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SETTIMANALE DIOCESANO FONDATO NEL 1950 Anno LXIX - n. 13 · 2 aprile 2020 • Corriere - 1,80 Euro · Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Torino CMP Romoli - art. 1, comma 1 COURRIER DE LA VALLÉE D’AOSTE LO SPECIALE CURATO DALL’AZIONE CATTOLICA DA PAGINA 18 A 22 E LA CIRCOLARE DEL VESCOVO A PAGINA 3 Sussidio di preghiera per la Settimana Santa e le indicazioni della Diocesi per tutte le celebrazioni Servizi a pagina 2 «Il Signore ci interpella in mezzo alla nostra tempesta» C arissimi Fratelli e Sorelle, siamo alla vigilia della Settimana Santa e desidero raggiungervi per dirvi la mia vicinanza e quella dei nostri sacerdoti e diaconi e anche per invitarvi a vi- vere questi giorni con fede e nel raccoglimento. È ovviamente una Settimana Santa molto partico- lare quella che stiamo per iniziare perché non avremo alcuna Liturgia comunitaria e neppure la Via Crucis del Venerdì Santo, che quest’anno era stata preparata con tanto impegno dai giovani di diverse aggregazioni ecclesiali. Sappiate che il ve- scovo e i parroci vi rappresenteranno davanti al Si- gnore celebrando per voi i Riti pasquali, come pre- visto nella mia circolare del 26 marzo (a pagina 3 ndr) che accoglie quanto stabilito da Santa Sede e Conferenza Episcopale Italiana. Vi invito ad unirvi spiritualmente a noi e anche a partecipare attra- verso Radio Proposta inBlu alle celebrazioni tra- smesse dalla Cattedrale secondo gli orari riportati in fondo a questa lettera. Ovviamente in televisio- ne potremo seguire le celebrazioni del Santo Pa- dre. Tutti ci uniremo a lui per la Via Crucis del Ve- nerdì Santo alle ore 21. Potrete trovare sul Corriere della Valle, sul sito del- la diocesi (www.diocesiaosta.it) e su quello della CEI (chiciseparera.chiesacattolica.it) alcuni sussi- di utili per vivere personalmente e in famiglia que- sti giorni santi. Alcuni sono espressamente pensati per i bambini e i ragazzi. Tutti abbiamo il desiderio di poterci accostare al sacramento della Riconciliazione in occasione del- la Pasqua e di poter fare la Comunione. Per ora dobbiamo offrire al Signore il desiderio e alimen- tarlo in noi. Per quanto riguarda la Confessione, vi ricordo quanto abbiamo imparato al catechismo e cioè che in caso di estrema necessità l’atto di dolo- re perfetto, accompagnato dall’intenzione di rice- vere il sacramento della Penitenza, da se stesso comporta immediatamente la riconciliazione con Dio. Se poi si verifica l’impossibilità di accostarsi al sacramento della Penitenza (come nella situazio- ne attuale), anche il solo desiderio di ricevere a suo tempo l’assoluzione sacramentale, accompa- gnata da una preghiera di pentimento (il Confesso a Dio o l’Atto di dolore) comporta il perdono dei pec- cati commessi, anche gravi. Quanto alla Comunio- ne, partecipando a distanza alla Santa Messa espri- miamo attraverso un atto interiore di preghiera il Lettera del Vescovo a tutti i Fedeli della Diocesi di Aosta per la Settimana Santa EDITORIALE (Continua a pagina 3) Aosta, 2 aprile 2020 Franco Lovignana Redazione: [email protected]Amministrazione: [email protected]

SETTIMANALE DIOCESANO FONDATO NEL 1950 Anno LXIX - …

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SETTIMANALE DIOCESANO FONDATO NEL 1950Anno LXIX - n. 13 · 2 aprile 2020 • Corriere - 1,80 Euro · Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Torino CMP Romoli - art. 1, comma 1

C O U R R I E R D E L A V A L L É E D ’ A O S T E

LO SPECIALE CURATO DALL’AZIONE CATTOLICA

DA PAGINA 18 A 22

E LA CIRCOLARE DEL VESCOVO A PAGINA 3

Sussidio di preghieraper la Settimana Santa

e le indicazioni della Diocesiper tutte le celebrazioni

Servizi a pagina 2

«Il Signore ci interpellain mezzo

alla nostra tempesta»Carissimi Fratelli e Sorelle,

siamo alla vigilia della Settimana Santa e desideroraggiungervi per dirvi la mia vicinanza e quella deinostri sacerdoti e diaconi e anche per invitarvi a vi-vere questi giorni con fede e nel raccoglimento.È ovviamente una Settimana Santa molto partico-lare quella che stiamo per iniziare perché nonavremo alcuna Liturgia comunitaria e neppure laVia Crucis del Venerdì Santo, che quest’anno erastata preparata con tanto impegno dai giovani didiverse aggregazioni ecclesiali. Sappiate che il ve-scovo e i parroci vi rappresenteranno davanti al Si-gnore celebrando per voi i Riti pasquali, come pre-visto nella mia circolare del 26 marzo (a pagina 3ndr) che accoglie quanto stabilito da Santa Sede eConferenza Episcopale Italiana. Vi invito ad unirvispiritualmente a noi e anche a partecipare attra-verso Radio Proposta inBlu alle celebrazioni tra-smesse dalla Cattedrale secondo gli orari riportatiin fondo a questa lettera. Ovviamente in televisio-ne potremo seguire le celebrazioni del Santo Pa-dre. Tutti ci uniremo a lui per la Via Crucis del Ve-nerdì Santo alle ore 21.Potrete trovare sul Corriere della Valle, sul sito del-la diocesi (www.diocesiaosta.it) e su quello dellaCEI (chiciseparera.chiesacattolica.it) alcuni sussi-di utili per vivere personalmente e in famiglia que-sti giorni santi. Alcuni sono espressamente pensatiper i bambini e i ragazzi.Tutti abbiamo il desiderio di poterci accostare alsacramento della Riconciliazione in occasione del-la Pasqua e di poter fare la Comunione. Per oradobbiamo offrire al Signore il desiderio e alimen-tarlo in noi. Per quanto riguarda la Confessione, viricordo quanto abbiamo imparato al catechismo ecioè che in caso di estrema necessità l’atto di dolo-re perfetto, accompagnato dall’intenzione di rice-vere il sacramento della Penitenza, da se stessocomporta immediatamente la riconciliazione conDio. Se poi si verifica l’impossibilità di accostarsi alsacramento della Penitenza (come nella situazio-ne attuale), anche il solo desiderio di ricevere asuo tempo l’assoluzione sacramentale, accompa-gnata da una preghiera di pentimento (il Confessoa Dio o l’Atto di dolore) comporta il perdono dei pec-cati commessi, anche gravi. Quanto alla Comunio-ne, partecipando a distanza alla Santa Messa espri-miamo attraverso un atto interiore di preghiera il

Lettera del Vescovo a tutti i Fedeli

della Diocesi di Aostaper la Settimana Santa

EDITORIALE

(Continua a pagina 3)Aosta, 2 aprile 2020 Franco Lovignana

Redazione: [email protected] — Amministrazione: [email protected]

2 Giovedì 2 aprile 2020 In primo piano

Venerdì pomeriggio, alle18, sul sagrato della

Basilica di San Pietro, PapaFrancesco ha presieduto unmomento straordinario di pre-ghiera in tempo di pandemiacon l’Adorazione del Santissi-mo Sacramento, che si è apertocon l’ascolto della Parola diDio. Nei pressi del cancellocentrale della Basilica Vatica-na erano collocati l’immaginedella Salus Populi Romani eil Crocifisso di San Marcel-lo.Al termine della celebrazio-ne, il Papa ha impartito la Be-nedizione “Urbi et Orbi”, conla possibilità di ricevere l’in-dulgenza plenaria.PiazzaSan Pietro era vuota, ma conil Papa si è pregato in tutto ilmondo.

La meditazione del Papa

«Venuta la sera» (Mc4,35). Così inizia il Vange-lo che abbiamo ascoltato.Da settimane sembra chesia scesa la sera. Fitte tene-bre si sono addensate sullenostre piazze, strade ecittà; si sono impadronitedelle nostre vite riempien-do tutto di un silenzio as-sordante e di un vuoto de-solante, che paralizza ognicosa al suo passaggio: sisente nell’aria, si avvertenei gesti, lo dicono glisguardi. Ci siamo trovatiimpauriti e smarriti. Comei discepoli del Vangelo sia-mo stati presi alla sprovvi-sta da una tempesta ina-spettata e furiosa. Ci siamoresi conto di trovarci sullastessa barca, tutti fragili edisorientati, ma nello stes-so tempo importanti e ne-cessari, tutti chiamati a re-mare insieme, tutti biso-gnosi di confortarci a vi-cenda. Su questa barca…ci siamo tutti. Come queidiscepoli, che parlano auna sola voce e nell’ango-scia dicono: «Siamo per-duti» (v. 38), così anchenoi ci siamo accorti chenon possiamo andareavanti ciascuno per contosuo, ma solo insieme.È facile ritrovarci in questoracconto. Quello che risul-ta difficile è capire l’atteg-giamento di Gesù. Mentrei discepoli sono natural-mente allarmati e dispera-ti, Egli sta a poppa, proprionella parte della barca cheper prima va a fondo. Eche cosa fa? Nonostante iltrambusto, dorme sereno,fiducioso nel Padre – è l’u-nica volta in cui nel Vange-lo vediamo Gesù che dor-me –. Quando poi vienesvegliato, dopo aver calma-to il vento e le acque, si ri-volge ai discepoli in tonodi rimprovero: «Perchéavete paura? Non avete an-cora fede?» (v. 40).Cerchiamo di compren-dere. In che cosa consistela mancanza di fede dei di-scepoli, che si contrappo-ne alla fiducia di Gesù? Es-si non avevano smesso dicredere in Lui, infatti lo in-vocano. Ma vediamo comelo invocano: «Maestro,non t’importa che siamoperduti?» (v. 38). Nont’importa: pensano cheGesù si disinteressi di loro,

che non si curi di loro. Tradi noi, nelle nostre fami-glie, una delle cose che fapiù male è quando ci sen-tiamo dire: “Non t’impor-ta di me?”. È una frase cheferisce e scatena tempestenel cuore. Avrà scosso an-che Gesù. Perché a nessu-no più che a Lui importadi noi. Infatti, una volta in-vocato, salva i suoi discepo-li sfiduciati.La tempesta smaschera lanostra vulnerabilità e la-scia scoperte quelle false esuperflue sicurezze concui abbiamo costruito lenostre agende, i nostriprogetti, le nostre abitudi-ni e priorità. Ci dimostracome abbiamo lasciato ad-dormentato e abbandona-to ciò che alimenta, sostie-ne e dà forza alla nostra vi-ta e alla nostra comunità.La tempesta pone allo sco-perto tutti i propositi di“imballare” e dimenticareciò che ha nutrito l’animadei nostri popoli; tutti queitentativi di anestetizzarecon abitudini apparente-mente “salvatrici”, incapa-ci di fare appello alle no-stre radici e di evocare lamemoria dei nostri anzia-ni, privandoci così dell’im-munità necessaria per farfronte all’avversità.Con la tempesta, è cadutoil trucco di quegli stereoti-pi con cui mascheravamo inostri “ego” sempre preoc-cupati della propria imma-gine; ed è rimasta scoper-ta, ancora una volta, quella(benedetta) appartenen-za comune alla quale nonpossiamo sottrarci: l’ap-partenenza come fratelli.«Perché avete paura? Nonavete ancora fede?». Si-gnore, la tua Parola staseraci colpisce e ci riguarda,tutti. In questo nostromondo, che Tu ami più dinoi, siamo andati avanti atutta velocità, sentendociforti e capaci in tutto. Avididi guadagno, ci siamo la-sciati assorbire dalle cose efrastornare dalla fretta.Non ci siamo fermati da-vanti ai tuoi richiami, nonci siamo ridestati di frontea guerre e ingiustizie pla-netarie, non abbiamoascoltato il grido dei pove-ri, e del nostro pianeta gra-vemente malato. Abbiamoproseguito imperterriti,pensando di rimaneresempre sani in un mon-do malato. Ora, mentrestiamo in mare agitato, tiimploriamo: “SvegliatiSignore!”.«Perché avete paura? Nonavete ancora fede?». Si-gnore, ci rivolgi un appel-lo, un appello alla fede.Che non è tanto credereche Tu esista, ma venire aTe e fidarsi di Te. In questaQuaresima risuona il tuoappello urgente: “Conver-

titevi”, «ritornate a me contutto il cuore» (Gl 2,12). Cichiami a cogliere questotempo di prova come untempo di scelta. Non è iltempo del tuo giudizio,ma del nostro giudizio: iltempo di scegliere che co-sa conta e che cosa passa,di separare ciò che è neces-sario da ciò che non lo è. Èil tempo di reimpostare larotta della vita verso di Te,Signore, e verso gli altri. Epossiamo guardare a tanticompagni di viaggio esem-plari, che, nella paura,hanno reagito donando lapropria vita. È la forza ope-rante dello Spirito riversa-ta e plasmata in coraggiosee generose dedizioni. È lavita dello Spirito capace diriscattare, di valorizzare edi mostrare come le nostrevite sono tessute e sostenu-te da persone comuni – so-litamente dimenticate –che non compaiono nei ti-toli dei giornali e delle rivi-ste né nelle grandi passe-relle dell’ultimo show ma,senza dubbio, stanno scri-vendo oggi gli avvenimen-ti decisivi della nostra sto-ria: medici, infermiere einfermieri, addetti dei su-permercati, addetti allepulizie, badanti, trasporta-tori, forze dell’ordine, vo-lontari, sacerdoti, religiosee tanti ma tanti altri chehanno compreso che nes-suno si salva da solo. Da-vanti alla sofferenza, dovesi misura il vero sviluppodei nostri popoli, scopria-mo e sperimentiamo lapreghiera sacerdotale diGesù: «che tutti siano unacosa sola» (Gv 17,21).Quanta gente esercitaogni giorno pazienza einfonde speranza, avendocura di non seminare pani-co ma corresponsabilità.Quanti padri, madri, non-ni e nonne, insegnanti mo-strano ai nostri bambini,con gesti piccoli e quoti-diani, come affrontare eattraversare una crisi ria-dattando abitudini, alzan-do gli sguardi e stimolan-do la preghiera. Quantepersone pregano, offrono

e intercedono per il benedi tutti. La preghiera e ilservizio silenzioso: sono lenostre armi vincenti.«Perché avete paura? Nonavete ancora fede?». L’ini-zio della fede è saperci bi-sognosi di salvezza. Nonsiamo autosufficienti, dasoli; da soli affondiamo:abbiamo bisogno del Si-gnore come gli antichi na-viganti delle stelle. Invitia-mo Gesù nelle barche del-le nostre vite. Consegnia-mogli le nostre paure, per-ché Lui le vinca. Come i di-scepoli sperimenteremoche, con Lui a bordo, nonsi fa naufragio. Perchéquesta è la forza di Dio: vol-gere al bene tutto quelloche ci capita, anche le cosebrutte. Egli porta il serenonelle nostre tempeste, per-ché con Dio la vita nonmuore mai. Il Signore ci

interpella e, in mezzo allanostra tempesta, ci invita arisvegliare e attivare la soli-darietà e la speranza capa-ci di dare solidità, sostegnoe significato a queste ore incui tutto sembra naufraga-re. Il Signore si risvegliaper risvegliare e ravvivarela nostra fede pasquale.Abbiamo un’ancora: nellasua croce siamo stati salva-ti. Abbiamo un timone:nella sua croce siamo statiriscattati. Abbiamo unasperanza: nella sua crocesiamo stati risanati e ab-bracciati affinché niente enessuno ci separi dal suoamore redentore. In mez-zo all’isolamento nel qua-le stiamo patendo la man-canza degli affetti e degliincontri, sperimentandola mancanza di tante cose,ascoltiamo ancora una vol-ta l’annuncio che ci salva: èrisorto e vive accanto a noi.Il Signore ci interpella dal-la sua croce a ritrovare la vi-ta che ci attende, a guarda-re verso coloro che ci recla-mano, a rafforzare, ricono-scere e incentivare la gra-zia che ci abita. Non spe-gniamo la fiammella smor-ta (cfr Is 42,3), che mai siammala, e lasciamo cheriaccenda la speranza.Abbracciare la sua croce si-gnifica trovare il coraggiodi abbracciare tutte le con-trarietà del tempo presen-te, abbandonando per unmomento il nostro affan-no di onnipotenza e dipossesso per dare spazioalla creatività che solo lo

Spirito è capace di suscita-re. Significa trovare il co-raggio di aprire spazi dovetutti possano sentirsi chia-mati e permettere nuoveforme di ospitalità, di fra-ternità, di solidarietà. Nel-la sua croce siamo stati sal-vati per accogliere la spe-ranza e lasciare che sia essaa rafforzare e sosteneretutte le misure e le stradepossibili che ci possonoaiutare a custodirci e cu-stodire. Abbracciare il Si-gnore per abbracciare lasperanza: ecco la forza del-la fede, che libera dallapaura e dà speranza.«Perché avete paura? Nonavete ancora fede?». Carifratelli e sorelle, da questoluogo, che racconta la fe-de rocciosa di Pietro, stase-ra vorrei affidarvi tutti al Si-gnore, per l’intercessionedella Madonna, salute delsuo popolo, stella del marein tempesta. Da questo co-lonnato che abbraccia Ro-ma e il mondo scenda su divoi, come un abbraccioconsolante, la benedizio-ne di Dio. Signore, bene-dici il mondo, dona salu-te ai corpi e conforto aicuori. Ci chiedi di nonavere paura. Ma la nostrafede è debole e siamo ti-morosi. Però Tu, Signo-re, non lasciarci in baliadella tempesta. Ripeti an-cora: «Voi non abbiatepaura» (Mt 28,5). E noi,insieme a Pietro, “gettia-mo in Te ogni preoccupa-zione, perché Tu hai curadi noi” (cfr 1 Pt 5,7).

27 marzo - La benedizione “Urbi et Orbi” impartita da Papa Francesco

Il Signore ci interpella in mezzo alla nostra tempesta

IL CROCEFISSO DI SAN MARCELLO

Vilma Chasseur

Cos’è il Crocifisso miracoloso diSan Marcello di cui si è tornati

a parlare molto in queste ore dato cheoggi è stato esposto sul sagrato di Piaz-za San Pietro in occasione della pre-ghiera e dell’indulgenza plenaria chePapa Francesco ha voluto fare in pie-na emergenza Coronavirus nel nostroPaese? Il gesto del Pontefice argenti-no è tutt’altro che casuale dato che lastoria dello stesso Crocifisso è legataalla tristemente nota pestilenza checolpì Roma nel XVI secolo e che quin-di simbolicamente vuole rappresen-tare un segno di speranza nell’ora piùbuia che sta vivendo l’Italia. Come ènoto il Crocifisso ritenuto miracolososi trova di solito nella Chiesa di SanMarcellino al Corso e già la settimanascorsa aveva molto colpito l’immagi-ne del Santo Padre che si inginocchia-va al suo cospetto per pregare. Ieri poiè arrivato in Vaticano anche se senza idovuti onori o una processione, vistal’impossibilità di tenere questo tipo dicerimonie, ma la sua collocazione inuna Piazza San Pietro desolatamentevuota, quasi fosse oramai l’unico ba-luardo rimasto contro questa “nuovapeste” a quattro secoli di distanza èuna delle immagini che probabil-mente resteranno imprese nella me-moria di questi mesi.

LA SUA STORIA

Il Crocifisso in legno scuro e realizza-to da un maestro senese, custoditonella Chiesa di San Marcello al Corso,a pochi passi da Piazza Venezia, devela sua fama alla storia di miracoli dicui sarebbe stato responsabile. Lanotte del 23 maggio 1519 un incendioinfatti distrusse quella Chiesa e quan-do l’indomani i fedeli accorsero tra iresti trovano tra la cenere solo quelCristo “illeso”. Da quella vicenda fufondata tra l’altro la Compagnia delSantissimo Crocifisso ma ancora piùnoto è l’episodio relativo all’anno1522 quando quella che è l’attualeCapitale fu Messa in ginocchio da unatremenda pestilenza. Memori del mi-racolo di tre anni prima, alcuni citta-dini su iniziativa del Cardinale Rai-mondo Vich decisero di portare inprocessione penitenziale il Crocifissoda San Marcello al Corso alla Basilicadi San Pietro con migliaia di personea seguire il corteo: nonostante le au-torità cittadine abbiano tentato di im-pedire l’evento per timore di un au-mento dei contagi, la processione diquel 4 agosto andò in scena e secondole cronache di allora la peste scom-parve quel giorno stesso da Roma. Dalì è nata poi la tradizione della proces-sione del Crocifisso che si tiene ognianno il Giovedì Santo.

3In primo piano Giovedì 2 aprile 2020

Indicazioni generali per la Settimana SantaIl 25 marzo è uscito il DecretodellaCongregazione per il Culto divi-no che disciplina le Celebrazionidella Settimana Santa, con di-sposizioni specifiche per i Paesicolpiti dall”emergenza sanitaria.Dopo aver chiarito che – nono-stante la pandemia – la data dellaPasqua non può essere rinviata,il Decreto indica i criteri con cuicelebrarla. Alla luce delle misurerestrittive in atto, che riguarda-no gli assembramenti e i movi-menti delle persone, stabilisceche i Vescovi e i Presbiteri cele-brino i riti della Settimana Santasenza concorso di popolo. NelleChiese parrocchiali è ammessoun ministro per l'assistenza litur-gica, nel rispetto rigoroso dellemisure sanitarie, a partire dalladistanza fisica.La presente circolare riprende eapplica alla nostra diocesi le indi-cazioni della Santa Sede alla lucedei successivi Orientamentioffertidalla Presidenza della CEI (25marzo 2020).I fedeli sono invitati a unirsi allapreghiera nelle proprie abitazio-ni, anche grazie alla trasmissionein diretta dei vari momenti cele-brativi e alla valorizzazione disussidi curati per la preghiera fa-miliare e personale.I media della CEI – a partire daTv2000 e dal Circuito radiofoni-co inBlu – copriranno tutte le ce-lebrazioni presiedute dal SantoPadre; il sitohttps://chiciseparera.chiesacattoli-ca.it offre diversi sussidi per lapreghiera personale e in fami-glia durante la Settimana santa.A livello diocesano uscirà un sus-sidio preparato dall”Azione Cat-tolica e pubblicato sul Corriere del-la Valledi giovedi 2 e 9 aprile e sulsito della diocesi (www.dioce-siaosta.it). Sul medesimo sito sa-

ranno pubblicati anche altri sus-sidi, in particolare per i ragazzidel catechismo. Radio PropostainBlu trasmetterà in diretta ra-diofonica e in Streaming le cele-brazioni da me presiedute, a por-te chiuse, in Cattedrale: Domenica delle Palme – SantaMessa ore 10.00Giovedì santo – Messa nella Ce-na del Signore ore 18.00Venerdì santo – Passione del Si-gnore ore 18.00Sabato santo – Veglia pasqualeore 21.00Domenica di Pasqua – SantaMessa ore 10.00

Indicazioni specifiche per la Settimana SantaDomenica delle Palme: per laCommemorazione dell'ingressodel Signore in Gerusalemme inCattedrale si usa la seconda for-ma prevista dal Messale Romano(processione all'interno con ra-mo d”ulivo 0 di palma); nelleChiese parrocchiali si usa la terzaforma prevista dal Messale Ro-mano (fonna semplice). Siomette, quindi, la benedizionedei rami di ulivo o di palma.

Messa crismale:viene trasferita adata da destinarsi. Sarà il Consi-glio Episcopale Permanente del-la CEI a dare, a suo tempo, unorientamento comune per tuttal°ltalia.

Giovedì Santo: in via straordina-ria tutti i Presbiteri hanno la fa-coltà di celebrare la Messa nellaCena del Signore senza concorso dipopolo. Nella Cattedrale e nelleChiese parrocchiali vengono co-munque omesse la lavanda deipiedi e la processione al terminedella celebrazione. Il Santissimoviene riposto normalmente nelTabernacolo ordinario. I sacer-doti che non hanno la possibilità

di celebrare la Messa pregheran-no invece i Vespri, come previstonella Liturgia delle Ore.

Venerdì Santo: Nella preghierauniversale si sostituisca la decimapreghiera con quella che trovateallegata alla presente circolare.L°adorazione della croce si com-pia con la genuflessione da partedel solo celebrante. I sacerdotiche non hanno la possibilita diunirsi all'azione liturgica tra-smessa in diretta pregherarmo iVespri, come previsto nellaLitur-gia delle Ore.Ogni altra celebra-zione pubblica di pietà popolare,compresa la Via Crucis,è sospesa.

Veglia pasquale: può essere ce-lebrata solo nelle Chiese catte-drali e parrocchiali. Si omettel'accensione del fuoco, si accen-de il cero e, omessa la processio-ne, si esegue l’Annunzio pasquale.Segue la Liturgia della parola. Perla Liturgia battesimale, si rinnova-no soltanto le promesse battesi-mali, omettendo la benedizionedell”acqua. Segue la Liturgia eu-caristica. I sacerdoti che in nes-sun modo possono unirsi alla Ve-glia Pasquale trasmessa in diret-ta, pregano l'Ufiicio delle Lettu-re indicato per la Domenica diPasqua, come previsto nella Li-turgia delle Ore.

Messa di Pasqua: anche la cele-brazione dell”Eucaristia nelgiorno di Pasqua awiene senzaconcorso di popolo.

Altre Celebrazioni liturgicheConfessioni pasqualiIn questa particolare situazionesono sospese. È bene ricordareai fedeli attraverso il sito dellaParrocchia o in altro modoquanto tutti abbiamo imparatoal Catechismo: in caso di estrema

necessità l 'atto di dolore perfetto, ac-compagnato dall 'intenzione di rice-vere il sacramento della Penitenza,da se stesso comporta immediatamen-te la riconciliazione con Dio. Se siverifica l 'impossibilità di accostarsial sacramento della Penitenza, ancheil solo desiderio di ricevere a suo tempol 'assoluzione sacramentale, accom-pagnata da una preghiera di penti-mento (il Confesso a Dio onnípotente,l 'Atto di dolore, l 'invocazione Agnel-lo di Dio che togli i peccati del mondoabbi pietà di me) comporta il perdonodei peccati, anche gravi, commessi(cfrCatechismo della Chiesa Cattoli-ca, nn. 1451–1452).

Sacramenti ai malatiRicordo che per proteggere imalati e gli anziani che sono nel-le loro case, sono sospese le visitee le comunioni che normalmen-te ogni parrocchia propone inquesto tempo.

Sacramenti dell”Iniziazione cristianae altri SacramentiIniziazione cristiana degliadulti: viene rinviata a nuova da-ta da concordare a suo tempocon il Vescovo.

Battesimi dei bambini: vengo-no rinviati a quando sarà possibi-le. Non siano per ora fissate nuo-ve date.

Prime comunioni e Cresime:vengono rinviate a quando saràpossibile. Non siano per orafissate nuove date. La stessa cosavale owiamente per le primeConfessioni.

Matrimoni: vengono rinviati aquando sarà possibile. Nel frat-tempo si può ipotizzare con glisposi una nuova data, owiamen-te condizionata all”evolversi del-la situazione.

FuneraliRestano valide le norme emana-te l”8 marzo: «I funerali religiosisi svolgano in forma privata acco-gliendo direttamente in cimite-ro il feretro accompagnato daiparenti più stretti. Al cimitero sisvolgano le preghiere e i riti pre-visti dal Rituale per la tumulazio-ne del defunto. La Messa ese-quiale viene rimandata a quan-do cesseranno le restrizioni at-tualmente in vigore».Per i defunti di Parrocchie extracittadine che però dall”Ospedalevengono portati direttamente alcimitero di Aosta per la crema-zione, è possibile che le famiglie(anche se impossibilitate ad esse-re presenti) 0 le Pompe funebrichiedano la presenza di un Sa-cerdote per la benedizione dellaSalma davanti al cimitero. Sonodisponibili le Parrocchie diSaint–Martin (tel 0165 553373) edi Sant”Orso (tel. 324 540 6406).Sarebbe bene che questa possibi-lità fosse fatta conoscere alle fa-miglie (a cura dei Parroci) e allePompe funebri sul territorio (acura dei Vicari zonali). Ovvia-mente il Parroco proprio saràpresente per una benedizionequando le ceneri giungeranno alcimitero del Comune e poi per leMesse di rito quando nuovamen-te possibili. Anche se molti già lofanno, chiedo ai Parroci di appli-care sempre una Messa per i de-funti o per i defunti della settima-na in attesa della Messa esequia-le. Anch'io lo sto facendo. Chiedo alla Vergine Maria, Regi-na della Valle d”Aosta, a San Gra-to e a Sant’Orso, nostri Patroni,di intercedere perché il Signorestenda la Sua mano misericor-diosa e ci liberi dal contagio e ri-doni speranza e salute a tutti.

Aosta, 26 marzo 2020Franco Lovignana

Circolare alla Diocesi per la Settimana Santa e le altre celebrazioni liturgiche

nostro desiderio di essere uniti alSignore Gesù. È questa la comu-nione spirituale. Possiamo usarequesta preghiera: «Gesù mio, iocredo che sei realmente presente nelSantissimo Sacramento. Ti amo so-pra ogni cosa e ti desidero nell’animamia. Poiché ora non posso ricevertisacramentalmente, vieni almeno spi-ritualmente nel mio cuore. Come giàvenuto, io ti abbraccio e tutto mi uni-sco a te; non permettere che sia mai se-parato da te. Amen».Prego il Signore per i malati eper coloro che li curano e li assi-stono nel corpo e nello spirito;prego per chi è più fragile fra noiin ragione dell’età, della solitudi-ne, di altre malattie; prego per idefunti e per le loro famiglie neldolore. Vi invito a pregare conme per queste intenzioni. Ognimercoledì applico la Santa Mes-sa in suffragio delle vittime delcontagio e di tutti i defunti delladiocesi che non hanno ancoraavuto la Messa esequiale.Desidero dire una parola a chivive da solo in casa invitandoloa riscoprire la presenza simbo-lica del Signore, della VergineMaria e dei Santi attraverso ilcrocifisso e le altre immaginisacre. Sono segni di una pre-senza santa che accompagna lanostra vita. È una dimensioneche tutti dovremmo riscoprireper coltivare la vicinanza amo-rosa di Dio.

Un pensiero particolare per lefamiglie che custodiscono e ac-compagnano un congiunto an-ziano, ammalato o disabile. Pen-so che le restrizioni, pesanti pertutti, siano particolarmente gra-vose per voi. Sentitevi pensate eaccompagnate dalla mia pre-ghiera. Chiedo alle vostre comu-nità di fare altrettanto, raggiun-

gendovi magari anche con qual-che telefonata. Desidero anche rivolgermi aigenitori di bambini piccoli. So-no giorni certamente faticosi amotivo dell’impossibilità per ivostri figli di uscire e di socializ-zare. So che cogliete questa oc-casione per stare vicino a lorocome non mai, mettendo in

campo affetto, creatività e pa-zienza. Siete per noi tutti unbell’esempio. Cogliete questotempo anche per accompa-gnarli nella preghiera e nel fareconoscenza di Gesù, raccon-tando loro la sua passione–morte–risurrezione e aiutan-doli ad intuire qualcosa dei Sa-cramenti, in particolare l’Euca-

ristia, che Lo rendono presentenella Chiesa, anche se per ora liviviamo a distanza. Ai bambini vorrei chiedere dipregare con quella semplicità esincerità che li contraddistin-guono perché il Signore ci aiutie ci liberi. Invoco su tutti voi la benedizionedi Dio per intercessione di MariaSantissima, Regina della Valle d’Ao-sta, e dei Santi Grato e Orso, no-stri Patroni.

Orari delle Celebrazioni senzapresenza del popolo trasmesseda Radio Proposta inBlu in diret-ta radiofonica e in Streaming(www.radiopropostainblu.it)

Domenica delle Palme– Santa Messa– ore 10.00

Giovedì santo– Messa nella Cena del Signore – ore 18.00

Venerdì santo – Passione del Signore – ore 18.00

Sabato santo – Veglia pasquale – ore 21.00

Domenica di Pasqua – Santa Messa – ore 10.00

Dalla Prima Pagina

25 marzo: l’omelia del Vescovo in occasione della quarta stazione quaresimale

4 Giovedì 2 aprile 2020 In primo piano

Quarta stazione quresimale:Chiesa del Seminario, 25 mar-zo Solennità dell'Annuncia-zione del Signore

All’inizio

delle celebrazione

Carissimi, ci ritroviamo at-torno a Gesù per la festadell’Annunciazione a Ma-ria. Cerchiamo di fare no-stro il suo sì per vivere confede questo tempo di pro-va. Celebro questa SantaMessa con due intenzioni:innanzitutto in suffragiodi coloro che sono mortiper il contagio e per tutti idefunti della nostra dioce-si in queste due settimanee che non hanno potutoavere per ora la Messa ese-quiale; affido poi al Signo-re i medici e il personalesanitario dell’ospedale edel territorio. Una dotto-ressa del nostro ospedaleha scritto ad una comunitàdi suore per ringraziarledella loro presenza e oran-te e chiude la sua letteracon queste toccanti paro-le: «Con la speranza di ri-

vederci presto, mando uncaro saluto a tutta la Co-munità. Pregate per tuttinoi Operatori Sanitari del-la Valle». Vi invito ad unirvia me in queste intenzioni.

All’omelia

Con l’annuncio dell’an-gelo e il sì di Maria inizianel tempo l’avventuracristiana. In quel dialogoè racchiusa l’intera storiadel rapporto di Dio conl’umanità. Anche noi, co-sì provati in questo mo-mento, dobbiamo torna-re lì per cercare di com-prendere qualcosa e di vi-vere con fede e speranzaciò che sta accadendo. Ilprimo atteggiamentoche Maria ci suggerisce èl’adorazione, gesto checoinvolge tutta la perso-na: con il corpo ci mettia-mo in ginocchio, con lospirito riconosciamo lanostra fragilità e debolez-za ponendole fra le manidi Dio, Misericordioso epietoso... lento all'ira egrande nell'amore (Sl

103, 8). Stando in casa,dedichiamo un po’ ditempo all’adorazione.Aiutiamo anche i nostribambini a vivere questaesperienza. Esprimiamocosì il nostro abbandonofiducioso alla Provviden-za di Dio, ma anche l’im-pegno a cambiare il no-stro modo di pensarci nelmondo, riconosciamoche non siamo noi gli au-tori e i padroni della vitae delle cose, ma che tuttoviene da Dio creatore eche Lui solo è Signoredella vita e della storia. Ilsecondo atteggiamentoche Maria suggerisce conil suo sì è di fare come Ge-sù che, entrando nelmondo, dice rivolto al Pa-dre: «Vengo a fare la tuavolontà». Fare la volontàdi Dio non vuol dire subi-re in maniera passiva la si-tuazione creata dall’epi-demia, ma indossare learmi della fede per fareciò che possiamo fare inquesta situazione. Innan-zitutto possiamo aggiun-

gere alla preghiera fattacon le labbra l’offertadella vita: penso alla sof-ferenza dei malati, al pe-so che in maniera diversatutti viviamo, dalla faticadegli operatori sanitari aquella dei genitori chehanno figli piccoli rin-chiusi in casa, dalla faticadegli anziani che si sento-no isolati e temono di es-sere abbandonati alla fa-tica di chi ha responsabi-lità e di chi lavora nei ser-vizi essenziali alla società.Offrire a Dio, in unionealla Passione di Gesù, lenostre fatiche e sofferen-ze le trasforma in un’in-vocazione silenziosa per-ché cessi questo flagellodi morte. Fare la volontàdi Dio vuol dire anchecontinuare ad esercitarela carità verso il prossimosia pure in una situazionemolto particolare comequella che viviamo. Chicombatte in prima lineala esercita in manieraeroica, mettendo a ri-schio la propria vita per

salvare quella degli altri.Per tutti gli altri la caritàva esercitata a partire dacoloro che condividonogli spazi domestici, e do-po tanto tempo diventamolto impegnativa an-che questa. Possiamo poitrovare modi che ci per-mettono, senza uscirematerialmente di casa, difarci vicini a chi è più so-lo, più povero. Quandotra poco faremo spiritual-mente la comunione,con Maria diciamo al Si-gnore il nostro sì di offer-ta e di carità.

Alla fine

della celebrazione

Vi invito a recitare ognisera il Santo Rosario nellevostre case, alle ore 21, co-me atto comunitario diaffidamento della Valled’Aosta a Maria, Madre eRegina. In questa pre-ghiera di affidamentonon manchi il suffragioper coloro che sono mor-ti. In Cattedrale, davantialla statua della Regina

della Valle d’Aosta, ardeun cero acceso che affidaa Lei tutti noi e che implo-ra il riposo eterno per idefunti. (…) Imploro sututti la benedizione delSignore.

Prima del canto

del “Je te salue”

Raccolgo l’affidamentoche sale ogni giorno dallenostre case e dalle nostrefamiglie a Maria per la no-stra cara Valle e lo presen-to a Lei a nome di tutti per-ché interceda presso il Pa-dre: Maria, Regina dellaValle d’Aosta, veniamo a tepieni di fiducia nella cer-tezza che il tuo cuore diMadre già previene allenostre richieste. Stendi latua mano e intercedi per-ché cessi il contagio. A teaffidiamo i malati perchéritrovino salute, sostienichi li cura e chi lavora alservizio del prossimo, con-sola i famigliari di chi haperso la vita e accompagnai defunti all’incontro con ilPadre. Amen.

Quinta domenica di quaresi-ma – Chiesa del Seminario,29 marzo. La messa è statatrasmessa in diretta oltre chesu Radio Proposta InBlu an-che su Rai 3 Valle d’Aosta

All’inizio

delle celebrazione

Carissimi, la celebrazioneche stiamo per vivere è ungrande abbraccio spiritua-le che tutti ci unisce attor-no al Signore Gesù che an-che oggi ci parla, ancheoggi ci chiama alla vita. Ve-niamo a Lui con fede esperanza, portando al suoaltare le sofferenze e lepaure nostre e del mondointero, la fatica e la genero-sità di tanti. Che il Signoreguardi con benevolenzaalla nostra supplica.

All’omelia

Dal profondo a te grido, oSignore; Signore, ascoltala mia voce. Facciamo no-stro il grido del salmista elo eleviamo a Dio a nomedell’umanità intera:«Ascolta, Signore, ascoltala nostra supplica!». Lofacciamo mossi dal dolo-re e dall’apprensione, maanche dalla certezza cheDio è buono e non abban-dona i suoi figli, che Dio èonnipotente: ha risuscita-to Cristo dai morti e daràla vita anche ai nostri cor-pi mortali per mezzo delsuo Spirito che abita innoi. Fratelli e sorelle,dobbiamo pregare di più,tutti, soprattutto per so-stenere coloro che stan-no lottando accanto agliammalati: hanno bisognodi energia spirituale, dicoraggio e di forza perpoter continuare nel lorocompito così difficile egravoso. È bello vedereespressa in tanti modi lariconoscenza nei loro ri-guardi. È giusto. Chi cre-de in Dio, però, non di-mentichi la potenza della

preghiera per loro. Fac-ciamolo in maniera espli-cita nelle nostre case, so-prattutto quando ci radu-niamo per il santo Rosa-rio. Noi gridiamo al Si-gnore e il Signore, dalVangelo, ci risponde conle sue lacrime e richia-mando Lazzaro alla vita.Gesù, vero uomo, piangela morte dell’amico e cosìci fa capire che Dio non sitira fuori dalla situazioneche stiamo vivendo. È ac-canto a noi. Non possia-mo perdere la fiducia per-ché Dio si è fatto uno dinoi in Gesù proprio percamminare accanto anoi. Gesù, vero Dio e Si-gnore della vita grida agran voce: Lazzaro, vienifuori! e lo richiama alla vi-ta. Suggerisco a voi bam-bini, oggi o nei prossimigiorni, di farvi raccontareancora questa scena dellarisurrezione di Lazzaro edi disegnare Gesù che ri-chiama alla vita il suo ami-co. Gesù è il Figlio di Dioche il Padre ha mandatonel mondo perché nessu-no perisca, ma tutti abbia-no la vita in Lui. Per que-sto Gesù muore sulla cro-ce. Se cammina accanto anoi in questa vita terrenae ci sostiene nella speran-za, Gesù ci promette an-che la vita al di là della

morte: Io sono la risurre-zione e la vita; chi credein me, anche se muore, vi-vrà. In questo momentodi prova, è rivolta anche anoi la domanda che Gesùpone a Marta: Chiunquevive e crede in me, nonmorirà in eterno. Crediquesto? Rinnoviamo la fe-de nella risurrezione diGesù e nella nostra con

Lui con le stesse parole diMarta: Sì, o Signore, iocredo che tu sei il Cristo,il Figlio di Dio, colui cheviene nel mondo. A Gesù,uomo come noi, Dio e Si-gnore della vita, presen-tiamo con fiducia le no-stre suppliche dicendo:Signore, ascolta la nostrapreghiera. 1) Gesù, tu sei la risurrezio-

ne e la vita, guarda a noi elibera l’umanità dall’epi-demia. Ti preghiamo 2)Gesù, tu sei la risurrezionee la vita, sii accanto ai mala-ti e confortali nella soffe-renza. Ti preghiamo3) Gesù, tu sei la risurrezio-ne e la vita, accompagna imoribondi e accogli pres-so il Padre i defunti. Ti pre-ghiamo4) Gesù, tu sei la risurrezio-ne e la vita, dona forza e co-raggio ai medici, agli infer-mieri e a tutti gli operatorisanitari. Ti preghiamo5) Gesù, tu sei la risurrezio-ne e la vita, consola le fami-glie in lutto e ridona a tuttiun raggio di speranza. Tipreghiamo

Alla fine

della celebrazione

Fratelli e sorelle, al ter-mine della Santa Messadesidero raccomandarvidi pregare ancora di più,

di invocare l’intercessio-ne di Maria, Regina dellaValle d’Aosta, e dei nostriPatroni, san Grato esant’Orso. Ricevete orala benedizione del Si-gnore come un abbrac-cio del vostro Vescovo.

Prima del canto

del Je te salue

Vierge Marie, Reine im-maculée du peuple valdô-tain, je viens déposer entretes mains la prière quechaque jour nous élevonsvers Toi. Intercède auprèsde ton Fils, le Sauveur dumonde, pour que cesse l’é-pidémie. Nous Te con-fions les malades, ceux quiles assistent et ceux qui tra-vaillent pour le bien detous. Console les famillesen deuil et accompagneles défunts à la rencontredu Père de miséricorde.Amen.

29 marzo: l’omelia del Vescovo per la messa della quinta Domenica di Quaresima

Tutto il mondo conosce il de-clinarsi della pandemia che

si sta vivendo ed è un momento sto-rico in cui l’umanità è più unita chemai nel comune progetto di averecura gli uni degli altri; ed è espe-rienza concreta di vicinanza che ciaccomuna ai vari popoli che vivonola persecuzione: “In questi giornigli Italiani sperimentano sulla pro-pria pelle cosa significhi l’isolamen-to, la paura, la vulnerabilità. Tuttoquesto per un virus e (si spera) solotemporaneamente, ci dice Alessan-dro Monteduro, direttore di Aiutoalla Chiesa che Soffre – Nel mondoci sono milioni di cristiani che ognigiorno vivono drammaticamentel’isolamento, la paura, la vulnerabi-lità. Tutto questo per il virus dellapersecuzione, e loro non vedono laluce in fondo al tunnel. Aiuto allaChiesa che soffre, mentre chiede difar celebrare messe per liberare l’I-talia dal coronavirus, non dimenti-ca questi nostri fratelli perseguitatie oppressi”. Pur con tutte le dovute

precauzioni del caso nella IV dome-nica di quaresima la Fondazionepontificia ha celebrato la XXVIIIGiornata di preghiera e di digiunodei missionari martiri illuminandodi rosso la Basilica di san Petronio aBologna a simboleggiare il sangueversato dai martiri cristiani dei no-stri giorni. Le disposizioni di sicu-rezza indette dal governo per fron-teggiare la diffusione del coronavi-rus hanno costretto le diocesi cheavevano aderito all’iniziativa a can-cellare gli eventi. Oltre alla basilicadi san Petronio, diverse basilichehanno confermato l’iniziativa illu-minando anche solo l’interno. E nelricordo si inserisce anche il quaran-tesimo anniversario dell’uccisionedi monsignor Oscar Arnulfo Rome-ro, arcivescovo di San Salvador, bea-tificato il 23 maggio 2015 e canoniz-zato il 14 ottobre 2018. Assassinato il24 marzo 1980 dagli squadroni dellamorte mentre celebrava la Messa,conosciuto per il suo impegno neldenunciare le violenze della dittatu-

ra militare, fu subito proclamato“santo de America” dal popolo. Conlo slogan della Giornata “Innamora-ti e vivi” viene dato “Il duplice mes-saggio che custodisce i significati dicoloro che, ardenti d’amore perDio Padre hanno investito la totalitàdel loro tempo per prendersene cu-ra. E il secondo messaggio è un veroe proprio imperativo: l’eredità che imartiri hanno ricevuto dal Signoretrasmettendola a tutti noi oggi. So-lo chi si innamora è disposto ad ab-bandonare il superfluo per coglie-re al fine l’essenza della vita”, comeapprendiamo dal movimento Gio-vanile Missionario delle PontificieOpere Missionarie. L’invito è perciascuno di noi ad essere “innamo-rati e vivi”: solo Cristo ci rende tali,tutto è resto ne è una diretta conse-guenza. Pensiamoci in questi tem-pi in cui il Tempo è un alleato pre-zioso per vivere in modo più vero lanostra vita. Questo tempo non è una parentesi,ma un’opportunità.

Cristiani perseguitati a cura di Vanna Balducci

5Pubblicità Giovedì 2 aprile 2020

Alessandro Celi

ed Enrico Martial

Nel confinamentoforzato, moltissimi

da casa seguono, attoniti epreoccupati, le notizie diquesti giorni. Alcune ri-guardano l’impegno e laforza con cui medici, ope-ratori sanitari e persone at-tive nelle organizzazionipubbliche e private assicu-rano una risposta alla gra-ve crisi sanitaria. Altre sol-levano domande sulla no-stra comunità e sulla capa-cità della Valle nell’affron-tare questa sfida e altre chene seguiranno. Tre casimeritano di essere segna-lati. Il primo riguarda ledecisioni di emergenzache, in Valle d’Aosta, se-guono pedissequamentele direttive statali, senza al-cun adattamento alla si-tuazione locale. Anzichéprevedere e poi constatarele difficoltà logistiche equantitative di rifornimen-to di provenienza stataledei beni sanitari, il livelloregionale si è astenuto dal-l’avviare un piano struttu-rato, anche complementa-re, di proprio approvvigio-namento per assicurare,almeno in parte, materialie strumenti. Anche quan-do un’iniziativa locale èstata avviata, ne è mancatal’organizzazione, la forza el’agilità, malgrado l’impe-gno dei singoli all’internodel sistema e la disponibi-lità di molti dall’esterno. Ilrisultato resta insufficien-te, poiché mancano rea-genti, protezioni ecc.Il secondo caso è rappre-sentato da Pontey, isolatocon un procedimento ca-lato dall’alto, senza consul-tazione o organizzazionecon il sindaco e le forze vi-

ve della comunità. Perquanto dettata dall’urgen-za e dalla riservatezza, ladecisione è stata concepitasecondo il modello di unostato accentrato, incapaceinterpretare le situazionilocali e di adattarsi al con-testo. Le difficoltà provo-cate da questa scelta sonostate superate soltantoquando la gestione dell’i-solamento ha coinvolto ilComune, i volontari e gliabitanti del paese.Il terzo caso, emblematicoper quanto marginale, èquello delle attività agrico-le in cui, applicando allalettera le disposizioni stata-li, è stato inizialmente vie-tato l’accesso ai propri ortidi famiglia, per poi rime-diare dopo due ore, difronte alla protesta mon-tante, con una correzioneche ha finito per consen-tirlo: il tutto condito conun difficile linguaggio bu-rocratico. Anche in questocaso si è recepita passiva-mente una decisionedall’alto, dimostrandol’incapacità di interpreta-re la diversità del territorioe quindi di adattare la di-sposizione alla realtà val-dostana.Sono tre esempi, accantoad altri, che denotano l’as-senza di autogoverno, unappiattimento su direttivecentrali. In Italia, altre Re-gioni mostrano più inizia-tiva della Valle d’Aosta emaggiore capacità nel ri-solvere autonomamente iproblemi del proprio terri-torio. Ad esempio, il Vene-to ha avviato una campa-gna di sorveglianza epide-miologica da diverse setti-mane; la provincia di Bol-zano, poco presente suimezzi di informazione, haanalizzato un ampio nu-mero di tamponi. Negli ul-

timi giorni Toscana, Emi-lia–Romagna, Piemonte,Liguria hanno avviatocampagne di sorveglianzadella diffusione del Covid–19. Inoltre, sono in corsomisure di adattamento alterritorio: il Piemonte hainiziato a censire i non–re-sidenti che si trovano nelleValli olimpiche, sia permotivi sanitari sia per mo-nitorare l’applicazionedelle norme sul confina-mento. Anche sulle misu-re economico–sociali perle famiglie e imprese, leiniziative di altre Regioni siconfrontano con una Val-le d’Aosta sostanzialmenteferma. Non è soltanto questionedi debolezza delle istitu-zioni regionali. È pur veroche l’attività del ConsiglioValle è impedita e che il go-verno regionale è privo ditre assessori. Tuttavia, essointerpreta la sua condizio-ne passivamente, comeuna limitazione psicologi-ca prima ancora che giuri-dica, malgrado propriol’emergenza richieda attinecessari e urgenti in di-versi ambiti, da quello sani-

tario a quello sociale, ai set-tori del turismo e del com-mercio, dell’agricoltura,dell’artigianato e della ma-nifattura, dell’insegna-mento e della formazionenecessari per la ripresa.Conta l’assenza della poli-tica, il silenzio sostanzialedi un gruppo di dirigentedistratto dai dettagli, lamancanza di dibattitopubblico sui temi fonda-mentali.La fragilità dell’autogover-

no della Valle cade inoltrein un momento difficile,in cui la stessa comunitàvaldostana fatica a guarda-re avanti, priva di una visio-ne del futuro.Bisogna assumere la con-sapevolezza, per i prossi-mi mesi e anni, degli effet-ti della crisi – tanto econo-mica quanto politica – sulcontesto in cui siamo col-locati. Andiamo incontroa una pesante recessionee a un periodo di grave in-stabilità finanziaria e so-ciale, col quadro europeoche rischia di indebolirsiulteriormente. Preoccu-pa in particolare la fragi-lità del sistema statale ita-liano, e del tipo di risposteche emergeranno, din-nanzi a tensioni sociali eterritoriali acute, che ag-graveranno le differenze– anche politiche – tranord e sud del Paese. Leelezioni degli ultimi annihanno fatto emergere loscarto di orientamentopolitico tra il Mezzogior-no e il resto del Paese. So-no in adozione misure disostegno al reddito perso-

nale rivolte ad ampie fa-sce sociali meridionalimentre la struttura finan-ziaria del sistema produt-tivo delle regioni setten-trionali patisce le incer-tezze dei mancati accordia livello europeo. Sonofattori di lacerazione im-portanti, già evocati inanalisi diverse e di diversoorientamento.Con questa “tempëta des-sù noutre montagne” oc-corre che i Valdostani si ri-trovino in una riflessioneaperta, per una nuova vi-sione per la nostra Valle ela nostra comunità. Dob-biamo riunire le capacità ele competenze per rimet-tere in moto e per miglio-rare la capacità di autogo-verno, per preparare ilcontributo che la nostraValle può mettere in cam-po nei tempi difficili che siavvicinano. È ora di pensare e di pro-porre, è il momento per laValle d’Aosta e per i Valdo-stani di discutere insieme,per costruire gli strumentiper le prossime settimane,mesi e anni.

6 Giovedì 2 aprile 2020 In primo piano

La tempesta sulle nostre montagne

Le bandiere

In queste settimane è accaduto spessodi assistere a comunicazioni istituzio-nali da parte del Presidente della Repub-blica e del Presidente del Consiglio deiMinistri. I più attenti avranno sicuramen-te notato che, alle spalle di ognuno di lo-ro, erano puntualmente presenti le ban-diere. Ai più avvezzi all’organizzazione dieventi istituzionali e cerimonie non saràsfuggita l’accuratezza nella disposizione;probabilmente però, a chi non è del me-stiere, questo particolare può non avercolpito. L’apparenza non inganna e l’au-torevolezza dei soggetti in questione pas-sa anche da questi dettagli. L’articolo 12della Costituzione recita “La bandieradella Repubblica è il tricolore italiano:verde, bianco e rosso, a tre bande verticalidi eguali dimensioni” e, a partire dal1998, è stato disposto che essa dev’essereesposta all’esterno degli uffici pubblici. Alsuo fianco, o meglio alla sua sinistra, vi tro-veremo la bandiera dell’Unione Euro-pea. Dovete sapere che un principio car-dine del cerimoniale è la “regola della de-stra”, ovvero ciò che è più importante, o

gerarchicamente superiore, si trova al la-to destro. In questo caso, dovendo dispor-re le sopra citate bandiere, troveremoquella italiana a destra di quella europea(ovviamente osservandole da di fronte labandiera italiana sarà a sinistra!). Nel casodebba essere presente una terza bandie-ra, vedremo quella più importante al cen-tro, alla sua destra la seconda per grado e,alla sua sinistra, la terza; ad esempio, tal-volta accanto alle bandiere d’Italia edell’Unione Europea troviamo quelladella regione. Tornando ai giorni nostri,ecco che, in occasione del discorso delPresidente della Repubblica abbiamo as-sistito alla presenza di tre bandiere con alcentro quella italiana, alla sua destra quel-la rappresentante l’emblema della Re-pubblica e alla sinistra quella dell’UnioneEuropea. Voglio rivolgere un plauso a tut-ti coloro che, in questi giorni difficili, han-no voluto esporre il tricolore al balcone dicasa in senso di unità nazionale. A coloroche partecipano a questa bella iniziativalascio un piccolo suggerimento: l’ordinecorretto della bandiera è verde (latoasta), bianco e rosso e se disposta vertical-mente il rosso dovrà trovarsi in basso.

L’apparenza non sempre inganna a cura di Alex Borinato

Il diffondersi del virus COVID–19 inValle d’Aosta, le connesse misureper il contrasto e il contenimento del suodiffondersi stanno incidendo e impatte-ranno sensibilmente sulla comunità, suipercorsi e sulle condizioni di vita dellapopolazione, sui meccanismi di crescitadelle diseguaglianze e sulle opportunitàeducative di bambine/i e ragazze/i, oltreche sulle attività degli enti d’istruzione,ricerca e formazione, sul sistema sanita-rio, sulle infrastrutture e sull’economialocale e globale. In risposta a questa spe-cifica situazione, la Fondazione Comuni-taria insieme a CSV Coordinamento Soli-darietà della Valle d’Aosta, Caritas Dioce-sana, Forum del Terzo Tettore, i LionsClub Aosta–Host e Mont Blanc promuo-ve interventi di carattere emergenzialeper rispondere bisogni emergenti nelbreve e nel medio periodo per contribui-

re a superare la fase di crisi e facilitareazioni di sistema capaci di progettare erealizzare un futuro.Gli obiettivi specificidel Bando sono: – promuovere attività,interventi di prossimità e azioni di sup-porto a favore di persone fragili, minori efamiglie in situazione di difficoltà nellafase acuta dell’epidemia e nell’immedia-to dopo–emergenza; – attivare reti di so-stegno sui territori e capaci di fornire ri-sposte rapide ed efficaci alle specificheesigenze delle fasce più deboli della po-polazione e ai nuovi soggetti messi in dif-ficoltà dalla situazione contingente du-rante la fase acuta dell’epidemia e nel-l’immediato dopo–emergenza.Il Bandosi rivolge a Enti del Terzo settore ed Entireligiosi che realizzano le proprie attivitàin Valle d’Aosta.Per informazioni è possi-bile rivolgersi alla Fondazione comunita-ria della Valle D’Aosta

Fondazione comunitaria:

Bando CURA VDA

7In primo piano Giovedì 2 aprile 2020

Antonella Zilio

Dati aggiornatial 31 marzo

Cresce ancora il numerodi morti provocati dal co-ronavirus Covid–19 in Val-le d'Aosta. Secondo il bol-lettino dell'Unità di crisi idecessi sono 54, di cui 37uomini e 17 donne (età tra60 e 98 anni). contagiatisono 574, tra cui 108 rico-verati all'ospedale Parinidi Aosta (26 in Rianima-zione) mentre gli altri so-no in isolamento domici-liare. Ammontano a 2.614le persone per le quali i sin-daci hanno predispostoun'ordinanza per "isola-mento domiciliare pre-cauzionale", sotto sorve-glianza medica. Sono statidimessi 24 pazienti dal re-parto Covid–19, che nonpossono essere considera-ti definitivamente guariti,ma che clinicamente han-no manifestato migliora-menti tali da far ritorno acasa. Parallelamente duepazienti sono usciti dallaterapia intensiva e sonostati ora ricoverati al repar-to Covid–19. Due persone

risultano guarite. La Valled'Aosta è sempre la Regio-ne con la più alta percen-tuale di contagiati rispettoalla popolazione. In baseai dati – fonte protezionecivile – elaborati "a titolopersonale" da Paolo Spa-da, chirurgo vascolare al-l'Humanitas Research Ho-spital di Milano, nella re-gione alpina ci sono 4,65contagiati ogni 1.000 abi-tanti. A livello di regioni laLombardia ha 4,19 casi po-sitivi ogni 1.000 residenti,l'Emilia Romagna 3, il Ve-neto 1,78, la Liguria 2, ilPiemonte 2 e le Marche2,4. A livello di provinceBergamo ne ha 7,77, Bre-scia 6,49, Cremona 10,55,Lodi 9, Milano 2,6, Ales-sandria 3, Torino 1,8, Trie-ste 2,1, Trento 3,1, Padova2,3, Piacenza 8,7, ReggioEmilia e Parma 4,1, Rimini4, Modena 3, Pesaro 4,5.

Nessun commissario

“Per il momento nessuncommissario". Così il pre-sidente della Regione,Renzo Testolin, ha respin-to la richiesta delle forzepolitiche presenti in Con-siglio regionale di nomina-re un commissario straor-dinario per la gestione del-l'emergenza coronavirus."La scelta – ha spiegato – èdi continuare il percorsocosì come iniziato, voglia-mo implementare le strut-ture regionali al serviziounità di crisi". Sul tema siregistra un appello firma-to da tutti i primari e re-sponsabili dell’Ospedale:«In relazione alle recentinotizie di stampa relativealla richiesta di alcuniesponenti politici della ne-cessità di nominare con ur-genza un commissario

straordinario per la gestio-ne dell’emergenza CO-VID–19, a causa di suppo-ste carenze nella gestionedell’emergenza, ci per-mettiamo di avanzare le se-guenti considerazioni.L’inserimento di una ulte-riore figura nella catena dicomando aziendale (in ag-giunta a quelle già presen-ti e pienamente operative)in un momento critico enecessitante di rapida co-municazione, creerà ne-cessariamente discordan-ze di opinioni e ritardi e/oimpedimenti nell’attua-zione degli interventi piùurgenti, tanto più se tratta-si di persona priva di cono-scenza specifica di quantogià realizzato per fronteg-giare l’attuale situazione.L’Azienda USL con tuttele sue professionalità si è,da subito, strenuamenteimpegnata per attuare la

rapidissima revisione deipercorsi di prevenzione ecura dei pazienti, ristruttu-rando la logistica e la ge-stione delle risorse umanee tecnologiche dell’unicopresidio ospedaliero, anti-cipando ampiamente ildecorso regionale dell’e-pidemia. L’ Azienda USLha potuto fino ad oraprendere in carico tutti ipazienti, in modo tempe-stivo, adeguato e nel rispet-to delle linee guida scienti-fiche. I Primari e i Respon-sabili dell’ospedale di Ao-sta, in prima linea ormaida un mese nella gestionequotidiana dell’emergen-za, chiedono alla politicadi non interferire con lescelte sanitarie necessarie.Chiedono inoltre alla poli-tica di attivarsi, in modounito e senza contrapposi-zioni strumentali, nel re-perimento delle risorseumane e strutturali, per so-stenere gli operatori sani-tari ormai allo stremo eper risolvere i gravi proble-mi economici ed ammini-strativi, che incombonominacciosi sull’intera co-munità Valdostana». Il Go-verno regionale ha ancheapprovato un’integrazio-ne alla convenzione con lastruttura privata ospeda-liera accreditata e gestitadalla società ISAV di St–Pierre che, dai prossimigiorni potrà ospitare –qualora necessario e finoal termine dell’emergenzain atto –35 degenti interes-sati dall’emergenza CO-VID–19. L’inserimento dipazienti affetti da COVID–19 sarà disposta dall’Azien-da USL della Valle d’Ao-sta, nel rispetto di un’ap-posita procedura condivi-sa dalla società ISAV S.p.A.

Telemedicina per pazienti COVIDa domicilio

È in fase di avvio un servi-zio di telemedicina riser-vato ai pazienti positivi alCovid–19, in ossigenote-rapia ed in isolamentodomiciliare, distribuitisull’intero territorio re-gionale. A comunicarlo èstato oggi il coordinatoresanitario regionale CO-VI–19 Luca Montagnani.L’apposito applicativo,denominato “PHEBO,che rappresenta un im-portante sistema innova-tivo di “e–Health Care”, èfinalizzato a supportaregli operatori sanitari nel-le attività di telemonito-raggio domiciliare. Lapiattaforma prevede lapossibilità di acquisire daremoto i parametri vitali,evitando il più possibile levisite domiciliari, mante-nendo comunque sottocontrollo la situazionedel paziente. La piattafor-ma è già in utilizzo presso

la RSA di Pontey ed a bre-ve anche su quella diVerrès. Nel caso in cuiuno o più valori dovesse-ro superare i parametristabiliti, un “alert” giun-gerà al triage delle UnitàSpeciali di Continuità As-sistenziali (USCA), re-centemente istituite, cheavvieranno la conseguen-te presa in carico.

Nuovo piano permaggiore attenzionealle microcomunità

Al fine di garantire assi-stenza sanitaria in ogni sin-gola struttura socio–assi-stenziale della Valle d’Ao-sta, il gruppo di lavoro atti-vato per la gestione dell’e-mergenza sanitaria sul ter-ritorio, ha avviato – dopoaver formato il personaledelle strutture secondo leindicazioni dell’IstitutoSuperiore di Sanità e dopoaver raccolto le criticitàemerse all’interno dellemicrocomunità – un’atti-vità di screening e una pia-nificazione di visite medi-che al personale sanitarioe agli utenti. Nell’ambitodella gestione dell’emer-genza sul territorio regio-nale, è quindi operativo ilGruppo di Medici Refe-renti, anche per le Micro-munità, formato da pro-fessionisti volontari con ilsupporto dell’Area Terri-toriale dell’Azienda USLdella Valle d’Aosta.

70mila mascherineai Comuni

La Protezione civile regio-nale ha iniziato la distribu-zione ai Comuni di 70.000mascherine protettive intessuto non tessuto da de-stinare alla popolazione.La suddivisione è stata ese-guita in modo da poter di-stribuire mediamente unao due mascherine perunità familiare. Nei prossi-mi giorni, pertanto, i Co-muni si organizzerannosecondo le proprie specifi-cità per la distribuzione al-la popolazione. Si eviden-zia che le mascherine pro-tettive fornite non sonodestinate ad un uso di tiposanitario–ospedaliero–ambulatoriale, in quantonon certificate per tale uti-lizzo, ma sono comunquericonosciute "mascherinefiltranti" e quindi in gradodi contribuire alla riduzio-ne dei possibili contagi, inquanto hanno una buonacapacità di filtrare i cosid-detti "droplet" (microgoccioline di saliva) emes-si da chi le indossa, anchein relazione alla possibilepresenza di soggetti asin-tomatici che quindi posso-no inconsapevolmente es-sere fonte di contagio. Lestesse mascherine forni-scono comunque un certogrado di protezione, an-che se minore rispetto aidispositivi per sanitari, an-che nei confronti dei "dro-plet" emessi da terze per-sone, come dimostrato darecenti test di laboratorio

La situazionein Valle d’Aosta

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8 Giovedì 2 aprile 2020 In primo piano

effettuati dall'Arpa della Regio-ne Lazio. Insieme alle mascheri-ne verrà distribuito anche unsintetico vademecum su comevanno utilizzate e indossate.

Bando per reclutamentodi medici e infermieri

Hanno risposto e sono già in ser-vizio 17 medici, 14 infermieri e 7operatori socio–sanitari (tra as-sunti e volontari). Gli avvisi pub-blici di manifestazione di inte-resse pubblicati dall’Usl il 13marzo, relativi all’affidamentodi incarichi a personale medicoe infermieristico in quiescenza ea personale medico specializzan-do iscritto all’ultimo o penulti-mo anno di corso delle scuole dispecializzazione, sono aperti pertutti il periodo dell’emergenzaCovid–19.

Tamponi

Mercoledì 25 marzo è giunta adAosta una fornitura di sostanzereagenti per l'effettuazione deitest su Covid–19. "L'attività suitamponi è ripresa – spiega Massi-mo Di Benedetto, direttore delLaboratorio analisi cliniche emicrobiologia – anche se le diffi-coltà permangono. Il kit di estra-zione che abbiamo acquisitopermette 90 test al giorno, chestiamo effettuando su pazienti inurgenza ospedaliera. Attendia-mo altre forniture, nei prossimigiorni, per poter rispondere allenecessità di questo periodo. L'U-sl ha attivato tutti i canali di ap-provvigionamento a livello na-zionale e internazionale perfronteggiare il rallentamentodelle attività dovuto alla carenzadi farmaci e di reagenti”.

Confermata indicazioneuso paracetamolo in caso di febbre

Il dott. Montagnani ha ripresola comunicazione già diffusadal Ministero della Salute fran-cese: in caso di febbre, vieneraccomandato l’uso del parace-tamolo. Evitare dunque l’uso diketoprofene e ibuprofene. I pa-zienti che hanno qualsiasi dub-bio devono rivolgersi al propriomedico. I pazienti che assumo-no farmaci antinfiammatoriper patologie croniche nonhanno ragioni per interrompe-re il trattamento.

L’Ospedale sperimentanuovi farmaci

È iniziata la sperimentazione al-l'ospedale Parini di Aosta del far-maco antivirale Remdesivir dellaGilead Science, già utilizzatocontro le infezioni da Ebola, maanche contro altri coronavirus,come Sarse Mers. Il Tocilizumabdi Roche (farmaco ad uso speri-mentale nell'ambito dell'emer-genza coronavirus) non è inveceancora arrivato. Nei giorni scorsituttavia erano state impiegate sudue pazienti le dosi di Tocilizu-mab di cui l'ospedale era fornito,considerato che originariamen-te era destinato a pazienti reu-matologici o affetti da malattieautoimmunitarie dei reni".

Esenzioni USL: prorogadelle autocertificazioni

L’Azienda Usl comunica che so-no state prorogate le validità del-le autocertificazioni per gliutenti ultra 65enni (che nonscadono più il 1° aprile). Tutte lescadenze delle autocertificazio-ni E01–E03–E04 per i soli ultra65enni sono state prorogate al30 giugno 2020. L’USL quindichiede di non recarsi agli spor-telli Usl per il rinnovo o perinformazioni.

I Sindaci pronti a tagliarsi gli stipendidel 50%

Il Celva ha lanciato una raccoltafondi per fare fronte all'emer-genza sanitaria ed economica, at-traverso un conto corrente nelquale i Primi cittadini valdostanipotranno versare sino al 50% del-la propria indennità e diaria perle iniziative di sostegno ai cittadi-

ni in difficoltà. “Si tratta di un pic-colo gesto che vuole evidenziare,ancora una volta, l’unitarietà de-gli enti locali valdostani e dei Pri-mi cittadini che ormai, da quasiun mese, si trovano a gestire unemergenza senza precedenti”,ha spiegato Franco Manes, presi-dente Celva, “Il conto correntedegli enti locali è aperto ai contri-buti di tutti coloro che vorrannosostenerci in questo enorme im-pegno – prosegue Manes –. L’uti-lizzo delle risorse raccolte saràdefinito e condiviso dagli enti lo-cali in maniera puntuale. Ci au-guriamo che le risorse che sare-mo in grado di raccogliere possa-no dare risposte concrete a chiha più bisogno”.

Presidenza del Consiglioregionale ha destinato200 mila euro al BancoAlimentare

L'Ufficio di Presidenza del Con-siglio Valle ha deliberato di desti-nare la somma di 200 mila euroalla sede valdostana del BancoAlimentare. "L'evoluzione dellasituazione di emergenza sanita-ria per la pandemia da Covid–19– evidenziano il Presidente EmilyRini, i Vicepresidenti Joël Farcoze Luca Distort e i Consiglieri se-gretari Jean–Claude Daudry eLuigi Vesan – sta portando a unacrisi non solo sanitaria, ma anchesociale ed economica, per cui sistanno riscontrando casi semprepiù numerosi di persone in diffi-coltà nel reperire beni essenziali,come i generi alimentari. Da quila nostra idea di destinare deifondi a un'associazione che è giàattiva sul territorio regionale persostenere i soggetti più bisogno-si. L'Ufficio di Presidenza è dasempre attento alle problemati-

che di tipo sociale e oggi la so-lidarietà e l'aiuto economicosono, più che mai, strumentiutili a fronteggiare l'attuale si-tuazione".

Taglio indennità consiglieri regionali pro emergenzaCoronavirus

L'Ufficio di Presidenza del Con-siglio regionale presenterà inol-tre un emendamento al provve-dimento legislativo all'esamedella seconda Commissione cheprevede che i Consiglieri regio-nali possano ridurre il propriotrattamento indennitario o ri-nunciarvi fino al cento per centoe che tali risparmi siano destinatidall'Ufficio di Presidenza a favo-re dell'emergenza da Covid–19.L'Ufficio di Presidenza ha inol-tre proposto che i gruppi consi-

liari destinino all'emergenza al-meno la metà dei contributi chei gruppi stessi percepiscono.

Nessun problema di rifornimento delle merci sul territorio regionale

L’unità di crisi di gestione dell’e-mergenza comunica che nonsussistono problemi di riforni-mento delle merci sul territorioregionale. il Direttore della Pro-tezione civile e Soggetto attuato-re dell’emergenza Pio Porrettache ha annunciato come in viapreventiva sia stato anche attiva-to il monitoraggio di forniture dibeni di prima necessità e di car-burante per poter rasserenare lapopolazione, al di fine di evitareinutili code ai supermercati. Laricognizione sui generi primariè normale procedura in qualsia-si situazione di emergenza pro-lungata e rientra in una logica dipianificazione strategica.

700 mila per l’acquistodi beni di consumo e servizi per la Protezione civile

La Giunta regionale ha messo adisposizione, mediante una deli-berazione di variazione di bilan-cio, ulteriori 700 mila euro a fa-vore del Dipartimento di Prote-zione civile e Vigili del fuoco perl’acquisto di beni di consumo eservizi da destinare alla gestionedell’emergenza Covid–19.

Sospensione rate mutuimese di aprile

La Regione autonoma Valle

d’Aosta e FINAOSTA S.p.A. co-municano che con la legge re-gionale 25 marzo 2020 n. 4 re-cante “Prime misure regionaliurgenti di sostegno per famiglie,lavoratori e imprese connesse al-l’emergenza epidemiologicaCOVID–19”, approvata dal Con-siglio regionale il 23 marzo, è sta-ta prevista la possibilità, previadomanda degli interessati, dellasospensione per 12 mesi del pa-gamento delle rate dei mutuiagevolati stipulati con FINAO-STA S.p.A. a partire dal 1° mag-gio. Per coloro i quali risultanoessere titolari di mutuo FINAO-STA S.p.A con rate in scadenzanel mese di aprile potrà essere,invece attivata sin da subito la so-spensione delle stesse, ai sensidell’art. 56 del decreto–legge 17marzo 2020 n. 18, recante “Misu-re di sostegno finanziario allemicro, piccole e medie impresecolpite dall’epidemia COVID–19”, entrato in vigore in pari data

e in corso di conversione in leg-ge. Il provvedimento riguardasia i finanziamenti in essere pres-so le Banche (o altri intermedia-ri finanziari previsti dall’art. 106del d.lgs. n. 385/1993), sia quelliin essere presso FINAOSTAS.p.A. Sul sito di FINAOSTAS.p.A. (www.finaosta.com) è sca-ricabile il modulo, da compilareseparatamente per ciascun sin-golo mutuo cui la richiesta di so-spensione delle rate si riferisce,comprendente in un unico do-cumento sia la richiesta sia la di-chiarazione di autocertificazio-ne. Info: 0165269294 –0165269279.

Commercializzazioneprodotti agricoli

La Presidenza della Regione ri-corda che, ai sensi dell’art. 1,lett. f, del Decreto del Presi-dente del Consiglio dei mini-stri 22 marzo 2020, è consenti-ta l’attività di produzione, tra-sporto, commercializzazione econsegna di prodotti agricoli ealimentari. Allo stesso modonell’allegato 1 del decreto, cosìcome confermato nell’allegato1 al successivo DPCM 25 marzo2020, fra le attività ammesse so-no previste le coltivazioni agri-cole e la produzione di prodot-ti animali. Ciò deve, però, esse-re inquadrato nell’ambito del-la filiera della coltivazione edella produzione agricola,prettamente alimentare, di ca-rattere imprenditoriale, percui è da ritenere ammessa, ol-tre che la produzione, la com-mercializzazione presso le ri-vendite autorizzate o presso ildomicilio di prodotti (qualitrapianti, barbatelle, piante dafrutto, semenze, fertilizzanti,

ecc.) solamente in favore di im-prese agricole, con consegna aititolari, famigliari, coadiuvantie dipendenti, nel puntuale ri-spetto delle norme sanitarievolte al contenimento dellapropagazione del contagio.Non è invece ammessa la ven-dita di tali prodotti agricoli asoggetti che non traggono dal-l’attività agricola reddito, masvolgono tale attività per auto-consumo che, come già preci-sato da una precedente notadel Soggetto attuatore dell’E-mergenza Covid–19, devonoosservare le disposizioni gene-rali per tutta la popolazione erestare a casa e non svolgere leattività agricole all’aperto, fat-te salve quelle attività, quali itrattamenti fitosanitari, che, suindicazione delle autoritàcompetenti, sono resi obbliga-tori per prevenire problemati-che di ordine generale.

Attività negli orti

A integrazione di quanto comu-nicato sulle attività agricole am-messe in questo periodo di con-tenimento degli spostamenti, laPresidenza della Regione speci-fica che è consentita la coltivazio-ne degli orti situati nei pressi del-le abitazioni, con rifornimentodei prodotti agricoli con conse-gna a domicilio, da parte dei sog-getti autorizzati.

I negozi che infrangonoil Decreto

Per i negozi che infrangono ilDecreto decidendo di aprire l’at-tività in violazione alla norma “siapplica la sanzione amministrati-va accessoria della chiusuradell’esercizio o dell’attività da 5 a30 giorni”. In caso invece di “rei-terata violazione” la sanzione “èraddoppiata e quella accessoria èapplicata nella misura massima”.

Controlli e denunce da parte delle Forze di polizia

Ad oggi, sono 18 mila 428 i con-trolli effettuati dall’11 marzo supersone ed esercizi commercialida parte di Carabinieri, Guardiadi Finanza, Polizia di Stato, Cor-po forestale della Valle d’Aosta ePolizie locali, con il supporto delCorpo di sorveglianza del ParcoGran Paradiso. Nella giornata dilunedì 30 marzo ( secondo i datiforniti dalla Prefettura) stati re-gistrati 963 controlli sul territo-rio regionale e sono state sanzio-nate 9 persone.

Numeri da contattare

Infine, si ricorda che i numeri te-lefonici per l’emergenza sono:

• il numero verde 800 122 121,riservato solo ai residenti in Valled’Aosta e risponde a tutti i quesi-ti NON SANITARI;

• 112 per l’emergenza sanita-ria;

• 1500, il numero di pubblicautilità;• 0165–544508 per il Servizio di

ascolto e supporto psicologico(dal lunedì al venerdì dalle 9 alle12 e dalle 14 alle 17). Coloro che rientrano dall’esterodevono contattare il Diparti-mento di Prevenzione dell’A-zienda USL della Valle d’Aosta ainumeri 0165–774611 o 0165–774612, o via mail all’[email protected]

■ Pontey

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9In primo piano Giovedì 2 aprile 2020

LETTERA DEI CONSIGLIERI:

REINTEGRO GIUNTA

È possibile affermare chela nostra regione in questodifficile momento sta attra-versando una crisi nella cri-si. Già, la pandemia che cicolpisce in questi giorni ar-riva a seguito di una crisipolitica dovuta allo sciogli-mento del Consiglio Valleper via delle vicende succe-dute agli scandali che han-no portato in luce i legamitra ‘ndrangheta e politicalocale. In seguito a questasituazione la ConsiglieraPatrizia Morelli, giovedì 26marzo, ha inviato una co-municazione al Presidentedella Regione, Renzo Te-stolin e alla Presidente delConsiglio Emily Rini in no-me e per conto dei consi-glieri Mauro Baccega, Gio-vanni Barocco, AlbertoBertin, Luigi Bertschy,Chantal Certan, AlbertChatrian, Jean–ClaudeDaudry, Alessia Favre, Pier-luigi Marquis, Carlo Marzi,Chiara Minelli, LucianoMossa, Manuela Nasso,Alessandro Nogara,Flavio

Peinetti, Daria Pulz, MariaLuisa Russo, Luisa Trione,Luigi Vesan. Nel testo dellalettera, i consiglieri, tenen-do conto della situazioneemergenziale, hannoespresso la richiesta, di af-frontare con immediatez-za la questione del reinte-gro delle figure mancanti,“affinché l’organo esecuti-vo sia posto nelle condizio-ni di operare a ranghi com-pleti” e a pieno regime. In-fine, i venti consiglieri ma-nifestano la volontà e l’a-spettativa che tutti all’inter-no del Consiglio accanto-nino gli interessi particola-ri dei singoli gruppi, le riva-lità e le sterili polemiche, alfine di trovare le “migliorisoluzioni ai problemi vitaliurgenti”. La speranza chealmeno in quest’occasio-ne, quest’ultimo punto sipotesse concretizzare inun accordo comune, rea-lizzato senza strumentaliz-zazioni e attacchi, è statadelusa e si riaffacciano sul-lo scenario delle decisionile alleanze e gli schemi chein questi ultimi mesi ci era-vamo abituati a vedere. Igruppi consiliari AllianceValdôtaine e Stella Alpina,

firmatari della lettera, han-no ribadito la loro posizio-ne specificando che la si-tuazione attuale è “ai limitidell’esplosività” e che unapersona sola non può ac-corparsi i ruoli di Presiden-te della Regione, Prefettoinsieme ad altri tre assesso-rati in una situazione comequella di questi giorni.Inoltre, ascoltando le solle-citazioni del mondo acca-demico, dei sindacati e del-le associazioni di categoria,i gruppi hanno richiestoun ad un costituzionalistadi esprimersi sulla questio-ne. Quest’ultimo così con-cluso: “In una circostanzacontrassegnata dalla di-chiarazione dello stato diemergenza di cui alla deli-bera del Consiglio dei Mi-nistri del 31 gennaio 2020,l'obiettivo che l'organoesecutivo sia messo in con-dizione di operare a ran-ghi completi, pur in regi-me di prorogatio, appareuna finalità pienamenteragionevole, anche al finedi motivare la scelta di pro-cedere alla reintegrazionedell'organo". Sulla stessalunghezza d’onda ADUVdA che con le parole del-

la Consigliera Daria Pulz,ha esplicitato l’illegittimitàdi una nuova giunta conun mandato politico illimi-tato senza passare dalle ur-ne riconoscendo però «co-me positiva la reintegrazio-ne degli Assessori viste leincombenze dovute all’at-tuale situazione emergen-ziale e a tal proposito, pro-pone figure tecniche fino aprossime elezioni».

PROPOSTE LEGA

Il gruppo della Lega Valléed'Aoste ha avanzato le sueproposte alla secondaCommissione consiliare“Affari generali”, volte aimprese e famiglie allo sco-po di prevenire un’even-tuale crisi economica in se-guito all’emergenza Co-vid–19. Per quanto riguar-da le misure finalizzate allatutela delle imprese ipotiz-zano la concessione di fi-nanziamenti a tasso agevo-lato per evitare una crisi diliquidità che potrebbe col-pire imprese, autonomi,partite IVA e professionistidopo il calo di produttività

previsto dalla chiusura for-zata delle attività non indi-spensabili. Per finanzia-menti di natura chirogra-faria quindi senza partico-lari tipi di garanzie del de-bitore, dovranno essereconcessi prevalentementea piccole imprese, profes-sionisti e partite IVA attiveper esigenze di liquidità,specifica il documento.Un’altra proposta introdu-ce un’indennità per lachiusura forzata dell’atti-vità per tutte le realtà chesono state obbligate ad in-terrompere l’attività lavo-rativa per effetto delle mi-sure di sicurezza sanitaria.Inoltre, la Lega Valléed’Aoste ritiene necessarial’istituzione di un fondo disolidarietà regionale, dauna parte con funzione difinanziamento della cassaintegrazione in deroga edall’altra con quella di in-tegrare la misura del reddi-to di ultima istanza intro-dotto a livello nazionaledal decreto “Cura Italia”.Nel testo presentato sonopresenti anche misure perquanto riguarda un pianodi defiscalizzazione per isettori e le aree territorialimaggiormente colpiti dal-la crisi, per il settore edili-zio è stata proposta la pro-rogazione dei termini divalidità per tutti i titoli abili-tativi in scadenza entro il13/12/2020. Infine, sulversante del settore agrico-lo viene ipotizzato il paga-mento immediato dei con-tributi per le rassegne bovi-ne. Per ciò che concerne lefamiglie la Lega intendesostenere le famiglie piùsvantaggiate, specialmentequelle a monoreddito at-traverso l’ampliamentodei congedi parentali, l’in-troduzione di voucher spe-cifici per le “baby sitter”,l’estinzione o almeno la so-spensione delle rette di asi-li nido e degli enti scolasticiregionali. Inoltre, nel do-cumento si ipotizza la so-spensione e/o attivazionedella morosità incolpevoleper gli affitti dell’ARER, lasospensione, nel periododella crisi, del pagamentodelle utenze della CVA e in-fine la defiscalizzazionedelle imposte di compe-tenza regionale (IMU, TA-RI, TASI).

INTERVENTO

DA 25 MILIONI DI EURO

La seconda Commissione"Affari generali", riunita inmodalità telematica il 27marzo, ha deciso il crono-programma delle attivitàper l'elaborazione di unnuovo provvedimento le-gislativo di sostegno eco-nomico e sociale da appro-vare in Consiglio entro lametà del mese di aprile.Entro questa data sarannostanziati i primi 25 milionidi euro mentre una secon-da tranche di 123 milionidi euro sarà finanziata a fi-ne maggio, a seguito del-l’approvazione dell’asse-

stamento di bilancio. IlPresidente della secondaCommissione, PierluigiMarquis (SA) ritiene «indi-spensabile procedere subi-to con il primo interventoda 25 milioni per sostenereprioritariamente i cittadinie le attività economicheche soffrono maggiormen-te di questa situazione».«Da lunedì [30 marzo ndr]– conclude Marquis– avvie-remo un percorso di con-divisione politica con il Go-verno regionale che ci por-terà la settimana prossimaa individuare le azioni dasviluppare e sottoporre poiall'attenzione delle partieconomiche e sociali». Frale varie proposte c’è anchequella del Consigliere Gio-vanni Barocco, compo-nente della stessa Commis-sione, in materia di forma-zione online. Fra le propo-ste per la formazione e ladidattica online sono pre-viste la messa a disposizio-ne per ogni alunno valdo-stano di un buono per l’ac-quisto di un computer o diun tablet, pari 600 euro el’attivazione gratuita di uncollegamento internet pertutte le famiglie con perso-ne in età scolare. «I proble-mi che riguardano la forni-tura dell’internet gratuito– spiega Barocco– sono le-gati all’operatore. Esistegià una rete Wi–Fi gratuitache però è dislocata solonei luoghi di assembra-mento. L’amministrazio-ne ha provveduto a poten-ziare fino a 500 Mega il col-legamento e anche la frui-zione è stata resa illimitata.Ora occorrerebbe fare unagara tra operatori dove sichiede di potenziare il se-gnale in tutta la Valle d’Ao-sta e di fornire mega gratisa tutte le famiglie dietro,ovviamente a corrispettivo.La Regione potrebbe for-nire i mega necessari perun uso comune, mentreun eventuale surplusdev’essere pagato da chine beneficia. I padri del-l’autonomia per andare in-contro alla voglia di studia-re e alla necessità di forma-re la cittadinanza uno deiprimi interventi che fecerosono stati i libri gratis. An-cora oggi penso che questasia stata una conquista epo-cale. Partendo da qui per-ché non dare un computera tutti? Non fare formazio-ne agli insegnanti? Con unpc a tutti entri nelle fami-glie, riesci anche a recupe-rare quel gap tecnologicoche magari c’è e addirittu-ra si può pensare di desti-nare alcune ore di scuolaalla didattica online per al-lenare studenti e insegnan-ti». Sul fronte delle risorseeconomiche Barocco pen-sa ai fondi europei «cheprevedono certi progettiper la diffusione di questetecnologie, ovviamenteuna cosa così di largo im-patto necessita di fondi re-gionali che secondo me cisono. Questo potrebbe es-sere anche un modo per le-gare l’acquisto dei compu-ter alle realtà regionali».

L’osservatore: la settimana politica in Valle d’Aosta a cura di Tommaso Zorzi

10 Giovedì 2 aprile 2020 Pubblicità

Proponiamo l’intervistaa Enrico De Girolamo,

Amministratore delegato diCVAEnergie.

Prima di tutto un nuovonome...ma CVA è sempreCVA. Giusto?Certamente sì CVA noncambia, ma si rinnova so-prattutto per quanto ri-guarda l’immagine delGruppo e della sua societàdi vendita, che ha anchecambiato il proprio nome,oltre che il proprio mar-chio. CVA Trading è infattidiventata CVA Energie.Tale modifica si inseriscein un importante percorsodi ridefinizione del PianoCommerciale che CVAEnergie ha in corso di ap-provazione.Il nuovo brand vuole espri-mere luminosità, traspa-renza e chiarezza, e il se-gno grafico del cerchioevoca la circolarità del per-corso delle energie rinno-vabili, esprimendo anchecontinuità; in altri terminila garanzia nei confrontidei cittadini si rinnova.Infatti si cambia immagi-ne, senza cambiare la so-stanza: dalle acque dellaValle d’Aosta continuiamoa generare energia elettri-ca pulita nel rispetto delterritorio e delle comunitàche lo abitano.

In questi tempi di emer-genza come azienda sieteintervenuti con un provve-dimento importante. Dicosa si tratta?Sì, ancora una volta comeGruppo CVA abbiamo vo-luto testimoniare vicinan-za al nostro territorio e loabbiamo voluto fare comed’abitudine in manieraconcreta agendo in basealle priorità che questaemergenza ci ha posto.

Abbiamo dapprima cerca-to di dare un aiuto tangibi-le e immediato all’USL edall’Ospedale Parini effet-tuando una donazione di150.000€ ed acquistando10.000 mascherine daconsegnare al personaleospedaliero impegnato inprima linea. Abbiamocontemporaneamentecercato di studiare dellemisure atte ad alleviare latensione finanziaria chequesta situazione di crisiinevitabilmente creerànel prossimo futuro. Laprima nei confronti dei ti-tolari di bollette prima ca-sa che potranno vedersisospesi i pagamenti per iprossimi 6 mesi a partiredalla bolletta di aprile,con rateizzazione in treanni a partire dal 1/1/21senza oneri finanziari.Operazione che fa riferi-mento ad un volume dicirca 9,7 M€. La seconda ènei confronti delle piccolee medie imprese del terri-torio che potranno chie-dere di sospendere il pa-gamento delle bollette dimarzo rivolgendosi a par-tire da lunedì alle associa-zioni di categoria ADAVA,Confcommercio e Con-findustria VDA. Semprenei confronti delle piccolee medie imprese in questocaso fornitrici delle so-cietà del Gruppo verran-no anticipati al 31 marzo

pagamenti delle fatture inscadenza ad aprile e mag-gio per un valore di circa3.200.000€.

Vicinanza agli utenti pri-vati ma pure alle imprese.Del resto CVA da temposi propone come un part-ner delle imprese valdo-stane con numerose con-venzioni...Proprio così, in relazioneal nuovo piano commer-ciale in corso di approva-zione, abbiamo volutocercare di fare sistemacon gli operatori econo-mici della nostra regioneandando a valorizzare dalpunto di vista commercia-le la bellezza e la sostenibi-lità del territorio in cui vi-viamo con una vera e pro-

pria azione di comarke-ting. Di qui la scelta di sti-pulare delle convenzionicon varie associazioni delterritorio, quali ADAVA,Confcommercio, Confin-dustria VDA, Ordini pro-fessionali, ASIVA, UNPLI(Unione Nazionale Pro-loco d’Italia)…

Diamo un’occhiata ai nu-meri aziendali. Come è an-dato il 2019.Anche se, come previstodal Decreto Cura Italia, cisarà una proroga dei ter-mini di approvazione delbilancio consolidato digruppo, posso darvi delleindicazioni di massimache confermano un an-damento in linea con lastagione precedente pur

avendo avuto una minoreidraulicità rispetto al2018 (anno particolar-mente ricco d’acqua) edun prezzo medio dell’e-nergia di circa il 14,7% in-feriore a quello della sta-gione precedente (52,32Euro per MWh rispetto a61,31 Euro per MWh del2018): Produzione 20193.065.155 MWh vs 20183.384.840 Mwh e EBIT-DA di Gruppo in lineacon l’anno precedenteche è stato di 141M€.

Al di là delle misure cheavete varato, su cosa sta-te lavorando in questoperiodo?Stiamo lavorando su piùfronti. Sul lato venditaenergia, come dicevo, stia-mo approvando un nuovoPiano Commerciale, cheprobabilmente vedrà ride-finito il portafoglio clienticon una strategia che guar-di più alla marginalità ri-spetto ai volumi. Sul fronteorganizzativo stiamo im-plementando alcune mo-difiche volte ad imple-mentare formazione edempowerment del perso-nale a tutti i livelli (vero as-set intangibile dell’azien-da) ed a creare un comita-to strategico per monitora-re il mercato ed aggiorna-re le strategie del Gruppo.Sul lato sviluppo stiamotentando di crescere no-

nostante i vincoli impostidalla Legge Madia andan-do a spostarci a monte sul-la catena del valore parten-do dalla fase di sviluppoe/o di realizzazione degliimpianti

Prevedete nuove acqui-sizioni?Come detto precedente-mente stiamo valutandoimpianti di produzione dienergia da fonti rinnovabi-li ancora in fase di svilupposoprattutto nel campo eo-lico in Sud Italia

Sul fronte societario ci so-no state altre avances daparte di imprese del vostrosettore?Ad oggi non ci risultano al-tre proposte rispetto aquelle ricevute nei mesiscorsi in maniera ufficialee non. Sicuramente il mo-mento difficile che stiamoaffrontando a livello nazio-nale ha lasciato in sospesoqualsiasi altra iniziativa.

Passata l’emergenza: qualiprogetti avete in serbo peril 2020–2021?Sviluppo ed acquisizionenuovi impianti e revam-ping di alcuni impianti im-postanti in VDA.Inoltre rafforzamentodella nostra Strutturaoperativa per farci trova-re pronti all’eventualitàdi gare per il rinnovo del-le concessioni.

Sogno imprenditoriale darealizzare? Porre le basi per una CVAcampione a livello nazio-nale nella produzione dienergia da fonti rinnovabi-li e polo all’avanguardianell’innovazione semprenel campo del green e del-l’efficienza energetica.

11Economia e Lavoro Giovedì 2 aprile 2020

CVAEnergie - Intervista all’amministratore delegato De Girolamo

La vicinanzadi CVA ai valdostani

DECRETO CURA ITALIA

DEL 17 MARZO 2020

BONUS 600 EURO

L’emergenza sanitaria causatadall’epidemia di Coronavirus cista travolgendo nel nostro stiledi vita e nei nostri affetti più cari.Tutti quanti siamo preoccupatidella salute nostra e delle nostrefamiglie o peggio ancora cono-sciamo direttamente o indiretta-mente persone colpite dura-mente da questo virus. Ma un’altra grave emergenza sista affacciando prepotentemen-te: le conseguenze economichee finanziarie. Infatti per le atti-vità obbligate a chiudere, per leattività ancora aperte ma con no-tevole calo di lavoro, per i lavora-tori in Cassa Integrazione o chehanno perso il posto di lavoropiù lunga sarà la “serrata” e piùproblematica sarà la “riparten-za”. I provvedimenti d’urgenzadel Governo partono da buoneintenzioni ma ancora una voltasi devono confrontare con i maliendemici del nostro paese: lamancanza di risorse pubbliche ela burocrazia. Il Decreto “CuraItalia” n° 18/2020 metteva sulpiatto 25 miliardi di Euro, ma inrealtà ad oggi quasi nessuno hapotuto beneficiare di tali risorsein quanto mancano provvedi-

menti attuativi e gli enti prepostisi stanno attivando in ritardocreando notevoli problemi alleimprese. In ogni caso oggi, in attesa delDecretone di Aprile, cerchiamodi esaminare il tema più caldo. Parliamo del Bonus 600 Euro.Proviamo a fare un po' di chia-rezza e di fornire qualche chiari-mento su tale provvedimentoche tanto malcontento ha inge-nerato in questi giorni a causa dimancanza di informazioni e del-la lentezza da parte dell’Inps nel-l’adeguare il sito al fine di rende-re operativo l’afflusso delle do-mande.

I requisiti per avere il bonusIl decreto prevede un bonus da600 euro al momento per il solomese di marzo 2020 per tutte lepartite Iva a integrazione o sosti-tuzione dei mancati guadagnicausati dalla chiusura o sospen-sione dell’attività.Ai liberi professionisti titolari dipartita Iva attiva alla data del 23febbraio 2020 e ai lavoratori tito-lari di rapporti di collaborazionecoordinata e continuativa attivialla stessa data, iscritti alla Gestio-ne separata, non titolari di pen-sione e non iscritti ad altre formeprevidenziali obbligatorie, è ri-conosciuta un’indennità per ilmese di marzo pari a 600 euro.

Girano voci ufficiose che potreb-be salire ad 800 euro per il mesedi aprile. Come detto sopra, peraver diritto al bonus è necessarioessere iscritti alla gestione sepa-rata dell’INPS o all’INPS ARTI-GIANI o COMMERCIANTI.Professionisti e lavoratori auto-nomi iscritti ad altre casse di pre-videnza (per esempio i commer-cialisti, i giornalisti iscritti al-l’INPGI e gli ingegneri ed archi-tetti iscritti all’INARCASSA) do-vranno invece accedere con unadiversa procedura. Il bonus, èstato indicato dal ministero delLavoro, per tali professionisti an-drà chiesto alla propria Cassa elo riceverà anche chi dichiara unreddito tra 35 mila e 50 mila eu-ro ma che possa dimostrare diaver subito cali di attività di alme-no il 33% nei primi 3 mesi del2020. La domanda per l’inden-nità deve essere presentata allaCassa di previdenza tra il 1° e il30 aprile a cui si è iscritti e per lasituazione reddituale vale un’au-tocertificazione. Le Casse verifi-cheranno il possesso dei requisi-ti ed erogheranno l’importo inbase all’ordine cronologico dipresentazione e accoglimento.Molti soggetti stanno chieden-do se possono accedere a taleaiuto anche se hanno posizioninon regolari dal punto di vistacontributivo. Al momento il

Governo e l’Inps non si sonopronunciati e sembra proprioche non sussistano preclusionia soggetti non in regola con iversamenti contributivi.

Bonus una tantumIl bonus, per ora, è una tantum equindi verrà corrisposto una so-la volta. Tuttavia, secondo alcu-ne indiscrezioni potrebbe essereesteso anche al mese di aprile. L’indennità non concorre allaformazione del reddito (quindinon verrà tassato nella dichiara-zione dei redditi del prossimoanno). L’indennità è erogatadall’INPS, previa domanda, ef-fettuata direttamente sul sitocon accesso con propria pas-sword. Ultima precisazione si vo-ciferava di un rischio “click–day”, cioè della corsa a chi erapiù veloce con possibilità di ri-manere esclusi. Il Governo almomento esclude tale ipotesi edovrebbero venire liquidate tut-te le richieste, previo controlloformale necessario.

riepilogo l’elenco dei Beneficiari:1. liberi professionisti con partitaIVA (iscritti alla gestione separa-ta INPS) e co.co.co. Gli stessinon devono essere titolari dipensione e infine non devonoavere altre forme di previdenzaobbligatoria.

2. lavoratori autonomi iscritti al-le gestioni speciali dell’Ago oltread artigiani e commercianti,non titolari di pensione e noniscritti ad altre forme previden-ziali obbligatorie.3. Soci di Società di Persone edamministratori di Società di Ca-pitali iscritti all’INPS;4. lavoratori dipendenti stagiona-li del turismo e degli stabilimentitermali che hanno perso il lavoronel periodo compreso tra il 1°gennaio 2020 e la data di entratain vigore della presente disposi-zione. Gli stessi non devono esse-re titolari di pensione o di altrorapporto di lavoro dipendente;5. i lavoratori del settore agricoloa tempo determinato, non titola-ri di pensione, che nel 2019 ab-biano effettuato almeno 50 gior-nate effettive di attività di lavoroagricolo;6. i lavoratori dello spettacolo ov-vero che siano iscritti al Fondopensioni dello spettacolo. Questidevono avere almeno 30 contri-buti giornalieri versati nell’anno2019 al medesimo Fondo e unreddito (da questo lavoro) nonsuperiore a 50.000 euro. Gli stessinon devono essere titolari dipensione e infine non possonoessere titolari di rapporto di lavo-ro dipendente alla data di entra-ta in vigore della disposizione.

(Continua)

L’esperto (di Confcommercio) risponde a cura di Luigi D’Aquino

12 Giovedì 2 aprile 2020 Professioni

Quanto spendonogli altri paesi per l’emergenzacoronavirus?

Per fronteggiare l’emer-genza coronavirus, il go-verno italiano ha approva-to una prima serie di misu-re fiscali che valgono 20miliardi di euro di deficitaggiuntivo (1,1% Pil), ol-tre a garanzie pubbliche

per coprire prestiti alle im-prese che il Ministro Gual-tieri ha stimato in 350 mi-lioni (19,7% Pil). L’Osser-vatorio dei Conti Pubbliciha analizzato le misure difinanza pubblica messe inatto da altri paesi avanzati.Quasi tutti hanno stanzia-to misure maggiori dell’I-talia, salvo il Giappone. LaGermania ha approvatoun aumento del deficit per156 miliardi di euro (4,7%

Pil) principalmente per as-segni familiari, sostegno alreddito, aiuto una tantuma piccole imprese e lavora-tori autonomi, sanità e unimporto illimitato per ga-ranzie pubbliche. Il Giap-pone ha stanziato 2.100miliardi di yen (0,4% Pil) afavore di PMI del settoredel turismo e di altre im-prese colpite dall’emer-genza, oltre a 430 miliardidi yen (meno dello 0,1%

Pil) per misure fiscali (spe-sa sanitaria e congedi pa-rentali). Il Regno Unito hamesso 380 miliardi di ster-line (16,4% Pil) per sanità,lavoratori, imprese e ga-ranzie sui debiti, oltre aduna misura ancora da defi-nire per i lavoratori. LaFrancia ha messo in cam-po 45 miliardi di euro(1,9% Pil) per differimen-to imposte e contributi so-ciali, reddito ai lavoratori,

fondo di solidarietà picco-le imprese, oltre a fornire300 miliardi per garantire iprestiti delle imprese(12,4% Pil). L’interventodei Paesi Bassi vale 20 mi-liardi di euro (2,5% Pil) asostegno di lavoratori e im-prese, oltre a garanziepubbliche di importo nonancora definito. La Spa-gna ha approvato una pri-ma misura di 18 miliardi(1,5% Pil) per sanità, so-

stegno imprese, reddito la-voratori autonomi e di-pendenti e nei prossimigiorni dovrebbe forniregaranzie pubbliche per iprestiti alle imprese percirca 100 miliardi (8%Pil). Gli USA hanno stan-ziato 2.000 miliardi di dol-lari (9% Pil) per uno sti-molo economico che do-vrebbero riguardare asse-gni, prestiti e garanzie perindustria e PMI.

Urgenti misurechoc per salvarele Pmi

Misure choc per salvare lePmi e con esse l’economiaitaliana. È questa la ricettache Consulenti del Lavoroe Commercialisti propon-gono al Governo per soste-nere aziende e lavoratoriin un momento di grandis-sima difficoltà economicae sociale conseguente alforte rallentamento, pri-ma, e allo stop della mag-gior parte delle attivitàproduttive, dopo, per con-tenere il contagio da Coro-navirus. “Il protrarsi el’ampliamento della emer-genza sanitaria”, dichiara-no congiuntamente Mari-na Calderone e MassimoMiani, rispettivamentepresidenti del Consiglionazionale dell’ordine deiConsulenti del Lavoro edel Consiglio nazionaledei Dottori Commerciali-sti e degli Esperti Contabi-li, “hanno messo in ginoc-chio il tessuto economicodel Paese e con esso lavora-tori dipendenti e profes-sionisti. Per questo moti-vo”, chiedono Miani e Cal-derone, “sono necessariinterventi di integrazioneal reddito facili, diffusi e dirapidissima assegnazionediversi, per criteri e tempi-stiche, da quelli utilizzatinei periodi di ordinariaamministrazione”. L’intervento–choc è com-posto da una serie di pro-poste concrete, mirate adare ossigeno alla parteproduttiva del Paese, com-presi gli studi professionaliche seguono da vicino levicissitudini delle impreseassistite e dei loro dipen-

denti. I Consigli Nazionali deiCommercialisti e dei Con-sulenti del Lavoro propon-gono la sospensione finoal 30 giugno 2020 dei ter-mini di versamento, conrateazione dei versamentisospesi a partire da settem-bre 2020, relativamente a: – tributi, ritenute, contri-buti e premi assicurativi,sia correnti che rateizzati,nonché al diritto annualealle CCIAA; – somme dovute, anche informa rateale, derivanti daavvisi bonari, accertamen-to con adesione, mediazio-ne tributaria, conciliazio-ne giudiziale, acquiescen-za e definizione agevolatadelle sanzioni; – entrate tributarie e nontributarie, anche degli entilocali, derivanti da cartelledi pagamento o ingiunzio-ni o avvisi di accertamentoesecutivi, nonché relativialla rottamazione dei ruolie al saldo e stralcio. Pro-pongono, inoltre, altre mi-sure quali: ammortizzato-re Sociale Unico (ASU)con codice unico “Covid–19” da destinare adeguata-mente al numero degliaventi diritto, senza creareingestibili graduatorie conrelative esclusioni e sem-plificazione delle proce-dure di richiesta dell’ASUcon la previsione di unamera informativa sindaca-le, per dare cosi rapidità al-l’iter procedurale dellestesse; pagamento mensilediretto da parte dell’INPSdelle somme calcolate perogni lavoratore con bonifi-co bancario; per il mese dimarzo pagamento di unacconto di 1000 euro ge-neralizzato per tutti i lavo-

Osservatorio conti pubblici a cura di Edda Crosa

Il lavoro: istruzioni per l’uso a cura dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro

13Agricoltura Giovedì 2 aprile 2020

Sono stati prorogatifino al 15 giugno i

permessi di soggiornoper il lavoro stagionale inscadenza in scadenza dal31 gennaio al 15 aprile,al fine di evitare agli stra-nieri di dover rientrarenel proprio Paese pro-prio con l’inizio della sta-gione di raccolta nellecampagne e impegnaticostantemente nella cu-stodia degli animali. Lorende noto il Presidentedella Coldiretti EttorePrandini, che aveva chie-sto urgentemente il prov-vedimento per sopperirealla mancanza di mano-dopera stagionale in

agricoltura e non pregiu-dicare le fornitura di ge-neri alimentari a negozie supermercati.«L’attuale situazione –evidenziano Alessio Nico-letta ed Elio Gasco, Presi-dente e Direttore di Col-diretti Valle d’Aosta – ri-

schia di generare una ca-renza di manodopera nelmondo agricolo che ren-derebbe difficile il raccol-to ed il lavoro zootecnico.Attività che non possonofermarsi, sia perché leaziende devono conti-nuare ad essere mantenu-

te, sia perché la fornituradi generi alimentari è unbene primario e di asso-luta necessità». In tuttaItalia sono circa 370milai lavoratori regolari chearrivano ogni annodall’estero, ma si regi-strano le prime disdette

degli impegni di lavoroda parte di decine di mi-gliaia di lavoratori stra-nieri che – precisa la Col-diretti – in agricolturaforniscono il 27% del to-tale delle giornate di la-voro necessarie al settore.Coldiretti torna a sottoli-

neare, alla luce dell’evo-luzione della situazionedi emergenza legata alcoronavirus, la necessitàdi rivedere e semplifica-re il sistema dei voucheragricoli.Coldiretti Valle d’Aosta,nel ribadire come il setto-re agricolo e zootecnico,di cui si occupa, non pos-sano fermarsi, dal mo-mento che le colture van-no seguite e gli animalicurati, invita tutta la po-polazione a seguire le di-sposizioni delle autoritàrestando a casa tutelandoin questo modo la salutepropria e degli altri. #merestoimecio.

Prorogati permessilavoratori stranieri

Ezio Mossoni

Il Consiglio Direttivo del ConsorzioGaranzia Fidi fra Agricoltori della Val-le d'Aosta si è riunito tramite collegamen-to audio/video il 17 marzo ed ha analizza-to le difficoltà in cui si trovano, e si verran-no a trovare, a prestissimo, le imprese agri-cole valdostane a seguito dell'emergenzacoronavirus. Sicuramente l'immediata esi-genza riguarda la mancanza di liquiditàdovuta ad un vero e proprio blocco delleentrate mentre permangono le spese fisse,come gli affitti, i canoni, alimenti per il be-stiame, energie, carburanti, personale,ecc. Nella propria ottica operativa genera-le che prevede velocità di erogazione esnellimento massimo delle incombenzeburocratiche il Confidi Agricoltori ha pre-disposto un prodotto specifico a cui han-no dato adesione le banche convenziona-te. Il finanziamento studiato prevede ero-gazione di liquidità massima pari al 25%del fatturato medio del biennio2018/2019 con un limite di 100 mila europer ogni operazione, per periodi che pos-sono andare da 36 fino a 60 mesi.Su tali operazioni il Confidi fornisce ga-ranzie dal 50% fino all' 80% e, a fronte ditale impegno, gli Istituti Bancari appliche-ranno riduzioni sui tassi di interesse com-misurate alla maggiore garanzia rilasciata,mentre il Confidi Agricoltori non farà pa-gare spese di istruttoria e i costi di gestionee garanzia a carico delle imprese sarannoridotti del 50% quindi pari allo 0,30% subase annua, calcolato sull'importo eroga-to. Si tratta, decisamente, di condizioni fa-vorevoli e adeguate alla gravità del perio-do. "Alla crisi sanitaria, grave per numerodi contagiati e di vittime, seguirà una crisieconomica senza precedenti – ha com-mentato Giuseppe Balicco, Presidente delConfidi Agricoltori – il nostro tentativo èquello di fornire uno strumento agile, contempi di rientro compatibili con l'emer-genza e denaro a costi più bassi possibili.Chiaramente il compito del Confidi èquello di fornire garanzie, e non si può cer-

to sostituire agli Istituti Bancari che, conl'occasione, consci delle grandi difficoltàdel momento, hanno aderito alle nostre ri-chieste maturate dal confronto interno alConsiglio Direttivo e con il valido suppor-to tecnico della nostra Direzione".Le banche convenzionate sono la Banca diCredito Cooperativo Valdostana (BCC),Intesa San Paolo e Banca Popolare di Son-drio. Gli uffici del Confidi Agricoltori sonoin Regione Borgnalle 10/L, in questo pe-riodo di emergenza, con le restrizioni sta-bilite dalle normative vigenti in merito alcontenimento del coronavirus, sono aper-ti al pubblico solo il martedì dalle 8,30 alle16, mentre rispondono al telefono 016531614 e via mail [email protected], dal lunedì al venerdì dalle8,30 alle 12,30.

Il valore del grano supera il petrolioSullo scorso numero del Corriere abbia-mo dato notizia di come i consumi agroa-limentari degli italiani si siano modificatievocando un sistema di spesa tipico deimomenti di guerra, con vendite fortemen-te incrementate di farine e cereali. Dopo lacrisi coronavirus più nulla sarà come pri-ma per alcuni anni, sia nei comportamentitra le persone che nell'economia globale enei mercati internazionali. Giulio Tre-monti arriva a sostenere che l'epidemiachiuderà l'era della globalizzazione cosìcome l'abbiamo vissuta, con una nuova so-vranità degli stati che già si intravede, e chefinirà l'era dei mercati drogati dalla finan-za, dalle bolle e dalle speculazioni. Non so-lo le persone vengono colpite attraverso laMessa in pericolo della vita, il bene più im-portante di ognuno di noi, ma il meccani-smo tanto crudele quanto vero del "morstua vita mea" scatta immediatamente met-tendo a nudo le contraddizioni umane. Sene è ben accorto il Prof. Mario Deaglioche, su La Stampa di domenica scorsa, sot-tolinea questo argomento riprendendo ilcomunicato stampa di Coldiretti relativoalle quotazioni del Chicago Board of Tra-de, il maggiore mercato delle materie pri-me agricole al mondo, rilevando come il

prezzo del grano è aumentato, nell'ultimasettimana, di un ulteriore 6% con la Russiache ha deciso di limitare le esportazionidopo che la scorsa settimana le quotazionidel grano nel paese di Putin avevano rag-giunto i 13.270 rubli per tonnellata, supe-rando addirittura quello del petrolio degliUrali, che è sceso a 12.850 rubli per tonnel-lata. La Russia che decide di trattenere par-te della produzione di grano dopo esserediventata il maggior esportatore di granodel mondo mentre il Kazakistan, uno deimaggiori venditori di grano, ha addirittu-ra vietato le esportazioni del prodotto, ri-cordano chiaramente le petroliere, al tem-po del crollo del prezzo del greggio, anco-rate in mezzo al mare in attesa di un rialzodei prezzi per poi scaricare. Ma qui non sitratta di "mercati" e "prezzi" si tratta del be-nessere – e in molti casi della vita – dellepersone alle prese con una pandemia chequalcuno ha definito molto "democrati-ca" nel senso che può colpire chiunque edovunque. Il settore agricolo rileva che lescelte politiche ed economiche del mo-mento – che per lunghi anni hanno sotto-valutato e sottostimato le potenzialità delsettore primario – si stanno concentrandosull'alimentazione delle proprie popola-zioni con il rischio che il virus possa inter-rompere le catene di approvvigionamen-to in tutto il mondo con il timore di unacrisi alimentare globale. L’aumento delprezzo del grano, che è il prodotto piùrappresentativo dell’alimentazione neiPaesi occidentali, è solo la punta dell’ice-berg con le tensioni che si registrano an-che per il riso, con il Vietnam che ha tem-poraneamente sospeso i nuovi contrattidi esportazione, mentre le quotazioni inThailandia sono salite ai massimi dall’ago-sto 2013. Anche il Presidente di Coldiret-ti, Ettore Prandini, ci fa notare come " l'al-larme globale provocato dal Coronavirusha fatto emergere una maggior consape-volezza sul valore strategico rappresenta-to dal cibo e dalle necessarie garanzie diqualità e sicurezza” ma, conclude conamarezza " Oggi in Italia gli agricoltori de-vono vendere 5 chili di grano tenero per

potersi pagare un caffè e per questo nel-l’ultimo decennio è scomparso un campodi grano su cinque con la perdita di quasimezzo milione di ettari coltivati ed effettidirompenti sull’economia, sull’occupa-zione e sull’ambiente". Nell'immediatorimpiangiamo i tagli che sono stati fatti,negli ultimi anni, alla sanità; a quandorapporti di filiera virtuosi con accordi chevalorizzino la sostenibilità della produzio-ne in Italia con impegni pluriennali e il ri-conoscimento di un prezzo di acquisto“equo”, basato sugli effettivi costi sostenu-ti ? E, certo non solo sul grano.

Nuovi aiuti per gli allevatoriL'assessorato Turismo, Commercio, Agri-coltura e beni culturali ha informato, conuna propria comunicazione, dell'accogli-mento, da parte della Commissione euro-pea, dell'istanza avanzata dalla RegioneValle d'Aosta in merito alla corresponsio-ne di aiuti a fondo perduto destinati agli al-levatori per compensare i maggiori costi oi minori ricavi ai quali devono far fronteper la monticazione dei capi in alpeggio. Ilgiusto riconoscimento del come la praticadell'alpeggio sia importante, per la salutedegli animali, per l'ambiente e la biodiver-sità e per la qualità delle produzioni e, incontemporanea, del come la mancanza,per le aziende di fondovalle, del bestiameper i cento/centoventi giorni all'anno co-stituisca danno economico. Gli aiuti saran-no riconosciuti in conformità agli orienta-menti per gli aiuti di stato 2014/2020, inottemperanza, quindi a precise regole evincoli.

Esteso l'aiuto dei parenti nei campiIn un momento di difficile reperibilità del-la mano d'opera agricola il decreto "CuraItalia" ha previsto l'estensione dal quarto alsesto grado del rapporto di parentela/affi-nità per la collaborazione nel lavoro deicampi al titolare della azienda agricola. Èindispensabile ricordare che la collabora-zione deve essere meramente occasionale,per brevi periodi, per lavorazioni stagiona-li e resa in maniera del tutto gratuita.

Covid19: finanziamenti specifici

Riccardo Benotti

“In questo momento vor-rei rivolgere un pensie-

ro grato a tutti i nostri mediache, in forme diverse e secondole specificità di ciascuno, stan-no tessendo il filo delle comu-nità. Porto nel cuore quantomi hanno scritto diversi setti-manali diocesani in questigiorni: le nostre pagine sono di-ventate un necrologio conti-nuo. Avverto la sofferenza chearriva dai territori, a tutti assi-curo la vicinanza della Chiesaitaliana. Grazie!”. A parlare èmons. Stefano Russo, segreta-rio generale della Cei, nei gior-ni che precedono la SettimanaSanta che quest’anno sarà vis-suta da un intero Paese in qua-rantena: “Ricordo che la pros-simità della Chiesa in Italia siesprime ugualmente attraversosegni concreti. In particolare,abbiamo promosso due sotto-scrizioni di raccolta fondi: So-stegno alla sanità ed Emergen-za coronavirus, con Caritasitaliana”.

Eccellenza, la Chiesa italia-na si è mossa fin dai primimomenti per fronteggiarela pandemia anche sul pia-no dell’assistenza caritati-va e solidale stanziando ol-tre 16 milioni di euro. De-cine di diocesi in tutta Ita-lia stanno mettendo a di-sposizione le loro struttu-re per la Protezione civile,i medici e le persone inquarantena…È una geografia della caritàin continuo aggiornamen-to. Le diverse iniziative sulpiano dell’assistenza cari-tativa e solidale sono tuttemosse dalla certezza chenel volto sofferente dei no-stri fratelli è presente Cri-sto. È una certezza che vie-ne dal Vangelo di Matteo:“Ho avuto fame e mi avetedato da mangiare…”. Pa-role che sono riferimentoimprescindibile per le no-stre azioni. Nella situazio-ne attuale, in cui sono mes-se a nudo tutte le nostrecertezze, riscopriamo ilsenso e il valore della pros-simità, della cura, della re-lazione… In una parola:della carità, sempre silen-ziosa, ma operosa. La Chie-sa, senza rumore e megafo-no, continua a sostenere inmaniera corresponsabilemedici, operatori sanitari emalati. È un ritorno dell’at-tenzione e generosità chetanti cittadini, ogni anno,rivolgono con la destina-zione dell’otto per mille al-la Chiesa cattolica.

Il Sistema sanitario è inforte difficoltà e anche lasanità cattolica sta facendola sua parte. La Cei sostie-ne le strutture sanitarie invari modi.In risposta ad alcune delletante situazioni di neces-sità in sanità, la Conferen-za episcopale italiana – rac-cogliendo il suggerimentodella Commissione epi-scopale per la carità e la sa-lute – ha stanziato finora 6milioni di euro, in duetranche da 3 milioni, pro-venienti dall’otto per milleche i cittadini destinano al-la Chiesa cattolica. Il pri-mo contributo, del 24 mar-

zo, raggiunge la PiccolaCasa della Divina Provvi-denza del Cottolengo diTorino, l’Azienda ospeda-liera “Cardinale GiovanniPanico” di Tricase, l’Asso-ciazione Oasi Maria Santis-sima di Troina, nei pressidi Enna, e l’Istituto Ospe-daliero Poliambulanza diBrescia. Il secondo, del 30marzo, va a beneficio dellaFondazione PoliclinicoGemelli, dell’OspedaleVilla Salus di Mestre,dell’Ospedale GeneraleRegionale Miulli di Acqua-viva delle Fonti in provin-cia di Bari. È stata inoltreaperta una raccolta fondi,che sarà puntualmenterendicontata e che potràaiutare altre realtà.

Con la sospensione delleattività scolastiche, anchele scuole paritarie attraver-sano una fase di crisi. Cosasi aspetta dalla politica?La Segreteria Generaledella Cei ha rappresentatopiù volte al ministero del-l’Istruzione la situazionedrammatica vissuta dallescuole paritarie. A nomedi tante famiglie, di inse-gnanti che sono senza sti-pendio e di strutture che,stante così le cose, a set-tembre difficilmente po-tranno riaprire – con undanno oggettivo per il be-ne comune – si sono pre-sentate alcune richieste es-senziali, chiedendo a vocee per iscritto che l’appellovenga raccolto. Ci aspettia-mo che questo passo possaessere fatto.

Sono tanti i sacerdoti chehanno perso la vita, moltidi loro per adempiere apieno i doveri del ministe-ro. Cosa si sente di dire pertutti loro?Tutti i nostri sacerdoti so-no sempre vicini alla gen-te, fedeli alla vocazione fi-no alla fine, vivono con leproprie pecore, come ri-

pete spesso Papa France-sco. Lo sono così tantoche, proprio in questa cir-costanza, hanno condivisoanche la malattia e, pur-troppo, in molti casi, lamorte. Li ricordiamo pri-ma di tutto per fare memo-ria della loro vita, delle lo-ro opere, di quanto hannolasciato nei cuori di chi liha conosciuti. I media cat-tolici, e non solo, hannoonorato questi fratelli cele-

brando esistenze spese peril prossimo. Molti eranomissionari, tornati in Italiadopo una vita tra i più po-veri del mondo; altri eranopreti diocesani, alcuni diquesti a riposo – ma un sa-cerdote va mai veramentein pensione? – dopo avervisto crescere generazionidi fedeli, spesso in parroc-chie piccole, dove ci si co-nosce tutti come una fami-glia e dove in tanti li hanno

pianti, unendoli ai luttipersonali. Anche questo cidice del prezioso mandatodell’essere comunità; unmandato che ci porta adinterpretare il nuovo cheabbiamo davanti e ad assu-mere quindi anche nuovemodalità di essere Chiesa.

Ci aspetta una SettimanaSanta “senza concorso dipopolo”. Che Pasquasarà?Sarà sicuramente una Pa-squa diversa: la storia chestiamo vivendo ci pone di-nanzi questa realtà, inedi-ta per tutti. La SettimanaSanta apre al cuore dellanostra fede; per questo,anche se le ristrettezze delmomento presente ci met-tono a dura prova, non di-mentichiamo che siamo incammino verso la Resurre-zione. Ed è proprio questoorizzonte ad aiutarci a vive-re al meglio il tempo pa-squale. Siamo a casa, manon siamo soli! Invito tuttia riscoprire il senso pienodi ciò che, purtroppo, que-st’anno non potremo vive-re insieme, per fare festatutti insieme quando saràpossibile. E quella festa,che sarà la Pasqua di tuttinoi, sarà anche momentodi conforto per quanti ci

hanno lasciato e per i lorofamiliari. Ripeto: non sia-mo soli!

Da Nord a Sud, si moltipli-cano le messe in strea-ming, gli accompagna-menti spirituali a distanzae le persone si incontranosui social per fare comu-nità. Tanti sacerdoti speri-mentano modalità nuoveper le celebrazioni e l’ac-compagnamento dei fede-li. Come valuta questa inat-tesa stagione ecclesiale?C’è un grande senso di ap-partenenza che sta semprepiù emergendo. Le varieiniziative sono una rispostaa un desiderio profondo dicomunità. È alle domandedella nostra gente bisogna,in qualche modo, rispon-dere. È ciò che ci ha mossi,come Segreteria Generale,nel progettare chicisepare-ra.chiesacattolica.it, unambiente digitale che ri-lancia le buone prassi mes-se in atto dalle diocesi, of-fre contributi di riflessione– a partire da lettere, mes-saggi e video dei vescovi –,condivide notizie e mate-riale pastorale. Viviamouna stagione di grandecreatività, che ci permettedi guardare oltre l’emer-genza. E in quell’oltre nonpossiamo non essere soste-nuti dalla speranza, ali-mentata dalla fede e dallacarità. Quando tutto saràfinito, avremo modo di ri-flettere su quanto vissuto,non dimenticando che sia-mo in una situazione ecce-zionale. E che non possia-mo fare a meno dell’incon-tro fraterno che da sempreci caratterizza.

Emergenza - Intervista al Segretario generale della CEI

L’impegno della Chiesa italiana

14 Giovedì 2 aprile 2020 Vita della Chiesa

Un laboratorio di cucitoper le ragazze irachene

In queste settimane anchela Terra Santa è alle presecon l’emergenza coronavi-rus. Emblematica è l’im-magine riportata da diver-si giornali dei due parame-dici, l’uno ebreo e l’altromussulmano che in Israe-le pregano insieme per lafine dell’epidemia.In questa situazione diffici-le, vogliamo dare spazio aun tema diverso, che nullatoglie alla gravità dell’at-tualità ma vuole essere uninvito a guardare al futuro,coltivando la speranza.Rafedín significa “terra tradue fiumi”, ovvero l’anticaMesopotamia abbracciatadal Tigri e l’Eufrate, l’o-dierno Iraq. Rafedín è laterra da cui sono scappatele giovani ragazze irache-ne che oggi vivono, comeprofughe, ad Amman inGiordania. “Rafedín – Ma-de by Iraqi Girls” è un pro-getto di speranza che hadato a queste giovani don-ne irachene una vita nuo-va.Secondo le stime del-l’UNHCR i profughi ira-cheni presenti in Giorda-nia sarebbero 58.000, dicui circa 12.000 sono cri-stiani. Gli esuli iracheni co-

stretti a lasciare la patria acausa delle persecuzioni diDaesh (l’ISIS in irache-no), in Giordania, a diffe-renza dei loro altrettantosventurati fratelli palesti-nesi e siriani, non possonoottenere lo status di rifu-giato, ma solo di richie-denti asilo. Non possonolavorare e usufruire di sus-sidi per l’istruzione e la sa-nità, da anni si trovano inuna situazione di profon-da precarietà.Don Mario Cornioli, sacer-dote per il Patriarcato Lati-no della parrocchia di SanGiuseppe in Jabal Amman(Giordania) si è preso cu-ra di queste famiglie, dan-do loro un luogo sicuro e imezzi per costruire un fu-turo. Il laboratorio Ra-fedín è proprio questo: unlaboratorio di cucito e sar-toria che dà alle beneficia-rie competenze specifichee di carattere trasversalespendibile in diversi ambi-ti, ma anche un luogo incui sperare di nuovo.L’idea è nata nel 2016

nell’incontro tra Don Ma-rio Cornioli, Vincenzo Bel-lomo (Associazione proTerra Sancta) e alcune si-gnore pugliesi, sarte diprofessione, grazie ad unprogetto di AssociazionePro Terra Sancta, con ilcontributo dell’8×1000della Chiesa Cattolica ita-liana, ha potuto prendereforma in modo stabile. Dal2018, anno d’inizio delprogetto, nei locali dellaparrocchia sono stati rea-lizzati un laboratorio tessi-le dotato di macchinariprofessionali, uno show-room aperto al pubblico eun ufficio amministrativo.Le ragazze hanno ricevutocorsi di formazione nelcampo della moda, corsimanageriali e di gestione eun corso di lingua inglese.Il numero delle beneficia-rie è salito da 15 a 30 ragaz-ze. Maria Paola Crisponi,che ha seguito per Associa-zione Pro Terra Sancta tut-to lo sviluppo del progetto,è molto soddisfatta dei ri-sultati raggiunti: «Abbia-

mo dato alle giovani coin-volte non solo competen-ze tecniche che potrannospendere in futuro, ma unpo’ di quella spensieratez-za che tutte le donne dellaloro età meriterebbero divivere». La maggior partedi loro ha tra i 16 e i 18 an-ni: in Iraq erano studentes-se, ma in Giordania nonhanno potuto continuarecon la scuola. Penelopi inattesa di un futuro miglio-re, le donne di Rafedínhanno cucito non solo abi-ti, ma forti legami che han-no permesso loro di supe-rare anni molto difficili.Nel lavoro quotidianohanno trovato un luogo si-curo dove trascorrere deltempo in compagnia di al-tre donne, mettendo afrutto i loro talenti e ritro-vando una serenità perdu-ta. «Alcune delle benefi-ciarie che erano con noi al-l’inizio del progetto sonoriuscite a partire», raccon-ta Maria Paola Crisponi.Hanno ottenuto il vistoper ricongiungersi con lefamiglie in Canada o inAustralia, paesi che le ac-colgono come rifugiate.«Molte di loro ci scrivono,ringraziandoci per l’op-portunità ricevuta e ci di-cono che la lezione piùgrande che hanno impara-to è la fiducia in se stesse ein un futuro migliore».

Voci dalla Terra Santa a cura di Eleonora Bérard

Sulla Gazzetta Uffi-ciale – IV Serie Spe-ciale n. 18 del 3 marzo2020 – è stato pubblicatoil bando di concorso, pertitoli ed esami, per l’am-missione al 92° corsopresso la Scuola Ispettorie Sovrintendenti dellaGuardia di Finanza di:a) n. 860 allievi mare-scialli del contingente or-dinario; b) n. 70 allievimarescialli del contin-gente di mare.Al concorso possono par-tecipare i cittadini italiani,anche se già alle armi che:alla data di scadenza deltermine per la presenta-zione della domanda, ab-biano compiuto il 17° an-no di età e non superato il

giorno di compimento del26° anno di età; abbiano,se minorenni alla data dipresentazione della do-manda, il consenso dei ge-nitori o del genitore eser-cente in via esclusiva la po-testà o del tutore per con-trarre l’arruolamento vo-lontario nella Guardia diFinanza; siano in possessodi un diploma di istruzio-ne secondaria di secondogrado che consenta l’iscri-

zione ai corsi di laurea pre-visti dalle Università statalio legalmente riconosciu-te; seppur non ancora inpossesso del citato diplo-ma alla data di scadenzaper la presentazione delledomande, lo conseguanonell’anno scolastico2019/2020.La domanda di parteci-pazione al concorso, dapresentare entro le ore12.00 del 3 aprile 2020,

dovrà essere compilataesclusivamente median-te la procedura telemati-ca disponibile sul portaleattivo all’indirizzo “htt-ps://concorsi.gdf.gov.it”,seguendo le istruzioni delsistema automatizzato.I concorrenti, che devonoessere in possesso di un ac-count di posta elettronicacertificata (P.E.C.), dopoaver effettuato la registra-zione al portale, potranno

accedere, tramite la pro-pria area riservata, al formdi compilazione della do-

manda di partecipazione.È possibile presentaredomanda di partecipa-zione per uno solo deicontingenti e specializza-zioni riportati nel pre-detto bando.Sul sito internet è possi-bile acquisire ulteriori epiù complete informa-zioni di dettaglio sul con-corso e prendere visionedel bando.

Bando di concorsodella Guardia di Finanza

15Attualità Giovedì 2 aprile 2020

Amunì: un progetto di svolta

È servendosi di questa espressione si-ciliana che l’assistente sociale trapa-nese Salvatore Inguì ha deciso dichiamare il suo progetto. Amunì, in-fatti, in siciliano vuole dire “andia-mo”, “diamoci una mossa” ed è, nelcaso specifico del progetto, un vero eproprio invito a un’altra condizionedi vita, un invito a riprendere in ma-no i propri destini e a rimettersi sullagiusta careggiata. Il progetto, natodel 2012 per volontà di Salvatore In-guì e di numerosi altri volontari diLibera, ha l’obiettivo di creare per-corsi socioeducativi rivolti a ragazziminorenni, sottoposti a procedi-menti penali da parte dell’AutoritàGiudiziaria Minorile, che, attraversol’istituto della Messa alla prova, se-guono percorsi che provano a cam-biarli, a far vedere loro il mondo conocchi diversi intraprendendo per-corsi di memoria delle vittime inno-centi delle mafie, ma anche orientatialla partecipazione democratica e al-l’educazione alla legalità e la bene

comune. Il progetto ha la durata diun anno e cera di far conoscere ai ra-gazzi le realtà nuove, rispetto a quel-le che sono abituati a conoscere: essilavorano nei terreni confiscati allemafie, ascoltano le storie dei familia-ri delle vittime innocenti, imparanoa non distinguere aprioristicamentelo schema dei buoni contro i cattivi ea rompere i tradizionali modelli coni quali sono cresciuti. Tra i punti car-dine del progetto “Amunì” si posso-no citare la memoria, l’impegno delfare, ma soprattutto la produzione direddito, per far capire ai ragazzi cheun percorso di cittadinanza e giusti-zia può creare lavoro e occupazione.Tra le metodologie adottate neglianni c’è senza dubbio l’importanzadel lavoro di gruppo e della condivi-sione di esperienze e attività ancheper portare i ragazzi a prendere le di-stanze dall’immaginario eroicodell’uomo d’onore. Il progetto diAmunì è nato in Sicilia, ma si è lenta-mente radicato in tutta Italia e hacoinvolto centinaia di ragazzi nei lo-ro percorsi di reinserimento: la Mes-sa alla prova –introdotta nel Codicepenale italiano dal 1988– permette,

infatti, ai ragazzi di evitare una penae seguire un percorsi rieducato cheaiuti loro a riflettere sul loro compor-tamento ed essere reinserito positi-vamente nella società. Tutti i ragazzicoinvolti hanno parlato positiva-mente del progetto, perché ha per-messo loro di capire fino in fondo illoro sbaglio e di riscattarsi, seguen-do progetti, ma impegnativi miratisempre a gettare le basi per la giusti-zia sociale.

Libera venticinque a cura di Libera Valle d’Aosta

Non solo praticheper pensioni, sup-

plementi, disoccupazioni,maternità e bonus vari. Ilpatronato Epaca di Coldi-retti offre ora anche pre-stazioni e consulenze sullemisure – come i congediparentali, il bonus baby sit-ter, i permessi per la legge104 – previste per lavorato-ri dipendenti ed autonomidal Decreto “Cura Italia”approvato dal GovernoItaliano. La modalità dierogazione dei servizi saràa distanza, ovvero via te-lefono e via mail, per soste-nere lo sforzo di tutti nel-l’arginare l’epidemia econsentendo, in questomodo, di usufruire delleconsulenze direttamenteda casa. Dal Lunedì al Ve-nerdì, dalle 8.30 alle 12.30e dalle 14 alle 16.30, i diver-si operatori degli uffici dizona di Aosta, Châtillon e

Verrès saranno disponibilie raggiungibili sia telefoni-camente che tramite mail.

Ufficio di Aosta

Nadir Cunéaz – [email protected]– tel. 0165 45640Josette Lavy –[email protected] – tel. 0165 45640Andrea Visentin – [email protected]– tel. 0165 45640

Ufficio di Châtillon

Annalisa Herin – [email protected] – tel.0166 62933

Laurent Dujany – [email protected]– tel.0166 62933

Ufficio di Verrès

Valentina Challancin – [email protected] – tel. 0125 920728

Epaca vicinoagli utenti

Punto di Fuga *Scrivete al Corriere della Valle, Via Xavier de Maistre, 23 - 11100 Aosta

e-mail: [email protected]

Gestire la crisi economica

Le Associazioni di categoria rap-presentative della maggior par-te delle micro imprese valdosta-ne (Confcommercio Valled’Aosta, Confartigianato Im-prese Valle d’Aosta e C.N.A. Val-le d’Aosta) hanno elaboratouna serie di interventi che riten-gono di fondamentale impor-tanza per gestire nel modo mi-gliore possibile la crisi economi-ca innescata dall’ emergenza co-ronavirus.

Gli interventi, a giudizio degliscriventi, sarebbero da articola-re in 2 fasi: • una prima fase di sostegno

agli imprenditori, che possonobeneficiare di ammortizzatorisociali per i propri dipendentima che sono sprovvisti di stru-menti di attenuazione della crisiper loro stessi e che con il reddi-to derivante dalla propria atti-vità sostentavano il proprio nu-cleo familiare;• una seconda fase in cui, ter-minata l’emergenza sanitaria,devono essere introdotti gli sti-moli all’economia per potereriavviare immediatamente le at-tività imprenditoriali limitando

al minimo i problemi derivantida una probabile carenza im-mediata di liquidità.Prima fase – sostegno al redditodegli imprenditoriÈ fuori dubbio che chi più stasoffrendo in questa fase dellamancanza di un reddito per ilsostentamento personale sonotutta una serie di titolari di mi-cro imprese (le cosiddette “par-tite IVA”) che con i redditi deri-vanti dalla propria attività eranoin grado di fare fronte al sosten-tamento del proprio nucleo fa-miliare ma non riuscivano a ge-nerare quel sovra reddito chegli avrebbe permesso di accu-mulare risparmi da utilizzare inquesta fase di crisi.A imprenditori individuali, socilavoratori di società di personeo soci lavoratori di Srl a ristrettabase azionaria iscritti alle gestio-ni INPS artigiani, commerciantio gestione separata andrebbe anostro avviso riconosciuto unsussidio, da accompagnare aquello di € 600,00 riconosciutodal decreto “cura Italia” assolu-tamente insufficiente per farefronte alle necessità minime. Compatibilmente con le dispo-nibilità si riterrebbe opportunocome minimo dare un contri-buto di altrettanti €600,00 da ri-conoscere a tutti coloro che

hanno dichiarato nel modelloRedditi PF 2019 un redditocomplessivo non superiore ad€30.000,00 (vedere se modula-re in base al numero dei com-ponenti il nucleo familiare o inbase al reddito del nucleo fami-liare). Si ritiene inoltre oppor-tuno sostenere con medesimoprovvedimento di cui sopra tut-te quelle micro attività iniziatenell’arco dell’ultimo biennioprecedente al 2020(2018/2019) a prescindere dairedditi dichiarati i8n considera-zione del fatto che probabil-mente gran parte di tali redditisono stati impiegati per esserereinvestiti nell’attività.Lo strumento più rapido per ve-rificare la sussistenza dei requisi-ti si ritiene sia l’autocertificazio-ne, per verificare eventuali inos-servanze sarebbe poi sufficienteriscontrare (a campione o a tap-peto) i dati autocertificati con lerisultanze della dichiarazionedei redditi. Sarebbe inoltre indispensabilein questa prima fase riconosce-re ai titolari dei contratti di loca-zione di immobili adibiti allapropria attività un contributo afondo perso pari al 40% del ca-none di locazione dei mesi incui l’attività rimarrà chiusa in os-sequio alle disposizioni legislati-

ve emanate per fronteggiare l’e-mergenza Covid–19 da accom-pagnare al credito di impostadel 60% riconosciuto da decre-to “salva Italia”.Per coloro i quali hanno acqui-stato l’immobile in cui esercita-no l’attività si ritiene che la mo-ratoria sui mutui sia sufficientead attutire l’impatto di tale one-re sulla liquidità aziendale.

Seconda fase – rilancio

delle attività commerciali

Quando terminerà l’emergen-za sanitaria è facile prevedereche la ripresa delle attività eco-nomiche sarà fortemente con-dizionata da una carenza nel-l’immediato di liquidità per farefronte a scorte di materiali daimmettere nel ciclo produttivo,già ora molti fornitori di mate-riali di ogni genere stanno co-municando che in caso di man-cati pagamenti di effetti in sca-denza in questi giorni sarà ri-chiesto il pagamento anticipatodelle forniture successive.Per questo motivo riteniamoindispensabile che venga presain considerazione l’ipotesi diintrodurre la possibilità, per leaziende che devono effettuarescorte di materiali o investi-menti in macchinari o impiantinecessari per la propria filiera

produttiva, di accedere a con-tributi a fondo perduto per laricostituzione delle scorte dimagazzino o l’investimento inmacchinari nuovi eventual-mente da accompagnare a for-me di finanziamento garantitotramite i confidi. Si ritiene inol-tre indispensabile garantire,sempre tramite i confidi, la pos-sibilità di accesso a forme age-volate di credito a medio/lun-go termine con possibilità dipreammortamento di almenoun anno. In tal senso i confidi sisono già attrezzati, l’ente pub-blico dovrebbe impegnarsi agarantire un incremento deifondi a garanzia qualora quelliattualmente impegnati nonfossero sufficienti.Si ritiene infine necessario unintervento volto al massimomantenimento possibile dei li-velli occupazionali attuali delcomparto privato mettendo adisposizione delle aziende in-teressate contributi a fondoperduto pari al 30/40% del co-sto del personale per la duratadi 3/6 mesi a favore di coloroche si impegnano, per lo stessoperiodo in cui percepiscono ilcontributo, a mantenere il li-vello occupazione precedenteal ricorso agli ammortizzatorisociali.

16 Giovedì 2 aprile 2020 Attualità

FINANZE, ATTIVITÀ PRODUTTIVE

E ARTIGIANATO

FedermanagerLa Giunta regionale ha approva-to il rinnovo del Protocollo di in-tesa da stipulare con l’associazio-ne Federmanager finalizzato al-la collaborazione nell’ambitodella creazione, sviluppo e com-petitività delle imprese e valoriz-zazione del capitale umano.

Fondazione Torino WirelessL’Esecutivo regionale ha, altresì,approvato il rinnovo dell’Accor-do quadro finalizzato alla colla-borazione nell’ambito della ri-cerca, dell’innovazione e del tra-sferimento tecnologico, da sti-pulare con la Fondazione Tori-no Wireless, quale gestore delPolo di Innovazione ICT dellaRegione Piemonte.

Contributo a Ivat e MavIl Governo regionale ha appro-vato la concessione di un contri-buto pari a 670 mila euro per lespese obbligatorie e necessarieal funzionamento dell’IVAT edel MAV per l’anno 2020 e di uncontributo di 300 mila euro peril finanziamento del MAV.

FinaostaAi sensi dell’articolo 2 della L.r.25 marzo 2020, n. 4, l’Esecutivoregionale ha autorizzato Finao-sta spa e le banche convenziona-te con la Regione autonoma Val-le d’Aosta a sospendere il paga-mento delle rate dei mutui stipu-lati fino al 26 marzo 2020, in sca-denza dal 1° maggio 2020 e finoal 30 aprile 2021.

AFFARI EUROPEI, POLITICHE DEL LAVORO, INCLUSIONE SOCIALE

E TRASPORTI

Chiamate pubblicheLa Giunta regionale, in attuazio-ne della linea approvata dal Con-siglio per le politiche del lavoro il12 dicembre 2019, ha approvatole disposizioni applicative perl’attuazione delle chiamate pub-bliche su presenza nei Serviziper l’impiego della Regione au-tonoma Valle d'Aosta.

Percorsi ciclabili e pedonaliAi sensi del decreto del Ministe-ro delle infrastrutture e dei tra-sporti n. 481 del 29 dicembre2016, l’Esecutivo regionale haindividuato nuovi interventi dafinanziare, nella misura del26%, per lo sviluppo e la sicurez-za di itinerari e percorsi ciclabilie pedonali, in particolare: i lavo-ri di Messa in sicurezza della pa-vimentazione della passeggiatadi collegamento tra la frazioneCastello e la frazione Chardon-ney nel comune di Champor-cher; l’installazione di attraver-samenti pedonali protetti e rial-zati nel comune di La Magdelei-ne; la realizzazione di una pistaciclo–pedonale dalla frazioneLillaz alla frazione Les Barmetsnel comune di Montjovet; la rea-lizzazione di una pista ciclo–pe-donale tra la rotonda Pont de laTine e il piazzale Lisardey nel co-mune di Cogne; i lavori di realiz-zazione di un nuovo marciapie-de lungo al S.r. 47 tra il piazzale

di Bettex e la frazione Pesse nelcomune di Cogne.

Misure urgenti sui servizi di trasporto pubblicoIl Governo regionale ha proro-gato l’adozione delle misure ur-genti sui servizi di trasporto pub-blico locale nei sub–bacini “AltaValle”, “Centro Valle”, “BassaValle”, nelle more della adozio-ne formale, da parte del Gover-no centrale, di provvedimentispecifici di aiuto per il compartotrasporti, dal 4 aprile 2020 sino altermine della emergenza epide-miologica da COVID–19, comesegue: l’utenza accederà ai mez-

zi mediante le porte centrale eposteriore sui mezzi urbani emediante quella posteriore suimezzi extraurbani; sui mezzi ur-bani sarà delimitata e interdettaagli utenti l’area adiacente allacabina di guida e sui mezzi ex-traurbani saranno delimitate einterdette le prime file di sedili;la capienza dei mezzi sarà ridottain modo da garantire il rispettodella distanza minima di 1 metrotra i viaggiatori; l’utenza potràusufruire del servizio di traspor-to senza l’acquisto dei titoli diviaggio dal 4 aprile 2020 sino altermine della contingenzastraordinaria; sarà sospesa, con-seguentemente, l’attività di con-trollo ed emissione dei titoli diviaggio sia a bordo, sia nelle bi-glietterie, la cui attività sarà limi-tata alla veicolazione delle infor-mazioni; gli utenti dovranno es-sere in ogni caso muniti dell’au-tocertificazione attestante i mo-tivi dello spostamento (esigenzelavorative, situazioni di neces-sità, motivi di salute, rientro pre-so il proprio domicilio, dimora oabitazione), da esibire agli orga-ni di controllo.

AMBIENTE, RISORSE NATURALI E CORPO FORESTALE

Impresa Vallée d’Aoste écologieIl Governo regionale ha rinnova-to, per la durata di 10 anni, a par-tire dal 2 aprile 2020, l’autorizza-zione rilasciata all’impresa Val-

lée d’Aoste écologie S.r.l. per l’e-sercizio e la gestione di un cen-tro di recupero di veicoli fuoriuso e di stoccaggio di rifiutiRAEE, in Zona industriale delComune di Saint–Marcel.

ISTRUZIONE, UNIVERSITA’, RICERCA E POLITICHE

GIOVANILI

Manutenzione ed Assistenza tecnicaL’Esecutivo regionale ha ap-provato, in via sperimentale,l’attivazione, ad Aosta, a decor-

rere dall’anno scolastico2020/2021, del secondo perio-do (terzo e quarto anno) del-

l’indirizzo Manutenzione edAssistenza tecnica – Corso se-rale – Percorso di istruzione disecondo livello – Settore Indu-stria e Artigianato, assicuran-do la conclusione del percorsodi studio con la continuazionedel secondo periodo e l’attiva-zione del terzo periodo (quin-to anno).

OPERE PUBBLICHE, TERRITORIO

E EDILIZIA RESIDENZIALEPUBBLICA

Manutenzione ordinaria delle opere di pubblica utilitàIl Governo regionale ha ap-provato il Piano finalizzato allarealizzazione degli interventiper la manutenzione ordina-ria delle opere di pubblica uti-lità, gestito dall’AssessoratoOpere pubbliche, Territorioed Edilizia residenziale pubbli-ca per l’assunzione fino a 35 la-voratori “over 45 donne e over50 uomini” inclusi nella gra-duatoria unica degli operaiedili stagionali per 120 giorna-te lavorative, per una spesacomplessiva di 758 mila euro.

Domande mutuoL’Esecutivo regionale ha desti-nato 14 milioni 230 mila 900 eu-ro al finanziamento delle do-mande di mutuo presentate eammesse a beneficio dei Fondidi rotazione per la ripresa del-l’industria edilizia.

SANITÀ, SALUTE E POLITICHE SOCIALI

Sicurezza alimentareIl Governo regionale ha recepitol’Intesa tra il Governo, le Regio-ni e le Province autonome diTrento e Bolzano sul documen-

to concernente Piano di control-lo nazionale per la sicurezza ali-mentare pluriennale 2020–2022e ne ha approvato gli obiettivistrategici.

Contratti di formazione specialisticaLa Giunta regionale ha approva-to il finanziamento regionale diotto contratti di formazione spe-cialistica aggiuntivi dei mediciper l’anno accademico2019/2020, per una spesa com-plessiva di 868 mila euro. Inoltreè stato determinato il fabbiso-gno formativo di medici speciali-sti nell’ambito del Servizio Sani-tario Regionale.

TURISMO, SPORT, COMMERCIO, AGRICOLTURA

E BENI CULTURALI

Parcours des patrimoinesL’Esecutivo regionale ha appro-vato lo schema di convenzionetra la Regione autonoma Valled’Aosta e il Comune di Introdper l’attuazione di alcune azionidel Progetto Parcours des patri-moines, de passages en châ-teaux, finanziato dal Program-ma di Cooperazione transfron-taliera Interreg V–A Italia–Fran-cia ALCOTRA 2014/2020 (FE-SR), per un periodo di 36 mesi afar data dal 12 giugno 2019, perun importo complessivo di 240mila 755 euro.

Cammino BalteoIl Governo regionale ha decisodi incrementare di 700 mila eu-ro, la dotazione finanziaria pub-blica disponibile sul Secondo av-viso per la concessione dei con-tributi a supporto del CamminoBalteo (Bassa Via della Valled’Aosta– Sostegno ai servizi turi-stici), disponendo un’ulterioreproroga fino al 30 giugno 2020.

Delibere della Giunta Regionale

Liceo artistico

Nonostante le strutture scolastiche siano chiuse,le aule si sono trasferite sui canali online. Meet èla porta di accesso alla classe. Sapendo che le Isti-tuzione sono tutte più che attive e “sul pezzo”,continuiamo il percorso tra indirizzi e proposteformative. Oggi ci accoglie il professor Lorenzo Bona che, ol-tre ad occuparsi di orientamento, è docente di di-scipline grafiche al Liceo Artistico di Aosta. Innan-zitutto va sottolineato che il Liceo ha un indirizzospecifico, quello di grafica. Questo è il motivo percui, seppur nel biennio tutto il lavoro venga esegui-to con le tecniche manuali, nel triennio è suppor-tato dall’acquisizione di competenze digitali. Neiprimi due anni gli studenti si sperimentano in di-scipline pittoriche, plastiche, geometriche e nel la-boratorio artistico con lo scopo di acquisire unatecnica attraverso l’acquerello, l’argilla o altri ma-teriali. Nei successivi tre, nelle discipline grafiche enel laboratorio di grafica, imparano ad usare pro-grammi quali “Illustrator”, “In design”, “Photo-shop” del pacchetto Adobe suite, trasferendo leproprie conoscenze sul digitale. Non è richiestol’acquisto di nessun supporto da parte delle fami-glie, la scuola fornisce i mezzi per ogni alunno. Unterzo del monte ore è completamente dedicato al-le materie artistiche, un buon numero di moduliper consentire ai ragazzi di creare e mettere in gio-co la creatività.«Il Liceo artistico è destinato a uno studente cu-rioso, che ha voglia di sperimentare costruendoun progetto personale. È un ragazzo che ha pas-sione nell’andare alle mostre, al cinema, ha inte-resse verso la fotografia e per l’immagine» consi-glia Bona. Per scegliere questo indirizzo non è ne-

cessario saper disegnare e allo stesso tempo non èsufficiente. Da una parte chi non ha una manua-lità già ben espressa può costruirsi e migliorarsiproprio grazie allo studio. Dall’altra dobbiamo ri-cordare che sia l’area umanistica che quella scien-tifica sono ben sviluppate e richiedono entrambeun grosso impegno. Al termine del ciclo i diciottenni sono pronti peraffrontare qualsiasi percorso. «In percentuale i no-stri ragazzi scelgono perlopiù Lauree artisticheperché hanno curato la composizione e la creazio-ne di un’immagine. Imparano a progettare un vi-deo o gli elementi da usare nella grafica editoriale,sanno creare un poster o un manifesto. Hanno cu-ra inoltre dell’aspetto della comunicazione, sapen-do scegliere un lettering idoneo che sappia veico-lare efficacemente il messaggio». La formazioneverte principalmente su due aspetti: interpretarel’immagine e costruirla. Per raggiungere questiobiettivi la scuola propone dei progetti multidisci-plinari in cui fatti storici o letterari sono raccontaticon la tecnica dello storyboard. «Abbiamo la possibilità di uscire spesso dal conte-sto scolastico, soprattutto per le competenze tecni-co–digitali dei nostri studenti. Partecipiamo a con-corsi. L’anno scorso ad esempio abbiamo creatoun manifesto per “La Nave della legalità”, a volteveniamo contattati da enti pubblici o privati per lacreazione di loghi, abbiamo collaborato anchecon Film Commission. Sono tante le possibilitàcon cui i ragazzi possono confrontarsi ed essere va-lutati così da una commissione di professionisti». La scuola spazia dall’illustrazione alla fotografia,dai video alla grafica… è capace di tirare fuori leidee, insegna a progettare e a comunicare con tuttii mezzi di cui il nostro mondo oggi non può fare ameno!

Orientamento&Scuola a cura di Fabiola Megna

17Attualità Giovedì 2 aprile 2020

PUNTO DI FUGA

Finaosta:

mi sono candidato

Egregio Direttore,

nel ringraziarla ancora per averpubblicato recentemente alcunemie note, le sottopongo oggi una ri-flessione che, rispetto alle prece-denti, ha un coinvolgimento perso-nale maggiore e diretto. Comemolte altre aree geografiche delmondo, la nostra Regione sta attra-versando un momento di svoltaepocale, caratterizzato dall’emer-genza sanitaria, ma scosso da altricambiamenti che sconvolgono lavita sociale. Nello specifico, la Valled’Aosta si dibatteva in una crisi eco-nomica e socio politica profondagià prima della tempesta corona vi-rus. Quando usciremo di casa, saràper noi un imperativo indispensa-bile il rilancio della vita economicae sociale su basi nuove e diverse dalpassato.Le sfide da affrontare, saranno tut-te decisive:• le necessità di supporto imme-

diato per il contrasto alla crisi con-seguente all’epidemia;• l’urgenza di indirizzare CVA ver-

so gli obbiettivi indicati, ricordan-do che questa azienda ha un pesosostanziale sul Pil valdostano;• il rilancio del nostro tessuto so-

cioeconomico “mettendo a siste-ma” le risorse umane e naturali delterritorio con le infrastrutture, damigliorare e adeguare alle nuovetecnologie.Per questo motivo, ho deciso dipresentare la mia candidatura allapresidenza della Finaosta. La mia èuna figura esterna ai giochi politicidegli ultimi decenni e si propone avalle della battaglia condotta nellefila del Comitato per l’utilizzo a fa-vore del territorio della Compa-gnia Valdostana delle Acque, il no-stro gioiello di famiglia. Nonostan-te la consapevolezza dei miei limitipersonali e professionali, del mioprobabilissimo “non gradimento”da parte dell’attuale Giunta e deldurissimo impegno che mi atten-derebbe in caso di nomina, ho deci-so di offrire la mia disponibilità a fa-vore della comunità cui apparten-go. Ma ho constatato che, ironica-mente, persino la burocrazia rifiutala mia “base culturale”, quindi lamia disponibilità non verrà neppu-re vagliata. Secondo le regole im-poste, non vengono infatti conside-rati gli ormai 40 anni di esperienze,tra cui docenze in corsi post–laureadi gestione aziendale, una laurea iningegneria nel 1980 e un master didirezione aziendale di oltre 1800ore di lezione frontale, pari a un at-tuale dottorato. Un trentenne conuna delle nuove lauree accettabili e5 anni di lavoro potrà però accollar-si quelle responsabilità.Per puro e sincero spirito di sup-porto alla comunità valdostana, sa-rei comunque disponibile a colla-borare con il prescelto, qualora iovenga accolto tra gli analfabeti chepossono accedere alla carica diconsigliere di amministrazione. Si,disponibile, con umiltà, purchénon mi domandi di comportarmicome i cagnolini che annuivanocon la testa dal lunotto della Fiat124 dei suoi nonni…Augurando … un miglior futuroper tutti, la saluto cordialmente.

Ezio Roppolo

18 Giovedì 2 aprile 2020 Speciale

INTRODUZIONE

Noi tutti sentiamo il biso-gno di ossigeno, di un re-spiro profondo che riem-pia di senso questo tempo,che ci aiuti a vedere “cielinuovi e terra nuova” nelladifficoltà di questi giorni.In questa Quaresima checi porta spiritualmente,ma non solo, ai piedi dellacroce, dove “rinasce lachiesa”, come ebbe a dirciil nostro Vescovo Franconella lettera pastorale del2013/2014, vogliamo pro-porre un piccolo strumen-to per vivere meglio la Set-timana Santa.E di comunità, di vicinan-za, di chiesa abbiamo tuttiun gran bisogno!E’ proprio come comunitàche vogliamo essere vicini,dando un senso a ciò chestiamo vivendo: ai vuoti, al-la lontananza, al dolore, al-la separazione che sentia-mo sulla pelle; vorremmopoter essere vicini anchealle persone più diretta-mente segnate, perchémalate o colpite da un lut-to, perché separate daipropri cari, perché hannoperso il lavoro; vorremmopoter aiutare i bambini, iragazzi e i giovanissimi a se-guire i riti della SettimanaSanta da casa, in famiglia.Per dirla col nostro Vesco-vo Franco,”vogliamo creareuna rete spirituale di preghie-ra che ci unisca” attraversouno strumento agile, utilealla famiglia come al singo-lo, per ritrovare una stradacomune, pregare insieme,riflettere in questa Setti-mana Santa, affiancandociagli appuntamenti che ilVescovo ci sta offrendo econ cui ci sta guidando allaPasqua.Il cammino proposto, sug-geriamo, è da compiere,pur se a distanza, insieme:bambini, adolescenti, gio-vani, adulti e anziani, inuno spirito di reciprocoaiuto, come ha fatto Gesùcon i due discepoli di Em-maus. Suggeriamo di dedi-care un momento ed unospazio precisi per questotempo forte che ci aiutinoa vivere i riti della Settima-na Santa.Lo schema del sussidio èmolto semplice: a partiredalla domenica delle Pal-me e fino al Lunedì del-l’Angelo saremo guidatida un luogo, da un segno,dalla Parola di Dio, da unbrevissimo commento, daun dipinto, da un branomusicale , da una preghie-ra e da un canto affinché lavita ci parli di Dio e Dioparli alla nostra vita.Come segno concreto del-la nostra vicinanza a quantisono più direttamente col-piti dall’attuale epidemia,

vogliamo contribuire a so-stenere economicamentequei nuclei familiari che inquesto periodo si trovanoin particolare difficoltà,perché privati del lavoro eimpossibilitati ad accedereagli strumenti previsti dallalegislazione. Invitiamoquindi tutti (a partire daisoci di Azione cattolica) acontribuire al progetto chela nostra Diocesi, tramite laCaritas diocesana, ha avvia-to proprio con questoobiettivo. Le donazionivanno effettuate tramitebonifico sul conto intesta-

to a Diocesi di Aosta - Cari-tas diocesana, IBAN n.:IT76I0326801200053853739472; chi fosse impossibi-litato ad utilizzare stru-menti informatici per ilbonifico potrà contattar-ci al n. 3299271868 (ora-rio pasti) e definire ulte-riori modalità per contri-buire anche quando lemisure di contenimentodell’emergenza Covid-19cesseranno.Buona Settimana Santa atuttiLa presidenza diocesana diAzione cattolica

Suggerimenti per utilizzare concretamenteil sussidio

Individuate (se già non l’a-vete) un angolo della casache possa diventare lo spa-zio per la preghiera. Pone-te in questo angolo un sim-bolo di fede significativoper voi. Sarà lì che vi ritro-verete ogni giorno, da solio in famiglia, per pregare eriflettere anche attraversoquesto sussidio. Il sussidioè costruito in modo che

ognuno possa, ogni gior-no, immaginarsi nel luogoin cui si è svolta la giornatadi Gesù (foto della terrasanta), leggere la Parola diDio, meditarla anche at-traverso il commento didon Nicola, fare un segnoconcreto, recuperando odisegnando un oggetto damettere nel luogo dellapreghiera (un modo pen-sato per poter coinvolgereanche i bambini), conclu-dere con una preghiera eun ritornello di Taizé.

Nel sussidio sono inseriti

anche dei brani musicaliche possono essere ascol-tati durante la giornata peraccompagnare la riflessio-ne; chi non avesse gli stru-menti tecnologici per cer-carli su Internet potràascoltare una musica disuo gradimento con i pro-pri mezzi.

Questo sussidio vuole es-sere una proposta unita-ria, rivolta a tutte le età.Per questo, ci sono alcu-ne sezioni dedicate ai piùgiovani:

• Itinerario artistico: ri-volto ai giovanissimi dellescuole superiori, dove èproposta una riflessione apartire da alcune opered’arte legate alle letture.

• Tessere di mosaico: ri-volto ai ragazzi delle me-die, dove viene propostauna parte più pratica conla composizione quotidia-na di un quadro che verràcompletato il giorno di Pa-squa e alcune riflessioni,impegni, rinunce legate albrano biblico del giorno.Inoltre, ogni ragazzo è in-vitato, nel corso della setti-mana, a raccontare attra-verso una modalità artisti-ca/letteraria/etc. (peresempio una foto, un dise-gno, un testo, una canzo-ne...) il modo in cui vive laSettimana Santa in tempodi quarantena.

• In famiglia: per i piùpiccoli, dove troverete laproposta di un lavorettoda realizzare per ognigiorno.

Proposta di cammino - Realizzato dall’Azione cattolica della Diocesi di Aosta

Sussidio di preghieraper la Settimana Santa

Il cammino

proposto,

suggeriamo,

è da compiere,

pur se

a distanza,

insieme:

bambini,

adolescenti,

giovani, adulti

e anziani,

■ Croce pasquale di Nelda Vettorazzo (XX secolo)

19Speciale Giovedì 2 aprile 2020

5 aprile - Domenica delle Palme

Celebrazione della Santa Messa presieduta da Mons.Vescovo trasmessa in diretta radiofonica e in strea-ming su radio proposta in Blu alle 10.

� Luogo teologico: Monte degli ulivi

Segno: I ramoscelli d’ulivo

� Brano musicale:“Hosanna” dal musical “Jesus Christ Superstar” (TimRice e Andrew Lloyd Webber, versione cinematogra-fica del 1973, durata 2’48’’)

Mentre la folla acclama Gesù, forse senza aver davvero com-preso il suo messaggio, il sommo sacerdote preoccupato dipossibili disordini cerca invano di farla tacere. E noi cosa ciaspettiamo da Gesù? Cosa temiamo?

Invocazione allo Spirito Santo

Vieni, o Spirito Santo,Riempi il cuore dei tuoi fedeliaccendi in essi il fuoco del tuo divino amore,manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazionee rinnoverai la faccia della Terra

Lettura biblica: Mt 21,1-11 Quando furono vicini a Gerusalemme e giunseropresso Bètfage, verso il monte degli Ulivi, Gesùmandò due discepoli, dicendo loro: «Andate nelvillaggio di fronte a voi e subito troverete un'asina,legata, e con essa un puledro. Slegateli e conduce-

teli da me. E se qualcuno vi dirà qualcosa, risponde-te: Il Signore ne ha bisogno, ma li rimanderà indie-tro subito». Ora questo avvenne perché si compisseciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Ditealla figlia di Sion: Ecco, a te viene il tuo re, mite, se-duto su un'asina e su un puledro, figlio di una be-stia da soma».I discepoli andarono e fecero quelloche aveva ordinato loro Gesù: condussero l'asina eil puledro, misero su di essi i mantelli ed egli vi sipose a sedere. La folla, numerosissima, stese i pro-pri mantelli sulla strada, mentre altri tagliavano ra-mi dagli alberi e li stendevano sulla strada. La follache lo precedeva e quella che lo seguiva, gridava:«Osanna al figlio di Davide! Benedetto colui cheviene nel nome del Signore! Osanna nel più altodei cieli!».Mentre egli entrava in Gerusalemme,tutta la città fu presa da agitazione e diceva: «Chi ècostui?». E la folla rispondeva: «Questi è il profetaGesù, da Nàzaret di Galilea».

CommentoUn racconto apocrifo narra che una palma piantaslanciata e svettante, su richiesta di Maria in fugaverso l’Egitto, si chinò fino a terra per dare da man-giare i suoi datteri alla madre e al bambino. Per que-sta sua umiltà nell’abbassarsi e riconoscere il Figliodi Dio in terra avrebbe avuto il privilegio di esserel’emblema della sua Risurrezione e la sua vittoriasulla morte. L’ulivo, nodoso, tenace e dalle formedrammatiche è invece l’albero che ha tenuto com-pagnia a Gesù nella sua agonia al Getsemani. En-trambi ci accompagnano oggi all’inizio della Setti-mana Santa a simboleggiare che non solo la creazio-ne partecipa all’opera salvifica di Gesù, ma che laPassione di Cristo, come la nostra, è un misto didramma e gioia, umiltà e gloria, resistenza e debo-lezza, paura e affidamento. Ricerchiamo nella Pas-sione di Cristo e degli uomini i sentimenti che cirendono umani. L’immaginetta dell’ostensionedella Sindone del 2010 recava questa scritta: Passiohomini, Passio Christi. La passione dell’uomo è rac-chiusa nella passione di Cristo.

Itinerario artistico per i giovanissimi: Mt 26,47-56 Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda,uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spa-de e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e daglianziani del popolo. Il traditore aveva dato loro unsegno, dicendo: «Quello che bacerò, è lui; arresta-telo!». Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve,Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, perquesto sei qui!». Allora si fecero avanti, misero lemani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco,uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spa-da, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote,staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse:«Rimetti la tua spada al suo posto, perché tuttiquelli che prendono la spada, di spada moriranno.O credi che io non possa pregare il Padre mio, chemetterebbe subito a mia disposizione più di dodicilegioni di angeli? Ma allora come si compirebberole Scritture, secondo le quali così deve avvenire?».In quello stesso momento Gesù disse alla folla:«Come se fossi un ladro siete venuti a prendermicon spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tem-pio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tuttoquesto è avvenuto perché si compissero le Scrittu-re dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbando-narono e fuggirono.

Duccio di Buoninsegna“La cattura di Gesù” (1308-1311)Siena, Museo dell’Opera del Duomo

Duccio di Buoninsegna sfrutta la tecnica dell’affre-sco per rappresentare l’arresto di Gesù. Nella drammaticità della scena, l’artista cerca di di-stogliere lo sguardo dell’osservatore dalla confusio-ne circostante per portarlo invece al centro dell’ope-ra, dove la figura di Gesù, dall’abito bordato d’oro,

sprigiona calma e equilibrio. Non solo Gesù mostra un volto rilassato, ma lo fa pursapendo di dover morire e lo fa nel momento in cui ilsuo AMICO Giuda lo sta tradendo con un bacio, ge-sto solitamente d’amore.

— Con gli occhi di Giuda…Sono un amico leale o nelle relazioni penso spesso almio tornaconto? Se mi è capitato di agire come Giu-da, ho saputo chiedere scusa pentendomi delle mieazioni?

— Con gli occhi di Gesù…Mi è capitato che un caro amico mi abbia tradito?Quando l'ho scoperto, ho saputo usare le parole e igesti di Gesù o l’ira e la delusione hanno preso il so-pravvento?

Tessere di mosaico per i ragazzi:

L’’ulivo è l’albero che ha tenuto compagnia a Gesùnella sua agonia al Getsemani che cosa / chi ti sostie-ne nei momenti di difficoltà?

In famigliaQuesta domenica celebriamo Gesù che entra trion-fante a Gerusalemme acclamato da una grande follacon ramoscelli d’ulivo.I bambini possono quindi creare il ramoscello d’ulivo.1. Prendi una cannuccia o uno spiedino 2. Disegna su un foglio le sagome delle foglie3. Colorale, ritagliale e attaccale alla cannuccia 4. Puoi decorare il tuo ramoscello con fiori, cara-

melle o fiocchetti che disegniOppure segui le indicazioni del sito: https://www.la-voretticreativi.com/ramoscello-dulivo-con-sagome-mani/

Preghiera finale:“Io non prego perché Dio intervenga. Chiedo la for-za di capire, di accettare, di sperare. Io prego perchéDio mi dia la forza di sopportare il dolore e di farfronte anche alla morte con la stessa forza di Cristo.Io non prego perché cambi Dio, io prego per caricar-mi di Dio e possibilmente cambiare io stesso, cioènoi, tutti insieme, le cose”.

(D.M. Turoldo)

Canto: Benedictus (Taizè)(You Tube)Benedictus qui venit, benedictus qui venit, in nomine, in nomine,in nomineDomini [...]

Proponiamo diviso in due parti (la seconda laprossima settimana andrà dal Venerdì Santo al Lu-nedì dell’Angelo) questo sussidio per la preghierarealizzato dall’Azione Cattolica della Diocesi diAosta. A pagina 18 trovate una presentazione dellavoro. Sul blog dell’associazione (acaosta.word-press.com/ ) è possibile scaricare il sussidio con ilink per l’ascolto dei brani indicati.

21Speciale Giovedì 2 aprile 202020 Giovedì 2 aprile 2020 Speciale6 aprile - Lunedì santo

� Luogo teologico: casa di Betania

Segno: olio e profumo, metter-si una goccia di profumo

�Brano musicale:“Du lieber Heiland du - Bußund Reu” (Tu caro Gesù - Pen-timento e rimorso) dalla Pas-sione secondo San Matteo,BWV 244 (Johann SebastianBach, 1685-1750, durata5’48’’)

Chiediamo al Signore di non scan-dalizzarci, come Giuda, di fronte algesto d’amore “esagerato” di Maria,che unge i piedi di Gesù con un pre-zioso profumo, ma di osare, come lei, offrire a Gesù il nostro penti-mento e il nostro amore.

Invocazione allo Spirito Santo

Vieni, o Spirito Santo,Riempi il cuore dei tuoi fedeliaccendi in essi il fuoco del tuo divino amore,manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazionee rinnoverai la faccia della Terra

Lettura biblica: Gv 12, 1-11Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove sitrovava Làzzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. E quifecero per lui una cena: Marta serviva e Làzzaro era uno deicommensali. Maria allora prese trecento grammi di profu-mo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Ge-sù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempìdell'aroma di quel profumo. Allora Giuda Iscariòta, unodei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché nonsi è venduto questo profumo per trecento denari e non sisono dati ai poveri?». Disse questo non perché gli importas-se dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva lacassa, prendeva quello che vi mettevano dentro. Gesù allo-ra disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giornodella mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi,ma non sempre avete me». Intanto una grande folla di Giu-dei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non soloper Gesù, ma anche per vedere Làzzaro che egli aveva risu-scitato dai morti. I capi dei sacerdoti allora decisero di ucci-dere anche Làzzaro, perché molti Giudei se ne andavano acausa di lui e credevano in Gesù.

CommentoBetania, casa di consolazione, casa dell’amicizia. Gesù è daisuoi amici a cena, forse per uno degli ultimi momenti dispensieratezza. Ognuno dei tre fratelli mostra la sua moda-lità di vivere l’amore amicale per quello che è, Marta comesempre serve. Lazzaro, come sempre taciturno, è semplice-mente uno dei commensali. Maria compie un gesto di af-fetto che ha un valore profetico e simbolico. Profetico inquanto annuncia la passione morte e risurrezione e simbo-lico in quanto ci fa capire che l’amore è sempre spreco.Spreco di tempo, di energie, di soldi, di vita, di sofferenza,di sacrificio. Amare è sprecare. Giuda non lo capisce e spes-so anche noi. Di fronte alla Croce non capiamo lo spreco diamore di Dio. Aiutaci Signore a contemplare il Tuo misterod’amore! In questi giorni di passione per il nostro paese ve-diamo l’impegno di tante persone che si sacrificano per lavita dei fratelli: medici, paramedici e volontari. Facciamodella nostra casa una piccola Betania di servizio convivialitàe preghiera per coloro che si impegnano al servizio dei sof-ferenti affinché il loro sacrificio non sia vano.

Itinerario artistico per i giovanissimi: (il Vangelo è quello proposto per gli adulti)

Francesco Hayez - “Il bacio” (1859)Milano, Pinacoteca di Brera

Negli ultimi giorni della sua vita, Gesù è accolto in casa dei

suoi amici Lazzaro, Marta e Maria. Come già in altri braniche narrano alcuni dei loro tanti incontri, la figura di Mariaè posta in rilievo rispetto agli altri personaggi, poiché è co-lei che riesce a prendere la “parte migliore”, ovvero a gode-re della compagnia di Gesù, a differenza di Marta che èsempre molto indaffarata. Nella fattispecie, Maria, con un delicato gesto di servi-

zio, fa frutto di un ultimo istante con il suo Maestro, cheinfatti preannuncia la sua morte e afferma: “Non sem-pre avete me”. La stessa dolcezza scaturisce dalla rappre-sentazione di Francesco Hayez che, in un intimo bacio, mo-stra come due amanti si dedicano l’uno all’altra poco pri-ma dell’addio, preannunciato dal piede del giovane che,già su uno scalino, è pronto a partire.

— Faccio tesoro delle occasioni che mi si presentano quo-tidianamente per raccogliere ricordi ed esperienze o, co-me Marta, sono troppo concentrato sulla forma delle cose?

— A chi ho dovuto dire un “addio”, anche se momentaneo,a causa della quarantena?

— In che modo farò frutto di questa lontananza per far cre-scere la nostra relazione?

Tessere di mosaico: per i ragazzi

Come Maria che compie un gesto di affetto, anche noi ciimpegniamo a vivere con questo atteggiamento verso gli al-tri. Mi impegno a fare un gesto d’affetto (chiamare qual-che parente che non vediamo, essere premurosi con i no-stri famigliari, … ).

In famigliaGesù si trova a cena a Betania: Marta unge i piedi del Messiacon dell’olio prezioso profumato e poi li asciuga con i suoicapelli. I bambini possono disegnare un fiore diverso perogni membro della famiglia e metterci sopra una goccia diprofumo. Questi fiori verranno conservati per abbellire iltavolo della domenica di Pasqua.

Preghiera finale:Tu ora non seiche un nostro fratello,hai sofferto in teogni nostro dolore.Noi ti sentiamo vicinonel tuo lamentoe nel tuo piantosulla fossa di Lazzaro.

(D.M.Turoldo)

Canto: Seigneur tu gardes mon âme (Taizé) (You Tube)Siegeur, tu gardes mon âme;Ô Dieu, tu connais mon cœur.Conduis moi sur le chemin d’éternité,conduis moi sur le chemin d’éternité. [...]

7 aprile - Martedì santo

� Luogo teologico: Cena Pasquale

Segno: un bicchiere con dell’acqua sporca. Si può fareanche un gesto con il proprio corpo rimanendo girati unattimo di spalle rispetto al simbolo della Fede posto nel luo-go della preghiera

� Brano musicale:“Unus ex discipulis” (Carlo Gesualdo, 1566-1613, durata3’55’’)

La musica di Gesualdo bene esprime lo sconcerto di fronte al-l’annuncio di Gesù: Uno dei miei discepoli oggi mi tradirà.Guai a colui dal quale sarò tradito: per lui sarebbe meglio senon fosse mai nato. Chi intinge con me la mano nel piatto,quello mi tradirà. E noi, quando siamo tentati di tradire Gesù?

Invocazione allo Spirito Santo

Vieni, o Spirito Santo,Riempi il cuore dei tuoi fedeliaccendi in essi il fuoco del tuo divino amore,manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazionee rinnoverai la faccia della Terra

Lettura biblica: Gv 13, 21-33.36-38In quel tempo, [mentre era a mensa con i suoi discepo-li,] Gesù fu profondamente turbato e dichiarò: «In ve-rità, in verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». I discepolisi guardavano l'un l'altro, non sapendo bene di chi par-lasse. Ora uno dei discepoli, quello che Gesù amava, sitrovava a tavola al fianco di Gesù. Simon Pietro gli fececenno di informarsi chi fosse quello di cui parlava. Edegli, chinandosi sul petto di Gesù, gli disse: «Signore,chi è?». Rispose Gesù: «È colui per il quale intingerò ilboccone e glielo darò». E, intinto il boccone, lo prese elo diede a Giuda, figlio di Simone Iscariòta. Allora, do-po il boccone, Satana entrò in lui. Gli disse dunque Ge-sù: «Quello che vuoi fare, fallo presto». Nessuno deicommensali capì perché gli avesse detto questo; alcuniinfatti pensavano che, poiché Giuda teneva la cassa, Ge-sù gli avesse detto: «Compra quello che ci occorre per lafesta», oppure che dovesse dare qualche cosa ai poveri.Egli, preso il boccone, subito uscì. Ed era notte. Quan-do fu uscito, Gesù disse: «Ora il Figlio dell'uomo è statoglorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è statoglorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte suae lo glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sonocon voi; voi mi cercherete ma, come ho detto ai Giudei,ora lo dico anche a voi: dove vado io, voi non potete ve-nire». Simon Pietro gli disse: «Signore, dove vai?». Glirispose Gesù: «Dove io vado, tu per ora non puoi seguir-mi; mi seguirai più tardi». Pietro disse: «Signore, per-ché non posso seguirti ora? Darò la mia vita per te!». Ri-spose Gesù: «Darai la tua vita per me? In verità, in veritàio ti dico: non canterà il gallo, prima che tu non m'abbiarinnegato tre volte».

CommentoTradimento e rinnegamento. Opzioni sempre possibilinel nostro cammino di fede. La nostra libertà fa sì cheil tradimento e il rinnegamento siano sempre vicini anoi, anzi sono parte di noi: Giuda e Pietro sono dentrodi noi. Ignoranza di Cristo, del suo mistero, scoraggia-mento, adattare il Vangelo a nostro uso e consumo opeggio alle nostre idee o ideologie sono possibilità realinella vita di ogni credente. Eppure Dio ci ha voluti libe-ri perché non si può amare se non nella libertà. Gesù hascelto un cammino di libertà fino alla fine, fino al Fine:libertà dalla violenza e dalla paura, libertà dalla vendet-ta e dal potere, libertà dall’immagine e dalla vanità, li-bertà dalle scorciatoie miracolistiche e sensazionalisti-che. Gesù ha avuto solo due dipendenze: l’amore per il

Padre e l’amore per l’umanità, per questo è e sarà persempre il Servo del Signore libero di amare. Giuda hatremato di fronte a questo e Pietro lo ha capito ai tempisupplementari. Ricordiamo oggi tutti coloro che si fan-no servi per amore.

Itinerario artistico per i giovanissimi: (il Vangelo è quello proposto per gli adulti)Plautilla Nelli - “Ultima Cena” Firenze, Chiesa di Santa Maria Novella

Nel quadro di Plautilla Nelli è rappresentato proprio ilmomento dell’ultima cena descritto nel Vangelo di oggi,ossia quando Gesù, per indicare ai suoi discepoli chi loavrebbe di lì a poco tradito, porge un boccone a Giuda.Quest’ultimo è l’unico personaggio raffigurato di spallee, mentre con una mano prende il pezzo di pane offerto-gli da Gesù, nell’altra stringe un sacchetto di monete, ilbottino del tradimento.Plautilla Nelli (1524-1588, Firenze) fu una suora domenica-na, nonché una delle prime donne a dimostrare il suo talen-to nella pittura. Si dice che sia la prima pittrice dell’età mo-derna. Questa, come tutte le altre sue opere, fu da lei realiz-zata nel Convento di Santa Caterina di Firenze, ispirandosiai quadri che poteva vedere nella sua chiesa. Questo qua-dro, in particolare, dopo essere rimasto per vari secoli nel-l’ombra, è stato da qualche anno restaurato e riportato allaluce nella Chiesa di Santa Maria Novella in Firenze.

— Sia nel Vangelo, sia nel quadro qui riportato viene rap-presentato un gesto spesso scontato, ossia lo spezzare il pa-ne e condividerlo. Chissà quante volte mi capita di ricevereun pezzo di pane spezzato in questi giorni di pranzi e cenein famiglia. Presto sempre attenzione a questo momento?Oppure, come Giuda, mi preoccupo di non perdere ciòche tengo stretto nell’altra mano (il cellulare, il telecoman-do della tv, l’Ipad, ecc)?

— Come già accennato, qui Giuda è rappresentato di spal-le e, per di più, dall’altra parte del tavolo, come se fosse difretta. E io come mi siedo a tavola? Sono contento di seder-mi accanto ai miei parenti preferisco sedermi in disparte eandarmene via appena finito di mangiare per sbrigare lemie faccende?

Tessere di mosaico: per i ragazzi

Alcuni atteggiamenti ci allontanano da Gesù e da chi civuole bene. Scrivo su un foglietto un aspetto del mio carat-tere che vorrei migliorare un comportamento che vorreiabbandonare. Chiedo scusa a chi posso aver ferito (a vocese è una persona della mia famiglia, con il telefono se posso,se è un amico o un parente).

In famigliaOggi il Vangelo racconta che mentre sta cenando con i suoiapostoli, Gesù annuncia che uno di loro lo tradirà e con ungesto individua Giuda, il suo traditore.I bambini possono costruire una catena che rappresenta lamancanza di libertà dovuta al tradimento:

1. Ritaglia delle strisce di carta e se vuoi colorale 2. Incollale una ad anello 3. Ripeti il processo incastrandole una dentro l’altra

Conservala fino a Pasqua!

Preghiera finale:Nel giorno dell’angoscia e dell’abbandonoquando anche gli amici ci volgono le spalle,donaci, Padre, la tua fedele protezione,perché, sostenuti dalla presenza dello Spiritopossiamo percorrere senza incertezzeil cammino che Gesù Cristo, tuo Figlio,ci ha indicato. Amen

(D.M.Turoldo)

Canto: Jésus le Christ (Taizé) (You Tube)Jésus le Christ, lumière intérieure,ne laisse pas mes ténèbres me parler.Jésus le Christ, lumière intérieure,donne moi d’accuellir ton amour. [...]

8 aprile - Mercoledì santo

�Luogo teologico: Il Tempio

Segno: un sacchettinodi monete (anche dise-gnato)

� Brano musicale:“Warum toben die Hei-den?” (Perché le genticongiurano? - Salmo 2(Felix MendelssohnBartholdy,1809-1847,durata 7’11’’)

Già nell’Antico Testamento c’è la consapevolezza che il Messiasarà osteggiato: “Insorgono i re della terra e i principi congiu-rano insieme contro il Signore e contro il suo Messia”. Ma nonsaranno congiure e tradimenti ad avere l’ultima parola. Riu-sciamo a mantenere salda la fede di fronte alle situazioni da cuici sentiamo minacciati?

Invocazione allo Spirito Santo

Vieni, o Spirito Santo,Riempi il cuore dei tuoi fedeliaccendi in essi il fuoco del tuo divino amore,manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazionee rinnoverai la faccia della Terra

Lettura biblica: Mt 26,14-25In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta,andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmiperché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta mo-nete d'argento. Da quel momento cercava l'occasione pro-pizia per consegnare Gesù. Il primo giorno degli Ázzimi, idiscepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoiche prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pa-squa?». Ed egli rispose: «Andate in città, da un tale, e ditegli:"Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da tecon i miei discepoli"». I discepoli fecero come aveva loro or-dinato Gesù, e prepararono la Pasqua. Venuta la sera, si mi-se a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In ve-rità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamen-te rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sonoforse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messocon me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figliodell'uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quel-l'uomo dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito! Meglioper quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore,disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l'hai detto».

CommentoIl tradimento, maturato nel cenacolo, si attua nel Tempioe si consuma nell’orto degli Ulivi. Dopo la fuga dal cenaco-lo Giuda si reca al tempio per contattare i cospiratori e otte-nere la sua “ricompensa”. Abbandona il Maestro, Coluiche aveva parole di vita eterna, e gli apostoli suoi compagnidi viaggio e trova solo dei padroni, qualche soldo, svariaticongiurati e molta tristezza. La cornice rassicurante e so-lenne del tempio non muta la sostanza di una decisionesbagliata presa con la complicità di un potere che ha persoil senso di servizio, traducendosi in gesti privi di significatocome un bacio dato nel Getsemani a Gesù e infine in un ge-sto disperato che trova il suo epilogo nell’immensa dispera-zione: Giuda si impicca a un albero, l’albero di Giuda. Difronte all’albero della disperazione di Giuda serve solo ag-grapparsi tenacemente all’albero della Croce di Cristo. Co-me quell’uomo rappresentato nel giudizio Universale del-la Cappella degli Scrovegni, che all’ultimo secondo, appe-na prima del giudizio definitivo, si avvinghia alla croce, au-tentica ancora di salvezza. Il compenso di Giuda finisce sulpavimento del tempio, Lo Spirito di Cristo invece fluiscecome acqua zampillante sulla terra della nostra umanitàper la vita eterna.

Per i giovanissimi: Itinerario artistico(il Vangelo è quello proposto per gli adulti)

Giotto - “Il tradimento di Giuda” (1306)Padova, Cappella degli Scrovegni

In questa opera Giotto ha rappresentato proprio il mo-mento descritto nella prima parte del Vangelo di oggi, os-sia quando Giuda si accorda con i sommi sacerdoti e ac-cetta, dietro compenso, di consegnare loro Gesù, perchévenga processato. Rappresentato a sinistra e con il diavo-lo alle spalle – ad indicare che ormai egli ne era posseduto– Giuda è qui caratterizzato da una decisa fisionomia: ilprofilo aguzzo, lo sguardo attento e la mano stretta attor-no al sacchetto di monete. Nel raffigurarlo in questo mo-do, Giotto ha voluto sottolineare l’importanza di questomomento per il discepolo, il quale – riprendendo il passodel Vangelo – da quel momento cercava l’occasione pro-pizia per consegnare Gesù. Un’ultima curiosità relativa-mente a quest’opera è data dal fatto che, nonostante ilcontesto della scena, Giotto ha voluto raffigurare Giudaancora con l’aureola che, tuttavia, ora si può soltanto in-travedere a causa di una macchia di umidità.Come già detto, un importante dettaglio di quest’opera èdato dalla pronunciata fisionomia di Giuda e, in particola-re, dal suo sguardo attento. Uno sguardo che probabil-mente non ha mai avuto guardando Gesù, ma che invecegli viene quasi spontaneo dinanzi a un sacchetto di mone-te, che per lui è di gran lunga più importante della fiducianei confronti di colui che era stato fino a quel momento ilsuo maestro.

— E noi con quali occhi guardiamo tutto ciò che ci circon-da? Quanta attenzione abbiamo per ciò che teniamo fra lemani? E’ davvero tutto così importante?

— Pensiamo a nostri genitori e ai nostri fratelli, così vi-cini in questi giorni di quarantena, quale sguardo ab-biamo per loro?

Tessere di mosaico: per i ragazzi

Osservando la figura di Giuda, che ha sempre avuto losguardo ai beni materiali, rifletto sul mio comportamentonei confronti di tutto quello che possiedo e che mi circonda.C’è un oggetto che mi sembrava importantissimo e a cui poiho rinunciato? Oggi posso prestare qualcosa a un mio fratel-lo o sorella? Posso cercare qualcosa di mio da regalare a chiè meno fortunato? I miei genitori potranno portarlo alla Ca-ritas diocesana o ad altri enti/associazioni quando possibile.

In famigliaDurante questa giornata ricordiamo come Giuda tradisceGesù, consegnandolo in mano ai Sacerdoti del Tempio, incambio di 30 monete d’argento. Intanto Gesù sente che lafine della sua vita terrena è vicina e dice: “Il mio tempo è vi-cino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”. Con l’avvicinarsi della Pasqua i bambini possono stamparee colorare una immagine della colomba. La colomba è simbolo della pace e della serenità che Gesùci porta e trasmette con la sua Risurrezione.Questo lavoretto è importante per il giorno di Pasqua.

Preghiera finale:O Padre, che non hai abbandonato il tuo Figlionell’ora dell’angoscia estrema, ascolta il grido che sale a teda ogni uomo che soffrein abbandono e solitudine,e donagli la certezza che almeno tugli resti sempre fedele.Amen

(D.M.Turoldo)

Canto: Dans nos obscurités (Taizé) (You Tube)Dans nos obscurités, allume le feu qui ne s’éteint jamais,qui ne s’éteint jamais. [...]

9 aprile - Giovedì santo Cena del Signore

Celebrazione della Messa nella Cena del Signore presie-duta da Mons. Vescovo trasmessa in diretta radiofonica ein streaming su radio proposta in Blu alle ore 18:00

�Luogo teologico: il Cenacolo

Segno: un piatto con un pezzo di pane e un bicchierecon del vino

�Brano musicale:“Ubi caritas est vera” (repertorio gregoriano, testo attri-buito a Paolino di Aquileia, VIII-IX secolo, durata 3’30’’)

Mentre contempliamo Gesù, il Signore e il Maestro, che si chinaa lavare i piedi ai suoi discepoli, chiediamogli di imparare da luil’amore che si fa servizio perché, come ripete questo antico canto,“dove l’amore è vero, lì c’è Dio”

Invocazione allo Spirito Santo

Vieni, o Spirito Santo,Riempi il cuore dei tuoi fedeliaccendi in essi il fuoco del tuo divino amore,manda il tuo Spirito e sarà una nuova creazionee rinnoverai la faccia della Terra

Lettura biblica: Gv 13,1-15Prima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo che era venu-ta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, avendoamato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine.Durante la cena, quando il diavolo aveva già messo incuore a Giuda, figlio di Simone Iscariota, di tradirlo, Ge-sù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e

che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola,depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attor-no alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò alavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciuga-mano di cui si era cinto.Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Si-gnore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quelloche io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo».Gli disse Pietro: «Tu non mi laverai i piedi in eter-no!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avraiparte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, nonsolo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Sog-giunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisognodi lavarsi se non i piedi ed è tutto puro; e voi siete pu-ri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per que-sto disse: «Non tutti siete puri».Quando ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti, se-dette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho fattoper voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite be-ne, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro,ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gliuni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché an-che voi facciate come io ho fatto a voi».

CommentoIl Vangelo di Giovanni, a differenza degli altri VangeliSinottici, non ha il racconto dell'Istituzione dell’Euca-ristia. Esso viene sostituito dal racconto della Lavandadei Piedi, la quale rappresenta la traduzione operativadi quello che l’Eucaristia è: amore e servizio fraterno.A molti non sarà sfuggito il fatto che Gesù, dopo averlavato i piedi ai suoi apostoli, non abbia tolto il grem-biule. Anticamente questo dettaglio venne rappresen-tato teologicamente col fatto che Cristo in croce avesseun perizoma, spesso bianco o dorato, simbolo di rega-lità. Il perizoma non è semplicemente il modo pietosoper non rappresentare il Cristo nudo, infatti storica-mente gli appesi in croce vivevano anche questa ver-gogna, piuttosto è il modo attraverso il quale gli artistiesprimevano il servizio di Cristo reso all’umanità finoalla fine. Infatti il cosiddetto perizoma è in realtà anco-ra il grembiule che Gesù non si è tolto e che permanefino al suo sacrificio per il bene del mondo. Se un arti-sta moderno dovesse rappresentare la Crocifissione2020 probabilmente Cristo avrebbe il pigiama di unmalato, il camice di un medico, la casacca di un infer-miere, la tuta bianca da difesa batteriologica della Cro-ce Rossa o la divisa della protezione civile.

Per i giovanissimi: Itinerario artistico(il Vangelo è quello proposto per gli adulti)

Pietro Lorenzetti“La lavanda dei piedi” (1310-1319)Basilica Inferiore di San Francesco d’Assisi

Pietro Lorenzetti inserisce questo suo affresco all’inter-no del ciclo di dipinti che adornano la Basilica Inferioredi San Francesco d’Assisi dividendo la scena in due parti:sul lato sinistro vediamo Gesù intento a lavare i piedi diPietro, sul lato destro gli altri apostoli stanno aspettandoil loro turno, quasi disinteressati:

— Come ho vissuto questo periodo di Quaresima? Difronte al periodo di rinuncia e di riflessione sono stato di-sinteressato come gli apostoli oppure ho sfruttato l’atte-sa per prepararmi alla Pasqua?

— Pietro nella rappresentazione sembra essere tur-bato dal rifiuto che Gesù pone alla sua richiesta: po-sto davanti ad un rifiuto riesco ad accettarlo? Riesco a

fidarmi del “Quello che io faccio, tu ora non lo capi-sci; lo capirai dopo”?

Tessere di mosaico: per i ragazzi

La lavanda dei piedi è una delle più grandi gesti diservizio che Gesù da ai suoi discepoli, anche io mi im-pegno a fare un servizio in casa (prendendo l’iniziati-va, chiedendo ai genitori cosa e come posso essereutile in casa, mettendomi al servizio, esempio appa-recchiando, etc).

In famigliaDurante il Giovedì santo si celebra il momento della La-vanda dei piedi, il momento in cui Gesù si mette a servi-zio dei suoi discepoli lavando loro i piedi.Come Gesù ha servito i suoi fratelli lavando loro i piedi,oggi potresti aiutare ogni membro della famiglia con ungesto concreto. Scrivi su un foglio quello che ti impegnia fare e, alla fine della giornata, rileggilo e valuta se haifatto il servizio.

Preghiera finale:“Comunione con il suo corpo fa’ di noi un corpo solo, della terra un solo canto, una chiesa in unità”

[D.M. Turoldo]

Canto:Ubi Caritas (Taizé)Ubi caritas et amor, ubi caritas Deus ibi est. [...]

22 Giovedì 2 aprile 2020 Speciale

DA SAPERE

Sul sito della diocesi (www.diocesiaosta.it), nel-la sezione DOCUMENTAZIONE, a cura del

Servizio Servizio per la catechesi e la pastorale gio-vanile e vocazionale, troverete questo sussidio insie-me ad altri materiali utili per aiutare voi famiglie avivere la Settimana Santa.

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23Le pagine della Domenica Giovedì 2 aprile 2020

5 APRILE 2020

DOMENICA DELLE PALME (ANNO A)

Nutriti dalla Parola

Riferimenti biblici:Colore Liturgico: RossoPrima Lettura: Is 50,4-7Non ho sottratto la faccia agli insulti e agli sputi,sapendo di non restare confuso. Salmo: Sal 21;Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?Seconda Lettura: Fil 2,6-11Cristo umiliò se stesso, per questo Dio lo esaltò. Acclamazione al vangelo: Lode e onore a te, SignoreGesù! Per noi Cristo si è fatto obbediente fino alla mor-te e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e glidonò il nome che è al di sopra di ogni nome.Lode e onore a te, Signore Gesù!Vangelo:Mt 26,14- 27,66La passione del Signore.

Convertire… in modello

JEUDI 2 AVRILOn fête ce jour-làSainte Théodosie ou Théodora, martyre à Césarée de Palestine en307. Originaire de Tyr, elle aidait les prisonniers qui avaient confessé leNom du Christ et attendaient enchaînés de comparaître devant le tribu-nal. Elle fut arrêtée à son tour, torturée puis jetée à la mer. Tous ceux qu'el-le avait soutenus furent condamnés aux implacables mines de cuivre dePhaeno. Saint François de Paule, né le 27 mars 1416 à Paola en Calabre et mortle 2 avril 1507 au couvent de Plessis–lès–Tours est un religieux ermite ita-lien, thaumaturge. Fils de propriétaires terriens, catholiques très croyantsil a, dès son plus jeune âge, une vie spirituelle déjà très marquée. C’est unadolescent humble, docile et obéissant. À l’âge de treize ans, il entre aucouvent franciscain de San Marco Argentano, où il reste un an. Dès son en-trée, il se signale par un penchant mystique qui l’accompagnera toute savie. En 1430, à l'âge de 14 ans, il fait avec sa famille, un long pèlerinage à As-sise, mais aussi à Loreto, Rome, l’abbaye du Mont Cassin et au Mont Luco.Le faste de la ville éternelle lui déplaît. Rentré à Paule, il commence à vivreen ermite, dans un endroit inaccessible, le Patrimoine, propriété de sa ri-che famille. Sa vie dans le dénuement émerveille les habitants de sa villenatale. Dans sa grotte, il reçoit la visite d'un faon poursuivi par des chas-seurs. Miraculeusement, il l'apprivoisa et convertit les chasseurs qui devin-rent ses premiers frères. C'est ainsi qu'à partir de 1435, il est rejoint pard'autres fidèles, attirés par sa renommée de sainteté, qui s'associent à cemode de vie. Ils le reconnaissent comme leur guide spirituel. Avec ses dou-ze premiers compagnons, Francesco construit une chapelle et trois dor-toirs. Il fonde avec eux un ordre religieux, qu'il nomme Les Minimes. Ilsfont vœu d'humilité, se livrent surtout à l'exercice de la charité. On les ap-pelle les ermites de saint François d’Assise. Il n'a que dix–neuf ans. Lesadhésions sont si nombreuses que l’archevêque donne son approbation àla fondation d’un oratoire, d’un monastère et d’une église. La réputationde sainteté de Francesco se répand rapidement. En 1470, commence leprocessus canonique pour l'approbation du nouvel ordre d'ermites.François ne change pas de vêtements et porte une robe de bure, commeses parents avant–lui. Le futur saint ne se rase pas. Il erre sur les cheminsrocailleux, sans chaussures et couche à même le sol. L'ermite ne mangequ'une fois par jour, après le coucher du soleil, et pratique un régime végé-talien. Il passe de nombreux carêmes entiers sans manger. Son corps, trèsodoriférant, sent l'ambre gris ou le musc, selon ses fidèles. François de Pau-le serait encore à l'origine d'un miracle après sa mort: son corps resté sanssépulture durant onze jours est, selon ses proches, demeuré sans corrup-tion, rendant même une odeur agréable. Les Minimes respectent une par-tie de ses règles de vie. Pendant des siècles, ils portent une robe de drapgrossier de couleur noire qui descend jusqu'aux talons, une ceinture delaine nouée de cinq nœuds; ils ne peuvent quitter cet habit ni le jour, ni lanuit. Il leur est interdit de porter des chaussures fermées, sauf en voyage,sabots de bois ou sandales rappelant aux moines qu'ils sont parmi les pluspauvres. En voyage, ils vont à pied ou sur le dos d'un âne ou, seulement lor-squ'ils ne trouvent pas d'âne, sur un mulet ou un cheval. Il est canonisé en1519. Pendant la révolution religieuse du XVIe siècle, sa dépouille mortel-le est brûlée par des réformés. La légende de la traversée du détroit deMessine a inspiré à Franz Liszt une des plus célèbres pièces du piano ro-mantique La légende de St. François de Paule marchant sur les flots.

Dictons du jour— À la Sainte–Théodosie, la rose est la fleur choisie. — Si les quatre premiers jours d’avril sont venteux, il y en aura pour qua-rante jours.

L’événement— 2 avril 1947: le Conseil de sécurité place sous tutelle des États–Unis les îlesdu Pacifique précédemment sous mandat japonais dans sa résolution n°21.

Giovedì 2 aprile

Giovedì della V settimana di Quaresima — Gen 17,3-9 Sal 104 Gv 8,51-59: Abra-

mo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.

Venerdì 3 aprile

Venerdì della V settimana di Quaresima — Ger 20,10-13 Sal 17 Gv 10,31-42: Cerca-

vano di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.

Sabato 4 aprile

Sabato della V settimana di Quaresima — Ez 37,21-28 Ger 31,10-13 Gv 11,45-56:

Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi.

Domenica 5 aprile

DOMENICA DELLE PALME (ANNO A) — Is 50,4-7 Sal 21 Fil 2,6-11 Mt

26,14- 27,66: La passione del Signore.

Lunedì 6 aprile

Lunedì della Settimana Santa — Is 42,1-7 Sal 26 Gv 12,1-11: Lasciala fare, perché

essa lo conservi per il giorno della mia sepoltura.

Martedì 7 aprile

Martedì della Settimana Santa — Is 49,1-6 Sal 70 Gv 13,21-33.36-38: Uno di voi

mi tradirà… Non canterà il gallo, prima che tu non m’abbia rinnegato tre volte.

Mercoledì 8 aprile

Mercoledì della Settimana Santa — Is 50,4-9 Sal 68 Mt 26,14-25: Il Figlio dell’uomo

se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell’uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene

tradito!

LE LETTURE DELLA SETTIMANA

Fratel MichaelDavide Semeraro

Al cuore del vangelo secondo Matteoè racchiuso, come una perla inca-

stonata nel cuore del suo messaggio, un in-segnamento che si fa invito: «Imparate dame che sono mite e umile di cuore» (Mt11, 29). Questa parola di esortazione checogliamo sulle labbra del Signore Gesù,quasi come sgorgasse direttamente dal suocuore, si offre a noi – nella liturgia odierna– nel massimo della sua incarnazione e delsuo inveramento, tanto da diventare pernoi un gesto da contemplare e un esempioda seguire. La Chiesa stessa pregando, èconsapevole di doversi mettere alla scuoladi Cristo Signore non solo sedendo con le«folle» (Mt 5, 1) sul monte delle beatitudi-ni, ma soffrendo pure con il suo Sposo sulmonte ove l’amore si offre fino allo stremoe allo spreco più assoluto. Per questo sia-mo invitati a pregare con queste parole:«Dio onnipotente ed eterno, che hai datocome modello agli uomini il Cristo tuo fi-glio, nostro Salvatore, fatto uomo e umilia-to fino alla morte di croce, fa’ che abbiamosempre presente il grande insegnamentodella sua passione» (Colletta). Il discorsodella montagna–,come vangelo delle bea-titudini, rivela – nella passione del Signore– uno stile preciso sul cui modello siamochiamati a conformare il nostro modo diimparare e di patire nella nostra vita.Nel vangelo della Passione che ascoltia-mo durante la liturgia di ingresso nellaSettimana Santa, l’evangelista Matteo at-tira tutta la nostra attenzione su un parti-colare: «Ma Gesù taceva» (Mt 26, 63). Alcuore della sua offerta pasquale ritrovia-mo in Gesù, che come uomo si trova nelpieno della sua vita e della sua consapevo-lezza, la stessa nota che ha segnato e signi-ficato la sua incarnazione e la sua acco-glienza da parte di Giuseppe nella casa«di Davide» (Mt 1, 20)… nella casa dellanostra umanità. Alla fine come all’inizio,all’inizio come alla fine, troviamo il silen-

zio proprio dell’amore! La carne del Ver-bo e il tratto inconfondibile della suaumanazione, risplendono oggi in tutto illoro fulgore rivelandosi come la vera euniva gloria di «Gerusalemme» (21, 1)che l’accoglie festante e interrogativa:«Chi è costui?» (21, 10). Questa domandarisuona nel nostro cuore, mentre ascoltia-mo – ancora una volta – la storia degli «in-sulti» e degli «sputi» (Is 50, 6). Il profetasembra rispondere alle nostre attonitedomande e ci invita ad imitare il nostroModello Unico come amava ripetereCharles de Foucauld: «Ecco, a te viene iltuo re, mite, seduto su un’asina e su unpuledro, figlio di una bestia da soma» (Mt21, 15). Il corteo regale che accoglie Cri-sto a Gerusalemme è solo un pallido ri-flesso e una balbettante profezia del cor-teo nuziale che accompagna il SignoreGesù verso la croce.Ciò che il Verbo, azzittito per amore, rie-sce a dire gridando « a gran voce» (27, 50)avvolge e travolge l’intero cosmo e stra-volge la storia dell’umanità: «Il velo deltempio si squarciò in due, da cima a fon-do, la terra tremò, le rocce si spezzarono,i sepolcri si aprirono e molti corpi di san-ti, che erano morti, risuscitarono» (27,51–52). Con queste immagini, Matteo civuole mettere in condizione di compren-dere che nulla può rimanere come primadavanti alla rivelazione di un amore diuna passione di Dio per noi che arriva acosì tanto! Ora tocca a noi, a ciascuno dinoi, di trovare il nostro posto nel corteonuziale di Cristo mite e umile di cuore.

Signore Gesù, tu sei per noi l’esempio da segui-re con passione, il gesto da contemplare, il pas-so che precede ogni nostro passo, il silenzio d’a-more che grida a gran voce, il mistero che ciconvoca e ci attrae, sei per noi maestro di mitez-za e di umiltà. Lascia che una briciola del tuocuore modelli il nostro cuore, a tua immagine,sulla via che tu ci indichi, per sempre. Kyrieeleison!

■ Pietro Lorenzetti - 1310-1319 circa - Affresco - Basilica inferiore di San Francesco, Assisi

24 Giovedì 2 aprile 2020 Le pagine della Domenica

Siamo arrivati alla Domenica dellePalme, percorrendo la Passione diGesù secondo Matteo (vi invito questasettimana a trovarvi un momento perleggerla con calma oppure a spezzettarlagiorno per giorno), incontriamo nume-rosi personaggi, ma vorrei soffermarmisu uno che solitamente trascuriamo: ilgallo! Infatti ad un certo punto leggia-mo: Dopo un poco, i presenti si avvicina-rono e dissero a Pietro: “È vero, anche tusei uno di loro: infatti il tuo accento ti tra-disce!”. Allora egli cominciò a imprecaree a giurare: “Non conosco quell’uomo!”.E subito un gallo cantò. E Pietro si ri-cordò della parola di Gesù, che avevadetto: “Prima che il gallo canti, tu mi rin-negherai tre volte”. E, uscito fuori, pian-se amaramente. Perché il gallo è impor-tante? Perché con il suo canto annunciache inizia un nuovo giorno, che la nottenon dura per sempre. L’alba non ha cer-to l’intensità luminosa del sole a mezzo-giorno, ma ha un fascino maggiore, per-ché ci offre uno spettacolo che quotidia-namente si ripete (meteo permetten-do): il progressivo prevalere della lucesul buio. Anche nell’arte il gallo che can-ta nella notte nella quale Gesù viene ar-restato e processato non ha grande spa-zio, sono pochissime le opere che gliconcedono un minimo di attenzione:una di queste è il pentimento di Pietrodel 1645, del francese Georges de laTour (1593–1652). Non è un caso cheproprio questo artista dedichi un’operaa questo episodio del Vangelo poiché,influenzato da Caravaggio, nei suoi ca-polavori amava enfatizzare il contrasto eil dialogo tra chiaro e scuro, tra tenebree luce; perciò non poteva sfuggirgli l’oc-casione di dedicare un quadro al gallodella Passione, a colui che annuncia chedopo la notte del rinnegamento, del do-lore e della morte, si fanno spazio le lucidel perdono, dell’amore e della risurre-zione. Vi invito ad ammirare con calma

ed in silenzio l’opera in questione. Inprimo piano c’è Pietro e se guardate be-ne sul suo volto, rischiarato dal sorgeredell’alba, scendono delle lacrime. Ac-canto all’apostolo vi è il gallo. Ha appenasmesso di cantare e guarda anche lui nel-la stessa direzione del sole che sorge. L’a-

nimale con il suo canto innanzituttomette Pietro di fronte alla nuda e crudarealtà: poco prima aveva promesso a Ge-sù, davanti a tutti i suoi compagni, che loavrebbe difeso e invece lo rinnega perben tre volte! Questo è il momento deci-sivo per Pietro perché tocca con mano la

sua piccolezza, la sua umanità, il suo limi-te e il suo peccato che lo fa piombare nelbuio, nel pianto della disperazione, delsentirsi un verme, un vigliacco, ma allostesso tempo quelle lacrime sono prezio-se, gli fanno bene, perché puliscono isuoi occhi ed il suo cuore, permettendo-gli di guardare diversamente il suo Mae-stro e la vita, poiché scopre una cosastraordinaria: Gesù lo ama ancora! Infat-ti un attimo dopo averlo rinnegato in-crocerà il suo sguardo scoprendo congrande sorpresa e commozione che ilMaestro lo guardava non con odio macon profonda amicizia! Il gallo cantandodice a Pietro e all’umanità: “Non abbiatepaura, dopo il buio sorgerà la luce!”. An-nuncia che dopo il peccato arriva il per-dono; dopo quella notte di Passione e dimorte giungerà l’alba della risurrezione:non di botto ma progressivamente e conpazienza, proprio come fa la luce dell’al-ba e questo vale anche per noi che ci tro-viamo in un momento nel quale non cisembra di vedere la fine del tunnel. Ilgallo ci sta dicendo che le tenebre chestiamo attraversando finiranno e servi-ranno per cambiarci, per farci riscoprirealcune cose che abbiamo trascurato, lafede in primis. Ai piedi di Pietro vi è unalampada accesa ed è proprio la fede. Tut-ti l’abbiamo in dotazione, ce l’ha donataDio. Serve ogni giorno, tanto più quan-do il buio è fitto e totale. Dobbiamo te-nerla in mano per ricordarci che – an-che se è notte fonda – Dio ci sta accanto,ci aiuta a camminare, a non perderci, amettere amore in ciò che stiamo viven-do, a sperare perché prima o poi inizieràa sorgere il sole e da lontano sentiremoun gallo cantare annunciandoci che lanotte sta terminando, che un altro gior-no ricomincia e scopriremo che l’averpercorso un tratto al buio ci ha cambiati,ci ha resi migliori, ci ha insegnato a noncontare solo su noi stessi, a guardare Dioe la vita con altri occhi.

Letture d’arte: Il pentimento di Pietro, 1645 a cura di don Paolo Quattrone

Quell’uomo mortoe sepolto…

Domenica delle Palme, incui si celebra l’ingressotrionfale di Gesù in Geru-salemme, avvenimentomessianico per eccellenza.Ma anche domenica in cuila liturgia eucaristica ci in-vita per la prima volta –quasi a volerci preparare alvenerdì santo – a contem-plare la Passione del Si-gnore. Siamo davanti almistero della Croce, la cuiimminenza è stata inaugu-rata con la risurrezione diLazzaro che ha scatenatol’ostilità dei capi del popo-lo,verso Gesù, e la decisio-ne irrevocabile di metterloa morte. E Gesù che avreb-be potuto sfuggire a quellafuria omicida, (o meglio:deicida) non l’ha fatto.Avevamo visto come an-che lui temesse quell’ora,perché era fuggito in Gali-lea sapendo che i giudeivolevano lapidarlo. Ma ap-pena seppe della morte diLazzaro, tornò in Giudeasuperando la paura e met-tendo a repentaglio la pro-pria vita, pur di fare la vo-lontà del Padre..• Blaise Pascal

E quanti, da duemila annia questa parte, hanno mes-so a repentaglio la propriavita, pur di seguire GesùCristo. Questo è il segno

più certo che Gesù è Dio:Quale uomo, solo uomo,sarebbe seguito da milionidi persone nel corso dei se-coli, proponendo una stra-da del genere “chi vuol se-guirmi, rinneghi se stes-so,prenda la sua croce e misegua”… Gli uomini quan-do vogliono aver successoe un grande seguito, pro-pongono ben altre strade:larghe, facili, senza ombra

di rinuncia. Chi li segue echi si ricorda di questi? Madi Gesù Cristo, i secoli con-tinuano a parlarne… Que-sto nessuno lo può negare.Uno potrebbe anche ne-gare l’esistenza di Dio, manessuno può negare cheGesù Cristo ha avuto milio-ni di discepoli, lungo i se-coli, che l’hanno seguitoproprio sulla strada piùdifficile che ci sia: quella

della Croce. E nessunopuò sensatamente direche questi erano dei pove-ri illusi perché tra di loro cifurono eminenti scienziatie grandi pensatori. Basti ci-tare un Pascal per esem-pio: francese, grandescienziato (inventò la pri-ma calcolatrice) e filosofoche rinuncia a tutto per se-guire Gesù. Dopo la suamorte gli trovarono un bi-

glietto sul petto nascostonella fodera della giacca,dove c’era scritto “FUO-CO! Gesù, che non sia maiseparato da Te”. È celebrela sua frase “Le coeur a desraisons que la raison neconnait pas » (il cuore haragioni che la ragione nonconosce).

• Henri Lacordaire

Oppure un altro grande,sempre francese, tutto difuoco anche lui: il grandeHenri Lacordaire, grandeateo del 1800 che si con-vertì ed entrò nell’ordinedei frati predicatori: i do-menicani. Riformò i do-menicani di Francia e di-venne un grande predica-tore a Notre Dame di Pari-gi. Migliaia di studenti uni-versitari andavano adascoltarlo e centinaia siconvertivano. Parlavanell’immensa Basilica diNotre Dame, senza mi-crofono, con un fuoco in-teriore che faceva accorre-re i giovani da ogni parte.Sentite alcune sue paroleincandescenti: “Vi è un uo-mo il cui sepolcro non è so-lo glorioso, ma è amato. Viè un uomo i cui passi sonoseguiti da una grande par-te dell’umanità, senza chesi stanchi. Vi è un uomoche benché scomparso, sivede seguito da una gran-de folla in tutti i luoghi delsuo passaggio. Vi è un uo-

mo, morto e sepolto, le cuiparole gridano ancora eproducono l’amore e piùche l’amore. Vi è un Uo-mo perseguitato fin nel se-polcro, eppure trova disce-poli nel cuore di ogni ge-nerazione. Quest’Uomo,il solo che ha fondato il suoamore sulla terra, SEI TUGESU’!”. Non so che effet-to faranno su di voi, questeparole, ma io mi commuo-vo solo a trascriverle. Eccoil regno di Gesù Cristo! Re-gno dei cuori! Dalla terral’hanno fatto fuori, ma eratroppo tardi! Ormai eradentro, nei cuori!

Domande1) In quale città giunseGesù?2) Quale ordine diede adue discepoli?3) Cosa gridava la folla?

Pensieri sulla Parola a cura di Wilma Chasseur

Pensiero

della settimana

Cosa fare per stare

bene?

“ Ridonati a noi Signoreperché possiamo starebene, mentre stiamo tan-to male senza di te. Abbipietà delle nostre fatichee dei nostri sforzi: aiuta-ci!” (Dal proslogion di S.Anselmo d’Aosta)

25Le pagine della Domenica Giovedì 2 aprile 2020

Lorenzo Pasquariello

Chiunque abbia se-guito la preghiera

di papa Francesco per ilmondo, in una piazza SanPietro vuota, venerdì 27marzo, avrà una immagineparticolare che si è impres-sa in maniera indelebilenella sua mente e nel suocuore. Personalmente hoquella del suo arrivo, soli-tario, sotto la pioggia, sen-za nessuno che gli tenesseun ombrello, con passo in-certo e faticoso, in salita,mentre le ultime luci delgiorno lasciavano Roma. Ilcanto del Vangelo di Mar-co, la tempesta sedata, haevocato tutti gli stati d’ani-mo di questi giorni, poi ri-presi dal papa nella suameditazione. Le tenebreche avanzano sul far dellasera, il silenzio assordante,il repentino mutare delmeteo che scatena unatempesta (sul lago propriocome nelle nostre monta-gne) e poi l’atteggiamentodelle persone, la paura, ilterrore di non farcela… eGesù che dorme beato, “apoppa, proprio nella partedella barca che per primava a fondo”. Mi ha colpitoquesto particolare, Gesùriposa tranquillo proprionel punto più pericolosodella barca. Come se, an-cora una volta, si fosse pre-murato di occupare lui ilposto più pericoloso, cosìdi lasciare i suoi amici nel-le zone più sicure. E cosìho pensato ai tanti che inquesti giorni, con Lui,

stanno a poppa, cercandodi mettere al sicuro quelliche stanno a prua. Non so-no soli, non siamo soli. EGesù non dorme. Quandoviene svegliato prende inmano la situazione, rassi-

cura, una volta di più solle-cita alla fede, così difficileda esercitare oggi, ma cosìnecessaria per fare l’unicacosa che serve: “svegliare”Gesù. Una canzone cristia-na della tradizione evange-

lica, dice che “He neversleeps”, Egli non dormemai, si prende sempre cu-ra dei suoi amici. Gesù lo si“sveglia” pregandolo, par-lando con lui, standogli ac-canto, per dirla con i ter-mini di oggi, “stalkerizzan-dolo”, come l’amico im-portuno del raccontoevangelico. Ma il papa vaoltre, sposta la sua riflessio-ne su di noi, come se l’aiu-to, prima che dall’alto, do-vesse venire da noi stessi, fi-nalmente consapevoli del-la fatuità delle nostre falsecertezze: “La tempestasmaschera la nostra vulne-rabilità e lascia scopertequelle false e superflue si-curezze con cui abbiamocostruito le nostre agende,i nostri progetti, le nostreabitudini e priorità. Ci di-mostra come abbiamo la-sciato addormentato e ab-bandonato ciò che ali-menta, sostiene e dà forzaalla nostra vita e alla nostracomunità. La tempesta po-ne allo scoperto tutti i pro-positi di “imballare” e di-menticare ciò che ha nu-trito l’anima dei nostri po-poli; tutti quei tentativi dianestetizzare con abitudi-

ni apparentemente “salva-trici”, incapaci di fare ap-pello alle nostre radici e dievocare la memoria deinostri anziani, privandocicosì dell’immunità neces-saria per far fronte all’av-versità”. La nostra religio-ne “senza Dio”, ci ha porta-to ad idolatrare ciò che oranon ci serve e scoprire chepossiamo fare a meno ditante cose. Chi aveva sep-pellito Dio sotto un cumu-lo di attività, impegni, rela-zioni umane, mancandoadesso tutto questo, risco-pre l’essenziale. E vi si ag-grappa, come si fa in unmare in tempesta, quandosi vede affiorare uno sco-glio, un appiglio. Il giorno dopo la preghie-ra, ai tanti commenti com-mossi, compiaciuti, rico-noscenti di molte perso-ne, anche non credenti onon praticanti, c’è stato ilsolito “fuoco amico”, dicoloro che questo papaproprio non lo sopporta-no, qualunque cosa dica ofaccia, o non dica o nonfaccia. Non lo sanno nep-pure loro, l’importante èinsultarlo, deriderlo, of-fenderlo. E questi sono

“cristiani” che si ritengo-no detentori della verità,della Tradizione e che innome di questa calpesta-no pagine e pagine di Ca-techismo, l’affermazionedel Credo sulla “Chiesauna, santa, cattolica e apo-stolica…” ecc. Queste per-sone sappiano che “suquesta barca… ci siamotutti”. Anche loro. E Gesùè stato svegliato anche dalgrido del successore diPietro che tanto odiano, eche il precedente, Bene-detto, era in preghieracon lui. Siamo sulla stessabarca. Tutti. Questo virus,come la morte, non fa dif-ferenze tra le persone. Latempesta ha colto impre-parati tutti: ricchi e poveri,giovani e vecchi, sani e ma-lati. Gesù farà tornare “labonaccia” e allora sarà ne-cessario dare esecuzioneai tanti propositi di questigiorni, alle scelte che ma-gari abbiamo deciso di fa-re. “Ci chiami a coglierequesto tempo di prova co-me un tempo di scelta.Non è il tempo del tuo giu-dizio, ma del nostro giudi-zio: il tempo di scegliereche cosa conta e che cosapassa, di separare ciò che ènecessario da ciò che nonlo è. È il tempo di reimpo-stare la rotta della vita ver-so di Te, Signore, e versogli altri”. Che ciascuno di noi abbiala forza e il coraggio di sce-gliere facendosi illumina-re dalla “Luce vera” che siaccenderà nella Pasqua or-mai vicina.

Commento - L’arrivo solitario del Papa in Piazza San Pietro

Su questa barcaci siamo tutti...

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26 Giovedì 2 aprile 2020 Vita della Diocesi

Questa emergenzaha tolto la possibi-

lità di svolgere molte del-le attività (sia lavorativeche legate al proprio im-pegno cristiano) cheriempivano le nostregiornate, o comunquene ha radicalmente mu-tato le modalità con cui,ora soprattutto attraver-so il PC, stiamo tentandodi proseguirle.È una situazione che per-tanto inevitabilmente co-stringe ad una maggioresolitudine, che sente evi-dentemente di più chi vi-ve da solo.Questa solitudine puòspaventare, può apparirecome un vuoto, un vuoto

che si cerca qualche mo-do di riempire. Invecel'esperienza di questitempi è che tale solitudi-ne, tale forzato allonta-namento da attività epersone risulta esserel'occasione per andare alfondo di se stessi, e,

sgombrati tanti aspettiche riempivano le nostregiornate, spesso esterni asé, riscoprire la proprianatura umana. Ci pensia-mo poco, ma siamo esse-ri che non si danno le co-se, né tanto meno la vita:quanto è evidente questo

adesso!È allora in questo spaziointimo e profondo chequesta riscoperta di sépermette di incontrareDio ad un livello e ad unaradicalità che altrimentinon è facile raggiungere.Se in questo istante vivo

ma non mi do la vita, èquesto l'istante in cuiposso scoprire che è unAltro che me la dà, chemi sta facendo ora. È come se in questi tem-pi fosse donata a ciascu-no la possibilità di vivereun po' come vivono i

monaci, che di questasolitudine come rappor-to personale con Dio,fanno la trama e il conte-nuto pieno delle lorogiornate.

Memores Domini,

casa di Aosta

“La speranza poinon delude,

perché l'amore di Dio èstato riversato nei nostricuori per mezzo delloSpirito Santo che ci è sta-to dato.” (Rom 5,5)Viviamo un periodo do-ve siamo chiamati, nono-stante le giuste restrizio-ni e le umane preoccupa-zioni, a dimostrare al DioFedele la nostra fedeltà ela nostra fiducia.Ci ritroviamo sprovvistidella libertà ed anche dialcuni mezzi essenzialiper vivere la nostra fede,ma abbiamo altri mezzida poter riscoprire o uti-lizzare nella loro massi-ma potenzialità.Nelle lunghe giornateche scorrono tra il vocia-re dei TG, dei socials e ilsilenzio delle nostre case

e delle nostre strade, ab-biamo una grande op-portunità, riscoprire ilrapporto personale conGesù: a Tu per tu!Rileggendo un brano delVangelo, dialogando conLui e la Vergine Marianella preghiera filiale edi abbandono, possiamotrovare o riscoprire deinuovi lati di noi stessi, ri-sorse che ci sono stati do-nati gratuitamente, nes-suno è abbandonato daDio, mai e per nessunmotivo.Molto proficuo è il rian-dare con la memoria allanostra vita passata, aquante volte, nei modipiù impensati e provvi-denziali il Signore ci siavenuto a salvare, ci sia ve-nuto a sanare! Se provia-mo a pensare, troveremo

tante situazioni, umana-mente senza speranzache poi si sono evolute inun modo inaspettato, inun modo benedetto, do-ve l’orma benefica del Si-gnore era evidentemen-te presente e l’unica pro-tagonista.La paura però ci assalesoprattutto quando ve-niamo a conoscenza dicontagi o decessi avvenu-ti tra persone più o menovicini a noi: parenti, ami-ci, conoscenti.Ma la paura si trasformaattraverso la preghierain Speranza, una spe-ranza solida, perché ra-dicata in Cristo ed ali-mentata dallo SpiritoSanto, proprio come cidice l’apostolo dellegenti, una speranza nu-trita dall’Amore di Dioper noi, a cui ci dobbia-mo sforzare di corri-spondere con tutta lanostra buona volontà eamore verso di Lui. Con il desiderio, con pa-role che ci escono dalcuore, possiamo chiede-re a Gesù di venire spiri-tualmente nelle nostreanime per portarci con-solazione e luce e allostesso modo nella pre-ghiera serale del SantoRosario, chiediamo allaSanta Vergine di interce-dere per tutti, special-mente chi sta lottando inprima linea oppure è vit-tima del virus. Mi piacepensare a tutte le nostremani, unite e strette in-sieme da un’unica coro-na donino a tutti forza econsolazione.Penso che questo, quan-do sarà finito, ci avràcambiati.Spero che ci ritroveremosani nel corpo e anchenello spirito, grazie a unagrande primavera manon solo meteorologica.Le spine dei dolori e del-le preoccupazioni, gra-dualmente si trasforme-ranno in boccioli e da-ranno i loro delicati eprofumati fiori.Questo è il tempo dellasperanza, il tempo dellafiducia, il tempo della

memoria.Certamente provare a vi-vere tutto questo,non èper nulla facile, ma ne-cessario.Proviamo a farci soste-gno uno dell’altro, por-tando nella preghieranon solo gli amici ed i pa-renti ma soprattutto i ne-mici, non dimentichia-mo che domenica con lacelebrazione delle Pal-me, inizia la settimanaSanta!Una Settimana Santa chenon dimenticheremomai, sicuramente! Ricor-diamo e crediamo ferma-mente che dopo ognimorte segue una risurre-zione, una rinascita.Proprio come avvenne

per la Passione di Gesù,sofferta ed offerta per ilbene più grande, peruna vittoria sul peccato,sulla morte e sul male: lanostra Redenzione!Nessun dolore, soffertoma offerto, è sterile.Anche i nostri dolori pic-coli e grandi di cui sonocostellate le nostre vitehanno un grande valoreagli occhi di Dio, a Lui of-friamo per il bene chepotrà operare nella suaProvvidenza e bontà.Posiamo allora nelle ma-ni della Vergine Addolo-rata,come offerta tuttoquello che siamo e tuttoquello che ci appartiene,lei penserà a presentarlaal Suo dolce Figlio, no-

stro Signore e Salvatore,Gesù.Chiediamo anche al Si-gnore che ci doni in que-sto tempo di attesa il suoperdono generoso di Pa-dre e domandiamo lagrande grazia di sapereperdonare gli altri e an-che di saperci chiedereperdono tra di noi per ilmale che consapevol-mente ci siamo trasmes-si. Auguro a tutti un tem-po di prossima primave-ra, nella luce e nella gioiadel Risorto!

In unione di preghiera,

di speranza, di offerta,

Cristina Bianco

Consacrata

nell’Ordo Virginum

Testimonianza 1 - L’esperienza dei “Memores Domini”

Tempo di speranzae di offerta

Testimonianza 2: chiamati a dimostrareal Dio Fedele la nostra fedeltà e la nostra fiducia

Religiosità a cura di Cesare Cossavella

■ Antey-Saint-André - Affresco a Hérin

GLI IMPEGNI DEL VESCOVO

Domenica delle Palme – 5 aprile Cattedrale – ore 10.00 S. Messa per la Domenica delle Palme e della Passione del Signore Trasmessa in diretta su Radio Proposta inBlu (fm e streaming)

Giovedì santo – 9 aprile Cattedrale – ore 18.00 S. Messa nella Cena del Signore Trasmessa in diretta su Radio Proposta inBlu (fm e streaming)

27Vita della Diocesi Giovedì 2 aprile 2020

12–22 luglio 1995– Quinto soggiornoestivo in Valle d’Aosta

Giovanni Paolo II ricorda il ruolo della donna nella maternità e lancia un appello per la guerra nell’ex Jugoslavia

Giovanni Paolo II ritorna volen-tieri in Valle d’Aosta. La localitàdi Les Combes di Introd ben siaddice a un soggiorno all’inse-gna della massima riservatezza,quest’anno il Papa ha portatocon sé diversi documenti da rive-dere e da completare; ma a oc-cupare gran parte dei suoi pen-sieri è ancora la drammatica si-tuazione esistente nell’ex Jugo-slavia. Le passeggiate e le escur-sioni in montagna passano in se-condo piano; mentre nella gen-te e soprattutto tra i giornalistiche seguono numerosi le vacan-ze di Giovanni Paolo II, crescel’aspettativa per l’unico appun-tamento pubblico che sarà tra-smesso in diretta RAI, in Italia ein tredici nazioni. Il momento pubblico ufficiale diquesto soggiorno è l’Angelus didomenica 16 luglio. GiovanniPaolo Secondo lo recita dal bal-cone della casa di Les Combes. Èun intervento atteso che il Pon-tefice divide in due parti: nellaprima prosegue un discorso svi-luppato da alcune domeniche:sono riflessioni sulla vocazionedella donna. Nella seconda af-fronta la drammatica situazionenell’ex–Jugoslavia.«Non si insiste mai abbastanzasul fatto che la donna deve esse-re valorizzata in tutti gli ambitidella vita. È doveroso tuttavia ri-conoscere che, tra i doni e i com-piti che le sono propri, emerge

con particolare rilievo la sua vo-cazione alla maternità». Dopoaver citato la Lettera apostolica“Muliebri dignitatem” il Papaprosegue: «Aprendosi alla ma-ternità ella sente sbocciare e cre-scere la vita in grembo. È privile-gio delle madri fare questa espe-rienza indicibile; ma tutte ledonne, in qualche modo, nehanno intuizione, predispostecome sono a tale mirabile dono.La missione materna è anchefondamento di una particolareresponsabilità. La madre è postacome custode della vita. A leispetta di accoglierla con premu-ra, favorendo quel primo dialo-go dell’essere umano, con ilmondo, che si realizza proprionella simbiosi del corpo mater-

no. È qui che comincia la storiadi ogni uomo. Ognuno di noi, ri-salendo questa storia, non puònon arrivare a quell’attimo in cuiha cominciato ad esistere dentroil corpo materno, con un esclusi-vo e inconfondibile progetto divita. Eravamo “nella” madre, masenza confonderci con essa: bi-sognosi del suo corpo e del suoamore, ma pienamente autono-mi nella nostra identità perso-nale. Al bimbo che cresce den-tro di lei la donna è chiamata adoffrire il meglio di sé. E propriofacendosi “dono”, essa conoscemeglio se stessa e si realizza nel-la sua femminilità. Si direbbeche la fragilità della sua creatu-ra solleciti le migliori risorse ef-fettive e spirituali. È un vero

scambio di doni! La riuscita diquesto scambio è di inestimabi-le valore per il sereno sviluppodel bambino». Il secondo pensiero di GiovanniPaolo II, lo rivolge alla guerranell’ex–Jugoslavia: «Nessunacausa, nessun progetto possonogiustificare azioni e metodi cosìbarbari sono crimini contro l’u-manità! Come vorrei che la miaparola, il mio affetto e la miapreghiera giungessero fino aquei fratelli e a quelle sorelle, ri-gettati sulla strada dell’esodonella più estrema miseria! Sup-plico tutti gli uomini di buonavolontà di continuare senzastancarsi a soccorrere quellemartoriate popolazioni. Ciòche si sta consumando sotto gli

occhi del mondo intero costi-tuisce una disfatta della civiltà.Questi delitti – dice ancora ilSanto Padre riferendosi alle no-tizie che provenivano dalla Bo-snia ed in particolare da Srebre-nica e da Zepa – rimarranno co-me uno dei capitoli più tristidella storia dell’Europa. VogliaDio toccare i cuori e illuminaregli spiriti smarriti!».In conclusione Giovanni Pao-lo II ricorda: «Che la Diocesi diAosta ha vissuto da pochi mesil’avvicendamento tra due Pa-stori. A essi voglio rivolgere, inquesto momento, un partico-lare saluto. A Monsignor Ovi-dio Lari, mentre confermo ilmio apprezzamento per la te-stimonianza di fedeltà e di zelopastorale, resa in tanti anni diministero tra queste popola-zioni, rinnovo l’espressionedella mia gratitudine per la si-gnorile cortesia con cui mi hasempre accolto; a MonsignorGiuseppe Anfossi, che ha dapoco iniziato il suo servizio travoi, porgo un fervido auguriodi fecondo ministero episco-pale, chiedendo allo SpiritoSanto di volerlo ricolmare del-la carità di Cristo, Buon Pasto-re. Uno speciale pensiero ri-volgo poi a tutti i Sacerdoti del-la diocesi, molti dei quali sonoimpegnati nella pastorale del-le loro parrocchie. Anch’io,oggi, ho voluto essere un po’parroco della parrocchia diLes Combes dove stamattinaho celebrato la Santa Messa. Èstata una bella esperienza perme, che mi ha ricordato tantevisite pastorali non solo a Ro-ma, ma anche prima. Roma èuna città, prima invece, facevovisite pastorali a piccole chiesee cappelle anche di montagna.Sono così potuto tornare in-dietro, grazie a Dio». (6)

Siamo continua-mente spinti ad uti-

lizzare un linguaggioestremo per descrivereun evento tanto nuovoquanto antico. In questitempi gran parte dei be-ni fondamentali che or-mai si davano per sconta-ti si rivelano non esserloaffatto. L’impiego di unlinguaggio degli estremiconsente di applicare ca-tegorie di un passato chea tratti si radica quasi nelmito ad un presente chesembra più del solito,non lasciarsi catturare daun’interpretazione. Seciò che ci si presenta co-me un fatto, sfugge adun’interpretazione esau-riente, provoca un sensodi smarrimento: assistoad un evento i cui contor-ni mi sfuggono. Per ri-durre la sensazione dispaesamento si ricorre amappe tanto antichequanto, di fatto, inaffida-bili. Per ritrovare la stra-da, si affida la facoltà in-terpretativa a metodi diorientamento approssi-mativi. L’estremo lessico,aiuta a ridisegnare i con-fini di ciò che accade en-tro limiti vaghi ma cheparadossalmente infon-dono un senso di sicurez-za, seppur apparente. Laparola “guerra” permet-te di rendere più accetta-

bile la sospensione coat-ta di libertà che fino algiorno precedente era-no ritenute inalienabili.La parola “inferno” per-mette di esprimere unasofferenza altrimenti in-dicibile (laddove a mioparere sarebbe piuttostoadatta la parola menopoliticamente corretta di“purgatorio”). La parola“sacrificio” è talmentecarica di significati diver-si, che ognuno si senteautorizzato a buttarcidentro tutto ciò che ritie-ne più soggettivamenteconfortante. Da tempomi sto domandando per-ché sia in atto un simileestremismo semantico(di cui qualche volta iostesso mi sono servito).Penso che tutto questosia riassumibile così: sia-mo incapaci di padro-neggiare le parole dellafede, le quali sapiente-mente sanno collocarequalunque avvenimentoin relazione ad un oriz-zonte. Il linguaggioestremo che appartieneal mondo, ci mostra unaprospettiva tanto chiara

e reale quanto fantasma-gorica. Il linguaggioestremo che appartienealla fede, invece, consolaperché consente di con-templare l’orizzonte rea-le. Nelle parole della fe-de, “guerra” vuol dire fe-deltà accompagnata dauna grazia che mi con-sente di non perdere divista l’orizzonte. Nelleparole della fede, “infer-no” vuol dire privazionedell’amore di Dio, non“situazione che non riu-sciamo a gestire con lenostre forze”. Nelle paro-le della fede, “speranza”è raggiungere l’orizzon-te da cui nasce la luce,non “concretizzare ciòche io voglio”. Nelle pa-role della fede “sacrifi-cio” ha senso solo se è unazione inserita nell’agiredi Dio. In questo periodoho ascoltato tanti opera-tori sanitari e altrettantimalati. Chi ha modo difermarsi a riflettere suciò che sta accadendo,non concorda con la re-torica impiegata per par-lare di ciò che avvienequi. Potrei portare mol-

tissimi esempi per riflet-tere su questo. Ne ripor-terò solo due. Il primo ri-guarda me. Ricevo moltimessaggi e chiamate disolidarietà e di sostegnoper ciò che faccio inospedale. In realtà nonsto facendo nessun sacri-ficio (anzi, sono abba-stanza negligente nellapenitenza quaresimale)ed io personalmentenon sono stremato dal la-voro per una ragionetanto semplice quantobanale: in ospedale nonsono ricoverati più pa-zienti del solito e non c’èpiù personale del solito.Anzi… Semplicementealcune relazioni sono di-ventate più sinceramen-te umane. Certo, la faticagenerale di chi lavora quiè aumentata parecchioperché molti operatorisanitari devono impara-re cose nuove in pocotempo, perché in termi-ni orari si lavora di più,perché ci sono preoccu-pazioni che prima nonesistevano, perché non sipossono avere le stesseattenzioni umane che

prima si coltivavano eperché, dal punto di vistaclinico si vivono moltepiù sconfitte che vittorie.Abbiamo un gran biso-gno di reimparare cosasignifichi ringraziare nelcontesto del mistero Cri-sto. Il secondo esempioarriva da un degente maè comune a molti qui.Cosa è la preghiera? Re-galiamo preghiere al chi-lo, tanti quanti sono imessaggini che spedia-mo. Questa è preghiera?Rivolgo questa domandacome una provocazione.Non è che anche la miteparola “preghiera” è perla maggior parte di noiuna parola estrema checi rassicura, non nell’o-rizzonte della fede manei limiti della ragione incerca di sostegni dentroun vocabolario tuttosommato mondano? Ab-biamo un estremo biso-gno di ricomprendercioranti. Tutto il mondone ha bisogno. Le sec-chiate di preghiere permolti qui sono più nau-seanti delle secchiate dicloro. Questo perché è

percepita come la bana-lità che viene detta quan-do si capisce di non averpiù cose da dire. Quandoil silenzio del dolore di-venta fastidioso, lo si at-tutisce. Il modo estremoper dire all’altro nonche Dio esiste ma che ioesisto. Forse che sia ne-cessario passare attraver-so il mistero della mortee della sofferenza per ri-trovare le parole dellafede? Mi piace pensareal nostro ospedale comead un crogiolo in cui leparole “salute” e “salvez-za” brillano in tutta la lo-ro verità. La prima non è per tutti;e, per tutti, comunque,dura poco. La seconda èdisponibile a tutti e duraper sempre. Un crogioloin cui precipitano le pa-role che danno finte epericolose sicurezze main cui affiorano paroleche sono sguardi silen-ziosi gettati verso un’au-rora perenne.

Don Sami, diacono,

assistente religioso

Ospedale Umberto Parini

Verso il centenario della nascita di Giovanni Paolo II a cura di Ezio Berard

Riflessioni dal Parini - Catastrofe, inferno, eroi, angeli, sacrificio, guerra, fronte…

Estremo lessico

28 Giovedì 2 aprile 2020 Vita della parrocchia

In questi giorni di iso-lamento l’OratorioSen Martin di Pontey hadeciso di attivare una seriedi attività a distanza permantenere un contattocon i suoi ragazzi e le fami-glie del territorio.La settimana scorsa si sonoconcluse le votazioni per imigliori disegni fatti dai ra-gazzi della Materna e delleElementari. Attraverso isocials infatti sono statepubblicate le foto dei dise-gni aventi come tema unarcobaleno e la scritta “An-drà tutto bene”. In questasettimana, invece, sonoaperte le votazioni on lineper premiare il migliordolce fatto in casa aventecome tematica l’Oratorio.

Per i ragazzi delle Medieinoltre la settimana scorsaè stato organizzato un tor-neo di “Kahoot!” gioco online utilizzato anche a sco-po educativo nelle scuole ein altre istituzioni educati-ve. Si tratta di quiz a sceltamultipla che possono esse-re scritti dagli utenti e sonoaccessibili tramite unBrowser Web o attraverso

l'App Kahoot. Tematicadei quiz erano: curiositàsull’Oratorio e sugli ani-matori e domande sulleQuaresima.Per gli adolescenti delleSuperiori, infine, è stato at-tivato in videochiamata ilgioco delle categorie: do-po aver sorteggiato unalettera dell’alfabeto i varigiocatori dovevano scrive-

re un nome che iniziassecon quella lettera per ognicategoria (Stati, piante, ci-bi, personaggi cartoni ani-mati, VIP, animali). Il pri-mo giocatore che comple-tava la serie dava lo stop. Ipunti venivano assegnatiper ogni parola azzeccata.«Si tratta di iniziative cheservono a mantenere vivala nostra comunità in que-

sto momento di isolamen-to. Si cerca di proporre atti-vità di famiglia in modo dafare vivere nelle nostre casemomenti significativi chela vita di tutti i giorni ci hafatto mettere in secondopiano» precisa il Presiden-te dell’Oratorio MatteoMartinet. Nei prossimigiorni saranno presentatealtre attività di tipo canoro

o artistico. Non meno im-portante ogni settimanasul sito (www.oratoriopon-tey.it ) e su Facebook ven-gono pubblicati il com-mento del Vangelo dellaDomenica di Don AndreaMarcoz per gli adulti e deldiacono Don AlessandroValerioti per per i ragazzi.Vista l’impossibilità di farecatechismo sono in fase distudio una serie di video le-zioni per i ragazzi delleMedie, in particolar modoper coloro che dovrannoricevere il sacramento del-la Cresima. Ai bimbi dellaMaterna, infine, sono statiinviati dei disegni da colo-rare avente ovviamente co-me tematica il periodoquaresimale e pasquale.

Don Isidoro

Mercuri Giovinazzo

Fratelli e sorelle il 27marzo è stato il pri-

mo anniversario della mor-te di don Luigino Ottobonparroco di Pollein per piùdi 30 anni. Avevo immagi-nato una Messa solenneper onorare la sua memo-ria,: i confratelli più vicini,la sua famiglia, i fedeli dellaParrocchia e tanti amici ra-dunati in preghiera. La condizione sanita-ria del momento domanda invece unadrastica moderazione di affetto sensibile.Non possiamo incontrarci né abbracciar-ci per esternare il cordoglio. Una privazio-ne grande, un enorme sacrificio per ilmaggior bene comune. Questo forzatonascondimento non ci impedisce però diesprimere, gratitudine e affetto, di far sali-re a Dio la nostra preghiera. Luigino è sta-to un annunciatore, un consigliere, unuomo del sacro e al tempo stesso del pro-fano, sempre accanto alla sua comunità.Egli ha aiutato tante persone ad incontra-re Dio. Mi raccontano che nelle confessio-ni dedicava molto tempo a ciascuno an-che nella penitenzieria della cattedrale.Andava a visitare le famiglie e i malati dellaparrocchia. Qualche volta lo incontravoin ospedale. Anche in quel luogo volevaraggiungere il suo gregge. Era un sacerdo-te che sapeva ascoltare e consolare quan-do c’era bisogno, ma anche pronto a dartiuna decisa scrollata quando qualcosa nongli andava giù. Luigino era schietto, a vol-

te brusco, però semprepronto rincuorare e a spin-gere chiunque a fare il be-ne e a fidarsi di Dio. Questasua umanità era profonda-mente unita alla sua spiri-tualità. Egli aveva una rigi-da fermezza nelle scelte, ri-gore nella difesa dei princi-pi e dei valori. Si è dedicatocon generosità a tutte le in-combenze del suo ministe-ro, ha dedicato grande at-tenzione a custodire i beniche gli erano stati affidati

facendo ristrutturare nel tempo la Chiesadi San Giorgio, le cappelle e la casa par-rocchiale. Le capacità progettuali ed orga-nizzative, non sono però andate a detri-mento della dimensione spirituale. Il suoimpegno, il suo cuore sono stati rivolti ge-nerosamente ai fedeli. Voleva essere ilbuon pastore che testimonia con le parolee le opere, l'amore che il Signore ci conce-de, attraverso una fede profonda e unasincera carità. Sento forte la sua presenzanell’amministrazione della parrocchia.Lo penso spesso, prego per lui, e qualchevolta gli domando: “tu che cosa faresti almio posto?” In qualche modo la rispostami giunge sempre dalla provvidenza, an-che da lontano o forse da molto vicino luisi fa sentire. Oggi prego volentieri unen-domi spiritualmente a quanti l'hanno sen-tito pastore secondo il cuore di Dio. Levouna preghiera di suffragio celebrando lasanta eucarestia e mettendolo sull’altare,nella speranza certa che riceverà dal Si-gnore risorto, per la misericordia di Dio, ilpremio promesso al servo Fedele.

Pontey - Proseguono le iniziative ludiche e pastorali

Distanti ma uniti...anche in Oratorio

Caro Ferruccio,

In questo strano isolamen-to, abbiamo pensato contristezza alla tua silenziosadipartita verso il Cielo, si-lenziosa anche per noi chenon abbiamo potuto ac-compagnarti con il cantonel tuo ultimo viaggio e cipassano davanti agli occhiun’infinità di ricordi cheportano la data del 1995,anno in cui iniziammo lanostra avventura nellaSchola Cantorum sotto laguida amorevole ed esper-ta del nostro caro DonChatrian.Ogni chiesa ha il proprio coro e noi lo ave-vamo in quell’angolo accanto all’altare onella maestosa cantoria in occasione del-le liturgie solenni e tu eri sempre lì, fra ibassi, ma più alto di tutti e ben visibile esempre molto sereno.La Schola giorno dopo giorno, provadopo prova, è diventata per noi musica,impegno, costanza ma anche amicizia egioia di condividere insieme i nostriprogressiAvevamo fatto del coro un dono gratuito

che ci spingeva a pregare inmusica e il canto diventavasempre preghiera e tu seisempre stato con noi fino aquando la tua salute ha ini-ziato a dare i suoi primi ce-dimenti.Ti incontravamo spesso eogni fermata era sempreuna gradevole chiacchiera-ta e parlavamo sempre an-che di coloro che avevanofatto parte della Schola eche avevano già raggiuntola Patria Celeste. Abbiamoaccompagnato tutti nell’o-ra triste del distacco concanti e preghiera ma nulla

di tutto questo abbiamo potuto fare per tein questo clima surreale che ci confinatutti in solitudine nelle nostre case, ma tuda lassù…capirai…e pregherai per noi.…"Trouver dans ma vie ta présence…":questo era il canto che prediligevi; lo aveviconfidato a Giulio in più di un’occasionee noi, nel silenzio delle nostre case tuttiuniti in un momento corale di preghierate lo abbiamo dedicato.Addio Ferruccio. Riposa in pace e... ànous revoir.

La Schola Cantorum della Cattedrale

Cattedrale: la ScholaCantorum ricorda Ferruccio Baron

Nel sacrificio offertosull’altare un abbraccioa don Luigino Ottobon

29Associazioni e movimenti Giovedì 2 aprile 2020

Èil 25 marzo 1995 quando la primaassemblea di Libera approva lo Sta-

tuto dando così vita ufficialmente all’as-sociazione lanciata dal sacerdote torinesedon Luigi Ciotti e da numerose altre asso-ciazioni il 14 dicembre del 1994. Libera.Associazioni, nomi e numeri contro lemafie, questo il nome completo della no-stra associazione che negli anni è cresciu-ta nei numeri, ma anche nelle attività enell’impegno. Libera si è sempre fondatasu due pilastri: la memoria delle vittimeinnocenti delle mafie e il riutilizzo socialedei beni confiscati alla criminalità orga-nizzata. Per questo motivo, un anno dopola sua nascita, l’associazione ha istituito lagiornata del 21 marzo, Giornata della Me-moria e dell’Impegno in ricordo delle vit-time innocenti delle mafie, ed ha organiz-zato una raccolta di firme per l’approva-zione di una legge che ha introdotto (do-po la sua approvazione da parte de Parla-mento italiano il 7 marzo 1996) il riutiliz-zo sociale dei beni confiscati. In questi anni, Libera si è contraddistintaper il grande lavoro di sensibilizzazionedella cittadinanza, attraverso i suoi nu-

merosi progetti come le politiche giova-nili, i campi di E!State Liberi, il progettoAmunì e quello di Libera la natura e ilsuo radicamento sul territorio: al suo 25°compleanno Libera conta venti coordi-namenti regionali e quasi trecento Presi-di territoriali, tutti dedicati a vittime in-nocenti delle mafie, nonché alcuni coor-dinamenti anche in Europa e in SudAmerica. Per festeggiare questa venticinquesimaricorrenza, Libera ha lanciato una cam-pagna social chiedendo a tutti i suoi vo-lontari e simpatizzanti di postare un fotosignificativa sulle attività di Libera. Lastessa campagna era stata promossa la set-timana prima per la Giornata del 21 mar-zo: grazie all’attività dei volontari tutte lemille vittime innocenti delle mafie eranoricordate da almeno una persona che haadottato la loro storia ricordando il loronome con un fiore. Le sfide che ci attendono sono ancoramolte, ma Libera è pronta a farsi capire diqueste sfide, con profonda umiltà, macon la forza dell’unione del NOI che vin-ce sempre come ricorda don Ciotti.

Libera festeggiai suoi primi 25 anni

“Se dunque io, il Signore e il Maestro,ho lavato i piedi a voi,anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri”(Gv 13,14)

L’evangelista Giovanni, nel ri-cordare le ultime ore trascorsecon Gesù prima della Sua morte,mette al centro la lavanda deipiedi. Nell’antico Oriente, eraun segno di accoglienza versol’ospite, arrivato attraverso stra-de polverose, di solito compiutoda un servo.Proprio per questo, in un primomomento i discepoli si rifiutanodi accettare questo gesto dal loroMaestro, ma poi Egli alla finespiega:

“Se dunque io, il Signore e il Maestro,

ho lavato i piedi a voi,anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri”

Con questa immagine tanto si-gnificativa, Giovanni ci svela l’in-tera missione di Gesù: Egli, ilMaestro e il Signore, è entratonella storia umana per incontra-re ogni uomo e ogni donna, perservirci e riportarci all’incontrocon il Padre.Giorno dopo giorno, durantetutta la sua vita terrena, Gesù si èspogliato di ogni segno della suagrandezza ed ora si prepara a da-re la vita sulla croce. E proprioadesso consegna ai suoi discepo-li, come sua eredità, la parolache Gli sta più a cuore:

“Se dunque io, il Signore e il Maestro,ho lavato i piedi a voi,anche voi dovete lavare

i piedi gli uni agli altri”

È un invito chiaro e semplice;tutti possiamo comprenderlo emetterlo in pratica subito, inogni situazione, in ogni contestosociale e culturale.I cristiani, che ricevono la rivela-zione dell’Amore di Dio attraver-so la vita e le parole di Gesù, han-no un “debito” verso gli altri: imi-tare Gesù accogliendo e serven-do i fratelli, per essere a loro vol-ta annunciatori dell’Amore. Co-me Gesù: prima amare concreta-mente e poi accompagnare il ge-sto con parole di speranza e diamicizia.E la testimonianza è tanto più ef-ficace, quanto più rivolgiamo lanostra attenzione ai poveri, conspirito di gratuità, rifiutando in-vece atteggiamenti di servilismoverso chi ha potere e prestigio.Anche di fronte a situazionicomplesse, tragiche, che ci sfug-

gono dalle mani, c’è qualcosache possiamo e dobbiamo fareper contribuire al “bene”: spor-carci le mani, senza aspettare ri-compense, con generosità e re-sponsabilità.Inoltre, Gesù ci chiede di testi-moniare l’Amore non solo per-sonalmente, nei nostri ambientidi vita, ma anche come comu-nità, come popolo di Dio, che hacome legge fondamentale l’a-more reciproco.

“Se dunque io, il Signore e il Maestro,ho lavato i piedi a voi,anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri”

Dopo queste parole, Gesù conti-nua: «Vi ho dato infatti l’esem-pio, perché come ho fatto io, fac-ciate anche voi… Sapendo que-ste cose, sarete beati se le mette-

rete in pratica». Commentandoquesta frase del Vangelo, ChiaraLubich ha scritto: “[…] «Saretebeati…». Il reciproco servizio,l’amore vicendevole che Gesùinsegna con questo gesto scon-certante, è dunque una dellebeatitudini insegnate da Gesù.[…] Come vivremo allora, du-rante questo mese, questa paro-la? L’imitazione che Gesù cichiede non consiste nel ripeterepedestremente il suo gesto, an-che se dobbiamo averlo sempredinanzi a noi come luminosissi-mo e impareggiabile esempio.Imitare Gesù significa compren-dere che noi cristiani abbiamosenso se viviamo «per» gli altri, seconcepiamo la nostra esistenzacome un servizio ai fratelli, se im-postiamo tutta la nostra vita suquesta base. Allora avremo rea-lizzato ciò che a Gesù sta più acuore. Avremo centrato il Van-gelo. Saremo veramente beati» .

Letizia Magri

Parola di Vita

OFTAL

Ricordiamo Cesare e Mimmo

La famiglia dell’Oftal ha già offerto un grandesacrificio al Signore.

Domenica 22 marzo, Cesare Bovet, il nostro fotografostorico, ha pensato che il panorama Celeste fosse piùbello di questo mondo ed è salito alla Casa del Padre,da dove continuerà a riprendere con la sua insepara-bile macchina fotografica i momenti più significatividella nostra associazione.

Martedì 24 marzo, alle prime ore del giorno, Mimmo(Domenico) Berlingieri, storico volontario dell’Oftale Consigliere dell’attuale direttivo, ha deciso di parti-re per andare a dare una sistemata ai magazzini diSan Pietro e raggiungere la sua mamma terrena equella celeste.Siamo piegati dal dolore, vicini alle famiglie che nonriusciamo ad abbracciare, speranzosi nella preghie-ra! Presto sarà Pasqua. Credo nel Cristo Risorto.Sono sicura che anche questa volta ci porterà la suasalvezza!

Antonia Billeci

30 Giovedì 2 aprile 2020 Cultura e società

Manuele Amateis

Una bella notizia, ancorpiù bella in questi gior-

ni. Diciannovenne, aostano estudente all’ultimo anno delLiceo Classico, Xavier Trevi-san si è aggiudicato mercoledì25 marzo il primo premio nel-la sezione “Paradiso” del con-corso nazionale di poesia dan-tesca organizzato dal Museo“Casa di Dante” di Firenze inoccasione del “Dante dì”; ilgiovane poeta (già vincitoredell’edizione 2019 del PremioCittà di Aosta – sezione giova-ni) ha conquistato i favori del-la giuria con versi che – oltread essere composti con il neces-sario rigore stilistico – hannosaputo andare al cuore deldramma sociale che stiamo at-traversando, con parole diplauso e riconoscenza per i sa-nitari che stanno lottando pertutti noi. Il premio consisteràin una visita a numero chiusodella Casa di Dante, alla ria-pertura dopo l’aggiornamentoe il nuovo allestimento musea-le, con la presenza del Sindacodi Firenze, del Rettore dell’Uni-versità di Firenze e di autoritàculturali e dell’attore France-sco Pannofino, doppiatore diDante, nella nuova sala dedi-cata alla Divina Commedia. Su invito del Direttore raccolgoallora il mondo poetico di Xa-vier per condividerlo con i let-tori del Corriere.

Xavier, cosa hai provatoquando hai saputo di avervinto? Quali pensieri tihanno trasportato?La reazione è stata subitodi incredulità: ricevere unriconoscimento per mecosì importante mi ha da-to una gioia e una soddi-sfazione immense. Sonocommosso all’idea di par-tecipare ad un evento cosìesclusivo come una visita anumero chiuso fra le stes-se mura in cui ha vissutoDante, dove ha scrittoquando aveva la mia età eha continuato a dare for-ma a ciò che ora siamonoi. Sarà davvero un’occa-sione unica.

Vista la tua giovane età, ioed i lettori siamo curiosi disapere da quanto temposcrivi in forma poetica edin che modo ti sei approc-ciato alla scrittura in versi.In realtà scrivo per piacerepersonale un po’ da sem-pre, il mio primo concorsodi poesia l’ho vinto inquinta elementare, ma misono dato alla poesia inmaniera più “seria” e ap-profondita da circa un an-no. Ricordo che duranteuna noiosissima lezione dimatematica, distratto eviaggiando con la mente,fui folgorato dall’illumina-zione di un verso sulla Lu-na: buttai giù il mio primocomponimento e da allorasono in cammino …

La poesia è come acquache scaturisce dalla fontedell’anima e – come bensai – può arrivare alla focenelle forme più disparateed attraverso vari stili ecorrenti (ricordo ad esem-pio romanticismo, crepu-scolarismo, ermetismo,decadentismo, scapiglia-

tura...) e forme metriche,sia con strutture regolateda principi fissi, come lalunghezza dei versi e la lo-ro dislocazione nella stro-fe o la disposizione dellerime (come nel caso di so-netto, madrigale, terzinadantesca, endecasillabosciolto...), sia con l’assenzapressoché totale di schemicome accade nel verso li-bero, soprattutto in epocacontemporanea. Visto tut-to questo ampio contesto,qual è o quale pensi chepotrà essere il tuo stilepoetico? Devo dire che sono con-tento di attingere a moltis-sime fonti. Il mio percorsodi studi classici mi ha datola grazia di saper dialogarecon i grandi autori del pas-sato attraverso l’eco deltempo, e credo che ognicorrente e ogni autore, an-che quello con cui mi tro-vo più in disaccordo, ascol-tandolo possa darmi qual-cosa. Le mie poesie sonoun itinerario di ricerca …in particolare le prime so-no versi sciolti molto vicinial romanticismo italiano,ma ho scritto sonetti stilno-visti, terzine dantesche,madrigali pascoliani, poe-sie crepuscolari di gustogozzaniano … ho provatopersino a scrivere qualcheverso futurista! Mi piacesperimentare e giocarecon i versi e soprattuttocon la musicalità della pa-rola. Ho scritto anche deiversi liberi, ma non credomolto in questa modalità.Penso che, rime o meno,la parola poetica sia so-prattutto musica della pa-rola, quindi preferisco unverso regolare e ben cura-to al verso libero contem-poraneo.

Mi pare utile richiamare ilconcetto di “albero genea-logico” poetico, ossia ciòche un poeta trattiene den-tro di sé degli autori che hafrequentato nelle sue let-ture. Io ad esempio ho tan-to amato ed amo Montale,Ungaretti e Pascoli. A qua-li poeti ti ispiri o a quali tisenti più prossimo? Bellissima domanda...Il mio maestro assoluto èsenza dubbio Dante, cre-do che nessuno più di luiabbia colto e trasmesso larealtà profonda e poliedri-ca dell’uomo, nel suo sen-so poetico, storico e cristia-no. Amo tuttavia moltissi-mo nella nostra letteraturail sentimento di Tasso, lostile classico e satirico diParini, la semplice nostal-gia di Pascoli, l’ironia el’intertestualità di Gozza-no, o per andare un po’più lontano la pulizia lessi-cale di Orazio fra i poeti la-tini e la forza del messag-gio di Alceo fra i lirici gre-

ci. Il patrimonio poetico acui attingere è infinito, ecredo che ogni parola par-li a ognuno in modo diver-so e unico.

Mi fa piacere rivolgerti orauna domanda “da poeta apoeta”, andando al cuoredell’argomento, alla radi-ce profonda che lega l’ani-ma dello scrittore alla pen-na; cosa rappresenta per tela poesia? A quale esigenzainteriore dà corso?Io credo che non si possadire “che cos’è la poesia”.La poesia è un dono tal-mente intimo e profondoche la domanda dovrebbeessere “come vede il mon-do il poeta”. Il poeta veico-la la propria visione con lasua parola, che è sempreunica e inimitabile. Per metutto è poesia, dagli occhiazzurri della donna piùbella alla cucitura irregola-re di una sedia; da una fra-se che ti colpisce in un filmal mendicante che ti sorri-de; da una pozzangheranell’asfalto che riflette ilcielo a una parola scambia-ta con il tuo migliore ami-co…. La mia esigenza piùprofonda credo sia questa:in un mondo così “grigio”e cieco a tutto il bello cheabbiamo intorno, poter fa-re la mia parte perché an-che solo una persona, leg-gendo le mie poesie, si in-namori un poco della vita.

Ti faccio una confidenzaXavier; da ragazzino mi

vergognavo a rivelare il fat-to che ogni tanto scrivevoalcuni versi poetici, teme-vo di essere deriso dagliamici, temevo di non rien-trare nei canoni media-mente condivisi; poi, cre-scendo, ho scoperto l’or-goglio del cantare in versianche come “megafono ditanti”, di essere la voce chein nome di tanti riassumead uso e consumo delmondo dolori, gioie, senti-menti, miserie, meravi-glie, speranze: perché que-sto fa il poeta, questo è ilsuo compito. Ed allora nesono andato fiero. Orachiedo a te – avendo letto iversi che hanno conquista-to il premio – come vivi tuciò che ti ho confidato, iltuo “essere poeta”.Bellissime parole, le condi-vido appieno. Il poeta de-ve essere megafono, madeve anche trasmettere lapropria esperienza, la pro-pria visione delle cose almondo, perché la poesia,quella vera che scaturisce

dal cuore e sfocia nellapenna, è un’esigenza inti-ma irrefrenabile, che deveesprimersi per sua stessanatura. Non è certo facileessere poeta oggi, in que-sta società in cui la poesia èforse vista come gioco, an-che infantile, ma la neces-sità poetica è innanzituttopersonale. Diventa poi so-ciale secondo il pensiero,la volontà e le modalitàscelte dal poeta.

Xavier, come immaginiil tuo futuro in ambitopoetico?Sarebbe bello essere ascol-tato nel mio messaggio, mipiacerebbe che qualcuno“investisse” su di me per-ché credo di avere moltoda dire. Io scrivo e conti-nuo a scrivere poesia per-ché è un cammino im-menso che mi dà moltissi-mo, mi piace pensare dipoter fare la mia parte nelmondo con le mie parole.Il mio sogno è pubblicareentro i 20 anni la mia pri-

ma raccolta…

Nel cuore serbo la mia per-sonale risposta, ma soprat-tutto in questi giorni digrande dolore a causa del-la pandemia desideroascoltare la voce di un gio-vane poeta; quindi, da ulti-mo ti chiedo: quanto e per-ché il mondo oggi ha biso-gno di poesia?La poesia è l’espressionedella bellezza del mondo,e ancora di più in un mo-mento di crisi come que-sto, il desiderio più vero èproprio quello di bellezza.Guardando fuori dalla fi-nestra, la poesia forse puòaiutarci a tornare in noistessi. La poesia non è unarisposta semplicistica a tut-to, non risolve i problemi,ma dà a chi la ascolta glistrumenti per superarli.Da sempre, sempre e persempre la poesia parleràper l’uomo. Ognuno è li-bero di ascoltare o no.

***

Nota di lettura: la terzina èuna strofa di tre versi chefa parte del sonetto; risultacomposta di tre endecasil-labi di cui il 1° fa rima col3°, mentre il 2° dà la rimaal 1° e al 3° della terzinasuccessiva, e così via finchéla serie si conclude con unverso che rima col 2° del-l'ultima terzina (ABA–BCB...YZY–Z): è detta ter-zina incatenata o dantescaperché fu usata da Danteper la prima volta.

Conversazione tra poeti - Primo premio nel concorso “Dante dì”

Il poetico mondodi Xavier Trevisan

Ecco le terzine di Xavier risultate vincitrici:

La gloria d’un Paese che resiste i’ vo’ cantar, di medici e infirmieri che compiono prodezze già mai viste. Di questi magni spirti, condottieri laudare voglio l’opera benigna

che salva ancor dal morbo, come ieri. D’amore infervorati da Ciprigna pazienti salvan, fanno cose belle alacri salvator de la Sua vigna,

mossi d’amor che move Sole e stelle.

31Pubblicità Giovedì 2 aprile 2020

L’argomento sempre pre-sente nelle cinque pri-

me pagine nell’aprile 1970 èla crisi politica in atto al Co-mune di Aosta e a Palazzo re-gionale. A questo si affianca,ma con minor rilievo, il temadel rinnovamento ecclesiale,che in precedenza era statomesso in evidenza dalle scelteredazionali.

La crisi politicaIl «Corriere» riferisce conattenzione la cronaca del-la crisi nel corso del mese:il 2 aprile, lo scontro è alComune di Aosta, per ilquale il PSI chiede le di-missioni del sindaco, ma ilmantenimento dellaGiunta democristiana,con l’evidente intento difavorire la corrente di sini-stra dello Scudocrociato. IlPCI vuole, invece, unaGiunta di sinistra, com-prendente, comunque,tutte le forze politiche conl’esclusione della destrademocristiana, dei social-democratici – all’epocanella maggioranza di go-verno a Roma – e dei libe-rali. La situazione non si ri-solve, perché la crisi inter-na alla DC valdostana è an-cora in atto. La settimanasuccessiva, un ampio arti-colo riferisce delle dimis-sioni degli assessori comu-nali di Aosta, appartenentialla DC e al Partito Sociali-sta Unificato: unico a rima-nere in carica è il sindacoBondaz, ma solo fino al 7giugno, giorno di elezioniamministrative. L’articolo non si limita,però, alla cronaca, ma pro-pone un ampio commen-to alla situazione, allargataanche alle dinamiche re-gionali. Traspare dalle pa-role dell’autore – un ano-nimo V., cui sono affidatitutti i pezzi di politica re-gionale del periodo –un’evidente simpatia perla sinistra democristiana,pur con le cautele propriedi un settimanale cattoli-co, in teoria al di sopra del-le parti. Infatti, anzichéesprimersi direttamente afavore degli esponenti diquella corrente – che sonocomunque gli unici citatiper nome nel pezzo – egli

sceglie di riportare stralcidai giornali degli altri par-titi o dichiarazioni di espo-nenti politici che mettonoin evidenza l’immobilismodella destra democristianaa fronte delle capacità edelle «energie validissi-me» dimostrate dalla sini-stra del partito. Inoltre,non si esita a citare l’analisidi Severino Caveri, pubbli-cata sul settimanale unio-nista «Le Peuple valdô-tain», per sostenere impli-citamente che la sinistrademocristiana è più ade-guata a rispondere alla«trasformazione dellestrutture» e alla «rapiditàdell’evoluzione sociale» inatto nel Paese, una trasfor-mazione di cui, nei medesi-mi giorni della crisi, stava-no parlando i vescovi riuni-ti nell’assemblea della CEIa Roma. Ancora, il settima-nale propone una citazio-ne di Lidia Menapace, giàconsigliere provinciale del-la DC a Bolzano e docenteall’Università Cattolica diMilano, che nel 1968 avevaabbandonato la DC perpassare su posizioni comu-niste e dal 1969 faceva par-te del primo nucleo de «Ilmanifesto». Questa citazio-ne - «andare dovunque, inogni modo “fuori”, può da-re qualche indicazione mi-gliore sul da farsi che resta-re» - costituisce un implici-to, ma inequivocabile invi-to per gli esponenti della si-nistra democristiana valdo-stana affinché rompesserogli indugi e abbandonasse-ro lo Scudocrociato.Tale posizione, dirompen-te nel quadro politico delperiodo, è solo parzial-mente attenuata dalla con-testuale pubblicazione diun articolo di politica este-ra, dedicato alle elezioni inFinlandia. Qui il Frontepopolare guidato dal par-tito comunista era uscitosconfitto dai partiti di de-stra, primo fra tutti il Parti-to Rurale, che era passatoda 1 a 18 seggi. Il leader diquesta formazione,Veikko Vennamo, avrebbedovuto essere incaricato diformare il governo, ma l’i-potesi di una Finlandiasenza i comunisti al potere

poteva provocare l’inter-vento sovietico e, pertan-to, il Presidente della Re-pubblica finlandese stavacercando altre soluzioni.La scelta del «Corriere» dipubblicare una foto diVennamo insieme all’arti-colo, dal significativo titoloNella Finlandia si temonole reazioni dell’URSS, per-ché, secondo l’occhiello,«hanno votato anticomu-nista», costituisce un ri-chiamo per la sinistra de-mocristiana, che potevarompere col partito, in ba-se a quanto auspicato dallostesso settimanale, ma nondoveva avvicinarsi al PCI. Quest’ultimo partito con-tinuò, invece, a proporre aPSI, UV e sinistra DC unaccordo di programma, inbase a quanto riferito il 16aprile. Il 23, invece, è riser-vato ampio spazio alla po-sizione dell’Union, giudi-cata di «indubbio vantag-gio» perché metteva «conle spalle al muro chiunquesperava di approfittare diun suo presunto ermeti-smo». Il Mouvement avevaemanato una dichiarazio-ne ufficiale che denuncia-va il cumulo di incarichidel Presidente della Giun-ta Bordon e di altri espo-nenti del governo regiona-le, chiedendone le dimis-sioni. In tal modo, il «Cor-riere» attaccava nuova-mente la destra democri-stiana, utilizzando, però,parole altrui ed evitando,pertanto, l’accusa di favo-rire l’una o l’altra corren-te. Questa tattica sarebbestata usata anche nell’ulti-mo numero del mese, chepresenta in prima paginala lettera aperta inviata daiconsiglieri regionaliDujany, Malagutti, Maqui-gnaz e Pollicini al segreta-rio del partito, Tubère. Inessa si esprimeva un giudi-zio favorevole alla propo-sta unionista e la disponi-bilità verso il partito. Sitrattava di un vero e pro-prio ultimatum, che avreb-be avuto risposta nel mesesuccessivo.

Il rinnovamento ecclesiale L’interesse per la situazio-

ne politica non fa dimenti-care al «Corriere» il temache aveva caratterizzatogran parte dei mesi prece-denti: la vita della Chiesapostconciliare. Significativi in tal sensoappaiono gli articoli de-dicati alla VI assembleadella CEI (9 aprile) e alleprime elezioni dei Consi-gli parrocchiali di Azio-ne Cattolica (16 aprile),ma soprattutto la pubbli-cazione dell’articolo difondo del 2 aprile segnale novità del periodo.Intitolato Educare all’a-more, esso fu affidato auna laica, Tersilla Chanu,per illustrare il tema dell’e-ducazione all’amore qua-le sintesi di sentimento, in-telligenza, istinto e volontàin grado di unire salda-mente una coppia di sposi. L’avere dato parola su te-mi di morale a una laica,abbandonando i toni dicondanna utilizzati in pre-cedenza dai sacerdoti cuiera affidato l’argomento,rende evidente il cambia-mento in atto anche sulsettimanale diocesano. Dalle parole dell’autrice,

inoltre, emerge nuova-mente la visione positivadella gioventù, contrappo-sta alle precedenti genera-zioni. Infatti, secondo lei«la generazione del tempodi guerra si è trovata, nelcrollo di tutta l’organizza-zione sociale preesistente,improvvisamente liberadall’ipocrisia dominantenel campo sessuale e pron-ta ad accettare una libertàdi costumi a cui era psichi-camente impreparata: og-gi siamo circondati daun’esplosione di sessua-lità». Al di là della corret-tezza o meno di tale anali-si, risulta significativa l’as-sunzione, quale criterio digiudizio, della contrappo-sizione tra la “generazionedel Sessantotto” e quelleprecedenti, tacciate di ipo-crisia e di incapacità dieducare i giovani alla nuo-va libertà di costumi: an-che in questo il «Corriere»rivela di essersi adeguatoalla mentalità del tempo.

Ancoral’immigrazioneL’articolo di spalla sull’ul-timo numero del mese è

dedicato al convegno na-zionale “Ente locale e fe-nomeno migratorio”,svoltosi a Torino su impul-so del prof. Orlando For-mica, che ne aveva svoltola prolusione. La notizia è interessanteperché documenta l’im-patto della migrazione in-terna in Italia e il tentati-vo, destinato a rimanereillusoria speranza, di re-golamentare e program-mare il movimento di de-cine di migliaia di perso-ne che si stavano spostan-do dal Meridione verso laPianura padana. Tale mo-vimento stava «divenendopatologico, rischiando disvuotare e svilire interecomunità delle forze atti-ve con una prospettiva disenilizzazione e femmini-lizzazione della popola-zione» mentre al setten-trione si assisteva «ad unacongestione demografi-ca di alcune zone indu-striali che rischia di farsaltare un equilibrato svi-luppo del sistema»: veritàche all’epoca fotografa-vano una realtà già com-promessa.

a cura di Alessandro Celi

Aprile 1970 - Le prime pagine del Corriere

La crisi politica

32 Giovedì 2 aprile 2020 Terza pagina

33Solidarietà Giovedì 2 aprile 2020

L’Azienda Usl co-munica che, ad og-

gi, sono stati donati daaziende, associazioni, en-ti, soggetti privati e citta-dini circa 685.000 euro.«Il dato complessivo è incostante aggiornamento– spiega Valter Pietroni,direttore della strutturaProgrammazione, Bilan-cio e Controllo di gestio-ne dell’Usl – poiché le do-nazioni continuano a per-venire e ad aumentare ilvalore già introitato. Sitratta, talvolta, di piccolecifre donate da singoli cit-tadini, anche alcune deci-ne di euro che insieme,

però, diventano significa-tive e poi ci sono donazio-ni rilevanti da parte di pri-vati e quelle delle aziendee delle associazioni entino profit ecc. Nei prossi-mi giorni è atteso anchel’introito derivato da unapiattaforma web istituitaallo scopo che prevede la

possibilità di donare an-che in forma anonima. Tutto il denaro donatoviene contabilizzato inun conto specifico di bi-lancio, distintamente ri-spetto alle altre entrateaziendali».Nello specifico, le dona-zioni dei cittadini privati

raggiungono una cifrasuperiore ai 130.000 eu-ro, sui 685.000 del totale.Tra gli altri, figuranoaziende private, gruppifolcloristici, comitati ecircoli ricreativi e cultu-rali, cooperative, associa-zioni di volontariato,squadre e gruppi sporti-

vi, club, parrocchie, entipubblici, ecc.«La cifra complessivadelle donazioni sta assu-mendo un volume im-portante – spiega MarcoOttonello, direttore am-ministrativo Usl – e saràdestinata interamente al-l’emergenza Covid–19.

Alcuni donatori hannospecificato la volontà didestinare il proprio con-tributo per finalità pun-tuali, come l’acquisto diventilatori o di DPI e cosìsarà fatto».«La Direzione strategicadell’Usl intende ringra-ziare a nome degli opera-tori che stanno affron-tando l’emergenza – di-ce Angelo Michele Pe-scarmona, CommissarioUsl – tutti i benefattoriper la solidarietà e la col-laborazione. A loro, semplicemente, ilpiù sentito e sinceroGRAZIE!».

Donati all’USL650mila euro

Èiniziato la scorsa set-timana e conti-nuerà ancora il servizio di“ristoro” a favore dei me-dici infermieri e operatorisanitari dei vari repartidell’Ospedale Parini eBeauregard. Per chi haturni massacranti e piu’lunghi del normale, in unmomento di emergenza,potersi ristorare e ricarica-re le forze è sicuramentefondamentale. Numerosii messaggi di apprezza-mento e di ringraziamen-

to dai reparti sono giuntiagli organizzatori dellaraccolta fondi. Si tratta diprivati cittadini alcuni deiquali appartenenti all’U-nione Regionale Cuochi eall’Aido Valle d’Aosta. So-no stati finora raccolti fon-di in grado di sostenere laproduzione e l’acquisto digeneri alimentari per tresettimane. La prima setti-mana si è già conclusa ser-viranno altre risorse perpoter ancora garantire ilservizio.

Ogni contributo, anche ilpiù piccolo è prezioso, ladonazione è accettata so-lo tramite paypal. L’im-porto raccolto servirà peril servizio di trasporto efornitura delle materieprime per la realizzazionedi pizze, focacce, torte ebibite.La preparazionedegli alimenti è a cura diDoldo Demetrio di SaintVincent che fornisce unarendicontazione precisa,il trasporto garantito dainfermieri che dalla Bassae Media Valle raggiungo-no Aosta in turno all’o-spedale. Il responsabile dell’inizia-tiva è Piero Billia a cui sipossono chiedere infor-mazioni e chiarimenti alnumero Tel 3488586078”. Il versamento può essereeffettuato sul conto [email protected] indicando nome,cognome e causale “soste-niamo i nostri medici”.

Servizio ristoroa favore dei medici

Anche nell’ambito della gestionedell’emergenza epidemiologica

da COVID–19, si conferma la forte voca-zione sociale dei militari della Guardia diFinanza. Le Fiamme Gialle del ComandoRegionale Valle d’Aosta, oltre ad assicura-re il proprio impegno nell’esecuzione dicontrolli posti in essere per limitare la dif-fusione del virus mediante la circolazionenon autorizzata delle persone e tutelare icittadini dalle fenomenologie marcata-mente fraudolente e illecite, come i rica-richi ingiustificati sui prezzi di prodotticome mascherine e igienizzanti o beni diprima necessità, dimostrano la propria vi-cinanza ai valdostani con alcune iniziativeintraprese in favore della popolazione.È già da giovedì scorso che, per permette-re agli alunni dell’Istituzione Scolastica“Saint Roch” di Aosta di riavere il propriomateriale didattico per proseguire gli stu-di da casa, più pattuglie della Guardia diFinanza del Gruppo Aosta hanno orga-nizzato un servizio di “riconsegna” diquanto lasciato dai ragazzi sui banchi discuola a seguito della repentina chiusuradelle stesse, direttamente presso i domici-li delle famiglie e in piena osservanza del-le vigenti norme di sicurezza. Sempre in

questi giorni, una ulteriore iniziativa be-nefica attuata dalle Fiamme Gialle è quel-la della donazione alla Azienda USL diAosta di un considerevole quantitativo dimateriale sanitario in dotazione alle dueStazioni del Soccorso Alpino della Guar-dia di Finanza di Cervinia e di Entrèves,tra cui camici in TNT, camici bianchi, cal-zari, visiere protettive e guanti in lattice. Iltutto è stato consegnato al personaledell’Ospedale Parini di Aosta che versa ingravi difficoltà in questi giorni di crisi. In-fine, oltre ai rigorosi dettami in materia dicontenimento della pandemia in atto, ilComando Regionale Valle d’Aosta delleFiamme Gialle, dopo aver proceduto allasanificazione completa di tutte le caser-me, ha disposto la rigorosa osservanzadelle misure di sicurezza sanitaria distri-buendo dispositivi di protezione indivi-duale e liquido igienizzante a tutti i milita-ri. In questo senso è stata anche dispostala misurazione della temperatura con ter-mometro ad infrarossi a tutto il personalein servizio presso la caserma “Luboz” edall’utenza esterna che avesse la necessitàdi accedere presso i locali aperti al pubbli-co, principalmente per la presentazionedi denunce o esposti.

La vocazione socialedella Guardia di Finanza

La BCC Valdostana – in questo mo-mento di emergenza legato alladiffusione del COVID–19 – ha attivatouna serie di iniziative atte a preservare lasalute della clientela e del personale di-pendente, in linea con il DPCM #iore-stoacasa. Dette iniziative sono finalizzatea far sì che la clientela si rechi fisicamentein filiale esclusivamente per operazioniurgenti non effettuabili da casa tramitehome–banking ovvero utilizzando ban-comat evoluti e/o casse veloci; pertantola clientela sarà ricevuta in filiale previoappuntamento telefonico o email. Inquesto contesto, che vede tutti noi coin-volti nel prestare attenzione al prossimo ealle fasce più deboli e a rischio della popo-lazione, a seguito della carenza di mate-riali e strumenti di primaria importanzadel comparto sanitario locale per contra-stare la crescente diffusione del Corona-

virus, il Consiglio di Amministrazionedella BCC Valdostana ha deciso di offrireuna liberalità di 50.000,00 euro all’Azien-da USL Valdostana a sostegno dell’im-portantissimo operato di medici, infer-mieri e di tutto il personale sanitario coin-volto in queste settimane in un’emergen-za senza precedenti. La BCC Valdostana ha, inoltre, delibera-to di sostenere le imprese e i privati in mo-mentanea difficoltà finanziaria legataall’emergenza Coronavirus mettendo adisposizione della clientela finanziamen-ti di liquidità di durata fino a 60 mesi, conpreammortamento e tassi particolarmen-te favorevoli anche assistiti dalle garanziedei Consorzi di Garanzia, oltre ovviamen-te alle moratorie previste dal decreto delGoverno, dall’Accordo ABI o a ulterioriiniziative. Le filiali sono a disposizioneper la necessaria consulenza telefonica.

50mila eurodalla BCCValdostana

Vival, Associazione viticoltoridella Valle d'Aosta, ha raccolto16.000 euro destinati al Reparto di Te-rapia Intensiva dell'ospedale Parini diAosta, con l’obiettivo di «dare il pro-

prio contributo a chi sta soffrendo e alpersonale che lavora in prima linea,che alimenta la speranza collettiva difarcela ed al quale vogliamo esprimereil nostro ringraziamento».

16mila euro da Vival

Sono state annullate le edizioni 2020di Vivicittà e Bicincittà e il comitatoregionale UISP Valle d'Aosta ha devolutoil budget di 3000 euro alla raccolta fondilanciata dalla Fondazione comunitaria eda altri enti del terzo settore per l'emer-genza coronavirus. Vivicittà avrebbe dovu-to svolgersi il 19 aprile mentre Bicincittà

avrebbe dovuto andare in scena il 10 mag-gio."Le due storiche manifestazioni saran-no calorosamente al fianco dei camicibianchi in corsia. "Il consiglio della UISPha deciso – sottolinea il presidente Massi-mo Verduci – di aiutare chi combatte ilCovid 19 a favore di una gara di solidarietàche ha per traguardo la tutela della vita".

3000 euro da UISP

34 Giovedì 2 aprile 2020 Cultura e società

Margherita Barsimi

“ Et nous l’aimons,notre Pays. N’e-st–ce pas, Valdôtains, quevous l’aimez, et que vousl’aimez profondément?Mais pour l’aimer vérita-blement, il faut que noustravaillions tous, mieuxque par le passé, et avecune énergie et une uniond’âmes incomparable-ment plus grande… C’estvotre Messager qui vous ledit. Il ne suffit pas de se di-re Valdôtains: il faut l’êtresans peur. Car un gravedanger menace notre col-lectivité: celui de plus noussentir chez–nous, de neplus être nos maîtres, et denous trouver un jourétrangers sur notre sol! Jele crois possible si nous nesurmontons pas, et au plustôt, la crise qui nous travail-le”. Con questo grido d’al-larme, il curatore del Mes-sager Valdôtain del 1920introduce una serie di ar-gomenti di grande impor-tanza per quella che eral’attualità del momento eche, a distanza di un secoloesatto, rappresenta oggiuna fonte di riflessione,non solo storica. L’argo-mento al quale sono dedi-cate ben otto pagine(pagg, 43–51) era “La grip-pe Espagnole”, che aveva“falciato” vittime in tutto ilmondo e che non aveva ri-sparmiato nemmeno laValle d’Aosta. L’articolo èsuddiviso in paragrafi, at-traverso i quali, dopo unabreve introduzione, si esa-minano i punti essenzialicon cui si argomentano lagenesi e lo sviluppo delmorbo in Valle d’Aosta. La“grippe espagnole” vienedefinita un male misterio-so, che i medici hanno in-serito nella categoria delle“influenze”. Si spiega co-me, dopo essersi manife-stata nell’estate del 1918,inizialmente nel sud dell’I-talia, di lì, poco alla volta sifosse estesa al resto dell’I-talia. Nei valdostani, però,a lungo era sopravvissutala speranza che l’influenzanon riuscisse a superare le“ rocher de Bard” e, so-prattutto, che l’ormaiprossima stagione autun-nale avesse il potere di ar-restarla. Invece, il 6 settem-bre, all’Ospedale Mauri-ziano di Aosta fu registratala prima vittima. I centripiù colpiti furono Aosta,La– Thuile, Saint-Marcel(centri di grandi agglome-rati operai) e Gaby, dove ilmorbo fu portato da unautista della Breda, la dittamilanese che stava co-struendo le prime centraliidroelettriche nella Valledel Lys. L’acme dell’epide-mia si registrò nei mesi diottobre e novembre,quando il morbo contagiòi due terzi della popolazio-ne, per un totale di 50.000persone. Si evidenzia, co-me, d’altronde, ci furonodei “coins privilégiés” dovela mortalità fu insignifi-cante, come a Saint–Vin-cent, Cogne, Arvier, Bard,Fontainemore, Issime, oaddirittura, Avise e Bionazche non dovettero piange-

re nessuno! Aosta, all’epo-ca, apprendiamo sempredalla cronaca puntuale delMessager, aveva due Ospe-dali: il Mauriziano e l’O-spedale Militare. Al Mauri-ziano in tre mesi si registra-rono cinquantadue deces-si, mentre all’OspedaleMilitare, dove erano rico-verati molti soldati, giuntidalle prime linee, si arrivòa registrare anche sei mor-ti al giorno! Ad Aosta le vit-time della spagnola, nel1918, furono un quarto ri-spetto a quelle del coleradel 1867. Per quanto ri-guarda l’età, al contrariodi quanto era successo conil colera, la febbre colpìmaggiormente i giovani,nella fascia soprattutto dai10 ai 20 e dai 30 ai 40 anni.La durata dell’epidemia,nella maggior parte dei ca-si, fu di due mesi, con alcu-ne eccezioni, nella valle la-terale della Vallaise, dove siregistrarono dei casi anco-ra nel mese di febbraio.Volendo approfondire l’a-spetto dei sintomi che ca-ratterizzavano la malattia,

si apprende che, mentreall’inizio si presentava sot-to forma di enterite, al cul-mine della crisi si manife-stavano problemi di bron-chite, polmonite e pleuri-te, accompagnati da cona-ti di vomito, febbri improv-vise, mal di testa violenti,accompagnati, in qualchecaso, da forti emorragie. Ildecorso della crisi non si ri-solveva prima di 15/20giorni. Quando la “grip-pe” incontrava degli orga-nismi sani, che non aveva-no avuto precedenti ma-lattie legate all’apparatorespiratorio, non destavaeccessivo timore, ma seaveva a che fare con indivi-dui già “tarati”, la polmoni-te era in agguato e non c’e-rano rimedi in grado di sal-varli, perché la morte so-praggiungeva in tre o quat-tro giorni. E i rimedi? Pri-mo grande rimedio eranoi salassi; in secondo luogo isudoriferi (chinino, aspiri-na, infusi di violetta, di ca-momilla, ecc).; infine, interzo luogo, applicazionisul petto di polenta e lino

caldo con mostarda, da ri-petersi frequentemente. Idottori fecero largo uso,per sostenere il cuore, ab-bassare la febbre e accele-rare il decorso della malat-tia, di disinfettanti e medi-camenti tali la poligala, ilchinino e la digitale..Quando la febbre scende-va era necessario ricorrerea validi ricostituenti, tipo ilbrodo caldo, carne, uova ezuppe. Erano molto temu-te le ricadute, perché i fisi-ci già indeboliti, difficil-mente riuscivano a supera-

re nuovi attacchi dellagrippe. Una parte consi-stente e molto interessan-te della cronaca è dedicataad un argomento partico-lare, indicato sotto il titolo“Les dévouments”: “C’estun des côtés consolants etglorieux de notre pauvrehumanité que les grandesdétresses aient le don desusciter les grandes dévoû-ments.” Accanto ai tantianonimi che non possonoessere ricordati per i lorocomportamenti di grandesolidarietà, l’autore rimar-ca il doveroso ringrazia-mento verso alcune classidi cittadini che meritanouna particolare menzione:il clero valdostano, che an-che nell’ora più critica,non ha dimenticato il suocompito (segue un elencodi alcuni sacerdoti mortiper essere stati contagiatinell’assistenza dei parroc-chiani); i medici e le“Soeurs grises de notre hô-pital, les Gaétanines, si ap-preciées comme gardes–malades par les famillies;les Soeurs de Saint-Josphqui, à Aoste et dans les pa-roisses, n’ont pas démentileurs belles traditions dedévoument”. A conclusione della com-plessa analisi, in una tabel-la, vengono riportati, pae-se per paese, i numeri del-le vittime della Spagnoladel 1917, confrontati conquelle del Colera del 1867,sulla base del censimentodel 1911, che ci permettedi conoscere in modoinoppugnabile la popola-zione valdostana d’iniziosecolo, prima dello scop-pio della Prima Guerra edell’epidemia. A chiusura,l’estensore dell’articolo,che si firma con le sole ini-ziali, L.L.D, invita il lettoread una riflessione: “Au-tour de cet événement fâ-cheux il s’est fait peu debruit, il n’y a eu que le si-lence. Silence des jour-naux au moment où l’é-pidémie promenait ses ra-mages, afin de ne pas ré-pandre la frayeur par desnouvelles accablantes. Si-lence des personnes qui sesont dévoués et qui avaientmieux à faire que de sedonner en pâture à l’admi-ration populaire. Silencedes populations bénéfiéesqui sont en général pluscapables d’éprouver unnoble sentiment que de

l’exprimer. Silence des au-torités civiles lesquelles,absorbées par les exigen-ces de la guerre et par lesréjouissances de la paix,n’ont pas eu un regardd’approbation, un mot dereconnaissance pour lesbraves qui, en cette tristeconjoncture, se sont sacri-fiées de façon si exemplai-re. Puissent ces pages, si in-comemplètes, réparer enpartie ces oublis et rappe-ler à nos petits fils cetteheure sombre que nousavons traversé, avec tantd’autres au cours desquel-les pourtant l’esperancene nous a jamais aban-donnés”. Il silenzio ha co-perto a lungo il diffondersidella pestilenza che è pas-sata alla storia con il nomedi “spagnola”, perché nel-la sola Spagna non bellige-rante se ne parlava e se nescriveva liberamente, a dif-ferenza di tutti gli altri statidove la censura di guerraimpediva di parlarne perevitare ulteriori motivi ditensione e di crisi, ma la“memoria” conservata nel-le pagine del MessagerValdôtain, è un preziosoelemento di conoscenza e,perché no?, di confronto edi crescita civile.

Documenti - Dal Messager Valdôtain del 1920

La grippe Espagnole

L’expression du jour par Rollande Mazollier

“ Á discrétion, à la discrétion de ”

Comme on le veut, autant qu'on le veut. Àla disposition, à la merci de (quelqu’un)

Aujourd'hui, quand on parle de discré-tion, on ne pense généralement qu'àquelqu'un qui cherche à passer inaperçuou à ne pas gêner, choquer ou peiner au-trui. Mais un ancien sens du mot est juste-ment resté vivace dans ces locutions.Au

milieu du XVIIe siècle, lorsque le mot ap-paraît, il signifie discernement, en prove-nance du latin discretio, et c'est ce sensqui est utilisé ici.Dans la première expres-sion, à discrétion, on observe la notion devolonté (comme on le veut, autant qu'onle veut) et on imagine que la volonté s'ac-compagne de discernement.Dans la se-conde, à la discrétion de quelqu'un on estsous la coupe de la personne, complète-ment dépendant de ce qu'elle voudra fai-re de nous.

“Autour de

cet évènement

fâcheux

il s’est fait

peu de bruit,

il n’y a eu

que le silence.

Silence

des journaux

au moment

où l’épidémie

promenait

ses ramages,

Paola Borgnino

Stefania Tagliaferri, fon-datrice e direttrice arti-

stica della compagnia teatralePalinodie, laureata con lodein Storia e Critica dell’Arteall’Università di Milano, nel2008 consegue il diploma diregia alla Civica Scuola diTeatro Paolo Grassi. Dal2012 dirige le produzioni del-la compagnia cui di tanto intanto partecipa in qualità diattrice, inoltre progetta e con-duce laboratori culturali e tea-trali. Dal 2016 è direttrice ar-tistica della rassegna “ProveGenerali – il teatro va in mon-tagna?” nel comune di Mor-gex. Nel 2018 è tra i finalistidel Festival Internazionale diRegia Fantasio.

Dopo anni di formazionehai deciso di tornare in Val-le d’Aosta: che legame haicon il tuo territorio?Amo molto la mia regione,anche se di solito questaprofessione si svolge neigrandi centri culturali co-me Milano, Roma, Torinoe Venezia: decidere di tor-nare è stato audace ma erafondamentale non soloper me ma anche per il ter-ritorio valdostano.

Per ogni artista c'è una mi-tologia dell'inizio: quandoè cominciato per te l'amo-re per il teatro? Il teatro è arrivato nellamia vita all’inizio degli an-ni 2000 quando, al Théâ-tre de la Ville, è stata pre-

sentata una rassegna tea-trale molto bella “ScenarioSensibile” diretta da Vale-riano Gialli. Abbiamo avuto la possibi-lità di vedere le miglioricompagnie. Avevo 14/15anni ma mi sono subito in-namorata di questo setto-re. Durante l’ultimo annodelle Superiori ho realizza-to la mia prima piccola re-gia per la giornata dellaMemoria: questo progettoè stato un modo per sco-prire le varie professioniteatrali e mi ha fatto capireche il teatro per me era po-ter raccontare fatti impor-tanti ad un pubblico chealtrimenti non si sarebbefermato a riflettere. Perme il teatro ha sempre unvalore politico. È un luogoche ci dà l’opportunità diascoltare, capire e relazio-narci in maniera diversaanche con il passato.

La tua famiglia ti ha appog-giato nella scelta?No assolutamente, i mieigenitori non erano d’ac-cordo ma ora sono i mieipiù grandi alleati. Inizial-

mente potevo fare teatrosolo d’estate e cercavo so-luzioni per realizzare viag-gi studio teatrali ed ho avu-to l’opportunità di andaread Ischia dove ho incon-trato Leo Muscato che sistava diplomando alla Pao-lo Grassi ed ora è diventatouno dei principali registiitaliani di opera lirica.Quell’incontro ha sicura-mente fatto scattare scintil-le che mi hanno permessodi capire come proseguireper la mia strada.

Il tuo percorso di studi è al-tamente specializzato: lalaurea magistrale e il diplo-ma in un'accademia presti-giosa come la Paolo Gras-si. Che valore attribuisci altuo percorso formativo? Le esperienze formativesono estremamente im-portanti, soprattuttoquando si è giovani. Io horicordi bellissimi del perio-do dello studio. L’ereditàmaggiore è sicuramentequella del sapersi metterealla prova e in discussione.Lo studio chiama il temadella curiosità, che è fon-damentale, e anche quellodel metodo e della co-scienza. Ho sempre la con-sapevolezza che quando siapre un nuovo capitolo la-vorativo ho ancora moltoda imparare, da informar-mi e credo sia una dinami-ca umana molto impor-tante per evitare il rischiodell’autoreferenzialitàche abbiamo noi artisti,ma che abbiamo un po’tutti in un mondo così in-dividualista. Si pensa inol-tre che il talento sia suffi-ciente così come la vogliadi fare possa bastare: è cer-tamente importante, ma civanno anche dei percorsiche abilitino al mestiereesattamente come in altreprofessioni.

Hai fondato una compa-gnia in Valle d'Aosta. Folliao piano pensato? Sei felicedei risultati ottenuti?

Ovviamente il piano eraragionato e condito da unpizzico di follia o inco-scienza. Proprio l’inco-scienza mi ha fatto partirein questa avventura chenon è stata priva di diffi-coltà. Sono molto felicedei risultati ottenuti inquesti anni. Il primo spet-tacolo è stato creato nel2010 e ha debuttato nel2011. Siamo attivi dall’an-no successivo. Ho ancoratanti progetti da metterein pratica.

Da dove nasce il nome diPALINODIE?La palinodia è una figuraretorica. Letteralmente si-gnifica “cantare di nuovo”.Quando ho scelto il nomestavo leggendo un saggioin cui era presente l’agget-tivo “palinodico”. Ho capi-to che io sono una personapalinodica e anche tantepersone con cui lavoro,per cui nel momento incui è stata fondata la com-pagnia ho deciso di darlequesto nome. Ci rispec-chiamo nel desiderio di af-fermare la libertà di cam-biare opinione.

C’è un filone teatrale che tiè più caro di altri?I nostri spettacoli si basanosu scritture originali di Ver-diana Vono che è la nostraautrice. C’è una ricercamolto forte sul femminilee anche sul femminismo.All’inizio era una ricerca

sul “se”, su chi eravamo,cosa stavamo facendo, co-me ci relazionavamo conla società, poi è diventatauna presa di coscienzasempre più grande ed ur-gente. In questo momentocredo ci siano delle fortiposizioni da prendere tuttiinsieme per una societàche sia piu’ consapevole.

Dal 2016 sei la direttriceartistica de “prove genera-li il teatro va in montagna”di cosa si tratta?È importante favorire labiodiversità artistica, inValle d’Aosta abbiamouna programmazionemolto bella ma un po’standardizzata. Per esem-pio durante la Saison Cul-turelle abbiamo sempregrandi nomi e grandispettacoli e produzioni,invece c’è tutto un mon-do di alta qualità e diversainnovazione che non faparte di quel tipo di cir-cuito, ma è altrettanto ri-conosciuto dalla critica eracconta di un teatro mol-to diverso. È una vetrinadi nuova drammaturgia,di scritture per la scenacontemporanea. Porta delle compagnieprevalentemente italiane,ma spesso anche interna-zionali che ci fanno riflet-tere in maniera diversa.

Il teatro è per tutti?Sì è per tutti e abbiamo bi-sogno di sfatare un mito.Ribalto la domanda in “ilcinema è per tutti?” “ la tv èper tutti?”. Parliamo di lin-guaggi che si declinano intalmente tanti modi chenon tutto il teatro è per tut-ti, ma dovremmo dargliqualche occasione in più.Il teatro è un luogo di con-divisione e ne abbiamomolto bisogno nel presen-te che stiamo vivendo.

NOME IN CODICE2–8 giocatori, 15 minuti– ed. Cranio Creations

Due squadre di agenti se-greti si sfidano in questogioco di parole che mettesul tavolo 25 tessere condei nomi in codice: traquesti si nascondono imembri di ciascuna delledue squadre. Scegliendoattentamente delle paro-le–indizio, i capi squadradevono cercare di far in-dovinare ai propri compa-gni quali nomi in codicenascondano gli agenti del-la propria squadra. Se l'in-dizio è �Scettro:2�, peresempio, dove si nascon-dono gli agenti? Sotto �Re�,�Oro�, �Regina� o �Corona?

Giocato sul filo dell'intui-zione e dell'intesa, Nomein Codice è un titolo gusto-sissimo nato dalla mentedi Vlaada Chvatil, uno deipiù geniali autori di giochieuropei.

THE GAME1–5 giocato-ri, 20 minuti – ed. dVGiochiQui la sfida non è tra i gio-catori, ma contro il giocostesso. Nella scatola c’è unmazzo di carte, numerateda 2 a 99: a turno, i parteci-panti devono scartare suquattro mazzetti le carteche hanno in mano, ri-spettando l’ordine ascen-dente o discendente di cia-scun mazzetto. L’obiettivoè quello di scartare tutte lecarte del gioco, ma ci sonodiverse complicazioni: laprima è che si può comu-nicare molto poco, la se-conda che ci sono cartespeciali che modificano leregole in tempo reale. In-tuito, immedesimazione efortuna si mischiano in untitolo capace di coinvolge-

re chiunque, spesso in ne-gozio a poco più di 10 euroe capace di trovare il suospazio sul tavolo molto,molto spesso.

LOONY QUEST 2–5giocatori, 20 minuti – ed.Asmodée

Occhio, memoria e ma-no ferma: sono questi gliingredienti di LoonyQuest, il gustoso giocoedito da Asmodée cheriesce davvero a far gio-care chiunque. Fino acinque giocatori si sfida-no in un'avventura strut-turata su più livelli: alcentro di ognuno di que-sti c'è un'immagine colo-rata, sulla quale ogni gio-catore deve tracciare del-le linee con un pennarel-lone. La difficoltà staperò nel fatto che i gioca-tori non disegnano sul-l'immagine vera e pro-pria, ma su un foglio tra-sparente che poi dovràesser sovrapposto all'im-magine: riuscirete ad ag-girare gli ostacoli, elimi-nare gli avversari ed esse-re più veloci degli altri?Consigliatissimo!

35Cultura e società Giovedì 2 aprile 2020

Teatrando - L’importanza di sapersi mettere alla prova

Le Palinodiedi Stefania Tagliaferri

Luca Distasi

Trattandosi dell’unico fiume pro-priamente detto all’interno di un

ambiente a carattere fortemente torrenti-zio, la Dora Baltea ha da sempre costituitoun punto di riferimento per gli abitantidella Valle d’Aosta. In epoca romana, dal-le sue sponde si estraeva l’argilla che hacontribuito a edificare gran parte dei mo-numenti di Augusta Prætoria, mentre du-rante il Medioevo la sua generosa portatapermise di alimentare l’agricoltura delfondovalle; oggi, una serie di sbarramentilungo il suo sviluppo attinge energiaidroelettrica, a completamento della retedi centrali che popolano il paesaggiomontano. Da un punto di vista idrologi-co, la Dora si distingue per un regime ni-vo–glaciale, unico nel suo genere in Italia:si tratta di un misto tra il regime glaciale equello nivale, entrambi caratterizzati dauna forte variabilità di afflusso ma in mo-menti diversi dell’anno. La loro combina-zione tende a compensare i fenomeniestremi di piena, conferendo al fiumeuna notevole costanza in termini di porta-te (circa 100 metri cubi al secondo in me-dia). La sorgente viene comunemente in-dividuata sul territorio di Entrèves, frazio-ne di Courmayeur, in corrispondenzadella confluenza tra i suoi due affluenti

più alti, ovvero la Dora di Veny e la Dora diFerret; nel suo tragitto verso il Po, lungopoco meno di 170 km, la Dora Baltea rice-ve le acque di numerosi torrenti equa-mente distribuiti sulle due sponde e ten-denzialmente associati ad una specificavalle laterale. Fa eccezione l’unico af-fluente al di fuori dei confini regionali, ilChiusella, che scorre in Valchiusella pri-ma di gettarsi nella Dora all’altezza diStrambino. Curiosità: il nome Dora Bal-tea deriva dal latino Duria Bautica, in cuiil secondo termine condivide la radicecon Buthier, uno dei suoi affluenti mag-giori. L’appellativo “Duria” sembra inve-ce largamente diffuso nell’ambito dellelingue indoeuropee per definire tuttauna serie di toponimi e termini etimolo-gicamente legati all’acqua: si va dal Due-ro, uno dei maggiori corsi d’acqua dellapenisola iberica, alle “Dar” della Savoia edel Vallese, che nel dialetto locale indica-no le cascate. La Dora Baltea si meritòperfino una menzione poetica nell’ode“Piemonte”: «Salve, Piemonte! A te conmelodia mesta da lungi risonante, comegli epici canti del tuo popol bravo, scen-dono i fiumi [..] e a valle cercan le deste aragionar di gloria ville e cittadi: la vecchiaAosta di cesaree mura ammantellata […]Ivrea la bella che le rosse torri specchia so-gnando a la cerulea Dora nel largo seno».

Curiosità: la Dora Baltea

Aostagioca a cura dell’associazione Aosta Iacta Est

36 Giovedì 2 aprile 2020 Cultura e società

Ti regalo una poesia a cura ded Circolo del cardo

FLEUR DE L’ÉFOURIË

I menten di foille, i cu d’eun meur, në vu

de tendre violette que annonchon l’éfourië.

Pe le proù, catsaye euntremië di s–atre,

né accapou de dzente fleur de Paque

et a l’ombra, lo lon di ru,

de dzano boton d’or né apersu.

Tsëca pi llioen tot alentor di pià,

coillo de bleu jeu di rat.

Deudeun lo courtì, sensa ren lèi fie,

épandeison i solèi, le fleur di soucìe

et avouè leur rodze coleur, case lé aper,

atteurion le jeu, le paou de mer.

Euncò le toulipe et le trombon,

voulon tsëca d’attenchon!

Pi autre, totte eun fleur,

n’at de penchiye de totte le coleur.

Dessu le brotte que tëgno eun man,

le pégne rouse di boèisson ardan.

Su la louye arreuve eun de lo tar,

lo bon flou di queuve di reinar.

Que dzente v’ëte, fleur de l’éfourië,

l’est eun plèisi de vo s’avèitsé!

Pascasia Marquet

Mattina

Aria leggeraCinguettii affaccendati

Fili d’erba piegatiDa cristalli

Tributi della notte Ornamenti effimeriChe il sole ruberàLeggera foschia

ImpigliataIn lenzuola di fronde

Soffice muschio eDue funghi rossi...

Lusinghe da superarePer assolvere

Ad un compito che chiaro Non ho.

Piera Dunoyer

Nasce un fiore.

Odo una musica intorno,una melodia tenera e dolceche mi trasporta l’animo,sento fremito di vita nell’a-

ria tersa:si festeggiala nascita

di un piccolo fiore.

È primavera

Rugiada frescatepore di Sole

musica a festaè nato un fiore.

Rosa Silvana Bois

Risvegli

È dei saggi il risveglio, non è del logorroicomondo occidentale, di tutto questo avere per avere,

di tutto l’apparire, di tutto il disamore,zampillo di sangue più che di fontana.

Eppure Dio ogni giorno ci abbraccia con la luce,benedicendo la finestra.

Una forza d’alberi risponde.Più tardi sarà ombra.

Non biasimate chi nella notte trova la sua onda.Tutto ritorna e tutto si allontana in dormiveglia.

Ricordi l’estate del febbrone, nonna,le bambole di pezza sul divano?

Ricordi la mia voglia di essere e non essereo semplicemente le mie labbra?

Com’è il risveglio dalla morte, dimmi!

Gisèle Bovard

Il mio volto di marzo

La neve scioglie e non ne rimane che un rivolo d’acqua che si perde nel tempo

mentre odo i miei passi avanzaresotto una miriade di foglie quasi sveglie

e canti di passeri innamorati fra i rami degli alberi.

Li sento la mattina quando i miei occhi si aprono al mondo che vedrò,

vivrò e lascerò passare fra le mie gambe stanchecome un pensiero curioso che cerca la sua ciotola.

Un pensiero che graffia e non mi attraversa mai la strada,non usa parole accattivanti e non fa promesse vane.

Lo sento la mattina mentre il sole si fa caldo e gialloe fa tremare le nuvole e disegna le cime e il cielo.Poi mi alzo e dipingo intorno a me un paesaggio

dove il mio canto innamorato si disperde fra i rami.

Laggiù nei prati la neve è sciolta ormaie sorride, al risveglio, il mio volto di marzo.

Aldo Santin

… e le pecore saranno disperse: dalla Passione secondo Matteo di J.S. Bach

La Quaresima, che stiamo tra-scorrendo quest’anno in manie-ra così faticosa, è quasi giunta al-la Settimana Santa in cui faremomemoria della Passione, Morte eResurrezione di Cristo. La pros-sima domenica delle Palme la li-turgia ci propone la versione del-la Passione di Gesù tratta dai ca-pitoli 26 e 27 del Vangelo secon-do Matteo e possiamo coglierequest’occasione per affiancarealla loro lettura l’ascolto delgrande capolavoro che J.S. Bachha dedicato a queste pagine. Lo spazio qui riservatoci è brevee certamente non sufficiente perintrodurre adeguatamente all’a-scolto dell’intera Passione ba-chiana, anche perché ogni sin-golo brano, anzi quasi ogni fram-mento, è così ricco di contenutoteologico e spirituale che sareb-be veramente un peccato nonevidenziare. Quest’anno però,dati i momenti che stiamo speri-mentando, un sentimento pre-vale ed è quello della fragilitàche l’uomo prova di fronte aglieventi imperscrutabili della vita.Sentimento del tutto simile aquello provato dagli apostoli alverso 26,30 del Vangelo di Mat-teo quando Gesù, salito al Mon-te degli Ulivi, preannuncia glieventi futuri e dice ai suoi disce-poli: tutti voi vi scandalizzereteper causa mia in questa notte.Sta scritto infatti: Percuoterò ilpastore e saranno disperse le pe-core del gregge.Succede nell’opera di Bach al

numero [14]. L’evangelista can-ta la salita di Gesù con i suoi di-scepoli verso il monte degli Ulivi– notare la scala ascendente delbasso continuo che sottolineaquesto movimento – e subito do-po Gesù (voce di basso) rievocala profezia nel disordine degli ar-chi che rende bene l’idea dellepecorelle smarrite che si sparpa-gliano qua e là. Sono solo pochisecondi che forse non si riesco-no a cogliere bene ad un soloascolto, ma che sono di una ric-chezza straordinaria.Questa immagine delle pecoredà vita al brano successivo [15],una pagina dolcissima sulle pa-role “Accoglimi, o mio pastore,non lasciarmi disperdere” trattedalla quinta strofa del corale no-to in italiano come O volto insan-guinato. La melodia di questocorale compare per ben cinquevolte nel corso della Passione, di-ventandone in qualche modoun po’ il leitmotiv. Il recitativo seguente [16] ci pre-senta Pietro che con una certa si-curezza di sé dice: Anche se tuttisi scandalizzassero di te, io nonmi scandalizzerò mai. Le parolepiene di auto convincimento diPietro vengono sottolineate dacadenze perfette: conclusionimolto nette e decise. Solo piùavanti, al numero [39] Pietro ri-conoscerà e piangerà sul suo tra-dimento, sul suo trovarsi debolee smarrito e sarà un’aria bellissi-ma e struggente.Segue la sesta strofa [17] dellostesso corale, ascoltato poco pri-ma, sulle parole Voglio star quiaccanto a te. Interessante per-ché all’apparenza sembra la stes-sa melodia mentre in realtà èeseguita mezzo tono più basso.Ciò rende l’atmosfera un po’ più

cupa e un po’ più triste. Anchequesto è un modo per introdur-ci, poco per volta, nell’atmosferadolorosa della passione.Al numero [18] Gesù invita isuoi discepoli a vegliare e prega-re con lui. Da notare la bellezzadella musica intorno alla parolaBete (pregare): pare proprioche Gesù voglia farci assaporarequanto è bella la preghiera,quanto è bello questo colloquio

con Dio. E poi quando dice Lamia anima è triste fino alla mor-te; restate qui e vegliate con me,abbiamo delle armonie moltodolorose: la parola Tod–(morte)viene cantata con voce bassissi-ma, quasi proveniente dall’abis-so del dolore, e la solitudine cheCristo sperimenta in questo mo-mento, malgrado l’invito fatto aisuoi apostoli di vegliare con lui, èevidenziata da una pausa nell’ac-

compagnamento degli archi .Nella magnifica pagina se-guente [19] una voce di tenoreevoca le sofferenze del Cristo.È interrotta tre volte dal coro(l’assemblea dei fedeli) checanta il corale Herzliebster Je-su (Dolce Signore), in cui si in-siste sul fatto che Gesù soffre lepene della sua passione inespiazione delle colpe com-messe dagli uomini.A questo punto torna di nuovoil tema della veglia e della gran-de fragilità dell’uomo che, no-nostante la bontà delle sue in-tenzioni, cede facilmente alletentazioni. Tutto ciò è espressoin un’Aria bellissima [20] Ichwill bei meinem Jesu wachen(Voglio vegliare accanto al mioGesù) costruita con una sa-pienza compositiva veramentegeniale: il tenore, che è qui ildiscepolo volenteroso che ve-ramente ha il desiderio di ve-gliare con Cristo, canta un’ariaeroica, ma sotto, accompagna-to dagli archi, sentiamo le pa-role del coro, “Così dormono inostri peccati”, che con un an-damento cullante sembra qua-si invitare al sonno. Mentre te-nore e coro dialogano fra di lo-ro, la sentinella, rappresentatadall’oboe, continua il suo per-corso di guardia facendoci udi-re i suoi richiami di veglia.

Per il testo e la traduzione si puòconsultare il sito www.flaminioon-line.it Su Youtube sono presenti diver-se edizioni della Passione: i branipresentati si trovano all’incircadal minuto 31/32 al minuto44/45.Su altri canali streaming si cer-chino i numeri dal 14 al 20.

Il suono della parola a cura di Renzo Poser

■ Il Circolo del Cardo, anche questa settimana, vuole qui donareai lettori del Corriere le ultime produzioni dei suoi autori per farconoscere il valore liberatorio e consolatorio della poesia.

Serenella Brunello Presidente del Circolo Letterario del Cardo

37Salute Giovedì 2 aprile 2020

La preoccupazionegenerata dall’e-

mergenza COVID–19 hascatenato, in alcuni casi,una vera e propria “cac-cia al farmaco”. Moltospesso tale atteggiamen-to è incoraggiato dainformazioni fuorviantiche circolano sul web.Bisogna tuttavia chiarire,innanzitutto, che al mo-mento non esiste nessunfarmaco che abbia comeindicazione terapeutica laprevenzione o il trattamen-to di COVID–19.In considerazione della si-tuazione di emergenza, al-cuni farmaci già noti ed uti-lizzati per il trattamento dialtre malattie possono esse-re usati in pazienti con CO-VID–19, ma tale trattamen-to (che si basa su conoscen-ze ancora incomplete ed ègiustificabile solo a frontedella mancanza di alterna-tive) può avvenire solo suprescrizione medica. Soloil medico può deciderequando usare questi far-maci e può controllarne lasicurezza nel singolo pa-ziente.

Al fine di favorire lo svi-luppo di nuovi farmaci,inoltre, l’Agenzia Italia-na del Farmaco (AIFA)sta semplificando ed ac-celerando le proceduredi sperimentazione clini-ca, e ad oggi sono statiautorizzati già diversi stu-di che hanno l’obiettivodi verificare l’efficacia ela sicurezza di diversemolecole.In nessun caso, tuttavia, ègiustificabile il ricorso aterapie “fai da te”. Tutti ifarmaci hanno degli ef-fetti collaterali più o me-no gravi, e l’automedica-zione comporta rischiancora più gravi quandosi usano farmaci non au-torizzati. In caso di acqui-sti online, poi, tali rischisono moltiplicati perchéi farmaci potrebbero es-

sere contraffatti.

Proponiamo in proposito

un decalogo predipostodall’Istituto Superiore del-la Sanità.

Attenti alla caccia al farmaco

L’IMPEGNO

DEGLI ASSISTENTI

SOCIALI

La comunità professionale degli assistenti socialidella Valle d’Aosta è accanto quotidianamente

alle persone che vivono in condizioni di fragilità e vul-nerabilità. L’attuale epidemia da COVID19 presentauno scenario inedito e complesso – anche dal puntodi vista degli interventi di Servizio Sociale – che fino adoggi nessuna istituzione, né pubblica né del Terzo Set-tore, ha mai affrontato né forse contemplato. Il Servi-zio Sociale Professionale è uno dei livelli essenzialidelle prestazioni sociali, così come definiti dalla nor-ma statale. Come indicato dalle Associazioni interna-zionali gli assistenti sociali hanno un ruolo importan-te nella lotta contro la diffusione del virus nella comu-nità e nel supporto a chi ne è colpito.Ciò richiede unlavoro a più livelli: nell’assunzione delle decisioni in-sieme agli altri professionisti, nel coinvolgimento del-la comunità nella pianificazione, nella predisposizio-ne di protocolli di sicurezza, ma anche nel supportopsico–sociale alle persone, con l’obiettivo di orientar-le nella situazione di crisi, di ridurre l’isolamento so-ciale, di stimolare la capacità di far fronte in manierapositiva a questo evento traumatico, Sicuramentequesta è un’emergenza sanitaria, ma sappiamo beneche la salute riguarda anche la sfera delle relazioni diogni persona. Sappiamo che la persona che oggi èammalata e ricoverata deve ricevere cure mediche,ma le cronache ci raccontano di malati isolati in ospe-dale o a domicilio e familiari e persone care che nonpossono avere contatti con loro. Queste situazioni,evidentemente, ci riguardano. L’art.40 del nostro Co-dice Deontologico cita che “in caso di calamità pub-blica o di gravi emergenze sociali, l’Assistente socialesi mette a disposizione dell’amministrazione per cuiopera o dell’autorità competente, contribuendo perla propria competenza a programmi e interventi di-retti al superamento della crisi”. Con l’obiettivo dicontinuare a garantire il sostegno assistenziale e socia-le alle persone più fragili in questo momento di incer-tezza e difficoltà, il Consiglio regionale Ordine degliAssistenti sociale della Valle d’Aosta in sinergia conAssessorato Sanità Salute e Politiche Sociali, Protezio-ne Civile, Azienda Sanitaria Locale, Ordine degli Psi-cologi ha attivato un servizio di Pronto intervento so-ciale attivo tutti i giorni dal lunedì alla domenica coni seguenti orari: mattino 8,30–12,30 e pomeriggio14,00–16,30. Per qualsiasi necessità i cittadini possochiamare il numero verde della Protezione Civile 800122 121.

Pubblicità: per richieste e

informazioni rivolgersi al

numero 0165 34605.

E-mail:

segreteriacorrierevalle

@virgilio.it

Per il servizio pa-

storale reso il

Corriere della

Valle usufruisce

del contributo

dell’ 8 per mille

PSICOLOGI DELL’EMERGENZA

Sportello di ascolto

Durante la prima settimana di attività del serviziodi triage psicologico per la popolazione della

Valle d’Aosta, sono state rilevate complessivamente 63telefonate pertinenti: 40 quelle effettuate da donne e23 da uomini. L’età media delle persone che hannocontatto il servizio si aggira intorno ai 65 anni. La po-polazione anziana è la più rappresentativa rispetto allepaure di un eventuale contagio da corona–virus, men-tre la fascia di età meno rappresentata, in termini stati-stici, è quella che va dai 18 ai 50 anni. Aumentano inve-ce le chiamate di persone che dichiarano di essere inquarantena forzata (12) o eventualmente volontaria(8). Le chiamate al triage provengono da quasi tutta laValle anche se la maggior parte arrivano da Aosta (35).Le restanti chiamate sono persone che non si trovanoal momento in regime di quarantena.

Le forti limitazioni al-la mobilità dei citta-

dini imposte per il conte-nimento dell’epidemia daCOVID–19 sembrano noninteressare coloro i qualisono dediti allo spaccio edal consumo di sostanze stu-pefacenti che, probabil-mente nella convinzionedi muoversi per “compro-vate esigenze lavorative”,nel caso degli spacciatori,o per “situazioni di neces-sità”, nel caso degli acqui-renti, continuano imper-territi nelle loro attività il-lecite. Proprio nell’ambitodi uno degli ormai canoni-ci controlli finalizzati al ri-tiro delle autocertificazio-ni, venerdì pomeriggio,nel Comune di Aosta,un’autovettura, con a bor-do 2 persone, ha ignoratol’“ALT” di una pattuglia difinanzieri del Gruppo Ao-sta. Immediatamente rin-tracciati, sono stati blocca-ti anche grazie al prontointervento di una pattugliadelle Fiamme Gialle inborghese che, notando lascena, si metteva pronta-mente alla ricerca dei fug-gitivi. Il loro atteggiamen-to, già di per sé sospettoper l’atteggiamento avutoal posto di controllo, hatrovato ulteriori confermedalla consultazione dellebanche dati in uso allaGuardia di Finanza, da cuisono emersi numerosiprecedenti penali specifici

nel settore degli stupefa-centi in capo ad entrambi.Come da copione, i sospet-ti sono stati condotti pres-so i locali della caserma“Luboz” e perquisiti. Unodi loro, Daniele Ferrari,quarantenne aostano, oc-cultava un “panetto” damezzo kilo di eroina in

una tasca all’interno dellagiacca. Nei confronti dientrambi sono anche scat-tate le perquisizioni domi-ciliari, a seguito delle qua-li, presso i locali in uso al-l’altra persona, GiuseppeNirta, sessantottenne plu-ripregiudicato, sono statirinvenuti ulteriori due pa-

netti da circa 250 gr. l’unoe oltre 4.000 euro� in con-tanti, per lo più in banco-note da 100,00 e da 50,00,59 zaffiri, per un valoreche oscilla fra i 24.000 ed i42.000 euro� (a secondadella purezza delle gem-me), e 3 orologi, tra cui unOmega tutto in oro ed un

Rolex Daytona che, se ori-ginale, avrebbe un valoredi circa 35.000 Euro. Con-siderati i precedenti speci-fici e la capacità redditualedei due, il tutto è stato se-questrato in quanto consi-derato provento dell’atti-vità di spaccio. Ovviamen-te, non potevano mancare

bilancini di precisione ecoltelli con residui di so-stanza stupefacente. Il va-lore di mercato della dro-ga sequestrata è di circa50.000,00 Euro.Nirta vanta un notevolecurriculum criminale.Condannato nell’ambitodell’operazione “Gerbe-ra” per spaccio interna-zionale di stupefacenticon la Colombia, è statosottoposto alla vigilanzaspeciale proprio in Valled’Aosta fra il 2014 ed il2018, misura restrittivaprevista per gli affiliati al-le organizzazioni di tipomafioso. Giuseppe Nirtaè fratello di Domenico,attualmente residente inColombia, e cugino diBruno, nonché dell'omo-nimo Giuseppe Nirta as-sassinato in Spagna nel2017. Su parere confor-me del Pubblico Ministe-ro di turno, Carlo Introvi-gne, le persone fermatesono state associate al car-cere di Brissogne, anchein questo caso nel rispet-to delle prescrizioni perarginare il diffondersidel virus COVID–19. Idue, inoltre, sono statisanzionati amministrati-vamente per la violazionedel D.L. 25 marzo 2020,per non aver ottempera-to alle limitazioni suglispostamenti disposte perarginare la pandemia incorso.

La Fondazione co-munitaria della

Valle d’Aosta, in partena-riato con altri attori qualiil CSV – CoordinamentoSolidarietà Valle d’Aosta,la Caritas Diocesana, ilForum del Terzo settore eLions Club Aosta Host eMont Blanc hanno proce-duto all’acquisto direttodi 1.500 mascherine, chesi aggiungono ad altre1.000 già donate, per con-tribuire all’urgente ri-chiesta dell’Ospedale Pa-rini e dei volontari impe-gnati ad assistere le perso-ne in difficoltà. L’acqui-sto è stato accompagnatoanche dal reperimento ditute e visiere protettive,termometri, saturimetri:

dispositivi sanitari consi-derati necessari per fron-teggiare l’emergenza. LaFondazione è inoltre in-tenzionata a fornire unaprima risposta all’emer-genza sociale che si ac-compagna a quella sani-taria. Per questo è statolanciato un bando rivoltoagli enti del Terzo settoreper avviare rapidamenteinterventi rivolti a perso-ne fragili, minori e fami-glie in situazione di diffi-coltà, nonché attivare retidi sostegno per le fascepiù deboli. La raccoltafondi è ancora aperta. Acontribuire sono stati piùdi centinaio di donatori,tra cui molte associazioniche hanno mostrato par-

ticolari generosità comeLes Amis du Coeur VDA,Les Trailers du MontBlanc, l’associazione de-gli ex consiglieri regiona-li, l’associazione Papai eMamai, Premium MedicaCup, la UISP e gli stessiLions Club Aosta Host eMont Blanc. Servono altre risorse pergli aiuti futuri. La Fonda-zione Comunitaria e i suoipartners assicurano un uti-lizzo efficace e ragionatosia con azioni immediate eprogrammate. È possibiledonare per mezzo di boni-fico bancario alla Fonda-zione, indicando in en-trambi i casi la causale:Fondo Emergenza Coro-navirus VdA.

Coordinate bancarie:

Fondazione Comunitariadella Valle d’AostaBancaIntesa San Paolo c/c 5667IBAN IT73 G 03069 09606100000005667BCC Valdo-stana c/c 50701 IBANIT53 Q 08587 01211000110150701UniCreditc/c 000102396075 IBANIT37 G 02008 01210000102396075

Con Paypal dai sitowww.fondazionevda.it

38 Giovedì 2 aprile 2020 Attualità

Guardia di Finanza - Avevano ignorato un posto di controllo

Due arrestiper spaccio di droga

MOSTRE DA VISITARE IN RETE

#iorestoacasaconMav

In questo periodo di isolamento domestico e chiu-sura di tutte le attività, ivi compresi i luoghi di cul-tura, il MAV ha deciso di aprire virtualmente le proprieporte lanciandosi in un nuovo progetto. #iorestoacasa-conMAV nasce dalla volontà di far sentire la voce dellacultura in un momento di difficoltà facendo sì che ilmuseo possa entrare nelle case delle persone, spalan-cando virtualmente le proprie porte.Ogni settimana il museo carica sui propri profili social,instagram e facebook (@lartisana.vda) e sul propriocanale youtube (L’Artisanà) un menu culturale coninterviste e curiosità su temi di artigianato, visite virtua-li o incontri “dietro le quinte” e, naturalmente, piccoleattività didattico–creative che i genitori possono farecon i loro bambini.Per informazioni sulle uscite in programma consultateil sito web www.lartisana.vda.it

La ritirata verso Nord dei fiori

I fiori selvatici non rappresentano unica-mente oggetto di stupore e meravigliadurante le passeggiate nella natura; anzi,date le loro singolari capacità di adatta-mento al territorio, possono costituire unsignificativo indice di parametri ambien-tali quali la qualità dell’aria, l’umidità delterreno e perfino l’aumento di tempera-tura media globale. È quanto emerge dauno studio commissionato dal governobritannico e portato avanti dal “NationalPlant Monitoring Scheme”, un’associa-zione su base volontaria di ricercatoriprovenienti da tutto il Regno Unito. Laprima sessione di monitoraggio, della du-rata di cinque anni, si è chiusa da pococon un significativo bilancio di oltre15000 sondaggi realizzati. Al fine di otti-mizzare una ricerca che sarebbe altri-menti altamente dispersiva, sono stati in-dividuati 30 habitat distinti (ad esempioboschi oppure torbiere) all’interno deiquali ogni partecipante è stato chiamatoa studiare una trentina di specie diverse

di fiori. I dati raccolti sono stati analizzatida scienziati e organizzazioni scientifichesotto l’egida del Centro Britannico perl’ecologia e l’idrologia. Si è appurato chealcuni esemplari della flora locale hannomodificato la loro distribuzione, in quan-to l’innalzamento della temperatura hareso vivibili per loro anche latitudini piùestreme. È il caso delle orchidee ape (cosìchiamate per la somiglianza con l’inset-to) che hanno iniziato a popolare per laprima volta la Scozia. Sempre le orchi-dee, ma di un’altra specie, quella palu-stre, che normalmente prediligono i ter-reni umidi della parte meridionale dell’i-sola, stanno progressivamente migrandoverso Nord. Se le regioni settentrionalipotrebbero apparentemente gioire diuna maggiore biodiversità, questo feno-meno conseguente ai cambiamenti cli-matici, pone in realtà dei seri problemi.In primo luogo, si rischia un impoveri-mento delle aree di origine della flora;inoltre, non tutte le specie sono in gradodi abituarsi così agevolmente ad un nuo-vo habitat.

Cambiamenti climatici a cura di Luca Distasi

In relazione ad alcune richieste di cit-tadini, in seguito a notizie pubblica-te a mezzo stampa in campo nazionale ecircolanti su diversi social network, l’A-zienda Usl precisa che i cosiddetti “test ra-pidi” sul Coronavirus che sembrano esse-re utilizzati da ambulatori privati, sono te-st con cui vengono rilevati anticorpi e an-tigeni e non possono sostituire un test ef-fettuato in laboratorio. I “test rapidi” non sono riconosciuti né

dall’Oms né dal Centro di prevenzione eControllo Malattie Europeo, poiché au-mentano i rischi di casi “falsi positivi” o“falsi negativi” e possono dunque conferi-re informazioni cliniche errate, inducen-do anche il rischio, per i pazienti interes-sati, di condotte e comportamenti sba-gliati. I test molecolari in laboratorio so-no, attualmente, gli unici che possonocertificare la positività o la negatività alCovid–19.

Coronavirus: test rapidinon sostituiscono

quelli di laboratorio

Fondazione Comunitaria: raccolta fondi

Venerdì 27 marzo è deceduta Livia Monini. Natain Umbria, il 10 aprile avrebbe spento 90 can-

deline. Il Comune di Valtournenche le dedica questeparole e, non essendovi la possibilità di celebrare ilsuo rito funebre, invita tutti a rivolgerle un pensierodi saluto. La nipote, Francesca Gaggioli, la ricorda co-sì: «Sulla mensola, in soggiorno, una foto ti ritrae –giovane e bellissima – all’alba dei 18 anni. L’abitobuono, i capelli sistemati, il sorriso e lo sguardo rivol-to lontano. Una foto, ai tempi, rappresentava un’oc-casione speciale per immortalare l’immagine miglio-re di sé. Un ritaglio in mezzo al lavoro e alla fatica.Proprio il lavoro ti ha condotta in Valle d’Aosta, insie-me alla tua famiglia, a tuo marito Ennio Gaggioli e aiprimi due figli, Ivana e Francesco. Manuela sarebbenata a Gaby. Siete arrivati a Cervinia negli anni ‘60.Una Cervinia che, in quegli anni, cresceva e fioriva.Nel 1967, Ennio e Livia hanno aperto la ferramentaGaggioli. L’inizio è stato impegnativo ma, dietro quelbancone la nostra famiglia ha iniziato a radicarsi ecrescere: ha attraversato il dramma della malattia diEnnio e la sua perdita, ma ha anche celebrato matri-moni e visto nascere nipoti e pronipoti. L’unione conGiovanni è stato il tuo modo di celebrare la vita. Per-ché tu eri così: sempre vitale, energica, pronta al sor-riso e con la battuta pronta. Parlavi volentieri con tuttie lavoravi con ritmi difficili da reggere. Eri vanitosa,volevi sempre presentarti al meglio. Eri spigliata: tra ilparlare e il tacere – secondo te – tanto valeva dire lapropria! Eri il nostro ponte, tra la storia della nostrafamiglia e il suo futuro. Eri il perno di tutto. Le tuemani hanno impastato chili di fettuccine, hai cantatoper tutti i tuoi nipoti, hai cucito orli e bottoni (com-preso il vestito della Dama Bianca). Eri generosa e latua porta era sempre aperta per chiunque. Per te, “vi-ta” era essere impegnati in qualcosa, avere da fare, sta-re con la gente, condividere. I tuoi album traboccanodi foto della Cervinia che fu, tra balli in maschera e ga-re di fondo. Poi ci sono viaggi, campagna e tante, tan-tissime foto di famiglia. Avevi un cuore grande e cia-scuno di noi aveva un posto in esso. Ci lasci con pre-ziosi ricordi pieni di insegnamenti. Il più grande èche la famiglia è la cosa più importante e l’esserci, l’u-no per l’altro, è la fortuna più grande di cui possiamodisporre.Ci mancherai immensamente ma non possiamo diredi averti persa. Arrivederci, nonnina cara,ti dedicheremo ogni nostro sorriso».

Ci ha lasciatoLivia Monini

A.Z.

Costantino Soudaz, classe 1951, è mancato all’o-spedale di Ivrea dove era ricoverato a causa del

Coronavirus. Laureato in Elettronica al Politecnico diTorino, insegnante, molto noto in bassa valle dove erastato assessore ai lavori pubblici a Pont–Saint–Martine consigliere comunale a Pontboset. Costantino, chia-mato da tutti “Tino”, era molto conosciuto e stimatoin bassa Valle. Originario di Perloz, ha vissuto a Pont–Saint–Martin per trasferirsi a Mercenasco quando si èsposato. Soudaz poteva vantare oltre 30 anni di espe-rienza nella gestione efficace del progetto e nella riso-luzione dei problemi. Insegnante nelle scuole aVerrés dove la sua mission è sempre stata quella di mi-gliorare la vita degli studenti con conoscenza di comeapplicare la matematica alla risoluzione dei proble-mi. Era in pensione da dicembre 2016. In proposito siregistra il ricordo Soudaz era anche uno storico componente del Capito-lo della Commanderie degli Anysetiers. Così lo ricordala Grand Maistre Anna Maria Traversa. «La vita anyse-tière di Costantino è lunga, intronizzato nel 2004 è sta-to attivo sino all’ultima nostra manifestazione, l’Assem-blea annuale a Tavagnasco, in gennaio 2020. È semprestato componente del Direttivo della Commanderiedella Valle d’Aosta dell’Ordre International della valled’Aosta, come Imagier e webmaster. Tino ha colto subi-to l’essenza delle finalità e del fil rouge della collabora-zione e della vivacità che connotano l’Ordre Interna-tional des Anysetiers. La sua lunga esperienza profes-sionale, dirigenziale e di docente, caratterizzata dallesfaccettature più colte, era pervasa dalla passione stati-stica ed informatica. Ha lanciato proposte didatticheinnovative, etwinnings ed europee, che hanno sensibi-lizzato numerosi insegnanti di cui era capofila regio-nale. Alla base risiedevano alcune delle sue grandi pas-sioni, l’arricchimento delle competenze dei giovani,lo stimolo alla curiosità e l’apertura verso gli altri. È su-bito diventato il referente web della Commanderie,l’esperto delle pratiche informatiche e della comuni-cazione social. Trasponeva nella vita della Commande-rie le stesse finalità, l’individuazione di tematiche eduscite arricchenti e propositive da un punto di vista fi-lantropico: la statistica applicata a vari ambiti, dall’età

dei soci, allap r o i e z i o n equinquennalesulle intronizza-zioni, alle per-centuali sulleadesioni allemanifestazioni,alla decorazio-ne con le ban-diere anysetiers,all’amabile ac-coglienza aglianysetiers italia-ni o stranieri, al-la partecipazio-ne ai CapitoliMagistrali».

CostantinoSoudaz

39La pagina dei lettori Giovedì 2 aprile 2020

SOCIÉTÉ DE LA FLORE

L’impegno di Vanda Favre

Vanda Favre, classe 1926, ha pagato la quota fin-ché ha avuto autonomia di azione. Fiori e ani-

mali erano la sua passione da dopo la pensione, per-ché prima veniva l'insegnamento. Maestra indimenti-cabile di Feilley a Saint–Vincent, piccola scuola di vil-laggio poi chiusa. Libri, viaggi, alla sua cultura non fa-ceva mancare niente. Chissà che fine farà la collezionedei mosaici di carta che andava a vendere ogni anno al-la fiera di Donnas. Ma per me il suo capolavoro era ilgiardino. Piccolo, terrazzato, rigurgitante di vita inogni stagione. Soprattutto anarchico e anticonformi-sta come lei. Accostamenti arditi riuscivano a produrresinfonie dolcissime di forme e colori. Non credo di da-re un'idea adeguata con le foto che allego, e che sperosi possano mettere sul sito web. Cara Vanda, in questigiorni terribili i sentimenti sono già sconvolti, ma tu mimanchi ancora di più.

Francesco e tutti i componenti del Consiglio Direttivo

della Société de la Flore Valdôtaine

Il Governo regionale esprime il proprio cordoglioper la morte di Neva Zanotti, per anni insegnanteelementare e, sin dalla prima edizione de Les Mots, curio-sa ed appassionata testimone della rassegna culturale. Intanti la ricordano anche attenta spettatrice della Saisonculturelle di cui fu fedele abbonata. Sempre in prima filanella casa del Festival della parola in piazza Chanoux, Ne-va ha saputo trasmettere ai suoi studenti e a tutti coloroche l’hanno conosciuta l’amore per la cultura e per i libri,con grande entusiasmo, intelligente originalità e studiatairriverenza, così come è sempre riuscita ad esprimere ilsuo profondo legame con la terra valdostana. Così la ri-corda Arnaldo Colasanti, curatore della rassegna, che ne-gli anni, nel corso delle varie edizioni del Festival, l’avevaconosciuta e con lei aveva stretto un rapporto di amiciziae di complicità: Con Neva se ne va un mondo: un altropezzetto di quella memoria di cui abbiamo ancora biso-gno. Viene a mancare quell’esempio di umiltà, di passio-ne, di consapevolezza, di giusto orgoglio per quello che siè fatto nella vita: viene a mancare quella generosa curio-sità di una donna anziana che parlava ancora come unaragazza, sotto il sole della più bella Valle d’Aosta.

Il ricordo di Neva Zanotti

DANIELA MAQUIGNAZ

Lunedì 30 marzo2020 è deceduta

Daniela Maquignaz,classe 1925. Il Comunedi Valtournenche le de-dica queste parole e,non essendovi la possibi-lità di celebrare il suo ri-to funebre, invita tutti arivolgerle un pensiero disaluto. Daniela era figliadella guida alpina Ca-millo Maquignaz e nipo-te della grande guida al-pina Daniel Maquignaz(famiglia dei Pantén,originari di Crépin). Da-niel ha contribuito allastoria dell’alpinismocon grandi imprese chehanno dato lustro alleguide del Cervino: ricor-diamo la conquista dellaDent du Géant.Pioniera di Breuil–Cervinia, Daniela ha iniziato lasua vita lavorativa tra gli alpeggi di famiglia. Cometutti, all’epoca. È passata alla gestione di un nego-zio e poi di un bar. Con il marito Ugo, ha acquistato,ristrutturato e gestito l’hôtel Cime bianche, nellagestione del quale sono subentrati figli, nipoti e –ora – anche i pronipoti. È stata la prima Dama Bian-ca del Carnevale di Breuil–Cervinia. La nipote,Chantal Arzuffi, la ricorda con queste parole:«Nonna Nella ci lascia in eredità i suoi grandi valo-ri: ci ha insegnato l’amore per la famiglia, il sensodel lavoro e il rispetto verso gli altri. La lealtà ha ca-ratterizzato tutte le cose che ha fatto. È stata ungrande esempio».

Lundi 30 mars estdécédé M. Victor

Morise (Rino), connu etestimé maître d’école élé-mentaire et longtempsadministrateur commu-nal de la petite ville ther-male de Saint–Vincent.Né en 1928, il aurait fêtéson 92ème anniversairele 8 mai prochain.Diplômé dans le premierAprès–Guerre, depuis sajeunesse il se fit apprécieren tant qu’éducateurdroit et sensible dans lesvillages de Gaby, La Thui-le, Torgnon et, ensuite, à

Châtillon et à Saint–Vin-cent où, âgé d’une ving-taine d’années et jus-qu’aux années ’90, il mità la disposition de la com-munauté son énergie etson engagement qu’ilressentait comme un véri-table service, d’abord enqualité de conseillercommunal, ensuite enexerçant des fonctions ausein de la Junte et en tantqu’Adjoint du Maireentre ’70 et ’75.Témoin des jours tumul-tueux et des manifesta-tions populaires des pre-

miers mois successifs à laLibération, il fut un fier

et loyal défenseur des va-leurs autonomistes et duparticularisme linguis-tique valdôtain, en se dé-pensant en particulierpour l’utilisation de lalangue française. Il aban-donna la Politique activeau début des années 2000pour se consacrer entiè-rement à sa famille et àses petits–enfants chéris.Il quitte son épouse Jean-nette Rollandoz et ses en-fants Robert, Enrica etMichel.

La famille

En souvenir deVictor Morise (Rino)