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Sito internet: www.icgoito.it Come si chiama? E’ nata in questo comune? Come ha fatto a diventare primo cittadino del comune di Goito? Le piace fare il Sindaco? Cosa desiderava fare da piccola? Quali sono gli impegni di un Sindaco? Quali sono le preoccupazioni? Non si arrabbia mai? 2012 ANNO II NUMERO II

Scuola, Sport & Società

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Giornalino Scolastico dell'Istituto comprensivo di Goito

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Page 1: Scuola, Sport & Società

Giornalino scolastico dell'Istituto Comprensivo di Goito

Responsabil i del progetto: Patrizia Cavalmoretti , Maria

Angela Cerini, Simone Lucchi, Carmela Saitta

Giornalino scolastico realizzato dagli alunni del l 'Istituto Comprensivo di Goito. Dirigente scolastico: Professor Cesarino Marchioro. Hanno contribuito al la stesura dei

contenuti gl i alunni del la scuola Secondaria di I Grado, gl i alunni del la Scuola Primaria e dell 'Infanzia. Istituto Comprensivo di Goito, via D. Alighieri, 49, Tel. 0376 601 51 , Fax

0376 6007, e-mail : [email protected]. it e-mail giornal ino: giornal inoscolasticoicg@gmail .com

Sito internet: www.icgoito.it

Giunti al secondo anno di attivi-tà, si rende necessaria un’analisidel la situazione. Attualmente tresono le squadre: l ’under 1 2, con1 8 alunni iscritti , l ’under 1 4femminile, neo campionesseprovincial i , con otto ragazze el’under 1 4 maschile, vicecampio-ni provincial i e partecipanti alcampionato federale lombardo,con 20 ragazzi. Già dallo scorsoanno si è riusciti a partecipare alcampionato federale, anche sespesso il numero dei ragazziche al sabato o alla domenicaerano presenti al la partita nonera sufficiente per ottenerel ’omologazione del risultato cosìche, pur vincendo quasi tutte lepartite sul campo, le stesse ri-sultavano perse per i l non suffi-ciente numero di giocatori areferto (min 1 5). Quest’annosembrava che le cose si fosserosistemate, con un aumento deigiocatori tesserati , ma ancoratroppo spesso il giorno dellapartita non è quasi mai disponi-bi le la squadra al completo: chiper altri impegni sportivi , chi perimpegni famil iari , chi perché èstanco e preferisce rimanere aletto, ecc. Tutto questo non aiutai l gruppo, anzi deteriora irapporti tra i ragazzi e impediscedi dimostrare quanto vale la no-stra squadra sul campo, ma so-prattutto fa riflettere se valga lapena di continuare questa espe-rienza. I l rugby è tenacia, sacrifi-cio, impegno, fatica, tutte paroleche forse in questo periodo ri-sultano anacronistiche. L’ impe-rativo di ogni giocatore è“andare avanti” fino al la meta,ed è quello che faremo so-prattutto per quei ragazzi chenon hanno mai mancato un alle-namento o una partita. I l sorrisoe la gioia per una meta rea-l izzata e l’abbraccio finale dopouna vittoria sono i grandi risultatidi questo percorso.

Prof. Luca Bassani

21 marzo 2012, Fiumi di primaveraGiornata mondiale dell 'acqua e contro i l razzismo

Luci e ombre

rugby scolastico

I l giorno 21 marzo noi ragazzi del la 1 D insie-me a quell i del la 2B, accompagnati dal le pro-fessoresse Scapinel l i , Bertezzolo e Gibertoni,ci siamo recati sul lago Superiore di Mantovaper partecipare alla manifestazione "Fiumi diprimavera", che quest’anno coincideva con lagiornata mondiale contro la discriminazionerazziale. L’obiettivo era sensibi l izzare la

gente al rispetto della natura e della dignitàdelle persone. La festa dell ’acqua, in partico-lare, vuole sensibi l izzare le persone sulcorretto uso di una risorsa fondamentale co-me l’acqua, bene prezioso ma esauribi le.Appena arrivati ci siamo sistemati nel luogo anoi destinato. Noi studenti del la 1 D abbiamosubito ballato e cantato sul le note di alcunecanzoni. Le coreografie sono state inventaree studiate da noi ragazzi a scuola. Subitodopo, i l "nostro chitarrista” Izaak ha suonatola fantastica “Smoke on the water” dei miticiDeep Purple e il gruppo dei bal lerini , compo-sto da Sara, Rajssa, Giovanni e Fabrizio, si èinvece scatenato con due brani di break-dance, coinvolgendo tutto i l pubblico pre-sente. Al termine della nostrarappresentazione, siamo

I bambini di Cerlongo incontrano il primo cittadino di GoitoIntervista al sindaco Anita Marchetti

Come si chiama? Mi chiamo AnitaMarchetti . E’ nata in questo comune? Sisono nata a Solarolo, quindi nel comune diGoito. Come ha fatto a diventare primocittadino del comune di Goito? Già a 1 8anni mi interessavo di pol itica, avevo unapassione per la mia città, poi ho scelto lafamigl ia. Ho avuto due figl ie, ho scelto difare la mamma e quando sono diventategrandi, nel '98, mi si è presentata l ’occasio-ne; alcuni amici mi hanno proposto dicandidarmi e sono entrata prima a farparte del Consigl io Comunale, poi a candi-darmi come Sindaco. Se ciò è avvenuto ègrazie agli amici perché senza il loroappoggio non sarei qua, perché bisognaavere chi ti sostiene e chi crede in te. Lepiace fare il Sindaco? Sì, mi piace moltis-simo anche se ci sono alti e bassi. Cosadesiderava fare da piccola? Desideravo

fare la maestra, poi ho fatto i l tecnico di la-boratorio. Quali sono gli impegni di unSindaco? Tantissimi, partecipare a feste,manifestazioni, indette dalle varie associa-zioni, ecc. Fare il Sindaco impegna tantis-simo. Quali sono le preoccupazioni? Lepreoccupazionisono per i pro-blemi economi-ci, manca illavoro e chi habisogno si ri-volge alSindaco equando non cisono soldi èduro dire di no.Non siarrabbia mai?Spesso per la Segue a Pag. 9

Segue a Pag. 3

2012 ANNO II NUMERO II

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Pag. 2

Venerdì 24 febbraio io e i miei compagni di classesiamo andati a visitare alcune frazioni del nostro co-mune. La prima che abbiamo incontrato lungo ilpercorso è stata Torre, che si presenta un po’simile aCerlongo, cioè campagna aperta con case costruiterecentemente e alcune vecchie corti agricole, conannesse casa padronale. Svoltando a destra abbia-mo costeggiato i l fiume Mincio e siamo giunti alcentro del nostro comune: Goito. Giunti al ponte dellaGloria abbiamo girato a destra. Ci siamo trovati inaperta campagna con immensi prati verdi e pochissi-me vecchie case sparse, quasi abbandonate. Arrivatial la cartiera di Maglio, i l responsabile degli operai ciha dato il benvenuto e ci ha fatto da guida all ’ internodell ’azienda. La materia prima uti l izzata è esclusiva-mente la carta riciclata. Per produrre un chilo di cartaservono 99 litri di acqua e molta energia elettrica, cheun tempo veniva ricavata sfruttando il Navigl io che

scorre lì vicino. Abbiamo visto molti macchinari inproduzione sorvegliati dagl i operai. Attualmentel ’azienda conta 30 dipendenti e ha un’altra sede aPadova. Si produce carta-paglia per le tovagliette chevengono uti l izzate nelle pizzerie, carta blu forata ecappettata per la frutta e colorata per le decorazioni.Nel 1 986 hanno iniziato a lavorare anche la plasticariciclata per la produzione di softybolle. I l responsa-bile operativo, rispondendo alle nostre domande, ciha fatto capire quanto impegno e tempo servono perprodurre un fogl io di carta, invitandoci quindi a nonsciuparlo inuti lmente. Questa cartiera è un fioreall ’occhiel lo per i l Comune di Goito perché è unadelle più antiche d'I tal ia, infatti è gestita dal la stessafamigl ia da più di 300 anni. Nel 201 5, infatti , fe-steggerà i 400 anni di attività. I l fondatore è statoAngelo da Fano nel lontano 1 61 5.

Valentina 4E Cerlongo

Una mostra interessanteLe radio della guerra

Alla scoperta dei mezzi di comunicazione della II° guerra mondialeI l giorno 9 febbraio 201 2 noi del la classe 5E diCerlongo ci siamo recati al Municipio di Goito,dove era allestita la mostra dal tema "Le radiodella guerra", in occasione del 1 50° anniversariodell ’Unità d’ I tal ia. Sono esposte radio della I Iguerra mondiale, del periodo fascista e del nazi-smo, sono circa 20 pezzi, tra cui microfoni, tele-grafi senza fi l i , grammofoni e giradischi. Tra ipezzi più interessanti c’era un telefono persona-le di Benito Mussolini , trovato in uno dei suoi uffi-ci sul lago di Garda. I l più osservato da noi è

stato un telegrafo senza fi l i , ogni volta che pre-mevamo un bottone, partiva una scinti l la e suo-nava. Sopra un foglietto si scriveva con l’alfabeto morse punti e l inee: la combinazione diquesti segni creava un messaggio.

Alla scoperta delle nostre radici di ieri e oggiUna cartiera centenaria che racconta la storia della carta dal 1615

EVENTI & ATTIVITÀ

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Pag. 3ANNO II NUMERO II2012

Festa di fine quadrimestreUna giornata alternativa

L’ennesima battaglia tra insegnanti e alunniVenerdì 3 febbraio tutte le classi del la Scuola secondariahanno festeggiato la fine del primo quadrimestre congrande entusiasmo ed emozione. Quella mattina, al leultime due ore di lezione, ci siamo recati in palestra. Iragazzi di terza media ed alcuni professori hanno giocatouna stupenda partita di pal lavolo e c’era chi tifava per icompagni e chi, invece, incoraggiava i professori. Al la fine

questi ultimi hanno avuto la meglio sui ragazzi, acclamaticomunque con un grande applauso di consolazione. Aseguito di questo evento si è svolto un emozionantespettacolo a cui ognuno era l ibero di partecipare. Si sonocosì esibiti bal lerini , musicisti e cantanti . I l partecipante,però, che ci ha maggiormente colpito è stato IzaakJagiel lo che ha dimostrato la sua abil ità nel suonare lachitarra elettrica! È stato davvero emozionante e nonsiamo stati gl i unici ad essere stati piacevolmente colpiti .Anche gli altri , comunque, sono stati fantastici ed hannomeritato i nostri applausi. Segnaliamo, infine, i l gruppo cheha ballato la break-dance con musiche rap moderne edivertenti ; anch’esso ci ha entusiasmato. Questa giornataci ha regato delle belle emozioni e ci ha dato la possibi l itàdi divertirci molto; inoltre, è stata diversa dalle altre perchéci siamo ri lassati partecipando ad uno spettacolo davverocoinvolgente!

Luca Lavarini e Diego Avona 1 D

Per un buon stile di vita: poche regole“A” come alimentazione

I ragazzi imparano a mangiare correttamenteI l giorno 3 gennaio noi del le classi 2D e 2B abbiamoincontrato una dietologa che ci ha spiegato come mante-nere un corretto sti le di vita, mangiando sano e facendoattività fisica. Innanzitutto bisogna assumere proteine,carboidrati , grassi, vitamine, sal i mineral i e acqua in giustequantità. Le proteine possono essere animali (carne, uova,pesce, latte e derivati) o vegetal i (legumi), esse contengo-no 4,5 kcal ogni grammo; i carboidrati possono esserecomplessi, cioè l iberano energia lentamente (pasta, riso,polenta e cereali) o semplici , che l iberano energia imme-diatamente (fruttosio, miele e latte); i grassi possono esse-re animali (lardo e burro) o vegetal i (ol io d’ol iva, di mais, digirasole e di arachidi). La differenza tra grassi animali e

vegetal i è che questi ultimi non si accumulano nel sangueper cui sono da preferire a quell i animali . Le vitamine e isal i mineral i poi forniscono energia, regolano e costruisco-no l’organismo.Ogni giorno si dovrebbero mangiare dai 500 ai 600 gr difrutta e verdura di colori diversi (rosso, bianco, verde,arancione, ecc.).La fibra, infine, è molto importante perché è un carboi-drato, assomigl ia agl i amidi, non fornisce energia, agisceal l ivel lo intestinale, regola i l ivel l i del colesterolo e gluco-sio nel sangue. Con queste regole si può mantenere ilcorpo sano.

Classe 2D

andati di corsa a partecipare allacatena umana contro i l razzismo, un doppio messaggioquindi: quel lo ambiental ista e quello civi le. Qualcuno di noiindossava una maglietta, real izzata per l ’occasione, con lascritta “No a tutti i razzismi”. Mano nella mano, tutti i parteci-panti al la manifestazione hanno cantato “Redemption song”di Bob Marley. Successivamente noi ragazzi del la scuolamedia di Goito ci siamo imbarcati sul la motonave. Abbiamofatto una bell issima gita, godendoci lo spettacolo dei tre laghidi Mantova. Ritornati al la nostra postazione iniziale, abbiamopoi ripetuto le esibizioni del la mattinata ricevendo l’approva-zione della gente che ci circondava.

Martina Corridori 1D

21 marzo 2012Giornata mondiale dell'acqua

Segue dalla prima

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Pag. 4

L’anno scorso, noi ragazzi del le classi

5A e 5C del plesso della scuola prima-

ria di Goito, abbiamo affrontato la co-

noscenza di alcuni aspetti del la storia

di Goito, quest’anno siamo passati a

quella di Mantova, mettendo in primo

piano la più importante famigl ia manto-

vana del Medioevo e del Rinasci-

mento: i Gonzaga. In questo lavoro mi

ha interessato scoprire i l modo in cui

hanno conquistato i l potere dal mo-

mento che inizialmente erano solo

contadini che guadagnavano soldi con

il loro lavoro della terra, ma in seguito

riuscirono a superare i Bonaccolsi, che

vennero da loro stessi uccisi durante

un sanguinoso scontro armato il lu-

strato benissimo anche nel quadro inti-

tolato“La cacciata dei Bonaccolsi”.

Mi ha stupito sapere che in pochi anni

hanno costruito degli enormi palazzi tra

i quali ricordo Palazzo Ducale e il Ca-

stel lo di San Giorgio da noi visitati i l 9

febbraio scorso. Inizialmente pensavo

che la visita potesse essere molto no-

iosa invece è stato tutto i l contrario, mi

ha incuriosita, e ho imparato che se

talvolta quando pensi che un’espe-

rienza sia noiosa può sempre

cambiare tutto ed essere divertente se

ci si interessa un po’. La guida che ci

ha portato in questa “avventura” è Ce-

cil ia Avanzini, una simpatica e molto

preparata esperta: pensate riusciva a

ricordare tutte le date e i nomi dei vari

personaggi e solo una volta è capitato

che si sia sbagliata. Devo dire come

critica al progetto che, per me, le le-

zioni con Cecil ia sono state poche,

infatti me ne aspettavo qualcuna in più.

Avrei voluto anche completare il nostro

fascicolo sul progetto di Mantova con

più disegni fatti da noi, ma il tempo a

volte è poco e si devono fare delle

scelte. Mi piace ancora sottol ineare la

bravura della guida anche nel contare

la frottola amorosa “ Forse che si forse

che no” e nel danzare la “Pavana” un

ballo molto di moda all ’epoca di Ludo-

vico Gonzaga perché è entrata così

bene nel personaggio della cortigiana.

Nel complesso il progetto è stato inte-

ressante, istruttivo e divertente.

Silvia 5A e C

Venerdì 9 marzo noi bambini di 3^ A abbiamo partecipato alle “ol impiadi dei rifiuti”. I l

“maestro” Francesco in palestra ci ha parlato dei rifiuti e del la raccolta differenziata. In

realtà tante cose le sapevamo già grazie al la nostra maestra Cristina, però è stato

bello risentirlo e soprattutto giocare!

Abbiamo formato due squadre: i teschi e

i fulmini e. . . poi via a divertirci. Dopo tre

gare è risulta vincitrice la squadra dei

fulmini con la grande tombolata di Si-

mone, ma il premio (i l cartel lone “dove

lo butto”) è stato dato a tutta la classe.

Nonostante l ievi e ansietà è stata una

lezione indimenticabile.I bambini della 3^ A

Alla scoperta dei Gonzaga, signori di MantovaUn’avventura interessanteper gli alunni della scuola Primaria

Olimpiadi dei rifiutia scuolaUna lezione speciale

Ricordaci l’importanza diun sorrisoI l 3 marzo abbiamo perso unamamma, un’amica, una corista, unarappresentante, ma soprattutto unabella persona: Dantina Volta. Pernon dimenticarla portiamo in noi lasua gioia di vivere e regaliamo achiunque incontriamo, lungo il nostrocammino, un sorriso e un salutosincero.

Le insegnanti e gli alunni delleclassi 5C – 5A della scuola primaria

di Goito

E’ nato Emanuele MicheleCordovanaDiamo il benvenuto a Emanuele Mi-chele Cordovana, nato i l 1 3 febbraio201 2 e partecipiamo alla gioia dellamamma, prof.ssa Carmela Saitta, edel papà, Sig. Tony Lucio. Ci ral le-griamo con loro per i l gioiosoevento!

Colleghi e amici di Goito

EVENTI & ATTIVITÀ

Page 5: Scuola, Sport & Società

Pag. 5ANNO II NUMERO II2012

. .e dipinta la pancia della gatta. . .. . e poi costruita . . .

Mercoledì 21 marzo, al mattino, con la mia classe e leclassi quarta e quinta siamo andati in gita a Mantova per lafesta dell 'acqua. Siamo partiti verso le ore 8,30 e verso lenove siamo arrivati . Ho visto un lago molto grande, unagoccia con dentro una ragazza , un uomo che faceva delledomande sull 'acqua ai bambini, poi con un bicchiereabbiamo fatto un elicottero e un ufo. Io ho scelto l 'el icottero.Camminando lungo il lago abbiamo visto un puzzle e loabbiamo fatto. Verso le 1 ,30 siamo andati sul ponte eabbiamo fatto la catena umana e abbiamo cantato. Amezzogiorno ci siamo seduti tra le piante e abbiamomangiato i l pranzo al sacco che le mamme ci avevanopreparato al mattino. Abbiamo fatto i l gioco preparato deibambini del la scuola media di Goito e visto i l loro balletto.Verso le quattro siamo tornati in pul lman e siamo tornati ascuola dove c'erano tutte le mamme che ci aspettavano.

Luca Pegoraro 2E

Noi bimbi uniti in un gesto di fratellanza e di rispettoAlla festa dell'acqua per conoscere l'importanza di un bene così prezioso

così sono staticoncretizzati gl ielementi dei. . .“giochi senzagiochi”. . . eprogettata lacostruzionedi questastranagatta :Abbiamo liberato l ’aula dai banchi e dalle sedie

perché l’aula dovrà contenere solo la

“Gatta in furia. . . ”. .abbiamo preso le misure. . .

...progettato...

...costruito

edipintoilprato

cheserviràper...“appoggiare

lagatta”...

Alla scuola dell’Infanzia di Cerlongo è arrivata...una gatta...ma non è una gatta tranquilla è... “una GATTA in FURIA”...

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L'AVIS nella scuola e nella vitaGli alunni della primaria di Cerlongo realizzano un manifesto

Noi del la classe quinta della scuola primaria di Cerlongo,

abbiamo realizzato dei manifesti e scritto poesie, in occa-

sione del 40° anno di fondazione della sezione Avis del

paese. I l tema riguardava il donare, come segno

d’amore e di amicizia, verso gli altri . Crediamo sia

giusto "donare", ma purtroppo molti non lo fanno,

anche se potrebbero. Ognuno di noi ha creato un

disegno, seguendo uno slogan che riguardava la

donazione del sangue, in modo creativo, usando

metafore significative . . . Speriamo di essere stati

convincenti. . . Chissà se riusciremo a toccare il

cuore delle persone e far aumentare il numero dei

donatori, con i nostri slogan pubblicitari! Ce lo au-

guriamo. A noi piacciono molto i nostri manifesti ; i l

lavoro ci è servito, per conoscere l 'Avis e i suoi

obiettivi , per capire l 'importanza di donare

qualcosa che ci appartiene, i l nostro sangue, a

per chi è ammalato e ha bisogno del nostro aiuto,

per vivere. Grazie al l 'Avis di Cerlongo, per questa opportu-

nità.

Ragazzi e ragazze di 5 E

AVIS, un’associazione per la VITADal 1967, grazie al dott. Formentano, si vive di più

I l 27gennaio 201 2 noi del la classe 2D ci siamo recati al la

sede dell ’Avis di Goito. Quando siamo arrivati , un signore

molto genti le ci ha accolti e ci ha dato delle informazioni

sul l ’Avis. Si tratta di un'associazione fondata nel 1 967 da

Vittorio Formentano, un'importante iniziativa che permette-

va alle persone con difficoltà economiche di ricevere il

sangue, e quindi di sopravvivere. All ’epoca il sangue co-

stava molto e solo le persone ricche se lo potevano

permettere. I l dottor Formentano scrisse un articolo sul

giornale con il quale chiedeva la disponibi l ità, a chi lo desi-

derasse, di diventare volontario per donare il sangue. I

volontari prima della donazione prendono un’etichetta con

dei numeri, successivamente viene fatta una piccola

puntura per control lare la quantità di emoglobina nel

sangue, e se la quantità è inferiore al valore prestabil ito,

non possono donare. Per motivi di sicurezza ogni donato-

re deve fare una visita medica dove racconta quello che

ha fatto negli ultimi tre o sei mesi, infine, se tutto è in re-

gola, al donatore viene prelevato i l sangue. Proprio que-

st’anno si festeggia i l 45° anniversario dalla fondazione

dell ’Avis.

Carlotta Adami, Elena Cauzzi, Emily Bicel l i e Rachele Bonfigl io

2D

EVENTI & ATTIVITÀ

Page 7: Scuola, Sport & Società

Pag. 7ANNO II NUMERO II2012

Separare per non inquinareIl decalogo del buon separatore

Dieci regole per una buona spesaI l 1 6 febbraio è venuta nella nostra classe una signora di nome Federica

per presentarci un’ attività proposta dal nostro comune sul tema della raccolta

differenziata, dal titolo” La spesa consapevole”. Ci ha spiegato per prima

cosa che in natura non esiste il concetto di rifiuto perchè ad esempio anche

le foglie che cadono in autunno e che a noi sembrano inutili diventano in

realtà cibo per esserini spesso piccolissimi come i decompositori. Ci ha

spiegato il percorso di oggetti che diventeranno rifiuti, dalla loro "nascita" a

come verranno differenziati e riciclati (es. carta = albero/carta/carta, pla-

stica = petrolio/plastica/mobili di plastica o pile, organico = cibo.../organi-

co/compost, alluminio = bauxite (è un minerale)/alluminio/alluminio, vetro

= sabbia/vetro/vetro). Ci ha anche spiegato che è importante fare la raccolta

differenziata perchè se continuiamo a produrre così tanti rifiuti, (una stati-

stica dice che noi al giorno produciamo una media 1 ,7 kg di rifiuti) la nostra

terra verrà completamente sommersa. Per farci capire meglio come diffe-

renziare i vari rifiuti ci ha anche ricordato il colore dei bidoni cioè:

verde = vetro e lattine; bianco = carta; marrone = organico;

verdognolo = residuo secco. Infine, prima di andarsene ci ha dato 1 0 buo-

ni consigli per una spesa consapevole che ci aiuti a produrre meno rifiuti:

E’ stata una lezione molto interassante perché ci ha fatto capire che ba-

sta poco per rendere più bella la nostra vita

Trazzi Irene 4^E Cerlongo

AMassimbona, sulle rive del Mincio si affaccia un antico

mulino costruito intorno all’ anno 1 000 dai frati benedetti-

ni. Questo di Massimbona è uno dei più antichi mulini d’

Italia. Si trova vicino alla chiesetta campestre dedicata a

San Pietro in Vincoli, anticamente sempre di proprietà del

mulino. Durante la nostra uscita per la visita alla frazione

di Massimbona ci ha fatto da guida il signor Ramaroli, pro-

prietario del mulino. Ci ha spiegato che il mulino dopo la

gestione dei monaci benedettini passò ad alcune ricche

famiglie del mantovano: i Bonacolsi, i Cavriani, i Gonza-

ga,i Moschini e infine la famiglia Ramaroli. I l mulino servi-

va per la macina dei cereali: grano e farro fino al 1 500 e

granoturco dopo il 1 500. L’ acqua del fiume Mincio faceva

muovere due ruote collegate a vari ingranaggi che maci-

navano il grano. Nella prima stanza del mulino abbiamo

visto numerose reti per la pesca: “ bertavel li”, nasse e re-

ti grandi per la cattura delle anguille perché la pesca era

un‘ attività collegata al mulino grazie alla presenza dell’

acqua.. Nella sala seguente c’ era il vero e proprio mulino

con strumenti di legno, i più antichi; e di pietra e legno i più

moderni. Un attrezzo che ci ha colpito molto è stato una

specie di montacarichi manuale che serviva per caricare

i sacchi di farina sulle spalle. Si alzava e si abbassava ad

altezza d’uomo grazie ad una manovella azionata ma-

nualmente.

Cauzzi Chiara, Ciccariello Pasquale, Singh Ranjit

Il Mulino di MassimbonaL'acqua, fonte di energia per il movimento delle macine

1 - andare a fare la spesa a stomaco pieno

2- fare sempre la l ista della spesa

3- non lasciarsi ingannare dalle cose in bella vista

4- imparare a leggere le etichette

5- non comperare cose usa e getta

6- prendere frutta e verdura di stagione e sfusa

7- prendere prodotti local i

8- scegliere cose con pochi imballaggi

9- prendiamo oggetti con la "ricarica"

1 0- portiamoci dietro la busta della spesa.

...lacosa che mi hacolpito di più è stata laruota del mulino ad acqua diMassimbona, perché ha unmeccanismo incredibile, solo con laforza dell’acqua era in grado dimacinare il grano per ottenere lafarina. Nel mulino c’erano anchemolti attrezzi che usavano unavolta i contadini.Irene Vescovo III E

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Evento in collaborazione con l’AVIS

Impariamo i corretti stili di vitaUna mattinata insolita tra educazione alla salute e spettacolo

Le classi 3A e 3C nel giorno 1 7 dicembre 2011 hanno

organizzato, con l’aiuto dei professori, una mattinata dedi-

cata ai corretti sti l i di vita al teatro “Sala Verde”. A questa

rappresentazione hanno assistito le classi 3B, 3D, 1 A e i

genitori che ne avevano la possibi l ità. Lo spettacolo è ini-

ziato con l’ introduzione del professore di educazione fisi-

ca, nonché ideatore dell ’evento, Bassani Luca. In seguito

noi ragazzi di 3C abbiamo esposto, tramite delle diapositi-

ve, i dati del l ’ indice di massa corporea, ri levati dal le stati-

stiche di peso e altezza nelle scuole dell ’ infanzia, primaria

e secondaria del Comune di Goito, con l’aiuto del Prof.

Bassani e della Prof.ssa Rovatti .

Successivamente la compagnia dialettale “La Tribulada” si

è esibita con scenette comiche centrate sul l ’ importanza

della corretta al imentazione e di sani sti l i di vita; questa

iniziativa, oltre ad averci fatto ridere di gusto, ci ha

permesso di riflettere su ciò che può danneggiare la nostra

salute. Anche la 3A ha proposto diverse scenette,

barzellette e poesie che hanno ribadito ciò che già era

emerso dall ’esibizione della “Tribulada”: un corretto sti le di

vita aiuta l ’organismo a rimanere in salute. Subito dopo,

al le ore 11 :00 circa, l ’AVIS ha distribuito ad ogni ragazzo

cracker e mele per la merenda e dopo una breve pausa,

un medico dell ’AVIS ha spiegato con molta precisione ciò

che avevamo già introdotto noi del la 3C. Successivamente

la psicologa, Dott.ssa Cagall i , ha argomentato in merito ai

comportamenti dei ragazzi nel l ’età adolescenziale; ha

parlato dell ’al imentazione, del fumo, del la droga, dei di-

vertimenti e del la sessualità. Questo intervento, tuttavia, è

risultato un po’ complicato da capire per noi ragazzi. La

classe 3A, infine, ha cantato insieme al pubblico due cele-

bri canzoni da loro modificate, sul tema del cibo, con l’aiu-

to della Prof.ssa Mafessanti.

Al termine della mattina, dopo i ringraziamenti, noi ragazzi

di 3C abbiamo proposto un video con musica e foto della

nostra classe durante i l percorso dei tre anni. Questa

giornata è stata diversa dal sol ito, educativa e allo stesso

tempo divertente, seppur con qualche inconveniente du-

rante lo svolgimento. Speriamo vivamente possa esserne

organizzata nuovamente una simile.

Alice Stoppa, Martina Cavinato, Kiranj it Kaur, Laura Pachera

EVENTI & ATTIVITÀ

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Pag. 9ANNO II NUMERO II2012

burocrazia, che blocca le idee. Goito ha un territorio moltobello, ma ha dei vincoli per i l rispetto dell ’ambiente, perchési trova nel Parco del Mincio ed è un paese ricco di storia equesto non permette di fare tutto quello che si vorrebbe.Ha un lavoro oltre alla carica di Sindaco? Sì ho un’atti-vità artigianale, lavoro le calze, ho dei val idi dipendenti e lofaccio a tempo perso.Cosa deve fare un Sindaco per fare bene il suo lavo­ro? Non deve mai dimenticarsi di essere un cittadino, unamministrato oltre che un amministratore. L’incarico laoccupa molto? L’incarico mi occupa tantissimo, sempre,anche quando sono a casa penso ai problemi che devorisolvere come Sindaco. Come fa a conciliare il lavoro didonna, mamma, casalinga ecc. con quello di Sindaco?E’ una risposta diffici le perché fare il Sindaco lascia pocospazio per la famigl ia. I bambini devono acquistare questamental ità che anche gli uomini devono aiutare le donnenella conduzione della casa, specialmente quando anchela donna lavora fuori casa. Ha uno stipendio? Prendo unemolumento, non è un vero e proprio stipendio, prendo1 500 € purché non matura una pensione. Quali partiti go­vernano il nostro Comune? La lista civica formata daPDL, UDC, LEGA, è una lista di programma. Quante voltesi riunisce la giunta? E da chi è formata. La giunta èformata da Sindaco e Assessori, raccoglie gl i argomenti dadibattere e si riunisce ogni quindici giorni. Quante volte ilConsiglio comunale? I l Consigl io comunale si riunisceuna decina di volte al l ’anno. Come si approva una deci­sione? Ci sono decisioni approvate in Giunta, altre inConsigl io, ad esempio se c’è una proprietà d’acquistare cisi confronta e poi si decide con una votazione. Qual e’ ilpiù bel progetto che ha realizzato per Goito? I l più belprogetto è la riqual ificazione della Bibl ioteca che diventeràpresto un Centro culturale per i ragazzi. I cittadini diGoito sono contenti del suo operato? Non si sa,lo vedremo quando ci saranno le elezioni perché mi ri-candiderò. Ha mantenuto tutte le promesse del suoprogramma? Sì, in parte le ho mantenute, ma le richiesteda parte sono sempre tante. Quali i sono problemi piùurgenti del Comune che lei intende risolvere o che harisolto? I problemi sono tantissimi perché il Comune siinteressa di tantissimi aspetti : scuola, ambiente, ora stiamoportando il gas a Maglio, Vil labona e sulla Strada dei Coll i .Com’è la situazione dei trasporti scolastici? In un Co-mune non si dà mai un lavoro a chi si vuole, ma ci sonodelle gare di appalto, cioè tutti quel l i che vogliono fannodomanda e poi vince chi fa l ’offerta più conveniente. A Goi-to hanno vinto gl i autisti del luogo che conoscono bene ilterritorio, per cui i l servizio è buono. Com’è la situazionedell’inquinamento? Goito è un’oasi fel ice, i l Mincio è mo-nitorato dalle Scuole Medie, è abbastanza pulito, ma ilpaese è più inquinato. C’è una central ina dell ’aria vicinoalle scuole medie che monitora costantemente l ’aria. I l pro-blema è per chi abita vicino alla Statale dove la concentra-

zione di gas di scarico è molto alta.Come sta andando la raccolta diffe­renziata? La raccolta differenziata staandando molto bene, dal 36% percento siamo passati al 72%! Qual è ilsettore economico più sviluppato aGoito? I l settore economico più svi-luppato è quello agricolo e altre attivitàartigianali col legate: caseifici (ci sonotre latterie) e l ’ industria Molitoria di So-larolo. A Goito non ci sono delle indu-strie, ma delle piccole attività artigianali c’è una piccolaindustria del la carta ma molto importante per la sua longe-vità. Quanto spende il Comune per la scuola? Un mi-l ione di euro, dentro c’è tutto: riscaldamento, luce, mensa,progetti vari, uscite e trasporto. Quest’anno si sisteme-ranno i tetti grazie al l ’ intervento del Ministero dell ’ Istruzio-ne che ha stanziato 200 000 euro. Qual è la spesa chegrava di più sul bilancio del Comune? La spesa chegrava di più sul bi lancio sono le utenze (luce, gas,telefono, ecc.) degl i edifici del Comune (scuole, bibl iotecae Comune). Il suo mandato sta terminando, si ricandi­derà? Mi ricandiderò. Quali sono i suoi progetti futuri?I l fotovoltaico, ora è già stato messo sugli impianti sportivi ,Goito ha aderito al Patto dei Sindaci d’Europa che chiededi arrivare nel 2020 con il 20% in meno di emissioni diCO2. La nostra scuola ha dei problemi che riguardanouna infiltrazione del tetto, quando verrà sistemata? Lavostra scuola verrà messa in sicurezza molto presto, du-rante le vacanze di Pasqua. Anche la palestra ha il tettoche ha bisogno di manutenzione, ogni tanto cadonodei pannelli, cosa si può fare? Sarà messa in sicurezzanello stesso momento. La nostra è una scuola sicura?Possiamo stare tranquilli? La scuola è costantementecontrol lata anche dopo il terremoto si è visto che ha rettobene. Ci definisca la sua attività di Sindaco con treaggettivi? Intensa, stimolante, appagante.

la classe 4^E di Cerlongo

La classe quarta E della scuola Primaria di Cerlongo incontra il sindaco.

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Disastro in alta quotaBy Luca ScappiIL FUMETTO

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Pag. 11ANNO II NUMERO II2012

Gli insegnanti Lucchi Simone, Cerini Maria, Cavalmoretti Patrizia responsabil i del Progetto “I l giornale della scuola”

ringraziano Scappi Luca, Grassi Mati lde, Cauzzi Elena, Cibrozzi Tamara, Azzini Marco, Greggio Paolo, Martini Cristian,

Bonfigl io Rachele, Adami Carlotta, Ofrim Joana, Gandell ini Jessica, Marani Sara, Foroni Nicola, Menegozzo Valeria,

Obici Selene per l ’ impegno e la partecipazione dimostrata nella realizzazione del secondo numero del giornale.

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Pag. 1 2

Giocando s’imparaVivere il piacere del corpo

La scuola dell 'infanzia di Goito "I l Girotondo" ha attivato

durante quest'anno scolastico un progetto di psicomotricità

condotto dal dott. Marco Rossi, laureato in psicologia

dell 'educazione, musicologia e psicomotricista, che ha

coinvolto tutti i bambini del la scuola. I l progetto denominato

"Giocando s'impara!" si del inea come un percorso di attivi-

tà psicomotoria che intende offrire ai bambini la possibi l ità

di vivere il piacere del corpo in movimento e della relazione

psicomotoria con gli oggetti , gl i altri bambini e l 'adulto.

Questi percorsi di attività psicomotoria sono final izzati ,

inoltre, al monitoraggio, la prevenzione e il sostegno delle

difficoltà relazionali e motorie dei bambini in questa fascia

d'età. I bambini vengono gradualmente introdotti in un

contesto di sempre più l ibera esplorazione ed espressività

favorito da material i psicomotori, da uno spazio e un tempo

ben strutturati in relazione alle tappe di maturazione e ai

bisogni espressi da ogni gruppo di bambini. Attraverso sti-

moli musical i opportunamente modulati e l 'uti l izzo di mate-

rial i narrativi viene favorita la piena esplorazione delle varie

dimensioni del gioco psicomotorio: gioco senso-motorio,

simbolico, costruttivo e rappresentativo.

Gli incontri , ancora in atto per i bambini di tre anni, hanno

avuto cadenza settimanale e sono state previste lezioni

aperte con la presenza ed il coinvolgimento attivo dei ge-

nitori.

Tale percorso di lavoro è stato molto apprezzato sia dai

genitori che dai nostri piccoli utenti ; le insegnanti auspica-

no di poter proseguire l 'esperienza anche nel prossimo

anno scolastico.Le insegnanti dell’ infanzia di Goito

La tribù del ritmoLe classi 2°A-B-C della scuola primaria di Goito hanno

portato a termine un percorso di psicomotricità già iniziato

nel precedente anno scolastico.

Obiettivo della psicomotricità è approfondire l ’ interazione

tra i l corpo, inteso dal punto di vista di movimento biologi-

co e l’atto psichico. Le attività del lo scorso anno erano

incentrate sul la percezione globale del corpo e sul ri lassa-

mento. Quest’anno si sono focalizzate sul la capacità di

decentrarsi e quindi sul le dinamiche fondamental i del la re-

lazione: i l rispetto reciproco, le prove di fiducia e coraggio,

i l senso di identità e di appartenenza.

Ogni incontro vissuto in palestra è stato poi completato in

classe con l’elaborazione grafica del “fatto fisico”. L’attività

ha ricevuto riscontro positivo sia dagli alunni sia dal le loro

famigl ie che l’anno scorso avevano partecipato ad una le-

zione aperta in palestra.

Le insegnanti del le classi

EVENTI & ATTIVITÀ

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Pag. 1 3ANNO II NUMERO II2012

Noi ragazzi del la classe 1 D, i l giorno 22 dicembre 2011 ,siamo andati a visitare i l Palazzo Te a Mantova, inoccasione della mostra su Virgi l io. Appena entrati abbiamonotato i l ritratto di Federico I I Gonzaga, colui che hacommissionato la realizzazione del palazzo all ’architettoGiul io Romano. In questa residenza estiva della famigl iaGonzaga sono presenti molte stanze, nel le quali ricorronospesso due raffigurazioni: i l Monte Olimpo che sorgedall 'acqua, circondato da un labirinto e la salamandra, cheriporta in latino i l motto "Quod huic deest me torquet" (ciòche a lei manca, tormenta me), caro a Federico I I , unpersonaggio molto passionale.

Abbiamo visitato le principal i sale del palazzo, a partire da

quella dei cavall i , destinata al bal lo e ai ricevimenti e

dedicata ai purosangue più importanti del la scuderia del

giovane marchese. Significativo i l fatto che Giul io Romano

li raffiguri a grandezza naturale per sottol inearne la

grandiosità. Ci siamo poi soffermati nel la camera da letto

di Federico I I , la cosiddetta "Sala delle Aquile" e, quindi,

nel la famosa "Sala dei Giganti", dov’è rappresentata la

battagl ia tra questi ultimi e Zeus. Oltre ad ammirare

Palazzo Te, abbiamo poi visto la mostra dedicata a

Virgi l io, un importante autore latino nato in provincia di

Mantova. Abbiamo così avuto l 'occasione di conoscere

questa figura storica attraverso i vari ritratti esposti e

soprattutto nel mosaico romano, proveniente da Tunisi, in

cui i l famoso poeta è ritratto con i capell i e la carnagione

scuri, tra due muse, Call iope e Melpomene. E' stata

un'uscita coinvolgente perchè abbiamo avuto la possibi l ità

di scoprire la vita di un artista, Virgi l io, così significativo

per la cultura ital iana.Classe 1D

Virgilio a Palazzo TeAlla scoperta della storia dell’arte

La classe 1D in visita alla mostra su Virgilio

Alla Primaria di GoitoA scuola di arte con Valentina

Sia l ’anno scorso che quest’anno, nel la no-stra classe e’ venuta Valentina, un’inse-gnante di arte che abita a Goito. Ci hainsegnato a fare i vasi d’argi l la, a pitturare,a distinguere i colori caldi da quell i freddi, amescolarl i e farne altri nuovi. Una volta ciha fatto spalmare la cera su un foglio e poinoi l ’abbiamo pitturato di azzurro e blu, as-somigl iava alle onde del mare. Ci ha fattofare un libro con i dipinti , è molto brava e ame piace molto lavorarci insieme perchémi rende molto fel ice. Una volta ci haportato delle immagini al computer da co-piare e mentre lavoravamo, ci ha fattoascoltare musiche lente e dolci che cihanno fatto ri lassare. E’ stata una bellaesperienza.

Elisa Lucca classe 4^ A

Ieri con Valentina, una maestra bravis-

sima e special izzata in laboratorio arti-

stico, abbiamo fatto un lavoretto che

sarà esposto ai genitori in una mostra

a fine anno. Prima di fare i l lavoretto,

ci ha spiegato come facevano gli uo-

mini antichi a lavorare l ’argi l la. Appena

finito di spiegare, ci ha fatto scrivere in

sumero, su un fogl io, i l nostro nome.

Finito, abbiamo fatto la “bul la” (un

oggetto con cui i contadini, quando

portavano le pecore ai compratori, re-

gistravano la vendita) con i relativi

gettoni quindi dopo vi ho inciso il mio

nome per non confonderla.

Carlotta Rami classe 4^C

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Pag. 1 4

A spasso per GoitoGli alunni della classe IV°F di Maioli scoprono il loro paese

I l 22 Febbraio al le ore 8.20 siamo partiti da scuola per recarci in

bibl ioteca e successivamente per visitare con la guida esperta

Fabrizio Codato il paese di Goito e conoscere, in parte, le sue

origini. Abbiamo visto la Torre dell ’orologio, la Rocca, Piazza Ca-

vallerizza e l’attuale Sala Verde. Fabrizio ci ha detto che nel 1 460

l’architetto Luca Fancell i costruì i l palazzo dei Gonzaga in cui i si-

gnori venivano durante le vacanze estive perché a Mantova città

vi erano troppe zanzare. I Gonzaga rimasero a Goito fino al

1 700; le fonti cartografiche mostrano Goito circondata da mura,

con bastioni e baluardi a difesa della città. All ’ interno del perime-

tro fortificato sorgevano la chiesa di Santa Maria Maddalena,

attuale Sala Verde, la chiesa di Santa Maria, che oggi è la Basil i-

ca dei SS. Pietro e Paolo, la Piazza Cavallerizza, la Canonica, i l

Palazzo Pretorio e il palazzo dei Gonzaga che si trovava sulla

sponda destra del Mincio, i l cui parco si estendeva fino alla corte

Bardellona. La via principale era chiamata via Postumia in quanto

fu fatta costruire dal console Postumio. Situata in prossimità della

via Postumia, in direzione di Cremona, la fortezza sorse sul le rive

del fiume Mincio e in un secondo tempo, sul le sue rovine, si inse-

diarono nel V secolo i Goti. Durante i l periodo della dominazione

francese, anche a Goito chiusero molti centri rel igiosi: la corte di

San Martino, monastero fondato dal duca Guglielmo Gonzaga

venne messa all ’asta e trasformata in luogo sconsacrato ed adi-

bita ad altre funzioni. Piazza cavallerizza fu la piazza delle armi

fino al 1 946. Fabrizio ci ha raccontato che la Torre dell ’orologio

composta da mattoni romani nel la parte bassa e da mattoni me-

dievali in quella alta, al primo piano, era adibita a carcere, poi so-

pra vi era la camera della marchesa, quella del marchese e dei

suoi figl i . La guida ci ha descritto l ’esterno della Torre composta

da mattoni romani, nel la parte bassa e in quella alta da mattoni

medievali . Abbiamo poi visto i l chiostro accanto alla Sala Verde

che era un monastero benedettino e ci ha fatto notare come

nell ’attuale conformazione del paese siano rimasti i paracarri ai

piedi del le abitazioni per evitare che il muro, al passaggio dei

carri si sgretolasse. Infine abbiamo fatto una bella passeggiata

lungo il Mincio dove Fabrizio ci ha spiegato di come Goito fosse

un paese molto sicuro, una vera roccaforte.

“Alla scoperta del nostro paese e…”Insieme al vigile urbano per scoprire il linguaggio” della strada

I l progetto didattico dei bambini di cinque anni che frequentano la

scuola dell 'infanzia di Goito pensato dalle insegnanti al l 'interno

del Progetto di educazione ambientale Goito e dintorni, è stato

intitolato “Alla scoperta del nostro paese e. . . ”. I l progetto è fina-

l izzato alla conoscenza del nostro paese, dei luoghi di aggrega-

zione e storici, del le realtà che ogni giorno i bambini vivono ma

che spesso non si fermano ad osservare. Sono state previste

alcune uscite sul territorio, in paese per visitare la chiesa, alcuni

negozi e i bambini sono stati ricevuti anche nella Sala Consil iare

del comune dal sindaco Sig.ra Marchetti . Al l 'interno della scuola i

bambini hanno costruito una mappa e un plastico con le case e

gli edifici più importanti del paese. Tale progetto si propone inoltre

di rendere i bambini consapevoli dei pericol i e di insegnare loro “i l

l inguaggio” del la strada, così che possano diventare utenti pru-

denti e rispettosi del le regole, capaci di tutelare la propria e altrui

sicurezza. A tale scopo le insegnanti hanno ritenuto importante

introdurre le prime regole di educazione stradale e richiedere la

collaborazione di un vigi le urbano. I l giorno 24 febbraio è venuta

a trovarci la vigi lessa Sig.ra Giovanna che ha intrattenuto i

bambini raccontando loro “la storia di Codicino” un bambino che

viveva in un paese senza regole e ha fatto osservare ai bambini i l

suo abbigl iamento, la paletta, i l fischietto e i movimenti che fà

con le braccia per dirigere il traffico. I bambini le hanno posto poi

alcune domande alle quali la vigi lessa ha risposto con molta pa-

zienza e genti lezza e alla fine per ringraziarla le hanno donato i

disegni inerenti al vigi le che precedentemente avevano fatto. È

stata un’esperienza molto interessante che ha coinvolto i bambini

in modo molto propositivo.

Le insegnanti del l ’ infanzia di Goito

EVENTI & ATTIVITÀ

Page 15: Scuola, Sport & Società

Pag. 1 5ANNO II NUMERO II2012

Nel mese di marzo, presso la scuola

media, è partito un progetto scolastico,

guidato dal prof. Stefano Beduschi, che

coinvolge alcuni alunni del l ’ Istituto in orario

curricolare ed extra curricolare e prevede la

realizzazione di un grande dipinto per

valorizzare alcune pareti del la scuola.

Dopo alcune settimane di lavoro ecco cosa

dicono alcuni alunni coinvolti : “ Nel mese di

marzo abbiamo iniziato l ’attività per la

realizzazione di un murales. I l primo giorno

il muro si presentava triste e trascurato,

con evidenti segni del tempo e dell ’ incuria.

I l primo intervento necessario è stato

l isciare la superficie con calce e sabbia e,

successivamente, lo abbiamo dipinto di

bianco per avere una base più luminosa.

Abbiamo iniziato poi a decorare l ’ intonaco

basandoci su uno schizzo elaborato su

carta. I l murales prevede una grande figura

umana in corsa, in cui sono inseriti animali ,

piante e immagini sportive tratte dai

progetti ideati dai nostri compagni. Ora che

il lavoro è quasi terminato possiamo dire di

aver provato delle forti emozioni nel la

realizzazione del dipinto”.

Karim Erradi e Domenico Carbone 1D

Un murales per il cortileLa scuola cambia colore

La pittura come possibilità espressiva

Le cascate del VaroneAmmirando l’acqua che cade

I ragazzi hanno l’occasione di vivere la naturaA 3 km da Riva del Garda si trovano le cascate del Varone:sono il risultato della discesa di 97 metri a val le del torrenteMagnone e delle perdite sotterranee del lago di Tenno. I lsalto d'acqua cade in un imbuto di roccia di 55 metri ed ècaratterizzato da una forra di 73 metri, scavata dall ’acqua.Attrezzata con scalette e poggiol i per una visioneravvicinata, nel la cascata ci sono due grotte di rocciacalcarea scavate dall ’acqua in circa 20.000 anni. L'una ècollocata nei pressi del la prima passatoia e la seconda,detta grotta Superiore, dove l'acqua scorre all 'interno dellamontagna, è raggiungibi le dopo 11 5 scalini . I l nomeVarone ha origine proprio dalla cittadina omonima, situataa poca distanza. La cascata del Varone fu inaugurata i l 20giugno del 1 874. Da allora è diventata una visita obbligataper tutti i turisti e viene considerata ancora oggi uno degliorgogli cittadini.

Prima di arrivare alle cascate del Varone noi del le classi1 B e 1 D siamo andati ad osservare il fiume Aril che, con isuoi 1 75 metri di lunghezza, è uno dei più corti al mondo.Arrivati al le cascate siamo entrati direttamente nella primagrotta dove abbiamo ammirato la cascata inferiore. Dopouna scalinata, ci attendeva la grotta superiore dovepotevamo ammirare l ’ inizio del la cascata. Gli schizzi dovutial l ’ irruenza dell ’acqua erano fortissimi e bagnavano lavegetazione e le rocce circostanti . Tornando giù abbiamoosservato meglio i l giardino botanico, pieno di piante dainomi scientifici e latini . Dopo aver comprato i souvenirsiamo tornati al pul lman per altre due ore di viaggio che, incompagnia dei nostri compagni e amici, sono passate infretta.

Beatrice Cascini e Lisa Cestari 1B

Page 16: Scuola, Sport & Società

Pag. 1 6

C’era una volta una famigl ia molto povera, che viveva inuna radura vicino ad un bosco. I l capofamigl ia faceva il ta-gl ialegna mentre sua moglie accudiva la casa e, insieme alfigl io Jacopo, coltivava un piccolo orticel lo che però ormainon dava più frutti . Erano disperati e avvil iti perché illavoro del padre non bastava più per tutti e tre. I ge-nitori decisero di abbandonare il loro unico figl ionel bosco perché non potevano più prendersi cu-ra di lui e, per questo motivo, Jacopo si sentivaodiato dai genitori quindi pensò di non provarea cercare la strada per casa, e si avviò senzasperanze nel bosco. Durante la notte i l bambi-no sentì qualcuno piangere e si spaventò:“Sarà un cavallo, un gatto, un lupo o unorso?”. Jacopo era terrorizzato ma, quandofu preso dalla curiosità e si decise, andò ascoprire chi era e da dove proveniva il la-mento. Gli sembrò che arrivasse dal pro-fondo di una grotta, si fece coraggio ed entrò. Trovò unognomo dei boschi che piangeva, perché gli si era impigl iatala barba in un asse e non si poteva più muovere. In un pri-mo momento lo spavento era talmente grande che il

bambino si mise ad urlare e così anche lo gnomo urlò, mapoi disse:”Chi sei tu? Cosa ci fai qui? Aiutami, ti prego!” e i lbambino rispose : -”Sono stato abbandonato dalle personeche più amavo e non capisco il perché, se ci penso mi vie-

ne ancora da piangere e non so cosa fare”. Lo gnomogli disse:”Se mi aiuterai, ti ricompenserò e aiuteròanche i tuoi genitori”. Al lora i l bambino lo aiutò al iberarsi, ma lo gnomo dovette rinunciare ad unpezzo di barba, infatti per l iberarlo Jacopo tagl iòla metà della barba con una pietra appuntita elo gnomo saltò di gioia. I l piccolo ometto loriaccompagnò a casa e diede alla povera fa-migl ia i l tesoro degli gnomi, costituito da unsacchetto di monete d’oro che non finivanomai e una tovaglia magica che, quando sistendeva sul tavolo, offriva piatti di ogni ge-nere: pol lo arrosto, lasagne al forno, pa-nettone, pandori, ecc … In questo modo tutti

i problemi erano risolti , la famigl ia poté riunirsi e visseroinsieme felici e contenti , ricevendo ogni tanto la visita del lostimato gnomo.

Debora Politi 1D

Il bambino e lo gnomo

Cenerella fashion

Cenerentola, come tutti voi sapete, è sempre stata una specie di

sguattera tuttofare, obbligata a seguire ordini, quando si sposò con il

principe riacquistò i l titolo di principessa, ma al contrario di quel lo che

pensate, non fu contenta di questo, anzi, dopo sei mesi di

matrimonio chiese il divorzio. Dopo varie discussioni, scartoffie da

firmare e sorti legi partiti dal la bacchetta della fata madrina,

ingaggiata da Cenerentola, per convincere gli

avvocati, la principessa ottenne ciò che

sperava, un nuovo patrimonio da spendere

in tutto ciò che le passava per la testa.

Prima si rifece il look diventando più bella

di Biancaneve, la vincitrice dell ’ anno

precedente di “Miss bellezza del reame”,

del resto i giudici del concorso preferivano le

brune, poi diede un party dove chiese alle sue

amiche principesse di diventare le modelle del la sua

nuova linea di abbigl iamento principesco “ Cenerel la Fashion” . Ben

presto Cenerentola divenne una delle sti l iste più apprezzate del

regno ed occupò le copertine di tutte le migl iori riviste di moda

fiabesca come “ Design Cappuccetto Rosso” del la più grande

giornalista del reame, appunto, Cappuccetto Rosso. Cenerentola

divenne più ricca del principe, ma soprattutto più fel ice e contenta.

Cenerella e la sua storiella

Questa è la storia di una fanciul la assai bel la,

ma che nella vita era una poverel la.

Tutta di stracci era vestita

e dal troppo lavoro indolenzita.

La matrigna e le sorel lastre doveva servire

senza mai niente da ridire.

Arrivò i l giorno tanto aspettato

del bal lo al castel lo incantato.

La povera Cenerentola senza un vestito

espresse un desiderio che venne esaudito;

con l’aiuto della fata

in una bella principessa fu trasformata.

Ecco che il principe la vide entrare

e subito gl i occhi si sentì bri l lare;

quando insieme ballarono

tutti e due s’innamorarono.

Ma l’ incanto stava per terminare:

“Presto Cenerentola, devi scappare!”

Correndo perse la scarpetta

che servì al principe per ritrovare la sua eletta.

La matrigna a bocca aperta se ne sta,

mentre Cenerentola al castel lo se ne va.

Di questa storia ora vi dico il finale:

i l bene vince sempre sul male!

Debora Politi 1 D

La fiaba classica in veste moderna

GIOVANI AUTORI

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Pag. 1 7ANNO II NUMERO II2012

L’ACQUAIl ricco dell’oro è goloso,

ma è l’acqua il bene più prezioso!Scende dai monti e se ne va,

scorrendo nei fiumi sino alle città.Bisogna saperla dosare,

così tutti la possono usare.Utilizzatela con cautela,

perché si consuma come una candela.Di lei si ha bisogno ogni giorno

per non bruciare come nel forno.I bambini africani questo lo sanno

che ne hanno poca tutto l’anno.Vorrei essere un uomo potente

per portarla sino al bimbo morente!Debora Politi 1D

LA NEVEE’bianca e scende lieve,sapete cos’è? La neve!C’è chi non l’ha mai vista,poveri loro; per noi e’ una conquista!

Il paesaggio tutto risplendedi un incanto lucente.Prima era malinconico e stanco,ora è gioioso e tutto bianco…Dalla finestra si vedono i fiocchicadere veloci sotto gli occhi.

Niente è come prima,la neve scende persino sulla cima.Chi va a sciare,gli sembra di volare,e chi invece gioca con lo slittinoè felice come un bambino!

Le montagne sembrano dire:“Neve, ti amiamo da morire!”

Debora Politi 1D

Storie di scuola: FrancescoUna giornata soleggiata a Milano, nel cielo azzurro le nuvole dise-gnano splendide figure trafitte dai raggi del sole. “Ma quantomanca alla ricreazione?” pensa Francesco, affacciato al la finestradella sua classe. Francesco è un ragazzo alto, robusto e musco-loso, con i capell i corti a spazzola e la bocca perennementeserrata a nascondere i denti storti e gial l i ; ma non è il suo peggiordifetto: Francesco infatti è un ragazzo timido, e per non farlo ve-dere agli altri si atteggia a fare il bul lo.Finalmente suona la campanella e inizia la ricreazione, i l mo-mento preferito da Francesco. A ricreazione infatti ogni giorno co-gl ie l ’occasione per rubare la merenda a qualche compagno. Oggitocca a Giovanni, un ragazzo qualunque per lui, un “pollo” cometutti . “Sarà molto facile rubare la merenda a questo pollo, tral ’altro è anche il più debole della classe” si dice Francesco e subi-to inizia a pensare un piano per rubargl i la merenda: “Prima lodistraggo, poi gl i sfi lo la merenda dalle mani. Ma no! Così confunziona! Sfrutterò la mia velocità e gli ruberò la merenda mentresono in corsa”. Francesco è velocissimo e gli sfi la la merenda dasotto i l naso, quindi va in un angolo per mangiare con tranquil l i tà.Non si aspetta nessuna reazione, tanto lui è i l bul lo evitato da tutti… . Invece, quello strano giorno, Francesco vede qualcuno arriva-re verso di lui , con passo deciso e risoluto: è una ragazza! “SonoNina, la ragazza di Giovanni. Che ti sia ben chiaro, non ti devipermettere di rubare la merenda ai tuoi compagni! ” e gl i tira unfortissimo schiaffo. Francesco, lui , i l grande bullo, si sente per laprima volta deriso e scoppia in lacrime. Adesso sono i suoicompagni, che hanno subito per tanto tempo le sue angherie, aprenderlo in giro: “Pappamolla, ti fai picchiare da una ragazza! Te

lo meritavi proprio!”. In quel momento Francesco capisce il maleche ha fatto ai suoi compagni, ma è troppo tardi ormai per scu-sarsi, suona la campanella, si ritorna tutti in classe. Francescomedita al lora di andare a scusarsi l 'indomani con Nina e Gio-vanni.Più tardi, a casa la sera, mentre veglia sul suo letto, Francesco ri-flette, pensa a quello che ha fatto a ricreazione e decide che è ilmomento di trovarsi dei veri amici e di smettere di passare tutto i ltempo a scuola da solo, senza amici e senza far nul la.La mattina arriva in fretta e Francesco a scuola trova Giovanni,Nina e i loro amici intenti a giocare a nascondino. QuandoFrancesco si avvicina, Nina gli chiede: “Cosa vuoi adesso? Non tiè bastata la lezione di ieri?” Francesco subito pensa: “Ecco, giàcominciamo male, nessuno mi vuole più”, ma poi trova la forza dirisponderle: “ No, mi è bastata, anzi, sono venuto a scusarmi e achiedervi di giocare con voi. Conosco un posto dove non ci trove-rà nessuno.” Anche se un po' perplessi e sospettosi, Nina e Gio-vanni accettano Francesco, che così l i porta in un nascondigl ioche lui solo conosce, in una parte isolata della scuola dove avolte mangiava da solo. In effetti nessuno li trova e tutti e tre rie-scono a vincere.Già da quella ricreazione, in dieci minuti , Nina e Giovanni capi-scono quanto possa essere simpatico Francesco e quanto uti l i isuoi consigl i . E’ l ’ inizio di una nuova amicizia per loro, ma so-prattutto per Francesco, che dopo tanti anni riesce a fare unsorriso senza vergognarsi dei suoi denti.

Classe 2C

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Pag. 1 8

Cappuccetto giallo contro i bulliAl piano terreno del più alto grattacielo

della città abita Cappuccetto Gial lo, i l

cui papà è custode in un parcheggio

di auto e la mamma

è dipendente di un

supermercato. Vi-

vono in un apparta-

mento grande,

molto ordinato e

pulito. Un bel

giorno

Cappuccetto, vesti-

ta con un top gial lo

e una mini-gonna,

riceve alcuni amici

che si sono recati

da lei per la sua

simpatia e per mangiare i suoi ciocco-

latini . Salutati gl i amici, si prepara per

i l compleanno dell ’amata cuginetta

al la quale regalerà un i-phone, una wii

e un macbook pro lite. In città, però,

incontra dei bul l i , molto furbi.

Cappuccetto Gial lo, pur non cono-

scendoli , si ferma lo stesso a parlare

con loro, che si rivolgono a lei in modo

sgarbato: ”Ciao cioppina, dove te ne

vai?”. Lei, con finta ingenuità, rispo-

nde:” Dalla mia cuginetta, perché è il

suo compleanno. Le sto portando

questo regalo: si tratta di oggetti

tecnologici al la moda”.

“Bambini di oggi, mah! ” pensano tra

loro, “Facciamole un bello

scherzetto… eh … eh … eh…!” sus-

surra all ’orecchio dei compari i l più

ganzo del gruppetto. Spostano le rota-

ie del la metropolitana che la ragazzina

avrebbe dovuto prendere, per arriva-

re a destinazione e si avviano verso la

casa della cugina. Pensando di

prendere la via più corta, la ragazzina

si incammina, invece, verso la strada

più lunga. Gli sbruffoni, arrivati , rapi-

scono la festeggiata portandola ad

Oslo, la capitale della Norvegia. Nel

frattempo uno di loro si traveste da

cugina: si mette i l rossetto, indossa la

parrucca, si mette

le lenti a contatto

del colore della pu-

pil la del la cugina,

indossa i suoi ve-

stiti , si pittura le

unghie e si mette i

tacchi a spil lo. La

poveretta, sfinita dal

viaggio interminabi-

le, arriva a casa dell ’amata cugina e

ha solo la forza e il fiato per darle i l

regalo e per cantarle la famosa

canzoncina : “Tanti auguri a te”. Anche

se stanca la nostra Cappuccetto,

intuendo il piano dei bul l i , cambia i l

regalo di nascosto sostituendolo con

dei pezzi di carta. La” finta cugina”,

aperto i l regalo, si accorge quando

ormai è troppo tardi che sono finti , ri-

cevendo nel frattempo un bel destro

dalla “vittima del rapimento”. Anche se

non si sa come

abbia fatto la cugi-

na a tornare da

Oslo e a liberarsi

dal bul lo in così

poco tempo, pos-

siamo dirvi con

certezza che le due

vissero fel ici e

contente. Da que-

sta storia possiamo

trarre una lezione:

mai sottovalutare le

cioppine!

Alice Burato e Martina Corridori 1 D

Se io fossi...Due poesie nello stile di Cecco Angiolieri

Se io fossi elettricità

darei la scossa a tutte le autorità;

se io fossi molto potente

metterei in prigione ogni del inquente;

se io fossi un grande quadro

romperei la testa ad ogni ladro;

se io fossi un temporalone

manderei tuoni e saette al pigro fannullone;

se io fossi tempesta di sabbia

soffocherei tutti i bracconieri con molta rabbia;

se io fossi carbone ardente

brucerei la l ingua al bugiardo prepotente.

Mara Frigo 2C

Se io fossi i l sole smetterei di scaldare

e con i pianeti mi metterei a giocare,

se io fossi la luna dalla notte fuggirei

per ritornare di giorno dove apparire potrei,

se i fossi la notte farei prendere paura

a tutti gl i uomini con anima oscura,

se io fossi i l mondo diventerei migl iore

per non cadere nell ’abisso peggiore,

se io fossi crudele non so cosa farei

e nemmeno immaginarlo potrei.

Se sarò qualcuno sarà quel che sarà

Ma io sono Marco e vivo la mia vita qua,

nel presente.

Marco Azzini 2C

GIOVANI AUTORI

Page 19: Scuola, Sport & Società

Pag. 1 9ANNO II NUMERO II2012

Una giornata sulla neveLe nostre compagne in competizione sugli sciUna domenica di gare per gli alunni della scuola secondaria

I l giorno 8 febbraio noi ragazze di prima

media insieme a Martina, Sofia ed Elena di

terza dell ’ Istituto Comprensivo di Goito

abbiamo partecipato ad una gara di sci a

Pampeago. Siamo partite al le 6:1 5 del

mattino con il prof. Bassani ed altri ragazzi

del le superiori di Mantova (Belfiore, I tis,

Gonzaga) e dopo alcune ore di viaggio,

siamo arrivate a destinazione. Scese dal

pul lman ci siamo preparate e il nostro prof.

ci ha consegnato le casacche da indossare

durante la gara con il numero di partenza;

dopo aver fatto qualche discesa di riscalda-

mento, eravamo pronte per iniziare l ’atte-

sissima gara. Noi tutte abbiamo cercato di

dare il massimo. Sfortunatamente, a parte

una di noi, per motivi non chiari, siamo

state squalificate! Ma alla fine l ’ importante è

partecipare, infatti appena saputa la notizia

ci siamo messe a ridere! ! ! Dopo il pranzo in

un rifugio, siamo andate ad assistere alle

premiazioni dove c’erano molti ragazzi e

ragazze che erano riusciti a qualificarsi.

Purtroppo i nostri nomi non sono stati pro-

nunciati . . . Al le 1 5:00 siamo ripartite da

Pampeago. Eravamo stravolte ma felici e

alcune di noi hanno anche dormito!

Alle 1 8:00 siamo arrivate a Goito e abbia-

mo subito raccontato ai nostri genitori di

questa fantastica giornata sul la neve.

Anche se non ci siamo qualificate (anzi

siamo state squalificate), i l primo premio

per noi è stato i l divertimento!

Ringraziamo, quindi, i l prof. Bassani che ci

ha accompagnato in questa elettrizzante

avventura! Grazie!

Zoe Benatti 1 D, Anna Vaccari e Arianna Anversa

1 B

Soddisfazione per i giovani nuotatori goitesiMattinata alternativa per le gare di nuoto

Gli atleti di Goito ai campionati studenteschi di nuotoI l 1 4 febbraio siamo andati ai campionati

studenteschi di nuoto a Mantova. Ogni

partecipante era molto agitato! Arrivati al la

piscina Dugoni, abbiamo incontrato i nostri

compagni di al lenamento e hanno svolto

una gara molto competitiva, anche perché

in quell ’occasione gli avversari erano dei

loro amici. Li sosteneva un pubblico molto

caloroso, che ci ha incoraggiati per tutta la

gara. Prima di entrare in vasca, abbiamo

fatto un breve riscaldamento e subito dopo

una foto di gruppo. Diego Avona e Mati lde

Sangermano erano iscritti nei 50 m sti le

rana, la loro special ità, mentre Rachele

Bissoli , Luca Zampieri e Pietro Balasina nei

50 m sti le l ibero. Poco prima dell ’ inizio, in

tribuna è sceso il si lenzio per l ’avvio della

gara e lo speaker ha cominciato a elencare

i nomi dei partecipanti. Tutti hanno cercato

di dare il meglio perché volevano tornare a

scuola con qualche medaglia affinchè il prof

Bassani fosse orgoglioso dei suoi alunni. I

risultati sono arrivati : Mati lde Sangermano

e Diego Avona si sono classificati al terzo

posto nei 50m rana e quindi hanno portato

a casa un bel bottino di medaglie; Rachele

Bissoli al settimo posto nei 50m sti le l ibero,

Pietro Balasina al sesto e Luca Zampieri

al l ’ottavo nei 50m sti le l ibero. È stato

emozionante salire sul podio con la

medaglia al col lo e i l fotografo che ci

chiamava per una foto, è stato motivo

d’orgoglio inoltre rappresentare la scuola in

una manifestazione così importante.

Speriamo di ripetere questa esperienza

anche l’anno prossimo, con il professor

Bassani che ci ha sostenuto tanto. Rientrati

a scuola tutti erano curiosi circa l ’esito della

competizione e i vincitori hanno esclamato:

“Siamo stati grandi! ”

Diego Avona e Mati lde Sangermano 1 D

Page 20: Scuola, Sport & Società

GGiioorrnnaalliinnoo ssccoollaassttiiccoo ddeellll '' IIssttiittuuttoo CCoommpprreennssiivvoo ddii GGooiittoo

Pag. 20

Intervista alla scrittrice Elisabetta Tadiello,una nostra cara insegnante

Avevamo una scrittrice a scuola e non lo sapevamo, maappena si è rivelata ne abbiamo subito approfittato per farciraccontare alcuni aspetti di questa professione. Ecco alcunedelle domande che i ragazzi di 5° A - C hanno posto allaneo-scrittrice durante un’intervista a classi aperte:Come sì intitola il tuo libro e a quale genere appartiene?

I l l ibro si intitola “I l sanguedella luna” ed è di generefantasy, ma è adatto a lettoriadulti giacché si parla di l i-cantropi e ci sono dei mo-menti di violenza. Comeavete scelto il titolo? Io e lamia co-autrice, Elena Bertani,lo abbiamo scelto perché i l i-cantropi sono esseriinfluenzati dal la Luna e sonofra loro legati da un rapportodi sangue. Quali altri perso­naggi vi sono? E dov’èambientato? Ci sono li-cantropi, vampiri e muta-forma ed è ambientato sul

lago di Garda. Quanto hai impiegato a scriverlo? Intanto èun libro scritto a quattro mani in quanto l ’ho ideato con unamia carissima amica e abbiamo impiegato circa sei mesi perscriverlo, ed è un tempo piuttosto breve, dal momento chesolitamente servono anche anni di lavoro. Qual è stato ilmomento più emozionante per te? Sicuramente avere inmano il l ibro stampato e poi sentire i commenti di chi ha lettol ’ intera edizione o solo alcuni capitol i come quando è statomesso su facebook e sul blog. Dove hai trovato l’ispirazio­ne? Io sono una divoratrice di l ibri , soprattutto di generefantasy perciò la mia mente è allenata e padroneggia l 'argo-mento e poi attingo anche dalla vita quotidiana. Come si fa afar pubblicare un proprio libro? Noi siamo state moltofortunate perché in una fiera dell ’editoria a San Giorgio diMantova abbiamo conosciuto questa casa editrice di Lodi dinome Linee Infinite Edizioni, che ha accettato di leggere pri-ma alcuni capitol i , dopo circa quindici giorni ci ha chiestol ’ intero l ibro e dopo poche settimane ha voluto pubblicarlo.Hai intenzione di scrivere altri libri? Sì, io e la mia co-autri-ce ne stiamo scrivendo già i l seguito e ne abbiamo un altro

in progettazione. Come avete scelto i nomi dei perso­naggi? E’ sempre un momento molto importante la scelta delnome e si cerca di adattarlo al le caratteristiche del perso-naggio stesso, per esempio la nostra protagonista, Anastasia,doveva avere un nome ricco di storia e abbastanzaimportante. Ti hanno pagato per il tuo lavoro? Noi siamodue giovani scrittrici fortunate perché abbiamo incontrato de-gl i editori onesti che ci danno una percentuale sul le vendite,ma molto spesso i giovani scrittori devono contribuire al lespese della pubblicazione prima di iniziare a raccogliere ifrutti del loro lavoro. Hai avuto dei momenti in cui haipensato di non riuscirci oppure non sapevi cosa scrive­re? No, sia io che la mia amica del cuore, Elena Bertani,abbiamo scritto sia i l l ibro precedente sia questo per i l purodiletto dato dall ’argomento, perciò non pensavamo in alcunmodo alla pubblicazione. E’ accaduto tutto per scherzo grazieal commento favorevole di alcune amiche e al riscontro posi-tivo avuto poi su facebook. Come fai a fare la pubblicità allibro? Ed è presente il tutte le librerie? In gran parte cipensa la casa editrice ad organizzare le presentazioni etalvolta siamo andate fuori provincia. E’ presente ovviamente

nelle l ibrerie più importanti del l ’ I tal ia settentrionale, ma puòessere ordinato su prenotazione ovunque.Grazie, cara Elisabetta, del l ’opportunità che ci hai dato edella voglia di scrivere che ci hai trasmesso.

I ragazzi di 5° A e 5° CGoito, 8 marzo 201 2

Pag. 20 INTERVISTA