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Si riporta integralmente la relazione predisposta a corredo del progetto preliminare/definitivo della nuova viabilità di circuitazione perché le considerazioni da farsi, relativamente alla formazione di una breccia arginale sul Fiume Savio, sono le medesime.
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
Sommario
1. Premessa ................................................................................................................................................... 3
2. Modellazione idraulica – dati in ingresso .................................................................................................. 5
2.1 Modello HEC RAS ..................................................................................................................................... 6
2.2 Modello digitale del terreno .................................................................................................................... 8
2.3 Collasso arginale .................................................................................................................................... 10
2.4 L’area 2D utilizzata ................................................................................................................................ 12
2.5 Le impostazioni di calcolo utilizzate ...................................................................................................... 13
3. Modellazione idraulica – i risultati .......................................................................................................... 15
3.1 Il tirante idrico atteso massimo ............................................................................................................. 16
3.2 La velocità massima ............................................................................................................................... 18
3.3 Conclusioni ............................................................................................................................................ 19
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
1. Premessa
Nel contesto dell’accordo con i privati di cui all’art. 18 della LR 20/2000 comparto S17a e S17b è stato
predisposto il progetto preliminare/definitivo per l’opera oggetto di oneri aggiuntivi “nuova viabilità di
circuitazione e opere di urbanizzazione primaria strada di accesso al nuovo centro sportivo”.
L’area oggetto di intervento si trova a Lido di Savio in corrispondenza del tratto in cui il Fiume Savio sfocia a
mare. Si riporta un’immagine satellitare con l’indicazione delle opere in progetto.
Il Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico, redatto dall’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli, classifica
l’area come “distanze di rispetto dai corpi arginali” in cui vige il disposto dell’art. 10.
All’interno della fascia di distanza di rispetto dai corpi arginali il disposto dell’art. 10 dispone che non si
possano effettuare interventi all’interno della fascia in esame a meno di eventuali deroghe che possono
essere concesse previa verifica degli effetti dinamici del crollo arginale. Al comma 3 invece si riporta che
Strada di accesso all’area sportiva
Nuova circuitazione
Nuova espansione urbanistica
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
entro i 30 m è comunque vietata ogni nuova costruzione. Si specifica a tal proposito che i manufatti in
progetto sono al di fuori della fascia di inedificabilità di 30 m.
Si riporta lo stralcio cartografico della tavola del Piano Stralcio per il Rischio Idrogeologico.
Nella presente relazione si approfondiranno gli effetti dinamici che si hanno sull’area oggetto di intervento
a seguito della rottura dell’argine destro del fiume Savio ad integrazione delle Relazioni idrauliche a firma
del Prof. Bottarelli.
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
2. Modellazione idraulica – dati in ingresso Per la modellazione dell’onda di piena con tempo di ritorno di 200 anni si è utilizzato il modello HEC RAS
fornito dall’Autorità di Bacino.
La versione di HEC RAS utilizzata è la 5.0. Si è scelto di utilizzare questo software perchè offre la possibilità
di realizzare una modellazione combinata 1D/2D che permette di inserire, all’interno del modello messo a
disposizione dall’Autorità di Bacino, l’area 2D oggetto di indagine.
Infatti HEC ha aggiunto la capacità di eseguire uno schema di modellazione bidimensionale all'interno della
simulazione HEC-RAS condotta in regime di moto vario. E’ possibile quindi eseguire una modellazione in
moto vario con schema monodimensionale (1D) combinato con uno schema quasi-bidimensionale e/o
bidimensionale puro (2D) con l'aggiunta di un'area 2D nel modello stesso.
L'area 2D viene aggiunta nel modello disegnando un poligono, definendo il modello digitale del terreno e
quindi agganciando l'area 2D al modello monodimensionale attraverso l'uso di uno sfioratore laterale
(lateral structure).
Il programma risolve o le equazioni 2D di diffusione dell'onda o quelle complete di Saint Venant. Questa
opzione è selezionabile dall'utente. In generale, le equazioni di diffusione dell'onda in 2D consentono al
software di funzionare più velocemente garantendo inoltre una maggiore stabilità. Le equazioni 2D in
forma completa di Saint Venant sono applicabili a una gamma più ampia di problemi, ma la grande
maggioranza delle situazioni può essere modellata con sufficiente precisione con le equazioni di diffusione
dell'onda.
Il risolutore delle equazioni di moto bidimensionale utilizza un algoritmo implicito ai volumi finiti.
L'algoritmo di soluzione consente di utilizzare passi temporali di calcolo maggiori rispetto ai metodi espliciti.
L'approccio ai volumi finiti fornisce anche miglioramenti in termini di stabilità e robustezza rispetto alle
tradizionali tecniche differenziali di soluzione basate su metodi a elementi finiti.
Per utilizzare il modello HEC RAS 5.0 si sono dovuti utilizzare diversi dati in ingresso, come nel seguito
descritto.
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
2.1 Modello HEC RAS
L’Autorità dei Bacini Regionali Romagnoli ha fornito il modello HEC-RAS del fiume Savio nel tratto a valle di
Cesena per eventi di piena con tempi di ritorno di 30 anni e di 200 anni.
Nella modellazione in esame si è utilizzato l’idrogramma di piena avente tempo di ritorno di 200 anni che si
riporta, per chiarezza, nel grafico seguente.
Nel modello fornito l’idrogramma era una condizione iniziale fornita nella sezione iniziale del fiume posta
subito a valle dell’abitato di Cesena
Il modello HEC RAS fornito dall’Autorità di Bacino è quasi bidimensionale perché sono implementate
diverse “storage area” lungo il percorso del fiume.
Si è provato a far girare il modello così come pervenuto dall’Autorità di Bacino e si è visto che dopo
l’elaborazione venivano evidenziati diversi errori/warning dovuti alla presenza delle storage area e di
alcune problematiche riscontrate nelle sezioni in corrispondenza dei ponti. Si è ritenuto necessario rendere
il modello di partenza stabile in modo da poter agire su un modello senza problemi.
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
In particolare il modello riporta diverse aree di sfioro che si attivano quando nelle storage area a cui sono
collegate vengono raggiunti volumi impostati all’interno del risolutore HECRAS. Una volta attivata l’area di
sfioro l’acqua “esce dal sistema”.
E’ stata fatta una simulazione del modello così come fornito dall’Autorità di Bacino e si è visto che la
portata che giunge a Lido di Savio con le impostazioni presenti non è sufficiente alla modellazione della
breccia.
Si è ritenuto cautelativo per la situazione in esame modellare solamente il tratto di fiume che da Castiglione
di Ravenna arriva a mare (comunque una lunghezza superiore ai 12 km) imputando quindi alla sezione
iniziale del tratto considerato l’idrogramma di piena precedentemente riportato. In tale tratto sono
presenti unicamente le storage area adiacenti all’area di intervento. La storage area durante gli eventi di
piena si riempie fino a raggiungere il volume impostato nel modello e poi si svuota. Si è deciso di non
modificare il modello fornito dall’Autorità di Bacino nella parte terminale e quindi più adiacente all’area
perché indicativo delle effettive condizioni locali.
Si è intervenuto anche sui “warning” in corrispondenza delle sezioni dei ponti, alzando l’altezza critica
impostata.
Si segnala inoltre che il modello prevede, nell’asta del Savio, la presenza di una “lateral weir” a destra e a
sinistra del corso d’acqua per tutta la sua lunghezza: tali ipotesi è sicuramente cautelativa perché
presuppone che la portata di piena sia per lo più contenuta da queste strutture e sono pertanto presenti
minori perdite di portata all’esterno del sistema.
Infine si evidenzia che il modello di partenza non risultava essere georeferenziato; tale caratteristica è
altresì fondamentale per un buon modello 2D, in quanto deve infatti essere possibile associare un modello
digitale del terreno alla simulazione effettuata.
Si è quindi provveduto ad una georeferenziazione di quanto a disposizione, sovrapponendo manualmente il
corso d’acqua già presente nel modello ad una immagine georeferenziata.
Non si sono invece modificate le condizioni iniziali e al contorno del modello HEC RAS di partenza.
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
2.2 Modello digitale del terreno
Nello sviluppo di un modello 2D è fondamentale definire il modello del terreno su cui simulare l’evento di
allagamento dovuto alla breccia arginale.
Nel caso in esame si è utilizzato il DEM reso disponibile dall’Istituto Nazione di Geofisica e Vulcanologia
(INGV) che ha una risoluzione disponibile per l’area di studio di 10 metri. Il modello è reperibile al sito
http://tinitaly.pi.ingv.it/download.html
Il modello digitale del terreno è stato ottenuto, mediante lo strumento Autocad Civil 3D, dal file .asc
scaricato dal sito sopra riportato. Si riporta l’immagine del modello digitale dell’area in esame riportante le
curve di livello. Si può notare come l’area oggetto di intervento sia ricompresa pressoché totalmente tra 0,4
m e 0,8 m.
Le quote indicate dalle curve di livello coincidono con quelle riportate dal CTR e con quelle dei rilievi più
recenti a disposizione. Si è concluso che il modello DEM fornito dall’INGV fosse sufficientemente preciso e
adeguato allo scopo.
Il modello digitale del terreno però non comprende al suo interno la modellazione della geometria del
fiume, pertanto si è utilizzato RAS MAPPER (strumento interno al software HECRAS) in grado di sovrapporre
il modello del fiume e il modello digitale del terreno.
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
Si ritiene che il modello così ottenuto abbia una precisione adeguata ai fini della simulazione da effettuare.
A titolo esemplificativo si riporta una sezione HECRAS del fiume Savio presa in corrispondenza dell’area di
interesse. La sezione in esame è fra quelle rilevate. In questa immagine è riportata anche la linea del
terreno definita all’interno del DEM (evidenziata in colore rosso).
E’ evidente quindi che il modello creato si discosta poco dalla sezione effettivamente rilevata e utilizzata dal
modello.
Si ritiene quindi che la geometria utilizzata sia pienamente identificativa della situazione in essere.
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2.3 Collasso arginale
La propensione al collasso arginale è stata valutata utilizzando i dati forniti dal Servizio Tecnico di Bacino e
riguardanti la sezione più vicina all’area di interesse.
L’ingrandimento proposto nell’immagine sopra sfalsa la dimensione della classe di rischio, che nella
corretta scala rimane pari a Fs > 1.3 – Tss>10 gg.
Dalle considerazioni sulla propensione al collasso arginale si è definito come simulare la breccia: nel caso in
esame si è assunta una breccia avente larghezza pari a circa 70 m (corrispondenti alla larghezza dell’alveo) e
si è supposto che la breccia si sviluppi fino a piano campagna.
Si riporta l’immagine della breccia simulata.
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2.4 L’area 2D utilizzata
La disponibilità di un modello digitale del terreno ha permesso di poter simulare un’area 2D piuttosto
ampia.
La grande espansione dell’area permette di modellare la piena senza l’influenza “pesante” delle condizioni
al contorno inserite nell’area stessa: infatti i risultati ottenuti mostrano chiaramente come l’andamento
dell’inondazione dipenda in maniera significativa dall’andamento altimetrico del terreno.
Se si fosse simulato il tutto con un’area minore, le condizioni al contorno sarebbero diventate essenziali
inficiando il risultato ottenuto. In particolare HEC RAS permette di inserire 4 tipologie di condizioni al
contorno:
Stage Hydograph;
Flow Hydograph;
Rating Curve;
Normal Depth.
Le prime due possono essere utilizzate sia per ipotizzare un ingresso di acqua nell’area, sia un’uscita.
Le ultime due possono essere utilizzate solo per simulare l’uscita dell’acqua dall’area 2D. Per il caso in
esame si è supposta una Normal Depth pari a 0,5 (si ricorda che HEC RAS richiede l’inserimento di un
fattore di attrito che impiega per calcolare l’altezza critica mediante l’utilizzo dell’equazione di Manning).
All’interno dell’area 2D è poi stata creata una mesh per il calcolo. Le celle sono state ipotizzate di
dimensione 10x10 m: valore che è risultato essere un buon compromesso fra la precisione di calcolo
necessaria e la stabilità stessa del modello numerico.
Come già detto il modello comprende 2 storage area già presenti nel modello fornito dall’Autorità di Bacino
e in cui non sono stati cambiati i dati inseriti (la storage area richiede una curva volume – elevazione).
Sono inoltre presenti, connesse alle storage area, due aree di sfioro. La connessione è realizzata mediante
l’utilizzo di lateral weir di altezza rispetto al piano campagna di circa 3,5 m: di fatto gli sfiori entrano in
funzione in condizioni catastrofiche.
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2.5 Le impostazioni di calcolo utilizzate
Le impostazioni di calcolo utilizzate sono riassunte nella immagine sottostante:
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3. Modellazione idraulica – i risultati
Il modello è quindi stato fatto girare con le ipotesi, i dati e le condizioni al contorno sopra riportati.
L’output del modello 2D è di tipo grafico e riporta i seguenti valori:
Altezza assoluta della tavola d’acqua;
Altezza rispetto al piano campagna;
Velocità dell’acqua.
Ognuna di queste grandezze può essere disegnata per ogni intervallo di tempo utilizzato per il calcolo.
Nelle seguenti immagini si riportano i risultati ottenuti sia per quanto riguarda la velocità, sia per quanto
riguarda il tirante idrico atteso a seguito dell’evento di piena e si precisa che sono indicati i risultati massimi
per ognuno dei parametri sopra riportati.
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3.1 Il tirante idrico atteso massimo
Nell’immagine viene riportato il tirante idrico atteso massimo a seguito dell’evento di piena e della
formazione della breccia arginale. In rosso viene evidenziata l’area oggetto di intervento.
Il tirante è definito solamente nell’area 2d sopra riportata.
Nell’area in esame l’altezza del tirante idrico attesa è sempre inferiore a 1,2 m.
Si riporta anche l’immagine dell’altezza della tavola d’acqua a rottura avvenuta:
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relazione idraulica Fiume Savio.doc
La tavola d’acqua quindi si attesta ad un’altezza assoluta pari a circa 1,5 m. Si ricorda che la quota di
imposta media della strada è pari a +1,7 m slm, così come la quota della lottizzazione nonché di spogliatoi e
locali dell’area sportiva. I campi da gioco invece si attestano a quota +1 m.
Pertanto si ritiene che la quota impostata a seguito della relazione idraulica a cura del Prof. Bottarelli sia corretta.
All’interno dell’ “Allegato 5: dati orientativi riguardo ai livelli marini di assegnato tempo di ritorno, clima
ondoso” della Direttiva di norme tecniche relative alle valutazioni idrologiche e idrauliche redatta
dall’Autorità dei Bacini Romagnoli a corredo del Piano Stralcio, sono riportati diversi studi relativi
all’innalzamento del livello del mare per eventi con determinate periodicità.
In particolare la località studiata più vicina alla zona oggetto di intervento è risultata essere la foce dei Fiumi
Uniti: in tale località sono forniti i valori di innalzamento del livello medio del mare in battigia per tempo di
ritorno di 1, 10 e 100 anni. Tali valori in cm sono rispettivamente 150, 200 e 250 cm.
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E’ evidente quindi che la maggior problematica idraulica di Lido di Savio è dovuta all’innalzamento del
livello del medio mare.
3.2 La velocità massima
Dall’analisi della mappa della velocità sotto riportata si vede chiaramente come la velocità massima venga
raggiunta proprio in corrispondenza dell’area oggetto di intervento.
Il valore massimo della velocità nell’area interessata è pari a 0,5 m/s: si ritiene quindi che anche sotto
questo aspetto non si sia in presenza di particolari problematiche.
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3.3 Conclusioni
La modellazione eseguita mostra come, di fatto, gli interventi previsti siano perfettamente compatibili con
la situazione idraulica del territorio anche nel caso in cui si dovesse verificare una rottura arginale a seguito
di una piena con tempo di ritorno pari a 200 anni.
Per quanto riguarda la parte idraulica si sono considerate tutte le condizioni più gravose: l’intera portata di
piena arriva nel punto in cui si forma la breccia, non sono quindi previste rotture o esondazioni in punti
precedenti e la breccia si forma fino al piano campagna.
I risultati del calcolo consentono di affermare che, stante la quota di imposta della lottizzazione (+ 1,70 m) e
della strada di circuitazione non si rendono necessari accorgimenti per i fabbricati.
Si conclude pertanto che l’intervento previsto sia compatibile idraulicamente con i dettami del Piano
Stralcio.