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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE Ente proponente il progetto: ADOC Codice di accreditamento: Albo e classe di iscrizione: CARATTERISTICHE PROGETTO Titolo del progetto: LA VOCE DELLA TERZA ETA' Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE. SPORTELLO INFORMA E11 Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Analisi del contesto territoriale. a)- Dimensione demografica. In Italia i processi demografici che perdurano ormai da diversi anni e che influenzano, in particolare, l’indice di vecchiaia* sono riconducibili all’incremento della popolazione in età anziana, alla riduzione di quella in età giovanile, all’aumento della sopravvivenza e al contenimento della fecondità, ben al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni (2,1 figli per donna). In ragione di tali fattori, il rapporto tra gli anziani e i giovani ha assunto proporzioni notevoli nel nostro Paese, raggiungendo, al 1°gennaio 2012, quota 147,2 per cento (ultimo dato ISTAT). Il tema dell’invecchiamento della popolazione sta diventando sempre più oggetto di attenzione e di dibattiti sui fenomeni ad esso connessi: tra questi, l’esistenza dei servizi alla persona e della loro eventuale capacità di risposta ai bisogni di questa fascia “debole” di cittadini e delle loro famiglie. Il notevole aumento del problema e la relativa accentuazione di richieste di soluzioni discendono chiaramente da alcuni fattori, i principali dei quali sono: l’allungamento della vita media e il conseguente raggiungimento da parte di una fascia crescente di cittadini di età molto elevate. Da recenti studi è emerso che oltre il 65% delle donne e il 45% degli uomini oltrepassano l’ottantesimo anno di vita. In effetti, per quanto a noi interessa nella fattispecie, il fenomeno dell’invecchiamento della I NZ01079 NAZIONALE

SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO ...€¦ · Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un dato di fatto ormai

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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA

ENTE

Ente proponente il progetto:

ADOC

Codice di accreditamento:

Albo e classe di iscrizione:

CARATTERISTICHE PROGETTO

Titolo del progetto:

LA VOCE DELLA TERZA ETA'

Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):

EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE. SPORTELLO INFORMA E11

Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza

il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori

misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:

Analisi del contesto territoriale.

a)- Dimensione demografica.

In Italia i processi demografici che perdurano ormai da diversi anni e che influenzano, in

particolare, l’indice di vecchiaia* sono riconducibili all’incremento della popolazione in età

anziana, alla riduzione di quella in età giovanile, all’aumento della sopravvivenza e al

contenimento della fecondità, ben al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni (2,1

figli per donna). In ragione di tali fattori, il rapporto tra gli anziani e i giovani ha assunto

proporzioni notevoli nel nostro Paese, raggiungendo, al 1°gennaio 2012, quota 147,2 per

cento (ultimo dato ISTAT).

Il tema dell’invecchiamento della popolazione sta diventando sempre più oggetto di

attenzione e di dibattiti sui fenomeni ad esso connessi: tra questi, l’esistenza dei servizi alla

persona e della loro eventuale capacità di risposta ai bisogni di questa fascia “debole” di

cittadini e delle loro famiglie.

Il notevole aumento del problema e la relativa accentuazione di richieste di soluzioni

discendono chiaramente da alcuni fattori, i principali dei quali sono: l’allungamento della

vita media e il conseguente raggiungimento da parte di una fascia crescente di cittadini di

età molto elevate. Da recenti studi è emerso che oltre il 65% delle donne e il 45% degli

uomini oltrepassano l’ottantesimo anno di vita.

In effetti, per quanto a noi interessa nella fattispecie, il fenomeno dell’invecchiamento della

I

NZ01079

NAZIONALE

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popolazione e una riduzione del tasso di natalità, costituiscono delle componenti evidenti

della tendenza demografica degli ultimi decenni, con conseguenze importanti che implicano

scelte chiare nelle Politiche sociali e del lavoro.

Tra il 2002 e il 2012 l’indice, su base nazionale, registra un incremento di 15,8 punti

percentuali (da 131,4 a 147,2).

Gli incrementi maggiori si registrano nelle regioni del Mezzogiorno, che si stanno

rapidamente allineando al resto del Paese. La crescita dell’indicatore è più contenuta al

Centro e al Nord, dove tendono ormai a consolidarsi processi in controtendenza, ossia

situazioni nelle quali i giovani iniziano numericamente a recuperare terreno nei confronti

della popolazione anziana.

In Molise, la popolazione residente al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è

risultata composta da 313.660 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano

registrati 319.533. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e

popolazione anagrafica pari a 5.873 unità (-1,84%).

Il tasso di natalità, dato dal rapporto tra il numero dei nati nell’anno e la popolazione media,

moltiplicato per mille, nell’anno 2013, è pari al 7,4 per mille abitanti.

Tale valore pone il Molise ad uno degli ultimi posti tra le regioni a più bassa natalità.

La struttura demografica della regione Molise mostra un peso rilevante della componente

anziana, cioè quella fascia di popolazione dai 65 anni in su (circa 1/4 della popolazione

complessiva). Tale fenomeno è riconducibile sia alla riduzione della fecondità e quindi alla

sempre minor misura con cui viene alimentato il sistema popolazione, sia alla riduzione

della mortalità in età avanzate e quindi alla sempre maggior permanenza degli effettivi

anziani nel sistema.

Questi dati evidenziano il forte aumento del numero degli anziani nel Molise, soprattutto nei

piccoli comuni montani delle aree interne, dove tale situazione è stata determinata dalla

forte emigrazione, dalla mancanza di programmazione e di iniziativa economica e dal forte

calo delle nascite.

Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un

dato di fatto ormai consolidato in Molise.

La popolazione over 65 anni in regione supera, oramai, il numero di 70.000.

Nello specifico:

Totale anziani: numero % su totale popolazione

Provincia Campobasso 50.289 21,69

Provincia Isernia 19.841 22,32

MOLISE 70.130 21,86

Fonte: Elaborazione D.C.D.S. su dati Istat 1/1/2009

Si prevede, per i prossimi anni ancor più, un aumento degli anziani a cui corrisponderà una

diminuzione della popolazione giovanile.

Dunque, l’invecchiamento della popolazione è un processo a crescita lenta ma costante e,

apparentemente, incontrastabile.

Indice di vecchiaia* dell'intero territorio italiano al 1° gennaio 2012

(valori percentuali)

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

140 142 143 143 144 145 147

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Indice di vecchiaia* della Regione Molise al 1° gennaio 2012 (valori percentuali)

165 168 170 172 174 176 179

Fonte: Istat.

* L’indice di vecchiaia è un rapporto demografico di composizione, definito come il

rapporto percentuale tra la popolazione in età anziana (65 anni e più) e la popolazione in età

giovanile (meno di 15 anni). Si tratta di uno dei possibili indicatori demografici (es. indice

di dipendenza anziani, età media, indice di ricambio) adatto a misurare il livello di

invecchiamento di una popolazione.

Tra il 2002 e il 2012 l’indice, su base regionale, registra un incremento di 31,2 punti

percentuali (da 147,6 a 178,8).

b)- Dimensione delle relazioni familiari e personali.

Gli ultimi dati dell’Istat, aggiornati al 2011, unitamente all'ultima analisi effettuata

dall'Assessorato alle Politiche sociali della Regione Molise sul “contesto sociale” della

regione permettono un’analisi delle strutture familiari in Molise e consentono di conoscere

la situazione di un importante aggregato demografico.

Le famiglie in Molise sono 124.903, a fronte di 157 convivenze, con un numero medio di

componenti per famiglia di 2,6, valore questo in linea con la media nazionale di 2,5

Le forme familiari assumono modelli diversi nel corso dei decenni e caratteristiche nuove si

inseriscono nel quadro delle possibili situazioni.

Una volta il modello familiare predominante era quello composto da una coppia sposata con

i suoi figli. Tale nucleo era a volte allargato dalla presenza di altri membri, quasi sempre

parenti stretti.

Ad oggi, non esiste più un modello unico che spicca sugli altri. La tendenza è verso un

pluralismo di modelli familiari e lo stesso Molise presenta negli anni 2005/2006 varie

tipologie di famiglia con una prevalenza del 44.2% di coppie con figli, del 20,8% di coppie

senza figli, del 7,6% di nuclei "monogenitore" e infine del 4,4% di famiglie estese.

Fenomeni come il divorzio, le unioni more uxorio (convivenza duratura di una coppia non

regolata dal matrimonio, unione di fatto) e la prolungata permanenza dei giovani nella

famiglia d’origine, hanno dato vita ad una molteplicità di modelli familiari che, ritenuti

marginali qualche decennio fa, oggi sono integrati nel normale panorama tipologico delle

famiglie, perché hanno assunto una consistenza numerica non indifferente. La famiglia

tende ad essere sempre meno numerosa. La famiglia patriarcale, composta da più nuclei e

da molte persone per ciascuno di questi, è rara. Dalla struttura della famiglia allargata si è

passati ad una struttura ristretta al solo nucleo del capofamiglia. La diversificazione dei

modi di vita familiare ha moltiplicato il numero dei nuclei che però comprendono sempre

meno persone.

In regione si riscontra che la maggioranza delle famiglie sono sempre più piccole.

Quelle composte da uno o due componenti sono più numerose, in particolare il 24,7% sono

persone sole, il 25,9% ha due componenti, il 19,9% ne ha tre e solo il 21,4% ne ha quattro.

È opportuno sottolineare che la maggioranza delle famiglie unipersonali è formata per il

63,4% da un anziano che come spesso accade vive in una situazione di solitudine, carenza

affettiva nonché difficoltà economiche.

Un’altra forma familiare presente nel nostro tessuto sociale è quella composta da un solo

genitore con almeno un figlio: famiglia monoparentale o monogenitoriale. Questi nuclei

familiari erano presenti anche nei decenni precedenti, ma allora traevano origine soprattutto

dalla morte precoce di uno dei coniugi, dall’emigrazione degli uomini o da donne

abbandonate in stato di gravidanza.

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Oggi le famiglie monoparentali derivano dal diffondersi delle separazioni e dei divorzi e da

stili di vita alternativi.

Nell'anno 2013, l'incidenza dei celibi/nubili sulla popolazione totale regionale è del 39,9 %,

quello dei divorziati/e è dell'1,1%, quello dei vedovi/e è dell' 8,5%.

I cambiamenti della famiglia si manifestano soprattutto nella tendenza a vivere da soli, a

non avere mai figli, ad averne pochi. In sintesi, l’evoluzione va verso un numero maggiore

di situazioni familiari senza figli o di un numero minore di nati e di membri aggregati per

famiglia.

Servizi per gli anziani e salute.

In questo quadro di progressivo incremento delle persone anziane, (spesso donne che

vivono sole ed in stato di vedovanza), della loro diffusione sul territorio con livelli

fortemente differenziati rispetto alle condizioni di vita, emergono problemi politici ed

organizzativi assai complessi ed articolati, per affrontare i quali è necessario disporre di

adeguati strumenti di pianificazione e di intervento.

In particolare, nelle zone demograficamente depresse e nei comuni montani, costituiti da

numerosi comuni di piccola compagine demografica, ad un processo di invecchiamento

rapido si accompagna sovente anche una carenza di risorse umane ed infrastrutturali. In

questi casi sorgono problemi di non facile soluzione inerenti la gestione del territorio e

l'allocazione di risorse, di strutture e di servizi socio-sanitari.

Le condizioni di salute degli anziani molisani sono peggiori della media nazionale; solo un

terzo degli anziani (34,7%), infatti, dichiara di stare bene, mentre quelli che affermano di

vivere in cattive condizioni di salute rappresentano il 20% (analisi effettuata

dall'Assessorato alle Politiche sociali della Regione Molise sul “contesto sociale”).

Le malattie si presentano più frequentemente in forma cronica (79% dei casi, infatti, sono

patologie non acute); una malattia è spesso accompagnata da altre forme morbose e le più

frequenti sono le malattie degenerative (neurologiche, osteoarticolari, degli organi di senso)

associate all'invecchiamento, le affezioni cardiorespiratorie, le patologie tumorali, le

malattie cerebrovascolari, le forme di demenza.

Le caratteristiche principali di tali malattie sono la cronicità e la frequente associazione con

la disabilità, causa della perdita di autonomia personale o non autosufficienza; perciò le

risposte da dare agli anziani non autosufficienti devono costituire una priorità assoluta

all'interno di un progetto per la tutela della salute degli ultrasessantacinquenni.

Solo nel 2004 il Consiglio regionale del Molise approva il primo Piano Socio Assistenziale

Regionale, che prevede la suddivisione del territorio regionale in ambiti territoriali. Tale

necessità deriva dal carattere multidimensionale dei bisogni che richiede un approccio

globale ed integrato. Attualmente gli ambiti territoriali sono sette e corrispondono ai distretti

sanitari. Ogni ambito territoriale approva il suo Piano di Interventi e di Servizi, ma, vista la

carenza di fondi, esso spesso non è altro che una promulgazione di desideri: per la

popolazione anziana, infatti, non si va oltre l'erogazione del servizio di assistenza

domiciliare che nel corso degli anni è diminuito sia per numero di utenti che per le ore

erogate.

Tra l'altro ricordiamo che l'assistenza è gratuita solo per chi ha una pensione minima,

mentre gli altri sono tenuti a pagare ai Comuni un contributo proporzionale al reddito.

I servizi erogati dagli ambiti territoriali dei Piani Sociali di Zona dovrebbero integrarsi con

quelli sanitari forniti dalla ASReM, ma l'integrazione avanza con grosse difficoltà.

Gli ultimi Piani Sanitari Regionali prevedono l'istituzione all'interno dei Distretti Sanitari di

Unità Operative dedicate alla assistenza degli anziani, alle cure domiciliari, alla

residenzialità, ma finora sono rimaste solo sulla carta.

Si prevede, inoltre, l'istituzione di residenze sanitarie assistite, strutture intermedie tra

l'assistenza domiciliare ed il ricovero ospedaliero.

Passando in rapida rassegna le condizioni prevalenti di bisogno degli anziani molisani

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rispetto alla salute possiamo evidenziare: la mancanza diffusa della possibilità di

differenziare e personalizzare le strategie di intervento e, per riflesso, un eccesso di

ospedalizzazioni improprie; la carenza di strutture semiresidenziali; l'insufficienza di

strutture residenziali, sanitarie ed assistenziali nelle quali ospitare persone non più in grado

di permanere nella propria abitazione ma non necessitanti di ricovero ospedaliero, pur

avendo bisogno di trattamenti sanitari continuativi, specie riabilitativi, e di assistenza

sociale; l'insufficienza ed inadeguata assistenza domiciliare rivolta anche a situazioni di

malattia e di non autosufficienza.

L'Azienda Sanitaria Regionale Molise ha un unico reparto di geriatria presso l'ospedale

Cardarelli nel capoluogo di regione.

Se si esclude la RSA di Larino, tutte le altre strutture di accoglienza per gli anziani, come le

tredici cooperative per l'assistenza domiciliare sono tutte organizzazioni private.

Su una popolazione di oltre 70.000 anziani (over 65anni), nel Molise al 2011, c'erano 46

strutture residenziali, rispettivamente 26 in provincia di Campobasso e 18 in quella di

Isernia, che accoglievano circa 1500 anziani.

L'attivazione del telesoccorso non ha avuto fin qui esito positivo se non in qualche realtà

territoriale molto limitata, mentre nella provincia di Isernia è stato attivato un taxi della

solidarietà per il trasporto gratuito di disabili ed anziani presso le strutture ospedaliere.

C'è da evidenziare, dunque, una riduzione dei servizi per gli anziani.

Nel periodo ottobre 2011 – gennaio 2012, sui bandi comunali per l’affidamento di servizi

sociali, si registra una sensibile riduzione, pari a circa il 30%, del numero delle proposte di

bando dedicate ai servizi per gli anziani.

A ciò aggiungasi che le liste di attesa regionali per gli interventi domiciliari di contrasto alla

non autosufficienza sono in crescita in tutte le Regioni e, soprattutto, in Molise.

c)- Dimensione economica.

Nel 2012 le prospettive dell’economia globale sono peggiorate. Nell’area dell’euro la fase

recessiva si è acuita, interessando con maggiore intensità il nostro Paese. Le stime di

Prometeia hanno indicato per il Molise una diminuzione del prodotto del 3,1 per cento, più

accentuata rispetto al Mezzogiorno. Il persistente ridimensionamento dell’attività

economica, che ha riguardato tutti i settori produttivi, ha messo in luce le difficoltà

competitive dell’economia molisana frenata da carenze infrastrutturali, da una scarsa

capacità di innovazione e da una limitata apertura ai mercati esteri.

L’attività industriale ha registrato un calo, attestandosi su livelli ampiamente inferiori a

quelli raggiunti prima dell’insorgere della crisi. Un andamento relativamente peggiore ha

caratterizzato le imprese orientate unicamente al mercato interno.

Nel settore alimentare, all’espansione del comparto della pasta alimentare si sono

contrapposte le difficoltà strutturali delle imprese a partecipazione pubblica.

Le esportazioni si sono ridotte, in controtendenza rispetto alla dinamica nazionale. Tra il

2007 e il 2012 le vendite all’estero a prezzi correnti sono diminuite di oltre il 40 per cento.

Al ridimensionamento del processo di accumulazione di capitale delle imprese industriali, si

è accompagnato un drastico calo degli investimenti in abitazioni e di quelli in opere

pubbliche, ostacolati, rispettivamente, dalle minori disponibilità reddituali delle famiglie e

dagli stringenti vincoli di bilancio delle amministrazioni locali. Rispetto ai livelli raggiunti

prima della fase recessiva, anche a causa del calo delle quotazioni degli immobili in termini

reali, la redditività delle imprese del settore delle costruzioni si è notevolmente ridotta fino

ad assumere valori negativi.

L’occupazione è lievemente diminuita rispetto all’anno precedente. Al netto calo degli

occupati dell’industria, soltanto in parte mitigato da un elevato ricorso agli ammortizzatori

sociali, si è contrapposto l’incremento del numero di addetti del settore dei servizi.

Anche per effetto dell’aumento dell’offerta di lavoro, il tasso di disoccupazione è cresciuto,

raggiungendo per i più giovani valori prossimi a quelli riscontrati nelle altre regioni del

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Mezzogiorno.

Nell’ultimo quinquennio, la retribuzione media dei lavoratori molisani è risultata inferiore a

quella nazionale, ma più elevata rispetto alle altre regioni meridionali.

Nel corso del 2012 anche il credito all’economia molisana è diminuito.

Alla contrazione dei finanziamenti alle imprese si è affiancata la stagnazione di quelli alle

famiglie. Le tendenze più recenti rilevate nei primi mesi dell’anno segnalano un ulteriore

peggioramento, con una riduzione del credito concesso anche alle famiglie. La prolungata

fase recessiva dell’economia regionale ha inciso sia sulla domanda di finanziamenti, sia

sulle condizioni di offerta degli intermediari. Il calo della domanda ha riguardato le imprese

di tutti i comparti produttivi e ha interessato la realizzazione di investimenti e, nell’ultimo

anno, la copertura del capitale di funzionamento.

L’accresciuta rischiosità delle imprese, in parte connessa con la crisi di specifici settori

dell’economia regionale, ha inoltre contribuito al restringimento dell’offerta di credito,

prevalentemente attraverso un innalzamento dei tassi di interesse.

La flessione del reddito disponibile e le incerte prospettive occupazionali hanno indebolito

la domanda delle famiglie relativa ai mutui per l’acquisto delle abitazioni; l’inasprimento

delle condizioni di offerta dei finanziamenti bancari si è concretizzato in un ulteriore

aumento dei tassi di interesse.

La qualità del credito è notevolmente peggiorata. Sull’incremento del flusso di nuove

sofferenze ha inciso soprattutto il deterioramento dei finanziamenti concessi alle imprese.

Seppure in misura minore, anche gli indicatori relativi alle famiglie evidenziano segni di

difficoltà nel rimborso del debito.

Le politiche di bilancio delle Amministrazioni locali continuano a essere condizionate

dall’esigenza di contenere la dinamica della spesa. Per il terzo anno consecutivo, il

disequilibrio dei conti sanitari ha obbligato la Regione Molise a utilizzare la leva fiscale

oltre i livelli massimi praticati dalle altre regioni a statuto ordinario.

Il PIL totale regionale – ultimo dato disponibile anno 2011 e considerando tutte le attività

economiche – è 6.447 che corrisponde ad una percentuale di 0,4%.

Il PIL pro-capite regionale corrisponde, nel 2011 ad €. 20.173,00 (dato aggiornato alla

ricerca più recente).

In un contesto caratterizzato da una marcata contrazione del PIL e dall’esigenza di una

gestione oculata della spesa pubblica, un efficace utilizzo dei fondi strutturali delle politiche

di coesione destinati alla nostra regione potrebbe contribuire a mitigare gli effetti della crisi

economica sul tessuto imprenditoriale locale, rilanciando le prospettive di crescita

dell’economia.

Un problema particolare che affligge la regione Molise è quello della povertà della

popolazione anziana, il cui indice tra gli anziani supera il 13% in Italia, mentre nel

Mezzogiorno arriva anche al 25% per gli ultra sessantacinquenni ed è in continuo aumento

soprattutto in questo periodo di forte recessione economica.

Va detto a tale proposito che, nel sistema generale delle pensioni relativo al 2011, in base ai

dati INPS, su un totale di 5.269.493 pensioni di vecchiaia (il dato si riferisce al numero

delle prestazioni), circa il 52% ha un importo inferiore ai 500 euro mensili. Relativamente

invece alle pensioni di anzianità, più del 30% delle prestazioni non supera la soglia dei 900

euro.

L'importo medio della pensione di vecchiaia in Molise nel 2011 era di € 599,00.

Dati recenti del Sole24Ore ci dicono che attualmente in Molise i 93.000 pensionati sono i

più poveri d'Italia con una media di 12.160 euro l'anno.

La maggiore spesa per gli anziani è del 47,8% per l'abitazione e l'energia e del 21,3% per

l'alimentazione.

d)- Dimensione della “sicurezza” del territorio.

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Nelle dinamiche della criminalità violenta nel nostro Paese, va detto che nelle regioni del

Centro e Nord Italia, negli anni della crisi internazionale (ossia dopo il 2007) è possibile

riscontrare una riduzione delle differenze territoriali di criminalità violenta e quindi un

maggiore avvicinamento ai valori delle medie regionali annuali.

Con riferimento alle regioni del Sud Italia si è potuto osservare l’esistenza di differenze

territoriali. È la Campania (1,5 reati violenti su 1000 abitanti nel 2011) la regione che

presente un tasso di criminalità violenta più alto rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno

d’Italia e a seguire la Sicilia (1,1 reati violenti su 1000 abitanti nel 2011). La crisi non ha

frenato la contrazione della criminalità iniziata negli anni immediatamente precedenti allo

scoppio.

È il Molise la regione a minore tasso di criminalità violenta (0,6 reati violenti su 1000

abitanti nel 2011) e diffusa (0,5 reati su 1000 abitanti nel 2011) durante tutti questi anni.

Tuttavia, sta diventando un vero e proprio allarme nel territorio molisano il fenomeno delle

truffe agli anziani, una vera e propria piaga che vede come vittime le fasce più deboli della

società.

Sono state infatti registrate delle piccole truffe, quelle da 50/100 euro, con sempre maggiore

frequenza. I responsabili ne fanno magari una decina in un giorno, a danno principalmente

di anziani.

Ad esempio, si parla oramai di truffe agli anziani per indicare qualche particolare tipo

d’inganno che viene messo in opera nei confronti di persone che, ovviamente, non sono

meno avvedute di altre, ma che forse sono più disponibili al dialogo, non sono diffidenti e si

prestano più facilmente a farsi persuadere da quei soggetti, abili manipolatori, che con un

abito elegante o con una divisa impeccabile, catturano l’attenzione del malcapitato,

sperando con la loro arte persuasiva, di riuscire a carpire qualche somma di denaro.

Gli anziani si trovano, infatti, quotidianamente alle prese con la risoluzione di

problematiche in merito alle quali hanno una conoscenza molto superficiale o, in alcuni

casi, nulla, ed accade, sempre più spesso, che rimangano coinvolti nella sottoscrizione di

contratti difficili da capire in tutte le loro parti, poiché realizzati utilizzando un lessico poco

comprensibile e/o una forma morfo-sintattica complessa oppure perché la materia di cui

trattano risulta comunque difficoltosa).

D'altra parte, in una indagine dell'ufficio regionale dell'Istat, risulta che l'80% degli anziani

è privo di qualsiasi titolo di studio,

In regione, molti sono i fatti di cronaca che si leggono o si ascoltano alla televisione e che

vedono gli “anziani” vittime di raggiri perpetrati a volte nei modi più impensabili.

Nonostante i ripetuti allarmi e ripetuti avvertimenti, gli anziani continuano a cadere nella

rete stando alle numerose truffe che vengono messe a segno ogni giorno.

Spesso i malviventi chiamano a casa fingendosi sondaggisti, chiedono nomi e informazioni

sulla famiglia. Dopo qualche mese si presentano a casa, e fingono di essere stati mandati da

un parente, nella maggior parte dei casi infatti sono proprio i truffati, inconsapevolmente, ad

avere fornito le informazioni ai truffatori.

Altra tipologia di truffa è quello della vendita dei vestiti, i finti operai Enel, i venditori porta

a porta e, perfino, i sedicenti operai del comune che poi si rivelano ladri a domicilio.

Qui di seguito, a puro titolo esemplificativo, riportiamo alcuni fatti di cronaca avvenuti in

Regione negli ultimi anni:

15 febbraio 2013 (fonte: termoli.tv) Allarme truffa agli anziani: due casi in poche

ore in basso Molise. Ma è un fenomeno ormai nazionale. BASSO MOLISE. La

modalità che i furfanti utilizzano sarebbe pressoché la stessa: chiamano prima al

telefono spacciandosi per il nipote degli anziani e riferendo che di lì a poco

arriverebbe un amico dello stesso nipote a ritirare i soldi per acquistare una cosa

utile.

il giorno 28.02.2012 (fonte: primopianomolise.it del 01.03.2012), in varie zone

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della città di Campobasso, un uomo tra i 35 ed i 40 anni truffava decine di persone

anziane, approfittando della loro fiducia e buona fede. Dopo averli avvicinati nei

pressi delle loro abitazioni, con una serie di raggiri, l’uomo ha convinto gli anziani

a farsi invitare in casa, dove, approfittando della loro momentanea distrazione,

recatisi in cucina per preparare un caffè, si è appropriato degli oggetti preziosi

posseduti. “Tale fenomeno, peraltro altrove diffuso e che, periodicamente, si

ripropone anche in questa provincia – si leggeva in una nota della Questura di

Campobasso – risulta ancor più insidioso in un realtà come quella molisana,

caratterizzata da rapporti umani basati sulla cordialità e fiducia verso il prossimo.

Appare perciò opportuno, per evitare il ripetersi di tali truffe, consigliare, in questo

periodo, maggiori cautele nel relazionarsi con persone non conosciute, informando

immediatamente, ai primi sospetti, le Forze di Polizia attraverso le utenze 112 e

113”.

15.11.2011 (fonte: primapaginamolise.it). Due quarantenni partenopei che nella

mattinata hanno provato a rastrellare denaro ad ignari anziani dell'area venafrana

con il sistema delle truffe ma sono stati scoperti, denunciati alla competente

autorità giudiziaria e con provvedimento amministrativo richiesto all'autorità di

pubblica sicurezza, sono stati coattivamente rimpatriati nel comune d'origine con

divieto di ritorno in Venafro. I due avevano agganciato nell'area urbana del comune

di Venafro una ottantenne che avevano iniziato ad intrattenere con artifizi e raggiri,

puntando subito ad una richiesta di denaro di circa mille euro per una presunta

polizza assicurativa non ancora pagata da un congiunto.

Gli episodi accaduti pongono in luce la necessità, soprattutto delle persone anziane, di

prestare particolare attenzione e di essere sempre prudenti e meno ingenui. Caratteristica,

quest'ultima, che tra gli anziani è frequente e spesso spiacevole.

e)- L’offerta dei servizi per anziani in Molise.

La rete di assistenza agli anziani si fonda su tre tipologie di assistenza: sanitaria, domiciliare

e lungodegenza presso strutture residenziali. Queste ultime svolgono un ruolo

particolarmente significativo per quelle tipologie di utenti autosufficienti o non, bisognosi di

assistenza continuativa e permanente, non assistibili a domicilio e che non si trovano in una

fase acuta o post acuta di malattia.

La legge regionale del Molise 2 maggio 1990 n.21 definisce gli interventi a favore di quelle

persone anziane residenti, o che abbiamo dimora in uno dei Comuni della Regione, che

abbiamo raggiunto i limiti di età di pensionamento o che a causa di una senescenza precoce

non esercitino o non possano proficuamente e continuamente esercitare attività lavorativa.

Più in particolare, i servizi socio-assistenziali a favore degli anziani comprendono

l’assistenza economica, l’assistenza abitativa, l’assistenza domiciliare integrata, l’assistenza

alla vita di relazione, i centri di incontro, i soggiorni in località di cura e di vacanza,

l’affidamento familiare di anziani, le comunità alloggio e le residenze sanitarie assistenziali.

L’assistenza domiciliare integrata ha l’obiettivo di evitare o contenere i ricoveri in strutture

residenziali e le ospedalizzazioni improprie, consentendo all’anziano di usufruire di

prestazioni assistenziali presso la propria abitazione.

In merito a quest'ultima tipologia di assistenza, il Molise, secondo gli ultimi dati rilasciati

dal Ministero della Salute (3,3% nel 2010) , si è riavvicinato al 3,5% adottato come target

per il sistema degli Obiettivi di Servizio. Gli anziani presi in carico in ADI nel 2010 sono

stati 2317 (su un totale di circa 70.000 anziani residenti) a fronte dei 2454 anziani da

assistere per raggiungere la percentuale del 3,5%. Il dato del 2010 conferma il trend di

crescita degli ultimi due anni dopo la caduta degli anni precedenti (Fonte: Dipartimento per

lo Sviluppo e la Coesione Economica-UVAL-DPS, LUGLIO 2012).

Page 9: SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO ...€¦ · Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un dato di fatto ormai

Per quanto riguarda l’assistenza residenziale e semiresidenziale, economica e riabilitativa,

tra le strutture assistenziali residenziali e semi-residenziali presenti sul territorio molisano

rientrano le comunità alloggio, le residenze sanitarie assistenziali, le case di riposo, le

residenze protette e i centri sociali.

In Molise, nell'anno 2012 (Fonte: Ministero dell'Interno-Censimento delle strutture per

anziani-anno2012) le strutture residenziali sono 54 (35 in provincia di Campobasso e 19 in

provincia di Isernia) e le strutture non residenziali sono 86 (67 in provincia di Campobasso

e 19 in provincia di Isernia).

Le “strutture culturali” (centri sociali, etc.) per anziani in regione sono, nel 2012, 3 con un

totale di 424 iscritti (354 in provincia di Isernia e 70 in provincia di Isernia).

Progetto.

La finalità del progetto “LA VOCE DELLA TERZA ETA'” è quello di fornire, nell'intera

Regione Molise, informazioni, assistenza e consulenza in campo consumeristico ai cittadini-

consumatori anziani attraverso la messa a disposizione di servizi specificatamente dedicati,

in tutte le sedi di svolgimento dell’iniziativa.

Il progetto prevede l’offerta di:

- un servizio di sportello destinato alle azioni di tutela dei diritti del consumatore della terza

età e di assistenza ed informazione in ambito consumeristico;

- guide per l’informazione e la conoscenza approfondita degli argomenti consumeristici più

complessi e più vicini alla terza età;

- campagne di comunicazione – anche attraverso i media - dedicate agli strumenti di

autodifesa dei consumatori e concernenti le tematiche per le quali il consumatore anziano

avverte maggiormente l’esigenza di informazione ed assistenza da parte dell’associazione.

L’area d’intervento è, quindi, quella della tutela dei diritti di consumatore del soggetto

anziano attraverso la realizzazione di molteplici azioni di assistenza ed informazione in

campo consumeristico finalizzate a supportare, consigliare e guidare i consumatori anziani

che si rivolgeranno all’associazione a questo scopo.

Il progetto è destinato, quindi, ai cittadini-consumatori anziani (soggetti in età compresa tra

i 65 anni ed oltre) in quanto fascia di popolazione socialmente debole e, sostanzialmente,

poco informata delle novità e cambiamenti normativi in atto o prossimi ad entrare in vigore.

BENEFICIARI: gli anziani, le famiglie e gli amici degli stessi anziani residenti nel

territorio della regione Molise.

Per ottenere un importante beneficio per la collettività, si utilizzerà una strategia indiretta

che, pur rivolgendo le attività ad un numero limitato di persone (target diretto), mira a

raggiungere un elevato numero di beneficiari attraverso un cosiddetto “effetto cascata”.

CRITICITA' INDICATORI

A. Forte aumento del numero degli anziani

nel Molise, soprattutto nei piccoli comuni

montani delle aree interne, dove tale

situazione è stata determinata dalla forte

emigrazione, dalla mancanza di

programmazione e di iniziativa economica e

dal forte calo delle nascite.

Progressivo isolamento e conseguente

“vulnerabilità” delle persone anziane,

soprattutto nei piccoli centri montani

molisani.

B. Scarsa presenza di campagne informative

- totalmente gratuite - dirette ad una

migliore ed efficace conoscenza nelle

materie consumeristiche.

L'80% degli anziani residente in Molise

(circa 55.000 cittadini) è privo di qualsiasi

titolo di studio e sono i più poveri d'Italia

con una media di 12.160 euro all'anno

Page 10: SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO ...€¦ · Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un dato di fatto ormai

derivanti da prestazioni pensionistiche

maturate.

C. Scarsa conoscenza delle forme di tutela

contro le “trappole” contrattuali contenute in

numerosi formulari, contro le truffe di

sedicenti venditori. Insufficiente conoscenza

della normativa di riferimento.

Aumento costante degli episodi di truffe

dirette ad anziani in Molise.

D. Convinzione che il consumatore sia un

“attore” ininfluente e non responsabile

rispetto ai rischi derivanti dalla

disinformazione in materia consumeristica.

Un progressivo aumento della percentuale di

raggiri e “trappole contrattuali” relativi a

servizi e acquisti di beni e servizi effettuati

dagli anziani.

Obiettivi del progetto:

La finalità del progetto “ LA VOCE DELLA TERZA ETA' ” è quello di fornire informazioni,

assistenza e consulenza in campo consumeristico ai cittadini-consumatori anziani (soggetti di

età over 65 anni) residenti nel territorio della regione Molise attraverso servizi

specificatamente dedicati nelle sedi di svolgimento dell’iniziativa (Campobasso e Isernia)

In particolare:

CRITICITA' INDICATORI OBIETTIVI

A. Forte aumento del numero

degli anziani residenti nelle

due province molisane,

soprattutto nei piccoli comuni

montani delle aree interne,

dove tale situazione è stata

determinata dalla forte

emigrazione, dalla mancanza

di programmazione e di

iniziativa economica e dal

forte calo delle nascite.

Progressivo isolamento e

conseguente “vulnerabilità”

delle persone anziane,

soprattutto nei piccoli centri

montani molisani.

A.1 Aumentare e qualificare

i messaggi di informazione

in campo consumeristico.

A.2 Campagne informative

realizzate focalizzate sul

tema del diritto dei

consumatori.

nー - n. 2 sportelli sul tema

aperti sul territorio

regionale.

B. Scarsa presenza di

campagne informative -

totalmente gratuite - dirette ad

una migliore ed efficace

conoscenza nelle materie

consumeristiche.

L'80% degli anziani

residente in Molise (circa

55.000 cittadini) è privo di

qualsiasi titolo di studio. Gli

anziani molisani, inoltre,

sono i più poveri d'Italia con

una media di redidito

12.160,00 euro all'anno

derivanti dalle prestazioni

pensionistiche maturate.

B.1 Fornire ai consumatori

messaggi certi, univoci, non

frammentari e

decodificabili. Informare le i

cittadini anziani sul

consumerismo e consentire

loro di uscir fuori dall'

“isolamento informativo”

creatosi in anni di

disinformazione.

Page 11: SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO ...€¦ · Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un dato di fatto ormai

C. Scarsa conoscenza delle

forme di tutela contro le

“trappole” contrattuali

contenute in numerosi

formulari, contro le truffe di

sedicenti venditori.

Insufficiente conoscenza della

normativa di riferimento.

Aumento costante degli

episodi di truffe dirette ad

anziani in Molise.

C.1 Aumentare le

conoscenze dei cittadini-

consumatori anziani sulle

nuove norme relative alla

contrattualistica e sulla

lettura dei formulari e delle

clausole contrattuali, anche

mediante distribuzione di

materiale informativo.

D. Convinzione che il

consumatore sia un “attore”

ininfluente e non responsabile

rispetto ai rischi derivanti

dalla disinformazione in

materia consumeristica.

Un progressivo aumento

della percentuale di raggiri e

“trappole contrattuali”

relativi a servizi e acquisti

di beni e servizi effettuati

dagli anziani.

D.1 Responsabilizzare i

consumatori anziani

rendendoli attori influenti

del processo di tutela del

consumatore al fine di

ridurre il rischio di truffe,

anche in ambito domestico,

mediante

un’informazione/formazione

della popolazione, anche

mediante la distribuzione di

materiale informativo.

Dal raggiungimento degli obiettivi sopra esposti ci si propone, come indicatore di

risultato, di raggiungere un numero di anziani che si pone tra il 2% e 5%

dell'intera popolazione anziana molisana (cfr. dimensione demografica).

Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le

attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in

servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo

che quantitativo:

8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi

CRITICITA' INDICATORI OBIETTIVO ATTIVITA'

A. Forte aumento

del numero degli

anziani nel Molise,

soprattutto nei

piccoli comuni

montani delle aree

interne, dove tale

situazione è stata

determinata dalla

forte emigrazione,

dalla mancanza di

programmazione e

di iniziativa

Progressivo

isolamento e

conseguente

“vulnerabilità”

delle persone

anziane,

soprattutto nei

piccoli centri

montani molisani.

A.1 Aumentare e qualificare

i messaggi di informazione

in campo consumeristico.

A.2 Campagne informative

realizzate focalizzate sul

tema del diritto dei

consumatori;

nー - n. 2 sportelli aperti sul

Informazione,

assistenza e

consulenza in

campo

consumeristico ai

cittadini-

consumatori

anziani attraverso

la messa a

disposizione di

servizi e materiale

informativo

specificatamente

Page 12: SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO ...€¦ · Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un dato di fatto ormai

economica e dal

forte calo delle

nascite.

tema sul territorio

regionale;

dedicati in tutte gli

sportelli e le sedi di

svolgimento

dell’iniziativa.

Attività A.1.1 Coinvolgimento

degli enti e

associazioni

molisane che si

occupano di tutela e

informazione degli

anziani mediante la

distribuzione di

guide informativa e

la consulenza ai

cittadini iscritti.

Attività A.2.1 Apertura 5 volte a

settimana per 6 ore

giornaliere dello

sportello

informativo Adoc

presso la sede di

Campobasso e

presso la sede di

Isernia.

B. Scarsa presenza

di campagne

informative -

totalmente gratuite

- dirette ad una

migliore ed efficace

conoscenza nelle

materie

consumeristiche.

L'80% degli

anziani residente

in Molise (circa

55.000 cittadini) è

privo di qualsiasi

titolo di studio e

sono i più poveri

d'Italia con una

media di 12.160

euro all'anno

derivanti da

prestazioni

pensionistiche

maturate.

B.1 Fornire ai consumatori

messaggi certi, univoci, non

frammentari e

decodificabili. Informare le i

cittadini anziani sul

consumerismo e consentire

loro di uscir fuori dall'

“isolamento informativo”

creatosi in anni di

disinformazione.

Attività B.1.1

Campagna

informativa sui

giornali e sui media

locali.

Attività B.1.2

Pubblicazione

all'interno dei

giornali locali di

almeno n. 10

articoli riguardanti

le tematiche

consumeristiche più

vicine alla terza età.

Diffusione e

informazione della

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materia

consumeristica su

TV e radio locali e

con la distribuzione

di opuscoli “porta a

porta”.

C. Scarsa

conoscenza delle

forme di tutela

contro le “trappole”

contrattuali

contenute in

numerosi

formulari, contro le

truffe di sedicenti

venditori.

Insufficiente

conoscenza della

normativa di

riferimento.

Aumento costante

degli episodi di

truffe dirette ad

anziani in Molise.

C.1 Aumentare le

conoscenze dei cittadini-

consumatori anziani sulle

nuove norme relative alla

contrattualistica e sulla

lettura dei formulari e delle

clausole contrattuali, anche

mediante distribuzione di

materiale informativo.

Attività C.1.1

Realizzazione e

distribuzione di n. 1

“guida informativa”

per l’informazione

e la conoscenza

approfondita degli

argomenti

consumeristici più

complessi e più

vicini alla terza età,

da distribuire anche

“porta a porta”.

Attività C.1.2

distribuzione di n. 1

“guida

informativa”.

D. Convinzione che

il consumatore sia

un “attore”

ininfluente e non

responsabile

rispetto ai rischi

derivanti dalla

disinformazione in

materia

consumeristica.

Un progressivo

aumento della

percentuale di

raggiri e

“trappole

contrattuali”

relativi a servizi e

acquisti di beni e

servizi effettuati

dagli anziani.

D.1 Responsabilizzare i

consumatori anziani

rendendoli attori influenti

del processo di tutela del

consumatore al fine di

ridurre il rischio di truffe,

anche in ambito domestico,

mediante

un’informazione/formazione

della popolazione, anche

mediante la distribuzione di

materiale informativo.

Attività D.1.1

Unitamente alla

distribuzione della

“guida informativa”

saranno spiegato

come leggere i

formulari

contrattuali e come

difendersi delle più

comuni truffe

dirette agli anziani.

L’Adoc provvederà a preparare le sedi dove avrà attuazione il progetto.

Esse dovranno essere predisposte sia per l’accoglienza dei volontari presso le strutture per

lo svolgimento delle attività di assistenza ai consumatori anziani.

Per quanto concerne la preparazione delle sedi alla ricezione dei cittadini-consumatori

anziani, esse dovranno essere allestite mediante:

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- una zona sportello: postazione lavoro completa di PC con accesso ad internet, Skype e

webcam, telefono, macchina multifunzione (fax, stampante, fotocopiatrice, scanner),

materiale di cancelleria;

- una sala d’attesa per i cittadini che si rivolgono all’ente, corredata di locandine, opuscoli e

brochure informative sull’associazione e sugli orari dello sportello, sulle altre iniziative

attivate dall’Adoc.

- un’aula per svolgere i corsi di informazione/formazione riguardanti le materie

consumeristiche destinati ai consumatori anziani.

Formare i volontari significa fornire loro tutti gli strumenti conoscitivi grazie ai quali poter

svolgere quotidianamente le proprie mansioni lavorative e far comprendere loro il valore

dell’esperienza alla quale hanno l’occasione di partecipare.

Fondamentale per questo sarà la trattazione delle tematiche di alto contenuto sulle quali

basa il proprio operato il servizio civile nazionale come:

promozione della pace;

la difesa dalla patria non armata e non violenta;

solidarietà e forme di cittadinanza;

volontariato;

associazionismo;

impegno civico.

L’analisi di queste tematiche e l’approfondimento dei bisogni riscontrati a livello territoriale

sui quali è imperniata l’idea progettuale saranno i punti di forza del progetto.

Con “LA VOCE DELLA TERZA ETA'”, l’associazione Adoc Molise vuole accrescere la

consapevolezza dei diritti di consumatori e l’informazione nei cittadini anziani nel territorio

molisano. Ciò perché, con sempre maggiore frequenza, essi si recano presso le strutture

dell’associazione cercando assistenza e consulenza per varie problematiche, come, ad

esempio, in merito a tutte le utenze di casa (consumi, servizi non richiesti, o perché vittime

di truffe).

Proprio per questo l’associazione vuole organizzare dei corsi di informazione/formazione

destinati al consumatore anziano. Si tratta di progettare e realizzare degli interventi

formativi che permettano all’assistito di autodifendersi da chi vuole raggirarlo approfittando

della sua buona fede e della sua disinformazione nelle materie consumeristiche. Sono

soprattutto i soggetti che vivono soli che chiedono all’associazione di essere maggiormente

tutelati ed avvertono con più forza l’esigenza di essere informati in merito agli argomenti

sui quali, con più probabilità, potrebbero aver bisogno di possedere più conoscenze e capire

in che modo comportarsi.

Ciò è molto importante sia nei piccoli centri, come Campobasso e Isernia, dove l’anziano è

costretto per anni a frequentare sempre gli stessi luoghi e vede come fondamentale il

contatto con i consulenti.

Infine, l’associazione vuole mettere in atto delle azioni di monitoraggio delle richieste per le

quali gli assistiti si rivolgono presso le sedi dell’associazione con maggiore frequenza, per

comprendere le necessità e le esigenze più sentite dai consumatori della terza età residenti

nel territorio molisano.

L'attività oggetto del presente progetto consentirà ai volontari del servizio civile di acquisire

dall'esperienza maturata nozioni e competenze in materia consumeristica.

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Queste attività saranno possibili anche grazie all’ausilio di questi ultimi; e con la loro

collaborazione, l'associazione sarà in grado di garantire lo svolgimento delle azioni

programmate in fase progettuale finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati

diretti ad informare ed assistere completamente il cittadino-consumatore anziano residente

in Regione.

8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto

NUMERO TIPOLOGIA

RAPPORTO

QUALIFICA RUOLO ATTIVITA'

5 Contratto di

collaborazione

Collaboratori Assistenza allo

sportello, ausilio

per realizzazione

guida

informativa,

addetti al front

office.

Supporto alla

realizzazione

dell'attività

progettuale

Numero dei volontari da impiegare nel progetto:

Numero posti con vitto e alloggio:

Numero posti senza vitto e alloggio:

Numero posti con solo vitto:

Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:

Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :

N. Sede di attuazione del

progetto Comune Indirizzo

Cod. ident.

sede

N. vol. per

sede

1 ADOC Campobasso Campobasso Via Conte n.3 20342 4

2 ADOC Isernia Isernia Via Kennedy n. 105 67993 2

6

0

6

0

1400

5

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Criteri e modalità di selezione dei volontari:

Vedi sistema di selezione accreditato ADOC NZ01079

Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli

richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:

Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali.

E’ titolo di maggior gradimento:

diploma di scuola media superiore;

pregressa esperienza nel settore specifico del progetto;

pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato;

spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo

capacità relazionali e dialogiche

studi universitari attinenti

CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI

Eventuali crediti formativi riconosciuti:

NO

Eventuali tirocini riconosciuti :

NO

Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:

Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di

questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:

competenze tecniche o specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare

attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale dell’ente

coinvolto;

competenze cognitive o funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa, quali:

capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di

iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving);

competenze sociali e di sviluppo o utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche

di se stessi, quali: capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e

propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un

gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di

creatività;

competenze dinamiche o importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della

propria professionalità, quali: competitività come forza di stimolo al saper

fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro,

ottimizzazione delle proprie risorse.

Le competenze e le professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del

Servizio saranno validate e, nel rispetto delle normative e delle differenti procedure

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regionali, certificate dall’ Ente no-profit di formazione OPES Formazione (C.F.

01579310507) ai fini dell’arricchimento curriculum vitae. (Si veda accordo allegato)

Formazione generale dei volontari

Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale ADOC

Modalità di attuazione:

In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori ADOC.

La formazione sarà realizzata attraverso i formatori dell’Ente. I formatori locali, per

l’affiancamento dei volontari, saranno istruiti con lezioni frontali del servizio di

formazione dell’Adoc, specificatamente costituito per la gestione e il potenziamento

del progetto. L’intero progetto formativo sarà basato su materiale didattico, dispense

e formatori forniti dall’Adoc Nazionale.

Role-play e simulazioni saranno gestiti da formatori esperti in comunicazione.

Le aule saranno fornite di postazioni didattiche, un tavolo per lavoro di gruppo, una

lavagna, un personal computer con schermo per proiezione di slide e, ove

disponibile, di un video-proiettore.

Si prevede la raccolta di singoli moduli formativi su supporti audio-video e l’invio

degli stessi presso le sedi di attuazione del progetto per utilizzarli come materiale

didattico e autodidattico di supporto.

ADOC si riserva di avvalersi anche di esperti che affianchino i propri formatori,

secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione

generale dei giovani in servizio civile nazionale” emanate il 19 luglio 2013.

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

ADOC sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative

centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle

modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci

didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario.

La formazione sarà di tipo blended, che alterni i differenti setting formativi messi a

disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile

nazionale”.

Nello specifico si utilizzerà:

formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie

trattate per 13 ore complessive;

formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su:

team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le

attività collaborative per 18 ore complessive;

e-learning per 14 ore complessive.

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Contenuti della formazione:

I contenuti della formazione erogata sono suddivisi in 14 moduli formativi sui seguenti

argomenti:

1. valori e identità del SCN: identità del gruppo in formazione;

2. dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale evoluzione storica, affinità e

differenze tra le due realtà. Approfondimento su Don Lorenzo Milani;

3. il dovere di difesa della patria;

4. la difesa civile non armata e non violenta;

5. normativa vigente e carta di impegno etico del SCN;

6. formazione civica e forme di cittadinanza;

7. la protezione civile;

8. la rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale;

9. presentazione dell’ente e delle associazioni dei consumatori;

10. lavoro per progetti;

11. l’organizzazione del servizio civile e le sue figure;

12. disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale;

13. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti;

Durata:

45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del

progetto)

Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari

Sede di realizzazione:

Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale ADOC

Modalità di attuazione:

In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da ADOC

Tecniche e metodologie di realizzazione previste:

L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”.

Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended ADOC intende una modalità

“mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a

distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i

momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale

impostazione costruttivista.

Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della

responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita

dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle

sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli

approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari,

rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo.

Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo

di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo

alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella

fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello

relazionale.

A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi

dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione

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delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità

affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente

intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene

sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati

sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio

corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro

relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la

possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del

gruppo in apprendimento.

L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace

nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo

chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti

nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione

condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della

conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione

della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo.

La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20

in presenza e 55 in e-learning.

Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento

all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai

contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del

corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e

formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro.

La piattaforma scelta da ADOC per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta

sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera

flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo

stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e

condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei

valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato).

Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di

accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul

proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter

fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli

apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione

presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera).

Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di

accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà

così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di

formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una

valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online.

Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più

efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in

maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva

e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità.

Per ADOC, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea

di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi

alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”.

Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari

parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma.

Page 20: SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO ...€¦ · Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un dato di fatto ormai

Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati

nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e

discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui

sono inseriti i Volontari.

Contenuti della formazione:

Argomenti della formazione specifica:

In aula:

I APPROFONDIMENTO:

Modulo I: Gestire uno sportello informativo: il back-office e il front-office; Durata 20 ore

-

Modulo II: L’informazione ai cittadini: attività di orientamento e di ricerca; Durata 20 ore

II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata:

5 ore

Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro

Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza

Organigramma della sicurezza

Misure di prevenzione adottate

Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1,

lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 5 ore

Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro

Rischi meccanici ed elettrici generali

Rischio biologico, chimico e fisico

Rischio videoterminale

Movimentazione manuale dei carichi

Altri Rischi

Dispositivi di Protezione Individuale

Stress lavoro correlato

Segnaletica di emergenza

Incidenti ed infortuni mancati

Corso e-learning:

Diritti dei consumatori

• Com-sumo il ruolo del consumatore nella società della comunicazione

• Il mercato e la tutela del consumatore

• I diritti dei consumatori dalle leggi all’effettività

Comunicazione interpersonale

• Comunicazione interpersonale

• Ascolto attivo

• Feed back

• Empatia

• Stili di comunicazione

• Tecniche dell’assertività

• Regole di comportamento

Piani di comunicazione

• Analisi del contesto.

• Definizione degli obiettivi.

• Definizione del target di riferimento.

Page 21: SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO ...€¦ · Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un dato di fatto ormai

• Scelta delle strategie. Scelta dei contenuti.

• Scelta delle attività e degli strumenti.

• Comunicazione on-line e diretta

• comunicazione e organizzazione pubblica

Contenuti della metaformazione:

Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista

in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-

competenze quali:

capacità di analisi e sintesi

abilità comunicative legate alla comunicazione on line

abitudine al confronto e alla discussione

L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti

della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base

legate all'uso delle TIC e di Internet.

Durata:

75 ore