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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
Ente proponente il progetto:
ADOC
Codice di accreditamento:
Albo e classe di iscrizione:
CARATTERISTICHE PROGETTO
Titolo del progetto:
LA VOCE DELLA TERZA ETA'
Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
EDUCAZIONE E PROMOZIONE CULTURALE. SPORTELLO INFORMA E11
Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza
il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori
misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Analisi del contesto territoriale.
a)- Dimensione demografica.
In Italia i processi demografici che perdurano ormai da diversi anni e che influenzano, in
particolare, l’indice di vecchiaia* sono riconducibili all’incremento della popolazione in età
anziana, alla riduzione di quella in età giovanile, all’aumento della sopravvivenza e al
contenimento della fecondità, ben al di sotto del livello di sostituzione delle generazioni (2,1
figli per donna). In ragione di tali fattori, il rapporto tra gli anziani e i giovani ha assunto
proporzioni notevoli nel nostro Paese, raggiungendo, al 1°gennaio 2012, quota 147,2 per
cento (ultimo dato ISTAT).
Il tema dell’invecchiamento della popolazione sta diventando sempre più oggetto di
attenzione e di dibattiti sui fenomeni ad esso connessi: tra questi, l’esistenza dei servizi alla
persona e della loro eventuale capacità di risposta ai bisogni di questa fascia “debole” di
cittadini e delle loro famiglie.
Il notevole aumento del problema e la relativa accentuazione di richieste di soluzioni
discendono chiaramente da alcuni fattori, i principali dei quali sono: l’allungamento della
vita media e il conseguente raggiungimento da parte di una fascia crescente di cittadini di
età molto elevate. Da recenti studi è emerso che oltre il 65% delle donne e il 45% degli
uomini oltrepassano l’ottantesimo anno di vita.
In effetti, per quanto a noi interessa nella fattispecie, il fenomeno dell’invecchiamento della
I
NZ01079
NAZIONALE
popolazione e una riduzione del tasso di natalità, costituiscono delle componenti evidenti
della tendenza demografica degli ultimi decenni, con conseguenze importanti che implicano
scelte chiare nelle Politiche sociali e del lavoro.
Tra il 2002 e il 2012 l’indice, su base nazionale, registra un incremento di 15,8 punti
percentuali (da 131,4 a 147,2).
Gli incrementi maggiori si registrano nelle regioni del Mezzogiorno, che si stanno
rapidamente allineando al resto del Paese. La crescita dell’indicatore è più contenuta al
Centro e al Nord, dove tendono ormai a consolidarsi processi in controtendenza, ossia
situazioni nelle quali i giovani iniziano numericamente a recuperare terreno nei confronti
della popolazione anziana.
In Molise, la popolazione residente al Censimento 2011, rilevata il giorno 9 ottobre 2011, è
risultata composta da 313.660 individui, mentre alle Anagrafi comunali ne risultavano
registrati 319.533. Si è, dunque, verificata una differenza negativa fra popolazione censita e
popolazione anagrafica pari a 5.873 unità (-1,84%).
Il tasso di natalità, dato dal rapporto tra il numero dei nati nell’anno e la popolazione media,
moltiplicato per mille, nell’anno 2013, è pari al 7,4 per mille abitanti.
Tale valore pone il Molise ad uno degli ultimi posti tra le regioni a più bassa natalità.
La struttura demografica della regione Molise mostra un peso rilevante della componente
anziana, cioè quella fascia di popolazione dai 65 anni in su (circa 1/4 della popolazione
complessiva). Tale fenomeno è riconducibile sia alla riduzione della fecondità e quindi alla
sempre minor misura con cui viene alimentato il sistema popolazione, sia alla riduzione
della mortalità in età avanzate e quindi alla sempre maggior permanenza degli effettivi
anziani nel sistema.
Questi dati evidenziano il forte aumento del numero degli anziani nel Molise, soprattutto nei
piccoli comuni montani delle aree interne, dove tale situazione è stata determinata dalla
forte emigrazione, dalla mancanza di programmazione e di iniziativa economica e dal forte
calo delle nascite.
Questo fenomeno, che assume evidenza e forma diversa sul territorio italiano, costituisce un
dato di fatto ormai consolidato in Molise.
La popolazione over 65 anni in regione supera, oramai, il numero di 70.000.
Nello specifico:
Totale anziani: numero % su totale popolazione
Provincia Campobasso 50.289 21,69
Provincia Isernia 19.841 22,32
MOLISE 70.130 21,86
Fonte: Elaborazione D.C.D.S. su dati Istat 1/1/2009
Si prevede, per i prossimi anni ancor più, un aumento degli anziani a cui corrisponderà una
diminuzione della popolazione giovanile.
Dunque, l’invecchiamento della popolazione è un processo a crescita lenta ma costante e,
apparentemente, incontrastabile.
Indice di vecchiaia* dell'intero territorio italiano al 1° gennaio 2012
(valori percentuali)
2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
140 142 143 143 144 145 147
Indice di vecchiaia* della Regione Molise al 1° gennaio 2012 (valori percentuali)
165 168 170 172 174 176 179
Fonte: Istat.
* L’indice di vecchiaia è un rapporto demografico di composizione, definito come il
rapporto percentuale tra la popolazione in età anziana (65 anni e più) e la popolazione in età
giovanile (meno di 15 anni). Si tratta di uno dei possibili indicatori demografici (es. indice
di dipendenza anziani, età media, indice di ricambio) adatto a misurare il livello di
invecchiamento di una popolazione.
Tra il 2002 e il 2012 l’indice, su base regionale, registra un incremento di 31,2 punti
percentuali (da 147,6 a 178,8).
b)- Dimensione delle relazioni familiari e personali.
Gli ultimi dati dell’Istat, aggiornati al 2011, unitamente all'ultima analisi effettuata
dall'Assessorato alle Politiche sociali della Regione Molise sul “contesto sociale” della
regione permettono un’analisi delle strutture familiari in Molise e consentono di conoscere
la situazione di un importante aggregato demografico.
Le famiglie in Molise sono 124.903, a fronte di 157 convivenze, con un numero medio di
componenti per famiglia di 2,6, valore questo in linea con la media nazionale di 2,5
Le forme familiari assumono modelli diversi nel corso dei decenni e caratteristiche nuove si
inseriscono nel quadro delle possibili situazioni.
Una volta il modello familiare predominante era quello composto da una coppia sposata con
i suoi figli. Tale nucleo era a volte allargato dalla presenza di altri membri, quasi sempre
parenti stretti.
Ad oggi, non esiste più un modello unico che spicca sugli altri. La tendenza è verso un
pluralismo di modelli familiari e lo stesso Molise presenta negli anni 2005/2006 varie
tipologie di famiglia con una prevalenza del 44.2% di coppie con figli, del 20,8% di coppie
senza figli, del 7,6% di nuclei "monogenitore" e infine del 4,4% di famiglie estese.
Fenomeni come il divorzio, le unioni more uxorio (convivenza duratura di una coppia non
regolata dal matrimonio, unione di fatto) e la prolungata permanenza dei giovani nella
famiglia d’origine, hanno dato vita ad una molteplicità di modelli familiari che, ritenuti
marginali qualche decennio fa, oggi sono integrati nel normale panorama tipologico delle
famiglie, perché hanno assunto una consistenza numerica non indifferente. La famiglia
tende ad essere sempre meno numerosa. La famiglia patriarcale, composta da più nuclei e
da molte persone per ciascuno di questi, è rara. Dalla struttura della famiglia allargata si è
passati ad una struttura ristretta al solo nucleo del capofamiglia. La diversificazione dei
modi di vita familiare ha moltiplicato il numero dei nuclei che però comprendono sempre
meno persone.
In regione si riscontra che la maggioranza delle famiglie sono sempre più piccole.
Quelle composte da uno o due componenti sono più numerose, in particolare il 24,7% sono
persone sole, il 25,9% ha due componenti, il 19,9% ne ha tre e solo il 21,4% ne ha quattro.
È opportuno sottolineare che la maggioranza delle famiglie unipersonali è formata per il
63,4% da un anziano che come spesso accade vive in una situazione di solitudine, carenza
affettiva nonché difficoltà economiche.
Un’altra forma familiare presente nel nostro tessuto sociale è quella composta da un solo
genitore con almeno un figlio: famiglia monoparentale o monogenitoriale. Questi nuclei
familiari erano presenti anche nei decenni precedenti, ma allora traevano origine soprattutto
dalla morte precoce di uno dei coniugi, dall’emigrazione degli uomini o da donne
abbandonate in stato di gravidanza.
Oggi le famiglie monoparentali derivano dal diffondersi delle separazioni e dei divorzi e da
stili di vita alternativi.
Nell'anno 2013, l'incidenza dei celibi/nubili sulla popolazione totale regionale è del 39,9 %,
quello dei divorziati/e è dell'1,1%, quello dei vedovi/e è dell' 8,5%.
I cambiamenti della famiglia si manifestano soprattutto nella tendenza a vivere da soli, a
non avere mai figli, ad averne pochi. In sintesi, l’evoluzione va verso un numero maggiore
di situazioni familiari senza figli o di un numero minore di nati e di membri aggregati per
famiglia.
Servizi per gli anziani e salute.
In questo quadro di progressivo incremento delle persone anziane, (spesso donne che
vivono sole ed in stato di vedovanza), della loro diffusione sul territorio con livelli
fortemente differenziati rispetto alle condizioni di vita, emergono problemi politici ed
organizzativi assai complessi ed articolati, per affrontare i quali è necessario disporre di
adeguati strumenti di pianificazione e di intervento.
In particolare, nelle zone demograficamente depresse e nei comuni montani, costituiti da
numerosi comuni di piccola compagine demografica, ad un processo di invecchiamento
rapido si accompagna sovente anche una carenza di risorse umane ed infrastrutturali. In
questi casi sorgono problemi di non facile soluzione inerenti la gestione del territorio e
l'allocazione di risorse, di strutture e di servizi socio-sanitari.
Le condizioni di salute degli anziani molisani sono peggiori della media nazionale; solo un
terzo degli anziani (34,7%), infatti, dichiara di stare bene, mentre quelli che affermano di
vivere in cattive condizioni di salute rappresentano il 20% (analisi effettuata
dall'Assessorato alle Politiche sociali della Regione Molise sul “contesto sociale”).
Le malattie si presentano più frequentemente in forma cronica (79% dei casi, infatti, sono
patologie non acute); una malattia è spesso accompagnata da altre forme morbose e le più
frequenti sono le malattie degenerative (neurologiche, osteoarticolari, degli organi di senso)
associate all'invecchiamento, le affezioni cardiorespiratorie, le patologie tumorali, le
malattie cerebrovascolari, le forme di demenza.
Le caratteristiche principali di tali malattie sono la cronicità e la frequente associazione con
la disabilità, causa della perdita di autonomia personale o non autosufficienza; perciò le
risposte da dare agli anziani non autosufficienti devono costituire una priorità assoluta
all'interno di un progetto per la tutela della salute degli ultrasessantacinquenni.
Solo nel 2004 il Consiglio regionale del Molise approva il primo Piano Socio Assistenziale
Regionale, che prevede la suddivisione del territorio regionale in ambiti territoriali. Tale
necessità deriva dal carattere multidimensionale dei bisogni che richiede un approccio
globale ed integrato. Attualmente gli ambiti territoriali sono sette e corrispondono ai distretti
sanitari. Ogni ambito territoriale approva il suo Piano di Interventi e di Servizi, ma, vista la
carenza di fondi, esso spesso non è altro che una promulgazione di desideri: per la
popolazione anziana, infatti, non si va oltre l'erogazione del servizio di assistenza
domiciliare che nel corso degli anni è diminuito sia per numero di utenti che per le ore
erogate.
Tra l'altro ricordiamo che l'assistenza è gratuita solo per chi ha una pensione minima,
mentre gli altri sono tenuti a pagare ai Comuni un contributo proporzionale al reddito.
I servizi erogati dagli ambiti territoriali dei Piani Sociali di Zona dovrebbero integrarsi con
quelli sanitari forniti dalla ASReM, ma l'integrazione avanza con grosse difficoltà.
Gli ultimi Piani Sanitari Regionali prevedono l'istituzione all'interno dei Distretti Sanitari di
Unità Operative dedicate alla assistenza degli anziani, alle cure domiciliari, alla
residenzialità, ma finora sono rimaste solo sulla carta.
Si prevede, inoltre, l'istituzione di residenze sanitarie assistite, strutture intermedie tra
l'assistenza domiciliare ed il ricovero ospedaliero.
Passando in rapida rassegna le condizioni prevalenti di bisogno degli anziani molisani
rispetto alla salute possiamo evidenziare: la mancanza diffusa della possibilità di
differenziare e personalizzare le strategie di intervento e, per riflesso, un eccesso di
ospedalizzazioni improprie; la carenza di strutture semiresidenziali; l'insufficienza di
strutture residenziali, sanitarie ed assistenziali nelle quali ospitare persone non più in grado
di permanere nella propria abitazione ma non necessitanti di ricovero ospedaliero, pur
avendo bisogno di trattamenti sanitari continuativi, specie riabilitativi, e di assistenza
sociale; l'insufficienza ed inadeguata assistenza domiciliare rivolta anche a situazioni di
malattia e di non autosufficienza.
L'Azienda Sanitaria Regionale Molise ha un unico reparto di geriatria presso l'ospedale
Cardarelli nel capoluogo di regione.
Se si esclude la RSA di Larino, tutte le altre strutture di accoglienza per gli anziani, come le
tredici cooperative per l'assistenza domiciliare sono tutte organizzazioni private.
Su una popolazione di oltre 70.000 anziani (over 65anni), nel Molise al 2011, c'erano 46
strutture residenziali, rispettivamente 26 in provincia di Campobasso e 18 in quella di
Isernia, che accoglievano circa 1500 anziani.
L'attivazione del telesoccorso non ha avuto fin qui esito positivo se non in qualche realtà
territoriale molto limitata, mentre nella provincia di Isernia è stato attivato un taxi della
solidarietà per il trasporto gratuito di disabili ed anziani presso le strutture ospedaliere.
C'è da evidenziare, dunque, una riduzione dei servizi per gli anziani.
Nel periodo ottobre 2011 – gennaio 2012, sui bandi comunali per l’affidamento di servizi
sociali, si registra una sensibile riduzione, pari a circa il 30%, del numero delle proposte di
bando dedicate ai servizi per gli anziani.
A ciò aggiungasi che le liste di attesa regionali per gli interventi domiciliari di contrasto alla
non autosufficienza sono in crescita in tutte le Regioni e, soprattutto, in Molise.
c)- Dimensione economica.
Nel 2012 le prospettive dell’economia globale sono peggiorate. Nell’area dell’euro la fase
recessiva si è acuita, interessando con maggiore intensità il nostro Paese. Le stime di
Prometeia hanno indicato per il Molise una diminuzione del prodotto del 3,1 per cento, più
accentuata rispetto al Mezzogiorno. Il persistente ridimensionamento dell’attività
economica, che ha riguardato tutti i settori produttivi, ha messo in luce le difficoltà
competitive dell’economia molisana frenata da carenze infrastrutturali, da una scarsa
capacità di innovazione e da una limitata apertura ai mercati esteri.
L’attività industriale ha registrato un calo, attestandosi su livelli ampiamente inferiori a
quelli raggiunti prima dell’insorgere della crisi. Un andamento relativamente peggiore ha
caratterizzato le imprese orientate unicamente al mercato interno.
Nel settore alimentare, all’espansione del comparto della pasta alimentare si sono
contrapposte le difficoltà strutturali delle imprese a partecipazione pubblica.
Le esportazioni si sono ridotte, in controtendenza rispetto alla dinamica nazionale. Tra il
2007 e il 2012 le vendite all’estero a prezzi correnti sono diminuite di oltre il 40 per cento.
Al ridimensionamento del processo di accumulazione di capitale delle imprese industriali, si
è accompagnato un drastico calo degli investimenti in abitazioni e di quelli in opere
pubbliche, ostacolati, rispettivamente, dalle minori disponibilità reddituali delle famiglie e
dagli stringenti vincoli di bilancio delle amministrazioni locali. Rispetto ai livelli raggiunti
prima della fase recessiva, anche a causa del calo delle quotazioni degli immobili in termini
reali, la redditività delle imprese del settore delle costruzioni si è notevolmente ridotta fino
ad assumere valori negativi.
L’occupazione è lievemente diminuita rispetto all’anno precedente. Al netto calo degli
occupati dell’industria, soltanto in parte mitigato da un elevato ricorso agli ammortizzatori
sociali, si è contrapposto l’incremento del numero di addetti del settore dei servizi.
Anche per effetto dell’aumento dell’offerta di lavoro, il tasso di disoccupazione è cresciuto,
raggiungendo per i più giovani valori prossimi a quelli riscontrati nelle altre regioni del
Mezzogiorno.
Nell’ultimo quinquennio, la retribuzione media dei lavoratori molisani è risultata inferiore a
quella nazionale, ma più elevata rispetto alle altre regioni meridionali.
Nel corso del 2012 anche il credito all’economia molisana è diminuito.
Alla contrazione dei finanziamenti alle imprese si è affiancata la stagnazione di quelli alle
famiglie. Le tendenze più recenti rilevate nei primi mesi dell’anno segnalano un ulteriore
peggioramento, con una riduzione del credito concesso anche alle famiglie. La prolungata
fase recessiva dell’economia regionale ha inciso sia sulla domanda di finanziamenti, sia
sulle condizioni di offerta degli intermediari. Il calo della domanda ha riguardato le imprese
di tutti i comparti produttivi e ha interessato la realizzazione di investimenti e, nell’ultimo
anno, la copertura del capitale di funzionamento.
L’accresciuta rischiosità delle imprese, in parte connessa con la crisi di specifici settori
dell’economia regionale, ha inoltre contribuito al restringimento dell’offerta di credito,
prevalentemente attraverso un innalzamento dei tassi di interesse.
La flessione del reddito disponibile e le incerte prospettive occupazionali hanno indebolito
la domanda delle famiglie relativa ai mutui per l’acquisto delle abitazioni; l’inasprimento
delle condizioni di offerta dei finanziamenti bancari si è concretizzato in un ulteriore
aumento dei tassi di interesse.
La qualità del credito è notevolmente peggiorata. Sull’incremento del flusso di nuove
sofferenze ha inciso soprattutto il deterioramento dei finanziamenti concessi alle imprese.
Seppure in misura minore, anche gli indicatori relativi alle famiglie evidenziano segni di
difficoltà nel rimborso del debito.
Le politiche di bilancio delle Amministrazioni locali continuano a essere condizionate
dall’esigenza di contenere la dinamica della spesa. Per il terzo anno consecutivo, il
disequilibrio dei conti sanitari ha obbligato la Regione Molise a utilizzare la leva fiscale
oltre i livelli massimi praticati dalle altre regioni a statuto ordinario.
Il PIL totale regionale – ultimo dato disponibile anno 2011 e considerando tutte le attività
economiche – è 6.447 che corrisponde ad una percentuale di 0,4%.
Il PIL pro-capite regionale corrisponde, nel 2011 ad €. 20.173,00 (dato aggiornato alla
ricerca più recente).
In un contesto caratterizzato da una marcata contrazione del PIL e dall’esigenza di una
gestione oculata della spesa pubblica, un efficace utilizzo dei fondi strutturali delle politiche
di coesione destinati alla nostra regione potrebbe contribuire a mitigare gli effetti della crisi
economica sul tessuto imprenditoriale locale, rilanciando le prospettive di crescita
dell’economia.
Un problema particolare che affligge la regione Molise è quello della povertà della
popolazione anziana, il cui indice tra gli anziani supera il 13% in Italia, mentre nel
Mezzogiorno arriva anche al 25% per gli ultra sessantacinquenni ed è in continuo aumento
soprattutto in questo periodo di forte recessione economica.
Va detto a tale proposito che, nel sistema generale delle pensioni relativo al 2011, in base ai
dati INPS, su un totale di 5.269.493 pensioni di vecchiaia (il dato si riferisce al numero
delle prestazioni), circa il 52% ha un importo inferiore ai 500 euro mensili. Relativamente
invece alle pensioni di anzianità, più del 30% delle prestazioni non supera la soglia dei 900
euro.
L'importo medio della pensione di vecchiaia in Molise nel 2011 era di € 599,00.
Dati recenti del Sole24Ore ci dicono che attualmente in Molise i 93.000 pensionati sono i
più poveri d'Italia con una media di 12.160 euro l'anno.
La maggiore spesa per gli anziani è del 47,8% per l'abitazione e l'energia e del 21,3% per
l'alimentazione.
d)- Dimensione della “sicurezza” del territorio.
Nelle dinamiche della criminalità violenta nel nostro Paese, va detto che nelle regioni del
Centro e Nord Italia, negli anni della crisi internazionale (ossia dopo il 2007) è possibile
riscontrare una riduzione delle differenze territoriali di criminalità violenta e quindi un
maggiore avvicinamento ai valori delle medie regionali annuali.
Con riferimento alle regioni del Sud Italia si è potuto osservare l’esistenza di differenze
territoriali. È la Campania (1,5 reati violenti su 1000 abitanti nel 2011) la regione che
presente un tasso di criminalità violenta più alto rispetto alle altre regioni del Mezzogiorno
d’Italia e a seguire la Sicilia (1,1 reati violenti su 1000 abitanti nel 2011). La crisi non ha
frenato la contrazione della criminalità iniziata negli anni immediatamente precedenti allo
scoppio.
È il Molise la regione a minore tasso di criminalità violenta (0,6 reati violenti su 1000
abitanti nel 2011) e diffusa (0,5 reati su 1000 abitanti nel 2011) durante tutti questi anni.
Tuttavia, sta diventando un vero e proprio allarme nel territorio molisano il fenomeno delle
truffe agli anziani, una vera e propria piaga che vede come vittime le fasce più deboli della
società.
Sono state infatti registrate delle piccole truffe, quelle da 50/100 euro, con sempre maggiore
frequenza. I responsabili ne fanno magari una decina in un giorno, a danno principalmente
di anziani.
Ad esempio, si parla oramai di truffe agli anziani per indicare qualche particolare tipo
d’inganno che viene messo in opera nei confronti di persone che, ovviamente, non sono
meno avvedute di altre, ma che forse sono più disponibili al dialogo, non sono diffidenti e si
prestano più facilmente a farsi persuadere da quei soggetti, abili manipolatori, che con un
abito elegante o con una divisa impeccabile, catturano l’attenzione del malcapitato,
sperando con la loro arte persuasiva, di riuscire a carpire qualche somma di denaro.
Gli anziani si trovano, infatti, quotidianamente alle prese con la risoluzione di
problematiche in merito alle quali hanno una conoscenza molto superficiale o, in alcuni
casi, nulla, ed accade, sempre più spesso, che rimangano coinvolti nella sottoscrizione di
contratti difficili da capire in tutte le loro parti, poiché realizzati utilizzando un lessico poco
comprensibile e/o una forma morfo-sintattica complessa oppure perché la materia di cui
trattano risulta comunque difficoltosa).
D'altra parte, in una indagine dell'ufficio regionale dell'Istat, risulta che l'80% degli anziani
è privo di qualsiasi titolo di studio,
In regione, molti sono i fatti di cronaca che si leggono o si ascoltano alla televisione e che
vedono gli “anziani” vittime di raggiri perpetrati a volte nei modi più impensabili.
Nonostante i ripetuti allarmi e ripetuti avvertimenti, gli anziani continuano a cadere nella
rete stando alle numerose truffe che vengono messe a segno ogni giorno.
Spesso i malviventi chiamano a casa fingendosi sondaggisti, chiedono nomi e informazioni
sulla famiglia. Dopo qualche mese si presentano a casa, e fingono di essere stati mandati da
un parente, nella maggior parte dei casi infatti sono proprio i truffati, inconsapevolmente, ad
avere fornito le informazioni ai truffatori.
Altra tipologia di truffa è quello della vendita dei vestiti, i finti operai Enel, i venditori porta
a porta e, perfino, i sedicenti operai del comune che poi si rivelano ladri a domicilio.
Qui di seguito, a puro titolo esemplificativo, riportiamo alcuni fatti di cronaca avvenuti in
Regione negli ultimi anni:
15 febbraio 2013 (fonte: termoli.tv) Allarme truffa agli anziani: due casi in poche
ore in basso Molise. Ma è un fenomeno ormai nazionale. BASSO MOLISE. La
modalità che i furfanti utilizzano sarebbe pressoché la stessa: chiamano prima al
telefono spacciandosi per il nipote degli anziani e riferendo che di lì a poco
arriverebbe un amico dello stesso nipote a ritirare i soldi per acquistare una cosa
utile.
il giorno 28.02.2012 (fonte: primopianomolise.it del 01.03.2012), in varie zone
della città di Campobasso, un uomo tra i 35 ed i 40 anni truffava decine di persone
anziane, approfittando della loro fiducia e buona fede. Dopo averli avvicinati nei
pressi delle loro abitazioni, con una serie di raggiri, l’uomo ha convinto gli anziani
a farsi invitare in casa, dove, approfittando della loro momentanea distrazione,
recatisi in cucina per preparare un caffè, si è appropriato degli oggetti preziosi
posseduti. “Tale fenomeno, peraltro altrove diffuso e che, periodicamente, si
ripropone anche in questa provincia – si leggeva in una nota della Questura di
Campobasso – risulta ancor più insidioso in un realtà come quella molisana,
caratterizzata da rapporti umani basati sulla cordialità e fiducia verso il prossimo.
Appare perciò opportuno, per evitare il ripetersi di tali truffe, consigliare, in questo
periodo, maggiori cautele nel relazionarsi con persone non conosciute, informando
immediatamente, ai primi sospetti, le Forze di Polizia attraverso le utenze 112 e
113”.
15.11.2011 (fonte: primapaginamolise.it). Due quarantenni partenopei che nella
mattinata hanno provato a rastrellare denaro ad ignari anziani dell'area venafrana
con il sistema delle truffe ma sono stati scoperti, denunciati alla competente
autorità giudiziaria e con provvedimento amministrativo richiesto all'autorità di
pubblica sicurezza, sono stati coattivamente rimpatriati nel comune d'origine con
divieto di ritorno in Venafro. I due avevano agganciato nell'area urbana del comune
di Venafro una ottantenne che avevano iniziato ad intrattenere con artifizi e raggiri,
puntando subito ad una richiesta di denaro di circa mille euro per una presunta
polizza assicurativa non ancora pagata da un congiunto.
Gli episodi accaduti pongono in luce la necessità, soprattutto delle persone anziane, di
prestare particolare attenzione e di essere sempre prudenti e meno ingenui. Caratteristica,
quest'ultima, che tra gli anziani è frequente e spesso spiacevole.
e)- L’offerta dei servizi per anziani in Molise.
La rete di assistenza agli anziani si fonda su tre tipologie di assistenza: sanitaria, domiciliare
e lungodegenza presso strutture residenziali. Queste ultime svolgono un ruolo
particolarmente significativo per quelle tipologie di utenti autosufficienti o non, bisognosi di
assistenza continuativa e permanente, non assistibili a domicilio e che non si trovano in una
fase acuta o post acuta di malattia.
La legge regionale del Molise 2 maggio 1990 n.21 definisce gli interventi a favore di quelle
persone anziane residenti, o che abbiamo dimora in uno dei Comuni della Regione, che
abbiamo raggiunto i limiti di età di pensionamento o che a causa di una senescenza precoce
non esercitino o non possano proficuamente e continuamente esercitare attività lavorativa.
Più in particolare, i servizi socio-assistenziali a favore degli anziani comprendono
l’assistenza economica, l’assistenza abitativa, l’assistenza domiciliare integrata, l’assistenza
alla vita di relazione, i centri di incontro, i soggiorni in località di cura e di vacanza,
l’affidamento familiare di anziani, le comunità alloggio e le residenze sanitarie assistenziali.
L’assistenza domiciliare integrata ha l’obiettivo di evitare o contenere i ricoveri in strutture
residenziali e le ospedalizzazioni improprie, consentendo all’anziano di usufruire di
prestazioni assistenziali presso la propria abitazione.
In merito a quest'ultima tipologia di assistenza, il Molise, secondo gli ultimi dati rilasciati
dal Ministero della Salute (3,3% nel 2010) , si è riavvicinato al 3,5% adottato come target
per il sistema degli Obiettivi di Servizio. Gli anziani presi in carico in ADI nel 2010 sono
stati 2317 (su un totale di circa 70.000 anziani residenti) a fronte dei 2454 anziani da
assistere per raggiungere la percentuale del 3,5%. Il dato del 2010 conferma il trend di
crescita degli ultimi due anni dopo la caduta degli anni precedenti (Fonte: Dipartimento per
lo Sviluppo e la Coesione Economica-UVAL-DPS, LUGLIO 2012).
Per quanto riguarda l’assistenza residenziale e semiresidenziale, economica e riabilitativa,
tra le strutture assistenziali residenziali e semi-residenziali presenti sul territorio molisano
rientrano le comunità alloggio, le residenze sanitarie assistenziali, le case di riposo, le
residenze protette e i centri sociali.
In Molise, nell'anno 2012 (Fonte: Ministero dell'Interno-Censimento delle strutture per
anziani-anno2012) le strutture residenziali sono 54 (35 in provincia di Campobasso e 19 in
provincia di Isernia) e le strutture non residenziali sono 86 (67 in provincia di Campobasso
e 19 in provincia di Isernia).
Le “strutture culturali” (centri sociali, etc.) per anziani in regione sono, nel 2012, 3 con un
totale di 424 iscritti (354 in provincia di Isernia e 70 in provincia di Isernia).
Progetto.
La finalità del progetto “LA VOCE DELLA TERZA ETA'” è quello di fornire, nell'intera
Regione Molise, informazioni, assistenza e consulenza in campo consumeristico ai cittadini-
consumatori anziani attraverso la messa a disposizione di servizi specificatamente dedicati,
in tutte le sedi di svolgimento dell’iniziativa.
Il progetto prevede l’offerta di:
- un servizio di sportello destinato alle azioni di tutela dei diritti del consumatore della terza
età e di assistenza ed informazione in ambito consumeristico;
- guide per l’informazione e la conoscenza approfondita degli argomenti consumeristici più
complessi e più vicini alla terza età;
- campagne di comunicazione – anche attraverso i media - dedicate agli strumenti di
autodifesa dei consumatori e concernenti le tematiche per le quali il consumatore anziano
avverte maggiormente l’esigenza di informazione ed assistenza da parte dell’associazione.
L’area d’intervento è, quindi, quella della tutela dei diritti di consumatore del soggetto
anziano attraverso la realizzazione di molteplici azioni di assistenza ed informazione in
campo consumeristico finalizzate a supportare, consigliare e guidare i consumatori anziani
che si rivolgeranno all’associazione a questo scopo.
Il progetto è destinato, quindi, ai cittadini-consumatori anziani (soggetti in età compresa tra
i 65 anni ed oltre) in quanto fascia di popolazione socialmente debole e, sostanzialmente,
poco informata delle novità e cambiamenti normativi in atto o prossimi ad entrare in vigore.
BENEFICIARI: gli anziani, le famiglie e gli amici degli stessi anziani residenti nel
territorio della regione Molise.
Per ottenere un importante beneficio per la collettività, si utilizzerà una strategia indiretta
che, pur rivolgendo le attività ad un numero limitato di persone (target diretto), mira a
raggiungere un elevato numero di beneficiari attraverso un cosiddetto “effetto cascata”.
CRITICITA' INDICATORI
A. Forte aumento del numero degli anziani
nel Molise, soprattutto nei piccoli comuni
montani delle aree interne, dove tale
situazione è stata determinata dalla forte
emigrazione, dalla mancanza di
programmazione e di iniziativa economica e
dal forte calo delle nascite.
Progressivo isolamento e conseguente
“vulnerabilità” delle persone anziane,
soprattutto nei piccoli centri montani
molisani.
B. Scarsa presenza di campagne informative
- totalmente gratuite - dirette ad una
migliore ed efficace conoscenza nelle
materie consumeristiche.
L'80% degli anziani residente in Molise
(circa 55.000 cittadini) è privo di qualsiasi
titolo di studio e sono i più poveri d'Italia
con una media di 12.160 euro all'anno
derivanti da prestazioni pensionistiche
maturate.
C. Scarsa conoscenza delle forme di tutela
contro le “trappole” contrattuali contenute in
numerosi formulari, contro le truffe di
sedicenti venditori. Insufficiente conoscenza
della normativa di riferimento.
Aumento costante degli episodi di truffe
dirette ad anziani in Molise.
D. Convinzione che il consumatore sia un
“attore” ininfluente e non responsabile
rispetto ai rischi derivanti dalla
disinformazione in materia consumeristica.
Un progressivo aumento della percentuale di
raggiri e “trappole contrattuali” relativi a
servizi e acquisti di beni e servizi effettuati
dagli anziani.
Obiettivi del progetto:
La finalità del progetto “ LA VOCE DELLA TERZA ETA' ” è quello di fornire informazioni,
assistenza e consulenza in campo consumeristico ai cittadini-consumatori anziani (soggetti di
età over 65 anni) residenti nel territorio della regione Molise attraverso servizi
specificatamente dedicati nelle sedi di svolgimento dell’iniziativa (Campobasso e Isernia)
In particolare:
CRITICITA' INDICATORI OBIETTIVI
A. Forte aumento del numero
degli anziani residenti nelle
due province molisane,
soprattutto nei piccoli comuni
montani delle aree interne,
dove tale situazione è stata
determinata dalla forte
emigrazione, dalla mancanza
di programmazione e di
iniziativa economica e dal
forte calo delle nascite.
Progressivo isolamento e
conseguente “vulnerabilità”
delle persone anziane,
soprattutto nei piccoli centri
montani molisani.
A.1 Aumentare e qualificare
i messaggi di informazione
in campo consumeristico.
A.2 Campagne informative
realizzate focalizzate sul
tema del diritto dei
consumatori.
nー - n. 2 sportelli sul tema
aperti sul territorio
regionale.
B. Scarsa presenza di
campagne informative -
totalmente gratuite - dirette ad
una migliore ed efficace
conoscenza nelle materie
consumeristiche.
L'80% degli anziani
residente in Molise (circa
55.000 cittadini) è privo di
qualsiasi titolo di studio. Gli
anziani molisani, inoltre,
sono i più poveri d'Italia con
una media di redidito
12.160,00 euro all'anno
derivanti dalle prestazioni
pensionistiche maturate.
B.1 Fornire ai consumatori
messaggi certi, univoci, non
frammentari e
decodificabili. Informare le i
cittadini anziani sul
consumerismo e consentire
loro di uscir fuori dall'
“isolamento informativo”
creatosi in anni di
disinformazione.
C. Scarsa conoscenza delle
forme di tutela contro le
“trappole” contrattuali
contenute in numerosi
formulari, contro le truffe di
sedicenti venditori.
Insufficiente conoscenza della
normativa di riferimento.
Aumento costante degli
episodi di truffe dirette ad
anziani in Molise.
C.1 Aumentare le
conoscenze dei cittadini-
consumatori anziani sulle
nuove norme relative alla
contrattualistica e sulla
lettura dei formulari e delle
clausole contrattuali, anche
mediante distribuzione di
materiale informativo.
D. Convinzione che il
consumatore sia un “attore”
ininfluente e non responsabile
rispetto ai rischi derivanti
dalla disinformazione in
materia consumeristica.
Un progressivo aumento
della percentuale di raggiri e
“trappole contrattuali”
relativi a servizi e acquisti
di beni e servizi effettuati
dagli anziani.
D.1 Responsabilizzare i
consumatori anziani
rendendoli attori influenti
del processo di tutela del
consumatore al fine di
ridurre il rischio di truffe,
anche in ambito domestico,
mediante
un’informazione/formazione
della popolazione, anche
mediante la distribuzione di
materiale informativo.
Dal raggiungimento degli obiettivi sopra esposti ci si propone, come indicatore di
risultato, di raggiungere un numero di anziani che si pone tra il 2% e 5%
dell'intera popolazione anziana molisana (cfr. dimensione demografica).
Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le
attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in
servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo
che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
CRITICITA' INDICATORI OBIETTIVO ATTIVITA'
A. Forte aumento
del numero degli
anziani nel Molise,
soprattutto nei
piccoli comuni
montani delle aree
interne, dove tale
situazione è stata
determinata dalla
forte emigrazione,
dalla mancanza di
programmazione e
di iniziativa
Progressivo
isolamento e
conseguente
“vulnerabilità”
delle persone
anziane,
soprattutto nei
piccoli centri
montani molisani.
A.1 Aumentare e qualificare
i messaggi di informazione
in campo consumeristico.
A.2 Campagne informative
realizzate focalizzate sul
tema del diritto dei
consumatori;
nー - n. 2 sportelli aperti sul
Informazione,
assistenza e
consulenza in
campo
consumeristico ai
cittadini-
consumatori
anziani attraverso
la messa a
disposizione di
servizi e materiale
informativo
specificatamente
economica e dal
forte calo delle
nascite.
tema sul territorio
regionale;
dedicati in tutte gli
sportelli e le sedi di
svolgimento
dell’iniziativa.
Attività A.1.1 Coinvolgimento
degli enti e
associazioni
molisane che si
occupano di tutela e
informazione degli
anziani mediante la
distribuzione di
guide informativa e
la consulenza ai
cittadini iscritti.
Attività A.2.1 Apertura 5 volte a
settimana per 6 ore
giornaliere dello
sportello
informativo Adoc
presso la sede di
Campobasso e
presso la sede di
Isernia.
B. Scarsa presenza
di campagne
informative -
totalmente gratuite
- dirette ad una
migliore ed efficace
conoscenza nelle
materie
consumeristiche.
L'80% degli
anziani residente
in Molise (circa
55.000 cittadini) è
privo di qualsiasi
titolo di studio e
sono i più poveri
d'Italia con una
media di 12.160
euro all'anno
derivanti da
prestazioni
pensionistiche
maturate.
B.1 Fornire ai consumatori
messaggi certi, univoci, non
frammentari e
decodificabili. Informare le i
cittadini anziani sul
consumerismo e consentire
loro di uscir fuori dall'
“isolamento informativo”
creatosi in anni di
disinformazione.
Attività B.1.1
Campagna
informativa sui
giornali e sui media
locali.
Attività B.1.2
Pubblicazione
all'interno dei
giornali locali di
almeno n. 10
articoli riguardanti
le tematiche
consumeristiche più
vicine alla terza età.
Diffusione e
informazione della
materia
consumeristica su
TV e radio locali e
con la distribuzione
di opuscoli “porta a
porta”.
C. Scarsa
conoscenza delle
forme di tutela
contro le “trappole”
contrattuali
contenute in
numerosi
formulari, contro le
truffe di sedicenti
venditori.
Insufficiente
conoscenza della
normativa di
riferimento.
Aumento costante
degli episodi di
truffe dirette ad
anziani in Molise.
C.1 Aumentare le
conoscenze dei cittadini-
consumatori anziani sulle
nuove norme relative alla
contrattualistica e sulla
lettura dei formulari e delle
clausole contrattuali, anche
mediante distribuzione di
materiale informativo.
Attività C.1.1
Realizzazione e
distribuzione di n. 1
“guida informativa”
per l’informazione
e la conoscenza
approfondita degli
argomenti
consumeristici più
complessi e più
vicini alla terza età,
da distribuire anche
“porta a porta”.
Attività C.1.2
distribuzione di n. 1
“guida
informativa”.
D. Convinzione che
il consumatore sia
un “attore”
ininfluente e non
responsabile
rispetto ai rischi
derivanti dalla
disinformazione in
materia
consumeristica.
Un progressivo
aumento della
percentuale di
raggiri e
“trappole
contrattuali”
relativi a servizi e
acquisti di beni e
servizi effettuati
dagli anziani.
D.1 Responsabilizzare i
consumatori anziani
rendendoli attori influenti
del processo di tutela del
consumatore al fine di
ridurre il rischio di truffe,
anche in ambito domestico,
mediante
un’informazione/formazione
della popolazione, anche
mediante la distribuzione di
materiale informativo.
Attività D.1.1
Unitamente alla
distribuzione della
“guida informativa”
saranno spiegato
come leggere i
formulari
contrattuali e come
difendersi delle più
comuni truffe
dirette agli anziani.
L’Adoc provvederà a preparare le sedi dove avrà attuazione il progetto.
Esse dovranno essere predisposte sia per l’accoglienza dei volontari presso le strutture per
lo svolgimento delle attività di assistenza ai consumatori anziani.
Per quanto concerne la preparazione delle sedi alla ricezione dei cittadini-consumatori
anziani, esse dovranno essere allestite mediante:
- una zona sportello: postazione lavoro completa di PC con accesso ad internet, Skype e
webcam, telefono, macchina multifunzione (fax, stampante, fotocopiatrice, scanner),
materiale di cancelleria;
- una sala d’attesa per i cittadini che si rivolgono all’ente, corredata di locandine, opuscoli e
brochure informative sull’associazione e sugli orari dello sportello, sulle altre iniziative
attivate dall’Adoc.
- un’aula per svolgere i corsi di informazione/formazione riguardanti le materie
consumeristiche destinati ai consumatori anziani.
Formare i volontari significa fornire loro tutti gli strumenti conoscitivi grazie ai quali poter
svolgere quotidianamente le proprie mansioni lavorative e far comprendere loro il valore
dell’esperienza alla quale hanno l’occasione di partecipare.
Fondamentale per questo sarà la trattazione delle tematiche di alto contenuto sulle quali
basa il proprio operato il servizio civile nazionale come:
promozione della pace;
la difesa dalla patria non armata e non violenta;
solidarietà e forme di cittadinanza;
volontariato;
associazionismo;
impegno civico.
L’analisi di queste tematiche e l’approfondimento dei bisogni riscontrati a livello territoriale
sui quali è imperniata l’idea progettuale saranno i punti di forza del progetto.
Con “LA VOCE DELLA TERZA ETA'”, l’associazione Adoc Molise vuole accrescere la
consapevolezza dei diritti di consumatori e l’informazione nei cittadini anziani nel territorio
molisano. Ciò perché, con sempre maggiore frequenza, essi si recano presso le strutture
dell’associazione cercando assistenza e consulenza per varie problematiche, come, ad
esempio, in merito a tutte le utenze di casa (consumi, servizi non richiesti, o perché vittime
di truffe).
Proprio per questo l’associazione vuole organizzare dei corsi di informazione/formazione
destinati al consumatore anziano. Si tratta di progettare e realizzare degli interventi
formativi che permettano all’assistito di autodifendersi da chi vuole raggirarlo approfittando
della sua buona fede e della sua disinformazione nelle materie consumeristiche. Sono
soprattutto i soggetti che vivono soli che chiedono all’associazione di essere maggiormente
tutelati ed avvertono con più forza l’esigenza di essere informati in merito agli argomenti
sui quali, con più probabilità, potrebbero aver bisogno di possedere più conoscenze e capire
in che modo comportarsi.
Ciò è molto importante sia nei piccoli centri, come Campobasso e Isernia, dove l’anziano è
costretto per anni a frequentare sempre gli stessi luoghi e vede come fondamentale il
contatto con i consulenti.
Infine, l’associazione vuole mettere in atto delle azioni di monitoraggio delle richieste per le
quali gli assistiti si rivolgono presso le sedi dell’associazione con maggiore frequenza, per
comprendere le necessità e le esigenze più sentite dai consumatori della terza età residenti
nel territorio molisano.
L'attività oggetto del presente progetto consentirà ai volontari del servizio civile di acquisire
dall'esperienza maturata nozioni e competenze in materia consumeristica.
Queste attività saranno possibili anche grazie all’ausilio di questi ultimi; e con la loro
collaborazione, l'associazione sarà in grado di garantire lo svolgimento delle azioni
programmate in fase progettuale finalizzate al raggiungimento degli obiettivi prefissati
diretti ad informare ed assistere completamente il cittadino-consumatore anziano residente
in Regione.
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
NUMERO TIPOLOGIA
RAPPORTO
QUALIFICA RUOLO ATTIVITA'
5 Contratto di
collaborazione
Collaboratori Assistenza allo
sportello, ausilio
per realizzazione
guida
informativa,
addetti al front
office.
Supporto alla
realizzazione
dell'attività
progettuale
Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
Numero posti con vitto e alloggio:
Numero posti senza vitto e alloggio:
Numero posti con solo vitto:
Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6) :
N. Sede di attuazione del
progetto Comune Indirizzo
Cod. ident.
sede
N. vol. per
sede
1 ADOC Campobasso Campobasso Via Conte n.3 20342 4
2 ADOC Isernia Isernia Via Kennedy n. 105 67993 2
6
0
6
0
1400
5
Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Vedi sistema di selezione accreditato ADOC NZ01079
Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli
richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
Cultura media; buone conoscenze informatiche; buone capacità relazionali.
E’ titolo di maggior gradimento:
diploma di scuola media superiore;
pregressa esperienza nel settore specifico del progetto;
pregressa esperienza presso organizzazioni di volontariato;
spiccata disposizione alle relazioni interpersonali e di gruppo
capacità relazionali e dialogiche
studi universitari attinenti
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
Eventuali crediti formativi riconosciuti:
NO
Eventuali tirocini riconosciuti :
NO
Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Durante l’espletamento del servizio, i volontari che parteciperanno alla realizzazione di
questo progetto acquisiranno le seguenti competenze utili alla propria crescita professionale:
competenze tecniche o specifiche dell’esperienza vissuta nel progetto, acquisite in particolare
attraverso il learning by doing accanto agli Olp e al personale dell’ente
coinvolto;
competenze cognitive o funzionali ad una maggiore efficienza lavorativa e organizzativa, quali:
capacità di analisi, ampliamento delle conoscenze, capacità decisionale e di
iniziativa nella soluzione dei problemi (problem solving);
competenze sociali e di sviluppo o utili alla promozione dell’organizzazione che realizza il progetto ma anche
di se stessi, quali: capacità nella ricerca di relazioni sinergiche e
propositive, creazione di reti di rapporti all’esterno, lavoro all’interno di un
gruppo, capacità di mirare e mantenere gli obiettivi con una buona dose di
creatività;
competenze dinamiche o importanti per muoversi verso il miglioramento e l’accrescimento della
propria professionalità, quali: competitività come forza di stimolo al saper
fare di più e meglio, gestione e valorizzazione del tempo di lavoro,
ottimizzazione delle proprie risorse.
Le competenze e le professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del
Servizio saranno validate e, nel rispetto delle normative e delle differenti procedure
regionali, certificate dall’ Ente no-profit di formazione OPES Formazione (C.F.
01579310507) ai fini dell’arricchimento curriculum vitae. (Si veda accordo allegato)
Formazione generale dei volontari
Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale ADOC
Modalità di attuazione:
In proprio, presso le sedi indicate al precedente punto 29, con formatori ADOC.
La formazione sarà realizzata attraverso i formatori dell’Ente. I formatori locali, per
l’affiancamento dei volontari, saranno istruiti con lezioni frontali del servizio di
formazione dell’Adoc, specificatamente costituito per la gestione e il potenziamento
del progetto. L’intero progetto formativo sarà basato su materiale didattico, dispense
e formatori forniti dall’Adoc Nazionale.
Role-play e simulazioni saranno gestiti da formatori esperti in comunicazione.
Le aule saranno fornite di postazioni didattiche, un tavolo per lavoro di gruppo, una
lavagna, un personal computer con schermo per proiezione di slide e, ove
disponibile, di un video-proiettore.
Si prevede la raccolta di singoli moduli formativi su supporti audio-video e l’invio
degli stessi presso le sedi di attuazione del progetto per utilizzarli come materiale
didattico e autodidattico di supporto.
ADOC si riserva di avvalersi anche di esperti che affianchino i propri formatori,
secondo quanto contemplato dal paragrafo 2 delle “Linee guida per la formazione
generale dei giovani in servizio civile nazionale” emanate il 19 luglio 2013.
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
ADOC sostiene la necessità di mettere in campo, sul piano metodologico, risorse formative
centrate sull’attivazione dei volontari, in grado di assicurare loro una corresponsabilità nelle
modalità e nelle forme del proprio apprendimento, all’interno di ambienti e approcci
didattici volti appunto a fare leva sul personale contributo di ogni volontario.
La formazione sarà di tipo blended, che alterni i differenti setting formativi messi a
disposizione nelle “Linee guida per la formazione generale dei giovani in servizio civile
nazionale”.
Nello specifico si utilizzerà:
formazione in aula, eventualmente avvalendosi di esperti delle varie materie
trattate per 13 ore complessive;
formazione dinamica in role playing, outdoor training, wrap around su:
team building, team work, problem solving, comunicazione attiva e per le
attività collaborative per 18 ore complessive;
e-learning per 14 ore complessive.
Contenuti della formazione:
I contenuti della formazione erogata sono suddivisi in 14 moduli formativi sui seguenti
argomenti:
1. valori e identità del SCN: identità del gruppo in formazione;
2. dall'obiezione di coscienza al servizio civile nazionale evoluzione storica, affinità e
differenze tra le due realtà. Approfondimento su Don Lorenzo Milani;
3. il dovere di difesa della patria;
4. la difesa civile non armata e non violenta;
5. normativa vigente e carta di impegno etico del SCN;
6. formazione civica e forme di cittadinanza;
7. la protezione civile;
8. la rappresentanza dei volontari in Servizio Civile Nazionale;
9. presentazione dell’ente e delle associazioni dei consumatori;
10. lavoro per progetti;
11. l’organizzazione del servizio civile e le sue figure;
12. disciplina dei rapporti tra enti e volontari del servizio civile nazionale;
13. comunicazione interpersonale e gestione dei conflitti;
Durata:
45 ore (Tutte le ore di formazione saranno erogate entro il 180° giorno dall’avvio del
progetto)
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
Sede di realizzazione:
Sede di realizzazione del progetto e/o sede territoriale ADOC
Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente con formatori propri o messi a disposizione da ADOC
Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
L’impianto metodologico è, anche nel caso del corso di formazione specifica, “blended”.
Come già esplicitato al punto 32, per formazione blended ADOC intende una modalità
“mista” di allestimento didattico: parte delle attività vengono svolte in presenza, parte a
distanza all’interno di un ambiente dedicato (le cosiddette piattaforme), con entrambi i
momenti funzionali al perseguimento di obiettivi formativi coerenti con la più generale
impostazione costruttivista.
Nella nostra formazione blended riteniamo centrale la riconfigurazione del ruolo e della
responsabilità del docente: la natura comunicativa dell’allestimento didattico, garantita
dall’intervento di costruzione del patto formativo in presenza, dai thread del forum, dalle
sessioni in chat, dallo scambio di risorse ipermediali e di materiali didattici, dagli
approfondimenti in gruppo in aula, favorisce una relazionalità più orizzontale, tra pari,
rispetto alla tradizionale relazione verticale tra docente e allievo.
Il docente non si colloca più al centro dell’azione di insegnamento, ma ai bordi del processo
di apprendimento, in cui l’attore principale diventa la comunità dei partecipanti che lo
alimentano e gli danno vita. In tal senso, la valorizzazione dello scambio comunicativo nella
fase “a distanza” non gioca un ruolo fattivo solo sul piano cognitivo, ma anche su quello
relazionale.
A dispetto di molti pregiudizi, infatti, il non verbale e il paraverbale nell’e-learning, lungi
dall’essere assenti, sono sublimati nello spasmodico ricorso ai messaggi di esplicitazione
delle dinamiche relazionali presenti nella comunità di apprendimento, alla complicità
affettiva che accompagna le attività di lavoro, all’uso cognitivamente ed emotivamente
intrigante degli emoticons: la presunta freddezza della formazione a distanza viene
sconfessata in Rete dal moltiplicarsi di fenomeni di apertura comunicativa intima, basati
sull’espressione e dichiarazione delle proprie emozioni. È come se l’assenza del linguaggio
corporeo producesse un innalzamento del livello di ascolto interno delle emozioni e una loro
relativa attività di cosciente esplicitazione verbale. Siamo in tal senso convinti che la
possibilità del “fare significato” assuma dignità e senso alla luce della forza relazionale del
gruppo in apprendimento.
L’emozione condivisa di cercare un canale comunicativo profondo che sia efficace
nonostante la mediazione del medium PC, la volontà di lavorare insieme per un obiettivo
chiaro e accomunante, la ricerca di difficili equilibri tra le differenze individuali, emergenti
nel gruppo, pongono inevitabilmente il focus sul terreno dell’attitudine alla costruzione
condivisa della relazione, prima ancora che su quello della costruzione condivisa della
conoscenza. In questo senso parliamo di “apprendimento significativo” e di promozione
della motivazione quale leva virtuosa di questo processo ricorsivo.
La formazione specifica sarà erogata in modalità blended per 75 ore complessive, di cui 20
in presenza e 55 in e-learning.
Per ciò che riguarda la parte in presenza, il docente terrà un primo approfondimento
all’inizio della formazione specifica (prima dell’inizio del corso e-learning), dedicato ai
contenuti specifici caratterizzanti il progetto. Successivamente, durante lo svolgimento del
corso e-learning e alla fine dello stesso, il docente terrà due sessioni - informativa e
formativa specifica - inerenti la salute e sicurezza sul lavoro.
La piattaforma scelta da ADOC per l’erogazione dei corsi è MOODLE, la scelta è dovuta
sia a ragioni tecniche (MOODLE consente di fruire dei contenuti dei corsi in maniera
flessibile e adattabile al singolo volontario, personalizzandone l’apprendimento, ma allo
stesso tempo permette agli utenti di comunicare e collaborare in uno spazio comune e
condiviso) che a ragioni etiche (la scelta del software libero è una conseguenza diretta dei
valori di condivisione del sapere e della conoscenza impliciti nell’idea di volontariato).
Ad ogni volontario verrà fornito un nome utente e una password che gli permetterà di
accedere alla piattaforma e di: consultare i contenuti del corso (potrà anche scaricarli sul
proprio computer o stamparli, in questo modo non dovrà per forza essere collegato per poter
fruire del corso), realizzare gli esercizi previsti (questionari per l'auto-valutazione degli
apprendimenti e brevi riflessioni su temi specifichi), usare gli strumenti di interazione
presenti nella piattaforma (chat, forum, wiki, eccetera).
Le attività svolte sulla piattaforma dall’utente verranno regolarmente registrate, i dati di
accesso (log) sono a disposizione dell’utente stesso ma anche dei formatore/tutor, che potrà
così intervenire tempestivamente in caso di ritardi consistenti rispetto al percorso di
formazione previsto. I log, dei singoli utenti e delle classi, verranno poi utilizzati per una
valutazione complessiva del percorso di formazione realizzato online.
Alle più moderne tecnologie informatiche e alla qualità dei contenuti, si affiancano le più
efficaci metodologie dell’apprendimento: i materiali formativi sono strutturati e suddivisi in
maniera tale da promuovere l’apprendimento rispettando i principi dell’ergonomia cognitiva
e della personalizzazione di formazione ad elevata qualità.
Per ADOC, l’idea stessa di formazione di un volontario si lega inscindibilmente con l’idea
di metacompetenza, in quanto “capacità, propria di ogni individuo, di adattarsi e riadattarsi
alle dinamiche evolutive del suo sistema ambientale e relazionale di riferimento”.
Parallelamente alle attività di autoistruzione realizzate tramite piattaforma i Volontari
parteciperanno a discussioni di gruppo tramite gli strumenti di interazione della piattaforma.
Scopo dell’e-learning infatti non è solo quello di raggiungere gli obiettivi formativi indicati
nei Moduli didattici ma anche di creare una comunità di apprendimento che si confronti e
discuta sui temi del percorso formativo proposto e sugli obiettivi previsti dal progetto in cui
sono inseriti i Volontari.
Contenuti della formazione:
Argomenti della formazione specifica:
In aula:
I APPROFONDIMENTO:
Modulo I: Gestire uno sportello informativo: il back-office e il front-office; Durata 20 ore
-
Modulo II: L’informazione ai cittadini: attività di orientamento e di ricerca; Durata 20 ore
II APPROFONDIMENTO: Modulo III: Informazione ai volontari (conforme al D.Lgs 81/08 art. 36). Durata:
5 ore
Rischi per la salute e sicurezza sul lavoro
Procedure di primo soccorso, lotta antincendio, procedure di emergenza
Organigramma della sicurezza
Misure di prevenzione adottate
Modulo IV: Formazione sui rischi specifici (conforme al D.Lgs 81/08 art. 37, comma 1,
lett.b e accordo Stato/Regioni del 21 Dicembre 2011). Durata: 5 ore
Rischi derivanti dall’ambiente di lavoro
Rischi meccanici ed elettrici generali
Rischio biologico, chimico e fisico
Rischio videoterminale
Movimentazione manuale dei carichi
Altri Rischi
Dispositivi di Protezione Individuale
Stress lavoro correlato
Segnaletica di emergenza
Incidenti ed infortuni mancati
Corso e-learning:
Diritti dei consumatori
• Com-sumo il ruolo del consumatore nella società della comunicazione
• Il mercato e la tutela del consumatore
• I diritti dei consumatori dalle leggi all’effettività
Comunicazione interpersonale
• Comunicazione interpersonale
• Ascolto attivo
• Feed back
• Empatia
• Stili di comunicazione
• Tecniche dell’assertività
• Regole di comportamento
Piani di comunicazione
• Analisi del contesto.
• Definizione degli obiettivi.
• Definizione del target di riferimento.
• Scelta delle strategie. Scelta dei contenuti.
• Scelta delle attività e degli strumenti.
• Comunicazione on-line e diretta
• comunicazione e organizzazione pubblica
Contenuti della metaformazione:
Il modello formativo proposto, caratterizzato da un approccio didattico di tipo costruttivista
in cui il discente “costruisce” il proprio sapere, permette di acquisire un set di meta-
competenze quali:
capacità di analisi e sintesi
abilità comunicative legate alla comunicazione on line
abitudine al confronto e alla discussione
L'uso di una piattaforma FAD inoltre consente inoltre, indipendentemente dagli argomenti
della formazione specifica, l'acquisizione di una serie di competenze informatiche di base
legate all'uso delle TIC e di Internet.
Durata:
75 ore