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Impressioni di viaggio
classe 4D
SCAMBIO A DINKELSBÜHL 19 - 27 settembre 2016
Scambio classe 4D Liceo „E. Medi“ - Gymnasium Dinkelsbühl Viaggio in Germania dal 19 al 27 Settembre 2016
PROGRAMMA
Giorno Orario Attività Lunedì
19. 09. 16
ca. 17.30 Arrivo degli ospiti italiani in bus privato al parcheggio della
palestra TSV e accoglienza da parte delle famiglie
Martedì
20. 09. 16
8.00 – 9.30
9.45 – 10.30
10.30 – 11.15
12.15 – 12.45
14.15 – 15.15
Accoglienza a scuola, saluto del Preside, dettagli organizzativi
Spuntino in mensa (alunni italiani e tedeschi insieme)
Informazioni sulla città di Bamberg e sulla Romantische Straße
Accoglienza del sindaco in municipio
Visita guidata di Dinkelsbühl a cura dei partner
Mercoledì
21. 09. 16
8.00 – 18.30
Escursione dell’intera giornata a BAMBERG
11.00 – 12.00 : visita al museo della birra della Franconia 12.30 – 13.30 : visita della città di Bamberg (senza guida ufficiale) 13.30 – 16.00 : pausa pranzo a seguire: tempo libero
Giovedì
22. 09. 16
9.10 – 13.00 Mattina dedicata ad un progetto comune sul tema „Cultura
del bere“: creazione di smoothies e relative pubblicità presso
il laboratorio della ditta Rommelsbacher
Venerdì
23. 09. 16
8.00 – 13.00 Escursione di mezza giornata nella „città del luppolo“ SPALT
Visita guidata al museo della birra locale (solo alunni italiani)
Sabato
24. 09. 16
in famiglia
Domenica
25. 09. 16
in famiglia
Lunedì
26. 09. 16
8.00 - 10.30
10.30 – 13.30
Lezioni nelle diverse classi
Caccia al tesoro sull’Hesselberg (rilievo montuoso nei dintorni di Dinkelsbühl)
Martedì
27. 09. 16
8.00 – 9.15
9.30
Questionario riassuntivo e premiazione delle diverse attività
Partenza degli ospiti italiani in bus privato dal parcheggio della
palestra TSV
IL VIAGGIO DI ANDATA
Dopo la fantastica esperienza di marzo 2015, durante la quale i nostri amici di scambio
tedeschi sono stati ospitati da noi italiani, finalmente il 19 settembre siamo stati noi a
intraprendere il fatidico e tanto atteso viaggio verso la Germania. Alle 8:30 di quel giorno ci
siamo incontrati nella stazione di Verona Porta Nuova con professori e genitori per aspettare
il treno delle 9:04 che ci avrebbe portato fino a Monaco. Nonostante i vari disguidi e
insicurezze, ogni alunno della 4D è riuscito a prendere parte al viaggio e ad iniziare dunque la
sua avventura. Così, dopo aver trainato i bagagli già pesanti in partenza fino al binario 1 e
dopo aver salutato i nostri genitori anche loro molto nervosi, siamo saliti sul treno con
l’aiuto dei ragazzi che da bravi gentlemen hanno aiutato noi femmine con i bagagli. Quando
finalmente siamo riusciti a incastrare le valige a mo’ di “Tetris” e a prendere posto, il treno
era già partito da un po’ e dopo circa due fermate è salito sul nostro stesso vagone un
gruppo di studenti tedeschi, presumibilmente in gita per la montagna. Il problema non era
tanto la loro presenza, lo erano piuttosto i loro posti a sedere, che stranamente
combaciavano con i nostri. Infatti, la prof. Ballerini, dopo aver parlato con la loro insegnante,
ci ha fatto capire che si era confusa con i nostri posti per il ritorno! Così, per non farci
spostare, gli ha ceduto i posti dei nostri biglietti per l’andata, giungendo ad un
compromesso. Passate circa 5 interminabili ore siamo scesi alla stazione di Monaco, dove si
poteva già percepire aria di Oktoberfest. Sfortunatamente pioveva, come avevamo visto in
precedenza dal meteo, e certo non ci faceva comodo, ma non ci siamo preoccupati più di
tanto; l’unica cosa che ci interessava era l’arrivo del pullman che ci avrebbe portato a
destinazione, che dopo mezz’oretta è arrivato. Più andavamo avanti, più realizzavamo che il
nostro desiderio si stava concretizzando. Dopo una breve sosta al Bauernmarkt, un autogrill
che vendeva anche prodotti tipici e souvenir, abbiamo subito ripreso la strada. Eravamo un
po’ in ritardo sulla tabella di marcia, ma del frattempo era bello fantasticare su cosa ci
avrebbero riservato quei giorni, sulle aspettative che avevamo della nostra famiglia
ospitante e sul rivedere i nostri partner, e il fatto che tra poco avremmo messo a tacere ogni
curiosità ci rendeva entusiasti. Da quando la professoressa ci ha confermato l’arrivo nella
cittadina di Dinkelsbühl, l’agitazione si faceva sentire sempre di più. Tutti guardavano con
ansia fuori dai finestrini e quando da lontano abbiamo intravisto i nostri amici tedeschi sotto
gli ombrelli, il cuore ha iniziato a batterci più forte. Appena scesi abbiamo avuto il coraggio di
mettere la timidezza e l’ansia da parte e riabbracciare calorosamente i nostri partner.
Serena Leso
IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA E L’ACCOGLIENZA
Martedi 20 settembre é stato il nostro primo giorno nella scuola di Dinkelsbühl. Insieme ai
nostri partner tedeschi ci siamo recati a scuola, e ci siamo ritrovati nell' aula di musica dove
siamo stati accolti dal preside della scuola. Ci ha dato il benvenuto con un augurio riferito
non solo a noi ma anche ai ragazzi tedeschi: quello di vivere al meglio questo scambio e di
vederlo come un’opportunitá per noi giovani di creare un mondo dove non si guardi alla
diversitá come un nemico, ma come un amico.
Dopo questo discorso, che ha dato inizio al nostro scambio, i ragazzi tedeschi ci hanno
consegnato le cartelline con il programma e dei depliants informativi delle cittá che
saremmo andati a visitare i giorni a seguire.
Passati i primi 45 minuti, improvvisamente, tutti abbiamo udito un suono inquietante e tutte
le luci si sono accese: era il suono che indicava la fine dell'ora; noi ragazzi siamo rimasti
colpiti da ció, perché in Italia per il cambio dell'ora suona una semplice campanella e nel
caso in cui le luci della classe fossero spente non si accendono al suono di essa.
Con i nostri partner siamo andati a vistare la
scuola circondata da un grande cortile pieno
di alberi, con una mensa ben fornita. La
scuola é immensa con aule moderne, nelle
quali sono presenti delle lavagne LIM che
scorrono verso l’ alto e il basso, in modo da
regolarle secondo l' altezza, quindi non si ha
piú il problema di alzarsi in punte di piedi per
arrivare ai punti piú alti.
Finito la visita della scuola ci siamo tutti
riuniti in un aula per il banchetto organizzato
dai ragazzi tedeschi: un tavolo imbandito con molto cibo come ad esempio Brezel, treccie
salate, muffin di mele, torte al cioccolato o con marmellata di prugne.
Finito il rinfresco siamo ritornati nell'aula di musica, nella quale i ragazzi tedeschi ci hanno
illustrato delle presentazioni PowerPoint sulla Romantische Straße e su Bamberg, una cittá
che saremmo andati a visitare il giorno seguente, che ricorda un po' Venezia, solo che
Bamberg é un po' piú piccola; inoltre, essa sorge su sette colli, proprio come Roma.
Matilde Falsiroli
IL GYMNASIUM DI DINKELSBÜHL E L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
Il Gymnasium di Dinkelsbühl è una scuola davvero incredibile. La struttura è molto grande e spaziosa, si trova all’interno di un parco, per cui il giardino è molto grande ed essa è letteralmente immersa nel verde. Vi si possono trovare l’aula di musica, la mensa (dove i ragazzi possono andare all’ora di pranzo) e una stanza dedicata agli studenti (dove possono recarsi nelle ore libere). Le classi sono molto più attrezzate rispetto alle nostre, in ognuna di esse vi sono delle finestre molto grandi che puntano proprio sul giardino. Le tende sono automatiche e si possono alzare e abbassare semplicemente con un pulsante. I bagni sono davvero puliti, spaziosi e ordinati e su ogni piano ce n’è uno.
Struttura interna della scuola
Anche l’organizzazione scolastica è molto diversa da quella italiana. I ragazzi al sabato non vanno a scuola e frequentano le lezioni dal lunedì al venerdì. Gli studenti cominciano il loro percorso al Gymnasium all’età di nove anni e lo studio prosegue per altri nove anni. Questo tipo di
scuola rappresenta la forma di istruzione più elevata. I ragazzi negli ultimi due o tre anni possono abbandonare il tradizionale sistema scolastico e scegliere un sistema caratterizzato da corsi che permette loro di scegliere determinate materie al posto di altre. Alla fine del percorso i ragazzi devono sostenere un esame (Abitur) che corrisponde al nostro esame di maturità. I voti, a differenza nostra, vanno dall’uno al sei dove l’uno corrisponde all’ottimo e il sei ad una grave insufficienza. Le lezioni durano esattamente 45 minuti, le ricreazioni sono due e durano anch’esse di più
rispetto a quelle in Italia. L’anno scolastico termina alla fine di luglio, le vacanze estive dunque durano solo sei settimane, anche se quelle natalizie ne durano tre e quelle autunnali due.
Un’aula scolastica
Andrea Gandini
LA VISITA IN MUNICIPIO
Martedì 20 Settembre, dopo l’accoglienza da parte dei nostri compagni tedeschi e del preside nella splendida scuola, ci siamo diretti al municipio della città. Sfortunatamente a causa di un imprevisto di lavoro, il sindaco era in ritardo e così durante l’attesa ne abbiamo approfittato per ammirare il centro storico. Dopo quasi un’ora, ci siamo radunati in una grande sala, dove ci hanno offerto dell’acqua e del succo di mela e abbiamo aspettato l’arrivo tanto atteso. Inizialmente un assessore ci ha dato il benvenuto e ci ha raccontato qualche aneddoto di Dinkelsbühl, che successivamente il sindaco ci ha spiegato dettagliatamente. Dinkelsbühl è una graziosa cittadina tedesca di circa unici mila abitanti e situata nella Baviera. Essa fa parte dell’itinerario romantico e gode di un autentico centro storico, sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e circondato da una cinta muraria con sedici torri. Dal suo tono di voce e dalla maniera in cui si poneva, non si poteva non notare quanto fosse orgoglioso di appartenere alla sua città e di esserne il punto di riferimento. Ammetto però che in alcuni momenti si comportava in modo bizzarro, ma è stato molto simpatico con noi e ci ha fatti sentire ancora più partecipi di questa bellissima esperienza che non dimenticheremo mai.
Jenny Turrin
VISITA GUIDATA DI DINKELSBÜHL Durante il nostro primo giorno di permanenza a Dinkelsbühl i nostri compagni tedeschi ci
hanno mostrato la città, presentandoci la storia e le curiosità dei principali monumenti.
Essendo arrivati la sera prima non avevamo ancora avuto la possibilità di fare un tour della
città, quindi quelle sono state le nostre prime impressioni.
Le spiegazioni erano tutte in lingua tedesca e, a dir la verità, i nostri partner parlavano
piuttosto velocemente, ma siamo riusciti comunque a capire la maggior parte delle
informazioni, grazie anche alla professoressa Ballerini che ha tradotto i termini più specifici.
I ragazzi tedeschi ci hanno spiegato che la città è contornata da una cinta muraria con 16
torri e 4 porte, rimasta ancora intatta ed in parte percorribile. Infatti Dinkelsbühl fu
risparmiata sia durante la Guerra dei Trent’anni, sia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Nel centro storico della città ci sono numerose case a graticcio, come il Deutsches Haus, la
più antica e famosa casa a graticcio di tutta la Baviera. Essa è famosa per le particolari
sculture presenti sulla facciata, che rappresentano il dio Bacco, i sette pianeti (allora ne
erano stati scoperti solo sette) e l’uomo.
Nel mezzo di Dinkelsbühl si erge la maestosa chiesa di San Georg, in stile tardo gotico, che
abbiamo potuto vedere sia dall’esterno sia dall’interno. Essa è caratterizzata da altissime
finestre che permettono di illuminare l’interno dell’edificio. Una cosa particolarmente
curiosa che abbiamo potuto notare all’esterno della chiesa è il Brezelfenster: una finestra sul
retro della struttura con rappresentati una Brezel, ossia una tipologia di pane tipico
bavarese, un compasso e un martello. Questo perché, nel Medioevo, la corporazione dei
panettieri aveva contribuito a far erigere la chiesa di San Georg.
La Brezelfenster sul retro della chiesa di San Georg
Poi abbiamo visitato due delle quattro porte della città,il Segringer Tor ed il Rotenburger Tor,
il vecchio municipio, che oggi ospita il museo storico, la statua di Christoph Von Schmidt e la
casa dove lo scrittore nacque, la statua di San Bartolomeo ed il cortile del vecchio ospedale.
Inoltre abbiamo anche potuto vedere da lontano il Castello dell’ordine Teutonico, che di
sicuro vale la pena visitare.
I ragazzi ci hanno poi raccontato che la manifestazione principale della città è la Kinderzeche,
ovvero la festa dei bambini, che si svolge a luglio. In questa rievocazione storica si ricorda il
salvataggio della città dall’assedio degli svedesi durante la guerra dei Trent’anni, per merito
della figlia del guardiano della torre che, insieme ai bambini della città, supplicò il
comandante Svedese di risparmiare Dinkelsbühl. Egli, commosso da un bimbo che gli
ricordava il figlio defunto, ordinò alle sue truppe di ritirarsi.
La ragazza che salvò la città fu chiamata Kinderlore. Ogni anno durante la Kinderzeche viene
eletta una ragazza della città che deve rappresentare la Kinderlore durante la
manifestazione, con tutti i bambini di Dinkelsbühl al seguito, vestiti con abiti tipici dell’epoca.
È stato davvero interessante vedere come una cittadina così piccola possa essere così piena
di storia e di aneddoti curiosi e intriganti. A primo impatto la città ci è piaciuta molto e, col
passare dei giorni, abbiamo cominciato ad adorarla tanto da non voler più tornare in Italia.
Questa tazza mi è stata regalata dalla mia partner tedesca e rappresenta la Kinderlore che supplica il generale svedese di risparmiare Dinkelsbühl
Benedetta Miotto
VISITA AL MUSEO DELLA BIRRA DI BAMBERG Mercoledì 21 settembre ci siamo recati a Bamberg, dove abbiamo visitato il Museo Francone
della Birra (Fränkisches Brauereimuseum). Appena arrivati siamo stati divisi in due gruppi:
uno formato da noi italiani e l’altro dai nostri partner tedeschi. La nostra guida era un
simpatico signore che però purtroppo non parlava italiano, quindi la professoressa Ballerini,
accompagnata dalla professoressa Mazzotta, ci ha seguiti nella
visita, traducendo tutte le spiegazioni. Prima di iniziare, la guida
ci ha mostrato un video in italiano per introdurci all’argomento,
dove veniva raccontato che l’edificio in cui ci trovavamo aveva
una storia di circa 800 anni di produzione della birra, risalente
già a quando si trattava di un convento, diventato poi una
birreria e successivamente l’attuale museo.
Dopo il video abbiamo iniziato il nostro percorso guidato
partendo dalla presentazione dei tre ingredienti fondamentali
per produrre la birra, ovvero acqua purissima, orzo e luppolo.
Nella prima stanza si trovavano infatti delle vetrine nelle quali
potevamo osservare vari tipi di orzo e immagini di antiche
coltivazioni di luppolo.
La guida ci ha spiegato
che erano sempre le
donne o i bambini a raccogliere il luppolo maturo,
perché servivano mani piccole e delicate per evitare
che si rovinasse; inoltre l’orzo doveva provenire dalla
regione di appartenenza e l’acqua veniva ricavata da
pozzi propri. Proseguendo la visita siamo entrati nella
seconda stanza, dove ci è stato mostrato un
modellino delle fasi di produzione vera e propria Varie tipologie di orzo
della birra e ci è stato spiegato che nell’ Ottocento in Baviera esistevano già 65 birrerie, ed
essa era così parte integrante della dieta
quotidiana che i birrai stessi venivano pagati in
birra.
L’ultima stanza era molto grande e interamente
dedicata alla vecchia attrezzatura utilizzata per
la produzione: particolari utensili, botti e carri
per il loro trasporto. La guida ci ha raccontato
anche alcune
curiosità, quella che mi ha colpito di più è stata
quella riguardante la cella refrigeratoria, che
Modellino del processo di produzione della birra consisteva in una piccola stanza circolare molto
alta, annessa alla zona dove veniva conservata la birra. Questa d’inverno veniva riempita fino
al soffitto di grandi blocchi di ghiaccio: in questo modo si riusciva ad avere un ambiente
fresco fino addirittura a luglio o agosto, cosa che poche altre birrerie erano in grado di fare al
tempo. La leggenda narra che un monaco entrò nella cella e, togliendo una lastra di ghiaccio
tra quelle inferiori, fece cadere tutta la pila, restandone
sepolto sotto.
In suo ricordo sarebbe quindi stata creata un’incisione sul muro, visibile ancora oggi, che ci
ha lasciati tutti sorpresi e affascinati.
Terminata la visita abbiamo caldamente salutato e ringraziato la nostra guida e siamo usciti
dal museo dove ci aspettava un giro turistico per la città di Bamberg.
Annachiara Tosadori
VISITA ALLA CITTÀ DI BAMBERG
Dopo aver passato ormai già qualche giorno nella nostra bella cittadina di Dinkelsbühl e esserci in poco tempo ben ambientati, la mattina di mercoledì 21 ottobre alle 8.00 circa eravamo tutti pronti alla fermata nei pressi del Gymnasium per partire per la nostra prima uscita: Bamberg.
Dopo circa due ore e mezza di viaggio siamo arrivati nella bella città bavarese. La nostra mattinata prevedeva innanzitutto la visita al museo della birra della Franconia, con tanto di salita a piedi per raggiungerlo. Il tutto si è concluso verso le 12.30 circa,così tutti insieme abbiamo approfittato di una piccola pausa per ammirare l’imponente abbazia di Michaelsberg dal suo grande giardino esterno, che regalava,inoltre, una fantastica vista dall’alto della città.
In seguito, nel mentre qualcuno ne approfittava per mangiare un brezel,ci siamo diretti verso il centro di Bamberg per visitare i monumenti ed i luoghi più importanti.La città di Bamberg,situata su sette colli,é stata scelta come una delle tappe della famosa romantische Strasse. È una città ricca d’arte,architettura e tradizioni,tra le quali la più importante è quella della birra( tipica è la produzione della Rauchbier , “birra affumicata”).
A farci da guida sono stati i nostri amici tedeschi,che ci hanno quindi portato alla prima “tappa”: il monumentale Duomo di San Pietro e San Giorgio. Esso é uno dei primi duomi imperiali in Germania; la sua costruzione è infatti cominciata nel 1004 per volere dell’imperatore Enrico II. È quindi proprio al suo interno che troviamo la tomba di quest’ultimo e della moglie Cunegonda,entrambi santificati, ed eccezionalmente quella di Papa Clemente II, unico papa ad essere sepolto in Germania. Lo stile é romanico e presenta quattro campanili (due orientali e due occidentali).
Successivamente siamo arrivati nei pressi dell’ altes Rathaus,ossia il vecchio municipio, costruito nel bel mezzo del fiume Regnitz,segnando così il confine tra la città vescovile e quella laica. L’edificio è davvero affascinante e le sue pareti sono particolareggiate e decorate in ogni loro affresco. È impossibile non notare l’influenza barocca nei particolari in rilievo (come la
Das alte Rathaus gamba di un angioletto) che sembrano voler uscire dal dipinto.
Inoltre é stato bello ammirare dal ponte collegato al municipio le tipiche casette ed imbarcazioni che si affacciano sul fiume, ricordando così la nostra Venezia. È proprio per questo che la città viene anche soprannominata “ kleine Venedig”, piccola Venezia.
Qui si é conclusa la nostra visita ed ognuno si è organizzato per passare le ultime due ore di tempo libero passeggiando per le grandi vie della città, facendo shopping nei numerosi negozi o comprando qualche souvenir.
Infine alle 16.00 ci siamo ritrovati per tornare in autobus dalle nostre famiglie,stanchi ma soddisfatti della bellissima giornata.
Bamberg vista dall’alto del Michaelsberg
Ester Avesani
PROGETTO COMUNE: SMOOTHIES E PUBBLICITA’
Il giovedì della nostra settimana a Dinkelsbühl ci siamo dedicati al progetto comune: Smoothies e pubblicità. L’attività generale costituiva nel dividerci in vari gruppi fra tedeschi ed italiani, tagliare a fette vari tipi di frutta, scegliere se amalgamarli con acqua o succo d’arancia e frullarli. Alla fine della creazione dei nostri Smoothies, per far conoscere la propria bibita, ognuno poteva usufruire di una telecamera o macchina fotografica per girare uno spot o mostrare un’immagine del proprio prodotto. Per decidere quale tra di essi fosse il migliore bisognava: assaggiarlo e votarlo guardando il colore ed il gusto. Dopodichè il video o l’immagine dovevano essere votati tramite acclamazione dagli studenti. La miglior bibita poi riceveva in premio del materiale scolastico. Tutta la mattinata è stata alquanto piacevole, passata tra fare frullati, berli e provarli, cucinare waffle e all’inizio mangiare brezel. Il tutto è stato un bellissimo mix di cibo, risate ed amici.
Lo smoothie vincitore
La mia parte preferita è stata quando abbiamo avuto mezz’ora di tempo per girare il video promozionale della nostra bibita: il nostro consisteva nel sottolineare che la nostra bevanda era internazionale ed era bevuta in tutto il mondo. La premiazione si è tenuta però l’ultimo giorno, la mattina della partenza. In finale, sono arrivate Strakiba e FreenSummer. Quest’ultima ha vinto e ha ricevuto appunto del materiale scolastico ma nessuno si è dispiaciuto perché ciascun gruppo aveva ricevuto dei dolci. Devo dire che il progetto è stato molto piacevole e molto più interattivo di quello che abbiamo fatto in Italia, che consisteva solo nel creare con l’immaginazione una bibita.
Lorena Curca
IL SABATO Il sabato è sempre stato uno dei giorni più belli perché dà inizio al weekend e questo, fortunatamente, non è stato da meno. Mattina, ore 10:00: suona la sveglia, mi alzo piena di energia, pronta per affrontare una nuova giornata. Faccio colazione e mi preparo. Ore 12:00, usciamo di casa e ci dirigiamo (quasi) tutti alla volta di Ansbach, dove avremmo passato parte del pomeriggio a giocare a Lasertag. Nonostante alcuni piccoli momenti di disorganizzazione, secondo me, è stato uno dei pomeriggi più divertenti passati in Germania. Questo gioco si sviluppa in due stanze, una più grande e una più piccola. I partecipanti sono divisi nelle due, e in ogni stanza ogni membro appartiene a una squadra. Per ogni sala, ci sono due squadre contrassegnate da un colore (rosso-verde, giallo-blu) e i giocatori sono muniti di un fucile (blaster) laser. Lo scopo del gioco è colpire gli avversari e raggiungere in squadra il maggior numero di punti possibili. Le partite per ogni giocatore erano quattro, ma inspiegabilmente per chi voleva c’era la possibilità di giocarne altre due gratis, quindi siamo rimasti lì fino alle 17:00 circa. Poi, finite
queste, ci siamo riuniti nel bar a disposizione per i giocatori e, seduti sui divanetti, abbiamo scherzato e parlato. Circa per le 17:30 tutti sono tornati a casa mentre io, Maria Lourdes Cabaletti, Serena Leso e le nostre partner siamo andate verso il centro di Ansbach, dove ci aspettava un ora di puro shopping, anche se sfortunatamente, io non ho comperato nulla. Dopo essere tornata a casa, aver cenato e essermi preparata, per le ore 21:00 partiamo alla volta della casa di Emma Staib, la partner di Rachele Visentin e Ester Avesani, la quale aveva organizzato una festa in onore dello scambio. Nonostante vari imprevisti, come non riuscire a trovare la casa e sbagliare via un paio di volte, siamo riuscite ad arrivare sane e salve a destinazione, dove tutti ci hanno accolte con calore. All’inizio l’atmosfera era calma, ma poi non appena si è alzata la musica, tutti hanno iniziato a ballare e divertirsi sulle note di canzoni italiane, inglesi e tedesche. Abbiamo avuto anche la possibilità di conoscere persone nuove, con cui ci siamo trovati molto bene, ma anche di approfondire il legame con i nostri partner. Credo che sia stata una serata magica un po’ per tutti e se c’è una cosa che posso dire volentieri è che, a differenza di altre volte, quella sera eravamo tutti insieme e ci stavamo divertendo sul serio.
Sara Pastorello
LA DOMENICA IN FAMIGLIA
La domenica è da sempre un giorno che si trascorre in compagnia della famiglia e così è stato
anche in Germania durante lo scambio.
Nonostante la possibilità di rimanere tra le
braccia di Morfeo fino a tarda ora, io e le mie
compagne d’avventura, Lorena e Matilde, ci
siamo alzate di buon’ora e poco dopo colazione
ci siamo rimboccate le maniche. Avevo infatti
deciso che per ringraziarli della loro ospitalità e
della loro generosa accoglienza avrei preparato
ai genitori della mia partner una dolce specialità
italiana: il tiramisù.
Un’ora e mezza più tardi il tiramisù era pronto
per essere messo in frigo dove avrebbe riposato
fino alla sera.
Dopo tanto lavoro siamo state premiate con una
bella grigliata. I genitori di Lena hanno infatti
preparato un pranzetto coi fiochi all’aperto
accompagnate dall’odore dell’uva che cresceva sopra le nostre teste. Oltre alla carne sul
fuoco, la tavola era imbandita di altre prelibatezze come insalata di mais, patate Hasselback,
melanzane e zucchine grigliate etc. … Era tutto talmente buono che abbiamo tutte quante
ripetuto più di una volta il bis, infatti non per niente abbiamo finito di mangiare alle tre e
mezza.
Dopo pranzo siamo ritornate un po’ bambine e chi seduto e chi sdraiato sul divano abbiamo
visto dei classici della Disney: “La carica dei 101” e “Lili e il vagabondo”.
Poco prima di cena ci siamo ritirate nella nostra stanza per
riposare e alle sei (in Germania cenano presto) siamo risalite
per rimetterci nuovamente a tavola. Con i rimasugli del
pranzo la mamma di Lena ha preparato un’insalata di
würstel accompagnata da pane integrale e cetrioli sottaceto.
Una cena leggera e al tempo stesso deliziosa che si è
conclusa con la degustazione del mio tiramisù che ha
riscosso un gran successo.
Terminato di mangiare ci siamo trasferite nel soggiorno dove abbiamo guardato un po’ di
televisione. Pochi minuti più tardi dopo aver augurato la buonanotte a tutti io, Matilde e
Lorena siamo scese nella nostra stanza dove a turno abbiamo fatto la doccia e piano piano ci
siamo preparate per andare a letto dove abbiamo continuato a chiacchierare fino a quando
non ci siamo fatte vincere dal sonno.
Tutto sommato e nonostante non sia accaduto nulla di spettacolare abbiamo trascorso una
bella giornata.
Karen Guedes
LE LEZIONI NELLE CLASSI
Durante questi otto giorni passati nella bellissima città di Dinkelsbühl noi studenti italiani abbiamo avuto l’occasione di partecipare per un giorno alle lezioni nelle diverse classi della scuola dei nostri partner per poter vedere più da vicino una realtà che sembra piuttosto diversa dalla nostra. Sfortunatamente il primo giorno delle lezioni, il lunedì mattina, arrivai in ritardo assieme alla mia partner, ma raggiungemmo con più fretta possibile la classe dove si svolgeva la lezione di economia, che, naturalmente, era già iniziata da un pezzo. Con più imbarazzo che fiato, entrammo nell’ampia e affollata classe, salutammo il professore e cercammo dei posti liberi per sederci. L’intera classe era inizialmente in un tombale silenzio, molto concentrata alla spiegazione piuttosto rigida del professore, il quale sembrava però avere un buon rapporto
con i ragazzi; poco dopo ci fu più interazione della classe. I ragazzi sembravano molto interessati e partecipavano molto volentieri alla spiegazione della lezione, prendendo sempre appunti su ciò che veniva detto di importante Al suono della campanella abbiamo lasciato l’aula e con altri miei compagni di classe italiani siamo andati a seguire la lezione di matematica. Ad accoglierci è stata una professoressa, una donna piuttosto giovane, che con molta gentilezza ci fece qualche domanda sul nostro scambio culturale e su come ci trovavamo nella cittadina di Dinkelsbühl, dopo di che la lezione proseguì con un breve ripasso e con la correzione dei compiti. Ciò che io e i miei compagni di classe abbiamo immediatamente notato, partecipando alle lezioni nelle classi dei nostri partner, è stato quanto i ragazzi tedeschi interagiscano con molta educazione con i professori e quanto quest’ultimi possano rendere le lezioni interattive grazie anche alle aule dotate di strumenti tecnologici come lavagne lim, computer, proiettori video etc.. E’stato molto interessante seguire le lezioni nelle classi perché l’attenzione dei ragazzi è facilitata da un clima tranquillo e da spiegazioni non troppo difficili o lunghe, bensì alternate con brevi pause, rendendo il tutto un’esperienza sicuramente positiva e motivante.
Elisa Panza
LA MATTINATA SULL'HESSELBERG
Il 26 settembre alle ore 10 siamo partiti in autobus per dirigerci verso il monte Hesselberg , dove ci aspettava un'intrepida caccia al tesoro. Appena arrivati , i nostri partner tedeschi ci hanno suddivisi in otto gruppi da cinque persone , ci hanno consegnato una mappa per orientarci e ci hanno fornito alcune indicazioni per raggiungere la meta. Ogni cinque minuti circa un gruppo iniziava la caccia al tesoro , fornito di ogni strumento necessario e con tanta voglia d'intraprendere una nuova avventura. Durante il percorso abbiamo conosciuto un pastore con il suo gregge. Lui cercò di comunicare con noi , ma sfortunatamente non capimmo nulla poichè parlava il dialetto di quella zona. Nonostante ciò abbiamo dato da
mangiare dell' erbetta alle sue numerose pecore e ci siamo divertiti a far foto e a rincorrerle. Sfiniti dalle corse e dalla lunga salita abbiamo tutti cantato canzoni tipiche tedesche: "Auf uns" e "Johnny Depp" , ma anche alcune canzoni italiane molto diffuse tra i giovani come "Andiamo a comandare" di Rovazzi. Durante il percorso abbiamo fatto varie soste dove alcuni di noi , hanno mangiato dei panini tipici tedeschi con burro e salumi , alcuni snacks e bevuto acqua o succo di mela. Questa merenda ci era stata data dalla propria famiglia ospitante. Dopo una lunga salita , finalmente siamo arrivati in cima all'Hesselberg , dove alcuni ragazzi si sono sdraiati sull'erba fresca per ammirare il panorama e altri hanno scattato foto, rapiti da quella vista mozzafiato. L'ultima tappa della caccia al tesoro era sotto un ripetitore vicino ad una croce di legno. Dopo aver aspettato che ognuno fosse arrivato a destinazione abbiamo fatto una foto di gruppo per ricordare l'ultima giornata a Dinkesbühl. Infine alle ore 13 , stanchi ma felici , abbiamo preso l'autobus per tornare a scuola.
Maria Lourdes Cabaletti
IL RAPPORTO CON IL PARTNER E LA FAMIGLIA
Uno scambio è un’avventura unica che consiglierei a chiunque. Non si tratta solo di visitare nuove città o adattarsi ad uno stile di vita diverso dal nostro, ma di poter conoscere delle persone che magari senza questo tipo di esperienza non avremmo mai incontrato. All’inizio del viaggio l’atmosfera di classe era abbastanza agitata e preoccupata al pensiero di dover trascorrere un’intera settimana in una casa quasi del tutto estranea e senza il supporto di un altro studente della nostra stessa classe, ma all’arrivo a Dinkelsbühl, nonostante la pioggia e il freddo, dopo aver riabbracciato e chiacchierato con i nostri amici tedeschi, si notava già un po’ di tranquillità sui volti. La famiglia del mio tedesco era composta da quattro persone: i suoi genitori, sua sorella e lui, Sascha. A mio parere erano tutti simpatici, molto disponibili e non si sono mai fatti problemi a ripetermi quello che non riuscivo a comprendere, anzi, dopo qualche giorno in casa, quando combinavo una gaffe linguistica, ci scherzavamo su. In generale, nonostante gli alti e bassi, il rapporto di tutta la classe con i rispettivi partner e famiglie era molto positivo. Tutti i nostri tedeschi hanno organizzato delle attività meravigliose per trascorrere insieme il tempo libero. Ci sono state visite in diverse città, bowling, serate passate in locali tutti insieme, festicciole organizzate nelle case di coloro che avevano più spazio per ospitare un gran numero di persone, brunch, picnic e serate attorno al fuoco, un pomeriggio al Lasertag (come il paintball, ma con l’uso di pistole laser), la Mooswiese (un mini Oktoberfest) e tanti altri modi per cercare di passare ogni momento insieme, modi per avere soltanto dei buoni ricordi riguardo questa esperienza unica. Fra di noi si è stabilito un legame davvero forte e certamente, per chi ci tiene con tutto il cuore, sarà duraturo, magari per tutta la vita.
Elisa Martari
LE SERATE E IL TEMPO LIBERO Una volta conclusesi le gite al mattino, i pomeriggi e le serate sono sempre state a totale discrezione dei ragazzi tedeschi e di noi italiani, che ben volentieri accettavamo le loro proposte sempre diverse e stimolanti. Alcuni dei pomeriggi trascorsi in Germania sono stati riempiti con attività all’aria aperta, come ad esempio l’uscita al minigolf ed il conseguente picnic all’ Altmühlsee, al quale purtroppo ha preso parte solo un gruppo ristretto di ragazze, dal momento che gli altri studenti con i rispettivi partner erano impegnati in altre uscite. Le serate erano molto spesso trascorse tra e mura domestiche, ad eccezione del primo lunedì, dove i nostri partner ci hanno portati tutti a cena fuori per darci il benvenuto, e l’ultima sera, passata anch’essa al ristorante per trascorrere gli ultimi momenti tutti insieme. Un’altra serata trascorsa italiani e tedeschi insieme è stata quella del venerdì, dove i nostri partner ci hanno portato ad una festa folkloristica a Feuchtwangen, la tipica Mooswiese, dove ragazzi ed adulti si scatenano a ritmo di musica tedesca ed inglese ballando sulle panche, cantando ed indossando gli immancabili abiti tradizionali quali Dirndl e Lederhose. Dopo un’indimenticabile serata passata con i nostri amici, abbiamo fatto qualche giro sulle attrazioni presenti all’infuori del tendone e successivamente siamo rientrati a casa. La serata del giovedì è stata trascorsa a casa di una delle partner tedesche, la quale ci ha preparato una cena a base dei piatti tipici della zona che sono stati molto graditi da noi italiane, dal momento che finalmente abbiamo potuto assaggiare le molteplici specialità che la Germania ci aveva riservato fino a quel momento. Sono state rare le volte in cui il gruppo formato da tutti gli studenti è riuscito a trascorrere una serata assieme, ma nel complesso, dividendoci in più sottogruppi, abbiamo avuto la possibilità di visitare luoghi diversi in momenti diversi, rendendo la permanenza ancora più piacevole.
Elena Bortolazzi
Altmühlsee L’entrata della Mooswiese
GLI ADDII E LA PARTENZA
E così martedì 27 arrivò il fatidico momento della partenza, il momento che tutti temevano. Ci siamo trovati a scuola verso le 8, con le nostre valigie, gli zaini in spalla ed un po’ di malinconia addosso.
In classe abbiamo visto le varie pubblicità degli Smoothies che ciascun gruppo ha preparato e successivamente ne abbiamo proclamato i vincitori, insieme a quelli della caccia al tesoro sull’ Hesselberg; dopo aver riso e scherzato abbiamo compilato un questionario riassuntivo sullo scambio e successivamente ci siamo incamminati verso il parcheggio in cui ci aspettava il pullman.
Il momento più struggente di tutto lo scambio è stato senza dubbio il momento degli addii, c’era chi piangeva, chi si disperava, chi si prometteva di restare in contatto e chi, molto filosoficamente, confortava quelli che piangevano. Dopo aver salutato tutti siamo saliti sul pullman, dove per una buona mezzora è sceso il silenzio, il silenzio di chi sa di essere arrivato
al termine di un’esperienza fantastica che certamente ha lasciato il segno.
Dopo circa 4 ore siamo arrivati alla stazione di Monaco, dove la tristezza aveva lasciato spazio alla gioia e all’entusiasmo di rivedere i propri cari e al conforto di sentire nuovamente il profumo di casa.
Il viaggio in treno non ha riscontrato imprevisti; a differenza dell’andata, questo sembrava un viaggio infinito, i minuti non passavano più e casa sembrava una meta ormai distante…
Intorno alle 19 siamo finalmente arrivati in stazione a Verona, dove siamo stati accolti calorosamente dai nostri genitori con i quali, dopo i saluti, siamo tornati a casa.
Rachele Visentin
IMPRESSIONI GENERALI SULL'ESPERIENZA
Arrivati alla fine di questa fantastica ed unica esperienza, si può sicuramente dire che sono
stati gli otto giorni più attesi dell'anno, ma che purtroppo, sono volati in un batter d'occhio.
Arrivati in Germania siamo stati subito un po' scombussolati dal brusco cambiamento
climatico perchè non prometteva una settimana delle migliori, ma allo stesso tempo, il
desiderio di passare quei giorni accanto ai nostri partner e amici ha mascherato quel primo
impatto burrascoso sotto la pioggia.
Devo dire che sono stata colpita dalla gentilezza delle persone; molto spesso la Germania
viene identificata come un Paese duro, forte ma non è sempre così. L’organizzazione è
ottima, sono molto più rigidi in certe regole da rispettare, e per quanto riguarda il cibo sono
stata molto contenta. Eravamo partiti un po’ con l’idea che non ci sarebbe piaciuto, ma
sempre pronti ad assaggiare nuovi piatti, e, sorprendentemente, è stato quasi tutto a nostro
piacimento, perchè, pur offrendoci anche cibi tipici come Bratwurst, Weisswurst, Schnitzel,
Sauerkraut, vari tipi di patate e così via, non sapendo perfettamente i nostri gusti, hanno
cercato di assecondarci.
E’ stato tutto spettacolare perchè ci ha fatti crescere anche personalmente, abbiamo
migliorato le nostre conoscenze linguistiche e, dovendo adeguarci in famiglie diverse e
comunicare con queste, abbiamo superato la timidezza e sviluppato molte abilità, fra cui
l'adattarsi in un posto straniero senza nessuno intorno che parla la tua lingua, questione di cui
non ci eravamo mai posti il problema fino ad allora. Di conseguenza, abbiamo conosciuto
nuova gente da altri Paesi con nuove culture ed abitudini diverse e abbiamo fatto nuove
amicizie con lo scopo (nonostante la distanza) di mantenersi in contatto.
E' proprio questo l’obiettivo degli scambi culturali: creare un mondo multiculturale con
pace, accordo e comunicazione tra i popoli, e direi che ci da' molte opportunità che un giorno
potrebbero tornare utili, e ricordi che rimarranno impressi nelle nostre menti per sempre.
Bianca Bulai
Il viaggio che ho fatto a Dinkelsbühl è molto di più di un semplice viaggio, ha rappresentato uno dei momenti più belli della mia vita. Certo senza la mia classe non sarebbe stata la stessa cosa, è infatti anche grazie ai miei compagni che mi sono divertito, è anche grazie a loro che non è stata una semplice gita scolastica. Siamo partiti Lunedì 19 Settembre, l'orario non lo ricordo precisamente, ma una cosa che invece ricordo molto bene è il fatto di essere arrivato con un'ora di anticipo e di aver aspettato all'entrata fermo come un palo ad osservare il viavai di gente indaffarata e affrettata. Arrivati tutti quanti e caricati i bagagli sul
treno, lavoro che è toccato immancabilmente a noi forzuti maschietti, ognuno ha preso i propri posti. Io, che ero vicino a Davide, ad Alberto e ad un ragazzo tedesco aggiuntosi più tardi, non ho fatto granchè se non dormire, ascoltare musica con Davide e scrivere. Le 4 ore mi sono sembrate durare una vita, essenzialmente perchè odio i viaggi in treno, per le continue soste, una strana puzza che proveniva da non so dove e perchè bisogna restare seduti, cosa che detesto. Ad accoglierci a Monaco c'era la pioggia, un benvenuto niente male, ma almeno ho provato con Davide i famosi Würstel tedeschi che devo dire all'altezza della fama che meritano. Poi abbiamo preso il pullman verso Dinkelsbuhl, ed ecco altre due o tre ore di estenuante viaggio, spezzate però da una sosta in un autogrill carino dove ho gustato delle bananine snack che erano la fine del mondo, e poi via, altro viaggio. All'arrivo ero sollevato nonostante la pioggia; presa la valigia ho rivisto tutti i nostri partner tedeschi ed è stato bellissimo abbracciare ognuno di loro, anche se in fretta. Tizian, il mio partner, mi ha presentato sua madre: Annette, un nome bellissimo, e una donna con il sorriso sulle labbra, solare. Dopo un breve tratto verso casa, siamo finalmente arrivati e ho trovato tutta la famiglia ad attendermi davanti alla porta, qualcosa che ho apprezzato molto. Ho conosciuto i due fratelli di Tizian, Bastian e Adri, rispettivamente di 12 e 18 anni, e il padre di cui francamente non ricordo il nome ma che esattamente come la madre sembrava solare e felice. La casa era grande, le case in Germania sono quasi tutte grandi, una cosa che mi ha sorpreso era la bellezza del giardino e la cura con cui era tenuto: avercelo un giardino così! A cena abbiamo parlato tutti insieme, di diversi argomenti: dal fatto che Adri avrebbe iniziato a frequentare l'università, a temi politici, al cibo italiano ecc...una cosa che mi è rimasta impressa è la comunicazione a tavola, cosa che qui molto spesso è interrotta dalla televisione, mentre lì quando si mangia non c'è mai nulla di acceso. Dopo aver mangiato, esausto dal lungo viaggio sono andato a letto, pronto ad affrontare il mio primo giorno. L'indomani arriviamo a scuola, rivedo i miei compagni e i loro partner, e insieme giriamo per la scuola. Contrariamente a ciò che pensano molti dei miei compagni preferisco la mia, se non per l'aula di musica, piena zeppa di strumenti con i quali ero tentato di cimentarmi. La loro scuola non mi piace, certi pomeriggi restano fino alle 17, studiano di meno ma probabilmente sanno anche meno, ed inoltre manca filosofia che è la mia materia preferita. Ricordo l'ultimo giorno di scuola in cui ho fatto tre ore di lezione, e in tutte e tre le ore i professori non mi hanno minimamente rivolto la parola lasciando me e i miei compagni ad osservare e a non capire nulla di matematica che già è complicata in italiano. Poi ho passato due ore a fare letteratura tedesca, il professore per due e dico ben due ore ha interrogato tutti i ragazzi su un libro di cui non ricordo il nome, cioè due ore a fare domande su un libro del quale l'80 % della classe sapeva poco o niente. Comunque, i giorni seguenti al primo sono stati un alternarsi di gite e uscite di compagnia. Ne racconterò alcuni, quelli che mi sono rimasti più nel cuore. Ricordo una mattina in cui siamo andati tutti insieme (italiani e tedeschi) in un negozio dove vendevano elettrodomestici e oggetti di uso quotidiano, la segretaria era la mamma di uno dei nostri partner. Lì, divisi a squadre, dovevamo preparare smoothies con ingredienti diversi. Io e la mia squadra abbiamo creato una bevanda buona, fresca e originale a base di kiwi, zenzero, mela e arancia: il FreenSummer. Abbiamo poi pubblicizzato la bevanda con uno spot originale e simpatico in cui Jochen, uno dei nostri partner, si fingeva uno spacciatore che ci vendeva la bevanda. La bevanda ha ovviamente vinto e l'ultimo giorno eravamo tutti sul podio della scuola a spartirci i premi come veri vincitori. Un altro dei ricordi più belli che ho è sicuramente la Mooswiese, una fiera in stile Oktoberfest tenutasi a Feuchtwangen, un paese vicino a Dinkelsbühl. Questo evento si svolgeva dentro a un enorme capannone nel quale la gente mangia, beve e balla sulle panchine. Ricordo che ad una certa ora ha cominciato a suonare un gruppetto, cantavano canzoni del posto che né io né i miei compagni conoscevamo, ma che cantavamo in ugual
modo. Ricordo la gioia di tutti noi (italiani e tedeschi) nel ballare all'impazzata su quelle panchine che si alzavano e si abbassavano, talvolta facendo cadere qualche bicchiere. Alla fine di quella splendida serata ero felice anche se un poco malinconico perchè consapevole che era tutto finito. Oltre a quel momento ho vissuto altri istanti speciali, le partite a ping pong a casa di Janis, la sfida a calcio nel parco del paese, la festa a casa di Emma... un altro momento bellissimo che vorrei raccontare è quello della caccia al tesoro in collina, circa il penultimo giorno. Eravamo tutti divisi in squadre e dovevamo cercare risposte alle domande che avevamo sul foglio leggendole su dei cartelli indicativi che trovavamo lungo la strada. La bellezza di ciò che ho vissuto non l'ho ritrovata tanto nel gioco in sé, ma più che altro nel paesaggio circostante. La natura, gli alberi e questa salita faticosa che pareva infinita passata a cantare insieme. Una volta giunti sulla cima della collina dove si vedeva il paesaggio intorno, credevo di essere arrivato in paradiso. Allora mi sono disteso sul prato con i miei compagni e ho guardato il cielo senza più pensare a nulla, concentrandomi solo su quel momento. Ecco quello è stato l'ultimo istante davvero felice della gita, il giorno seguente infatti siamo partiti, ricordo di aver abbracciato tutti di aver sofferto proprio come molti dei miei compagni. Ricordo le lacrime di molti, le promesse di un probabile ritorno e i loro volti da dietro il finestrino dell'autobus farsi sempre più piccoli fino a sparire alla vista, ma a rivivere nel cuore.
Alessandro Canta
Dopo 8 giorni così intensi e memorabili possiamo certamente dire che è stata per tutti noi
l’esperienza più emozionante e imprevedibile che abbiamo mai fatto.
Il 19 settembre è stato il giorno più atteso dopo il saluto a marzo ai nostri partner, siamo
partiti con entusiasmo e voglia di conoscere tutto ciò che di diverso si può trovare in un
altro stato ma soprattutto passare del tempo con i nostri corrispondenti tedeschi. Le
previsioni per la nostra settimana non erano per niente favorevoli ma la cosa non ci ha
delusi né demoralizzati anzi fortunatamente poi, siamo riusciti a far splendere il sole nel
cielo tutta la settimana eccetto per la prima giornata e l’ultima.
Le cose che ci hanno colpiti di più all’arrivo sono state l’accoglienza e la gentilezza delle
persone che ci hanno infatti, subito abbracciati e i nostri partner ci hanno resi parte della
loro splendida famiglia. Un’altra bellissima qualità che ho notato è stata l’educazione e il
rispetto altrui, per esempio la cura dell’ambiente circostante e la pulizia in giro per la città.
Inoltre la modernità della scuola ha stupito tutti i ragazzi italiani ma non solo quello, per
quanto riguarda l’organizzazione è stata ottima ed efficiente anche se ci sono regole un po’
più severe da rispettare.
Molti di noi si sono trovati benissimo anche con la tradizionale cucina tedesca, nella quale si
è potuto assaggiare nuovi piatti e diversi modi di mangiare determinati cibi. Come ad
esempio la variegata tipologia di Würste, Kartoffelnsalat e moltissimi dolci fatti in casa. I
nostri partner cercavano, per la maggior parte dei casi, di farci avere tutto quello di cui
avevamo bisogno senza farci mancare nulla.
Un importante obiettivo di quest’esperienza è stato riuscire a destreggiarci con la lingua
parlandola con la famiglia la quale non sempre conosceva lingue straniere. Quindi anche
l’adattamento in un luogo diverso dalla nostra casa e il saper gestire situazioni nuove e
imprevedibili sono stati traguardi personali molto notevoli che ci hanno sicuramente fatto
maturare.
Credo fortemente che l’obiettivo di questo incredibile scambio sia stato raggiunto, siamo
riusciti a confrontarci con una cultura completamente differente dalla nostra ma allo stesso
tempo siamo riusciti a combaciare le diversità con ciò che ci accomuna rendendo il nostro
legame unico e speciale. Abbiamo instaurato un’amicizia talmente forte che abbiamo già
deciso di trovarci l’estate prossima o forse prima.
Rebecca Cordioli
L’esperienza scolastica dello “scambio”, che noi ragazzi della 3D abbiamo avuto la possibilità di vivere, può essere definita nel suo complesso indimenticabile. Ci ha dato la possibilità di cimentarci in nuove esperienze che ci hanno persino aiutato a migliorarci individualmente. Conclusi gli otto giorni in Germania, nella città di Dinkelsbühl, abbiamo noi tutti migliorato le nostre competenze linguistiche essendo stati obbligati a parlare in tedesco con i nostri partner e soprattutto in famiglia. Ma lo scambio non ci ha migliorati solo da questo punto di vista. Ad oggi, possiamo infatti affermare che le nostre capacità di adattamento, così come le nostre abilità nell’instaurare nuovi rapporti sociali, sono sicuramente migliorate. Noi italiani, infatti, siamo riusciti a creare un bel gruppo con i nostri amici tedeschi con cui siamo in contatto tutt’ora e con cui speriamo di mantenere i rapporti il più a lungo possibile. Inoltre, l’esperienza dello scambio, ha anche permesso di rafforzare le amicizie interne alla nostra classe, aiutandoci a diventare un gruppo scolastico molto più unito. Ci siamo imbattuti in una nuova cultura, una nuova realtà, in cui noi giovani abbiamo imparato gli uni dagli altri; abbiamo inoltre scoperto analogie e differenze fra la cultura tedesca e la nostra acquisendo, in questo modo, nozioni e informazioni utili ad arricchire il nostro bagaglio culturale. Un altro vantaggio che si può trarre da questo tipo di esperienza è che essa permette anche di combattere pregiudizi e stereotipi negativi che spesso si hanno nei confronti degli altri Paesi.
In conclusione, posso affermare che ho vissuto un’esperienza indimenticabile sia dal punto di vista culturale e linguistico, sia dal punto di vista sociale, ed è per questo che consiglierei a chiunque me lo chiedesse di vivere l’esperienza dello scambio.
Francesca Carucci
Il tema dello scambio era la “cultura del bere”, la quale era alla base delle attività educative, formative e didattiche organizzate dalla scuola. I nostri partner invece, hanno saputo occupare il restante tempo libero al meglio organizzando attività divertenti, ricreative e spassose. Lo scambio è stato per noi un’ottima opportunità per poter non solo ampliare la nostra conoscenza linguistica ma anche perché abbiamo avuto la possibilità di instaurare nuove amicizie; abbiamo potuto confrontarci, divertirci e condividere un’esperienza estremamente forte. Inizialmente non è stato facile ambientarsi in una famiglia con tradizioni, usi e costumi diversi dai nostri ma pian piano siamo riusciti a convivere e ad adattarci. Questo penso sia fondamentale perché, non solo aiuta la crescita culturale di ogni adolescente ma anche perché i ragazzi vivendo un’esperienza da soli, senza le loro famiglie,
hanno modo di formarsi anche dal punto di vista personale: trascorrere del tempo lontano dal supporto familiare, ci porta senza dubbio ad imparare ad essere più indipendenti. Fare un’esperienza all’estero ha portato tutti noi ragazzi a “mettersi alla prova” in un ambiente inconsueto dove la comunicazione, attraverso un altro linguaggio, non ha facilitato certo le cose, ma sicuramente è stata positiva perché abbiamo affrontato il tutto con le nostre forze. Gestirsi in maniera autonoma, lontani da casa, aiuta a mettersi in discussione, a comprendere punti deboli e punti di forza e, soprattutto, a crescere e tornare a casa più maturi di prima. In conclusione ritengo che tutti noi ,ragazzi del Medi, dobbiamo ringraziare i nostri partner e le loro rispettive famiglie per averci fatto vivere un’esperienza che non dimenticheremo mai.
Sara Guglielmi
HHHAAANNNNNNOOO PPPAAARRRTTTEEECCCIIIPPPAAATTTOOO AAALLL VVVIIIAAAGGGGGGIIIOOO EEE AAALLLLLLAAA
RRREEEAAALLLIIIZZZZZZAAAZZZIIIOOONNNEEE DDDEEELLL PPPRRREEESSSEEENNNTTTEEE FFFAAASSSCCCIIICCCOOOLLLOOO:::
AVESANI ESTER Bamberg, visita alla città
BORTOLAZZI ELENA Le serate e il tempo libero
BULAI BIANCA Impressioni generali sullo scambio
CABALETTI M. LOURDES La mattinata sull’Hesselberg
CANTA ALESSANDRO Impressioni generali sullo scambio
CARUCCI FRANCESCA Impressioni generali sullo scambio
CORDIOLI REBECCA Impressioni generali sullo scambio
CURCA LORENA Progetto comune: Smoothies e pubblicità
FALSIROLI MATILDE Primo giorno di scuola ed accoglienza
GANDINI ANDREA Il Gymnasium Dkb e l’organizzazione scolastica
GRITTA DAVIDE //
GUEDES KAREN La domenica in famiglia
GUGLIELMI SARA Impressioni generali sullo scambio
LESO SERENA Il viaggio di andata
MARTARI ELISA Il rapporto con il/la partner e la famiglia
MIOTTO BENEDETTA La visita di Dinkelsbühl
MONTRESOR ALBERTO //
PANZA ELISA Le lezioni nelle classi
PASTORELLO SARA Il sabato in famiglia
TOSADORI ANNACHIARA Il museo della birra di Bamberg
TURRIN JENNY La visita in Municipio
VISENTIN RACHELE Gli addii e la partenza
Villafranca, 5 novembre 2016