Upload
others
View
1
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
Impressioni di viaggio
classe 4D
SCAMBIO A
DINKELSBÜHL 23 - 30 settembre 2017
Scambio classe 4D Liceo „E. Medi“ - Gymnasium Dinkelsbühl Viaggio in Germania dal 23 al 30 Settembre 2017
PROGRAMMA
Giorno Ora Attività Sabato 23/09 ca. 17.30 Arrivo degli ospiti italiani in bus privato al
parcheggio della palestra TSV e
accoglienza da parte delle famiglie
Domenica 24/09 In famiglia
Lunedì 25/09 8.00 – 13.00
Accoglienza a scuola, saluto del Preside,
presentazione del programma
Informazioni sulle città di Schwäbisch Hall
e Heilbronn
Spuntino in mensa (alunni italiani e
tedeschi)
Progetto fotografico
Martedì 26/09 8.00 – 13.00
dalle 13.30
Escursione ad ANSBACH (solo alunni
italiani)
Visita guidata di Dinkelsbühl
Mercoledì 27/09 8.00 – 9.30
9.45 – 10.15
dalle 11.00
POMERIGGIO
Lezioni nelle diverse classi
Workshop sulla rappresentazione teatrale
Running
Accoglienza del sindaco in municipio
Visita al museo storico della città Haus der
Geschichte (solo alunni italiani)
Giovedì 28/09 8.00 – 18.00 ca.
POMERIGGIO
Escursione a HEILBRONN per assistere
alla rappresentazione teatrale Running
Visita della città di SCHWÄBISCH HALL;
a seguire tempo libero
Venerdì 29/09 8.00 - 16.30 ca.
Escursione a NORIMBERGA
premiazione del miglior progetto fotografico
Sabato 30/09 9.30 Partenza degli ospiti italiani in bus privato
dal parcheggio della palestra TSV
IL VIAGGIO ANDATA E RITORNO Il 23 settembre siamo partiti dalla stazione di Verona Porta Nuova speranzosi che questa
potesse essere un’esperienza fantastica! Il viaggio ha avuto una durata di otto ore, cinque di
treno e due di autobus; ma tra andata e ritorno vi è stata una netta differenza. Il viaggio di
andata è sembrato molto più breve, probabilmente per l’eccitazione e la voglia di arrivare. In
queste otto ore abbiamo fatto delle attività tra le più disparate, tra dormire, mangiare e
ascoltare musica abbiamo trovato anche il tempo di confrontarci sui nostri pensieri e le
nostre idee su come potesse essere il piccolo paese di Dinkesbühl, in cui siamo stati, e sulla
Germania nel suo complesso, poi rivelatasi nettamente superiore delle nostre aspettative.
Arrivati a destinazione, stanchi dopo tutte queste ore, abbiamo incontrato la famiglia e
abbiamo finalmente iniziato questa settimana.
Il viaggio di ritorno invece è sembrato molto più lento, quasi non passasse mai, sicuramente
dovuto al fatto che tutti noi eravamo tristi al pensiero di aver dovuto salutare per l’ultima
volta i nostri compagni tedeschi e le loro famiglie, sempre gentili e cortesi nei nostri
confronti. Questo, aggravato anche dalla stanchezza accumulatasi durante la settimana, tra
visite nelle varie città, mattinate a scuola e serate in compagnia. In conclusione, siamo stati
tutti d’accordo sul fatto che in tutto e per tutto è stata una bellissima settimana, trascorsa in
un luogo fantastico, molto diverso e particolare, che sicuramente mai dimenticheremo!
Chiara Chesini
L’ACCOGLIENZA IN FAMIGLIA “Gli italiani condiscono l’insalata con olio d’oliva e sale e a colazione mangiano cappuccino e brioches, i tedeschi la condiscono solo con l’aceto e mangiano Brezel con Weißwurst e birra.”
Le diversità tra culture si vedono anche nella più piccola delle abitudini, e riuscire a
conoscere un’altra civiltà tramite la vita di tutti i giorni non ha prezzo. Le differenze
diventano arricchimento: accoglienza è far sentire a proprio agio una persona, farla sentire a
casa, assicurarle ciò di cui ha bisogno nonostante le dissomiglianze. La mia host family è
riuscita a creare questo tipo di clima sereno e di condivisione, in cui io ho potuto sentirmi
parte integrante della famiglia!
Hanno cercato di venirmi incontro in molti modi: chiedendomi ciò che preferivo fare durate
il tempo libero; chiedendomi se mi fosse piaciuta la cena; offrendomi la stanza migliore per
dormire; interagendo con me durante la cena e portando pazienza quando non riuscivo a
formare una frase e quando il mio tedesco non era dei migliori.
Accoglienza è diventata integrazione: è stato fare una gita tutti insieme la domenica
pomeriggio e cercare di darmi qualche cenno storico; è stato farmi assaggiare piatti tipici e
farsi spiegare come in Italia si cucinino diversamente alcuni piatti rispetto che in Germania;
confrontarsi sulla preparazione delle piadine!
Io personalmente ho apprezzato molto il modo in cui mi hanno accolta, e credo che questo
contribuisca notevolmente anche alla buona impressione e riuscita dello scambio in
generale, perché la famiglia è il luogo in cui si riesce a dialogare maggiormente e perciò a
migliorare la conoscenza della lingua, dove si possono osservare le abitudini diverse e dare
risposta alle proprie curiosità.
Posso riassumere questa esperienze come un’accoglienza reciproca che ha messo da parte
luoghi comuni e pregiudizi.
Aurora Cavallini
L’esperienza trascorsa in famiglia a Dinkelsbühl ci ha permesso di conoscere abitudini diverse
dalle nostre.
L’accoglienza è stata eccezionale per tutti: i ragazzi italiani hanno avuto l’occasione di
confrontarsi con una cultura molto differente dalla nostra ed hanno potuto sperimentare
anche la cucina tedesca!
Di una cosa si può essere certi: paese che vai, nonna che trovi! ☺
Le nonne e le mamme tedesche non sono certamente da meno rispetto a quelle italiane e la
mia esperienza ne è sicuramente una prova!
Alla fine, nonostante qualche strano abbinamento, tutti sono rimasti soddisfatti: queste
opportunità capitano molto raramente e per questo motivo vanno colte!
Salvatore D’Amato
DIE MOOSWIESE Il giorno 23 settembre la classe quarta D ha partecipato alla “Mooswiese” di Feuchtwangen,
una sagra del paese vicino a Dinkelsbühl.
Dopo sette ore stancanti di viaggio e dopo aver incontrato i rispettivi partner di scambio, la
maggior parte degli studenti si è recata a Feuchtwangen, a questo festival che si svolge tutti
gli anni.
Appena siamo arrivati siamo rimasti molto sorpresi : c’erano molte giostre, banchetti,
musica, e tantissima gente!
Solitamente i tedeschi si dirigono lì già alle 6.30 del pomeriggio, perché il tendone ha molti
tavoli, ma tutti vogliono prendere il posto al centro, vicino alla band che suona live su un
palchetto.
Noi siamo arrivati lì verso le 8.00/8.30, quindi era tutto pienissimo!
I nostri partner hanno provato a cercare posti a sedere ma niente da fare, quindi nel
frattempo abbiamo fatto un giro tra i banchetti, ce n’erano di tutti i tipi, alcuni vendevano
cibo: cioccolata, caramelle, pizza, patatine… altri invece erano veri e propri giochi da fiera
(colpisci le lattine o rompi il piatto).
Ovviamente nel tendone c’era da bere e da mangiare di ogni genere, verso le 9.00 allora
siamo entrati e abbiamo visto la gente ballare in piedi sui tavoli e cantare a squarciagola.
Sinceramente mi è molto piaciuto questo ambiente perché era molto tradizionale e gioioso e
in Italia difficilmente si trova.
Inoltre erano tutti molto educati: nessun bicchiere rotto, poche sporcizie per terra e il luogo
molto accogliente.
All’ entrata inoltre c’erano dei poliziotti, che dopo le 10.00 ti chiedevano il documento, in
Germania infatti sono molto severi da questo punto di vista: se non avevi più di 16 anni non
potevi entrare.
Verso la fine della serata alcuni hanno fatto dei giri in giostra e ci siamo divertiti molto.
È stata un’esperienza molto bella, diversa e interessante, soprattutto perché la maggior
parte dei tedeschi era vestita con abiti tipici!!
Irene Squarzoni
LA DOMENICA IN FAMIGLIA
Dopo essere stati accolti il sabato 23 settembre 2017 dalle rispettive famiglie, noi studenti
della classe IV D ci siamo diretti verso le case dei nostri partner dove avremmo passato la
notte.
Il giorno seguente, domenica 24 settembre 2017, in seguito alla
sveglia alcuni di noi hanno fatto una piccola colazione a casa,
mentre altri hanno preferito lasciare spazio per ciò che prevedeva il
programma comune, ossia una colazione tipica bavarese base di
“Bretzel”: pane proprio di Germania ed Austria, ma anche di
Svizzera ed Alto Adige , dalla classica forma a cuore, intrecciato nel
mezzo; “Weiβwurst”: salsicce di maiale e vitello aromatizzate con
prezzemolo e cipolla, accompagnate da senape dolce, a mio avviso
molto buone; il tutto andrebbe unito ad una birra di grano
bavarese, o “Weizenbier” ma vista l’ora e la nostra età gran parte di noi ha preferito un buon
succo d’arancia.
Verso mezzodì le nostre strade si sono nuovamente divise per passare la domenica con
familiari od amici dei nostri partner, qui comincio a raccontare la mia personale esperienza:
nel primo pomeriggio la famiglia mi ha
portata nel paese vicino a Dinkelsbühl,
Feuchtwangen, dove si sarebbe tenuta la
“Mooswiesenfestzug – Feuchtwangen in
Geschichte und Gegenwart”,
letteralmente la “parata della festa
Mooswiese – Feuchtwangen tra storia e
modernità”: un corteo annuale di carri e
persone che ripercorre la storia delle due
cittadine a partire dalla preistoria con
uomini, donne e bambini vestiti di
pellicce, passando per il Medioevo, il
1600 e le varie guerre fino ad arrivare ai
giorni nostri facendo sfilare macchine di
famosi marchi tedeschi: a questa
manifestazione partecipava anche il
padre della mia coetanea tedesca come
lanciere.
Tornati a casa della nonna, sempre nella medesima cittadina ci siamo deliziate di ottime
fette di torta e tè. Per cena mi sono stati offerti i cosiddetti “Kartoffelknödeln” ossia grandi
gnocchi di patate che vanno aperti, ma NON tagliati, e sui quali va posto dell’arrosto con il
suo sugo che viene assorbito da essi: DELIZIOSI!
La giornata si è per me conclusa con la visione di un film, naturalmente in tedesco con tanto
di sottotitoli tedeschi: un po’ difficile da comprendere inizialmente ma molto interessante,
come del resto tutte le esperienze fatte quel giorno.
Giusy Alfano
La domenica è stato il primo giorno effettivo di scambio, iniziato con un risveglio in un luogo
differente dal solito letto della mia stanza, seguito da una ricchissima colazione tipica
tedesca tutti insieme.
Il ritrovo era alle undici in un locale tipico, nel quale, divisi in tavolate, avremmo fatto
colazione con un piatto tipico della Baviera: le Weisswürste accompagnate da una Brezel.
Le Weisswürste sono una salsiccia di colore bianco a base di carne di vitello e pancetta di
maiale, vengono servite bollite come spuntino di metà mattinata, accompagnate
solitamente da senape dolce e birra.
Ovviamente la maggior parte di noi ha rinunciato ad accompagnare questo piatto tipico con
della birra, anche se alcuni ragazzi tedeschi hanno fatto eccezione ed hanno assaggiato una
vera e propria colazione tedesca.
Una volta terminata la colazione il gruppo si è disgregato ed alcuni sono andati a casa,
mentre altri sono rimasti a Dinkelsbühl a visitare un po’ la città.
I nostri partner tedeschi hanno deciso di accompagnarci in una piacevole passeggiata
attraverso le vie della città, permettendoci di visitare anche l’esterno della loro scuola,
completamente immersa nel verde, facendo poi sosta in un parco nei dintorni di essa.
Questa breve visita ci ha permesso di visitare luoghi con paesaggi estremamente suggestivi e
rigorosamente circondati da una rigogliosa flora, che raramente riusciamo a trovare nei
nostri piccoli paesi in provincia di Verona.
Al termine della mattinata siamo tutti tornati a casa dalle nostre famiglie ospitanti, potendo
così pranzare, anche se, dopo l’abbondante colazione, io, Irene e la nostra partner, abbiamo
deciso di saltare il pasto ed andare direttamente a farci una doccia e poi ritirarci in camera a
riposarci, in vista della successiva visita pomeridiana nel centro della piccola cittadina.
In pieno pomeriggio siamo partiti nuovamente alla volta del centro della città, dove abbiamo
avuto la possibilità di visitare una meravigliosa chiesa ed il suo campanile.
Dalla cima del campanile era possibile vedere tutti i tetti delle case del centro e ciò che vi era
intorno, regalandoci un panorama meraviglioso.
Il resto del pomeriggio l’abbiamo trascorso divisi: alcuni sono andati in un’hamburgeria,
mentre altri hanno trascorso il loro tempo libero in un piccolo bar propri di fianco alla chiesa
precedentemente visitata.
Alle sette e mezza arriva ufficialmente il momento della cena, consumata in un grazioso
ristorante del centro, dove siamo riusciti ad essere presenti tutti, anche se solo alcuni hanno
mangiato. Il momento della cena è stato sicuramente un momento di riunione,
probabilmente il migliore dell’intera giornata, in cui ognuno ha raccontato la sua prima
esperienza giornaliera in Germania, esprimendo le sue impressioni a riguardo.
Miriam Gado
Dopo essere stati stati accolti dai partner il sabato, la domenica, come di consuetudine, noi
ragazzi italiani dello scambio l’abbiamo trascorsa nelle rispettive famiglie.
La mattina verso le 9 mi sono svegliata e assieme alla famiglia abbiamo mangiato una tipica
colazione tedesca, che viene anche definita “brunch”: pane con burro, uova, affettato e
come accompagnamento succo di frutta o latte. Finita la colazione io e la mia partner
abbiamo cucinato dei fantastici “Schoko-Bananen Muffins”, ovvero muffins al cioccolato e
banane, perchè al pomeriggio saremmo andate a fare un pic-nic sull’Hesselberg, una collina
nei pressi di Dinkelsbühl. Finita la preparazione dei muffins ci siamo sedute sul divano e
abbiamo riposato. Verso le 15 ci siamo dirette all’Hesselberg dove, assieme ad altre
compagne, abbiamo passato un fantastico pomeriggio ridendo e soprattutto mangiando.
Verso le 18 siamo tornate a casa, ci siamo cambiate molto velocemente ed assieme alla mia
famiglia siamo andati in una pizzeria della zona in cui la mia partner talvolta lavora. Il
proprietario mi ha accolto con calore affermando che quella sera ero l’ ospitre d’onore e
l’esperta di pizza. Inutile dire che la pizza che ho mangiato era veramente molto buona! Alla
sera io e la mia partner abbiamo raggiunto gli altri studenti dello scambio in un locale di
Dinkelsbühl, dove abbiamo passato assieme una splendida serata. Tornate a casa ci siamo
lavate, cambiate e abbiamo guardato un film ambientato a Venezia, il cui titolo è “Herr der
Diebe”, ovvero “Il re dei ladri”. La mia partner mi ha proposto di guardare questo film perchè
appunto ambientato a Venezia, dove noi eravamo state assieme durante la fase dello
scambio in Italia: è stato veramente un bel modo per ricordare il fantastico giorno passato
nella città. Finito il film ci siamo lavate, ci siamo salutate e infine abbiamo dormito.
Sebbene non abbiamo fatto niente di speciale è stato uno dei giorni più belli della settimana,
perchè ho avuto la possibilità di passare molto tempo con la mia partner e legare ancora di
più con lei.
Vista dall’ Hesselberg
Giada Giuliani
PRIMO GIORNO DI SCUOLA E ACCOGLIENZA Lunedì 25 Ottobre è stato il primo giorno di scuola: ognuno si è recato al Gymnasium insieme
al rispettivo partner e ha atteso l’inizio delle lezioni nel Silentium Raum, stanza presente in
tutti gli istituti tedeschi, dedicata principalmente allo studio individuale o al relax durante le
ore buche tra una lezione e l’altra.
Successivamente siamo stati accolti dal preside Dr. Rieck e dal professor Müller nell’aula di
musica, dove ci hanno augurato uno scambio costruttivo e piacevole e ci hanno spiegato in
modo generale l’organizzazione scolastica e delle lezioni. L’aula era bellissima, con una
parete interamente di vetrate, i banchi disposti come in un’aula universitaria e piena di
strumenti musicali.
Mentre tre compagni tedeschi ci davano alcune informazioni riguardo ai cambiamenti
apportati al programma settimanale e alle città di Schwäbisch Hall ed Heilbronn, altri hanno
consegnato ad ognuno una cartellina contenente il planner stampato e il depliants utili alle
visite dei giorni seguenti.
Passati i primi 45 minuti è suonata
la campanella che indicava la fine
della prima ora di lezione; ha colpito
tutti per il suo strano suono quasi
inquietante (sembrava l’organo di
un funerale). A questo punto
passando dall’atrio della scuola ci
siamo ritrovati in un’altra aula dove
era stato allestito un banchetto per
la pausa, fornito di ogni tipo di cibo:
Brezel, marmellate fatte in casa,
succhi, panini con formaggio e non
potevano nemmeno mancare
cetrioli e peperoni.
Dopo aver finito il rinfresco,
abbiamo sistemato la stanza e
siamo stati divisi in gruppi per il
progetto fotografico che si è svolto
nel “giardino dei sensi” sul retro
della scuola: era un parco fantastico
dove erano stati posti degli
strumenti rudimentali con i quali
poter sentire suoni creati con il soffio dell’aria, oppure un telefono senza fili per poter
comunicare da una parte all’altra del giardino.
Scaduto il tempo a disposizione pe scattare le foto, riuniti in una terza aula, abbiamo
proiettato gli scatti e votato i più belli su dei foglietti anonimi dai quali è stato ricavato il
team vincitore.
Sofia Fagioli
IL PROGETTO FOTOGRAFICO
Come ogni anno lo scambio ha un tema, che funge da filo conduttore in tutte le attività, sia
quando vengono i ragazzi in Italia sia quando andiamo noi in Germania, il tema di quest’anno
si chiamava “Gesticolando si parla”. Già dal nome si può intuire di che cosa si tratti, ossia un
approfondimento riguardante i gesti tipici di noi italiani, che le altre nazioni non hanno e
quindi non possono comprendere questa specie di “linguaggio in codice”. In Germania per
affrontare questa tematica abbiamo creato una sorta di progetto fotografico, in cui tutti
eravamo divisi in gruppi di quattro o cinque
persone ed ogni gruppo era in competizione.
L’attività era abbastanza semplice,
consisteva nel ricreare una specie di storia
tramite due o tre scatti fotografici usando i
gesti per far capire meglio il contesto e dare
un “senso alle foto”. Questa consegna
potrebbe risultare per noi una banalità
all’apparenza, ma lo scoglio più grande
consisteva nella lingua in quanto dovevamo
spiegare i significati dei gesti ai ragazzi nella
loro lingua, successivamente decidere
insieme ai nostri partner la gestualità da
rappresentare, infine ma non meno
importante essere accurati nel creare
un’idea fantasiosa, originale e non banale.
Il gruppo in cui ho lavorato, oltre a me, era
composto da due ragazze tedesche tra cui la
mia partner e una ragazza italiana. In questo modo ho avuto la possibilità di passare del
tempo con la mia partner e di fare la conoscenza dell’altra ragazza. Sia l’attività che il tema di
quest’anno mi sono piaciuti molto. In particolar modo il tema, in quanto credo sia molto
interessante, soprattutto per i ragazzi tedeschi che prima di allora non erano a conoscenza di
questa sfaccettatura della lingua italiana. Molto caratteristica e unica nel suo genere!!
Benedetta Lanza
IL GYMNASIUM DI DINKELSBÜHL E
L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA Il Gymnasium di Dinkelsbühl è qualcosa di veramente straordinario. Si trova letteralmente
immerso nel verde. Per raggiungere i vari edifici che lo costituiscono, il metodo è uno solo:
attraversare il magnifico parco che lo circonda.
Struttura esterna dell’edificio principale del Gymnasium di Dinkelsbühl
La struttura è molto grande e spaziosa. Nell’edificio principale ci sono 3 piani e molte scale
da fare. La cosa che più ci ha stupiti è il fatto che tra le varie aule presenti nel Gymnasium ci
sia anche una stanza dedicata alla tranquillità degli studenti, la cosiddetta Silentium-Raum. È
un’aula normale, con banchi e sedie, ma sono presenti anche dei divani. Questa stanza viene
utilizzata dagli studenti quando vogliono rilassarsi, leggere o anche dormire. In questa
stanza, proprio come dice il nome, si trova il completo silenzio. Se invece gli studenti
vogliono chiacchierare, giocare a carte, ascoltare musica o mangiare e bere, all’interno del
Gymnasium è presente anche un’aula dedicata allo svago. Ci si può recare in queste aule
ogni qual volta si hanno ore libere, si arriva in anticipo a scuola o si aspetta il bus per
ritornare alle proprie abitazioni.
All’interno del Gymnasium inoltre è presente anche la mensa dove i ragazzi possono andare
all’ora di pranzo.
Un’altra cosa molto affascinante del Gymnasium di Dinkelsbühl è l’enorme LIM che si trova
non appena si è entrati. Su questa LIM sono indicati i vari orari scolastici, i compleanni dei
docenti e le persone che devono recarsi in segreteria.
Per quanto riguarda l’organizzazione scolastica, anch’essa è molto differente rispetto a
quella italiana. Innanzitutto i giorni scolastici vanno dal lunedì al venerdì e di solito due giorni
a settimana si hanno fino a 10 ore di lezione. Le lezioni durano ciascuna 45 minuti e al
cambio dell’ora sono gli studenti a doversi spostare di aula in aula e non i professori. Le
ricreazioni sono due e durano di più rispetto a quelle in Italia.
Gli studenti iniziano a frequentare il Gymnasium all’età di nove anni e il loro percorso al suo
interno dura per altri nove. Al termine dei nove anni di percorso i ragazzi devono affrontare
un esame (Abitur) che per noi italiani non è altro che l’esame di maturità.
Anche i voti sono diversi rispetto a quelli italiani: essi partono dall’uno al sei. L’uno
corrisponde all’ottimo e il sei ad una grave insufficienza. Il Gymnasium, come forma di
istruzione, si può paragonare al liceo italiano.
Per quanto riguarda le vacanze, si hanno sei settimane di vacanze estive, due autunnali e tre
natalizie.
Speranzini Nicole
LA VISITA A DINKELSBÜHL
Martedì 26 settembre i nostri partner ci hanno mostrato la loro città con una breve visita
guidata con cui ci hanno presentato la storia di Dinkelsbühl, i monumenti principali ed alcune
curiosità.
I nostri compagni hanno svolto l’intera visita in tedesco e nonostante parlassero
velocemente e i rumori esterni rendessero difficile l’ascolto siamo riusciti comunque a
seguire le spiegazioni e a capire ciò di cui si stava parlando anche grazie all’aiuto della
professoressa Ballerini che ci veniva in soccorso traducendoci i termini che non capivamo.
La visita si è tenuta intorno
alle tre del pomeriggio, poco
dopo il viaggio ad Ansbach;
siamo partiti dalla statua di
Christoph von Schmidt che si
trova proprio di fronte alla
chiesa di San George che si
erge nel mezzo di Dinkelsbühl;
questa chiesa è caratterizzata
da altissime finestre che
permettono di illuminare
l’interno dell’edificio. Una
cosa che i nostri compagi ci hanno fatto notare è il Brezelfenster: una finestra sul retro della
struttura con rappresentata una Brezel, ossia una tipologia di pane tipico bavarese, un
compasso e un martello. Questo perché, nel Medioevo, la corporazione dei panettieri aveva
contribuito a far erigere la chiesa di San Georg.
Avanzando per la città siamo giunti presso il fiume Wörnitz situato al di fuori della cinta
muraria che circondala città; qui ci hanno spiegato che il centro storico di Dinkelsbühl è
circondato da una cinta
muraria costituita da 16
torri e 4 porte.
Proseguendo per la
parte storica della città
abbiamo notato la
presenza delle
numerose case a
graticcio che
caratterizzano questa
città come ad esempio
il Deutsches Haus, ossia
la più antica e famosa
casa a graticcio di tutta
la Baviera.
Verso la fine della visita siamo tornati al punto di partenza dove ci hanno parlato della
Kinderzeche, la festa dei bambini che si svolge a circa metà luglio per una settimana; questo
festival coinvolge tutti gli abitanti del paese i quali indossano i costumi tradizionali e nell’arco
della settimana presentano danze, cortei e rievocazioni storiche nelle piazze.
Questo festival fu tenuto in segno di gratitudine verso gli svedesi che risparmiarono
Dinkelsbühl dall’ essere rasa al suolo durante la guerra dei trent’anni. Si narra che quando le
truppe protestanti della Svezia assediarono il borgo, la figlia del guardiano della torre, una
ragazzina di nome Lore, uscì con gli altri bambini dalla porta principale della città e supplicò il
comandante dei Svedesi di non distruggerla. Questo commosso da un bimbo che gli
ricordava il figlio defunto, ordinò alle sue truppe di ritirarsi.
Chelsea Adobah
LE LEZIONI IN CLASSE Dopo aver trascorso una bella e divertente giornata ad Ansbach, mercoledì 27 settembre
abbiamo avuto l’occasione, come i nostri compagni tedeschi, di assistere ad una lezione nel
Gymnasium di Dinkelsbühl. Alla mattina presto ci siamo quindi trovati di fronte all’ingresso
della scuola, un luogo molto sereno, circondato dal verde e molto spazioso. Giunti al primo piano, siamo stati ‘’smistati’’ in due gruppi di una decina di persone e ci
siamo diretti nelle nostre aule. La mia prima impressione e quella dei compagni è stata di
certo molto positiva: l’ambiente infatti non ricordava affatto le nostre classi, aveva un
qualcosa di estremamente tranquillo. Sembrava quasi che non fossero preoccupati per la
loro prima lezione di storia ma anzi, con fare molto disinteressato si sono disposti tra i
banchi scegliendo con cura il loro posto, che sarebbe rimasto tale per 2 anni.
Il professore ci è sembrato da subito un uomo molto solare, sorridente e volenteroso di
sapere qualcosa di più degli ospiti italiani che si trovavano nella sua aula. Perciò, dopo aver
distribuito i libri di testo agli alunni, ha fatto qualche domanda per conoscerci meglio.
La lezione è iniziata come di consuetudine con un ripasso sulle tematiche generali dell’anno
precedente. Il professore si è servito di una LIM un po’ differente dalle nostre, avendo la
possibilità di scorrere su e giù per mezzo di due sbarre, a mio dire molto comode, su cui ha
scritto i concetti generali e poi utilizzando qualche immagine su PowerPoint.
È stata una lezione interattiva e piacevole, dove ai ragazzi (italiani inclusi) veniva richiesto di
riconoscere i personaggi e ricordare qualche avvenimento noto. Abbiamo anche notato
come il professore cercasse di coinvolgere tutti, cercando di trovare un modo per far parlare
i più timorosi, o forse addormentati, chissà.
Ci è stato dato modo di seguire ed interagire facilmente: era proprio una bella classe!
Gaia Carlettini
VISITA ALLA CITTÀ DI ANSBACH
Durante la mattinata di martedì 26.09.2017 gli studenti italiani si sono recati in visita alla
città di Ansbach. Il docente tedesco ha presentato i luoghi più significativi della città. Una
prima tappa è stata all’orangerie dove abbiamo visto: l’immenso giardino, caratterizzato da
fontane e da piante di svariate tipologie. Entro i confini del giardino sono state posizionate
delle sculture abbastanza grandi e particolari. Abbiamo proseguito con un tour per le vie
centrali del paese e durante il percorso abbiamo potuto ammirare la residenza di Ansbach.
Abbiamo passeggiato poi per le vie del centro e visitato la chiesa evangelica di San
Gumbertus. Procedendo per le strade principali si sono ripresentate ulteriori sculture. Dopo
aver terminato la visita guidata della città ci è stato concesso del tempo libero durante il
quale abbiamo deciso di passeggiare ancora, proprio nel cuore della città.
Elisa Guerra
LA RAPPRESENTAZIONE TEATRALE “RUNNING” Il giorno mercoledì 27 settembre 2017 in vista della visita a teatro per la visione della
rappresentazione teatrale in tedesco “RUNNING” abbiamo fatto un lavoro di brain-storming
per capire di cosa si trattasse. La rappresentazione parla di tre giovani, due ragazze e un
ragazzo, ognuno dei quali si trova in una situazione diversa, e sono talmente stressati dalla
scuola, dai genitori, dagli amici e cercano di “scappare” o meglio “correre via” da questi
problemi e alla fine grazie alla motivazione e all’incoraggiamento riescono a superare i loro
problemi, dimostrando ai genitori, agli amici e alle pressioni scolastiche, che sono riusciti a
farcela proprio quando sembravano di arrendersi. Questa rappresentazione viene
interpretata come una maratona a 4 tappe ( quelle che i tre ragazzi devono superare per
affrontare le loro difficoltà ); PRIMA TAPPA: i ragazzi sono pronti ad affrontare i loro
problemi si sono allenati, hanno studiato, insomma niente li puo’ fermare e rimane solo
l’Euforia affinché possano superare le loro prove. SECONDA TAPPA: iniziano a sentirsi i primi
dubbi e le incertezze, “ Ce la faccio oppure no?!”, TERZA TAPPA: i ragazzi iniziano a sentirsi
scoraggiati, manca il respiro, l’ansia sale e tutto sembra essere perso … ma come in una
maratona, il pubblico inizia a fischiare e ad applaudire.. l’adrenalina inizia a scorrere nelle
vene …si è più motivati, nessuno ci può fermare e si continua con la maratona fino alla fine,
più forti che mai!. 4 TAPPA: Si conclude la maratona con la vittoria, quando tutto sembrava
perso ..si è ripreso a correre con tutte le forze!
Quindi questa rappresentazione parla di un
problema attuale ovvero i giovani che si
sentono incompresi dal mondo esterno ma
malgrado tutte queste complicazioni riescono
alla fine a superale e dimostrano le loro
qualità senza pensare al giudizio esterno. Il
giorno giovedì 28 settembre 2017, siamo
andati con i nostri partner e gli insegnati
presso Heilbronn una piccola cittadina, dove
c’era il teatro e abbiamo visto la
rappresentazione che durò un’ora e trenta
minuti. Fu gradita dalla maggior parte degli
studenti magari l’unica difficoltà è stato il
tedesco da seguire ma questo ha potuto
offrire agli studenti un arricchimento
linguistico e usare una delle competenze
linguistiche ovvero l’ascolto. Non fu una delle
solite rappresentazioni teatrali, ma è stata
recitata in modo innovativo, moderno (all’inizio dello spettacolo gli attori hanno corso per il
teatro per svariati minuti), sono stati usati degli schermi sul quale c’erano delle immagini
proiettate e dispositivi musicali. Dopo la mattinata al teatro, abbiamo proseguito con le
nostre visite.
Chaimaa Mouttali
UN GIOVEDÍ A SCHWÄBISCH HALL
Il pomeriggio del giorno giovedì 28 settembre, ormai a metà del nostro scambio culturale,
abbiamo fatto visita a Schwäbisch Hall, un comune tedesco situato nel Land del Baden-
Wϋttemberg.
Inizialmente il nome era composto solamente da Schwäbisch, la parola Hall venne aggiunta
successivamente in riferimento alle miniere di sale presenti in quel luogo e per differenziarla
da vari omonimi.
Questo paese è conosciuto per i suoi edifici storici perlopiù in stile medievale antico ma si
possono trovare anche alcuni in stili Gotico e Barocco.
Scesi dal bus dopo un paio d’ore di viaggio e dopo aver percorso una breve passeggiata verso
il centro ci siamo fermati di fronte alla maestosa chiesa di St. Michael che si affaccia sulla
grande piazza del mercato del paese.
Dopo un paio aver appreso un paio di informazioni riguardo alla chiesa e scoprendo curiosità
come i 53 scalini da fare prima di arrivare all’entrata, abbiamo avuto la possibilità di entrare
e osservare l’interno anch’esso molto maestoso e spettacolare dal mio punto di vista grazie
anche alla presenza di una tomba di composta da ossa di martiri defunti e da grandi dipinti
che ritengo bellissimi ed unici.
Finita la mini esplorazione siamo ripartiti verso casa, fermandoci prima però nei punti più
affascinanti del paese per le consuete foto di rito e per prendere un gustoso gelato per
rinfrescarci.
Aidoo Fred Junior
LA NOSTRA ULTIMA TAPPA: NORIMBERGA Nonostante la stanchezza e il velo di malinconia dell’ultimo giorno, ha inizio una nuova
avventura e, venerdì mattina, siamo tutti già pronti alla stazione degli autobus per ripartire:
direzione Norimberga.
Norimberga è senz’altro una città ricca di storia, una delle più grandi e famose della Baviera.
La nostra visita del centro storico parte dalle possenti mura di cinta che racchiudono la parte
più antica della città, per poi arrivare al Castello Imperiale, risalente all’epoca medievale.
Seguono la Chiesa di San Sebaldo e la piazza
principale del mercato, Hauptmarkt, dove è
ospitato il Christkindlesmarkt, il mercatino di
Natale di Norimberga, che attira milioni di
visitatori ogni anno. Qui troviamo inoltre uno dei
monumenti più importanti della città: il Schӧner
Brunnen, in italiano la Bella Fontana e infine, la
Frauenkirche, sul lato orientale della piazza, con il
suo famoso orologio-carillon che si attiva sempre
a mezzogiorno in punto al suonare delle campane
cittadine.
Nonostante la brevità della gita e il maltempo, nel
primo pomeriggio abbiamo approfittato del poco
tempo rimasto a nostra disposizione per fare un
giro e comprare dei souvenirs nei negozietti che si
trovano in tutto il centro.
Ore 15 circa: siamo già pronti per rientrare a
bordo del nostro pullman a Dinkelsbühl per la nostra ultima sera in famiglia.
Sofia Mazza
LA FESTA D’ADDIO, I SALUTI FINALI E LA PARTENZA La sera precedente alla nostra partenza abbiamo organizzato una piccola festa d’addio a
casa di una ragazza tedesca, in modo da avere la possibilità di salutare tutti e trascorrere
un’ultima piacevole serata in compagnia. Il giorno seguente, sabato 30 settembre, ci siamo
recati nel parcheggio della scuola, dove ci attendeva il pullman che ci avrebbe poi
accompagnati alla stazione di Monaco. Una volta arrivati, sono iniziati gli addii, gli abbracci e
anche i pianti. Ci siamo lasciati con la speranza di
riuscire a vederci il prima possibile.
Dopodiché giunse davvero il momento di
prendere posto e lasciare i nostri compagni
tedeschi per raggiungere la stazione,
dove poi avremmo preso il treno per tornare
a Verona. Il viaggio, sia in pullman che in treno, è
stato molto silenzioso, poiché eravamo tutti tristi
ed amareggiati per il fatto di dover tornare a
casa. Questa esperienza è stata davvero
molto bella e i giorni trascorsi a Dinkelsbhül
sono passati piacevolmente.
Per questo motivo, a noi ragazzi, il viaggio di
ritorno è sembrato molto triste e noioso…
sembrava non finire mai, rispetto a quello di
andata, carico di attese e di aspettative. Verso le 19 siamo arrivati alla stazione di Verona,
dove abbiamo trovato ad accoglierci i nostri familiari, eravamo felici di essere tornati, ma un
po’ frastornati perché comunque eravamo stati molto bene e ci sarebbe piaciuto rimanere
ancora. Gaia Quinto
IL RAPPORTO CON IL PARTNER E’ stata un’esperienza magnifica!
Con il mio corrispondente tedesco Ellian mi
sono trovato davvero bene, sia quando lui é
venuto in Italia sia quando io sono andato
da lui in Germania.
Da subito ci siamo trovati in sintonia l’uno
con l’altro, ridevamo e scherzavamo quasi
sempre. Era un ragazzo molto tranquillo e
rispettoso e non si è mai lamentato di nulla.
Con la mia famiglia non ha avuto modo di
trascorrere molto tempo, però per quel
poco che abbiamo passato tutti insieme si è rivelato un ragazzo normalissimo.
In Germania invece, il mio corrispondente era molto più sciolto di quando era in Italia.
Lui e la sua famiglia erano sempre gentili e mi facevano un sacco di domande su cosa volessi
o non volessi fare in quel momento, oppure cosa preferivo di più mangiare. Mi hanno fatto
sentire proprio a mio agio, e se dovessi ritornare lo farei ad occhi chiusi.
Dumitru Ciobanu
A primo impatto il rapporto con il partner può sembrare l’ostacolo più difficile da affrontare
a causa della differenza di lingua e in alcuni casi, come il mio, di età. Tuttavia ritengo sia
l’aspetto più importante dell’intero percorso in quanto, parlando anche dei più banali
argomenti, con l’aiuto del partner si riesce a migliorare la propria conoscenza della lingua e
si acquisisce maggior sicurezza. Ovviamente le difficoltà non mancano e perciò il partner
cerca il più possibile di parlare inglese per facilitare il tutto. Personalmente devo dire che
sotto questo punto di vista ho apprezzato il fatto che mi correggesse quando sbagliavo e che
mi spiegasse la corretta forma o pronuncia. I momenti più belli che ho passato con il partner
sono stati quelli in famiglia dove anche su madre risultava coinvolta. A cena, ad esempio, ci si
trovava a tavola e si raccontava ciò che si aveva fatto durante il giorno. Lei cercava sempre di
coinvolgermi nelle discussioni e incoraggiava il mio partner a partecipare e a spiegare se
qualcosa a me non era chiaro.
Nel caso della mia esperienza
personale in famiglia, ritengo
che il ruolo del mio partner sia
stato molto importante data
l’origine straniera della madre
della quale era spesso difficile
distinguere le parole
pronunciate a causa del
diverso accento. Questo si è
però rivelato un pretesto, tra
me e lei, per aiutarci a
vicenda. In conclusione, credo
che l’importante sia partire
con la mente aperta, senza
troppe aspettative e senza
pregiudizi cercando di
mostrarsi felici e disponibili
con la famiglia. In questo modo credo si possano affrontare meglio tutti i possibili ostacoli
che si potrebbero presentare nel rapporto con il proprio partner e nel diretto confronto con
quella che è la sua quotidianità.
Nicol Corsato
IMPRESSIONI GENERALI SULLO SCAMBIO Dopo questo fantastico scambio posso finalmente trarre le mie conclusioni e dire le mie
impressioni generale su questa magnifica esperienza. Credo che per molte persone, tra cui
anch'io, questo viaggio ha rappresentato molto più di una semplice vacanza, infatti posso
dire con sicurezza che quest'esperienza è stata una delle cose che non dimenticherò mai.
Durante questo scambio abbiamo avuto la possibilità di interagire con persone quasi
completamente diverse da come ce le aspettavamo, tutti pensano che in Germania tutti
siano duri e severi, ma non è proprio così o meglio detto, è così però dipende da che punto
di vista. Sono severi con le leggi e le regole ma come persone, sono molto socievoli ed
aperte. Anche come paese, la Germania è molto accogliente, le persone sono molto serene e
cercano di convivere al meglio con gli altri e di fare ciò che piace senza dare fastidio agli altri,
cosa che in Italia non tutti fanno.
Le famiglie sono state molto accoglienti, hanno cercato di farci sentire come a casa e sono
state sempre molto aperte e disponibili a portarci in giro per le varie attività ed uscite. I
partner hanno avuto delle belle idee per le attività da svolgere, scolastiche e non. Ma la cosa
che più mi ha colpito, non è stato come li hanno organizzati, ma più che altro dove e la loro
capacità e voglia di provare comunque a tenerci quanto più uniti anche se non sempre
eravamo tutti insieme, comunque si era sempre un gruppo numeroso.
Tutti noi aspettavamo di mangiare male o comunque non bene quanto in Italia, però già dal
primo giorno abbiamo cambiato idea, infatti il giorno dopo essere arrivati, ci hanno portato
in un posto a fare una colazione classica con le Weißwürste che sono una specialità del posto
dove abbiamo mangiato e poi nei giorni successivi abbiamo avuto l'opportunità di assaggiare
vari piatti tipici.
Penso che la parte più brutta dello scambio è stato l'ultimo giorno, il giorno del viaggio di
ritorno, in cui tutti hanno dovuto dire addio al loro partner e anche a tutti gli altri tedeschi,
perché alla fine tutti hanno stretto amicizia con tutti. Quando abbracci per l'ultima volta i
tuoi amici tedeschi, il tuo partner e la sua famiglia e ti rendi conto che molto probabilmente
non li rivedrai mai più, anche se ovviamente ci si può incontrare ma è una cosa difficile da
fare in quanto non è semplice organizzarsi anche a causa della diversa organizzazione
scolastica tedesca. Nonostante ciò credo e sono sicuro che questa sia stata una delle
esperienze che nessuno di noi mai dimenticherà e ogni volta che ci ripenserà ci ricorderà
soltanto cose belle. quest'avventura si è svolta in due settimane, una in Italia e una in
Germania, tempisticamente è durata poco però in questo poco tempo si possono fare
tantissime cose e in questo breve periodo di tempo siamo riusciti a legare come forse non
riusciamo a legare con altre persone in tutta la vita.
Credo che abbiamo capito e raggiunto completamente l'obbiettivo di uno scambio,
confrontarci con una cultura molto diversa dalla nostra e riuscire a comprenderla insieme
alle sue diversità, notare le differenze anche tra le persone ma alla fine capire che le
differenze ci sono e nonostante questo riuscire a creare legami forti talmente tanto che
numerosi ragazzi hanno già deciso di incontrarsi in futuro, magari anche durante le prossime
vacanze, per passare ancora del tempo insieme.
Narcis Lingurar
IMPRESSIONI GENERALI SULL’ESPERIENZA Sono già passati più di sette giorni da quando siamo tornati dalla nostra settimana in
Germania presso i nostri partner tedeschi che avevamo già ospitato nel mese di aprile di
quest’anno; una settimana che, al contrario di quella trascorsa dopo il nostro ritorno, è
passata velocissima. E’ passata velocissima perché si sono susseguite tante attività che
hanno impedito di annoiarmi: non solo le attività di visita organizzate dalla scuola che ci
hanno permesso di esplorare i dintorni del paese in cui abitavamo, Dinkelsbühl, ma anche le
attività che la mia compagna tedesca mi ha proposto, mostrandomi uno squarcio della sua
vita normale e delle sue abitudini scolastiche, alimentari e familiari. Per quanto riguarda la
scuola, è proprio il luogo dove ho trovato maggiori differenze: sia nella struttura, sia nella
gestione degli spazi, sia il metodo del cambio aula degli studenti alla fine dell’ora,
sconosciuto nel sistema scolastico italiano. Purtroppo però, ho solo potuto scorgere la vita
scolastica degli studenti del liceo, che si affrettavano verso le loro aule o ripassavano già in
atrio le materie, suppongo, delle ore successive, perché di fatto noi studenti italiani abbiamo
partecipato soltanto ad una lezione della durata di due ore.
Ciò che invece ho avuto modo di vivere appieno è stato l’ambiente familiare. Caldo e
accogliente, mi ha messo a mio agio sin dal secondo giorno, quando, ci siamo recati a
Norimberga. I genitori erano molto simpatici e disponibili ad aiutare quando si sono
presentati i malesseri fisici dovuti al cambio repentino di temperature tra Italia e Germania,
il che ha creato un forte legame che mi ha portato a sentirmi “di famiglia”. Questo aspetto di
umiltà e simpatia, cozza con lo stereotipo di rigidità e severità che siamo soliti avere noi
italiani nei confronti della nazionalità tedesca. Ebbene, questo, secondo me, è stato uno di
quegli obiettivi propri dello scambio, andati efficacemente a segno. Vivere, seppur per un
lasso di tempo brevissimo, in una cultura diversa dalla propria porta talvolta a cambiare
opinione e sempre ad acquisire conoscenze più veritiere del semplice “ho sentito dire…”.
Anche per quanto riguarda il cibo, posso dire con convinzione che la realtà ha di gran lunga
superato le aspettative. Seppur diverso, altrettanto gustoso. Gli orari dei pasti sono diversi
da quelli a cui siamo abituati, differenziando leggermente la routine quotidiana dalla nostra.
In ultimo, ma non per importanza è stata la lingua. Ho avuto l’opportunità di parlare, ma
anche di ascoltare e apprendere. Per motivazioni ovvie è indispensabile la comunicazione, e
nel mio caso è stata facilitata dal fatto che il soggiorno presso la partner tedesca è stato
condiviso con una mia compagna di classe, con la quale, oltre a cercare di comunicare anche
tra di noi in lingua, ho collaborato per far arrivare il messaggio in maniera più chiara
possibile.
Concludendo, è stata un’esperienza dall’alto valore educativo, edificante, oltre dal punto di
vista linguistico, anche da quello umano e culturale.
Esperienza che ripeterei con piacere tante altre volte!
Dora Surrenti
L’articolo della Fränkische Landeszeitung (quotidiano di Dinkelsbühl) del 24 Settembre 2017 relativo allo
scambio tra il Liceo Medi ed il Gymnasium Dinkelsbühl
Un appello urgente contro le tendenze antieuropeiste Accoglienza per gli studenti italiani in municipio
DINKELSHBUHL - Due frontiere, due valute: non è passato molto tempo da quando per un viaggio in Italia veniva controllato il passaporto e si doveva cambiare valuta. Il sindaco Dr. Christoph Hammer lo ha ricordato in occasione dell’accoglienza di un gruppo di studenti in scambio al municipio. L’odierna libertà all’interno dell’Europa non è scontata, ha sottolineato, mettendo in guardia contro le tendenze antieuropeiste. Al momento sono ospiti 22 alunni del Liceo Statale Enrico Medi di Villafranca. Con questa scuola italiana il Gymnasium di Dinkelsbühl è collegato da molti anni: quest’anno si sta svolgendo il 18esimo scambio. Gli studenti tedeschi sono già stati ospiti lo scorso aprile a Villafranca. Quest’anno lo scambio è stato organizzato per la prima volta dalla professoressa Lena Arbter e dal prof. Michael Feller. L’italiano non è una materia curricolare al Gymnasium di Dinkelsbühl, ma viene offerto come corso facoltativo. Cristina Ballerini, l’insegnante di tedesco degli alunni italiani, ha tradotto l’incontro in sala consigliare. Il Sindaco Dr. Hammer inizialmente ha presentato le città gemellate con Dinkelsbühl, che vanno dalla Cina fino al Land Rheinland-Pfalz. Purtroppo non è ancora stato creato un gemellaggio con Villafranca. “Il risultato delle elezioni è stato scioccante” Il sindaco ha assicurato agli ospiti che una visita in Italia è una tappa annuale obbligatoria per chi vive nel Sud della Germania. Lui stesso ha fatto in primavera una breve visita a Roma, essenzialmente per partecipare alla maratona. Il sindaco ha messo in guardia contro le tendenze antieuropeiste che stanno crescendo in molti stati d’Europa. Anche il risultato delle elezioni federali della domenica passata è stato uno shock. ”La Germania viene toccata ora da quello che in altri stati europei come Olanda, Polonia ed Ungheria è all’ordine del giorno.” In Europa é indispensabile una “comunità di valori”. Il flusso di profughi ha portato negli ultimi tempi a condizioni insostenibili in Italia, ma l’Europa come insieme di stati non riesce a gestire la situazione perché alcuni stati si rifiutano di collaborare. Durante la settimana i giovani italiani conosceranno Dinkelsbühl ed i suoi dintorni, come per esempio il parco romano di Ruffenhofen.
(TRADUZIONE A CURA DEGLI ALUNNI)
HHHAAANNNNNNOOO PPPAAARRRTTTEEECCCIIIPPPAAATTTOOO AAALLL VVVIIIAAAGGGGGGIIIOOO EEE AAALLLLLLAAA
RRREEEAAALLLIIIZZZZZZAAAZZZIIIOOONNNEEE DDDEEELLL PPPRRREEESSSEEENNNTTTEEE FFFAAASSSCCCIIICCCOOOLLLOOO:::
ADOBAH CHELSEA
AIDOO FRED JR.
ALFANO GIUSY
CARLETTINI GAIA
CAVALLINI AURORA
CHESINI CHIARA
CIOBANU DUMITRU
CORSATO NICOL
D’AMATO SALVATORE
FAGIOLI SOFIA
GADO MIRIAM
GIULIANI GIADA
GUERRA ELISA
LANZA BENEDETTA
LINGURAR NARCIS
MAZZA SOFIA VITTORIA
MOUTTALI CHAIMAA
QUINTO GAIA
SPERANZINI NICOLE
SQUARZONI IRENE
SURRENTI DORA
YANI CORINNA
Villafranca, 27 ottobre 2017