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Scoprire la città…
itinerari esplorativiA.S. 2009 – 2010
Classe V^
ISTITUTO “IMMACOLATA”SARZANA
Cominciamo il nostro tour dalla piazza principale: Piazza Giacomo
Matteotti.
Essa rappresenta il cuore del centro storico di Sarzana ed è il luogo
simbolo dei sarzanesi.
L’importanza di questa piazza è
sottolineata anche dalla presenza del Palazzo Comunale.
Anticamente
…veniva chiamata
Piazza “del Calcandola”,
dal nome del torrente che vi scorreva in
mezzo.
La piazza ha forma irregolare.
Tale forma è dovuta alla difficoltà di insediarsi in
quest’area, originariamente
compresa tra il borgo di Sarzana e il torrente.Era infatti una distesa alluvionale sassosa,
frequentemente invasa dalle piene del Calcandola.
Piazza GaribaldiPiazza Garibaldi è a sud di
Sarzana, vicino a Porta Romana, nel centro Storico.
Prende il nome dall’eroe Giuseppe Garibaldi, generale,
condottiero e patriota italiano; una delle figure più rilevanti del Risorgimento e il personaggio storico tra i più
famosi per gli italiani.
La piazza è stata costruita all’inizio del XIX sec. e ospita una monolitica statua, in memoria di Garibaldi, realizzata con il marmo della cava di Gioa (Carrara), ad opera dello scultore sarzanese Carlo Fontana, e intitolata “Il genio della stirpe”. Essa rappresenta un giovane gigante che poggia il braccio destro su un grande scudo, sul quale è scolpito il profilo di
Giuseppe Garibaldi.L’opera è stata realizzata nei primi del ‘900.
Nella piazza si affaccia il teatro degli “Accademici Impavidi”, conosciuto più semplicemente come “Teatro Impavidi”, eretto nel
1809 per volontà di otto “impavidi” cittadini sarzanesi che volevano offrire alla città un centro di cultura e sfogo. L’ iniziativa suscitò
molte critiche anche perché l’edificio veniva costruito sulle rovine dell’antico convento di S.Domenico
Piazza Garibaldi era l’orto delle Clarisse, il cui convento sorgeva dove ora troviamo il “Caffè del
Teatro”.
Nel 1800 fu aggiunto il viale alberato.
Nel Medioevo sulla piazza si affacciava l’ospedale S.
Bartolomeo.
Piazza Calandrini
Piazza Calandrini prende il nome dal Cardinale Filippo Calandrini fratello del Pontefice Niccolò V.
Filippo Calandrini nacque a Sarzana nel 1403 e morì nel 1476. La piazza è stata intitolata a Filippo Calandrini, perché egli
ultimò la Cattedrale e ottenne per Sarzana il titolo di città. Nei pressi della piazza sorgeva il palazzo della sua famiglia.
Su una fiancata della Cattedrale sono
impressi dei segni nel marmo poiché, secondo alcuni storici, in piazza Calandrini si teneva il mercato e quei segni
servivano come unità di misura per le varie
merci.
È a forma rettangolare, di medie dimensioni, non ha colonnato né portici né
monumenti. La piazza è situata nel centro storico di Sarzana. Attualmente ci sono negozi di artigiani, due ristoranti e un
bar.
S. MARIA e PIAZZA NICCOLÒ V
A Niccolò V, Tommaso Parentucelli da Sarzana, eletto Papa nel 1447, è
dedicata la piazza su cui si affaccia la Basilica di S.
Maria Assunta.
S. Maria Assunta è stata la Cattedrale di Sarzana. La parola “cattedrale” deriva da cattedra, la sedia che
solo il Vescovo usava nella Messa; la Cattedrale è la
chiesa del Vescovo.
La prima cattedrale fu costruita a Luni, poi il Papa Innocenzo III (sec. XIII) fece spostare la sede a Sarzana, per via
dell’invasione dei saraceni e l’accumularsi di detriti trasportati dal Magra nell’antico
porto di Luni.Al posto dell’attuale S. Maria c’era la Pieve
di S. Basilio.
MUSEO DIOCESANO Il Museo Diocesano di Sarzana ospita
numerose opere d'arte.Nasce dalla volontà di custodire e
valorizzare il patrimonio artistico del territorio della Val di Magra, ed ha
come sede l'Oratorio della Misericordia, costruito verso la fine del 1500.
L'Oratorio venne edificato dalla Confraternita della Misericordia o
Confraternita dei Neri, che aveva lo scopo di assistere poveri e malati.
É costituito da un'aula rettangolare, coperta a botte lunettata, dotata di
abside rettangolare.
La facciata, di gusto settecentesco, presenta un portale dorico ed un soprastante timpano aggettante.
Addossato all'Oratorio, si può ammirare il campanile di fattura tardo
- ottocentesca.
PIAZZA FIRMAFEDE
La piccola piazza antistante il Museo Diocesano, nel centro storico, si chiama Piazza
Firmafede. Firmafede deriva dal nome della fortezza pisana Firmafede
S. ANDREA
La pieve è l’edificio sacro più antico di Sarzana e risale alla
fine del X e l'inizio dell’XI secolo. L’edificio venne
costruito in tre fasi distinte. La bifora di facciata risale al
primo periodo. Gli Statuti del 1330
menzionano un’opera di ristrutturazione con la
demolizione di una parte della chiesa e il rialzamento della
torre campanaria.
L’ultima fase risale al 1579 quando l’intera
costruzione venne ampliata e ristrutturata.
La facciata è decorata da un bel portale cinquecentesco, sormontato dalla
stella ad otto punte, il sidus, simbolo degli
Anziani del comune di Sarzana.
All'interno si trovano sculture marmoree del
XVI secolo di Sant'Andrea, patrono di Sarzana, e dei santi Pietro e Paolo, ed
altri dipinti databili tra il XV e il XVIII. Vi è un
grande fonte battesimale in marmo e legno dipinto (XVIII sec.), a ricordo che questa pieve fu per secoli
l’unico battistero di Sarzana.
S. FRANCESCOLa chiesa di S. Francesco sorge su una piazza appena fuori dalle mura. Era un tempo un grande prato ombreggiato con alberi d’olmo ed è antica tradizione che sia stato lo stesso
Santo a fondare la chiesa ed il convento annesso, oggi sede del tribunale.
Questo prato fu chiamato una volta “cimitero germanico”, perché in esso venivano sotterrati i cadaveri dei soldati tedeschi, che in buon numero dimoravano alla guardia e
presidio di Sarzana e delle sue Fortezze nel XVI sec.
L’impianto dell’interno è a un'unica navata a croce T (tau), tipica delle chiese
francescane. Mantiene nell’abside una volta a crociera, propria dello
stile monastico - gotico del 1200-1300. Poco lontano,
all'incrocio tra via San Francesco, via
Falcinello e via dei Molini, chiamato
appunto “la Croce”, vi è una piccola piramide sormontata da una
croce in ferro, che ricorda il luogo in cui, secondo la tradizione,
San Francesco incontrò San Domenico.
La Cittadella o Fortezza Firmafede fu la prima fortificazione
sarzanese,costruita tra la fine del XIII e gli inizi del XIV sec., insieme alla
cinta muraria della città, grazie anche al contributo dei cittadini
dell’epoca.
Nel 1324 Castruccio Castracani apportò numerose modifiche ai
sistemi difensivi e successivamente il complesso fu distrutto dai
Fiorentini, guidati da Lorenzo de’ Medici, detto
Il Magnifico, il quale conquistò la città nella famosa "Guerra di
Serrezzana".
LA CITTADELLA
Nel 1494 i Genovesi rientrarono in possesso di Sarzana e completarono i lavori della cittadella, oggetto di ulteriori modifiche e rafforzamenti (XV e XVI sec.). Nel secolo scorso il complesso venne utilizzato come carcere, mentre oggi è utilizzato come sede di manifestazioni culturali e mostre.
La Cittadella attuale fu realizzata per ordine dello stesso Lorenzo,
che si avvalse dei migliori architetti militari fiorentini. Ancora oggi è considerata il miglior esempio di architettura militare italiana tra
Medioevo e Rinascimento.
Lungo la via S. Francesco, nei pressi della chiesa omonima, si trova l’Istituto “Immacolata”. Le origini
dell’Istituto risalgono al 1818, quando la signora Radegonda Ferrarini De Benedetti cominciò ad ospitare in una parte della sua proprietà, detta “La Pavona”, alcune
orfane della città e dintorni.
Nel 1863 il Canonico Taddei ottenne che venissero, come educatrici delle ospiti, le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida
Thouret. Nel marzo 1895, la Superiora Provinciale, Suor Ildegarde Zmiglio, decise di aprire la scuola esistente alle esterne, che la
frequentarono numerose.
Nei decenni successivi l’Istituto si è via via
trasformato per rispondere sempre
meglio alle necessità della popolazione
sarzanese.
Nel dicembre 1999 e luglio 2000 viene
presentata al Ministero della Pubblica
Istruzione, tutta la documentazione
richiesta onde ottenere la Parifica e la Parità.
GLI INSEGNANTI
Lucia Marchini, ideazione e coordinamento
Madia Satalino, coordinamento informatico
Prof. Maurizio Marchini, guida e supporto per la ricerca.
Hanno lavorato al progetto:
GLI ALUNNI
Michelangelo Agostinelli – Davide Bacigalupi – Anna Bardine
Francesco Bernardini – Carolina Bottari – Beatrice Canci
Edoardo Floris – Caterina Forcieri – Davide Goretta
Kyryl Kotnyy – Niccolò Pegazzano – Federica Razzano
Edoardo Sannino – Martina Tognoni – Alice Tomasi
Niccolò Valentini – Filippo Violi – Lucia Virdis