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Superbasket Daily il quotidiano del basket dal lunedì al sabato alle ore 10:30 www.superbasket.it • [email protected] a cura di Giuseppe Sciascia # 7 • lunedì 30 Settembre 2019 Riproduzione Riservata: Tutti i contenuti presenti sono protetti da © Copyright/Diritto d'Autore pertanto ne è vietata qualsiasi riproduzione (anche parziale) senza preventiva autorizzazione scritta | [email protected]. 1 LBA Serie A Milano, il colpaccio Scola Milano aggiunge la superstar Luis Scola alla vigilia della partenza dell’Eurolega. La 39enne ala forte argentina, che giocherà da comunitario visto il doppio passaporto spagnolo, ha firmato un accordo annuale con l’Ax Exchange che proverà a tesserarlo in vista del debutto di giovedì contro il Bayern Monaco. Il protagonista assoluto di Mondiali cinesi con l’Argentina (17,9 punti e 8,1 rimbalzi), nelle cui file aveva vinto le Olimpiadi del 2004 ad Atene battendo l’Italia, è stato fortemente voluto da Ettore Messina per aggiungere un attaccante interno al roster dell’Olimpia dopo la partenza poco brillante di Aaron White (3 rimbalzi e 0 punti con 0/3 dal campo in 18’ nelle prime due gare di campionato per l’ex Zalgiris Kaunas). Si tratta del contratto numero 16 firmato da Milano, il massimo possibile registrabile contemporaneamente per le regole di Eurolega che prevedono un massimo di 20 tesseramenti annui rispetto ai 18 della serie A. Scola, pedigree da record Luis Scola vanta il maggior numero di gettoni NBA all’attivo fra i giocatori della serie A 2019/20. Il veteranissimo argentino ne ha in totale 743 in 10 stagioni fra Houston, Indiana, Toronto e Brookyln (12,0 punti e 6,7 rimbalzi di media), precedendo così i nuovi compagni Shelvin Mack (456) e Sergio Rodriguez (363). Nelle ultime due stagioni Scola aveva disputato la lega cinese CBA; nel 2018/19 aveva fatturato 19,9 punti più 9,7 rimbalzi e 2,8 assist con la maglia degli Shangai Sharks. Scola tornerà in Eurolega dopo ben 12 anni: l’ultima partita della massima competizione ECA risale al maggio 2007 in occasione delle Final Four di Atene raggiunte con il Baskonia. Milano K.O. in casa all’esordio, non capitava da 11 anni Stop casalingo alla prima per l’AX Exchange, che non perdeva all’esordio davanti al proprio pubblico dalla stagione 2008/09 (68-70 contro la Fortitudo Bologna alla seconda di campionato nella stagione inaugurale della proprietà di Giorgio Armani). Nella storia dei precedenti fra Milano e

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Superbasket Daily

il quotidiano del basket dal lunedì al sabato alle ore 10:30

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# 7 • lunedì 30 Settembre 2019

Riproduzione Riservata: Tutti i contenuti presenti sono protetti da © Copyright/Diritto d'Autore pertanto ne è vietata qualsiasi riproduzione (anche parziale) senza preventiva autorizzazione scritta | [email protected].

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LBA Serie A Milano, il colpaccio Scola Milano aggiunge la superstar Luis Scola alla vigilia della partenza dell’Eurolega. La 39enne ala forte argentina, che giocherà da comunitario visto il doppio passaporto spagnolo, ha firmato un accordo annuale con l’Ax Exchange che proverà a tesserarlo in vista del debutto di giovedì contro il Bayern Monaco. Il protagonista assoluto di Mondiali cinesi con l’Argentina (17,9 punti e 8,1 rimbalzi), nelle cui file aveva vinto le Olimpiadi del 2004 ad Atene battendo l’Italia, è stato fortemente voluto da Ettore Messina per aggiungere un attaccante interno al roster dell’Olimpia dopo la partenza poco brillante di Aaron White (3 rimbalzi e 0 punti con 0/3 dal campo in 18’ nelle prime due gare di campionato per l’ex Zalgiris Kaunas). Si tratta del contratto numero 16 firmato da Milano, il massimo possibile registrabile contemporaneamente per le regole di Eurolega che prevedono un massimo di 20 tesseramenti annui rispetto ai 18 della serie A. Scola, pedigree da record Luis Scola vanta il maggior numero di gettoni NBA all’attivo fra i giocatori della serie A 2019/20. Il veteranissimo argentino ne ha in totale 743 in 10 stagioni fra Houston, Indiana, Toronto e Brookyln (12,0 punti e 6,7 rimbalzi di media), precedendo così i nuovi compagni Shelvin Mack (456) e Sergio Rodriguez (363). Nelle ultime due stagioni Scola aveva disputato la lega cinese CBA; nel 2018/19 aveva fatturato 19,9 punti più 9,7 rimbalzi e 2,8 assist con la maglia degli Shangai Sharks. Scola tornerà in Eurolega dopo ben 12 anni: l’ultima partita della massima competizione ECA risale al maggio 2007 in occasione delle Final Four di Atene raggiunte con il Baskonia. Milano K.O. in casa all’esordio, non capitava da 11 anni Stop casalingo alla prima per l’AX Exchange, che non perdeva all’esordio davanti al proprio pubblico dalla stagione 2008/09 (68-70 contro la Fortitudo Bologna alla seconda di campionato nella stagione inaugurale della proprietà di Giorgio Armani). Nella storia dei precedenti fra Milano e

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Brescia si tratta della seconda vittoria esterna della Leonessa al Forum dopo la gara 1 della semifinale playoff 2017/18. Fattore campo sempre meno incisivo Secondo turno favorevole alle viaggianti con 5 vittorie esterne su 8 gare disputate che confermano il trend degli ultimi anni con l’incidenza sempre minore del fattore campo. Nelle prime due giornate della LBA serie A si è registrato il 56% di successi esterni: dato ancora parziale ma comunque significativo nell’ambito di una crescita costante dell’incidenza dei successi esterni delle ultime tre stagioni, passando dal 32,9% del 2016/17 al 36,3% del 2017/18 fino al 38,7 dell’annata precedente a quella attuale. Le due Bologna in vetta dopo 18 anni Il primato in classifica a braccetto di Virtus e Fortitudo riporta in vetta la coppia bolognese dopo una lunghissima assenza. L’ultima volta in cui le due realtà del capoluogo emiliano erano state insieme al comando risale alla terza giornata della stagione 2001/02. Il ritorno degli Under 22 italiani Si rivedono gli Under 22 italiani in una stagione 2019/20 che fa registrare segnali di controtendenza per i giovani di formazione nostrana. Nel 2018/19 il premio di MVP Under 22 di LBA è stato assegnato all’ex canturino Tony Carr, primo straniero di sempre dall’istituzione nel 2005/06 di un award vinto da future superstar come i vari Bargnani, Gallinari, Aradori, Gentile e Flaccadori (unico ad aver conquistato tre titoli nel 2016/17 e 2017/18). Quest’anno però la categoria ha nuovi protagonisti italiani che stanno tenendo il campo con impiego superiore ai 10 minuti di media, a partire dalla rising star di Trento Andrea Mezzanotte (14,5 punti col 66% da 3 in due gare). Ma nella categoria degli eleggibili – nati dal 1997 in poi – ci sono anche le novità Leonardo Totè di Pesaro (13,5 punti e 7,5 rimbalzi in due gare), Andrea Pecchia di Cantù (10 e 3 rimbalzi in 29’ all’esordio a Brindisi per l’MVP Under 22 dell’A2 della stagione passata), Tommaso Baldasso della Virtus Roma (7,5 punti e 3,5 assist) e il 2000 Federico Miaschi della Vuelle (5,5 punti in 22 minuti) oltre a Leonardo Candi di Reggio Emilia (8,5 punti col 55% da 3) e il nuovo capitano canturino Andrea La Torre (14 minuti all’esordio con Brindisi).

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Mezzanotte re delle triple Andrea Mezzanotte è l’unico italiano ai vertici di una graduatoria statistica di LBA dopo le prime due giornate. L’ala forte di Trento guida a pari merito con lo sloveno Aleksej Nikolic di Treviso il dato della percentuale da 3 punti (66,7% con 6/9 in due gare). Al secondo posto in altre tre graduatorie ci sono Luca Vitali negli assist (secondo a quota 8,5 dietro ai 13 del bolognese Markovic), Giovanni Pini nel tiro da due punti (secondo col 72,7% dietro a Mitchell Watt con l’80%) ed Alessandro Gentile (2 stoppate all’esordio a Reggio Emilia, secondo dietro Kevvarius Hayes di Cantù). Posizioni di retrovia invece nelle voci principali: solo quattro italiani tra i migliori 20 realizzatori (Mussini decimo a 17,5, Tonut diciassettesimo a 16 e Mezzanotte ed Aradori diciannovesimi ex aequo a 15,5) e tre tra i migliori 20 rimbalzisti (Brooks dodicesimo a 8, Totè tredicesimo a 7,5 e Amar Alibegovic diciannovesimo a 7). LBA Serie A, i top e i flop delle prime due giornate di Fabrizio Fasanella TOP Andrea Mezzanotte: la passata stagione ha permesso all’ala della Dolomiti Energia di prendere le misure con il massimo campionato italiano, ma quest’anno la musica è cambiata: il 21enne lombardo ha lo spazio (20 minuti di media) necessario per poter esprimere le sue qualità. Mezzanotte ha segnato 14 punti contro Pistoia e 17 punti contro Reggio Emilia: nel 2018-2019 ne aveva realizzati 22 in tutto il campionato, mentre ora è già a quota 31 con 15.5 di media. Contro la Grissin Bon, in particolare, ha mostrato una personalità molto solida grazie al suo contributo offensivo nel favoloso quarto periodo di Trento (28-14 il parziale). Dall’arco è una sentenza: 2/4 contro l’OriOra e 4/5 sabato sera al PalaBigi. L’ex Treviglio è senza dubbio la sorpresa più piacevole delle prime due giornate di LBA: riuscirà a trovare la continuità per imporsi come una delle principali bocche da fuoco dell’Aquila? Gli assist di Stefan Markovic: 12 assist contro Roma e 14 contro Pistoia, un record in casa Virtus Bologna. L’esterno serbo, molto più responsabilizzato per via dell’assenza di Milos Teodosic, sta semplicemente spiegando pallacanestro. Esperienza, leadership, conoscenza del gioco e sapienti letture: Markovic si sta confermando un perfetto direttore d’orchestra. La difesa di Brescia: eccezion fatta per il secondo quarto contro Reggio Emilia, la difesa della Leonessa è apparsa fin da subito molto solida e organizzata. Brescia, sul campo di Milano, ha subito solamente 65 punti ed

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è stata davvero brava a chiudere l’area, in modo tale da costringere i milanesi a forzare diverse conclusioni. La Germani si è anche guadagnata i complimenti di Messina: “Hanno gestito molto bene i cambi difensivi”. La presenza di un centro come Tyler Cain si sente eccome… FLOP Gli avvii di gara dell'Olimpia Milano: l'Armani Exchange si è approcciata alle sue prime due partite ufficiali in modo contratto e poco convincente. Poi a Treviso è arrivata la reazione, mentre contro Brescia la squadra meneghina non è mai riuscita a ingranare. Colpa anche di un attacco che finora non ha funzionato come avrebbe dovuto. E da questo si deduce che l'AX è ancora un cantiere aperto. Le ragioni di questi avvii di gara negativi? ''Ancora non lo so, ma lavoreremo per capirlo'', ha detto Ettore Messina. Virtus Roma: dopo aver perso senza sfigurare nel derby delle Virtus, i neopromossi romani si sono presentati davanti al loro pubblico disputando una gara da film dell’orrore contro Brindisi. 27 punti concessi nel primo quarto, 20 palle perse di squadra, pochissime idee offensive e atteggiamento da rivedere. Roma attende con ansia un Jerome Dyson a posto dal punto di vista fisico. La prima in casa di Trieste: in quella che potrebbe essere una delle “sfide-salvezza” di questa stagione, una Trieste non pervenuta è totalmente collassata dinnanzi all’energia di Varese (ancora priva di Clark). Esordire all’Allianz Dome con un -30 (62-92) è senza dubbio il peggior modo per salutare i tifosi casalinghi. L’Alma è sembrata un’altra squadra rispetto alla prima di campionato contro Venezia. L’assenza di un leader offensivo è la grande lacuna del roster triestino.

LNP Serie A2

LNP Supercoppa, la seconda di Tortona Secondo trofeo LNP per Tortona, campione della Supercoppa 2019 grazie al successo nella finalissima di Milano: il Derthona aveva infatti già vinto la Coppa Italia 2017/18 alle Final Eight di Jesi. Il successo del club piemontese vale i 10mila euro messi in palio dall’organizzazione per la vincitrice; 5mila li incasserà la seconda classificata Torino, 3mila la terza Scafati e 2mila la quarta Udine. La formazione di Ramondino auspica più che altro di ripetere il percorso di Trieste e Fortitudo Bologna, campioni della manifestazione rispettivamente nel 2017/18 e 2018/19 e poi promosse in serie A al termine dell’annata.

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Impianti, solo tre fuori sede Soltanto tre le partecipanti all’A2 versione 2019/20 costrette a giocare fuori dal comune dove hanno la sede per rispettare la capienza minima da 2mila spettatori fissata da LNP. Nel girone Est solo la matricola Orzinuovi dovrà spostarsi al PalaGeorge di Montichiari; già due anni fa l’Agribertocchi aveva dovuto trasferirsi (in quel caso al San Filippo di Brescia). Nel girone Ovest Tortona giocherà ancora al PalaOltrepò di Voghera attendendo il completamento dei lavori della nuova Cittadella dello Sport da 5mila posti voluta dal patron Beniamino Gavio che dovrebbe essere pronta nel corso della stagione 2020/21. L’Eurobasket Roma ha scelto quest’anno il palasport di Cisterna di Latina – lo scorso anno era invece a Ferentino – in attesa del termine dei lavori al PalaTiziano, al secondo anno di chiusura per restyling. Casale Monferrato, oggi il verdetto su Valentini La Novipiù attende gli esiti del nuovo esame specialistico al quale si sottoporrà in giornata Fabio Valentini per definire la strategia sul mercato. A seconda dei tempi dello stop – attualmente la prognosi è di 6 settimane fino a metà novembre – il club piemontese valuterà un eventuale innesto senior a termine (c’è anche l’ipotesi Nicolas Stanic oltre a quella di Alessandro Piazza) oppure manterrà il roster attuale attendendo il rientro della guardia del 1999. LNP Girone Ovest, le protagoniste: Treviglio LORENZO CAROTI (1997, play, Italia) Regista affermatosi giovanissimo a livello senior nelle file della sua Cecina, ha seguito la Viola Connection nell’emigrazione verso Treviglio dove sta migliorando le letture e il playmaking sulla base di un’indole da attaccante creativo dal palleggio. Cresciuto notevolmente nell’affidabilità del tiro dalla distanza, ama prendersi responsabilità quando conta; inoltre è un giocatore di pick&roll sia per finire che per coinvolgere i compagni sugli scarichi. VINCENZO TADDEO (2000, play-guardia, Italia) Quarta tappa in quattro stagioni per il giovane playmaker pugliese già compagno di D’Almeida in occasione del titolo italiano Under 16 in maglia Ragusa vinto da MVP. Talento e personalità con capacità di attaccare per sé e per gli altri, bravo a mettere pressione sulla palla, dopo una stagione da sparring partner a Brindisi la BCC ha scommesso sul suo potenziale

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futuro acquistandolo a titolo definitivo. Parte come quinto esterno ma in Supercoppa ha dimostrato di potersi rendere utile sui due lati del campo. MATTIA PALUMBO (2000, guardia, Italia) Intrigante talento romano con grandi doti realizzative, guardiona con stazza ma anche visione di gioco che sa colpire dal palleggio in pick&roll o sugli scarichi ma può anche avvicinarsi a canestro per capitalizzare la sua fisicità. Pilastro delle nazionali giovanili con cui ha vinto il bronzo a Mannheim nel 2017, in estate aveva escape per la serie A ma ha preferito restare a Treviglio per crescere ancora ed affinare il trattamento di palla a supporto delle qualità offensive. La transizione in corso verso il ruolo da play potrebbe farne un prospetto di altissimo livello, dopo Flaccadori e Mezzanotte sarà il prossimo sul trampolino di lancio per la A? PAVLIN IVANOV (1993, guardia, Bulgaria) Vecchia conoscenza di Adriano Vertemati che lo allenò alle giovanili di Treviglio, guardia con buona taglia fisica che sa fare un po’ di tutto sul piano realizzativo, prevalentemente tiratore in uscita dai blocchi ma anche dal palleggio. In patria ha vinto 4 scudetti ed è un elemento nel giro della Nazionale, partirà da ala piccola in un quintetto con tre esterni nel quale potrà sfruttare la sua duttilità offensiva. Rispetto ad un americano ha meno esplosività ma nel sistema Blu Basket la sua elevata conoscenza del gioco potrà essere utile. DAVIDE REATI (1988, ala piccola, Italia) Tornato nella sua alma mater giovanile a febbraio dopo 6 stagioni di pellegrinaggio in A2, tiratore mortifero con i piedi per terra con gittata importante che esce dalla panchina con l’obiettivo primario di scardinare le difese punendo le attenzioni degli avversari sul gioco interno dei lunghi e sulla capacità degli esterni di fornirgli munizioni pulite. Tirato perfettamente a lucido sul piano fisico in Supercoppa dove è stato il top scorer della BCC. A.J. PACHER (1992, ala-centro, USA) Duttile lungo americano sul quale Treviglio ha effettuato un investimento importante. Altro membro della Viola Connection, può giocare indifferentemente da ala forte o da centro con un bagaglio offensivo completo tra soluzioni spalle a canestro o partenze frontali. Atleta esplosivo che possiede un raggio di tiro importante, tecnica particolare ma efficace dall’arco, può essere un fattore a rimbalzo sotto il suo canestro. Più tecnica che agonismo, ma nella serata giusta può diventare inarrestabile. JACOPO BORRA (1990, centro, Italia). Prodotto del vivaio Fortitudo Bologna, è il perno centrale dell’intero sistema della Blu Basket dove ha trovato la sua dimensione ottimale dopo tanti pellegrinaggi in A2. Uno dei pochi sette piedi italiani, sfrutta lunghezza delle leve e mobilità per essere fattore difensivo in termini di rimbalzi e

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stoppate. Tocco morbido anche dalla media, Treviglio lo ha blindato per due stagioni dopo la miglior annata della carriera. URSULO D’ALMEIDA (2001, ala-centro, Benin) Terza stagione a Treviglio per l’atleta africano balzato agli onori della cronaca con il titolo Under 16 vinto nel 2016/17 a Ragusa. Nato come uomo d’area a dispetto della statura poco sopra i 2 metri, sta progressivamente aumentando il suo raggio di tiro da abbinare a doti atletiche importanti nel traffico ed a rimbalzo d’attacco. Sarà il terzo lungo della rotazione della Remer che chiede anche a lui un ulteriore salto di qualità in termini di rendimento e di progressi tecnici.

LNP Serie B

Avellino, si lavora al completamento del roster Lavori ancora in corso alla Scandone per completare il roster dopo l’esordio domenicale a Scauri con due soli allenamenti effettuati dal coach De Gennaro. Oggi sarà tesserato il 19enne tiratore Vladimir Rajacic (prodotto del vivaio di Biella dove ha conseguito la formazione italiana), il ruolo nel quale si cercano rinforzi è principalmente quello del playmaker valutando anche la possibilità di spendere l’unico jolly suppletivo del girone d’andata sul mercato senior (tra i profili valutati c’è il 23enne nazionale bosniaco Amar Balic, prodotto del vivaio di Rimini che nel 2018/19 ha totalizzato 14,4 punti e 4,6 assist di media a Costa d’Orlando). Ecco i roster delle 16 protagoniste del girone B della serie B preceduto dal ranking di SB Daily PRIMA FASCIA: Pavia, Vigevano, San Vendemiano, Padova. SECONDA FASCIA: Varese, Bernareggio, Vicenza, Olginate. TERZA FASCIA: Mestre, Lecco, Sangiorgese, Cremona. QUARTA FASCIA: Crema, Monfalcone, Soresina, Piadena. BERNAREGGIO (All. Marco Cardani) QUINTETTO: Todeschini (1993, play), Baldini (1996, guardia), Laudoni (1989, guardia-ala), Quartieri (1987, ala), Diouf (1999, centro, Senegal). PANCHINA: Milesi (2002, play), Almansi (2002, play-guardia), Restelli (1996, guardia-ala), Radchenko (2001, ala, Ucraina), Gatti (2001, ala forte), Saini (1992, centro, Misljenovic (2001, ala-centro, Serbia). CREMA (all. Gigi Garelli)

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QUINTETTO: Forti (1994, play), Motta (1992, guardia), Vecerina (1999, ala piccola), Brambilla (1996, ala forte), Antonelli (1998, centro). PANCHINA: Fabi (1991, play), Piccio (2000, guardia), Bonvini (2002, guardia), Del Sorbo (1985, guardia-ala), Gaetano (1999, ala forte), Costanzelli (1997, centro). JUVI CREMONA (all. Gigi Brotto) QUINTETTO: Belloni (1994, play), Bona (1989, guardia), Veronesi (1998, guardia-ala), Esposito (1997, ala forte), Petrosino (1992, centro). PANCHINA: Vacchelli (1990, play), Manini (1998, guardia), Orlandelli (1999, guardia), Boccasavia (1998, guardia-ala), Ndiaye (1990, ala, Senegal), Milovaniki (2002, guardia, Macedonia), Lazzeri (2000, ala forte), Valenti (1980, ala-centro). LECCO (all. Riccardo Eliantonio) QUINTETTO: Bloise (1990, play), Mascherpa (1992, play-guardia), Casini (1980, guardia-ala, Italia-Argentina), Trentin (1995, ala-centro), De Gregori (1998, centro). PANCHINA: Favalessa (1999, play), Vitelli (1998, play), Di Simone (2000, guardia-ala), Natali (2000, ala), Stefanini (1993, guardia-ala), Tsetserukou (2001, ala-centro, Bielorussia), Romanò (1998, centro). MESTRE (all. Fabio Volpato) QUINTETTO: Pinton (1984, play), Di Prampero (1995, guardia), Maran (1994, guardia), Malbasa (1996, ala forte), Lazzaro (1992, centro). PANCHINA: Bonesso (1999, play), Segato (1999, guardia), Salvato (1990, ala), Bovo (1997, ala), Agbortabi (2000, ala-centro). MONFALCONE (all. Luigi Tomasi). QUINTETTO: Scutiero (1992, play), Bonetta (1992, play-guardia), Schina A. (1987, guardia), Casagrande (1993, ala), Medizza (1990, centro). PANCHINA: Schina M. (2001, play), Candotto (2001, play), Gobbato (1998, ala), Colli (1988, ala forte), Zambon (1978, centro). OLGINATE (all. Massimo Meneguzzo) QUINTETTO: Basile (1995, play), Gorreri (1995, guardia), Donadoni (1997, guardia-ala), Tagliabue (1986, ala-centro), Rattalino (1997, centro). PANCHINA: Mentonelli (2000, play), Gatti (2000, guardia), Bugatti (1998, ala piccola), Manetti (1994, ala-centro), Bedin (1999, centro). VIRTUS PADOVA (all. Daniele Rubini) QUINTETTO: Piazza (1989, play), De Nicolao F. (1993, play-guardia), Dagnello (1991, guardia), Ferrari (1986, ala), Morgillo (1992, centro). PANCHINA: Pellicano (2002, play), Verzotto (1999, guardia), Visone (2001, guardia), Schiavon (1988, ala piccola), Calò (1998, ala piccola), Baccaglini (2001, ala), Bianconi (1994, ala-centro). PAVIA (all. Massimiliano Baldiraghi)

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QUINTETTO: Venucci (1995, play-guardia), Tourè (1992, play-guardia), Benedusi (1988, guardia-ala), Spatti (1995, ala-centro), Gloria (1995, centro). PANCHINA: Fazioli (1998, play), Liberati (1992, guardia), Dessì (1998, ala forte), Mazzoleni (1998, ala forte), Nasello (1995, ala forte). PIADENA (all. Antonio Tritto) QUINTETTO: Leone (1994, play), Tinsley (1996, play-guardia), Giovara (1993, ala piccola), Lorenzetti (1995, ala forte), Olivieri (1992, centro). PANCHINA: De Ros (1998, play), Sereni (2000, guardia), Corno (1992, guardia-ala), Vignali (1993, ala), Dal Maso (1999, centro). SANGIORGESE (all. Daniele Quilici) QUINTETTO: Roveda (1998, play), Bocconcelli (1998, guardia), Leardini (1999, ala piccola), Parlato (1986, ala forte), Colombo (1995, centro). PANCHINA: Banchero (2000, play), Apuzzo (2000, guardia), Berra (2000, guardia-ala), Fontana (2000, ala-centro), Toso (1996, ala-centro). SAN VENDEMIANO (all. Marco Mian) QUINTETTO: Ricci (1992, play), Tassinari (1996, play-guardia), Toniato (1998, guardia-ala), Preti (1994, ala forte), Vedovato (1995, centro). PANCHINA: Tognacci (2000, play), Minincleri (2002, guardia), Rossetto (1994, guardia-ala), Gatto (1996, ala forte), Grgurovic (2000, centro, Montenegro). SORESINA (all. Simone Lottici) QUINTETTO: Lottici M. (1991, play), Tugnoli (1994, play-guardia), Toffali (1998, ala piccola), Prestini (1989, ala-centro), Biordi (1996, centro, San Marino). PANCHINA: Guerra (1997, play), Rossi (1995, play), Pala (2000, play), Martinelli (1988, guardia), Bolis (1997, guardia), Mitt (1998, ala-centro, Estonia). ROBUR VARESE (all. Cecco Vescovi) QUINTETTO: Ballabio (1998, play), Maruca (1997, guardia), Gergati (1984, guardia), Allegretti (1981, ala), Gatti (1982, ala-centro). PANCHINA: Ferrarese (1987, play), Caruso (2001, play-guardia), Calzavara (2001, guardia-ala), Iaquinta (2001, ala), Trentini (2001, ala), Rosignoli (1988, centro). VICENZA (all. Marco Venezia) QUINTETTO: Cernivani (1991, play), Brighi (1994, guardia), Montanari (1991, ala piccola), Crosato (1985, ala forte), Corral (1986, centro, Italia-Argentina). PANCHINA: Galipò (1999, play), Gianesini (2002, guardia), Conte (1997, guardia), Milani (2001, ala), Pedrazzani (1997, centro). VIGEVANO (all. Paolo Piazza)

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QUINTETTO: Mazzucchelli (1994, play), Passerini (1993, guardia), Verri (1988, ala piccola), Dell’Agnello (1994, ala forte), Filippini (1991, centro). PANCHINA: Rossi (1997, play), Brigato (1998, guardia), Beretta (1999, play-guardia), Aromando (1997, ala), Martinoli (2000, ala).

Speciale Giovanili

Al via stasera la stagione dell’Under 18 Eccellenza interregionale. In totale 63 le partecipanti al massimo campionato giovanile italiano: le ammesse in base a ranking e wild card sono state suddivise in 5 gironi eliminatori (l’A e il B da 15 squadre, il C e il D da 14 e l’E da 13), pause il 30 dicembre nel periodo in cui i club di A disputeranno le eliminatorie della Next Gen Cup a Bologna ed a Pasqua in concomitanza con il torneo di Mannheim dell’Under 18 azzurra. Da quest’anno per le gare dell’Under 18 è previsto l’obbligo del netcasting (5 punti di penalizzazione su ranking a punteggio per l’ammissione al campionato 2020/21 per chi non ottempera), c’è un bonus di 20 punti per chi effettuerà la ripresa TV almeno dell’80% delle gare casalinghe. La formula del campionato sarà resa nota entro il 20 novembre, da valutare se le finali nazionali saranno confermate nella versione Final Eight ad 8 partecipanti del 2018/19 oppure si tornerà alle 16 squadre. GIRONE A: Pallacanestro Cantù, A|X Armani Exchange Milano, Academy Pallacanestro Varese, Robur et Fides Varese, Junior Casale Monferrato, Derthona Basket, Cus Torino, Crocetta Torino, Urania Milano, Basket Pegli, College Borgomanero, Pallacanestro Biella, ABA Legnano, Pallacanestro Vado Ligure, Campus Piemonte Basket. GIRONE B: Petrarca Padova, Scaligera Verona, Vanoli Cremona, Virtus Padova, Aurora Desio, Pall. Bernareggio, Blu Orobica, Pall.Trieste, Leoncino Mestre, Reyer Venezia, Leonessa Brescia, Aquila Trento, Rucker San Vendemiano, Universo Treviso, Oxygen Bassano del Grappa. GIRONE C: Crabs Rimini, Aurora Jesi, Titano San Marino, Pall. Reggiana, International Imola, Vuelle Pesaro, BSL San Lazzaro, Virtus Bologna, Vis 2008 Ferrara, Roseto Basket, Unibasket Lanciano, Stamura Ancona, Fortitudo Bologna. GIRONE D: Stella Azzurra Roma, Pall.Trapani, Sam Basket roma, Perugia Basket, Pontevecchio Perugia, Pistoia Basket, San Paolo Ostiense Roma, Eurobasket Roma, Don Bosco Livorno, Latina Basket, Uisp Roma, HSC

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Roma, New Basket Latina. GIRONE E: New Basket Brindisi, Pallacanestro Cercola, Planet Catanzaro, Centro Basket Catanzaro, Nuova Pall.Nardò, Virtus Salerno, Timberwolves Potenza, San Michele Maddaloni, Vis Reggio Calabria, Juve Caserta, Bim Bum Basket Rende, Pall.Isernia, Fortitudo Francavilla.

Da NBA Finals 1990 di Claudio Limardi I Bad Boys di Detroit La limousine era pronta fuori dal Memorial Coliseum di Portland. All'aeroporto un jet privato del proprietario dei Detroit Pistons, Bill Davidson, lo stava aspettando. Tutto quel che restava da fare era comunicare a Joe Dumars che 90 minuti prima della palla a due di gara 3 della Finale NBA del 1990 il padre Joe jr aveva lasciato la terra nella sua casa di Natchitoches in Louisiana. Non era una notizia inaspettata. Joe jr stava male da tempo, le sue condizioni erano peggiorate nelle due settimane precedenti e Joe Dumars III, il più giovane dei suoi sette figli, aveva dato istruzioni precise su come gestire la scomparsa se fosse coincisa con il giorno di una partita. Aveva chiesto che lo lasciassero giocare salvo informarlo solo alla fine. A quel punto sarebbe rientrato a casa per il funerale. Debbie, la moglie, aveva chiamato Chuck Daly, il coach dei Pistons. A sua volta questi aveva informato il fido assistente Brendan Malone e poi la notizia era stata comunicata al Capitano, leader e amico Isiah Thomas. Tutti e tre confessarono di essere stati sul punto di disattendere il piano e informare Dumars. Tutti e tre avevano resistito. Joe jr era il vero idolo di Joe III, era l'uomo che aveva costruito il suo primo canestro usando il cerchione di una bicicletta inutilizzata. Un anno prima quando Dumars fu nominato MVP della Finale NBA l'anello era finito al dito di Joe jr. Quello era il giorno di gara 3. La serie era 1-1. E i Pistons avevano bisogno di una vittoria. Dumars, che non stava giocando benissimo quei playoff, esplose proprio in gara 3. Segnò 33 punti guidando

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i Pistons alla vittoria. 121-106. A fine gara Daly portò Dumars in un angolo. Al telefono Debbie lo informò. Dumars lasciò Portland senza dire se sarebbe tornato in tempo per gara 4. O gara 5. Con i suoi 33 punti e il suo atto eroico. Con tutto il suo dolore, scomparve nella notte. Gli anni '80 della NBA erano stati contrassegnati dall'egemonia dei Los Angeles Lakers. La dinastia, cominciata nel 1979 con l'arrivo da Michigan State di Magic Johnson, prima scelta assoluta, aveva prodotto nove finali e cinque titoli. Boston, con l'arrivo contemporaneo a quello di Magic, di Larry Bird, e poi con quello di Kevin McHale con tre titoli vinti - l'ultimo nel 1986 - era stata l'altra grande forza del decennio. Dal 1979 al 1987 solo quattro squadre avevano provato l'ebrezza di una finale NBA: Boston e Philadelphia a est; Lakers e Houston a ovest. I Rockets avevano approfittato di due anni buchi dei californiani ma solo nel 1986 avevano dato la sensazione di poter essere una dinastia in costruzione. L'illusione era durata poco. La Finale NBA del 1990 tra Detroit e Portland era la prima dal 1979 a non coinvolgere Lakers o Celtics. La nuova grande forza emergente erano così i Detroit Pistons, ribattezzati “Bad Boys” per il loro gioco duro, la difesa aggressiva, i colpi che volavano dentro l’area dei tre secondi in un’era in cui il gioco fisico era dominante, in cui la regola era non concedere mai nulla. Nessuno è stato identificto in questo stile di gioco come quei Pistons.

Basket Europeo: geni e maghi (Nick Galis) di Dan Peterson (# 10)

• In collaborazione con Alessio Cattaneo

Nikolaos Giorgalis, noto più comunemente come Nick Galis, ha posizionato la Grecia sulla mappa del basket europeo. E per questo è stato inserito nella Naismith Hall Of Fame nel 2017 dopo che era già stato inserito nella Hall Of Fame FIBA nel 2007. Galis è stato anche nominato fra i 50 più grandi giocatori FIBA nel 1991 e ha fatto parte nel 2008 della lista dei migliori 35 giocatori nella storia dell'Eurolega. Nato a Union City, nel New Jersey, da genitori emigrati da Rodi, in Grecia, Galis si laureò a Seton Hall University, dove segnò 26 punti di media a partita. Nel 1979 venne scelto al quarto giro del Draft NBA dai Boston Celtics. Ma considerando che avrebbe avuto poco spazio, decise di firmare con l'ARIS di Salonicco in

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Grecia. Con l'ARIS vinse otto campionati greci, di cui sette consecutivi e trascinò la squadra alla vittoria di cinque Coppe di Grecia. In Eurolega giocò ben quattro Final Four con l'ARIS; un grande risultato per una squadra greca a quel tempo, abituate solitamente ad essere eliminate nelle prime fasi della manifestazione. Il suo più importante momento di gloria arrivò però con la maglia della nazionale greca, che non aveva mai raggiunto risultati di livello sia in Europa che nel mondo. Nel 1987 Galis trascinò la Grecia alla vittoria degli Europei! Per dimostrare che non si fosse trattato di una casualità, nell'edizione di due anni dopo vinse anche la medaglia d'argento. La loro più grande vittoria fu la finale vinta contro l'Unione Sovietica 103-101 ai supplementari. Nick Galis, guardia di 188 centimetri, possedeva un'incredibile capacità di segnare. La sua principale abilità era quella di attaccare la difesa con il suo grande gioco in uno contro uno e prendersi un tiro nel pitturato. Sebbene pagasse diversi centimetri ai lunghi avversari, raramente si faceva stoppare il tiro e riusciva a segnare a piacimento. Era in possesso di una notevole forza fisica ed elevazione che gli permetteva di saltare più in alto del suo difensore con continuità. Inoltre era abituato a fare un largo uso delle finte con la testa e con la spalla per far saltare l'avversario e mandarlo fuori equilibrio. Sembrava in grado di segnare quando voleva. Galis aveva anche un solido tiro da tre punti ma tendeva a fare più affidamento sul proprio palleggio arresto e tiro e sul suo gioco in penetrazione. Galis fu il miglior realizzatore del campionato greco per 12 stagioni tenendo una media di 33.7 punti a partita e fece lo stesso in quattro occasioni anche agli Europei. Venne selezionato nel miglior quintetto europeo cinque volte e votato miglior atleta greco nel 1986 e 1987 (quando vinse anche l’Euro-Oscar messo in palio da La Gazzetta dello Sport); nel 2002 venne votato miglior giocatore greco degli ultimi cinquant’anni. Galis inoltre fu il tedoforo in occasione delle Olimpiadi del 2004 che si svolsero ad Atene. Prima di lui, nessuna televisione aveva mai trasmesso le partite delle squadre greche nelle coppe europee. Ma dopo il suo arrivo, i network non solo decisero di mandare in onda le partite ma pagarono un milione di dollari per ottenerne i diritti. Nick Galis è uno straordinario esempio del giocatore che sceglie di tornare a giocare nel suo paese d'origine. Lui divenne un cittadino e un giocatore greco in seguito al fenomeno della diaspora (l'emigrazione del popolo greco), un procedimento relativamente semplice dato che non vi erano dubbi rispetto alla sua discendenza di origine. Vive ancora in Grecia, dov'è un eroe nazionale e viene continuamente fermato dalla gente per strada. Dà l'idea di poter giocare anche adesso 40 minuti, cosa che ha fatto esattamente da giocatore, quando usciva raramente dal campo, giocando

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anche 41 minuti di media durante gli Europei del 1987 (dato che la finale andò ai supplementari) e non saltando nemmeno un minuto delle otto partite disputate. Veniva chiamato “Il Michael Jordan della Grecia”. Non serve aggiungere altro.

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