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Atti Parlamentari 3413 — Camera dei Deputat i VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1979 RESOCONTO STENOGRAFIC O 46. SEDUTA DI VENERDÌ 26 OTTOBRE 197 9 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I INDIC E PAG. PAG. Missione 3415 Disegno di legge (Annunzio della presen- tazione ai sensi dell'articolo 77 dell a Costituzione) 341 5 Proposte di legge : (Annunzio) 341 5 (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 341 5 Interrogazioni, interpellanza e mozion e (Annunzio) 345 3 Interpellanza e interrogazioni (Svolgi- mento) : PRESIDENTE . . . . 3416, 3422, 3423, 3430, 343 2 3435, 3439, 3442, 3443, 3445, 344 6 AGLIETTA MARIA ADELAIDE (PR) . . 3418, 342 2 BARACETTI (PCI) 3437 BERNARDI GUIDO (DC) 3427 CICCIOMESSERE (PR) 3440, 344 4 CRIVELLINI (PR) 343 1 DE CATALDO (PR) 3424, 3443, 3446 DEL Rio, Sottosegretario di Stato pe r la difesa 3442, 3444, 344 5 FORTUNA (PSI) 344 1 GIGLIA, Sottosegretario di Stato per i lavori pubblici 3431, 343 3 MELLINI (PR) 343 4 ROCCELLA (PR) 341 8 SCOVACRICCHI, Sottosegretario di Stato per la difesa 3436, 343 9 SERVELLO (MSI-DN) 342 6 TIRIOLO, Sottosegretario di Stato pe r le poste e telecomunicazioni . . . . 3423

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Atti Parlamentari

— 3413 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1979

RESOCONTO STENOGRAFICO

46.

SEDUTA DI VENERDÌ 26 OTTOBRE 1979

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

INDIC E

PAG.

PAG.

Missione 3415

Disegno di legge (Annunzio della presen-tazione ai sensi dell'articolo 77 dellaCostituzione) 341 5

Proposte di legge :

(Annunzio) 341 5

(Assegnazione a Commissione in sed ereferente) 341 5

Interrogazioni, interpellanza e mozione(Annunzio) 345 3

Interpellanza e interrogazioni (Svolgi-mento) :

PRESIDENTE . . . . 3416, 3422, 3423, 3430, 343 23435, 3439, 3442, 3443, 3445, 344 6

AGLIETTA MARIA ADELAIDE (PR) . . 3418, 342 2

BARACETTI (PCI) 3437

BERNARDI GUIDO (DC) 3427

CICCIOMESSERE (PR) 3440, 344 4

CRIVELLINI (PR) 343 1

DE CATALDO (PR) 3424, 3443, 3446

DEL Rio, Sottosegretario di Stato pe rla difesa 3442, 3444, 344 5

FORTUNA (PSI) 344 1

GIGLIA, Sottosegretario di Stato per ilavori pubblici 3431, 343 3

MELLINI (PR) 343 4

ROCCELLA (PR) 341 8

SCOVACRICCHI, Sottosegretario di Statoper la difesa 3436, 343 9

SERVELLO (MSI-DN) 342 6

TIRIOLO, Sottosegretario di Stato perle poste e telecomunicazioni . . . .

3423

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 197 9

PAG. PAG .

Risoluzioni (Annunzio) . 3453 Per lo

svolgimento

di

interrogazioni e

Per fatto personale :PRESIDENTE 3447, 3449

per la discussione di mozioni :

PRESIDENTE 3452, 345 3AGLIETTA MARIA ADELAIDE (PR) 344 7.

.

. . CICCIOMESSERE (PR) . 3452Per

la

convocazione

della

Giunta

perLABRIOLA (PSI) . 345 1l'esame delle domande di autorizza-

zione a procedere in giudizio :PINTO (PR) . 3452

PRESIDENTE . 345 1DE CATALDO (PR) . 3451 Ordine del giorno della prossima seduta 3453

SEDUTA PRECEDENTE : N. 45 — GIOVEDÌ 25 OTTOBRE 1979

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1979

La seduta comincia alle 10 .

DE CATALDO, Segretario, legge il pro-cesso verbale della seduta del 19 ottobre1979 .

(È approvato) .

Missione .

PRESIDENTE. Comunico che, a norm adell'articolo 46, secondo comma, del Rego-lamento, il deputato Erminero è in mis-sione ,per incarico del suo ufficio .

Annunzi odi proposte di legge .

PRESIDENTE . In data 25 ottobre 1979sono state presentate alla Presidenza l eseguenti proposte di legge dai deputati :

BERNARDI GUIDO ed altri : « Norme inmateria di responsabilità del vettore stra-dale » (798) ;

GIUDICE ed altri : « Divieto dii produ-zione e commercio di prodotti igienici ecosmetici contenenti aceti+letiltetrametilte-tralina » (799) .

In data odierna è stata presentata al -la Presidenza la seguente proposta di leg-ge dai deputati :

D'ALEMA ed altri : « Modifiche al de-creto-legge 8 aprile 1974, n . 95, convertito ,con modificazioni, nella legge 7 giugno1974, n. 216, recante disposizioni relativeal mercato mobiliare e al trattamento fi-scale dei titoli azionari » (801) .

Saranno stampate e distribuite .

Annunzio della presentazione di un dise-gno di legge ai sensi dell'articolo 77della Costituzione .

PRESIDENTE. Il Presidente del Consi-glio dei ministri ha presentato, con lette-ra in data 25 ottobre 1979, ai sensi del -l'articolo 77 della Costituzione, il seguent edisegno di legge :

Conversione in legge del decreto-legge24 ottobre 1979, n. 511, concernente laistituzione presso il Ministero dei traspor -ti del Commissariato per l'assistenza alvolo » (800) .

Sarà stampato e distribuito .

Assegnazione di proposte di leggea Commissioni in sede referente .

PRESIDENTE . A norma del primocomma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che i seguenti progetti di leg-ge sono deferiti alle sottoindicate Com-missioni permanenti in sede referente :

alla I Commissione (Affari costitu-zionali) :

ARMELLA : « Estensione dell ' indennità in-tegrativa speciale al personale statale inquiescenza con pensioni pagabili all'este-ro » (237) (con parere della III, della V edella XI Commissione) ;

alla II Commissione (Interni) :

ARMELLA: « Proroga delle provvidenzea favore dei giornali italiani all 'estero peril biennio 1977-1979 » (236) (con pareredella III e della V Commissione) :

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 197 9

alla VI Commissione (Finanze e te-soro) :

LABRIOLA e SPINI : « Trasferimento a lcomune di Pisa dell'area demaniale "LaCittadella " in Pisa » (30) (con parere del-la Il, della V e della IX Commissione) ;

CERIONI ed altri : « Modifica ed inte-grazione della legge 13 luglio 1966, n . 559 ,sul nuovo ordinamento dell 'Istituto poli-grafico dello Stato » (521) (con parere del-la I, della V e della XII Commissione);

ANIASI ed altri: « Riforma della finan-za locale » (420) (con parere della I, dellaIl, della IV, della V e della X Commis-sione) ;

ZANONE ed altri : « Commissione di in -chiesta sui finanziamenti agevolati » (450 )(con parere della I, della IV, della V, del-la XI e della XII Commissione) ;

alla VII Commissione (Difesa) :

LABRIOLA ed altri : « Abrogazione dell'ar-ticolo 17, primo comma, della legge 11 lu-glio 1978, n . 382, contenente norme diprincipio sulla disciplina militare » (20)(con parere della I Commissione) ;

alla IX Commissione (Lavori pub-blici) :

CITTIRIO ed altri : « Ulteriore finanzia-mento di interventi urgenti per opere d iconsolidamento conseguenti ai moviment ifranosi nel territorio del comune di Lec-co » (497) (con parere della I e della VCommissione) ;

CANEPA e CATTANEI : « Ulteriore proro-ga dei termini per la ultimazione dell eespropriazioni e delle opere di cui all'ar-ticolo 4 della legge 20 dicembre 1967 ,n. 1251 » (535) (con parere della I, dellaIV e della X Commissione) ;

alla X Commissione (Trasporti) :

BAGNINO ed altri: « Soppressione dellaAzienda autonoma delle ferrovie dello Sta-to e costituzione dell'Azienda delle ferro -vie dello Stato con personalità giuridicadi diritto pubblico » (257) (con parere del -la I, della V, della VI, della IX, della XIIe della XIII Commissione) ;

alla XIII Commissione (Lavoro) :

SILVESTRI ed altri : « Modifiche delleleggi 12 ottobre 1964, n. 1081, e 11 gen-naio 1979, n . 12, in materia di iscrizion eall'albo dei consulenti del lavoro » (375 )(con parere della I e della IV Commis-sione) ;

MADAUDO : « Modifica della legge 9 di-cembre 1977, n. 903, concernente parità ditrattamento tra uomini e donne in mate-ria di lavoro » (532) (con parere della Ie della V Commissione) .

Svolgimento di una interpellanz ae di interrogazioni .

PRESIDENTE. L'ordine del giorno re-ca : Interpellanza ed interrogazioni.

Prima di dare la parola all 'onorevoleRoccella per lo svolgimento della sua in-terpellanza, iscritta all'ordine del giorno ,desidero formulare qualche osservazione ,o meglio rispondere ad alcune domandeche mi sono state rivolte nel corso dellaseduta di ieri. Nella seduta di ieri, infatti ,il deputato Aglietta ed altri deputati de lsuo gruppo, nel denunciare pretese viola-zioni di loro diritti attinenti all'eserciziodel mandato parlamentare, hanno formula-to gravi addebiti nei confronti del Presi -dente della Camera, che non posso no nrespingere con la massima fermezza ed in-dignazione (Applausi) . È stato qui affer-mato che il Presidente della Camera sa-rebbe stato informato dell'intenzione delladirigenza della RAI-TV di richiedere l'in-tervento della forza pubblica per lo sgom-bero degli uffici di viale Mazzini e chelo stesso Presidente avrebbe avallato tal eintendimento della RAI . Queste afferma-zioni facevano seguito ad un comunicat orilasciato dai parlamentari Aglietta, Fac-cio, Crivellini, Tessari e Spadaccia, nelquale si definitiva « paradossale, grottesc ae inaudita la latitanza, l'inesistenza delPresidente della Camera Nilde Iotti » .

Contesto e respingo nel merito e nelmetodo simili gratuite ed offensive affer-mazioni .

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Atti Parlamentari

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Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1979

È assolutamente falso che dirigenti del -la RAI abbiano comunicato al Presidentedella Camera che avrebbero richiesto l 'usodella polizia .

CRIVELLINI . Lo ha detto Orsello !

BIANCO GERARDO. State zitti ! Ascol-tate !

PRESIDENTE . Vi prego di ascoltare :ieri avete parlato abbondantemente, cre-do ! Potete ora ascoltare la risposta de lPresidente; a meno che non la vogliat esentire, ed allora potete anche uscire dal -l'aula .

Vero è piuttosto – per tornare a quan-to stavo dicendo – che, in seguito ad unalettera con cui il vicepresidente della RAImi informava dell'avvenuta occupazione d iun ufficio di viale Mazzini e ad un comu-nicato stampa del gruppo radicale in cu isi denunciava uno stato di restrizione del -la libertà personale di alcuni loro deputa -ti « al limite » (leggo le parole del comu-nicato) « del sequestro di persona », nel -la serata di mercoledì ho chiamato telefo-nicamente l 'onorevole Aglietta nella sed edella RAI-TV ed ho avuto da lei notizi ache non era in atto alcuna forma di li-mitazione della libertà nei confronti de iparlamentari radicali, la cui permanenzanegli uffici della RAI-TV proseguiva perlibera e volontaria scelta . Ciò dico ancheper sottolineare la mia non latitanza i nquesta vicenda. Sulle iniziative che le Pre-sidenze delle Camere dovessero intrapren-dere in merito a tali fatti vi è stata unacostante consultazione con il President eFanfani .

Per quanto riguarda il metodo, riman-go sconcertata che proprio il gruppo ra-dicale, che si erge così frequentemente atutore ed assertore delle prerogative e del-la dignità del Parlamento, ricorra, nell osvolgimento delle sue iniziative politiche ,nel cui merito non sta certo a me entrare ,ad oltraggiose espressioni e a comporta -menti – sulle cui finalità rimetto ogni giu-dizio all 'Assemblea – che tentano di coin-volgere la Presidenza della Camera in at-ti e responsabilità che ad essa non com -

petono ed ai quali è assolutament eestranea .

Circa i richiami ieri fatti al sistemadi garanzie previste dall'articolo 68 dell aCostituzione, ribadisco la ferma volont àdi questa Camera di assicurare l 'assolutorispetto, da parte di chiunque, del dettatocostituzionale, in questo concordando co nle affermazioni rese ieri dal PresidenteFortuna .

A quanto risulta, l'intervento della for-za pubblica, nei confronti dei parlamenta-ri radicali, è stato disposto dall'autorit àgiudiziaria nell'esercizio delle sue funzio-ni, sulla base dell'accertamento e dell acontestazione di un fatto previsto dal co-dice penale come reato e al fine limitatoed esclusivo di conseguirne la cessazionein base all 'articolo 219 del codice di pro-cedura penale .

Il giudizio sulla sussistenza e sull aqualificazione del reato non spetta, per i lnostro ordinamento giuridico, né a me n éa questa Assemblea . E tanto meno il Pre-sidente della Camera o l'Assemblea pos-sono essere chiamati ad autorizzare, invia preventiva, comportamenti dei depu-tati. Soffermarsi peraltro sulla valutazio-ne, nel caso specifico, dell'esistenza di uncomportamento che abbia realizzato un aeffettiva privazione della libertà personaledi deputati, in contrasto con l'articolo 6 8della Costituzione, significherebbe, a mi oparere, anticipare una opinione alla qualel'Assemblea potrà addivenire solo dopouna fase istruttoria che, per prassi conso-lidata, si svolge presso la Giunta per leautorizzazioni a procedere .

Siamo, infatti, di fronte ad una ipote-si estremamente singolare e complessa ch echiama in causa la coesistenza di dirittidi libertà di più soggetti, egualmente ga-rantiti dalla Costituzione, e che quindi ri-chiede una ponderata valutazione alla qua -le è opportuno pervenire con un larg oapporto delle varie forze parlamentari .

L'onorevole Roccella ha facoltà di svol-gere la sua interpellanza, che è del se-guente tenore :

« I sottoscritti chiedono di interpellar eil Presidente del Consiglio dei ministri ei ministri delle nartecinazioni statali e del-

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le poste e telecomunicazioni, per conosce -re gli intendimenti del Governo in ordin ealla gestione della RAI-TV che, negando a icittadini obiettività e completezza di infor-mazione nonché una amministrazione cor-retta, viene sistematicamente meno agli ob-blighi previsti dalla convenzione con loStato, incorrendo in reati che impongono ,oltre all'intervento della magistratura, l'in-tervento dell'esecutivo .

« Per denunciare questo intollerabilestato di cose, coperto da una inammissibi-le immunità e da persistenti complicità ,esplicite o per omissione, cinque deputat iradicali occupano da ieri l'ufficio del vicepresidente della RAI avendo constatato l ainutilità delle proteste regolamentari .

(2-00118) « ROCCELLA, CICCIOMESSERE, DE

CATALDO » .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Chiedodi parlare per fatto personale .

PRESIDENTE. Onorevole Aglietta, l eposso concedere la parola al termine dellaseduta. Non mi pare, comunque, che sul-la risposta da me data vi possa essere fat-to personale .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Ci sonoalcune inesattezze .

PRESIDENTE . Non è questo il momen-to di farle presenti . Onorevole Roccella, l aprego di svolgere la sua interpellanza .,mar -

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Lei hadetto delle cose gravi non esatte .

PRESIDENTE. Onorevole Aglietta, l aprego di attenersi al regolamento. Nonposso concederle la parola in questo mo-mento. Onorevole Roccella, la prego disvolgere la sua interpellanza .

ROCCELLA . Signor Presidente, prendoatto del suo chiarimento e delle sue preci-sazioni soprattutto per quanto riguarda l asua estraneità, la sua mancata conoscenz adi quanto stava accadendo ai deputati ra-dicali nella sede della RAI-TV di viale

Mazzini . Ho qualche perplessità, per laverità, in ordine alla seconda parte dell asua dichiarazione perché un dato risulta d itutta evidenza e cioè che questo Parla -mento è un organo politico e non giuri-sdizionale ed anche lei, Presidente, è un aautorità politica estremamente rappresenta-tiva. Qui c'è un dato che risulta chiaro : i lreato contestato dal giudice non comport al'arresto; ed è previsto dall 'articolo 68della Costituzione che nessun provvedimen-to coercitivo può essere preso a caricodei parlamentari, anche in flagranza direato, quando il reato contestato non com-porta l'obbligo dell'arresto .

Già illustrando una precedente interpel-lanza sul bilancio 1978 della RAI-TV, h oavuto modo di rilevare la stretta con-nessione, del resto ovvia, tra gestione am-ministrativa e gestione politica della RAI .Valga per tutti un solo esempio: laSIPRA, collegata alla RAI, assieme agl ispazi pubblicitari radio-televisivi, vende an-che gli spazi di alcuni giornali, ai quali ,direttamente o indirettamente, sono inte-ressate forze politiche e religiose o che in -trattengano con le più consistenti forzepolitiche un rapporto di scambio di carat-tere sicuramente e pericolosamente, a mioavviso, eversivo, se misurato naturalmen-te sul trascurato parametro della demo-crazia e della libertà di stampa. Barat-tano cioè la mistificazione, la manipolazio-ne o addirittura l'abrogazione dell'informa-zione contro il favoritismo economico, pra-ticato nell'illecito democratico, nell 'illecitoamministrativo e persino nell 'illecito pe-nale .

A questi giornali, organi di partito, fo-gli fiancheggiatori e sedicenti quotidian iindipendenti, dei quali ha dato un elen-co dettagliato, mai smentito, il settimana-le Panorama del 16 luglio scorso (numero691), la SIPRA corrisponde un minim ogarantito, naturalmente anticipato, che su-pera notevolmente, e a volte in dimensio-ni scandalose, l'incasso che essi ricavereb-bero dal libero mercato pubblicitario . Re-gala cioè dei soldi, in altre parole finanzia ,caricandosi di sovraccosti che equivalgonoad altrettante distrazioni di somme desti -nate a confluire nelle casse della RAI-TV .

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effettiva dispensatrice quindi, sotto spogliegrossolanamente mentite, di questi finan-ziamenti .

E va in deficit la SIPRA, deficit coper-to naturalmente dalla RAI, che dovendominimizzare meccanismi ed obiettivi in -confessabili, si lascia andare ad operazio-ni di soccorso inconciliabili con una am-ministrazione appena appena decente . Ma,al di qua del ripianamento del deficit, l'in-tervento diretto della RAI-TV si fa palesenella complice permissività con cui con -cede alla collegata una giacenza perma-nente di fondi ad essa spettanti, dai qualila SIPRA lucra miliardi di interessi annui ,o nella malaccorta destrezza con cui oc-culta in bilancio oltre 20 miliardi di cre-diti .

La connessione è evidente. Il malgo-verno amministrativo, la manipolazionedei bilanci coprono una gestione politic adi portata palesemente eversiva. Se noninterverranno pregiudizi, influenze e so-praffazioni di potere, così correnti ormainel nostro paese da non far più scandalo ,si riuscirà una volta per tutte, speriamo ,a far chiarezza in questa faccenda . « AGenova - cito dall'ultimo numero di Pa-norama - il pretore Adriano Sansa ha av-viato l 'inchiesta su contratti pubblicitaristipulati fra SIPRA e alcuni giornali lo -cali . Alla procura della Repubblica di To-rino, martedì scorso 16 ottobre è stat odepositato un esposto da un gruppo di av-vocati del centro di iniziativa giuridic aPiero Calamandrei di Roma . . . La massic-cia documentazione è nelle mani del sosti-tuto procuratore Francesco Enrico Saluz-zo e a giorni sarà sulle scrivanie dei Pre-sidenti della Camera e del Senato, cheuna volta esaminatala potrebbero anche,come sostengono i firmatari dell 'esposto,decidere il blocco dei finanziamenti pub-blici ai partiti . Ma cosa c'è di tanto esplo-sivo in questo esposto ? Che la SIPRAabbia la vocazione di essere generosa contestate che nessuna azienda sceglierebb emai per reclamizzare i suoi prodotti (l ecifre mai smentite sono state pubblicat eda Panorama nel numero 691) è un fattoscandaloso, ma non nuovo. Nuova è in -vece l ' interpretazione che l'esposto dà ai

minimi garantiti a favore di giornali ch esono organi ufficiali di partito .

Infatti, secondo il punto 8 dell'espo-sto, la stipulazione di minimi garantiti ,che si risolvano nella erogazione ad orga-ni di partito di somme maggiori di quelleincassate, e comunque incassabili, dall aSIPRA, viola la legge che vieta finanzia -menti o contributi sotto qualsiasi formae in qualsiasi modo erogati da parte d isocietà con partecipazione di capitale pub-blico superiore al 20 per cento o di so-cietà controllate da queste ultime. In al-tre parole, ai giornali di partito la SIPR Adà più soldi di quelli che incassa, e ci òtrova conferma nel fatto che il suo set-tore stampa è un pozzo che assorbe granparte degli incassi derivanti dal monopo-lio sulla pubblicità radiotelevisiva . Gli am-ministratori della SIPRA sono dunque ac-cusati di destinare i risultati economicidi un servizio pubblico secondo pressionie indicazioni di origine politica » . Sin qu i- lo ripeto - Panorama.

La connessione tra malgoverno ammi-nistrativo e pessimo governo politico èevidente. Ed è altrettanto evidente qualesia oggi il meccanismo perverso, che tu -tela con forme di connivenza e di omertàcertamente, lo ripeto, profondamente cor-ruttrici del costume democratico e scoper-tamente eversive questo fenomeno, fino agarantirgli una immunità paradossale .Questo meccanismo è, signor ministro, l arischiosa intesa di regime, la soffocantecorporazione di potere nella quale si tra -duce l ' intesa tra forze politiche, eufemisti-camente definite « dell 'arco costituziona-le », come se il credito costituzionale de-rivasse dall'aver compilato la Costituzionee non dalla fedeltà e dalla lealtà con cuici si pone al suo confronto, forze politi -che pervicacemente asserragliate nella lo-gica ambigua dell 'unità nazionale, pront aad assumere la nuova e sempre insidios aetichetta di unità costituzionale . Essa rea -lizza, colleghi deputati, il momento piùperverso di sé proprio nella gestione del -la RAI-TV, condotta sul metro truccatodel pluralismo, comunemente e più esat-tamente noto come lottizzazione .

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Atti Parlamentari

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VIII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 1979

La regola è quella di spartirsi brutal-mente il governo dell'emittente di Stato ,non più ormai in termini di influenza ,ma di partecipazione diretta . E di spar-tirsi soprattutto il potere di gestire l'in-formazione radiotelevisiva, la più diffus ae penetrante, la più influente e condizio-nante delle opinioni della gente, la cu iformazione, in una democrazia, dovrebb eessere affidata al rischio del libero giocodei liberi convincimenti .

Si giudica, colleghi, sulla base di quel -lo che si sa; ci si orienta e si partecipa,colleghi, e si vota sulla base dell ' informa-zione; si entra in contatto con il propri otempo e la sua cultura, si vive il processodi civilizzazione partendo dal dato di co-noscenza. Truccare l 'informazione vuoi di-re falsare la vita morale, civile, politica,massacrare il presupposto di autonomi ache la fa autentica e degna, e vuoi direoltretutto costringere in momenti disperatidi ribellione l 'andamento naturale e pro-gressivo che dà alle domande e alle con-quiste di libertà le cadenze compatibil icon il decorso democratico . Truccare l'in-formazione, colleghi, equivale alla più gra-ve delle frodi di verità e libertà e al pi ùpericoloso attentato alla autenticità e all astabilità democratica . Vuoi dire determi-nare la più propizia opportunità al regime .È già regime, colleghi deputati . Tanto èvero che i nostri occhi non sono pi ùsgombri nel guardare i tele e radiogior-nali e i servizi radiotelevisivi, e che l ecritiche ostinatamente scritte su talun igiornali, sempre più scarsi di numero epiù avari di parole senza preconcetti epregiudizi, si vanno spegnendo nella mo-notonia ripetitiva e vana del soliloquio .

Noi come parte politica abbiamo alzat oinvano la nostra ostinata denunzia pe rquanto alta sia stata la nostra voce, ab-biamo urlato nel deserto . Tuttavia nondesistiamo, anzi, quanto più si fa esiguoil margine di recupero, tanto più il nostroimpegno si fa accanimento. Abbiamo su-bìto, condotto dagli schermi televisivi edagli amplificatori radiofonici, il sabotag-gio più sfacciato e sistematico delle no-stre iniziative referendarie e della raccol-ta delle firme: spudorate reticenze e cen-

sure sui contenuti dell'iniziativa ; prospe-zione della consultazione elettorale comepericolo destabilizzante delle istituzioni ,analogo alla minaccia terroristica ; soste-gno incondizionato al varo frettoloso dell eleggi alternative al responso referendario ;definizione della opposizione radicale qua-le « sabotaggio nei confronti del Parla -mento »; infine, esplicito e smaccato inci-tamento al « no » il giorno stesso dellevotazioni dai teleschermi .

E il caso Moro: ve lo ricordate, il ca-so Moro ? Credito illimitato alla equivalen-za maggioranza-Stato ; rigoroso sostegnodella linea del Governo ; persino le riservesocialiste (compagni del PSI) sono stat ecensurate, per essere invece più tardi pre-sentate come unica posizione alternativa ;silenzio sulla richiesta radicale di un di-battito parlamentare; accreditamento de lterrorismo come unica opposizione .

E ancora : il decreto antiterroristico ela legge Reale-bis . Le varie testate intentea definire le leggi eccezionali, con accor-tezza insidiosa, « leggi particolari » ; il ten-tativo di inficiare l'opposizione accusan-dola di responsabilità, insinuando il so -spetto di una sua complicità obiettiva conil terrorismo; liquidazione del dissens ocon la generica e sbrigativa denominazio-ne « di opposizione radical-missina » .

E poi, l'aborto : il ricatto vile, consu-mato strumentalizzando la paura del ter-rorismo e invocando il pieno appoggio perlo schieramento di unità nazionale. Finopoi ad arrivare alla crisi di Governo, co ngli schermi inzuppati dai volti e dalle pa-role degli esponenti dell'unità nazionale ;fino ancora al dibattito parlamentare sul -l'ingresso dell 'Italia nello SME : vi ricor-date ! I radicali sono stati presentati co-me forze collocabili in vario modo, « no nsi sa bene se a destra o a sinistra » (citofra virgolette) ; fino al dossier sulla leggen . 180 : sì, la legge dei difetti, dovuti pe-rò alla fretta con cui si è dovuto bloccar eil referendum radicale, che avrebbe « ri-gettato di colpo matti ed emarginati nel-la stessa società che li aveva rifiutati » .

Fino alla difesa della scelta nuclearedel Governo, alla quale non si concede al-tra alternativa che il ritorno al medioevo .

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Atti Parlamentari

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in occasione della richiesta di referendumpresentata dagli « Amici della terra » ; sal-vo poi attenuare successivamente questaimpostazione, ma solo quando l'ipotesi dielezioni anticipate consiglia alla sinistr astorica un atteggiamento di cautela e diprudenza : e la televisione segue .

Per non parlare poi, colleghi, dell'ava-rizia con cui sono stati concessi, co nostentata liberalità, poche manciate di se-condi all'azione da noi intrapresa pe rfronteggiare il tragico, assurdo sterminiodi vite umane perpetrato dalla fame ne lmondo, problema al quale noi e voi, col -leghi parlamentari, abbiamo qui ricono-sciuto spessore, drammaticità e priorità .

Ancora, colleghi : a chi altro è capitatodi vedersi troncare bruscamente il propriointervento parlamentare in diretta, se nonai deputati radicali Pannella e Bonino ?A quanti altri il direttore di struttura del -la « Rete 1 » ha posto il veto, oltre chead Adelaide Aglietta, chiamata a sostitui-re il socialista Martelli nella trasmission eSotto il divano. Su quanti altri si sareb-be taciuto, se come la stessa Aglietta aves-sero accettato di partecipare alla giuriapopolare nel processo di Torino contro l eBrigate rosse, bloccato sino ad allora dall apaura dei rinunciatari ? A quanti dei vo-stri partiti, colleghi deputati, è capitat odi vedersi liquidare la cronaca delle riu-nioni dei propri organi statutari in pochisecondi (pochi secondi, colleghi !), trannel'eccezione di un unico servizio di un mi-nuto e mezzo trasmesso dal TGI dedicatoalle due recenti sedute del consiglio fe-derativo del partito radicale, contro i die-ci servizi dedicati dai telegiornali al con-siglio nazionale della DC di giugno e i 2 1dedicati al comitato centrale comunistadi luglio ? E mai una intervista, nella sbri-gativa cronaca delle assise radicali, con-tro le quattro effettuate, ad esempio, inoccasione del comitato centrale del PDUP .

No, Presidente, non è tutto : potrei edovrei continuare . Dovrei parlare, per uti-lizzare l'eloquenza del contrasto, della par -simonia invece improvvisamente recupera-ta, della cautela, della neutralità mistifi-catoria della RAI-TV quando vengono allaribalta della cronaca i grandi scandali del -

la vita pubblica e del regime ; o della re-frattarietà dell'emittente di Stato di fron-te a temi che pure coinvolgono l'attenzio-ne e la coscienza della gente e segnano i lnostro tempo : la questione energetica, i lcodice Rocco, l 'antimilitarismo, la sessua-lità e l'omosessualità e via dicendo .

E se di tanto in tanto la RAI si con -cede qualche scorreria in uno di quest iterritori accidentati, allora non registra pa-reri e punti di vista rispettando il giocodelle opinioni emergenti, no, distribuiscegli spazi ed i tempi secondo un parame-tro quantitativo, cosicché ad una trasmis-sione sull'aborto parteciperanno un demo-cristiano, un comunista, e un socialista ,mai Adele Faccio .

C'è, è vero, una norma di legge ch eprescrive opportune analisi e verifiche del-l 'andamento dei programmi, ma i controll isemestrali previsti dalla Commissione d ivigilanza non sono mai stati consegnati .Una ricerca dell'Istituto Gemelli, nella qua -le si denuncia la colonizzazione dei pro-grammi informativi ad opera di pochi par-titi, è rimasta per oltre un anno nel cas-setto del presidente della RAI, dove dor-mono un eterno sonno altre indagini ana-loghe .

Certo che non è tutto, colleghi, certoche non è tutto, signor ministro, ma deb-bo cedere alla obbligatorietà del tempoassegnatomi dal regolamento . Il resto loconosce anche lei, o può indovinarlo .

Lunedì scorso, signor ministro, cinqueparlamentari radicali (Aglietta, Spadaccia ,Faccio, Crivellini e Tessari) hanno occu-pato la stanza del vicepresidente della RA Iin viale Mazzini a Roma e il gesto ha in-fastidito, come sempre, 'la serietà dei po-litici in un paese dove tuttavia, colleghi ,si confonde spesso la serietà con il con-tegno .

Ma che altro potevamo fare di front ead una RAI-TV che ha liquidato con lamotivazione del mattinale della questura(per spaccio di stupefacenti) in pochi se-condi (35 nel primo e 19 nel secondo te-legiornale) l'arresto di Jean Fabre, segre-tario del nostro partito (18 deputati, 2 se-natori, 3 parlamentari europei, una lung astoria di lotte coinvolgenti e vincenti), col-

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pevole di un gesto politico, di una testi-monianza conseguente al suo ruolo rap-presentativo ?

Che altro potevamo fare di fronte a duna refrattarietà così pervicace ed arro-gante, coperta dalla immunità ?

Che altro potevamo fare di fronte a duna Commissione parlamentare di vigilan-za collaudata nella sua protervia lottizza-trice, così sorda, così impenetrabile ? Per -ché, colleghi, la logica nefasta delle inte-se di potere vincola ormai anche il Par-lamento, sino a confinare la speranza nel -lo spazio residuo del nostro accanimento ;ed è la stessa logica che misura la bont àdi una legge non in riferimento al gover-no della gente, della sua vita, delle sueattese, dei suoi bisogni ; no, ma rispettoall'accordo fra i partiti, all'intesa contrat-tata delle reciproche convenienze e de irispettivi calcoli . È la stessa logica per-versa; ed è logica di regime o comunqu elogica che crea - come ho già detto -la più propizia delle opportunità al re-gime .

Abbiamo inteso protestare con quest aoccupazione per essere stati, noi, così abro-gati dalla RAI-TV ? Certo ! Ma il casoFabre è stata la goccia che ha fatto tra-boccare il vaso e ci ha dato la misuraultima, allarmante degli esigui disperat imargini di recupero ,ancora disponibili .

Recupero, colleghi, non della televisio-ne ai radicali, ma della televisione all alibertà e alla lealtà dell'informazione, co-me valore fondamentale della democrazia,come bene comune: obiettivamente comu-ne. Come sempre, i nostri risentimenti ,anche quelli, adombrano la difesa di uninteresse collettivo .

Concludo, Presidente e colleghi, atten-dendo la risposta del Governo, riconfer-mando la dignità, la congruità, lo spessor epolitico del gesto compiuto dai cinque par-lamentari radicali, i quali hanno avuto i lcoraggio - altro che buffonate - di darenel modo che era loro possibile, valenzapolitica alla loro protesta, che non è mo-ralistica, di fare in modo che questa pro -testa incidesse presso l'opinione pubblica- almeno presso di essa - dal momento

che lascia desolatamente indifferente que-sto Parlamento .

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevol eRoccella .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Chiedodi parlare per un richiamo all'articolo 42,primo comma, del regolamento .

PRESIDENTE . Onorevole Aglietta, unrichiamo al regolamento su quale cosa ?In questo momento il presidente si è li-mitato a ringraziare l'elettore Roccellache aveva concluso il suo intervento . Nonritengo che questo ringraziamento poss adar luogo ad un richiamo al regolamento .

DE CATALDO. È certo un elettoreRoccella !

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Mi scu -si, Presidente, ho chiesto di parlare pe run richiamo al regolamento per quant oè stato detto precedentemente all'inter-vento dell'onorevole Roccella .

PRESIDENTE . Onorevole Aglietta, le hogià detto che non posso darle la parolaper un richiamo al Regolamento, perchési riferisce ad affermazioni e fatti che nonattengono alla presente fase del dibattito .Mi scusi, ma non le posso dare la parola .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Mi scu-si, Presidente . . .

PRESIDENTE . Non le posso dare l aparola, onorevole collega (Proteste de ideputati Mellini e Crivellini) . Non le pos-so dare la parola per richiamo al rego-lamento .

TESSARI ALESSANDRO. Ma se nonl'ha data nemmeno prima ! Abbia pazien-za, così diventa un fatto personale .

PRESIDENTE. Onorevole Tessari, vor-rei che lei parlasse con maggiore educa-zione in quest'aula .

ALINOVI. È difficile, è molto difficile(Proteste del deputato Alessandro Tessari) .

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PRESIDENTE. No ! No ! OnorevoleAlinovi, la prego, non provochi . Il Pre-sidente – le assicuro – penso sappia di -fendersi da sé . La ringrazio .

ALINOVI . Le chiedo scusa, signor Pre-sidente, ma era un moto .

DE CATALDO. Era un moto dell'anima.

PRESIDENTE . Onorevole Aglietta, l eripeto che non posso darle la parola perun richiamo al regolamento .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Vorreisapere quando posso parlare per fatt opersonale .

PRESIDENTE. Per fatto personale, sene ricorrono gli estremi regolamentari ,lei potrà parlare in fine di seduta .Il regolamento è chiaro su questa que-stione.

L 'onorevole sottosegretario di Statoper le poste e le telecomunicazioni ha fa-coltà di rispondere all ' interpellanza Roc-cella, nonché alle seguenti interrogazio-ni, non iscritte all'ordine del giorno, chevertono su argomenti connessi :

SERVELLO, PAllAGLIA E BAGHINO .— Al Presidente del Consiglio dei mini-stri. — Per sapere se il Governo si si areso conto che il monopolio di regimeRAI-TV è giunto a tali limiti di arroganzae di intolleranza da far apparire margi-nale la protesta dei colleghi radicali ri-spetto alle più estese azioni di rigetto chepotrebbero determinarsi nella pubblic aopinione colpita giornalmente dalla violen-za psicologica e culturale di una propa-ganda di Stato deviante e deformante .

Per sapere se non si ritenga di azze -rare la situazione sciogliendo gli organ iamministrativi e direttivi dell'ente radio -televisivo, nonché delle collegate, tra lequali la SIPRA, per altro raggiunta da lmagistrato per i suoi illegali finanziament ipolitici, in attesa di una normalizzazion egenerale intesa a garantire l'obiettività ela completezza della informazione .

(3-00670)

BERNARDI, CASTELLUCCI, ORSIN IGIANFRANCO E CAPPELLI . Al Presi-dente del Consiglio dei ministri e ai Mi-nistri delle partecipazioni statali e delleposte e telecomunicazioni . — Per conosce-re le fasi e le modalità con cui si sonosvolti i fatti che hanno partato all'allonta-namento da parte delle forze dell'ordine dialcuni parlamentari del partito radicaleche da alcuni giorni avevano accupato l asede centrale della RAI e le valutazion idel Governo in ordine all'episodio .

(3-00671 )

TIRIOLO, Sottosegretario di Stato perle poste e le telecomunicazioni . SignorPresidente, onorevoli deputati, chiedoscusa per essere arrivato con qualche mi-nuto di ritardo, dovuto a causa non ame imputabile. Il contenuto dell'inter-pellanza, almeno come fatto di Governo ,non rientra fra i poteri . . .

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE .Non si capisce quello che sta dicendo, le iparla fuori del microfono.

TIRIOLO, Sottosegretario di Stato pe rle poste e le telecomunicazioni . Se non s icapiscono le mie parole, forse dipende da lfatto che io sto parlando piano, però. . .(Interruzione del deputato Staiti di Cud-dia delle Chiuse) .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, v iprego ! Il sottosegretario ha appena comin-ciato a parlare e già cominciano le in-terruzioni. Onorevole sottosegretario, laprego di parlare al microfono .

TIRIOLO, Sottosegretario di Stato perle poste e le telecomunicazioni . In meri-to all 'interpellanza cui si risponde, occor-re premettere, in via generale – e credoche sia un fatto da definire tra i partit iil Governo e la Presidenza – che nonrientra fra i, poteri del Governo quello diadottare provvedimenti intesi a garantir eil rispetto delle norme di obiettività edi imparzialità da parte del pubblico ser-vizio radiotelevisivo .

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È noto, infatti, che la legge 14 aprile1975, n . 103 - l'abbiamo citata anche inoccasione dello svolgimento di altre inter -rogazioni ed interpellanze - recante nuo-ve norme in materia di diffusione radio -fonica e televisiva, ha sottratto la materiadei controlli sulla programmazione all asfera di competenza del'autorità governati-va, conferendola alla Commissione parla-mentare per l'indirizzo generale e la vigi-lanza dei servizi radiotelevisivi, la qual eformula gli indirizzi dei vari programmi ene controlla il loro rispetto, adottandotempestivamente, se del caso, le delibera-zioni necessarie per la loro osservanza .

Ciò risulta testualmente dall 'articolo 4della predetta legge, il quale richiama i lprecedente articolo 1, ove sono enunciat ii princìpi d'indipendenza, di obiettività edi aperture alle diverse tendenze politiche ,sociali e culturali, cui, deve essere fonda -mentalmente ispirato il servizio pubblic otelevisivo.

Trattasi, quindi, di una innovazione ac-quisita al nostro ordinamento ed il Gover-no non può non essere rispettoso della ri-serva di competenza attribuita alla Com-missione parlamentare in materia di infor-mazione .

Per quanto riguarda il rilievo avanzat odagli onorevoli interroganti, inerente la si-stematica violazione della correttezza del -la propria azione da parte dell 'amministra-zione, si assicura che il Governo non è ve-nuto mai meno all'esercizio dei poteri divigilanza e di controllo, ad esso attribuit idalle vigenti disposizioni .

Per quanto riguarda poi, senza entra-re nel merito, l 'occupazione degli uffic idella RAI, mi permetta, signor Presidente ,di rifarmi al contenuto delle sue dichiara-zioni e di condividerle, anche a nome de lGoverno, e di questo la prego di prendereatto .

PRESIDENTE. L'onorevole De Catald oha facoltà di dichiarare se sia soddisfattoper l'interpellanza Roccella, di cui è cofir-matario .

DE CATALDO . Signor Presidente, miauguro di non avere compreso esattamen -

te - non mi è stato possibile leggere la« striscia » del resoconto sommario - lasua dichiarazione proemiale, perché mentreella parlava sono rimasto profondamenteturbato, in quanto ero certo che la collegaAglietta, presidente del gruppo radicale ,ancora una volta, riaffermando la funzio-ne delle istituzioni e del Presidente diquesto ramo del Parlamento, aveva ier isoltanto chiesto di conoscere quello che s irifiutava di credere e che era comparso su-gli organi di stampa e che era anche sta-to riferito, e cioè di un intervento de lPresidente della Camera ad adiuvandumdella denuncia o della iniziativa presa da idirigenti della radiotelevisione italiana .Questo, che io credevo di avere compresobene ieri, evidentemente è stato riferitoin modo diverso a lei, signor Presidente .

PRESIDENTE. Onorevole De Cataldo ,io l'ho ascoltato con le mie orecchie !

DE CATALDO . Ed allora, se lo ha ascol-tato, signor Presidente, ella converrà conme che la collega Aglietta ha riferito te-stualmente: « Io non so se vi sia stato omeno » - non so se vi, sia stato o me-no - « l'avallo del Presidente della Came-ra a che questo succedesse, ma vorrei ave-re in merito delle spiegazioni, perché cre-do che questo tipo di comportamento va-da chiarito e se così non è . . . » . Poi, natu-ralmente, c 'è un'interruzione del collegaPochetti il quale parla di « sciocchezze » .Evidentemente, Pochetti è stato disattent odurante la dichiarazione della collegaAglietta. Quindi l'Aglietta - è nel resocon-to stenografico di ieri, a pagina 39 dell 'edi-zione non definitiva - precisa : « Io non di-co che il Presidente della Camera sia sta-to connivente su questo, dico soltanto chevoglio saperlo, che questa Camera dev esapere ». Quindi prosegue, dopo le solit einterruzioni: « . . . Altrimenti chiedo formal-mente al Presidente della Camera di com-piere un passo, per mantenere la dignitàdi questa Assemblea » .

PRESIDENTE. Mi scusi, onorevole DeCataldo, lei sta replicando per l'interpel-lanza Roccella, ma questo suo discorso si

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riferisce ai fatti di ieri e a quanto io hodetto; la prego, quindi, di attenersi alla re -plica, perché io non posso consentirle diriportare questo argomento nella replicaper l'interpellanza .

DE CATALDO . Le domando scusa, si-gnor Presidente, ma, evidentemente, si ètrattato di un fatto di tale gravità e rap-presentava un momento di tensione al-l'interno di quest'aula, per cui ho credu-to di dovere, non di potere, intervenire .

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevol eDe Cataldo, per le ragioni che la hann ospinta a questo intervento .

DE CATALDO . Oltre tutto, signor Pre-sidente, mi auguro che ella chiarisca -altrimenti dovremmo leggerlo dal resocon-to stenografico - il suo pensiero dopoquesta . . .

PRESIDENTE . Ma io ho già chiaritoil mio pensiero . È scritto e non ho nienteda modificare .

DE CATALDO. Dunque, signor Presi -dente, io credo che quello che si è veri-ficato ieri in quest'aula - e mi riferisc oal secondo capoverso dell'interpellanza,quindi ritengo di essere strettamente neltema (poi parleremo del primo capover-so) - sia derivato da un certo tipo d iinsofferenza da parte di alcuni colleghi odi alcuni gruppi nei confronti delle ini-ziative e nei confronti - starei per dire -della prassi radicale . Non vi ha dubbioche quanto si sta verificando nella RAI -TV derivi da una situazione di compro -missione, nella quale sono coinvolte tuttele forze politiche - o le più grosse forzepolitiche, o le forze politiche dell '« arcocostituzionale », o come altro vogliamo de-finirle - le quali, ad un certo momento ,non riescono più a compiere il loro do-vere di vigilanza attraverso quell'organoparacostituzionale, o forse incostituzionale ,ma che tuttavia esiste, e che è rappre-sentato dalla Commissione parlamentar edi vigilanza, la quale in definitiva dovrebbevigilare su se stessa, sui propri rappre-

sentanti o sui rappresentanti dei partit iche fanno parte della Commissione di vi-gilanza, all'interno del consiglio di ammi-nistrazione e non solo del consiglio d iamministrazione della radiotelevisione .

Roccella ha citato un periodico che s iè a lungo occupato della questione, m aogni giorno i giornali si occupano dell alottizzazione - mi pare si dica così, signorPresidente - della RAI-TV, ed ogni giornoleggiamo la reprimenda del deputato o delsegretario o del presidente di partito Ti -zio nei confronti del responsabile dell arete x, oppure di quell'altro nei confront idel responsabile della rete y . Evidentemen-te, anche la radiotelevisione italiana, si-gnor Presidente, è « cosa nostra » e, quin-di, va gestita come « cosa nostra » . È inu-tile continuare a discettare su questo, dalmomento che si tratta di una situazionela quale non solo è subìta, ma è addirit-tura voluta e accettata dalle forze poli-tiche, le quali hanno condotto nel passat ouna battaglia per mantenere certe posi-zioni, mentre altri la hanno condotta perentrare nel fortilizio . Quindi mi sembrache non ci si debba meravigliare di quell oche accade alla radiotelevisione italiana .Ma il fatto che non ci si debba meravi-gliare non può consentire, signor Presi -dente, né in quest'aula né fuori di quest aaula, l'intolleranza e, quello che è peggio ,la repressione nei confronti di cittadini -parlamentari o non, non mi interessa -i quali compiono per intero un dovere(non l'esercizio di un diritto) di cittadinidemocratici, retti da questo Stato, che h aancora una Costituzione, che è vero chesi vuole barattare con non so che cosa,ma che ancora oggi esiste, e che intendon ofar valere quelli che sono i diritti dell acomunità .

Sono rimasto sconcertato e direi dispia-ciuto dell'atteggiamento del gruppo comu-nista sieri, e l'ho detto ; sconcertato e di-spiaciuto perché, evidentemente, mi rifiuto ,voglio ancora rifiutarmi di credere che i lgruppo comunista, che il partito comunistasia presente all'interno della RAI, sia pre-sente all'interno di concessionarie soltantoper un calcolo di lottizzazione, e non nel -l 'esercizio di una funzione alla quale è

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chiamato dal voto di milioni e milioni dicittadini . È per questo che io non ho com-preso l'atteggiamento del partito comu-nista .

Ma devo dire, signor Presidente, chea questo punto non si può e non si deveandare avanti in questo modo. Intervenga ,poiché deve intervenire, il magistrato pe-nale (non mi interessa) sulla qualifica-zione giuridica dei reati che commetton ogli amministratori o i dirigenti o i lottiz-zatori o i lottizzati della radiotelevisione :vedremo se si tratta di reati propri omeno. Questo non mi riguarda !

È certo, comunque, che bisogna inter-venire per ripristinare diritti violati si-stematicamente ogni giorno. Ed hannogrande funzione (e noi abbiamo grand iaspettative per questo) il Presidente dell aCamera dei deputati ed il Presidente de lSenato, perché attraverso la Commission edi vigilanza essi possono e debbono inter -venire nel modo più netto e deciso ogniqual volta (e questo accade troppo spesso )verificano situazioni che violino la legge ,la Costituzione e la morale .

Interventi di questo tipo si sono veri-ficati nel passato alcune volte : noi ricor-diamo il Presidente della Camera, nel cor-so della settima legislatura, allorché è in-tervenuto duramente, serenamente ma fer-mamente, per richiamare la radiotelevi-sione italiana ai suoi doveri .

Ecco perché, onorevole rappresentantedel Governo, noi ci dobbiamo dichiarareassolutamente insoddisfatti . Si tratta diuna battaglia fondamentale in uno Statodemocratico, poiché essa coinvolge il prin-cipio fondamentale di conoscere per giu-dicare .

Qualche minuto fa abbiamo sentito i lcollega Roccella (ma non ce ne era bi-sogno) elencare alcuni dati di mistifica-zione volgare da parte della radiotelevi-sione in ordine ad avvenimenti estrema-mente importanti e notevoli nella storiadel nostro paese . Non si può, non si deveandare avanti in questo modo .

Sono passati molti anni dalla riconqui-stata libertà nel nostro paese ; i cittadininon sono (ove mai lo siano stati nel pas-sato) in condizione di minorità : i cittadini

hanno la dignità del loro status ed il di-ritto di conoscere per deliberare . Se que-sto non accade, non si può parlare di de-mocrazia, non essendoci da parte dei cit-tadini il diritto della scelta .

Volevo dirgliele queste cose, signor rap-presentante del Governo, perché questa èuna situazione che investe e coinvolge l aresponsabilità di tutti, di chi governa omalgoverna, di chi subisce (e non si saancora per quanto e fino a quando) quest ostato di cose.

PRESIDENTE . Passiamo alle replichedegli interroganti . L'onorevole Servello h afacoltà di dichiarare se sia soddisfatto .

SERVELLO. Signor Presidente, onore-voli colleghi, onorevole rappresentante de lGoverno, a nome del mio gruppo debb odichiarare una totale insoddisfazione pe rla sua risposta . In primo luogo, ella no nha risposto specificamente alla interroga-zione che ho presentato, probabilment eperché arrivata « fuori sacco ». In essachiedevo al Governo se non riteneva assu-mere iniziative per arrivare, prima di tut-to, all'azzeramento dell'attuale situazion einterna della radiotelevisione, con lo scio-glimento del consiglio di amministrazion ee delle società collegate e con la mess ain mora delle direzioni delle varie reti ,attraverso una trattazione generale ed or-ganica di tutti i problemi della radiotele-visione italiana .

Debbo constatare che ci troviamo difronte ad alcune realtà che obiettivamentebisogna valutare. In primo luogo il Go-verno fugge davanti alle sue responsabilità .Il sottosegretario Tiriolo stamattina hadichiarato che il Governo non può fa rnulla, pur essendo direttamente coinvoltoed interesato, non foss'altro attraverso l epartecipazioni statali e il Ministero delleposte e delle telecomunicazioni .

Il Governo si copre dietro il paraventodei cosiddetti poteri della Commissione divigilanza : abbiamo già discusso qui, pri-ma dello scioglimento delle Camere, l arelazione annuale della RAI-TV . Tutti igruppi, nella latitanza del Governo, con-statarono che l'attuale situazione dei rap-

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porti tra l'ente radiotelevisivo e la Com-missione di vigilanza si dovesse riveder ein maniera radicale, non essendo più am-missibile e tollerabile che questo stranoed anomalo rapporto continuasse di fron-te ad un Governo assente e responsabile ,ad una radiotelevisione arrogante e libe-ra di fare tutto quello che ritiene al ser-vizio del regime o degli interessi comun-que collegabili al sistema dei partiti im-peranti nel nostro paese ! Non è stat apresa alcuna iniziativa stimolante dall ePresidenze delle due Camere, visto cheormai la responsabilità si vuoi far rica-dere essenzialmente sulle Camere . Pensosi debba promuovere qualche intesa pe rrisolvere il problema .

In secondo luogo, mi sono permesso d idefinire marginale l'episodio che i collegh iradicali hanno vissuto, di fronte al qualeesprimo la più severa censura per il com-portamento della radiotelevisione italiana .Infatti esso appare marginale di frontealla gravità dei fatti che si verificano nel -la radiotelevisione per la disinformazio-ne, per la violenza politica e culturale ,per il modo in cui è manipolata l ' infor-mazione nel nostro paese; ma quando laprotesta dei colleghi radicali assume i to-ni assunti ieri sera con una specie di ap-pello ai compagni comunisti, dimostra tut-ta l ' insufficienza e la fragilità di una azio-ne politica di questa natura. Non ci sivuole rendere conto, da parte radicale ,che responsabili dell 'attuale degrado po-litico e culturale dell'informazione nel no-stro paese sono non soltanto i democri-stiani in via prioritaria, ma anche i co-munisti, che ne condividono tutte interele responsabilità : il partito comunista èdiventato il puntello del regime nel no-stro paese ! È fatiscente il sistema nell asua interezza e globalità ; basti guardare igiornali di questi giorni per leggere del -1 'Italcasse, della Banca d'Italia, della SIR :migliaia di miliardi che galoppano ! (S iride all'estrema sinistra) . Non sorridete,cari comunisti, perché in questi giorni agl ionori della cronaca è assurto non soltan-to Caltagirone, ma anche il vostro com-pagno Alvaro Marchini ! Lo scandalism oinveste tutto il sistema politico, ammini -

strativo e di costume del nostro paese .O la battaglia è globale contro il sistema,o si pongono alternative vere ed autenti-che : altrimenti restiamo ai decotti del -l'onorevole Zaccagnini sulla riforma dellaCostituzione, ai pannicelli caldi del prou-dhoniano Craxi .

La riforma dello Stato deve implica-re tutte le articolazioni del sistema: eccol'insegnamento che deriva dalla sconcer-tante vicenda radiotelevisiva del nostropaese, di fronte alla quale ci poniamo inposizione di netta rottura contro ognischema che protegge – complice il Go-verno – l'attuale modo di guidare e ge-stire l'ente radiotelevisivo nel nostro pae-se. In quest'aula ed altrove si devono as-sumere iniziative per una nuova ventatache spazzi via i profittatori di regime : al-tro termine non c'è per definire la ver aed autentica espropriazione che si realiz-za dell'informazione e dell 'editoria, conpressioni politiche e finanziarie, da partedei centri di potere facenti capo non sol-tanto al Governo ma anche al partito co-munista che questo Governo sostanzial-mente sorregge con la sua complicità ecorresponsabilità !

PRESIDENTE . L'onorevole Guido Ber-nardi ha facoltà di dichiarare se sia sod-disfatto .

BERNARDI GUIDO . Signor Presidente ,onorevoli colleghi, prima di entrare ne lmerito dell 'interrogazione vorrei brevissi-mamente esprimere la mia perplessità perquanto ho sentito ieri in ordine a quant oaccade all'ex collega Frasca, denunciat oper opinioni espresse nel pieno e liber omandato parlamentare. Ho riflettuto mol-to su questo episodio, che sarà oggett odi dibattito in quest 'aula quando verrannoposte all 'ordine del giorno le interroga-zioni presentate in proposito, e vorrei in-vitare la Presidenza della Camera ad as-sumere tutte le iniziative più opportune .Ritengo, infatti, che se ognuno di noi par-lamentari dovesse, nell'esprimere un pro-prio giudizio e le proprie opinioni, pen-sare al momento in cui, mancandogli i lsuffragio elettorale, dovrà rispondere alla

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magistratura di quello che afferma oggi ,la nostra libertà verrebbe vanificata e nonavrebbe più alcun senso il primo commadell'articolo 68 della Costituzione .

Detto questo, signor Presidente, espri-merò alcune brevissime considerazioni ne lmerito dell'interrogazione ed esprimo alei, a nome del nostro gruppo, la pien asolidarietà per il suo operato . Mi spiaceche l 'onorevole De Cataldo non abbia let-to la pagina 38 dell 'edizione non definiti-va del resoconto stenografico della sedut adi ieri, nel quale la Presidenza della Ca-mera è stata coinvolta, forse non nell ' epi-sodio singolo, ma in una complicità, i nuna omissione, in un silenzio dell 'aula edei colleghi deputati, per quanto riguardala RAI-TV . Quindi non è esatto che laPresidenza non sia stata tirata in balloe la sua risposta è stata puntuale e pre-cisa come, per quanto di sua competen-za, è stata puntuale e precisa la rispost adel Governo .

Mancherei forse ad un dovere di co-scienza se non manifestassi alcune per-plessità su quanto il vicepresidente Fortu-na, che mi sente in questo momento inaula, ha espresso ieri sera parlando indifesa della nostra libertà costituzionale .Ha usato il termine « sergenti » (la parol anel resoconto stenografico è stata virgo-lettata) che manipolano l 'articolo 68 dell aCostituzione .

MELLINI . Diciamo « generali » di un aCommissione parlamentare .

BERNARDI GUIDO. Debbo ritenereche si sia riferito ad un atto dell'autori-tà giudiziaria perché il contesto era quel -lo, ed allora vorrei ricordare a me stess oche abbiamo tutti il dovere di rispettarel 'autonomia degli altri poteri dello Stato ,così come gli altri poteri dello Stato han -no il dovere di rispettare la nostra . Comun-que, penso che nella veemenza del discor-so la parola abbia tradito il suo pensiero .

Signor Presidente, le esprimiamo lanostra piena solidarietà, ma non so quan-to questo serva per il comportamento deiparlamentari radicali . Vedendo sui gior-nali la fotografia di questi parlamentari

che sorridevano mentre venivano allonta-nati dagli uffici della RAI-TV, verrebb eanche a me voglia di scherzare . Vorrei di -re quasi che la Presidenza del Parlamen-to dovrebbe assicurare agli onorevoli oc-cupanti il completo, più ampio eserciziodel loro mandato magari inviando paninie mobili, per consentire loro di non dor-mine sulla moquette, di pranzare tran-quillamente o di digiunare a piacimento .Allora immagino la Presidenza che difen-de questo diritto dei parlamentari ad oc-cupare Ministeri, uffici o altro ; ma nonmi pare di dover sorridere, perché ho l aimpressione che il gruppo parlamentar eradicale, con questo suo intendere la po-litica come happening, come continuo av-avvenimento per richiamare l 'attenzione ,tra il folkloristico . . . (Interruzione del de-putato Ajello) .

Onorevole Ajello, non conosco la lin-gua inglese alla perfezione, come la cono-sce lei, quindi mi scuso della pronunci aassolutamente inesatta . Comunque, dice-vo, con questo modo di fare politica inmaniera spesso folkloristica, senza nega-re la serietà dei loro contenuti, non pos-sono invocare la solidarietà del Parlamen-to quando si pongono al di fuori dellacorrettezza e al di fuori di comportamen-ti, consentibili anche se vivaci, e credoal di fuori di una corretta interpretazio-ne della Costituzione .

TESSARI ALESSANDRO. Voi vi mette -te fuori della legge !

BERNARDI GUIDO . Guardi che noi ab-biamo l'abitudine di sentirvi, non perch édiciate cose più intelligenti, ma perchésiamo educati. Se volessi soltanto rispon-dere in diritto, potrei dire che saprem odal magistrato quale articolo del codic epenale ha inteso applicare quando ha da-to ordine alla forza pubblica di far fini -re l 'occupazione della RAI. Ma, come po-litico, a me basta richiedere un corrett ocomportamento, un corretto uso di quel -la immunità parlamentare che invochia-mo, un corretto uso di quella libertà ch ela Costituzione ci affida e che non do-vrebbe però consentirci di invadere la li-

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bertà altrui, perché questa è violenza . In-vadere la libertà altrui ed anche invaderela sede di un ufficio pubblico, sostarvi ,impedire il libero esercizio delle funzion iè violenza, come è violenza, molto spesso ,costringere la Camera surrettiziamente adiscutere di argomenti che non sono al -l'ordine del' giorno . È violenza altresì in-vadere la sfera del privato degli altri ,per affermare le proprie volontà, le pro-prie dottrine. Ecco perché, allora, noidobbiamo essere dei parlamentari che edu-cano, non dei parlamentari che dannoesempio di violenza e di – vorrei usareuna parola napoletana – scostumatezza.

Signor Presidente, io vorrei anch eesprimere solidarietà alla RAI .

TESSARI ALESSANDRO . Date pure lavostra solidarietà .

BERNARDI GUIDO. Io non entro nelmerito della gestione della RAI ; anchenoi abbiamo dovuto lamentare molte vol-te la parzialità (Proteste dei deputati Mel-lini e Crivellini) . Ma abbiamo affidato a duna Commissione parlamentare di vigilan-za (Interruzione del deputato AlessandroTessari) .. .

PRESIDENTE. Onorevole Tessari, la-sci parlare il suo collega, per cortesia !

BERNARDI GUIDO. Abbiamo creato leprocedure di garanzia e dobbiamo rispet-tarle; non possiamo creare strutture eprocedure e poi metterci al di sopra del -le stesse, invadere e protestare come po-trebbe fare chiunque non abbia quest imezzi .

TESSARI ALESSANDRO . Avete calpe-stato le leggi !

BERNARDI GUIDO. Noi chiediamo dirispettarle . Ci sono i modi, i tempi, imomenti adatti per fare le censure : fac-ciamole nei modi e nei tempi che noistessi abbiamo creato . Non siamo sciolt idalle leggi, nel momento in cui le creia-mo. È questione di buongusto e di cor-rettezza !

E a proposito di buongusto, signorPresidente, pur se non ha nulla a chevedere con l'episodio di oggi, vorrei direche sta dilagando l 'uso di entrare in aulasenza le cravatte .

TESSARI ALESSANDRO. Ah, gravis-simo !

BERNARDI GUIDO . Mi perdoni, signorPresidente (Proteste del deputato Alessan-dro Tessari) . . .

PRESIDENTE. Onorevole Tessari, laprego di lasciar parlare l'onorevole Ber-nardi. Non è stato detto nulla di scan-daloso.

TESSARI ALESSANDRO . L'onore dellaRepubblica è in discussione ! I ministriladri non scandalizzano più nessuno !Buffone !

ZOLLA. Quanto a buffoneria, ne ha d aesportare !

PRESIDENTE . La invito a conclude -re, onorevole Bernardi .

BERNARDI GUIDO. Concludo, signorPresidente. Credo che anche questo siaun dovere, perché questo segno esterno ,tra gli altri, deve testimoniare il rispett oper quest'aula. Non vedo altrimenti per-ché un domani si possa consentire ai de-putati di venire in blue-jeans e maglione ,e si possa poi chiedere ai nostri commes-si di essere inappuntabili, secondo la piùclassica concezione classista per la qua -le il padrone può sbracarsi ed il mag-giordono deve essere in livrea .

STAITI DI CUDDIA DELLE CHIUSE.Mettiamo la cravatta alla RAI !

BERNARDI GUIDO. Anche questo èun segno di rispetto dell'aula e del Par-lamento che chiediamo ai nostri collegh iradicali .

GALLI MARIA LUISA. F l'abito che fail parlamentare, così come è l 'abito chefa il monaco !

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ZOLLA. Ne sai qualcosa tu ! Un po' d ibuongusto !

PRESIDENTE. Segue l'interrogazionedegli onorevoli Crivellini, Aglietta Mari aAdelaide, Ajello, Boato, Bonino Emma, Cic-ciomessere, De Cataldo, Faccio Adele, Gall iMaria Luisa, Melega, Mellini, Pannella, Pin-to, Roccella, Teodori e Tessari Alessandro ,ai ministri dei lavori pubblici, dei ben iculturali e ambientali e dell'agricoltura eforeste, « per sapere se è a loro noto i lcomportamento dell'ANAS in Abruzzo, l aquale da molto tempo sta operando nel -l'ambito del Parco nazionale con metod ie procedure tali da far sospettare oltr ealla evidente volontà di eludere i controll ie l'autorità dell'ente preposto alla gestionedel Parco, anche la precisa intenzione d icreare intralci a detto ente .

Si può ricordare infatti - a prescin-dere da altre più gravi vicende che in-teressano anche altre regioni come adesempio il « caso » della strada di Forc ad'Acero - la serie di opere realizzate intempi recentissimi dal compartimentoANAS de L'Aquila, senza avere ottenutola necessaria autorizzazione dell 'Ente delParco e senza il nulla-osta della Giunt aregionale d 'Abruzzo (quest 'ultimo relativoal « vincolo paesaggistico », ex leggen. 1497 del 1939), oppure in grave dif-formità dalle prescrizioni impartite.

Si fa riferimento in particolare aigrandi muri di cemento realizzati senzaalcun permesso del Parco e della Region elungo la strada statale n . 83, tra Barreae Villetta Barrea e tra Pescasseroli eGioia Vecchio, nonché alle reti messe inopera - con grave pericolo per la faun a- lungo le scarpate della statale perForca d'Acero .

Ma l 'episodio più assurdo è avvenu-to nel dicembre del 1978, con la rimo-zione forzata della nuova segnaleticaapposta dall'Ente del Parco .

Detto provvedimento - che non altr eragioni sembra avere se non quelle di un avera e propria « rappresaglia » - è statoformalmente motivato dall'ANAS con l aviolazione dell'articolo 11 del testo unico15 giugno 1959, n . 393, trovandosi i car-

telli del Parco a distanza inferiore ai pre-scritti 3 metri dal ciglio della strada .

Il provvedimento si basa dunque s uun vero e proprio travisamento della leg-ge, dal momento che l'articolo 11 del te-sto unico si riferisce ai cartelli e insegn epubblicitarie ; le tabelle di legno del Par-co invece non hanno tale scopo, ma ser-vono solo per avvisare gli utenti dellastrada dell'ingresso nel territorio protet-to, e debbono pertanto essere consideratecome una speciale segnaletica, la quale -come avviene ovunque per i segnali stra-dali - può trovarsi a breve distanza dal -la via .

Tutto ciò mentre accurate misurazion ihanno accertato l'esistenza lungo le stradedel Parco di numerose strettoie, dovut ea manufatti costruiti da privati o dallaANAS stessa: la pretestuosità dell'inter-vento di rimozione risulta pertanto anco-ra più evidente .

Su un piano più generale, gli interro-ganti osservano che è un fenomeno ricor-rente la costruzione di strade (dell'ANAS ,ma anche di enti locali e altre ammini-strazioni) senza tenere in nessun cont oil territorio e l'ambiente delle zone attra-versate, ancorché queste siano tutelat edal « vincolo paesaggistico » ai sensi del-la legge n . 1497 del 1939. Basti citare pertutti il « caso » esemplare della devasta-zione del Lago di Como provocata dal« raddoppio » della strada statale n . 36 ,che ha portato alla denuncia dell'ANA Sda parte del WWF ai sensi dell'articolo734 del codice penale .

Pertanto gli interroganti chiedono disapere dai ministri secondo le loro ri-spettive competenze se non ritengano op-portuno provvedere con urgenza :

nel caso specifico ad intervenirepresso il compartimento ANAS de L'Aqui -la per consentire la messa in opera dell asegnaletica del parco e per chiarire cheogni intervento nel territorio protetto de -ve essere preventivamente autorizzato ;

su un piano più generale ad emana -re di concerto con le regioni appositedirettive all'ANAS e agli altri enti ch epossono costruire strade (in particolare icomuni e i vari loro consorzi), per chia-

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rire che la costruzione di nuove strade -specialmente in zone montane - devesempre essere preceduta da studi sulleconseguenze ambientali, e che nelle zonesottoposte a vincoli idrogeologici o pae-saggistici i progetti debbono sempre es-sere preventivamente approvati dalle au-torità a ciò preposte » (3-00231) .

L'onorevole sottosegretario di Stato peri lavori pubblici ha facoltà di rispondere .

GIGLIA, Sottosegretario di Stato per ilavori pubblici . Rispondo anche per contodel ministro dei beni culturali e ambien-tali e del ministro dell'agricoltura e fo-reste .

Il compartimento della viabilità del -l'ANAS per l'Abruzzo opera nell'ambito delparco nazionale d'Abruzzo, lungo la stra-da statale n. 83 (Marsicana) e la stradastatale n . 509 (di Forca d'Acero), con in-terventi di manutenzione ordinaria e dimanutenzione straordinaria . Tali interventi ,che fanno parte dei compiti di istitutodell'ANAS, sono volti a garantire, da unlato, il normale svolgimento del traffico ,dall'altro - ad esempio quando occorreprovvedere a realizzare muri di prote-zione o a mettere in opera reti metallich elungo le scarpate rocciose - la tutela del -la pubblica incolumità degli utenti dell astrada. Tali lavori sono stati eseguiti nelrispetto di quanto prescritto nel nullaosta concesso dalla regione Abruzzo aisensi dell'articolo 1 della legge n . 3267del 1973, dato che non si avevano da te -mere dissesti di natura idrogeologica (an-zi, al contrario, i lavori previsti tendeva -no a stabilizzare le pendici), né si dovev aabbattere alcuna pianta .

Non risulta che sia stato concesso ilnulla osta del parco ; è emerso invece chela direzione del parco nazionale d'Abruz-zo annunciò verbalmente ad un funziona-rio dell'ANAS di poter eseguire i lavori ,ché il nulla osta sarebbe certamente stat oconcesso .

Per quanto riguarda la rimozione dell anuova segnaletica apposta dall'ente de lparco, il compartimento della viabilit àdell'ANAS per l'Abruzzo ha fatto presenteche la stessa ebbe luogo perché i cartelli

erano stati installati senza la preventiv aprescritta autorizzazione dell 'ANAS e inposizione ritenuta pericolosa per la pub-blica incolumità . La rimozione dei cartellivenne comunque eseguita soltanto dop ovani, reiterati inviti all 'ente parco a con-cordare con gli uffici dell'ANAS una lorodiversa collocazione in posizione meno pre-giudizievole dell'interesse pubblico, rappre-sentato dalla tutela della pubblica incolu-mità e della circolazione del traffico lun-go le statali menzionate .

Successivamente si sono potuti stabi-lire tra l'ANAS e l'ente parco rapporti d ireciproca collaborazione, nell'interesse siadella sicurezza della circolazione sia del-la tutela delle bellezze naturali del parc onazionale d'Abruzzo, ed è stata concordatacon sopralluogo l'ubicazione dei cartell isegnaletici che sono già stati ricollocati i nposizioni opportune .

PRESIDENTE . L'onorevole Crivellini h afacoltà di dichiarare se sia soddisfatto .

CRIVELLINI. Molto brevemente per di-re che la notizia che lei, onorevole sotto-segretario, da ultimo mi ha dato quantoalla sistemazione del piccolo problema rap-presentato dalla rimozione della segnaleti-ca apposta dall 'ente del parco mi trov asoddisfatto. Ciò che invece mi rende menosoddisfatto è il comportamento dell'ANAS ,che non è davvero la prima volta che as-sume determinate caratteristiche né l'ulti-ma, e che nella interrogazione era stigma-tizzato a partire da questo singolo episo-dio. Credo che l'ANAS non costituisca unesempio di corretta amministrazione, didedizione agli interessi dello Stato . Mi pa-re che da anni sia nota per una serie divicende . . . Che la stessa curi la propriaorganizzazione in funzione, magari, dell adistribuzione scientifica e pesata degli ap-palti, o con altri criteri di questo tipo ,invece di rispondere a parametri più con -soni al proprio fine istituzionale, anchequesta sembra a me cosa ampiamente di -mostrata. Ciò che appare a me strano èche l'ANAS trovi il tempo, oltre che perdare appalti, suddividerli, procedere inopere magari assurde, contro l 'equilibrio

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idrogeologico in alcune zone (si guard ialla strada Lecco-Sondrio) e così via, an-che per iniziare guerre e guerriglie ne iconfronti, poi, del parco nazionale d'Abruz-zo, non certo di enti o situazioni partico-lari. Guerre e guerriglie, poi, contro unente preposto alla tutela di important ivalori. Che, ripeto, trovi il tempo di darvita a guerre e guerriglie - che sul sin-golo episodio mi paiono risolte - mi sem-bra una cosa davvero assurda !

D'altronde, lei stesso, signor rappresen-tante del Governo, mi ha confermato ch el'ANAS aveva effettuato opere senza l'au-torizzazione dell'ente del parco (autorizza-zione verbale non si capisce, infatti, cos avoglia dire), quando invece, per ciò ch econcerne la segnaletica, vengono rigida -mente fatte rispettare una serie di adem-pimenti, quali richieste di autorizzazione .

Infine, debbo manifestare la mia in -soddisfazione per quanto concerne il fattoche le strade di competenza dell'ANAS, al -l'interno ed ai margini del parco nazional ed'Abruzzo, vengono considerate in base aparametri che riguardano traffico e viabi-lità, piuttosto che rispetto a parametri ditutela della natura, del territorio e degl iequilibri geologici .

Per questo motivo, pur prendendo attocon soddisfazione della composizione d iquesto singolo episodio tra ANAS e par-co nazionale, manifesto tuttavia la mi ainsoddisfazione per quanto riguarda, in li-nea generale, la politica dell'ANAS in que-sto settore .

PRESIDENTE . Segue l ' interrogazionedegli onorevoli Mellini, Melega, Pannella ,Bonino Emma, Aglietta Maria Adelaide ,Cicciomessere, Faccio Adele, Galli Mari aLuisa, Crivellini, Pinto, Boato, Tessari Ales-sandro, Roccella, Ajello, Sciascia, Maccioc-chi Maria Antonietta, Teodori e De Ca-taldo, ai ministri dei lavori pubblici edella marina mercantile, « per conoscer ei motivi per il quali si sarebbe deciso didare inizio nel porto di Olbia ai lavori d icostruzione della darsena nord allo scalo d iIsola Bianca, con la conseguente inutilizzabi-lità per tutta la durata dei lavori della ban-china « Frassinetti » dove attualmente attrae -

cano le navi della linea Tirrenia per Genova ,e ciò senza invece provvedere ad ultimarela costruzione del prolungamento dellabanchina sud e degli ulteriori denti d iattracco che potrebbe essere rapidamenterealizzata senza alcuna temporanea ridu-zione della utilizzabilità dei punti di at-tracco attualmente funzionanti e con ungrosso incremento della funzionalità delloscalo di Isola Bianca .

Gli interroganti chiedono inoltre di co-noscere per quale motivo l'ormeggio « intestata » della stazione marittima di Isol aBianca sia continuamente utilizzato dall enavi della società privata Marzano che v ieffettuano imbarco e sbarco di autocarr icon conseguente grave intralcio e pericol oper i passeggeri della linea per Genovadella Tirrenia che sono costretti a percor-rere tra gli autocarri in movimento il trat-to tra gli uffici della stazione marittimaed il punto d'attracco della nave; e sesiano informati i suddetti ministri ch eoperatori portuali anche altamente qua-lificati giudicano del tutto insussistenti leasserite ragioni di indisponibilità per lasocietà Marzano di altro attracco nel por-to di Olbia, dove peraltro, a differenza ch esulla banchina di testata dell'Isola Bianca ,le navi di tale società sarebbero costrettea valersi per attraccare di rimorchiatori ,con maggiore spesa, il cui risparmio, co nla facoltà ingiustificatamente accordata ,viene considerato negli ambienti portual idi Olbia frutto dei particolari rapporti in-stauratisi con la capitaneria di porto d iOlbia e con altre autorità cittadine d aparte della società e dei suoi dirigenti .

Chiedono inoltre di conoscere qualiprovvedimenti verranno adottati per po-tenziare i servizi per i passeggeri dell oscalo di Isola Bianca, che vede il piùgrande movimento esistente nei porti ita-liani e per di più concentrato in un breveperiodo dell'anno, scalo dove esiste unsolo gabinetto, pochi e malridotti sedili ,angusti locali per le biglietterie, una solafontanina per attingere acqua, con le con-seguenze che sono state ampiamente illu-strate dalla stampa in occasione dei re-centi scioperi dei marittimi della Tirrenia ,ma che in varia ma sempre allarmante

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misura si verificano sempre nei periodiestivi » (3-00346) .

L'onorevole sottosegretario di Stato peri lavori pubblici ha facoltà di rispondere .

GIGLIA, Sottosegretario di Stato per ilavori pubblici . Rispondo anche per contodel ministro della marina mercantile . Conl'interrogazione all'ordine del giorno s ichiede di conoscere i motivi per i qual isi sarebbe deciso di dare inizio, nel port odi Olbia, ai lavori di costruzione dell adarsena nord allo scalo di Isola Bianca ,anziché provvedere ad ultimare il prolun-gamento della banchina sud e degli ul-teriori denti di attracco .

Ai riguardo si fa presente che i lavor idi costruzione della banchina sud e d idue denti di attracco sono stati a suotempo finanziati dalla regione Sardegna .Senonché, mentre il Ministero dei lavoripubblici provvedeva a finanziare ed appal-tare i lavori di costruzione della darsen anord, i fondi stanziati dalla regione pe rla costruzione della banchina sud, a causadella revisione dei prezzi, non sono stat isufficienti per la realizzazione dell'inter aopera, come previsto originariamente .

Comunque, al fine di eliminare l'incon-veniente determinatosi in conseguenza del -la sospensione dei lavori della detta ban-china sud, quell'amministrazione ha pre-visto nei programmi delle opere da realiz-zare con i fondi stanziati con la legge21 dicembre 1978, n. 843, il finanziament onecessario per il completamento della ban-china stessa e dei denti di attracco .

Al riguardo si fa presente che la pe-rizia di completamento degli attracchi asud della testata di Isola Bianca, dell 'im-porto di 1 .254 .000 .000 di lire, è stata esa-minata dalla terza sezione del Consigli osuperiore dei lavori pubblici nella sedutadel 23 ottobre scorso. Detta sezione haespresso parere favorevole, sia sotto i lprofilo tecnico sia sotto quello dell'affida-mento dei lavori . Si confida che i lavor ipossano essere ultimati prima della pros-sima stagione estiva .

Per quanto attiene all 'ormeggio nel por-to in argomento, si precisa che le nav idella Compagnia sarda di navigazione uti-

lizzano per l 'ormeggio la testata del moloIsola Bianca nelle loro relazioni di traf-fico Olbia-Piombino, con due-tre scali gior-nalieri e con sosta media di tre ore perciascuno scalo, secondo orari prestabiliti .La capacità media giornaliera di trasportodi tali navi, sia all'imbarco sia allo sbar-co, è di circa 150 mezzi commerciali .

Il cosiddetto dente « Frassinetti » ed i ldente lato sud del molo Isola Bianca so -no utilizzati dalle navi della società Tir-renia per i collegamenti con Genova e Ci-vitavecchia. Nel porto interno sono utiliz-zabili i seguenti accosti: molo vecchio,agibile per una sola nave traghetto chepuò operare con portellone poppiero (at-tualmente utilizzato da una o due nav idella Società Trans Tirreno Express dellalinea Livorno-Olbia); molo Benedetto Brin ,agibile per due o tre navi di tipo tradi-zionale che devono utilizzare le gru esi-stenti (attualmente vi vengono destinat enavi per il trasporto di cemento, sughero ,mais, carbone, talco, pirite, e così via) .

La capacità di trasporto delle navi del-la Trans Tirreno Express è di circa 75automezzi commerciali giornalieri . Le naviTrans Tirreno Express effettuano scali se-condo un seguente orario settimanale pre-stabilito, normalmente dalle 7,30 o 8,30alle 21,30 o 22,30, salvo variazioni tempo-ranee e salvo corse straordinarie di altr anave speciale che trasporta solo automez-zi pesanti .

Tutto ciò premesso si ritiene di dove rfar presente in primo luogo che, qualor asi ipotizzasse lo spostamento delle tre na-vi della società Marzano al porto interno ,esse dovrebbero entrare in « concorrenza »con quelle della Trans Tirreno Express ,ed una delle due società dovrebbe modifi-care i propri orari . Tali modifiche an-drebbero a cozzare, oltre che con gli in-teressi armatoriali, anche con l'oggettivaimpossibilità di utilizzare le maestranzeportuali .

In secondo luogo, quand'anche le navidella Compagnia sarda di navigazione fos-sero obbligate ad operare nel porto in -terno, e ciò fosse possibile, si avrebbela presenza media giornaliera di 225 mez-zi pesanti che dovrebbero sostare, essere

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movimentati e sbarcare o imbarcare . Ipiazzali del porto interno diverrebbero, d iconseguenza, insufficienti, se si consideran ogli spazi occupati dai binari ferroviari perla gru o la sosta di merci in attesa dimovimentazione . Devesi aggiungere chegià oggi, per effetto del congestionament odel traffico veicolare cittadino, risultan odifficoltose l'entrata e l'uscita del varc oprincipale dove vengono anche effettuat ii controlli doganali .

Alla luce di quanto esposto, è opinio-ne della capitaneria di porto di Olbia ,nella cui competenza rientra la disciplin adegli accosti ai sensi dell 'articolo 62 de lcodice della navigazione, che l 'attuale uti-lizzazione del pontile Isola Bianca, si aquella che può rappresentare un più effica-ce ed ordinato svolgimento delle operzion icommerciali nell'intero porto .

Per quanto concerne l'utilizzazione, inprospettiva, dello stesso pontile, in rela-zione ai lavori di costruzione della dar-sena lato nord e la connessa temporaneaindisponibilità del dente Frassinetti, spe-cie in coincidenza con l 'uso di caricheesplosive, la capitaneria, nella sua com-petenza, indirà a breve scadenza apposit ariunione con la partecipazione degli utenti ,delle maestranze portuali, del genio civileopere marittime, e dell'impresa appalta-trice, per riproporre, attese le gravi dif-ficoltà che si determineranno in conse-guenza della consegna del dente Frassi-netti a tale impresa per le sue esigenz eoperative, l'opportunità che venga consenti-to, sia pure non per tutto l'arco dell e24 ore, l'ormeggio al predetto dente .

PRESIDENTE . L'onorevole Mellini hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatt oper la sua interrogazione .

MELLINI . Devo anzitutto dire che,contrariamente al solito, abbiamo avut ouna risposta abbastanza sollecita . Devoperò aggiungere che, in un caso comequesto, la sollecitudine alla risposta no nè argomento di particolare soddisfazio-ne perché, pur avanzando la richiesta d iavere notizie in ordine ad un comporta-mento della capitaneria di porto, ritenu-

to sospetto perché favoriva gli interessidi una società armatoriale concedendoleun attracco di favore, era evidente cheuna risposta soddisfacente non poteva for-nirsi se non attraverso accertamenti ch enon dovessero essere fatti soltanto ne iconfronti dell 'amministrazione direttamen-te interessata. Quello che poteva essereun sospetto per questa sollecitudine di-venta certezza, sentendo la risposta de lsottosegretario .

Si sono dette cose che presuppongon oche il rappresentante del Governo nonconosca il porto di Olbia, e non glienefaccio carico. Ma quando si dice che, s esi fosse convogliato il traffico di quest asocietà nel porto interno, ciò avrebbe ag-gravato le condizioni del traffico cittadi-no, si dimentica che nello stesso punto ,cioè nel porto interno, confluisce anche i ltraffico proveniente da Isola Bianca che ,mediante una diga, è collegata al port oprincipale . Non si fornisce alcuna rispo-sta relativa alla situazione di caos ch ecreano questi 150 automezzi sbarcati dal -le navi, i quali non fanno altro che ag-gravare maggiormente il traffico intern odi Isola Bianca .

Il fatto che attualmente sia stato ri-preso in considerazione, mediante finan-ziamento dello Stato, il nuovo avvio de ilavori per la banchina sud, ci fa piacere ,ma ciò nonostante la situazione è gra-vissima. Il fatto che fosse venuto menoil finanziamento da parte della regione (i lche ha causato l 'interruzione dei lavori ,con il conseguente instaurarsi di una si-tuazione antipatica) ha fatto sì che si in-terrompesse l 'attracco delle navi, al qua-le si cerca di ottemperare alternando losparo di mine all'attracco delle imbarca-zioni . È questa una situazione di parti -colare gravità . Evidentemente tra la re-gione e lo Stato questi interventi son ostati mal congegnati. Devo dire di più .Esamineremo attentamente alcuni aspett itecnici della risposta, che evidentement eè stata data soltanto attraverso le indica-zioni della capitaneria di porto . Si diceche essa è competente. D'accordo, ma sesi avanza un sospetto in ordine al com-portamento della capitaneria, e questo ri-

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guarda sia quello che attiene all'attracc odi quella società di navigazione sia lafunzionalità del porto per la prosecuzio-ne e l'ordine dei lavori da svolgere, oc -corre fugarlo. Questo è il porto d'Italiache ha il maggior traffico di passeggeri ,ma vi è una situazione caotica . Poi d'esta-te, quando interviene uno sciopero de imarittimi, si parla del grande caos de lporto ! Ma non ci avete dato una rispo-sta sulla situazione della stazione marit -tima: quando c 'è uno sciopero, ci accor-giamo che si blocca il traffico, e allora s ihanno le fotografie sui giornali, dei turi-sti accatastati in mezzo agli automezzi d iquesta società .

Non ci dite niente dello scandalo diquesta stazione marittima di Olbia, perla quale transita il maggior numero dipasseggeri di tutta Italia, da Genova eda Civitavecchia per il nord della Sarde-gna. Ma nella stazione marittima di Olbi aesistono situazioni scandalose : non c'èche una fontanina di acqua ; i passegge-ri si muovono tra la stazione marittima,la biglietteria e la nave per Genova, coni bambini in mezzo agli autocarri . È unasituazione scandalosa, e non si dice nien-te in ordine a lavori, a provvedimenti pervenire incontro a tale situazione !

Abbiamo parlato in generale dei tra-sporti per la Sardegna, ma questo è unodegli aspetti . Se la conduzione dei lavoriva in questo modo caotico, anche s eprendiamo atto con piacere che si speradi finire i lavori della banchina sud pri-ma della nuova stagione, dobbiamo rile-vare che nulla ci viene detto in ordin eall 'interruzione della funzionalità o dell aintermittenza della funzionalità della ban-china nord, per l ' ipotesi che si vada avan-ti oltre la primavera prossima, fino all astagione di punta, quando si avrà un au -mento del traffico, un aumento delle cor-se della società Tirrenia .

Nulla ci si dice a proposito della pos-sibilità di esecuzione di lavori per rende-re più agevole il funzionamento della sta-zione marittima, per cui non possiamoche essere gravemente preoccupati per l arisposta del sottosegretario . Siamo total-mente insoddisfatti, anche perché la no-

stra non è soltanto una domanda che fac-ciamo in relazione a determinati lavori ,ma è una richiesta che si ripercuote intutta evidenza sulla situazione del traffi-co per la Sardegna. La situazione si ag-graverà, quindi, anche per la mancanz adi attenzione verso un problema, di solu-zione abbastanza facile, come quello del -la sistemazione di una stazione maritti-ma; e ciò determinerà quelle conseguenzeche tutti possiamo immaginare in un set-tore così delicato del traffico e dell ' eco-nomia di un intera isola .

PRESIDENTE. Segue l ' interrogazionedegli onorevoli Baracetti, Migliorini, Co-lomba, Cuffaro, Angelini e Macciotta, alPresidente del Consiglio dei ministri, « pe rsapere:

considerato che il Consiglio regional edel Friuli-Venezia Giulia in una mozion evotata all'unanimità il 27 febbraio 1979ed inviata dal Presidente della Giunta re-gionale al Presidente del Consiglio idei mi-nistri, riconfermando " la positiva valuta-zione già espressa sulla validità della leg-ge n . 898 del 1976 che ha introdotto cri-teri profondamente innovatori in materi adi servitù militari " ; ritenendo "che leesigenze di difesa del paese non possonocontrastare quelle di sviluppo del territo-rio e delle popolazioni, né ridurre il ruolodi regione-ponte del Friuli-Venezia Giuliache, anzi, deve essere valorizzato al finedi una politica di pace e di cooperazion enel centro Europa e nell'area mediterra-nea "; dimostrandosi " preoccupato di evi -tare l 'insorgere di un clima di contrap-posizione tra le popolazioni ed i repart imilitari " . . . ;

rilevando che dopo le suddette mo-tivazioni il consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia chiedeva : 1) " la sollecitaemanazione del regolamento di esecuzionedella legge n. 898 al fine di una completaed inequivoca attuazione della normastessa e di una più puntuale ed equili-brata definizione dei poteri del comitatomisto paritetico e del ruolo attivo del-l 'amministrazione regionale e dei comuniinteressati " ; 2) " all 'autorità militare d icompletare sollecitamente la revisione del-

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le servitù militari esistenti " ; 3) " il piùaccentuato possibile concentramento, an-che sotto l'aspetto attinente la limitazioneterritoriale, delle aree di addestramentomilitare la cui individuazione deve risul-tare compatibile con gli obiettivi di rico-struzione delle zone terremotate, ,di svi-luppo e di salvaguardia adottati dalla Re-gione e con le previsioni degli strument iurbanistici vigenti ai vari livelli " ; 4) " alGoverno di non dare seguito alla pro-grammata installazione dei nuovi deposit imilitari di Osoppo, Ronchis-Teor, San Vitoal Tagliamento, Morsano al Tagliamento ,considerate anche le forti avversità mani-festate dalle popolazioni e dai comuni in-teressati " ;

avendo presente che a cinque mesidi distanza dalle suddette richieste de lconsiglio regionale del Friuli-Venezia Giu-lia – alcune delle quali di valore generalee nazionale – il Governo non ha dato an-cora una risposta positiva dimostrand oun'inammissibile e colpevole carenza econ ciò causando un ulteriore deteriora -mento nei rapporti tra le forze armatee la società civile ;

– quali sono le valutazioni di merit odel Governo sui problemi sottoposti eche cosa intende fare » (3-00078) .

L 'onorevole sottosegretario di Stato perla difesa ha facoltà di rispondere .

SCOVACRICCHI, Sottosegretario di Sta-to per la difesa . In ordine al lamentat oritardo nella emanazione del regolamentodi esecuzione della legge 24 dicembre 1976 ,n . 898, sulla nuova regolamentazione dell eservitù militari, occorre considerare chela citata legge ha raccolto e disciplinatosecondo criteri profondamente innovativ iun vastissimo arco di istituti limitativ idella proprietà nell'interesse della difes anazionale (servitù militari in senso stretto ,regime giuridico della proprietà in zonemilitarmente importanti, occupazioni esgombri per esercitazioni militari, vincoliai trasferimenti immobiliari in determi-nate zone, eccetera) . Si tratta di una com-plessa e delicata materia che, specie i nalcune zone del territorio nazionale, incide

sensibilmente sugli assetti territoriali e deconomici, coinvolgendo interessi di sin-goli e di comunità, interessi e competenz edi enti pubblici e di numerose altre am-ministrazioni dello Stato .

Nonostante l 'accennata oggettiva com-plessità della materia, il Ministero dell adifesa, entro il mese di aprile 1977 (lalegge n . 898 è stata pubblicata 1'11 gen-naio 1977) aveva approntato uno schem adi regolamento che fu inviato agli altr idieci ministeri di cui era richiesto il con -certo perché esprimessero il parere dimerito previsto dalla legge, prima del -l ' inoltro al Consiglio di Stato per il pre-scritto parere .

Durante tale iter sono state propost ealcune modifiche che la difesa ha sottopo-sto ad attento esame : si è, quindi, prov-veduto ad una rielaborazione del prov-vedimento .

Particolare cura, nel frattempo, è stat aposta dall'amministrazione nel fornire a icomandi periferici ogni chiarimento util ea dirimere incertezze interpretative, ond eevitare pregiudizio alla concreta, puntual eattuazione della legge .

Nel mese di novembre del 1978 lo sche-ma di regolamento è stato inoltrato alConsiglio di Stato il quale, dopo alcun eosservazioni interlocutorie cui l'ammini-strazione ha risposto, ha comunicato i lproprio definitivo parere in merito il 3 1luglio scorso. Non appena sarà completatala messa a punto del provvedimento in re-lazione a talune osservazioni dell'organ oconsultivo, che per altro coinvolgono com-petenze anche di altre amministrazioni, i lregolamento verrà sottoposto alle deli-berazioni del Consiglio dei ministri .

Negli ultimi anni le servitù nel Friul isono state già ridotte dai 37 mila ettar iiniziali a 19 .352 ettari ; al termine dell'at-tività di revisione, tuttora in corso, s iprevede una ulteriore riduzione di circa i l10 per cento .

Per quanto attiene al problema de lconcentramento delle aree necessarie pe rlo svolgimento delle esercitazioni militari ,si assicura che l'amministrazione militar eè sensibile alle esigenze sociali delle po-polazioni interessate e desidera soltanto

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poter svolgere l'attività di addestramentoin pieno accordo con le autorità locali .

Da tempo sono state avanzate concre-te proposte ai rappresentanti regionali peruna notevole riduzione delle aree per l'ad-destramento assegnate alla regione milita -re nord-est, nel cui ambito ricadono iterritori del Friuli-Venezia Giulia. Nellaarea della sopramenzionata regione milita -re nord-est, sulla base di un attento esa-me effettuato alla luce delle esigenze ope-rative nonché dei vincoli tecnici e di si-curezza, è prevista la realizzazione di unprimo gruppo di quattro depositi avan-zati di munizioni, esplosivi e carbolubri-ficanti, al fine di rendere il dispositivologistico più aderente alle esigenze dell egrandi unità .

Le localizzazioni dei predetti deposit isono state sottoposte all'esame del comi-tato misto paritetico previsto dalla già ci -tata legge n. 898 del 1976 sulle servitùmilitari . Per tre di esse è stato già espres-so parere positivo, mentre per la quarta(Osoppo) si attende l 'esito dell 'esame an-cora in corso . L'acquisizione del nuov oquarto deposito consentirà la dismissio-ne di quello attuale di Osoppo, non piùidoneo, perché prossimo all'abitato . Il de-posito attuale insiste, infatti, su un'are adi 23 ettari in terreno pregiato, mentr ela nuova area da acquisire è costituit ain 8 ettari sul greto del fiume Taglia -mento. La collettività locale ne trarr àdegli indubbi vantaggi .

PRESIDENTE . L'onorevole Baracetti hafacoltà di dichiarare si sia soddisfatto .

BARACETTI . Signor Presidente, parlan-do a nome degli altri colleghi firmatar idell 'interrogazione, non posso assolutamen-te dichiararmi soddisfatto della rispostadel sottosegretario di Stato per la dife-sa, onorevole Scovacricchi, in quanto no ici troviamo di fronte, anche per questarisposta che il Governo ha dato, ad un aviolazione dello spirito e della lettera del -la legge di riforma delle servitù militari .

Quale era lo spirito profondamente in-novativo di quella legge ? Era che, nell apolitica della difesa sul territorio, si in-

troduceva la presenza anche delle autori-tà decentrate dello Stato, cioè delle re-gioni e delle autonomie locali, evitandoche il solo potere centrale dello Statocontinuasse ad intervenire su tali questio-ni con decisioni diverse .

Ebbene, il consiglio regionale del Friu-li-Venezia Giulia il 27 febbraio di questoanno, quindi otto mesi fa, votava un or-dine del giorno diretto al Governo dell aRepubblica, relativo ai problemi che so -no stati sollevati dalla nostra interroga-zioni. Il Governo della Repubblica, chesui problemi della politica del territoriotrova ad essere affiancato dalla comparte-cipazione delle regioni, e in Friuli quindila regione Friuli-Venezia Giulia, non hadopo otto mesi ancora risposto ad un do-cumento ufficiale del consiglio regionale ,inoltrato con lettera del presidente dell agiunta regionale all'allora Presidente delConsiglio dei ministri, ont_cvole Andreotti .

Non solo, ma nella risposta data ogg iil Governo ignora del tutto che nell'inter-rogazione ci eravamo richiamati esplicita -mente al documento votato dal consigli oregionale . In fin dei conti, signor Presi -dente, signor sottosegretario, egregi colle-ghi, le vicende che si svolgono in questigiorni nel Friuli, le manifestazioni di pro -testa contro le esercitazioni militari (chenon sono – lo ripeto – contro le eser-citazioni in sé o contro gli alpini dell aBrigata Julia che le fanno), derivano dalfatto che il Governo ha detto al Senato ,il 2 ottobre scorso, che considera decisio-ne irrinunciabile quella di ampliare il po-ligono di Monte Bivera da 800 a ben 8 .000ettari, con l 'assoggettamento a servitù mi-litari e la demanializzazione di una zonaestremamente importante per lo svilupp oturistico (necessario, in presenza dell 'at-tuale forte emigrazione) .

La protesta nasce dal fatto che, nelloannunciare al Senato il 2 ottobre quest asua posizione ufficiale, il Governo ha evi-dentemente dimenticato che su questo ar-gomento deve pronunciarsi anche l'auto-rità civile (regione ed enti locali), tra -mite il comitato misto paritetico .

Ci troviamo quindi di fronte ad unGoverno della Repubblica che non si muo-

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ve, nei fatti, nell'ambito delle disposizion idella legge di riforma delle servitù mi-litari, che prefigura una linea tendent egiustamente a difendere sia le esigenze didifesa del paese e sia quelle di svilupp odel territorio e delle popolazioni . Infatti ,quella legge, prevede che l'assoggettamen-to di territori alle servitù militari (conle conseguenti limitazioni alla proprietà,alle possibilità di sfruttamento agricolo) ,nonché la creazione di nuovi poligoni de-vono essere decisi tenendo conto, oltre chedelle esigenze della difesa, anche di quelledello sviluppo del territorio .

Il Governo non si muove in questa di-rezione e per noi l 'attuale situazione èinaccettabile, e non può che essere tale, anostro avviso, per tutto il Parlamento .

Noi insistiamo nel dire che riteniam ogiusto che a livello locale non si assuma -no atteggiamenti di reiezione in blocco d itutte le esigenze della difesa, però soste-niamo che non è possibile che il Ministerodella difesa assuma siffatte posizioni ch eignorano le esigenze di sviluppo del terri-torio e delle popolazioni . Altrimenti, è ine-vitabile che sorgano contrapposizioni, dacui potrebbero scaturire elementi gravi d ifrizione tra forze armate e società civile ,cioè una situazione che questo Parlament onon vuole che si verifichi, poiché desiderainvece un contemperamento delle esigenzedella difesa con quelle della società civile .

Per quanto attiene la parte di rispostarelativa al regolamento sulle servitù mili-tari, posso dire che i ritardi risultano inmaniera indiscutibile: sono ormai tre anniche la legge è stata approvata e il regola -mento continua ad andare avanti e indie-tro. Tra l'altro, signor Presidente, vorreiricordare che un gruppo di parlamentaridella Commissione difesa ebbe a definirecon il Ministero della difesa la bozza d iregolamento già nel giugno del 1977, cio èsei mesi dopo l'approvazione della legge . Aquesto punto, dunque, non si può che defi-nire inauditi i ritardi di ordine burocrati-co che rendono impossibile l'emanazion edi questo regolamento, che dovrebbe dar ecertezza alle funzioni degli organi parite-tici regionali, ai diritti dei cittadini e aicompiti dell'amministrazione militare .

Lo stesso discorso facciamo in riferi-mento alla revisione delle servitù militari ,revisione che, a nostro parere, in Friuli èstata fatta in termini eccessivi . Il Gover-no, alla risposta data oggi, afferma chesi prevede una riduzione del 10 per centocirca delle servitù di partenza alla appro-vazione della legge, per cui da 19 .352 etta-ri si passarebbe a circa 18 .000; ma com efa a dimenticare il fatto che con la pro-gettata costruzione dei nuovi magazziniavanzati si andrebbe alla imposizione d ialtri 1 .300 ettari di nuove servitù militari ,ritornando così alla situazione attuale ?

Anche sul problema dei magazzini avan-zati, quindi, il Governo va allo scontrocon la regione Friuli-Venezia Giulia e contutte le forze politiche regionali . Qui nonsi tratta di gruppi di avventurieri, di ne-mici delle forze armate, ma c'è una po-sizione ufficiale della regione ,e delle for-ze politiche democratiche, che, nella richie-sta del 27 febbraio al Governo, dicono d ino ai quattro magazzini avanzati . Ed orasentiamo addirittura che il Governo igno-ra questa posizione ed afferma, invece ,che si deve procedere in questa direzione .

PRESIDENTE. Onorevole Baracetti, l aprego di concludere perché il tempo a su adisposizione è scaduto .

BARACETTI . Concludo, signor Presiden-te, noi riteniamo che su questo terreno i lGoverno debba agire piuttosto in manierapiù duttile, più disponibile al discorso . In-sistiiamo su questo, anche in riferimentoalla vicenda della concentrazione dei poli-goni e a quella di monte Bivera .

A questo proposito, signor Presidente ,sono in grado di affermare che, anche i nrapporto agli interventi fatti qui alla Ca-mera, dalla Presidenza della Camera, dalministro della difesa, risulta che sono sta -te sospese le esercitazioni militari sulmonte Bivera .

Questo fatto è importante perché puòfar diminuire la tensione a creare le con -dizioni perché quando, il 5 e 6 novembre ,la Commissione difesa della Camera s irecherà in quei luoghi, possa svolgerepositivamente la sua opera (a livello di

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autorità regionali, forze politiche demo-cratiche ed enti locali) tra le esigenz edella difesa e quelle dello sviluppo de lterritorio, sempreché – si intende – l asospensione delle manovre militari sar àmantenuta anche per i prossimi giorni .

È però importante che in quella sede ,come per la Sardegna, la Campania, l'Um-bria, le Marche ed il Veneto, dove anchela Commissione difesa interverrà in bre-ve, il Governo abbia un atteggiamento di-sponibile a riconoscere le potestà asse-gnate dalla legge di riforma delle servitùmilitari alle regioni e a trattare a unasoluzione positiva.

Per quanto ci compete, riconfermiam oche, a nostro giudizio deve esserci anch eda parte delle regioni e delle forze poli-tiche regionali un impegno serio a consi-derare le esigenze della difesa . Occorre,però, che anche il Governo si avvii s uquesto terreno .

PRESIDENTE. Seguono le interrogazio-ni degli onorevoli :

Cicciomessere, Aglietta Maria Adelaide ,Ajello, Boato, Bonino Emma, Crivellini ,De Cataldo, Faccio Adele, Tessari Alessan-dro, Galli Maria Luisa, Macciocchi Mari aAntonietta, Melega, Mellini, Pannella, Pin-to, Roccella, Sciascia e Teodori, al mini-stro della difesa, « per sapere – premes-so che :

1) la regione militare nord-est h adeciso di svolgere esercitazioni militari afuoco nel progettato poligono di MonteBivera nei giorni 23, 26, 27, 29, 30, 3 1ottobre 1979 ;

2) i comuni di Sauris, Ampezzo, For-ni di Sopra, Forni di Sotto, Socchieve ,Enemonzo, Prato Carnico, Vigo di Cadore ,la comunità montana della Carnia, l'ent eper lo sviluppo turistico delle Dolomiticarniche, l'Associazione Italia Nostra han -no chiesto la sospensione delle previsteesercitazioni e in generale si sono espres-se contro la localizzazione del poligononelle zone indicate dall'autorità militar ein considerazione degli " effetti negativiche tali provvedimenti produrrebbero ecioè la fine di ogni altra iniziativa a ca -

rattere economico nella zootecnica, nell aforestazione, nel turismo, cancellando al-tresì ogni provvedimento di tutela ambien-tale " ;

3) le popolazioni dei comuni interes-sati hanno espresso compattamente il pro-prio dissenso contro le esercitazioni pro-grammate ed un clima di grave tension esi è creato nelle zone citate –

se non s'intenda, anche per motivi d iordine pubblico, sospendere le progettat eesercitazioni militari in attesa della defi-nizione fra le autorità competenti del con-tenzioso, anche in relazione della proget-tata visita conoscitiva della Commissionedifesa della Camera nel Friuli proprio inrelazione alla attuazione della legge sulleservitù militari » (3-00622) ;

Fortuna, al ministro della difesa ,« per sapere se sia a conoscenza dellegravi conseguenze provocate dalla deci-sione di istituire ampi poligoni di tiromilitari sul monte Bivera e Moraretto ,tanto da mobilitare migliaia di cittadinidella Carnia e del Cadore decisi a bloc-care le esercitazioni di tiro .

Per sapere inoltre quali urgenti prov-vedimenti siano in corso per evitare chele operazioni militari continuino e pe reliminare così un pericoloso ed assurdobraccio di ferro con le popolazioni inte-ressate » .

(3-00646)

Queste interrogazioni, che riguardanolo stesso argomento, saranno svolte con-giuntamente .

Ha facoltà di rispondere l'onorevolesottosegretario di Stato per la difesa .

SCOVACRICCHI, Sottosegretario di Sta-to per la difesa . A premessa di ogni con-siderazione specifica, occorre precisare cheun esercito ha ragion d'essere solo se gliviene offerta la possibilità di svolgere, i ntempo di pace, una efficace attività diaddestramento.

L'artiglieria da montagna svolge fin dalperiodo prebellico le proprie scuole di ti-ro nel poligono di monte Bivera, con ilpieno consenso delle popolazioni locali e ,in particolare dei proprietari delle malgheinteressate alla zona di sgombero .

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Fin dal maggio scorso i comandantidelle brigate alpine Julia e Cadore pre-sero, sul piano tecnico, accordi con i sin-daci locali per la effettuazione dei con-sueti tiri con le artiglierie ed i mortai .In tale sede, convennero di concentrarel 'attività nel periodo compreso tra il 22

e il 30 ottobre per consentire la malga-zione ed il trasporto a valle del legname .

A seguito dell ' intervento del presidentedella regione Comelli, il comandante dell aregione militare nord-est acconsentiva aridurre da otto a quattro giorni la uti-lizzazione dell 'area, cioè al 23, 24, 26, 30

ottobre .Il 23 del mese corrente non ha avut o

luogo alcuna attività di addestrament oper le avverse condizioni meteorologiche .Dopo la decisione della sospensione dell eattività e la rimozione del servizio di sor-veglianza al poligono, alcune centinaia d ipersone sono penetrate all'interno del po-ligono stesso. È escluso, quindi, che l eattività di addestramento siano state in-terrotte dai dimostranti . È anche fuori difondamento la notizia apparsa su alcuniorgani di stampa circa un presunto di -sperso nell'area . Il giorno 24 ottobre leattività si sono svolte regolarmente, senz aincidenti .

Il ministro della difesa non ha alcunospecifico interesse ad allargare la presenz amilitare in loco e non ha posto in causa,né intende farlo, alcuna azione per dema-nializzare il poligono di monte Bivera . Ciòva detto in via definitiva ; anche e soprat-tutto in relazione alle ricorrenti illazioniventilate in proposito e che sono state ,come ricordava poco fa l'onorevole Bara-cetti, alla base delle manifestazioni svol-tesi in questi giorni . Intende il ministro ,per contro, rendere operante nella regio -ne autonoma Friuli Venezia Giulia la leg-ge n. 898 del 1976, ricercando, nell 'ambitodel competente comitato paritetico misto ,soluzioni che concilino le esigenze adde-strative con gli interessi locali . In ognicaso, il meccanismo della legge non con -sente al ministro iniziative unilaterali .Nessun atteggiamento di rigida chiusura ,quindi, da parte militare, ma, al contra-rio, totale disponibilità ad esaminare, nella

sede indicata dalla legge, proposte chesiano tecnicamente e logisticamente plau-sibili .

Riassumendo : nella situazione attualeed a fronte di un programma di esercita-zioni che non si discosta in nessun mod odalla attività finora svolta nel poligono ,concordata, per altro, a suo tempo conle autorità locali, il Ministero della difesa,nell'affermare l ' irrinunciabile esigenza del -le attività addestratine connesse ai com-piti istituzionali delle forze armate, riba-disce la sua piena disponibilità ad adot-tare ogni ragionevole soluzione, in unospirito di collaborazione ispirata al soddi-sfacimento dei reciproci interessi, nell'am-bito delle vigenti disposizioni di legge .

PRESIDENTE. L'onorevole Cicciomes-sere ha facoltà di dichiarare se sia sodi-sfatto .

CICCIOMESERE. Debbo dichiararmi in-nanzitutto soddisfatto del fatto che il sot-tosegretario Scovacricchi, definisca « illa-zioni » le dichiarazioni di un altro sotto -segretario per la difesa, il sottosegretarioPetrucci, che in altra sede invece avevaaffermato che il poligono di monte Biver aera irrinunciabile per la difesa e, in par-ticolare, aveva annunciato la necessità ela volontà da parte del Governo di dema-nializzare quella zona, cioè praticament ee sostanzialmente di occupare qualcosa co-me ottomila ettari di territorio. Quindi ,da questo punto di vista, non posso chedichiararmi soddisfatto del ripensament odel Governo e della censura del sottose-gretario nei confronti di altro sottosegre-tario.

Per quanto riguarda le altre conside-razioni, anche qui ci sono degli element idi contraddizione che emergono dall'inter-vento del ministro. Il ministro sostien eche il 23 di questo mese le esercitazion isono state sospese per le avverse condizio-ni meteorologiche. Debbo contestare que-sta affermazione del sottosegretario per ladifesa perché più che avverse condizion imeteorologiche si tratta di altro. Essa èpiuttosto ridicola da un altro punto divista: non capisco come si possa affer-

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mare da un lato la necessità, da parte d iquesto esercito, di avere una pronta atti-vità addestrativa e dall 'altro sostenere chese cala un po' di nebbiolina (perché io mitrovavo sul monte Bivera il 23 di quest omese) i militari non possono più svolger equesta attività addestrativa, come se laguerra evidentemente si dovesse interrom-pere nel momento in cui cala la nebbia .

A parte il ridicolo di questa afferma-zione, esiste un fatto politico rilevante : i l23 ottobre sul monte Bivera (o nei suoipressi) vi erano i sindaci di nove comuni ,vi erano due deputati e un senatore ita-liani e vi erano circa mille persone che ,volente o non volente il Governo e, nell aspecie, il sottosegretario alla difesa, eran openetrati nel poligono e quindi rendevano ,credo, impossibile l 'attività militare . Ana-logamente, la sospensione delle esercita-zioni, annunciata non dal sottosegretario ,ma dal collega Baracetti, e che ritengo s iriferisca alla giornata di oggi, non cred oche dipenda ancora una volta dalle avver-se condizioni meteorologiche . È questa unaaffermazione - continuo a ripetere - ch emi sembra abbastanza ridicola, anche s eil ridicolo qui sconfina in altro .

Il punto fondamentale della vicenda èche è stata necessaria la mobilitazione d icentinaia e migliaia di persone, di parla-mentari, di autorità, di gruppi di tutelaambientale e di tutela ecologica, per con-vincere il Governo a non realizzare undisastro economico ed ecologico, in un azona come quella del monte Bivera, chemi sembra sia stata, sulla base del pianourbanistico, assoggettata dalla regione atutela ambientale e che quindi, sicuramen-te, è indisponibile per le esercitazion imilitari . Mi risulta, inoltre, che sempr enella stessa zona - che è da considerars idepressa - esistono 13 malghe nelle qual isi trovano circa 1 .500 bovini e che vi ètutta una situazione particolare, che no nrende compatibili le attività addestrativ econ le esigenze della popolazione .

Per quanto riguarda l'affermazione ini-ziale del Governo, non sono d 'accordo nécon il Governo, né credo, con gran part edelle forze politiche qui presenti, perch énon credo alla necessità e alla utilità del-

le attività addestrative . Ritengo chegran parte di esse siano esclusivamente epuramente formali e in qualche modo i lGoverno ce lo confermerebbe nel momen-to in cui afferma che con la nebbia . . .

PRESIDENTE . Onorevole Cicciomesse-re, la prego di rispettare il tempo a suadisposizione .

CICCIOMESSERE . Sì, e mi avvio aconclusione rapidamente, dicendo che amio avviso gran parte delle attività adde-strative sono esclusivamente formali, e ,pertanto, non possono portare gran giova-mento alle capacità operative del nostroesercito, anche in presenza di altre mi-nacce e di altri deterrenti (dei quali di-scuteremo in altra seduta) che rendonopraticamente inutile, se non dispendioso ,lo svolgimento di attività di addestramen-to da parte delle forze militari conven-zionali .

Per questa ragione, mentre da una par -te mi dichiaro soddisfatto dell 'affermazio-ne del Governo, che smentisce la prece -dente dichiarazione del sottosegretario Pe-trucci circa la demanializzazione di unavasta zona, dall'altra non mi dichiaro sod-disfatto per le modalità con le quali s iè arrivati alla sospensione delle attivit àdi addestramento in quelle zone e, in ge-nerale, per le attività stesse, nonché pe ril fatto che si sono concentrati nel Friuli-Venezia Giulia circa i due terzi dell'eser-cito italiano, in un atteggiamento che si-curamente non favorisce l'impegno di di-sarmo e di soluzione pacifica dei contra-sti che si suppone esistere tra l 'Italia ealtri paesi .

PRESIDENTE. L'onorevole Fortuna hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto .

FORTUNA. Se ho capito bene, è i natto una sospensione delle attività di tiro ,che hanno suscitato preoccupazione e al-larme nella popolazione, e vi è un'affer-mazione più generale da parte del Go-verno, secondo cui le illazioni - come so-no state chiamate - sull'estensione di ot-tomila ettari della zona demaniale sonoprive di fondamento .

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Stando così le cose sarà bene, forse ,successivamente chiarire come mai un al-tro sottosegretario, l'onorevole Petrucci ,ebbe modo di suscitare allarme in tutt icon affermazioni infondate ; sarà bene cheallora il ministro chiarisca all'onorevol esottosegretario Petrucci che è inutile al-larmare decine di migliaia di persone, de-cine di sindaci, regioni e province, no nsapendo quel che si dice. Prendo atto ,vece, del fatto che il sottosegretario Sco-vacricchi, naturalmente in nome e pe rconto del ministro e del Governo, smen-tisce che questo possa avvenire: di que-sto, pertanto, mi dichiaro soddisfatto.

Per quanto riguarda la seconda part edel problema, relativa alla sospensione i ncollegamento con le cosiddette illazion isull'estensione nella zona della demania-lizzazione, potrei consigliare al Governo d irendere esplicita la finalità di questa so-spensione, riprendendo immediatament econtatti con i sindaci e con le regioni –i sindaci e le regioni si sono messi i ncontatto con ordini del giorno o altr istrumenti – e chiarendo i termini ed iproblemi, in modo da ripristinare que lrapporto corretto e di grande fiducia re-ciproca che c'è, c 'è stato e ci sarà tra l epopolazioni del Friuli e la brigata Juliae l'esercito, che tanto ha aiutato i friula-ni nel periodo del terremoto. Ma è ne-cessario riprendere subito questi contat-ti, evitando di lasciare un'ombra di que-sto genere, che si può diffondere anche asvantaggio di quelli che sono i comun isentimenti delle nostre popolazioni .

PRESIDENTE . Segue l'interrogazionedegli onorevoli De Cataldo, Aglietta Ma -ria Adelaide, Ajello, Boato, Bonino Em-ma, Cicciomessere, Crivellini, Faccio Ade -le, Galli Maria Luisa, Macciocchi Mari aAntonietta, Melega, Mellini, Pannella, Pin-to, Roccella, Sciascia, Teodori e TessariAlessandro, al Presidente del Consiglio de iministri e ai ministri della difesa e del -la sanità, « per conoscere se risponde averità che il generale medico Elvio Me-lorio, direttore di sanità della regione mi-litare nord-est in Verona, da oltre dueanni e mezzo e con il tacito consenso dei

superiori centrali e locali esercita la pro-fessione libera privata e mutualistica (que-st'ultima presso presidi ambulatorial iINAM, per oltre 25 ore settimanali, ancheantimeridiane) quale neurologo, in Milano ,dove ha tuttora la sua residenza .

Secondo le leggi degli impiegati dell oStato, che prevedono il cambio di residen-za entro 3 mesi dalla nuova destinazione ,il Melorio dovrebbe avere la residenza i nVerona e pertanto non potrebbe esercitarein Milano, con evidente discapito, sia delservizio, sia degli specialisti neurologi diquella città, che vedono il loro eventualeposto mutualistico occupato dallo stess oMelorio .

Gli interroganti chiedono di conoscer ele ragioni della evidente disparità di trat-tamento tra il colonnello medico Adam oMastrorilli, direttore negli anni 1972-197 3dell'ospedale militare di Verona, il quale ,per il fatto di aver prestato servizio pres-so l'INAM nella stessa Verona dalle ore8 alle ore 9 antimeridiane del sabato fu ,nella documentazione caratteristica, retro-cesso da « eccellente » a « superiore allamedia » e per questo classificato tra gl iultimi nella successiva valutazione all apromozione al grado superiore, ed il Melo-rio, nei confronti del quale l'attività pro-fessionale fuori sede di servizio è stat aignorata dai superiori nelle documentazio-ni caratteristiche del 1977 e del 1978 ,quando in sede di valutazione alla promo-zione al grado superiore, avvenuta nel di-cembre del 1978, l'ufficiale è stato addirit-tura classificato al primo posto » (3-00166) .

L'onorevole sottosegretario di Stato pe rla difesa ha facoltà di rispondere .

DEL RIO, Sottosegretario di Stato pe rla difesa . Il maggior generale medico El-vio Melorio nel gennaio 1977 venne trasfe-rito alla sede di Verona, per assumerv ila carica di direttore di sanità de lV COMILITER. L'ufficiale ha assolto tale in-carico con soddisfazione dei suoi superio-ri e senza dar luogo, a tutt'oggi, ad alcu-na inadempienza o diminuzione di rendi -mento. In particolare, egli non si è maiassentato dal servizio in ore antimeridia-

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ne, tranne nei giorni in cui, senza pre-giudizio per le esigenze di servizio, ha chie-sto ed ottenuto la licenza ordinaria .

Il generale Melorio si è anche dedi-cato all 'attività medica privata presso gliambulatori INAM di Milano, senza per al-tro superare le 25 ore settimanali, prov-vedendo a chiedere a detto istituto ampiperiodi di libertà prima della sua definiti-va rinuncia all ' incarico, al fine di dedicar-si più intensamente al suo ufficio di di -rettore di sanità del V COMILITER . L 'omes-so cambio di residenza anagrafica dal co-mune di Milano a quello di Verona nonha influito sul rendimento dell'ufficiale, at-teso che egli ha comunque stabilito l asua dimora abituale nella sede di Verona .

Le vicende di avanzamento relative alcolonnello medico Adamo Mastrorilli pos-sono trarre origine dalla circostanza che ,mentre i superiori diretti dell'allora co-lonnello Melorio hanno sempre giudicatoineccepibile l'azione ed il rendimento del-l 'ufficiale, i superiori del colonnello Ma-strorilli, nel valutare il servizio da lu ireso nel periodo 1972-1973, dichiararonoche i risultati avrebbero potuto essere mi-gliori se egli, non distratto da impegniprofessionali privati, avesse dedicato mag-giori energie al completo assolvimento de icompiti connessi all 'incarico di direttoredell 'ospedale militare di Verona .

PRESIDENTE. L'onorevole De Catald oha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto .

DE CATALDO. Signor Presidente, è unmodo di rispondere o di risolvere i pro-blemi all ' italiana questo rappresentato dalsottosegretario per la difesa . Evidentemen-te, ci troviamo di fronte ad una situazionefortemente anomala, che coinvolge un al-tissimo esponente della gerarchia militar ee – quel che è più grave – della sanitàmilitare .

Devo notare immediatamente come maiil Governo, e il Ministero della difesa inparticolare, non si sia domandato perchéil generale Melorio, una volta trasferito aVerona, non abbia fatto quello che er adoveroso facesse, e cioè non abbia trasfe-rito la sua residenza da Milano a Ve-

rona. La realtà è che Melorio, a quantorisulta, ha continuato a fare, in dispre-gio della legge, il suo mestiere, ad eserci-tare cioè la sua professione di neurologopresso l ' INAM .

A quanto mi risulta, il generale Me-lorio (il quale ha goduto delle seguent iaspettative : dal 4 febbraio 1976 per 1 2

mesi; dal l° febbraio 1978 per 3 mesi edal 1° luglio 1978 per altri 3 mesi) prestapresso l 'INAM il proprio servizio con iseguenti orari (io avrei gradito che il Go-verno, per lo meno, si fosse informato d iquesto, dato che si trattava della materi adel contendere) : lunedì e mercoledì dalle13,30 alle 19 ; venerdì dalle 14 alle 19 ,

presso l'ambulatorio Stromboli ; martedì egiovedì dalle 14,30 alle 18 ; sabato dall e8 alle 11 presso gli ambulatori Solari eLorenteggio di Milano .

Mi risulta che esiste un gravissimo mal-contento tra gli psichiatri ed i neurologi ,i quali si vedono sottratto del lavoro dall aconcorrenza tranquilla di questo servitoredello Stato .

Non posso, quindi, che dichiararmi as-solutamente insoddisfatto della risposta ,sollecitando il Governo qui rappresentat odal signor sottosegretario, ad una indagin eattenta e puntuale in ordine a questa si-tuazione .

PRESIDENTE. Segue l 'interrogazion edegli onorevoli Cicciomessere, Pannella ,Roccella, Bonino Emma, Tessari Alessan-dro, De Cataldo, Crivellini, Aglietta MariaAdelaide, Boato, Pinto, Faccio Adele, Scia -scia, Teodori, Galli Maria Luisa, Maccioc-chi Maria Antonietta, Melega e Ajello, a lministro della difesa, « per sapere se è aconoscenza del progressivo deterioramen-to delle condizioni igienico-sanitarie ed i ngenerale delle strutture del carcere mili-tare di Gaeta, che sin dal 1975 fu dichia-rato inagibile da parte di una commissio-ne di parlamentari .

Gli interroganti chiedono perciò di sa-pere se, in attesa della costruzione del pe-nitenziario militare di Santa Maria Capu aVetere, si ritenga di dover comunque chiu-dere il carcere di Gaeta ponendo fine a ltrattamento disumano e incivile che in

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quel luogo di vera e propria afflizionefisica e psichica viene riservato ai dete-nuti militari » (3-00283) .

L'onorevole sottosegretario di Stato pe rla difesa ha facoltà di rispondere .

DEL RIO, Sottosegretario di Stato perla difesa. Le condizioni strutturali ed igie-nico-sanitarie del reclusorio militare d iGaeta sono notevolmente migliorate negl iultimi anni, a seguito dei molteplici ac-corgimenti realizzati e dell'attuazione d iprovvedimenti che, anche in aderenza all anormativa penitenziaria, hanno consentit odi ovviare ai più consistenti problemi con-nessi alla peculiarità del complesso carce-rario .

In particolare, è stato seguito, con as-sidua attenzione e tempestivi interventi, i ldelicato settore delle infrastrutture, ch enon può non presentare naturali carenze,anche funzionali, tenuto conto che la co-struzione denominata « Castello Angioino »- in cui è sistemato il reclusorio - risal eal 1300 .

Dal 1975 ad oggi si è provveduto a bo-nificare locali, revisionare e potenziare im-pianti, organizzare regolari attività cultu-rali, ricreative, sportive . L'assistenza sani-taria del reclusorio - che è provvisto d iinfermeria speciale e reparto isolament oper malattie infettive - è assicurata da uf-ficiali medici, da convenzioni con un den-tista per l 'assistenza odontoiatrica e co nl 'ospedale « Il dono svizzero » per accer-tamenti ed analisi, da ricovero presso l'o-spedale militare principale del Celio di Ro-ma e, infine, da due autoambulanze .

Per quanto concerne il trasferiment odel comprensorio carcerario militare nellanuova sede di Santa Maria Capua Vetere ,si prevede l'agibilità della nuova infrastrut-tura (esclusi il centro di osservazione el 'azienda di lavoro) per il 1982 . L'opera s icompone di quattro lotti : sono in corsodi esecuzione i lavori relativi al second olotto ed ha già avuto inizio l'iter tecnico-amministrativo riferito al terzo lotto .

Allo stato attuale non è possibile pro-cedere alla chiusura del reclusorio, consi-derato che non è disponibilie alcuna in-

frastruttura alternativa atta ad ospitar emediamente duecento detenuti .

PRESIDENTE. L'onorevole Cicciomesse-re ha facoltà di dichiarare se sia soddi-sfatto .

CICCIOMESSERE . Trovo che questa ri-sposta sia offensiva non soltanto nei con-fronti degli interroganti, ma anche nei con -fronti di molti parlamentari, in partico-lare nei confronti del vicepresidente dell aCamera, onorevole Fortuna, che nel 1975 ,con una delegazione di altri colleghi, vi-sitò il carcere di Gaeta e dichiarò che asuo giudizio era inagibile, che le condizio-ni di vita e di trattamento di quei dete-nuti erano inumane, che si doveva prov-vedere immediatamente (prima della co-struzione del nuovo carcere militare) a tra-sferirli altrove per salvaguardare i diritt idei medesimi alla salute e ad un tratta-mento umano .

Questa è una risposta offensiva: alcunisuoi elementi sono falsi . I fatti sono diver-si: dalla visita del collega Fortuna ad og-gi, nulla è stato fatto perché nulla si po-teva fare in quel carcere, tranne forseuna sporadica imbiancata dei muri ; nem-meno quelle opere infrastrutturali, ch epure avrebbero potuto essere realizzate ,sono state fatte ! Aggiungo che vi sono sta -te alcune denunzie degli stessi detenuti mi-litari e del personale addetto : nel carceredi Gaeta è carente l'assistenza medica permancanza di idonei medicinali ; stati pato-logici [ed affezioni alle vie respiratorie s iregistrano frequentemente ; diffusi sono idolori articolari a causa dell 'umidità; il30 per cento dei detenuti soffre di disturb ida alimentazione ; manca del tutto - vorreisapere dall'onorevole sottosegretario qual isono state le opere di miglioramento ap-portate - il riscaldamento, in qualsiasi for-ma (i detenuti nella stagione fredda de-vono coricarsi anche con Fil cappotto) ; lecamerate sono superaffollate : venti per-sane in un'area di metri 20 per 6 .

Traggo queste notizie da un document odiffuso dagli stessi detenuti e dagli assi -stenti e caporali vigilatori . Vi si legge che,contro il regolamento, i detenuti per con-

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danna definitiva sono insieme a quelli an-cora in attesa di giudizio; che nella cuci-na circolano liberamente formiche e topi ;che il cibo in bianco non esiste (le per-sone che ne hanno bisogno non posson oottenerlo) ; la cisterna d'acqua nel cortileè ricoperta da uno strato di melma in-trisa di avanzi di verdura, che è il ricet-tacolo di animali disparati . In essa, il 7settembre 1979, è stata pescata una biscia ;l'ultima visita medico-sanitaria al carcer erisale al 12 marzo 1975, secondo il suddet-to documento ; risulta che il medico pro-vinciale non svolge le visite dovute e ch eil tenente medico Ferdinando Pazzariell oin passato ha richiesto la disinfestazion edella cisterna. Nel documento che la ri-chiedeva, si specificava che la disinfestazio-ne risultava necessaria perché la cisternapresentava incrostazioni alle pareti conmolteplici ragnatele ed un abbondante stra-to di erba; si aggiunge che i detenuti so-no frequentemente affetti da coliche e do-lori addominali . Questa è la situazione delcarcere, che evidentemente non è possibil etollerare: il gruppo radicale non la tollere-rà ulteriormente .

Dichiaro la mia totale insoddisfazion eper la risposta governativa, per la qual esarebbe possibile costringere detenuti mi-litari (spesso, per banalissimi reati, anch edi opinione, in forza di un codice penalemilitare fascista che commina sanzioni in-credibili per comportamenti che in nessu npaese civile sono considerati reati), in con-dizioni che il sottosegretario per la difesain altre ,interrogazioni ritiene debbano es-sere ulteriormente aggravate anche da al-tri fatti oppressivi . Il sottosegretario perla difesa in altro momento ci è venuto adire perfino che verranno installati vetr idivisori totali e citofoni per i colloqui traí detenuti e i familiari . Siamo in una si-tuazione evidentemente insostenibile, di pa-tente e eperta illegalità, e credo doveros oda parte di tutti i deputati, ma in parti -colare dai, deputali radicali, dover far equalcosa p.2r sanare la situazione stessa .Cosa, signor Presidente, che faremo conmetodi che probabilmente non farannopiacere a molti in quest'aula ; ma, di fron-te a violenze reali che si esercitano con-

tro le leggi, contro le persone, contro l aCostituzione, credo sia dovere-diritto d i.;gni cittadino interrompere il loro cors ocon mezzi non violenti .

Quindi, credo che l'attenzione dovrebb eessere rivolta contro chi fa violenza e noncontro c :-_i tenta di impedire, come nellospecifico caso, la violenza contro i detenu-ti militari .

PRESIDENTE . Segue l 'interrogazionedegli onorevoli De Cataldo, Aglietta Ma-ria Adelaide, Ajello, Boato, Bonino Em-ma, Cicciomessere, Crivellini, Faccio Ade-le, Galli Maria Luisa, Macciocchi Maria An-tonietta, Melega, Mellini, Pannella, Pinto ,Roccella, Sciascia, Teodori e Tessari Ales-sandro, al Presidente del Consiglio de iministri e ai ministri della difesa edel tesoro, « per sapere se il Governointende provvedere, così come prospetta-to nella precedente legislatura, a riva-lutare e rendere pensionabili le indenni-tà di ausiliaria e speciali agli ufficiali esottufficiali a riposo dei corpi di polizia edelle forze armate al compimento del 65°anno di età; a rendere pensionabile unaquota dell'indennità operativa al personaledelle Forze armate, al fine di ridurre losquilibrio determinatosi fra il trattamen-to economico delle forze armate e quelloaccordato ai corpi di polizia negli anni1977-1978 ; chiedono, inoltre, se intende sta-bilire il recupero dei due scatti biennalidi stipendio pensionabile anche ai mare-scialli maggiori aiutanti dei corpi di po-lizia e delle forze armate esclusi dal be-neficio perché collocati a riposo anterior-mente al gennaio 1976 » (3-00384) .

L 'onorevole Sottosegretario di Statoper la difesa ha facoltà di rispondere .

DEL RIO, Sottosegretario di Stato pe rla difesa . Signor Presidente, onorevoli col-leghi, l'esigenza di rivalutare e render epensionabili le indennità di ausiliaria edi riserva è stata da tempo avvertita da lMinistero della difesa, che aveva predispo-sto, allo scopo, uno schema di disegn odi legge. Parimenti era già allo studi ola possibilità della rivalutazione e della

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pensionabilità di un'aliquota dell'indennit àoperativa .

Allo scopo di predisporre, con visioneunitaria, i due provvedimenti - attese leattinenze delle iniziative - il Minister odella difesa ha allo studio due schemi didisegni di legge che dovranno, comunque ,essere necessariamente coordinati con ilnostro provvedimento concernente il nuo-vo assetto retributivo e funzionale del per -sonale civile e militare dello Stato, nonchéi provvedimenti allo studio - qualcun ogià inviato al concerto dei ministri inte-ressati - concernenti l'avanzamento degl iufficiali e sottufficiali, che prevedono an-che l'aumento degli attuali limiti d'età,per cui potrebbe rendersi opportuno ri-disciplinare le indennità in argomento ,per quanto attiene la durata .

Occorre infine tenere presente che l'ar-ticolo 28 della legge 5 maggio 1976, n. 187 ,ancorando al 1° gennaio 1976 la decorren-za dei benefici economici derivanti dall ariduzione, per i marescialli maggiori co nqualifica di aiutante o scelto, da 18 a 14anni della detrazione dell'anzianità ai finidegli aumenti biennali di stipendio, ha de -terminato una inevitabile differenza d itrattamento rispetto ai pari grado cessat idal servizio anteriormente a tale data ,come qualsiasi provvedimento inteso aintrodurre innovazioni ai profili di car-riera o ai criteri concernenti la progres-sione economica del personale statale, cheè necessariamente diretto al personale i nservizio .

D'altra parte, proprio al fine di evita-re richieste di provvedimenti di contenu-to riparatorio in favore delle categorie d ipersonale posto in quiescenza prima dellaemanazione di norme recanti benefici a idipendenti in servizio, è stata approvatala legge 29 aprile 1976, n. 177, che, sullabase di indici determinati annualmente ,collega le pensioni di tutto il settore pub-blico alla dinamica delle retribuzioni .

PRESIDENTE. L'onorevole De Cataldoha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto .

DE CATALDO. All'inizio del suo dir emi sono illuso . signor sottose gretario. di

potermi dichiarare soddisfatto della su arisposta; ma poi, continuando a sentirla ,mi sono reso conto ancora una volta d iquanto gli antichi adagi abbiano una so-stanza di valore nell'esplicazione dei rap-porti umani . Mi sembra che dalla sua ri-sposta si possa evincere chiaramente laattualità del proverbio per il quale quan-do i dottori studiano, il malato corre i lrischio di morire più in fretta ; e parti-colarmente il proverbio si attaglia alla vi-cenda di cui ci stiamo occupando, che ap-punto si riferisce alle pensioni di dipen-denti dello Stato ormai avanti negli anni .

Nel dichiararmi insoddisfatto della ri-sposta del Governo, vorrei sollecitarlo afare qualcosa, ma presto e possibilment ebene, perché i due termini non sono as-solutamente inconciliabili, a favore di que-sta gente, la quale davvero ha servito i lproprio paese e le istituzioni per tutta lavita, per poi vedersi collocata a riposo ecostretta, il più delle volte, a ricorrer eall'aiuto pietoso di parenti o di altri pe rsopravvivere .

Per quanto si riferisce alla secondaparte della sua risposta, mi sembra indi-spensabile e, direi, doveroso, evitare spe-requazioni dovute soltanto all 'entrata invigore della legge prima o dopo un acerta data .

PRESIDENTE . Segue l 'interrogazion edell'onorevole Cristofori, al ministro del -la marina mercantile, « per sapere se nonritiene che le continue nuove circolari daesso emesse, per la sicurezza in mare ,rendano sempre più difficile ai ceti men oabbienti l 'accesso alla nautica e s iprestino a speculazioni di mercato.

Tempo fa una circolare, nel quadro diuna politica che, di volta in volta, dichia-ra obbligatori degli accessori, imponevala presenza nella barca « dell'atollo » sal -vagente, un po' più grande e quadrato, in-vece che tondo, di quelli in normale usonelle imbarcazioni . Tale accessorio, cheprima della circolare costava lire 30 .000 ,con la nuova imposizione e con validit àriconosciuta solo con omologazione RINA(Registro italiano navale) è salito subito

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al prezzo di lire 200.000 ed ora costa lire300.000

Quest'anno, una ennesima circolare af-ferma che l'atollo non è più sufficiente eimpone per le barche che si inoltrano a doltre tre miglia dalla costa, uno « zatteri-no autogonfiabile », dotato di timbro de lRINA che costa un milione di lire .

Lo stesso zatterino non omologato co-sta molto meno . Tale accessorio deve es-sere controllato ogni due anni dal RIN Aal costo di lire 200.000. Nessuno può di-sconoscere l 'opportunità di nonne rigoroseper la salvaguardia della vita umana, m asembra all'interrogante che le continuenuove disposizioni, più che meglio garan-tire le persone, si prestino a speculazion icommerciali, aggravando il già alto costodella nautica. Si chiede di conoscere stati-sticamente quante perdite di vite umanesi sono avute per incidenti in imbarcazio-ni abilitate a navigare oltre le tre miglia ,dal 1970 al 1974 raffrontate con il perio-do 1974-1978, al fine di conoscere l'utilitàeffettiva delle più recenti disposizioni »(3-00204) .

Poiché non è presente, si intende chevi abbia rinunziato .

Segue l'interrogazione dell'onorevol eGrippo, ai ministri della marina mercan-tile e della difesa, « per conoscere in ch etermini e con quali finalità la capitaneri adi porto di Castellammare di Stabia h aconcesso l'area demaniale della Cala diPuolo in Massalubrense ad una societàprivata, per un totale di metri quadrat i3 .695, per la realizzazione di un approd oturistico senza aver prima chiesto il pa-rere di cui all'articolo 36 del codice del -la navigazione ;

se risulta che tale società intendeprivatizzare un vasto tratto di pregevol ecosta della penisola sorrentina a scop inon dimostrabili come finalizzati a favo -re della comunità locale ;

quali provvedimenti si intende as-sumere affinché il patrimonio demanialedi che trattasi venga garantito ad usi eper fini socialmente utili e se non si ri-tiene opportuno avviare un piano di uti-lizzazione delle aree costiere demaniali,

ingente patrimonio pubblico troppo spes-so saccheggiato sfruttando il controll ocaso per caso che finora è stato operat odalle capitanerie » (3-00340) .

Poiché non è presente, s'intende ch evi abbia rinunziato .

È così esaurito lo svolgimento dellainterpellanza e delle interrogazioni all'or -dine del giorno .

Per fatto personale.

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Chiedodi parlare per fatto personale .

PRESIDENTE. Onorevole Maria Ade-laide Aglietta, quanto alla sua richiest adi parlare per fatto personale, vorrei ri-cordarle che l'articolo 42 del regolamentoregola il caso in modo molto preciso . Do-po aver specificato che chi chiede la pa-rola deve indicare in che consiste il fat-to personale, stabilisce che il Presidentedecide in merito ; se il deputato insistedecide l'Assemblea o la Commissione sen-za discussione per alzata di mano .

Vorrei sottolineare, onorevole Aglietta,che nella tradizione della Camera non esi-ste fatto personale fra Presidente e de-putato, e potrei citarle in proposito no ncontestati precedenti .

Tuttavia, poiché potrebbe sembrare ch eio voglia impedirle di chiarire il suo pen-siero, le consento di prendere la parola .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . La rin-grazio, Presidente . Avevo chiesto di inter-venire perché nell 'articolo 42 è detto : « Èfatto personale . . . il sentirsi attribuire opi-nioni contrarie a quelle espresse » . In aper-tura di seduta volevo perciò fornire deichiarimenti, perché ritengo che i miei com-portamenti e le parole da me dette fosse-ro chiari ,e ritenevo chiari i motivi per iquali ero intervenuta ieri in quest'aula; ri-tenevo almeno di essermi espressa chiara-mente e che tali motivi andassero ribadi-ti, dato che una interpretazione a mio ve-dere forzata veniva data a parole da mepronunciate .

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Presidente della Camera, io non ho in-teso accusarla di aver avallato il compor-tamento tenuto dal presidente e dal diret-tore generale della RAI . Io ho elencato deifatti, i quali mi facevano dubitare che ilPresidente della Camera fosse al correntedelle intenzioni dei dirigenti della RAI eho inteso chiedere al Presidente della Ca-mera quali fossero le sue intenzioni .

E vorrei ricordare i fatti, proprio permotivare la fondatezza del dubbio che ave-vo. Noi riteniamo che sia sempre compit odel parlamentare interrompere comporta -menti e situazioni che violano i diritti co-stituzionali dei cittadini . Il nostro inter-vento, criticabile o meno, condividibile omeno, all'interno della RAI - comporta-mento che è stato, poi, di dialogo, findove questo si è potuto attuare, di tenta-tivo di comprendere le responsabilità chestanno alle spalle di una informazione di -storta, come quella che viene data - erastato messo in atto proprio per interrom-pere un comportamento doloso della RAI -TV, ai danni non solo e non tanto delpartito radicale, quanto del diritto di tut-ti i cittadini di conoscere per deliberare ,del diritto all'informazione completa ecorretta . Queste le ragioni per le quali cisiamo ritrovati all'interno della RAI .

Vorrei inanzitutto dire che mi sono fat-ta carico, ancor prima del vicepresidenteOrsello, di inviare un telegramma al Pre-sidente della Camera - il senatore Spadac-cia lo ha fatto al Presidente del Senato -per chiarire che non eravamo presenti a ilavori dell'Assemblea perché ci trovavamoall'interno della RAI, ritenendo evidente -mente, questo, un compito ed una funzion enostri . Il vicepresidente della RAI - quest isono i fatti - ci ha informati, mercoledìmattina, di aver inviato una lettera al Pre-sidente della Camera, in cui informava l aonorevole Iotti della nostra presenza all'in-terno della RAI ; informava inoltre il Presi -dente del Senato - queste sono le cose checi ha detto il vicepresidente Orsello, e pre-gherei il Presidente di non dubitare d iquanto io dico - « per coprirmi », ha det-to « le spalle nel caso dovessi procedere i naltro modo », rispetto, evidentemente, alla

nostra presenza. Ripeto, questo ci è sta-to detto.

Ho ricevuto, nella serata di mercole-dì, una telefonata (le devo dare atto diciò) del Presidente della Camera, in segui-to al comunicato - come lei stessa ha det-to questa mattina, Presidente - del grup-po radicale, che per altro non si riferivaalla permanenza nostra, quella dei cinqu eparlamentari che da lunedì si trovavanoin quella condizione, nella sede della RAI ,ma faceva riferimento ad una situazion edi quel pomeriggio - situazione durataun'ora o due -, in cui i colleghi Cicciomes-sere e Boato erano in posizione non dicodi sequestro, ma certamente di privazione ,minima, della libertà di muoversi, di par -lare, di comunicare . Do atto al Presidentedi avermi telefonato. Credo di aver tran-quillizzato il Presidente della Camera sulfatto che non erano in atto sequestri dipersona, che vi erano però stati momentidi tensione e tentativi della presidenza edella direzione generale della RAI di impe-dirci di comunicare con l'esterno . La ono-revole Iotti mi ha detto di essere in con-tatto con il Presidente del Senato e diseguire quanto accadeva. Quindi sapevo ,Presidente, dal vicepresidente Orsello ch ele era stato comunicato quanto ho segna-lato .

La mattina successiva, la mattina di ie-ri, alle 12,30, pubblicamente la radio dice -va che la direzione generale della RAI ave -va deciso di rivolgersi alla magistraturaper interrompere la permanenza dei depu-tati radicali all'interno della sede. Questaera notizia, dunque, pubblica .

Vi è stato un terzo fatto . Il vicepresi-dente del gruppo radicale ha informatotempestivamente la Presidenza (il Segretariogenerale, credo) che stava per intervenir ela forza pubblica, sollecitando un'azionedella Presidenza della Camera . Non solo ,ma se il vicepresidente della RAI. . . Ecco,credo che questi siano i fatti, questi ifatti a mia conscenza. Sono uscita dallasede della RAI e l'unica mia preoccupazio-ne è stata di venire ad investire dell 'ac-caduto il Parlamento, di venire a chiede -re ragione di queste cose, conoscenza del -le stesse. Non sono stati effettuati comu-

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nicati all'esterno dai cinque parlamentari,quali quelli citati questa mattina; ripeto,non sono stati effettuati nel pomeriggi odi ieri comunicati dal gruppo radicale.Forse sono stati emanati da altre sedi, macertamente non da noi .

Ritengo fosse legittimo che io chiedes-si questi chiarimenti . Se, infatti, il vice-presidente della RAI, Orsello, ha credutodi dover informare il Presidente della Ca-mera della permanenza, negli uffici dell aRAI, di cinque deputati della Repubblica ,a maggior ragione, nel momento in cui de-cideva di far intervenire la forza pubbli-ca, non potevo che essere legittimata aritenere che avrebbe informato il Presiden-te della Camera . Tutto ciò, se quelli cheho segnalato erano stati i rapporti prece-denti . A maggior ragione se questo nonè avvenuto - prendo atto, Presidente, ch elei ha detto di non essere a conoscenzadi questo fatto -, se il Presidente dellaCamera non è stato messo a conoscenzadell'intenzione della direzione generale del -la RAI, credo sia giusto chiedere, pe rgarantire e salvaguardare la libertà di que-sto Parlamento (perché cinque parlamen-tari sono stati sbattuti via ieri, come de-linquenti, in un momento in cui riteneva -no di svolgere una funzione parlamentare ,quando fino a tre ore prima la direzionegenerale della RAI dichiarava che quest iparlamentari erano suoi ospiti, non ponen-do noi in atto alcun comportamento vol-to ad intralciare - questo vorrei sottoli-nearlo - il lavoro all'interno dell'azienda) ,credo sia giusto chiedere, dicevo, che cos ail Presidente, di fronte a questo fatto, in -tende fare; e se non sia legittimo chie-dere, da parte del Presidente della Came-ra, alla direzione generale della RAI edal presidente della RAI, delle scuse for-mali rispetto a questi comportamenti, ch enon tanto e non solo sono stati messi i natto contro cinque parlamentari ma, cre-do, contro l 'intero Parlamento .

Questo era il chiarimento che volev ofornire . Quando ho preso la parola i nquest'aula, nella seduta di ieri, ho dett otestualmente (c'è lo stenografico, signorPresidente) : « io non se se vi sia stato

o meno l'avallo del Presidente della Ca-mera a che questo succedesse » ; ed hopoi ripetuto : « Io non dico che il Presi-dente della Camera sia stato connivent esu questo, dico soltanto che voglio saper -lo » . Queste sono state le parole che h odetto, proprio per sottolineare che, se no nvi fosse stata l'informazione al Presiden-te della Camera, sarebbe stato legittimo ,da parte nostra, attenderci un qualche pas-so presso la direzione generale della RAI ,in merito ai fatti accaduti ieri . La ringra-zio . (Applausi dei deputati del gruppo ra-dicale) .

PRESIDENTE. Onorevole Aglietta, deb-bo prendere atto della prima parte dell asua dichiarazione, in cui ella ha affermat odi non avere più dubbi in merito al fatt oche io non abbia avallato quanto è acca-duto ieri alla RAI nei confronti di depu-tati e di un senatore di parte radical eche avevano occupato - secondo l'espres-sione adoperata nell'interpellanza - la se -de di quell'ente. Ne prendo atto con sod-disfazione. Vorrei tuttavia che lei si ren-desse conto, onorevole Aglietta, di du ecose. Innanzitutto del tono con cui son ostate pronunziate certe affermazioni d aparte sua, nella discussione di ieri : equesto tono era abbastanza pesante, seme lo consente .

ROCCELLA. C 'era tensione !

PRESIDENTE . C'era tensione, me nerendo conto, ma la parola « connivente »ha un significato molto grave .

DE CATALDO. Era reduce da quattrogiorni di reclusione ! (Proteste all'estremasinistra) .

PRESIDENTE . Mi scusi, ma vorre iterminare . Ho ascoltato l'onorevole Agliet-ta senza interromperla . (Commenti allaestrema sinistra) .

DE CATALDO . Ma perché vi intromet-tete sempre, voi ! State zitti per un mo-mento ! (Proteste all 'estrema sinistra) .

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PRESIDENTE. Onorevole De Cataldo ,per cortesia ! Vorrei pregarvi di lasciarmiterminare .

DE CATALDO. Mi scusi, Presidente : eraun'interruzione « parlamentare » !

PRESIDENTE . I termini che sono stat iusati erano indubbiamente gravi . Aggiun-go che, prima di usare questi termini, lei ,onorevole Aglietta, aveva anche detto ( ecito dallo stenografico) : « . . .riteniamo nonsia più tollerabile l'omissione, la compli-cità, il silenzio di quest'aula, degli altr icolleghi deputati e anche, mi consenta, delPresidente della Camera ». Sottolineo il ter-mine « complicità » .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE . Si rife-riva ai problemi dell ' informazione !

PRESIDENTE. Mi sono fatta portarelo stenografico originale, per vedere se nonvi fossero state sue correzioni o modifiche :riconosco infatti che, parlando, si può ta-lora dire di più di quanto non si voglia .Mi sono fatta portate apposta lo stenogra-fico originale per vedere se eventuali cor-rezioni fossero state apportate . Devo direche anche in quel testo ho trovato le me-desime parole (interruzione del deputat oMaria Adelaide Aglietta) .

CICCIOMESSERE . Era sotto provoca-zione !

PRESIDENTE. Vorrei sottolineare an-che un altro punto. Ieri, sia pure in unafase polemica nei confronti del Presiden-te, giustamente avete detto, rivolgendov ial gruppo comunista, che il Presidente del -l 'Assemblea non è solo il presidente delgruppo comunista, per il fatto che ad es-so appartiene, ma che è il Presidente d itutta l'Assemblea . Io condivido questa vo-stra affermazione (applausi dei deputat idel gruppo radicale) . Questo però deve an-che portare a riflettere nel senso che pri-ma di fare certe affermazioni anche se in

forma dubitativa, bisogna attentamentemeditarle .

Desideravo precisare questo punto .Quanto agli atti che debbono eventualmen-te compiersi da parte nostra in seguitoai fatti avvenuti ieri nella sede della RAI -TV, vorrei che i colleghi radicali, rileg-gessero l'ultima parte della mia precedent edichiarazione, perché mi pare che in essasiano indicate con chiarezza, le procedur eattraverso le quali possiamo collegialmen-te appurare quanto realmente è avvenuto .Credo che nessuno abbia motivo di lamen-tarsi per la strada che cerchiamo di se-guire . Possiamo quindi ritenere chiuso l oincidente . (Interruzione del deputato Ma-ria Adelaide Aglietta) . Onorevole Aglietta,la prego di non insistere .

AGLIETTA MARIA ADELAIDE. Nel miointervento non parlavo dei fatti accadut iieri ma, più in generale, del problema del -la disinformazione . Si è arrivati ad unpunto di gravità e scorrettezza dell'infor-mazione che tacere su questo fatto non èpiù possibile .

PRESIDENTE. Onorevole Aglietta, conquesta affermazione, spero se ne rendaconto, aggrava quanto prima ha deto . Leimi accusa addirittura di complicità sull apresunta disinformazione operata dallaRAI-TV. Onestamente non penso che mi s ipossa addebitare questa complicità . Riten-go, comunque, che la questione possa con-siderarsi chiusa .

Vorrei ancora fare una considerazionecirca la questione sollevata dall 'onorevoleBernardi, dall'onorevole Labriola e, qual-che giorno fa se non erro, anche dall'ono-revole Pazzaglia . Essa concerneva la possi-bilità che un deputato fosse perseguibileper opinioni espresse nell'aula . Io credoche la Presidenza non abbia alcun dubbioin proposito, e debba riaffermare che undeputato non può essere perseguito pe rquanto viene affermato in aula sia a vocesia per iscritto, nell'esercizio cioè del su omandato . Aggiungo che questo principi ogiuridico vige anche per un ex deputat orelativamente ad opinioni espresse durante

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il mandato parlamentare . Su questa que-stione, anche considerando che vi è un adiscussione sui limiti di applicabilità dellanorma costituzionale che si protrae d amolti anni, si dovrà nelle opportune sed i- voi sapete quali sono - procedere a dun chiarimento .

Per la convocazione della Giunta per l'esa-me delle domande di autorizzazione aprocedere in giudizio .

DE CATALDO. Chedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

DE CATALDO. Vorrei pregarla di esa-minare la opportunità - l 'ho già dettoieri - di riunire l'Ufficio di Presidenza ela Giunta per le autorizzazioni a procederesul problema dell 'applicabilità del prim ocomma dell 'articolo 68 della Costituzione ,in relazione alla insindacabilità di com-portamenti del parlamentare, i quali son oripercussioni esterne di quanto il parla-mentare compie in aula . È chiaro che s itratta di un discorso aperto, sul quale sipotrebbero versare, come suoi dirsi, fium idi inchiostro . Il problema è questo: ildiritto-dovere, io dico il dovere, del par-lamentare di esporre all'esterno ciò cheegli compie all'interno dell 'aula di Monte-citorio. Questo è il problema che sotto-pongo alla sua attenzione .

PRESIDENTE. Onorevole De Cataldo ,penso che prima di sottoporre la questio-ne all 'Ufficio di Presidenza vi debba es-sere una fase istruttoria nella sede piùpropria, cioè nella Giunta per le autoriz-zazioni a procedere . Mi pare sia impor-tante sottolineare ciò perché credo chel 'Ufficio di Presidenza e il Presidente ,debbano fare molta attenzione nell'espri-mere giudizi sul merito, prima che quest ivengano istruiti dai competenti organ idella Camera.

Per lo svolgimento di interrogazion ie per la discussione di mozioni .

LABRIOLA . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

LABRIOLA . Prendo atto con soddisfa-zione della dichiarazione testé resa dalPresidente della Camera in ordine allacomplessa problematica dell'insindacabili-tà del parlamentare per gli atti compiut ie le opinioni espresse nell'esercizio de lmandato, e in particolare sono grato del -l 'assicurazione che la Giunta per le au-torizzazioni a procedere discuterà con ur-genza su tale problema.

Vorrei poi sollecitare l'intervento dell aPresidenza della Camera sul Governo percollecitare lo svolgimento di una interro-gazione che abbiamo presentato quest amattina. Mi rendo conto che la sollecita-zione che mi accingo a fare è atipica ,però si tratta di una questione di estrem agravità. Come la Camera sa, con la re-cente legge n. 675, sulla riconversione in-dustriale, tutte le precedenti leggi di in-centivazione industriale sono state supe-rate. Ma ora accade che si verifica un« balletto » indegno - in senso politico ,naturalmente - tra organi ministeriali, or-gani di controllo ed altri organi dell oStato, per dispute di competenza circ acontributi già concessi alle aziende incrisi . Poiché non è chiaro quale sia lacompetenza nella definizione di pratich egià istruite, si corre il serio rischio digiungere alla chiusura delle fabbriche .

Siamo vivamente preoccupati, insiemecon altre parti politiche, per tale situazio-ne, di fronte alla totale inerzia del Go-verno, che contempla la disputa dellecompetenze tra organi amministrativi, qua -si si trattasse di una esercitazione pe rstudenti di giurisprudenza, e non invecedi una gravissima questione politica .

Preghiamo pertanto la Presidenza direndersi interprete presso il Governo del -l'assoluta urgenza di una risposta chiara ,concreta e rassicurante, perché sono in

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gioco migliaia di posti di lavoro (c'è i lcaso della Forest di Pisa, ma anche d imoltissime altre imprese), per una que-stione che il Governo avrebbe dovuto scio-gliere da molti mesi a questa parte .

PRESIDENTE . Onorevole Labriola, l eassicuro che la Presidenza interesserà i lGoverno affinché la sua sollecitazione pos-sa essere accolta al più presto .

PINTO . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE . Ne ha facoltà .

PINTO . Signor Presidente, ho chiest ola parola per sollecitare lo svolgimento diun'interrogazione che riguarda la vicend adell'ospedale di Sapri, sulla quale non so -lo non vi è stata una risposta, ma st aassumendo degli aspetti assurdi . Non siindaga su questo fatto, non si denuncianoe non si arrestano coloro che per trent aanni non hanno costruito quell'ospedale ,ma anzi hanno attentato alla costruzionedi quell'ospedale attingendo dai fondi de-stinati alla sua costruzione, ma si denun-cia, come è successo, e si arresta un edil edella CGIL - anche se poi, come ho lett osui giornali è stato rimesso in libertà prov-visoria - e si denunciano anche oltre 300persone per una manifestazione svoltas iper sollecitare l 'apertura dell 'ospedale .

Vorrei inoltre sottoporle, signor Presi -dente, brevissimamente un'altra questione .Sono sicuro che lei non solo avrà ascol-tato il dibattito di ieri, ma avrà ancheletto completamente il resoconto stenogra-fico. Ho letto sui giornali il mio nom ein polemiche cui, secondo me, non ho par-tecipato: dai resoconti stenografici risult achiaramente che non ho offeso nessuno .Avevo chiesto che oggi i giornali e la te-levisione parlassero anche di un argomen-to, che avevo sollevato ieri, riguardant eAlbino Cimini, quel ragazzo italiano cio èche è stato condannato a trent'anni d icarcere in Turchia per aver detenuto 15 0grammi di hashish per uso personale . Iomi rivolgo a lei, onorevole Presidente del -la Camera, così come mi sono rivolto alPresidente Pertini, perché ieri non c 'è sta -

ta una risposta del Governo su questa vi-cenda. Poiché per me essa riveste un agrande importanza, signor Presidente, i omi affido a lei affinché fuori se ne parli ,si dica che in Parlamento si è dibattutodi questo caso (e invito anche i giornali-sti a farlo), ma mi aspetto anche da par-te del Presidente della Camera dei depu-tati una presa di posizione su questa vi-cenda, che è drammatica, assurda, incon-cepibile .

Andrò avanti su questa battaglia, per -ché la sento, al di là dei grossi temi, ela voglio portare avanti . Signor Presiden-te, prima che io faccia azioni individuali ,mi aspetto una sua presa di posizione ,come Presidente della Camera dei deputa -ti, su questa drammatica vicenda.

PRESIDENTE . Onorevole Pinto, circala questione dell'ospedale di Sapri, la Pre-sidenza interesserà il Governo per una sol -lecita risposta .

Per quanto attiene invece alla richiest ada lei formulata circa il caso di AlbinoCimini, onorevole Pinto, credo sia oppor-tuna una sollecitazione, che farò personal -mente, presso la Commissione parlamen-tare di vigilanza sulla RAI-TV, perché ven-ga data notizia di questa vicenda .

Per quanto riguarda, poi, una presa d iposizione del Presidente della Camera su lcaso in questione, le chiedo di lasciarmiriflettere per valutare la questione .

CICCIOMESSERE . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

CICCIOMESSERE . Vorrei preannuncia-re che lunedì il gruppo parlamentare ra-dicale chiederà la fissazione della data didiscussione di una mozione relativa all ainstallazione in Italia dei missili a testat anucleare, in modo che essa sia abbinat aalla interpellanze che - come è stato gi àdeciso - saranno svolte nella seduta dimercoledì 31 ottobre .

Il gruppo parlamentare radicale ritieneche nessun gruppo possa non prendereufficialmente, con un voto, posizione s uquesta vicenda, che purtroppo da circ aun mese e mezzo viene dibattuta sui gior-

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nali ma non in quest 'aula. Quindi, chie-deremo che il dibattito per la discussion edella mozione presentata dal gruppo radi-cale termini con un voto, in modo chechiaramente ogni gruppo politico qui pre-sente possa dire esplicitamente « sì » o« no » rispetto a decisioni che coinvolgonola stessa vita di tutti i cittadini .

PRESIDENTE . Ne prendo atto, onore-vole Cicciomessere. Faccio per altro pre-sente che una richiesta analoga a quellada lei testé formulata è già stata avan-zata dal gruppo del MSI-destra nazional eper una mozione presentata dal grupp ostesso. Di questo - e della eventualità d iun voto - sono già stati informati tutt ii gruppi parlamentari .

Annunzio di interrogazioni ,di una interpellanza e di una mozione .

PRESIDENTE . Sono state presentat ealla Presidenza interrogazioni, una inter-pellanza e una mozione .

Sono pubblicate in allegato ai reso-conti della seduta odierna .

Annunzio di risoluzioni .

PRESIDENTE . Sono state presentat erisoluzioni . Sono pubblicate in allegato a iresoconti della seduta odierna .

Ordine del giornodella prossima seduta.

PRESIDENTE . Comunico l 'ordine delgiorno della prossima seduta .

Lunedì 29 ottobre, alle 17 .

1. — Discussione del disegno di legge :

Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 14 settembre 1979 ,n. 438, concernente disposizioni per il con-tenimento dei consumi energetici (573) ;

— Relatore : Aliverti .

2. — Votazione a scrutinio segreto deldisegno di legge :

Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 6 settembre 1979 ,n. 434, concernente la proroga degli inca-richi annuali del personale docente e no ndocente e delle nomine degli esperti negl iistituti tecnici professionali . Disposizioniparticolari per gli insegnanti di educazio-ne tecnica nella scuola media (569) .

La seduta termina alle 12,50 .

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIO DEI RESOCONT I

Avv . DARIO CASSANELLO

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott. MANLIO ROSSI

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RISOLUZIONI IN COMMISSION EINTERROGAZIONI, INTERPELLANZ A

E MOZIONE ANNUNZIATE

RISOLUZIONI IN COMMISSION E

« La IX Commissione ,

considerato che la superstrada Fi-renze-Pisa-Livorno è classificata in Tosca-na al primo posto per gli interventi pub-blici di maggiore necessità, quale collega -mento veloce del centro regionale con l'ae-rostazione "G. Galilei " di Pisa e conl'area portuale di Livorno, con l'area por-tuale n. 1 della darsena di Pisa ;

che, trattandosi di arteria di interes-se nazionale, il progetto e la sua esecu-zione sono deferite all'ANAS ;

che sono in corso di progettazionevari tronchi per alcuni dei quali la pro-gettazione e l'esecuzione sono già in corsoed altri ancora in fase di progettazione ;

che, fra i vari tratti, il tronco stra-dale Gello-Pisa Aeroporto è completo d iprogettazione esecutiva, ma non risulta fi-nanziato e rinviato all'Ufficio del GenioCivile per lo studio di varianti con ridu-zione di spesa ;

che data l'importanza dell'aeroport o" G. Galilei " agli effetti dei collegamentiaerei nazionali ed internazionali, il troncoGello-Pisa assume interesse immediato ,anche tenuto conto che una possibile va-riante Gello-Livorno, oltre a deviare il flus-so di traffico per l'aeroporto, non trove-rebbe consenzienti i comuni interessati eil suo spostamento a nord comporterebb el'inconveniente di correre nei pressi dell oscolmatore dell'Arno e, quindi, su terrenimolto più inconsistenti per l'esistenza diargille plastiche ;

ritenuto pertanto doversi raccoman-dare la definizione esecutiva del progettogià risolto e il finanziamento del troncoGello-Aeroporto Pisa ;

impegna il Govern oad assumere le decisioni necessarie al fi -nanziamento del tronco Gello-Pisa-Livorno

della superstrada Firenze-Pisa-Livorno e aprocedere all ' immediata esecuzione dei la-vori .

(7-00017)

«GAMBI » .

« La XII Commissione ,

considerato che l 'attuale normativaper le imprese artigiane prevede che tal equalificazione sia attribuita a quelle im-prese che non superino il numero di ope-rai previsti dalla legge e che, superand odetto numero, le imprese stesse verrann otrasferite alla categoria industriale ;

che, attualmente, ai sensi della leg-ge n . 285 del 1977 gli apprendisti artigianinon vengono conteggiati per tre anni neimassimali occupativi stabiliti dalla legge25 luglio 1956, n . 860;

che, pertanto, si rende necessaria l aemanazione di una legge-quadro che regolila materia, sia alla luce dei problemi oc-cupazionali giovanili sia per evitare chele aziende siano costrette a procedere a li-cenziamenti di apprendisti passati in qua-lifica, al fine di restare nel numero di ope-rai fissato per le imprese artigiane, venen-do altrimenti a trovarsi nella occorrenz adi essere incluse fra le imprese industriali ,con conseguenze che potrebbero rilevars igravi per l'impossibilità delle imprese ar-tigiane di sostenere gli oneri dell'industria-lizzazione ;

che le due alternative si presentan oin ogni caso dannose, per l'occupazion egiovanile e l'economia in genere ;

impegna il Govern o

a predisporre con urgenza un nuovo di -segno di legge-quadro da sottoporre all oesame e all 'approvazione del Parlamento ,che ridefinisca la qualificazione di impre-sa artigiana .

Infatti le norme vigenti devono rite-nersi superate stante l'assetto che le at-tuali tecniche di produzione possono con -sentire, senza che per questo debba neces-sariamente venir meno la qualità di azien-da artigianale . Ciò anche nella considera-zione che i titolari dell'artigianato non de-vono essere costretti a decidere il licenzia -mento degli apprendisti artigiani passati in

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qualifica e incidere negativamente sull ' oc-cupazione giovanile .

In subordine, e in attesa dell'emana-zione delle succitate norme, occorre prov-vedere alla proroga del termine di scaden-za per l'applicazione dell 'articolo 17 dellalegge n . 285 del 1977 .

(7-00018)

« BAMBI » .

INTERROGAZION EA RISPOSTA IN COMMISSION E

BARACETTI, ANGELINI E CERQUET-TI. — Al Ministro della difesa. — Per co-noscere :

1) in base a quali norme e a qual icriteri gli ufficiali generali vengono auto-torizzati a fregiarsi del grado funzionale ;con quale tipo di provvedimento tali au-torizzazioni sono concesse ; quanti provve-dimenti autorizzativi del genere - di cuisi chiede copia - sono stati emessi ; per-ché il grado funzionale, per quanto con-cerne le funzioni di direttore generale ocentrale, è previsto solo per i generali del-l'esercito e riguarda solo particolari dire-zioni generali ;

2) come tali riconoscimenti, che inalcuni casi costituiscono presupposto per

un aumento di rango dell 'ufficiale da de-signare ad una determinata carica, si pon-gono per quanto riguarda le funzioni didirettore centrale o generale nell 'ordina-mento vigente che vuole funzioni di note-vole rilevanza - di direttore generale del-le ferrovie dello Stato, di direttore gene-rale dell'ANAS, ecc . - devolute a funzio-nari con qualifica di dirigente generale ;

3) se è vero che, per consentire adaltri ufficiali generali di fregiarsi del gra-do funzionale, sono in fase di avanzat ostudio ristrutturazioni interne dell'ammi-nistrazione della difesa e riguarderebber oi1 segretariato generale della difesa, i ser-vizi di commissariato delle tre forze ar-mate, nonché le direzioni generali degl iarmamenti e, comunque, i princìpi su cu itali ristrutturazioni s'i fondano ;

4) come si pongono tali ristruttura-zioni - che, a quanto risulta, saranno an-cora una volta illegittimamente dispost econ circolare interna - con il dettato co-stituzionale che vuole l'organizzazione de -gli uffici prevista per legge (articolo 97della Costituzione), con la legislazione vi -gente che può essere modificata solo co nfonti di pari valore, con l'inerzia del Go-verno a presentare un disegno di leggeorganico che riguardi le tre forze armate ,atteso che le norme in materia risalgonoal 1941 .

(5-00374)

*

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INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

CRIVELLINI, AGLIETTA MARIA ADE -LAIDE, AJELLO, BOATO, BONINO EM -MA, CICCIOMESSERE, DE CATALDO ,FACCIO ADELE, GALLI MARIA LUISA ,MACCIOCCHI MARIA ANTONIETTA, ME -LEGA, MELLINI, PANNELLA, PINTO ,ROCCELLA, SCIASCIA, TEODORI E TES-SARI ALESSANDRO. — Ai Ministri dellavoro e previdenza sociale e dell'industria ,commercio e artigianato. — Per sapere sesono a conoscenza del caso (riportato da lsettimanale Europeo del 4 ottobre 1979)di Domenico Auteri vittima prima di inci-dente stradale e poi, in maniera continua-ta, di assurdi meccanismi burocratici cheda anni impediscono l'assegnazione di un apensione d'invalidità, peraltro manifesta .

Gli interroganti chiedono inoltre ai Mi-nistri se hanno valutato quali e quant isiano per i cittadini gli effetti iniqui del-la legge sull 'assicurazione obbligatoria e din particolare del meccanismo del risarci-mento del danno .

Gli interroganti chiedono di sapere in -fine quanti casi come quello di Domenic oAuteri dovranno verificarsi prima ch evengano presi gli opportuni provvedimentiatti ad impedire che meccanismi burocra-tici, regolamentari o legislativi continuin oad accanirsi cinicamente su cittadini gi àvittime di incidenti .

(4-01375)

COLUCCI . — Ai Ministri della difes ae delle finanze . — Per conoscere - pre-messo:

che il Consorzio Parco Nord del co-mune di Bresso (Milano), dopo aver ap-provato il piano territoriale ed il proget-to di massima, per procedere alla realiz-zazione del Parco ed in primo luogo all arelativa piantumazione, ha recentement estabilito di acquisire, tramite delibera d iesproprio, i primi 38 ettari all 'interno de lterritorio del « Campo Volo », in accord ocon il Ministero delle finanze e dopo ch eil Ministero della difesa aveva dichiarato

più volte, anche per iscritto, che tali are enon rivestivano alcun interesse di carat-tere militare ;

che in maniera pretestuosa e stru-mentale il Ministero della difesa ha suc-cessivamente chiesto al Ministero delle fi-nanze di opporsi alla delibera del Consor-zio Parco Nord avanzando, tra l'altro, as-surde esigenze di difesa nazionale ;

che detta opposizione, in ogni caso ,è giunta oltre i termini previsti dall alegge -

i veri motivi che li hanno spinti a mo-dificare il precedente atteggiamento e senon ritengano opportuno, in assenza d ifondati elementi giustificativi che possan operpetuare un diniego a tale iniziativa dipubblico interesse, dare disposizioni aicompetenti uffici dipendenti perché, elimi-nati i provvedimenti ostativi in corso, dia -no il completo assenso all'esecuzione del -le progettate opere .

(4-01376)

CALDORO. — Al Ministro della pubbli-ca istruzione . — Per conoscere - premes-so che:

presso il Provveditorato agli studi d iCaserta sono state formate, a norma d ilegge, le graduatorie di docenti idonei al-l'assunzione di incarichi di presidenza ne-gli istituti di istruzione secondaria ;

nell'assegnazione di posti resisi di-sponibili prima dell'inizio del corrente an-no scolastico si è proceduto alla sua pro-gressiva utilizzazione;

per cinque incarichi di Presidenza ,invece, resisi vacanti a seguito di passag-gio agli istituti di istruzione secondariasuperiore di docenti della scuola dell'ob-bligo che hanno beneficiato di quanto di -sposto dalla legge n. 468, si è seguito i lcriterio dell'utilizzazione pro-tempore diinsegnanti della scuola dove la vacanzas'era creata -

quali norme abbiano consentito d iseguire per circostanze analoghe criteri di -versi e se non ritenga altresì di dover in-tervenire per assicurare alla provincia d iCaserta il ripristino di condizioni obiet-tive di omogeneità e uniformità di indi -rizzi .

(4-01377)

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— 3457 —

Camera dei Deputat i

VIII LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 26 OTTOBRE 197 9

INTERROGAZION IA RISPOSTA ORAL E

LABRIOLA, LA GANGA, GANGI, PRIN-CIPE, SACCONI E TOCCO. — Ai Ministr idell'industria, commercio e artigianato edel lavoro e previdenza sociale. — Per sa-pere le ragioni dell 'inesplicabile compor-tamento burocratico del Governo che, d ifronte a difficoltà insorte tra organi mini-steriali e di controllo per l'applicazion edelle leggi di incentivazione industrial iprecedenti alla legge n . 675, in ordine afondi ancora disponibili e che rischian odi alimentare la già capiente sacca de iresidui passivi, resta in contemplazioneinerte dello sviluppo delle dispute ammi-nistrative, mentre i denari restano conge-lati e l'occupazione subisce gravissimi col -pi, come dimostra tra gli altri l'episodi odella Forest di Pisa, sotto tale profilo ne-gativamente esemplare .

(3-00672)

LABRIOLA E SPINI . — Al Ministrodell'industria, del commercio e dell'arti-gianato. — Per sapere quali direttive i lGoverno abbia adottato o intenda adotta-re per indurre l'ENI a riportare la SAMINalle intese già definite in sede locale coni sindacati in rapporto all'attività dellaminiera di Campiglia marittima, tenut oconto dell ' improvviso ed inesplicabile mu-tamento degli orientamenti della stessaSAMIN, che, dopo assicurazioni ed inte-se a garanzia dell 'occupazione, nel brev evolgere di qualche giorno, comporterebb einvece chiusura dell 'attività e licenziamen-to di 54 operai .

(3-00673 )

SPAVENTA E MINERVINI. — Ai Mi-nistri delle partecipazioni statali e del

commercio con l'estero . — Per cono-scere :

se risponda a verità la notizia chel'ENI e/o società da esso controllate ab-biano disposto il pagamento di somme afavore di una o più società con sede al -l'estero, in connessione con l 'acquisto diquantitativi di greggio estratto in Arabi aSaudita ;

ove il pagamento sia avvenuto, qualesia l'ammontare delle somme, quali sianole società beneficiarie, a quale titolo ilpagamento sia avvenuto e quali eventual iprestazioni a favore dell'ENI e/o societ àda esso controllate abbiano compiuto lesocietà beneficiarie ;

in quale modo sia avvenuto il pa-gamento delle somme, e in particolare :se il pagamento sia avvenuto per il tra -mite di una o più banche italiane agent io per altro tramite ; quale sia o quali sia -no la banca agente o le banche agenti oquale sia l'altro tramite ;

se il pagamento di somme a societ àresidenti all'estero sia avvenuto in confor-mità con le leggi e i regolamenti valuta-ri, e in particolare: se, qualora si si atrattato di pagamento di somme per com-pensi di intermediazione, sia stata seguit ala procedura indicata dalle circolari inmateria (A370 e A378 del 1978) ; se, qua-lora il pagamento sia avvenuto a titolodi intermediazione e per il tramite dibanca o banche agenti, la banca o le ban-che abbiano ritenuto di dover chiedereautorizzazione specifica al Ministero per i lcommercio con l'estero ; se, ove tale auto-rizzazione sia stata richiesta, il Ministeroper il commercio con l 'estero la abbiaconcessa ritenendo la percentuale di in-termediazione conforme agli usi commer-ciali; se, ove il Ministero abbia concessol 'autorizzazione, in base a quale criteri oabbia valutato detta conformità .

(3-00674)

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INTERPELLANZ A

« I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri e dil Ministro del lavoro e della previdenz asociale, per sapere – premesso che la cir-colare esplicativa della legge 7 febbraio1979, n. 29, concernente la ricongiunzionedei diversi periodi assicurativi, emanatain questi giorni dal Ministero del lavoro ,ha escluso dalla possibilità di richiederela ricongiunzione i lavoratori che più go-dono di un trattamento pensionistico; chela predetta legge n . 29 del 1979 non esclu-

de espressamente i lavoratori che hannogià ottenuto la liquidazione di una pensio-ne – quali motivi abbiano indotto ad in-terpretare in maniera palesemente restrit-tiva e discriminatoria la legge n . 29 del1979 .

« In particolare gli interpellanti chie-dono di sapere quali misure si intendonoadottare per sanare tale ingiustizia, be-ninteso utilizzando meccanismi che noncomportino gravami sul bilancio dello Sta-to e per le gestioni presso le quali operila ricongiunzione, superiori a quanto giàprevisto dalla legge n . 29 del 1979 .

(2-00127)

« ZANONE, BIONDI, BozzI,STERPA » .

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MOZION E

« La Camera ,rilevato che la scelta politica dell a

strategia del disarmo bilaterale o multi -laterale proclamata dalla generalità dell enazioni è stata smentita e contraddettadal progressivo e spesso concordato eleva -mento delle potenzialità distruttive degl iarmamenti di cui si sono dotati i blocchimilitari, dalla espansione, anche nei paesiin via di sviluppo, di potenzialità nuclear ie dalla diffusione di sistemi d'arma sem-pre più sofisticati ;

rilevato che l'affermata necessità d iassicurare la pace fra i popoli attraversola ricerca di equilibri militari e la stra-tegia della deterrenza nucleare e conven-zionale è stata smentita e contraddetta da ipiù di duecento conflitti militari che sonoesplosi in questi ultimi trent'anni, che han-no prodotto più di 25 milioni di vittime ;

rilevato che le spese per il riarmo ne lmondo hanno raggiunto livelli tali da ren-dere sempre meno praticabili modelli disviluppo che non si basino sulla negazionedei diritti fondamentali dell'individuo –primo di tutti quello alla vita –, su pro-cessi di imperialismo economico e politico ;

rilevato che la strumentalizzazion edelle cosiddette necessità di difesa nazio-nale per finalità egemoniche in vaste re-gioni del mondo, per il controllo politicoall'interno delle alleanze militari, per lasemplificazione surrettizia delle soluzionialla crisi dei modelli di produzione, h aprodotto l'aggravamento delle tensioni in-ternazionali e la creazione di interessi egruppi di potere facenti capo ai compless imilitari-industriali che rischiano di ripro-durre le condizioni per un nuovo e tre-mendo conflitto mondiale ;

rilevata la sempre più generalizzatainsofferenza delle popolazioni a subire icosti delle servitù e delle spese militari e da subordinare a fallimentari e consunt iinteressi " nazionali " e militari la conqui-sta di livelli e qualità superiori di vita ;

rilevato che l'annunciata installazio-ne di missili a testata nucleare nei paesidella NATO pregiudica ulteriormente la

possibilità di interrompere la follia de lriarmo in atto pregiudicando ogni possi -bilità di superamento dei blocchi militari ;

considerata quindi la necessità ur-gente e realisticamente più praticabile d isostituire alla politica del riarmo e aquella degli accordi per il bilanciamentodelle forze militari, quella della conversio -ne delle spese e strutture militari in spes ee strutture civili e del disarmo unilaterale ;

impegna il Governo a :a) respingere la richiesta di installa-

zione sul territorio italiano dei missili nu-cleari Pershing e Cruise ;

b) denunciare la politica di progres-sivo riarmo convenzionale e nucleare im-posto ai paesi aderenti alla NATO ;

c) denunciare la politica di progres-sivo riarmo convenzionale e nucleare deipaesi aderenti al Patto di Varsavia e a desigere l'immediato smantellamento de imissili SS 20 ;

d) avviare autonome iniziative con ipaesi aderenti al Patto di Varsavia per l acreazione di fascie smilitarizzate, per i lsuperamento dei blocchi militari, per ildisarmo ;

e) congelare alle spese del 1979 il bi-lancio di previsione per il 1980 relativo alMinistero della difesa ;

f) predisporre entro un anno unostudio della struttura militare e industria-le italiana e un piano di conversione pro-gressiva delle spese e strutture militari inspese e strutture civili, costituendo a talfine un apposito Istituto di ricerca ;

g) attuare immediatamente una par-ziale conversione civile di reparti specia-listici delle Forze armate per la creazion edi un corpo di difesa civile da utilizzar eper operazioni di soccorso nazionali e in-ternazionali .(1-00031) « CICCIOMESSERE, AGLIETTA MARIA

ADELAIDE, AJELLO, BOATO, Bo-NINO EMMA, CRIVELLINI, DE

CATALDO, FACCIO ADELE, GAL -

LI MARIA LUISA, MACCIOCCHI

MARIA ANTONIETTA, MELEGA ,

MELLINI, PINTO, PANNELLA ,

ROCCELLA, TEODORI, SCIASCIA ,

TESSARI ALESSANDRO » .

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Stampa effettuata negli Stabiliment i

Tipografici Carlo Colombo S. p. A .

in Roma, Via Uffici del Vicario, 15