Sistema informativo di manutenzione ISO 1997

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    NORMA ITALIANA

    Pagina I di IVN di riferimento UNI 10584:1997

    UNI - Milano 1997Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documentopu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senzail consenso scritto dellUNI.

    UNI

    Ente Nazionale Italiano

    di Unificazione

    Via Battistotti Sassi, 11B20133 Milano, Italia

    UNI 10584

    GENNAIO 1997

    Manutenzione

    Sistema informativo di manutenzione

    Maintenance

    Systems of information of maintenance

    DESCRITTORI

    Manutenzione, sistema informativo

    CLASSIFICAZIONE ICS

    03.080.10

    SOMMARIO

    La norma si propone di studiare i sistemi informativi usati nel settore della

    manutenzione.

    RELAZIONI NAZIONALI

    RELAZIONI INTERNAZIONALI

    ORGANO COMPETENTE

    Commissione "Manutenzione"

    RATIFICA

    Presidente dellUNI, delibera del 20 dicembre 1996

    RICONFERMA

    Gr. 7

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    Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizionio di aggiornamenti. importante pertanto che gli utenti delle stesse si accertino di essere in possessodellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.

    PREMESSA

    La presente norma stata elaborata dalla Commissione "Manuten-zione" dellUNI, nellambito del Gruppo di lavoro "Sistemi informativiper la manutenzione" della Sottocommissione "Principi generali eterminologia", ed stata approvata per la sua presentazione allaCommissione Centrale Tecnica dellUNI il 13 dicembre 1994. stata quindi esaminata ed approvata dalla Commissione CentraleTecnica, per la pubblicazione come norma raccomandata, il 7 mar-zo 1996.

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    INDICE

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    0 INTRODUZIONE 1

    1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

    2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

    3 DEFINIZIONI

    1

    4 SOTTOSISTEMI

    2

    figura 1

    Sistema informativo di manutenzione

    ............................................................................................ 34.1 Ambiente

    ....................................................................................................................................................... 3

    figura 2

    Ambiente del sistema manutenzione

    ............................................................................................. 44.2 Gestione del sistema manutenzione

    .............................................................................................. 7

    figura 3

    Gestione del sistema manutenzione

    .............................................................................................. 84.3 Controllo

    ...................................................................................................................................................... 12

    figura 4

    Controllo del sistema manutenzione

    ........................................................................................... 13

    prospetto 1

    Esempio di oggetti di manutenzione tipo

    ............................................................................... 15

    prospetto 2

    Esempio di modi di guasto

    ................................................................................................................ 154.4 Miglioramento

    .......................................................................................................................................... 16

    figura 5

    Miglioramento del sistema manutenzione

    ................................................................................ 17

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    0 INTRODUZIONE

    Il sistema informativo di manutenzione (SIM) fornisce le informazioni necessarie per lim-postazione, la gestione ed il controllo dellattivit manutentiva. Perci esso contribuiscealla efficienza/efficacia del sistema manutenzione.Lomologazione dei criteri di raccolta ed elaborazione delle informazioni inerenti la manu-tenzione consente inoltre di confrontare le prestazioni di imprese appartenenti al medesi-mo settore merceologico e pi in generale fra industria e servizi (siano essi utilizzatori op-pure fornitori di servizi di manutenzione).

    1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE

    La presente norma individua e descrive le peculiarit del sistema informativo di manuten-zione (SIM) sotto il profilo logico, procedurale e organizzativo, prescindendo dal sistemadi supporto che pu essere realizzato anche in forma cartacea.La norma, inoltre, definisce i criteri di raccolta delle informazioni omogeneizzando lelabo-razione degli indici utilizzati dalla banca dati del settore manutenzione.La presente norma si applica alle informazioni inerenti il sistema manutenzione nel qua-dro delle attivit proprie e dei sottosistemi ad esso collegati.

    2 RIFERIMENTI NORMATIVI

    UNI 9910 Terminologia sulla fidatezza e sulla qualit del servizio

    UNI 10147 Manutenzione - Terminologia

    UNI 10224 Manutenzione - Principi fondamentali della funzione manutenzio-ne

    3 DEFINIZIONI

    Ai fini della presente norma si applica la terminologia adottata nella UNI 9910, UNI 10147e UNI 10224. Inoltre si applicano i termini seguenti:

    3.1 sistema informativo di manutenzione (SIM)

    : Complesso di norme, procedure e stru-menti atti a raccogliere ed elaborare le informazioni necessarie per la gestione delle atti-vit di manutenzione e per il monitoraggio dellattivit degli impianti.

    3.2 richiesta di lavoro (RdL)

    : Istruzione con la quale si richiede lintervento di manutenzioneche deve essere fatto.

    3.2.1 richiesta di lavoro normale:

    Documento con il quale sono gestiti i "normali" lavori di manu-tenzione "su richiesta" di una funzione aziendale (per esempio: Produzione, Qualit, Ma-

    nutenzione, Amministrazione), aperto specificatamente per la gestione di un determinatolavoro e chiuso al termine dello stesso.

    3.2.2 richiesta di lavoro fissa o commessa

    : Documento con cui sono gestiti lavori di manutenzio-ne dalla tipologia omogenea (per esempio: ispezioni, interventi di modesta entit, pulizie,ecc.) associati ad un bene

    1)

    che si vogliono classificare indipendentemente dalle risorseimpiegate per ognuno, aperto dalla funzione Manutenzione e chiuso quando i criteri diclassificazione adottati non sono pi validi.

    3.3 ciclo di lavoro normale

    : Documento che descrive le fasi di un lavoro di manutenzionecon le modalit impiegate nelle RdL normali, utilizzato nella definizione di lavori ripetitiviper i quali si identificano preventivi e specifiche di intervento.

    1) Pu essere, per esempio, una macchina, un impianto o un centro di costo, in funzione del grado di dettaglio desideratoper lanalisi dei costi.

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    3.4 comportamento al guasto

    : Insieme dei possibili effetti di un guasto su un bene (malfun-zionamenti), associati alle relative cause e ai sintomi e/o segnali premonitori che dovreb-bero far risalire a dette cause.

    3.5 oggetto tipo

    : Tipo di macchina (indipendentemente dalla sua collocazione nella strutturaimpiantistica), oppure un elemento di aggregazione o disaggregazione (un sottoinsiemefisico o "logico" di una macchina, un "sistema" inteso come aggregato di macchine), op-

    pure un componente o un ricambio (indipendentemente dal fatto che questi sia presentea magazzino).

    3.6 distinta base dei ricambi

    : Documento che individua in dettaglio gli elementi che compon-gono l'oggetto di manutenzione, nella struttura degli archivi tecnici.

    3.7 anagrafica di magazzino

    : Scheda che contiene gli "oggetti tipo" da gestire a scorta, com-prendente informazioni inerenti:

    - la criticit del materiale allinterno del sistema manutenzione;

    - i cicli di consumo;

    - i criteri di gestione e di approvvigionamento;

    - il fornitore (o i fornitori);

    - il prezzo e il costo;

    - leventuale disponibilit di ordini aperti.

    4 SOTTOSISTEMI

    Il sistema informativo di manutenzione suddivisibile nei seguenti sottosistemi (vedere fi-gura 1):

    a) Ambiente.

    b) Gestione.

    c) Controllo.

    d) Miglioramento.

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    figura 1

    Sistema informativo di manutenzione

    4.1 AmbienteL'ambiente del SIM (figura 2) costituito da un insieme di informazioni di carattere gene-rale dellazienda, dagli elementi fisici, o beni (impianti, macchine, ecc.), oggetto di manu-tenzione e dagli elementi tipo, o parti, nei quali questi possono essere catalogati, dalleparti gestite come scorta nel magazzino e dai cicli di lavoro normali di revisione e ripara-zione.Le informazioni relative agli oggetti di manutenzione devono essere codificate. I piani dicodificazione devono essere realizzati con proiezione di lungo periodo.Lambiente del SIM comprende i seguenti processi (vedere figura 2):

    a) gestione degli archivi tecnici;

    b) gestione della struttura fisica;

    c) gestione delle anagrafiche di magazzino;d) gestione dei cicli di lavoro normali.

    Ambiente

    Miglioramento

    Controllodel

    sistema

    Piani di manutenzione.Parti di ricambio.RdL migliorative.

    Informazioni statistichee diagnostiche

    Informazionistatistiche

    Elementi tipo,elementi fisici.RdL normali

    Elementifisici

    Elementifisici

    Gestioneoperativa

    Costi di manutenzione.Dati consuntivi.

    Informazioni statistiche

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    figura 2

    Ambiente del sistema manutenzione

    4.1.1 Gestione degli archivi tecnici

    Gli archivi tecnici devono contenere gli "oggetti tipo" del sistema manutenzione."Oggetti tipo" strutturalmente complessi devono essere articolati con una logica di "distin-ta base" allo scopo di palesare i legami gerarchici esistenti fra di essi.

    Nota

    Per esempio: se al primo livello viene posta una macchina (per esempio una pompa centrifuga) ailivelli inferiori della struttura possono essere collocati i suoi componenti o ricambi (per seguire

    lesempio: il motore, le guarnizioni di tenuta, i cuscinetti, ecc.).

    Tabelle datidi base

    Strutturafisica

    Richieste dilavoro normali

    Gestionerichieste di

    lavoronormali

    Archivitecnici

    Magazzino

    Gestionestruttura

    fisica

    Tabelle datidi base

    Tabelle datidi base

    Gestionearchivitecnici

    Gestionianagrafichedi magaz-

    zino

    Gestionearchividi base

    Legenda

    Sottosistemi

    Banche dati

    Campi

    (A) Dati relativi al cambio di stato del sistema operativo (dal sistema operativo al SIM)

    (B) Informazioni sullo stato (attuale o previsto) del sistema operativo

    (dal SIM al sistema di guida)

    (C) Informazioni di guida del sistema operativo (dal sistema di guida al SIM)

    (D) Disposizioni operative (dal SIM al sistema operativo)

    Contenutodel lavoro

    normale (C)

    Oggettidi

    manutenzione

    Elencodei dati

    di base(B)

    Richiesta dicostituzionescorta (C)

    Parti di ricambioe materiali permanutenzione

    Partida gestirea scorta

    Elementi estrutture

    fisiche (A)

    Implosioni edesplosioni su

    elementi fisici (B)

    Elementi estrutturetipo (A)

    Implosioni edesplosioni su

    elementi tipo (B)

    Informazionidi caratteregenerale (A)

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    Allinterno della struttura tipo devono essere definiti unicamente i sottoinsiemi e i compo-nenti oggetto di manutenzione.Le attivit inerenti la gestione degli archivi tecnici sono principalmente:

    a) definizione, revisione ed eventuale aggiornamento degli elementi e delle strutture ti-po;

    b) generazione di esplosioni (dato un elemento indagare sugli oggetti classificati ai livelli

    inferiori);c) generazione di implosioni (dato un elemento indagare sugli oggetti di livello superioreai quali appartiene).

    Lorganizzazione fornisce:

    a) informazioni sulle caratteristiche di cui agli elementi contenuti negli archivi tecnici;

    b) legami di struttura fra i diversi elementi contenuti negli archivi tecnici;e riceve:

    a) elenchi degli elementi contenuti negli archivi tecnici e informazioni inerenti le loro ca-ratteristiche;

    b) elenchi relativi ai legami di struttura (esplosioni ed implosioni) contenuti negli archivitecnici.

    Nota

    Nella gestione dei ricambi, dovrebbe essere adoperata la "distinta base dei ricambi"; insieme allenorme sulle tipologie di macchinario. Ci consigliato per semplificare lidentificazione dei compo-

    nenti sostituibili o riparabili delle macchine. Nella gestione dei lavori, limpiego delle "distinte base

    dei ricambi" consente di attivare procedure di prenotazione, di programmazione e di prelievo per i

    ricambi specifici.

    4.1.2 Gestione della struttura fisica

    La struttura fisica deve contenere tutti gli oggetti di manutenzione e le loro aggregazioni dilivello superiore (linee, impianti, macchine, ecc.) definiti con il termine unificato di "beni".Gli oggetti di manutenzione cos come gli "oggetti tipo" possono essere strutturati con una"distinta base dei ricambi" allo scopo di palesare i legami gerarchici esistenti fra di essi.A ciascun elemento della struttura fisica, devono essere associate informazioni di fermo e

    guasto, lavori di revisione e riparazione, piani di manutenzione preventiva, ossia i dati sto-rici inerenti lattivit di manutenzione.

    Nota

    La definizione e la strutturazione degli oggetti di manutenzione sono necessarie al fine di analizzare

    e aggregare le informazioni riguardanti lattivit di manutenzione e le prestazioni degli impianti.

    Mezzi di produzione dalle caratteristiche simili devono essere classificati per gruppi omo-genei di famiglie. Tale classificazione deve consentire l'analisi del comportamento, dei co-sti di manutenzione e, pi in generale, dei principali dati di gestione. Deve inoltre consen-tire lindividuazione di correlazioni significative per comprendere le ragioni dei malfunzio-namenti e delle mancate prestazioni.Il piano di codificazione deve essere semplice: un numero progressivo deve permettere lasola univoca identificazione delloggetto in esame.

    Nota

    Strumenti quali i "nomenclatori parametrici", cio la raccolta di parametri di classificazione merceo-

    logica associati a un bene, ed altri sistemi per la gestione delle caratteristiche tecnico-funzionali de-

    gli oggetti di manutenzione, consentono al codificatore di procedere pi speditamente nella codifica

    degli oggetti riducendo le possibilit di errore.

    Devono essere identificate le condizioni di esercizio dei "beni", in modo da semplificarneil ripristino a seguito di un intervento di manutenzione o di una errata regolazione.Le "condizioni stabilite" di funzionamento devono essere conosciute per creare un siste-ma di riferimento utile sia alla manutenzione, sia al controllo del processo.La strutturazione degli elementi fisici, evidenziando funzioni, sottoinsiemi e componenticritici per la manutenzione, deve avere un dettaglio sufficiente ad impostare un sistema disorveglianza che consenta di rilevare le criticit dei sistemi complessi e di attivare inizia-tive di miglioramento.

    Le attivit inerenti la gestione della struttura fisica sono principalmente:a) definizione e aggiornamento degli elementi e delle strutture fisiche;

    b) generazione di esplosioni (dato un elemento indagare sugli oggetti classificati ai livelliinferiori);

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    c) generazione di implosioni (dato un elemento indagare sugli oggetti di livello superioreai quali appartiene).

    Lorganizzazione fornisce:

    a) informazioni sulle condizioni di esercizio e sui parametri di utilizzo di cui agli elementicontenuti nelle strutture fisiche;

    b) legami di struttura fra i diversi elementi fisici;

    e riceve:a) elenchi degli elementi contenuti nelle strutture fisiche, informazioni inerenti le lorocondizioni di esercizio e i parametri di utilizzo;

    b) elenchi relativi ai legami di struttura (esplosioni ed implosioni) pertinenti agli elementifisici.

    4.1.3 Gestione delle anagrafiche di magazzino

    Linserimento a scorta di un nuovo articolo deve essere preceduto da una dettagliata"istruttoria" che permetta di:

    a) evitare doppie codifiche, ossia di inserire a scorta un materiale gi presente con uncodice diverso;

    b) favorire lunivocit della codifica, ossia evitare di inserire a scorta materiali simili iden-tificando possibili equivalenze in modo da eliminare gli articoli ridondanti.Un materiale deve essere inserito a scorta se:

    - di difficile reperibilit;

    - viene consumato in quantit rilevanti;

    - la sua mancanza critica per il processo produttivo o per la sicurezza degli impianti edelle persone;

    - non ragionevolmente prevedibile il suo consumo.

    Nota

    Le medesime ragioni che inducono ad essere prudenti prima di costituire una scorta di materiali tec-

    nici nel magazzino, altrettanto inducono ad eliminare senza riserve quegli articoli che, col tempo,

    sono diventati obsoleti o non pi utilizzabili nella gestione corrente. Nel caso invece tali articoli non

    possano essere alienati, dovrebbero essere eliminati dalla gestione corrente del magazzino cos da

    semplificare il lavoro a chi preposto al controllo della gestione dei materiali.

    Le attivit inerenti la gestione delle anagrafiche di magazzino sono principalmente:

    a) definizione, revisione ed eventuale aggiornamento delle "anagrafiche di magazzino";

    b) eliminazione, o esclusione dalla gestione, delle anagrafiche di magazzino associate amateriale da alienare.

    Lorganizzazione fornisce:

    a) richieste di costituzione scorta relativamente alle parti di magazzino, completa delleinformazioni necessarie a garantire la gestione;

    b) richieste di alienazione relativamente alle parti di magazzino che si ritiene necessarioeliminare dalla gestione;

    e riceve:a) elenchi contenenti le caratteristiche delle parti di magazzino;

    b) elenchi contenenti i parametri di gestione delle parti di magazzino;

    c) elenchi contenenti le parti da alienare.

    4.1.4 Gestione dei cicli di lavoro normali

    I cicli di lavoro normali devono essere individuati. Devono essere codificati: i criteri di ma-nutenzione, le norme e procedure che interessano la manutenzione (prescrizioni di sicu-rezza, richieste di fermo impianto, collaudo, procedure di gestione, manuali), per tipologiedi macchine simili.

    Nota

    La preventiva definizione dei componenti di un ciclo di lavoro, al momento del lancio, permette una

    pi efficace programmazione dellintervento. La definizione di cicli normali semplifica la gestione e

    il mantenimento di livelli manutentivi omogenei per macchine simili. Ladozione di norme e procedu-

    re semplifica lintervento del manutentore e garantisce omogeneit nella gestione dei lavori.

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    Le attivit inerenti la gestione dei cicli di lavoro normali sono principalmente:

    a) definizione, revisione ed eventuale aggiornamento delle caratteristiche generalidellintervento manutentivo;

    b) definizione, revisione ed eventuale aggiornamento dei preventivi inerenti le risorsenecessarie per eseguire lintervento manutentivo.

    Lorganizzazione fornisce:

    a) contenuti dei cicli di lavoro normali;b) contenuti di norme e procedure operative;e riceve:

    a) elenchi dei cicli di lavoro normali;

    b) elenco dei preventivi e delle caratteristiche di un ciclo di lavoro normale;

    c) documentazione necessaria alla esecuzione dei lavori.

    4.2 Gestione del sistema manutenzione

    La gestione del sistema manutenzione realizzata con la cooperazione dei seguenti pro-cessi (vedere figura 3):

    a) gestione delle richieste di lavoro;

    b) gestione delle imprese;c) gestione dello scadenzario;

    d) gestione dei magazzini.

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    UN

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    Legenda

    Sottosistemi

    Movimenti

    Diariodi macchina

    (B)

    Confrontipreventivi/consuntivi

    (B)

    Contenutodel

    lavoro (C)

    Daticonsuntivi (A)

    Valutazionefabbisogni

    (B)

    Banche dati

    Campi

    (A) Dati relativi al cambio di stato del sistema operativo (dal sistema operativo al SIM)

    (B) Informazioni sullo stato (attuale o previsto) del sistema operativo (dal SIM al sistema di guida)

    (C) Informazioni di guida del sistema operativo (dal sistema di guida al SIM)

    (D) Disposizioni operative (dal SIM al sistema operativo)

    Magazzino

    Imprese eprezzari

    Gestionerichieste di

    lavoro

    Gestionemagazzino

    Programmazionegior./sett. lavori,

    descrizione e lavori(D)

    Preventivi eimpegni

    di materiale

    Movimenti (A)Emissionerichieste di

    acquisto (D)

    Piani sedi ispe

    (B

    Analisigiacenze (B) Archivi

    tecnici

    Programmi operatividi ispezione per

    squadra (D)

    Strutturafisica

    Richieste dilavoro normali

    Parametri per gene-razione scadenza

    manutenzionepreventiva (C)

    Gestscaden

    Lavin scad

    Elementitipo

    Elementitipo

    Lavorinormali

    Richiestedi lavoro

    Trasferimentoa programma

    lavori

    Oggetti

    di manutenzione

    Contratti eprezzari

    Gestiimpre

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    4.2.1 Gestione delle richieste di lavoro

    I lavori di manutenzione su richiesta devono essere gestiti sulla base della RdL.La gestione delle richieste di lavoro (e conseguentemente degli interventi di manutenzio-ne) si esplica principalmente con la realizzazione delle seguenti attivit:

    a) apertura/compilazione della richiesta di lavoro;

    b) autorizzazione della richiesta, definizione dellordine di lavoro ed eventuale emissione

    di permessi di lavoro;c) preventivazione dellordine di lavoro;

    d) programmazione dellordine di lavoro e verifica della disponibilit delle risorse;

    e) consuntivazione e controllo di avanzamento dellordine di lavoro;

    f) chiusura ed archiviazione dellordine di lavoro.

    Nota

    La distinzione fra richieste e ordine di lavoro un fatto puramente formale che rappresenta il pas-

    saggio di stato dovuto allautorizzazione della richiesta.

    Lorganizzazione fornisce:

    a) contenuti del lavoro;

    b) autorizzazione allesecuzione;

    c) priorit di programmazione;d) consuntivi dei lavori svolti;

    e) informazioni sul collaudo e sullavvenuto completamento del lavoro;e riceve:

    a) assegnazione dei lavori da eseguire sulla base di un programma in genere settimana-le, talvolta giornaliero (ossia con la schedulazione della data di inizio lavoro riferita aduna settimana o ad un giorno determinato);

    b) diario di macchina, nel caso sia necessaria la valutazione del comportamento al gua-sto di un oggetto di manutenzione sulla base dei lavori eseguiti;

    c) confronti fra preventivi e consuntivi per evidenziare gli scostamenti e valutare i costi eleconomicit dellintervento.

    Nota

    Il collegamento delle richieste di lavoro con la gestione dei materiali un fatto rilevante. Nel corsodellattivit di programmazione il processo "gestione richieste di lavoro" trasmette alla "gestione ma-

    gazzino" gli impegni dei materiali e verifica da questultimo la disponibilit degli stessi. Per contro,

    durante lattivit di consuntivazione, il processo "gestione richieste di lavoro" riceve dalla "gestione

    magazzini" informazioni sui movimenti in modo da monitorare correttamente linsieme dei costi di

    manutenzione comprendendo anche i costi per il consumo di materiale.

    4.2.2 Gestione delle imprese

    La gestione delle imprese deve avvenire principalmente attraverso il contratto.Il processo di acquisizione delle prestazioni esterne gestito dallufficio acquisti ed quindi "esterno" alla gestione della manutenzione.Il processo di gestione delle imprese del SIM comprende sia attivit che concorrono alla

    definizione dei lavori da affidare allimpresa, sia attivit inerenti il processo di acquisizionevero e proprio, sia attivit di controllo delloperato dellimpresa nellambito del processo digestione delle richieste di lavoro.Nel processo di acquisizione delle prestazioni esterne le principali attivit che interessanoil SIM sono:

    a) preparazione della richiesta di acquisto;

    b) selezione fornitori;

    c) contrattazione;

    d) definizione dellordine;

    e) gestione dellordine e dei tempi di consegna.Nellambito invece del processo di controllo delle imprese, interessano il SIM le seguenti

    attivit:a) rilevazione presenze degli addetti;

    b) analisi produttivit manodopera di terzi;

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    c) analisi consuntivi dei lavori;

    d) autorizzazione al pagamento delle fatture.Lorganizzazione fornisce:

    a) fabbisogni di manutenzione;

    b) capitolati e contratti;

    c) richieste e ordini di acquisto;

    e riceve:a) contratti e prezzari;

    b) riepiloghi sulle presenze degli addetti;

    c) consuntivi dei lavori svolti;

    d) riepiloghi sui servizi prestati.

    4.2.3 Gestione dello scadenzario

    Lo scadenzario deve essere lo strumento di programmazione delle attivit definite nel co-siddetto piano di manutenzione preventiva.Un piano di manutenzione preventiva deve essere progettato quando nella gestione cor-rente non si sono rimossi con azioni migliorative gli inconvenienti riscontrati.

    Il piano di manutenzione preventiva deve essere realizzato per garantire la sistematicaesecuzione degli interventi preventivi, al fine di assicurare il mantenimento di unelevataaffidabilit del bene lungo tutta la sua durata di vita, dallinstallazione alla sostituzione.Il processo di pianificazione deve coinvolgere le seguenti funzioni aziendali:

    - manutenzione: per la definizione delle politiche di manutenzione ottimali (ingegneriadi manutenzione), per la schedulazione dei lavori contenuti nel piano di manutenzionepreventiva (programmazione della manutenzione), per lesecuzione dei lavori di ma-nutenzione pianificata (gestione risorse di manutenzione);

    - programmazione della produzione: per concordare i periodi di fermata durante i qualieseguire gli interventi di manutenzione preventiva, in relazione ai piani di marcia degliimpianti;

    - ufficio acquisti: per il reperimento di eventuali risorse esterne necessarie per lesecu-zione degli interventi;

    - gestione materiali: per garantire lapprovvigionamento dei materiali necessari allese-cuzione degli interventi previsti dal piano.

    Il piano di manutenzione contiene differenti tipologie di interventi preventivi, tra cui:

    - sostituzione o revisione;

    - ispezione;

    - pulizia.

    Nota

    La programmazione di questi interventi pu avvenire sia ad intervalli costanti di tempo ("time based

    maintenance"), sia a date stabilite di calendario ("hard time maintenance"), sia sulla base di para-

    metri di utilizzo del macchinario (per esempio: ore di funzionamento o kilometri percorsi); gli inter-

    venti pianificati di ispezione possono comportare come conseguenza la realizzazione di interventidi revisione o sostituzione "su condizione".

    Il processo di pianificazione, inteso in senso lato, comprende anche attivit di supportoche non riguardano strettamente la realizzazione del piano, ossia:

    a) definizione delle politiche di manutenzione ottimali;

    b) individuazione delle parti dusura delle macchine;

    c) unificazione e normazione;

    d) definizione, revisione ed eventuale aggiornamento della previsione annuale dei lavori("budget lavori");

    e) definizione, revisione ed eventuale aggiornamento dei piani di manutenzione;

    f) analisi dei rinnovi;

    g) proposte di progetto di nuovi impianti;h) variazioni alle politiche di gestione dei materiali.

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    Una volta definito il piano di manutenzione la gestione dello scadenzario deve assicurarelesecuzione principalmente attraverso le seguenti attivit:

    a) verifica periodica (in genere settimanale) delle operazioni in scadenza;

    b) inserimento nel programma e lancio delle richieste di lavoro scadute (interventi di so-stituzione o revisione);

    c) distribuzione alle squadre di lavoro delle operazioni da eseguire (interventi di ispezio-

    ne e pulizia);d) raccolta degli esiti relativi alle operazioni eseguite e di eventuali misure effettuate(ispezioni).

    Lorganizzazione fornisce:

    a) parametri per la generazione delle scadenze relative agli interventi di manutenzionepreventiva;

    b) esiti delle ispezioni effettuate;e riceve:

    a) programmi settimanali relativi ad operazioni di ispezione e pulizia previste dal piano;

    b) elenco dei lavori di revisione o sostituzione periodica previsti dal piano.

    4.2.4 Gestione dei magazzini

    Lanagrafica di magazzino deve contenere i criteri di gestione dei materiali immagazzinati.Le principali attivit che caratterizzano il processo di gestione del magazzino materialitecnici sono:

    - movimentazione dei materiali;

    - valutazione dei fabbisogni di materiale;

    - analisi delle giacenze;

    - approvvigionamento ed emissione delle richieste di acquisto.La gestione di un magazzino di materiali tecnici differisce da quella di un qualsiasi altromagazzino per il controllo delle scorte (analisi delle giacenze e valutazione dei fabbisogni)e degli approvvigionamenti.

    Il fabbisogno del materiale gestito come scorta deve poter essere elaborato indifferente-mente secondo le seguenti politiche di gestione:

    a) a quantit: sia utilizzando il modello di Wilson pi noto come "gestione a punto di rior-dino" (in genere impiegato per materiali di consumo frequente), sia utilizzando il mo-dello definito come "gestione a reintegro scorta" (in genere impiegato per materiali diconsumo sporadico);

    b) a fabbisogno: politica impiegata quando il momento del consumo prevedibile (fattonon frequente in manutenzione) e quando lorizzonte di previsione superiore al tem-po di approvvigionamento.

    Il SIM deve essere predisposto per gestire indifferentemente lacquisto con diverse politi-che dordine, fra cui:

    a) ordine chiuso, quando gli articoli e le quantit in ordine sono predefiniti e fissati conprecisi vincoli circa la data di consegna;

    b) ordine aperto, quando sono fissati un limite di spesa ed un elenco di possibili articoliacquisibili a prezzi prefissati, ma non sono specificati n gli articoli effettivamente ac-quistati, n le relative quantit, n le date di consegna;

    c) eventuali combinazioni fra le politiche "a" e "b".Infine il SIM deve supportare diverse politiche di approvvigionamento:

    a) da un qualsiasi fornitore, situato in unarea interregionale o sovrannazionale rispettoal cliente, o da fornitori anche locali, ma i quali non hanno disponibile materiale "pron-ta consegna";

    b) da fornitori su piazza, in genere situati in ambito locale e che hanno disponibile il ma-teriale "pronta consegna".

    Lorganizzazione fornisce:

    a) movimenti di materiale;

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    b) richieste di approvvigionamento;e riceve:

    a) situazione delle giacenze;

    b) elenco dei fabbisogni di materiale e del sottoscorta;

    c) elenco delle richieste di acquisto emesse.

    4.3 Controllo

    Fanno parte del sottosistema "controllo del sistema manutenzione" i seguenti processi (fi-gura 4):

    a) gestione della previsione annuale di spesa e prestazioni ("budget");

    b) gestione tecnica dei beni;

    c) analisi dello scadenzario;

    d) controllo dei materiali e dei magazzini.

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    Gestione"budget"

    Legenda

    Sottosistemi

    Banche dati

    Campi

    (A) Dati relativi al cambio di stato del sistema operativo (dal sistema operativo al SIM)(B) Informazioni sullo stato (attuale o previsto) del sistema operativo (dal SIM al sistema di guida)

    (C) Informazioni di guida del sistema operativo (dal sistema di guida al SIM)

    (D) Disposizioni operative (dal SIM al sistema operativo)

    Analisi indicidi rotazione (B)

    Lavoripianificati

    Avanzamentoinvestimenti (B)

    Daticonsuntivi

    Autorizzazionispese (C)

    Fabbisogno di lavoridi manutenzione

    (C)

    Prestazioniimpianti

    Eventiconsuntivati

    Avanzamento"budget" economicomanutenzione (B)

    Statistichecosti deimateriali

    Fermi e guasti

    Esiti ispezioniRichiestedi lavoro

    Magazzino

    Controllomateriali emagazzino

    Proposte elimina-zione materialeda scorta (D)

    Sit

    zise

    Daticonsuntivi

    Analisi materialeobsoleto (B)

    Andamentofermate (B)

    Esiti ispezioni

    m

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    4.3.1 Gestione della previsione annuale di spesa e prestazioni ("budget")

    Il "budget" tecnico-economico deve formulare una previsione su tutta lattivit di manuten-zione, sulle origini dei costi e sugli impieghi delle risorse, e individuare i costi necessariper il controllo dei centri di costo.

    Nota

    Il "budget" tecnico-economico uno strumento di pianificazione, su base annuale, per gli interventi

    di manutenzione rilevanti, le cui attivit sono eseguite nel corso di fermate programmate degli im-

    pianti. Le attivit contenute nello scadenzario (4.2.3) costituiscono in molte aziende una base di ri-

    ferimento importante nella definizione del "budget" tecnico-economico.

    Il "budget" tecnico-economico deve evidenziare:

    - il valore dei costi previsti nellanno in esame per tipologia di lavoro (pronto intervento,programmata, preventiva statistica, su condizione, ecc.) e per voce di spesa (mano-dopera, materiali, terzi) inerenti impianti o gruppi di impianti, linee di produzione, ecc.;

    - le ore di manodopera aziendale;

    - le ore previste per le attivit di terzi.Le principali attivit che concorrono alla gestione del "budget" di manutenzione sono:

    a) definizione, revisione ed eventuale aggiornamento del "budget tecnico/economico";

    b) valorizzazione e autorizzazione degli interventi contenuti nel "budget" lavori;

    c) definizione dei livelli di costo e prestazione;d) controllo avanzamento del "budget tecnico/economico";

    e) controllo avanzamento dei lavori di manutenzione pi significativi e degli investimenti.Lorganizzazione fornisce:

    a) fabbisogni dei pi significativi lavori di manutenzione e di investimenti;

    b) autorizzazioni di spesa;

    c) statistiche sulle prestazioni dei mezzi di produzione;

    d) statistiche sui consuntivi di manutenzione;

    e) statistiche sui consumi dei materiali;e riceve:

    a) approvazione lavori pianificati;b) avanzamento del "budget tecnico/economico" di manutenzione;

    c) avanzamento delle spese per i pi significativi lavori di manutenzione e investimenti;

    d) scostamenti dalla spesa definita nel "budget".

    4.3.2 Gestione tecnica dei beni

    La gestione tecnica dei beni deve utilizzare la sistematica raccolta degli eventi di fermo edi guasto degli impianti e sulla successiva analisi statistica delle cause di tali malfunzio-namenti.La raccolta degli eventi si avvale di un documento strutturato che raccoglie le codifiche(oggetto di manutenzione, causale di fermata, ecc.) e i parametri quantitativi (durata dellafermata, ora di inizio, ecc.) necessari alla descrizione dellevento.Gli eventi sono principalmente raggruppati in due categorie:

    - segnali deboli, ossia quelli che non provocano evidenti malfunzionamenti (per esem-pio: vibrazioni, perdite di lubrificazione, derive qualitative, ecc.);

    - segnali forti, ossia quelli che pregiudicano direttamente il regolare funzionamento del"sistema tecnico" (per esempio: guasti ed altri tipi di fermata).

    In genere i primi sfuggono ai sistemi di rilevazione manuale degli eventi e pertanto la suc-cessiva analisi tecnico/statistica condotta utilizzando solo parzialmente le informazioniche potenzialmente il "sistema tecnico" fornisce circa il suo livello di efficienza.

    Nota

    Lefficacia della rilevazione degli eventi e la comprensione delle cause di malfunzionamento sono

    limitate dalla qualit dei criteri secondo i quali sono stati strutturati i beni e dalla scelta di opportune

    codifiche degli eventi stessi.

    La codifica degli eventi prevede la descrizione dellevento combinando due informazioni:a) loggetto di manutenzione tipo che ha causato levento (vedere esempio in prospetto

    1).

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    b) il modo di guasto con cui tale evento si espresso (vedere esempio in prospetto 2).Linsieme di queste informazioni deve permettere di identificare con un numero limitato dicodici numerose situazioni facilitando la successiva elaborazione statistica.

    prospetto 1

    Esempio di oggetti di manutenzione tipo

    prospetto 2

    Esempio di modi di guasto

    Utilizzando il prospetto 1e il prospetto 2 possibile comporre la descrizione di un evento.Per esempio:M01B "Albero di trasmissione sbilanciato"Le principali attivit che attengono alla gestione tecnica dei beni sono:

    a) rilevazione degli eventi;

    b) monitoraggio degli indici di prestazione (MTBM

    2)

    , MTTR

    3)

    , disponibilit, utilizzo, ecc.);

    c) analisi statistiche sulle cause degli eventi di fermo e guasto.Lorganizzazione fornisce:

    a) eventi consuntivati;b) valutazione sullo stato degli oggetti di manutenzione;e riceve:

    a) informazioni sugli eventi consuntivati;

    b) analisi statistiche;

    c) indici di prestazione;

    d) informazioni per effettuare analisi tecniche sui beni e sui loro componenti.

    2) MTBM = Tempo medio tra due interventi di manutenzione (vedere UNI 10147).3) MTTR = Tempo medio di ripristino (vedere UNI 9910 e UNI 10147).

    Codice Descrizione

    M01 Albero di trasmissione

    M02 Giunto

    M03 Cuscinetto

    E01 Media Tensione

    E02 Motore Elettrico

    S01 Caduta Sistema

    S02 Indicatore di livello

    Codice Descrizione

    A Rotto

    B Sbilanciato

    C Irregolare

    D Perde

    E Manca

    F Usurato

    G Fuori fase

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    4.3.3 Analisi dello scadenzario

    Lanalisi dello scadenzario deve consentire le seguenti due attivit:

    - controllo degli esiti delle ispezioni;

    - controllo dello stato delle attivit scadute.La prima consiste nel verificare se nel corso dellattivit ispettiva si siano verificati allarmio in ogni caso rilevazioni di situazioni di funzionamento anomalo del "bene" ispezionato.

    La seconda consiste nel verificare la corretta attuazione del piano di manutenzione pre-ventiva rilevando se leventuale esistenza di attivit non eseguite o rinviate possa com-promettere lefficacia nellapplicazione di detto piano.Lorganizzazione fornisce:

    a) interventi consuntivati;

    b) esiti delle ispezioni agli oggetti di manutenzione;e riceve:

    a) andamento degli esiti consuntivati;

    b) rapporti sullo stato di esecuzione degli interventi;

    c) storia degli interventi eseguiti ("diario macchina").

    4.3.4 Controllo dei materiali e dei magazzini

    La gestione dei materiali e dei magazzini, correlata alle effettive necessit, deve essereadeguata nel tempo mediante il controllo delle scorte.Il controllo delle scorte deve quindi far fronte alle cause di variabilit nella gestione tra cui:

    a) inadeguatezza delle politiche di gestione;

    b) mutamenti nella criticit dei componenti;

    c) inadeguatezza delle politiche dordine;

    d) obsolescenze.I principali meccanismi di controllo sono, a partire dai criteri pi generali:

    a) analisi dei costi globali di gestione;

    b) analisi degli indici di rotazione;c) analisi dei consumi e degli immobilizzi;

    d) analisi dei materiali non movimentati e obsoleti.Il sistematico monitoraggio delle scorte tramite i meccanismi di controllo citati consente dimantenere aggiornato ed efficiente il magazzino ed affidabile la gestione delle scorte dimateriali tecnici.Lorganizzazione fornisce:

    a) movimenti consuntivati;e riceve:

    a) analisi statistiche sulla gestione dei materiali;

    b) costi di gestione del magazzino;

    c) indici di rotazione del magazzino.

    4.4 Miglioramento

    Il sottosistema "miglioramento del sistema manutenzione" (figura 5) comprende un insie-me di processi derivanti dallapplicazione di metodologie tipo FMECA

    4)

    .

    4) MAGEC (Analisi dei Modi di Guasto, degli Effetti e delle loro Criticit) lacronimo italiano corrispondente al termineinglese FMECA (Failure Mode Effects and Criticality Analysis).

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    Parti

    di ricambio

    Parametri per gene-razione scadenze

    manutenzionepreventiva (D)

    Esiticonsuntivati

    Contromisureindividuate

    Oggettidi manutenzione

    Operazionicicliche per

    macchina fisica

    Aggiornamentoscadenzario

    Daticonsuntivi

    Informazionidiagnostiche (B)

    Politiche digestione deimateriali (C)

    Informazionistatistiche (B)

    Eventiconsuntivati

    CaratteristicheRdL

    migliorative

    FMECA(MAGEC)

    Eventiconsuntivati

    Strutturafisica

    Esitiispezioni

    Scadenzario

    Magazzino

    Richiestedi lavoro

    Legenda

    Sottosistemi

    Banche dati

    Campi

    (A) Dati relativi al cambio di stato del sistema operativo (dal sistema operativo al SIM)

    (B) Informazioni sullo stato (attuale o previsto) del sistema operativo (dal SIM al sistema di guida)

    (C) Informazioni di guida del sistema operativo (dal sistema di guida al SIM)

    (D) Disposizioni operative (dal SIM al sistema operativo)

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    Il comportamento al guasto dei beni deve integrarsi con le informazioni ottenute dal sot-tosistema di gestione, per assicurare una delimitazione dellambiente di base e una foca-lizzazione delle attivit di prevenzione.

    Nota

    Poich comportamento al guasto del bene e comportamento del bene in relazione allazione di ma-

    nutenzione svolta sono fenomeni dinamici, il miglioramento del sistema manutenzione consente la

    continua taratura fra sistema di manutenzione e bene manutenuto, ottimizzando i costi globali di ge-

    stione.

    Linsieme degli eventi deve essere composto sulla base dei dati consuntivi provenienti da-gli esiti delle ispezioni, eventi, lavori di manutenzione, ecc. sulla base di previsioni sogget-tive dei tecnici ottenute analizzando la struttura e le funzioni del bene.Una volta precisato il comportamento al guasto del bene deve essere possibile individua-re (fra parentesi indicato il sottosistema di appartenenza):

    a) quali elementi fisici sono necessari e sufficienti alle esigenze di gestione della manu-tenzione (ambiente);

    b) quale struttura descrive al meglio i legami fra detti elementi fisici (ambiente);

    c) come devono essere strutturate le codifiche degli eventi per descrivere al meglio ilcomportamento effettivo del sistema (ambiente);

    d) con quali strumenti diagnostici e con quali sistemi di monitoraggio possibile attivare

    politiche di manutenzione su condizione (gestione);e) quali sono gli interventi necessari a minimizzare gli effetti prodotti dalloccorrenza de-

    gli eventi individuati (gestione);

    f) quale la periodicit di intervento economico per lesecuzione di interventi ispettivi edi manutenzione preventiva (gestione);

    g) quali parti di ricambio necessario tenere a scorta e in quali quantit (ambiente);

    h) quali sono le politiche ottimali di gestione per detti ricambi (gestione);

    i) quali sono i lavori di revisione e riparazione che opportuno normalizzare, ossia de-finire nei contenuti e nella preventivazione delle risorse necessarie (ambiente);

    j) quali sono i possibili interventi migliorativi volti a ridurre o a rimuovere le cause chedeterminano gli eventi in questione (gestione).

    Queste azioni permettono di migliorare costantemente la taratura del sistema di manuten-zione.Lorganizzazione fornisce:

    a) eventi previsti di malfunzionamento e statistiche sulla loro occorrenza;

    b) contromisure da adottare per ridurre o eliminare le cause che producono detti eventi;

    c) possibili sintomi premonitori o segnali diagnostici volti a determinare le cause di undato evento di malfunzionamento;

    d) parti di ricambio per riparare o sostituire gli oggetti di manutenzione danneggiatidalloccorrenza di un evento;

    e riceve:

    a) informazioni statistiche sulla difettosit dei beni manutenuti e degli oggetti di manu-tenzione che li compongono;

    b) informazioni diagnostiche sullo stato dei beni manutenuti e degli oggetti di manuten-zione che li compongono;

    c) parametri per definire le periodicit di interventi ottimali degli interventi di manutenzio-ne preventiva.

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    La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,dellIndustria e dei Ministeri.Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 N 633 e successivi aggiornamenti.

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