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La TERRA Tonan Michele, Marcon Martina, Cazzaro Beatrice e Rossetto Alex

scienze della terra-tettonica

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Page 1: scienze della terra-tettonica

La TERRA

Tonan Michele, Marcon Martina, Cazzaro Beatrice e Rossetto Alex

Page 2: scienze della terra-tettonica

Indice:

Una storia di miliardi di anni

Continenti alla deriva

La teoria della tettonica a placche

La crosta, il mantello e il nucleo

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Una storia di miliardi di anni Dopo la sua la sua formazione la Terra aveva l’aspetto di un globo

incandescente, con temperature elevatissime. Era un miscuglio di elementi fusi che man mano andavano raffreddandosi.

Gli elementi più pesanti cominciarono a stratificarsi secondo la loro densità.

Quando la temperatura arrivò intorno ai 1000°C cominciò a formarsi la prima crosta terrestre.

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In seguito ad un’ulteriore raffreddamento il vapore acqueo si condensò e si trasformò in pioggia. Le masse d’acqua si raccolsero poi in conche, lasciando scoperte le prime terre emerse.

Le terre emerse erano unite in un unico super continente chiamato PANGEA e circondato da un’unica massa d’acqua chiamata PANTHALASSA.

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Dopo 20 milioni di anni la Pangea si era già suddivisa in due grossi continenti LAURASIA ed GONDWANA.Con l’avanzare del tempo cominciarono a delinearsi i continenti attuali.Si formarono i vari oceani e contemporaneamente l’India emigrò e si ricongiunse al continente euroasiatico.

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Continenti alla deriva Intorno al 1912 Alfred

Wegener presentò una teoria rivoluzionaria della deriva dei continenti.

Essa sosteneva che le terre emerse, in era primordiale, non erano separate in continenti distinti ma insieme in un unico supercontinente.

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ZOLLE in MOVIMENTONei fondali oceanici ci sono le dorsali oceaniche. Esse sono delle catene montuose parallele separate da una valle che è una spaccatura della crosta terrestre, dove esce incessantemente magma.

Il magma che fuoriesce dalla spaccatura della dorsale si raffredda e si solidifica e spinge lateralmente le vecchie rocce. Ciò avviene in particolari zone dei fondali, dette zone di subduzione.Dorsali oceaniche e zone di subduzione dividono la litosfera in tante porzioni, chiamate zolle o placche.

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Secondo la teoria della tettonica a placche, formulata nel 1967 dagli scienziati Morgan e McKenzie, le zolle della litosfera galleggiano sulla sottostante astenosfera, più fluida, e si muovono in modo lento e continuo.

La teoria della TETTONICA A PLACCHE

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La crosta, il mantello e il nucleo

La crosta è lo stato più esterno, di spessore variabile nelle terre emerse. È costituita da rocce solide.

Il mantello si estende sotto la crosta. È costituito da rocce che si

presentano a uno stato intermedio tra strato liquido e solido.

Il nucleo si estende sotto al mantello ed è diviso in 2 parti. La prima è allo stato liquido e la seconda è allo stato solido perché la

pressione a cui è sottoposta impedisce la fusione

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Che cosa mette in moto le ZOLLE?La causa del moto delle zolle è da ricercarsi nel mantello terrestre, di cui l’astenosfera fa parte.La zona più profonda del mantello è a contatto con il nucleo che ha una temperatura di circa 4000°C e la parte più esterna è a contatto con la crosta terrestre che è fredda.

Il magma più profondo tende a risalire prendendo il posto del magma superficiale che scende verso il basso.Durante questi movimenti la litosfera si spacca nelle zone di risalita del magma, formando le dorsali.

Si formano perciò nel mantello dei moti convettivi, simili a quelli che si hanno nei liquidi quando si riscaldano.