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Scienza La chimica

Scienza La chimica. Stanislao Cannizzaro Stanislao Cannizzaro (Palermo, 13 luglio 1826 – Roma, 10 maggio 1910) è stato un chimico e politico italiano

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Scienza

La chimica

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Stanislao Cannizzaro• Stanislao Cannizzaro (Palermo, 13 luglio 1826 –

Roma, 10 maggio 1910) è stato un chimico e politico italiano.

• Nel 1841 si iscrive all'Università degli studi di Palermo con l'intenzione di laurearsi in medicina, ma presto si dedica alla chimica. Nel 1845 e nel 1846, prima a Pisa e poi a Torino, è assistente di Raffaele Piria (1815-1865), il chimico che preparò per primo l'acido salicilico.

• Partecipa ai moti siciliani del 1848 e con la caduta dell'insurrezione viene condannato a morte e ripara a Marsiglia nel maggio 1849; nell'ottobre successivo raggiunge Parigi e qui opera presso il laboratorio di Michel-Eugene Chevreul dove, lavorando con F. S. Cloz (1817-1883) nel 1851 riesce a ottenere la cianammide. Nello stesso anno ottiene la cattedra di chimica e fisica al Collegio Nazionale di Alessandria. Qui nell'autunno del 1855 scopre quella che ora è nota come reazione di Cannizzaro: le aldeidi aromatiche, in una soluzione alcolica di idrossido di potassio, dismutano in una miscela di acidi e alcoli corrispondenti: ad es. la benzaldeide si decompone in acido benzoico e alcol benzile.

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Vulcanizzazione La vulcanizzazione provoca una modificazione della conformazione molecolare del polimero alla quale è dovuto

l'aumento di elasticità e resistenza a trazione, la soppressione di proprietà negative quali l'abrasività e

l'appiccicosità oltre che una maggiore resistenza agli effetti dell'ossigeno atmosferico e a molte sostanze chimiche.

Ricerche strutturistiche su modelli poliisoprenici hanno evidenziato la formazione di legami tioeterei R-S-R diffusi

principalmente a livello intermolecolare e, secondariamente, a livello intramolecolare, a seguito di ripiegamenti delle

catene polimeriche. Statisticamente, la distribuzione dei siti in cui si stabiliscono tali legami è la seguente:

per il 60% tra i carboni dei gruppi -CH2- adiacenti al carbonio del doppio legame che reca il gruppo metilico;

per il 25% tra i carboni dei gruppi metilenici adiacenti al CH del doppio legame;

per il restante 15% tra i due carboni recanti il doppio legame. L'addizione dello zolfo provoca perdita di due atomi di idrogeno

che formano H2S; in questo modo ossidi come ZnO favoriscono la vulcanizzazione fissando il solfuro.

Originariamente si pensava che lo zolfo aumentasse la resistenza chimica della gomma a causa della saturazione

dei doppi legami; in realtà la quantità di doppi legami perduti è relativamente piccola. È stato dimostrato che la resistenza a degradarsi con l'usura, fenomeno accelerato dagli agenti

ambientali e in primo luogo dall'ossigeno atmosferico, è dovuta al legame dello zolfo proprio coi siti vulnerabili

dall'ossigeno..

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Rischi nel laboratorio• TIPOLOGIA DEI RISCHI PRESENTI NEL LABORATORIO

• RISCHIO MECCANICO• La maggior parte dei contenitori in uso nel laboratorio è di vetro. Il vetro è un materiale fragile:

• in caso di rottura schegge e frammenti possono provocare ferite talvolta anche di una certa• gravità.

• RISCHIO TERMICO• Il laboratorio dispone di alcuni apparecchi riscaldanti (piastre, muffole....) che raggiungono

• temperature fino a 350°C. Una manipolazione superficiale di questi strumenti e dei contenitori• sottoposti a riscaldamento può causare delle ustioni.

• RISCHIO ELETTRICO• Gli apparecchi elettrici presenti in laboratorio sono conformi alle norme di sicurezza: non va

• tuttavia sottovalutato il rischio legato al loro uso. Particolare attenzione bisogna prestare• quando si opera in prossimità di buoni conduttori come l’acqua o di liquidi facilmente

• infiammabili.• RISCHI IGIENICO-AMBIENTALI

• Rischi dovuti ad agenti di natura fisica (rumore, vibrazioni, microclima, microonde,…).• Rischi dovuti ad agenti di natura chimica (inalazione, fumi, nebbie, polveri, contatto, ingestione

• di sostanze chimiche e/o biologiche "dannose",…).• RISCHI CHIMICI

• Rischi di lesioni dovute all’utilizzo e manipolazione• di sostanze chimiche. Molti reagenti e prodotti

• chimici che si utilizzano durante le esercitazioni in• laboratorio sono PERICOLOSI, costituiscono un

• RISCHIO e, se manipolati senza le adeguate cautele,• possono conseguentemente produrre un DANNO alle

• persone e alle cose.

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I prodotti chimici

• PRODOTTI CHIMICI• Sostanze: sono rappresentate da elementi chimici ed i

loro composti allo stato naturale o• ottenuti mediante lavorazioni industriali, eventualmente

contenenti gli additivi necessari alla• loro immissione sul mercato.• Preparati: sono rappresentati da miscugli o soluzioni

composti da due o più sostanze.• Agenti chimici: tutti i prodotti utilizzati durante il lavoro

anche se non potenzialmente dannosi• per la salute.

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Etichettatura dei prodotti chimici• ETICHETTATURA DEI PRODOTTI CHIMICI• Per assicurare un impiego in sicurezza tutti i reagenti ed i prodotti chimici

potenzialmente• pericolosi sono corredati da un’etichetta conforme alla direttiva CEE 67/548.• Sull’etichetta potrai trovare, oltre al nome del prodotto, il tipo di pericolosità

con il suo• simbolo, la natura dei rischi (indicati dalla lettera R seguita da uno o più

numeri) e le norme di• prevenzione (indicate con la lettera S seguita da uno o più numeri).• Anche le soluzioni preparate dai tuoi insegnanti saranno contrassegnate da

un’etichetta con• l’indicazione del tipo di pericolo e delle precauzioni da usare.• Vediamo come si presenta l’etichetta di uno dei reattivi in dotazione al

nostro laboratorio:• È necessario evitare l’utilizzo di sostanze i cui recipienti non riportano una

chiara indicazione• del contenuto.

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L’ etichetta• L'ETICHETTA• L'etichetta assume un ruolo importante in quanto ci da molte

informazioni (sintetiche) sulle• caratteristiche chimico fisiche della sostanza e/o preparato inoltre

fornisce le prime indicazioni• in materia di rischi potenziali della sostanza e/o prodotto.• Più esplicitamente: l'etichetta tiene conto di tutti i rischi potenziali

connessi con la normale• manipolazione ed utilizzazione delle sostanze nelle forme in cui

esse vengono commercializzate.• L'etichetta deve fornire le seguenti informazioni in lingua italiana:• - Il nome chimico della sostanza.• - Il nome e la sede della ditta produttrice.• - I simboli di pericolo e relativi pittogrammi.• - Le frasi di rischio (frasi R), i consigli di prudenza (frasi S).

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SIMBOLOGIA DI PERICOLO: PITTOGRAMMI

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Tossico

• qualsiasi sostanza chimica o materiale che sia

• stato provato causare danni acuti o cronici

• all’organismo.

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Altamente tossico• Pericolo: sostanze molto

pericolose per la• salute, per inalazione,

ingestione o contatto• con la pelle, e che possono

causare la morte.• Possibilità di effetti irreversibili

da esposizioni• occasionali, ripetute o

prolungate.• Precauzioni: Evitare qualsiasi

contatto e• consultare immediatamente un

medico in caso• di malessere.

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Facilmente infiammabile• Pericolo: 1. Sostanze autoinfiammabili.• Prodotti chimici• infiammabili all’aria.• Precauzioni: Conservare• lontano da qualsiasi fonte di• accensione.• Pericolo: 2. Sostanze sensibili all’umidità.• Prodotti chimici che a contatto con l’acqua• formano rapidamente gas infiammabili.• Precauzioni: Evitare il contatto con umidità

o acqua.• Pericolo: 3. Liquidi con punto di• infiammabilità inferiore a 21°C.• Precauzioni: tenere lontano da fiamme• libere, sorgenti di calore e scintille.• Pericolo: 4. Sostanze solide che si• infiammano facilmente dopo breve contatto• con una fonte di accensione.• Precauzioni: Evitare qualunque contatto

con• fonti di accensioni.

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Estremamente infiammabile • Pericolo: 1. Liquidi con punto di

infiammabilità• inferiore a 0°C e con punto di• ebollizione/punto di inizio di ebollizione

non• superiore a 35 °C.• Precauzioni: Conservare lontano da

qualsiasi• fonte di accensione.• Pericolo: 2. Sostanze gassose

infiammabili a• contatto con l’aria a temperatura

ambiente e• pressione atmosferica.• Precauzioni: Evitare la formazione di

miscele• aria-gas infiammabili e tenere lontano

da fonti• di accensione.

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Nocivo

• Pericolo. Nocivo per inalazione, ingestione o

• contatto con la pelle. Possibilità di effetti

• irreversibili da esposizioni occasionali, ripetute

• o prolungate.• Precauzioni: Non respirare i

vapori ed evitare• il contatto, inclusa inalazione di

vapori, e in• caso di malessere consultare il

medico.

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Irritante:

• Pericolo: Questo simbolo indica sostanze che

• possono avere effetto irritante per pelle,

• occhi e apparato respiratorio.

• Precauzioni: Non respirare i vapori ed

• evitare il contatto con pelle e occhi.

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Comburente

• Pericolo: Sostanze ossidanti che possono

• infiammare materiale combustibile o

• alimentare incendi già in atto, rendendo più

• difficili le operazioni di spegnimento.

• Precauzioni: Tenere lontano da materiale

• Combustibile.

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Corrosivo

• Pericolo: Prodotti chimici che per contatto

• distruggono sia tessuti viventi sia attrezzature.

• Precauzioni: Non respirare i vapori e evitare il

• contatto con pelle, occhi e indumenti.

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Esplosivo

• Pericolo: Questo simbolo indica prodotti che

• possono esplodere in determinate condizioni.

• Precauzioni: Evitare urti, attriti, scintille,

• Calore.

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Pericoloso per l’ambiente

• Pericolo: Sostanze nocive per l’ambiente

• acquatico (organismi acquatici, acque) e per

• l’ambiente terrestre (fauna, flora, atmosfera),

• o che a lungo termine hanno effetto dannoso.

• Precauzioni: Non disperdere nell’ambiente.

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Vi ringraziamo di aver visto questa presentazione fatta da:

Cipiglio Waltere

Verolino Antonio

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FINFINEE