistinti entrambi dalla nettezza delpunteggio e dalla puntualità dei piagnistei nerazzurri. Già in campionato, lo 0-3 di San Siro fu accompagnato dalle la-mentele per il rigore assegnato al Napoli – fallo di Obi su Maggio – e la conseguente espulsione del centrocampista ni-geriano. Persino il mite Ranieri si scagliò contro l’arbitro Rocchi all’intervallo, trattenuto a stento da calciatori e dirigenti.Meno plateali, ma ugualmente ferme, le proteste successive all’eliminazione in Coppa Italia, scatenate in questa occa-sione dalla mancata concessione di un penalty per fallo di Maggio su Milito, apparso per la verità piuttosto evidenteanche se iniziato fuori dall’area di rigore. Viene da chiedersi: ma non era Mazzarri a lamentarsi sempre? E lo stile Inter?E la signorilità di Moratti? Al di là di ogni considerazione, è un dato che Ranieri soffra parecchio lo stile di gioco deltecnico livornese. Nel 2010 la mancata vittoria al San Paolo, sfuggita nel finale per una rimonta griffata Denis-Hamsik,costò a fine campionato lo scudetto alla Roma. La stagione successiva i giallorossi di Ranieri furono battuti in entrambele occasioni per 2-0 dal Napoli. Quest’anno, alla guida dell’Inter, i risultati non sono cambiati. Chissà che per l’occasionel’ex tecnico di Chelsea, Valencia e Juventus non cambi il suo stile digioco, rinunciando ad affrontare i partenopei a viso aperto per adat-tarsi al modulo del Napoli, sulla falsariga di altre squadre – provin-ciali e non – ‘ammirate’ al San Paolo. Quello con l’Inter, del resto, èun confronto che può significare molto per la classifica azzurra. Difronte c’è una diretta concorrente per il quinto posto, l’ultimo chevale la qualificazione in Europa per la prossima stagione. Riporretutte le speranze sull’esito della semifinale di Coppa Italia col Sienasarebbe dannoso, oltre che stupido. Meglio inseguire una vittoria edun sorpasso in classifica ancora pienamente alla portata. Del resto,non c’è due senza tre. Lo dicono anche i proverbi. Del resto, non c’èdue senza tre. Lo dicono anche i proverbi.

Domenica sera altra supersfida al San Paolo

Direttore, che vittoria è stata quella al san paolo controil Chelsea? il napoli vince per entrare nella storia, findove può arrivare?Martedì sera è stata senz’altro una serata fantastica, ionon credo che adesso dobbiamo porci questo genere diinterrogativi. Non diamo limiti alla Provvidenza. Il Napoliper me è già arrivato in una posizione inattesa. Siamo ar-rivati a giocarcela alla pari con le Big del calcio Europeo.Il Chelsea è di sicuro una squadra più esperta. Se il risul-tato finale fosse stato di 4-1 5-2 6-2 non avremmo rubatonulla. Per il momento godiamoci questa vittoria e fac-ciamo i complimenti al Napoli. In Inghilterra dovremofarci un bagno di umiltà presentandoci carichi e pronticome all’andata. Penso che se a Marzo il Chelsea saràquello visto al San Paolo, con una difesa del genere un gollo può prendere senz’altro. I nostri tre tenori possono faremolto male. Da oltre trent’anni il mio motto è sempre lostesso, “mai deprimersi per una sconfitta e mai esaltarsiper una vittoria”, come le ho già detto siamo solo al primoraund.

Il terzo posto in campionato non e’ piu’ un miraggio. Sigioca ogni quattro giorni come bisogna gestire il calen-dario?Il campionato è ancora molto lungo e ci sono delle ottimepossibilità di agguantare il terzo posto. In generale pensoche non sempre si può vincere, la sconfitta fa parte delgioco. Ogni anno Milan, Inter e Juve partono per vincere loscudetto, ma solo una ce la fa. Tornando al discorso diprima, è necessario essere sempre equilibrati nei giudizicome nella vita. Contro l’Inter mi auguro solo di vedereun Napoli concentrato, poi il pallone si sa è rotondo. Ra-gionando col cervello e sperando con le mani spesso sba-gliamo.

Conversazione con Vittorio Raio

“Mai deprimersi per unasconfitta e mai esaltarsiper una vittoria”

Non c’è due senza tre Caccia al terzo successo sull’Inter

di Roberto Esse

7NAPOLI-CHELSEAnumero 1 - febbraio 2012

di Enrico Lampitella

Vittorio Raio

Page 8: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

Il ministro Paola Severino la definisce una priorità,uno dei principali pilastri su cui si basa il suo decretolegge svuota carceri. In realtà, soprattutto per la po-lizia, quella di utilizzare le camere di sicurezza per i

detenuti in attesa del processo per direttissima è unaproposta irricevibile. Anche perché, numeri alla mano,in Italia esistono almeno cento penitenziari inutilizzati,che potrebbero essere ristrutturati e usati per liberarele carceri del paese e risolvere, almeno in parte, i dram-matici problemi di sovraffollamento. Sempre che primale strutture non vengano riutilizzate in modi fantasiosi.Come ad Accadia, un piccolo centro del foggiano, doveil Comune ha pensato di trasformare il vecchio carcerenel primo centro italiano di produzione di idrogeno daenergia rinnovabile. O ad Arena, in Calabria, dove l'excarcere è oggi sede di una onlus. O ancora a Cropani,vicino Catanzaro, dove la struttura è oggi un depositoper la raccolta differenziata. In Campania, a Gragnano,il progetto comunale prevede che l'ex casa circondariale

diventi un museo della pasta, mentre a Frigento, nel-l'avellinese, al posto delle celle oggi ci sono una piccolafabbrica e una palestra. Tutte, o quasi, case mandamen-tali, istituti di custodia degli imputati a disposizione delPretore o condannati al carcere per non oltre un anno.Strutture che l'ex capo del Dipartimento dell'Ammini-strazione Penitenziaria, Franco Ionta, definiva vecchie eantieconomiche, ma che invece la Corte dei Conti, nelsuo ultimo report sulla gestione penitenziaria nazionale,considerava ancora importanti, bocciando la decisionedi chiuderle in un momento in cui le carceri apertescoppiavano. La spesa legata all'apertura delle casemandamentali, si legge nel documento, aveva conse-guenze sicuramente meno negative di quelle legate alsovraffollamento delle carceri. Eppure, solo pochissimedelle vecchie case mandamentali sono state riaperte.Da trent'anni a questa parte i governi hanno semprepreferito costruire nuove strutture, e sembra che siaquesto l'orientamento anche del Governo Monti, chepoco dopo il suo insediamento ha rilanciato il Piano Car-ceri (che dovrebbe portare alla costruzione di 11 nuoviistituti penitenziari e 20 nuovi padiglioni, per un costo di

Sovraffollamento carceri:inefficienze e scandali!

di Andrea Postiglione

8 INCHIESTA numero 1 - febbraio 2012

Page 9: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

670 milioni) affidandolo ad Angelo Sinesio, fedelissimodel ministro Cancellieri. Neanche all'esecutivo tecnico,dunque, sembra che la storia abbia insegnato nulla:dagli anni '80 ad oggi, lo Stato ha speso oltre tremila mi-liardi di euro per costruire nuovi penitenziari, buonaparte dei quali appaltati con gare segretate. E le conse-guenze sono sotto gli occhi di tutti. Le celle continuanoa essere piene all'inverosimile. Anche perché, quandosi riesce a costruire nuove strutture, non sempre si puòrenderle operative. Bastino gli esempi dei nuovi peni-tenziari sardi: a Sassari, Cagliari e Tempio Pausania, lenuove carceri portano la firma rispettivamente dellaAnemone, della Opere Pubbliche e della Gia.Fi., tre delleaziende coinvolte nello scandalo dei lavori per il G8 sul-l'isola e alle quali l'appalto è stato assegnato dal Siit(Servizi Integrati Infrastrutture e Trasporti), una strut-tura guidata fino a poco prima dell'affidamento da An-gelo Balducci, finito anche lui nell'inchiesta per i lavoridella Maddalena. Oggi quei penitenziari – come quelli diGela e Reggio Calabria - sono pronti, ma non possonoancora aprire: mancano agenti di polizia. Uno scandalonello scandalo.

“IL BUON CAFFÈ?LO FANNO SOLO

IN CARCERE"

Quando il recupero sociale diventaformazione professionale nasconoprogetti come quello di "Caffè Laz-zarelle". Pregiata miscela prodottadalle detenute del carcere di Poz-zuoli, pronta a “entrare nella retecommerciale”, come garantisceTommaso Contestabile, provveditoregenerale degli istituti di pena.Grazie alla Regione Campania e alleassociazioni 'Il Pioppo', 'GiancarloSiani' e alla cooperativa 'OfficinaeEcs', dieci detenute tostano, seguonole fasi di asciugatura, macinano ilcaffè e si occupano della manuten-zione dei macchinari nei locali del-l'istituto penitenziario.

Dagli anni '80 ad oggi, lo Stato ha speso oltretremila miliardi di euro per costruirenuovi penitenziari, buona parte dei quali appaltaticon gare segretate

Oltrele mura

dell’indifferenza!Liberarsi

dalla necessitàdel carcere!

9INCHIESTAnumero 1 - febbraio 2012

Page 10: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

Dopo la serata di Champions League al SanPaolo contro il Chelsea, il Napoli torna a riaf-facciarsi in campionato. Nella 25esima gior-nata (6° di ritorno), il Napoli (a quota 37 punti

in classifica) ospita l’Inter (a quota 36) domenica 26febbraio, ore 20.45. Storicamente, le partite coi ne-razzurri hanno rappresentato sempre sfide esaltanti,con in palio anche lo scudetto. In serie A, il Napoli ha ospitato questo match 68 volte,con un bilancio di 32 vittorie partenopee, 18 pareggied altrettante vittorie interiste, con 80 reti segnatedagli azzurri e 67 quelle segnate dai meneghini. Ledue squadre si sono affrontate anche 5 volte in CoppaItalia, con un bilancio di 2 vittorie per il Napoli (unadelle quali ai rigori), 2 vittorie per l’Inter (una dellequali ai rigori) ed un pareggio (risalente alla stagione1938-1939). Tirando le somme, le gare disputate al San Paolo, tracampionato e Coppa Italia, sono 73, con 34 vittorieazzurre, 19 pareggi e 20 vittorie dell’Inter. Sono ben84 i gol a favore del Napoli, mentre sono 71 quelli

Napoli Inter in cifre

34 Le vittorie azzurre in 73 sfide con l’Inter

84 Le reti azzurre in 73 sfide con l’Inter

2 Le vittorie azzurre in Coppa Italia

19 I pareggi in 73 sfide con l’Inter

L’ultima vittoria al San Paolo,risaleal 15 maggio 2011:risultato finale 1-1con gol azzurrodi Zunigache ha garantito al Napoli la qualificazioneai gironi della Champions League 2011-2012.

10 I NUMERI numero 1 - febbraio 2012

di Vincenzo Perrella

Page 11: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

contro. In campionato, il Napolinon batte l’Inter al San Paolo dal26/04/2009 (1-0 il risultato finale,gol di Zalayeta) mentre l’Inter nonviola il San Paolo dal 18/10/1997(0-2 il risultato finale, gol di Ga-lante e autorete di Turrini). L’ultima volta al San Paolo, in or-dine di tempo, è avvenuta il 15maggio 2011: risultato finale 1-1(gol azzurro di Zuniga), che ha ga-rantito al Napoli la qualificazioneai gironi della Champions League2011-2012. Nell’attuale torneo diSerie A, le due squadre sono inlotta per una posizione per laprossima Europa League (che ilNapoli può raggiungere anchegrazie alla Coppa Italia, a diffe-renza dell’Inter già eliminata pro-prio dagli azzurri), con un occhio alterzo posto che garantirebbe i pre-liminari di Champions League.

NAPOLI INTERVS

San PaoloCapienza: 65.000 postiData: 26/02/2012Orario: ore 20,45

SQUALIFICATINAPOLI:HamsikINTERCastaignos

NAPOLI:VargasINTERGuarin, Alvarez, Faraoni

De Sanctis1

Julio Cesar1

Aronica6

Dossena8

Inler88

Cavani7

Sneijder10

Pandev29

Lavezzi22

Pazzini7

Milito22Gargano

23

Maggio11

Maicon13

Lucio6

Ranocchia23

Nagatomo55

Cannavaro28

Grava2

Zanetti4

Stankovic5

Cambiasso19

3-4-2-1 4-3-1-2

83 Rosati23 Fernandez

85 Britos20 Dzemaili

18 Zuniga99 Lucarelli

DeziPA

NC

HIN

A Castellazzi 12Samuel 25Chivu 26Poli 18Palombo 17Zarate 28Forlan 9 P

AN

CH

INA

all. Walter Mazzarri

Sky e Mediaset Premium dalle ore 20

all. Claudio Ranieri

DIRETTA TV

L’importanza del Campionato

Non è facile guardarsi alle spalle e non pensare almeno un attimoalla splendida serata di martedi. Il tempo vola ma quelle immaginidel San Paolo che festeggia resteranno a lungo nei nostri occhi. Oraperò bisogna guardare avanti, e avanti c’è l’Inter, un Inter che propriocome il Chelsea vive un momento particolare, un Inter che ha in Ra-nieri l’ennesimo capro espiatorio. Una squadra che in campionatodopo aver tanto fatto bene ha fatto tanto male. Il Napoli però nondeve pensare di avere contro una squadra decaduta, almeno defini-tivamente. L’Inter è sempre una squadra di grandi campioni. Forsesul viale del tramonto, ma comunque di talento puro. Il Napoli ha unagrande occasione, per eliminare dalla corsa una pretendete impor-tante per quel possibile, lontano, ma agognato terzo posto. Quelloche vale un posticino in paradiso. La stagione è ancora lunga e pienadi impegni che lasciano, ad oggi, il Napoli in tutte e tre le competizionie il campionato non deve esser assolutamente trascurato. L’obiettivoè superare la “Beneamata” per avere anche nel massimo torneo ita-liano, nuovamente, voce in capitolo.

Francesco Molaro il pu

nto

11I NUMERInumero 1 - febbraio 2012

STADIO INDISPONIBILI

Page 12: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

Napoli Ammazza Inter:

La stagione pre Italia '90si presentava ai nastri dipartenza con Napoli, Milane Inter - campione in ca-rica - a lottare per iltricolore. Alla fine fu ilNapoli a spuntarla in uncampionato strepitoso. Perla nostra rubrica amarcordho scelto una delle partitesimbolo di quella stagione.Uno dei più bei successi delNapoli sull’Inter, prossimoavversario degli azzurri alSan Paolo. Il 22 ottobre 1989il Napoli che si apprestavaa conquistare il suo secondoscudetto affrontava allo sta-dio di Fuorigrotta l’Inter diTrapattoni e del trio tedescoMatthaeus-Klismann-Brehme. Una gara tosta fin dall'inizio,molto tirata. A rompere l'equi-librio fu la superiorità tec-nica del trio sudamericano delNapoli capitanato da Maradona,con Alemao in cabina di regia,Careca pronto a “tirare labomba”.

Dopo un pregevole scambio traDiego e Alemao, ad aprire lemarcature ci pensò propriol'attaccante carioca con unosplendido destro ad incrociare.Chiuse i conti Diego con unospettacolare colpo di biliardo,trafiggendo per la secondavolta l'incolpevole Malgioglio,subentrato a Zenga infortuna-

tosi all'ultimo minuto delprimo tempo. Per il Napoliiniziò la fuga trionfale: gliazzurri, dopo aver sconfittotutte le concorrenti, si lau-rearono campioni d'inverno conuna giornata d'anticipo, il 17dicembre.

il 22 ottobre '89 finì 2 a 0 e fu scudetto!

VSEdinson Cavani Giampaolo Pazzini

Partite giocate 22Minuti giocati 1922Gol(doppiette/triplette) 15 (3/1)Rigori 2Gol su azione 13Tiri totali 61Tiri in gol 36Tiri fuori 25Falli commessi 11Falli subiti 18Cartellini gialli 2Media Sky 6.39

Partite giocate 22Minuti giocati 1827

Gol(doppiette/triplette) 5 (0/0)Rigori 0

Gol su azione 5Tiri totali 50Tiri in gol 18

Tiri fuori 32Falli commessi 42

Falli subiti 43Cartellini gialli 1Media Sky 5,80

Felice La Manna

12 AMARCORD/CAMPIONI A CONFRONTO numero 1 - febbraio 2012

Page 13: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

13PARLA L’EXnumero 1 - febbraio 2012

Il Napoli ritrova in Lavezzil’erede di Maradona Intervista a Giuseppe Bruscolottiex giocatore del Napolidal 1972 al 1988

Marcatore implacabile di un calcio in cui ledifese si schieravano a uomo, GiuseppeBruscolotti è stato un pilastro del Napoliper 16 anni dal 1972 al 1988. Il soprannome

che lo ha accompagnato nel corso della carriera dicemolto sul suo modo di interpretare il calcio: Pal ‘efierr’, forse perché quando un calciatore avversariogli sbatteva contro cadeva al suolo tramortito mentrePeppe restava in piedi, dritto. Martedì, da buon tifosopartenopeo, è stato incollato alla Tv a tifare gli azzurrinell’impresa storica del San Paolo contro il Chel-sea:«Per adesso siamo a metà dell’opera. Il Chelseaè una di quelle squadre che può sempre ribaltare ilrisultato. A Londra sarà una trasferta insidiosa. Però,bisogna dire che il Napoli visto in campo contro iblues si è comportato benissimo. Personalità, vogliadi vincere. La squadra è in crescita, c’è solo da esserefiduciosi per il ritorno in terra londinese». Così comeda profezia, il vero trascinatore della serata è statoLavezzi:«E’ vero. Avevo dichiarato in una intervistache Lavezzi avrebbe fatto la differenza, così è stato.Sicuramente il migliore in campo, il vero protagoni-sta». Peccato che sia uscito in anticipo dal campo.. «Icambi possono essere motivati da situazioni che noinon conosciamo. Può darsi che sia stato lo stesso at-taccante a chiederlo. Così come potrebbe esserestato pianificato già prima della partita». C’è pocotempo per esultare, domenica al San Paolo arrival’Inter, già battuta due volte in stagione. Vietato di-strarsi. C’è il rischio di un calo di tensione, perdita distimoli, di umiltà? «Spero di no. L’Inter ha alcuni pro-blemi, sta vivendo un momento poco felice ma è pursempre una grande squadra, merita rispetto. Dopo

aver raggiunto un’ottima condizione fisica bisogna ri-petersi. La squadra, oltre alla condizione, ha ritrovatofiducia, bel gioco, carattere. L’atteggiamento deve es-sere quello di martedì.». Un Napoli – Inter che Bru-scolotti ricorda con particolare piacere? «Beh,dobbiamo tornare indietro di qualche anno. Era ilcampionato ’74 – ’75, segnai il secondo goal rega-lando alla mia squadra i due punti. Ci solo altre par-tite tra le due squadre che hanno significato di più peril Napoli. Ma quel mio goal lo ricordo con particolarepiacere..»

Baby tifosi azzurri rispondono al piccolo tifoso interista che aveva implorato la sua squadra di vincere per non essere preso in giro a scuola.

di Felice La Manna

Page 14: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

14 RUBRICA AL FEMMINILE numero 1 - febbraio 2012

Acquistato giovanissimo dal Napoli nel 2005 fir-mando un contratto fino al 2011, segna nella sta-gione 2004-2005 6 goal in 18 presenze per poi

divenire capocannoniere della serie C1, con 18 goal in33 presenze, contribuendo alla promozione della squa-dra partenopea in serie B. Nella stagione 2006/2007 segna due goal in Coppa Italiamentre in Campionato si conferma ancora capocanno-niere con 14 goal in 38 partite. Per i tifosi azzurri Ema-nuele Calaiò non ha bisogno di presentazioni.“L’arciere” entra definitivamente nei loro cuoriquando realizza, insieme ai compagni l’im-presa tanto sperata, il ritorno in seria A.Ne parliamo con Federica del Deo,trenta anni, napoletana della Rivieradi Chiaia, ha sposato in una splendidachiesa di Posillipo l’arciere, l’8 luglio2008.Ci chiediamo subito come si sta aSiena?« A Siena si sta bene. Fa un po’ freddoma ormai ci siamo abituati ».Hai conosciuto Emanuele grazie a tuasorella Flaminia, sposata con NicolaMora, ex giocatore del Napoli. E’ cosi?« Esatto. Noi ci siamo conosciuti tramite mia so-rella che all’epoca era fidanzata con Nicola, e lo co-nobbe l’ultimo anno che giocò nel Napoli. Poi loro sisono trasferiti a Torino e dopo un anno ho conosciutoEmanuele. Sono stati proprio loro gli artefici del nostroprimo incontro ».Nella partita Siena – Napoli, giocata il 22 gennaio 2012allo stadio Artemio Franchi terminata 1 a 1, Calaiòsegnò il primo gol, portando il Siena in vantaggio. Madopo il gol non esultò, quindi possiamo dire che è an-cora legato agli azzurri?«Secondo me era il minimo non esultare; lui non se l’èsentita anche perché stava proprio sotto il settore ospitidove si trovavano i tifosi partenopei. Penso che sia ungesto da apprezzare, anche se a Siena molte personenon l’hanno digerito ».Vuol dire che è stato attaccato da qualche giornale lo-cale?

« Si, diciamo che, specialmente i tifosi, non hanno gra-dito il gesto. Secondo me non hanno compreso più chealtro e hanno pensato ad una mancanza di rispetto neiloro confronti. Ma comunque è un sentimento che c’ènei confronti dei tifosi del Napoli e dei momenti passatilì. Quindi non esultando ha fatto benissimo ».Hai ha sempre tifato Napoli, essendo una vera napole-tana DOC, andavi allo stadio sin da bambina, sei ancoratifosa azzurra anche se tuo marito gioca nel Siena?« No no, io continuo ad essere tifosa del Napoli, ma nonsono l’unica. Anche Emanuele, quando ci sono le partite

del Napoli, ed ha la possibilità, le seguiamo sempre.E’ ovvio che nel momento in cui capitano quelle

partite, due volte all’anno, in cui si sfidano èuna bella lotta interna. L’ultima partita è

stata perfetta, perché hanno pareggiato,ha anche segnato Emanuele … megliodi cosi non poteva andare! ».Un tuo ricordo emozionante dalpunto di vista calcistico?« Sicuramente il pareggio con il Ge-nova e la promozione in serie A.»E qualcun’altro che unisca all’emo-

zione la nostalgia?«Beh…il goal contro il Lecce di Ema-

nuele, quando vincemmo al San Paolo: èstato il suo ultimo goal a Napoli».

Ultime domande, e stavolta ci spostiamo su unaltro punto forte di Napoli dopo il calcio, la cucina! ANapoli, in qualche pranzo fatto insieme il buon Ema-nuele andava pazzo per le polpette.Cosa gli prepari a casa?« Purtroppo loro devono mantenere un minimo di rigorealimentare. Quindi menù fisso: bresaola, petto di pollo,insalata ma qualche volta un piatto” alla napoletana” ».Avete due bellissimi bambini, Jacopo e Giulia, ci puoidire qualcosa su papà Emanuele?« E’ veramente bravo come padre ed ovviamente ci stameno con loro, ma cerca di sfruttare il più tempo pos-sibile da dedicargli completamente con tanto affetto epremura».Pensate di restare a vivere a Siena?«Qui ci troviamo bene, è un ambiente molto tranquilloe, anche se un po’ combattuta, credo sia la cosa miglioreper i nostri figli».

“Il mio Emanueleè ancora innamorato del Napoli!” Una chiacchierata, piena di ricordi, con la Signora Calaiò

«A Siena ci troviamobene, è un ambiente molto tranquillo e,

anche se un po’ combattuta,credo sia la cosa migliore

per i nostri figli»

di Samuele Ciambriello e Mary D’Onofrio

Page 15: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

Sono già tormentoni l’inno a Edinson Cavani e quellodedicato a Eduardo Vargas, il recente acquisto delNapoli. Per i tifosi napoletani, insomma, Massimo Canniz-zaro non ha bisogno di ulteriori presentazioni e pergli altri basta dire che i suoi video sono tra i più clic-cati su Youtube.Il brano dedicato a “Turboman” ha avuto una tale ri-sonanza da far atterrare a Napoli una troupe cilenaper riprendere le sue esibizioni proprio negli studidi CRC Targato Italia, dove è speaker e conduttore.Ma il “fenomeno” Cannizzaro non può spiegarsisenza considerare la sua carriera da showman atutto tondo, in grado di spaziare dal cabaret alle imi-tazioni, dal canto alle parodie.La sua gavetta lo vede calcare parchi di teatri, con-durre programmi radiofonici e non solo, tanto da ar-rivare a essere definito il “Fiorello campano”.Un talento che viene ripagato con l’affetto del pub-blico napoletano e un successo che, ci auguriamo,possa portarlo ancora più lontano.

Peppino Di Capri, al secolo Giu-seppe Faiella, nasce nel 1939 nellasplendida isola campana. Figlio d’arte, si esibisce per laprima volta a 4 anni, suonando ilpianoforte per le truppe americanedi stanza nell’isola caprese e, da al-lora, non abbandonerà mai più ilpalcoscenico.Incide all'età di diciotto anni i suoiprimi dischi "Malatia" e "Nun e'peccato" e nei cinque anni succes-sivi lancia brani che lo vedono pro-tagonista in classifica, tra cui comenon ricordare gli evergreen "Ro-berta" e "Luna Caprese".Nel 1973 e nel 1976 vince il Festivaldi Sanremo e, proprio nel 73,"Champagne" diventa un successointernazionale. "Globuli azzurri" incontra colui cheha fatto la storia della musica ita-liana, portando Napoli nel mondo. Inoltre è un tifoso d.o.c.

Peppino, sei cosi tifoso da averrealizzato l'inno della squadrapartenopea "Grande Napoli"...

Non è un inno, ma una canzonesimbolo, che si presta ai cori dei ti-fosi nel pre-partita, non mi sareimai azzardato a fare un inno senzal'autorizzazione del Presidente...Intanto dopo aver sentito l'innodella Juve, ho pensato a un veroinno per il Napoli.

Per tanti tifosi, quello di PeppinoDi Capri e già l'inno del Napoli...

Questo farebbe piacere anche a me,però, purtroppo, esistono dei mec-canismi dovuti ad alcuni accordi....ed io che pensavo che la musicafosse qualcosa di libero, da tra-smettere a viso aperto, invece cisono restrizioni dovute a sponsorse pubblicita', lì capisco: tutto e' le-cito.

Cosa ne pensi del Napoli di Maz-zarri?

Il Napoli parte con il piede giusto epoi per strada.....insomma… ci vor-rebbe più equilibrio!

Oltre l’innoper Cavani c’è di più

“Credo nel Napoli! ci vorrebbe piùequilibrio e continuità in campionato”

Peppino Di Capri

Massimo Cannizzaro

Globuli Azzurriincontra coluiche ha fatto la storiadella musica italiana,portando Napolinel mondo

di Mary D’Onofrio

Massimo Cannizzaro

15TIFOSI SPECIALInumero 1 - febbraio 2012

Page 16: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

“Dalla precarietàdella vitanasconoi miei romanzi”

Ad aprile l’ultimo libro di Raffaella R. Ferrè, che ci racconta la precarietà… dei sentimenti.

Di lei sappiamo che ama scrivere e andare in mo-torino e che non le piace troppo “spiegarsi” ma la-sciarsi scoprire attraverso i suoi racconti, i suoi

libri, il suo blog.Ventinove anni, una laurea in Scienzedella Comunicazione e una vita simile a quella di tantiragazzi, perseguitati dall’incertezza, quasi di tutto, mache hanno la “sfortuna” di credere che quello cheamano fare li possa rendere davvero felici.A dire il vero Raffaella proprio tanto comune non è.Tra i 24 e 25 anni scrive due romanzi “Santa precaria”(Stampa Alternativa, 2008), “La mia banda suona il porn”(80144, 2009). I suoi racconti sono stati pubblicati daMondadori nell’antologia “Non è un paese per donne”(2011), da Aliberti nella raccolta “Strozzateci Tutti”(2010) e da Marcos y Marcos in “Trenta secondi di uni-verso”.Il suo talento e la sua penna originale vengono confer-mate dal premio “Giancarlo Siani” (2008) e dal “Born towrite” (2010). Isabella Ragonese ha letto, per aprire la“manifestazione “Se non ora, quando?” a Roma il tredicifebbraio di un anno fa, il testo riportato, di seguito, cheporta la firma della Ferré.“Mi sveglio, mi pettino e allo specchio mi trucco. Vadoveloce e mi porto avanti coi compiti della giornata, il tre-dici febbraio è domenica ma io lavoro lo stesso: le mieprecarie occupazioni non conoscono giorni di festa; fac-cende e responsabilità ataviche che mi obbligano a met-tere in tavola laboriosi piatti ne sanno ancora meno. Lamia flessibilità, l’autonomia, esiste solo nei salotti tele-visivi: (...) sono una donna che assolve alla sua primamansione, io non stacco mai, sempre pronta, sempreduttile e disponibile, sempre carina, sempre attenta. (...)Sono, nell’ordine, una commessa e una ricercatrice, unafemminista e del femminismo non so niente. Sono unaminorenne marocchina e una precaria recidiva, io sonoun’universitaria e una casalinga, e mi prendo tempo, la-scio la spesa a metà, afferro la borsa. Il tredici febbraio io porto per strada la mia rabbia comeun cane senza guinzaglio, non giudico, non appartengoad un partito o all’altro e non tollero: non sono agnellotra i lupi, né lupo travestito da agnello, non mi sotto-metto né agito la mia sottomissione come una spada. Il

tredici febbraio sciopero anche la mia tranquilla forzalavoro pagata poco e male, smetto persino di sentirmisprecata e costretta nell’angolo di una dicotomia che mivuole pentita prostituta siliconata o grezza vergine sla-vata ma sempre femmina, sempre io, in fondo.Il tredici febbraio io mi dimetto, mi licenzio. E al ruolo diefficiente, silenziosa, furba bellezza da pubblicità, io ab-dico. Il tredici febbraio io scendo in piazza“. In attesadell’uscita, ad aprile, di “Inutili fuochi” edito da “66th and2nd”, abbiamo incontrato la giovane scrittrice che ci hasvelato qualche indiscrezione sul suo nuovo libro.Raffaella, presto sarai di nuovo in libreria… in che cosadifferisce “Inutili fuochi “ dagli altri due romanzi?Buon giorno a te! Dunque, per prima cosa sento questolibro molto più vicino a me. È un romanzo corale, in cuitutti i personaggi hanno una loro precisa voce, e ognunoha il suo punto di vista sulla storia che non combacia ne-cessariamente con quello degli altri, pur vivendo lestesse situazioni, nello stesso giorno, nello stesso luogo.È stata una sfida riuscire a lavorarci, ma ne sono moltocontenta.Questo lo senti più vicino? Eppure gli altri parlavano diprecariato e di quanto sia difficile per i giovani andareavanti....Intendo come scrittura. ecco, diciamo meglio: è la strut-tura di questo romanzo a essere molto più vicina a me.La coralità che ho sempre cercato di rappresentare, sinda “Santa precaria”, credo che sia espressa al meglioqui. È vero, il mio primo romanzo parlava di precarietàlavorativa, forse questo si attesta molto di più sulla pre-carietà dei sentimenti . Argomento, la precarietà sentimentale, quasi più attualedi quello dell’instabilità lavorativa.. quindi una scritturaanche più intima e intimista…Penso di sì, anche se non son brava a dire tecnicamentedella mia scrittura… Come ti è venuta l’idea del villaggi turistico?Ti spiego: mi piace lavorare, nel senso della scrittura, inambiti chiusi ma con molti personaggi. Ho questo ri-cordo di un residence dove ho fatto alcuni anni di va-canza, il nulla incenerito, in pratica, e l’ho messo afrutto.Una scelta che segna anche un’ulteriore maturità stili-stica della scrittice, alla quale non possaimo che fare icomplimenti.

di Emanuela Musto

16 COSTUME & SOCIETÀ numero 1 - febbraio 2012

Page 17: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

“La carrieradegli attori è fattadi periodistrani”

Anni di teatro con grandi maestri come Allocca, Car-pentieri, Russo, Scarpetta, Casagrande non l'hannocerto resa quell'attrice irraggiungibile e scostante

di pirandelliana memoria.Disponibilità e garbo di altri tempi è quello che ci ha col-pito, da subito, di Veronica Mazza, incontrata perpresentarci il nuovo spettacolo di Eduardo Tarta-glia “Questo bimbo a chi lo do?”, di cui è prota-gonista, in cartellone il 29 febbraio al “DellePalme” di Napoli.Attrice teatrale dalla solida formazione, lau-reata con il massimo dei voti all'Universitàorientale di Napoli, giornalista, al suo debuttocinematografico in “Ci sta un francese, un in-glese e un napoletano”nel 2008, porta a casail Premio Massimo Troisi, l'Ischia Award e il“Premio Cultura Classic” e per il personaggio diBrigida di “La valigia sul letto” ottiene ben cinquericonoscimenti tra cui il “Premio speciale Napoli FilmFestival e il “Premio Giordano Bruno”. Un cursus honorum davvero invidiabile, Sig.ra Mazza..Grazie, ma ho sempre creduto nella studio e in un'ade-guata preparazione artistica e non solo. Sa la carrieradegli attori è fatta di periodi strani, a volte di lunghe pausee bisogna pensare sempre a un'alternativa, un percorsoparallelo che comunque ti rende più completo come per-sona e come artista.Parliamo del nuovo spettacolo, che conferma ancora unavolta il sodalizio artistico con suo marito Eduardo. Unacommedia che tratta di un argomento tabù qui in Italia,quello dell' “utero in affitto”.Come tutte le commedie di Eduardo, anche questo af-fonda le radici in temi di attualità, rivisitati con i colori dellanostra “napoletanità”. Margherita è una donne semplice,del popolo che si trova a gestire, insieme al marito, unasituazione più grande di loro, alla quale non erano pronti.Una coppia che non riesce ad avere figli decide di adottareuna soluzione vista, fino a quel momento, solo a Holly-wood: una “madre surrogato”.Una scelta coraggiosa, quella di Tartaglia...La commedia non ha la pretesa di voler venire a capo diquestioni etiche, religiose e culturali né di essere faziosa,

ma solo di stimolare una riflessione,del tutto personale, su un argomento di

estrema attualità, con i toni ironici e originali checontraddistinguono la scrittura di Tartaglia..E cosa ci può dire del suo personaggio, Margherita...Che dire, le sono molto affezionata, come a tutti i perso-naggi che ho interpretato. E' una donna del popolo, che dasprovveduta intraprende un percorso che la porterà aduna crescita personale.Le commedie di Tartaglia, anche quest'ultima, hannocome filo rosso l'attrazione della nostra società per ilmondo dello spettacolo. Un' attrazione molto spesso pe-ricolosa, vero?Certo, lo spettacolo è un mondo fatto di luci e ombre e senon lo si affronta con la giusta preparazione e consape-volezza può costituire un pericolo, non solo per l'arte maper la propria vita.Per questo, come dicevo prima, è importante studiare epensare ad un'alternativa.E' il consiglio che si sente di dare a che intraprende lacarriera di attore?Si, certo, bisogna stare sempre con un piede per terra euno sulle nuvole. Solo così si può affrontare serenamentequesto mondo così affascinante ma spesso crudele.

di Emanuela Musto

Bisogna stare sempre con un piede

per terra e uno sulle nuvole.Solo così si può affrontare

serenamente questo mondocosì affascinante

ma spesso crudele.

Veronica Mazza: un’attrice di altri tempi di nuovo teatro per farci ridere...e riflettere.

17COSTUME & SOCIETÀnumero 1 - febbraio 2012

Page 18: Rivista Globuli Azzurri Febbaraio 2012

numero 1 - febbraio 2012

“Un'attesa durata più di 20 anni...stasera non si festeggia ilcarnevale ma gli ottavi di finale...forza NAPOLI!”

Raffaele De Maria da Portici

“Non piove, c’è il sole su Napoli!! Abbiamo trepidato ed amatocome quando c’era Diego, abbiamo gioito con l’ultimo scu-

gnizzo che questa terra argentina ci ha regalato”

Carlo Fedele

“Cavani segna anche dispalla....UN MITO”

Diego

“Grande Napoli sta-sera hai spaccato!!!!!”

Anita Russo

“Vista la prova contro il Chelsea, l’incontro con l’Inter è un’in-cognita. Non vorrei ci fosse un calo di concentrazione, perditadi stimoli, di umiltà. Vogliamo il Napoli della coppa anche inCampionato!”

Gennaro

“Grande partita! In una serata così è anche brutto dare voti aisingoli, una partita quasi perfetta, giocata con grinta, intensitàe concentrazione da parte di tutti, che ha portato all'esalta-zione di Cavani e Lavezzi. Spronerei un pò Hamsik a tornarequello di un tempo, la sostituzione del Pocho secondo metroppo anticipata e un Zuniga superbo nei recuperi ma altrettanto pasticcione in impostazione.ma sono "quisquiglie""pinzillacchere" in una notte magica come questa c'è solo ungrande "GRAZIE RAGAZZI!"...e il sogno continua....”

Salvatore Pagano

“Questa sera hai dimostrato tutto il tuo amoreper questa squadra! Sei letteralmente unico…Grazie Gargano!”

Giuseppe Spagnuolo

“Stasera il Napoli ci ha fatto sognare, continua sempre cosi!!!!Sei forte e ci invidiano tutti!”

Anna Sorice

“Circa il goal subito peccato e chiudiamo l'argomento, vistoche poteva "inguaiare" una partita che era partita bene. Pec-cato per il campo e per il... recidivo interprete... STOICO Cam-pagnaro su Drogba, IMMENSO il piccolo Gargano. Prendo uncaffè, ma la gola in fiamme avrebbe bisogno di diversi cubettidi ghiaccio... Adelante!”

Carlo Effe

“Sto ancora piangendo, nonho più voce!!! Il Napoli sta re-galando emozioni indescrivi-bili!”

Nunzia

“E dopo questa nottemagica, piena di gioia,voglio un’altra partitacosi domenica sera!!!!Abbattiamo anche l’In-ter!”

Franco

“Quando il Napolivuole giocare allagrande non ce né pernessuno. L’Inter è av-visata”

Salvatore

“Gioire per il Napoli èun’emozione unica,stasera mi ha com-mosso!”

Anna

“Oggi: 21.02.2012 undata "palindroma"... ilchelsea lo sa???? pali...nrdo...ma! hahhaa”

Raffaele Piccirillo

a cura di Francesca Beato e Vittorio Miranda

Ecco lo spazio dedicato a voi, tifosi del Napoli! Perpoter far leggere i vostri commenti, inviateciun’email a [email protected]; sms al n°3426289730 e scrivendoci sulla nostra pagina Fa-cebook Globuli Azzurri TV. Li utilizzeremo anchesettimanalmente nella trasmissione televisiva“Globuli Azzurri”, in onda il giovedì alle 21,00sul circuito Lunaset e su Sky 888.

“Grande Cavani per un grande Napoli. È l’anima della squadra,il campionato non è finito.”

Davide

Vox Populi

18 L’ANGOLO DEL TIFOSO

“Il Napoli stasera ha gio-cato molto bene è sem-pre il numero uno espero che continueràsempre così”

Carmela Zeppa

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