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Anno XVI n°4 - Luglio/Agosto Duemila7 sommario Nei primi sei mesi del 2007 la cooperativa supera il milione di quintali di ortofrutta commercializzata, per un fatturato di 91,5 milioni di Euro. Brillanti anche i risultati dell’export e del comparto biologi- co, grazie alla performance di Almaverde Bio. Apofruit Italia Semestre positivo per P rimo semestre in forte crescita per Apofruit Italia, che registra un fatturato di 91,3 milioni di euro, contro gli 82,1 milioni dell’equiva- lente periodo del 2006. Un dato in forte crescita, che si accompagna ad un parallelo aumento delle quan- tità di prodotto vendute, pari a un milione e 3mila quintali di prodotto (il 15% in più rispetto al 2006). La cooperativa, che associa 3.800 produttori e opera sul territorio nazionale con 9 stabilimenti di pro- duzione (6 in Emilia Romagna, uno nel Lazio e due in Metaponto) e 3 centri di ritiro e stoccaggio, registra anche un forte incremento dell’ex- port, che va a gonfie vele con un segue a pagina 2 BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIA Sped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88 Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166 Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini Tel. 0541 738111 Direttore: Enzo Treossi - Direttore Responsabile: Maurizio Magni Editing e progetto grafico: PrimaPagina - Cesena Comitato di Redazione: Gianluca Balzani, Giancarlo Battistini, Giuseppe Bubani, Antonio Bucella, Gianluca Casadio, Gianni Ceredi, Curzio Firenzuola, Franco Girotti, Renzo Malatesta, Roberta Montaguti, Paolo Pari, Nicola Serio, Giovanni Teresi, Piero Turroni, Mirco Zanotti, Maurizio Magni, Carlotta Benini Apofruit Italia investe nelle energie rinnovabili 3 Orientamenti produttivi per le future piantagioni frutticole 4 PAGINE TECNICHE Focus sul nerume delle drupacee 5-8 DA ALTEDO Campagna pere estive 9 DAL METAPONTO Nuovi investimenti per lo stabilimento Scanzano 2 10 Uva: partenza positiva per la campagna 2007 11 DA APRILIA Non solo kiwi per Latina 12 notizie LA SEDE CESENATE DEL GRUPPO Nella foto una veduta aerea dello stabilimento Apofruit Italia di Pievesestina, a Cesena.

Semestre positivo per Apofruit Italia€¦ · entrambe provenienti dal mondo agricolo, che fossero in possesso dei giusti requisiti per svolgere contemporaneamente due compiti. Quello

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Page 1: Semestre positivo per Apofruit Italia€¦ · entrambe provenienti dal mondo agricolo, che fossero in possesso dei giusti requisiti per svolgere contemporaneamente due compiti. Quello

Anno XVI n°4 - Luglio/Agosto Duemila7

sommario

Nei primi sei mesi del 2007 la cooperativa supera il milione di quintali di ortofrutta commercializzata,per un fatturato di 91,5 milioni di Euro. Brillantianche i risultati dell’export e del comparto biologi-co, grazie alla performance di Almaverde Bio.

Apofruit ItaliaSemestre positivo per

Primo semestre in forte crescitaper Apofruit Italia, che registra

un fatturato di 91,3 milioni di euro,contro gli 82,1 milioni dell’equiva-lente periodo del 2006. Un dato inforte crescita, che si accompagnaad un parallelo aumento delle quan-tità di prodotto vendute, pari a unmilione e 3mila quintali di prodotto

(il 15% in più rispetto al 2006). Lacooperativa, che associa 3.800produttori e opera sul territorionazionale con 9 stabilimenti di pro-duzione (6 in Emilia Romagna, unonel Lazio e due in Metaponto) e 3centri di ritiro e stoccaggio, registraanche un forte incremento dell’ex-port, che va a gonfie vele con un

segue a pagina 2

BIMESTRALE DELLA ORGANIZZAZIONE DEI PRODUTTORI APOFRUIT ITALIASped. in abbonamento postale - 70% - DCB Forlì Aut. Trib. FO n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88

Redazione e Amm.: v.le Della Cooperazione, 400 - Pievesestina, Cesena (FC) Tel. 0547 414111 - Fax 0547 414166Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini Tel. 0541 738111

Direttore: Enzo Treossi - Direttore Responsabile: Maurizio Magni Editing e progetto grafico: PrimaPagina - Cesena

Comitato di Redazione: Gianluca Balzani, Giancarlo Battistini, Giuseppe Bubani, Antonio Bucella, Gianluca Casadio, Gianni Ceredi, Curzio Firenzuola, Franco Girotti, Renzo Malatesta, Roberta Montaguti, Paolo Pari, Nicola Serio,

Giovanni Teresi, Piero Turroni, Mirco Zanotti, Maurizio Magni, Carlotta Benini

Apofruit Italia investe

nelle energie rinnovabili

3

Orientamenti produttivi

per le future piantagioni

frutticole

4

PAGINE TECNICHE

Focus sul nerume delle

drupacee

5-8

DA ALTEDO

Campagna pere estive

9

DAL METAPONTO

• Nuovi investimenti per lo

stabilimento Scanzano 2

10

• Uva: partenza positiva

per la campagna 2007

11

DA APRILIA

Non solo kiwi per Latina

12

notizie

LA SEDE CESENATE DEL GRUPPO Nella foto una veduta aerea dello stabilimento ApofruitItalia di Pievesestina, a Cesena.

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notizie

ENZO TREOSSI:Presidente Apofruit ItaliaSono Davide Marconi e ClaudioBartolini i due nuovi consiglieridelegati nominati lo scorso 25giugno dal Consiglio di

Amministrazione di Apofruit Italia. Marconi,nato a Ravenna, classe 1962, è produttoredi pesche e mele nella sua azienda situataa San Pietro in Vincoli, mentre Bartolini,nato a Cesena, classe 1966, ha la suaazienda a Ronta di Cesena, dove producefragole, mele e ortaggi. Due giovani produt-tori e consiglieri che sono stati scelti nelcontesto di un generale rafforzamento del-l’azienda, “che sta assumendo sempre piùdimensioni nazionali per quanto riguarda laproduzione - sottolinea il Presidente diApofruit Italia, Enzo Treossi - Le motivazioniche hanno spinto il Consiglio diAmministrazione ad eleggere due nuoviconsiglieri delegati vanno ricercate nell’otti-ca di un progressivo rinnovamento dellanostra cooperativa, che amplia così il suoraggio di azione anche in vista di sostituzio-ni future”. La scelta strategica adottata daApofruit Italia è stata quella di nominareconsiglieri delegati a tempo parziale, in que-sto caso due figure rappresentative,entrambe provenienti dal mondo agricolo,che fossero in possesso dei giusti requisitiper svolgere contemporaneamente duecompiti. Quello di gestire la propria azien-da, apportando allo stesso tempo il proprio,personale contributo alla vita della coopera-tiva. “Il tutto nell’ottica di mantenere saldele nostre origini”, continua il Presidente.Cosa ci si aspetta dai due nuovi consiglieridelegati? “Che possano apportare qualchenovità nel rapporto con la base sociale,interpretando al meglio le esigenze deinostri soci per andare incontro alle richiestedi ogni produttore. Naturalmente, per poterfare questo e per poter fare crescere inuovi consiglieri delegati è richiesta ancheuna grande collaborazione e partecipazionealla “vita” della cooperativa da parte di tutti isoci, questo attraverso un rapporto quasigiornaliero con il consigliere delegato. Unafigura fondamentale, che deve rappresenta-re la figura del socio produttore nella vitadella cooperativa”.

APOFRUIT ITALIA ELEGGEDUE NUOVI CONSIGLIERI DELEGATI

+31% in quantità. Una crescitadovuta soprattutto all’andamentopositivo sul mercato inglese, suipaesi dell’Est europeo, la Russia e imercati d’oltremare. Positivo, neiprimi sei mesi del 2007, anche l’an-damento del biologico, che registraun incremento del 4% nel seme-stre: un dato legato alla continuacrescita dell’export, ma anche, inmaniera significativa, alla ripresa delmercato nazionale, dove negli ultimidue mesi, grazie alla buona perfor-mance di Almaverde Bio, si è regi-strato un +20%. Tutti questi segna-li positivi hanno portato anche ad unconseguente aumento dell’occupa-zione, che in questo primo semestreè cresciuta del 16% sull’equivalen-te periodo del 2006. In crescitaanche il numero delle giornate lavo-rative, che sono passate dalle89mila del 2006 alle 105mila del2007, con un incremento del 15%per quanto riguarda il territorio pro-vinciale di Forlì Cesena. In calo l’in-cidenza dello straordinario, che èpassato dall’11% all’8% del totaledelle ore lavorate. “I risultati delprimo semestre – dichiara EnzoTreossi , Presidente di Apofruit Italia– sono indubbiamente soddisfacen-

ti e fanno riferimento prevalente-mente alle vendite dei prodottiinvernali. La campagna estiva, pur-troppo, non è partita molto bene acausa del rallentamento dei consu-mi a livello Europeo sicuramenteinfluenzati da un andamento climati-co decisamente avverso. Ad oggiperò stiamo registrando una inver-sione di tendenza, con una situazio-ne di mercato più favorevole e conrisultati più soddisfacenti per i pro-duttori”. “I risultati positivi registrati anche sulpiano occupazionale – sottolineaRenzo Piraccini, Direttore Generaledi Apofruit Italia – sono il frutto delvalido accordo realizzato, alla finedello scorso anno, con le organizza-zioni dei lavoratori. Va detto però che la situazione delsettore ortofrutticolo rimane difficilee gli elementi scatenanti le recenticrisi di mercato sono ancora attuali.Tuttavia Apofruit Italia continua conimpegno a portare avanti le propriescelte strategiche di sviluppo sulfronte della specializzazione di pro-dotto, della qualità, dell’innovazionee della valorizzazione; nonché sulversante del miglioramento dell’effi-cienza per la riduzione dei costi”.

continua da pagina 1

Per chi volesse contattare i nuovi consiglieri delegati, ecco di seguito i numeri:

CLAUDIOBARTOLINI346/0978299

DAVIDE MARCONI346/0886253

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nologia sui tetti di altri nostri stabili-menti”. “Ora attendiamo solo il col-laudo dell’Enel per l’allacciamentoalla rete – interviene GiancarloBattistini, Direttore operativoApofruit Italia – Paradossalmente,siamo stati più rapidi noi ad installa-re l’impianto che l’Enel a risolveretutte le pratiche burocratiche perconcedere l’autorizzazione per pro-durre energia. Con questa realizza-zione Apofruit Italia ha voluto dareun ulteriore segnale di attenzionealle problematiche ambientali edecologiche che già contraddistin-guono l’azienda. La strategia adot-tata negli ultimi anni è quella di inve-stire su fonti di energia pulita e ine-sauribile, e in quest’ottica il nuovo

impianto fotovoltaico sarà un modoper fare conoscere l’attenzione chela nostra azienda dedica alle temati-che ambientali. Un campo di provaper fare esperienza in questo setto-re e valutare l’eventuale installazio-ne di nuovi e più grandi impiantifotovoltaici anche negli stabilimentidi Longiano e di Aprilia”.

UNA FONTE INESAURIBILE DI ENERGIASopra il nuovo impianto fotovoltaico installato a giugno sulla palazzina uffici dello stabilimentoApofruit Italia di Pievesestina, costituito da 112 pannelli solari per una potenza di 20 kWp

nelle energie rinnovabiliAPOFRUIT ITALIA investe

Un impianto fotovoltaico da 20kWp capace di produrre in un

anno 25mila kWh di energia pulita,evitando l’emissione in atmosfera dioltre 12 tonnellate di CO2 nellostesso arco di tempo. E’ statoinstallato a giugno il nuovo impiantofotovoltaico che ricopre la palazzinauffici dello stabilimento Apofruit diPievesestina. Un grande impianto -attualmente uno dei più grandi intutto il cesenate - realizzato dal-l’azienda Elektrica di MercatoSaraceno, costituito da 112 pan-nelli da 175wp fissati su una strut-tura metallica, calcolata per conte-nere la spinta del vento e dei variagenti atmosferici. L’impianto foto-voltaico di Pievesestina ha un fun-zionamento garantito per 20 annied è costato all’azienda un investi-mento di 100mila euro.Investimento che sarà ammortizzatoda un iniziale recupero dei costi dicirca 10mila euro all’anno, con unconseguente guadagno per gli ulti-mi dieci anni del funzionamento del-l’impianto. “Il tema delle energie rin-novabili è un tema di grande attua-lità, che ci trova molto attenti e sen-sibili – ha dichiarato RenzoPiraccini, Direttore generale diApofruit Italia– con questo primoimpianto potremo verificare la con-venienza economica del fotovoltaicoe, se i riscontri saranno positivi,intendiamo sviluppare questa tec-

Inaugurato il nuovo impianto fotovoltaico nello stabilimento Apofruit di Pievesestina,uno dei maggiori impianti in tutto il cesenate.

AVVISO AI SOCIDal 1 agosto 2007 il Tasso diPrestito Sociale è aumentato al3,43% lordo, corrispondente al3% netto. Il Consiglio di Amministrazioneosserverà con particolare atten-zione l’andamento dei tassi, alfine di adeguare tempestiva-mente le eventuali variazioni.

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notizie

In fase di fine raccolto della frutta estiva

gli agricoltori, che iniziano a pensare ai

nuovi impianti da mettere a dimora nei

prossimi mesi, si rivolgono agli uffici tec-

nici di Apofruit Italia per ricevere consigli

su quali specie impiantare. Di seguito

alcune indicazioni che l’azienda fornisce a

tutti i soci a livello italiano, validi non solo

per le zone storiche dove opera la coope-

rativa, ma anche per Puglia, Lazio e

Metaponto.

PESCO

“Dall’esame sullo stato delle piantagioni

che ogni agricoltore ha aggiornato presso

la cooperativa, è stato rilevato che per

effetto delle estirpazioni per invecchia-

mento dei frutteti e senza considerare

nuove piantagioni, fra 5 anni il quantitati-

vo di pesche e nettarine passerà dagli

attuali 700mila quintali a 500mila quintali

- spiega Piero Turroni, Direttore tecnico e

qualità Apofruit Italia – L’obiettivo che

Apofruit si pone è di mantenere gli attuali

quantitativi. Da ciò emerge l’esigenza di

impiantare dai 150 ai 160 ettari di pesco

all’anno per il prossimo triennio”. Per

quanto riguarda la tipologia Nettarine

Gialle, quest’anno verranno conferiti circa

450.000 quintali, che nei prossimi 5 anni

scenderebbero a 350mila quintali senza

nuovi impianti. “Ne deriva una necessità

mettere a dimora nuove piantagioni sce-

gliendo varietà a maturazione nei periodi

medio e tardivo – continua Turroni –

Come cooperativa continuiamo con lo svi-

luppo della tipologia dolce, riservando la

diffusione di quella a maturazione molto

precoce al Centro-Sud d’Italia. Per quan-

to riguarda invece la tipologia a gusto tra-

dizionale, c’è una conferma di varietà

note, diffuse già da qualche anno, mentre

rimangono in osservazione alcune varietà

che migliorano soprattutto l’aspetto del

frutto”. Per le Nettarine Bianche c’è la

possibilità di un rilancio di questa tipologia

puntando soprattutto sulla continuità della

produzione. “Esiste oggi una gamma

varietale piuttosto numerosa che ci per-

mette di avere una produzione costante

nel tempo, per gusto e per sapore”. In

diminuzione le Pesche Gialle, per le quali

si prevede un dimezzamento della produ-

zione nei prossimi anni. “A questo propo-

sito suggeriamo ai soci di effettuare

nuove piantagioni con questa tipologia,

prendendo in considerazione tutto il perio-

do di maturazione, ma con alcuni accorgi-

menti. Le varietà a maturazione precoce

(mese di giugno) devono essere colloca-

te nel Centro-Sud d’Italia, mentre per

l’Emilia Romagna vanno collocate varietà

la cui maturazione inizia la prima decade

di luglio e prosegue fino a fine agosto. Si

riserva alla Sicilia la piantagione di varietà

che maturino da fine agosto a tutto il

mese di settembre”. Consigliata la scelta

di varietà di pesche gialle dotate di buon

colore, sapore, e conservabilità. Per con-

cludere, la tipologia Pesche Bianche

risulta quasi inesistente: questa è anche

una delle ragioni per cui il mercato premia

questo tipo di frutto, soprattutto se dota-

to di elevata qualità (calibro, profumo,

sapore). “Attualmente siamo in grado di

proporre alcune varietà – conclude Turroni

– che ci consentano di ottenere questi

risultati”.

SUSINOCINO-GIAPPONESESi tratta di una specie che negli ultimianni è aumentata notevolmente perApofruit Italia, grazie anche agli ottimirisultati ottenuti con le nuove piantagio-ni messe a dimora nell’Italia Centrale.“Il mercato sta dando una discretasoddisfazione per questa tipologia difrutto - spiega Turroni – a patto cheabbia una buona conservabilità e chesia di buona qualità”. Per i prossimi anni la cooperativaintende incrementare le tipologie amaturazione precoce e media (da finegiugno a tutto il mese di luglio). Da quest’anno è stata inoltre introdottala nuova varietà “Sandra”, una cultivaritaliana, di tipologia cino-giapponese,che ha una buccia viola scuro tenden-te al nero, polpa giallo chiara e discre-to sapore e che matura nella primadecade di luglio. “Siamo convinti che ci sarà soddisfa-zione per questa varietà, che va acoprire un periodo abbastanza vuoto”.Per le altre epoche di maturazione siconfermano le varietà utilizzate già dadiversi anni, che mantengono buonirisultati produttivi.

ALBICOCCOPer quanto riguarda l’albicocco c’èuna conferma delle varietà piantatenegli ultimi anni, che hanno un periododi maturazione che va da fine giugnoalla prima decade di luglio. “Da quest’anno inizieremo la diffusionedi varietà a maturazione tardiva (15luglio – 20 agosto) – conclude ilDirettore tecnico e qualità di ApofruitItalia – Si tratta di varietà di nuovissimaintroduzione, che hanno dimostratouna buona capacità produttiva e un’ot-tima tenuta dei frutti sulla pianta, unbel aspetto e un ottimo sapore”. Sono in osservazione anche nuovevarietà a maturazione molto precoce,che potranno essere diffuse per i pros-simi anni.

Orientamenti PRODUTTIVIper le future piantagioni frutticole

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PAGINE TECNICHE 5

La malattia nota con il nome dinerume o ticchiolatura delle

drupacee non rappresenta una pro-blematica di particolare rilievo nellearee di coltivazione delle specieinteressate (pesco, susino e albi-cocco). La si può riscontrare piùfrequentemente in zone particolar-mente umide, su frutteti di unacerta età, gestiti con blande potatu-re che portano ad uno scarsoricambio di legno o con carenti pro-filassi antifungine. La presenza di materiale sintomati-co (frutti in particolare) negli ultimianni è stata tuttavia segnalata conmaggiore frequenza in aree tipica-mente interessate dalla coltivazionedi drupacee come la Romagna e lazona di Aprilia e ciò ha indotto ilServizio fitosanitario Regionale adavviare una serie di indagini dicampo finalizzate a definire i perio-do di maggiore pericolosità delpatogeno e ad individuare i fungici-di più attivi per definire una efficacestrategia di difesa

I SINTOMISu pesco la malattia colpisce frutti,germogli e foglie. Sui frutti i sintomisono più evidenti e comportanonormalmente la perdita totale delvalore commerciale del prodotto.Inizialmente appaiono sull’epidermi-de, piccole aree circolari di coloreverde-olivastro che si allargano fino

a 2-5 mm, assumendo con il pro-gredire della maturazione dei fruttiun colore nerastro. Le macchie possono essere pre-senti su tutta la superficie del fruttoma spesso sono particolarmentenumerose nella cavità calicina olungo la linea di sutura. Nei casi di maggiore gravità buonaparte del frutto può esserne rico-perto, avvizzendosi o originandovere e proprie fessurazioni dell’epi-dermide che si allargano fino avistose spaccature. Le infezioni sui germogli colpiscononormalmente tessuti giovani ed isintomi si palesano nel corso dellastagione con areole ovaleggianti,

bruno rossastre di 3-5 mm di dia-metro. Sovente tali sintomi diventa-no visibili solo nella successiva sta-gione vegetativa. Le aree di infezione sui germoglisono circondate dal periderma madurante l’inverno il fungo crescealdilà di questo, producendo unalesione secondaria che apparecome un anello in rilievo di tessutorosso scuro che circonda la lesioneprimaria. Le infezioni tardive formano soloinfezioni primarie. Il fungo è potenzialmente in gradodi infettare foglie sia giovani chemature, tuttavia ciò si verifica rara-mente nei nostri ambienti.

Una malattia da non trascurare, che si riscontra in zone particolarmente umide e colpisce principal-mente frutteti di una certa età, gestiti con potature blande

Nerume delle DRUPACEE

FRUTTO CON SPACCATUREFrutto con grave spaccatura dovuta ad esteso attacco di nerume

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6 PAGINE TECNICHE

notizie

La presenza di sporee la suscettibilità dei frutti, perman-gono tuttavia per tutto il periodo dicrescita sviluppo e maturazione diquesti fino alla raccolta, come sem-bra testimoniare una preliminareattività di monitoraggio dei propagu-li effettuato presso un peschetogravemente colpito di una nostra

azienda associata. Lespore del fungo sono

dunque prodotte suicancretti dei rami eda questi diffuse su

frutti, germogli efoglie, prevalentemen-

te per scorrimento del-l’acqua piovana. Il tempo che inter-corre tra l’infezione e la comparsadei sintomi è notoriamente moltodilatato per questo patogeno,potendo arrivare a 40-80 giorni suifrutti. Tale periodo di incubazione èinvece più breve sulle foglie (25-45gg) e sui germogli (25 gg).

DIFESA E SPERIMENTAZIONEBuona parte delle indicazioni ripor-tate relative al ciclo biologico di C.carpophylum sono tratte da studiinternazionali. Nel nostro ambienteinfatti le conoscenze sul comporta-mento di questo patogeno sonolimitate in quanto, pur segnalato indiversi casi, non ha mai prodottodanni preoccupanti. Negli ultimi annituttavia l’attenzione su questo fungoè aumentata sia per il moltiplicarsi disegnalazioni su pesche, nettarine,susine ed anche albicocche e cilie-gie, ma soprattutto per l’intensitàdegli attacchi con cui si è manife-stato, provocando in taluni casidanni non trascurabili alla produzio-ne. Tale situazione ha indotto ilServizio Fitosanitario Regionale adavviare dal 2003 una serie di inda-gini di campo allo scopo di appro-fondire maggiormente le conoscen-ze sul patogeno. Le esperienze di

IL CICLO BIOLOGICOL’agente della malattia,Cladosporium carpophilum, svernacome micelio nelle lesioni provocatesui rami e come clamidospora sullasuperficie della corteccia. La produ-zione delle clamidospore inizia circadue settimane prima della scamicia-tura e progredisce fino a 3-4 setti-mane da questa. La sporulazionesui rami avviene con umidità relativatra il 70 e il 100% e la germinazio-ne dei conidi avviene in condizioniottimali di 25-30°C e con umiditàrelativa prossima alla saturazione.Indagini sul volo dei conidi condottein altri paesi hanno evidenziato chegeneralmente il maggiore numero dispore nell’aria si rileva nel lasso ditempo compreso tra 2 e 6 settima-ne dopo la scamiciatura, rendendotale periodo particolarmente piùrischioso per le infezioni ai frutticini.

UNA PIANTA COLPITA DA NERUMECancro di C. carpophylum su ramo di pesco

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PAGINE TECNICHE 7

campo maturate in questi 5 anniprevedevano in una prima fase lavalutazione di sostanze attive effica-ci ed in un secondo tempo la defini-zione di una adeguata strategia didifesa. Parallelamente a ciò si è cer-cato di approfondire, attraversoosservazioni mirate, alcuni aspetti dicarattere epidemiologico necessaria comprendere meglio il comporta-mento del fungo. Il lavoro svolto,dopo avere superato la difficoltà ini-ziale dell’individuazione di appezza-menti diffusamente ed uniforme-mente interessati dalla malattia, haprodotto diversi elementi utili allacomprensione del problema. Neiprimi due anni di sperimentazionesono stati confrontati i livelli di effi-cacia di tutti quei prodotti ammessidal disciplinare di produzione inte-grata regionale ed impiegati tradizio-nalmente nel pesco nel periodo cheva dalla sfioritura, scamiciatura aingrossamento dei frutticini. Lasostanza attiva che ha sortito imigliori risultati è stata lo zolfobagnabile. Questo prodotto, dicomune impiego nella difesa antioi-dica del pesco, ha notoriamenteun’azione preventiva sulla germina-zione delle spore e non curativa sulleinfezioni avvenute; rappresenta per-tanto un tipico prodotto di “copertu-ra” che in una profilassi mirata per

nerume delle drupacee, deve esse-re impiegato a dosaggi importanti(500-600 g/hl) che ne accentuinola persistenza. Le esperienze effet-tuate hanno confermato l’importan-za, nella prevenzione del nerume,degli interventi precoci, partendodalla fase fenologica di scamiciatu-ra dei frutti. Da questo momentouna profilassi di 3-4 interventi pre-ventivi, cadenzati in funzione del-l’andamento climatico (piogge),sono in grado di controllare effica-cemente la malattia. È assoluta-mente necessario non trascurarel’importanza della tempestività con

cui bisogna intervenire nelle primefasi di rischio (scamiciatura) corri-spondenti, in condizioni climatichenormali alla terza decade di aprile. Lamancata prevenzione dei primissimieventi infettanti può infatti compro-mettere definitivamente l’esito delladifesa. Un ulteriore importanteaspetto pratico che va sottolineato,consiste nel fatto che la comparsa inun frutteto dei primi di sintomi dinerume, in modesta misura e limita-ta a pochi occasionali frutti, non vaassolutamente trascurata dal puntodi vista fitosanitario. Il patogenoinfatti, come precedentementedetto, forma siti di svernamento

(cancri) sui rami dell’anno, cherappresentano una poderosafonte di produzione di inoculoper l’anno successivo. Il fungoquindi, anche partendo da unalimitata presenza, perpetuan-

dosi sul legno delle piante, tendead insediarsi nel frutteto dove ampli-

NERUME IN FRUTTO AVVIZZITOFrutto con sintomi evidenti di avvizzimento dovuto ad esteso attacco di nerume

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8 PAGINE TECNICHE

NERUME A MACCHIE OLIVASTREMacchie di nerume su frutti nella fase iniziale quando assumono una colorazione verde olivastra

fica la propria presenza producendonuovo inoculo. Le osservazioneeffettuate in questi anni ci indicanoinfatti che, piante mantenute cometestimoni, ovvero non trattate perpiù anni, in condizioni favorevoli allamalattia, manifestano un’incidenzadi danno via via crescente. La stes-sa assenza di sintomi sui frutti, con-seguente all’attuazione di una ade-guata profilassi chimica, non signi-fica necessariamente che il fungosia stato eradicato dal frutteto. Lozolfo infatti impedisce alle spore digerminare ma non è escluso cheinterrompendo la difesa anchedopo 2-3 anni di assenza di sinto-mi, il fungo sia ancora presentesotto forma di cancri sui rami. E’dunque necessario nei frutteti infet-ti mantenere alto il livello di atten-zione, perseverando con gli inter-venti a base di zolfo nelle fasidescritte e contemporaneamentecercare di asportare, quanto piùpossibile, materiale vegetale infet-

to, attraverso consistenti potature dirinnovo. Dal punto di vista epide-miologico si è cercato, attraverso lasperimentazione, di fornire indica-zioni più precise relativamente aiperiodi di maggior rischio per le infe-zioni, alla durata del tempo di incu-bazione, alla suscettibilità nei diversistadi fenologici. I risultati da questo

punto di vista sono stati meno sod-disfacenti; si conferma il lungoperiodo di incubazione che tuttaviasembra avere durata diversa aseconda delle annate e quindi dellecondizioni climatiche e probabilmen-te è altresì vero che il periodo dimaggiore rischio per le infezioni cor-risponde alla fase fenologica che vadalla scamiciatura e perdura per 4-6 settimane. Tuttavia la spiccatasensibilità alle infezioni di questafase fenologica, è presumibilmenteimputabile alla elevata probabilitàche si verifichino condizioni climati-che adatte al patogeno (elevataumidità relativa, piogge insistenti,temperature sostenute). Le spore diquesto possono infatti essere pro-dotte dai cancri dei rami anche inperiodi successivi ed i frutti manten-gono fino alla raccolta la suscettibi-lità al patogeno.

AREOLE ROSSE SU RAMETTOTipiche areole rossastre su germoglio di pesco dovute ad infezioni di C. Carpophylum

notizie

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di Franco Girotti

La produzione di pere emiliano-romagnole è rimasta costante

negli ultimi 20 anni e la nostra peri-coltura è caratterizzata da unagamma varietale ristretta a non piùdi 6 /7varietà che rappresentano il90% dell’intera produzione. In que-sto contesto le nuove accessionivarietali possono contribuire al buonrisultato della coltura affiancando lecultivar più affermate, soprattuttonel periodo precoce cioè prima diwilliam. E’ in questo contesto chel’istituto sperimentale della frutticol-tura di Forli è riuscito a selezionareuna nuova varietà, brevettata giàdal 2000, di nome Carmen (incro-cio di Guyot-Bella di Giugno).Apofruit Italia ha creduto nel valoredi questa varietà, tanto che il primoimpianto di un nostro socio risale aoltre 10 anni fa. Carmen si racco-glie nella terza decade di luglio, laproduttività è buona e costante e ilfrutto di calibro medio - grosso, ha

CAMPAGNA Pere estive

una buona consistenza e un buonsapore e si presenta di ottimo aspettocon una colorazione rossastra sul 30-40% della superficie. L’aspetto piùinteressante - rileva Curzio FirenzuolaResponsabile degli stabilimentiApofruit Italia di Bologna e Modena, èche questa pera ha incontrato interes-se oltre che nei mercati generali,anche presso la grande distribuzioneitaliana in quanto pera estiva coneccellente sapore e con buona pre-

sentazione nei punti vendita, grazie alsovracolore rosso e alla lavorazione inplateau con alveoli. Firenzuola aggiun-ge comunque che S. Maria nell’ambi-to commerciale delle pere estive siconferma come varietà da mantenereo anche incrementare con nuoviimpianti perché già ampiamente affer-mata sui mercati italiani ed esteri e lar-gamente affidabile dal punto di vistaproduttivo e della conservabilità ancheper periodi abbastanza prolungati. Sipuò quindi affermare che in un perio-do di maturazione sino ad oggi adappannaggio di vecchie varietà, spes-so con mediocri caratteristiche orga-nolettiche, viene finalmente ad affian-carsi ad una vecchia ma ancora vali-dissima varietà come S. Maria, unapera come Carmen che asseconda leesigenze di mercato, grazie alla suaprecoce entrata in produzione, all’in-teressante epoca di maturazione eall’elevata qualità dei frutti.

DA ALTEDO 9

PARLANO I PRODUTTORIZiosi Fabrizio coltiva a Decima di SanGiovanni in Persiceto (BO) con il fratello eil padre, circa 11 ha di frutteto. “ Siccomequasi ogni anno procedo a rinnovare gliimpianti sostituendo le varietà vecchie oobsolete, due anni fa ho impiantato circa0,50 ettari di Carmen. Quest’anno nel mesedi luglio ho raccolto i primi frutti e ho potu-to constatare la precoce entrata in produ-

zione e la generosità produttiva della varietà e come il frutto sia parti-colarmente attraente. Come aspetto negativo ho rilevato che i fruttisono particolarmente appetiti da gazze o ghiandaie che mi hannocausato non pochi danni. Inoltre Carmen è piuttosto sensibile allacosiddetta gemma nera, per cui dal prossimo anno dovrò procederead interventi con Fosetyl-Alluminio.

PERA EMILIANO-ROMAGNOLANella foto la varietà di pera Carmen

Conferme per la varietà S. Maria. Carmen sempre più apprezzata dal mercato e dai produttori

Page 10: Semestre positivo per Apofruit Italia€¦ · entrambe provenienti dal mondo agricolo, che fossero in possesso dei giusti requisiti per svolgere contemporaneamente due compiti. Quello

Sarà oggetto di un investimen-to di 1 milione di euro il

secondo stabilimento ApofruitItalia a Scanzano Ionico, quelloacquisito quattro anni fa in seguitoall’unificazione con General Fruit.Un investimento che nell’arco delprossimo biennio sarà finalizzatoad un rinnovamento e ad unmiglioramento generale dell’effi-cienza di tale struttura, situata a 4km dallo stabilimento principale diApofruit Italia nel Metaponto eoggi dedicata al biologico. Questointervento si colloca nel contestodi un generale processo di meri-dionalizzazione del GruppoApofruit Italia, che si sta espan-dendo notevolmente nelle regionidel Sud e in particolar modonell’Arco Ionico. Qui, infatti, per ilprossimo triennio sono in progettoimportanti investimenti sulla parteagricola (10 milioni di Euro) perinnovare l’offerta dei prodotti dellazona. “Al momento dell’unificazio-ne con General Fruit si era pensa-to di non utilizzare lo stabilimentodi Scanzano 2 – spiega GiancarloBattistini, Direttore OperativoApofruit Italia – Poi, vista la forteespansione della produzione, dellabase sociale, della frutticoltura nelmetapontino, l’allargamento delmercato del bio, la cooperativa hascelto di trasformare la struttura inuno stabilimento dedicato alla

lavorazione del biologico, concentran-do qui tutta la produzione agrumicolae delle drupacee.”. Questo primogenerale investimento prevede unintervento in termini di ammoderna-mento dell’impianto frigorifero, diintroduzione di nuovi macchinari e diadeguamento della struttura. Nellospecifico, è stata rinnovata ed auto-matizzata come gestione la capacitàfrigorifera (15mila q.li), sono stateinserite linee di confezionamento ingirsac, borse e reti per gli agrumi eprossimamente verrà modificata lacopertura dello stabilimento, in mododa creare un netto miglioramentodelle condizioni ambientali e lavorati-ve sia per il personale sia per lamigliore conservazione dei prodotti.L’investimento previsto per lo stabili-mento di Scanzano 2, dove vengonoraccolte le produzioni provenienti daSicilia, Calabria, Puglia e Basilicata,

consentirà di raggiungere un conferi-mento totale compreso fra i 50 e i70mila quintali di prodotto, lavorato inloco con personale della zona, con unaumento anche nel numero di giorna-te lavorative, che raggiungerannoquota 10mila. “La strategia adottatada Apofruit Italia per quanto riguardatutta la produzione, e quindi anchequella biologica, è quella di lavoraresempre di più il prodotto nelle zone diproduzione – conclude Battistini - Ciòcomporta una migliore conservabilitàdel prodotto, che non subisce lostress del trasporto, e un minoreimpatto ambientale grazie ad unariduzione della circolazione di autocar-ri e mezzi”. Non ultimo, questa scelta portaanche un contributo fondamentaleallo sviluppo dell’occupazione in que-ste aree e delle filiera di servizio e difornitori operanti su quei territori.

LO STABILIMENTO DI SCANZANO 2Sopra una vista dello stabilimento Apofruit Italia in Metaponto dedicato al biologico

Previsti nell’arco del prossimo triennio interventi dipotenziamento dell’impianto frigorifero, introduzionedi nuovi macchinari e adeguamento della struttura

notizie10 DAL METAPONTO

Metaponto: nuovi investimenti per lo stabilimento SCANZANO 2

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11DAL METAPONTO

Campagna sostanzialmentepositiva fino a questo

momento per l’uva da tavola col-tivata dai soci di Apofruit Italia delMetaponto. Positiva sia in terminidi prezzo (sono state confermatele liquidazioni dell’anno scorso di1,15 euro/Kg per uva Sugraonelavorata in buste) che di produzio-ni per ettaro. Nel giro di pochianni infatti, le produzioni unitariedi questa varietà si sono presso-ché raddoppiate grazie all’adozio-ne di più appropriate tecnichecolturali. Sono lontani i tempi incui si riteneva che fossero le uveapirene a doversi adattare allamigliore tecnica colturale in usosulle uve con semi e non il con-

trario! E grazie a questa svolta, neiproduttori sta tornando la fiducia adinvestire nella coltivazione di uveapirene. Attualmente oltre aSugraone e Crimson già diffusa-mente coltivate, si stanno affaccian-do nuove varietà seedless che siaccosteranno a queste per andare acoprire nuovi spazi di mercato inperiodi sempre più ampi. Grazieall’accordo con la Sun-World,l’azienda che ha creato e sviluppatola Superior Seedless (Sugraone®),dal prossimo anno Apofruit Italiametterà a disposizione dei propriassociati 2 nuove varietà seedlessbrevettate: la prima è la MidnightBeauty® a bacca nera, produttiva econ un bel grappolo, con maturazio-ne medio-precoce; la seconda è laSofia®, ritenuta da tutti molto simi-le all’uva Italia ma apirena. Sonoprevisti consistenti aiuti economiciper aiutare quelle aziende associateinteressate all’impianto e alla colti-vazione di queste nuove varietà.Con l’obiettivo di diventare speciali-sti nel campo dell’uva da tavola (api-rene, naturalmente!) negli ultimitempi sono stati avviati una serie diprogetti di coltivazione anche innuove aree emergenti (Sicilia, Egittoper le precoci e Turchia per le uve

Uva: partenza POSITIVA per la campagna 2007

di Giuseppe Sicuro

Nuove varietà per le uve apirene

tardive). Lo scopo è di essere pre-senti sul mercato da maggio sino afine dicembre anche con le nuovevarietà di uve apirene. In questomodo, in un contesto di globalizza-zione del mercato, sarà garantita lasopravvivenza delle nostre produzio-ni locali, produzioni che per troppotempo sono state rappresentatesolo e soltanto dalle uve con semi. Ilmercato invece, inesorabilmente edin tempi sempre più rapidi, sta spo-stando le sue richieste sulle uve api-rene a scapito delle uve con semi.Un cenno sul biologico, per ribadireche a fronte di un calo unitario diproduzione a causa dell’avversoandamento climatico della primaparte della stagione, le richieste ed iprezzi indicativi di liquidazione sonostati molto positivi. Anche qui, nei programmi futuri,sono previsti e auspicati incrementidei volumi.

NUOVE VARIETÀ DI UVE APIRENENella foto in alto la varietà di uva Sofia.Sopra un particolare di uva Midnightbeauty

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notizie

presentativo di Apofruit Italia suimercati, specie quelli esteri, chesono molto esigenti – spiega anco-ra Elio Tronchin -. Considerato cheormai i prezzi finali di un prodottopossono variare da 0,30 o al mas-simo 0,50 centesimi, ecco che ènecessario puntare su un frutto digrande qualità; un obiettivo che vamantenuto lavorando molto e inve-stendo. D’altra parte l’importanzadella qualità è oggi una scelta obbli-gata: con una produzione cosìimportante, per la nostra cooperati-va è fondamentale avere un prodot-to curato al meglio soprattutto perle esigenze del mercato estero”. Lanecessità che i produttori prestinomassima attenzione alla cura dellepiante viene rimarcata da GiovanniTeresi, consigliere delegato di area.“Rispetto al kiwi – spiega – la curadelle susine è più complicata dalpunto di vista tecnico sia per leaziende che per la nostra struttura:gestire un ettaro di susine è molto

di Ivo Iannozzi

“Abbiamo raddoppiato ilraccolto delle varietà

estive di susine rispetto all’annoscorso e il prodotto sta andan-do bene anche sui mercatiesteri”. Parola di Elio Tronchin,produttore di Borgo Podgora(Latina) e coordinatore dellaraccolta delle susine nell’area diLatina. “Nel periodo compreso tra l’ini-zio di giugno e metà agosto –precisa – abbiamo raccoltocirca 24.000 quintali di varietàestive: la parte del leone l’han-no fatta le varietà Anna, Tc Sune Sun Gold, ma sono andatibene anche i raccolti di Fortunee Afrodite”. Una quantità impor-tante che conferma come lesusine del Lazio rappresentinol’80% del conferito di susine diApofruit Italia. E si attende conansia anche il raccolto dellavarietà Angeleno per la qualec’è una previsione di almeno40.000 quintali, il 50% in piùrispetto allo scorso anno. Lecifre della raccolta fin qui effet-tuata hanno dato risultati impor-tanti per una produzione che siestende complessivamente su250 ettari, 65 dei quali dotati direti di protezione. “Stiamo spin-gendo forte sulla produzione diun prodotto di qualità che èormai diventato un segno rap-

più complesso che gestirne unodi kiwi. Tra l’altro la qualità delprodotto si abbina alla necessitàdi piazzare le susine sui mercatiin un periodo di tempo inferiorea quello del kiwi. Insomma,occorre essere competitivi almassimo. Per questo ribadiamosempre l’importanza della quali-tà. Non basta fare semplice-mente la produzione”. Per que-sto allo stabilimento AprofruitItalia i tecnici richiamano spessoi soci ad una gestione più atten-ta dei frutteti. “La raccolta è unafase molto delicata – spiegaFabio Marocchi, dell’Ufficio tec-nico – e non bastano i teloni diprotezione per proteggere lesusine se poi, ad esempio, l’in-tervento per il diradamento deifrutti non viene effettuato con ladovuta attenzione e tempestivi-tà”. Su questo punto è criticoTronchin. “Produttori non ci sipuò improvvisare - puntualizza -Per le susine, così come per lealtre produzioni, è necessarioavere una forte specializzazio-ne”.

12 DA APRILIA

PRODUZIONE DI SUSINE NEL LAZIONella foto Elio Tronchin, produttore di susinea Borgo Podgora (Latina)

DATI RACCOLTA VARIETA’ ESTIVE (Q.LI)Anna 4.800Tc Sun 8.000Sun Gold 4.000Fortune 3.000Afrodite 1.000Altre varietà 3.000

Non solo KIWI per Latina