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Scheda progetto per l’impiego di operatori volontari in servizio civile in Italia
Le voci contrassegnate dall’asterisco devono essere compilate obbligatoriamente a pena di esclusione del progetto
ENTE
1) Ente proponente il progetto (*)
CARITAS ITALIANA
1.1) Eventuali enti attuatori
Caritas Diocesana di BERGAMO
L’Ente presso il quale devono essere indirizzate le domande per il presente progetto è:
Caritas Diocesana di Bergamo Via Conventino, 8 cap 24125 Città Bergamo Per informazioni: Tel. 0354598400 Fax 0354598401 E-mail [email protected] Persona di riferimento: Lazzari Aldo
2) Codice di accreditamento SCN/iscrizione SCU dell’Ente proponente (*)
3) Albo e classe SCN o Albo e sezione SCU
dell’ente proponente (*)
CARATTERISTICHE PROGETTO
4) Titolo del progetto (*)
NON È TEMPO PER NOI 2020_BERGAMO
5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 1) (*)
Settore: Assistenza Area di intervento: Minori e giovani in condizioni di disagio o di esclusione sociale Codice: 03
6) Durata del progetto (*)
X 12 mesi
NZ01752
Nazionale 1a classe
7) Descrizione del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto e dell’area di intervento (*)
7.1) Presentazione dell’ente proponente e degli eventuali enti attuatori (*)
Caritas Italiana La Caritas Italiana è l'organismo pastorale della Cei (Conferenza Episcopale Italiana) con lo scopo di promuovere «la testimonianza della carità nella comunità ecclesiale italiana, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica» (art.1 dello Statuto). È nata nel 1971, per volere di Paolo VI, nello spirito del rinnovamento avviato dal Concilio Vaticano II. Ha prevalente funzione pedagogica, cioè tende a far crescere nelle persone, nelle famiglie, nelle comunità, il senso cristiano della Carità. Nel 1977 ha stipulato la convenzione col Ministero della Difesa per accogliere obiettori di coscienza al servizio militare e nel 2001 è stata tra i primi enti a realizzare progetti di servizio civile nazionale. Caritas Diocesana Bergamasca La Caritas Diocesana Bergamasca è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, in collaborazione
con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana, in forme consone ai tempi e ai
bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell'uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli
ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la
promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali esistenti o che via via si rendono necessarie.
Tra i mandati statutari:
a) promuovere nel territorio provinciale della Diocesi e nei gruppi, l'animazione del senso della carità verso le persone e le comunità in situazioni di difficoltà e del dovere di tradurlo in interventi concreti con carattere promozionale e ove possibile preventivo;
b) curare il coordinamento delle iniziative e delle opere caritative e assistenziali di ispirazione cristiana, nel rispetto delle loro tradizioni e statuti, promuovendo in esse un più profondo e duraturo significato e unificando, se possibile, le azioni disgregate;
c) in collaborazione con altri organismi di ispirazione cristiana: realizzare studi e ricerche sui bisogni presenti nella comunità diocesana per aiutare a scoprirne le cause, per preparare piani di intervento sia curativo che preventivo, nel quadro della programmazione pastorale unitaria, e per stimolare l'azione delle istituzioni civili ad una adeguata legislazione;
d) promuovere il volontariato e favorire la formazione degli operatori pastorali della carità e del personale di ispirazione cristiana sia professionale che volontario impegnato nei servizi sociali, sia pubblici che privati, e nelle attività di promozione umana;
Altri enti di accoglienza:
1) Codice helios 14450 - Comunità Don Lorenzo Milani I destinatari dell’intervento della comunità sono giovani minorenni con un’età compresa tra i 14 e i 18 anni. Gli ospiti possono arrivare, in alcuni casi, anche fino ai 21 anni in accordo con il Ministero di Grazia e Giustizia. Le macro-aree di intervento sono prevalentemente due: - Amministrativa:
• Minori stranieri non accompagnati, richiedenti asilo politico e profughi.
• Minori vittime o cause di disagio sociale. Si tratta di giovani che vivono condizioni di disagio all’interno del nucleo famigliare d’origine e che per decreto del Tribunale dei Minorenni vengono cautelativamente allontanati dal nucleo famigliare per un determinato periodo di tempo, generalmente fino al raggiungimento della maggiore età o fino al ventunesimo anno di età se non è stato raggiunto un effettivo grado di autonomia personale.
- Penale: Minori sottoposti ai seguenti tipi di provvedimento penale:
• custodia cautelare con collocamento in comunità (art. 22 DPR 448/88) per i minori arrestati per flagranza di reato. A tale proposito va precisato che la Comunità Don Milani di Sorisole è l’unica a livello regionale a mantenere una convenzione con il Ministero di Grazia e Giustizia per due posti attivi in qualsiasi momento e l’unica in grado di offrire un servizio di pronto intervento per le misure di custodia cautelare fuori convenzione.
• messa alla prova (art. 28 DPR 448/88): per i minori per i quali il processo penale è stato sospeso con l’alternativa di un periodo di messa alla prova e di supporto orientativo-educativo .
• misura di sicurezza del riformatorio giudiziario (art. 36 DPR 448/88): per i minori passati in giudicato e per i quali è stata accertata la pericolosità sociale, anche in collaborazione con i Servizi Sanitari competenti.
• affidamento in prova al Servizio Sociale (art. 47 dell’ordinamento penitenziario): disposto dal Tribunale per i minorenni a seguito di condanna, con la prescrizione del collocamento in Comunità e l’esecuzione di un progetto educativo.
2) Codice helios 7595 - Istituto suore delle poverelle - Istituto Palazzolo Casa dei Ragazzi La comunità alloggio per minori “Casa Ragazzi” c/o l’Istituto Palazzolo è situata a Torre Boldone, storica struttura che
da quasi 100 anni si occupa di minori. Accanto alla comunità ed al centro diurno, vi è anche una scuola elementare ed
una casa famiglia per suore anziane.
La struttura ospita attualmente una comunità per minori maschi dai 10 ai 17 anni (12), compreso alcuni minori
stranieri non accompagnati ed un centro diurno per minori della stessa fascia di età con gravi problematiche legate
all’abuso sessuale, al maltrattamento, all’incapacità genitoriale (9 ragazzi).
Il servizio innanzitutto consiste nello stare accanto con semplicità e spirito di famiglia senza però venir meno al
compito educativo che si svolge nella quotidiana attività di studio, lavoro, svago, gioco.
Lo staff educativo è composto da due equipe coordinate tra loro: l’equipe che lavora in comunità è composta da 5
educatori ed un referente mentre quella che lavora sul centro diurno è composta da 2 educatori e un referente.
Entrambe le equipe sono coordinate da un unico coordinatore pedagogico. Per ogni minore presente in comunità
viene predisposto un progetto educativo individualizzato (PEI) concordato con il servizio sociale competente, la
famiglia e/o l’esercente la potestà e, per quanto possibile, con il minore stesso. Nel PEI vengono individuati gli
obiettivi della permanenza del minore nonché gli strumenti d’intervento e le verifiche periodiche da effettuare.
La comunità ed il centro diurno sono parte della famiglia dell’istituto Palazzolo e collaborano in modo stretto con le
associazioni territoriali di promozione sociale e coordinamento delle principali reti familiari della provincia di
Bergamo. I giovani in servizio civile presso la comunità affiancano gli educatori già presenti in turno per un numero di
ore non superiore alle trenta settimanali. Svolgono insieme ai minori presenti e agli educatori le attività quotidiane di
una comunità e del centro diurno: compiti scolastici, gioco ed attività sportive, riordino della comunità, pasti, gestione
del tempo libero, eventuali uscite e gite.
3) Codice helios 62600 - Istituto S. Giorgio della Compagnia di Gesù – Minori La congregazione dei Gesuiti a Bergamo ha da anni avviato e strutturato progetti per minori stranieri all’interno di una struttura molto simile ad un oratorio, che presenta spazi coperti come aule, saloni, cucina e luoghi di culto e spazi all’aperto adibiti a campi di gioco e ricreazione. Il complesso è situato in una zona semi-centrale di Bergamo dove il 45% della popolazione è straniera. Il servizio svolto dai Gesuiti intende sostenere i tanti minori (circa 80) nella difficile integrazione sia sociale che scolastica con particolare attenzione alle lacune linguistiche. Le aule della struttura vengono utilizzate prevalentemente per lo studio e lo svolgimento delle attività di gruppo. Gli spazi all’aperto vengono utilizzati quotidianamente per attività aggregative, di gioco e di sport. La principale tipologia di utenza è rappresentata proprio da minori stranieri (dai 6 ai 20 anni circa) con le rispettive famiglie le quali aderiscono alle attività dell’associazione. Su circa 100 ragazzi iscritti alle attività (60 elementari, 25 medie, 15 superiori) il 90% risulta proveniente da diversi paesi del mondo (circa 25 etnie diverse), con una forte presenza di etnie latinoamericane. L’attività principale e maggiormente sviluppata riguarda da un lato il sostegno extrascolastico e dall’altro il sostegno educativo alla crescita dei ragazzi. I pomeriggi sono scanditi principalmente dalle attività di svolgimento dei compiti, di studio e di orientamento scolastico, alternate ad attività di gioco libero e laboratori ludico-creativi quali: percorsi animativi di sostegno alla crescita per preadolescenti ed adolescenti, attività di animazione teatrale per bambini delle elementari, per preadolescenti frequentanti le scuole medie e per adolescenti, laboratori manuali e creativi, musicoterapia, attività sportive, colloqui individuali e di gruppo.
Negli anni si sono sviluppate diverse collaborazioni esterne con vari enti quali: il servizio sociale di Base, in particolare con le assistenti sociali della circoscrizione n°1 (collaborazione sostenuta da un accordo operativo con l’Assessorato ai Servizi Sociali); l’Agenzia per l’integrazione e Sportello Immigrati del comune di Bergamo; gli Istituti superiori (7) e il Provveditorato per l’accoglienza di studenti volontari; l’Istituto comprensivo Mazzi (elementari e medie); l’Oratorio dell’Immacolata ; le Scuola media Savoia; il Teatro Prova; l’Assessorato alla cultura di Bergamo (teatro Donizetti); Ats (sportello adolescenti) reparto di epidemiologia; la Neuropsichiatria Infantile dell’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo; il Liceo Sant’Alessandro; la Comunità Ruah; l’Azione Cattolica; lo Sportello Immigrazione degli Istituti Superiori.
Le difficoltà presenti in un servizio di questo genere sono comunque molteplici: la prima è la fondamentale attenzione dello stesso a non far diventare l’oratorio un “ghetto” ma a promuovere la partecipazione anche dei ragazzi Italiani; la seconda è l’attenzione alla difficoltà di porre regole educative utili al funzionamento della struttura, visti i diversi percorsi biografici dei minori. I gesuiti garantiscono la presenza di due educatori negli orari di apertura “dell’oratorio” e rispondono a bisogni quali:
- costruire relazioni significative e solidali tra persone diverse per storia, etnia e cultura che possono convivere nella diversità;
- mantenere e rafforzare l’identità di ciascuno in armonia con gli altri, perché si senta accolto e benvoluto, soccorso ed aiutato;
- valorizzare la famiglia, intesa come realtà costitutiva dell’essere umano; - promuovere il cambiamento culturale attraverso una visione di integrazione che non si esaurisca
nell’assorbimento dello straniero nella nostra società, con un appiattimento della sua coscienza culturale, ma con un’accoglienza sollecita che lo spinga ad assumere il ruolo di nostro concittadino che apporta caratteristiche nuove alla società.
4) Codice helios 79793 - Opera Diocesana Patronato San Vincenzo - Minori L’aumento esponenziale di adolescenti e giovani non impegnati in percorsi di studio, formazione o lavoro (NEET) ha spinto l’Opera Diocesana Patronato San Vincenzo che da mezzo secolo agisce al servizio delle giovani generazioni, ad impiegare le proprie competenze e risorse verso l’ascolto, l’accoglienza ed il sostegno di queste realtà, costruendo all’interno di queste dinamismi di evoluzione e crescita. L’attuale sensazione di precarietà ed incertezza diffusa, specie per quegli adolescenti che hanno registrato affaticamenti nel seguire gli ordinari percorsi di accompagnamento, formazione e crescita (scuola, formazione e apprendistato), determina un aumento del rischio di esposizione a vissuti di inadeguatezza, fallimento e disagio. Per questo l’ente, in questi anni, attivando il “Centro Meta” ha sviluppato una progettualità di accompagnamento educativo che lavora nell’area delle prevenzione al disagio ed a sostegno del benessere della popolazione adolescenziale e giovanile del territorio, mediante percorsi di ascolto, orientamento, consulenza e formazione. I progetti messi in atto dal Centro Meta intendono appunto sostenere questa tipologia di adolescenti e giovani, agendo per la maggiore mediante proposte di tipo lavorativo. La mission propria dell’Opera Diocesana Patronato San Vincenzo, da sempre dedita al sostegno delle giovani generazioni attraverso una costruzione di un sé integrale e matura, è costruita proprio mediante l’acquisizione di una maturazione personale e professionale consistenti e viene ad essere ispirazione e sostegno delle azioni formative del centro Meta, le quali intendono appunto dare una risposta a questa emergente povertà sociale e culturale. Le persone che ne beneficiano sono per lo più adolescenti, frequentanti l’ultimo anno delle scuole medie o frequentanti le scuole superiori del territorio. Nei diversi progetti però possono essere coinvolti anche ragazzi ventenni. L’Opera Diocesana Patronato San Vincenzo, attraverso il centro Meta, propone tre progettualità nell’ambito della dispersione scolastica in contrasto ai NEET:
• in un’ottica preventiva, di affiancamento dell’istituzione scolastica nel leggere, prevenire ed affrontare, a partire da situazioni di insuccesso scolastico, difficoltà nel processo evolutivo di alcuni ragazzi;
• in un’ottica di contrasto al persistere di una condizione di inattività e promozione del benessere. Le tre progettazioni già citate sopra sono queste:
- META-scuola: progetto di alternanza, che prevede la possibilità di personalizzare il percorso formativo di studenti che faticano a reggere i tradizionali percorsi di formazione.
- In-META: orientamento e accompagnamento extrascolastico – azione di contrasto e promozione del benessere.
- META-lavoro: orientamento e conoscenza diretta del contesto lavorativo – azione di promozione del benessere.
5) Codice helios 135446 – Progetto Vivere al Sole Il servizio nasce nell’anno 1993 come Centro di Pronto Intervento per l’accoglienza di mamme con bambini che, per diversi motivi, dovevano essere allontanati dal loro nucleo familiare per periodi di tempo limitati e con l’obiettivo educativo del reinserimento o del recupero della autonomia. Nel 2006, è stato promosso un tavolo di riflessione territoriale con l’obiettivo di rielaborare l’esperienza maturata nel corso degli anni in questo e negli altri servizi rivolti ai minori e alla famiglia dell’Associazione “Comunità Emmaus” e dove analizzare le nuove sfide che la nostra società, in continua evoluzione e sempre più complessa, ci induce ad
affrontare. Da ciò è scaturito il ripensamento sul servizio non più come centro di pronto intervento ma come spazio educativo diurno rivolto a minori inseriti in contesti familiari multiproblematici: la nuova “sfida” è stata quella di costruire percorsi capaci di prevenire forme di disagio più grave e in grado di evitare il ricorso ad interventi estremi e riparativi come, in particolare, l’allontanamento dal proprio nucleo familiare. Dall’attenta analisi dei servizi e dei progetti che l’associazione gestisce e dall’osservazione dell’evolversi della società, si sono evidenziate una serie di problematiche che oggi investono le famiglie ed i minori. Da un lato, infatti, ci sono famiglie ben strutturate ed equilibrate in grado di affrontare adeguatamente la realtà, dall’altro, famiglie in grave situazione di disagio che si evidenzia in condizioni di vita inadeguate, in disattenzioni educative e/o in vere e proprie forme di maltrattamento psico-fisico. La realtà evidenzia, però, un’area “grigia” in cui si colloca un numero crescente di famiglie, caratterizzate da forme di disagio e di fragilità “intermedie” e non sempre visibili, che possono improvvisamente acutizzarsi a causa degli eventi negativi della vita (tra cui: perdita del lavoro, separazione dei genitori, malattia, improvvise crisi depressive, difficoltà nel rinnovo del permesso di soggiorno, perdita della casa, insostenibilità dell’affitto, ecc.). Spesso, il tessuto sociale familiare ed extra familiare dentro cui si collocano queste situazioni non sa o non vuole prestare attenzione a tali forme di disagio; inoltre questo tipo di difficoltà non sempre sono visibili ai servizi pubblici e alle agenzie educative, sia perché la famiglia stessa non è in grado di riconoscere il proprio bisogno di aiuto, sia perché i servizi pubblici e le agenzia educative non sono ancora pronte per poter rispondere tempestivamente a questo tipo di bisogni. La crisi economica e lavorativa degli ultimi anni ha acuito le difficoltà sia delle famiglie fragili, sia dei servizi pubblici. Si evidenzia un numero crescente di minori inseriti in contesti familiari multiproblematici e caratterizzati da una notevole complessità: spesso si tratta di famiglie che propongono modelli di comportamento e condotte di vita altamente destrutturanti e penalizzanti per i minori e di situazioni di genitorialità compromessa. Tali situazioni non sempre e non tempestivamente sono visibili ai servizi, i fenomeni d’infanzia compromessa e, in alcuni casi, negata appartengono per lo più all’universo del “sommerso” risultando di difficile intercettazione da parte delle realtà operanti nel settore. Attraverso questo servizio ci si propone di offrire una forma di accompagnamento e di sostegno diversificata ed elastica a questo tipo di situazioni prima che le stesse degenerino e richiedano forme di intervento più drastiche. Gli interventi promossi sono essenzialmente due tra di loro collegati: · Gestione di uno spazio educativo diurno dove vengono accolti minori accompagnati, se possibile, dal loro nucleo familiare. Per ciascuno di essi, dopo un periodo di osservazione e di conoscenza, viene definito un progetto educativo personalizzato che coinvolge le agenzie educative e i contesti aggregativi frequentati dal minore per creare ed ampliare la rete di sostegno e favorire le conoscenze sul nucleo familiare. Ai genitori stessi vengono proposti momenti di socializzazione e percorsi di supporto alla genitorialità individualizzati o di gruppo. · Costituzione di un gruppo di famiglie di appoggio e di volontari disposti ad impegnarsi sia all’interno del servizio che sul territorio con azioni di sostegno ed accompagnamento alle famiglie in difficoltà. Questo gruppo di famiglie è costantemente affiancato e sostenuto dall’equipe educativa, sia individualmente che a livello di gruppo, con percorsi formativi e in collaborazione con analoghe reti nell’ambito territoriale. Dall’apertura del servizio ad oggi, sono stati accolti circa 60 minori, prevalentemente in età compresa tra 6 e 14 anni, provenienti dai comuni dell’ambito territoriale (tranne 5 minori provenienti da altri comuni vicini).
7.2) Breve descrizione del contesto territoriale e dell’area di intervento. Analisi delle criticità/bisogni
sociali sui quali si intende intervenire e che giustificano la realizzazione del progetto (*)
- La dinamica demografica di lungo periodo La Provincia di Bergamo mostra da diversi anni un trend di crescita superiore rispetto a Italia e Lombardia. A livello provinciale si è registrato, dal 2001 al 2016, un aumento del 12,2%, a fronte di una crescita nazionale e regionale rispettivamente del 5,9% e 9,8%.
Nel primo rapporto dell’Osservatorio del Territorio (2011), che illustrava dati relativi al periodo 1971 – 2011, si mostrava una tendenza all’invecchiamento della popolazione bergamasca, in misura comunque minore rispetto alla media nazionale e regionale.
Riassumendo, la dinamica demografica provinciale ha mostrato di essere assai più vivace rispetto al resto del Paese, fatto che può essere ricondotto, da un lato, all’aumento dei flussi migratori verso la provincia e, dall’altro, alla forte crescita della popolazione in età lavorativa (fascia dai 15 ai 64 anni), probabilmente legata una maggiore attrattività di forza lavorativa e a tassi di natalità superiori negli anni antecedenti il 1971.
Popolazione residente provincia di Bergamo. Dati: Istat
- La componente femminile Il grafico seguente mostra il peso di uomini e donne sul totale della popolazione. È confermata una tendenza di crescita della popolazione, all’interno della quale le donne sono più numerose degli uomini. Pur essendo tale risultato in linea con la media regionale e nazionale, va notato che nel caso specifico di Bergamo l’immigrazione svolge un ruolo importante nello spiegare questo dato (si vedano le Schede 8, 9 e 10). Si vedrà, infatti, come la componente femminile svolga un ruolo fondamentale nell’immigrazione e vada in parte a spiegare questo differenziale tra uomini e donne (specie nel periodo 2001-11). Anche se il dato aggregato mostra la superiorità numerica del genere femminile su quello maschile, in accordo alla tendenza nazionale, la provincia presenta tra le diverse fasce d’età alcune importanti differenze: infatti, com’è possibile verificare nel primo rapporto dell’Osservatorio del Territorio, il numero di maschi è superiore a quello delle femmine per la popolazione in età lavorativa (fascia dai 15 ai 64 anni), cosa che invece non accade nel resto della nazione, dove generalmente il numero di individui di genere maschile risulta essere inferiore. Anche da una “fotografia statistica” più recente, dati Istat del dicembre 2016, la popolazione femminile è maggiore rispetto a quella maschile (50,5% rispetto a 49,5%) e si conferma anche il dato di predominanza maschile in età lavorativa.
Popolazione residente provincia di Bergamo per genere. Dati: Istat
- Distribuzione della popolazione per fasce di età
Popolazione residente di età compresa tra 0 e 14 anni. Dati: Istat
La figura illustra nel dettaglio l’evoluzione della fascia di popolazione inattiva, da 0 a 14 anni. In caso il livello iniziale è stato posto pari a 100 per facilitare la lettura della figura. La crescita di questa fascia di popolazione è stata costante dal 2002 per tutti i livelli territoriali, seppur con spiccate differenze nei tassi di crescita. Mentre l’Italia ha avuto un incremento circa del 5% nel periodo considerato, la Provincia di Bergamo e la Regione Lombardia, che si collocano su livelli simili, sono aumentate del 19%, quasi quattro volte tanto.
Confrontando le due torte sopra notiamo come da un lato la percentuale di popolazione con meno di 14 anni sia rimasta più stabile dal 2002 ad oggi (rispettivamente 14,7% e 15,5%) mentre la popolazione attiva (ossia la popolazione tra 15 e 64 anni) sia diminuita di due punti percentuali a favore di un aumento della quota degli anziani, passati dal rappresentare dal 16 al 18% del totale.
In ogni caso il confronto tra quote degli anziani e quelle dei giovani resta assai bilanciato ed estremamente positivo rispetto al dato nazionale, riportato nel grafico per il solo 2011. Dal confronto emerge che la Provincia di Bergamo è più giovane, con una percentuale di anziani del 17,7% (il dato italiano è del 20,3%) e una percentuale di giovanissimi del 15,5% contro il 14% nazionale. Dal confronto con il dato europeo (Figura 3.4) emerge che la percentuale di popolazione in età da lavoro è maggiore rispetto a quella italiana e quella provinciale (71% in Europa, 65,7% nazionale e 66,7% provinciale). Dai dati ISTAT a dicembre 2016, nella provincia di Bergamo, i minori dagli 0 ai 15 anni risultano essere una percentuale abbastanza importante se confrontato con il dato nazionale: nella provincia orobica infatti i minori rappresentano il 15,1% mentre la media italiana è del 13,5%.
- Popolazione straniera residente: analisi per età e genere
Popolazione straniera residente per fasce d’età. Quota percentuale. Anni: 2003-2011. Provincia di Bergamo. Dati: Istat
Il grafico riporta la composizione percentuale della popolazione straniera residente nella provincia nel periodo considerato. Risulta evidente una presenza nettamente maggiore di popolazione nella fascia lavorativa attiva (15 – 64 anni), mentre la percentuale dei giovanissimi (0 – 14) è in aumento, passando dal 20% nel 2004 e 2005 al 25% circa nel 2011. Per ciò che concerne la fascia di popolazione dai 65 anni in su, la percentuale di residenti è piuttosto esigua e varia di poco nel periodo considerato. Sia gli elevati tassi di crescita che la percentuale di popolazione attiva tra gli immigrati evidenziano come il flusso migratorio a Bergamo sia un fenomeno recente ma di un’intensità rilevante. Lo scarso numero di anziani e bambini stranieri residenti mostrano come probabilmente gli immigrati non siano ancora una realtà integrata nel territorio, ma il loro flusso crescente e l’elevato peso percentuale di immigrati adulti e donne
suggerisce come questo fenomeno sia destinato a cambiare nel tempo, con un allargamento e consolidamento degli stranieri sul territorio, e il probabile crearsi di nuclei famigliari stranieri. Di conseguenza è verosimile attendersi, nel medio periodo, un incremento delle fasce di popolazione straniera residente con meno di 15 anni e più di 65.
Popolazione straniera residente per genere. Quota percentuale. Anni: 2003-2011. Provincia di Bergamo
Il grafico mostra la composizione (in percentuale) per genere della popolazione straniera residente nella provincia. Per tutto l’arco temporale considerato la percentuale di uomini è superiore a quella delle donne anche se quest’ultima mostra una tendenza ad aumentare nel tempo, crescendo del 6% nel periodo preso in esame, soprattutto grazie all’arrivo di donne che operano nel settore dell’assistenza agli anziani provenienti dai paesi dell’est europeo dopo l’allargamento comunitario. La popolazione maschile è invece passata dal 58% circa nel 2003 al 52% nel 2011.
Popolazione straniera residente. Quota percentuale sul totale della popolazione residente per comune. Anno: 2001
Dati: Istat
La mappa mostra la distribuzione della popolazione straniera a livello comunale nella Provincia di Bergamo. Il colore verde più intenso indica la presenza di una percentuale maggiore di stranieri residenti sul totale della popolazione. Muovendosi da nord verso sud, l’intensità del colore aumenta progressivamente. Infatti, mentre nella parte settentrionale la percentuale in alcune aree tocca lo zero, come nel caso di Cassiglio, Piazzolo, Valleve e Vedeseta, il valore aumenta scendendo verso sud, fino ad assumere tonalità molto accese nella parte sud-orientale della
provincia. I Comuni che registrano la percentuale più elevata di stranieri residenti sono Telgate (25%), Montello (25%) e Verdellino (22%). Tale risultato non stupisce, poiché è ragionevole aspettarsi che gli immigrati si siano andati a stanziare nelle zone caratterizzate da una maggiore dinamica del mercato del lavoro e nelle città e nei paesi più grandi. L’Istat ha elaborato i dati degli stranieri presenti nella Provincia di Bergamo al 1 gennaio 2017, specificando che gli stranieri residenti in provincia di Bergamo al 1° gennaio 2017 sono 121.252 e rappresentano il 10,9% della popolazione residente.
In basso è riportata la piramide delle età con la distribuzione della popolazione straniera residente in provincia di Bergamo per età e sesso al 1° gennaio 2017 su dati ISTAT. Si conferma una presenza importante da parte degli stranieri minori, sotto al grafico è riportata anche la tabella di riferimento.
Età Stranieri
Maschi Femmine Totale %
0-4 5.502 5.087 10.589 8,7%
5-9 5.332 5.041 10.373 8,6%
10-14 3.570 3.304 6.874 5,7%
15-19 3.400 2.697 6.097 5,0%
Per quanto riguarda la distribuzione nel territorio della Provincia, al 1 gennaio 2017, i Comuni dove risiedono più
stranieri sono Bergamo (19.388), Romano di Lombardia (4.282), Treviglio (3.856) e Seriate (3.331).
- La realtà dei minori in Provincia di Bergamo
Entrando nello specifico della realtà dei minori nella provincia di Bergamo occorre sottolineare come da sempre la realtà del mondo dei minori, adolescenti e giovani abbia trovato nelle istituzioni pubbliche e nell’intervento da parte della realtà ecclesiale (tramite soprattutto gli Oratori ed alcuni centri residenziali gestiti direttamente da realtà ecclesiali), una particolare attenzione ed impegno non solo educativo ma anche di risposta a sempre diversificati bisogni di questa fascia d’età. Al 1 gennaio 2017, il territorio provinciale presenta una popolazione minorile (0-18 anni) pari a 220.000 unità, corrispondente al 15.1% della popolazione totale (1.094.062 ab.), così articolata (Fonte: Abitanti Istat 2017):
classi di età
maschi femmine totale
00-04 26.773 25.033 51.806
05-09 30.088 28.605 58.693
10-14 29.354 27.677 57.031
15-18 27.120 25.350 52.470
113.335 106.665 220.000
Dai dati dell’ottobre 2013 si evince che la presenza degli alunni stranieri nelle scuole italiane, oltre che variegata quanto all’origine (gli alunni provengono, infatti, da circa 200 Paesi differenti) è sempre più numerosa: nell’anno scolastico 2012/2013 il numero degli alunni con cittadinanza non italiana è pari a 786.630 unità, ovvero 30.691 unità in più rispetto all’anno scolastico precedente. Tuttavia, seppure è vero che il numero degli alunni stranieri è aumentato progressivamente nel corso degli ultimi anni, tale aumento ha quasi sempre registrato una leggera contrazione rispetto all’anno precedente. A parte l’anno scolastico 2011/2012, quando l’incremento sul numero degli studenti con cittadinanza non italiana ha registrato un lieve aumento rispetto all’anno precedente (+1,0%), di anno in anno il decremento è stato costante. Per l’anno scolastico 2012/2013, l’incremento complessivo della presenza degli alunni stranieri è del 4,1% ed è dovuto
essenzialmente agli alunni con cittadinanza non italiana nati in Italia che rappresentano ben il 47,2% degli alunni
stranieri totali (di contro, i nuovi ingressi nel nostro Paese a partire dalla scuola Primaria, si attestano al 3,7%). In altre
parole, mentre negli anni precedenti l’incremento della presenza degli stranieri nelle scuole italiane era dovuto
principalmente all’immigrazione, più di recente l’evoluzione del fenomeno vede un incremento degli stranieri di
seconda generazione (nati in Italia).
A Bergamo sono iscritti 23.540 alunni non italiani, pari al 13.9% del totale: il 15,3% è iscritto alla scuola dell’infanzia, il
16% alla scuola primaria, il 15.1% nella scuola secondaria di primo grado e il 9.5% alla secondaria di secondo grado.
Per quanto riguarda l’istruzione secondaria di secondo grado, la maggioranza sono iscritti agli istituti professionali o
agli istituti tecnici, alcuni ai licei e solo in minima parti agli istituti ad indirizzo artistico.
7.3) Destinatari e beneficiari del progetto (*)
Area di
intervento Sede di attuazione Destinatari diretti
a) Minori
accolti in
comunità
1) Codice helios 14450 -
Comunità Don Lorenzo
Milani
Comunità per minori vittime o cause di disagio sociale e minori
sottoposti a provvedimento penale. I minori sono più di 80.
2) Codice helios 7595 -
Istituto suore delle
poverelle - Istituto
Palazzolo Casa dei
Ragazzi
Comunità per 12 minori maschi dai 10 ai 17 anni, Centro diurno per 9
minori con problemi legati all'abuso, al maltrattamento e all'incapacità
genitoriale. Alcuni minori sono stranieri non accompagnati.
b) Minori che
frequentano i
centri diurni
3) Codice helios 62600 -
Istituto S. Giorgio della
Compagnia di Gesù -
Minori
Centro Diurno che coinvolge 100 ragazzi di 25 etnie differenti tra i 6 e i
20 anni in attività pomeridiane (laboratori ludici e creativi,
musicoterapie, colloqui individuali e di gruppo)
4) Codice helios 79793 -
Opera Diocesana
Patronato San Vincenzo
- Minori
Centro Diurno per 200 adolescenti, in maggioranza stranieri, che
organizza momenti di formazione ed orientamento per medie e
superiori.
5) Codice helios 135446
– Progetto Vivere al
Sole
Dall’apertura del servizio ad oggi, sono stati accolti circa 50 minori,
prevalentemente in età compresa tra 6 e 14 anni, provenienti dai
Comuni dell’ambito territoriale (tranne 5 minori provenienti da altri
comuni vicini). Sono ospitati 16 minori alla volta.
Area di intervento Sede di attuazione Beneficiari indiretti
a) Minori accolti in
comunità
1) Codice helios 14450 - Comunità Don
Lorenzo Milani
- Le famiglie dei minori che saranno aiutate
nella gestione delle problematiche genitori
- figli.
- Le comunità in cui sono inserite le
famiglie destinatarie dell'intervento
attraverso un abbassamento della
conflittualità sociale.
- I servizi sociali del territorio che trovano
un ulteriore sbocco e soluzioni alle
problematiche legate ai minori.
2) Codice helios 7595 - Istituto suore
delle poverelle - Istituto Palazzolo Casa
dei Ragazzi
b) Minori che frequentano i
centri diurni
3) Codice helios 62600 - Istituto S.
Giorgio della Compagnia di Gesù -
Minori
4) Codice helios 79793 - Opera
Diocesana Patronato San Vincenzo -
Minori
5) Codice helios 135446 – Progetto
Vivere al Sole
7.4) Indicazione della domanda di servizi analoghi e della relativa offerta presente nel contesto di
riferimento.
Nella provincia di Bergamo ci sono 17 comunità, oltre a quelle inserite nel progetto, che si occupano di
accoglienza di minori, in vario modo:
STRUTTURA INDIRIZZO NR COMUNE2 PROV2
ETA CAPIENZA
LA TENDA Via XXIV MAGGIO 6 CENE BG 12/18 M 6
IL DECOLLO Via CROTTI 12 ROMANO DI LOMBARDIA
BG 10/18 M 7
COMUNITA' A.F.A. Via SPIRANO 34/36
BRIGNANO GERA D'ADDA
BG 7/11 M/F
8
COMUNITA' A.F.A. Via SPIRANO 34/36
BRIGNANO GERA D'ADDA
BG 14/21 M 8
LO SGUARDO Via CASCINA PARADISO
BARIANO BG F 8
PROGETTO AUTONOMIA Via ANGELO MAJ 16/D BERGAMO BG 11/21 M 5
CASA DI GUIA Via G.MARCONI 15 PONTE SAN PIETRO BG 5/9 M/F 6
COMUNITA' L'AQUILONE Via PAPA GIOVANNI XXIII
45/A TORRE DE' ROVERI BG 6/14 M/F
10
COMUNITA' ALLOGGIO CA' DE MONDO Via LEONE XXIII 28 VERTOVA BG 9/17 M/F
8
LA RONDINE Via C. BATTISTI 45 GAZZANIGA BG 5/14 M/F
5
IL GUADO Via BERLOCCA 3 STEZZANO BG 13/17 M/F
8
CASA DI ACCOGLIENZA MINORI MONS. PORTALUPPI
Via CASNIDA 19 TREVIGLIO BG 13/21 F 10
CASA FELICINA Via CARNOVALI 93 BERGAMO BG 15/17 F 9
NADA Via IMOTORRE 26 TORRE BOLDONE BG 9/16 M 10
DON MILANI Via Via Volta, 2 2 LURANO BG M 6
SIRIO CSA Via FASANINI 1 TREVIGLIO BG 13/17 F 9
COMUNITA' ALLOGGIO PER ADOLESCENTI IL SENTIERO
Via GUSMINI 40 CLUSONE BG 10/18 M 5
Fonte: Regione Lombardia, aggiornato a Luglio 2018
8) Obiettivi del progetto (*)
Premessa Caritas Italiana e le Caritas diocesane intendono promuovere una proposta di Servizio Civile come esperienza di formazione globale della persona. Ai giovani che si avvicinano al Servizio Civile in Caritas si chiede di pensare a questo anno non come a una “parentesi” nella loro vita, ma come un anno intenso, ricco di stimoli e di sfide, un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. L’intenzione progettuale è di attingere dalla cultura cristiana del servizio, che ha radici assai antiche e profonde, partendo dal cambiamento di sé per giungere ad un cambiamento della società. Le Caritas diocesane condividono l’impegno di proporre un anno di formazione intesa come competenza del servizio che si svolge, ma anche come momento di auto-riflessione, di ripensamento e di scoperta. Un anno per mettersi alla prova, per conoscere sé stessi, fare nuove amicizie, accrescere le proprie conoscenze e competenze; per condividere con altri giovani i propri vissuti attraverso la dimensione comunitaria e la sensibilizzazione. L’intento è quello di proporre un’esperienza che cerchi e costruisca senso. Un’esperienza che davvero cambi sé stessi e gli altri.
Il progetto si allinea altresì agli obiettivi condivisi dalle Caritas a livello nazionale, che mirano in particolare alla prevalente funzione pedagogica anche del Servizio Civile, affermando l’impegno alla realizzazione delle condizioni fondamentali affinché l’esperienza proposta abbia come finalità ultima l’attenzione ai giovani coinvolti nel progetto, ai
bisogni del territorio in cui si inserisce, all’impatto sulla società come sensibilizzazione alla testimonianza della Carità. Queste finalità generali sono così riassumibili: Educazione ai valori della solidarietà e gratuità attraverso azioni di animazione e d’informazione per una cittadinanza attiva e responsabile. Condivisione con i poveri e con gli altri partecipanti al progetto, riconoscendo e promovendo i diritti umani e sociali, per accompagnare le persone vittime di povertà ed esclusione sociale in percorsi di liberazione. Riflessione sulle proprie scelte di vita, vocazionali, professionali, sociali e possibilità di approfondimento spirituale. Creazione delle condizioni per l’incontro con nuove persone, per sperimentare nuovi percorsi professionali in ambito sociale. Coscientizzazione come approfondimento della cultura della pace, della nonviolenza e della solidarietà. Attenzione a tutto ciò che potrà incoraggiare un futuro volontariato inteso come stile di vita nei giovani che verranno coinvolti nell’esperienza. Difesa delle comunità in modo nonarmato e nonviolento in termini di gestione e superamento del conflitto, riduzione e superamento della violenza implicita e/o esplicita, acquisizione e riconoscimento di diritti.
Obiettivi generali del progetto Area di
intervento Sede di attuazione Obiettivi generali
a) Minori
accolti in
comunità
1) Codice helios 14450 - Comunità
Don Lorenzo Milani
Le Comunità alloggio che accolgono ragazzi di età compresa
tra gli 8 e i 18 anni, allontanati dalle famiglie di origine con
decreto del tribunale o perché orfani di entrambi i genitori,
hanno l’obiettivo generale di farsi carico dei minori
accompagnandoli in un percorso fino al reinserimento nella
famiglia d’origine o in famiglie affidatarie, laddove vi siano le
condizioni, o verso l’indipendenza e l’autonomia. Il minore
viene supportato nella crescita psico-fisica, affettiva e
cognitiva durante tutta la permanenza in struttura per
permettere uno sviluppo sereno e consapevole di sé e della
situazione nella quale si trova temporaneamente a vivere.
2) Codice helios 7595 - Istituto suore
delle poverelle - Istituto Palazzolo
Casa dei Ragazzi
b) Minori
che
frequentano
i centri
diurni
3) Codice helios 62600 - Istituto S.
Giorgio della Compagnia di Gesù -
Minori
I centri diurni sedi del progetto costituiscono un punto di
riferimento educativo per i numerosi minori presenti sul
territorio, specie per quelli che risiedono nel quartiere
adiacente costituito da case popolari, offrendo non solo
momenti ricreativi e di svago, ma anche di confronto e
riflessione, una sorta di palestra per imparare a gestire i
rapporti interpersonali tra coetanei e con gli adulti,
coltivando nel contempo e in maniera costruttiva le proprie
potenzialità.
4) Codice helios 79793 - Opera
Diocesana Patronato San Vincenzo -
Minori
5) Codice helios 135446 – Progetto
Vivere al Sole
Obiettivi specifici del progetto
Area di intervento: Assistenza, Minori
Sede: 1) Codice helios 14450 - Comunità Don
Lorenzo Milani
Situazione di
partenza Obiettivi Specifici (situazione di arrivo) Indicatori
1. non sufficiente
presenza di figure
intermedie che
creino un rapporto
tra gli educatori e i
minori ospiti
1. Miglioramento, grazie alla presenza
dei ragazzi in SCN, in termini qualitativi e
quantitativi dell’approccio educativo con
i ragazzi ospiti, tendente a creare uno
spazio di ascolto entro il quale elaborare
strategie per affrontare il disagio ma
anche ad offrire percorsi educativi
diversificati ed altamente personalizzati.
1. Il rapporto educatori/ragazzi si abbassa da 1 a 5
a 1 a 3 favorendo il contatto personale e la
comunicazione.
2. Organizzazione di almeno 4 pomeriggi a
settimana in una presenza strutturata.
3. Presenza per almeno 4 pomeriggi a settimana in
momenti informali.
4. Avvio di almeno una progettualità specifica
innovativa per l’anno.
5. Realizzazione di almeno una “serata speciale” al
mese per i ragazzi della comunità.
2. mancanza di una
presenza animativa
all’interno dei
laboratori
ergoterapici e nel
sostegno
extrascolastico
2. Coniugare l’assunzione di
responsabilità personale in merito alla
vicenda penale e l’esigenza di offrire
percorsi riparatori e recuperanti rispetto
ad un percorso evolutivo che va rimesso
in moto, ricollocando il reato nel vissuto
unico ed individuale della persona e
ricondotto alla più ampia esperienza della
persona stessa.
1. I giovani in SCN partecipano al 90% degli incontri
dell’Equipe educativa. (educazione e attività exta
scolastiche) con la presenza di esperti e di persone
con professionalità specifiche.
2. I percorsi educativi individuali beneficiano
dell'osservazione dei ragazzi del SCN che
partecipano attivamente all'equipe
3. I giovani del SCN tengono un diario
relativamente alle osservazioni delle dinamiche
relazionali dei ragazzi.
4. Almeno 2 incontri annuali con le famiglie di
provenienza.
3. non sufficiente
presenza di figure
intermedie che
sostengano l’azione
educativa durante la
quotidianità degli
ospiti
3. Il ragazzo ospite percepisce e vive la
sua esperienza di dipendenza nel quadro
più ampio dell’individualità della
persona e del suo contesto familiare e
sociale, favorendo la riattivazione della
progettualità di vita al di là dei luoghi
comuni e dei limiti di tali esperienze.
1. Attivati almeno 10 incontri con il SERT di
Bergamo nel corso dell'anno.
2. Almeno 6 incontri dell'equipe integrata in un
anno.
3. Almeno 2 incontri annuali con le famiglie di
provenienza.
4. Il ragazzo ospite individua negli educatori delle
figure fondamentali per il suo percorso di
disintossicazione realizzando almeno un colloquio
settimanale.
4. Non sufficiente
conoscenza del
servizio sul
territorio che
permetta la
creazione di una
rete e la
sensibilizzazione
della popolazione.
4. Il servizio beneficia maggiormente
della rete di servizi presente sul
territorio e attiva relazioni positive con
la comunità locale, per inserire gli ospiti
del servizio, creando nuove occasioni, in
un contesto di normalità positiva.
1. Realizzati almeno 2 incontri in un anno tra gli
ospiti del servizio e i minori del paese.
2. Realizzato almeno 1 incontro in un anno tra gli
ospiti del servizio e l’oratorio.
3. Realizzato almeno 1 open day.
4. Il servizio viene inserito nella programmazione
territoriale di oratorio e Comune.
Area di intervento: Assistenza, Minori
Sede:
2) Codice helios 7595 - Istituto suore
delle poverelle - Istituto Palazzolo Casa
dei Ragazzi
Situazione di
partenza Obiettivi Specifici (situazione di arrivo) Indicatori
1. non sufficiente
presenza di figure
intermedie che
creino un rapporto
tra gli educatori e i
minori ospiti
1. Il ragazzo ospite è inserito in un
contesto che gli consente di vivere con
semplicità uno stile famigliare che
prevede un intervento educativo che si
svolge nella quotidiana attività di studio,
lavoro, svago, gioco.
1. Il rapporto educatori/ragazzi si abbassa da 1 a 3
a 1 a 2.
2. Assicurata una presenza nei momenti strutturati
che occupi almeno 4 pomeriggi a settimana.
3. Assicurata una presenza nei momenti non
strutturati nel corso della settimana (almeno 4
nella settimana).
4. Realizzata almeno una “serata speciale” al mese
per i ragazzi della comunità.
5. II 40% ragazzi ospiti migliorano le loro
prestazioni scolastiche grazie al fatto che sono più
direttamente seguiti dagli educatori.
6. Il 20% in più dei ragazzi apprende e ottiene
buoni risultati di concentrazione nell'ambito dei
laboratori.
2. non sufficiente
presenza di figure
intermedie che
sostengano l’azione
educativa durante la
quotidianità degli
ospiti
2. Ogni ragazzo è titolare di un progetto
educativo individualizzato (PEI)
concordato con il servizio sociale
competente, la famiglia e/o l’esercente
la potestà e, per quanto possibile, con il
minore stesso, che consenta di
individuare gli obiettivi della permanenza
del minore, gli strumenti d’intervento e le
verifiche periodiche da effettuare.
1. Verifica con l'OLP dell'andamento
comportamentale dei minori durante i momenti
informali.
2. I giovani in SCN partecipano al 45% degli incontri
dell’Equipe educativa. (educazione e attività exta
scolastiche) con la presenza di esperti e di persone
con professionalità specifiche.
3. I percorsi educativi individuali beneficiano
dell'osservazione dei ragazzi del SCN che hanno un
confronto ogni settimana con il referente
dell’equipe educativa.
4. I giovani del SCN tengono un diario
relativamente alle osservazioni delle dinamiche
relazionali dei ragazzi.
3. Non sufficiente
conoscenza del
servizio sul
territorio che
permetta la
creazione di una
rete e la
sensibilizzazione
della popolazione.
3. Creazione e rafforzamento dei
momenti d’incontro con la popolazione
del Comune, attraverso la partecipazione
alle feste in occasione di particolari
ricorrenze o calendarizzando specifici
appuntamenti Open-Day
1. Partecipazione e attivazione di laboratori pratici
di produzione di oggettistica da poter esporre in
caso di eventi (es. lampade, giochi di legno,
gioielli…)
2. Progettazione e produzione di materiale
informativo che sappia far conoscere la struttura a
tutta la popolazione.
3. Progettazione e conduzione di un momento di
testimonianza presso l’oratorio parrocchiale
sull’esperienza del servizio civile.
4. Aiuto nella gestione del gruppo dei volontari in
caso di eventi particolarmente significativi.
Area di intervento: Assistenza, Minori
Sede: 3) Codice helios 62600 - Istituto S. Giorgio
della Compagnia di Gesù - Minori
Situazione di
partenza Obiettivi Specifici (situazione di arrivo) Indicatori
1.I momenti
informali non son
sufficientemente
presidiati da figure
educative e
animative.
1. Costruire relazioni significative e
solidali tra persone diverse per storia,
etnia e cultura che possono convivere
nella diversità.
1. Il rapporto educatori/ragazzi si abbassa da 1 a 5
a 1 a 3 favorendo il contatto personale e la
comunicazione.
2. Assicurata una presenza nei momenti strutturati
che occupi almeno 3 pomeriggi a settimana.
3. Avvio di almeno una progettualità specifica
innovativa concordata con l'equipe di progetto per
l’anno.
4. Organizzato almeno un torneo sportivo al mese.
2. Impossibilità di
realizzare alcune
attività particolari o
di gestire alcune
specificità a causa di
alcune lacune
logistico-
organizzative legate
alla presenza di
pochi operatori e
pochi volontari.
2. I percorsi educativi specifici e le
attività ad essi correlate, sono occasione
per scoprire l’individualità di ciascuno,
valorizzando le specificità e
comprendendo le similarità.
1. I giovani in SCN partecipano al 90% degli incontri
dell’Equipe educativa. (educazione e attività
extascolastiche) con la presenza di esperti e di
persone con professionalità specifiche.
2. I percorsi educativi individuali beneficiano
dell'osservazione dei ragazzi del SCN che
partecipano attivamente all'equipe
3. I giovani del SCN tengono un diario
relativamente alle osservazioni delle dinamiche
relazionali dei ragazzi.
3. Non sufficiente
presenza di figure
animative-educative
nei luoghi esterni
alle strutture di
riferimento, che
permettano
l’aggancio di nuovi
ragazzi o
l’individuazione di
alcune dinamiche
altrimenti
difficilmente
individuabili.
3. Le famiglie dei ragazzi ospiti sono
coinvolte nei progetti educativi di
ciascuno e nelle attività del centro per
creare comunità, per facilitare il
contatto con i servizi sociali, con la scuola
o con altre realtà del territorio.
1. Numero di incontri individuali organizzati con le
famiglie dei ragazzi ospiti.
2. Numero di contatti attivati con i Servizi Sociali
della città
3. Numero di incontri di sensibilizzazione
organizzati a favore dei genitori degli ospiti.
4. Promuovere il cambiamento culturale
attraverso una visione di integrazione
che non si esaurisca nell’assorbimento
dello straniero nella nostra società, con
un appiattimento della sua coscienza
culturale, ma con un’accoglienza sollecita
che lo spinga ad assumere il ruolo di
cittadino.
1. Numero di "tavole rotonde interne" attivate sul
tema dello straniero
2. Numero di percorsi di sensibilizzazione attivati
sul tema dell'accoglienza e dello straniero.
3. Numero di iniziative organizzate in
collaborazione con enti del territorio.
4. Almeno un open day organizzato.
Area di intervento: Assistenza, Minori
Sede: 4) Codice helios 79793 - Opera Diocesana
Patronato San Vincenzo - Minori
Situazione di
partenza Obiettivi Specifici (situazione di arrivo) Indicatori
1. I momenti
informali non son
sufficientemente
presidiati da figure
educative e
animative.
1. Il ragazzo ospite è inserito in un
contesto che gli consente di vivere uno
stile famigliare che prevede un
intervento educativo che si svolge nella
quotidiana attività di studio, lavoro,
svago, gioco.
1. Il rapporto educatori/ragazzi si abbassa da 1 / 5
a 1 / 3 favorendo il contatto personale e la
comunicazione.
2. Assicurata una presenza nei momenti strutturati
che occupi almeno 4 pomeriggi a settimana.
3. Assicurata una presenza nei momenti non
strutturati nel corso della settimana (almeno 4 nel
corso della settimana).
4. Avvio di almeno una progettualità specifica
innovativa per l’anno.
2. Impossibilità di
realizzare alcune
attività particolari o
di gestire alcune
specificità a causa di
alcune lacune
logistico-
organizzative legate
alla presenza di
pochi operatori e
pochi volontari.
2. Il ragazzo è stimolato a vivere il
progetto educativo come occasione di
espressione di sé e di protagonismo,
nell’ottica di un discernimento
personale e della verifica delle proprie
capacità e competenze.
1. Il 30% dei ragazzi che frequentano il Centro
Diurno migliorano il loro rendimento scolastico.
2. Attivati almeno 2 nuovi laboratori ergoterapici
3. Il 20% dei ragazzi ospiti si è sperimentato in un
lavoro.
3. Ogni due settimane si crea un "cerchio di
confronto" che coinvolge i ragazzi ospiti.
3. Non sufficiente
presenza di figure
animative-educative
nei luoghi esterni
alle strutture di
riferimento, che
permettano
l’aggancio di nuovi
ragazzi o
l’individuazione di
alcune dinamiche
altrimenti
difficilmente
individuabili.
3. Promuovere momenti di riflessione,
sensibilizzazione e approfondimento su
di sé e sul mondo per allargare i propri
orizzonti, appassionarsi ai problemi del
mondo e imparare a confrontarsi con le
differenze.
1. Verifica con l'OLP dell'andamento
comportamentale dei minori durante i momenti
informali.
2. I giovani in SCN partecipano al 90% degli incontri
dell’Equipe educativa (educazione e attività
extascolastiche) con la presenza di esperti e di
persone con professionalità specifiche.
3. I percorsi educativi individuali beneficiano
dell'osservazione dei ragazzi del SCN che
partecipano attivamente all'equipe.
4. I giovani del SCN tengono un diario
relativamente alle osservazioni delle dinamiche
relazionali dei ragazzi.
Area di intervento: Assistenza, Minori
Sede: 5) Codice helios 135446 – Progetto
Vivere al Sole
Situazione di
partenza Obiettivi Specifici (situazione di arrivo) Indicatori
1. I momenti
informali non son
sufficientemente
presidiati da figure
educative e
animative.
1. Ogni ragazzo è titolare di un progetto
educativo individualizzato concordato
con il servizio sociale competente, la
famiglia e/o l’esercente la potestà e, per
quanto possibile, con il minore stesso,
che consenta di individuare gli obiettivi
della permanenza del minore, gli
strumenti d’intervento e le verifiche
periodiche da effettuare.
1. Il rapporto educatori/ragazzi si abbassa da 1 / 5
a 1 / 3 favorendo il contatto personale e la
comunicazione.
2. Miglioramento del numero e della qualità dei
rapporti con le famiglie di riferimento.
3. I giovani in SCN partecipano al 90% degli incontri
dell’Equipe educativa (educazione e attività
extascolastiche) con la presenza di esperti e di
persone con professionalità specifiche.
4. I percorsi educativi individuali beneficiano
dell'osservazione dei ragazzi del SCN che
partecipano attivamente all'equipe.
5. I giovani del SCN partecipano alla stesura di un
diario comune per la struttura su cui ciascun
operatore riporta le osservazioni delle dinamiche
relazionali dei ragazzi.
2. Impossibilità di
realizzare alcune
attività particolari o
di gestire alcune
specificità a causa di
alcune lacune
logistico -
organizzative legate
alla presenza di
pochi operatori e
pochi volontari.
2. Il ragazzo ospite è inserito in un
contesto che gli consente di vivere con
semplicità uno stile famigliare che
prevede un intervento educativo che si
svolge nella quotidiana attività di studio,
lavoro, svago, gioco.
1. Il 30% dei ragazzi che frequentano il Centro
Diurno migliorano il loro rendimento scolastico.
2. Assicurata una presenza nei momenti strutturati
che occupi almeno 4 pomeriggi a settimana.
3. Assicurata una presenza nei momenti non
strutturati nel corso della settimana (almeno 4 nel
corso della settimana).
4. Supporto di almeno una progettualità specifica
innovativa per l’anno.
3. Non sufficiente
conoscenza da parte
del territorio della
presenza di famiglie
e minori in
difficoltà.
3. Il servizio beneficia maggiormente
della rete di servizi presente sul
territorio e attiva relazioni positive con
la comunità locale, per inserire gli ospiti
del servizio, creando nuove occasioni, in
un contesto di normalità positiva.
1. Il territorio è a conoscenza della presenza del servizio e delle sue attività. 2. Organizzazione di almeno un evento in un anno che permetta alla comunità locale di incontrare il servizio. 3. Realizzazione di percorsi nelle parrocchie del territorio per sensibilizzare le famiglie al tema. 4. Creazione e rafforzamento dei rapporti con le istituzioni del territorio per sviluppare percorsi di mutualità famigliare.
9) Descrizione delle attività con la relativa tempistica, ruolo degli operatori volontari e altre risorse umane
impiegate nel progetto (*)
9.1) Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi (*)
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
1) Codice
helios 14450 -
Comunità Don
Lorenzo Milani
1. Miglioramento, grazie
alla presenza dei ragazzi in
SCN, in termini qualitativi
e quantitativi
dell’approccio educativo
con i ragazzi ospiti,
tendente a creare uno
spazio di ascolto entro il
quale elaborare strategie
per affrontare il disagio ma
anche ad offrire percorsi
educativi diversificati ed
altamente personalizzati.
1.1 realizzazione, da parte del responsabile degli educatori, del primo
colloquio preliminare con ogni ragazzo ospite che deve essere inserito.
1.2 Inserimento dei giovani in SCN nella sotto-comunità educativa dove il
ragazzo vive i momenti informali (pasti e preparazione, momenti ludici post
cena e proposte legate alla microcomunità) in modo da istaurare un rapporto
educativo basato sulla fiducia e il rispetto.
1.3 Partecipazione ai laboratori ergoterapici (assemblaggio, cartotecnica,
stamperia, falegnameria, gestione degli orti e della stalla) in base alle
inclinazioni del ragazzo.
1.4 Accompagnamento alla gestione economica della paga settimanale dei
ragazzi
1.5 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13:30 alle 15) prima
dell'inizio dei laboratori
1.6 Organizzazione di tornei sportivi, di playstation, merende e gestione del
momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17 alle 18:30.
1.7 Gestione serale con attività varie (teatro, piscina, cineforum, uscite mirate,
uscite nel fine settimana, cene a casa di volontari)
1.8 Sostegno scolastico ai minori che frequentano la scuola
2. Coniugare l’assunzione
di responsabilità personale
in merito alla vicenda
penale e l’esigenza di
offrire percorsi riparatori e
recuperanti rispetto ad un
percorso evolutivo che va
rimesso in moto,
ricollocando il reato nel
vissuto unico ed individuale
della persona e ricondotto
alla più ampia esperienza
della persona stessa.
2.1 L'educatore di riferimento e il ragazzo in SCN incontrano il ragazzo una
volta alla settimana per verificare la situazione attuale e aggiornata del
ragazzo.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha contribuito
ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli impegni.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in modo
approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi e verificare le
modalità di azione.
2.4 Verifica con il coordinatore dell'andamento comportamentale dei minori
durante i momenti informali.
2.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in modo
diretto
2.6 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il giovane per iniziare a
valutare un possibile futuro reinserimento nel territorio di provenienza.
3 Il ragazzo ospite
percepisce e vive la sua
esperienza di dipendenza
nel quadro più ampio
dell’individualità della
persona e del suo contesto
familiare e sociale,
3.1 Se il giovane ha dei precedenti di assunzione di sostanze e dipendenza,
predisporre una collaborazione con il SERT di Bergamo per completare il
progetto educativo.
3.2 Sostenere il giovane nel percorso di disintossicazione a cura del SERT,
accompagnandolo nei momenti significativi di incontro e nei momenti difficili
presso la comunità
favorendo la riattivazione
della progettualità di vita al
di là dei luoghi comuni e
dei limiti di tali esperienze.
3.3 Predisporre delle equipe integrate tra l'educatore di riferimento,
l'assistente sociale del Sert e l'Assistente sociale di riferimento del giovane
(Comune di residenza)
3.4 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il giovane per iniziare a
valutare un possibile futuro reinserimento nel territorio di provenienza
4. Il servizio beneficia
maggiormente della rete di
servizi presente sul
territorio e attiva relazioni
positive con la comunità
locale, per inserire gli ospiti
del servizio, creando nuove
occasioni, in un contesto di
normalità positiva.
4.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della struttura e
l'equipe animativa degli oratori dei Comuni, un'attività di scambio tra coetanei
per sostenere le dinamiche relazionali tra gli adolescenti degli oratori e delle
strutture stesse.
4.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle serate ludico - ricreative
progettate con gli oratori all'interno della struttura.
4.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore della comunità e di un
animatore della parrocchia, gestirà le serate ludico-ricreative promuovendo
attività formativo-culturali quali: feste a tema, visite ai musei, varie attività
formative.
4.4 Predisposizione delle condizioni per poter creare un’equipe integrata e
multidisciplinare tra i referenti delle strutture comunitarie e le istituzioni
pubbliche.
4.5 Promozione di azioni formative presso i Comuni e le Parrocchie del
territorio per sensibilizzare i giovani e gli adolescenti residenti alle tematiche
legate alla devianza minorile e ai diritti del fanciullo.
4.6 Organizzazione di una giornata di Open Day all'interno delle due strutture
per sensibilizzare la cittadinanza e portare a conoscenza delle attività degli
istituti.
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
2) Codice
helios 7595 -
Istituto suore
delle poverelle
- Istituto
Palazzolo Casa
dei Ragazzi
1. Il ragazzo ospite è
inserito in un contesto che
gli consente di vivere con
semplicità uno stile
famigliare che prevede un
intervento educativo che si
svolge nella quotidiana
attività di studio, lavoro,
svago, gioco.
1.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i ragazzi che giungono al
servizio.
1.2 Inserimento nella quotidianità della struttura con la partecipazione ai
momenti di vita comunitaria (gioco ed attività sportive, riordino della
comunità, pasti, gestione del tempo libero, eventuali uscite e gite)
1.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti.
1.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono lo sviluppo della sfera
emotiva del ragazzo.
1.5 Gestione serale delle attività.
2. Ogni ragazzo è titolare di
un progetto educativo
individualizzato (PEI)
concordato con il servizio
sociale competente, la
famiglia e/o l’esercente la
potestà e, per quanto
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla settimana per
condividere il progetto educativo e per verificare la situazione attuale.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha contribuito
ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli impegni.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in modo
approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi e, tramite il
referente d’equipe, consegna come mandato delle modalità di azione a cui il
possibile, con il minore
stesso, che consenta di
individuare gli obiettivi
della permanenza del
minore, gli strumenti
d’intervento e le verifiche
periodiche da effettuare.
ragazzo si deve attenere.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in modo
diretto
3. Creazione e
rafforzamento dei
momenti d’incontro con la
popolazione del Comune,
attraverso la
partecipazione alle feste in
occasione di particolari
ricorrenze o
calendarizzando specifici
appuntamenti come
l’Open-Day.
3.1 Attivazione o sostegno di almeno uno dei laboratori pratici di produzione
di oggettistica.
3.2 Progettazione e realizzazione, in collaborazione con qualche ragazzo
ospite, del materiale informativo sulla struttura e formulazione di una
testimonianza, orale o scritta, per la parrocchia.
3.3 Gestione, insieme al referente d’equipe, del gruppo dei volontari in caso di
eventi particolarmente significativi attraverso una calendarizzazione delle
presenze dei volontari.
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
3) Codice
helios 62600 -
Istituto S.
Giorgio della
Compagnia di
Gesù - Minori
1. Il tempo passato
insieme diventa occasione
per costruire relazioni
significative, educative e
solidali tra persone diverse
per storia, etnia e cultura
che possono convivere
nella diversità.
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella struttura nei momenti formali
ed informali
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività laboratoriali e ricreative per 3
pomeriggi a settimana. L’Affiancamento è occasione di incontro e di
costruzione di relazioni significative.
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13,30 alle 15) prima
dell'inizio del laboratori o del lavoro extrascolastico
1.4 Organizzazione di tornei sportivi, di playstation, merende
1.5 Organizzazione di corsi extrascolastici per sostenere i ragazzi nell'attività
didattica.
2. I percorsi educativi
specifici e le attività ad essi
correlate, sono occasione
per scoprire l’individualità
di ciascuno, valorizzando le
specificità e comprendendo
le similarità.
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla settimana per
condividere il progetto educativo e per verificare la situazione attuale.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha contribuito
ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli impegni.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in modo
approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi e verificare le
modalità di azione.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in modo
diretto
3. Le famiglie dei ragazzi
ospiti sono coinvolte nei
progetti educativi di
ciascuno e nelle attività del
centro per creare
3.1 L'educatore incontra le famiglie in momenti individuali per verificare il
percorso intrapreso, per verificare il loro coinvolgimento nel percorso del
minore e verificare eventuali difficoltà.
3.2 Attivazione dei contatti con i Servizi Sociali della città, qualora si manifesti
la necessità.
comunità, per facilitare il
contatto con i servizi
sociali, con la scuola o con
altre realtà del territorio.
3.3 Organizzazione di incontri di formazione e sensibilizzazione per genitori su
vari temi di comune importanza e di momenti di condivisione tra le famiglie.
4. Promuovere il
cambiamento culturale
attraverso una visione di
integrazione che non si
esaurisca
nell’assorbimento dello
straniero nella nostra
società, con un
appiattimento della sua
coscienza culturale, ma con
un’accoglienza sollecita che
lo spinga ad assumere il
ruolo di cittadino.
4.1 Realizzazione di "tavole rotonde informali" a cui partecipano i ragazzi in
SCN e i ragazzi ospiti.
4.2 Implementazione di percorsi interni sul tema dello straniero e
dell'accoglienza.
4.3 Organizzazione di iniziative congiunte tra il servizio e l'Oratorio del
territorio per riattivare i contatti nella comunità.
4.4 Organizzazione di un open day per far conoscere il servizio al territorio.
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
4) Codice
helios 79793 -
Opera
Diocesana
Patronato San
Vincenzo -
Minori
1. Il ragazzo ospite è
inserito in un contesto che
gli consente di vivere uno
stile famigliare che
prevede un intervento
educativo che si svolge
nella quotidiana attività di
studio, lavoro, svago, gioco.
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella struttura nei momenti formali
ed informali
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività laboratoriali e ricreative per 3
pomeriggi a settimana. L’Affiancamento è occasione di incontro e di
costruzione di relazioni significative.
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13:30 alle 15) prima
dell'inizio del laboratori o del lavoro extrascolastico
1.4 Organizzazione di tornei sportivi, di playstation, merende e gestione del
momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17 alle 18:30.
1.5 Proposta di momenti di convivenza che permettano ai ragazzi di vivere in
comunità, condividendo momenti formali e informali, e consentano agli
educatori di osservare i ragazzi in vari momenti della giornata.
2. Il ragazzo è stimolato a
vivere il progetto
educativo come occasione
di espressione di sé e di
protagonismo, nell’ottica
della verifica delle proprie
capacità e competenze.
2.1 Supporto per le attività di recupero e sostegno per 4 pomeriggi a
settimana.
2.2 Attivazione di nuovi laboratori ergoterapici per poter fare un bilancio delle
capacità del ragazzo e perfezionare il percorso educativo individuale.
2.3 Ricerca e avvio di piccoli lavori per mettersi alla prova
2.4 Organizzazione di momenti di discussione che coinvolgano i ragazzi su
temi specifici e cari ai ragazzi.
3.Promuovere momenti di
riflessione,
sensibilizzazione e
approfondimento su di sé
e sul mondo per allargare i
propri orizzonti,
appassionarsi ai problemi
3.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla settimana per
condividere il progetto educativo e per verificare la situazione attuale.
3.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha contribuito
ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli impegni.
3.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in modo
approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi e verificare le
modalità di azione.
del mondo e imparare a
confrontarsi con le
differenze.
3.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in modo
diretto
3.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti formali in modo
diretto
3.6 Coinvolgimento delle scuole e degli oratori del territorio con l’attivazione e
l’organizzazione di nuovi percorsi a tema per scuole e oratori che favoriscano
la presenza di giovani dentro il servizio e l’uscita degli ospiti sul territorio
all’interno di un contesto di positiva normalità.
3.6 Presenza e supporto agli operatori durante i momenti di convivenza, che
sono estremamente impegnativi ma anche fondamentali tappe dentro il
percorso educativo del ragazzo.
3.7 Preparazione di una relazione da presentare all’equipe educativa
rifacendosi a quanto osservato ed annotato in precedenza
Sede di
attuazione Obiettivi Specifici Azioni
5) Codice
helios 135446
– Progetto
Vivere al Sole
1. Ogni ragazzo è titolare di
un progetto educativo
individualizzato
concordato con il servizio
sociale competente, la
famiglia e/o l’esercente la
potestà e, per quanto
possibile, con il minore
stesso, che consenta di
individuare gli obiettivi
della permanenza del
minore, gli strumenti
d’intervento e le verifiche
periodiche da effettuare.
1.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla settimana per
condividere il progetto educativo e per verificare la situazione attuale.
1.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha contribuito
ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli impegni.
1.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in modo
approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi e verificare le
modalità di azione.
1.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in modo
diretto
1.5 Il ragazzo in SCN incontra lo psicologo nell’ambito di equipe allargate
mensili.
2. Il ragazzo ospite è
inserito in un contesto che
gli consente di vivere con
semplicità uno stile
famigliare che prevede un
intervento educativo che si
svolge nella quotidiana
attività di studio, lavoro,
svago, gioco.
2.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i ragazzi che giungono al
servizio.
2.2 Inserimento nella vita di comunità con la partecipazione ai momenti di vita
comunitaria (gioco ed attività sportive, riordino della comunità, pasti, gestione
del tempo libero, eventuali uscite e gite)
2.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti
2.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono lo sviluppo della sfera
emotiva del ragazzo.
2.5 Supporto nelle serate che prevedono il laboratorio alla genitorialità.
3. Il servizio beneficia
maggiormente della rete di
servizi presente sul
territorio e attiva relazioni
3.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della struttura e
l'equipe animativa degli oratori dei Comuni, un'attività di scambio tra coetanei
per sostenere le dinamiche relazionali tra gli adolescenti degli oratori e delle
strutture stesse.
positive con la comunità
locale, per inserire gli ospiti
del servizio, creando nuove
occasioni, in un contesto di
normalità positiva.
3.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle serate ludico - ricreative
progettate con gli oratori all'interno della struttura.
3.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore della comunità e di un
animatore della parrocchia, gestirà le serate ludico-ricreative promuovendo
attività formativo-culturali quali: feste a tema, visite ai musei, varie attività
formative.
3.4 Promozione di azioni formative presso i Comuni e le Parrocchie del
territorio per sensibilizzare i giovani e gli adolescenti residenti alle tematiche
legate alla devianza minorile e ai diritti del fanciullo.
3.5 Organizzazione di una giornata di Open Day all'interno delle due strutture
per sensibilizzare la cittadinanza e portare a conoscenza delle attività degli
istituti.
9.2) Tempi di realizzazione delle attività del progetto descritte al punto 9.1(*)
Cronogramma Sede: 1) Codice helios 14450 - Comunità Don Lorenzo Milani
1
mese
2
mese
3
mese
4
mese
5
mese
6
mese
7
mese
8
mese
9
mese
10
mese
11
mese
12
mese
Obiettivo specifico 1
1.1 realizzazione, da parte del responsabile degli educatori, del primo
colloquio preliminare con ogni ragazzo ospite che deve essere inserito.
1.2 Inserimento dei giovani in SCN nella sotto-comunità educativa dove il
ragazzo vive i momenti informali (pasti e preparazione, momenti ludici post
cena e proposte legate alla microcomunità) in modo da istaurare un
rapporto educativo basato sulla fiducia e il rispetto.
1.3 Partecipazione ai laboratori ergoterapici (assemblaggio, cartotecnica,
stamperia, falegnameria, gestione degli orti e della stalla) in base alle
inclinazioni del ragazzo.
1.4 Accompagnamento alla gestione economica della paga settimanale dei
ragazzi
1.5 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13:30 alle 15)
prima dell'inizio dei laboratori
1.6 Organizzazione di tornei sportivi, di playstation, merende e gestione del
momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17 alle 18:30.
1.7 Gestione serale con attività varie (teatro, piscina, cineforum, uscite
mirate, uscite nel fine settimana, cene a casa di volontari)
1.8 Sostegno scolastico ai minori che frequentano la scuola
Obiettivo specifico 2
2.1 L'educatore di riferimento e il ragazzo in SCN incontrano il ragazzo una
volta alla settimana per verificare la situazione attuale e aggiornata del
ragazzo.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli
impegni.
Cronogramma Sede: 2) Codice helios 7595 - Istituto suore delle poverelle - Istituto Palazzolo Casa dei Ragazzi
1
mese
2
mese
3
mese
4
mese
5
mese
6
mese
7
mese
8
mese
9
mese
10
mese
11
mese
12
mese
Obiettivo specifico 1
1.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i ragazzi che
giungono al servizio.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in modo
approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi e verificare
le modalità di azione.
2.4 Verifica con il coordinatore dell'andamento comportamentale dei
minori durante i momenti informali.
2.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in
modo diretto
2.6 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il giovane per iniziare a
valutare un possibile futuro reinserimento nel territorio di provenienza.
Obiettivo specifico 3
3.1 Se il vissuto del giovane ha precedenti di assunzione sostanze e
dipendenza, predisporre una collaborazione con il SERT di Bergamo per
completare il progetto educativo.
3.2 Sostenere il giovane nel percorso di disintossicazione a cura del SERT,
accompagnandolo nei momenti significativi di incontro e nei momenti
difficili presso la comunità
3.3 Predisporre delle equipe integrate tra l'educatore di riferimento,
l'assistente sociale del Sert e l'Assistente sociale di riferimento del giovane
(comune di residenza)
3.4 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il giovane per iniziare a
valutare un possibile futuro reinserimento nel territorio di provenienza.
Obiettivo specifico 4
4.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della struttura e
l'equipe animativa degli oratori dei Comuni, un'attività di scambio tra
coetanei per sostenere le dinamiche relazionali tra gli adolescenti degli
oratori e delle strutture stesse.
4.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle serate ludico - ricreative
progettate con gli oratori all'interno della struttura.
4.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore della comunità e di un
animatore della parrocchia, gestirà le serate ludico-ricreative promuovendo
attività formativo-culturali quali: feste a tema, visite ai musei, varie attività
formative.
4.4 Predisposizione delle condizioni per poter creare una equipe integrata e
multidisciplinare tra i referenti delle strutture comunitarie e le istituzioni
pubbliche.
4.5 Promozione di azioni formative presso i Comuni e le Parrocchie del
territorio per sensibilizzare i giovani e gli adolescenti residenti alle
tematiche legate alla devianza minorile e ai diritti del fanciullo.
4.6 Organizzazione di una giornata di Open Day all'interno delle due
strutture per sensibilizzare la cittadinanza e portare a conoscenza delle
attività degli istituti.
1.2 Inserimento nella quotidianità della struttura con la
partecipazione ai momenti di vita comunitaria (gioco ed attività
sportive, riordino della comunità, pasti, gestione del tempo libero,
eventuali uscite e gite)
1.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti
1.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono lo sviluppo
della sfera emotiva del ragazzo.
1.5 Gestione serale delle attività
Obiettivo specifico 2
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla
settimana per condividere il progetto educativo e per verificare la
situazione attuale.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet
con gli impegni.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in
modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi
e, tramite il referente d’equipe, consegna come mandato delle
modalità di azione a cui il ragazzo si deve attenere.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in
modo diretto
Obiettivo specifico 3
3.1 Attivazione o sostegno di almeno uno dei laboratori pratici di
produzione di oggettistica.
3.2 Progettazione e realizzazione, in collaborazione con qualche
ragazzo ospite, del materiale informativo sulla struttura e
formulazione di una testimonianza, orale o scritta, per la parrocchia.
3.3 Gestione, insieme al referente d’equipe, del gruppo dei volontari
in caso di eventi particolarmente significativi attraverso una
calendarizzazione delle presenze dei volontari.
Cronogramma Sede: 3) Codice helios 62600 - Istituto S. Giorgio della Compagnia di Gesù - Minori
1
mese
2
mese
3
mese
4
mese
5
mese
6
mese
7
mese
8
mese
9
mese
10
mese
11
mese
12
mese
Obiettivo specifico 1
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella struttura nei momenti
formali ed informali
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività laboratoriali e ricreative per 3
pomeriggi a settimana. L’Affiancamento è occasione di incontro e di
costruzione di relazioni significative.
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13:30 alle 15)
prima dell'inizio del laboratori o del lavoro extrascolastico
1.4 Organizzazione di tornei sportivi, di playstation, merende
1.5 Organizzazione di corsi extrascolastici per sostenere i ragazzi nell'attività
didattica.
Obiettivo specifico 2
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla settimana
per condividere il progetto educativo e per verificare la situazione attuale.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli
impegni.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in modo
approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi e verificare
le modalità di azione.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in
modo diretto
2.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti formali in modo
diretto
Obiettivo specifico 3
3.1 L'educatore incontra le famiglie in momenti individuali per verificare il
percorso intrapreso, per verificare il loro coinvolgimento nel percorso del
minore e verificare eventuali difficoltà.
3.2 Attivazione dei contatti con i Servizi Sociali della città, qualora si
manifesti la necessità.
3.3 Organizzazione di incontri di formazione e sensibilizzazione per genitori
su vari temi di comune importanza e di momenti di condivisione tra le
famiglie.
Obiettivo specifico 4
4.1 Realizzazione di "tavole rotonde informali" a cui partecipano i ragazzi in
SCN e i ragazzi ospiti.
4.2 Implementazione di percorsi interni sul tema dello straniero e
dell'accoglienza.
4.3 Organizzazione di iniziative congiunte tra il servizio e l'Oratorio del
territorio per riattivare i contatti nella comunità.
4.4 Organizzazione di un open day per far conoscere il servizio al territorio.
Cronogramma Sede: 4) Codice helios 79793 - Opera Diocesana Patronato San Vincenzo - Minori
1
mese
2
mese
3
mese
4
mese
5
mese
6
mese
7
mese
8
mese
9
mese
10
mese
11
mese
12
mese
Obiettivo specifico 1
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella struttura nei momenti
formali ed informali
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività laboratoriali e ricreative per
3 pomeriggi a settimana. L’Affiancamento è occasione di incontro e di
costruzione di relazioni significative.
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13:30 alle
15) prima dell'inizio del laboratori o del lavoro extrascolastico
1.4 Organizzare tornei sportivi, di playstation, merende e gestire il
momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17 alle 18:30.
1.5 Proposta di momenti di convivenza che permettano ai ragazzi di
vivere in comunità, condividendo momenti formali e informali e che
permettano agli educatori di osservare i ragazzi in vari momenti della
giornata.
Obiettivo specifico 2
2.1 Supporto per le attività di recupero e sostegno per 4 pomeriggi a
settimana.
2.2 Attivazione di nuovi laboratori ergoterapici per poter fare un
bilancio delle capacità del ragazzo e perfezionare il percorso
educativo individuale.
2.3 Ricerca e avvio di piccoli lavori per mettersi alla prova
2.4 Organizzazione di momenti di discussione che coinvolgano i
ragazzi su temi specifici e cari ai ragazzi.
Obiettivo specifico 3
3.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla
settimana per condividere il progetto educativo e per verificare la
situazione attuale.
3.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet
con gli impegni.
3.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in
modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi
e verificare le modalità di azione.
3.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in
modo diretto
3.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti formali in
modo diretto
3.6 Coinvolgimento delle scuole e degli oratori del territorio con
l’attivazione e l’organizzazione di nuovi percorsi a tema per scuole e
oratori che favoriscano la presenza di giovani dentro il servizio e
l’uscita degli ospiti sul territorio all’interno di un contesto di positiva
normalità.
3.6 Presenza e supporto agli operatori durante i momenti di
convivenza, che sono estremamente impegnativi ma anche
fondamentali tappe dentro il percorso educativo del ragazzo.
Cronogramma Sede: 5) Codice helios 135446 – Progetto Vivere al Sole
1
mese
2
mese
3
mese
4
mese
5
mese
6
mese
7
mese
8
mese
9
mese
10
mese
11
mese
12
mese
Obiettivo specifico 1
1.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla
settimana per condividere il progetto educativo e per verificare la
situazione attuale.
1.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time sheet
con gli impegni.
1.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute in
modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi educativi
e verificare le modalità di azione.
1.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti informali in
modo diretto
1.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti formali in
modo diretto
Obiettivo specifico 2
2.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i ragazzi che
giungono al servizio.
2.2 Inserimento nella vita di comunità con la partecipazione ai
momenti di vita comunitaria (gioco ed attività sportive, riordino della
comunità, pasti, gestione del tempo libero, eventuali uscite e gite)
2.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti
2.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono lo sviluppo
della sfera emotiva del ragazzo.
2.5 Supporto nelle serate che prevedono il laboratorio alla
genitorialità.
Obiettivo specifico 3
3.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della struttura e
l'equipe animativa degli oratori dei Comuni, un'attività di scambio tra
coetanei per sostenere le dinamiche relazionali tra gli adolescenti
degli oratori e delle strutture stesse.
3.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle serate ludico - ricreative
progettate con gli oratori all'interno della struttura.
3.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore della comunità e
di un animatore della parrocchia gestiranno le serate ludico-ricreative
promuovendo attività formativo-culturali quali: feste a tema, visite ai
musei, varie attività formative.
3.4 Promozione di azioni formative presso i Comuni e le Parrocchie
del territorio per sensibilizzare i giovani e gli adolescenti residenti alle
tematiche legate alla devianza minorile e ai diritti del fanciullo.
3.5 Organizzazione di una giornata di Open Day all'interno delle due
strutture per sensibilizzare la cittadinanza e portare a conoscenza
delle attività degli istituti.
3.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della struttura e
l'equipe animativa degli oratori dei Comuni, un'attività di scambio tra
coetanei per sostenere le dinamiche relazionali tra gli adolescenti
degli oratori e delle strutture stesse.
9.3) Ruolo ed attività previste per gli operatori volontari nell’ambito del progetto (*)
Le attività generali (che permetteranno di realizzare gli obiettivi indicati prima) nelle quali saranno
impegnati i volontari/e saranno le seguenti:
sviluppo di relazioni positive e solidali con gli utenti dei Centri attraverso il servizio e la condivisione quotidiana;
programmazione e organizzazione di attività ludico/ricreative rivolte ai minori; programmazione e organizzazione di attività di recupero e sostegno scolastico; programmazione e organizzazione di attività relative alle iniziative estive dei centri giovanili/oratori;
A queste attività corrispondono le seguenti mansioni specifiche:
attività di doposcuola e sostegno scolastico; organizzazione e gestione di attività educative e del tempo libero per gli utenti (animazione di gruppi
sportivi, preparazione e gestione di incontri formativi su tematiche giovanili, cineforum, attività teatrali, musicali e di danza);
programmazione e gestione nel periodo estivo di attività legate all’Estate Ragazzi, Grest, Estate Giovani; assistenza ai ragazzi che frequentano gli oratori. disponibilità a “mettersi in ascolto” dei minori avvicinati in cortile, nelle strutture e nelle zone adiacenti
per costruire una significativa relazione - presenza educativa; disponibilità ad aiutare i minori nella realizzazione di iniziative progettate educative ed informali con
loro e per loro; partecipazione alla realizzazione di alcune attività di animazione e ricreazione rivolte a minori,
soprattutto a quelli particolarmente in disagio; sostegno ai minori nei progetti extra scolastici (anche a domicilio) sia nel pomeriggio, sia eventualmente
al mattino in alcune attività concordate con le scuole di riferimento; collaborazione con gli educatori del progetto per migliorare l’inserimento di minori stranieri nelle
attività di aggregazione e socializzazione; partecipazione alla costruzione di attività di animazione nel territorio per avvicinare nuovi minori ed
iniziare percorsi di accompagnamento educativo soprattutto per quelli più a rischio; collaborazione alla costruzione di eventuali percorsi formativi per genitori che li aiutino ad avere un
rimando delle modalità di vivere la realtà dell’oratorio o della comunità da parte dei figli; predisposizione, in accordo con gli Oratori e/o la Caritas parrocchiale di iniziative di sensibilizzazione,
formazione e di promozione del volontariato, del servizio civile e dei problemi legati al disagio minorile e al ruolo educativo della famiglia.
E’ evidente che, a seconda della tipologia specifica di ogni sede di servizio (già riportata al punto 7), saranno
privilegiate specifiche attività socio-educative nei confronti dei minori avvicinati e/o della famiglia di
provenienza e/o del territorio di riferimento.
Ogni tre mesi il giovane in servizio civile predisporrà una breve relazione di verifica dell’attività svolta,
indicando, di volta in volta, il livello di raggiungimento degli obiettivi stabiliti nel progetto iniziale. Tale
relazione sarà oggetto di verifica con l’Operatore Locale di progetto e con i responsabili della struttura, per
favorire una eventuale riprogettazione delle mansioni concordate e delle attività stabilite e per migliorare
la progettazione futura.
Modalità d’impiego dei giovani in servizio civile
L’inserimento dei giovani in servizio civile prevede un percorso propedeutico di un mese, che in caso di
necessità e/o complessità del servizio stesso, è prolungabile fino ad un massimo di due mesi.
In tale periodo il giovane inizia ad avvicinarsi alla conoscenza del contesto sociale ed educativo in cui
svolgerà il servizio.
Il giovane in servizio civile opererà a supporto degli operatori sociali ed educatori sia nella quotidianità con i
minori sia nella preparazione e nel supporto personale e all’équipe di tutte le attività previste sia nella
programmazione interna all’istituto che sul territorio.
Tutto questo, nell’ottica di un piano di impiego di giovani in servizio civile che vuole far sì che attraverso
l’esperienza diretta i ragazzi possano far propri quei valori di pace, giustizia e solidarietà che la Caritas vede
concretizzati nell’incontro, nella vicinanza agli ultimi e nella scelta di uno stile di vita connaturato dalla
promozione della solidarietà sociale e dalla sobrietà vissuta nelle scelte quotidiane.
Sede di
attuazione Azioni
Descrizione delle attività e del ruolo del
ragazzo in SCN
1) Codice
helios
14450 -
Comunità
Don
Lorenzo
Milani
Descrizione generale dell’attività: Il ruolo richiesto al giovane in scn è quello di essere una presenza
educativa di supporto agli educatori nell’organizzazione delle attività aggregative della comunità.
Le attività in cui il giovane affiancherà gli operatori saranno: i laboratori ergoterapici (attività pratiche-
educative, intarsio, cartotecnica, legatoria etc.), la scuola di alfabetizzazione interna alla comunità (attività
di alfabetizzazione; supporto nello studio; attività socio-culturali).
Il giovane collaborerà con i servizi collaterali della comunità: servizio a bassa soglia “stazione”, centro
d’ascolto e dormitorietti.
La partecipazione alla vita quotidiana dei ragazzi in casa (pranzi/cene; serate; uscite; affiancamento nei
compiti; tempo libero; attività sportive etc) avverrà in affiancamento all’educatore aiutandolo nelle
incombenze quotidiane.
Il giovane in scn avrà anche un ruolo di raccordo con il territorio: svolgerà attività di programmazione di
azioni formative presso i Comuni e le Parrocchie per sensibilizzare i giovani e gli adolescenti residenti alle
tematiche legate alla devianza minorile e ai diritti del fanciullo. In particolare:
1.1 realizzazione, da parte del responsabile degli
educatori, del primo colloquio preliminare con ogni
ragazzo ospite che deve essere inserito.
Affiancamento dell'educatore per
apprendere le tecniche di ascolto attivo.
1.2 Inserimento dei giovani in SCN nella sotto-comunità
educativa dove il ragazzo vive i momenti informali (pasti e
preparazione, momenti ludici post cena e proposte legate
alla microcomunità) in modo da istaurare un rapporto
educativo basato sulla fiducia e il rispetto.
I ragazzi in SCN sono una valida figura di
passaggio tra il ragazzo ospite e l'educatore.
Il loro compito è quello di spendere la
quotidianità presso il servizio seguendo le
attività formali e informali dei ragazzi.
1.3 Partecipazione ai laboratori ergoterapici
(assemblaggio, cartotecnica, stamperia, falegnameria,
gestione degli orti e della stalla) in base alle inclinazioni
del ragazzo.
Sostegno nei momenti formali per
monitorare il lavoro e sostenerne la
motivazione.
1.4 Accompagnamento alla gestione economica della paga
settimanale dei ragazzi
Alcuni ragazzi ospiti saranno affidati
personalmente ai ragazzi SCN su questo
tema, in modo che si crei un confronto
diretto e l'eventuale possibilità di risparmi e
acquisti sul lungo periodo.
1.5 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle
13:30 alle 15) prima dell'inizio dei laboratori
Uno dei compiti fondamentali sarà quello di
collaborare al riempimento dei momenti
informali e di attesa con giochi,
intrattenimenti, letture o semplici discussioni
sui più svariati temi.
1.6 Organizzare tornei sportivi, di playstation, merende e
gestire il momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17
alle 18:30.
Secondo le inclinazioni degli ospiti, le
capacità dei ragazzi in SCN e l'accordo con
l'equipe educativa, è possibile riempire le
serate e i pomeriggi con eventi più
strutturati.
1.7 Gestione serale con attività varie (teatro, piscina,
cineforum, uscite mirate, uscite nel fine settimana, cene a
casa di volontari)
1.8 Sostegno scolastico ai minori che frequentano la
scuola Aiuto nei compiti del pomeriggio.
2.1 L'educatore di riferimento e il ragazzo in SCN
incontrano il ragazzo una volta alla settimana per
verificare la situazione attuale e aggiornata del ragazzo.
Il ragazzo in SCN, inizialmente accompagnato
dall'educatore e poi sa solo, incontra alcuni
ragazzi per verificare il progetto educativo
individuale.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo Il ragazzo in SCN partecipa all'equipe
che ha contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il
suo time sheet con gli impegni.
educativa riportando le sue osservazioni e
partecipando alle scelte educative.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e
discute in modo approfondito dei singoli casi per
monitorare i percorsi educativi e verificare le modalità di
azione.
Il ragazzo in SCN verifica il comportamento e
l'attendibilità del progetto educativo nel
corso della giornata in ambito quotidiano.
2.4 Verifica con il coordinatore dell'andamento
comportamentale dei minori durante i momenti informali.
2.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
2.6 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il
giovane per iniziare a valutare un possibile futuro
reinserimento nel territorio di provenienza.
3.1 Se il vissuto del giovane ha precedenti di assunzione
sostanze e dipendenza, predisporre una collaborazione
con il SERT di Bergamo per completare il progetto
educativo. Il ragazzo in SCN, grazie alle sue capacità di
relazione e il sostegno della Caritas,
coinvolgerà gli oratori del territorio nella
visita al centro organizzando eventi comuni
come tornei, gite.
3.2 Sostenere il giovane nel percorso di disintossicazione a
cura del SERT, accompagnandolo nei momenti significativi
di incontro e nei momenti difficili presso la comunità
3.3 Predisporre delle equipe integrate tra l'educatore di
riferimento, l'assistente sociale del Sert e l'Assistente
sociale di riferimento del giovane (Comune di residenza)
3.4 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il
giovane per iniziare a valutare un possibile futuro
reinserimento nel territorio di provenienza.
Partecipazione per conto della comunità, in
affiancamento all’educatore.
4.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa
della struttura e l'equipe animativa degli oratori dei
Comuni, un'attività di scambio tra coetanei per sostenere
le dinamiche relazionali tra gli adolescenti degli oratori e
delle strutture stesse.
Raccolta delle adesioni da parte di altre
organizzazioni del territorio, organizzazione
di incontri di coordinamento al fine di
organizzare incontri, uscite e l'open day.
Organizzazione dell'open day, sua
pubblicizzazione e gestione materiale delle
giornate.
4.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle serate ludico -
ricreative progettate con gli oratori all'interno della
struttura.
Sede di
attuazione Azioni
Descrizione delle attività e del ruolo del
ragazzo in SCN
2) Codice
helios 7595 -
Istituto suore
delle
poverelle -
Istituto
Palazzolo
Casa dei
Ragazzi
Descrizione generale dell’attività: Il ruolo del giovane in scn sarà quello di essere una presenza
educativa di supporto agli educatori nell’organizzazione e nella gestione delle attività aggregative della
struttura.
Il giovane garantirà la partecipazione alle attività dei laboratori ergoterapici insieme ai ragazzi
(attività pratiche - educative, intarsio, cartotecnica, legatoria etc.) e alla scuola di alfabetizzazione
interna alla struttura (attività di alfabetizzazione, supporto nello studio, attività socio-culturali).
Il giovane parteciperà alla vita quotidiana dei ragazzi in casa (pranzi/cene; serate; uscite),
affiancando gli operatori nello stare accanto al minore nelle incombenze quotidiane (compiti, tempo
libero, attività sportive etc).
Il giovane in scn avrà anche un ruolo di raccordo con il territorio: svolgerà attività di programmazione
di azioni formative presso i Comuni e le Parrocchie per sensibilizzare i giovani e gli adolescenti
residenti alle tematiche legate alla devianza minorile e ai diritti del fanciullo. In particolare:
1.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i
ragazzi che giungono al servizio.
Iniziale affiancamento dell'educatore per
apprendere le tecniche di ascolto attivo,
con progressiva autonomia di azione.
1.2 Inserimento nella vita quotidiana della struttura con
la partecipazione ai momenti di vita comunitaria (gioco
ed attività sportive, riordino della comunità, pasti,
gestione del tempo libero, eventuali uscite e gite)
I ragazzi in SCN sono una valida figura di
passaggio tra il ragazzo ospite e l'educatore.
Il loro compito è quello di spendere la
quotidianità presso il servizio seguendo le
attività formali e informali dei ragazzi.
1.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti Aiuto nei compiti del pomeriggio.
1.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono
lo sviluppo della sfera emotiva del ragazzo.
Sostegno nei momenti formali per
monitorare il lavoro e sostenerne la
motivazione.
1.5 Gestione serale delle attività
Uno dei compiti fondamentali sarà quello di
collaborare allo riempimento dei momenti
informali e di attesa con giochi,
intrattenimenti, letture o semplice
discussioni sui più svariati temi.
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una
volta alla settimana per condividere il progetto
educativo e per verificare la situazione attuale.
Il ragazzo in SCN verifica il comportamento
e l'attendibilità del progetto educativo nel
corso della giornata in ambito quotidiano.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto
educativo che ha contribuito ad individuare, seguendo
tutti i giorni il suo time sheet con gli impegni.
Il ragazzo in SCN partecipa all'equipe
educativa riportando le sue osservazioni e
partecipando alle scelte educative.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana
e discute in modo approfondito dei singoli casi per
monitorare i percorsi educativi e, tramite il referente
d’equipe, consegna come mandato delle modalità di
azione a cui il ragazzo si deve attenere.
Il ragazzo SCN verifica il comportamento e
l'attendibilità del progetto educativo nel
corso della giornata in ambito quotidiano.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei
momenti informali in modo diretto
3.1 Attivazione o sostegno di almeno uno dei laboratori
pratici di produzione di oggettistica.
Il ragazzo contribuisce, con l'equipe
educativa, alla predisposizione della
programmazione dei laboratori e
all’organizzazione logistica.
3.2 Progettazione e realizzazione, in collaborazione con
qualche ragazzo ospite, del materiale informativo sulla
struttura e formulazione di una testimonianza, orale o
Organizzazione di incontri di
coordinamento al fine di preparare al
meglio la pubblicizzazione e la gestione del
scritta, per la parrocchia. materiale informativo.
3.3 Gestione, insieme al referente d’equipe, del gruppo
dei volontari in caso di eventi particolarmente
significativi attraverso una calendarizzazione delle
presenze dei volontari.
Raccolta delle adesioni da parte dei
volontari, organizzazione di incontri di
coordinamento al fine di organizzare
incontri, uscite e l'open day.
Sede di
attuazione Azioni Descrizione delle attività e del ruolo del ragazzo in SCN
3) Codice
helios
62600 -
Istituto S.
Giorgio
della
Compagnia
di Gesù -
Minori
Descrizione generale dell’attività:
La presenza del giovane in scn si inserisce, si articola e acquista significato all’interno:
• Del progetto educativo dell’oratorio
• Delle varie attività anche estive dell’oratorio (CRE e campi estivi).
Le attività cui partecipa sono: la catechesi, l’animazione oratoriana con scadenza mensile durante l’anno
scolastico, il CRE estivo che coinvolge 180 minori per un mese intero, la vacanza estiva in montagna che
coinvolge una ventina di ragazzi delle medie con un ruolo di presenza animativa ed educativa costante
nello spazio aperto dell’oratorio dei gesuiti, facendo in modo di utilizzare anche il tempo informale
destrutturato come occasione di aggancio dei ragazzi e di proposta di attività. In particolare:
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti
nella struttura nei momenti formali ed
informali
Uno dei compiti fondamentali sarà quello di collaborare al
riempimento dei momenti informali e di attesa con giochi,
intrattenimenti, letture o semplici discussioni sui più
svariati temi.
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività
laboratoriali e ricreative per 3 pomeriggi a
settimana. L’Affiancamento è occasione di
incontro e di costruzione di relazioni
significative.
I ragazzi in SCN sono una valida figura di passaggio tra il
ragazzo ospite e l'educatore. Il loro compito è quello di
spendere la quotidianità presso il servizio seguendo le
attività formali e informali dei ragazzi. 1.3 Proposta di attività di svago per il dopo
pranzo (dalle 13:30 alle 15) prima dell'inizio
dei laboratori o del lavoro extrascolastico
1.4 Organizzazione di tornei sportivi, di
playstation, merende
Il ragazzo in SCN, grazie alle sue capacità di relazione e il
sostegno della Caritas, coinvolgerà gli oratori del territorio
nella visita al centro organizzando eventi comuni come
tornei, gite o piccole feste.
1.5 Organizzazione di corsi extrascolastici per
sostenere i ragazzi nell'attività didattica. Aiuto nei compiti nel pomeriggio
2.1 L'educatore di riferimento incontra il
ragazzo una volta alla settimana per
condividere il progetto educativo e per
verificare la situazione attuale.
Iniziale affiancamento dell'educatore per apprendere le
tecniche di ascolto attivo, con progressiva autonomia di
azione.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il
progetto educativo che ha contribuito ad
individuare, seguendo tutti i giorni il suo time
sheet con gli impegni.
Iniziale affiancamento dell'educatore per apprendere le
tecniche di ascolto attivo, con progressiva autonomia di
azione.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a
settimana e discute in modo approfondito
dei singoli casi per monitorare i percorsi
educativi e verificare le modalità di azione.
Il ragazzo in SCN partecipa all'equipe educativa riportando
le sue osservazioni e partecipando alle scelte educative.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato
nei momenti informali in modo diretto
Il ragazzo in SCN verifica il comportamento e l'attendibilità
del progetto educativo nel corso della giornata in ambito
quotidiano.
3.1 L'educatore incontra le famiglie in
momenti individuali per verificare il percorso
intrapreso, per verificare il loro
coinvolgimento nel percorso del minore e
verificare eventuali difficoltà.
I ragazzi nei momenti informali riescono ad affrontare
temi interessanti sul tema dell'essere straniero,
dell'accoglienza, dell'integrazione o semplicemente
affrontando alcuni temi cari all'adolescenza.
3.2 Attivazione dei contatti con i Servizi
Sociali della città, qualora si manifesti la
necessità.
Il ragazzo partecipa al lavoro dell'equipe educativa per la
progettazione e la realizzazione di percorsi di
autoformazione
3.3 Organizzazione di incontri di formazione
e sensibilizzazione per genitori su vari temi di
comune importanza e di momenti di
condivisione tra le famiglie.
Il ragazzo in SCN, grazie alle sue capacità di relazione e il
sostegno della Caritas, coinvolgerà gli oratori del territorio
nella visita al centro organizzando eventi comuni come
tornei, gite o piccole feste.
4.1 Realizzazione di "tavole rotonde
informali" a cui partecipano i ragazzi in SCN e
i ragazzi ospiti.
Raccolta delle adesioni da parte di altre organizzazioni del
territorio, organizzazione di incontri di coordinamento al
fine di organizzare incontri, uscite e l'open day.
Organizzazione dell'open day, sua pubblicizzazione e
gestione materiale delle giornate.
Sede di
attuazione Azioni
Descrizione delle attività e del ruolo del ragazzo in
SCN
4) Codice
helios
79793 -
Opera
Diocesana
Patronato
San
Vincenzo -
Minori
Descrizione generale dell’attività:
- Aggregazione, organizzazione e gestione di attività aggregative ed animative. - Presenza nei momenti informali. - Dopo scuola: Supporto per le attività di recupero, sostegno e laboratoriali. - Comunità alloggio: Supporto e sostegno all’azione educativa. - Convivenze: affiancamento nella progettazione e organizzazione di percorsi a tema per scuole e oratori
con possibilità di convivenze. - Presenza e supporto agli operatori durante i momenti di convivenza. - Equipe: Partecipazione agli incontri settimanali dell’equipe del centro Meta e agli incontri mensili di
formazione interna. In particolare:
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella
struttura nei momenti formali ed informali
Uno dei compiti fondamentali sarà quello di
collaborare al riempimento dei momenti informali
e di attesa con giochi, intrattenimenti, letture o
semplice discussioni sui più svariati temi.
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività
laboratoriali e ricreative per 3 pomeriggi a
settimana. L’affiancamento è occasione di incontro
e di costruzione di relazioni significative.
I ragazzi in SCN sono una valida figura di passaggio
tra il ragazzo ospite e l'educatore. Il loro compito è
quello di spendere la quotidianità presso il servizio
seguendo le attività formali e informali dei ragazzi.
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo
(dalle 13:30 alle 15) prima dell'inizio dei laboratori o
del lavoro extrascolastico
1.4 Organizzare tornei sportivi, di playstation,
merende e gestire il momento di relax dopo lo
spazio compiti dalle 17 alle 18:30.
1.5 Proposta di momenti di convivenza che
permettano ai ragazzi di vivere in comunità,
condividendo momenti formali e informali e che
permettano agli educatori di osservare i ragazzi in
vari momenti della giornata.
Disponibilità a partecipare, nelle sue ore di
permanenza nel servizio, alla vita comunitaria dei
gruppi che vivono momenti di convivenza educativa
e di formazione presso la struttura, condividendo
tempi e attività.
2.1 Supporto per le attività di recupero e sostegno
per 4 pomeriggi a settimana. Sostegno ed aiuto compiti nel pomeriggio
2.2 Attivazione di nuovi laboratori ergoterapici per
poter fare un bilancio delle capacità del ragazzo e
perfezionare il percorso educativo individuale.
Inizialmente in collaborazione con gli educatori e lo
psicologo e poi in autonomia, si approfondisce il
confronto con alcuni utenti.
2.3 Ricerca e avvio di piccoli lavori per mettersi alla
prova
Aiuto nella ricerca dei lavoro sui giornali, su
internet e nelle agenzie per il lavoro. Preparazione
del curriuculum vitae e accompagnamento ai
colloqui.
2.4 Organizzazione di momenti di discussione che
coinvolgano i ragazzi su temi specifici e cari ai
ragazzi.
Partecipazione a discussioni nei momenti informali.
3.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo
una volta alla settimana per condividere il progetto
educativo e per verificare la situazione attuale.
Iniziale affiancamento dell'educatore per
apprendere le tecniche di ascolto attivo, con
progressiva autonomia di azione.
3.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto
educativo che ha contribuito ad individuare,
seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli
impegni. Il ragazzo in SCN partecipa all'equipe educativa
riportando le sue osservazioni e partecipando alle
scelte educative. 3.3 L'equipe educativa si incontra una volta a
settimana e discute in modo approfondito dei
singoli casi per monitorare i percorsi educativi e
verificare le modalità di azione.
3.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei
momenti informali in modo diretto Il ragazzo SCN verifica il comportamento e
l'attendibilità del progetto educativo nel corso della
giornata in ambito quotidiano. 3.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei
momenti formali in modo diretto
3.6 Coinvolgimento delle scuole e degli oratori del
territorio con l’attivazione e l’organizzazione di
nuovi percorsi a tema per scuole e oratori che
favoriscano la presenza di giovani dentro il servizio e
l’uscita degli ospiti sul territorio all’interno di un
contesto di positiva normalità.
Il ragazzo in SCN, insieme all'equipe educativa,
prepara percorsi di formazione per l'esterno su vari
temi cari al servizio e contribuisce
all'implementazione.
3.7 Presenza e supporto agli operatori durante i
momenti di convivenza, che sono estremamente
impegnativi ma anche fondamentali tappe dentro il
percorso educativo del ragazzo.
3.8 Preparazione di una relazione da presentare
all’equipe educativa rifacendosi a quanto osservato
ed annotato in precedenza
Il ragazzo prepara una relazione sulle sue
osservazioni da presentare all'equipe.
Sede di
attuazione Azioni
Descrizione delle attività e del ruolo del ragazzo in
SCN
5) Codice
helios
135446 –
Progetto
Vivere al
Sole
I giovani in servizio civile volontario parteciperanno ai diversi momenti di programmazione, gestione e
verifica dei percorsi socio-educativi generali e personalizzati implementati dal servizio.
La loro presenza sarà motivata in modo particolare dalla cura degli aspetti relazionali ed educativi a
supporto degli educatori professionali, rispettando ed integrando le specifiche professionalità presenti
con l’obiettivo di valorizzare le motivazioni, la specificità, le capacità e le risorse di ogni singolo volontario.
Nel dettaglio, è prevista la partecipazione attiva a:
• riunioni settimanali di programmazione e di verifica delle attività;
• riunioni periodiche di supervisione degli aspetti educativi e psicologici;
• gestione delle attività socio-educative e di animazione normalmente previste durante la settimana;
• partecipazione ad attività laboratoriali basate su tecniche espressive, teatrali e creative;
• eventuali attività di socializzazione particolari (gite, vacanze, feste, ecc.);
• momenti di formazione promossi dal servizio durante l’anno;
• attività di sensibilizzazione sulle tematiche collegate al progetto e/o al volontariato rivolte al territorio (incontri, riunioni, assemblee, percorsi formativi, ecc.).
1.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo
una volta alla settimana per condividere il progetto
educativo e per verificare la situazione attuale.
Il ragazzo in SCN partecipa all’equipe educativa e si
impegna, con il tempo, ad avere un ruolo attivo
nella vita della comunità.
1.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto
educativo che ha contribuito ad individuare,
seguendo tutti i giorni il suo time sheet con gli
impegni.
1.3 L'equipe educativa si incontra una volta a
settimana e discute in modo approfondito dei
singoli casi per monitorare i percorsi educativi e
verificare le modalità di azione.
1.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei
momenti informali in modo diretto
1.6 Il ragazzo in SCN incontra lo psicologo
nell’ambito di equipe allargate mensili.
2.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i
ragazzi che giungono al servizio. Il ragazzo in SCN partecipa in modo attivo alle
attività proposte, si propone di attivarne anche di
nuove a seconda delle sue capacità e inclinazioni.
Sarà proprio in queste situazioni che potrà avviare il
suo percorso di inserimento e di osservazione dei
ragazzi ospiti.
2.2 Inserimento nella vita di comunità con la
partecipazione ai momenti di vita comunitaria
(gioco ed attività sportive, riordino della comunità,
pasti, gestione del tempo libero, eventuali uscite e
gite)
2.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti
2.4 Partecipazione ai laboratori creativi che
permettono lo sviluppo della sfera emotiva del
ragazzo.
2.5 Supporto nelle serate che prevedono il
laboratorio alla genitorialità.
3.1 Programmare e progettare con l'equipe
educativa della struttura e l'equipe animativa degli
oratori dei Comuni, un'attività di scambio tra
coetanei per sostenere le dinamiche relazionali tra
gli adolescenti degli oratori e delle strutture stesse.
Il ragazzo in SCN è al servizio della equipe educativa
per i progetti interni o esterni alla comunità,
sempre secondo le sue capacità e inclinazioni
3.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle
situazioni ludico - ricreative progettate con gli
oratori all'interno della struttura.
3.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore
della comunità e di un animatore della parrocchia
gestiranno le situazioni ludico-ricreative
promuovendo attività formativo-culturali, quali:
feste a tema, visite ai musei, varie attività formative.
3.4 Promozione di azioni formative presso i Comuni
e le Parrocchie del territorio per sensibilizzare i
giovani e gli adolescenti residenti alle tematiche
legate alla devianza minorile e ai diritti del fanciullo.
3.5 Organizzazione di una giornata di Open Day
all'interno delle due strutture per sensibilizzare la
cittadinanza e portare a conoscenza delle attività
degli istituti.
9.4) Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica
delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività (*)
Sede di attuazione Risorse umane
1) Codice helios
14450 - Comunità
Don Lorenzo Milani
Personale retribuito:
1 educatore assunto a tempo pieno: responsabile dei progetti educativi individuali e della
gestione del servizio;
1 psicologo: coordinatore dell'equipe educativa, sostegno psicologico ai minori;
1 legale rappresentante sacerdote: gestione amministrativa legale della struttura;
12 educatori assunti part-time: gestione delle attività quotidiane dei minori, gestione dei
progetti educativi individualizzati, programmazione delle attività ludico-ricreative.
Personale volontario:
15 volontari: sostegno extrascolastico per i minori iscritti a scuola e sostegno alla vita di
comunità.
2) Codice helios
7595 - Istituto suore
delle poverelle -
Istituto Palazzolo
Casa dei Ragazzi
Personale retribuito:
N° 1 coordinatore responsabile: responsabile delle attività educative della struttura, della
stesura dei progetti individualizzati, della conduzione delle equipe educative, della gestione
dei colloqui coni minori, della gestione quotidiana delle attività, operatore locale di progetto;
N° 4 educatori full-time: gestione educativa delle giornate dei minori, programmazione delle
attività di doposcuola, sviluppo di attività didattiche;
N°1 coordinatore responsabile del centro diurno: programmazione delle attività dei minori nel
centro diurno, colloqui con le famiglie, redazione dei progetti personalizzati;
N°1 coordinatore responsabile della comunità : programmazione delle attività dei minori
nella comunità, colloqui con le famiglie, redazione dei progetti personalizzati;
N°2 educatore part-time per il centro diurno: responsabili delle attività aggregative e della
gestione quotidiana delle attività dei volontari del sostegno extrascolastico.
Personale volontario:
N°7 volontari: sostegno extra scolastico
3) Codice helios
62600 - Istituto S.
Giorgio della
Compagnia di Gesù -
Minori
Personale retribuito:
N°1 coordinatore educativo: educatore e coordinatore dell’equipe, gestore dei colloqui con le
famiglie, orientamento e stesura dei progetti; gestione quotidiana delle attività, rapporti con
altre agenzie; Operatore locale di progetto;
N°3 educatori: responsabili delle attività aggregative, colloqui, gestione quotidiana delle
attività, colloqui con i minori e le famiglie , supervisione situazioni particolari ,
coordinamento e sviluppo attività didattiche;
N°1 psicologa: assistenza quotidiana allo studio;
N°2 assistenti compiti
N°2 animatori
N°1 assistente sociale
Personale volontario:
N°70 volontari: studenti scuole superiori e adulti
4) Codice helios
79793 - Opera
Diocesana Patronato
San Vincenzo -
Minori
Personale retribuito
n. 1 responsabile psicologo: funzioni di supervisione sui casi accolti, degli redazione delle
linee educative e controllo sul lavoro svolto. La responsabile tiene i contatti con l’esterno;
n. 3 educatori: coordinamento delle attività aggregative, colloqui, gestione quotidiana delle
attività;
n. 1 barista: gestione del bar e della sala giochi;
n. 2 addetti alla pulizia delle strutture: pulizia degli ambienti.
Personale volontario
N°4 educatori addetti al sostegno scolastico: sostegno extrascolastico per preadolescenti e
adolescenti;
N°3 animatori: attività di animazione informale nel cortile della struttura per adolescenti e
preadolescenti;
N°1 psicologo: coordinamento dei volontari che gestiscono l’attività di sostegno
extrascolastico;
N°3 addetti alla segreteria: gestione dei processi di protocollo in entrata e in uscita e della
contabilità ordinaria;
N°2 sacerdoti: direzione spirituale e organizzativa della struttura e dei minori.
5) Codice helios
135446 – Progetto
Vivere al Sole
L’equipe educativa è composta da:
• 1 psico-pedagogista, responsabile dell’area famiglie e minori per l’Associazione;
• 1 educatore professionale full time con compiti di coordinamento del servizio;
• 1 educatore part-time professionale impegnato nella gestione dei progetti educativi personalizzati;
• 1 esperta per la conduzione di Laboratori di Arte-terapia;
• 1 psicologo con funzioni di supervisione degli operatori e dei volontari. A tale equipe, è affiancato un gruppo di 4 volontari che collaborano con gli educatori nella
gestione dei servizio.
Sono inoltre impegnati costantemente nel servizio tirocinanti universitari ed altri tirocinanti
di scuole superiori ad indirizzo sociale (mediamente 3-4 all’anno).
Il gruppo delle famiglie risorsa è coordinato da 1 volontario dell’associazione e vi partecipano
6 famiglie, 3 delle quali hanno in atto esperienze di affido, mentre 2 hanno offerto
disponibilità a supporto del centro diurno.
2. Suddivisione dei compiti per azione
Sede di attuazione Azioni Risorse umane
1) Codice helios
14450 - Comunità
Don Lorenzo Milani
1.1 realizzazione, da parte del responsabile degli educatori, del
primo colloquio preliminare con ogni ragazzo ospite che deve
essere inserito.
N° 1 coordinatore della
vita di comunità
1.2 Inserimento dei giovani in SCN nella sotto-comunità educativa
dove il ragazzo vive i momenti informali (pasti e preparazione,
momenti ludici post cena e proposte legate alla microcomunità)
in modo da istaurare un rapporto educativo basato sulla fiducia e
il rispetto.
1 educatore assunto a
tempo pieno
1 psicologo
1 legale rappresentante
sacerdote
1.3 Partecipazione ai laboratori ergoterapici (assemblaggio,
cartotecnica, stamperia, falegnameria, gestione degli orti e della
stalla) in base alle inclinazioni del ragazzo.
12 educatori assunti
part-time
1.4 Accompagnamento alla gestione economica della paga
settimanale dei ragazzi
1.5 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13:30
alle 15) prima dell'inizio dei laboratori
1.6 Organizzare tornei sportivi, di playstation, merende e gestire
il momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17 alle 18:30.
1.7 Gestione serale con attività varie (teatro, piscina, cineforum,
uscite mirate, uscite nel fine settimana, cene a casa di volontari)
1.8 Sostegno scolastico ai minori che frequentano la scuola 15 volontari
2.1 L'educatore di riferimento e il ragazzo in SCN incontrano il
ragazzo una volta alla settimana per verificare la situazione
attuale e aggiornata del ragazzo.
1 educatore assunto a
tempo pieno
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time
sheet con gli impegni.
12 educatori assunti
part-time
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute
in modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi
educativi e verificare le modalità di azione.
1 educatore assunto a
tempo pieno
1 psicologo
1 legale rappresentante
sacerdote
12 educatori assunti
part-time
2.4 Verifica con il coordinatore dell'andamento comportamentale
dei minori durante i momenti informali.
1 educatore assunto a
tempo pieno
2.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto Educatore presente
2.6 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il giovane per
iniziare a valutare un possibile futuro reinserimento nel territorio
di provenienza.
1 educatore assunto a
tempo pieno
3.1 Se il vissuto del giovane ha precedenti di assunzione sostanze
e dipendenza, predisporre una collaborazione con il SERT di
Bergamo per completare il progetto educativo.
1 educatore assunto a
tempo pieno
3.2 Sostenere il giovane nel percorso di disintossicazione a cura
del SERT, accompagnandolo nei momenti significativi di incontro
e nei momenti difficili presso la comunità
1 psicologo
3.3 Predisporre delle equipe integrate tra l'educatore di
riferimento, l'assistente sociale del Sert e l'Assistente sociale di
riferimento del giovane (Comune di residenza)
1 educatore assunto a
tempo pieno
1 psicologo
3.4 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il giovane per
iniziare a valutare un possibile futuro reinserimento nel territorio
1 educatore assunto a
tempo pieno
di provenienza.
4.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della
struttura e l'equipe animativa degli oratori dei Comuni, un'attività
di scambio tra coetanei per sostenere le dinamiche relazionali tra
gli adolescenti degli oratori e delle strutture stesse.
12 educatori assunti
part-time
4.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle serate ludico -
ricreative progettate con gli oratori all'interno della struttura. Ragazzi SCN
4.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore della
comunità e di un animatore della parrocchia gestiranno le serate
ludico-ricreative promuovendo attività formativo-culturali quali:
feste a tema, visite ai musei, varie attività formative.
Ragazzi SCN
4.4 Predisposizione delle condizioni per poter creare una equipe
integrata e multidisciplinare tra i referenti delle strutture
comunitarie e le istituzioni pubbliche.
Ragazzi SCN
4.5 Promozione di azioni formative presso i Comuni e le
Parrocchie del territorio per sensibilizzare i giovani e gli
adolescenti residenti alle tematiche legate alla devianza minorile
e ai diritti del fanciullo.
1 educatore assunto a
tempo pieno
4.6 Organizzazione di una giornata di Open Day all'interno delle
due strutture per sensibilizzare la cittadinanza e portare a
conoscenza delle attività degli istituti.
1 legale rappresentante
sacerdote
12 educatori assunti
part-time
Sede di attuazione Azioni Risorse umane
2) Codice helios 7595
- Istituto suore delle
poverelle - Istituto
Palazzolo Casa dei
Ragazzi
1.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i ragazzi che
giungono al servizio.
N° 1 coordinatore
responsabile, Ragazzi
SCN
1.2 Inserimento nella quotidianità della struttura con la
partecipazione ai momenti di vita comunitaria (gioco ed attività
sportive, riordino della comunità, pasti, gestione del tempo
libero, eventuali uscite e gite)
N° 1 coordinatore
responsabile, Ragazzi
SCN
1.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti
N°7 volontari per il
sostegno extra
scolastico, Ragazzi SCN
1.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono lo
sviluppo della sfera emotiva del ragazzo.
N° 1 coordinatore
responsabile N°7
volontari per il sostegno
extra scolastico, Ragazzi
SCN
1.5 Gestione serale delle attività
N° 1 coordinatore resp,
N° 4 educatori full-time,
Ragazzi SCN
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla
settimana per condividere il progetto educativo e per verificare la
N° 1 coordinatore
responsabile, N° 4
situazione attuale. educatori full-time
N°1 coordinatore
responsabile del centro
diurno
N°1 educatore full-time
per il centro diurno
Ragazzi SCN
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time
sheet con gli impegni.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute
in modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi
educativi e, tramite il referente d’equipe, consegna come
mandato delle modalità di azione a cui il ragazzo si deve attenere.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
3.1 Attivazione o sostegno di almeno uno dei laboratori pratici di
produzione di oggettistica.
N° 1 coordinatore
responsabile
Ragazzi in SCN
3.2 Progettazione e realizzazione, in collaborazione con qualche
ragazzo ospite, del materiale informativo sulla struttura e
formulazione di una testimonianza, orale o scritta, per la
parrocchia.
3.3 Gestione, insieme al referente d’equipe, del gruppo dei
volontari in caso di eventi particolarmente significativi attraverso
una calendarizzazione delle presenze dei volontari.
Sede di attuazione Azioni Risorse umane
3) Codice helios
62600 - Istituto S.
Giorgio della
Compagnia di Gesù -
Minori
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella struttura nei
momenti formali ed informali
N°1 coordinatore
educativo, Ragazzi SCN
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività laboratoriali e ricreative
per 3 pomeriggi a settimana. L’Affiancamento è occasione di
incontro e di costruzione di relazioni significative.
N°1 coordinatore
educativo,
N°3 educatori,
N°1 psicologa,
N°2 assistenti compiti,
N°2 animatori
Ragazzi in SCN
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13:30
alle 15) prima dell'inizio dei laboratori o del lavoro extrascolastico
1.4 Organizzazione di tornei sportivi, di playstation, merende
1.5 Organizzazione di corsi extrascolastici per sostenere i ragazzi
nell'attività didattica.
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla
settimana per condividere il progetto educativo e per verificare la
situazione attuale.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time
sheet con gli impegni.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute
in modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi
educativi e verificare le modalità di azione.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
3.1 L'educatore incontra le famiglie in momenti individuali per
verificare il percorso intrapreso, per verificare il loro
coinvolgimento nel percorso del minore e verificare eventuali
difficoltà.
N°1 coordinatore
educativo, N°1
educatore, N°1
assistente sociale
3.2 Attivazione dei contatti con i Servizi Sociali della città, qualora
si manifesti la necessità.
N°1 coordinatore
educativo, N°1
educatore, N°1
assistente sociale
3.3 Organizzazione di incontri di formazione e sensibilizzazione
per genitori su vari temi di comune importanza e di momenti di
condivisione tra le famiglie.
N°1 coordinatore
educativo, N°1
educatore, N°1
assistente sociale
4.1 Realizzazione di "tavole rotonde informali" a cui partecipano i
ragazzi in SCN e i ragazzi ospiti.
N°1 educatore
N°1 psicologa Ragazzi
SCN
4.2 Implementazione di percorsi interni sul tema dello straniero e
dell'accoglienza.
N°1 coordinatore
educativo Ragazzi SCN
4.3 Organizzazione di iniziative congiunte tra il servizio e
l'Oratorio del territorio per riattivare i contatti nella comunità.
N°1 coordinatore
educativo Ragazzi SCN
4.4 Organizzazione di un open day per far conoscere il servizio al
territorio.
N°1 coordinatore
educativo Ragazzi SCN
Sede di attuazione Azioni Risorse umane
4) Codice helios
79793 - Opera
Diocesana Patronato
San Vincenzo -
Minori
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella struttura nei
momenti formali ed informali
n. 1 responsabile
psicologo
n. 3 educatori
n. 1 barista
Ragazzi SCN
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività laboratoriali e ricreative
per 3 pomeriggi a settimana. L’Affiancamento è occasione di
incontro e di costruzione di relazioni significative.
N°4 educatori addetti al
sostegno scolastico
N°3 animatori
N°1 psicologo
N°3 addetti alla
segreteria
N°2 sacerdoti
Ragazzi SCN
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle 13:30
alle 15) prima dell'inizio dei laboratori o del lavoro extrascolastico N°3 animatori
1.4 Organizzare tornei sportivi, di playstation, merende e gestire
il momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17 alle 18:30.
N°3 animatori Ragazzi
SCN
1.5 Proposta di momenti di convivenza che permettano ai ragazzi
di vivere in comunità, condividendo momenti formali e informali
N°3 animatori
N°3 addetti alla
e che permettano agli educatori di osservare i ragazzi in vari
momenti della giornata.
segreteria
N°2 sacerdoti Ragazzi
SCN
2.1 Supporto per le attività di recupero e sostegno per 4
pomeriggi a settimana. N°4 educatori addetti al
sostegno scolastico
N°3 animatori n. 1
responsabile psicologo
Ragazzi SCN
n. 3 educatori
2.2 Attivazione di nuovi laboratori ergoterapici per poter fare un
bilancio delle capacità del ragazzo e perfezionare il percorso
educativo individuale.
2.3 Ricerca e avvio di piccoli lavori per mettersi alla prova
2.4 Organizzazione di momenti di discussione che coinvolgano i
ragazzi su temi specifici e cari ai ragazzi.
3.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla
settimana per condividere il progetto educativo e per verificare la
situazione attuale.
n. 1 responsabile
psicologo
n. 3 educatori N°3
animatori
N°1 psicologo
Ragazzi SCN
3.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time
sheet con gli impegni.
3.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute
in modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi
educativi e verificare le modalità di azione.
3.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
3.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti formali
in modo diretto
3.6 Coinvolgimento delle scuole e degli oratori del territorio con
l’attivazione e l’organizzazione di nuovi percorsi a tema per
scuole e oratori che favoriscano la presenza di giovani dentro il
servizio e l’uscita degli ospiti sul territorio all’interno di un
contesto di positiva normalità.
3.7 Presenza e supporto agli operatori durante i momenti di
convivenza, che sono estremamente impegnativi ma anche
fondamentali tappe dentro il percorso educativo del ragazzo.
3.8 Preparazione di una relazione da presentare all’equipe
educativa rifacendosi a quanto osservato ed annotato in
precedenza
Sede di attuazione Azioni Risorse umane
5) Codice helios
135446 – Progetto
Vivere al Sole
1.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta alla
settimana per condividere il progetto educativo e per verificare la
situazione attuale.
Psico-pedagogista,
educatore, educatore
part time
1.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo che ha
contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il suo time
sheet con gli impegni.
Psico-pedagogista,
educatore, educatore
part time
1.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e discute
in modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi
educativi e verificare le modalità di azione.
Psico-pedagogista,
educatore, educatore
part time, ragazzo in
SCN, esperta laboratori,
psicologo
1.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti educatore part time,
informali in modo diretto ragazzo in SCN
1.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti formali
in modo diretto
educatore part time,
ragazzo in SCN
1.6 Il ragazzo in SCN incontra lo psicologo nell’ambito di equipe
allargate mensili
Psicologo, psico-
pdagogista, ragazzo in
scn
2.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i ragazzi che
giungono al servizio.
Psicologo, psico-
pdagogista, ragazzo in
scn
2.2 Inserimento nella vita di comunità con la partecipazione ai
momenti di vita comunitaria (gioco ed attività sportive, riordino
della comunità, pasti, gestione del tempo libero, eventuali uscite
e gite)
Psicologo, psico-
pdagogista, educatore
part time, esperta
laboratori, ragazzo in
SCN, volontari
2.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti ragazzo in SCN,
volontari
2.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono lo
sviluppo della sfera emotiva del ragazzo.
ragazzo in SCN,
volontari, esperta
laboratori
2.5 Supporto nelle serate che prevedono il laboratorio alla
genitorialità.
ragazzo in SCN,
volontari, esperta
laboratori, psicologo,
psicopedagogista
3.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della
struttura e l'equipe animativa degli oratori dei Comuni, un'attività
di scambio tra coetanei per sostenere le dinamiche relazionali tra
gli adolescenti degli oratori e delle strutture stesse.
educatore, educatore
part time, ragazzo in
SCN, esperta laboratori,
psicologo
3.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle situazioni ludico -
ricreative progettate con gli oratori all'interno della struttura.
3.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore della
comunità e di un animatore della parrocchia gestirà le situazioni
ludico-ricreative promuovendo attività formativo-culturali, quali:
feste a tema, visite ai musei, varie attività formative.
3.4 Promozione di azioni formative presso i Comuni e le
Parrocchie del territorio per sensibilizzare i giovani e gli
adolescenti residenti alle tematiche legate alla devianza minorile
e ai diritti del fanciullo.
3.5 Organizzazione di una giornata di Open Day all'interno delle
due strutture per sensibilizzare la cittadinanza e portare a
conoscenza delle attività degli istituti.
10) Numero degli operatori volontari da impiegare nel
progetto (*) 8
11) Numero posti con vitto e alloggio (*)
12) Numero posti senza vitto e alloggio (*)
13) Numero posti con solo vitto (*) 8
Sedi di attuazione codice helios numero di posti con solo vitto
1) Comunità Don Lorenzo Milani 14450 2
2) Istituto Palazzolo Casa dei Ragazzi 7595 1
3) Istituto S. Giorgio della Compagnia di Gesù 62600 2
4) Opera Diocesana Patronato San Vincenzo 79793 2
5) Progetto Vivere al Sole 135446 1
14) Numero ore di servizio settimanali degli operatori
volontari,
oppure, in alternativa, monte ore annuo (*)
25
15) Giorni di servizio settimanali degli operatori volontari
(minimo 5, massimo 6) (*) 5
16) Eventuali particolari obblighi degli operatori volontari durante il periodo di servizio:
Partecipazione al percorso formativo previsto a livello diocesano e ai corsi di formazione residenziali che, a seconda dei progetti approvati e finanziati dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, potranno essere organizzati anche d’intesa con altre Caritas diocesane della stessa regione, anche fuori dal Comune e dalla provincia ove si svolge il proprio progetto, in date e luoghi che verranno comunicati al Dipartimento prima dell’avvio del progetto. Partecipazione ai momenti di verifica dell’esperienza di servizio civile con la Caritas diocesana e/o le sedi di attuazione svolti su base periodica (quindicinale-mensile) e previsti a metà e a fine servizio con momenti residenziali in date e luoghi che verranno tempestivamente comunicati al Dipartimento. Partecipazione al monitoraggio periodico, con la compilazione obbligatoria di questionari on-line (al 1°, al 4° e al 12° mese di servizio). Disponibilità alla partecipazione ai momenti formativi e di verifica e monitoraggio anche se svolti di sabato e di domenica o in altri giorni festivi (con successivo recupero). Disponibilità al trasferimento temporaneo della sede in caso di eventi di formazione, aggiornamento e sensibilizzazione (es. 12 marzo: incontro nazionale giovani in servizio civile).
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
17) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato (*):
N. Sede di
attuazione
del progetto Comune Indirizzo
Cod.
ident.
sede
N. vol. per
sede
Nominativi degli Operatori Locali di
Progetto Nominativi dei Responsabili Locali di Ente
Accreditato
Cognome e
nome Data di
nascita C.F. Cognome e
nome Data di
nascita C.F.
1 Comunità Don Lorenzo
Milani SORISOLE [Bergamo]
VIA MADONNA DEI CAMPI 38, 14450 2 Romano Elena 22/02/1984 RMNLNE84B66I628H Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
2 Istituto Palazzolo Casa
dei Ragazzi
TORRE BOLDONE [Bergamo]
VIA RIMEMBRANZE 2, 7595 1 Andrea Cefis 22/04/1977 CFSNDR77D22G856M Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
3 Istituto S. Giorgio della
Compagnia di Gesù BERGAMO [Bergamo]
VIA S. GIORGIO, 1 62600 2 Laura Scaglia 10/04/1978 SCGLRA78D50L400D Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
4 Opera Diocesana
Patronato San Vincenzo BERGAMO [Bergamo]
VIA GAVAZZENI, 3 79793 2 Isacco Gregis
14/09/1977 GRGSCC77P14A794O
Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
5 Progetto Vivere al Sole VERDELLO (BG) VIA MAGENTA, 28 135446 1 Meli Paolo 19/02/68 MLEPLA68B19L388R Angeloni Giacomo
31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
18) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile universale con indicazione delle
ore dedicate:
Le attività permanenti di promozione del servizio civile si propongono di sensibilizzare l’opinione pubblica ai valori della solidarietà, della pace, della nonviolenza e della mondialità e in particolare alle possibilità offerte dal servizio civile e/o altre forme di impegno civile dei giovani. Esse tengono altresì conto del patrimonio dell’esperienza accumulata dalle Caritas in Italia in ordine all’obiezione di coscienza e al servizio civile. ATTIVITÀ PERMANENTI DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO NAZIONALE Sito di Caritas Italiana www.caritas.it Foglio informativo quindicinale on line “InformaCaritas” di Caritas Italiana Mensile della Caritas Italiana “Italia Caritas” Sito del Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile www.esseciblog.it Sito www.antennedipace.org della “Rete Caschi Bianchi” (per il servizio all’estero) Social media (Facebook, Twitter, YouTube…) Stampa di pieghevoli, poster e altro materiale sul servizio civile. Incontro nazionale dei giovani in servizio civile in occasione della festa di San Massimiliano martire (12 marzo). Marcia per la pace (31 dicembre) organizzata dall’Ufficio nazionale CEI per i problemi sociali e il lavoro, Pax Christi, Azione Cattolica e Caritas Italiana. In collaborazione con la Conferenza Nazionale Enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui la Caritas Italiana è socio, presentazione pubblica del rapporto annuale degli enti membri della CNESC. ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE PRIMA DELL’AVVIO DEL PROGETTO Nel territorio della chiesa di Bergamo sono utilizzati i seguenti strumenti per la sensibilizzazione a livello provinciale:
• Campagna social network;
• Pieghevoli e locandine contenenti una prima informazione sul Servizio Civile;
• Articoli su L’Eco di Bergamo e Sant’Alessandro.org (notiziario web della Diocesi);
• Pubblicizzazione attività del servizio civile sul sito internet www.caritasbergamo.it;
• Newsletter Caritas Bergamo;
• Conferenza Lombarda Enti Servizio Civile (CO.LOMBA) che in particolare organizza eventi di promozione del progetto e distribuisce materiale informativo presso la sede principale dell’associazione e nelle sedi territoriali degli enti aderenti.
Oltre a queste azioni, saranno organizzati incontri:
• Incontri nelle scuole superiori della provincia di Bergamo (con una media di 15 ore all’anno)
• Comunicazione alle parrocchie, agli oratori e alle Caritas parrocchiali (con una media di 15 ore all’anno);
• Coinvolgimento nelle attività e proposte in vista delle attività dei giovani nel periodo estivo dell’Ufficio Pastorale dell’età evolutiva (con una media di 5 ore all’anno);
Totale ore dedicate prima dell’avvio del progetto: 35
ATTIVITÀ DI PROMOZIONE E SENSIBILIZZAZIONE A LIVELLO LOCALE SVOLTE DURANTE LO SVOLGIMENTO DEL PROGETTO Nel corso dello svolgimento del Servizio Civile saranno organizzati incontri di sensibilizzazione nelle scuole e nelle
parrocchie con la partecipazione dei ragazzi in SCN che vorranno far conoscere la loro esperienza anche ad altri
ragazzi.
Si prevede che nel corso dell’anno sarà possibile organizzare un totale di 15 ore di sensibilizzazione.
Totale ore dedicate durante il servizio civile: 15 ore
Totale complessivo ore di promozione e sensibilizzazione: 50 ore
19) Criteri e modalità di selezione degli operatori volontari non verificati in sede di accreditamento (*)
(NON COMPILARE)
20) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)
SI
21) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’ andamento delle attività del progetto (*)
(NON COMPILARE)
22) Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)
SI
23) Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dal
decreto legislativo, n. 40 del 6 marzo 2017:
Ai giovani non è richiesto alcun requisito specifico, solo l’adesione e la condivisione del progetto.
24) Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto:
Il progetto prevede l’impiego di risorse finanziarie aggiuntive destinate: 1. alla copertura della quota-parte che il personale dipendente di cui alla voce 9.4 dedica al progetto; 2. alle attività di formazione specifica previste alla voce 40 e 41; 3. alle risorse tecniche e strumentali dedicate al progetto previste alla voce 26; 4. alle attività di promozione di cui alla voce 18;
secondo la seguente ripartizione:
Voci di spesa in quota parte del personale retribuito (cfr voce 9.4) Risorse finanziarie
Totale spesa
Voci di spesa formazione specifica Risorse finanziarie
Attrezzature informatiche € 100,00
Kit didattico € 200,00
Logistica locali € 500,00
Totale spesa € 800,00
Voci di spesa risorse tecniche e strumentali (come da voce 26) Risorse finanziarie
Totale spesa
Voci di spesa promozione del progetto (come da voce 18) Risorse finanziarie
Depliant volantini e manifesti da distribuire nei laboratori e nei convegni € 500,00
Totale spesa € 500,00
TOTALE RISORSE FINANZIARIE AGGIUNTIVE: € 1.300,00
25) Eventuali reti a sostegno del progetto (partners):
Partner Caratte
ristiche
Apporto al progetto Riferimento
Agenzia per
l’integrazione
(C.F 95129540167)
Non
profit
Il lavoro dell’ente si concentrerà nelle seguenti sedi di attuazione:
Codice helios 62600 - Istituto S. Giorgio della Compagnia di Gesù –
Minori-.
In particolare l’azione si concentrerà nell’ambito della realizzazione
dell’azione “2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e
discute in modo approfondito dei singoli casi per monitorare i percorsi
educativi e verificare le modalità di azione”, con l’eventuale fornitura
del servizio di mediazione culturale da parte di personale esperto.
Lettera di
partnership
firmata
allegata
AFP PATRONATO
SAN VINCENZO Cf
8003989015)
Non
profit
Il lavoro dell’ente si concentrerà nelle seguenti sedi di attuazione:
Codice helios 62600 - Istituto S. Giorgio della Compagnia di Gesù -
Minori
In particolare l’azione si concentrerà nell’ambito della realizzazione
dell’azione “1.5 Organizzazione di corsi extrascolastici per sostenere i
ragazzi nell'attività didattica” per un confronto diretto sulle eventuali
esigenze dell’alunno.
Lettera di
partnership
firmata
allegata
CO.LOMBA (c.f.
97243830151)
non
profit
CO.LOMBA si impegnerà nell’ambito delle attività di promozione e
informazione previste dal progetto, avvalendosi dei suoi abituali
strumenti di lavoro
Lettera di
partnership
firmata
allegata
Fondazione Luigi
Clerici (Cf
8003769015)
No
profit
Collaborazione nella realizzazione di un percorso per la rilevazione,
valutazione e certificazione delle competenze dei giovani in servizio
civile per realizzare un Bilancio delle Competenze
Lettera di
partnership
firmata
allegata
26) Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto (*)
Sede: 1) Codice helios 14450 - Comunità Don Lorenzo Milani
Obiettivo generale: Le Comunità alloggio che accolgono ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 18 anni, allontanati
dalle famiglie di origine con decreto del tribunale o perché orfani di entrambi i genitori, si fanno carico dei minori
accompagnandoli in un percorso fino al reinserimento nella famiglia d’origine o in famiglie affidatarie laddove vi
siano le condizioni, o verso l’indipendenza e l’autonomia. Il minore viene supportato nella crescita psico-fisica,
affettiva e cognitiva durante tutta la permanenza in struttura per permettere uno sviluppo sereno e consapevole
di sé e della situazione nella quale si trova temporaneamente a vivere.
Obiettivo specifico: 1. Miglioramento, grazie alla presenza dei ragazzi in SCN, in termini qualitativi e quantitativi
dell’approccio educativo con i ragazzi ospiti, tendente a creare uno spazio di ascolto entro il quale elaborare
strategie per affrontare il disagio ma anche ad offrire percorsi educativi diversificati ed altamente personalizzati.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 realizzazione, da parte del responsabile degli educatori,
del primo colloquio preliminare con ogni ragazzo ospite
che deve essere inserito.
1 salottino, 1 telefono, materiale di cancelleria per la
costruzione della cartella personale (carta, penne,
archivio…), sedie, scrivanie.
1.2 Inserimento dei giovani in SCN nella sotto-comunità
educativa dove il ragazzo vive i momenti informali (pasti e
preparazione, momenti ludici post cena e proposte legate
alla microcomunità) in modo da instaurare un rapporto
educativo basato sulla fiducia e il rispetto.
1 comunità con 16 posti letto con: una cucina con frigo,
6 fornelli, 2 forni, 10 tavoli e 50 sedie.
1.3 Partecipazione ai laboratori ergoterapici (assemblaggio,
cartotecnica, stamperia, falegnameria, gestione degli orti e
della stalla) in base alle inclinazioni del ragazzo.
1 orto e materiali di coltivazione (rastrelli, pale,
sementi, fertilizzanti, canne e impianti di irrigazione), 1
laboratorio di assemblaggio (tavoli, sedie, camici e
guanti), 1 laboratorio di cartotecnica (carta, colla,
cartoni, pinze e pinzartici in materiale variabile), 1
laboratorio di rilegatura (carta, cartone e colle in
quantità variabile), 1 laboratorio di falegnameria
(legno, colle, vernici, pialle e seghe), 1 stalla con 15
maiali.
1.4 Accompagnamento alla gestione economica della paga
settimanale dei ragazzi
materiale di cancelleria per la costruzione della cartella
personale, sedie, scrivanie, 4 calcolatrici.
1.5 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle
13:30 alle 15) prima dell'inizio dei laboratori
2 campi da calcio, 1 campo da pallavolo, carte da gioco,
dama, calcio balilla.
1.6 Organizzare tornei sportivi, di playstation, merende e
gestire il momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17
alle 18:30.
televisore, playstation, cucina.
1.7 Gestione serale con attività varie (teatro, piscina,
cineforum, uscite mirate, uscite nel fine settimana, cene a
casa di volontari)
1 camper, 1 furgone, 2 automobili
1.8 Sostegno scolastico ai minori che frequentano la scuola 1 salottino, 1 telefono, carta e penna
Obiettivo specifico: 2. Coniugare l’assunzione di responsabilità personale in merito alla vicenda penale e l’esigenza
di offrire percorsi riparatori e recuperanti rispetto ad un percorso evolutivo che va rimesso in moto, ricollocando il
reato nel vissuto unico ed individuale della persona e ricondotto alla più ampia esperienza della persona stessa.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 L'educatore di riferimento e il ragazzo in SCN
incontrano il ragazzo una volta alla settimana per verificare
la situazione attuale e aggiornata del ragazzo.
1 salottino, 1 telefono, materiale di cancelleria per la
costruzione della cartella personale (carta, penne,
archivio…), sedie, scrivanie.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo
che ha contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il
suo time sheet con gli impegni.
1 comunità con 16 posti letto con: una cucina con frigo,
6 fornelli, 2 forni, 10 tavoli e 50 sedie.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e
discute in modo approfondito dei singoli casi per
monitorare i percorsi educativi e verificare le modalità di
azione.
1 salottino, carta, penna e archivio, armadio con la
chiave.
2.4 Verifica con il coordinatore dell'andamento
comportamentale dei minori durante i momenti informali. 1 comunità con 16 posti letto con: una cucina con frigo,
6 fornelli, 2 forni, 10 tavoli e 50 sedie. 2.5 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
2.7 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il
giovane per iniziare a valutare un possibile futuro
reinserimento nel territorio di provenienza.
telefono, cartelle personale.
Obiettivo specifico: 3. Il ragazzo ospite percepisce e vive la sua esperienza di dipendenza nel quadro più ampio
dell’individualità della persona e del suo contesto familiare e sociale, favorendo la riattivazione della progettualità
di vita al di là dei luoghi comuni e dei limiti di tali esperienze.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 Se il giovane ha precedenti di assunzione sostanze e
dipendenza, predisporre una collaborazione con il SERT di
Bergamo per completare il progetto educativo.
1 salottino, telefono, fax, armadio con la chiave
3.2 Sostenere il giovane nel percorso di disintossicazione a
cura del SERT, accompagnandolo nei momenti significativi
di incontro e nei momenti difficili presso la comunità
2 appartamenti di autonomia con 5 posti letto con
cucina, stanza da letto e salotto
3.3 Predisporre delle equipe integrate tra l'educatore di
riferimento, l'assistente sociale del Sert e l'Assistente
sociale di riferimento del giovane (comune di residenza)
1 salottino, telefono, fax, armadio con la chiave
3.4 Informare la famiglia sui percorsi intrapresi con il
giovane per iniziare a valutare un possibile futuro
reinserimento nel territorio di provenienza.
1 salottino, telefono, fax, armadio con la chiave
Obiettivo specifico: 4. Il servizio beneficia maggiormente della rete di servizi presente sul territorio e attiva
relazioni positive con la comunità locale, per inserire gli ospiti del servizio, creando nuove occasioni, in un contesto
di normalità positiva.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
4.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della
struttura e l'equipe animativa degli oratori dei Comuni,
un'attività di scambio tra coetanei per sostenere le
dinamiche relazionali tra gli adolescenti degli oratori e delle
strutture stesse.
1 comunità con 16 posti letto con : una cucina con
frigo, 6 fornelli, 2 forni, 10 tavoli e 50 sedie, 2 campi da
calcio, 1 campo da pallavolo, 1 stalla.
4.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle serate ludico -
ricreative progettate con gli oratori all'interno della
struttura.
1 sala riunioni, bicchieri, piatti, posate, generi
alimentari, tavoli e sedie.
4.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore della
comunità e di un animatore della parrocchia gestirà le
serate ludico-ricreative promuovendo attività formativo-
culturali quali: feste a tema, visite ai musei, varie attività
1 motocicletta, 1 bicicletta, 1 camper, 1 furgone 9
posti, 1 furgone cabinato, 2 automobili
formative.
4.4 Predisposizione delle condizioni per poter creare una
equipe integrata e multidisciplinare tra i referenti delle
strutture comunitarie e le istituzioni pubbliche.
1 salottino, telefono, fax, armadio con la chiave
4.5 Promozione di azioni formative presso i Comuni e le
Parrocchie del territorio per sensibilizzare i giovani e gli
adolescenti residenti alle tematiche legate alla devianza
minorile e ai diritti del fanciullo.
1 sala riunioni, proiettore e computer.
4.6 Organizzazione di una giornata di Open Day all'interno
delle due strutture per sensibilizzare la cittadinanza e
portare a conoscenza delle attività degli istituti.
la struttura stessa.
Sede: 2) Codice helios 7595 - Istituto suore delle poverelle - Istituto
Palazzolo Casa dei Ragazzi
Obiettivo generale: Le Comunità alloggio che accolgono ragazzi di età compresa tra gli 8 e i 18 anni, allontanati dalle famiglie di origine
con decreto del tribunale o perché orfani di entrambi i genitori, si fanno carico dei minori accompagnandoli in un percorso fino al
reinserimento nella famiglia d’origine o in famiglie affidatarie laddove vi siano le condizioni, o verso l’indipendenza e l’autonomia. Il minore
viene supportato nella crescita psico-fisica, affettiva e cognitiva durante tutta la permanenza in struttura per permettere uno sviluppo sereno e
consapevole di sé e della situazione nella quale si trova temporaneamente a vivere.
Obiettivo specifico: 1. Il ragazzo ospite è inserito in un contesto che gli consente di vivere con semplicità uno stile
famigliare che prevede un intervento educativo che si svolge nella quotidiana attività di studio, lavoro, svago, gioco.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i ragazzi
che giungono al servizio.
1 ufficio ad uso degli operatori con postazione pc con
connessione internet, 1 telefono, materiale di
cancelleria per la costruzione della cartella personale
(carta, penne, archivio…), sedie, scrivanie.
1.2 Inserimento nella quotidianità della struttura con la
partecipazione ai momenti di vita comunitaria (gioco ed
attività sportive, riordino della comunità, pasti, gestione
del tempo libero, eventuali uscite e gite)
1 cucina completa con 1 frigor, 5 fuochi cottura, 1
forno, 1 refettorio con 5 tavoli e 30 sedie, 1 campo
calcio, 1 campo basket, 1 campo pallavolo
1.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti tavoli, sedie, carta e penna.
1.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono lo
sviluppo della sfera emotiva del ragazzo.
4 computer connessi ad internet, 1 fax, 1 computer, 1
stampante.
1.5 Gestione serale delle attività 1 televisione, giochi in scatola, carte da gioco, 1
scacchiera per dama.
Obiettivo specifico: 2. Ogni ragazzo è titolare di un progetto educativo individualizzato (PEI) concordato con il
servizio sociale competente, la famiglia e/o l’esercente la potestà e, per quanto possibile, con il minore stesso, che
consenta di individuare gli obiettivi della permanenza del minore, gli strumenti d’intervento e le verifiche periodiche
da effettuare.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta
alla settimana per condividere il progetto educativo e per
verificare la situazione attuale.
1 ufficio ad uso degli operatori con postazione pc con
connessione internet, 1 telefono, materiale di
cancelleria per la costruzione della cartella personale
(carta, penne, archivio…), sedie, scrivanie.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo
che ha contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il
suo time sheet con gli impegni.
1 cucina completa con 1 frigor, 5 fuochi cottura, 1
forno, 1 refettorio con 5 tavoli e 30 sedie, 4 computer
connessi ad internet, 1 fax, 1 computer, 1 stampante, 2
tavoli, 30 sedie
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e
discute in modo approfondito dei singoli casi per
monitorare i percorsi educativi e, tramite il referente
d’equipe, consegna come mandato delle modalità di azione
a cui il ragazzo si deve attenere.
1 ufficio ad uso degli operatori con postazione pc con
connessione internet, 1 telefono, materiale di
cancelleria per la costruzione della cartella personale
(carta, penne, archivio…), sedie, scrivanie.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
1 cucina completa con 1 frigor, 5 fuochi cottura, 1
forno, 1 refettorio con 5 tavoli e 30 sedie, 4 computer
connessi ad internet, 1 fax, 1 computer, 1 stampante, 2
tavoli, 30 sedie
Obiettivo specifico: 3. La famiglia è preparata ad un futuro ri-accoglimento del minore ospite grazie
all’accompagnamento ad un percorso educativo specifico.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 Attivazione o sostegno di almeno uno dei laboratori
pratici di produzione di oggettistica.
1 ufficio ad uso degli operatori con postazione pc con
connessione internet, refettorio con 5 tavoli e 30 sedie,
materiale di cancelleria e materiale specifico per i
laboratori.
3.2 Progettazione e realizzazione, in collaborazione con
qualche ragazzo ospite, del materiale informativo sulla
struttura e formulazione di una testimonianza, orale o
scritta, per la parrocchia.
1 ufficio ad uso degli operatori con postazione pc con
connessione internet, sedie, scrivanie e materiale di
cancelleria
3.3 Gestione, insieme al referente d’equipe, del gruppo dei
volontari in caso di eventi particolarmente significativi
attraverso una calendarizzazione delle presenze dei
volontari.
1 ufficio ad uso degli operatori con postazione pc con
connessione internet, 1 sala riunioni, 1 computer e
materiale cancelleria.
Sede: 3) Codice helios 62600 - Istituto S. Giorgio della Compagnia di Gesù -
Minori
Obiettivo generale: I centri diurni sedi del progetto costiscono un punto di riferimento educativo per i numerosi
minori presenti sul territorio, specie per quelli che risiedono nel quartiere adiacente costituito da case popolari,
offrendo non solo momenti ricreativi e di svago, ma anche di confronto e riflessione, una sorta di palestra per
imparare a gestire i rapporti interpersonali tra coetanei e con gli adulti, coltivando nel contempo e in maniera
costruttiva le proprie potenzialità.
Obiettivo specifico: 1. Il tempo passato insieme diventa occasione per costruire relazioni significative, educative e
solidali tra persone diverse per storia, etnia e cultura che possono convivere nella diversità.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella struttura nei
momenti formali ed informali materiale di cancelleria
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività laboratoriali e
ricreative per 3 pomeriggi a settimana. L’Affiancamento è
occasione di incontro e di costruzione di relazioni
significative.
2 tavoli, 30 sedie, cuoio per bracciali, legno per piccoli
assemblaggi.
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle
13:30 alle 15) prima dell'inizio dei laboratori o del lavoro
extrascolastico
4 computer connessi ad internet, 1 sala accoglienza, 1
bar/sala giochi, 1 chiesina, 1sala riunioni, 1 campetto
da calcio, 1 campo da pallavolo/basket.
1.4 Organizzazione di tornei sportivi, di playstation,
merende
1 campetto da calcio, 1 campo da pallavolo/basket, 1
playstation, 1 tv, merende varie.
1.5 Organizzazione di corsi extrascolastici per sostenere i
ragazzi nell'attività didattica.
5 aule adibite a studio e attività di gruppo, materiali di
cancelleria, tavoli e sedie, 1 aula studio, 4 computer
connessi ad internet.
Obiettivo specifico: 2. I percorsi educativi specifici e le attività ad essi correlate, sono occasione per scoprire
l’individualità di ciascuno, valorizzando le specificità e comprendendo le similarità.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta
alla settimana per condividere il progetto educativo e per
verificare la situazione attuale.
1 sala segreteria, 1 telefono, materiale di cancelleria
per la costruzione della cartella personale (carta,
penne, archivio…), sedie, scrivanie.
2.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo
che ha contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il
suo time sheet con gli impegni.
1 sala accoglienza, 1 bar/sala giochi,
1 cucina, 1 chiesina, 1sala riunioni, 1 campetto da
calcio, 1 campo da pallavolo/basket.
2.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e
discute in modo approfondito dei singoli casi per
monitorare i percorsi educativi e verificare le modalità di
azione.
1 sala segreteria, 1 telefono, materiale di cancelleria
per la costruzione della cartella personale (carta,
penne, archivio…), sedie, scrivanie, 1 armadio con la
chiave.
2.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
1 sala accoglienza, 1 bar/sala giochi,
1 cucina, 1 chiesina, 1sala riunioni, 1 campetto da
calcio, 1 campo da pallavolo/basket.
Obiettivo specifico: 3. Le famiglie dei ragazzi ospiti sono coinvolte nei progetti educativi di ciascuno e nelle attività
del centro per creare comunità, per facilitare il contatto con i servizi sociali, con la scuola o con altre realtà del
territorio.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 L'educatore incontra le famiglie in momenti individuali
per verificare il percorso intrapreso, per verificare il loro
coinvolgimento nel percorso del minore e verificare
eventuali difficoltà.
1 sala segreteria, 1 telefono, materiale di cancelleria
per la costruzione della cartella personale (carta,
penne, archivio…), sedie, scrivanie., 1 armadio con la
chiave.
3.2 Attivazione dei contatti con i Servizi Sociali della città,
qualora si manifesti la necessità.
telefono, fax, computer con internet, 1 sala riunioni, 1
armadio con la chiave.
3.3 Organizzazione di incontri di formazione e
sensibilizzazione per genitori su vari temi di comune
importanza e di momenti di condivisione tra le famiglie.
1 sala riunioni, 1 computer e 1 proiettore.
Obiettivo specifico: 4. Promuovere il cambiamento culturale attraverso una visione di integrazione che non si
esaurisca nell’assorbimento dello straniero nella nostra società, con un appiattimento della sua coscienza culturale,
ma con un’accoglienza sollecita che lo spinga ad assumere il ruolo di cittadino.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
4.1 Realizzazione di "tavole rotonde informali" a cui
partecipano i ragazzi in SCN e i ragazzi ospiti.
1 sala accoglienza, 1 bar/sala giochi,
1 cucina, 1 chiesina, 1sala riunioni, 1 campetto da
calcio, 1 campo da pallavolo/basket.
4.2 Implementazione di percorsi interni sul tema dello
straniero e dell'accoglienza.
1 sala riunioni, 1 computer e 1 proiettore, cartelloni,
pennarelli, pennelli e tempere.
4.3 Organizzazione di iniziative congiunte tra il servizio e
l'Oratorio del territorio per riattivare i contatti nella
comunità.
4.4 Organizzazione di un open day per far conoscere il
servizio al territorio.
Sede: 4) Codice helios 79793 - Opera Diocesana Patronato San Vincenzo -
Minori
Obiettivo generale: I centri diurni sedi del progetto costiscono un punto di riferimento educativo per i numerosi
minori presenti sul territorio, specie per quelli che risiedono nel quartiere adiacente costituito da case popolari,
offrendo non solo momenti ricreativi e di svago, ma anche di confronto e riflessione, una sorta di palestra per
imparare a gestire i rapporti interpersonali tra coetanei e con gli adulti, coltivando nel contempo e in maniera
costruttiva le proprie potenzialità.
Obiettivo specifico: 1. Il ragazzo ospite è inserito in un contesto che gli consente di vivere uno stile famigliare che
prevede un intervento educativo che si svolge nella quotidiana attività di studio, lavoro, svago, gioco.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 Gli educatori/volontari sono presenti nella struttura nei
momenti formali ed informali
fogli e penne, tavoli e sedie, 1 sala accoglienza, 1
bar/sala giochi
1.2 I ragazzi sono affiancati nelle attività laboratoriali e
ricreative per 3 pomeriggi a settimana. L’affiancamento è
occasione di incontro e di costruzione di relazioni
significative.
1 sala giochi, 1 sala per la Consultazione materiale
cartaceo e libri, 1 stanza con materiale per laboratori
manuali ed espressivi (argilla, magliette, colori per
stoffe, pennelli, ceramiche varie e colori per ceramica,
materiale di giocoleria)
1.3 Proposta di attività di svago per il dopo pranzo (dalle
13:30 alle 15) prima dell'inizio dei laboratori o del lavoro
extrascolastico
Giochi da tavolo e per il tempo libero (strumenti
musicali, 1 videocamera, 1 macchina fotografica, 1
stereo), 4 scrivanie, 3 PC con collegamento a internet
1.4 Organizzare tornei sportivi, di playstation, merende e
gestire il momento di relax dopo lo spazio compiti dalle 17
alle 18.30.
playstation, bicchieri e piatti di carta, tovaglioli, tavoli e
sedie.
1.5 Proposta di momenti di convivenza che permettano ai
ragazzi di vivere in comunità, condividendo momenti
formali e informali e che permettano agli educatori di
osservare i ragazzi in vari momenti della giornata.
1 Appartamento con 20 posti letto, 1 cucina autonoma,
1 sala tv e 2 bagni, 1 Sala per consulenze, 1 sala
riunioni
Obiettivo specifico: 2. Il ragazzo è stimolato a vivere il progetto educativo come occasione di espressione di sé e di
protagonismo, nell’ottica di un discernimento personale e della verifica delle proprie capacità e competenze.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 Supporto per le attività di recupero e sostegno per 4
pomeriggi a settimana.
5 aule adibite a studio e attività di gruppo, 1 aula
computer, penne e carta, tavoli e sedie.
2.2 Attivazione di nuovi laboratori ergoterapici per poter
fare un bilancio delle capacità del ragazzo e perfezionare il
percorso educativo individuale.
1 sala accoglienza, materiali che saranno determinati in
base alle scelte degli operatori attivi e dei ragazzi
presenti in quel periodo.
2.3 Ricerca e avvio di piccoli lavori per mettersi alla prova giornali acquistati, computer connessi a internet, 1
stampante.
2.4 Organizzazione di momenti di discussione che
coinvolgano i ragazzi su temi specifici e cari ai ragazzi. 1 sala riunioni.
Obiettivo specifico: 3. Promuovere momenti di riflessione, sensibilizzazione e approfondimento su di sé e sul
mondo per allargare i propri orizzonti e appassionarsi ai problemi del mondo e imparare a confrontarsi con le
differenze.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
3.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta
alla settimana per condividere il progetto educativo e per
verificare la situazione attuale.
1 segreteria, materiale necessario per l'apertura della
cartella individuale (carta, cartellette…)
3.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo
che ha contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il
suo time sheet con gli impegni.
5 aule adibite a studio e attività di gruppo, 1 aula
computer, 1 segreteria, 1 sala accoglienza, 1 bar/sala
giochi, 1 cucina, 1 chiesina, 1sala riunioni, 1 campetto
da calcio, 1 campo da pallavolo/basket.
3.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e
discute in modo approfondito dei singoli casi per
monitorare i percorsi educativi e verificare le modalità di
azione.
1 sala riunioni, computer, 1 armadio con la chiave,
cartelle individuali.
3.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
5 aule adibite a studio e attività di gruppo, 1 aula
computer, 1 segreteria, 1 sala accoglienza, 1 bar/sala
giochi,
1 cucina, 1 chiesina, 1sala riunioni, 1 campetto da
calcio, 1 campo da pallavolo/basket.
3.5 Coinvolgimento delle scuole e degli oratori del
territorio con l’attivazione e l’organizzazione di nuovi
percorsi a tema per scuole e oratori che favoriscano la
presenza di giovani dentro il servizio e l’uscita degli ospiti
sul territorio all’interno di un contesto di positiva
normalità.
computer, stampanti, connessione a internet,
cartelloni, pennelli e pennarelli.
3.6 Presenza e supporto agli operatori durante i momenti
di convivenza, che sono estremamente impegnativi ma
anche fondamentali tappe dentro il percorso educativo del
ragazzo.
1 Appartamento attrezzato con 4 posti letto e 1 cucina
autonoma.
1 Appartamento con 20 posti letto, 1 cucina autonoma,
1 sala tv e 2 bagni, 1 Sala per consulenze, 1 sala
riunioni
3.7 Preparazione di una relazione da presentare all’equipe
educativa rifacendosi a quanto osservato ed annotato in
precedenza
carta e penna, computer
Sede: 5) Codice helios 135446 – Progetto Vivere al Sole
Obiettivo generale: I centri diurni sedi del progetto costiscono un punto di riferimento educativo per i numerosi
minori presenti sul territorio, specie per quelli che risiedono nel quartiere adiacente costituito da case popolari,
offrendo non solo momenti ricreativi e di svago, ma anche di confronto e riflessione, una sorta di palestra per
imparare a gestire i rapporti interpersonali tra coetanei e con gli adulti, coltivando nel contempo e in maniera
costruttiva le proprie potenzialità.
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
1.1 L'educatore di riferimento incontra il ragazzo una volta
alla settimana per condividere il progetto educativo e per
verificare la situazione attuale.
1 ufficio con postazioni computer, sedie, tavolo,
cancelleria, bagni.
1.2 Il ragazzo si impegna a rispettare il progetto educativo
che ha contribuito ad individuare, seguendo tutti i giorni il
suo time sheet con gli impegni.
1.3 L'equipe educativa si incontra una volta a settimana e
discute in modo approfondito dei singoli casi per
monitorare i percorsi educativi e verificare le modalità di
azione.
1.4 Il ragazzo ospite è incontrato e osservato nei momenti
informali in modo diretto
Salone multifunzionale, sala multimediale attrezzata
con tv e videogiochi, cucina, bagni, cortile, cucina.
1.5 Il ragazzo in SCN incontra lo psicologo nell’ambito di
equipe allargate mensili.
1 ufficio con postazioni computer, sedie, tavolo,
cancelleria, bagni.
Obiettivo specifico: 2. Il
Attività prevista Risorse tecniche e strumentali necessarie
2.1 Realizzazione di un colloquio preliminare con i ragazzi
che giungono al servizio.
1 ufficio con postazioni computer, sedie, tavolo,
cancelleria, bagni.
2.2 Inserimento nella vita di comunità con la
partecipazione ai momenti di vita comunitaria (gioco ed
attività sportive, riordino della comunità, pasti, gestione
del tempo libero, eventuali uscite e gite)
Sala multimediale, sala polifunzionale, cortile,
computer, giochi e giochi n scatola, materiale vario per
attività laboratoriali.
2.3 Sostegno nell'attività di aiuto compiti 1 ufficio con postazioni computer, sedie, tavolo,
cancelleria, bagni.
2.4 Partecipazione ai laboratori creativi che permettono lo
sviluppo della sfera emotiva del ragazzo.
Sala multimediale, sala polifunzionale, cortile,
computer, giochi e giochi n scatola, materiale vario per
attività laboratori ali.
2.5 Supporto nelle serate che prevedono il laboratorio alla
genitorialità.
sala polifunzionale, cortile, computer, materiale vario
per attività laboratoriali, materiale cancelleria, sedie,
tavoli, un proiettore.
Obiettivo specifico: 3. Risorse tecniche e strumentali necessarie
Attività prevista
1 ufficio con postazioni computer, sedie, tavolo,
cancelleria, bagni, computer, telefono, sala
multimediale.
3.1 Programmare e progettare con l'equipe educativa della
struttura e l'equipe animativa degli oratori dei Comuni,
un'attività di scambio tra coetanei per sostenere le
dinamiche relazionali tra gli adolescenti degli oratori e delle
strutture stesse.
3.2 Il ragazzo in SCN sarà responsabile delle situazioni
ludico - ricreative progettate con gli oratori all'interno della
struttura.
3.3 Il ragazzo in SCN con la presenza di un operatore della
comunità e di un animatore della parrocchia gestirà le
situazioni ludico-ricreative promuovendo attività
formativo-culturali, quali: feste a tema, visite ai musei,
varie attività formative.
3.4 Predisposizione delle condizioni per poter creare una
equipe integrata e multidisciplinare tra i referenti delle
strutture comunitarie e le istituzioni pubbliche.
3.5 Promozione di azioni formative presso i Comuni e le
Parrocchie del territorio per sensibilizzare i giovani e gli
adolescenti residenti alle tematiche legate alla devianza
minorile e ai diritti del fanciullo.
3.6 Organizzazione di una giornata di Open Day all'interno
delle due strutture per sensibilizzare la cittadinanza e
portare a conoscenza delle attività degli istituti.
Tutta la struttura
CARATTERISTICHE DELLE COMPETENZE ACQUISIBILI
27) Eventuali crediti formativi riconosciuti:
Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’Foscari di Venezia.
28) Eventuali tirocini riconosciuti:
Convenzione collettiva per tirocini curriculari, tirocini extracurriculari formativi e di orientamento, tirocini professionalizzanti con Università degli Studi di Bergamo. Convenzione di tirocinio di formazione ed orientamento con Università degli studi di Genova-Facoltà di Scienze Politiche. Convenzione per tirocini di formazione e orientamento curriculari con Università di Pisa-Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. Convenzione quadro per tirocini di formazione e orientamento con Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Convenzione per tirocini di stages/tirocini di formazione e orientamento con Università Ca’ Foscari di Venezia.
29) Attestazione delle competenze acquisite in relazione alle attività svolte durante l’espletamento del
servizio utili ai fini del curriculum vitae
Questa voce potrà essere compilata da Caritas Italiana solo dopo l’emanazione delle Linee Guida da
parte del DGSCN.
In collaborazione con la Fondazione Clerici (vedi lettera allegata) verrà organizzato un percorso per la rilevazione,
valutazione e certificazione delle competenze dei giovani in servizio civile per realizzare un Bilancio delle Competenze.
(http://bc.caritaslombardia.it).
Questo Bilancio delle Competenze, predisposto a fine esperienza, è una certificazione personale che attesterà le
competenze/conoscenze acquisite dal giovane sulla base dell’incrocio-raffronto di due fonti informative determinanti:
da un lato l’autovalutazione assistita del giovane stesso sulle proprie competenze e dall’altro la valutazione dei
responsabili di servizio (OLP) sul giovane. Il percorso è struttura in queste fasi:
Incontro con gli Operatori locali di Progetto (OLP) per illustrare il significato dell’azione di rilevazione delle competenze, le modalità tecniche di realizzazione, le corrette modalità di compilazione della “Scheda di presentazione delle strutture ospitanti” (prima dell’attivazione del servizio civile);
Compilazione via web del “Questionario di presentazione del servizio” a cura degli OLP prima dell’avvio del servizio civile;
Presentazione al giovane della metodologia e del processo di valutazione durante il primo incontro di gruppo in Caritas
Compilazione via web del “Questionario di inizio servizio” entro le prime due settimane di servizio Dopo 5 mesi compilazione via web del “Questionario intermedio” a cura del giovane
Compilazione via web del “Questionario di fine servizio” a cura del giovane, a fine servizio (durante le ultime due settimane di servizio)
Compilazione via web della “Scheda finale di valutazione del giovane”, a cura degli OLP; Predisposizione del documento ”Certificato/attestato delle Competenze acquisite durante il servizio civile” e
consegna al diretto interessato entro 1 mese al termine del servizio civile
FORMAZIONE GENERALE DEGLI OPERATORI VOLONTARI
30) Sede di realizzazione (*)
Gli incontri di formazione si terranno: 1. a livello diocesano - Sede di Caritas Diocesana Bergamasca - via Conventino, 8 Bergamo - Casa Sara / Casa Padre Aldo - via Armida Barelli, 22 Bergamo - Casa del giovane - via Gavazzeni, 13 Bergamo - Abbazia di San Paolo D’Argon - Via del convento 1, San Paolo d’Argon 2. a livello regionale: - Sede di Caritas Ambrosiana - via San Bernardino, 4 Milano - Centro Paolo VI - Via Gezio Calini, 30 Brescia 3. per la formazione residenziale: - Centro Orientamento Educativo - Via Milano, Barzio (LC) - Istituto S. cuore dei padri Dehoniani - Via Leone Dehon 10, Albino (BG)
31) Modalità di attuazione (*)
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.
32) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento o acquisiti da altri enti (*)
SI
33) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*)
(NON COMPILARE)
34) Contenuti della formazione (*)
(NON COMPILARE)
35) Durata (*)
Il progetto prevede un percorso formativo generale di 42 ore, da completare entro 180 giorni dall’avvio del progetto.
FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEGLI OPERATORI VOLONTARI
36) Sede di realizzazione (*)
La formazione specifica sarà realizzata presso:
- la Sede della Caritas Diocesana Via Conventino, 8 Bergamo, - l’oratorio di Borgo Santa Caterina, Via dei Celestini 4 (Bergamo) - Sara Casa/ Casa Padre Aldo in via Barelli 22, Bergamo - l’Istituto Missionario Dehoniano in Via Leon Dehon, 5 ad Albino (BG), - Casa del Giovane in Via M. Gavazzeni, 12 a Bergamo, - l’Istituto COE di Barzio in Via Milano, - Villa Paradiso in via Cattaneo a Bergamo - il Rifugio Madonna delle Nevi in via Passo S. Marco, Mezzoldo (BG) - Abbazia di San Paolo D’Argon - Via del convento 1, San Paolo d’Argon (Bg).
37) Modalità di attuazione (*)
La formazione è effettuata in proprio, presso l’Ente, con formatori dell’Ente.
38) Nominativo, dati anagrafici e competenze /esperienze specifiche del/i formatore/i in relazione ai
singoli moduli (*)
dati anagrafici
del formatore specifico Competenze/esperienze
specifiche modulo formazione
Aldo Lazzari nato a Bergamo il 11/04/1988 LZZLDA88D11A794K
Competenze specifiche sul servizio civile
• Dal settembre 2014 responsabile dell’ufficio Pace della Caritas Diocesana Bergamasca.
Altre competenze
• Dal 2009 educatore presso la cooperativa sociale “L’impronta” con esperienza nella disabilità infantile, disabilità giovanile e disabilità adulta.
• Dal 2011 educatore per la cooperativa sociale “L’impronta” con esperienza nell’ambito delle politiche giovanili del Comune di Orio al Serio.
• Dal 2009 animatore presso l’Ufficio Pastorale Età Evolutiva della Diocesi di Bergamo con compiti formativi e di coordinamento sia di alcuni oratori nel periodo estivo sia del gruppo degli animatori dell’U.P.E.E.
• Dal settembre 2014 dipendente della Caritas Diocesana Bergamasca.
• Dall’ottobre 2014 responsabile per la Caritas Diocesana Bergamasca del progetto “Contaminazione – Anno di volontariato sociale” e referente inter-diocesano del tavolo formativo del progetto.
• Dal 2013 referente per l’Ufficio Pastorale Età Evolutiva e Caritas Diocesana Bergamasca al tavolo di costruzione dell’appuntamento annuale inter-religioso “Costruire ponti nella città”.
→ Conoscenza del gruppo e presentazione di sé;
→ La relazione d’aiuto;
→ Il gruppo come risorsa educativa;
→ Incontro conclusivo
Giacomo Angeloni nato a Bergamo il 31/10/1981 NGLGCM81R31A794P
Competenze specifiche sul servizio civile:
• Dal 2004 responsabile dei corsi di formazione per obiettori caritas diocesana e formatore.
• Dal 2006 è accreditato formatore di Formazione generale
Altre competenze:
• Dal mese di dicembre del 2002 Dipendente della Caritas Diocesana Bergamasca
• Dal 2002 al 2004 Operatore dei servizi segno (dormitori, mensa, comunità di seconda accoglienza)
→ L’ascolto attivo
• Dal 2005 svolgo l’attività di coordinamento dei volontari Caritas e di alcune esperienze di servizio all’estero (Kosovo, Romania, Bosnia).
• Da ottobre 2005 rappresento la Caritas diocesana Bergamasca nella Giunta esecutiva dello sportello Scuola Volontariato al USP (ex provveditorato agli studi di Bergamo).
• Per lo stesso progetto ho organizzato un corso di formazione, per gli sportellisti di 50 ore
• Dal 2002 organizza corsi di formazione per gli operatori dei Centri di ascolto Parrocchiali
Paolo Meli nato a Trescore Balneario il 19/02/1968 MLEPLA68B19L388R
• Laurea in Pedagogia, curriculum “Studio, sviluppo e gestione di progetti e servizi socio-educativi e formativi”
• Dal 1992 operatore del “Progetto vivere al sole” in diverse strutture della associazione comunità Emmaus in particolare Casa San Michele, Casa Raphael e il centro diurno Casa Chiara.
• Dal 1993 responsabile dei servizi socioeducativi rivolti a minori e adulti sieropositivi e malati di aids della associazione comunità Emmaus
• Dal 1994 responsabile dei percorsi formativi e di prevenzione dell’HIV/aids e delle dipendenze rivolte a giovani e studenti per la comunità Emmaus.
• Dal 1995 gestione degli spazi di ascolto e di consulenza per persone con HIV/aids.
• Dal 2000 coordinamento e gestione di servizi e progetti rivolti a famiglie con minori in condizioni di fragilità.
• Dal 2000 promozione e gestione di percorsi di formazione per volontari ed educatori.
→ La relazione d’aiuto;
Olivia Osio nata a Vaprio D’Adda il 30/03/1969 SOILVO69C70L667K
• Laurea in lettere moderne
• Master in progettazione sociale conseguito nel 2004
• Responsabile della progettazione sociale presso l’associazione Ulidm di bergamo.
• Responsabile della progettazione sociale presso la Cooperativa Sociale L’impronta di Seriate (Bg)
• Responsabile di un appartamento protetto per persone con disabilità cognitiva presso la Cooperativa Sociale L’impronta di Seriate (Bg)
• Formatrice presso la Provincia di Bergamo, l’Università di Bergamo, la Cooperativa Sociale “Lavorare insieme” di Almè.
→ La relazione d’aiuto;
Laura Vitali nata a Bergamo il 28/03/1983 VTLLRA83C68A794J
• Diploma Liceo Linguistico
• Nel 2005 svolge il servizio civile con Caritas Italiana c/o Caritas Diocesana nella sede RSD Istituto Palazzolo di Grumello del Monte (Bergamo) dove l’utenza è composta prevalentemente da donne adulte con disagio psichiatrico;
• dal 2006 al 2008 educatrice di strada per adolescenti problematici con l’Ufficio pastorale età evolutiva di Bergamo e la Cooperativa sociale Alchimia presso il quartiere di Borgo Palazzo a Bergamo e l’Oratorio di S. Anna;
• dal 2006 al 2009 educatrice presso la parrocchia di S. Giovanni Battista - Campagnola (Bg)
• dal 2008 al 2010 assistente educatrice con la cooperativa sociale Quadrifoglio presso la scuola secondaria di primo grado di Stezzano (Bg);
→ Per scardinare il pregiudizio;
• Dal 2011 al 2015 insegnante di sostegno nella scuola primaria presso l’Istituto Figlie del Sacro Cuore a Bergamo
• dal 2015 a oggi: operatrice presso Caritas Diocesana Bergamasca
Livia Brembilla Nata a Bergamo il 26/07/1981 BRMLVI81L66A794O
• Laurea triennale in Sociologia
• Laurea specialistica in Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali.
• Negli anni dal 1999 al 2004 ha collaborato con l’ufficio pastorale dell’età evolutiva con compiti di formazione per i volontari degli oratori della diocesi di Bergamo.
• Negli ultimi anni 2003 -2008 come volontaria lavora a progetti di reinserimento, sostegno, e tutoraggio delle famiglie dei minori ROM di alcuni campi di Milano
• Dal 2002 formatrice dei volontari della Caritas diocesana di Bergamo.
• Dal 2004 Coordinatrice dei progetti umanitari in Romania per la Fundatia dei volontari Somaschi
• Dal 2005 partecipazione alle indagini di ricerca relative alle condizioni di povertà e disagio delle persone incontrate dalle Caritas in Lombardia per la redazione annuale dei Report sulle povertà e le risorse in Lombardia.
• Dal 2007 al 2009, accompagnamento socio – sanitario di donne appartenenti ad etnia Rom residenti in campi irregolari di Milano.
• Dal 2006 indagine qualitativa mediante focus group e interviste semi-strutturate ad operatori, volontari e utenti dei Centri di Ascolto della città e della provincia di Bergamo per la redazione del Dossier Nazionale sulle povertà e dell’analisi delle povertà per alcune associazioni di Bergamo.
→ Le risorse del territorio nei confronti dei minori in comunità e centro diurno;
Isacco Gregis nato a Bergamo il 14/09/1977 GRGSCC77P14A794O
• laurea magistrale in Psicologia Clinica
• Dal 2008 responsabile delle accoglienze dei minori al Patronato san Vincenzo
• Dal 2008 referente del centro ascolto adolescenti
• Dal 2008 responsabile educativo degli adolescenti presenti al Patronato san Vincenzo
• Dal 2004 al 2007 Membro e segretario dell’osservatorio sui minori della diocesi di Bergamo
• Dal 2009 responsabile dei laboratori ergo-terapici al Patronato san Vincenzo
• Dal 2011 Formatore e conduttore di corsi sulla relazione d’aiuto per i minori della diocesi di Bergamo
→ La comunicazione con i minori in situazione di disagio ;
Rota Lucio Nato a Bergamo il 03/03/1971 RTOLCU71C03A794J
• ascolto povertà del territorio; gestione e coordinamento del servizio docce e mensa presso il centro pluriservizi Zabulon; creazione di relazioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; gestione, raccolta e distribuzione di viveri; gestione di gruppi; affiancamento dei ragazzi che vivono periodi di volontariato, stage, alternanza scuola-lavoro.
• dal 2001 ad oggi ; esperienze maturate gestione e coordinamento servizi docce e mensa, creazione di realzioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; attività di coordinamento del Centro Pluriservizi Zabulon presso l’ente Caritas diocesana Bergamasca
• R.L.S. dell’Associazione Diakonia Onlus dal
→ Sicurezza: informativa sui rischi
novembre 2018
Dario Acquaroli nato a Bergamo il 22/05/1988 CQRDRA88E22A794O
• dal 2011 al 2013 responsabile dell’oratorio di Desenzano al Serio (BG)
• dal 2013 al 2017 direttore dell’oratorio di Borgo Santa Caterina (Bg)
• Dal 2017 responsabile della comunità don Lorenzo Milani di Sorisole (BG)
• Dal 2009 volontario presso la Casa Circondariale di Bergamo nel servizio di cappellania.
→ La comunicazione con i minori in situazione di disagio ;
Michele Finazzi nato a Calcinate (Bg) il 11/10/1971 FNZMHL71R11B393K
• Dal 2016 ad oggi Psicologo nella comunità di Prima accoglienza del Nuovo Albergo Popolare; coordinatore del progetto NetWork presso la direzione dei servizi sociali ed educativi del comune di Bergamo
• Dal 2003 collaboratore di Caritas Diocesana Bergamasca nei progetti di reinserimento socio-abitativo per persone in condizioni di fragilità psico-sociale.
→ L’elaborazione della frustrazione
39) Nominativo, dati anagrafici e competenze specifiche del formatore in riferimento al modulo
concernente “formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego degli operatori volontari in
progetti di servizio civile universale” (*)
Rota Lucio Nato a Bergamo il 03/03/1971 RTOLCU71C03A794J
• ascolto povertà del territorio; gestione e coordinamento del servizio docce e mensa presso il centro pluriservizi Zabulon; creazione di relazioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; gestione, raccolta e distribuzione di viveri; gestione di gruppi; affiancamento dei ragazzi che vivono periodi di volontariato, stage, alternanza scuola-lavoro.
• dal 2001 ad oggi ; esperienze maturate gestione e coordinamento servizi docce e mensa, creazione di realzioni significative con le persone che quotidianamente si rivolgono al servizio; attività di coordinamento del Centro Pluriservizi Zabulon presso l’ente Caritas diocesana Bergamasca
• R.L.S. dell’Associazione Diakonia Onlus dal novembre 2018
40) Tecniche e metodologie di realizzazione previste (*)
Gli incontri di formazione specifica si svolgeranno presso le sedi indicate, con cadenza mensile ad eccezione
del mese di agosto.
Ciascuno di questi incontri affronta una tematica correlata al progetto in cui i volontari sono inseriti,
tematica che sarà sempre affrontata con un’esercitazione ludica introduttiva all’argomento, un intervento
più teorico mediante una lezione frontale, un’elaborazione dei contenuti mediante lavori personali e di
gruppo. Le riflessioni emerse si condivideranno in un momento finale di assemblea in cui si privilegeranno
gli scambi tra i volontari; sarà inoltre un momento di verifica dell’andamento del servizio, di condivisione
dei vissuti, di scambio di opinioni, nonché spazio di comunicazione da parte dell’ente circa iniziative ed
informazioni varie ed eventuali.
Laddove possibile agli incontri parteciperanno alcuni “esperti”, che oltre a portare la propria esperienza di
lavoro nel sociale, si interfacceranno direttamente con i giovani sulle varie tematiche affrontate negli
incontri di formazione e nel servizio stesso.
L’insieme di metodologie utilizzate (simulazione, gioco di ruolo, lezione frontale, riflessione individuale,
riflessione a piccoli gruppi, condivisione in assemblea, confronto con esperti) vuole favorire
un’elaborazione e rielaborazione il più completa possibile dell’esperienza di servizio, uno scambio di punti
di vista sulle problematiche, nonché la creazione di legami significativi tra i volontari mediante una
conoscenza reciproca sempre più approfondita e uno sguardo costante al “dopo servizio” grazie all’esempio
di operatori che testimoniano il proprio vissuto quotidiano.
In quest’ottica la formazione specifica si pone l’obiettivo di fornire un tempo per la riflessione individuale
anche sulla propria vita e sulle proprie scelte, presenti e future, e uno spazio per la condivisione di tali
riflessioni per una crescita reciproca.
La formazione specifica verrà poi approfondita sul campo, ovvero nelle singole sedi operative, attraverso la
metodologia dell’ “imparare facendo”; gli operatori locali di progetto, nonché gli altri operatori,
trasmetteranno competenze attraverso l’esplicazione delle pratiche operative e la riflessione condivisa
della quotidianità.
41) Contenuti della formazione (*)
Contenuti della formazione specifica Attività di progetto a cui si riferiscono i
contenuti
Conoscenza del gruppo e presentazione di sé.
Attività di tipo laboratoriale e ludica per favorire la conoscenza del gruppo dei
volontari inseriti nel progetto. In questa fase si privilegerà una metodologia
interattiva, in modo da favorire scambio tra i membri del gruppo e un clima di
reciproca fiducia tra i giovani in servizio civile e tra questi e i formatori. A cura di
Aldo Lazzari.
Tutte le azioni
La relazione di aiuto.
Fondamenti teorici sulla relazione d’aiuto e sul concetto di “guaritore ferito” .
Questa parte teorica della formazione è curata da Paolo Meli. A seguire, gruppi di
confronto tra i giovani in servizio all’interno del progetto aiutati dai moderatori e
facilitatori Olivia Osio e Aldo Lazzari.
Azione 1.2; azione 1.3; azione 1.4; azione
2.3; azione 2.4; azione 2.5; azione 2.6;
azione 3.1.
L'ascolto attivo.
L’ascolto è la prima forma di attenzione richiesta ai volontari del progetto perché
vuol dire: costruire relazione con la persona avvicinata, riuscendo ad andare oltre
il suo bisogno espresso; costruire relazioni positive con gli altri membri
dell’équipe; costruire comunione con gli altri. Giacomo Angeloni accompagna i
ragazzi e le ragazze nelle diverse forme di ascolto attraverso alcune modalità
interattive e di confronto.
Azione 1.1; azione 2.1; azione 2.5.
Sicurezza.
Informativa sui rischi connessi alle attività pratiche di servizio descritte nel
progetto: Tutela benessere fisico e psichico dei giovani: informazioni di carattere
sanitario. Lucio Rota
Tutte le azioni
Per scardinare il pregiudizio
Laura Vitali, operatrice della Caritas Diocesana Bergamasca impegnata nel Centro
di primo Ascolto Diocesano e in un campo sinti della provincia di Bergamo,
conduce i volontari del progetto alla scoperta dei pregiudizi attraverso una
formazione frontale nella prima parte e in un’attività interattiva nella seconda.
Durante l’incontro, la formatrice aiuterà i ragazzi ad acquisire gli strumenti per
fare un’analisi critica sulle fonti di informazioni e di come queste vanno a creare
pregiudizi sulla realtà.
Tutte le azioni
Le risorse del territorio in merito ai minori in situazione di disagio
Testimonianza di Livia Brembilla (che si occupa dell’Osservatorio delle povertà ed
esperta di Ricerca Sociale) circa i bisogni del territorio emersi dall’analisi condotta
e le risposte che ai bisogni vengono dati dallo stato, dal comune in senso stretto,
dalle associazioni di volontariato.
Aldo Lazzari, responsabile del volontariato in Caritas diocesana Bergamasca,
proporrà una riflessione sul ruolo dei volontari nella risoluzione di problematiche
sociali; acquisizione di chiavi di lettura della realtà circostante. Ai contenuti teorici
segue una discussione interattiva sulle realtà di servizio vissute dai ragazzi, con
uno scambio reciproco circa le problematiche incontrate, le risposte che vengono
dal territorio, le lacune riscontrate.
Azione 2.7; azione 3.1; azione 3.2; azione
3.3; azione 3.4;azione 4.1; azione 4.2;
azione 4.3; azione 4.4; azione 4.5; azione
4.6.
La comunicazione con i minori in situazione di disagio:
l’incontro verterà sull’acquisizione di tecniche di comunicazione efficace, con
nozioni relative alla prossemica, all’Intercultura, alla comunicazione verbale e
non-verbale, al linguaggio del corpo. Si cercherà di declinare i contenuti teorici
con esempi pratici e simulazioni, in particolare ci si riferirà ai destinatari del
servizio con cui quotidianamente i giovani si trovano ad interagire. Relazione Don
Dario Acquaroli e Isacco Gregis, sulla tematica della comunicazione verbale e non
verbale, nonché sulle tecniche di comunicazione.
Azione 1.1; azione 1.2; azione 2.1; azione
2.2; azione 2.3; azione 2.4; azione 2.5;
azione 2.6, azione 2.7
Il gruppo come risorsa educativa
Il gruppo può essere visto come un elemento mediatore nelle azioni educative di
disturbo rispetto alle azioni da portare a termine. Attraverso questo modulo di
formazione, Aldo Lazzari accompagnerà i ragazzi a comprendere invece la risorsa
del gruppo come elemento “motore” di processi buoni e significativi per chi ne fa
parte.
Tutte le azioni
L’elaborazione della frustrazione
Nel lavoro educativo con i minori che si trovano in situazione di disagio la
frustrazione è uno dei fattori più frequenti che s’incontrano. Aiutati da Michele
Finazzi, i ragazzi coinvolti nel progetto rileggeranno le loro esperienze per trarre
spunti dalle situazioni che li hanno fatti sentire frustrati.
Azione 1.1; azione 1.2; azione 1.3;
azione1.4; azione 1.4, azione 1.5
Incontro conclusivo: Aldo Lazzari proporrà un momento interattivo per rileggere
e rielaborare l’intera esperienza vissuta, riflettendo attentamente sull’evoluzione
delle proprie aspettative nel corso dell’anno, sull’impatto che l’esperienza di
servizio ha dimostrato sulle dinamiche relazionali e personali, sulle competenze
acquisite e su come utilizzarle nella propria vita futura.
Tutte le azioni
42) Durata (*)
La durata degli incontri di formazione specifica è di 72 ore complessive.
ALTRI ELEMENTI DELLA FORMAZIONE
43) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto (*)
(NON COMPILARE)
23/11/2018
Il Direttore della Caritas Diocesana