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salvatore adamoLA DOPPIA ANIMA DELL'ETERNO POETA
fiorella mannoiaIil suo tour a bruxelles
la vita é bella20 anni fa il film di benigni
lingua italianacosi amata nel mondo
georget bertoncellola zebra tricolore
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N° 7 / LA RIVISTA DELLA vita italiana / trimestriel gratuit / automne 2017N° 7 / LA RIVISTA DELLA vita italiana / trimestriel gratuit / automne 2017N° 7 / LA RIVISTA DELLA vita italiana / trimestriel gratuit / automne 2017N° 7 / LA RIVISTA DELLA vita italiana / trimestriel gratuit / automne 2017
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salvatore adamoLA DOPPIA ANIMA DELL'ETERNO POETA
fiorella mannoiail suo tour a bruxelles
la vita é bella20 anni fa il film di benigni
lingua italianacosi amata nel mondo
georget bertoncellola zebra tricolore
Boulevard Zenobe Gramme 33 - 4040 HerstalTél. : +32 (0)4 264 24 50
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ITALIA Magazine
SommarioPagina 4Adamo : un successo eterno
Pagina 8Europa delle Culture
Pagine 9Rapporto Migrantes
Pagina 11Vincenzo Amendola
Pagina 12Frédéric François all’onore
Pagina 14Patronato Acli
Pagina 16 A Charleroi con Vincenzo Grassa
Pagina 18Incontro con Fiorella Mannoia
Pagina 2020 anni fa “La Vita é Bella”
ITALIA Magazine
Redazione ITALIA MagazineRue Edouard Colson 289 LiegiTelefono : 04/247 48 49Pubblicità : 0477/69 66 59Mail : [email protected] : www.italiamagazine.be
Redattore : Lorenzo PonzoSegretaria : Giuseppina Testani
Hanno collaborato :Anna ManuntaGiulia Germano Carmela MorettiGraziella SabloneGiuseppina TestaniGianni CanovaVito LaraspataFoto : Umberto Frescina
Pagina 21Mantalbano conquista la Francia
Pagina 22Vacanze invernali
Pagina 24La lingua Italiana
Pagina 26Sol. Italia con Herve Jamar
Pagina 28Bum Bum Bertoncello
Pagina 29Sport
Pagina 30Cucina
Pagina 32Il nuovo Suv Lamborghini
Pagina 33Notizie Brevi
In questo ultimo numero dell’anno nel vostro Italia Magazine mettiamo all’onore probabilmente il primo vero esempio di riuscita Italiana in Belgio. Un’autentico simbolo della positiva riuscita della nostra ita-lica vita, in una terra per molti al loro arrivo totalmente sconosciuta. Dalle difficoltà all’ambientarsi , ad un tratto nelle radio e in televisione spunta un giovane e gracile figlio di un’italiano emigrato nel bori-nage, minatore per rispetto di un contratto tra due paesi in difficoltà, Salvatore Adamo. Questo nome adesso suona potente, forte come l’amore dei genitori per i propri
figli, come i suoi successi che hanno attraversato le generazioni, come una liberazione quella di uscire da un destino legato alle viscere della terra. Salvatore Adamo un nome oramai destinato all’eternità come la piu bella pittura di Caravaggio o la piu’ completa delle opere di Giu-seppe Verdi, il piu bel capolavoro della nostra vita in Belgio, colui che sett’antanni fà ci arrivò nelle brac-cia della sua mamma , senza sapere il favoloso destino che l’aspettava .
Grazie Salvatore !!
Lorenzo Ponzo
La Nostra Ricchezza
‘’Successo non è solo ciò che realizzi nella tua vita, ma anche ciò che ispiri nella vita degli altri’’
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salvatore adamoLA DOPPIA ANIMA DELL'ETERNO POETA
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la vita é bella20 anni fa il film di benigni
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4 | Adamo
Dalla Cité de la Croix Verte ai giorni di oggi, da Comiso a
Jemappes, ecco il favoloso destino di una leggenda vivente tra gli ita-liani nel mondo. Un figlio del ‘’Sole’’ arrivato in Belgio 70 anni fà.
Non sembrava destinato ad una grande carriera artistica, lui cosi timido con un filo di voce , che taluni (agli inizi) confondevano addirittura ad una voce femminile.
La storia racconterà che Salvatore Adamo nato a Comiso il 1° novembre 1943, arrivato in Belgio all’età di 3 anni e mezzo nel giugno del 1947, é adesso un’indelebile icona della musica , un poeta ‘’chanteur’’ dai 100 milioni di dischi venduti per il mondo, nei paesi francofoni ma anche ispanici, Rus-sia , Giappone e naturalmente nella sua Italia. Adamo é a tutti gli effetti un’autentica celebrità mondiale e sopratutto un vero esempio culturale poetico e sociale, testimonianza del sostante apporto dell’emigrazione italiana al Belgio.
La Belga Origine della Famiglia Adamo
Il papà Antonio arriva da Comiso (Provincia di Ragusa) nel febbraio 1947, si trasferisce in Belgio in base agli accordi sul carbone, a Jemappes
si ritrova nelle fredde baracche dello charbonnage il pozzo n° 28 . I primi sei mesi li trascorre a Ghlin, poi tutta la famiglia si va a collocare à la Cité de la Croix Verte à Jemappes: Di quel viaggio ricordo questa grande nave che ci fece passare lo stretto di Messina e approdare a Reggio Calabria. Poi una grande confu-sione alla stazione di Milano...persi per un’attimo la mano di mia mamma Concetta, non vidi piu i miei genitori. Fu un bel momento di paura . Nelle barac-che c’éra una vera solidarietà tra i nuovi arrivati : Il pozzo 28 era dietro la Cité , ricordo che mia mamma faceva la biancheria e il pasto per altri minatori. Personalmente non fui toccato da quelle condizioni di vita e dal nero paesaggio, per me era sufficiente la presenza dei miei genitori . Antonio Adamo lavoro’ praticamente due anni nelle mine di Jemappes, dopo un grave inci-dente, un blocco di carbone che lo colpi alla spalla, ando a lavorare alla fabbrica di tubature sempre a Jemappes vicino al laminoir : Non ho mai sentito mio padre lamentarsi , anzi stimava che quel lavoro gli ha ridato la dignità, quella di sfamare la sua famiglia. In Sicilia non sarebbe stato cosi. Con il passar del
tempo abbiamo saputo che l’ac-cordo fu puramente commerciale, mano d’opera italiana contro kili di carbone. Fu scioccante !! Certo é che malgrado tutto, questo scam-bio poco morale, diede lavoro e un migliore avvenire a tante famiglie.
Dopo le baracche la famiglia Adamo trovo alloggio in una casa in mat-toni una vera maison piu decente. La famiglia si aggrandi e in Belgio nacquero Delizia, Pippo, Eva, Sal-vina, Giovanna e Nunziatina (Titina). Antonio e Concetta Adamo cosi come Salvatore, rimangono gli unici ad essere nati a Comiso in Sicilia.
Il Signore dei...Successi
ITALIA Magazine
Adamo | 5Una Carriera Record
Anche se abbastanta riservato , la ribalta e la notorietà hanno fatto
di Salvatore Adamo un uomo pub-blico molto ricercato, un vero idolo nel mondo musicale della franco-fonia . Il suo successo é dovuto si alle canzoni scritte ma innanzitutto al suo stile e alla sua voce un po androgina unica. La prima gloriosa incisione data del 1963 Sans toi ma mie , nel ‘64 scrive un vero capola-voro La notte (che lo fa conoscere anche in Italia) ma é la canzone Dolce Paola dedicata all’allora Principessa di Liegi, a scatenare le indiscrezioni su un’idillio tra i due, falsa (..o vera) notizia che riguarda i due Italo-Belgi piu famosi (vedi foto). Adamo negli anni sessanta é il piu grande venditore di dischi del varietà francofono , mette tutti in fila, compreso il grande Johnny Hal-liday ! Il Belgio lo ha lanciato ma é in Francia che tutto si ingigantisce, Parigi diviene una città centrale per la carriera dell’artista Italo-belga.
La presenza del papà Antonino é fondamentale ai suoi inizi, Salvatore lo sà, e con i primi soldi guadagnati la famiglia Adamo si trasferisce dalla casa sociale della cité du Coq, in una villa che apparteneva ad un dottore, cosi ampia che la chiama-vano Le Chateau. La loro nuova abitazione é situata a Jemappes avenue Foch, una strada che taglia in due tutto il borinage. Quello é il
primo investimento , che simbo-leggio’ allora, la riuscita artistica e l’ascensione di Salvatore, il figlio di una coppia di Comiso emigrata per un’avvenire... migliore .
Adesso tre generazioni dopo con cento milioni di dischi venduti per il mondo e venti dischi d’oro Adamo é sempre presente. All’alba dei suoi 55 anni di carriera (li celebrerà nel 2018), il marito, papà, nonno, la star mondiale continua a vivere con parsimoniosa riservatezza, senza vantarsi o far pesare la sua immensa celebrità. Anche il piu bel fiore del mondo ha delle spine, tra queste, nella vita di Salvatore c’é sicura-mente la scomparsa di suo padre Antonino avvenuta nell’estate del 1966, in quel mare di Sicilia, che un po’ egoisticamente si é ripreso colui che parti nel lontano 1947 !!
Tanti successi e la discussa Inch’allah
Salvatore vinse il suo primo con-corso canoro a Radio Lussemburgo nel 1963 ed incise lo stesso anno il brano Sans toi ma mie . Seguono altri successi Tombe la neige tra-dotto da noi in Cade la neve, segue Vous Permettez Monsieur , poi nel 1964 incise Perduto Amore e La Notte che insieme a Lei lo fecero conoscere pure in Italia, la sua patria di origine.
Ma la canzone piu controversa nel repertorio di Adamo fu Inch’Allah-nel 1967 ( Ho visto l’Oriente nel suo Scrigno, con la Luna per bandiera, ....ma quando ho visto Gerusalemme, piccolo fiore sulla roccia....). La can-zone gli destò problemi in Medio Oriente ( era stata combattuta le terza guerra Arabo-Israeliana, chia-mata “La Guerra dei 6 Giorni” pro-prio nel 1967, in cui Israele, oltre a vasti territori, annesse anche la città di Gerusalemme. Nel 1975 propone l’autobiografica C’est ma vie.
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6 | Adamo
Incontro con un mito
Piu volte mi sono imbattuto nell’incontrare Salvatore Adamo,
spesso, sempre a Bruxelles ma anche a Liegi in uno studio televisivo o nella sua loge nei suoi concerti al Forum. Di Salvatore Adamo ti colpisce subito una cosa, la sua sincera disponibiltà e anche il fatto che quando ti parla , ti...guarda :
Salvatore Adamo che carriera, quando ha iniziato chi l’avrebbe detto
Io no..(risata) Io ho fatto ogni disco immaginando che fosse pos-sibilmente l’ultimo, e cosi ci ho messo il meglio che potevo in quel momento. Forse é una forma di rispetto perché ho avuto molta for-tuna all’inizio, dopo ho provato a mostrarmi degno di questo fortuna che la vita mi aveva riservato.
A proposito di inizi, il Belgio é stato importante...
Ho avuto il sostegno del Belgio per iniziare , questo si , e poi siamo stati spinti fino alla Francia che é una consacrazione. In quei tempi se non avevi “l’aval”, la benedizione della Francia non si poteva andare avanti, forse una carriera durava due tre anni ma bisognava trasferirsi in Francia, era indispensabile .
Ed é diventato praticamente il primo esempio di riuscita italiana nella terra di Brel
In realtà noi siamo una comunità
che si é integrata completamente, siamo forse un’esempio visti i tempi che stiamo vivendo con questi pro-blemi attuali , purtroppo e cosi. Noi Almeno se posso dire, abbiamo tro-vato il nostro posto, conservando l’Italia nel cuore. L’Italia ce la siamo portati all’estero.
Suo papà é stato importante...
Si devo molto alla mia famiglia, mio padre mi ha spinto mi incoraggiava, mi seguiva sempre. Penso che in generale noi Italiani in Belgio dob-biamo tutto ai nostri padri.
Malgrado la notorietà, lei é rimasto un uomo accessibile, disponibile...
Piu che disponibilità é una specie di riconoscenza nei confronti della gente che mi ha portato dove sono. Adesso quando uno mi incrocia per la strada e mi saluta , mi sorride per me é la piu bella cosa. Non vedo in nome di che mi dimostrerei sgrade-vole o maleducato. E una questione di educazione, i miei genitori mi hanno inculcato il rispetto per l’altro.
Ma é vero che ha ancora la nazionalità Italiana ?
Si ho la carta di identità e il passaporto, per fedeltà per i miei genitori. Cento volte mi hanno proposto di diventare belga. Adesso é possibile di avere la cit-tadinanza belga sempre mantenendo quella italiana...ci rifletto.
C’é una canzone Italiana che avrebbe voluto cantare lei
Io ne conosco migliaia di canzoni italiane e sono molto legato alle canzoni napoletane.
Ricordo che mio padre cantava “Anema e core” che ritengo una canzone bellissima.
Poi c’é anche l’umorismo Napole-tano: ‘’Io nun sacciu pittà, io nun sacciu pittà , si sapissi pittà ti pit-tassi , bella be, bella be...’’ . Adoro... (altre risate..) .
Cosa ci prepara Adamo per i prossimi ...50 anni
Sto terminando il nuovo disco, il singolo uscirà a novembre e l’album uscirà fine gennaio 2018 . Ancora adesso mi indirizzo al cuore delle persone e per fortuna c’é ancora della gente che tende l’orecchio alle mie canzoni.
“Ritornare a vivere in Sicilia? Vent’anni fà avrei risposto no, adesso direi...perché no.” (Adamo)
Servizio di Lorenzo Ponzo
La Notte...L’attesa
E’ il primo grande romanzo di un indimenticabile poeta e cantau-tore. Tenero, poetico, venato di nostalgia, ma al contempo iro-nico, brillante, con delle punte di pura comicità, La notte… l’attesa è un romanzo insolito, un omaggio dell’autore alle sue origini e all’Ita-lia che ci svela come Adamo, oltre a essere un cantautore geniale, sia anche un raffinato scrittore
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8 | Europa
« Cultura Europea O Europa delle culture ? »
Se vogliamo conoscere lo sviluppo della cultura in Europa, dobbiamo
partire da una constatazione:
Il Novecento è stato definito il secolo delle grandi guerre e delle grandi scoperte tecnologiche, queste ultime capaci di sterminare intere aree, se usate nei campi di battaglia. Subito dopo la Seconda Guerra Mondiale l’uomo, sconvolto dalla sua stessa capacità annientatrice, ha cercato di istituire organismi sopranazionali, mediatori di conflitti a tutela del pri-mordiale diritto alla vita.
L’Unione europea si è costituita così su delle fondamenta economiche e non su una cooperazione culturale. È soltanto con il trattato di Maastricht, nel 1992, che gli sono state conferite delle competenze esplicite in mate-ria culturale in modo da “contri-buire a sviluppare le culture degli Stati membri nel rispetto della loro diversità nazionale e regionale, sempre mettendo in evidenza l’ere-dità culturale comune”.
Una politica delle diver-sità culturali
Si può affermare che tutti sono d’ac-cordo di attribuire ad ogni Stato mem-bro le competenze culturali che gli sono proprie. Dunque, una ‘politica delle diversità culturali’ è necessaria. Ma, come afferma un vecchio pro-verbio: “dal dire al fare …” Tutte belle parole… sfortunatamente bisogna constatare che sul piano pratico non ci
sono molti mezzi per attuare una ‘poli-tica delle diversità’ ed è vero anche che le competenze degli Stati membri non permettono d’intervenire in certi set-tori, come per esempio il ‘settore delle edizioni’ – il ‘settore delle produzioni cinematografiche’ – delle ‘radio e tele-visioni’ – il ‘settore dell’educazione e dell’insegnamento’.
Non bisogna dimenticare nemmeno che la cultura è il centro delle dif-ferenze politiche ed è la base sulla quale l’essere umano costruisce la sua identità e dunque la sua diversità. Se non c’è una politica comune, queste diversità, invece di costituire la vera ricchezza dell’Europa, possono sgre-tolarsi in pericolosi elementi di disac-cordi e d’incomprensioni. È soprat-tutto in questo senso che una vera “politica sulle diversità” s’impone.
L’Europa un grande sistema complicato
Per la storia, bisogna considerare che l’Europa è un grande continente con molti Paesi differenti gli uni dagli altri. Ed è anche un grande sistema complicato. Per gli Stati europei e particolarmente per la gente che vive in questi Paesi differenti, è difficile capire le misure prese dagli uomini politici. È solo cinquant’anni fa che questo continente era completa-mente distrutto. La ‘guerra fredda’ poi ha diviso l’Europa in due sistemi ide-ologici e questo ha creato delle abitu-dini difficilmente da dimenticare e, ancora peggio, da sradicare.
Per meglio capire l’Europa, bisogne-rebbe fare una differenza tra ‘cultura’ e ‘civilizzazione’: la cultura è un termine generico che serve ad identificare la mentalità, le tradizioni, il comporta-mento, la religione, i miti, insomma tutto ciò che influenza la nostra vita ed il nostro modo di vivere. La civiliz-zazione, invece, viene definita come la somma delle condizioni di vita. Se da un lato si può parlare di civilizzazione europea (in effetti l’Europa è l’esem-pio di un’alleanza di più nazioni o più culture che possono vivere in un modo civilizzato e pacifico), dall’altro lato non possiamo parlare di cultura euro-pea per la semplice ragione che ciò non esiste. Le differenze tra le lingue, le tra-dizioni, la letteratura, il clima ed anche le diverse confessioni, sono così grandi che non è possibile dire che l’Europa ha una cultura comune.
In conclusione…
… il fatto che ci sia tanta differenza può essere considerato come un punto positivo e un vantaggio per l’Europa. La cultura francese, la cul-tura inglese, quella tedesca e la cul-tura italiana, tutte le culture non devono sparire affinché tutti possano apprendere da tutti. Di conseguenza è impossibile parlare di una cul-tura europea, sarà meglio parlare di “Europa delle culture”.
Servizio di Vito Laraspata
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Italiani nel Mondo | 9
Continua e si rafforza la ‘fuga’ degli italiani all’estero: nel
2016 ben 124.076 persone sono espatriate, in aumento del 15,4% rispetto al 2015.
E ad aumentare sono soprattutto i giovani: oltre il 39% di chi ha lasciato l’Italia nell’ultimo anno ha tra i 18 e i 34 anni (+23,3%). Il 9,7% ha tra 50 e 64 anni e sono i “disoccu-pati senza speranza” rimasti senza lavoro. Dal 2006, la mobilità italiana è aumentata del 60,1%. E’ quanto emerge dal Rapporto Italiani nel Mondo 2017 di Migrantes.
La Lombardia, con quasi 23 mila partenze, si conferma la prima regione per partenze, seguita dal Veneto (11.611), dalla Sicilia (11.501), dal Lazio (11.114) e dal Piemonte (9.022). C’è però una regione che presenta un dato nega-tivo, ed è il Friuli Venezia Giulia, da cui nell’ultimo anno sono partite 300 persone in meno (-7,3%).
Le partenze non sono individuali ma di “famiglia”, intendendo sia il nucleo familiare più ristretto,
ovvero quello che comprende i minori (oltre il 20%, di cui il 12,9% ha meno di 10 anni) sia la famiglia “allargata”, quella cioè in cui i geni-tori - ormai oltre la soglia dei 65 anni - diventano “accompagnatori e sostenitori” del progetto migrato-rio dei figli (il 5,2% del totale).
Le donne sono meno numerose in tutte le classi di età ad esclusione di quella degli over 85 anni (358 donne rispetto a 222 uomini): si tratta soprattutto di vedove che rispon-dono alla speranza di vita più lunga delle donne in generale rispetto agli uomini. Il continente priorita-riamente scelto da chi ha spostato la sua residenza fuori dell’Italia nel corso del 2016 è stato quello euro-peo, seguito dall’America Setten-trionale. Rispetto allo scorso anno, quando la Germania era stata la meta preferita, quest’anno il Regno Unito registra un primato assoluto tra tutte le destinazioni, seguito da Germania, Svizzera, Francia, Bra-sile e Usa.
Sono quasi 5 milioni, al primo gen-naio 2017, gli italiani che vivono
all’estero secondo i dati delle iscri-zioni all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero). Per la preci-sione, sono 4.973.942, che costitui-scono l’8,2% degli oltre 60,5 milioni di residenti in Italia alla stessa data.
Un numero che è costantemente aumentato negli anni (nel 2006 erano poco più di 3 milioni, +60,1%). E’ quanto si legge nel Rap-porto Italiani nel Mondo 2017 di Migrantes, presentato oggi a Roma.
Oltre la metà risiede in un Paese europeo, ma le comunità italiane più numerose sono in Argentina (804mila), Germania (724mila) e Svizzera (606mila). E’ il Regno Unito, comunque, il Paese che ha visto aumentare le iscrizioni all’Aire (+27.602 nell’ultimo anno). Più della metà degli italiani residenti all’e-stero provengono da regioni del Sud. Aumentano i single, scendono i coniugati. In crescita anche gli italiani nati all’estero: dai circa 1,7 milioni del 2014 ai quasi 2 milioni del 2017.
La redazioneRapporto Migrantes 2017
Aumentano gli italiani in «fuga» all’estero
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10 | Italiani nel Mondo
ITALIA Magazine
Rosi Braidotti | 11Italiani nel Mondo | 11
la garantiamo per scelta ma va fatta una riflessione sui limiti: la lingua italiana, anche ai minimi livelli, non può essere sconosciuta”.
Amendola poi invita tutti a non dimenticare chi voleva abolire il voto estero. Ecco il suo ragiona-mento: “Il referendum costituzio-nale è andato come tutti sappiamo, e i cittadini residenti all’estero si sono espressi chiaramente per il sì. Ma non dobbiamo dimenticare chi era, nel percorso parlamentare della riforma, che proponeva emen-damenti che prevedevano l’elimi-
nazione della rappresentanza all’e-stero. Non dimentichiamolo mai”.
Il sottosegretario lancia “un invito a continuare a lavorare, perché siamo di fronte alla legge di stabi-lità e qui possiamo fare un ulteriore passo avanti oltre a tutto quello che abbiamo già fatto. Non cadiamo nell’errore di guardare tutto con un’unica lente, ci sono tante storie di emigrazione. Ci sono ricercatori, imprenditori, ma anche persone che provano a fare un’esperienza: servono letture diversificate”.
Vincenzo Amendola, sottosegre-tario agli Esteri, intervenuto al
convegno organizzato dal Pd Estero alla Camera, ha parlato anche di cultura italiana nel mondo, citta-dinanza, voto estero, tra l’altro. E guardando alla prossima manovra economica, mette le mani avanti: “In fase di legge di bilancio dobbiamo insistere sui fondi cultura, sulla redi-stribuzione dei fondi”. Voto estero? “Il voto per corrispondenza non è sostituibile, ci sono degli accorgi-menti che vanno fatti e che non può fare il nostro ministero”. Ancora: “Per quanto riguarda la cittadinanza, noi
Italiani all’estero: Vincenzo Amendola «Voto per posta non é sostituibile»
ITALIA Magazine
12 | Bruxelles
tare tutta la francofonia, Francia, Bel-gio, Svizzera, Canada, Libano le isole Francesi a altri paesi. Per me é una ricompensa, le mie canzoni appar-tengono a tutte queste persone che le trasmettono di generazione in gene-razione, é questo che ho realizzato e ne sono fiero.
Cosa significa per lei questa distin-zione ?
E’ un esempio per le future genera-zioni, per i giovani, bisogna crederci. Noi abitavamo di fronte a un’’char-bonnage’’ una famiglia con 8 figli, non era facile. Mio padre sognava che io diventassi una star. Mi ricordo la mia prima esibizione nel bistrot
Importante riconoscimento per il cantante Italo-Belga innalzato a
Cavaliere delle Arti e delle Lettere della Repubblica Francese
Le jour de gloire est arrivé . Come ben citato nell’inno nazionale Francese é un giorno speciale che ha vissuto il celeberrimo artista Frédéric François giovedi 28 settembre nei salotti dell’Ambasciata Francese a Bruxelles. L’artista tanto amato in Francia e nel mondo francofono in generale , ha ricevuto ufficialmente l’emerita distin-zione di Cavaliere delle Arti e delle Lettere, il piu alto riconoscimento culturale che la Francia possa dare ad un’artista. E’ un Francesco Barracato (vero nome del cantante) emozio-nato e attorniato dalla sua famiglia e dagli amici piu cari, che ha gonfiato il petto quando l’Ambasciatore Francese presso il regno del Belgio S.E Mme Claude-France Arnould, nell’impecca-bile rituale gli ha conferito l’onorifica distinzione. Dopo i discorsi, fotografie, baci, abbracci e interviste varie con la televisione, riusciamo a raggiungere (finalmente) l’artista per fargli i nostri complimenti :
Frédéric François auguri...é un bel riconoscimento che la Francia gli ha attribuito.
Grazie...grazie, grazie, sono molto onorato che la Francia mi abbia dato una tale distinzione é una sorta di consacrazione . Cosa significa que-sto? Che da piu di 45 anni faccio can-
sul tavolo del Café du Passage à Niveau, la piu grande scena del
mondo (risata) . Ho cantato O sole mio , da quel momento con tanto lavoro e una parte di fortuna le mie canzoni sono arrivate al pubblico e si sono vendute a milioni di persone.
Il Belgio é stato un trampolino e la Francia mi ha preso tra le braccia. Le sale continuano ancora adesso a essere piene, i miei dischi si ven-dono. E’una bella storia d’amore che continua tra il pubblico e me stesso .
Tra gli invitati oggi c’erano tante persone a lei care, anche Salvatore Adamo.
Era importante per me che ci fosse, Salvatore é stato il primo Siciliano ad avere aperto le porte, mio padre quando lo guradava alla televisione
mi diceva: guarda Salvatore ha riuscito, forse anche noi un giorno possiamo farcela . Ho molto rispetto per lui per la sua carriera, proviamo a vederci spesso e sono felice di essere un suo amico.
Questa onorificenza per lei é piut-tosto un punto di arrivo o di...ripartenza ?
Un punto di partenza che mi da voglia di fare ancora nuove canzoni per offrirle al mio pubblico
La Francia celebra Frédéric François
ITALIA Magazine
Bruxelles | 13
Salvatore Adamo
“Tenevo ad esserci anch’io, abbiamo lo stesso percorso, i nostri padri in miniera e poi il successo nella musica. Gli ho fatti i complimenti e ci siamo ridetto quanto ci apprez-ziamo a vicenda. Lo riconosco come un grande artista”
Moise Benitah (suo storico manager)
“Per lui sono il suo colonnello Parker, ha riuscito perché é rimasto semplice, vicino alla gente che lo ama. I suoi successi piu importanti ?... Je t’aime à l’Italienne e Mon coeur te dit je t’aime”
Rocco De Primis (Ex Buona Domenica)
“Diciamo che lo merita, e poi ricordo che Fréd-éric François é anche Commendatore della Repubblica Italiana. Sono riconoscimenti che non si possono mai dimenticare. Auguri a lui”
Ambasciatore di Francia S.E Mme Claude-France Arnould
“Frédéric François ha fatto 15 volte l’Olym-pia seducendo tante generazioni, ha rice-vuto la distinzione piu alta che onora gli artisti che sono all’apice della loro carriera. E’ un uomo che ha il senso del rispetto e dei valori. Grazie per quello che ci ha dato. La Francia ama Frédéric François’’
André Torrent (Ex presentatore Rtl )
“Ho molta ammirazione per gli Italiani del Belgio, sono arri-vati qui per svolgere un lavoro spaventoso, ma ci sono riusciti . Una carriera non si giudica con un solo titolo, quando si é cosi vicini al pubblico per praticamente 50 anni, questa ricompensa per Frédéric François non puo essere che meritata”
Concerti Frederic Francois
Il 24 novembre 2017 alle 20h
Mons - Théâtre Royal
--------------
Il 25 novembre 2017 alle 20h
Liège - Le Forum
--------------
Il 26 novembre 2017 alle 18h
Charleroi - Palais des Beaux Arts
Grand Jojo ( Cantante )
“Fredo io ho piu’ di 80 anni e canto ancora, continua cosi anche tu. Complimenti a te”
Frédéric François : Hanno detto
ITALIA Magazine
14 | Patronato Acli
IERI
“L’obbedienza non è più una virtù!”, è a questo grido che Don Milani abbracciò, negli anni ’60, la causa dell’obiezione di coscienza al ser-vizio militare. Una rivendicazione iniziata in realtà già nel secondo dopoguerra, sotto la guida di Pietro Pinna, tutt’oggi considerato primo obiettore di coscienza italiano, nonché cofondatore del “Movi-mento NonViolento”. Pietro Pinna non addusse mai il suo rifiuto a una questione di fede, ma etica: “…mi si dice che il dovere di ogni cittadino è innanzitutto quello di servire la patria. Ma io non mi sogno neppur lontanamente di rifiutarmi a que-sto. Chiedo soltanto che la patria realizzi un servizio in cui i suoi figli non siano costretti a tradire i prin-cipi della loro coscienza di uomini”.
La protesta durò diversi anni fin-ché, grazie alla crescente spinta popolare, nel ’72 fu permesso agli uomini chiamati al servizio di
leva di poter scegliere di svolgere un periodo di servizio civile, per ragioni etiche o religiose.
Dal 1° gennaio 2005, con l’aboli-zione dell’obbligatorietà del servizio di leva, anche l’adesione al servizio civile diventò su base volontaria.
OGGI
Perché decidere di dedicarsi oggi a un progetto di servizio civile? Quale è il valore aggiunto?
Fatte salve le considerazioni per-sonali di ognuno, il servizio civile costituisce l’opportunità di dedi-carsi, per un anno, a un’attività nel campo dell’inclusione sociale, della promozione culturale, della difesa ambientale e, più in gene-rale, della solidarietà. Attenzione, sebbene si contraddistingua per essere un anno “a servizio dell’I-talia”, non vuol dire necessaria-mente che i progetti si svolgano sul suolo italiano. Sono previste infatti diverse opzioni di servizio
anche all’estero: i Patronati Acli nel mondo, a sostegno della comunità di italiani all’estero, ne sono un esempio. Non è d’altronde anche questo un contributo all’Italia?
Se la fisionomia del migrante non è ovviamente mai uguale a se stessa, un punto in comune tra tutti lo si può trovare: il senso di smarri-mento. È proprio su questo che ci siamo concentrati nel corso della nostra esperienza come volontari civilisti al Patronato Acli di Bruxel-les: dare una risposta alle nume-
Il nostro anno in Servizio Civile
ITALIA Magazine
Patronato Acli | 15rose domande che accompagnano i nostri connazionali in Belgio.
Ogni giorno abbiamo aperto la porta della nostra sede di Rue Franklin a persone diverse, prove-nienti da luoghi diversi e con pro-blemi diversi; siamo passati dai contratti di lavoro a quelli di affitto, dall’iscrizione in comune a quella alla mutua, dalle “allocations fami-liales” alla disoccupazione.
Abbiamo letto, chiesto e studiato: 365 giorni di formazione per poter dare anche ai casi più complessi, se non una soluzione, almeno una “pista de seguire”. Un’attenzione ai problemi del singolo (anche) per cercare di rafforzare lo spirito solidaristico di tutta la comunità italiana.
DOMANI
Quando questo articolo sarà pub-blicato, il nostro anno di servizio civile sarà ormai giunto al termine… ma può sempre iniziare il tuo!
Per partecipare non è necessario né avere la cittadinanza italiana, né essere residenti in Italia (a con-dizione che tu sia però cittadino europeo). Per tutte le informazioni, vi invitiamo a visitare il sito istitu-zionale www.serviziocivile.gov.it, nonché il sito delle ACLI dedicato www.acliserviziocivile.org.
Il servizio civile non costituisce comunque l’unico progetto attivo, un ventaglio di iniziative (più o meno nuove) si prospettano all’orizzonte:
vi sono i “Corpi Civili di Pace”, il “Ser-vizio Volontario Europeo” e, dal 2017, il “Corpo Europeo di Solidarietà”: programma targato UE volto a offrire ai giovani opportunità, di volonta-riato e di lavoro, nel campo della solidarietà e della cooperazione tra popoli. Le opzioni insomma sono molte e delle più varie, non rimane che cercare e attivarsi!
Giulia B., Germano M.Patronato Acli BruxellesServizio civile 2016-2017
ITALIA Magazine
16 | Charleroi
Incontro con il portavoce dell’a-eroporto belga di Charleroi, tra
trend positivo e mini crisi Ryanair, Vincent Grassa fa il punto sull’at-tuale situazione:
Vincenzo Grassa, come va la fre-quenza passeggeri all’aeroporto di Charleroi quest’anno?
Devo dire che è un anno eccezio-nale. Abbiamo avuto questa estate oltre 800.000 passeggeri in un mese, record storico per l’aeroporto. Quindi sta andando benissimo !
Per quanto riguarda l’Italia ci sono nuove destinazioni o novità?
Per l’Italia quest’anno si sono aperte altre due nuove destinazioni, Trie-ste e Napoli. Da ottobre volerà
anche Ryanair su Napoli da Charleroi. Con queste due nuove linee tocchiamo 19 destinazioni italiane.
Abbiamo già orari e cadenze con la Ryanair per Napoli ?
Si, ci saranno 3 voli a setti-mana per Napoli, martedi, giovedi e sabato. Per gli orari vi consiglio di consultare il sito www.ryanair.com.
Ci sono previsioni, progetti, altre destinazioni a breve sca-denza per l’Italia ?
Si, ci sono ancora tante città da poter raggiungere via il nostro scalo di Charleroi, come per esem-pio, Catania, Palermo ed altre ma per adesso non è previsto.
Arriviamo alla problematica della Compagnia Ryanair, voli cancellati, disagi, clienti lasciati a piedi.. Come avete vissuto questa situazione.
Per dire la verità é stato un momento difficile. Purtroppo noi come aero-porto con le poche possibilità che abbiamo cerchiamo di aiutare i pas-seggeri al massimo ritrovando loro un altro volo. Qui si tratta di clienti
della compagnia aerea, noi siamo impotenti.
Abbiamo 204 voli cancellati, tra cui quelli per l’Italia. I passeggeri che sono impattati da quei voli hanno ricevuto una mail dalla Ryanair ,che il volo è cancellato e informano che possono fare il cambio del volo o chiedere il rimborso.
Voi sieti spettatori in questa vicenda?
Tutti gli aeroporti sono un po’ vit-tima di questa situazione.
E’ la prima volta che capita ma molti passeggeri sono delusi e non voglioni più volare con questa compagnia.
Infatti, è la prima volta in 30 anni che ci ritroviamo in questa situa-zione con Ryanair. Tutti vogliono trovare una soluzione, la Compa-gnia e i piloti al più presto, tramite il dialogo.
Per voi, questo è un segnale d’allarme?
Certo, siamo una base impor-tante della Ryanair. Aeroporti come Dublino, Milano o Charleroi sono basi importanti e hanno un impatto importante sulle loro atti-vità economiche.
Ci sono altre compagnie aeree che si stanno collocando a Charleroi?
Attualmente abbiamo 6 Compa-gnie aeree che operano in voli com-merciali verso l’estero. Per chiu-dere con la problematica attuale , secondo me dovrebbe finire bene con un dialogo costruttivo a breve. Almeno lo speriamo!
Lorenzo Ponzo
Vincenzo Grassa : Crisi Ryanair ? In 30 anni mai successo
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ITALIA Magazine
18 | Bruxelles
Fiorella Mannoia : “Sono una donna fortunata”
Chioma rossa, sempre elegante, con la sua voce particolare e la
sua immensa forza interpretativa, Fiorella Mannoia ritorna in con-certo in Belgio dopo il suo passaggio al Cirque Royal nel maggio del 2015.
Per lei fu una gioia immensa di poter incontrare gli italiani nel mondo - connazionali all’infuori dalle frontiere . Il successo e l’af-
fetto é stato cosi importante che ecco riapprodare tra noi un’artista immensa che ci ha dato e continua a proporre la sua voce e le sue can-zoni con una invidiabile e oramai storica longevita. Ecco l’incontro per il vostro magazine:
Fiorella, raccontaci i tuoi 47 anni di carriera. lunghissimi …
Ci ho fatto un’antologia di questa mia vita musicale!!Ho dovuto ria-prire tutti i cassetti per andare a cercare il materiale di allora. Ria-prendo i cassetti mi sono accorta di quanta strada ho fatto. Vedere questi incontri, artisti, palchi, tour-nee, dischi, musicisti, persone che hanno attraversato la mia strada
che poi magari non le ho più viste.
Infatti questi 47 anni di carriera sono tantissimi. A dire la verità, vederli tutti insieme mi ha anche un pochino commosso. No, non sono nostalgica, non mi guardo mai indietro. La prima cosa è la consapevolezza di aver fatto tanta strada, di aver incontrato musicisti e artisti che mi hanno donato loro canzoni, collaborazioni, tournee... Ritornando indietro, ripercorrendo il passato ci sono esperienze uni-che, importanti...
Come fa a essere sempre cosi’ gio-vane, cosi bella.. complimenti!
Grazie alla mia curiosità. Penso che se una persona si mantiene curiosa della vita, di scoprire, di stare den-tro il tempo, credo che questo sia un buon modo di tenersi attuali. Non ripetere se stessi all’infinito. Io credo che un’artista debba cor-rere il rischio di cambiare, di col-laborare con persone nuove, dare spazio a generazioni più giovani, italiani ma anche artisti stranieri. Questo è lo stimolo, la linfa, che tiene in vita una persona che fa
ITALIA Magazine
Bruxelles | 19
questo mestiere, una persona che ha a che fare con la musica, come nel mio caso. Ripetersi porta alla morte e si rischia di dire che si invecchia. La vecchiaia non esiste. La vecchiaia è uno stato mentale il corpo si’, ci si deve fare i conti, ma è la testa che mantiene giovani.
SONO NATA A ROMA MA NEL MIO SANGUE C’E
ANCHE IL SUD
Fiorella sei nata a Roma ma sembra che hai origini siciliane?
Si, in effeti, mio papà era siciliano, di Misilmeri (Palermo), invece mia mamma è marchigiana, pero’ sono nata a Roma. Mi sento profonda-mente Romana con parte del mio sangue nel Sud.
Ma è vero che hai iniziato la tua carriera nel cinema?
Siccome nella mia famiglia tutti abbiamo amato i cavalli, a par-tire da mio padre, tutti andavamo a cavallo ed eravamo bravissimi, meno mia mamma. E’ capitato che nel cinema mi chiedessero di sosti-tuire una’attrice che doveva fare una scena a cavallo ed io accettai. E cosi’ l’ho fatto per qualche anno.
Certo, non era da considerarsi un mestiere che avrei potuto fare nel futuro. L’ho fatto volentieri ma io non volevo fare quello. Ho avuto la fortuna di conoscere attrici, registi e attori straordinari come Alberto Sordi, Monica Vitti, Vittorio De Sica. Non avevo coscienza di chi avevo accanto. Io ero troppo gio-vane e loro in piena attività. L’u-nico rammarico che ho è questo é di non essere riuscita ad apprez-zare fino in fondo mostri sacri del nostro cinema. Essendo stata nella vita un po’ incosciente, quando ero più giovane da ragazza mi piace-vano le motociclette, insomma ero un “maschiaccio”.
RIMPIANTI? SAREI UN’INGRATA
Altri rammarichi...
Riascoltando tutti i dischi che ho fatto li rifarei tutti quanti, magari meglio, ma no non ho rimpianti. Ho fatto quello che ho potuto è quello che sono riucita a fare. Sarei un’ingrata!
Parli il Francese ?
Un peu. L’ho dimenticato un po’ per-ché non lo parlo più, ma lo capisco.
CONOSCO BREL E BRASSENS
Che cosa conosci della musica francese e francofona Belga
Conosco un po’ meno gli artisti di oggi. Conosco Brel, Brassens, Piaf, Montand, ... Stromae.
Hai qualche canzone alla quale ti senti più legata
Quella che mi identifica di più è Quello che le donne non dicono. C’è un rapporto di odio/amore con questa canzone. Odio perché come sempre succede a noi can-tanti è una canzone che mi ha dato più soddisfazioni, che mi ha reso famosa nel mondo. Tutti ti chie-dono sempre quella. Amore perché è una canzone che mi ha aiutato ad essere quella che sono, per cui l’amo anche perché mi rappresenta più di tutte.
Hai collaborato con artisti ita-liani quali Tiziano Ferro, Adriano Celentano, Renato Zero e tanti altri... C’è un artista italiano con il quale vuoi ancora duettare
No, ho avuto molto di più di quanto avrei immaginato. Ho cantato con i più grandi artisti italiani, stranieri... Non ho più niente da chiedere. Tutto quello che ancora arriva è un regalo! Sono una donna fortunata.
Lorenzo Ponzo & Giuseppina Testani
Concerto di Fiorella MANNOIA a Bruxelles :
Combattente Tour22/11/2017 alle ore 20h
Salle La MadeleineDuquesnoystraat 14,
1000 BrusselTelefono: 02/894 27 [email protected]
ITALIA Magazine
20 | Cinema
La Vita é Bella: 20 anni fa il Grande Capolavoro
Roberto Benigni vinse l’Oscar , su sette nomination il film si aggiudica la famosa statuetta come miglior film straniero, miglior colonna sonora e Benigni venne premiato come miglior attore protagonista. In particolare la colonna sonora firmata da Nicola Pio-vani divenne uno dei pezzi più pre-giati del compositore .
La genialità di Benigni è stata proprio quella, trattare un tema terribile e straziante, l’Olocausto, come se fosse un gioco vissuto da un bambino. Un film che ha un’impronta completa-mente diversa , quindi, rispetto agli altri che trattano questo stesso tema.
Inizialmente l’idea era quella di un film comico, dopo i successi di Johnny Stecchino e Il mostro, ma in seguito fu modificato il soggetto. Il film fu girato tra il novembre 1996 e l’aprile 1997 tra Arezzo Montevarchi Castiglion Fiorentino, Cortona, Ronciglione,
Era il 18 dicembre 1997 e usciva nelle sale cinematografiche italiane “La
vita è bella”, film diretto e interpretato da Roberto Benigni con la partecipa-zione di Nicoletta Braschi.
Un film che ha commosso un’intera generazione e che ha avuto un grande successo non solo nazionale bensì anche mondiale. E’ infatti considerato il capolavoro di Benigni come regista e attore e ha consacrato il suo genio anche a livello internazionale.
E’ un film che gode numerosissimi primati : è la pellicola italiana che ha ottenuto più incassi (229 milioni di dollari), la più premiata agli Oscar e la più vista al suo debutto in TV nel 2001 (oltre 16 milioni di spettatori).
Un film che convinse tutta la critica, non solo italiana ma anche stra-niera. Fu presentato in concorso al 51º Festival di Cannes, dove vinse il Grand Prix Speciale della Giuria. Tut-tavia il suo “palmares” non finisce qui: vinse, infatti, 9 David di Donatello, 5 Nastri d’argento, il Premio César per il miglior film straniero, 5 Globi d’Oro, 2 European Film Award e un premio medaglia a Gerusalemme. Venne inserito dal National Board of Review of Motion Pictures nella lista dei dieci migliori film stranieri del 1998. Ma i i riconoscimenti più importanti arri-varono con l’Oscar: La pellicola di
Roma e Papigno (Terni) con il titolo Buongiorno Principessa ma successi-vamente cambiato. Benigni dichiarò: «Questo film, che si chiama La vita è bella, mi è venuto fuori, ma con emo-zione, tanto che mi ha fatto tremare tutte le costole del costato, ma anche a girarlo, ma bello, bello, è un film che non fa dormire la notte»[ Uno spunto alla scrittura del film gli è venuto dalla vicenda di Rubino Salmonì, che gli raccontò la sua storia di deportato e di sopravvissuto narrata in seguito nel libro Ho sconfitto Hitler
Il campo di concentramento nel film è in realtà una vecchia fabbrica dismessa nei pressi di Papigno (Terni)che fu riadattata come lager per le riprese. Secondo la sceneggiatura Guido fu portato al lager di Gries - Zona Indu-striale di Bolzano (è ben visibile il punto dove strada, fiume Isarco e fer-rovia corrono attaccati prima di entrare nella piana di Bolzano). Il carro armato “premio”, un M4 Sherman americano, è stato concesso per le riprese dal museo “Piana delle Orme” di Latina.
James Maslin, nel New York Times, scrisse riguardo a La Vita è bella: “Benigni è riuscito a creare una situa-zione in cui la commedia è coraggio e da questa situazione ha sviluppato un film non pretenzioso ed estrema-mente godibile che gioca con la storia in modo serio e leggero”. Un film che fa piangere e sorridere allo stesso tempo; un film che è difficile non apprezzare. Non ci resta che augurargli quindi: Buon anniversario!
La redazione
ITALIA Magazine
Televisione| 21Il commissario Montalbano conquista ancha la Francia
Salvo Montalbano e la sua Vigata conquistano la tv francese. Dopo
la straordinaria stagione che ha visto la fiction raggiungere più di 11 milioni di spettatori in Italia su Rai1, il commissario creato dalla penna di Andrea Camilleri continua il suo successo in Francia, raggiungendo il 12% di share in prima serata sul canale France 3.
“Un covo di vipere” e “Come voleva la prassi”, hanno affron-tato rispettivamente le tematiche dell’incesto tra padre e figlia e della violenza orgiastica su una giovane donna, presentando al pubblico un Commissario tormentato e dub-bioso, cioè più uomo e meno eroe rispetto alle passate stagioni.
Ma perché “Il Commissario Mon-talbano” piace così tanto? Qual è il segreto di un successo che dura da vent’anni?
Per Silvia Spatola, una siciliana emigrata in Belgio, piace perché “le storie sono semplici, ma intense. Come in ogni film poliziesco, fino all`ultimo non sai mai chi è l`as-sassino e quindi ti sorprende, ma al tempo stesso è una fiction che fa sorridere attraverso i personaggi
Catarella, il medico legale, il poli-ziotto donnaiolo. Poi c’è la Sicilia, la magia dei luoghi, il mare e il cibo… tutti aspetti che scaldano il cuore”.
E proprio sulla location del film, Silvia aggiunge: “Ragusa è bellis-sima, con le sue distese di verde e un mare cristallino. In passato era una zona poco conosciuta, ma da quando è scoppiata la passione per il Commissario Montalbano sono tantissimi i fan che vanno a visi-tare quei luoghi e ovviamente se ne innamorano”.
Per Rosaria De Filippis, grande let-trice e “divoratrice” di tutti i romanzi di Andrea Camilleri, la fiction piace per “la freschezza del personaggio, la sua voglia di portare sino in fondo le sue intuizioni anche a costo di qualche piccolo imbroglio, il suo accentrare ogni decisione impor-tante, che ne fanno un simbolo da seguire. Il format è tutto questo e anche qualcosa in più: è la bravura e l’esperienza di Camilleri come sceneggiatore televisivo, sono i per-sonaggi che sembrano uscire diret-tamente dalle pagine dei libri, sono gli attori che sono diventati i perso-naggi sino a rasentare le perfezione, sono i luoghi straordinari e fatati”.
Dunque, “Il Commissario Mon-talbano” è una serie che continua a convincere gli spettatori, anche se pare che il maestro Camilleri, ormai novantaduenne, abbia già scritto l’ultimo libro in cui segnerà la parola fine sulle vicende dell’a-mato Commissario. I suoi fan, però, incrociano le dita e sperano che ciò accada il più tardi possibile.
Carmela Moretti
Luca Zingaretti in una scena del famoso commissario Montalbano
ITALIA Magazine
22 | Vacanza 2017
Quali sono le mete più belle dove trascorrere le vacanze invernali in Italia? Abbiamo selezionato
alcune tra le località italiane più incantevoli.
Chi desidera praticare lo sci ha una vasta scelta grazie a paesaggi mozzafiato delle nostre Alpi; chi invece ama il Sud Italia può partire alla scoperta della Calabria o della Sicilia anche in pieno inverno. Chi vuole trascorrere il Natale sulla neve, ha solo l’imbarazzo della scelta tra le numerose località sciistiche delle nostre Alpi. Chi invece ama i mercatini natalizi non può non visitare quelli deli-ziosi del Trentino Alto Adige. Noi abbiamo scelto Bor-mio, per le sue terme e le sue piste, e Bressanone per la sua magica atmosfera natalizia, come migliori mete invernali. Insomma è già tempo di programmare le vacanze invernali scegliendo con un po’ di anticipo le destinazioni più belle nella nostra Italia
BORMIO
Chi vuole abbinare una vacanza sciistica ad una vacanza termale ha un’unica scelta: il piccolo borgo medievale di Bormio. Situato sul versante alpino del monte enascosto nella valle del fiume Adda, Bormio è un piccolo comune particolarmente noto per gli sport invernali, ma famoso anche per le sue sorgenti termali. Circondato dal Parco Nazionale dello Stelvio nell’Alta Valtellina, Bormio accoglie i visitatori con tre rino-mate stazioni termali: i Bagni Vecchi, i Bagni Nuovi e le Terme di Bormio. I Bagni Vecchi dispongono di una piscina in un antico tunnel romano e offrono un pano-rama mozzafiato delle Dolomiti occidentali innevate. Con una temperatura che raggiunge i 40 gradi, le terme di Bormio sono aperte tutto l’anno, indipendente-mente dalle condizioni meteorologiche.
BRESSANONE
Dal 25 novembre 2017 fino al 6 gennaio 2018, Bres-sanone sarà pronta ad accogliere i turisti con il suo affascinante mercatino di Natale fatto di presepi arti-gianali e specialità gastronomiche della Valle Isarco (clicca qui per il calendario aggiornato 2016-2017). Bressanone può essere una perfetta meta invernale grazie alle sue stazioni sciistiche e al suo patrimonio storico culturale. Chi ama praticare sci non rimarrà deluso dalle piste sulla Plose; chi invece predilige l’arte potrà ammirare gli affreschi medievali e rinascimen-tali della Cattedrale e visitare il Castello di Rodengo.
Vacanza Invernale in Italia:
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Vacanza 2017 | 23
Ecco Alcune MeteVITERBO
Ogni anno nel mese di Gennaio a Viterbo si può ammirare la calza della Befana più lunga del mondo sorretta da cento befane vestite ad hoc per l’occa-sione. Scegliere Viterbo come meta per le vacanze invernali offre l’opportunità di scoprire l’antica Etruria grazie ad un tour nella vicina necropoli etrusca della Banditaccia nominata patrimonio Une-sco dell’Umanità. Viterbo è la destina-zione ideale anche per le cure termali: immergersi nelle Terme dei Papi diventa l’occasione per una vacanza all’insegna della salute del corpo e della mente.
CORTINA D’AMPEZZO
Meta invernale sciistica per eccellenza, Cortina d’Ampezzo conserva il fascino di un centro artistico culturale con il suo arti-gianato locale e istituzioni come il Museo Etnografico, il Museo Paleontologico e quello d’Arte Moderna. Chi ama le vacanze sulla neve potrà non solo apprez-zare la bellezza paesaggistica delle sue montagne, ma anche il suo significativo patrimonio storico. La Regina delle Dolomiti è facil-mente raggiungibile dalle stazioni ferroviarie e dagli aeroporti delle maggiori città del nord Italia.
Giuseppina Testani
LA CANTINA ITALIANADuisburgsesteenweg 22 3080 Tervuren - T.02 767 02 22 - www.lacantinaitaliana.net
ITALIA Magazine
24 | Lingua italiana
La lingua italiana: maltrattata in patria, amata all’estero
que, odiano studiare la loro lingua madre, non ne comprendono la bellezza e la complessità, e ad essa preferiscono lo studio di altre lingue straniere – inglese e tedesco su tutte – perché più spendibili sul piano lavorativo. Per di più, i giovani d’oggi leggono pochissimo e questo limita fortemente la conoscenza del les-sico; non scrivono quasi per niente, se non sintetici messaggini su Wha-tsApp, e questo riduce le capacità espressive. Se si pensa che loro rappresentano il futuro del Paese, possiamo già fare qualche infelice previsione su quello che potrebbe essere il futuro dell’italiano…
Tuttavia, se la lingua di padre Dante è maltrattata in patria, essa è per fortuna molto amata all’estero e riscuote un successo sempre più crescente tra gli stranieri: è ancora oggi una delle cinque lingue più studiate al mondo.
La motivazione principale per apprendere l’italiano è il desiderio di viaggiare. Il patrimonio artistico, culturale e paesaggistico dell’Italia non ha eguali in tutto il mondo e questo attira turisti, studiosi, intel-lettuali e operatori turistici interna-
Sono all’incirca 260.000 le parole della lingua italiana, secondo il
grande linguista Tullio De Mauro, scomparso lo scorso anno all’età di 85 anni. C’è praticamente (quasi) una parola per ogni cosa: per chia-rire un concetto, per descrivere un oggetto, per esternare un sen-timento. È un patrimonio inesti-mabile, soprattutto se si considera che le parole sono pensieri, idee. Come dice il regista Nanni Moretti nel suo film Palombella rossa, “chi parla male, pensa male e vive male. Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti”.
Ma che rapporto abbiamo con que-sta ricchezza straordinaria? Quanto conosciamo e, quindi, sappiamo maneggiare la nostra lingua?
Secondo recenti studi, un ita-liano medio utilizza non più di 800 parole. Sempre gli stessi aggettivi, pochissimi sinonimi, e soltanto i verbi più semplici e immediati. La scarsa conoscenza dell’italiano comincia chiaramente nelle scuole. “Prof, ma oggi facciamo gramma-tica? Che pizza!”, ripetono spesso gli alunni nelle classi, scoraggiati e demotivati. Gli adolescenti, dun-
zionali. Seguono poi gli interessi di tipo culturale o legati alla forma-zione universitaria. Per esempio, l’italiano è per eccellenza la lingua della canzone e del melodramma, e chiunque voglia studiare canto non può prescindere dalla sua conoscenza. Su questo fronte, però, ci pensano il Governo e le istitu-zioni ad affossare definitivamente lo studio dell’italiano all’estero, riducendo per esempio i fondi ai consolati per i corsi di lingua (ma questo argomento meriterebbe una trattazione a parte).
Dunque, se è vero quel che scrive il filosofo e professor Umberto Galimberti nel saggio “Parole nomadi”, vale a dire che “ogni uomo è le parole di cui è capace di parlare”, urge avviare un’opera-zione di riscoperta della nostra lin-gua, per cominciare ad arginare la pochezza del nostro essere.
Carmela Moretti
ITALIA Magazine
Lingua italiana | 25
«Il successo dell’italiano ? Anche il cibo ha fatto da traino, magari solo per saper leggere le ricette»
Professore Tavosanis
PERCHE’ L’ITALIANO E’ COSI DIFFUSO
Molteplici le ragioni di questa fortuna in costante aumento, anche se sovente agli stessi italiani, poco inclini com’è noto a valutare obiettivamente le proprie risorse, risulta un traguardo insospettato. Ecco tutte le frecce culturali, storiche ed economiche all’arco dello studio della lingua italiana nel mondo:
• Lingua comunemente usata dalla Chiesa Cattolica nel Vaticano così come nei contatti internazionali, nonostante il lustro ufficiale del latino, e inoltre lingua corrente in alcuni ordini come quello dei Salesiani e dei Gesuiti
• Emigrazione portentosa nel passato e trasmissione alle generazioni seguenti
• Lingua del melodramma e della lirica
• Lessico specifico della musica
• Lessico specifico della moda
• Lessico specifico della gastronomia
• Peso fenomenale della letteratura e dell’arte italiana
• Italia come una delle mete turistiche più visitate in assoluto.
PAROLE ITALIANE PIU DIFFUSE NEL
MONDO
PASTA
BELLA
PIZZA
CIAO
BUON GIORNO
GRAZIE MILLE
MAFIA
FERRARI
SOLE
PIANO
PARMIGIANO
RISOTTO
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26 | Liegi
Organizzata nelle sale des Entre-preneurs di Liegi, la cena di
gala dell’Asbl Sol.Italia ha celebrato i 70 anni di esistenza di una delle associazioni italiane piu longeve in Belgio
Precisiamo che tale anniversario é da condividere con l’allora Croce Rossa italiana in Belgio nata nel 1947 e nella continuità, dal 1997 divenuta Sol.Italia. Dal 1982 e dun-que da 35 anni fa, il presidente é il Sig. Gerardo Apruzzese: Penso all’ex e storico Presidente Achille Tullio, e lui che mi conferi 35 anni il timone dell’allora Croce Rossa , spero di essere stato all’altezza . Già, il tempo passa ma tutto il comi-tato dell’attuala Asbl era presente per continuare nella missione della solidariertà. Tra i tanti invitati alla commemoratica cena di gala molti imprenditori italiani e personalità varie, e anche il Governatore della Provincia di Liegi che incontriamo durante l’elegante serata :
Sig. Herve Jamar , la sua pre-senza fa onore al comitato e a questo storico anniversario...
Direi che é un’onore per me e per mia moglie, di essere stato invitato qui questa sera.
Sapevo della forza e della grande presenza Italiana in Provincia di Liegi. Una comunità che ha costru-ito tantissimo dal punto di vista
culturale, economico, sociale. Mi ritrovo qui come se fossi a casa mia, sono dei grandi momenti di amici-zia che sono scambiati .
Nella continuità si celebrano 70 anni di azione solidare, sono tanti.
Eccezionale anniversario, penso unico, tanti anni che hanno portato una vera fusione tra la cultura ita-lofona e belga, oramai é da tempo che siamo uniti. E’ evidente che voi avete mantenuto la vostra cul-tura la vostra gastronomia e noi la nostra. Questa é la vera ricchezza, questa complementarità.
Governatore, puo dirci cosa la lega personalmente all’Italia ?
Direi la città di Roma, avendo stu-diato greco-latino, traduco il latino in francese e viceversa (saro ancora tra i pochi a farlo...) non mi stanco mai di visitare e rivisitare Roma. La metterei in parallelo con San Pie-troburgo ma alla fine posso dire anche per amicizie varie, che per me é la piu’ bella città al mondo.
Cosa ha voglia di dire al Comi-tato di Sol.Italia e al Pres. Apruz-zese per il longevo traguardo ?
Tutto quello che hanno fatto é straor-dinario. In Belgio tutta la Comunità italiana ha cominciato con tante dif-ficoltà, c’era un bisogno economico e meno male che gli italiani sono venuti, di questo ne siamo grati.
Appuntamenti Sol.Italia
Palais ProvincialMercoledi 13 dicembreSol.Italia per i bambini
Palazzo dei Congressi di LiegiDomenica 11 marzo 2018Brunch annuale Sol.Italia
Gerardo Apruzzese é stato uffi-cialmente insignito dal Presi-dente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella con il titolo di Commendatore al merito. Tale riconoscimento gli sarà conferito il 4 novembre alla prefettura di Frosinone in presenza del pre-fetto S.Emilia Zarrilli.
Gerardo Apruzzese come altri hanno dimostrato che il sud della nostra bella Europa aveva tanto da darci.
Ha qualche altro anneddoto da dirci Governatore ?
Si un po’ curioso e forse fuori con-testo. Ricordo il mio primo amore, la canzone che girava era quel gran successo di Umberto Tozzi Ti amo . Sono legato all’Italia anche per questo (..risata).
Lorenzo Ponzo
Incontro con il Governatore Hervé Jamar
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Liegi | 27Jumping Internazionale della Provincia di Liegi
La 24e édition du Jumping inter-national de la Province de Liège
se déroulera du lundi 30 octobre au dimanche 5 novembre 2017 aux Halles des Foires de Coronmeuse.
Partenaire privilégié dans l’orga-nisation de cette compétition, la Province de Liège est particulièrem-ent fière de soutenir cet événement international et incontournable pour les amoureux de sport équestre.
Cette manifestation est multidi-sciplinaire puisqu’elle montre les différentes facettes de l’équitation, avec notamment des démonstrat-ions de concours complet et d’at-telage ainsi que des épreuves de
dressage. Elle con-tribue grandement à la promotion et à l’essor de ce sport en Province de Liège.
Chaque année, cet événement interna-tional rassemble les meilleurs cavaliers, comme Grégory Wathelet, Claviérois vainqueur du mythi-que Grand Prix d’Aa-chen et présent dans le top mondial, mais aussi Jérôme Guery, cavalier talentueux, vainqueur 2017 des « Sires of the World » (Grand Prix réservé aux étalons).
Pour les amoureux des chevaux, c’est donc l’occasion de voir ces athlètes de haut niveau au som-met de leur art. Des cavaliers qui con-courront d’ailleurs lors du Grand Prix de la Province de
Liège, épreuve la plus attendue de cette compétition, qui se tiendra le dimanche 5 novembre 2017.
Si la Province de Liège soutient les grands champions, elle est aussi active pour ceux qui veulent « per-cer » dans une discipline. En effet, l’institution provinciale soutient la formation des jeunes, et est d’ail-leurs partenaire du Trophée des Manèges de la Province, épreuve très importante pour les cavaliers amateurs qui peuvent ainsi partici-per à une compétition prestigieuse.
L’enseignement de la Province de Liège est également présent sur le terrain. En effet, douze élèves de la section « Agent qualifié dans les métiers du cheval » de l’IPEA La Reid intégreront l’organisation et seront actifs pour la mise en place des parcours et la gestion des écuries.
Enfin, il faut rappeler les liens étroits qui existent entre l’équit-ation et le Service des Sports de la Province de Liège. Outre le soutien au Jumping International, ce ser-vice permet aux enfants de 4 à 11 ans de découvrir cette discipline, par le biais de l’Académie provin-ciale des Sports. Conscient des nombreux bienfaits qu’offre le con-tact avec les chevaux, le Service des Sports est également présent aux côtés des personnes ayant un han-dicap en leur faisant bénéficier de leçons d’équitation adaptées à un prix démocratique.
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28 | SportGEORGET BERTONCELLO…La Zebra Tricolore !
Lo « Sporting du Pays de Charle-roi, » chiamato familiarmente
« Sporting de Charleroi » nasce nel 1904 e raggiungera la Federazione belga calcio nel 1907 diventando cosi,la matricola 22.
Chiamata dai tifosi «le zebre»la squa-dra che gioca in bianconero é nello Hainaut, terra di carbone e miniere non mancheranno in campo i nomi a consonanza italiana. Georget Ber-toncello sarà il primo compatriota a diventare il simbolo di una squadra attualmente guidata dal binomio tuttitaliano Felice Mazzu e Mario Notaro. Bertoncello nasce da geni-tori italiani (originari di Padova) a Charleroi, un 3 settembre del 1943, in pieno secondo conflitto mon-diale. Forse é per questo che da gio-catore avra un carattere ribelle di chi non si lascerà mai sovrastare, ma non anticipiamo. Nello « Sporting » giocherà le sue prime 8 stagioni in D3 poi ne fara 29 in D2 per finire con le 52 in « prima divisione ». Molti nomi illustri porteranno la maglia a strisce bianconere, nel disordine : Philippe Albert, Dante Brogno, Daniel Van Beuyten, Eric Van Meir-Par Zettenberg, François Sterchele, Dante, Laurent Ciman, ma il primo italiano a raggiungere il livello di questi « celebrissimi » del calcio sara Bertoncello.
Bertoncello oggi vive in una casa sociale
Negli anni della sua carriera non circolavano le cifre di oggi : Pesavo 80 kg per 1metro68 di altezza, ci dice Georget, la cosa non mi impe-diva di essere molto veloce. Cor-revo tanto e sopratutto avevo un ‘’dribbling’’ micidiale ! Con le gio-vanili bianconere, una volta segna 6 reti in una partita contro il Mer-xem ! Poi arriva nelle superiori e dal 1959 al 64 accende tutte le partite con la sua tecnica e il suo caratter. Nel 64 lo vogliono al Liegi dove restera tre anni , poi nel 67 rientra allo Sporting dove giochera fino al 1976 . Nuovo cambio di Squadra con l’Olympic, la squadra nemica delle Zebre tra il 76 e il 77, chiuderà carriera nel 78 con l’Union Namur. Bella avventura dunque, con qual-che nuvola dovuta al suo carattere « pepato » !
Eletto calciatore del secolo a Charleroi
L’intransigente Bertoncello col-leziona ben 115 cartellini gialli e une quindicina di esclusioni. Una volta per manifestare la sua con-trarieta al Sig. Delcour che aveva ingiustamente fischiato un rigore in favore del Racing White, Georget (foto) si siede sul pallone e non si
muove ! Sara une delle numerose carte rosse accumulate negli anni di attivita. !Ma i tifosi gli perdona-vano tutto, venivano allo Stadio del Manbour (17824 posti) per vibrare ai suoi dribblig e palloni tra le gambe, i piu belli del calcio belga ! A carriera terminata l’ex giocatore sara eletto nell’anno 2000, Calcia-tore del secolo dal pubblico dello Sporting ! Con il Liegi e poi con lo Charleroi Berto non dimenticherà le partite in Europa contro Valen-cia, l’Atletico di Madrid o con i tedeschi del Moenchengladbach, il Bayern dell’epoca. Oggi l’ex cal-ciatore vive ancora a Charleroi in una casa sociale con una mode-sta pensione di giardiniere, il suo ultimo mestiere, sempre nei campi dunque, ma non quelli di calcio !
A 74 anni Georget che non perde una partita dei ragazzi del Presi-dente Fabien Delbecq ha ancora un sogno, vedere il « suo » Sporting di Charleroi Campione !
Questo articolo per non dimenti-care che prima dei vari Scifo, Bro-gno, Baseggio , Sterchele o Pieroni il calcio belga ha conosciuto il ‘’glo-rioso’’ Georget BERTONCELLO !!
Servizio di Gianni Canova
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Sport | 29Nicola Leali : un portiere della Juve a Waregem
Juventus Academy in Belgio
Continua il filone Juventino verso le fiandre e il club dello Zulte Waregem. Dopo Luca Marrone rimasto un anno e rientrato
in Italia al Bari, ecco arrivare il ventiquattrenne portiere Nicola Leali. All’inizio della sua carriera Leali era considerato uno dei più promettenti portieri italiani, al punto da essere ripetuta-mente paragonato a Gianluigi Buffon.
Nato a Castiglione delle Stiviere e cresciuto a Cavriana, in provin-cia di Mantova, Nicola Leali fa il suo debutto nei professionisti con la maglia del Brescia nella stagione 2010-2011. Esordisce in Serie A a 18 anni, il 15 maggio 2011 in Cesena-Brescia 1-0.
Di recente ha disputato la stagione 2014-2015 in prestito al Cesena, in Serie A. Conclude il suo primo anno nella massima serie con 28 presenze. La stagione si chiude infine con la retro-cessione della squadra.Il 13 luglio 2015 viene ufficializzato il tra-sferimento a titolo temporaneo al Frosinone. La stagione si con-clude con 33 presenze e la retrocessione in Serie B, la seconda consecutiva a livello personale.
Tornato a Torino, il 7 luglio 2016 viene girato in prestito all’Olym-piakos dove il 15 settembre debutta nelle coppe europee giocando la prima partita del girone di Europa League contro gli svizzeri dello Young Boys (partita terminata 1-0 per i greci). Conclude l’annata con 27 presenze, di cui 10 in Europa League. Nel luglio 2017 é stato prestato allo Zulte Waregem, squadra del ‘’nostro’’ campionato belga e partecipante all’Europa League. Molte volte titolare nel club dello STTV , si gioca il posto con l’altro giovane portiere belga Louis Bostyn e con il veterano Boussut .
Vedono il giorno due nuove Juventus Academy a Bruxelles e Berchem, oltre alla crescita continua dell’Academy di
Shape ed alla prosecuzione del progetto Training Camp. È uno sviluppo continuo, quello della Juventus Academy nella Base NATO di Shape, in Belgio, inaugurata ad ottobre 2016 e in con-tinua crescita numerica, qualitativa, e soprattutto, in termini di organizzazione e formazione dei tecnici.
JUVENTUS ACADEMY APPRODA A BRUXELLES
Non solo: la presenza della Juventus Academy in Belgio conti-nua ad espandersi, con l’inaugurazione di una nuova location all’interno della base NATO di Bruxelles, avvenuta lo scorso 24 settembre. Una giornata importante, con la cerimonia di apertura che si è svolta alla presenza dell’Area Manager per la Juventus Academy in Europa, Lorenzo Grossi, del partner uffi-ciale Juventus Academy in Belgio, Filippo Savona , del respon-sabile dell’Academy di Shape Carmine Vastola e del corrispet-tivo di Bruxelles, Enrico Matarazzo, oltre a numerosi ragazzi presenti all’evento con le rispettive famiglie.
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30 | Cucina
La tradizione vuole che questo piatto sia tra i più antichi e sem-
plici della storia della cucina romana e laziale.
L’Origine
Il “cacio e pepe” nasce dalla tradi-zione dei pastori e la lista degli ingre-dienti è la pasta, il pecorino romano e il pepe. I pastori portavano nei loro zaini, pezzi di pecorino stagionato, sacchette di pepe nero in grani e pasta essiccata ma precedentemente fatta a mano con solo acqua sale e farina, e arrotolati su di un ferro che li rendeva bucati (i progenitori dei” bucatini”).
Pezzi di strutto servivano come lubri-ficante per le padelle di ferro, ma spesso le padelle non venivano usate e per praticità si condiva la pasta essenzialmente con cacio pecorino fatto a scaglie con i coltellacci, e pepe pestato tra due sassi.
Il pecorino era ingrediente prefe-renziale rispetto ad altri formaggi (ad es. caciotta di pecora o cacioca-vallo) perché si manteneva a lungo e senza problemi, il pepe nero veniva aggiunto alla pasta in quanto è un alimento che genera calore, quindi proteggeva l’organismo dei pastori dai freddi intensi delle notti all’ad-diaccio. La pasta, è noto, fornisce
un notevole apporto di carboidrati e calorie. Quindi il “cacio e pepe” nasce dalla tradizione dei pastori, e non richiede altri in ingredienti che la pasta, il pecorino e il pepe. Poi quando qualcuno dei pastori, aveva ammazzato il maiale, allora spun-tava anche il guanciale essiccato e stagionato. E con l’aggiunta di fette di guanciale secco ripassato in padella con lo strutto, nasceva un altro piatto “figlio del Cacio e Pepe”, la “Gricia”. Infatti la gricia, si chiama così per-ché i pastori che venivano sui monti dell’Abruzzo a pascolare le pecore, spesso erano provenienti dal “Can-tone dei Grigioni” e venivano detti in dialetto “li grici” o “li gricioni”. Da qui il nome del piatto.
Preparazione
Se potete, macinate molto fino il pepe nero in grani. Se disponete di un mor-taio e relativo pestello in marmo il risultato sarà perfetto.
Nella bastarda inox miscelate bene il peco-rino grattugiato con il pepe nero macinato.
Cuocete gli spaghetti per pochi minuti in
abbondante acqua leggermente salata, in modo da ottenere una cot-tura al dente.
Alzate (non “scolate” per non perdere l’acqua di cottura) gli spaghetti, e tra-sferiteli rapidamente nella bastarda assieme alla miscela di pecorino e pepe.
Girare rapidamente la pasta nel condi-mento con un forchettone, e contem-poraneamente aggiungete due mestoli di acqua di cottura per amalgamare. Il risultato dovrà essere cremoso (il pecorino non deve formare grumi gommosi), ma non troppo umido.
Servire caldissimi.
Ingredienti :
400 gr. di spaghetti200 gr. di pecorino20 gr. di pepe nero in grani
Spaghetti Cacio e Pepe : Origini e Tradizione
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Lamborghini | 31
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32 | Motori
produttivo di Sant’Agata Bolognese è stato ampliato, passando da 80 a 150 mila metri quadri e dotato di un centro di verniciatura (opera-zione che attualmente è appaltata ad un’azienda terza), il primo in 54 anni di storia della marca.
Nei piani della casa l’arrivo del terzo modello della gamma Lamborghini , dovrebbe coincidere con un enorme incremento della produzione: per il 2018 l’aspettativa è quella di vendere 1.000 unità delle Urus, e 3.500 a par-tire dal 2019, anno in cui le vendite del marchio saranno raddoppiate
rispetto a quelle registrate nel 2016, quando Lambo ha consegnato glo-balmente 3.500 auto.
Costruita sulla medesima piattaforma di Audi Q7, Bentley Bentayga e della prossima generazione della Porsche Cayenne, secondo Domenicali Urus “sarà anche adatto al fuoristrada, visto che avrà specifiche regolazioni per ghiaccio, neve, pietre e sabbia, con un sistema simile all’Ego”, dispositivo che sulle sportive della casa permette di impostare a piacere il settaggio di motore, assetto e cambio.
La redazione
Il futuro Suv Lamborghini Urus (in latino significa bisonte) sarà uffi-
cialmente presentato il 4 dicembre prossimo presso la sede madre Lam-borghini a Sant’Agata Bolognese (Emilia Romagna) . I primi esempleri dovrebbero essere consegnati ai clienti intorno alla matà del 2018, il prezzo é annunciato sotto i 200.000€u
Motore V8 biturbo e 650 CV di potenza massima: è questo il bigliettino da visita della Lamborghini Urus, la nuova Spot Utility del marchio ita-liano attesa al debutto a fine anno. Lo ha confermato l’amministratore delegato della marca, Stefano Dome-nicali. L’ad ha anche annunciato che nel 2019 la Urus sarà disponibile pure con un’inedita motorizzazione ibrida plug-in, sempre basata sul mede-simo V8 sovralimentato. Si tratta di un ritorno all’otto cilindri dopo decenni di abbandono, e dei primi motori turbo e ibridi del marchio.
’’L’Urus ci permetterà nel giro di due anni di raddoppiare le vendite e di cambiare la dimensione del nostro business’’, ha dichiarato Dome-nicali, : per questo lo stabilimento
LAMBORGHINI URUS: Nel suo Adn la Potenza
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Brevi| 33
A Bruxelles l’Ambasciatore d’Italia in visita al ParlamentoSue Eccellenza l’Ambasciatore d’Italia in Belgio Elena Basile il 12 ottobre scorso ha visitato il Parlamento della Federazione Wallonie Bruxellese incontrato il Presidente Philippe Courard. (vedi foto)
Se ne va Lorenzo GanciaLutto nel mondo dell’enologia: a Canelli (in pro-vincia di Asti) è morto Lorenzo Vallarino Gan-cia. Decano della famiglia degli storici impren-ditori spumantieri italiani, aveva 87 anni ed era malato da tempo. Ultimo proprietario della Gancia prima della cessione dell’azienda alla società Russian Standard nel 2012, Lorenzo Vallarino Gancia ha contribuito alla candida-tura dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato a patrimonio dell’Unesco. Se ne va il ré degli spumanti Italiani.
Nuovo lavoro per Lara FabianUn anno dopo l’uscita di “Ma vie dans la Tienne” riecco Lara Fabian, nel tentativo di rilanciare la sua carriera internazionale con il nuovo disco tutto anglofono dal titolo “Camouflage”. Registrato tra Stoccolma, Los Angeles e Bruxelles, il disco con-tiene 12 inediti scritti da Lara Fabian, Moh Denebi e Sharon Vaughn.
Chiude per manutenzione l’aeroporto di Trapani BirgiL’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi resterà chiuso per poco più di quattro settimane il prossimo mese di novembre.Tutti i voli saranno sospesi a partire da Lunedi ̀06 novembre 2017. La ripresa della normale attivita ̀operativa e ̀prevista a partire da lunedi` 11 dicembre 2017. Si tratta di una chiusura tecnica dovuta all’esigenza di mettere in sicurezza ed effettuare lavori di manutenzione della pista principale dell’aeroporto che – come è noto – è uno scalo militare aperto al traffico civile. Sarà, proprio l’Aeronautica Militare ad eseguire i lavori. I voli Ryan Air in partenza da Charleroi saranno momentaneamente ‘’dirottati’’ verso l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo.
Paolo Conte celebra 40 anni di carrieraEsce venerdì 27 ottobre “Zazzarazàz -Uno Spettacolo D’arte Varia”, un progetto che ripercorre oltre 40 anni di carriera di Paolo Conte e che raccoglie il meglio dagli studio album, una selezione di brani live ed un disco conle interpretazioni di canzoni del cantautore astigiano da parte di grandi protagonisti della musica e dello spettacolo come Roberto Benigni, Enzo Jannacci, Francesco De Gregori e Lucio Dalla, Miriam Makeba e Dizzy Gillespie e molti altri.Impreziosisce questa raccolta il brano inedito “Per Te”, registrato appositamente per questa importante occasione. All’interno del cofanetto trova posto anche un libro con molte fotografie rare scattate ai concerti e nei backstage durante i tour, inediti ritratti di momenti privati e alcuni disegni dello stesso Paolo.
ITALIA Magazine
34 | Brevi
Festival a Charleroi appello ai candidatiIn accordo con l’Asbl Cultura Italiana, L’Asbl VIALE (vita ita-liana all’estero) organizza la nuova edizione del Festival della Canzone Italiana di Charleroi, la finale si terra il 10 dicembre a Gilly. I canditati desiderosi di iscriversi possono farlo telefo-nando allo 0475/594 382 Maria DiDonato (vedi foto) oppure andando sul sito www.viale.be/festivalchanson
La Pizzeria Pizz’Arte apre a WelkenraedtCi é arrivata in redazione questa bella foto inviata da Sara Ruti-gliano e Marco Nicosia, i due giovani oroginari di Cerda (Pa) da pochi anni in Belgio, hanno aperto la loro pizzeria a Welkenra-edt zona germanofana del paese. Pizz’Arte Rue mermer n°3 a Welkenraedt. Auguri a loro e buona fortuna !!
Decimo album per Dany DanubioIl popolare cantante italo-belga Dany Danubio ha pubblicato il suo decimo cd in carriera dal titolo Aria di Napoli . Omaggio alla terra campana attra-verso tredici canzoni tra le piu classiche, da O sole mio a Dicitencello vuje. Il suo concerto il 26 gennaio 2018 al Centro culturale di Seraing.
Eccellenze Italiane in Europa premiate a Favara (Agr.)Nel quadro della prima rassegna delle eccellenze Ita-liane in Europa, tra i tanti premiati spicca anche il nome di Salvatore Crapanzano, (Ristorante Don Gio-vanni), ritratto nella foto insieme al Professore Giu-seppe Arnone. Auguri a lui e a tutti i numerosi premiati.
Operazione Natale per Tutti quinta edizioneAnche quest’anno RadioHitalia Liegi e il Centro Sociale Ita-liano Rocourt si mobilizzano e organizzano l’azioneNatale per Tutti, raccolta di viveri di prima necessità e giocattoli, da destinare ai piu demuniti. La raccolta si effettua tra il 10 e il 15 dicembre. al Centro Sociale Italiano Chaussée de Tongres 286 a Rocourt (Lg) .Siate generosi. (foto Don Alessio Secci)
Inaugurata la nuova concessionaria Iacolino Citroën La famiglia Iacolino dopo 35 anni di attività nel settore della vendita delle auto con il marchio Peugeot, inau-gura un’altra concessionaria ma stavolta con il marchio Citroën. Durante l’apertura del nuovo show-room é stata presentata la nuova Citroën C3 aircross. Auguri alla famiglia Iacolino con tante vendite in prospettiva. (Foto: Angela e Pino Iacolino a sinistra)
Halles des foires de Coronmeuse www.jumpingdeliege.be I Infos et réservations : 070/22.55.21
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2017
oct.
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credit: Atrani © Borghi più belli d’Italia
Paysages époustou�ants des Alpes à la Sicile, des villes d’art aux patrimoines artistique et culturel inégalables,
villages encore authentiques et pleins de charme, une gastronomie variée et généreuse…un seul pays
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