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ANNO XXI Numero 28 18 LUGLIO 2014 SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50 SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIME SOVVENZIONATO 45% (ME) PROTAGONISTI PROTAGONISTI Lo squalo VINCENZO NIBALI, DOPO LA DELIUSIONE DEI MONDIALI, DIVENTA L’ICONA CHE RISCATTA LO SPORT NAZIONALE. VIAGGIO SU DUE RUOTE NELLA FAVOLA DI UN CAMPIONE PARTITO DA MESSINA

Settimanale Centonove - 18 Luglio 2014

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Settimanale Centonove - 18 Luglio 2014

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ANNO XXI Numero 2818 LUGLIO 2014

SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA EURO 1,50

SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE A REGIMESOVVENZIONATO 45% (ME)

PROTAGONISTIPROTAGONISTI

Lo squaloVINCENZO NIBALI,

DOPO LA DELIUSIONEDEI MONDIALI,

DIVENTA L’ICONACHE RISCATTA LO SPORT

NAZIONALE.VIAGGIO

SU DUE RUOTENELLA FAVOLA

DI UN CAMPIONEPARTITO DA MESSINA

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Se Crocettarinuncia a 520 milioniQUATTRO MILIARDI di euro. E’l’entità dei ricorsi cui il presidenteCrocetta, accettando la clausolatransattiva che ha permesso algoverno nazionale di riconosceresubito alla Sicilia 520 milioni di euro,ha rinunciato. Perché lo ha fatto? Eperché in perfetta solitudine? Se loha fatto per una causa superiore,non fare commissariare subito laSicilia, ha sbagliato. Un trauma ènecessario per uscire dal comaeconomico. Prendere fiato quandosi è all’asfissia, serve a poco: siallunga solo l’agonia. Recidere, percambiare strada, forse può servire aqualcosa. La macelleria sociale è incorso: la metà dei giovanidisoccupati, la categoria della qualei sindacati, che si dichiarano dispostia fare sacrifici, non parlano. Del fallimento della Sicilia non sisono accorti neanche i novantainquilini di Sala d’Ercole: hannotargato con un loro nome, l’elencodi tutti gli emendamenti propostiper l’ultimo assalto alla diligenza.Risultato, la tabella “H” cheCrocetta dichiarava essere sparita, ètornata più prepotente di prima: seprima alle associazioni zootecnichesi dava 1,2 milioni di euro, ora sipropone di dargliene due. Ognionorevole, come una prova diesistenza in vita, ha a cuore unacausa specifica: il centro studi,l’associazione dei zelanti e deidafnici. Quel che manca è però unalinea organica allo sviluppo dellaSicilia. Che ora deve cambiare passo:i petrolieri, Eni in testa, cioè loStato, ci mollano. Non solo a Gela.Qui bisogna cambiare tutti icontorni dello sviluppo: ripartire dacapo. Ma forse non lo ha ancoracapito Crocetta, prigioniero anchedi sé stesso, e neppure gli onorevoliinquilini. Che vanno avanti allagiornata. A botte di emendamenti.

il punto18 Luglio 2014

centonove pagina 2

Caporedattore Graziella Lombardo Vicecaposervizio: Daniele De JoannonIn redazione: Gianfranco Cusumano, Alessio Caspanello, Michele SchinellaSegretaria di redazione: Rossana Franzone, Rosa Lombardo, Francesco Pi-nizzotto. Editore: Kimon scrl, via San Camillo, 8 Messina. Tel. 090 9430208Fax: 090 9430210 P. IVA 02131540839 Registrazione Tribunale di Messinan. 11-92 del 4 maggio 1992. Iscritto al Registro Operatori della Comunicazionen° 17229. Stampa: Sts - Società tipografica siciliana spa Strada 5 n. 35 Zonaindustriale 95030 Catania. Redazione e ufficio abbonamenti: via San Ca-millo, 8 - 98122 (ME), CCP n. 90443839 Copie arretrate: euro 3,00. Progettografico: Davide Lopopolo per Psychodesign www.psychodesign.it.

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Certificato Ads n. 7367 del 14/12/2011

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Direttore responsabileEnzo Basso

Garante del lettore: Attilio Raimondi

SETTIMANALE REGIONALE DI POLITICA CULTURA ED ECONOMIA

centonove

Riforme, non gare di velocitàL’INTRICATA VICENDA DELLE RIFORME,alle quali il governo sembra volere imprimere unavelocità assai elevata, nasconde insidie le cui

ricadute potrebbero vedersi non subito ma sul medio periodo.Come quella delle Province che, in attesa di una leggecostituzionale che le abolisca, essendo esse previste dallaCostituzione, pone un gravame potente sulle spalle dei nuovipresidenti e consiglieri, che verranno individuati tramite elezionidi secondo grado in cui voteranno sindaci e consiglieri comunali.Le cariche elettive, in questa fase che dovrebbe precederel'abolizione, saranno esercitate gratuitamente da uno dei sindacidella provincia, eletto come si diceva, ma non si capisce benecome potrà attendere al proprio mandato, a fronte di alcunecontraddizioni palesi. Ad esempio, i sindaci dei comuni piccoliprendono un’indennità molto bassa, quindi in genere non vannoin aspettativa e continuano a svolgere la loro professione diprovenienza. Non ricevendo indennità come presidente eventualedella provincia, è difficile pensare che il sindaco di un comune dimodeste dimensioni, che prende 300 euro al mese come primocittadino, possa sobbarcarsi anche la carica di presidentemantenendo il lavoro con cui si guadagna da vivere. Se invece ilpresidente della provincia lo farà il sindaco di un comuneimportante, che prende una indennità di carica sufficiente, il suoproblema più cogente sarà quello di trovare il tempo per attendereal nuovo incarico, considerato che i compiti che svolge da primocittadino lasciano già pochi spazi, persino per andare a mangiareuna pizza con la famiglia.Non basta manifestare una spinta compulsiva per fare delle buoneriforme, così come non basta minacciare, alla maniera di unqualunque Briatore ("sei fuori!"), chi non si allinea al pensierounico, è invece necessario fare le cose con criterio, cercando divalutare esattamente quale effetto di realtà produrranno icambiamenti immaginati, altrimenti potremmo trovarci tra nonmolto in una condizione peggiore della precedente, che già non

temeva confronti in fatto di confusione. La democraziaparlamentare è una cosa seria, anche quando le sue aule sonopopolate di saltafossi e impresentabili, e il dissenso è il soloantidoto conosciuto alle derive degli uomini soli al comando,salvo quando è esercitato solo per interessi personali o di unalobby che antepone gli affari propri a quelli dei cittadini. Abbiamovisto cos’è accaduto all’interno di Forza Italia (nelle sue varietitolazioni) quando si è voluto trasformare un partito inun’esperienza padronale, trasferendo poi al Paese gli effetticollaterali di tale metodo. Il regresso dell’Italia, l’aumentovertiginoso del debito pubblico, la caduta verticale delle qualitàdel personale politico, coincidono in larga parte con l’epopea di unsolo personaggio che, oltre a coprire di disdoro l’intera collettivitànazionale, ha reso normale un concetto di democrazia che indefinitiva nega la medesima. Proprio perché si è oramai impiantata nella nostra testa questapericolosa versione goliardica della democrazia, può accadere chepersonaggi modesti giungano ai vertici di delicate responsabilità ecerchino di travolgerci con l’attivismo dell’azione ma non delpensiero. Dunque facciamole le riforme, anche in fretta se si vuole,ma evitiamo di farle coincidere che il bagnasciuga mentale diMatteo Renzi, che sarà pure belloccio e intraprendente, ma perquanto mostrato fino a questo momento sembra avere maggiorefeeling con la velocità che con l'efficacia. In questi giorni, adesempio, il premier sta sperimentando che in Europa sono pocosensibili al metodo del piazzista, come attestano le difficoltà disistemare la Mogherini agli Esteri, sebbene gradita ai socialisti.Non si può, infine, ignorare il tentativo del M5S di sedersi altavolo delle riforme, da una posizione che oggi sembra di estremadebolezza. Una novità, forse tardiva. Bastava provarci diciottomesi fa, sarebbe stato utile al Movimento, al Paese e avrebbepermesso agli italiani di chiudere una volta per tutte i conti con ilpadrone della destra, principale colpevole del declino che ciavvilisce.

DI DOMENICO BARRILÀ

Matteo Renzi

EDITORIALE

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riservato18 Luglio 2014

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CREDITO COOPERRATIVO

Clienti delle Valli jonicheda Calatabiano a PachinoMESSINA. Pachino ingoia…Calatabiano. Non si trattadi una Unione di Comuni,ma di un diverso processo:fusione per “incorpora-zione” tra banche di creditocooperativo. Tutti i clientidelle Valli joniche di Mes-sina dal primo luglio sonostati incorporati d’ufficiodalla “San Marco di Calata-biano” alla Banca di CreditoCooperativo di Pachino.

UNIVERSITÀ/1

Palazzo delle Poste,una palestra in arrivoMESSINA. Una palestra nelPalazzo delle Poste. È que-sto l’ultimo progetto appro-vato dal consiglio diamministrazione dell’Uni-versità per “dare un senso”all’edificio. Il Palazzo, la cuidestinazione privilegiataera per gli studenti, ospitacome servizi agli iscritti sol-tanto le segreterie.

UNIVERSITÀ/2

Tesi addio, a Messinasaranno tutte su fileMESSINA. Tesi di laureatriennali e magistrali (maanche di dottorato) di-scusse all’Università di Mes-sina saranno presto solo sufile. È questa l’idea del ret-tore Navarra, che puntanon solo a non appesantiregli archivi, ma anche a ren-dere più facili i controli sueventuali plagi. Allo statoattuale, l’Ateneo sta ordi-nando un software chepossa proteggere il futurosistema di archiviazione.

TEATRO DI MESSINA

Stretta del sovrintendente,stipendi regionali per tuttiMESSINA. Stretta del so-vrintendente del Teatrosulle retribuzioni dei dipen-denti. Antonino Saija ha de-ciso di allineare gli stipendidegli assunti in pianta or-ganica a quelli della Re-gione. Tecnicamente, letabelle di equiparazionesono già state elaborate daun commissario ad acta eattendono solo il placet del-l’assessorato al Turismo.

TOP SECRET

SOMMARIO

PRIMO PIANO6/8. Nibali, uno Squalo a ParigiIl messinese che sta dominando il Tour

POLITICA9. «Rovinati dai Canciabannera!»L’affondo di D’Alia contro la politica siciliana10. Pd, la lunga estate “calda”Fuoco di fila per il partito in riva allo Stretto11. Urega, trasferito SciaccaIn commissione le proposte che Crocetta firmerà12. Prove tecniche di addioLo Presti e Sturniolo ad un passo dal gruppo misto13. La delusione di CarboneL’Assessore di Furnari lascia la giunta14. «La mia Barcellona»I ricordi di Orazio Calamuneri, consigliere dal 1985

SICILIA15. Piemonte, “pronto soccorso”La città scende in campo per il suo presidio sanitario16. Messina, Navarra revolutionIl rettore si prepara al taglio dei dipartimenti18. Bomba ecologica MazzarràI rischi dei lavori di ampliamento della discarica19. Incendi? Chiamate RenziRitornano a Caronia le combustioni misteriose20. Viabilità, cominciamo dai semaforiLo studio dell’ingegnere Bitto

22. Tutti pazzi per ElvisAl Palacongressi di Taormina la mostra internazionale23. Passeggiate medievaliDa Scicli a Messina lungo le antiche “vie franchigene”24. Sinagra, f...orti in garaIl concorso che premia i contadini fai-da-te

ECONOMIA25. Tir, vietato l’ingresso a MessinaFirmata l’ordinanza che impedisce ai mezzi pesanti il transito diurno nel centro città26. Curcitta, caro vecchio granoCarmelo Parlavecchio coltiva l’antica varietà27. Siracusa, prima città “smart”Il servizio del consiglio nazionale delle ricerche

POSTER30. Marija, muli e paillettesLe impressioni di viaggio della principessa in Sicilia

RUBRICHE3. Riservato4-5. Settegiorni28. Consumatori / Consulenti32/33. Libri/La Classifica/Lacerti di Letture38-39. Lettere & Commenti38. Qui Scuola/Heritage/Ecologia40. Eliodoro/Animal House40. Antibuddaci/150 parole da Palermo

Valzer di giudici, il bottino di Magistratura IndipendenteMESSINA. Valzer di giudici da Messinaverso Palermo. Guido Lo Forte, dopo il votodella commissione incarichi direttivi e inattesa del via libera del Plenum del Csm,alla guida della Procura di Palermo come“vice” si ritroverà Salvatore De Luca, 55anni, già procuratore di Barcellona Pozzo diGotto.De Luca, che prenderà il posto di NinoGatto, fuori ruolo per motivi di salute, l’haspuntata con tredici voti sul Pm delladirezione investigativa antimafia MaurizioDe Lucia, che di voti ne ha avuti solo nove. Ma come si è arrivati a questi risultati, chehanno lasciato “perplesso” il procuratore diCaltanissetta, Sergio Lari, che di voti perandare a Palermo ne ha raccolto solo uno adiscapito dei tre di Guido Lo Forte? Ma cosac’è dietro?Un nuovo equilibro all’interno delle correntidella magistratura. Che hanno visto ilsuccesso all’ultima tornata elettorale delCsm di Magistratura Indipendente, lacorrente che fa capo al procuratoreaggiunto di Messina Sebastiano Ardita, almagistrato, ex pool Mani Pulite, PiercamilloDavigo e al pm torinese MarcelloMaddalena. Magistratura indipendente ha infattiregistrato i due candidati più votati: ClaudioGaloppi, del Tribunale di Milano, 792 voti, eLuca Forteleoni, pm di Nuoro, che di

consensi ne ha raccolto ben 1571.Forteleoni, è uno dei candidati di puntadi Ferri, il sottosegretario alla giustizia,"magistrato che da politico continua acoordinare il gruppo"-la menta ilconsigliere uscente Pepe-, che con i suoi“inopportuni” sms ha dilaniato l’annosodibattito interno ai togati sui rapportitra politica e giustizia.Magistratura Indipendente ha portato isuoi seggi da tre a quattro, a scapito diUnione per la Costituzione che scendeda sei a cinque. Ma qui ci sarebbel’accordo sotterraneo: l’appoggio dato alcandidato De Luca di MagistraturaIndipendente dovrebbe ora esserericambiato dai voti della corrente di

Ardita al plenum del Csm in sostegno allacandidatura Unicost di Lo Forte. Benpiazzata “Area” la corrente che raduna leanime della sinistra che passa da sei asette togati. Un fatto, questo, che strategicamenterafforza le posizioni di Sebastiano Ardita,che potrebbe assumere la carica diprocuratore, prima di passare alparlamentino dei giudici, carica allaquale, dopo l’impegno nella direzionecarceraria, è naturalmente destinato. Masulla corrente pesa il macigno deirapporti controversi con la politica chehanno portato il neo eletto Morgigni anon escludere la possibilità di una“scissione” di Magistratura Indipendente.

NOMINE. Salvatore De Luca vice di Guido Lo Forte alla Procura di Palermo. Il nuovo equilibrio all’interno delle correnti. Che rafforza le posizioni di Ardita

MESSINA

Clinica Santa Ritapassa alla CarmonaMESSINA. E’ stata perfezionata martedìsera a Messina, nello studio dell’avvocatoPatrizia Picone, la cessione della clinicaSanta Rita alla Carmona, che fa capo algruppo aretuseo dell’imprenditoreAntonio Tigano. Quaranta posti letto autorizzati, a metà trai servizi di riabilitazione e lungodegenza,l’operazione di acquisizione della storicaclinica messinese, ha avuto anche ilbeneplacito dei sindacati: sarannomantenuti i livelli occupazionali, in unalogica di razionalizzazione “industriale”dei servizi.Tigano ha di recente investito oltre trentamilioni di euro, rilevando strutturesanitarie a Palermo, Enna, Trapani. Laclinica Santa Rita rinasce dopo la gestionedell’Ati Hospital, di Pizzo e Romano, finitain procedura fallimentare.

Guido Lo Forte Sebastiano Ardita

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settegiorni18 Luglio 2014

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Claudio CardileMESSINA. Il consigliere comunaleè attento come un furetto con lemezze verità del Cas, il consorzioautostrade: lo sconto di 6o cen-tesimo per gli utilizzatori del te-lepass in certe fasce orarie, éscattato dieci giorni dopo l'an-nuncio ufficiale. Dal Cas nessunanota. Neppure di scuse.

Nino InterdonatoMESSINA. Il vicepresidente delconsiglio comunale di Messinaguarda avanti. Interdonato si èfatto promotore di un ordinedel giorno da presentare in aulache punta a inserire Messinanel circuito delle città chestanno già sperimentato laCarta d’Identità Elettronica. Ildocumento sarà firmato dai col-leghi del gruppo dei Democra-tici Riformisti, Elvira Amata,Rita La Paglia, Carlo Abbate,Nino Carreri e Santi Sorrenti.

Grazia MusolinoMESSINA. Il dovere innanzitutto: è questo il motto delladirettrice dell’Unità operativabeni storico artistici della So-printendenza di Messina che,venerdì scorso, è rimasta ore eore in pieno sole per seguire ilavori di ripristino dei giochid’acqua della Fontana d’Orione.La studiosa, pur di non disto-gliere lo sguardo dai tecnici, haanche rifiutato un posto sottol’ombrellone offertole da Car-melo Picciotto, presidente diConfcommercio e titolare del ri-trovo “Dolce vita”.

Claudia MinutoliMESSINA. Nell’ambito dellarappresentativa siciliana delConi, insieme al concittadinoClaudio Rampello, la messineseha fatto incetta di premi allaXVIII Edizione dei Jeux des Iles,disputati ad Ajaccio dal 30 giu-gno al 4 luglio. Mentre ClaudiaMinutoli ha conquistato ilprimo posto nel singolare fem-minile, Rampello ha vinto lamedaglia d’oro nella gara didoppio con Gabriele Puglisi, ilterzo posto nel singolare ma-schile e l’argento nella compe-tizione a squadre.

Giancarlo NeriMESSINA. Il docente dell’Uni-versità di Messina è stato no-minato Membro Titolare perl’Italia nella prestigiosa Euro-pean Seismological Commissionper il biennio 2014-2016. Nerifa il suo ingresso nell’organi-smo deputato a promuovere laricerca e le sue applicazioni al-l’interno della comunità sismo-logica che opera nel nostro con-tinente.

CHI SALE

Mafia: ex assessore Miceli torna liberoPALERMO. L'ex assessore alla Sanità del Comune di PalermoMimmo Miceli, condannato a sei anni e mezzo di reclusione perconcorso in associazione mafiosa, è tornato in libertà. Dovrà finiredi scontare la condanna in affidamento ai servizi sociali. Ladecisione è stata presa dal tribunale di sorveglianza di Roma, dopoil parere favorevole della Procura generale. Miceli era imputato nelprocesso sulle talpe alla Dda che coinvolse anche l'ex GovernatoreTotò Cuffaro, condannato a sette anni.

Goletta Verde, in Sicilia coste inquinatePALERMO. Oltre il 60 per cento dei punti analizzati lungo le coste siciliane nonsuperano l'esame: 16 i prelievi che hanno restituito un giudizio di "fortementeinquinato" e "inquinato" rispetto ai 26 realizzati in totale. È la fotografiascattata dalla campagna Goletta verde di Legambiente dedicata al monitoraggiosullo stato di salute delle coste e delle acque italiane. L'istantanea è statapresentata a Palermo da Serena Carpentieri, portavoce di Goletta Verde eGianfranco Zanna, direttore di Legambiente Sicilia. E oltre il danno c'è anche labeffa: perché non solo persistono evidenti problemi nel sistema depurativosiciliano - dice Legambiente- ma i soldi da tempo disponibili e messi adisposizione dal Fondo di Sviluppo e Coesione per adeguare rete fognaria e gliimpianti di depurazione (circa un miliardo di euro) rischiano di andare perduti acausa della mancata progettazione da parte degli enti preposti.

Caos raffinerie, assemblea a Roma per lo sciopero nazionaleROMA. Continua il terremoto raffinerie che vede come epicentro Gela. I sindacati delsettore energetico Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil hanno convocato per oggi (ven18, ndr) a Roma (“Auditorium” di via Rieti, 13 - ore 10,00) il Coordinamento nazionaleunitario del Gruppo Eni. In quella sede verranno decise azioni di lotta e laproclamazione di uno sciopero nazionale. I sindacati infatti sono sul piede di guerradopo la rottura delle trattative avvenuta nei giorni scorsi a seguito dell'annuncio“shock” di Eni di mettere in discussione l'intero impianto strategico della chimica edella raffinazione in Italia, che comporta pesanti ricadute sull'intero sistema.

SOCIETÀ

Palermo ricorda la strage di via D’AmelioPALERMO. Palermo ricorda, 22 anni dopoquel 19 luglio, la strage di via D'Amelio,in cui furono uccisi il magistrato PaoloBorsellino e i cinque agenti di scorta -Emanuela Loi, Agostino Catalano, EddieWalter Cosina, Vincenzo Li Muli eClaudio Traina - con una serie di iniziativeorganizzate dal movimento delleAgende Rosse insieme al "FattoQuotidiano" e al periodico "AntimafiaDuemila". Dopo la manifestazione a VillaSavoia, a Monreale, "XX Legami dimemoria", con, tra gli altri, RitaBorsellino, Domenico Gozzo, VittorioTeresi., il sit-in di Scorta Civica aal Palazzodi Giustizia. mentre della facoltà di

Giurisprudenza si è svolta la conferenza"Un Paese senza verità. Continuare acercarla 22 anni dopo la strage di viaD'Amelio", con, tra gli altri, SalvatoreBorsellino, fondatore del movimentoAgende Rosse e fratello di Paolo, isostituti procuratori di Palermo AntoninoDi Matteo e Francesco Del Bene, diReggio Calabria Giuseppe Lombardo, l'expm Antonio Ingroia, Margherita Asta,figlia di Barbara Rizzo e sorella diSalvatore e Giuseppe Asta, uccisi nellastrage di Pizzolungo. Sabato in viaD'Amelio, dalle 9.30 alle 13, le iniziativedegli studenti. Dalle 15.30 sialterneranno gli interventi dei familiari

vittime delle stragi. Alle 16 un flash mobe alle 16.58, ora dell'attentato, ci sarà unminuto di silenzio. Alle 21 sarà la voltadei dibattiti sul palco su "depistaggi etrattative" con Fabio Repici, legale deifamiliari vittime di mafia, e "RomanzoQuirinale", con Marco Travaglio.Domenica 20 luglio le conclusioni con,alle 9, la salita al Castello Utveggio da viaD'Amelio e, alle 18, all'ex fonderia reale,dibattito su "Commissione antimafia:parole o fatti?", con Giulia Sarti (M5S),Beppe Lumia (Pd), Claudio Fava (gruppomisto) e il deputato 5 stelle all'ArsGiorgio Ciaccio. A seguire la proiezionedel Docufilm "Fuori la mafia...".

ANNIVERSARI. A 22 anni dall’attentato in cui persero la vita Borsellino e gli agenti della scorta

FORMAZIONE PROFESSIONALE

Corsi d’oro, tornanoagli arresti Capone e SautaMESSINA. Porta lo stesso cognomedella moglie Chiara, Gea Schirò, laparlamentare palermitana di SceltaCivica che relazionerà alla Cameramercoledì 23 luglio, alla commissioneper le autorizzazioni a procedere, sulricorso proposto dall’onorevoleFrancantonio Genovese contro l’uso,che la Procura di Messina intendefare nel processo sui “Corsi d’Oro, diun centinaio di intercettazioni“registrate” su una utenzadell’esponente del Pd, secondo ilegali, in suo “esclusivo uso”.Genovese ha deciso di nonpartecipare al dibattito, nonostante

l'autorizzazione dei giudici.Dalla Corte di Cassazione arriva unaltro valzer di provvedimenti, inmerito all'indagine "Corsi d'Oro".Tornano agli arresti domiciliari, doposei mesi di libera uscita, dueprotagonisti dell'indagine: l'exassessore Melino Capone e l'exresponsabile dei servizi sociali delComune di Messina, Elio Sauta. Vieneaccolto invece il ricorso eguadagnano la libertà NataleCapone, fratello di Melino e GraziaFeliciotto, moglie di Sauta, insieme aNatale Lo Presti.

BENI CULTURALI

Orione torna a zampillareMESSINA. La Fontana di Orione tornerà azampillare. Commissionata dal Senatomessinese nel 1547 e realizzata daGiovanni Angelo Montorsoli nel 1553 suiconografia di Francesco Maurolico, l’operaè stata oggetto di un intervento seguitodalla Soprintendenza di Messina che hapermesso di ripristinare il sistema idraulico,sturando tutte le aperture e tappandoeventuali falle. Dalla fontana, inoltre, verràfuori acqua depurata. Il “getto” dellarinascità partirà con una cerimonia ufficialealla presenza del sindaco Accorinti, che havoluto l’intervento.

Tecnici a lavoro sulla Fontana Orione

Melino Capone ed Elio Sauta

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AMBIENTE. Monitoraggio anche sulla presenza di delfini e capodogli

Eolie, l’arcipelago delle tartarugheSALINA. Aumentano delfini e tartarughe nel mare delle Eolie. I dati liha forniti il "Delphis Aeolian Dolphin Center" di Salina. Dallo studio èemerso che negli ultimi sei anni, vi è un aumento della presenza deicetacei, e soprattutto delle tartarughe marine nelle acquedell'Arcipelago. Tra gli esemplari segnalati figurano delfini, capodogli,balenottere e tartarughe marine. Il centro Delphis, giornalmenteeffettua uscite di monitoraggio che hanno lo scopo di quantificare lapresenza dei cetacei e delle tartarughe marine, studiarne la biologia,l'etologia, la genetica, e salvaguardare il loro stato. Durante le uscitein mare si osservano anche molte stenelle, tursiopi, balenottere ed unadecina di tartarughe. "E' un'esperienza unica - dicono gliorganizzatori - che lascia un'immagine bellissima della natura e diquanto sia fondamentale tutelarla".

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centonove pagina 5

Giulia AdamoMARSALA. La consuocera dellalady dei traghetti Olga Franzacade nelle maglie della giusti-zia. L’ex deputata regionale èstata condannata dalla Corted’Appello di Palermo a dueanni e 10 mesi con interdizionedai pubblici uffici. Avrebbe ten-tato di indurre un dirigente anon pagare i fondi a un'asso-ciazione per condizionare la no-mina di una persona a lei gra-dita. Conclusione? GiuliaAdamo si è dovuta dimettereda sindaco di Marsala.

Nanni RicevutoMESSINA. L’ex presidente dellaProvincia di Messina, e patrondella sede cittadina dell’Uni-versità telematica Pegaso, nonperde la sua vanità. In occa-sione dell’inaugurazione dellamostra fotografica dedicata aMichelangelo Vizzini, al Montedi Pietà, ha sollecitato più volteil fotografo in servizio per farsiimmortalare con amici e auto-rità. Che pensi a una mostra de-dicata a lui?

Nino GermanàMESSINA. Mentre All’Ars si re-gistra il tira e molla sull’appro-vazione della manovra finan-ziaria, il deputato del NuovoCentro Destra si dedica aiviaggi. Germanà, infatti, sitrova a Berlino, da dove si di-verte a inviare fotografie inposa davanti a ciò che restadello storico muro che divise lacittà e i due blocchi contrappo-sti fino al 1989.

Sergio De ColaMESSINA. L’assessore comunaleall’Urbanistica rischia di trovareMessina al buio. La nuova pa-tata bollente è stata segnalatadalla Fim Cisl e dalla Fisascat Cisl,che hanno comunicato l’avviodelle procedure di licenziamentoda parte dell’Ati composta daSmail e Atlantico gestiscono, chegestisce i ventottomila puntiluce in città. Il problema? Ilbando di affidamento scadrà ilprossimo 31 luglio. L’avvio delleprocedure per il licenziamentoriguarda i 5 dipendenti.

Piero DavidMESSINA. Il coordinatore regio-nale siciliano dell’area Civati delPd crede nei social network nontanto per esprimere una posi-zione politica, quanto per finimolto più prosaici. Il suo ultimointervento in bacheca Fb, in-fatti, è una richiesta che non hanulla a che fare con le questionisiciliane: “Alla ricerca di unacasa a Messina... qualche consi-glio?”.

CHI SCENDE

14 anni di matrimonio, coniugi danesi tornano a CorleoneCORLEONE. La coppia di coniugi danesi Jesper eBritta Thuun-Petersen insieme ai loro tre figli, si sonodati appuntamento a mezzogiorno di venerdì 18luglio con il sindaco di Corleone, Lea Savona, e con ilconsole di Danimarca, Hanne Carstensen, nellapiazza dove 14 anni fa hanno piantato un piccoloalbero di ulivo nel giorno del loro matrimonio. Unatradizione che è stata rispettata da tutte le coppiedanesi che negli anni si sono sposate a Corleone egrazie alla quale oggi nella piazza c’è un piccolooliveto.

Si è laureata in lingue e civiltà orientali Costanza MatafùMESSINA. La nostra collaboratrice Costanza Matafù,si è laureata in lingue e civiltà orientalidell’Università di Napoli “L’Orientale”. Relatore laprofessoressa Francesca Ersilia, Costanza ha ottenutoil massimo dei voti e la lode, discutendobrillantemente la tesi su “Delitto d’onore nellaGiordania contemporanea: impegno della societàcivile e cambiamenti nell’approccio legale”. Unlavoro certosino fatto anche di interviste alle donnein detenzione nel carcere di Jweideh, nonchè agiudici, giornalisti e docenti che “completa” quellogià sostenuto per la tesi triennale sulle mutilazionigenitali femminili in Egitto. A Costanza l’augurio ditutta la redazione di Centonove che il successo dioggi sia l'inizio di un brillante futuro.

ROSA E NERO

settegiorniPaolo Fresu, musica sul mareMESSINA. PaoloFresu con il suo DevilQuartet hainaugurato lo spaziojazz sul mare dellaseconda edizione delMessina Sea Jazz,seminari di altaformazione musicalee concerti nel festivaldiretto dal maestroGiovanni Mazzarino.La rassegna fino al22 luglio animerà lacittà con oltre 200professionisti,nazionali einternazionali, tramusicisti emusicologi, fra cui lostesso direttoreartistico Mazzarinocon la suamasterclass sulla“Rivoluzione deljazz” e lo studiosoFrancesco Martinellicon conferenzeinterattive sui grandicompositori dellastoria del jazz con incursioni musicalilive. Completano il cartellone FrancoCerri e Enrico Intra Quartet venerdìsera, Maria Pia De Vito e Huw Warrencon Maurizio Giammarco sabato 19, il20 luglio la serata di festa dopo ilsaggio degli studenti dei workshop delMessina Sea Jazz con la “sorpresa di

jazz”, lo scorso anno una jam sessionsulla feluca a Ganzirri, quest’anno unparty speciale non ancora svelato. Unapiccola pausa, e di nuovo concerti,con - fuori abbonamento - FabioConcato e Fabrizio Bosso conGiovanni Mazzarino Trio all’ex Irreraa Mare.

MESSINA. Il musicista inaugura la seconda edizione del Messina Sea Jazz EVENTI

E Gangi diventacapitale del saxGANGI. "2volte100 Sax" è questo iltitolo dell'esposizione di saxofoniallestita nei locali del palazzo Tra-art aGangi in occasione del bicentenariodella nascita di Adolphe Sax (1814 -2014) inventore del Sax-o-phone ecurata dall'Ars Musicae e DeLuxeSaxophone Museum con il patrociniodel Comune di Gangi. La mostra saràinaugurata venerdì 18 luglio, alle ore18 con una presentazione a palazzoBongiorno e alle ore 21, a piazzettaZoppo di Gangi, con l'esibizionedell'Acm Saxophone Ensemble, ungruppo da camera costituito da solisassofoni (soprani, contralti, tenori ebaritoni), accompagnati dapercussionisti. L'ensemble riuniscedodici giovani sassofonisti provenientidalle provincie di Agrigento eCaltanissetta, tutti allievi del maestroSalvatore Cutrò con un repertorio chespazia dalla musica barocca alla musicacontemporanea, dalla musica etnicaalla trascrizione di brani celebri delrepertorio classico.L'esposizione di palazzo Tra-art è unadelle più grandi collezioni di saxofonid'Europa (60 saxofoni, oltre una partededicata alla storia con foto, video e uninsieme di ance, imboccature, dischi espartiti d'epoca), un vero e proprio museonato grazie alla ricerca del maestroLuciano Inguaggiato. Un evento culturaleunico nel suo genere in Sicilia, grazie alvalore storico-artistico dei pezzi rarissimiin esposizione, molti di essi restaurati, cheraccontano la storia di questo strumento.

Paolo Fresu durante lo spettacolo (foto di Domenick Giliberto)

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PROTAGONISTI. Il messinese che dominando il Tour sta facendo sognare l’Italia del pedale. E non solo

Ambasciatore dello sport della regione, titolatissimo, in vetta al pianeta ciclismo. Eppure, quando è a Messina non si fa mancare l’arancino a fianco del negozio di famiglia o la “sgambata” con gli amici di sempre. Che lo raccontano

Nibali, uno Squalo a ParigiDI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. Quando la sorte si accaniscec’è davvero poco da fare. E’ strano dirlodi Vincenzo Nibali, il ventinovennemessinese che sta incantando il mondoin sella ad una bici, il ciclista che staconquistando km dopo km il paradisodei ciclisti, quel Tour de France che soloi grandi con la g maiuscola hannodominato. E’ strano dirlo di un atletacon la faccia da bambino che contrastacol truculento soprannome di “Squalodello Stretto”, che in un paio d’anni hamesso in fila i rivali nella Vuelta inSpagna nel 2010 e nel Giro d'Italia2013, che si è aggiudicato due edizionidella “classica” della Tirreno-Adriatico,che è diventato campione italiano pochesettimane fa e che è il secondo italiano,dopo Felice Gimondi, ad essere salitosul podio di tutti e tre i “Grandi Giri”,tutto questo prima di iniziare a mettereil suo sigillo al Tour. E’ strano dirlo, ma ilsuo sogno, Vincenzo Nibali non lo hamai coronato: vincere la sua corsapreferita, la Liegi-Bastogne-Liegi. Ilsogno in un cassetto che di sogni non nehacontiene quasi più. Perchè Nibali,faccia d’angelo, talento cristallino efame di vittorie da...squalo, li haesauditi quasi tutti. Quasi.

NIBALI SI NASCE. Perchè se è veroche campioni si diventa, lapredestinazione un atleta o ce l’haaddosso o non ce l‘ha. Se ne è accortopresto il padre di Vincenzo, SalvatoreNibali, che ha corso in bici nellecategorie dilettanti e da piccolo loportava alle “sgambate” della domenicae aveva il suo bel daffare a stare dietro aquel diavoletto che sui pedali sembravavolasse, sembrava non sentire fatica,sembrava si nutrisse di quell’aria che invelocità gli investiva il volto. Se ne èaccorto anche Peppino Lucchesi,figura carismatica del ciclismo sicilianoe uno di quelli che su Nibali ci ha vistolungo. E ci ha visto lungo ancheMichela Stancheris, assessorebergamasco allo Sport della regioneSicilia che lo ha incoronatoambasciatore dello sport siciliano nelmondo. Il primo a fregiarsi di questotitolo. Ma ad intuire che dietro aVincenzo ci fosse lo Squalo, per primisono stati i suoi amici. Uno inparticolare.PRESIDENTE, ANZI TESTIMONE.“Stiamo andando in agenzia a prenotarei biglietti per Parigi. Comunque vada,all’arrivo del Tour dobbiamo esserci”. Cicrede, Eddy Lanzo. Con quel nomeche riecheggia quello del “cannibale”belga Eddy Mercks, Lanzo non potevache essere appassionato di ciclismo. Dipiù. Perchè il presidente del fan clubmessinese di Vincenzo Nibali (ne esiste

uno anche in Toscana) dello Squalo èanche il testimone di nozze. “E un po’anche il fratello maggiore”, raccontaridendo. “Ovviamente non per ilciclismo, cosa devo spiegargli io? Mafino a poco tempo fa ci sentivamo equalche consiglio glielo davo. Non sulciclismo però”, sottolinea divertito. Poiracconta. Racconta di quelle stradepercorse assieme, Nibali davanti e glialtri ad arrancare dietro. “Le litoranee, e

poi le salite. Tutte quelle dei colli sanRizzo, quella di Castelmola, non ce n’erauna che gli sfuggisse...”. La sua carrieraagonistica, Vincenzo Nibali l’ha iniziatacon i Vivai Pietrafitta, la sua primasocietà, per poi passare, fino allacategoria Allievi, con i “fratelliMarchetta”. Poi gli Juniores allaMastromarco, e l’addio a Messina, datoche la società lo ha portato in Toscana.“Loro seguivano solo gli Juniores, mapur di non perderlo misero sù unasquadra per il campionato dilettanti -racconta Lanzo - Sin da piccolo hasempre vinto, è stato un predestinato”. Einfatti, leggenda da fan club tramandache “senza conoscere nè strade nè rivali,la prima gara in Toscana Nibali la vinceper distacco”, conferma Lanzo. Che oggi“sgambetta” con lo Squalo esattamentecome faceva quando il campione eraappena adolescente. “Quando viene aMessina sta con gli amici del gruppo,sempre. E puntuale, la mattina alle settee mezza esce in bicicletta gli amici.Sempre puntuale, sempre umile, mai inritardo, senza mai far pesare il fatto diessere un campione in mezzo adamatori...”, puntualizza Lanzo. Sembraproprio che di “macchie” Nibali non neabbia. “Insomma...dovresti vedere come

Nibali a Messina alla Passeggiata a mare con il presidente del suo fan club, e testimone di nozze, Eddy lanzo

Michela Stancheris, Peppino Lucchesi e Vincenzo Nibali

Col sindaco di Messina Renato Accorinti

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Non saranno noti ai più, e chi non haqualche capello bianco sulla testafaticherà a conoscerli, ma di messinesiche hanno raggiunto la vetta delmondo ce ne sono parecchi. ComeGiovanni Scalzo, sciabolatoremessinesi che può vantare tre medaglieolimpiche: oro a squadre alle olimpiadidi Los Angeles 1984, e bronzoindividuale ed a squadre a Seul 1988,dopo aver iniziato a tirare fendentinella "società operaia Messina". Ancorameglio ha fatto Valerio Vermiglio,pallavolista cresciuto nella Zanclon:cinque campionati italiani e tre coppe

dei campioni tra Treviso e Parma, dueori agli europei e un argento olimpicoad Atene 2004. Irragiungibile SilviaBosurgi, pallanotista che all’oroolimpico nel “setterosa” ad Atene nel2004 affianca talmente tanti trofei danon sapere più dove metterli: 14campionati italiani e sette coppe deicampioni con la Orizzonte Catania, oroa mondiali ed europei, quattro argenti.Nel 2008, ha “rischiato” di diventareassessore con la giunta di FrancantonioGenovese, poi sconfitto alle urne. Il suocorrispettivo maschile è MassimoGiacoppo, argento col “settebello” a

Londra 2012 e cinque volte campioneitaliano. Sempre in piscina, ma nelnuoto, si è distinto Luca Baldini: per luiun oro e due bronzi ai mondiali, e bentre ori nei mondiali in acque libere. Neicampionati italiani, poi, Baldini dimedaglie ne ha fatto incetta: sette ori,altrettanti bronzi e sei argenti. OggiBaldini è allenatore della sezionegiovanile delle Fiamme Gialle. Ancorauna volta in acqua, ma coi remi inmano, Messina ha dato i natali aGiovanni Calabrese, che alle olimpiadidi Sydney del 2000 ha vinto il bronzonel “due di coppia” di canottaggio, piùori e argenti ai mondiali. Giovanepromessa del rallysmo tricolore, AndreaNucita (di Santa Teresa), è il primopilota siciliano ad essere titolato neglisport a quattro ruote, nel 2013. (A.C.)

Cairoli, una vita da film

Non capita tutti i giorni che ad uncampione in attività, nel pieno dellamaturità agonistica, venga dedicato unfilm. Non capita, a meno che ilcampione non si chiami Antonio Cairoli.ventotto anni, nato a Patti e sette voltecampione del mondo di motocross,quasi otto, perchè l’ottavo alloro ormaiè questione di settimane. “Tony Cairoli - the movie” è unlungometraggio, il cui trailer è statodiffuso in settimana, che raccontal’ascesa del crossista più forte incircolazione, dai polverosi campi diMarchesana ai titoli vinti a raffica nellecategorie minori, dal trasferimento inVeneto ai risultati stentati del primoanno di mondiale, fino all’accasamentocol team romano di Claudio De Carli ela definitiva esplosione: campione nel

mondo nel 2005 e poi nel 2007 nellaclasse mx2, quindi il dominio totale eincontrastato nella classe regina, laMxGp, categoria in cui Tony Cairolidomina dal 2009, vincendoininterrottamente allori mondiali. Oltrealle vittorie, Cairoli si è conquistato ilrispetto (ed il timore) degli americani, lacui scuola crossistica è da sempreconsiderata la più forte al mondo. Nelleuniche occasioni in cui i due “universi”si incontrano, e cioè al Motocross delleNazioni, Cairoli ha devastato laconcorrenza e dato un duro colpo allaspocchia yankee: nel 2012 e 2013, suquattro manche corse, Cairoli ha fattofilotto aggiudicandosele tutte. Il filmuscirà nelle sale di tutta Europa inautunno, è prodotto dagli olandesi NikJanssen e Jean-Paul Maas. (A.C.)

“TONY CAIROLI - THE MOVIE”, IN AUTUNNO SUL GRANDE SCHERMO LA STORIAE LE VITTORIE DEL SETTE VOLTE IRIDATO DI MOTOCROSS. CHE NON SI FERMA...

divora le granite caffè con panna e gliarancini quando è qui e può allentaredalle diete ferree del periodo dipreparazione agonistica. Non è goloso -si affretta a precisare Lanzo - ma adorala cucina siciliana, e dovendo per undicimesi all’anno nutrirsi altrove...”.CU NESCI ARRINESCI. Per diventarelo Squalo (soprannome del quale EddyLanzo rivendica la primogenitura),Nibali ha avuto bisogno di andare avivere in Toscana. E per seguirne legesta, i membri del suo fan club sonocostretti a massacranti trasferte.“Immagina come eravamo felici quandoil giro d’Italia ha fatto tappa sull’Etna...”,spiegano. Sull’’immagine del giovanemeridionale arrivato al nord a cercarefortuna, la stampa sportiva ci haricamato sopra sin da quando lebacheche di casa Nibali hanno iniziato ariempirsi di trofei. Eppure, lo Squalonon è mai stato l’iconografico emigrantecon la valigia di cartone. Lo conferma lamamma.TRA VIDEOTECA E BICI. L’amore perla bicicletta non è stato un fulmine a cielsereno, ma un amore nato sin dal primotriciclo. Ecco perché sua mammaGiovanna, sempre in trincea dietro ilbancone del negozio che fa da videoteca

e punto di elaborazioni digitali, non puòraccontare episodi come “la primabicicletta che ha voluto Vincenzo” oaltro ancora. Perché “lo Squalo” sulledue ruote è andato sempre, «prima colpadre Salvatore, ogni domenica, e poi,piano piano, con le squadre siciliane»,racconta. Fino a quando, a sedici anni,in categoria juniores, Vincenzo ha fatto ibagagli per andare in Toscana: «Eragiusto che seguisse la sua passione, e poinon era tagliato per la scuola: fosserimasto qui, sarebbe stato uno dei tantiche stanno a piazza Cairoli senza farnulla». La mamma scherza, ma, quandoera in città, Vincenzo aiutavanell’attività di famiglia insieme allasorella Carmen. Il fratello più piccolo,Antonio, è anche lui ciclista. Vista lavicinanza (si tratta della bottegaaccanto) e non solo per fama, lo scorsoanno il Rosticciere Famulari ha “varato”l’arancino Nibali. «Con Vincenzo civediamo due volte l’anno, quando vienequi, anche perché a casa sua non stamai», spiega la signora Giovanna. Che,dopo una scatto con una foto del figlioin mano, torna in tutta fretta a vedere ilTour. E il figlio che lo sta dominando.Chissà, in attesa magari di vederlocoronare il suo sogno. A Liegi.

Silvia Bosurgi

In cima al mondo partendo dal mareOLIMPIONICI, IRIDATI E “MEDAGLIATI” CITTADINI. IL PIENONE? IN ACQUA

ALBO D’ORO

PERSONAGGI

Tony Cairoli vola con la sua Ktm numero 222

La mamma di Vincenzo, Giovanna

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Impollonia e Ruggeridanzano sul podioMessina. I messinesi AndreaImpollonia e Simona Ruggeridanzano sul podio di Roccaraso. Lacoppia si è laureata campioneitaliana F.I.H.P. Specialità CoppiaDanza, Nazionale B, bissando ilsuccesso già ottenuto nel 2012. Lacoppia messinese nel 2013 non hapreso parte alla prova tricolore acausa di un infortunio.Successivamente ha conquistato iltitolo di campioni italiani Aics. Alloro fianco l’allenatrice PaolaTrimboli.

Canottaggio, Finocchiaroconquista l’argentoMessina. Il canottaggio messinesenon smette di raccogliere consensi.È di quattro medaglie il bottinodella Canottieri Thàlatta al 25.Festival dei Giovani, disputato aCorgeno. L'argento lo ha ottenutonel 7.20 Allievi C, AlbertFinocchiaro. Piazza d' onore neldoppio Allievi C sempre perFinocchiaro che ha gareggiato conEnrico Nuccio della TelimarPalermo. Due medaglia di bronzo,invece, per Alessandro Amadeo cheha chiuso la sua spedizione con ilterzo posto nel 7.20 cadetti e poianche nel doppio, sempre cadetti,con Guiscardo Parisi.

IN BREVE

L’INIZIATIVA. L’amministrazione inaugura una Walk of fame dedicata agli sportivi siciliani

Da Anna Sidoti a Gianluca Basile firmeranno una mattonella che verrà posata sul lungomare.Cinque le stelle coinvolte nel corso dell’estate. Una iniziativa che guarda anche al turismo

Gioiosa, la strada dei campioni

DI GIANFRANCO CUSUMANO

Gioiosa Marea. Luca Valdesi(pluricampione mondiale di karate),Annarita Sidoti (campionessa mondialedi marcia), Tony Cairoli (pluricampionemondiale di motocross) e GianlucaBasile, (basket, argento olimpico ecampione d Europa con la Nazionaleitaliana). Saranno loro i campionisiciliani ad inaugurare nel corsodell’estate la "Walk of fame” di GioiosaMarea. Se a Los Angeles c’è la stradadedicata ai divi di Hollywood, nelcomune siciliano l’amministrazione delsindaco Spinelli ha deciso di esaltareesclusivamente il talento sportivo “madein Sicily”. La prima mattonella sarà

inaugurata in apertura della III°edizione di “Gioiosa Gustosa”. «Si trattadi un premio internazionale, destinato asportivi che abbiano compiuto i 28 anni- spiega il vice sindaco Teodoro LaMonica - i quali si siano distinti per iloro risultati sportivi, sia individuali chedi squadra, e per la loro personalità.Viene assegnato annualmente, in base algiudizio dell’associazione “Walk offame”, che nomina il vincitore su unalista di nominations. I vincitoriapporranno la loro firma su unamattonella 40x40 cm che verrà poggiatasulla “passeggiata dei campioni”, inpieno centro a Gioiosa Marea, sullungomare Canapè». Ad inaugurare laWalk Of Fame, l'1 agosto sarà una

personalità del mondo dello sport,simbolo e vanto nel corso della suacarriera, in Italia e nel mondo. Il nomeverrà ufficializzato nei prossimi giorni.Sarà presente anche Sergio D’Antonipresidente del Coni Sicilia. Nel corsodell’estate, l’onore della “Walk of Fame”spetterà a campioni che hanno dato econtinuano a dare, lustro al territorio:da Luca Valdesi, pluricampionemondiale di karate sposato con unagioiosana a Gianluca Basile, argentoolimpico e campione d Europa con laNazionale italiana di Basket. E AnnaritaSidoti. L’atleta di Gioiosa Marea, dacinque anni combatte contro il tumore.Lo ha confessato per la prima volta inoccasione di un Congresso sulla marciadal titolo: “ I valori dello sport, campioniin cattedra” organizzato alla scuolamedia di Lomello a Pavia. Da allora hacontinuato a combattere come faceva inpista.Gioiosa Marea ha sempre valorizzato losport. Nel comune esistono variesquadre che militano nei campionati dicalcio, pallavolo, atletica. Ogni annoospita anche il Rally dei Nebrodi,appuntamento che porta nel comunemigliaia di appassionati da tutta laprovincia di Messina. «Questa èun’iniziativa che vuole unire la passioneper lo sport di Gioiosa con la suavocazione turistica - conclude La Monica- il nostro comune conta 5 mila postiletto, Capo Calavà è stato uno dei primivillaggi del messinese sorto negli anni70, dunque speriamo che questa “stradadei campioni” possa attirare tanta gentea beneficio della economia cittadina».

Anna Rita Sidoti

Quelle poche soddisfazioni dietro ad un palloneAVARO DI SODDISFAZIONI IL “GIOCO PIÙ BELLO DEL MONDO”. QUINDI CI SI AFFIDA AGLI “ORIUNDI”

Se negli sport minori Messina (e la sua provincia) sifa rispettare, nel gioco più famoso del mondo,invece, in riva allo Stretto non è mai successo nulladi rilevante. E quando è successo, è stato permerito di “oriundi”. Come Totò Schillaci,palermitano, protagonista delle “notti magiche”dei mondiali del 1990, quelli giocati in Italia, quelliin cui Totò, fino ad un anno prima a gonfiarecaterve di reti in serie B con la casacca giallorossadell’Acr Messina, incantava il mondo trascinandogli azzurri ad un passo così dalla vetta, a furia digol che gli valsero il titolo di cannoniere delmundial. Quello che racconta di quei mondiali,mette i brivici: “Ci sono periodi nella vita di uncalciatore nei quali ti riesce tutto, e per me questo

stato di grazia è coinciso con quel campionato delmondo. Vuol dire che qualcuno, da lassù, ha decisoche Totò Schillaci dovesse diventare l'eroe di Italia'90. Peccato che poi si sia distratto durante lasemifinale con l'Argentina...”. Schillaci, prima diapprodare alla Juventus e quindi in nazionale, ècresciuto agonisticamente sotto Franco Scoglio, il“professore”, allenatore nato a Lipari che per anniallenò in serie A e fu commissario tecnico dinazionali africane che si affacciavano alla ribaltamondiale. Da lì il buio: gli unici due giallorossi adessere convocati in nazionale, per amichevoli,furono il palermitano Alessandro Parisi ed ilnapoletano Carmine Coppola: erano gli anni delMessina FC in serie A, 2005/06. (A.C.)

CALCIO

Totò Schillaci

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politica

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politicaA TU PER TU. L’affondo di Gianpiero D’Alia contro la politica siciliana. Che frena Rosario Crocetta

«L’errore del governatore? Fare come il suo predecessore, affidandosi alle geometrie variabili e a deputatitrasformisti. Sono loro che bloccano le riforme, per garantirsi i voti», avverte il presidente nazionale dell’Udc

«Rovitati dai Canciabannera!»DI DANIELE DE JOANNON

MESSINA. Per lui, il problema non ètanto Crocetta, «quanto una politicache in Sicilia, da venti anni, si basa suicambi di casacca». È un fiume in piena,Giampiero D’Alia, deputatonazionale, presidente dell’Udc e ormaivolto “giovane” e consolidato deicentristi siciliani e italiani.D’Alia, lei ha espressosoddisfazione per la nomina diJean-Claude Juncker a nuovopresidente della Commissioneeuropea: a distanza di quasidue anni, è ancora soddisfattoper l’elezione di RosarioCrocetta?«Domanda di riserva?».Di solito la chiede sempre il suocollega del Pd, FrancantonioGenovese, quando non vuolrispondere...«Guardi, mi sto toccando... A questopunto rispondo. Soddisfatto? È chiaroche si può fare di più e meglio, peròse pensiamo che il problema sia legatoal presidente siamo fuori strada. Ilproblema è l’assenza di unamaggioranza definita e coesa, unacircostanza che rende più precaria lacondizione del governo».E questo da chi dipende?«L’errore politico commesso, più che dalui dai suoi consiglieri politici opresunti tali, ma non faccio nomineanche sotto tortura, è di aver sceltonon la strada di unaresponsabilizzazione dei due principalipartner, Udc e Pd, ma quella dellemaggioranze a geometrie variabili,affidamndosi a singoli parlamentari o atransumanze».

Un segnale sono anche losfaldamento del Megafono o lacreazione di Articolo 4 da partedi Lino Leanza?«Mi sembra di aver già risposto.Comunque, il problema della sicilia èche, dall’inizio di questa legislatura aoggi, una buona parte dei parlamentariha già cambiato gruppo e partito: questoè il vero cancro della politica siciliana. Ilcambiar casacca è il problema delleistituzioni politiche ed è ciò che creadanni al governo Crocetta e che dà unapatente di inaffidabilità alla Sicilia nelresto d’Italia. Passiamo per poco credibiliperché siamo pronti a cambiare con unsoffio di vento. È la storia recente, adirlo: pensiamo al ribaltone fatto nel1998, che portò al governo Capodicasa,e alla transumanza di deputati che ci fuall’epoca. E pensiamo, soprattutto allapresidenza di Raffaele Lombardo, nata

col centrodestra e morta colcentrosinistra. La storia dell’ultimoventennio è fatta di tante becereoperazioni “milazziste”. A chi sono utili?«Ai singoli eletti che si garantisconofette di elettorato attraverso una partedi spesa pubblica regionale. Eccoperché qualunque riforma reale vieneparalizzata, perché sicomprometterebbe la propria elezione.Crocetta, insomma, ha commessol’errore di continuare a fare ciò che hacaratterizzato il suo predecessore».La via d’uscita, secondo D’Alia?«Un governo politico a tutto tondo, perfare in modo che i partiti non sichiamino fuori dalle questioni. Perché,sia chiaro, gli assessori esterni, purindicati dai partiti, possono svincolarsidalle responsabilità, attribuendosi solo imeriti e scaricando tutte le colpe su

Crocetta se qualcosa va male. Se, adesempio, il presidente avesse inserito ingiunta il segretario regionale e ilcapogruppo dell’Udc, nessuno del miopartito avrebbe potuto fare a meno diappoggiare provvedimenti relativi ariforme e spesa pubblica.Insomma, sarebbe stato megliose alle regionali il candidatogovernatore fosse stato lei...«Beh, io non mi sono mai candidato, equindi non posso giudicare dall’esternoe cosa avrei potuto fare».Maggioranza regionale: cosapernsa dovrebbero fare i vostrialleati del Nuovo Centro Destra?«Con Alfano abbiamo fatto le europeeinsieme, anche per costruire un nuovosoggetto politico. Mi auguro che siprosegua su questa strada, ma noto unassordante silenzio. In Sicilia, perrilanciare l’azione di governobisognava riempire la maggioranzanon di singoli deputati ma di una forzapolitica responsabile come l’Ncd.Anche se, per la verità, gli amicibrillano per assenza politica».Con Genovese del Pd in cadutalibera, il pallino della politicamessinese chi lo tiene in mano?“Nel mio partito continiamo a lavorare,degli altri poco mi importa. Ciò che mipreoccupa di più è l’assenza di unadiscussione seria su città metropolitanae liberi consorzi, che sono il futurodell’economia e dello sviluppo. Perquesto ho chiesto agli assessori regionaliValenti e Torrisi di farsi promotori diiniziative sul tema a Messina. Perché glialtri si stanno organizzando, mentre noisiamo fermi al palo».Cosa ne pensa del sindaco delloStretto Renato Accorinti, dopoun anno di governo?«Il mio giudizio non è positivo perchél’unica cose di cui la città ha bisogno èuna buona amministrazione. È tropposemplicistico, di fronte ai problemi,richiamarsi sempre alle eredità delpassato. Adesso Accorinti è padronedelle proprie azioni e se, ad esempio, ilservizio di igiene pubblica fa ancoraschifo dopo un anno e mezzo, non puòriportare sempre tutto sullasindacatura Buzzanca».

Gianpiero D’Alia

PALERMO. Una versione centrista e moderata della“Leopolda” di Matteo Renzi in salsa siciliana. È quellaproposta da Giusy Savarino sabato 19 luglio, a Palermo, aVilla Filippina, al mattino e poi durante il pomeriggio, dovesi svolgerà la convention inaugurale di “AmunìSicilia”. Ilnome scelto, oltre al senso esortativo dialettale, è anchel’acronimo di Associazione moderati uniti, presieduta dall’exdeputato regionale, che così spiega la sua scelta: «Sarà ungiorno di dibattito e di confronto per gettare le basi di unnuovo futuro per i moderati italiani, nel tentativo di fare da

pungolo a un centrodestra frammentato, al fine di trovarenuovi stimoli per rilanciare le politiche cattoliche e liberali.Tra gli altri, parteciperanno alla convention DanieleCapezzone, Salvatore Cicu, Gianpiero D'Alia, RaffaeleFitto, Gabriella Giammanco, Enzo Gibiino, GiorgiaMeloni, Saverio Romano, Antonio Scavone e SimonaVicari. Essenziale sarà il coinvolgimento, anche attraverso ilsito internet, www.amunisicilia.it , la pagina Facebook e ilprofilo Twitter, di tanti giovani amministratori, militanti oanche semplici appassionati, che saranno chiamati a dire lapropria sui temi oggetto di specifiche tavole rotonde. Piùnel dettaglio, alle ore 12 sarà presentato il libro “Per larivincita” di Capezzone, poi alle 15.30 un confronto tra icapigruppo all'Assemblea regionale siciliana e i coordinatoriregionali dei partiti di centrodestra. Poi, seguirà un altroconfronto tra esponenti della politica nazionale,imprenditori e operatori culturali.

L’EX ONOREVOLE LANCIA A PALERMO LA SUA “LEOLPOLDA”CENTRISTA. TUTTI A VILLA FILIPPINA PER “AMUNÌSICILIA”

Savarino come RenziAPPUNTAMENTI

Giusy Savarino

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SOTTO LA CENERE. Fuoco di fila per il partito, stretto tra finanziaria, rimpasto e “caso Messina”

Gli equilibri palermitani impediscono ancora di trovare una soluzione alla gestione in riva allo Stretto, destinataa sbarcare in direzione nazionale. E mentre Ridolfo incontra Raciti, l’opposizione prepara documenti e assemblee

Pd, la lunga estate “calda”MESSINA. Il nodo del Pd messinese?Per scioglierlo bisognerà attendere primala Finanziaria regionale, quindi trovareun accordo con il governatore RosarioCrocetta e, infine, sentire anchel’opinione della direzione nazionale,visto che la questione della segreteriaprovinciale non è stata risolta dalsegretario regionale Fausto Raciti, che hapure avuto una interlocuzione a Milazzocon il titolare dell’incarico, che una partedel Pd non vuole più al suo posto,Basilio Ridolfo.LA STASI. A ormai due mesi dalleeuropee, data limite che il segretarioregionale Fausto Raciti si era dato perdecidere sulle dimissioni presentate dalsegretario provinciale Basilio Ridolfo,sindaco di Ficarra e vicino alle posizionidi Francantonio Genovese eFranco Rinaldi, da Palermo ancoratutto tace. Un silenzio su cui pesano iproblemi palermitani, a cominciare dalrimpasto chiesto a gran voce da mesi daAntonello Cracolici e dagli esponentidell'Area Cuperlo. La difficoltà stanell’accontentare tutti gli appetiti, per iquali servirebbe che diversi assessori, tracui i fedelissimi di Crocetta, comeMichela Stancheris, o i renziani diarea Faraone, come Giuseppe Bruno,facessero un passo indietro: prospettivavista come fumo negli occhi da BeppeLumia, Crocetta e dallo stesso renzianoDavide Faraone.L’ULTIMA DIREZIONE. All’incontro,celebrato a Palermo sotto l'egida del vicesegretario nazionale, il renziano docLorenzo Guerini, a parte undocumento finale “doroteo”, nel qualetutti possono dire di aver vinto qualchepunto, perché non scontenta Crocetta, néRaciti, le soluzioni circa il rimpasto e gliequilibri futuri non sono state neppureaccennate.MENTRE A MESSINA... Nelfrattempo, in riva allo Stretto tutto è

cristallizzato. Una stasi che non è statasmossa neanche dallo scandalo“formazione” e dalle critiche che da piùanime del partito si sono sollevate.Nonostante l’annunziata volontà dirinnovamento, infatti, la segreteria diRaciti teme di scontentare equilibrifavorevoli a Genovese e Rinaldi. Unacircostanza che non ferma l’opposizioneinterno. A contrastare il gruppo che fariferimento a Genovese (e che vuolelasciare in piedi il segretario Ridolfo,facendo forza sui bruti rapporti di forzadel tesseramento 2013), ci sono i“rinnovatori” di varie anime, dai renzianistorici, veri e propri avversari diretti diGenovese, ai renziani “della secondaora”, ai civatiani fino a segmenti dellastessa area Cuperlo, che iniziano adavere dei dubbi su questa attesa perenne.In questo stallo, i renziani hannoincontrato Davide Faraone, aMessina, in occasione di un pranzoavvenuto negli scorsi giorni, durante ilquale è stato richiesto un impegno del

referente regionale di Renzi perché sidecida al più presto sul destino dellacittà, sia sul commissariamento delPartito, sia sulle conseguenze politiche

da assumere nel caso, ormai dato certo,del rigetto al Consiglio di GiustiziaAmministrativa del ricorso oppostocontro il sindaco Renato Accorinti daiseguaci del candidato del Pd, FeliceCalabrò. A chiedere discontinuità eimpegno diretto per un congressoprovinciale e cittadino tutto rinnovato ebasato su un nuovo tesseramento 2014controllato dal partito nazionale oregionale sono stati i renziani storici,Alessandro Russo, FrancescoPalano Quero e Giacomo D'Arrigo,tradizionalmente vicini al deputatopalermitano leader dell'Area Renzisiciliana. Ma anche Pippo Laccoto,presente all'incontro, ha dichiarato lanecessità di un impegno più chiaro neiconfronti di Messina, che rischia divenire marginalizzata, soprattutto inottica di rimpasto regionale. La prossimamossa sarà un documento aperto sulcambio dei vertici del partito e dellaclasse dirigente locale, ma anchesull'impostazione di una linea politica,finora “prona ai desiderata degli uominiforti Genovese e Rinaldi”, soprattutto intema di tir in città. I “civatiani”, invece,intendono organizzare un’assembleaaperta a iscritti e simpatizzanti. Nonpresenteranno un documento vincolante,ma le richieste sono assai simili a quelledei renziani. (D.D.J.)

Basilio Ridolfo

PALERMO. Un vero e proprio pellegrinaggio con centinaia di amici,conoscenti e semplici cittadini hanno reso omaggio al sindaco diRaffadali (Agrigento), Giacomo Di Benedetto, stroncato sabato 12 daun infarto, nella Camera ardente allestita nella Biblioteca Comunale,per poi diventare migliaia nel giorno del funerale, alla presenza delpresidente della Regione, del presidente dell’Ars e del segretarioregionale del Pd. La morte di Di Benedetto è un lutto per la politicasiciliana e per i democratici. Colto da un malore improvviso all'uscita dalmunicipio, era stato immediatamente soccorso e trasportato in

ospedale, dove era deceduto poco dopo l'arrivo. Cinquantadue anni,sindacalista e politico di lungo corso, eletto nel 2006 all'Assemblearegionale siciliana tra le fila dei Democratici di sinistra e poi nel 2008con il Pd, era al suo secondo mandato da sindaco di Raffadali(Agrigento). «Profondo dolore» per la tragica scomparsa è statoespresso «'a nome mio e dei parlamentari regionali del PartitoDemocratico all'Ars» da Baldo Gucciardi, capogruppo dei democraticia Sala d'Ercole. «'Durante gli anni che ha passato al Parlamentoregionale - ha raccontato - Di Benedetto ha portato avanti battaglieimportanti con la stessa passione che aveva messo in campo nel suoimpegno con il sindacato prima, e da sindaco di Raffadali poi». «Anome del Partito democratico della Sicilia esprimo profondo cordoglioper la scomparsa di Giacomo Di Benedetto», ha detto Fausto Raciti,che aggiunge: «Vogliamo far sentire la nostra sincera vicinanza ai suoifamiliari».

SCOMPARE A 52 ANNI, L’EX DEPUTATO DEI DEMOCRATICI

Addio a Di BenedettoLUTTI

Giacomo Di Benedetto

Il rimpasto? Annuncioagli Stati GeneraliIL PD SICILIANO? Ricomincia dagli “Statigenerali”. Si tratta dell’assembleapromossa per il prossimo 26, a Palermo,dal segretario regionale Fausto Raciti.Per il coordinatore, però, gli statigenerali saranno l’occasione perannunciare la pace con Crocetta e lemodalità del nuovo rimpasto in giunta,almento questo è nelle speranze diRaciti. A partecipare saranno i segretaridei circoli dell’Isola, affiancati anche daamministratori locali, sindaci, dirigenti,parlamentari regionali e nazionali,L’obiettivo è dare vita a un confronto atrecentosessanta gradi, durante il qualeil partito siciliano discuterà della suaorganizzazione, del radicamento sulterritorio e dei temi legati alle dinamichepolitiche locali e regionali.

L’APPUNTAMENTO

Patto federativo col Psi. Che assegna i nuovi incarichiPALERMO. Si rinsalda il patto federativo tra Psi e Pd in Sicilia. E' il risultato esitodell'incontro, presente il senatore Carlo Vizzini, del segretario regionale GiovanniPalillo, del vice presidente dell'Ars Antonio Venturino e del deputato questoredell'Ars Nino Oddo. Il Psi ha poi comunicato la nuova distribuzione degli incarichial suio interno: Carmelo Di Quattro -sviluppo economico e rapporti con i sindacati;Paolo Torrente - organizzazione e tesseramento, Giovanni Palillo - Enti locali; PieroLo Nigro - agricoltura; Giuseppe D?Antona - trasporti e lavori pubblici; DanielaVirgilio - sanità e pari opportunità; Totò Chinnici - famiglia lavoro e politichesociali, Gaspare Sardella - comunicazione; Saverio Ficarra - protezione civile; MistiAnna - cultura; Santo Vasta - urbanistica ed edilizia residenziale; Angelo Bellanti- scuola ed amministrazione; Ulisse Signorelli - emigrazione; Enzo Capizzi - areeinterne precariato università, Andrea Pipitone - pesca e portualità; AlessandroMontalto - politiche giovanili; Peppe Conti - diritti civili; Giancarlo Ruscello - areemetropolitane; Cristian Bosco - ambiente; Antonio Sunzeri - Pes; Dario Aloisi -cooperazione.

ALLEANZE

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MESSINA. Vanno in commissione le proposte che Crocetta firmerà come decreto

A guidare il Genio civile, sarà Leonardo Santoro, in quota Udc. Il direttore dell’Urega sarà invece Santi Trovato, presidente dell’Ordine degli ingegneri. Ecco i retroscena di una partita ancora aperta

Urega, trasferito SciaccaMESSINA. Completato il puzzle dellenomine tra Genio Civile e Urega per laProvincia di Messina. Il nuovo capo delGenio civile di Messina, in quotaall’Udc, è l’ingegnere LeonardoSantoro, proveniente dall’ufficio dellaMotorizzazione. Prende il posto dell’ingegnere GaetanoSciacca, che va a presiedere l’Urega,l’orrganismo provinciale ospitatodentro il Genio Civile che si occupadegli appalti sopra-soglia comunitaria.A fargli da vice, sarà Antonio Favosi.Direttore generale dell’Urega, saràinvece il presidente dell’Ordine degliIngegneri di Messina, Santi Trovato.L’intesa politica, trovata alla fine tral’Udc di D’Alia e Ardizzone e i Drs diBeppe Picciolo, è stata davverocontrastata per l’ambientalità creataattorno al trasferimento dell’ingegnereGateano Sciacca, al centro di infuocatepolemiche per le sue prese di posizionea favore della difesa ambientale e idro-geologica del territorio, che più di una

volta lo hanno portato incontrapposizione con dirigenti del suostesso ordine professionale. Da ultimo, le posizioni di GaetenoSciacca, in merito alla pericolosità del

viadotto Ritiro, “a rischio crollo”divergono enormemente da quelledell’assessore all’Urbanistica delComune di Messina Sergio De Cola,che ritiene sì urgenti i lavori al

Viadotto “ammalorato”, ma che nonintravede nessun pericolo diimminente crollo. Polemiche che hanno portato irappresentanti del Megafono aMessina, Massimo Finocchiaro eGisueppe Laface, ad accusareapertamente Sciacca di “procuratoallarme sociale”.Ma la partita delle nomine di Messina,è un tassello più vasto, di“aggiustamenti” nelle varie province: acatania non si muove nulla nellenomine dell’Urega, secondo ledisposizioni del segertario dell’Udc,Giovanni Pistorio e di marioD’Agostino. Più complessa la partita sul tavoloregionale. Qui bisogna sostituirel’ingegnere Sergio Sansone, capo dellastruttura tecnica di tutti i serviziprovinciali di Genio Civile. In corsa perla sua sostituzione, due funzionari:Manlio Munafò, capo del genio civiledi Palermo, molto vicino all’onorevoleBeppe Lumia e Fulvio Bellomo, giàcapo di gabinetto dell’ex assessore alleInfrastrutture, Nino Bartolotta. Lapartita è aperta. Ma non sempre i titolie la competenza professionale sonopremiati nelle nomine. Non è infattiesclusa la presentazione di ricorsi,contro la nomina di Leonardo Santoro,da parte di altri ingegneri, come ilpresidente degli ingegneri SantiTrovato, che ritengono avere maggiorititoli per ricoprire la carica.

Gaetano Sciacca

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PALAZZO ZANCA. Nina Lo Presti e Gino Sturniolo ad un passo dal gruppo misto

I due consiglieri di Cambiamo Messina dal basso in rotta con l’amministrazione. Che in aulaguarda ad una maggioranza variegata. “Traditi i presupposti che ci hanno portato all’elezione”. Ecco quali

Prove tecniche di addioDI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. L’addio potrebbe arrivare afine luglio, in concomitanza con ladiscussione sull’approvazione delbilancio consuntivo 2013. Occasione incui Cambiamo Messina dal bassopotrebbe perdere metà dei suoiconsiglieri. Perchè la “pazza idea” diNina Lo Presti e (in misura solo dipoco minore) Gino Sturniolo èquello di abbandonare il simboloarcobaleno del movimento che sostieneil sindaco renato Accorinti perabbracciare il “grigio” del gruppomisto.C’ERAVAMO TANTO AMATI. Lagoccia che ha fatto traboccare il vaso èstato lo spaccamento tra i dueconsiglieri di Cmdb e la Giunta inoccasione del voto negativo dei duesulle risposte da dare alla Corte deiConti dopo le rimostranze mosse daimagistrati contabili al consuntivo2012. Una posizione netta edinequivocabile, che ha però espostoNina Lo Presti e Gino Sturniolo al“fuoco amico”. Perchè l’altra metà diCambiamo Messina (Ivana Risitanoe Lucy Fenech) ha votatofavorevolmente, così come Udc, Dr ePd. Cosa rimproverano i due“dissidenti” all’amministrazione?parecchio.ALTO TRADIMENTO. Un bilanciopartecipato, tanto per iniziare. “Percarità, è giusto che un sindaco debba

cercarsi una maggioranza, visto chepuò contare solo su quattro consiglierisu quaranta, ma magari sarebbe beneche per primo si confrontasse propriocon loro. E invece no - attacca Nina LoPresti - Tutti i presupposti coi quali erainiziata l’avventura non sono mai statimessi in atto. Con il sindaco RenatoAccorinti parlo, ma solo di questionisecondarie, quando si tratta diprovvedimenti importanti e vincolantinon riusciamo a discutere. Conl’assessore al Bilancio Guido

Signorino, poi, il dialogo si riducealle occasioni in cui ci vediamo incommissione”. La decisione dei duenon è però presa “in comune”. Nina LoPresti, più impulsiva, è ad un passodalla rottura. Gino Sturniolo, piùmorbido, spera che la frattura possarisanarsi. I due, nel primo anno daconsiglieri comunali, hanno preso lafrase “senza vincolo di mandato”nell’accezione più alla lettera possibile,e oggi si trovano allo scontro conamministrazione e parte del

movimento. Solo parte, perchè l’alameno legata ai partiti, che dalla giuntaAccorinti si attendeva un cambio dimarcia, è delusa quanto i due. Etramite i due rumoreggia. Inalternativa? Il gruppo misto.MISTI ALLA META. All’interno delquale siede già da mesi AntonellaRusso, che tra le file dei ProgressistiDemocratici, lista gemella del Pd nellaquale è stata eletta, ci ha resistito perqualche settimana appena. Ironia dellasorte, a stare “scomodo” oggi è il suoex collega Daniele Zuccarello,ormai sistematicamente allineato suposizioni alternative rispettoall’ortodossia democratica d’aula. E’proprio Zuccarello che sta facendo lasponda all’amministrazione Accorintiin parecchi dei provvedimenti presi.Non ultimo, il supporto riguardo alpugno duro nella questione tir. Ma perun inaspettato supporto che arriva, perAccorinti c’è una bordata “amica”.SEL ALLO SCOPERTO. A pungolarel’amministrazione, chiedendo di“rivedere la squadra di assessori” è Sel:un rimpasto di giunta conl’avvicendamento di Sergio De Cola,Nino Mantineo, PatriziaPanarello e Filippo Cucinotta.Singolari le modalità della richiesta: sifa riferimento alle magagne nei settorima non i nomi degli assessori chesecondo Sel ne sarebbero responsabili.Il partito, tra l’altro, fino a giugno 2013ha sostenuto la candidatura a sindacodi Felice Calabrò del Pd. Durantel’ultimo congresso, però, ha prevalso lacorrente più vicina ad Accorinti.CALCOLI IN AULA. E Pd e Udc, chegiusto un anno fa, dalle dichiarazioniroboanti e dai numeri in aulasembrava dovessero disputarsi le carnidel povero Renato Accorinti? Tengonoin piedi la baracca. quando c’è davotare atti che comprometterebbero lasopravvivenza del consiglio. Altrimentila buttano in caciara.

“Pensiamoci un attimo...” Gino Sturniolo e Nina Lo Presti

MESSINA. Visto che da qualche tempo in consigliocomunale fioccano le citazioni letterarie (la maggior parte asproposito), forse, per commentare la seduta di martedi 15,sarebbe necessario citare don Abbondio. Perchè, alladiscussione sulla questione Tir proposta da DanieleZuccarello, Claudio Cardile e Donatella Sindoni, si èpreferito dare spazio a quella sulla chiusura (già evitata peruna norma nazionale) del Tar di Catania. Ancora una volta,protagonista in negativo è stato il Pd, che si è astenuto o havotato contro (come Dr, Megafono, Udc e Paolo David,unico del Pd che ha avuto comunque il merito di aver presouna posizione) sul prelievo della delibera. Astensionepelosissima, in questo caso, perchè subito dopo è stato

convocato un consiglio “aperto” per discutere la questione,ma venerdi 18, a ordinanza già firmata. E doppiamente“peloso”, perchè da regolamento comunale, i consigli apertinon possono adottare decisioni amministrative. Untristissimo “prendere tempo” e attendere che gli eventifacciano il loro corso, per non prendere mai una posizione. Ecosì, i pensieri dei più sono andati a FrancantonioGenovese, leader del Pd locale e socio dei Franza nellaCartour. La certezza è che molti dei consiglieri astenuti abbiapeccato in eccesso di zelo, perchè oggi le vicende armatorialioccupano, nella mente di Genovese, lo spazio di uno spillo,dati i fronti giudiziari nei quali il parlamentare èimpelagato. E quindi? Meglio essere “più realisti del re”,tentando di dare un colpo al cerchio (i maggiorenti) ed unoalla botte (il pubblico). A favore della discussione hannovotato compatti i consiglieri di Cmdb, Fabrizio Sottile diForza Italia e Piero Adamo, che sull’argomento, col circolo“vento dello Stretto”, si era espresso in tempi non sospetti alfianco “pugno duro” di Renato Accorinti. (A.C.)

BARZELLETTE

Più tir, meno TarIL PD SI ASTIENE SULLA DISCUSSIONE, EVITANDO DI PRENDEREPOSIZIONE SULLA VICENDA. COME DON ABBONDIO. O PEGGIO

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Rometta. Il vice sindaco Giuseppe Laface viene condannato per danno erariale mala minoranza attacca il sindaco Nicola Merlino. «Sul futuro della sua attivitàamministrativa Laface può prendere solo una decisione morale, che noirispetteremo - scrive in una nota il gruppo “Continuiamo Insieme per Innovare” - adichiararsi invece campione di moralità, a ostentare il vessillo della purezzaassoluta, sua e dei suoi, è stato – prima e dopo la recente campagna elettorale – ilsuperiore in grado di Laface, il sindaco Merlino. Il quale sapeva anche lui dellacondanna in primo grado per «colpa grave e danno erariale» di Laface (nellaqualità di ex vertice dell’Iacp di Messina), e tuttavia, come se nulla fosse, hacontinuato ad autoproclamarsi l’immacolato e a esaltare la purezza della suacoalizione a fronte di avversari – a suo dire – moralmente disonorati». «Le sentenzenon le commento - replica Laface - ma le appello come farò in questo caso».

Mario Foti e le minacce che dividono

di Pamela Arena

Furnari. Un consiglio comunale urgenteper manifestare solidarietà relative alle“velate minacce” ricevute dal sindacoMario Foti, ma la minoranza consiliarenon ci sta. Dopo la notizia dellachiusura della discarica di MazzarràSant’Andrea a cui il dipartimentoRegionale Acqua e Rifiuti ha revocatole autorizzazioni per le irregolaritàriscontrate, cominciano le diatribe suimeriti di questa svolta. A tal propositoi consiglieri di opposizione del gruppo“ Giovani per Furnari”, consideranoaddirittura “eccessiva”, la necessità diconvocare un consiglio comunalestraordinario ed urgente permanifestare solidarietà al sindaco Fotiche sarebbe stato oggetto di velateminacce per la chiusura degli impianti.I consiglieri di opposizione, infatti,tengono a precisare che se di chiusuraoggi si parla è grazie a quel gruppo dicittadini di Furnari che a proprie spese“ha voluto ricorrere in sedegiudiziaria, per far valere le ragioni diun’intera comunità martoriata ormaida anni dai miasmi provenienti dalladiscarica”. Con una nota, infatti, iconsiglieri, oltre a declinare l’invito delpresidente del consiglio, checomunque ringraziano, intendono«evidenziare il comportamento pococorretto del primo cittadino, quandointende prendersi dei meriti che nongli spettano, omettendocolpevolmente la fondamentaleiniziativa di coloro che pur privi diincarichi politici hanno quasitotalmente a proprie spese sostenutoun ricorso al Tar e proposto appello alCga – si legge in una nota – ». Aspetto,questo, evidenziato anche da uno dei

firmatari del ricorso, Armando Lopes, ilquale dichiara che “«bisognariconoscere i meriti di quei cittadiniche allora, come ora, continuano abattersi anche per segnalare ilconferimento in discarica di materialenon conforme a quanto prevede lalegge, come l’amianto». A queste dichiarazioni rispondono iconsiglieri comunali di maggioranzache con un altro documentoevidenziano che «se di chiusura oggi siparla è grazie alla partecipazione,anche se non richiesta, del sindaciMario Foti alla Conferenza di serviziodello scorso 24 gennaio, nella quale èstata sospesa sia la richiesta del terzoampliamento della discarica incontrada Zuppà, sia la richiesta dicostruzione di un impianto di bio-stabilizzazione. E’ stato il sindaco Foti,inoltre, a segnalare per la prima voltaa tutte le autorità competenti, leirregolarità collegate alla discarica - silegge fra le altre cose nella nota -Ciò'non sarebbe accaduto se in sede diquella Conferenza di servizi, che porto'alle Autorizzazioni Aia del maggio2009, il comune si fosse presentato conl’amministratore dell'epoca adevidenziare la distanza dell'invaso daisuoi pozzi di approvvigionamentoidrico e dal centro urbano. Ne'tantomeno se, invece dei cittadini, ilricorso contro l'ampliamento fossestato proposto a suo tempo dallastessa amministrazione comunale».

E’ scontro sul consiglio straordinario chiesto dalla maggioranza

FURNARI. L’assessore lascia la giunta e accusa la maggioranza

Il politico si ritiene vittima del “fuoco amico” e contesta alsindaco di non averlo difeso. La replica del consigliere Gitto

La delusione di Carbone

Falcone. «Il sindaco avrebbe potutodifendermi davanti alle ostilità dellamaggioranza ma non l’ha fatto».Queste alcune dichiarazioni di MicheleCarbone, assessore dimissionario,subentrato nella giunta Cirella dopoche tutti i membri dell’esecutivoavevano lasciato il proprio incarico.Nominato lo scorso 9 dicembre,Carbone aveva ricevuto le deleghe aiLavori pubblici, Viabilità e Urbanistica,settori dov’era più competenteconsiderato il suo impiego all’ufficiotecnico del comune di Tripi. Ma sonobastati 7 mesi di attività amministrativaper indurre Carbone a rassegnare ledimissioni. A non essergli andato giùsembra che siano state le critiche deicomponenti della maggioranza la quale«era solita mettere in difficoltà il miooperato polemizzando alcune mieiniziative». Secondo Carbone, «iconsiglieri di maggioranza non

gradivano né l’autonomia con cui ilsindaco mi permetteva di lavorare, néla fiducia che mi mostravano i colleghidell’esecutivo». L’ ex assessore Carbonesi riferisce, uno fra tutti, alla raccoltadifferenziata. Carbone, inoltre, non hanegato difficoltà con l’ufficio tecnico«che non mi sembrava efficiente». Areplicare è il capo gruppo dimaggioranza, Mariano Gitto: «Lelacune all’ufficio tecnico che l’exassessore evidenzia, sono sotto gli occhidi tutti e più volte è stato esortato adessere più collaborativo con lo stessoufficio, proprio in virtù della suaesperienza lavorativa. Probabilmente -continua Gitto - i motivi reali delledimissioni possono essere ricercati nelpoco tempo che l’ex assessore riusciva adedicare all’amministrazione, anche acausa del suo lavoro. Non gli siamo maistati ostili. Eventuali perplessità eranosempre motivate». (P. A.)

Caso La Face: «Merlino non faccia il puro» LA MINORANZA ATTACCA DOPO LA CONDANNA ERARIALE DELL’ASSESSORE

ROMETTA

FURNARI

Zothecas amputat cathedras, quod

Michele Carbone

Giuseppe Laface

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L’INTERVISTA. I ricordi di Orazio Calamuneri, consigliere comunale dal 1985

Il decano dell’aula rivaluta anche gli ex nemici politici. «Il senatore Santalco l’ho semprecontestato ma era un “sindaco del fare”. Nania lo voleva imitare ma non c’è riuscito»

«La mia Barcellona»DI GIOVANNI FRAZZICA

BARCELLONA. Orazio Calamuneri,cosigliere comunale di lungo corso alComune di Barcellona (Pd), si rendedisponibile a ripercorrere le tappe dellasua lunga carriera politica. “Se pensoalla mia esperienza di consiglierecomunale, forse più di tanti altri avreitanti ricordi, tanti episodi, tante personee personaggi da raccontare. Daavversario politico devo ammettere chese Barcellona ha avuto un “Sindaco delFare” quello è stato il senatore CarmeloSantalco. A lui si devono numerosefondamentali realizzazioni come la reteidrica cittadina, le case popolari, lavalorizzazione dello scalo ferroviario, ilruolo dell’Ospedale e tante altre coseche non sto qui a ricordare, perchéSantalco era un sindaco intervenitista,incombente, visto con gli occhidell’oppositore, quale io ero, ma dalpunto di vista amministrativo non si puònegare che sia stato una grande risorsaper la città. Era capace anche di mettersiin contrasto con i vertici regionali enazionali del suo partito, quandoc’erano in gioco gli interessi diBarcellona”. Dopo Santalco come cambiò lapolitica barcellonese?”Ricordo che a Santalco succedette ilcavaliere Emanuele Bisignani e poiAntonino Calabrò. A questi fece seguitonella gestione della sindacatura l’avv.Giovanni D’Amico, uomo di grandecultura e con una personalità moltoforte, una persona che ancora oggiricordo con molta ammirazione. A luisuccedette Carmelino Munafò,funzionario dell’Iacp, politicamentemolto vicino al senatore Santalco. Dopol’esperienza Munafò, per un breveperiodo c'è stato l'avvocato Enzo Amato,

infine tornò a fare il Sindaco, perl’ultima volta, il sen. Santalco, poi lasciòdefinitivamente, e fù proprio allora cheebbe inizio una nuova fase, quel declinodi Barcellona che, purtroppo, ancor oggiviviamo. Incominciò proprio all’epocadella sindacatura di Roberto Molino,seguita all’ultima gestione Santalco, macon ciò, ovviamente, non intendogettare la croce addosso a Molino,perché mi rendo conto che in alcunipassaggi epocali concorrono anchediversi fattori esterni. A Molino seguìl’esperienza entusiasmante di FrancoSpeciale, che si caratterizzò per unaparticolare attenzione nei confronti deiproblemi sociali che, da allora, non si èpiù vista”. Però poi vinse il cetro-destra. “Si, Candeloro Nania aveva delle grandiambizioni, voleva diventare un nuovo

Santalco, purtroppo, per lui e per lacittà, molti dei suoi progetti non sonogiunti in porto. Su una situazione didegrado economico e sociale, per queifenomeni di protesta popolare e dimalcontento che sono germogliati unpo’ ovunque, Maria Teresa Collica havinto le ultime elezioni. Oggi galleggiaanche lei in una situazione in cui losfilacciamento delle forze politichetradizionali non si è ancora ricomposto,anche se ci sono importanti segnalipositivi, mentre invece la crisieconomica si è notevolmente aggravata.Dopo la chiusura dell’Hotel Sant’Andreaa Barcellona c’è un solo albergo. Non èpassato il Prg per definire la “Città deiServizi”, nella zona industrale,praticamente morta, hanno cessato leattività i produttori di laterizi,l’Electromobil, i manufatti Siemens e

tanti altri. Se in questo quadrocatastrifico si blocca anche la“Piattaforma Intermodale Merci”,realizzabile con un project financing ecapace di dare alla luce del sole decinedi posti di lavoro, non si capisce bene lafunzione della politica comunale”. Ma ora il Pd, il suo partito, entra inmaggioranza, non pensa checambierà la politica a Barcellona? “Se così fosse qualcosa cambierebbecertamente, penso invece che stiamoassistendo ad uno strano balletto cheserve, allo stato, a confondere le idee.Più che alla sostanza di un dialogopolitico si punta al formalismo di unacopertura, da un lato, mentre dall’altrolato qualcuno sogna una poltrona diAssessore. Questo non serve ne allaCollica, ne al Pd, ne tantomeno allacittà”.

Orazio Calamuneri

LIA BERNAVA SI FA PORTAVOCE DELL’OPPOSIZIONE CHE CHIEDE MAGGIORE RISPETTO DELLE DELIBERAZONI DELL’AULA

Acque agitate nel Comune di Torregrotta dove 7 consigliericomunali puntano il dito contro la struttura amministrativa.“E’ successo di nuovo che i responsabili d’area non siattengono alle decisioni prese dal Consiglio - scrive LiaBernava anche a nome dei colleghi Giovanni Scaglione,Giuseppe Ordile, Domenico Grasso, Giuseppe Pavone,Giuseppe Polito e Nicola Spada - Deliberazioni che agevolanoi cittadini ed ai quali non viene data la pubblicacomunicazione, come è avvenuto per la proroga delpagamento della tassa sui rifiuti per gli anni 2012 e 2013, che

dal 5 maggio 2014 è stata decisa anche con la immediataesecutività! Così anche per la deliberazione relativaall’annullamento delle procedure di cui al bando di gararelativo al Piano delle alienazioni anno 2012, discussa in aula il23 giugno scorso, durante la quale il responsabile dell’areatecnica ha comunicato che quella stessa mattina sono statistipulati i contratti con gli assegnatari dei lotti di viale Europa,mentre il contratto riguardante la via Pavese era già statostipulato il 16 giugno”. I consiglieri chiedono maggioreaderenza alle direttive impartite dall’organo politico.Lia Bernava

TORREGROTTA

Sette consiglieri “bacchettano” i responsabili d’area

Club “Forza Silvio”Scilipoti taglia il nastroIL NUOVO SODALIZIO AZZURRODEDICATO A GAETANO MARTINO

MONFORTE SAN GIORGIO. E’ statoinaugurato il Club Forza Silvio“Gaetano Martino”, presso l’istitutodell’associazione “Maria Immacolata”di via Principe di Piemonte. Relatori ilsindaco di Mazzarrà Sant’AndreaSalvatore Bucolo e Rosa Maria Aliquò,presidente del club dedicato allamemoria del compianto ministroGaetano Martino, protagonista delrilancio europeo a metà degli annicinquanta. Le conclusioni dell’incontroinaugurale, cui hanno partecipatoalcuni giovani del luogo ad altriesponenti del comprensorio, sonostate riservate al senatore di TermeVigliatore Domenico Scilipoti,promotore del sostegno al “Silvionazionale”, che ha promosso anche ilsostegno del gruppo forzista messinesealla manifestazione"Uniti con ilPresidente per ritornare a vincere" diRoma, del 10 Luglio scorso, presso laSala Poli in Via del Pozzetto.

MONFORTE

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MESSINA. La città scende in campo per il suo presidio sanitario più antico. Riconvertito dalla Regione

Nelle linee dell’assessorato, dovrebbe diventare un polo materno infantile, sopprimendo un punto emergenzenecessario al centro. Un’idea sviluppata durante la battaglia per i punti nascita, che oggi diventa un boomerang

Piemonte, “pronto soccorso”MESSINA. Prima la chiusura deipadiglioni per il rischio sismico (rilevatogià dal 2007), poi la decisione dichiudere i battenti (rientrata), infineuna battaglia per i punti nascita,neanche nel 2013, che oggi diventa ilprincipale contrappasso che potrebbesubire l’Ospedale Piemonte di Messina.Già, perché la riconversione del piùantico edificio sanitario di Messina (lacui costruzione risale al 1911) in Polomaterno infantile potrebbe segnare lafine di tutte le attività svolte, in primis ilpronto soccorso, lasciando senza luogodi cura i pazienti del centro città. Glialtri due ospedali esistenti, il Policlinicoe il Papardo, si trovano infatti ai poliopposti della città.TUTTI IN CAMPO. «Quando si decidedi riconvertire un punto centrale,occorre preliminarmente organizzare undibattito pubblico», accusa il deputatodell’Udc, Gianpiero D’Alia,sottolineando come la notizia dellariconversione sia stata data dal managerdel polo Papardo-Piemonte, MicheleVullo, in un incontro con dirigenti esindacati. Al di là di ciò, D’Alia ha unaproposta: «Come ho detto all’assessoreregionale alla Salute, LuciaBorsellino, bisogna organizzare unincontro coinvolgendo tutta la città». Suquesto terreno, si sono già mossi ideputati Dr all’Ars, Marcello Greco eGiuseppe Picciolo: «Riteniamoessenziale indire un tavolo tecnico alfine di presentare una propostacondivisa che esalti le caratteristichedell’Ospedale Piemonte». L’incontro, acui avrebbero dato disponibilità i duedirettori regionali Ignazio Tozzo eTotò Sammartano, nonché quellidelle aziende cittadine, dovrà chiarire itermini dell’operazione, che non può

essere di «“maquillage” eridimensionamento sanitario». E mentrela politica scende in campo, dai deputatiNcd Garofalo, Germanà e Mancuso,all’onorevole regionale di Fi,Bernadette Grasso, fino ai consigliericomunali e il sindaco, tra i sindacati èanche scoppiata la baruffa. Ecco perché.FRIZIONI SINDACALI. Lo scontrofrontale è stato tra la Cgil, da unaparte, e la Cisl e la Uil, dall’altra. Per

il primo sindacato, infatti, gli altrisapevano già tutto, e anzi avevanoavallato l’operazione, nata ai tempidel commissario Armando Caruso. E,in effetti, l’ultimo capitolo dellavicenda si era registrato all’epocadella questione punti nascita (aMessina ne erano previsti due), cheaveva visto Cisl e Uil in prima lineaper difendere la posizione delPiemonte.

UN PRESIDIO “CENTRALE”. Dotatodi una piastra chirurgica, che servìanche a sopperire il periodo in cui 11padiglioni su 20 erasto chiusi per rischiosismico, il “Piemonte” è l’unicoriferimento per il territorio della IVCircoscrizione e per parte della III edella V. Recentemente, lo scorso giugno,a elogiare i medici per l’assesitenzafornita alla madre, è stata l’attriceMariagrazia Cucinotta. (D.D.J.)

L’Ospedale Piemonte nei primi anni dopo la sua realizzazione

Cento anni di attivitàL’OSPEDALE PIEMONTE è stato costruitonel lontano 1911 con i fondi raccolti daicittadini piemontesi in favore della città diMessina colpita dall'immane disastro delterremoto del 28 dicembre 1908. IlNosocomio, situato all'epoca in zonamarginale rispetto al centro cittadino, fucostruito adiacente al torrente Zaera ed readotato inizialmente di 200 posti letto. Magià nella relazione del progettista, in data1 settembre 1912, si accennava alleimpellenti necessità di ampliare con nuovipadiglioni l'esistente, per aumentare i postiletto e fare fronte alle richieste cittadine diricovero. La gestione dell'Ospedale, nellafase iniziale, fu affidata ad un ComitatoProvinciale di Assistenza e Beneficenza. E'soltanto nel 1971 che viene costituito l'EnteOspedaliero Regionale Piemonte, con unacapienza di circa 712 posti letto. Per moltianni il Nosocomio ha rappresentato il poloscientifico sanitario cittadino, in quantoospitava solo Cliniche Universitarie, ed èstato un punto di riferimento importantee significativo non soltanto per Messina eProvincia, ma anche per le altre Provincesiciliane e non. Nel 1982, a seguitodell'attuazione della Legge 833/78,l'Ospedale Piemonte viene inserito nellaUsl 42 Messina Sud, in un ambitoterritoriale che va dal viale Europa alcomune di Roccalumera. Nel 1995, a seguitodel Decreto Legislativo 502/92 e LeggeRegionale 34/95, viene costituita l'Ospedale"Piemonte" di secondo livello perl'emergenza. Al Piemonte, è stato dedicatounl libro a cura di Nino pricipato,“L’Ospedale Piemonte 1911-2011”.

LA STORIA

NEL 2002, con il libro “Bisturi e nuvole. La faccia triste dellasanità siciliana tra riforme e illegalità” (DoraMarkus), avevaprovato a individuare, analizzandoli a fondo, i motivi chehanno portato il sistema sanitario siciliano a essere considerato,come viene affermato nell’introduzione “tra i più arretrati delPaese”. In quell’anno, Michele Vullo, nato a Caltanissetta,direttore generale dell’Azienda Papardo Piemonte, avevaappena terminato l’incarico come segretario generale della FpCgil ed era andato a lavorare presso l’Azienda OspedalieraSantobono-Pausilipon di Napoli. Infermiere professionale,

quindi laureato in Scienze Politiche, Vullo, nel suo libro,sostiene che i Governi della Regione Sicilia hanno operatosempre in direzione opposta a quella di una “politicaomogenea e finalizzata al miglior utilizzo delle risorsedisponibili”. Eppure, ma sarà una leggenda metropolitana, inoccasione dell’annuncio della riconversione del Piomente, Vulloavrebbe chiosato in dialetto: “Attaccu u sceccu unni voli upatruni”. Il 10 febbraio scorso, in occasione del dibattito sullenomine dei direttori generali della Sanità, da direttoreamministrativo del Policlinico di Messina, Vullo aveva scritto aCrocetta: “Nella sua rivoluzione non sembra che il merito abbiaun grande posto. Ciò che si percepisce... è una particolareattenzione non al merito ma alla fedeltà di una stagione, alcambiare casacca per compiacere chi comanda. Comportamentiche trovano riscontro nei criteri da lei indicati per la selezionedei futuri direttori generali delle aziende sanitarie. Criteri in cuinon c’è traccia di alcuna valutazione del merito...”.

RITRATTO DEL DIRETTORE GENERALE DEL POLO PAPARDOTRANSITATO DALLA FP CGIL ALLA GESTIONE DELLA SANITÀ

Da infermiere a managerIL PERSONAGGIO

Michele Vullo

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MESSINA. Il rettore dell’Università si prepara al taglio dei dipartimenti. Per agevolare la rappresentanza e...

Dalle ventuno attuali, le strutture dovrebbero diventare dodici. Un passaggio che inciderà sull’elezioni dei noverappresentanti eletti dal collegio dei direttori. Togliendo potere soprattutto alle ex facoltà di Medicina e Scienze

Nararra revolutionDI DANIELE DE JOANNON

MESSINA. Non solo un taglio nettodelle posizioni di responsabilità negliuffici amministrativi, che scenderannoda 296 a 170, ma anche una sforbiciataal numero dei dipartimenti, cheritornano a dodici invece degli attuali21. È questa l’altra “riforma” meditatadal rettore dell’Università di Messina,Pietro Navarra, e già accennata agliorgani di governo accademici. Uncambio di rotta, quello riguardante ilSenato, che potrebbe comportare unariforma dello Statuto (per ridurreulteriormente a livello numerico icomponenti), ma che incide“politicamente” a monte.COME FUNZIONA. Attualmente, a ilSenato Accademico è composto dalRettore (che lo presiede), da noveDirettori di Dipartimento eletti amaggioranza dal Collegio dei Direttoridi Dipartimento (così da assicurare lapari rappresentanza delle tre macro-areeScienze e tecnologie formali esperimentali, Scienze della vita eScienze umane, politiche e sociali), daquattro professori ordinari, quattroprofessori associati e quattro ricercatoria tempo indeterminato inrappresentanza delle aree scientifico-disciplinari (Scienze matematiche einformatiche, Scienze fisiche e Scienzedella terra, Scienze chimiche, Ingegneriacivile e Architettura e Ingegneriaindustriale e dell’informazione, chefanno parte della macro-area 1; Scienzebiologiche, Scienze mediche e Scienzeagrarie e veterinarie, cha afferisconoalla macro-area 2; Scienze dell’antichità,filologico-letterarie e storico-artistiche,Scienze storiche, filosofiche,pedagogiche e psicologiche, Scienze

giuridiche, Scienze economiche estatistiche, Scienze politiche e sociali,che sono raggruppate nella macro-area3), da cinque studenti, da trerappresentanti del personale tecnico-amministrativo e dei lettori ecollaboratori esperti linguistici, da unrappresentante dei ricercatori a tempodeterminato, da un rappresentante deidottorandi e degli assegnisti e da unrappresentante degli specializzandi.E COSA CAMBIA. La riduzione delnumero dei dipartimenti inciderebbesoprattutto sull’elezione dei noverappresentanti in seno al collegio deidirettori di dipartimento, perché,prevedendo alcuni accorpamentiinevitabili, la forza di alcune ex facoltà,

Scienze in primis e poi Medicina, siandrebbe sostanzialmente riducendo.Allo stato attuale, i dipartimenti sonoquesti, anche in riferimento alle exfacoltà (alcuni dipartimenti, però, sonoanche a cavallo e non perfettamentediscendenti): Civiltà Antiche e Moderne(1, ex Lettere), Fisica e Scienze dellaTerra, Matematica e Informatica,Scienze Biologiche e Ambientali,Scienze Chimiche, Scienzedell'Ambiente, della Sicurezza delTerritorio, degli Alimenti della Salute(5, ex Scienze); Giurisprudenza,Scienze Giuridiche e Storia delleIstituzioni (2, ex Giurisprundenza);Ingegneria Civile, Informatica, Edile,Ambientale e Matematica Applicata,

Ingegneria Elettronica, Chimica eIngegneria Industriale (2, exIngegneria); Medicina Clinica eSperimentale, Neuroscienze, PatologiaUmana, Scienze Biomediche e delleImmagini Morfologiche e Funzionali,Scienze Pediatriche, Ginecologiche,Microbiologiche e Biomediche, ScienzeSperimentali Medico-ChirurgicheSpecialistiche ed dontostomatologiche(6, ex Medicina); Scienze Cognitivedella Formazione e degli Studi Culturali(1, ex Scienze della Formazione);Scienze del Farmaco e Prodotti per laSalute (1, ex Farmacia); ScienzeEconomiche, Aziendali, Ambientali eMetodologie Quantitative (1 exEconomia); Scienze Umane e Sociali

Il rettore dell’Ateneo di Messina, Pietro Navarra

MESSINA. Una tegola da decine di migliaia di eurosull’Ateneo di Messina. A sganciarla è stato ilConsiglio di Stato che ha accolto le richieste degliavvocati Santi Delia e Michele Bonetti, stabilendoche gli errori, diretti o indiretti, si pagano, sia che acommetterli sia il Ministero dell’Università chel’Università che applica le sue indicazioni. Ladecisione è l’ultimo capitolo delle denuncepresentate nel 2010 dai legali in seguito al concorsoper l’ammissione al corso di Medicina e Chirurgia

dell’Ateneo. Un concorso le cui modalità, secondo ilConsiglio, invalidavano la graduatoria finale. Laprassi, infatti, prevedeva che, in tutta Italia, iCommissari d’esame fossero a conoscenza del codicesegreto abbinato al candidato, rendendo nullol’anonimato. I Giudici di Palazzo Spada hanno decisonon solo per l’ammissione dei ricorrenti, ma anche ilrisarcimento di un danno che a Messina costeràanche 10.000 euro di spese legali. Il Miur, invece, nedovrà risarcire 20 mila a testa, totale quarantamila.Questo la posizione dell’Ateneo guidato da PietroNavarra: “In merito alla sentenza del Consiglio diStato relativa alla riammissione degli studenti chehanno sostenuto i test per l’accesso alla Facoltà diMedicina negli anni passati, l’Università di Messinaprecisa quanto segue. La sentenza in oggettoriguarda solo 2 studenti, per tutti gli altri che hanno

proposto ricorso vale soltanto come precedente purautorevole, ma non vincolante. Ogni singola causaavrà pertanto il suo corso e l’esito che il giudiceriterrà di volta in volta secondo giustizia.Nulla può dire l’Ateneo in merito al numero diricorrenti in tutta Italia, che secondo un’agenzia distampa sarebbero 5.000.Ciò che invece risulta all’Ateneo di Messina, è chel’errore rilevato dal Consiglio di Stato è frutto di unordine del Miur ricevuto da tutte le commissioniitaliane e, pertanto, anche da quelle di Messina.L’Università peloritana, quindi, risulta essere partelesa e ritiene che, qualora dovesse risultare unaresponsabilità generalizzata e questa prima sentenzadovesse essere confermata, dovrà essere lo stessoMinistero a farsi carico del problema e non i singoliatenei”.

IL CONSIGLIO DI STATO ACCOGLIE LE DOGLIANZEDI DUE BOCCIATI AI TEST. A PAGARE, MIUR E ATENEO

Risarcimenti per dueSENTENZE

Lo Schiavo, che cattiva!ORMAI HA FAMA di “cattiva”, ma la suafilosofia, finita sulle colonne del Corrieredella Sera, è questa: “Ritengo di essere undipendente pubblico che prova a fare beneil proprio dovere”. A parlare è Sandra LoSchiavo, docente di Chimica generale einorganica nel corsodi Biologia marinadell’Università delloStretto, divenutaleggendaria per lesue bocciature. Ilperché? Solo gliscritti perl’ammissione agliorali non vengonosuperati da molti (siparla del 70%).Cattiveria? No, moltopiù semplicemente,gli studenti sipresentano senza studiare. Per capirlo, bastaleggere i compiti che la docente conserva(“Da mettersi le mani ai capelli”). Il titolo di“più cattiva d’Italia” sembra sia frutto dellaritorsione per la bocciatura di uno studentedella “Messina bene”. Alla docente è giuntala solidarietà del rettore: «Le notiziedimostrano l’attenzione rivolta verso ilriconoscimento del merito da parte delladocente e dei colleghi del Dipartimento».

IL PERSONAGGIO

Sandra Lo Schiavo

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(1, ex Scienze Policiche); ScienzeVeterinarie (1, ex Veterinaria),Scienze del Farmaco e prodotti per laSalute (1, ex Farmacia). Dove sideciderà di procedere con gliaccorpamenti, considerato cheMedicina e Scienze, insieme,assommanno 11 dipartimenti?Tecnicamente, dalla sua, la ex facoltà diMedicina può sostenere che lasuddivisione è inevitabile perché dettatadai campi di azione. Lo stesso discorsopotrebbe valere per Scienze, dove però,sembra che nel mirino vi sia Scienzedell'Ambiente, degli Alimenti dellaSalute, diretto da Giacomo Dugo, giàcandidato concorrente di Navarra alleultime elezioni.

LA TEMPISTICA. Tutto andrà di paripasso con le modifiche allo Statuto, inmaniera tale da ricomporre idipartimenti tra gennaio e febbraio equindi procedere alle nuove elezionidegli organi collegiali entro marzo, dopoaver effettuato le consultazioni per ilrinnovo delle componenti studentesche.Entro l’estate, la bozza di modifica delnumero dei dipartimenti verrà inoltrataa quelli esistenti per potersi esprimerenel nome della “collaborazione” cheNavarra vuole siano il tratto distintivodella sua gestione. La cosa, però, nonsarà facile, perché, al di là di direttive dimassima sulle aree da accorpare,dovranno essere i dipartimenti stessi aricomporsi, mentre i docenti afferenti

saranno chiamati ad aderire a questo o aquel nuovo dipartimento.UN ANNO DI NAVARRA.Progettazione, rifunzionalizzazione,aggregazione, trasparenza, cultura etecnologia, sono queste le parole chiaveche hanno caratterizzato la conferenzastampa in cui il rettore ha tracciato unbilancio a un anno dall’insediamento,nel luglio 2013: «I risultati raggiuntisono sicuramente merito di tutti.Collaborare, nel significato originariodel termine lavorare insieme: è questala linea guida che ha ispirato l’azionedell’amministrazione. Questo è quantofatto fino ad ora: accelerazione processoverbalizzazione on line; approvazioneassestamento di Bilancio dell’esercizio

RIFORMA DELL’ORGANIZZAZIONE

MESSINA. Il ternine dato ai sindacati era il 18 luglio, datadalla quale la riforma dell’organizzazione dell’Ateneo diMessina prenderà forma con una nuova bozza, definitiva,da portare alla discussione finale. Una rimodulazione nonda poco, quella pensata dal rettore dell’Università, vistoche prevede un disegno composto da 21 aree, le 6 direzioni,70 settori, 175 uffici e 28 staff. Il risultato più evidente saràun taglio netto delle posizioni di responsabilità, chescenderanno dalle 296 odierne a 160. A essere tagliate, lefigure intermedie sotto il dirigente che compongono lestrutture (capoarea, caposettore e capoufficio), a cui sisostituiranno soltanto un responsabile dell’unitàorganizzativa e e un responsabile operativo. È questo unodei nodi centrali che sono in discussione con i sindacati,ovvero la perdita di posizione di prestigio e,conseguentemente, della relativa indennità (a meno chenon si decida di prevedere figure specialistiche).Teoricamente, comunque, la riorganizzazione non porteràun risparmio, ma solo una diversa distribuzione delle risorseal personale. Spiega Salvatore Leonardi, componente delconsiglio di amministrazione, già direttore generale delPoliclinico e direttore amministrativo dell’Università diReggio Calabria: «Non è, ovviamente, una questioneeconomica, anche perché le somme cosiddette accessorielegate ai ruoli resteranno sempre al personale in quantosono poste in bilancio che non possono essere aumentatee neanche diminuite. Lo scopo della riforma - aggiunge -è accentuare le responsabilità del personale e snellire leprocedure. Il senso, insomma, è quello di accelerare eresponsabilizzare tutti al massimo. In questo modo, i

percorsi dei procedimenti saranno più chiare e veloci, nondovendo passare da un ufficio all’altro e da una personaall’altra. Allo stato attuale, l’Ateneo di Messina conta 750impiegati a vario titolo, compreso il personale assegnatoai dipartimenti e, in tutta franchezza, 296 assunti conposizioni di responsabilità a vari livelli era assoultamenteeccessivo». Allo stato attuale, infine, non sembra cheverranno soppresse figure in pianta organica da destinaread altri compiti: quella in corso, infatti, è solo unariorganizzazione e razionalizzazione. (D.D.J.)

Leonardi: «Troppi responsabili su 750 dipendenti»finanziario 2013; adozione Pianotriennale anticorruzione; attivazionecollegamento in fibra ottica tra la sedecentrale e il Policlinico; introduzione(primi in Sicilia) del mandatoinformatico; istituzione Ciam e CentroStatistico; acquisizione locali exBiblioteca regionale; accoglienzaprofughi al Palanebiolo; istituzionenuovo CusUnime; nomina nuovoConsiglio d’Amministrazione;informatizzazione: gestione contrattipubblici in rete; protocollo d’intesa conl’Università Mediterranea di ReggioCalabria; rete di collaborazioneinteruniversitaria; nuovi criteri perpremiare la qualità della ricerca;approvazione di misurazione evalutazione della performanceorganizzativa e individuale; donazione15.000 euro ad associazioni divolontariato; processo diverbalizzazione esami e valutazione on-line della didattica; istituzione CentroOrientamento e Placement; avvio delleconsultazioni per le modifiche alloStatuto; percorsi didattici comuni conl'Università di Tunisi; istituzione Centrostudi e ricerche sulla criminalitàmafiosa e sui fenomeni di corruzionepolitica-amministrativa; bilancio 2014approvato all'unanimità;completamento e apertura in tutti imesi dell’anno della piscina scoperta diUnimesport; appalto per nuova Casadello Studente al Policlinico;inaugurazione mostra “Zipelli”; nuovaOfferta formativa; protocollo conl’Agenzia Nazionale per i Giovani;approvati Corsi di Dottorato conaumento risorse; giornata dedicata a “IlGattopardo”; organizzazione, con leassociazioni studentesche, dell’iniziativa“Scalinata mundial”; riorganizzazionestruttura amministrativa; certificazioneabitabilità per residenze sportiveCittadella dell’Annunziata;approvazione progetto Centro Medico-sportivo presso la Cittadelladell’Annunziata; approvazione progettoristrutturazione ex Biblioteca regionale;approvazione progetto per realizzazionenuova palestra; completamentoristrutturazione Villa Amalia, all’internodi Villa Pace; organizzazione “MessinaSea jazz” e master class.

Salvatore Leonardi

MESSINA. Una giornata per commemorare ilgiudice Paolo Borsellino e tutte le vittime dellastrage di via D’Amelio (in occasionedell’anniversario) e per ribadire l’impegnodell’Ateneo di Messina nella lotta alla mafia ed aifenomeni di corruzione. È questo lo scopo dellagiornata organizzata dall’Università che vedrà tra gliospiti, Angelino Alfano, Ministro dell’Interno.Sabato 19 luglio, alle ore 9.30, presso il Dipartimentodi Scienze giuridiche e Storia delle Istituzioni, si

svolgerà un momento di riflessione che sarà anchel’occasione per presentare i master di I e II livello in“Prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalitàorganizzata di tipo mafioso, della corruzionepolitica-amministrativa. Amministrazione e gestionedei patrimoni confiscati alla mafia”.Nel corso dell’incontro, presso il Dipartimento diScienze giuridiche e Storia delle Istituzioni, sisvolgerà un momento di riflessione che sarà anchel’occasione per presentare i master di I e II livello in“Prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalitàorganizzata di tipo mafioso, della corruzionepolitica-amministrativa. Amministrazione e gestionedei patrimoni confiscati alla mafia”.Nel corso dell’incontro, il cui tema è “Contro lemafie. In ricordo di Paolo Borsellino”, dopo i salutidel Rettore, Pietro Navarra, di Nicola Fazio

(Presidente della Corte d’Appello di Messina), diGiovanni D’Angelo (Procuratore Generale dellaRepubblica di Messina), di Antonino Totaro(Presidente del Tribunale di Messina), di FrancescoCelona (Presidente dell’Ordine degli Avvocati diMessina) e di Enrico Spicuzza (Presidentedell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli EspertiContabili di Messina), si terrà una tavola rotondamoderata da Antonio Saitta, Prorettore allaLegalità, trasparenza e processi amministratividell’Ateneo. Interverranno, inoltre, i professoriGiovanni Moschella (Direttore del Dipartimento diScienze Giuridiche e Storia delle Istituzioni), LuigiChiara (docente di Storia Contemporanea) e LilianaTodaro, Sostituto Procuratore della Repubblicapresso il Tribunale di Messina.

R.C.

IL MINISTRO DELL’INTERNO SARÀ IN CITTÀ IL 19 LUGLIOPER UN INCONTRO PER COMMEMORARE BORSELLINO

Alfano per le stragiAPPUNTAMENTI

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siciliaINCHIESTA. Aria, acque e sottosuolo messe a rischio dai lavori di ampliamento della discarica

Massimo Lo Schiavo

“Fortissime ripercussioni di carattere ambientale”, scrivono i tre membri della commissione, tra valutazioni d’incidenza “postume” e autorizzazioni successive alla realizzazione delle opere

Bomba ecologica Mazzarrà

DI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. La discarica di Mazzarràsant’Andrea è da chiudere. FirmatoAnna Abita, Livia Di Franco eMara Fais, i tre membri dellacommissione messa in piedi dall’exassessore regionale all’Energia NicolòMarino per indagare sulle discaricheprivate siciliane. Commissione che, perl’impianto alle porte del comune diFurnari gestito da TirrenoAmbiente, hatrovato tali e tante magagnenell’ampliamento dell’impianto datirare in ballo aspetti gestionali,tecnici, finanziari e ambientali.Soprattutto ambientali. tali da farneuna potenziale bomba ecologica.SALTANDO ALLE CONCLUSIONI.Dopo centosessanta pagine dicronologia degli eventi e raccolta e

analisi della documentazioni, le trecommissarie giungono alla conclusioni:altre dieci pagine in cui demoliscono,punto per punto, il progetto diampliamento della discarica diMazzarrà sant’Andrea. E lo fanno inotto punti. Il primo spiega che ladiscarica è stata utilizzata in difformitàrispetto alla legge. Perchè? “Ilcommissario delegato non hafinanziato l’opera e quest’ultima, unavolta realizzata, non è stata trasferitaall’amministrazione competente(Comune o Ato) per la successivagestione ordinaria con le propriedisponibilità dell’impianto realizzato.Anche il decreto di Autorizzazioneintegrata ambientale (Aia), così comele opere realizzate, sono difformi daquanto previsto. Non solo: “Il decretorilasciato non possiede le

caratteristiche di conformità legislativapiù volte richiamata, nèconseguenzialmente permettel’effettuazione di controlli efficaci sulleattività di gestione rifiuti autorizzate”.Dove le tre ci vanno giù pesante, però,è nel punto in cui si spiega, che si ècercato di “tappare una falla” nei nullaosta ambientali.TE LA DO IO LA SANATORIA. “Laconsiderazione che il parereambientale reso in conferenza, adimpianto realizzato, sia sostitutivo diuna propedeutica Via (valutazioned’incidenza ambientale), rappresentauna modalità autorizzativa nonprevista dalla norma”, si legge nelleconclusioni della lunga relazione.Perchè? Perchè “il rilascio diun’autorizzazione integrata ambientaledi fatto a sanatoria - ammoniscono i

tre commissari - di una discarica giàrealizzata in assenza delleautorizzazioni propedeutiche,utilizzata per la maggior parte dellapropria volumetria utile, senza alcunacertezza sul reale impatto sul territoriodella stessa e sulla reale protezionedelle matrici ambientali (sottosuolo,acque e aria), è assolutamentecontraria ai principi imposti dallastessa normativa di riferimento”. Inpoche parole, a discarica ultimata e giàin gran parte utilizzata, si sono cercatii pareri ambientali. I rischi? Altissimi.RISCHIO AMBIENTALE. Perchè, aquesto si aggiunge, scrive lacommissione, “l’incertezza in meritoalle caratteristiche della barriera diconfinamento realmente realizzata aldi sotto del corpo rifiuti”. Come maiquest’incertezza? Perchè non è statotrasmesso il progetto esecutivodell’opera e non è stata verificata laconformità ambientale. Ciò comportache “il quadro di riferimento ha dellefortissime ripercussioni di carattereambientale nell’ambito della effettivaprotezione messa in atto ed esistentesulle matrici suolo, sottosuolo edacque”. Non bastasse, secondo lacommissione, emerge che “la discaricaè rimasta in difformità rispetto alleprescrizioni in merito alle emissioni inatmosfera. MINACCE E SOLIDARIETA’. “Lachiusura della discarica puòcomportare la perdita del posto dilavoro di diversi padri di famiglia a cuiva la nostra solidarietà, ma questo nonpuò essere addebitato a chi come ilSindaco di Furnari in questi anni hachiesto che venissero rispettate leregole e tutelata la salute dei cittadini”.A scriverlo sono i consiglieri comunalidella “lista per Furnari”, che dichiarano“di sostenere e condividere tutte leiniziative politiche ed amministrativeposte in essere dal Sindaco MarioFoti e dalla Giunta Municipale inmerito alla suddetta discarica nelladifesa degli interessi del comune diFurnari nonché in difesa della salutedei cittadini residente e dei beniambientali del nostro territorio”.

La discarica di Mazzarrà sant’Andrea

IL NUOVO PIANO DI GESTIONE VIETERA’ L’INTRODUZIONESULL’ISOLA DI MATERIALI NON “DIFFERENZIABILI”

Salina non accetta...rifiuti

Salina. L’isola di Salina ai rifiuti ci pensa da sola. Dopo lacostituzione del nuovo Aro che coinvolge i tre comuniisolani (Santa Marina Salina, Malfa e Leni) approvato dallaRegione, il consiglio comunale di Santa Marina Salina haapprovato il piano d'intervento per il nuovo servizio diraccolta e spazzamento dei rifiuti da avviare sul territoriocomunale, dando mandato al Sindaco Massimo Lo Schiavodi sottoscrivere la convenzione con gli altri due colleghi

dell'isola per costituire formalmente l'Ambito di RaccoltaOttimale "Salina". Si tratta della prima, ed al momentounica, isola minore della Sicilia ad essere dotata di un pianod'intervento in materia di rifiuti già approvato. Una svoltaritenuta rivoluzionaria che consentirà la riduzione dei costi:l'obiettivo a cui si punta nel breve è quello di avviare alrecupero un materiale differenziato qualitativamentesuperiore a quello che attualmente parte da Salina, gestireinteramente in loco ( anche attraverso la buona pratica delcompostaggio ) la frazione umida e di vietare, attraversoapposite ordinanze, l'introduzione sull'isola di materialinon compostabili. Attualmente lo smaltimento dei rifiutiavviene esclusivamente tramite il trasporto sulla terraferma con un costo annuo di 5 milioni di euro. Spesa che icomuni non riescono più a sostenere.

SALINA

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Incendi? Chiamate Renzi

DI GIUSEPPE PISTONE

Caronia. A questo punto gli estintorinon bastano più: ora a Canneto diCaronia per spegnere le decine dicombustioni quotidiane chiedono le“carte”. Per affrontare l’emergenza deifuochi misteriosi ritornati a distanza didieci anni, infatti, abitanti eamministratori comunali si sono rivoltial premier Matteo Renzi chiedendo direndere pubblici i dossier realizzati daMarina Militare, Aeronautica, Protezionecivile, servizi segreti e tutti coloro chehanno indagato sul borgo marinaro percapire una volta per tutte le cause dellecombustioni. Episodi a cui nessuno,ancora oggi, ha dato una spiegazione.Secondo il sindaco, CalogeroBeringheli, il “dramma di Canneto” èstato sottovalutato e chiede da un latochiarezza al Governo, dall’altro ed unpresidio permanente di protezione civilee vigili del fuoco. Lui è pronto ademettere un’ordinanza di evacuazione.«Si sono spesi centinaia di migliaia dieuro per individuare le cause, nel 2004era la zona più monitorata d’Europa –

spiega il sindaco – ma non è cambiatonulla». E al telefono con il capo digabinetto della presidenza della regioneinvoca a gran voce l’intervento di espertidi ingegneria elettronica per valutare ilfenomeno: «non c’è tempo da perdere».Intanto scatta l’allarme per i 40 abitantiche temono per la loro salute, ma nonvogliono lasciare la propria abitazione ela sorvegliano notte e giorno. Il comuneha dato loro in dotazione 7 estintori euna decina di mascherine antifumo perfronteggiare gli incendi. Un televisorestaccato dalla presa che si incendia perben 5 volte, contatori e prese dellacorrente che si sciolgono e continuano afunzionare, una tenda che si infiammasenza alcun motivo apparente. Ma arendere ancora più inspiegabile ilfenomeno, è l’incendio verificatosi nelcorso di una riunione operativa, sotto letelecamere dei giornalisti, di una cestain vimini con all’interno indumenti,ricami e borse, riposta nel sottoscaladell’abitazione di Nino Pezzino. «Dielettrico questa volta non c’era nulla.Siamo esasperati, stanchi e delusi – diceil signor Pezzino che si è ferito assiemeal figlio durante un intervento – dopo10 anni ritorna l’incubo, credevo chetutto fosse risolto, invece adesso toccaritornare a difendere le nostre case». E siscatena il panico. «La frazione diCanneto di Caronia era un’oasi di pace eadesso è diventata un inferno - dice conun filo di voce Rosalia Mirabella chedi primavere ne ha trascorse ben 70,sempre in questo borgo marinaro. Haperso il marito Gaetano nel 2004,appena 40 giorni dopo quei maledettiincendi. «Il cuore mi scoppia di paura -dice tra le lacrime. Ma da qui non andròvia». S’infittisce dunque l’ombra del“mostro giallo”, come lo chiamano daqueste parti. Un evento che lasciasbigottiti, increduli e in lacrime i poveriabitanti di fronte all’ennesimo fenomenoincendiario. Ma tra i roghi “misteriosi”intanto spunta un altro giallo. Ancorapiù inquietante. Ancora più grave.«Vogliamo sapere tutta la verità suglistudi effettuati nel 2004 dei qualil’amministrazione di Caronia non è maistata portata a conoscenza – dice ilsindaco Beringheli - ho scritto alpremier Matteo Renzi di portare allaluce questi benedetti studi per capirecosa sia successo realmente». Il primocittadino lancia un duro appello alleistituzioni e scrive alle più alle carichedello Stato, tra cui al Capo della

Protezione Civile, al presidente delconsiglio dei Ministri, al dirigenteregionale dell’Arpa, al presidente dellaRegione, Rosario Crocetta, perconoscere tutta la verità sui risultatidegli studi interistituzionali di lavoroper l’osservazione dei fenomeni diCanneto, istituito dall’ex presidenteSilvio Berlusconi con ordinanza n. 3428del 29 aprile 2005, a cui hannocollaborato anche Marina Militare,Aeronautica militare e altri organismicompetenti. Il primo cittadino intendeandare fino in fondo in questa vicenda eminaccia di presentare una denunciacautelativa per “omissione di intervento”contro le autorità interpellate. Intantotra i cittadini si è già scatenatal’angoscia e si teme che tali fenomenisiano nocivi per la salute. E richiedonouno screening medico. «Già dieci anni falo avevamo chiesto – spiega ilportavoce, Nino Pezzino – ma non cihanno mai risposto, la verità è cheneanche ci considerano. Negli ultimianni, nel silenzio generale, si sonoregistrati ben 7 casi tra decessi e malatidi tumore. Ma a nessuno importa». Unnumero allarmante per una piccola

frazione di appena 40 abitanti. Nel2004 come si ricorderà la protezionecivile fece redigere un nuovo progettoelettrico e vennero cambiati tutti gliimpianti delle abitazioni e infinecollaudati. Ma questo non è bastato atranquillizzare Catena Cangemi, lapiù longeva del quartiere, 88 anni. «Lanotte non riesco più a riposare, sentosempre quella puzza di fumo ed hopaura di vedere la mia casa avvolta dallefiamme, ormai vivo in un fornoelettrico». Intanto nessuno vuoleabbandonare le case e trascorrono lanotte sull’uscio organizzando a turnouna ronda notturna. Lucia Pezzino altelefono cerca di rasserenare i suoi duefigli, Anita e Greta, che da giorni nonvivono più con lei, ma a casa di parentia Santo Stefano di Camastra. «Sonoesasperata - – dice scuotendo la testa».Lorenzina Di Pane, 78 anni, dopo isacrifici di una vita per costruire unacasa, non smette di piangere: «Ho vistoil televisore sciogliersi, la presa dellacucina bruciare ed un fumo asfissiante –ricorda – non ce la faccio più. Diecigiorni fa è venuto il parroco a benedirele nostre case e adesso è l’inferno».

La signora Rosalia Mirabella mostra i suoi ricami bruciati dagli incendi

Il sindaco Calogero Beringheli

CARONIA. A distanza di 10 anni ritornano le combustioni misteriose

Il sindaco Beringheli chiede al premier di rendere pubblici glistudi segreti della Marina Militare e della Protezione civile

Ufo, esperimenti segreti ed esorcismiCARONIA. Per capire le cause degli oltre 180 incendi spontanei sono giunti a Caroniaesperti da tutto il mondo. Si tratta di tecnici della Protezione civile, del Centroelettrotecnico sperimentale italiano, del Consiglio nazionale delle ricerche, l’Istituto digeofisica e vulcanologia di Firenze, del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri eprofessori universitari. Senza dimenticare i tecnici di Ferrovie dello stato, Enel eTelecom. Oltre ai roghi sistematicamente impazziscono i cellulari, le pen drive sismagnetizzano e le bussole impazziscono. Varie le tesi: dagli esperimenti militari agliufo. Anche l’esorcista padre Gabriele Amorth ha espresso il suo parere: «E’ colpa deldiavolo». L’unica ad avere una certezza è stata la procura di Mistretta che ha chiuso ilfascicolo sugli incendi del 2004 senza individuare un colpevole ma con una certezza: sitratta di «un fenomeno di natura dolosa e umana».

ZOOM

Nino Pezzino

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Viabilità, cominciamo dai semaforiDI EUGENIO BITTO*

MESSINA. A Messina la lunga guerra deiTir continua. L’ultima puntata è dedicataalla bagarre tra il sindaco, che proponeun provvedimento tampone e l’impresatraghettatrice, che minaccia disopprimere il servizio di una sua linea.Se tutto va bene a noi cittadini saràconcesso respirare qualche boccata diaria meno inquinata. Ma finoall’autunno. Dopo, ritorneremo a usare lenostre strade dividendole con i Tir. Madovrà durare sempre così? Non c’è alcunasoluzione che possa risolvere questodecennale problema, anche pro tempore?La risposta è si! Essa è dietro l’angolo e“a costo zero”. Solo se si avesse la volontàdi riprogrammare la viabilità cittadinainserendo piccoli ma efficaci adattamenti,che di certo non rappresenterebbero iltoccasana risolutorio del traffico nellacittà, ma potrebbero essere una curaricostituente capace di rinforzare il

PROPOSTE. Lo studio dell’ingegnere Bitto per attenuare i danni del passaggio dei tir a Messina

Razionalizzazione del tragitto dei camion, monodirezionalità del traffico e soprattutto distribuzionesemaforica da ridimensionare. Una proposta a costo zero e di facile attuazione per “tornare a respirare”

cittadino malato di Tir, almeno fino aquando non saranno funzionanti il portodi Tremestieri e la via Don Blasco.LA PROPOSTAQui di seguito, unitamente ai due schemigrafici di corredo, si propone, per la partecentrosettentrionale della città, unsistema di mobilità urbana in grado diconciliare il diritto dei cittadini aglispostamenti con l'esigenza di ridurrel'insieme delle negatività che opprimonoMessina, come l’invadente circolazionedei Tir, l’inquinamento atmosferico, lacaoticità del traffico e soprattutto lainoperosa funzionalità dei semafori .A condizione però che siano realizzate trecondizioni:1. L’Offuscamento dei semafori 2. La Monodirezionalità del traffico3. La Razionalizzazione del tragitto deiTir.PUNTO 1. I semafori a Messina sonotroppi, addirittura, nelle zone di trafficointenso, dislocati con una anormale

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densità che nella maggior parte dei casiconduce alla inefficienza degli stessiimpianti. È appena il caso far cenno allenorme basilari di Tecnica dei Trasportiladdove, a proposito della distribuzionesemaforica nel territorio, è caldamenteraccomandata la proporzionalità fra ilnumero dei semafori e la lunghezza deiconvoglio di mezzi che transitano perl’incrocio. Pena la compromissione dellaloro funzione, fino alla totale inoperosità. Si chiarisce. Se una colonna di mezzilunga, diciamo 100 metri, superato unsemaforo incontra il successivo, a 150metri, nel tempo permesso dallo scattodel “verde” la colonna avrà bastantespazio e tempo per dislocarsi fra i duesemafori senza vanificarne l’efficienza dientrambi gli impianti. Ma se il successivosemaforo è posto, diciamo a 50 metri,succede che allo scattare del “verde”, solouna parte della colonna supererà ilsemaforo mentre la rimanente partecontinuerà ad attendere l’altro “verde” epoi l’altro “verde” e poi l’altro “verde”ancora. In questo caso in breve tuttoandrà in tilt. E questo si verifica spesso aPiazza della Unità d’Italia, (Prefettura),ed a Piazza della Repubblica, (Stazione)ove, sia per l’elevato numero delle stradeconvergenti e sia per la compresenzadalla linea tramviaria, che zigzagandoattraversa più volte la carreggiatastradale, sono stati installati unquantitativo di semafori in molti casi adistanze inferiori ai 40/50 metri. E comenon bastasse, le necessità connesse congli imbarcaderi Privati e quelli delle FS,importa la formazione di colonne dimezzi spesso eccedenti i 150 metri dilunghezza. In questi casi non c’èproporzionalità che tenga: i semafori nonfungono più. È preferibile la loroeliminazione.PUNTO 2. Eliminati i semafori, ora si

Palermo e Catania tra le prime 10 città “congestionate”MILANO AL TOP della classifica delle 100 città più congestionate d'Europae Nord America, e tra le prime 10 per numero di ore sprecate a causa di im-bottigliamenti nel traffico. I calcoli li ha fatti Inrix, la società di informazionisul traffico fondata a Washington nel 2004, che ha sede in 37 Paesi delmondo.Le città con la viabilità meno congestionata sono Nancy e Vienna, collocaterispettivamente al centesimo e al novantanovesimo posto della classifica.Oltre Milano, le altre italiane presenti tra le prime per la peggioere viabi-lità sono Brescia, Catania, Cagliari, Verona, Palermo, Torino, Genova, Napoli,Cremona e Firenze.

CLASSIFICHE

deve provvedere agli incroci incustoditi. Si è pensato allora di adattare nellatopografia della città alcuni PercorsiRotazionali ad Anello in cui è fattoobbligo di procedere solo ed unicamentea senso unico. Questa soluzione, -evidenziata meglio negli schemi grafici -,permetterà, sia a chi è all’interno di unanello, sia a chi è fuori, di raggiungerequalsiasi zona della città senza maiimbattersi in percorrenze conflittuali. In questo caso il tragitto che ogni utentedovrà percorrere potrebbe esserelievemente più lungo ma di certo sarà piùcelere perché più fluido e sicuro. All’uopo, nelle vie Vittorio Emanuele,Libertà e Cavour, (dal Tribunale alla villaMazzini), si procederà a senso unico indirezione Nord, mentre nelle vie ReginaElena, Garibaldi, (da viale Giostra alla

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Prefettura) e Cavour, (fino a vialeBoccetta) in direzione opposta.PUNTO 3. Collegamento moloNorimberga-AutostradeAttualmente, il traffico dei Tir verso e dail molo Norimberga si snoda sul percorsoEuropa - La Farina – Cavalcavia - DonBlasco – San Rainieri, con un punto dimassimo traffico in prossimitàdell’incrocio La Farina-Cavalcavia,laddove passa anche la linea tramviaria.Per alleggerire la pesantezza del tratto, si

pensa di deviare il traffico della via LaFarina su via Don Blasco in prossimitàdell’incrocio con via Santa Cecilia, perfarlo procedere poi fino al moloNorimberga tramite via San Rainieri.Collegamento imbarcadero FS diCampo delle Vettovaglie con leAutostradePer questo percorso, varrà quantoprevisto lo stesso tragitto nel precedentepunto però fino all’incrocio Don Blasco –Cavalcavia, ove verrà dirottato tramite

Cavalcavia stesso e senza alcun vincolosemaforico, su via Campo delleVettovaglie. Imbarchi e sbarchi alla rada S.FrancescoIl percorso dei Tir verso gli imbarcaderi dirada San Francesco, almeno fino aquando non saranno realizzati gli svicolidi Giostra e dell’Annunziata, dovràpurtroppo continuare sull’unico itinerariopossibile: Boccetta – Libertà –Imbarcaderi. Però, con gli adattamenti

Due schemi grafici acorredo della proposta

per la partecentrosettentrionale

della città di un sistemadi mobilità urbana ingrado di conciliare il

diritto dei cittadini aglispostamenti con

l'esigenza di ridurrel'insieme dellenegatività che

opprimono Messina,come l’invadente

circolazione dei Tir,l’inquinamentoatmosferico, la

caoticità del traffico esoprattutto la

inoperosa funzionalitàdei semafori .In tre mosse:

offuscamento deisemafori,

Monodirezionalitàdel traffico,

Razionalizzazionedel tragitto dei Tir

previsti nel presente lavoro, nelpercorrere il tratto Villa Mazzini –Imbarcaderi si guadagnerà molto inrisparmio di tempo e fluidità per laprogrammata monodirezionalità deltraffico in assenza totale di impedimentisemaforici. In buona sostanza adesso, davilla Mazzini fin dentro le navi siprocede direttamente senza impedimentoalcuno tranne…la sosta obbligatoria allabiglietteria. A loro volta i mezzi pesantiscaricati, che devono raggiungere leAutostrade, seguiranno un percorsoaltrettanto fluido e veloce, perché privodi impedimenti semaforici, tramite lacorsia mare di Via della Libertà, a lorodedicata, fino alla rotonda Annunziatadove, per il viale omonimo, sarannoinstradati su per il viale stesso verso latangenziale, unico tragitto possibile perraggiungere Palermo o Catania viaautostrada.Qualche nota d’obbigo. Si è parlato dioscuramento dei semafori. Qui si precisache sono fatti salvi i semafori connessicon la funzionalità della rete tramviariaperò alla condizione che rimanganocostantemente sul via libera e cambiareal “rosso” solo per il tempo necessario altransito del convoglio. I mezzi ATM equelli delle Società private, nonsubiranno cambiamento alcuno econtinueranno a percorrere gli stessiitinerari però incanalandosi in un flussomonodirezionale. Il sottopasso dei binariFS in via Santa Cecilia dovrà esserescavati di 1,10 ml per portare l’attualeluce libera di 2.90 ml ai regolamentari4.00 ml.

*ingegnere

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Taormina. Il Museo di Elvis Presley èsbarcato a Taormina. Direttamente daGraceland-Memphis/Tennessee èaperta al pubblico al PalaCongressi laprestigiosa mostra internazionaleautorizzata dalla famiglia Presley, chevivrà nella Perla dello Jonio l'unicatappa europea dell'estate e dell'intero2014. In mostra a Taormina, sino al 21settembre, oltre cento oggettiappartenuti la leggenda del rock delroll e soprattutto la sua ultima

Cadillac Fleetwood Brougham.Curatore esclusivo del museo è FranzHeel, mentre la direzioneorganizzativa della mostra è affidata algiornalista Emanuele Cammaroto,che nella primavera 2013 presentò lacandidatura itinerante della Città diTaormina ad ospitare il Museo di Elvis.La prestigiosa esposizione, patrocinatadal Comune di Taormina e dallaRegione Sicilia, Assessorato regionalealla Cultura, è realizzata incollaborazione con TaoArte e la Tcb diCatania di Raffaele Portoghese eGianni Irrera. La grande attrattiva è, ovviamente, lamitica Cadillac Fleetwood Brougham,targata "1-Elvis", l’ultima appartenutaa Presley e la più amata dal “Re”, lecui operazioni di arrivo alPalacongressi hanno lasciato a boccaaperta tanti turisti, che si sonoaffrettati subito a scattare foto edesclamare il nome di Presley.Verranno, inoltre, proiettate perl'occasione immagini e filmati ineditidell’artista. I visitatori della mostrapotranno vedere una collezione unicaal mondo di oggetti che hannocaratterizzato la vita di Elvis: oltre allaCadillac, le chitarre, abiti personali ecostumi di scena che ricordano i suoiconcerti più famosi, le sue lettere,dischi dorati e riconoscimenti di ogni

genere ottenuti nel corso dellacarriera, stampe originali, i suoiautografi e i suoi scritti, il suodistintivo di Polizia e tanto altro. Il Museo Presley sarà impreziosito daulteriori appuntamenti, come unannullo filatelico speciale su "Elvis aTaormina" previsto per sabato 16agosto e sabato 20 settembre unconcerto di Joe Bavota, il cover-manpiù apprezzato di Elvis sulla scenainternazionale.

Un gruppo di visitari nelle sale del Palacongressi di Taormina

TAORMINA. Al Palacongressi la mostra internazionale che ricorda la star del Rock

Aperta fino al 21 settembre è l’unica tappa europea del 2014. Cento gli oggetti appartenuti a Presleyche si possono ammirare insieme alla sua ultima e preferita Cadillac. Previsto anche l’annullo filatetico

Tutti pazzi per Elvis

L’ultima Cadillac di Elvis Presley e la più amata in mostra al Palacongressi di Taormina

Uno dei vestiti di scena di Elvis

La passione di HeelIL TOUR MANAGER DELLA COLLEZIONE

Il tour manager dell’evento FranzHeel, assieme alla moglie ElisabethPfeiffer da anni monta, pezzo perpezzo, ad ogni tappa, gli oggettiappartenuti alla rock star. Gli

appassionati possono vedere davicino quello che il cantante ha amatoe ha toccato sino agli ultimi istantidella sua vita. Così a Taormina ci sonola Cadillac che utilizzava senzaautista: una delle sue 220 auto, ladivisa che indossava quando eramilitare in Germania, la sua chitarra,i suoi vestiti di scena, i suoi dischid'oro, il suo divano preferito.

CURIOSITA’

Franz Heel con la moglie Elisabeth Pfeiffer

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I SENTIERI NASCEVANO PER AGEVOLARE IL PASSAGGIO DEI PELLEGRINI

Una delle vie franchigene siciliane

LA STORIA. Da Scicli a Messina 400 chilometri lungo le antiche “vie franchigene”

Cinque ragazzi seguiranno il percorso di fede per arrivare in riva allo stretto in occasione dellafesta di San Giacomo a Camaro. «Vogliamo recuperare i vecchi itinerari dimenticati»

Passeggiate medievaliDI FRANCO TUMEO

Messina. Da Scicli a Messina a piedi,percorrendo le antiche “vie Francigene”di Sicilia. Quasi 400 chilometri perborghi e paesi, tra valli e fiumare,pianure e colline, tra boschi e agrumetiche profumano di mille essenze e disteseriarse dal sole che modellano paesaggidi struggente bellezza in cui civiltàmillenarie, per sempre, la loro anima vihanno incastonato. Protagonistidell’impresa, Giovanni di Milano, Davidedi Messina, Gregorio di Avola, Irene diCatania e Chiara di Trento. Zaino inspalla e bastone del pellegrino in mano,i cinque instancabili camminatoridell’associazione “Amici dei camminifrancigeni”, sono partiti lo scorso 11luglio: prima tappa Scicli-Ragusa di“appena” 25 chilometri. L’arrivo nellacittà dello Stretto il 24, in coincidenzacon i tradizionali festeggiamenti inonore di San Giacomo, nella chiesa diSanta Maria dell’Incoronata di Camaro.In mezzo due settimane di faticosocammino lungo strade e sentieri chetagliano i territori di Giarratana,Francofonte, Lentini, Paternò, Adrano,Bronte, Randazzo, Montalbano,Castroreale e Spadafora e ancora avanti,sui Peloritani, fino a Messina. «Obiettivodell’iniziativa - spiega Davide, animatoredel gruppo - è sottrarreall’inconsapevolezza e renderenuovamente percorribili le antiche vie

Francigene dell’Isola, oggi abbandonatee dimenticate, ma un tempo battute daviandanti e pellegrini in viaggio perMessina o Roma. Vogliamo tracciare unitinerario apripista che sia rispettoso deldato storico e archeologico, ma anchefruibile ai giorni nostri, così dasegnalarlo ai tanti camminatori econsegnarlo alle comunità locali perchélo custodiscano, valorizzino e nemantengano memoria per le futuregenerazioni». Il percorso seguito daDavide e dai suoi compagni diavventura non è però soltanto untrasferimento fisico da un luogo ad unaltro. E’ piuttosto un singolare intrecciodi fede, storia e passione: come per ipellegrini medievali infatti, percorrere

oggi le vie Francigene significasoprattutto fare un viaggio nell’animaalla ricerca di quella spiritualità in parteperduta di cui molti secoli fa era intrisala nostra terra e di cui si avverte unrinnovato bisogno in questi tempi diinsopportabile decadenza morale eculturale, prima ancora che economica.E dunque, il cammino si rivela nonsoltanto osservazione straordinaria delpaesaggio o ammirazione di preziosevestigia, ma soprattutto scoperta di unvariegato mondo di umanità gioiosa eospitale ostinatamente sopravvissutoagli egoismi della civiltà dei consumi. Ilpassaggio dei camminatori insommaoltre ché ricerca geografica,antropologica e culturale dei luoghi, è

anche mobilitazione di buoni sentimentiche si credeva quanto meno sopiti, senon cancellati: accoglienza, generosità,solidarietà, condivisione. E così ainovelli viandanti capita di incontrare chioffre saporiti frutti, acqua fresca, pane,un tetto, un incoraggiamento, unsorriso, un saluto: segni riconoscibili difratellanza che un tempo lontanoaccompagnavano il viaggio deipellegrini e che oggi restituisconosperanza contro un declino che sembrairreversibile. In fondo, il camminofrancigeno è l’occasione di ripensare eritrovare se stessi in una dimensionemeno consumistica e più cristiana.Senza rinunciare a internet, ovviamente:su Facebook “Cammini francigeni diSicilia, per chi volesse saperne di più.Ma chi sono questi camminatori e,aggiungiamo, sognatori? A guidare lacomposita pattuglia è un messinese:Davide, giovane archeologo e docentecon una cattedra a Roma e la Sicilia nelcuore. Che non riesce ad accettare dinon dover far nulla per la propria terra:“Siamo cresciuti in una terra che ci hasempre detto "levici manu" dai sogni edalle cose difficili. Ecco, noi invece ce levogliamo mettere le mani”. Con moltaironia, si definisce “la mente malata delgruppo”. La sua vita si snoda tra lacapitale e Messina, tra lezioni econvegni e interminabili camminatelungo le vie Francigene, la sua verapassione. “Giovanni – racconta Davideparlando con grande affetto dei suoicompagni d’avventura - è il più“giovane” del gruppo, perito chimico inpensione e veterano della Sicilia avendogià percorso a piedi la via Francigenadella marina. Per strada ci spiega comela gazzosa diventa gassosa e ogni altrareazione chimica che gli viene in mente.Gregorio è guida ambientale: sa tuttosulle piante. La trentina Chiara, spiritoscout e tante lentiggini arriva dalle vallisopra Trento. Esperta di vini sa semprecosa abbinare ad un arancino o ad unosfincione. Il braccio dolce dellacompagnia è Irene: fa da logista,prepara le accoglienze e si occupa dislow e street food”. Il cammino puòriprendere, la meta è vicina.

I cinque protagonisti della passeggiata da Scicli a Messina. Previsti passaggi nei territori di Montalbano e Spadafora

In cammino sulla strada della fedeA partire dal IV secolo dopo Cristo, un considerevole flusso di pellegrini animati dauna grande fede si mise in moto in tutta Europa per visitare i luoghi santi. Treerano le mete principali visitate: Roma, Gerusalemme e Santiago di Compostela.L’intensificarsi del fenomeno determinò la nascita di una fitta rete di strade, le viefrancigene o romee, tracciate per raggiungere le destinazioni. Lungo questipercorsi sorsero chiese e abbazie, ospedali e rifugi per assistere quella crescentemassa di gente che percorreva l'Europa a piedi. Le vie più frequentate spessocoincidevano con le grandi strade romane, ma esistevano anche percorsi alternativi,più brevi ma meno sicuri. Ancora oggi sono rintracciabili sul territorio i segni diquesto passaggio che ha permesso alle diverse culture europee di incontrarsi. (ft)

LA SCHEDA

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INIZIATIVE. La quarta edizione del concorso che premia i contadini fai-da-te

Fino ad agosto in competizione i campi dei sinagresi. L’idea per sensibilizzare sulla qualità degli ortaggi coltivati con tecniche tradizionali. Che coinvolge giovani e nonni

Sinagra, f...orti in garaDI MARIA TIZIANA SIDOTI

SINAGRA. Il rosso dei pomodori facapolino tra le foglie delle pianteimpalate, conquistando il suo vermigliodal verde in gentil grado con i raggi delsole, senza "l'arroganza" di una cromia"infuocata" da additivi e coloranti,mentre le lattughe "sbocciano" comerose tra i campi: questi sono alcuni degli"scatti" che per tutta l'estate saràpossibile vedere negli orti tra le case diSinagra. Dove tra eco medievali di unglorioso passato e la frescura dellesponde del Naso, i sinagresi da giugnoad agosto saranno in gara, coltivandocon tecniche tradizionali, con ilconcorso "Orti a Sinagra". Giunto alla IVedizione, il concorso nasce da Pro Locoe Comune in collaborazione con l’OrtoBotranico dell'Università di Palermo, ilMuseo Naturalistico Francesco MinàPalumbo di Castelbuono, e la Soat(Sezione operativa assistenza tecnicadell'Assessorato regionaledell'agricoltura) di Sant’Agata Militello.Ossia un nuovo modo per declinarel'attenzione all'ambiente nell'ambito diprogetti di salvaguardia e tutela perSinagra. Che tra Pro Loco edamministrazione non è nuova adiniziative "verdi" sì da ricevere negli annianche riconoscimenti, quali quellointernazionale di "Un bosco per Kyoto",per le virtù ambientali, dalladifferenziata al 100% ai 3 "petali",marchio di qualità, e premi in denaro,

del concorso nazionale "Comuni Fioriti"di Asproflor con Atl Distretto Turisticodei Laghi, alla Carta dei Beni Culturalied Ambientali ossia una mappa in Gpscon il censimento di 150 fontane, 50palmenti, edicole, chiese, il convento, ilcastello, palazzi, chiese rurali, carcare,fornaci, il carcere, la fiumara, cascate,grotte ed alberi monumentali,l'identificazione dei proprietari e laraccolta di aneddoti, storie e leggende,con cui si organizzano passeggiateecologico-culturali a tema con varieraccolte da quella della cicoria in marzo-aprile a quella della violetta in aprile, trapoesie, canti antichi e la visita alla casa,ove sotto il pino Beniamino Joppoloscriveva. E così, rilanciando anchel'agricoltura, dai giovani agli anziani con"Orti a Sinagra" saranno impegnati in 4categorie: "I giovani e l'orto", "Orto nellaTradizione", "I nonni e l'orto", ed "OrtoFiorito", sotto l'occhio di una giuria chefarà più di una visita, premiando conuna targa, come spiega Vincenza Mola,presidente della Pro Loco sinagrese.Dottoressa Mola, quali sono gliobiettivi del copncorso “Orti aSinagra”? E quali le novità del 2014?«Il concorso è ideato dalla Pro Loco, ilComune collabora. Gli obiettivi sono:abituare soprattutto i bambini al rispettoed alla salvaguardia della natura, alripristino delle antiche tradizioni esoprattutto mangiare cose genuine. Lenovità di quest'anno riguardano l'ortofiorito».

In tempi difficili un'iniziativa per ilterritorio, sfruttando le risorse dellaterra e della memoria storica conpochi soldi...«È risaputo che nei periodi di crisi ilcervello funziona a 360°: deve studiarecome sbarcare il lunario. Allora, èessenziale sfruttare tutto ciò cheabbiamo sul territorio e sviluppare lafiliera. Al nord lo fanno da decenni».Nel 2013 sia come Pro Loco che comeComune siete stati premiati in

Campidoglio ad "Un bosco per Kyoto"per la vostra vocazione ambientale:com'è andata con qualche altroprogetto al tempo in itinere come "IMonumenti della Natura"? E ci puòparlare di qualche altra iniziativa?«Sì, "I Monumenti della Natura" sonostati inseriti nel Rei (Registro delleeredità immateriali, ndr): la praticacomprende, oltre gli alberi, i quali sonostati censiti, catalogati e inseriti nellamappa, anche ricette antiche, usi ecostumi di una volta, ballate..Spessodurante l'anno si svolgono dellepasseggiate ecologiche culturali per farconoscere sia il territorio che i prodottiche la terra ci offre come le cicorie, gliasparagi, i funghi, le fragoline di bosco el'origano, le nocciole, gli agrumi..».Nel progetto di sviluppo del territorioanche il corso ed il museo di antichimestieri...«Sì, il progetto "Atelier di moda ecostume per il recupero delle tradizionidei Nebrodi" è partito già da 2 anni e sidivide in: "Sartoria" diretto dal maestroFranco Reale, e "Ricamo" diretto daCarmen Russo. L'Atelier è stato premiatonel 2013 a Messina alla Camera diCommercio dall'Associazione MessinaWeb. Una parte dei locali è stata adibitaa sede museale attinente al progetto.Dal 30 giugno al 31 luglio i volontaridella Pro Loco e alcuni impiegaticomunali svolgono un corso per ibambini da 6 a 15 anni per apprenderegli antichi mestieri».Nonostante le difficoltà continuate adandare avanti...«Sì, i volontari della Pro Loco sonoconvinti che i sacrifici alla fineporteranno benessere alla collettività.Certo non è corretto che le istituzioni ingenerale continuano a sovvenzionare glienti fantasma e non aiutano chi ha acuore non solo il proprio paese, ma iNebrodi, la Sicilia, l'Italia. Speriamo chealla fine qualche anima generosa possaaiutarci economicamente a portareavanti i numerosi progetti che vogliamosviluppare per i Nebrodi, e l'entusiasmoe l'amore per il territorio alla fine non sispenga».

Civiltà contadina nel borgo più bello d’ItaliaGANGI. “Memorie e tradizioni” nel Borgo più bello d’Italia, oggi anche Gioiello d’Italia, è unviaggio fra le tradizioni e gli antichi sapori del borgo medievale, alla riscoperta delle ereditàlasciate dalle generazioni passate: ricordi, tramandati da padre a figlio e da madre a figlia, cheidentificano la comunità nella sua autentica essenza. La Terza edizione 2014, il 26 e 27 luglio,ripercorre le memorie e le tradizioni etniche e gastronomiche di uno dei periodi più floridi delBorgo quando, a cavallo fra Ottocento e Novecento, con i suoi oltre 16.000 abitanti, Gangi era ilborgo più florido e popoloso delle Madonie. Un’epoca in cui la vita agreste regolava il modusvivendi della comunità e della società siciliana. La manifestazione, ampliata rispetto alle primeedizioni, propone uno spaccato della vita quotidiana di quel periodo: la saggezza degli usi e deicostumi; la spontaneità dei bambini nei giochi di strada; la sapienza dei mestieri legati alla terra;la memoria orale; le abitudini quotidiane; le differenze sociali; i momenti che si fanno rito e, nonultimo, i sapori di un passato non molto lontano ispirati e condizionati dalla civiltà contadina. Inuno dei contesti ambientali più caratteristici del Borgo – l’ampio scenario urbano compreso fra ilcastello dei Ventimiglia, la Chiesa della Catena e la piazza cittadina (la parte più antica esuggestiva del borgo medievale) -, verranno dunque rievocati gli usi, le tradizioni e le abitudinigastronomiche con i piatti tipici del borgo, con numerosi figuranti in abbigliamento dell’epoca,frutto di una profonda quanto accurata ricerca storica.

GANGI

Una immagine di “Orti a Sinagra” della passata edizione

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MESSINA. Firmata l’ordinanza che impedisce ai mezzi pesanti il transito diurno dalle strade del centro

Dal provvedimento restano fuori sia cavalcavia che viale Boccetta. Ecco perchè, e cosa comporterà.Nel frattempo, il molo Norimberga raddoppia: L’autorità portuale lancia una gara per l’ampliamento

Tir, vietato l’ingressoDI ALESSIO CASPANELLO

MESSINA. Il dado è tratto, l’ordinanzaè firmata, dal 20 luglio i tir nonpotranno più percorrere le strade delcentro dalle sette di mattina alle nove disera. Il romanzo dell’estate è entratonelle fasi finali: quelle in cui si scopreche l’assassino è il maggiordomo. Ilproblema è che, ad oggi, non si è ancoracapito chi impersonifichi ilmaggiordomo.ORDINANZA FU. Il sindaco RenatoAccorinti l’aveva annunciata un mesefa, in risposta all’orario estivo di sbarcodella Cartour, l’autostrada del mare chefa rotta da Messina a Salerno eviceversa. A firmare materialmentel’ordinanza è stato il dirigente allaViabilità Mario Pizzino: ilprovvedimento impedisce il transito“lungo entrambe le direzioni di marciadelle vie Bonino, La Farina, Campo dellevettovaglie, Rizzo, Vittorio Emanuele II,e del tratto di Viale Europa tra le vieCatania (rotatoria Boris Giuliano) e LaFarina” ai tir. Dal provvedimento, restafuori (quindi saranno percorribili adogni orario) il viale Boccetta,ironicamente il luogo da cui sonostoricamente partite le proteste anti-tir.Questo per consentire ai mezzi pesantil’imbarco alla rada san Francescotramite la “via di fuga” del viale Gazzi edella tangenziale. Pizzino spiega chel’ordinanza che porta la sua firma èinattaccabile e perfettamente a norma dicodice della strada.

ARMATORI ALLE ARMI. E la rispostadegli armatori? All’indomanidell’annuncio di Accorinti, dallaCaronte&Tourist della famiglia Franzaera partita una controffensiva: in caso dicancellazione della corsa diurna dellaCartour, saremo costretti a licenziareoltre cento lavoratori e trasferire tutte leattività a Catania (dove sulla stessa rottaopera già il colosso Grimaldi). Al lavorosulle “carte” per il certo ricorso al tar c’èlo storico amministrativista dei Franza,Carmelo Briguglio. L’Ad VincenzoFranza non ha però commentato.

MESSINA. A scomodarsi, e per ben due volte, è statoaddirittura Rosario Crocetta in persona: il presidente dellaregione, sulla riuscita della via don Blasco aveva volutosincerarsene di persona, prima a giugno dello scorso anno,poi a gennaio. Sorrisi, strette di mano, firme su protocolli,flash di foto celebrative. Oggi si scopre che è proprio dallaregione che arriva la mazzata, forse definitiva, al progettoche potrebbe garantire al centro cittadino messinese di nonvedere più un solo tir sfrecciare per le strade. E’ infattidatata 11 luglio la nota dell’assessorato alle Infrastrutturenella quale il dirigente Giovanni Arnone spiegasostanzialmente che tutto il progetto, messo su carta daanni da Antonio Rizzo, è da ricalcolare. “Dato che nessuna

gara è stata pubblicata al 31 dicembre 2012 sulla base delprogetto in questione - scrive Arnone - corre l’obbligo delsuo adeguamento al Dpr 207/2010 (il regolamento sugliappalti recepito dalla Regione nel 2011, ndr), di cuil’aggiornamento dei prezzi ne rappresenta solo una piccolaparte”, e procedere alle verifiche alla documentazionepreviste dallo stesso regolamento. “Gli oneri economici -concede il dirigente - potranno essere compresi nel quadroeconomico”. Tradotto, i tempi, già non proprio celerissimi,rischiano di allungarsi ulteriormente. O forse no, perchèquello della via don Blasco è un progetto approvato “inlinea tecnica” prima del recepimento del Dpr da parte dellaregione e quindi “immune ai suoi effetti dato che e rientranelle norme transitorie. L’aggiornamento dei prezzi è giàconforme al prezziario regionale 2013 e ammonta a 27milioni di euro: cinque dall’Authorità portuale, 6,6impegnati dalla regione. Rimane il 70% del finanziamentostatale. Quando sarà nella disponibilità della Regione sipartirà con espropri e gara. (A.C.)

SOLUZIONI

Don Blasco a singhiozzo

CAVALCAVIA DELLA DISCORDIA.Stranamente, dal testo dell’ordinanza,tra le strade con divieto di esserepercorse dai tir, è rimasto escluso ilcavalcavia, vero e proprio nodo delladiscordia delle discussioni di questigiorni, sulla cui tenuta statica, vistol’ammaloramento delle strutture,nessuno fino all’altro ieri sembravadisposto a scommetterci sopra uncentesimo. In teoria, i tir potrannopercorrerlo fino alla via la Farina a lorointerdetta nella fascia diurna, ma poisarebbero obbligati a tornare indietro,con tutti i rischi ed i disagi che lamanovra comporterebbe. Alternativaancora più grave sarebbe una carovanadi tir in fila sul cavalcavia,“parcheggiati” in attesa di poterpercorrere la via La farina. “Ci sarannoappositi cartelli che indicheranno lestrade che non possono essere percorsee adeguate aree di sosta”, ha tagliatocorto Mario Pizzino, prima diaggiungere che “i vigili saranno presentiin forze per segnalare e reprimere”. Ilcosto della “reprimenda? Ottanta eurodi multa all’autotrasportatore pizzicato aviolare il divieto diurno. Nel frattempo,nel silenzio, il molo Norimberga nonsolo non si lascia, ma addirittura siraddoppia.NORIMBERGA IN GRANDE.L’Autorità portuale, infatti, ha lanciatoun bando di gara per la progettazionedell’ampliamento delle banchine deimoli Norimberga, Pelori, Rizzo eMarconi. Da cosa nasce l’iniziativa?Dalla “esigenza di procedereall’ampliamento del Molo Norimbergadel porto di Messina, sia ai fini dellasicurezza che per il miglioramento dellafunzionalità delle stesse, tenuto contodelle maggiori dimensioni delle nuovenavi da crociera e commerciali”, si leggenel bando. Che prevede un totalecomplessivo a base d’asta da 712.164euro divisi in quattro fasi,dall’adeguamento tecnico funzionalealle tre fasi di progettazione:preliminare, definitiva ed esecutiva.Per le altre tre banchine, invece,l’Autorità portuale prevede un importo abase d’asta da ottocentomila euro.Progetto di ampliamento del molo

LA REGIONE CHIEDE L’ADEGUAMENTO DI PREZZI E ULTERIORIVERIFICHE. DA PALAZZO ZANCA RISPONDONO “GIÀ FATTO”

Incidente tra un tir ed un’utilitaria nel pomeriggio di martedi 15 luglio, all’incrocio tra le vie Cavour e Boccetta

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economia18 Luglio 2014

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Biscotti al lievitoLa ricetta dell’Eden Bar

La farina che si ottiene dal granoCurcitta viene prevalentementericercata per fare un tipo dibiscotti. Una vecchia ricettautilizzata dalle signore del paesee che fino a qualche anno faveniva ancora usata da uno deibar di Basicò. Pochi gliingredienti necessari esemplicissima la preparazione.Servono: 5 chili di farina diCurcitta, un chilo di farina diCurcitta per il lievito madre, e poistrutto, zucchero e 100 grammi disemi di finocchietto. Bisogna fare illievito madre, basta impastarlobene e mettere a riposo e dopo 24ore iniziare a fare i biscotti. Con icinque chili di farina fare unafontana, porre al centro lo struttoed amalgamare. Sciogliere lozucchero in un po’ di acqua tiepidaed unire all’impasto. Unire il lievitomadre. Unire i semi. Impastare,aggiungere acqua se necessariafino ad ottenere un impasto liscioed omogeneo. Dividere l’impasto inpanetti e lavorare ogni panettofino a che la pasta risulta filante.Formare i biscottini a filamento eporli a riposo per 24 ore. Infornarea temperatura bassa proprioperchè devono rimanere bianchi.Caratteristica dei biscotti.

DAL PASSATO

BASICO’. Carmelo Parlavecchio coltiva l’antica varietà scomparsa vent’anni fa dalla provincia di Messina

Il pensionato settantaduenne tre anni fa ha piantato il frumento nel suo terreno di tremila metri quadratia Basicò. E dopo un primo raccolto di dieci chili adesso sono trecento quelli prodotti. Per essere venduti

Curcitta, caro vecchio granoDI ROSSANA FRANZONE

Basicò. Si chiama CarmeloParlavecchio, ed è un dinamicopensionato di 72 anni. Un signoreoriginario di San Cono di Tripi cheormai da anni vive in campagna. In unappezzamento di terreno di tremilametri quadrati a Basicò dove coltivada tre anni il grano Curcitta. Unavarietà antica di frumento scomparsadalle produzioni della provincia diMessina dagli anni Ottanta e che sidifferenzia dalle altre per la sua spigachiara e senza barba. «E’ una cosa -dice il signor Carmelo - di cui vadoveramente molto fiero. Da tanti annivolevo rimettere in produzione questotipo di grano. Ho provato per la primavolta tre anni fa. Con dieci chili avutida un compaesano. L’anno successivosono riuscito a raccoglierne 52 chili.Quest’anno, invece, sono trecento ichili di grano Curcitta che hocoltivato». Un vero e proprio successovisto che, da oltre vent’anni, nessunonel messinese era più riuscito aprodurre così tanti chili di questavarietà. «Non è stato facile - spiega ilsettantaduenne - quando ho piantatoper la prima volta il grano era misto.Durante la prima trebbiatura hodovuto “isolare” ogni singola spiga diCurcitta per poi ripiantarla l’anno

successivo. La farina che producequesto tipo di varietà è molto fine eviene prevalentemente utilizzata perfare biscotti. Una vecchia ricetta chefino a qualche anno fa veniva ancorautilizzata da uno dei bar di Basicò. Leantiche varietà di frumento sono unapassione per il signor Carmelo. Inpassato si è anche dedicato allacoltivazione del Senatore Cappelli,altro tipo di frumento raro e pregiato.Ma non solo. Da diversi anni ha un

allevamento di lumache (ntuppateddi)e produce anche i pomodorinimessicani. «Ho avuto i semi - dice - dauna signora di Terme Vigliatore eadesso ho settecento piante. Conquesti pomodori si fa una salsamessicana molto buona». Ma inquesto momento il signor Carmelopensa solo all’imminente mietitura.«Tra qualche giorno arriverà latrebbiatrice. Devo stare molto attento -confessa - è stata in altri campi e può

contaminare la mia coltivazione. Perquesto motivo prima sarò costretto afarla girare per scaricare i residui dellealtre varietà. Poi entrerà nel miocampo. E a lavoro finito porterò ilgrano al mulino in pietra di Basicò».Carmelo Parlavecchio non nasconde ilsuo entusiasmo e svela: «ho già ricevutodelle proposte per l’acquisto dellafarina». Sorride il signor Carmelo, giàpensa di ampliare la sua produzione.Anche oltre Basicò.

Carmelo Parlavecchio nel suo appezzamento di terreno a Basicò dove coltiva la varietà di grano Curcitta

E a Gioiosa spunta la spigaGIOIOSA MAREA. E sempre nel messinese, non lontanoda Sinagra, sul versante tirrenico, anche altri si dannoall'agricoltura, anzi alla granicoltura, coltivando secondotradizione, per rilanciare il territorio con nuovi percorsidi turismo diversificato fatto di storia e culturaall'insegna dell'ecocompatibile, del rispetto della naturae della memoria di luoghi e persone. Sono i gioiosanidell'associazione culturale "La Spiga" con i loro "Isentieri del grano", alla riscoperta di antichi usi epratiche del ciclo del grano. Già alle spalle le prime 2tappe ossia la "Festa della mietitura" il 6 luglio acontrada Landro a Gioiosa Marea con i visitatori chehanno potuto partecipare alla mietitura, rigorosamente a

mano, come uso delle campagne siciliane fino agli anni'60, tra stand di prodotti tipici locali ed artigianali, giochipopolari, canti e balli tradizionali, passeggiatenaturalistiche, e la mostra "museo del contadino", ed il12 luglio la mietitura di grani antichi siciliani, in originedonati dalla Stazione Consorziale Sperimentale diGranicoltura per la Sicilia, da 87 anni impegnata aservizio degli agricoltori nel miglioramento dellaproduzione, in particolare cerealicola, con ricerche inlaboratorio e sperimentazione in campi, ed anche nellostudio, recupero e conservazione di semi antichi, nel sitoarcheologico di Gioiosa Guardia, sotto lo sguardo dellacittà fantasma di Joiousa, tra degustazioni di prodottitipici realizzati con grano locale come la "frinza di paneduro". Terza tappa: la Trebbiatura, separando i chicchi dapaglia e pula con una vecchia trebbia, il 2 agosto aMontagnareale. (M.T.S.)

OCCORRE SAPERE

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economia

LEGALMENTE

TRIBUNALE DI PATTIG.E. Dr. A. La Spada

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PUBBLICA GLI AVVISI ED ESITI DI GARA D’APPALTO SU CENTONOVE

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090.9430208 - 9430206 fax 090.9430210 - 090.9430211RICHIEDI PREVENTIVI ANCHE VIA E-MAIL A: [email protected]

SETTIMANALE DI POLITICA, CULTURA, ECONOMIA

TURISMO E TECNOLOGIE. Il servizio realizzato dal consiglio nazionale delle ricerche

Il progetto pilota che guida il turista in un viaggio digitale, virtuale e tridimensionale nel patrimonio culturale, archeologico e monumentale della città di Archimede

Siracusa, prima città “smart”

SIRACUSA. Andare a spasso per la città diArchimede con l'ausilio di tutte le nuovetecnologie che accompagnano cittadini eturisti a fruire di servizi civici e diinformazione. Cnr Smart Cities Living LabSiracusa è il progetto pilota entrato infunzione in questi giorni che guida ilturista in un viaggio digitale, virtuale etridimensionale nel patrimonio culturale,archeologico e monumentale della cittàantica, grazie ai ‘QR-code’ dislocati sulterritorio, ad applicazioni gratuite e alportale ‘Welcome to Siracusa’. Altri serviziaggiuntivi, realizzati dal Consiglionazionale delle ricerche, consentirannoinoltre il monitoraggio del ‘metabolismourbano’. Le innovazioni, già operative, sono statepresentate dal presidente del Cnr, LuigiNicolais, e dal sindaco di Siracusa,Giancarlo Garozzo. L’utente può accedere al sistema da casa,attraverso il portale webwww.welcometosiracusa.it, e sulterritorio, tramite un’apposita app perdevice mobile, scaricabil dai vari store a

titolo gratuito, sei totem digitaliinformativi e i QR-code installati presso ivari siti storici. Il portale permette diprendere visione dei più importanti puntistorico-archeologici di Neapolis e Ortigiacon mappe interattive, corredate didescrizioni testuali e fotografiche, tourvirtuali con riprese da terra e da drone. La

'realtà aumentata' rende inoltre possibilesovrapporre alla città moderna quellaantica. Le tecnologie innovative trovanoapplicazione anche nel monitoraggiodello stato di salute della città: un sistemaintegrato di stazioni fisse e mobili,installate sui totem (SensorWebTourist),sulle auto (SensorWebCar) e sulle

Così il bandoSiracusa è stata selezionataattraverso un bando nazionale,promosso da Cnr e Anci(Associazione nazionale comuniitaliani), per attrezzare città dialta rilevanza storica emonumentale con strumentimultimediali e con un insiemecoordinato di servizi e soluzioniinnovative, improntate al turismoe alla valorizzazione delpatrimonio. Il progetto, che sicandida tra le buone praticheinternazionali sul tema delle cittàintelligenti, vede la partecipazionedei seguenti Istituti Cnr: l’Istitutoper i beni archeologici emonumentali (Ibam), l’Istituto dibiometereologia (Ibimet), l’Istitutoper le tecnologie della costruzione(Itc) e l’Istituto per la sintesiorganica e la fotoreattività (Isof).

OCCORRE SAPERE

biciclette (SensorWeBike) della PoliziaMunicipale, rileva il ‘metabolismourbano’, ovvero il rapporto tra energia emateria - acqua, nutrienti, materiali erifiuti - che costituisce l’ecosistema dellacittà. I dati vengono visualizzati sui totemdigitali in tempo reale e utilizzatidall’amministrazione locale.

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Igiene e saluteLa promozione dellasalute non si limita allaprevenzione dellemalattie , ma perseguel’obiettivo delmiglioramento dellecondizioni di vita e di

lavoro, attraverso l’individuazionedei fattori di rischiocomportamentali ed ambientali. Intal senso è inportante, ad esempio,fare attenzione al corretto processodi smaltimento dei rifiuti, almantenimento a alla manipolazionedegli alimenti, al controllo acustico.L’igiene della persona è inoltrefondamentale nell’ambito degliambienti di vita e di lavoro, per unadeguato controllo dei fattori dirischio che contribuisconoall’aumento e alla diffusione dellemalattie. Importante la prevenzioneprimaria (che limita il contatto ol’esposizione dell’indiividuo sano neiconfronti degli agenti ambientali) eattraverso la promozione della saute(che cerca di coinvolgere il cittadinonel mantenimento dello stato dibenessere fisico, psichico e sociale.

Francesco Sabatino, Adoc Uil Messina

CONSUMATORI

economia18 Luglio 2014

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CONFESERCENTI SICILIA

Politino nuovo responsabiledell’area credito

PALERMO. Confesercenti Sicilia ha no-minato all' unanimità Salvo Politinonuovo responsabile dell'area creditodella Confesercenti Sicilia.Catanese, 40 anni, Politino è direttoredella Confesercenti provinciale di Cata-nia, membro del Consiglio di Ammini-strazione di CO.SVI.G ( Consorzio Nazio-nale per lo Sviluppo delle Garanziecostituito da Confesercenti Nazionale ) edal 2009 al 2013, aveva già ricoperto ri-coperto il ruolo Responsabile dell'areacredito della Confesercenti Sicilia.

DISTRETTO TURISTICO IBLEI

Spataro eletto presidente,il suo vice è Vito Fornaro

SIRACUSA. Il sindaco di Comiso, FilippoSpataro, è stato eletto presidentedel Di-stretto turistico degli Iblei, di cui fannoparte i dodici comuni della ex provincia,con Rosolini, Pachino, Portopalo, Viz-zini, Grammichele, Licodia Eubea, Maz-zarrone. Obiettivo del Distretto è lo svi-luppo locale, puntando sulla ricchezzadei patrimoni ambientali e culturali esulla qualità dei prodotti eno-gastrono-mici, della terra e dell' artigianato. Ilvice di Spataro è Vito Fornaro, di Chia-ramonte.

UOMINI&BUSINESS

DI SALVATORE CIFALÀ

A partire dal 1985, anno incui Francia, Germania,Belgio, Lussemburgo e PaesiBassi hanno creato lo spazioSchengen, il territorio privo di frontiere hacontinuato a crescere e oggi oltre 400milioni di cittadini europei possonoviaggiare liberamente all'interno di questospazio. Compito della Commissioneeuropea è garantire l'attuazione coerentedelle norme comuni in tutti i paesimembri dello spazio Schengen,consentendo così la libera circolazione dimerci, servizi, capitali e persone. Proprioquesta libertà è uno dei successi piùconcreti dell'Unione europea.Ultimamente, è stata pubblicata la terzarelazione semestrale della Commissionesul funzionamento di Schengen, relativaal periodo che va dal 1° novembre 2012 al30 aprile 2013. Il rapporto contiene unaserie di valutazioni sull'applicazione dellenorme Schengen, sul sistemad'informazione visti e sulla situazione allefrontiere esterne.In generale, le norme di Schengen sonostate applicate in maniera corretta, come è

risultato da una serie di verifiche svolte innumerosi Stati appartenenti allo spazio dilibera circolazione. La panoramicaevidenzia che i controlli alle frontiereinterne sono stati riattivati soltanto unavolta, in occasione della cerimonia diconsegna del premio Nobel per la pace adOslo, e che in questa occasione è statorifiutato l'ingresso a 19 persone, delle3.136 oggetto di verifica.Secondo il rapporto, inoltre, alle frontiereesterne di Schengen si sono verificati, nelperiodo esaminato, più di 13.600attraversamenti illegali: questa cifra

corrisponde ad unadiminuzione del52% rispettoall'anno precedente.E' da sottolineareche tra ottobre edicembre 2012l'Italia ha segnalatoil 31% di tutti irilevamenti, seguitapoi dalla Grecia conil 30% deirilevamenti.Il rapportoevidenzia anche un

buon funzionamento del sistemad'informazione visti (VIS), lanciatorecentemente in Africa occidentale ecentrale e quindi operante attualmente incinque regioni. Fino a maggio 2013, conl'aiuto di VIS sono state trattate quasi 3milioni di domande di visto, di cui 2,4milioni sono state approvate.Il rapporto della Commissione costituisceuno strumento importante per rafforzarel'efficacia e la legittimità del sistema diSchengen, in quanto permette dimonitorarne semestralmente punti diforza e di debolezza.

IL NUOVO CONTRATTO A TERMINE dopo le modificheintrodotte dal cd. Jobs act viene indubbiamente reso piùsemplice. Infatti, è stato eliminato quello era definitocausalone che rappresentava la regola generale per poterstipulare tra datore di lavoro e lavoratore un contratto a

termine. Si trattava, in buona sostanza, della necessità che vi fosse una specificaesigenza organizzativa, tecnica, produttiva o sostitutiva, altrimenti il rapporto dilavoro non poteva prevedere una scadenza. Ora, invece, tale requisito non è piùnecessario in quanto fino alla durata di 36 mesi sarà possibile ricorrervi. Ciòevidentemente rappresenta una grande semplificazione, ma consentirà anche didepotenziare i rischi di contenzioso che spesso hanno contrassegnato tale tipologiacontrattuale, perché non era semplice in molti casi individuare se l'esigenza fosse omeno genuina. Tuttavia, il limite di 36 mesi riguarda non solo il singolo contratto,ma il periodo complessivo di occupazione con analoga qualifica o ancheequivalente e questo anche se frutto della stipula di più contratti di lavoro atermine o di utilizzo della somministrazione di lavoro. A fronte di taleliberalizzazione, la legge prevede tuttavia dei limiti per evitare che il contratto atermine diventi la regola, mentre in realtà rimane ancora previsto che il contrattodi lavoro normalmente sia a tempo indeterminato. In particolare è previsto che icontratti a termine non possano superare il limite del 20% del numero deilavoratori a tempo indeterminato in forza al 1 gennaio dell'anno di assunzione. Peri datori di lavoro che occupano fino a cinque dipendenti è sempre possibilecomunque stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato. Sono tuttaviapreviste alcune eccezioni, ad esempio per esigenze stagionali o per la sostituzionedi altri lavoratori. La violazione dei limiti comporta una sanzione amministrativapari al 20% della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore aquindici giorni di durata del rapporto di lavoro, se il numero dei lavoratori assunti iviolazione al limite non è superiore ad uno. Se si supera tale soglia, la sanzione saleal 50%. Tale sanzione si applica solo per i contratti stipulati dal 20 maggio scorso.Coloro che a tale data eccedevano tali limiti potranno mettersi in regola, invece,entro fine anno, altrimenti non potranno stipulare nuovi contratti.

NOTIZIE DAI CONSULENTI DEL LAVORO

Contratto a termine, nuove regole

Spazio Schengen, questo sconosciutoQUI EUROPA. Rapporto sul funzionamento del terriorio privo di frontiere creato nel 1985

CAMERA DI COMMERCIO

Il commissario di Messina:«A rischio gli stipendi»

MESSINA. "Siamo preoccupati per ledrammatiche ricadute che ci sarannoper il personale delle Camere dicommercio, le aziende messinesi e perl'intero territorio peloritano, in seguitoagli ultimi provvedimenti del Governonazionale". Lo dice il commissariodell'Ente camerale, Franco DeFrancesco, nel corso della conferenzastampa . "La riduzione del dirittocamerale annuale del 50% - afferma DeFrancesco - non permetterebbe più dipagare gli emolumenti ai 426dipendenti camerali e ai 648 pensionati,oltre all'impossibilità di mantenere inservizio 80 precari e 14 dipendenti delleAziende speciali di Messina, Agrigentoe Trapani. Nella nostra provincia, ildimezzamento del diritto cameralecomporterebbe un risparmio annuo perle imprese di poco più di 50 euro -precisa il segretario generale della

Camera di commercio,Vincenzo Musmeci - unrisparmioinsignificante che,però, metterebbe il

sistema camerale el'intero

territorio inginocchio".

Controllo alle frontiere

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18 Luglio 2014

posterMURALES DI UMANITÀ VARIA

PATTI. Sette spettacoli per un mese diprogrammazione (dal 25 luglio al 20agosto) in uno dei luoghi più suggestivi,densi di storia e di mito della Sicilia.Ritorna anche quest'anno il Festival“Teatro dei due Mari”, che per il 2014offrirà al Teatro Greco di Tindari un“cavalcata” omerica, una prima esclusivae un gran finale nel segnodell'intramontabile “Miles Gloriosus” diPlauto.NEL SEGNO DI OMERO. Un mito neiluoghi che dal mito stesso discendono: ècon questa consapevolezza che il Festivalsi aprirà ospitando quattro dei seiincontri che compongono “Odissea – unracconto Mediterraneo”, un progettoconcepito nel 2011 da Sergio Maifrediper “Teatri Pubblico Ligure”. Dal 25luglio all' 8 agosto, nel Teatro cheguarda l'arcipelago delle Eolie, una dellemete del viaggio di Ulisse, a raccontarel'opera di Omero saranno MaddalenaCrippa (in “Penelope”, dal XXIII canto,25 luglio), Gioele Dix (in “Il viaggio diTelemaco”, dal I e IV canto, 26 luglio),Paolo Rossi (in “La maga Circe”, dal Xcanto, 3 agosto) e Teresa Mannino (in“Le sirene, Scilla e Cariddi”, dal XII

canto, 8 agosto). Quest'ultimoappuntamento è l'unica performancesiciliana dell'attrice palermitana.Il nome stesso di Tindari, in cima a unpromontorio alto più di 200 metri suilaghetti della baia di Marinello, ha unastretta connessione con l'Odissea e conl'Iliade. Fondata da Dionisio il vecchio(tiranno di Siracusa) nel 396 avanti Cristocome rifugio per i profughi spartani cheavevano partecipato alla guerra delPeloponneso contro Cartagine (404a.C.), deve il suo il suo antico nome,Tyndaris, a Tindareo, capostipite delTindaridi, re di Sparta e padre adottivodi Elena di Troia, personaggio cheTelemaco incontra, insieme al maritoMenelao, proprio nel libro IVdell'Odissea, affidato a Giole Dix. E unlegame, Tindari, lo ha anche con lastessa Penelope celebrata da MaddalenaCrippa, in quanto cugina di Elena eimparentata con i Tindaridi. Proprio daTindari, poi, si vedono le Isole Eolie(Giungemmo nell’Eolia, ove il dilettoAgl’immortali dèi d’Ippota figlio,Eolo, abitava in isola natante, Cuitutta un muro d’infrangibil rame Euna liscia circonda eccelsa rupe..., X

Libro), che da luogo di passaggioapparentemente risolutivo (Ulisse hain dono da Eolo un vento propizioper ritornare in patria) diventanoinvece la tappa precedenteall'incontro con Circe, raccontato daPaolo Rossi. Dalla maga, Ulisse ricevepreziose indicazioni da seguiredurante la prosecuzione del suoviaggio, e una di queste riguardaproprio le sirene e il gorgo di Cariddi,narrati da Teresa Mannino, che sitrovano nello Stretto di Messina, auna manciata di chilometri daTindari. Così spiega la scelta diospitare “Odissea – un raccontoMediterraneo”, il direttore artisticodel “Teatro dei due Mari”, FilippoAmoroso: “Ritengo Tindari il luogogiusto dove ospitare i raccontidell'Odissea. La forza della poesiaOmerica espressa nell'attenta messain scena ed esaltata dalla bravuradegli interpreti, sposandosi conquesto luogo unico di fronte almare delle Eolie, farà rivivere aglispettatori, viaggiando con la fantasia,il viaggio delle navi di Ulisse chesolcano le onde del mare”.

A CURA DI FELICE IRRERA

Quando Girolamounì le congregazioni� Il 18 luglio 1506, l’abate di SanPlacido, il messinese F. Girolamod’Alibrando (che ricoprì tale caricaper quattro volte, a partire dal1487, e molto si adoperò nellafabbrica del monastero) ottienedall’autorità del pontefice Giulio IIche la Congregazione siciliana di S.Benedetto si aggreghi allaCassinese. Con questa unione siregolamentò la disciplinamonastica (Samperi,”Iconologiadella gloriosa Vergine Madre di DioMaria protettrice di Messina”,1644).

Faro, le fregatecannoneggiate� Il 18 luglio 1848, alle prime oredella sera, tre fregate napoletane sidirigono verso il Faro, ma,avvistate dalla torre, le batterietirano contro di esse; i piroscafinemici rispondono, ma i loroproiettili danneggiano solo tre casedisabitate. Il cannoneggiamentodura circa un’ora e si tirano da unaparte e dall’altre non meno di 120colpi (Da “Gaetano Oliva “Annalidella città di Messina”, vol. VII).

ACCADDE OGGI A MESSINA

RASSEGNE. Torna il Festival “Teatro dei due mari”

Sette spettacoli per un mese di programmazione che puntatutto sulla forza della poesia omerica. Gli appuntamenti

Odissea a Tindari

Paolo Rossi

Teresa Mannino

IL GRAN FINALE. Dopo Omero, IlFestival proporrà “E l'alba si tinse dirosa” con Silvia Siravo (12 agosto, alle 5del mattino), “Elena di Ritsos” conMariangela D'Abbraccio (16 agosto) e“Miles Goriosus” con Edoardo Siravo eMarco Simeoli (20 Agosto), commediainoltre rappresentata a Palermo a VillaFilippina il 22 agosto.L'ASSOCIAZIONE. Il “Teatro dei dueMari” è un'associazione che svolge lapropria attività con l’intento dicontribuire a dare un ulteriore impulsoallo studio, alla conoscenza e alladivulgazione degli testi classici,utilizzando i più significativi sitiarcheologici italiani per riproporrespettacoli, greci e latini, nei luoghidove in origine sono statirappresentati, cercando di contribuirea creare un modello vincente perun’intelligente fruizione dei beniculturali, ritenendo che l’utilizzo delpatrimonio monumentale non debbafermarsi davanti ad un pur correttoconcetto di tutela, nel rispetto dellatradizione e dei vincoli archeologici,ma che questi luoghi possano svolgereun ruolo importante per lo sviluppo.

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posterprotagonisti

DI FELICE IRRERA

MESSINA. Difficile trovare un viaggiopiù completo, ben programmato proprioper cogliere l'identità suggestiva ma cosìarticolata della Sicilia, per descrivernecaratteri paesaggistici e monumentali,per rappresentarne la ricchezza dellaciviltà artistica, di quello intrapresodalla principessa russa e scrittriceMarija Michajlovna Volkonskaja (1863-1943), vissuta prevalentementeall’estero (Francia, Svizzera, Italia),convertitasi al cattolicesimo nel 1901 estabilitasi a lungo a Roma sino allamorte. Fu autrice di molte operereligiose (tra cui una su Don Boscopubblicata a San Pietroburgo nel 1908)e anche altri suoi parenti divennero

cattolici: uno di loro, il fratelloAlexander, era l’attaché militaredell’ambasciata russa a Roma, tra il1908 e il 1912 e fu poi ordinatosacerdote di rito orientale nel 1930. La Volkonskaja nel 1913 giunge in trenoin Sicilia, in una Messina ancora piegatadalla catastrofe del terremoto di quattroanni prima. Nelle sue “Impressions deSicile” (Paris, 1914), illustrato da alcuniacquarelli dell’autrice, ella così scrive (latraduzione è nostra): “Messina è difronte a noi. Un mare agitato, d’un bluscuro striato di macchie glauche, cisepara dalla povera città distrutta. Leonde s’infrangono sul ponte e il lorospruzzo schiumoso arriva fino a noi.Non resta più nulla di ciò che costituivail fascino e la grazia della ridente

Messina che esisteva alcuni anni fa.Sono in piedi solo pezzi di muro,facciate di palazzi o di chiese, i cuiinterni e le cui pareti laterali sonocrollati. Dappertutto macerie. Vagoncinie carretti trasportano mucchi di rovine amare… La cattedrale ci mostra, in uncrollo generale desolante a vedersi, lametà di una cupola tutta ornata dimosaici fondo oro e di resti di sculturagotica. In mezzo a queste rovine, unanuova Messina è sorta nei sobborghi ein città. Baracche di legno dipinte dibianco e coperte di lamiera, tutte eguali,ospitano gli abitanti che non voglionoabbandonare la loro città a dispetto deipericoli che corrono. La vita è ripresa;nei seminterrati delle case crepate sisono aperti negozi. La popolazionevivace, pacata, piena di energia, ripara,ricostruisce, rifà la sua bella Messinacosì bene che in una dozzina d’anniquesti ammassi senza nome lascerannoil posto ad una città attiva, prospera epiena di promesse. Il “libeccio” soffiasulle coste della Calabria. Grosse nuvolegrigie lasciano cadere grevi acquazzoni;le montagne illividiscono; poi, passatol’acquazzone, il sole macchia lo strettodi chiazze d’azzurro”. Appare evidentedal testo la sensibilità coloristicadell’autrice.Dalla città si allontanò subito inautomobile per recarsi a Taormina. Edecco altre sue impressioni lungo iltragitto: “Sulla strada da Messina aTaormina, quanto mai ingombra e pocopercorribile, incontriamo pesanti

carrette, trainati da buoi scuri, e leggericarretti a due ruote pieni di originalità.Una bardatura arricchita da piumecolorate, da “paillettes” argentate e daun corno di cuoio rosso, fissata allaselletta, adorna di una nota vibrante lamula o il cavallo che tira il veicolo.Questa bardatura brillante e ricca;questi carretti dipinti con vari soggetti,dalle tonalità vivaci, danno, findall’ingresso in Sicilia, l’impressionenettissima che gli abitanti del paese

Ritratto di Maria Michailovna Volkonskaja-1

Maria Volkonskaja, Il tempio di Giunone Lucina ad Agrig

ANNIVERSARI. Un secolo fa il libro con le impressioni di viaggio della principessa alla scoperta della Sicilia

Sulla strada da Messina a Taormina, sensazioni, suggestioni ed emozioni della nobile russa incantata dai carretti dalla brillante bardatura. Dalle baracche al lusso, ecco i contrasti specchio della popolazione

Marija, muli e paillettes

Il tempio della Concordia ad Agrigento, 1914

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ento, 1914

hanno una marcata predilezione per lapompa e gli orpelli. E fa uno stranocontrasto vedere spesso i conducenti diquesti ricchi carretti vestiti di stracci,con la testa avvolta da un fazzolettocolorato e il corpo coperto da un grandescialle a frange o da una cappa di colorescuro: contrasto che fa presentire leanomalie e le stranezze di quest’isolaancora piena di mistero. I pannelli diquesti “carretti” sono decorati da pittureche ricordano episodi del Medioevo. Ilculto della cavalleria, che è al fondodell’anima siciliana, si manifesta, nelleclassi più basse della popolazione, conla rappresentazione di scene di guerra edi sangue, improntate, per la maggiorparte, alle lotte sostenute perl’indipendenza dell’isola. Ornamenti inferro battuto stanno sugli assi ecompletano la decorazione di questi“carretti”, di cui avevo spesso sentitoparlare, ma nei quali non pensavo ditrovare tante. Seguiamo la costa. Lastrada affonda a tratti nella terra perraggiungere dei ponti che attraversanolarghi torrenti ora quasi in secco. Ivillaggi si succedono senza interruzione:sono attorniati da bei giardini“d’agrumi”, i cui frutti ancora verdilasciano presagire una ricca raccolta”.Alloggiò, quindi, in un albergo diTaormina, passeggiò per le sue strade,osservò la fisionomia della gente,notando la folta presenza di stranieri ericevendo emozione dal paesaggio. Più

tardi proseguì per Acireale, di cuiammirò lo splendido barocco, e si fermòa Catania, dove notò il contrasto tra latristezza della periferia industriale, conedifici grigi nei quali viveva unapopolazione povera, e il tenore di vitadei quartieri del centro, con gente benvestita, passeggio con tanti bei“landaus”, molte librerie. L’indomanis'avviò a Siracusa, attenta sempre pervia ai carretti che incontrava e ai tipi acavallo dei muli: scese all' "Hotel Villa

Politi", le cui camere davano sullelatomie dei Cappuccini. Molte oretrascorse nel dedalo delle rocce bianchee grigie, immersa nella lussureggiantevegetazione di aranci, cipressi, lauri,limoni, provando l'illusione di trovarsiin un paese da racconto di fate. Nellecatacombe, avvolte nella più completaoscurità, provò la tristezza delleantichità cristiane, mentre fu piùpiacevole visitare i resti grandiosidell'epoca greco-romana: il teatro el'Epipoli (uno dei quartieri dell’anticaSiracusa nel cui punto più alto era ilfamoso Castello di Eurialo), lariportarono ai tempi aurei della città.Visitò il Duomo, il museo famoso per lasua Venere, e Aretusa, luogo pieno difascino al crepuscolo; poi si recò allabocca dell'Anapo, fiancheggiato dallefolte fioriture di papiri, un fiume dafiaba, esotico come un gioielloorientale; fu così presa da una stranasensazione, una sorta d’angoscia che apoco a poco divenne tenera stanchezza,intorpidimento. Il giorno successivo, inviaggio per Girgenti, sostò, durante iltragitto, per visitare la barocca Noto, poiModica, posta al centro di una riccacampagna, notando che in questa partedella Sicilia il contadino non è povero,dato che coltiva la terra a mezzadriaoppure lavora alla giornata con unsalario che andava da quattro a seifranchi. Passò, quindi, per Ragusa,Comiso e Vittoria, dopo la quale lastrada peggiorava e tutto era deserto.Era notte quando raggiunse Gela, dovepernottò; quindi, lungo la costa, sidiresse a Licata e proseguì oltre, fino aGirgenti con la grandiosità dei suoitempli. La città moderna era terra diminiere, povera e non certo piacevolecome Taormina o Siracusa: girovagandoper le strade, la gente le parve chiusa ecomposta nella serie dei propri lutti, ilclima malsano. Si fermò un giorno solo,rimettendosi in viaggio per Selinunte:qui l'imponente e drammatica maestàdell'acropoli e lo spettacolo del maresullo sfondo, magnifico sotto il sole

morente, le ispirarono di nuovosensazioni languide e una poesiagrandiosa e triste intrisa di ricordi e disospiri contenuti; per quella sera, però,dovette accontentarsi di pernottare nellavicina e povera Castelvetrano, in unalbergo malandato. La risollevò, ilgiorno dopo, il magnifico tempio diSegesta, lasciato il quale, l'accolse unpaesaggio nuovo, con la meravigliosasuccessione degli aranci della Concad'Oro; infine Palermo, incoronata daimonti, adagiata su un golfoincomparabile. Un giorno di assolutoriposo per riordinare le idee erinfrancarsi dalla fatica, e quindi lavisita, accurata, a cominciare dal Museo,al quale la viaggiatrice dedicò unadescrizione molto accurata ecompetente; quindi, il giro per la città, ascoprirne le attrattive, gli edifici d'arte, igiardini e le passeggiate, in unacontinuità di suggestioni: le più vive eprofonde al chiostro degli Eremiti.Scriverà: “Di tutti i giardini di Palermo,è questo chiostro pieno di fiori che miha incantato di più. Lo stesso disordinedelle piante, il loro esuberante vigore nefanno un luogo di sogno”.Palermo, che le era sembrata, in unprimo tempo, una città dall'arte un po'barbara, se paragonata a quella dellaclassicità, ora l’attraeva con le deliziedella sua arte arabo-bizantina: ritornòalla Cappella Palatina, in un primomomento poco apprezzata,avvertendone la folgorante bellezza ecomprendendo di essere di fronte ad ungioiello assoluto, un capolavoro d'arte;proprio con questo spirito visitò gli altrimonumenti, effettuando pure escursioninei dintorni: S. Maria di Gesù, lapalazzina cinese, le catacombe deiCappuccini; spingendosi fino a Soluntoe Bagheria, per visitare qui le celebriville. Dopo tale prolungato soggiorno,poté consapevolmente affermare chePalermo era una città affascinante. Inautomobile, seguendo la litoranea, sidiresse di nuovo a Messina, passandoper Cefalù, dove visitò il Duomonormanno; ma dopo Capo d'Orlandodovette deviare per i monti; attraversòRandazzo e giunse a Francavilla. Emanifestò la sua gioia di rivedere dinuovo la bella costa inondata di unaluce così diversa da quella di Palermo.Volle per l'ultima volta riempirsi gliocchi e lo spirito delle meraviglie diTaormina: vi salì a piedi per megliogustare i luoghi, rivide il teatro antico,s'immerse nella trasparenza di queiluoghi. A sera si ritrovò a Messina.L'indomani, da bordo del battello che lariportava via, malinconicamentemandava «un ultimo addio alla bellaSicilia».Quella della Volkonskaja è unarappresentazione intensa della Sicilia,connotata dalla presenza di tantielementi spesso così difformi, che necostituiscono la caratteristica eprovocano in una viaggiatrice ricca dicultura e sensibilità, impressioni,sensazioni, emozioni.Il teatro di Taormina, 1914

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La concussione ha il suo linguaggio, fatto disimboli, segni, comportamenti. C’è una precisafenomenologia che è inequivocabile. “Queste guardie erano gentaglia corrotta, miriempivano la testa di chiacchiere, volevano

essere corrotte, volevano portarmi via con l’inganno.” La corruzione alligna in certi scenari paradossali, dove la formae la legge opprimono ciò che è giusto e naturale e ladiscrezionalità dei mediocri trasforma i diritti in favoriproducendo clientele e potere cieco e violento. “Non c’èdubbio che, dietro tutte le espressioni di questo tribunale, nelmio caso dietro l’arresto e l’odierna udienza, ci sia una grandeorganizzazione. Una organizzazione che non solo dà lavoro aguardie corruttibili, a stupidi ispettori e a giudici istruttori che

nel migliore dei casi sono mediocri, ma deve mantenerescrivani, guardiani e altri aiuti, forse persino carnefici. Quale èil senso di questa grande organizzazione? Consiste nel fararrestare degli innocenti e nell’avviare contro di loro unprocedimento insensato e per lo più, senza esito. In mezzo aquesta assurdità come sarebbe possibile evitare la corruzionedei funzionari? Impossibile. E per questo che le guardiecercano di rubare, gli istruttori fanno irruzione nelle casedegli innocenti. Gli innocenti invece di essere interrogati,vengono umiliati.” Spesso i pericoli che prospettiamo comeostacoli al nostro agire sono i fantasmi della nostravigliaccheria. “Voglio aiutarla, non parli più dei pericoli checorro, li temo solo quando voglio temerli, venga.”Esistono processi che vengo imbastititi da oscure entità con loscopo di annullare l’imputato sia che alla fine venga giudicatocolpevole o innocente. “Tu sei combinato, hai sempre avutoun’intelligenza equilibrata e proprio adesso questa ti

abbandona? Perdere il processo vuol dire semplicemente chesaresti annientato. Avere un processo del genere, vuol direaverlo già perso.” L’innocente comincia il suo calvario non intribunale ma dal suo avvocato, costretto a difendersi contecnicismi utili ai colpevoli e non a dimostrare semplicementela sua l’innocenza. Le regole del processo gli impongono dipensare da colpevole. “Finalmente K. decise di revocare il mandato all’avvocato.Non era certo possibile dissipare del tutto il dubbio se fossegiusto agire così, ma la convinzione che era necessario farloprevalse. E’ paradossale dover esporre la propria innocenzaattraverso un difensore per definizione è un sofista.“Quando si trovò davanti alla porta dell’avvocato, si chiese senon fosse meglio trasmettere una revoca telefonica oscritta.”

Lacerti tratti da: “Il processo ” parte II - 1914Franz Kafka

LACERTI DI LETTURE FRASI CHE FANNO UN RACCONTO, DIVERSO DA QUELLO NARRATO DALL’AUTORE (A CURA DI CARMELO CELONA)

Innocenti umiliati

LA CLASSIFICA DI FELICE IRRERA

1Sveva Casati ModiglianiLa moglie magica - Sperling & Kupfer

2Markus Zusak Storia di una ladra di libri - Frassinelli

3Tiziano TersaniUn' idea di destino. Diari di una vita

straordinaria Longaneri

4Dan BrownInferno - Mondadori

5Stefano BenniPantera - Feltrinelli

6Massimo Gramellini - La magia diun buongiorno - Longanesi

www.wuz.it

L'autore sostiene qui che la prima globalizzazione, avvenuta sotto l'egida dell'Impero britannico tra il 1880 eil 1914, ha in comune con quella dei nostri giorni il dominio delle oligarchie finanziarie, con una differenza, però:mentre nella prima c'era ancora un'interdipendenza con la democrazia parlamentare, questo legame è venutomeno ai tempi nostri: ne è un esempio la struttura tecno-burocratica dell'Unione europea, che ha tolto ai suoipopoli il controllo decisionale, sempre più sottoposto alle oligarchie finanziarie internazionali.

Giuseppe Berta, Oligarchie. Il mondo nelle mani di pochi, Il Mulino, pp. 122, € 10,00

DI PIETRO FRAZZICA

MESSINA. È l’estate del 1926 quandogli abitanti di Galati Mamertinoassistono al temporaneo ritorno dagliStati Uniti del loro compaesano TonyLombardo. Da figlio siciliano devotoqual’egli è, grazie all’ingente fortunaguadagnata nel nuovo mondo, sipremura di acquistare una casa perl’anziana madre. Inoltre, come unproverbiale zio d’ America, dimostragrande prodigalità verso i Galatesi,elargendo denaro in prestito ai bisognosisenza curarsi di recuperarlo econtribuendo largamente a finanziare larealizzazione del monumento ai cadutidella grande guerra, inaugurato nel1930 dall’allora Podestà AntonioBianco, che ancora oggi è possibileammirare in piazza San Giacomo.Tuttavia l’origine della fortuna delGatsby di Galati solleva non pochiinterrogativi circa la natura delle sueattività oltreoceano, ma i pochi cherealmente sanno preferiscono tacere. Ilpettegolezzo serpeggia alimentando unbrusio di supposizioni destinate a trovareconferma solo pochi anni più tardi. Dopoquasi un secolo, lo scrittore LucianoArmeli Iapichino, anch’egli Galatese, hacondotto un accurato lavoro di ricercastoriografica attingendo agli archivi deiquotidiani di Chicago eraccogliendo le testimonianzedi coloro tra gli abitanti diGalati che all’epoca furonotestimoni degli eventi,districandosi tra notizie certee dicerie verosimili, perricostruire l’intera vicenda diTony Lombardo. Figlio diumili braccianti, animatodalla stessa speranza di moltisuoi conterranei di ottenere

una rivalsa sulla propria indigenzacercando la fortuna lontano da unaSicilia eternamente intorpidita nel suoimmobilismo socioeconomico, nel 1906,con solo 12 dollari in tasca, decise direcarsi in America per ricongiungersi colfratello Giuseppe. Stabilitosi in Illinois sidedicò a un proficuo commercioall’ingrosso di generi alimentari ed entròa far parte dell’ Unione Siciliana che, daorganizzazione di emigrati finalizzataalla mutua assistenza, era divenutaun’interfaccia legale della vasta earticolata rete di crimine organizzatoconosciuta come mano nera. Per poterespandere il suo giro di affari, che avevainglobato il redditizio commercio dialcool divenuto illegale con l’avvento delproibizionismo, Lombardo prese inprestito un’ingente somma di denaro dalnoto gangster Al Capone, legandosi a luiinscindibilmente fino a divenire il suopiù fidato consigliere e sostituendolo inquei summit di malaffare a cui Big Alnon avrebbe potuto recarsi senza metterea repentaglio la propria incolumità. Nel1925 Lombardo venne eletto all’ambitacarica di presidente dell’Unione Siciliana,consolidando la propria influenza sulcrimine organizzato di Chicago elasciando presagire un risvolto cruentonelle sue vicende. Questa pagina efferatadi storia siciliana lontano dalla Sicilia è

stata brillantementeraccontata da Armeli, giàautore di “Le vene violate”,nell’avvincente saggiostoriografico “L’uomo di AlCapone – Tony lombardo:dall’indigenza siciliana a zardel crimine della Chicagoanni ‘20” (ed. Armenio,pp126, eur13,00). Ildinamismo quasicinematografico della prosa

si adatta perfettamente all’oggetto dellanarrazione ambientata in un cuposcenario la cui comprensione vienefacilitata al lettore attraverso brevi eilluminanti digressioni. La realizzazionedi quest’opera non persegue l’arduoobiettivo di fornire una trattazioneesaustiva del fenomeno del gangsterismoin tutta la sua vastità, ma rispondeall’istanza di preservare a vantaggio dellenuove generazioni, analizzandolo concoscienza critica, un frammento di storiache rischia di essere inghiottito dall’oblioe dalla travisazione.

NOVITA’. Una efferata pagina di storia siciliana brillantemente raccontata da Armeli

L’epopea di un ragazzo che diventa il consigliere più fidato di Al Capone. Ma non dimentica la madre e la sua terra. Tanto che...

Tony, il gangster di Galati

Luciano Armeli Iapichino

Museo EpicentroOmaggio a MilaniBARCELLONA. Aperte al MuseoEpicentro di Gala di Barcellona lemanifestazione culturali organizzatedal Museo Epicentro per l’estate2014, con la presentazione del libro“Milena Milani e il Museo Epicentrodi Gala”, scritto da Nino Abbate(Giambra Editori), e l’inaugurazionedi una mostra a lei dedicata. NinoGenovese, racconta nel libro scrittoda Nino Abbate, i suoi rapportitelefonici ed epistolari con la grandescrittrice di fama internazionale,scomparsa il 9 luglio 2013, ha volutosottolineare che si tratta di un libroraro, che parla di un incontrostraordinario che ha arricchito lasensibilità di Abbate, l’ha reso piùmaturo, più umano. Franco Cassataha invece focalizzato l’attenzionesulla capacità avuta da Abbate ditrasformare eticamente il luogo Gala,in una leggenda. La mostra hapresentato documenti della Milani,foto, lettere, la mattonella del 2007,e una installazione con fotografie deigrandi personaggi della cultura chhaincontrato nella sua vita. Infine leopere d’arte realizzate da NinoAbbate e Salva Mostaccio.

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posterlibriSAGGI. Gli ottant’anni della storica dell’arte, a lavoro con due libri “monumentali”

L’opera con 500 foto a colori dà una visione coordinata e sistematica al movimento culturale nato in Francia nel XIX secolo. Ma è col diario su Agostino Tassi che racconta un pezzo di sè. E il passaggio alla vita “claustrale”

Pugliatti, Simbolismo a tutto volume

MESSINA. Due volumi sul Simbolismoe ottanta candeline. TeresaPugliatti, messinese doc, già docentedi Storia del'Arte nella sua città eall'Università di Palermo, sta scalandol'ennesima “montagna” con lo stessopiglio di quando intraprese il suoprimo e complesso studio, negli anniSettanta, sulla controversa figura diAgostino Tassi (1580-1644), celebrequadraturista e paesaggista del XVIIsecolo. Perché a Teresa Pugliatti piaceaffrontare materie complesse emagmatiche, che prova a penetrare,ordinare e raccontare in tutti i loroaspetti, raggiungendo un duplicescopo: dare uno “scossone” alla ricercacon le proprie conclusioni e aprire leporte a quella altrui dopo averdissodato faticosamente un terrenoreso brullo da studi episodici especialistici. Un'operazione che hasempre ampi confini: o legati al generee al periodo, come nel caso dello stessoTassi o di “Giulio Mazzoni e ladecorazione a Roma nella cerchia diDaniele da Volterra” (suo secondovolume, edito dal Poligrafico delloStato nel 1984); o anche puramentegeografici, ad esempio nei due librisulla pittura del Cinquecento in Sicilia(i primi due editi da Electa Napoli) enel terzo, sulla tarda maniera nellaparte occidentale dell'Isola, pubblicatoda Kalos.IL SIMBOLISMO. L’opera è in duevolumi con un totale di 500 foto acolori. Ciascuno dei due volumicontiene tre parti. Nel I volume laprima parte è dedicata all’universopreraffaellita, popolato da numerosipersonaggi affiancati da musicisti,poeti e letterati che, secondo la visionedella Pugliatti (e contro buona partedella critica), a partire dal 1848,aprono con la loro opera la via alSimbolismo. Dopo questa prima parte,che si svolge in Inghilterra, si passa inFrancia dove Gustave Moreau, neglianni Sessanta-Settanta mostrerà iprodromi del simbolismo francese. Enella terza Parte sarà “visitato” ilSimbolismo in Svizzera, in Germania,in Belgio, tornando poi in Inghilterraper trovarvi esiti più tardi (Alma-Tadema, Beardsley). Il secondovolume si apre nella Francia dei tardianni Ottanta, quando, erroneamente,secondo Teresa Pugliatti, la critica deltempo decreta la nascita delSimbolismo per merito di Gauguin eil suo gruppo della cosiddetta Scuoladi Pont-Aven. Questo è quello che,invece, la Pugliatti definisce “secondioSimbolismo” e vede completamentediverso da quello che chiama “primo”

e che ha avuto i suoi natali inInghilterra nel ’48-50 e in Francia nel60-70, e i cui referenti in letteratura,per l’Inghilterra erano da Swinburnea Oscar Wilde e per la Francia daHuysmann a Baudeleire, a Mallarmè.Mentre per questo “secondo”Simbolismo francese i referentiletterari si possono indicare soprattuttoin una schiera di giornalisti (da JeanMorèas a Edouard Dujardin ealtri). Nella seconda parte si accede alSimbolismo in Italia, con duepersonaggi quali Previati e Segantini(quest’ultimo conteso dalla Svizzera),e con i molti raffinati illustratori. LaParte III è dedicata alle Secessioni(Berlino, Monaco e Vienna), conrispettive trattazioni suFranz von Stuck, Klimt eimportanti artisti che vigravitavano intorno. Infine,il volume si chiude conun’appendice nella quale sidà uno sguardo ai Manifesti(da Lautrec a Grasset aMucha) e alle più differentiforme decorative dell’ArtNouveau.LE NOVITA’. Quello che vadetto soprattutto è chequesto libro presenta delleassolute novità critiche emetodologiche. Sotto ilprofilo critico, il libro sidefinisce già nuovo nella

prima parte dove i Preraffaelliti e i loroamici letterati sono visti comeispiratori e fondatori del Simbolismo ecioè si sostiene che questo nasce giànel ’48. Sotto il profilo metodologicoun nuovo aspetto è dato da trepeculiarità diverse: l’eloquio diretto inuna forma chiara, volutamentedidattica; l’esposizione svolta come unlungo “racconto” con molti personaggie infine la ricerca di collegamentointerterritoriale e perfinointerpersonale tra gli artisti dei diversiPaesi. Quest’ultima peculiarità èimportante perché finalmente laPugliatti riesce a dare del Simbolismouna visione coordinata e sistematica

delle sue numerose e pur diverse facceche di solito vengono trattateisolatamente, rintracciando tra queste,nuovi interessanti e non previstirapporti che offrono a loro voltachiarimenti inediti.IL DIARIO. Lo scorso anno, mentre il“pentolone” del Simbolismo era già inpiena ebollizione, Teresa Pugliatti haanche chiuso un cerchio iniziato con ilsuo primo studio, che diede vita a“Agostino Tassi tra conformismo elibertà” (De Luca, Roma 1978), dandoalle stampe “Sulle tracce di AgostinoTassi. Diario autentico di una ricerca”(Futura, Perugia 2013). Si tratta, comesuggerisce il titolo, del diario dellastudiosa scritto tra Messina e l'Italia (inparticolare Roma) durante la ricercasuggeritale in seduta di laurea dal suomaestro, Alessandro Marabottini,dopo averla “avvertita”: “La aspetta ilmondo, non sempre roseo, della storiadell'arte”. La figura di Tassi era venutafuori dalla tesi come secondo (ma nonsecondario) personaggio ed è propriodal momento del “suggerimento” deldocente che inizia il diario. Un diarioche è la registrazione minuziosa equotidiana di uno studio che siconfigura come una indagine poliziescae comporterà i più svariati incontri (escontri), oltre che con storici dell'arte,italiani e stranieri, con alti prelati delVaticano, con direttori di Musei, conbizzarri collezionisti, con antiquari, conproprietari di palazzi, nonché con iportieri degli stessi, con bibliotecari,con uscieri e impiegati di musei,gallerie, archivi. Il libro, oltre araccontare l'indagine, svela anche ladonna Pugliatti, il suo passaggio dallavita precedente, più sociale, a quella“claustrale” della ricerca, le sueincertezze e il toccare con mano ilmondo “non sempre roseo” della storiadell'arte, dove vige una assolutareligiosità verso grandi nomi o logichedi mercato. Un affresco, quello dipintoin “Sulle tracce...”, che racconta anchegli anni Settanta, la fatica del lavorosenza computer, delle telefonatedall'albergo o dalla cabina, di una Italiain trasformazione, come la stessa TeresaPugliatti, che alterna lo sconforto per gliimpedimenti alla gioia delle scoperte,sempre, comunque, incasellate eponderate nel segno del dubbio laicoche caratterizza la studiosa. (D.D.J.)

Teresa Pugliatti

Alma Tadema, Ritorno dei fiori

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Una giornata nel paese del MuzzuniIL MUSEO DI ARTE SACRA è solo uno dei motivi buoni per decidere ditrascorrere una giornata ad Alcara Li Fusi. La cittadina nebroidea è famosasoprattutto per il suo ricco patrimonio di tradizioni, che si estrinsecano nellemanifestazioni religiose: in particolare le feste dedicate al patrono San NicolòPoliti (3 maggio e 17 agosto), la coloratissima festa del Muzzuni (24 giugno) ole suggestive processioni della Settimana Santa. In queste occasioni si puòapprofittare per assaggiare – ed eventualmente acquistare – i numerosiprodotti agroalimentari della zona. Anche una passeggiata per il medievalequartiere Motta o una visita alle numerose chiese possono riservare piacevolisorprese - visto che ancora è lì che è custodita la maggior parte del patrimonioartistico locale – come la preziosissima biblioteca proveniente dal convento deiCappuccini (e adesso conservata presso la parrocchia di San Pantaleone) cheannovera numerosi incunaboli e cinquecentine. Gli amanti della naturapossono godere di belle escursioni nei dintorni, come al lago Maullazzo o,previo accordo con le guide, alla suggestiva Grotta del Lauro. Per informazioni,si può contattare l’ufficio turistico del comune al numero 0941/792029.

ITINERARI

DI GERARDO RIZZO

ALCARA LI FUSI. Il monastero delleBenedettine di Alcara Li Fusi raccontavicende piuttosto usuali per questogenere di edifici. Sono storie dimonacazioni forzate di figlie minori dinobili famiglie locali, persalvaguardare l’integrità deimatrimoni; storie di clausura,solitudine e finestre con robuste gratedi ferro; e la tradizione oralerammenta la ruota al portone,attraverso la quale le monachericevevano offerte in alimenti eaccoglievano i bambini che nascevanoda unioni illegittime o in famiglie chenon potevano mantenerli, e chepertanto venivano affidati allamisericordia di Dio e delle sue agentisulla terra.Le buone monache ricambiavanofacendo uscire, per quella stessa ruota,dolci di farina, zucchero e mandorleche ancora oggi fanno parte dellatradizione alcarese.Alcara, che ancora non era Li Fusi e siappellava Valdemone, contavanumerosi e popolati monasterimaschili e femminili, che eranodapprima basiliani, e poi furono deiCappuccini o dei Minori Conventuali, evantava molte famiglie illustri, che sichiamavano Ciuppa o Faraci, Auriti oLanza, le quali oltre a monacare figliminori, commissionavano opere d’arte,a esecutori del circondario nebroideocome anche alla botteghe di Palermo eMessina, per abbellire le tante chiesecittadine, o acquistavano preziosi libridi raffinatissima fattura chearricchivano le biblioteche deiconventi. Il che ci riporta al monastero delleBenedettine: poco più di dieci anni fa,infatti, per iniziativa dell’arcipretepadre Guido Passalacqua, i locali delconvento diventavano il Museo di ArteSacra di Alcara Li Fusi, destinato araccogliere e custodire una selezionedel variegato patrimonio artisticocittadino.La struttura è articolata su vari livelli.Entrando, si accede a una piccola maaccogliente reception, dove si possonoavere le informazioni necessarie percompiere una visita accurata.Nel piano superiore troviamo due

salette dedicate agli argenti e una cheraccoglie i parati sacri. Gli argenti sonoprevalentemente croci o reliquiari, matroviamo anche elegantissime corone,elmi, spade o altri oggetti che inpassato avevano adornato statue equadri nelle varie chiese del paese.Nella saletta più interna, invece,quadri devozionali, calici e scenograficiostensori sembrano gareggiare tra loroin magnificenza e raffigurazioniallegoriche: come in realtà erano incompetizione fra loro le famiglie chedonavano gli oggetti alle “loro” chiese,a maggior gloria di Dio. Gli oggettiesposti sono realizzazioni dei piùgrandi argentieri palermitani emessinesi dal XVII al XIX secolo.Particolarmente spettacolari sono unostensorio settecentesco la cui raggierapoggia su un pellicano che si squarciail petto con il becco per nutrire i propri

Particolare di Madonna col Bambino fra i Santi Francesco e Sebastiano

ALCARA LI FUSI. Viaggio nel convento trasformato in museo per accogliere un patrimonio “sacro” spettacolare

Tra le pareti che raccontano storie di monacazioni forzate e figli illeggittimi, trovano posto monumentali ostensori, pianete e pivialirealizzati dal Settecento in avanti nei più eleganti tessuto laminati in argento e oro. Ma i veri capolavori sono nei gruppi statuari lignei

Le Benedettine dell’arte

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piccoli, o un altro, più o meno coevo, ilcui piede è sormontato dall’allegoriadella Fede, e la cui corona è decoratada fiori e grappoli d’uva.Sullo stesso piano è collocata la saladei parati sacri, che espone pianete epiviali realizzati dal ‘700 in avanti neipiù eleganti tessuti laminati in argentoe oro. Il pezzo più singolare di questacollezione è senza dubbio un paliottod’altare dedicato a San Nicolò Politi,veneratissimo patrono di Alcara.L’opera, donata dal nobile donEmanuele Lanza per una graziaricevuta, è ricamata con oro e argentosu seta con motivi floreali e condecorazioni in corallo rosso; al centro,in un tondo, si vede il santo in unadelle sue raffigurazioni tipiche, con lacroce e il libro di preghiere.Originariamente, il paliotto abbellivala cappella del santo fino alla finedell’Ottocento, poi era stato trasferitoall’altare maggiore della Chiesa Madre.Ma le cose più belle da vedere sonoprobabilmente al piano inferiore, dovesi trovano le sale delle sculture e dellepitture. È soprattutto per questo generedi opere che Alcara fu un importantecentro di committenza. Fra ‘500 e ‘700,le chiese, le confraternite, le comunitàmonastiche e le famiglie aristocratichefecero a gara per accaparrarsi i servizidi artisti che agivano nell’area deiNebrodi, ma anche in tutta la Sicilia:erano Pietro d’Asaro, detto il Monocolodi Racalmuto, Giuseppe Tomasi diTortorici, Salvatore Rivel palermitano eFilippo Tancredi messinese, e moltialtri di cui non sempre è rimastatraccia negli archivi. Molte delle loroopere sono ancora nelle chiese per lequali erano state realizzate, altre sisono spostate da una chiesa a un’altraper le motivazioni più svariate, ma unanutrita rappresentanza di esse hatrovato ospitalità in questi locali.

Tra le sculture troviamo oggetti dipiccole dimensioni ma di pregevolefattura, tra cui spiccano una Madonnadi Trapani in alabastro e una Testa diSan Giovanni, donato nel 1618 daGerolamo e Raffaele Surdi, fratellimedici di Alcara, alla confraternita delsanto, e che veniva condotta inprocessione in occasione della festa delMuzzuni. Ma troviamo anche gruppistatuari lignei e pittoresche varetteprocessionali finemente lavorate cherappresentano un’ulterioretestimonianza della relativa ricchezzadei centri montani nei secoli passati,prima che si verificasse la discesa verso

la costa, quando Sant’Agata Militelloera solo “la Marina”, lo sbocco a maredella produzione agricola di Alcara eMilitello. Un crocifisso di fineQuattrocento, di maestranze messinesi,fa oggi bella mostra di sé in una dellesale del Museo, ma fino al 1972giaceva in un locale dismessodell’antico monastero dei Cappuccini,seppellito da cartacce e altro materialedi risulta, e solo un accurato restaurolo ha riportato alle attuali condizioni.I quadri presenti nel Museo sonoanch’essi una selezione fra i tantipresenti in paese: si distinguono unaAdorazione dei Magi di GiuseppeTomasi, proveniente dalla ChiesaMadre e prima ancora dal convento diSan Michele, o una Madonna colBambino e Sant’Anna di anonimo madatato 1599, particolarmenteinteressante perché i dettagliarchitettonici dello sfondo richiamanoatmosfere nordiche, il che ha suggeritoagli studiosi che l’autore potrebbeessere un pittore nordeuropeo conbottega a Messina. Ma se anche inquesta sala si vuole indicare un pezzo

Testa di San Giovanni. Lego e telacolla

Madonna e Sant’Anna

Un prezioso ostensorio

che da solo valga la visita al Museo, lascelta cade sicuramente su una“Madonna col Bambino tra i santiSebastiano e Francesco”, un olio sutavola di autore ignoto ma riferibileall’area messinese. Il dipinto,restaurato negli anni ’60 e poi neglianni ’90, proviene dalla chiesa di SanPantaleone e prima ancora da quella diSan Sebastiano, oggi non più esistente.Questo dipinto rimanda con la menteal periodo in cui l’Europa era colpitada varie pestilenze, e che è anche iltempo in cui si diffuse in Sicilia il cultodi San Sebastiano, il quale tra i propripatronati annovera la protezione dalleepidemie. A ulteriore conferma, qualora ce nefosse bisogno, che ogni Museo e ogniopera in esso custodita hanno dietro sisé storie che meritano di essereraccontate.

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“Messina tra le due guerre”al Ricovero antiaereo“MESSINA TRA le due Guerre”. E’ il titolodella mostra che si terrà nei locali dell’exricovero antiaereo Cappellini percelebrare la ricorrenza del 17esimoanniversario dello sbarco alleato inSicilia. L’inaugurazione venerdì 18 luglioalle ore 10.30 nei locali del museoprovinciale “Messina nel Novecento” dicontrada Scoppo a Messina, proprio nellasede che fu rifugio antiaereo. Si tratta diuna struttura imponente recuperatagrazie alla sensibilità dei collezionisti chehanno reso possibile questo viaggio nellamemoria per far rivivere conimmediatezza le difficili fasi della nostrarecente storia. Una iniziativa formativa eculturale di alto profilo che ora mette inmostra armi, divise, foto, documenti,tutte testimonianze autentiche di queimomenti drammatici «che hannocostretto l’uomo - sio legge in una notadi presentazione alla mostra - a vivere inuna condizione obliterante ogni forma divera civiltà». All’inaugurazione del 18luglio prenderanno parte il commissariodella Provincia di Messina, FilippoRomano, il soprintendente ai Beniculturali Rocco Scimone, il direttore delmuseo Angelo Caristi. La mostra saràinaugurata dall’assessore regionale aiBeni culturali Giusi Furnari conl’intervento del presidente dellacommissione regionale Beni culturali,Marcello Greco.

INAIGURAZIONI

postermostre

MESSINA. La mostra-evento al Palacultura sui maestri peloritani. A partire da Aldo Pintaldi

Esposte anche foto e macchine del periodo 1860-1960per raccontare attraverso i protagonisti anche la storia della città

Fotografia, cento anni di storia

MESSINA. Ha preso il via loscorso 12 luglio la mostra“1860-1960 – Cento anni dostoria della fotografia aMessina”, organizzatadall’assessorato alla Cultura delComune di Messina con ilpatrocinio della Soprintendenzaai Beni Culturali e lacompartecipazionedell’associazione Comunicarte.Le apparecchiature resterannoesposte fino al 31 agosto, settegiorni sette, dalle 10 alle 13 edalle 16 alle 19 all’interno delFoyer del Palacultura. Si tratta di unamostra storica di elevato livelloartistico e culturale con macchinefotografiche appartenute a più notimaestri fotografi peloritani e italiani.In vetrina quasi 200 apparecchiature diogni dimensione, oltre ingranditoriverticali ed orizzontali, lanternemagiche, locandine pubblicitarie e fotorelative alla città di Messina e tuttol’occorrente per lo sviluppo e la

stampa. Saranno presenti inoltre,vintage prints originali d'epoca, tra cuidagherrotipi, calotipi su carta salata,stampe all'albumina, al bromuro, alcarbone e attrezzature d’epoca. Previstiitinerari per turisti con un laboratoriofotografico e una stanza per farsifotografare con l’ apparecchiaturafotografica che immortalò Garibaldi.L’obiettivo è quello di far conoscere allamaggior parte dei siciliani e ai turisti le

MESSINA. Presentata, nella sala Boris Giuliano di palazzodei Leoni, il Messina Tourism Bureau presenterà la primaedizione di Art ME. La rassegna ha esordito il 14 luglio conun cartellone che ha come fiore all'occhiello nella mostrafotografica intitolata “60 anni di stelle tra Messina eTaormina - Omaggio a Michelangelo Vizzini”, inprogramma fino al prossimo 17 agosto al Monte di Pietà,nell'area pedonale Cairoli e al terminal crocieristico.La serata inaugurale, sempre il 14 luglio alle 20, al Monte diPietà, prevede aperitivo e intrattenimento musicale a curadi Leo Lippolis e Nat Minutoli (sax), con la gentilepartecipazione di Kate Charlotte Speranza.

L'iniziativa mira a celebrare il 60esimo anniversario dellaRassegna Cinematografica di Messina, attraverso gli scattidel maestro Michelangelo Vizzini.In calendario, anche proiezioni dei film lanciati attraverso laRassegna e due serate musicali, con la direzione artistica diAntonio Vadalà.Alla conferenza stampa di presentazione anche ilpresidente e il direttore del Messina Tourism Bureau,rispettivamente Gaetano Majolino e Valeria Leone; lecuratrici della mostra fotografica, Alessandra Brancatelli,Emanuela Reitano, Francesca Martello; la famiglia Vizzini;Antonio Vadalà.

MOSTRE

Art Me, la Messina cinematografica negli scatti di Vizzini

testimonianze religiose, artistiche,commerciali e storiche di Messina edella sua provincia attraverso le foto ele macchine fotografiche del periododal 1860 al 1960, trovando anchepunti di vista che diventino nuova linfavitale nel dibattito culturale. Sarannoanche proposti agli istituti scolastici ealle Università visite guidate conpercorsi didattici. Il progetto, vuolequindi ripercorrere attraverso imomenti storici rappresentati nellefoto e nelle locandine i segni sociali edi costume avvenuti a Messina nelperiodo oggetto della mostra. Inquesto modo, si tenterà di carpire leinfluenze e i processi che hannoportato alla realtà di oggi e mostrarel’intima connessione tra la dimensioneculturale e quella dell’agire sociale.Ilfocus centrale della mostra è infatti,quello di sviluppare itinerari culturali,valorizzando un’identità comune chesta per andare smarrita. L’analisi e lostudio delle diverse macchinefotografiche, rappresenta poi unapossibilità unica per lo studio dellastoria della fotografia fino ai giorninostri.

Alcune foto di Aldo Pintaldi in mostra. Sotto due lanterne dell’Ottocento

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posterrubricheMacaluso, le sorelle dell’anno

A EMMA DANTE IL PREMIO DELLA CRITICA 2014

DI PAOLO RANDAZZO

PER RACCONTARE il teatro sicilianocontemporaneo non basta metterne infila protagonisti, seguirne le vicende,metter ordine tra poetiche e linguaggi,no, non basta: per spiegare la vitalità diquest’arte nella nostra terra occorrecapirne il senso profondo e provare arintracciarlo laddove esso si è andatodepositando. E non è detto che siano glistessi siciliani i più adatti a compieretale operazione: è vero che il teatro èfinzione, ma è anche vero che sonorealtà i mattoni con cui questa finzionesi realizza e, se per molti questi mattonisignificano poco o nulla, noi siciliani,messi di fronte a uno spettacolo diScaldati, Cuticchio, Scimone e Sframeli,Eamma Dante, Pirrotta, Zappalà,Caspanello, Luna, Collovà, solo per diredi alcuni (ma ce ne sono molti altri), diquei mattoni riconosciamo origine,senso, tensione e non è affatto detto chequesto sia d’ aiuto nello sforzo di capireuno spettacolo. Eppure si tratta digrandi artisti che tutto il mondo,pubblico e critica, ci invidia. L’ultimoepisodio di questa straordinaria storia èaccaduto la settimana scorsa e sicompirà il 23 luglio a Volterra nel corsodel celebre Festival di Armando Punzo e

Cinzia De Felice: l’Associazionenazionale critici di teatro ha assegnato aEmma Dante il “Premio della Critica2014” per il suo ultimo spettacolo “Lesorelle Macaluso” che, dopo una lunga efelice tournee in Italia, ha cominciato ilsuo giro internazionale e in questi giorniè acclamato in Francia ad Avignone. Sitratta di uno spettacolo davveroformidabile: morte, amore, ferocia,solidarietà familiare, luce e buio,destino, memoria, dolore, bellezza necompongono un profilo che è insiemestraziato, complesso ed estremamentecomposto. Ecco se c’è una qualità checolpisce in questo spettacolo è la suasolidità, la compostezza adulta di unlinguaggio teatrale che, definitosi apartire dal 2001, è ormai nella pienaconsapevolezza e padronanza dellaregista palermitana. Per la cronaca,accanto alla Dante, riceveranno i premidella critica 2014: lo spettacolo “Lasocietà” di Musella e Mazzarelli, ilTeatro Sociale di Gualtieri, Sara Bertelà,il light designer Cesare Accetta, lacompagnia Punta Corsara, GigiDall’Aglio, Serena Sinigaglia, Elio DeCapitani, Paolo Graziosi (PremioPoesio), Filippo Dini (Premio Hystrio),Stalker teatro e Mimmo Sorrentino(Premio Teatri delle diversità).

RICONOSCIMENTI

ERA DA TEMPO IMMEMORE che non mangiavocosì bene a Messina, a mia memoria probabilmentedai tempi del mitico Sporting di Alberto, locale cheper ragioni semplicemente paesaggistiche hosempre preferito all’Alberto in centro città. Acominciare dalla location, mai fu più giustificato il

nome Bellavista per il locale di Marcello Startari, una stupendaterrazza affacciata sullo Stretto proprio di fronte a Scilla.Elegante e luminosa la sala, panoramicissimi i terrazzi dove siapparecchia la sera, unici i tavoli praticamente sulla battigia, dariservare per tempo perché i più richiesti. La cucina è quasiesclusivamente di mare, semplice e raffinata al tempo stesso,capace di esaltare materia prima freschissima e selezionatissima,così come alcuni piatti della tradizione siciliana. Così ecco

arrivare un piatto di crudo contenete un carpaccio di spada dalsapore squisito, dei gamberetti di nassa da succhiarsi le dita e uncarpaccio di sarago impreziosito da un trito di capperi e un fili diextravergine di rara bontà. A seguire una zuppetta di cozze evongole davvero deliziosa, da farci la scarpetta sino a ripulire laciotolina dove viene servita. Per primo abbiamo scelto la pastacon i ricci, saporita e cotta al dente perfettamente. Per chiudereuno splendido scorfano all’acqua di mare splendidamente cotto,profumatissimo e sapido. In chiusura un tris di dolci, tra cui unsorbetto ai gelsi davvero notevole. La carta dei vini è abbastanzavasta e ben scelta, tante buone etichette non solo italianeofferte con il giusto ricarico, da segnalare la piccola ma benselezionata scelta di bollicine. Il servizio guidato con mano fermada Marcello è all’altezza della situazione e sa districarsi beneanche nei momenti di confusione.

Ristorante Bellavista – Via Circuito – Torre Faro –Messina Tel. 090 326682

DE GUSTIBUS DI MASSIMO LANZA

Bellavista, le delizie di Marcello

DI CESARE NATOLI

Un film su Miles DavisS’intitola “MilesAhead” il nuovo filmche racconterà unpezzo di storia diMiles Davis. Le ripresedella pellicola, che siintitola come un

famoso album del celebretrombettista statunitense, sonoiniziate da pochi giorni e vedonoDon Cheadle come attoreprotagonista, regista e produttore.Sua anche la sceneggiatura, scrittainsieme a Steven Baigelman. MilesDavis è una leggena della storia deljazz. Scomparso nel 1991 a 65 anni,ha suonato con tutti i grandi dellasua epoca: da Charlie Parker e JohnColtrane a Chick Corea, fino aColeman Hawkins, Horace Silver,Cannonball Adderley, SonnyRollins, Bill Evans, Wayne Shorter,Herbie Hancock. In mezzo, la svoltafusion e rock e il suo esseremusicista sperimentatore evisionario. Inserito nella Rock andRoll Hall of Fame nel 2006, Davis,nella sua carriera, ha esploratodiverse strade, affrontando anchemomenti difficili e travagliati, comeil quinquennio 1975-1980, duranteil quale ha fatto largo uso disostanze stupefacenti e alcool. Untunnel lungo e pericoloso, che lo hacondotto alle soglie dell’isolamentoprima del definitivo ritorno sullescene negli anni '80. Il film sisoffermerà proprio sul periodo piùdifficile nella vita del trombettista,conosciuto anche come ‘periodo delsilenzio’. Don Cheadle, 49 anni euna nomination agli Oscar nel 2005per il film "Hotel Rwanda", saràaffiancato nelle riprese, tra gli altri,da Zoe Saldana e Ewan McGregor. .

MUSICADI MARCO OLIVIERI

Tutta colpa di FreudNon è un film di Billy Wilder,né possiede la cattiveria e lacapacità di penetrazionepsicologica della migliorecommedia all’italiana.Tuttavia, “Tutta colpa diFreud”, che ritorna nelle sale

nel periodo estivo, è un film garbato, benscritto e più gradevole di tante altrecommedie usa e getta del cinema italiano.Niente di straordinario, per carità, ma laregia e sceneggiatura di Paolo Genovese(“La banda dei Babbi Natale”, “Immaturi”)rende l’insieme narrativo non esente daspunti intelligenti e distensivo grazie allabravura degli interpreti: Marco Giallini(padre modello di tre figlie scapestrate, manon troppo, e psicoanalista un po’improbabile), Anna Foglietta (la figlialesbica ma con parentesi tragicomica daetero), Vittoria Puccini (sensibile eautolesionista), Claudia Gerini (signoraannoiata dalla vita e da un matrimonioinfelice), Vinicio Marchioni (sordomuto eladro ma cambiato dallo sguardo amorosodi Marta/Puccini), Laura Adriani(diciottenne invaghitasi di uncinquantenne, provocando la disperazionedel padre), Alessandro Gassman (in unruolo che ne valorizza i tempi comici),Daniele Liotti, Edoardo Leo e Gian MarcoTognazzi. Nella colonna sonora, anche lacanzone originale di Daniele Silvestri“Tutta colpa di Freud”. Il film alternaelementi da commedia sentimentale,efficaci situazioni comiche e accenniall’attuale mondo disordinato degli affettie dei sentimenti, senza premere mail’acceleratore dell’analisi approfondita maevitando quasi sempre grossolanità, fino aun epilogo prevedibile.

NUOVE VISIONI

INIZIATIVE

Mirto, due giorni di RockNuovi talenti al music festivalMIRTO. Nel cuore dei Nebrodi, il 2 e 3agosto 2014, anche quest’anno sisvolgerà il MirtoRock Festival, una duegiorni che ha come obiettivo lapromozione artistica di nuovi talentidella scena indipendente italiana. Ben 8band più 2 Dj di comprovata esperienzasi alterneranno, infatti, sul palcoallestito a Villa Loreto. Sabato èprevista l’esibizione di Malarditi ePhantorama, band vincitrici delMirtoRock Contest 2014, a seguirel’electro rock dei capitolini Moseek e ilgranitico sound degli Appaloosa. Siconclude in bellezza con i dischi di unDj di fama internazionale come AlessioBertallot. Il giorno dopo i “CinemaNoir”, il duo “La Rappresentante diLista”, i “Veivecura” e i “Calibro 35”.Seguirà il Dj Set di Davide Patania. Per info: [email protected]

Un momento dello spettacolo

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posterlettere18 Luglio 2014

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UN AFFANNO SENZA LIMITI, quello cheprende numerosi soggetti e li spinge a farele umane e le divine cose, per far soldisempre e comunque. Finalizzati non acampare, ma a strafare e stra apparire.

Come se il valore di una persona si dovesse valutare inbase alla marca dell’orologio, della macchina, delle scarpe.Avevo un fidanzato che riusciva a distinguere le marchedelle scarpe, dei pantaloni. Non un fiore dall’altro, unalbero da un cespuglio o una roccia da tante (bellissime)rocce ancora. No. E’ finita per fortuna, inconciliabileassortimento di interessi. E per questo affannato espasmodico ricercare lusso e appariscente manifestazionedel proprio essere, non hanno ormai alcun pudore nel

gestire i loro affari. Che vi sia un decadimento moraleinimmaginabile e profondissimo non vi è dubbio e lo dicechi dall’alto del suo osservatorio professionale, ne vedecentomila volte più dei pochi ambientalisti rimasti, quelliche ci credono e continuano, inspiegabilmente (anche perme) a crederci comunque, sbattendo malamente consilenzi eloquenti, indifferenze conclamate e talmenteconsolidate che manco ce ne si rende più conto. Allora mi domando come sia possibile che progettigiganteschi, sia in termini di opere che di soldi (decine edecine di milioni di euro), si accompagnino a studiambientali dove il copia e incolla è palese, dove non sisono neanche presi la briga di controllare che ci fossero,diciamo, “stranezze”. Cosa li renda così sicuri, cosìsfacciati, così arroganti, così superbi nel perseverare con lebarzellette del nulla che accade nonostante il tanto,devastante che vogliono fare. Un clic e ti riciclo il presuntostudio di impatto o valutazione di incidenza che sia, e il

nulla che accade facendo 500 ville con piscine al posto dimacchia mediterranea e boschi e praterie sub steppiche,diventa il nulla che accade in area di fiumara e mare (e noville), incluse le specie animali che non esistono dallaLombardia in giù. Che dire della mirabolante non rispostadel rapporto ambientale della VAS del piano regionalerifiuti, sulla più che mai preziosissima acqua ? Il Ministerochiede (giustamente), di sapere da dove si prenderebbel’acqua per i tanti impianti del piano (che la usano, eccomese la usano !!) e la regione “risponde” che nessun impiantoha bisogno di acqua. Ora, la domanda che mi faccio ognisanto giorno è: tanta arroganza, superficialità, indocumenti importantissimi (per il resto dell’Europa) ècasuale oppure no ? io la risposta ce l’ho già, visto che misono letta 445 pagine (più altre 1500) del nulla che accadequalunque discarica o TBM o quel che è, si faccia. La pongoa voi, ma so già che il silenzio sarà assordante, comesempre, da anni.

ECOLOGIA&AMBIENTE DI ANNA GIORDANO

Essere o benessere?

GUI

DI SERGIO BERTOLAMI

Senza passato nè futuro?Attorniato da un bagno difolla il PresidenteNapolitano ha replicato aun ragazzo che gli chiedevasulle possibilitàd’occupazione: «Se non c’è

lavoro per i giovani, l’Italia è finita». Èuna risposta sincera, ma rischia dirimanere quella di un buon padre difamiglia, se, proprio ora che ècominciato il semestre europeo a guidaitaliana, non si avviano politiche disviluppo e crescita per rimettere inmoto l’economia. Perché il destino deigiovani è legato a quello dei padri edell’intero Paese. Occorre farlo capireproprio ai giovani, soprattutto a quellidel Sud. Tra loro, molti incarnano gliatteggiamenti della “generazione ni-ni”, che non tenta di trovare impiego,né tantomeno s’impegna nello studio,puntando ad accrescere le competenzeda spendere in tutte le realtà sociali.Sembra che con la “spending review”non si risparmi solo sulla spesapubblica, ma anche sui valori chehanno sostenuto le generazionipassate: quelle del dopoguerra, adesempio. In tale pigrizia mentale,nessuno sembra consapevole delleconseguenze. La stessa scuola è sottoscacco. I grandi mediatori di un tempo– dice il filosofo francese Michel Serres– cioè il sistema scolastico, gli istitutidella politica e della società, brillanocome stelle morte. E avverte: le nuovetecnologie annullano le distanze,dislocando diversamente il sapere.Quale sapere? Mi chiedo. I nostrigiovani sono schiacciati su questooscuro presente, senza alcuna visionedel futuro, ma soprattutto senzaprospezione del passato da cuiprendere slancio, perché (come Serresintitola il suo libro) per loro questo“Non è un mondo per vecchi”[email protected]

HERITAGE

DI ANDREA SMITH

Scadenze utilizzazioni e assegnazioni provvisorie

Definiti gli organici dei docentie pubblicati i movimenti per lascuola dell’infanzia, primaria escuola media, a breve si

conosceranno anche gli esiti per i docentidelle scuole superiori e gli organici delpersonale ATA. E quasi senza soluzione dicontinuità si passerà alla mobilitàannuale: utilizzazioni e assegnazioniprovvisorie (AP). La prima interessa ilpersonale senza sede definitiva, itrasferiti in quanto soprannumerari econsente di prestare servizio per un annoin una scuola richiesta dall’interessato;l’AP, invece, è l’istituto attraverso il qualeè possibile prestare servizio per un annoin una scuola più vicina al proprio nucleofamiliare (coniuge, figli, genitori,convivente) o in una di un dato comuneper cure connesse a gravi motivi di salute.Le scadenze fissate dal MIUR per lamobilità annuale sono: 21 luglio per idocenti della scuola dell´infanzia eprimaria; dal 24 al 30 luglio per i docentidella scuola di istruzione secondaria di I eII grado; 25 luglio per il personaleeducativo e i docenti di religionecattolica; 12 agosto per il personale ATA.Per i docenti della scuola dell’infanzia,primaria e secondaria la presentazionedelle domande è prevista con la modalitàweb attraverso le istanze online. Per ilpersonale educativo, gli insegnanti direligione cattolica e il personale ATA,invece, permane la modalità cartaceae,pertanto, verranno utilizzati i modulipredisposti dal Ministero. Le domande diutilizzazione debbono essere indirizzateall´Ufficio territoriale (UT) competentedella provincia di titolarità per il tramitedel dirigente scolastico dell´istituto diservizio. Quelle di AP e di utilizzazione inaltra provincia debbono esserepresentate direttamente all´UT dellaprovincia richiesta e, per conoscenza,all’UT della provincia di titolarità.

QUI SCUOLA

VACANZE ESTIVEE finalmente sono arrivate le vacanze! Posso rilassarmitutta la giornata, andare al mare, e cenare in posti caratteristici. Eper questo motivo ho scelto, quest'anno Messina, la citta' delloStretto, la città del pescespada e della spatola, la citta' delpescestocco e dello scirocco, e quindi con la mia macchina, sonoarrivato a Messina, via autostrada, e chiaramente ho preso l'uscita

"centro". A Messina , pero' ho subito scoperto, che "Centro" è un eufemismo! Losvincolo e' circondato da baracche , costruite dopo il terremoto del 1908 , e maipiu' eliminate o riconvertite in appartamenti. Improvvisamente mi ritrovo in unvialone, chiamato " Viale Europa " e ciò mi rende felice, perche' penso di esserearrivato, finalmente, in Europa, e cioe' in un posto pieno di bar, ristoranti, negozi,grattacieli ....ma quando mai, mi ritrovo in un posto circondato da venditoriambulanti, che vendono di tutto, dalle cozze alla spatola, dalla frutta alla verdura,dagli autoricambi per autovetture al pane, dal salame all'olio, tutto sulla strada etutto a portata di tutto. Mi viene in mente , subito , Istanbul , Tangeri , Marrakesh,con la differenza che li esistono i Mercati , coperti e sistemati , puliti ed ordinati ele strade sono libere da macchine e sono tutte pulite. Decido quindi di andare almare , e dopo aver finalmente trovato un accesso libero al mare , scavalcoletteralmente la spazzatura e le suppellettili , abbandonate sulla spiaggia e mituffo ! Ho saputo che le prossime Olimpiadi le faranno a Messina e le gare di saltoin alto , lancio del peso , ginnastica e sollevamento pesi le faranno sulle nostresplendide spiagge . Finalmente al calar del sole , prendo la mia bicicletta e decidodi farmi una bella passeggiata , poiche' c'e' una pista ciclabile lunghissima , manon posso praticarla perche' e invasa da motorini , macchine posteggiate , genteche fa jogging , bambini che passeggiano con i tricicli, rassegnato poso labicicletta, mi compro 5 chili di focaccia e disteso sulla spiaggia "Me la calo" eGOOODOOO!!!!!!

MESSINADRASTICA DI FABIO AMATO

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postercommenti18 Luglio 2014

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Tra sevizie e stalkingLA PERVERSIONE UMANA non ha davverolimiti. Ed i fatti di cronaca lo ricordanocostantemente. Quale può essere il motivo?

Forse sono gli esseri umani che, ormai, rivelano di avereperso qualsiasi valore e rinunciato alla loro dignità, senzaavere molto altro da offrire se non storie di rara esconvolgente violenza e depravazione. L’ultimosconcertante episodio arriva da Bergamo e le vittimedell’ingegno deviato dell'uomo sono, ancora una volta, glianimali. Un quarantenne è stato denunciato dal Corpoforestale dello Stato in quanto presunto responsabile disevizie e dell'uccisione di cuccioli di gatto. Monitorava gliannunci caricati online da donne attraverso cui procurarsi lefuture vittime. Le inserzioni sui vari portali erano infatti

relative alla cessione gratuita di felini e riusciva a farsiconsegnare gli esemplari. L'inizio di un incubo fatto dicontinui atti di stalking. Messaggi ingiuriosi e molestivenivano inoltrati alle donne: gli venivano chiesterassicurazioni sullo stato degli animali e lui rispondeva confoto raccapriccianti, in cui i quattrozampe erano ritrattimorti o in agonia, seviziati, gravemente maltrattati. Lecontinue segnalazioni hanno portato alla denuncia diquesti giorni, mentre le perquisizioni e gli accertamenti,ancora in corso, hanno fatto emergere la presenza ditracce ematiche su mobili, pavimento e letto. Una vicendainquietante e folle. L’ennesima storia di violenza suglianimali. L’ennesima storia che finisce sotto i riflettori per laspietatezza degli uomini nei confronti delle creature piùdeboli e per il piacere insano che la razza umana è capacedi provare grazie alle efferatezze di cui si macchia troppospesso, purtroppo.

ANIMAL HOUSE DI ROBERTO SALZANO

Catania città turistica, Bianco esulta, ma...CATANIA. Diciannovesima in Italia, terza in Sicilia dietro solo a Palermoe Taormina. Catania si ritrovata città turistica grazie ad un articolo delCorriere della sera che pubblica i dati forniti dall'Enit. Il sindaco EnzoBianco è raggiante, l'assessore Orazio Licando incontenibile.Dichiarazioni e comunicati a raffica. Il miracolo è stato compiuto e ilsindaco della primavera (che ancora non è arrivata) è pronto adaggiungersi un'altra medaglietta virtuale (molto virtuale) sul petto.Poi, la doccia fredda: leggendo bene quei dati si scopre che sono del2012, era Stancanelli...

ELIODORO

Scambi culturali Pa-GrDI MARIA D’ASARO

La notizia è apparsa sul quotidiano “IlTirreno” il 24 maggio scorso: i vigiliurbani di Grosseto hanno multato ititolari di un bar perché, con due casseesterne, animavano con musica unacena/aperitivo, ideata per raccoglierefondi per Guglielmo, un bambino di 4anni affetto da una rara forma di tumore,che subirà una costosa operazione.Peraltro erano appena le 20.30 di sera e lamusica, per la quale sono stati pagati idiritti SIAE, non era ad alto volume. Ce nefossero vigili così solerti a Palermo, subitopronti ad accorrere alle chiamate deicittadini! Forse Grosseto e Palermoavrebbero bisogno con urgenza di unasorta di gemellaggio o “scambioculturale”, simili a quelli operati nellescuole: molti palermitani dovrebberosoggiornare a Grosseto per imparare ilrispetto delle regole; ad alcuni grossetanifarebbe bene vivere qualche settimana aPalermo per imparare, a loro spese, aessere più tolleranti.

150 PAROLE DA PALERMO

Da amministrati a cittadini attiviDa tempo il principio disussidiarietà (uno deicapisaldi della Dottrina

Sociale della Chiesa) è riconosciuto siadalla Costituzione italiana (art.118, dal2001) sia, a partire dal trattato diMaastricth nel 1992, dall'UnioneEuropea. Un principioapparentemente astratto, ma che seben applicato potrebbe produrre unarivoluzione sociale anche nella nostracittà. Grazie alla sussidiarietà icittadini passano dal ruolomeramente passivo di amministratiper assumere quello di cittadini attivi.La sussidiarietà verticale coincide conil decentramento amministrativo dellefunzioni pubbliche, quella orizzontaleimplica il coinvolgimento di cittadini,famiglie, associazioni, per favorire losviluppo di attività di interessegenerale. Negli ultimi anni si parla piùesplicitamente di sussidiarietàcircolare, per sottolineare che i tresettori di cui si compone la società(enti pubblici, mondo delle imprese,associazionismo) devono elaborare inmaniera paritaria le regole pergarantire non solo la gestione diprogetti, ma anche la

programmazione degli interventi.Insomma, la fase della progettazionenon è una prerogativa esclusivadell'ente publico. Senza aspettare chesiano le singole amministrazioni afavorire le iniziative di cittadini attivi,dovrebbero essere i cittadini adattuare il principio di sussidiarietà,senza che le amministrazioni possanoimpedirlo. Ma in una città malata dadecenni di ottuso assistenzialismo e daforme di solidarismo familistico eclientelare che hanno svuotato lospirito di iniziativa dei messinesi, qualipossibilità di rigenerazione socialepossono esserci nel breve periodo? Laforte riduzione delle risorse disponibilia livello pubblico, i bisogni crescentidella collettività, renderanno semprepiù urgente e necessaria la ricerca disoluzioni innovative. Anche per questooccorre ripartire subito dal principio disussidiarietà che, comunque, peressere concretamente applicato,richiede un radicale cambio culturaleda parte di amministratori,imprenditori, volontari. Non bastariunirsi intorno a un tavolo se lamentalità resta sempre la stessa.

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ANTIBUDDACI DI DINO CALDERONE

politici e lo hanno ridotto ad un cumulo dimacerie. Negli anni passati il Teatro VittorioEmanuele allestiva cartelloni di musica e diprosa di prim’ordine. Le prime degli spettacolidi lirica erano recensiti, sui più importantiquotidiani nazionali da critici musicali di grannome. In un cartellone preso a caso, quellodegli anni 1997-98 sono state rappresentate eprodotte opere liriche come Madama Butterflydi Puccini, prodotta dal Teatro di Messina,Elisir d’amore di Donizetti, Il telefono diGiancarlo Menotti, Norma di Bellini, prodottadal Teatro di Messina, La gazzaladra di Rossinie tanti altri.C’era anche un cartellone di balletti nel qualespiccavano il famoso musical Evita,rappresentato in tutto il mondo, il DonChisciotte, prodotto dal Teatro di Messina,Imetta e Tracollo di Pergolesi ed altro ancora.Una stagione di musica veramenteeccezionale, ma altrettanto lo era la stagionedi prosa. Cito a caso: Medea con FrancoBranciaroli, Il caso Kafka con Moni Ovadia,Ditegli sempre di si di Eduardo.Insomma, cartelloni teatrali! Adesso vediamocosa ci propongono gli attuali vertici delTeatro Vittorio Emanuele appena nominati. Dilirica non se ne parla neppure mentre di prosase ne parla ma al peggio.Una prima proposta è valorizzare le tanteprofessionalità che abbiamo a Messina.L’altra proposta, davvero estemporanea, èquella di dar vita ad una sorta di gemellaggioculturale con il Teatro Greco. Secondo ilproponente questa manifestazione avrebberisonanza internazionale e prevederebbeanche un ciclo di manifestazioni musicalidedicate a Mikis Theodorakis. Se si spera diriempire il Teatro Vittorio Emanuele conquesto tipo di proposte io ritengo che è megliotenerlo chiuso. Da vecchio frequentatore econoscitore di teatro lancerei un cartellonecosì concepito: tre spettacoli di prosaimpegnata, tre spettacoli di prosa leggera, duespettacoli dedicati alle professionalità locali edue musical. Il tutto con compagnie di giro alivello internazionale. Questo perché il teatro,gestito con denaro pubblico, non lo si fa per sestessi ma per gli spettatori.

Messina continua ad affondare lentamentema inesorabilmente, tra la indifferenzagenerale. Abbiamo perduto diverse strutturepubbliche tra cui la più importante, lacosiddetta Fiera Internazionale che non erapiù un gran che ma restava pur sempre unmomento di svago e di relax per i tantimessinesi costretti a rimanere in città durantela calura estiva. Stavamo per perdere lasquadra di calcio perché il patron Lo Monaco,dopo avere riportato la squadraboccheggiante tra i dilettanti in serieprofessionistica stava per andar via perché,giustamente, non si può dare lo stadio, per dipiù a prezzo stracciato, in prossimitàdell’inizio del campionato, per due concertialla fine dei quali il manto erboso nonesisterà più e non ci saranno né il tempo né isoldi per rifarlo. Ora Lo Monaco per restaredetta le sue condizioni e il Comune quasicertamente dovrà accettarle. Infine, grazie aipolitici che gravitano attorno stiamoperdendo, se non lo abbiamo già perduto,anche l’unico Teatro degno di questo nome, ilVittorio Emanuele. Quest’anno è rimastochiuso e l’anno prossimo non si sa ancora seriaprirà. Certo, ci restano due saleparrocchiali che ospitano compagnie semiamatoriali, ma questa è una magraconsolazione per una città di 250.000abitanti, nella quale c’è solo una multisala edue piccoli cinema e dove gli unici possibilisvaghi rimasti sono il burraco e la pizza.Molto poco, in verità. E veniamo al VittorioEmanuele che dopo decenni di letargo e dilotte intestine era riuscito a decollare allagrande, fino a quando sono intervenuti i

DISCUTIAMONE DI FRANCO PUSTORINO*

Dateci un teatro per gli spettatori

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