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Scena Muta Addio Come parlare con tutti senza paura di finire gli argomenti

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In questo documento troverai il percorso che è necessario fare per migliorare le tue abilità di conversazione e poter così avere migliori rapporti con gli altri. Qualunque cosa tu voglia fare hai bisogno di interagire con gli altri (a meno che tu non voglia fare l’eremita J ) Del resto, condividere passioni e interessi con le altre persone è la cosa che da più soddisfazione in assoluto. Soprattutto quando inizi in una nuova attività o in un interesse ti capiterà di doverti confrontare con sconosciuti, di doverci iniziare a parlare prima di poter entrare in sintonia in loro e condividere insieme le cose da fare. Sono sostanzialmente tre le cose di cui devi essere capace per iniziare una conversazione e portarla avanti:

• Come fare l’approccio iniziale • Come gestire bene le primissime fasi di una conversazione • Come mandarla avanti fino a quando lo desideri

In questa guida ci occuperemo di questi tre punti ognuno con la sua sezione. Senza tutte queste 3 abilità essenziali sarai limitato nelle interazioni, potresti non riuscire a iniziare nessun tipo di conversazione oppure iniziarla e finirla subito dopo con una scena muta.


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Le persone interessanti la fuori non sono moltissime, pensa a che peccato sarebbe se tu te le lasciassi scappare perché non riesci ad approcciarti. Non solo… ma pensa a quante persone perderanno TE, la tua intelligenza e la tua sensibilità… a causa del fatto che TU non riesci ad approcciarli… Sembra strano ragionare così vero? Eppure, ti assicuro che è proprio così che funziona. Perciò seguimi! Ti invito a trattare ognuna delle prossime 3 sezioni in modo indipendente e di non andare avanti fino a quando non svolgi gli esercizi proposti. Sono stati pensati per essere graduali e per farti costruire piano piano le tue abilità: ognuno si fonda sul precedente. Per cui non saltarli altrimenti i risultati non arriveranno.


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1. Come fare l’approccio iniziale

Prima di iniziare un chiarimento: la parola “approccio” viene spesso usata nell’ambito della seduzione. Qui la intendo in modo molto più ampio:

l’approccio è la prima cosa che fai quando ti avvicini ad una persona.

In questo caso l’obiettivo è iniziare a conversare e fare amicizia, non ci sono secondi fini (quelli magari arriveranno più avanti ;) ) Fai molta attenzione su una cosa: l’approccio è qualcosa di pratico. Non lo puoi studiare, non lo puoi imparare dalla teoria. Si tratta di riuscire a relazionarti con qualcuno che incontri per la prima volta. Nella testa è tutto facile. Puoi leggere e approfondire quanto vuoi ma senza la pratica rimarrai esattamente quello di prima. Avrai magari molte più informazioni in testa ma non riuscirai ad applicarle. Sto martellando su questo punto perché voglio che tu vada a fare pratica fuori. Ti sembra difficile? È tutto alla tua portata Fare qualcosa di nuovo spaventa sempre. È perfettamente normale avere paura quando fai qualcosa di diverso che non hai mai provato prima. Quello che ti posso garantire è che tu sei in grado di farlo. E per farti riuscire andremo piano partendo dalle cose più facili, senza avere grandi scogli da superare. Il trucco è quello di concentrarsi sulle persone che operano già con il pubblico, cioè quelle persone che per lavoro hanno già a che fare con la gente e già sono predisposti a interagire con gli altri. In questo modo eviti le persone che, per qualunque motivo, non ti rispondono o ti evitano solo perché quello non è il momento giusto. Ti faccio alcuni esempi di categorie di persone ben disposte al dialogo:

• Commessi dei negozi • Cassiere o addetti del supermercato • Autisti degli autobus • Capotreno o capostazione • Vigili urbani o forze di polizia • Addetti ai centri informazioni (ad esempio di un supermercato) • Receptionist degli hotel


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• Venditori ambulanti • Baristi

Altro consiglio prima di andare la fuori ad “affrontare la prova” è quello di preparati bene. Cioè, prima di iniziare, pianifica cosa vuoi dire e a chi vuoi dirlo. Ancora meglio se scegli prima che giorno e in che momento della giornata (mattina, pomeriggio, sera, dopo il lavoro etc…) Ti faccio degli esempi di pianificazione:

• Il sabato mattina andrò al mercato, sceglierò una bancarella di vestiti che mi piace, e chiederò informazioni sul prezzo di qualche capo

• Martedì dopo il lavoro, esco e vado in stazione. Fermo il primo ferroviere che vedo e gli chiedo informazioni sul treno che devo prendere

• Venerdì pomeriggio vado al supermercato e mi faccio consigliare il pesce dall’addetto al banco

• Lunedi mattina faccio colazione al bar e chiedo al barista delle partite del week-end • Giovedì pomeriggio vado in un negozio di abbigliamento, misuro dei vestiti e chiedo alla

commessa un parere su come mi stanno Esercizio: Migliora il tuo approccio Ora tocca a te Non lasciare che quanto hai letto rimanga su questa pagina.

Voglio che tu vada fuori e metta in pratica quanto hai letto in questa sezione approcciando persone vere.

Prenditi i tuoi tempi: pianifica pure con calma ma non rimandare! Se ci tieni veramente a migliorare, l’unico modo è fare pratica. Il più grande successo è quello di superare le tue paure e renderti conto di quanto sia facile, in realtà, avvicinarsi ad un’altra persona.


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2. Come gestire bene le prima fasi di una conversazione

Sei ad una festa o ad un aperitivo aziendale, ci sono un sacco di persone nuove che puoi avvicinare oppure ti vengono presentate. Ti è mai capitata questa situazione? Come inizi la conversazione con un perfetto sconosciuto? Da dove parti? Di cosa parli? La cosa che ti serve fare sono quello che gli inglesi chiamano small talk – letteralmente piccoli discorsi

Le small talk sono le prime cose che dici a quando inizi a parlare con qualcuno che non conosci.

In una situazione come quella che ti ho descritto, sembra che le persone parlino di niente:

• “chi sei?”, • “da dove vieni?”, • “cosa fai nella vita?”.

Sembrano domande inutili, senza un fine che non sia dire qualcosa per evitare di stare in silenzio In realtà le cose non stanno affatto così… La conoscenza prima di tutto La fase iniziale della conversazione è molto importante perché è la fase di conoscenza. Prima di poterci “fidare” di qualcuno abbiamo bisogno di conoscerlo. La fiducia qui è intesa nel senso di “non costituire un pericolo”. Ovviamente, nel nostro ambiente civile, non ti aspetti che qualcuno ti prenda in testa con una clava per rubarti la preda che avevi catturato. Eppure, tanto tempo fa era così. Quando ancora abitavamo nella savana i pericoli erano tutto intorno a noi ed essere benevolenti verso un estraneo poteva anche significare la morte. La nostra specie si è evoluta in questo ambiente primitivo e questa nostra caratteristica biologica continua ad esistere anche ai giorni nostri quando non ce ne sarebbe bisogno. È questo il motivo che ci porta ad essere diffidenti degli altri e a volerli valutare prima di aprirgli le porte di discorsi un po’ più personali. Questa è, in estrema sintesi, l’essenza delle small talk. Ovviamente, ciò vale per tutti. Anche l’altra persona ha bisogno di valutarti, di capire con chi sta parlando e se si può fidare.


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Prova a spostare per un attimo il punto di vista. Cosa penseresti tu se ti si avvicinasse uno sconosciuto trattandoti da amico? Magari con una mano sulla spalla, che ti parla della sua ultima conquista amorosa e di quanto non si trovi bene con il suo capo al lavoro. Cosa penseresti? Come vedi le small talk valgono per entrambi. Tutti abbiamo bisogno di tempo, di acclimatarci all’altra persona. Di stabilire se siamo compatibili, se ci possiamo fidare e possiamo andare avanti nella conversazione. Small talk in pratica Ti devo confessare che le small talk non entusiasmano neanche me, ma ora che ho capito la loro importanza non mi sottraggo mai. Cerco di capire velocemente che tipo di persona ho davanti per capire se vale la pena proseguire o meno la conversazione. In un certo senso “prendo le misure” dell’altro per capire se siamo sulla stessa lunghezza d’onda. Guardo alle cose positive e se mi possono interessare. Altrimenti chiudo garbatamente la conversazione e passo oltre. Ti voglio fare degli esempi di frasi da usare durante le small talk:

• Da dove vieni? -> riferimento ai luoghi • Cosa fai nella vita? -> riferimento al lavoro • Cosa ti piace fare nel tempo libero? -> riferimento alle cose che gli piacciono • Anche a te piace X? -> riferimento a qualcosa che a me piace (per esempio la tecnologia, i

telefilm o la cucina)

Se vuoi trovarne molte altre, vai a questo articolo https://superarelatimidezza.it/50-argomenti-di-conversazione-di-cui-parlare-con-chiunque/ in cui ho raccolto ben 50 frasi che puoi usare per far partire la conversazione

Esercizio: Allena le tue small talk Ti propongo un esercizio di immaginazione per prepararti quando le small talk ti serviranno

Pensa di essere ad una festa dove ti presentano una persona che non hai mai visto prima Cosa gli chiedi? In che ordine? Ora pensa che anche a lui/lei piaccia una cosa che piace fare anche a te, come continui la conversazione?


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Scrivi tutto quello a cui pensi su un foglio. Dopo averlo fatto tienilo pronto nella tua mente la prossima volta che ti capiterà di essere in una situazione da “small talk”…e applicalo sul campo. Anche in questo caso l’unica via per migliorare è mettere in pratica tutto quanto stai leggendo, altrimenti rimarrà solo nella tua testa (e non ti sarà molto utile).


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3. Come mandare avanti la conversazione fino a quando lo desideri

Spesso capita che una volta fatte le domande di rito delle small talk il discorso si spenga, sembra che non ci sia nient’altro da dire se non le classiche informazioni personali: da dove vieni, che lavoro fai e cosa ti piace fare nella vita Eppure, ti sarà capitato qualche volta di essere in compagnia di qualcuno con cui ti trovi “in sintonia” e parlare magari per ore senza neanche rendertene conto. Come è possibile? Qual è la differenza tra i due casi? È lo scopo! Lo scopo fa la differenza Quando parli con un tuo amico lo scopo della conversazione non è la conversazione in sé stessa ma l’argomenti di cui parli. Attenzione, non deve essere per forza un discorso serio sulla fisica quantistica! L’argomento o, più spesso, gli argomenti possono essere i più disparati. Dalle azioni del governo, al gossip sui colleghi di lavoro, da come prepararsi al prossimo esame universitario alle ultime serie televisive che hai visto. Quando lo scopo non è meramente aprire la bocca ma parlare di qualcosa che ti interessa le parole escono da sole e non ti devi preoccupare di cosa dire né se è adeguato alla situazione. In questo modo non dovrai più chiederti “e ora che dico?” ma la conversazione andrà avanti perché è incentrata su qualcosa che conosci e di cui vuoi parlare. La domanda successiva che potresti farti è “dove trovo gli argomenti?” Ecco che entrano di nuovo in gioco le small talk.

Durante la prima fase conoscitiva, dopo le domande di rito che servono a conoscersi, lo step successivo è quello di “indagare” gli interessi e le passioni dell’altra persona

Ad esempio a me piace la tecnologia, i computer e i telefoni e cerco di capire se anche chi ho davanti è un nerd come me. Mi alleno regolarmente e mangio in modo sano e, ogni tanto, mi capita di trovare qualche altro “salutista”. Oppure, per quanto riguarda lo svago, chiedo che film e telefilm vedono e mi collego a quelli se ne abbiamo visti di condivisi.


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E una volta iniziato a parlare di un argomento, magari portato dall’altra persona, come vai avanti? Puoi portare avanti qualunque conversazione fino a quando vuoi attraverso i ganci di conversazione. Vediamoli più in dettaglio. I ganci di conversazione Un gancio di conversazione è un appiglio che lanci all’altra persona invitandola a parlare (e a continuare a farlo) e può essere di due tipi: esplicito ed implicito.

I ganci espliciti sono le domande dirette (come quelle della fase di small talk). La domanda invita esplicitamente l’altra persona a rispondere, a parlare, a raccontare di sé e delle cose che fa.

I ganci impliciti, invece, sono i discorsi aperti. Quelli in cui rispondi ad una domanda o ad un racconto dell’altro con qualcosa di simile che ti è successa, oppure con una tua riflessione.

Usando insieme ganci espliciti ed impliciti inviti l’altro a parlare e, contemporaneamente, fornisci appigli all’altro per continuare la conversazione. Ti faccio un esempio per chiarire meglio. Se mi chiedono (gancio esplicito): “Cosa fai nella vita?” Posso rispondere: “Sono programmatore. Tu?” In questo caso, o sono cosi “fortunato” da trovare un altro programmatore del mio stesso settore e ci mettiamo a parlare di lavoro (cosa che non mi entusiasma particolarmente). Oppure lui mi risponde con il suo lavoro e la conversazione muore di la a breve. Viceversa una risposta con un gancio implicito potrebbe essere: “Di lavoro faccio il programmatore per una banca on-line. Sai siamo nati da poco ma stiamo andando alla grande, ci stanno dando un sacco di premi per l’innovazione. Siamo giovani e c’è un bell’ambiente: pensa che posso fare una pausa pranzo lunga cosi riesco ad andare a correre. Faccio 10km e poi pranzo con il cibo che, rigorosamente, mi porto da casa” Con questa risposta ho dato tanti ganci: il tipo di lavoro che faccio, l’azienda per cui lavoro, il fatto che sono sportivo e che ci tengo alla salute (mangio le cose portate da casa). L’altra persona mi può fare qualche domanda su qualcosa di specifico. O raccontarmi, a sua volta, cosa fa lui o lei nella vita. Io mi posso collegare ai suoi ganci e, in questo modo, possiamo continuare a parlare per tutto il tempo che vogliamo.


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Esercizio: Preparati per le conversazioni

Voglio che tu scriva almeno 5 interessi o argomenti di cui ti piacerebbe parlare con un’altra persona. E che, per ognuno, trovi almeno 5 ganci a cui l’altro si possa attaccare per continuare il discorso.

Dopo averlo fatto, al solito, ti chiedo metterli in pratica altrimenti tutto questo lavoro è inutile. La prima volta che ti capita di parlare con uno sconosciuto che ha qualcosa di interessante non risparmiarti e sforzati di usare lo scopo e i ganci di conversazione per parlare a lungo con lui o lei. All’inizio potrebbe sembrarti un po’ macchinoso (ci sono passato anche io ;) ) Non preoccuparti: dopo 2 o 3 volte vedrai che ti scioglierai e poi ti verrà naturale parlare a lungo anche con sconosciuti e i silenzi imbarazzanti saranno un ricordo del passato.


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4. Pensieri finali (+ un bonus per te)

Questa guida è stata struttura tenendo corso del percorso che ognuno di noi fa quando conosce un’altra persona. Come prima cosa non devi avere paura di approcciare chi ti sta di fronte: sia che lo incontri per caso oppure che te lo presentino. Il passo successivo è quello di iniziare ad interagire tramite le small talk, che non sono mai fine a sé stesse ma sono lo stadio iniziale di conoscenza tra due (o anche più) persone. E che gettano le basi per il prosieguo. Infatti quando ti trovi davanti una persona interessante e con cui vale la pena approfondire la relazione ti concentrerai sulle vostre cose in comune che approfondirai tramite lo scopo e i ganci di conversazione. Vedrai che in questo modo riuscirai a parlare a lungo senza scadere mai in conversazioni banali. Quando non hai più difficoltà ad avvicinarti a nuove persone e riesci a trovare facilmente punti di contatto tra voi puoi iniziare a fare selezione: eliminare le persone che non ti interessano e con cui non hai piacere stare liberando tempo per quelli che meritano. È questo il “trucco” evitare di sprecare le giornate dietro a presunti “amici” che non fanno altro che buttarti giù al posto di sollevarti e invece circondarti di tante persone interessanti con cui trascorrere un sacco di momenti piacevoli. Un bonus per te È molto più efficace raggiungere i tuoi obiettivi quando ti circondi di altre persone positive, che stanno affrontando le tue stesse difficoltà e che sono determinate a superarle. Per questo ho creato il gruppo facebook “Esci dal Guscio”, il primo gruppo italiano dedicato a quelli che, come te, vogliono migliorare il modo in cui si rapportano alle persone e, in generale, vogliono stare bene in mezzo agli altri. Ecco il link: https://www.facebook.com/groups/898040637056015/ Iscriviti anche tu e raccontaci la tua storia: io sono sempre presente e rispondo ai dubbi che ogni tanto vengono fuori. Ti aspetto di la!

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