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Atti Parlamentari — 12979 — Camera dei Deputati IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 198 4 RESOCONTO STENOGRAFIC O 137 . SEDUTA DI GIOVEDÌ 17 MAGGIO 198 4 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I IND I DEL VICEPRESIDENTE ALDO ANIAS I INDIC E PAG. Missioni 1298 1 Disegni di legge : (Approvazioni in Commissioni) 13006, 1303 5 (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 1303 6 Disegno e proposta di legge (Seguito della discussione) : Conversione in legge del decreto - legge 17 aprile 1984, n . 70, concer- nente misure urgenti in materia d i tariffe, di prezzi amministrati e d i indennità di contingenza (1596) ; BASSANINI ed altri : Disciplina, a i sensi dell'articolo 77, ultimo comma, della Costituzione, dei rap - PAG . porti giuridici sorti sulla base de l decreto-legge 15 febbraio 1984, n . 10, non convertito in legge (1595) . PRESIDENTE 12987, 12988, 12989, 12990 , 12991, 12992, 12993, 12994, 12995, 13000 , 13001, 13002, 13003, 13004, 13006, 13007 , 13008, 13009, 13010, 13017, 13025, 13033 , 1303 5 BASSANINI FRANCO (Sin . Ind.), Relatore di minoranza 12992, 13097, 13017, 13021 , 1302 3 CAFIERO LUCA (Misto-PDUP) . . 12987, 1298 8 CALAMIDA FRANCO (DP) 12989, 13009, 1301 0 CAPANNA MARIO (DP) 1299 1 CARRUS NINO (DC), Relatore per la mag- gioranza 1299 5 GIANNI ALFONSO (Misto-PDUP), Rela - tore di minoranza 13025, 1303 3 [1-41 137.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 17 MAGGIO 1984 - legislature.camera.itlegislature.camera.it/_dati/leg09/lavori/stenograf... · POCHETTI MARIO (PCI) . 13001, 13002, 13008, 13023 POLLICE GUIDO (DP)

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Atti Parlamentari

— 12979 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 1984

RESOCONTO STENOGRAFICO

137 .

SEDUTA DI GIOVEDÌ 17 MAGGIO 198 4

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

IND I

DEL VICEPRESIDENTE ALDO ANIAS I

INDICE

PAG.

Missioni 1298 1

Disegni di legge :(Approvazioni in Commissioni) 13006, 1303 5(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 13036

Disegno e proposta di legge (Seguitodella discussione) :

Conversione in legge del decreto -legge 17 aprile 1984, n . 70, concer-nente misure urgenti in materia d itariffe, di prezzi amministrati e d iindennità di contingenza (1596) ;BASSANINI ed altri: Disciplina, a isensi dell'articolo 77, ultimocomma, della Costituzione, dei rap-

PAG .

porti giuridici sorti sulla base de ldecreto-legge 15 febbraio 1984, n .10, non convertito in legge (1595) .

PRESIDENTE 12987, 12988, 12989, 12990 ,12991, 12992, 12993, 12994, 12995, 13000 ,13001, 13002, 13003, 13004, 13006, 13007 ,13008, 13009, 13010, 13017, 13025, 13033 ,

13035BASSANINI FRANCO (Sin. Ind.), Relatore

di minoranza 12992, 13097, 13017, 13021 ,13023

CAFIERO LUCA (Misto-PDUP) . . 12987, 12988CALAMIDA FRANCO (DP) 12989, 13009, 1301 0CAPANNA MARIO (DP) 12991CARRUS NINO (DC), Relatore per la mag-

gioranza 12995GIANNI ALFONSO (Misto-PDUP), Rela -

tore di minoranza 13025, 1303 3

[1-41

137.

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Atti Parlamentari

— 12980 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 1984

PAG.

GORIA GIOVANNI, Ministro del tesoro .13021 ,13033, 13034

GORLA MASSIMO (DP) 12991, 1301 0NAPOLITANO GIORGIO (PCI) 12994PAllAGLIA ALFREDO (MSI-DN) 12993, 13004 ,

13008PEGGIO EUGENIO (PCI), Relatore di mi-

noranza . . . 12995, 13001, 13002, 1302 1POCHETTI MARIO (PCI) . 13001, 13002, 13008 ,

13023POLLICE GUIDO (DP) 12900RONCHI EDOARDO (DP) 12900Russo FRANCO (DP) 12989SPAGNOLI UGO (PCI) . . 13000, 13003, 13004 ,

1303 5TAMINO GIANNI (DP) . . 12988, 13007, 13010VALENSISE RAFFAELE (MSI-DN), Rela-

tore di minoranza 13010

Proposte di legge :(Annunzio) 1298 1(Approvazioni in Commissioni) 13006,

1303 5(Assegnazione a Commissione in sed e

referente) 13036

Proposte di legge di iniziativa regio-nale :

(Annunzio) 1298 1

Proposta di modificazione al regola -mento della Camera :

(Annunzio) 12982

PAG .

Interrogazioni, interpellanze e mo-zioni:

(Annunzio) 13037

Risoluzioni :(Annunzio) 13037

Consigli regionali :(Trasmissione di documenti) 12982

Per l' inserimento di nuove materi eall'ordine del giorno :

PRESIDENTE 1298 1SPAGNOLI UGO (PCI) 1298 1

Per un richiamo al regolamento:PRESIDENTE 12982BASSANINI FRANCO (Sin. Ind .) 1298 3POCHETTI MARIO (PCI) 12982

Richiesta ministeriale di parere parla-mentare, ai sensi dell'articolo 1della legge n. 14 del 1978 13006

Votazione segreta 12983

Ordine del giorno della seduta di do -mani 13037

Trasformazione di un documento delsindacato ispettivo 13037

SEDUTA PRECEDENTE N . 136 — DI MERCOLEDÌ 16 MAGGIO 1984

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Atti Parlamentari

— 12981 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 1984

La seduta comincia alle 9 .

GIANCARLA CODRIGNANI, Segretario,legge il processo verbale della seduta d iieri .

(È approvato) .

golamento, i deputati Andreatta, An-dreotti, Bruno Bosco, Pier FerdinandoCasini, D 'Acquisto, Grippo, Martinazzoli ,Pisanu, Quarta, Scotti e Soddu sono i nmissione per incarico del loro ufficio .

Annunzio di proposte di legge .

Per l'inserimento di nuove materieall'ordine del giorno.

PRESIDENTE. Chiedo all 'onorevoleSpagnoli se mantenga la sua richiesta diinserimento di nuove materie all'ordinedel giorno dell 'Assemblea, ai sensi dell'ar-ticolo 27, secondo comma, del regola -mento .

UGO SPAGNOLI . Insisto, signor Presi -dente, per la votazione della richiestad'inserimento di progetti di legge all'or -dine del giorno . Non insisto, invece, sull arichiesta di inserimento all'ordine de lgiorno delle autorizzazioni a procedere .

PRESIDENTE. Decorre dunque daquesto momento il termine di preavviso ,previsto dall'articolo 49, quinto comma ,del regolamento, per la votazione segretamediante procedimento elettronico .

Missioni.

PRESIDENTE . Comunico che, a norm adell'articolo 46, secondo comma, del re -

PRESIDENTE. In data 16 maggio 1984sono state presentate alla Presidenz ale seguenti proposte di legge dai depu-tate :

FALCIER ed altri: «Norme sulla mobilit àdei pubblici dipendenti» (1686) ;

NICOTRA ed altri: «Modifica dell'articolo57 del decreto del Presidente della Repub -blica l o dicembre 1949, n. 1142, concer-nente la formazione del catasto edilizi ourbano» (1687) ;

NICOTRA ed altri: «Norme per la costru-zione di impianti civili e industriali »(1688) .

Saranno stampate e distribuite .

Annunzio di proposte di legg edi iniziativa regionale .

PRESIDENTE. In data 16 maggio 1984 ,il consiglio regionale della Lombardia h atrasmesso alla Presidenza le seguenti pro-poste di legge:

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— 12982 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 198 4

«Istituzione della provincia di Lecco »(1689) ;

«Istituzione della provincia di Lodi»(1690) .

Saranno stampate e distribuite .

Annunzio di una proposta di modifica -zione al regolamento della Camera .

PRESIDENTE. In data 16 maggio 1984 ,

è stata presentata alla Presidenza la se-guente proposta di modificazione al rego-lamento della Camera dei deputati :

SULLO ed altri: «Istituzione della Giuntaper gli affari europei e modifica dell'arti-colo 126 del regolamento della Camera »(doc . II, n . 16) .

Questa proposta sarà stampata, distri-buita e deferita alla Giunta per il regola -mento .

Trasmissione di document ida consigli regionali .

PRESIDENTE . Nel mese di aprile sonopervenute mozioni, ordini del giorno erisoluzioni dai consigli regionali dell'Emi-lia-Romagna, del Lazio e del Piemonte .

Questi documenti sono stati trasmess ialle Commissioni competenti per materiae sono a disposizione dei deputati pressoil Servizio Commissioni bicamerali e af-fari regionali .

Per un richiamo al regolamento .

MARIO POCHETTI. Chiedo di parlareper un richiamo al regolamento .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARIO POCHETTI. Signor Presidente ,voglio ricordare che nella seduta antime-ridiana del 3 aprile 1984, a propositodella missione di un deputato, fu solle-vato il problema della interpretazione

dell'articolo 46 del regolamento, second oil quale i deputati che sono impegnati pe rincarico avuto dalla Camera, fuori dall asua sede, sono computati come presentiper fissare il numero legale e quindi con-siderati in missione . Poiché tuttavia intempi recenti è accaduto che siano stati igruppi a segnalare i nominativi dei depu-tati da inserire tra quelli in missione ,vorrei soltanto far presente che sarebb eforse opportuno esperire un accerta -mento prima di dichiarare in missione ideputati per i quali sono pervenute le re-lative richieste .

PRESIDENTE. Onorevoli Pochetti ,esiste una costante e lunga prassi inter-pretativa dell'articolo 46, secondocomma, del regolamento. Se non erro,comunque, recentemente è stato l'onore-vole Bassanini a sollevare la questionedella sua interpretazione . Credo tuttavi aopportuno che di essa sia investita l aGiunta per il regolamento, affinché ogn idubbio interpretativo venga risolto e nonsiano dichiarati in missione deputati chenon lo siano e si proponga una nuova epiù chiara formulazione dell'articolo 46

che renda più preciso il concetto di mis-sione .

In quel momento, probabilmente, do-vrà affrontarsi il problema dei deputat iammalati che, allo stato attuale, non pos-sono essere riconosciuti in missione (e ci òmi pare assurdo) .

Mi sembra tuttavia che, fino a quandola Giunta non si sia pronunciata (e do-vremmo avere un po' di tranquillità pe rriunirla), il modo migliore di procederesia quello di fare l'appello dei deputati inmissione, prima di dichiarare il risultat odi una votazione .

In ogni modo, appena sarà terminat aquesta vicenda, mi impegno a prospettarealla Giunta per il regolamento la que-stione dell'interpretazione dell'articolo 46

per trovare una formulazione migliore d iquella attuale .

FRANCO BASSANINI. Chiedo di par -lare .

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— 12983 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 1984

PRESIDENTE . Su che cosa, onorevoleBassanini?

FRANCO BASSANINI . Presidente, m iscusi, ma visto che dobbiamo aspettar equalche minuto prima della votazione . . .

PRESIDENTE . Onorevole Bassanini, i ospero di poter sospendere la seduta al -meno un quarto d'ora !

FRANCO BASSANINI . Signor Presidente ,la questione posta ora è ovviamente rile-vante ai fini dell'esito della votazione ch eavverrà tra qualche minuto. Il regola-mento non contempla il concetto di «as-sente giustificato» ai fini del computo delnumero legale ; in altre parole i colleghiassenti in quanto malati possono aver emille ragioni per essere ritenuti assent igiustificati, ma, ai fini del numero legale ,non possono essere considerati in mis-sione . Sono in missione, invece, solo i de -putati impegnati per incarichi di rappre-sentanza conferiti dalla istituzione Go-verno o dalla istituzione Parlamento, esoltanto ciò consente di abbassare i lquorum relativo al numero legale .

Da questo punto di vista, non mi pareche possa essere consentito, allo stat odella norma regolamentare, di equipa-rare alle assenze per incarichi ricevuti ,che incidono sulla determinazione del nu -mero legale le assenze dovute ad altri in -carichi, che pure possono essere giustifi-cati moralmente e, direi, anche politica -mente, ma che non consentono di abbas -sare il quorum per la legalità delle delibe-razioni di questa Assemblea .

PRESIDENTE. Onorevole Bassanini, l eribadisco quanto già detto all'onorevolePochetti . Al riguardo sussiste da lunghis -simo tempo una prassi consolidata, giàesistente quando ho assunto la Presidenzadella Camera. Tale prassi non può oraessere modificata poiché, come è statorilevato in altre circostanze, non si cam-biano le regole quando il gioco è i ncorso .

Sospendo quindi la seduta in attesa deldecorso del regolamentare termine di

preavviso per la votazione segreta me-diante procedimento elettronico .

La seduta, sospesa alle 9,10 ,è ripresa alle 9,30.

Votazione segreta .

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta, mediante procedimento elettro-nico, sulla richiesta Spagnoli di inseri-mento, ai sensi dell'articolo 27 del regola -mento, di progetti di legge all'ordine de lgiorno dell'Assemblea .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Procedo all'appello dei deputati in mis-sione .

(Segue l 'appello) .

Risultano dunque in missione 15 depu-tati .

Comunico il risultato della votazione .

Presenti e votanti 305Maggioranza dei tre quart i

dei votanti 23 1Voti favorevoli 1 6Voti contrari 289

Sono in missione 15 deputati .

(La Camera respinge) .

Hanno preso parte alla votazione :

Abete Giancarl oAiardi Albert oAlagna EgidioAlberini GuidoAmadei Giusepp eAmalfitano Domenic oAmato Giulian oArnodeo Natal eAndò SalvatoreAndreoni GiovanniAngelini Piero

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— 12984 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 1984

Aniasi AldoAnselmi TinaArisio Luig iArmato Baldassar eArmellin LinoArtese VitaleArtioli RossellaAstone Giusepp eAstori GianfrancoAugello Giacom oAzzaro GiuseppeAzzolini Luciano

Balestracci Nell oBalzamo VincenzoBalzardi Piero AngeloBambi MorenoBarbalace FrancescoBaslini AntonioBattaglia Adolf oBattistuzzi PaoloBecchetti ItaloBenedikter JohannBernardi GuidoBianchi FortunatoBianchi di Lavagna VincenzoBianchini Giovann iBianco Gerard oBiasini OddoBisagno TommasoBodrato GuidoBogi GiorgioBonalumi Gilbert oBonetti AndreaBonfiglio AngeloBorgoglio FeliceBorri AndreaBorruso AndreaBortolani FrancoBosco Manfred iBotta GiuseppeBozzi AldoBressani PiergiorgioBriccola Ital oBrocca BeniaminoBruni Francesco

Caccia PaoloCafarelli FrancescoCaldoro AntonioCampagnoli MarioCapria Nicola

Carelli RodolfoCarlotto NataleCaroli GiuseppeCarpino Antoni oCarrus NinoCasalinuovo MarioCasati FrancescoCasini CarloCastagnetti GuglielmoCattanei FrancescoCavigliasso PaolaCiaffi AdrianoCiampaglia AlbertoCiccardini BartoloCifarelli Michel eCirino Pomicino PaoloCitaristi Severin oCobellis Giovann iColombo EmilioColoni SergioColucci FrancescoColzi OttavianoComis Alfred oContu FeliceCorreale Paol oCorsi UmbertoCosta RaffaeleCresco Angel oCristofori Adolfo

D'Aimmo Florind oDal Castello Mari oDal Maso Giusepp eD'Aquino SaverioD'Acquisto MarioDe Carli Francesc oDell 'Andro Renat oDell'Unto Pari sDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDe Rose EmilioDi Donato GiulioDiglio PasqualeDi Re CarloDrago AntoninoDujany Cesare Amato

Ebner Michae lErmelli Cupelli Enrico

Facchetti GiuseppeFalcier Luciano

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— 12985 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 1984

Faraguti LucianoFelisetti Luigi DinoFerrari BrunoFerrari GiorgioFerrari Mart eFerrari SilvestroFerrarini GiulioFiandrotti FilippoFincato Grigoletto Laur aFioret MarioFiori PublioFiorino FilippoFontana GiovanniForlani ArnaldoFormica RinoFornasari GiuseppeForte FrancescoFortuna Lori sFoschi FrancoFoti LuigiFranchi RobertoFusaro Carlo

Galasso GiuseppeGalloni GiovanniGaravaglia Maria PiaGargani Giusepp eGarocchio AlbertoGaspari RemoGava Antoni oGenova SalvatoreGhinami AlessandroGioia Luig iGitti Tarcisi oGorgoni Gaetan oGoria GiovanniGullotti Antonin oGunnella Aristide

Ianniello MauroIntini Ugo

Labriola SilvanoLa Ganga GiuseppeLagorio LelioLamorte PasqualeLa Penna GirolamoLa Russa VincenzoLattanzio VitoLega SilvioLenoci ClaudioLigato Lodovico

Lo Bello Concett oLobianco ArcangeloLodigiani OresteLombardo Antonin oLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco Pietr o

Malfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iMammì OscarManca Enric oManchinu AlbertoMancini VincenzoManfredi Manfred oMannino CalogeroMarianetti AgostinoMartelli Claudi oMartinazzoli MinoMarzo BiagioMassari RenatoMastella ClementeMattarella SergioMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMemmi Luig iMerollì CarloMicheli FilippoMisasi RiccardoMonducci Mari oMonfredi NicolaMongiello Giovann iMora GiampaoloMoro Paolo EnricoMundo Antonio

Napoli VitoNenna D 'Antonio AnnaNicolazzi FrancoNicotra Benedett oNucci Mauro Anna Maria

Olcese VittorioOrsenigo Dante OresteOrsini BrunoOrsini Gianfranco

Paganelli EttorePasqualin ValentinoPatria RenzoPatuelli AntonioPellicanò Gerolamo

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— 12986 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 1984

Pellizzari GianmarioPerrone Antonin oPerugini PasqualePicano AngeloPiccoli FlaminioPiermartini Gabriel ePiredda MatteoPiro Francesco -Poggiolini Danil oPortatadino CostantePoti Damian oPreti Luigi

Quieti Giuseppe

Rabino GiovanniRadi LucianoRaffaelli MarioRavaglia GianniRavasio RenatoRebulla Lucian oReggiani AlessandroReina GiuseppeRicciuti RomeoRighi LucianoRinaldi Luig iRiz RolandRocchi RolandoRocelli GianfrancoRognoni Virgini oRomano DomenicoRomita Pier Luig iRosini GiacomoRossattini StefanoRossi Albert oRossi di Montelera LuigiRubino Raffael eRuffini AttilioRuffolo GiorgioRusso FerdinandoRusso GiuseppeRusso Raffaele

Sacconi MaurizioSalerno Gabriel eSanese NicolaSangalli CarloSanguineti Mauro AngeloSantarelli GiulioSantini RenzoSantuz GiorgioSanza Angelo Maria

Saretta GiuseppeSarti AdolfoSavio GastoneScaglione NicolaScaiola Alessandr oScàlfaro Oscar Luig iScarlato GuglielmoScovacricchi Martin oSegni Mariott oSenaldi CarloSeppia MauroSerrentino PietroSignorile ClaudioSilvestri GiulianoSinesio GiuseppeSodano GiampaoloSorice VincenzoSpagnoli UgoSpini ValdoStegagnini BrunoSterpa Egidi oSullo Fiorentin oSusi Domenico

Tassone MarioTempestini Francesc oTesini Giancarl oTesta AntonioTiraboschi AngeloTramarin AchilleTrappoli Franco

Urso SalvatoreUsellini Mario

Vecchiarelli BrunoVentre AntonioVernola Nicol aVincenzi BrunoViscardi MicheleVisentini Brun oViti VincenzoVizzini Carlo Michel e

Zamberletti GiuseppeZambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZanone ValerioZarro GiovanniZolla Michele

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— 12987 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 198 4

Zoppi PietroZuech GiuseppeZurlo Giuseppe

Sono in missione :

Andreatta Beniamin oAndreotti GiulioBaghino FrancescoBosco BrunoCabras PaoloCasini Pier FerdinandoGrippo UgoMatarrese AntonioMuscardini Palli CristianaPandolfi Filippo Mari aPisanu GiuseppeQuarta NicolaScotti VincenzoSoddu PietroTassi Carlo

Seguito della discussione del disegno d ilegge: Conversione in legge del de-creto-legge 17 aprile 1984, n. 70, con-cernente misure urgenti in materia ditariffe, di prezzi amministrati e di in-dennità di contingenza (1596) e dellaconcorrente proposta di legge : Bassa-nini ed altri: Disciplina, ai sens idell'articolo 77, ultimo comma dellaCostituzione, dei rapporti giuridic isorti sulla base del decreto-legge 1 5febbraio 1984 n. 10, non convertito i nlegge (1595).

PRESIDENTE . L 'ordine del giornoreca il seguito della discussione del di -segno di legge: Conversione in legge de ldecreto-legge 17 aprile 1984, n . 70, con-cernente misure urgenti in materia di ta-riffe, di prezzi amministrati e di inden-nità di contingenza, e della concorrent eproposta di legge : Bassanini ed altri : Di-sciplina, ai sensi dell'articolo 77, ultimocomma, della Costituzione, dei rapport igiuridici sorti sulla base del decreto-legg e15 febbraio 1984, n. 10, non convertito inlegge .

LUCA CAFIERO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Voglia indicarne il mo-tivo .

LUCA CAFIERO. Sull'ordine dei lavori,signor Presidente .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

LUCA CAFIERO . Intendo annunciare i lritiro di numerosi nostri emendamenti ,per l 'esattezza di 137 emendamenti su u ntotale di 187 . Solo poche parole per spie -gare le ragioni di questa nostra decisione .Abbiamo appreso, come tutti, che il Go-verno ha deciso di ricorrere ancora unavolta alla questione di fiducia, rinno-vando in tal modo un atteggiamento e dun metodo che sono insieme gravi, peri -

i colosi e sbagliati . La motivazione addottadal Governo è che si tratterebbe di unafiducia per fini antiostruzionistici . Ciò èpalesemente falso, non solo perché i fatt idimostrano che sino ad ora non vi è stat onessun comportamento e nessun intent oostruzionistico da parte delle opposizioni ,ma perché tutti sanno che il motivo vero èun altro: il Governo non si fida della pro-pria maggioranza e teme che molti emen-damenti, per la loro natura convincente ,equa e popolare, possano venire appro-vati . Di qui la decisione di espropriareancora una volta la Camera del suo diritt odi votare, ed in ultima analisi di deciderea ragion veduta ed in maniera articolata .Ecco, colleghi, chi veramente causa l aparalisi effettiva del Parlamento !

Noi ritiriamo una parte dei nostriemendamenti, mantenendo solo quell istrettamente indispensabili, quelli checomportano le modifiche più rilevanti evorrei dire più ovvie e generalmente ri-chieste, non solo qui dentro, ma anche da lsindacato, dai lavoratori, da una part eassai grande del paese . Ritiriamo gli altr iemendamenti, per dimostrare, se ve n efosse ancora bisogno, la pretestuosa fal-sità delle ragioni del Governo . Ma lo fac-ciamo anche per un secondo motivo ,forse ancor più importante e di rilievo . Lofacciamo perché non vengano preclusi gli

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Atti Parlamentari

— 12988 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 198 4

ordini del giorno, sui quali noi inten-diamo si eserciti il diritto di voto, espro-priato all'Assemblea da parte del Govern oe per ricordare a tutti che certament edecidere si deve, ma nel Parlamento enon contro il Parlamento . (Applausi deideputati del PDUP e all'estrema sinistra) .

Enuncerò ora rapidamente gli emenda-menti che ritiriamo . . .

PRESIDENTE . Mi scusi, onorevole Ca-fiero, è opportuno che ne trasmettal'elenco alla Presidenza .

LUCA CAFIERO. Sta bene, signor Presi -dente .

GIANNI TAMINO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIANNI TAMINO. Chiedo anch 'io la pa-rola, signor Presidente, per annunciare ilritiro di buona parte degli emendament ipresentati dal gruppo di democrazia pro-letaria, che portano anche la mia firm a(Rumori al centro) . Vorrei, se fosse possi-bile, un po' di attenzione da parte dellamaggioranza, che si affretta poi a stru-mentalizzare certe cose .

PRESIDENTE . Continui, continui, ono-revole Tamino, la maggioranza sarà cer-tamente più attenta, perché il prosiegu odel suo discorso sarà interessante pe rtutti .

GIANNI TAMINO. Parlavo degli emenda -menti che recano la mia firma e che ri-tiro. Altrettanto faranno gli altri deputat idel gruppo di democrazia proletaria .

Dato l'elevato numero degli emenda-menti, annuncio che quelli non ritirat ivengono indicati alla Presidenza in quest omomento; si intendono così ritirati tutt igli altri, i cui numeri non sto adesso qui aleggere, perché altrimenti andremm oavanti per un bel pezzo ; vi faccio grazia d iquesta lettura .

Questa decisione è coerente con la di -chiarata intenzione — e quindi con l econseguenti iniziative fin qui assunte

dalla mia parte politica — di impedirecon tutti gli strumenti regolamentari pos-sibili l'ingiustificato blocco della scal amobile deciso unilateralmente dal Go-verno prima con il decreto-legge n . 10 eora con la emanazione di un decreto-legge sostanzialmente uguale .

Come la presentazione di un gran nu-mero di emendamenti costituiva uno stru -mento regolamentare per sottolinearel'impegno con il quale i deputati di demo-crazia proletaria intendevano opporsi a ldisegno antipopolare del Governo Craxi ,mentre restavamo tuttavia pronti a rive-dere la nostra tattica — e lo abbiam odichiarato più volte in quest'aula, e diret-tamente al Governo — di fronte però aconcrete proposte di modifica sostanzialee sostanziosa del decreto ; così oggi di-venta necessario ritirare buona parte d iquegli emendamenti per continuare a dattuare la nostra intenzione di opporci aquesto provvedimento .

L'annuncio ufficiale da parte del Go-verno nella riunione dei presidenti d igruppo di voler porre la questione di fi-ducia sull'articolo unico del disegno dilegge di conversione del decreto-legge n .70 ci pone nella condizione di ritirar equegli emendamenti che potrebbero co-stituire ostacolo alla successiva votazionedi ordini del giorno, presentati in grannumero da più gruppi parlamentari .Siamo convinti che il Governo sia co-stretto a ricorrere alla fiducia esclusiva -mente perché incapace di controllare ideputati nella sua maggioranza di front ead emendamenti ragionevoli, rispondent ia criteri di giustizia sociale, proposti ,oltre che dalle opposizioni, anche da set -tori della maggioranza e dall'insiem edelle organizzazioni sindacali e non cert oa causa del gran numero di emendament ipresentati dai gruppi di opposizione .

Proprio per questo motivo riteniamodoveroso non solo continuare a condurreuna ferma opposizione, con tutti gli stru-menti possibili — per esempio attraversogli ordini del giorno — ma anche garan-tire all'opposizione e, si badi bene, allamaggioranza, la possibilità di esprimers ianche con il voto sui temi economici e

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politici già oggetto di molti emendament iche non saranno messi in votazione acausa della posizione della questione d ifiducia, ma che sono presenti anche i nmolti ordini del giorno, che auspichiamovengano approvati . Questo perché vo-gliamo sperare — anche se, date le carat-teristiche del dibattito in questi giorni ,sperare è diventato veramente assai diffi-cile —, vogliamo sperare, dicevo, che l aragione abbia la meglio sull'arroganza diquesto Governo (Applausi dei deputati de lgruppo di democrazia proletaria eall'estrema sinistra) .

FRANCO RUSSO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO RUSSO. Signor Presidente, i de -putati del gruppo di democrazia prole-taria hanno ritirato 3 mila emendamenti ,mantenendone solamente 53 per consen-tire alla Camera di portare avanti la di-scussione sul decreto in esame . Il Presi -dente Craxi ci ha in questi giorni nuova -mente ammannito una lezione circa il la-voro del Parlamento, che approverebbesemplicemente leggi sul prosciutto Sa nDaniele o sui molluschi. Forse la battagliacontro il decreto-legge che taglia la scal amobile non è attività parlamentare? L'at-tività del Parlamento che difende le con -dizioni dei lavoratori non è forse parte delprocesso decisionale all ' interno di questopaese?

Ebbene, io dico che la maggioranza h arinunciato in questi mesi ai suoi diritt iperché, come gli esperti sanno, vi sareb-bero stati tutti i mezzi (l'articolo 85 delregolamento, per esempio) per poter di-scutere, inanellare e battere, se la maggio -ranza fosse stata compatta, gli emenda -menti del gruppo di democrazia proleta-ria. Signor Presidente, il Parlamento nonè qui solo per mettere timbri ; e vorrei direal senatore Fabbri, che al congresso d iVerona ha citato Ortega y Gasset, che ame stamattina è venuta in mente un afrase di Ortega y Gasset . Voi che vi rifat eai teorici, sapete cosa diceva Ortega yGasset? «Quando ai dirigenti discreti si

sostituiscono dirigenti focosi» — come inquesto caso Craxi — «giorni bui si prepa-rano per la democrazia!» (Applausi deideputati del gruppo di democrazia prole-taria e all'estrema sinistra) .

FRANCO CALAMIDA . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO CALAMIDA. Onorevole Presi -dente, riconfermo i giudizi che i com-pagni hanno espresso e a mia volta ritir ola parte di emendamenti che portano l amia firma, salvo quelli che sono stati indi-cati e consegnati alla Presidenza .

La ragione è fondamentalmente questa :rafforzare lo strumento ostruzionistico ela lotta per la caduta del decreto . Ci èstato detto da parte del Governo, e dellamaggioranza, che su questo decreto vi er ail consenso di almeno una parte dei sin-dacati ; ora vogliamo indicare (pur avend oposizioni critiche su quanto i sindacat ihanno proposto in queste settimane) all amaggioranza e al Governo, ma soprat-tutto al paese, che questo decreto nondispone oggi di alcun consenso da part edi alcuna delle organizzazioni sindacali ,neppure di questo, non certo di quello de iconsigli di fabbrica . Nessuna delle recent irichieste è stata recepita, neppure di-scussa. Il Governo e la maggioranza s isono chiusi in un arroccamento che aquesto punto è isolamento, ed è quest oche vogliamo far emergere con chiarezza .È in crisi una politica imposta contro l asocietà, il salario, il lavoro ; è in crisi i lGoverno. Ne indico una ragione : al con-gresso socialista, col segretario Craxi in -coronato in Verona nell'anno di grazi a1984, con la benedizione del reverend oBaget Bozzo, il potere si è legittimato co lpotere, siamo al post-medioevale . Perforza si nega al Parlamento il suo ruolo, s ichiede tutto il potere all'esecutivo, s icerca di imporre che il decreto contr ol'occupazione e il salario sia approvat oper acclamazione in questa aula . Questo èil significato della richiesta di fiducia, è i lblocco della discussione su una politic ache non ha la fiducia del paese, dei lavo -

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ratori, dei consigli e neppure di tutta l amaggioranza! Noi ci battiamo per la scon-fitta del decreto perché questa politic ache non funziona porta la società e l ademocrazia al degrado . Sono stato pre-ciso e sintentico! (Applausi dei deputati delgruppo di democrazia proletaria,all'estrema sinistra, dei deputati de lgruppo della sinistra indipendente e de ideputati del PDUP) .

EDOARDO RONCHI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

EDOARDO RONCHI . Signor Presidente ,colleghi, rappresentanti del Governo, in-tervengo come i miei colleghi e compagn iper annunciare il ritiro della grande part edei nostri emendamenti e la conferma ,invece, di altri .

Ieri siamo stati dal sottosegretari oAmato per dimostrare che il Parlamento ,o almeno una parte di esso, non sololavora, ma intende anche trasferirenell'ambito del Governo una parte dell asua attività. Devo dire che il sottosegre-tario ci ha accolti con una certa genti-lezza e ci ha esposto alcune considera-zioni che io ritengo utile riprendere qui eche ci hanno convinti a restare un po' d ipiù nel suo ufficio proprio per approfon-dire la questione . Il sottosegretario Amatoci diceva che la fiducia veniva posta per -ché questa Camera non era in grado d idecidere entro un periodo ragionevole .Questo avveniva in seguito al fatto che l amaggioranza aveva fatto blocco e non in -tendeva modificare in nessun puntoquesto decreto-legge; badate, in nessu npunto, non solo in quelli proposti dall'op-posizione, ma in nessun punto sia diquelli proposti dagli interlocutori sinda-cali, privilegiati fino a ieri da questo Go-verno, sia di quelli che parevano fars istrada all'interno della stessa maggio-ranza. Era quindi chiaro — ed è chiaro —che la questione di fiducia viene posta pe rbloccare la stessa maggioranza ; prima an -cora che per impedire o per cercare d iimpedire all'opposizione di esercitare i lsuo ruolo, si chiede la fiducia per impe-

dire alla stessa maggioranza di dare unapporto costruttivo .

Prima vi è stata l'identificazione d iquesto leader con tutto lo schieramentopolitico; ed ora vi è la soprapposizione neiconfronti della stessa maggioranza, l'ap-piattimento di ogni forma di dialettic apolitica all'interno della stessa maggio-ranza.

Se questa prassi continuasse, noi sa-remmo ostaggio non solo di una lineapolitica sbagliata, contro la quale ci bat-tiamo con coerenza, ma di un modo d ifare politica e di governare che certa-mente ha poco di democratico. Con lanostra battaglia politica intendiamo ,quindi, sollecitare l'attenzione dell'opi-nione pubblica e delle forze democrati-che, perché si sta aprendo o si è apertauna vera emergenza per la democrazianel nostro paese . Di questo stiamo par-lando e per questo ci batteremo a fondo,perché si prenda coscienza di questaemergenza e vengano battuti atteggia -menti politici, scelte e culture che ri-schiano di affossare la democrazia ed i lParlamento (Applausi dei deputati de lgruppo di democrazia proletaria ,all'estrema sinistra, dei deputati de lgruppo della sinistra indipendente e de ideputati del PDUP) .

GUIDO POLLICE. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GUIDO POLLICE. Signor Presidente ,come hanno già detto i colleghi del mi ogruppo, abbiamo chiesto la parola, a isensi degli articoli 41 ed 86 del regola-mento, per annunciare il ritiro di granparte dei nostri emendamenti per toglierequalsiasi argomentazione speciosa aquesta maggioranza incapace .

Ieri, per l'ennesima volta, con la lor ocontinuata e reiterata assenza, i rappre-sentanti della maggioranza hanno dimo-strato incapacità e mancanza di volont àdi lavorare per il paese .

Noi ritiriamo gran parte dei nostr iemendamenti anche per evitare la preclu-sione degli ordini del giorno da noi pre-

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sentati e soprattutto per continuare u nlavoro politicamente incalzante ed impe-dire a questa maggioranza di trovare giu-stificazioni che, comunque, non reggonoall'intelligenza e al buon senso dell agente .

Sanno tutti che la questione di fiduci acome già in passato verrà posta solo perrisolvere i problemi e le contraddizion iinterne alla stessa maggioranza . Non visono scuse che reggono . Avete ottenuto inquesti giorni i più brillanti risultati dellavostra storia . All'inizio di questa vicend adel decreto-legge vi era un sindacato chediscuteva e portava argomentazioni ,anche se su molte di esse noi eravam od 'accordo. Uscite da questa vicenda conun sindacato spaccato, con una CGIL di-visa e soprattutto con la UIL e la CISL ch enon portano a casa assolutamente nulla ,neppure un minimo delle richieste ch eavevano sostenuto .

Questo è il risultato dell'azione dell amaggioranza e del Governo, questo il ri-sultato di una coalizione che ormai no nha alcun rapporto con il paese reale e conla società civile .

Se questa è la vostra volontà, il vostrocammino e la vostra intenzione, non tro-verete certamente delle scuse per giustifi-care tutto ciò . Vi saranno forze politiche esociali che continueranno a battersi nelParlamento e nel paese perché questa è larealtà ed il vero volto del paese (Applaus idei deputati del gruppo di democrazia pro-letaria e all'estrema sinistra) .

MARIO CAPANNA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARIO CAPANNA. Quando noi di demo-crazia proletaria avevamo presentatocirca 3 mila emendamenti, eravamo con-vinti che esistessero 2.223 ragioni (2 .223 èil numero della tessera di affiliazione d iPietro Longo alla P2) (Applausi dei depu-tati del gruppo di democrazia proletaria) ;ma adesso se ne è aggiunta un'altra .

È per motivi tecnici, come già hann osottolineato i miei compagni, che riti -riamo i nostri emendamenti ; in base, cioè,

ad una tattica che, essendo mutata la si-tuazione con l'intenzione ufficialment eproclamata dal Governo di porre la que-stione di fiducia, ci induce a questo ac-corto ritiro per poter sviluppare con mag-giore incisività la lotta parlamentarecontro il Governo usando fino in fondo gl istrumenti regolamentari, in particolaretramite gli ordini del giorno: una lotta ,quindi, volta a prolungare artificiosa -mente la discussione, ma ad approfon-dirla nonostante la ghigliottina della fi-ducia che il Governo vuole porre .

Da politici accorti, ci è parso doveros oprocedere a questo adeguamento tattico.Siamo molto lieti in questo modo di es-sere in prima fila in un'azione tendente asvergognare il Governo, che non si fa pi ùcarico delle istanze di giustizia e di equitàdei lavoratori .

Sono proclamati degli scioperi, che ve-dranno la presenza massiccia dei lavora-tori, sia in Piemonte, sia — e questo pu òinteressare più da vicino i democristian i— nel Veneto. Questi fatti sono emblema-tici della grande attenzione con la qual emilioni di lavoratori del nostro paese se-guono quanto avviene nelle aule parla-mentari ; questo dà forza all 'opposizionedi sinistra, alle sue grandi ragioni controquesto piccolo e meschino decreto -legge .

Noi oggi sentiamo in modo profond oun dovere democratico essenziale, quell odi affossare questo Governo, che tral'altro dimostra di avere paura di sestesso, paura della propria ombra. Questaè la ragione per cui si intende porre laquestione di fiducia! (Applausi dei depu-tati del gruppo di democrazia proletaria eall'estrema sinistra) .

MASSIMO GORLA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MASSIMO GORLA. Signor Presidente ,con la decisione che è già stata illustrat adai miei compagni, il gruppo di demo-crazia proletaria ha inteso rendere an-cora più dura ed intransigente la propriabattaglia, impegnando ogni mezzo per

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impedire che questo sconcio di decreto -legge arrivi alla conversione in legge .Questo è il significato della nostra scelta ,ed è per questo che abbiamo parlato d iuna oculata scelta tecnica per supportar ela caduta di questo decreto .

Non è un mistero per nessuno la rela-zione che esiste tra emendamenti ed or-dini del giorno, cioè il fatto che la reie-zione di emendamenti preclude la presen-tazione di ordini del giorno che ne ripren-dono il contenuto. E poiché gli ordini de lgiorno saranno l'ultima forma di espres-sione della Camera, dopo la decisione ma-turata dal Governo di porre la questionedi fiducia, noi ci siamo fatti carico anchedi rendere possibile questo unico ed ul-timo atto di decenza da parte di un Par-lamento soffocato dall'arroganza dell edecisioni governative .

L'ulteriore atto di arroganza di questoGoverno sta nel porre la questione di fi-ducia con delle bugie, nel porla semplice -mente avendo dichiarato che per ragionidi equilibrio governativo, che non hannoniente a che vedere con gli interessi de lpaese, non può ammettere nessuna dell emodifiche che sono state proposte al de-creto-legge dalle opposizioni in base allesollecitazioni del movimento dei lavora -tori . E questa l 'unica ragione per la qual epone la fiducia questa maggioranza tra -ballante, che non sa discutere e non s anemmeno fidarsi di se stessa rinserrandole fila al momento di votare .

E dopo aver così impostato la posizion edella questione di fiducia, si è ancora an-dati avanti con arroganza. Vi cito solo unepisodio: ieri, nella Conferenza dei capi -gruppo, la maggioranza ha avuto il co-raggio di chiedere ai presidenti di grupp ouna decisione unanime sulla data di vota -zione finale di questo decreto-legge com econdizione per non porre la questione d ifiducia! E tutto ciò pur ribadendo di es-sere disponibile ad accettare modifiche !Ditemi voi che cosa è l 'arroganza, s equesta non lo è !

Sono queste le ragioni per cui diciamoche ciò che stiamo ora facendo vale asmascherare ulteriormente questo Go-verno, la sua maggioranza traballante, il

suo carattere antipopolare, i guasti chereca al Parlamento e alla democrazia . -Ecrediamo, denunciando ancora una volt atutto questo, di dare un contributo nonsolo allo smascheramento del Govern oma anche alla prosecuzione ancora pi ùefficace e implacabile di una battagli aparlamentare tutta tesa ad impedire l aconversione di questo decreto-legge (Ap-plausi dei deputati del gruppo di demo-crazia proletaria e all'estrema sinistra) .

FRANCO BASSANINI. Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE Ne ha facoltà .

FRANCO BASSANINI. Signor Presidente ,anche a nome dei colleghi del mi ogruppo, dichiaro di ritirare 59 degli 88emendamenti da noi presentati a quest oprovvedimento . A questo punto riman-gono in vita in tutto circa 200 emenda-menti ; in realtà però, trattandosi in var icasi di emendamenti identici, quelli d avotare sarebbero non più di 80. Vi èquindi un fatto nuovo che deve esserevalutato .

Con questa iniziativa, il nostro e gli altr igruppi di opposizione tolgono ogni ra-gione — meglio sarebbe dire ogni pre-testo — per una iniziativa come quell ache il Governo avrebbe già deliberato ecioè la posizione della questione di fi-ducia sull'articolo unico del disegno dilegge di conversione del decreto-legge ,violando così ancora una volta le normecostituzionali che riconoscono al Parla -mento il potere-dovere di discutere ne lmerito gli emendamenti, le alternative, l eproposte di modifica o di integrazione a itesti presentati dal Governo . Non vi è piùalcuna ragione per fare questo perché 80emendamenti sono in media meno diquelli che vengono normalmente presen-tati a progetti di legge di una qualchecomplessità . Se il Governo, come hadetto, intende essenzialmente sostenere l anecessità di arrivare in tempo utile all aconversione in legge di questo decreto-legge, non può trarre pretesto dal numer odegli emendamenti presentati . E, se in-

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siste nel porre la questione di fiducia, èsolo perché non intende affrontare cor-rettamente, nel rispetto della Costitu-zione, un confronto con il Parlamento econ la sua stessa maggioranza parlamen-tare: è solo perché non intende che ven-gano valutate le proposte che il nostro edaltri gruppi hanno avanzato e che nell estesse file della maggioranza sono stat eprospettate . Sono proposte che mirano adintrodurre nel decreto le correzioni che l econfederazioni sindacali hanno formal-mente chiesto all'unanimità alle Commis-sioni riunite che hanno esaminato quest oprovvedimento . La realtà è che il Govern onon intende confrontarsi sulla possibilit àdi introdurre nel decreto correzioni ch evalgano quanto meno ad eliminare gravivizi costituzionali e gravi rotture delle re -gole fondamentali che disciplinano ne lnostro sistema istituzionale le relazioniindustriali . Se il Governo insistesse ne lporre la questione di fiducia, commette-rebbe a questo punto un atto gravissimo ,incostituzionale, totalmente ed assoluta -mente ingiustificato .

Noi abbiamo mantenuto solo gli emen-damenti strettamente essenziali, quell iche valgono ad eliminare i vizi di costitu-zionalità e le gravi rotture della Costitu-zione materiale che questo decreto deter-mina. Su questi insistiamo e, per la sal-vezza delle nostre istituzioni, vogliam osperare che il Governo non insista su u nproposito incostituzionale come la posi-zione della questione di fiducia (Applaus idei deputati del gruppo della sinistra indi -pendente, all'estrema sinistra, dei deputat idel gruppo di democrazia proletaria e de ideputati del PDUP) .

ALFREDO PAllAGLIA. Chiedo di par -lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALFREDO PAllAGLIA. Signor Presi -dente, sia durante l'esame del precedentedecreto, sia del provvedimento in esame ,abbiamo assunto un atteggiamento di op-posizione non ostruzionistica : sia nellaprecedente sia nella presente occasione, i

nostri emendamenti sono stati esclusiva -mente di contenuto, essenziali ed il lor onumero non ha mai raggiunto la quaran-tina. Ora ne ritiro uno, il 2 .11, per averefacoltà di parlare e lo faccio soprattuttoper indicare le ragioni politiche per cu iabbiamo già dichiarato di essere contrar ialla posizione della questione di fiducia .Abbiamo anche detto, con estrema fran-chezza, che ci sembrava assurdo si vo-lesse favorire la posizione della questionedi fiducia attraverso il mantenimento d inumerosi emendamenti . Oggi questomantenimento non c'è più e la situazioneè del tutto nuova .

Tra i banchi della maggioranza e quell idel Governo noto un particolare fermento— chiamiamolo così — e desidero direcon molta franchezza che, di fronte aquesta nuova situazione, la posizionedella questione di fiducia da parte de lGoverno sarebbe veramente offensiva pe ril Parlamento ed assolutamente prete-stuosa, tale da impedire che si possa pas-sare alla votazione (segreta, per appellonominale o per alzata di mano) sugl iemendamenti presentati che la Cameradeve avere la possibilità di esaminare pe rdecidere al riguardo . Volere togliere all aCamera questa sua prerogativa, com esuccederebbe se il Governo ponesse laquestione di fiducia, significherebbeespropriare il diritto della Camera di vo-tare sui singoli emendamenti e dimostre-rebbe anche un sostanziale gradimento ,da parte del Governo, degli ostruzionism iche non dico legittimano la posizion edella questione di fiducia, ma offrono i lpretesto perché venga posta .

Se non dovessimo avere rapidamente lacertezza che il Governo non porrà la que-stione di fiducia, riteniamo che la sedutadovrebbe essere sospesa per consentir euna riunione della Conferenza dei presi -denti di gruppo affinché in quella sede si apossibile un altro incontro con il rappre-sentante del Governo per cercare di evi -tare di procedere verso una soluzione ch erenderebbe più rigide le battaglie in As-semblea .

È inutile che il Governo si illuda : noinon abbiamo mai fatto ostruzionismo e

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non abbiamo intenzione di farlo ; ma se inquesta nuova situazione ci vedessimo pri-vati del diritto di sottoporre al vot odell'Assemblea le tesi che sosteniamo co ni nostri emendamenti, non potremo no nreagire a quello che sarebbe esclusiva -mente un atto di prepotenza del Governo !Lo vogliamo dire con molta chiarezza .

Il Governo si riunisca nuovamente eprenda le sue decisioni, ma raccomand osoprattutto di non continuare a prender edecisioni che impediscono l'ordinario la-voro e le votazioni di questa Assemble a(Vivi applausi a destra — Congratula-zioni) .

GIORGIO NAPOLITANO . Chiedo di par-lare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIORGIO NAPOLITANO. Signor Presi -dente, onorevoli colleghi e — vorreianche aggiungere — onorevoli rappre-sentanti del Governo, signor Vicepresi-dente del Consiglio : io prendo la parolaper un brevissimo annuncio, cui farò se-guire una proposta di tenore analogo aquella che è stata già fatta or ora . L'an-nuncio è brevissimo perché ha un carat-tere esclusivamente politico e simbolico :ritireremo quattro emendamenti di carat-tere subordinato, tra quelli da noi presen-tati: l 'emendamento Macciotta 1 .68, l'arti-colo aggiuntivo Colombini 1 .012 e gliemendamenti Danini Tab . 6 e Lops 3 .100 .Non abbiamo da mutare nulla nell'atteg-giamento che abbiamo tenuto, perché i lnostro non è stato un atteggiamento ch epreannunziasse ostruzionismo su quest odecreto-legge .

Debbo protestare vivamente per il fattoche mezzi di informazione pubblici come ,ad esempio, il telegiornale della secondarete RAI di ieri sera . . .

ALESSANDRO NATTA. È una vergogna !

GIORGIO NAPOLITANO . . . . hanno dichia -rato che la questione di fiducia era stataposta per stroncare l ' ostruzionismo co-munista: è una vergogna che la televi -

sione pubblica faccia quest'opera di siste-matica disinformazione! (Applaus iall'estrema sinistra, dei deputati de lgruppo della sinistra indipendente, dei de-putati del PDUP e a destra) . Noi abbiamopresentato 41 emendamenti, tutti assolu-tamente sostanziali e motivati da ragion iobiettive (Commenti del deputato Ber-nardi) . Onorevoli colleghi, noi compiam osolamente un gesto simbolico che ha u nvalore politico ; in questo modo vogliam oancora una volta sottolineare il nostr oprimario interesse a che questa Camerapossa usare il suo fondamentale diritto d ivotare liberamente e di modificare con i lvoto, se si costituirà una maggioranza, i lprovvedimento presentato dal Governo .

Noi siamo però di fronte ad un fatt orealmente nuovo . Essendo stato motivatoil ricorso alla questione di fiducia dall'ele-vato numero di emendamenti presentat ida altri gruppi di opposizione, e segnata -mente dal gruppo di democrazia proleta-ria, non si può ignorare la circostanz anuova che si è determinata con gli an-nunci che sono stati fatti poco fa inquesta aula. Onorevoli rappresentanti de lGoverno, io credo sia indispensabile ri-flettere su questa nuova situazione, discu -terne in una sede appropriata ed ufficialein modo da restituire pienamente al Par -lamento il diritto di pronunciarsi con i lvoto su qualsiasi provvedimento adottat odal Governo, a maggior ragione su unprovvedimento di urgenza i cui presup-posti di costituzionalità abbiamo co ntanta forza di argomentazioni contestato .Ritengo perciò opportuno sospendere l aseduta al fine di convocare la Conferenz adei presidenti di gruppo . Credo che tutti ideputati — quelli della maggioranza no nmeno di quelli dell'opposizione — si ren-dano conto che è in gioco qualcosa d iessenziale per la vita e per il ruolo de lnostro libero Parlamento (Applaus iall'estrema sinistra e dei deputati de igruppi della sinistra indipendente, di de-mocrazia proletaria e dei deputati de lPDUP) .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, gliinterventi di questa mattina hanno modi-

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ficato radicalmente la situazione.All'inizio della seduta gli emendamentipresentati erano più di tremila, mentreallo stato dei fatti siamo di fronte formal-mente — in questo sono d'accordo co nl 'onorevole Bassanini — a 208 emenda-menti. Probabilmente tali emendament i— occorrerà un po ' di tempo per con -durre uno studio al riguardo — a seguit odi assorbimenti e preclusioni divente-ranno circa 100. Tutto ciò crea evidente-mente una situazione nuova.

I colleghi presidenti di gruppo sannoche già ieri era intenzione della Presi-denza convocare la Conferenza dei capi -gruppo successivamente alla votazione exarticolo 27, secondo comma, del regola-mento, per l'inserimento di nuove ma-terie all'ordine del giorno . Ritengo per-tanto che, di fronte alla rilevante novit àche si è manifestata in questo momento ,sia ancora più opportuno convocare l aConferenza dei capigruppo. Credo infineche sia necessaria una breve sospension edella seduta, prima di dare la parola airelatori, con l'augurio che la riunionedella Conferenza non duri troppo alungo. La sospensione dovrebbe esseresoltanto di un'ora, in modo che non siabbia una perdita di tempo, ma piuttost ola possibilità, per il Parlamento e per irelatori, di riflettere un momento sullanovità determinata dal ritiro di numerosiemendamenti .

Vorrei aggiungere, onorevoli colleghi ,prima di sospendere la seduta, che tutt iparlano della posizione della questione d ifiducia da parte del Governo, ed effettiva -mente la stampa e la televisione la dann oper certa . . . Sono d'accordo con lei, onore-vole Napolitano, che lo ha ricordato : in-fatti non è lecito a nessuna emittente tele -visiva, né privata né pubblica (e tant omeno a quella pubblica) alterare le posi-zioni che vengono assunte dai gruppi i nParlamento (Vivi applausi all'estrema si-nistra, dei deputati del gruppo della sini-stra indipendente e a destra) . E questo valeoggi per una parte politica e domani perqualsiasi altra: guai a noi se questo prin-cipio di carattere generale, che deve es-sere sempre rispettato, viene meno!

Anche se la stampa e la television ehanno parlato della posizione della que-stione di fiducia, formalmente (ed èquesto che ci interessa da un punto d ivista parlamentare) il Governo non l'haancora posta; e questo è un dato di fatto ,una ragione di più per convocare la Con-ferenza dei presidenti di gruppo e persospendere, sia pure brevemente, la se-duta.

Convoco quindi la Conferenza dei pre-sidenti di gruppo nella biblioteca del Pre-sidente alle 10,30, e sospendo la seduta .

La seduta, sospesa alle 10,15 ,è ripresa alle 12 .

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENT EALDO ANIASI

PRESIDENTE. Passiamo ai pareri de irelatori e del Governo.

Il relatore per la maggioranza, onore-vole Carrus, ha facoltà di esprimere i lparere sugli emendamenti, subemenda-menti ed articoli aggiuntivi presentati .

NINO CARRUS, Relatore per la maggio-ranza . Signor Presidente, signor rappre-sentante del Governo, colleghi, la maggio-ranza, tramite il suo relatore, allo statodei fatti ed in conseguenza delle decision iassunte dal Consiglio dei ministri ,esprime parere contrario sul compless odegli emendamenti, subemendamenti e darticoli aggiuntivi che sono stati presen-tati .

Nell'eventualità che sia necessario, miriservo di esprimere un più motivato pa-rere dopo che il Governo avrà fatto l eproprie dichiarazioni (Comment iall'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Il relatore di mino-ranza, onorevole Peggio, ha facoltà d iesprimere il parere sugli emendamenti ,subemendamenti ed articoli aggiuntivipresentati .

EUGENIO PEGGIO, Relatore di mino-

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ranza. Signor Presidente, onorevoli colle-ghi, io credo che la decisione del Governodi porre la questione di fiducia (ne ab-biamo avuto conferma in questi attimi )sia un fatto estremamente grave : gravenei confronti sia del Parlamento (si vuol ead ogni costo impedire che la Camera si alibera di votare secondo i propri convin-cimenti) sia delle forze sociali .

Mi pare di aver avuto notizia abba-stanza precisa del fatto che il Govern onon è preoccupato tanto della forza ch eha l'opposizione e delle posizioni che l eforze di sinistra hanno qui sostenuto ,quanto piuttosto dell'impossibilità di riu-scire ad avere da parte della maggioranz ail mantenimento delle posizioni che il Go-verno stesso vuole imporre .

Ma, oltre che grave per queste ragioni ,la posizione del Governo appare estrema -mente grave nei confronti delle forze so-ciali . Una delle componenti fondamental iche hanno sottoscritto il protocollo del 1 4febbraio, la componente sindacale, cioè l edue confederazioni CISL e UIL, per un aserie di ragioni delle quali tutti siam oabbastanza informati, hanno ritenuto didover assumere nelle settimane scors eposizioni che, poi, sono state profonda-mente cambiate nel corso delle settimanesuccessive .

Il protocollo, oggi, è invocato da part edi alcune organizzazioni sindacali pe rdare ad esso un'interpretazione divers arispetto a quelle che il governo, di fatto ,vuole dare. Ma noi, nelle Commission iriunite, nella giornata di martedì, ab-biamo avuto la dimostrazione che oggi d aparte delle confederazioni sindacali s ichiede che venga attuata una sostanzial emodificazione del decreto . Da parte dellamaggioranza delle forze di sinistra, ne igiorni scorsi, sono stati presentati emen-damenti che vanno chiaramente nella di-rezione di rendere effettiva una sostan-ziale correzione del decreto . Ci sonoemendamenti che respingono una parteconsistente del decreto, ce ne sono altr iche hanno diverse caratterizzazioni .

Credo valga la pena di ricordare che gl iemendamenti presentati dai vari grupp ie, specificamente, dal gruppo del partito

comunista perseguono fondamental-mente alcuni obiettivi . Se il Governo si èposto l'obiettivo di fare davvero in modoche i prezzi non aumentino più del 10 percento, così come ha indicato nella rela-zione previsionale e programmatic adell'autunno scorso e nel document ochiamato protocollo d'intesa, affinchéquesto obiettivo venga realmente rag-giunto, da parte delle opposizioni s ichiede una serie di modifiche. Si tratta dirafforzare alcune norme e disposizioni ,anche quelle contenute nel decreto-legge ,volte ad attuare e a garantire un conteni-mento della dinamica dei prezzi e, innan-zitutto, a rendere possibile che il tasso d iinflazione non superi il tetto del 10 percento .

Negli emendamenti proposti ci son oaltre indicazioni volte a dare attuazione ,senza equivoci e senza dilazioni perico-lose, a precisi impegni che il Governo haassunto nel protocollo del 14 febbraio .Questo vale, in particolare, per la que-stione dell'equo canone, ma anche perun'altra questione di fondamentale im-portanza, che riguarda le cosiddette mi-sure compensative, fiscali e parafiscali, atutela dei redditi dei lavoratori dipendent inel caso, molto probabile, di un aument odel costo della vita superiore al 10 pe rcento .

Nel protocollo del 14 febbraio c'è unpreciso impegno del Governo ad andar ein questa direzione. Ebbene, a questopunto, per due ordini di ragioni si trattadi chiarire definitivamente il problema .Sono passati ormai tre mesi dal giorno incui quel protocollo è stato sottoscritto e dè a questo punto possibile definire in un aprecisa norma di legge il meccanismo at-traverso il quale la compensazione dev eavvenire. Se si è davvero a favore di mi-sure compensative, ulteriori rinvii nelladefinizione di queste non sono più accet-tabili .

C'è inoltre una ragione molto seria ch espinge molto di più in questa direzione .Abbiamo saputo da più parti che alcun igruppi di maggioranza hanno una nettaostilità nei confronti di qualunque misurache vada nella direzione di determinare

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ulteriori oneri per il bilancio pubblico, gi àdeficitario . Si dice che bisogna assoluta-mente fare in modo che la manovra noncomporti un aggravio degli oneri per l afinanza pubblica . Credo sia comprensi-bile nutrire questa preoccupazione, maqui bisogna essere molto chiari: da partedel Governo è stato assunto un impegnoche va nel senso di dare certezze ai lavo-ratori ed alle organizzazioni sindacali ch ehanno sottoscritto l 'accordo del 14 feb-braio .

A questo punto non è concepibile, dopoaver assunto un impegno che preved eanche la possibilità di ulteriori oneri acarico della finanza pubblica e dopo averconstatato che questa possibilità può con-cretamente realizzarsi, che si torni in -dietro e che si dica che, in ogni caso, nonci debbono essere oneri a carico dellafinanza pubblica.

Risulta allora con chiarezza che qual-cuno vuole imbrogliare e che da qualcheparte si è orientati, visto che l'aumentodei prezzi sarà probabilmente superioreal 10 per cento e che, quindi, i tagli appor -tati all'indennità di contingenza determi-neranno una riduzione del potere d'ac-quisto del salario dei lavoratori, a dir eche non si fa più quello che è stato pro-messo, dato che ci sono problemi rilevant iper la finanza pubblica . Proprio il fattoche questa è la possibilità che si sta deli-neando spinge ancora di più a rivendicareche si adottino, nel contesto del provvedi-mento di conversione del decreto, normeche impongano il rispetto di impegni cheil Governo ha deciso di assumere .

Si poteva essere contrari all'attribu-zione di oneri di questo tipo alla finanzapubblica e si poteva, quindi, prevedere afavore della tutela dei redditi dei lavora-tori qualche meccanismo che andassenella direzione di porre a carico delleimprese l'onere eventuale della tutela delpotere d'acquisto reale dei redditi dei la-voratori . Il fatto di non aver chiarito tuttoquesto porta sicuramente a denunciare i ltantativo di un grande imbroglio che noi ,a questo punto, vogliamo non soltantorendere chiaro, ma cercare di contrastarecon efficacia .

C 'è un altro problema sul quale d aparte del gruppo comunista e di altrigruppi sono stati presentati emendament imolto precisi . In definitiva, tutto unblocco di emendamenti è volto a renderechiaro che la finanza pubblica non pu ònon registrare ripercussioni gravi in con-seguenza di certe misure, se le stesse no nsi trasformano in fatti concreti . In pra-tica, l'aver stabilito che i prezzi non deb-bono aumentare più del 10 per cento(prezzi amministrati e tariffe pubbliche) eil non dare, contemporaneamente, ga-ranzie che non vi saranno aumenti deicosti, tali da determinare un aggravio deldeficit della finanza pubblica, crea situa-zioni nei confronti dei quali occorre es-sere chiari, evitando cioè che si verifichiun aggravio del deficit sommerso. Tantevolte abbiamo detto che bisogna impedireche misure di politica economica ab-biano, come effetto, di determinare unaggravio del deficit in questione . Allostato attuale, al fine di evitare tale peri -colo, vi è una serie di emendamenti chesono stati presentati da più parti e chesono estremamente chiari ; emendamenti ,in particolare, presentati dal gruppo co-munista .

Onorevoli colleghi, credo che per illu-strare con chiarezza gli emendamenti, so -stanziali, che sono stati presentati, si apure nell'attuale numero notevolmente ri-dotto, forse avrei bisogno di molto tempo .Ovviamente, la normale prassi parlamen-tare renderebbe possibile precisare il pa-rere del relatore di minoranza, di mano i nmano che gli emendamenti vengono post iin votazione. Le cose stanno andando di-versamente e, quindi, non mi sarà proba-bilmente possibile esprimere il parere suisingoli emendamenti.

Mi sia dunque consentito, allora, di in-sistere su alcune particolari questioni ,che rivestono una rilevante importania .Ho detto prima che la presa di posizionedel Governo, in ordine alla posizione dell aquestione di fiducia, finisce per risultarecome contraria alle richieste formal-mente avanzate dalle organizzazioni sin-dacali . Vorrei fornire, al riguardo ,qualche elemento di informazione .

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Credo che molti abbiano avuto la pos-sibilità di leggere il comunicato de lcomitato esecutivo della CGIL dell'8maggio 1984. Lama, Del Turco, Garavin ie Vigevani sono venuti, martedì scorso ,davanti al Comitato dei nove delle Com-missioni riunite ad illustrare tale docu-mento, nel quale concordemente — d aparte dell ' intera CGIL, compresa la com-ponente socialista — si dice che, a questopunto (leggo testualmente) : «Il decretopresentato dal Governo alla Camera vamodificato». Si precisa che tali modi -fiche debbono riguardare in modo parti -colare, in primo luogo, «il reintegro ef-fettivo nel salario dei punti di contin-genza che sono stati tagliati, come basedi partenza e condizione di una riformadella scala mobile . Tale orientamento v aassunto dal Parlamento, con una deci-sione che deve riguardare tutti i lavora -tori ed impegnare in modo formale e vin -colante in primo luogo il Governo, inrelazione all'avvio della negoziazione in-tercompartimentale nel pubblico im-piego» .

In secondo luogo, si chiede «che vengaattuata una modifica, volta a garantire i lmantenimento nella retribuzione de lquarto punto di contingenza, che (si di-ceva allora) dovrebbe essere tagliato allascadenza di maggio»: oggi, in base allerilevazioni dell 'ISTAT, sappiamo che tal epunto risulta in effetti tagliato . La CGIL ,concordemente (componente comunista ,componente socialista ed altre compo-nenti), ha dunque chiesto il manteni-mento nella retribuzione del quarto punt odi contingenza .

La terza richiesta formulata concorde -mente dalla CGIL riguarda la definizioneimmediata dei criteri e dei tempi con cu iverrà ricostituito, attraverso detrazioni fi-scali, il potere d'acquisto delle retribu-zioni, di fronte ad una inflazione supe-riore al 10 per cento. Come si vede, è u naltro punto preciso della richiesta dellaCGIL.

C'è poi una ulteriore richiesta, che ri-guarda la soppressione delle misure ch ehanno comportato l'introduzione di nuoviticket; si chiede, infine, l'introduzione nel

decreto delle norme che bloccano l'equ ocanone per un anno.

Altri rilievi potrebbero essere fatti a lriguardo, ma non vorrei utilizzare piùtempo di quanto mi è concesso in quest afase. Voglio invece far presente che pro-poste analoghe a quella che ho appenarichiamato sono contenute nelle richiesteavanzate dalle altre due confederazioni, icui massimi dirigenti sono pure interve-nuti alla riunione tenuta dal Comitato deinove, per esprimere le rispettive posi-zioni . C 'è dunque da ricordare che la UIL ,per bocca del segretario generale Benve-nuto, ha ribadito quanto era stato indi-cato in una lettera inviata ai capigrupp odel partito comunista, della democrazi acristiana, del partito socialista, del partit osocialdemocratico, del partito repubbli-cano, del partito liberale, del partito radi-cale, di democrazia proletaria, della sini-stra indipendente e del PDUP : e cioè che i ldecreto deve essere approvato, ma chedeve pur essere modificato, per renderepossibile il rispetto del vero spirito delprotocollo del 14 febbraio, così come er astato inteso da quell'organizzazione .

Si chiede dunque anzitutto la soluzionedel problema del quarto punto, «che nonpuò essere perduto», si diceva testual-mente nella lettera; si aggiunge che i lblocco dell'equo canone per il 1984 dev eentrare in vigore nel modo più rapidopossibile, cioè attraverso un emenda -mento al decreto ; si chiedono inoltre altr emisure, che vanno nella direzione di u nnuovo sistema di tassazione per le inden-nità di anzianità, da disporsi pure conuna modifica al decreto; si propone infine— parlo sempre al presente, anche se i lGoverno vorrebbe seppellire tutto ciò —una indicizzazione della tabella degli as-segni familiari . In altri termini, si chiedeche gli scaglioni di reddito in rapporto a iquali si ha diritto ad un certo regime d iassegni familiari siano indicizzati sull abase del costo della vita, sì da evitare chescatti puramente nominali dei reddit icomportino il taglio degli assegni fami-liari . Anche la UIL, dunque, ha avanzat orichieste nella direzione di una sostan-ziale modifica del decreto .

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Ma io vorrei richiamare la vostra atten-zione anche sulla lettera che ha inviato atutti i presidenti dei gruppi parlamentar iil segretario generale aggiunto dell aCISL, Franco Marini, intervenuto poianch'egli all'incontro delle Commission iriunite per ribadire queste richieste . Ildottor Franco Marini ha fatto present eche la CISL ritiene opportuno precisar ela propria posizione su alcune specifich equestioni. Innanzitutto, in merito all oscatto del quarto punto per il trimestremaggio-luglio 1984, la CISL ha ribaditol'esigenza che venga rispettato lo spiritodell'intesa raggiunta il 14 febbraio, ed i lquarto punto venga quindi utilizzato inmaniera diversa rispetto a quanto sa-rebbe accaduto se non ci fosse stato i ldecreto, cioè con la corresponsione de lpunto stesso ai lavoratori: e, in ogni caso ,modificando il decreto stesso, in quantola CISL chiede che il quarto punto vengaversato all 'INPS perché questo possa au-mentare gli assegni familiari . Si precisainoltre che la CISL giudica opportun ol'inserimento nel decreto di precise mi-sure di garanzia a favore delle retribu-zioni che definiscano gli interventi fiscal ie parafiscali previsti dall'intesa a salva -guardia del salario reale qualora il tass omedio annuo effettivo dell ' inflazione su-peri il tasso programmato . Ancora unavolta, di fronte ad una richiesta così pre-cisa, credo si debba rilevare come esist aun rifiuto da parte del Governo .

Anche la CISL insiste perché l'equo ca-none venga inserito nel decreto . Suquesto punto, dunque, mi pare esista un atotale unanimità da parte delle tre confe-derazioni . La CISL, inoltre, chiede chevengano revocati gli aumenti di alcuniprezzi regolamentati decisi dai comitat iprovinciali prezzi in netto contrasto conquanto concordato nell'intesa del 14 feb-braio. Anche una misura come questa ,però, comporta la necessità di farsi caricodelle conseguenze di ordine finanziario ;di qui la necessità di tener conto dell arichiesta da noi presentata di una coper-tura dei maggiori oneri che vengono post ia carico delle aziende che hanno decisoquegli aumenti di cui qualcuno oggi di -

scute la validità . Non soltanto da partedella CISL, dunque, ma anche da parte d iforze qui rappresentate, che hanno avan-zato precisi emendamenti in proposito, s ichiede che alcuni di quegli aumenti d iprezzi vengano revocati . Questo però, pe rcoerenza, rende necessario che venga re-cepita la posizione sostenuta dal grupp ocomunista, in particolare in alcuni emen-damenti di Macciotta e Triva .

La CISL, inoltre, esprime un giudizi onettamente positivo stilla modifica dell enorme concernenti il trattamento tribu-tario dell ' indennità di fine rapporto . Talemodifica viene auspicata da molte parti .Noi stessi, qui, come gruppo comunista ,abbiamo formulato una precisa propost adi emendamento, che il Governo, anche i nquesto caso, decide di respingere .

Ecco, onorevoli colleghi : credo che lalettura attenta dei documenti che i sinda-cati hanno presentato renda chiaro che citroviamo veramente di fronte, con la ri-chiesta di fiducia da parte del Governo, aun atto estremamente grave . Ribadiscoche vi sono state ragioni di dissenso tra i lpartito comunista e alcune delle confede-razioni sindacali ; oggi possiamo dire chequeste ragioni di dissenso appaiono atte-nuate, in alcuni casi sostanzialmente atte -nuate. Emerge comunque con chiarezz ache è possibile da parte delle forze poli-tiche agire per superare le divisioni e icontrasti che sono esplosi nel movimentosindacale in conseguenza di questa scia-gurata vicenda; ed è possibile fare inmodo che l'unità sindacale possa tornaread assumere il valore che essa ha avut onel recente passato e che può tornare adavere .

Se si vuole agire in questa direzione, s esi vuole fare in modo che la divisione sin-dacale possa essere sanata, non si puòcerto procedere così come il Governo h adeciso di fare. Il mantenimento della for-mulazione del decreto, così come essa ri-sulta allo stato degli atti, indubbiamente èdestinato ad aggravare le tensioni social inel paese ; forse può determinare la ri-presa di un movimento sindacale anch eunitario nel paese, contro le posizioni chequi vengono sostenute dal Governo . Noi ci

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auguriamo che l'atteggiamento del Go-verno renda più chiara la realtà, rendapiù evidente che qui si agisce non in bas ead una valutazione seria dei problemi ;non ci si preoccupa realmente di com estanno le cose, non ci si preoccupa delfatto che è stato dimostrato che questodecreto non serve a nulla dal punto d ivista del risanamento dell'economia na-zionale, e serve semplicemente ad umi-liare gli interessi dei lavoratori e a crear emotivi di contrasti profondi tra di loro .

Noi siamo consapevoli di questo. Siamoconsapevoli della necessità di denunciar etutto questo al paese, e riteniamo vera -mente che la linea di condotta che il Go-verno sta seguendo sia estremament egrave, pericolosa, da denunziare a tutto i lpaese. Bisogna che, sulla base di ciò che s ista verificando, si abbia la chiarezza che èpossibile acquisire, sulla convergenzaormai tra le diverse organizzazioni sinda-cali, delle richieste di modifica che il par-tito comunista e altre forze di sinistrahanno avanzato.

Voi, rappresentanti del Governo, forsenon comprendete abbastanza che una vi-cenda come questa è destinata ad avereuna influenza che va ben al di là dell acronaca parlamentare di questi giorni .Qualcuno pensa di poter presentare il de-creto come dimostrazione della capacitàdel Governo di imporre scelte che vannonel senso di mettere ordine — sia pure u nordine autoritario — nella vita economicae sociale del paese. In realtà voi potet econseguire un risultato opposto a questo ,correte il rischio di conseguire un risul-tato opposto. Noi comunque faremo ditutto perché il risultato sia opposto a que -sto, perché riteniamo che le mistifica-zioni, le falsificazioni della realtà dei fe-nomeni, che voi state attuando attravers oil vostro comportamento, emergano co nchiarezza .

Non si può pensare di imbrogliare lagente proponendo protocolli sui quali poisi torna indietro, come si sta tornandoindietro di fatto per ciò che riguarda, i nparticolare, la questione della compensa-zione . Le misure compensative, presen-tate come una garanzia assoluta, a questo

punto sono devolute allo studio di un co-mitato che non si è ancora riunito, che s iriunirà alla fine del mese, e che non s icapisce bene quando poi sarà in condi-zione di avanzare proposte precise, equando poi queste proposte precise po-tranno trasformarsi in testi legislativi chediano veramente certezza ai lavoratori .

Di fronte ad un fatto come questo, d aparte del mondo del lavoro non si puònon assumere un atteggiamento non sol -tanto di critica, ma di condanna e di ini-ziativa di lotta volta a cambiare i testi giu-ridici che voi qui proponete . Se vorreteveramente andare avanti su quest astrada, non sarà impossibile una ripresamassiccia del movimento di lotta ne lpaese . Questo movimento può crescere ,svilupparsi ed arrivare a determinare ci òdi cui si ha notizia in questi giorni sull astampa, cioè una ripresa di iniziativa uni-taria delle tre componenti sindacali cheperseguono l'obiettivo: di imporre con l alotta una modifica dell'orientament odelle forze politiche che prima hanno so-stenuto il decreto ed ora insistono sulleloro posizioni .

Onorevoli colleghi, credo che avremo l apossibilità di illustrare con precisione ne iprossimi giorni in quest'aula e nel paesele nostre posizioni molto ragionevoli ,quelle più radicali volte alla soppressionedel famigerato articolo 3 del decreto equelle volte ad attenuarne le conseguenzenefaste e a fare in modo che i lavorator inon debbano pagare più di quanto . . .

PRESIDENTE. Onorevole Peggio, i ltempo a sua disposizione è scaduto .

UGO SPAGNOLI. Perché è scaduto, si-gnor Presidente ?

PRESIDENTE. Ai termini dell 'articolo85 del regolamento, il tempo a disposi-zione è di trenta minuti e questi sono giàtrascorsi (Commenti del deputato Fer-rara) .

UGO SPAGNOLI . Chiedo di parlare dopoil collega Peggio per un richiamo al rego-lamento. Signor Presidente, questo tipo di

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pressioni per non fare applicare il regola -mento ed i precedenti non mi sembra unbuon modo per procedere !

LORIS FORTUNA. Poi ci spiegherai per-ché !

PRESIDENTE. Onorevole Spagnoli, ioapplico il regolamento senza alcuna fa-ziosità, rispettando semplicemente laprassi seguita in precedenti occasioni ,

Onorevole Peggio, la prego di conclu-dere.

EUGENIO PEGGIO, Relatore dì mino-ranza. Vorrei ricordare, signor Presi -dente, che per quanto riguarda l'articolo3, noi abbiamo proposto prima la sop-pressione di questo articolo e poi, co nl ' emendamento n. 3.50 pubblicato a pa-gina 50 dello stampato, che i punti tagliat isiano solo tre. Siamo ancora in tempo,infatti, se si vuole, a fare in modo che ipunti tagliati non siano quattro .

PRESIDENTE . Onorevole Peggio, l aprego per cortesia di concludere, poich éil tempo a sua disposizione, come le hogià detto, è scaduto .

EUGENIO PEGGIO, Relatore di mino-ranza . Signor Presidente, posso conclu-dere a questo punto, anche se mi sembr ache vi sia una divergenza di opinioni frala Presidenza e l 'Assemblea riguardo a ltempo riservato ai relatori . Non vorrei i nquesto momento rinunziare ad un mi odiritto e vorrei, quindi, che la question efosse chiarita .

FAUSTO BOCCHI . Vai avanti, hai diritt oalla parola! Non siamo a Verona !

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, percortesia . . . (Proteste del deputato Pochetti) .onorevole Pochetti, per cortesia non di-sturbi e lasci concludere l'onorevole Peg-gio .

EUGENIO PEGGIO, Relatore di mino-ranza. Signor Presidente, con gli emenda -menti 3 .102 e 3.101 abbiamo indicato in

che modo vadano adottate le misure com-pensative .

Vorrei far presente, onorevoli colleghi,che da parte della maggioranza — e forseil relatore per la maggioranza, onorevol eCarrus, potrebbe anche trovare la ma-niera per dirci qualcosa al riguardo —era stato elaborato un 'emendamento, amio giudizio anche ragionevole, su cuiavevano lavorato gli onorevoli Cristofori ,lo stesso relatore Carrus, Sinesio ed Usel-lini, che si muoveva nella stessa direzioneda noi indicata nei due emendamenti ch eho appena richiamato .

PRESIDENTE. Onorevole Peggio, iltempo a sua disposizione è largamentescaduto. La prego di concludere .

EUGENIO PEGGIO, Relatore di mino-ranza. Signor Presidente, prendo attodell'insistenza con la quale lei mi chied edi concludere . Devo dirle che non ho benchiara la ragione per la quale un termine ,che mi sembrava acquisito nei miei diritt idi replica, finisca per essere ridimensio-nato. . .

PRESIDENTE . Onorevole Peggio, no nc 'è nessuna ragione per cui io debba limi -tare il suo tempo, se non quella di esser efedele al regolamento (Proteste dei depu-tati Ferrara e Pollice) .

Onorevole Ferrara, per gentilezza milasci parlare !

Secondo una interpretazione che, mi sidice, è stata sempre applicata ; dopo diche, avremo modo di controllare se ave-vamo torto o ragione .

MARIO POCHETTI. È falso !

PRESIDENTE . Onorevole Pochetti, laprego! Vorrei invitare l'onorevole Peggi oa terminare, visto che stava concludendo ;poi darò la parola all'onorevole Spa-gnoli .

MARIO POCHETTI. L'onorevole Spa-gnoli ha chiesto la parola per un richiam oal regolamento! Quello che le ha detto i lfunzionario è falso!

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PRESIDENTE. Se ha chiesto la parol al 'onorevole Spagnoli, sarà lui a parlare, enon lei, onorevole Pochetti !

MARIO POCHETTI. Lei non può costi-tuire un precedente in questa sede! L acosa che le ha detto il funzionario non èvera !

PRESIDENTE. Onorevole Pochetti, m iconsenta: in questo momento presiedo io ,ed io applico l'articolo 85, che si esprim econ chiarezza! In mancanza di altr enorme . . .

EUGENIO PEGGIO, Relatore di mino-ranza . Signor Presidente, io avrei altrequestioni da sollevare . . . (Applaus iall'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Prima di dare la parolaall'onorevole Spagnoli, che l'ha chiestaper un richiamo al regolamento, vogli odirle, onorevole Peggio, la ragione per l aquale ho ritenuto di applicare l'articolo85 . Lei sa meglio di me che il relatore ha adisposizione venti minuti per svolgere lasua relazione . . .

MARIO POCHETTI . Lì c 'è scritto !MARIO POCHETTI. Non è vero! (Proteste

all'estrema sinistra).

PRESIDENTE. Ma non è ammissibil eper una questione di questo genere! (Pro-teste all'estrema sinistra) .

Onorevole Peggio, prosegua pure .

EUGENIO PEGGIO, Relatore di mino-ranza. Mi avvio a concludere, signor Pre-sidente. Vorrei far presente che c'è u nproblema da noi sollevato ripetutament ein quest 'aula e in Commissione: è il pro-blema del reintegro dei punti dell'inden-nità di contingenza che sono stati ta-gliati .

Se non si affronta questo problema im-portante, c'è il rischio che nel prossim oanno i lavoratori finiscano per subire u ntaglio che è dell'ordine di 350 mila lire . Difronte ad un problema come questo ,credo sia necessario chiarire che da part edell'opposizione di sinistra sono stati pre-sentati precisi emendamenti che hanno loscopo di reintrodurre i punti tagliati, si apure con cadenze diverse : noi abbiamoprospettato la possibilità che un puntovenga reintegrato ogni semestre, oppur eogni trimestre . Questo problema va chia-rito perché ha una notevole importanza .

Per quanto riguarda la copertura . . .

PRESIDENTE . Onorevole Peggio, le imi aveva assicurato che stava per conclu-dere! Lei ha parlato per 38 minuti : 8 mi-nuti più di quanto le era consentito! (Viveproteste all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Certo, e non esiste altrainterpretazione che si possa applicare pe rquanto riguarda gli altri interventi de irelatori . Dunque, il relatore, nell'espri-mere il parere o nel replicare, ha diritt oallo stesso tempo consentito a un depu-tato .

GUIDO POLLICE. No, no !

PRESIDENTE. Per cortesia, onorevolePollice: se parlo io, lei ascolta silenziosa -mente e disciplinatamente!

La norma che consente di prendere l aparola in riferimento agli emendamenti èl'articolo 85, secondo comma, che cos ìrecita: «Ciascun deputato può intervenir enella discussione una sola volta per nonpiù di trenta minuti, anche se sia propo-nente di più emendamenti, subemenda-menti od articoli aggiuntivi, contestual-mente illustrandoli e pronunciandosisugli emendamenti, subemendamenti e darticoli aggiuntivi da altri presentati» .Questa è l 'unica norma che si possa, pe ranalogia, applicare e in questo senso, in -fatti, è stata applicata anche in precedent ioccasioni. Esistono quindi dei precedenti :il problema della applicazione dei prece-denti deve ancora essere discusso dallaGiunta per il regolamento ; ma, fino adallora, questa è la linea cui ci si deve atte-nere .

Ha facoltà di parlare l'onorevole Spa-gnoli (Proteste all'estrema sinistra — Sigrida : «Deve finire Peggio!») .

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Mi scusi, onorevole Spagnoli, ma dev oprecisare che l'intervento del relatore d iminoranza, onorevole Peggio, è terminat o(Proteste all'estrema sinistra — Si grida :«No! No!». «Chi lo dice?») .

Lo dico io . La prego, onorevole Spa-gnoli .

UGO SPAGNOLI. Vedremo, Presidente ,come si risolve questo problema : secondouna tesi, l'onorevole Peggio ha parlat ootto minuti di più, secondo me ha parlat osette minuti di meno . Vedremo.

PRESIDENTE. Onorevole Spagnoli, le isa che per nessuna ragione si può sospen -dere un intervento. Quindi l 'onorevolePeggio non lo ha sospeso, ma lo ha termi -nato, e quindi non potrà riprendere a par -lare .

UGO SPAGNOLI. Signor Presidente, m isembra che la tesi da lei espressa s uquesto problema sia chiaramente contra-stata non solo dalla logica ma da concretiprecedenti, che per altro non risalgono atempi lontani, ma solo al 15 febbraio1983 . Nel corso di quel dibattito, il Movi-mento sociale italiano sollevò un pro-blema identico a quello odierno, circa i ltempo da concedere ai relatori per la re -plica. Si disse che, in sede di parere sugl iemendamenti, i relatori avrebbero dovutoavere un tempo superiore ai 45 minuti ,che erano insufficienti a dare contezz adella loro opinione su numerosissim iemendamenti . La questione venne solle-vata proprio dall'onorevole Pazzaglia, ca-pogruppo del Movimento sociale, e laprima risposta della Presidenza fu la se-guente: «Appunto, il problema è soloquello che abbiamo delineato . D'altronde ,questi rilievi non incidono sul fatto ch eciascuno, compresi i relatori, ha a dispo-sizione 45 minuti perché il regolamentonon fa eccezioni» .

VARESE ANTONI. E allora !

UGO SPAGNOLI . Un momento . In quellaoccasione il dibattito continuò, vi fu unnuovo intervento del capogruppo del Mo -

vimento sociale e vi fu una nuova replic adel Presidente . Per correttezza e comple-tezza di informazione, voglio ricordareche anche questo disse il Presidente : «Per -tanto, la discussione sugli emendamenti èregolata dall 'articolo 85 (che addirittur aprevede tempi dì intervento di 30 minuti) ,quindi, rientrando l'espressione del pa-rere da parte dei relatori nella fase d idiscussione degli emendamenti, a strett origore di termini i tempi di interventodovrebbero essere di 30 minuti. La Presi-denza invece intende applicare l'articol o39 (45 minuti) anche in questa fase».

Allora il problema che si pone riguard aquesto gioco di precedenti che, di volta involta, cambiano di attuazione, di applica -zione e di orientamento a seconda dell esituazioni o dei momenti : è un gioco chenoi non accettiamo! Se il 15 febbraio 1983la Presidenza ha ritenuto di dover appli-care l'articolo 39 ed ha ribadito che per irelatori il tempo era di 45 minuti ed orainvece vuole cambiare orientamento egiurisprudenza, non può farlo di propri ainiziativa! Occorre ricorrere al vot odell'Assemblea oppure convocare un ariunione della Giunta per il regolamento !(Applausi all'estrema sinistra, dei deputat idel PDUP e dei gruppi della sinistra indi -pendente e di democrazia proletaria) .

Signor Presidente, non è possibile ch erispetto al 15 febbraio 1983, allorché laPresidenza intese applicare l 'articolo 39in una fase, si badi, chiaramente ostruzio -nistica, oggi si voglia cambiare giurispru -denza e, su indicazione non sappiam obene di chi, modificare un orientamento!La certezza del diritto, dell'applicazionedel regolamento, è una condizione essen -ziale per i nostri lavori : dobbiamo cono-scere le regole del gioco, chi le applica, l emodifica o cerca di premere perché s imodifichino! Vogliamo conoscere esatta -mente come stanno le cose per quest opunto: se vi sia incertezza, se vi siano pre -cedenti contrastanti, se le situazioni sian oconfuse. Noi chiediamo pertanto la so-spensione della seduta e la convocazionedella Giunta per il regolamento ; oppure,in alternativa, chiediamo che sia l'Assem -blea a decidere della giusta interpreta-

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zione di questa norma del regolamento !(Vivi applausi all'estrema sinistra, dei de-putati dei gruppi della sinistra indipen-dente, di democrazia proletaria e dei depu-tati del PDUP — Congratulazioni) .

ALFREDO PAllAGLIA. Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALFREDO PAllAGLIA. Signor Presi-dente, vorrei parlare a sostegno di questorichiamo al regolamento ed anche dell econclusioni poi esposte dall'onorevoleSpagnoli. Adesso ricordo il caso in cuipresi la parola per sostenere la tesi che ilrelatore dovesse avere il tempo necessari oper l'espressione del parere su ciascunemendamento ; guardando all 'articolo 85,

mi pare che — anche dopo le modifich eapportate — si possano ancora trarre ar-gomenti a conforto della tesi da me allor asostenuta, e cioè che per esprimere il pa-rere sugli emendamenti, il relatore deveavere il tempo necessario per farlo : ma inche senso? Nel senso che può farl onell'ambito di una valutazione comples-siva, od anche attraverso un'espressioneanalitica del parere con riferimento alsingolo emendamento .

Sono sempre convinto di questo . Ma laPresidenza della Camera, in quella circo -stanza (ricordo che il relatore era l'onore-vole Santagati che — poveretto —, peresprimere il parere nel tempo assegna-togli dalla Presidenza, fu costretto ad ac-celerare in tal modo il ritmo del suo inter-vento, che lo stesso Presidente Iotti glien ediede atto), rilasciò delle dichiarazion isulle quali ora non si può ritornare, cam-biando ancora le interpretazioni, perch é— lo dico, in quest'Assemblea, prelimi-narmente alla posizione della questione d ifiducia — corriamo il rischio che le pos-sibilità di espressione, per le minoranze ,si riducano a niente! Quell'esiguo spazioche residua per votare gli emendamenti ,ad esempio, per sostenere delle tesi, attra -verso votazioni segrete, verrà di fatto abo-lito con il ricorso alla questione di fidu-cia, ogni volta che qualche collega voglia

esprimersi nel segreto dell'urna in mod odifforme rispetto agli altri . Così avverràtra poco ; ma, proprio perché ciò si staverificando, bisogna consentire ai relator idi poter addurre le loro ragioni politich esugli emendamenti . Poiché siamo già co-stretti a limitare la nostra esposizione a i10 minuti di dichiarazione di voto, a isensi dell'articolo 116 del regolamento ,ritengo opportuno che almeno si dia a irelatori il tempo necessario per pote resprimere il loro punto di vista .

Signor Presidente, se dovesse esseremantenuta la sua interpretazione, riteng oche si compirebbe un atto estremamentegrave. Per questo motivo le chiedo di nonassumersi questa responsabilità . O lei s imantiene nei limiti indicati dai prece -denti, oppure la invito a chiedere al Pre-sidente della Camera di riunire la Giunt aper il regolamento perché su questo argo -mento non vi siano interpretazioni dettatedalle esigenze del momento o a second adel caso. Le interpretazioni devono esserecoerenti e costanti sia con il significatoletterale sia con lo spirito delle norme allequali ci stiamo richiamando (Applausi adestra) .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, desi-dero fornire una spiegazione. Concordocon l'onorevole Spagnoli che la questionedei precedenti vada risolta al più presto .Spesso io stesso mi sono trovato in diffi-coltà, anzi a questo proposito devo direche anche il Presidente Iotti e gli altr ivicepresidenti si sono trovati sovente d ifronte a precedenti tra loro contrastanti .Tale questione è stata sollevata anche ier idall'onorevole Rodotà e quindi va affron-tata una volta per tutte .

L'onorevole Spagnoli ci ha letto un pre-cedente che si riferiva al 1983 .

UGO SPAGNOLI . Andiamo in Giunta ,oppure decidiamo in Assemblea !

PRESIDENTE. Io ho assunto la mi adecisione in base ad un altro precedente .Se i colleghi consentono — anche perchéritengo che nessuno, in una situazionecome questa, debba essere fazioso o pen-

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care che il Presidente lo sia stato — vorreiricordare questo precedente . Il Presi -dente, «confermando la decisione test éadottata, osserva che i relatori dovrannoesprimere il parere non eccedendo il ter-mine di 30 minuti, poiché il secondocomma dell 'articolo 85 prevede che gl iinterventi, nel corso della discussionedegli emendamenti abbiano appunto u ntale limite temporale . Si ricordi infatt iche tale è la prassi che si è in precedenzaseguita in presenza di disegni di legge diconversione di decreti-legge che constan odi un articolo unico». Ci troviamo perciòdi fronte, ancora una volta, a different iinterpretazioni . Questo precedente port ala data del 25 novembre 1982, ma ciò nonmodifica nulla (Proteste all'estrema sini-stra) . Personalmente ritengo giusta la miainterpretazione, però non voglio certa -mente che costituisca precedente . Se con-tinuassimo una discussione di questo ge-nere, non avremmo la capacità e la possi-bilità di risolvere in modo adeguato un asimile questione regolamentare e otter-remmo solo il risultato negativo di pro-lungare i nostri lavori. E mia opinion eperciò — anche per ridurre la tension eche si è creata — consentire ai relatori d iparlare 45 minuti, con la precisazione ,però, che riconfermo la mia interpreta-zione, che ritengo che la questione vad aaffrontata dalla Giunta per il regola -mento e che in ogni caso la mia decision enon costituisce precedente (Applausi) .Onorevole Peggio, lei ha altri 7 minuti adisposizione per terminare il suo inter -vento. Ripeto pertanto che ho assunt oquesta decisione per ridurre la tension eall'interno dell'Assemblea ; intendo infin eribadire che anche quest'ultima decision enon costituisce precedente in quanto lei, anorma di regolamento, non potrebbe ri-prendere la parola, perché non si pu òinterrompere nessun discorso .

EUGENIO PEGGIO, Relatore di mino-ranza. La ringrazio, signor Presidente .Devo dirle che la discussione che si èsvolta nel corso di questo mio interventonon può non aver creato in me della ten-sione, perché effettivamente le numerose

volte in cui sono stato invitato a conclu-dere, e poi questa lunga interruzione, ch eha dato modo a vari colleghi di interve-nire, mi hanno, indubbiamente, un po 'distratto e sottratto dall'attenzione cheavevo posto su alcune questioni .

Vorrei ora, però, per avviarmi a conclu-dere, richiamare ancora l'attenzione sualcuni emendamenti che sono stati pre-sentati. Mi riferisco in particolar eall'emendamento pubblicato a pagina 3 1del fascicolo n . 1, l'emendamento Palo -poli 1 .73, nel quale si insiste sulla neces -sità di fare in modo che l 'aumento dellaspesa farmaceutica a carico degli utent idel servizio sanitario nazionale resti entr oi limiti del 10 per cento, in modo che vi si auniformità tra gli aumenti dei prezzi i naltri settori e quello del settore farmaceu-tico. Se l'emendamento venisse anch'ess orespinto — mi pare che il Governo vogli aesprimere su di esso parere contrario —in definitiva si va, sicuramente, verso u naumento del prezzo dei farmaci che saràsuperiore al 10 per cento . Mi pare chequesto sia un altro degli elementi da te -nere presente . Ma vorrei anche richia-mare l'attenzione dei colleghi sugli emen-damenti Macciotta 1 .67 e 1 .68, pubblicat ialle pagine 24 e 25 del fascicolo n . I .Nell'emendamento Macciotta 1 .67 si pre-cisa innanzitutto che la copertura de imaggiori oneri che avranno le aziend eche erogano servizi pubblici, invece diessere valutata nella misura di 400 mi-liardi, sia più ragionevolmente indicat anella cifra di 1 .200 miliardi . Non si puòpensare, infatti, che il blocco dei prezzi oil contenimento della dinamica delle ta-riffe abbia semplicemente come effettoun minore introito di 400 miliardi . Questominore introito sarà dell'ordine di 1 .200miliardi e allora, di fronte a questo dato ,bisogna indicare la copertura . E così gl ionorevoli Macciotta e Triva propongon oche all'onere derivante dalla costituzion edel fondo si provveda mediante la corri-spondente riduzione di 800 miliardi delcapitolo 4677 dello stato di prevision edella spesa del Ministero del tesoro e me-diante la corrispondente riduzione di 40 0miliardi del capitolo 4691 dello stato di

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previsione dello stesso Ministero del te -soro .

Questi, onorevoli colleghi, sono soltant oalcuni degli emendamenti che noi ab-biamo presentato e sui quali abbiam ocondotto e continueremo a condurre l anostra battaglia, perché riteniamo ch enon sia possibile agire nella maniera cheil Governo ha cercato di imporre .

Ritengo che in conseguenza del decret osi aprano seri problemi per la finanzapubblica e per i rapporti fra le parti so-ciali . Le indicazioni da noi fornite circa i lmodo di attuare il recupero, ovviament enon accantonano l'esigenza di fondo d iandare ad una riforma dell'indennità d icontingenza e, più in generale, del salario .Certo, l'avvio di una trattativa fra le partisociali (Confindustria, altre organizza-zioni degli imprenditori e sindacati) pe rla riforma del salario e dell'indennità d icontingenza può determinare il supera -mento di molte questioni che qui abbiamoindicato . Ma, fino a quando non si arri-verà a dare una soluzione tra le partisociali, consistente in libere intese daqueste sottoscritte, non si può pensareche l'opposizione possa aderire alle pre-potenti ingiunzioni che per decreto-legg eil Governo ha voluto imporre .

Onorevoli colleghi, concludo . La nostraopposizione a questo decreto, alla linea d icondotta del Governo, a questo punto, di-venta necessariamente più aspra . Hodetto prima che la decisione del Governodi porre la questione di fiducia è un attograve nei confronti del Parlamento, dellaopposizione e della stessa maggioranza ,ed è un atto grave nei confronti dell eorganizzazioni sindacali .

Proprio questa gravità ci induce a raf-forzare la polemica e a rendere chiare alpaese le questioni che ci sono dinanzi ,vale a dire il tentativo di privare quest olibero Parlamento del diritto di legiferar econ piena autonomia e senza atti ch ecomportino vere e proprie prevarica-zioni .

Vi ringrazio, onorevoli colleghi e viprego di scusarmi se il mio discorso non èstato sufficientemente preciso su alcun ipunti, ma indubbiamente le varie interru -

zioni che ci sono state mi hanno anche i nqualche maniera disturbato (Applaus iall'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Sospendo la seduta fin oalle 15.

La seduta, sospesa alle 13,5 ,è ripresa alle 15,10 .

Approvazioni in Commissioni .

PRESIDENTE. Nelle riunioni di ieri ,mercoledì 16 maggio, delle Commissioni ,in sede legislativa, sono stati approvati iseguenti progetti di legge :

dalla Il Commissione (Interni) :

Lo BELLO ed altri: «Norme per l'eser-cizio dello sport del tiro a segno» (814) .

dalla VI Commissione (Finanze e te -soro) :

«Modifiche delle aliquote di imposta su igas di petrolio liquefatti e sul gas metan oper uso autotrazione, nonché istituzion edi una tassa speciale per le autovetture egli autoveicoli per il trasporto promiscu odi persone e cose alimentati con gas d ipetrolio liquefatti o con gas metano ealtre disposizioni fiscali» (1364) .

Richiesta ministeriale di parere parla-mentare ai sensi dell'articolo 1 dell alegge n. 14 del 1978 .

PRESIDENTE. Il ministro del tesoro h ainviato, a ' termini dell'articolo 1 dellalegge 24 gennaio 1978, n. 14, la richiest adi parere parlamentare sulla proposta d inomina del signor Siro Cocchi e del pro-fessor Alberto Brandani a presidente evicepresidente dell'Istituto federale d icredito agrario per la Toscana .

Tale richiesta, a' termini del quart ocomma dell'articolo 143 del regolamento ,è deferita alla VI Commissione perma-nente (Finanze e tesoro) .

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FAUSTO BOCCHI, Si possono conoscer ele qualifiche di costoro?

PRESIDENTE . Potrà apprenderle sicu-ramente in Commissione .

Si riprende la discussione .

GIANNI TAMINO. Chiedo di parlare perun richiamo al regolamento .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

GIANNI TAMINO. L'articolo 86 del rego-lamento, al settimo comma, recita : «I re-latori e il Governo esprimono il loro pa-rere sugli emendamenti prima che sian oposti in votazione» .

Faccio questo richiamo al regolament operché avevo chiesto che nell'elenco deirelatori di minoranza iscritti per espri-mere il parere sugli emendamenti fosseroinseriti anche il mio nome e quello de lmio compagno di partito Calamida, en-trambi, appunto, relatori di minoranza .Mi è stata invece rifiutata la possibilità d iesprimermi sul merito degli emenda -menti con l'argomentazione secondo laquale, in base al secondo comma dell'ar-ticolo 85 del regolamento, ciascun depu-tato può intervenire nella discussione un asola volta per non più di 30 minuti .

Credo che questa norma abbia benpoco a che fare con la mia richiesta, pe runa serie di ragioni . Anzitutto, il fatto checiascun deputato possa intervenire unasola volta si riferisce alla discussion edegli articoli e degli emendamenti e non èdetto da nessuna parte che gli intervent idei relatori di minoranza siano inseribil iin questo tipo di discussione .

In secondo luogo, in questo comma s idice che l'intervento non può eccedere i30 minuti, e tale disposizione non ri-guarda l 'intervento dei relatori poichéesso può durare 45 minuti, come abbiam oaccertato, anche se secondo la Presidenz aciò è da verificare (ed infatti i relatori d iminoranza parlano per 45 minuti) .

Se fosse vero che ciascun deputato pu òintervenire nella discussione una sola

volta, sempre in base all 'articolo 85,comma sesto, si dovrebbe dedurre che ne lcaso specifico di un decreto-legge ciascundeputato può intervenire una sola volta ,mentre io, ad esempio, sono intervenutoquattro volte . Il che dimostra che questocomma non si applica nel caso in que-stione .

Un'altra considerazione che discende-rebbe dall'ipotesi prospettata è quella se-condo la quale i relatori non potrebber oessere sostenitori di emendamenti. Maquesto credo non possa essere sostenibileper il fatto stesso che i relatori di mino-ranza che sono intervenuti o che si accin-gono ad intervenire sono sottoscrittori d iemendamenti specifici e, come tali, s isuppone siano sostenitori dei propr iemendamenti . Pur essendo in questa si-tuazione, i relatori in questione espri-mono alla fine il parere non solo sull'in-sieme degli emendamenti ma sull 'anda-mento della discussione .

Per queste ragioni sembra a me che i nnessun modo si possa escludere (in nes-suna parte del regolamento è scritto qual -cosa del genere) il diritto dei relatori d iminoranza ad intervenire nel merito .

Vorrei un parere da parte della Presi-denza, eventualmente sapere se esistonoprecedenti e, ove non si riuscisse a diri-mere la questione, chiederei venisse con-vocata la Giunta per il regolamento .

FRANCO BASSANINI. Chiedo di parlarea favore .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO BASSANINI. Signor Presidente ,vorrei osservare che a tutto voler conce-dere, si potrebbe interpretare il settim ocomma dell'articolo 86 del regolamentonel senso che i relatori non possono espri-mere il parere sugli emendamenti di cu isono firmatari o cofirmatari . Credo chequesta sarebbe una interpretazione sen-sata. Ma sugli emendamenti presentati daaltri deputati o da altri gruppi, non s ivede come si possa ricavare dal dispost odell'articolo in questione una sorta di de-

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cadenza del relatore dal diritto di formu-lare il parere prima che tali emendament isiano posti in votazione (diritto che il set -timo comma dell'articolo 86 del regola-mento attribuisce ai relatori di maggio-ranza e di minoranza) soltanto perché irelatori stessi hanno esercitato la loro fa-coltà, il loro diritto, che è sancito da lregolamento della Camera e, prima an-cora, dalla Costituzione, di presentar eemendamenti: esso spetta a qualsiasi par -lamentare, indipendentemente dal fatt oche ricopra o meno il ruolo di relatoreper la maggioranza o per un gruppo d iopposizione .

D'altra parte, che i relatori possano es-sere presentatori di emendamenti è cosacostantemente ammessa, in ordine all aquale credo esistano centinaia, se non mi -gliaia, di precedenti . Quindi, non si puòcerto sostenere che i relatori non debban opresentare emendamenti . Il fatto di averl ipresentati non li fa decadere dall'incaricodi relatore e, quindi, consente per lorol 'applicazione del settimo comma dell'ar-ticolo 86 del regolamento.

Quale altra disposizione potrebbe es-sere richiamata? Quella dell'articolo 85 ,come affermava poco fa l'onorevole Ta -mino, per cui ciascun deputato potrebb eintervenire nella discussione una sol avolta, per non più di 30 minuti? Già l 'ono-revole Tamino osservava, giustamente ,che questa disposizione è derogata, certa -mente derogata, dal sesto comma dell'ar-ticolo 85, per quanto riguarda la discus-sione dell'articolo unico del disegno dilegge di conversione di un decreto-legge .Estenderla all'interpretazione dell anorma che concerne la presentazione diemendamenti da parte dei relatori e i lloro diritto ad esprimere il parere com-porterebbe dei problemi; se il relatore ,infatti, ha presentato qualche emenda -mento soltanto su un articolo del decreto -legge, per illustrare questo emendament odovrebbe decadere dalla funzione di rela-tore, in rapporto agli emendamenti pre-sentati agli altri articoli . . . Ma poi, che haa che fare l'esercizio del diritto di illu-strare gli emendamenti presentati co nl'esercizio del diritto di esprimere il pa-

rere sugli emendamenti presentati da al :"tri? Proprio nulla, mi pare .

Dunque, a mio avviso non si può i nalcun modo sostenere una interpreta-zione di questo genere, che è contro lalettera delle norme del regolamento. Se aciò si dovesse derogare, signor Presi-dente, si dovrebbe giungere prima ad un aconsultazione . . . Ritengo, cioè, che anchequesto sia argomento sul quale non è pos -sibile arrivare ad una pronuncia senz aconsultare la Giunta per il regolamento ,poiché in realtà con una tale deroga sisostanzierebbe l'introduzione nel regola -mento di una norma del tutto nuova . E mipare che questo non lo si dovrebbe pote rfare senza consultare l'organo collegial eche esprime al Presidente pareri sulle in-terpretazioni del regolamento: e quisiamo di fronte ad una interpretazion edel regolamento nuova, che introduce i nrealtà una nuova norma nell'organizza-zione dei nostri lavori .

ALFREDO PAllAGLIA. Chiedo di parlar eper un richiamo al regolamento .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARIO POCHETTI. Signor Presidente ,ritiene di dover applicare l'articolo 45 delregolamento e di dare quindi la parola su lrichiamo al regolamento dell'onorevol eTamino ad un oratore per gruppo?

PRESIDENTE. Non credo sia il caso ,poiché la questione mi sembra assai sem-plice . Ha facoltà di parlare, onorevol ePazzaglia .

ALFREDO PAllAGLIA. Signor Presi -dente, io credo che sia un errore sostan-ziale il voler negare la parola ad un rela-tore di minoranza, perché non può fars iun collegamento logico tra il primo ed i lsecondo comma dell 'articolo 85, da unlato, e l'intero articolo 86 . Il primo ed i lsecondo comma dell'articolo 85, infatti ,riguardano la discussione degli articoli estabiliscono che essa è unica, in quant oviene espresso un giudizio sul singolo ar-ticolo e si illustrano contemporanea-

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mente gli emendamenti ad esso riferiti :non si afferma, invece, che si debba con -testualmente esprimere il parere sugl iemendamenti stessi. Nell'articolo 86 èprevista una particolare procedura per l apresentazione degli emendamenti, l aquale tra l ' altro prevede (come è detto a lquinto ed al sesto comma) la possibilità d ipresentare emendamenti o subemenda-menti, da parte della Commissione e de lGoverno, o subemendamenti da parte d iun certo numero di deputati o di uno opiù Presidenti di gruppo, fino al mo-mento in cui non sia iniziata la votazion edell'articolo; a norma del settimo comma ,poi, i relatori ed il Governo «esprimono i lloro parere sugli emendamenti prima ch esiano posti in votazione». Colleghiamoqueste norme con quella dell 'articolo 11 6del regolamento, il quale dispone che se i lGoverno pone la questione di fiducia no nè modificato l 'ordine degli interventi edelle votazioni fissato dal regolament ostesso. Ci rendiamo allora conto che qu isiamo nella fase di espressione di parerisugli emendamenti, che dovrebbe averluogo anche se il Governo avesse giàposto la questione di fiducia e a maggio rragione, dunque, quando la questione difiducia non sia stata ancora posta, com enel caso presente .

Non si può negare ad un relatore d iassolvere alla specifica funzione di espri-mere il proprio parere sui singoli emen-damenti. Si potrà discutere se il relator eabbia diritto di intervenire nella discus-sione degli articoli, ma ciò non toglie che ,anche se vi sia al riguardo un errore, rest iimpregiudicato il suo diritto di compier euna valutazione esplicita degli emenda -menti presentati da tutti i gruppi . Ritengoallora che non sia giusto che ad uno de irelatori non sia consentito il parere per i lfatto di essere intervenuto nella discus-sione degli articoli : è vero che egli hausato del suo diritto di parola probabil-mente anche per fini ostruzionistici, maquesto è un altro discorso; se errore vi èstato, ciò è avvenuto da parte della Presi-denza, che gli ha consentito di intervenir enella precedente fase, ma sarebbe undoppio errore se, dopo aver commesso il

primo, gli si impedisse di parlare inquesta fase .

PRESIDENTE. Devo far presente chel'onorevole Tamino e l'onorevole Cala-mida erano stati avvertiti che non avreb-bero potuto parlare in sede di illustra-zione degli emendamenti, poiché altri -menti sarebbero decaduti dal diritto d iintervenire per esprimere il parere sugl iemendamenti stessi in veste di relatori d iminoranza. Questo è un primo elementodi giudizio, anche se certo non del tuttodeterminante: sta però a dimostrare che idue relatori erano pienamente a cono-scenza della decisione che già allor aaveva assunto la Presidenza .

FRANCO CALAMIDA. Siamo a cono-scenza di tante cose brutte, che però noncondividiamo !

PRESIDENTE. Ho detto che questo èun argomento, e non il solo e definitivo.Si tratta comunque di un dato incontro-vertibile, che, credo, gli stessi relatori no npossano porre in discussione (il che no nsignifica che, se questo diritto ci fosse ,avrebbero comunque possibilità di eserci-tarlo) .

Voglio comunque rileggere con voi i lsecondo comma dell'articolo 85 : «Ciascundeputato può intervenire nella discus-sione una sola volta, per non più di trent aminuti, anche se sia proponente di pi ùemendamenti, subemendamenti o articol iaggiuntivi, contestualmente illustrandol ie pronunciandosi» — onorevole Bassanin i— «sugli emendamenti, subemendament ied articoli aggiuntivi da altri presentati» .Questo significa che i relatori, che in que lmomento parlavano come deputati ,hanno avuto la possibilità di esprimere l aloro opinione non solo sugli emendament idi cui erano presentatori, ma anche inmerito all'intero articolo, perché la di-scussione, per quanto riguarda il decreto -legge, avviene quindi sugli articoli .

A questo punto credo che sia sufficient erichiamarsi comunque ai precedenti, dat oche ormai così si usa fare ; ed in partico-lare due, che vi ricordo. Il primo è del 1°

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aprile 1982, ed il Presidente si riferiv aall 'onorevole Cicciomessere .

FRANCO CALAMIDA. Pessimo !

PRESIDENTE. «Lei ha detto — dice i lPresidente — che il collega Crivellin iavrebbe avuto desiderio di parlare nellasua qualità di relatore di minoranza, m aavendo parlato durante la discussion esull'articolo e sugli emendamenti ad ess opresentati, l'onorevole Crivellini non pu òriprendere la parola in sede di parere . Seavesse voluto esprimere il parere sugl iemendamenti, avrebbe dovuto rinunciar ea parlare prima». Segue una protestadell'onorevole Crivellini, che afferma:«Ma ho parlato soltanto su due emenda -menti!» Il Presidente riprende e dice :«Permetta, onorevole Crivellini, le ricordoche, a norma dell'articolo 85, secondocomma, del regolamento, la discussion edi un articolo e sugli emendamenti a desso relativi è unica. Ogni deputato puòprendervi parola una sola volta . La pregopertanto di non insistere». E così si pro -segue .

GIANNI TAMINO. Ma è stato modificato ,il regolamento !

PRESIDENTE. Un secondo precedent e— se mi consente, onorevole Tamino — èquello del 9 febbraio 1983, quindi assa ivicino. Il Presidente ricordava al deputat oSantagati — che tutti ricordiamo conrimpianto per la sua attività e per l ' im-pegno con il quale esercitava il mandat o— , allora relatore di minoranza, che chie-deva di parlare : «Pertanto, qualora inter -venisse, ai sensi del secondo commadell'articolo 85, non potrebbe più interve-nire poi per esprimere il parere sugl iemendamenti» . L'onorevole Santagat iprotestava, dicendo che, pur non concor-dando con il Presidente, e nonostante rite -nesse che vi fossero precedenti a suo fa-vore, rinunciava a formulare un richiam oal regolamento e ad illustrare i suoiemendamenti. Egli sarebbe pertanto in-tervenuto successivamente ad esprimere

il parere sugli emendamenti, quale rela-tore di minoranza .

Credo che, dopo la lettura di questi pre-cedenti, possa ancora sussistere un dub-bio, e che perciò ognuno possa rimaneredel proprio parere ; ma non che sussistanodubbi circa il rifiuto della Presidenza d iaccogliere la richiesta degli onorevoli Ta -mino e Calamida .

GIANNI TAMINO . Però l'ultimo prece-dente non c'entra niente, anzi è nel sens oopposto !

PRESIDENTE. Se mi consente, vorre idare la parola al relatore di minoranza,onorevole Valensise .

MASSIMO GORLA. Ma non è affattochiusa, la questione! Quei precedenti no ndicono nulla rispetto alla questione posta ,abbia pazienza !

PRESIDENTE. L'onorevole Valensiseha facoltà di parlare .

MASSIMO GORLA. Ho capito, ma ha ci-tato dei precedenti a caso, che non s iadattano affatto alle obiezioni sollevate: èproprio l'opposto di quello che sta avve-nendo, non c 'è dubbio!

PRESIDENTE. No, non sono a caso !Sono a sua disposizione, onorevoleGorla .

Prego, onorevole Valensise .

RAFFAELE VALENSISE . Relatore di mi-noranza . Signor Presidente, onorevoli col -leghi, la schermaglia regolamentare che èstata risolta dal Presidente senza aderirealla richiesta di una consultazione dellaGiunta per il regolamento ci conferma i lclima di nervosismo in cui si svolgequesto dibattito, non certo per colpa dell eopposizioni che ritengono di dover eserci-tare il diritto-dovere di emendamento o d iintervento nella discussione, ma per un asituazione parlamentare e politica che si ècreata e della quale non è possibile ta-cere .

Se noi tacessimo su quanto si è appreso

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dalla Conferenza dei capigruppo e se c ìlimitassimo ad una espressione di parer esugli emendamenti che sono stati presen-tati, daremmo al nostro intervento un ca-rattere rituale, sganciato dalla realtàdell'Assemblea . Viceversa, si è verificat oqualche cosa che tutti conosciamo e ch esi realizzerà da qui a qualche ora : in Con-ferenza dei capigruppo il Governo haconfermato la sua volontà di porre l afiducia. E noi sappiamo che la volontàmanifestata dal Governo di porre la fi-ducia non può derivare dalla necessità distroncare l'ostruzionismo, perché d iostruzionismo non si può parlare i nquanto, prima della Conferenza dei capi -gruppo, vi sono state dichiarazioni di var igruppi, in base alle quali la Presidenza hapotuto annunciare che gli emendamenti ,formalmente poco più di 200, sostanzial-mente si riducevano ad un centinaio .

Nella Conferenza dei capigruppo mag-gioranza e Governo hanno ammesso ch ela fiducia sarà posta non per stroncarel'ostruzionismo — perché la materia de lcontendere è cessata, non c'è congerie d iemendamenti di carattere ostruzionistic oche deve essere stroncata —, ma perch éla fiducia ha il carattere preclusivo che l ederiva dall'articolo 116 del regolamento .

Che cosa significhi carattere preclusiv otutti lo sappiamo ; la parola preclusione èparola antica quanto precisa, usata a su otempo per la procedura civile dal grand eChiovenda . È una di quelle parole cheriassumono in maniera icastica la possibi -lità di precludere, cioè di chiudere prim agli sviluppi di un qualsiasi procedimento .Il Governo, attraverso la questione di fi-ducia, blocca il procedimento legislativo ,in una maniera drastica ; il Governo, postodi fronte ad emendamenti agibili per nu-mero, quanto notevoli per qualità, pre-clude la possibilità dell'esame di tal iemendamenti e la possibilità conseguentedel voto, impedendo l'espressione liber adell 'Assemblea su di essi . Questo è undato di fatto inoppugnabile, contro i lquale eleviamo (ed io mi associo a quant odetto stamattina dal presidente del nostr ogruppo, onorevole Pazzaglia) la nostr afermissima protesta!

I discorsi che si fanno fuori d aquest'aula da parte del Presidente de lConsiglio possono avere un valore ne iconfronti dell'opinione pubblica, che s iritiene a torto essere meno avvertita ; maqui dentro, nell'esercizio del nostro di-ritto-dovere di deputati, dobbiamo chia-mare le cose con il loro nome e dobbiam odire che non è possibile produrre la di-sfunzione del Parlamento, non è possibil eprecludere il procedimento legislativo ne lsuo svolgersi ordinato, per attingere il ri-sultato dell'approvazione o della reie-zione della legge .

Non è possibile comportarsi in questomodo e nello stesso tempo attribuire a lParlamento e ai parlamentari ritardi, er-rori, inerzie o perdite di tempo. Un similediscorso dobbiamo valutarlo solo in ter-mini di mera propaganda; una propa-ganda che non ha neppure il pregio d iuna derivazione culturale di revisione oriforma delle istituzioni . Su questo ter-reno, invece, noi del Movimento social eitaliano-destra nazionale ci siamo battut ie continueremo a batterci : non accet-tiamo lezioni da nessuno, né tanto menoscambiamo le carte false della propa-ganda per tavole culturalmente valide e daperte al futuro .

Che le istituzioni presentino disfun-zioni e siano state prevaricate dall apartitocrazia, che il Parlamento siastato affievolito nei suoi poteri dalle pre-varicazioni della partitocrazia è sotto gl iocchi di tutti da tanti anni, non certo daora. Dobbiamo risalire agli anni lontan idel libro di Maraini «Il tiranno senzavolto» per venire poi a tutto quanto si èscritto sul problema della funzionalit àdelle istituzioni a fronte delle degenera-zioni della partitocrazia . Oggi, però, dob-biamo richiamare l'attenzione sul fatt oche la partitocrazia si esprime ai mas-simi livelli aggravando la crisi delle isti-tuzioni come sono, nel momento in cu iopera negativamente impedendo la ge-nuinità, la spontaneità, la fisiologia delprocedimento legislativo ed imponend oal procedimento preclusioni che com-portano la decadenza di emendament iche è diritto-dovere di ciascun parlamen-

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tare sottoporre al vaglio dell'Assem-blea .

La fiducia ha, quindi, carattere di pre-clusione, di eversione nel senso tecnico -giuridico nei confronti del procediment olegislativo, della fisiologia di questo pro -cedimento .

Tutto ciò avviene — e non senza u nperché, signor Presidente — dopo un aserie di espedienti che hanno caratteriz-zato l'iter parlamentare legislativo del se-condo decreto-legge . Ella, onorevole rela-tore per la maggioranza, è buon testi-mone anche perché è stato — inconsape-volmente, da parte sua — non voglio dir eusato ma certamente indotto dalla mag-gioranza, da suggerimenti, da affida -menti e da certe prospettive, ad assumeredeterminati atteggiamenti e a fare alcuneaffermazioni .

Non leggerò quanto affermato con pun-tualità dal relatore per la maggioranza i nAssemblea e nelle Commissioni riunite ,poiché è tutto consacrato negli atti parla-mentari; tutti ricordiamo che il relatoreper la maggioranza ha aperto la possibi-lità di miglioramenti e di un sereno con-fronto su taluni emendamenti al fine d imigliorare il testo del decreto . Questo èl'animus con cui hanno lavorato le Com-missioni riunite . Non abbiamo presentat opiù di 40 emendamenti ed abbiamo cer-cato di rendere le nostre proposte atte a dun confronto nel tentativo di migliorare i ltesto del decreto.

Dal relatore per la maggioranza qui inaula, sia in sede di relazione che in sede d ireplica, abbiamo avuto la conferma diquesta apertura, ma ciò nonostante l apreclusione ha funzionato come un amannaia, dando alle affermazioni del re -latore il carattere — da lui certamentenon voluto — di mero espediente proce-durale .

Voglio ricordare ancora che il Comitatodei nove nella giornata di martedì è stat oimpegnato nelle audizioni richieste da ta-lune parti sociali . Non abbiamo presoparte con domande alle audizioni dellaCGIL, CISL e UIL, perché volevamo co nquel nostro silenzio protestare contro ladiscriminazione che ancora una volta si

perpetrava nei confronti di organizza-zioni come la CISNAL, fortemente rap-presentativa di larghissime fasce di lavo-ratori dissenzienti nei confronti del de-creto .

Nel corso di quelle audizioni le cosid-dette parti sociali hanno proposto, hannodiscusso, hanno ottenuto dalla maggio-ranza l'apertura di qualche spiraglio ; vi-ceversa, anche questo va considerato u nmero espediente, perché la posizion edella fiducia preclude ogni e qualsiasipossibilità della discussione di emenda -menti .

Dobbiamo dire allora che la question edi fiducia si pone oggettivamente controil Parlamento . La fiducia si pone quandosi vogliono raggiungere determinatiscopi, ma quando questi scopi sono ever-sivi del procedimento legislativo, quand oa questi scopi si arriva attraverso espe-dienti che precludono un confronto chepoteva e doveva avvenire sugli emenda-menti presentati dalle opposizioni, dob-biamo concludere che la fiducia ha uncarattere oggettivamente contrario al di -ritto di emendamento, che è di tutti i de-putati, dell'opposizione e della maggio-ranza. Infatti, non ci si dica che su ibanchi della maggioranza non ci son ocolleghi che sentano l'esigenza di emen-dare il testo del decreto .

Il perché di questo comportamento no nè più allora soltanto parlamentare, madiventa politico-parlamentare e mi port aall'affermazione secondo cui la fiducianon è altro che una manifestazione checonferma la crisi sostanziale della mag-gioranza e del Governo .

Attraverso la posizione della questionedi fiducia abbiamo la prova provata chela crisi sostanziale del Governo e dell amaggioranza è in atto. Quando poi si svi-lupperà dal punto di vista formale non l osappiamo: sarà dopo le elezioni europee ,dopo l'estate, fra un mese o fra sei mesi ,ma la crisi è in atto e il Governo pensa d ibloccarla ogni giorno con trovate diverse .Oggi la trovata è quella della posizionedella questione di fiducia, che serve a no nrimuovere l'ostacolo dell'ostruzionismo,che non c 'è più, ma — come è stato

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dichiarato nella Conferenza dei capi -gruppo — a costringere i deputati dell amaggioranza a votare in un modo e sol oin un modo .

D 'altronde, ieri eravamo tutti qui a con-statare che la maggioranza non aveva lapossibilità di raggiungere il numero le -gale per respingere la richiesta di inseri-mento di altre materie nel calendario de inostri lavori . Ieri abbiamo tutti notatoche c'erano membri della maggioranzache non erano in quest'aula, ma erano aRoma, nel palazzo, nel Transatlantico .Tutto ciò conferma che la posizione dell aquestione di fiducia serve a fronteggiareuna crisi interna alla maggioranza, che i ntal modo il Governo intende bloccare .

In queste condizioni non si può più par -lare di cultura del decisionismo che sicontrappone alla cultura della media-zione. L 'onorevole Rauti, nella perspicuarelazione che ha redatto, e che io illu-strerò soltanto perché nei giorni in cu iegli avrebbe dovuto svolgerla si trovav aall'estero ad espletare il suo mandato d irappresentante nel Consiglio d 'Europa,ha giustamente fatto questo rilievo . Si èoccupato delle cosiddetta cultura delladecisione in contrapposizione alla culturadella mediazione, ma qui siamo a qual -cosa di profondamente diverso, no nc'entra né il decisionismo, né la media-zione, siamo alla cultura dell'espedient eper portare avanti una formula di go-verno ed una maggioranza che fann oacqua da tutte le parti, per bloccare l amaggioranza su un decreto-legge cheormai è scaduto nel merito, nei suoi ef-fetti, nella sua proiezione esterna e ch erappresenta soltanto un punto di arro-ganza per maggioranza e Governo e di ch ilo guida. Dunque, il Governo a guida so-cialista sta facendo non cattiva, ma pes-sima prova nei confronti delle istituzion icosì come sono. Siamo molto lontani da lprogetto di grande riforma, che ora nau-fraga in progetti di piccolo cabotaggi osolo per evitare lo scollamento della mag-gioranza. Quantum mutatus ab illo!, do-vremmo dire, riandando dai vocalizz isulle grandi riforme che ci venivano da isocialisti dopo il congresso di Torino!

Dopo la grande riforma, siamo arrivati a lpiccolo cabotaggio perché la maggio-ranza è nelle secche delle sue incertezze edelle sue contraddizioni! Ma di fronte atali incertezze e contraddizioni non pos-sono valere gli alibi del funzionament odelle istituzioni. Siamo sostenitori di un aopposizione di alternativa, di un disegn odi rigenerazione delle istituzioni, di un aloro correzione, ma le istituzioni non s imodificano silurando quel poco o tant oche ne caratterizza l'essenza. Sappiamotutti che la vita degli organismi rappre-sentativi a base elettorale e democratica s icomputa dagli spazi, dalle garanzie cheesistono per i dissenzienti : questa è lamisura della validità democratica di ogn ie qualsiasi istituzione, lo spazio di dis-senso, lo spazio per coloro i quali opinan oin modo difforme dalla maggioranza !

Quando questi spazi vengono ridot-ti o annullati, prevaricando i diritti de lParlamento di sottoporre gli emenda-menti alla volontà generale dell'Assem-blea, non si fanno certo grandi riforme ,ma si compromettono i princìpi essen-ziali che sono la base delle istituzionirappresentative .

Questa è la realtà, una realtà che noisottolineiamo con profonda amarezza, ac-compagnata però da profonda fermezzaperché non possiamo consentire oltre unsimile andazzo senza denunciarlo inquesta aula e fuori di essa. Se il Governovuol porre la fiducia per sbarazzarsi dellepreoccupazioni che gli vengono da unamaggioranza affetta da diaspora, che siscolla, ' che non regge, se questa trovatadovesse servire, nelle speranze del Go-verno, a fare trionfalmente le elezioni ,dopo che trionfalmente fosse stato appro-vato questo decreto-legge a colpi di ever-sione del procedimento legislativo, rite-niamo necessario ricordare che ciò sa-rebbe vano, perché la grande opinion epubblica italiana non è certo formata daimbecilli, perché gli italiani e le italianesanno distinguere tra le tigri di carta e iveri atleti della politica, tra i fatti chehanno la capacità di incidere sulla vitadella società nazionale e quelli che no nhanno altra capacità oltre che di incidere

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sul dato cronachistico e puramente pro-pagandistico .

Veniamo in questo quadro a parlaredegli emendamenti, di ciò che avevamoproposto e che non può essere esaminat odalla Camera . Ci siamo trovati di frontead un decreto che dovrebbe far parte d iuna manovra economica nella quale gl istessi uomini di governo non credono eabbiamo cercato, presentando gli emen-damenti, di contenere il danno; abbiamoaltresì cercato di conferire al decreto -legge, attraverso appropriati e specific iinterventi, confrontandoci con altre forz epolitiche ed esponenti della stessa mag-gioranza, la minore incidenza dannosapossibile sulla società nazionale ; abbiamoinfine cercato di comportarci in quest omodo di fronte ad una situazione nell aquale il Governo e la maggioranza no nhanno più fiducia nel decreto-legge . Eche sia così, che la maggioranza ed i lGoverno non abbiano fiducia nell'espe-diente della preordinazione dei punti d icontingenza, nell'espediente dell'an-nunzio del contenimento entro il tetto (d adesumersi dalla Relazione previsionale eprogrammatica) di inflazione del 10 pe rcento per i prezzi e le tariffe, è cosa risa-puta: signor Presidente, lo stesso second odecreto-legge è la pubblica confessioneche la maggioranza. non credeva allo stru -mento datosi con il primo decreto . Vero èche, quantitativamente, i punti tolti co lsecondo decreto sono meno di quelli ch esi sarebbero tolti col primo, ma è altret-tanto vero che, se la prima medicina erabuona, la si doveva reiterare, non già an-nacquare, nel momento in cui la prim aviene rifiutata dal paziente . Se il medico èconvinto della terapia scelta, deve insi-stere su di essa ; se non insiste e cambia, oè un medico pietoso che fa la piaga can-crenosa, oppure non crede — è il nostrocaso — nella terapia prescritta .

Governo e maggioranza hanno tagliatoil termine a sei mesi perché hanno rac-colto qualche voce dalla quale era stat opromesso chissà cosa per questi sei mesi .Ma noi ci siamo dichiarati estranei, e con-tinuiamo a farlo: ci siamo dichiarat iestranei alla logica che, attraverso espe -

dienti che incidono sul costo del lavoro omeglio sulle retribuzioni, vogliono ap-prontare il rimedio per la cosiddetta lottaall'inflazione; ci siamo dichiarati e conti-nuiamo a dichiararci contrari alla logic adi coloro i quali ritengono che l'inflazionesia il primo nemico da battere, mentrel'inflazione è conseguenza di altri nemic ida abbattere, di cui sono al corrente tutt iquanti, sia la maggioranza, sia l 'opposi-zione di sinistra : e mi riferisco a que imostri rappresentati dalla spesa pubblic ain dissesto e da una situazione della fi-nanza statale assolutamente intollera-bile !

Ci viene in soccorso il ministro Goria(che non vogliamo distrarre dalle letturein cui lo vedo assorto), di cui leggo l emolteplici, continue dichiarazioni . Leggosu la Repubblica di oggi che il ministr oGoria, secondo verità, secondo una tesiantica, ci dice che per uscire dai gua ibisogna innanzittutto contenere il rap-porto fra i debiti ed il prodotto internolordo: è un'antica verità, che noi abbiamoscritta nelle nostre relazioni di minoranzasulle leggi finanziarie, così come l'ab-biamo scritta nella relazione Rauti in oc-casione di questo decreto, e che oggi af-fiora anche sulle labbra del ministro Go-ria. Quello è il punto di partenza : la mo-destia dei vostri risultati nel conteni-mento delle remunerazioni ; la modestiadei vostri risultati con la riduzione a se imesi del secondo decreto significa che vo isapete che il bubbone da sgonfiare e gua-rire è altrove, ma voi (partiti di Governo ,della maggioranza ed estrema sinistra )forse non potete affrontarlo . L'ultima ol'unica novità del decreto-legge al nostroesame, è rappresentata da quell'emenda-mento che, per tentare di contenere inmaniera credibile, per tentare di affer-mare in maniera credibile che prezzi etariffe si possono contenere, stabilisc eche se gli enti pubblici di cui all'articolo25 della legge n . 468 del 1978 (sulla con-tabilità dello Stato, che ha istituito l alegge finanziaria), non dovessero trovars iin condizioni di ripianare i propri disa-vanzi, ci penserà Pantalone con 400 mi-liardi! E l'unico emendamento (vero, ono-

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revole relatore per la maggioranza?) ac-colto in Commissione dalla maggioranza :ma è un rimedio peggiore del male . Se s ivara un decreto contro l'inflazione, non s iaccollano alla spesa pubblica 400 miliard iin più, per il ripiano dei disavanzi di ge-stione di aziende pubbliche erogatrici dipubblici servizi, perché tutti sappiam oche tali aziende sono quelle che meritan ourgentemente la bonifica delle loro ge-stioni inquinate da clientelismo e assisten -zialismo. Volere allora contenere le ta-riffe a spese di Pantalone o utilizzare gl istrumenti desueti che più volte sono stat ida noi denunziati — mi riferisco al de-creto luogotenenziale del 1944 integratodai ricorsi ai tribunali amministrativi re-gionali, che sono stati annunziati, senz asenso dell'ironia e dell'umorismo, dal mi-nistro del lavoro, De Michelis — ci induc ea dire che l'articolo 1 del decreto è unboomerang destinato a produrre infla-zione e ad eludere gli scopi che gli esten-sori poco accorti del decreto si erano pro-posti .

Con gli emendamenti all'articolo 1 vole-vamo suggerire all'Assemblea di esten-dere la fascia dei prezzi da vigilare, inse-rendo in questo articolo, accanto ai prezz iamministrati, quelli sorvegliati . Conquesti emendamenti indicavamo all'As-semblea anche la necessità, nello sforz odi un contenimento dei prezzi e delle ta-riffe, di inserire nell'articolo 1 i prezz idelle materie prime fondamentali per l aproduzione . Ebbene, tutti questi emenda-menti sono preclusi dal Governo me-diante la mannaia della fiducia . Su quest iemendamenti quindi non si discute anch ese, onorevoli colleghi, sappiamo cheall'interno della maggioranza sono molti icolleghi sensibili ai nostri argomenti .

Per quanto riguarda l'articolo 2 dev odire che noi ci siamo accorti di un errore ,che è stato in parte sanato in Commis-sione con la proposizione, da parte dell amaggioranza e del Governo, di una nuov atabella riguardante gli assegni familiari ,che abbiamo cercato di emendare. Nelmomento in cui si pone mano alle retri-buzioni, nel momento in cui si mortifi-cano, di due o di trecento mila lire, gli

stipendi ed i salari dei lavoratori dipen-denti, si tralascia l'importante questionedei figli . A fronte di una sempre crescentedisoccupazione giovanile di carattere en-demico, presente soprattutto nel Mezzo -giorno, occorre rivedere le norme per cu igli assegni familiari si corrispondono sol oquando i figli sono minori . A questo ri-guardo avevamo proposto che l 'assegnofamiliare per il figlio si percepisse fino a lcompimento degli studi universitari . Cipreoccupiamo infatti della situazion edelle famiglie durante il periodo delicat oin cui i figli sono all'università e non pos-sono lavorare . In questa situazione la cor -responsione degli assegni familiari è do-verosa. Diciotto anni sono sufficienti pe rvotare, sono la maggiore età per il codic epenale, ma nessuno si preoccupa di con-trollare che alla maggiore età, anagrafic ao legale, corrisponda una maggiore et àcon l'autonomia dei figli in termini d ilavoro.

Veniamo ora all'articolo 3 . Ad essosono stati presentati molti emendamenti ,che hanno posto con forza due problem ifondamentali sui quali il Governo non h arisposto, soprattutto per una ragionemolto semplice e cioè che questo articol oal Governo non serve a nulla : è questa ,infatti, la ragione per la quale il Govern oha rinunziato alla medicina nella qual eaveva fatto finta di credere, è la ragion eper la quale il Governo trasferisce la pa-tata bollente alle parti sociali, quelle d icomodo, come la CGIL, la CISL e la UIL ,le quali si sono messe già in una posizion edi pregiudizio per i loro rappresentati, ne lmomento in cui hanno firmato 1'«accord oScotti» del 1983 e nel momento in cui,alcune di loro, hanno firmato il proto -collo d'intesa del 14 febbraio 1984 .

I problemi che le parti sociali dovreb-bero risolvere sono altri, ma su di essi i lGoverno non intende ragionare ; noi inten-diamo ragionarvi, perché al di fuori dell emasse di lavoratori rappresentate dall eorganizzazioni della triplice, ci sono i la-voratori non sindacalizzati o i lavorator isindacalizzati con le confederazioni dis-senzienti, come la CISNAL, o con le orga-nizzazioni autonome . Quali sono questi

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problemi, dunque? C'è innanzitutto, i lproblema del recupero del quarto punto ,che per norma materiale contenuta ne ldecreto viene ad essere perso dai lavora -tori; è il problema del destino del denarosottratto alle buste paga e che deve esser ereintegrato, perché altrimenti si produc eun trasferimento di ricchezza da una fa -scia sociale ad un'altra, senza alcuna giu-stificazione .

Ma c 'è un nostro emendamento, signorPresidente, sul quale mi voglio soffer-mare e che propone una soluzione caric adi avvenire . È l 'emendamento con il qual eindichiamo la possibilità di conferire i nuna sorta di fondo a favore dei lavoratori ,con il computo di un interesse legale, l esomme che non sono state corrispost eagli stessi, fino al momento in cui no nsaranno restituite . Quindi vi sarebbe u nconferimento dei lavoratori alla produ-zione, all'azienda, che assumerebbe uncarattere partecipativo. E la nostra solu-zione a favore della partecipazione, è l anostra indicazione che è, ripeto, carica diavvenire, per quanto si dirà circa la ri-strutturazione del salario, la partecipa-zione, la modifica della scala mobile e de imetodi di indicizzazione. Ma su tuttoquesto è vietato alla Camera discutere epronunziarsi e solo il modesto relatore d iminoranza può ricordarlo, perché ogn iconfronto è impedito dal Governo con l amannaia della richiesta del voto di fidu-cia . E intanto i lavoratori aspettano ch eun segnale venga da questa Assemblea, ilavoratori aspettano di conoscere se e i nquali modi potranno rientrare in possess odi quella parte di retribuzione che è stat aloro sottratta . Invece i lavoratori vengon odi nuovo affidati, con la patata bollent edei loro problemi, a quelle parti social iche hanno dimostrato di non essere all'al-tezza di difendere i loro interessi, essend oentrate in una logica che non accettiamo ,la logica di far pagare al lavoro, alle retri-buzioni, il tentativo — anzi il conato ma lriuscito — di contenere in qualche mod ol'inflazione . Così infatti, si chiedono sacri-fici soltanto al fattore determinante dell aproduzione, al lavoro, che da noi è dasempre — ed oggi più che mai — consi -

derato il soggetto e non l 'oggetto dell'eco-nomia .

Queste considerazioni, signor Presi -dente, ci dicono che l'errore, che il Go-verno ha fatto — formale, politico e par -lamentare — nel porre la fiducia, è unerrore gravido di conseguenze, nel mo-mento in cui esso si ripercuote, fuori d iquest'aula, sulla vita della gente . Macome si fa a sostenere che la Camera no nsa decidere nel momento in cui si impe-disce alla Camera di decidere in un mod oo in un altro? Non dico che i nostri emen -damenti avrebbero dovuto essere accolti ,ma dico che almeno essi avrebbero do-vuto essere discussi e votati, anche re -spinti, perché avremmo avuto così u norientamento delle forze politiche . Avreivoluto sapere sulla nostra proposta peruna fascia di salario a carattere participa -tivo che cosa avrebbero detto i var igruppi politici! Gli avanzamenti di carat-tere sociale avvengono attraverso la pa-zienza, l'insistenza e la tenacia delle mi-noranze che propongono al confronto l etesi di cui sono portatrici! Questa è l arealtà! Ma il Governo impedisce tutto ci òper un suo disegno o per la sua necessitàdi tenere in questa barca sforacchiata ,che imbarca acqua da tutte le parti unamaggioranza rissosa, dissenziente, chenon ne vuole sapere . È in queste condi-zioni che arriviamo al termine dell'attualedibattito con una grande preoccupazione ,una preoccupazione che potrà essere atte -nuata soltanto, onorevole Presidente, da lpensiero che fuori di qui l'opinione pub-blica e larghissime fasce di lavoratori po-tranno cominciare a rivedere certe lor oaspettative che taluni atteggiamenti, più omeno decisionistici, avevano suscitato eche si riveleranno per quello che sono :speranze fallaci perché rispetto ad essenon c'è altro che improvvisazione, non c isono altro che espedienti per tapparequesto o quel buco della maggioranza .

In queste condizioni, onorevole Presi -dente, il Movimento sociale italiano-de-stra nazionale riconferma la sua fiducianegli emendamenti che ha proposto i nnumero misurato con lo scopo doverosodi migliorare il decreto-legge in esame .

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Compiendo il nostro dovere, sfidiamo i lGoverno e la maggioranza, così come ab-biamo fatto nell'agosto scorso, subit odopo le dichiarazioni programmatichedel Presidente del Consiglio . Sfidiamo ,dunque, il Governo e la maggioranza ch esi sono caratterizzati per il rinvio costantedi tutti i progetti di legge che la pubblicaopinione attende .

Si accusa la Camera e i gruppi politic idi essersi attardati su argomenti di impor -tanza secondaria. Ma dobbiamo ricordareche per colpa della maggioranza e de lGoverno non si è provveduto ancora allaperequazione delle pensioni dei dipen-denti pubblici . La Commissione affari co-stituzionali è stata costretta a procedere avari rinvii in attesa che il Governo pre-senti in materia un suo progetto organico ,come si dice con un aggettivo a tutt ' uso ,per porre fine alle cosiddette pensionid'annata .

Dobbiamo inoltre ricordare che si è an-cora in attesa di una iniziativa del Go-verno per il finanziamento della propostadi legge per il voto degli italiani all'estero :la Commissione bilancio non è stata post adal Governo in condizioni di sapere se equando questo presenterà un proprio di -segno di legge, e si tratta di argomenti d igrandissimo momento .

L'elenco potrebbe continuare : infatti, aprescindere dalle pensioni d'annata, il si-stema pensionistico in generale avrebbedovuto essere riformato, ma la riforma èabortita in Parlamento, né il ministro de llavoro ha ancora presentato quel disegn odi legge che in più occasioni ha prean-nunziato. Per altro, nessuna iniziativapregnante è stata assunta dall'esecutiv oin materia di collocamento o per ciò checoncerne gli interventi straordinari per i lMezzogiorno .

Se dovessi continuare l'elenco supe-rerei di gran lunga i termini che mi son oassegnati dal regolamento . La verità è cheil Governo e la maggioranza hanno decisodi non decidere e di non far decidere l'As-semblea. Il decisionismo ha prodott oquesto mostriciattolo : l'Assemblea nonpuò decidere, può solo votare la fiduci acon voto palese, evidentemente perché si

ha paura di un voto diverso . Tutti ricor-deranno una vecchia commedia intitolat a«Chi ha paura di Virginia Woolf?»; po-tremmo trasformare quel titolo in «Chi h apaura del voto segreto?» : si tratta ovvia-mente della maggioranza che ricorre a lvoto palese trincerandosi dietro i mar-chingegni — quelli sì arcaici — dell'arti-c ;1) 116 del regolamento ponendo un aquestione di fiducia che, in sostanza, fun-ziona come ghigliottina per la liberaespressione del Parlamento, per il liber oconfronto delle parti politiche rappresen-tate in questa Camera .

Sono queste le ragioni, onorevole Presi -dente, per le quali la nostra è un'opposi-zione che riceve dai comportamenti delGoverno, dagli espedienti ai quali il Go-verno e la maggioranza hanno dovuto ri-correre, impulso e convalida .

Se un 'opposizione come quella rappre-sentata dal Movimento sociale italiano -destra nazionale non ci fosse, bisogne-rebbe inventarla d'urgenza perché essa ,senza schemi di ieri, senza condiziona -menti, al di fuori di determinate logich enelle quali rimane impigliata la sinistra ,si rivolge, come si è rivolta, al paese real ee ne interpreta, giorno per giorno, la vo-lontà, le aspirazioni e — se Dio vuole —anche le speranze (Applausi a destra -Congratulazioni) .

PRESIDENTE. L' onorevole Bassanini ,relatore di minoranza, ha facoltà di espri-mere il suo parere sugli emendamenti esugli articoli aggiuntivi .

FRANCO BASSANINI, Relatore di mino-ranza. Mi consenta, signor Presidente ,prima di esprimere il parere, di manife-stare il mio disagio per quello che, aquesto punto, non può non apparire u ninutile rituale .

Questa fase dell'iter — l'espressione de ipareri dei relatori — ha una sua precis afunzione nelle procedure di formazionedella legge, che il regolamento prevede ;una fase nella quale si coagulano i nqualche modo le posizioni della maggio-ranza, da un lato, e quelle dei gruppi d iopposizione che hanno ritenuto di espri-

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mere un relatore, dall'altro, in limine almomento in cui l'Assemblea è chiamata adeliberare sugli emendamenti, entrand ocosì nella fase deliberativa del suo lavoro ,fase che segue a tutta una serie di mo-menti istruttori : la fase referente in Com-missione, la discussione sulle linee gene-rali in Assemblea, l'illustrazione dell eproposte emendative .

Si tratta, per così dire, di un moment odi snodo; un momento di snodo impor -tante perché serve a chiarire sintetica -mente l'articolarsi delle diverse posizioni ,tant'è vero che questa sintetica defini-zione delle posizioni viene poi richiamat aconsuetudinariamente dal Presidente ne lmomento in cui pone in votazione i sin-goli emendamenti . In quel momento ilPresidente richiama i pareri espressi dalrelatore per la maggioranza, dal Governo ,dai relatori di minoranza (se ve ne sono )come orientamento sintetico delle posi-zioni che sono emerse e che sono stat ediscusse nel corso dell'iter della legge .

Questa fase del nostro dibattito è oggisostanzialmente privata di qualsiasi signi-ficato: noi già sappiamo che esprimiamoil parere su emendamenti ed articoli ag-giuntivi che l'Assemblea non sarà chia-mata a votare . E una fase importante ,fondamentale, per le ragioni che ho sinte-ticamente richiamato e che, del resto ,sono note ai colleghi che hanno lung aesperienza parlamentare ; ma questa fas eviene oggi svuotata di ogni significato ,così come, se ci pensiamo bene, vien esvuotato di ogni significato tutto il nostrolavoro.

A che pro, signori rappresentanti de lGoverno (sia quelli che sono in contatt itelefonici con quest'aula, sia quelli che ,invece, sono in grado di ascoltarmi di per -sona . . .), abbiamo, ancora di recente ,poche decine di ore fa, arricchito la faseistruttoria del lavoro di tre Commissioniriunite attraverso la consultazione de irappresentanti delle organizzazioni sin-dacali dei lavoratori e dei datori di lavoro ,che sono intervenuti al massimo livell opossibile (credo che Pierre Carniti foss eassente più che giustificato, in questigiorni) ad illustrare al Parlamento le pro -

prie richieste e posizioni, se di nessuna diqueste richieste possiamo materialment etener conto? E tenerne conto ai fini dideterminare, con le procedure che il re-golamento prevede, attraverso il liberoformarsi di maggioranze e minoranze, i lnostro giudizio, la nostra decisione, su icontenuti di questa legge ?

Siamo di fronte, cioè, alla trasforma-zione di momenti e strumenti fondamen-tali del lavoro del Parlamento in inutil irituali. Credo che dobbiamo — forse nonnoi ma certo il rappresentante del Go-verno, che tra poco porrà la questione d ifiducia — chiedere scusa ai rappresen-tanti delle organizzazioni sindacali dei la-voratori e dei datori di lavoro per averl ifatti venire in questa sede inutilmente, aperdere tempo e a farlo perdere ai parla-mentari, ad illustrare richieste . Badatebene, è nella logica delle cose che tal irichieste possano non essere accolte, per -ché il Parlamento, sovrano nell 'ambitodei suoi poteri, dopo un accurato esame euna discussione in cui tutte le posizioni s isiano confrontate, può decidere di nonaccoglierle, di non deliberare positiva -mente sulle proposte e sugli emenda -menti che tali posizioni, tali richieste, tal iistanze, traducono in modifiche al test olegislativo. Ma è proprio questo ciò chenon avverrà, ciò di cui siamo privati !Siamo di fronte ad una grave alterazione ,ad una gravissima distorsione delle regol eprocedurali che disciplinano il lavoro diquesta Assemblea, delle norme procedu-rali attraverso le quali si forma la volont àlegislativa e, insieme, ad una gravissim aalterazione e distorsione dei princìpi so -stanziali che disciplinano la formazion edella volontà legislativa dello Stato, il rap-porto tra Parlamento e Governo, il funzio-namento del nostro Stato democratico ,come di qualsiasi altro Stato democra-tico .

Dico questo perché la posizione dell aquestione di fiducia non può, nel nostrocaso — e vorrei più dettagliatamente mo-tivare il disagio di fronte al rito inutile cu istiamo partecipando ed anche chiarireperché, ciò nonostante, vi partecipiamo ;ma lo farò tra un momento — giustifi-

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carsi, in alcun modo, come è avvenuto inanni lontani e recenti, con ragioni cosid-dette tecniche. In altri momenti la que-stione di fiducia sull'articolo unico d iconversione di un decreto-legge è stata —lo ricordiamo tutti — lo strumento ,l'unico strumento, a disposizione del Go-verno per consentire in tempi ragionevoli ,in tempi utili, di esercitare il diritto (sì, i ldiritto) della maggioranza parlamentar edi arrivare ad una deliberazione . Nessunolo ha mai negato, almeno nessuno de lgruppo cui appartengo e degli altrigruppi che in questi ultimi mesi hann ocomposto l'arco delle forze di opposi-zione che partecipa ai voti in quest'aula .Semmai, una negazione al riguardo è ar-rivata da un gruppo che oggi fa, inqualche modo, l'ascaro della maggio-ranza e del Presidente del Consiglio, ch eha deciso di non esercitare il diritto-do-vere di partecipare alle deliberazioni d iquesta Assemblea legislativa, nell'ambitodella quale si viene eletti per concorrerealla formazione della volontà legislativ adello Stato, e non per fare dell'agitazion epropagandistica .

Nessuno, nell 'ambito dei gruppi cheoggi formano l 'opposizione costituzionaleche partecipa ai lavori legislativi, ha ma inegato che esista un diritto della maggio-ranza di arrivare alla deliberazione, utiliz-zando le procedure e le regole di forma-zione della volontà delle Camere che sonoscritte nella Costituzione (spiegherò po iche c'è una norma al riguardo, l'articol o72, che viene in questo caso platealment eviolata) e nei regolamenti parlamentari .Ma, se tale diritto di arrivare alla delibera-zione poteva giustificare, di fronte a mi-gliaia di emendamenti e nell'inesistenza d istrumenti alternativi, il ricorso al voto d ifiducia cosiddetto tecnico, nessuno degl ielementi caratterizzanti tale situazione s iriproduce oggi. Siamo infatti di fronte,dopo una serie di novelle di modifica rego-lamentare che, come tutti ricordano, s isono succedute negli ultimi anni, a norm edi disciplina del procedimento legislativoche consentono di organizzare i lavori par-lamentari e le procedure di decisione i nmodo da arrivare in tempi relativamente

rapidi alla decisione, anche di fronte anumerosi emendamenti, in particolar equando gli stessi siano sostenuti da grupp idi modeste dimensioni, che possono cert outilizzare tutti gli spazi regolamentari maai quali ormai spetta un tempo limitato d iintervento e possibilità limitate di ostaco-lare o protrarre i lavori parlamentari. So-prattutto, però, da questa mattina in poisono venute meno le stesse condizioni che ,in presenza delle vecchie ed ormai supe-rate norme regolamentari, avrebbero le-gittimato il ricorso alla questione di fi-ducia come strumento di salvaguardia de ldiritto della maggioranza di deliberare, a ltermine del dibattito e del confronto par-lamentare. Come ho già avuto modo d iaccennare questa mattina, i 209 emenda -menti superstiti, se esaminati attenta-mente, considerando gli emendamentiidentici, sui quali la Camera delibera co nunica votazione, e le preclusioni che sideterminano con la reiezione o l'approva-zione di alcuni emendamenti nei confrontidi altri, non comporterebbero certament epiù di 80 votazioni (ho fatto il calcolo co nuna certa larghezza, per evitare contesta-zioni) : un numero di votazioni, cioè, certa-mente inferiore a quello medio che si ha i ncaso di provvedimenti legislativi di un aqualche ampiezza e complessità, forse ad-dirittura inferiore al numero medio di vo-tazioni sugli emendamenti di tutti i prov-vedimenti legislativi, escludendo (comecredo che si debba fare) le leggi di auto-rizzazione alla ratifica di trattati interna-zionali, che tradizionalmente non compor-tano, salvo eccezioni rarissime, l'eserciziodel diritto di emendamento, proprio per l anatura dei provvedimenti autorizzatori inquestione .

Non vi era, dunque, e non vi è spazioalcuno per pretesti legati all'iter dei lavor iparlamentari, alla salvaguardia del diritt odella maggioranza di giungere alla delibe-razione finale su un provvedimento, ch epossa giustificare il ricorso alla question edi fiducia.

Il ricorso alla questione di fiducia ap-pare quindi immotivato e ingiustificat oalla luce dei principi costituzionali e rego-lamentari che reggono i nostri lavori e che

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sono alla base delle formazione della vo-lontà di questa Assemblea .

Vi è solo una ragione ; e altri colleghi giàl'hanno sottolineato, anche esponenti diprimo piano dei gruppi parlamentari dellamaggioranza, dei maggiori o del maggior egruppo parlamentare della maggioranza,se abbiamo riguardo alla consistenza nu-merica, anche se forse oggi la consistenzanumerica non conta molto, second onuove, inopinate regole istituzionali ch evengono nei fatti seguite . Dai manuali d idiritto costituzionale, infatti, si è sempreappreso che quel che conta è la volontàdegli elettori e che è l 'estensione del con -senso elettorale a determinare il peso dell eforze politiche negli organi rappresenta-tivi . Ma pare che queste vecchie regolesiano superate, almeno stando alle opi-nioni di chi ritiene che le decisioni si pren-dano per acclamazione e i contrasti s iesprimano fischiando. Per chi invece è ri-masto all'idea che conti il voto degli elet-tori e il peso che negli organi rappresen-tativi il voto degli elettori determina, c' èqualche difficoltà ad adattarsi a quest inuovi princìpi ; noi restiamo, sotto questoprofilo, fermi alle regole della nostra Co-stituzione formale .

In base alle regole della nostra Costitu-zione formale non c'è dubbio — richiamoil disposto dell'articolo 72 della Costitu-zione, cui già facevo cenno — che i pro -getti di legge vadano votati articolo pe rarticolo, che su di essi spetti ad ogni par -lamentare, ed a maggior ragione ad ognigruppo o forza politica presente in Parla -mento, il diritto di proporre emendamenti ;che ciò comporti il diritto di vedersi votatiquesti emendamenti e di ottenere su di ess iuna deliberazione da parte del l 'Assemblea ,la formazione, al riguardo, di una maggio-ranza e di una minoranza; il diritto divederseli respinti, se volete, se la maggio-ranza è compatta e se il gruppo che pro-pone emendamenti è un gruppo di oppo-sizione, con un'assunzione di responsabili-tà; il diritto di vedere la maggioranza ch esi assume la responsabilità — tanto perstare al caso specifico — di respingereemendamenti che riproducono propost edi modifica del testo di questo provvedi-

mento concordemente avanzate davantialle Commissioni riunite di questa Assem -blea dalle tre organizzazioni sindacali de ilavoratori. Come sapete, infatti (e torneròsu questo), il fatto nuovo rispetto alla vi-cenda del decreto-legge n . 10 è che oggiquelle condizioni di rottura e di contrap-posizione tra le organizzazioni sindacal iche avevamo registrato con preoccupa-zione in relazione al primo decreto-leggesono parzialmente superate e sono stateavanzate alcune richieste concordi, checomportano la modificazione del testo de lGoverno, se non altro per attuare quant oprevisto nel protocollo d 'intesa, pur stipu-lato con il consenso di una sola parte delleorganizzazioni sindacali . Alcune richiesteconcordi, dicevo, sono state avanzate, esono state avanzate formalmente, d ifronte all'unico organo della Camera chein relazione all'iter del procedimento legi-slativo può recepirlo, attraverso appositeaudizioni : mi riferisco alla Commissione, oin questo caso alle Commissioni riunite, insede referente .

Attraverso questa decisione del Governo ,che pone senza una ragione tecnica, senzapoter invocare il principio della salva -guardia del diritto della maggioranza d iarrivare ad una decisione, la questione d ifiducia sull 'articolo unico del disegno d ilegge di conversione, noi abbiamo una evi -dente, plateale violazione dei princìpi co-stituzionali che impongono di votare i lprovvedimento articolo per articolo e d irispettare il potere di emendamento, il po-tere dei singoli parlamentari di proporreemendamenti ed il diritto dei parlamentar idi vederseli votati, di vederseli sottoposti adeliberazione; il potere-dovere dell'Assem-blea di pronunciarsi con un voto non sol osulla proposta complessiva che l'esecutiv oavanza, attraverso un prendere o lasciare ,un sì o un no in blocco — non dico un vot oper acclamazione —, ma anche sulle pro-poste alternative, modificative, emenda-tive, integrative .

Questo è il ruolo delle Camere ed inquesto si esercita il potere dei parlamen-tari. Se così non fosse, tanto varrebbechiudere quest'aula e prevedere in un aanticamera di Palazzo Chigi una periodica

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riunione dei rappresentanti, quelli cheoggi sono i capigruppo, delle forze poli-tiche che hanno ricevuto voti alle elezioni ,per esprimere sinteticamente il loro con -senso o dissenso — a questo punto si in -tende il consenso della maggioranza ed i ldissenso dell 'opposizione — sui provvedi -menti che il Governo propone .

Questo potere delle Camere, questa dia-lettica parlamentare, che si traduce nellapossibilità al termine di un dibattito dideliberare sulle alternative, sulle modifica-zioni, sulle integrazioni al testo del provve-dimento proposto all 'esame delle Camerestesse, non è un aspetto marginale, unaspetto secondario, un aspetto facoltativ odel sistema istituzionale, del sistema de-mocratico che costituisce lo scheletro fon-damentale della nostra Costituzione, de lpatto costituzionale. Al centro del pattocostituzionale c'è la scelta di una forma diStato democratico fondato sulla sovranitàpopolare, che si esercita nelle forme e ne ilimiti della Costituzione, innanzitutto at-traverso le forme degli istituti di demo-crazia rappresentativa, ed in primo luogoattraverso il Parlamento, che è in grado d ipartecipare effettivamente al procedi -mento di formazione della volontà legisla-tiva dello Stato .

Le Camere non possono quindi essereespropriate di questo potere di emenda-mento, senza che in questo modo veng ameno, venga tranciato alla base uno de ipilastri fondamentali del nostro ordina -mento democratico e costituzionale . Ladecisione odierna, quindi, è una decision egravemente incostituzionale che apre — l odico con molta preoccupazione — un aquestione costituzionale che va molto al d ilà, che supera di molto, che travalica dimolto le questioni gravissime di ordinepolitico, sociale ed anche costituzional eche il decreto-legge n. 70 di per sé po-neva .

Noi abbiamo con particolare convin-zione (e manteniamo fermissima questaconvinzione anche di fronte al nuovo testodel decreto-legge), ritenuto che diverse di-sposizioni di questo provvediment oaprano problemi di costituzionalità, con-tengano vizi di costituzionalità difficil -

mente superabili . Lo confermiamo, ma ri-teniamo in questo momento che la posi-zione della questione di fiducia da partedel Governo, dopo il ritiro massiccio degliemendamenti . . .

GIOVANNI GORIA, Ministro del tesoro. Ame piacerebbe farvi lo scherzo di no nporla !

FRANCO BASSANINI, Relatore di mino-ranza. Mi auguro che il ministro Goria . . .

GIOVANNI GORIA, Ministro del tesoro .

Solo per fare uno scherzo all 'opposi-zione !

EUGENIO PEGGIO, Relatore di mino-

ranza . Sarebbero scherzi graditi !

FRANCO BASSANINI, Relatore di mino-ranza. . . .Mi auguro che il ministro Goria ,convinto dai nostri argomenti o convint odalla sua coscienza, invece di porre la fi-ducia fra qualche decina di minuti, vogliariaprire la questione . Me lo auguro, aquesto fine prospetto tutte le preoccupa-zioni e le obiezioni di ordine costituzionaleche anche lo stravolgimento di questa spe-cifica fase del nostro dibattito pone inluce; ma proprio per questo, dopo quantoè avvenuto questa mattina, una volta spaz -zate via tutte le situazioni che potevano i nqualche modo offrire motivazione o pre-testo alla maggioranza di invocare il di -ritto costituzionale di arrivare infine aduna decisione, dobbiamo dire che la deci-sione del Governo non fa che aprire unaquestione o, se così si vuole, una crisi costi -tuzionale che va ben oltre le gravi que-stioni che pure il decreto-legge pone esulle quali rimangono fermi i nostri motividi preoccupazione .

Siamo di fronte ad una decisione chenon si può in alcun modo giustificare co nl'esigenza di approvare tempestivamente i ldecreto. Il ministro Goria sa bene che ,ponendo la questione di fiducia, si crean otensioni e si apre una fase del dibattitoparlamentare in cui, costringendo le oppo-sizioni ad utilizzare tutti gli strumenti re-golamentari per difendere i diritti delleCamere e ad esercitare non il diritto di

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veder votate le proposte di modifica avan-zate, bensì solo un diritto di veto, di resi-stenza, l'iter del decreto presumibilmentenon ne sarà che allungato .

Non si può, ripeto, motivare questa de-cisione con una esigenza di rapidità dell aconclusione di questa vicenda . La ragioneevidentemente è un'altra .

Come ha affermato qualcuno autore-volmente questa mattina — non un espo-nente della opposizione — la question enon riguarda più i rapporti tra maggio-ranza e opposizione o tra Governo ed op-posizione, bensì quelli tra Governo e mag -gioranza. La fiducia costituisce un tenta-tivo di puntellare i dissensi e le contrad-dizioni all'interno della maggioranza .Espropriando i parlamentari di maggio-ranza del diritto di proporre e votare gl iemendamenti, si vuole imporre ad un amaggioranza piena di dubbi — dubbigiusti e legittimi — l'articolato di un prov-vedimento a scatola chiusa, così com'è ,senza alcuna possibilità di modifiche .

Si tratta di una decisione che riflettequel disprezzo e quella prevaricazione neiconfronti del Parlamento che non a cas oda alcuni mesi a questa parte sono rie-cheggiate più volte — dal «parco buoi» a lprosciutto San Daniele — nei discorsi de lPresidente del Consiglio .

Nessuno di noi si preoccupa dei di-scorsi, ma dobbiamo ricordare, onorevol eministro del tesoro, che accenti di questogenere nella bocca di un capo dell'esecu-tivo sono riecheggiati solo una volta nell anostra storia di questo secolo e a quest idiscorsi seguirono poi riforme istituzio-nali che credo non siano compatibili con iprincìpi della democrazia parlamentare .

Questo comportamento del Govern onon si traduce solo in una espropriazion edei poteri del Parlamento, ma schiera ilGoverno contro la sua maggioranza econtro le organizzazioni sindacali .

Esprimo il mio parere favorevole s ututti gli emendamenti, della mia e dell ealtre parti politiche, che propongono l'in-serimento nel decreto di quelle modificherichieste — e in alcuni casi unanime -mente — dalle organizzazioni sindacalidei lavoratori. Non c'è in questo contrad -

dizione con la contestazione che noi altr evolte abbiamo rivolto al Governo soste-nendo — e lo ribadiamo — che il Parla -mento non può essere organo di registra-zione di accordi fra le organizzazioni sin-dacali, cioè semplicemente la cassa di ri-sonanza di un sistema neocorporativo .

Ma nel momento in cui il Governo sti-pula un protocollo d'intesa con un ampioarco di organizzazioni sindacali (anche semanca l'organizzazione sindacale piùrappresentativa dei lavoratori) e viene i nParlamento a sostenere l'opportunità d iconvertire in legge questo provvedimentosulla base del consenso di queste organiz -zazioni sindacali ; nel momento in cui re -spinge addirittura gli emendamenti delleopposizioni, dicendo che solo se essi po-tessero ottenere uguale o più ampio con -senso potrebbe prenderli in considera-zione, non può sottrarsi dal consentire l adeliberazione su emendamenti che hann opiù ampio consenso, che sono chiesti pro -prio per attuare il «protocollo d'intesa» ,che sono coerenti con la stessa imposta-zione del Governo. Altrimenti noi qui con -correremmo ad una ennesima mistifica-zione, dopo le tante contenute in questodecreto-legge, in forza della quale do-vremmo dire che il consenso strappato o dottenuto dalle confederazioni sindacal i(da alcune, non da tutte) viene poi utiliz-zato per tradurre in legge solo quellaparte dei patti stipulati con le confedera-zioni sindacali che comporta sacrifici e doneri per i lavoratori dipendenti, mentretutto il resto, o molta parte del resto ,viene rinviato a provvedimenti che, per i lmomento, sono soltanto l'oggetto divaghe promesse da parte di un contraent eo di un interlocutore, che nulla garanti-sce, tra l'altro, sia il medesimo che traqualche mese possa essere chiamato a ri -spondere di queste promesse, perch écredo che, al giorno d'oggi, sulle sorti esulla durata dell'incarico al Presidentedel Consiglio pro tempore nessuno sia di -sposto a fare scommesse.

Com'è possibile che i contraenti — l aCISL e la UIL, per esempio — di quest opatto non si vedano riconosciuto il diritt odi avere un voto del Parlamento neppure

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su quelle clausole del patto che non son ooggi tradotte in legge, mentre quelle cheimpongono vincoli e oneri ai loro rappre-sentati già sono legge vigente perché con -tenute nel decreto-legge?

Neppure questi emendamenti, sui qual i— ripeto — esprimo globalmente il pa-rere positivo mio e della mia parte, po-tranno essere votati . Qualcuno potrebbedomandarci : ma se questo comporta -mento gravemente incostituzionale, ever-sivo di alcuni principi (fondamental iquant'altri mai) del nostro ordinamento ,tenuto dal Governo con la preannunciataposizione della questione di fiducia ri-duce tutto questo ad un vuoto rituale, per -ché voi a questo vi prestate? Io rispondoche continueremo — come fanno gli altr igruppi della sinistra — a svolgere pervi-cacemente il nostro ruolo in Parlamento ,a rivendicare il nostro diritto-dovere, per -ché per questo siamo stati eletti, conbuona pace degli onorevoli Pannella, Cic-ciomessere ed altri ; a far valere inquest'aula le opinioni, le motivazioni, l eistanze, le ragioni di chi ci ha eletto, dell emasse dei lavoratori e della società ita-liana che dal Parlamento devono esser erappresentati finché esistano una Costitu -zione e un ordinamento democratico . Perquesto noi svolgiamo anche questo ruolo ,reso inutile dalla preannunciata decision edel Governo, quello di esprimere il nostroparere, perché continuiamo a credere chel 'ordinamento che oggi ci regge non s itraduca in applausi o in acclamazioni s esi vuole esprimere consenso né in fischise si vuole esprimere dissenso ; ma in voti .E noi cercheremo di provocare questivoti .

MARIO POCHETTI . Per Craxi siamoormai al plebiscito : «sì» o «no» a Craxi !

FRANCO BASSANINI, Relatore di mino -ranza. Certo, le forme plebiscitarie son ospesso i primi segni di involuzione o d idegradazione dei sistemi democratici ;sono il momento in cui si cerca di spie -gare che attraverso il plebiscito si ha d ipiù di democrazia, perché si ha un rap-porto di immedesimazione diretta o mi -

stica (uso testualmente le parole dette tregiorni fa da un capogruppo della maggio-ranza) del popolo con il capo . Si trattaperò di formule che, come tutti sanno ecome Norberto Bobbio ha spiegato ieri ,con l'autorità che tutti gli riconoscono, s uun grande quotidiano, sono proprie d iordinamenti non democratici, ma autori -tari, anche se — in prima battuta — pu òsembrare che con esse si esprima più di -rettamente e immediatamente la volontàpopolare: la volontà, per altro, di chi safischiare, non di chi ha deciso ed esprim esingolarmente e liberamente la sua opi-nione, che va a sommarsi alle libere opi-nioni di ciascuno degli altri .

Oltre ad esprimere un parere positivosu tutti gli emendamenti che tendono a dintrodurre nel decreto-legge le modificherichieste formalmente al Parlamentodalle organizzazioni sindacali, dico ch esiamo favorevoli anche a tutti gli emenda-menti che tendono a superare o risolvere igravi vizi di costituzionalità che quest oprovvedimento contiene, anche nella se-conda versione . Siamo dunque favorevol ia tutti gli emendamenti che tendono, at-traverso una corretta quantificazionedegli oneri finanziari comportati edall 'articolo 1 (che sono stati quantificat isolo in piccola misura nel nuovo test odella Commissione) e dall'articolo 3, adare una adeguata copertura finanziaria .E siamo ancora più favorevoli (se è pos-sibile una graduazione) agli emendament iche tendono ad introdurre nel decreto-legge forme di reintegro delle quote diindennità di contingenza non pagate pe reffetto del decreto stesso. Noi abbiam oproposto a questo riguardo una formul ache, non so se per disprezzo o per impli-cita adesione (per altro non tradotta po iin comportamenti conseguenti), il mini-stro del lavoro ha definito «emendament oomeopatico» : prevede una forma gra-duale di reintegro delle quote di indennit àdi contingenza decurtate dal decreto-legge, da valere soltanto nei trimestri ne iquali il tasso di inflazione abbia una ten-denza dinamica talmente bassa da con -sentire di recuperare mezzo punto pe rvolta, senza effetti rilevanti sulla ripresa

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della dinamica inflazionistica . Ci sor-prende che, anche su un emendamento«omeopatico», come diceva il ministro dellavoro, ci sia e ci sia stato, da parte dell ostesso relatore per la maggioranza, u nparere negativo, così come ci sorprend eche vi sia stato un parere negativo anchesugli emendamenti che tendono, con for-mule diverse (si poteva scegliere) a garan-tire fin d'ora, come dice il protocollo d iintesa, la compensazione ed il recupero ,attraverso rimborsi fiscali, della perditadi potere di acquisto dei salari e delleretribuzioni dei lavoratori dipendenti ch equasi sicuramente, ormai possiamo dirlo ,si verificherà per effetto di una crescitadel tasso di inflazione, maggiore di quell aprevista sulla base del protocollo.

A maggior ragione, siamo sorpresi de lparere negativo (eppure il ministro de ltesoro aveva manifestato qualche inte-resse al riguardo) sugli emendamenti ch eabbiamo presentato per offrire allo stess oministro del tesoro ed al Governo gli stru-menti per operare una correzione dell adinamica della spesa pubblica, particolar-mente di parte corrente, difforme ri-spetto ai vincoli ed agli obiettivi fissat idalla legge finanziaria. E si tratta di un acorrezione in corso d'opera, ormai ur-gente (si stanno definendo l'assestamentodel bilancio 1984 ed i bilanci preventiv iper il 1985), della dinamica della spes acorrente, in specie della spesa corrente acarattere discrezionale dei ministeri, dell eamministrazioni centrali dello Stato, ch e— in qualche modo, anzi in misura an-cora ridotta — accollasse alle ammini-strazioni dello Stato gli stessi vincoli, tetti ,misure di contenimento che già oggi altricentri di spesa (come le amministrazion ilocali) sono tenuti a rispettare per effett odelle leggi finanziarie dell'ultimo anno, eche li constringesse a mantenere que icomportamenti coerenti con l'esigenza d iriduzione della dinamica inflazionistica ,imposti sia ai soggetti erogatori di servizio produttori di beni a prezzi amministrat io sottoposti a tariffe, sia agli stessi lavo-ratori dipendenti dall'articolo 3 del de-creto, attraverso un meccanismo di conte -nimento dell'indicizzazione delle retribu -

zioni. Ma neppure su una proposta d iquesto genere, sulla quale lo stesso mini-stro del tesoro aveva espresso interesse i nCommissione, si è avuta qualche aper-tura, non dico da parte del Governo che ,ormai, è mosso soltanto dall'intento pre-varicatore di evitare qualsiasi confront ocon la sua maggioranza in Parlamento (eche quindi a questo intento subordin aogni suo comportamento), ma nemmen oda parte dello stesso relatore per la mag-gioranza, che pure avrebbe potuto —onorevole Carrus — esprimere l'interess eo la disponibilità della maggioranza sualcuni emendamenti dell'opposizione, si apure poi prendendo atto che la decisionedel Governo non consentiva di tradurrequesto interesse o questa disponibilità inun voto dell'Assemblea !

Eppure, pur godendo il relatore per lamaggioranza della nostra massima stima ,per le considerazioni più volte espresse ele nobili intenzioni più volte manifestate(ancorché resti vero che di buoni propo-siti son lastricate le vie dell'inferno, ono-revole Carrus), neppure da lui è giunt aun'attenzione verso proposte che moltodifficilmente si potranno giudicare incontrasto con gli obiettivi della manovr adi Governo. Ciò, naturalmente, se aquesto punto esistano ancora obiettiv inella manovra di politica economica delGoverno; se non vi sia, cioè, soltant ol'obiettivo politico di operare — attra-verso l'esercizio della grinta decisioni-stica — una modificazione dei rapport iistituzionali fra Governo e Parlamento ,tra Governo e maggioranza parlamen-tare, che sia preludio o causa di una mo-dificazione dei rapporti di forza elettoraliall'interno della maggioranza di Governo ,all'interno del pentapartito, da realizzarenelle prossime elezioni europee. Ho il so-spetto che questa sia la finalità e ch equindi costituisca un inutile rituale anchediscutere degli obiettivi di politica econo-mica del Governo, prendendoli sul serio .

Ma se questo è, ancora una volta m idomando che cosa ciò abbia a spartirecon le norme costituzionali, con le regol efondamentali che disciplinano il funzio-namento di questo e di qualsiasi ordina-

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mento democratico! (Applausi dei depu-tati del gruppo della sinistra indipendente,all'estrema sinistra, dei deputati de lgruppo di democrazia proletaria e dei de-putati del PDUP) .

PRESIDENTE . Ha facoltà di parlare i lrelatore di minoranza, onorevole Gianni .

ALFONSO GIANNI, Relatore di mino-ranza . Signor Presidente, anch'io ho lostesso stato d'animo del collega Bassa-nini. È infatti più che imbarazzante tirar ele fila di una discussione certamente no nbreve e esprimere un parere — avrei vo-luto essere preciso in alcuni casi, perchévi sono emendamenti che meritano u nparere puntiglioso — sapendo in par-tenza che questo sarà del tutto inutile ,perché il Governo sta per porre la que-stione di fiducia . Poiché nel nostro paeseciò che appare è spesso prevalente ri-spetto a ciò che è già avvenuto, il fatt oche la posizione della questione di fiduciasia stata annunziata da tutti i mass-mediavuoi dire che essa sarà realmente posta ,cosa che peraltro è stata autorevolmenteconfermata in Conferenza dei capi -gruppo.

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE

LEONILDE IOTTI

Credo, quindi, che il ministro Goria no ncompirà alcun colpo di scena quando tr apoco prenderà la parola e porrà la que-stione di fiducia . Quindi anch'io, come i lcollega Bassanini, sono, come ho detto ,alquanto imbarazzato; d'altro canto,però, rilevo che questa imminente ri-chiesta della fiducia ha paradossalment eun merito, quello cioè di rendere le cos eestremamente chiare sotto il profilo delleresponsabilità politiche . Tale richiestafornisce inoltre una formidabile, sem-plice ed indispensabile chiave di lettura d iuno scontro sociale, politico e parlamen-tare che dura da diversi mesi nel nostropaese .

La posizione della questione di fiducia

rappresenta un fatto estremamentegrave, non solo perché essa segue moltealtre; non solo perché viene posta su u ndecreto-legge, che ne reitera un altro su lquale era stata già avanzata una identicarichiesta nel precedente dibattito senz ache ciò servisse a far convertire in leggequel provvedimento tant'è vero che èstato reiterato; non solo perché siam onella traduzione in pratica del famos oslogan «una, cento, mille fiducie», con i lquale il Presidente del Consiglio Crax iaveva idealmente posto la sua candida -tura alla Presidenza del Consiglio ; maperché, per esplicita ammissione in ca-mera caritatis degli esponenti del Go-verno, la posizione della questione di fi-ducia era già stata decisa da tempo, daquando cioè ancora erano in vita nume -rosi emendamenti che potevano far sup-porre a qualcuno che non fosse material-mente possibile condurre un sereno di -battito in Assemblea . La richiesta della fi-ducia veniva quindi predecisa con la mo-tivazione di mettersi al sicuro dalla possi-bilità che, nelle votazioni segrete su al-cuni emendamenti chiave, la maggio-ranza non avesse tenuto e dunque il de-creto fosse modificato .

Questa non è più semplicemente un'af-fermazione in camera caritatis, non èsemplicemente una conclusione politicaalla quale altri possono legittimament egiungere, ma è ormai una realtà aperta -mente dichiarata . Non sono io che dicoqueste cose, ma così si sono espressi icapigruppo della maggioranza anchenell'odierna Conferenza dei presidenti d igruppo, ove hanno esplicitamente, esenza più peli sulla lingua, detto che laposizione della questione di fiducia sa-rebbe rimasta anche di fronte ad un nu-mero estremamente ridotto di emenda -menti e ad un numero ancora più ridott odi votazioni (poiché alcuni emendament isono identici e dunque sarebbero stati vo-tati congiuntamente) per il semplice fattoche il problema non era, e non è ma istato, il numero degli emendamenti ( equindi l'impossibilità tecnica di arrivar ead una conversione in legge del decreto) ,ma il fatto che non ci si poteva fidare del

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comportamento della maggioranza inuna votazione segreta .

Mi spiace che il ministro Goria abbiaabbandonato — momentaneamente, im-magino — l'aula, ma io vorrei ricordargli ,visto che è persona solitamente di parola ,le dichiarazioni da lui rese alle tre Com-missioni riunite, quando esaminammo i nquella sede il provvedimento . Io ricordo ,pur nell'imbarazzo con cui egli pronunci òquelle parole, una particolare insistenzanel dire che la maggioranza subordinavaogni modificazione del decreto, compres equelle che fossero andate nel senso di unperfezionamento della manovra comples-siva del Governo, alla conversione i nlegge del decreto. Bene, vorrei chiedere a lministro Goria che fine faccia questa suaaffermazione da lui più volte ripetuta (e s icapiva che dietro queste sue ripetizioni viera una direzione collegiale alla quale do-veva sottostare) . Oggi non vi è più alcundubbio sulle possibilità di conversione i nlegge del decreto, poiché il numero degl iemendamenti è assai ridotto e non vi sonoostacoli di carattere tecnico o marchin-gegni che la possano impedire . Qual è ,allora, la verità? La verità è che il test odel decreto, così com'è, costituisce un aprova di forza politica per un Govern oche ha in realtà una maggioranza incri-nata e divisa . È questo il motivo essen-ziale che ha mosso il comportamentodell'esecutivo nella vicenda del primo edel secondo decreto e che motiva la ri-chiesta della fiducia. Non lo dico io, lodice il presidente del gruppo democri-stiano, il quale ha rilasciato alle agenzieuna dichiarazione di rara crudezza, nell aquale ha detto sinteticamente — se no nricordo male — che la posizione dell aquestione di fiducia non è un problemafra Governo ed opposizione, ma è un pro-blema fra maggioranza e Governo . Equesto lo si può anche dedurre dalle po-che, insolitamente scarne, e perciò — cos ìio ritengo — polemiche, parole del rela-tore per la maggioranza Carrus, il qual esi è rifiutato, di fatto, di esprimere il pro-prio parere sugli emendamenti, chia-mando in causa polemicamente — cred o— il Governo, affinché esca allo scoperto

e ponga, anche formalmente, il «timbro »sulla questione di fiducia già posta ne ifatti e attraverso gli annunci dei mass-media .

Quindi la situazione è più chiara, pi ùlimpida, più netta. Mi sia pertanto con -sentito di dedicare buona parte di quest omio intervento a questa questione poli-tica, alla richiesta politica del voto di fi-ducia .

In realtà, a guardare bene, a «grattare »meglio, neppure la sintetica espressionedell 'onorevole Rognoni esprime appienola gravità politica dell'atto del Governo .La questione ha maggior spessore, poich énon si tratta semplicemente di un att od'imperio e di sopraffazione della stess alogica e dialettica interna della maggio-ranza, da parte del Governo Craxi ; non èsemplicemente una prova estrema di de-bolezza politica, fino al punto che si ri-corre al meccanismo della fiducia, poichéil consenso è talmente ristretto che si fafatica a trovarlo tra coloro che dovreb-bero esprimerlo in prima persona su lpiano istituzionale e parlamentare .

La questione è più grave e si può rias-sumere nel modo seguente: se con i lprimo decreto e con la riproposizione de lsecondo il Governo Craxi sbatteva laporta in faccia ad una parte rilevantis-sima del movimento sindacale, violava iprincìpi costituzionali sanciti in articol iche abbiamo più volte ricordato e che nonvoglio ora nuovamente richiamare, se i lGoverno Craxi sbatteva la porta in facciaa milioni di lavoratori favorendo la cre-scita di un nuovo movimento di opposi-zione alle sue decisioni ed anche — ef-fetto non certo desiderato — la revivi-scenza di organismi quali i consigli di fab-brica e di figure quali i delegati di re -parto, troppo frettolosamente dati permorti; oggi ponendo la questione di fi-ducia non si fa semplicemente un atto d iviolenza, che è parimenti sintomo dellapaura nei confronti della stessa maggior-naza, ma si chiude anche con quella partedel movimento sindacale che era giunt aal punto, inusitato per la storia sindacaleitaliana, di esprimere un consenso poli-tico all'emanazione del decreto-legge.

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Infatti, come hanno sottolineato (e no npotevano farne a meno tutti i colleghi ch emi hanno preceduto, come avrebbe fattolo stesso onorevole Carrus se non avess escelto di entrare in polemica aperta con l edecisioni del Governo), come hanno argo-mentato le organizzazioni sindacali che ,anche in extremis, sono venute a proporr emodifiche ed integrazioni al testo del de-creto, oggi non c 'è nessuna organizza-zione sindacale, comprese quelle — ri-peto — che avevano dato il proprio con -senso politico alI'emanazione del prim odecreto, che si possa dichiarare soddi-sfatta della manovra politica del Governo ,del testo sul quale esso sta per porre laquestione di fiducia .

Si ha, pertanto, ragione di ritenere, d ifronte ad esiti così modesti, così — per -mettetemi di dirlo — insignificanti d iquesto decreto-legge al fine dell'effettivarealizzazione di obiettivi della lotta all'in-flazione che il vero obiettivo è costituitosemplicemente dalla volontà di dimo-strare alle classi dominanti, a seguitodella lotta interna alla maggioranza perla loro rappresentanza, la bontà del me-todo decisionista . Si tratta, in fondo, dellostesso fenomeno che si è verificato all'in-terno del dibattito svoltosi nel mond oconfindustriale, là dove, di fronte a cri-tiche che anche dal mondo imprendito-riale provenivano al testo del primo de-creto e, in sostanza, alla manovra di poli-tica economica del Governo, è poi interve-nuto l 'esponente più significativo tra tutt i— al di là delle cariche formali — de lmondo imprenditoriale italiano, cioèAgnelli, per dire che il decreto dovevaessere appoggiato fino ìn fondo perchéciò che conta è l 'atto di volontà politicache per questa via si esprime . Si trattadella stessa risposta che ha fornito Mer-loni di fronte alle tre Commissioni riu-nite, sollecitato da una domanda puntualeposta dalla mia parte politica ; per altro ,egli ha arricchito la risposta con una ana-logia che, per ragioni di decenza, nonposso riferire, ma che i colleghi che eran opresenti a quella seduta senz'altro ricor-deranno .

Nel tentativo di trovare altre argomen -

tazioni rispetto a quelle usate dai collegh iPeggio e Bassanini, è necessario chiederc iche cosa esattamente il Governo tema daparte della maggioranza, visto che ha ri-conosciuto esplicitamente che questo è i lproblema. Qual è il vero motivo per cui ècosì incerto sulla possibilità di andare a dun voto segreto (vivaddio, questo istitutofunziona ancora!) su emendamenti-chiavee, quindi, di affrontare apertamente ecome si conviene una battaglia parlamen -tare?

Noi dobbiamo porci questo interroga-tivo, tutti insieme, anche i colleghi dell amaggioranza, soprattutto quelli i qual imugugnano contro le decisioni del Go-verno o, a maggior ragione, quelli ch erilasciano dichiarazioni di stampa molt ocrude contro il comportamento dell ostesso Governo .

Io credo che una risposta del tipo : «C'èla paura dei franchi tiratori ; c'è la paurache questioni di merito, contenute negl iemendamenti, addirittura . richiamate uni -tariamente da tutte le organizzazioni sin-dacali, che appartengono al senso co-mune, che sono contenute a chiare letterenel protocollo d'intesa (e dunque non v' èragione per non immetterle nel decreto) ,provochino una presa di coscienza di -versa, quindi un capovolgimento dei rap-porti di forza numerici nel voto», sia cer-tamente una risposta vera che coglie un aparte della questione . Eppure non mipare che ciò risolva il problema, non m ipare pienamente convincente, non m ipare esaustivo dell'interrogativo che h ocercato di porre .

Secondo me c'è un'altra verità che piùprepotentemente è venuta avanti, partico -larmente in questi ultimi giorni, e sullaquale conviene riflettere . Per farlo è ne-cessario riandare, sia pure in due grosso -lane battute, alla storia di questo doppi odecreto .

Fin dal primo momento, cioè fi ndall'emanazione del decreto-legge, n. 10la notte del 15 febbraio 1984, è stat ochiaro a tutti che la maggioranza non eramolto unita e convinta di quel provvedi -mento. Era chiaro — e traspariva neicomportamenti, nelle dichiarazioni, nei

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dati di fatto ormai riscontrabili --- ch equel decreto appariva come un qualcos atroppo del partito socialista, cioè del Pre-sidente del Consiglio, e, semmai, dei fe-deli socialdemocratici che, di lì a poco ,sarebbero andati, con rara preveggenza, abattere cassa per i favori che avevano for-nito .

La DC — e non soltanto noi lo denun-ciammo in aula --- oscillava invece traposizioni apparentemente morbide e posi-zioni più dure; il suo responsabile econo-mico lanciava siluri proponendo emenda -menti e modifiche che poi sarebbero stat irespinti, mentre altri settori di quel par-tito, giudicavano inefficace la manovraperché troppo fragile nel confronto con leesigenze dei lavoratori .

Altri partiti della compagine governa-tiva, come quello repubblicano, facevanosapere --- non solo nei pourparlers privati ,ma anche in dichiarazioni pubbliche ---che avrebbero preferito scegliere un astrada diversa da quella di risolvere i lcontenzioso con le organizzazioni sinda-cali con un atto di imperio, aggiungendopoi furbescamente che, dato che quell astrada, ormai, era stata imboccata, biso-gnava essere più duri: se il tessuto de irapporti sociali doveva essere lacerato ,conveniva farlo una volta per tutte, inmodo diciamo più vantaggioso per il Go-verno.

Tutta questa situazione interna allamaggioranza si era venuta aggravand onel corso del lungo scontro sul prim odecreto, non tanto perché in Parlamentoveniva condotto un ostruzionismo la cu iliceità costituzionale ancora una volta vo-gliamo difendere, quanto perché ne lpaese si era venuto costruendo un movi-mento di massa (lo abbiamo detto mill evolte ma lo ripetiamo) non solo di comu-nisti, non solo di operai, non solo dì per-cettori di reddito da lavoro dipendente ,direttamente colpiti, quindi, dal tagliodella scala mobile, ma anche di tutti co-loro che erano preoccupati delle modifi-cazioni negli assetti istituzionali, sociali ,politici ed 9conomici che l'atto di imperiodel Governo provocava .

^ '"'sto movimento di massa mesco -

lava le tradizionali separazioni di ascen-denza o di appartenenza partitica e d iascendenza o di appartenenza sindacale ,cosicché avevi esponenti della CISL cheintervenivano a Roma, il 24 marzo, avev iuomini delle ACLI che prendevano altreposizioni, avevi uomini di area diciam osocialista, apparentemente socialista, cheassumevano posizioni differenti . In-somma, questo movimento è il vero arte-fice di quella che è stata una prima scon-fitta purtroppo non definitiva, ma cert ouna prima sconfitta del Governo : quelmovimento aveva contribuito ad incri-nare maggiormente, anzi ad allargare, l ecrepe di una maggioranza scricchio-lante .

Intanto erano però intervenuti anch ealtri fatti, che noi ravvisammo subito .Sulla fine del dibattito alla Camera su lprimo decreto, vi era stata una iniziativ adi parlamentari della democrazia cri-stiana: I'onorevole Cirino Pomicino, i nparticolare (lo scrivo nella mia relazionedi minoranza), aveva cercato di racco-gliere i cocci della manovra governativa ,convinto da un lato, per l'opposizione aciò del Governo, che non era possibil emodificare quel primo decreto, edall'altro che comunque la sua conver-sione in legge era impossibile per l'oppo-sizione sociale e parlamentare, al puntoda preoccuparsi del dopo. In sostanza,quella operazione alla quale poi l'onore-vole Forlani ha apposto il suo personal etimbro (è il caso, questa volta, di usaretale termine), rappresentava una chia-mata non più semplicemente di correodella democrazia cristiana, ma un suo in-tervento protagonistico nella gestione deldecreto-bis . Cosicché le stesse modifica-zioni, che noi abbiamo considerato, e giu-stamente, inessenziali, per i motivi ch eabbiamo ripetuto a iosa, e che non sta ame, in fase conclusiva, ulteriormente ri-badire, erano modificazioni che la demo-crazia cristiana portava come il prodott odi un suo rìnato protagonismo .

Ebbene, se così è stato — e così indub-biamente in parte è stato —, era lecit oattendersi (e in tal modo si è partiti, nell afase iniziale della discussione sul decreto

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bis n . 70, al punto che i toni del relatore edel presidente della Commissione bi-lancio erano diversi) una rinnovata coe-sione della maggioranza sul nuovo de-creto; ci si sarebbe dovuti attendere no ngià la paura del Governo ad intrapren-dere votazioni segrete su emendamenti -chiave ma, anzi, la convinzione che, ben eo male, si era creata, sul versante dell emaggioranza e del Governo, una nuova epiù ricompattata unità .

Ecco perché la ragione della posizion edella questione di fiducia non è'da ricer-care negli emendamenti-chiave e nella vi-cenda del decreto! Dobbiamo andare aguardare altre questioni politiche ch esono emerse, in particolare nelle ultim esettimane e negli ultimi giorni, questioniche sono essenzialmente due . Innanzi -tutto la vicenda della loggia P2 e i con-trasti feroci, interni alla maggioranza ,tutt'altro che sopiti, di cui abbiamo avut osolo la pallida eco in quel frettoloso dibat-tito parlamentare che qui si è fatto e s ucui ritorneremo quando si discuterannole mozioni al riguardo; quindi, il con-gresso di Verona del partito socialista ita-liano. Il primo fenomeno dimostrava ch equello strano partito politico della P2 eratutt'altro che morto, che quel tentativo d isostituire la geografia del quadro politic oitaliano con una sorta di partito interpar-titico, collegato a forze e capace di impa-dronirsi del potere dello Stato; partito ri-spetto al quale l'aggettivo «occulto» è ,francamente, una presa in giro, poiché i nlarga parte occulto più non è, tranne cheper i ciechi (e non c 'è peggior cieco di ch isi tappa gli occhi) . . . Ebbene, quel partitoavrebbe nuovamente fatto sentire la su avoce, man mano che le strette delle deci-sioni politiche imposte dall'andamentodella crisi e dello scontro sociale e poli-tico conseguente sarebbero andate avanti .Da questo punto di vista, la previsione ch efacemmo mesi addietro e che ha sempreaccompagnato i nostri interventi ed i no-stri comportamenti sulla loggia P2, i nCommissione d'inchiesta e nei dibattit inon infrequenti in Assemblea, erano giu-ste .

Il secondo avvenimento è il congresso

di Verona. Ora, anche il suo andament odimostra ciò che noi dicemmo, a chiar elettere, nel corso del dibattito sulla fi-ducia al Governo Craxi : noi avvertimmoallora che la presidenza socialista nonsarebbe stata né l'occasione per crear euna effettiva alternanza, e quindi un datopropedeutico per una sorta di apertura asinistra nella guida politica ed istituzio-nale del paese, né semplicemente, però ,avrebbe significato una sorta di fase d ipassaggio nella quale una democrazia cri-stiana spompata di voti e di credibilit àpotesse tirare il fiato, per poi ripresen-tarsi aggressiva, mentre la Presidenza de lConsiglio socialista cavava per suo contole castagne dal fuoco .

No, noi avvertimmo che si era in pre-senza di una operazione che aveva conno-tati politici diversi da quelle due ipotes iallora prevalenti nel dibattito politico eche noi criticammo, e certo più gravi, per -ché quella Presidenza del Consiglio, unavolta venuta a contatto con nodi non pi ùeludibili della crisi italiana, non sarebbestata indolore. Il passaggio dalla teorizza-zione del decisionismo, sia pure di undecisionismo all'italiana che si manifestanei congressi, ma non si persegue con lamaggioranza fisicamente presente nelleaule parlamentari, alla sua attuazionepratica, con quei connotati politici edanche personali di chi lo porta avanti ,avrebbe avuto delle serie conseguenz esugli assetti politici, sociali e financo isti-tuzionali del paese ; ed avrebbe — equesto è il punto — aperto un conflittotra le forze politiche che da tanti annireggono la cosa pubblica, tra chi, nel pre-sente periodo di crisi e dunque di trasfor-mazioni, meglio sapesse rappresentare e dinterpretare le esigenze delle classi domi-nanti, dal punto di vista della fotografi asociale e da quello della capacità politic adi tradurre in atto quegli interessi .

Di questa gara noi ci siamo poi anchedivertiti a cogliere alcuni aspetti, che ac-cenno qui brevemente . Da un lato, Craxi ,dimostra di essere molto decisionista ,perché crede di risolvere con un decreto -legge le questioni della scala mobile, econ esse — pia illusione! — quelle dell'in-

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flazione e i nodi della crisi dell'economi aitaliana; dall'altro, Spadolini, vuole dimo-strare di essere ancor più decisionista ,perché ci fa trovare i missili Cruise incasa, senza neanche un dibattito parla-mentare preventivo sulla loro definitivainstallazione .

Questo è, allora, il punto reale del ma-lessere profondo, della divisione, delle in-crinature, dei contrasti che sono sorti ;questa è la fonte vera della paura (segn odi debolezza) del Governo, che conduc ealla posizione della questione di fiduciasu un provvedimento che potrebbe mar-ciare su un binario assolutamente ordina-rio; non si tratta, quindi, soltanto (anch ese pure ciò rileva) del timore del vot osegreto su alcuni emendamenti-chiave .

Non avevamo torto, perciò, findall'inizio di questa tenzone — mi si aconcesso di chiamarla così — nel cercaredi evitare due errori : da un lato, quello diriproporre, come in uno specchio, la tat-tica parlamentare della precedente occa-sione, poiché sapevamo che il problem aera invece quello di far emergere unasimile realtà, e dunque di non dare pre-testi ad un Governo che non ne avev abisogno, dall'altro, però, e soprattutto, d ialimentare un clima di eccessiva fiducia ,che si era venuto generando anche a sini-stra, sulle possibilità di modifiche al de-creto, e che ha pure condotto ad alcun erinunce, in quella parte di movimento sin -dacale che più coerentemente si era bat-tuta contro il primo decreto . Si tratta didubbi e perplessità che abbiamo espressopiù volte qui, e soprattutto — perch équelle sono le sedi più pertinenti — fuor idi qui. Noi ci auguriamo di esserci sba-gliati, ma per dimostrarlo bisogna allor ache, di fronte alla rinuncia del Governoad attuare qualsiasi minima modifica ointegrazione al decreto-legge, così com euna CGIL unitariamente ritrovatasichiede (e sono punti veramente assai mo-desti, a mio parere anche troppo modest ie sui quali torneremo), di fronte a quest orifiuto non possiamo che augurarci cheanche la componente socialista dell aCGIL si faccia promotrice di quegli scio -peri, di quelle agitazioni, di quelle mani -

festazioni di lotta che necessariamentedevono conseguire da questo atto di pre-varicazione del Governo, se dalle parole ,dalle dichiarazioni vogliamo che s iscenda, come si deve fare, ai fatti .

Arriviamo ora — per il tempo davver onon molto lungo che mi resta — più d avicino alle questioni di merito . Che cosahanno chiesto le organizzazioni sindacal iin extremis? Io mi voglio limitare solo aqueste questioni, perché è francament einutile che vada a rincorrerne altre, pi ùlontane. Hanno fatto alcune richieste, conalcune convergenze anche significative ,che noi in parte abbiamo criticato, e dacui ci siamo distinti, ma che qui vogliam oricordare proprio perché anche rispetto aqueste c'è un netto rifiuto da parte de lGoverno. Comincio dalla questione pi ùdifficile, e su cui vi è meno convergenza ;la questione, cioè, del reintegro dei punt idi contingenza . È vero che, anche in ex-

tremis, vi sono posizioni differenziatedelle organizzazioni sindacali su questopunto: la CISL è l 'unica che dichiari aper-tamente che i tre punti — anzi, pardon, èun lapsus : i quattro punti — sono perdut iper sempre, e va bene così . La UIL nerichiede un «recupero convenzionale» ,espressione francamente difficile da ca-pire e da concepire nei suoi effetti pratici ,all'atto dell'apertura di una macchinosatrattativa per la riforma del salario . LaCGIL ne chiede il reintegro effettivo ; e seil sostantivo, e soprattutto l ' aggettivo ,hanno un senso, si tratta quindi di otte-nere che le 20.400 lire rientrino nelle ta-sche dei lavoratori, salvo poi — ed èquesto il punto che particolarmente noiabbiamo criticato ; ma è un altro tema ,che per ora fuoriesce dal merito specific odi questo decreto — ridiscutere la lorodistribuzione all'interno di un processogenerale di riforma del salario.

Ci troviamo quindi di fronte a una ri-chiesta di almeno due su tre delle orga-nizzazioni sindacali maggiormente rap-presentative, che comunque chiedono(questo è un punto comune a CGIL eUIL), seppure con diverse formulazioni ,che nel decreto vi sia una garanzia in pro-posito.

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Ebbene, io domando a coloro chehanno considerato finora come non pro-bante il diniego della CGIL, perché solatra tre organizzazioni sindacali, come s icomportino oggi, quando obiettivamente ,almeno su questa, che è la questione piùdifficile e più controversa (è per quest oche ho voluto cominciare da qui), il rap-porto numerico è esattamente capovolto ,e cioè due organizzazioni sindacali su tr echiedono oggi sulla questione delle modi -fiche da apportare al decreto . E non èpossibile cavarsela come ha fatto il fu-nambolico ministro De Michelis la volt ascorsa, quando ha detto che norme vinco-lanti non significa norme di legge, perché(il collega Peggio lo ha opportunament ericordato) lo stesso documento dell'esecu-tivo della CGIL su cui noi abbiamo l enostre riserve dice a chiare lettere — ecarta canta — che il decreto deve esseremodificato o integrato nel modo indicato ;il che significa che il testo del decreto vamodificato nel senso indicato dalle pro -poste fatte dalle organizzazioni sinda-cali .

Questo è il punto su cui neppure il Go-verno è disponibile ad alcunché . Nonposso allora che trarre la conclusione ch eil Governo su tale questione, come s ututte le altre (se me ne rimane il tempocercherò di dimostrarlo), sposa intera -mente, letteralmente, scusate, pedisse-quamente, la tesi della Confindustria, l aquale per bocca di Merloni (allora presi -dente della Confindustria, oggi non più )ha dichiarato alle Commissioni riunit eche la questione del tavolo delle trattativesul salario non è pregiudicabile con mi-sure o impegni preventivi da ambo l eparti .

Mi dichiaro allora a favore di tutti gl iemendamenti, e sono molteplici, che pre-vedono il reintegro effettivo dei punti d icontingenza. Noi abbiamo presentatovarie soluzioni, e con noi altri colleghi ; iomi pronuncio anche a favore della solu-zione estrema — quella che gentilmenteDe Michelis chiamava omeopatica — de lcollega Bassanini, la quale prevede unrecupero a pezzettini dei punti di contin-genza tagliati, qualora i punti non siano

superiori a due, ipotesi estremamente dif-ficile a realizzarsi perché più va avanti i ltempo più è probabile, come dimostraanche la vicenda di maggio, che i punti d iscala mobile che scatteranno saranno i nrealtà maggiori . Questa è, quindi, un ' ipo-tesi di inflazione tendente addirittura azero, estremamente diluita nel tempo ; etale ipotesi, dal punto di vista economico,è sicuramente debole persino per i lavo-ratori e non presenta grande incidenz aper le aziende, ma ha quanto meno i lpregio di salvaguardare, sotto il profil odel principio costituzionale, la question edi un'equa retribuzione del lavoratore ,che non può essere elusa pena la viola-zione degli articoli della Costituzione cheabbiamo più volte esaminato .

Vi è dunque possibilità di arrivareanche a soluzioni minime su tale que-stione, soluzioni che in qualche modo mo -difichino il testo attuale e sanino le situa-zioni più scandalose .

L'altra questione è, se vogliamo, piùsemplice; le organizzazioni sindacal ihanno espresso un parere sostanzial-mente unanime sulla necessità di affron-tarla; non altrettanto invece sulle sue so-luzioni. È la questione del quarto punto .Tutte le organizzazioni sindacali hann odetto — in quel quadro di iniziali previ-sioni all'interno del quale, e solo all'in-terno del quale, è leggibile una trattativa ,e senza il quale una trattativa non puònemmeno cominciare — che si era pre-visto che a maggio scattassero tre punti eche il taglio fosse solo di un punto e ch edunque complessivamente la perdita ,concentrata nei primi sei mesi, come pre-vedeva già il decreto n . 10, fosse di trepunti. La questione del quarto punt oquindi rappresenta la violazione dell atrattativa, dei rapporti tra organizzazion isindacali, Governo e Confindustria .

Tale questione è comune, ma sono poidifferenti le soluzioni prospettate : quelladella CGIL, che è la nostra, di un rein-tegro in busta paga ; quella della CISL e danche della UIL, di un reintegro attra-verso l'aumento degli assegni familiari, i nparticolare per le famiglie monoreddito :soluzione che non ci trova evidentemente

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favorevoli poiché risponde ad una filo-sofia sociale di carattere molto differente ,ma che comunque è pur sempre un ten-tativo all'interno di una — secondo m emacchinosa — divisione del reddito a ilivelli più bassi, laddove vi sarebbe menobisogno di dividere, perché la torta è mi-nima; però è pur sempre una soluzion eche restituisce di più e restituisce ciò ch eviene maltolto .

Né ce la si può cavare, come ha fatto DeMichelis nelle pieghe del suo fluente di -scorso, dicendo che la questione delquarto punto e la questione della tutela de iredditi più bassi può essere risolta, in cas o

' di scostamento dell'inflazione dall'ipotes idel 10 per cento, in sede finale, di congua -glio e di valutazione dell'andamento de lfiscal drag . Sono due cose radicalment ediverse il problema del quarto punto che ilavoratori vanno a perdere ed il problem adi un'equità fiscale a tutela, nel caso d iinflazione maggiore, dei redditi più bass idei lavoratori . Poiché le questioni sono di-verse dal punto di vista giuridico, non pos-sono essere mischiate e non possono averela stessa soluzione .

Arrivo ora alla terza questione posta datutte le organizzazioni sindacali : quelladel conguaglio in caso di inflazione supe-riore al previsto. La difesa del salarioreale non può essere rinviata alla fin edell'anno. Come hanno richiesto tutte l eorganizzazioni sindacali, questo punt odeve, invece, essere inserito nel decreto .Si può discutere se si debba trattare diuna norma vincolante, come noi propo-niamo — se il Governo ha proposte mi-gliori, le indichi — o di una delega a lGoverno, ma la questione, ripeto, dev eessere risolta e non — su questo punto c isoccorrono le dichiarazioni di Lama e d ialtri dirigenti sindacali, pubblicate quest amattina — con vaghi ordini del giorno .

Quanti sono, infatti, gli ordini de lgiorno votati dalla Camera, compres iquelli accettati dal Governo e votati pe rsovrappiù, che siano stati realmente at-tuati? Figuratevi quale garanzia può dar esu una materia così controversa, sullaquale vi è stato scontro ed un lungo tira emolla, un ordine del giorno, dal punto di

vista della sua reale applicabilità edell'obbligo per il Governo di applicare iprincìpi !

Vi è poi il problema del fiscal drag, chenon può essere confuso con quello dell econseguenze di questo decreto . Per quelrecupero, infatti, vigono già una legisla-zione ed un tetto di spesa ; per utilizzareun tetto maggiore bisognerebbe co-munque agire sulla legislazione prece -dente e dunque un ordine del giorno sa-rebbe del tutto insufficiente .

Siamo perciò di fronte ad un imbroglio .La verità è che, come hanno dimostrato lericerche dei centri studio sindacali, non v iè difesa del salario reale ed il Governo l osa.

Il Governo non si può impegnare aduna restituzione alla fine del l 'anno, ancheperché non vi sono fondi sufficienti oimmediatamente individuabili . Persino laUIL, sul suo organo di stampa Il lavoro ,ha posto questo problema . Il Governo sache la questione non potrà essere risoltae, quindi, nella prossima legge finanziari asi comporterà allo stesso modo della pre-cedente, quando respinse i nostri emen-damenti per una ulteriore correzione de lfiscal drag in relazione al fatto che, an-dando al di là degli accordi del gennai o1983, era già intervenuta una ulterioreperdita di 4 mila miliardi in conseguenz adella curva delle aliquote fiscali .

Allora il Governo respinse i nostr iemendamenti ; lo stesso si appresta a fareadesso, ma con un ulteriore elemento d iricatto sulla trattativa che, quando discu-teremo la prossima legge finanziaria, do-vrà essere aperta per la riforma del sala-rio .

Le minacce non le abbiamo inventate .Quando parliamo di tracotanza del par-tito socialista e dei suoi ministri, non ciinventiamo nulla. Anche oggi i giornal iriportano una dichiarazione del ministroDe Michelis, rilasciata intervenendo, oforse a margine, del convegno CISL d iSorrento. Il ministro De Michelis, ricat-tando i sindacati, li ha avvertiti che, s enon si mettono d 'accordo nel gennaio1985 la scala mobile potrebbe non esi-stere più .

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È questo il disegno che sta dietro i du edecreti . Questo è il pericolo e questo èanche il motivo per cui non ci siamo esal-tati alla riduzione della durata degli ef-fetti del secondo decreto . Ci siamo chiest isubito, infatti, che cosa avverrà dopo .Dopo c 'è il disegno di agganciarsi ad unasostanziale deindicizzazione del salario ,ad una annualizzazione o semestralizza-zione della scala mobile o addirittura aqualcosa di peggio .

Il disegno sulla scala mobile è, per-tanto, ancora peggiore dell'idea della pre-determinazione annuale dei punti, conte-nuta nel primo decreto. Lo abbiamo dettoed il ministro De Michelis lo ha confer-mato. So bene che il decisionismo di DeMichelis non arriva al punto di attuar eimmediatamente tutto quello che dice ,ma certamente questa è l'intenzione sua edella sua parte politica .

PRESIDENTE . Onorevole Gianni, i ltempo a sua disposizione è scaduto .

ALFONSO GIANNI, Relatore di mino-ranza . Signor Presidente, la prego di la-sciarmi chiudere la frase .

PRESIDENTE. Sì, ma brevemente, ono-revole Gianni .

ALFONSO GIANNI, Relatore di mino-ranza . Quindi, noi ci troviamo di fronte a lfatto che il Governo, con la posizionedella questione di fiducia, ha chiuso tutt ele questioni, compresa quella dell'equocanone. Che cosa ci vuole ad inserire ne ldecreto, come proponiamo nei nostr iemendamenti, la parte relativa al bloccodell'equo canone? Lo chiedono tutte l econfederazioni sindacali ; la UIL è persinod'accordo con il nostro emendamento chechiede di estenderlo ai negozi, per au-mentare l'efficacia del blocco dei prezzi !Evidentemente, l'unico ostacolo è che i lGoverno, prima delle elezioni europee ,non si vuole impegnare ad assumere unamisura che metterebbe la maggioranza i ncontrasto con parte delle classi dominant iche la maggioranza stessa intende tute -lare.

Quindi, ritorniamo al nodo politico, aquel contrasto di cui il decisionismo è l apunta dell'iceberg interno alla maggio-ranza, sulla rappresentanza dei ceti edegli interessi delle classi dominanti .Questo sta alla base dei decreti del Go-verno, della posizione della fiducia, equesto dà ragione alla nostra battagli acontro la conversione in legge di quest odecreto (Applausi dei deputati del PDUP ,all'estrema sinistra e dei deputati delgruppo di democrazia proletaria) .

PRESIDENTE. Qual è il parere del Go-verno sugli emendamenti, i subemenda-menti e gli articoli aggiuntivi presentati ?

GIOVANNI GORIA, Ministro del tesoro . Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, il Go-verno ha avuto più occasioni per espri-mere, e nella più parte dei casi motivare ,la propria contrarietà agli emendament ipresentati . Vorrei ricordare, all'onorevoleBassanini ma anche ad altri, che durantel'esame degli emendamenti nelle Com-missioni riunite nulla fu lasciato ad u npuro formalismo ; ma, al di là della rior-ganizzazione degli emendamenti pergruppi omogenei, la discussione fu di au-tentico approfondimento .

Non credo quindi che possa essere re-clamato spazio per un miglioramento de ltesto del decreto-legge, tanto più che, al -meno su tre punti, il decreto è stato real-mente migliorato in Commissione ,avendo il Governo proposto due emenda -menti ed avendone accettato un terzo .Con ciò, al di là delle valutazioni che cia-scuno può fare sulla qualità e quantit àdelle modifiche, il Governo ha testimo-niato di non avere atteggiamenti apriori-sticamente chiusi .

Mi limito, pertanto, ad un richiamo allemotivazioni già espresse, aggiungend osoltanto una sottolineatura su un argo -mento che forse più di altri ha attiratol'attenzione dei colleghi e che è stat oanche al centro del dibattito politico d ìqueste ultime settimane . Mi riferisco aquello che ormai è entrato nel gergo poli-tico sotto l'accezione di «emendament oRubbi», ovvero l'ipotesi di prevedere fin

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da ora nel testo del provvediment oquanto il Governo ha proposto nel proto -collo d'intesa circa l'eventuale conguagli onel caso in cui l 'andamento del cost odella vita si rivelasse a fine anno supe-riore all'incremento dei salari .

Il Governo ebbe sempre a manifestarenon soltanto la volontà di ribadire l'im-pegno (volontà che anche in questa occa-sione intende ribadire), ma anche l'atten-zione a quanto poteva essere indicatonella direzione voluta . La questione che s iè posta durante tutto l 'esame del provve-dimento ha riguardato l'impossibilità d iracchiudere in una norma di diritto posi-tivo, da inserire nel decreto, quanto er acontenuto nello spirito e nella letter adell'accordo. Non si è riusciti (e lo dicocon sincero rispetto per gli sforzi ch eanche autorevoli colleghi hanno com-piuto in questo senso) a comporre in un asoluzione soddisfacente tutte le questioniche, da tutti riconosciute, erano e riman-gono aperte . In modo particolare (lo dic onella speranza che almeno di queste ra-gioni l'Assemblea voglia prendere atto ,salvo poi mantenere evidentemente cia-scuno le proprie opinioni), restano in -tanto aperte le questioni relative all ascelta dello strumento .

FAUSTO BOCCHI . Lo strumento è la fi -ducia !

GIOVANNI GORIA, Ministro del tesoro .Non a caso, nel protocollo d'intesa si erarichiamato in termini «e/o» lo strumentofiscale o quello parafiscale, nella ipotes i— per altro abbastanza ragionevole —che gli andamenti dei salari tra settor epubblico e privato (ma anche all'intern odei due settori) potessero essere differen-ziati, magari anche per quantità significa-tive . In quel caso, lo strumento peresempio fiscale, data la necessità di unsuo utilizzo orizzontale a seconda del tip odi reddito, avrebbe premiato anche co-loro i quali, per ordinaria evoluzione de imeccanismi relativi ai loro salari, si fos-sero già di per sè trovati al di là dell'in-dice di incremento del costo della vita .

Altra questione abbastanza condivisi -

bile, che è rimasta insoluta e che difficil-mente poteva essere risolta in questasede, è quella che chiede di affrontar eassieme l'eventuale questione del congua-glio e quella del drenaggio fiscale relativoal 1985 . Questo argomento è stato i nqualche misura posto in sott'ordine ri-spetto al conguaglio, ma credo debbaavere — così come lo ebbe nel confront ocon il sindacato — pari dignità e par iimportanza .

Una terza questione (poi mi fermo, per -ché queste mi sembrano già sufficiente -mente rappresentative di un certo mododi guardare le cose) è quella della stess alogica del tipo di intervento . Abbiamotutti assunto, per esempio, posizioni di-verse anche tra le forze sociali : alcune —e non insignificanti — ci hanno posto ilproblema di un intervento in termini pa-rafiscali ma sulla linea degli assegni fami-liari, in quanto più capace, non solo d irispondere allo spirito complessiv odell'accordo, ma anche di dare segnoequitativo alla manovra .

Non voglio con ciò (perché il Govern onon si è espresso su questo) convalidarel'una o l'altra ipotesi . Mi preme solo rile-vare, perché quanto meno si compren-dano, le ragioni che hanno motivato l'at-teggiamento del Governo, cioè quelle que-stioni che erano e restano aperte .

E alla luce di queste considerazioni cheribadisco il parere contrario del Govern osugli emendamenti, ricordando che il pa-rere espresso dai relatori si è incentratonon tanto sugli emendamenti, quantosulla ipotesi che il Governo ponesse laquestione di fiducia .

A questo proposito ricordo ai collegh iche più volte, anche dal ministro per irapporti con il Parlamento, in una sedeautorevole quale la Conferenza dei presi -denti di gruppo, è stato ribadito che i lGoverno poteva ipotizzare la posizion edella questione di fiducia sul testo deldecreto-legge per almeno due ragioni eper una soltanto. Certo, non sfuggiva a lGoverno la rilevanza dell'utilizzo (che i ntermini secondo me un po' riduttivi vienedefinito tecnico) del voto di fiducia afronte di un ostruzionismo dichiarato o

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non dichiarato, ma comunque nellecose .

Altra ragione esisteva ed esiste, rispett oa questo, che si può considerare indubbia -mente affievolita, alla luce degli ultim ieventi: la ragion politica, che mi sembr aavere non minore dignità della ragionetecnica, di là dalle opinioni con le quali l asi guarda. Sin dall'inizio dell'iter delprimo decreto-legge, e in occasione dell ariproposizione del successivo decreto, i lGoverno ha inteso conferire al medesimoil significato di una parte non soltantoimportante, ma essenziale, della manovr ae del proprio ruolo politico . È questo si-gnificato che vorrei richiamare all'atten-zione dei colleghi, il significato cioè d iquanto il voto di fiducia possa attribuire ,di rilievo politico, al provvedimento in séed al testo del provvedimento, così come èuscito dalle Commissioni riunite, nell'an-nunciare alla Camera che, sentito il Con-siglio dei ministri, il Presidente del Consi-glio mi ha incaricato di porre la question edi fiducia sull'approvazione dell'articol ounico del disegno di legge di conversion ein legge del decreto-legge n . 70, nel testodelle Commissioni riunite (Protesteall'estrema sinistra, dei deputati dei grupp idella sinistra indipendente e di democrazi aproletaria e dei deputati del PDUP — Ru-mori) .

UGO SPAGNOLI. Vergogna!

FAUSTO BOCCHI. Sì, è una vergogna !

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi ,avendo il Governo posto la questione d ifiducia sull 'approvazione dell'articolounico del disegno di legge di conversionedel decreto-legge, nel testo delle Commis-sioni riunite, a norma dell'articolo 116 ,terzo comma, del regolamento, su di ess aè prevista la votazione per appello nomi-nale non prima di ventiquattro ore, salv odiverso accordo tra i gruppi, che non m ipare il caso di verificare (Comment iall'estrema sinistra) .

FAUSTO BOCCHI . Potremmo farlo pe racclamazione, signor Presidente!

PRESIDENTE. Ricordo che in prece -denti casi analoghi l'Assemblea è stataconvocata circa due ore prima dell'oraprevista per la votazione per procederealle dichiarazioni di voto così come pre-visto dallo stesso terzo comma dell'arti-colo 116 del regolamento . Rinvio, per-tanto, alle ore 16 di domani il seguito de ldibattito .

Approvazioni in Commissioni .

PRESIDENTE. Comunico che nelle riu-nioni di oggi delle Commissioni, in sed elegislativa, sono stati approvati i seguent iprogetti di legge:

dalla VI Commissione (Finanze e te -soro) :

«Contributo speciale dell'Italia all'Asso-ciazione internazionale per lo svilupp o(IDA) per l 'anno 1984» (1454) ;

«Partecipazione dell ' Italia al III au-mento generale del capitale della Banc aasiatica di sviluppo» (1458) ;

«Assunzione a carico dello Stato dellespese per i funerali del senatore Umbert oTerracini» (1407) ;

«Contributo italiano al Fondo specialeper l'assistenza tecnica della Banca asia-tica di sviluppo (TASF)» (approvato da lSenato) (1572) ;

«Partecipazione italiana alla terza rico-stituzione delle risorse del Fondo asiatic odi sviluppo» (approvato dal Senato)(1573) ;

dalla VIII Commissione (Istruzione) :

CARELLI ed altri: «Normalizzazionedell'intonazione di base degli strument imusicali» (891) ;

«Rideterminazione delle funzioni pre-viste per i dirigenti dei servizi di ragio-neria del Ministero della pubblica istru-zione» (approvato dalla VII Commission edel Senato) (1472) ;

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dalla XIII Commissione (Lavoro) :

FERRARI MARTE : «Modifica dell'articolo4 del decreto-legge 31 luglio 1981, nu-mero 414, convertito in legge, con modi-ficazioni, dalla legge 2 ottobre 1981, n.544, recante provvedimenti urgenti in al-cuni settori dell'economia» (158); ZoP-PETTI ed altri : «Nuove norme in materia d iprocedure relative alla liquidazione dell eindennità di anzianità dovute agli ex di -pendenti di imprese sottoposte alla proce-dura di amministrazione straordinaria »(496) ; GIANNI e SEFARINI : «Norme concer -nenti la liquidazione delle -indennità d ianzianità dovute agli ex dipendenti di im-prese sottoposte alla procedura di ammi-nistrazione straordinaria» (590) ; CRISTO -

FORI ed altri: «Disciplina del trattament odi fine rapporto per gli ex dipendenti d iimprese in amministrazione straordina-ria» (899), approvati in un testo unificatocon il titolo : «Norme concernenti il tratta -mento di fine rapporto per gli ex dipen-denti di imprese sottoposte alla proce-dura di amministrazione straordinaria »(158-496-590-899) .

Assegnazione di progetti di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE . A norma del primocomma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che i seguenti progetti di leggesono deferiti alle sottoindicate Commis-sioni permanenti in sede referente :

I Commissione (Affari costituzionali):

CICCIOMESSERE ed altri: «Norme per laregolamentazione della campagna eletto-rale televisiva attraverso le grandi televi-sioni private e per la disciplina della pub-blicità elettorale a pagamento» (1582 )(con parere della II, della IV e della X Com-missione);

MANCA NICOLA ed altri : «Regolamenta-zione dell'emittenza radiotelevisiva pri-vata in campagna elettorale» (1603) (conparere della II, della IV e della X Commis-sione);

III Commissione (Esteri) :

«Ratifica ed esecuzione della conven-zione tra la Repubblica ivoriana e la Re-pubblica italiana per evitare le doppi eimposizioni in materia di imposte sul red -dito e prevenire le evasioni fiscali firmataad Abidjan il 30 luglio 1982, con proto-collo d'accordo e scambio di note in par idata» (1537) (con parere della I, della V,della VI e della X Commissione) ;

IV Commissione (Giustizia) :

FIORI : «Soppressione del ruolo degli aiu-tanti ufficiali giudiziari ed inquadra -mento degli stessi nel ruolo degli ufficial igiudiziari» (1504) (con parere della I edella V Commissione) ;

VI Commissione (Finanze e tesoro) :

ANTONI ed altri: «Inapplicabilità per ta-lune categorie di contribuenti, sino al 29aprile 1984, delle sanzioni per la mancataemissione degli scontrini fiscali di cuiall 'articolo 2 della legge 26 gennaio 1983 ,n . 18» (con parere della I, della IV, della Ve della XII Commissione) (1655) ;

VIII Commissione (Istruzione) :

GAROCCHIO ed altri: «Riconoscimentodel diritto ai miglioramenti economici peril personale della scuola cessato dal ser-vizio negli anni 1982, 1983 e 1984» (conparere della I e della V Commissione)(1481) ;

LA PENNA ed altri: «Istituzione del corsodi laurea in ingegneria informatica e si-stemistica nelle università statali» (1601 )(con parere della V Commissione);

XIV Commissione (Sanità) :

LOBIANCO ed altri: «Norme in materia d ibonifica sanitaria degli allevamenti dall atubercolosi e dalla brucellosi» (1416) (conparere della I, della V e della XI Commis-sione);

PUJIA e Bosco BRUNO : «Norme per la pe-requazione del trattamento economic odel personale laureato sanitario delle

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unità sanitarie locali» (1589) (con pareredella I e della V Commissione) ;

REGGIANI : «Norme per l 'autonomia de ipresìdi e dei servizi multinazional inell'ambito del Servizio sanitario nazio-nale» (1624) (con parere della I, della V edella VI Commissione) .

Annunzio di interrogazioni ,di interpellanze e di mozioni .

PRESIDENTE. Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni, interpel-lanze e mozioni . Sono pubblicate in alle-gato ai resoconti della seduta odierna .

Annunzio di risoluzioni .

PRESIDENTE. Sono state presentat ealla Presidenza risoluzioni . Sono pubbli-cate in allegato ai resoconti della sedut aodierna .

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE . Comunico l 'ordine delgiorno della seduta di domani :

Venerdì 18 maggio 1984, alle 16 :

Seguito della discussione dei progetti d ilegge :

Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 17 aprile 1984,

n . 70, concernente misure urgenti in m ateria di tariffe, di prezzi amministrati e d iindennità di contingenza . (1596)

BASSANINI ED ALTRI : Disciplina, ai sens idell'articolo 77, ultimo comma, della Co-stituzione, dei rapporti giuridici sort isulla base del decreto-legge 15 febbrai o1984, n. 10, non convertito in legge .(1595)

— Relatori: Carrus, per la maggioranza ;Peggio, Rauti, Valensise, Sospiri, Bassa-nini, Tamino, Calamida, Gianni, Manc aNicola, Serafini, di minoranza .

(Relazione orale) .

La seduta termina alle 17,50 .

Trasformazione di un documentodel sindacato ispettivo .

Il seguente documento è stato così tra -sformato: interrogazione con rispostascritta Andreoli n . 4-02497 del 1° febbraio1984 in interrogazione con risposta inCommissione n . 5-00839 (ex articolo 134 ,

secondo comma, del Regolamento) .

IL CONSIGLIERE C1PO SERI 7710DEI RESOCONT I

DOTT. CESARE BRUNELL I

L 'ESTENSORE DEL PROCESSO PER RA L EDOTI' MANLIO ROSS I

Licenziato pei la composizione e la stamp a

dal Servizio Resoconti alle 20 . .10 .

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Atti Parlamentari

— 13038 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 17 MAGGIO 1984

RISOLUZIONI IN COMMISSIONE, IN-TERROGAZIONI, INTERPELLANZE E

MOZIONI ANNUNZIATE

RISOLUZIONI IN COMMISSION E

La XI Commissione ,

esaminato la schema di piano bieti-colo-saccarifero approvato dal CIPE suproposta del Ministero dell'agricoltura edelle foreste ;

rilevato che il documento approvat oreca testualmente, per quanto riguarda l ozuccherificio di Latina: « . . . dovrà esseresottoposta a verifica la compatibilità diLatina con Celano: quest'ultimo sarà man -tenuto in marcia » ;

constatato che non viene pertanto of-ferta nessuna reale garanzia circa il man-tenimento in attività dello stabilimento diLatina ;

considerato che presso lo stabilimen-to in questione trovano occupazione 100 -150 operai fissi ed oltre 500 stagionali eche elevato è, altresì, l'apporto dello sta-bilimento alle attività indotte di naturaartigianale e commerciale ;

considerato che lo stabilimento diLatina è rimasto l'unico del genere in tut-ta la regione Lazio, indispensabile quind iper dare sicurezza e prospettive di impie-ghi a tutta la produzione bieticola regio-nale, in particolare dell'agro pontino ;

invita il Governo

a riconsiderare lo schema di piano bieti-colo-saccarifero nel senso di rivedere ledirettrici in esso contenute, che penalizza -no i produttori e l'economia laziale ;

invita, altresì, il Governo

a garantire in ogni caso l 'apertura e l acontinuità lavorativa dello stabilimento diLatina .

(7-00087)

« DI BARTOLOMEI » .

LA VIII Commissione ,

considerato che alcuni piani di stu-dio regolarmente approvati dai consigl idi corso di laurea o di facoltà, non con-tengono tutte le materie richieste per l'am-missione a sostenere gli esami di abilita-zione o di concorsi a cattedra;

constatato :

che solo per alcuni studenti è sta-to possibile ovviare all'inconveniente in-serendo nel piano di studi esami in so-vrannumero ;

che invece, molti si sono laureatisenza avere tale opportunità ,

impegna il Governo

a stabilire una tabella di affinità dellamateria, sulla base di raggruppamenti pre-visti per i concorsi a professore associat oo ordinario prima di procedere all'emana-zione della nuova ordinanza ministerial e

per i concorsi a cattedra .

(7-00088)

« POLI BORTONE » .

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA IN COMMISSION E

FUSARO. — Al Ministro dei trasporti.— Per sapere – premesso che :

venerdì 11 maggio 1984 il consigliodi amministrazione di CIVILAVIA avrebbedeliberato il declassamento degli scali d iPeretola, Treviso, Albenga da sedi di di-rezione della circoscrizione a semplic iuffici di controllo del traffico aereo;

ciò avviene mentre un intero com-prensorio avente per centro Firenze, ca-poluogo regionale e città di rilevanza eco-nomica e turistica internazionale, tent ail rilancio di Peretola come efficientescalo di terzo livello per il collegamentocon gli aeroporti maggiori soprattutto aifini dei collegamenti con l'estero, in parti-colare quelli intercontinentali ;

tale delibera non è operativa madev'essere fatta propria dal Ministro etradotta in decreto –:

come si concilia tale decisione conle future esigenze dello scalo di Firenze -Peretola ;

se essa è il segno di una negativadisposizione del Ministero e di CIVILAVI Anei confronti del rilancio di Peretola ;

se ritiene opportuno da un lato la-sciare a Peretola la sede di circoscrizionee dall'altro invitare CIVILAVIA, piuttosto ,ad assecondare con fattiva e totale col -laborazione gli sforzi volti a consentireil decollo dello scalo di terzo livello, delquale è sempre più difficile fare a meno.

(5-00836)

TOMA, CANNELONGA, GELLI, GRA-DUATA, LOPS E SANNELLA. — Al Mini-stro dei trasporti. — Per sapere – pre-messo che :

in data 10 maggio 1984 presso l 'am-ministrazione provinciale di Lecce la so-cietà che ha in concessione la linea delle

ferrovie Sud-Est ha presentato i nuov i

orari in vigore dal 3 . giugno, in conco-mitanza con il nuovo orario delle Fer-rovie dello Stato. Tali orari dimostrano

chiaramente che la società non può pi ù

assicurare un servizio civile ed efficiente

per le popolazioni pugliesi e salentine

perché realizzano medie orarie estrema-

mente lente come dimostrano i dati suitempi di percorrenza denunciati dall'azien-da stessa. Infatti, per percorrere la trat-ta Lecce-Gagliano (via Zollino) di km 65 ,

il tempo di percorrenza , è di 1 ora e 30

minuti, con una media oraria di km 39;

analoghi esempi si potrebbero por-

tare per le tratte esistenti nelle province

di Bari, Brindisi e Taranto ;

nella stessa riunione l'ingegner Pa-store, direttore della Sud-Est, ha annun-ciato un piano dell'azienda per riammo-dernare le sopramenzionate ferrovie, con-cludendo che, a tale scopo, occorrono fi-nanziamenti per 305 miliardi ; -detto piano

non è ancora conosciuto, ma è facile de-durre che tali richieste sono collocabil inell'ennesima richiesta di nuovi finanzia-

menti per ennesimi piani di riammoder-namento che, come nel passato, non mi-gliorano alcunché;

in tale logica gattopardesca si inse-risce certamente il cosiddetto ammoder-namento delle automotrici « MAN » risa -lenti al 1938, che in questi giorni si stan -

no riammodernando con un costo perunità di 400 milioni ; di fatto non saran-

no di nessuna utilità perché essendo ilmotore nuovo di queste automotrici piùpotente, ma inserito sugli antichi organi

di trasmissione e cambio, creerà proble-mi tecnici gravi ;

nello stesso tempo le rotaie utiliz-zate sono usate da 100 anni, mentre leFerrovie della Stato le utilizzano per 40

anni ; le traversine sóno fatiscenti, il ma-teriale rotabile inutilizzabile ;

le organizzazigni sindacali deikuncia-no persino la mancanza, di batterie per i

locomotori e per non comprarne di nuo-ve, si terrebbero accesi i locomotori pe rtutta la notte :

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tale situazione è stata costantemen-te denunciata da istituzioni, partiti, sin-dacati, forze culturali e imprenditorialicome uno dei nodi più gravi che frenanolo sviluppo delle attività economiche sa-lentine ;

la concessione alla Sud-Est scade ne l1988, ma già vi sono tutti i motivi pe rdenunciare l'accordo viste le condizioniprefallimentari dell'azienda stessa, chetende solo a realizzare nuovi finanzia-menti senza apportare alcun migliora-mento alla situazione esistente ;

nella passata legislatura l'allora Mi-nistro dei trasporti, onorevole Casalinuo-vo, affermò che sarebbe stato nominatoun commissario per gestire l'ammoderna-mento e il passaggio della gestione deiprivati all'azienda Ferrovie dello Stato ;

che l'attuale Ministro dei trasporti ,onorevole Signorile, ha affermato in unincontro tenutosi alla Camera di commer-cio di Lecce il 6 febbraio 1984 « Il fu-turo delle Ferrovie Sud-Est è in gran par-te definito, è previsto un finanziamentodi 80-100 miliardi per il suo ammoderna-mento e poi l'intera rete delle FerrovieSud-Est sarà gestita dalle Ferrovie delloStato »

a che punto è la pratica per la no-mina di un commissario per la gestionedelle Ferrovie Sud-Est ;

a che punto sia l'elaborazione deldisegno di legge da tempo annunciato dalMinistero dei trasporti sulle ferrovie inconcessione ;

quali sono gli ostacoli che impedi-scono che i buoni propositi annunciat idai vari ministri dei trasporti per la sta-talizzazione delle Ferrovie Sud-Est si tra -mutino poi in fatti concreti .

(5-00837)

TRAMARIN. — Al Ministro della pub-blica istruzione . — Per sapere -

premesso che le direttive (legge 1 0marzo 1982, n . 162, articolo 4, e la circo-lare ministeriale n. 4660 del 24 luglio 1982)

sull'esclusione dei ricercatori universitar iconfermati dalla titolarità degli insegna-menti nelle scuole di specialità e a fin ispeciali, hanno creato difficoltà nella sosti-tuzione degli stessi e un'ingiusta esclusio-ne dei ricercatori dai corsi che tenevano ;

visto che il loro stato è in attesa d idefinizione e nel frattempo in alcune uni-versità (facoltà di medicina di Bari e d iMessina) tali direttive sono state disattese ,mentre in altre (facoltà di medicina di Pa-dova) sono state applicate rigorosamentealla lettera;

spesso tali insegnamenti sono di fat-to tenuti dai ricercatori e solo ufficialmen-te assegnati ad associati o a cattedratici -

se sia possibile che i ricercatori ch etenevano ufficialmente tali insegnamentipossano mantenerne la titolarità fino aquando non verrà definito lo stato giuri-dico previsto dalla legge 11 luglio 1980,n. 382 .

(5-00838)

ANDREOLI . — Ai Ministri della sanitàe per gli affari regionali . — Per sapere -premesso :

a) che, a seguito della legge 23 di-cembre 1978, n. 833, ai sensi dell 'artico-lo 64 del decreto del Presidente della Re-pubblica 20 dicembre 1979, n . 761, il per-sonale proveniente dagli enti e dalle am-ministrazioni le cui funzioni sono statetrasferite alle unità sanitarie locali dev eessere inquadrato nei ruoli regionali in ba-se alle tabelle di equiparazione, di cui al-l'allegato 2 del medesimo decreto del Pre-sidente della Repubblica ;

b) che alcune regioni non hanno prov-veduto alla costituzione delle unità sani-tarie locali entro i sei mesi stabiliti dal-l'articolo 61 della legge 23 dicembre 1978 ,n. 833;

c) che le disposizioni del decreto delPresidente della Repubblica 20 dicembre1979, n. 761, relative all'applicazione delnuovo stato giuridico, si applicano, secon-do l'articolo 82 del citato decreto del Pre-

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sidente della Repubblica « alla data dell aeffettiva utilizzazione del personale mede-simo » ;

d) che, nell 'intesa sottoscritta dallaregione Emilia-Romagna, dall 'ANCI e dal -la federazione CGIL-CISL-UIL in data 24dicembre 1980, le posizioni nel frattem-po acquisite dal personale in questionesono state riconosciute con decorrenza dalfebbraio 1981, ai fini delle tabelle di cuiall'allegato 2 del decreto del Presidentedella Repubblica n . 761 del 1979, dopo ,cioè, che « tutte le unità sanitarie localirisultano attivate e dotate del relativo per -sonale », come scritto al punto 12 del pro-tocollo d 'intesa prima richiamato e valid ofino all 'entrata in vigore del previsto ac-cordo nazionale (articolo 47 della leggen. 833 del 1978) - :

1) se tale orientamento della regioneEmilia-Romagna è stato seguito anche d aaltre regioni italiane ;

2) se il Governo condivide tale in-terpretazione ed i conseguenti comporta-menti amministrativi della regione Emilia-Romagna, che anche all'interrogante sem-brano logici ed opportuni ;

3) diversamente, nel caso cioè che ilGoverno disapprovi siffatta condotta dellaregione Emilia-Romagna, in qual modo siagià intervenuto oppure intenda pronta -mente intervenire per garantire la parit àdi trattamento verso tutti i dipendent iprovenienti dagli enti ricordati in premes-sa ed assicurare il buon andamento e l'im-parzialità della pubblica amministrazione .

(5-00839)

BARACETTI E CERQUETTI. — Al Mi-nistro della difesa . — Per conoscere i ri-sultati delle elezioni dei Consigli di basedelle rappresentanze militari suddivisi pernumero e percentuali di partecipanti a lvoto, di schede bianche e nulle, per ca-tegorie di elettori delle diverse armi ecorpi armati, a livello nazionale e rag-gruppati per regioni geografiche .

Per sapere, infine, quale è il giudiziopolitico del Governo su tali risultati .

(5-00840)

AGOSTINACCHIO. -- Al Ministro deitrasporti . — Per sapere - premesso chel 'aeroporto « Gino Lisa » di Foggia assu-me particolare importanza in relazione a ifuturi piani di sviluppo dell'agricolturae di tutta l'economia della Capitanata - :

quali ostacoli impediscono il norma-le funzionamento del « Gino Lisa » d iFoggia ;

quali provvedimenti intenda adottareper evitare ulteriori ritardi e per favo-rire in tempi brevi il rilancio dell'avio-stazione foggiana .

(5-00841 )

AGOSTINACCHIO. — Al Ministro del-l'agricoltura e delle foreste . — Per sapere- premesso che gli agricoltori lamentanodanni in conseguenza delle molte omissio-ni della legge quadro sul turismo chenon consente il superamento dei problemiconnessi all 'agriturismo - quali provvedi-menti intenda adottare per potenziarel'agriturismo e per superare le difficolt àcreate dal vuoto legislativo che non èstato colmato dalla legge quadro sud-detta .

(5-00842)

BENEVELLI, PALOPOLI E PASTORE .— Al Ministro della sanità. — Per . sa-pere - premesso :

che, come da notizie di stampa, i lMinistro della sanità britannico nella gior-nata del 15 maggio 1984 ha disposto, i lritiro dal mercato dei farmaci a base d ioxifenilbutazone, in quanto ritenuti respon-sabili, in associazione ad altri fattori, del-la morte di circa 400 (quattrocento) per-sone, come accertato dal Committee on

Saf et y o f Medicines;

ch anche l'uso di preparati a ba-se di enilbutazone, sempre nel RegnoUnito, è consentito esclusivamente nell estrutture ospedaliere;

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che, in generale, alta è la vigilanzasugli effetti collaterali e la tossicità deifarmaci antidolorifici -

quali azioni il Ministero della sanit àstia compiendo o abbia in animo di com-piere per salvaguardare la salute dei cit-tadini che potrebbe essere compromess adal consumo in sé o dal cattivo uso d ifarmaci antidolorifici .

(5-00843 )

MANNINO ANTONINO, VIGNOLA, MAC-CIOTTA, SPATARO, PERNICE, RINDONEE BOTTARI . — Al Ministro per gli inter -venti straordinari nel Mezzogiorno e nelle

zone depresse del centro-nord . — Per co-noscere - premesso che :

la società della FIME (finanziaria me-ridionale) della cassa per il Mezzogiorno,denominata Ital-Trade detiene il 50 pe rcento del pacchetto azionario della socie-tà Sicil-Trading, al quale partecipano nell a

misura del 25 per cento ciascuno due entipubblici della regione siciliana, l'IRCAC(Istituto regionale per il credito alle coo-perative) e l'ESPI (Ente siciliano di pro-mozione industriale) ;

la Sicil-Trading, secondo quanto èpossibile dedurre dalle dichiarazioni resedal professor Liccardo, presidente dellaItal-Trade, in sede di audizione presso laV Commissione bilancio di questa Came-ra (il 2 febbraio 1984 - Ufficio di presi-denza) non ha praticamente operato nési è data un programma operativo ;

in data 8 maggio 1984 il consiglio d iamministrazione della Sicil-Trading, su de -terminazione e proposta del rappresentan-te dell 'Ital-Trade e in assenza del rappre-sentante dell'ESPI, ha nominato presiden-te, in sostituzione dell 'avvocato Nicol aPiazza, presidente dell'ESPI (il cui man-dato era scaduto), l'avvocato Vito Guarra-si, personaggio molto discusso a proposit odi tanti « affari » della storia siciliana daldopoguerra ad oggi ;

considerato che gli sviluppi delle vi-cende imprenditoriali per le quali si pre-sume che l'avvocato Guarrasi sia stato da

altri ritenuto idoneo, non sono tali d a

fare ritenere la sua opera particolarmente

utile e produttiva per la gestione di una

azienda pubblica. - :

se è stato preventivamente informa-to degli orientamenti seguiti dalla Ital -

Trade;

se ha indicato, in questa occasione epiù in generale, criteri a cui gli ammini-stratori degli enti della Cassa per il Mez-zogiorno debbono ispirarsi per le nomine

degli amministratori delle aziende dipen-denti e/o collegate ;

se valuta opportuno indurre 1 'Ital-Trade ad una riconsiderazione della no-mina del presidente della Sicil-Trading.

(5-00844)

BIANCHI DI LAVAGNA. — Ai Ministridel lavoro e previdenza sociale e del te-soro. — Per conoscere -

premesso :

che il personale dipendente dell eaziende comunali di trasporto risultaiscritto, ai fini contributivi, al Fondo Spe-ciale di previdenza del personale addettoai pubblici servizi di trasporto, gestitodall'INPS;

che il personale appartenente all'Ar-ma dei carabinieri, alla Polizia di Stato ,alla Guardia di finanza, alle Forze armatee alle Guardie carcerarie sempre ai finicontributivi, è iscritto al Fondo per i ltrattamento di quiescenza dei dipendent icivili e militari dello Stato, gestito dal

Ministero del tesoro;

considerato :

che le leggi 22 giugno 1954, n . 523 ,e 1° novembre 1973, n . 761, hanno con -sentito la ricongiunzione reciproca deiperiodi di servizio prestati alle dipendenzedello Stato con i periodi di servizio pre-stati alle dipendenze di enti locali, co niscrizione agli istituti di previdenza am-ministrati dal tesoro (CPDEL e simili) ;

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che la legge 7 febbraio 1979, n . 29,ha teso a generalizzare la possibilità dellericongiunzioni consentendo di ricongiun-gere presso l'ultimo fondo al quale i llavoratore è iscritto, tutti i periodi dilavoro prestati presso qualsivoglia datoredi lavoro - :

1) quali siano le ragioni che impe-discono che i lavoratori già appartenent iall 'Arma dei carabinieri, alla Polizia d iStato, alla Guardia di finanza, alle Forz earmate e alle Guardie carcerarie possan ooperare la ricongiunzione dei contribut iversati in tale loro veste, con i contribut iversati come dipendenti di aziende dipubblico trasporto gestite dagli enti locali ,dalle quali siano stati assunti dopo l acessazione volontaria del servizio pressolo Stato;

2) se ritengano possibile, sulla bas edella legislazione oggi vignte, che i lavo-ratori di cui al punto precedente possanooperare la ricongiunzione delle contribu-zioni presso il Fondo di previdenza so-ciale gstito dall 'INPS, a titolo oneroso equindi attraverso il versamento di somm eaggiuntive ;

3) a quale logica risponda la attual elegislazione per la parte che impediscela ricongiunzione gratuita dei servizi dicui al punto precedente presso il Fond ospeciale ;

4) se siano in preparazione iniziativelegislative o amministrative del Governo ,allo scopo di ovviare all'inconveniente d icui al punto 3 .

(5-00845)

TRANTINO. — Al Ministro di graziae giustizia. — Per sapere :

se ritenga di poter intervenire, nel-l'ambito delle proprie competenze, in ar-monia con le attese di efficienza, rapidi-tà e completezza delle indagini istruttoriesul fatto che sia stato affidato a Milano ilprocesso Costioli + 47 (criminalizzazion edelle case da gioco) alla esclusiva attivi-tà di un unico magistrato, per assistere

alla stressante ed impari iniziativa del so -lo titolare dell' inchiesta, preposto all'inter-rogatorio di così numerosi imputati quas itutti detenuti, all'espletamento di comples-se indagini testimoniali e generiche, al -l'esame di istanze di contenuto liberatorioin processo sostanziato da episodi molte-plici e contrastanti, sommariamente istrui-to da ben quattro sostituti; se non con-divida l'opinione secondo cui non è ri-spondente a civilità giudiziaria prolungareattese legittime di accertamento di posi-zioni processuali di logorante esaudiinen-to, ove si insista nell'incarico ad un uni-co istruttore .

(5-00846)

VISCARDI. — Al Ministro delle fi-

nanze. — Per conoscere - premesso che:

il presidente del Collegio dei ragio-nieri e periti commerciali della provinciadi Caserta ha segnalato in data 10 maggio1984 che nella provincia di Caserta i mo-delli 760, per le società di capitali edenti equiparati, sono stati reperibili dallaseconda metà di aprile in poi; i 750, perle società di persone, sono pervenuti allaIntendenza di finanza solo da qualchegiorno; i 740, che interessano la granmassa dei cittadini, non sono disponibili,alla data di oggi 9 maggio 1984, né pressoi comuni, né presso le rivendite private ,né presso l'Intendenza di finanza ;

questo stato di cose comporta grav iinconvenienti soprattutto per i commer-cialisti, che non possono organizzare i ntempo il loro lavoro e si vedono costrettia concentrarlo tutto negli ultimi giorniutili per la presentazione delle dichiara-zioni e per l'effettuazione dei versamenti ;

lo stesso Ministro del tesoro ha di-chiarato che sussistono concreti impedi-menti per i dipendenti pubblici a seguit odello sciopero in atto al Centro elabora-zione dati preposto alla stampa dei rela-tivi modelli 101 -

se ritiene di definire rapidamente ilprovvedimento di proroga dei termini pre-visti per le denunce annuali .

(5-00847)

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FANTÒ, VIOLANTE, RODOTA, AMBRO-GIO, FITTANTE, SAMA E PIERINO . —Ai Ministri dell'interno e di grazia e giu-stizia. — Per sapere - premesso che :

come si evince da recenti indaginidelle' autorità della magistratura la pro-vincia di Reggio Calabria è venuta assu-mendo un ruolo preoccupante di « baseforte » nella commercializzazione e nellosmistamento della droga in Calabria e intutto il paese;

si può configurare l'ipotesi di unacrescita del potere delle più forti cosche

mafiose del Reggino all'interno del com-mercio internazionale della droga ancheattraverso una sorta di « decentramento »operato da alcune consorterie mafiose si-ciliane - :

se ritengano errato valutare l'azionedi alcuni « insospettabili », recentement esmascherati dalla rinnovata questura diReggio Calabria, come individui isolati

dall'azione e dalla organizzazione di alcu-ni gruppi mafiosi reggini ;

a che punto sono le indagini a ca-rico dei suddetti « insospettabili » il cuiarresto ha creato stupore, per la notorie-tà dei personaggi, e una più marcata in-dignazione nell 'opinione pubblica per ilcommercio losco e ignobile in cui traffi-cavano ;

cosa intendono fare per attrezzareuna iniziativa di tutte le autorità delloStato più adeguata e coordinata per im -pedire che la provincia di Reggio Cala-bria possa ulteriormente rafforzarsi com ezona « forte » di smistamento della droga .

(5-00848)

MANNUZZU, RODOTÀ, ONORATO ,NEBBIA, MASINA, GUERZONI E CODRI-GNANI . —Ai Ministri della difesa, degli affariesteri e della sanità . — Per conoscere qualiurgenti iniziative si intendono assumere perrendere pienamente operante il sistema d icontrollo della radioattività nell'isola di L aMaddalena (Sassari), presso la quale attrac-cano sommergibili USA a propulsione nucle-are, armati con missili dotati di testate ato-miche .

In particolare, per sapere :

come mai, dato che la base dei som-mergibili nucleari esiste nell'arcipelago diLa Maddalena fin dalla prima metà degl ianni '70, non siano state ancora utilizzatele centraline di monitoraggio per il rile-vamento ambientale, acquistate per centi-naia di milioni da circa due anni, e seciò dipenda anche dalle resistenze del co-mando della marina USA ;

se è vero che il Ministero della sa-nità non intende rinnovare la convenzioneper il controllo, così detto di primo livel-lo, compiuto periodicamente a La Madda-lena su campioni d'aria, di latte, di acqu emarine, di alghe e di sedimenti . (5-00849)

MANNUZZU, RODOTA, MASINA, NEB-BIA E CODRIGNANI. — Al Ministro del-la difesa. — Per sapere:

se è a conoscenza che in Sardegnale servitù militari vengono esercitate sen-za tenere conto del diritto alla consulta-zione proprio della Regione autonoma e domettendo di dare al Comitato paritetic ole informazioni dovute, o fornendogliel econ gravi ritardi, in modo da precluder-gli la possibilità di proposte volte a cor-reggere i programmi;

quali provvedimenti si intendono as-sumere per ridurre l'intollerabile pesodelle servitù militari sulle popolazioni sar-de, e per restringere drasticamente i tem-pi ed adeguare le modalità delle eserci-tazioni, in particolare di quelle compiu-te da forze straniere e da imprese indu-striali, sospendendole totalmente almen onei mesi estivi e riducendo le zone disgombero intorno all'area demaniale dei

poligoni permanenti .

(5-00850)

MANNUZZU, MASINA E PISANI . —

Al Ministro per i beni culturali ed am-bientali. — Per sapere:

se è a conoscenza delle gravissimecondizioni di degrado della basilica roma-nica di Sant'Antioco di Bisarcio, presso

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Ozieri (Sassari), nella quale, per effett odella lunga incuria e della mancanza dìmanutenzione, i fini capitelli in trachitescolpita della facciata sono erosi e dete-riorati, e le condizioni statiche della tor-re campanaria, dello volte e delle strut-ture interne sono seriamente compromes-se, tanto che si è ritenuto di dovere pre-cludere al pubblico l'accesso ad una part edell'edificio;

quali urgenti iniziative intende assu-mere per impedire la rovina irreparabil edell'importante monumento .

(5-00851)

GUERRINI . — Ai Ministri del lavoroe previdenza sociale e dell'industria, com-mercio e artigianato . — Per sapere sesono a conoscenza della grave situazion eche la rottura delle trattative sul pianodi ristrutturazione aziendale da parte del-la direzione della FARFISA (Ancona) hacreato tra i lavoratori interessati, giàduramente provati da precedenti scelteaziendali e dal peso della crisi, e nell'in-tera collettività dei comuni interessati alsettore degli strumenti musicali delle pro -vince di Ancona e di Macerata .

Per sapere se il Governo intenda pro-muovere le necessarie iniziative per laripresa della trattativa tra le parti, ac-cettando, contestualmente e preliminar-mente, l'incontro richiesto dal consigli odei delegati della FARFISA con il Mini-stero dell'industria, così come è stat ochiesto da tutti i lavoratori in lotta .

(5-00852)

FAGNI E ZANIN1 . — Al Ministro del-la difesa. — Per sapere - premesso :

che per essere inclusi nell'elenco de icandidati per l'elezione delle rappresentan-ze militari occorrono requisiti che sonocomuni a tutti gli eligendi ;

che eventuali elementi negativi de-vono essere provati e definiti

se risulta che all'Accademia aeronau-tica un candidato è stato sottoposto aprovvedimento disciplinare prima che l'ac-

cusa di insubordinazione fosse provata edefinita in sede giudiziaria ;

se questo provvedimento disciplinareabbia influito negativamente sulla elezio-ne del candidato .

(5-00853)

SCAIOLA. — Al Ministro delle parte-cipazioni statali . Per sapere se sia aconoscenza della grave crisi in cui vers ala Fonderia San Giorgio di Genova-Prà,azienda IRI, in una città già durament ecolpita, in tutti i settori, dagli smantella-menti parziali e totali delle imprese apartecipazioni statali .

Per sapere - premesso :

che nonostante le obbiettive difficoltàoperative, in un settore duramente in crisidai tre anni, l'azienda ha realizzato unpiano di risanamento, ridimensionando l eperdite di bilancio, incrementando la pro-duzione a creando, quindi, le premesse persuccessivi potenziali miglioramenti ;

che l'ipotesi dello smantellamento to-tale o la parziale privatizzazione dellaazienda, porterebbe, la stessa, alla liqui-dazione a tutto beneficio dei concorrentiproprio nel momento in cui l 'impresa haacquistato maggiori capacità concorren-ziali, grazie allo spirito di sacrificio, dicollaborazione e di impegno di tutte leforze aziendali -

se ritenga, alla luce delle considera-zioni sopra esposte, auspicabile prorogare ,per il triennio 1984-1986, il periodo entroil quale la fonderia dovrebbe completareil piano di risanamento, garantendo unfinanziamento per tre anni, anche in rap-porto alla grave crisi socio-economica diGenova in particolare e della Liguria ingenerale .

(5-00854)

ANGELINI VITO E SANNELLA. — AlMinistro della difesa. — Per sapere - pre-messo :

che negli anni 1976-1979 il Ministrodella difesa, sollecitato dalle forze politi -che, pose allo studio la ristrutturazione

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dell'area industriale della difesa ed, in

questo, il potenziamento dell'arsenale del-la manina militare di Taranto ;

che a tal fine il Ministero istituìuna commissione di studio che prese il

nome dal suo presidente « Generale Lazza-rato », la quale, a conclusione dei lavoristabilì che per la marina gli stabiliment idi Taranto e La Spezia dovevano consi-derarsi gli stabilimenti più importanti ;

che per il raggiungimento delle fi-nalità di potenziamento organico fu mo-dificata la legge per il preavviamento gio-vanile al lavoro dando possibilità al Mi-nistero della difesa di assumere persona -

le dalle liste giovanili ;

che nel progetto si considerava es-senziale, ai fini di ridurre i costi di pro-duzione, che il Ministero della difesa so-stenesse il potenziamento e la crescita diuna industria collaterale formata da pic-cole imprese o da imprese associate, e

che, per il raggiungimento di tale fina-lità, per Taranto fu firmato un accordotra FLM - Associazione degli Industrial i

- Ministero della difesa, che garantiva un

budget di commesse;

considerato :

che l'area industriale della difesapuò svolgere un ruolo se ci sarà la ca-pacità del Ministero di adeguare la pro-fessionalità del personale dipendente alle

nuove tecnologie presenti negli armamen-ti e sui mezzi a disposizione delle Forzearmate, e che vi è invece scarsa iniziati-

va nei confronti di corsi di qualificazio-ne e specializzazione del personale ;

che l'industria collaterale di Taran-to che aveva raggiunto una capacità diintervento accettabile per svolgere lavoricomplementari a quelli svolti direttamen-

te dall'area industriale della difesa, ogg i

è messa in grave difficoltà per carenza di

affidamento di lavori, tanto da poter pro-vocare oltre alla crisi sociale un gravedanno per il futuro economico dell'area

industriale della difesa –:

se è vero che il Ministero della di-fesa rifiuta di incontrare il sindacato dicategoria FLM di Taranto e l 'associazione

degli industriali per la definizione de lcampo di intervento dell'iniziativa privata

e per la realizzazione di un programmadi emergenza concordato che eviti la cas-sa integrazione;

se è vero che lavori programmat i

per l 'arsenale di Taranto sono stati spo-

stati in altre sedi ;

se intende intervenire con anticipa-zioni di lavori su mezzi o con altre com-messe per evitare la cassa integrazioneper il personale delle ditte private cheoperano in arsenale a Taranto e per soT.

stenere la necessaria efficienza • dell'indu-

stria collaterale locale;

se intende dare in maniera più con-creta inizio a corsi di formazione pro-

fessionale su tecnologie avanzate al perso-

nale dipendente dal Ministero della difesa .(5.00855)

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA SCRITTA

VITI . — Ai Ministri delle partecipazion istatali e per gli interventi straordinari ne lMezzogiorno e nelle zone depresse del cen-tro-nord. — Per conoscere se sappianodella gravissima situazione di tensione do-terminata a Pisticci, nello stabilimentoANIC, dall'atteggiamento assunto dalla ge-stione centrale dell'ENICHIMICA, di aper-ta discriminazione verso imprese, operato-ri e lavoratori locali.

L'interrogante fa osservare che le scel-te assunte dalla direzione del gruppo vio-lano gravemente le disposizioni legislativeche sono finalizzate a favorire la correttaconsiderazione dei diritti e delle aspirazio-ni dell'imprenditoria regionale e meridio-nale a concorrere nei processi di investi -mento: il che (ultimo anello di una per-versa catena di inadempienze) non è avve-nuto nemmeno in presenza di un investi-mento di 40 miliardi per la costruzionedell'impianto per la produzione delle re-sine ipossidiche, come viene denunziat odai sindacati dei lavoratori e dall'API del-la .provincia di Matera.

L'interrogante chiede di conoscere se :

intendano intervenire con ogni urgen-za per sospendere gli affidamenti già con-cessi e ripristinare una situazione di nor-malità all'interno della azienda, già forte-mente penalizzata da politiche inaccetta-bili ;

intendano individuare una sede istitu-zionale nella quale sia possibile effettuareuna ricognizione delle possibilità effettivedi coinvolgimento delle imprese locali neiprocessi di investimento ;

intendano far valere i loro poteri didirettiva e, nel caso del Ministro per i lMezzogiorno, di controllo sulla corrispon-denza fra finanziamenti e loro utilizzo nelrispetto delle leggi che regolano lo svilup-po del Mezzogiorno.

(4-04118)

ALOI. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere:

come ritenga possibile che, in alcun iistituti scolastici di secondo grado dove s iregistra la presenza di un numero consi-stente di classi (50 ed oltre), lo svolgi -mento delle operazioni relative agli scruti-ni finali avvenga nell'arco dei sette pome-riggi precedenti la data di chiusura dellescuole (14 giugno) dal momento che sirichiede la presenza in tutti questi consiglidel capo d'istituto, e ciò avviene soprattut-to nel momento più delicato della vita sco-lastica;

quali iniziative intenda prendere alfine di eliminare il detto inconvenienteche viene giustamente lamentato da pa-recchi capi d'Istituto, che, dovendo pre-senziare alle riunioni dei consigli, si trova-no in difficoltà per il numero esiguo digiorni - previsti dalle disposizioni - dautilizzare per le operazioni dei detti scru-tini finali.

(4-04119)

ALOI. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per conoscere i motivi percui il professor Ferdinando Curinga, do-cente di cultura musicale presso il conser-vatorio di musica « F . Cilea » di ReggioCalabria, pur risultando nell'elenco degliincarichi di direzione per l'anno scolastico1983-84 con riferimento al conservatorio diReggio Calabria (e la notizia è stata ripor-tata da giornali sindacali a livello nazio-nale), non è stato mai assegnato alla dire-zione del detto conservatorio, essendosipreferito, da parte del competente ufficiodel Ministero della pubblica istruzione,fare cadere la scelta su altro docente, an-che se il professor Ferdinando Curingavanta, tra gli altri titoli, quello di essereda due anni, vice-direttore del conservato-rio in questione.

Per sapere se risponde a verità che lamancata nomina del professor Curinga si ada attribuire' a pressioni d'ordine politico-sindacale, cosa che sarebbe, se vera, certa-mente non positiva sotto il profilo delladirezione di un conservatorio, qual è il

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« F. Cilea » di Reggio Calabria, la cui se -rietà ed importanza sono oltremodo note .

(4-04120)

ALOI. — Al Ministro della pubblicaistruzione. — Per sapere :

se ritenga, con riferimento al pros-simo concorso per insegnanti nelle scuo-le materne, di dovere integrare la rela-tiva ordinanza ministeriale di modo che ,nella compilazione delle graduatorie fi-nali, il punteggio derivante da titoli cul-turali sia anche cumulabile con quello,in atto non previsto, relativo al servizioprestato nelle scuole materne ed elemen-tari e con quello riguardante idoneit àconsegúite in altri precedenti concorsi ;

se ritenga che la detta integrazioneverrebbe a consentire a coloro, che daanni operano nella scuola, la possibilit àdi trovare una definitiva e giusta siste-mazione .

(4-04121 )

RABINO, CARLOTTO, ZAMBON, PEL-LIZZARI, ZUECH E SAVIO. — Al Mini-stro dell'agricoltura e delle foreste. — Perconoscere quali decisioni ed iniziative ab-bia intenzione di concretizzare codesto Mi-nistero in riferimento alla situazione ine-rente i cosiddetti « Vini Tipici », catego-ria vinicola non ancora definita a livell olegislativo nazionale, dopo parecchi ann iormai di infruttuose discussioni .

Mentre in altri Paesi della Comunit àforti produttori di vini sia da tavola siadi qualità, quali la Francia e Germani aFederale, la specifica materia è stata giàdefinita e precisata e si assiste a notevolisforzi pubblicitari e di valorizzazione in di-rezione di categorie di vini a carattere in-termedio tra quelli da tavola ed i VQPR D(in Francia abbiamo i « Vins de Pays » ,in Germania i « Landwein ») nel nostropaese non è ancora stata definita la spe-cifica categoria dei « Vini Tipici » . Questaterza possibilità di offerta vinicola suimercati sia nazionali sia esteri potrebbecostituire, a giudizio degli interroganti ,per i produttori vinicoli italiani uno stru-mento importante in un momento di gra-vissima crisi economica e di commercia-

lizzazione delle produzioni, in presenza ,fra l'altro, per il nostro paese, di un pe-ricoloso calo delle esportazioni durante i l1983 con particolare riferimento ai vin ida tavola (— 41 per cento del 1983 ri-spetto al 1982) .

(4-04122)

PASQUALIN, ZAMPIERI, RABINO, SA-VIO, ZUECH, FALCIER, SARETTA, PEL-LIZZARI, ZOPPI E ZAMBON. — Ai Mini-stri della pubblica istruzione, del tesoro edella funzione pubblica . — Per sapere –

premesso :

che con decreto del Presidente del-la Repubblica 25 giugno 1983, n. 345, sonostate approvate le norme concernenti i lcontratto di lavoro per il triennio 1982-84relativo al personale della scuola di ogn iordine e grado ;

che, a' termini dell 'articolo 1 de ldecreto del Presidente della Repubblic apredetto, il contratto ha decorrenza dal1° gennaio 1982 ai fini giuridici e dal1° gennaio 1983 ai fini economici ;

che ai sensi dell'articolo 7 del de-creto del Presidente della Repubblica me-desimo i miglioramenti economici previstidal contratto sono attribuiti dal 1° gennaio1983 nella misura del 35 per cento, dal 1 °gennaio 1984 nella misura di un ulteriore45 per cento e dal 1° gennaio 1985 perl'intero ammontare ;

che il decreto suddetto non stabili-sce quale debba essere il trattamento diquiescenza da riservare al personale ces-sato dal servizio nell'arco del triennio apartire dal 1° settembre 1982 ;

che, però, l'accordo del 20 aprile1984 da cui risultano le norme del decre-to del Presidente della Repubblica 25 giu-gno 1983, n . 345, comprende, per quan-to attiene al trattamento pensionistico, l aassicurazione all'adeguamento automaticodelle pensioni con gli scaglionamenti previ-sti per il personale in servizio ;

considerato che con circolare n . 292del 27 ottobre 1983 il Ministero della pub-blica istruzione ha stabilito che al perso-nale cessato dal servizio nel 1982 non com-

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pete alcun beneficio economico derivant edal contratto 1982-84 e che al personalecessato dal servizio negli anni 1983 e ri-spettivamente 1984 e 1985 spettano le sol epercentuali stabilite per il personale in ser-vizio nel corrispondente periodo ;

rilevato che detta circolare determinanei confronti di personale giuridicament einserito nello stesso contratto (1982-84 )ben quattro trattamenti economici diversi ,in palese dispregio dei conclamati princìp idi perequazione e omogeneizzazione de itrattamenti di quiescenza nel settore delpubblico impiego ;

ritenuta tale diversità di trattame .i-to iniqua e ingiustificatamente discrimina-toria, tanto più se si considera che in un asituazione del tutto analoga verificatasicon il precedente contratto 1979-81, cheprevedeva decorrenza giuridica dal P apri-le 1979 e decorrenza economica dal 1° feb-braio 1981, venne chiarito (articolo 8 deldecreto-legge 28 maggio 1981, n . 255, con-vertito nella legge 21 luglio 1981, n . 391)che al personale cessato dal servizio a par-tire dal 1° aprile 1979 (decorrenza giuridi-ca) spettava il trattamento di quiescenz acon riferimento a quello stabilito per i lpersonale in servizio a decorrere dal 1 °

febbraio 1981 - :

1) quali motivi abbiano determina-to la decorrenza giuridica dal 1° gennaio1982 se non quelli di includere nei benefi-

intenzione di intraprendere e realizzarecodesto Ministero in riferimento ai gra-vi danni generalizzati provocati nei pri-mi giorni del mese di maggio 1984 nelleprovince di Alessandria ed Asti, soprat-tutto a danno delle colture viticole, acausa di gelate e brinate tardive, al finedi poter disporre dei benefici previsti dal-la legge nazionale sulle calamità atmo-sferiche, la numero 590 .

(4-04124)

SOSPIRI . — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per conoscerequali motivi ritardano la definizione delricorso inoltrato al Comitato di vigilan-za per gli artigiani, per negata pensionedi invalidità, da Editta Sciarra, nata inAtri (Teramo) il 12 luglio 1922 .

(4-04125)

DEL DONNO. — Al Governo. — Per

sapere :

1) quali sono i motivi dei gravamiingiustificabili imposti ai dipendenti del-

l'Acquedotto Pugliese i quali sono tassat ida una partita a titolo diverso . Questocomporta un gravame quasi pari a quel-

lo derivante dalla utenza di acqua o fo-gna. Un quadro riassuntivo dei gravaminon giustificati per l 'anno 1983, in un con-

dominio di 8 utenze risulta in lire annueci del contratto

1982-1984 il personale in 177.264 per

l'acqua,

131 .238

per

fogna ,servizio in tale data ; 110 .053 per il lamentato tributo a titolò

2)

quali

iniziative intendano assu - diverso;

2) quali sono i motivi per la impo-mere per rendere operante la dichiarazio -ne del Governo resa in sede di accord oper il contratto 1982-1984 circa « l'adegua-mento automatico delle pensioni in corre-lazione con gli scaglionamenti erogati a lpersonale in servizio » ;

3) i termini entro i quali potrannoessere adottati i provvedimenti relativi .

(4-04123)

CARLOTTO, RABINO E PATRIA. —Al Ministro dell'agricoltura e delle fore-ste. — Per conoscere quali iniziative abbia

sizione di interessi su somme regolarmen-te soddisfatte in anni precedenti senza re -

more o ritardi . Per il condominio sopracitato nel quadro dell'anno 1984 sono sta-te richieste lire 5 .489 per interessi relativi

probabilmente al 1983, su somme certa-mente ipotetiche perché i tributi sono sta -

ti regolarmente pagati alle scadenze .

Tali ruoli improcrastinabili vengono pa-gati per il semplice motivo che l 'opposi-zione risulta più gravosa e costosa dellarivendicazione dei propri diritti . (4-04126)

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ZOPPETTI . — Al Ministro del tesoro .— Per sapere quali siano le difficoltà bu-rocratiche-amministrative che sono di in-tralcio alla soluzione della domanda d ipensione di guerra presentata dalla si-gnora Genoveffa Formica, nata e residen-te a Gizzeria (Catanzaro), il 28 novem-bre 1914.

L'interessata è stata sottoposta a visi-ta medica nel 1983 presso la Commissio-ne medica pensioni di guerra di Catan-zaro allo scopo di accertare se sia ina-bile a proficuo lavoro, ed è stata richie-sta tramite il comune di Gizzeria, la cer-tificazione relativa all 'ammontare del red-dito per gli anni 1975-1982 .

L ' interessata, dopo aver compiuto gliadempimenti richiesti, non ha ricevut opiù alcuna nota che facesse sperare inuna soluzione in tempi ragionevoli e po-sitivi la sua pratica.

(4-04127)

PELLEGATTA E MUSCARDINI PALLI .— Al Presidente del Consiglio dei ministri.— Per sapere - .premesso :

che, in data 1° agosto 1983 il comunedi Varese inviava alla Presidenza del Con-siglio dei ministri (prot . n . 10905/Pers)una richiesta di deroga al divieto di as-sumere personale per l'asilo nido di vi aGondar motivandola come segue :

1) l'asilo nido in parola è statorecentemente ristrutturato con notevole im-pegno di risorse finanziarie, in parte pro-venienti da contributo regionale (150 milio-ni) e in parte stanziate sul bilancio comu-nale (260 milioni compreso l 'arredamento) ;

2) la particolare utenza, costituit ada famiglie con madre lavoratrice, pon el'esigenza di poter aprire l'asilo nido, datele numerose domande pervenute ;

3) la struttura del nuovo asilo nido,consente, attivando uno dei due micronidianche al sabato mattina, di soddisfare lepeculiari esigenze del personale femminiledegli uffici statali locali, che come noto ,non praticano la cosiddetta « settimanacorta » :

4) il comune di Varese ha recen-temente riscosso l'approvazione della com-missione centrale per la finanza locale peruna pianta organica di 967 posti, dei qualine risultano coperti soltanto 686 con l adisponibilità di ben 281 unità (a dimostra-zione della oculatezza e del senso di re-sponsabilità dell 'amministrazione comu-nale) ;

che il personale richiesto, è il seguen-te: n. 13 addetti all'assistenza (VI livello)n. 1 cuoca (IV livello) n. 1 aiuto cuoca(III livello) n. 4 addetti ai servizi (II li-vello) ;

considerato che deroghe al divieto d iassunzione sono state concesse dal Presi-dente del Consiglio in più riprese (Gazzet-ta Ufficiale n. 68 dell'8 marzo 1984 - n . 75del 15 marzo 1984 e n . 123 del 5 maggio1984) -

se, per i motivi sopra esposti e perle finalità sociali del provvedimento, nonritenga di poter accogliere la richiesta de lcomune di Varese e, di concerto con i lMinistro competente, concedere la derogadi cui all'articolo 19 della legge 27 dicem -bre 1983, n . 730 (legge finanziaria 1984) .

(4-04128)

FALCIER, RIGHI, BIANCHI DI LA-VAGNA, NICOTRA, AllOLINI, SARET-TA, BIANCHIVI, RAVASIO E LA RUSSA .— Al Ministro delle finanze. — Per sa-pere - premesso che :

ogni anno, dall'entrata in vigore del-la riforma tributaria, in occasione dellapresentazione delle denunce IRPEF eIRPEG, si verificano notevoli disagi peri contribuenti, a causa di continue mo-difiche nella normativa generale e/o nel -la prassi relative alle stesse ;

tali disagi colpiscono con partico-lare gravità le organizzazioni di catego-ria e gli studi professionali, comportand ospesso la materiale impossibilità all osvolgimento delle funzioni istituzionali aloro proprie;

per la scadenza relativa all'anno cor-rente la pubblicazione dei modelli delle

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denunce sulla Gazzetta Ufficiale non si èancora conclusa mancando i modelli amodulo continuo destinati ai centri elabo-razione dati ;

la disponibilità dei modelli già pub-blicati, unitamente alle istruzioni mini-steriali, che rappresentano strumento in -

dispensabile per la loro compilazione ,non è, alla data attuale, ancora reale inampie zone del territorio nazionale ;

da molte delle categorie in ess ocoinvolte risultano essere in atto solleci-tazioni in merito al problema, al fine diottenere in sede legislativa definitiva, chia-ra e tempestiva soluzione al problema del -le proroghe, che non devono essere piùlasciate alla discrezione dell'amministra-zione finanziaria -

se tale situazione è nota al Ministr oe quali provvedimenti intende eventual-mente prendere per risolvere, non sol oper l'anno in corso, ma anche per quell ia venire, il problema relativo al rispettodei termini di presentazione delle denun-ce dei redditi .

(4-04129 )

SARETTA, PASQUALIN, ZAMPIERI ,PELLIZZARI, SAVIO, ORSINI GIANFRAN-CO, RABINO, FALCIER, ZAMBON E

ZUECH. — Ai Ministri della pubblicaistruzione, del tesoro e della funzione pub-blica . — Per sapere - premesso che è sta-ta presentata ai Ministri della pubblicaistruzione, del tesoro e della funzione pub-blica una interrogazione parlamentare a ri-sposta scritta n. 4-00339 (Resoconto n . 7del 13 settembre 1983), relativa all'ade-guamento automatico delle pensioni incorrelazione con gli scaglionamenti erogat i

al personale in servizio, al personale col -locato a riposo successivamente al l° gen-naio 1983 del settore della scuola ;

ritenuta la risposta all'interrogazionesuddetta, fornita dal Ministro della pub-blica istruzione con lettera protocollo nu-mero 01140 in data 27 febbraio 1984 eva-siva e insoddisfacente

1) quali iniziative concrete il Gover-no abbia assunto per ovviare a situazioni

di palese iniquità e trattamento discrimina -torio che sono venute a verificarsi a caus adella mancata attuazione dell'impegno as-sunto in sede di sigla del contratto 1982-1985 concernente il personale della scuola ;

2) o, in caso di omissione, quali ini-ziative intenda assumere ed entro qualitermini .

(4-04130)

TRANTINO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri e ai Ministri dell'indu-stria, commercio e artigianato e delle par-tecipazioni statali. — Per sapere - pre-messo che da parte dell'ENI e della Mon-tedison è stata programmata la realizza-zione di circa quaranta piattaforme petro-lifere per lo sfruttamento dei pozzi indi-viduati nel Canale di Sicilia e che talegigantesco investimento, ad altissimo tas-so occupazionale ed assolutamente noninquinante, rappresenterebbe una concre-ta garanzia di occupazione per migliai a

di lavoratori per circa un decennio -quali siano i reali intendimenti del Go-verno, per la parte di sua competenza ,in ordine alla localizzazione del predett oinvestimento nel porto di Augusta, ade-guatamente attrezzato (con il modern opontile di Punta Cugno) ed in posizionegeografica ottimale per la bisogna, al fine

di smentire definitivamente le voci ricor-renti sulla possibile destinazione ad altrazona della predetta iniziativa e non ' esa-sperare ulteriormente le popolazioni del -l'intera provincia siracusana, saccheggiataduramente e disillusa amaramente dalle« cattedrali del deserto » petrolchimico, fo-riere prima di degrado ambientale e poidi cassa integrazione .

(4-04131 )

VITI . — Ai Ministri delle partecipazio-ni statali e dell 'industria, commercio eartigianato. — Per conoscere :

quali concrete iniziative l'ENI abbiaassunto in conseguenza delle intese conse-guite nella sede del Ministero delle parte-cipazioni statali il 21 marzo 1984 alla pre-senza dei rappresentanti della regione Ba-

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silicata, dei sindacati, dei parlamentar ilucani;

quale significato assuma invece l'av-vio presso il Ministero dell 'industria diun piano di investimenti finanziabile a isensi della legge n . 675 su cui non haavuto modo di svilupparsi alcun confron-to con le parti istituzionali e sociali dellaregione Basilicata ;

se non sia il caso di bloccare qualsi-voglia decisione in attesa che sul quadrogenerale degli impegni da rinegoziare, co-me espressamente previsto dalle inteserealizzate nella sede del Governo, inter-venga il consenso politico dei soggetti giàinvestiti dall'accordo quadro dell'aprile1981, tristemente naufragato come si sa ;

quale fondamento abbiano le notizi edi fonte giornalistica secondo le quali sa-rebbero già nate « sigle regionali » con i lcompito di perpetuare la funzione di par-cheggio della forza-lavoro già in cassa in-tegrazione a Ferrandina e quali concreteiniziative invece si ritenga di dover assu-mere con urgenza perché alcuni dei pro-getti spendibili e pronti, secondo le infor-mazioni assunte presso l'ENI chimica, ven-gano finanziati e avviati a realizzazione ri-spondendo così alle attese di lavoratori i ncassa integrazione da oltre un quin-quennio .

(4-04132)

FAUSTI. — Al Ministro del tesoro . —Per sapere - premesso che :

l'ENPI è stato sciolto e messo in li-quidazione con legge n . 833 del 1978 ;

ai sensi dell 'articolo 10 della leggen. 1404 del 1956 il Ministero del tesoro -Ragioneria generale dello Stato, ufficio li-quidazione, ha assunto l'incarico di provve-dere alle operazioni di liquidazione del -1'ENPI e più specificatamente all'aliena-zione dei beni patrimoniali dell'ente ;

fra gli immobili vi è lo stabile sit oin Roma, via Ettore Pais, n . 11, compostoda n. 27 appartamenti ad uso esclusivodi civile abitazione;

l'immobile è stato a suo tempo acqui-stato dall'ENPI utilizzando le disponibilit àdel FIL (Fondo integrazione liquidazioni)costituito in favore e col contributo deilavoratori dell'ENPI, fondo per altro at-tualmente congelato;

gli alloggi di via Pais a suo tempofurono dati, per la massima parte, in af-fitto a dipendenti dell'ENPI stesso, secon-do le modalità, le procedure e le gradua-torie in uso presso gli IACP e l 'INA-casa ;

l'ufficio liquidazioni del Ministero de ltesoro ha iniziato la procedura per la ven-dita all 'asta dell'intero fabbricato ai prez-zi di mercato e senza alcuna dilazione de lprezzo ;

queste condizioni rendono impossibi-le agli attuali' inquilini, dipendenti dell 'exENPI, di acquistare l'abitazione a suotempo avuta in affitto con il rischio realedi essere sfrattati da coloro che acquiste-ranno gli alloggi ;

la pesante carenza di alloggi in Ro-ma, d'altra parte, non consente a questilavoratori di trovare altri alloggi in af-fitto -

quali provvedimenti si intendonoadottare per consentire agli attuali asse-gnatari o di acquisire gli alloggi di vi aPais con le provvidenze previste per l'ac-quisto di alloggi da parte dei lavoratori(concessione di un mutuo agevolato o diuna adeguata ratizzazione del prezzo agl iattuali assegnatari che per altro si sonogià costituiti in cooperativa) oppure l aconcessione agli stessi di altri alloggi diproprietà pubblica .

(4-04133)

QUIETI . — Al Ministro della difesa .— Per conoscere l 'origine, la provenienzae le caratteristiche del siluro rinvenuto ,nella serata del 14 maggio 1984, sull acosta adriatica abruzzese .

In particolare, quali danni l 'ordignoavrebbe potuto provocare alle imbarcazio-ni e agli equipaggi e quali provvedimentiintenda promuovere affinché evenienze delgenere non si ripetano .

(4-04134)

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- 13053 —

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AGOSTINACCHIO. — Ai Ministri del -l'agricoltura e foreste e dell'interno . —Per sapere - premesso :

che il comune di Ascoli Satrian o(Foggia) non ha ancora provveduto allacompleta istruttoria delle pratiche relati-ve alle siccità delle annate agrarie 1981 -1982, 1982-1983 ;

che tale omissione provoca grav idanni agli operatori del settore agricolo -

quali provvedimenti, nell'ambito del-le rispettive competenze, intendano adotta -re per il superamento delle suddette gra-vi omissioni che incidono negativament esulla economia locale il cui comparto trai-nante, come è noto, è costituito dalla agri-coltura .

(4-04135)

AGOSTINACCHIO. — Ai Ministri del-l 'interno e per il coordinamento della pro-tezione civile . — Per sapere - premess oche il comune di Ascoli Satriano non haistruito nei termini le pratiche per i con-tributi in favore dei danneggiati dal sismadel novembre 1980 - quali provvediment iintendano adottare, nell 'ambito delle ri-spettive competenze, anche ai fini dell anomina di un Commissario che si sosti-tuisca alla inadempiente pubblica ammi-nistrazione .

(4-04136)

AGOSTINACCHIO. — Ai Ministri digrazia e giustizia e dei lavori pubblici . —Per sapere - premesso che, nonostantel 'adozione dei relativi atti amministrativi ,fino ad oggi non è stato realizzato il car-cere mandamentale di Ascoli Satriano(Foggia) - quali ostacoli impediscono lacostruzione della struttura carceraria equali provvedimenti intenda adottare perevitare ulteriori ritardi .

(4-04137)

SANDIROCCO, GIADRESCO E CONTEANTONIO. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale . — Per sapere sesia a conoscenza del profondo malcon-tento e delle proteste che i nostri con -

nazionali emigrati in Belgio giustament eesprimono a seguito del mancato paga-mento delle pensioni dell'INPS nel pri-mo quadrimestre del corrente anno permolti degli aventi diritto .

Per chiedere un immediato intervent oallo scopo di :

a) appurare le ragioni e le eventua-li responsabilità del mancato pagamento ,che si aggiunge ai cronici ritardi con cu ii connazionali emigrati vedono soddisfat-te le loro esigenze e diritti ;

b) allo scopo di garantire l 'immedia-to pagamento delle pensioni che per mol-ti emigrati rappresentano la sola fonte d ireddito .

(4-04138)

TORELLI . — Ai Ministri del lavoro e

previdenza sociale e dell'industria, com-mercio e artigianato. — Per conoscere -

premesso :

che la provincia di Imperia subi-sce da anni una continua ma irreversibiledecadenza economica e particolarmentesegnata nel settore industriale tanto chenel volgere di breve tempo numeroseaziende sono state chiuse ;

che in questi giorni due altre azien-de hanno annunciato la cessazione dell'at-tività; una, la « Lancaster » di Sanremo,inivando la lettera di licenziamento a tutt ii dipendenti ; l'altra, la « Bonsignore » diPieve di Teco, chiedendo la liquidazione ;

che, se tali decisioni avessero pra-tica attuazione, aumenterebbe ulteriormen-te il numero dei disoccupati della provin-cia, oggi già in numero di oltre 6 .000(iscritti nelle liste di collocamento con alt apercentuale di donne) ;

che le possibilità di reimpiego son opraticamente nulle, come dimostra il cre-scente aumento dei senza lavoro e dei gio-vani in cerca del primo lavoro ;

che l'intera Valle Arroscia, dove èsituata Pieve di Teco, subirebbe un « col-po » durissimo, in úna situazione già dif-ficile per la crisi dell'agricoltura ;

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- 13054 —

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considerato :

che la « Lancaster » è un'aziendain attivo (la decisione è quella di trasfe-rire l'azienda a Monaco Principato, perevidenti ragioni di fisco e senza alcunasicurezza di reimpiego della manodopera ,costituita quasi esclusivamente da mae-stranze femminili) ; che la « Bonsignore » ,pur attraversando difficoltà di ordine fi-nanziario, ha non poche commesse nelsettore dei profilati metallici ;

che entrambe le aziende fanno par-te di gruppi multinazionali (la « Lancaster »del gruppo inglese « Beecham », che harecentemente acquistato la « Manetti &Roberts »; la «Bonsignore » del grupp ofrancese « Maison Phenix »), che, evidente -mente, nei loro progetti, non tengono con-to della situazione economica, né di quel -la complessiva del paese né di quella dell ezone interessate ai piani di riduzione dell eattività produttive -

in che modo il Governo intende in-tervenire con una sua specifica iniziativa ,che valga a salvare le aziende minacciat edi chiusura, a salvaguardare la manodope-ra (la « Bonsignore » è attualmente occu-pata dai dipendenti), a bloccare il de-grado della provincia di Imperia, a rilan-ciarne l'economia in particolare per pic-cola e media industria, ed inoltre qual iprovvedimenti intende adottare al fine d icontrollare il passaggio di aziende italianea società estere garantendo un patrimoniodi risorse tecniche e occupazionali per i lnostro paese .

(4-04139)

FERRARI MARTE . — Al Ministro del

tesoro. — Per sapere - atteso che :

la signora Fidelma Solagna, nata aLentisi il 21 aprile 1918 e residente aPianello Lario in provincia di Como, spo-sata in Attilio Spada, nato il 6 ottobre1912, deceduto il 20 ottobre 1949 al sana -torio di Feltre ;

che a seguito di domanda di pen-sione di guerra la Solagna ebbe la cor -

responsione di arretrati e che convennea nuove nozze il 9 febbraio 1952 con Luig iZollet nato il 1° marzo 1923 ;

che con decreto ministeriale conces-sivo n. 2730442 del 6 giugno 1956 Pos .n. 1220784 relativo al defunto marito At-tilio Spada ;

che in data 2 dicembre 1957 il li-bretto di pensione di guerra n. 5492272fu assegnato alle figlie Spada Mirella eDonna ;

che il secondo marito Luigi Zolletè deceduto in Pianello Lario il 18 agosto1975 ;

che la Fidelma Solagna ha presen-tato alla Direzione generale pensioni diguerra, domanda di ripristino della pen-sione di guerra a decorrere dal decessodel marito Zollet in data 1° ottobre 1975 -

quando sarà definito l'iter della do-manda ai fini della concessione della pen-sione privilegiata di guerra quale coniug edell'avente diritto Attilio Spada, che sipone con carattere d'urgenza date le con-dizioni economiche dell' interessata .

(4-04140)

BADESI POLVERINI . — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per sapere- premesso che :

la legge 20 maggio 1982, n. 270, prov-vedendo alla sistemazione del personaleprecario, prevede per i docenti non abili-tati incaricati annuali una sessione riser-vata di esami di abilitazione all' insegna-mento (articolo 35), superata la quale imedesimi conseguono il diritto di essereimmessi in ruolo ;

l'articolo 35 prevede che alla ses-sione riservata degli esami di abilitazion esiano ammessi i docenti in servizio conincarico nell'anno 1980-1981 ;

la legge n. 270 del 1982, pur pren-dendo in considerazione insegnanti chehanno svolto l'incarico annuale nell'arcodi più anni scolastici, non individua uneventuale anno scolastico in relazione al

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quale vengano fissate le materie di inse-gnamento per le quali si è ammessi allasessione riservata ;

l 'articolo 5 del 'ordinanza ministerialedel 2 settembre 1982, vincolando l 'ammis-sione alla sessione riservata alla class edi abilitazione relativa all ' incarico ottenu-to nell'anno 1981-82 impedisce all 'insegnan-te di operare una scelta che la leggen. 270 del 1982 gli consente ;

il problema qui sollevato ha già datoluogo a ricorsi al TAR con esito favo-revole per coloro che vi si sono rivolti ;

al di là degli aspetti strettamentegiuridici la questione si pone in termin idi produttività nel senso . che è interessedella collettività, oltre che degli insegnan-ti stessi, affidare ai docenti che entranoin ruolo l 'insegnamento di quelle materi eper le quali hanno una preparazion especifica -

se non intende attraverso una suc-cessiva ordinanza porre rimedio alla con-traddizione esistente tra la legge n . 270del 1982 e la circolare in oggetto.

(4-04141 )

RUSSO FRANCO . — Al Ministro di gra-zia e giustizia. — Per sapere - premessoche:

varie denunce sono state avanzate -ed in particolare dalla CGIL di Sorrento- alla Procura della Repubblica in merit oad uno scandalo edilizio in cui è coinvol-to sia l'avvocato Cuomo, sindaco di Sor-rento, sia alcuni professionisti ;

le denunce riguardavano in particola-re un edificio importante dal punto di vi-sta storico e culturale situato in via Ati-gliana, 25 ; si tratta di una costruzionesettecentesca abbattuta e ricostruita in ce -mento armato in spregio alle vigenti di-sposizioni in materia urbanistica e dellostesso piano regolatore;

il giudice di Sorrento IacuanielloFrancesco ha indugiato molto tempo perla celebrazione del processo nonostante

agli atti ci fosse e ci sia una esauriente

e completa documentazione (il dossie rcontiene oltre 100 atti tra documenti e

fotografie) ;

il giudice istruttore del tribunale diNapoli, della XX sezione penale ha finit oper prosciogliere il sindaco di Sorrento,avvocato Antonino Cuomo, dai vari reati ,dopo un ingiustificabilmente lunghissimoiter istruttorio ;

dopo sei anni circa è stato celebra-to il processo e la IX sezione penale deltribunali di Napoli ha assolto tutti gl i

imputati ;

che non è apparso chiaro il ruoloche ha avuto l'avvocato Stelio Sguanci nel -la vicenda (costui si è alternato a difen-sore degli speculatori e del Comune erispettivamente ha vinto e perso cause) -

quali siano gli intendimenti e le ini-ziative che intende adottare nell'ambit odelle proprie competenze, perché sia fatt apiena luce sull'intera vicenda ed eventual-mente siano puniti i colpevoli e rimoss idagli incarichi i corrotti ;

se sia eventualmente a conoscenzadelle segnalazioni pervenute al pretore d iSorrento Iacuaniello Francesco, titolar edel procedimento, per quanto di propriacompetenza, da parte del professor An-drea Savino (capogruppo del PCI al comu-ne di Sorrento) in particolare, anche i nriferimento ad eventuali offerte di appar-tamenti da parte della Snc Atigliana incambio di sanatoria, fatto questo espostopubblicamente in una riunione con il sin-dacato e i senzatetto, dall'assessore Car-mine Sessa del PSI .

(4-04142 )

PARLATO E MANNA. — Ai Ministridel turismo e spettacolo, delle finanze edel tesoro. — Per conoscere se si intend aintervenire energicamente per far cessare

lo scandaloso andazzo relativo ' al paga-

mento delle vincite al totocalcio : accadeinfatti che chi risulti vincitore sia costret-to per incassare quanto di sua spettanza ,

ad attendere prima dodici giorni per co-

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noscere la quota ufficiale e poi, consegnatala schedina, altri quaranta giorni perchéla Banca nazionale del lavoro invii l'av-viso relativo alle disponibilità delle som-me; in totale cioè sessanta giorni circache in termini di valuta vengono illecita-mente sottratti al giocatore che pur cor-risponde anticipatamente l'importo dellagiocata e che avrebbe pieno diritto a ve-dersi corrispondere in tempi ben più ri-stretti - se non a vista - quanto di suaspettanza, avuto anche riguardo al fatt oche il monte premi è formato da sol elire 85 per ogni lire 300 per colonna gio-cate .

(4-04143 )

PARLATO . — Al Ministro per l'ecolo-gia. — Per conoscere - premesso che :

si consumano in Italia circa 2 mi-lioni di tonnellate di carta da stampa eda scrittura, corrispondenti a 30 o 40 mi-lioni di alberi dai quali detti quantitativ idi carta sono stati ricavati e che ciò in-cide notevolmente, oltre che sull'ambien-te, sulla bilancia dei pagamenti, essendoil legname al terzo posto tra i material iimportati ;

l'utilizzo di carta riciclata è non solopossibile ma utile per la tutela dell'am-biente e per il risparmio di energia, stan-ti le procedure necessarie per la produ-zione di carta ove si parta dalla cartada riciclare anziché dalla materia prima ;

in Germania viene recuperato e riu-tilizzato il 30 per cento della carta damacero ed in Olanda il 50 per cento ;

anche le direttive comunitarie sugge-riscono l 'uso di tale materiale soprattut-to da parte delle amministrazioni pub-bliche -

se ritenga di adottare le opportuneiniziative perché a partire dal Dicasteroper l'ecologia a tutti gli altri, nonché nel-le amministrazioni pubbliche, venga ado-perata carta riciclata, al contempo avvian-do le iniziative necessarie per una razio-nalizzazione di sistemi di raccolta e diselezione e per la incentivazione, in tutte

le forme, dal riciclaggio industriale intutto il territorio italiano, impegnando a lriguardo gli enti locali, le strutture sco-lastiche e gli uffici pubblici, quale contri-buto rilevante alla tutela dell'ambiente, a lrisparmio di risorse e di energia ed a lriequilibrio dei conti con l'estero.

(4-04144)

POLLICE. — Al Ministro per i beniculturali e ambientali. — Per sapere -premesso che :

la condanna più netta alla deturpa-zione dissacrante e per certi aspetti preoc-cupante, del « Cristo alla colonna » e del-la statua di Sant'Anna, nonché di altrioggetti della chiesa di Sant'Antonio d i

Scordia (Catania), accompagnata dall'au-spicio di un pronto recupero artistico ditali beni, deve collocarsi dentro una piùgenerale e collettiva presa di coscienzadello stato di degrado, abbandono e ro ,-vina in cui versa l'ex convento ;

le colonne del chiostro, in tufo arena-rio, con capitelli originalissimi dei qualinon si hanno altri riscontri in tutta l'ar-chitettura rinascimentale e barocca, ri-schiano di crollare per l'erosione operatadall'acqua e dal vento, con conseguenzeche sarebbero catastrofiche sulle parti so-vrastanti e sulla intera struttura;

gli affreschi dislocati lungo le pa-reti dei quattro portici, importanti per l eraffigurazioni pittoriche di martiri assa iremoti nel tempo e per la descrizione diparticolari momenti storici, sono in avan-zata fase di decomposizione e sfaldamen-to. Le tele della chiesa, alcune delle qua-li attribuibili ad artisti di fama come il

D'Anna e il Vasta (scuola del '700), diinestimabile valore, sono oggi pasto per

topi ;

denunciata la responsabilità di quan-ti hanno permesso l'incuria, l'abbandono,il degrado e il saccheggio dei beni delcomplesso del convento, adibito a deposi-to di rottami e rifiuti vari ;

appreso dell'appello alla sensibilità

della pressione popolare presso la Sovrin-

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tendenza ai monumenti, la Curia vescovi-le, l'Amministrazione comunale, per un in-tervento straordinario di recupero e salvaguardia della chiesa di Sant'Antonio edell'ex convento dei Frati Minori rifor-mati -

quale iniziativa intenda intraprende -re per la difesa di un pezzo della stori adella comunità paesana e della salvaguar-dia di un patrimonio monumentale, qua -le oggi il convento, che potrebbe essereadibito a centro di aggregazione e luogodi protagonismo collettivo per credentie non credenti. (4-04145)

POLLICE. — Al Ministro dell'interno.— Per sapere - premesso che la birreri aLas Vegas di Castellazzo di Bollate (Mi-lano) ha ricevuto un 'ordinanza di chiusu-ra di trenta giorni, per motivi che risul-tano all'occhio di tutti strani e incom-prensibili ;

infatti la birreria Las Vegas è unadelle poche strutture di ritrovo per i gio-vani bollatesi, esistenti nel territorio e ,mentre da una parte le forze politichegiovanili e istituzionali organizzano conve-gni, dibattiti, incontri per affrontare i pro-blemi riguardanti le problematiche dei gio-vani, dall 'altra si è agito reprimendo queipochi spazi di aggregazione esistenti -

quale è il suo parere nei confrontidi questa azione e se intende intervenirein modo da fornire una dichiarazione pre-cisa e decisa, anche su altri livelli istitu-zionali, affinché la birreria Las Vegaspossa continuare a vivere e a contribuirealla vita sociale della città di Bollate .

(4-04146)

MANCA NICOLA. — Ai Ministri dei

lavori pubblici, dell'agricoltura e forestee per il coordinamento della protezionecivile. — Per sapere - premesso che :

la regione Umbria è continuamentescossa da terremoti che distruggono casee deturpano monumenti ;

l'Ente Valdichiana è interessato allacostruzione di una diga sul fiume Chia-scio ;

la diga verrebbe innalzata in unadelle zone a più alto rischio sismico dell aregione Umbria;

il progetto di questo immenso sbar-ramento risale agli inizi degli anni ses-santa. Un progetto vecchio non solo per-ché risale ad oltre vent'anni fa, ma so-prattutto perché superato dalla realtà s ucui dovrebbe incidere : molta della terrache i milioni di metri cubi di acqua do-vrebbero irrigare, non è più irrigabile ,perché ormai sottratta all'agricoltura dal -la urbanizzazione ;

la scossa micidiale di un sisma vio-lento potrebbe generare, una volta che ladiga inizierà a funzionare, una tragediaimmensa -

se si ritenga opportuno rivedere edaggiornare il progetto per la costruzionedella diga o bloccarla immediatamente ,viste le possibili disastrose conseguenzeche un terremoto potrebbe provocare .

(404147)

MISASI, PERUGINI, NUCCI MAUROE LIGATO. — Ai Ministri dei trasporti,delle partecipazioni statali e del lavoroe previdenza sociale . — Per sapere -premessa la difficile condizione economi-ca e sociale della città di Paola (Cosenza )nella quale si contano almeno mille di-soccupati, con tensioni assai vive e preoc-cupanti - .

quali iniziative Governo intenda as-sumere per garantire i livelli occupaziona-li attuali alla conclusione dei lavori dicostruzione della galleria ferroviaria, affi-dati venti anni or sono, alla Società con-dotte d'acqua del gruppo Italstat ;

ed in particolare, se il Governo in -tenda effettuare, ed entro quali tempi, un averifica delle possibilità che i piani po-liennali delle ferrovie - quello in fase diattuazione e quello « ponte » - offrononello stesso comprensorio paolano ed in

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altre zone della Calabria, per un avvia -mento al lavoro dei dipendenti « Condot-te » che non dovessero trovare occupazio-ne nei cantieri delle imprese Gambogi eVentura, affidatarie di lavori, per cont odell'Azienda delle ferrovie, sulla linea Pao-la-Cosenza-Sibari ;

quali proposte, infine, il Governopossa formulare in termini previdenzial iper risolvere il dramma di operai che daventi e più anni prestato la loro attivitàalle dipendenze della Società condotte eche oggi, obiettivamente, incontrano diffi-coltà insuperabili per una forma diversadi collocamento .

(4-04148)

PARLATO, ALMIRANTE, ABBATANGE-LO, MANNA, MAllONE E ZANFAGNA . —Al Ministro dei trasporti . — Per cono-scere - premesso che la RSA CISNAL AT Idi Napoli, ha denunciato l'assurda situa-zione venutasi a creare nell'aeroporto d iNapoli-Capodichino che nella sua decen-trata funzione di scalo internazionale met-te sempre più a nudo l ' approssimazionecon cui è gestito stante - tra l'altro - lacronica mancanza di aree di parcheggio ,sia per gli autoveicoli sia per i pullmanturistici e che ciò rende impossibile, agl iutenti ed agli operatori del trasporto ae-reo, la possibilità di usufruire con piùcontinuità di un così importante mezzodi trasporto, indispensabile al decollo eco-nomico e sociale della regione Campania -

come si intendano rimuovere :

le condizioni che creano un assur-do congestionamento il cui onere le mae-stranze (circa 2 .000 lavoratori che quoti-dianamente gravitano nell 'ambito aeropor-tuale) sopportano con incredibile difficol-tà ma con conseguenze spesso parados-sali: tutto questo nonostante esistano va-ste aree progettate e predisposte alloscopo e mai utilizzate ;

l ' inerzia, l 'indolenza, l 'apatia e so-prattutto l'indifferenza degli enti aeropor-tuali (e dello stesso Ministero per quantodi competenza) che si palleggiano le re-sponsabilità, ritardano la soluzione di un

così annoso e grave problema, scarican-done le responsabilità sul Ministero de itrasporti e sulla sua pretesa di esosi ca-noni di affitto (circa 60 milioni annui perun'area di 10 metri quadrati !) quando ba-sterebbe solo un po ' di buona volontà perdare un aspetto più funzionale e decoro -so ad una struttura così importante, an-che in previsione del notevole flusso tu-ristico della prossima estate .

(4-04149)

PARLATO, MATTEOLI E BAGHINO . —Al Governo . — Per conoscere - premessoche da anni una gravissima crisi attana-glia il settore della pesca, mancando unapolitica basata sulla razionale gestione it-tica mercé il combinato apporto dellecomponenti economiche, tecniche scienti -che e professionali, nel quadro di un si-stema agro-ittico-alimentare che miri all adrastica riduzione della dipendenza del -l'estero, avendo raggiunto le importazioniil ritmo, assurdo stanti le vocazioni marit-time italiane, di 3 miliardi di lire algiorno -

quali siano gli intendimenti del Go-verno in ordine ai seguenti temi che, s eaffrontati, risol v erebbero la anzidetta gra-

dell'attività

di

della distribu -

vissima

pesca ;

zione ;

crisi :

a)

b)

razionalizzazione

razionalizzazione

c) tutela del patrimonio biologico ;

d) sviluppo dell'attività di ricerca ;

e) contenimento dei costi di eser-cizio ;

f) incremento dei mercati ittici al -l'ingrosso;

g) attuazione di una nuova norma-tiva previdenziale che tenga effettivo con-to delle esigenze dei pescatori ;

h) nuovi criteri di imposizione fi-scale adeguati alla tipologia di produzionedel reddito ;

i) istituzione del credito di eserci-zio per la pesca ;

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1) concessioni di supporti finan-ziari correlati al « fermo di pesca », ov-vero all'arresto temporaneo dell'attività dicattura ;

m) introduzione del servizio civil edi leva, in sostituzione dì quello militare ,da prestarsi nella marina di pesca, si aper quanti vi siano già imbarcati sia pe rquelli che vogliono esercitare tale opzione ,in vista sia della acquisizione di una spe-cifica formazione professionale sia con-siderato il preminente interesse nazional eal superamento della crisi del comparto ,e ciò avuto riguardo alla profonda « cris idegli equipaggi » derivante da una man od'opera qualificata la cui offerta è d igran lunga inferiore alla potenzialità de lsettore .

(4-04150 )

CODRIGNANI, CRIPPA, MASINA E

TREBBI ALOARDI . — Al Ministro degl iaffari esteri. -- Per sapere :

quali misure immediate ha mess oin atto nei confronti del governo dell'Uru-guay per ottenere la scarcerazione diMaximo Oleaurre, dirigente del FrenteAmplio, residente in Italia dal 1976, inprocinto di ottenere la cittadinanza ita-liana, coniugato con una cittadina italia-na, attualmente agli arresti presso la ca-serma di cavalleria di Montevideo ;

se è a conoscenza del fatto cheMaximo Oleaurre era giunto in Uruguayinsieme a una delegazione di parlamenta-ri europei e che era stato immediatamen-te arrestato il 26 aprile 1984 e duramen-te interrogato . Dall 'interrogatorio non èemersa alcuna imputazione . MaximoOleaurre è stato liberato due giorni dopoper l 'energica protesta dei parlamentarieuropei . Il 7 maggio, dopo la partenzadella delegazione, è stato di nuovo immo-tivatamente arrestato . Da quel moment onon si hanno più notizie né su eventualiimputazioni, né sul suo stato di salute ;

se ritiene quindi di intervenire conparticolare urgenza e determinazione pe rla liberazione di Maximo Oleaurre, unen-dosi all ' impegno di numerosi altri espo-

nenti parlamentari e di governo europei ,anche perché un'esito positivo può esse-re significativo ai fini del processo di su-peramento del regime di limitazione del-le libertà e di transizione alla democraziain Uruguay .

(4-04151)

ALOI E VALENSISE. — Al Ministrodella pubblica istruzione . — Per sapere -con riferimento all ' interrogazione nume-ro 4-01785 presentata dai sottoscritti edalla relativa risposta (n. 01262) del 1 4marzo 1984 che non è stata soddisfacen-te - se è a conoscenza che la situazionedella scuola media di Caulonia (provinci adi Reggio Calabria) è oltremodo precari adal momento che :

1) a Caulonia Superiore non esistealcun edificio scolastico (di ciò non s iparla nella citata risposta del Ministro)funzionale essendo le nove classi, di cu iconsta la scuola media di questo grossocentro, ubicate in tre locali diversi (scuo-le elementari, casa privata sita in PiazzaMesa e angusti ambienti di via Roma) ,per cui gli alunni si trovano ad esser esballottati da un punto all'altro della cit-tà, mentre gli insegnanti sono spesso co-stretti, dovendo completare l'orario di cat-tedra in punti diversi, a spostarsi da unedificio all'altro, percorrendo tratti nonbrevi di strada alla fine di ogni ora dilezione. A tal proposito è da menzionareche, circa dieci anni fa, si era nella zonainiziata la costruzione di un nuovo edifi-cio scolastico, ma la ditta appaltatrice ,avendo subito un attentato, ha abbando-nato i lavori, dopo avere costruito soloun muro di contenimento, rimasto inutil eperché successivamente il terreno è statodichiarato franoso e non edificabile ;

2) a Caulonia Marina le scuole me-die occupano, sin dall'anno scolastico 1976 -1977, gli ex locali dell'Ufficio delle impostedirette, i quali locali, essendo insufficien-ti e non molto agibili, hanno fatto si cheil comune di Caulonia, anche sulla spintadi pressioni dei cittadini, abbia dovut ofare ricorso all'uso di locali privati, cosache non ha ovviamente dato una soluzio-

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ne adeguata a problemi di rilevante im-portanza, come quello dei servizi igienic ie di una palestra per le lezioni di educa-zione fisica -

alla luce di quanto suesposto, se equali iniziative intenda prendere anche diconcerto con l'amministrazione comunal edi Caulonia che ha richiesto per la Scuo-la media di Caulonia Marina e Superioreun prestito alla Cassa depositi e prestiti ,di modo che si possa realmente e tempe-stivamente, anche attraverso l'integrazionedel prestito suddetto, consentire la costru-zione di un edificio scolastico da adibirea scuola media nel comune di Caulonia ,venendo incontro alle legittime attese de-gli alunni, delle famiglie e di tutta lapopolazione .

(4-04152)

MEMMI E MELELEO. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere - premess oche:

presso l'aeroporto militare di Gala-tina opera il 3° RTA (Terzo Reparto Tec-nico Aeromobili) che ripara e costruiscecomplesse attrezzature per tutti i settor ioperativi dell'Aeronautica militare, utiliz-zando per l'acquisto dei vari materiali,quali laminati in ferro, in durall, tuba-zioni, profilati in genere, diluenti, vernici,legname ecc., fornitori locali ;

sin dal 1979 è stata istituita press oil 3° RTA, la scuola allievi operai con cors iannuali e biennali dei quali, quelli rela-tivi all'anno 1984-1985 e 1984-1986, son ogià in fase di attuazione ;

nei primi giorni del mese di april euna commissione formata da ufficiali del -lo stato maggiore dell'Aeronautica mili-tare, in visita presso l'aeroporto militaredi Galatina (Lecce) ha esaminato lé tabelledegli organici riguardanti il personale mi-litare e civile in forza sulla base ;

la suddetta commissione ha inoltreeffettuato dei sopralluoghi in alcuni repart itra cui il 3° RTA;

di questi sopralluoghi si è appresoche sarebbe intendimento dello stato mag -

giore costituire presso la base aerea d iGalatina il CM (Centro manutenzioni) -

ove tale notizia venga confermata ,quali iniziative intende prendere per scon-giurare detto provvedimento che compor-terebbe l'unificazione del personale con i lconseguente scioglimento del 3° RTA,creando così serie situazioni di disagio si aper il personale che potrebbe eventual-mente essere trasferito in altre sedi, siaper la già fragile economia salentina .

Tali provvedimenti di soppressione de l3° RTA porterebbe ad un aggravamentodella situazione occupazionale giovanile ,già tanto preoccupante nella penisola sa-lentina .

(4-04153 )

ANTONI, GABBUGGIANI, AULETA ,BELLOCCHIO, TRIVA, SARTI E UMID ISALA. — Al Ministro delle finanze. —Per sapere -

premesso che gli speciali compens imensili ed i gettoni di presenza di cu iall'articolo 14 del decreto del President edella Repubblica 26 ottobre 1972, n . 636richiamato dall'articolo 5 del decreto de lPresidente della Repubblica 3 novembre1981, n. 739, in favore degli impiegatistaccati presso le segreterie delle com-missioni tributarie, di recente, sono sta-ti erogati solo da alcune intendenze d ifinanza creando una disparità di tratta-mento nei confronti del personale ad-detto;

considerata la rilevanza delle presta-zioni da parte di questo personale per i lfunzionamento delle commissioni tribu-tarie ;

considerato l'interesse dello Statoalla rapida definizione delle vertenze in-staurate davanti le commissioni ;

tenuto conto delle attese del perso-nale -

quali provvedimenti intenda adotta-re perché la liquidazione di queste com-petenze sia generalizzata e sollecitament eeffettuata .

(4-04154)

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PELLEGATTA, RUBINACCI E BOETTIVILLANIS AUDIFREDI. — Ai Ministridelle finanze e dei lavori pubblici — Persapere - premesso che il prossimo 3 0giugno scadrà la proroga per la cosiddet-ta « legge Formica » ;

considerato che si tratta della leg-ge per la riduzione delle imposte che gra-vano sulle compra-vendite di immobili ;

constatato il grave problema « casa »esistente su tutto il territorio nazionale -

rilevato che la predetta legge, haprodotto notevoli benefici, gli interrogan-ti chiedono se intendono assumere prov-vedimenti volti a prorogare le disposizionicitate .

(4-04155)

CORSI . — Ai Ministri della funzionepubblica e del lavoro e previdenza so-ciale. — Per sapere - premesso che conlegge 23 marzo 1983, n. 78, è stata resapensionabile la indennità operativa e d iistituto al personale delle Forze armate,escludendo dal beneficio tutto il personal ecollocato a riposo anteriormente al 1 3luglio 1980 -

quali iniziative intenda assumere i lGoverno per evitare una manifesta ingiu-stizia che, aggiungendosi a quella dell epensioni d'annata, ha provocato ulterioremalcontento tra quei dipendenti dello Sta-to che risultano discriminati .

(4-04156 )

CORSI. — Al Ministro del lavoro edella previdenza sociale. — Per sapere -

premesso che il Ministro della fun-zione pubblica ha precisato essere giàprevista in bilancio una congrua coper-tura finanziaria per la risoluzione del pro-blema delle pensioni d'annata -

quali altre ragioni impediscono alGoverno di presentare il più volte pro-messo disegno di legge la cui approva-zione costituirebbe un elementare atto digiustizia nei confronti di numerosissimidipendenti pubblici .

(4-04157)

COLONI . — Al Ministro della funzion epubblica . — Per sapere - premesso che :

la legge 22 luglio 1975, n . 382, hadisposto, tra l'altro, la soppressione di nu-merosi enti con il passaggio del relativopersonale alle regioni o ad altri enti pub-blici ovvero alle amministrazioni delloStato ;

recentemente si è concluso il laborio-so iter per la sistemazione del detto per -sonale, al quale sono stati corrisposti iconguagli relativi ai trattamenti economicimaturati durante il citato iter;

fa eccezione un gruppo di circa 100dipendenti che, all 'atto della soppressione ,godevano di un trattamento equiparato aidipendenti civili dello Stato ;

per l'esatta interpretazione del di-sposto del terzo comma dell 'articolo 1 -quaterdecies della legge 21 ottobre 1978,n. 641, che consenta l 'erogazione dei con-guagli anche al suddetto personale, il Go-verno ha ritenuto necessario inserire ap-posite norme nel disegno di legge sulla« Disciplina del trattamento di quiescenzae di previdenza del personale degli ent isoppressi trasferiti alle regioni, agli entipubblici ed alle amministrazioni delloStato ;

il provvedimento è decaduto per finedella precedente legislatura e ora deveessere ripresentato ;

in considerazione delle aspettative de-gli interessati, che attendono il conguagli orelativo agli anni 1978-1980 - se condividal'opinione secondo la quale sarebbe oppor-tuno predisporre un provvedimento auto-nomo su tale problema, in considerazionedella complessità delle materie trattate .

(4-04158)

PARLATO, ALMIRANTE, ABBATANGE-LO E MANNA. — Ai Ministri dell 'internoe del tesoro. — Per conoscere se siano aloro note che :

nell'ampia articolazione dello sfasci oamministrativo e gestionale del comune

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di Napoli si inserisca anche l'autoparcodi tale municipio, forte di ben 1 .240 au-tomezzi tra i quali le motociclette ascen-dono alla cospicua cifra di 248, le auto aben 323, i camion, furgoni ed altri addi-rittura a 669 ;

non esiste la minima programma-zione manutentoria di questo esercito diautomezzi comunali la cui insufficienza èfronte di continui oneri suppletivi, pe rcui si chiede di conoscere l'entità delleriparazioni occorse come anche l'ammon-tare dei premi assicurativi corrisposti ,precisandosi anche quali siano - ed aquali tassi assicurativi RCA - le Compa-gnie privilegiate dalla disinvolta ammini-strazione comunale socialcomunista e tut-to ciò per gli anni che vanno dal 1975 al1983 ;

nel quadro di una indispensabile in-versione della rotta gestionale ed ammi-nistrativa del comune di Napoli se nonritenga, nell'ambito delle proprie compe-tenze di poter intervenire perché sianofissati precisi criteri per la riduzione ela idonea utilizzazione di questo immensoautoparco anche in relazione alla qualitàdei servizi municipali che ne sono dotat i(la sola N.U. dispone, a parte le 102 auto,di ben 481 automezzi diversi con i qualinon si riesce però a rimuovere quelle1 .300 tonnellate quotidiane di rifiuti so-lidi urbani che 20 automezzi del comunedi Roma hanno pur rimosso in pocheore) .

(4-04159)

ZANFAGNA . — Ai Ministri dell'intern oe per gli affari regionali . — Per sapere ,visto che alcune regioni, comuni e ammi-nistrazioni provinciali del Nord come delSud, organizzano costosi viaggi all'esteroper indagini conoscitive sui più svariat iargomenti o per « vendere » i cosiddetti« pacchetti turistici », se ritengano d'inter-venire per evitare lo sperpero di denaropubblico e per indagare sulle spese gi àeffettuate per gli scopi suddetti nel 1983e nei primi quattro mesi dell'anno incorso.

(4-04160)

ZANFAGNA.— Al Ministro per i beniculturali e ambientali. — Per sapere -in riferimento al furto di trenta dipint idi grande valore artistico presso l'Acca-demia delle belle arti in Napoli - perch émai non siano state adottate misure pre-ventive di sicurezza, di chi sono le re-sponsabilità e se, almeno ora, si ritienedi dover proteggere le opere artistichepregevolissime che si trovano in molt imusei del capoluogo campano . (4-04161 )

POLI BORTONE, RALLO E ALOI . —Al Ministro della pubblica istruzione . —Per sapere - premesso :

che nei mesi scorsi è stata presen-tata dal MSI-destra nazionale e da altreforze politiche una proposta di legge pervariare il calendario scolastico nei pros-simi tre anni ;

che nella relazione di tale propostasi evidenziava la inopportunità di iniziarel'anno scolastico il 10-12 settembre -

in base a quali valutazioni ha decisoil calendario scolastico dei prossimi treanni, senza nemmeno valutare l'opportu-nità dell'inizio delle lezioni scaglionate neltempo per aree geografiche omogenee edin particolare il motivo per il quale ri-tiene valido iniziare nel Mezzogiorno d 'Ita-lia l 'anno scolastico nella prima decade d isettembre, allorché la temperatura è an-cora molto alta, ed inoltre il turismoe l'agricoltura possano essere gravementedanneggiati .

(4-04162)

POLI BORTONE, RALLO E ALOI . —Al Ministro della pubblica istruzione . —Per sapere - premesso:

che il Ministro della pubblica istru-zione e tutte le forze politiche (persino leneo-convertite al criterio della selettivi-tà) non perdono occasione per ribadire lavalidità e la serietà dei concorsi e degl iesami di diploma di scuola superiore ;

che per lo scandalo delle maturitàtruccate al « Correnti » di Milano sono

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state rinviate a giudizio quasi 100 person ea ben 6 anni dall'arresto dei professor iBianca Maria Roncalli e Vittorio Lambri ;

che un altro « giro » lucroso orga-nizzato, a quanto pare, da un docente all aCattolica di Padova e all'Università di Ur-bino, Tito Bellarino, riguarda gli esam i

universitari ;

che presunte ingerenze del sovrainten-dente di Catanzaro avrebbero indotto la

maggior parte dei docenti e presidenti d icommissione a rinunciare alla nomina pe rl'impossibilità di agire in piena autonomia ;

che nessuna luce è stata fatta, nono -stante le interrogazioni presentate in me -rito da parlamentari del MSI-DN, sugl iscandali dei concorsi a cattedra di ingle-se a Lecce e di materie letterarie a Brin-disi – :

secondo quali modalità intenda pro -cedere per riconferire credibilità e digni-tà agli esami ed ai concorsi ;

se ritenga opportuno ritornare allasede unica nazionale, anche per la ne-cessaria omogeneità nel giudizio delle

prove di concorso ;

se ritiene immediato ed urgente prov-vedere ad un adeguamento economic odelle propine degli esaminatori ;

come pensa di moralizzare il settoredella pubblica istruzione evitando che sicontinui a procedere col sistema dell etangenti, delle speculazioni e delle estor-sioni, a tutto danno della dignità delle

istituzioni scolastiche .

(4-04163 )

MANCA NICOLA . — Ai Ministri per ibeni culturali ed ambientali e dei lavoripubblici. — Per sapere – premesso ch eil suggestivo centro medioevale di Mon-tecelio (Roma) rischia di scomparire, ci ol-lando su se stesso, e che il degrado degliedifici del centro storico per assenza dimanutenzione ha raggiunto un livellopreoccupante – se il Ministro abbia all ostudio un progetto per la salvaguardia elo sviluppo del centro storico di Monte -

celio e quindi, ritenga di predisporre un

piano particolareggiato che individui strut-ture, iniziative e strumenti tecnicocono-mici per incoraggiare gli interventi edili-zi di recupero abitativo .

(4-04164)

ALASIA, SANLORENZO, MIGLIASSO E

DANINI . — Al Ministro del lavoro e del -

la previdenza sociale. — Per sapere – a

fronte della grave situazione della WAMA Rdi Torino di proprietà della Fondazion e

Gaslini – se ha accertato tutti i terminidella complessa manovra che accompagn a

la messa a cassa integrazione della intera

maestranza .Gli interroganti fanno presente che non

pare convincente l'operazione prospettata

dall'azienda di una vendita di una partedell'area che verrebbe effettuata ai fini di

favorire l'ingresso di nuovi soci, e che tale

operazione rischia comunque di indebolire

le potenzialità dell'azienda stessa. Rileva-

no comunque che ogni eventuale singola

operazione, sia di ricorso alla cassa inte-grazione sia di parziale cessione dell'area,

deve essere visto nell 'ambito di precisi

impegni produttivi e occupazionali, per

i quali chiedono al Ministro quale coordi-namento intenda realizzare .

(4-04165 )

CHERCHI, MACCIOTTA, BIRARDI, MA-

CIS E COCCO . — Al Ministro delle parte-

cipazioni statali. — Per sapere – in rela-

zione ai seguenti fatti :

1) la COMSAL Spa, Portoscuso (Ca-gliari), gruppo ENI, approvvigiona dal-l'estero, in rilevante quantità, l'alluminio

primario di cui necessita per la sua at-tività di laminazione ;

2) nello stesso tempo, nello stabili -

mento dell'Alluminio Italia Spa, gruppo

EFIM, distante qualche centinaio di me-tri dallo stabilimento di cui al punto 1) ,

si accumula alluminio primario invenduto ;

3) i fatti di cui ai punti 1) e 2) as-sumono ulteriore significato, se si tien e

conto che la COMSAL potrebbe essere ali-mentata di Alluminio Italia con metallo

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liquido, con i conseguenti comprensibilirisparmi -

quali strategie di politica commer-ciale dell'EFIM e di politica degli acquist idell'ENI, hanno determinato i fatti dicui sopra e se non ritenga opportunointervenire urgentemente per porre fine aquesta assurda situazione .

(4-04166)

CHERCHI, MACCIOTTA, MACIS, BI-RARDI E COCCO. — Al Ministro dellepartecipazioni statali. — Per sapere - inrelazione ai seguenti fatti :

1) nello stabilimento Alluminio ItaliaSpa di Portoscuso (Cagliari) si è determi-nata una situazione di acuta tensione, con-seguentemente al fatto che a due mesi didistanza dall'accordo sottoscritto fra leparti sui livelli degli organici dello stess ostabilimento, che ha comportato una pe-sante riduzione del numero degli addett idiretti, la direzione societaria ha avviato ,senza che le organizzazioni sindacali fos-sero neppure preventivamente informate ,una ulteriore espulsione di addetti allemanutenzioni e annuncia altre riduzion idel numero degli addetti diretti (si veda-no le dichiarazioni del presidente del-l'Efin) ;

2) nessuno degli investimenti previst idal piano di settore approvato dal CIPInel dicembre 1982 è stato attuato . L'unicastrategia concretamente seguita, anche da lnuovo gruppo dirigente dell'Efin e dell aFinanziaria dell'alluminio, consiste nel ta-glio di altri posti di lavoro, in soprappiùa quelli già soppressi per effetto dell'ap-plicazione del Piano di settore di cuisopra - :

se ritenga corretta la forma e la so-stanza delle relazioni industriali praticatedalla direzione Alluminio Italia in rela-zione ai fatti esposti e quali interventi in -tenda eventualmente compiere per cor-reggere la situazione descritta ;

se ritenga compatibile la prosecuzio-ne dell'erogazione dei finanziamenti previ -

sti dal Piano di settore, con la situazionedi messa in mora delle azioni di ristruttu-razione previste dallo stesso Piano .

(4-04167)

PICANO. — Al Ministro delle finanze.— Per sapere - premesso che :

è stato emanato un provvedimentodi soppressione della sede della localebrigata di finanza nel comune di Ponte-corvo (Frosinone) ;

in relazione all'intensa attività com-merciale si giustificherebbe un potenzia -mento della struttura e non la sua sop-pressione; infatti il comune conta 219commercianti fissi, 108 ambulanti e 6 2pubblici esercizi ;

è in corso un ampliamento della lo -cale agenzia dei tabacchi ;

il comune di Pontecorvo per i suoinumerosi uffici pubblici è centro di inte-ressi di moltissimi comuni circonvicini -

se ritenga opportuno soprassedere alsopracitato provvedimento di soppression eper arrivare anzi ad un potenziamentodella brigata di finanza.

(4-04168)

PAGANELLI. — Al Ministro del tesoro.

— Per sapere - premesso :

che in data 25 marzo 1982 ClementeTaricco, nato in Vottignasco (Cuneo) il23 novembre 1913, già dipendente del co-mune di Vottignasco, ha avanzato doman-da alla direzione generale degli istituti diprevidenza presso il Ministero del tesoroper ottenere l'indennità una tantum cuiritiene di aver diritto---per i servizi pre-stati con iscrizione alla Cassa pensionedipendenti enti locali ;

che nel silenzio della citata direzio-ne sono stati avanzati solleciti dal sin-daco di Vottignasco in data 16 aprile1983 e 3 gennaio 1984 ;

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che i predetti solleciti non hann oottenuto miglior sorte della domanda diClemente Taricco -

se la pratica è stata esaminata equando verrà erogata la richiesta indenni-tà una tantum.

(4-04169)

MUNDO. — Al Ministro di grazia e

giustizia. — Per sapere quali iniziative in-tende adottare per coprire l'organico del -la pretura di Melito Porto Salvo (Reggi oCalabria) per renderne più efficiente i lfunzionamento.

(4-04170)

MUNDO. — Al Ministro dei lavori pub-blici. — Per sapere - premesso :

che il tratto della strada statale 106da Amendolara (Cosenza) a Nova Siri èormai completamente inadeguato ai flussidel traffico, prevalentemente interregionale ;

che, tra l'altro, attraversa, con gravepregiudizio, gli abitati di Rocca Imperiale ,Montegiordano e Roseto Capo Spulico; puressendo stati elaborati più progetti esecu-tivi per individuare, sul piano tecnico epaesaggistico, la migliore soluzione, nullaancora di concreto è stato fatto per l'av-vio dei lavori lungo tutto il tratto Amen-dolara-Nova Siri; sul citato tratto dellastrada statale 106 spesso si verificano in-cidenti anche mortali -

quali iniziative intende tempestiva -mente adottare per definire il progetto d ivariante e reperire le risorse necessari eper dare l'avvio ai lavori di costruzionedella nuova sede stradale ed eliminare unastrozzatura dannosa all'economia dell azona e per la sicurezza del traffico e degl iabitati interessati .

(4-04171 )

MUNDO . — Al Ministro dei lavori pub-blici . — Per sapere - premesso che i la-vori di ammodernamento della strada sta-tale 106, nel tratto di attraversamento convariante dell'abitato di Trebisacce, pro -cedono con enorme lentezza e conseguen-

te grave pregiudizio per l'economia dellazona e per l'intenso flusso di traffico in-terregionale non più contenibile lungo l avecchia sede stradale che spacca in dueil comune di Trebisacce -

quali provvedimenti intende adottareper superare ritardi e lentezze ingiustifi-cate che continuano a registrarsi.

(4-04172)

ALOI. — Al Ministro della pubblica

istruzione. — Per sapere se è al corrent edella situazione di particolare disagio emalcontento venutasi a determinare pres-so le scuole medie annesse ai conservator idi musica a seguito delle recenti circo -lari ministeriali al punto tale che dapper-tutto, ed in particolare in Calabria, i va-ri collegi dei docenti della detta scuolamedia si sono riuniti, come nel caso d iVibo Valentia, per sollecitare :

1) l'opportunità che i posti di scuo-la media lasciati dagli alunni che conse-guono la licenza media e che abbandona -no gli studi del conservatorio debban oessere lasciati a disposizioni degli alunn iche chiedono l'iscrizione alla scuola me -dia e non invece occupati dagli alunn idel conservatorio;

2) che le classi di scuola media esi-stenti in organico debbano essere confer-mate per assicurare il posto di lavoro a lpersonale insegnante titolare di cattedra ,non essendo concepibile che la logica delcontenimento della spesa pubblica possasignificare la soppressione delle classi esi-stenti, anziché il non aumento delle class i

medesime;

3) che gli esami di conferma debba-no essere sostenuti in terza media per -ché è necessario conoscere il numero de -gli alunni che possono continuare gli stu-di del conservatorio, ma non in secondapoiché ciò comporterebbe un grande dan-no agli alunni che saranno costretti acambiare scuola e alle loro famiglie chedovranno sostenere nuove spese per loacquisto di nuovi libri ed agli insegnant iche vedranno ridotto il numero dei grup-

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pi e quindi la carenza relativa all'asse-gnazione del posto di lavoro .

Per sapere, infine, alla luce di quantosuesposto, se ritenga di dover prendereconcrete e tempestive iniziative volte a

modificare l 'orientamento delle succitatecircolari che hanno introdotto elementidi particolare difficoltà a livello di alun-ni, famiglie e docenti di una scuola me-dia, la quale, pur trovandosi in uno sta-tus particolare (annessione ai conservato-ri) non può essere disciplinata da dispo-sizioni che contrastino con la normativarelativa ai princìpi che attengono allascuola media dell'obbligo .

(4-04173 )

ALOI, TRINGALI, ZANFAGNA E AGO-STINACCHIO . — Ai Ministri delle finanz ee del tesoro . — Per sapere - in conside-razione dell'impossibilità da parte di mol-ti pubblici dipendenti in servizio ed i nquiescenza di presentare entro i terminiprevisti la dichiarazione dei redditi, poi -ché gli uffici competenti non hanno an-cora oggi consegnato i modelli 101 e 102(la legge prescrive come termine ultimodi consegna il 20 aprile) - se ritenganodi dover disporre la proroga della scaden-za del 31 maggio per la presentazione del -le dichiarazioni dei redditi in questione .

Per sapere, inoltre, se si ritenga, daparte del Ministro competente, di dovereintervenire presso le direzioni provincial idel tesoro al fine di sollecitare il paga-mento degli stipendi e delle pensioni de lpersonale amministrato dalle stesse, anchesulla base degli stipendi percepiti nelmese precedente, e ciò al fine di evitareche atti e rivendicazioni del settore abbia-no ad incidere sulle categorie più debol ie meno protette. (4-04174)

MATTEOLI. — Al Ministro del lavoroe della previdenza sociale. — Per sapere- premesso che nei giorni scorsi si è te-nuta una riunione per esaminare la gravecrisi che travaglia la Piaggio di Pontede-ra in provincia di Pisa (3 .150 dipendentiin cassa integrazione guadagni per tre an -

ni), alla presenza delle organizzazioni sin-dacali - per conoscere i motivi per iquali il sindacato CISNAL, attivo all'in-terno dello stabilimento di cui sopra, no n

è stato invitato.

(4-04175)

TAGLIABUE . — Al Ministro dei lavor i

pubblici. — Per sapere - premesso che:

a) i beni demaniali dello Stato pos-sono essere dichiarati non più tali, pre-via richiesta di « sdemanializzazione » d a

parte di enti pubblici o privati e relativo

accoglimento da parte dello Stato con la

pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale;

b) il codice civile (articoli 822, 823 ,

824) stabilisce che: « appartengono all oStato, e fanno parte del suo demanio,i fiumi, i torrenti, i laghi e tutto ciò che

da essi si possa ricavare e che i beni

dello Stato sono inalienabili e imprescrit-tibili anche per uso campione »

1) quali sono le aree di pertinen-za del demanio del lago di Como e an-cora le aree di pertinenza . del demaniolacuale della città di Como ;

2) per quali aree di pertinenza del

demanio lacuale della città di Como è

già stata definita la « demanialità » e aquando per ciascuna area risalgono gl i

atti o decreti ;

3) per quali aree di pertinenza del

demanio lacuale della città di Como è

tuttora pendente la definizione e se èstato definito o meno il problema della

« demanialità » delle aree della città d i

Como attualmente occupate da sedi stra-dali, o ricavate da riempimenti del lago ;

4) se la parte centrale di piazza Ca-vour di Como che lambisce il lago è daconsiderarsi « area del demanio lacuale »in base alle norme richiamate al punto« b », e in questo caso, se esiste o menouna richiesta di « sdemanializzazione » daparte del comune di Como;

5) come si intende procedere ad unaurgente ricognizione e ad una definizionedelle aree di pertinenza del demanio la-

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cuale della città di Cotno anche ai finidi una corretta regolamentazione dei rap-porti tra lo Stato e il comune di Comoe degli interventi di manutenzione e si-stemazione che si rendono, via, via, ne-cessari .

(4-04176)

FIORI . — Al Ministro della pubblicaistruzione. -- Per sapere - premesso :

che con decreto del Presidente del-la Repubblica 11 luglio 1980, n . 382, èstato disposto il « Riordinamento dell adocenza universitaria, relativa fascia diformazione nonché sperimentazione orga-nizzativa e didattica » ;

che con decreto del Presidente del -la Repubblica 10 marzo 1982, n. 162, èstato disposto il « Riordinamento dellescuole dirette a fini speciali, delle scuoledi specializzazione e dei corsi di perfe-zionamento » ;

che in prima applicazione il decre-to del Presidente della Repubblica n . 382del 1980 (articolo 50) prevede l'access oal ruolo universitario di professore asso-ciato tramite tre tornate idoneative e sus-seguente inquadramento nelle università;

che, scaduta la norma transitoria ci -tata al comma precedente, l'accesso a lruolo dei professori universitari, nella fa-scia dei professori associati, deve avve-nire mediante concorsi su base nazional e(articolo 42 del decreto del Presidentedella Repùbblica n. 382 del 1980) - :

se risponde a verità che- la facolt àdi medicina e chirurgia dell'Universitàcattolica del Sacro Cuore, disattendendoil disposto dell 'articolo 50 del decreto delPresidente della Repubblica n. 382 del•1380, non ha ancora inquadrato nel ruo-lo di professore associato circa 60 docen-

ti risultati idonei alla prima tornata ido-neativa, benché, allo stato, abbia 9 postidi professore associato ancora vacanti ;

se corrisponde a verità che la pre-detta facoltà per l'anno accademico 1982 -1983 ha realizzato le attività didattiche ,in specie delle scuole di specializzazione ,attribuendo formalmente gli insegnamentia ricercatori, assistenti ordinari, dipenden-ti amministrativi, specializzandi e neo-specializzandi, in violazione dei decret idel Presidente della Repubblica nn . 162del 1982 e 382 del 1980 ;

se corrisponde a verità che il Mini-stero della pubblica istruzione, pur infor-mato dei presunti illeciti comportamentitenuti nella fattispecie dai responsabil idella suddetta università, non è interve-nuto per ottenere il rispetto della legisla-zione vigente, tant'è che, anche per l'ann oaccademico 1983-1984, l'Università cattoli-ca ha potuto continuare ad affidare asingoli docenti numerosi insegnamenti (inmedia 7 a docente, con punte .di- 30 !) ,non assumendo, per contro, i docenti ri-sultati idonei alla prima tornata idonea-tiva per professori associati ;

se corrisponde a verità che, nono-stante la palese carenza di docenti a fron-te del carico didattico, il Ministro dellapubblica istruzione avrebbe autorizzato lapredetta Università ad attivare nell 'annoaccademico 1983-1984 altre due scuole d ispecializzazione nelle Facoltà di medicinae chirurgia senza tener conto dell 'artico-lo 12 del decreto del Presidente della Re -pubblica n . 162 del 1982;

ed infine perché il Governo non ab-bia ancora varato la nuova normativa sul -le università non statali, eludendo il di-sposto legislativo (articolo 122 del decre-to del Presidente della Repubblica n. 382del 1980) .

(4-04177)

*

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INTERROGAZION I

A RISPOSTA ORAL E

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE. —Ai Ministri dell' industria, commercio e ar-tigianato, di grazia e giustizia e delle fi-nanze. — Per conoscere quali accertamentisiano stati fatti, in ordine allo scandal odella società di assicurazioni ConcordiaS.p .A., sull'attività del direttore dell'ufficioIVA di Roma, signor Giacomo Rendina .

Risulta infatti all'interrogante che il si-gnor Rendina sia stato il cervello dell'ope-razione criminosa che ha consentito all aConcordia S.p .A . di incamerare soldi dell oStato attraverso rimborsi IVA non dovutie che il Rendina avrebbe tenuto un com-portamento teso ad occultare la verità sul -la Concordia S .p .A., dopo che la stessaera stata posta in liquidazione coatta il 2aprile 1978 .

Per sapere :

se risponde a verità la notizia secon-do la quale il Rendina da qualche temp osi è reso irreperibile, seguendo l'evolversidella vicenda che ha portato all'arrest odi alcuni impiegati dell'ufficio IVA di Ro-ma molto meno responsabili del Rendina ,attraverso il fratello, ex funzionario dell aamministrazione delle dogane costretto adimettersi per le gravi irregolarità com-messe ;

se risultano rapporti tra il Rendin ae l'ex capitano della Guardia di finanzaAcampora (già arrestato per lo scandaloLo Prete) e consulente dell'IBI . (3-00918)

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE. —Al Presidente del Consiglio dei ministri .— Per sapere :

se corrisponde a verità la notizia se-condo la quale il gruppo friulano del Mes-saggero Veneto avrebbe offerto la sommain contanti di 14 miliardi per l 'acquistodel quotidiano Il Piccolo di Trieste ;

se risulta che tale offerta sarebbestata resa possibile per il sostegno finan-ziario di tale Mate Vekic . un affarista

jugoslavo che opera nel campo dell'import-export con i paesi dell'est attraverso unaserie di società (Matatir S .p.a., MecfibreS.p .a. e Interprogress S.p.a.) tutte legateal colosso economico jugoslavo « Pro-gress » ;

per conoscere inoltre se risulta cheil Mate Vekic, giunto a Trieste nel 1964con la copertura di un incarico da partedella società « Progress », fu sospettato diessere un agente segreto tanto da essereespulso dall'Italia nel 1967 su provvedi-mento del Ministero dell'interno, provve-dimento « stranamente » revocato pochimesi dopo, fatto questo che consentì alVekic di inserirsi lucrosamente nel campodegli affari e di mettere a presiedere i lconsiglio di amministrazione di due dell esocietà l'ex colonnello dei carabinieri Ma -rio Liguori .

(3-00919)

DEL DONNO. — Al Ministro della di-fesa. — Per sapere se ritenga opportun oemanare, come in passato per emergenzesimili, un provvedimento che consenta a igiovani di leva delle regioni terremotat edi svolgere il servizio militare sostitutiv onei comuni sinistrati dal sisma anche pe roffrire un sostegno alle persone ed all ecose .

(3-00920)

DEL DONNO . — Ai Ministri dell'inter-

no e della difesa. — Per conoscere :

quale sia la verità dei fatti sull'ango-scioso episodio della morte di "Marian oErasmo ;

se, ad evitare insinuazioni ed accusecontro l'Arma, ritengano opportuno dar ela versione esatta degli avvenimenti, dissi-pando ogni sollecitazione eversiva.

(3-00921 )

DEL DONNO . — Al Ministro dei lavo-ri pubblici. — Per conoscere quali inizia-tive del Governo sono in atto per supera-re, con la necessaria urgenza, la grave si-tuazione e provvedere a favore delle popo-lazioni colpite dal recente terremoto .

(3-00922)

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DEL DONNO. — Al Ministro delle fi-nanze. — Per sapere se ritenga opportunoe doveroso concedere una proroga nelladichiarazione dei redditi ai cittadini ed al -le aziende dei territori terremotati .

(3-00923)

DEL DONNO. — Al Ministro dell'indu-stria, del commercio e dell 'artigianato . —Per sapere :

1) quale è la reale situazione dell aazienda industriale « Superga » di Triggia-no (Bari), gestita dalla Pirelli di Milano ,produttrice di calzature in gomma, datoche, nonostante robuste commesse del Go-verno per i nostri soldati, l 'azienda rima-ne ferma e permane la cassa integrazione;

2) se – tenendo conto che la minac-ciata chiusura della fabbrica aggrava i pro-blemi della economia meridionale – riten-ga doveroso intervenire tempestivamenteper il mantenimento di questo importantepolo produttivo, assicurando lavoro ed oc-cupazione a centinaia di operai . (3-00924)

DEL DONNO. — Al Ministro dei tra-sporti. — Per sapere :

se ritenga cosa buona e giusta to-gliere il supplemento rapido ai treni i npartenza da Roma per le Puglie e vice -versa, considerato che tutti i rapidi, gior-nalmente, viaggiano con ore di ritardo ;

se – visto che i rapidi hanno presoun'ora in più sul percorso e, nonostant eciò, i ritardi continuano ogni giorno piùgravi ed accentuati – si debba sollecitareuna seria ed impegnata politica di ristrut-turazione e potenziamento delle ferrovienel Mezzogiorno d'Italia, dove tutto va aritroso con grave danno ai passeggeri edalle merci .

(3-00925)

DEL DONNO. — Ai Ministri degli af-fari esteri e dell 'interno. — Per sapere :

come valuta il Governo le afferma-zioni di Gheddafi il quale, di fronte all astampa italiana, ha dichiarato « legittima »

l'eliminazione, anche all'estero, dei nemicidel regime ;

quali provvedimenti sono in atto perimpedire che i commandos della mortein partenza dalla Libia possano operarein territorio italiano;

se, dopo i recenti episodi avvenut inell'ambasciata di Londra, sia doverosocontrollare la presenza numerosa, e spes-so incontrollata, del personale protett oda immunità diplomatica.

(3-00926 )

DEL DONNO. — Al Ministro della sa-nità. — Per sapere – premesso che il de-creto del Presidente della Repubblica nu-mero 613 del 1980, emanato in attuazio-ne dell 'articolo 70 della legge n . 833 del1978, che definisce la Croce rossa italia-na associazione privata di pubblico inte-resse –

1) quali iniziative intende prendereper una urgente approvazione dello sta-tuto della Croce rossa italiana e per dareuna corretta attuazione alla legge ;

2) se ritenga doveroso tener presen-te che la Croce rossa è istituzione inter-nazionale difficilmente trasferibile alleunità sanitarie locali per i servizi nondirettamente pertinenti alle originarie fi-nalità della Croce rossa .

I servizi, direttamente o marginalmen-te, rientrano sempre nei compiti e nell efinalità della istituzione degna di alto ri-spetto e considerazione .

(3-00927)

DEL DONNO. — Al Ministro dell'inter-no. — Per sapere :

1) perché mai la presidenza dell aAS Roma, in maniera irresponsabile, tra-scurando ogni previsione, non ha predi -sposto un adeguato servizio d'ordine néun numero sufficiente di botteghini ;

2) come mai la questura di Roma,in presenza di oltre diecimila persone inattesa, non abbia provveduto a rafforzareil gruppo dei « pochissimi agenti di ser-vizio » .

-

(3-00928)

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DEL DONNO . — Al Ministro per i ben i

culturali ed ambientali. — Per sapere :

1) se intende risolvere il problemaculturale e turistico dei musei e dei mo-numenti chiusi al pubblico nei giorni fe-stivi, con lo specioso pretesto di mancanzadi personale;

2) quali difficoltà si oppongono allaintegrazione dei quadri a difesa e fruizio-ne del patrimonio artistico . (3-00929)

DEL DONNO .

Al Ministro delle fi-

nanze. — Per sapere quali agevolazioni fi-scali sono in programma onde provvederecon sollecita premura alle popolazioni dan-neggiate dal sisma.

(3-00930)

PONTELLO. — Al Ministro dei traspor-ti. — Per sapere :

1) se il Governo intende rendere ope-rativa la decisione presa dal consiglio d iamministrazione di CIVILAVIA, nella riu-nione di venerdì 11 maggio 1984, con cu isi delibera il declassamento dell'aeroportodi Peretola da sede di circoscrizione aero -portuale a semplice ufficio di controllotraffico ;

2) se il Governo ritiene di avallareuna decisione che contrasta profondamentecon le esigenze di sviluppo economico eturistico di una grande città come Firenzela quale non può fare a meno di uno sca-lo adeguatamente attrezzato e per il qualesono in corso di attuazione notevoli inve-stimenti tesi al suo ampliamento ;

3) se il Governo ritiene che la deli-bera del consiglio di amministrazione diCIVILAVIA in relazione all 'aeroporto diPeretola costituisca una iniziativa in con-trasto con l'impegno assunto dal Ministrodei trasporti di fronte alle Camere e suf-fragato da una specifica votazione del Se-nato il 1° febbraio 1984 di agire nel set-tore esclusivamente sulla base di un pia -no generale dei trasporti che dovrà essereapprovato entro otto mesi dall'entrata i nvigore della legge relativa in corso di ap-

provazioDe alle Camere, per cui risult achiaro che l'iniziativa di CIVILAVIA è ta-le da pregiudicare un organico intervent onel trasporto aereo ;

4) se il Governo ritiene che la deli-bera di CIVILAVIA sia in contrasto an-che con lo sviluppo tecnologico modern oche consente, vedi i recenti vettori ATR 42acquisiti dall'ALITALIA, un adeguato uti-lizzo degli scali di terzo livello .

(3-00931)

AGOSTINACCHIO . — Ai Ministri del-l'interno, della sanità e per gli affari re-gionali . — Per sapere - premesso che nel-la città di Bari il numero dei posti lett odel reparto di malattie infettive del Po-liclinico, del Di Venere e dell'ospedale pe-diatrico Giovanni XXIII è insufficiente difronte all'aumento dei colpiti da epatitevirale -

quali provvedimenti intendano adot-tare, nell'ambito delle rispettive competen-ze, per fronteggiare la situazione di emer-genza esistente nella città, per fronteggia -re con seri interventi la recrudescenza de icasi di epatite virale di cui si registra ,rispetto agli altri anni, una maggiore epiù preoccupante diffusione .

(3-00932)

SANTINI. — Al Ministro dei lavor i

pubblici. — Per sapere - premesso :

che la strada statale n . 16 che col-lega Ferrara e Ravenna, conosciuta comestatale Adriatica, presenta caratteri di ec-cezionale tortuosità e pericolosità che han -no portato da tempo l 'ANAS a proporr euna variante della quale è stato realiz-zato un primo lotto :

che il primo stralcio del secondolotto finanziato con lo stanziamento d i10 miliardi e 700 milioni è stato da tem-po predisposto ;

che la esecuzione dello stesso h aregistrato difficoltà a causa della prote-sta di alcuni proprietari dei terreni agri-coli oggetto di esproprio ;

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che il ritardo dell 'esecuzione dei la-vori rischia di causare difficoltà per l'ese-cuzione dell'appalto, con l'aggravio deicosti dovuti all' inflazione ;

che la rapida conclusione dei lavoriè di essenziale interesse per le popola-zioni interessate, per i cittadini dei ter-ritori ferrarese e ravennate e in partico-lare per gli abitanti del comune di Porto-maggiore sul quale insistono i lavori de lprimo stralcio del secondo lotto –

quali iniziative siano previste per ri-solvere la vertenza in corso con i pro-prietari dei fondi interessati, così da dareuna sollecita conclusione ai lavori di com-pletamento dello stralcio .

(3-00933 )

AGOSTINACCHIO. — Ai Ministri del-l'interno e per gli affari regionali . — Persapere – premesso :

che il comune di Foggia è inadem-piente rispetto a tutti i normali adempi-menti cui un ente pubblico è tenuto, an-che i più elementari ;

che, in conseguenza della totale inat-tività dell 'esecutivo comunale, non vengo -no affrontati ed avviati a soluzione i pro-blemi del capoluogo dauno;

che, pur essendo stato dato incaricoall'ingegner Rebecchini di Roma ed alprofessor Paparella di Bari per il nuovopiano regolatore, i professionisti non pos-sono onerare a causa dei ritardi dell agiunta che non investe il consiglio comu-nale del problema riguardante i criteri d imassima cui i tecnici dovranno attener-si per la disciplina del futuro sviluppourbanistico della città ;

che i ritardi determinano l'aggravar-si della crisi edilizia a Foggia ed hannoincidenza negativa sul problema occupa-zionale ;

che le lacerazioni esistenti tra le for-ze di maggioranza impediscono la predi-snosizione di un qualsiasi programma ope-rativo quanto mai necessario in una citt àin cui tutte le industrie sono in cassa in-

tegrazione e non si registrano, allo stato ,segni di ripresa (Fildaunia, Buitoni, SO-FIM, ecc .) ;

che, tra l'altro, non sono state com-piutamente istruite le pratiche relative allasiccità che ha colpito l'agricoltura negl ianni scorsi ;

che sulla paralisi amministrativa in-cidono in maniera non trascurabile i re-centi fatti, che, per gli arresti di not iesponenti politici, hanno portato la cittàall 'attenzione del paese : fatti che ripro-pongono nel capoluogo dauno il proble-ma degli eventuali rapporti tra gruppi dipotere ed istituzioni ;

che, indifferente la pubblica ammi-nistrazione, è esplosa nei giorni scorsi intermini drammatici la questione del fun-zionamento degli ospedali nel capoluogo ;

che le opere avviate non sono statecompletate né risulta che il comune ab-bia proposto indagini per accertare i mo-tivi di ritardi che provocheranno gravidanni al comune (mercato di piazza Pa-dre Pio) ;

che è in corso ancora oggi la discus-sione sul bilancio ma è improbabile ch epossa procedersi in tempi brevi alla ap-provazione ;

che i molti ritardi dell 'amministra-zione non possono non creare tensioni e,nuindi, non assumere rilevanza ai fini del -l'ordine pubblico –

quali provvedimenti, nell 'ambito dellerispettive competenze, intendano adottareper il superamento della grave crisi esi-stente al comune di Foggia .

(3-00934)

MANNA E PARLATO. — Al Presiden-te del Consiglio dei ministri. — Per sa-pere – premesso che in data 11 agosto1983, ventiquattr'ore prima della presen-tazione del nuovo Governo alla Cameradei deputati, l'interrogante chiese allostesso Presidente del Consiglio se « in se-guito alla recentissima ulteriore manife-stazione di vitalità del piduismo (concre-

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tizzatasi con l'evasione di Licio Gelli) » -evasione avvenuta ventiquattr'ore prima -egli non ritenesse di « dover inaugurarel'annunciata politica di rimoralizzazion edel Paese cancellando dalla lista dei Mi-nistri il nome del piduista Pietro Longo »e che a tale interrogazione il Governonon si è mai degnato di dare una ri-sposta –:' "

1) se ritenga opportuno sospender eo allontanare definitivamente da ogni in -carico di governo tutti i parlamentari no-toriamente « in odore di piduismo » ;

2) se ritenga si debba considerareanche il piduismo una associazione a de -Iinquere « specializzata » e cioè una orga-nizzazione terrostica avente per scopola sovversione e la eversione delle istitu-zioni dello Stato ;

3) se, conseguenzialmente, non riten-ga di dover decretare (lui, gran maestrodella decretazione . . .) che ai piduisti diogni rango e condizione vadano estese lemisure previste dal codice penale per co-loro che sono affiliati alle cosche terro-ristiche (BR e affini) e a quelle mafiose ,camorristiche e 'ndranghetose .

(3-00935 )

NAPOLITANO, PETROCELLI, SANDI-ROCCO, SAPIO, GUALANDI, CIANCIO ,BELLOCCHIO, FERRARA, JOVANNITTI,ANTONELLIS, CIAFARDINI, DI GIOVAN-NI E GEREMICCA. — Al Presidente delConsiglio dei ministri e ai Ministri per ilcoordinamento della protezione civile, del-l'interno, per gli interventi straordinari nelMezzogiorno e nelle zone depresse del cen-tro-nord e della sanità. — Per sapere -premesso che sono trascorsi ormai diver-si giorni dai due sismi che, nel mese dimaggio, hanno duramente colpito le areepiù povere delle regioni del Molise, del-l'Abruzzo, del Lazio e della Campania ,causando numerosi feriti, alcuni morti ,gravi danni al patrimonio edilizio priva-to e ai beni mobili di circa 30 mila per-sone, nonché all'edilizia pubblica e dema-niale (abitazioni, municipi, preture, ecc.) ,alle strutture scolastiche, sanitarie e pub-

bliche (edifici, ambulatori, ospedali, caser-me, ecc.), all'edilizia rurale, alle opere pub-bliche in genere e al patrimonio artistico-architettonico (centri storici, chiese, ca-stelli, palazzi d'epoca, ecc.) - :

se, in rapporto ai danni verificatisi ,non vi siano responsabilità per il ritardoo la noncuranza nell 'opera di risanamentodel patrimonio edilizio esistente e di uffi-ci pubblici fatiscenti ;

le ragioni per le quali, anche inquesta circostanza, non sono state evitatedisfunzioni organizzative ed operative del

Ministero della protezione civile e delleprefetture, con la conseguenza di un ral-lentamento dell'azione di soccorso alle po-polazioni danneggiate ;

come intendono superare la fase diemergenza senza rischiare di tenere peranni vecchi e bambini sotto le tende e

nelle roulottes, così come è avvenuto con

le drammatiche esperienze del Belice e

dell'Irpinia ;

se sono state assunte le opportuneiniziative e decisioni per rendere possibil ieventuali soluzioni alternative in alberghi ,case sfitte o in strutture prefabbricate pe-santi ;

quali misure igieniche e sanitarie so-

no state prese da . parte dei Ministeri in-teressati e dalle autorità locali per tenere

sotto controllo la situazione al fine discongiurare epidemie o gravi malattie, so-prattutto per i soggetti più esposti, come

vecchi e bambini ;

quali rapide ed organiche misure ri-tengano di dover adottare al fine di as-sicurare: 1) la riattazione e il recupero

degli edifici danneggiati; 2) il consolida-mento e l'adeguamento statico per le zo-ne sismiche, anche in via preventiva, de lpatrimonio edilizio dei centri storici che,nelle zone colpite, rappresenta oltreché un

patrimonio culturale, una grande risors a

dell'economia e del turismo;

se ritengano di dover affrontare -con urgenza - alcuni problemi particolari ,

quali: il trasferimento in una nuova sede

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dell'ospedale di Venafro e l'evacuazionedel vecchio ospedale di Isernia (trasferen-do malati, personale ed attrezzature nel-la nuova sede finora non utilizzata, per-ché manca il collaudo da parte dellaCasmez) ;

se ritengano di intervenire con prov-vedimenti urgenti per facilitare la rico-struzione e la ripresa economica e pro-duttiva delle aree sinistrate nelle quattroregioni interessate ;

se nella predisposizione degli inter-venti economici, finanziari e fiscali per leregioni terremotate ritengano di dare con-tinuità ad un rapporto di consultazionedegli amministratori locali e delle Regio-ni, anche . al fine di assicurare il coordi-namento delle iniziative e degli interventi ;

quali impegni abbia allo studio i lGoverno per una rapida approvazione d iuna legge istitutiva del Servizio nazionaledi previsione, prevenzione ed intervent odella protezione civile e se intende il Go-verno ritirare il criticato disegno di leggeScotti, come si rileva da notizie di stam-pa riferite a dichiarazioni del ministroZamberletti, anche al fine di consentire l arapida conclusione della discussione giàavviata delle proposte di legge presentat edal PCI e dalla DC .

(3-00936)

SANTINI. — Al Ministro dell' interno.— Per sapere - premesso che:

l'articolo 193 del testo unico 3 mar-zo 1934, a 383, stabilisce che in caso d iassenza o impedimento dei segretari co-munali fino al IV grado o del segretarioprovinciale il Ministro dell'interno, ovenon ritenga di conferire la supplenza alvice segretario se esiste, può destinaretemporaneamente a sostituirlo altro se-gretario, fissandone la retribuzione . Neicasi di urgenza, per la supplenza dei se-gretari comunali può provvedere il pre-fetto che deve riferirne subito al Mini-stero;

l'articolo 194 afferma che in caso divacanza del posto di segretario comunaleo di segretario provinciale, fino a quan-

do non possa provvedersi alla nominadel titolare, il Ministro dell'interno ovenon ritenga di conferire la reggenza alvice segretario, ha facoltà di nominareun reggente fornito dei titoli e dei re-quisiti per la nomina a reggente ;

queste disposizioni, sono intese adassicurare la continuità del servizio pres-so la sede priva di titolare o il cui ti-tolare non è per qualsiasi motivo tempo-raneamente disponibile ed apparivanochiaramente riferite a situazioni di carat-tere contingente, anche in coerenza alprincipio di corretta amministrazione se-condo il quale ogni funzionario deve diregola prestare servizio nella sede di cu iè titolare;

da tale premessa il Ministero trae -va la conclusione di considerare comeipotesi normale e preminente il conferi-mento della reggenza e della supplenzaal vice segretario ;

si è però notato - osserva il Mi-nistero nella circolare n. 7/74 - chenon di rado i cennati principi non ven-gono esattamente applicati con giustifica-to aggravio per le amministrazioni comu-nali interessate e con nocumento, talvol-ta non lieve, per l'interesse del servizio,in quanto gli incarichi di che trattasi,anche se prolungati nel tempo, conserva-no sempre il loro carattere di precarietà ,il che non è la condizione migliore per-ché il funzionario si dedichi all'ufficio colmassimo, doveroso impegno ;

accade, ad esempio che, fattasi va-cante una sede, la reggenza venga confe-rita a tempo pieno ad un segretario diruolo, supplita a sua volta da altro se-gretario di ruolo pure a tempo pieno ,quest'ultimo pure supplito nello stessomodo, cosicché si viene a creare una se-rie di supplenze a catena, senza alcunagiustificazione logica e con gli inconve-nienti già rilevati quanto alla spesa edall'efficienza dei servizi ;

si è avuto, altresì, modo di consta-tare che taluni segretari passano da unincarico all'altro di reggenza o di sup-

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plenza restando sempre lontani dalla sededella quale sono titolari presso altre sedi ,senza che gli incarichi predetti subiscanoalcuna interruzione ;

si impone quindi la più sollecita nor-malizzazione del settore sia per assicu-rare, nel maggior grado, l'efficienza deidelicati servizi cui sono preposti i segre-tari comunali sia per consentire, in ade-renza alle note direttive governative, i lcontenimento della spesa pubblica ;

convintosi della bontà delle argo-mentazioni, il Ministero disponeva che ,nel caso di vacanza di sede o di assenz ao impedimento del segretario titolare, l areggenza o la supplenza andavano affida -te, alternativamente ed in ordine di pre-ferenza :

al vice segretario, ove esista ;

ad un « incaricato delle funzioni » ;

ad un segretario di ruolo con si-stema a scavalco ;

in via di stretto subordine, ad u nsegretario di ruolo a tempo pieno, pur-ché supplito dal vice segretario o un « in-caricato » o da altro segretario di ruoloa scavalco;

la circolare n . 7/74 giungeva, infi-ne, alla conclusione seguente : le situa-zioni difformi dalle direttive sopra espo-ste dovevano essere al più presto rimos-se, rilevando che, in particolare, dovevaessere assolutamente bandita la pratic adei trasferimenti di titolarità con un con-temporaneo proseguimento dell'incarico direggenza o di supplenza a tempo pienopresso altra sede, perché nociva alla cer-tezza dei rapporti attinenti alla posizionegiuridica ed economica dei funzionari in-teressati ;

da queste istruzioni convincenti im-partite nel 1974, il Ministero è passatonel 1984 ad un rivolgimento del proprioindirizzo in base a presupposti per lo me-no discutibili; contraddittori certamentecon quelli precedenti . La circolare infattiper quanto riguarda l'applicazione degl iarticoli 193-4 del testo unico CCP n . 383

del 3 marzo 1934 distingue supplenza ereggenza e mentre preferisce per la sup-plenza il vice segretario ove esistente ovenon vi siano particolari motivi ostativiesclude i vice segretari per le segreteriedi classe terza con la strana motivazione« che non esistono », mentre sono assainumerosi . La formulazione « se non vi so-no particolari motivi ostativi » significaciò' che costituisce ostacolo, ma a qualenatura di ostacolo o di impedimento allu-de il Ministero : di preparazione, di espe-rienza, di capacità ovvero morale ? La va-lutazione di tali motivi nonché quella del-la disponibilità del segretario a prestaresupplenza o reggenza a chi è attribuita ?Al Ministero od al Prefetto od, invece, al-le amministrazioni degli enti locali-pressoi quali i segretari come i vice segretar isono in servizio ? Sono interrogativi cheattendono risposta;

per quanto riguarda la reggenza sisostiene, nella circolare, il principio chel 'incarico di reggenza venga conferito adun segretario di ruolo . La circolare suquesto appare particolarmente criticabile ,anche in relazione alle decisioni della giu-risprudenza (vedi Tar del Lazio 22 novem-bre 1978, n. 919) che ha riconosciuto chele funzioni del vice segretario sono analo-ghe con quelle del segretario e con essefungibili ;

occorre pertanto dare attuazione aquesto principio in un'ottica di superamen-to della concezione del segretario comuna-le e provinciale, che tenga conto della cir-colare numero 8292/509/29 del 26 giugno1980 a firma professor Massimo Sever oGiannini, nella quale si auspica una disci-plina della materia che riconduca intera-mente il rapporto di impiego dei segretaricomunali e provinciali nell'ambito dell 'en-te da cui dipendono -

quali iniziative il Ministero intendeassumere per sanare la situazione di gra-ve disagio di una categoria benemerit aquale quella di vicesegretari comunali eprovinciali, che è seguita alla emanazion edella circolare 17 febbraio 1984, n . 4/84del Ministero dell 'interno .

(3-00937)

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RUSSO FRANCO, TAMINO, GORLA ,CAPANNA, CALAMIDA, RONCHI E POL-LICE. — Al Ministro dell'interno. — Persapere - premesso che:

65 persone sono state schedate dal-la DIGOS di Padova per aver ridottol'importo delle tasse—del 5,5 per centoper obiezione fiscale, forma di lotta anti-militarista ;

nelle note informative si fa riferi-mento alla partecipazione alla celebrazio-ne della strage di Bologna ;

gli schedati fanno parte di associa-zioni cattoliche (Don Albino Bizzotto, ades.) e di partiti politici di sinistra (Ga-briele Pillon, di Democrazia Proletaria) - :

perché la DIGOS scheda i cittadiniimpegnati nel movimento della pace ;

chi ha dato la direttiva della sche-datura;

se ritenga di dover metter fine aduna pratica politica antidemocratica.

(3-00938)

*

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INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellare iMinistri del lavoro e previdenza sociale ,dell'interno e delle partecipazioni statali ,per conoscere - premesso :

che, in data 3 maggio 1984 si son overificati incidenti davanti alla sede del-l'Intersind in via Cristoforo Colombo trarappresentanti delle confederazioni CGIL-CISL-UIL e i lavoratori del trasport oaereo appartenenti alla categoria dei qua-dri, denominata AFAC, che rappresenta i nlarga maggioranza i quadri sindacalizzat idell'aviazione civile ;

che i convenuti manifestavano il lorodissenso circa la mancata convocazione altavolo delle trattative per il rinnovo con-trattuale in corso, al pari delle citate con-federazioni, e per ribadire con fermezz ail loro intendimento di non accettare rap-presentanti non autorizzati ;

considerato che tali incidenti hannorichiesto l 'intervento delle forze dell'or-dine;

che la Costituzione garantisce la li-bertà di associazione e di espressione ;

che il problema dei quadri è un fe-nomeno ormai riconosciuto e dibattuto a lpunto di giustificare iniziative di legg epromosse dai partiti dell'intero arco co-stituzionale per un riconoscimento giuridi-co di tale categoria emergente, che assu-me consistenza numerica degna di nota so-prattutto nel comparto dei servizi che èil predominante di una società postindu-striale -

se condividano l 'opinione che sia ur-gente portare a compimento l 'emanazionedella legge e modifica dell'articolo n . 2095del codice civile, già da troppo tempo gia-cente e che sarebbe opportuno rivedereil sistema di legittimazione degli agent icontrattuali, che attualmente non sembrapiù rispettare criteri di rappresentativit àeffetiva ;

se ritengano opportuno che nelle or-ganizzazioni che raggruppano le aziende apartecipazione statale si compiano quegl istudi tesi ad individuare le politiche even-tualmente differenziate fra comparto e

comparto, che permettano di meglio gesti -re il consenso delle parti in causa ed evi -

tare conflittualità permanenti che si tra-ducono in guasti nella gestione delle azien-de stesse ;

se ritengano opportuno che in cas o

di incidenti le forze dell'ordine mantenga -

no un atteggiamento imparziale a tutela

dei diritti di tutti i cittadini .

(2-00337)

« ARISIo, DI BARTOLOMEI » .

I sottoscritti chiedono di interpellareil Ministro delle partecipazioni statali, pe rsapere - premesso che :

1) dall 'esame dello stato di attuazio-ne del piano di ristrutturazione dell'indu-stria dell'alluminio delle partecipazioni sta-tali, approvato dal CIPI con delibera de l22 dicembre 1982, si ricava che:

a) sono stati chiusi gli stabilimen-ti di ossido di alluminio di porto Mar-ghera, di alluminio primario di Mori -Trento, Ariflex di Caronno ; avviate le di-scussioni degli stabilimenti del Tubettifi-cio Ligure; ridimensionato lo stabilimento

di Rho; sono stati ridotti in misura si-gnificativa gli organici degli altri stabili-menti a fronte di nessun miglioramentonella tecnologia di produzione e nel man-tenimento delle quote di produzione no-minale. Nel complesso, gli addetti del set-tore sono stati ridotti del 20 per centocirca;

b) il prezzo dell'energia elettricapagato dall'alluminio è stato bloccato alivelli rapportabili alla media europea . Èstato fatto carico all'ENEL delle conse-guenze occupazionali derivanti dalla chiu-sura della centrale termoelettrica EFIMdi Porto Marghera e sta per essere cedu-ta, a titolo oneroso per l'ENEL, la CT Edi Portovesme ;

c) sono stati conferiti all 'EFIM,per l'attuazione del Piano, 445 miliardi di

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lire nel 1983 e ulteriori consistenti inter-venti sono stati previsti nel 1984 e ann isuccessivi ;

d) in conseguenza della miglioratasituazione di mercato il margine operativolordo (MOL) del settore è stato nel 198 3superiore a quanto previsto dal Piano eper il 1984 la previsione di budget, peril MOL, è positiva per 130 miliardi con-tro una ipotesi di piano di 18 MLD . I ri-sultati della gestione industriale sono sta-ti però radicalmente pregiudicati dal ca-rico pesantissimo della gestione finanzia-ria e soprattutto dell'indebitamento in va-luta estera ;

e) gli investimenti sono stati at-tuati solo per il 25 per cento di quantoprevisto ;

f) nessuna delle azioni previste d iinternazionalizzazione del settore e di ac-cordi con grandi gruppi multinazional ioperanti in Italia ha avuto buon esito ;

2) in concomitanza con i mutamen-ti intervenuti ai vertici operativi dell'EFI Me della finanziaria per l'alluminio, il pia-no di cui al punto 1) è stato totalment emesso in mora. Le anticipazioni sulle fu-ture linee di gestione fanno trasparire losmantellamento o comunque il drasticoridimensionamento, del polo veneto . an-che per quanto riguarda le seconde (la-minazione, estrusi) e le terze lavorazioni ;il differimento sine die degli investiment inell'area sarda; ridimensionamenti nellealtre aree. In sintesi : la linea di gestioneenunciata dal presidente dell'EFIM nondà prospettiva al settore. Significativa èla richiesta di estensione al settore allu-minio degli interventi previsti per gli ad-detti al settore dell 'acciaio (pre-pensiona-mento a 50 anni), sulla base di una omo-logazione improponibile sul piano indu-striale (crisi strutturale della domanda, ec-cesso di capacità installata, contingenta-

mento CEE delle produzioni, per l'acciaio ;espansione della domanda, capacità instal-lata pari al 45 per cento del fabbisognointerno, per l'alluminio) ;

3) i massimi vertici operativi delleaziende dell'alluminio sono caratterizzatida instabilità con corrispondenti modifi-che degli indirizzi di gestione e la siste-matica mortificazione delle energie pro-fessionali presenti nelle aziende - :

1) quali siano le cause dei negativirisultati del conto economico del setto -re alluminio, quale peso abbiano avutonella gestione finanziaria i ritardi dell'in-tervento dello Stato e quali responsabili-tà siano, eventualmente, da attribuire al-la gestione ;

2) quali siano le cause che hannodeterminato lo scostamento degli investi -menti realizzati da quanto previsto dalPiano ;

3) se siano ravvisabili decisioni ar-bitrarie nella gestione del Piano ;

4) se ritenga ancora valide le lineestrategiche e le specificazioni operativedel piano e, nel caso negativo, quali nuo-vi interventi si intendono proporre ;

5) se non ritenga che la definizionedi nuove erogazioni finanziarie all'EFI Mper l'alluminio, debba essere fondata s uuna rigorosa verifica dello stato del set-tore, sulla sospensione delle scelte ope-rative che si stanno assumendo al d ifuori delle indicazioni di piano, sulla riaf-fermazione di un quadro di piano corri-spondente agli interessi generali de lPaese.

(2-00338) « MARRUCCI, MACCIOTTA, CERRI-

NA FERONI, CHERCHI, CASTA-

GNOLA, ALASIA, CRIPPA, VIR-

GILI » .

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MOZION I

La Camera ,

premesso :

che dai lavori della CommissioneP2 sono già emersi dati e rilievi sulle que-stioni oggetto degli accertamenti dellaCommissione che confermano la estremapericolosità della attività svolta dalla Log-gia P2 e il disegno destabilizzante dell anostra democrazia da essa tenacementeperseguito per lunghi anni ;

che in particolare – dopo la divul-gazione, per oscura iniziativa di personeo ambienti non individuati, della prerela-zione Anselmi – non può comunque esser eignorata la valutazione, cui tale prerela-zione perviene sulla base di elementi og-gettivi circa la veridicità degli elenchi de -gli iscritti alla Loggia P2 reperiti nel cor-so della perquisizione effettuata nella resi-denza di Licio Gelli ;

che le pesanti e offensive reazionial contenuto del documento cui hanno da-to luogo negli scorsi giorni i ministri Lon-go, Nicolazzi e Romita, hanno configuratoun tentativo di interferenza nei lavori del -la Commissione di indagine sulla LoggiaP2 e di più generale intimidazione nei con -fronti di settori politici della maggioranza;

che il Presidente del Consiglio, neldibattito in Parlamento, ha dato risposteinsoddisfacenti e reticenti sulle ragioni chelo hanno portato a dichiarare di compren-dere e condividere la protesta dei ministrisocialdemocratici non per la pubblicità da-ta alla prerelazione ma per i contenuti diquesta, dando una sconcertante adesionea una iniziativa i cui obbiettivi non pote-vano non apparire torbidi ;

che non è tollerabile che in que-sta situazione la direzione di un dicaste-ro importante, come il Bilancio, il cui ti-tolare fa parte del Consiglio di gabinetto ,continui ad essere affidato all'onorevolePietro Longo ;

che tale permanenza, in partico-lare dopo quanto è accaduto, contraddiceclamorosamente con l'impegno di risana-

mento della vita pubblica del nostro Pae-se, assunto dal Governo, e incide nega-tivamente nella delicata fase finale degl iaccertamenti da parte della Commissio-ne P2,

impegna il Governo :

1) ad assumere immediatamente leindispensabili decisioni in ordine alla re-sponsabilità e direzione del Ministero de lbilancio ;

2) a garantire, per quanto di suacompetenza, le condizioni necessarie perconsentire una conclusione dei lavori del-la Commissione parlamentare di inchiestasulla Loggia P2 in un clima di serenit àe di imparzialità, al di fuori di ogni in-terferenza;

esprime

pieno apprezzamento per l'iniziativa assun-ta dal Presidente della Repubblica con iPresidenti delle Camere e per le dichiara-zioni che sulla questione sono state daloro rese ;

esprime inoltre

pieno sostegno allo sforzo finora compiutosotto la presidenza dell'onorevole Tina An-selmi, nella Commissione d'inchiesta sullaLoggia P 2 al fine dell'accertamento dellaverità su una delle vicende più sconvol-genti e pericolose per la vita democratica

del Paese.

(1-00065) « NATTA, NAPOLITANO, ZANGHERI ,

SPAGNOLI, VIOLANTE, MACIS ,

GUALANDI » .

La Camera,

ritenuto che la prerelazione presen-tata alla Commissione P 2 dalla President eAnselmi evidenzia i risultati raggiunti conindagini compiute dalla detta Commissio-ne nei limiti inizialmente assegnati dalParlamento e non ampliati per volontàdella maggioranza in sede di proroga deitermini per la conclusione dei lavori ;

ritenuto che le dimissioni del mini-stro Longo per protesta contro il conte-

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Camera dei Deputati

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nuto di una parte della relazione non cor-risponde al dovere di un ministro dellaRepubblica il quale invece di fronte an-che ad un semplice sospetto di apparte-nenza alla loggia P 2 e ancora di più ,come nel caso, di fronte alla indicazione

nella prerelazione della esistenza dellatranquillizzante certezza o quanto menodell'assai elevata probabilità di tale ap-

partenenza avrebbe dovuto abbandonar e

l'incarico ministeriale ,

impegna il Governo

ad assumere immediatamente le indispen-sabili decisioni in ordine alla responsabi-lità e direzione del Ministero del bilancio .

(1-00066) « PAllAGLIA, ZANFAGNA, SERVELLO,

RAUTI, MATTEOLI » .

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