Scuola in Grecia e a Roma Istruzione Educazione παιδαγωγς γυμνάσιον παιδεία...
29
Scuola Scuola in Grecia e a Roma Istruzi Istruzi one one Educazio Educazio ne ne παιδαγωγός γυμνάσιον παιδεία μουσικὴ κιθαριστής magist er grammaticu s retho r educa re παιδοτρίβης pedagogus
Scuola in Grecia e a Roma Istruzione Educazione παιδαγωγς γυμνάσιον παιδεία μουσικ κιθαριστς magister grammaticus rethor educare παιδοτρίβης
Scuola in Grecia e a Roma Istruzione Educazione magister
grammaticus rethor educare pedagogus
Slide 2
Non scuola ma educazione Quale scuola fu mai quella che form un
grande statista come Pericle, capace di promuovere una legge che,
limitando il diritto di cittadinanza, priv di questo privilegio il
suo stesso figlio considerato bastardo perch nato da una donna
straniera? O che cre Ateniesi di cos alto senso civico tanto che
ostracizzarono Aristide, il migliore dei cittadini di Atene, pur di
garantire equilibrio e stabilit alla citt? O, ancora, che produsse
il lucido senso critico di Tucidide, inventore del metodo
storiografico che alla base della storia su cui si formata la
civilt moderna? Pericle Tucidide Mancano a tale proposito documenti
letterari espliciti, ma da varie testimonianze indirette possiamo
dedurre che fino allet ellenistica non vi fu in Grecia una
istruzione scolastica simile alla nostra, cio obbligatoria,
controllata dallo stato e finalizzata allacquisizione di una
cultura letteraria, scientifica e tecnica in funzione di unattivit
lavorativa. Pi che di scuola, dunque, per la Grecia antica si deve
parlare di educazione.
Slide 3
La palestra La scuola greca nata dalla palestra: il (gymnsion),
infatti, termine con cui veniva indicata la scuola e che fino ad
oggi ha definito anche da noi lindirizzo classico di scuola
superiore, aveva il centro di attivit nella palestra. Esso viene da
(gymns) nudo, perch i Greci durante la ginnastica si toglievano
tutti gli abiti restando completamente nudi. A comprendere la
relazione tra attivit ginnica e scuola ci aiutano le parole di
Platone: guerre e spedizioni sono le attivit pi grandi e pi belle,
al pari dellamministrazione delle citt e delleducazione degli
uomini: era quindi necessario educare i futuri cittadini alla
guerra e alla politica. Perci leducazione, che doveva formare il
guerriero e il politico perch fosse capace, oltre che di difendere
ed accrescere la citt, anche di amministrarla, era rivolta
esclusivamente ai figli maschi di condizione libera delle famiglie
aristocratiche ed abbienti. Da questi presupposti, almeno per tutta
lepoca antica e let classica fino allEllenismo, discendono tre idee
chiave fondamentali: innanzi tutto la visione di una educazione
completa, cio del corpo come della mente, poi il suo necessario
orientamento verso le esigenze della polis e della societ, infine
labitudine a riconoscere la presenza della funzione educativa non
solo allinterno di una specifica istituzione (si chiami o meno
scuola), ma in ogni aspetto della vita e della societ, o, per dirla
come Platone, cio dappertutto. Ginnasio di Olimpia
Slide 4
La Il fondamento delleducazione dei futuri cittadini nelle citt
greche era la musica e la ginnastica; solo pi tardi venne
introdotta anche uneducazione letteraria rendendo cos la formazione
scolastica pi simile al nostro modello. Storicamente linsegnamento
della musica fu pi antico di quello delle lettere. Da sempre,
infatti, i Greci hanno dimostrato per la musica e la danza grande
passione ed interesse, considerando lapprendimento del canto e
degli strumenti musicali come base di ogni educazione liberale.
Aedi e rapsodi, che gi in epoca omerica celebravano le gesta degli
eroi, erano circondati da grande considerazione e rispetto, e gli
stessi eroi, come Achille che incarna il pi alto ideale dei Greci,
nella musica trovavano piacere, ristoro e distensione. Non casuale
che il nome stesso musica abbia la stessa radice di Muse, le dee
che presiedevano a tutte le attivit artistiche e intellettuali, a
conferma che essa era considerata la parte essenziale e la pi alta
manifestazione della loro cultura. Musa citarista Particolare da
lekythos attica Luomo colto e capace, infatti, era il , (musiks
anr, uomo musico), il politico ed il perfetto cittadino, e la (
musik paidia), che per secoli ha avuto una continuit, era linsieme
delle tradizioni patrie che il fanciullo libero doveva
apprendere.
Slide 5
A lezione dal Per i giovani parte fondamentale delleducazione
musicale era lapprendimento a memoria e la recitazione cantilenata
o cantata dei poemi di Omero, patrimonio culturale di tutta la
Grecia. Si pu dire che anticamente quasi non esistesse insegnamento
di parole che non fosse anche in musica. Ricordando con nostalgia
lantica dice Aristofane, e poi anche Platone, che tutti i ragazzi
di un rione andavano ordinati dal maestro per le strade; nudi,
nevicasse fitto come farina, e l apprendevano i canti tramandati
dai padri con tanto rigore che chi sbagliava le prendeva di santa
ragione. La pittura vascolare ci ha conservato numerose scene di
giovinetti intenti a suonare la cetra o loboe dinanzi al
(kitharists), il maestro di musica, che d lesempio di come tenere
lo strumento oppure batte il tempo. Coppa del ceramista Duride VI-V
a.C. Particolare con rappresentazione di un maestro che suona lauls
(flauto doppio) dinanzi allallievo. Berlino. Staatliche Museum. I
giovani davano prova delle loro doti musicali soprattutto durante
le grandi feste religiose e in occasioni solenni, quando con cori
di canto e danza eseguivano inni tramandati dai padri in onore
degli dei e degli eroi.
Slide 6
Strumenti musicali e canti Linsegnamento della musica era fatto
in modo empirico, ad orecchio, senza note scritte: ci era possibile
perch la musica greca era monodica e quindi, non conoscendo n
larmonia, n la polifonia, risultava abbastanza facile da imparare.
Gli strumenti con cui i giovani si esercitavano erano la cetra, o
lira, e lauls, strumento a fiato simile ad un oboe formato da due
tubi divergenti. Lallievo impara a suonare la lyra. V secolo a.C.
Vienna. Kunsthistorisches Museum, Antikensammlung. Lallievo impara
a suonare lauls. V secolo circa a.C. Vienna. Kunsthistorisches
Museum, Antikensammlung. Insieme alla musica strumentale i bambini
imparavano il canto, esercitandosi nella recitazione dei poemi
omerici, patrimonio culturale di tutta la Grecia attraverso i quali
si perpetuavano le antiche tradizioni degli Elleni. Con la nascita
di nuovi generi letterari, come la poesia lirica, la fioritura del
teatro, aperto alle grandi masse dellAtene democratica, e
laffermazione di nuovi circoli a carattere politico e culturale
(leteria, il tiaso) e le scuole filosofiche, si ampli anche la
diffusione della cultura e leducazione dei giovani greci si avvi
verso una profonda trasformazione.
Slide 7
La storia delleducazione greca in una coppa La di Duride La
coppa del ceramista Duride, che risale agli inizi del V a.C.,
rappresenta una delle prime immagini vascolari con scene di vita
scolastica. Vi illustrato il tridium delle discipline che, secondo
Platone, costituiscono il fondamento della paideia: allesterno
linsegnamento della lettura e della scrittura, la lettura e
memorizzazione di prosa e poesia (grmmata), la lezione di musica e
danza (musik), e allinterno lattivit sportiva (gymnastik). In alto
un maestro di musica suona il doppio flauto (auls) davanti ad un
ragazzo; in basso dinanzi al maestro barbuto con la lyra in mano,
siede un ragazzo che pizzica le corde di un uguale strumento. Le
due scene sono intervallate dalla rappresentazione dellinsegnamento
letterario: nella prima il maestro seduto con tavoletta scrittoria
e stilo in mano controlla lesercizio di scrittura dellallievo;
nella seconda in basso un uomo ha in mano un rotolo aperto sul
quale il pittore ha scritto un verso in modo che sia leggibile per
chi guarda il vaso; il ragazzo dinanzi a lui probabilmente sta
ripetendo la lezione imparata a memoria, sotto lo sguardo attento
del pedagogo che lo accompagna. Linteresse di questo documento
notevole: tra il VI e V secolo a.C. nasce, infatti, una nuova forma
di istruzione, antenata diretta della scuola moderna, la scuola
dellalfabeto, in cui alla tradizionale lezione di musik e di
gymnastik si associa anche linsegnamento della lettura e della
scrittura, la cui padronanza era ormai sentita come essenziale per
il cittadino della giovane democrazia ateniese. Coppa di Duride. V
secolo a.C. Vienna. Kunsthistorisches Museum, Antikensammlung.
Slide 8
Particolare della coppa di Duride - lato alto
Slide 9
Particolare della coppa di Duride - lato basso
Slide 10
Sparta, modello di educazione militare Tra le tante citt greche
Sparta rappresenta, anche in et storica, un particolare esempio di
pubblica educazione dei cittadini liberi, basato, secondo lantica
tradizione, sulla musica e sulla ginnastica. La minoranza dei Dori
conquistatori pot, infatti, perpetuare il proprio dominio sulle
popolazioni peloponnesiache solo riservando a s in esclusiva
leducazione alla guerra; cos Plutarco, in tempi molto pi recenti,
parlando dellopera di Licurgo il mitico legislatore di Sparta,
osservava: I Lacedemoni sono dottissimi in musica ed insieme
bellicosissimi. significativo daltronde che a Sparta la scuola
fosse denominata (kors), cio gruppo di danzatori, il maestro
(koregs) e linsegnare (koregin), termini che sottolineano lo
stretto rapporto tra leducazione musicale e la preparazione alla
guerra, perch la ben regolata cadenza dei cori preparava oltre che
alla danza pirrica o guerresca, alla manovra disciplinata dei
battaglioni, mentre lauls e i canti ritmavano gli spostamenti
dellesercito. Rappresentazione della danza pyrrica ritmata dal
suono dellauls. Il suonatore ha intorno alla testa la phorbeia, una
fascia di cuoio che aiutava a mantenere la pressione dell'aria
nelle guance. Coppa attica del V secolo a.C.
Slide 11
Leducazione aristocratica degli Spartiati Curata dalla citt e
posta sotto lalta sorveglianza del (paidonmos), un commissario
governativo responsabile della formazione dei giovani, leducazione
spartana, cos come le istituzioni politiche della citt, rimase
cristallizzata nelle forme fissatesi nel VI secolo a.C., allepoca
del colpo di stato aristocratico che sbarr la strada alle tendenze
verso levoluzione democratica che si andavano manifestando in altre
citt greche. Licurgo racconta Plutarco - non affid i figli degli
Spartiati a pedagoghi comprati o salariati. Nessuno poteva allevare
o educare il figlio come voleva: appena i fanciulli raggiungevano i
sette anni, egli li prendeva e li divideva in gruppi e, facendoli
vivere e crescere in comune, li abituava ad essere compagni nei
giochi e nelle attivit serie. Si esercitavano nel cavalcare, nella
corsa, nel nuoto, nel lancio del giavellotto e del disco;
certamente imparavano anche a leggere e a scrivere, ma i loro studi
letterari si limitavano allo stretto necessario e a fini pratici,
tutta la loro educazione consisteva fin dalla pi tenera
fanciullezza nellimparare ad ubbidire, a sopportare pazientemente
la fatica e a vincere in battaglia. Col progredire dellet il loro
addestramento diventava sempre pi duro, si rasava loro la testa e
li si abituava a camminare scalzi e a giocare nudi Giovane atleta
che si appresta al lancio del disco. Coppa attica a figure rosse
del la fine del VI secolo a.C. Parigi. Museo del Louvre.
Slide 12
Atene, modello della cultura greca Si tende di solito a
sottolineare la diversit tra educazione spartana e ateniese, ma i
fini e gli ingredienti erano gli stessi, anche se Sparta accentu
gli aspetti guerrieri ed Atene quelli culturali. Daltronde
leducazione della Grecia classica, fondata sul modello
ginnico-militare, tendeva semplicemente a perpetuare i valori del
modo aristocratico e non prevedeva di dover preparare i giovani ad
un mestiere: perci era soprattutto di tipo morale e non aveva
bisogno di strutture scolastiche, ma si realizzava nella dimensione
quotidiana della polis, in una pratica di vita sportiva, guerriera,
agonistica, cittadina, in ambiente rigorosamente maschile. Ad Atene
leducazione era libera e lasciata alliniziativa dei singoli:
toccava ai genitori pagare le spese per i vari maestri, il
(paidotrbes), maestro di ginnastica, e il (kitharists), maestro di
musica, ai quali pi tardi si aggiunse il (grammatists), maestro di
lettere che insegnava a leggere, scrivere e a fare i conti.
Accadeva, per, che solo i figli dei cittadini agiati potessero
compiere per intero il percorso di studi fino allefebia, mentre
quelli meno abbienti si dovevano accontentare solo dei primi
rudimenti scolastici. Nessun controllo era esercitato dallo Stato
sulla competenza degli insegnanti e sulle loro capacit didattiche.
Giovane atleta con il paidotribes. Pittore di Kleophrdes, inizi del
V secolo a.C. Parigi. Museo del Louvre
Slide 13
Lettura e scrittura Imparare a leggere non era cosa facile come
per noi: lo dimostra la parola greca che equivale al nostro
leggere, (anaghignskein), che letteralmente significa riconoscere.
Vi erano, infatti, solo lettere maiuscole e mancava ogni segno di
interpunzione; le parole poi non erano nemmeno divise tra loro da
spazi bianchi. Per scrivere gli scolari usavano tavolette di legno
spalmate di cera. I maestri dellalfabeto ci informa Platone ai
ragazzi che non sono ancora abituati a scrivere le lettere porgono
la tavoletta dopo avervi accennato le lettere con lo stilo e li
obbligano a scrivere seguendo quella traccia. Quando il ragazzo
aveva imparato bene a leggere e a scrivere, si esercitava ad
imparare a memoria interi brani di poeti e soprattutto di Omero,
leducatore per eccellenza, da cui il grammatists traeva lezioni non
tanto di estetica, quanto di morale, religione e di vita perch
Omero insegnava tutto ci che un uomo degno di questo nome doveva
sapere. Tavoletta scolastica in legno ricoperto di cera risalente
circa al 200 d.C. Il maestro vi ha scritto due versi come modello,
e lo scolaro li ha copiati due volte. Londra. British Museum.
Slide 14
Lefebia ateniese Efebo di Maratona. 340 ca. a.C. Atene. Museo
Archeologico Nazionale. A 18 anni i giovani ateniesi di condizione
libera e di nascita legittima, dotati di valide attitudini fisiche,
diventano (febi) e ricevevano una formazione completa sia dal punto
di vista militare sia sotto il profilo intellettuale e sociale
preparandosi a diventare cittadini attivi. Sotto la guida di
insegnanti di ginnastica e maestri venivano istruiti per due anni
nel nel combattimento con le armi oplitiche, nel tiro con larco,
nel lancio del giavellotto e delle catapulte, nellequitazione.
Grande parte aveva anche la loro formazione morale e civile:
limpegno a rispettare e onorare il culto dei padri e lobbedienza
alle leggi e ai magistrati della citt. Al termine del secondo anno
con una solenne cerimonia i giovani efebi venivano iscritti nei
registri della cittadinanza e cominciavano ad esercitare i loro
diritti di cittadini. Certamente lefebia ateniese costitu il primo
modello di quella scuola greca che si and sviluppando poi in et
ellenistica e che infine ha prodotto la scuola dei nostri
giorni.
Slide 15
Amore pedagogico e pederastia Leducazione in Grecia fu un
fenomeno rivolto quasi esclusivamente allambiente, perch
finalizzata alla formazione del guerriero e del politico. Per il
giovane, dunque, il modello educativo non poteva essere
rappresentato se non da un uomo adulto di pari condizione sociale,
al quale il ragazzo guardava con stima e fiducia alimentate dalla
quotidiana frequentazione, realizzando cos il percorso formativo
che lo avrebbe portato alla piena maturit. Daltronde presso il
maestro di grammatica, di musica o di ginnastica si potevano
imparare nozioni, tecniche, movimenti, ma certamente non una
educazione morale, e neppure presso il pedagogo, tanto pi che
spesso erano stranieri o di origine servile. Un uomo adulto bacia
un giovinetto. Pittore di Briseis. Parigi. Museo del Louvre. Scena
di amore omosessuale su kylix.Tarquinia, Roma. Museo Archeologico
Nazionale. La pederastia in Grecia aveva la sua origine nello
spirito di cameratismo della vita militare, della palestra e del
simposio, dove vigeva unetica che voleva il rapporto omosessuale
come legame di crescita intellettuale per l (ermenos), il ragazzo
amato, e che impegnava ladulto, (erasts), in un rapporto pedagogico
basato sullaffetto e sulla (phila), che amore senza passione
sensuale.
Slide 16
Dai sofisti Nella seconda met del V secolo a.C. ad Atene
apparvero innovazioni molto importanti in materia di educazione in
pieno accordo con le trasformazioni politiche: allobiettivo di
formare il soldato si sostitu quello di formare il cittadino di
successo. Listruzione si democratizz grazie allapporto dei sofisti,
conferenzieri itineranti, che con lesibizione del loro sapere e del
loro talento verbale attiravano in gran numero gli allievi,
acquistando polarit, prestigio e ricchezza. La pretesa dei sofisti
era quella di insegnare, a pagamento, un sapere universalistico e
di formare uomini di primordine abili e, a loro dire, sapienti, ma
soprattutto capaci di impressionare le masse e fare presa su di
esse. Cos si diffuse la convinzione che la (tchne politich, arte
politica) cos come l (aret), cio linsieme di qualit che rendono
luomo eccellente ed illustre, potessero essere insegnate come
qualsiasi altra disciplina e divenire possesso di chiunque,
indipendentemente dalle qualit morali del singolo.
GorgiaProtagoraAntifonteAnassagora
Slide 17
alle scuole di retorica Con la grave crisi degli inizi del IV
secolo a.C., che sottrasse definitivamente ad Atene il primato
sullEllade, la discussione ed il fermento culturale andarono
spegnendosi e subentr una decisa reazione contro le nuove mode e
contro nuove forme di libero pensiero: Socrate ne fu la vittima pi
famosa. I filosofi si ritirarono nelle scuole, allontanandosi dai
problemi di scottante attualit; linsegnamento si fece pi tecnico e
dottrinale; lorientamento intellettualistico degli studi produsse
un certo disinteresse verso leducazione fisica; al ginnasio, che
aveva il suo centro nella palestra, subentr lAccademia fondata da
Platone, il Liceo guidato da Aristotele e le scuole di retorica,
prima tra tutte quella di Isocrate. Cos a poco a poco la formazione
dei giovani, prima completa e radicata nella vita quotidiana, vide
prevalere lelemento intellettuale, gettando le basi per uno studio
sistematico e metodico ed avviandosi verso la scuola dei nostri
tempi. PlatoneAristotele Isocrate Socrate
Slide 18
Educazione e istruzione a Roma Anche a Roma, cos come in
Grecia, improprio parlare di scuola nel senso moderno del termine,
almeno fino alla fine del I secolo. Pi adeguati sono i termini
educazione, istruzione, che rivelano, anche nelletimologia, pur con
le dovute differenze, lintento formativo rivolto alle nuove
generazioni. Educare un derivato intensivo del verbo educere, ma
non implica semplicemente lidea di tirar fuori da, quanto quella di
portare da un livello inferiore ad uno superiore, cio far crescere,
coltivare, allevare: quindi implicita nel verbo lidea di curare per
aiutare il bambino a svilupparsi fisicamente e spiritualmente,
perch possa raggiungere la piena espressione di tutte le sue
potenzialit. Anche il termine istruire, dal latino instruere
costruire collegato al processo educativo da un rapporto di
inclusione: listruzione , infatti, parte delleducazione, o meglio
il modo in cui si realizza leducazione, in quanto riguarda il
trasferimento dei contenuti culturali da chi gi li possiede a chi
non li possiede. Si tratta di un insieme costituito da stili di
comportamento, da valori, da pratiche di uso quotidiano, acquisiti
spesso attraverso losservazione e limitazione del comportamento di
persone che rappresentano un modello. Insegnare (da signare
tracciare, indicare) vuol dire, dunque, indicare il metodo grazie
al quale lallievo pu raggiungere lobiettivo ultimo: la piena
consapevolezza di s e del suo ruolo nella vita.
Slide 19
Sapientia ad res Il pi antico sapere romano, la sapientia, era
certamente rivolto ad res, al concreto, ed aveva ben poco in comune
con la ricerca del vero, del giusto, del bello propria dei Greci.
Sapere era per il Romano apprendimento del vivere pratico, buon
senso e saggezza, arte di vita pi che scientia in assoluto. In
questa prospettiva la societ, e soprattutto la famiglia romana, ha
educato i ragazzi fino a quando la conquista della Grecia nel II
secolo a.C. e larrivo a Roma dei maestri greci ha aperto pi vasti
orizzonti allistruzione della giovent. Per lungo tempo, cio per
buona parte dellet repubblicana, lambiente naturale delleducazione
e dellistruzione dei fanciulli fu la famiglia. I padri delle classi
alte guidavano con premura i bambini nellapprendimento dei primi
rudimenti della scrittura, della lettura e del calcolo, completando
il lavoro con linsegnamento di passi letterari famosi, delle leggi
e della giustizia. Le fasi della vita di un giovinetto. Sarcofago
di M. Cornelius Statius. Parigi. Museo del Louvre
Slide 20
Lesempio di Catone Catone il Censore - ricorda Plutarco appena
il figlio cominci a capire gli insegn lui stesso a leggere e a
scrivere, bench avesse in casa uno schiavo istruito che insegnava
grammatica a molti ragazzi. Pensava, infatti, che non fosse
dignitoso per suo figlio essere rimproverato da uno schiavo che gli
tirasse le orecchie se era un po lento ad apprendere, e soprattutto
dover essere riconoscente ad uno schiavo per un beneficio cos
importante come leducazione. Perci si trasform in maestro di
grammatica, di diritto, di ginnastica, e insegn al figlio la
scherma, lequitazione e persino il pugilato, a resistere al caldo e
al freddo, ad attraversare a nuoto le onde vorticose e impetuose
del Tevere. Narra egli stesso di aver composto e trascritto di sua
mano, a grossi caratteri (per facilitare la lettura al figlio
ancora piccolo), la storia di Roma, perch il ragazzo trovasse in
casa un aiuto per conoscere il passato della sua patria. Marco
Porcio Catone, soprannominato il Censore originario di Tusculum,
visse tra il III-II secolo a.C., fu politico, generale, e uomo di
lettere. Roma. Museo di Villa Torlonia.
Slide 21
Lellenizzazione della cultura Lespansione economico-sociale dei
primi decenni del II secolo a.C. contribu notevolmente ad
accrescere la domanda di istruzione e ad ampliare la necessit di
padroneggiare le tecniche fondamentali per leggere e scrivere.
Accadde allora che i Greci, spesso giunti come schiavi di guerra,
portarono nel mondo romano il prezioso contributo della loro civilt
e divennero maestri di cultura nelle famiglie aristocratiche o in
rudimentali organizzazioni scolastiche, nate dallintraprendenza e
dalliniziativa di alcuni di loro. Scena di lezione: il maestro fra
i suoi scolari ascolta la lettura delluno, mentre laltro segue sul
suo rotolo. La presenza della barba, non in uso presso i Romani, fa
propendere per lorigine greca del magister. Museo di Treviri
Slide 22
Ludus magistri Il primo passo verso lalfabetizzazione del
bambino era rappresentato dal ludus magistri, che riuniva gli
alunni senza tener conto della loro et e del livello di
apprendimento. La scuola era un semplice e povero locale, la
pergula, una specie di bottega dellistruzione, per lo pi allaperto
o sotto un portico, talvolta improvvisata nella modesta casa del
magister stesso. Daltra parte la scarsa retribuzione, ottenuta dal
maestro talora con grande difficolt, finiva col declassare ancor di
pi la qualit del suo insegnamento, non sottoposto ad alcun
controllo statale. La paga, dunque, era misera: Giovenale, ancora
nel II secolo, scrive che il vincitore dei giochi del circo poteva
guadagnare in un solo giorno una somma pari allo stipendio annuale
di un insegnante. Quanto ai metodi di insegnamento le lezioni, che
si tenevano tutti i giorni dallalba a mezzogiorno, erano, a detta
di Quintiliano, ripetitive e noiosissime. In queste condizioni
mantenere la disciplina e lattenzione degli studenti non era
facile, cosicch per molti docenti la sferza scita, orlata di orride
strisce di cuoio ci informa Marziale- e le crudeli bacchette erano
sceptra paedagogorum lo scettro degli insegnanti. Orazio non
dimentic mai il suo maestro manesco Orbilium plagosum che gli aveva
insegnato i poemi di Livio Andronico a suon di botte. Maestro che
frusta un alunno. Disegno da un affresco di Pompei
Slide 23
Educazione . al femminile Poche le notizie relative
alleducazione delle bambine romane, per lo pi le desunte da accenni
in testi letterari o dalla iconografia, in particolare epigrafi
funerarie e affreschi pompeiani. Certamente la maggiore libert di
cui godeva la donna romana rispetto a quella greca favor anche una
cura pi attenta alla sua formazione, ma come sempre questa
dipendeva dalle possibilit economiche della famiglia e dal livello
sociale. Disegno da un affresco di Pompei raffigurante due ragazze
intente a scrivere. Napoli. Museo Archeologico Nazionale. Almeno
fino allet imperiale, il modello femminile di riferimento,
riassunto in casta fuit, domum servavit, lanam fecit fu casta,
custod la casa, lavor la lana, indirizz leducazione delle fanciulle
romane, alle quali fin dalla pi tenera et si insegnava a curare la
casa, dirigere i servitori, ricamare e filare; sappiamo per che
anche le bambine seguivano un primo ciclo di istruzione sotto la
guida di un precettore, se lo status della famiglia lo consentiva,
o nella pubblica, in classi miste, dove imparavano a leggere,
scrivere, far di conto. Lepigrafe funeraria della piccola Magnilla,
morta a soli 7 anni, la descrive come super annos docta, e Iulia
Secunda, scomparsa a 11 anni, era doctrin super legitimam sexus sui
aetatem praestantissima. Fanciulla con il calamo e tavoletta cerata
in mano. Affresco da Pompei. Napoli. Museo Archeologico Nazionale.
Paquius Proculus (?) e la moglie che regge in mano le tavolette
scrittorie. Affresco da Pompei. Napoli. Museo Archeologico
Nazionale.
Slide 24
Dalle tavolette al libro Per scrivere gli alunni usavano la
tabulae ceratae, tavolette di legno con il bordo rilevato entro il
quale si stendeva uno strato di cera molle. I caratteri erano
incisi con un cannello di avorio o metallo, detto stilus,
appiattito allaltra estremit per poter cancellare i segni
tracciati. Sul margine erano praticati dei fori attraverso i quali
passava una cordicella che legava tra loro due o pi tavolette, cos
da formare una specie di libro. A partire dal III sec. a.C., quando
le vicende politiche incrementarono i rapporti con lEgitto e
lOriente, i Romani cominciarono ad utilizzare fogli di papiro. E
interessante ricordare che il nome italiano carta deriva,
attraverso il latino charta, dal greco , che significa appunto
foglio di papiro. Per scrivere si usava inchiostro nero
(atramentum) un miscuglio di fuliggine, pece, liquido di seppia e
feccia di vino, diluito in acqua. Si scriveva su colonne parallele,
sulla parte interna del rotolo; poi il rotolo veniva avvolto su se
stesso intorno ad un bastoncino, umbelicus, andando cos a formare
il volumen (dal verbo volvo avvolgere, arrotolare). Infine il
foglio veniva unto con olio di cedro e i margini levigati con la
pomice; i rotoli venivano conservati in appositi cofanetti detti
capsae. Dal I sec. a.C. si diffuse luso della pergamena prodotta
con pelli di pecora, di capra o di vitello; i fogli membranacei
venivano poi raccolti in copertine di legno, oppure di cuoio o di
bronzo. La pergamena (membrana o vellum in latino) prende nome
dalla citt di Pergamo (nell'Asia minore) dove, secondo la
tradizione riferita da Plinio il Vecchio, sarebbe stata inventata
attorno al II secolo a.C., come sostituto del papiro, ma dato il
suo costo molto pi elevato e la complessit della produzione,
anticamente non riusc ad avere grande diffusione.
Slide 25
Lusus grammatici e lusus rethoris Concluso intorno ai 12 anni
il lusus magistri, una sorta di alfabetizzazione elementare, gli
scolari intenzionati a proseguire gli studi accedevano al lusus
grammatici, dove perfezionavano la loro capacit di leggere e
scrivere, e approfondivano la conoscenza della lingua latina nei
suoi aspetti lessicali, morfosintattici e stilistici, intervallando
gli argomenti con la lettura e il commento di opere di autori greci
e latini. Lultimo stadio del curriculum di studi era il lusus
rethoris, ma si tratt almeno per buona parte del periodo
repubblicano di un corso elitario, destinato ai figli delle
famiglie aristocratiche e dellalta borghesia, orientati verso mete
ambiziose, cio la carriera politica o lavvocatura. Il percorso
mirava a sviluppare la competenza oratoria, il senso critico e la
capacit argomentativa, cos da poterle poi sfruttare al meglio nella
difesa o nellaccusa durante un processo, o nei discorsi pubblici
tenuti in assemblea. Non mancava anche lacquisizione di una certa
competenza giuridica nella conoscenza e interpretazione delle
leggi, ed infine una sorta di tirocinio nel foro, dove i futuri
avvocati si mettevano alla prova sotto il controllo attento del
loro rethor. Grammaticus greco II d.C. Roma. Palazzo Altieri.
Slide 26
La crisi delloratoria Con la fine della res publica, quando a
poco a poco si spense il fervore del foro e la formazione
delloratore fu relegata nelle scuole di retorica lontano
dallattualit della vita, questo tipo di istruzione non solo risult
del tutto inutile ma addirittura dannoso. I giovani istruiti ad un
uso vuoto e fittizio della retorica, come dice Seneca il Retore,
una volta terminati gli studi ed immersi nel foro per esercitare la
loro professione, rischiavano di trovarsi spaesati, come quei corpi
che, dopo essere stati abituati a vivere allombra e al chiuso,
vengano esposti allimprovviso allaperto, alla pioggia e al sole.
Statua di bronzo detta dellarringatore. II a.C. Firenze. Museo
Archeologico.
Slide 27
Scuola pubblica o scuola privata? Con lafflusso sempre pi
consistente di maestri greci giunti a Roma agli inizi del II secolo
a.C. e la crescita di disponibilit economiche, i genitori romani
ebbero molte pi opportunit nella scelta dellinsegnante a cui
affidare leducazione dei propri figli. Lesigenza di istruzione pi
raffinata, che comprendesse anche la conoscenza della lingua greca,
spinse le famiglie dellaristocrazia a preferire linsegnamento
privato svolto a casa sotto la guida del pedagogus, mentre la
classe medio borghese continuava ad avvalersi di quello pubblico.
Meglio la scuola pubblica o privata? Ancora allepoca di
Quintiliano, alla fine del I secolo, il problema era ampiamente
dibattuto, a giudicare dal suo deciso intervento a favore della
scuola pubblica. Nella sua opera Institutio oratoria, composta per
dare consigli a chi si accinge ad insegnare, egli mette in guardia
dalle insidie e dai guasti che pu produrre linsegnamento di un
precettore a casa, sia sul piano formativo che psicologico: la
difficolt di socializzazione con altri ragazzi e la tendenza a
sviluppare un carattere timido e scontroso; lincapacit di
autovalutazione che nasce, invece, dal confronto con gli altri;
lassenza del senso di emulazione e di agonismo che sono stimolo ad
un continuo miglioramento dei risultati, cos come il rimprovero e
la correzione pubblica, che, in modo misurato, accrescono
lattitudine allapprendimento.
Slide 28
Verso la scuola istituzionalizzata Il sistema educativo
proposto da Quintiliano lespressione del mutare dei tempi e delle
esigenze del mondo romano. Limponente macchina statale dellimpero
avvertiva sempre di pi il bisogno di un apparato burocratico
formato da funzionari e impiegati validi, onesti e competenti,
ideologicamente allineati con le direttive del princeps. A questo
punto lintervento dello stato nella formazione delle nuove leve
divent urgente e indispensabile: Vespasiano cre una struttura
scolastica finanziata e controllata dallo stato e volle che ad
occupare la prima cattedra pubblica di retorica fosse proprio il
retore Quintiliano, retribuendolo con lo stipendio pi che
ragguardevole di 100.000 sesterzi annui. La gestione statale della
scuola attraverso lassunzione diretta degli insegnanti e il
controllo dei metodi e dei contenuti dellinsegnamento rispondeva a
queste nuove urgenze e contribuiva ad ampliare la base del consenso
nei confronti del principato. Vespasiano. I sec. Copenhagen, Ny
Carslberg Glyptothek
Slide 29
Vir bonus dicendi peritus Il progetto didattico di Quintiliano
prese le mosse dallosservazione del livello di degrado a cui era
ormai giunta loratoria, sia per la cattiva qualit dei maestri e la
scarsa applicazione degli allievi, sia perch asservita alla logica
del potere e del successo. A questo si aggiungeva la dilagante
corruzione tra i funzionari statali votati ad interessi
particolaristici e personali. Occorreva, quindi, prima di tutto
formare un uomo capace di vivere onestamente e dotato di alti
pensieri, e poi loratore in grado di trasmettere un sistema di
valori attraverso le sue parole; per dirla in breve con
unespressione formulata da Catone e poi ripresa da Cicerone il vir
bonus dicendi peritus un uomo integerrimo, esperto nellarte del
parlare in pubblico. Alla scuola Quintiliano assegna unalta valenza
educativa: il luogo dove si formano davvero gli uomini e dove il
maestro pu diventare davvero un educatore; una piccola societ in
cui lalunno impara a vivere socialmente, si abitua a trattare con i
suoi simili e a fare esperienza dei rapporti interumani; il luogo
di formazione dove si apprende il valore della cultura, che non
arido sapere nozionistico o mnemonica erudizione, ma il frutto
dellesperienza maturata dalluomo nel corso della sua storia. Statua
di Quintiliano a Calahorra, citt natale del retore.