Scrivere Un Romanzo in 100 Giorni

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Scrivere un romanzo in 100 giorniwww.sulromanzo.blogspot.com http://sulromanzo.forumfree.net/ email: [email protected]

Questo testo distribuito gratuitamente dal blog Sul Romanzo (www.sulromanzo.blogspot.com) protetto dal diritto dautore. Lutente pu utilizzarlo liberamente per scopi di studio, tuttavia non pu copiare, estrarre o distribuire (anche a mezzo internet) o pubblicare il testo, o sue parti, senza lesplicito consenso dellautore. Ogni citazione di questo testo deve essere fatta riportando il link www.sulromanzo.blogspot.com

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PremessaScrivere un romanzo in 100 giorni frutto di uniniziativa lanciata dal blog Sul Romanzo nel mese di maggio del 2009 e durata fino al 21 settembre del medesimo anno. Il testo che metto a disposizione lo specchio della struttura originale, senza un lavoro di editing, eccetto alcuni rari punti nei quali era necessario. Non da considerare questo pdf unico come un e-book, mancando una seria revisione del materiale e un layout appropriato. Il testo stato pensato in questa forma per facilitare la consultazione delle lezioni, anche lontani dal pc e/o privi di un collegamento internet. Se in futuro ci saranno modifiche del testo o la creazione di un e-book organizzato con cura, mi prendo lonere di segnarlo in primo piano nel blog Sul Romanzo. La conclusione delliniziativa non sancisce la morte del blog, anzi. Vi sono altre riflessioni legate al tema del romanzo e non solo, gli argomenti delle cento lezioni sono approfonditi per aumentare il livello di complessit e di consapevolezza. Vi invito a seguire ancora Sul Romanzo al fine di renderlo uno spazio sempre pi ricco di contenuti e dibattiti. Qualsiasi critica o consiglio: [email protected]. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alliniziativa e che hanno contribuito sia pubblicamente con commenti sia privatamente con mail affinch lesperienza divenisse utile e interessante. Buona lettura.

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Lezione 1 Oggi inizia la sfida. Ho trascorso parte del fine settimana a sistemare le lezioni, ad affinarle, in particolare quelle che vi presenter nei prossimi giorni. Perch vorrei essere il pi chiaro possibile, in modo che ognuno, dopo avere letto la lezione, possa cimentarsi fin da subito sul proprio romanzo. Nei primi giorni tuttavia mi concentrer sugli elementi di contesto, non scriverete il romanzo, ma vi aiuter a prendere delle precauzioni, affinch possiate con pi convinzione ed efficacia cominciare la scrittura vera e propria. A qualcuno sar di sicuro capitato di affermare: Luned inizio a scrivere, nella speranza di ritrovarsi a distanza di pochi mesi pubblicati da una grande casa editrice e pronti per lo Strega o il Campiello. Poi, i problemi, la demotivazione, la mancanza di un metodo. Rare volte vere cause, nella maggior parte dei casi: scuse. Perch scrivere con continuit non facile, scrivere bene ancora meno, scrivere un romanzo figuriamoci. Ciononostante servono alcuni accorgimenti e labitudine a scrivere diventer acquisita, interessante, coinvolgente. Ci si deve abituare alle cose per esplorarle in profondit. Come in un rapporto di coppia che allinizio rivela tante incomprensioni e soltanto il tempo e la conoscenza reciproca migliorano la quotidianit insieme. Lo sforzo che vi chiedo per scrivere un romanzo in 100 giorni dovr essere disciplinato, ottenuto con calma e pazienza. Qui non sono richiesti guizzi geniali o ribellioni istintive, bens una consapevole attenzione verso il proprio tempo, la propria volont, le proprie azioni. Ed necessario partire dal motivo che vi spinge a tentare la sfida letteraria: dovete averlo chiaro in testa, qualsiasi esso sia. Pensatelo, ora, altrimenti cercatelo, ora. Perch a quello dovrete pensare nei momenti di difficolt, soltanto tale obiettivo vi dar la benzina creativa per continuare fino alla fine dei cento giorni. E non ingannatevi, magari qualcuno penser: Che sciocchezze sono queste, devo solo mettermi al computer o prendere la mia penna preferita!. Fate come desiderate, eravate state avvisati. Lobiettivo per il quale volete scrivere il vostro romanzo dovete immaginarlo, ci saranno persone attorno a voi? Dove sarete? Come vi sentirete? Forza, state iniziando a descrivere, a visualizzare, a creare dialoghi, vi servir nei prossimi tre mesi. Dovete tentare dessere il pi precisi possibile, immaginate la situazione, le parole, i luoghi, gli odori, il tempo meteorologico, le sensazioni, eccetera. Modellate tutto questo nella vostra mente perch voi volete esattamente raggiungere tale obiettivo. Oggi vi serviranno almeno venti minuti per riflettere sulla motivazione, fatelo, necessario. A domani.

Lezione 2 Seconda lezione: gestione del tempo e responsabilit della vostra mente. Per scrivere dovete cercare ogni giorno del tempo a disposizione, se non lo avete (o siete convinti di non averlo), urge trovare soluzioni. Ricordate giorni fa quando parlavo di fare qualche rinuncia? Da tale concetto recupererete le ore da dedicare alla scrittura. C chi mattiniero e chi invece ama la notte, rubate unora alla sveglia del mattino oppure andate a letto unora dopo. Iniziate da subito, abituatevi quanto prima perch lo dovrete fare per 100 giorni, non dieci anni o una vita, ma per 100 giorni. Potete delegare qualcosa o rimandare con pi intelligenza alcuni impegni (ad esempio concentrare le commissioni in ununica volta)? Potete rinunciare per cento giorni alla televisione o a qualche telefonata non cos importante? E farsi una semplice doccia invece che un bagno in vasca? Oggi dovete pensare insomma, oltre allora di sonno in meno, alle mille cose della giornata che siete in grado di fare in modo differente, risparmiando tempo: unica fonte che vi permetter di impegnarvi nella scrittura. Anni fa, io fui molto drastico, qualcuna delle persone a me care si preoccup; spiegai loro che stavo tentando di realizzare un progetto (senza entrare nei particolari, non fatelo, vi 3

spiegher domani la ragione), si tranquillizzarono. Riuscii cos ad avere circa unora e mezza ogni giorno per scrivere. Volete o non volete scrivere un romanzo in cento giorni? Se non pensate voi stessi a trovare il tempo per farlo chi ci penser? La mente. Questo un aspetto tanto fondamentale quanto il tempo. Lasciarla a briglia sciolta significa andare incontro ad un fallimento sicuro. Il vostro stato danimo nasce nella vostra mente, indipendentemente dagli eventi. Non ne siete convinti? Pensateci con calma, non ci che accade che vi turba o vi rende felici, ma la vostra reazione agli accadimenti che determina gioia o tristezza, malinconia o ansia. Non basta che scriviate, dovete immaginarvi scrivendo, e fatelo spesso, pi volte al giorno, la vostra mente si deve abituare a tale comportamento. Non sottovalutate questa operazione, da fare per cento giorni, gli studi a riguardo sono inequivocabili. Se non lo farete ogni giorno, sarete magari presi dallentusiasmo allinizio della sfida, poi, pure quello svanir. Immaginatevi seduti nel luogo dove scriverete, avete vicino un t caldo o un frutto? Silenzio imperante, musica classica o folk irlandese? Siate precisi nella visualizzazione. Lo ripeto, immaginatevi pi volte durante il giorno, nessuno se ne accorger, ma per voi sar fondamentale. Dentro la vostra testa c da sempre una voce: No, non ce la puoi fare!, Non cambi mai!, Scrivere ogni giorno per unora? Impossibile!. Capite che la vostra mente a briglia sciolta? lei che vi frega e vi demotiva. Iniziate cos: appena sentite la voce che vi invade, sostituitela con voi che state scrivendo, limmagine che vi ho descritto prima. Siate vigili nei prossimi cento giorni: questo determiner il successo della vostra sfida. Siete pigri? Tendete a rimandare? Non sapete mai dire no, non adesso a chi vi disturba di continuo? Dovete spesso visualizzare i cambiamenti che desiderate. Siete stupiti che ancora non vi parlo di descrizioni, dialoghi, storie, tecniche di scrittura, eccetera? Fra pochi giorni iniziamo anche con quello, ma non c vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare, sentenziava un grande filosofo: siamo nel porto e stiamo preparando la barca. A domani.

Lezione 3 Il vostro progetto vi dovrebbe essere chiaro, prima di andare nelle vette: scrivere un romanzo in 100 giorni comporter qualche tipo di sforzo e qualche rinuncia. Prima di parlarvi della storia che andrete a raccontare, un ultimo elemento di contesto, ma fondamentale. Evitate come la peste bubbonica un illusorio autocompiacimento. Mi spiego. Il progetto vostro, non degli altri. Ognuno di voi non dovrebbe parlare con le persone care di ci che state tentando di realizzare. Per quale ragione? Perch potreste compiacervi nel dirlo, invece che nel farlo, spezzando la magia, perdendo tempo a spiegare. Cercate quanto pi possibile di conservare il segreto per cento giorni, al massimo limitatevi ad affermare che v venuta unidea e che state tentando di metterla in pratica. Stop, non una parola di pi. Parlate meno e scrivete di pi. Questo dovrebbe essere il vostro motto per cento giorni. C un argomento che vi sta particolarmente a cuore? Un ideale su cui poggiate la vostra vita? Un evento che vi ha colpito? Iniziate a pensare ci come il fulcro del vostro romanzo: narrare ci che vi emoziona pi semplice rispetto a trattare un argomento che vi interessi poco. E voi, in questa prima sfida, dovreste essere efficaci, concreti, non perdervi in filosofie bizzarre e tentativi troppo difficili. Prendete un quaderno e scrivete il nodo del vostro romanzo: lidea su cui si baser. Sottolineatela. Attorno a quella lavorerete per costruire la narrazione. Ora pensate a un personaggio principale: donna, uomo, bambino, anziano. Immaginatelo nella mente, anche nei suoi particolari: ha un neo al viso? Parla con una voce metallica? Ha qualche 4

caratteristica particolare? Come si chiama? Le sue virt? I suoi difetti? Dove vive?. Poi, scrivete nel quaderno ci che avete gi visualizzato. Prendetevi, quindi, oggi del tempo per riflettere sul comune denominatore del romanzo (lidea che vi alla base) e il personaggio principale. Appuntate tutto nel quaderno. Non sar definitivo magari, non importa. Fra voi ci sono persone molto impegnate nel lavoro e che troveranno la calma per lavorare sul romanzo soltanto nella tarda serata o il mattino molto presto. Il consiglio di procurarvi un piccolo quaderno da portare sempre con voi, come un moleskine. Finch siete nella metro o in una pausa caff o ai servizi igienici non potete nel modo pi assoluto farvi sfuggire unidea che, se non annoterete, sar persa per sempre. Ricordate la metafora della barca e del porto nella lezione di ieri? Abbiamo iniziato il viaggio, siamo a pochi metri dal molo, direzione mare aperto.

Lezione 4 Premessa: la sfida che vi state ponendo pu essere affrontata in numerosi modi, non c ununica via di successo. Non vi sono regole universali per scrivere un romanzo, la letteratura non una legge scientifica. Ciononostante io vi sto proponendo un metodo, che voi, se lo desiderate, potete ampliare e migliorare. Appare ovvio, o quasi, che scrivere un romanzo in cento giorni necessita di strategie efficaci e costanza di scrittura; inutile, credo, modificare un metodo se non lo si vissuto sulla propria pelle per come stato proposto. Questo inciso iniziale per rispondere alle numerose mail che mi sono giunte, alcune delle quali con una richiesta di potere modificare a proprio piacimento le lezioni. Avete pensato alla tematica del vostro romanzo? Avete delineato le caratteristiche del personaggio principale? Come potete legare il tema e il personaggio? Desiderate che questultimo sia un protagonista o un osservatore del filo conduttore? Sar attivo nello sviluppo dellidea o subir gli eventi per comprendere verso la fine una sorta di lezione? Pensateci. Ora dovete dedicarvi alla griglia generale, parler soltanto di questo nei prossimi giorni. Avete presente quando si tenta di fare un puzzle di 1000 pezzi? Non osservate con calma la figura finale per poi provare a ricomporla? Userete la medesima modalit: un percorso premeditato nelle sue linee generali da percorrere con passo convinto e da arricchire con consapevolezza. Iniziate con il disegnare una circonferenza nel quaderno. Dividete il cerchio in otto settori, ognuno rappresenter un blocco narrativo che svilupperete e tutti saranno legati fra loro. Il personaggio principale li attraverser con il ruolo che gli assegnerete via via che la storia andr a svilupparsi. Avete gi pensato alla tematica principale ieri, ora create otto eventi importanti che inserirete nei settori del cerchio. Mi spiego. Supponete di avere deciso di trattare il rapporto amicale fra due donne, molto diverse e con vite simili allinizio, mentre con il tempo i destini consegnano tristezza a quella pi seria (Maria), felicit a quella pi frivola (Elisabetta). Le donne si sono conosciute per caso (evento 1), hanno deciso di frequentarsi fuori dallassociazione di volontariato, nella quale sono impegnate ogni settimana con obiettivi differenti (evento 2). Muore il marito di Maria (evento 3), Elisabetta le sta vicino aiutandola in casa con i due bimbi e con la madre ammalata, nonostante la sua consueta frivolezza e mancanza di sensibilit profonda (evento 4). Maria cade in depressione ed inizia a fare uso di psicofarmaci, rendendo cos difficile la vita famigliare per scatti dira e crisi 5

didentit (evento 5). Elisabetta si sposa con un uomo benestante e superficiale, Maria presente al matrimonio (evento 6). Lassociazione di volontariato chiude i battenti, Maria comincia a frequentare un gruppo di preghiera ed Elisabetta fa labbonamento al teatro: si incontrano tre volte alla settimana in palestra (evento 7). Elisabetta scopre di essere incinta e Maria si innamora del marito dellamica (evento 8). La vostra prima griglia sul cerchio dovr essere qualcosa di simile. Pensate che una griglia sia utile o siete di quelli che iniziano subito con lincipit? O Seneca aveva ragione quando sosteneva che non c vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare?

Lezione 5 Eravamo rimasti ieri agli otto settori del cerchio. Bene. Dovete fare un ulteriore passo di complessit, una complessit che sar poi gestita non come state facendo adesso al pari di una marmotta che fissa la zolla di terra davanti ai propri occhi, ma come unaquila che dallalto vigila. Capirete. Da ognuno degli otto settori fate uscire dal cerchio tre frecce: ogni freccia rappresenta un argomento che si lega con forza al proprio settore. Esempio. Se in un settore del cerchio avete scritto ristrutturazione della casa del protagonista, le tre frecce potranno cos essere rappresentate: la prima, discussioni famigliari sulla necessit della ristrutturazione; la seconda, ricerca dei materiali e di un muratore disposto ad aiutare il protagonista nei lavori; terza, inizia la ristrutturazione con le prime difficolt (pioggia, fatica, poco tempo a disposizione del protagonista). Fatelo per tutti gli otto settori, alla fine, vi troverete con 24 frecce (8x3) e, quindi, 24 punti di narrazione da sviluppare in seguito. Per dirla in altri termini, otto macrotematiche e 24 microtematiche. La griglia del vostro romanzo sta prendendo forma o, per i pi esperti, avete sotto gli occhi un primo tentativo di fabula. Dellintreccio invece parleremo domani, perch l che sar richiesta loriginalit dellautore del romanzo, indipendentemente da ci che io vi consiglio di fare. stato faticoso finora? Quali sono state le difficolt che avete incontrato? Fate due conti grossolani, immaginate di scrivere un romanzo di 150 pagine, se dividete tale cifra per 24 ottenete circa sei, in altre parole il numero di pagine che dovrete sviluppare per ognuna delle 24 frecce che avete disegnato. Consegnate un verso ai fatti del cerchio, indicate con una numerazione crescente ogni freccia, dalla prima allultima, dal numero 1 al numero 24. Capirete anche la ragione di questo gi domani. Un ultimo consiglio oggi: non siate troppo precisi a tematizzare una singola freccia, ricordatevi che una microtematica. Va bene schematizzarla con viaggio verso il mare, non va bene cade una foglia da un albero. Il cadere di una foglia un dettaglio, non una microtematica. E dei dettagli delle microtematiche parleremo domenica. Tutto chiaro finora? Vi sono dubbi? Cercher di aiutarvi per quanto mi possibile.

Lezione 6 Iniziamo oggi ad entrare con calma nel vivo delle difficolt della creazione del vostro romanzo. Ieri avete dato un ordine numerico alle 24 frecce che fuoriescono dal cerchio. Ora si tratta di decidere come volete esporle al lettore. Potete farlo in due modi, in linea di massima: iniziate dalla numero 1

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e procedete fino alla 24 in ordine esattamente corrispondente al crescere della numerazione oppure producete un intreccio che salti da un numero allaltro. Sono due tecniche del tutto diverse, nella sostanza, giacch generano reazioni differenti in chi legge. Nel primo caso il narratore non onnisciente, scopre gli eventi a mano a mano che accadono. Nel secondo caso il narratore conosce le vicende, salta da un fatto allaltro, dal passato al futuro, decidendo che cosa rivelare al lettore. Quale delle due modalit vi sembra pi semplice da gestire? Molti penseranno la prima, giusto? Invece non cos, rispettare la linearit degli eventi unabilit difficile da concretizzare, assai pi conveniente per un principiante sentirsi un narratore onnisciente. Sarebbe interessante parlarne con calma, sono stati scritti fiumi di libri a riguardo, ma voi, non dimenticatelo, avete 100 giorni per scrivere il vostro romanzo, non potete perdervi nei dettagli, c un obiettivo da raggiungere. Bisogna essere efficaci, essenziali nelle azioni, vigili con la propria mente, le giornate volano e le settimane incalzano. Per non avere lansia del foglio bianco, bisogna concentrarsi nelle cose importanti da fare. Decidete quindi la linearit dellesposizione delle microtematiche, quale delle due modalit preferite? Se sarete non onniscienti rispetterete la numerazione fatta ieri, se invece decidete di esserlo dovete fare una nuova versione numerica delle microtematiche, esternamente a quella gi fatta. Avrete cos creato lintreccio. Sia chiaro, a scanso di equivoci, potrete in qualsiasi momento durante la stesura del romanzo cambiare lordine dellintreccio, ma bene per ora avere un indirizzo attraverso il quale muovere i primi passi. Siamo sulla barca a qualche chilometro dal molo, vediamo ancora la terra che abbiamo lasciato da qualche giorno, domani si riposa (anche gli scrittori hanno bisogno dellozio), luned faremo un altro piccolo passo in avanti, dopo il quale saremo in pieno mare aperto e inizieremo a scrivere. Avete compreso le lezioni? Rileggetele con calma, assorbite quanto pi possibile. E domani (domenica) non toccate nulla, pensate ad altro, il distacco consapevole uno dei migliori modi per ritornare sul proprio lavoro con nuova energia. Nel distacco dalle cose risiede la saggezza dellincertezza Nella saggezza dellincertezza risiede la libert dal passato, dal conosciuto, dalla prigione del condizionamento del passato. Ed entrando volontariamente nellignoto, nel campo delle possibilit infinite, ci abbandoniamo alla mente creativa, che dirige la danza delluniverso. [Le sette leggi spirituali del successo di Deepak Chopra]

Lezione 7 Oggi concentratevi sui personaggi, dovete caratterizzarli. Renderli calzanti, originali, interessanti per il lettore. E devono legarsi ad una o pi microtematiche che avete gi delineato qualche giorno addietro. Alcuni personaggi saranno pi importanti, altri meno, e dovete decidere quale ruolo hanno rispetto al personaggio principale della lezione 3 e a quelli che descrivete oggi. Rimanete concentrati, non rimandate, i primi passi sono nevralgici e poi, da domani, seguite il consiglio di un grande della letteratura: Bene o male, devo sempre scrivere. Se scrivi, ti abitui al lavoro e formi lo stile, sia pure senza vantaggio immediato. Se non scrivi sei attratto a fare e fai sciocchezze. 7

[I diari di L.N.Tolstoj, 29 giugno 1853] Il metodo il seguente: procuratevi tanti grandi fogli quanti sono i personaggi (va benissimo da disegno A4), userete entrambe le parti di ognuno, quella anteriore e posteriore. Se avete otto personaggi, avrete otto grandi fogli da riempire nei modi che ora vi indicher. In un lato di ognuno scrivete in alto il nome del personaggio (es.Eleonora). E subito sotto indicate le sue caratteristiche: et, colore dei capelli e degli occhi, magro o grasso, colto o frivolo, ingenuo, sincero. Ha un vizio? Si tocca spesso il naso o ha un tono alto di voce? Tende a portare vestiti con colori accesi? Fuma? Parla velocemente? Fissa chi lo guarda o guarda altrove? Dove vive? Lavora? Studia? Di che cosa parla in genere? Dice Perdindirindina o solito imprecare? italiano o straniero? Pelle bianca o mulatta? Crede in Dio? Quali sono i suoi ideali di vita? Ama gli animali o non li sopporta? omosessuale? Vorrebbe vivere coltivando la terra? Quali sono i suoi sogni?. Siate ricchi nei dettagli, lasciate andare la fantasia, senza freni, toglierete in un secondo momento. Nella parte posteriore del foglio dovete invece indicare come prima cosa la relazione che c fra il personaggio e gli altri: si conoscono gi o non si conosceranno mai? Sono parenti, amici o amanti o per caso si sono incontrati? Chiariti i rapporti fra loro (per ognuno; intendo su tutti i fogli, nella parte posteriore, vi dovranno essere scritte le relazioni fra i personaggi), indicate perch sono presenti nel romanzo. Ripetetevi spesso questa parola: Perch?. un salumiere che rifornisce il protagonista? Far un incidente con Tizio? Si sposer con Caio? Perch avete deciso che tale personaggio debba fare parte della vostra storia? Ancora: perch? Indicate in quale microtematica compare, scrivetelo sul disegno del cerchio, appuntatelo con chiarezza. Non preoccupatevi, so che si sta per alzare il livello di difficolt, lo state facendo con passi sempre pi complessi. normale, fidatevi, seguite le lezioni. Vi aiuter passo dopo passo. Tutto pi avanti vi apparir chiaro e necessario e capirete la forza di questo metodo. Un aneddoto: quando molti anni fa tentai di darmi un modus per scrivere il mio primo romanzo, disegnai quel cerchio una decina di volte perch avevo sempre bisogno di altro spazio per rendere pi ricche le microtematiche, infilandoci dentro nomi, situazioni, ecc. Ero giunto ad attaccare carta con la colla e lo scotch. Lo stesso mi accadeva per i fogli dei personaggi, arrivavo in fondo e non avevo pi spazio, allora ero costretto a prendere altri fogli, numerarli, trovare insomma modi per semplificarmi la vita e non perdere tempo a cercare il materiale che mi interessava. A domani.

Lezione 8 giunto il giorno della scrittura; finalmente, dopo avervi intrattenuto con qualche preambolo e con la creazione della griglia (elementi fondamentali), inizierete a stendere il vostro romanzo. E lincipit rappresenta il primo sguardo della persona che ci piace: stimola curiosit, emozioni, desiderio di continuare a guardarsi. Anzitutto leggete, se non lo avete gi fatto, altri due post che avevo scritto a riguardo (qui e qui). Oggi il vostro impegno di scrivere il vostro incipit. Non pensate al sorgere dellispirazione, alla lentissima capacit di concentrarsi o alla celerit con cui vorreste abbandonare tutto, dei vostri difetti reiterati nel tempo o ai timori di fronte al foglio bianco, convincetevi che state provando a mettere in discussione ci che reputate ovvio da tempo: scrivete con abbandono, non avete la necessit di scrivere subito un capolavoro di incipit, vi basta fare un primo passo concreto.

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Pronti a scoraggiarvi? Attenti alla grammatica, esistono gli aggettivi, non abusate degli avverbi che finiscono per mente, non frizionate la lettura con troppe parole ripetute, i punti e virgola esistono anchessi, i due punti pure, i punti di sospensione sono tre, non due o quattro, se finch e perch vi piacciono, a me garbano invece finch e perch. Potrei continuare. Spaventarvi ancor pi. Quante cose bisognerebbe considerare per produrre un incipit ottimale. Ma, ripeto, voi ora dovete scrivere, non riflettere con il rischio di bloccarvi. Avrete tempo per migliorare il vostro incipit. Chiedetevi sempre una cosa, dopo averlo partorito: Se mi trovassi in una libreria e leggessi questo incipit, continuerei la lettura?. In altre parole, quelle dieci, quindici o venti righe che fanno principiare la vostra opera incuriosiscono il lettore? Siate sinceri con voi stessi. Alcuni spunti. Potete iniziare con un dialogo: Sire, un altro dispaccio. Da dove viene?. Da Tomsk. [Michele Strogoff di Jules Verne] O con una condizione ineluttabile: A quel tempo ero affamato e andavo in giro per Christiania, quella strana citt che nessuno lascia senza portarne i segni [Fame di Knut Hamsun] Volete divertire o lasciare il lettore incuriosito da un fatto tragico? Volete colpire chi legge con una notizia di gioia o desiderate invece renderlo malinconico? E che dire di un tradimento o di un ricordo oppure di una nascita dun figlio? Decidete prima che cosa volete rivelare subito, visualizzate la scena per qualche minuto e buttatevi a scrivere. Cercate di vivere le tre fasi unite, se non potete realizzare subito la scrittura, almeno appuntate qualcosa delle visualizzazioni, altrimenti donerete idee e sensazioni alloblio, perse per sempre. Com stata lesperienza? Quali difficolt avete avuto? E le visualizzazioni sono state povere o ricche di dettagli?

Lezione 9 Nona lezione. Da adesso in poi, ponetevi un obiettivo, se usate il computer: almeno una pagina e mezza di word ogni giorno (gli altri si regolino in base a ci); potrebbe essere molto o poco, dipende. Il consiglio che mi sento di darvi di acquisire labitudine a farlo, se riuscirete per circa tre settimane, il resto sar una discesa pi che una salita. Sarebbe lungo spiegarvi la ragione, ma questa volta sono costretto a dire di fidarvi. Programmate la giornata successiva con metodo (quando potete scrivere, elementi da evitare, cose da dire alle persone care per allontanare le intrusioni durante la scrittura, azioni da delegare, ecc), limprovvisazione lasciatela agli artisti maledetti e a coloro che traspirano arte a parole pi che nella sostanza . I pi veloci impiegheranno poco pi di trenta minuti per lobiettivo quotidiano, altri di pi, allinizio non sar semplice, non preoccupatevi, normalissimo, la cosa certa che labitudine fa accelerare la vostra fantasia e la scioltezza nel trovare le parole. Nelluniverso c un unico angolo che potete essere certi di migliorare e quellangolo siete voi [Aldous Huxley] 9

Consigli sparsi. La trama e i personaggi evolvono assieme, non dimenticatene uno a discapito dellaltro. Osservate spesso i vostri appunti sul cerchio e sui fogli (per anni ho riscritto tutto in un Moleskine per portarli in ogni luogo con me, anche se in forma pi concisa; le idee arrivano quasi sempre nel momento sbagliato, non dimenticatelo, siate pronti a scrivere). Riflettete sullevoluzione del vostro personaggio principale, pensate a come potrebbe cambiare. Non tentennate, siate drastici nelle scelte. Lo ripeto, ci sar tempo per fare teorie e filosofie, ora si tratta di scrivere. Domani vi parler di come avanzare con piglio deciso con le proprie microtematiche. Ti pu capitare di incappare per mera fortuna in ci che ti sei dannato a inseguire per tutta la vita senza trovare mai! Significa che questa Rupe dellAnima non altro che un pezzo di stupida roccia? Se non bene dirlo cos, come bisogna dirlo allora? Non bene dirlo vuol dire che non il caso di dirlo o che non si pu dire? Dipende esclusivamente da te. come la vuoi vedere tu, se immagini che una bella donna sar una bella donna. Se nel tuo animo regna il male non vedrai che mostri. [La montagna dellAnima di Gao Xingjian, premio Nobel per la letteratura nel 2000]

Lezione 10 Siete riusciti ieri a comporre una cartella e mezza di word almeno? Come avanzare nella creazione della vostra opera? Una delle strategie migliori, che impone una certa filosofia nella narrazione, proseguire specchiandosi alla vita, la quale, senza ombra di dubbio, porta nel suo grembo un alternarsi di ostacoli e imprevisti. Ostacoli e imprevisti. Un matrimonio che tarda ad arrivare per lopposizione dei genitori di lei; una laurea che si rimanda per problemi economici; una gravidanza inattesa; una persona che non doveva esserci a una festa; un regalo che si aspettava da anni. La tecnica di mandare messaggi subliminali al lettore, affinch lui/lei creda di avere gi compreso levolversi della storia. Invece poi voi dovete stupirlo, produrre un evento che ostacola e/o che spiazza la previsione di chi legge. Pensate per ogni microtematica (le 24 create, ricordate?) un avvenimento che in qualche modo porti a un ostacolo e/o a un imprevisto. Ecco la giuntura narrativa; ecco come riuscirete a procedere con fantasia e vigore; ecco il potere delle connessioni degli eventi: simile alla vita, simile a ci che vivete ogni giorno. Per un eccesso di sicurezza o di presunzione verso la vostra griglia cercate di non cadere mai nellerrore di dimenticarla, essa vi accompagner fino alla fine dei cento giorni, trasformandosi con nuovi dettagli fondamentali. Se vero che la vostra griglia rappresenta il fulcro da cui siete partiti, altrettanto vero che pensarla e mutarla crei un effetto volano nelle vostre visualizzazioni, lontano da logiche matematiche, come se, per quanto concerne la qualit, 1+1+1 facesse cinque e non tre. Tu troverai sempre quelli che pensano di conoscere il tuo dovere meglio di quanto non lo conosca tu stesso. facile al mondo vivere secondo lopinione del mondo; facile in solitudine vivere secondo la nostra opinione; ma il grande uomo colui che nel mezzo della folla conserva con perfetta tranquillit lindipendenza della solitudine. [Teologia e natura di Ralph Waldo Emerson]

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Prendete alcuni fogli, armati di penna o matita, pronti per un flusso di coscienza liberatorio? Perch di dettagli parliamo. Avete gi permeato la vostra griglia, vi sono le macrotematiche e le microtematiche, alcuni personaggi hanno le loro caratteristiche e si relazionano, avete riflettuto sugli ostacoli e sugli imprevisti, la linearit o meno del tempo ha una sua morfologia definitiva, i rapporti fra intreccio e fabula pure, vi siete posti lobiettivo di almeno una cartella e mezza di word al giorno, lincipit dovreste averlo realizzato nella sua forma generale, bene, ora si tratta di raccogliere una serie di elementi che vi torneranno utili durante la stesura del romanzo. Non so se siete abituati a ci che andrete fra poco a fare, per chi lavora in taluni ambiti professionali sa di sicuro che cosa sia un brainstorming. Farete lo stesso per cercare una grande quantit di dettagli che in seguito, una volta utilizzati, depennerete. Il vostro sar un brainstorming solitario, non con colleghi di lavoro, dovete immaginare di non sentirvi soltanto legati al vostro io, abitudinario e con certi schemi, bens pensarvi con numerose identit, lontano dal vostro passato e presente. Sentitevi liberi di Essere, non di essere solo voi, con il vostro nome e cognome. Da questo momento in poi siete un gondoliere o un ammalato di Aids, un macellaio o un atleta, siete in sostanza ogni personaggio che avete inserito nei fogli che spiegavo qui. Scegliete chi volete essere e poi scrivete a ruota libera, per associazione contrastante o per similitudine. Un esempio concreto: uno dei personaggi della mia storia un medico; lo immagino, mi sento un medico. Inizio a scrivere con velocit, senza soffermarmi. Sangue, morte, ammalati, infermiere, primario, lenzuola sporche, visite parenti, sofferenza, riflessioni, incidente, ambulanza, sirena, telefonata improvvisa, analisi, psicologo, gente triste, giornali da leggere, giornali di gossip, vicini di letto, anziano, cibo pessimo, flebo, notte senza dormire, colpo di tosse, cellulare dellinfermiere che disturba, disturba anche la moglie che non capisce i miei orari, i bambini li vedo poco, sono stempiato, stress, reperibilit, piango, ridere, ecc. Fatelo anche voi per ogni personaggio. Avete ora ulteriore materiale per sviluppare la narrazione.

Lezione 12 La lezione concerne un unico punto: lemulazione di altri romanzi. Un tema dibattuto, ma reale. Se siete alla ricerca di unidea, di una modalit di dialogo, di una descrizione particolare, nessuno vi priva di trarre spunto da uno scrittore che apprezzate. Aprire un libro che vi piace, scrutarne un aspetto con concentrazione e tentare di riportarlo allinterno del vostro romanzo, magari con modalit differenti, con fogge originali. Emulare pu essere stimolante, dipende sempre se si copia del tutto (sconsigliato, com ovvio) o se si tenta di riproporre con creativit ci che attrae la vostra attenzione. Provate a rileggere parti che vi sono piaciute, non vergognatevi di farvi ispirare da uno scrittore, qualcuno rimasto nella storia della letteratura lo praticava di continuo, con intelligenza, con delicatezza. Pensate a DAnnunzio o a Manzoni con i cugini francesi. Appuntate, riflettete, relazionate quel che leggete alla vostra storia.

Lezione 13 Non mi stancher mai di ripetere di essere vigili sulle raccomandazioni fatte nelle prime lezioni: rileggetele. La demotivazione dietro langolo, se vi invade, non riuscirete mai a scrivere il vostro romanzo. Un grande filosofo, Ludwig Wittgenstein, annot: Ovunque si dipartano strade sbagliate, dovrei quindi apporre dei cartelli che aiutino a superare i punti pericolosi. Avete ben piantato a terra i vostri cartelli?

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I personaggi che state creando sono i nodi funzionali della narrazione, non vi pu essere una storia senza personaggi, ecco la ragione per la quale caratterizzarli di primaria importanza. Un personaggio si sviluppa considerando quattro aspetti: 1- Elementi qualitativi 2- Azioni 3- Prospettiva 4- Linguaggio Gli elementi qualitativi sono le fondamenta del personaggio: nome, et, sesso, caratteristiche fisiche, psicologia (morale, cultura, visioni di vita, comportamenti), impiego, abitudini, ecc. Le azioni emergono a sostegno dellevoluzione delle unit narrative; i personaggi interagiscono con le azioni: rivelano le loro psicologie e mettono in rapporto linteriorit con lesteriorit. La prospettiva palesa invece loriginalit dellautore perch i primi due aspetti elementi qualitativi e azioni possono essere organizzati e gestiti ed espressi con modalit innumerevoli. Ad aiutare lautore interviene anche e soprattutto il quarto elemento. Grazie al linguaggio si ha la possibilit di caratterizzare fortemente un personaggio: pensate al tono della voce, alla velocit e al ritmo, alla corretta pronuncia o meno delle parole, alluso del dialetto o di una lingua straniera, alle imprecazioni o alle cortesie, ai tic linguistici, alle espressioni ripetute. E la capacit peculiare dellautore amalgamare tutti gli elementi in un ritratto originale. Capite perch non si pu pensare un personaggio di getto? Voi stessi siete costituiti di anni e anni di abitudini, se vi chiedessero di descrivervi in poche parole riuscireste a farlo senza organizzare un poco i pensieri? Lo stesso deve accadere ai vostri personaggi, dovete pensarli, metabolizzarli dentro di voi, immaginarli, appuntarne quanto pi possibile gli aspetti di caratterizzazione.

Lezione 14 Il ritmo, altro argomento di primaria importanza. Non vi mai capitato di leggere un romanzo e sentirvi spingere in avanti con forza lanima oppure, al contrario, avere limpressione di rallentare fino quasi a sembrare immobili? Risposta ovvia. Ecco, il ritmo si pu gestire a priori, lo si pu modulare. Alcuni avvertimenti, fra i molti, ne parleremo ancora nelle prossime settimane. Raccontare latto di un vecchio che fuma la pipa per pagine assai diverso da narrare la corsa in auto di un rapinatore di banca, semplice da intuire, vero? Ma il ritmo pu e deve essere coordinato attraverso forme pi complesse. Riflettete sulluso della punteggiatura: la virgola ha un significato temporale diverso dal punto, per non parlare dei punti di sospensione, dosateli pensando anche al ritmo che volete dare alla lettura di chi legge. Vi sono altres i salti temporali, passare dal primo giugno 1956 al due dello stesso mese attraverso una notte insonne cosa assai differente da compiere un volo pindarico che passi dalladolescenza di Giuseppe alla sua maturit con figli alle scuole. Pensate agli strappi temporali, curateli, possono stravolgere il senso del ritmo. Altro elemento. Lestensione del tempo pu essere rivelata con un riassunto, portando il ritmo ad essere condensato e denso negli accadimenti. Questa tecnica potrebbe servirvi quando necessario raccontare degli eventi ma senza dovervi soffermare su dettagli inutili o trascurabili. Viceversa, potete descrivere pochi minuti di narrazione dedicandovi pagine del romanzo, ad esempio un bacio o un applauso, uno sguardo severo o la conclusione duna vendita allasta. In tale modo rallenterete il ritmo, comprimendolo. Inoltre, fate buon uso delle digressioni, magari per spiegare lorigine di una famiglia, argomento poi che creer contrasti per un matrimonio, oppure per tornare ai tempi della ristrutturazione della casa, quando, almeno sembrava, le condizioni non potevano fare presagire un crollo che poi si verificher.

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Ricordate che uno dei vostri obiettivi fare incollare il lettore alle pagine del romanzo, quindi, attenzione al ritmo, evitate di annoiarlo con eccessive lentezze e, al contrario, considerate che la troppa velocit potrebbe dare una sensazione di confusione o di superficialit narrativa. Il nodo sempre lequilibrio, o meglio, larmonia fra le parti. Sia chiaro, le grandi penne possono permettersi disarmonie e disequilibri consapevoli, ma questa unaltra storia e soprattutto non riguarda uno scrittore alle prime armi o in formazione.

Lezione 15 Siamo giunti alla quindicesima lezione, vorrei fare il punto della situazione, necessario talvolta per procedere con pi serenit e vigore. Vi ho parlato finora dei seguenti elementi: - La motivazione e lobiettivo per i quali avete deciso di scrivere un romanzo. - La gestione del tempo e la responsabilit verso la vostra mente. - Il rischio dellillusorio autocompiacimento. - Lidea che sta alla base del romanzo e il personaggio principale. - La griglia con lutilizzo del cerchio: 8 settori (macrotematiche) e 24 frecce (microtematiche). - La scelta di essere o meno un narratore onnisciente. - I rapporti fra intreccio e fabula. - I personaggi e le relazioni fra loro. - Lincipit e la programmazione delle giornate con un metodo. - Gli ostacoli e gli imprevisti nella narrazione. - I dettagli e il brainstorming. - Il tema dellemulazione di altri romanzi. - La caratterizzazione dei personaggi. - Il ritmo della narrazione. Mi auguro di essere stato sufficientemente chiaro nellesporvi le lezioni finora o almeno che voi siate stati in grado di direzionare con pi sicurezza la vostra scrittura. Siete riusciti ad essere fedeli al vostro obiettivo quotidiano? Avete cercato di scrivere come minimo una cartella e mezza di word ogni giorno? Credetemi, il punto nevralgico della questione giace soprattutto sullabilit di abituarsi alla concentrazione consapevole, non si scappa. Appena iniziate a procrastinare state gi preparando la caduta dal precipizio letterario. Oggi dovreste rileggere quanto avete scritto, aumentate le descrizioni, migliorate i dialoghi, curate i particolari, buttate locchio sulla punteggiatura e gli errori grammaticali. Leggete possibilmente a voce, non con la mente, assaporate la musica che avete creato, vigilate sulle ripetizioni di certe parole. Siete al largo con la vostra barca, mare aperto, ora si tratta di sfruttare il vento a vostro vantaggio.

Lezione 16 Accade talvolta durante la narrazione che un personaggio senta la necessit di esprimere le sue idee a se stesso, in forma di monologo interiore. Egli/Ella non enuncia che sta pensando, bens fa cadere in parola direttamente i suoi pensieri, uno dietro laltro, uno scorrere di immagini, o di emozioni, o di frasi dettate da rabbia, o di percezione dellambiente circostante o di ricordi o di giudizi. Il monologo interiore unottima tecnica per accelerare il ritmo: si possono rivelare elementi in un brevissimo spazio di narrazione, con un unico punto di vista; vi lopportunit di insinuare dubbi nel lettore e portarlo cos verso una particolare prospettiva, magari confondendolo o depistando una previsione che appariva sempre pi chiara.

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Non qui la sede idonea per fare distinzioni teoriche precise, avete la sfida dei 100 giorni da portare avanti, ma non confondete il monologo interiore con il flusso di coscienza di Joyce, per intenderci. Luned vi parler di questultimo, preziosissimo anchesso in una narrazione, se si decide di utilizzarlo. Consiglio: provate a scrivere uno stesso monologo due volte, con diverse sensazioni. Vi permetter di cogliere in miglior modo la caratterizzazione del personaggio decidendo poi quale forma lo rappresenta di pi, o a volte si potrebbero integrare i due insieme. Dovete essere unaquila sul vostro romanzo, che osservate dallalto, non una marmotta con il muso a terra.

Lezione 17 La complessit dun personaggio pu essere rivelata grazie a un flusso di coscienza, il quale, se ne parlava sabato scorso, si distingue dal monologo interiore. Gli aspetti inconsci emergono nel flusso di coscienza privi di logicit, in maniera del tutto casuale, quasi a simbolizzare e a palesare la vera anima di un personaggio, i suoi lati pi nascosti, i suoi drammi e le sue gioie. Ognuno possiede fantasmi interiori, il non rivelato o talvolta donato al mondo attraverso filtri, siano essi di natura razionale o modulati per abitudine istintiva. La consapevolezza nellesprimere ci che genera la propria mente pu essere a tratti vigile o assente, un pulsare fra monologo interiore e flusso di coscienza, fra un tentativo di argomentare con concentrazione e un abbandonarsi al flusso, senza freni, senza logica. Se desiderate rappresentare il mondo interiore dun personaggio attraverso i suoi pensieri non dimenticate di utilizzare le due tecniche in modo consapevole. Perch? Perch Michele, una persona con qualche problema di relazione sentimentale, lo potete rivelare in tanti modi, prendo gli estremi. Sono sempre il solito, corro corro e poi, quando mia, chi se ne frega c il mondo intero, possibile che io debba fissarmi con una? Quante occasioni potrei perdere in una vita! Eppure Elisa bella, intelligente, mi sa trattare con delicatezza, ma a volte cos frivola, soprattutto in mezzo alla gente. Secondo esempio. Frivola s frivola ma come Elisa intelligente bellissima e io con una, una sola no s no no forse perdo il resto forse o forse mi sto fissando con lei forse frivola guardala l fra la gente frivola questa la parola. Il flusso di coscienza liberatorio sia per il lettore che per lautore del romanzo, rivela di getto, brusco, diretto. Ponetevi due domande ogni volta che utilizzate tecniche simili: serve ai fini della narrazione? Non sto accelerando troppo nel fare emergere la psiche del personaggio? I legami fra gli aspetti interiori di Michele, che devono affiorare dal mare delle possibilit narrative, producono, nella mente del lettore con un grado diverso di comprensione a seconda di chi si appresta alla lettura, una serie di elementi che necessitano di evoluzione sensata, dosata, attenta, non possono essere posti a caso nella speranza che tutto in qualche modo grossolano possa apparire perfetto o al minimo correlato. La comprensione e il piacere che travasiamo in chi legge pu e deve essere pensato, lasciando certo spazio allimprevedibile, al non manifesto nella mente dellautore, ma non fidatevi oltremodo delle vostre capacit di creare magie soltanto grazie allistinto, tale obiettivo sarebbe meglio lasciarlo ai grandi nomi contemporanei della letteratura.

Lezione 18 Buttarsi sullipotassi o sulla paratassi? In altre parole, lequilibrio fra subordinazione e coordinazione delle frasi. La lezione di oggi verte su tale argomento che, in apparenza, appare banale, ma non lo affatto. 14

Un esempio di paratassi. E lo berciava di aver sete, e le sue guance si incavavano con vigore sopra la cannuccia, e la macchina era una fornace. [Lolita di Vladimir Nabokov] Uno di ipotassi. La guardavo, dapprima con quello sguardo che non che la voce degli occhi, ma alla finestra del quale saffacciano tutti i sensi, ansiosi e stupefatti, lo sguardo che vorrebbe toccare, catturare. [La strada di Swann di Marcel Proust] Le conversazioni nelle quali siamo immersi ogni giorno spesso ci portano a coordinare le frasi, difficilmente sentiamo qualcuno pronunciare la seguente frase: Qualora lei fosse a Milano e sebbene anziano mio nonno, ma non infermo, quando ha buone giornate, mi faccia la cortesia, nonostante le poche ore forse che avr a disposizione, di chiamarmi. Tendiamo a semplificare, a condensare i significati con poche frasi e semplici, legate fra loro in modo che siano di immediato intendimento. Con il vostro romanzo dovete fare attenzione a non traslare il linguaggio parlato nella scrittura, rischiando di presentare uno stile troppo sciatto, privo di quegli elementi necessari che creano lo stile di un autore. Ci non sta a significare che dobbiate avere lobiettivo di diventare epigoni di Cicerone, bens comprendere che avere a disposizione la capacit consapevole di scegliere fra le diverse forme per trovare un punto di equilibrio rappresenta un quid fondamentale. Se vi capita di leggere nei prossimi giorni osservate luso della paratassi e dellipotassi, cercate di carpire segreti e trucchi per bilanciarle, al fine di plasmare un vostro stile originale.

Lezione 19 Esiste un nesso peculiare fra scelte stilistiche dellautore e sviluppo delle unit narrative, se ci si pone lobiettivo di fissare lattenzione sui flussi vicendevolmente scambiati fra i due, che concerne, da un lato, una gestione attenta del ritmo gi avevo anticipato largomento qualche lezione fa -, e, dallaltro lato, un tentativo, seppure grossolano, di prevedere le reazioni del lettore. Uno scrittore che vigila su entrambi si dota di unarma letteraria che potrebbe determinare la qualit dinsieme dun romanzo. Come si impara ad armonizzarle? Cercher in questi prossimi giorni di presentarvi alcuni spunti di riflessione che mi auguro possano tornarvi utili durante la scrittura. Intravista nel chiarore livido delle cinque e mezzo del mattino, Donnafugata era deserta ed appariva disperata. Dinnanzi a ogni abitazione i rifiuti delle mense miserabili si accumulavano lungo i muri lebbrosi; i cani tremebondi li rimestavano con avidit sempre delusa. Qualche porta era gi aperta e il lezzo dei dormienti pigiati dilagava nella strada; al barlume dei lucignoli le madri scrutavano le palpebre tracomatose dei bambini; esse erano quasi tutto in lutto e parecchie erano state le mogli di quei fantocci sui quali sincespica agli svolti delle trazzere. [Il gattopardo di Tomasi di Lampedusa] Quali sensazioni vi ha donato questa parte del capolavoro del celebre scrittore siciliano? Inquietudine? Tristezza? Sconforto? Pensate che siano soltanto i significati a comunicarvi ci? Sbagliato: il ritmo e gli effetti dosati dominano la scena. Mi spiego.

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Osservate luso della paratassi e dellipotassi (ricordate ieri?), quale scelta stata fatta? Appunto, la subordinazione complica la descrizione, rende il periodare ragionato, talvolta lento, invece nel caso de Il gattopardo si voleva donare una situazione quasi di ossessione, o comunque colma di inquietudine. E notate poi luso mirato dei punti e virgola, la velocit del ritmo con frasi brevi, senza troppe pause, e concentratevi ora sullutilizzo degli aggettivi, pregni di intensit: livido o miserabili, tremebondi o tracomatose. Capite che se si desidera consegnare emozioni, pi che pensieri, le scelte stilistiche sono di fondamentale importanza? Domani vi presenter invece i modi di trattare una scena del tutto diversa.

Lezione 20 Desiderate illustrare una situazione che costituita di forti emozioni, ad esempio un sentimento che esplode o che finisce con una scena drammatica, quale stile scegliere? Dovreste prediligere frasi esclamative, la prosa non dovr essere lenta e regolare, ma colma di strappi, per intenderci, il lettore sar cos portato di continuo da unemozione allaltra con bruschi cambi di fronte, non date il tempo di pensare, deve avere il fiatone in gola. Cercate di ripetere gli stessi termini, come a dare lillusione di capire, di avere gi incontrato, e invece poi un altro strappo, un mutamento di direzione. Facilitate tutto, quando scrivo la parola strappo, usando lo spazio, immaginate di essere il regista di un film che salta da un luogo allaltro di una stanza, gli occhi di chi legge devono spostarsi di continuo, non rimanere fermi, rileggetevi un post sul climax che inserii il 27 aprile scorso, potrebbe esservi utile. Se utilizzate un dialogo per rendere una condizione di forte emotivit evitate di fare rivelare un sentimento direttamente dalle parole dun personaggio, se non dopo avere creato i presupposti di suspense. Ricordate sempre un trucco da vecchie volpi: non deve essere lo scrittore a rivelare subito, ma dovreste cercare di fare intuire al lettore gli eventi successivi attraverso coincidenze, mezze parole, elementi che implicano di solito una conseguenza. Insomma se lemozione intensa dovrete essere s enfatici con la scrittura, ma ci non significa che rivelerete tutto per descrivere le emozioni appunto. Le emozioni si creano, non si dicono al lettore. E ora dateci dentro: scrivete! Avete rispettato lobiettivo quotidiano della cartella e mezza di word? Dovete accelerare perch siete rimasti indietro? Rimanete concentrati, cercate di rubare tempo quando potete, se si desidera recuperare il passo soltanto una questione di volont, lo sapete.

Lezione 21 Avete memorizzato le lezioni di questi ultimi due giorni? Bene, oggi volete creare una situazione descrivendola in modo oggettivo e realistico, quale stile adotterete? In questo caso dovete lavorare molto sul lato visivo, arricchendo la narrazione con elementi che possano stimolare il senso della vista. Inoltre, una buona tecnica fare anche parlare i personaggi, facendo in modo che siano loro a descrivere le scene e a raccontare. Il ritmo deve essere gestito in modo equilibrato, tendente tuttavia alla velocit; laccorgimento principale di non cadere nella lentezza eccessiva (eccetto rari casi realistici che appartengono alla frustrazione, ne parleremo domani). Non abbandonatevi a riflessioni colme di subordinate (ricordate lipotassi?), rallentano il ritmo. Poche riflessioni, dovete descrivere vezzeggiando, ripeto, il senso della vista. La comprensione delle condizioni narrative deve essere diretta, senza perdersi in costrutti di causa effetto, non dovete spiegare le ragioni necessariamente fermo restando che possono essere considerate se inserite con armonia -, abbiate in testa la descrizione, ci che si vede. 16

Non dimenticate mai in questo tipo di situazioni di considerare anche gli altri quattro sensi: il gusto, lolfatto, il tatto e ludito. Il mondo ci appare grazie ai cinque sensi, attraverso loro uno scrittore pu essere realista. Lo spazio dentro cui volete tenere la mente del lettore deve essere definito, presentatelo con calma, senza fretta, la situazione deve divenire chiara attraverso tutti gli elementi che avete deciso di includere. Se il vostro desiderio di raccontare la paura vissuta da una famiglia affiliata alla camorra, vi presento un semplice esempio di narrazione, alla luce dei consigli sopraccitati. Non ce la faccio pi mamma!. Stai calmo Fabio, calmo, la vedi questa faccia? prendendosela con il palmo della mano al mento. E aggiunse: Se vogliamo tenerla, compresa la tua, non possiamo parlare, lo sai. Erano stati mesi di silenzio dopo luccisione del capofamiglia, nonostante la dinamica degli eventi fosse chiara, perfino i nomi dei responsabili erano sulla bocca di tanti. Eppure la consueta omert, tipica di quel piccolo paese di provincia, aveva vinto per lennesima volta. Il quartiere dove vivevano Fabio e la madre era a dir poco povero, sacchi di immondizia riversati ovunque, il lezzo ributtante, i bimbi di dieci undici anni gi piccoli delinquenti sulla strada tutto il giorno, per non parlare dei fratelli poco pi grandi: dalla droga alla prostituzione, alle rapine, non vera un solo argomento criminoso del quale ognuno di loro non potesse raccontare con precisione nomi, luoghi e fatti. Vera un vezzo fra i camorristi di quella zona, quando si incontravano nel paese, prima di parlare, erano soliti darsi una pacca alle spalle in maniera reciproca, due, tre colpi, come a dire: Tutto a posto, tutto sotto controllo. E i bimbi e i ragazzini osservavano, imparavano. Fabio cos era cresciuto, osservando, imparando, dal padre. Quei bastardi devono morire! disse alla madre. Dimmi! ella esclam Vuoi fare la stessa fine di tuo padre? Basta, ora di finirla, anni di morti, anni di fughe, anni di paura, basta Fabio, basta!. Parla piano! replic il figlio. E and verso la finestra per assicurarsi che fosse chiusa. I balconi di casa non erano aperti da tempo, nessuno doveva sapere chi cera dentro o vedere, la vergogna, la discrezione, la paura appunto. Silenzio. Dalla casa della famiglia Alfonsi non usciva una parola.

Lezione 22 Lobiettivo stilistico di oggi ve lo anticipavo ieri di creare una scena di frustrazione, nella quale qualcuno pensa a sentimenti negativi oppure rassegnato. Anche qui, come nei casi precedenti, lo stile deve essere mirato e gestito con alcune accortezze. Se pensate alla frustrazione pensate ad un ritmo che continua a mutare o a qualcosa di statico? Appunto, cos dovrete rendere i periodi del vostro romanzo: il registro deve sembrare uguale a se stesso, le frasi devono incalzare con un senso di monotonia, un grigiore evolutivo. Non scordate luso del climax lo citavo pochi giorni addietro -, dipende se la frustrazione da descrivere senza speranza o, in questo caso il climax potrebbe essere utile, se comunque c di base una rabbia che potrebbe portare a nuovi eventi, frutto della volont. In questo caso non importante che una frase sia corta o lunga, ma se passate da una tipologia allaltra cercate in ogni caso di farlo con uno schema fisso, anche questo dona unidea di staticit, in qualche modo associabile alla frustrazione. Mi spiego: alternate per esempio una frase lunga ad una breve, utilizzate una categoria precisa. La frustrazione comprime le emozioni dellanima, voi dovete comprimere gli spazi narrativi, dentro cui si sviluppano le scene, grazie a un modus rigoroso.

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Non siate enfatici a livello semantico (i significati delle parole), impiegate termini semplici, nulla di sofisticato, nella frustrazione si vive lessenzialit della vita, non la magia o il sogno, per i quali invece lenfasi sarebbe indicata. Aneddoto personale, ma pertinente. Tanti anni fa un signore che ho considerato un maestro di vita, mi disse: Se nella vita stai sputando sangue per la negativit che hai dentro e lo vuoi raccontare, devi farlo facendo sputare sangue ai tuoi personaggi, altrimenti la letteratura non diventa viva, ma artefatta. Aveva ragione. Fate sputare sangue ai vostri personaggi se sono frustrati, solo in tale modo sembreranno veri al lettore.

Lezione 23 Concentratevi oggi su un concetto: la caduta. Accade non di rado che tale idea sia integrata in una narrazione, con accezioni diverse, com ovvio. Cade il valore dei titoli di borsa e manda in crisi una famiglia; cade un bambino ferendosi al ginocchio; si pu cadere in crisi coinvolgendo anche le persone accanto; si cade in disgrazia a qualcuno per unazione; cadono gli alberi tagliati dai boscaioli; si cade dal sonno; cadono i fulmini; ecc. La caduta implica o un rassegnarsi alla nuova situazione o una risposta per affrontarla, non passa in ogni caso inosservata. Pensate a una serie di cadute nel vostro romanzo, da quella pi banale alla pi seria. Un modo per avanzare nellevolversi della storia con cambi di scena coinvolgenti. E utilizzando la caduta non dimenticate la lezione del 28 maggio sugli ostacoli e imprevisti. Il consiglio di inserire in ognuna delle 24 microtematiche una caduta. Vi pu essere una caduta di motivazione in voi durante la sfida di come scrivere un romanzo in 100 giorni. Tranquilli, siete in buona compagnia. Capita, limportante tentare con ogni mezzo di riprendersi e proseguire nel cammino. Immaginate a chi volete comunicare le vostre parole, fatevi forza pensando a loro. Ogni scrittore ha in vista una classe particolare di lettori ideali per la sua opera. necessario definire chiaramente a se stessi le esigenze di questi lettori ideali; e se nella realt esistono, in tutto il mondo, solo due di tali lettori, scrivere solo per loro. [I diari di L.N.Tolstoj, 2 gennaio 1852]

Lezione 24 Lezione lunga oggi, il sesso uno degli argomenti su cui non si scherza, sesso? S, il mondo delleros. Esempio subito. Un uomo! Questo bramava. Un uomo con qualcosa fra le gambe che le facesse il solletico, che la facesse torcere nellorgasmo, la portasse ad afferrarsi la fregna cespugliosa con tutte e due le mani, a strofinarsela con gioia, con orgoglio, con vanto, con un senso di rapporto, un senso di vita. Quello era lunico posto in cui facesse esperienza di vita: laggi dove si aggrappava con ambedue le mani. [Tropico del Cancro di Henry Miller] Immagino qualche femminista vecchio grido leggere la parola fregna o qualche uomo gradasso sorridere compiaciuto. Pausa, fermi. Se volete imparare a riflettere sulla materia letteraria per migliorare le vostre qualit di scrittura, dovreste, almeno in una prima fase, abbandonare morali e moralismi, altrimenti si rischia di non capirsi. 18

Lapproccio alleros di Miller crudo e diretto, non vi sono dubbi. Osservate un altro esempio. Le labbra di Giorgio divenivano pi ardenti e, comella soleva dire, voraci. Egli sinterruppe; le tolse il mantello; laiut a togliersi i guanti; le prese le mani nude per premersele alle tempie, smanioso dessere accarezzato. Ella, tenendolo cos alle tempie, lo trasse a s, lo avvilupp in una lunga carezza, gli percorse tutta la faccia con la bocca che strisciava languida e calda in un bacio molteplice. [Trionfo della morte di Gabriele DAnnunzio] Larte di trattare le scene erotiche o che rimandino a immagini sensuali non argomento semplice. Per diverse ragioni. Fa parte della vita in modo ineluttabile: dalla masturbazione al rapporto sessuale, da un bacio a una carezza alla testa, dalla verginit fino al matrimonio alla ragazza debosciata, lattenzione che gli umani dedicano alleros per uno scrittore un quid che con difficolt si pu evitare del tutto. Se non si evita, bisogna parlarne e per farlo dovete rifletterci con calma. Dovete comprendere quali dei vostri personaggi vivranno una scena che compenetri leros e per quali motivi. Non c un modo giusto o sbagliato per illustrare leros, tuttavia, a scanso di equivoci, bene ricordare che il vostro lettore ideale dovr trovare un filo conduttore fra le storie narrate e le situazioni erotiche descritte. Se si scende a un livello ancora pi profondo, mi aiuto con un esempio per chiarire ulteriormente. Uno dei vostri personaggi un uomo depresso di mezza et, divorziato, abbandonato dalla moglie. Non ha rapporti con una donna da anni, non esce di casa se non per il lavoro e per le commissioni burocratiche necessarie. Non ha vita sociale. Un giorno, durante una cena aziendale cui non poteva mancare, un suo collega gli presenta una donna che egli ritiene splendida, sia dal punto di vista estetico che mentale. Non ammissibile pensare che finiscano a letto dopo unora a casa di lui. depresso, non ha vita sociale, non dimenticatelo. Leros pu nascere, ci mancherebbe, ma bisogna contestualizzarlo a seconda del personaggio che lo vive. Ci che intendo farvi notare quanto le scene che riguardano leros possono rovinare una narrazione se gestite male dallautore. Taluni hanno sostenuto che con Melissa P ed epigoni vari si sia raggiunto il limite, sdoganando presso il grande pubblico alcune tematiche legate alleros. Niente di pi falso, a mio modesto parere, ammesso che vi sia un limite alla presenza delleros nella letteratura. I discorsi sarebbero lunghi e articolati, difficile dominare una materia cos complessa e di sicuro questa non la sede appropriata. Il consiglio di oggi precisissimo. Non presentate situazioni erotiche ex abrupto direbbero i latini, improvvisamente, ma al pari di come descrivete con calma storie al medesimo modo dovrebbe emergere leros. Iniziate da una pennellata lieve narrativa per giungere poi a un affresco compiuto. Se invece descrivete in modo netto e veloce, arrivando subito al succo, vi deve essere un motivo ben definito, e voi dovete esserne consapevoli. Esiste unaltra via: fare pensare, fare illudere, fare immaginare il lettore. Sempre l si torna. Fare in modo che il lettore gi creda di sapere che cosa accadr. Le scene erotiche non narratele, lasciatele intuire, giungete fino al momento che tutti si aspettano e poi cambio di scena, sia esso un bacio o qualsiasi altra dimensione sensuale, rendendo la bocca di chi legge famelica di conclusione e lasciandogliela poi tale senza rivelare, senza spiegare, senza portarlo sotto le lenzuola del personaggio, per capirci. Lezione per casa. Sto sorridendo. Immaginate che un uomo timido e con poche esperienze sessuali incontri una donna che invece ha avuto modo di conoscere il proprio corpo in maniera intensa e conscia dal punto di vista erotico. Provate a visualizzare il loro primo incontro caldo, che cosa pensa lui? E lei? Egli avr il coraggio di rivelare la propria inesperienza? Lei avr laccortezza di non fargli pesare una situazione che le appare, nelle due visioni, indipendentemente dalle parole di lui, a un livello di consapevolezza assai differente?

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Lezione 25 Primo quarto delle cento lezioni, oggi vi propongo una cosa diversa, vediamo se eravate attenti. Leggete una breve parte dun racconto e sulla base di quanto avete assimilato, sferrate un attacco, distruggetelo di critiche, individuate gli errori. Dovete divenire consapevoli delle vostre capacit letterarie. Ho scritto questo racconto qualche anno fa (in fase ribelle), lho infarcito ora di debolezze affinch voi possiate divertirvi a trovarle. Domani sveler il mio punto di vista, intanto voi trovate, ripeto, le debolezze. Se osservate gli errori altrui vi abituate a trattare anche il vostro romanzo con un certo distacco necessario. Era un pomeriggio qualunque, stavo ascoltando De Andr, cercando di non pensare; vezzeggiato dalle magiche parole del cantautore, perch a volte necessario non pensare, perch capita di non voler vivere riflettendo, mi guardai nello specchio che avevo giusto davanti a me, ero l. Leffetto immediato e dirompente fu di girarmi, mi vergognavo. Non mi riconoscevo. Mi ero perso. Quale nefasta sensazione emergeva in quei momenti dolorosi; quale irriconoscibile e ineludibile consapevolezza avevo coltivato negli ultimi anni. La povert mia mia era tutta interiore ,spirituale. Era lontano il periodo in cui avevo abbandonato chiese e predicatori, mi ritrovai solo ad esplorare. Nessuna verit; nessuna certezza; nessun libro sacro. Solo. E non stato semplice, per nulla. Poich se si decide di tagliare definitivamente il cordone ombelicale con la tradizione necessario intraprendere sentieri impervi, allinizio il senso di smarrimento, forte. Per colmare le nuove paure si abusa delle distrazioni, non ci sono pi leggi morali, o meglio, ne rispettiamo altre o le vecchie sono indebolite, ci sentiamo padroni delle nostre esistenze, ma con una preoccupazione che si maschera con il coraggio e la superbia. Un giorno unamica mi chiese: Sei sereno?. S, per fortuna mascherando unistinto di persuasione che avrei voluto gettargli contro. Ah! mi disse Mi sembrava che tu fossi in de-fase. La de-fase faceva parte del nostro gergo, significava che il periodo nero era del tutto evidente, senza teorie replicanti e reiterate, una merda di periodo insomma. Se cera un argomento che mi portava alla ferocia dialettica allorch stavo in de-fase era la religione. Ma perch non ricominci a venire a messa? mi disse Gessica. Dai, non rompere, lo sai come la penso, non mi piace chi non ragiona con seriet sulle parole, sui significati, sulla verit, li lascio volentieri a te i parolai dellaldil. Un po di rispetto Fabio! quasi bram lamica. Oh scusami, rifaccio, adoro chi non ragiona sulle parole, sui significati, sullaverit, spegnendo cos il cervello, annientandolo, meglio?. Che cosa dovevo rispondere? E mi capitava di farlo con mamma, con nonna,con gli amici, con tutte le pecorelle cristiane che la Domenica resuscitavano se stesse, varcando la porta delle milioni di chiese sulla terra, alla ricerca di purezza, di pentimento, di perdono, e magari credevano pure di conquistare un posto nellaldil pi comodo, privilegiato, nella tribuna donore del calcio paradisiaco, non nella curva sud vicino ai violenti o, peggio ancora, fuori dal stadio, fra gli esclusi dalle carezze spirituali divine. Non riuscivo pi a credere a certe panzane:una donna che rimane vergine dopo un parto, un uomo che cammina sulle acque, un dio che si divide in tre dei e magari incontrandosi discutevano sulle proporzioni reciproche, dodici apostoli maschi e poi parlano di rispetto delle donne Ma che cosa centrano questi discorsi? mi dicevano, per un cristiano c sempre qualcosa che non centra pur di non affrontare con seriet un argomento che potrebbe metterlo in discussione. Quanto ci vuole ad asserire che se ci che loro chiamano Dio umano, cio Ges, ha scelto dodici protetti soltanto maschi sono due le cose: o non sopportava le donne o aveva tanta simpatia per gli uomini, e mi fermo, non vado oltre, per carit, mi sembra gi di sentirli:

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Irrispettoso! Maleducato! Bestemmiatore! e bla bla bla, tanto hanno sempre ragione loro, sono nella verit, chi li pu distogliere da unottusa convinzione di sapienza. E quanta acredine contro gli atei: Non credi in niente, sei come una pietra!, quando erano leggeri. Allora mi capitava di replicare: Scusami, che cosa vuol dire essere ateo per te?. Non credere in niente, un senza Dio, ovvi no? mi si diceva. Certo pensavo, e poi: Magari se fossi un p meno ignorante ti renderesti conto delle stronzate che hai nella testa. Perch essere atei significa essere senza dio, credere in nulla, secondo loro. Scusami ancora, ma tu credi in Belzeb? chiedevo. No, che cose stupide mi dici! Quindi sei atea verso Belzeb, non ci credi?. Esatto!. Capisco, e credi in afrodite?. Che dici Fabio? Secondo te? Certo che no, non credo in Afrodite, sono divinit dellantica Grecia quelle. Ah, sicuro, hai ragione, quindi sei atea verso Afrodite, non ci credi se ho capito bene. Hai capito bene, non ci credo. E toglimi una curiosit: credi nel vitello doro come chi accompagnava Mos fuori dallEgitto?. Dai basta, dove vuoi arrivare? esclam Gessica. Semplice: tu, sei atea verso decine e decine e potenzialmente centinaia e migliaia di divinit e soltanto perch credi in una, cio Ges, ti senti credente, mentre io che non credo neppure in quella oltre alle altre migliaia devo sentirmi colpevole secondo te di ateismo?. La gente non riflette sulla religione, considera scontate certe questioni certe, solo perch leredit millenaria ha un fascino incredibile, solo perch la propria famiglia la considerava giusta, solo perch si ha paura di mettersi davvero in discussione anche a livello spirituale. Quel giorno, ascoltando De Andr, volevo non pensare ma con un acribia degna dellorologio di Kant continuavo invece a soffermare la mente sui miei simili, compagni di viaggio, e mi sentivo disarmonico nella societ. Mi sentivo solo e perso. Consapevole, questo s, ma solo e perso. Ne era valsa la pena?Ero pi sereno esplorando territori sconosciuti? La sera prima di quel maledetto giorno avevo avuto una discussione con Paolo, amico fin dallinfanzia e catechista presso la chiesa di San Giovanni. Certo, diversi. Avevamo preso percorsi differenti. Mi scapp una bestemmia, senza pensarci, non usavo tale linguaggio, non faceva parte delle mie corde vocali, ahim capit. Mi fece una filippica infinita sul senso dellofesa, del rispetto e bla bla bla. Perci, spinto appunto verso la ferocia dialettica gli dissi: Sono dieci minuti che mi rompi con queste scene da maestrino e non ti accorgi di quanto voi cristiani trattiate il linguaggio con una vergognosa arbitrariet. Che intendi dire? curioso. Nel momento in cui io accosto in questo ordine le due parole cane e dio, tipo dicendo bello quel cane, dio lo ha creato, sembra che vadi tutto bene, se dico lo ha creato dio quel cane, gi inizi ad irrigidirti, se dichiaro dio cane, apriti cielo, sono un maleducato irrispettoso!. Dipende dal contesto, lo sai, da come formuli le frasi replic lamico Il contesto, voi siete i primi che non vi curate di capire che la bibbia e tante delle stronzate che ci trovi dentro sono legate al contesto di ignoranza di duemila anni fa e poi voi, oggi, nella contemporaneit, vi preoccupate del contesto, delle parole, e che dire delle parole ambigue, non chiare del vostro testo sacro? Quando vi serve precisare il senso del contesto spada tratta, quando invece non vi fa comodo, meglio ignorarlo, ma vi rendete conto di essere di una ignoranza di metodo che farebbe rabbrividire un qualsiasi scienziato o filosofo di livello mediocre?. Senti Fabio, ci vuole fede. Ovvio, me laspettavo, fate sempre cos, quando il vostro cervello comincia a fumare,avete un ottima soluzione: lo buttate direttamente nel cesso per non usarlo, complimenti!.

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Lezione 26 Lintento di ieri era presentare un testo e fare concentrare chi legge sulle debolezze della scrittura. Sulla base delle lezioni fatte finora quante ne avete trovate? Se vi dico che ce ne sono pi di venti vi stupisce? Ora, voglio subito passare ad altro: il confine diafano fra realt e fantasia potremmo chiamare la lezione di oggi. Lutilizzazione della tecnica che vi presenter mostra un sofisticato mezzo letterario per stupire il lettore, per farlo tornare bruscamente nella realt, per renderlo ancor pi curioso di comprendere il senso della storia narrata. Immaginate di raccontare la spesa al supermercato di una signora con il figlio di due anni, carica sul carrello un pacco di biscotti, prende il sale, saluta unamica, la fate poi arrivare alla cassa, esce e trova il suo ex marito che laveva lasciata andandosene con unaltra, vanno a prendere un caff, lui gioca con suo figlio che non vedeva da circa un anno, parlano, ridono, lei piange, si abbracciano. Poi, dimprovviso tornate con la scena al momento in cui lei salutava lamica dentro il supermercato. S, avete capito bene, tutto il resto era soltanto nella testa della donna, era un sogno, una fantasia mentre faceva la spesa. Il lettore lo scopre alla fine, nel momento in cui si torna alla scena che era stata gi presentata. Immaginate un romanzo colmo di scene simili, un romanzo psichico potremmo dire, e pensate alle continue domande di chi legge che esclama: No, non possibile che accada questo!, e poi scopre che era una fantasia del protagonista. Gestire tale tecnica non semplice, vi servono appunti precisi, linee temporali ben evidenziate, nulla vi deve scappare. Ma il risultato potrebbe essere a dir poco interessante. Lintreccio dei piani fondamentale in questo caso, curatelo con attenzione. Non dovete sconvolgere le otto macrotematiche e le ventiquattro microtematiche, potete inserire una o pi scene narrative che giocano fra realt e fantasia lavorando sulla griglia.

Lezione 27 La lezione di oggi concerne ci che amo definire il paesaggio inesplorato, che cosa ? Esso pu arricchire il vostro testo e renderlo davvero originale. Immaginate di raccontare un viaggio in auto di un anziano, le ruote sono sgonfie, lo aveva dichiarato poco prima di partire, piove, di pessimo umore. Finch guida accade che un altro mezzo in velocit gli passa vicino e lui sterza bruscamente. Tutto lascia presagire unuscita di strada, un incidente e invece voi non rivelate nulla, n ora n dopo. Non si tratta di posticipare lemergere degli eventi successivi a quella sterzata. La curiosit del lettore rimarr nel buio, per sempre, un paesaggio inesplorato. Qual il senso di narrare un fatto che non si riveler? Quali possono essere i nessi con la storia del romanzo? Una visione superficiale potrebbe consegnare ununica risposta: non centra nulla. Invece, se ragionate con un punto di vista pi sottile, vi accorgerete che un espediente letterario simile potrebbe rendere il testo ricco di suspense. Non solo. Utilizzare i paesaggi inesplorati dona un messaggio di ineluttabilit della vita: non ci sono risposte definitive. Esistono accadimenti di cui non saprete mai la versione finale, ci sono soltanto interpretazioni. Inoltre, un paesaggio inesplorato coinvolge il lettore, egli crede di trovare la risposta ai suoi quesiti in un momento successivo, attirandolo verso la fine del romanzo, convinto che da qualche parte comprender i paesaggi che prima aveva visto. E invece non sar cos. Ora pensate alla lezione di ieri: il confine diafano fra realt e fantasia. Bene, immaginate di sfruttare entrambe le tecniche, lo so, non semplice. Ciononostante labitudine a riflettere su di esse potrebbe portarvi a creare un romanzo particolare, dove finisce la realt e inizia la fantasia? E la fantasia (o realt) perch cade poi in un paesaggio inesplorato? 22

Lo ripeto fino alla nausea: ragionate sulla griglia, non improvvisate. Il rischio un calderone di dati confusi. Siate precisi con i piani narrativi che volete rivelare, individuate eventuali confini diafani fra realt e fantasia, scegliete i punti in cui affioreranno i paesaggi inesplorati.

Lezione 28 Il giudizio del narratore, altra questione importante. Accadono gli eventi e lanimo umano spinto a giudicare. necessario che vi sia anche nel vostro romanzo? Dipende, o meglio, dovreste deciderlo. Se lo fate consegnate al lettore una certa prospettiva, se non lo fate lasciate maggiore possibilit dinterpretazione a chi legge. Sono, com ovvio, stili assai differenti. Il consiglio che mi sento di darvi di scegliere o una tipologia o laltra. Se le usate entrambe dovreste esserne consapevoli, qual il motivo di utilizzarle insieme? Il punto di vista del narratore ha un significato particolare? Volete orientare il giudizio del lettore? La neutralit del narratore , contrariamente a quanto si potrebbe pensare, un obiettivo pi difficile da ottenere. Rifletteteci con calma. Parte della lezione pi complessa (per i pi preparati): potreste avere scelto pi narratori, ecco, potrebbero avere ruoli del tutto diversi. Supponete che una parte del romanzo rivelata con un narratore onnisciente e laltra parte con un narratore che scopre giorno dopo giorno gli eventi. Per marcare il passaggio da uno allaltro potreste nel primo caso includere il giudizio del narratore, nel secondo renderlo neutro, o il contrario. Unidea, sia chiaro, le modalit possono essere innumerevoli. Limportante, sia che voi siate alle prime armi sia che siate gi consapevoli dei vostri mezzi letterari, che vi sia consapevolezza di ci che state facendo. Le parole possono fluire con un atto irrazionale, le strutture del romanzo meglio premeditarle con una logica precisa.

Lezione 29 Una lezione che a molti apparir banale, ahim non lo di sicuro per altri: la scelta dei tempi verbali. Questo uno dei casi in cui conoscere i propri mezzi, e quindi i propri limiti, indispensabile. verosimile pensare che talune espressioni siano desuete, ci non elude la questione: utilizzare un semplice imperfetto dellindicativo non equivale, sempre dellindicativo, a un trapassato remoto. Non soltanto una questione grammaticale, anche di stile. Primo esempio: Se lo amavo, forse oggi stavo meglio. Secondo esempio: Se lo avessi amato, forse oggi starei meglio. C musica, c significato fra tempi diversi, c maggior precisione di ci che si vuole dire. A proposito di precisione, sia per chi gi conosce il testo sia per coloro che lo sentono per la prima volta, (ri)leggete le parole di Calvino sullesattezza nelle sue celebri Lezioni americane: illuminante. So che siamo tutti pi o meno abituati oramai alla lingua che si predilige nella televisione, lo sforzo di pulirci interiormente, cercare la nostra lingua, il nostro stile, che il pi delle volte non dovrebbe coincidere con gli schiamazzi da palco propri dei talk show o dei reality. Se si va con lo zoppo si impara a zoppicare sostiene una vecchia massima, se si guarda troppa televisione ecc. E tutto si complica, dentro di voi. Davanti al computer (o foglio di carta) avete poi bisogno di sforzarvi con pi veemenza, alla ricerca della parola giusta da inserire nel testo. 23

E qui non c istinto che tenga, listinto vi porterebbe inevitabilmente, se vi cibate di troppa televisione, a utilizzare il gergo televisivo anche nella vostra prosa. Vi pu essere un motivo per utilizzarlo, ma credo che nella maggior parte dei romanzi sia utile farne a meno. Il consiglio di avere i ferri del mestiere, se non avete una grammatica italiana, procuratevela. Consultatela spesso.

Lezione 30 Una breve riflessione sulloriginalit, indispensabile se volete colpire chi vi legge e soprattutto chi giudicher il vostro romanzo, nel caso vi sia il desiderio di tentare una pubblicazione. Perdonate se oggi sembrer un pochino metafisico o balzano nelle mie parole, mi auguro per di riuscire a trasmettervi il mio pensiero. Non posso esserne convinto interamente, ma ho il sospetto che sia cos come andr a dirvi. Possedere unoriginalit nella scrittura concerne la vostra mente, in particolare, un approccio mentale. Un esempio concreto. Di fronte a una scelta difficile che vi coinvolge, qual il vostro atteggiamento? Vi affidate al vostro istinto? Ne parlate con qualche persona cara prima di fare qualsiasi cosa? Fate una scelta davvero vostra o per diversi motivi accontentate sempre gli altri?. un nodo nevralgico: vivere fra timori di deludere gli altri e costrizioni sedimentate nel tempo non aiuta loriginalit. E ci si riversa con forza nella scrittura. Qualcuno potrebbe obiettare che proprio perch costretto in certe limitazioni mentali si sfoga scrivendo. Si sfoga appunto, non centra nulla con loriginalit che rimane, senza indugio, una diretta conseguenza della libert di pensiero. Libert di pensiero significa prendersi la responsabilit di ci che pensiamo e facciamo, senza farci influenzare con troppa forza dagli altri. Si tratta di vivere per come siamo, non fra mille compromessi che riguardano la reputazione, il consenso, il quieto vivere. Non si sta qui affermando la ribellione, bens il coraggio di accettare fino in fondo le nostre idee, le nostre visioni, i nostri desideri. Per raggiungere una vera conoscenza di noi stessi, il mezzo che ci permette di sviluppare la nostra unica originalit fra gli altri. Se volete scrivere con originalit, dovreste fare di continuo un percorso interiore che vi porti a mettere in discussione tutto ci che avete imparato nella vita; comprendere se ci che avete ereditato una vostra scelta o uneredit appunto. Accettare passivamente non produce originalit. Alcuni anni fa un amico mi fa leggere un suo romanzo che aveva scritto - diceva - con grande passione. Lo trovai di una noia incredibile, piatto. Tentai di dirglielo dosando le parole, non volevo ferirlo, ma desideravo anche essere sincero. Si arrabbi. Si lamentava perch nessuna casa editrice lo aveva ricontattato dopo avere inviato il manoscritto. Quale tipo di vita faceva? Lavorava otto ore in un ufficio INPS; si disinteressava del figlio (se ne occupava la moglie); si limitava a fare il minimo; guardava la televisione la sera; leggeva ogni giorno prima di andare a letto, ma soltanto per dieci minuti; ubbidiva in tutto e per tutto alla madre; nessun guizzo, n giovanile n durante la maturit; nessuna sbavatura, ogni cosa regolare: dal primo anno dellasilo alluniversit, dal matrimonio alla vasca in centro con il passeggino. Poteva scrivere in maniera originale secondo voi?

Lezione 31 Siamo quasi ad un terzo delle lezioni e dallottava dovreste avere iniziato a scrivere. Facciamo il punto della situazione. Vi far bene. Se considerate che dalla lezione 8 riguardo lincipit avete tenuto una media, come indicato, di una cartella e mezza a lezione, essendo oggi la trentunesima, dovreste avere non meno di 36 cartelle fatte. 24

So che tra voi vi sono persone che per diversi motivi stanno seguendo le lezioni senza scrivere il romanzo, stanno cercando un confronto per accumulare riflessioni e tecniche per il futuro. Ma io mi rivolgo soprattutto a chi sta tentando la sfida (dalle mail che mi sono pervenute siete circa la met). Siate onesti con voi stessi, avete almeno 36 cartelle sotto il naso? Se s, bene, se no, perch? Quali sono stati i problemi? Concentrazione, ansia del foglio bianco, pigrizia, timore del fallimento, scuse, che cosa? Non scoraggiatevi, tenete duro, trovate nuova concentrazione. Potete ancora riprendervi. Certo, dovete recuperare. Dipende da voi. Oggi stesso mettetevi al computer, chiudete la porta finita la giornata lavorativa e stasera datevi da fare. Continuare a rimandare vi fregher, non cascate in un precipizio che gi conoscete. Se vi pu consolare vi racconto la mia situazione, anchio partecipo alla sfida, se ricordate. Sotto il mio naso ho 38 cartelle fatte, sono contento per il numero, non molto per la qualit. Lincipit, anche se lho portato in parola, mi fa schifo, lo dovr rifare. Le descrizioni che avevo in testa cos cos, alcune mi piacciono molto, altre c solo lidea sommaria, nulla pi. Sono contento della trama, ho sbattuto il naso sulla griglia per ore, ne sono soddisfatto. I dialoghi mi sembrano azzeccati, inerenti e coinvolgenti. Devo caratterizzare meglio un personaggio, gli altri non sono male. Ho applicato la lezione del paesaggio inesplorato un paio di volte in modo intelligente. Un monologo del personaggio principale stato fatto bene, quella sera avevo le dita che volavano sul pc. Non posso dire lo stesso sullo stile che ho cercato di trovare in una parte in cui volevo creare una situazione triste. Mica possono uscire tutte con il buco le ciambelle. Insomma potrei continuare a raccontarvi la stesura del mio romanzo, ma un altro il messaggio sul quale mi voglio concentrare. Non abbattetevi se vi sembra di essere in un punto morto. Capita. L fuori non c nessuno che batte sul pc la prima volta con velocit e ne esce come dincanto un capolavoro. Basti leggere qualche diario di celebri scrittori per capirlo. Io penso a Tolstoj ad esempio, provate a consultare i suoi diari (I diari, Garzanti), solo per i coraggiosi la lettura integrale di quasi 800 pagine (incluse le note). Ricordo che a suo tempo certi passaggi mi facevano letteralmente mancare il fiato, mi emozionavano le sue parole. Le sue giornate che andavano male, i suoi propositi, la sua ricerca della volont e della disciplina. Senza fatica non si va da nessuna parte. Senza impegno non si finisce un romanzo. Senza un vostro atto preciso di volont, anche se vi saranno momenti non facili da affrontare, le mie lezioni non serviranno a nulla. Le cose che vado scrivendo qui potrebbero essere roba di poco conto; e io quindi non essere in grado di dare alla luce niente di grande, di importante. Ma dietro queste osservazioni di poco conto si celano grandi, vaste prospettive. [Pensieri diversi di Ludwig Wittgenstein]

Lezione 32 Nella lezione 30 vi parlavo di originalit. Voglio aggiungere alcuni elementi sui quali farvi riflettere ulteriormente. Un romanzo ci pu colpire per varie ragioni, la sensazione pi stimolante quando riesce a farci osservare il mondo con occhi diversi. Prima si pensa lo spazzacamino in un certo modo, leggi Dickens e ne esci con idee nuove. Prima si pensa il rapporto fra arte e scienza con alcune visioni, leggi Musil e ne esci con una testa diversa. Lo stesso accade per i prigionieri con Resurrezione di Tolstoj, per le speranze rivoluzionarie con Vino e pane di Silone, o venendo a qualche contemporaneo, per i legami sentimentali tormentati con Lamore contro di Covacich o per le ossessioni di un solitario con I quindicimila passi di Trevisan.

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Loriginalit un approccio mentale, questo sicuro, altres una ricerca di idee. Ora, a parte la vostra mente, dovete trovare le idee che possano rendere originale il vostro romanzo. Non occorre che sia stato gi tutto definito nella griglia, anche se ne rappresenta il laboratorio dove sperimentare. Mentre scrivete potrebbe sorgere una situazione dalla quale fare evolvere altre situazioni. Allinizio ho insistito sul ruolo della griglia, lo sapete, bisogna partire da qualcosa, altrimenti facile perdersi facendo i primi passi. Ciononostante, durante il percorso di scrittura, esiste la possibilit di scoprire nuovi mondi, alcuni dei quali potrebbero divenire humus necessario per la vostra storia. chiaro che una cosa percorrere la strada da Modena a Livorno su una mappa (griglia), unaltra cosa passare per lAppennino con la bicicletta, scrutare i paesaggi e i piccoli paesi che si incontrano. Ecco, voi siete nella parte emiliana, con la bicicletta, lAbetone ancora distante, avete passato da poco Pavullo nel Frignano. Fuori di metafora, finch scrivete si possono aprire davanti a voi paesaggi splendidi che non potrete ignorare, cercando di legare il lavoro fatto sulla griglia e la capacit di assorbire nuove idee. Siate originali pensando di doverlo essere. Lapproccio mentale, dicevo, da quello dovete partire: nutrirlo, assecondarlo, metterlo in discussione, alimentarlo con abitudini diverse. Vedrete leffetto che ne avr la vostra scrittura, vi stupirete. Siete abituati al mattino a bere il caff a casa? Fate una colazione al bar prima di altri impegni quotidiani, osservate chi vi sta attorno, le persone potrebbero ispirarvi. Guardate i particolari, come parlano, come si comportano, le reazioni del barista. Appuntate. A volte un evento cos banale come una colazione fuori casa potrebbe fornirvi unoriginalit che cercavate da tempo. Altro consiglio. C un luogo del vostro paese o citt che conoscete poco? Visitatelo. Non importa se trovate un parco o un museo, una chiesa o una mensa per poveri, limportante che mettiate in moto energie nuove, idee diverse, curiosit prima inesistenti. Loriginalit si crea, non si aspetta che giunga su di noi. Questo il senso dellapproccio mentale. Scusate se vi parlo per lennesima volta non lo far pi di ci che qualcuno potrebbe definire psicologia da quattro soldi, ma troppe sono state le occasioni in cui ho letto prose di qualcuno e dalla scrittura desumevo la noia o loriginalit nella vita dellautore. Credo fermamente che, comprendendo tuttavia che possa essere opinabile, la sintonia fra vita e scrittura di una persona siano legate con forza. Se avete scelto una storia da raccontare, se sentite che possa essere unottima occasione tentare la sfida dei 100 giorni, se volete buttare fuori certe idee e visioni, perch non farlo nel migliore dei modi sviluppando quanto pi possibile le vostre capacit?

Lezione 33 Alessia ed io eravamo al mare, volevamo chiacchierare, non soltanto fare unuscita fra amiche; mi dice: Amo il canto, lo sai?. E io: Non ci sono mai riuscita, antiche paure famigliari. Era bello parlare con lei, le altre erano dure con me. Che cosa c che non funziona? S, le continue omofonie (mare/chiacchierare/fare/parlare, eravamo/volevamo, soltanto/canto, amiche/antiche, paure/dure). Sono orribili da leggere. Siate vigili, rendono un testo pesante, impresentabile se avete il desiderio di tentare una pubblicazione. Altra cosa pu essere il linguaggio dun personaggio, caratteristico in tal senso, magari perch si diverte a farlo, vituperando chi ha di fronte o per unesigenza grossolana poetica (in rima) che lo coinvolge da sempre. Al medesimo modo attenti alle ripetizioni. Il vocabolario che abbiamo a disposizione nella lingua parlata di tutti i giorni, di gran lunga inferiore alla vastit dei lemmi italiani, uno specchio che si riflette di continuo: c labitudine a ripetere taluni termini. Pensate a una persona che frequentate, provate a cercare le parole che la contraddistinguono. Credete di ritenervi immuni dalla stessa patologia? E ci ricade nella vostra scrittura. 26

C chi usa spesso un po o poi o insomma o va bene, ecc. Ricordo un tale che amava il termine indifendibile, lo utilizzava ogni due tre minuti. Un altro che continuava a dirmi ti ripeto. Il rischio di portare in prosa continue ripetizioni senza accorgersene, influenzando in negativo il testo.

Lezione 34 La griglia che avete plasmato allinizio non un trucco da prestigiatori che poi esaurisce la sua magia, bens un luogo nel quale tornare di continuo. Una delle ragioni che dovrebbero spingervi a consultarla mentre scrivete rappresentato dalla coerenza di cui capirete giorno dopo giorno limportanza. La coerenza riguarda i rapporti fra le diverse parti del romanzo. Se un ragazzo aveva perso un occhio in un incidente non potr ovviamente vedere il mondo allo stesso modo e la griglia vi servir per legare tale evento al resto della storia. Questo un fatto evidente; vi sono altre condizioni che sfidano la coerenza e uno scrittore alle prime armi potrebbe cadere con facilit in errore. Immaginate che a pagina 20 fate dire a Luigi di odiare gli animali, chiaro che a pagina 97 appare quanto meno assurdo che lui possa decidere di ospitare con tranquillit un piccolo gatto in casa perch la figlia lo trova abbandonato in un vicolo. La coerenza va a braccetto con la chiarezza: lo scrittore non deve perdere i particolari, potrebbero creare fatti impossibili, mal legati, illogici. Il con