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Sanità 9 Eventi Lunedì 22 luglio 2013 lazione - dice Elena Gentile, assessore alle Politiche della salute della Regione Puglia -. Non possiamo più pensare di fare solo sanità, ma dobbiamo costruire modelli di salute, di prevenzione, di migliora- mento della qualità della vita e di presa in carico reale. Il paziente cronico deve poter contare su servizi di supporto alternativi al ricovero ospe- daliero che deve restare la risposta esclusiva per l’evento acuto”. La presa in carico globale di- segna un percorso assisten- ziale aderente alle linee guida nazionali e regionali, favori- sce l’educazione del paziente cronico rendendo accessibili i servizi sul territorio, evita il ricorso al ricovero inappro- priato incidendo in maniera positiva sulle liste di attesa. ■■ ARES / Tra le iniziative dell’Agenzia Regionale Sanitaria, progetti di presa in carico delle patologie croniche Si chiama “Care Puglia” e fa bene a tutti Se lo stato centrale taglia le strutture qui l’infermiere va direttamente dal paziente C are Puglia, ovvero la ri- sposta al complesso biso- gno di assistenza sanitaria dei pazienti affetti da patologie croniche. Per dirla in breve, un modello di cura che preve- de la presa in carico per tutti i pazienti cronici pugliesi e che rappresenta oggi la definizio- ne di un percorso diagnosti- coterapeutico alternativo al ricovero ospedaliero e cen- trato sul bisogno di assistenza della singola persona. Francesco Bux, direttore dell’Agenza sanitaria della Re- gione Puglia, dice “Il modello Care Puglia rappresenta la risposta assistenziale appro- priata di presa in carico che prevede anche l’educazione, il cosiddetto enpowerment, e il concreto coinvolgimento nella definizione del piano di cura del paziente cronico stesso”. Attivo oggi sull’intera regio- ne, è in grado di coinvolgere quasi 2.000 pazienti, in buona parte con più di 65 anni (59%) affetti da diabete, malattia cardiovascolare, scompenso cardiaco e broncopneumopa- tia cronico ostruttiva. “Il Chronic care model già sperimentato in Puglia dap- prima nel progetto Leonardo e poi con Nardino - continua Bux - è stato esteso a tutta la regione per definire un’alter- nativa di cura nei ventuno comuni dove sono stati chiusi i presidi ospedalieri, coinvol- gendo poi i distretti sociosa- nitari”. Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in Pu- glia è improntato alla logica degli ‘hub&spoke’, a definire i centri ospedalieri di riferi- mento e prevede una risposta assistenziale appropriata di presa in carico a vantaggio dei pazienti affetti da patolo- gie croniche che non hanno alcun giovamento dell’assi- stenza in ospedale. “Il principale obiettivo è quello di migliorare lo stato di salute della nostra popo- L a salute non è più soltanto la sanità. Oggi l’obiettivo è lo sviluppo di politiche di intervento che passino attraverso la difesa dell’ambiente, il sostegno alla mobilità alternati- va, la promozione della corretta alimentazione, il welfare, il supporto alle reti sociali, nonché la ricerca e l’innovazione. Bene, in prima linea la Regione Puglia, che sta sviluppan- do due principali linee di intervento per definire e utilizza- re modelli e strumenti rivolti a integrare la valutazione di impatto alla salute (Vis) nella propria programmazione. La valutazione di impatto alla salute è una combinazione di procedure, metodi e strumenti con i quali si possono stima- re gli effetti potenziali sulla salute della popolazione di una politica, un piano o un progetto. Presso l’Ares si è costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare che sta elaborando linee guida per la valutazione di impatto sanitario e speri- mentando la loro possibile applicazione su due interventi: l’applicazione dei ticket sanitari e la creazione e promozione del marchio “Prodotti di qualità Puglia”. “Salute” significa “stare bene” in ogni senso L a sanità della Regione Pu- glia verso una nuova rior- ganizzazione dei servizi. Che si definisce innanzitutto come una risposta al diritto alla salute e al sostegno di tutte le fragilità. Elena Gentile, asses- sore alle Politiche della salute della Regione Puglia, non usa mezzi termini e dice: “Questa regione sta combattendo sulla sanità una delle sue battaglie più importanti. I tagli alla spe- sa effettuati dei governi nazio- nali sono stati significativi, ma oggi siamo in grado di affer- mare che la razionalizzazione delle risorse a disposizione e un’organizzazione dei servi- zi ospedalieri e territoriali di assistenza improntata sulle reali esigenze della nostra po- polazione hanno permesso di chiudere il bilancio delle Asl in positivo”. Sul territorio regionale sono stati chiusi ventuno ospedali, ma sono state potenziate strut- ture polifunzionali specialisti- che che consentono pure a chi vive in zone limitrofe di tro- vare risposte adeguate a tutte le domande di salute e di assi- stenza. “I grandi ospedali de- vono rispondere solo alle acu- zie – continua Elena Gentile –, però le altre strutture, che abbiamo già fortemente po- tenziato, devono continuare a essere dei punti di riferimento per le fragilità vecchie e nuove. La politica ha delle responsa- bilità nei confronti di chi ri- vendica il diritto all’assistenza sotto casa, non può non con- frontarsi con le nuove povertà. Il nostro compito è quello di studiare strumenti intelligenti di spending review”. L’analisi dei dati non lascia spazi a dubbi. “Nel 2012 – precisa l’assessore - nonostan- te la riduzione dei posti letto attuata con il riordino della rete ospedaliera, si è registra- ta una diminuzione di circa 4.000 ricoveri effettuati in altre regioni rispetto all’anno precedente. Questo dimostra che è in diminuzione il trend dei viaggi della speranza che tanti disagi hanno creato alla nostra popolazione”. La Regio- ne è impegnata a consolidare e migliorare questi risultati, at- traverso la redazione del Pro- gramma operativo in accordo con le strutture ministeriali, puntando in particolare alla riduzione delle liste di attesa e al potenziamento dell’assisten- za domiciliare. “Stiamo studiando – aggiunge Elena Gentile - in collaborazio- ne con gli specialisti del settore e il management aziendale e regionale con quali strumenti organizzativi e gestionali poter incidere in maniera signifi- cativa sul problema delle liste di attesa, soprattutto su quelle che riguardano l’utilizzo delle grandi apparecchiature come Tac e risonanze magnetiche”. L’obiettivo strategico è l’accele- razione di una più efficace po- litica di integrazione dei livelli di presa in carico territoriale e ospedaliera dei bisogni di sa- lute della comunità pugliese, come il valorizzare e promuo- vere le eccellenze, utilizzando la leva delle nuove assunzioni e dell’investimento in forma- zione delle competenze già ac- quisite nel sistema. “Riorganizzarsi nell’interesse di tutti” Gentile, assessore alle politiche della Salute, “Stiamo combattendo una battaglia: fare fronte ai tagli ma migliorare comunque il servizio” Tutti i professionisti coinvol- ti definiscono un modello di integrazione che vede il coin- volgimento diretto dei medici di medicina generale, degli specialisti, dei responsabili delle cure primarie e del care manager (l’infermiere angelo custode) che diventa il punto di riferimento per il pazien- te cronico. L’infermiere care manager coniuga le capacità professionali infermieristiche con quelle di informazione e di educazione al self manage- ment del paziente. Attraverso questo modello il paziente viene coinvolto at- tivamente nella definizione del proprio piano di cura e impara a vivere in maniera serena e corretta la propria patologia cronica sentendosi seguito nel percorso di verifi- ca periodica del proprio stato di salute. Così, saprà quando ricorrere al medico, quando e come assumere correttamente i farmaci, effettuare gli esami e le visite specialistiche, come modificare il proprio stile di vita per ridurre i rischi di un aggravamento o di riacutizza- zione della propria cronicità. “L’impegno dell’Ares Puglia a supportare Care Puglia - conclude Bux - mira a intro- durre questa come la risposta assistenziale appropriata alle cronicità sull’intero territorio regionale, nell’ottica di man- tenere il più a lungo possibile i cronici in autosufficienza e rinviando al più tardi possi- bile la non-autosufficienza, per aggiungere vita ai giorni e non giorni alla vita”. Francesco Bux, direttore di Ares Puglia Elena Gentile, assessore regionale alle politiche della Salute Il care manager diventa il punto di riferimento per i pazienti cronici

Si chiama “Care Puglia” e fa bene a tutti · 2013-07-18 · attuata con il riordino della rete ospedaliera, si è registra-ta una diminuzione di circa 4.000 ricoveri effettuati

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Page 1: Si chiama “Care Puglia” e fa bene a tutti · 2013-07-18 · attuata con il riordino della rete ospedaliera, si è registra-ta una diminuzione di circa 4.000 ricoveri effettuati

Sanità 9EventiLunedì 22 luglio 2013

lazione - dice Elena Gentile, assessore alle Politiche della salute della Regione Puglia -. Non possiamo più pensare di fare solo sanità, ma dobbiamo costruire modelli di salute, di prevenzione, di migliora-mento della qualità della vita e di presa in carico reale. Il paziente cronico deve poter contare su servizi di supporto alternativi al ricovero ospe-daliero che deve restare la risposta esclusiva per l’evento acuto”. La presa in carico globale di-segna un percorso assisten-ziale aderente alle linee guida nazionali e regionali, favori-sce l’educazione del paziente cronico rendendo accessibili i servizi sul territorio, evita il ricorso al ricovero inappro-priato incidendo in maniera positiva sulle liste di attesa.

■■■ ARES / Tra le iniziative dell’Agenzia Regionale Sanitaria, progetti di presa in carico delle patologie croniche

Si chiama “Care Puglia” e fa bene a tuttiSe lo stato centrale taglia le strutture qui l’infermiere va direttamente dal paziente

Care Puglia, ovvero la ri-sposta al complesso biso-

gno di assistenza sanitaria dei pazienti affetti da patologie croniche. Per dirla in breve, un modello di cura che preve-de la presa in carico per tutti i pazienti cronici pugliesi e che rappresenta oggi la definizio-ne di un percorso diagnosti-coterapeutico alternativo al ricovero ospedaliero e cen-trato sul bisogno di assistenza della singola persona.Francesco Bux, direttore dell’Agenza sanitaria della Re-gione Puglia, dice “Il modello Care Puglia rappresenta la risposta assistenziale appro-priata di presa in carico che prevede anche l’educazione, il cosiddetto enpowerment, e il concreto coinvolgimento nella definizione del piano di cura del paziente cronico stesso”.

Attivo oggi sull’intera regio-ne, è in grado di coinvolgere quasi 2.000 pazienti, in buona parte con più di 65 anni (59%)

affetti da diabete, malattia cardiovascolare, scompenso cardiaco e broncopneumopa-tia cronico ostruttiva. “Il Chronic care model già sperimentato in Puglia dap-prima nel progetto Leonardo e poi con Nardino - continua Bux - è stato esteso a tutta la regione per definire un’alter-nativa di cura nei ventuno comuni dove sono stati chiusi i presidi ospedalieri, coinvol-gendo poi i distretti sociosa-nitari”. Il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in Pu-glia è improntato alla logica degli ‘hub&spoke’, a definire i centri ospedalieri di riferi-mento e prevede una risposta assistenziale appropriata di presa in carico a vantaggio dei pazienti affetti da patolo-gie croniche che non hanno alcun giovamento dell’assi-stenza in ospedale. “Il principale obiettivo è quello di migliorare lo stato di salute della nostra popo-

La salute non è più soltanto la sanità. Oggi l’obiettivo è lo sviluppo di politiche di intervento che passino attraverso

la difesa dell’ambiente, il sostegno alla mobilità alternati-va, la promozione della corretta alimentazione, il welfare, il supporto alle reti sociali, nonché la ricerca e l’innovazione. Bene, in prima linea la Regione Puglia, che sta sviluppan-do due principali linee di intervento per definire e utilizza-re modelli e strumenti rivolti a integrare la valutazione di impatto alla salute (Vis) nella propria programmazione. La valutazione di impatto alla salute è una combinazione di procedure, metodi e strumenti con i quali si possono stima-re gli effetti potenziali sulla salute della popolazione di una politica, un piano o un progetto. Presso l’Ares si è costituito un gruppo di lavoro multidisciplinare che sta elaborando linee guida per la valutazione di impatto sanitario e speri-mentando la loro possibile applicazione su due interventi: l’applicazione dei ticket sanitari e la creazione e promozione del marchio “Prodotti di qualità Puglia”.

“Salute” significa “stare bene” in ogni senso

La sanità della Regione Pu-glia verso una nuova rior-

ganizzazione dei servizi. Che si definisce innanzitutto come una risposta al diritto alla salute e al sostegno di tutte le fragilità. Elena Gentile, asses-sore alle Politiche della salute della Regione Puglia, non usa mezzi termini e dice: “Questa regione sta combattendo sulla sanità una delle sue battaglie più importanti. I tagli alla spe-sa effettuati dei governi nazio-nali sono stati significativi, ma oggi siamo in grado di affer-mare che la razionalizzazione delle risorse a disposizione e un’organizzazione dei servi-zi ospedalieri e territoriali di assistenza improntata sulle reali esigenze della nostra po-polazione hanno permesso di chiudere il bilancio delle Asl in positivo”. Sul territorio regionale sono stati chiusi ventuno ospedali, ma sono state potenziate strut-ture polifunzionali specialisti-che che consentono pure a chi vive in zone limitrofe di tro-vare risposte adeguate a tutte le domande di salute e di assi-stenza. “I grandi ospedali de-vono rispondere solo alle acu-zie – continua Elena Gentile –, però le altre strutture, che abbiamo già fortemente po-tenziato, devono continuare a essere dei punti di riferimento per le fragilità vecchie e nuove. La politica ha delle responsa-bilità nei confronti di chi ri-vendica il diritto all’assistenza sotto casa, non può non con-frontarsi con le nuove povertà. Il nostro compito è quello di studiare strumenti intelligenti

di spending review”.L’analisi dei dati non lascia spazi a dubbi. “Nel 2012 – precisa l’assessore - nonostan-te la riduzione dei posti letto attuata con il riordino della rete ospedaliera, si è registra-ta una diminuzione di circa 4.000 ricoveri effettuati in altre regioni rispetto all’anno precedente. Questo dimostra che è in diminuzione il trend dei viaggi della speranza che tanti disagi hanno creato alla nostra popolazione”. La Regio-ne è impegnata a consolidare e migliorare questi risultati, at-traverso la redazione del Pro-gramma operativo in accordo con le strutture ministeriali, puntando in particolare alla riduzione delle liste di attesa e al potenziamento dell’assisten-za domiciliare. “Stiamo studiando – aggiunge Elena Gentile - in collaborazio-ne con gli specialisti del settore e il management aziendale e regionale con quali strumenti organizzativi e gestionali poter incidere in maniera signifi-cativa sul problema delle liste di attesa, soprattutto su quelle che riguardano l’utilizzo delle grandi apparecchiature come Tac e risonanze magnetiche”. L’obiettivo strategico è l’accele-razione di una più efficace po-litica di integrazione dei livelli di presa in carico territoriale e ospedaliera dei bisogni di sa-lute della comunità pugliese, come il valorizzare e promuo-vere le eccellenze, utilizzando la leva delle nuove assunzioni e dell’investimento in forma-zione delle competenze già ac-quisite nel sistema.

“Riorganizzarsi nell’interesse di tutti”Gentile, assessore alle politiche della Salute, “Stiamo combattendo una battaglia: fare fronte ai tagli ma migliorare comunque il servizio”

Tutti i professionisti coinvol-ti definiscono un modello di integrazione che vede il coin-volgimento diretto dei medici di medicina generale, degli specialisti, dei responsabili delle cure primarie e del care manager (l’infermiere angelo custode) che diventa il punto di riferimento per il pazien-

te cronico. L’infermiere care manager coniuga le capacità professionali infermieristiche con quelle di informazione e di educazione al self manage-ment del paziente. Attraverso questo modello il paziente viene coinvolto at-tivamente nella definizione del proprio piano di cura e impara a vivere in maniera serena e corretta la propria patologia cronica sentendosi seguito nel percorso di verifi-ca periodica del proprio stato di salute. Così, saprà quando ricorrere al medico, quando e come assumere correttamente i farmaci, effettuare gli esami e le visite specialistiche, come modificare il proprio stile di vita per ridurre i rischi di un aggravamento o di riacutizza-zione della propria cronicità. “L’impegno dell’Ares Puglia a supportare Care Puglia - conclude Bux - mira a intro-durre questa come la risposta assistenziale appropriata alle cronicità sull’intero territorio regionale, nell’ottica di man-tenere il più a lungo possibile i cronici in autosufficienza e rinviando al più tardi possi-bile la non-autosufficienza, per aggiungere vita ai giorni e non giorni alla vita”. Francesco Bux, direttore di Ares Puglia

Elena Gentile, assessore regionale alle politiche della Salute

Il care manager diventa il punto di riferimento per i pazienti cronici